catalogo Davide Rivalta Drawing, Drawing, Paint
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catalogo Davide Rivalta Drawing, Drawing, Paint
Catalogo realizzato in occasione della mostra Davide Rivalta Drawing, Drawing, Paint a cura di Marianna Agliottone ANNA CLEMENTE INTERIOR DESIGNER DINO MORRA ARTE CONTEMPORANEA Napoli, 22 giugno/17 settembre 2011 Catalogo a cura di Marianna Agliottone Copertina d’artista realizzata da Davide Rivalta, 2011 Progetto d’interior design a cura di Anna Clemente Fotografie ambientate della mostra “Drawing, Drawing, Paint” Danilo Donzelli Progetto grafico Antonio Picardi Un particolare ringraziamento a L’artista Galleria Fabio Tiboni - Bologna Via Carlo Poerio 18 - 80121 Napoli ITALY www.annaclementeinteriordesigner.com www.dinomorraartecontemporanea.com Davide Rivalta Drawing, Drawing, Paint a cura di Marianna Agliottone Davide Rivalta Un’intervista di Anna Clemente e Dino Morra con introduzione di Marianna Agliottone Marianna Agliottone Dietro ad ogni artista c’è sempre un uomo e spesse volte chi si dedica ad una particolare branca di ricerca e di rappresentazione lo fa per vera e propria predisposizione, se non addirittura amore verso la stessa. Nel caso di Davide Rivalta, non solo è doveroso indagare accuratamente e intendere il comportamento animale ma è auspicabile anche una grande sensibilità verso gli animali stessi. Quest’ artista, infatti, comprende in sé umanità, curiosità, una capacità di analisi coinvolgente, e non ultima una qualità di disegno ineccepibile e arguta. Presumo che in moltissimi rimangano affascinati nel vederlo disegnare, e poi sorpresi proprio per l’idea di una affinità nascosta, che scorre come un sotterraneo dialogo segreto tra gli animali da lui rappresentati: dromedari e gorilla, rinoceronti e aquile, animali randagi e via dicendo, l’artista li porta dentro una dimensione intima o domestica disegnandoli direttamente sulle pareti. Sono figure che nascono per l’architettura anche se il confine architettonico dello spazio non può contenerle: la loro durata è effimera, il loro sconfinamento è provocatorio, l’attitudine di fondo mira a una smaterializzazione del disegno inteso come corpo instabile e mutevole al contatto con i fattori contingenti (ambiente, luce, deperibilità). E se le sue tele - che invece son forti , resistenti, fisiche - talvolta vanno in direzione di un definitivo sfondamento dei confini tradizionali della pittura e della scultura, il suo disegnare è maggiormente connotato da una progressiva accumulazione di segni e poi da terminali cancellazioni. Il principio comunque non è trattare l’animale come oggetto di culto o soggetto di una affettata narrazione, ma come essere vivente semplicemente in attesa. Di qualcuno in cui imbattersi oppure di uno sguardo umano con cui dialogare. “Hai in mano il libro, trovi il disegno sul suo retro, guardi meglio per capire di cosa si tratta e ti accorgi di essere annusato da un cane...” - chissà se l’incontro uomo/cane andrà effettivamente come Davide Rivalta lo fantastica, però è bello immaginarlo. E magari nascerà da questo evento - onirico, reale, chi lo saprà mai - ancora quel “flusso di inevitabili tensioni” fra arte visiva e il pubblico, ma anche quel “nesso di complementarietà operaambiente” che sopravvivrà nella memoria sia a livello visivo sia a livello emozionale. Anna Clemente & Dino Morra: Davide, la prima curiosità: come mai sei qui? Non siamo una galleria commerciale, uno spazio istituzionale o una Fondazione. Qual è stato il motivo che ti ha spinto ad esporre nel nostro studio? Davide Rivalta: Ho conosciuto Napoli attraverso mia moglie che vi è nata e cresciuta. Avevo voglia di fare una mostra nella vostra città, lavorare in un luogo ti permette di viverlo più a fondo. Anche in quest’ottica mi sembrava utile lo spazio “casa- studio” come sito della mostra, perché più caratterizzato e inserito appieno nel contesto urbano. AC & DM: Da cosa nasce quest’idea di lavorare sugli animali? Con la mostra “Drawing, Drawing, Paint” hai “messo in scena” la giraffa e il ghepardo ad esempio, raccontaci la nascita di questo progetto... DR: Lavoro quasi esclusivamente proponendo visioni di animali, ma il vero soggetto dell’opera è l’uomo che li incontra. Scelgo un animale, un materiale, un luogo. Per il vostro spazio ho scelto una giraffa, l’animale più alto, e un ghepardo quello più veloce, è impossibile contenerli nei piccoli locali dello studio. Quindi la giraffa sprofonda nel pavimento e penetra con la testa nel soffitto, mentre il ghepar- do spegne la sua necessità di grandi praterie scivolando nel sonno. Inoltre le loro caratteristiche, evolute per occupare diverse nicchie ecologiche nello stesso contesto ambientale, sono accomunate dai colori e dai simili disegni sui loro mantelli: queste ci attraggono per la loro estetica e sono prese a campione per infinite soluzioni nel design e nella moda. AC & DM: In che modo il “concetto” e il “sogno” influenzano la tua ricerca artistica? DR: Concetto e visione competono alla definizione dell’opera: cerco di tenerli in equilibrio, ma alla fine è la visione che prevale. AC & DM: Parliamo ora del catalogo della mostra. Qual è la maniera migliore per descrivere questo tuo progetto per la cover? DR: Hai in mano il libro, trovi il disegno sul suo retro, guardi meglio per capire di cosa si tratta e ti accorgi di essere annusato da un cane. Mi piace l’idea di lavorare sull’olfatto a proposito di un libro: noi usiamo la vista per leggere, ma è l’odore del libro che ci accompagna anche se in modo sommerso. AC & DM: I tuoi risultati confluiscono sia verso la scultura, sia verso la pittura e il dise- gno. Cosa significano oggi questi mezzi per te? Ti definiresti più scultore, più pittore, disegnatore...? DR: Mi definisco un artista che utilizza queste tre tecniche. Alcuni dicono che dipingo quando lavoro su una scultura, o che lavoro da scultore quando dipingo o disegno, beh mi sta bene! AC & DM: A quali artisti della scena contemporanea ti senti vicino, artisticamente parlando? Quali figure hanno più influenzato il tuo lavoro? DR: Ci sono artisti a cui sono particolarmente legato, Sergio Breviario, Paolo Parisi, Emanuele Becheri, Giovanni Ozzola, Sissi e Daniele Geminiani, che sono amici in primo luogo e non direi che abbiano direttamente influenzato il mio lavoro, ma certo gli scambi di idee sono fondamentali per un artista. AC & DM: Come e quando hai capito di poter essere un artista, e in che modo l’arte “incide” sui vari aspetti del tuo vivere quotidiano e sulla tua vita? DR: Ho saputo di voler fare l’artista mentre frequentavo l’Accademia, avrò avuto diciannove anni. Non avevo consapevolezza di quel che facevo, ma già allora era un’esperienza totalizzante e una pratica quotidiana. Nel mio lavoro gli aspetti tecnici e manuali sono importanti e assorbono moltissimo tempo ed energie. AC & DM: Ma se non fosse stato un artista, chi sarebbe oggi Davide Rivalta? DR: Non so... comunque mi piace l’idea d’impresa. AC & DM: ”Drawing, Drawing, Paint”. Cosa ricorderai di quest’esperienza? DR: Ricorderò in primo luogo le persone che mi ci hanno accompagnato: Marianna, Dino con Anna e il loro bimbo Andrea. AC & DM: Progetti futuri? DR: Sto realizzando cinque bufale, le sto proponendo per il prato di fronte alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe di Ravenna. Dentro la Basilica, nel mosaico, le pecore bianche su prato verde. Fuori, le bufale nere su prato verde. Presenze clandestine in un territorio temporaneamente restituito ad una dimensione passata. Ghepardo, 2011 Olio su tela cm. 210 x 220 Giraffa, 2011 Grafite su muro dimensione ambiente Davide Rivalta (nato a Bologna nel 1974, vive e lavora a Bologna). Il suo sito è www.daviderivalta.net Mostre personali 2010 Hypnerotomachia, (con Cristian Chironi) a cura di Pietro Gaglianò, Biagiotti Progetto Arte, Firenze 2008 È ospite solo verso sera, con Sergio Breviario, a cura di D. Ferri, Fabio Tiboni Arte Contemporanea, Bologna 2007 Nello sguardo dell’altro, a cura di M. Paderni, Rocca Estense, San Martino in Rio (Reggio Emilia) Mostre collettive 2010 Casabianca, a cura di Anteo Radovan, CasaBianca, Zola Predosa (Bologna) Ripresa, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago (FI) Aichi Triennale, a cura di Pier Luigi Tazzi, Nagoya Impresa Pittura, a cura di Raffaele Gavarro e Claudio Libero Pisano, CIAC – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, Castello Colonna di Genazzano (Roma) Pagine da un bestiario fantastico, a cura di Silvia Ferrari e Serena Goldoni, Galleria Civica di Modena Palazzo Santa Margherita, Modena 2009 ORGANICinorganic, neon>campobase, Bologna Curatology©, Viafarini DOCVA, Milano New Italian Epic, a cura di A. Bruciati, Brown Project Space, Milano L’immagine sottile 03, a cura di A. Bruciati, Galleria Comunale d’Arte Conteporanea Monfalcone Emerging Talents, a cura di F. Nori, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze Bologna ArtFirst, Museo Civico Medievale, Bologna 2008 Progetto Site-specific per Art Waiting Room, a cura di M. Paderni, Fondazione March - Lago SpA, Villa del Conte (Padova) Cabinet of curiosities, a cura di M. Casati, Museo Civico di Rovereto, Manitesta7-Parallel Events Soft cell. Dinamiche nello spazio in Italia, a cura di A. Bruciati, GC.AC, Monfalcone (Gorizia) All our everydays, a cura di P.L. Tazzi, Gallery VER, Bangkok Archeologia del presente, a cura di S. Risaliti, MARCA, Catanzaro 2007 Animeaux, a cura di A. Sarri, Teatro Studio Scandicci (Firenze) Over and above, con Paolo Meoni, a cura di R. Gavarro, Patrizia Pepe, Capalle (Firenze) Storie di animali, con Erica Fenaroli, a cura di V. Costa, Citric Gallery, Brescia 2006 Uscita Pistoia, IV edizione, a cura di G. Alleruzzo, SpazioA Contemporanearte, Pistoia Open Air, a cura di M. Paderni e I. Saccani, Orto Botanico, Parma Scirocco, a cura di W. Meusburger, Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis, Bregenz 2005 (In) visibile / (In) corporeo, a cura di P. L. Tazzi e C. Collu, MAN, Nuoro Macchine per vedere, con Italo Zuffi, a cura di P. L. Tazzi, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago (Firenze) Bologna contemporanea, a cura di P. Weiermair, GAM, Bologna 2004 Donner à voir, a cura di S. Cincinelli, Galleria Gentili, Montecatini (Pistoia) 2003 Tracce di un seminario, a cura di A. Vettese e G. Di Pietrantonio, Viafarini, Milano Multimostra, a cura di M. Manara, Forlimpopoli (Forlì) 2002 In Extremis, a cura di A. Vettese e G. Di Pietrantonio, Chiesa di S. Lorenzo e Porta Torre, Como 2001 Chaiers du Triangle, a cura di D. Auregli, A. Borgogelli e R. Daolio, Salonicco (Grecia) - Saint Etienne (Francia) - Bologna (Italia) Opere permanenti Autorità Portuale, Ravenna Rocca Estense, San Martino in Rio (Reggio Emilia) Centro natatorio, Trieste Scuola media statale, Uggiate Trevano (Como) Palazzo di Giustizia, Ravenna Finito di stampare Giugno 2011 in 500 copie