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1 ottobre 2014 DALANI.it https://www.dalani.it/magazine/food-travel/vino-made-in-italy-dalani/ Vino: il Made in Italy è donna “In vino veritas“. E la verità è che, ormai da diversi anni, il settore della produzione vitivinicola sta affrontando fasi di intensi cambiamenti. Un passaggio strategico dovuto alla comparsa di nuovi competitor e, in gran parte, alla crisi economica che ha disegnato nuovi scenari. I dati attuali confermano un forte aumento del consumo della specialità nostrana da parte dei paesi stranieri, situazione che richiede alle aziende un requisito fondamentale: la capacità di abbinare alla vendita un enorme sforzo di marketing, strategico e innovativo. La tendenza del mercato parla chiaro, premiando le cantine più propositive. RASSEGNA STAMPA 2014 1 ottobre 2014 DALANI.it https://www.dalani.it/magazine/food-travel/vino-made-in-italy-dalani/ Sardegna tra tradizione e controcorrente: Valentina Argiolas ©Daniela Zedda La storia di un successo imprenditoriale che è prima di tutto una storia di tradizioni. Classe 1977, Valentina Argiolas è il cuore creativo di una famiglia di viticoltori di Serdiana, nel sud della Sardegna. Le cantine si trovano appena nell’entroterra, in una zona di basse colline in cui ancora si respira il profumo di uno dei mari più belli del mondo. Qui, il nonno Antonio, agli inizi del novecento pianta i semi dell’omonima azienda, Argiolas, diventata con il tempo icona di un paese che reinterpreta le proprie tradizioni per perpetuarne l’eccellenza a livello internazionale. Laureata in economia e commercio, Valentina è responsabile Marketing e Comunicazione della cantina che ha dato i natali al Turriga, prelibatezza già premiata con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e i Cinque Grappoli dell’AIS, Associazione Italiana Sommelier. Nelle sue vene scorre lo stesso vino che sancisce un legame forte e indelebile con la propria terra e il coraggio di esportarlo. Dalani le ha chiesto di raccontarci la genesi di un capolavoro tutto italiano, nato all’insegna “dell’andare controcorrente”. RASSEGNA STAMPA 2014 1 ottobre 2014 DALANI.it https://www.dalani.it/magazine/food-travel/vino-made-in-italy-dalani/ Le tenute: La tenuta di Sisini si estende per circa 60 ettari nelle colline del Comune di Siurgus. Presenta terreni derivanti da marne arenarie e calcari marnosi del miocene con relativi depositi colluviali. Questa condizione pedoclimatica mite e una buona esposizione dei vigneti assicurano un’ottima produzione di uve base dei vini bianchi. La tenuta di Vigne Vecchie si estende sulle colline del Comune di Selegas. Presenta sia terreni bruni e profondi sia con forte presenza di calcare. Qui vengono coltivati gli importanti vitigni a bacca bianca. La tenuta di Porto Pino si affaccia sul golfo di Palmas. Gode di un microclima particolarmente felice grazie all’azione mitigante dei venti e agli sbalzi di temperatura tra giorno e notte. Il luogo ideale per la coltivazione del Carignano. ©Daniela Zedda RASSEGNA STAMPA 2014 1 ottobre 2014 DALANI.it https://www.dalani.it/magazine/food-travel/vino-made-in-italy-dalani/ Donna, mamma e imprenditrice: come riesce a gestire tanti ruoli in un contesto solitamente considerato “affare da uomini”? Non ho mai avuto questa percezione. Di sicuro si trattava di un pregiudizio molto diffuso fino a vent’anni fa. Ma devo dire che anche all’inizio della mia carriera, quando ero l’unica donna in azienda, non mi sono mai trovata ad affrontare una tale difficoltà. Probabilmente anche per merito di una forte intraprendenza che è parte del mio carattere. Certo, le figure femminili in questo contesto sono ancora poche, ma la mentalità è sicuramente di grande apertura. Qual è, brevemente, la storia del brand e qual è stato il suo percorso all’interno dell’azienda? La cantina nasce nel 1938, quando mio nonno Antonio eredita tre ettari di terra. Da qui, la decisione di investire acquistando vigneti. Il sogno era quello di creare un’azienda in un unico appezzamento di terra, un singolo vigneto, per produrre esclusivamente vini tradizionali. La parola chiave del successo di Argiolas è sicuramente “controcorrente”. Alla fine degli anni settanta, quando la politica europea proponeva contributi per gli espianti, noi abbiamo deciso di avviare una produzione propria, inizialmente di vino sfuso, in seguito imbottigliato con un nostro marchio. Abbiamo così rivoluzionato tutta quella che era la realtà della vigna e della cantina, andando, ancora una volta, controcorrente. In mente, un progetto ben definito: creare un vino sardo che andasse a competere nel mondo con i grandi vini italiani. ©Daniela Zedda RASSEGNA STAMPA 2014 1 ottobre 2014 DALANI.it https://www.dalani.it/magazine/food-travel/vino-made-in-italy-dalani/ Uno spirito pionieristico, quello di Argiolas, che si snoda a pari passo con quello umanitario.. Assolutamente si. Abbiamo sempre avuto a cuore le cause umanitarie. Tre anni fa abbiamo deciso di promuovere una iniziativa che fosse completamente nostra. Il Progetto Iselis nasce allo scopo di affiancare ai vini altrettante attività, che proprio come i vini si rinnovino ogni anno. Abbiamo esordito in Africa, con la costruzione di un piccolo ospedale nella Repubblica Democratica del Congo, nella periferia di Kinshasa. L’anno seguente lo abbiamo dotato di energia elettrica e acqua corrente, che viene così fornita anche ai villaggi vicini. Il nuovo progetto è quello della scolarizzazione, con la costruzione di un istituto nella parte settentrionale del continente africano, dove è ancora in corso la guerra civile. Vino, fashion e cultura Made in Italy ©Daniela Zedda RASSEGNA STAMPA 2014 1 ottobre 2014 DALANI.it https://www.dalani.it/magazine/food-travel/vino-made-in-italy-dalani/ Un’altra parola chiave nella storia di Argiolas è ospitalità... È un concetto che è parte del DNA delle Cantine Argiolas, ormai diventato una vera e propria attività indipendente. Abbiamo pacchetti di proposte per visitare i vigneti e l’azienda, con persone specializzate che si occupano delle attività in cantina. Collaboriamo con tour operator e gruppi singoli. In inverno, invece, ci dedichiamo alle scuole e offriamo i nostri spazi a convegni e meeting aziendali. E il frutto di tanta tenacia e passione è il Turriga.. Si. È un vino fortemente legato al territorio: il vitigno principe è il Cannonau. Una vera eccellenza Made in Italy premiata con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e i Cinque Grappoli dell’AIS. Per festeggiare il ventennale della produzione, abbiamo chiesto a tre amici di spicco che condividevano la nostra visione della Sardegna, quella che io definisco la “sardità”, di collaborare alla creazione di un tributo speciale. Antonio Marras è stato il primo ad essere contattato. Doveva essere il direttore di tutto il progetto e gli abbiamo chiesto di “vestire” il Turriga, creando un cofanetto che contenesse anche un racconto inedito di Marcello Fois e dei brani selezionati dal jazzista Paolo Fresu. Volevamo dare una visione nuova della Sardegna, rispettandone le tradizioni. Una interpretazione internazionale, che potesse essere letta, vista, ascoltata e, certamente, gustata in tutto il mondo. Cantine Argiolas: la scelta di Dalani RASSEGNA STAMPA 2014 8 ottobre 2014 ACQUA BUONA.it http://www.acquabuona.it/2014/10/i-tre-bicchieri-della-guida-vini-ditalia-2014-del-gambero-rosso/ I Tre Bicchieri della guida Vini d’Italia 2015 del Gambero Rosso ***update CAMPANIA*** Di L'AcquaBuona • 8 ott 2014 • Rubrica: Da vedere e da sapere, I premi delle guide • Ecco le anticipazioni tratte dal sito www.gamberorosso.it dei Tre Bicchieri della guida Vini d’Italia 2015 del Gambero Rosso, che aggiorneremo via via che saranno rese pubbliche Premi speciali Rosso dell’Anno: Barolo Villero Riserva 2007 – Vietti Bianco dell’Anno: Trebbiano d’Abruzzo Vigne di Capestrano 2012 – Valle Reale Bollicine dell’Anno: Brut Classico Nature – Monsupello Dolce dell’Anno: Vin Santo di Carmignano Riserva 2007 – Tenuta di Capezzana Cantina dell’Anno: Tenuta Sette Ponti Rapporto Qualità/Prezzo: Custoza Superiore Ca’ del Magro 2012 – Monte del Frà Viticoltore dell’Anno: Giuseppe Gabbas Cantina Emergente: Tiare – Roberto Snidarcig Sardegna Alghero Marchese di Villamarina 2009 – Sella & Mosca Barrile 2011 – Contini Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Riserva 2011 – Montisci Cannonau di Sardegna Classico Dule 2011 – Gabbas Cannonau di Sardegna Riserva 2012 – Pala Capichera 2012 – Capichera Carignano del Sulcis 2010 – 6Mura-Cantina Giba Carignano del Sulcis Superiore Arruga 2009 – Sardus Pater Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2010 – Santadi Mandrolisai Superiore Antiogu 2011 – Fradiles Turriga 2010 – Argiolas Vermentino di Gallura Superiore Sciala 2013 – Surrau Vermentino di Gallura Superiore Sienda 2013 – Mura RASSEGNA STAMPA 2014 Settimanale Data Pagina Foglio Settimanale Data Pagina 09-10-2014 12/13 1/2 RASSEGNA STAMPA 2014 Codice abbonamento: 100323 Codice abbonamento: 100323 Foglio 09-10-2014 12/13 9 ottobre 2014 1/2 TRE BICCHIERI 9 ottobre 2014 TRE BICCHIERI Settimanale Data Pagina Codice abbonamento: 100323 Foglio 09-10-2014 12/13 2/2 RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 CRONACHE DI GUSTO.it http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/318-la-degustazione/14412-jancis-robinson-a-taormina-gourmet-tasting-con-17-etichette.html Jancis Robinson a Taormina Gourmet: tasting con 17 etichette on 10 Ottobre 2014. Pubblicato in Archivio articoli dal 05/04/2011 - La degustazione La Master of Wine e guru del vino tra le più famose al mondo racconta il Sud Italia in evoluzione Un evento nell'evento. Jancis Robinson a Taormina Gourmet. Giornalista e Master of Wine tra le più famose e influenti al mondo condurrà una degustazione esclusiva di ben diciassette vini. Il titolo del tasting è: "Un Sud Italia da scoprire...e da bere". L'appuntamento è per le 11 del 19 ottobre prossimo presso la Sala Meeting dell'hotel Imperiale di Taormina. Sarà un'occasione per sentire dal vivo il racconto dei vini, alcuni famosi, altri da scoprire che fotografano un Sud Italia in evoluzione. La degustazione sarà condotta in inglese con traduzione simultanea in italiano. Al fianco della Robinson nella narrazione dei 17 vini anche Fabrizio Carrera, direttore di cronachedigusto.it e in platea alcuni dei produttori i cui vini saranno protagonisti del tasting. RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 CRONACHE DI GUSTO.it http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/318-la-degustazione/14412-jancis-robinson-a-taormina-gourmet-tasting-con-17-etichette.html Jancis Robinson a Taormina Gourmet: tasting con 17 etichette on 10 Ottobre 2014. Pubblicato in Archivio articoli dal 05/04/2011 - La degustazione Ecco le 17 etichette: Feudi di San Gregorio Pietracalda 2013 Docg Fiano di Avellino Milazzo Maria Costanza 2013 Pietradolce Archineri 2012 Doc Etna Feudo Maccari Saia Nero d'Avola 2011 Palari Rosso del Soprano 2010 Giuseppe Sediles Ballu Tundu Riserva 2010 Doc Cannonau di Sardegna Spadafora Nero d'Avola 2010 Tasca d'Almerita Regaleali Rosso del Conte 2010 Doc Contea di Sclafani Gulfi Nero Maccarj 2009 Duca di Salaparuta Duca Enrico 2009 Turriga Argiolas 2008 Tormaresca Bocca di Lupo 2008 Doc Castel del Monte Baglio di Pianetto Cembali Nero d'Avola 2007 I Vigneri Vinupetra 2002 Pellegrino Ambra Superiore Riserva 1998 Doc Marsala De Bartoli Superiore1987 Doc Marsala Cusumano Moscato dello Zucco 2009 RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 CRONACHE DI GUSTO.it http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/318-la-degustazione/14412-jancis-robinson-a-taormina-gourmet-tasting-con-17-etichette.html Taormina Gourmet, il programma completo on 10 Ottobre 2014. Pubblicato in Archivio articoli dal 05/04/2011 - L'evento Ecco il programma completo di Taormina Gourmet 2014. Tutte le iniziative che prenderanno vita nelle tre location al Grand Hotel Timeo, a Vila Diodor e al Grand Hotel San Pietro dal 18 al 20 ottobre. DOMENICA 19 OTTOBRE Le grandi degustazioni (ingresso a pagamento) Hotel Imperiale Sala meeting Ore 11 Degustazione con Jancis Robinson :"Un Sud Italia da scoprire...e da bere". Un viaggio attraverso 17 etichette Feudi di San Gregorio Pietracalda 2013 Docg Fiano di Avellino Milazzo Maria Costanza 2013 Pietradolce Archineri 2012 Doc Etna Feudo Maccari Saia Nero d'Avola 2011 Palari Rosso del Soprano 2010 Giuseppe Sedilesu Ballu Tundu Riserva 2010 Doc Cannonau di Sardegna Spadafora Nero d'Avola 2010 Tasca d'Almerita Regaleali Rosso del Conte 2010 Doc Contea di Sclafani Gulfi Nero Maccarj 2009 Duca di Salaparuta Duca Enrico 2009 Turriga Argiolas 2008 Tormaresca Bocca di Lupo 2008 Doc Castel del Monte Baglio di Pianetto Cembali Nero d'Avola 2007 I Vigneri Vinupetra 2002 Pellegrino Ambra Superiore Riserva 1998 Doc Marsala De Bartoli Superiore1987 Doc Marsala Cusumano Moscato dello Zucco 2009 Euro 30,00 RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 IL MESSAGGERO.it http://www.gamberorosso.it/articoli/item/1018460-degustazioni-i-20-anni-del-turriga-di-argiolas Degustazioni. I 20 anni del Turriga di Argiolas A cura di Andrea Gabbrielli 1988-2008: una grande verticale per festeggiare i 20 anni del Turriga di Argiolas. Vino da grande invecchiamento che anche nelle prime annate esprime un carattere profondamente sardo: macchia mediterranea, mirto, bacca di ginepro, spezie ed erbe. Sono davvero rari i vini che riescono a interpretare il territorio, la storia, la cultura e i sapori di una regione, come il Turriga della famiglia Argiolas con la Sardegna. Dal 1988, primo anno di produzione, il mondo ha subìto molti cambiamenti ma questo vino nel corso del tempo è sempre rimasto fedele a se stesso. Il patriarca Antonio Argiolas, a cui si deve la fondazione della cantina di Serdiana, è sempre stato convinto della necessità di “un’azienda dinamica ma rispettosa della tradizione”. I suoi figli Franco e Giuseppe, in un periodo molto difficile per la Sardegna, caratterizzato dagli espianti che in un decennio dimezzarono i vigneti sardi, seguirono l’intuizione paterna e decisero di andare controcorrente. Crearono nuovi impianti ma soprattutto selezionarono le migliori particelle di Cannonau, Carignano, Bovale e Malvasia nera che altrimenti sarebbero andate perdute. RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 IL MESSAGGERO.it http://www.gamberorosso.it/articoli/item/1018460-degustazioni-i-20-anni-del-turriga-di-argiolas L’incontro con Giacomo Tachis, in un periodo particolarmente fecondo di idee e di progetti della sua vita professionale che lo vedeva impegnato nella valorizzazione delle potenzialità della vino siciliano e sardo, permise di sviluppare il progetto. Racconta Francesca Argiolas che “Oltre a diventare un grandissimo amico della mia famiglia entrò nella spirito dell’azienda e ne condivise gli obiettivi: produrre un grande vino rosso sardo di rilevanza internazionale partendo proprio da quei vigneti salvati dalla distruzione”. Un progetto condiviso con un giovane enologo, Mariano Murru, da poco entrato in azienda. “Tachis era convinto fosse fondamentale mantenere salde le radici nel territorio utilizzando i vitigni locali ma alla luce di quanto di meglio la tecnologia moderna potesse offrire. In questo era una persona severa che odiava la superficialità”. Per ottenere questo risultato era necessario partire da vecchi vigneti in grado di produrre uva ricca di colore e di estratti. Il Turriga doveva necessariamente nascere longevo, una qualità niente affatto scontata per un vino sardo della fine degli anni Ottanta. La degustazione davvero unica di venti annate, dal 1998 al 2008, presentata a Roma nella sede dell’Ais da Francesca e Valentina Argiolas, Mariano Murru con i commenti di Paolo Lauciani e Daniela Scrobogna, ha dimostrato con chiarezza che la capacità di invecchiare e di evolvere nel tempo del Turriga è un elemento caratterizzante del vino. Non solo: persino nelle annate della prima decade (1988-1998) la tenuta del colore – granato con note di aranciato – è perfetta, senza cedimento alcuno. All’olfatto, in nessuno dei vini degustati si avvertono note ossidative in eccesso: i vini possono essere più o meno pronti da bere ma sempre in un quadro di grande equilibrio. E il legno delle piccoli botti di rovere – dove passa da 18 a 24 mesi - anche nelle annate più recenti non è mai invasivo: c’è ma non si sente. L’elemento che più colpisce è il suo carattere profondamente sardo: la macchia mediterranea, il mirto, la bacca di ginepro, le spezie e le erbe sono parte integrante del suo corredo aromatico, nei vini delle prime vendemmie più che in quelle più recenti dove prevale il fruttato. Se il Turriga è riuscito a conquistarsi una solida e duratura leadership tra i vini regionali, sin dall’inizio si è imposto come un grande vino in grado di rappresentare ai massimi livelli l’Italia nel mondo. Sin dall’annata 1990 si è quasi sempre aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Riconoscimenti che non sono nemmeno mai mancati da Wine Advocate di R. Parker jr. Parafrasando una frase di Giacomo Tachis a proposito del Sassicaia “Il Turriga anche nelle annate più difficili, è un vino felice”. I grandi vini dovrebbero sempre essere così. RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 IL MESSAGGERO.it http://www.gamberorosso.it/articoli/item/1018460-degustazioni-i-20-anni-del-turriga-di-argiolas La scheda del Turriga Classificazione: Vino rosso a Indicazione Geografica Tipica Isola dei Nuraghi. Vitigni: Cannonau, Carignano, Bovale sardo, Malvasia nera. Provenienza: Tenuta Turriga in agro di Selegas - Piscina Trigus, 230 metri s.l.m Suoli: calcareo medio, un po’ ciottoloso e sassoso, strati rocciosi disgregati. Clima: mediterraneo, inverni miti, precipitazioni limitate, estati molto calde e ventilate. Raccolta: a mano tra Ottobre e Novembre. Vinificazione: attenta selezione delle uve. Fermentazione a temperatura controllata 28-32 °C. Macerazione: circa 16-18 giorni con delestage. Maturazione: 18-24 mesi in barriques nuove di rovere francese. Affinamento: 12-14 mesi in bottiglia. Le annate degustate 1988 - 1989 - 1990 (Tre Bicchieri) - 1991(Tre Bicchieri) - 1992 (Tre Bicchieri) - 1993(Tre Bicchieri) - 1994 (Tre Bicchieri) - 1995 (Tre Bicchieri) – 1997 (Tre Bicchieri) - 1998 (Tre Bicchieri) – 1999 (Tre Bicchieri) - 2000 (Tre Bicchieri) - 2001 (Tre Bicchieri) - 2002 (Tre Bicchieri) - 2003-2004 (Tre Bicchieri) - 2005 (Tre Bicchieri) – 2006 – 2007 (Tre Bicchieri) 2008 (Tre Bicchieri) RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 IL MESSAGGERO.it http://www.gamberorosso.it/articoli/item/1020525-il-padiglione-vino-di-expo-2015-costi-riflessioni-ragionamenti-vol-2 Il Padiglione vino di Expo 2015. Costi, riflessioni, ragionamenti. Vol. 2 Continua la nostra inchiesta su come il mondo del vino italiano si stia preparando a Expo 2015. Se la volta scorsa erano stati i consorzi a dire la loro, stavolta sono le grandi aziende: ci saranno? In che modo? E soprattutto compreranno un loro spazio all'interno del Padiglione Italia? “Sull’Expo non abbiamo ancora le idee chiare” spiega Renzo Cotarella direttore generale della Marchesi Antinori “Una cosa però è certa: non faremo né stand, né esposizione di bottiglie ma tutt’al più qualche iniziativa con l’Istituto Grandi Marchi, se verrà organizzata. Siamo invece interessati alle attività di incoming nella nostra cantina del Bargino”. A quante pare, l’Expo, che ricordiamo aprirà i battenti l'1 Maggio prossimo e li chiuderà il 31 Ottobre 2015, continua a non esercitare grande attrazione nel mondo del vino nonostante le discussioni sulla presenza o meno del settore con un proprio spazio e la presentazione del progetto del Padiglione Vino lo scorso luglio, siano state molto partecipate. Lamberto Frescobaldi, presidente dell’omonima azienda vinicola toscana, è sulla stessa linea d’ondae aggiunge “L’impressione è che si stia brancolando un po’ nel buio ricreando quel meccanismo per cui, per noi italiani, mantenere un atteggiamento corale, risulta assai difficile. Sì certo anche noi faremo qualcosa, ma d’altra parte non è necessario essere sempre presenti durante i 6 mesi di Expo”. La sensazione è che nel settore vinicolo per molti questa scadenza, ormai sempre più ravvicinata, non rappresenti più tanto un’opportunità quanto un evento problematico. Per un imprenditore abituato a programmare nel lungo periodo, l’incertezza sulle cose da fare non aiuta a superare le difficoltà. RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 IL MESSAGGERO.it http://www.gamberorosso.it/articoli/item/1020525-il-padiglione-vino-di-expo-2015-costi-riflessioni-ragionamenti-vol-2 Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, parla di “nebulosità su molti aspetti e su quanti e quali saranno gli attori”. Valentina Argiolas, responsabile dell’azienda sarda dei rapporti con l’Expo, dice: “Siamo in collegamento con il Vinitaly ma per ora non ci sono programmi. Sappiamo che a settembre 2015 la Regione Sardegna per una settimana avrà uno spazio dedicato al tema della longevità e in questo ambito avremo anche noi qualcosa da dire con i nostri vini”. Dalla Sicilia Benedetta Poretti, responsabile della comunicazione della Duca di Salaparuta, mette l’accento sul fatto che l’Expo si dovrebbe occupare dei temi quali “turismo, vino e cibo, tre elementi fortissimi del Made in Italy che andrebbero valorizzati nel modo migliore”. Piero Mastroberardino dalla Campania sostiene che stante l'inaccessibilità delle tariffe di partecipazione, l’Expo “dovrebbe essere un evento importante per il Made in Italy nell’accezione più ampia, ma poi quando si scende nei vari settori specifici diventa difficile individuare una politica di branding specialmente quando il target è così indeterminato. Sarebbe il momento di avviare delle campagne istituzionali di promozione”. Davide Mascalzoni, direttore generale del Giv, il più grande gruppo vinicolo italiano, dice che“per quanto riguarda il Padiglione Italia, le proposte sono abbastanza onerose e le stiamo studiando perché si rischia un ritorno molto basso a fronte di un investimento elevato: ancora ci dobbiamo ragionare insieme a Vinitaly. Nel frattempo abbiamo aderito, insieme ad altri, a un progetto della Coop: lo stiamo mettendo a punto e a breve sarà presentato. Inoltre saremo nel portale Expo Veneto che conterrà tutti gli eventi organizzati dalle aziende e dagli enti nella Regione Veneto durante l’Expo con l’opportunità di organizzare l’incoming”. Da parte sua Riccardo Cotarella, già presidente del Comitato tecnico-scientifico per l'allestimento del padiglione del vino italiano ad Expo 2015 ci tiene a chiarire che “Il compito di indirizzo generale sui contenuti emozionali del padiglione, è terminato”. E aggiunge insieme al presidente dell'Uiv Domenico Zonin, anch’esso membro del Comitato “A noi non rimane che organizzare 12 eventi culturali di grande respiro sul vino italiano che si svolgeranno nell’arco dei 6 mesi dell’esposizione. Il resto, la parte commerciale, non è mai stato un compito nostro”. a cura di Andrea Gabbrielli RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 WINE NEWS.it http://www.winenews.it Bergamo - 10 Ottobre 2014, ore 16:00 COMANDA IL BAROLO, CON BEN 124 VINI, DAVANTI ALL’AMARONE, A QUOTA 31, ED AL BRUNELLO, A 24, CHE PRECEDE IL FRANCIACORTA, CON 11 ETICHETTE: ECCO IL PODIO, ALLARGATO, DEL TOP DELL’ENOLOGIA DEL BELPAESE SECONDO LA “GUIDA ORO I VINI DI VERONELLI 2015” Comanda il Barolo, con ben 124 vini, davanti all’Amarone, a quota 31, ed al Brunello, a 24, che precede il Franciacorta, con 11 etichette: ecco il podio, allargato, del top dell’enologia del Belpaese secondo la “Guida Oro I Vini di Veronelli 2015”, intitolata all’indimenticabile Gino, che ha assegnato le sue “Super Tre Stelle”, il massimo riconoscimento dato ai vini che superano i 93 punti su 100 negli assaggi coordinati da Gigi Brozzoni e Daniel Thomases, a “soli” 548 vini tricolore, 28 in meno dell’edizione 2014, quando furono ben 576. Tre la Regioni più premiate, sale al vertice il Piemonte, con 162 vini, che scalza così la Toscana, ferma a 161, seguita, a debita distanza, dal Veneto, a quota 44 “Super Tre Stelle”, tallonato dalla Sicilia, con 33 vini. Alla posizione n. 5, l’Umbria, con 21 etichette premiate, davanti alla Campania con 19, all’Alto Adige a quota 18, al Friuli a 16, Abruzzo a 13 e il duo Puglia e Marche a quota 12 vini premiati, a chiudere la top ten regionale. Sardegna Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2010 Cantina Santadi Latinia 2008 Cantina Santadi Mantènghja Isola dei Nuraghi Rosso 2009 Capichera Santigaini Isola dei Nuraghi Bianco 2010 Capichera Turriga Isola dei Nuraghi 2010 Argiolas Vernaccia di Oristano Antico Gregori s.a. Còntini Attilio RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 VINIT.net http://www.vinit.net/vini/Trentino_Alto_Adige/Bolzano_Bozen/Vizi_Sapori/A_Merano_andr__in_scena_Cult2014_I_pionieri_del_vino_italiano_11403.html A Merano andrà in scena Cult2014 - I pionieri del vino italiano Imperdibile novità del Merano Wine Festival 2014, in programma venerdì 7 novembre al Pavillon des Fleurs del Kurhaus di Merano dalle ore 14 alle ore 18 Nell'anno 1992, insieme ad alcuni amici, Helmut Köcher dava sfogo alla sua passione per il mondo enogastronomico creando il Merano WineFestival invitando aziende di altissima qualità a presentare personalmente i loro vini a Merano. Dopo 23 anni, la stessa passione e dedizione sono a tutt'oggi il traino e la base della selezione delle aziende per il Merano WineFestival.Tante sono le aziende vitivinicole che in base a valutazioni di vini espresse da opinion leaders sia sul mercato nazionale sia su quello internazionale si considerano oggi tra le migliori aziende del proprio territorio. "In una mia personale ricerca e analisi nelle guide e nelle riviste più importanti e nei siti web più visitati," -commenta Helmut - "ho evinto che nel panorama vitivinicolo, nella maggior parte dei casi, non viene tenuto minimamente conto dello sforzo e dell'impegno di quei pochi personaggi che hanno creato il percorso della qualità. Personaggi che io stimo molto e che considero i precursori di ciò che potremmo in qualche modo definire " il culto del vino"." In queste parole si riassume il senso di Cult 2014, l'evento in programma venerdì 7 novembre al Pavillon des Fleurs del Kurhaus di Merano, dalle ore 14 alle ore 18, che vedrà la partecipazione dei personaggi che negli ultimi venti anni, e anche prima, hanno lasciato un'impronta importante e sono diventati i riferimenti e i garanti di un territorio vitivinicolo così prezioso come quello italiano. RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 VINIT.net http://www.vinit.net/vini/Trentino_Alto_Adige/Bolzano_Bozen/Vizi_Sapori/A_Merano_andr__in_scena_Cult2014_I_pionieri_del_vino_italiano_11403.html Frutto di una personale ricerca di Helmut Köcher, la selezione di 40 viticoltori - quelli più radicati nel territorio italiano, quelli che rappresentano la storia ed anche il presente dell'alta qualità - è stata pertanto invitata a questo imperdibile evento collaterale al Merano WineFestival 2014. L'evento è rivolto a un pubblico appassionato, amante del vino, operatori e giornalisti per un massimo di 250 persone. Ogni produttore presenterà 3 tipi di vini che rappresenteranno il presente, il passato ed il futuro. Queste le aziende partecipanti: Allegrini Alois Lageder Antinori Argiolas Barone Ricasoli Biondi Santi Tenuta Greppo Braida Bruno Giacosa Bruno Rocca Ca' del Bosco Cantina di Terlano Cantine Ferrari Castello di Ama CaudrinaContini Cos Di Majo Norante Domenico Clerico Galardi Gravner Isole e Olena Jermann Kante Le Macchiole Les Cretes Lungarotti Marisa Cuomo Masciarelli Mastroberardino Montevertine Oasi degli Angeli Pieropan Romano dal Forno Salvatore Murana St.Michael Eppan Tenuta dell'Ornellaia Tenuta San Guido Tenuta San Leonardo Vigneti Massa Villa Bucci Silvana Albanese Luciano Pavesio RASSEGNA STAMPA 2014 10 ottobre 2014 LA NAZIONE UMBRIA Quotidiano Quotidiano Data Pagina Foglio 10-10-2014 26 1 Data Pagina Foglio 10-10-201 26 1 : 100323 RASSEGNA STAMPA 2014 11 ottobre 2014 ITALIA A TAVOLA.net http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=35975 “Tre bicchieri” 2015 del Gambero Rosso Piemonte in vetta con 79 eccellenze Con 79 Tre bicchieri, il Piemonte fa incetta di premi, grazie soprattutto ai vini rossi. Toscana seconda con 72 eccellenze, seguita dal Veneto (36). In totale la guida del Gambero Rosso ha assegnato 423 Tre bicchieri. Sulla 28ª edizione di Vini d'Italia si trovano 2.402 aziende e oltre 20mila etichette d'eccellenza È terminato il count-down dei “Tre bicchieri” del Gambero Rosso. Nelle scorse settimane, il sito internet ha svelato, regione per regione, quali sono i vini che hanno ottenuto il massimo riconoscimento di eccellenza sulla nuova guida Vini d’Italia 2015. Il totale è di 423 eccellenze. Vini d'Italia, la più autorevole e diffusa pubblicazione sul vino italiano nel mondo, arriva alla 28ª edizione, sempre più ricca ed aggiornata, e si conferma uno strumento insostituibile per appassionati e professionisti del settore. Più di 45mila campioni assaggiati da un team di oltre sessanta esperti, 2.402 aziende recensite, oltre 20mila vini recensiti e un volume di 328 pagine. Tra le regioni premiate in testa il Piemonte con 79 vini, seguito dalla Toscana con 72, dal Veneto con 36, dall’Alto Adige con 28, dal Friuli Venezia Giulia con 27 e dalla Lombardia con 23. Segue la Campania con 20, la Sicilia con 19, le Marche con 17, l’Abruzzo con 15, la Sardegna con 13 e Emilia Romagna e Puglia con 12, l'Umbria con 11, il Trentino con 10, il Lazio e la Liguria con 7, la Valle d’Aosta con 5, la Basilicata e la Calabria con 4 e il Molise con 2. I Tre Bicchieri sotto i 15 euro sono ben 108, sintomo di una reazione a questi anni difficili con proposte di vini sempre più buoni ad un prezzo sempre più corretto. 80 è il numero dei Tre Bicchieri Verdi. Vini d’Italia è impegnata a sostenere le aziende nel loro percorso di sostenibilità ambientale, aspetto fondamentale per il futuro di tutto il comparto agricolo italiano; quest’anno sono stati applicati criteri più selettivi. In elenco, infatti, solo i vini delle aziende che sono certificate in biologico e biodinamico da enti certificatori ufficiali. I premi speciali vanno ai migliori vini dell’anno per ogni categoria e poi alla cantina dell’anno, al miglior rapporto qualità prezzo, al viticoltore dell’anno, alla cantina emergente e, a chiudere, il premio per la viticoltura sostenibile. RASSEGNA STAMPA 2014 11 ottobre 2014 ITALIA A TAVOLA.net http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=35975 Nelle schede si trovano, oltre ai testi che raccontano azienda e vini, scritti di nuovo ogni anno, la valutazione di ogni vino degustato, che parte da uno fino ai celebri Tre Bicchieri; poi indirizzi e contatti ma anche dati sulle dimensioni aziendali, informazioni sul tipo di viticoltura, istruzioni per visitare l’azienda e l’indicazione dei siti internet. Una 28ª edizione “festeggiata” con una premiazione unica in Italia presso l’Auditorium del Massimo a Roma, che ha visto protagonisti i giornalisti della stampa estera e i diplomatici delle ambasciate, che hanno effettuato la premiazione. Presentato inoltre il Primo Rapporto sulla Sostenibilità del Vino promosso dal Forum per la Sostenibilità del Vino, da un’iniziativa di Unione Italiana Vini e Gambero Rosso. Da quest’anno inoltre, la guida si avvale della presenza di Barbara Philip MW e del Liquor Distribution Branch della British Columbia, che ha apportato un valido contributo al panel di degustazione. Questo a conferma dell’apertura internazionale di Vini d’Italia che è tradotta in tedesco, inglese, cinese e giapponese. Con una serie di eventi internazionali in tutti i continenti e i mercati classici ed emergenti, arrivando a oltre 30 tappe nel mondo, la guida accompagna la crescita del nostro export sui mercati internazionali dimostrando di essere uno strumento principe di conoscenza e approfondimento per tutti gli amanti del vino italiano nel mondo. La guida è disponibile in versione digitale: come applicazione per Apple e Android e come ebook su Kindle Amazon e iBooks Apple. L'applicazione sfrutta le funzionalità di ricerca avanzata per trovare con un solo click il proprio vino preferito all'interno di un database di 20mila vini fornendo dettagli come i vitigni, la denominazione, la fascia di prezzo e, naturalmente, la valutazione in bicchieri. La funzione Around me permette di trovare il produttore o l'enoteca più vicina alla propria posizione, con il percorso per raggiungerli o i numeri per contattarli direttamente. La versione ebook consente di portare l'intera guida, sfogliabile come l'edizione stampata, comodamente sul proprio kindle o smartphone. Per la prima volta il Gambero Rosso si avvale della partnership di AirFrance. RASSEGNA STAMPA 2014 11 ottobre 2014 ITALIA A TAVOLA.net http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=35975 “Tre bicchieri” Gambero Rosso 2015 Sardegna La qualità media della Sardegna del vino è ormai alta, con nuove eccellenze che si affiancano a quelle che hanno fatto la storia dell’Isola. E lo si può vedere anche in un'annata come il 2013: difficile, fresca nel complesso, ma incostante a livello climatico e dai rischi diversi. Eccellenti i bianchi, vere espressioni di alcune varietà in determinati terroirs, per esempio il vermentino: fuoriclasse in Gallura e capace di stupire in altre zone, come Usini o Serdiana. Ottima prestazione anche tra i rossi. Come il Cannonau di Sardegna d’annata, soprattutto se giocato su bevibilità e leggiadria, nelle maturazioni più lunghe hanno un ruolo centrale i terroirs, che devono essere quelli giusti. Anche zone fino ad ora sottovalutate con l'emergere del Mandrolisai. A conferma di questo c'è il premio al Viticoltore dell’Anno, che quest’anno va a Giuseppe Gabbas, per la totale dedizione con cui segue le proprie vigne. Alghero Marchese di Villamarina 2009 Sella & Mosca Barrile 2011 Contini Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Ris. 2011 Montisci Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2011 Gabbas Cannonau di Sardegna Ris. 2012 Pala Capichera 2012 Capichera Carignano del Sulcis 2010 6Mura - Cantina Giba Carignano del Sulcis Sup. Arruga 2009 Sardus Pater Carignano del Sulcis Sup. Terre Brune 2010 Santadi Mandrolisai Sup. Antiogu 2011 Fradiles Turriga 2010 Argiolas Vermentino di Gallura Sup. Sciala 2013 Surrau Vermentino di Gallura Sup. Sienda 2013 Mura RASSEGNA STAMPA 2014 14 ottobre 2014 DOCTOR WINE.it http://www.doctorwine.it/det_articolo.php?id_articolo=1488 Le 3 Stelle della Guida Sulla Guida Essenziale ai Vini d'Italia, prima edizione 2015, abbiamo utilizzato metodi di valutazione diversi, uno per le aziende e uno per i vini. Le aziende sono state valutate in “stelle” mentre i vini con il classico punteggio in centesimi che voi lettori conoscete bene. Vediamo oggi quali sono i produttori ai quali sono state conferite le 3 stelle, il massimo, quindi da domani prendiamo in esame i vini considerati al top della produzione italiana. Le stelle vanno da zero a tre, ed è una valutazione globale dell’azienda, non legata direttamente ai vini presentati e valutati nell’edizione corrente della guida, ma legata ad altri parametri. L’importanza del brand, innanzi tutto, la sua emblematicità nel territorio di appartenenza. Poi il suo percorso negli ultimi decenni, l’affidabilità qualitativa e l’immagine internazionale. I produttori che hanno ottenuto il punteggio massimo delle tre stelle sono stati 73 in tutta Italia (meno del 10% delle aziende presenti nella Guida), un numero limitato, ma nel quale sono comprese le aziende che hanno letteralmente creato il grande successo che i vini italiani di qualità stanno avendo nel mondo. Le “eccellenze” vere, insomma. Eccole: 1. Allegrini, Veneto 2. Elio Altare, Piemonte 3. Antinori, Toscana 4. Antoniolo, Piemonte 5. Argiolas, Sardegna 6. Barone Ricasoli – Castello di Brolio, Toscana 7. Bellavista, Lombardia 8. Bertani, Veneto 9. Biondi Santi – Tenuta il Greppo, Toscana 10. Borgogno, Piemonte 11. Brovia, Piemonte 12. Bucci, Marche 13. Ca’ del Bosco, Lombardia 14. Arnaldo Caprai, Umbria 15. Casanova di Neri, Toscana 16. Castellare di Castellina, Toscana 17. Castello della Sala, Umbria 18. Castello di Fonterutoli, Toscana 19. Castello di Monsanto, Toscana RASSEGNA STAMPA 2014 14 ottobre 2014 DOCTOR WINE.it http://www.doctorwine.it/det_articolo.php?id_articolo=1488 20. Cerbaiona, Toscana 21. Còlpetrone, Umbria 22. Giacomo Conterno, Piemonte 23. Coppo, Piemonte 24. Romano Dal Forno, Veneto 25. Marco De Bartoli, Sicilia 26. Falesco, Lazio 27. Livio Felluga, Friuli Venezia Giulia 28. Ferrari, Trentino 29. Gianfranco Fino, Puglia 30. Fontodi, Toscana 31. Gabbas, Sardegna 32. Gaja, Piemonte 33. Bruno Giacosa, Piemonte 34. Elio Grasso, Piemonte 35. Gravner, Friuli Venezia Giulia 36. Isole e Olena, Toscana 37. Jermann, Friuli Venezia Giulia 38. Köfererhof, Alto Adige 39. Lungarotti, Umbria 40. Bartolo Mascarello, Piemonte 41. Masciarelli, Abruzzo 42. Masi – Serego Alighieri, Veneto 43. Mastroberardino, Campania 44. Miani, Friuli Venezia Giulia 45. Monsupello, Lombardia 46. Montevetrano, Campania 47. Muri-Gries, Alto Adige 48. Nino Negri, Lombardia 49. Oasi degli Angeli, Marche 50. Tenuta dell’Ornellaia, Toscana 51. Palari, Sicilia 52. Pieropan, Veneto 53. Pietracupa, Campania 54. Pio Cesare, Piemonte 55. Planeta, Sicilia 56. Poggio di Sotto, Toscana 57. Poliziano, Toscana 58. Produttori del Barbaresco, Piemonte 59. Giuseppe Quintarelli, Veneto 60. Querciabella, Toscana 61. Roagna I Paglieri, Piemonte 62. Luciano Sandrone, Piemonte 63. Tenuta San Guido, Toscana 64. San Leonardo, Trentino 65. San Michele Appiano, Alto Adige 66. San Patrignano, Emilia Romagna 67. Schiopetto, Friuli Venezia Giulia 68. Tenuta Sette Ponti, Toscana 69. Tasca D’Almerita, Sicilia 70. Terlano, Alto Adige 71. Valentini, Abruzzo 72. Vietti, Piemonte 73. Fattoria Zerbina, Emilia Romagna RASSEGNA STAMPA 2014 14 ottobre 2014 DOCTOR WINE.it http://www.doctorwine.it/det_articolo.php?id_articolo=1488 Ecco il programma completo di Taormina Gourmet 2014. Tutte le iniziative che prenderanno vita nelle tre location al Grand Hotel Timeo, a Vila Diodor e al Grand Hotel San Pietro dal 18 al 20 ottobre. RASSEGNA STAMPA 2014 19 ottobre 2014 CRONACHE DI GUSTO.it http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/316-levento/14471-taormina-gourmet-il-racconto-del-sud-di-jancis-robinson-.html Taormina Gourmet, il tasting di Jancis Robinson: il Sud punti sui vigneti ad alberello on 19 Ottobre 2014. Pubblicato in Archivio articoli dal 05/04/2011 - L'evento Jancis Robinson e Fabrizio Carrera A Taormina Gourmet Jancis Robinson, la wine guru inglese, master of wine, critica tra le più autorevoli al mondo, ha raccontato il Sud Italia in un tasting condotto da Fabrizio Carrera, direttore di cronachedigusto.it. Alla platea composta da produttori, operatori del settore e wine lover ha mostrato i punti di forza di questa parte del Paese attraverso l’assaggio di etichette provenienti dalla Puglia, dalla Sardegna, dalla Campania e dalla Sicilia. Un itinerario che si è dipanato tra diversi terroir, storie e stili scelto dalla Robinson per delineare le potenzialità su cui deve scommettere la viticoltura e l’enologia del sud per differenziarsi e confrontarsi nello scenario globale. In vista delle sfide che pone il mercato e delle nuove dinamiche che hanno sancito il passaggio in una nuova era del vino lasciando alle spalle quella "dei vitigni internazionali e del legno spinto a tutti i costi", la giornalista ha esortato il Sud a valorizzare ciò che vanta e ha ereditato dal passato, a partire dalle varietà autoctone fino ai vecchi sistemi di allevamento come l’alberello. “La Sicilia e tutto il Sud Italia ha un vantaggio da questo punto di vista - ha detto la Robinson – possiede varietà locali dalla forte personalità. E oggi il mercato chiede questo. E lo chiederà in futuro. Vorrà nel calice vini che esprimono fortemente il luogo di origine, persino le peculiarità del singolo vigneto da dove provengono”. E’ il tempo del recupero del passato e dell’identità. Ribadisce infatti: “Sono rimasta affascinata dall’ alberello e mi intristisce notare come nella maggior parte delle aree questo antico sistema di allevamento sia stato rimpiazzato da vigneti disegnati secondo una concezione più moderna e per la produzione industriale”. Il Sud Italia gode di una combinazione di millenaria sapienza, clima, sole, acqua e suoli che caratterizzano fortemente il vino qui prodotto che non può essere replicato altrove. Da un lato possiede le migliori condizioni possibili per distinguersi, dall’altro ancora non viene percepito, in generale, soprattutto oltre confine, come area che dà vini “Top Quality”. “La Sicilia e il Sud Italia, nell’immaginario collettivo, non godono di un posizionamento alto come succede per altre regioni del vino in altre Nazioni o in Italia. Ad eccezione dell’Etna”. RASSEGNA STAMPA 2014 19 ottobre 2014 CRONACHE DI GUSTO.it http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/316-levento/14471-taormina-gourmet-il-racconto-del-sud-di-jancis-robinson-.html Per l'Etna la Robinson ha speso parole di entusiasmo, sottolineando l’attrazione che esercita e la forte riconoscibilità sia come territorio che come offerta enologica. “L’Etna si presenta con una immagine forte. Tutti riconoscono e individuano questo territorio, che è straordinario, unico al mondo - ha commentato - Ci sono terroir vulcanici simili dove è anche antica la produzione di vino, ma niente è paragonabile all’Etna. Ed è meraviglioso il lavoro che ogni singolo produttore fa. Ciascuno cerca di interpretare questa grande energia, di trasferirla nel vino”. Lo stile odierno dell’Etna è in linea con l’ultima tendenza in fatto di consumo: la ricerca di vini meno alcolici. L’alcol è un altro aspetto importante per la Robinson, un fattore che sta tracciando una nova strada alle aziende influenzando le rotte future del consumo. “Soprattutto nel Nord Europa e oltreoceano il consumatore vuole bere adesso vini con un basso tenore alcolico. C’è una sensibilità maggiore verso le problematiche legate all’alcol, in termini di salute. L’alcol in un vino è importante. Ci vuole sempre un equilibrio. Non dobbiamo arrivare a demonizzarlo”. Le etichette degustate Feudi di San Gregorio – Pietracalda 2013 Doc Fiano di Avellino. Per la Robinson tra gli esemplari che meglio esprimono il successo attuale della Campania come regione da grandi bianchi in grado di competere con altre storicamente vocate e più note. Cristallino, equilibrato. Buon impatto. Si presenta con note di mele e con uno spettro verde che anticipa la freschezza che regala al palato. Da bere adesso. Ma potrebbe sorprendere anche in una breve prospettiva. La Robinson suggerisce di attendere anche tre anni, prima di stapparlo. Milazzo – Maria Costanza 2013. Un vino invitante. Note di fiori bianchi, di lime, di buccia di agrumi. Leggero. Fresco, equilibrato. Pietradolce – Archineri 2012 Doc Etna Rosso. Ancora giovane, in piena evoluzione. Ha una personalità terrosa. Leggera sensazione di polvere al naso. Si dimostra già affascinante. Frutto prorompente, pulito. Minerale. Non si percepisce la gradazione alcolica di 15 gradi. Da concedergli altri dieci anni di affinamento in bottiglia. Feudo Maccari Saia Nero d’Avola 2012. Buon ambasciatore di questa varietà per la Robinson. Piacevole sentori di frutta fresca. Tannini soffici e dolci. Lascia note di liquirizia. Concentrato. Da bere fra dieci anni. Palari Rosso del Soprano 2010 – personalità importante. Carattere speziato con note lievi e piacevoli di selvaggio e note delicate di frutta. Spicca il terroir. Giuseppe Sedilesu Ballu Tundu Riserva 2010 – Denso, ricco, grande potenza alcolica. Verve dolce. Persistente, rimangono note di chicco di caffè. Spadafora Nero d’Avola 2010 – Bouquet fine di frutta e spezie. Tannini ben presenti ma integrati. Fresco. Equilibrato. Tasca d’Almerita Regaleali Rosso del Conte 2010 Doc Contea di Sclafani – Fine, complesso e introverso. Tannini decisi ma equilibrato. Secco. Ancora necessita di tempo per esprimersi. Si percepiscono note balsamiche. Una espressione diversa del Nero d’Avola. Adatto per un lungo invecchiamento. RASSEGNA STAMPA 2014 19 ottobre 2014 CRONACHE DI GUSTO.it http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/316-levento/14471-taormina-gourmet-il-racconto-del-sud-di-jancis-robinson-.html Gulfi Nero Maccari 2009 – Vivo. Grande energia. Succo di ciliegia e gelso. Fine al naso. Tannini dolci, concentrato. Rimane a lungo. Duca di Salaparuta Duca Enrico 2009 - Un'espressione di Nero d'Avola molto intrigante. Con questo vino il vitigno siciliano ha avuto il suo trampolino di lancio. Possente, energico, destinato a lunga vita. Argiolas Turriga 2008 – Emerge la tipicità del Cannonau. Dolce al naso. Concentrato. Spiccano sentori di frutta e marmellata di prugne con punte balsamiche, di macchia mediterranea, di origano. Tormaresca Bocca di Lupo 2008 Doc Castel del Monte – Classe. Grandi prospettive di invecchiamento. Sensazione di polvere al palato. Lasci piacevolmente la bocca asciutta. Baglio di Pianetto Cembali Nero d'Avola 2007- Frutta intensa, profumato. Ancora giovane, dimostra di avere ancora tanto tempo davanti. Molto concentrato. Tannini incisivi non squilibrati fanno da scrub, lasciano la bocca pulita. I Vigneri – Vinupetra 2002 – Naso inebriante. Petali di rosa, melograno. Piacevole sensazione di terra, metallico. Leggero. Pellegrino Ambra Superiore Riserva 1998 Doc Marsala – Soffice. Sentori di albicocca, arancia. Fresco al naso. Dolce ma non stucchevole al palato. Lungo. Aromatico. De Bartoli Superiore 1987 Doc Marsala – Un vino brillante a tutto tondo. Per la Robinson non replicabile, unico. Intenso. Ricco. Pulito. Cusumano Moscato dello Zucco 2009. Dolce, profumato, gentile. Con sentori di miele, fiori, mandorla, arancia e albicocca candite. Il compagno ideale per i dessert. Manuela Laiacona RASSEGNA STAMPA 2014 Settimanale Data Pagina Foglio Settimanale Data Pagina 31-10-2014 10/11 1/2 RASSEGNA STAMPA 2014 Codice abbonamento: 100323 Codice abbonamento: 100323 Foglio 31-10-2014 31 ottobre 2014 10/11 TRE BICCHIERI 1/2 31 ottobre 2014 TRE BICCHIERI Data Pagina 100323 Foglio 31-10-2014 10/11 2/2 Codice abbonamento: Settimanale RASSEGNA STAMPA 2014