Francesco Guccini – La locomotiva
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Francesco Guccini – La locomotiva
Numero 2, 2010 // 2. Ausgabe, 2010 La Molla La rivista dell’ Italien Institut // Das Magazin des Italien Instituts La Molla 2/2010 La rivista dell’ Italien Institut // Das Magazin des Italien Instituts Caro lettore, cara lettrice, per questo secondo numero di „La Molla” abbiamo pensato di raccontare qualcosa dell’Italia attraverso le parole di un noto cantautore emiliano Francesco Guccini, classe 1940. Al termine dell’articolo vi proponiamo come sempre esercizi di approfondimento. Ed infine la ciliegina sulla torta: un particolare memory nell’ultima pagina. A questo punto non ci rimane che ringraziare tutti i nostri collaboratori per il prezioso aiuto e auguravi una buona lettura. Liebe Leser, in dieser zweiten Ausgabe von „La Molla” wollen wir uns u.a. durch die Wörter des bekannten Komponisten Francesco Guccini aus der Region Emilia der Geschichte Italiens nähern. Am Ende des Artikels werden wie immer Übungsaufgaben zur Vertiefung angeboten. Ein weiteres Highlight dieser „La Molla“ ist ein ganz besonderes Memory Spiel. Wir bedanken uns an dieser Stelle bei allen Mitwirkenden an dieser Ausgabe und wünschen viel Spaß beim Lesen. Francesco Guccini – La locomotiva Un’analisi Eine Analyse La canzone che vi proponiamo„La locomotiva“ é la seconda traccia di Radici, un album del 1972, con il quale Guccini descrive la sua storia e la storia della sua generazione attraverso miti, immagini e ricordi.„La locomotiva“ in particolare si basa su un fatto di cronaca di fine Ottocento, quando il treno, simbolo di velocità, di progresso e di potenza, diventò per un giovane anarchico un’arma per la lotta proletaria. Vi anticipiamo che non si tratta semplicemente di una canzone conoscviuta, ma della ballata di chiusura di ogni concerto del cantante e di un ritratto delle radici politiche di una generazione. La forza, ma anche l’aspetto più problematico, di questa ballata non é nel racconto del fatto, ma nel messaggio dell’ultima strofa, che per quanto sinistro, non é una lode al gesto di un kamikaze, ma comunque un invito alla rivolta e alla ricerca di giustizia. Vi proponiamo un testo che fa riflettere sul messaggio politico della musica, sul collegamento tra violenza e politica e sulla ricezione oggi, in un contesto diverso da quello originale, di questi significati. Per chiunque voglia approfondire e vedere l’effetto sul pubblico sono numerosi i video e i commenti in rete di concerti anche recenti. Tra le altre memorabili canzoni dell’album vi consigliamo di ascoltare anche„Il vecchio e il bambino”, di più facile comprensione linguistica ma di altrettanta forza narrativa. Prima di leggere l‘articolo vi consigliamo di ascoltare la canzone su internet usando per esempio youtube. Per quanto riguarda, invece, le parole una buona fonte é il sito www.angolotesti.it in cui si possono trovare testi di numerose canzoni. Das Lied, welches wir Ihnen vorstellen möchten, „La Locomotiva“, ist der zweite Track des Albums „Radici“ (Wurzeln). Mit diesem Album beschreibt Guccini seine Heimat in Italien durch Mythen, Bilder und Erinnerungen. „La Locomotiva“ basiert auf einer wahren Geschichte aus dem 18. Jh. Ein Zug - Symbol für Geschwindigkeit, Fortschritt und Kraft - wird von einem jungen Anarchist als Waffe im Kampf des Proletariats genutzt. Bereits vorwegzunehmen ist, dass es hier sich nicht einfach um ein bekanntes Lied handelt, sondern um das Lied, welches auf jedem Konzert des Künstlers den krönenden Abschluss bildet, welches noch heute ein starkes Portrait der politischen Vergangenheit einer Generation darstellt. Die Stärke, aber auch der problematischste Teil der Ballade ist nicht die Erzählung aufgrund von wahren Begebenheiten, sondern liegt in der Botschaft der letzten Strophe. Diese klingt wie ein düsteres Lob an alle Selbstmordattentäter ist aber die Aufforderung zur Auflehnung und zur Suche nach Gerechtigkeit. Wir bieten hier einen reflektierten Text über die politische Botschaft der Musik, über die Verbindung zwischen Gewalt und Politik und über die heutige Annahme dieser Botschaft in einem neuen Kontext. Für jedermann, der Lust hat, mehr über den Effekt in der Öffentlichkeit zu erfahren, gibt es zahlreiche Videos und Kommentare im Netz zu finden. Neben anderen bemerkenswerten Liedern des Albums möchten wir Ihnen auch das sprachlich leichter zu verstehende„ Il veccio e il bambino“ empfehlen, welches ebenso starke Erzählkraft in sich birgt. Um das Lied vorab zu hören, empfehlen wir eine Internetseite, z.B. youtube zu benutzen. Eine nützliche Quelle für italienische Liedtexte ist www.angolotesti.it. pagina 1 // Seite 1 La Molla La rivista dell’ Italien Institut // Das Magazin des Italien Instituts 2/2010 Verstehen Ein Grundgerüst von Fakten Comprendere Un nucleo di fatti La canzone s’ispira a un fatto accaduto il 20 luglio 1893: il ventottenne Pietro Rigosi, fuochista delle„Strade ferrate meridionali” in servizio alla stazione di Poggio Renatico (FE), approfittando della breve assenza di un macchinista, sgancia la locomotiva da un treno merci in manovra, se ne impadronsce e la immette sulla linea per Bologna. La macchina aveva tre assi, era lunga 15 m, pesava 43 t e con 440 cv poteva toccare i 60 km/h; era flessibile ma modesta, perciò veniva usata in specie per treni merci e su linee di pianura; ma dato che proprio nel 1893 circolava in Italia un’unica automobile, pareva notevole anche la velocità di oltre 50 km/h a cui la locomotiva fu lanciata (in un’ora un uomo percorre 4-5 km a piedi e 15-20 in bicicletta) e che l’avrebbe portata a Bologna in meno di un’ora. Follia… La canzone è fedele alle cronache anche nel dettaglio del fischio (v. 66): risulta che Rigosi legò la valvola del fischio, in modo da renderlo continuo. La «notizia d’emergenza» (v. 60) del pericolo arrivò, tramite dispacci immediati ma molto concisi, alla stazione centrale di Bologna: la locomotiva fu instradata su un binario morto e si schiantò contro sei carri merci che vi sostavano; Rigosi, sbalzato dall’urto, sopravvisse, ma perse una gamba ed ebbe il viso sfigurato. Non spiegò mai quel gesto: la sua società ferroviaria lo esonerò dal servizio per motivi di salute, forse ritenendo che avesse agito così per un improvviso, inspiegabile raptus di follia (il giovane fuochista era per giunta sposato e padre di due bimbe piccole). Das Lied wurde durch ein Ereignis inspiriert, das sich am 20. Juli 1893 abspielte: Der 28jährige Pietro Rigosi, Heizer der„Strade ferrate meridionali”, im Dienst am Bahnhof von Poggio Renatico in der Provinz Ferrara, nutzt die kurze Abwesenheit eines Maschinisten, koppelt die Lokomotive eines zu rangierenden Güterzuges ab, bemächtigt sich ihrer und bringt sie auf die Strecke Richtung Bologna. Die Maschine hatte drei Achsen, war 15 m lang, wog 43 Tonnen und konnte mit 440 PS bis zu 60 km/h erreichen; sie war vielseitig, aber anspruchslos; deshalb wurde sie besonders für Güterzüge und auf Strecken im Flachland eingesetzt; aber da 1893 in Italien erst ein einziges Automobil verkehrte, schien auch die Geschwindigkeit von über 50 km/h, zu der die Lokomotive gebracht wurde und die sie in weniger als einer Stunde Bologna erreichen lassen würde, bemerkenswert (in einer Stunde läuft ein Mensch zu Fuß 4-5 km und schafft 15-20 km mit dem Fahrrad). Wahnsinn… Das Lied entspricht detailgetreu bis hin zu dem Pfeifen (V 66) der damaligen Berichterstattung über das Ereignis: Es war so, dass Rigosi das Ventil der Pfeife umlegte, um so einen kontinuierlichen Ton zu erzeugen. Die Notfallnachricht (V 60) über die Gefahr erreichte den Hauptbahnhof von Bologna über sehr knapp gehaltene Eildepeschen: Die Lokomotive wurde auf ein totes Gleis geleitet und prallte auf sechs dort abgestellte Güterwagen; Rigosi, der durch den Aufprall herausgeschleudert worden war, überlebte, verlor aber ein Bein und sein Gesicht wurde entstellt. Er erklärte diese Tat nie: Seine Eisenbahn-gesellschaft enthob ihn aus gesundheitlichen Gründen des Amtes, vielleicht in der Annahme, dass er aus einem plötzlichen, unerklärbaren Anfall von Wahnsinn so gehandelt habe (der junge Heizer war überdies verheiratet und Vater zweier kleiner Mädchen). Analizzare …o gesto politico? Ma il cuore della canzone, nonché il motivo del suo successo, è il tema politico. Guccini, prendendo spunto da un libro di Romolo Bianconi, interpreta l’atto come «supremo gesto di anarchia» – una lettura però che né le cronache né Rigosi stesso avevano mai avallato. Il contesto era una società trasformata dalla rivoluzione industriale: il grande capitale si approvvigionava di materie prime, apriva fabbriche, costruiva reti ferroviarie e stradali per il commercio; per l’Europa pareva aprirsi un’era di crescente benessere, tanto che il mito di un «progresso» inarrestabile (v. 11) divenne una vera e propria ideologia. Dall’altra parte, una classe proletaria fatta da ex contadini inurbati forniva forza lavoro alle industrie. Analyse … oder eine politische Tat? Aber der Kern des Liedes und auch der Grund für seinen Erfolg ist das politische Thema. Guccini, inspiriert durch ein Buch von Romolo Bianconi, interpretiert die Tat als„höchsten Akt der Anarchie” – das ist jedoch eine Lesart, die weder die damalige Berichterstattung noch Rigosi selbst je bestätigten. Der Kontext war eine durch die industrielle Revolution veränderte Gesellschaft: Das Großkapital versorgte sich mit Rohstoffen, eröffnete Fabriken, erschuf für den Handel Eisenbahn- und Straßennetze; für Europa schien sich eine Ära wachsenden Wohlstands zu eröffnen, so sehr, dass der Mythos eines unaufhaltsamen„Fortschritts” (V 11) eine wahre Ideologie wurde. Andererseits lieferte das aus verstädterten ehemaligen Bauern bestehende Proletariat der Industrie die Arbeitskräfte. pagina 2 // Seite 2 La Molla La rivista dell’ Italien Institut // Das Magazin des Italien Instituts 2/2010 Die„Fackel der Anarchie” Francesco Guccini / Foto: directorvale La «fiaccola dell’anarchia» Lo sfruttamento, le tremende condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, i diritti negati e i salari da fame rafforzavano i movimenti socialisti; era invece ormai marginale l’idea dell’«anarchia» (v. 26). I suoi sostenitori non individuavano la radice delle ingiustizie, come Marx, nel capitale o nella proprietà privata, bensì nello stato: con le sue istituzioni – legge, tribunali, polizia, prigioni, scuole, tasse – esso formava e giustificava le diseguaglianze di classe e di ricchezza, tutelava i potenti e opprimeva tutti gli emarginati (non solo operai). Gli anarchici credevano in una società senza stato né classi, in cui gli uomini, cooperando come fratelli (v. 66), avrebbero sanato ingiustizie (vv. 68, 89) e conflitti. Ecco perché l’eroe anarchico era colui che uccideva l’incarnazione stessa dello stato: il re o il dittatore (v. 24). Una libera interpretazione Per dare valenza politica al gesto di Rigosi, Guccini non deve solo immaginarne il rancore verso i «signori» (v. 33) delle classi abbienti, ma anche fingere che egli avesse lanciato la locomotiva proprio contro il loro lussuoso treno adorno di «velluti e ori» (v. 31): in tal modo il suo gesto suicida è una «vendetta» (v. 58), il martirio di un eroe che punisce l’arrogante edonismo dei potenti e con il fischio della vaporiera dà un segnale di riscossa agli oppressi delle campagne (vv. 51, 66). Ma anche questa è una libertà artistica: non si sa se Rigosi volesse colpire un obiettivo, e del resto la linea fu presto sgombrata per evitare collisioni. Un messaggio per l’oggi Le due strofe finali rendono esplicita la contrapposizione fra «storia» (v. 78), che conserva i fatti autentici, e ciò che «piace» (v. 85) pensare di essi, ossia il messaggio e i valori che Guccini e il suo pubblico scelgono di vedere nell’episodio. L’immagine dell’eroe – giovane, bello (v. 5) e risoluto – è persino fermata prima che la sua azione fallisca e si trasforma in un augurio che dà alla canzone un tono sinistro (vv. 87-89): Rigosi vive nei cuori perché ancora oggi non solo occorre lottare «contro l’ingiustizia» (v. 89), ma è lecito e augurabile anche perseguire gli stessi metodi e intenti del ferroviere, ossia la violenza e la strage. Die Ausbeutung, die furchtbaren Bedingungen in den Bereichen Gesundheit und Arbeitssicherheit, die verweigerten Rechte und die Hungerlöhne stärkten die sozialistischen Bewegungen; die Idee der„Anarchie” (V 26) war hingegen mittlerweile marginal. Ihre Unterstützer sahen nicht, wie Marx, die Wurzel der Ungerechtigkeiten im Kapital oder im Privateigentum, sondern im Staat: Mit seinen Institutionen – Gesetze, Gerichte, Polizei, Gefängnisse, Schulen, Steuern – formte und rechtfertigte er die Klassenunterschiede und die Unterschiede hinsichtlich des Besitzes. Er schützte die Mächtigen und unterdrückte alle Außenseiter (nicht nur die Arbeiter). Die Anarchisten glaubten an eine Gesellschaft ohne Staat und ohne Klassen, in der die Menschen brüderlich zusammenarbeitend Ungerechtigkeiten (V 68, V 89) und Konflikte beseitigt hätten. Das ist der Grund, warum der anarchische Held derjenige war, der die Inkarnation des Staates umbrachte: Den König oder den Diktator (V 24). Eine freie Interpretation Um der Tat Rigorosis eine politische Bedeutung zu geben, muss Guccini sich nicht nur dessen Groll gegen die „Herren” (V 33) der besitzenden Klassen vorstellen, sondern auch davon ausgehen, Rigorosi habe die Lokomotive genau gegen deren luxuriösen mit Samt und Gold (V 31) verzierten Zug gerichtet: Auf diese Weise ist seine Selbstmordhandlung ein„Racheakt” (V 58), das Märtyrertum eines Helden, der den arroganten Hedonismus der Mächtigen straft und mit dem Pfeifen der Dampflok der unterdrückten Landbevölkerung ein Signal zum Aufstand (V 51, V 66) gibt. Aber auch dies ist eine künstlerische Freiheit: Man weiß nicht, ob Rigosi ein Ziel hat treffen wollen, außerdem wurde die Strecke, um Kollisionen zu vermeiden, schnell geräumt. Eine Botschaft für heute Die beiden Schlussstrophen machen den Gegensatz deutlich zwischen„Geschichte” (V 78), die die authentischen Fakten beinhaltet, und dem, was man darüber denken„möchte” (V 85), bzw. der Botschaft und den Werten, die Guccini und sein Publikum sich entscheiden, in der Episode zu sehen. Das Bild des Helden – jung, schön (V 5) und entschlossen – wird sogar festgehalten bevor seine Tat scheitert und es wandelt sich um in einen Wunsch, der dem Lied einen finsteren Ton verleiht (V 87-89): Rigosi lebt in den Herzen, weil es auch noch heute nicht nur notwendig ist, „gegen die Ungerechtigkeit” (V 89) zu kämpfen, sondern es ist auch zulässig und wünschenswert, die selben Methoden und Absichten wie der Eisenbahner zu verfolgen, das heißt, Gewalt anzuwenden und Blutbäder anzurichten. pagina 3 // Seite 3 La Molla 2/2010 La rivista dell’ Italien Institut // Das Magazin des Italien Instituts Francesco Guccini, La locomotiva 5 10 15 20 Non so che viso avesse, neppure come si chiamava, con che voce parlasse, con quale voce poi cantava, quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli; ma nella fantasia ho l‘immagine sua: gli eroi son tutti giovani e belli gli eroi son tutti giovani e belli gli eroi son tutti giovani e belli Conosco invece l‘epoca dei fatti, qual era il suo mestiere: i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere. I tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti: sembrava il treno anch’esso un mito di progresso lanciato sopra i continenti lanciato sopra i continenti lanciato sopra i continenti E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano che l‘uomo dominava con il pensiero e con la mano: ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite, sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa forza della dinamite la stessa forza della dinamite la stessa forza della dinamite 50 55 60 65 70 25 30 35 40 Ma un‘altra grande forza spiegava allora le sue ali: parole che dicevano «Gli uomini son tutti uguali». E contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via la bomba proletaria e illuminava l‘aria la fiaccola dell’anarchia la fiaccola dell’anarchia la fiaccola dell’anarchia Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione, un treno di lusso, lontana destinazione: vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori, pensava al magro giorno della sua gente attorno, pensava a un treno pieno di signori pensava a un treno pieno di signori pensava a un treno pieno di signori Non so che cosa accadde, perché prese la decisione. Forse una rabbia antica, generazioni senza nome che urlavano vendetta gli accecarono il cuore: dimenticò pietà, scordò la sua bontà, la bomba sua la macchina a vapore la bomba sua la macchina a vapore la bomba sua la macchina a vapore 75 80 85 90 45 E sul binario stava la locomotiva: la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva, sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno mordesse la rotaia con muscoli d’acciaio, con forza cieca di baleno con forza cieca di baleno con forza cieca di baleno E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo, pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto. Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura, e prima di pensare a quel che stava a fare il mostro divorava la pianura il mostro divorava la pianura il mostro divorava la pianura Correva l’altro treno ignaro e quasi senza fretta; nessuno immaginava di andare verso la vendetta, ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno: «Notizia d’emergenza, agite con urgenza: un pazzo si è lanciato contro al treno un pazzo si è lanciato contro al treno un pazzo si è lanciato contro al treno!» Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria: «Fratello, non temere, ché corro al mio dovere! Trionfi la giustizia proletaria Trionfi la giustizia proletaria Trionfi la giustizia proletaria!» E intanto corre, corre, corre sempre più forte e corre, corre, corre, corre verso la morte, e niente ormai può trattenere l’immensa forza distruttrice: aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto della grande consolatrice della grande consolatrice della grande consolatrice La storia ci racconta come finì la corsa: la macchina deviata lungo una linea morta. Con l’ultimo suo grido d’animale la macchina eruttò lapilli e lava, esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo: lo raccolsero che ancora respirava lo raccolsero che ancora respirava lo raccolsero che ancora respirava. Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore, mentre fa correr via la macchina a vapore. E che ci giunga un giorno ancora la notizia di una locomotiva, come una cosa viva, lanciata a bomba contro l’ingiustizia lanciata a bomba contro l’ingiustizia lanciata a bomba contro l’ingiustizia! pagina 4 // Seite 4 La Molla La rivista dell’ Italien Institut // Das Magazin des Italien Instituts 2/2010 Imparare da chi impara // Lerntipp von Lernenden Un puzzle ascoltanto Qualche tempo fa la nostra insegnante di italiano ha fatto un esercizio con noi, che vi vorrei raccomandare: abbiamo ascoltato un’intervista radiofonica in italiano. L’insegnate ci ha chiesto di appuntare tutte parole che avremmo capito lasciando molto tra l’una e l’altra. Abbiamo ascoltato alcune volte l’intervista. Ogni volta dovevamo inserire parole mancanti fino ad avere il testo completo. Con ogni ascolto si capiva qualcosa di più e grazie alle parole scritte avevamo un’idea delle parole mancanti. Ci ha aiutato conoscere le regole grammaticali per ricevere altre indicazioni sulla forma delle parole. Ovviamente sarebbe meglio usare un testo che duri solo pochi minuti: una canzone, una notizia giornalistica o un podcast sarebbero adatti. Si può anche fare a gruppi o sotto forma di una gara. Sarebbe meglio però avere a disposizione la trascrizione (il testo della canzone o dell’intervista scritta). Hörpuzzle Vor einiger Zeit machte unsere Italienisch Lehrerin mit uns eine Übung, die ich weiter empfehlen möchte: Wir hörten ein Radiointerview auf Italienisch. Die Lehrerin bat uns, nur die Wörter zu notieren, die wir verstanden und dabei reichlich Platz zwischen den Wörtern zu lassen. Es folgten mehrere Durchgänge, wobei wir jedes Mal ein paar Lücken mit Wörtern füllen sollten, bis der Text vollständig niedergeschrieben war. Mit jedem Hören verstand man mehr und durch die Satzteile erschlossen sich Zusammenhänge von selbst, wobei es half, Grammatikregeln zu beachten, um Hinweise auf die Form oder die Endungen der fehlenden Wörter zu nutzen. Natürlich sollte der Hörtext nur einige Minuten dauern. Lieder, kurze Nachrichtenclips oder ein Podcast eignen sich dafür, die Übung zu probieren. Man kann Sie auch für Gruppen oder als Spiel gegeneinander erweitern. Ideal ist es natürlich, wenn man die Auflösung (den Liedtext oder das Interview in Schriftform) auch zur Verfügung hat. Haben Sie Lernerfahrungen, die Sie mit uns teilen möchten. Lassen Sie es uns wissen: info@italieninstitut.de Vuoi approfondire? // Zum Vertiefen Per principianti // Für Anfänger Trova nel testo tutte parole legate a “treno” Per avanzati // Für Experten “La locomotiva” é ancora oggi la canzone di chiusura dei concerti di Francesco Guccini. Riflettendo soprattutto sul messaggio delle ultime due strofe, come interpreti questa scelta del cantante? Per intermedi // Für Fortgeschrittene Racconta con le tue parole chi era Rigosi e cosa ha fato Ihre Texte können zur Korrektur gern an uns geschickt werden: info@italieninstitut.de Impressum: La Molla ist das Magazin des Italien Instituts. Sie erscheint monatlich online und ist zweisprachig. Herausgeber: Italien Institut. Verein für Sprach- und Kulturvermittlung (www.italieninstitut.de) Redaktion: Jenny Eimer, Irene Gallerani (V.i.S.d.P) Grafik | Layout: Franziska Tippmann Autoren dieser Ausgabe: Irene Gallerani, Jenny Eimer (Lerntipp), Narno Pinotti (La Locomotiva) Übersetzungen: Sabine Kübler (La Locomotiva), Jenny Eimer, Irene Gallerani Fotos/ Bilder: www.keepdesigning.com (S. 1,2,4), directorvale (S. 3), Irene Gallerani (S. 6) Vertrieb: online unter www.italieninstitut.de Abo: La Molla kann kostenlos runtergeladen werden. Auf Wunsch verschicken wir die Datei auch. Mail genügt: Kontakt: info@italieninstitut.de pagina 5 // Seite 5 La Molla La rivista dell’ Italien Institut // Das Magazin des Italien Instituts 2/2010 Memory Fotocopia questa pagina, taglia le schedine e gioca a Memory. Attenzione le coppie non sono formate da immagini uguali ma da parole con le stesse lettere (ma in ordine diverso), per esempio CENA>CANE Buon divertimento Zum Spielen kopieren Sie diese Seite und schneiden die Teile aus. Achtung: Die Paare bilden sich nicht aus gleichen Bildern, sondern durch Worte aus den gleichen Buchstabem (aber in verschiedener Reihenfolge), zum Beispiel: CENA>CANE Viel Spaß Auflösung der Bilderrätsel aus der letzten „La Molla”: il dente balla | abbracciare una professione | piantare un chiodo | perdere il treno pagina 6 // Seite 6