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1 Informazioni pratiche i Biglietteria Centro Festival Il Centro Festival (giardino di Piazza Governo, di fianco al Teatro Sociale) è il luogo d’incontro durante Territori per artisti, spettatori, organizzatori, media e altri addetti ai lavori. Dispone di un servizio bar, di un ufficio prevendita e informazione per il pubblico, dell’accoglienza per artisti e addetti ai lavori e di spazi d’incontro. Dal Centro Festival parte il bus navetta per il Castello Montebello e per la stazione di Castione-Arbedo (servizio da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo). Dal 18 giugno al 12 luglio Bellinzona Turismo, Palazzo Municipale, tel. 091 825 48 18. • apertura ore 9.00 – 12.00 e 13.30 – 18.30 (sabato 9.00 – 12.00). Prevendita telefonica solo al pomeriggio. Dal 15 luglio al 21 luglio Centro Festival, giardino di Piazza Governo, tel. 091 825 48 18. • apertura lunedì 15 e martedì 16 luglio: ore 10.00 – 18.00 da mercoledì 17 a sabato 20 luglio: ore 10.00 – 22.00 domenica 21 luglio: ore 14.00 – 20.00 Prevendita anche su www.ticketcorner.ch La prevendita per ogni singolo spettacolo chiude un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Cassa serale Sul luogo dello spettacolo, da 30 minuti prima dell’inizio. Per tutti gli spettacoli Posti non numerati, una sola categoria di prezzo. Eccezione: per gli spettacoli al Teatro Sociale i posti sono numerati e sono disponibili in due categorie di prezzi. Impressum Sconto 50% su tutti gli spettacoli per • Titolari abbonamento Territori ½ prezzo • Amici del Teatro Sociale • studenti e apprendisti. L’abbonamento Territori ½ prezzo è in vendita a Fr. 35.– presso Bellinzona Turismo e al Centro Festival e dà diritto al 50% di sconto su ogni spettacolo. Esso è personale e non trasmissibile e garantisce un posto agli spettacoli soltanto con il biglietto per ogni singolo spettacolo. Biglietto omaggio per tutti gli spettacoli per giovani fino a 16 anni accompagnati da un adulto. L’ingresso allo spettacolo «Une Odyssée» è offerto in omaggio a chi acquista i biglietti sia per «Tempête!» che per «L’île des esclaves». Organizzatori e istituzioni Sponsor principali Partner Media partner Edizione Coordinamento editoriale Gianfranco Helbling Redazione Bellinzona Teatro Direzione, amministrazione e redazione centrale Via Ghiringhelli 9 6500 Bellinzona Tel. 091 821 11 21 – Fax 091 821 11 22 Impostazione grafica e stampa Valori CMYK per stampa offset su carta patinata (coated) VERDE: 024-000-100-008 / GRIGIO: 000-000-000-080 Immagine di copertina Claudio Egli, Corzoneso Tiratura 45’000 esemplari Supplemento all’edizione de laRegione del 18 giugno 2013 © 2013 – Tutti i diritti riservati 2 dimensione minima 7,545 mm dimensione minima 7 mm Si ringrazia: Aziende Municipalizzate Bellinzona, Caffè degli Artisti, Coopaso, Edizioni Casagrande, Ente Turistico Regionale del Moesano, Valori CMYK per stampa offset su carta offset (uncoated) Ferrovia Mesolcinese, Ferrovie Federali Svizzere, Festival Babel, VERDE: 015-000-100-008 / GRIGIO: 000-000-000-080 GastroBellinzona Alto Ticino, Montebello Festival, Parrocchia della Collegiata di Bellinzona, Società dei Commercianti di Bellinzona Programma Codice luglio 17 mer luglio 18 gio luglio 19 ven luglio 20 sa luglio 21 do Pag. 18.00 20.00 22.00 Orchestra di fiati della Svizzera italiana Concerto inaugurale Gintersdorfer / Klassen Othello, c’est qui Silvio Orlando & Pejman Tadayon Orlando in Purgatorio Palazzo municipale gratis21 Teatro Sociale Fr. 30.– / 20.– A13 Castello Montebello Fr. 20.– B17 12.00 – 22.00 15.00 – 21.00 19.00 21.00 23.00 Marie-Caroline Hominal Le Triomphe de la Renommée Ymedioteatro Sie7e Little Paul Venturi, Max Sbaragli & Dudu Kouaté Bagamojo Compagnia Scatola Rossa Lux Antonio Ballerio & Andrea Manzoni Ci sono onde che mai arriveranno a riva Centro Festival Fr. 10.– Piazza Nosetto Fr. 10.– Castelgrande gratis Piazza Buffi gratis Castello Montebello Fr. 20.– 10.00 – 19.00 17.00 – 20.00 18.30 20.45 23.15 Marie-Caroline Hominal Le Triomphe de la Renommée Ymedioteatro Sie7e Teatro delle Ariette Teatro naturale? Irina Brook / IrinasDreamTheatre Tempête! Lucilla Giagnoni Anteprima Ecce Homo Centro Festival Fr. 10.– Piazza Nosetto Fr. 10.– Ex Buffet Stazione FFS Fr. 30.– Teatro Sociale Fr. 30.– / 20.– Castello Montebello Fr. 10.– 09.00 – 13.00 11.00 15.00 16.15 18.30 20.45 23.15 Henning Ballmann Jahrmarktsorgel Trickster-p Residenza Sights Irina Brook / IrinasDreamTheatre Une Odyssée Irina Brook / IrinasDreamTheatre Incontro con Irina Brook Teatro delle Ariette – Teatro naturale? Irina Brook / IrinasDreamTheatre L’île des esclaves Idiot Savant Il marito smarrito Piazza del Sole gratis Centro Festival gratis Teatro Sociale Fr. 30.– / 20.– Centro Festival gratis Ex Buffet Stazione FFS Fr. 30.– Teatro Sociale Fr. 30.– / 20.– Castello Montebello Fr. 20.– 16.00 20.00 22.00 Flavio Stroppini & Monica De Benedictis Prossima fermata Bellinzona–Step I Bobok Theatre & Grigory Lifanov Bobok Idiot Savant Il marito smarrito Stazione Castione-Arbedo Fr. 30.– Teatro Sociale Fr. 30.– / 20.– Castello Montebello Fr. 20.– spettacolo particolarmente adatto a famiglie con bambini e adolescenti; osservare al riguardo le indicazioni specifiche per ogni singolo spettacolo evento a tema Mediterraneo servizio di bus navetta gratuito dal Centro Festival al luogo dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo e poi al termine dello stesso C110 D111 22 14 E 19 C2 10 D2 11 F1 12 G 7 H18 21 23 I 8 6 F2 12 J 9 K1 15 L 20 M 16 K2 15 In caso di cattivo tempo tutti gli spettacoli hanno luogo regolarmente come da programma. Eccezioni: In caso di cattivo tempo lo spettacolo si svolge al Teatro dell’Oratorio con inizio anticipato alle 18.30 In caso di cattivo tempo l’evento è annullato In caso di cattivo tempo il concerto si svolge alla Birreria Bavarese allo stesso orario i Informazioni sullo spostamento o l’annullamento di eventi a partire dalle 12.00 del giorno dell’evento presso il Centro festival o telefonando allo 091 825 48 18 3 Saluti Per cinque giorni quest’estate la città di Bellinzona diverrà spazio scenico. Si tiene infatti, per iniziativa del Teatro Sociale e di Bellinzona Turismo e dei rispettivi direttori Gianfranco Helbling e Gian Luca Cantarelli, la prima edizione di Territori, un festival del teatro che richiamerà nella capitale una ventina di spettacoli europei. Al palcoscenico del teatro si affiancheranno così luoghi aperti, dal Castello di Montebello ad alcune piazze cittadine. Tema centrale di questa prima edizione sarà il Mediterraneo, quel Mare Nostrum che ha legato per secoli Europa ed Africa e non sempre nel bene (dall’Impero romano alle colonizzazioni protrattesi sino al Novecento). Tra i protagonisti di questa prima edizione ci sarà la figlia del grande autore e regista teatrale Peter Brook, Irina, con la sua nuova «Trilogia delle Isole» («Tempesta», «Odissea», «L’isola degli schiavi») la cui prima assoluta è prevista a Spoleto nei giorni appena precedenti. L’augurio mio personale e del governo cantonale è che questa rassegna culturale estiva raccolga il meritato successo all’insegna di un Ticino che offre spaccati naturali ma anche proposte culturali di grande pregio. Manuele Bertoli consigliere di Stato Gentili Signore, Egregi Signori, l’iniziativa culturale «Territori – festival di Teatro in spazi urbani» costituisce un ulteriore passo verso una rivalutazione dei nostri beni più importanti e prestigiosi. La nostra Città è conosciuta dentro e fuori il nostro paese per i suoi castelli inseriti nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Il suo Centro storico è ricco di monumenti di assoluto valore, le sue piazze sono molto eterogenee ma costituiscono veri salotti: tutti questi spazi, all’aperto o interni, si sposano perfettamente con l’attività teatrale. L’idea, promossa da Bellinzona Turismo, Bellinzona Teatro e la Città, ha individuato nel teatro contemporaneo, con le nuove tendenze sia sceniche che performative, un curioso ma intrigante contrasto con la realtà fisica dello spazio circostante. Un progetto impegnativo ma che potrà lasciare il segno e per il quale è previsto uno sviluppo importante per diventare una rassegna annuale di richiamo internazionale. Una nuova sfida ma che poggia su solide basi. In ogni caso una manifestazione cui auguriamo un ottimo successo. Mario Branda Sindaco Nel corso degli ultimi anni, la regione di Bellinzona sta conoscendo un significativo sviluppo turistico generato senz’altro dal forte richiamo dei Castelli, Patrimonio mondiale dell’UNESCO, e dalla Turrita con le sue peculiarità legate da un lato ad una valida offerta culturale e, d’altro canto, ad un nucleo affascinante e vivacizzato dalle tradizioni viventi, come ad esempio il caratteristico mercato del sabato. In questo positivo contesto, Bellinzona Turismo, d’intesa con l’autorità cittadina si è posto l’obiettivo di promuovere una nuova manifestazione in grado di contribuire al posizionamento di Bellinzona e della regione circostante quale meta ideale per un turismo di qualità. È pertanto con particolare soddisfazione che saluto la nascita di Territori, Festival che si inserisce idealmente nell’ottimo lavoro di valorizzazione del nostro territorio che sta svolgendo il Teatro Sociale e che contribuirà a far vivere gli angoli e le piazze più caratteristiche, creando un suggestivo percorso tra le mura cittadine e i Castelli. A tutti l’augurio di un Buon Festival. Avv. Flavia Marone, Presidente Bellinzona Turismo 4 Vista libera sul Mediterraneo! Italiano «Weg mit den Alpen! Freie Sicht aufs Mittelmeer!». È uno degli slogan, diventato leggendario nella sua folgorante forza evocativa, dei moti giovanili del 1980 a Zurigo. «Via le Alpi! Vista libera sul Mediterraneo!». Lo slogan, in senso figurato, indicava il bisogno di quella generazione di giovani di superare barriere mentali prima ancora che fisiche e di aprirsi con fiducia al mondo. Ma era anche espressione di una nostalgia profonda, di un desiderio di contatto con il Mediterraneo, il Mare nostrum, tenuto così lontano dalle Alpi. Oggi molte delle iniziative culturali nate con quel movimento sono diventate delle istituzioni e un fiore all’occhiello per la città di Zurigo. Anche in ambito teatrale. Ma la nostalgia per il Mediterraneo rimane. Le Alpi sono sempre fra i piedi… E se non ci fossero? La prima città che si vedrebbe, da Nord, è Bellinzona. Forse la torre di un castello la si vedrà già nel 2016, quando aprirà la galleria di base del San Gottardo. Per quanto più vicino il Mediterraneo sarà però sempre al suo posto ad evocare sogni, aspirazioni, desideri inconfessabili. Grazie alla sua posizione e alla sua storia Bellinzona può essere allora il punto d’incontro e di scambio ideale e reale fra Sud e Nord, fra Mediterraneo, Alpi ed Europa continentale. È questa una delle funzioni che si vuole attribuire a Territori, il festival di teatro in spazi urbani che si terrà per la prima volta a Bellinzona dal 17 al 21 luglio 2013. È anche per questo, quasi come un manifesto programmatico, che il tema centrale di questa prima edizione di Territori è il Mediterraneo e i rapporti fra Africa ed Europa. Esso percorre sette dei venti spettacoli in programma. Territori ha anche altre ambizioni. Quella di proporsi come laboratorio delle arti sceniche, con progetti che si presentano ancora in divenire. Quella di offrire un’istantanea della scena contemporanea nel campo del teatro, della danza, della performance. Quella di unire pubblici diversi per provenienza e cultura ma accomunati da una stessa curiosità. Non da ultimo di diventare un punto di riferimento per i professionisti del teatro sui due versanti delle Alpi. Obiettivi da realizzare progressivamente nei prossimi anni. I primi semi di Territori furono gettati dieci anni fa da Markus Luchsinger. Alla sua memoria è dedicato questo festival. Gianfranco Helbling direttore Teatro Sociale Bellinzona Deutsch «Weg mit den Alpen! Freie Sicht auf’s Mittelmeer!» ist einer der Schlagwörter der Jugendunruhen 1980 in Zürich, welches in seiner Aussagekraft legendär wurde. Der Slogan hat im übertragenen Sinn vieles ausgesagt über die Bedürfnisse jener Generation von Jugendlichen, die geistlichen Barrieren noch vor der physischen zu überwinden und sich mit Vertrauen der Welt zu öffnen. Es war aber auch Ausdruck einer tiefen Sehnsucht, eines Wunsches nach dem Kontakt mit dem Mittelmeer, das Mare nostrum, welches so weit entfernt und mit den Alpen dazwischen ist. Heute sind viele dieser kulturellen Vorstösse, welches aus dieser Bewegung entstanden sind, zu festen Institutionen geworden und zum Vorzeigestolz der Stadt Zürich geworden. Auch auf der Ebene des Theaters. Aber die Sehnsucht nach dem Mittelmeer bleibt. Die Alpen stehen einfach im Weg… Und wenn sie jetzt nicht dastünden? Die erste Stadt, welche man von Norden her sehen würde, ist Bellinzona. Vielleicht sieht man bereits 2016, wenn der Gotthard Basistunnel eröffnet werden wird, den Turm einer Burg. Wenn es auch näher rücken wird, so wird das Mittelmeer jedoch immer am selben Ort bleiben und Träume und Wünsche hervorrufen. Dank ihrer Lage und ihrer Geschichte wird die Stadt Bellinzona dann idealer und realer Treffpunkt und Austauschplatz zwischen Süd und Nord sein, zwischen Mittelmeer, Alpen und dem europäischen Festland. Und es ist dies eine der Aufgaben, die Territori erfüllen soll, das Theaterfestival an öffentlichen Plätzen, welches zum ersten Mal in Bellinzona stattfindet, vom 17. bis am 21. Juli 2013. Und so ist es fast wie ein Manifest, dass das Mittelmeer und die Beziehungen zwischen Afrika und Europa zentrales Thema der ersten Ausgabe von Territori ist. Es ist Thema von 7 der insgesamt 20 Vorstellungen. Territori hat auch andere Ambitionen. Jene, sich als Werkstatt für Inszenierungen anzubieten mit Projekten, die sich in späterer Zukunft realisieren werden. Jene, einen Einblick zu gewähren auf die zeitgenössische Szene des Theaters, des Tanzes und der Performance. Jene, ein von der Herkunft und dem kulturellen Hintergrund her verschiedenes Publikum zu vereinen, dessen gemeinsamer Nenner die Neugierde ist. Aber nicht zuletzt auch ein Anhaltspunkt für Theaterschaffende auf beiden Seiten der Alpen. Ziele, die in den nächsten Jahren stufenweise erreicht werden sollen. Der erste Same für Territori wurde vor 10 Jahren von Markus Luchsinger ausgesät. Zu seiner Erinnerung ist ihm dieses Festival gewidmet. Gianfranco Helbling Leiter Teatro Sociale Bellinzona Français «Weg mit den Alpen ! Freie Sicht aufs Mittelmeer!». C’est l’un des slogans, devenu légendaire de par sa force évocatrice, des mouvements de jeunes de 1980 à Zurich (repris du célèbre «Rasez les Alpes, qu’on voie la mer!» de mai 68). Au sens figuré ce slogan représentait le besoin de cette génération de dépasser les barrières mentales et de s’ouvrir au monde avec confiance. Mais c’était aussi l’expression d’une nostalgie profonde, d’un désir de contact avec la Méditerranée, le Mare nostrum, si lointaine à cause des Alpes. Aujourd’hui bon nombre des initiatives culturelles nées avec ce mouvement sont devenues des institutions et un fleuron de la ville de Zurich. Dans le domaine théâtrale aussi. Mais cette nostalgie pour la Méditerranée perdure et les Alpes font toujours barrière. Et si elles n’étaient plus là? La première ville que l’on verrait, depuis le nord, c’est Bellinzona. Peut-être que la tour d’un château sera déjà visible en 2016, quand le tunnel de base du Gothard sera ouvert. Mais même paraissant plus proche, la Méditerranée sera toujours à sa place évoquant rêves et aspirations, et désirs inavouables. Grâce à sa position et à son histoire Bellinzona peut tout à fait jouer le rôle de point de rencontre et d’échange idéal et réel entre le Sud et le Nord, entre la Méditerranée et l’Europe continentale. Et c’est justement un des rôles attribués à Territori, le festival de théâtre en espaces urbains, qui aura lieu pour la première fois à Bellinzona du 17 au 21 juillet 2013. C’est aussi pour cela que, comme une sorte de manifeste, le thème central de ce premier Territori est la Méditerranée et les rapports entre Afrique et Europe. Thème qui se retrouve dans sept des vingt spectacles au programme. Territori a d’autres ambitions aussi. Celle de se proposer comme laboratoire des arts de la scène, avec des projets qui se présentent encore en chemin. Celle d’offrir un instantané de la scène contemporaine dans le domaine du théâtre, de la danse, de la performance. Celle d’unir des publics de provenance et de culture différentes mais proches l’un de l’autre grâce à une même curiosité. Et celle aussi de devenir un point de référence pour les professionnels du théâtre sur les deux versants des Alpes. Objectifs à réaliser progressivement au cours des années à venir. Les premières graines de Territori ont été semées il y a 10 ans par Markus Luchsinger. Ce festival lui est dédié. Gianfranco Helbling directeur Teatro Sociale Bellinzona 5 luglio 20 Centro Festival (in caso di cattivo tempo: Foyer del Teatro Sociale) sa ore 16.15 Con la Trilogia delle Isole è ospite a Territori Il teatro dei sogni di Irina Brook Il festival Territori è orgoglioso di ospitare alla sua prima edizione l’IrinasDreamTheatre, la nuova compagnia appena creata da una delle più importanti registe della scena teatrale internazionale, Irina Brook. Con la sua «Trilogia delle isole» (composta da «Tempête», «Une Odyssée» e «L’Ile des Esclaves») l’IrinasDreamTheatre ci invita ad un viaggio iniziatico di isola in isola: un’avventura piena d’azione alla ricerca di sé stessi. Ogni isola ci trasporta in un mondo e un’atmosfera differenti, ma al di là delle apparenze, della sabbia, del mare e del cielo, ci troviamo, in ciascuno di questi universi, confrontati a interrogativi profondi sulla nostra condizione umana, sulle nostre emozioni e sul nostro agire. Irina Brook è figlia d’arte: il papà è il regista Peter Brook, la mamma è l’attrice Natasha Parry. Nata a Parigi, Irina cresce tra l’Inghilterra e la Francia. A diciott’anni si trasferisce a New York per studiare recitazione con Stella Adler e comincia a recitare in produzioni Off-off-Broadway. Tornata a Parigi, recita nello spettacolo «The Cherry Orchard» sotto la regia di suo padre al teatro delle Bouffes Du Nord. Si trasferisce poi a Londra dove lavora in diversi film, produzioni televisive e numerosi spettacoli teatrali. Dirige la sua prima creazione «A Beast On The Moon» di Richard Kalinoski, a Londra, nel 1996. Per lei è subito chiaro che la sua vera vocazione è la regia, non la recitazione. Seguono poi «Madame Klein» e «All’s Well That Ends Well». Nel 1998 crea la versione francese di «A Beast On The Moon», prodotto dal Théâtre Vidy-Lausanne e presentato al MC93-Bobigny e, dopo una tournée internazionale, al Théâtre de l’Œuvre a Parigi. Questo spettacolo ha ricevuto cinque pre6 mi Molière (compreso Miglior Regia e Miglior Spettacolo). Ne dirige anche la versione televisiva, per la quale riceve il Prix Mitrani. In seguito viene invitata da Ariane Mnouchkine a lavorare con la compagnia del Théâtre du Soleil, con cui crea una versione francese di «All’s Well That Ends Well» al Festival di Avignone. Nel 2000 mette in scena «Resonance» di Katherine Burger al Théâtre de l’Atelier, e riceve un altro premio Molière e il premio SACD «Nouvel Espoir». Per il Festival di Sartrouville crea una versione di un’ora dell’Odissea di Omero destinata a un pubblico giovane. Prosegue nel 2002 con «Juliette et Roméo» a Vidy-Lausanne e al Théâtre National de Chaillot, seguito da «Danser à Lughnasa» di B. Friel per Vidy e Bobigny, che viene invitato anche a Tokyo. Sempre nel 2002 Irina Brook è nominata Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura francese. Dirige «La Ménagérie de Verre» di Tennessee Williams al Théâtre de l’Atelier, «La Bonne-Ame du SetChuann» di Bertolt Brecht a Vidy-Lausanne e a Chaillot, spettacolo che prosegue in una tournée di un anno. Poi, «Le Pont de San Luis Rey» di Thornton Wilder al Théâtre de Sceaux, e «L’Ile des Esclaves» di Marivaux al Théâtre de l’Atelier. Nel 2005 crea «En Attendant le Songe» (Aspettando il sogno), la sua versione di «A Midsummer’s Night’s Dream» di William Shakespeare, adattata per sei uomini, prodotto per la prima volta dal Festival Dedans-Dehors di Brétigny e poi rappresentato a Villeneuve-les-Avignon, prima di una tournée in Francia e in Europa ed un mese a Parigi alle Bouffes du Nord (dicembre 2007). Questo spettacolo è stato rappresentato per più di 300 volte in Francia, in Canada, a New York e nel mondo. Nel 2006 a Irina viene proposto di ricreare il suo «The Glass Menagerie» con attori giapponesi, al New National Theatre of Tokyo. In seguito, con la collaborazione di Olivier Peyronnaud e della Maison de la Culture de Nevers et de la Nièvre, fonda la sua compagnia, la Compagnie Irina Brook. Crea «Somewhere… la Mancha», tratto da Don Quichotte, per Villeneuve-les-Avignon nel luglio 2008, e poi a Parigi alle Bouffes du Nord, prima di una tournée internazionale. Incontro con Irina Brook durata 45 min. • in francese • prezzi: gratis • i • Irina ha realizzato diverse regie d’opera. La prima è stata «Die Zauberflöte» di Mozart, codiretta con Dan Jemmett, per il Dutch Reisopera (direttore d’orchestra: Ton Koopman). Continua con «Eugène Onegin» di Pëtr Il’ič Čajkovskij, a Aix-enProvence, seguito da «La Cenerentola» di Rossini al Théâtre des Champs Elysées, al Teatro Comunale di Bologna e alla Royal Opera House di Stoccolma. Dirige anche «La Traviata» di Verdi a Bologna e a Lille, e «Giulio Cesare in Egitto» di Haendel al Théâtre des Champs Elysées. Nel 2007 il Teatro Real di Madrid la invita per dirigere «Il Burbero di Buon Cuore» di Martin y Soler, ripreso nel 2011 a Barcellona. Dal 2009 la sua compagnia è partita in tournée con tutte le produzioni: «Une Odyssée», «En Attendant le Songe» e «Somewhere… la Mancha». Crea «Tempête!», tratto dalla «Tempesta» di Shakespeare. Nel 2010, a New York, al Teatro La Mama Irina mette in scena «La Vie Matérielle», con testi di Marguerite Duras e Virginia Woolf e musica live di Sadie Jemmett. Nel 2011 crea «Pan», la sua visone del Peter Pan di Barrie, al Théâtre de Paris. Nel luglio 2012 è invitata al Festival di Salisburgo per creare «Peer Gynt» di Henrik Ibsen, una produzione speciale per il Festival, dove è rappresentata pure «Tempête!». Nel 2013 Irina ha re-inventato la sua compagnia con il nuovo nome di IrinasDreamTheatre, con la collaborazione di un produttore e agente letterario di Parigi, Marie Cécile Renauld e Marie-Astrid Perimony. La prima produzione Dream Theatre è «La Trilogia delle Isole»: dopo il debutto dal 29 giugno al 14 luglio al Festival di Spoleto, «Tempête!», «Une Odyssée» e «L’ile des esclaves» arrivano a Bellinzona come prima tappa di una lunga tournée mondiale. Nell’aprile del 2014 Irina dirigerà «L’Elisir d’Amore» di Donizetti per il Berlin Deutschesopera, ed in seguito il «Don Pasquale» sempre di Donizetti all’Opera di Vienna nell’aprile del 2015. Le creazioni preferite di Irina sono però i suoi due fantastici figli, Prosper (14) e Maia (10). luglio 19 Teatro Sociale ven ore 20.45 Irina Brook / IrinasDreamTheatre (GB/F) Tempête! teatro durata 110 min. • in francese, con alcune parti in italiano • prezzi: Fr. 30.– (I. e II. cat.) Fr. 20.– (III. e IV. cat.) • i • Tempête! da: «La tempesta» di William Shakespeare adattamento e regia: Irina Brook con: Hovnatan Avedikian (Caliban), Renato Giuliani (Prospero, Stefano), Scott Koehler (Ariel), Jeremias Nussbaum (Ferdinand, Trinculo) e Ysmahane Yaquini (Miranda) aiuto regia: Geoffrey Carey responsabile di compagnia: Renato Giuliani scene: Noëlle Ginefri-Corbel ingegnere suono: Thomas Boizet ingegnere luci: Thibault Ducros direttore di scena / capo accessorista: Philippe Jasko segretario di produzione: Angelo Nonelli produzione: CRT Artificio Milano e Dreamtheatre Parigi, 2010-2013 www.irinasdreamtheatre.com Nella prima tappa della sua «Trilogia delle isole» Irina Brook ci porta a naufragare sull’isola di Prospero: un luogo all’apparenza magico, dove regnano musica e incantesimi. Ma l’isola è sotto il potere di un potente tiranno, l’esoterico mago-chef Prospero. Gli unici abitanti di questo regno sono sua figlia Miranda, il mostro Calibano ed uno spirito dell’isola, Ariel: dei giovani che condividono un sogno, quello di sfuggire al potere patriarcale di Prospero per conquistare l’indipendenza e la libertà. Quest’isola suscita interrogativi sugli aspetti più reconditi del cuore dell’uomo: come si può accettare la libertà delle persone che amiamo? Come controllare il proprio ascendente e potere per non abusare degli altri? E infine, come riuscire a perdonare? Dice Irina Brook: «Sempre più sento che Shakespeare è il più grande dio in terra. Lì c’è tutto. Contiene l’intero universo in un guscio di noce. E comincio a capire quanto sia importante Shakespeare per i ragazzi. È il nutrimento della vita. La gente dovrebbe nutrirsi di Shakespeare sempre, ad ogni età». «Tempête!» è uno spettacolo molto divertente che al teatro di parola combina elementi del circo, del teatro comico e della clownerie. In der ersten Etappe ihrer «Trilogie der Inseln» lässt uns Irina Brook auf der Insel von Prospero stranden: Ein magischer Ort, von Musik und Zauber erfüllt. Aber die Insel ist unter der Gewalt eines gewaltigen Tyrannen, des esotherischen Meister-Zauberers Prospero. Die einzigen Bewohner dieses Reiches sind seine Tochter Miranda, das Monster Calibano und ein Inselgeist, Ariel: junge Leute, welche den gemeinsamen Traum haben, der patriarchalischen Gewalt von Prospero zu entfliehen um die Unabhängigkeit und die Freiheit zu erlangen. Diese Insel wirft Fragen auf die verborgenen Wünsche im Herzen des Menschen auf: Wie können wir die Freiheit der Menschen, welche wir lieben, annehmen? Wie unterdrücken wir die in uns aufsteigenden Gefühle, andere unterdrücken zu wollen? Und schlussendlich, gelingt es uns, zu verzeihen? Irina Brook sagt: «Ich spüre immer stärker, dass Shakespeare der grösste Gott auf der Welt ist. Hier ist alles. Er hält das ganze Universum in einer Nussschale. Und ich beginne zu begreifen, wie wichtig Shakespeare für die Kinder ist. Es ist Lebensnahrung. Die Leute sollten sich immer mit Shakespeare ernähren, in jedem Alter». «Tempête!» ist ein sehr unterhaltsames Stück: zu den Worten gesellen sich Zirkuselemente, Elemente des Lustspiels und der Clownerie. Lors de la première étape de sa «Trilogie des îles», Irina Brook nous emmène en naufrage sur l’île de Prospero: un lieu en apparence magique où règnent musique et enchantements. Mais l’île est sous les ordres d’un puissant tyran, l’ésotérique gourou Prospero. Les seuls habitants de ce royaume sont sa fille Miranda, le monstre Caliban et un esprit de l’île, Ariel: des jeunes gens qui partagent le rêve d’échapper au pouvoir patriarcal de Prospero pour conquérir leur indépendance et leur liberté. Cette île suscite des interrogations sur les facettes les plus profondes et secrètes du coeur des hommes: comment accepter la liberté de ceux que nous aimons? Comment contrôler notre pouvoir pour ne pas abuser des autres? Et enfin, comment réussir à pardonner? Comme le dit Irina Brook: «Je sens toujours davantage que Shakespeare est le plus grand dieu sur terre. Là, il y a tout. Il contient tout l’univers dans une coquille de noix. Et je commence à comprendre à quel point Shakespeare est important pour les jeunes. C’est la substance de la vie. On devrait se nourrir de Shakespeare tous les jours, à tout âge». «Tempête!» est un spectacle très amusant, qui combine le théâtre et des éléments du cirque, de la comédie et de la clownerie. 7 luglio 20 Teatro Sociale sa ore 15.00 teatro durata 60 min. • in francese • prezzi: Fr. 30.– (I. e II. cat.) Fr. 20.– (III. e IV. cat.) • spettacolo particolarmente adatto agli adolescenti e alle famiglie • i • Irina Brook / IrinasDreamTheatre (GB/F) Une Odyssée Une Odyssée da: «Odissea» di Omero adattamento e regia: Irina Brook con: Renato Giuliani (Professore, Tiresia, Marinaio, più ruoli), Scott Koehler (Marinaio, Poseidone, Hermes, più ruoli), Jeremias Nussbaum (Ulisse, Telemaco) e Ysmahane Yaquini (Penelope, Polifemo, Circe, Lotofaga) aiuto regia: Geoffrey Carey responsabile di compagnia: Renato Giuliani scene: Noëlle Ginefri-Corbel ingegnere suono: Thomas Boizet ingegnere luci: Thibault Ducros direttore di scena / capo accessorista: Philippe Jasko segretario di produzione: Angelo Nonelli produzione: CRT Artificio Milano e Dreamtheatre Parigi, 2000-2013 www.irinasdreamtheatre.com «La trilogia delle isole» di Irina Brook prosegue con un adattamento dell’«Odissea», durante il quale seguiamo Ulisse nelle sue avventure mitiche, nella ricerca della strada di ritorno alla sua terra natia. Un viaggio irto di prove, dove lo vediamo sfuggire all’inebriamento dei Lotofagi, vincere in astuzia il sanguinario Ciclope, resistere ai richiami delle Sirene, o ancora quasi soccombere al fascino ammaliante della maga Circe prima di riuscire infine a ritrovare la sua amata famiglia a Itaca. È un viaggio fatto di astuzie, di prove, di passioni e di sensualità. Con un finale senza alcuna pietà per i pretendenti di Penelope. Ulisse non perdona: per lui c’è solo la vendetta. Pensata per un pubblico giovane, l’«Odissea» secondo Irina Brook, pur rimanendo fedele agli episodi dell’originale omerico, è una versione completamente folle di questo capolavoro della letteratura mondiale. Usando una sola panchina come elemento scenografico tre studenti prendono il controllo della storia e imbarcano professore e spettatori in un’energica ed elettrizzante avventura al ritmo di rap! 8 «Die Trilogie der Inseln» fährt fort mit einer Bearbeitung der «Odyssee», in welcher wir Odysseus auf seinen mystischen Abenteuern auf der Suche nach dem Rückweg in seine Heimat begleiten. Eine Irrfahrt voll von Bewährungsproben wo er vor dem Betören der Lotophagen flieht, mit einer List den blutrünstigen Kyklopen besiegt, dem Ruf der Sirenen widersteht oder wo er fast dem Zauber der Hexe Circe erliegt bevor er endlich seine geliebte Familie in Ithaka wiederfindet. Eine Reise voller List, Prüfungen, Leidenschaft und Sinnlichkeit. Mit einem Ende ohne Gnade für die Freier von Penelope. Odysseus verzeiht nicht: für ihn gibt es nur die Rache. Für ein junges Publikum gedacht, handelt es sich bei der «Odyssee» nach Irina Brook, obwohl treu an den Episoden des ursprünglichen Epos festgehalten wird, um eine total verrückte Version dieses Meisterwerks der Weltliteratur. Eine einzige Bank als Bühnenbild, drei Studenten als Erzähler der Geschichte, welche Professor und Zuschauer mitnehmen zu einem energiegeladenen und hinreissenden Abenteuer im Rhythmus des Rap! «La trilogie des îles» d’Irina Brook continue avec une adaptation de l’«Odyssée», durant laquelle on suit Ulysse dans ses aventures mythiques, à la recherche du chemin de retour vers sa terre natale. Un voyage parsemé d’épreuves, lors duquel il échappe à l’ivresse des Lotophages, bat, grâce à sa malice, le sanguinaire Cyclope, résiste aux appels des Sirènes, ou encore faillit succomber au charme de la fascinante magicienne Circé, pour réussir enfin à retrouver sa famille aimée à Itaque. C’est un voyage rempli de malice, d’épreuves, de passions et de sensualité. Et un final sans aucune pitié pour les prétendants de Pénélope. Ulysse ne pardonne pas: pour lui, il n’y a que la vengeance. Conçue pour un public jeune, l’«Odyssée» selon Irina Brook, quoique restant fidèle aux épisodes originaux d’Homère, est une version complètement folle de ce chef d’oeuvre de la littérature. Avec un banc pour tout décor, trois étudiants prennent le contrôle de l’histoire et embarquent le professeur et les spectateurs dans une aventure énergique et électrisante, sur un rythme de rap! luglio 20 Teatro Sociale sa ore 20.45 Irina Brook / IrinasDreamTheatre (GB/F) L’île des esclaves teatro durata 105 min. • in francese • prezzi: Fr. 30.– (I. e II. cat.) Fr. 20.– (III. e IV. cat.) • i • L’île des esclaves di: Pierre Marivaux adattamento e regia: Irina Brook con: Hovnatan Avedikian (Iphicrate), Jeremias Nussbaum (Arlecchino), Augustin Ruhabura (Trivelin), Isabelle Townsend (Euphrosine) e Ysmahane Yaquini (Cléanthis) aiuto regia: Geoffrey Carey responsabile di compagnia: Renato Giuliani scene: Noëlle Ginefri-Corbel ingegnere suono: Thomas Boizet ingegnere luci: Thibault Ducros direttore di scena / capo accessorista: Philippe Jasko segretario di produzione: Angelo Nonelli produzione: CRT Artificio Milano e Dreamtheatre Parigi, 2013 www.irinasdreamtheatre.com È a seguito di un atterraggio di fortuna che ci ritroviamo alla terza e ultima tappa della «Trilogia delle Isole». Siamo sull’Isola degli Schiavi. Un’isola chiaramente utopica dove regnano i principi di giustizia ideale e di uguaglianza, ispirati al pensiero e agli scritti del Rinascimento e dell’epoca dei Lumi. Questo è il luogo dove si sperimenta un nuovo modello di società impostato sul bene comune, sotto lo sguardo attento del misterioso «governatore» Trivelin, un ex schiavo. Egli, quando dei padroni e dei servitori capitano sull’isola, ne inverte i ruoli sociali, ne osserva il comportamento durante l’inversione e, sperando che apprendano la compassione, li guarisce dal loro egoismo. In quest’isola possiamo realizzare il sogno di un mondo di gentilezza e generosità, dove compassione e perdono contano più d’ogni altra cosa. Scritta nel 1725 da Marivaux in prosa, in un atto e undici scene, questa commedia fu allestita una ventina d’anni fa da Giorgio Strehler per Massimo Ranieri. Ma la versione di Irina Brook non dovrà temere confronti: l’energia creativa della sua compagnia unita ad un po’ di follia ne faranno uno spettacolo fuori dagli schemi, ma molto popolare. Aufgrund einer glücklichen Landung, befinden wir uns nun auf der letzten Etappe der «Trilogie der Inseln». Wir sind auf der Insel der Sklaven. Eine utopische Insel wo Prinzipien von Recht und Gesetz und von Gleichberechtigung herrschen. Die Geschichte ist inspiriert von den Schriften der Renaissance und der Zeit der Aufklärung. Dies ist der Ort, an welchem ein neues Gesellschaftsmodell ausprobiert wird, welches auf dem Wohl der Allgemeinheit aufgebaut ist unter der Aufsicht des mysteriösen Statthalters Trivelin, einem ehemaligen Sklaven, steht. Welcher, wenn Herren und Bedienstete auf der Insel weilen, die gesellschaftlichen Rollen vertauscht. Auf dieser Insel können wir den Traum nachempfinden von einer Welt voller Freundlichkeit und Grosszügigkeit, wo Erbarmen und Vergebung mehr als alles andere zählen. 1725 von Marivaux in Prosa verfasst, wurde diese Komödie vor 20 Jahren von Giorgio Strehler für Massimo Ranieri inszeniert. Aber die Version von Irina Brook braucht keine Vergleiche zu befürchten: Die kreative Energie ihrer Theatertruppe gemischt mit etwas Verrücktheit macht daraus eine Aufführung ausserhalb der üblichen Vorstellungen, aber sehr volksnah. C’est suite à un atterrissage de fortune que nous nous retrouvons à la troisième et dernière étape de la «Trilogie des îles». Nous sommes sur l’île des esclaves, une île clairement utopique où règnent des principes de justice idéale et d’égalité, inspirés de la pensée et des écrits de la Renaissance et de l’époque des Lumières. C’est le lieu où on expérimente un nouveau modèle de société basé sur le bien commun, sous le regard attentif du mystérieux «gouverneur» Trivelin, un ancien esclave. Il inverse les rôles sociaux des patrons et des serviteurs qui débarquent sur l’île, il en observe les comportements lors de l’inversion et, dans l’espoir qu’ils apprennent la compassion, les guérit de leur égoïsme. Sur cette île nous pouvons réaliser le rêve d’un monde de gentillesse et de générosité, où la compassion et le pardon comptent plus que tout autre chose. Écrite par Marivaux en 1725, en prose, en un acte et onze scènes, cette comédie a été adaptée il y a une vingtaine d’années par Giorgio Strehler pour Massimo Ranieri. Mais la version d’Irina Brook ne craint pas la comparaison: l’énergie créative de sa troupe ainsi qu’un peu de folie en feront un spectacle hors du commun. 9 Teatro Sociale (ritrovo al Centro Festival, giardino di Piazza Governo) Marie-Caroline Hominal (CH) Le Triomphe de la Renommée luglio luglio gio 12.00 – 22.00 ven 10.00 – 19.00 18 19 i performance per una persona alla volta durata 15 min., a turni • in francese • prezzi: Fr. 10.– • performance riservata ad un pubblico adulto • è necessaria la prenotazione • non accessibile a persone con difficoltà motorie • • Le Triomphe de la Renommée (prima assoluta) ideazione, testo e performance: Marie-Caroline Hominal tecnica: Clive Jenkins amministrazione: Stéphane Noël produzione: MadMoiselle MCH association – Genève, 2013 www.madmoisellemch.com Nei camerini del teatro, nel vero e proprio retroscena, un’illustrazione performativa del «Trionfo della Fama». «Il Trionfo della Fama» fa parte di un insieme di sei poemi scritti dal Petrarca (1304-1374), «I Trionfi», che descrivono le diverse fasi della vita opponendo le virtù in un singolare combattimento: la Fama ha la meglio sulla Morte, ma è a sua volta sconfitta dal Tempo e dall’Eternità. Marie-Caroline Hominal è una delle più originali e significative danzatrici e coreografe svizzere della nuova generazione. Si è formata alla Schweizerische Ballettberufsschule di Zurigo e alla Rambart School of Ballet and Contemporary dance di Londra. Nel 2002 ha iniziato il suo lavoro personale utilizzando spesso il video che rivela un universo colorato dominato da noia e solitudine. Fra i suoi lavori più significativi: «Fly Girl» (2008), «Voice Over» (2011) e «BAT» (2012). È reduce da una tournée negli USA dove la sua performance «Duchesses» è stata recensita entusiasticamente dal New York Times. Dopo l’anteprima a Dunkerque, Marie-Caroline Hominale presenta «Le Triomphe de la Renommée» in prima assoluta al pubblico di Territori. 10 In den Künstlergarderoben des Theaters, im wahrsten Sinne hinter den Kulissen, eine Illustration des «Trionfo della Fama» («Der Triumph des Ruhmes»), eines von sechs Gedichten, die Petrarca (1304-1374) unter dem Titel «I Trionfi» geschrieben hat. Sie beschreiben die verschiedenen Lebensphasen und stellen dabei die Tugenden in einen seltsamen Wettstreit: Der Ruhm ist stärker als der Tod, aber er wird seinerseits von der Zeit und der Ewigkeit besiegt. Marie-Caroline Hominal ist eine der originellsten und bedeutendsten Tänzerinnen und Choreographinnen der jungen Schweizer Generation. Sie erhielt ihre Ausbildung an der Schweizerischen Ballettschule in Zürich und an der Rambart School of Ballet and Contemporary Dance in London. Im Jahr 2002 begann sie ihre eigene Tätigkeit, wobei sie oft Videoeinspielungen benutzt, welche ein farbiges Universum der Sehnsucht und Einsamkeit schaffen. Zu ihren wichtigsten Werken gehören «Fly Girl» (2008), «Voice Over» (2011) und «BAT» (2012). Sie kommt soeben von einer Tournée in den USA zurück, wo ihre Performance «Duchesses» von der New York Times begeistert aufgenommen wurde. Nach einer Vorpremière in Dünkirchen präsentiert Marie-Caroline Hominal dem Publikum von Territori «Le Triomphe de la Renommée» als Uraufführung. Dans la loge du théâtre, à l’envers du décors, illustration performative du «Triomphe de la Renommée». «Le Triomphe de la Renommée« fait partie d’un ensemble de 6 poèmes de Pétrarque (1304-1374), «I Trionfi», qui décrivent les phases de la vie en opposant les vertus dans un combat singulier: la Renommée l’emporte sur la mort mais est vaincue par le Temps et l’Eternité. Marie-Caroline Hominal est une danseuse et chorégraphe suisse parmi les plus originales et significatives de la nouvelle génération. Après une formation à la Schweizerische Ballettberufsschule de Zürich et à la Rambart School of Ballet and Contemporary dance de Londres, elle a commencé à élaborer en 2002 son oeuvre personnelle, notamment en utilisant la vidéo, qui révèle un univers coloré et dominé par l’ennui et la solitude. Parmi ses travaux les plus significatifs on trouve «Fly Girl» (2008), «Voice Over» (2011) et «BAT» (2012). Elle revient d’une tournée aux États-Unis au cours de laquelle sa performance «Duchesses» a reçu des critiques enthousiastes dans le New York Times. Après l’avant-première à Dunkerque, Marie-Caroline Hominal présente «Le Triomphe de la Renommée» en première mondiale, pour le public du festival Territori. luglio luglio gio 15.00 – 17.00 19.00 – 21.00 ven 17.00 – 20.00 18 19 Piazza Nosetto Ymedioteatro (E) teatro d’oggetti durata 20 min., a turni • senza parole • prezzi: Fr. 10.– • adatto a bambini dai 5 anni e per tutti • i • Sie7e Sie7e idea e regia: ymedioteatro attori e manipolatori: Alex Ramos, Meri Fernandez e Santos Sanchez scene: ymedioteatro costruzioni: ymedioteatro, Pedro Sanchez e Isabel Torres design grafico: Olaavi Naamio produzione: ymedioteatro, 2011 www.ymedioteatro.com Una cosa così a Bellinzona non la si era mai vista. In città sta per aprire le porte un nuovo teatro. Ma costruito tutto dentro un camion… Dall’Andalusia arriva qualcosa che ricorda la tradizione della Commedia dell’Arte: uno spettacolo su quattro ruote. Con tutto ciò che serve ad un teatro: sipario rosso, atrio, cassa, palcoscenico e musica. Però tutto è in miniatura. Nello spazio di 7 metri quadrati, «Sie7e» appunto, dove si materializzano tutti i sogni. Due minidrammi che nel loro piccolo contengono tutta la vita. Sorprendenti sketch comici basati sulla manipolazione di oggetti quotidiani che si animano per raccontare storie delicate e toccanti. Nata nel 2006 con una originale messa in scena di «Novecento» di Alessandro Baricco, la compagnia andalusa Ymedioteatro ha esplorato il confine fra teatro, circo e Commedia dell’Arte, facendo della maschera e del grottesco il proprio stile. Con «Sie7e» è arrivato il successo internazionale: quest’anno la compagnia e il suo camion sono impegnati in una lunghissima tournée europea, dalla Turchia all’Olanda, dal Portogallo alla Danimarca passando per Bellinzona. So etwas hat man in Bellinzona noch nicht gesehen. Die Stadt öffnet ihre Tore für ein neues Theater. Alles ist aber im Innern eines Lastwagens aufgebaut… Aus Andalusien kommt etwas, welches an die traditionelle Commedia dell’Arte erinnert: eine Aufführung auf vier Rädern. Mit allem Drum und Dran eines Theaters: roter Vorhang, Eingangshalle, Kasse, Bühne und Musik. Alles jedoch in Miniatur. In einem Raum von 7 m2, eben «Sie7e», wo alle Träume wahr werden. Zwei Kurzdramen, welche im Kleinen das ganze Leben erfassen. Überraschende lustige Sketchs, welche auf der Manipulation von Alltagsgegenständen beruhen, die zum Leben erweckt werden um feinfühlige und berührende Geschichten zu erzählen. 2006 mit einer originellen Inszenierung von «Novecento» von Alessandro Baricco gegründet, die andalusische Theatertruppe Ymedioteatro hat die Grenzen zwischen Theater, Zirkus und Commedia dell’Arte ergründet, indem sie aus der Maske und dem Grotesken ihren eigenen Stil gefunden hat. Mit «Sie7e» kam der internationale Erfolg: Dieses Jahr ist die Theatertruppe mit ihrem Lastwagen auf einer langen europäischen Tournée unterwegs, von der Türkei bis nach Holland, von Portugal bis nach Dänemark, mit einem Zwischenhalt in Bellinzona. «Sie7e» wird ihne Worte gespielt. Un évènement jamais vu à Bellinzona: un nouveau théâtre va ouvrir ses portes. Mais un théâtre construit entièrement dans un camion… De l’Andalousie nous arrive quelque chose qui nous rappelle la tradition de la Comedia dell’Arte: un spectacle sur quatre roues. Avec tous les ingrédients du théâtre: le rideau rouge, la salle, la caisse, la scène et la musique. Mais tout en miniature. Le tout dans un espace de 7 mètres carrés seulement où se matérialisent tous les rêves. Deux mini drames qui dans leur miniature contiennent toute la vie. De surprenants sketchs comiques basés sur la manipulation d’objets quotidiens qui s’animent pour raconter des histoires délicates et touchantes. Née en 2006 grâce à une originale mise en scène de «Novecento» d’Alessandro Baricco, la compagnie d’Andalousie Ymedioteatro a exploré la frontière entre le théâtre, le cirque et la Comedia dell’Arte, utilisant le masque et le grotesque comme un style propre. Avec «Sie7e» est arrivé un succès international: cette année la compagnie et son camion se sont lancés dans une longue tournée européenne, la menant de la Turquie à la Hollande, du Portugal au Danemark en passant par Bellinzona. «Sie7e» est un spectacle sans paroles. 11 luglio luglio ven ore 18.30 sa ore 18.30 19 20 Ex Buffet Stazione FFS Teatro delle Ariette (I) teatro con cena • durata 105 min. • in italiano • prezzi: Fr. 30.– • Teatro naturale? i Teatro naturale? A proposito di me, del couscous e di Albert Camus di: Paola Berselli e Stefano Pasquini con: Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini regia: Stefano Pasquini produzione: Teatro delle Ariette, 2012 www.teatrodelleariette.it Partendo dal libro «La rivoluzione del filo di paglia» di Masanobu Fukuoka, che ha dedicato la vita alla pratica dell’Agricoltura Naturale, incomincia la ricerca per l’allestimento di questo spettacolo nato per parlare di oggi, per affermare che ci sono altre strade, altre possibilità di vita. Si intrecciano e si confondono il passato e il presente: il passato della storia che si racconta e il presente dello spettacolo che viene rappresentato. Il racconto è allora quello di un amore naturale che ha aperto le strade della conoscenza, ha fatto mangiare per la prima volta il couscous e ha fatto scoprire «Lo straniero» di Albert Camus, un libro che mette di fronte all’eterno conflitto tra uomo naturale e uomo sociale. Durante lo spettacolo sarà preparato il couscous per il pubblico: gli autori non riescono a immaginare un teatro fuori da una cucina, lontano da un tavolo, senza cibo e senza vino. Per loro il couscous e i tortellini sono la stessa cosa: sapori della memoria che vivono nel presente. Forse, in un’altra vita. Perché ieri e oggi sono la stessa cosa, perché il tempo non passa. Siamo noi che passiamo. 12 Mit dem Buch «The One-Straw Revolution» von Masanobu Fukuoka, welcher sein Leben der Philosophie des natürlichen Anbaus gewidmet hat, beginnen die Vorbereitungsarbeiten für diese Inszenierung, welche uns in der heutigen Zeit anspricht um aufzuzeigen, dass es andere Wege, andere Lebensweisen gibt. Vergangenheit und Gegenwart verknüpfen sich: Die Vergangenheit der erzählten Geschichte und die Gegenwart der inszenierten Aufführung. Die Geschichte erzählt von einer natürlichen Liebe, welche zu den Wegen der Erkenntnis gelangt und zu einem erstmaligen Couscous Essen und somit das Fremdartige nach dem Buch von Albert Camus «Der Fremde» entdeckt, ein Buch welches den ewigen Konflikt zwischen dem natürlichem Menschen und dem Menschen innerhalb der Gesellschaft aufwirft. Während der Aufführung wird ein Couscous für das Publikum vorbereitet: die Autoren können sich eine Theateraufführung ohne Küche nicht vorstellen, jenseits eines Tisches ohne Essen und Wein. Für sie sind das Couscous und die Tortellini ein und das Selbe: Geschmack aus der Erinnerung, welche in der Gegenwart weiterlebt. Vielleicht in einem anderen Leben. Denn gestern und heute – sie sind gleich geblieben, sie sind zeitlos und vergehen nicht. Nur wir sind es, die vergehen. C’est de «La révolution d’un seul brin de paille» livre de Masanobu Fukuoka, qui a consacré sa vie entière à l’Agriculture Naturelle, que part la recherche portant au montage de ce spectacle né pour parler d’aujourd’hui, pour affirmer qu’il existe d’autres pistes, d’autres possibilités de vie. Passé et présent s’entrecroisent et se mélangent: le passé de l’histoire qui est racontée, le présent de la représentation. Le récit: un amour naturel qui a ouvert les portes de la connaissance en faisant goûter le couscous et découvrir «L’Etranger» d’Albert Camus, un livre sur l’éternel conflit entre l’homme naturel et l’homme social. Lors du spectacle un couscous sera préparé pour le public: les auteurs ne peuvent s’imaginer un théâtre hors d’une cuisine, loin d’une table, sans nourriture et sans vin. Pour eux le couscous et les tortellini c’est pareil: des saveurs de la mémoire qui vivent dans le présent. Dans une autre vie peut-être, car hier et aujourd’hui sont ensemble dans le temps qui, lui, ne passe pas. C’est nous qui passons. luglio 17 Teatro Sociale mer ore 20.00 Gintersdorfer / Klassen (D/Costa d’Avorio) Othello, c’est qui teatro e danza durata 70 min. • in francese e tedesco • prezzi: Fr. 30.– (I. e II. cat.) Fr. 20.– (III. e IV. cat.) • i • Othello, c’est qui idea e regia: Monika Gintersdorfer scene e set design: Knut Klassen con: Cornelia Dörr e Franck Edmond Yao alias Gadoukou la Star produzione: Gintersdorfer / Klassen con Kampnagel Hamburg e Forum Freies Theater Düsseldorf, 2008 www.gintersdorferklassen.org Nel teatro occidentale quello di Otello è il ruolo più celebre per un attore nero. In Africa invece il personaggio di Otello è quasi sconosciuto. Esso è un prodotto europeo, una proiezione delle nostre idee di «straniero». Questo fenomeno ha ispirato l’artista tedesco Knut Klassen e la regista Monika Gintersdorfer. Nella radicale performance «Othello, c’est qui» mettono in scena un dialogo fra l’attore e danzatore ivoriano Franck Edmond Yao e l’attrice tedesca Cornelia Dörr. La conversazione su Otello e Desdemona si trasforma ben presto in un confronto serrato fra due culture, dal quale si generano emozioni, pregiudizi, contrasti e malintesi estremi. Monika Gintersdorfer e Knut Klassen lavorano assieme su progetti teatrali da otto anni. Nei loro spettacoli si fondono testo e movimento, cultura moderna e cultura tradizionale, Africa ed Europa. «Othello, c’est qui» ha vinto il primo premio al Festival Impulse 2009 e da allora affascina e spiazza gli spettatori dei festival e dei teatri più prestigiosi in tutto il mondo. In der westlichen Theaterszene ist Othello die bekannteste Rolle für einen schwarzen Schauspieler. In Afrika jedoch ist die Figur von Othello weitgehend unbekannt. Es handelt sich um ein europäisches Produkt, eine Projektion unserer Vorstellung eines «Ausländers». Dieses Phänomen hat den deutschen Künstler Knut Klassen und die Regisseurin Monika Gintersdorfer inspiriert. In der tiefgreifenden Performance «Othello, c’est qui» entwickeln sie einen Dialog zwischen dem Schauspieler und Tänzer von der Elfenbeinküste Franck Edmond Yao und der deutschen Schauspielerin Cornelia Dörr. Das Gespräch über Othello und Desdemona entwickelt sich sehr schnell zu einer eigentlichen ungestümen Gegenüberstellung zwischen zwei Kulturen, welche Emotionen, Vorurteile, Gegensätze und schlimmste Missverständnisse hervorruft. Monika Gintersdorfer und Knut Klassen arbeiten seit acht Jahren in verschiedenen Theaterprojekten zusammen. In ihren Stücken vereinen sich Text und Bewegung, moderne und traditionelle Kultur, Afrika und Europa. «Othello, c’est qui» hat den ersten Preis am Festival Impulse 2009 gewonnen und seither bezaubert und begeistert es die Zuschauer der angesehensten Festivals und der wichtigsten Theaterhäuser auf der ganzen Welt. Das Stück wird deutsch und französisch gespielt. Sur les scènes occidentales, Othello est l’un des rôles les plus célèbres pour comédiens noirs. En Afrique, le personnage est cependant quasi inconnu. Il semblerait qu’il soit une création purement européenne, une reconstruction plurielle de «l’étranger». Ce phénomène a inspiré le plasticien allemand Knut Klassen et la metteure en scène Monika Gintersdorfer. Dans Othello, c’est qui, ils portent à la scène un dialogue entre le danseur et comédien né en Côte d’Ivoire Franck Edmond Yao et la comédienne allemande Cornelia Dörr. Leur conversation autour du personnage d’Othello aboutit à un affrontement entre deux cultures, générant émotions, préjugés, oppositions et malentendus extrêmes. Monica Gintersdorfer et Knut Klassen travaillent ensemble depuis huit ans. Leurs spectacles conjuguent texte et mouvement et marient la culture contemporaine et traditionnelle, africaine et européenne. «Othello c’est qui ?» a eu le premier prix du festival Impulse 2009 et depuis il fascine et impressionne les spectateurs des festivals et des plus prestigieux théâtres du monde entier. Le spectacle est en français et allemand. 13 luglio Piazza Buffi, ex Piazza Magoria (in caso di cattivo tempo lo spettacolo non ha luogo) 18 gio ore 21.00 Compagnia Scatola Rossa (I) Lux teatro-circo durata 60 min. • in italiano, comprensibile senza conoscenze linguistiche • prezzi:gratis • per adulti e bambini a partire dai 10 anni • i • Lux scrittura scenica e regia: Valentina Rosati con: Juriy Longhi, Giulia Piermattei elementi scenici e costumi: Marianna Peruzzo produzione: Teatro Stabile delle Marche / Festival Mirabilia / Compagnia Scatola Rossa, 2013 www.stabilemarche.it www.bubblecirkus.net «Lux» è un nuovo progetto di teatro-circo che nasce dall’incontro di quattro diverse personalità artistiche, con un background che spazia dall’arte circense, al teatro di strada fino al teatro di prosa. Equilibrismo, giocoleria, acrobatica aerea e recitazione scelgono come linguaggio espressivo il teatro delle ombre per una messa in scena originale su Lulu, una delle figure femminili che ha rivoluzionato l’immagine della donna nel ‘900. Lo spettacolo si sviluppa per immagini ispirandosi alle Lulu di Wedekind, Papst e Berg, ma anche alla Valentina di Crepax per trasportare gli spettatori in una dimensione onirica ma piena di colpi di scena. Un mondo di forme e costumi ed esseri umani capaci di volare in una calda notte d’estate. La giovane Compagnia Scatola Rossa, costituita in occasione di questo progetto, nasce dall’incontro tra l’acrobata aerea Giulia Piermattei, il giocoliere ed equilibrista Juriy Longhi e la regista Valentina Rosati. Il progetto «Lux» ha vinto il concorso Cantieri di Strada per la Sezione «Di piazza in piazza» indetto dalla Federazione Nazionale Arte di Strada. 14 «Lux» ist ein neues Projekt von Zirkustheater, welches aus der Begegnung von vier Künstlern mit unterschiedlicher Herkunft (Zirkus, Strassentheater, Sprechtheater) entstanden ist. Gleichgewichtskunst, Jonglierkunst, Luftakrobatik und Sprechtheater bedienen sich des Schattentheaters für diese originelle Inszenierung der Lulu, eine der weiblichen Figuren, welche das Frauenbild im 20. Jh. revolutioniert hat. Die Aufführung entwirft Bilder, die von den verschiedenen Vorstellungen der Lulu’s von Wedekind, Papst und Berg inspiriert sind, lehnt aber auch an die Valentina von Crepax an um ihre Zuschauer in eine Traumwelt zu entführen, die jedoch mit Überraschungseffekten gespickt ist. Eine Welt von Formen und Verkleidungen und menschlichen Wesen, welche die Fähigkeit besitzen, in einer warmen Sommernacht fliegen zu können. Die junge Theatertruppe Scatola Rossa, welche im Rahmen dieses Projektes gegründet worden ist, entstand durch die Begegnung zwischen der Luftakrobatin Giulia Piermattei, dem Jonglier- und Gleichgewichtskünstler Juriy Longhi und der Regisseurin Valentina Rosati. Das Projekt «Lux» hat den von der Federazione Nazionale Arte di Strada ausgeschriebenen Wettbewerb im Rahmen von Cantieri di Strada in der Abteilung «Di piazza in piazza» gewonnen. Das Stück ist italienisch gesprochen, kann aber auch ohne Sprachkenntnisse verstanden werden. «Lux» est un nouveau projet de théâtrecirque qui naît de la rencontre de quatre personnalités artistiques différentes, dont le background va de l’art du cirque au théâtre de rue en passant par le théâtre de parole. Équilibrisme, jonglage, acrobaties aériennes et jeu de scène choisissent comme moyen d’expression le théâtre d’ombres pour une mise en scène originale autour de Lulu, une des figures féminines qui ont révolutionné l’image de la femme au 20ème siècle. Le spectacle de déroule à travers des images s’inspirant des Lulu de Wedekind, Papst et Berg, mais aussi de la Valentine de Crepax, qui transportent les spectateurs dans une dimension onirique et pleine de coups de théâtre. Un monde de formes et de costumes et d’êtres capables de voler dans une chaude nuit d’été. La jeune troupe Compagnia Scatola Rossa, fondée à l’occasion de ce projet, naît de la rencontre entre l’acrobate aérienne Giulia Piermattei, le jongleur et équilibriste Juriy Longhi et la metteure en scène Valentina Rosati. Le projet «Lux» a gagné le concours Cantieri di Strada pour la catégorie «De place en place» organisé par la Federazione Nazionale Arte di Strada. Le spectacle est in italien mais se comprend bien sans connaissance de la langue. Castello Montebello (in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30) Idiot Savant & Ludwig (I/CH/F) Il marito smarrito luglio luglio sa ore 23.15 do ore 22.00 20 21 teatro • durata 60 min. • in italiano • prezzi: Fr. 20.– • i Il marito smarrito da: «George Dandin» di Molière traduzione: Matthieu Pastore regia e drammaturgia: Filippo Renda con: Pier Paolo D’Alessandro, Matthieu Pastore, Laura Serena, Simone Tangolo, Anahì Traversi scene e costumi: Eleonora Rossi assistenza alla regia: Mattia Sartoni produzione: Idiot Savant, 2013 Idiot Savant è una giovane e ambiziosa compagnia multinazionale che da Milano si sta rapidamente imponendo. Recente finalista del concorso Premio Schweiz, giunge a Bellinzona direttamente da Spoleto con il work in progress «Il marito smarrito», una finta commedia musicale liberamente tratta da «George Dandin» di Molière. Giorgio Dandini, un villico ricco ma geloso, ha sposato Angelica di Sotenville, figlia di nobili genitori decaduti. Il matrimonio è il frutto di una trattativa tra i genitori e l’imprenditore agricolo, che hanno scambiato il lustro della nobiltà con il denaro sonante. Angelica, insoddisfatta, cederà alle lusinghe di Clitandro, signorotto cafone e pieno di «fascino animale»: tradendo marito e famiglia la ragazza spera di liberarsi dalle gabbie sociali che le tarpano le ali. Ma esse sono di un acciaio infrangibile. L’impianto della stralunata e divertentissima messa in scena è molto essenziale, con i costumi collocabili attorno agli anni 60’, poiché altro nucleo narrativo de «Il marito smarrito» è la musica di quegli anni, ironica, spiazzante e inquietantemente candida. Con, su tutti, il rock’n’roll molleggiato di Adriano Celentano… Idiot Savant ist eine junge multinationale Theatertruppe, welche aus Mailand stammend sich schnell durchsetzt. Kürzlich im Finale des Wettbewerbs Premio Schweiz, kommt die Truppe direkt von Spoleto mit dem work in progress «Der verschwundene Ehemann», eine musikalische Komödie frei nach «George Dandin» von Molière. Giorgio Dandini, ein reicher, aber eifersüchtiger Bauer, hat Angelica von Setenville, Tochter aus adeliger, aber verarmter Familie geheiratet. Die Heirat ist durch die Vermittlung zwischen Eltern und dem bäuerlichen Unternehmer zustande gekommen, welche den Glanz des Adels mit dem klingenden Geld vertauscht hatten. Angelika, unzufrieden wie sie ist, erliegt den Schmeicheleien von Clitandro, einem aufgeblasenen Junggesellen mit «animalischen Reizen»: Ehemann und Familie hintergehend hofft das Mädchen, sich von den gesellschaftlichen Zwängen zu befreien. Die besondere Struktur ist wesentlicher Bestandteil dieser lustigen und vergnüglichen Inszenierung, mit Kostümen aus den 60. Jahren, genauso wie die Musik: Ironisch, hinreissend und verwirrend rein. Über alldem, der federnde Rock’n Roll von Adriano Celentano… Idiot Savant est une jeune et ambitieuse troupe multinationale milanaise qui est en train de s’imposer dans le milieu. Récemment finaliste du concours Premio Suisse, la troupe arrive à Bellinzone directement de Spoleto avec leur work in progress «Il marito smarrito» («Le mari perdu»), une pseudo-comédie musicale tirée du «Georges Dandin» de Molière. Giorgio Dandini, un paysan riche et jaloux, a marié Angelica de Sotenville, fille de nobles déchus. Le mariage est le fruit d’une tractation entre les parents et l’entrepreneur agricole, qui ont échangé le lustre de la noblesse contre de l’argent comptant. Angelica, insatisfaite, cédera aux flatteries de Clitandro, un jeune homme un peu rustre et plein de charme animal: en trahissant son mari et sa famille, la jeune fille espère se libérer de cette cage sociale qui lui coupe les ailes. Mais sa cage est d’un acier incassable. La mise en scène étrange et drôlissime est essentielle, les costumes sont des années 60 - tout comme la musique, ironique, désarmante et inquiétante de candeur. Avec, au-dessus de tous, le rock’n roll souple d’Adriano Celentano... 15 luglio 21 Teatro Sociale do ore 20.00 Bobok Theatre & Grigory Lifanov (CH/Rus) Bobok teatro di movimento durata 90 min. • in italiano, sopratitoli in tedesco • prezzi: Fr. 30.– (I. e II. cat.) Fr. 20.– (III. e IV. cat.) • adatto a bambini dagli 8 anni e per tutti • i • Bobok da: una novella di Fjodor Michailowitsch Dostojewski regia: Grigory Lifanov con: Naïma Bärlocher, Chloé Bolliger, Charlotte Engelbert, Laura Hagemann, Sebastian Kläy, Shahaf Michaeli, Julian Mücke, Marc Oosterhoff supervisione coreografie: Corinna Vitale supervisione costumi e trucco: Stephanie Metzner light design: Christoph Siegenthaler produzione: Scuola Teatro Dimitri Verscio, 2012 www.boboktheatre.com Lo spettacolo è ispirato ad una novella del 1873 nella quale Fjodor Dostojewski descrive con ironia le fatiche della creatività letteraria nella decadente società russa di fine ‘800. Lo scrittore Iwan Iwanitsch è in crisi, non riesce più a scrivere. Beve ed ha le allucinazioni. In cerca di ispirazione un giorno si reca al cimitero… e lì a sorprenderlo è tutto un parlottare e sussurrare, cantare e ballare, gemere e gridare nelle tombe. Iwan si ritrova in un luogo fra la vita e la vita dopo la vita (bobok), dove intrighi politici, tradimenti e gelosie continuano a scaldare gli animi di coloro che già sono passati ad una vita che si dice migliore. In questo che è il loro lavoro di diploma gli allievi della Scuola Teatro Dimitri sotto la guida del celebre regista e pedagogo del teatro russo Grigory Lifanov hanno cercato di dare espressione fisica alla pazzia, alla decadenza, alla depravazione, al paranormale. Ne è risultato un lavoro intriso della straordinaria tradizione teatrale russa, ma carico di giovanile freschezza. «Bobok» ha vinto il primo premio al Roma Teatro Festival 2012. 16 Die Aufführung ist inspiriert von einer Novelle aus dem Jahre 1873, in welcher Fjodor Dostojewski mit einer gewissen Ironie die Mühen der literarischen Tätigkeit in der dekadenten russischen Gesellschaft Ende des 19. Jh. beschreibt. Der Schriftsteller Iwan Iwanitsch befindet sich in einer Krise, es gelingt ihm nicht mehr zu schreiben. Er trinkt und leidet unter Halluzinationen. Auf der Suche nach neuen Inspirationen begibt er sich eines Tages auf den Friedhof... und hier herrscht zu seiner Überraschung ein Tuscheln und Flüstern, Singen und Tanzen, Stöhnen und Schreien in den Gräbern. Iwan befindet sich an einem Ort zwischen dem Leben und dem Leben nach dem Leben (bobok), wo politische Intrigen, Verrat und Eifersucht weiterhin die Seelen, derer erhitzen, welche, wie man sagt, in ein besseres Leben übergegangen sind. Mit dieser Diplomarbeit haben die Schüler der Dimitri Theaterschule versucht, der Verrücktheit, der Dekadenz, dem Verderben, dem Übernatürlichen einen physischen Ausdruck zu verleihen. Es entstand daraus ein Stück, welche durchdrungen ist von der aussergewöhnlichen russischen Theatertradition, aber gepfeffert mit jugendlicher Frische. Auf Italienisch mit deutschen Übertiteln. Bobok est une pièce inspirée d’un court récit de Fédor Dostoïevski intitulé «Bobok» et publié pour la première fois en 1873. Cette histoire pleine d’ironie parle de la décadence humaine et de la créativité littéraire dans la décadence de la Russie de la fin du 19ième siècle. L’écrivain Ivan Ivanitch est en crise, il n’arrive plus à écrire. Il boit et a des hallucinations. A la recherche d’inspiration, un jour il se rend au cimetière… et là il entend alors des voix, des chuchotements, des chants et des danses provenant des tombes. Ivan se retrouve dans cet espace flou entre la vie et la vie après la vie («bobok») où des intrigues politiques, des trahisons et des jalousies continuent à habiter les âmes de ceux qui sont passés dans une vie que l’on dit meilleure. Dans leur spectacle de fin d’école, dirigés par Grigory Lifanov, les étudiants de l’école de théâtre Dimitri ont recherché l’expression corporelle et l’interprétation de la folie, de la décadence, des effets paranormaux et transcendantaux. Il en ressort un travail imprégné de l’extraordinaire tradition théâtrale russe mais en y ajoutant une fraicheur nouvelle. «Bobok» a obtenu le premier pix au Roma Teatro Festival 2012 luglio Castello Montebello (in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30) 17 mer ore 22.00 Silvio Orlando & Pejman Tadayon (I/Iran) Orlando in Purgatorio teatro • durata 80 min. • in italiano • prezzi: Fr. 20.– • i Orlando in purgatorio – Ovvero il terzo luogo tratto da: «La divina commedia» di Dante Alighieri drammaturgia e regia: Silvio Orlando con: Silvio Orlando e Maria Laura Rondanini musiche dal vivo: Pejiman Tadayon produzione: Teatro del Cardellino, 2012 www.pejmantadayon.com Attraverso due canti del Purgatorio dalla Commedia dantesca, Silvio Orlando, novello Virgilio, ci guida in un viaggio affascinante e misterioso, in quello che Lutero chiamava il terzo luogo. Dice Orlando: «Il Purgatorio è una geniale invenzione della Chiesa di Roma. Da un lato è stato una micidiale arma di controllo politico: allungare la giurisdizione della Chiesa non solo sui vivi ma anche sui morti. D’altro canto, una magnifica forma di consolazione, di vicinanza tra i vivi e i morti. Nel Purgatorio, Dante indaga questo universo sospeso tra purezza e malvagità, ci parla delle anime non completamente buone e non completamente cattive: in poche parole di tutti noi». Il recital dantesco di Orlando è anche un’affascinante lezione sul Medio Evo, resa memorabile dal luogo che la ospita, il Castello di Montebello, costruito alla fine del XIII secolo e dunque contemporaneo di Dante. Uno spettacolo intelligente e leggero, com’è nelle corde di Silvio Orlando, anche grazie alle intonazioni partenopee di Maria Laura Rondanini e alle sonorità ricche di rimandi etnici del grande musicista persiano Pejman Tadayon. Mit zwei Gesängen aus Dantes Komödie, führt uns der aus den Filmen von Nanni Moretti bekannte Schauspieler Silvio Orlando wie Vergil in eine faszinierende und mysteriöse Reise in eine Welt, welche Luther den dritten Ort nannte. Orlando sagt: «Das Fegefeuer ist eine geniale Erfindung der Kirche von Rom. Einerseits ist es eine schreckliche Waffe der politischen Kontrolle: Den Arm der Gerichtsgewalt der Kirche nicht nur über die Lebenden, sondern auch über die Toten zu verlängern. Andererseits ist es eine wunderbare Art von Trost, eine Annäherung zwischen Lebenden und Toten. Im Fegefeuer untersucht Dante dieses schwebende Universum zwischen Reinheit und Bosheit, er spricht von nicht ausschliesslich guten und nicht ausschliesslich schlechten Seelen: Mit anderen Worten von uns allen». «Orlando in Purgatorio» gewährt auch einen faszinierenden Einblick ins Mittelalter, welcher noch vertieft wird durch den Aufführungsort, das Schloss Montebello, das Ende des XIII Jahrhunderts erbaut worden ist, also zu Dantes Zeiten. Eine intelligente und leichte Aufführung, auch Dank der partenopeischen Vertonung von Maria Laura Rondanini und der reichen ethnisch angehauchten Klangfülle des persischen Musikers Pejman Tadayon. Grace à deux cantiques du Purgatoire de la Divine comédie de Dante, Silvio Orlando, nouveau Virgile, nous entraine dans un voyage fascinant et mystérieux, que Martin Luther appela le troisième lieu. D’après Orlando, le Purgatoire est une invention géniale de l’Eglise Romaine. Cela fut d’une part une arme meurtrière de contrôle politique: prolonger la juridiction de l’église non seulement sur les vivants mais également sur les morts. D’autre part ça a créé une magnifique forme de consolation et de voisinage entre les vivants et les morts. Dans le Purgatoire, Dante fait une recherche sur cet univers hésitant entre la pureté et la malignité. Il nous parle des âmes pas vraiment bonnes et pas vraiment mauvaises, en bref, de nous tous. Le récit dantesque d’Orlando est une leçon fascinante sur le moyen âge, rendue inoubliable par le lieu où il se produit, le Château Montebello, construit à la fin du XIII ième siècle et donc contemporain de Dante. Un spectacle intelligent et léger, dans le style de Silvio Orlando, grâce aussi au timbre particulier de Maria Laura Rondanini et aux riches sonorités des références culturelles du grand musicien Persan Pejman Tadayon 17 luglio Castello Montebello (in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30) 19 ven ore 23.15 Lucilla Giagnoni (I) lettura scenica durata 90 min. • in italiano • prezzi: Fr. 10.– • Ecce Homo i • Ecce Homo di e con: Lucilla Giagnoni collaborazione al testo: Maria Rosa Pantè musiche: Paolo Pizzimenti luci: Massimo Violato produzione: CTB Teatro Stabile di Brescia / Fondazione Teatro Piemonte Europa, 2013 www.lucillagiagnoni.it «Per costruire uno spettacolo serve il pubblico. A maggior ragione se l’attore è solo in scena ed è anche l’autore del testo. A questo punto il pubblico è anche il regista. Meglio aggiungere che in questo caso “l’attore” è un’attrice: il linguaggio, specie nella definizione dei generi, ha i suoi limiti». Così Lucilla Giagnoni introduce quella che definisce una prima lettura pubblica, necessaria, del testo dello spettacolo «Ecce Homo». Perché Territori vuole anche essere un laboratorio, un luogo in cui assistere alla nascita di nuovi progetti teatrali, come se si spiasse dentro una bottega artigiana. Nella sua versione teatrale «Ecce Homo» debutterà in autunno, proseguendo un coerente percorso di ricerca che vede Giagnoni da più di quindici anni interpretare i testi sacri in stretto dialogo con la poesia e la scienza, senza rinunciare alla forza delle rappresentazioni che ciascun linguaggio porta con sé. «Negli ultimi secoli l’Uomo ha costruito di sé l’immagine di un Re da cui dipende il destino del mondo e delle sue creature», dice lei, «ma, forse, la nostra è una favola: la favola di un Re caduto dal trono». 18 «Wer ein Theaterstück schaffen will, braucht ein Publikum. Dies gilt umso mehr, wenn der Schauspieler allein auf der Bühne steht und auch der Autor des Textes ist. In diesem Fall wird das Publikum auch zum Regisseur. Dabei drängt es sich auf, zu präzisieren, dass der Schauspieler eine Schauspielerin ist. Das ist eine Folge der begrenzten Möglichkeiten, in einer Sprache die Geschlechter zu berücksichtigen». Mit diesen Worten führt Lucilla Giagnoni in die Aufführung ein, die sie eine erste und längst fällige öffentliche Lesung des Textes des Theaterstücks «Ecce Homo» nennt. Denn Territori will auch ein Atelier sein, ein Ort, an dem man der Entstehung neuer Theaterprojekte beiwohnen kann, wie wenn man in die Werkstatt eines Handwerkers spähen würde. Im Herbst wird die Bühnenversion von «Ecce Homo» zu sehen sein. Damit findet ein kontinuierlicher Entwicklungsweg seine Fortsetzung, auf welchem man Giagnoni seit mehr als 15 Jahren bei der Interpretation religiöser Texte in engem Dialog mit der Poesie und der Wissenschaft verfolgen kann, wobei jede Vorstellung die Kraft ihrer eigenen Sprache entfaltet. «In den letzten Jahrhnunderten hat der Mensch von sich das Bild eines Königs konstruiert, von dem das Schicksal der Welt und ihrer Kreaturen abhängt», sagt sie, «aber vielleicht entpuppt sich dies als Fabel: Als Fabel des vom Thron gestürzten Königs». «Pour construire un spectacle, il faut un public. A plus forte raison si l’acteur est seul sur scène et qu’il est aussi l’auteur du texte. A ce point le public est aussi le metteur en scène. Ajoutons que dans ce cas l’acteur est une actrice: le langage, surtout dans la définition des genres, a ses limites». Voilà comment Lucilla Giagnoni introduit ce qu’elle définit une première lecture publique, nécessaire, du texte du spectacle «Ecce Homo». Puisque Territori se veut aussi laboratoire, un lieu où l’on assiste à la naissance de nouveaux projets théâtraux, comme si l’on guignait dans une boutique d’artisan. Dans sa version théâtrale «Ecce Homo» débutera cet automne, suivant un parcours cohérent de recherche qui voit Giagnoni interpréter, depuis plus de 15 ans, des textes sacrés dialoguant étroitement avec la poésie et la science, sans renoncer à la force des représentations que chaque langage porte en soi. «Au cours des derniers siècles l’homme a construit l’image d’un roi maître du destin du monde et de ses créatures, dit-elle, mais peut-être que justement notre histoire est un conte: celui d’un Roi tombé de son trône». luglio Castello Montebello (in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30) 18 gio ore 23.00 Antonio Ballerio & Andrea Manzoni (CH) Ci sono onde che mai arriveranno a riva lettura musicata durata 60 min. • in italiano • prezzi: Fr. 20.– • i • Ci sono onde che mai arriveranno a riva con testi di: Alessandro Baricco, Nico Orengo, Johann Wolfgang von Göthe, Emily Dickinson, Arthur Rimbaud, Fernando Pessoa, Herman Melville, Charles Baudelaire, Thomas Mann, Guy de Maupassant, Antonio Tabucchi, Joseph Conrad, Jorge Luis Borges, Jack London, William Shakespeare, Hans Magnus Enzensberger, Erri DeLuca e altri scelti da: Antonio Ballerio con: Antonio Ballerio (voce) e Andrea Manzoni (tastiere) produzione: Labyrinthos, 2013 www.manzoniandrea.com «Ci sono onde mai che arriveranno a riva» sono versi rubati a una poesia di Nico Orengo. Annunciano un percorso su un argomento che ha affascinato da sempre i più grandi scrittori e tuttora cattura la nostra immaginazione e le nostre sensibilità: il mare. Da una così vasta letteratura Antonio Ballerio ha raccolto alcune poesie e alcune pagine di narrativa. Vogliono essere lampi, folgorazioni, trasmettere emozioni. Un viaggio per mare, dal Mediterraneo agli oceani, che dal distacco dalla terraferma ci porta – attraverso il profumo salmastro delle onde e spinti da un turbinio di venti e di colori e di cieli stellati e dopo aver affrontato paure, violente tempeste, drammatiche catastrofi passate e attuali – ad un auspicabile approdo. Fine e compimento di un viaggio che abbiamo percorso non solo consultando rotte e mappe geografiche ma soprattutto ascoltando le mappe interiori della nostra anima. Un viaggio che si farà ancora più vibrante nella splendida cornice monumentale del Castello di Montebello affondato in una notte d’estate. A duettare con la voce di Antonio Ballerio, regista e attore di teatro, saranno in scena le tastiere del giovane pianista Andrea Manzoni. «Es gibt Wellen, welche nie ans Ufer kommen werden»: das Zitat stammt aus der Feder des Dichters Nico Orengo. Es behandelt ein Thema, welches schon seit jeher die grössten Schriftsteller fasziniert hat und welches unsere Vorstellungskraft und unsere Gefühle zu fesseln vermag: das Meer. Von einer solch umfangreichen Literatur hat Antonio Ballerio einige Gedichte und Erzählungen zusammengestellt. Es sind Gedankenanstösse, Erleuchtungen, wollen Gefühle übermitteln. Eine Reise auf dem Wasser vom Mittelmeer bis zu den entfernten Ozeanen, welche uns wegführt vom Festland, getragen vom salzigen Geruch der Wellen und getrieben von den Winden und den Farben und den Sternenhimmeln, Ängste, gewaltige Gewitter, dramatische vergangene und gegenwärtige Katastrophen durchstehend bis hin zu einem erstrebenswerten Ziel. Vollendung einer Reise, welche wir zurückgelegt haben, nicht nur indem wir Kompass und Landkarten zur Hand genommen haben, sondern indem wir vor allem unserem inneren Kompass, dem Kompass unserer Seele, gefolgt sind. Eine Reise, die noch beeindruckender wird durch den grossartigen Rahmen, welcher das Schloss Montebello bietet und uns in eine laue Sommernacht eintauchen lässt. «Il y a des vagues qui n’arrivent jamais jusqu’à la rive». Ce sont des vers volés à une poésie de Nico Orengo. Ils annoncent un parcours sur le thème qui a toujours fasciné les plus grands écrivains et qui encore aujourd’hui captive notre imagination et notre sensibilité: la mer. Dans cette vaste œuvre littéraire, Antonio Ballerio a rassemblé certaines poésies et quelques pages de récits. Elles veulent frapper, choquer et susciter des émotions. Un voyage en mer, de la méditerranée aux océans, où l’absence de terre ferme nous porte à travers le parfum saumâtre des vagues dans un tourbillon de vents et de couleurs sous des ciels étoilés, la crainte des tempêtes et des naufrages, anciennes peurs et actuelle catastrophe, cherchant le salut dans l’abordage. Fin et terminus d’un voyage que nous avons parcouru non seulement en consultant les routes et les cartes géographiques mais surtout en écoutant les voies intérieures de nos âmes. Un voyage qui sera encore plus impressionnant dans le cadre monumental et splendide du Château de Montebello au sein d’une nuit d’été. En duo, nous avons la voix d’Antonio Ballerio, metteur en scène et acteur de théâtre, accompagné sur scène par le clavier du jeune pianiste Andrea Manzoni. 19 luglio 21 Stazione di Castione-Arbedo, Ferrovia Mesolcinese do ore 16.00 Flavio Stroppini & Monica De Benedictis (CH) Prossima fermata Bellinzona – Step I teatro documentario con viaggio in treno e spuntino al grotto • durata 180 min. • in italiano • prezzi: Fr. 30.– • i Prossima fermata Bellinzona – Step I di: Flavio Stroppini & Monica De Benedictis con: Igor Horvat e Cito Steiger fisarmonica: Thomas Guggia produzione: Teatro Sociale Bellinzona – Bellinzona Teatro, coproduzione Nucleo Meccanico, 2013 La ferrovia è il sangue nel corpo di Bellinzona. Dal suo insediarsi la città ha preso il ritmo dei treni. L’orario del giorno e della notte è diventato l’orario del partire, dell’arrivare e del passare. Attorno alla stazione e all’Officina sono nate, cresciute e vissute generazioni. Questo è il racconto. Oggi, dopo mesi di ricerche d’archivio, c’è una grande mappa della storia della stazione di Bellinzona. Scontri ferroviari, inaugurazioni e aneddoti creano la geografia di un mondo da raccontare. Ora c’è da costruire il percorso. Bisogna assemblare le ricerche con le storie delle persone che nella ferrovia hanno costruito la propria quotidianità. Due anni di lavoro porteranno, nel 2015, ad uno spettacolo di teatro documentario. Il Teatro Sociale presenta il progetto e i primi materiali: tutti in carrozza! E parlando di realtà ci vuole un treno vero dove scoprire notizie, un grotto dove gustare un piatto di affettato e un tazzino di buon vino e ascoltare, per poi tornare. Tutti in viaggio, tutti con la voglia di saperne di più: uno spettacolo da immaginare. 20 Die Eisenbahn ist das Blut im Herzen von Bellinzona. Mit der Inbetriebnahme der Eisenbahn hat sich die Stadt auf den Rhythmus der Züge eingestellt. Rund um den Bahnhof und die Werkstätten der Eisenbahn sind Generationen geboren, gewachsen und haben mit und für sie gelebt. Davon handelt die Erzählung. Heute, nach monatelangen Nachforschungen in den Archiven, ist ein grosses Dossier über die Geschichte des Bahnhofes von Bellinzona entstanden. Eisenbahnzusammenstösse, Einweihungen und Anekdoten bilden zusammen eine eigene Welt, die erzählt werden will. Jetzt gilt es, diese auszuarbeiten. Es geht darum die Nachforschungen mit den Geschichten der Personen, welche aus ihrem Alltag erzählen, zu ergänzen. Zwei Jahre Vorbereitungsarbeiten für eine dokumentarische Theateraufführung, welche für das Jahr 2015 vorgesehen ist. Das Teatro Sociale Bellinzona präsentiert das Projekt und das erste zusammengetragene Material: Alles einsteigen! Und um der Realität gerecht zu werden braucht es einen richtigen Zug, wo Neuigkeiten entdeckt werden können, und ein Grotto wo ein Tessiner Teller gegessen und ein Glas guten Wein getrunken werden kann um zuzuhören und wiederzukommen. Jedermann auf die Reise, alle mit dem Wunsch, mehr zu erfahren. Le chemin de fer, c’est le sang dans les veines de Bellinzone. Dès son établissement, la ville a pris le rythme des trains. Les heures du jour et de la nuit sont devenues l’horaire des départs, des arrivées et du passage. Autour de la gare et de l’Officina – les ateliers ferroviaires – sont nées et ont grandi des générations. Ça, c’est le récit. Aujourd’hui, après des mois de recherches dans les archives, nous avons une grande carte de l’histoire de la gare de Bellinzone. Les accidents de trains, les inaugurations et les anecdotes constituent la géographie d’un monde à raconter. Il faut maintenant en reconstruire le parcours. Il faut assembler les recherches et les histoires des gens qui ont construit leur quotidien autour des chemins de fer. Deux ans de travail mèneront, en 2015, à un spectacle de théâtre-documentaire. Le Teatro Sociale Bellinzona présente le projet et les premiers matériaux: tous en voiture! Et, tout en parlant de cette réalité, il faut un véritable train où découvrir des anecdotes, un grotto où les écouter en dégustant un plat de charcuteries et du bon vin. Tous dans le même train, avec l’envie d’en découvrir davantage: un spectacle à imaginer. luglio 17 Palazzo municipale, corte interna mer ore 18.00 Orchestra di fiati della Svizzera Italiana (CH) • Concerto d’apertura Concerto d’apertura i musica • durata 60 min. • prezzi:gratis con: Orchestra di fiati della Svizzera italiana direttore: Angelo Bolciaghi www.ofsi.ch Diretta da Angelo Bolciaghi, con forti radici regionali e un irraggiamento internazionale, l’Orchestra di fiati della Svizzera Italiana (OFSI) lavora per confermarsi un complesso faro nel suo genere in Svizzera. L’Orchestra è formata da professionisti e da dilettanti di provate capacità musicali provenienti dal Canton Ticino, dalle zone italiane di confine e, per alcuni rinforzi, dalla Svizzera tedesca. A Territori l’OFSI si esibisce nel concerto d’apertura, per un festoso avvio su musiche di Johann Sebastian Bach, Saverio Mercadante, Olivier Waespi, Amilcare Ponchielli, Arthur Honegger, Ottorino Respighi, Thomas Trachsel e Nino Rota. Dirigiert von Angelo Bolciaghi, mit starken regionalen Wurzeln und einem internationalen Einfluss, ist das Blasorchester der Italienischen Schweiz (OFSI) schweizweit wegweisend auf seinem Gebiet. Das Orchester stellt sich zusammen aus Berufsmusikern und Amateuren mit bewährtem musikalischem Können aus dem Kanton Tessin, aus dem angrenzenden Italien und als Verstärkung aus der deutschen Schweiz. Anlässlich des Festivals Territori spielt das Orchester OFSI zum Eröffnungskonzert auf, für einen festlichen musikalischen Auftakt zur Musik von Johann Sebastian Bach, Saverio Mercadante, Olivier Waespi, Amilcare Ponchielli, Arthur Honegger, Ottorino Respighi, Thomas Trachsel und Nino Rota. Dirigé par Angelo Bolciaghi, avec de fortes racines régionales et une aura internationale l’Orchestra di fiati della Svizzera Italiana (OFSI) travaille pour être confirmée comme un ensemble phare dans son genre en Suisse. L’Orchestre est formé de professionnels et d’amateurs aux capacités musicales reconnues et provenant de tout le Canton du Tessin, des zones de frontières italiennes et pour certains besoins de renforts, de la Suisse alémanique. A Territori l’OFSI jouera en concert d’ouverture des morceaux de Johann Sebastian Bach, Saverio Mercadante, Olivier Waespi, Amilcare Ponchielli, Arthur Honegger, Ottorino Respighi, Thomas Trachsel et Nino Rota. luglio 20 Piazza del Sole sa 9.00 – 13.00 Henning Ballmann (D) Jahrmarktsorgel In voga a partire dalla seconda metà del 19° secolo, gli organi meccanici per le fiere (Jahrmarktsorgel) erano enormi strumenti che con canne d’organo e sezioni ritmiche automatizzate azionate da rotoli di cartone perforato dovevano catturare l’attenzione del pubblico per una certa attrazione. Quello che arriva a Bellinzona su un camion di 6 tonnellate in occasione del tradizionale mercato del sabato per il festival Territori accompagnava una ruota panoramica dei Biermann di Gelsenkirchen. Costruito nel 1911 dalla ditta Wellershaus di Saarn bei Mülheim con le sue 306 canne di legno, i tamburi e le campane rimase in servizio per diversi decenni nella regione della Ruhr. Dopo l’abbandono, è stato recuperato e restaurato nel 1994. A Bellinzona eseguirà anche nuove composizioni di autori interessati alle culture alpine e alla tradizione dei «Ländler». Ab Mitte des 19. Jh. erfreuten sich die mechanischen Orgeln anlässlich der Jahrmärkte grosser Beliebtheit. Die sogenannten Jahrmarktsorgeln waren enorme Musikinstrumente mit Orgelpfeifen und automatisierten rhythmischen Sektionen, welche mittels perforierten Kartonrollen betrieben wurden. Sie hatten die Aufgabe, die Aufmerksamkeit des Publikums auf eine bestimmte Attraktion zu lenken. Die Orgel, welche im Rahmen des traditionellen Samstags Marktes nach Bellinzona kommt, wird mit einem 6 Tonnen Lastwagen für das Festival Territori hertransportiert. Sie hatte seinerzeit ein Riesenrad der Firma Biermann in Gelsenkirchen begleitet. 1911 von der Firma Wellershaus in Saarn bei Mühlheim hergestellt, hat sie mit ihren 306 Holzpfeifen, den Trommeln und den Glocken über verschiedene Jahrzehnte in der Region Ruhr im Einsatz gestanden. Nachdem ihr Betrieb eingestellt worden war, ist sie 1994 und restauriert worden. In Bellinzona wird sie auch neue Kompositionen von Autoren, welche sich der alpinen Kultur und der Tradition der «Ländler» verschrieben haben, abspielen. • • musica per organo meccanico prezzi: gratis i Jahrmarktsorgel azionato da: Henning Ballmann musiche di: Ruedi Häusermann, Heinz Holliger, David Sonton-Caflisch, Andreas Schett, François Sarhan, Michael Riessler, Benjamin Brodbeck, Urban Mäder, Daniel Ott e altri. En vogue dès la deuxième moitié du 19ème siècle, les orgues de Barbarie pour les foires (Jahrmarktsorgel) étaient des instruments énormes avec des tuyaux d’orgue et des sections rythmiques automatisées actionnées par des rouleaux de carton perforé. Ils devaient attirer l’attention du public pour certaines attractions. Celui qui arrivera à Bellinzona, sur un camion de 6 tonnes, pour le traditionnel marché du samedi lors du festival Territori, accompagnait une roue panoramique des Biermann de Gelsenkirchen. Construit en 1911 par la maison Wellershaus de Saarn bei Mülheim avec ses 306 tuyaux de bois, les tambours et les cloches, il a été utilisé pendant des décennies dans la région de la Ruhr puis voué à l’abandon. Il a été récupéré et restauré en 1994. A Bellinzona il exécutera aussi des compositions nouvelles d’auteurs intéressés aux cultures alpines et à la tradition des «Ländler». 21 luglio 18 Castelgrande (in caso di cattivo tempo: Birreria Bavarese) gio ore 19.00 Little Paul Venturi, Max Sbaragli & Dudu Kouaté (I/Senegal) Bagamojo arcaic & afro blues durata 120 min. • prezzi: gratis • in collaborazione con: Coopaso – Music Aperò • i • Bagamojo – Blues, Niger & Gnawa con: Little Paul Venturi (chitarre, voce), Max Sbaragli (basso) e Dudu Kouaté (percussioni africane, xalam) Il nome della band, Bagamojo, nasce dalla fusione di quello della cittadina di Bagamoyo, in Tanzania, da cui partivano gli schiavi per il Nord Africa e gli Stati Uniti, ed il Mojo di estrazione blues. Il duo di Paul Venturi e Max Sbaragli con la presenza del percussionista Dudu Kouaté segna il punto pratico dell’avvenuta saldatura tra il blues e l’Africa. L’ossatura portante dello show è data dalla fusione musicale operata da Venturi e Sbaragli, che ha cancellato le distanze tra il blues e le musica di tradizione africana, dando origine ad un nuovo genere in grado di ospitarle entrambe. Così in questa dimensione, in grado di accogliere in sé queste «vecchie musiche», hanno trovato posto, senza stonare le prime e senza essere preponderanti le seconde, sia le matrici strumentali antiche che pedaliere moderne e basi preregistrate. Il concerto di Venturi, Sbaragli & Kouaté sarà l’occasione per riguardare al Mediterraneo dalle sue radici africane, facendosi cullare dai ritmi indiavolati del blues in un caldo tramonto bellinzonese. 22 Der Name der Band, Bagamojo, steht für die Verbindung zwischen der Stadt Bagamoyo, in Tansania, von welcher aus die Sklaven nach Nord Afrika und Amerika transportiert worden sind, und dem Mojo aus der Tradition der Bluesmusik. Das Duo von Paul Venturi und Max Sbaragli mit der Verstärkung des Schlagzeugers Dudu Kouaté schweisst den Blues und Afrika zusammen. Das tragende Element der Show ist die musikalische Verbindung des Blues und der traditionellen afrikanischen Musik in einem neuen Stil. Auf diese Weise hat diese «alte Musik» ihren Platz gefunden, ohne jedoch die andere zu überwiegen, genauso wie die antike Instrumentierung und die moderne Einspielungen bestens harmonieren. Das Konzert von Venturi, Sbaragli & Kouaté bietet Gelegenheit, einen Blick in Richtung des Mittelmeers zu werfen und auf seine afrikanischen Wurzeln, indem man sich von der Musik tragen lässt in einen warmen Sonnenuntergang in Bellinzona. Le nom de la band, Bagamojo, est né de la fusion des noms de la ville de Bagmoyo, en Tanzanie, d’où partaient les esclaves pour l’Afrique du Nord et les Etats Unis, et de celui de Mojo d’extraction blues. Le duo de Paul Venturi et Max Sbaragli avec la présence du percussionniste Dudu Kouaté marque le point concret de la soudure entre le blues et l’Afrique. La charpente du show est donnée par la fusion musicale réalisée par Venturi et Sbaragli qui a effacé les distances entre le blues et la musique de tradition africaine permettant la naissance d’un nouveau genre qui les comprend les deux. Ainsi, dans cet espace qui peut accueillir ces «vieilles musiques», les anciennes matrices instrumentales cohabitent avec les pédales modernes et les bases préenregistrées en toute harmonie. Le concert de Venturi, Sbaragli & Kouaté offrira l’occasion de considérer la Méditerranée du côté de ses racines africaines en se laissant transporter par les rythmes endiablés du blues, enveloppés dans un chatoyant coucher de soleil bellinzonais. luglio 20 Centro Festival (in caso di cattivo tempo: Foyer del Teatro Sociale) sa ore 11.00 Trickster-p (CH) Residenza Sights • incontro pubblico e presentazione del lavoro • durata 45 min. • in italiano • prezzi: gratis i Residenza Sights di: Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl produzione: Trickster-p in coproduzione con Teatro Sociale Bellinzona, Theater Chur, festival Auawirleben Bern, Far - Festival des arts vivants Nyon e altri in via di definizione, 2014 Trickster-p ha posto l’esperienza sensoriale al centro del suo lavoro artistico. Dopo «.h.g.» e «B», portati nei più prestigiosi festival del mondo intero, «sights» sarà la prossima produzione della compagnia ticinese. Si tratterà di un’installazione sonora dedicata al tema della città in cui l’opera sarà definita soltanto dalle parole diffuse in apposite postazioni, descrizioni di spazi urbani immaginati e percepiti da persone cieche. L’installazione sarà adattata ad ogni luogo che la ospiterà e andrà a scavare nei lati nascosti della città stessa. La prima assoluta di «sights» è prevista per la primavera del 2014 nella stagione del Teatro Sociale Bellinzona con replica a Territori ‘14. L’allestimento della performance richiede un lungo lavoro di preparazione, da svolgersi anche sui luoghi in cui «sights» verrà poi proposto. È per svolgere questo lavoro che Trickster-p è in residenza a Bellinzona durante tutta la durata di Territori. In occasione di un incontro pubblico Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl condivideranno con il pubblico i primi risultati della loro ricerca, permettendo a tutti di sbirciare nel loro «laboratorio» creativo. Ognuno potrà così partecipare alla loro riflessione e contribuire alle discussioni su questo intrigante progetto. Trickster-p hat die sinnliche Erfahrung ins Zentrum seiner künstlerischen Arbeit gestellt. Nach «.h.g.» und «B», welche an den bekanntesten Festivals auf der ganzen Welt gezeigt worden sind, wird «sights» die nächste Produktion der Tessiner Theatertruppe sein. Es wird sich um eine Klanginstallation handeln, welche sich auf das Thema der jeweiligen Stadt bezieht, für welche sie bestimmt sein wird. Sie wird nur mittels Beschreibungen der öffentlichen Räume arbeiten, wie sie von blinden Personen empfunden und wahrgenommen werden. Die Beschreibungen werden auf verschiedene Positionen verteilt sein werden. Die Uraufführung von «sights» ist für das Frühjahr 2014 am Teatro Sociale Bellinzona mit Wiederaufnahme anlässlich von Territori 14 vorgesehen. Die Performance erfordert eine langwierige Vorbereitungszeit, welche auch an Orten, an welchen «sights» aufgeführt werden wird, stattzufinden hat. Und um diese Arbeit durchzuführen ist Trickster-p während der ganzen Dauer von Territori in Bellinzona zu Gast. Im Rahmen einer Begegnung mit dem Publikum werden Cristina Galbiati und Illija Luginbühl dem Publikum die ersten Resultate ihrer Vorbereitungsarbeit vorstellen. Alle dürfen auf diese Weise in die kreative Werkstatt Einblick nehmen. Trickster-p a placé l’expérience sensorielle au centre de son travail artistique. Après «h.g.» et «B», présentés dans les plus prestigieux festivals du monde entier, «sights» sera la prochaine production de la compagnie tessinoise. Il s’agit d’une installation sonore dédiée au thème de la ville, l’oeuvre sera définie uniquement par les mots diffusés dans certains points, descriptions d’espaces urbains imaginés et perçus par des non voyants. Une installation adaptée à tout lieu qui l’accueillera et qui «creusera» dans les recoins cachés de la ville en question. La première mondiale de «sights» est prévue pour le printemps 2014 dans la saison du Teatro Sociale Bellinzona avec une reprise à Territori ‘14. Le montage de la performance demande un long travail préparatoire, qui se déroule aussi sur les lieux où «sights» sera ensuite présenté. C’est pour effectuer ce travail que Trickster-p sera en résidence à Bellinzona durant Territori. A l’occasion d’une rencontre publique Cristina Galbiati et Ilija Luginbühl exposeront et partageront avec le public les premiers résultats de leur recherche, permettant ainsi à tous de «guigner» dans leur laboratoire créatif et de contribuer aux discussions sur ce projet intriguant. 23 COSTRUIAMO VALORE per la Comunità per l’Ente Pubblico per il Privato Innovazione e competenza professionale nei settori sotterraneo - edilizia - genio civile - prefabbricazione IMPRESA COSTRUZIONI SA ◊ BAUUNTERNEHMUNG AG ◊ ENTREPRISE DE CONSTRUCTIONS SA Direzione e Uffici Via C. Molo 21 - 6500 Bellinzona - Tel.: 091 821 10 20 - Fax: 091 821 10 21 info@pizzarotti.ch - www.pizzarotti.ch