Chiesa, Pietro, La farfalla (Madre e figlia), 1907, pastello e tempera
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Chiesa, Pietro, La farfalla (Madre e figlia), 1907, pastello e tempera
Chiesa, Pietro, La farfalla (Madre e figlia), 1907, pastello e tempera su carta e su tela, 120 x 101 cm, Museo Civico di Belle Arti, Lugano Bearbeitungstiefe Name Chiesa, Pietro Lebensdaten * 29.7.1876 Sagno, † 17.3.1959 Sorengo Bürgerort Sagno (TI) Staatszugehörigkeit CH Vitazeile Pittore e disegnatore. Decorazione artistica di edifici e illustrazione. Pittura murale a sfondo sociale, scene di intimità familiare e di genere, ritratti e soggetti a carattere allegorico Tätigkeitsbereiche pittura, affresco, disegno, decorazione artistica di edifici Lexikonartikel Nasce da una famiglia di artisti che ne favorisce l’inclinazione al disegno e alla pittura. A 15 anni è a Milano, dove si iscrive a Brera: studia all’Accademia dal 1891 al 1899, soprattutto stimolato dalle lezioni di prospettiva impartite da Giuseppe Mentessi che diventerà suo amico. Frequenta con interesse anche lo studio di Adolfo Feragutti Visconti e a 18 anni dipinge un Ritratto del pittore Buffa che segna l’esordio espositivo alla Permanente nel 1895. Nel 1897 partecipa alla Triennale con L’abbruttito, ma il primo riconoscimento risale al 1900 quando Seite 1/5, http://www.sikart.ch propone Quiete all’Esposizione universale di Parigi. Lo stesso anno riceve una borsa federale e, su proposta di Camillo Boito, è nominato socio onorario all’Accademia di Brera. L’esordio alla Biennale di Venezia è del 1901 con il trittico Primavera. La prima personale milanese risale al 1910 presso la Famiglia Artistica: Mattino d’estate viene acquistato dalla Galleria d’arte moderna di Milano. Nel 1911, il matrimonio con Germaine Petitpierre che introduce nella sua pittura temi legati all’intimità familiare. L’adesione all’Umanitaria nel 1912 conferma la consuetudine con Ersilia e Luigi Majno: intorno al medesimo ambiente culturale gravitano anche Mentessi e Luigi Rossi. Durante la prima guerra, nel 1917, l’artista torna in Svizzera dove entra in relazione con una nuova realtà culturale senza perdere i contatti con la cultura italiana: da italiano partecipa a tutte le biennali veneziane del periodo 1901–1930, mentre Vittorio Pica – che già nel 1921 aveva scritto di Chiesa in Emporium – presenta la mostra individuale alla Galleria Pesaro a Milano nel 1924. Chiesa, che scrive per Emporium sull’arte svizzera, è in stretta relazione con artisti come Cuno Amiet, Hermann Haller, Augusto e Giovanni Giacometti. Ai primi anni ’30 si datano i pannelli per l’abside della Chiesa parrocchiale di Riva San Vitale e L’emigrante, l’allegorica pittura per la stazione di Chiasso. Vita ticinese è il titolo dell’affresco che realizza nel 1939 per l’Esposizione nazionale di Zurigo, mentre nel 1943 la Galleria nazionale di Roma acquista una versione dell’Annunciazione. Ha praticato l’illustrazione del libro già ai primi del Novecento per la trilogia (La Cattedrale, La Reggia, La Città) di suo fratello Francesco e nel 1934 per un’edizione del Piccolo mondo antico di Fogazzaro. Nel 2004 si tiene al Museo d’arte di Mendrisio, dove si conserva il Fondo Pietro Chiesa (costituito da opere, documenti, corrispondenza), un’importante retrospettiva del pittore, che ne presenta l’opera nel suo insieme. L’esordio sicuro della carriera di Pietro Chiesa avviene nel segno del simbolismo sociale che rappresenta un carattere vivo all’interno della cultura figurativa lombarda degli ultimi anni ’90. Il giovane artista conosce una prima affermazione di rilievo con il dipinto Quiete esposto nel 1900 all’Universale di Parigi, premiato con la medaglia di bronzo, acquistato dalla Confederazione (ora in deposito a Villa dei Cedri di Bellinzona). Il dipinto, di moderato gusto simbolista, in misurata lingua divisa, anticipa l’argomento familiare che qui considera in chiave malinconica. Ma durante i primi anni del Novecento, fino alle soglie della prima guerra, la sua pittura privilegia l’argomento sociale, condiviso dai colleghi Mentessi e Rossi che pure erano attivi nelle scuole Seite 2/5, http://www.sikart.ch dell’Umanitaria di Milano. Nel corso degli anni ’20 e ’30, la posizione culturale dell’artista si modifica per l’assimilazione al nuovo contesto dell’arte svizzera e novecentesca: ora Pietro Chiesa da un lato pratica la pittura murale a sfondo allegorico, non priva di spunti hodleriani, attenta alla composizione e alla semplificazione delle forme; dall’altro, quale complemento ideale si dedica con affetto ai ritratti e alle scene di genere suscitate dall’atmosfera familiare, come nell’accurata pagina a pastello intitolata Farfalla (1907, Lugano, Museo civico di belle arti). Opere: Bellinzona, Museo Villa dei Cedri; L’emigrante, 1933, Chiasso, Stazione FSS; Lugano: Museo civico di belle arti, Palazzo civico; Mendrisio, Museo d’arte; Milano, Galleria d’arte moderna; Riva San Vitale, chiesa parrocchiale di S. Vitale; Roma, Galleria nazionale d’arte moderna; San Gallo, Kunstmuseum; Venezia, Galleria internazionale d’arte moderna; Zurigo, Kunsthaus. Fonti: Mendrisio, Museo d’arte, Fondo Pietro Chiesa, corrispondenza e documenti. Matteo Bianchi, 2004 Literaturauswahl Seite 3/5, http://www.sikart.ch - Simone Soldini: «Tra identità cantonale e identità nazionale. Tre affreschi pubblici di Pietro Chiesa». In: Arte + Architettura in Svizzera, 55, 2004, 1, pp. 38-46 - Pietro Chiesa 1876-1959. Affetti e ideali negli anni difficili. Museo d'arte Mendrisio; Musée national suisse. Château de Prangins, 2004. A cura di Simone Soldini [et al.]. Mendrisio, 2004 - Alla ricerca dell'identità ticinese. Il pittore Pietro Chiesa (1876-1959). À la recherche de l'identité tessinoise. Le peintre Pietro Chiesa (18761959). Die Suche nach der Tessiner Identität. Der Maler Pietro Chiesa (1876-1959). Musée national suisse, Château de Prangins, 2004. A cura di François de Capitani [et al.]. Prangins, 2004 - Sergio Rebora: «Pietro Chiesa, interprete ufficiale dell'umanità e della storia del Cantone Ticino». In: Il confronto con la modernità, 1914-1953. Lugano, Museo civico di belle arti, 2003-04. A cura di Rudy Chiappini. Bellinzona: Salvioni, 2003 (Arte in Ticino 1803-2003 3), pp. 241-256 - Matteo Bianchi, Giovanna Ginex: Aspetti del collezionismo nel Ticino. Dipinti del secondo Ottocento italiano. Lugano: Cornèr Banca, 1996 - Opere dell'Ottocento in Collezione. A cura di Giovanna Ginex. Bellinzona, 1990 (Quaderni di Villa dei Cedri 10) - Maddalena Chiesa, Adriano Soldini: Pietro Chiesa. Pittore 1876-1959. Lugano: Fondazione Ticino Nostro, 1982 - Pietro Chiesa. Dalla sua opera. Testi: Francesco e Pietro Chiesa. 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