Jürgen Knubben - Castel Pergine
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Jürgen Knubben - Castel Pergine
Jürgen Knubben Verticalissimo A B Verticalissimo sculture Jürgen Knubben Con la collaborazione e il contributo del Comune di Pergine Valsugana Con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento - Dipartimento Cultura Con il sostegno e il contributo di Azienda per il turismo Valsugana - Lagorai - Terme - Laghi Associazione Castel Pergine Scultura Publistampa Arti grafiche Frisanco Bruno e C. s.n.c. Si ringrazia per l’assistenza all’allestimento: Michele Anderle, Marco Baitella, Claudio Brugnara, Stefano Frisanco, Andrea Maurina, Claudio Moser, Manuel Pintarelli, Stefano Rizzotto, Marcello Romeo, Paolo Rossi Fotografie: Toni Ott Giulia Travaglia pagina 8 Theo Schneider pagine 91-96 A © C A S T E L P E R G I N E S C U L T U R A - 2016 S Publistampa Edizioni, Pergine Valsugana, Trentino Isbn 978-88-96014-79-3 Carta Tatami White 170/250 g/m2 di Fedrigoni Cartiere Verticalissimo sculture Jürgen Knubben al Castello di Pergine 16 aprile - 6 novembre 2016 a cura di Theo Schneider Verena Neff coordinatore Riccardo Cordero CASTEL PERGINE Nei mesi estivi del 2016 le sculture di Jürgen Knubben ci rallegrano ogni mattina, poste a destra e a sinistra della strada che percorriamo per andare al lavoro, tra l’ultima curva prima del parcheggio e la sala dei cavalieri. Agli inizi della loro vita al Castello le ammiravamo invece ancora con lo sfondo montuoso dell’Alta Valsugana o del massiccio castello. La seconda volta suscitavano un effetto sorpresa. Grazie a loro è possibile vivere la prospettiva e la geometria diventa un gioco. Le colonne a tre lati si comportano in modo diverso rispetto a quelle a quattro lati. Ovvio, una volta come linea nel paesaggio, un’altra volta nella loro piena tridimensionalità. O, per esempio, le due stele davanti all’ingresso del Palazzo a prima vista identiche sono invece speculari: una ruota verso sinistra, l’altra verso destra, ma ce ne siamo accorti solo alla quinta volta. Im Laufe der Sommermonate 2016 erfreuen uns die Skulpturen von Jürgen Knubben jeden Morgen links und rechts auf unserem Weg zur Arbeit zwischen der letzten Kurve vor dem Parkplatz und dem Rittersaal. Ganz am Anfang ihres Castello-Lebens Mitte März bewunderten wir noch ihren Standort vor der Bergkulisse des Oberen Valsugana oder vor der massiven Burg. Beim zweiten Mal riefen sie Aha-Erlebnisse hervor. Sie machen die Perspektive erlebbar und die Geometrie zum Spiel. Dreiseitige Säulen verhalten sich anders als vierseitige. Natürlich. Einmal als Strich in der Landschaft, ein anderes Mal mit ihrer ganzen Dreidimensionalität. Oder zum Beispiel die beiden auf den ersten Blick identischen Stelen vor dem Eingang zum Palas. Sie sind hingegen spiegelbildlich, die eine dreht sich links herum, die andere auf die rechte Seite. Das sahen wir aber erst beim fünften Mal. Si adattano bene al Castello. Si affermano davanti all’edificio medievale. Trasmettono serenità con la loro costanza geometrica, ci danno sicurezza in tempi incerti. E ciononostante ci fanno sognare, potrebbero crescere verso l’infinito, se volessero, visto che le condizioni ci sarebbero. Sie passen gut ins Castello. Behaupten sich vor dem mittelalterlichen Gebäude. Beruhigen mit ihrer Gesetzmässigkeit, geben uns Sicherheit in unsicherer Zeit. Und doch lassen sie uns träumen, sie könnten in die Unendlichkeit wachsen, wenn sie wollten, die Voraussetzungen dazu sind gegeben. A febbraio siamo andati a visitare l’abitazione-studio di Jürgen Knubben. Si trova al di fuori di Rottweil, del tutto solitaria, su una radura scoscesa nel bosco, nascosta dal prato sovrastante, su un bunker dei tempi della Guerra Fredda. Là dove in passato il servizio di sicurezza si rendeva invisibile, oggi le colonne, le case, le scale e le piramidi geometriche di Knubben si rendono visibili in primo piano e senza timore. Lì abbiamo già potuto ammirare le colonne appositamente create per Pergine. Per esempio, la notevole colonna tonda Castel-Pergine che ora si trova sul belvedere davanti al Lago di Caldonazzo e alla Vigolana. Oppure la stele triangolare, piegata, alta 8 metri, che conferisce alla vivace Piazza Gavazzi di Pergine un’importanza quasi cittadina. Lei, però, in questi sei mesi e mezzo simboleggia anche la vicinanza tra la città e Castel Pergine e saluta gli abitanti e il Castello allo stesso modo. Wir haben das Wohnhaus-Atelier von Jürgen Knubben im Februar besucht. Es steht ausserhalb von Rottweil ganz einsam auf einer abschüssigen Waldlichtung, von der darüber liegenden Wiese versteckt auf einer Bunkeranlage aus der Zeit des Kalten Krieges. Dort wo sich früher der Sicherheitsdienst die Tarnkappe überzog, machen sich jetzt die geometrischen Säulen, Häuser, Treppen, Pyramiden von Knubben prominent und furchtlos bemerkbar. Dort haben wir auch bereits die speziell für Pergine geschaffenen Säulen bewundern können. Zum Beispiel die beachtliche Castel-Pergine-Rundsäule, die auf dem Belvedere vor Caldonazzosee und Vigolana steht. Oder die acht Meter hohe gefaltete Dreikantstele, die dem wuseligen Gavazzi-Platz in Pergine eine fast städtische Wichtigkeit gibt. Diese versinnbildlicht in diesen sechseinhalb Monaten aber auch die Nähe zwischen Stadt und Burg Pergine und grüsst Einwohner und Castello gleichermassen. Riteniamo che l’esposizione sia particolarmente riuscita. Le sculture di Jürgen Knubben emanano positività al Castello e al paesaggio. Grazie a loro ci godremo l’estate e il loro ricordo rimarrà sicuramente indelebile. Grazie! Wir finden die Ausstellung ausserordentlich gelungen. Jürgen Knubbens Skulpturen strahlen positiv über Burg und Landschaft. Dank ihnen werden wir den Sommer geniessen, und die Erinnerung an sie wird zweifellos bleibend sein. Grazie! Verena Neff e Theo Schneider 9 Verena Neff und Theo Schneider L’edizione 2016 della mostra di scultura, ospitata nel Castello di Pergine, vede quest’anno protagonista l’artista Jürgen Knubben. Scultore molto interessante, di elevato spessore artistico che con le sue opere ci pone di fronte a domande quanto mai reali e profonde. 2016 erhält der deutsche Künstler Jürgen Knubben Gastrecht, auf Castel Pergine seine Skulpturen auszustellen. Er ist ein interessanter Bildhauer von grosser künstlerischer Bedeutung, der mit seinen Werken reale und gleichzeitig tiefgründige Fragen aufwirft. I suoi contenuti fortemente simbolici e realistici al tempo stesso, ci fanno riflettere e pensare all’ordine delle cose e di come va il mondo; le sue opere sembrano volersi elevare nell’aria in uno slancio “verticalissimo” verso l’alto e il cielo, ma restano comunque sempre legate alla terra e alle radici. Rappresentano un distacco, un limite che non è solo apparente e lo reinterpretano, con abilità e bravura, in un ordine di elementi e di forme che non è per nulla casuale e caotico, ma voluto e studiato nei dettagli, evidenziando la natura dell’essere umano in tutta la sua complessità. Le sue opere sono fortemente espressive e se ne cogliamo il senso più intimo sanno insegnarci qualcosa di molto profondo. Ihre sehr symbolischen und realistischen Inhalte geben uns zu denken und erinnern uns an den Lauf der Dinge und der Welt. Seine Stelen heben sich schwungvoll und „verticalissimo“ gegen oben und Richtung Himmel ab, bleiben aber doch immer mit der Erde verbunden und mit ihr verwurzelt. Sie kreieren Distanz, eine offensichtliche Grenze. Mit Bravour und Können wird diese durch eine systematische und ausgeklügelte Anordnung von Elementen und Formen interpretiert. Sie unterstreichen auch die Natur des menschlichen Seins in ihrer ganzen Komplexität. Knubbens Werke sind sehr ausdrucksstark, und wenn wir ihren innersten Sinn erfassen, so teilen sie uns Tiefgründiges mit. L’imponente opera che i curatori hanno voluto installare in piazza Gavazzi e che tutti i cittadini possono ammirare già da qualche settimana ne è un chiaro esempio. Ein klares Beispiel dafür ist die imposante Säule auf dem Gavazzi-Platz im Zentrum von Pergine, die die Bewohner schon seit einiger Zeit bewundern können. Auguro a quanti vorranno visitare la mostra di poter cogliere appieno il significato di questa interessante esposizione perché ci offre un’opportunità davvero unica e imperdibile e anche un’originale occasione di riflessione. Ich wünsche allen Besuchern, dass sich ihnen die Bedeutung dieser interessanten Ausstellung voll ergründen möge. Es ist für alle eine einmalige, zum Denken anregende Gelegenheit. Al protagonista l’augurio di sentirsi, a Pergine, come a casa propria e di poter apprezzare le bellezze del nostro territorio oltre all’auspicio che la sua mostra possa avere un pieno successo. 11 Der Ausstellung selber wünsche ich vollen Erfolg. Der Künstler soll sich in Pergine wie zu Hause fühlen, und ich hoffe, dass er die Schönheiten unserer Gegend schätzen wird. Infine, desidero ringraziare Theo e Verena, curatori dell’esposizione, che nel corso di questi anni ci hanno fatto conoscere e apprezzare la scultura, proponendoci artisti di livello internazionale, portando a Pergine nomi di fama e di prestigio, contribuendo a consolidare il ruolo della cultura. Grazie a quanti vorranno cogliere l’invito di vedere questa bellissima mostra e grazie soprattutto a Jürgen Knubben perché la sua presenza è per noi motivo di orgoglio. Schliesslich möchte ich Theo und Verena, den beiden Kuratoren der Ausstellung, herzlich danken. Indem sie im Laufe all dieser Jahre Künstler von internationalem Rang und Namen vorschlugen und nach Pergine brachten, haben sie uns die Skulptur näher gebracht und dazu beigetragen, die Stellung der Kultur zu festigen. Ich danke allen, die der Einladung, diese wunderbare Ausstellung anzuschauen, Folge leisten werden, und vor allem danke ich Jürgen Knubben, denn seine Anwesenheit dieses Jahr in Pergine macht uns stolz. Roberto Oss Emer Sindaco di Pergine Valsugana Roberto Oss Emer Bürgermeister von Pergine Valsugana L'arte trova nel Castello di Pergine un proprio luogo d'elezione, valorizzando e sottolineando i significati che questa imponente struttura riveste per la comunità perginese, contribuendo ad arricchirne i profili storici e l'identità. Die Kunst findet auf Castel Pergine einen idealen Ort und unterstreicht damit die Bedeutung dieser imposanten Burganlage für die Gemeinschaft von Pergine, wertet sie auf und trägt zur Bereicherung von Geschichte und Identität bei. Questo prezioso monumento è infatti protagonista, ormai da 24 anni, di una esposizione di un artista contemporaneo. Quest'anno è la volta di Jürgen Knubben, talento tedesco che produce opere sculturee di grande impatto visivo, che giocano sulle simbologie e sulla loro plasticità. Seit 24 Jahren beherbergt dieses wertvolle Monument eine zeitgenössische Ausstellung. Heuer zeigt dort Jürgen Knubben talentvoll seine ausdrucksstarken Skulpturen von grosser Symbolik und Plastizität. Questa mostra è possibile grazie all'intensa passione per l’arte che Theo Schneider e Verena Neff mettono a disposizione della comunità e di questo maniero, un valore aggiunto in termini di competenza e sensibilità che ha importanti riflessi sulla valorizzazione di un patrimonio culturale considerevole come il Castello di Pergine. In questo loro amore per l'arte hanno saputo portare avanti l'idea che la promozione della cultura può trovare casa anche all’interno di attività economiche, come il pregevole ristorante ricavato all'interno del palazzo e, anzi, proprio grazie a questa interazione possono strutturarsi e crescere in un importante connubio. Ecco dunque che arte, cultura, ospitalità, valorizzazione del patrimonio e promozione culturale trovano nel progetto “Castel Pergine” una sintesi che può e deve essere presa come un esempio virtuoso del rapporto tra pubblico e privato. Non siamo dunque di fronte a puro e semplice mecenatismo, ma più verosimilmente ad un’intuizione che attraverso passione, competenza e tenacia intende promuovere, attraverso la cultura, lo sviluppo del territorio anche nell’ottica dell’attrattività turistica. Tiziano Mellarini Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Provincia autonoma di Trento 13 Diese Ausstellung wird möglich dank der grossen Leidenschaft für Kunst von Theo Schneider und Verena Neff. Dank Kompetenz und Sensibilität erhält Castel Pergine, wichtiges Kulturgut im Trentino, damit einen Mehrwert. Mit ihrem Engagement für Kunst konnten sie die Idee der Kulturförderung innerhalb eines kommerziell geführten Betriebes, in diesem Fall eines vorzüglichen Restaurants, das sich in einem der Säle der Burg befindet, voranbringen. Durch diese Interaktion und wichtige Verbindung ist es möglich, sich herauszuheben und zu wachsen. Kunst, Kultur, Gastfreundschaft, Aufwertung des Kulturgutes und Kulturförderung finden im Projekt „Castel Pergine“ eine Synthese, die als gutes Beispiel einer Zusammenarbeit zwischen Öffentlichkeit und privater Hand angesehen werden kann. Wir stehen hier nicht reinem Mäzenatentum gegenüber, sondern viel eher einer Situation, wo mittels Kultur die Entwicklung eines Gebietes mit Leidenschaft, Kompetenz und Hartnäckigkeit im Hinblick auf die touristische Attraktivität gefördert wird. Tiziano Mellarini Landesrat für Kultur, Genossenschaftswesen, Sport und Zivilschutz Autonome Provinz Trento 17 Radicato nel mondo terreno “Verticalissimo”: le sculture di Knubben si elevano gradualmente verso il cielo Adrienne Braun Constantin Brancusi mirava in alto. “Colonna infinita”, così lo scultore rumeno ha intitolato la sua scultura creata nel 1937, che non mantiene ciò che promette il titolo, ovvero la crescita infinita verso l’alto. Certo, in teoria sarebbe pensabile accatastare innumerevoli elementi romboidi di ghisa uno sopra l’altro, sempre più in alto, in modo che la colonna cresca come una striscia verso il cielo, trafiggendo snella e leggera le nubi. Però, nella realtà la “Colonna infinita” di Brancusi non raggiunge i trenta metri di altezza. L’artista non è riuscito ad andare oltre. Anche se l’uomo si allunga verso l’alto, staccato dalla terra, dalla profanità terrena, egli rimane comunque radicato nei bassipiani dell’esistenza terrena. Nell’arte gli scultori tentano almeno di superare con astuzia le leggi della fisica, simulano in modo raffinato che la materia galleggi leggera ed elegante o che salga naturalmente verso il cielo ignara della forza di gravità. Brancusi era un visionario; Jürgen Knubben, invece, è un realista. Anche le sue sculture s’innalzano in alto ed egli ha chiamato questo elevarsi al cielo “Verticalissimo”. Jürgen Knubben impila e accatasta gli elementi, formando delle colonne dalla struttura uniforme. Corpi triangolari, quadrati, pentagonali vengono sovrapposti, ma spesso non sono identici come nel Brancusi, ma si assottigliano talvolta verso l’alto oppure vengono sì accatastati ma ruotati di un numero predefinito di gradi. I rapporti tra questi elementi seguono delle regole matematiche, le proporzioni vengono variate all’interno di uno schema fisso. Se si applicasse un metro di misura ci si sorprenderebbe della precisione con la quale lavora Jürgen Knubben. Deve farlo, perché le leggi che stanno alla base devono essere anche comprensibili dall’aspetto esteriore. Le sculture intendono rendere evidente in modo deciso quale sia la relazione tra i singoli corpi geometrici. Attraverso tale rivelazione della sistematicità la costruzione stessa viene tematizzata. Lo scultore come un architetto. Le sculture di Jürgen Knubben sono spesso fortemente orientate all’architettura: egli costruisce case, scale e colonne, ma priva comunque questi monumenti della loro funzione. Le case sono dei volumi compatti, chiusi, senza ingresso, senza aperture. Gli elementi-scala sono liberi, senza un contesto costruttivo; 19 inoltre i gradini si assottigliano in modo assurdo e terminano a punta come una fetta di torta. Anche le colonne non supportano travi, né volte o arcate e sono quindi prive di funzione. Piuttosto esistono fine a se stessi; sono delle costruzioni i cui elementi sono stati sviluppati in modo seriale e per i quali sono state applicate delle regole fisse. Da un lato nella ricezione è un piacere scovare tali leggi, confrontare le proporzioni e le dimensioni dei singoli corpi costruttivi e scoprire con quale ricchezza di variazioni viene implementato l’insieme di regole. Ma allo stesso tempo le sculture di Jürgen Knubben evidenziano che le regole di progettazione sono d’importanza elementare. Solo attraverso una struttura solida è possibile far crescere la materia verso l’alto. Se nelle sculture di Jürgen Knubben le forme si assottigliano, ciò accade sempre attraverso una delicata, controllata riduzione del materiale. Gradualmente l’artista riduce il volume e, attraverso tale successiva dematerializzazione, fa anche presente che ci sono dei limiti. Anche se puntiamo in alto, rimaniamo sempre radicati nel mondo terreno, veniamo riportati con i piedi a terra. A differenza di altri architetti e scultori, Jürgen Knubben non pretende di dominare virtuosamente il materiale; l’altezza per lui non è un simbolo di potere e di potenza, ma queste sculture sono dotate di una sana porzione di pragmatismo. Danno chiaramente a vedere che la crescita incomincia sulla terra, che un fondamento è necessario, che tutto ciò che desidera elevarsi in alto ha bisogno di essere radicato. Nel contesto del Castello di Pergine questo legame con la terra diventa particolarmente evidente. Il castello medievale è stato progettato come una costruzione difensiva chiusa e si presenta come una fortificazione massiccia, affidabile, che deve comunicare al mondo esterno: questo castello non si può occupare. Il fatto che si innalzi in modo così fiero e inoppugnabile è dovuto alla sua costruzione, mattone su mattone, strato dopo strato, su un fondamento sicuro. Anche le case di Jürgen Knubben appaiono ogni tanto scostanti e inoppugnabili, ma allo stesso tempo, come il Castello di Pergine, promettono protezione e sicurezza. Le colonne tonde si permetteranno pure degli scostamenti sfacciati, ma comunque non devono temere che il prossimo soffio di vento possa portarle via o farle crollare. L’obelisco si avviticchia e si snoda, ma nonostante ciò questi esperimenti sono moderati, i limiti del possibile vengono sondati con cautela. Anche il materiale connota solidità e legame con la terra: acciaio. Ma, ciononostante, le sculture non appaiono mai pesanti o addirittura monumentali; gli spigoli sono smussati e lusinghieri; inoltre, queste superfici arrugginite sono immerse in una tonalità arancione calda, gentile, che toglie al materiale freddezza e solidità. L’opera figurativa “tête à tête” in un primo momento sembra distinguersi dall’opera di Jürgen Knubben. Ma anche qui egli lavora con il concetto della serialità che lui trasmette su un qualcosa che in realtà è unico e singolare: la testa di Nefertiti. Egli ha riprodotto per 99 volte la testa della sovrana egiziana del periodo di Amarna e ha ridotto i lineamenti delicati del viso a un blocco di ghisa conciso, sobrio e spigoloso. Attraverso la 20 ripetizione Jürgen Knubben destituisce la sovrana, ma questo clone arrugginito può anche essere interpretato come un commento ironico sul mondo dell’arte che vuole elevare le opere su un piedistallo e che è avido di unicità, il che invece appare obsoleto attraverso questa produzione di massa. Ma anche con “tête à tête” si mostra il vero soggetto di Jürgen Knubben: il rapporto tra singolo e gruppo. Questa interazione tra solitario e serie non è operata solo a livello formale, ma possiede anche una dimensione contenutistica. Le opere di Jürgen Knubben possono essere interpretate anche come simbolo per la costruzione di una società che diventa stabile solamente se i pesi sono distribuiti in modo sensato, se il più forte regge il più debole, e non viceversa. Che le sculture di Jürgen Knubben emanino una grande serenità, che in esse siano intrinseche grazia e armonia, è dovuto anche al fatto che ogni elemento all’interno della struttura occupa la posizione che corrisponde alla sua natura e che, nell‘insieme, la sua apparizione specifica può infine ritrovare se stessa in modo ideale. Stoccarda, marzo 2016 21 Im Irdischen verhaftet „Verticalissimo“: Jürgen Knubbens Skulpturen streben maßvoll in die Höhe Adrienne Braun Constantin Brancusi wollte hoch hinaus. „Endlose Säule“ nannte der rumänische Bildhauer seine 1937 entstandene Skulptur, bei der keineswegs gelingt, was der Titel verspricht: dass die Säule unendlich in die Höhe wächst. In der Theorie wäre es freilich denkbar, dass zahllose der rhombenförmigen, gusseisernen Elemente höher und höher gestapelt würden, so dass die Säule wie ein Strich gen Himmel wachsen und schlank und leicht die Wolken durchstechen würde. Tatsächlich aber ist Brancusis „Endlose Säule“ keine dreißig Meter hoch. Weiter kam der Künstler nicht hinaus. Denn auch wenn der Mensch sich nach oben strecken mag, losgelöst von der Erde, der irdischen Profanität, so bleibt er doch am Boden verhaftet in den Niederungen des irdischen Seins. In der Kunst versuchen Bildhauer zumindest die physikalischen Gesetze zu überlisten, simulieren raffiniert, dass die Materie leicht und elegant schwebend wäre oder die Schwerkraft ignorierend selbstverständlich in die Höhe aufragen. Brancusi war ein Visionär, Jürgen Knubben ist dagegen Realist. Auch seine Skulpturen ragen in die Höhe, er hat dieses Streben nach oben mit „Verticalissimo“ überschrieben. Jürgen Knubben schichtet und stapelt Elemente zu gleichmäßig strukturierten Säulen. Drei- vier- oder fünfeckige Körper werden übereinandergesetzt, sind aber häufig nicht wie bei Brancusi identisch, sondern verjüngen sich mitunter nach oben oder werden zwar gestapelt, dabei aber jeweils nach einer fest definierten Gradzahl gedreht. Die Relationen zwischen diesen Elementen folgen mathematischen Regeln, die Proportionen werden im Rahmen eines festen Schemas variiert. Würde man ein Maßband anlegen, wäre man erstaunt, mit welcher Präzision Jürgen Knubben arbeitet. Er muss es, denn die zugrunde liegenden Gesetzmäßigkeiten sollen auch im äußeren Erscheinungsbild ablesbar sein. Diese Skulpturen wollen dezidiert sichtbar machen, in welcher Relation die einzelnen geometrischen Körper zueinander stehen. Durch dieses Offenlegen der Systematik wird das Konstruktive selbst thematisiert. Der Bildhauer als Baumeister. Die Skulpturen von Jürgen Knubben orientieren sich auffallend oft an Architektur: Er konstruiert Häuser, Treppen und Säulen und beraubt diese Monumente doch ihrer Funktion. Die Häuser sind geschlossene, verschlossene Volumen, die keinen Eingang, keine Öffnungen besitzen. Die Treppen-Elemente stehen 23 frei ohne baulichen Kontext, die Stufen verjüngen sich zudem absurd und laufen wie bei einem Kuchenstück spitz zu. Auch die Säulen tragen kein Gebälk, nicht Gewölbe oder Arkaden und sind somit ohne jede Funktion. Vielmehr existieren sie um ihrer selbst willen, sind Konstruktionen, bei denen die Elemente seriell weiterentwickelt und feste Regeln durchgespielt wurden. Es ist einerseits lustvoll, bei der Rezeption diese Gesetzmäßigkeiten aufzuspüren, die Proportionen und Dimensionen der einzelnen Baukörper zu vergleichen und zu entdecken, wie variationsreich hier das Regelwerk umgesetzt wird. Aber zugleich führen die Skulpturen von Jürgen Knubben vor Augen, dass Konstruktionsregeln elementar notwendig sind. Nur durch einen soliden Aufbau kann es gelingen, Materie in die Höhe wachsen zu lassen. Wenn sich bei Jürgen Knubbens Skulpturen die Formen verjüngen, so ist es immer ein sehr behutsames, kontrolliertes Wegnehmen von Material. Schritt für Schritt reduziert der Künstler das Volumen und macht mit dieser sukzessiven Entmaterialisierung immer auch bewusst, dass ihr Grenzen gesetzt sind. Selbst wenn wir hoch hinaus wollen, bleiben wir stets im Irdischen verhaftet, werden zurückgeholt auf den Boden der Tatsachen. Anders als andere Baumeister und Bildhauer gibt Jürgen Knubben nicht vor, das Material virtuos zu beherrschen, Höhe ist bei ihm auch kein Symbol für Macht und Potenz, sondern diesen Skulpturen ist eine gesunde Portion Pragmatismus eingeschrieben. Sie geben offen zu erkennen, dass Wachstum am Boden beginnt, dass ein Fundament benötigt wird, dass verankert sein muss, was in die Höhe ragen will. Im Kontext mit dem Castello Pergine wird dieses buchstäblich Bodenständige besonders deutlich. Die mittelalterliche Burg wurde als geschlossener Wehrbau konzipiert und präsentiert sich als massive, verlässliche Befestigungsanlage, die auch nach außen hin sichtbar machen soll: Diese Burg lässt sich nicht einnehmen. Dass sie so stolz und unbezwingbar aufragt, liegt daran, dass sie auf sicherem Fundament Stein um Stein, Schicht um Schicht errichtet wurde. Auch die Häuser von Jürgen Knubben wirken mitunter abweisend und uneinnehmbar, aber verheißen wie das Castello Pergine zugleich Schutz und Geborgenheit. Die Rundsäulen mögen sich kesse Verschiebungen erlauben, und doch muss man nicht bangen, dass der nächste Windhauch sie davon tragen könnte oder einstürzen ließe. Der Obelisk windet und schlängelt sich, und doch wird bei diesen konstruktiven Experimenten Maß gehalten, werden die Grenzen des Möglichen behutsam ausgelotet. Auch das Material konnotiert Festigkeit und Erdverbundenheit: Stahl. Und doch wirken die Skulpturen nie wuchtig oder gar monumental, denn die Kanten sind abgerundet und schmeichelnd, diese rostigen Oberflächen sind zudem in einen sonnig-warmen, freundlichen Orange-Ton getaucht, der dem Material Kälte und Massivität nimmt. Die figurative Arbeit „tête à tête“ scheint zunächst aus dem Oeuvre von Jürgen Knubben herauszustechen. Aber auch hier arbeitet er mit dem Konzept der Serialität, die er auf etwas überträgt, das doch eigentlich einmalig und einzigartig ist: die 24 Nofretete. Er hat den Kopf dieser ägyptischen Herrscherin aus der Amarna-Zeit 99 Mal reproduziert und dabei die zarten Gesichtszüge reduziert zu einem prägnanten, nüchternen, kantigen Block aus Eisenguss. Durch die Wiederholung entmachtet Jürgen Knubben die Herrscherin, man kann diese rostigen Klone aber auch als ironischen Kommentar auf den Kunstbetrieb lesen, der Werke auf den Sockel heben will und nach Einzigartigem giert, was durch diese Massenproduktion dagegen obsolet erscheint. Aber auch bei „tête à tête“ zeigt sich Jürgen Knubbens eigentliches Thema: die Relation zwischen Einzelnem und Gruppe. Dieses Wechselspiel zwischen Solitär und Serie wird nicht nur formal durchgearbeitet, sondern besitzt auch eine inhaltliche Dimension. Die Arbeiten von Jürgen Knubben können auch als Sinnbild gelesen werden für die Konstruktion einer Gesellschaft, die nur stabil gerät, wenn die Gewichte sinnvoll verteilt sind, wenn das Stärkere das Schwächere stützt – nicht anders herum. Dass die Skulpturen von Jürgen Knubben eine große Ruhe ausstrahlen, dass ihnen Anmut und Harmonie innewohnen, liegt auch daran, dass jedes Element jene Position im Gefüge einnimmt, die seinem Wesen entspricht, und dass im Miteinander seine spezifische Erscheinung letztlich in idealer Weise zu sich selbst kommen kann. Stuttgart, im März 2016 25 opere 29 LIEGENDE PYRAMIDE, 2015 30 32 33 FÜNF PYRAMIDEN, 2007 34 35 DREI HÄUSER, 2011 37 38 39 ZWEI TREPPEN VI, 2013 40 41 ZWEI TREPPEN II, 2010 42 43 OBELISK III A, 2014 OBELISK III B, 2014 44 45 RUNDSÄULE, 2016 46 47 RUNDSÄULE, 2016 48 49 SÄULE XII A, 2014 SÄULE XII B, 2014 50 51 52 53 CASTEL PERGINE-RUNDSÄULE, 2016 54 55 56 57 SÄULE VII A, 2013 SÄULE VII B, 2013 58 59 60 61 62 63 65 SÄULE VI, 2012 SÄULE IX, 2012 66 SÄULE IV A, 2012 SÄULE IV B, 2013 67 SCHIFF III, 2009 69 DREIECKSÄULE I A, 2014 DREIECKSÄULE I B, 2014 70 71 72 73 ZWEI TÜRME, 2004 NEUN HÄUSER (Relief), 2005 NEUN HÄUSER (Relief), 2006 DREI TÜRME, 2003 74 DREI TÜRME, 2003 VIER HÄUSER (Relief), 2006 VIER HÄUSER (Relief), 2006 DREI TÜRME SCHRÄG, 2005 76 DOPPELTURM SCHRÄG, 2003 77 COMEBACK (Venus von Botticelli), 2009 79 81 TÊTE À TÊTE (Nofretete), 2011 82 83 85 SÄULE, 2015 86 87 Elenco delle opere altezza x larghezza x profondità cm Piazza Gavazzi a Pergine Valsugana 01 SÄULE COLONNA pag. 86 2015 acciaio 813 x 50 x 50 140 x 190 x 100 Tra le due mura 02 LIEGENDE PYRAMIDE PIRAMIDE ORIZZONTALE pag. 30 2015 acciaio 03 FÜNF PYRAMIDEN CINQUE PIRAMIDI pag. 34 2007 acciaio 04 DREI HÄUSER TRE CASE pag. 36 2011 acciaio 05 ZWEI TREPPEN VI DUE SCALE VI pag. 40 2013 acciaio 06 ZWEI TREPPEN II DUE SCALE II pag. 42 2010 acciaio 07 OBELISK III A OBELISCO III A pag. 44 2014 08 OBELISK III B OBELISCO III B pag. 44 09 RUNDSÄULE COLONNA ROTONDA 10 111 / 161 / 202 / 250 / 300 x 75 x 75 225 x 228 x 80 ciascuna 300 x 100 x 100 ciascuna 200 x 200 x 100 acciaio 257 x 68 x 68 2014 acciaio 257 x 68 x 68 pag. 46 2016 acciaio 260 x 52 x 31 RUNDSÄULE COLONNA ROTONDA pag. 48 2016 acciaio 265 x 25 x 25 11 SÄULE XII A COLONNA XII A pag. 50 2014 acciaio 283 x 80 x 80 12 SÄULE XII B COLONNA XII B pag. 50 2014 acciaio 283 x 80 x 80 13 CASTEL PERGINE-RUNDSÄULE pag. 54 COLONNA ROTONDA CASTEL PERGINE 2016 acciaio 505 x 50,5 x 50,5 14 SÄULE VII A COLONNA VII A pag. 58 2013 acciaio 360 x 90 x 90 15 SÄULE VII B COLONNA VII B pag. 58 2013 acciaio 360 x 90 x 90 16 SÄULE VI COLONNA VI pag. 66 2012 acciaio 360 x 80 x 80 17 SÄULE IX COLONNA IX pag. 66 2012 acciaio 360 x 80 x 80 18 SÄULE IV A COLONNA IV A pag. 66 2012 acciaio 226 x 50 x 50 19 SÄULE IV B COLONNA IV B pag. 66 2013 acciaio 226 x 50 x 50 pag. 69 2009 acciaio 50 Prima della Torre Madonna 20 88 SCHIFF III BARCA III x 390 x 206 altezza x larghezza x profondità cm Davanti al Palazzo 21 DREIECKSÄULE I A COLONNA TRIANGOLARE I A pag. 70 2014 acciaio 280 x 40 x 40 22 DREIECKSÄULE I B COLONNA TRIANGOLARE I B pag. 70 2014 acciaio 280 x 40 x 40 x 60 x 56 Sala delle Armi 23 ZWEI TÜRME DUE TORRI pag. 74 2004 acciaio 115 24 NEUN HÄUSER (Relief) NOVE CASE (rilievo) pag. 74 2005 acciaio 90 x 134 x 7 25 NEUN HÄUSER (Relief) NOVE CASE (rilievo) pag. 74 2006 acciaio 90 x 134 x 7 26 DREI TÜRME TRE TORRI pag. 74 2003 acciaio 120 x 70 x 20 27 DREI TÜRME TRE TORRI pag. 75 2003 acciaio 120 x 30 x 30 28 DOPPELTURM SCHRÄG TORRE DOPPIA INCLINATA pag. 77 2003 acciaio 93 x 75 x 75 29 VIER HÄUSER (Relief) QUATTRO CASE (rilievo) pag. 75 2006 acciaio 90 x 59 x 6,5 30 VIER HÄUSER (Relief) QUATTRO CASE (rilievo) pag. 75 2006 acciaio 90 x 59 x 6,5 178 x 75 x Sala Rosa 31 COMEBACK (Venus von Botticelli) pag. 78 2009 acciaio 32 COMEBACK (Venus von Botticelli) pag. 78 2009 stampa fotografica 33 60 77 x 27 (8 pezzi) LIEGENDE PYRAMIDE PIRAMIDE ORIZZONTALE 2010 acciaio 60 x 52 x 22 48 x 24 x 24 65 x 40 x 40 (10 pezzi) Prigione della Goccia 34 TÊTE À TÊTE (Nofretete / Nefertiti) pag. 82 2011 ghisa grigia (9 pezzi) Sala del Trono 35 89 DREI TÜRME SCHRÄG TRE TORRI INCLINATE pag. 76 2005 acciaio Riflessioni sul montaggio dell’esposizione di Jürgen Knubben Gedanken zur Montage der Ausstellung von Jürgen Knubben Riuscii a decodificare l’alfabeto di Jürgen Knubben solo durante la posa delle prime due sculture. Le colonne convesse potrebbero star bene con le steli concave, quelle alte con quelle basse, due triangolari con due a quattro lati. Quelle a forma di rombo stanno bene anche da sole. Dato che le sue colonne spesso si presentano in coppia, la loro assegnazione è facile. In quattro impressionano ancora di più, e le quattro combinate con le due sull’altro lato della strada colpiscono più che mai, e tutte e sei insieme contrapposte al Palazzo offrono il grado massimo di complessità. I forti dintorni del Castello con l’edificio e l’orizzonte richiedono un confronto. Da quale angolatura deve sporgere la scultura al di sopra del muro? Dove deve essa integrarsi nella costruzione? Dove si impone meglio? Dove offre supporto al Castello o dove è il Castello a dare supporto a lei? Dare e ricevere… una situazione in cui il castello e la scultura ci guadagnano entrambi. Ogni anno di nuovo, ogni anno in modo completamente diverso. La logistica rappresenta ogni volta una sfida particolare. Lo stretto portone d’ingresso attraverso cui passano delle sculture con una larghezza massima di due metri; il peso delle opere che devono essere trasportate manualmente; i difficili allestimenti su rocce e cenge. Un elicottero solleverebbe con i suoi rotori il tetto del castello; dei trattori larghi non passano attraverso il portone. Per fortuna esiste un’azienda a Trento che con la sua gru da 60 metri è in grado di sollevare delle sculture pesanti fino a 4 tonnellate dall’ultima curva oltre la cinta muraria. Per fortuna a Pergine lavora un fabbro che rende possibile ciò che è impossibile. Per fortuna ha buoni amici con escavatori stretti e idee geniali. Hanno già saldato delle slitte e con un verricello in acciaio hanno spostato degli oggetti artistici che pesavano tonnellate per diversi metri oltre un muro. Quest’anno un escavatore ha superato dei ripidi pendii costellati da rocce. Una cosa era chiara: la colonna tonda creata appositamente per Castel Pergine da Jürgen Knubben doveva essere assolutamente collocata sul terrazzo naturale davanti alla torre quadrata. Un posto di rilievo per un‘opera geniale che l’artista lascia in Valsugana per tutta l’estate. Dei cilindri tagliati in obliquo, sovrapposti uno sopra l’altro, formano una nuova variante della “Colonna infinita” che in questo caso si erge nel cielo trentino. Jürgen Knubbens Alphabet entschlüsselte sich mir erst beim Stellen seiner Skulpturen. Konvexe Säulen könnten zu konkaven Stelen passen, hohe zu niedrigen, zwei dreikantige zu zwei vierkantigen. Rhombenförmige bestehen auch als Solitär. Dadurch dass seine Säulen oft als Paar auftreten, erleichtern sie ihr Einordnen. Zu viert beeindrucken sie noch mehr, und die vier zu den zweien auf der andern Seite der Strasse erst recht, und alle sechs zusammen im Wechsel mit dem Palazzo sind im höchsten Grad komplex. Die starke Umgebung des Castello mit Burg und Horizont verlangt eine Gegenüberstellung. Von welchem Blickwinkel aus soll die Skulptur über die Mauer ragen? Wo soll sie sich in das Gebäude integrieren? Wo behauptet sie sich am besten? Wo unterstützt sie gar das Castello oder wo unterstützt das Castello sie? Ein Geben und Nehmen, eine Win-WinSituation für Castello und Skulptur. Jedes Jahr von neuem, jedes Jahr ganz anders. Die Logistik ist immer wieder eine besondere Heraus forderung. Das enge Eingangstor, wo maximal zwei Meter breite Skulpturen durchkommen können, die Schwere der Werke, die von Hand transportiert werden müssen, die schwierig zugänglichen Standorte auf Felsen und Vorsprüngen. Ein Helikopter würde mit seinen Rotoren das CastelloDach abdecken, breite Traktoren kommen nicht durchs Tor. Zum Glück gibt es eine Firma in Trento, die mit ihrem 60Meter-Kran bis vier Tonnen schwere Skulpturen von der letzten Kurve über die Ringmauer hievt. Zum Glück arbeitet in Pergine ein Schlosser, der Unmögliches möglich macht. Zum Glück hat er gute Freunde mit schmalen Baggern und genialen Einfällen. Schlitten haben sie schon zusammengeschweisst und damit tonnenschwere Kunstobjekte mit einer Stahlseilwinde über mehrere Meter über eine Mauer verschoben. Dieses Jahr hat ein Bagger abschüssige, mit Felsen besetzte Abhänge überwunden. Eines war ganz klar: Die von Jürgen Knubben speziell für Castel Pergine geschaffene Rundsäule musste ganz einfach auf der natürlichen Terrasse vor dem Quadratischen Turm stehen. Ein prominenter Ort für ein geniales Werk, das der Künstler für einen ganzen Sommer dem Valsugana überlässt. Aufeinander geschichtete, schräg geschnittene Zylinder bilden eine neue Variante einer Unendlichen Säule, die in diesem Fall in Richtung Trentiner Himmel wächst. Theo Schneider Theo Schneider 91 Montaggio del 15 e 16 marzo 2016 93 94 95 96 97 98 Montaggio del 17 marzo 2016 99 100 Biografia Biographie 1955 1955 nato a Rottweil geboren in Rottweil dal 1973 attività di scultore seit 1973 als Bildhauer tätig 1977-82 1977-82 studi di teologia a Tübingen Studium der Theologie in Tübingen dal 1982 attività di docenza seit 1982 Lehrtätigkeit dal 1993 direttore del FORUM KUNST Rottweil seit 1993 Leiter des FORUM KUNST Rottweil 1994 1994 premio d’arte della Città di Bamberga; ideazione e realizzazione dell‘iniziativa artistica Künstler machen Schilder für Rottweil (artisti creano dei cartelli per Rottweil) connesso al 1° Premio per la Cultura della Città di Rottweil1998 in occasione di FORUM KUNST Rottweil 2000 ideazione del progetto artistico Werkstatt 2000 in occasione del FORUM KUNST Rottweil 2003 ideazione del progetto artistico heimatkunst.com (arte regionale) in occasione delle giornate regionali Baden-Württemberg a Rottweil; 2000 Konzeption des Kunstprojekts Werkstatt 2000 im FORUM KUNST Rottweil 2003 Konzeption des Kunstprojekts heimatkunst.com anlässlich der Heimattage Baden-Württemberg in Rottweil; Stadtkünstler der Stadt Spaichingen 2006 artista della città di Spaichingen 2006 lezioni in qualità di docente ospite a Taipei, Taiwan; memoriale per i lavori forzati quale Buch der Erinnerung (Libro della Memoria), Oberndorf 2007 premio per la cultura della Città di Rottweil 2011 partecipazione alla International Horticultural Exposition 2011 a XI’AN, Cina 2012 inserimento nel Kritische Lexikon der Gegenwartskunst (Dizionario Critico dell’Arte Contemporanea); partecipazione all‘esposizione Im Licht von Amarna - 100 Jahre Fund der Nofretete (Nella luce di Amarna - I 100 anni della scoperta di Nefertiti), Museo Egizio con collezione papiri, Neues Museum, Museumsinsel, Berlino 2013 partecipazione alla Biennale Internazionale di Scultura Racconigi, Italia dal 1973 numerose mostre individuali e partecipazione a mostre nazionali e internazionali, partecipazione a simposi, lavori in collezioni pubbliche e private, membro dell’Associazione degli Artisti del Baden-Württemberg 103 Kunstpreis der Stadt Bamberg; Konzeption und Realisierung der Kunstaktion Künstler machen Schilder für Rottweil verbunden mit dem 1. Kulturpreis der Stadt Rottweil 1998 an FORUM KUNST Rottweil Gastvorlesungen an der Universität Taipei, Taiwan; Mahnmal für Zwangsarbeit als Buch der Erinnerung, Oberndorf 2007 Kulturpreis der Stadt Rottweil 2011 Teilnahme an der International Horticultural Exposition 2011 in XI’AN, China 2012 Aufnahme ins Kritische Lexikon der Gegenwartskunst; Teilnahme an der Ausstellung Im Licht von Amarna - 100 Jahre Fund der Nofretete, Ägyptisches Museum mit Papyrussammlung, Neues Museum, Museumsinsel, Berlin 2013 Teilnahme an der Biennale Internazionale di Scultura Racconigi, Italien seit 1973 zahlreiche Einzelausstellungen und Beteiligung an Ausstellungen im In- und Ausland, Teilnahme an Symposien, Arbeiten in öffentlichen und privaten Sammlungen, Mitglied im Künstlerbund Baden-Württemberg «Pertanto non c’è da stupirsi se si afferma a buon diritto che Jürgen Knubben crea, partendo da involucri originari e architetture elementari, delle opere d’arte la cui presenza materiale visibile fa apparire un orizzonte visionario del passato, al quale reagiscono i nostri ricordi e le nostre associazioni, come caratteristica vitale – sia dalla parte dell’artista, sia dalla nostra prospettiva di osservatori – della mente umana nel vedere riemergere nella coscienza delle cose che sono rimaste sepolte per molto tempo. È altrettanto impossibile tagliare i legami con il passato, così come quelli con il futuro. Dentro di noi vive un qualcosa che appartiene alla dignità umana: il desiderio di continuità». Dott. Claudia Posca, Bochum „Was Wunder also, wenn man mit Fug und Recht behauptet, dass Jürgen Knubben aus ursprünglichen Gehäusen und elementaren Architekturen, wie sie den Alltag der Menschheitsgeschichte bis heute geprägt haben, Kunst-Werke macht, durch deren sichtbarmaterielle Präsenz ein vergangener visionärer Horizont aufscheint, dem unsere Erinnerung und Assoziation antwortet – als eine sowohl auf der Seite des Künstlers als auch auf unserer Seite der Betrachtung vitale – Eigenschaft des menschlichen Geistes, Dinge, die lange Zeit verschüttet lagen, plötzlich wieder im Bewußtsein auftauchen zu sehen. Es ist ebenso unmöglich, die Kontakte mit der Vergangenheit abzuschneiden, wie die Kontakte mit der Zukunft. Etwas lebt in uns, das zum Rückgrat menschlicher Würde gehört: Das Verlangen nach Kontinuität“. Dr. Claudia Posca, Bochum 104 Esposizioni Ausstellungen Esposizioni personali Einzelausstellungen 105 2016 Pergine Valsugana / Italia, Castel Pergine, Verticalissimo 2015 Leibertingen, Galerie Wohlhüter, Sechzig: Rückschau/Heuteschau Stadt Erbach, Platzhalter Landkreis Rottweil, Kloster Kirchberg, denk mal kunst Rosenfeld, Rosen- und Skulpturengarten, Baum-Skulpturen 2014 Leibertingen, Galerie Wohlhüter, „art Karlsruhe“, Skulpturenplatz Ulm, BEGE-Galerien, o.T 2013 Stuttgart, Galerie ABTART, Resonanzen - Jürgen Knubben + Beate Günther, Katharina Mayer, Jens Wolf Stadt Balingen, Zu Gast in Balingen Bad Waldsee, Kunstraum/Kleine Galerie, Stahlplastik Hechingen, Villa Eugenia, Skulpturen (mit Rudi Weiss) Markdorf, Stadtgalerie, Kunstverein Markdorf, Malerei und Skulptur (mit Isa Dahl) March, Kunstverein, Skulpturen 2012 Ostfildern, Städtische Galerie, See(h)gang (mit Werner Fohrer) Göggingen/Augsburg, im historischen Park des Kurhauses und Ecke Galerie Augsburg, Parknovellen, Skulpturen aus Stahl Oberndorf, Augustinerklosterkirche, Im Dialog Coburg, Zentrum St. Augustin, Von Haus zu Haus Offenburg-Mittelbaden, Kunstverein, Stahlplastik Berlin, Ägyptisches Museum mit Papyrussammlung, Neues Museum, Museumsinsel, Im Licht von Amarna - 100 Jahre Fund der Nofretete 2011 Rottweil, Zimmertheater in der Kunststiftung Erich Hauser, Bühnenskulptur, Winterreise Leibertingen, Galerie Wohlhüter, „art Karlsruhe“, Skulpturenplatz Seggiano / Italia, Giardino di Daniel Spoerri Mariaberger Heime, Kunst im Kloster XI’AN / Cina, International Horticultural Exposition 2011 Oberhöfen, Gemeinsam. Gegensätzlich., KNOLL.art (mit Angela M. Flaig) Warthausen, Skulpturen in Warthausen Ulm, Die Konstruktion der Utopie, BEGE-Galerien 2010 Freiburg, Galerie Springmann (mit Ottmar Hörl) Leibertingen, Galerie Werner Wohlhüter Chiavari / Italia, Fondazione Zappettini Horb, Kunstverein Oberer Neckar 2009 Stadt Remshalden, Skulpturen im Tal der Reben Mönchengladbach, Galerie Noack (mit Dieter Krieg) Hechingen, Fürstengarten, Villa Eugenia und Kunstverein, Weißes Häusle Neufra, Bildhauersymposion (mit Josef Bücheler und Reinhard Sigle) Limburg, Diözesanmuseum Grono / Svizzera, Torre Fiorenzana 106 2008 Bern-Lyssach / Svizzera, Galerie zur Rolle Freiburg, Karl Rahner Haus Schloss Glatt, Klosterkirche Bernstein und Kultur- und Museumszentrum, Knubben x 2 2007 Leibertingen, Galerie Werner Wohlhüter Helsinki /Finlandia, VIA CRUCIS, Installation Kreuzweg, Hoher Dom zu Limburg, Deutsche Botschaft Rechberghausen, Stadt und Kulturmühle, INNEN & AUSSEN (mit Ubbo Enninga) Mengen, Ausstellungshalle König Mengen, Skulpturen in der Stadt Mailand / Italia, Fondazione Zappettini Rottweil, Forum Kunst 2006 Königsfeld, Forum, STILL-LEBEN (mit Angela M. Flaig und Armin Göhringer) Mannheim, Galerie Keller, Stahlplastik Mannheim, Landschaft, Galerientage im Heidelberger Kunstverein, Galerie Keller Walddorfhäslach, Stahlplastik bei Walter Scholter 2005 Rottweil / Stuttgart, Stufen der Macht, Bühnenskulpturen für das Zimmertheater in Rottweil und das Theater der Altstadt in Stuttgart Balingen, Skulpturen in der Innenstadt Heimhausen, Kunst in der Jagstmühle Rottweil, VIA CRUCIS, Installation Kreuzweg, Predigerkirche Offenburg-Mittelbaden, Kunstverein, Vier Rottweiler (mit J. Bücheler A. M. Flaig und Erich Hauser) Crespano del Grappa / Italia, Galerie Andrea Pronto Stuttgart, Galerie ABTart (mit Romain Finke) Brescia / Italia, La ferriera Falck di Vobarno, meccaniche della meraviglia 2003 Lugano-Porlezza / Italia, Parco San Marco Waiblingen, Galerie der Stadt, Kameralamt Spaichingen, Stadtkünstler-Symposion (mit Willi Bucher und Armin Göhringer) 2002 Limburg, Hoher Dom, VIA CRUCIS, Installation Kreuzweg Wirges, Westerwälder Dom, VIA CRUCIS, Installation Kreuzweg Uznach / Svizzera, Galerie zur grünen Tür (mit Pino Pinelli) Trossingen, Rathausgalerie 2001 Leibertingen, Galerie Werner Wolhüter Hohentengen, Galerie im Café Uznach / Schweiz, Galerie zur grünen Tür Bernau, SLG-Galerie (mit Mario Moronti) Weingarten, Kunst-Raum-Akademie Zürich / Svizzera, Galerie Holm & Wirth (mit Erich Hauser und James Licini) Rottweil, Dominikanermuseum, Alles ist im Fluss Engen, Kunstverein Engen / Städtisches Museum + Galerie 107 1998 Baiersbronn, Maria Königin der Apostel, VIA CRUCIS, Installation Kreuzweg Rottweil, Theater im Badhaus Dotternhausen, Werkforum 1997 Rottweil, Predigerkirche, VIA CRUCIS, Installation Kreuzweg 1996 Sigmaringen, St. Fidelis, Installation Kreuz (Karfreitag, 5. April 1996) Hausen ob Verena, Zu Gast, Installation einer Plastik anläßlich des Symposions „Hofgut Hohenkarpfen“ Will / Svizzera, Kunsthalle Trossingen, Ritzi-Edition 1995 Freiburg-Denzlingen, Skulpturen im Park (mit Gerhard Birkhofer) Rottweil, Villa Duttenhofer, Art & Cuisine (mit Erich Hauser) 1994 Bamberg, Historisches Museum in der Alten Hofhaltung Bamberg, Kunstpreis der Stadt Bamberg Buchheim, Buchheimer Hans 1993 Rottweil, Hl. Kreuz Münster, Installation Kreuz, (Karfreitag, 9. April 1993) Tübingen, Wilhelmsstift Neuershausen, Schloss, Kunstverein March, Sommerprojekt - Kunst im Öffentlichen Raum Rottweil, Kulturtage 1993, Offene Werkstatt 1992 Dunningen, Kunstbühne (mit Peter Weißhaar) 1991 Rottweil, Lorenzkapelle 1990 Rottweil, Forum Kunst (mit Gerd Hartmann und Peter Weißhaar) 1989 Calw, Galerie Wohlleben 1988 Freiburg, Mehlwaage 1987 Sigmaringen, Ateliers im Alten Schlachthof (mit Gerd Hartmann und Peter Weißhaar) 1981 Saulgau, Drei König Jazzkeller (mit Peter Weißhaar) Schramberg, Die Brille (mit Peter Weißhaar) 1980 VS-Villingen-Marbach, Art & Design 1979 Tübingen, Studentendorf 1975 Rottweil, Vorm Forum, Forum Kunst Pubbliche collezioni Sammlungen (öffentlich) 2015 Landschaftspark Gut Hohen Luckow 2014 Aesculap, Tuttlingen 2013 Aussegnungsgebäude und Haus der Verstorbenen, Sigmaringendorf Kreissparkasse Rottweil für Rathausplatz der Stadt Schramberg Stadt Markdorf Ägyptisches Museum mit Papyrussammlung, Neues Museum, Berlin 2012/2013 Museum Biedermann, Donaueschingen 2012 Alb Donau Kreis, Ulm Sammlung Kebekus et Zimmermann, Düsseldorf Sammlung Werner Schneider, Neu-Ulm 2011/2016 Stiftung „pro arte“, Biberach 2011 Mariaberg, Gammertingen International Horticultural Exposition 2011, XI’AN / Cina 2010 Stadt Rottweil 2008/2011/2012 Oberschwäbische Elektrizitätswerke Ravensburg 2008 Sammlung Blickle, Bern / Svizzera Evangelische Kirchengemeinde Oberndorf Kunsthaus Rehau, Sammlung Eugen Gomringer Karl-Rahner-Haus, Freiburg 2003/2007 Sammlung a Marca, Leggia / Svizzera 2007/2010 Fondazione Zappettini, Milano / Italia 2007 Stadt Oberndorf Landkreis Sigmaringen Stadt Trossingen 2006 Sammlung Scholter, Walddorfhäslach 2006/2012 Stadt Balingen 2006 Stadt Gottmadingen 2005/2007/2014 Volksbank Rottweil 2005/2006 Landkreis Tuttlingen 2004 Sammlung Schwarzwälder Druckhaus, Villingen 1997/1999/2004/2013/2014 Sammlung Karin Abt, Stuttgart 108 2003 Sammlung Blickle, Rosenfeld Landesbank Baden-Württemberg, Stuttgart Sammlung Schwenn, Lugano-Porlezza / Svizzera Stadt Spaichingen Sammlung Maschinenfabrik Spaichingen 2002/2003 La Fondazione “Il Giardino di Daniel Spoerri“, Seggiano / Italia 2001 Sammlung Merckle, Ulm 2000 Sammlung Keystone, Zürich / Svizzera Gemeinde Weiach am Hochrhein / Svizzera 1999 Werkforum Dotternhausen Stadt Schramberg Sparkassenverlag Stuttgart Sammlung Paul Schwenk, Haigerloch 1998 Sammlung Westermann, Rastatt 1996/2002/2005 Stadt Trossingen 1996 Sammlung Kunsthalle Wil / Svizzera Sammlung Ritzi, Hofgut Hohenkarpfen, Hausen ob Verena 1995 Kreissparkasse Rottweil Kulturstiftung der Stadt Rottweil Heilig-Kreuz-Münster Rottweil, Taufkapelle Städtische Galerie, Villingen-Schwenningen, Sammlung Felix Schlenker 1993 Stadt Bretten 1993/1998 Regierungspräsidium Tübingen 1991/1999/2001/2010 Landkreis Rottweil 109 1990 Stadt Rottweil, „Sammlung Bildhauerzeichnungen“ 1989 Regierungspräsidium Karlsruhe Museum der Stadt Rottweil 1988/1998 Regierungspräsidium Freiburg (vier Arbeiten) 1973/2000 Sammlung „Kunststiftung Erich Hauser“, Rottweil Castel Pergine ringrazia: Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Cultura Regione Autonoma Trentino -Alto Adige Autonome Region Trentino -Südtirol Region Autonóma Trentin-Südtirol Comune di Pergine Valsugana A C A S T E L P E R G I N E SC U L T U R A S lavorazione artigianale del ferro frisanco bruno e C. s.n.c. ARTI GRAFICHE | EDIZIONI Le grandi mostre nel Castello di Pergine 1991 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fabrizio Plessi Davide Scarabelli Toni Benetton Giorgio Celiberti Riccardo Licata Carlo Lorenzetti Mauro Staccioli Francesco Somaini Pino Castagna Michael Deiml Eduard Habicher Piera Legnaghi Romano Abate Annamaria Gelmi Nane Zavagno Santorossi Mirta Carroli Carlo Ciussi Graziano Pompili Riccardo Cordero Klaus Prior Paolo Bellini Robert Schad Jürgen Knubben CASTEL PERGINE stagione estiva 2016 27 marzo - 7 novembre euro 20,00 113 114