Teo Costa, Viti e Vite da respirare Teo Costa, sein

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Teo Costa, Viti e Vite da respirare Teo Costa, sein
ANNO/JAHRE LXI | 447/9 | NOVEMBRE/NOVEMBER 2015 - FEBBRAIO/FEBRUAR 2016
La genesi / La Genèse
Genesis
Teo Costa, Viti e Vite da respirare
Teo Costa, sein Wein, sein Leben
Il pane alle uvette: antenato del panettone
Das Rosinenbrot: Vorfahre vom Panettone
ARAGE
AMPAGNA
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L’uomo che non
dimentica
C’
è un uomo sull’isola di Kos, nel Dodecaneso, che ogni mattina sforna cento chili di
pane e li dona ai profughi. Giovane, molto
giovane, partì dalla sua terra natia alla ricerca di un qualcosa di migliore. Non sapeva cosa, qualunque cosa, purchè diverso da ciò che lasciava. Decise per l’Australia senza conoscere l’inglese, senza punti di appoggio. Il nulla.
Conobbe la fame, quella vera, l’umiliazione e la vergogna
figlia del disprezzo della gente che ti è ostile, che non sa e
non vuole accoglierti. Proprio questa condizione di disagio, lo portò ad una scelta di vita. Fare il panettiere. Perché la sua mente aveva elaborato e, in quel mestiere aveva trovato la certezza di una sopravvivenza migliore. Si
sposò e tornò a vivere nella sua terra sempre mantenendo fede alla sua scelta. Panettiere. Ed ecco che ora si trova davanti i profughi che, a migliaia, si riversano anche
su questo isole; vere e proprie meraviglie del creato. Ma
lui non dimentica. Non dimentica le umiliazioni, il disagio, la fame. Ed allora – in segno di riconoscenza verso il
destino – ogni mattina sforna dalla sua bottega quei cento chili di pane che dona ai migranti stanchi e disillusi.
Nulla forma come l’esperienza, nulla rende consapevoli
come l’aver provato sulla propria pelle. In questa nostra
società che ci manipola continuamente, che crea cloni ridicoli e risibili quelli, per intenderci, che escono da Master, da seminari di formazione, da conventions ma senza mai aver dovuto chiedere, aspettare, sentirsi dire no
! Spesse volte chi ha provato il peggio è votato a dare il
meglio, questo panettiere di Kos è un esempio tra i più
belli , una pagina di vita meravigliosa da regalare a chi
vogliamo più bene. Io la dedico a voi.
Andreas Pieroni
Der Mann, der
nicht vergisst
A
uf der Insel Kos (Dodekanes/Griechenland) lebt
ein Mann, der jeden Tag hundert Kilo Brot bäckt
und es an die Flüchtlinge verteilt. Sehr jung
musste er seine Heimat verlassen, um anderswo sein Auskommen zu finden. Er wusste nicht wohin er auswandern
sollte, doch daheim konnte er nicht überleben. Er entschied
sich für Australien, ohne ein Wort Englisch zu können. Er
kannte niemand in Australien. Es war eine Reise ins Ungewisse. Er hat den Hunger kennengelernt, den echten. Demütigungen und Scham fehlten nicht, denn die Menschen
waren ihm nicht wohlgesonnen. Niemand hiess ihn willkommen. Genau diese traumatischen Erfahrungen haben sein Leben beeinflusst. Er beschloss, Bäcker zu werden.
Denn für ihn war dies ein Ausweg aus seiner Misere und
er war überzeugt, als Bäcker würde er ein würdiges Leben
führen und immer Arbeit haben. Nach seiner Heirat kehrte er mit seiner Familie in die Heimat zurück. Als Bäcker.
Heute wird er mit tausenden Menschen konfrontiert, die
auf seine Insel flüchten. Eine Insel wie im Paradies. Seine
schweren Anfangsjahre in der Fremde hat er nie vergessen,
nicht den Hunger, die Demütigungen, die Scham.
Aus Dankbarkeit dass er den Weg nach Hause wieder gefunden hat, bäckt er jetzt in seiner Backstube tagein tagaus Brot, für die Flüchtlinge. Er verteilt das Brot an diese
Menschen, die müde sind und keine Träume mehr haben.
Nichts prägt unser Leben so sehr wie eigene Erfahrung.
Unsere Gesellschaft, die uns andauernd manipuliert und
unser Denken beeinflussen will, die uns am liebsten klonen
würde und uns lächerlich fühlen lässt. Menschen, die dafür
eigens studiert haben, mit ihren Masters der Manipulation,
aber ohne je selbst solche Erfahrungen gemacht haben, versuchen, uns ihre Überzeugungen aufzudrängen. Menschen,
die niemals darben mussten, die niemals ein „nein“ gesagt
bekommen. Diese Masters wissen nicht, wie man hilft, sie
wollen es auch gar nicht wissen. Wozu auch, sie brauchen
ja keine Hilfe.
Meistens sind es Menschen, die selbst solche schlimmen Erfahrungen gemacht haben, die als erste bereit sind zu helfen. Wie unser Bäcker aus Kos. Ich finde, er ist ein wunderschönes Beispiel, wie jeder von uns helfen kann. Möge er
vielen von uns den Anstoss geben, ihm nachzueifern.
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4
FJ | 11/2015 - 2/2016
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A NO A RE X | 4 2 4 |
AN O J H E L I | 41 3 | M GG O M I 015
ANNO AHRE XI | 4 3 5 | UGL O J LI 015
I G O J N 2 15
a�i
Jahre
a�i
Jahre
Ascona terra degli artisti
Ascona Land der Künstler
JazzAscona dal 25 6 al 4 7
JazzAscona 2015
L’Expo 2015 è in tavola
Bereit für die Expo 2015
JazzAscona 2015 I 10 eventi da non pe dere
Das Beste nicht verpassen Die 10 Higlight
4 46
Pronta la 23° edizione... l‘emozione continua
Bereits die 23. Veranstaltung... doch die Emotione ha ten an
Ponte Brolla e i suoi grotti
Ponte Brolla und seine Grotti
Il Pesto all’aglio orsino
Bärlauchpesto
N O A R L I
Violini da gustare
Violinen zum Geniessen
Ascona borgo de la scag iola
Ascona Ort der “Scagliola”
A O T A G S 2 15
N O J H E XI
ANNO AHRE XI | 4 6/8 | O TO RE OK OBER 015
4 5 7 | E T M R / P EM E 2 15
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Anche un omagg o a Paul McCartney
Eine Hommage an Paul McCartney
Come eravamo...
Wie wir damals waren...
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La Baronata
Die Baronata
Scorci di vita
Lebenseinblicke
Quando il Gatto fa e fusa
Wenn die Ka ze (Asconas Maskottchen) schnur t
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Venezia: premio alla carr era per Bertrand Tavernier
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Inviateci i vostri comunicati stampa in italiano e tedesco, con 2-3 fotografie.
La redazione farà il possibile per pubblicarli.
Termine di inoltro dei comunicati: entro il 10 del mese precedente l’uscita del giornale.
Strasse / Via:
PLZ, Ort / CAP, luogo:
Senden Sie uns bitte Ihre Pressemitteilungen, italienisch und deutsch, mit 2-3 Photos.
Unsere Redaktion wird sich bemühen, Ihren Artikel zu publizieren
Termin: innert dem 10. des Monats für die Ausgabe des folgenden Monats.
Land / Nazione:
Impressum:
FERIEN-JOURNAL
Mensile bilingue del Lago Maggiore. ISSN 1664-0055
Casella Postale 704 - CH-6612 ASCONA - Tel. 091 791 12 58 - Fax 091 791 04 19
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Resp. editoriale e stampa:
La Nuova Tipografia SA, 6612 Ascona
Collaboratori di Redazione:
Beppe Fissore, Mara Bogetti, Daniela Mor, Ezio Guidi, Yvonne Bölt, Gian Pietro Milani,
Gabriele Cavaliere, Augusto Orsi, Manuel Guidi, Jolanda Rebozzi, Gianni Ponti, Davide Martinoni.
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Datum, Unterschrift / Data, Firma:
Traduzioni:
Manuel Guidi, Christina Schweiger, Maria Teresa Toto, Christine Recher, Ladina Caprez, Tanja Coray.
Grafica:
Emanuel Leber, Andrea Pieroni
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Comunicazione/Marketing:
Beppe Fissore, ec120@tiomail.ch - Massimo Mozzi, marketing@ferienjournal.ch
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Tutti i diritti riservati. La riproduzione anche parziale degli articoli, delle traduzioni
e delle fotografie, è vietata. © Ferien-Journal, 2015 - Tiratura: 15’000 esemplari
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CCP 65-186183-6,
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NOVEMBRE-2015
28
20
34
80
Sommario / Inhalt
4
L‘uomo che non dimentica
Der Mann, der nicht vergisst
6
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10
14
Manifestazioni / Veranstaltungen
20
24
28
Nel Mese - diesen Monat
ce mois - this month
Re magi carichi di doni e novità a Vira
Die geschenkbeladenen Heiligen Drei
Könige. Neuigkeiten in Vira
72
80
Manero PowerReserve
Teo Costa, Viti e Vite da respirare
Teo Costa, sein Wein, sein Leben
32
Marnin, un cioccolatino per il 2016
Marnin, Eine Praliné für das Jahr 2016
34
Il pane alle uvette: antenato del panettone
Das Rosinenbrot: Vorfahre vom Panettone
38
Hayao Miyazaki festeggia 75 anni
Zum 75. Geburtstag von Hayao Miyazaki
8
42
60
64
66
70
FJ | 11/2015 - 2/2016
La genesi / La Genèse / Genesis
Renault Kadjar
Una guerra sporca / Ein dreckiger Krieg
La cucina è servita - Bitte zu Tisch!
I sapori del Ticino
Feines aus dem Tessin
Ref. 1302
… some of our highlights, overlooking Lake Maggiore...
Esposizioni / Ausstellungen
Medaglioni di cervo con tortino di patate
e funghi porcini
Hirschmedaillon mit Röstitörtchen und
Steinpilzen
84
86
Curiosità / Kurioses
88
Cruciverba / Kreuzworträtsel
Ref. 1330
Ref. 133
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FJ | 11/2015 - 2/2016
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28
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Locarno on Ice
Felice Filippini
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Locarno in una calda atmosfera natalizia.
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Dal 27 settembre 2015 al 10
gennaio 2016 la Pinacoteca comunale di Casa Rusca
ospita l’esposizione su Felice Filippini.
Pinacoteca comunale
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Tel.: +41 91 756 31 70
23
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Teatro del Gatto
Via Muraccio 21
6612 Ascona
Tel.: +41 91 792 21 21
Alle ore 16.30
20
Corsa da Natal
Ritorna il tradizionale appuntamento della “Corsa da Natal” che si svolgerà lungo le
vie del Borgo e sul lungolago
di Ascona.
Lungolago Motta
6612 Ascona
www.usascona.ch
Alle ore 20.00
25
31
Locarno on Ice
Concerto d’organo. Programma speciale dell’Avvento.
Mercato di Natale
13
19
Rassegna organistica
valmaggese
Locarno on Ice
24
30
Turismo ieri
VENERDI - FREITAG
GIOVEDI - DONNERSTAG
GIOVEDI - DONNERSTAG
Alle ore 20.15
Centro Dannemann
Via R. Leoncavallo 55
6614 Brissago
Alle ore 20.00
Una fiaba in musica per tutta
la famiglia.
Una biografia fantastica dietro cui si cela la più straordinaria, quanto bizzarra, lettera d’amore.
Teatro del Gatto
Via Muraccio 21
6612 Ascona
Tel.: +41 91 792 21 21
Alle ore 20.30
18
Peter Pan - Il musical
Orlando in letteratura
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Cinema Otello
Viale G. Papio
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12
Casa Schira
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17
Quanto di meglio si possa
ascoltare oggi! Una poderosa
band con un programma incendiario.
Progetto in collaborazione con
Unitas, Associazione ciechi e
ipovedenti della Svizzera italiana e l’Ufficio federale per le
pari opportunità delle persone
con disabilità.
Maggiori informazioni:
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live con la Royal Opera House
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Largo Zorzi 1
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irresistible glow.
Live Blues - Neal Black &
The Healers
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Largo Zorzi 1
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Opéra passion Lo schiaccianoci
More info:
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Live Blues Big Daddy Wilson
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Via R. Leoncavallo 55
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Alle ore 20.00
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Woods
5
27
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10
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Liberamente ispirato all’opera
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festa della famiglia, dell’incontrarsi, del raggiungersi e del ritrovarsi, per trascorrere assieme momenti gioiosi e sereni.
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Chiesa parrocchiale verso l’interno del nucleo.
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Nomadi con il loro Tour Europeo 2015.
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alla fine del 2013 con un primo EP che non è certo passato inosservato.
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
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Concerto per solo piano
Carta bianca a Francesco Piemontesi, Direttore delle Settimane musicali di Ascona.

   
    
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6612 Ascona
Tel.: +41 91 792 30 37
Alle ore 17.00
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Profumi, musica e giochi di
luce immergono il cuore di
Locarno in una calda atmosfera natalizia.
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Teatro San Materno
Via Losone 3
6612 Ascona
Tel.: +41 91 792 30 37
Teatro di Locarno
Largo Zorzi
6600 Locarno
Tel.: +41 91 759 76 60
Alle ore 20.30
Live Blues - Danny Briant
Turismo ieri
La verità chiede di essere conosciuta.
con la Compagnia Santibriganti: La storia di Isabella la
pazza giocata in toni tragicocomici.
Locarno on Ice
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16
SABATO - SAMSTAG
VENERDI - FREITAG
GIOVEDI - DONNERSTAG
La verità chiede di essere conosciuta.
Centro Dannemann
Via R. Leoncavallo 55
6614 Brissago
Tel.: +41 91 786 81 30
SABATO - SAMSTAG
VENERDI - FREITAG
GIOVEDI - DONNERSTAG
MERCOLEDI - MITTWOCH
27
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Peperoni difficili - Stagione teatrale di Locarno
2015/2016
L’innamorata pazza
Teatro del Gatto
Via Muraccio 21
6612 Ascona
Tel.: +41 91 792 21 21
Alle ore 20.30
SABATO - SAMSTAG
Turismo ieri
Circolo del cinema di Locarno
- rassegna “Robert Altman dopo gli anni Settanta”
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Aula magna Morettina
Via Chiesa 176600 Locarno
Alle ore 20.30
Peperoni difficili - Stagione teatrale di Locarno
2015/2016
21
Circolo del cinema Locarno
- Short Cuts
SABATO - SAMSTAG
Jazz Cat Club - Opé Smith
Via Santuario + Via al Parco
6644 Orselina
info@pro-orselina.ch
www.pro-orselina.ch
Centro Dannemann
Via R. Leoncavallo 55
6614 Brissago
Tel.: +41 91 786 81 30
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MARTEDI - DIENSTAG
LUNEDI - MONTAG
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cm) con immagini turistiche di
Orselina nel corso degli anni.
Quarant’anni di Blues: il Puma
di Lambrate.
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Parco di Orselina
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Turismo ieri
8
Live Blues - Fabio Treves
Blues Band
VENERDI - FREITAG
Mostra di sculture al Parco di
Orselina.
Teatro del Gatto
Via Muraccio 21
6612 Ascona
Tel.: +41 91 792 21 21
GIOVEDI - DONNERSTAG
ArteperArte
Parco di Orselina
6644 Orselina
info@pro-orselina.ch
www.pro-orselina.ch
MARTEDI - DIENSTAG
LUNEDI - MONTAG
18
Mostra di sculture al Parco di
Orselina.
Epifania con Compagnia Teatro Pan
7
13
MERCOLEDI - MITTWOCH
Via Santuario + Via al Parco
6644 Orselina
info@pro-orselina.ch
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ArteperArte
MERCOLEDI - MITTWOCH
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Orselina nel corso degli anni.
Piazza Grande
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MARTEDI - DIENSTAG
LUNEDI - MONTAG
11
Turismo ieri
Profumi, musica e giochi di
luce immergono il cuore di
Locarno in una calda atmosfera natalizia.
6
domenicAteatro - Scherzo di neve
GIOVEDI - DONNERSTAG
Lungolago Motta
6612 Ascona
Locarno on Ice
MERCOLEDI - MITTWOCH
Dal 5 dicembre 2015 fino al 6
gennaio 2016 verranno esposti sul lungolago di Ascona 15
alberi di Natale, ognuno con
un’altezza di circa 4 metri
5
MARTEDI - DIENSTAG
LUNEDI - MONTAG
4
Natale ad Ascona - Esposizione di Alberi di Natale
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Orselina nel corso degli anni.
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Spettacolo pirotecnico e Concerto di Capodanno, Ascona
3
DOMENICA - SONNTAG
VENERDI - FREITAG
Fuochi d’artificio
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SABATO - SAMSTAG
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Locarno on Ice
26.11.2015-6.1.2016
Locarno on Ice
26.11.2015-6.1.2016
Locarno on Ice
26.11.2015-6.1.2016
Locarno on Ice
26.11.2015-6.1.2016
Profumi, musica e giochi di luce immergono il cuore di Locarno in una calda atmosfera natalizia. Piazza Grande si trasforma in un luogo fiabesco con una spettacolare pista di ghiaccio circondata da
tappeti rossi, una terrazza in parte coperta e riscaldata, un palco per i concerti dal
vivo, quattro grandi igloo bar trasparenti
e una serie di piccoli chalets dove gustare
diverse specialità gastronomiche.
Gustare un boccone, bere un aperitivo con gli amici, pattinare nell’incantevole balletto di luci, seguire un concerto dal vivo, oppure assistere ad una delle
tante animazioni programmate per adulti
e bambini - Locarno on Ice è senz’altro il
ritrovo ideale per trascorrere insieme ore
piacevoli, immersi in una magica atmosfera invernale.
Düfte, Musik und Lichtspiele tauchen das
Herz von Locarno in eine warme, weihnachtliche Atmosphäre. Die Piazza Grande verwandelt sich in einen märchenhaften
Ort, mit einer spektakulären Kunsteisbahn,
die mit roten Teppichen umgeben ist, einer
teilweise überdachten und beheizten Terrasse, einer Bühne für Live-Konzerte, vier
grossen transparenten Iglu-Bars und einer
Reihe von kleinen Chalets, wo man gastronomische Spezialitäten geniessen kann.
Einen Happen essen, mit Freunden ein
Apéro trinken, Schlittschuh laufen im bezaubernden Ballett der Lichter, einem LiveKonzert zuhören oder einer der zahlreichen
Aktivitäten für Erwachsene und Kinder
beiwohnen - Locarno on Ice ist der ideale
Ort um gemeinsam fröhliche Stunden zu
verbringen, eingetaucht in einer zauberhaften Winter-Atmosphäre.
Les parfums, la musique et les jeux de lumière, plongent le cœur de Locarno dans
une ambiance chaleureuse de Noël. Piazza
Grande se transforme en un lieu féerique
pour petits et grands, avec une patinoire spectaculaire, une terrasse chauffée et
en partie couverte, une scène de concerts,
quatre grands bars igloo transparents et
une série de petits chalets où on peut déguster des spécialités gastronomiques.
Prendre un apéritif avec les amis, patiner
sous le charmant jeux de lumières, suivre
un concert live ou assister aux animations
programmées pour adultes et enfants Locarno on Ice est le lieu idéal pour passer des moments agréables entourés par
une atmosphère hivernale magique.
Fragrances, music and light effects fill the
heart of Locarno with a warm and welcoming Christmas appearance. The Piazza Grande transforms itself into a fairy-like
place with a spectacular ice rink surrounded by red carpets, a partly covered and heated terrace, a stage for live acts, four large
transparent igloo bars and a series of small
chalets where one can enjoy various gastronomic specialties.
Enjoying nice food, toasting with friends,
ice-skating under enchanting Christmas
lights, attending a live concert or one of the
numerous activities planned for both children and adults: Locarno on Ice is without
doubt the perfect place to spend time with
friends and family during the winter season.
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Natale ad Ascona
5.12.2015-6.1.2016
Weihnachten in Ascona
5.12.2015-6.1.2016
Noël à Ascona
5.12.2015-6.1.2016
Christmas in Ascona
5.12.2015-6.1.2016
Nella splendida cornice di Ascona, un
evento che regalerà a grandi e piccini
emozioni indimenticabili durante il periodo natalizio. Natale ad Ascona animerà le vie, le piazze e il lungolago della perla del Lago Maggiore grazie alla presenza
di diversi eventi sull’arco di un mese:
Ein Event, der die Weihnachtszeit im
traumhaften Ascona mit unvergesslichen
Emotionen erfüllen wird. Während eines
Monats werden die verschiedenen Veranstaltungen die Gassen, Plätze und die Seepromenade der Perle am Lago Maggiore
beleben:
Un événement dans le magnifique cadre
d’Ascona qui offre des émotions inoubliables aux grands et petits pendant la période de Noël. Les ruelles, les places et la promenade au lac de la perle du Lac Majeur
seront animées, pendant un mois, par différents événements de Noël:
5-6.12: mercato natalizio e mercatino natalizio dei bambini
5.12-6.1.2016: esposizione alberi di Natale sul lungolago
6.12: visita di San Nicolao
18.12: Natale dei Bambini (spettacolo per
bambini)
20.12: Corsa da Natal
27.12: “La Tavolata di Ascona” sul
lungolago (raclette a volontà e mercatino
culinario)
1.1: Concerto di Capodanno nella chiesa
del Collegio Papio e spettacolo pirotecnico sul lago
5-6.12: Weihnachtsmarkt und Kindermarkt
5.12-6.1.2016: Ausstellung von Weihnachtsbäumen an der Seepromenade
6.12: Fest mit Sankt Nikolaus
18.12: Weihnachten der Kinder (KinderUnterhaltung)
20.12: Weihnachtslauf
27.12: “La Tavolata di Ascona” an der Seepromenade (Raclette nach Belieben und
kulinarischer Markt)
1.1: Neujahrskonzert in der Kirche Collegio
Papio und Feuerwerk über der Bucht
5-6.12: marché de Noël et mini-marché
des enfants
5.12-6.1.2016: exposition d’arbres de
Noël au bord du lac
6.12: visite de Saint Nicolas
18.12: le Noël des enfants (spectacle pour
enfants)
20.12: Course de Noël
27.12: “La Tavolata di Ascona” au bord du
lac (raclette à volonté et marché culinaire)
1.1: Concert du nouvel an dans l’église du
Collegio Papio et feux d’artifice sur le lac
An event taking place in the splendid setting of Ascona, which will present unforgettable emotions to visitors of all ages during
the Christmas holiday season. Christmas
in Ascona will bring a lively atmosphere to
the streets, old town squares and the lakeside promenade of the Pearl of Lago Maggiore thanks to a month long program of
various events:
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5-6.12: Christmas market and children’s
market
5.12-6.1.2016: Christmas tree exhibition
on the lakefront
6.12: St. Nicholas Day
18.12: Children’s Christmas (children’s entertainment)
20.12: Christmas Run
27.12: “La Tavolata di Ascona” on the
lakefront (Raclette cheese dish and culinary
market)
1.1: New Year’s concert at the Collegio Papio’s church and fireworks display over the
lake
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Ascona Film Festival
25-27.2.2016
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25-27.2.2016
Ascona Film Festival
25-27.2.2016
Ascona Film Festival
25-27.2.2016
Anche la 5a edizione dell’Ascona Film Festival avrà luogo nell’accogliente e mondana cornice dell’Albergo Ascona. Nella
stupenda sala eventi verranno presentati
più di 100 cortometraggi in inglese o sottotitolati.
Durante tre serate verranno proiettati vari generi di film: fiction, animazione, videoarte, documentari o clip musicali di massimo 15 minuti. Un programma
coinvolgente per questo giovane festival
che ha già raggiunto un grande impulso a livello internazionale grazie ai Social
Networks. Il programma viene arricchito da Standing dinners, cerimonia di premiazione e festival party con DJ.
Auch die 5. Ausgabe des Ascona Film Festivals findet im gemütlichen und zugleich
modischen Rahmen des Hotels Ascona
statt. Im prächtigen Eventsaal werden über
100 Kurzfilme in Englisch oder mit Untertiteln präsentiert. Während drei Abenden
werden verschiedene Filmarten vorgeführt:
Spielfilme, Trickfilme, Videokunst, Dokumentationen oder Musik-Clips von höchstens 15 Minuten. Ein spannendes Programm für dieses junge Festival, das dank
den Social Networks bereits einen grossen
Impuls auf internationaler Ebene erreicht
hat. Das Programm wird durch Standing
dinners, eine Preisverleihung und die Festival-Party mit DJ abgerundet.
Aussi la 5ème édition d’Ascona Film Festival aura lieu dans l’accueillant et mondain cadre de l’Hôtel Ascona. Dans la salle « événements » seront présentés plus de
100 courts-métrages en anglais ou soustitrés.
Pendant trois soirées seront projetés différents genres de film: fiction, animation,
art vidéo, documentaires, ou clips musicaux de 15 minutes au maximum. Un
programme riche pour ce jeune festival
qui a déjà eu un grand impact au niveau
international, grâce aux réseaux sociaux.
Le programme sera accompagné de Standing dinners, d’une cérémonie de remise
des prix et d’un festival party avec DJ.
The fifth edition of the Ascona Film Festival takes place in the welcoming and modern surroundings of the Hotel Ascona. Over
100 short films in English or with subtitles
will be presented in the splendid event venue. In the course of 3 evenings various film
genres will be screened: fiction, animated
film, videoart, documentary or music clips
of maximum 15 minutes. An engaging program for this young festival which has already reached a strong impact on an international level, thanks to the Social Networks.
The program is rounded off by standing
dinners, the award ceremony and the festival party with DJ.
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Vira Gambarogno
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Re magi carichi di doni
e novità a Vira
L’inconfondibile aroma di vin brulé si diffonde nell’aria, invade
ogni viuzza del borgo che come per incanto si risveglia dal
suo torpore invernale.
20
FJ | 11/2015 - 2/2016
di Gianni Ponti
E
d ecco che, come per incanto, Vira Gambarogno rinasce a
nuova vita e mette l’abito bello.
Quello della festa. Anzi, delle feste, al plu-
rale. Perché da metà dicembre e per quasi un mese le vie della pittoresca borgata
lacustre risplenderanno di luci e saranno
un brulicare di gente, indigena ma anche
forestiera. Il motivo è presto detto: basta
del resto fare una passeggiatina per le vie
di Vira per capire la ragione di quello che
ha tutti i crismi di un autentico pellegrinaggio. In tre parole: Presepi a Vira. Tre
parole che racchiudono ben più di una
semplice passeggiatina invernale lungo
un percorso di un paio di chilometri disseminato dai numerosi presepi, frutto di
ore e ore di certosino lavoro di privati ma
anche di associazioni, scuole e società varie. Presepi a Vira è molto di più che questo. Perché la magica atmosfera del periodo delle festività natalizie, da queste parti,
travalica il canonico periodo che si esaurisce il 25 dicembre.
Per Vira, e per i tantissimi habitués provenienti da un po’ tutto il Cantone (e non
solo), una capatina da queste parti, di
questi tempi, è ormai consuetudine consolidata nel tempo. Quella a cavallo tra il
2015 e il 2016 sarà infatti la 26esima puntata del libro dedicato ai presepi del Gambarogno. Un classico, che per l’occasione
si presenta in veste rivisitata e rinnovata.
Dopo cinque lustri, per evitare di scadere nell’anonimato della routine, Presepi a
Vira propone una serie di stuzzicanti novità. Iniziando dai promotori: a coordinare il tutto c’è infatti una nuova cordata a
tre: Sabina Stegmann, Mariella e Jürgen
Markmann. “Chi ci ha preceduti ha fatto
un lavoro notevole, creando da zero una
manifestazione che è poi divenuta una
delle più sentite e suggestive del Ticino in
veste natalizia – tiene a sottolineare Sabina Stegmann –. Dopo tanti anni al timone, il comitato promotore ha sentito l’esigenza di farsi da parte per lasciare spazio
a nuove iniziative e idee da affiancare allo
“zoccolo duro” della manifestazione. Da
qui la scelta di rilevare il testimone e mettere in piedi una serie di manifestazioni di
contorno inedite”.
Il velo alla prima di queste novità verrà
tolto già il giorno dell’inaugurazione, prevista per domenica 13 dicembre. “L’area
riservata al mercatino classico, quello cioè
composto da bancarelle dedicate alla vendita di oggettistica varia lascerà un po’
di posto alla superficie dedicata alle varie proposte di stampo enogastronomico.
Questa scelta è stata fatta non da ultimo
per creare una sorta di punto d’incontro
dove la gente possa fermarsi e scambiare
quattro chiacchiere e gli immancabili auguri di rito, anziché puntare sul “mordi e
fuggi” una volta trovato l’oggetto dei desideri. E proprio finalizzata a questo scopo che si inserisce la seconda novità che
caratterizzerà la giornata inaugurale: nelle
vie di Vira risuoneranno le note e i brani
di un gruppo musicale invitato per l’occasione. Chi? Beh, non sveliamo tutto:
per saperlo, basta venire sul posto il 13 dicembre…”.
Confermatissimi, e ci mancherebbe altro, il concorso riservato ai presepi esposti e il brindisi di Capodanno, alla presenza delle autorità comunali. E confermata
è pure la data per la cerimonia di chiusura: mercoledì 6 gennaio, giorno dell’ Epifania. Come tradizione vuole, per la gioia
di grandi e piccini, la giornata finale avrà
nell’arrivo dei re magi a cavallo (con tanto di doni per tutti) nel tardo pomeriggio
il suo punto culminante. ◆
FJ | 11/2015 - 2/2016
21
Die geschenkbeladenen
Heiligen Drei Könige
Neuigkeiten in Vira
Der unverwechselbare Duft
von Glühwein verbreitet sich
in der Luft und füllt jede
Gasse des Dorfes, das wie
von Zauberhand aus seiner
winterlichen Benommenheit
wiedererwacht.
das Initiativkomitee seinen Rücktritt für
notwendig gehalten, um neuen Initianten
und Ideen Platz zu machen, die den „harten Kern“ der Veranstaltung unterstützen.
Daher hat man sich dazu entschlossen, das
Zepter abzugeben und eine Reihe von Veranstaltungen mit neuem Profil auf die Beine zu stellen.
Die erste dieser Neuigkeiten wird am Eröffnungstag, am Sonntag, 13. Dezember, von
ihrem Schleier enthüllt. „Der für den klassischen Markt vorgesehene Bereich besteht
aus Marktständen, die dem Verkauf von
verschiedenen Geschenk- und Haushaltsartikeln dienen. Diese Fläche bietet auch
ein bisschen Platz für verschiedene Angebote der Enogastronomie. Diese Wahl wurde
nicht zuletzt aus dem Grund getroffen, um
eine Art Treffpunkt für die Leute zu schaffen. So können sie zu einem Schwätzchen
innehalten und die zu diesem Brauch üblichen Glückwünsche austauschen. Anstatt
auf der Suche des Objekts ihrer Wünsche
von Stand zu Stand zu eilen. Nahtlos auf
diesen Anlass folgt die zweite Neuigkeit,
welche den Eröffnungstag charakterisiert:
In den Strassen von Vira werden die Noten und Musikstücke einer zu diesem Anlass eingeladenen Band erklingen. Welche?
Nun, wir verraten nicht alles: Um dies zu
erfahren, reicht es, am 13. Dezember vor
Ort zu sein…“
Selbstverständlich gehören auch der für die
ausgestellten Weihnachtskrippen vorgesehene Wettbewerb und der Trinkspruch von
Capodanno in Anwesenheit der Gemeindebehörden dazu. Und fest steht auch das
Datum der Abschlusszeremonie: Mittwoch,
6. Januar, der Tag des Dreikönigsfestes. Gemäss Tradition und zur Freude von Jung
und Alt erreicht der letzte Tag am späten
Nachmittag mit der Ankunft der Heiligen Drei Könige zu Pferd (an Geschenken
wird es für niemanden fehlen) seinen Höhepunkt. ◆
von Gianni Ponti
U
nd so wird Vira Gambarogno wie
durch Zauber zu neuem Leben
erweckt und zeigt sich von seiner
schönsten Seite. Das Dorf legt sich sozusagen in Festtagskleidung, oder besser gesagt,
in die Kleidung der Feste, im Plural. Denn
ab Mitte Dezember und während beinahe
eines gesamten Monats werden die Strassen
der malerischen Ortschaft am Seeufer von
Lichtern strahlen und man wird dort ein
Menschengewimmel von Einheimischen sowie auch von Auswärtigen antreffen. Um
den Grund dafür zu erfahren, reicht es, einen Spaziergang durch die Strassen von
Vira zu machen, ein Dorf, das alles zu bieten hat, was einen authentischen Pilgerort ausmacht. Oder in drei Worten: Weihnachtskrippen in Vira. Diese drei Wörter
beinhalten viel mehr als einen einfachen
Winterspaziergang entlang eines kilometerlangen, von Weihnachtskrippen eingesäumten Weges. Diese Krippen sind das Ergebnis stundenlanger Geduldsarbeit von
einzelnen Personen, aber auch von Vereinigungen, Schulen und verschiedenen Vereinen. Die Weihnachtskrippen in Vira sind
viel mehr als nur das. Denn die magische
Atmosphäre der Zeit der Weihnachtsfesti22
FJ | 11/2015 - 2/2016
vitäten dieser Gegend überschreitet die vorschriftsmässige Zeitspanne, die am 25. Dezember zu Ende geht.
Ein Ausflug zu diesem Ort ist heutzutage
für Vira und seine zahlreichen Stammgäste aus dem ganzen Kanton und darüber
hinaus zu einem Brauch geworden, der sich
über die Zeit hinweg gefestigt hat. Die heurige Veranstaltung ist nämlich bereits die
26. Ausgabe dieser den Krippen im Gambarogno gewidmete Serie. Ein Klassiker, der
sich zu diesem Anlass in neu interpretierter und erneuerter Form präsentiert. Nach
25 Jahren bieten die Weihnachtskrippen in
Vira eine Reihe von reizenden Neuigkeiten,
um nicht der Anonymität der Routine zu
verfallen. Beginnen wir bei den Initiatoren:
Ein neues Dreiergespann von Koordinatoren hat in der Tat das Ganze in die Hand
genommen: Sabina Stegmann, Mariella
und Jürgen Markmann. „Unsere Vorgänger haben bemerkenswerte Arbeit geleistet,
indem sie von Null auf eine Veranstaltung
auf die Beine gestellt haben, welche im Tessin zu einer der bekanntesten und stimmungsvollsten während der Weihnachtszeit
geworden ist“, betont Sabina Stegmann.
Nach zahlreichen Jahren am Ruder hat
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pubblired
pubblired
Manero PowerReserve
Il tempo in uno sguardo
Un incontro tra design
classico e savoir-faire
tecnico. Grazie all’indicatore
integrato della riserva
di carica e al calibro
di Manifattura ad alta
precisione CFB A1011,
il Manero PowerReserve
realizzato dalla maison
orologiera di Lucerna Carl
F.Bucherer coniuga elevata
funzionalità e sofisticata
tecnologia, indicando in
qualsiasi momento la carica
residua.
L’
indicatore della riserva di carica è un classico elemento
del design, che può vantare
una tradizione propria. Inizialmente utilizzato nei cronometri marini, è diventato
ben presto una caratteristica irrinunciabile anche degli orologi da polso. L’indicatore della riserva di carica consente di visualizzare la tensione della molla del bariletto e le ore di carica residua. Nel Manero
PowerReserve la funzionalità dell’indicatore della riserva di carica si sposa perfettamente col design, regalando all’orologio
un aspetto unico e originale.
Funzionale al primo sguardo.
Una lancetta situata su un indicatore semicircolare a ore 3 segnala la carica residua. Quando la carica si esaurisce, la lancetta si sposta in una zona rossa. Il giorno della settimana (a ore 9) e l’esclusivo
grande datario (a ore 11) sono facilmen24
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te consultabili, così come i piccoli secondi integrati a ore 6. Il quadrante nero presenta un anello esterno e un anello interno, di colore diverso. Tutte le funzioni si
trovano sull’anello interno, più chiaro,
mentre l’anello esterno, più scuro, è caratterizzato da indici in oro rosa. Questa variazione ottica permette un’elegante transizione verso la cassa in oro rosa a 18 carati, che presenta un diametro di 42,5 mm
e uno spessore di 12,54 mm. Il segnatempo è abbinato ad uno splendido cinturino
in pelle di alligatore nera.
Un movimento di ispirazione classica.
L’elemento principale del Manero PowerReserve è il calibro di Manifattura automatico CFB A1011, per la prima volta
proposto in un esemplare Manero.
Concepito come evoluzione del calibro di
Manifattura CFB A1002, il CFB A1011 indica la riserva di carica con una lancetta,
richiamandosi così agli elementi tradizionali del design orologiero. Una peculiarità del movimento è la massa oscillante
periferica a carica bidirezionale, che carica l’ingranaggio automatico. Il dispositivo
antiurto dinamico brevettato, noto come
“Dynamic Shock Absorption” (DSA), è
caratterizzato da un elevato livello di efficienza e affidabilità.
Sia nel design sia nella tecnologia adoperata, il Manero PowerReserve combina
con maestria elementi classici e moderni,
dando vita ad un modello sempre perfettamente al passo coi tempi.
Specifiche tecniche
del Manero PowerReserve
Numero di referenza: 00.10912.03.33.01
Movimento: Automatico, calibro di Manifattura CFB A1011, diametro 32 mm,
Varianti:
00.10912.03.13.01: Quadrante argentato
00.10912.08.13.01: Quadrante argentato, cassa e fibbia deployante acciaio inossidabile
00.10912.08.13.21: Quadrante argentato,
cassa e bracciale acciaio inossidabile
spessore 6,3 mm, 33 rubini, indicatore
della riserva di carica di 55 ore
Funzioni: Indicatore della riserva di carica, grande datario, giorno della settimana, ore, minuti, piccoli secondi
Cassa: In oro rosa 18 carati, vetro zaffiro
bombato con trattamento antiriflesso su
entrambi i lati, fondello in vetro zaffiro,
impermeabile fino a 30 m (3 bar), diametro 42,5 mm, spessore 12,54 mm
Quadrante: Nero
Cinturino: In pelle di alligatore della
Louisiana, fibbia deployante in oro rosa
18 carati
Informazioni su Carl F. Bucherer
Carl F. Bucherer è sinonimo di qualità, innovazione e passione sin dal 1888. Fondata a Lucerna, questa piccola azienda svizzera a conduzione familiare si è trasformata nel marchio di fama internazionale
Bucherer, che vanta oggi boutique in tutto il mondo. Il gruppo Bucherer è ancor
oggi gestito dalla terza generazione della famiglia e guidato da Jörg G. Bucherer, proprietario e presidente del consiglio
di amministrazione. In omaggio al fondatore Carl Friedrich Bucherer, l’omonimo marchio orologiero è stato riposizionato nel 2001. Gli orologi e i relativi movimenti sono progettati e prodotti nei laboratori svizzeri di proprietà dell’azienda.
Il movimento CFB A1000, brevettato dall’azienda e caricato da un rotore esterno,
ha rappresentato un’innovazione rivoluzionaria. Un design audace e meccanismi interni tecnicamente sofisticati sono
i tratti distintivi degli orologi Carl F. Bucherer, che raccontano molto più dello
scorrere del tempo. ◆
LA RICCHEZZA DELLA TRADIZIONE IL DINAMISMO DELL’INNOVAZIONE.
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Manero PowerReserve
Den Gang der Zeit im Blick
Klassisches Design
trifft auf technisches
Know-how: Die Manero
PowerReserve der Luzerner
Uhrenmarke Carl F. Bucherer
verbindet mit integrierter
Gangreserveanzeige
und dem präzisen
Manufakturwerk CFB A1011
hohe Funktionalität und
ausgeklügelte Technik. Und
zeigt dem Träger immer, wie
viel Energie in ihr steckt.
E
in klassisches Gestaltungselement
mit Tradition ist die Gangreserveanzeige. Ursprünglich verwendet bei Marinechronometer, etablierte sich
die Anzeige bald auch bei Armbanduhren.
Sie signalisiert den aktuellen Spannungszustand der Zugfeder und gibt die Restgangdauer in Form von Stunden an. In der Manero PowerReserve vereinen sich Funktionalität und Design der Gangreserveanzeige perfekt. Und formen daraus eine Uhr mit
einem besonderen Gesicht.
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Funktionalität auf einen Blick.
Auf einer halbmondförmigen Anzeige bei drei Uhr informiert ein Zeiger über die
verbleibende Kraftreserve.
Neigt sich diese dem Ende
zu, rutscht der Zeiger in einen rot schraffierten Bereich.
Auf einen Blick ablesen lassen sich auch der Wochentag
bei 9 Uhr und das besondere
Großdatum bei 11 Uhr sowie die bei 6 Uhr integrierte
kleine Sekunde. Das schwarze Zifferblatt ist in einen
äußeren und inneren Ring
unterteilt, die sich farblich
voneinander absetzen. Während sich auf dem helleren
Innenkreis alle Funktionen
finden, wird der äußere,
dunklere Kreis von roségoldenen Indizes segmentiert. Die changierende Optik bildet einen gelungenen Übergang zum Gehäuse aus
18-kt. Roségold, das einen Durchmesser von
42,5 mm und eine Höhe von 12,54 mm aufweist. Eine edle Abrundung findet der Zeitmesser im Armband aus schwarzem Alligatorleder.
Klassisch inspiriertes Werk.
Herzstück der Manero PowerReserve ist das
manufaktureigene Automatikkaliber CFB
A1011, das mit diesem Modell erstmalig in
einer Manero integriert wurde.
Als eine Weiterentwicklung des Manufakturkalibers CFB A1002 stellt das CFB A1011
die Gangreserve über einen Zeiger dar und
greift so auf klassische Elemente der Uhrengestaltung zurück. Eine Besonderheit des
Werks ist die peripher gelagerte und bidirektional aufziehende Schwungmasse, welche
das Automatikgetriebe mit Energie versorgt.
Die patentierte dynamische Stosssicherung namens «Dynamic Shock Absorption»
(DSA) bietet höchste Effizienz und Zuverlässigkeit.
Die Manero PowerReserve verbindet in ihrer Gestaltung und in ihrer Technik gekonnt
klassische und moderne Bestandteile – und
ist damit immer auf der Höhe der Zeit.
Facts & Figures Manero PowerReserve
Referenznummer: 00.10912.03.33.01
Werk: Automatik, Manufakturwerk CFB
A1011, Durchmesser 32 mm, Höhe 6,3 mm,
33 Steine, Gangreserveanzeige 55h
Funktionen: Gangreserveanzeige, Grossdatum, Wochentag, Stunde, Minute, kleine
Sekunde
Gehäuse: 18k Rotgold, beidseitig entspiegeltes, gewölbtes Saphirglas, Gehäuseboden mit
Saphirglas, wasserdicht bis 30 m (3 atm),
Durchmesser 42,5 mm, Höhe 12,54 mm
Zifferblatt: schwarz
Armband: Louisiana-Alligator-Leder, Dornschliesse 18k Rotgold
Varianten:
00.10912.03.13.01: Zifferblatt silberfarben
00.10912.08.13.01: Zifferblatt silberfarben,
Gehäuse und Dornfaltschliesse Edelstahl
00.10912.08.13.21: Zifferblatt silberfarben,
Gehäuse und Armband Edelstahl
Über Carl F. Bucherer.
Seit 1888 steht der Name Carl F. Bucherer
für Qualität, Innovation und Leidenschaft.
In Luzern gegründet, entwickelte sich aus
dem kleinen Schweizer Familienunternehmen die international renommierte Marke
Bucherer mit einem weltweiten Filialnetzwerk. Bis heute ist die Bucherer Gruppe in
Familienhand und wird in dritter Generation von Jörg G. Bucherer, Inhaber und Verwaltungspräsident, geführt. Als Hommage
an den Gründer Carl Friedrich Bucherer
wird die gleichnamige Manufakturmarke
im Jahr 2001 neu positioniert. In eigenen
Werkstätten in der Schweiz werden die Zeitzeiger und ihre Werke entwickelt und gefertigt. Epochemachend ist dabei das manufaktureigene Werk CFB A1000, das durch einen
außenliegenden Rotor angetrieben wird. Mit
ihrem charakterstarken Design und dem
technisch ausgeklügelten Inneren schafft
Carl F. Bucherer Uhren, die weit mehr als
nur die Zeit zeigen. ◆
BOUND TO TRADITION – DRIVEN BY
INNOVATION.
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and Cliff
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ar a.ba caro@g a co
La terra è un bel posto e per
essa vale la pena di lottare
-Ernest Hemingway –
Cristiano Militello con Roberto
e Manuel Costa
di Mara Bogetti
B
isogna pensare ad un viaggio
immaginario, in un giorno d’autunno tra la fine dell’800 e l’inizio ‘900. Le strade sono percorse da carri
trainati da buoi, le auto – quelle poche destano curiosità in chi le vede transitare.
Le colline sinuose nella loro quotidiana
prosa, scrivono da par loro pagine silenziose cariche di colori, profumi. E’ il Roero, con le sue forme sulla sponda sinistra
del fiume Tanaro che –pigro –scorre verso il suo destino, la dove andrà ad abbracciare il Po’ nel comune di Bassignana. Su
queste terre, in Castellinaldo – oggi Castellinaldo d’Alba – un giovine di buona
volontà cura con rispetto e lungimiranza
quattro ettari di terreno che danno linfa
a vigne, piante da frutto e noccioli. Il giovane altri non è che Antonio Costa, capostipite di quella che oggi è una delle più
belle e note realtà dell’enologia piemontese. Non sfugge, alla comunità del tempo, l’equilibrio di Antonio che viene – per
questo – nominato Giudice conciliatore;
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Teo Costa,
Viti e Vite da
respirare
e proprio da quella carica che riveste con
attenta pacatezza, nasce il soprannome
di Giobbe. Come in tutte le belle storie,
il passare del tempo premia chi con passione si dedica alla nostra Madre; e la nostra madre è e sarà – sempre – la terra! Da
Antonio a Teobaldo, da Teobaldo ad un
secondo Antonio , ancor oggi indiscutibile caposaldo nella conduzione di quella
che ormai è una moderna azienda , sino
ai giorni nostri dove le redini sono nelle
mani dei fratelli Roberto e Marco Costa.
Cinquanta ettari di vigneti che abbracciano il sole e producono nettari fragranti.
La costanza e la perseveranza hanno fatto si che l’Azienda Teo Costa –unitamen-
te ad altri viticoltori di Castellinaldo – sia
stata promotrice del protocollo “ Libera
Natura” che disciplina un modus operandi di assoluta nobiltà intellettuale. Quanto segue è la regola :
L’amore per la nostra terra ha dato vita ad
un progetto di Agricoltura sostenibile nel
rispetto della vigna e del territorio,
per produrre un vino puro e lasciare un ambiente sano ai nostri figli.
Non usiamo diserbanti e concimi chimici,
riduciamo i trattamenti in vigna al minimo indispensabile e pratichiamo la confusione sessuale per la lotta ai parassiti
della vite, per ottenere uve immacolate.
Non utilizziamo OGM. Le nostre uve
sono controllate e raccolte a mano nei vigneti di media ed alta collina delle nostre
terre.
in cantina non ci serviamo né di allergeni proteici né di enzimi, utilizziamo solo i
lieviti che crescono naturalmente sulle nostre uve e decantiamo e chiarifichiamo a
freddo, senza l’utilizzo di prodotti chimici.
Non aggiungiamo solfiti per proteggere il
nostro vino. I materiali con cui imbottigliamo sono riciclabili.”
Da questa volontà è nato – tra gli altri –
un Brut Rosè Madre Natura – con metodo brevettato premiato dal Financial Times con recensione a firma Jancis Robinson che definisce questo spumante:…..
una combinazione di 100% Nebbiolo e
Zero solfiti dall’insolito e delicato profumo di rosa.
Curiosa è poi la linea di un Nebbiolo
d’Alba che ritrae in etichetta l’immagine
del pittore Antonio Ligabue; questo perchè Roberto scopre che il pittore si era
fatto registrare all’anagrafe col nome della
di lui madre che – curiosamente – si chiamava Costa. Da qui la ricerca che porta
alla scoperta del proprietario dell’opera
originale , il Senatore Giuseppe Amadei,
il quale ha concesso l’uso dell’immagine.
Che dire ? Non difettano certo di grinta e
volontà in casa Costa ! Innovazione, arte,
natura e tanta passione. Ma come recita
un vecchio adagio : non facciamoci mancare nulla………….
I fratelli Costa, scoprono nel 2011 in Toscana un allevamento di suini della razza “ cinta senese”, si rendono conto che –
con opportuni incroci – si potrebbe recuperare una vecchia razza piemontese,
la Cavour. In poco tempo approntano un
ampio appezzamento di terreno che non
avrebbe potuto essere adibito a vigneto,
creano le giuste strutture e iniziano a ricreare la vecchia razza. Obiettivo : arrivare alla produzione di carni e salumi a basso impatto ambientale. Per aspera sic itur
ad astra, dicevano i padri latini; attraverso le asperità si arriva alle stelle. Di certo l’ultima generazione dei Costa, Isabella, Viviana e Manuel Antonio, quella che
fa capo a Roberto ed alla Signora Nicoletta non troveranno il tempo per annoiarsi, dovranno farsi capo di una grande responsabilità per proseguire e scrivere pagine di nuovi successi. ◆
Die Erde ist schön und
es lohnt sich, für sie zu
kämpfen
-Ernest Hemingway –
Teo Costa, sein Wein,
sein Leben
ins Leben gerufen. Für einen reinen Wein
und um unseren Kindern ein gesundes
Land zu hinterlassen.
Wir benützen keine Unkrautvertilgungsmittel und keinen chemischen Dünger.
Unsere Weinberge werden mit grösster
Sorgfalt und mit minimalsten Eingriffen
behandelt.
Wir benützen natürliche Schädlingsbekämpfer um die Parasiten aus unseren
Weinbergen zu halten.
Wir benützen keine gentechnisch veränderten Reben. Unsere Trauben sind kontrolliert und werden in unseren hügeligen
Weinbergen handgelesen.
In unseren Weinkellern benutzen wir weder Allergene noch Enzyme.
Wir verwenden einzig Gärstoffe, die auf
natürliche Art auf unseren Trauben wachsen.
Wir dekantieren und klären kalt, ohne Gebrauch von chemischen Produkten.
Das von uns verwendete Abfüllmaterial ist
wieder verwendbar.
schlussendlich in Bassignana mit dem Po
verbindet.
Dort, in Castellinaldo d’Alba lebte ein
junger Mann mit grossen Ideen. Mit Respekt und Weitblick bearbeitete er einen
vier Hektar grossen Weinberg, in dem auch
Obstbäume und Haselsträucher wachsen.
Der junge Mann ist Antonio Costa. Er hat
diese Anlage gegründet, die heute zu den
schönsten Weibergen im Piemont gehört.
Antonio ist ein ausgeglichener Mann, er ist
als Friedensrichter nominiert worden und
diese Aufgabe erfüllt er mit ruhiger Auf-
Unter Befolgung all dieser Regeln entstand
unter anderen ein „Brut Rosé Madre Natura“ der von Jancis Robinson von der Financial Times prämiert wurde. Als bester
Spumante einer Kombination von 100%
Nebbiolo und Zero Sulfate, der einen delikaten Rosenduft hat.
Eine Kuriosität ist die Linie eines Nebbiolo
d’Alba auf dessen Etikette das Bild des Malers Antonio Ligabue zu sehen ist. Dies weil
Roberto Costa bei seinen Nachforschungen entdeckt hatte, dass sich der Maler in
den Anagraphen unter dem Namen sei-
von Mara Bogetti
M
an muss sich eine Reise vorstellen, im Übergang vom 19.
ins 20. Jahrhundert. Auf den
Strassen fahren Karren, von Ochsen gezogen. Die wenigen Autos, die man damals
sieht, erregen Aufsehen. Die Berge und Hügel winden sich in der Landschaft, mit ihrer alltäglichen Prosa, sie schreiben lautlos
ihre duftenden, farbenfrohen Seiten. Und
der Fluss Roero, mit seinen seltsamen Windungen, fliesst links vom Tanaro, der träge
seinem Schicksal entgegenfliesst, bis er sich
30
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merksamkeit. Nicht ohne Grund wird er
auch Hiob genannt.
Wie alle schönen Geschichten beschenkt die
Zeit diejenigen, die sich mit Leidenschaft
um unsere Mutter Erde kümmern; denn
unsere Mutter wird – immer – die Erde
sein! Ihm folgen seine Nachfahren. Zuerst
Teobaldo, dann wieder ein Antonio, der den
Weinberg erweitert und den Grundstein für
die jetzige, moderne Firma legt. Heute ist
der Weinberg in den Händen der Brüder
Roberto und Marco Costa.
Fünfzig Hektar mit Weinreben, deren Trau-
ben im Sonnenlicht reifen. Die Konstanz
und der Durchsetzungswillen haben dazu
beigetragen, dass die Azienda Teo Costa,
zusammen mit anderen Winzern der Region Castellinaldo, zu den Vorreitern des
Protokolls „Freie Natur“ wurden. Dieses
Protokoll diszipliniert den Modus Operandi eines absoluten intellektuellen Winzer
Adelsstandes. Die Regeln sind folgende:
Die Liebe zu unserer Erde hat dieses Projekt
für nachhaltige Landwirtschaft und den
Respekt für die Weinberge unserer Region
ner Mutter registriert hatte. Und die hiess
seltsamerweise auch Costa. Der Senator
Giuseppe Amadei erlaubte daraufhin die
Nutzung des Bildes auf den Weinetiketten.
Was soll man dazu sagen? Das zeugt von
der Willenskraft und dem Durchsetzungsvermögen der Familie Costa. Dazu gehören
auch Innovation, Kunst, Natur und eine
grosse Leidenschaft.
Ein weiteres Beispiel dafür ist die Entdekkung eine Schweinezucht der Rasse „Cinta
Senese“ im Jahr 2011. Die Costas waren
der Ansicht, dass man nach sorgfältigen
Kreuzungen eine alte Rasse nachzüchten
könnte, nämlich die Cavour Schweine aus
dem Piemont.
In kurzer Zeit errichteten sie auf einem
Grundstück, das für den Weinbau ungeeignet war, einen Schweinestall und begannen
diese alten Rassen zu züchten. Objektiv:
nachhaltiges, gesundes Fleisch aus der Region, unter Berücksichtigung der Bedürfnisse
der Tiere und eines minimierten Eingriffes
in die Natur. „Per aspera sic itur ad astra“
(über raue Pfade gelangt man zu den Sternen) sagten schon die alten Römer.
Die neue Generation der Costas, Isabella,
Viviana und Manuel Antonio, denen der
Vater Roberto zusammen mit Frau Nicoletta zur Seite steht, werden ganz sicher wenig
Zeit haben, sich zu langweilen. Auf ihren
Schultern lastet eine grosse Verantwortung
und ganz im Zeichen ihrer Familie werden
auch sie alle zukünftigen Herausforderungen glänzend bestehen. Immer im Zeichen
des Respekts für ihr Land. ◆
pubblired
pubblired
Marnin: un cioccolatino
per il 2016
di Duccio
P
er allietare le vostre Feste Natalizie e quelle dei vostri cari e
per un 2016 sereno, prospero e
“cioccolatoso” vi consigliamo uno dei leader dei nostri prodotti:
Il Cioccolatino Camelia Locarno.
Lo potete acquistare nelle nostre pasticcerie e confiserie di Locarno, Piazza Sant’Antonio, San Francesco ed ad Ascona
nella nostra Sweet Boutique. Inoltre anche in giro per il mondo: Corsica (Sainte Lucie de Porto-Vecchio) Bali, Londra,
Caen, Losanna, Zurigo…dove Camelia
Locarno sta passeggiando…
Creato all’inizio del 2015 per celebrare Locarno Città del gusto, il cioccolatino
CAMELIA LOCARNO è stato presentato
ufficialmente il 16 maggio a una clientela internazionale al Padiglione svizzero di
Milano Expo 2015.
Da allora, è diventato uno dei prodotti
più apprezzati dai nostri clienti.
Ha la forma della camelia, fiore strettamente legato alla regione locarnese.
Contiene cioccolato bianco miscelato al
thè Matcha della Camelia Sinensis proveniente anche dalla piantagione del
Monte Verità di Ascona.
Per ricordare il fiore è stata
aggiunta una nota sensuale
di fiori di gelsomino, e per
l’estremo oriente, una
gelatina allo zenzero. ◆
Marnin: Eine Praliné
für das Jahr 2016
von Duccio
U
m Ihre Weihnachtsfeier noch
schöner und jene Ihrer Lieben
für ein heiteres, gedeihliches und
“schokoladigeres” 2016 zu gestalten, empfehlen wir Ihnen eines unserer Leader-Produkte:
die Praline CAMELIA LOCARNO.
Sie können sie in unseren Konfiserien oder
Konditoreien in Locarno auf der Piazza
Sant’Antonio, San Francesco und in Ascona
in unserer Sweet Boutique erstehen. Ausserdem finden Sie sie auch an anderen Orten:
in Korsika (Sainte Lucie de Porto-Vecchio),
Bali, London, Caen, Lausanne, Zürich….
Wo die CAMELIA LOCARNO spazieren
geht.
Anfang 2015 kreiert, um Locarno als Stadt
des Geschmacks (Città del Gusto) zu feiern,
ist die CAMELIA-LOCARNO-Praline am
16. Mai einem internationalen Publikum
im Schweizer Pavillon der Milano Expo
2015 öffentlich vorgestellt worden.
Sie hat die Form einer Kamelie, einer Blüte, die eng mit Locarno und Umgebung
verbunden ist. Sie enthält weisse Schokolade, gemischt mit Matcha-Tee der Camelia
Sinensis von der Pflanzung auf dem Monte
Verità in Ascona.
Um an die echte Kamelie zu erinnern, ist
auch ein bisschen Jasminblüte beigefügt
worden und für den fernen Osten etwas
Ingwer-Gelatine. ◆
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Il Gamba de Legn’, storico tram a vapore che dal 1878 al 1957 collegava
Milano con i principali centri della provincia.
Der Gamba de Legn’ (Holzbein), die historische Dampftram, die 1878 - 1957
Mailand und angrenzende Örtlichkeiten dieser Region miteinander verband.
Il pane alle uvette:
antenato del
panettone
no i bambini andavano di porta in porta
per chiedere la Buonaman, ossia un piccolo dono che consisteva in noci, nocciole o Sciurin.
La versione diffusa nel Medrisiotto è invece legata a un’altra festività religiosa,
quella di San Giuseppe. Se altrove, in occasione della festa del papà, sono i classici tortelli i protagonisti assoluti dei peccati di gola, qui il dolce di San Giuseppe è
invece anche il pane alle uvette conosciuto con il nome di cavigiun o büsciuloch.
Nella vicina Italia sono diffuse altre ricet-
Das Rosinenbrot:
Vorfahre
vom Panettone
Il pane con l’uva sultanina
secca è una specialità
diffusa in tutto il Canton
Ticino e in tutta la
Lombardia. Ne esistono
molte versioni: il milanese
Pan tranvai, il Pan di üghett
della Valle Onsernone, lo
Sciurin della Valle di Blenio
e il Cavigiun del Mendrisiotto
sono quelle più note.
di Ezio Guidi
L
a tradizione del pane alle uvette
fa parte del patrimonio gastronomico della nostra regione da molto tempo. Si tratta di una specialità che
oggi è spesso associata alle feste invernali
ma trova origine come nutriente colazione nella vicina città di Milano. All’inizio
del secolo scorso il Pan tranvai era infatti il classico primo pasto dei tranvieri milanesi. Il nome viene dall’inglese tramway,
termine passato in italiano con “tramvai”,
una parola ancora usata da qualcuno, anche se ormai è quasi completamente sostituita dal più corto e moderno “tram”.
Con il suo generoso apporto di zuccheri
questo dolce permetteva ai tranvieri, e in
seguito anche a molti passeggeri che usavano il tramvai per andare al lavoro, di affrontare prontamente una giornata di fatiche. Benché fosse diffusa tra i lavoratori, questa era però una colazione che per
il suo prezzo non si adattava a tutte le tasche. Tuttavia, la sua popolarità e soprat34
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tutto la sua bontà permisero al Pan tranvai di diffondersi rapidamente in tutta la
Lombardia e ben presto anche in Ticino,
in particolare nel Sottoceneri.
A fianco a questa versione urbana vi
sono quindi anche alcune varianti ticinesi. Il Pan di üghett onsernonese è forse la
preparazione di pane e uvetta più nota a
nord del Monte Ceneri. Questo pane dolce è probabilmente il vero antenato povero del panettone, povero perché a differenza del panettone è preparato senza
uova, burro o canditi. Ancora fino a una
cinquantina di anni fa era infatti questo
il dolce natalizio sulle tavole più modeste. Il consumo di questo dolce era quindi strettamente legato alle festività religiose. Secondo la tradizione, in prossimità delle festività le famiglie ordinavano al
panettiere la quantità di Pan di üghett desiderata, poi il giorno di Natale, questo
pane speciale veniva portato dai bambini
in chiesa dove veniva benedetto per essere poi consumato, poco alla volta, fino all’Epifania.
Anche in Val di Blenio si attesta una tradizione legata al pane alle uvette che qui
chiamano invece Sciurin. Ogni capodan-
te simili. Nella regione di Como il pane
con l’uvetta lo chiamano pant cunt l’uga
ma da molti è conosciuto anche con il
nome di braschin, dall’usanza di un tempo di cuocerlo sulla brace ricoperta di cenere. A Brescia si consuma invece il pan
con l’uva della Pallata che prevede l’aggiunta di zucchero e strutto.
Ogni paese ha insomma una sua ricetta
ma il pane alle uvette rimane più o meno
lo stesso in tutta la regione. Una leccornia
da riscoprire per rendere viva una gustosa
tradizione culinaria locale. ◆
Das Brot mit Rosinen ist
eine Spezialität, die im
ganzen Tessin und der
Lombardei verbreitet ist. Es
gibt viele Varianten, jedoch
ist der mailändische Pan
tranvai, der Pan di üghett
des Onsernonetal, das
Sciurin des Bleniotal und die
Cavigiun im Mendrisiotto am
bekanntesten.
von Ezio Guidi
D
ie Tradition des Rosinenbrotes
ist schon seit langer Zeit ein Teil
des kulinarischen Erbes unserer Region. Es ist eine Spezialität, die heute
oft mit Weihnachtsfestlichkeiten verbunden
wird, aber seine Herkunft als ein nahrhaftes Frühstück kann man in der nicht weit
entfernten Stadt Mailand finden. Anfang
des letzten Jahrhunderts war das Pan tran-
vai tatsächlich die erste Mahlzeit der mailändischen Strassenbahnfahrer. Der Name
kommt von dem englischen Wort für die
Strassenbahn „Tramway“, und wurde dem
italienischen mit dem Wort „tranvai“ angepasst. Tranvai wird heute noch von einigen verwendet, obwohl es mittlerweile fast
vollständig vom kürzeren und modernerem Wort „Tram“ ersetzt wurde. Durch den
grosszügigen Gebrauch von Zucker erlaubte
diese Süssspeise den Strassenbahnfahrern,
und später auch vielen Nutzern der Strassenbahnen, den Tag gut anzufangen. Obwohl unter den Arbeitern weit verbreitet,
war dies kein Frühstück, das sich alle leisten konnten. Dennoch, seine Popularität
und vor allem sein feiner Geschmack haben das Pan tranvai schnell in der gesamten Lombardei und bald auch im Tessin bekannt gemacht, vor allem im Sottoceneri.
Neben dieser urbanen Version gibt es also
verschiedene Tessiner Varianten. Das „Pan
di üghett“ (Rosinen) vom Onsernonetal,
ist wahrscheinlich die bekannteste Zubereitung vom Rosinenbrot. Dieses süsse Brot
ist vielleicht der eigentliche „arme“ Vorfahre des berühmten Panettone. Es ist der
arme Vorfahre, weil es im Gegensatz zum
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35
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camorino - muralto
garden center
terrace design
servizio a domicilio
landscape design
garden maintenance
091 857 27 29
gardenburgi.ch
Panettone ohne Eier, Butter und kandierte Früchte zubereitet wird. Noch bis in die
fünfziger Jahre war das Rosinenbrot der
Weihnachtskuchen für Familien mit niedrigem Einkommen. Der Verzehr dieser Süssigkeit war also eng mit religiösen Festen
verbunden. Laut der Tradition wurde das
Pan üghett einige Tag vor den Feiertagen
beim Bäcker von den Familien bestellt. Am
ersten Weihnachtsfeiertag wurde dieses spezielle Brot von den Kindern in die Kirche
gebracht, wo es gesegnet wurde. Anschliessend wurde es dann nach und nach bis zum
Dreikönigsfest in kleinen Happen gegessen.
Auch im Bleniotal gibt es eine Tradition des
Rosinenbrotes. Hier wird es aber Sciurin
genannt. Jedes Neue Jahr gingen die Kinder von Tür zu Tür, um das „Buonaman“
zu erbitten, was ein kleines Geschenk, wie
Nüsse, Haselnüsse oder Sciurin, war.
Die im Gebiet von Mendrisio verbreitete
Version war stattdessen mit einem anderen
religiösen Feiertag verbunden, und zwar
das von St. Joseph, der im Tessin und in
Italien auch Vatertag ist. Wenn an anderen
Orten in Tessin anlässlich des Vatertages
die klassischen Tortelli di San Giuseppe angeboten und gegessen werden, so ist in die36
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ser Region der St. Josephs Kuchen das typische Mahl an diesem Tag. Dieser Kuchen ist
als Cavigiun oder Büsciuloch bekannt, ein
Rosinenbrot.
In der Nähe von Italien sind ähnliche Rezepte verbreitet. In der Region von Como
wird das Brot mit Rosinen Pant cunt l’uga
genannt, aber für viele ist es auch mit dem
Namen Braschin bekannt. Dieser Name
stammt von einer Zeit, während der es Sitte war, über der Glut (brace auf italienisch)
bedeckt mit der Asche zu kochen. In Brescia
wird stattdessen das Pan con l’uva Pallata
konsumiert, das mit Zucker und Schmalz
zubereitet wird.
Schliesslich hat jedes Dorf sein eigenes Rezept, aber der Geschmack vom Rosinenbrot
bleibt mehr oder weniger der gleiche in allen Regionen. Eine Delikatesse, die man
heute wiederentdeckt, um eine schöne lokale kulinarische Tradition lebendig zu erhalten. ◆
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di Manuel Guidi
R
iconosciuto come uno dei più
grandi interpreti dell’arte del disegno animato Hayao Miyazaki è
un narratore la cui poetica ha saputo conquistare e ispirare i cuori di tutti coloro
che almeno una volta si sono lasciati trasportare da uno dei suoi incantevoli racconti. Non si può, infatti, che rimanere a
bocca aperta di fronte alla grazia e al fascino con cui il regista ha saputo raccontare
le sue storie.
La carriera di Miyazaki inizia negli anni
Sessanta con la Toei Animation sotto la
direzione del suo maestro Yasuo tsuka.
Negli anni Settanta passa insieme a questi
e a Isao Takahata alla A Production, dove
dirige alcuni episodi della serie Lupin III.
Più tardi, insieme a Takahata, prende parte al progetto della Nippon Animation
World Masterpiece Theater, una serie di
adattamenti di racconti per ragazzi da tutto il mondo che ha prodotto cartoni animati conosciuti anche in Occidente come
Anna dai capelli rossi e Heidi. Nel 1979
realizza il suo primo lungometraggio, Lupin III - Il castello di Cagliostro, ma il salto decisivo arriva nel 1985 con la nascita
dello Studio Ghibli.
Forte della libertà concessagli da una casa
di produzione propria, Miyazaki lascia
esplodere il proprio estro creativo e nel
1986 dirige Laputa - Castello nel cielo (il
titolo è un riferimento ai Viaggi di Gulliver), il primo lungometraggio in cui compaiono i temi centrali della sua produzione come il rispetto per la natura, il pacifismo, la fascinazione per il volo e la fiducia
Hayao Miyazaki
festeggia 75 anni
Il cinque di gennaio spegne settantacinque
candeline il maestro dell’animazione
giapponese. Da poco premiato con l’Oscar alla
carriera, Miyazaki ha festeggiato quest’anno
38
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anche i trent’anni dello Studio Ghibli, la
casa di produzione divenuta oggi simbolo
della tradizione nipponica del disegno
animato di qualità.
nei confronti dell’amicizia e dell’amore. Il film successivo è Il mio vicino Totoro, la storia dell’amicizia di due bambine con Totoro, una paffuta creatura magica che sarà scelta come logo dello Studio
Ghibli. Seguono Kiki consegne a domicilio, dove Kiki è una giovane strega, e Porco rosso, sulle avventure di un aviatore degli anni Trenta.
Nel 1997 realizza uno dei suoi film più
premiati: Princess Mononoke. La storia è
incentrata sul rapporto con la natura in
un mondo magico e animato da spiriti.
Il suo film più celebrato è però il successivo La città incantata, Orso d’Oro a Berlino e Oscar come miglior film d’animazione, che il regista però non ritirò in segno di protesta contro la guerra in Iraq. Il
film è davvero un capolavoro e una sintesi
dei temi cari all’autore, narrati con l’aiuto di una delle migliori colonne sonore di
Joe Hisaishi, autore di tutte le musiche dei
film di Miyazaki.
I film successivi sono tutti meritatamente
acclamati e premiati dai vari festival: Il castello errante di Howl, incentrato sul tema
dell’amicizia, Ponyo sulla scogliera, su
temi ambientalisti e il suo purtroppo ultimo lungometraggio Si alza il vento, in cui
racconta la storia d’amore di un ingegnere
aeronautico (ciò che fu il padre del regista) durante la seconda guerra mondiale.
Oltre al perfezionismo formale e all’attenta scelta dei temi, una delle peculiarità dei
film di Miyazaki, salvo rare eccezioni, è la
completa assenza di personaggi che siano
davvero malvagi. Quelli che fungono da
antagonisti, infatti, possono essere spaventevoli o cinici ma cattivi non lo sono mai
del tutto, la narrazione concede sempre
spazio anche al loro punto di vista. Anche
per questo quelle di Miyazaki sono storie
straordinarie che riescono allo stesso tempo a parlare un linguaggio universale e rimanere pur tuttavia voci fuori dal coro. ◆
La città incantata, 2001.
Chihiros Reise ins Zauberland, 2001.
Il mio amico Totoro, 1988.
Mein Nachbar Totoro, 1988.
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Princess Mononoke, 1997.
Prinzessin Mononoke, 1997.
Il castello errante di Howl, 2004.
Das wandelnde Schloss, 2004.
Zum 75. Geburtstag
von Hayao Miyazaki
Am fünften Januar feiert
der Meister der japanischen
Animation seinen 75.
Geburtstag. Kürzlich bekann
er den Oscar für sein
Lebenswerk. Ausserdem
hat Miyazaki in diesem Jahr
das 30jährige Bestehen
des Studio Ghibli gefeiert.
Diese Produktionsfirma
ist heute das Symbol der
japanischen Tradition der
qualitativ hochwertigen
Zeichentrickfilme.
40
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von Manuel Guidi
A
nerkannt als einer der grössten
Interpreten der Kunst der Animation, ist Hayao Miyazaki ein
Erzähler, dessen Poesie die Herzen all derer erobert und begeistert, die sich mindestens einmal von einem seiner zauberhaften Märchen in eine andere Welt entführen lassen. Tatsächlich kann man nur staunen, über die Anmut und den Charme, mit
denen Miyazaki in der Lage ist, seine Geschichten zu erzählen.
Miyazakis Karriere begann in den sechziger Jahren mit Toei Animation unter der
Anleitung seines Lehrers Yasuo Tsuka. In
den siebziger Jahren geht Miyazaki mit
ihm und Isao Takahata zu A-Production,
wo er mehrere Episoden der Serie Lupin III
macht. Später, zusammen mit Takahata,
beteiligen sie sich an dem Projekt von Nippon Animation World Masterpiece Theater,
eine Reihe von Neuinterpretationen von
Kindergeschichten aus der ganzen Welt, die
auch im Westen bekannt geworden sind.
Insbesondere Anne mit den roten Haaren
oder Heidi. Im Jahr 1979 macht er seinen
ersten Spielfilm, Das Schloss des Cagliostro,
aber der entscheidende Schritt kam im Jahr
1985 mit der Geburt von Studio Ghibli.
Aufgrund der ihm gewährten Freiheit explodiert seine Kreativität und so dreht er im
Jahr 1986 Das Schloss im Himmel, der erste Spielfilm, in dem zum ersten Mal seine
immer wiederkehrendenden zentralen Themen zu sehen sind: Respekt vor der Natur,
Pazifismus, Faszination für das Fliegen und
das Vertrauen in Freundschaft und Liebe.
Laputa, der Name der verborgenen Stadt
im Himmel, ist eine Anspielung auf Gul-
Laputa - Castello nel cielo, 1986.
Das Schloss im Himmel, 1986.
livers Reisen. Der darauf folgende Film ist
Mein Nachbar Totoro, die Geschichte von
der Freundschaft zwischen zwei Mädchen
mit Totoro, einer pausbäckigen und magischen Kreatur, die später zum Logo und
Zeichen des Studios wird. Die nächsten Filme sind Kikis kleiner Lieferservice, ein Film
über die junge Hexe Kiki, und Porco Rosso,
der die Abenteuer eines italienische Fliegers
in den dreissiger Jahren zeigt.
Im Jahre 1997 dreht er seinen preisgekrönten Film Prinzessin Mononoke. Die Geschichte handelt von der Beziehung mit der
Natur in einer magischen Welt in der Geister leben. Sein bekanntester Film jedoch ist
Chihiros Reise ins Zauberland, der sogar
den Goldenen Bären in Berlin und den Oscar für den besten Animationsfilm erhielt.
Den Preis holte Miyazaki aber aus Protest
gegen den Krieg im Irak nicht ab. Der Film
ist ein Meisterwerk und umfasst alle Themen die der Regisseur so liebt. Untermalt
von der Musik von Joe Hisashi, der Komponist aller Soundtracks von Miyazakis Filmen, ergibt das eine perfekte Kombination,
die den Zuschauer in eine unglaubliche
bunte Märchenwelt versetzt.
Die späteren Filmen sind alle mit Recht bejubelt und von verschiedenen Festivals ausgezeichnet worden: Das wandelnde Schloss,
über das Thema der Freundschaft, Ponyo
– Das grosse Abenteuer am Meer, das sich
mit Umweltfragen beschäftigt, und sein leider letzter Film Wie der Wind sich hebt, die
Geschichte der Liebe eines Luftfahrtingenieurs (der Vater des Regisseurs) während des
Zweiten Weltkriegs.
Neben der formalen Perfektion und der
sorgfältigen Auswahl der Themen, ist eine
der Besonderheiten von Miyazakis Filmen
das Fehlen von wirklich bösen Menschen.
Diejenigen, die als Antagonisten wirken,
können ja erschreckend oder zynisch sein,
aber sie sind nie sind völlig schlecht und
böse. Die Geschichte gibt ihnen Raum, ihren eigenen Standpunk zu zeigen und ihre
Handlungen zu erklären. Auch deshalb erzählen die Filme von Miyazaki aussergewöhnliche Geschichten, in einer universellen Sprache, originell und innovativ. ◆
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L’Arca di Noé di Edward Hicks, 1846
Antico Testamento
La
Genesi
I tempi antichi dalla
creazione al diluvio.
Novella di Ignazio Silone
di Yvonne Bölt
e Gian Pietro Milani
PREMESSA
Questa novella è stata composta nel dicembre del
1931, come strenna natalizia dello scrittore italiano Ignazio Silone per la sua ospite ed amica Aline
Valangin, che l’aveva invitato quale rifugiato politico a soggiornare nel Castello della Barca di Comologno, in Valle Onsernone. Nel palazzo, che i
Rosenbaum avevano comperato nel 1929, la Valangin usava trascorrere le estati ed anche periodi più
lunghi durante la seconda guerra mondiale. Alla
Barca invitò molti amici artisti rifugiatisi a Zurigo,
a cui aveva offerto aiuto e ospitalità, per trascorrervi un periodo di ferie. Il villaggio assisté quindi
ad una straordinaria sfilata di eminenti personalità
della cultura tedesca, svizzera e italiana che resero
celebre questo signorile palazzo settecentesco.
Ignazio Silone (Pescina 1900 - Ginevra 1978) era
figlio di proprietari contadini, che persero quasi tutto nel terremoto del 1915. Allora il suo nome
era Secondino Tranquilli. Dopo aver interrotto
gli studi liceali, si recò a Roma per darsi all’attività politica partecipando alla fondazione del PCI di
cui diventò dirigente nel ‘27. Con Palmiro Togliatti fu delegato al VIII Plenum del Komintern: in seguito alla liquidazione di Trotzky e Zinoviev meditò l’eventualità di staccarsi dal PCI che lasciò nel
‘30 quando si rifugiò in Svizzera, dove rimase fino
al ‘43, continuando con la sua militanza antifascista negli ambienti dell’emigrazione italiana. A Zurigo, richiesto come maestro d’italiano, frequentò
42
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il salotto di W. Rosenbaum, con cui fondò la rivista “Information” a cui collaborarono anche i letterati Rudolf Jacob Humm, Jean Paul Samson (traduttore in francese delle sue opere) ed Ernst Toller. Aline Valangin ospitò Silone anche alla Barca
di Comologno, che gli ispirò la novella La Genèse (‘31). Saranno pure i Rosenbaum a incoraggiarlo alla pubblicazione di Fontamara (‘33), il cui racconto ebbe subito vasta diffusione e fu tradotto in
decine di lingue; seguiranno poi Un viaggio a Parigi (‘34), Der Faschismus (‘34) Pane e vino (‘37), La
scuola dei dittatori (‘38), Il seme sotto la neve (‘41),
ecc.
Negli stessi anni Silone frequentava anche Fontana
Martina, la “comune rurale comunistica” di Ronco s/Ascona creata dal tipografo bernese Fritz Jordi affiancato da Carl Meffert (alias Clément Moreau, illustratore di Fontamara), il romanziere Bernhard von Brentano, il medico Fritz Brupbacher, il
militante Walter Bringolf (poi consigliere nazionale e sindaco socialista di Sciaffusa); là si stampavano volantini antifascisti destinati clandestinamente all’Italia. Nel 1936 fondò le Nuove edizioni di
Capolago che pubblicarono opere di Ernesto Rossi
e di Gaetano Salvemini. Durante la guerra avrà un
importante ruolo di mediazione tra i servizi segreti americani e la Resistenza italiana; intanto diresse
“L’Avvenire dei lavoratori”. Tornato in Italia militò
nel PSI, di cui fu deputato alla Costituente. Fu in
seguito direttore dell’”Avanti !”, di “Europa socialista” e di “Tempo Presente”. Dopo la scissione fondò l’Unione dei socialisti, da cui si ritirò per dedicarsi unicamente al lavoro letterario.
strasse di Zurigo, per colloqui di psicologia, letteratura, teorie politiche o concerti: Hans e Sophie
Arp, Max e Binia Bill, Arthur Bryks, Elias Canetti,
Max Ernst, Walter Helbig, James Joyce, Sam Chi
Kwong, Thomas Mann, Robert Musil, Max Pulver,
Joseph Roth, Ernst Toller, Ignazio Silone, Rudolph
Jakob Humm, Jean Paul Samson, Max Terpis, Paolo Rossi, Kurt Tucholsky, ecc. Un’eco di questi intensi momenti e della personalità fascinosa di A.
Valangin è rimasta impressa in alcune pagine letterarie come quelle dei romanzi Carolin di Rudolph Jakob Humm e di Ich mache nicht mehr mit di
Paolo Rossi.
Nel 1929 i coniugi Rosenbaum decisero di acquistare il palazzo della Barca di Comologno, che per
un certo periodo fu un luogo di soggiorno estivo
per parecchie delle personalità citate, presenze che
conferirono al palazzo la sua notorietà.
A Comologno Aline Valangin scrisse articoli, racconti e romanzi ambientati nel villaggio: Geschichten vom Tal (1937), Tessiner Novellen (1939), La
Bargada (Premio Gilda dei librai, 1943), Casa Conti (1944), Victoire oder die letzte Rose (1946), Dorf
an der Grenze (1982). Organizzò pure un corso di
tessitura per le ragazze del paese. Col secondo marito, il musicista russo Wladimir Vogel, organizzò pure un corso di dodecafonia a cui parteciparono Alban Berg, Willy Reich, Manfred Bukofzer,
Lionel Patin, Landerer e Mons. Martino Signorelli per il gregoriano. Dopo la guerra Aline Valangin
risiedette ad Ascona, dove proseguì la sua attività
di scrittrice e di psicanalista partecipando alla vita
culturale del Borgo.
Aline Valangin (Vevey 1889 - Ascona 1986). Aline
Ducummun (in arte poi Valangin, nome del neocastellano comune d’origine dei suoi avi) era nipote del grande pacifista e premio Nobel della pace
(1902) Elie Ducommun da cui a 13 anni aveva potuto far conoscenza anche di Bertha von Suttner,
illustre pacifista. Il padre, Jules Ducommun, era
farmacista, libero pensatore, avido di scienze e di
“viaggi”; la madre era una Merz di Thun, veterocattolica, appassionata di musica; suo zio era giudice e consigliere di stato bernese. Dopo le scuole primarie nel canton Berna, a 15 anni studiò pianoforte al conservatorio di Losanna da un allievo
di Ferruccio Busoni .
Più tardi, a Zurigo, dove viveva col marito, l’avvocato Wladimir Rosenbaum, entrò nel club dello psicanalista Carl Gustav Jung. Nel clima culturalmente fervido degli anni Venti e Trenta numerose personalità artistiche tedesche e italiane migrate in Svizzera frequentarono la residenza dei
Rosenbaum, al Baumwollhof della Stadelhofer-
Il Castello della Barca. È il signorile palazzo settecentesco, che troneggia sopra il villaggio di Comologno, fatto costruire da Guglielmo Antonio Maria
Remonda (1738-1828). All’origine della fortuna
dei Remonda, commercianti in Francia, ci sarebbe una nave messa all’asta, perché data per dispersa a causa del ritardo nell’approdo ma poi comunque giunta felicemente in porto con tutto il carico,
che diede il nome al Palazzo. Capostipite fu Pietro (1658-1738), barone residente ad Auxerre. Discendenti illustri dei Remonda furono Don Carlo,
parroco di Russo nel 1776, che ospitò anche il sindacatore bernese Viktor von Bonstetten nel 1796 e
che fu rettore del collegio Papio (1802-03), e suo
nipote Carlo Francesco Remonda (1761-1847), divenuto generale napoleonico, come ricorda una
targa sul palazzo natio.
Il momento di massimo prestigio il Palazzo lo visse all’epoca dei coniugi Rosenbaum-Valangin negli anni Trenta, in seguito al soggiorno di parecchi degli eminenti esponenti della cultura euro-
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pea menzionati sopra e già ospiti dei Rosenbaum
a Zurigo. Più tardi il musicista Wladimir Vogel vi
compose alcune delle opere e vi organizzò il citato
corso internazionale di musica dodecafonica.
Il Palazzo della Barca
a Comologno
Per la novella La Genèse Silone prende spunto dal
nome del palazzo “la Barca” per comporre una
parafrasi del cap. VI della Genesi, che narra la storia dell’Arca di Noè, il patriarca chiamato a salvare
la sua famiglia (e l’umanità) e una coppia di ogni
specie animale dall’imminente immane catastrofe
del diluvio universale, deciso da Yahvé pentitosi di
aver creato un’umanità tanto incline alla malvagità. La redazione era stata preceduta da una poesia:
Le monde et la barque, che richiama curiosamente l’immagine lucreziana del “naufragio con spettatore”, cioè sull’imperturbabilità del sapiente. Tra
le righe della novella si può effettivamente percepire il presentimento del tragico scenario che sta
per abbattersi sull’Europa, ormai in preda alle dittature, con tutta la sua sequela di rifugiati in cerca
di salvezza (a Zurigo, come in Onsernone). “Dalla
Germania cominciarono ad affluire in Svizzera gli
emigranti. Sempre di più. (…) Arrivarono ebrei e
comunisti. Molti venivano mandati da noi. Spesso erano persone difficili, ma i tempi erano tanto
sconvolti che non vi si badava …” annotava la Valangin nelle sue Memorie (p. 77).
Il dattiloscritto della novella era stato dato dalla
Valangin a Bixio Candolfi, che l’aveva fatto pubblicare “in prima mondiale” sulla Voce Onsernonese (no 5/1978) e poi prestato al Museo Onsernonese per la mostra del 2000, che ne curò una ristampa in un opuscolo appositamente creato dall’artista Miki Tallone (www.mikitallone.net).
Colorite e saporite sono poi le allusioni alle persone, agli animali e alle cose presenti nel Palazzo.
Comunque Silone conclude con una nota di ottimismo, sulla scia dello “spirito di Locarno” del
1925 e di quello “di Comologno”, sempre disposti
a ritentare un nuovo inizio.
Nelle sue memorie Aline Valangin descrive così
Silone a Comologno: “Trascorse alcune settimane alla Barca, dove si sentiva bene. Sdraiato in
giardino, con un libro in mano, rimaneva silenzioso, un po’ appartato, mentre altri ospiti schiamazzavano facendo il bagno o intrattenendosi vivacemente. Durante le brevi passeggiate in paese
aveva fatto conoscenza con gli abitanti. Li trovava per molti versi molto simili ai suoi compaesani dell’Abruzzo. Ebbene è possibile che i contadini di montagna agiscano e pensino dappertutto in
modo uguale. Spesso tra queste considerazioni gli
prendeva la nostalgia del suo villaggio, che da così
tanto tempo non aveva più rivisto. C’era una ragazza particolarmente carina che portava il latte
in casa, peraltro un’italiana, tranquilla e taciturna,
al contrario delle agili ragazze del paese che non
sono mai impacciate quanto a scherzi e a spassi.
Abbassava gli occhi quando la guardava e arrossiva. Noi lo punzecchiavamo, anche lui era un inibito. Ma nient’altro. Lei era manifestamente un suo
ideale femminile, come poi tutte le figure di donne e ragazze dei suoi libri sono simili a questa giovane lattaia. Era un rimasuglio della sua educazione cattolica e delle sue origini paesane. Un tempo aveva anche avuto intenzione di farsi prete, il
massimo ideale per i suoi compaesani. Qualcosa di quest’aspirazione gli era rimasto, o comunque il bisogno di agire da precettore moraleggiante nelle sue opere.“
(A.Valangin, Interwiew mit sich selbst. Manoscritto. p. 97)
Silone ad Aline Valangin
Da alcuni estratti di lettere di Silone possiamo conoscere i sentimenti dello scrittore debuttante nei
confronti di Aline Valangin:
“Me comprendrez-vous, Madame, si je vous écris
maintenant? Si je vous écris dans cette aube pluvieuse, après que tous les torrents, toutes les cascades, toutes le cataractes, tous les orages de la vie, du
bonheur, de l‘amour, se sont déchainées sur moi,
m’on submergé, m’ont presque fait mourir? (…)
Mais pour vous écrire, j’ai une raison plus grande:
de la joie présente, c’est à vous que je suis débiteur.
Sans vous, sans vous avoir connue, sans avoir passé par vous, sans avoir été éduqué par vous, je n’aurais pu jamais atteindre cette plénitude, cette surhumaine plénitude, au delà de la quelle il n’y a plus
rien. Cette plénitude qui est aux bords de la vie et
au-delà il y a l’abîme. Ce qui augmente ma reconnaissance c’est que vous avez voulu cela consciemment: - je vous l’ai déjà dit, mais maintenant je le
sens et je n’ai plus de doute. Vous avez fait le compte? Notre amitié a durée 9 mois! Le temps que la nature a donné aux femmes pour créer une nouvelle
vie, et si vous saviez quel enfant merveilleux, quel
amour éblouissant vous aviez mis au monde. Je vous
écrirai un nouveau Magnificat … un motif “virgilien” …”
“J’ai beacoup de confiance en vous. Je parle avec
vous de choses que je ne peux pas dire à d’autres. Je
pourrai vous demander conseil pour les choses les
plus importantes de ma vie, si on se voyait souvent.”
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“(…)
Benedicta intra mulieribus
Et benedictus fructus ventris tui …
Veramente, noi non abbiamo bisogno di stare insieme per sentirci l’uno nell’altro.”
La relazione fu tuttavia interrotta da Ignazio Silone nell’aprile del 1933, con una lettera dura e
aspra ad Aline Valangin (cfr. V. Todisco in Quaderni grigionitaliani, 4 - 1996). I contatti tra loro ripresero solo alcuni decenni dopo a Roma.
“… Lorsque dans cette semaine mémorable, dans
cette “épiphanie” qui fut notre arrivée à Comologno, je vous racontais mes amitiés du passé, ne vous
rappelez pas que je conservais de toutes un souvenir
agréable?”
In un momento storico in cui un’immigrazione di massa in Europa sta suscitando sentimenti e
riflessioni controverse la riproposta di questo testo non vuol che rammentarci l’esperienza analoga di poco meno di un secolo fa e lo spirito di accoglienza che ha offerto un po’ di sollievo e di speranza a numerosi rifugiati.
“Alors c’est aussi possible que je ne reviens pas: que
je ne vous revois pas; que je n’entends pas votre voix;
que je n’entends pas votre récit de votre voyage d’Italie (…)
Alors c’est possible que je n’entendrai pas votre voix;
cette voix si chère, si douce, si polie, si pure, si propre, cette voix à vous, chère Aline; et je ne reverrai
pas votre visage, ce visage, mon Dieu, ce visage si
doux et émouvant; si tourné et détourné et retourné: si doux, si poli et si cher, si consolant; si reconsolant; si réconfortant, si réconciliant; avec le genre
humain, avec l’espèce humaine; si réjouissant, si calmant. Alors c’est possible que nous ne nous reverons
pas. Peut-être c’est aussi mieux (…).
Pourquoi nous ne nous reverrons pas, ni ici (ndr: alla
Barca), ni a Zürich? Mais je ne peux pas l’expliquer.
Vous savez tout. Vous m’avez en vous, entièrement.
Je vous porte en moi, maintenant et pour toujours;
je vous ai découverte en moi; vous, femme de ma
race, femme méditerranéenne; femme chrétienne.
Par de là les siècles nos racines se sont rencontrées:
par de là les montagnes et les lacs; par de là les profondeurs; par de là les distances énormes qui ce sont
écloses après la dispersion; par delà les distances encore plus grandes que la société crée et par de là les
distances sociales; nous nous sommes rencontrés, retrouvés – (…)
Non, il ne faut pas aimer notre amour; il faut le savourer; il faut le préserver; il faut le laisser obéir à
ses lois; à ses mouvements, qui viennent de si loin:
qui viennent de par delà les siècles, et nous ne savons
pas où il vont. Non, vraiment, je ne veux pas et je ne
peux pas banaliser aussi cela. Si cela me fait souffrir,
j’aime cette souffrance. J’aime avoir encore quelque
chose qui me fait les yeux humides, qui me sauve de
l’ennui, qui me tient debout; qui me rappelle avec
ces souffrances, mes origines et mon but; notre chemin commun; nos origines communes; notre parenté devant la terre et le ciel; notre communion; notre
unité. Devant cela, tout le reste est si peu et petit …
chère Aline, cher rosier, ma chère, mia cara …”
(Sozialarchiv ZH, Ar 116.1)
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Antico Testamento
La Genesi
I tempi antichi dalla creazione al diluvio
Novella di Ignazio Silone
“Figli di Dio »: esseri che appartengono alla corte o all’esercito di Jahvè, lo
servono e sono suoi angeli (messaggeri); esseri contrapposti alle « figlie degli
uomini », con esse si unirono e ne sarebbero nati i giganti, famosi eroi.
2
Genesi VI, 1-2. La Bible de Jérusalem
(1955) traduce « … e presero in moglie
tutte quelle che loro piacquero.»
3
Il testo biblico usa YAHWE: gli ebrei
non osano nominare Dio con questo nome, sostituiscono il tetragramma
con nomi vari tra cui Adonai (Signore)
o l’Eterno (ebr.: El-Olam, Ehad), nome
usuale nel mondo protestante.
4
Genesi VI, 5; Silone ha modificato il
testo biblico originale sostituendo «erano rivolti ogni giorno al male » con
« erano rivolti ogni giorno unicamente verso la donna” (maligna sostituendo
“il male” con “donna”?).
5
Genesi VI, 6-7.
6
“Carne” (ebr.: basar) indica le parti
molli del corpo, quindi “corpo”; “ogni
carne” sta per “tutti gli esseri viventi corporei, uomini e animali” o “tutti gli uomini” o anche “tutte le anime” in quanto, per l’A.T., carne e spirito non sono in opposizione. Carne designa l’uomo passeggero e debole, ma
non è intesa come fonte di peccato. È in
S. Paolo che essa assume connotazione negativa.
7
Genesi VI, 12. La Bible de Jérusalem
(1955) traduce: « perché ogni carne aveva una condotta perversa sulla terra. »
8
Stauffer, Tschanz e Morgenthaler: potrebbe trattarsi di un’allusione alle controverse vicende giudiziarie del caso
Riedel-Guala (cfr nota 25).
9
Genesi VI, 8.
10
Genesi VI, 13. La Bible de Jérusalem
(1955) traduce : «… la fine di ogni carne è arrivata, l ho deciso … »
11
Gopher (o anche kedr): il termine
ebraico è stato tradotto nella Vulgata
con “legni verniciati di bitume”, “legni
lisciati”, “legni piallati” o “legni resinosi”. Si ipotizza che gopher derivi dal babilonese guhure is erini “travi di cedro”
o dall’assiro guparu “canna”. I Settanta hanno ignorato il termine. In epoca
moderna si è ipotizzato che s’intendesse il cipresso o il pino o il cedro.
12
Genesi VI, 14.
13
La descrizione che segue fa evidenti allusioni a locali e persone della Barca di Comologno.
1
Si pubblica qui il testo originale in francese con le
traduzioni in italiano e tedesco illustrate da note
esplicative. ◆
Per comprendere meglio il contesto della novella e della Barca:
- P. KAMBER, Storie di due vite. W. Rosenbaum e A. Valangin.
Dadò ed. Locarno 2010.
- A. VALANGIN, Interwiew mit mir selbst. Manoscritto.
- A. VALANGIN, Erinnerungen (Mémoires de Féodora). Manoscritto.
- E. HASLER, Aline und die Erfindung der Liebe. Nagel &
Kiemche. 2000.
Un doveroso e sentito grazie alle persone che hanno curato la traduzione del testo: Regina Gfeller
e Tanja Coray, e un particolare ringraziamento a
Eveline Hasler.
Ignazio Silone e Aline Valangin
a Comologno
1. Quando gli uomini ebbero iniziato a moltiplicarsi sulla faccia della terra e che a loro furono
nate delle figlie, i figli di Dio1 videro che le figlie
degli uomini erano belle, e ne presero in moglie
tutte quelle che ebbero scelto.2
2. Allora l’Eterno3 vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i pensieri del loro cuore erano rivolti ogni giorno unicamente verso la donna.4 E coloro che non riuscivano a procurarsi direttamente una donna con mezzi normali mettevano degli annunci sui giornali,
o si rivolgevano ad agenzie speciali, pagando una
tassa. E la tassa era sempre modesta.
3. Allora l’Eterno disse: sterminerò dalla faccia
della terra l’uomo che ho creato, dall’uomo fino
al bestiame, ai rettili e agli uccelli del cielo. Poiché
mi pento di averli fatti.5
4. Dio guardò la terra: ogni carne6 aveva corrotto la sua via sulla terra.7 Nessuno rispettava la legge. Non c’erano ancora tribunali per far rispettare la legge. E ciò era male. Ma, poiché non c’erano
tribunali, non c’era nemmeno il signor Stauffer8
quale presidente, né il signor Tschanz, quale procuratore, né il signor Morgenthaler, quale esperto. E ciò era bene.
5. Solo Noè, uomo giusto e integro, trovò grazia
agli occhi dell’Eterno.9
6. Allora Dio disse a Noè: la fine di ogni carne è
decretata da parte mia. Distruggerò gli uomini
con la terra.10
7. Fa dunque un’arca di legno di gopher.11 Tu disporrai quest’arca in piani e in celle.12 Ecco come
farai: costruirai un piano inferiore, un secondo e
un terzo.13 All’inferiore collocherai la cucina con
il Primus, la sala da pranzo, il fumoir e l’organo.
Al secondo metterai la sala da bagno con il Boyler,
il salotto, la biblioteca e i ritratti degli avi. Al terzo
lascerai la Terza14, te ne prego.
Ma se vuoi infastidirla, puoi mettere nel corridoio, davanti la sua porta, il gioco di ping-pong15
per i giorni di pioggia e durante il diluvio, t’assicuro che ne farò cadere dell’acqua …
8. Indi, di tutto ciò che vive, di ogni carne, farai
entrare nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: ci saranno dei maschi e delle
femmine; uccelli secondo le loro specie, bestiame
secondo le loro specie. Due di ogni specie verranno da te, perché tu le conservi in vita.16 Solo dei
gatti siamesi ti permetto di prenderne innumerevoli perché mi piacciono.
9. Noè eseguì tutto ciò che l’Eterno gli aveva ordinato. 17
10. Sette giorni dopo le acque del diluvio furono
sulla terra. Tutte le sorgenti del grande abisso scaturirono. E le cataratte dei cieli si dischiusero. E la
pioggia cadde sulla terra quaranta giorni e quaranta notti. 18
11. Le acque crebbero e sollevarono l’arca. E l’arca s’elevò al di sopra della terra. E l’arca galleggiò
sulla superficie delle acque. Le acque s’ingrossarono sempre più e tutte le montagne alte che stanno sotto il cielo furono coperte.19 L’Himalaia e lo
Zürichberg furono sommersi.
12. Tutto ciò che si muoveva sulla terra perì, tanto gli uccelli quanto il bestiame e gli animali. Tutto ciò che strisciava sulla terra perì.20 Al caffè
Odéon21 non c’era più nessuno: tutti i tavoli erano liberi.
13. Le acque furono grosse sulla terra durante
centocinquanta giorni. Allora Dio si sovvenne di
Noè, fece passare un vento sulla terra e le acque si
placarono. Le sorgenti dell’abisso e le cataratte dei
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cieli furono richiuse e la pioggia non cadde più dal
cielo.22
pergamene per farne dei paralume, hanno scavato
una piscina più gelida di un frigorifero.29
14. Il settimo mese, il diciassettesimo giorno del
mese, l’arca s’avvicinò al monte Ararat. Il decimo
mese apparvero le sommità delle altre montagne.23
21. Sola testimone dell’epoca di Noè resta la Terza.
È difficile stabilire quando sia nata, ancora più difficile è prevedere quando morirà.
15. Ma Noè non aveva ancora un’ancora per aggrapparsi alla terra. Così, quando le acque si ritirarono completamente al disopra delle montagne,
delle colline e delle pianure e ripresero il loro posto nel mare e negli oceani, le acque trascinarono
con sé l’arca di Noè.
22. Degli antichi patriarchi, profeti e re non restano che le maschere30 e qualche mummia all’entrata degli stanzini.
16. L’Antico Testamento non sa dire quanto tempo durò la lotta dell’arca contro le acque. La ruota
del tempo non gira davanti a Dio. Davanti all’Eterno non c’è né passato, né futuro. Tutto è presente:
Noè, Ulisse e Lindberg,24 Adamo e il dottor Riedel,
25
Eva e Antonia Guala.
24. Di tutti i cani non ne restano che due: Mutzi e
Dodo.31
23. Di tutti i gatti siamesi non ne restano che due:
Heiri e Garage.
25. Di tutti gli uccelli non resta che Flora, il pappagallo del signor Degiorgi.32
26. Il gallo è morto.33
17. Fatto sta che durante tutto il medio Evo l’arca di Noè fu segnalata con terrore in parecchi posti del Mediterraneo. La sua forma poco comune
metteva in fuga i Turchi e i pirati, obbligò le balene a rifugiarsi nei mari del nord e gli squali nell’Atlantico. È a causa di lei che nel Mediterraneo
si trovano soltanto conchiglie e vecchie scatole di
sardine.
18. Ora avvenne che in quel tempo un ticinese, un
certo Remonda,26 speculava alla Borsa di Parigi su
tutti i valori non copribili. Aveva una forma di follia che lo spingeva ad acquistare per qualche centesimo castelli in Spagna27 mai esistiti e navi da tempo affondate. Quando, verso il 1750, l’arca di Noè
fu gettata da una tempesta nell’Atlantico verso la
foce del Po, il signor Remonda non ebbe difficoltà a provare che, tra tutte le navi che avevano fatto
naufragio, di cui aveva acquistato il diritto di proprietà, c’era pure l’arca di Noè. E il suo diritto fu
riconosciuto.
27. Battista è morto.
28. Ma lo spirito dell’arca, lo spirito di Noè, lo spirito antidiluviano, lo spirito dell’ottimismo umano è rimasto nell’arca.
29. Quando più nessuno parlerà dello “spirito di
Locarno”,34 lo spirito di Comologno sarà sempre
vivo. È sopravvissuto al diluvio. Sopravviverà a
tutte le crisi.
30. Esso attira uomini di ogni razza e religione.
Sopprime le differenze tra i Cinesi e i Russi, tra
gli Italiani e i Tedeschi, tra gli Ebrei e i Cattolici, e
persino tra gli Svizzeri del Ticino e gli Svizzeri di
Berna. 35
31. L’arca fu costruita prima di Babele.36
32. Prima della confusione delle lingue.
19. E l’arca fu rimorchiata attraverso il Po, la Lombardia, il Lago Maggiore, il torrente Maggia, il ruscello Isorno fino a Comologno, patria del citato
Remonda. E l’arca fu collocata sul dosso della collina ove si trova tuttora, chiamata volgarmente la
Barca.
33. Prima della ripartizione delle nazioni.37
20. Ma se per bontà dell’Eterno s’era salvata dal
diluvio, non s’è salvata dagli architetti surrealisti28
che l’hanno ridotta allo stato attuale, le hanno applicato delle grondaie che annaffiano i visitatori e
rovinano il gioco della bocce, hanno usato delle
Secondino Tranquilli
34. L’arca fu all’inizio. L’Inizio.
35. E vi assicuro che l’umanità finirà col suo inizio.
Zurigo, 23 dicembre 1931.
Rotbuchstrasse, 77
“Tersilia Tonacini, detta Terza, era
stata la governante del precedente proprietario del Palazzo in cui,
per contratto, aveva diritto di abitare fino alla morte. Le sue stanze si trovavano al terzo piano, dove si cucinava i pasti in un camino fuligginoso e
dove si ritirava per conto suo. Era proprietaria di un prato e di una mucca.
In casa entrava da una porta sul retro
dove neppure nelle notti più buie accendeva la luce. È da lei che A. Valangin si è sentita raccontare molte storie e leggende della valle, vere o inventate. (…) La Terza amava narrare storie di fantasmi e di streghe, non senza pensieri reconditi. (…) Alla Terza
non è mai garbato che la signora Valangin avesse comperato la casa. Lei
era del parere che tutto le appartenesse. Si riteneva la proprietaria ed è stato uno choc per lei quando la casa fu
venduta. Diceva sempre che la notte arrivavano dei fantasmi alla ricerca di testamenti e soldi. Lo raccontava per far paura alla gente. Era cattiva. Voleva far paura affinché nessuno
restasse. Aveva pensato che così anche
Aline Valangin non avrebbe comperato la casa. (…) A sentire lei il fantasma era « il signore della Barca », Guglielmo Remonda, che aveva costruito
il Palazzo. » (KAMBER, Storia di due
vite. p. 347ss).
15
Il gioco del ping-pong era un importante passatempo alla Barca, praticato soprattutto in giardino.
16
Genesi VI, 19 – 20.
17
Genesi VI, 22.
18
Genesi VII, 10-12.
19
Genesi VII, 17-19.
20
Genesi VII, 21-23.
21
Il Café Odéon di Zurigo, nato nel
1911, fu celebre ritrovo dei Dadaisti.
Lo frequentarono Tristan Tzara, Hans
Arp, Hugo Ball, Lenin, Mussolini,
Einstein, Brecht, Frisch, Grock, Gottlieb Duttweiler, Else Lasker Schüler,
W. Furtwängler, A. Toscanini, Stefan
Zweig, Ignazio Silone e Vinicio Salati.
Si ritrovavano all’Odeon pure Silone e
Rosenbaum che vi giocava volentieri a
scacchi. (KAMBER op. cit. p. 378).
22
Genesi VII, 24 – VIII, 2.
23
Genesi VIII, 4-5.
24
Lindberg: ai navigatori Noé e Ulisse Silone affianca l’aviatore statunitense Charles Augustus Lindbergh (19021974) che nel 1927 compì la prima
trasvolata aerea in solitario dell’Atlantico, da Nuova York a Parigi.
25
Max Riedel (medico di Berna) e
l’amante Antonia Guala (musicista) erano stati incolpati della morte per avvelenamento di Ida RiedelSchnewlin (1925), moglie del medico. Fu chiesta una revisione del processo nel 1931: la causa fu difesa tanto brillantemente dall’avv. W. Rosenbaum che l’argomento fece clamore
su tutta la stampa dell’epoca (P. KAMBER, op. cit. p. 134-136 ; A .V. Interwiew mit mir selbst p. 199 ss). È comunque curioso l’accostamento che
Silone fa del dott. Riedel con Adamo
e di Antonia Guala con Eva, entrambe storie d’amore adombrate da vera o
presunta colpa.
14
Un barone Remonda nella prima
metà del XVIII sec. col commercio aveva fatto cospicua fortuna in Francia.
Nel ‘700 esisteva già a Comologno un
palazzo detto “della Barca”, così chiamato – pare – in seguito al fortunato
acquisto da parte del Remonda di un
veliero dato per disperso che, messo all’asta ma poi felicemente approdato,
divenne con tutto il carico e per poco
prezzo proprietà dello scommettitore,
costituendo l’origine della sua fortuna.
L’attuale palazzo della Barca risale al
1770, fatto costruire da Guglielmo Antonio Remonda, abbiatico del barone.
27
Châteaux en Espagne: « castelli in aria »
28
Alla Barca erano stati ospiti gli architetti del Neubühl, un gruppo di avanguardisti, della cui cooperativa era presidente W. Rosenbaum. (KAMBER, op.
cit. p. 132ss e p. 360 ).
29
Della piscina ci sono varie foto. In
paese aveva tuonato allo scandalo il
parroco per il fatto che gli ospiti vi facessero il bagno in costume, talora
spiati dai ragazzi appostati sugli alberi
vicini. (KAMBER, op. cit. p. 343).
30
I coniugi Rosenbaum avevano una
collezione di maschere alcune delle
quali si trovano tuttora nel palazzo.
31
I cani bassotti di A. Valangin.
32
Daniele Degiorgi, il precedente proprietario, uno degli eredi dei Remonda, « che arrivava a Comologno il sabato, col pappagallo Flora appollaiato sulla spalla … » cfr Voce Onsernonese 5/1978.
33
Il gallo della Terza. Ma Le coq est
mort è pure una nenia a canone molto popolare.
34
Richiamo al patto di Locarno del
1925 che favorì un periodo di pace in
Europa.
35
Alla Barca soggiornarono cinesi come Sam Tschi Kwong (chimico)
Liang Tsong Tai (letterato) e Ssu Tu
(pittore); russo era il Rosenbaum; italiani: Silone, E. Rossi, P. Rossi, Buonaiuti … ; tedeschi: Arp, von Brentano, Frey, Humm, Marchwitza, M. Oppenheim, Helbig, Rabinovitch, Rings, Toller, Tuchoslky, Zimmer … gli
austriaci Buber e Rode; ebrei erano
Brycks, Mendelsohn, Rosenbaum, Seidenfeld; cattolico era certamente il teologo Buonaiuti. Quanto alla (pretestuosa) rivalità tra Ticinesi e Svizzeri d’Oltralpe nulla è cambiato da allora.
36
Genesi XI. È immaginabile che in
casa Rosenbaum ci fosse una certa qual
babilonia linguistica …
37
In un clima di esasperante fanatismo
nazionalistico l’affermazione è tutt’altro che anodina.
26
La Terza (Tersilia Tonacini) alla Barca
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Ancien Testament
La Genèse
SILONE A AV
A. R-D
Comologno, Val Onsernone
Castello La Barca
Le monde et la barque
à m.me aline rosenbaum
écoutez,
ce n’est pas vrai
que les gens
soient méchants.
Non, les gens sont bons.
ou, mieux,
les gens?
les gens sont naturels.
en effet
lorsqu’une barque s’en va-t-au large
et que, sous le ciel calme,
la mer est calme,
beaucoup de gens se trouvent sur la plage,
beaucoup de gens la barque admirent.
mais,
si la mer contre le ciel se met en colère
et la barque est en danger,
personne est sur la plage
et si la barque sombre
personne la voit.
avec cela
je ne veux pas dire
que les gens soient méchants.
non, les gens sont bons.
ou mieux:
les gens?
les gens sont naturels.
I. SILONE
2 aout 1931
Les temps anciens depuis
la création jusqu’au déluge.
Aline Valangin
1. Lorsque les hommes eurent commencé
à se multiplier sur la face de la terre et que
les filles leur furent nées, les fils de Dieu virent que les filles des hommes étaient belles, et ils en prirent pour femmes toutes celles qu’ils choisirent.
2. Alors l’Eternel vit que la méchanceté des
hommes était grande sur la terre, et que toutes les pensées de leur coeur se portaient
chaque jour uniquement vers la femme. Et
ceux qui ne reussissaient à se pourvoir directement de femme par le moyen normal,
mettaient des annonces sur les journaux, ou
s’adressaient à des agences particulières, en
payant une taxe. Et la taxe était toujours plus
modeste.
3. Alors l’Eternel dit: j’exterminerai de la face
de la terre l’homme que j’ai créé, depuis
l’homme jusqu’au bétail, aux reptiles et aux
oiseaux du ciel. Car je me repens de les
avoir faits.
4. Dieu regarda la terre: toute chair avait corrompu sa voie sur la terre. Personne respectait la loi. Il n’y avait pas encore de tribunaux
pour faire respecter la loi. Et cela était mal.
Mais, puisqu’il n’y avait pas de tribunaux, il
n’y avait non plus de monsieur Stauffer, comme président, ni de monsieur Tschanz, comme procureur, ni de monsieur Morgenthaler,
comme expert. Et cela était bien.
5. Seulement Noé, homme juste et intègre,
trouva grace aux yeux de l’Eternel.
6. Alors Dieu dit à Noé: la fin de toute chair
est arretée par devers moi. Je vais détruire
les hommes avec la terre.
7. Fais-toi donc une arche de bois de gopher. Tu disposeras cette arche en étages et
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en cellules. Voici comment tu feras: tu construiras un étage inférieur, un second et un
troisième. A l’inférieur tu placeras la cuisine
avec le Primus, la salle à manger, le fumoir
et l’orgue. Au second tu mettras le cabinet
de bain avec le Boyler, le salon, la bibliothèque et les portraits de tes ancêtres. Au troisième tu laisseras la Terza, je t’en prie. Mais
si tu veux l’embêter, tu peux mettre dans le
couloir, devant sa porte, le jeu de ping-pong
pour les jours de pluie et pendant le déluge,
je t’assure, que j’en ferai tomber de la flotte...
8. Ensuite, de tout ce qui vit, de toute chair,
tu feras entrer dans l’arche deux de chaque espèce, pour les conserver en vie avec
toi: il y aura des mâles et des femelles; des
oiseaux selon leur espèces, du bétail selon
leur espèces. Deux de chaque espèce viendront vers toi, pour que tu les conserves la
vie. Seulement des chats siamois je te permets d’en prendre sans nombre, car je les
aime.
9. Noé exécuta tout ce que l’Eternel lui avait
ordonné.
10. Sept jours après, les eaux du déluge furent sur la terre. Toutes les sources du grand
abîme jaillirent. Et les écluses des cieux
s’ouvrirent. Et la pluie tomba sur la terre quarante jours et quarante nuits.
11. Les eaux crurent et soulevèrent l’arche.
Et l’arche s’éleva au-dessus de la terre. Et
l’arche flotta sur la surface des eaux. Les
eaux grossirent de plus en plus et toutes les
hautes montagnes qui sont sous le ciel entier, furent couvertes. L’Himaiala et le Zürichberg furent submergés.
12. Tout ce qui se mouvait sur la terre périt,
tant les oiseaux que le bétail et les animaux.
Tout ce qui rampait sur la terre périt. Au café
Odéon il n’y avait plus personne: toutes les
tables étaient libres.
13. Les eaux furent grosses sur la terre pendant centcinquante jours. Alors Dieu se souvint de Noé, fit passer un vent sur la terre et
les eaux s’apaisèrent. Les sources de l’abîme et les écluses des cieux furent fermées
et la pluie ne tomba plus du ciel.
52
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14. Le septième mois, le dix-septième jour
du mois, l’arche s’approcha du mont Ararat.
Le dixième mois apparurent les sommets
des autres montagnes.
15. Mais Noé n’avait pas d’ancre pour se
cramponner à la terre. Ainsi, lorsque les
eaux se retirèrent complètement de dessus les montagnes, les collines et les plaines et reprirent leur place dans les mers et
les océans, les eaux emportèrent avec elles
l’arche de Noé.
16. L’Ancien Testament ne peut pas dire
combien de temps dura la lutte de l’arche
contre les eaux. La roue du temps ne tourne pas devant Dieu. Devant l’Eternel il n’y a
pas de passé, ni de futur. Tout est présent:
Noé, Odysseus et Lindberg, Adam et le docteur Riedel, Eve et Antonia Guala.
17. Toujours est-il que pendant tout le
Moyen-Age l’arche de Noé fut signalée avec
terreur en plusieurs endroits de la Méditerranée. Sa forme peu commune mettait en fuite
les Turcs et les pirates, obligea les baleines
à se réfugier dans les mers du nord et les requins dans l’Atlantique. C’est à cause d’elle
que dans la Méditerranée on ne trouve plus
que des coquillages et des vieilles boîtes de
sardines.
18. Or, il arriva qu’en ce temps un Tessinois,
un certain Remonda, spéculait dans la Bourse de Paris sur toutes les valeurs irrécouvrables. Il avait une forme de folie qui le poussait à acheter pour quelques centimes des
châteaux d’Espagne n’ayant jamais existés
et des bateaux depuis longtemps submergés. Lorsque, vers 1750, l’arche de Noé fut
jetée par une tempête dans l’Adriatique, vers
l’embouchure du Pô, monsieur Remonda
n’eut pas de peine à prouver que, parmi tous
les bateaux ayant fait naufrage, dont il avait
acheté le droit de propriété, il y avait aussi
l’arche de Noè. Et son droit fut reconnu.
19. Et l’arche fut remorquée, par le Pô, à travers la Lombardie, par le Lac Majeur, par le
torrent Maggia, par le ruisseau Isorno, jusqu’à Comologno, patrie du dit Remonda. Et
l’arche fut placée sur le dos de la colline, où
elle encore se trouve, appelée vulgairement
la Barca.
20. Mais, si elle, par la bonté de l’Eternel,
s’était sauvée du déluge, ne s’est pas sauvée des architectes surréalistes, qui l’ont réduite dans son état actuel, lui ont appliqué
des gouttières qui arrosent les visiteurs et
abîment le jeu de boccia, ont employé des
parchemins pour faire des abat-jours, ont
creusé un bassin plus glacé d’un frigidaire.
33. Avant le partage des nations.
34. L’arche fut au commencement. Le Commencement.
35. Et je vous assure que l’humanité finira
par son commencement. ◆
21. Seul témoin de l’époque de Noé reste la Terza. Il est difficile d’établir quand elle
est née, il est encore plus difficile de prévoir
quand elle mourra.
22. Des anciens patriarches, des prophètes et des rois ne restent que les masques et
quelques momies placées à l’entrée des cabinets.
Zurich, le 23 décembre 1931
Rotbuchstrasse, 77
23. De tous les chats siamois ne restent que
deux, Heiri et Garage.
24. De tous les chiens ne restent que deux,
Mutzi et Dodo.
25. De tous les oiseaux ne reste que Flora, le
perroquet de monsieur Degiorgi.
26. Le coq est mort.
27. Baptiste est mort.
28. Mais l’esprit de l’arche, l’esprit de Noé,
l’esprit antidiluvien, l’esprit de l’optimisme
humain est resté dans l’arche.
29. Lorsque personne parlera plus de
l’«esprit de Locarno», l’esprit de Comologno
sera toujours vivant. Il a survécu au déluge. Il
survivra à toutes les crises.
30. Il attire des hommes de toutes les races
et religions. Il supprime les différences entre
les Chinois et les Russes, entre les Italiens et
les Allemands, entre les Juifs et les Catholiques, et même entre les Suisses du Tessin
et les Suisses de Berne.
31. Car l’arche fut construite avant Babel.
32. Avant la confusion des langues.
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Altes Testament
von «Tempo Presente». Nach der Abspaltung gründete er die «Unione dei Socialisti», von welcher er sich
später zurückzog, um sich vollständig seiner literarischen Arbeit zu widmen.
Genesis
Die Urzeiten
von der Erschaffung bis zur Sintflut.
Eine Novelle von Ignazio Silone
von Yvonne Bölt
e Gian Pietro Milani
VORWORT
Diese Novelle wurde im Dezember des Jahres 1931
vom italienischen Schriftsteller Ignazio Silone zu Ehren seiner Gästin und Freundin Aline Valangin verfasst, die denselben als politisch Geflohene dazu eingeladen hatte, einige Zeit im Castello della Barca di
Comologno im Onsernone Tal zu verbringen. So verbrachte Frau Valangin sodann mehrere Sommer und
während dem zweiten Weltkrieg auch längere Phasen in dem Palast, den sie im Jahre 1929 gekauft hatte. Sie lud in die Barca viele Künstlerfreunde ein, die
nach Zürich geflohen waren. Diesen bot sie so Hilfe und Gastfreundschaft an, so dass jene einige Ferien verbringen konnten. Das Dorf wurde so Zeuge des
Besuches einer aussergewöhnlichen Reihe an bedeutenden Persönlichkeiten der deutschen, schweizer und
italienischen Kultur, die mit ihrem Aufenthalt den
herrschaftlichen Palast aus dem 18. Jahrhundert berühmt machten.
Ignazio Silone (Pescina 1900 – Genf 1978) war
Sohn einer Bauernfamilie, von denen er während
dem Erdbeben des Jahres 1915 fast alles verlor. Damals war sein Name Secondino Tranquilli. Nachdem
er die gymnasialen Studien unterbrochen hatte, ging
er nach Rom, um sich dort politisch zu engagieren,
indem er an der Gründung der PCI (Kommunistische
Partei) teilnahm, von welcher er im Jahre 1927 Leiter wurde. Gemeinsam mit Palmiro Togliatti wurde er
an die VIII Versammlung des Komintern geschickt: in
der Folge des Sturzes von Trotzky und Zinoviev überlegte er sich eventuell sogar die PCI zu verlassen. Dies
tat er dann im Jahre 1930, als er in die Schweiz floh,
wo er bis ins Jahre 1943 blieb und von wo aus er seinen militanten Antifaschismus im Umfeld der italienischen Migration pflegte. In Zürich, wo er als Italienischlehrer angestellt wurde, hat er den Salon von W.
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Rosenbaum besucht, mit welchem er die Zeitschrift
„Information“ gründetete, an welcher sodann auch
die Literaten Rudolf Jacob Humm, Jean Paul Samson
(Französischübersetzer seiner Werke) und Ernst Toller
mitarbeiteten. Aline Valangin beherbergte Silone zudem auch in der Barca im Comologno, welche ihn zu
der Novelle La Genèse (1931) inspirierte. Es waren
dann tatsächlich auch die Rosenbaum’s, welche ihn
zur Veröffentlichung von Fontamara (1933) ermutigten, eine Erzählung, die sofort grosse Verbreitung
fand und in um die zehn Sprachen übersetzt wurde.
Auf sie folgten sodann Un viaggio a Parigi (1934),
Der Faschismus (1934), Pane e vino (1937), La
scuola dei dittatori (1938), Il seme sotto la neve
(1941), etc.
In denselben Jahren besuchte Silone auch Fontana Martina, die „kommunistische Dorfkomune“ von
Ronco s/Ascona, welche vom Berner Tipographen
Fritz Jordi mit der Unterstützung von Carl Meffert
(alias Clément Moreau, Illustrator von Fontamara), dem Romancier Bernhard von Brentano, dem
Arzt Fritz Brupbacher sowie dem Militanten Walter Bringolf (der sodann Nationalrat und sozialistischer Stadtpräsident Schaffhausens wurde) gegründet
wurde; gemeinsam druckten sie dort antifaschistische
Flugblätter, die heimlich nach Italien geschickt wurden. 1936 gründete er die «Nuove edizioni di Capolago», im Rahmen welcher Werke von Ernesto Rossi
und Gaetano Salvemini veröffentlicht wurden. Während dem Krieg hatte er dann eine wichtige Rolle als
Mediator zwischen dem amerikanischen Geheimdienst und dem italienischen Widerstand; währenddessen leitete die Zeitung «L'Avvenire dei lavoratori».
Bei seiner Rückkehr nach Italien war er für die PSI
(Sozialistische Partei) tätig, von welcher er ins Parlament gesandt wurde. In der Folge war er Direktor
der Zeitung «Avanti!», von «Europa Socialista» sowie
Aline Valangin
und Wladimir Rosenbaum
Aline Valangin (Vevey 1889 – Ascona 1986). Aline Ducummum (Künstlernamen sodann Valangin,
Name der neuenburghischen Gemeinde, von welcher
ihre Ahnen stammten) war die Enkelin des grossen
Pazifisten und Friedensnobelpreisträgers (1902) Elie
Ducommun, bei welchem sie mit 13 Jahren zudem
die Bekanntschaft Bertha von Suttners, einer weiteren illustren Pazifistin, machen konnte. Ihr Vater, Jules Ducommun, war Apotheker sowie ein Freigeist,
der sich stark für die Wissenschaften und die „Reisen“
interessierte; die Mutter war eine Merz von Thun,
altkatholisch, deren Leidenschaft der Musik galt; ihr
Onkel war Richter und Berner Stadtrat. Nach der
Primarschule im Kanton Bern, studierte Aline mit 15
Jahren am Konservatorium von Lausanne bei einem
Schüler von Ferruccio Busoni Klavier.
Später dann lebte sie gemeinsam mit ihrem Ehemann, dem Anwalt Wladimir Rosenbaum, in Zürich,
wo sie dann auch dem Klub des Psychoanalysten Carl
Gustav Jung beitrat. Im glühenden kulturellen Klima
der 20er und 30er Jahre besuchten zahlreiche deutsche
und italienische Künstler, welche in die Schweiz migriert waren, die Residenz der Rosenbaums im Baumwollhof an der Stadelhoferstrasse in Zürich. Dies für
Gespräche über Psychologie, Literatur, politische Theorien und Konzerte. Unter ihnen waren Hans und
Sophie Arp, Max und Binia Bill, Arthur Bryks, Elias
Canetti, Max Ernst, Walter Helbig, James Joyce, Sam
Chi Kwong, Thomas Mann, Robert Musil, Max Pulver, Joseph Roth, Ernst Toller, Iganzio Silone, Rudolph
Jakob Humm, Jean Paul Samson, Max Terpis, Paolo
Rossi, Kurt Tucholsky, etc. Ein Nachhall dieser intensiven Momente und der faszinierenden Persönlichkeit
von A. Valangin ist uns auf einigen literarischen Seiten erhalten blieben, so zum Beispiel in den Romanen
Carolin von Rudolph Jakob Humm und in Ich mache nicht mehr mit von Paolo Rossi. 1929 entschloss
sich das Ehepaar Rosenbaum den Palast der Barca in
Comologno zu kaufen, der sodann für eine gewisse
Zeitspanne ein Ort für Sommeraufenthalte vieler der
zitierten Persönlichkeiten wurde, die dem Palast dank
ihrer Präsenz zu Bekanntheit verhalfen.
In Comologno hat Aline Valangin Artikel, Erzählungen und Romane geschrieben, welche sich im Umfeld
des Dorfes abspielten: Geschichten vom Tal (1937),
Tessiner Novellen (1939), La Bargada (GildePreis der Buchhändler, 1943), Casa Conti (1944),
Victoire oder die letzte Rose (1946), Dorf an der
Grenze (1982). Sie organisierte gar auch einen Webkurs für die jungen Frauen des Dorfes. Gemeinsam
mit ihrem zweiten Ehemann, dem russischen Musiker Wladimir Vogel, organisierte sie des Weiteren ein
Kurs in Dodekaphonie, an welchem Alban Berg, Willy Reich, Manfred Bukofzer, Lionel Patin, Landerer und Mons. Martino Signorelli für den gregorianischen Gesang teilnahmen. Nach dem Krieg zog Aline Valangin nach Ascona, wo sie ihre Tätigkeit als
Schriftstellerin und Psychoanalystin verfolgte und am
kulturellen Leben des Borgos teilnahm.
Das Castello della Barca. Dies ist der herrschaftliche Palast aus dem 18. Jahrhundert, welcher über
dem Dorf Comologno thront und von Guglielmo Antonio Maria Remonda (1738-1828) konstruiert wurde. Am Ursprung des Vermögens der Remonda, Kaufleute aus Frankreich, steht ein Schiff, welches versteigert wurde, nachdem es auf Grund seiner Verspätung
für verschollen gehalten wurde, dann aber dennoch
mitsamt ganzer Fracht glücklich den Hafen erreicht
hatte und schliesslich dem Palast den Namen gab.
Stammvater war Pietro (1658-1738), ein in Auxerre wohnhafter Baron. Berühmte Nachkommen der
Remonda waren Don Carlo, 1776 Pfarrer von Russo,
der 1796 den Berner Syndikator Viktor von Bonstetten beherbergte und Rektor des Kollegiums Papio war
(1802-03), sowie sein Enkel Carlo Francesco Remonda (1761-1847), der napoleonischer General geworden war, an was heute ein Schild auf seinem Geburtspalast erinnert.
Die am prestigeträchtigste Zeitspanne erlebte der Palast jedoch während der Epoche der Eheleute Rosenbaum-Valangin in den 30er Jahren. Dank diesen waren die zahlreichen, oben aufgeführten, herausragenden Persönlichkeiten der europäischen Kultur zu
Gast, die von den Rosenbaums bereits in Zürich beherbergt wurden. Später dann komponierte der Musiker Wladimir Vogel dort einige seiner Werke und
organisierte den bereits erwähnten, internationalen
Dodekaphonie-Kurs.
Für die Novelle La Genèse liess sich Silone vom
Namen des Palastes - „das Schiff“ – dazu inspirieren, eine Paraphrase des VI Kapitels der Genesis zu
schreiben, in welcher die Geschichte der Arche von
Noah, dem Patriarchen, der dazu gerufen wurde, seine Familie (sowie die Menschheit) und jeweils ein
Paar einer jeder Tieresart vor der drohenden Sintflut
zu retten, die von Yahvé berufen wurde, der es bereute, eine für die Bösartigkeit so anfällige Menschheit
geschaffen zu haben, erzählt wird.
Zwischen den Zeilen kann man sehr gut die Vorahnung des tragischen Szenarios nachempfinden, welches kurz davor war, sich über ganz Europa auszubreiten, welches zur Zeit bereits in den Händen der
Diktaturen war und eine ganze Reihe von Fliehenden
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auf der Suche nach Rettung (sowohl in Zürich, wie
auch im Onsernone) mit sich brachte. „Von Deutschland her strömten die Flüchtlinge in die Schweiz. Es
wurden immer mehr. (...) Es kamen Juden und Kommunisten an. Viele wurden zu uns geschickt. Oft waren
es schwierige Persönlichkeiten, aber die Zeiten waren ja
auch so verstört, dass man es nicht überhören konnte
...“, notierte Valangin in ihren Memoiren (S. 77).
Der maschinengeschriebene Text der Novelle wurde
von Valangin an Bixio Candolfi übergeben, der ihn
„weltweit exklusive“ in der Voce Onsernonese (Nummer 5/1978) veröffentlichte. Der maschinengeschriebene Text wurde im Jahre 2000 für eine Ausstellung
dem Museum von Onsernone übergeben, welches davon in einer Broschüre, die eigens von der Künstlerin
Miki Tallone (www.mikitallone.net) geschaffen wurde, eine Neuauflage herausgab.
Farbig und schmackhaft sind sodann die Anspielungen auf die Personen, Tiere und weiteren im Palast
präsenten Dinge. Dank des „Geistes von Locarno“
im Jahre 1925 sowie jenes „von Comologno“, die beide immer dazu bereit waren, an einen neuen Anfang
zu glauben, schliesst Silone dann aber doch mit einem
gewissen Mass an Optimisumus.
In ihren Memoiren schildert Aline Valangin Ignazio
Silone in Comologno mit diesen Worten:
„Er verbrachte manche Woche in der Barca, wo er
sich wohl fühlte. Im Garten liegend, mit einem Buch
in der Hand, blieb er still, etwas abseits, während
andere Gäste mit Lärm badeten oder sich lebhaft
unterhielten. Auf kurzen Spaziergängen durchs Dorf
lernte er die Bewohner kennen. Er fand sie seinen
Landsleuten in den Abruzzen in manchem sehr ähnlich. Nun, Bergbauern mögen überall gleich denken
und handeln. Oft überkam ihn bei solchen Betrachtungen Heimweh nach seinem Dorf, das er so lange nicht mehr gesehen hatte. Da war ein besonders
hübsches Mädchen, das die Milch ins Haus brachte,
übrigens eine Italienerin, still und stumm ergeben,
im Gegensatz zu den beweglichen Dorfmädchen, die
nie verlegen sind um Spass und Scherz. Sie schlug
die Augen nieder, wenn er sie ansah, und errötete.
Wir neckten ihn damit, auch er war gehemmt. Weiter nichts. Sie war offenbar sein weibliches Ideal, wie
denn alle Frauen- und Mädchenfiguren in seinen
Büchern diesem Milchmädchen ähnlich sind. Ein
Überrest seiner katholischen Erziehung und bäuerlichen Herkunft. Er hatte sogar einst im Sinn gehabt, Priester zu werden, das höchste Vorbild seiner
Landsleute. Etwas von diesem Verlangen ist ihm geblieben, jedenfalls das Bedürfnis, belehrend und versittlichend in seinen Arbeiten zu wirken.“
(A.V., Interwiew mit sich selbst. Manuskript. S. 97)
Silone und Aline Valangin
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Altes Testament
Aus einigen Auszügen der Briefe von Silone können
wir etwas mehr über die Gefühle des Schrisftellers gegenüber Aline Valangin erfahren (siehe S. 45).
Genesis
Die Beziehung wurde von Ignazio Silone im April
1933 abgebrochen, mit einem bitterbösen Brief an
Aline Valangin (siehe: V. Todisco in Quaderni grigionitaliani, 4 - 1996). Die Beiden nahmen aber ihre
Kontakte einige Jahrzehnte später in Rom wieder auf.
In Zeiten, in denen die Masseneinwanderung in Europa widersprüchliche Gefühle und Überlegungen
hervorruft, will dieser Text nicht mehr als uns an eine
ähnliche Erfahrung erinnern, die vor kaum einem
Jahrhundert stattgefunden hat, und an die Aufnahmebereitwilligkeit, die damals vielen Flüchtlingen ein
wenig Beistand, Erleichterung und Hoffnung gegeben
hat.
Der Originaltext auf Französisch wird wieder hier
veröffentlicht, darauf die Übersetzung auf Italienisch
und Deutsch, mit ausführlicheren Hinweisen. ◆
Ein grosses Dankeschön an alle die die Übersetzung
bearbeitet haben: Regina Gfeller, Tanja Coray und einen besonderen Dank an Eveline Hasler.
Um den Kontext der Novelle noch besser verstehen zu können:
- P. KAMBER, Geschichte zweier Leben - W. Rosenbaum & A.
Valangin. Limmat Verlag, ZH (1990) 2000.
- A. VALANGIN, Interwiew mit mir selbst. Manuskript.
- A. VALANGIN, Erinnerungen (Mémoires de Féodora). Manuskript.
- E. HASLER, Aline und die Erfindung der Liebe. Nagel &
Kiemche. 2000.
Die Urzeiten
von der Erschaffung bis zur Sintflut.
Eine Novelle von Ignazio Silone
«Gottessöhne«: Wesen die dem himmlischen Hof oder den Gottesscharen gehören; sie bedienen Gott und sind seine
Bote (Engel); sie hatten Beziehungen mit
den Töchtern der Menschen, die ihnen
Söhne gebaren; diese waren Riesen und
berühmte Helden.
2
Genesis VI, 1-2. Die Bible de Jérusalem (1955) übesetzt «… und sie nahmen sich alle jene zur Frau, die ihnen
gefielen.»
3
In der Bibel steht Jahwe : die Hebräer getrauten sich nicht, Gott so zu nennen, sie ersetzten das Tetragrammaton mit mehreren Namen wie Adonai
(Herr) oder der Ewige (hebr.: El-Olam,
Ehad), Gottesname üblich in den reformierten Kirchen.
4
Genesis VI, 5; Silone hat den ursprünglichen Text der Bibel «dass alle seine Gedanken die ganze Zeit nur auf das Böse
gerichtet waren» ersetzt. (Das Böse =
die Frau?).
5
Genesis VI, 6-7.
6
«Fleisch» (hebr.: basar) bedeutet die
weichen Teile des Körpers, also «Fleisch»;
«alles Fleischige» bedeutet «alle leibhaftige Lebewesen Menschen und Tiere oder «alle Menschen» oder auch «alle
Seelen», denn im A.T. «Fleisch und Geist
sind keine Gegensätze. Fleisch bedeutet
den vergänglichen oder schwachen Menschen, aber ist nicht als Ursache der Sünde gemeint. Nur durch den Apostel Paulus übernimmt das Wort «Fleisch» einen
negativen Sinn.
7
Genesis VI, 12. Die Bible de Jérusalem
(1955) übersetzt «Alles Fleisch auf Erde
hatte ein verdorbenes Verhalten».
8
Stauffer, Tschanz und Morgenthaler:
Es könnte eine Anspielung auf das umstrittene Riedel-Guala Prozess sein (siehe Fussnote 25).
9
Genesis VI, 8
10
Genesis VI, 13. Die Bible de Jérusalem (1955) übersetzt «… das Ende allen Fleisches ist gekommen, ich habe es
entschieden …»
11
Gopher (auch kedr): ist ein hebräischer Ausdruck, der in der Vulgata (offizielle lateinische Übersetzung) „mit Erdpech überzogenes Holz», «abgefeiltes
Holz» oder «harzhaltiges Holz» übersetzt
wird. Man geht davon aus, dass gopher
aus dem babylonischen guhure is erini
«Zedernbalken» oder dem assyrischen
guparu «Schilfrohr» übernommen worden ist. Die Septuaginta (erste Übersetzer des Alten Testaments ins Griechische)
haben diesen Ausdruck ignoriert. In der
1
1. Als der Mensch begann, sich auf der Erde zu vermehren und als Töchter geboren wurden, haben die
Gottessöhne1 entdeckt, dass die Töchter der Menschen schön waren, und sie nahmen jene, die sie
auswählten, zu ihren Weibern.2
2. Also hat der Ewige3 gesehen, dass die Bosheit der
Menschen auf der Erde gross war, und dass alles
Dichten und Trachten ihres Herzens die ganze Zeit
nur auf die Frau4 gerichtet war. Und all jene, denen
es nicht gelang, sich auf normale Weise eine Frau zu
beschaffen, gaben in den Zeitungen Anzeigen auf
oder wandten sich an Partnervermittler, bezahlten
eine Gebühr. Und die Gebühr war immer mehr bescheiden.
3. Und der Herr sprach: Ich will die Menschen, die
ich geschaffen habe, vom Erdboden vertilgen, die
Menschen wie auch das Vieh, auch die kriechenden
Tiere und die Vögel des Himmels; denn ich bereue,
dass ich sie erschaffen habe.5
4. Da sah Gott auf die Erde: alles Fleisch6 hatte seinen Weg auf Erden7 verdorben. Keiner achtete die
Rechte. Es gab noch keine Richter, die für die Einhaltung der Rechte sorgten. Und das war schlimm.
Aber, obwohl es noch keine Gerichte gab, gab es auch
noch keinen Präsidenten Stauffer8, keinen Staatsanwalt Tschanz, keinen Experten Morgenthaler. Und
das war ja gut so.
5. Nur Noah, der gute und brave Mensch, fand Gnade vor dem Herrn.9
6. Da sprach Gott zu Noah: Das Ende alles Fleisches
ist bei mir beschlossen. Ich werde den Menschen zusammen mit der Erde vernichten.10
7. Baue eine Arche aus Gopher.11 Du wirst diese Arche in Decks und Kabinen unterteilen12. Und so
wirst du es machen: Richte ein unteres, ein zweites und ein drittes Deck ein13. Im unteren Deck richtest du die Küche ein mit dem Primus, das Esszimmer, den Rauchsalon und die Orgel. Auf dem zweiten Deck richtest du das Bad mit Boiler ein, den Salon, die Bibliothek und die Sammlung der Ahnenbilder. Auf dem dritten Deck wirst du die Terza14 lassen, ich bitte dich darum. Falls du sie ärgern willst,
kannst du im Gang vor ihrer Tür, während der Sintflut, einen Ping-Pong-Tisch15 einrichten, ich kann dir
versichern, ich werde dafür Wassergüsse fallen lassen…
8. Und von allem Lebenden, von allem Fleisch, sollst
du je ein Paar von jeder Art in die Arche führen, um
sie mit dir am Leben zu erhalten: ein Männchen
und ein Weibchen sollen es sein; Vögel jeder Art,
Tiere jeder Art. Ein Paar jeder Art wird zu dir kommen, damit du sie am Leben erhältst16. Nur von den
siamesischen Katzen erlaube ich dir, zahllose aufzunehmen, weil ich sie liebe.
9. Und Noah tat, wie ihm Gott gebot17.
10. Und nach sieben Tagen fielen die Wasser der
Sintflut über die Erde. Alle Brunnen der grossen Urflut brachen auf. Die Schleusen des Himmels öffneten sich. Und der Regen strömte vierzig Tage und
vierzig Nächte lang auf die Erde18.
11. Die Wasser stiegen an und hoben die Arche auf.
Und die Arche stand über der Erde. Und die Arche
schaukelte auf der Oberfläche des Wassers. Die Wasser schwollen und schwollen, bedeckten alle Gebirge, die unter dem Himmel standen19. Der Himalaya
und der Zürichberg versanken im Wasser.
12. Alles, was sich auf der Erde bewegte, ertrank,
sowohl die Vögel als auch alle anderen Tiere. Alles, was auf der Erde kreuchte und fleuchte, verFJ | 11/2015 - 2/2016
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schwand20. Im Café „Odéon“21 war nichts mehr los:
alle Tische waren leer…
13. Das Wasser stand auf der Erde 150 Tage lang. Da
erinnerte sich Gott an Noah, er liess Wind über die
Erde stürmen und die Wasser beruhigten sich. Die
Quellen der Urflut versiegten und die Schleusen des
Himmels schlossen sich und es fiel kein Regen mehr
vom Himmel.22
14. Am Siebzehnten Tag des Siebten Monats näherte sich die Arche dem Berg Ararat. Am ersten Tag des
Zehnten Monats erschienen auch die Gipfel der anderen Berge.23
15. Aber Noah hatte noch keinen Anker, um auf der
Erde festzumachen. Als sich die Wasser ganz unter
die Berge zurückgezogen hatten, nahmen die Hügel und die Ebenen ihren einstigen Platz im Meer
und auf dem Ozean wieder ein und zogen die Arche
Noah mit sich.
16. Im Alten Testament steht nicht, wie lange der
Kampf der Arche gegen die Wasser dauerte. Für Gott
dreht sich das Rad der Zeit nicht. Für den Ewigen
gibt es weder Vergangenheit noch Zukunft. Alles ist
Gegenwart: Noah, Odysseus und Lindberg24, Adam
und Dr. Riedel25, Eva und Antonia Guala.
17. Tatsache ist, dass im Mittelalter mit Entsetzen
die Arche Noahs an verschiedenen Orten im Mittelmeer gesichtet worden sei. Ihre Riesengrösse versetzte Türken und Piraten in Panik, zwang die Wale,
sich ins arktische Meer und Haie sich in den Atlantik zurückzuziehen. Sie ist schuld daran, dass es im
Mittelmeer nur noch Muscheln und verrottete Sardinen-Büchsen gibt.
18. Also geschah es, dass zu jener Zeit ein Tessiner, ein gewisser Remonda26, an der Pariser-Börse
auf alle ungedeckten Werte spekulierte. Eine gewisse Verrücktheit zwang ihn, für ein paar Rappen in
Spanien27 Schlösser zu kaufen, die es gar nicht gab,
oder Schiffe, die längst versunken waren. Als gegen
Ende 1750 die Arche Noah von einem Wirbelsturm
im die Adria, an die Mündung des Po geschleudert
wurde, war es für Herrn Remonda nicht schwierig zu beweisen, dass sich unter all den Schiffen,
die versunken waren und für die er sich das Eigentumsrecht erworben hatte, auch die Arche Noah
befand. Und seine Rechte wurden anerkannt.
19. Die Arche wurde über den Po, durch die Lombardei, den Lago Maggiore, den Fluss Maggia, den
Bach Isorno bis nach Comologno, Heimatort des erwähnten Remonda, geschleppt. Die Arche wurde auf
58
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dem steilen Grat, wo sie noch heute steht, aufgebaut
und einfach «La Barca» (der Kahn) genannt.
20. Aber obwohl sie, als Gnade des Herrn, vor der
Sintflut gerettet worden war, ist sie vor surrealistischen Architekten28, die sie in den heutigen Zustand
versetzt haben, nicht geschützt worden. Sie haben Dachtraufen angebracht, durch die Wasser auf
die Besucher herabrieselt, das Boccia-Spiel ruiniert,
Lampenschirme aus Pergament-Papier gefertigt,
und ein Schwimmbassin gegraben, in dem es kälter
ist als in einem Kühlschrank.29
21. Die einzige Überlebende aus der Zeit Noahs ist
die Terza. Es ist schwierig festzustellen, wann sie
entstanden ist, aber noch viel schwieriger, wann sie
verschwinden wird.
22. Von den alten Patriarchen, Propheten und Königen bleiben nur Masken30 übrig und etwa einige
Mumien am Eingang des Arbeitszimmers.
23. Von allen siamesischen Katzen bleiben nur zwei
übrig: Heiri und Garage.
24. Von allen Hunden bleiben nur zwei übrig: Mutzi und Dodo31.
25. Von allen Vögeln bleibt nur Flora übrig, der Papagei des Herrn Degiorgi32.
26. Der Hahn ist tot.33
27. Battista ist tot.
28. Aber der Geist der Arche, Noahs Geist, der vorsintflutliche Geist, der Geist des menschlichen Vertrauens in die Zukunft ist in der Arche geblieben.
29. Auch wenn niemand mehr vom “LocarnoGeist„34 redet, der Comologno-Geist wird weiter leben. Er hat die Sintflut überlebt. Er wird auch jede
andere Krise überleben.
30. Er zieht Menschen aller Kulturen und Religionen an. Er beseitigt alle Unterschiede zwischen Chinesen und Russen, zwischen Italienern und Deutschen, zwischen Juden und Katholiken, und sogar
zwischen den Schweizern im Tessin und den Schweizern in Bern.35
31. Denn die Arche wurde vor Babylon erbaut.36
32. Vor dem babylonischen „Sprachgewirr“.
heutigen Zeit geht man von Zypressen-,
Kiefer- oder Zedernholz aus.
12
Genesis VI, 14
13
Die nachfolgende Beschreibung bezieht sich offensichtlich auf Einheimisches und Bewohner der «Barca» in Comologno.
14
„Tersilia Tonacini, genannt Terza,
war die Hausangestellte der früheren
Besitzer des Palazzo gewesen und hatte vertraglich ein Wohnrecht auf Lebenszeit zugesichert erhalten. Ihre Räume befanden sich im dritten Stock, dort
kochte sie sich ihre Mahlzeiten über einem russgeschwärzten Kaminfeuer und
ging ihre ganze eigene Wege. Sie besass noch eine Wiese und eine Kuh, und
betrat das Haus nur über einen Hintereingang, wo sie auch in dunkelster
Nacht kein Licht machte. Von ihr hörte Aline Valangin viele Sagen und Geschichten aus dem Tal, erfundene und
wahre. (…) Terza liebte es, Gespenster- und Hexengeschichten zum Besten
zu geben, tat dies aber nicht ohne Absicht. (…) Der Terza hat es nie gefallen, dass Frau Valangin das Haus gekauft hat. Die Terza hatte gemeint, es
gehöre ihr alles. Sie war wie die Besitzerin, und es war für sie ein Schock, als
das Haus verkauft wurde. Sie sagte immer, in der Nacht kämen Gespenster
und suchten die Testamente und Geld.
Das erzählte sie, um den Leuten Angst
zu machen. Sie war bös. Sie wollte
Angst machen, damit niemand bleibt.
Und sie hat gedacht, auch Aline Valangin kaufe das Haus wahrscheinlich
nicht. (…) Terza zufolge war «der Alte
von der Barca», Guglielmo Remonda,
der den Palazzo erbaut hatte, das Gespenst.» (KAMBER, Geschichte zweier
Leben, S. 270ff).
15
Ping Pong spielen war in der »Barca »ein wichtiger Zeitvertreib, meistens
im Garten.
16
Genesis VI, 19 – 20.
17
Genesis VI, 22.
18
Genesis VII, 10-12.
19
Genesis VII, 17-19
20
Genesis VII, 21-23
21
Das Café «Odéon» in Zürich, eröffnet im Jahr 1911, war ein wichtiger Treffpunkt der Dadaisten. Hier trafen sich Tristan Tzara, Hans Arp, Hugo
Ball, Lenin, Mussolini, Einstein, Brecht,
Frisch, Grock, Gottlieb Duttweiler, Else
Lasker Schüler, W. Furtwängler, A. Toscanini, Stefan Zweig, Ignazio Silone
und Vinicio Salati. Im «Odeon» trafen sich auch Silone und Rosenbaum,
die dort am liebsten Schach gespielt haben. (KAMBER, Geschichte zweier Leben, S. 293).
22
Genesis VII, 24 – VIII, 2.
23
Genesis VIII, 4-5.
24
Lindberg: zu den Seefahrern Noah
und Odysseus fügt Silone den amerikanischen Charles Augustus Lindbergh
(1902-1974) bei, der 1927 zum ersten Mal den Atlantik im Alleinflug von
New York nach Paris überquerte.
Max Riedel (Arzt in Bern) und seine Freundin Antonia Guala (Musikerin)
wurden für die Vergiftung und den Tod
von Ida Riedel-Schnewlin (1925), Ehefrau des Arztes, angeklagt. Die Wiederaufnahme des Prozesses wurde 1931 verlangt: die brillante Verteidigung durch
den Anwalt W. Rosenbaum und dessen
Beweisgründe erregten offensichtlich in
der gesamten Presse Aufsehen (P. KAMBER, Geschichte zweier Leben, S. 93-95 ;
A .V. Interview mit mir selbst S. 199 ff).
Sehr merkwürdig ist, wie Silone Dr. Riedel mit Adam sowie Antonia Guala mit
Eva verbindet.
26
Ein Baron Remonda, hatte in der ersten Hälfte des 18. Jh. mit Handelsgeschäften in Frankreich ein ansehnliches
Vermögen gemacht. Im 18. Jh. gab es in
Comologno bereits ein Herrenhaus «La
Barca» genannt, so genannt weil – anscheinend – der Remonda günstig ein
Segelschiff gekauft hat, das als verloren
galt, das zum Verkauf gegeben wurde
und dann glücklich wieder angelegt hat,
wurde mit der ganzen Ladung zu günstigem Preis Eigentum des Wettenden, und
wurde zur Grundlage seines Vermögens.
Die heutige „Barca« wurde 1770 von
Guglielmo Antonio Remonda erbaut,
wohlhabender Enkel des Barons.
27
Châteaux en Espagne: «Luftschlösser»
28
Gäste in der «Barca» waren auch die
Architekten-Gruppe Neubühl, Avantgardisten, deren Genossenschaftspräsident W. Rosenbaum war. (KAMBER, Geschichte zweier Leben S. 91ff
und S. 279).
29
Es gibt einige Photos vom Schwimmbassin. Im Dorf hatte sich der Pfarrer öffentlich empört, weil die Gäste der «Barca» mit Schwimmanzug im Bassin badeten, und die Jungs aus Comologno auf
Bäume um die «Barca» kletterten, um
den Badenden zuzuschauen. (KAMBER, Geschichte zweier Leben, S. 267).
30
Das Ehepaar Rosenbaum hatte eine
Sammlung von Masken. Einige davon
sind in der «Barca» noch erhalten.
31
A. Valangin’s Dackel.
32
Daniele Degiorgi, vorheriger Besitzer,
ein Remonda Erbe, der jeden Samstag
nach Comologno kam, mit dem Papagei
Flora auf der Schulter.
33
Der Hahn der Terza. Aber Le coq est
mort ist auch ein sehr beliebter Kanon
und Kehrreim.
34
Bezieht sich auf den Vertrag von Locarno 1925, der Europa zu einer Friedenszeit verhalf.
35
In die «Barca» kamen die Chinesen Sam Tschi Kwong (Chemiker), Liang Tsong Tai (Schriftsteller) und Ssu
Tu (Maler); Rosenbaum war Russe; Italiener waren: Silone, E. Rossi, P. Rossi,
Buonaiuti … ; Deutsche: Arp, von Brentano, Frey, Humm, Marchwitza, M. Oppenheim, Helbig, Rabinovitch, Rings,
Toller, Tuchoslky, Zimmer … Österreicher: Buber und Rode; Juden waren :
Brycks, Mendelsohn, Rosenbaum, Seidenfeld ; Katholik war sicher der Theologe Buonaiuti. Was die (angebliche) Rivalität zwischen Tessinern und Deutschschweizern betrifft, hat sich auch seither
kaum etwas geändert.
36
Genesis XI ; Es ist vostellbar, dass es im
Haus der Rosenbaums ein sprachliches
Babylon gab.
37
In einem Klima des fanatischen
Nationalismus ist diese Aussage alles
andere als unbedeutend.
25
33. Vor dem Entstehen der Nationen.37
34. Die Arche gab es am Anfang. Dem Anfang.
35. Und ich versichere euch, die Menschheit wird
mit ihrem Anfang verschwinden. ◆
Secondino Tranquilli
Zürich, 23. Dezember 1931
Rotbuchstrasse, 77
Um besser zu verstehen, was die Novelle und die Barca verbindet:
- P. KAMBER, Geschichte zweier Leben - W. Rosenbaum & A.
Valangin. Limmat Verlag, ZH (1990) 2000.
- A. VALANGIN, Interview mit mir selbst. Manuskript.
- A. VALANGIN, Erinnerungen (Mémoires de Féodora). Manuskript.
- E. HASLER, Aline und die Erfindung der Liebe. Nagel &
Kiemche. 2000.
”PIU BELLA DAL MORIR VITA RINASCE” dipinto nel Palazzo Remonda di Sotto
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Renault Kadjar
confortevole, spazioso, pratico e sicuro.
Il nuovo crossover della Casa francese che sarà
costruito pure in Cina
di Gabriele Cavaliere
S
timolata dal successo conseguito
dal modello CAPTUR, la Casa
francese prosegue l’avventura nella categoria crossover con un nuo60
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vo “cavallo di battaglia” che potrebbe esser definito un … suo fratello maggiore:
KADJAR, questo il nome del nuovo veicolo Renault nel segmento C. L’intento
della Casa francese è quello di evidenziare
e sostenere le ambizioni rivolte alla com-
mercializzazione, inizialmente in Europa
e nei Paesi Africani e, successivamente, in
Cina. Ed è proprio in quest’ottica che, nel
2013, è stata creata la Dongfeng Renault
Automotive Company (DRAC) con lo
scopo di realizzare una fabbrica in Cina.
Intenzione trasformata in realtà nel corso
del 2014 e in grado di esser operativa già
nel prossimo anno, con l’uscita dei primi
veicoli (e il primo modello realizzato dal
nuovo stabilimento dovrebbe esser proprio il KADJAR). L’ambizione della Renault è di aggiudicarsi in questo popoloso
Paese una fetta di mercato pari al 3.5% il
che significherebbe raggiungere una vendita di 750’000 veicoli/anno. Il nuovo KADJAR beneficia di una comune piattaforma creata, grazie all’alleanza con la NISSAN, già a partire dal 1999. Particolarità
questa che ha permesso di commercializzare ben 8.4 milioni di veicoli in 200 Paesi, piazzandosi al 4° posto nel Gruppo automobilistico mondiale.
Un veicolo, pratico, elegante
e completo.
Con il crossover KADJAR la Casa francese, intende ritagliarsi un importante spazio in questo particolare settore, in piena
evoluzione. La nostra impressione, dopo
averlo avuto in prova per il consueto
“Press Test” è sicuramente positiva, vuoi
per l’efficienza del suo propulsore (1,6
l. Diesel in grado di erogare 130 CV e di
toccare una velocità di punta di 190 km/h
con consumi, nel nostro test, di poco superiori rispetto a quelli annunciati (5.3
l./100 km contro i 4.9 dichiarati). Da rilevare, in merito, la possibilità di utilizzare la modalità ECO, particolarità più volte da noi attuata, oppure, segnatamente in
salita o in caso di sorpassi, di far capo ad
una potenza maggiorata mediante un apposito tasto. Salendo sul passo del Susten
ci siamo trovati perfettamente a nostro
agio per la facilità di condotta del veicolo
e per la sua perfetta visibilità, grazie anche alla disponibilità del tetto “panoramico”, per il comfort, e per la sua completa e
chiara strumentazione, in grado di garantire un’adeguata sicurezza in ogni particolare situazione. Percorrendo dei percorsi “fuoristrada” apprezzabile l’altezza della
vettura dal terreno (20 cm). Se già il modello base risulta ben equipaggiato, quello a nostra disposizione “BOSE”, dotato di cerchi in alluminio da 19”, oltre alla
disponibilità della trazione 4x4, inseribile
mediante un apposito pulsante, presentava un raffinato interno in pelle con sedi-
li anteriori regolabili elettricamente, una
strumentazione con chiare indicazioni sui
più attuali temi ed esigenze, perfettamente visibili sullo schermo che, oltre a fungere da navigatore, permette pure: una visione panoramica per la retromarcia, di
telefonare a mani libere, di ascoltare la radio con suono perfetto, con la possibilità
di verificare, in modalità ECO, i consumi
e le emissioni di CO2. Interessante e utile la visione istantanea dei segnali stradali e dei limiti di velocità e l’avviso sonoro, in caso di superamento della linea di
demarcazione o di sicurezza come pure in
caso di presenza di altri veicoli nell’ “angolo morto”.
Apprezzabile pure la facilita della manovra di posteggio grazie al sistema “Easy
Park Assist” e il funzionamento automatico delle luci e dei tergicristalli. Di tutto rispetto pure lo spazio disponibile per il bagagliaio, modulabile a piacimento e che,
grazie alla panchina posteriore ribaltabile
per 1/3, 2/3 con funzione “Easy Break”, offre una capienza che parte da 472 l. e può
raggiungere un massimo di 1’478 l.
Dati tecnici: Renault KADJAR “BOSE”
dCi 130 CV 4WD (vettura nostro test):
motore 4 cilindri, Diesel, 1’598 cc. 16V,
cambio manuale a 6 rapporti, con una
potenza di 130 CV a 4’000 g./min., con
funzione start-stop., e una Coppia di 320
Nm a 1’750 giri/minuto. Velocità max 190
km/h e un’accelerazione da 0-100 km/h
in 10,5 sec. Consumo medio (dati della
casa): 4.9 l./100 km (ciclo misto). Emissioni di CO2 129 g./km. Cat. di efficienza energetica B Classificazione delle emissioni: Euro 6. Dimensioni: lunghezza
mm. 4449, larghezza mm. 1836, H. mm.
1613. Peso: 1’611 kg. Prezzo : a partire da
fr. 24’900.-- (versione 1.2 Benzina, 130
CV, trazione anteriore). Vettura del nostro test. fr. 44’600.--(fr. 39’900.-- base +
supplemento di fr. 4’700.-- comprendenti: Pack Winter, Pack Glass, Pack Techno,
sedile del conducente regolabile elettricamente, tinta Rosso Fiamma e interno in
pelle).
Garanzia: 3 anni o 100’000 km (vale il
primo dei termini fissati); 12 anni contro la corrosione perforante. Possibilità
di prolungo, a pagamento, della garanzia
sino ad un massimo di 6 anni o 150’000
km. ◆
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Renault Kadjar
Komfortabel, geräumig, praktisch
und sicher.
Der neue Crossover aus dem
französischen Haus, der jetzt auch
in China hergestellt werden wird.
von Gabriele Cavaliere
V
om Erfolg des Modells CAPTUR
angetrieben, erweitert das französische Autohaus das Abenteuer
in der Kategorie Crossover mit einem neuen Schlachtpferd, das als grosser Bruder des
vorhergehenden Modells definiert werden
könnte: KADJAR ist der Name des neuen
Autos von Renault in der Kategorie C.
Die Absicht des französischen Autohauses
ist, die Ambitionen im Bereich der Kommerzialisierung – anfänglich in Europa
und in den afrikanischen Ländern, dann
auch in China – hervorzuheben und zu
fördern. Und es ist gerade in diesem Zusammenhang und mit dem Ziel, eine Fabrik in China zu realisieren, dass im Jahr
2013 die Dongfeng Renault Automotive
Company (DRAC) gegründet wurde. Aus
der Intention wurde im Verlauf des Jahres
2014 Realität. Bereits ein Jahr später konnte die Fabrik ihre Tätigkeit aufnehmen und
die ersten Fahrzeuge auf den Markt bringen (und das erste der Autos aus der Herstellungsanlage war eben gerade der KADJAR). Das Ziel von Renault ist es, in dem
so dicht besiedelten Land einen Marktanteil von 3.5% zu erlangen, was einem
Verkauf von jährlich 750’000 Fahrzeugen
gleichkommt. Dem neuen KADJAR kommt
eine dank dem Bündnis mit NISSAN geschaffene und bereits seit 1999 bestehende
gemeinsame Plattform zu Gute. Es ist diese Einzigartigkeit, die es ermöglicht hat, gut
8.4 Millionen Fahrzeuge in 200 Ländern zu
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vermarkten und sich so auf dem 4. Platz im
weltweiten Ranking der Automobilhersteller zu positionieren.
Ein praktisches, elegantes und
komplettes Fahrzeug.
Mit dem Crossover KADJAR will das französische Autohaus in diesem einzigartigen
Sektor, der in starker Evolution ist, einen
wichtigen Raum einnehmen. Unser Eindruck, nachdem wir das Fahrzeug für den
gewöhnlichen „Press Test“ zur Verfügung
hatten, ist sicherlich positiv, im Besonderen
hinsichtlich der Effizienz seines Triebwerkes
(1,6 L. Diesel, das im Stande ist, bis zu 130
PS zu erbringen und eine Spitzengeschwindigkeit von 190 km/h zu erreichen - und
dies bei wenig höherem Verbrauch als demjenigen, der deklariert wurde (5.3 l/100 km
im Vergleich zu 4.9). Verdienterweise hervorzuheben ist die Möglichkeit, den ECO
Modus zu gebrauchen, eine Möglichkeit,
die wir mehrfach nutzten. Dazu kommt die
Möglichkeit, während dem Anstieg oder im
Falle von Überholmanövern von einer über
eine Taste aktivierten erhöhten Kraft Gebrauch zu machen. Bei der Fahrt auf den
Sustenpass haben wir uns sehr wohl gefühlt,
wegen der einfachen Führung des Fahrzeuges, der auch dank des Panorama-Daches
perfekten Sicht, sowie auf Grund des Komforts und der kompletten und klaren Ausstattung, die in jeder möglichen Situation
eine angemessene Sicherheit bietet. Wenn
man auch auf unbefestigten Strassen fährt,
weiss man zudem den Abstand des Fahrzeuges zum Boden (20 cm) zu schätzen.
Und wenn auch bereits das Basismodell gut
ausgestattet ist, war das für unser Testmodell „BOSE“ zudem mit Aluminiumfelgen
eines Durchmessers von 19’’ sowie einem
4x4 Antrieb, der über eine Drucktaste eingesetzt werden kann versehen und präsentierte sich mit einem raffinierten Interieur
in Leder mit elektrisch regulierbaren Vordersitzen, einer Instrumentekonsole mit
klaren Indikationen über die aktuellsten
Themen und Notwendigkeiten, die auf dem
Display perfekt ersichtlich sind, das nicht
nur als Navigator dient, sondern auch eine
Panoramasicht bei der Rückfahrt ermöglicht und zudem als Freichsprechanlage
sowie Radio mit perfektem Ton fungiert.
Zudem werden auf dem Display im ECO
Modus der Verbrauch sowie die CO2 Emis-
sionen angezeigt. Interessant und nützlich
ist auch die Anzeige von Strassenzeichen
und Geschwindigkeitslimiten sowie der
Warnton, der im Falle eines Überschreitens
der Randlinie, der Sicherheitslinie oder
ebenso im Falle der Präsenz von anderen
Fahrzeugen im toten Winkel erklingt.
Zu schätzen gilt zudem die Einfachheit,
mit der man dank des Systems „Easy Park
Assist“ parkieren kann sowie das automa-
tische Funktionieren der Lichter und der
Scheibenwischer. Unser Respekt gilt auch
dem Platz, der für das Gepäck verfügbar ist
und je nach Bedarf angepasst werden kann.
Dank der Möglichkeit des Hinunterlassens
der hinteren Sitzbank zu 1/3 oder 2/3 mittels der Funktion „Easy Break“, die eine Kapazität von 472 L. bis hin zu einem Maximum von 1’478 L. bietet.
Technische Daten:
Renault KADJAR „BOSE“ dCi 130 PS
4WD (Unser Testfahrzeug)
4-Zylinder Dieselmotor, 1’598 cc. 16V, manuelle 6-Gangschaltung mit 130 PS bei
4’000 U/Min, mit Start-Stopp Funktion
und einer Kupplung von 320 Nm bei 1’750
U/Min. Maximalgeschwindigkeit von 190
km/h sowie Beschleunigung von 0-100
km/h in 10,5 Sek. Durchschnittsverbrauch
(Werkdaten): 4.9 L/100 km (gemischter
Verbrauch). CO2 Emissionen 129 g/km.
Energieeffizienzkategorie B. Klassifikation
auf Basis der Emissionen: Euro 6.
Dimensionen: Länge 4’449 mm, Breite
1’836 mm, Höhe 1’613 mm.
Gewicht: 1’611 kg.
Preis: ab CHF 24’900.– (Version 1.2 Benzin, 130 PS, Vorderantrieb).
Testfahrzeug: CHF 44’600.– (CHF 39’900.–
Basis + Zusatz von CHF 4’700.– inklusive
Winter-, Glass- und Technopackage, elektronisch regulierbarem Sitz des Fahrers,
Farbe feuerrot und Interieur aus Leder).
Garantie: 3 Jahre oder 100’000 km (das zuerst erreichte Ziel)
12 Jahre Rostschutz. Möglichkeit der Garantieverlängerung gegen Zahlung bis hin
zu einem Maximum von 6 Jahren oder
150’000 km ◆
Una guerra sporca
di Beppe Fissore
C’
è un pezzo della storia dei
nostri giorni che mostra,
simbolicamente, l’arroganza impietosa ed il cinismo con cui l’Occidente ha generato l’attuale disastro Mediorientale.
È il 20 ottobre del 2011 e Hillary Clinton, allora Segretario di Stato, sta per iniziare un’intervista televisiva quando viene raggiunta dalla notizia della morte del leader libico Muammar Gheddafi.
La reazione della signora è l’emblema dell’irresponsabilità di una classe politica che
sta facendo dei danni irreparabili. La Clinton, nel fuori-onda, esulta, non riesce a
trattenere la sua contentezza; poi, davanti alla giornalista che sta per intervistarla, con l’entusiasmo di chi sa che ha vinto
la sua guerra personale, esclama, parafrasando nientemeno che Giulio Cesare: “we
came, we saw, he died” (siamo venuti, abbiamo visto e lui è morto), convinta che la
storia avrebbe appuntato a lei e al suo Governo l’ennesima medaglia da “liberatori”.
In quel momento, secondo la retorica dei
politici umanitari, un bieco dittatore era
stato eliminato e i musicanti delle orchestrine occidentaliste suonavano le loro serenate sulla nuova Libia che sarebbe nata
democratica e libera.
Bene, nella prima parte di un documento eccezionale pubblicato su ViceNews,
vi sono immagini di un campo profughi
alle porte di Tripoli, gestito dalle milizie
jihadiste, i famosi “ribelli moderati” armati e finanziati dagli americani, che ormai controllano buona parte della Libia.
Sono scene incredibili, racconti impressionanti di persone fuggite dal Sudan, dalla Nigeria, dal Ciad e arrivati, attraverso il deserto, in Libia nel viaggio della speranza che per molti di loro
è finito lì. Donne e bambini distrutti dalle violenze e dalla paura, uomini denutriti o disidratati; insomma profughi veri non come molti di quelli che arrivano in Europa armati di iPhone, occhiali Ray-Ban e perfetto inglese.
Le immagini mostrano come sono tratta64
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Ein dreckiger Krieg
ti: picchiati, frustati, lasciati senza acqua e
senza cibo dentro veri e propri lager; usati come mezzi di scambio dalle milizie locali che gestiscono la nuova tratta degli
schiavi.
Ecco, questa è la nuova Libia liberata dalle bombe della Nato.
UNA GUERRA SPORCA
Ancora oggi, emergono particolari inediti
su come sia stata manipolata la verità sulla Libia e come quella guerra sia una vergogna di cui l’America e l’Occidente rischiano di pagare un prezzo salatissimo.
L’ultima inchiesta in questi giorni: Fox
News ha reso pubbliche le mail che documentano come, fino al giorno prima
dell’inizio dei bombardamenti Nato, Saif
Gheddafi, il figlio del rais, abbia cercato disperatamente di contattare la Casa
Bianca per trovare una soluzione pacifica
alla guerra civile; una resa che garantisse
una transizione democratica vera al suo
paese in cambio della cessione del potere. Tutto inutile. La Clinton e Obama volevano quella guerra, volevano abbattere
Gheddafi ben sapendo che non c’era nessuna pianificazione democratica per la Libia, ma solo il caos .
LE MANIPOLAZIONI DELLA CIA
E` stato dimostrato che il Dipartimento di
Stato americano e la Cia avrebbero manipolato i report sulla Libia per convincere
la Casa Bianca (e il mondo) che Gheddafi stava violando i diritti umani e imporre l’intervento militare. Questo nonostante le organizzazioni umanitarie (Amnesty
International in primis) avessero dichiarato che non era vero e che semmai erano i ribelli filo-americani a compiere fucilazioni di massa, torture, deportazioni.
Ed al Pentagono (cioè i militari di scuola realista che erano contrari alla guerra)
cercavano di convincere Obama che era
una follia abbattere Gheddafi.
Ora, di fronte a quelle immagini di profughi, dove sono i grandi intellettuali, i
menestrelli delle bombe umanitarie che
sui media occidentali ci spiegavano che
armando i leggendari “ribelli modera-
ti” (una delle più fantasmagoriche invenzioni hollywoodiane applicata alla politica), noi avremmo consegnato la Libia alla
democrazia e alla libertà e difeso i diritti
umani? Si sono forse nascosti per la vergogna? No, si sono semplicemente spostati di 2000 km; in Siria, a raccontare le
stesse scemenze e a propagandare le stesse menzogne.
Perché quello che è avvenuto in Libia
lo si è cercato di riprodurre in Siria con
lo stesso identico schema. C’è una lucida volontà di annientamento di paesi sovrani, dietro la retorica umanitaria di chi
è alleato a dittature più orribili e repressive di quelle che governano quei paesi.
Per depredare una nazione delle sue ricchezze bisogna ridurla in macerie e cancellare ogni autorità legittima e sovrana.
Questo volevano le centrali di potere a cui
Washington, Londra e Parigi si sono piegate. Questo hanno fatto in Libia. Questo
hanno provato a fare in Siria; ma, qui, per
ora, i loro piani non stanno funzionando.
Scusate, dimenticavo. Siamo ancora in
molti che aspettiamo una risposta sull`11
Settembre. ◆
von Beppe Fissore
E
in Teil unserer heutigen Geschichte zeigt, auf symbolische Art, die
unbarmherzige Arroganz und den
Zynismus des Westens, wenn es um Vorderasien geht.
Es ist der 20. Oktober 2011. Hillary Clinton
wartet auf den Beginn eines Fernsehinterviews, als die die Nachricht kommt, dass der
lybische Leader Muammar al-Gaddafi tot ist.
Die Reaktion von Frau Clinton ist ein Sinnbild der Unverantwortlichkeit einer politischen
Klasse, die einen nicht wieder gut zu machenden Schaden anrichtet. Hinter den Kulissen
frohlockt Frau Clinton, sie kann ihre Genugtuung nicht verstecken. Vor der Moderatorin
zitierte sie – etwas abgewandelt - Julius Caesar, in einem Ton, als hätte sie einen persönlichen Krieg gewonnen: „we came, we saw, he
died“ (wir kamen, wir sahen, er starb). Sie
war überzeugt, dass die Geschichte sie und ihre
Regierung mit der x-ten Befreier Medaille auszeichnen würde.
Gemäss der Rhetorik der Politiker war ein
Diktator eliminiert worden und die Politmusiker des Westens spielten Serenaden für das
neue Libyen, das jetzt endlich frei und demokratisch sein würde.
Im ersten Teil eines aussergewöhnlichen Dokuments, publiziert nun von Vice-News, findet man Bilder eines Flüchtlingscamps vor den
Toren von Tripolis. Es wird von Soldaten der
Dschihadisten geführt, jenen berühmt-berüchtigten „moderaten Rebellen“, die von den USA
bewaffnet und finanziert werden und die heute
einen grossen Teil Libyens kontrollieren.
Unglaubliche Szenen, beeindruckende Geschichten von Menschen, die aus dem Sudan,
aus Nigeria, dem Tschad gekommen sind,
über die lybische Wüste, auf einer Reise der
Hoffnung, die für viele hier endete. Frauen
und Kinder, zerstört von Gewalt und Angst.
Schlecht genährte und verdurstende Menschen.
Kurz, echte Flüchtlinge, nicht wie viele von denen, die heute nach Europa möchten, bewaffnet mit i-Phones und Ray-Ban Sonnenbrillen
und die perfekt englisch sprechen.
Die Bilder zeigen, wie sie behandelt werden:
geschlagen, frustriet, ohne Wasser und Essen,
eingesperrt in Lagern. Die Soldaten behandeln
sie als Ware, als Sklaven, mit denen man gute
Geschäfte machen kann. Das ist das neue Libyen, das von den Nato Bomben befreit wurde.
EIN DRECKIGER KRIEG
Auch heute noch tauchen immer wieder neue
Einzelheiten auf, wie die Wahrheit über Libyen
manipuliert worden ist. Was für eine Schande
dieser Krieg ist, für den die USA und der Westen einen sehr hohen Preis riskieren.
Die letzten Ermittlungen in diesen Tagen: Fox
News hat E-Mails publik gemacht, aus denen
hervorgeht, dass Saif Gaddafi, der Sohn des
Diktators, bis zum letzten Tag vor den Nato
Bombardements, verzweifelt versucht hat, das
Weisse Haus zu kontaktieren, um eine friedliche Lösung für diesen Bürgerkrieg zu finden.
Es war von einer Kapitulation die Rede, die
einen demokratischen Übergang garantieren
und im Gegenzug den Abgang des Diktators
gewährleisten sollte. Das hat nichts genützt.
Clinton und Obama wollten den Krieg, sie
wollten Gaddafi vernichten, wohlwissend, dass
das Land im Chaos versinkt, da absolut keine
Pläne für eine Demokratisierung vorlagen.
DIE MANIPULATION DER CIA
Man hat bewiesen, dass die Regierung der USA
zusammen mit der CIA den Rapport über Libyen manipuliert hat, um das Weisse Haus
(und damit die ganze Welt) zu überzeugen,
dass Gaddafi die Menschenrechte verletzte und
somit eine militärische Intervention gerechtfertigt war. Dies ob wohl humanitäre Organisationen (vor allem Amnesty International)
erklärt hatten, dass das so nicht stimmte. Die
Massenerschiessungen, Folterungen, Deportationen wurden von den pro-amerikanischen
Rebellen ausgeführt. Das Pentagon – also
das Militär selbst, das gegen diesen Krieg war
– versuchte, Obama zu überzeugen, dass es ein
Akt des Wahnsinns wäre, Gaddafi zu töten.
Wo sind heute die grossen Intellektuellen, die
Minnesänger der humanitären Bomben, die
uns weismachen wollten, dass wir Libyen die
Demokratie schenken und die Menschenrechte beschützen, wenn wir die legendären „moderaten Rebellen“ bewaffnen (einer der phantasievollsten Hollywood Erfindungen, von der
Politik übernommen). Haben sie sich vielleicht
vor lauter Scham versteckt, vor den aktuellen
Bildern der Flüchtlingslager?
Nein, sie haben nur ihr Interessengebiet verschoben, 2‘000 KM entfernt liegt ja Syrien, da
können sie jetzt die gleichen Märchen und Lügen weiter verbreiten.
Denn was in Libyen passiert ist, wird nun im
gleichen Schema und Stil in Syrien praktiziert.
Es steht der gleiche unbeugsame Vernichtungswille der westlichen Staaten hinter der humanitären Rhetorik von denen, die mit den
schlimmsten Diktaturen verhandeln wollen.
Denn was in Libyen passiert ist, versuchte man
auf haargenau die gleiche Weise auch in Syrien zu machen. Mit dem identischen Schema.
Hinter der rhetorischen Humanität, die mit
den fürchterlichsten Diktaturen in Verbindung
steht, herrscht in diesen unterdrückten Ländern ein absolut luzider Vernichtungswille.
Um ein Land seiner Schätze zu berauben, muss
man es in Schutt und Asche legen und jedwelche legale und souveräne Autorität auslöschen.
Genau das wollte die zentrale Macht, der sich
Washington, London und Paris untergeordnet
haben. Genau das hat man in Libyen gemacht.
Und genau das versucht man auch, in Syrien
zu machen. Aber, vorläufig funktioniert dieser perfide Plan nicht. Entschuldigen Sie bitte,
ich vergass: viele von uns warten noch auf eine
Antwort über den 11. September. ◆
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In Gold, Rot oder Silber.. die Juwelen der Weinkellerei Delea.. die müssen Sie probieren
Rompidée
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Ticino DOC Merlot, 2013
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Chiodi SA Ascona - Via Delta 24, CH–6612 Ascona - Telefono 091 791 56 56
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Grappa di uva
americana
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Un distillato notevolmente cristallino. Una grappa ticinese che si
propone con un fascino da scoprire. Al naso ci si accorge di una leggera pungenza che non infastidisce, anzi suggerisce un intrigante
studio. I profumi vogliono esprimersi con la loro finezza ed eleganza,
ricordando olfattivamente l’armonia e la bontà del vitigno di appartenenza. All’assaggio rimane calorica anche se il grado non è molto elevato. Complessivamente presenta una notevole finezza e fragranza di ottimo livello. La persistenza rimane sempre sufficientemente buona.
Gradazione alcolica: 43% vol.
DEGUSTATIONSNOTEN
Ein bemerkenswert kristallines Destillat. Eine Tessiner Grappa, deren Charme es zu entdecken gilt. In der Nase nimmt man eine leichte Schärfe wahr, die jedoch nicht stört, sondern zu einem faszinierenden Studium verleitet. Die Düfte wollen sich mit ihrer Feinheit und
Eleganz entfalten; sie erinnern vom Geruch her an die Güte der dazu
gehörigen Reben. Beim Kosten bleibt sie kalorisch, auch wenn der
Alkoholgehalt nicht sehr hoch ist. Alles in allem von bemerkenswerter Feinheit und Duft von hervorragendem Niveau. Die Nachhaltigkeit
bleibt stets ausreichend.
Alkoholgehalt: 43% vol.
CANTINA SANGIORGIO
Azienda Agricola Avvenire Sagl
c/o CP 341, CH-6601 Locarno
Tel. +41 91 756 20 80
Fax +41 91 756 20 89
e-mail: info@cantinasangiorgio.ch
www.cantinasangiorgio.ch
Esposizioni
Ausstellungen
Felice Filippini e Marco Verzasconi a Casa Rusca,
Locarno
Felice Filippini und Marco Verzasconi, Casa Rusca in Locarno
di Duccio
von Duccio
F
elice Filippini e Marco Verzasconi nel nuovo corso espositivo di Casa Rusca (Locarno)
per la regia di Rudy Chiappini che dopo 25
anni torna a dirigere la Pinacoteca locarnese.
Una proposta diversificata che si muove su più
piani: valorizzazione delle collezioni cittadine e
sostegno degli artisti emergenti. Respiro internazionale e attenzione al territorio. Due artisti ticinesi in mostra ai quali la programmazione di
Rudy Chiappini offre visibilità e pubblico: il primo fino al 10 gennaio 2016, il secondo fino al 20
dicembre 2015. Orari Ma. - Do.: 10.00-12.00 /
14.00-17.00. Lunedì chiuso
Felice Filippini
La mostra di Casa Rusca è un rilancio, dopo circa 30 anni di assenza dalle scene espositive, di
uno dei pittori ticinesi più conosciuti e apprezzati nel secondo dopoguerra ma oggi un tantino
nell’ombra. Nato ad Arbedo nel 1917 Felice Filippini è stato non solo pittore, ma anche scrittore (Il Signore dei poveri morti), incisore, litografo,
operatore culturale e “intellettuale pubblico”. Pittore completo si afferma in tutte le tecniche e si
fa stimare per i suoi talenti espressivi e coloristici. L’esposizione è elegante e ben strutturata. Allestita cronologicamente, evidenzia le fasi evolutive
di una pittura legata ad avvenimenti cronachistici, ad affetti familiari, alla drammaticità della condizione umana, che comportano dal 1938 al 1988
cambiamenti di stili e di tavolozza. Dagli esordi
di un “realismo classico” e mitologico, dai colori
densi e in alcuni dipinti materici, dal segno lieve
che talvolta, nella piena dei sentimenti, si fa spigoloso e tagliente, fino alla “sarabanda di colori”, è il
testamento di un artista acuto testimone del suo
tempo. I circa sessanta dipinti, oli, acrilici e tecniche miste del pianterreno e quelli delle sale del
primo e del secondo piano narrano la vita di un
uomo vissuto per l’arte che nell’arte si è realizzato. Punti forti della mostra i ritratti dei figli: il violoncellista Rocco, la violinista Saskia, visti, dipinti e rappresentati da un padre fiero di loro: “Avevo
due bambini, li ho ancora. Avevo due modelli non
li ho più…”. La morte dell’amico Alberto Giacometti raffigurato in diversi dipinti dalla drammaticità sconvolgente . Altamente significativa la
tecnica mista Giacometti il corpo e la luce, 1966.
72
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Marco Massimo Verzasconi. Piccoli pensieri
Folla stragrande per l’inaugurazione dell’esposizione del pittore locarnese Marco Massimo Verzasconi sabato 17 ottobre. “ “C’era troppa gente”
ha detto stupito uno dei custodi della Pinacoteca
locarnese. La straordinaria affluenza di pubblico
e gli apprezzamenti espressi da diverse persone è
un segno del gradimento che riscuote il dipingere dell’artista locarnese. Hanno presentato la personale il Capo Dicastero Cultura di Locarno Giuseppe Cotti e Rudy Chiappini Direttore Musei Civici e ideatore del progetto “Locarno Arte”, inaugurato la scorsa primavera, volto alla promozione
di talenti meritevoli di una consacrazione a livello
museale. “Piccoli pensieri” comprende alcune tele
significative del percorso creativo di Marco Massimo Verzasconi alle quali fanno seguito una selezione di opere recenti su tela di considerevoli
dimensioni che illustrano il mondo fantastico di
Marco Massimo Verzasconi.
Un pittore che sogna e fa sognare con i suoi dipinti che trasformano in fiabe lunari, le sue storie
di bambini soli e solitari, di animali curiosi e cose
strane e inusitate, sparsi, abbandonati nei suoi
grandi dipinti. Personaggi immersi in colori compatti, densi, monocromatici. Quadri che fanno rivivere in dimensioni liriche le atmosfere fantastiche di Lewis Carrol (Alice nel paese delle meraviglie). Opere che appaiono deserte, ma che non lo
sono. Guardandole con attenzione si scoprono esseri e cose che ci sorprendono, ci meravigliano e
ci fanno sognare. ◆
F
elice Filippini und Marco Verzasconi in
der neuen Ausstellungsreihe der Casa
Rusca (Locarno) unter der Leitung von
Rudy Chiappini, der nach 25 Jahren erneut
die Direktion der Pinakothek in Locarno übernimmt.
Dieses breitgefächerte Angebot bewegt sich auf mehreren Ebenen: Es wertet die städtischen Kollektionen
auf und unterstützt aufstrebende Künstler. Man
verspürt einen Hauch von Internationalität und die
gleichzeitige Achtung dem Territorium gegenüber.
Rudy Chiappini hat die Ausstellung vorbereitet und
gibt damit zwei Tessiner Künstlern die Gelegenheit,
sich vorzustellen. Dem Ersten bis 10. Januar 2016,
dem Zweiten bis 20. Dezember 2015. Öffnungszeiten Di – So: 10.00–12.00 / 14.00–17.00. Montag geschlossen.
Il violoncellista (Rocco), 1963 ca. tecnica mista su masonite, 192 x 123 cm © Felice Filippini
Mon potager, 2015 tecnica mista
su tenda militare, 125 x 130 cm
© Marco Massimo Verzasconi
Felice Filippini
Einer der bekanntesten und anerkanntesten Tessiner Maler der Zeit nach dem zweiten Weltkrieg. Er
ist während den letzten 30 Jahren der Ausstellungsszene ferngeblieben und darum heute ein bisschen
in den Schatten gerückt. Mit der Ausstellung in der
Casa Rusca wird er nun erneut unterstützt. 1917 in
Arbedo geboren, ist Felice Filippini nicht nur Maler,
sondern auch Autor (Der Herr der armen Seelen),
Graveur, Lithograph, Kulturmanager und „öffentlicher Intellektueller“. Als vollendeter Maler behauptet er sich in allen Techniken und wird wegen seiner expressiven und koloristischen Talente geschätzt.
Die Darstellung seiner Werke ist geschmackvoll und
gut strukturiert. Sie ist chronologisch arrangiert
und hebt die Entwicklungsphasen einer Malerei
hervor, die sich an chronologische Geschehnisse, an
Familienliebe und an die Dramatik der menschlichen Verfassung anlehnt, welche zwischen 1938
und 1988 Veränderungen von Stilen und Malpaletten bedingen. Von den Anfängen eines „klassischen
und mythologischen Realismus“, den reichhaltigen
Farben, einem leichten Zeichen, das manchmal
im Strudel der Gefühle kantig und scharf wird, bis
hin zum „Durcheinander von Farben“ – all dies ist
das Vermächtnis eines einzigartigen Künstlers und
Zeugen seiner Zeit. Die ungefähr sechzig Gemälde
aus Öl, Acryl und gemischten Techniken im Erdgeschoss sowie diejenigen der Säle im ersten und
zweiten Stock erzählen über das Leben eines kunst-
erfahrenen Mannes, der sich durch seine Kunst verwirklicht hat. Die Stärken der Ausstellung sind die
Porträts der Kinder: der Cellist Rocca und die Violinistin Saskia, Gemälde, die von einem stolzen Vater
dargestellt werden: „Ich hatte zwei Kinder, ich habe
sie immer noch. Ich hatte zwei Modelle, sie habe ich
nicht mehr…“ Der Tod des Freundes Alberto Giacometti wird in diversen Gemälden dargestellt und ist
von einer erschütternden Dramatik gezeichnet. Die
gemischte Technik in Giacometti il corpo e la luce
(1966) beinhaltet eine grosse Bedeutung.
Marco Massimo Verzasconi. Piccoli pensieri
Eine riesige Menschenmenge findet sich am Samstag, 17. Oktober bei der Eröffnung der Ausstellung
des Locarner Malers Marco Massimo Verzasconi
ein. „Unglaublich viele Menschen“, meinte ein Aufseher der Pinakothek in Locarno ganz erstaunt. Der
ausserordentliche Publikumsandrang sowie die von
verschiedenen Personen ausgedrückte Wertschätzung sind ein Zeichen für das Wohlgefallen, das die
Malerei des Künstlers aus Locarno bewirkt.
Die Einzelausstellung wurde von Giuseppe Cotti,
Verantwortlicher für Kultur in Locarno, und Rudy
Chiappini, Leiter der Stadtmuseen und Begründer
des Projekts „Locarno Arte“, vorgestellt. Letzteres
wurde vergangenen Frühling eröffnet und richtet
sich an die Förderung von Talenten, die einer Weihe
auf Museumsniveau würdig sind. „Piccoli pensieri“ beinhaltet einige bedeutungsvolle Leinwandgemälde von Marco Massimo Verzasconis kreativem
Weg, gefolgt von einer Auswahl an neueren Werken.
Letztere zeigen beachtliche Dimensionen, welche die
phantastische Welt von Marco Massimo Verzasconi
illustrieren.
Ein Maler, der durch seine Gemälde Träume ausdrückt und den Betrachter zum Träumen bringt.
Diese verwandeln sich in Mondmärchen, seine Geschichten von einsamen und vereinsamten Kindern,
von sonderbaren Tieren sowie von merkwürdigen
und ungewöhnlichen Dingen – all dies findet man
verstreut und verlassen in seinen gewaltigen Gemälden. Sowie auch Gestalten, die in üppigen, dichten
und monochromatischen Farben versinken. Bilder,
die uns in stimmungsvollen Dimensionen von Lewis
Carrol unwirkliche Atmosphären (Alice im Wunderland) wiedererleben lassen. Es sind scheinbar
unbewohnte Werke, auf denen man beim genauen
Hinsehen Wesen und Dinge entdeckt, die überraschen, verzaubern und träumen lassen. ◆
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Esposizioni
Ausstellungen
Omaggio a Dante al Museo Comunale d’Arte Moderna
di Ascona
Hommage an Dante Alighieri im Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona
di Duccio
von Duccio
I
n occasione del 750° della nascita di
Dante Alighieri, il Museo Comunale d’Arte Moderna ospita fino al 30
dicembre una mostra dedicata alla “Divina Commedia” illustrata da Amos Nattini (Genova 1892-Parma 1985). I tre
tomi di questa rara edizione, pubblicata tra il 1931 e il 1941, sono di proprietà degli Eredi Guido Pancaldi di Ascona
che, in via eccezionale, ne hanno autorizzato l’esposizione, mostrandoli per la prima volta al pubblico.
L’iniziativa è frutto di una collaborazione tra il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, l’Accademia di architettura
di Mendrisio e l’Istituto di Studi Italiani
(ISI) dell’Università della Svizzera italiana
(USI) di Lugano: è quindi anche un’occasione d’incontro tra l’attività di valorizzazione del patrimonio locale del Museo di
Ascona e l’attività di ricerca dell’Università.
Curata congiuntamente da Carla Mazzarelli, docente all’Accademia e all’ISI, Irina Emelianova, collaboratrice scientifica
USI, e Mara Folini, direttrice del Museo,
l’iniziativa ha coinvolto attivamente gli
studenti dell’Accademia, che hanno progettato e realizzato l’intero allestimento,
coordinati dall’atelier dell’architetto Riccardo Blumer (docente di progettazione
dell’Accademia). L’esposizione è diventata
così un workshop tra teoria e pratica progettuale, nell’ottica di una più stretta relazione tra arte, architettura, letteratura e
territorio, così come tra didattica, ricerca
e divulgazione scientifica.
La rassegna riunisce le tavole della “Divina Commedia” di Nattini e alcuni acquerelli preparatori originali, oltre a opere di Vincenzo Vela, Giulio Aristide Sartorio, Guido Marussig, Leonardo Bistolfi,
Adolfo De Carolis, Pietro Lingeri, Giu74
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seppe Terragni, che ricostruiscono la genesi del progetto editoriale, come pure il
suo contesto storico e culturale. Si ripercorre, così, la fortuna del culto del “Sommo Poeta” tra Otto e Novecento, a partire
dal Risorgimento, come testimoniato dal
celebre Busto di Dante di Vela. Un’occasione, per ritrovare Dante e il suo viaggio
nell’immaginario, nelle paure, nei limiti
dell’animo umano.
AMOS NATTINI E LA DIVINA COMMEDIA FIGURATA TRA LE DUE
GUERRE.
Arte, architettura e lettere in dialogo
a cura di Mara Folini Ceccarelli, Carla
Mazzarelli, Irina Emelianova
Ascona (CH), Museo Comunale d’Arte
Moderna (via Borgo 34)
26 ottobre - 30 dicembre 2015
Orari:
dal martedì al sabato, 10-12; 15-18; domenica e festivi: 10.30-12.30; lunedì chiuso
Ingresso:
Intero, CHF 10; ridotto, CHF 7.-; ragazzi
fino a 18 anni, ingresso gratuito
Informazioni:
tel. +41 (0)91 759 81 40;
museo@ascona.ch
Sito internet:
http://www.museoascona.ch ◆
A
nlässlich des 750-sten Geburtstages von Dante Alighieri zeigt das
Museo Comunale d’Arte Moderna bis am 30. Dezember eine Ausstellung,
die der von Amos Nattini (Genua 1892Parma 1985) bebilderten Göttlichen Komödie gewidmet ist. Die drei Bände dieser seltenen Edition, die zwischen 1931 und
1941 herausgegeben wurde, stammen aus
dem Besitz der Erben des Asconesers Guido
Pancaldi, welche ausnahmsweise für diesen
Anlass erlaubt haben, das Werk zum ersten
Mal öffentlich auszustellen.
Die Ausstellung entsteht dank der Zusammenarbeit des Museo Comunale d’Arte
Moderna Ascona mit der Accademia di architettura von Mendrisio und dem Istituto
di studi italiani (ISI) von Lugano, beide
Teil der Università della Svizzera italiana
(USI): die vom Gemeindemuseum geförderte Aufwertung des lokalen kulturellen
Erbes trifft so auf die von der Universität
betriebenen wissenschaftlichen Recherche.
Die Ausstellung ist von Carla Mazzarelli
(Dozentin an der Akademie und dem ISI),
Irina Emelianova (wissenschaftliche Mitarbeiterin an der USI) und Mara Folini (Direktorin des Museums) kuratiert, welche
für deren technischen Planung und Aufbau
die Studenten der Akademie aktiv einbezogen haben, unter der Koordination des Ateliers des Architekten Riccardo Blumer (Dozent in Projektplanung an der Akademie).
Die Ausstellung ist auf diese Weise auch zu
einem Workshop theoretischer und praktischer Planung geworden, in der Perspektive
eines engen Verhältnisses zwischen Kunst,
Architektur, Literatur und Umgebung sowie zwischen Didaktik, Recherche und wissenschaftlicher Verbreitung.
In der Ausstellung werden eine Auswahl
von Nattinis Lithografien aus der Edition
der Göttlichen Komödie und einige origi-
nale Vorbereitungszeichnungen und Aquarelle gezeigt, neben Werken von Vincenzo
Vela, Giulio Aristide Sartorio, Guido Marussig, Leonardo Bistolfi, Adolfo De Carolis,
Pietro Lingeri, Giuseppe Terragni, welche
die Entstehung des Editionsprojekts sowie
den historischen und kulturellen Kontext
rekonstruieren. Man geht so dem „Kult“
des „Grossen Dichters“ zwischen dem 19.
und 20. Jahrhundert nach, spezifisch ab der
italienischen Renaissance, wie von Velas
berühmter Büste Dantes bezeugt wird. Eine
Chance, Dante Alighieri und seine Reise
durch die Vorstellungswelt, durch Ängste
und Grenzen der menschlichen Seele erleben und nachvollziehen zu können.
AMOS NATTINI UND DIE BEBILDERTE GÖTTLICHE KOMÖDIE ZWISCHEN
DEN BEIDEN KRIEGEN
Kunst, Architektur und Literatur im Dialog
kuratiert von Mara Folini Ceccarelli, Carla
Mazzarelli, Irina Emelianova
Ascona (CH), Museo Comunale d’Arte
Moderna (via Borgo 34)
26. Oktober - 30. Dezember 2015
Öffnungszeiten:
Dienstag-Samstag: 10-12 / 15-18 Uhr;
Sonntag und Feiertage: 10.30-12.30 Uhr /
Montag geschlossen
Eintritt:
Voll, CHF 10.–; reduziert, CHF 7.–; Kinder
und Jugendliche bis 18 Jahre: gratis
Informationen:
Tel. +41 (0)91 759 81 40;
museo@ascona.ch
Internetseite:
www.museoascona.ch ◆
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Esposizioni
Ausstellungen
Rudolf Müller, Spazio Arauco, Minusio
Rudolf Müller, Spazio Arauco,
Minusio
di Duccio
von Duccio
R
R
udolf Müller, proprietario dello
spazio Arauco, galleria espositiva
di Via dell’Acqua 27 a Minusio
ha un rapporto privilegiato con le pietre.
Infatti dal settembre 2001 ospita, dietro
il cortile di casa lo Gnomone imponente
gruppo scultoreo in pietra anfibolita della
Val Bavona opera dell’artista François Lafranca. Inoltre ha desiderato che l’attuale
esposizione avesse come soggetto opere su
pietra o che raffigurassero le pietre. l’incarico della realizzazione è stato dato ad
Anita Ammann responsabile dello spazio
Arauco. La curatrice che ha una lunga e
valida esperienza di gallerista ha creato
una interessante e pregevole mostra a tre
voci: La pietra Nell’arte. “Ho pensato a tre
artisti che conosco ed apprezzo per la loro
sensibilità, la loro creatività e il saper interpretare la sconfinata bellezza naturale
della pietra: Veronica Branca-Masa, Gianfredo Camesi e Monica Zentilli e li ho invitati a mostrarci alcune delle loro opere
nelle quali si sono confrontate con la pietra modellandola, assemblandola o raffigurandola. Sono artisti conosciuti ed apprezzati internazionalmente. Penso che il
risultato sia significativo e positivo” Infatti lo è. L’esposizione armonica e ariosa
nel suo allestimento è piacevole ed incanta evidenziando i talenti degli espositori.
Eleganza e forme astratte sono le caratteristiche delle opere della scultrice locarnese Veronica Branca-Masa che predilige l’immacolato marmo di Carrara. Poste al suolo, hanno il ruolo di prime donne splendenti e seducenti nell’astrattismo
delle linee. Le lastre di ardesia alle pareti,
solcate da incisioni fatte con punte di diamante sono anomali nella composizione.
“Queste opere, un tantino misteriose ed
ermetiche, belle ed affascinanti, non sono
molto conosciute” ci dice Anita Ammann.
Se con le sculture in marmo e in ardesia
la mostra si situa in una dimensione poetica ed astratta con le installazioni del conosciuto ed apprezzato artista concet76
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scultura di Veronica Branca Masa
in marmo di Carrara, senza titolo 2000,
33 x 38 x 108
tuale Gianfredo Camesi invece ci si sposta in un realismo concreto valorizzato
da simbologie. I quattro pannelli in mostra “memoria del tempo e dello spazio”
che nobilitano materiali naturali di Menzonio (Val Lavizzara) granito, pietre, legno, rami, foglie sono una minima parte
dei 145 rilievi che decorano l’interno dell’Oratorio della Beata Vergine a Menzonio, parte del ciclo Alchimie de la VisionArcheologie de la Pensée. “Ciò che si vede
in questi pannelli, è uno scorcio di ciò che
giornalmente Gianfredo Camesi vede dalle finestre della sua casa a Menzonio”. Nei
pannelli di Camesi Il reale è diventato una
godibile alchimia visiva. La trasformazio-
Gianfredo CAMESI - Alchimie de laVision - Archeologie de
la pensée 1984/1986 - in granito/acrilico/vetro/legno/ferro, dim. cm 104 x 76
ne di pietre in immagini sono il soggetto
delle foto-collage di Monica Zentilli dove
sapientamente, con accorti effetti di luce,
le “Rocks” di Halifax e le colonne dell’abbazia di San Stefano di Gallano (Umbria)
diventano opere astratte. Nell’ambito dell’esposizione, che ha visto una notevole
affluenza di visitatori per l’inaugurazione
del 26 settembre, allo spazio Arauco, il 15
novembre alle 11.00 il Dr Rudolf Müller
terrà una conferenza in tedesco dal titolo Wunderwelt der Steine (Il meraviglioso
mondo delle pietre). Il finissage della mostra è previsto il 19 dicembre.
Orario d’apertura venerdì e sabato dalle 14 alle 17 o su appuntamento al
079/731.30.55.
In gennaio 2016: apertura su appuntamento. ◆
udolf Müller, Besitzer des Spazio
Arauco, Ausstellungsraum in der
Via dell’Acqua 27 in Minusio, hat
eine privilegierte Beziehung zu Steinen. Seit
September 2001 besitzt er im Innenhof seines Hauses „Lo Gnomone“ eine beeindruckende Skulpturengruppe aus Amphibolit aus dem Val Bavona, die vom Künstler
François Lafranca geschaffen wurde. Deshalb wünschte er sich, dass die derzeitige
Ausstellung dem Thema Stein gewidmet ist.
Die Aufgabe für die Umsetzung wurde Anita Ammann anvertraut, Verantwortliche
des Spazio Arauco. Die Kuratorin, die eine
lange und wertvolle Erfahrung als Galeristin vorweisen kann, hat eine interessante und kostbare Ausstellung mit drei Künstlern gestaltet: Der Stein in der Kunst. “Ich
habe an drei Künstler gedacht, die ich kenne und die ich für ihr Gefühl, für ihre Kreativität und ihre Fähigkeit, die endlose natürliche Schönheit des Steins zu interpretieren, schätze: Veronica Branca-Masa, Gianfredo Camesi und Monica Zentilli - und ich
habe sie eingeladen, uns einige ihrer Werke vorzustellen, bei denen sie sich mit dem
Stein auseinandergesetzt haben, indem sie
ihn bearbeitet, zusammengefügt oder symbolisiert haben. Sie sind auf internationaler Ebene bekannte und geschätzte Künstler. Ich glaube, dass das Ergebnis aussagekräftig und positiv ist”.
Das ist es in der Tat. Die in ihrem Aufbau
harmonische und übersichtliche Ausstellung
ist ansprechend und bezaubernd, wobei sie
die Talente der Aussteller unterstreicht. Eleganz und abstrakte Formen sind die Kennzeichen der Werke der Bildhauerin aus
Locarno, Veronica Branca-Masa, die den
reinen Marmor aus Carrara bevorzugt. Auf
dem Boden aufgestellt, haben sie die Rolle
von strahlenden und verführerischen Primadonnen in der abstrakten Kunst der Figuren. Die Schieferplatten an den Wänden,
deren Gravierungen mit Diamantspitzen
gemacht wurden und die Platten durchziehen, , sind für Veronica Branca Masa aus-
sergewöhnlich. „Diese Werke, ein wenig
mysteriös und in sich geschlossen, schön
und faszinierend, sind nicht sehr bekannt”,
erklärt uns Anita Ammann.
Wenn der Ausstellung durch die Skulpturen
aus Marmor oder Schiefer eine dichterische
und abstrakte Dimension verliehen wird,
lässt sie sich hingegen mit den Installationen des bekannten und geschätzten Konzeptkünstlers Gianfredo Camesi in einem
konkreten Realismus, der von Symboliken
zur Geltung gebracht wird, einordnen. Die
zur Schau stehenden Objekte Alchimie de
la Vision – Archéologie de la Pensèe, die
natürliche Materialien aus Menzonio (Val
Lavizzara) - Granit, Steine, Holz, Äste,
Blätter – veredeln. Sie sind ein kleiner Teil
der 145 Reliefs, wovon einige auch das Innere des Oratoriums der Heiligen Jungfrau
in Menzonio schmücken. “Was man in diesen drei Feldern zu sehen bekommt, ist eine
Perspektive dessen, was Gianfredo Camesi
täglich sieht, wenn er aus den Fenstern seines Hauses in Menzonio blickt”. In den Feldern von Camesi ist das Reale eine unterhaltsame visuelle Alchemie geworden.
Die Umwandlung der Steine in Bilder sind
Gegenstand der Foto-Collage von Monica Zentilli, in der die “Rocks” von Halifax
und die Säulen der Abtei San Stefano in
Gallano (Umbrien) gekonnt und mit bedachten Lichteffekten zu abstrakten Werken werden.
Im Rahmen der Ausstellung, mit einem
bemerkenswerten Besucherandrang bei
der Vernissage am 26. September, wird im
Spazio Arauco, am 15. November um 11
Uhr. Dr. Rudolf Müller eine Konferenz in
Deutsch mit dem Titel Wunderwelt der
Steine abhalten. Die Finissage der Ausstellung ist für den 19. Dezember vorgesehen.
Die Öffnungszeiten sind Freitag und Samstag von 14 bis 17 Uhr oder nach Vereinbarung unter 079/731 30 55.
Im Januar 2016 ist die Ausstellung nur
nach Vereinbarung geöffnet. ◆
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Esposizioni
Barbara Babo: “Emozioni anacronistiche”
Mostra a Ascona fino al 10.1.2016
Ausstellungen
Barbara Babo: “Emozioni anacronistiche”
Ausstellung in Ascona bis 10.1.2016
B
arbara Babo, 2014 von Zürich
ins Tessin gezogen, ist eine Bildhauerin, die sich der Darstellung
des weiblichen Seelenlebens widmet. Ihren
ebenso witzig wie berührend inszenierten
Darstellungen von Zerrissenheit, Stolz und
frecher Weiblichkeit kann sich der sensible Betrachter kaum entziehen. Einen spannenden Kontrast dazu bilden die naturnahen Bilder der Künstlerin. Eine Auswahl
aktueller Werke von Barbara Babo ist derzeit bis 10. Januar in der Ausstellung “Emozioni anacronistiche” der Galleria Wolf Ascona zu sehen. ◆
B
arbara Babo, residente nel Ticino dal 2014, è pittrice e in primo
luogo scultrice plastica dedicata
a figure femminili. Tanto sono espressioniste le sue scene plastiche di donne forti e coppie disperate, così impressioniste
sono i suoi dipinti di natura. Attualmente, una scelta di opere recenti è presenta alla mostra “Emozioni anacronistiche”
presso la Galleria Wolf Ascona. ◆
Amy Amy
In mostra fino al 10 gennaio 2016.
Apero natale Sabato 5.12.2015, 16–19h.
Galleria Wolf
Via Sacchetti 1, CH-6612 Ascona
091 225 46 08 / 079 474 55 25
info@galleriawolf.ch
www.galleriawolf.ch
Gio/ Do 15:00–18:30
Ven/Fr 11:00–13:00, 15:00–18:30
Sa 11:00–16:00
Rose
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Olga II
Die Verehrer
Ausstellung bis 10. Januar 2016
Xmas-Apéro Samstag, 5.12.2015, 16–19h.
Galleria Wolf
Via Sacchetti 1, CH-6612 Ascona
091 225 46 08 / 079 474 55 25
info@galleriawolf.ch
www.galleriawolf.ch
Do/Gio 15:00–18:30
Fr/Ven 11:00–13:00, 15:00–18:30
Sa 11:00–16:00
Medaglioni di cervo
con tortino di patate e
funghi porcini
Hirschmedaillon mit
Röstitörtchen und
Steinpilzen
Ricetta di Fabrizio Guerra,
Chef di cucina presso il Ristorante Enoteca Bottega del Vino a Locarno
Rezept von Fabrizio Guerra,
Küchenchef in Ristorante Enoteca Bottega del Vino in Locarno
Nach dem Abschluss der
Hotelfachschule hat Fabrizio
Guerra in Italien und in der Schweiz
Erfahrungen als Koch gesammelt. In
vielen bekannten Hotels hat er seine
kulinarischen Kenntnisse verfeinert
und vertieft. Heute arbeitet er im
Restaurant Golf Patriziale in Ascona.
Guerra Fabrizio
Dopo aver frequentato la scuola
alberghiera, ha lavorato sia in Italia
che in Svizzera in molteplici hotel
e ristoranti per approfondire le sue
conoscienze cilinarie
In elenco alcuni posti di lavoro :
Venezia, Ristorante Monaco del Gran
Canal
Borgomanero, ristorante Pinocchio
Asolo, Villa Cipriani
Saint Moritz, Hotel Palace
Ascona, Ristorante Pontile
Ascona, Ristorante Della Carrà
Ristorante Golf club – Ascona
Specializzato in cucina mediterranea
Con cura di prodotti freschi e km 0
Hier ein paar seiner Arbeitsstellen:
Venezia, Ristorante Monaco del Gran
Canal
Borgomanero, ristorante Pinocchio
Asolo, Villa Cipriani
Saint Moritz, Hotel Palace
Ascona, Ristorante Pontile
Ascona, Ristorante Della Carrà
Ristorante Golf club – Ascona
Er ist sehr darauf bedacht, wann
immer möglich nur regionale Produkte
mit Kilometer Null zu verwenden und
hat sich auf die mediterrane Küche
spezialisiert.
Zur Entspannung spielt Fabrizio
Guerra Klavier, nicht nur für sich
selbst. Auch seine Gäste kommen
nach getaner Küchenarbeit in den
Genuss seines Spiels, vornehmlich
klassische Musik.
Hobby – piano forte
Terminato di cucinare si diletta a
suonare il piano ( prevalentemente
musica classica ) per i clienti.
80
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81
(per 4 persone)
(für 4 Personen)
Prendete un entrecôte di cervo, paratela
e ricavate 8 medaglioni del peso di circa
100 gr. Cadauno.
1 ganzes Hirsch Entrecôte, das in 8 Medaillons geschnitten wird, jedes etwa 100 Gr.
Tortino di Patate:
Per le tortine di patate occorrono 600 gr.
di patate charlotte grattugiate a crudo con
aggiunta di sale, pepe, noce moscata e due
tuorli d’uovo.
Scaldare l`olio in una padella e formare 4
piccoli rösti; aggiungete una bella noce di
burro e fateli arrostire.
Successivamente girateli e quando saranno ben dorati, metteteli in forno per finire la cottura circa 10 / 12 minuti.
Kartoffeltörtchen:
Ca. 600 Gr. Charlotte Kartoffeln werden
roh gerieben. Salz, Pfeffer, Muskatnuss und
zwei Eigelb daruntermischen
Öl in einer Pfanne heissmachen. Vier Röstitörtchen formen. In der Pfanne Butter
erhitzen. Alles beidseitig rösten. Wenn die
Röstitörtchen goldgelb sind, aus der Pfanne nehmen und im vorgeheizten Ofen noch
für etwa 10/12 Minuten fertiggaren.
Per la salsa:
La salsa è composta da demi-glacé di selvaggina, marmellata di ribes, poca panna.
Il tutto bollito per qualche minuto con
aggiunta di pepe della Vallemaggia e bacche di ginepro frantumate.
Sauce:
Semi-Eis aus Wild (findet man schon vorbereitet zu kaufen), Johannisbeermarmelade und etwas Rahm
Alles für ein paar Minuten aufkochen lassen. Mit Salz, Vallemaggia Pfeffer und ein
paar zerdrückten Wacholderbeeren würzen.
Warmhalten
Medaglioni di cervo:
Per comporre il piatto, fare arrostire i medaglioni in padella con olio caldo per circa 6 minuti. Cottura al sangue.
Steinpilze
Säubern, in Scheiben schneiden. Mit Knoblauch, Butter und Petersilie kurz in der
Pfanne anbraten – auch warmstellen
Funghi Porcini:
Prendere i porcini freschi, tagliarli a listarelle e trifolateli in padella con aglio, burro e prezzemolo. Disponeteli poi bene sopra i medaglioni.
Hirschmedaillons
Erst wenn alles bereit ist, werden sie für ca.
6 Minuten in der Pfanne gebraten. Am besten schmecken sie noch bleu/saignant
Servizio:
Disporre il tortino di patate al centro del
piatto, metter sopra i due medaglioni di
cervo.
Per finire, con un cucchiaio, disponete la
salsa attorno al tortino.
Un rametto di ribes rosso fresco verrà disposto sopra ai funghi ed il piatto è pronto.
Servieren:
Ein Röstitörtchen in die Mitte des Tellers
legen, darauf kommen zwei Hirschmedaillons. Die Steinpilze auf den Medaillons verteilen. Ein oder zwei Löffel der Sauce werden um die Röstitörtchen herum gegossen.
Wenn Sie frische Johannisbeeren haben,
eine kleine Traube davon oben auf die Medaillons legen, als Dekoration
Guten Appetit
Buon Appetito
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Curiosità
Decide di partorire in mezzo ai delfini
Geburt mit Delphinen
Una donna hawaiana ha deciso di partorire nell’oceano, circondata dai delfini.
Ecco perché...
Il parto naturale in acqua è ormai
un’usanza abbastanza diffusa, una coppia
hawaiana ha però deciso di farlo in modo
decisamente unico: partorire nell’oceano, circondati dai delfini. Tutto questo
per consentire al proprio figlio di parlare
la lingua di questi splendidi animali. Nonostante l’idea di Dorina Rosin e Maika
Suneagle (i nomi dei due genitori) possa
sembrare stramba, questo tipo di parto si
sta diffondendo molto.
Molti ritengono che i delfini sarebbero in
grado di curare una gran quantità di problemi di salute. Far nascere il proprio figlio in acqua in mezzo a loro è quindi un modo per garantirgli una vita lunga e senza acciacchi. Sono molti i critici
con questa pratica, dato che i delfini non
sono animali da cartoni animati ma animali selvatici che a volte possono anche
comportarsi in maniera aggressiva. Inoltre anche partorire nell’oceano può avere
dei rischi, come attirare squali e altri predatori. Dorina e Maika però non si sono
fatti scoraggiare...
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Eine Frau in Hawaii entschied sich, ihr
Kind im Ozean zu gebären, inmitten von
Delphinen. Hier die Erklärung.....
Die natürliche Wassergeburt wird heute
vielerorts praktiziert. Ein Hawaiianisches
Ehepaar hat sich dafür einen sicherlich
aussergewöhnlichen Ort ausgesucht, im
Ozean, umgeben von Delphinen. Damit
ihr Sohn mit diesen Geschöpfen zur Welt
kommt und ihre Sprache versteht. Obwohl
der Wunsch von Dorina Rosin und Maika
Suneagle, den Eltern, etwas seltsam anmuten möchte, werden Geburten im Meer, inmitten von Delphinen, immer häufiger.
Viele Menschen sind überzeugt, dass die
Delphine viele unserer Gesundheitsprobleme heilen können. Das eigene Kind inmitten von Ihnen zur Welt zu bringen bedeutet
für diese Eltern, ihm ein langes, gesundes
Leben zu garantieren. Viele sehen solche
Geburten aber auch sehr kritisch. Denn
Delphine sind keine Kuscheltiere aus einem Zeichentrickfilm. Es sind wilde Tiere
und sie können auch aggressiv werden. Im
Ozean zu gebären birgt noch eine weitere
Gefahr, denn andere Räuber, wie z.B. Haie,
werden davon angezogen.
Doch Dorina und Maike haben sich davon
nicht abhalten lassen.
Kurioses
Aeroporto installa
un simulatore di clima
Ein Flughafen mit einem
Klimasimulator
L’aeroporto di Stoccolma ha installato un
simulatore di clima, per tutte le località
del mondo!
Come partire preparati al freddo o al caldo quando si visita una località molto distante dalla nostra e con un clima molto
differente? L’aeroporto Arlanda di Stoccolma ha deciso di risolvere questo problema, installando un simulatore di clima!
Dato che le normali tabelle con temperature e umidità non erano sufficienti, Swedavia, la società che gestisce l’aeroporto,
ha deciso di far provare in prima persona
il tempo che c’è a destinazione.
E’ un modo curioso e originale di avere un’anteprima di dove si sta andando,
per sapere se si ha bisogno di un maglione caldo o di un paio di occhiali da sole.
Il simulatore è stato sviluppato dallo Studio NOC ed è composto da tre stanze:
una per le destinazioni calde (con i suoni
di cicale), uno per le destinazioni fredde
(con i suoni dei venti) ed una per le grandi città.
“Con il simulatore abbiamo voluto esplorare la possibilità di non solo portare le
persone a destinazione, ma portare le destinazioni alle persone”, ha spiegato il direttore marketing.
Der Flughafen von Stockholm hat einen
Klimasimulator installiert, der alla Klimazonen der Welt umfasst.
Was muss man beachten, wenn man von
einem kalten Ort in ein weit entferntes,
warmes Land reist, wo das Klima sich von
unserem sehr stark unterscheidet?
Der Flughafen von Arlanda in Stockholm
kann da mit seinem Klimasimulator helfen. Da die normalen Tabellen mit Feuchtigkeits- und Temperaturangaben nicht
genügen, hat sich die Firma Swedavia, die
den Flughafen betreibt, diesen Service ausgedacht.
Gar nicht schlecht, die Perspektive. Da
weiss man schon vor dem Abflug, ob man
einen warmen Pullover oder die Sonnenbrille mitnehmen soll. Der Simulator wurde von der NOC entwickelt und besteht aus
drei verschiedenen Räumen: einen für die
Reise in sehr heisse Länder (untermalt mit
Zikadenzirpen); einen für die Reise in kalte
Länder (mit Windgeräuschen); und einen
für einen Besuch in Grossstädte.
Der Marketing Direktor erklärt: „mit dem
Simulator wollten wir die Möglichkeiten
erforschen, die Menschen nicht nur in andere Länder, sondern andere Länder zu den
Menschen zu bringen“.
La foca che fa surf su una balena
Wenn Robben gerne surfen....
Un fotografo si è trovato davanti ad una
scena incredibile: una foca che fa surf su
una balena!
A volte animali molto diversi tra loro riescono a creare delle relazioni di affetto impensabili, che dovrebbero insegnare molto a noi umani, tanto impegnati
ad odiarci l’un l’altro. Il fotografo Robyn
Malcolm ha avuto la fortuna di assistere ad una fantastica scena che testimonia
un’amicizia davvero speciale: quella tra
una foca e una balena.
Come è possibile vedere in foto, la foca
usa la balena come tavola da surf. Lo stesso fotografo in un primo momento non
aveva notato l’incredibile fatto: “Le balene
si muovevano con molta frenesia e io non
mi ero reso conto che la foca si trovava
sopra la balena, l’ho notato solo qualche
giorno dopo riguardando le foto!”. Secondo gli esperti questo momento è davvero
raro, non capita infatti tutti i giorni che
una foca chieda un passaggio ad una balena! E a voi è mai capitato di fotografare
qualcosa di inaspettato e stupefacente?
Einem Photographen ist eine einmalige
Aufnahme gelungen: eine Robbe, die auf
einem Wal surft!
Manchmal entstehen zwischen den verschiedensten Tieren liebevolle Freundschaften, von denen wir Menschen viel lernen
können. Anstatt dass wir uns von anderen
abschotten und sie ausgrenzen, sollten wir
auf sie zugehen. Der Photograph Robyn
Malcolm hatte das Glück, eine einzigartige Symbiose, eine wirklich einzigartige
Freundschaft mit seinem Apparat festzuhalten. Wie man auf dem Foto sieht, lässt
der Wal eine Robbe auf seinem Rücken surfen. Robyn war sich im ersten Moment gar
nicht bewusst, welch eine grossartige Aufnahme ihm da gelungen war. Er sagt: „die
Wale bewegen sich viel und schnell und ich
bemerkte erst gar nicht, dass da auf einem
Walrücken eine Robbe war. Erst als ich die
Fotos ein paar Tage später nochmals anschaute, wurde mir das bewusst!“
Gemäss den Experten ist so etwas wirklich aussergewöhnlich, es passiert nicht alle
Tage, dass eine Robbe auf einem Wal andockt.
Und Sie? Ist es Ihnen auch schon einmal
passiert, einen unerwarteten, überraschenden Schnappschuss zu fotografieren?
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Oroscopo dicembre
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F
Cancro - Krebs
I
Bilancia - Waage
L
Capricorno - Steinbock
In questo mese siate più disponibili con il vostro partner e ascoltate quello che vi deve dire. Se siete coniugati da tempo la chiarezza e la sincerità sono una carta vincente per un sano e armonioso rapporto. Nel lavoro vorreste farvi valere ma non ci
riuscite come vorreste quindi andate piano per non creare malintesi fra i colleghi. Importante essere saggi e prudenti, il coraggio non vi manca e affronterete con grinta e determinazione
una situazione con chi vi sta accanto. Natale tranquillo con i vostri cari.
Seien Sie offen und hilfsbereit und hören Sie Ihrem Partner gut
zu. Wenn Sie seit vielen Jahren verheiratet sind, dann wissen
Sie genau, dass es für eine gesunde und harmonische Beziehung eine Menge Klarheit und Offenheit braucht. Bei der Arbeit
möchten Sie zentraler wirken, Sie sollten jedoch kleine Missverständnisse mit Ihren Arbeitskollegen vermeiden. Seien Sie klug,
aber vorsichtig und mit Ihrem Mut werden Sie eine spezielle
Situation zusammen mit Ihrem Partner positiv bewältigen. Sie
werden ein gemütliches Weihnachtsfest mit Ihrer Familie verbringen.
Miglioramento in generale finalmente potete stare tranquilli
qualche problema si è risolto specialmente nel lavoro, stabilità
e sicurezza vi fanno dormire sonni tranquilli dopo un periodo difficile e ostacolato. Buona la parte finanziaria con un’entrata sicura di soldi. In amore se siete soli incontro alquanto interessante, una persona conosciuta da poco farà scoccare la scintilla che scalderà il vostro cuore. Buone notizie per un cambiamento di casa.
Eine generell positive Welle kommt auf Sie zu und nach einer
schwierigen Zeit können Sie endlich innere Ruhe finden. Vor allem im beruflichen Bereich haben sich einige Probleme gelöst
und Sie können in aller Ruhe schlafen. Ihre finanzielle Lage ist
auch sehr positiv und Sie haben einen sicheren Lohn. Falls Sie
noch Single sind, können Sie sich diesen Monat freuen, denn
Sie werden eine sehr interessante Person kennenlernen, welche Ihr Herz wärmen wird. Gute Nachrichten bezüglich eines
Wohnortswechsel.
D
G
Leone - Löwe
Siate generosi con chi vi sta accanto e date a chi ne ha bisogno. Dovete chiarire una situazione in famiglia fate voi il primo
passo l’orgoglio non sempre è un buon consigliere. Se siete soli,
finalmente troverete la vostra anima gemella, siate aperti e disponibili e aprite il vostro cuore ai sentimenti. Chi è già coniugato attento ad avventure extra poterebbero solo problemi. Un
viaggio a fine mese vi farà bene specialmente se siete in buona compagnia.
Seien Sie grosszügig mit einer nahestehenden Person und
helfen Sie, wenn Sie darum gebeten werden. Sie sollten eine
familiäre Situation klären. Machen Sie den ersten Schritt und
vermeiden Sie Ihren Stolz. Wenn Sie noch Single sind, sollten
Sie diesen Monat Ihr Herz öffnen und grosszügig Ihre Gefühle
zeigen. Sie werden Ihre Seelenverwandte kennenlernen. Falls
Sie verheiratet sind, sollten Sie aussereheliche Abenteuer
vermeiden, denn sie bringen nur Probleme mit sich. Eine Reise
Ende Monat wird Ihnen gut tun, vor allem wenn Sie in guter Begleitung sind.
In amore, se siete single e avete voglia di essere in dolce compagnia, questo è un buon mese per incontri e storie nuove, importante fantasia e disponibilità per un rapporto duraturo e passionale come voi desiderate. L’amore ha bisogno ogni giorno di
essere alimentato quindi se siete già in coppia importante non
trascurate il vostro partner. Successo per la vostra professione
con promozioni e aumento di stipendio.
In der Liebe, falls Sie noch Single sind, werden Sie diesen Monat neue interessante Personen kennenlernen. Es ist wichtig,
dass Sie zur Verfügung stehen und dass Sie Ihre Phantasie
einsetzen, damit Sie eine leidenschaftliche und dauerhafte Beziehung aufbauen können, so wie Sie es sich wünschen. Die
Liebe muss täglich gepflegt werden. Aus diesem Grund sollten
Sie Ihren Partner nicht vernachlässigen, wenn Sie sich bereits
in einer festen Beziehung befinden,. Eine erfolgreiche berufliche
Situation, mit einer Lohnerhöhung und sogar eine Beförderung,
könnten Sie erwarten.
È bello essere spontanei e esprimere i sentimenti ma a volte potreste esagerare e questo non va bene perché non siete capiti dagli altri, controllate quello che dovete dire e fatelo con tatto e diplomazia. La vostra energia è buona e vi sentite in ottima
forma, questo fa si che non passate inosservati , sarete corteggiati e a voi scegliere di accettare o meno chi vi sta accanto con
le sue pretese d’amore. Invito a festeggiare Capodanno lontani
da casa.
Passen Sie auf Missverständnisse auf. Manchmal sollte man
nicht so direkt und spontan sein, denn nicht jeder kann Sie
verstehen. Analysieren Sie zuerst was Sie sagen möchten, und
dann sagen Sie es diplomatisch und mit Gefühl. Sie besitzen
eine gute Energie und Sie fühlen sich fit, deshalb wirken Sie
sehr stark auf Ihr Umfeld. Sie werden gelobt und Sie dürfen
sogar Ihre Partner aussuchen. Eine Einladung für die Silvesternacht weit weg von zu Hause.
H
Vergine - Jungfrau
K
B
Toro - Stier
Non prendete iniziative verso gli altri anche se pensate che sarebbero contenti di quello che fate, non è cosi, lasciate che siano loro a prendere decisioni senza avere voi delle responsabilità. Nel lavoro siete in attesa di una promozione, sarà proprio Saturno che vi aiuterà suggerendovi le mosse giuste da fare per la
riuscita. Successo in un affare immobiliare con buone entrate di
soldi. Buona la salute anche se dovete stare attenti all’alimentazione. In amore piacevoli serate romantiche e passionali.
Treffen Sie keine Entscheidungen für andere, auch wenn Sie
denken, dass es richtig für sie ist. Lassen Sie jeden selber entscheiden und übernehmen Sie keine unnötige Verantwortung.
Berufsmässig erwartet Sie eine positive Verbesserung und Saturn wird Sie mit den richtigen Schritten dabei unterstützen. Sie
werden ein erfolgreiches Immobiliengeschäft abschliessen und
Sie können mit zusätzlichen finanziellen Einnahmen rechnen.
Gute Gesundheit, achten Sie jedoch auf Ihre Ernährung. In der
Liebe erwarten Sie romantische und leidenschaftliche Abende.
E
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Ariete - Widder
Horoskop Dezember
Gemelli - Zwillinge
Avete creato un muro attorno a voi non aspettate che qualcuno lo abbatta, dovete essere voi ad aprire un varco verso gli altri, non siate troppo orgogliosi, non serve e non aiuta. Volontà e
fermezza vi saranno utili per prendere una decisione importante per il futuro. In amore vi sentite pronti ad incontri intriganti e
attrazioni fatali , quello che sembra una avventura piccante potrebbe trasformarsi in un rapporto serio e duraturo.
Sie haben eine Schutzmauer um sich aufgebaut und erwarten
Sie nicht, dass diese jemand abreisst. Seien Sie nicht zu stolz
und öffnen Sie sich gegenüber den anderen. Ihr Wille und Ihre
Beständigkeit werden Sie unterstützen, um eine wichtige Entscheidung für Ihre Zukunft zu treffen. In der Liebe sind Sie bereit
für intrigante Begegnungen und hoffen auf unerklärliche Anziehungskraft. Ein Abenteuer könnte sich zu einer seriösen und
dauerhaften Beziehung entwickeln.
A voi della Vergine piace essere amati e coccolati anche se non
sempre dimostrate a chi vi sta accanto di apprezzare l’amore e
le sue manifestazioni, forse sarebbe bene dimostrare di più i vostri sentimenti. Plutone pianeta amico vi dona forza e audacia
proponendovi nuove strade creative per la professione. Siate
audaci e osate di più. Sarete in grado di tenere testa a chi ce la
con voi e difenderete le vostre idee con coraggio e determinazione. Buona la salute.
Jungfrauen sind gerne Liebhaber und wollen geliebt und bekuschelt werden. Aber das hapert etwas Ihrem Partner gegenüber. Es würde Ihrer Beziehung nur gut tun, wenn Sie mehr Gefühle zeigen würden. Pluto, Ihr befreundeter Planet, wird Ihnen
Kraft geben und Sie auf neue kreative berufliche Wege führen.
Seien Sie mutig und probieren Sie es aus. Verlassen Sie sich auf
Ihre Gefühle, dann werden Sie Ihre Pläne mit Zielstrebigkeit erreichen. Guter gesundheitlicher Zustand.
Siete in preda al dubbio e non sapete cosa fare e come agire
verso una situazione delicata con parenti per questioni ereditarie e non siete disposti a sopportare nulla ma volete chiarezza e questo può creare tensioni e battibecchi in famiglia. Evitate scontri inutili e cercate con tatto e diplomazia di sorvolare su
alcune cose poco importanti. Pensate al futuro e a fare progetti
innovativi specialmente se avete una attività in proprio. In amore
va tutto a gonfie vele sta a voi cogliere l’attimo fuggente.
Sie sind sich in gewissen Situationen Ihren Verwandten gegenüber nicht sicher. Erbschaftsprobleme möchten Sie mit Klarheit
erledigen und dies könnte einige familiäre Diskussionen mit sich
bringen. Vermeiden Sie unnötige Streitigkeiten und versuchen
Sie mit gutem Willen und Diplomatie unwichtige Dinge zu überfliegen. Denken Sie an Ihre Zukunft und planen Sie innovative
Projekte, vor allem wenn Sie eine eigene Firma haben. In der
Liebe verläuft alles gemäss Ihren Wünschen.
J
Scorpione - Skorpion
Sagittario - Schütze
La fortuna è importante se state facendo una operazione finanziaria ma siate comunque prudenti e lasciatevi consigliare da
chi è competente. Lieto evento in famiglia, riempirà il cuore di
gioia. Se siete liberi professionisti non abbiate timore a bussare a qualche porta per chiedere consigli non potete fare tutto
da soli. Venere amica vi prepara un incontro emozionante con
una persona speciale che saprà conquistare il vostro cuore ed è
possibile una nuova e intensa storia d’amore.
Glücke ist wichtig, wenn Sie eine finanzielle Transaktion durchführen, jedoch sollten Sie vorsichtig bleiben und sich von kompetenten Personen beraten lassen. Sie erhalten eine wertvolle
Familiennachricht, die Ihr Herz glücklich machen wird. Falls Sie
eine selbständige Tätigkeit ausführen, sollten Sie auch mal um
Unterstützung ersuchen. Seien Sie offen, denn Sie können nicht
alles alleine erreichen. Ihre Freundin Venus wird Sie auf eine
aufregende Begegnung vorbereiten und eine ganz spezielle
Person wird Ihr Herz erwärmen. Freuen Sie sich auf eine neue
intensive Liebesgeschichte.
Il vostro spirito di osservazione vi farà vedere con chiarezza una
realtà nei rapporti con colleghi di lavoro che non sempre sono
cosi sinceri e questo vi renderà attenti e prudenti. Buon mese in
generale anche in famiglia regna armonia e serenità. State valutando per un cambiamento di casa e anche un eventuale acquisto. Buona la salute a parte qualche disturbo di stagione. Fine
Anno a sorpresa e un inizio piacevole.
Sie haben ein feines Gefühl und werden mit Klarheit die Beziehung zu Ihren Arbeitskollegen analysieren. Leider sind diese
Beziehungen nicht immer ehrlich und das wird Sie ein wenig
bremsen und vorsichtiger machen. Dies ist ein allgemein positiver Monat, auch familiäre Situationen werden harmonisch
verlaufen. Sie überlegen sich einen Wohnortswechsel oder sogar den Kauf einer Immobilie. Gute Gesundheit, bis auf ein paar
Winterbeschwerden. Eine Überraschung kommt Ende Dezember
und sie starten ganz positiv in das Neue Jahr.
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Il vostro spirito di immaginazione vi fa volare in alto, importante che tenete ben saldi i vostri piedi piantati per terra. L’amore
vi sorride e vi riempie di gioia e anche di curiosità per incontri
nuovi e misteriosi, non cadete in situazioni difficili con persone
già impegnate. Mese piacevole con sorprese alquanto eccitanti.
Quel che piace non da pace e voi volete ad ogni costo raggiungere il vostro scopo anche se potrebbe rivelarsi una delusione.
Ihre Vorstellungskraft lässt Sie manchmal ganz hoch fliegen.
Passen Sie jedoch auf und behalten Sie Ihre Füsse auf dem
Boden. Die Liebe steht auf Ihrer Seite. Sie werden glücklich und
voller Neugier auf neue Lieben zugehen. Fallen Sie bitte nicht in
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engsten
Kreis
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Künstler
Großbauer
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Russland
Kultbild
der Ostkirche
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ORIZZONTALI: 1. capriccio, fisima - 4. roditori dormiglioni - 8.
uno che... ascolta - 9. in francese vale dentro - 10. concesso in centro - 11. vecchia marca d’auto - 14. uscire da una posizione assunta in precedenza - 16. nella loc - 18. bacillo, batterio - 20. le formulano i teorici - 21. il delfino di fiume - 23. che o chi soffre di obesità - 25. le prime di emerso - 26. italia! italia! - 27. un noto mago
- 30. fitte, spesse - 31. tratti con profondità maggiore rispetto alla
media.
VERTICALI: 1. fertile, fecondo, ubertoso - 2. più in fondo - 3. associazione dimore storiche italiane - 4. bernoccolo, protuberanza
- 5. le prime di http - 6. le vocali scritte in lite - 7. una valle alpina francese - 11. stiratura - 12. sono provocate dalla luna - 13. vasca, conca, lavatoio - 15. profondo per il poeta - 17. Tiriac del tennis - 19. la dea della fecondità della terra - 20. tipico tessuto originario della Scozia - 22. un grido di sconforto - 24. nel mercato dei
cambi - 27. simbolo dello stagno - 28. nel riso e nell’insalata - 29.
negazione.
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dänische
Stadt
auf
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Feuerkröte
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Wahlübung
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Sport
Gefäß zur
Körper- Staat in
Nahost
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Musical
von A.
Lloyd
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Druckbuchstabe
römische
Göttin
des Herdfeuers
Maueraufbau;
Bergzacken
Schulabschlussprüfung
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Wertloses, Unscheinbares
Gasthaus für
Autofahrer
Tadel
Abkürzung für
Landgericht
gestatten, zustimmen
politischer
Fanatiker
Baldriangewächs
2
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weise, Auergescheit ochse
Marderart
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