Turismo Gradese Data di uscita: 06 luglio 2014

Transcription

Turismo Gradese Data di uscita: 06 luglio 2014
Grado
eventi luglio
2014
pag. 2
Gorizia
Centro Colibrì
pag.9
pag.10
Storia, persone e
paesaggio del Carso
di Margherita Hack
Numero unico
A cura di Publistar srl
Via Treppo, 5/B 33100 - Udine (Italia)
Tel. +39 0432/299664
E-mail: info@publistarudine.com
Fenicotteri rosa a Grado
FLAMINGOS IN GRADO
foto: Margitta Schuff Thomann
L’estate si tinge di rosa: centinaia di volatili arrivati a
Grado, hanno richiamato numerosi turisti e appassionati di
birdwatching e sono diventati protagonisti del calendario
della fotografa Margitta Schuff Thomann
DIESER SOMMER FAERBT SICH ROSA: HUNDERTE VON FLAMINGOS SIND IN
GRADO ANGEKOMMEN, ZAHLREICHE TOURISTEN UND BIRDWATCHER WURDEN
DURCH SIE ANGELOCKT UND SIND AUCH HAUPTTHEMA DER KALENDER DER
NATURFOTOGRAFIN MARGITTA SCHUFF THOMANN GEWORDEN
Foto e contenuti gentilmente
forniti da Turismo FVG e G.I.T. spa
Aquileia
Film
Festival
Quinta Edizione
Rassegna
internazionale
del cinema
archeologico
Aquileia, Piazza Capitolo
23, 24, 25 luglio - ore 21.00
ingresso gratuito
pag.23
eventi ~ events
2
grado
luglio / Juli / July 2014
Lou Andreas Salomé, fotografia di Sophia
Goudstikker, 1897
La mostra, curata da Marina Bressan, è promossa
da GIT e affronta sul piano
scientifico, per la prima
volta, uno scottante tema
che coinvolse i grandi
protagonisti della cultura e
dell’arte viennese alla vigilia della Grande Guerra.
Nella Vienna di fine secolo in cui
la figura femminile occupa un rango di eccellenza, la bellezza assume la funzione superiore di simbolo, come nella Salomè o nella Nuda
verità di Klimt, e la mantiene anche nel capovolgimento infernale e
nella rivelazione dell’orrore che ci
offre Egon Schiele.
La femminilità è intesa a Vienna e
nel suo territorio spirituale come
nodo che stringe insieme bellezza
e intelligenza, spirito e dominio
sulla sfera dell’azione, e il mondo
mitteleuropeo è illuminato, proprio
a fine secolo, da donne irripetibili:
Lou Andreas Salomé, Alma Mahler, ma anche donne dell’alta borghesia già emancipate come Berta
Zuckerkandl o Emilie Flöge, non
“così poetiche o così esagerate”,
ma rese tali dalla” meravigliosa sensualità del temperamento
klimtiano” (Felix Salten, Gustav
Klimt, 1903). Così Adele Bloch-Bauer ispira a Klimt Giudit ta,
L’erotismo,
la porta per il paradiso
Gustav Klimt
“Eros e bellezza, preludio della fine. Vienna-Grado 1892-1914” è il titolo della mostra inaugurata a Grado,
presso la Sala espositiva della GIT, all’ingresso principale della spiaggia.
“trasfigurata” in una femme fatale: celebrazione ambivalente della
bellezza femminile, in cui i paramenti preziosi del suo trionfo sono
anche la sua prigione. Guarda l’uomo con distacco, con superiorità.
Non l’artista che, pur provando
paura per una creatura sconosciuta,
esorcizza il tremendum (le sensazioni negative) attraverso il processo creativo per godere solo del
suo fascinum (ciò che crea piacere
estetico). Non c’è disprezzo per la
donna che si sottrae al piacere e al
sentimento, cosciente del suo terribile potere, ma omaggio. Per Klimt
le donne erano creature erotiche.
D’altro canto a Vienna l’atmosfera
era erotica. “Se dovessi descrivere
l’atmosfera viennese confrontan
dola con quella di altre capitali,
mi sovverrebbe immediatamente
ciò che mi apparve sin dall’ini zio:
un’atmosfera caratterizzata dallo
scorrere di una vita eroticointellettuale”, scrisse Lou Andreas Salome nell’opera Le bensrückblick.
La bellezza enigmatica, come la
bellezza di Vienna, traspariva anche dalle pagine di “Ver Sacrum”,
la mirabile rivista della “Wiener
Secession”, il movimento di artisti, letterati e giornalisti, che, costituitosi attorno a Gustav Klimt,
si proponeva l’obiettivo di essere
europei, por tando l’arte al di fuori
dei confini della capitale.
Gustav Klimt, Kolo Moser, Josef M. Auchentaller, Ernst Stöhr,
Wilhelm List ritrassero donne nel
loro abbagliante splendore, realizzando una sorta di “opera d’arte totale” in cui pittura, grafica,
poesia e musica si fondono in un
tutt’uno.
Le stesse protagoniste della Vienna di fine secolo erano esempi di
bellezza ed eros, un connubio che
si traduceva in una carica di erotismo intellettuale da ammaliare fi-
losofi, poeti e intellettuali come il
caso di Lou Andreas Salomé, che
nella sua vita intensa ha evocato
una nuova sconvolgente mistica
alla ricerca di una identità di donna autonoma e trasgressiva, o nel
caso di Alma Mahler il cui dovere
era quello di sedurre, attrarre, risplender il più possibile; o ancora
il caso della meno avvenente Berta Zuckerkandl che con la sua fine
intelligenza e la sua instancabile
attività di giornalista determinò le
sorti della Vienna di fine secolo.
E ancora Lina Loos che si riscattò dalla posizione di femme fragile come l’aveva confinato Adolf
Loos, e Anna BahrMildenburg il
cui fascino risiedeva nella teatralità, o di donne imprenditrici anche
di se stesse come Emilie Flöge, legata a Gustav Klimt da un rapporto
decennale, dal cui salone di moda
uscirono i capi più belli di inizio
secolo...
Anche la moda fu un omaggio alla
donna. I vestiti riformati, i gioielli usciti dalle Wiener Werkstätte,
adornavano il collo, le braccia, le
mani di quelle bellissime donne,
che affascinavano per la loro carica
erotica, immortalate in fotografie
e ritratti che ancora oggi emanano seduzione. L’erotismo era per
Klimt “la porta per il paradiso”.
Ritrasse donne simbolo di voluttà,
le immortalò anche in posizioni
intime o nella dolcezza dell’abbandono. Giochi di ambiguità, volto
estatico dell’eros, passione sublimata in arabeschi eleganti e struggenti, perché l’estasi erotica per
Klimt non può che essere declinata
al femminile, proprio per quella
capacità di abbandono tanto demonizzata dalla cultura misogina
di fine secolo. Donne appena vestite, nudi dormienti furono accettati
dalla borghesia e dall’aristocrazia
viennese: con la ricchezza e l’opu-
Emilie Flöge in un vestito estivo e in un vestito da concerto, in “Deutsche Kunst und
Dekoration”, 1906/07
lenza della rappresentazione Klimt
vinse i pregiudizi morali.
Con altrettanta abilità, scevra tuttavia della componente erotica, Josef
Maria Auchentaller, membro della
Secessione viennese e amico personale di Gustav Klimt, residente da
tempo a Grado, immortalò splendide figure femminili. L’artista,
che si trasferì sull’Isola, incantato
dalla sua bellezza, la esaltò nei suoi
quattro elementi aristotelici: la terra
(spiaggia e laguna); l’acqua (il mare
azzurro), l’aria (il cielo ricco di nuvole e le nubi hanno la sostanza dei
5
KULTUR
CULTURA
4
ITA
sogni), il fuoco (l’operosità dei suoi
abitanti). La bellezza femminile
sprigionava dalla sfilata di “sirene”,
di bagnanti che gareggiavano in bellezza e nell’audacia dei primi costumi. La bellezza a Grado si rifletteva però anche nei simposi culturali
perché la “Bellezza” a Vienna come
nella stazione balneare trovava radici anche nella cultura.
Marina Bressan
DE
Erotik und Schönheit
Anzeichen Des Endes
Gustav Klimt
WIEN-GRADO 1892-1914.
In Wien um die Jahrhundertwende
spielt die weibliche Gestalt eine
hervorragende Rolle, die Schönheit
übernimmt sogar die höhere
Funktion des Symbols, wie in der
Salome oder in der Nuda veritas
von Klimt, und sie behält sie auch
im höllischen Umsturz und in der
Enthüllung des Grauens von Egon
Schiele bei. Die Weiblichkeit wird
in Wien und in dessen geistigem
Umfeld als eine Wesentlichkeit
verstanden, die Schönheit und Intelligenz, moralische Energie und
Herrschaft um die Handlungen
vereint; und die mitteleuropäische
Welt wird an der Schwelle zur
Jahrhundertwende, von einzigartigen Frauen erleuchtet, die, außer
den bereits genannten Kennzeichen, etwas noch Überlegeneres
aufweisen: einen Schatten von
edler Tragödie, die sie verklärt.
Beispiele dieser Verklärung sind:
Alma Mahler, Lou Andreas Salomè, die Kaiserin Elisabeth, die
als unschuldiges Opfer 1898, von
dem Anarchisten Luigi Luccheni
ermordert wurde.
Seit einem Jahr existierte die Wiener Secession, die von Gustav
Klimt und Ludwig Hevesi zusammen mit anderen Journalisten,
Schriftstellern und Intellektuellen gegründet wurde. Zur Gruppe
Klimtsgehörten Kolo Moser, Alfred Roller, Josef Hoffmann, Josef
M. Olbrich, Josef M. Auchentaller,
Ernst Stöhr, Otto Wagner und viele andere.
Dichter wie Rainer Maria Rilke
und Hugo von Hofmannsthal arbeiteten im Einklang mit den Künstlern, weil ihr Ziel darin bestand,
Europäer zu sein und die Kunst
ausserhalb Wiens Grenzen bekannt
yu machen. Dies bedeutete mehr
„Tradition“ als „Revolution“; die
lateinische Sprache im Titel der
sehr schönen Zeitschrift der Sezession „Ver Sacrum“, ist der Beweis
dafür. Das antike republikanische
Rom nannte die Auswanderung
der jungen Generationen in andere Länder, um Kolonien zu gründen, den „heiligen Frühling“.Diese
Wanderungen fanden jedoch nicht nur aus demographischen und
wirtschaftlichen und aus Eroberungsgründen statt; sondern auch
und vor allem um das Blut und den
Geist des eigenen Wesens zu verbreiten.
Die Zeitschrift wurde von 1898 bis
1903 veröffentlicht, und heute können wir sie mit Händen greifen und
in ihrem blendenden Glanz betrachten, in dem Malerei, Grafik, Poesie und Musik verschmelzen.
Es ist eine rätselhafte Schönheit,
wie die Schönheit von Wien, die
Schönheit von Sisi, die Schönheit
der Seiten von “Ver Sacrum”,
aber auch sinnlich, wie die Frauen von Klimt es sind. Die femme
fatal ist die Protagonistin: ambivalente Verherrlichung der weiblichen Schönheit, wo die gezierten
Paramente ihres Thriumphs zu
ihrem Gefängnis werden. Goldene
Gewänder legen an Frauen eng an;
ihre Gesichter und Hände drücken
ein zartes geistiges Streben aus, das
zu schweben und im Rahmen immobilisiert scheint.
Die Erotik war für Klimt “das Tor
zum Paradies”. Er bildete Frauen
als Symbol der Wollust, er verewigte sie in erotischen intimen Lagen
oder im sich zarten Überlassen.
Ambiguitätsspiele,
ekstatisches
Gesicht der Erotik, sublimierte Leidenschaft in eleganten und
verzehrenden Arabesken, da die
erotische Ekstase für Klimt nur
weiblich ist. Das im Gegensatz zur
misogynen Kultur um die Jahrhundertwende, die die sexuelle Befriedigung der Frau dämonisierte.
Frauen, die kaum angezogen sind,
schläfende weibliche Akte wurden
vom Wiener Bürgertum und Adel
akzeptiert: durch die Pracht der
Abbildung konnte Klimt die moralischen Vorurteile besiegen.
Mit ebenso vieler Gewandheit, die
keinen erotischen Bestandeil hatte.
Mit ebenso vieler Gewandheit, die
nicht erotisch war, verewigte Josef
Maria Auchentaller, der Mitglied
der Wiener Secession und persönlicher Freund von Klimt und seit
lange in Grado ansässig war, sehr
schöne Frauen.
Der Künstler, der von der Schönheit
der Insel bezaubert wurde, verherrlichte sie in ihrer aristotelischen
Elementen: die Erde (den Strand
und die Lagune),dasWasser (das
blaue Meer), die Luft (den Him-
Alma Mahler nel 1909
mel mit seinen Wolken und die
Wolken sind desselben Wesens
wie die Träume), das Feuer ( die
Tüchtigkeit der Inselbewohner).
Die weibliche Schönheit wurde
durch das Defille der Sirenen, von
den weiblichen Badenden, die um
die Schönheit und um die Kühnheit
der ersten Badekostüme wettfeierten. Die Schönheit von Grado spiegelte sich aber auch in den kulturellen Zusammenkünften, da die
Schönheit in Wien so wie in Grado
ihre Wurzeln in der Kultur hat.
ITA
CULTURA
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GRADO RILANCIA
LA TRADIZIONE
La Spiaggia sicura della Mitteleuropa
è il motto che l’Isola ha adottato per
promuovere la qualità dei propri servizi a
favore dei bambini: Area bambini, Baby
beach, Animazione, Area Sportiva, Giochi
gonfiabili, accessi controllati e molte
altre cose a favore dei più piccini e della
tranquillità delle famiglie.
La cultura è un
segno distintivo
della Spiaggia
principale di Grado:
mostre, incontri
con l’autore, serate
enogastronomiche
e culturali, salotti
all’aperto per la
lettura gratuita dei
principali quotidiani
italiani ed europei.
Per la
venticinquesima
volta Grado si fregia
della Bandiera
Blu, il prestigioso
riconoscimento
per la qualità
dell’ambiente e
dell’ospitaalità.
Assegnata pure
la Bandiera Verde
a giudizio di una
commissione
composta da cento
pediatri italiani.
Simone Cristicchi, Piero Angela, Andrea Vitali, Pino Roveredo, Elena Commessatti, Arrigo
Cipriani, Paolo Scandaletti e
Antonio Caprarica – autori di
sicuro prestigio e largamente
apprezzati dal pubblico italiano
– animeranno la ventiquattresima edizione di Libri e Autori
a Grado 2014. Edizione che si
svolgerà fra martedì 1° luglio
e venerdì 1° agosto, secondo
una tradizione ormai consolidata, per una delle più longeve
rassegne di scrittori in Italia.
Saranno naturalmente le figure
femminili a farla da padrone,
animando le interviste e il dialogo col pubblico.
Un signore che nella vita, e per
mezzo secolo, nei suoi Harry’s
Bar di Venezia e d’America
ha incontrato i personaggi più
disparati facendoli sedere ai
suoi tavoli, da quasi trent’anni
ama scrivere: Arrigo Cipriani
ci presenterà, venerdì 18 luglio alle ore 18 sulla spiaggia il
suo Stupdt, o l’arte di rialzarsi
da terra, edito da Feltrinelli. Un
gustoso ventaglio di stupidate,
uno stupidario colto e geniale.
La Storia di Aquileia e di Grado, scritta da Paolo Scandaletti e pubblicata dalla Biblioteca
dell’Immagine con la consueta
veste editoriale dal raffinato
corredo grafico, verrà presentata la sera di giovedì 28 luglio
nella Basilica di sant’Eufemia.
Alle 21 ne parleranno l’arciprete mons. Armando Zorzin, il
prof. Fulvio Salimbeni e il prof.
Matteo Marchesan, dialogando
con l’autore e con il pubblico. Il
saluto della città di Grado sarà
recato dal sindaco Edoardo
Maricchio.
Antonio Caprarica, volto tanto
noto quanto arguto del nostro
giornalismo televisivo, una volta andato in pensione ha deciso di stabilirsi a Londra, città
della moglie. Di qui non poteva
quindi che scrivere Il romanzo dei Windsor, pubblicato da
Sperling e Kupfer: pagine come
sempre perfettamente informate e ricche di humor. Concluderà da par suo il ciclo degli incontri di Grado 2014 venerdì 1°
agosto alle ore 18 alla spiaggia
principale.
Fasin la mede /
Sutrio | ultima domenica di Luglio - Sutrio I Am letzten Julisonntag
stavoli ed i vari angoli di degustazione formano un percorso gastronomico – naturalistico. Una
giornata all’aria aperta a 1200 metri in un clima gioioso e festoso in cui la tradizione del lavoro
Hier wird an die Arbeiten der Heuernte auf dem Berg „Monte Zoncolan“ erinnert: Die „Setors” (die
Männer) mähen das Gras und „las Vores” (die Frauen) errichten „las Medes” (die großen Heugarben). Man isst in den traditionellen „Stavoli“ (Heustadel) und die verschiedenen DegustationsWinkel bilden einen kulinarisch-naturalistischen Pfad. Ein Tag im Freien in 1200 Meter Höhe in einem fröhlichen und festlichen Klima, in dem sich die Tradition der Heuarbeit mit der Kreativität der
Heuskulpturen mischt.
Programma - Programm
Ore 9.30 Partenza dal ristorante Mr Zoncolan della pedalata amatoriale non competitiva
memorial “Fulvio Riolino” organizzata dal Gruppo Amatori Alto But Zoncolan
Start der nicht kompetitiven Gedenk-Amateurradtour „Fulvio Riolino“ vom Restaurant „Mr Zoncolan“, organisiert von der Amateurgruppe „Alto But Zoncolan“
- Heuarbeit
Die Männer mähen die Weide
Ore 10.30
- Heuarbeit
Die Frauen verstreuen das Heu
Ore 11.30 Santa Messa Chiesetta Monte Zoncolan - Heilige Messe in der kleinen Kirche „Monte
Zoncolan“
segue premiazione memorial Fulvio Riolino
anschließend Preisverleihung der Gedenk-Amateurradtour „Fulvio Riolino“
Ore 12.00 Passeggiata gastronomica tra gli stavoli. Degustazione di piatti tipici della Carnia.
“Las vòres a mangjin la çacule” (le donne mangiano lo spuntino sul prato)
Kulinarischer Spaziergang zwischen den „Stavoli“ (Heustadel). Degustation typischer Gerichte aus
Karnien. Die Frauen nehmen einen kleinen Imbiss auf der Weide
- Heuarbeit
Die Frauen machen „la mede” (große Heugarben)
GRANDI SCRITTORI
ALLA RASSEGNA
LIBRI E AUTORI A
GRADO 2014
...e durante la manifestazione
musica con l’intrattenimento del Corpo Bandistico di Sutrio
delle zone di montagna a cura del maestro Domenico Molfetta e
del Corpo Forestale Regionale
mostra micologica a cua di Pergoini Alfredo e Ferigo Francesca
a cura dello Studio Bliss
sorvolo di deltaplani e parapendii a cura del “Volo libero Carnia”
animazione per bambini a cura della Ludoteca “Folletti del bosco”
esposizione faunistica a cura della Riserva di Caccia di Sutrio
attività del boscaiolo: taglio e trasporto del legname trainato da cavallo a cura del Gruppo
Menaus di Paularo
9
STORIA Geschichte
G.I.T. ~ la Spiaggia ~ der Strand
8
Storia, persone e paesaggio del Carso.
A 100 anni dallo scoppio della
Grande Guerra
Geschichte, Menschen und Landschaft des Karsts.
100 Jahre nach dem Ausbruch
des Ersten Weltkriegs
ITA
Sul Carso, a 100 anni dalla scoppio della Prima Guerra Mondiale,
l’Isonzo, il confine e i resti di trincee,
gallerie e camminamenti, la memoria della guerra rimasta nel vissuto
collettivo delle persone, compongono in maniera naturale un grandioso
museo all’aperto.
Valorizzare questo patrimonio è
quanto si propone Carso 2014+,
fortemente voluto dalla Provincia di
Gorizia: un progetto di promozione
del turismo storico, culturale e naturalistico, che realizza, all’interno dei
siti militari e dell’intero territorio del
Carso Goriziano, un vero e proprio
museo all’aperto, dove sarà possibile vedere, capire e riflettere su quello
che successe cent’anni fa nella storia
europea, ammirando allo stesso tempo un ambiente naturale particolarmente suggestivo.
Il Carso e Gorizia erano territori inter-
DE
ni alla monarchia austroungarica, nella
quale convivevano italiani, sloveni e
tedeschi. Gorizia è entrata in guerra
come città meridionale dell’Impero e
ne è uscita inserita in una nuova entità
statale, quella dell’Italia, che l’ha assurta a simbolo stesso della guerra. Il
Carso, l’Isonzo e Gorizia sono per tutti
i soldati-uomini italiani, sloveni, tedeschi, ungheresi l’inferno sulla terra.
Tre sono i luoghi del territorio che
risultano particolarmente significativi e hanno contribuito a formare
l’immagine del Carso come lo conosciamo oggi.
Il Monte San Michele “La storia nel
contesto carsico” dal quale si dominano la pianura di Gorizia e l’Isonzo, l’altopiano di Doberdò/Doberdob
“Lo sguardo sul lago” con la riserva
naturale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa e la zona sacra di Redipuglia
con il Colle Sant’Elia “Un futuro oltre la memoria”.
100 Jahre nach dem Ausbruch des
Ersten Weltkriegs bilden sowohl der
Isonzo, die Grenze und die Reste der
Schützengräben, Tunnel und Laufgräben als auch die im kollektiven
Erleben der Menschen gebliebene
Kriegserinnerung auf dem Karst auf
natürliche Weise ein großartiges Freilichtmuseum.
Die Valorisierung dieses Erbes ist das
Ziel des Projektes Karst 2014 +, das
von der Provinz Gorizia stark unterstützt wird: ein Projekt zur Förderung
des historischen, naturfreundlichen
und kulturellen Tourismus. Auf dem
ehemaligen Kriegsschauplatz und im
gesamten Gebiet des Görzer Karsts
befindet sich ein echtes Freilichtmuseum, wo man sehen, verstehen und
über das nachdenken kann, was vor
hundert Jahren in der europäischen
Geschichte geschehen ist. Gleichzeitig kann man eine besonders schöne
Landschaft bewundern.
Der Karst und Görz waren Teil der österreichisch-ungarischen Monarchie,
in der Italiener, Slowenen und Deutsche friedlich zusammenlebten. Görz
trat als südliche Stadt des Habsburgerreichs dem Krieg bei und fand sich nach
Kriegsende auf dem Gebiet eines anderen Staates, Italiens, wieder. Der Karst,
der Isonzo und Görz waren für alle Soldaten (Italiener, Slowenen, Deutsche,
Ungarn) die Hölle auf Erden.
Drei Orte sind besonders bedeutsam
und haben dazu beigetragen, das Bild
des Karsts so zu prägen, wie wir ihn
heute kennen: der Monte San Michele “die Geschichte im Kontext des Karsts”
- wovon man die Ebene von Görz und
den Isonzo beherrscht, die Hochebene
von Doberdò / Doberdob – „der Blick
auf den See“ - mit dem Naturschutzgebiet der Seen Doberdò und Pietrarossa
und das Ehrenmal von Redipuglia mit
dem Colle Sant’Elia - “Eine Zukunft
jenseits der Erinnerung“.
Per informazioni su luoghi o itinerari
da visitare puoi contattare:
Proloco Fogliano Redipuglia
+39 0481 489139
info@prolocofoglianoredipuglia.it
Provincia di Gorizia
www.carso2014.it
carso2014@provincia.gorizia.it
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+39 0481 535 764
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NATURA
10
ITA
Una giornata
dai colibrì
di Margherita Hack
Uno spazio unico dove
conoscere da vicino
colibrì, farfalle, bradipi e
tanti simpatici animali
a Città Fiera
Essere
a
diretto contatto con gli
animali,
emozionarsi nel guardarli
e nel toccarli, tutto questo è realtà
al Centro Colibrì di
Margherita
Hack
(Istituto scientifico
e centro di ricerca)
realtà unica in Europa, che si trova
a Martignacco (UD)
nel piano interrato del Centro Commerciale Città Fiera.
Il centro nasce con l’obiettivo di studiare la vita, la riproduzione e le tecniche di
salvaguardia dei colibrì, gli
uccelli più piccoli del mondo,
fondamentali per il benessere del pianeta. Si sviluppa su
un’area di 900mq dove i visitatori, seguendo un percorso guidato in un ambiente
assolutamente unico, vengono immersi nella foresta
tropicale. Il percorso è stato
pensato per accompagnare
il visitatore alla scoperta del
valore che il colibrì ha per il
nostro pianeta ed in particolare per prevenirne la desertificazione.
Il percorso inizia con la sottoscrizione della tessera associativa, prosegue con la
sterilizzazione delle mani e
delle scarpe per non contaminare le aree che ospitano
i colibrì. Il tour si apre con
l’Area del Sapere, una serie
di pareti didattiche sulla storia del Centro, prosegue verso l’Osservatorio, dove un
audio guida racconta la vita
e le abitudini dei colibrì. Qui
il visitatore può ammirarli
da vicino nel loro ambiente
naturale ricreato. Nella sala
successiva vi aspetta una
foresta tropicale ricreata integralmente a diretto
contatto con le farfalle. Nel-
la stanza seguente “abitano” i pappagalli a cui piace
appoggiarsi sulla spalla del
visitatore, un tucano e gli
ibis, gli uccelli più intelligenti al mondo. Il tour prosegue
incontrando una coppia di
sorelle bradipo e si chiude
osservando l’area dedicata
al laboratorio sterile e con
una teca, che accoglie un
fungo preistorico che vive
in simbiosi con una colonia
di formiche coltivatrici che
giornalmente lo alimentano.
Il Centro è visitabile tutti i
pomeriggi dalle 14 alle 20.
Per i gruppi la visita è programmabile su prenotazione anche al mattino. Grazie
alla tessera associativa sottoscritta è possibile poi tornare a far visita al Centro.
Sarà per tutti un’esperienza
unica ed affascinante che rimarrà per sempre nel cuore
e nella mente.
INFORMAZIONI
Orario visite: 14 – 20
Orario visite gruppi su
prenotazione: 10.30 20
Per la prenotazione delle visite di
gruppo è possibile scrivere una mail a
segreteria@centrocolibri.com
o telefonare al numero 0432/544315
(lunedì, martedì e giovedì dalle 9 alle 13).
www.centrocolibri.com
tel. 0432/544665
segreteria@centrocolibri.com
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Tel. 0431 899309
Tel. 0431 898222/239
Via Buonarroti, 10 - tel. 0431 897901/02
Via Leopardi, 16 - tel. 0431 80100
tel. 0431 897909
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Via Italia, 17 Tel. 0431 80224
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Via Monfalcone, 27
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Die Lagune erstreckt sich über eine Fläche von fast 90 km2 an einem Küstenabschnitt von etwa Sabbiatu
17 km, der von der Isola di Anfora-Porto Buso bis zum Canale Isonzato reicht, am LandwirtIPALE
schaftsgebiet von Fossalon. Im Westen geht sie in die Lagune von Marano über (die
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der Region), die sich landschaftlich unterscheidet: die von Grado ist reich an Inseln (mehr als
hundert), die mühselig gegen die Tücken des Meeres verteidigt werden. Hier stehen die casoni,
die Hütten der Fischer, die aus Schlamm und Schilf gebaut und nach einer uralten Technik verflochten wurden. Die Fahrt auf dem flachen Wasser der Lagune kann man an Bord der “batele”
typischen Schiffe mit flachem Boden und Holzrudern, oder mit Kanus und Segelbooten machen.
Die Straße durch die Lagune, die Grado mit dem Festland verbindet und die die Lagune in zwei
Teile teilt (östlicher und westlicher Teil) ist faszinierend und bietet einen weiten Blick auf die
herrliche Landschaft, die sich auftut, wenn man zur Goldinsel fährt. Die Lagune ist die magische
natürliche Umgebung, in der Grado entstanden ist, sie verkörpert sein Wesen, sein Licht. Eine
Vielzahl von üppig bewachsenen kleinen Inseln, Kanälen, Bächen, Vegetation und Watt, die zu
jeder Tagesstunde und Jahreszeit ihre Farbe ändern. Auch in der Lagune hat die Geschichte ihre
Spuren hinterlassen: alte Seewege, Anlegeplätze, Zeichen eines mühseligen und harten Lebens,
eines tiefen Glaubens, der in die Frühzeit des Christentums zurückgeht und seine erhabenste
Ausprägung auf der Insel Barbana findet, mit einer der ältesten und am häufigsten besuchten
Marienwallfahrtskirchen Italiens. Die berühmteste kleine Insel oder “Mota” heißt Safòn: sie wurde
von dem berühmten Regisseur Pier Paolo Pasolini ausgewählt, um in der Lagune einige Szenen
des Films Medea zu drehen, mit Maria Callas in der Hauptrolle.
Der fast zwei Kilometer lange Hauptstrand Grados bietet verschiedene Abschnitte: vom exklusiven zum Sportbereich, vom Mutter-Kind-Bereich zum Freistrand. Jeder Abschnitt bietet dem
Gast spezielle Serviceleistungen. Kabinen und Sonnenschirme, Spiele für Kinder, Restaurants,
Bar, kalte Büfetts gibt es entlang dem ganzen Strand, um jedem Geschmack gerecht zu werden.
Die Animation am Strand ist sehr vielfältig: Stretching, Pilates, Yoga, Aquagym, Nia, Nordic Walking, Babyund Mini-Club, Veranstaltungen für Kinder, Events und Happy Hour. Parco Termale
Acquatico (Wasserpark). Er befin-det sich direkt am Hauptstrand und ist von Grün umgeben.
Großes Meerwasser-Becken, Hydromassage-Anlagen und Wasserfälle für die Kräftigung des
Körpers, Sprungbretter, Wasserrutsche, Spielgeräte für Kinder und eine Bar mit “Unterwasser”Sitzen zum Genießen des Lieblingsgetränks, während man im Wasser bleibt. Die Sandbäder:
Die Psammotherapie (Sandbäder) ist die älteste Therapieform des Istituto Talassoterapico von
Grado. Dieses Verfahren findet Anwendung zur Vorbeugung von Arthrose, bei posttraumatischen
Behandlungen (Verkehrsunfälle, Sportverletzungen),
bei Gelenkrheumatismus bei Jugendlichen, in gewissen Phasen der rheumatoiden Arthritis und bei
Rheumatismus. Diese Behandlung wird während der wärmsten Sommermonate durchgeführt, normalerweise von Mitte Juni bis Ende August.
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Lunga quasi due chilometri, la spiaggia principale di Grado offre varie zone diversamente attrezzate. Ogni settore offre all’ospite servizi speciali e particolari: cabine e ombrelloni, giochi per bambini,
ristoranti, bar e tavole calde sono situati lungo tutto l’arenile per soddisfare tutte le esigenze. Molto
curata l’animazione sulla spiaggia: stretching, pilates, yoga, aquagym, nia, nordic walking, baby
club, spettacoli per bambini, eventi e happy hour. Il Parco Termale Acquatico si trova direttamente
sulla spiaggia principale, circondato dal verde: una grande piscina di acqua di mare con idromassaggi e getti a cascata per tonificare il corpo, trampolini, scivolo ad acqua, giochi per bambini e bar
con sedili “subacquei”, per sorseggiare la propria bibita preferita restando in acqua.
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Le Sabbiature: la psammatoterapia o sabbiatura è il più antico processo di cura dell’Istituto
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Talassoterapico gradese; la procedura trova applicazione nella prevenzione della malattier artrosiche, delle patologie post-traumatiche, negli esiti del reumatismo articolare giovanile, in certe
fasi dell’artrite reumatoide e reumatismi e viene effettuata durante i mesi più caldi dell’estate. g
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La laguna si sviluppa su una superficie di quasi 90 kmq su un fronte di circa 17 km, che dall’Isola
di Anfora-Porto Buso si chiude nel canale Isonzato a ridosso del comprensorio agricolo di Fossalon.
Ad Ovest si fonde con la laguna di Marano (la più antica della regione), dalla quale si differenzia
sotto il profilo del paesaggio: quella gradese è ricca di isole, oltre cento, difese a fatica dalle insidie marine. Qui sorgono i casoni, le abitazioni dei pescatori costruite con fango e canne palustri,
costruiti secondo una tecnica antichissima.
La navigazione nelle acque basse della laguna si può effettuare a bordo delle “batele”, tipiche imbarcazioni di legno a remi dal fondo piatto, con canoe e barche a vela. La strada translagunare che
collega Grado alla terraferma e che suddivide la laguna in due parti (orientale ed occidentale), offre
un’ampia vista panoramica sullo splendido paesaggio che si apre quando si raggiunge l’Isola d’Oro.
La laguna è la magica cornice naturale in cui Grado è nata e che ne rappresenta l’essenza. Una
miriade di isolotti, canali e rii cambiano colore ad ogni ora del giorno e ad ogni stagione. Anche in
laguna la storia ha lasciato le sue tracce: antiche vie marine come la Litoranea Veneta, approdi e
segni di vita laboriosa e dura. Una fede profonda che risale all’alba del Cristianesimo trova il suo
sublime elemento di continuità nell’isola di Barbana, uno tra i più antichi e frequentati santuari
mariani d’Italia. L’isolotto più celebre è denominato Mota Safòn, fu scelta dal famoso regista
Pier Paolo Pasolini per girare in laguna alcune scene del film “Medea”, con Maria Callas come
interprete principale.
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Da Porto Romano a “Madre” di Venezia
Il Castrum
La storia dell’Isola di Grado è legata a quelle di due illustri città: Aquileia e Venezia.
Dell’emporio romano di Aquileia Grado fu
scalo marittimo, rifugio ed infine la principale antagonista. Di Venezia fu la “madre” dal punto di vista storico e religioso
(le trasmise il titolo patriarcale). Durante il
V e il VI secolo d.C., a causa delle ricorrenti incursioni barbariche e delle insidie
del mare, Grado da isola divenne una fortezza: il Castrum gradense.
Fu proprio qui che i vescovi aqui leiesi
trovarono rifugio edificando chiese dallo
splendido stile architettonico. Delle antiche
mura del Castrum oggi si possono ammirare le impressionanti fondamenta e parte
dell’alzato. L’impianto urbanistico tardo-romano è ancora leggibile nelle calli della città vecchia e nella sua topografia.
In Campo dei Patriarchi si possono ammirare gli splendidi edifici paleocristiani:
le Basiliche dedicate a Santa Maria delle
Grazie ed a Sant’Eufemia, il Battistero e
il Lapidario.
La Basilica di Santa Maria delle
Grazie
Pregevole esempio di architettura paleocristiana, è la più antica delle chiese
della città di Grado, preziosamente incastonata accanto a Sant’Eufemia. Il primo
progetto risale al IV secolo e per la singolarità planimetrica ed architettonica (ad
abside interna) le maestranze si ispirarono ai modelli siriaci. Riedificata alla fine
del VI secolo, a testimonianza delle due
fasi costruttive, rimangono oggi i mosaici pavimentali disposti a doppio livello e
all’interno si ammirano delle sculture realizzate tra il VI e IX secolo.
La Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero e il Lapidario
La Basilica di Sant’Eufemia, per oltre
otto secoli, fu la cattedrale di un patriarcato nato ad Aquileia ed ereditato da Venezia (assieme al culto dell’evangelista
Marco). Dal punto di vista architettonico
questo gioiello dell’arte paleocristiana,
splendidamente conservato, fu consacrato nell’anno 579 dal patriarca Elia.
La Basilica, a suo tempo preceduta da
un nartece, è affiancata dall’imponente
mole del campanile (alto 42 metri), sulla
cui cima si erge l’Anzolo San Michele,
statua segnavento dono della Serenissima e simbolo della città. All’interno risaltano l’armonia dei colonnati e le eleganti
geometrie dell’incantevole pavimento
musivo. Notevole l’originale ambone romanico con cupolino moresco, l’argenteo Paliotto veneto e l’affresco gotico
con il Cristo in Gloria, ubicato nell’abside. Percorrendo un vialetto lastricato
si raggiunge il Battistero: lungo questo
paesaggio sono allineate a destra alcune epigrafi recuperate dal mare mentre
a sinistra sono schierati tre sarcofagi del
IIIII secolo d.C., rinvenuti nel sottosuolo
della città nel 1860. La sua pianta interna
è di forma ottagonale e l’austero edificio
risale alla seconda metà del VI secolo
d.C. Al suo interno sono conservati alcune parti dell’antico pavimento musivo,
la fonte battesimale (che secondo lo stile
aquileiese è di forma esagonale) e sulla
fronte dell’altare una lastra con croce e
uccelli siglata dal monogramma del vescovo Probino (569571). Alle spalle della
Basilica si trova il Lapidario, dove sono
esposti e conservati numerosi frammenti
scultorei ed epigrafi scoperte durante gli
scavi gradesi. I reperti si riferiscono al
periodo paleocristiano e altomedievale
(IVIX sec.), ma ci sono anche importanti
ritrovamenti di scultura classica romana,
come le splendide fronti di sarcofago
(inizi III sec.) ed il ritratto di magistrato
su stele (inizi IV sec.).
Piazza Biagio Marin
Dedicata al grande poeta Biagio Marin
(1891-1985), l’ampia piazza rappresenta
il fulcro della vita cittadina. Su di essa si
affaccia il Municipio e l’Hotel Fonzari (tra
i più antichi alberghi della città). In Piazza Biagio Marin si possono ammirare i
resti di un’altra imponente Basilica (della
corte), costruita in più fasi (fine IVinizio VI
d.C.) e ormai distrutta, ma che mostra ancora gli absidi interni, le diverse navate e
i preziosi mosaici.
In biciletta alla
scoperta di Grado
Grado si è dotata di uno strutturato sistema di piste ciclabili, percorribili con
le più comuni city bike e mountain bike,
che permettono di conoscere le aree di
laguna e le più affascinanti località limitrofe a Grado con le loro peculiarità naturalistiche, paesaggistiche, artistiche ed
archeologiche.
Tra laguna e mare Grado Aquileia
Partenza: Infopoint TurismoFVG Parco
delle Rose Grado
Lunghezza itinerario: 33,300 km
Tipologia di terreno: ciclopista, strade
asfaltate con scarso traffico veicolare, carrareccia. Luoghi d’interesse attraversati:
Riserva Naturale Regionale della Valle Cavanata Punta Sdobba “Caneo” Riserva
Naturale Regionale Foce dell’Isonzo.
L’itinerario in breve:
Un affascinante percorso ricco di spunti paesaggistici in zone particolarmente ricche
di attrattive naturali ai margini della fascia
litoranea caratterizzata da bassi fondali, tortuosi canali e barene. Un suggestivo tracciato tra terra e laguna conduce alla scoperta
delle aree protette della Riserva Naturale
Regionale Valle Cavanata e Riserva Naturale
Regionale Foce dell’Isonzo, e attraverso la
translagunare alla maestosa Aquileia, sito
archeologico tra i più importanti d’Italia, fondata dai romani nel 181 a.C.
Sulla via dell’Ambra
Partenza: Infopoint TurismoFVG Parco
delle Rose Grado Lunghezza itinerario:
36,610 km
Tipologia di terreno: ciclopista, strade
asfaltate con scarso traffico veicolare, carrareccia. Luoghi d’interesse attraversati:
Riserva Naturale Regionale della Valle Cavanata Aquileia Canale di Belvedere sulla
laguna di Grado.
L’itinerario in breve:
Questo percorso panoramico si svolge
in aree di grande interesse naturalistico
e storico; inizialmente si snoda ai margini dell’area lagunare per poi inoltrarsi
attraverso la pianura friulana tra antiche chiese, borghi rurali ed aree colti-
vate (pesche in particolare). Il tracciato
conduce tra le suggestioni di Aquileia,
importante porto fluviale romano, crocevia di scambi commerciali sulla strada
dell’ambra percorsa un tempo da mercanti e carovane che dal mar Baltico
giungevano al mare Adriatico.
Castelli, Ville e Meridiane
Partenza: Infopoint TurismoFVG Parco
delle Rose Grado.
Lunghezza itinerario: 68,900 km.
Tipologia di terreno: ciclopista, strade
asfaltate con scarso traffico veicolare, carrareccia.
Luoghi d’interesse attraversati:
Canale di Belvedere sulla laguna di Grado
San Lorenzo Fiumicello San Nicolò Aiello del
Friuli Borgo Novacco Strassoldo Aquileia.
L’itinerario in breve:
Un avvincente percorso attraverso territori di grande suggestione e rilevante
interesse culturale e storico. Il tracciato
segue un ameno percorso contraddistinto dalla quiete della pianura friulana
ed incantevoli paesaggi agresti tra frutteti, vigneti e zone di risorgive; si snoda
sulle tracce di uno sfarzoso passato tra
atmosfere medioevali, borghi rurali, torri,
antichi mulini e ville aristocratiche dalle
diverse influenze architettoniche.
Il Golf Club di Grado
Il campo è dotato di 18 buche ai quali si affiancano le 9 executive per i meno esperti.
Si affaccia sulla laguna di Grado e si
estende per oltre 60 ettari, tra fitti canneti
che rappresentano l’habitat ideale di aironi, cigni selvatici, fenicotteri e altre specie
dell’avifauna lagunare.
La Tenuta Primero comprende anche importanti strutture ricettive tra cui una marina con oltre duecento posti barca e un
elegante ristorante. Colpisce l’ampiezza
dei green spesso protetti da ostacoli d’acqua e bunker molto grandi e profondi che
rendono il gioco più impegnativo.
Presso la segreteria del Golf Club si trova
un ricco pro-shop, mentre nella club house
è situato il rinomato ristorante “Casone”.
Recentemente sono state messe a disposizione degli ospiti le dieci suite del Porto con
vista sulla meravigliosa Marina di Primero.
Le Terme marine
Grado è conosciuta a livello internazionale per le sue cure talassoterapiche. Il
benessere a Grado ruota su tre elementi
essenziali: sole, sabbia, mare. Per tonificare il corpo, lo spirito e la mente basta
immergersi nell’acqua di mare della grande piscina coperta, aperta tutto l’anno,
oppure provare un benefico idromassaggio, una sauna o un bagno a vapore. Le
Terme Marine coniugano l’equilibrio tra
salute e bellezza e sono il luogo ideale per
ridare vigore al corpo e allo spirito. I benefici della talassoterapia si accompagnano
ad un ambiente unico per una vacanza
all’insegna del benessere. La storia delle
Terme Marine si fa partire ufficialmente
dal giugno 1892 e si lega al clima dell’Isola del Sole. Durante la dominazione AustroUngarica un editto imperiale elesse
Grado a meta privilegiata dei soggiorni
climatici della nobiltà in quanto Stazione
di cura e soggiorno. Le caratteristiche curative sono legate alla particolare esposizione della spiaggia, rivolta a Sud, e dal
suo dolce degradare verso la profondità
marina. Ma anche dalla purezza dell’acqua, attentamente monitorata per contrastarne l’inquinamento chimico ed organico, dall’importante percentuale di salinità
determinata dalla lontananza di sbocchi
fluviali, dall’aria purissima sino al particolare microclima che, grazie alla folta vegetazione che si trova alle spalle della battigia, garantisce un’aria marina balsamica.
Tutte queste caratteristiche naturali sono
gli elementi fondamentali per le proprietà curative che l’isola di Grado offre. La
psammatoterapia esprime le sue potenzialità curative attraverso gli elementi della natura ed al clima marino. A partire dagli anni ‘30 la notorietà delle cure marine
esplose e successivamente, con gli anni
del boom economico, Grado divenne un
noto centro terapico frequentato da grandi campioni del mondo sportivo nazionale
ed internazionale. Oggi le Terme di Grado
sono promotrici un percorso curativo e di
bellezza con quattro linee di prodotti specifici dedicati al benessere.
Die Altstadt
VOM RÖMISCHEN HAFEN ZUR MUTTER
VENEDIGS
Das Castrum
Die Geschichte der Insel Grado ist mit der
zweier berühmter Städte verbunden: Aquileia und Venedig.
Grado war Hafen, Zufluchtsort und
schließlich wichtigster Gegner der römischen Handelsstadt Aquileia. Für Venedig
war es die “Mutter” vom historischen und
religiösen Gesichtspunkt aus (es übergab
ihm den Patriarchentitel).
Während des 5. und 6. Jahrhundert n.Chr.
wurde aus der Insel Grado wegen der wiederkehrenden Barbareneinfälle und der
Gefahren des Meeres eine Festung: das
Castrum gradense. Eben hier fanden die Bischöfe von Aquileia Unterschlupf und ließen
Kirchen in herrlichem Stil erbauen. Von den
alten Mauern des Castrum kann man heute
das gewaltige Fundament und Teile des Aufrisses bewundern. Die spätrömische Anlage
der Stadt erkennt man noch an den Calli der
Altstadt und an ihrer Topographie.
Am Campo dei Patriarchi kann man die
herrlichen frühchristlichen Bauten bewundern: die Basiliken Santa Maria delle Grazie und Sant’Eufemia, die Taufkapelle und
das Lapidarium.
Die Basilika Santa Maria delle Grazie
Diese wertvolles Beispiel der frühchristlichen Architektur ist die älteste Kirche der
Stadt Grado, gleich neben Sant’Eufemia
gelegen. Das erste Projekt geht auf das
4. Jahrhundert zurück; die einzigartige Architektur (mit innerer Apsis) inspiriert sich
an syrischen Vorbildern. Ende des 6. Jahrhunderts wurde sie umgebaut; als Zeugnis
der beiden Bauphasen bleiben bis heute
die Bodenmosaike auf zwei Ebenen; im Inneren kann man Skulpturen aus dem 6. bis
9. Jahrhundert bewundern.
Die Basilika Sant’Eufemia, die Taufkapelle und das Lapidarium
Die Basilika Sant’Eufemia war für mehr als
acht Jahrhunderte die Kathedrale eines
Patriarchats, das in Aquileia entstanden
war und von Venedig geerbt wurde (zusammen mit der Verehrung des Evangelis-
photo: Ecoplane
INFO GENERALI
Il centro storico
DE
15
INFORMATIONEN
14
ten Markus). Dieses Juwel der vorchristlichen Kunst, das prächtig erhalten ist,
wurde im Jahre 579 vom Patriarchen Elia
geweiht. Die Basilika, die ursprünglich einen Narthex (Vorraum) besaß, steht neben
dem imposanten Glockenturm, auf dessen Spitze sich der Erzengel San Michele
als Windfahne erhebt: ein Geschenk der
Republik Venedig und Wahrzeichen der
Stadt. Im Inneren bestechen die Harmonie
der Säulen und die eleganten Formen des
bezaubernden Mosaikbodens. Bemerkenswert sind das originelle romanische
Ambo (Lesepult) mit kleiner maurischer
Kuppel, die silberne venezianische Altardecke und das gotische Fresko mit Christus in der Herrlichkeit in der Apsis.
Über einen kleinen gepflasterten Weg erreicht man die Taufkapelle: entlang dieses
Weges findet man rechts einige im Meer gefundene Epigraphe, während links drei Sarkophage aus dem 2. bis 3. Jahrhundert n.
Chr. aufgestellt sind, die 1860 aus dem Untergrund der Stadt wieder aufgetaucht sind.
Ihr innerer Grundriss ist achteckig; das
schlichte Gebäude geht auf die zweite Hälfte des 6. Jahrhunderts n. Chr. zurück. Hier
sind einige Teile des antiken Mosaikbodens
erhalten, das Taufbecken (das gemäß dem
Stil von Aquileia sechseckig ist) sowie auf
dem Altar eine Platte mit Kreuz und Vögeln
und dem Monogramm des Bischofs Probino (569-571). Hinter der Basilika befindet
sich das Lapidarium, in dem viele Bruchstücke von Skulpturen aufbewahrt sind,
wie auch Epigraphe, die während der Ausgrabungen in Grado entdeckt wurden. Die
Fundstücke stammen aus frühchristlicher
und frühmittelalterlicher Zeit (4. 9. Jahrhundert), aber es gibt auch bedeutende klassisch-römische Skulpturen, wie die herrlichen Sarkophagoberflächen (Anfang 3.
Jahrhundert) und das Ebenbild eines Richters auf einer Stele (Anfang 4. Jahrhundert).
Die Piazza Biagio Marin
Dieser ausgedehnte Platz ist dem großen
Dichter Biagio Marin (1891-1985) gewidmet
und stellt den Mittelpunkt des Stadtlebens
dar. Auf ihn blicken das Rathaus und das
Hotel Fonzari (eines der ältesten der Stadt).
Hier kann man auch die Reste einer anderen imposanten Basilika (des Gerichts)
bewundern, die in mehreren Phasen erbaut
wurde (Ende 4. Anfang 6. n. Chr.) und inzwischen zerstört ist, aber man sieht noch die
inneren Apsiden, die verschiedenen Schiffe
und die wertvollen Mosaike.
Fahrradrouten auf
Entdeckungsreise
durch Grado
Grado hat ein gut aufgebautes Radwegenetz; es ist mit üblichen Fahrrädern und
Mountainbikes befahrbar und macht es
möglich, die Lagune und die schönsten
angrenzenden Orte mit ihren Besonderheiten in Natur, Landschaft, Kunst und
Archäologie kennenzulernen.
Zwischen Lagune und Meer
Abfahrt: Infopoint TurismoFVG Parco delle
Rose Grado
Streckenlänge: 33,300 km
Bodenart: Radweg, asphaltierte Straßen
mit wenig Verkehr, Feldweg.
Interessante Orte an der Strecke:
Regionales Naturschutzgebiet Valle Cavanata Punta Sdobba “Caneo” regionales
Naturschutzgebiet Foce d’Isonzo.
Die Route in Kürze:
Ein faszinierender Weg reich an landschaftlicher Schönheit in Gebieten, die besonders
reich an Naturschönheiten sind, an den
Rändern des Küstengebiets, mit Flachgewässern, verwinkelten Kanälen und Sandbänken. Eine reizvolle Strecke zwischen
Festland und Lagune führt zu geschützten
Gebieten des regionalen Naturschutzgebiets Valle Cavanata und des regionalen
Naturschutzgebietes Foce dell’Isonzo.
Auf dem Bernsteinweg
Abfahrt: Infopoint TurismoFVG Parco delle
Rose Grado
Streckenlänge: 36,610 km
Bodenart: Radweg, asphaltierte Straßen
mit wenig Verkehr, Feldweg.
Interessante Orte an der Strecke:
Regionales Naturschutzgebiet Valle Cavanata Aquileia Canale di Belvedere an der
Lagune von Grado.
Die Route in Kürze: Dieser Panoramaweg
führt zu Gebieten von großem Naturund
Geschichtsinteresse; am Anfang verläuft
er an der Küste und dann durch die friaulische Ebene zu alten Kirchen, ländlichen
Dörfern und Anbaugebieten (insbesondere
Pfirsiche). Die Strecke führt zu den Reizen
von Aquileia, dem wichtigsten römischen
Flusshafen (Porto fluviale romano), Handelsstadt an der Bernsteinstrasse, die
seinerzeit von Händlern und Karawanen
benutzt wurde, die von der Ostsee an die
Adria kamen.
Schlösser, Villen und Meridiane
Abfahrt: Infopoint TurismoFVG Parco delle
Rose Grado.
Streckenlänge: 68,900 km.
Bodenart: Radweg, asphaltierte Straßen
mit wenig Verkehr, Feldweg.
Interessante Orte an der Strecke:
Canale di Belvedere sulla laguna di Grado
San Lorenzo Fiumicello San Nicolò Aiello del
Friuli Borgo Novacco Strassoldo Aquileia.
Die Route in Kürze: ein fesselnder Weg
durch faszinierende Gebiete mit vielen
Reizen und Zielen von kulturellem und historischem Interesse. Die Strecke führt auf
einem schönen Weg durch die Ruhe der
friaulischen Ebene und bezaubernde ländliche Landschaften zu Obstgärten, Weinbergen und Quellgebieten; sie verläuft auf den
Spuren einer prachtvollen Vergangenheit
mit mittelalterlicher Atmosphäre, ländlichen
Dörfern, Türmen, alten Mühlen und aristokratischen Villen mit den verschiedensten
architektonischen Einflüssen.
Der Golfclub von
Grado
Der Platz hat 18 Löcher und 9 Löcher für
Anfänger, er schaut auf die Lagune von
Grado und erstreckt sich über mehr als 60
Hektar, zwischen dichtem Röhricht, einem
idealen natürlichen Lebensraum für Reiher,
Wildschwäne, Flamingos und andere Lagunenvögel. Die Strecke der “Tenuta Primero”
(Gut Primero) umfasst auch bedeutende
Serviceeinrichtungen, darunter eine Marina
mit über zweihundert Anlegeplätzen und
ein elegantes Restaurant. Die erstaunliche
weiten Greens haben Wassergräben und
sehr große und tiefe Bunker, die das Spiel
anspruchsvoller machen. Neben dem Sekretariat des Golfclubs befindet sich ein
Pro-Shop und im Club House das renommierte Restaurant “Casone”. Vor kurzem
wurden die zehn Suiten des Hafens fertiggestellt, mit Blick auf die atemberaubende
Marina di Primero.
Die Meerwasserthermen
Grado ist für seine Thalassokuren über die
Landesgrenzen hinaus bekannt. Das Wohlbefinden beruht in Grado auf drei wesentlichen Elementen: Sonne, Sand und Meer.
Um den Körper und den Geist zu beleben
genügt es, ins Meerwasser des großen Hallenbades einzutauchen, das ganzjährig geöffnet ist, oder man probiert eine gesundheitsfördernde Unterwassermassage, einen
Saunagang oder ein Dampfbad. Die Meerwasserthermen fördern das Gleichgewicht
zwischen Gesundheit und Schönheit ein
und sind der geeignete, Ort um dem Körper und Geist Kraft zurückzugeben. Zu den
Wohltaten der Thalassotherapie gesellt sich
eine einzigartige Umgebung, für einen Urlaub ganz im Zeichen des Wohlbefindens.
Die Geschichte der Meerwasserthermen
beginnt offiziell im Juni 1892 und ist dem
Klima der Sonneninsel zu verdanken. Während der österreichisch-ungarischen Herrschaft ernannte ein kaiserliches Edikt Grado
zum beliebtesten Ziel für Ferienaufenthalte
des Adels als Kurort. Die Heilkräfte sind der
besonderen Lage des Strandes zu verdanken, der Richtung Süden gewandt ist und
zum Meer hin sanft abfällt. Aber auch die
Sauberkeit des Wassers, die aufmerksam
überwacht wird, um der chemischen und
organischen Verschmutzung entgegenzuwirken, sowie der wichtige Salzgehalt, der
von der Entfernung von Flussmündungen
abhängt, die besonders reine Luft bis hin
zum besonderen Mikroklima, garantieren
dank der üppigen Vegetation hinter dem
Strand eine heilende Meeresluft. All diese
Naturmerkmale sind die Grundelemente für
die Heilkräfte der Insel Grado. Die Psammotherapie verdankt ihre Heilkräfte den Naturelementen und dem Meeresklima. Ab den
30er Jahren explodierte die Bekanntheit der
Meerwasserkuren und in den Jahren des
wirtschaftlichen Aufschwungs wurde Grado
zu einem bekannten Therapiezentrum, das
von nationalen und internationalen Spitzensportlern besucht wurde. Heute bieten die
Thermen von Grado zu den Vorteilen des
Meeres, des sonnigen Klimas und einer
noch sauberen Lagune ein Heilund Schönheitsprogramm mit vier spezifischen Produktlinien für das Wohlbefinden.
ITA
Biagio Marin e gli
itinerari mariniani
Non c’è luogo a Grado dove non sia
evocato il nome del poeta Biagio Marin.
I suoi versi riecheggiano nelle calli della
città vecchia: nella casa dove il grande
poeta nacque nel 1891, che sorge vicino
a Santa Maria delle Grazie, o in quella
dove si spense nel 1985, e che guarda il
mare, elemento questo da cui trasse linfa
vitale per la sua poesia.
Si parte dalla casa natale del poeta in
Androna della Chiesa, all’ombra di Santa Maria delle Grazie, dove una lapide
lo ricorda con i suoi versi in dialetto. Si
prosegue verso il mare alla volta dell’abitazione del poeta, in Via Marchesini 43.
La Biblioteca Civica attigua alla casa è
dedicata all’unico figlio maschio, Falco,
caduto in guerra nel 1943: vi si conserva
il ricco Fondo Marin, sede del Centro Studi Mariniani. La città ha inteso intitolare
al poeta l’Auditorium, centro culturale e
teatrale polivalente e Piazza Biagio Marin
che si trova in “Corte”, fronte la casa Municipale. Un monumento al poeta, eretto
per il centenario della sua nascita, fa bella
mostra nel cuore del Parco delle Rose.
Il parco venne progettato dallo stesso
poeta, quando ricopriva il ruolo di direttore dell’allora Azienda di Soggiorno. La
semplice tomba del poeta e della moglie,
Pina Marini, si trova nel cimitero di Viale Argine dei Moreri (poco distante dalla
Cappella sulla destra).
La Riserva
Regionale della
Foce dell’Isonzo
L’area protetta ha il suo nucleo terrestre
principale in località Cona, nel Comune
di Staranzano. La cosiddetta “Isola della
Cona” è dotata di strutture al servizio dei
visitatori ed è circondata dal mare, dal fiume Isonzo e dal canale Quarantia.
Oggi è collegata alla terraferma attraverso una diga. Nel recente passato l’isola è
stata sottoposta a parziali opere di prosciugamento e bonifica ed è stata adibita
a pascolo e poi alla coltivazione. Solo la
parte marina, periodicamente sommersa
dalle maree, è molto paludosa ed è stata risparmiata dalle trasformazioni. Ciò ha
consentito di avviare una serie di iniziative
di tutela ambientale: dal 1983 è stata ricreata un’area bonificata predisposta per
le coltivazioni (oggi denominata “Il Ripristino”), una zona palustre che in parte si
prosciuga durante i periodi siccitosi. La Riserva comprende un’area di circa 2400 ettari, situata lungo gli ultimi 15 km del corso
del fiume Isonzo. Il territorio della Riserva
è incluso nei comuni di Staranzano, San
Canzian d’Isonzo, Grado e Fiumicello.
I Cavalli Camargue: nella Riserva vennero introdotti alcuni cavalli razza Camargue che, per le loro caratteristiche fisiche
(zoccolo largo e dimensioni contenute), è
particolarmente adatta alla vita nelle zone
umide. I cavalli sono divisi in due gruppi:
quelli addestrati, utilizzati dal personale
della Riserva per le visite guidate, e quelli
allo stato brado, utile per il controllo di alcune aree della Riserva.
La Foce: arrivati alla fine dell’argine fluviale
vi è un imponente banco sabbioso misto a
ghiaia che si protende a semicerchio verso il mare aperto. Questo è un ambiente in
continua evoluzione, per il costante accumulo di sedimenti, per l’opera modellatrice
delle onde, costellato da isolotti che affiorano dall’acqua e che fungono da dormitorio
per l’avifauna. Qui vivono numerosi gabbiani, cormorani, il beccapesci e la splendida
beccaccia di mare, dal piumaggio variopinto, oltre a numerosissime altre specie.
I boschi: verso la parte orientale della Riserva si estende un breve tratto sabbioso.
Questo è ciò che rimane di un’antica linea di costa: un piccolo bosco formato
da splendidi esemplari arborei di Pioppo Bianco detto degli “Alberoni”. Questa
parte della Riserva è il paradiso per gli
escursionisti a piedi o per chi utilizza la bicicletta. Seguendo il tratto “Rivalunga” da
un lato si può ammirare l’ampio scenario
della Baia di Panzano, dall’altro una grande Pineta. Verso Nord ci sono altri piccoli
boschi con pioppi, salici e farnie, insomma
un ambiente naturalistico davvero unico.
La Riserva Regionale
di Valle Cavanata
La riserva
Si trova nella porzione più orientale della
laguna. In passato l’area a ridosso della
frazione agricola di Fossalon veniva utilizzata come “valle da pesca”.
La presenza di numerosi ambienti nella riserva fra il mare e la terraferma (laguna,
spiaggia, bosco, prato, valle da pesca,
stagno) rende l’area ideale per la sosta, la
nidificazione e lo svernamento di numerose specie di uccelli: complessivamente
sono quasi 300 le specie segnalate.
La Riserva della Valle Cavanata è stata dichiarata zona umida di valore internazionale, ai sensi della convenzione di Ramsar,
ed è parte della rete Natura 2000, quale
sito d’importanza comunitaria (S.I.C.) e
zona di protezione speciale (Z.P.S.).
Come valle da pesca abbandonata da
decenni, la riserva ha assunto l’aspetto di
una tipica zona lagunare, la gestione naturalistica è rivolta principalmente verso la
salvaguardia delle specie vegetali ed animali presenti.
Nel rispetto dell’area naturalistica sono
stati realizzati alcuni brevi percorsi, percorribili liberamente a piedi, in bicicletta o
accompagnati da una guida naturalistica.
La valle da pesca
La maggior parte della riserva è costituita
dalla valle da pesca, un insieme di specchi
d’acqua e canali, interrotti da zone sabbiose periodicamente sommerse dall’acqua
(le velme) e da isolotti (le barene). Come
tutte le valli da pesca è originata da zone
lagunari poco profonde, arginate e isolate
idraulicamente mediante chiuse regolabili
che mantengono all’interno un livello d’acqua ottimale per la caccia e la pesca. Con
l’istituzione della riserva, nel 1996, la Valle
Cavanata non è più sfruttata per l’allevamento del pesce e mediante una gestione diversa dei livelli idrici è diventata un
habitat di importanza internazionale per
l’avifauna delle zone umide.
Il Lavoriero
Visitando la riserva si possono cogliere gli
aspetti principali dell’antica attività di allevamento del pesce, quale la gestione dei
livelli idraulici, le vasche dell’allevamento
intensivo, le chiuse regolabili e la tipica
struttura del lavoriero, costituito in origine
da graticci di canna palustre e necessario
alla cattura del pesce allevato in valle.
Nell’azzurro del
mare “Il Mondo
Sommerso”
Il progetto Tursub (Turismo subacqueo)
permette le immersioni per osservare
da vicino il mondo sommerso di Grado
attraverso quattro percorsi con livelli di
difficoltà diversi. Le immersioni proposte
sono: Pietre di Sant’Agata e San Gottardo,
“ZMP di primero”, “Grebeno di San Pietro”
e “B24”. A Sud Ovest dell’Isola di Grado,
in corrispondenza dei resti archeologici di
San Gottardo e Sant’Agata, è localizzato un piccolo popolamento di Posidonia
oceanica, testimonianza dell’antica prateria che colonizzava il Golfo di Trieste. La
Posidonia, il cui nome deriva da Poseidone, non è un’alga ma una pianta superio-
re costituita da radici (rizomi), foglie, fiori,
frutti. I suoi rizomi crescono formando,
con il sedimento intrappolato dalle foglie, delle terrazze sottomarine, chiamate
mattes, alte anche diversi centimetri. Può
crescere a profondità variabili, daunmetrofinoa30-35metri,ed è un ambiente ideale
per la vita di moltissimi organismi.
I batteri sono i primi ad insediarsi, seguiti
da diatomee e macroalghe, protozoi, idrozoi, policheti e briozoi. L’habitat si completa con la presenza di numerose altre
specie animali e vegetali che trovano nelle
foglie rifugio e cibo. L’importanza della
presenza di fanerogame è determinata
dall’habitat particolare: è una pianta che
si accresce e si sviluppa rigogliosamente
solo dove le acque hanno determinate caratteristiche chimiche e fisiche come l’assenza di inquinanti chimici. Questa specie
sempre più rara è minacciata dall’inquinamento, dalla cementificazione delle rive,
dalle reti a strascico e dagli ancoraggi.
Info: www.tursub.eu
Itinerari in barca
Da Grado ad Aquileia
Da Grado ad Aquileia una fitta “rete” di isolotti anticipa tutta la grazia della laguna di
Grado. Questi sono luoghi modellati dalle
maree, dai venti, dove sfumature di colori,
giochi di luce e una natura incontaminata,
a volte selvaggia, permettono di assaporare
un’esperienza a 360 gradi. Addentrarsi nella
laguna di Grado significa entrare in un universo naturalistico fatto di intrecci di canali
e rii che lambiscono isole dalle piccole dimensioni e dalla vegetazione rigogliosa.
Dalla Valle Cavanata a Monfalcone
Questo è un tratto costiero dove la natura
regna incontrastata, in cui sono ospitate
due riserve naturali di incantevole bellezza. La Valle Cavanata è situata nella parte
più orientale della laguna di Grado: il per-
photo: Fabio Parenzan
photo: Gianluca Baronchelli
ESCURSIONI
16
corso presenta un’alternanza di barene e
spiagge, dove gli uccelli acquatici trovano
le condizioni ottimali per la sosta e la nidificazione. Da qui, tramite chiuse regolabili e
una fitta trama di canali, si rientra in mare
aperto. Proseguendo verso la riserva della
Foce dell’Isonzo si aprono splendidi panorami sul Golfo di Trieste. Successivamente
la costa si stringe verso nord, e qui si estende Monfalcone. Si può anche veleggiare o
navigare attraverso la Litoranea Veneta per
risalire una parte del fiume Isonzo e attraccare nella zona del “Caneo” dove, grazie
alla rete di piste ciclabili, si possono ammirare splendidi paesaggi naturalistici.no
isole dalle piccole dimensioni e dalla vegetazione rigogliosa.
Approdi e Cantieri Nautici a Grado
Cantiere Nautico Fratelli Deltin
via Pigafetta, 4
tel +39 0431 80307
Centro Nautico Raugna
riva Garibaldi, 22
tel +39 0431 80181
Darsena San Marco, Testata Mosconi tel
+39 0431 81548
Darsena Navigare 2000
riva Garibaldi tel +39 0431 83846
Marina Tenuta Primero, loc. Rotta
Primero
tel +39 0431 896966
Motonautica Gradese
riva Garibaldi, 25
tel +39 0431 80098
Piccola Darsena, riva Garibaldi,13
tel +39 0431 85882
Porto San Vito
riva G. da Verazzano
tel +39 0431 83600
Servizio Nautico Canal Grande
via dello Squero
tel +39 0431 80840
Barbana, il santuario
e la tradizione
Il Santuario Mariano “Santa Maria di
Barbana”
Nel cuore della laguna troviamo l’Isola di
Barbana, ben visibile arrivando dalla direttrice translagunare Aquileia-Grado che
collega la città balneare alla terraferma.
Il santuario è oggi sede dei Frati Minori
Francescani. Sull’isola di Barbana fu costruito nel VI secolo un primitivo sacello
che, secondo la tradizione, doveva custodire un’immagine sacra della Madonna
trasportata in quel luogo dalle acque del
mare. Il santuario, nelle forme attuali, risale all’intervento di restauro del 1926. L’alto
campanile è un punto di riferimento della
laguna di Grado: dal Canale della Schiusa, con un breve tragitto in barca, si può
raggiungere questa verde isola, convento
meta di pellegrinaggi, oasi di pace, di memorie e di antiche tradizioni.
Il Perdòn de Barbana
Dal 1237 ininterrottamente ogni prima
domenica di luglio, la comunità gradese
si reca in processione via mare a bordo
di barche, impavesate a festa, all’isola di
Barbana, per rinnovare l’antico voto alla
Madonna che avrebbe salvato il paese
dalla terribile epidemia di peste. Il tutto
risale a quando il Patriarca di Grado, Leonardo Querini, convocò i padri di famiglia
e decise di far voto alla Madonna di Barbana. Il voto prevedeva che ogni anno, ed
in perpetuo, almeno una persona per ogni
famiglia di Grado partecipasse alla processione che, attraverso la laguna approda all’isoletta di Barbana, dalla “nostra
regina del mare e della nostra laguna”,
per chiedere alla Madonna di Barbana il
“Perdòn”.
DE
Der Weg beginnt am Geburtshaus des
Dichters in der Gasse Androna della Chiesa.
Im Schatten von Santa Maria delle Grazie
erinnert ein Gedenkstein mit seinen Versen
an seine Verbundenheit mit Grado. Der Weg
geht weiter Richtung Meer zum Haus des
Dichters in der Via Marchesini 43. Die angrenzende Stadtbücherei ist dem einzigen
Sohn gewidmet, Falco, der 1943 im Krieg
fiel: hier wird der reiche Marin-Fonds aufbewahrt, Sitz der Forschungsabteilung über
Marin. Die Stadt benannte das Auditorium
nach dem Dichter, ein Kulturund TheaterMehrzweckzentrum, und die Piazza Biagio
Marin, die sich in “Corte” befindet, gegenüber dem Rathaus. Ein Denkmal wurde dann
zur Hundertjahrfeier des Dichters im Herzen
des Rosenparks errichtet. Der Park wurde
vom Dichter selbst geplant, als er Leiter des
Verkehrsvereins war. Das einfache Grab des
Dichters und der Ehefrau Pina Marini, liegt
im Friedhof in Viale Argine dei Moreri, dicht
bei der Kapelle auf der rechten Seite).
Das regionale
Naturschutzgebiet
Foce dell’Isonzo
Das Naturschutzgebiet hat sein wichtigstes Landgebiet im Ortsteil Con, in der
Gemeinde Staranzano. Die sogenannte
“Insel della Cona” ist mit Einrichtungen
Die Mündung: Am Ende des Flussdeichs
liegt eine imposante Sandbank, die teilweise aus Kies besteht und sich als Halbkreis in Richtung Meer erstreckt. Dieses
Gebiet ist in kontinuierlicher Entwicklung,
wegen der ständigen Ansammlung von
Ablagerungen, der Formung durch die
Wellen, bedeckt von kleinen Inseln, die
aus dem Wasser ragen und als Schlafplatz
für die Vögel dienen. Hier leben zahlreiche
Möwen, Kormorane, Brandseeschwalben,
der herrliche Austernfischer mit buntem
Gefieder und viele andere Vogelarten.
Die Wälder: Im Osten des Naturschutzgebiets erstreckt sich eine kleine Sandfläche. Das ist das Überbleibsel einer alten
Küstenlinie, ein kleiner Wald mit herrlichen
Weißpappeln, genannt Bosco degli Albe-
roni. Dieser Teil des Naturschutzgebiets ist
ein Paradies für Wanderer und Radfahrer.
Wenn man der Strecke “Rivalunga” folgt,
kann man an der einen Seite die breite
Bucht von Panzano bewundern und an
der anderen Seite einen großen Pinienhain. Richtung Norden wachsen weitere
kleine Wälder mit Pappeln, Weiden und
Sommereichen, also eine wirklich einzigartige Naturlandschaft.
Das regionale
Naturschutzgebiet
Valle Cavanata
Das Naturschutzgebiet: befindet sich
östlich der Lagune. In der Vergangenheit
wurde diese landwirtschaftliche Gegend
von Fossalon als Fischfarm genutzt. Die
Vielfalt der Lebensräume an Land und im
Meer (Lagunen, Strände, Wälder, Wiesen,
Fischfarmen, Teiche) macht dieses Gebiet
ideal für den Aufenthalt, den Nestbau und
die Überwinterung vieler Vögel: es sind
insgesamt 300 Vogelarten. Das Naturschutzgebiet Valle Cavanata wurde gemäß
der Ramsar-Konvention zum Feuchtgebiet
von internationaler Bedeutung erklärt, und
gehört zum Netz Natura 2000 als Gebiet
von gemeinschaftlicher Bedeutung (G.g.B.)
und besonderes Schutzgebiet (BSG). Einst
Fischfarm, die vor Jahrzehnten verlassen
wurde, hat das Naturschutzgebiet den
Aspekt einer typischen Lagune angenommen und die Umweltschutzmaßnahmen
dienen hauptsächlich der Erhaltung der
Tierund Pflanzenarten. Im Laufe des Jahres
finden hier verschiedene Arten von Zugvögeln die passende Umgebung, um zu nisten, zu überwintern und sich zu ernähren.
Die Fischfarm: der größte Teil des Naturschutzgebiets besteht aus Fischfarmen,
also aus Wasserflächen und Kanälen, periodisch überschwemmten Sandgebieten
(velme) und kleinen Inseln (barene). Wie
alle Fischfarmen geht auch diese aus einer
seichten Lagune hervor, die eingegrenzt
und durch regulierbare Schleusen hydraulisch isoliert wurde; diese Schleusen halten
einen optimalen Wasserstand für Jagd und
Fischerei aufrecht. Seit der Entstehung des
Naturschutzgebiets im Jahr 1996 wird Valle Cavanata für die Fischzucht nicht mehr
genutzt. Durch eine neuartige Steuerung
der Wasserstände hat man die Lagune in
ein echtes Paradies und einen Lebensraum
von internationaler Bedeutung für Vögel der
Feuchtgebiete verwandelt.
Die Fischfalle (Lavoriero): bei einem
Besuch des Naturschutzgebiets kann
man die wichtigsten Aspekte der früheren Fischzucht kennenlernen, nämlich die
Steuerung der Wasserstände, die Becken
zur intensiven Zucht, die regulierbaren
Schleusen und die typischen Fischfallen
“Lavoriero”. Diese sind gitterartige Konstrukte aus Schilfrohr und dienten zum
Fang der in der Lagune gezüchteten Fische.
Im Blau des Meeres
“Die versunkene
Welt”
Das Projekt Tursub (Unterwassertourismus)
bietet Tauchgänge, um die versunkene Welt
Grados in vier verschiedenen Schwierigkeitsstufen aus der Nähe beobachten zu
können. Die angebotenen Tauchgänge sind:
Pietre di Sant’Agata e San Gottardo, “ZMP
di primero”, “Grebeno di San Pietro” und
“B24”. Südwestlich von Grado, bei den archäologischen Überresten von San Gottardo und Sant’Agata, gibt es ein Vorkommen
von Neptungräsern, ein Beweis für die ehemalige Wiese am Golf von Triest. Die Posidonia (Neptungräser), deren Name von Poseidon kommt, ist keine Alge, sondern eine
höhere Pflanze mit Wurzeln, Blättern, Blüten
und Früchten. Ihre Wurzeln bilden mit dem
Sediment, das sich in den Blättern verfängt,
Unterwasserterrassen, die „mattes“ genannt werden und mehrere Zentimeter hoch
werden können. Sie wachsen in verschiede-
nen Höhen, von einem Meter bis zu 30 35
Metern, und sind eine ideale Umgebung für
das Leben zahlreicher Organismen. Bakterien siedeln sich als erste an; es folgen Diatomeen und Makroalgen, Protozoen, Hydrozoen, Vielborster und Moostierchen. Dazu
kommen dann zahlreiche andere Tierund
Pflanzenarten, die in den Blättern Zuflucht
und Fressen finden. Diese Samenpflanze
hat bestimmte Bedürfnisse: sie vermehrt
sich nur gut in Gewässern, die bestimmte
chemische und physikalische Merkmale
haben, darunter keine hohen Suspensionen
und organischen Ladungen, keine chemische Verschmutzung, daher ein Synonym
für sauberes Wasser. Es ist eine sehr seltene
Pflanzenart, die von der Umweltverschmutzung, der Zersiedelung der Ufer, Schleppnetzen und Ankern bedroht wird.
Info: www.tursub.eu
Schifffahrten
Von Grado nach Aquileia
Von Grado nach Aquileia zeigt ein dichtes
“Netz” von kleinen Inseln die ganze Anmut
der Lagune von Grado. Sie wurden von
Ebbe und Flut und den Winden geformt;
Farbschattierungen, Lichtspiele und eine
unberührte, manchmal wilde Natur bieten
ein Erlebnis ringsherum. Die Lagune von
Grado ist ein eigenes Universum aus einem
Netz von Kanälen, Bächen, kleinen Inseln
und üppiger Vegetation, wo die Geschichte
wertvolle Spuren hinterlassen hat.
Von Valle Cavanata nach Monfalcone
Dies ist eine Küstenstrecke, wo die Natur
unangefochten herrscht, mit gleich zwei
Naturschutzgebieten von bezaubernder
Schönheit. Zunächst Valle Cavanata östlich der Lagune von Grado Sandbänke und
kleine Strände wechseln sich ab, Orte, an
denen Wasservögel optimale Bedingungen
für die Rast und das Nisten finden. Von hier
geht es durch regulierbare Schleusen und
ein Netz von Kanälen und Wasserläufen in
Richtung offenes Meer. Zum Naturschutzgebiet Foce dell’Isonzo hin öffnen sich
herrliche Ausblicke auf den Golf von Triest.
An einem bestimmten Punkt verengt sich
die Küste in Richtung Norden, fast als ob
sie ins Festland eindringen wolle, und hier
liegt Monfalcone. Man kann auch durch
das venetische Küstengebiet segeln, den
Fluss Isonzo hinauffahren und im Gebiet
des “Caneo” anlegen, wo man dank des
Radwegenetzes herrliche Naturlandschaften bewundern kann.
Anlegeplätze und Bootswerften in
Grado
Cantiere Nautico Fratelli Deltin
via Pigafetta, 4
tel +39 0431 80307
Centro Nautico Raugna
riva Garibaldi, 22
tel +39 0431 80181
Darsena San Marco, Testata Mosconi tel
+39 0431 81548
Darsena Navigare 2000
riva Garibaldi tel +39 0431 83846
Marina Tenuta Primero, loc. Rotta
Primero
tel +39 0431 896966
Motonautica Gradese
riva Garibaldi, 25
tel +39 0431 80098
Piccola Darsena, riva Garibaldi,13
tel +39 0431 85882
Porto San Vito
riva G. da Verazzano
tel +39 0431 83600
Servizio Nautico Canal Grande
via dello Squero
tel +39 0431 80840
Barbana,
Wallfahrtskirche
und Tradition
Die Wallfahrtskirche “Santa Maria di
Barbana”
Im Herzen der Lagune liegt die Insel Barbana; sie ist von der Straße Aquileia-Grado gut sichtbar, die durch die Lagune führt
und den Badeort mit dem Festland verbindet. Die Wallfahrtskirche ist heute Sitz der
Franziskanermönche. Auf der Insel Barbana wurde im 6. Jahrhundert eine primitive
Kapelle erbaut, die gemäß der Tradition,
ein heiliges Bild der Madonna aufbewahren musste, das hier vom Meer an Land
gespült worden war. Die Wallfahrtskirche
in der derzeitigen Form geht auf die Restaurierung von 1926 zurück. Der hohe
Glockenturm ist ein Orientierungspunkt
für die Lagune von Grado. Man kann diese grüne Insel mit einer kurzen Bootsfahrt
durch den Canale della Schiusa erreichen.
Der Frieden des Wallfahrtsortes und die
Stimmung der Lagune sind eine unaussprechliche Erfahrung.
Das Perdòn von Barbana
Seit 1237 zieht an jedem ersten Sonntag
im Juli die Kirchengemeinde von Grado in
eine beflaggten Bootsprozession zur Insel
Barbana, um das alte Gelübde an die Madonna zu erneuern, die das Land vor der
schrecklichen Pestseuche gerettet haben
soll. Das Ganze geht auf den Patriarchen
Leonardo Querini aus Grado zurück: er
berief die Familienväter ein und beschloss,
der Madonna von Barbana ein Gelübde zu
leisten. Das Gelübde sah vor, dass jedes
Jahr, für immer, mindestens eine Person
für jede Familie in Grado an der Prozession teilnehmen sollte, die durch die Lagune ging und zur Insel Barbana führte, von
“unserer Königin des Meeres und unserer
Lagune”, um die Madonna von Barbana
um Verzeihung (“perdòn”) zu bitten.
photo: Fabio Parenzan
Es gibt keinen Ort in Grado, wo der Name
des Dichters Biagio Marin nicht heraufbeschwört würde. Seine Verse hallen in
den “Calli” der Altstadt wider: in dem
Haus, wo der große Dichter im Jahre
1891 geboren wurde, in der Nähe von
Santa Maria delle Grazie, und in dem
Haus, wo er im Jahre 1985 starb und das
auf das Meer schaut, ein Element, das
grundlegend für seine Gedichte war.
für Besucher ausgestattet und wird vom
Meer, vom Fluss Isonzo und vom Kanal
Quarantia begrenzt. Heute ist sie mit dem
Festland durch einen Damm verbunden. In
der Vergangenheit wurde die Insel teilweise trockengelegt und diente als Weideund
Anbaufläche. Nur der Meeresteil, der periodisch überflutet wird, ist sehr sumpfig
und wurde von den Umwandlungen verschont. Dies hat es ermöglicht, eine Reihe
von Umweltschutzinitiativen zu starten:
seit 1983 wurde ein Anbaugebiet (heute “Il
Ripristino” genannt) in eine sumpfige Gegend zurückverwandelt, die teilweise während der Trockenperioden austrocknet.
Das Naturschutzgebiet umfasst einen Bereich von ca. 2400 Hektar entlang der letzten 15 km des Flusslaufs des Isonzo. Es
berührt die Gemeinden Staranzano, San
Canzian d’Isonzo, Grado und Fiumicello.
Die Camargue-Pferde: Im Naturschutzgebiet wurden einige Camargue-Pferde
eingeführt, die wegen ihrer körperlichen
Eigenschaften (breite Hufe und kleinwüchsig) beson-ders geeignet für das Leben in
Feuchtgebieten sind. Die Pferde sind in
zwei Gruppen unterteilt: die dressierten, die
vom Personal des Naturschutzgebiets für
Führungen genutzt werden, und die wilden
Pferde, die nützlich für die Kontrolle einiger
Bereiche des Naturschutzgebiets sind.
Motoscafisti Gradesi
Orari Grado/Barbana
da giugNo a settembre
partenze: ore 8.30/ ore 9.30/
ore 10.30/ ore 11.30/ ore 14.00/
ore 15.00/ ore 16.00/ ore 17.00
photo: Massimo Crivellari
Biagio Marin und
die Marin-Rundwege
photo: Massimo Crivellari
AUSFLÜGE
18
ritorno: ore 10.00/ ore 11.00/
ore 12.00/ ore 14.30/ ore 15.30/
ore 16.30/ ore 17.30/ ore 18.30
ottobre
partenze: ore 9.30/ ore 10.30/
ore 15.00
ritorno: ore 11.00/ ore 12.00/
ore 16.30
da novembre a marzo
tutte le domeniche e festivi
partenze: ore 10.00 ritorno: ore 12.00
www.motoscafistigradesi.it
motoscafistigradesi@alice.it Tel. 0431 80115 Cell. 338 3171430 Sig. Franco
La cucina
gradese
Die Küche
Grados
21
ITA
ITA
Nel dedalo delle calli e campielli della
città vecchia sono numerosi i ristoranti
e le trattorie che all’ombra di pergolati
propongono i piatti della cucina locale.
Una tradizione culinaria tramandata
di generazione in generazione nella
quale è il pesce a farla da padrone. Il
piatto gradese per eccellenza è il “boreto”. È una sorta di particolare e saporita zuppa di pesce che, aldilà delle
varianti moderne, nasce come piatto
povero della cucina dei pescatori, insaporito con sale, pepe, aceto e aglio.
Il boreto originale è a base di più tipi di
pesce. Oggi può essere preparato anche con una sola qualità ed è presente
sul menù di ogni ristorante o trattoria.
Il boreto nato a cason è un piatto che
a detta della maggior parte dei cuochi
dell’isola, anche nella presentazione
non ha bisogno di alcun tipo di guarnizione se non quella di essere accompagnato dalla polenta bianca.
Tra aprile e novembre sono molte le
rassegne gastronomiche dedicate
ai prodotti ittici e ai pregiati ortaggi
dell’entroterra gradese provenienti
dalle frazioni Fossalon e Boscat. Si
inizia con “Asparagi in laguna”, dove il
mare incontra la terra (l’asparago bianco di Fossalon), la “Festa del pesce
azzurro” e il “Boreto a la Graisana”.
Ma il celebre boreto non è l’unico
piatto tipico della cucina lagunare.
Altrettanto classici i sono i “sievuli
soto sal”, ovvero i cefali sotto sale,
pressati da un peso, come si fa con
le acciughe e con i “sarduni in savor”:
sardoni infarinati e fritti messi a strati
in una pirofila. Tra uno strato e l’altro,
una marinata calda con l’olio di cottura, le cipolle affettate, l’aglio, l’alloro, il pepe nero e abbondante aceto
bianco. Prima di mangiarli si lasciano
insaporire un paio di giorni. Un antipasto squisito sono le “canoce” (cicale di mare) lessate condite con olio
e limone, mentre le moleche (granchi
nella stagione della muta, senza carapace) si gustano fritte.
Da provare anche la pasta agli zottoli
(sono le seppioline), e “la zuppa di gò”
(il ghiozzo, pesce tipico lagunare).
DE
Im Labyrinth der „Calli“ und Plätze der
Altstadt gibt es zahlreiche Restaurants
und Gasthäuser die im Schatten von
Lauben das Beste der einheimischen
Küche anbieten. Eine kulinarische Tradition, die von Generation zu Generation weitergegeben wird, wobei der
Fisch natürlich die Hauptrolle spielt.
Das typische Gericht Grados ist par
excellence der boreto, d.h. Fischbrühe,
aber auf Gradeser Art. Es ist eine einzigartige Fischsuppe die, abgesehen
von modernen Varianten, als Gericht für
die armen Fischer entstanden ist, das
mit Salz, Pfeffer, Essig und Knoblauch
gewürzt wird. Die originale Fischsuppe besteht aus mehreren Fischarten;
heutzutage kann sie auch nur mit einer
Fischart zubereitet werden. Man findet
sie auf der Speisekarte jedes Restaurants oder Gasthauses. Die Fischsup-
pe, die in Cason entstanden ist, ist ein
Gericht für die Armen, das laut Aussage von Köchen der Insel keine andere
Garnierung braucht als weiße Polenta.
Zwischen April und November gibt es
viele gastronomische Veranstaltungen,
die den Fischprodukten von Grado und
dem Gemüse gewidmet sind, das aus
den Ortsteilen Fossalon und Boscat
kommt. Es beginnt mit “Spargel in der
Lagune”, wo das Meer auf das Festland
trifft (der weiße Spargel aus Fossalon),
dann folgt die Woche des Tintenfisches
(Settimana delle seppie), das Fest des
Hochseefisches (Festa del pesce azzurro) und Fischsuppe auf Graisana-Art
(Boreto a la Graisana). Aber die berühmte Fischsuppe ist nicht das einzige typische Gericht der Lagunenküche.
Ebenso klassisch sind die “sievuli soto
sal”, d. h. in Salz eingelegte Meerä-
schen, die durch ein Gewicht gepresst
werden, wie man es mit Sardellen und
mit den “sarduni in savor” macht: in
Mehl gewendete Sardinen, die frittiert
werden und schichtweise in eine feuerfeste Form gelegt werden. Zwischen
die Schichten kommt eine warme Marinade aus Frittieröl, zerkleinerten Zwiebeln, Knoblauch, Lorbeer, schwarzem
Pfeffer und sehr viel weißem Essig.
Bevor man sie verzehrt, lässt man sie
ein paar Tage Würze annehmen. Eine
köstliche Vorspeise sind die gekochten
“canoce” (Fangschreckenkrebse), die
mit Öl und Zitrone angemacht werden,
während man die moleche (Butterkrebse, nach der Häutung) lieber frittiert
genießt. Empfehlenswert ist auch di
“pasta agli zottoli” (Nudeln mit Tintenfisch), und die “zuppa di gò” (ghiozzo
Grundeln, ein typischer Lagunenfisch).
Aquileia
AQUILEIA
CUCINA ~ KÜCHE
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Patrimonio Mondiale dell’Unesco
Colonizzata nel 181 a.C. “in agro gallorum”, la città di Aquileia sorse come
testa di ponte militare per quella che
sarà la conquista romana delle aree
danubiane: difendere i confini orientali
e poter così incrementare il già florido
commercio tra il bacino del Mediterraneo orientale ed i paesi transalpini.
Nata come colonia di diritto latino,
verrà dichiarata “Municipium” verso
il 90 a.C. Anche Giulio Cesare, nel
“De bello gallico” parla di Aquileia,
che era, infatti, la sede degli accampamenti invernali. Con la riforma amministrativa di Augusto (27.a.C.-14
d.C) Aquileia divenne la capitale della
decima regione “Venetia et Histria”.
Per la città ebbe inizio un periodo
di grande prosperità: si trasformò in
breve tempo in un centro di importanti scambi commerciali grazie al
DE
fiume navigabile che la attraversava,
il Natisone-Torre, e alla efficiente rete
di strade che collegavano la città alla
pianura padana e all’Europa centrale.
Notevole sviluppo ebbe l’agricoltura,
con pregiate colture, e l’allevamento
del bestiame; nel porto attraccavano
navi che trasportavano materiale da
costruzione (pietre e marmi), prodotti
alimentari (spezie, vino, grano e olio
di oliva), pietre preziose. Dai paesi
nordici, invece, arrivavano pelli, legno
e metalli, tra cui specialmente il ferro
dall’Austria.
Al commercio erano collegate imprese artigianali (fabbri, mastri carrai,
macellai) di terracotta e ceramiche
e soprattutto vetrerie, anche di vetro
soffiato, attive almeno mille anni prima di Murano.
La popolazione che viveva entro le
mura era cosmopolita, con una composizione etnica molto eterogenea.
Non c’erano solo romani e greci, ma
anche siriani, egiziani, ebrei, celti. Si
presume che, alla fine dell’età imperiale, Aquileia raggiungesse i 70100.000 abitanti: era la quarta città
romana in Italia e la nona di tutto l’impero.
Il Cristianesimo arrivò molto presto
ad Aquileia, che divenne il centro di
irradiazione del nuovo credo. Tuttavia Aquileia visse anche diversi
momenti critici, ma fu con la deviazione del fiume prima, nel 361 d.C.,
e le invasioni barbariche del V sec.
poi, che per la città iniziò una lenta
decadenza, che precipitò definitivamente in seguito alla devastazione
di Attila del 452.
UNESCO WELTKULTURERBE
Die Stadt Aquileia entstand 181 v.Chr.
“in agro gallorum” als militärischer
Brückenkopf für die römische Eroberung
des Donauraums: um die Ostgrenzen zu
verteidigen und so den schon blühenden
Handel zwischen dem östlichen Mittelmeer und den Ländern jenseits der Alpen
zu steigern.
Sie entstand als Kolonie latinischen Rechts und wurde später zum Municipium.
Um 90 v.Chr. spricht auch Julius Cäsar
in “ De bello gallico” von Aquileia, das
Standort der Winterlager
war. Mit der Verwaltungsreform des Augustus (27 v.Chr. - 14 n.Chr.) wurde Aquileia die Hauptstadt der zehnten Region
“Venetia et Histria”. Für die Stadt begann
eine Zeit großen Wohlstands: sie verwandelte sich in kurzer Zeit in ein wichtiges
Handelszentrum dank des schiffbaren
Flusses, der sie durchquerte, dem Natisone-Torre, und des effizienten Straßen-
netzes, das die
Stadt mit der Poebene und mit Mitteleuropa verband.
Stark entwickelte sich die Landwirtschaft, mit wertvollen Anbaugebieten
und Viehzucht; im Hafen legten Schiffe
an, die Baumaterialien (Steine und Marmor) transportierten, Nahrungsmittel
(Gewürze, Wein, Getreide und Olivenöl),
Edelsteine. Aus den nordischen Ländern
dagegen kamen Leder, Holz und Metalle,
insbesondere das Eisen aus Österreich.
Mit dem Handel waren Handwerksbetriebe verbunden (Schlosser, Wagenbauer, Metzger, für Terrakotta und Keramik
und vor allem Glasereien, auch mundgeblasenes Glas mindestens tausend
Jahre vor Murano).
Die Bevölkerung, die innerhalb der Stadtmauern lebte, war kosmopolitisch und
vielfältiger Herkunft.
Es gab nicht nur Römer und Griechen,
sondern auch Syrer, Ägypter, Juden und
Kelten.
Man nimmt an, dass Aquileia am Ende
der Kaiserzeit 70-100.000 Einwohner
hatte: es war die viertgrößte römische
Stadt in Italien und die neuntgrößte des
gesamten Reiches.
Das Christentum kam früh nach Aquileia, das zum Zentrum der Verbreitung des
neuen Glaubens wurde.
Jedoch erlebte Aquileia auch schwierige
Zeiten, aber der allmähliche Niedergang
begann mit der Umleitung des Flusses
361 n.Chr. und der Völkerwanderung im
5. Jahrhundert.
Der Absturz kam mit der Verwüstung
durch Attila 452.
Aber den Gnadenstoß erhielt es 568,
als die Langobarden, die nach Italien
gekommen waren, „Forum Iulii“ (das
heutige Cividale) zur Hauptstadt ihres
Herzogtums wählten.
Aquileia
la MAPPA ~ DIE KARTE
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ITA
DE
Punti di interesse
Sehenswürdigkeiten
e itinerari alla
und Rundwege
scoperta del centro durch die Altstadt
storico
02 Grande Mausoleo Candia
03 Decumano maggiore di Aratria
Galla
04 Foro romano
05 Porto fluviale romano
06 Edifici romani del Fondo
Cossar
07 Complesso della Basilica
Patriarcale
08 Campanile, Cimitero degli Eroi
e Patriarcato
09 Museo Archeologico
Nazionale
10 Aree di Mercato
11 Doppia cinta muraria tardo
antica
12 Pinacoteca
13 Scuola Museo Donizetti
14 Casa romana con mosaici
15 Sepolcreto romano
16 Edifici romani
17 Strada romana con solchi
di carro (cardo)
18 Resti della mura settentrionali
19 Basilica di Monastero,
Museo Paleocristiano
02 Großes Mausoleum Candia
03 Decumano maggiore
“von Aratria Galla”
04 Forum Romanum
05 Römischer Flusshafen
06 Römische Bauten des Fondo
Cossar
07 Patriarchenbasilika
08 Glockenturm, Cimitero degli
Eroi
und Patriarcato
09 Museo Archeologico
Nazionale
10 Marktgebiete
11 Spätantike doppelte
Stadtmauer
12 Pinakothek
13 Donizetti-Museum
14 Römisches Haus mit
Mosaiken
15 Römischer Friedhof
16 Römische Bauten
17 Römerstraße mit
Wagenfurchen
(Cardo)
18 Reste der Nordmauer
19 Basilika von Monastero,
Frühchristliches Museum
Nelle vicinanze delle aree archeologiche delle grandi Terme Romane,
del Sepolcreto e sul sito dove un tempo si potevano udire i clamori
dell’anfiteatro romano rivie l’atmosfera della TABERNA ROMANA
In onore di Marciano oste aquileiese del II sec d. C.
Nasce da un progetto di valorizzazione del territorio la
SODALES TABERNAE MARCIANI locale che declina l’ antichità in chiave
moderna e che diventa vetrina del territorio proponendo i vini delle
terre di Aquileia e i prodotti Gastronomici locali: un compedio del
gusto e della qualità certificata immersi nella cultura e nella storia
un viaggio nel tempo e nei sapori