La Piazza Alberobello
Transcription
La Piazza Alberobello
23 novembre 2013 - ore 17 Piazza del Popolo Alberobello Dicembre 2013, Anno I EDITORIALE CULTURAETERRITORIO I progetti UNESCO Il gemellaggio con Harran CRONACAESOCIETà Inquinamento da antenne? ATTUALITàPOLITICA Il consiglio Comunale Indagine sulla situazione amministrativa ECONOMIA BCC - Il libro di Franco Deramo Il lavoro nero SPORT La pista di ghiaccio RICETTE A fcazz’ ch’i spunzel 8 Numero € 1,00 Editoriale Anno I - dicembre 2013 - numero 08 di Domenico Giliberti A I nostri auguri bbiamo reso ricco questo numero con tanti supplementi: uno è quello dedicato agli inserzionisti, doveroso. Gli auguri sono sinceri e rivolti a tutti loro per il fattivo contributo, grazie al quale è stato possibile intraprendere e proseguire questo percorso comune, dando concretezza alla nostra sfida editoriale. Un altro per la festa di Natale, quella trascorsa in casa e infine il terzo per sottolineare la nostra appartenenza all’UNESCO. Ma noi vogliamo rivolgere gli auguri più spassionati soprattutto a tutti voi, cari ed affezionati lettori, che, di numero in numero, crescete, anche in maniera significativa oltre le nostre aspettative e che desiderate leggere tutto quello che accade nella nostra città. A voi rivolgiamo il nostro più vivo sentimento di gratitudine per la stima e la continua fiducia accordataci, ma soprattutto per quello che continuerete a fare. In particolare, qualche giorno fa, una giovane ragazza, fermandoci per strada, ha esclamato: ”Continuate a difendere Alberobello!” Lo riferiamo perché è proprio questo il nostro obiettivo che vogliamo raggiungere insieme a tutti voi. Facciamo gli auguri anche a quelli che non hanno il tempo di leggerci. Questi sono rappresentati da due categorie: la prima, quella invidiosa e preconcetta, per fortuna sono pochi ed annidati, purtroppo, anche in qualche stanza dove si decide. Dice di non leggere, anzi di non voler leggere, perché dopo la lettura si sente indisposto. In questo caso il giornale gli sarebbe utile per le necessità della indisposizione. Ma, mettendo da parte ogni acredine (non certo da parte nostra), vogliamo bene lo stesso anche a loro e facciamo i migliori auguri, anche perché sono quelli che con il loro modo di fare meglio diffondono il nostro giornale finanche attraverso Facebook, Twitter e diavolerie del genere. Poi ci sono quelli che veramente non ci leggono, forse perché non sanno che esitiamo o perché per loro leggere è difficile, preferiscono una partita a carte o una telenovela. Peccato perché poi sono quelli, ed è la maggioranza, … che vanno a votare, che decidono del loro e, purtroppo, del nostro futuro, a volte senza essere informati ma soltanto ammaliati dalla televisione sulla comoda poltrona, anche con l’occhio dormiente e semichiuso, e, quel che è peggio, ascoltando e fidandosi di quello che gli viene detto da questo o da quel notabile, senza aver interpellato la propria coscienza. Auguri poi a chi decide per noi. A questi veramente auguri di cuore affinché nel nuovo anno mettano da parte rancori e pregiudizi e si rapportino con maggiore tranquillità alla vita sociale. Vivere un ruolo di primo piano non è solo la puntuale e precisa partecipazione alle cerimonie, agli incontri, ai doni floreali alle gentili ospiti, ma l’intelligenza e la modestia nell’interloquire con tutto e con tutti, dal bollettino parrocchiale fin anche, purtroppo, con il nostro giornale, pur se vendesse una sola copia. Il confronto democratico non è sui numeri e sulla presunzione, ma è una conquista dura e difficile, che va affrontata e difesa quotidianamente, con carattere e con fermezza. E’ il pane della vita che nutre l’uomo e la società nella quale esso vive e vegeta. Euripide diceva che di polis si può anche morire, nel senso di dedicare il cuore e l’anima alla propria vita cittadina, Polis in senso autorevole senza trono e scettri. Insomma, auguri a tutti, in una notte di Natale calda e familiare e, per quelli che avranno la possibilità, in un cenone, con amici veri, senza quelli di circostanza che oggi elogiano e la mattina dopo biasimano. Ecco amici sinceri, e chi, come noi, avendo raggiunto la massima soddisfazione professionale e degli affetti familiari, ha il solo scopo di trasferire conoscenza e dare un aiuto, senza volersi sostituire né insegnare, ma umilmente suggerire, dialogare e continuare ad apprendere. Difficile? Duemila e passa anni fa dinanzi alla grotta c’erano per primi i pastori. Non sapevano né leggere né scrivere, ma sapevano pregare per primi! Auguri di Buon Natale, affinché la nascita del Bambinello possa infondere serenità e pace a tutti Voi! La Piazza - periodico di vita cittadina Reg. Tribunale di Bari N.ro 1262 del 10/05/2013 - Registro stampa n.8 Direttore Responsabile Domenico Giliberti Direttore Editoriale Gianfelice De Molfetta Responsabile grafico Luca De Felice Redazione Carmelo Gallo Anna Longo Angelo Martellotta Hanno collaborato a questo numero Mimmo Bruno Alma Calabretta Antonio D’Aprile Luca De Felice Tommaso Francavilla Emanuela Miraglia Anna Impedovo Claudio Riccardo Incerti Luca Marco Pasquale Marco Angelo Panarese Paola Perrini Gianfranco Romanazzi Gabriele Carmelo Rosato Giuseppe Salamida Saverio Sgobba Claudio Sisto Indirizzo e-mail redazione.lapiazza@libero.it Editore Associazione culturale di promozione sociale “La piazza” Sede Legale Corso Trieste e Trento, 23 70011 Alberobello C.F.07473980725 Consiglio di amministrazione Luca De Felice Gianfelice De Molfetta Domenico Giliberti Angelo Martellotta Giuseppe Palmisano Tipografia A.G.A. Arti Grafiche Alberobello Alberobello - Contrada Popoleto n. c. Tel. 080.4322044 - info@editriceaga.it Foto di copertina: SNAP ART - Alberobello Le opinioni espresse negli articoli firmati vincolano soltanto gli autori. Redazione e Amministrazione Vico Ten. Cucci n. 6 70011 ALBEROBELLO Tel. 339.6248989 Chiuso in redazione il 22 novembre 2013 AVVISO È possibile, su richiesta, ricevere per posta il giornale con la sola aggiunta del costo di spedizione. 3 4 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 RiceviamoePubblichiamo La libertà e la democrazia A l Sig. Direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” - B A R I - e, p.c. Alla Redazione de “La Piazza”- ALBEROBELLO Egregio Signor Direttore, sono stato contattato dagli amici della redazione di cronaca, i quali mi hanno aggiornato sul colloquio che Ella ha avuto nei giorni scorsi con il sindaco della mia città. Il fatto che un primo cittadino si rivolga al direttore di un giornale può sembrare un momento routinario che qualificherebbe la persona e la città, ma purtroppo, nel caso in oggetto, penso sia proprio il contrario. È altrettanto squalificante che un sindaco si scomodi per accusare un giornalista di essere di parte (non dalla sua?). Lo stesso giornalista che per oltre trent’anni collabora con la Gazzetta senza che mai gli sia stata mossa una ben più piccola critica in alcun senso, men che meno quella di appartenenza politica. Per chi mi conosce sa benissimo il mio pensiero politico che cerco sempre di non esternare ogni qual volta mi tocca esprimere un giudizio o un commento su qualsivoglia argomento che invece meriterebbe tutt’altra riflessione. L’aspetto più grave, invece, signor Direttore, sta nel fatto che Ella ha voluto dedicare (ad una persona simile) parte del suo prezioso tempo, e, peggio ancora, che, come mi è stato riferito, intende assecondarla, squalificando – secondo me - il giornale e addossandomi responsabilità e colpe che certamente non mi appartengono. Non credo che il suo intendimento sia quello di avere dei collaboratori “stagionali” che possono essere manovrati a seconda del vento (politico) che spira. Penso che il giornale abbia bisogno di collaboratori che scrivano la verità e nelle giuste proporzioni. Il giornale deve essere comprato e letto e non penso che il sindaco di Alberobello abbia il tempo di comprare o leggere la Gazzetta. (se non per commentare!). Sarà elementare sottolineare, che se un’amministrazione comunale vuole comunicare non deve far altro che comunicare e parlare, cosa che il sindaco di Alberobello non riesce a fare, forse perché è troppo preso da altre problematiche molto più importanti e che non intende che gli altri sappiano. Il silenzio, signor Direttore, non giova a nessuno, tanto meno ad una pubblica amministrazione, la quale non può trincerarsi dietro le difficoltà oggettive che sta incontrando lungo il suo cammino. In particolar modo un giovane amministratore, troppo giovane per una città abituata ad avere a che fare con gente politicamente vaccinata. Passato il primo periodo di approccio, durante il quale tutto appare rose e fiori, un amministratore che si rispetti deve iniziare a lavorare, a pensare, a programmare, ad agire. Ma, da quello che si vede e si sente, Longo non penso stia andando in questa direzione. L’elenco degli appuntamenti mancati sarebbe lungo e potrebbe assumere – questo si! – un sapore di parte e polemico. Per la cronaca mi limito solo ad evidenziare gli ultimi episodi che si sono verificati (revoca degli incarichi a due assessori che alle consultazioni amministrative hanno ricevuto un significativo risultato) e che sono la cartina di tornasole di questi primi diciotto mesi. Questa grave crisi la dice lunga sullo stato di salute della giunta Longo che, certamente non sta attraversando un buon momento. Il compito di un giornalista, signor Direttore – come Lei mi insegna è solo quello di evidenziare tutte quello che è lecitamente pubblico. E se qualcosa non è di gradimento del sindaco, è tenuto a chiamare il suo interlocutore, per sconfessare tutto chiedendone la rettifica, non certamente di telefonare al direttore del Giornale per chiedere di tappare la bocca a quel giornalista. Questo, signor Direttore è un atto di una tale gravità che meriterebbe di essere commentato e trattato in altre sedi molto più opportune. Cosa che mi riservo di fare. Personalmente ritengo che il politico deve fare il politico, se lo sa fare, il giornalista deve fare il giornalista, se lo sa fare, senza però che l’uno prevarichi l’altro. È facile scrivere che il sindaco è bravo, bello, buono. Se lo deve guadagnare sul campo. Signor Direttore, mi preme sottolineare che in diciotto mesi di amministrazione Longo non sono stato mai convocato, fosse anche per un banale comunicato meritevole di essere pubblicizzato. Ho dovuto apprendere tramite fonti alternative o dal sito dello stesso Comune. Per ultimo, più volte ho sollecitato la nomina di un addetto stampa o la presenza di un collaboratore che curasse gli aspetti della comunicazione, cosa che diversi altri consiglieri e assessori gli hanno suggerito, ma purtroppo con esito negativo; i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ultimamente pare abbia incaricato la sua segretaria di gabinetto, la quale, però, deve comunicare quando e quello che dice lui e a chi dice lui. Tutto il resto è retorica, anzi noia. Per la cronaca, sulla mia posta elettronica, ricevo quotidianamente i comunicati RiceviamoePubblichiamo pubblicati dall’addetto stampa del comune di Locorotondo. Per tutte queste ragioni, ma soprattutto perché intendo salvaguardare la mia dignità, che va ben oltre le considerazioni di un cittadino, anche se ricopre la carica di sindaco, pur se in cuor mio avevo deciso per una soluzione ben più drastica, con la presente Le comunico che, per non interrompere una siffatta collaborazione, scongiurata anche dalla sua persona, d’ora in avanti, la inviterei a controllare personalmente gli articoli che invio, disponendone la pubblicazione o meno., quella fatta da Lei, dal nostro giornale e da nessun altro. Mi vedo costretto ad inviare copia della presente alla redazione del giornale locale perché tutti i miei concittadini sappiano chi è il sindaco che ci sta amministrando. Le allego due articoli, il primo sulle risultanze dell’ultimo consiglio comunale ed il secondo sulla nomina di due nuovi assessori. Restando a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento, con tanta stima, Le giungano i miei più cordiali saluti. Domenico Giliberti 5 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Basta con i mortaretti! Lettera aperta al Sindaco Fa ben sperare, signor Sindaco, la Sua encomiabile decisione di reprimere lo scoppio dei petardi che una piccola parte della popolazione giovanile, la quale si riconosce nella festa che si celebra il 31 ottobre, fa uso indiscriminato; mi riferisco alla serata dedicata ad Halloween, ottobrata di origine celtica, per nulla italiana. Nel nostro ambiente la festa è entrata a far parte una dozzina di anni fa; fu un’introduzione sciocca partita nella scuola elementare. D’allora con fare melenso i ragazzini ricorrono all’espressione: Dolcetto o scherzetto? Fin qui nulla di male! Lei, Sindaco, condivide la festa, ma non l’uso, come moltissimi di noi, di quei fastidiosi e pericolosi mortaretti, fatti brillare a pochi passi dalle persone ignare, dalle donne in gravidanza e da altri bambini a cui potrebbero causare anche danni irreparabili all’udito e in alcuni casi, come è avvenuto nel passato, la perdita di un occhio. Se ha voluto vietarli sulla carta, lo faccia con i manifesti, avvertendo l’ingenua progenie locale delle sanzioni a cui andrebbe incontro, e, soprattutto, trovi i “soldati” per impedire il perpetuarsi. Le ordinanze nel nostro paese rimangono disattese e non generano i frutti delle buone intenzioni. Si finge che non siano state mai emesse. Meglio cento voti in meno adesso per raccoglierne mille dopo, arriverebbero da quella parte della popolazione che condivide le scelte coraggiose. Durante il lungo periodo di Natale faccia portar rispetto alla Sua saggia decisione. Ai “novelli fuochisti” conceda per loro sfogo il campo sportivo, dove potrebbero eccitarsi dal leggero crepitio alle deflagrazioni, ma soprattutto multi in modo esemplare i rivenditori. Così farei io!!! Comunque, a nome di molti, mille grazie! Angelo Martellotta Cenone di San Silvestro 2013 (misticanze tipiche ) Ogni SABATO SERA dalle 20,30 Balera, divertentismo, liscio, balli di gruppo, latino Ingresso €. 7,50 incluso primo fumante e bevanda Salati - Affettati - Latticini - Grigliati - Carpacci Paccheri - Arrosti - Contorni Medaglioni di cotechino e lenticchie Panettone, Spumante, Bevande e Cotillons Ingresso ore 20.30 SALA HYPER = Divertentismo / Liscio / Balli di gruppo SALA EMOZIONI= Latino Americani € 35,00 cena e serata danzante € 20,00 bambini (5-10 anni ) € 15,00 serata danzante dalla mezzanotte incluso panettone e spumante Prenotazione obbligatoria Discoteca “HYPER” Alberobello (Ba) tel. 080 4323699 HYPER PRODUCTION 6 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 RiceviamoePubblichiamo La sanità nella Valle d’Itria E gregio Direttore Una grande rivoluzione passata finora sotto silenzio si è avuto con la pubblicazione il 12 novembre scorso del “protocollo operativo della mobilità interaziendale del comprensorio Valle d’Itria”. Un grande lavoro portato avanti dai dirigenti delle ASL di Bari, Brindisi e Taranto, coordinati dall’assessore Elena Gentile, da Vito Piazzolla dirigente dell’ARES e dai direttori sanitari delle ASL interessate. Il direttore Colasanto, nel diramare il protocollo sottoscritto fra queste componenti, ha precisato due cose importanti. La prima dice testualmente: “ l’orografia del territorio , seppur appartenente a tre provincie diverse, il cui comprensorio è denominato Valle d’Itria, mostra un’elevata omogeneità per la struttura fisica ed ambientale, con una forte attrazione storica culturale caratterizzata dalla presenza di colline e modeste superfici pianeggianti che condizionano la rete viaria e di conseguenza i collegamenti fra i centri urbani delle tre provincie”; in secondo luogo evidenzia: “ che ogni percorso viario è la riproduzione di antichi tracciati determinati in ragione di precise esigenze che assolvono la peculiarità di essere contigui al perimetro dei boschi, dei vigneti, delle masserie, con un gran numero di contrade ed abitazioni sparse per il territorio ovvero con una ruralità ad alta intensità abitativa”. Ovviamente il protocollo fa riferimento ai comuni di Alberobello, Locorotondo, Martina Franca e Cisternino. In sostanza l’obiettivo è, dice il documento di “superare l’attuale iter burocratico nelle scelte e nelle revoche dei medici di MMG (medicina generale, i medici di famiglia) e PLS da parte di cittadini residenti nei comuni limitrofi ma appartenenti alle tre diverse ASL”; inoltre “attivare la mobilità di prenotazioni interaziendali di prestazioni specialistiche e diagnostiche” e infine “ superare le attuali criticità in merito ai ricoveri nelle RSA del Consorzio San Raffaele di Crispiano e Locorotondo che vedono coinvolti alcuni pazienti che sono condizionati nella fruibilità dall’aspetto oro geografico del territorio”. Questo grande risultato ha creato, nel nostro territorio, una sanità a misura d’uomo, ed è il frutto di un lavoro profondo ed attento, durato un anno, effettuato dal Consigliere Regionale Donato Pentassuglia, non solo come politico, ma soprattutto come abitante di questo territorio. Alla cittadinanza va data questa notizia, ma personalmente, insieme al mio gruppo politico di Alleanza per Alberobello, ci attiveremo per spiegare e documentare meglio la portata di questo protocollo. Grazie per la disponibilità e per lo spazio concessomi. Cordialmente Vito Carparelli Operatore sanitario – consigliere comunale Per venerdì 29 è stato convocato il consiglio comunale con 15 punti all’ordine del giorno. Fra questi quelli di maggiore rilevanza sono la conferma consiliare dei decreti del sindaco di nomina dei nuovi assessori, Pietro Susca e Costantino Greco e l’attribuzione di incarichi ai consiglieri ossia Vitantonio Ignisci e Piero Carucci, capogruppo di Alberobello Futura. Il consiglio deve altresì discutere ed approvare il programma triennale delle opere pubbliche e l’elenco dei lavori per l ‘anno 2013. La proposta della Giunta è di confermare le aliquote 2013 dell’IMU, dell’addizionale comunale IRPEF e della imposta di soggiorno, e infine la relazione di previsione del bilancio preventino 2013 e il programma triennale. Ritorna il regolamento per la concessione della cittadinanza onoraria e del patrocinio gratuito. ingrosso giocattoli - merceria - bigiotteria cancelleria- profumeria - pelletteria casalinghi articoli da regalo, natalizi carnevaleschi e per il mare Via Tito Schipa n.c. (C.da Popoleto) - 70011 Alberobello (BA) Tel. 080 4320011 - Fax 080 4320010 - www.agrusti.it - agrusti@agrusti.it CulturaeTerritorio A Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Michelangelo La Sorte il cantore della nostra Terra llorquando Elio Partipilo, trent’anni fa, si occupò della presentazione della pubblicazione Omaggio a Michelangelo La Sorte poeta dei trulli, edita a cura dell’Assessorato alla Promozione della Cultura, uscita il 10 dicembre 1983 ovvero nel 100° anno della nascita di La Sorte, così iniziò il suo intervento “Fu Michelangelo scrittore, narratore, poeta, saggista, educatore e oratore, fu un personaggio multiforme, dotato di grande spirito di adattamento e di una singolare forza propositiva. Ovunque ebbe occasione di esprimersi come informatore e come educatore lo fece senza angustie, ma con generosa coscienza del servizio umano, sociale e civile che sapeva di rendere”. “Era un autentico figlio della Murgia dei Trulli…” e poi di seguito, fino a concludere con questa bella espressione “Maestro di ieri, Michelangelo La Sorte, ancor più Maestro oggi”. Elio ebbe ragione di esprimersi in quel modo perché aveva capito quanto profondo fosse stato l’interesse del giovane martinese (era nato a Martina Franca, ma dall’età di 10 anni si era trasferito in Alberobello con la sua famiglia) e se si sentì fortemente legato alla città di nascita, altrettanto fu ammaliato da quella di adozione, ancor prima di fare il grande salto come docente e poi come direttore Didattico e Ispettore scolastico in Genova. Cosa resta del Maestro oggi. Innanzi tutto i suoi innumerevoli scritti: libri di didattica, poesie, novelle, racconti, romanzi, opere teatrali, inni musicati, articoli, conferenze tante e varie dalla geografia generale all’astronomia, dall’arte alla storia, dalla musica ai costumi, dalla pedagogia alla didattica. Ovunque si trovasse a Milano, a Genova, a Como, a Mantova, fu appassionato ed entusiasta cantore della Terra dei trulli; nel 1928, negli Stati Uniti, affascinò gli Italo-americani con brillanti conferenze accompagnate da diapositive sulla “dotta” Martina e sulla “singolare” Alberobello. Ebbe diverse Medaglie e Croci di guerra. Sí! Fu volontario durante la 1a Guerra mondiale (ricevette l’encomio per lo sprezzo del pericolo nella Battaglia del Piave, nel giugno 1918). Per la lungimiranza nella didattica ottenne, in qualità di Maestro prima e di Ispettore poi, il conferimento della Medaglia d’argento nel 1930 e della Medaglia d’oro nel 1951 per meriti scolastici. Egli ha il primato dell’introduzione del cinematografo nella scuola. Le sue spoglie dal 20 luglio 1951 riposano nella nostra città. Chi si occupò di pubblicare i suoi lavori lasciati inediti fu la sorella Cosmina, innamorata del fratello, come lo erano state le altre due, Galerana e Trisolina. Tutti riposano nella cappella cimiteriale, percorrendo la seconda spianata a destra. Alberobello volle festeggiare questo suo Figlio il 10 dicembre 1983. Furono invitati il provveditore agli studi di Bari, Nicola Postiglione (che non venne) e l’onorevole Renato Dell’Andro, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari, per inaugurare il plesso scolastico di via Isonzo, per intenderci dove un tempo era ubicato il Seminario estivo di Conversano a ridosso della chiesa di sant’Antonio e, poi, negli anni successivi, per alcuni crolli, fu trasferito nel nuovo complesso scolastico di via Barsento. Lì, nell’atrio in via Isonzo, fu apposta una L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E I DOCENTI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA RICORDANO IL PROF. MICHELANGELO LA SORTE MAESTRO INSIGNE E VOTATO APOSTOLO D’EDUCAZIONE PROMOTORE TENACE DELLA CULTURA DELL’ARTE E DEL FOLKLORE DI TERRA DI PUGLIA QUESTA SCUOLA A SUO NOME 10 DICEMBRE 1983 grande epigrafe. Il progetto grafico fu di Peppino Mazzarelli, il testo di Angelo Martellotta, le spese a carico della sorella Cosmina, che alla scuola donò anche cinque milioni di lire per l’acquisto di materiale didattico. La manifestazione fu profondamente legata all’Amministrazione comunale di Martina Franca; difatti, a rappresentarla c’era il sindaco, prof. Franco Punzi, mentre il prof. Gianni Lenti, in serata, nella chiesa dei Santi Medici, lesse tra la prima e la seconda del concerto del Gruppo Madrigalistico Salentino, diretto dal m° Iginio Ettorre, che eseguì, per la prima volta, l’Inno a San Giovanni Bosco (testo di Michelangelo, musica del m° Iginio), alcune liriche scelte fra gli scritti di La Sorte. Il giorno precedente tutto questo, anche nella Sala dell’Arcadia del Palazzo Ducale di Martina Franca, venne ascoltata la dotta relazione del prof. Enzo Panareo “Michelangelo La Sorte un narratore della Murgia dei Trulli”, presentata nel quinto saggio “Inchiostri Umanesimo della Pietra”. Ora va detto che dal momento del trasferimento delle classi nel nuovo plesso di via Barsento, son trascorsi ormai diversi anni, solo l’epigrafe esterna alla scuola è stata ricollocata; la più vistosa in granito e lettere d’oro giace dimenticata tra i secchi e le scope in uno sgabuzzino, tolta alla vista degli scolari che si succedono nel predetto edificio e al loro nobile interesse per l’Uomo di cultura e Maestro di scuola. Nessuno ha mai saputo del sacrificio occorso per farla incidere presso la ditta Cristal di Martina Franca o ne ha mai conosciuto il costo (un milione e duecento mila lire a carico della sorella). Al dottor Stefano Totaro, sensibile verso tutto ciò che riguarda il mondo scolastico, l’invito a impiantare nell’atrio del plesso l’epigrafe in parola. Grazie, Dirigente! Japyx 7 8 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 L’ CulturaeTerritorio “La Panchina” associazione Sylva Tour and Didactics per il periodo natalizio presenta uno spettacolo teatrale dal titolo “La Panchina”. Si tratta di una commedia ambientata nel corso del Novecento, che prende spunto dal libro “La panchina dei soprannomi” di Lino Angiuli (ed. Gelsorosso). Il libro in oggetto è una raccolta di racconti, inframmezzati da composizioni in versi, con i quali l’autore offre una prova della sua scrittura d’ispirazione antropologica, raccontando vite umili ma esemplari. È proprio questo l’obiettivo di Luca De Felice, presidente dell’associazione Sylva e autore della commedia: approfondire l’evoluzione antropologica dell’uomo durante il secolo scorso, con una maggiore attenzione alle dinamiche del progresso e della tecnologia e ai cambiamenti che essi hanno apportato nel corso dei decenni. “La panchina” vedrà impegnati numerosi attori e figuranti, molti dei quali già coinvolti nelle passate edizioni de ”la Notte dei Briganti” che, per la prima volta insieme all’autore, si cimenteranno in uno spettacolo di teatro vero e proprio. La commedia è divisa in tre atti, ognuno dei quali è ambientato in un periodo nel Novecento, evidenziando in questo modo le caratteristiche storiche e sociali del secolo stesso. In ciascuno dei tre atti si ritrovano sia personaggi già visti, che il tempo ha cambiato e invecchiato, sia nuovi protagonisti che contribuiscono ad arricchire la trama del racconto con le loro vicende. Lo spettacolo si svolgerà durante il periodo natalizio presso la sala del Museo del Vino di Alberobello, allestito presso la Cantina Albea, di proprietà di Dante Renzini. “La Panchina” si propone così di allietare il clima natalizio di Alberobello con uno spettacolo nuovo, inedito, a cui si accompagnerà la degustazione di prodotti dell’enogastronomia locale, specialmente legati alla tradizione natalizia. È possibile seguire tutte le notizie che riguardano l’opera teatrale sulla pagina facebook “La Panchina”; i biglietti saranno acquistabili in prevendita presso il Museo del Territorio “Casa Pezzolla” dal 6 dicembre. Info al 3804111273. Contrada Paparale, 1 70011 ALBEROBELLO (BA) Comune di Alberobello Abbiamo la possibilità reale di tener pulita la nostra città. è nostro dovere rispettare l’ambiente, da noi più prezioso perché patrimonio mondiale UNESCO. Collabora! Grazie Mimmo Perta Assessore all’Ambiente Non sporcare! Il servizio è GRATUITO chiama il numero verde e provvediamo a smaltire 800-331616 Campagna di sensibilizzazione a cura dell’Assessorato all’ambiente - rifiuti solidi urbani e della Tra.De.Co. srl CulturaeTerritorio Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Io e “La Piazza” P remetto che non oso definire articoli i miei scritti perché ritengo di non essere in grado di sviluppare ampiamente e con competenza qualsiasi argomento ma soltanto-forse quelli inerenti alla mia specifica formazione culturale e professionale. I miei piccoli contributi sono il frutto di sensazioni e riflessioni che scaturiscono dalla vita quotidiana, dall’attenta lettura del giornale, da quello che vorrei fosse realizzato nel mio paese perché divenisse sempre più bello, di una bellezza profonda e non soltanto esteriore, più accogliente per tutti, più caldo, più vivibile. Mi permetto anche di scrivere racconti scherzosi, faceti, perché credo che celiando si possano dire cose serie senza annoiare il lettore; è giusto che siano soltanto siglati e non firmati, non per “ vergogna” ma perché non amo vedere il mio nome ripetuto più volte come se fossi affetta da grafomania. E perché uso un linguaggio semplice e, spero, comprensibile? Perché ignoro il politichese, gli arzigogoli di Vendola e le eleganze stilistiche dell’Accademia della Crusca e poi perché so che il giornale viene letto da uomini di cultura ma anche da coloro che hanno interrotto gli studi per andare a lavorare. E allora quali considerazioni faccio dopo aver letto il numero 7 della rivista? Ancora una volta condivido pienamente quanto affermato dal Direttore Domenico Giliberti nel suo editoriale, le finalità della rivista, le barriere da abbattere per una pacifica e costruttiva convivenza. Ma che leggo, invece? Questa volta non scontri verbali fra opposte fazioni politiche ma divisioni nell’ambito della stessa coalizione! Mi chiedo: ma è proprio impossibile operare in armonia per fare gli interessi della polis che sono prioritari, indifferibili, indilazionabili, improrogabili? E qui avrei voluto avere tra le mani il dizionario dei sinonimi per aggiungere altri aggettivi e sfogare così il mio sdegno. Rabbrividisco all’idea di quello che accadrà nel prossimo Consiglio Comunale fra revoche, dimissioni e tanto altro ancora. Mi piacerebbe parteciparvi con altri concittadini con possibilità di intervento verbale, ma poiché so che ciò è impossibile, indirizzo da queste pagine un invito al Sindaco perché REVOCHI LE REVOCHE e perché dialoghi pacificamente con tutti, prevalentemente con coloro che, a suo dire, hanno sbagliato: io penso che talvolta si sbagli per eccessivo zelo e impegno. E sul nostro giornale non abbiamo letto più volte il nome di questi due assessori impegnati al massimo? Pacche sulle spalle, strette di mano e via dunque! È una soluzione da donna ingenua, stupida o addirittura cretina? Forse, ma il fatto è che noi donne siamo concrete, non sempre rispettiamo il protocollo ma sappiamo andare avanti nonostante tutto: è sufficiente osservare le signore che operano in politica con competenza, ad alti livelli- eccettuate le Gelmini di turno. Intendo accusare Sindaco e giunta? No, perché non conoscendo a fondo le questioni, non oso sputare sentenze, sparare giudizi che sono sempre di parte, ed io non mi identifico in nessuna parte o corrente politica, forse in quella dei sognatori, degli utopisti se esistesse, ossia di coloro che, nonostante tutto, sperano in soluzioni concrete dei problemi anche se raggiungibili a fatica. Noi cittadini aspettiamo interventi reali, tangibili, la soluzione di annosi problemi mai risolti, la conclusione di lavori avviati e non terminati, la vergognosa situazione del nostro ospedale, i problemi legati alle nuove tombe in costruzione sulle quali è sceso il buio totale che precede quello che sarà il buio eterno, i marciapiedi inagibili, le fontane che mancano di acqua per definirsi tali, i problemi idrogeologici del nostro territorio, i gabinetti CALDARARO TERMOMECCANICA di Pietro Caldararo COSTRUZIONE: SERBATOI METALLICI PER CARBURANTI SERBATOI EROGATORI OMOLOGATI TERMOCAMINI PER RISCALDAMENTO Stabilimento Via per Locorotondo, Z.I. Sede legale Via F. De Biase, 13 70011 ALBEROBELLO (BA) Tel. e Fax 080.432.53.89 caldararotermomec@libero.it esistenti ma chiusi per i turisti, il vecchio mercato, le guide turistiche e tanto altro ancora. Ecco questo direi a voce, se potessi, a tutti gli Amministratori. Rileggendo le pagine della Piazza mi accorgo che tutti coloro che hanno scritto o che sono stati intervistati, hanno sottolineato l’esistenza di dissapori nel nostro paese, del resto, non è difficile accorgersene, ma io voglio concludere con parole di speranza nel buonsenso di tutti, di fiducia, con un invito a mettere da parte malanimi, risentimenti, ricordandoci che le beghe non pagano ma danneggiano. Per fortuna nel periodico c’è altro, giovani che amano il paese, sport con tante belle notizie, riassunzioni in Banca, ricette leggendo le quali e seguendo quelle che propinano in TV, mi sento una donna di Neanderthal, agli albori dell’arte culinaria. Ma mi va bene così. E poi rieccoci con TARI- TASI- TARES- TARSU, sigle che mandano in tilt ogni cittadino anche quello che nel mese dei Defunti e poi di quello di Natale vorrebbe astenersi da ogni forma di turpiloquio. E per coloro che non si sono stancati di leggermi, un’ ultima considerazione: i giovani vogliono essere protagonisti e anche se con parole garbate, invitano me e gli altri anziani a cedere le armi e a metterci da parte, le tasse le pago anche la famigerata Tarsu pur chiedendomi se c’ è corrispondenza tra la somma versata e la quantità di rifiuti che da sola produco, non godo dei benefici riservati alle famiglie numerose: insomma come devo classificarmi e dove devo collocarmi? No, no per favore non rispondetemi, e se qualcuno ha le idee chiare a riguardo tenga per se quello che vorrebbe dire perché non gradisco le oscenità neppure quelle verbali. Alla prossima. Anna Longo 9 10 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 G CulturaeTerritorio Oltre le tolleranze esù con Giacomo e Giovanni deve recarsi a Gerusalemme. Per fare prima attraversa la Samaria. A quel tempo, però, i samaritani non consentivano ai Giudei di passare per il loro “paese” per cui chi doveva andare a Gerusalemme era costretto, per evitare la Samaria, a fare un “lungo giro”. A questa “legge” fu sottoposto anche Gesù con Giacomo e Giovanni. Infatti, i samaritani negarono il “visto” e da quelle persone umane che sono i discepoli Giacomo e Giovanni si rivolgono a Gesù perché faccia cadere dal cielo “fuochi e fiamme” su quella gente che aveva tanto osato. Insomma propongono a Gesù, umanamente spinti dall’istinto, una vendetta bella e buona, ricorrendo all’onnipotenza che Egli andava, ormai, sempre più manifestando. Gesù con il suo buon senso riprende i due e li porta a ragionare. “Non risolvete alcun problema con le vendette perché a vendetta succederà vendetta, a sangue succederà sangue; l’istinto dell’uomo è insaziabile”. Questo il concetto con il quale Gesù dissuade i due a intraprendere la via del “perdono” per superare l’ostacolo. A quell’epoca l’applicazione della tolleranza, scaturita dall’ama il prossimo tuo come te stesso, era già un dato di fatto. Nel corso della storia ha prevalso, però, l’intolleranza del più forte contro il più debole. Sino a quando l’illuminismo recupera il concetto di tolleranza grazie soprattutto al contributo di uomini di cultura come Voltaire, ma in chiave laica, senza alcuna connotazione etico - morale. Gli individui dovevano impegnarsi a non farsi del male. Da questo concetto si dipana tutta una sorta di filosofia che fa della tolleranza l’inizio di una vita basata sulla libertà, sulla condivisione, sull’integrazione delle diversità, dopo tanti secoli di lotte e guerre, anche fratricide. Un cammino, come si può dedurre dalla storia, difficile e lastricato da tanti ostacoli. Ancora oggi c’è guerra, per lo più generata da ragioni economiche, perché il lavoro diplomatico non riesce a risolvere le questioni. Si pensi alle grandi difficoltà dell’ONU per arrivare ad una soluzione qualunque, anzi il più delle volte non arriva per il veto di uno dei cinque paesi del Consiglio di Sicurezza. Ovviamente questa storia di cose a livello di Nazioni si riverbera anche nei rapporti degli uomini. Le guerre provocano tanti disastri quello più grave è certamente l’esodo delle persone che vanno alla ricerca di altri paesi più ospitali e più liberi. È così che nasce il “bubbone” sociale dell’emigrazione che è tanto più grave e pesante quanto più il paese ospitante, per geografia, è meglio raggiungibile. La posizione dell’’Italia in questo senso è strategica. Sin dai primi anni ’90, dalla crisi albanese, l’Italia è costretta a vivere con questo problema. Molti, provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, trovano l’approdo all’isola di Lampedusa più agevole, se non finiscono sopraffatti dal mare e dalla fatica. Comunque i centri di accoglienza scoppiano e spesso avviene che gli emigrati si disperdano per il paese. Fatte salve le garanzie per le categorie “protette”, i rifugiati politi, gli emigranti dovranno integrarsi con il popolo italiano e condividere con esso gioie e dolori. Non sempre ciò accade perche questi sono tanti e non tutti animati da buoni propositi. Ora, poiché dobbiamo garantire l’integrazione e la condivisione dei bisogni, è necessario non limitarsi a tollerare, quasi sopportare il nuovo arrivato, ma sforzarsi di realizzare la “convivialità delle differenze”, ciò che suggeriva don Tonino Bello. I “differenti” devono potersi sedere a tavola con noi in spirito di solidarietà. È indispensabile, a questo punto, una politica serena dell’emigrazione nel senso che bisogna garantire al “nuovo” libertà e lavoro, senza preconcetti ma con una gestione oculata del flusso migratorio; chi non ci sta a certe regole, a questi doveri, deve essere rimpatriato senza reticenza. Solo così si supera la tolleranza e si approda all’integrazione vera. La stessa lezione di Gesù non è un’altra tolleranza, ma va oltre … supera ogni raggiungimento umano … va verso il rispetto dell’altro. Carmelo Gallo in edicola Dal 26 novembre al 31 dicembre se il sabato spendi 30 € avrai un regalo di Cavallo Angelo - Via Colucci, 1 - 70011 Alberobello (BA) - Tel. 080.207 51 41 CulturaeTerritorio Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Opinione peregrina sulla Storia M e ne dà lo spunto la presentazione del libro Il Mezzogiorno nel Settecento tra riforma e rivoluzione di Angelo Panarese, presentato nella sala consiliare il 31 ottobre scorso, con ampia e interessante illustrazione dei relatori, dell’autore e del pubblico presente in sala. Calo lo spunto in un pensiero radicato in Papa Francesco che, sin dai suoi tempi di arcivescovo di Buenos Aires, sostiene che “…una famiglia e un popolo che ricordano, invece, hanno di fronte a sé un avvenire”. Nel contempo, però, mette in guardia dal rischio di una modernità, per cui “…avendo perso punti di riferimento oggettivi fa ricorso al <classico> (inteso come mondo classico, mondo antico) come espressione di cultura”. Ciò mi induce a pensare che anche le migliori ricerche storiche, come quelle di Angelo Panarese, tutto sommato - riprendo le parole di Papa Bergoglio - “sono frammenti che intendono oscurare e negare la storia”. Mi spiego subito con un riferimento in campo naturalistico ed agrario. Oggi si parla tanto di una sostenibilità ambientale compromessa e di rifiuti in abbondanza, oltre che di spreco di cibo, che per se stessi sono consumo di risorse naturali (acqua, suolo e aria inquinata). E non è civiltà quando la gente muore, o per troppa sazietà (infarti per obesità) o, al contrario per fame (migliaia di morti al giorno nel mondo). Di questo passo, l’Umanità tende alla sua dissoluzione. In particolare, poi, mi piace far cenno all’attuale preoccupante morìa di piante di olivo, a causa del batterio Xylella fastidiosa, mai sinora conosciuto, a cui, se non si porrà un immediato argine alla sua diffusione in Puglia, produrrà una grave compromissione del nostro paesaggio. Tutti questi esiti nefasti, in natura, se analizzati scientificamente, non sono prodotti dalla pura casualità. Essi hanno sempre un’origine, indi un processo evolutivo, quindi un approdo ad una realtà. Al pari, azzardo a dire che se la Storia si definisce con quel tipico processo di avvenimenti, così come ce l’ha proposto e illustrato Angelo Panarese col suo libro, l’approdo del lettore alla Verità diventa alquanto difficoltoso. In fondo, all’autore non dispiaceva quel sottinteso richiamo del senso storicista di Gramsci, come anche dell’altro più contemporaneo di Beppe Vacca, presidente della Fondazione che gli è intitolata. Insomma, fatta salva l’ammirazione e il merito per l’impegno e l’acutezza della ricerca storica di Angelo Panarese sul Mezzogiorno d’Italia, lo stesso non si è accorto che quel suo processo “sbriciola” questa importante Storia che ci riguarda e la rende in “frammenti”, anziché darle un corpo unico comprensibile dal lettore. Volgo lo sguardo attorno e cosa osservo in questi tempi contemporanei? Un Est della Germania (ex comunista) che si unisce ad un Ovest della stessa, ed entrambe formano un corpo sociale e di nazione ben organizzata e socialmente progredita. Eppure la Germania è stata la grande sconfitta dell’ultima guerra mondiale. L’Italia, invece, ha un Nord che, pur nell’attuale crisi, mostra sempre più dinamicità Angelo Martellotta, Angelo Panarese e Franco Tinelli economica e sociale rispetto al Sud, il nostro cosiddetto Mezzogiorno, che tende a distaccarsi sempre più in “altra” Italia, nonostante le grandi risorse finanziarie, purtroppo sprecate, della Cassa per il Mezzogiorno. C’è stata, nel dibattito, una levata di scudi contro un altro storico, Ernesto Galli della Loggia, che sulla Storia del Mezzogiorno d’Italia fa un’analisi diversificata. Allora mi chiedo: perché aprioristicamente lui ha torto per parte dei nostri storici? Forse perché non ha natali nel nostro Mezzogiorno? Ernesto Galli della Loggia ha scritto due editoriali sul Corriere della Sera: il 28 ottobre e il 3 novembre ultimi scorsi. Analizza la grande crisi economica, sociale, morale e politica che stiamo vivendo sostenendo che “…Oggi, insomma, paghiamo per errori e omissioni che rimontano indietro di decenni. La nostra crisi odierna viene da lontano. Viene dal consenso ricercato da tutti-sì da tutti, dalla Destra come dalla Sinistra…”. E si sofferma, poi, nel considerare che “… il volto nuovo dell’antico estremismo italiano, che oggi ha preso le sembianze di un radicalismo iperdemocratico munito di un’ossessiva rivendicazione di <trasparenza> e di <diritti> quanto della più schietta ignoranza di ogni passato”. In quanto lettore, tendo io volutamente a pormi nel campo dell’ignoranza. Pur tuttavia, ricordo all’autore, Angelo Panarese, che grandi opere edilizie, oggi di proprietà pubblica, come grandi opere di bonifica agraria (Metaponto, Fucino,...), così pure una certa promozione e sviluppo dell’industria di base (IRI), così anche la ricerca scientifica e applicata del Cappelli, oltre che l’impianto previdenziale e assistenziale, tuttora in auge, sono da annoverare nel nefasto ventennio fascista. E cosa si farebbe, quindi, si vogliamo stare ad una certa analisi storica? Gettare l’acqua sporca con tutto il bambino? Un solo e modestissimo avvertimento agli Storici: non “sbriciolare” la Storia in “frammenti”, poiché, come diceva Benedetto Croce, “Ogni vera storia è storia contemporanea”. Antonio D’Aprile 11 12 CulturaeTerritorio Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Rubrica di Storia a cura di Gabriele Carmelo Rosato Anno Semestre ITALIA ESTERO Si pubblica ad Alberobello ogni mese £ 1,6 £ 2,8 Supplemento Illustrato de La Piazza £ 3,– £ 5,– Anno I - n° 3 I L P RINCIPE . Dicembre 2013 DI CALA MANTU: C’era una volta un castello detto “Alberobello”, perche ogni anno, per Natale, si faceva il piu bell’albero che si potesse immaginare. Tutti lo sapevano e avrebbero voluto ammirarlo. Ecco Giacomino e Vispo, il suo cane, che vanno proprio lassu, senza immaginare – poverino – che c’e al castello una tremenda governante, la quale non tollera intrusi: Monna Corruccio. Questa, scoperti i furfanti, li caccia via. […] La mamma, a casa, ha fatto del suo meglio: vorra che anche il suo bambino si senta felice nella notte di Natale. Non bisogna farle capire che il suo albero, in confronto a quello che Giacomino ha visto lassu ad Alberobello, gli sembri misero misero. E così avvilito, invece, che non ha proprio voglia di buttar gia nemmeno un boccone: preferisce chiudersi nei suoi pensieri, chiudere gli occhi e addormentarsi. Ecco che si mette a sognare ed entra nel paese N ELL ’A SILO S ACRO C UORE Alberobello, 29 dicembre 1937 Il giorno di Natale, nell’Asilo Sacro Cuore, gestito dal comando della Gil presenti le autorita e una folla enorme, gli iscritti, preparati con amorevole cura dalla superiora Suor Chiara Petitti, svolsero un attraente programma di monologhi, dialoghi e bozzetti. La recita fu svolta intorno ad un artistico e grandioso Presepe preparato pure dalle nostre Suore. Ogni numero del programma fu largamente applaudito e i piccoli attori furono festeggiatissimi. Alla superiora Suor Petitti e alle nostre Suore il compiacimento per la loro opera appassionata di educatrici. Invia la tua segnalazione a domenicadellapiazza@gmail.com www.borntodig.com centesimi 30 £ la copia U N A STO RIA DI NATALE delle favole: nel regno del sole. Da sveglio aveva un muso lungo ed ora e allegro come… come una cingallegra. E il suo Vispo… quant’e vispo! Pero, mi sbaglio o c’e qualcuno che spia le mosse dei nostri eroi? […] Sono folletti e funghetti umani. […]. E ora che c’e di nuovo? Arriva la Fata Letizia. «Conosco il tuo desiderio, Giacomino» disse «tu hai visto nella casa dei marchesi un albero di Natale degno di un principe. […] Monna Corruccia ha potuto scacciare il figlio del fattore, ma non potra scacciare il Principe di Calamantu. […] Tu Andrai a fare visita alle marchesine malinconiche, ma attento: se accetterai un solo regalo tornerai ad essere Giacomino; accetti?». «E sì, accetto!» si precipito lui. Tra le fate si sa, quel che e detto e fatto, ed ecco Giacomino diventato Principe di Calamantu. […] Montando sulla carrozza, ordino al cocchiere: «portami al Castello di Alberobello!». I L M ERCATO DI C APODANNO Alberobello, 26 dicembre 1936 - Il nostro mercato settimanale di bestiame ed altri generi, per il prossimo Capodanno avra luogo martedì 29 corrente, invece di giovedì, 31. Si prevede che, come e antica tradizione per tale ricorrenza, il nostro mercato determinera la stessa affluenza di forestieri, commercianti e agricoltori, anche da province limitrofe, come nell’ultimo accorsatissimo mercato di Natale. A tutti i Lettori e alle loro famiglie auguro di vero cuore un Buon Natale! Gabriele CulturaeTerritorio Anno I - dicembre 2013 - numero 08 13 Quando Alberobello aveva il suo castello Il “Principe di Calamantu” e un nome di fantasia, e ne sara occorsa molta agli autori di questo breve sceneggiato prodotto nel 1953, di cui alla pagina a fianco si e riportato un adattamento della sceneggiatura originale. Furono quelli gli anni in cui si andava inaugurando, anche nel nostro Paese, l’era della televisione, ufficialmente avviata il 3 gennaio 1954. A quel tempo, solo pochi italiani possedevano un televisore – «quel grande occhio luminoso che si accende la sera e viene poi coperto da un panno, o da un centrino ricamato, quasi a proteggerlo» – e spesso quei fortunati che ne avevano uno in casa ospitavano i vicini per godersi lo spettacolo. Nasceva quel genere televisivo che sara ritenuto a lungo - e a ragione - uno dei punti di forza della TV italiana: il teleromanzo. Si comprese subito che si sarebbe trattato di un filone di grandi potenzialita, configurandosi come un prodotto di qualita, anche se guardato ancora con diffidenza dal mondo intellettuale, come d’altronde tutta quanta la televisione. Questa pellicola, nello specifico, ne costituì uno dei primi esperimenti e, tra l’altro, costituisce una delle prime fiction per ragazzi. Le riprese, a colori, non sono state effettuate nella nostra cittadina, a dispetto del nome, bensì in un autentico teatro di posa. Il film fu girato, infatti, negli storici stabilimenti De Paolis di Roma, sorti nel 1938 e rimasti a lungo inutilizzati a causa di un terribile bombardamento avvenuto nel 1943 da parte dall’aviazione alleata. La regia fu affidata a Piero Caserini, figlio del noto cineasta Mario Caserini, tra i pionieri del cinema italiano, ancora nell’epoca del muto. La trama vede protagonista un tale Giacomino in compagnia del suo fidato cagnolino Vispo: entrambi si avventurano alla volta del Castello di Alberobello, un fiabesco - e fantomatico - fortilizio, che naturalmente qui non e mai esistito. Il ragazzino e figlio di un umile fattore e, sempre a caccia di guai, si mette a sbirciare dalla finestra dei marchesi, proprietari terrieri. Al di la del vetro scorge il meraviglioso albero di Natale delle marchesine. Questi viene scoperto dalla governante e quindi cacciato via. Deluso, torna a casa, dove la mamma gli ha preparato un alberello, molto piu modesto dell’altro ma con tanta devozione. Ulteriormente intristito, poiche il suo non eguagliava quello delle bambine piu fortunate, si getta sul letto e comincia a sognare. Giacomino e il suo cane si ritrovano in un bosco fatato, popolato da gnomi e funghi animati che, tuttavia, all’arrivo di una carrozza scappano spaventati. Dal cocchio scende una fata che trasforma il protagonista nel citato Principe di Calamantu: in questa maniera il piccolo Giacomino avra accesso al castello. Qui viene ricevuto con tutti gli onori che convengono a un nobile dalle stesse marchesine di prima. Egli, pero, avendo accettato in dono un trenino, contravviene a quanto promesso alla fata e finisce per ritornare nella sua condizione di miseria. La governante lo rinchiude in uno stanzino, covo di una strega. Quando Giacomino, angosciato, si sveglia ritrova finalmente la sua mamma e il suo cagnolino: e l’alba del Natale e il giovanotto ha imparato la lezione. RA G ET I M E N L ‘AdeRll’a nno in cui M EMO RIE DI N ATALE poDon Sebastiano Lip re mb ve no 21 lis, nato il to ina ord fu , 00 19 del lio lug sacerdote il 25 vito 1929: dopo aver ser ia cch rro pa la ni an per o ntr rie i, dei Santi Medic 21 il e dr Pa l de alla Casa luglio del 1979. Testi e Grafica di Gabriele Carmelo Rosato Proprietà Letteraria riservata E la preghiera di ogni catechista ai propri fanciulli: accostarsi al Sacramento della Penitenza almeno alle feste comandate. Sono confessioni di altri tempi quelle che ricorda Angelo Martellotta, il quale mi ha confidato un simpatico episodio della sua infanzia. Pare che durante le festivita natalizie, un angolo di ciascuna casa fosse addobbato con tarallucci dolci e caramelle, una rarita per gli anni del secondo dopoguerra. Piu di qualche bimbo, evidentemente, non avra resistito alla “tentazione” di sgraffignare qualcuno di quei dolciumi. Accadeva pero che, al richiamo del decoro cristiano, lo stesso ragazzino si pentisse e, recandosi al confessionale, di fronte alla puntuale domanda del curato, egli chiedesse la riconciliazione per quel peccatuccio commesso. Quel sacerdote si chiamava Don Sebastiano Lippolis. sulle do nere Arriva quel perio ge ni og la tavole si affol ia di nostre fortunate gio la no so i liz lci nata i di di leccornia. I do ell qu e elli di oggi com rpu i, tutti i bambini, qu on rr to le, rtellate, petto ono ss ieri. Accanto a ca po n no le ta Na a re varie, c’ddùz e confettu andorle zucici e deliziose m pl m se le re manca get”, un nora ‘ar iamo “menl iam ch le i Qu e. at cher ro che assumoto al colore cinab me singolare dovu tta, ‘mandorle : sono, per dirla tu no dopo la cottura icate dopo i zz stu , ma a tavola, ia’ bb ra lla da e ross nonna, Caterina, tti d’accordo. Mia pasti, mettono tu ssima: si sciacricetta e semplici mi insegna che la della loro bucte andorle provvis m di g 0 50 o an qu olino, assieme versano in un pent cia. Si scolano e si unisce il tutto ro a grana fine. Si a 500 g di zucche a scaldare a te et m d’acqua e si e er hi cc bi un n co ro si mesce con volta che lo zucche fuoco lento. Una che andra ad a rmata una glass l’acqua, si sara fo nto, si rendepu to es andorle. A qu amalgamare le m o a quando tutte colare ancora sin ra necessario mes mpletata queCo o caramellate. nn ra sa rle do an le m foglio di carta dispongono su un sta operazione, si l’una all’altra. Si e non aderiscano forno, badando ch ne avvenuta, zio ca re e, a solidifi ga ciu as no cia las ferte agli ospiti, essere serviti. Of sono pronti per , o spiluccate di e queste festivita frequenti durant lati. pa i elibate per tutti nascosto, sono pr 14 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 CulturaeTerritorio In dicembre, oliveti in raccolta I n queste settimane, tanti alberobellesi ristabiliscono il contatto con l’Olivo coltivato (Olea europaea sativa), pianta sempreverde, tipica della Murgia dei Trulli e nei paesi del bacino del Mediterraneo. L’Olivo ha come frutto una drupa, oliva, che dalla fase di accrescimento passa allo stadio di “inolizione”, aumenta il volume delle cellule e si creano piccole gocce d’olio, che si raccolgono nei vacuoli oleiferi. Nel corso della maturazione l’accumulo d’olio aumenta costantemente sino all’avvio del processo di cambiamento di colore dell’epidermide dell’oliva, chiamato “invaiatura”, dal verde passa al rosso porpora e al nero. Le cultivar, varietà coltivate, di Olivo da olio più diffuse e apprezzate storicamente nel territorio alberobellese sono Pizzutella, Circella, Leccino. In passato, è noto, le olive destinate all’estrazione dell’olio venivano raccolte quando l’epicarpo, buccia, assumeva la colorazione caratteristica della cultivar, avendo la polpa, a questo stadio di maturazione, raggiunto il massimo contenuto in olio; oggi, criterio, a volte dimenticato. Prima della raccolta, il terreno sotto la proiezione della chioma viene accuratamente MIRTO, arbusto tipico della macchia mediterranea. Foglie persistenti coriacee, di colore verde e aromatiche. Il frutto è una bacca di colore rosso-violaceo-nerastra. Noto anche come “Mortella”. preparato falciando le infestanti o eseguendo superficiali lavorazioni, considerando che le radici, per lo più di tipo avventizio, molto espanse, non superano 40-50 cm di profondità. Purtroppo c’è chi prepara le piazzole di raccolta, ove si collocano le reti in plastica, diserbandole. Per produrre un olio di ottima qualità occorre porre attenzione a stabilire il momento migliore per la raccolta, quando l’oliva presenta la maggiore concentrazione di olio, acidità bassa, elevati contenuti di sostanze fenoliche, responsabili delle qualità organolettiche e nutrizionali dell’olio. Il modo più razionale per raccogliere le olive è la raccolta manuale, brucatura, evitando di causare schiacciamenti e ammaccature alle olive, o utilizzando agevolatori manuali, pettini, pneumatici o elettrici o scuotitori, usati per la raccolta meccanica o per moda. Dai canti e le chiacchierate nel corso della raccolta manuale al suono ripetuto e sovrapposto di sferzatori elettromeccanici. Le olive riposte in cassette in plastica rigide e forate o in appositi cassoni, bins, raggiungono i frantoi, dove li attendono la maestria e la professionalità di chi dell’estrazione dell’olio dalle OLIVO COLTIVATO, tronco contorto ed irregolare, drupe ne ha fatto un’arte. foglie sempreverdi a margine intero, di colore verde La qualità degli oli ottenuti è strettascuro sulla pagina superiore e grigio- argentato inferior- mente connessa alla qualità e alle mente. Il frutto è una drupa, di colore prima verdastro, caratteristiche varietali delle olive poi nero- violaceo a maturità. molite, all’andamento climatico e delle avversità fitosanitarie, alla modalità di raccolta e trasporto delle olive al frantoio e infine alla tecnologia di molitura utilizzata. Nel corso degli anni, per l’industria frantoiana, la crescente internazionalizzazione del mercato dell’olio di oliva ha comportato un aumento della pressione competitiva esercitata da paesi caratterizzati da più bassi costi di produzione, Spagna e paesi della sponda sud del Mediterraneo. Il prodotto importato ha determinato un aumento dell’offerta con effetti negativi sulle dinamiche dei prezzi all’origine e all’ingrosso. Tuttavia il consumo locale di olio rappresenta un patrimonio culturale, commerciale della zona, ma anche per la storia enogastronomica del paese. Tanto che gli alberobellesi, ogni anno, continuano a scegliere e raccogliere olive invaiate per conservarle in salamoia, egregiamente aromatizzate con Alloro (Laurus nobilis), Finocchio selvatico (Foeniculum officinale) e Mirto (Myrtus communis), pianta in via di estinzione. Le olive delle cultivar da olio da consumo fresco o destinate all’industria di prima trasformazione continuano a fornire salubrità, reddito e conferiscono al paesaggio, caratteristiche suggestive. Da simbolo di pace, l’Olivo, continua ad invitare ogni uomo, ad applicare le idonee tecniche colturali con maggiore responsabilità e al consumo quotidiano di olio extravergine di oliva. Paola Perrini - Agronomo CulturaeTerritorio Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Contro il feticismo del danaro I Una proposta di economia civile… l “discorso” di alcuni mesi fa del Papa “rivolto ad un gruppo di ambasciatori e al vertice della Caritas internazionale fa molto riflettere” e va al cuore della crisi attuale: disumanizzazione, povertà, violenza, disperazione sociale, corruzione, mercati finanziari senza regole. È un atto di accusa radicale contro questa società: “Una delle cause di questa situazione -- afferma il Papa -- sta nel rapporto che abbiamo col denaro, nell’accettare il suo dominio su di noi e sulla nostra società”. Così la crisi finanziaria e sociale che stiamo attraversando ci fa dimenticare la sua prima origine, situata in una profonda crisi antropologica. Nella negazione del primato dell’uomo! Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo del denaro e nella dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano....”. La crisi economica e il primato della finanza ha stravolto la natura dell’uomo e lo ha ridotto ad una sola dimensione: il consumo. Mentre il reddito di una minoranza cresce a dismisura, quello della maggioranza si riduce sempre più. Siamo quasi a livello di povertà. Questo squilibrio deriva dall’ideologia liberista che esalta l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il controllo agli Stati che pure dovrebbero avere a cuore il bene dei cittadini. Si instaura in questo modo una tirannia dei mercati che impone a tutti le sue leggi e le sue regole. L’indebitamento crescente e la mancata erogazione del credito da parte delle banche allontana i Paesi dall’economia reale e i cittadini dal loro potere di acquisto. A ciò si aggiungono, come è il caso dell’Italia, una corruzione dilagante e un’inaudita evasione fiscale. Anche Carlo Marx nel “Capitale” e nei “Grundrisse” (Lineamenti per la critica dell’economia politica) aveva colto le contraddizioni stridenti all’interno del modo di produzione capitalistico, tant’è che lui poneva all’interno dei Manoscritti economici-filosofici il tema dell’estraneazione, dell’isolamento, della crisi morale e spirituale dell’uomo e indicava l’uscita da questa situazione con il superamento del modo di produzione capitalistico e l’introduzione di elementi di giustizia sociale e di solidarietà umana nell’economia e nella società. Il Relativismo etico, culturale, filosofico dell’epoca attuale ci spinge a rivedere profondamente la nostra visione del mondo e a riformare dal profondo il modello di sviluppo. A tale proposito sarebbe utile approfondire le tesi di Antonio Genovesi (1713-1769), uno degli studiosi più acuti del Settecento italiano, quando scriveva nella sua opera principale, Lezioni di commercio o sia di economia civile, che l’attività economica deve essere orientata alla felicità pubblica e che le virtù civili (fiducia, reciprocità, solidarietà, fraternità e socialità) devono essere fondamenti per il benessere della persona e lo sviluppo della comunità. L’economia civile, oggi, può essere una risposta sia alla crisi del modello liberista che a quello socialdemocratico. Il primo non assicura l’universalità dello Stato sociale, l’altro non ne garantisce più la qualità. Come scrive il prof. Stefano Zamagni “la soluzione alla crisi attuale è il Welfare civile, fondato sul principio di sussidiarietà circolare, cioè sulla collaborazione di tre soggetti: ente pubblico, impresa,e società civile (o terzo settore). Una risposta efficace ai vincoli di bilancio. Non è una questione di principio, ma una necessità. È un approccio anti-ideologico, una idea nuova di economia e di società”. L’idea di un’Economia civile può essere, nell’attuale crisi economica, una nuova strada da percorrere per il futuro. Angelo Panarese Filippo Gigante a Grottaglie I l nostro concittadino, Filippo Gigante, autore del suo ultimo lavoro “La piscina delle mamme” mercoledì 13 novembre ha presentato la sua opera a Grottaglie nel bar – libreria Nomine Rosae di Francesco Petrosino, riscuotendo grande successo di pubblico e di apprezzamento per il romanzo presentato. francescoannese parrucchiere 70011 alberobello via luigi sturzo 3 0804325074 e-mail: francescoanneseparrucchiere@gmail.com Dottore in Fisioterapia Donato Todaro cell. 339.44.77.608 C.da Muscio 11/A 70011 Alberobello (Ba) tel. 080.432.57.35 www.prosalute.it - info@prosalute.it [ Centro di Fisioterapia ] 15 16 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 CronacaeSocietà Lavoro nero tra sopravvivenza e illecito I dati nazionali parlano chiaro e forte, vogliono farsi sentire. Dal 2008 a oggi circa 400 mila lavoratori autonomi hanno “chiuso bottega”. Riconsegnate le Partite Iva si trovano senza lavoro e, soprattutto, senza prospettive. In particolar modo si tratta di artigiani, commercianti e agricoltori che, secondo le leggi in vigore, non godono di alcun tipo d’ammortizzatore sociale. Gli aventi Partita Iva, infatti, non usufruiscono di disoccupazione, forme di cassa integrazione o mobilità sociale. Padri di famiglia che si ritrovano a casa con un futuro tutto da definirsi. Una situazione ingestibile per la media delle famiglie italiane che, oltre a sostenere le normali spese di sopravvivenza, hanno sicuramente uno o due mutui da pagare. Che questi lavoratori si rivolgano a forme di lavoro nero è, forse, moralmente lecito anche se legalmente e socialmente illecito. Secondo i dati del 2011 (ultimo anno disponibile) in Italia esistono circa 3 milioni di lavoratori in nero che producono un’evasione fiscale pari a 43 miliardi di euro. Il sommerso rappresenta circa il 6,7 del PIL nazionale e interessa soprattutto le regioni del mezzogiorno. Una storia vecchia quanto l’Italia che questa volta ci colpisce da vicino. Due categorie alberobellesi si sono mosse per diminuire o controllare il lavoro nero. Non è una lotta tra poveri, né si tratta di scaramucce tra lavoratori, solo un modo per favorire il lavoro legale. Fra questi ci sono i parrucchieri, che hanno affisso dei manifesti nei loro saloni il cui slogan recita “Le aziende fantasma sono un peso anche per te”. Si rivolgono direttamente al cliente, incitandolo a venire in salone e non farsi i capelli in casa. Non vogliono togliere il lavoro a nessuno, solo sostenere le loro aziende, incitare le ragazze a lavorare in squadra, a far parte di un’azienda. Certo è che la tassazione enorme, le leggi sulla sicurezza e la lunghissima burocrazia italiana sono difficili da gestire per una ragazza appena uscita dalla scuola. Per loro risulta quasi impossibile aprirsi un salone proprio e spesso come dipendenti vengono sfruttate e malpagate perciò lavorare in nero è la risposta più ovvia. La soluzione migliore, secondo Francesco Annese, sarebbe favorire l’apprendistato in bottega, creare un ambiente di lavoro sereno e amichevole nel quale sia un piacere lavorare. Evitare, insomma, che il dipendente si rivolga al lavoro nero. Il problema colpisce anche i fisioterapisti, il cui ordine (AIFI) si è mobilitato contro il lavoro nero, promuovendo una campagna pubblicitaria che recita “Giù le mani”. La situazione risulta molto più grave qualora un non-laureato operi su un paziente provocandogli più danni che benefici. I fisioterapisti lavorano sul recupero di pazienti appena operati o con problemi gravi, perciò una manovra sbagliata o una mancanza di credenziale può provocare danni gravissimi al paziente. Secondo Donato, fisioterapista e proprietario di un centro in Contrada Muscio, il problema maggiore è una mancanza d’informazioni. Spesso il paziente si rivolge al passaparola, al sentito dire o al prezzo allettante non controllando: le credenziali di chi “mette le mani” su di lui. Una svista che spesso può aggravare la sua condizione di malato. Problemi questi che sicuramente, anche se in maniera diversa, coinvolgo tutte le categorie. Il lavoro nero è sicuramente una piaga della nostra società ma è anche una forma di sopravvivenza, un modo per andare avanti. Lo Stato più che punire i lavoratori in nero dovrebbe incitarli a lavorare in azienda, a essere parte di un sistema a sostegno del lavoratore, del datore di lavoro e della società. Questo qualora il lavoro nero sia una forma di auto-sostegno e non un’attività criminale volta proprio all’evasione. Usare due pesi e due misure spesso può essere utile a creare una società più giusta. Anna Impedovo Via Alberobello, 109 70010 - LOCOROTONDO (BA) Cell. 333.7584347 Tel. 080.4316201 convertinopiero@hotmail.it CronacaeSocietà Anno I - dicembre 2013 - numero 08 L’antenna in Coreggia è nella norma T utto è cominciato nel 2006 quando fu fatta richiesta all’Amministrazione comunale di posizionare un’antenna per le trasmissioni telefoniche ad Alberobello nell’’area retrostante il nuovo palazzetto dello sport. Protagonisti di allora erano la giunta De Luca e la minoranza con Ricci, attuale assessore ai lavori pubblici della giunta Longo, e Vitantonio Ignisci consiliare comunale, sempre eletto in Coreggia. Allora Ricci e Ignisci si opposero con veemenza all’installazione e chiesero a gran voce la redazione e l’adozione di un piano comunale per le antenne, visto anche l’enorme dilagare dei gestori che per migliorare il servizio, andavano alla ricerca di punti protetti per installare i propri ripetitori, le cellule, di qui i cellulari come sono chiamati i nostri telefonini. Con il dilagare del fenomeno dell’installazione, si è creata anche una pubblica opinione contraria per il pericolo proveniente dalle antenne: tumori, madri che perdono il latte, bambini scheletrici e chi più ne ha ne metta. Allora la domanda: che facciamo togliamo le antenne e rinunciamo ai telefonini? Apriti cielo! Non è così, è la solita storia italiana: vanno bene i cassonetti dell’immondizia, purché stiano lontani da casa mia; ma allontanandoli dalle case di ciascuno di noi dove li mettiamo? Ironia della sorte dopo 7 anni in consiglio comunale le parti si sono invertite: Ricci e Ignisci siedono nei banchi della maggioranza ed all’opposizione oggi siedono gli uomini che sostenevano la giunta De Luca; e si ritrovano una richiesta di installazione di un ripetitore telefonico, che nel frattempo grazie alla legge Gasparri, passa davanti a tutti nelle autorizzazioni per cui il sindaco Longo firma l’installazione. Comitato civico, lotta ad oltranza e il NO TAV qui diventa NO ANT. Cittadini organizzati, riunioni, convegni dibattiti diagnosi sui tumori dilaganti, una società civile che si allerta e domanda spiegazioni a chi pur dichiarandosi ecologista e contrario agli inquinamenti, adotta provvedimenti di installazione di dette fonti. La cronaca dice che in consiglio comunale l’attuale maggioranza porta una proposta di incarico per la redazione del piano delle antenne e nel frattempo l’azienda concessionaria alza la nuova in Coreggia su un terreno privato evidentemente acquistato da qualcuno che lì vi abita. Questa si aggiunge a quella già installata nella frazione la quale si assomma a quella del palazzetto, a quelle sul Monte del Sale, a quelle sul terrazzo del Municipio, a quelle in contrada Curcio. Il comitato civico chiede e aspetta lumi. Arriva una perizia tecnica perfetta nella sua formulazione e soprattutto nell’analisi dei dati con riferimenti normativi e tecnici inequivocabili. La “sentenza” è testualmente: “ dalle misure in campo effettuate, riportate in allegato 2, si è riscontrato che i valori di campo non superano il limite cautelativo di 6 V/m imposto dal D.P.C.M. 08/07/2003 come riportato nella tabella 1 dell’allegato 2”. Allora? “ Niente rimaniamo sempre contrari alle antenne – sostiene la maggioranza attuale – ma questa puntuale analisi se tranquillizza i cittadini della Coreggia, legittima ancora di più la decisione assunta dal sindaco che ha firmato l’autorizzazione all’installazione. Un documento – si dice ancora – che nonostante le garanzie fornite dal punto di vista dei limiti d’inquinamento, rende urgente la redazione del piano delle antenne, al fine di gestire eventuali nuovi richieste in modo garantito per la salute pubblica”. Il sindaco Michele Longo, da parte sua in più occasioni, ha avuto modo di ribadire che senza un piano vigente, gli atti dovuti per legge purtroppo possono danneggiare la popolazione, ma su questo tema l’attenzione è massima e la redazione del piano deve essere il punto di arrivo sia per le iniziative passate sia soprattutto il punto fermo per il futuro. Si attende ora che l’ufficio tecnico proceda all’incarico al professionista che dovrà redigere la pianificazione delle installazioni. Il comitato cittadino e tutti noi, veramente, rimaniamo in attesa, in fervida e preoccupante attesa. 17 18 CronacaeSocietà Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Alberobello dirupata “Un ambiente e un passato unici al mondo,ridotti a paese dei balocchi, valgono tanto. Siamo sicuri che usati correttamente e con intelligenza non varrebbero di più?” Sebastiano Vassalli su Venezia. Lezione di vita n° 3 P iccoletti oggi la mamma PANTEGANA è depressa, triste. È vero qui a Trullandia Mercato Vecchio stiamo bene, mangiamo abbondantemente, voi giocate e soprattutto siamo al riparo dal freddo, dalla pioggia, dall’umido nei rossi tunnel lasciati qui provvidenzialmente dagli uomini ingenui. Ma io sono ugualmente depressa per due motivi. Il primo è che mi manca molto il movimento dei bambini che con gli zaini, scendendo dalle scatole che corrono, andavano verso quella casa grande chiamata scuola. Al mattino non erano molto allegri ma uscendo correvano, gridavano, ridevano. Era un piacere vederli. Ho saputo che adesso frequentano altre scuole perché qui alcuni uomini stanno lavorando per loro, per rendere le camere chiamate aule sempre più calde e accoglienti: anche questo è per me motivo di tristezza perché voi, piccoletti miei, siete esclusi da questi benefici. Dicono che torneranno al termine dei lavori, presto, ma è questo presto che non mi va giù, sapendo che in questo paese dalle case buffe, i lavori si protraggono a lungo come accadde per la Fabbrica di San Pietro. La seconda causa della mia tristezza è il ricordo di vostro padre, il grande ZOCC che gli uomini hanno ucciso con le armi chimiche, il veleno: andava in giro per procurarmi il cibo mentre aspettavo che voi nasceste e invece…ZOCC sarebbe stato un buon genitore e vi avrebbe insegnato tante astuzie per vivere al meglio ma contro le armi chimiche non c’è niente da fare e pensate che gli uomini in alcuni luoghi le usano contro i loro fratelli. Con vostro padre avevamo fatto un bel viaggio di nozze. C’ eravamo imbarcati, come clandestini, su una grande macchina che trasportava sacchi di grano. La macchina correva sempre e noi mangiavamo, dormivamo tranquilli e ci amavamo. Poi ci fermammo e riuscimmo a sfuggire agli uomini mentre scaricavano il grano. Felici ci avviammo alla scoperta del nuovo, di Perugia, Assisi, le Fonti del Clitumno, tutti luoghi che vostro padre conosceva perché era ghiotto di libri di cultura. Arrivammo infine a Foligno sulle rive di un fiume chiamato Topino: lì sorgevano tante tane abitate da nostre consorelle, ma che delusione, erano tutte delle poche di buono che ricevevano clienti in continuazione. Vostro padre sdegnato mi portò lontano anche perché volevamo tornare fra i trulli, nei nostri meravigliosi cassonetti. Dopo lunghe peripezie tornammo, ma vostro padre, non era più lo stesso, aveva mangiato molto grano, forse non buono e dopo un po’ morì. Ma ora basta, non me la sento di raccontarvi altro, sono stanca, la mia coda e i baffi si sono afflosciati ed ho voglia di dormire. A domani dunque topini miei. Mamma PANTEGANA vi abbraccia e vi augura buon riposo. FedrAL ACROSTICI di A.L. S iamo A rrabbiati L igneo O dioso O stello N nordamericano I mmagine N egativa D elle E ccezionali G enuine N ostre O pere D A D opo E missione M ulta O ffensivo L avoro I llegale R ipugnante E straneo S enza U dire B orbottii I ndignati T itolari O ffesi Delenda Carthago M arco Porcio Catone, il Censore, grande magistrato romano, in verità antipatico, polemico e conservatore, insomma un tipo al quale non andava mai bene niente, al termine di ogni suo discorso, indipendentemente dall’argomento trattato, ripeteva questa esortazione: Delenda Carthago (Cartagine va distrutta), ritenendo l’esistenza della città punica una costante minaccia per Roma. La città in realtà fu distrutta nel 146 a.C., tre anni dopo la sua morte. Io, povero grillo parlante, molto più modestamente, e non per spirito polemico, mi limito ad indicare alcune delle “res delendae” nella mia amata Alberobello, già più volte segnalate su questo giornale: come ad esempio Il bruttissimo vecchio mercato; l e numerose recinzioni color arancione che delimitano spazi con opere edili avviate e non completate ingombre di materiali vari e tanta tanta immondizia; le porte metalliche delle case a trullo, delle quali, in verità, si sta già discutendo. E che fine farà l’inutile fontana di piazza Santa Lucia? Mi dispiace inserirla tra le cose da distruggere perché non intendo offendere la sensibilità dei donatori, ma se è troppo profonda e quindi non a norma, mi chiedo: Costa troppo elevarne il fondo dopo avervi sistemato un motore di riciclaggio dell’ acqua ? E perché, invece, non trasformarla in un magnifico trionfo di piante e fiori che, traboccando anche dalle anfore e dal bacino superiore, allieterebbero la piazza e priverebbero i turisti del piacere di giudicarci sciocchi e imbecilli perché non valorizziamo le cose graziose che possediamo? Sappiamo soltanto sistemare grandi vasi blocca – traffico? Ricordiamoci che le piante abbelliscono gli ambienti, appagano l’occhio, allietano gli animi e depurano l’aria! All’opera dunque! E qui per ora mi fermo, sperando che tali distruzioni o modifiche vengano effettuate prima della mia morte e non dopo come, purtroppo, capitò al povero Catone. Il grillo parlante CronacaeSocietà Il rientro dei Santi Medici V i è un momento nella vita delle celebrazioni annuali in onore dei Santi Medici che è tutto alberobellese, quasi intimo e privato tanto che fino a qualche anno fa si svolgeva al chiuso, senza fedeli. Prima si smontavano letteralmente i simulacri dal piedistallo, si toglieva l’aureola ad entrambi, poi la palma a San Damiano e la croce a San Cosma. L’unica cosa che non si può toccare è il reliquiario che viene sempre preso, mantenuto e rimesso sul suo candeliere dal Parroco. La rimessa a posto dei simulacri pretendeva attenzione nel ricollocare bene i vari pezzi che venivano stretti con i bulloni e quindi allineati così come i fedeli li vedono nella teca. Oggi, invece, per merito di don Giovanni Martellotta, è stato rivisto il sistema. La grande vetrata è una finestra, si apre appoggiata sulle cerniere e i simulacri, portati da 32 portatori, 16 per ciascuno, con le stanghe lunghe circa sei metri, vengono allineati e inseriti nel- D Il centro polivalente opo alcuni anni ritorna praticabile l’ex palestra di Popoleto totalmente rifatta e rammodernata a seguito di un progetto voluto da Vito Carparelli, da Gianvito Matarrese e dal sindaco De Luca. Si è inaugurato infatti il nuovo centro polivalente per anziani, la cui gestione verrà affidata a seguito di un bando di gara. Alla cerimonia inaugurale il sindaco Miche- I la teca appoggiando gli stessi su un rullo di acciaio, che determina esattamente l’altezza di ingresso sotto l’architrave. L’operazione è importante perché i movimenti dei portatori, anche se addestrati da Cosimo Diddio prima dell’evento, sono sempre un po’ incerti e quindi vanno seguiti attentamente, perché ogni anno partecipano sempre nuove persone. Don Giovanni Martellotta ha voluto che non fossero sempre gli stessi, ma che si cambiasse per coinvolgere quanti più fedeli possibili. Infatti, chi desidera partecipare allo spostamento, deve comunicarlo in parrocchia tenendo presente che le date sono il 1° settembre per l’uscita dei santi e il 31 ottobre per il rientro nella teca. Una volta dentro, i simulacri vengono allineati. Il problema è San Cosma che guarda un po’ a destra e quindi tutta la statua deve essere leggermente girata affinché il volto dei due santi siano perfettamente in linea con i visitatori. Quest’anno hanno eseguito il rientro: Mimino Palascia- le Longo ha invitato Elena Gentile, assessore regionale alle politiche sociali, Francesco Schitulli, presidente della provincia di Bari, Piero Liuzzi, senatore ed i consiglieri regionali: Davide Bellomo, Francesco Laddomada, Domenico Lanzillotta e Donato Pentasuglia. Il centro è dotato di spazi attrezzati per il tempo libero, il gioco e le attività creative con un moderno e confortevole arredo Il cimitero monumentale l nostro cimitero, nell’ingresso e nel disegno della sua parte più antica, è un esempio unico architettonico e ur- banistico. Infatti, gli ampi scaloni, il disegno intorno alla cappella, simile ad centro urbano, con le viuzze e slarghi. Una città di tombe finemente arricchite e disegnate. Opera di Antonio Curri, alcuni cittadini hanno rivolto istanza per il riconoscimento di monumento di valore culturale. Finora senza risposta, nemmeno dal Palazzo di Città, tanto che fretta c’è; li giacciono solo dei morti? Di questo parleremo con dovizia di particolari nel prossimo numero Anno I - dicembre 2013 - numero 08 no, Ciccio Diddio, Antonio Zaccaria, Michele Girolamo e Franco Annese. La finestra si è chiusa fra gli applausi e sulle note dell’inno ai Santi Medici. I l sito sulla Festa dei Santi Medici ha registrato, dal 29 settembre al 31 ottobre, più di 800 visitatori “provenienti” dagli USA, dall’Argentina, dalla Spagna, dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Germania, dalla Russia, dalla Polonia e dall’Ucraina. Un visitatore a testa per Singapore, Taiwan e Australia. Il prof. Francesco Pinto sorride soddisfatto nel comunicarci questi dati e…” li conosco bene quelli che sono entrati!”. Al Presidente del Comitato delle Feste patronali è giunta una lettera del Sindaco Michele Longo che ha ringraziato tramite lui tutti i componenti del comitato per la “professionalità l’impegno e la passione “mostrata” durante i festeggiamenti, creando così anche condizioni serene per i “momenti di raccoglimento e di svago”. Sorbilli presidente Il dott. Fernando Sorbilli è stato riconfermato presidente del Comitato Provinciale per l’ambiente fino alla definizione dei nuovi compiti e ruoli della costituenda città metropolitana. Va in questa occasione sottolineata come ad un alberobellese è stato riconosciuta pubblicamente, per la seconda volta, la capacità professionale di svolgere un ruolo così delicato e determinante nell’attuazione delle politiche ambientali. Auguri vivissimi e complimenti al dott. Fernando Sorbilli. 19 20 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 CronacaeSocietà Il parcheggio della scuola media “P assano gli anni e…”, così un verso di Celentano nel Ragazzo della via Gluck. Di anni davvero ne son passati tanti. Le sollecitazioni non sono mancate ad ogni avvenimento che vedeva coinvolto in modo non lieve qualche ragazzo che frequentava la scuola media e che, inciampando nell’asfalto deformato dalle radici dei pini e dei cipressi, si infortunava. Sollecitazioni c’erano state anche in Consiglio comunale, al Comandante dei Vigili urbani, ma tutto... E le auto? Beh! Venivano parcheggiate reclinate. In questi giorni, a procurasi involontariamente alcune escoriazioni, è stata un’alunna di 10 anni delle scuole elementari che frequenta, per necessità, il plesso della scuola media, dove sono state reperite alcune aule, trovandosi l’edificio “D. Morea” in fase di ristrutturazione per adeguamenti alle nuove esigenze. Allora, il bravo dirigente, il dott. Stefano Totaro, senza indugio ha scritto al Sindaco, non conosciamo il tenore della lettera, dolendosi dell’ennesimo infortunio. Ecco! lunedì 5 novembre, dopo l’ingresso degli avventori, i lavori di sistemazione sono iniziati alacremente, rimuovendo il vecchio asfalto e le superbe radici e in due giorni una colata di asfalto ha ripristinato in modo dignitoso e ben fatto l’ingresso. Bene si sarebbe stato fatto col sistemare anche l’altra metà della carreggiata, ma da alcuni anni nella nostra città le strade non si asfaltano più per intero. L’altra corsia ha subìto soltan- to un lifting di sette rattoppi, mentre “le rughe” della vecchiaia sono rimaste. Ci pare ovvio segnalare anche che nei giorni di pioggia, i ragazzi sono costretti a fare lo slalom per evitare di bagnarsi i piedi. Tutto è inutile! L’edificio è circondato da pozzanghere e da fiumi generati da tutta l’acqua che affluisce da via Monte Grappa, dai numerosi tetti dell’Istituto Agrario, da via Oronzo Gigante e dal piazzale Nicola Agrusti e i torrentelli generano un fiume che esonda tutte le volte nelle case che hanno l’ingresso poco protet- to, in particolare dei numerici civici 125, 127, 129, soprattutto l’atrio scoperto si trasforma in lago e compromette l’ingresso, il garage e la cantina. Che cosa fare? È opportuno creare un canale a scavo e portarlo a confluire in quello di viale Aldo Moro. Chi prenderà a cuore il problema? Ci auguriamo l’Assessore ai Lavori pubblici, come ha ben fatto entro la data del 7 novembre, ripristinando l’agile cammino davanti all’edificio scolastico “Luigi Tinelli. Università del tempo libero: “Elaborare il lutto” L ’Associazione Università del Tempo Libero” don Giacomo Donnaloja” e la Parrocchia Sant’Antonio hanno organizzato un incontro sul tema “Elaborare il lutto”. Si è trattato del secondo di una serie di incontri che l’UTL ha programmato per il nuovo anno accademico, racchiusi nel contenitore culturale intitolato “Un tema. Un Mese”: una serie di conferenze che, affrontano tematiche, di volta in volta, legate al particolare significato del mese che le ospita. Ad ottobre, ne abbiamo dato già notizia, mese della santificazione di Don Luigi Guanella, si è ricordato il secondo anniversario della Canonizzazione con l’evento “Musi- che e Parole: le vie della Provvidenza”. Novembre, invece, mese della commemorazione dei defunti, ha accolto la non semplice problematica rivolta agli aspetti psicologici e spirituali della gestione del lutto. Introdotto ed accompagnato dalla prof.ssa Fenisia Gramolini, abile a fornire intelligenti ed opportune provocazioni, ad affrontare la delicata tematica, di fronte ad uditorio gremito e partecipe, è stato invitato lo psicologo francescano Mariano Bubbico, che ha sviluppato il suo discorso, approfondendolo in relazione ad una serie di punti: dal nostro rapporto con i defunti, al problema di come gestiamo il lutto (ma anche la separazione nella coppia); dall’analisi delle fasi della gestione del lutto, all’interrogativo se la fede ci aiuta a gestirlo. Spesso interrotto dagli interventi dei partecipanti, Padre Mariano ha regalato una serata che ha offerto a tutti ricchi spunti di riflessione. Prossimo appuntamento per dicembre. Per il mese della Natività, l’UTL, con la Parrocchia di Sant’Antonio, organizza un incontro con Roberto Rita, che, accompagnato da Fenisia Gramolini, parlerà delle Terre della Natività, luoghi della ricerca delle radici cristiane, ma anche dei luoghi di grande opportunità di dialogo e scambio culturale. Un appuntamento da non perdere. CronacaeSocietà E Anno I - dicembre 2013 - numero 08 4 novembre ra un giorno di festa, il 4 novembre della mia adolescenza e della mia giovinezza, e ne aveva ben donde. Si celebrava, con il compimento dell’unità nazionale grazie all’indomito valore dei nostri Nonni, l’orgoglio della comune appartenenza di tutti gli Italiani, al di sopra di ogni steccato ideologico, sociale e territoriale. Mi rivedo bambino, con il mio grembiulino nero ed il mio fiocco azzurro, incolonnato in un lungo corteo di labari e bandiere, con in testa la fascia tricolore del Sindaco e la banda in testa a seminare emozioni con gli inni della nostra gloria. Rivedo intorno al Monumento ai Caduti della Piazza tutto il mio Paese stringersi intorno a mutilati ed invalidi che esibivano con orgoglio e senza recriminazioni le loro sofferenze, a reduci ancor giovani e vitali con le mostrine ed i copricapo delle loro Armi, a vedove ed orfani di guerra che nel tricolore che innalzavano riconoscevano il volto amato di chi non era ritornato. Risento la voce tirata e commossa di mio Padre, con la sua bustina nera ed i suoi guanti bianchi di ufficiale di Cavalleria, rievocare, in un mai tanto eloquente silenzio, la grande epopea che dal disastro di Caporetto aveva portato al trionfo di Vittorio Veneto e ripercorrere insieme ad essa le pagine di eroismo e di abnegazione quasi sempre sconosciute scritte dai nostri Soldati in tut- La stele commemorativa in Coreggia ta la vicenda della nostra storia comune, comprese le guerre sbagliate e perdute in cui – per l’appunto- gli “mancò la fortuna, non il valore”. E chi ne chiedeva conferma, bastava che scorresse quelle centinaia di nomi cari scolpiti nel marmo su cui si poggiavano reverenti le corone tricolori di fiori, mentre sempre mio Padre, ancor più tirato e commosso, rileggeva le vibranti parole con cui Armando Diaz annunciava la vittoria sulle note immortale della canzone del Piave. Poi, un giorno, si decise che la Festa che univa tutti gli Italiani fosse meno importante di quelle che li dividevano negli strascichi di odio di quella che era stata comunque una guerra civile. La portano ancora, la corona di fiori al Monumento ai Caduti, ma è un rito stanco e deserto in un normale giorno di lavoro, mentre ad uno ad uno, i mutilati, gli invalidi, i reduci, le vedove di guerra raggiungevano in silenzio chi li aveva preceduti nei giorni del sangue e della gloria. Mi domando se sia stato un bene per tutti noi, questa sordina messa alle memorie unificanti del nostro essere Nazione, mentre proprio lo sfilacciamento del sentimento nazionale è uno dei fattori di una crisi che, prim’ancora di essere economica, è stata di valori. Certo è che da allora le divisioni ideologiche e territoriali (si pensi alla convergenza di fatto di scemenze nordiste e sudiste, mentre demenziali riforme secessioniste di fatto vanificavano il sangue dei nostri Caduti) sono state ostacoli sempre più forti a comuni assunzioni di responsabilità per la comune salvezza e l’Italia ha cominciato a recedere nel rigurgito crescente di cinici egoismi. Oggi quell’invasore che il 4 novembre 1918 ripercorreva a ritroso le valli che aveva percorso con sprezzante sicumera ci incombe nuovamente addosso nei diktat di Berlino, ma non abbiamo più un Piave su cui attestare la nostra resistenza, né il coraggio dei nostri Soldati a condurci fino ad una nuova Vittorio Veneto. Non siamo capaci nemmeno di farcene restituire due sequestrati illegittimamente da un Paese “amico”. È sempre più fioca e lontana la voce di mio Padre. Tommaso Francavilla 21 IL BIO-LIFTING NON CHIRURGICO UN TRATTAMENTO NON INVASIVO PER IL RINGIOVANIMENTO DEL VISO L a bellezza di uno sguardo risiede nella perfetta armonia tra denti, labbra e viso: un solo difetto tra questi e l’estetica del volto svanisce. L’invecchiamento del viso però è inevitabile: si manifesta con le rughe, gli inestetismi vascolari, la perdita del tono, l’ispessimento della trama cutanea, le macchie senili/solari, l’aumento della lassità cutanea, l’iperpigmentazione. Le cause del processo di invecchiamento possono essere intrinsiche di tipo genetico - come la minor produzione da parte del nostro organismo di acido ialuronico e la riduzione del collagene con l’avanzare dell’età - ma anche estrinseche, legate a fattori di ossidazione cellulare causati da stress, sole, inquinamento, fumo e alcool. In una società sempre più attenta all’estetica, è aumentata la richiesta di interventi effettuati dalla medi- dinaria efficacia nel ridare procedure ringiovanenti. cina estetica, con tecniche giovinezza, riducono i segni Oggi è possibile ridar vita ad invasive (come le infiltrazioni dell’invecchiamento cutaneo uno sguardo, non solo con di acido jaluronico ed il botu- distendendo i solchi e le tecniche chirurgiche e con lino). Questo trattamento bio- rughe e determinando un trattamenti invasivi, ma anche logico consente, infatti, di miglioramento visibile e imme- con interventi non invasivi. È ottenere una cute più tonica, diatamente, progressivo e proprio quest’ultima la nuova più elastica e più giovane. I duraturo nelle settimane suc- frontiera della medicina esteti- programmi e i prodotti bio-lif- cessive. ca che lo Studio Convertino ting non chirurgico, impiegati Questi trattamenti non invasivi pratica, oltre all’ortodonzia. dallo Studio Convertino, sono hanno una straordinaria effi- Lo Studio, infatti, rivolge gran- anallergici, opportunamente cacia nel ridare giovinezza a de attenzione all’estetica del studiati e testati per consentire viso, labbra, collo e decoltè, viso, curando non solo la la veicolazione transdermica, determinando un effetto di salute e la bellezza della sono caratterizzati da una foto-crono ringiovanimento, bocca (si ricorda che lo biostimolazione, da una atti- rassodando, volumizzando, Studio aderisce anche al cir- vazione e proliferazione dei rimpolpando i tessuti. Adatti a cuito “Il Dentista dei bambi- fibroblasti, da una produzio- chi teme interventi invasivi, i ni”), ma anche il volto nella ne di nuove fibre collagene, trattamenti bio-lifting sono sua interezza, grazie al bio-lif- elastina e acido jaluronico. I ideali per ottenere un rimodel- ting. Si tratta di un trattamento fattori di crescita utilizzati lamento del viso dolce e gra- non chirurgico che può essere determinano una specifica duale, per raggiungere un effettuato con o senza l’ausilio riattivazione e/o rigenerazio- risultato naturale, non implica- di Plasma Ricco di Fattori di ne delle cellule e lo sviluppo no preparazione pre-chirurgi- Crescita. I risultati sono simili del tessuto trattato. I trattamen- ca e non invalidano le norma- a quelli che si ottengono dagli ti bio-lifting hanno una straor- li attività quotidiane. CronacaeSocietà Anno I - dicembre 2013 - numero 08 In ricordo anagrafe Pronto soccorso 080.4328220 – 118 Laurea A Vincenzo Veneziano vivissime congratulazioni per il suo secondo titolo accademico. Il bis-dottore il 29 ottobre scorso, presso l’Università di Bari ha, infatti, conseguito anche la Laurea in Giurisprudenza, discutendo brillantemente la tesi in Diritto Fallimentare: relatrice la chiar.ma prof.ssa Emma Sabatelli. Auguri di ogni bene dai familiari e dagli amici. Congratulazioni a Domenica (Mimma) Biasi che ha conseguito la Laurea in Lettere presso l’Università agli Studi di Bari “Aldo Moro”, discutendo una tesi sui forestierismi nella Lingua Italiana con la prof. ssa Anna Luisa Rubano, docente di Dialettologia Italiana. Mimma è lo splendido esempio di capacità e di tenacia; aveva lasciato gli studi classici per dedicarsi alla famiglia. Li ha ripresi con entusiasmo e con determinazione, conseguendo il diploma presso l’Istituto Tecnico Agrario di Alberobello, dove ha frequentato il corso serale, per poi proseguire fino al titolo accademico attuale. Mimma non si fermerà qui. È già nuovamente immatricolata per la laurea specialistica! Che dire?! Siamo onorati di aver partecipato a questo percorso e ci associamo a Franco, a Carmela e a Stefano perché continueranno a incoraggiarla. Per una mamma accademica la stima del compagno e dei figli è fondamentale. Mimma ne avrà sempre, ne siamo sicuri! ANNIVERSARI di MATRIMONIO Dal Foglio Settimanale della parrocchia di sant’Antonio Domenica 27 ottobre 25° per Luigi Martinelli e Antonia Lippolis Giovedì 31 ottobre 25° per Mario Palmisano e Maria Lucrezia Calabretta BATTESIMI Dal Foglio Settimanale della parrocchia di sant’Antonio ORAZIO CAMMISA Si è svolta nella Cappella del Cimitero Monumentale la cerimonia di consegna dell’attestato alla memoria di Orazio, dato al figlio Martino Cammisa. Alla presenza delle autorità civili e militari e di un folto numero di parrocchiani, don Beppe Frugis ha ricordato Orazio e il sindaco Michele Longo ha sottolineato la “testimonianza e l’esempio di lealtà verso le Istituzioni, con l’estremo sacrificio della Domenica 24 novembre per Alessio di Luca Vigilante e Carmen M. Pedde Dal Calendario Liturgico della Parrocchia San Vito Martire Domenica 1 dicembre Per Giorgio di Antonio Pastore e Marina Tedeschi Domenica 8 dicembre Per Mario di Donato Clemente e Francesca Laera vita. Essere ligi al proprio dovere, deve essere per tutti noi oggi non solo un esempio, ma un percorso virtuoso verso il bene della nostra città” La consegna dell’attestato alla memoria rientra nell’attività del Comitato del Premio Cittadino della Parrocchia di Sant’Antonio che intende, dopo quello consegnato a giugno ai viventi, ricordare anche quelli che non ci sono più, ma che hanno segnato la vita e l’onore della nostra città. Guardia Medica 080.4328230 Ufficiale Sanitario 080.4328225 Carabinieri 080.4321010 Polizia Locale 080.4325340 Corpo Forestale 080.4322848 Municipio 080.4036211 Ferrovie SE-Stazione 080.4321344 Ufficio Postale 080.4320311 La Vigilante 080.4325621 080.4321960 Ufficio Turistico 080.4322060 Informagiovami 080.4322280 Proloco 080.4322822 Ospedale-Putignano 080.4050111 Vigili del Fuoco 080.4911222 Polizia Stradale 080.4963680 Guardia di Finanza 080.4911017 RSA San Raffaele 080.4326228 080.4326200 ENEL 803.500 800.900800 Acquedotto Pugliese 800.735735 23 24 Atto di accusa? Le foto qui pubblicate, non sono un atto di accusa. Vogliamo solo dare una mano di aiuto, su segnalazione dei cittadini, a chi deve intervenire, in primo luogo noi Alberobellesi, che dovremmo amare e difendere il nostro paese. Un, due, tre … …rimarranno per ora così. Vedi le interpellanze. La storia di questi lampioni è semplice. Il Sindaco De Luca trovò abbandonati quattro vecchi lampioni di quanto si illuminava a gas. Nei lavori di sistemazione del Corso e della Piazza, De Luca volle che si rimettesse l’illuminazione uguale a quella dell’’800. Così la fonderia realizzò il numero esatto degli occorrenti. Lampioni messi poi a catalogo sotto il nome “Alberobello”. Adesso in Consiglio comunale si è parlato di difficoltà a reperirli. Una decisione comunque va presa!! Onore al merito! L’assessore Ricci dichiarò in consiglio comunale che l’Acquedotto Pugliese, al termine dei lavori sulla strada per la Coreggia, avrebbe asfaltato l’intera strada. E’ davvero accaduto! Una rotonda che ci vuole Le hanno costruite anche di notte per essere pronte la mattina. Non chiediamo tanto, ma che si cominci a pensare seriamente ad una rotonda per questo incrocio frequentatissimo e pericoloso ed è il primo per accedere alla zona monumentale, al parcheggio, alla tangenziale per Noci e l’autostrada. Una rotonda che serve! 25 Cavi scoperti Qualche tempo fa qui c’era un lampione ed è caduto. Coperti con dei sassi sotto ci sono cavi elettrici dove passa la corrente per l’illuminazione pubblica. Promesso un intervento immediato, visto che la zona è molto frequentata anche dia turisti che arrivano al vicino parcheggio. Nessun intervento finora. Perchè? Una tettoia? C’erano un percorso per disabili che portava fino all’attraversamento pedonale, poi i soldi hanno preso il sopravvento ed ecco una tettoria a proteggere le macchine. E del percorso per disabili? Se ne parlerà dopo…. Le fontane Questa fontana prima serviva a lavare le macchine, a rifornire di nascosto le autobotti per i pozzi in campagna, adesso che il gettito è stato rallentato serve per l’acqua di casa. Non solo qui anche in via Monte Grappa, in via Cesare Battisti spesso portelloni di auto private ospitano taniche di acqua pubblica. Ma questa non è pagata da tutti gli alberobellesi con la TARES? Trullo Sovrano Quella arrugginita è stata rimossa. Bene e grazie! Ci vuole una nuova? AVVISO per il padrone. Firmato il cane 26 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 SaluteBenessere Obesi si nasce o si diventa? O besi si nasce o si diventa? Questo è il problema parafrasando il più grande poeta inglese William Shakespeare. Prima di provare a dare una risposta a questo quesito dobbiamo occuparci del vero problema che interessa sempre di più larghe fasce di popolazione con conseguenze sulla salute e sulla qualità della vita: il sovrappeso ( sino al 20% di eccesso rispetto al peso ideale) e l’obesità (+ 20% di eccesso rispetto al peso ideale). L’obesità è una vera malattia, non è solo un fenomeno estetico, di cui il diabete, già nell’età preadolescenziale, e l’aumento della patologia cardiovascolare nell’età adulta, sono le complicanze più gravi. Non ci siamo ancora scrollati di dosso l’idea che un bambino grasso è un bambino sano, ciò è un retaggio di una cultura dove l’essere ‘in carne’ era percepito come segno di salute e di prosperità; ricordo sempre mia nonna che commentava compiaciuta con un “che bella giovane! o che bel giovane!” quando incontrava persone che oggi definiamo obese. Negli ultimi anni con fatica, non sempre è facile convincere i genitori che il loro figlio che considerano “sciupato” è più in salute di uno grasso, ci si sta rendendo conto che il diffondersi dell’obesità è un serio problema sociale, infatti, negli ultimi 10 anni la percentuale di bambini obesi, già in età prescolare è più che raddoppiata. A questo proposito ho fatto un lavoro nel 2010 per vedere quale era la situazione dei nostri ragazzi e ragazze. Ho confrontato i dati (peso, altezza) dei miei assistiti (n. 491) controllati quando avevano dai 10-14 anni nei periodi 1997-1999, 2003-2005, e nel 2010. Come potete vedere dalla tabella 1 anche da noi il trend dei soggetti obesi e in sovrappeso è costantemente in ascesa ma per fortuna non siamo ai livelli di altre nazioni o di altre regioni italiane dove il 20% degli adolescenti è in soprappeso e il 10% è obeso. Ma torniamo al nostro quesito iniziale. Obesi si nasce o si diventa? Vari studi si sono occupati sia di individuare le cause dell’obesità sia di cercare possibili interventi per risolvere il problema. Questi studi hanno confermato che l’obesità ha sicuramente cause genetiche (obesità in fa- miglia), ma visto il netto incremento di questa patologia è impossibile che ciò sia dovuto alla comparsa di nuovi geni, visto che nell’evoluzione ciò avviene in lunghi periodi. L’azione favorente l’obesità è dovuta a quei geni che continuano ad agire, come nel passato, quando stimolando l’appetito sino ad abbuffarsi durante i periodi di abbondanza di cibo, producevano una riserva di grasso che tornava utile quando il cibo mancava o nella stagione invernale per sopportare meglio il freddo. I fattori ambientali, nel frattempo sono molto cambiati e sono perciò determinanti nella diffusione di questa epidemia; oltre a cause particolari materne (diabete pre-gestazionale e gestazionale, fumo, mancato allattamento al seno) e fetali (alto o basso peso alla nascita), questi sono riconducibili a una maggiore disponibilità di cibo e una minore attività fisica (meno occasioni per camminare, meno lavoro manuale ecc.) ed anche alle minori calorie occorrenti per mantenere la temperatura corporea a 37° in quanto gli ambienti chiusi dove viviamo sono più caldi che in passato. Per arginare la diffusione di questa epidemia, dovremmo modificare gradualmente il modo di condurre la nostra vita conoscendo meglio le problematiche alimentari badando di più alla quantità e alla qualità dei cibi che mangiamo. Bene faremmo a noi e al pianeta se abbassassimo di qualche grado la temperatura delle nostre case. Ma ancora più importante a mio parere è modificare gradualmente il nostro comportamento con il movimento fisico. Intanto dobbiamo approfittare di ogni occasione, tutti i giorni, che ci permette di lasciare l’auto e camminare a piedi o andare in bicicletta, ed evitare di prendere l’ascensore. Convincerci che un bambino che corre, salta o va in bici, si muove all’aria aperta, anche se rischia di sbucciarsi un ginocchio o di raffreddarsi, è sicuramente più sano di uno inchiodato davanti alla tv, computer, play station, I-pad, I-phone etc. etc. e chi più ne ha più ne metta. Nel nome della sicurezza addirittura, si continuano a privare i bambini di quelle poche occasioni di movimento che hanno, per esempio consentendo loro di andare a scuola a piedi, o fare piccoli commissioni per la famiglia. La meravigliosa macchina umana non è fatta per girare sempre al minimo come ci succede quasi tutti i giorni, ma ha delle potenzialità che devono essere utilizzate per renderla più forte e più sana. Ma una piaga sociale come questa ha anche bisogno di risposte sociali e istituzionali con piani di azione coerenti che incentivino l’educazione alimentare e il movimento fisico; ad iniziare dalla scuola, dove bisogna cambiare il modo e i tempi di fare l’educazione fisica considerata ora una disciplina marginale e poco importante, alle città da rendere più sicure estendendo la zona 30 a tutti i quartieri, aumentando le zone pedonali e migliorando le zone verdi e le strutture sportive. Meritorio è lo sforzo delle varie associazioni sportive di running, calcio, tennis, basket, nuoto, danza ecc., per promuovere il movimento, ma se il tutto si riduce a 2 ore a settimana ciò non basta. Le lamentele sulla carenza e sul cattivo stato di spazi idonei, qualche volta ingiustificati, sono una scusa per non sforzarci di cambiare le nostre abitudini; i campetti, i giardini e gli spazi per giocare vedo che sono spesso malinconicamente vuoti. La nostra città è più vivibile e più sicura di molte altre e allora viviamola più intensamente muovendoci all’aria aperta e saremo più sani. Mimmo Bruno - Pediatra domenico-bruno.it CronacaeSocietà Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Don Francesco Sabatelli: “San Vito riapre a Natale!” L a chiesa di San Vito Martire in Coreggia tornerà a rivivere in tutto il suo splendore. La notte di Natale (ore 22 del 24 dicembre p.v.) verrà celebrata la Santa Messa nella “ nuova” Chiesa. Grazie ad un progetto di restauro, redatto dall’ufficio tecnico della Diocesi di Conversano, ed eseguito sotto la stretta sorveglianza della Sovrintendenza ai beni culturali. I lavori hanno interessato la facciata principale nel suo insieme con la riposizione delle stesse pietre e la messa in sicurezza del solaio e della volta a botte, dove prima il sostegno era in legno, poi cin- quanta anni fa, venne sostituito da sbarre in ferro, ora si è ritornati al legno e il tetto è stato ripristinato con le tegole originali. Le opere, pur commissionate direttamente dalla stessa diocesi, hanno visto la compartecipazione economica dell’amministrazione comunale e delle questue che gli stessi fedeli hanno continuato a donare in tutto questo frattempo. L’iter amministrativo è iniziato nel novembre 2011 e si conclude a dicembre 2013. “Ben presto ritorneremo ad usufruire di una struttura che fa parte della storia della collettività di Coreggia – ha dichiarato con evi- dentissima gioia il parroco don Francesco Sabatelli – che ne ha sentito la mancanza. Per me è tutto nuovo, mentre per i fedeli è ritrovare il piacere del ritorno”. Qualche cerimonia di inaugurazione in particolare? “Quale migliore cerimonia di inaugurazione che celebrare la Messa del Santo Natale? No! Ci ritroveremo tutti, con gioia, nella chiesa parrocchiale e l’annunzio sarà dato dalle sue campane, anch’esse ripristinate nella funzionalità dopo essere state danneggiate da un temporale”. Edificata agli inizi degli anni trenta del secolo scorso, la chiesa fu dedicata a Cristo Re ed intitolata come protettore a San Vito Martire, fu eretta su un terreno donato dai coniugi Grazia e Pietro Miccolis per volere di don Antonio Lippolis e doveva affiancare quella intitolata alla Madonna del Rosario, risalente alla metà del 1700, molto piccola per contenere i fedeli della Frazione. La chiesa conserva una statua del santo in cartapesta, opera dello scultore leccese Salvatore Sacquegna, donata nel 1931 da Vito Lippolis, il quale, così si racconta, alla richiesta del dono alla comunità di una statua da esporre alla venerazione dei fedeli, accettò a condizione che fosse quella del “suo” santo protettore. La stessa chiesa, sin dal 1945, è stata elevata a Parrocchia, primo parroco don Pietro Giannoccaro, vivente e memoria storica di tutto quello che nel tempo è stato eseguito per ampliamento e abbellimento del tempio e da un anno affidata dal vescovo ai Padri Guanelliani, con la nomina di don Francesco Sabatelli a Parroco. Nella chiesetta della Madonna del Rosario il 16 dicembre comincerà la novena di Natale. Dal Palazzo alla Piazza Molti lettori hanno chiesto di conoscere l’attività amministrativa, in particolare i provvedimenti che incidono significativamente nella vita civile. L’intero elenco è disponibile nel sito del Comune alla voce “ALBO PRETORIO”. Per il mese di novembre le principali deliberazioni e atti comunali hanno interessato le vicende che raccontiamo in questo numero. Riprenderemo la pubblicazione dal prossimo. 27 28 AttualitàPolitica Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Milioni di euro per i lavori pubblici N el riportare nel riquadro dell’attività dell’Amministrazione i vari provvedimenti, abbiamo rilevato come in questi ultimi mesi, ci sono state numerose indizioni di gara per lavori pubblici. Per saperne di più siamo andati nell’Ufficio tecnico comunale ed abbiamo chiesto informazioni ai funzionari che, gentilmente e con dovizia di particolari, ci hanno fornite le spiegazioni che qui di seguito riportiamo. Lavori alla scuola elementare e quelli per la scuola media I lavori alla scuola elementare “D. Morea” di Via Dante Alighieri, procedono speditamente. “Stiamo sollecitando l’impresa – afferma l’ing. Orazio Lazzaro, dirigente dell’Ufficio Tecnico – affinché mantenga il rispetto dei tempi di consegna, per quanto attiene i lavori del primo finanziamento attualmente in atto” . L’ufficio in questa attività di controllo è supportato giornalmente ed attentamente dall’assessore al ramo, dott. Giuseppe Ricci. Che vuol dire attuale finanziamento? “ Nel frattempo abbiamo ottenuto un secondo– interviene Franco Sorbilli, dell’Ufficio Tecnicopari a 1.000.000,00 di euro per la messa in sicurezza dell’intero edificio”. Di questo progetto l’ufficio ne va orgoglioso perché è stata fatta istanza al Ministero della Pubblica Istruzione nel mese di ottobre e, a livello nazionale, il progetto del nostro comune è stato classificato al 25° posto per la sua completezza e precisione progettuale, venendo così finanziato. E’ il risultato sia dell’attività progettuale dell’ufficio sia dell’attenzione costante ai bandi europei, nazionali e regionali per i finanziamenti Muretto crollato per l’alluvione di inizio ottobre di opere pubbliche. I nuovi lavori finanziati per l’edificio di Via Dante Alighieri si cercherà di collegarli immediatamente a quelli in corso, per rendere disponibile l’intero stabile per l’inizio dell’anno scolastico 2014-15. Di questi ne abbiamo già parlato sul nostro giornale, in un’intervista al dirigente scolastico dott. Stefano Totaro, dei nuovi vi terremo informati. Non è da meno la Scuola Media “L.Tinelli”. L’edificio è oggetto di due interventi, ambedue già finanziati: il primo direttamente dai fondi del Ministero della Pubblica Istruzione per la messa in sicurezza per un ammontare di 350.000,00 euro; il secondo, ottenuto dal Comune di Alberobello, tramite l’Area Vasta, per un totale di 790.000,00 euro destinati all’efficienza energetica. A giorni verrà bandita la gara per il progetto L’atrio dell’edificio di via D. Alighieri esecutivo e quindi poi procedere all’affidamento dei lavori. “L’ufficio tecnico si attiverà – sottolinea Franco Sorbilli – al fine di coordinare i due lavori anche se questi provengono da due enti diversi e potranno avere due progettisti e due imprese diverse. Ma il nostro interesse è fare bene ed in tempi utili questi interventi”. Regimentazione delle acque meteoriche Il capitolo dei finanziamenti ottenuti prosegue poi nel comparto dei lavori pubblici, affidati ai geometri Nicola Sabatelli e Giuseppe Palmisano. A loro fanno capo altri grossi interventi, che quanto prima verranno cantierizzati. Il primo è l’adeguamento ed efficienza energetica del Palazzo Municipale per un ammontare di circa 1.700.000,00 euro. Altri due interessano la situazione di salvaguardia idrogeologica. La recente alluvione ha messo ancora di più in risalto questa necessità. “Le acque piovane della nostra città – ci spiega il geom. Nicola Sabatelli - per le dorsali di confluenza interessano due recapiti finali: il primo è in contrada Popoleto, dove vengono convogliate le acque meteoriche provenienti da una zona che parte da Villa Curri e arriva a Corso Trieste e Trento; il secondo bacino, coincidente con il resto del Paese, arriva al recapito finale di Via Confine, dove per l’ampiezza dell’area interessata, il flusso è maggiore”. Per sistemare quest’ultimo tratto di convogliamento delle acque meteoriche, il Commissario Regionale per l’emergenza idrogeologica ha finanziato il progetto redatto dall’arch. Sampietro, già dirigente dell’ufficio tecnico comunale, con Delibera di Giunta Regionale n. 2371 del 2009 AttualitàPolitica per un importo pari a 2.050.000,00 euro. Questi lavori partono da Via Cristoforo Colombo, dove si fermarono i primi lotti già realizzati e arrivano fino al recapito finale in via Confine, la condotta verrà realizzata con nuove tecniche costruttive. A completare questo quadro sono disponibili ulteriori 400,000,00 euro per la sistemazione del recapito finale delle acque meteoriche. Qui si innesta la spiegazione degli enormi danni procurati dall’’alluvione del 7 ottobre scorso con la caduta dopo il passaggio a livello, di un muretto costruito in una proprietà privata. A causa degli enormi detriti arrivati al recapito, la griglia di protezione di questo inghiottitoio si è otturata; manca, infatti, un contratto di manutenzione di detto impianto. Questo ha procurato l’ingrossamento delle acque che hanno fatto forza contro il muro eretto in quella proprietà in modo improprio, perché lo scolo deve essere lasciato libero. Il muretto ha costituito una vera e propria diga e, sotto la pressione, è crollato procurando i danni anche da noi documentati. In quel posto doveva esserci una ringhiera. Il materiale che ha ostruito la griglia è risultato proveniente dai lavori effettuati sulla linea ferroviaria, che passa lì vicino, e il cantiere non è stato ripulito dai rifiuti di lavorazione (vedi nostra fotografia nel numero scorso) e quindi un’incuria tira l’altra ed i danni arrivano. “Quando si progettano opere per lo smaltimento delle acque di pioggia – ha sottolineato Nicola Sabatelli – nel calcolo della portata della condotta si tiene normalmente presente quando è già successo, in termini meteorologici , negli ultimi duecento anni. La quantità di acqua caduta nei primi giorni di ottobre è stata straordinaria, esaminando i fenomeni similari si è dovuti andare indietro di ben 500 anni. Ossia si è trattato di un evento eccezionale, rarissimo e imprevedibile , ma che comunque deve servici per pensare ad un futuro sicuro e protetto per i beni comunali, ma soprattutto per i cittadini”. I proprietari dei terreni chiederanno i danni al Comune, che si troverà impelagato in questa vicenda, anche perché la richiesta effettuata di calamità naturale alla Regione Puglia, fino ad oggi, non ha avuto alcuna risposta. In consiglio comunale, infine, sempre sui lavori I Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Mercato coperto: chiesta una commissione l progetto del vecchio mercato coperto è stato approvato dal GAL per un finanziamento di circa 600.000,00 euro; ora può partire l’iter burocratico per l’esecuzione dei lavori. Su questo appalto ( mercato coperto vecchio e nuovo) nel numero 5 del La Piazza abbiamo dettagliatamente descritto la situazione e la storia tormentata, ora tutto torna in evidenza con due interpellanze in consiglio comunale una della minoranza e l’altra della maggioranza. La Campagna elettorale continua! La maggioranza vuole dimostrare che questa storia è stata e sarà per le casse del Comune un disastro, la minoranza afferma che la vicenda ha avuto un maledetto sviluppo fra fallimenti e pignoramenti. Per fare chiarezza su questo per non essere presi fra due fuochi: da una parte gli avvocati che, ovviamente, tentano che una causa La scuola elementare di via Barsento di Tinelli Vito & C. Tel. 080/4321396 Via Vecchia per Mottola z.i. 70011 ALBEROBELLO (BA) legnami.tinelli@email.it duri decenni, e le imprese che non hanno voglia di pagare i danni che hanno procurato. Il capogruppo di Alleanza per Alberobello, Gianvito Matarrese, chiede alla politica di essere super partes attraverso una commissione consiliare che segua tutto l’iter. Il Sindaco si è riservato, ma intanto procede con l’appalto sul vecchio mercato. Il “nuovo” mercato coperto pubblici, è stata presentata un’interpellanza da parte di “Alleanza per Alberobello “ relativa alla “procedura negoziata”, nel senso che, dice il consigliere Lippolis, spesso si è fatto ricorso a questo sistema per l’affidamento degli appalti. L’assessore Ricci ha assicurato che tutto avviene in modo trasparente anche in mancanza dell’elenco delle imprese di fiducia, che doveva essere redatto fin dal 2006. Comunque gli appalti finora assegnati sono stati fatti in maniera trasparente e a vantaggio della pubblica amministrazione. Da ultimo la realizzazione nel sito per la raccolta differenziata, in contrada Cielo Cielo, delle opere di accumulo in sicurezza dei vari scarti civili e industriali. Dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni sanitarie, ambientali e amministrative, la TRADECO ha avviato le opere, come previsto nel contratto novennale in essere con il Comune di Alberobello. 29 30 AttualitàPolitica Anno I - dicembre 2013 - numero 08 La consulta del commercio I l Sindaco Michele Longo ha insediato, la sera del 4 novembre, la Consulta per il commercio ed il turismo; organismo di intermediazione fra categorie e amministratori per la programmazione del settore. “Partecipo a questo incontro soprattutto nelle vesti di operatore commerciale “ ha sostenuto il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Pugliese, sottolineando, inoltre, come “in prima persona ad aprile 2010 insieme a numerosi colleghi abbiamo sottoposto all’amministrazione De Luca alcuni gravi problematiche relative al commercio sul nostro territorio nella speranza di essere considerati con maggiore attenzione visto che siamo numerosi e contributivamente determinanti all’economia del nostro paese”. Pugliese, in sostanza, lamenta, come dal 2010 ad oggi, sia mancato lo strumento della Consulta come mezzo anche per “l’approvazione di precisa regolamentazione al fine di arginare il fenomeno dell’invasione della grande distribuzione”, l’Amministrazione De Luca approvò nel giungo 2010 la costituzione di questo organismo, ma purtroppo si è arrivati ad oggi, quando :”l’Amministrazione Longo ha mantenuto l’impegno preso con le categorie produttive facendo finalmente partire questa Consulta” Il sindaco Michele Longo, ha aperto i lavori porgendo il saluto dell’Amministrazione, e ha precisato che a questo primo incontro sono stati invitati anche i commercialisti, per poter illustrare, i criteri che regolano la nuova TARSU. Erano presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria: per la Confcommercio, Donatello Aquilino e Sandro Bergamo; per l’associazione Commercio e Civiltà: Franco Palmisano e Giuseppe Putignano; per l’Associazione Ristoratori: Ignazio Spinetti; per Alberobello Futura, il capogruppo consiliare Piero Carucci oltre al funzionario comunale responsabile del settore, Nino Salamida. I n consiglio si è parlato, inoltre, del programma degli interventi per il diritto allo studio per l’anno 2014, ribadendo l’impegno dell’amministrazione; mentre sono stati rinviati due regolamenti: il primo per ottenere la concessione del patrocinio, il secondo per il conferimento della cittadinanza onoraria. Qui di seguito sintetizziamo gli altri argomenti discussi, molti dei quali, in realtà, sollevate dal nostro giornale. ARGOMENTO DOMANDA RISPOSTA Perché non è stata rimossa da vicino al È stata rimossa in ritardo per le difficoltà al trasporto passaggio per disaIGNISCI bili? CARPARELLI Struttura in legno Plesso scolastico “Trevisani” Coreggia Consultorio familiare Giocare allo stadio comunale Lampioni rotti Perché sta chiuden- Più che di consultorio si deve parlare di punto di do? ascolto ma rimarrà aperto CARPARELLI SINDACO LONGO Si è avuta una proroga e comunque sono stati fatti È agibile lo stadio? lavori per 320.000,00 euro. Va adeguato CARPARELLI SINDACO LONGO Vi sono lampioni La forma dei nostri lampioni non è a catalogo per rotti sulla circonvalcui la fonderia deve realizzarli singolarmente e non lazione e nel centro ha fornito ancora nessuna notizia. L’alternativa è storico cambiarli tutti. LIPPOLIS Attraversamenti pedonali in Coreggia La polizia municipale ha redatto un piano per Non sono stati realiz- la realizzazione della segnaletica orizzontale, in zati dopo l’asfalto parte realizzata. Non verranno più messi in opera i dissuasori tolti CARPARELLI IGNISCI Personale della Gestione Servizi spa Avvieremo la gara per i tributi minori e sicuramente Il personale sarà li- in quella fase favoriremo l’inserimento del personale cenziato ex gestione Servizi PERTA Nuova struttura in contrada Popoleto Parco della Rimembranza Fatture Telecom Verrà prima inaugurata e poi attraverso un bando si La struttura va gestita provvederà alla gestione con attenzione RICCI Per le aree a verde si sta pensando all’affido per la Stato di abbanbdono cura e la manutenzione. Nell’appalto del verde è della zona previsto la sistemazione. CARPARELLI CARUCCI Le fatture della Telecom e la Verrà promossa azione legale contro la Telecom posizione del SINDACO LONGO Comune CARUCCI Resicence Barsento srl – Comune di Alberobello I Si è evitato il danno l TAR di Puglia ha depositato ad inizio del mese di ottobre l’ ultima sentenza sulla vertenza fra la società Residence Barsento srl e il Comune di Alberobello dando ragione a quest’ultimo circa la richiesta di un risarcimento di circa 15 milioni di euro. La vicenda risale al 2004 quando la società immobiliare presentò un progetto” in variante al PRG vigente di un complesso turistico-alberghiero in località Masseria dell’Orbo “ vicino Barsento nel territorio del Comune di Alberobello. Il progetto fu recepito in un accordo di programma con la Regione Puglia, a cui ,con delibera n. 36 del 13.5.2004, il Consiglio Comunale di Alberobello si oppose. Di qui una lunga vertenza giudiziaria fra le parti dove alcune sentenze del TAR vedevano soccombere l’Amministrazione alberobellese. Dopo molti anni, il sindaco Michele Longo ha ripreso la vicenda affidando l’incarico di difendere il Comune all’Avv. Nicola Palasciano che ha presentato dinanzi al TAR le ragioni per non adempiere alle precedenti condanne, avendone ragione. Il TAR con l’ultima sentenza, in sostanza, ha sancito che, pur essendoci sentenze favorevoli alla Società Residence Barsento srl e avendo questa fatto trascorrere molto tempo, forse per lucrare maggiori somme per interessi e mancati pagamenti, ha perso il diritto di esigere per la sua inerzia. Impostazione giudica data dai legali del Comune in base a precedenti giurisprudenziali. In questo modo noi cittadini alberobellesi abbiamo evitato di pagare una somma sproporzionata. AttualitàPolitica Anno I - dicembre 2013 - numero 08 La nuova tassa sui rifiuti I n occasione dell’insediamento della Consulta per il commercio ed il turismo, l’assessore al bilancio ed ai tributi, rag. Mimmo Perta, aveva anticipato le linee guida per il saldo della TARSU, nel frattempo diventata TARES, contenuti meglio specificati poi durante il Consiglio comunale per l’approvazione del regolamento; del piano finanziario e delle tariffe. L’opposizione aveva chiesto di accorpare la discussione, pur lasciando separate le votazioni per i tre provvedimenti, Perta e la maggioranza invece hanno sottolineato la necessità di mantenere separate discussione ed approvazione “perché hanno tre presupposti diversi e tre sviluppi diversi e che ciascuno, essendo atti autonomi, come tali vanno approvati, avendo anche finalità diverse”. “Il principio affermato nella legge istitutiva della TARES – ha sottolineato Perta – è quello di far pagare di più a chi produce più rifiuti e quindi fra le 30 categorie commerciali, codificate dal ministero, vi sono quelle che saranno penalizzate e chi ne trarrà benefici”. I principi per l’applicazione della nuova tassa sono: la superficie e la produttività. Il primo criterio è un dato certo, il secondo invece è un calcolo matematico basato sui parametri economici dell’attività svolta creando così una graduatoria dal maggiore al minor produttore di rifiuti. Questa prevede in testa i ristoranti, seguiti dai barpasticceria, poi dagli ortofrutta, dalle pescherie, dai fiorai e via dicendo per arrivare poi a quelle categorie, che verranno privilegiate, perché producono pochi rifiuti come le banche, gli uffici, le farmacie eccetera. Un assurdo: nei fatti i più ricchi pagheranno di meno rispetto ai più poveri! La normativa approvata in Consiglio comunale è stata chiarita durante il dibattito fissando i seguenti punti: 1.Fino al 2012 la politica tributaria per i rifiuti (assessori Gianvito Ricci e Mimmo Perrini) ha portato a coprire il 97% del costo di smaltimento (TARSU). 2.Nel 2013 la TARES ha modificato i principi di pagamento nel senso che ha inserito non solo i costi di raccolta e smaltimento, ma anche quelli dei servizi annessi, ad esempio anche la quota parte del costo del personale del Comune che lavora su questo argomento. La TARES vuole che tutto ciò che riguarda i rifiuti sia pagato dalla tassa, nessun onere sia a carico del Comune. L’obbligo quindi è la copertura del 100%, pur lasciando piccole discrezionalità agli enti locali. 3.Per il 2013 il Comune di Alberobello ha chiesto e ottenuto dalla TRADECO il Piano finanziario aggiornato e completo. Questo ammonta a 2.392.222,40 euro. La copertura avviene per il 60% dalle utenze domestiche (le famiglie) e per il 40% dalle utenze non domestiche (nego- zi, imprese, uffici, eccetera). 4.Le tariffe sono state calcolate dal Comune nella forbice data dalla legge, applicando il minimo. La tariffa, infatti, riguarda due voci. La prima la raccolta e smaltimento dei rifiuti, la seconda i servizi annessi. Per le famiglie la prima voce è fissa, mentre la seconda è variabile fra un minimo ed un massimo; per le aziende ed uffici, le due voci sono variabili. L’assessore Perta con gli uffici comunali ha deciso di applicare il minimo della forbice. “ Si è applicata la minima – ha sottolineato Perta - come già fatto per l’IMU della prima casa e dell’attività imprenditoriali; le aziende, poi, che smaltiscono correttamente i propri rifiuti, sia quelli speciali sia pericolosi, possono far domanda per La zona alberghiera essere agevolati nel pagamento della TARES“. Sollecitato a fare qualche esempio, Perta ha evidenziato come un ristorante secondo la normativa statale applicata al massimo avrebbe avuto un incremento del 275%, mentre con il regolamento comunale attestato al minimo del coefficiente la stessa struttura subirà un aumento del 136%. In linea generale comunque ad Alberobello l’aumento sarà del 5.7% per tutte le categorie produttive. Dinanzi all’obiezione dei rappresentanti di ca- tegorie, durante la riunione della Consulta, che ricordano come molti di loro non hanno ancora saldato i precedenti debiti, Perta ha ricordato la delibera del consiglio comunale del 19 giugno 2013, che concede la possibilità agli alberobellesi di dilazionare i pagamenti verso il Comune da 12 a 30 mesi. “E’ una regola voluta dall’Amministrazione Longo – ha sottolineato l’assessore - che nella tassazione obbligatoria stabilita dallo Stato verso i Comuni ha scelto la strada della socialità. La necessità di approvare tutto in tempi brevi e far pagare ai cittadini entro il 16 dicembre è comunque nella legge – ricorda Perta – che stabilisce che i comuni debbono versare allo Stato il 30% dell’imposte incassate e per pagare lo Stato il Comune deve prima raccogliere i soldi”. In Consiglio la minoranza (Ditano) aveva proposto un emendamento alle tariffe nel senso di creare due fasce di esenzione la prima fino a 9.5000,00 euro di reddito e la seconda fino a 11.000,00 andando a recuperare queste somme non incassate dalle categorie eccessivamente beneficiate dalla riduzione come ad esempio le banche. Questo per meglio aiutare le famiglie più indigenti. Nel frattempo le Poste Italiane stanno facendo arrivare a casa degli alberobellesi i bollettini per il saldo della TARES da effettuare entro il 16 dicembre, data di scadenza anche per l’IMU, che l’Amministrazione comunale ha lasciato invariata, rispetto ad alcuni comuni viciniori che hanno aumentato le aliquote. Dal 2014 poi cambia tutto visto che la legge di stabilità ha previsto una nuova denominazione ad una tassa che copre il costo di tutti i servizi pubblici dalla raccolta e smaltimento dei rifiuti, alla pubblica illuminazione a quanto altro di uso comune. Auguri di buon anno!?! Le aliquote TARES L’Assessore Perta in consiglio comunale è entrato nei dettagli di come l’ufficio comunale è arrivato alla proposta di pagamento della TARES per le famiglie, applicando sempre il coefficiente MINIMO previsto dalla legge. I nuclei familiari della nostra città sono 4.288 di questi 1174 composti da un solo elemento; 1080 da 2, 952 da 3, 813 da 4. Questi rappresentano il 90% della popolazione alberobellese. Lo schema di quanto accadrà è il seguente: Ipotizzando una media per tutti i nuclei familiari di una abitazione di 100 mq, con box da 20 mq, si verificherà quanto segue: Nucleo familiare Una persona Due persone Tre persone Quattro persone TARSU 2012 TARSU 2013 TARES 2013 32O.00 32O.00 32O.00 32O.00 338.00 338.00 338.00 338.00 177.00 253.00 294.00 333.00 31 32 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 AttualitàPolitica Il consiglio comunale L Nella maggioranza il Gruppo Misto a sincerità è una virtù molto complicata diceva Luigi Pirandello che di grandi trascorsi politici, come qualcuno ci fa oggi pesare. Però, avevamo enigmi dell’anima se ne intendeva. Così si è consumato un Consiglio la grande dignità di essere dei cittadini onesti e con tale onestà vogliamo Comunale, fino a tarda notte, per discutere i venticinque argomenti continuare questo cammino”. Longo ha poi sottolineato: “ringrazio gli Asall’ordine del giorno. I punti più rilevanti, comunque, sono stati la revoca de- sessori per tutto quello che hanno fatto per noi, ma la mancanza di fiducia è gli assessori e la conseguente costituzione, all’intermo della maggioranza, partita da tanto tempo. Ho tentato di recuperarla, si è corroborata purtroppo del Gruppo Misto, e l’approvazione del regolamento del piano finanziario e successivamente e stasera probabilmente si è suggellata attraverso le loro delle relative tariffe della TARES. parole”. Il sindaco ha sottolineato che guarda: “ a questo atto persino come Il sindaco Michele Longo ha aperto i lavori leggendo i due decreti da lui a un atto costruttivo e perciò è bene che sia scritto lì, che non è un atto emessi, poi Gianfranco Miccolis, Nennella L’Abbate, ex- assessori, e sanzionatorio, è un atto costruttivo“. Vito Gentile, il consigliere che ha aderito al gruppo, hanno detto la loro. Il capo gruppo di Alleanza per Alberobello, Gianvito Matarrese, ha fatto: “i Il nuovo Gruppo – è stato esplicitato negli interventi - si riconosce nel pro- complimenti (al Gruppo Misto ndr) per aver avuto il coraggio di discutere di gramma politico di “Alberobello Futura” tutto in pubblico, qui, in Consiglio Comuche ha ottenuto la vittoria nelle ultime nale. Auguro un buon lavoro all’interno amministrative, e che aveva, nella tradella Assise Comunale, nella speranza sparenza e nella democrazia, i punti che, se è pur vero quello che dice il sinbasilari. “Gli atti di espulsione – ha detto daco nel suo decreto che qualcuno di voi Miccolis - hanno colpito non solo i poliera ostativo al proseguimento di questo tici, ma soprattutto gli uomini. Lo scontro programma, oggi, esaurito questo chiain politica può essere duro ma deve rimarimento, Alberobello cominci ad andare nere all’interno, perché attraverso il conavanti e attui il vostro programma, e, se fronto si risolvono i problemi”. “L’attivismo lo vorrete, anche con un minimo di nostri nel realizzare alcuni progetti – ha ribadito suggerimenti.” la L’Abbate – era il completamento della Nel rispondere ad una affermazione del Gianfranco Miccolis, Nennella L’Abbate, Vito Gentile attività ultratrentennale prima come dirisindaco sulla strumentalizzazione fatta gente del Comune e poi come assessodalla sinistra della vicenda della locale re, sempre nella coerenza del programma politico di Alberobello Futura. banca, Alberto Lippolis è intervenuto per precisare che: “noi, di comuniHo solo chiesto – ha precisato – una direzione dell’ufficio tecnico più qua- tà mafiosa, non ne abbiamo mai parlato. Lei, signor sindaco, non si deve lificata, non per potere personale, ma perché l’impegno prossimo, per una permettere di dire che noi abbiamo parlato di comunità mafiosa, perché città Unesco, è molto grande”. “Non posso essere sempre l’ultima ruota del questo non è vero. Si è parlato di mafia, di infiltrazioni. E lei, Sindaco, sulla carro – ha commentato Gentile – nel senso che le decisioni del sindaco le base di queste illazioni, venuti da documenti non politici, ha fatto un Conho apprese da internet e non sono stato mai coinvolto su questo come su siglio Comunale per costituirsi parte civile, contro le mafie. E noi l’abbiamo altri temi, pur avendo sempre garantito la lealtà e presenza in consiglio”. appoggiata”. Per l’opposizione il vulnus recato al Consiglio è grande – ha sostenuto “Chiudo brevemente- ha ribadito il sindaco Longo - per dire che il dibattito Alberto Lippolis - visto che gli esponenti del nuovo gruppo parlano di si è sviluppato oltre quello che doveva essere e poteva essere il mio intermancanza delle più elementari regole di democrazia e di libertà. Questa vento conclusivo, mi sembra, da sempre e non è la prima volta, che sia situazione è pericolosa non solo per la maggioranza, ma per la seria gover- stato un comportamento democratico, visto che stasera abbiamo parlato, nabilità del Paese, finora rimasto fermo per incapacità di governo”. giustamente bisogna sempre parlare, di democrazia. L’ho fatto con piacere, Longo,al termine del dibattito, ha ribadito testualmente : “Noi siamo stati 17 lo faccio con piacere”. coraggiosi, non lo rinnegherò mai. E abbiamo portato solamente la nostra Il consiglio poi è proseguito sugli altri punti all’ordine del giorno, alcuni inteonestà, quello che eravamo nelle nostre singole vite. Nessuno di noi aveva ressanti che riprenderemo. I nuovi assessori Con decreto del 18 novembre, il sindaco avv. Michele Longo ha sostituito gli assessori revocati con i nuovi subentri: Pietro Susca, con delega al personale, sport, politiche giovanili e associazioni, “bollenti spiriti”, “leader plus”, arredo urbano, trasparenza e cittadinanza attiva; a Costantino Greco sono state assegnate le deleghe per il contenzioso, il verde pubblico, i rapporti con le istituzioni, la programmazione negoziata, i servizi esterni, i servizi cimiteriali. Longo ha riservato a se la polizia municipale, la protezione civile, l’igiene e la sanità, il centro storico, i rapporti UNESCO, l’urbanistica e il piano di gestione. In maggioranza gli altri consiglieri rimangono con gli incarichi che avevano, ossia Vitantonio Ignisci, delegato alla Coreggia, Piero Carucci, capogruppo e Giuseppe Pugliese presidente del consiglio. Ai nuovi assessori gli auguri di un proficuo lavoro. Bilancio preventivo 2013 La Giunta ha approvato lo schema del bilancio preventivo 2013 che dovrà essere approvato dal consiglio comunale entro la fine di novembre. L’assessore Perta nel proporre la proposta ha sottolineato la positività della stessa, avvalorata anche dalla relazione positiva del revisore dei conti. La relazione di quest’ultimo è stata depositata in tempo affinché, prima del consiglio, tutti i consiglieri possano prendere visione. L’elezioni per il Consiglio dei ragazzi Scaduto il biennio di attività, il consiglio comunale dei ragazzi verrà rinnovato con l’elezione dei nuovi componenti. La Giunta, d’accordo con il dirigente scolastico, ha stabilito che si voterà il 10 dicembre p.v. ed è stata anche nominata la commissione per lo scrutinio. AttualitàPolitica Anno I - dicembre 2013 - numero 08 La situazione amministrativa Revoca delle deleghe… chi dice la verità? A bbiamo chiesto anche a Martino Girolamo, portavoce del circolo SEL, non rappresentato in Consiglio comunale il suo pensiero. Lo scorso 12 novembre è andato in scena uno dei consigli comunali più lunghi degli ultimi anni, degli ultimi 7 sicuramente, contando i 5 ai quali sono stato presente e gli ultimi due! Venticinque punti all’ordine del giorno, argomenti importanti come la TARES, interpellanze varie presentate da entrambe le parti presenti in consiglio, ma i piatti forti erano la revoca delle deleghe agli assessori Miccolis e L’Abbate e la costituzione di un terzo gruppo consigliare. Tanta era la curiosità, che i posti a sedere erano esauriti e il corridoio che porta alla sala consigliare abbastanza pieno. Parlo di curiosità pura e semplice perché al termine dell’analisi dei punti da me prima citati, la sala si è miracolosamente svuotata, come se della TARES che riguarda le tasche di tutti, (a tal proposito, l’assessore Perta afferma che le famiglie di Alberobello hanno in media una casa da 100 mq, io non ne sarei così convinto! Caro assessore, i tempi sono cambiati!! Lo stesso poi insiste vantandosi dei risparmi che i nuclei familiari alberobellesi avranno con questa nuova formulazione della tassa. Anche qui mi spiace contraddirlo, ma a me sembra palese che le famiglie più numerose abbiano più spese, quindi il risparmio di pochi euro a quei nuclei familiari non è che giovi molto, rispetto ai diversi euro risparmiati dai nuclei formati solo da una o due persone!), • • • • • • • • pagamento bollettini posta semplice posta raccomandata posta raccomandata a/r posta certificata Posta ibrida servizio raccomandata on-line servizio data e ora certa • • • • • • del mercato coperto, delle bollette telefoniche ecc., non interessasse nulla a nessuno! Ciò conferma quello che da tempo succede nel nostro paese: la Politica e le questioni che riguardano i cittadini e il futuro di Alberobello non interessano, ci interessa il gossip! Martino Girolamo Cosa dirà il sindaco? E Miccolis? E perché li hanno cacciati? No, se ne sono andati loro! Ma che ne sai? Hanno litigato, hanno gridato, sono volate parole grosse! Dai dimmi tu che ne sai di più … Insomma, la politica entra dalla porta ed esce dalla finestra! Niente di politico è stato detto in quella sede, ognuno ha detto la sua verità. Miccolis ha affermato che manca libertà e democrazia e si è commosso; l’ex assessore L’Abbate, (ecco qui un’attenzione al paese l’ho vista!), ha elencato una serie di cose fatte e da poter fare rimarcando la delusione spedizione pacchi senza limiti di peso (consegna in 24/48h) servizio pick-up alle aziende mailing servizio imballaggio e confezionamento pacchi caselle postali di domicilazione posta privata/aziendale telegrammi • • • • • • consegna e stampa materiale pubblicitario servizio ricariche telefono e pay tv money transfer servizio fax e fotocopie servizi finanziari (mutui e prestiti) agenzia di alberobello Alberobello- Via Cavour, 27 - Tel./Fax 080 2461541 - 349.6381928 - alberobello@quiposte.com - www.quiposte.com rispetto alla decisione del sindaco; l’amico Vito Gentile parla di emarginazione e mancanza di collegialità nelle scelte (mi sembra di aver già sentito o vissuto questa storia…). Allo stesso modo, il sindaco difende la sua scelta, la giustifica, menzionando un non ben specificato progetto politico del Miccolis che parte già da un anno fa, rivendica il suo tentativo continuo di ricucire questo strappo che parte da lontano, insomma nessuno è vittima e nessuno è carnefice! D’altro canto l’opposizione punzecchia, facendo il proprio dovere, pungendo sul vivo il primo cittadino e additandogli responsabilità e scarsa leadership. Il tutto condito dalle magistrali riprese della nostra emittente televisiva che andava a cercare con dei primi piani da fotoromanzo, le emozioni di Miccolis mentre il sindaco parlava! Sono andato via dal consiglio con più dubbi di prima: chi dice la verità? Se è vero quello che hanno detto i tre consiglieri riottosi, allora perché il sindaco ha fatto questa scelta? Se, al contrario, ha ragione il sindaco, allora ha fatto bene ad allontanarli per provare ad andare avanti, ma la verità dov’è? Credo che se il sindaco sia arrivato a prendere questa decisione, ha calcolato i rischi che ne derivano, adesso la sua maggioranza è più coesa forse, ma la linea è sottile! Potrebbe bastare un’influenza o un’indisposizione di qualche consigliere di maggioranza per rischiare di non avere il numero di voti necessario per approvare un provvedimento e intraprendere un percorso che potrebbe portare al commissariamento! Insomma, mi pare che non siamo in una botte di ferro! Nel frattempo il nuovo gruppo consigliare, afferma di non andare all’opposizione ma di restare fedele ad Alberobello Futura. Allora perché formare un nuovo gruppo? Le motivazioni non reggono! All’opposizione non resta che farsi ancora più agguerrita e cavalcare ogni possibilità di mettere in minoranza il sindaco ed il suo gruppo. Certamente la vecchia maggioranza ha l’esperienza politica e le competenze per mettere in difficoltà chiunque! Allora avanti con il bilancio comunale da approvare entro fine novembre. Ne vedremo delle belle … o forse no! Martino Girolamo Coordinatore circolo “Bella Ciao” SEL Alberobello 33 34 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 I AttualitàPolitica La situazione amministrativa mprovvisamente, la vita amministrativa della nostra città ha subito una brusca impennata. Dopo la vittoria di Alberobello Futura, l’amministrazione Longo aveva chiesto alla città un periodo di rodaggio, in primo luogo per entrare, in quanto tutti neofiti della gestione della cosa pubblica, nella struttura comunale e conoscere le procedure (in primis lo stato delle pratiche), in secondo luogo per potere elaborare, anche sulla base di quello che si è trovato, la strategia politica per attuare il proprio programma. Dopo un anno e mezzo improvvisamente a due assessori vengono revocate le deleghe e all’interno della maggioranza si costituisce un gruppo politico – Gruppo Misto - che, in seno al consiglio comunale, si esprime con tre consiglieri. Nel resoconto del consiglio comunale del 12 novembre scorso abbiamo riportato il pensiero dei politici intervenuti nel dibattito. Su questa situazione abbiamo voluto ascoltare anche l’opinione di alcuni nostri concittadini che per la propria attività professionale, sociale e culturale svolgono un ruolo di primo piano. Le nostre domande e le risposte di ciascuno di loro: Prima Domanda Al di là delle motivazioni di chi ha revocato l’incarico e di chi ha subito il provvedimento, dal suo punto di vista, professionale e culturale, quale giudizio dà dell’accaduto? Secondo domanda Queste vicende influenzano la vita sociale ed economica della nostra città? Potranno avere ripercussioni? Di che peso e di che natura? Terza domanda Alberobello, pur nella sua piccola realtà, vive la sofferenza politica che in Italia i partiti e la politica, anche dietro la facciata delle liste civiche, ormai da anni soffrono. La nostra vicenda ha connotati diversi? Quarta domanda Come potrebbe finire? Le opinioni Tommaso Galiani presidente della Pro Loco 1) Chiedendomi un giudizio sulle conseguenze, lei dà per scontato che io mi esprima sulle motivazioni della revoca. In realtà, da semplice cittadino, non mi sento di entrare in merito a decisioni delle cui cause profonde non sono a conoscenza. Per quanto riguarda l’attività della “Pro Loco”, operare per il bene della comunità comporta, ovviamente, la col- laborazione con le amministrazioni su un comune progetto di crescita, ma deve trattarsi di una cooperazione non funzionale o strumentale politicamente. Non sarebbe giusto e rispettoso delle scelte politiche di ogni singolo socio e darebbe origine a una non trasparenza operativa. La gente non è stupida! Io non ho idea delle scelte politiche neppure dei consiglieri e non m’interessa saperle. 2) Essere governati da un gruppo non più “omogeneo” sicuramente non è un fattore positivo, perlomeno nella percezione comune. Dal punto di vista socio-economico dubito possano esserci conseguenze nell’immediato. In prospettiva, al contrario, occorrerà aspettare e verificare il peso e la conduzione di operazioni lasciate in sospeso dagli amministratori revocati. Spero, comunque, si portino avanti al meglio le iniziative ideate dall’arch. L’Abbate: mi riferisco in particolare al gemellaggio con la Turchia e al legame con Matera, candidata per il 2019 a capitale europea della cultura. 3) Direi di no. La provincia italiana e la relativa politica sono l’espressione degli stessi cittadini che votano a livello nazionale. Le liste civiche, a mio avviso, sono la risposta elettorale alla carenza d’identificazione in ideologie ormai piuttosto vaghe e alla mancanza di fiducia in partiti nazionali, nelle quali si assiste al passaggio repentino di figure “disinvolte” ideologicamente. In generale, credo che le liste cittadine – se realmente tali - puntino più sull’estraneità politica del candidato che su un’ideologia precostituita in cui molti esponenti politici non si riconoscono e soprattutto non sono riconoscibili. 4) Non saprei. La politica e i suoi equilibri, specchio della società, cambiano costantemente e soprattutto in Italia. Al momento, sarà necessario certamente riformulare determinate azioni amministrative, fare un bilancio di ciò che è stato fatto e previsioni su ciò che si potrà fare, seppur con diversi parametri. La macchina amministrativa non può certo fermarsi. Noi cittadini, in questo momento, possiamo solo rimanere in attesa. Angelica Ivone Presidente Giovani Confartigianto Alberobello Vice- presidente Giovani Confartigianto Bari 1) Per noi Giovani ARTIGIANI il cambiamento è il presente, non il futuro, ma se è drastico e fuori tempo, non è costruttivo. 2) L’osservare la costante difficoltà nel rimanere coesi, rallenta il nostro estro da artigiani CREATORI, aumenta il desiderio di allontanarsi dalla vita politica, fa crescere la sfiducia verso il prossimo…… se non hai qualcosa/ qualcuno POSITIVO da osservare, RISCHI di perdere la strada da percorrere. 3) Molteplici gruppi, movimenti, partiti consentono un maggior confronto democratico ma oggi, sia a livello locale e nazionale, è troppo difficile creare questo equilibrio, tutto è trasformato in contrasti. Giulio Andreotti AttualitàPolitica disse “il potere logora chi non ce l’ha”. 4) Per evitare L’INSTABILITA’ bisogna fornire strumenti adatti alla classe politica prima di invogliarla a coprire ruoli decisionali. Uno dei motivi per il quale sin dall’inizio ho deciso di aderire alla più rappresentativa Organizzazione italiana dell’artigianato e della micro e piccola impresa, fondata nel 1946: Confartigianato Imprese. La confederazione ha poi dato vita ad una serie di movimenti, tra cui il Gruppo Giovani, per poter formare ed informare la futura classe dirigenziale. Quindi lo strumento c’è, ma purtroppo non c’è associazionismo, sinergie, coerenza, costanza, ingredienti necessari per fare impresa. Giuseppe De Rita (presidente Censis) ad un’intervista fatta da Mario Calabresi ha affermato che la vera rivoluzione nel ‘70 non è stata in piazza, ma la capacità degli italiani di raddoppiare le piccole imprese e le aperture di piccole attività, questo ha allargato il benessere e rilanciato l’economia... Francesco De Carlo Presidente dell’associazione Assoturismo 1) Pur ascoltando le ragioni degli uni e degli altri, è sempre difficile capire esattamente le dinamiche che portano a spaccature politiche come queste, soprattutto se all’interno di un gruppo politico cosi recente. Perché le divisioni politiche, possono esserci, ma rappresentano un diverso modo di giudicare quanto si è fatto oppure no. Non mi sembra che ci siano già cose fatte da valutare e quindi su cui dividersi. Ma, soprattutto è difficile valutarle in questo momento di crisi che stiamo affrontando come imprese e come cittadini; o di chi già vive un disagio grande determinato dalla chiusura della propria attività o dalla perdita del proprio lavoro. È sempre più difficile comprenderli, perché aumentano la sensazione d’incertezza e di speranza che le cose possano evolvere al positivo. 2) Avranno ripercussioni negative se alimenteranno ancora di più l’incertezza e lo scoraggiamento verso il futuro. In questo momento tutte le forze dovrebbero convergere verso la creazione di opportunità di lavoro ma soprattutto verso una nuova idea di “comunità” e quindi di “armonia sociale”; queste tensioni e quello che alimentano anche all’esterno della compagine politica non aiuta a “trovare” nuove risposte. Oggi sentiamo forte la mancanza di progetti che mirano a riqualificare il sistema di relazioni tra pubblico e cittadini e/o pubblico e impresa. Immagino che i contrasti politici, che hanno raccontato come era l’Italia (vedi i racconti di Peppone e Don Camillo) non interessano più a nessuno e la gente non solo non li comprende ma neanche li tollera più. 3) Alberobello certamente vive di una sofferenza che è il frutto di diversi anni di disattenzione su temi sociali e ma soprattutto economici, come in tutta la nostra “povera” ITALIA. Se penso a quanto ancora il nostro paese sprechi le grandi potenzialità che il “turismo” può portare all’economia della nostra comunità. Non credo che sia un problema di partiti o liste civiche ma di “persone” e “idee”. Perché, persone e idee possono essere la risposta per uscire dal guado in cui ci siamo, purtroppo, infilati. Mi piacerebbe capire se c’è un progetto economico e sociale per Alberobello, e che questo venga fuori al più presto, perché su quello anche noi imprenditori e cittadini potremo dire la nostra e sostenerle, per quello che ci compete. Ma c’è anche una responsabilità di noi operatori che da tempo non siamo in grado di rappresentarci, siamo chiusi ognuno nel proprio fortino che, non ci fa sentire neanche più sicuri come prima. 4) Qualsiasi cosa nel bene della nostra città e del nostro futuro. Mi rendo conto che per chi ci governa non sarà facile farlo sapendo che qualsiasi mal di pancia e colpo di tosse potrebbe far saltare tutto. Quindi mi appello alla responsabilità di tutti nel capire che è necessario unirsi in momenti come questi e non dividersi. Vito Fedele Architetto libero professionista 1) Il giudizio è negativo e questo a prescindere dalla specifica coalizione. Quando queste cose accadono vuol dire che la politica non Anno I - dicembre 2013 - numero 08 ha funzionato. Non me lo aspettavo poi da una coalizione che ha vinto grazie a questi stessi errori commessi dalla controparte politica. A mio avviso ogni coalizione, per quanto omogenea possa sembrare dall’esterno, nasce in realtà su pochissimi punti di convergenza. È quindi necessario da subito fissare un programma chiaro, circoscritto e circostanziato, che una volta condiviso possa poi essere fatto rispettato da tutti. Quel programma diventa il termine di paragone per misurare l’azione. Se tutto questo manca, da un lato ognuno si sente autorizzato ad andare per la propria strada e dall’altro ognuno si sente autorizzato al primo screzio ad etichettare l’altro prima con l’appellativo di “dissidente” e poi con quello di “traditore”. Tutto questo è esattamente il contrario della politica, che per sua natura è dialettica, è mediazione di idee, di opinioni e, perché no, di conflitti, anche personali. 2) Francamente non credo che le vicende del consiglio comunale influiscano più di tanto sulla vita sociale ed economica della città. In realtà è un mondo autoreferenziale che vive prevalentemente delle proprie invidie e delle proprie vendette. Certo, se si è occupati in diatribe di coalizione vuol dire che si sta sottraendo tempo all’azione amministrativa, alla progettualità politica. Oggi, con l’assenza pressoché totale di risorse a disposizione, un’amministrazione può farsi apprezzare solo per le idee che propone alla collettività e che chiede alla collettività di condividere. Se non c’è questo non c’è amministrazione. Se non c’è questo c’è immobilismo ed è l’ultima cosa di cui una collettività ha bisogno, è questa la ricaduta peggiore. 3) L’incapacità di produrre un programma chiaro e condiviso, l’arroganza, la mancanza di dialettica, il coalizzarsi ormai prevalentemente contro qualcosa (o qualcuno) e non per qualcosa, il vedere l’imbroglio in ogni cosa fatta dagli altri, l’aspettare che la magistratura risolva i problemi e ti vendichi di ancestrali torti subiti, la propensione all’immobilismo e all’isolamento per mantenersi puri (ma nessuno è puro), sono tutti elementi che pervadono ormai ogni livello istituzionale. Lo ha dimostrato la lista civica nazionale per antonomasia e cioè il M5S. Alberobello è perfettamente omologata a questo scenario, squallido. 4) Pur essendo di sinistra non sono tra quelli che gongola all’idea di un’eventuale caduta di questa maggioranza, io sono nato all’opposizione e ci so stare. Io le amministrazioni comunali le valuto per ciò che fanno e mi piacerebbe tanto vedere qualcosa da valutare. 35 36 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 AttualitàPolitica La situazione amministrativa A Il parere di Giovanni Barnaba l dott. Giovanni Barnaba, responsabile del Gruppo Misto di Alberobello, la domanda è diversa e si collega al documento da noi pubblicato in esclusiva. I tre consiglieri comunali si sono dati il nome politico di GRUPPO MISTO, è la vostra espressione in seno al Consiglio? La costituzione del GRUPPO MISTO in seno al Consiglio Comunale di Alberobello da parte dei tre consiglieri comunali “Miccolis, L’Abbate, Gentile” è un atto dovuto relativamente al nome appunto di Gruppo Misto, ciò premesso, le basi di intenti ed azioni che caratterizzano le fondamenta politicoprogrammatiche del Gruppo Misto di cui sono il fondatore e responsabile dall’aprile del 2011 sono in linea con le aspettative dei tre consiglieri. In questi giorni tra le parti si è aperto un attento e serrato confronto di posizioni ed idee per giungere ad un unanime documento (protocollo di intesa) che sarà sottoposto all’attenzione del Consiglio Direttivo del Movimento Politico di “Alberobello Futura”, e di conseguenza alla Giunta Longo, di cui, occorre ricordarlo e ribadirlo, le parti si vedono sostanzialmente cofondatori e motori di un programma quinquennale di azioni rivolte alla comunità alberobellese per il bene e lo sviluppo della città, per la risoluzione delle tante ed assillanti impasse ed il miglioramento dei processi di fruibilità e stazionamento del flusso turistico nazionale ed estero in un’ottica che vede intersecarsi ed integrarsi i diversi comparti produttivi del paese. L’agricoltura in funzione del turismo (enogastronomia, agri-turismi, allevamento delle I razze animali podoliche ed autoctone, la riscoperta delle tradizioni colturali). L’artigianato in funzione del turismo (maestri trullari, arredamento, ornamento e ma- nifatture del trullo). Il commercio in funzione del turismo (punti vendita diretta, negozi, enoteche, book-shop e work-shop). Il tempo libero e lo sport in funzione del turismo (piste ciclabili, percorsi rupestri, itinerari culturali, incontri e dibattiti a tema, manifestazioni canore e teatrali, cinema d’essay e ,perché no, anche la musica come luogo di ascolto e di movimento con le scuole e le sale da ballo). La cultura e la storia in funzione del turismo (le civiltà rupestri, la casa rossa Fondazione Gigante, masserie storiche come la Cavallerizza, Barsento, le orme preistoriche e gli inghiottitoi del canale di Pirro, il Cimitero monumentale e la Basilica dei Santi Medici). Cercando e promuovendo la collaborazione con i comuni limitrofi che si stanno dimostrando maturi a condividere gli stessi obiettivi per affrontare degnamente i cam- biamenti imposti dalla crisi e dalla globalizzazione, una grande società pubblica ma anche pubblico-privata. Qualcuno mi dirà: è un sogno. Dai sogni spesso nascono le realtà. Dalla lettera depositata in segreteria e dalle dichiarazioni fatte da Gianfranco Miccolis, in qualità di capogruppo, si evince una sostanziale lealtà al programma politico di Alberobello Futura; ritiene questo un collegamento essenziale alla vostra azione di stimolo all’attuazione di detto programma? Certamente sì per i motivi su esposti. È fondamentale che il Consiglio Direttivo di Alberobello Futura unitamente alla Giunta Longo sottoscrivano questo PROTOCOLLO D’INTESA e si adoperino concretamente ed in tempi brevi al raggiungimento degli obiettivi in esso elencati. Con questi presupposti la collocazione del GRUPPO MISTO sarà certamente al fianco della Giunta Longo. PD: l’avv. Viviano Giuliani, segretario l circolo del Partito Democratico ha tenuto il suo congresso per l’elezione del nuovo segretario sezionale e di quello provinciale. L’avv. Viviano Giuliani, consigliere comunale, è stato eletto all’unanimità segretario cittadino. L’elezione di Giuliani giunge dopo un breve periodo commissariale, resosi necessario per le dimissioni di Giuseppe De Palma, all’indomani della sconfitta maturata alle elezioni amministrative del maggio dello scorso anno. Nella stessa tornata elettorale sono stati indicati i due delegati per la segreteria provinciale, nelle persone di Gianvito Matarrese per la lista Pagano e Alberto Lippolis per la lista di Antonacci. “Voglio ringraziare – ha affermato il neo segretario - tutti gli iscritti al partito per la fiducia concessami, anche con il voto all’unanimità. Sarà mio compito non deludere questa fiducia, lavorando da subito perché cresca la naturale vocazione del Pd al dialogo e all’inclusione, anche di coloro che da tempo non credono più che politica e partiti possano governare il Paese. È quindi mia intenzione – ha concluso Giuliani - formare un direttivo che includa anche quei giovani che sentono di poter impegnarsi con le loro idee nel progetto di crescita di Alberobello. Immediatamente, inoltre, aprirò un dialogo con tutte le altre forze del centrosinistra e con l’intera società alberobellese”. AttualitàPolitica Anno I - dicembre 2013 - numero 08 “Chiedimi se sono felice…” è il tema che il Circolo cittadino SEL ha dibattuto nei saloni dell’Hotel Sovrano con il sindaco Michele Longo, Mary Caccavo, vicario dell’Istituto Comprensivo “Morea-Tinelli”; don Beppe Frugis, parroco di Sant’Antonio; Nardino Ricci, referente del consultorio diocesano; Paolo Francesco Semeraro, presidente del centro di aggregazione della terza età. Durante la serata è stato presentato il progetto “Banca del Tempo”, già attivo in altre regioni italiane. Di tutto questo volevo fare la semplice cro- naca di un avvenimento, ma avendo forte e personale vocazione a pensare, racconterò quanto accaduto in modo partecipato, ossia visto attraverso i miei anni, la mia personale esperienza di vita e di lavoro. Vengo infatti da una professione legata alla gestione del personale in grandi aziende e dal mondo della comunicazione scritta e televisiva, ossia un ballatoio sulle miserie umane. Perché di questo si tratta. Di miserie umane. Chiedimi se sei felice … si certo! Ma … subito dopo ecco l’elenco delle doglianze, ma spesso di quelle sentite di quelle ascoltate per “il ruolo “ svolto. L’idea di Martino Girolamo e dei suoi è positiva perché partendo dalla conoscenza dei bisogni di realizza il programma politico. E’ la realtà attuale, diciamo berlusconiana. Un programma politico si fonda anche sulle ideologie- si diceva una volta - oggi si dice “ sui valori”( vedi papa Francesco). E qui casca l’asino, perché ci dobbiamo chiedere: quali valori? Quelli del Vangelo? Quelli del Capitale di Marx? Quelli di Confucio? Noi occidentali, meridionali, pugliesi e murgiani abbiamo, da secoli, i riferimenti dei valori cristiani, spesso a parole, perché siamo Il tavolo dei relatori continui peccatori. Siamo allora felici? E chi lo può dire. Anche un drogato, una prostituta, un ladro, un giocatore d’azzardo è felice quando è nella sua condizione, fuori lo è di meno e quindi si deprime, anche io sono felice quando mi attivo, ma poi l’invidia degli altri mi emargina. All’Hotel Sovrano l’unico portatore diretto era il responsabile del centro di aggregazione della terza età, che ha espresso i suoli bisogni e nessuno gli ha risposto con precisione; gli altri erano “relatori”, ossia riferivano, quindi ciascuno ha tirato l’acqua al suo mulino. Il consultorio al suo ruolo, la parrocchia altrettanto, il Comune pure, la scuola non ne parliamo. Un convegno con un artigiano che non ha il credito dalla BCC, un giovane disoccupato, possibilmente un drogato, un giocatore abituale, ascoltare loro sarebbe stato più “mar- La sezione SEL di Alberobello “circolo BELLA CIAO” organizza il giorno 14 dicembre alle ore 21 presso i laboratori urbani G.LAN via Pudicino lo spettacolo teatrale “OCEAN TERMINAL” diretto e interpretato da Emanuele Vezzoli tratto dal romanzo OCEAN TERMINAL di Piergiorgio Welby. I biglietti si potranno acquistare presso la sede della sezione, in piazza Plebiscito n. 26, tutte le sere dopo le 18. xista”. Comunque auguri davvero, Martino, potrete dare tanto; visto che alla serata vi erano tutti: i tuoi amici e simpatizzanti; la Giunta del Sindaco Longo, la sinistra intellettuale e militante, il popolo delle parrocchie. Questo è un grande risultato: per la prima volta ad Alberobello, ad un incontro politico e sociale, c’erano tutti. Auguri e buon lavoro. Gianfelice De Molfetta CHARMING TOURS CHARMING Apulia & South of Italy TOURS Incoming Tour Operator 70011 Alberobello (Ba) - Via De Amicis, 34/A Tel. 080.432.52.46 - Fax 080.432.20.46 www.doriaarredi.it - info@doriaarredi.it www.charmingtours.it info@charmingtours.it 70011 Alberobello (BA) - Piazza Sacramento, 17 Tel. +39.080.432.38.29 - Fax +39.080.434.81.44 37 38 Anno I - dicembre 2013 - numero 08 AttualitàPolitica SEL: Inaugurata la sede del circolo Finalmente qualcosa di Sinistra anche ad Alberobello I n un periodo come quello presente, dove la fiducia nei partiti è al minimo storico e le liste civiche si sciolgono come neve al sole, sembra davvero sconsideratezza pura il fatto che, un folto gruppo di giovani inauguri ad Alberobello la sezione comunale di un partito, nello specifico SEL (Sinistra Ecologia e Libertà). Il tutto, tra l’altro, auto finanziandosi. Qualcuno ci ha definiti folli, qualcun altro uguali agli altri ed altri ancora ci hanno chiesto chi ce lo fa fare. Accettiamo con piacere tutte le considerazioni e definizioni che chiunque ci vorrà affibbiare, ma il tempo ci darà ragione. Perché quello che stiamo per costruire non è una semplice sezione di partito, ma è un modello culturale, sociale e politico diverso; un modo differente di intendere la funzione e i compiti della politica e il rapporto cittadino – partito. Da sempre questa relazione si è fondata sul principio secondo cui i partiti, sulla scorta di programmi elettorali, chiedono fiducia ai cittadini. È come andare in banca e prendere a credito moneta con la promessa di restituirla nei tempi stabiliti. Nel nostro caso, la banca sono i cittadini e la politica è il soggetto che chiede in prestito denaro (fiducia). Una volta accordata questa fiducia, i partiti, ignari delle promesse fatte, sistematicamente disattendono quanto garantito. Il continuo perpetrarsi di questa trappola ha provocato una crisi di fiducia nei confronti della politica, tanto che, la situazione appare oggi ai limiti dell’irreversibilità. Consci di questa grave situazione e fortemente convinti che non è vero che “tanto siete tutti uguali”, noi vogliamo invertire il principio “dammi fiducia” in “ti dimostro prima quello che so fare e poi ti chiedo fiducia”. Noi non ci vogliamo mettere di fronte ai cittadini, ma ci vogliamo mettere al loro fianco. Noi non chiediamo fiducia alla cieca, ma vogliamo conquistarla. Noi non chiediamo tempo, ma vogliamo dedicare tempo. Come? La prima tra le tante idee è l’istituzione della “banca del tempo”. Che cos’è? La banca del tempo altro non è che un modello sociale che si basa sullo scambio gratuito di “tempo” tra più persone, ognuna delle quali, gratuitamente, mette a disposi- zione degli altri il proprio tempo e quindi la propria professionalità, conoscenza, manualità. La bellezza di questo strumento, non è solo l’alto valore sociale e solidale che ha in sé ( tanto più se il tutto è organizzato e gestito da un partito) ma è la possibilità che tutti possono, ed ognuno secondo le proprie possibilità, sentirsi parte attiva di questo scambio. Perché tutti sappiamo fare qualcosa e tutti possiamo mettere a disposizione di altri il nostro saper fare qualcosa. Insomma, il meccanismo è semplice: mettere a disposizione ciò che si sa fare, per poter chiedere, al bisogno, un altro servizio per il quale non si possiedono le capacità o il tempo. A pensarci bene, la banca del tempo si basa su un principio primordiale, secondo cui, l’uomo, più che vivere, vuole convivere ed è in virtù di questo voler convivere che stabilisce, crea, cura e coltiva i propri rapporti umani. Nella banca del tempo il patrimonio non è il denaro, ma il tempo. Ad oggi il nostro patrimonio di tempo a disposizione, in continua crescita ed in continuo evolversi, è formato dalla possibilità di trovare prestazioni come consulenza legale, doposcuola, prestazioni infermieristiche, assistenza fiscale, compilazione ed invio della dichiarazione dei redditi, domande di pensione, di disoccupazione, dichiarazioni di successione, corsi di uncinetto, orientamento al lavoro scolastico e professionale. Tutti i suddetti servizi sono offerti gratuitamente. Questa sì che è una cosa di sinistra. Una sinistra vera, reale che ritorna lì dove è nata, ovvero, tra la gente. Una sinistra che non si nasconde, che non elude i problemi e che, pur conscia della grave situazione economi- Saverio Sgobba ca, è capace di inventarsi qualcosa. Perché non è vero che i problemi si risolvono solo quando ci sono i soldi. È troppo facile. I politici veri si vedono nei momenti di difficoltà, quando sono capaci di dare risposte, immaginando e prospettando nuove soluzioni. La sinistra, in questi ultimi anni, è stata, forse, un po’ troppo bistrattata, da taluni rappresentanti usata secondo le proprie individuali aspirazioni, risultando ai più, arrogante, elitaria, molto esclusiva e per niente inclusiva; molto avvezza a fare conti matematici e pochi ragionamenti politici, a volte un po’ con la puzza sotto al naso. Per non parlare poi di un centro-destra che, oltre a tradire e disattendere la promessa di cambiamento, ha dimostrato, una volta per tutte, di non essere all’altezza di gestire l’ordinario, figuriamoci il “cambiamento”. Un centro-destra che, dopo aver esaurito una classe dirigente formatasi tra le fila della democrazia cristiana, dimostra oggi di non averne un’altra e tanto più di non essere all’altezza di gestire una fase storica così difficile e complessa, in cui c’è bisogno di competenza, dinamicità, coraggio, idee, visione, continuo studio e costante aggiornamento. Noi del Circolo “Bella Ciao” non vogliamo ripetere gli errori commessi in questi ultimi anni dal centro-sinistra e tanto meno vogliamo assomigliare a questo centro-destra. Consci di non rappresentare la panacea di tutti mali (non siamo così arroganti da pensarlo!), noi vogliamo essere una cosa diversa, ai limiti della stranezza. Saverio Sgobba Circolo “Bella Ciao” - SEL Alberobello. Economia Adelande, presto, cum iuicio! Così Ferrer, ne “I Promessi Sposi”, fra la folla inferocita, riesce a portare in salvo il vicario con l’aiuto del suo cocchiere, a cui rivolgendosi, sollecitava l’andar avanti ma… ”adelande, Pedro, si puedes”. Manzoni, nel capitolo tredicesimo, snocciola le immagini ed i sentimenti che spingono la folla affamata ed inferocita alla ricerca, comunque, di uno da giustiziare per le vie brevi, “ma credete che Dio poi ci aiuterà?” gridava Renzo con il suo buon senso di uomo semplice! Che c’ entra tutto questo con la BCC? A ben vedere il buon Ferrer sono i commissari e Pedro è il ritornato Direttore Generale. Il vicario da salvare? Non certo quello o quelli che hanno affamato la folla, ma il vicario è – secondo noi - la massa dei soci che aspettano che la carrozza (il commissariamento) arrivi al termine del suo viaggio in modo positivo, proprio perché Ferrer ha il credito di essere galantuomo sentito da pochi ma presto imposto ai più, disorientando così i più accesi dall’odio. Parafrasando ancora, riteniamo che la carrozza, ormai scortata, stia per arrivare al suo rifugio sicuro e con i decreti per dare al popolo il pane (un’assemblea senza deleghe) si ripristini la normale vita sociale. La folla inferocita è ormai lontana. Accontentata dalle concessioni, sta rientrando serenamente a casa, mentre nuovi capi, come Renzo, vengono fuori dalla massa. Nuovi capi che, come il nostro, provengono dalla semplicità e per nulla compromessi, essendo, Renzo, un cittadino libero e senza colpe e alla continua ricerca della sua Lucia per una vita comune serena e duratura. Manzoni ha scritto trentotto capitoli e novecentoquattordici pagine. Noi speriamo di leggerne di meno! P.S. Nel frattempo continuano i movimenti in entrata e in uscita del personale. Dopo il reintegro di Francesco Giuliani che ha visto in tribunale il giudizio sul suo licenziamento avvenuto a marzo del 2012, si registrano le dimissioni del dott. Erasmo Lassandro, uno dei vice-direttori “territoriali”. Dimissione che riportano la direzione aziendale nella normalità organizzativa ed … economica: meno stipendi da pagare! Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Non v’è, chi non veda! F ranco Deramo, il 27 novembre, presso il Cinema-Teatro Nuovo di Alberobello, presenta il suo nuovo impegno di giornalista. Ha raccolto gli articoli, apparsi sulla rivista Il Territorio, sulle vicende che hanno caratterizzato la vita gestionale della Banca di Credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari. All’autore abbiamo rivolto alcune domande sul significato di questa sua iniziativa, realizzata in collaborazione con la Casa editrice AGA di Alberobello. - Dottor Deramo un libro sulla BCC, meglio una raccolta ragionata di quanto già scritto. Perché? I giornali si cestinano, i libri si conservano. I giornali sono ingombranti, ai libri ci si affeziona. Franco Deramo Valentino Sgaramella Non v’è chi non veda Fra mala gestio e sana e prudente gestione nella Banca di Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari I libri sono amici fedeli, non ti lasciano mai. Si è gelosi di conservarli: li vai a riprendere quando ti servono. Quando, leggendoli e rileggendoli, vuoi una conferma. O, quando vuoi tornare a capire, con calma, con riflessione adeguata, su quanto accaduto. La parte centrale del libro riporta gli articoli pubblicati dal 2007 a giugno 2013 sia su “il Territorio”, sia su “il Levante” e “il Resto”. Ogni pagina del libro, per agevolare la lettura o la consultazione, riporta il numero, il mese e l’anno di competenza. Chiunque può andare a cercare ‘chi ha detto cosa, chi ha fatto cosa e quando’. Non abbiamo mai avuto risposte adeguate: come avrebbero potuto darle? Avete visto tutti cos’è accaduto: mezzo Consiglio di Amministrazione il 24.12.2011 sollevato dall’incarico, obbligati da Banca d’Italia a passare la mano. Un nuovo intero CdA, il 21 giugno 2013, commissariato. Fino all’espulsione da socio, per tutti. Unica abilità di quei CdA, Collegio Sindacale compresi: vessare il socio-giornalista, costringendolo a difendersi in Tribunale. Con una bella differenza: le spese per la BCC sono a carico della Banca, cioè di tutti i Soci. Tanto, pantalone paga. Le spese per il convenuto che deve difendersi (colui che viene chiamato in giudizio), invece, sono a suo carico. Così hanno dimostrato come si fa “contare” il Socio, come si “dialoga” con lui, come lo si rende “protagonista”: trascinandolo in Tribunale. Nelle 622 pagine del libro, poi, non ci sono solo gli articoli forse già noti alla maggior parte degli affezionati lettori de “il Territorio”. La prima parte del volume, soprattutto le tre prefazioni (prof. G. Santorsola, prof. F. Pirro e dott. Gianni Spinelli), esprimono sia un severo giudizio su quanto accaduto nella nostra BCC e soprattutto parlano delle possibilità di sviluppo che la nostra banca ha. Così nell’ultima parte del libro: è chiaramente indicato cosa è necessario fare ora, per il futuro. Non possiamo perderci dietro tutto ciò che abbiamo vissuto. Non possiamo solo lamentarci di tutte le cose che abbiamo perso. La lezione l’abbiamo imparata tutti. Ora, con rinnovato impegno e con entusiasmo, guardiamo al futuro. A giugno 2014 torneremo a votare. Non possiamo più sbagliare. Il commissariamento della BCC è il risultato di molte ispezioni ordinate dalla Banca d’Italia, prima routinarie per tutti gli istituti di credito, poi sempre più insistenti e mirate per la nostra BCC. Alla fine i dati emersi da queste ispezioni hanno portato al commissariamento per le motivazioni a tutti note, una per tutte quali le gravi irregolarità. Ritiene che la sua azione giornalistica, sviluppatasi in tutto questo tempo, abbia avuto un peso determinante su questo iter? Il giudizio sull’azione svolta con “il Territorio” lo affido ai lettori. 39 40 Economia Anno I - dicembre 2013 - numero 08 La lettura del libro “NON V’E’ CHI NON VEDA”, edito da A.G.A., certamente aiuterà a completare la riflessione dei lettori. Ad ogni modo, la sentenza del Tribunale di Bari –IV Sezione Civile, del 27.02.2012, molto chiara, ci ha fatto giustizia: “la denuncia e la diffusione della notizia relativa all’operazione de qua (vendita dell’Hotel Astoria alla BCC, cioè da ICEME della famiglia Consoli, alla BCC presieduta da Consoli - ndr)risulta compiuta dal socio Deramo in ossequio proprio all’obbligo generale gravante sul socio di collaborare al buon andamento della società e di favorire gli interessi sociali, imposto con lo statuto societario (cfr. art. 14 co. 2° lett. a). …… risulta addirittura la doverosità della diffusione della notizia, operata dal Deramo, non solo (e a prescindere) nella sua qualità di giornalista, ma proprio nella sua qualità di socio”. Tutte le ispezioni, invece, sono sempre state “giudicate” routinarie. In BCC ci si auto-consolava. Ci si auto-rassicurava. Ci si auto-assolveva. Quattro le ispezioni. Queste le multe comminate: • 11 gennaio 2006: € 1.500,00 (per tutti: Presidente, Consiglieri, Collegio Sindacale, Direttore); • 16 dicembre 2009: € 9.000,00: per tutti (€ 13.000,00 al Presidente Vito Consoli, € 14.160,00 al Direttore Antonio Scianni); • 7 agosto 2012: € 12.000,00: per tutti, Consiglieri, Collegio Sindacale, Direttore E. Lassandro. (€ 18.000,00 per il Presidente Vito Consoli); • maggio 2013: Presidente Colucci, provvedimento non ancora emesso da Banca d’Italia. La campagna olearia 2013/2014 L e elevate temperature registrate verso fine del mese di ottobre e inizio di novembre hanno incentivato notevolmente la raccolta delle olive, anticipando in maniera rilevante l’inizio della stessa. In queste giornate abbiamo sono arrivate al nostro frantoio, in cui operiamo con macchine moderne e con la premitura a freddo, una notevole quantità di prodotto che ha raggiunto parzialmente l’invaiatura, cioè la maturazione del frutto. Il mancato rispetto dei tempi di raccolte delle varie cultivar ha comportato effetti negativi sulla resa in olio, provocando di conseguenza mal umore negli agricoltori. Inoltre queste temperature anomale hanno facilitato negli uliveti, in cui non sono state apportate le giuste tecniche agronomiche, la schiusa delle uova della Bactrocera oleae, comunemente definita mosca delle olive. Siamo ancora agli inizi e una valutazione completa ed esaustiva potrà essere compiuta solo verso la fine di novembre. Nonostante una partenza non entusiasmante, si prevede, però, una campagna olearia con elevate quantità produttive. Per quanto riguarda la qualità del nostro olio extra vergine d’oliva le previsioni sono più che positive visto che le cultivar più diffuse nella nostra zona l’olivastra e la cima di mola non sono ancora nel pieno della loro maturazione. Per quanto attiene i prezzi sia per la lavorazione sia per la vendita del prodotto, il mercato ha mantenuto sostanzialmente gli stessi valori della scorsa annata, meno ricca di quella che si prevede quest’anno. In conclusione citando un celebre cantante italiano “il meglio deve ancora venire!”. Buona campagna olearia a tutti. Giuseppe Salamida Franco Deramo Siete partiti in molti e tutti aggressivi nelle assemblee e, nelle dichiarazioni, anche sul giornale. Dopo il commissariamento tutto è finito, almeno pubblicamente, e, il Gruppo, pare, che non sia più tale. Cosa è successo? Azioni e iniziative sono state e vengono prese nelle sedi appropriate. L’Associazione dei Soci e dei Clienti della BCC di Alberobello e Sammichele di Bari, come ha avuto modo di dichiarare proprio a voi il Presidente Giuseppe A. Rotolo, sta responsabilmente svolgendo la sua azione, come riferito dopo l’incontro con i Commissari. Ulteriori sviluppi non potranno che registrarsi agli inizi del prossimo anno. Ai Commissari, le richieste condivise, sono state presentate. Ora siamo in attesa, nei tempi convenuti, di puntuali risposte. Vino rosso delle colline di Alberobello Dalla terra di Puglia, nel meraviglioso scenario dei trulli L’Imperatore frutto della fatica dei nostri contadini, è il simbolo dei valori autentici della nostra terra cantina e oleificio soc. cop. “pietro tauro” alberobello - ba - tel. 080/4321285 - 4321067 Via Cavour, 88 - E-mail: cantina.oleificio.tauro@virgilio.it Filatelia I Un record italiano: il primo francobollo di posta aerea l 16 maggio del 1917 venne emesso ufficialmente il primo francobollo di posta aerea del mondo. Il 25 cent espresso tipo floreale del 1901 appositamente soprastampato su tre righe dall’officina carte valori di Torino con la dicitura tipografica ”ESPERIMENTO POSTA AEREA/MAGGIO 1917/TORINO= ROMA+ROMA=TORINO” in 200.000 esemplari e venduto solamente a Torino ed a Roma con un limite di acquisto di massimo tre esemplari a persona. L’esperimento mirava a ridurre il tempo di viaggio della corrispondenza postale attraverso un mezzo veloce ed innovativo per l’epoca quale l’aereo. Il volo, affidato al lucano Mario De Bernardi doveva essere effettuato il giorno 19, ma a causa di avverse condizioni meteorologiche I Anno I - dicembre 2013 - numero 08 fu rimandato al giorno 22; decollato alle ore 11.20 dal campo della società costruttrice dell’aereo in Torino, arrivò a Roma Cento- celle dopo 4 ore e tre minuti coprendo una distanza di 530 km ad una velocità media di 160 km/h,alle ore 15.23. Il volo di ritorno venne effettuato il 27 maggio,ma a causa di dense e fitte nubi sull’Appennino il pilota fu costretto ad atterrare a Lavagna,ripartendo il giorno seguente alla volta di Torino,dove arrivò senza problemi. L’esperimento ebbe riscontri positivi poiché permise un risparmio di tempo rispetto al mezzo convenzionale su strada ferrata del trasporto delle corrispondenze tra Roma e Torino di ben 8 ore; tuttavia bisognerà attendere ben 9 anni perché veda la luce la prima serie di francobolli appositamente emessi per il servizio di posta aerea. Data la tiratura e la quantità di corrispondenza trasportata, sia il francobollo nuovo sia le cartoline viaggiate sono di facile reperibilità ed acquistabili con poche decine di euro. Claudio Riccardo Incerti Imminente annullo filatelico speciale l Circolo Filatelico Collezionistico dei Trulli che ho il piacere di presiedere ha organizzato, in occasione del decennale del gemellaggio tra le cittadine di Alberobello e Romentino (No), l’annullo postale speciale per il giorno 13 dicembre 2013. Il servizio postale temporaneo sarà presente presso l’Istituto Comprensivo “Morea-Tinelli”, scuola media in via Monte Grappa, 90, dalle ore 8,30 alle ore 13,00. È la seconda volta che un annullo filatelico viene organizzato all’interno di un plesso scolastico, dopo quello del 27 maggio nell’edificio scolastico di via Dante Alighieri che registrò un notevole successo. La scelta delle sedi scolastiche è dettata dall’idea di avvicinare al collezionismo gli alunni della scuola primaria e della media e gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario, al fine anche di promuovere passioni sicuramente più salutari di quelle “tecnologiche” (telefonini, computers, tablets, console, ... ). Durante l’evento del 13 dicembre prossimo, condiviso anche da Romentino e dal Gruppo Filatelico della città piemontese, potranno essere acquistate le cartoline con le immagini relative al gemellaggio e quelle, fino ad esaurimento, dei precendenti annulli. Nello stesso giorno sarà esposta la raccolta di francobolli tematici inerenti lo sport. Gianfranco Romanazzi 41 42 Sport Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Pista di ghiaccio fra i trulli Prima edizione nella capitale dei Trulli di una Pista di Pattinaggio C on il Patrocinio del Comune di Alberobello, Assessorato alla Cultura, Turismo, Spettacolo e sport l’Associazione “El Sol Latino” inaugura, il trenta novembre, la prima edizione “La pista di ghiaccio fra i trulli” ad Alberobello. Le feste natalizie rappresentano per antonomasia il momento dell’anno in cui ci si lascia volentieri trasportare dalla magia delle luci, dei canti, dei paesaggi innevati. La pista di ghiaccio non sarà solo l’unica attrazione, ma vi sarà anche un piccolo mercato di Natale, in cui sarà possibile passeggiare tra gli espositori che, da un lato offriranno al visitatore il meglio dell’hand-made locale, dall’altro delizieranno il palato con specialità enogastronomiche locali legate a questo magico periodo dell’anno. La manifestazione si svolgerà dal 1 Dicembre 2013 al 12 Gennaio 2014, con un calendario di 44 giorni durante i quali ci sarà D animazione, spettacoli musicali, eventi gastronomici e attrazioni per i più piccini. Grazie alla collaborazione dell’Associazione Punteruolo Rosso la “Pista di ghiaccio fra i trulli” farà da palcoscenico per eventi caratteristici legati ai giorni più importanti delle feste come il giorno dell’Immacolata, di S. Lucia, Natale e la Befana. Non mancheranno sorprese ed eventi estemporanei. È la prima volta che Alberobello ospita una manifestazione così lunga. Piazzale Indipendenza si vestirà del tipico stile natalizio grazie alle tradizionali ca- sette in legno e profumerà delle delizie enogastronomiche del territorio alberobellese. La struttura sarà valorizzata da un allestimento ispirato ai tipici mercatini di Natale di tutto il mondo, a fare da cornice e creare calore ci saranno installazioni luminose e un grande albero di natale. Un’opportunità unica: uno spazio aperto ai giovani, ai bambini, agli adulti, agli anziani per una passeggiata fra i trulli, l’idea per l’ultimo regalo, una piacevole pattinata sul ghiaccio, qualche leccornia natalizia e un buon vino caldo. Sotto il tema unico del divertimento, della valorizzazione delle attrazioni per il nostro territorio e della promozione delle eccellenze della nostra terra, Alberobello si accenderà di una nuova luce. Un evento unico che vedrà protagonista la valorizzazione delle risorse territoriali. Per aggiornamenti e approfondimenti seguite la nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/PistadiGhiacciofraiTrulli Running Alberobello corre in Italia... e all’Estero opo le audaci esperienze stagionali, che hanno visto la Running Alberobello organizzare, con grande successo di atleti e di pubblico, la gara del Corripuglia e partecipare a diverse competizioni nazionali ed internazionali. Per domenica 17 novembre è prevista la partecipazione alla maratona di Torino, un percorso interamente cittadino, con partenza da piazza San Carlo ed arrivo a Piazza Castello, di grande interesse turistico, che vedrà gli atleti attraversare i luoghi più importanti della città piemontese. La società alberobellese si presenterà ai nastri di partenza con una ventina di atleti. Alla cordata dei trulli si unirà il gruppo degli “Amici Amatori” di Putignano. Per la giovane società podistica è stata un’annata di significativi successi. I suoi tesserati, infatti, hanno partecipato in massa a tutte le gare stagionali del Corripuglia ed a quelle competizioni regionali organizzate dalle altre cittadine pugliesi, al di fuori del circuito ufficiale. Molti di loro si sono affacciati su scenari internazionali di grande rilevanza agonistica, prendendo parte alle maratone di Milano, Roma, Berlino, Venezia, Stoccolma e New York, ultime in ordine di tempo la maratona di Firenze e le mezze maratone di Bari e Roma. Nonostante la giovane età e la giustificata inesperienza, non sono mancati i risultati positivi, rastrellando premi e riconoscimenti in quasi tutte le competizioni alle quali hanno partecipato 17 Novembre 2013 - Torino MOMENTI DI GLORIA Sport Anno I - dicembre 2013 - numero 08 a cura di Emanuela Miraglia È Basket: inizio l’8 dicembre tutto pronto per l’esordio del Basket Alberobello al campionato di Prima Divisione. Per il momento è stato resa nota solo la data d’inizio della nuova stagione, al via l’8 dicembre, mentre il calendario e i gironi saranno comunicati in questi giorni. Tante le conferme nel roster alberobellese a partire dal coach, Donato Palmisano. Una strutturazione molto simile a quella dell’anno passato con i veterani Domenico Masciulli, Pierluca Tagliente, Alessio Proietto, Zefferino Palamà, Mauro Comes, Francesco Lisi, Davide Colucci, Michelangelo Convertino, Michele Volpe, Michele Accettura, Francesco Savoia e l’inserimento dei due nuovi acqui- È sti, Domenico Centrone e Giuseppe Mileti. Chiari gli obiettivi della dirigenza che riparte con l’intenzione di riscattare e migliorare i risultati dello scorso campionato. Il Basket Alberobello viene da una stagione, quella 2012/13, chiusa al quarto posto, merito di un gruppo che ha saputo giocare una buona pallacanestro. “In questa stagione – spiega Angelo Mariano, presidente del Basket Alberobello – puntiamo a migliorare il quarto posto dello scorso anno. Il nostro obiettivo sono i play-off e, perché no, tentare il salto di qualità in Promozione. I ragazzi hanno iniziato la preparazione ad ottobre e sono molto motivati e pronti per il primo impegno stagionale e per affrontare questa stagione”. Un gruppo unito e un campionato su cui non è possibile azzardare pronostici. Si vocifera che, probabilmente, le squadre da affrontare potrebbero essere Mola, Altamura, Gravina, Noicattaro, Polignano, Don Bosco Bari, ma si aspetta l’ufficializzazione dei gironi prima di fare previsioni. E, mentre la prima squadra, prepara l’esordio, continuano gli allenamenti del settore giovanile del Minibasket. Giovani cestisti, suddivisi per fasce d’età e allenati da Antonio Spano e Mauro Comes, sono impegnati nei vari campionati giovanili con l’obiettivo di crescere e migliorare per far parte, in futuro, della prima squadra. Momento positivo per il Real Alberobello un momento positivo per il Real Alberobello che, dopo undici giornate, ha raggiunto quota 15 punti in classifica. Nelle ultime cinque partite la squadra allenata da Antonio Caroli ha messo in cassaforte 7 punti, frutto di due vittorie casalinghe consecutive con l’A.S.D. Real Gioia e l’Avetrana e un pareggio esterno con l’A.S.D. Galatone. Due, invece, le sconfitte in trasferta che hanno fermato la corsa dei gialloverdi, una con il Tricase e l’ultima con il San Vito. Una piccola defaillance che non ha minato l’entusiasmo del gruppo. “Sono molto soddisfatto dei risultati che la squadra sta ottenendo – commenta Caroli, tecnico gialloverde. – Nelle prime partite siamo stati sfortunati e penalizzati. Abbiamo pagato l’assenza di giocatori importanti e con esperienza, fermati da provvedimenti disciplinari. Fortunatamente, scontate le squalifiche e con la rosa di nuovo al completo, ci siamo riscattati e siamo tornati a vincere. È stato un inizio difficile, ma sono felice di come la squadra ha reagito, affrontato e superato con determinazione e coraggio questo momento. È un gruppo unito che ogni domenica scende in capo con la voglia di far bene”. Un Real Alberobello che, nonostante tutto, sta disputando un buon campionato e sta facendo il pieno di risultati positivi, merito anche dei tifosi che sono tornate allo Scianni – Ruggieri a supportare la squadra. “Vedere, ma soprattutto sentire la presenza e dei nostri supporters è molto importante per la squaPROMOZIONI VALIDE FINO AL 20 DICEMBRE 2013 dra. Finalmente, dopo quattro anni che sono alla guida del Real Alberobello, mi sento gratificato e sono felice di ATTIVITA’ DI GRUPPO PROPOSTE constatare che la gente ci segue, è vicina ai ragazzi e li AEROSTEP ZUMBA / MACUMBA sostiene. Sentire il calore e il supporto dei nostri tifosi, TOTAL BODY FITBOXE soprattutto nelle partite in casa, è molto importante per PILATES BODYSPIN vincere. Queste sono per noi delle belle soddisfazioni e ci danno le motivazioni giuste per far sempre meglio”. Un NOVITA’ : Real Alberobello che affronta le partite con il giusto spirito MUAY THAY X RAGAZZI UNDER 18 & ADULTI e che, con l’arrivo di Giuseppe Brescia, ha una marcia in GINNASTICA ARTISTICA & RITMICA X BAMBINI più. Un giocatore con un passato eccellente nel Cervia IN OMAGGIO SERVIZIO SAUNA / BAGNO TURCO (squadra del reality “Campioni” in onda su Mediaset), in grado di mettere in difficoltà la retroguardia avversaria con SALA ATTREZZI le sue giocate. Un innesto di qualità che ha completato la 1 MESE = 35€ 45€ formazione gialloverde e che potrebbe rivelarsi decisivo 3 MESI = 90€ 120€ nella prossima gara con la capolista Novoli, in programma 6 MESI = 150€ 220€ il 1° dicembre. PRESSO “VILLAGGIO RAGGIO DÌ SOLE” CTR. VILLA CURRI, 5 ALBEROBELLO (BARI) INFO: 339/3005576 43 44 TempoLibero Anno I - dicembre 2013 - numero 08 Ragnatela di cristalli: la perfezione della natura! - di Alma Calabretta Riceve presso: Centro Psicopedagogico per la Ricerca e la Formazione all’Apprendimento/Cambiamento attivo Martina Franca (TA) Alessandra Carrieri Counselor Biosistemico carrierialessandra@tiscali.it - cell. 3332459561 Che cos’è il counseling? Vuoi cambiare situazioni legate ai tuoi vissuti? Hai bisogno di un aiuto che ti sostenga? Di un compagno di viaggio nell‘esplorazione di te stesso? Il counseling può ricoprire diversi ambiti relazionali: individuali, di gruppo, psico-pedagogici, aziendali, all’interno di strutture pubbliche o private. Primo incontro conoscitivo gratuito LaRicetta Anno I - dicembre 2013 - numero 08 T iz ia na Pag l i a r u lo Secondo la tradizione alberobellese una ricetta trascritta con descrizione a voce. Il calzone della vigilia dell’Immacolata Per quattro-sei persone Ingredienti: Farina tipo 0 gr. 500; mezzo cubetto di lievito di birra, sale q.b. e acqua tiepida per impastare; Lavare gr. 1000 di porri (spunzele) togliere la parte più dura e tagliare a rondelle, lavarle bene scrostando il terriccio. Olive nere snocciolate gr.150; pomodori o pelati uno/due o cinque pomodori ciliegino. Secondo il proprio piacimento: tre filetti di acciuga salata e sott’olio, facendolo sgocciolare; tagliuzzarla. Lavorazione: Impastare la farina e farla lievitare per un’ora circa; nel frattempo cuocere in una padella la cipolla con un filo d’olio extravergine d’oliva fino a quando si appassisce completamente e aggiungere i pomodori, le olive ed a piacere le acciughe. Una volta lievitata la pasta, stenderla e formare due dischi del diametro di circa venti-venticinque centimetri; porre il primo disco in una teglia con un filo d’olio extravergine d’oliva e stendere la cipolla cotta con tutti i suoi ingredienti. Prendere il secondo disco e coprire il ripieno chiudendo i bordi creando un cordone con la pasta del disco inferiore sovrapponendolo al disco superiore e premere con il pollice per tutta la circonferenza. Spargere tutta la superficie chiusa con un filo d’olio extravergine d’oliva e infornare con un forno già caldo a 200-220 gradi massimo una ventina di minuti circa ha secondo del forno a disposizione. Servire tagliata a quadretti Vini Un rosso di struttura, pieno ricco di frutto con un tannino presente ma ben equilibrato sorretto da un buon grado alcolico e una fresca acidità, capace di contrastare il deciso gusto della cipolla. Il TERRA LUCENTE NERO DI TROIA ALBEA è un rosso del 2012 da gradi 13% vol. dal bouquet floreale dominato da sentori di viola tipica di questo antichissimo vitigno. Servitelo in calici a tulipano anche a temperature un po’ più basse del solito 14/15 °C. Un delitto quasi perfetto con cena perfetta Q uando la cultura si sposa con la gastronomia. Una lodevole iniziativa di Donato Salamida, patron del ristorante L’Olmo Bello, il quale ha voluto regalare ai suoi clienti anche una particolare serata all’insegna del crimine. Per questo si è affidato al gruppo “The Bang Club” per organizzare una cena con delitto, inscenando la rappresentazione scenica “i misteri della clinica del Dr. Casa”. Per gli appassionati dei romanzi gialli è stata offerta l’opportunità di risolvere il mistero di un intricante episodio poliziesco gustando le pietanze della tradizione locale Gli ospiti, infatti, hanno fatto parte integrante del set; ad essi “è stato affidato” l’arduo compito di investigare, interrogare e risolvere il “giallo” scoprendone retroscena, assassino e movente. La rappresentazione, che prevedeva, appunto, momenti di recitazione, di degustazione e di ... indagine, si è conclusa con un premio finale al tavolo che ha scoperto il mistero. In particolare, ispirandosi alla più famosa collana romanzesca di Andrea Camilleri, i cinque attori, guidati da Raffaele De Leonardis, regista e attore anch’esso, hanno inscenato, con tanto di divertente satira, un delitto commesso in una clinica psichiatrica, con una prima parte dedicata agli interrogatori da parte del commissario Montalbazzo, impersonato dal De Leonardis, durante i quali ogni personaggio “confessava” la propria innocenza, ricorrendo ad alibi molto discutibili, ed una seconda, decisamente più interessante e divertente, con il coinvolgimento totale del pubblico che ha partecipato ben volentieri alla risoluzione del caso, dimostrando, per la verità, un ottimo senso investigativo, visto che la maggior parte di esso aveva individuato l’assassino. “La passione per i romanzi gialli – ha spiegato Donato Salamida – mi ha portato ad accettare ben volentieri la proposta di organizzare un evento che accomunasse la gastronomia e la suspense del crimine. Per questa ragione abbiamo deciso di riproporre l’iniziativa il 31 gennaio del prossimo anno”. Nella foto di Federica Mancini un momento della rappresentazione. 45 46 Cliccando Anno I - dicembre 2013 - numero 08 a cura di Luca e Pasquale Marco E L’albero di Natale con le bottiglie di plastica: 5 idee con il riciclo creativo cco 5 facili idee con il riciclo creativo delle bottiglie di plastica per ottenere un bellissimo albero di Natale originale Le bottiglie di plastica si prestano a essere l’elemento principale per tanti lavoretti di riciclo creativo. In effetti, anche il Natale si presta a essere l’occasione festiva in cui mettere a punto i nostri progetti di riciclo. Da qualche anno le bottiglie di plastica ispirano artisti e artigiani e abbiamo avuto per gli anni scorsi molte installazioni in vari comuni e città europee che appunto prendevano come materiale base per l’albero di Natale cittadino proprio le bottiglie di plastica. Il perché è presto detto, non solo sono economiche perché essendo rifiuto sono semplicemente da raccogliere, ma portano anche un messaggio molto potente di come il rifiuto possa rinascere a seconda dignitosa vita sopratutto durante una festività che vuole sia la semplicità e a sobrietà a essere al centro delle nostre attenzioni. In effetti, ciò che conta è raccogliere un discreto quantitativo di bottiglie di plastica e in questo i commercianti della zona potrebbero esserci di aiuto. Coinvolgere i gestori di bar e ristoranti può essere l’occasione per spiegare che l’acqua in bottiglia di plastica è inquinante perché sia il suo trasporto sia i contenitori costano in termini di emissioni di CO2 molto care all’ambiente. Dunque da questa indovinata combinazione ecco nascere 5 progetti per un albero di Natale originale, facile da fare, fai da te, che usa le bottiglie di plastica come elemento base del riciclo creativo. I Fotovoltaico da balcone: con Pyppy l’energia solare è chiavi in mano l fotovoltaico per balconi, terrazzi e giardini è dotato di ruote e non richiede né autorizzazioni, né allaccio alla rete elettrica Per chi non ha la possibilità di mettere il fotovoltaico sul tetto, ma vuole avere la possibilità di risparmiare sul consumo di energia elettrica arriva sul mercato italiano il primo impianto fotovoltaico da balcone. Pratico, grande come un carrello portavivande e dotato di ruote, Pyppy - Energy for all è un innovativo strumento che consente a chi non può installare un impianto fisso a tetto, di sfruttare l’energia naturale del sole e, quindi, abbattere le emissioni di anidride carbonica e i costi dell’energia elettrica. L’impianto è stand-alone quindi non necessita di autorizzazioni o allaccio alla rete elettrica, grazie alle sue ruote può essere spostato facilmente su balconi, terrazzi e giardini e alimentare tutti gli elettrodomestici di uso comune come lampadine, televisori, frigoriferi o computer. Il suo sistema ingegnerizzato può essere potenziato a seconda delle necessità ed è disponibile in due versioni: quella da 1200 W/h e quella da 2400 W/h. L’energia solare viene e convertita in elettrica dalle celle fotovoltaiche e viene immessa nel regolatore di carica che si occupa di fornire un’uscita stabilizzata per la batteria di accumulo, garantendo così una certa continuità di output all’impianto. Grazie all’inverter incorporato possono essere alimentate apparecchiature a 230 V. Pensiamo che il nostro sistema sia la soluzione più adatta per chi vuole risparmiare e tutelare l’ambiente. Grazie alle sue peculiarità è un prodotto che viene incontro alle esigenze di chi fino ad ora non ha potuto dotarsi di un impianto fotovoltaico fisso. Abbiamo pensato a tutto, dal punto di vista tecnico attraverso la sua certificazione, a quello ergonomico e di design per renderlo semplice da trasportare e bello da vedere, spiega Antonio Fischetto, responsabile di Ri-Ambientando. Per informazioni è possibile visitare il sito di Ri-Ambientando o contattare il numero verde 800.146629 Foto | Ri-Ambientando LA SOCIETÀ LE POLIZZE I CONTATTI Conad Servizi Assicurativi nasce per proporre ai Clienti Conad le soluzioni assicurative che consentano loro di tutelarsi al meglio. I Maestri nella Convenienza CONAD hanno pensato per i propri Clienti un Servizio Assicurativo di qualità e conveniente dedicato. Conad Servizi Assicurativi srl, broker delle Cooperative Nordiconad e Conad Adriatico, per qualsiasi richiesta e/o informazione. Punto vendita: Viale L. Einaudi, 65 - Alberobello Via Trieste e Trento, 49 Alberobello di Palmisano Francesco & C.Snc Via Vittime del fascismo, 12 Alberobello associazione Alberobellese w w w. a s s o c i a z i o n e a l b e r o b e l l e s e c o m m e r c i o. i t L.&G. Srl - Via M. Viterbo, 5 Alberobello Via Ammiraglio Millo - Alberobello di Aquilino Donato, I^ trav. Barsenta, 2 Alberobello
Similar documents
Tesi di Laurea
volta ad arginare abusi e degenerazioni della classe dirigente.3 Questo lavoro cerca di mettere in luce la dinamica evolutiva mediante la quale, il feudo «arboris belli», soggetto alla plurisecolar...
More information- La Festa
culturali, religiose e sociali sia dalle credenze propiziatorie di un fervente e instancabile popolo di contadini. La venerazione per i Santi anàrgiri si è rinsaldata sempre di piu nel corso di que...
More information