in Istria e Quarnero

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in Istria e Quarnero
Cultura e Arte
 Musica e svago
 Sport e natura
 Spiagge e montagne
 Informazioni ed eventi

Vacanze
in Istria e Quarnero
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mare, lontano dal caos della città
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la vostra famiglia
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sotterranee.
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• la possibilità di affitto di casette mobili,
in grado di offrire un maggiore comfort
anche all’ospite più esigente
Sommario
6-7 Carta stradale dell’Istria e del Quarnero
Dal Quarnero
Musei uniti, una sinergia culturale
Mattuglie, ideale per gli amanti della
natrua e della cucina locale
12-13 Riviera liburnica... da vivere
14-15 Per Abbazia un ritorno al passato
16-17 Luogo che vai, spiaggia che trovi
18-19 Castua, tra natura e blues
20 Besca, il tesoro nascosto di Veglia
22-23 Tutto inizia con... Omišalj e Njivice
24 Un isolotto nel cuore dell’isola
29 Tramontana fuori dal... mondo
30-31 Monte Maggiore, una fuga dall’afa
32-33 Fiume, i souvenir diventano... indelebili
34-35 Le strade del Terrano rosé sono
veramente... infinite
38 Una bellezza radicata nella storia
8-9 11 Istria magica
40 you want»
44 Medolino, di giorno e di notte...
45 Vacanza nel segno della tradizione
46-47 Tutte le strade portano a... Rovigno
48-49 Parenzo, una vera perla di storia,
cultura e bellezza
50 Orsera, scolpita nella pietra
51 Valle, unica e inconfondibile
52 Torre e Abrega, da «satelliti» a «pianeti»
53 Portole, più quieta del Quieto
54 Montona, una scalinata verso il cielo
55 Grisignana, un’arte
56-57 Cittanova, tra passato e presente
58-59 Umago, vigneti, sport e divertimento
60-61 Buie, il paradiso del vino
Altre informazioni
63-65 Orari dei principali traghetti
Mondo verde
Istria da vivere a pieni polmoni
Vacanze
in Istria e Quarnero 42-43 Pola, un’estate all’insegna del «Whatever
AGOSTO 2014
Redattore responsabile:
Ivo Vidotto
Collaboratori: Luka Kik, Rafael Rameša, Ivana Precetti, Helena
Labus Bačić, Patrizia Lalić, Viviana Ban, Viviana Car, Monica
Kajin Benussi, Moreno Vrancich, Daria Deghenghi
66-67 Un’esplosione floreale
Art director: Dean Černeka
Redattore grafico-tecnico: Sanjin Mačar
Ufficio marketing:
Nirvana Beltrame Ferletta (Caposettore),
Marina Juričić, Iva Superina
Fotografie: Ivor Hreljanović, Ivo Vidotto, Lucio Vidotto, Goran
Žiković, Željko Jerneić, Enti per il turismo, Shutterstock, Photonet.hr
E per saperne di più e tenerti sempre aggiornato
visita il nostro sito: www.bellacroazia.it
Foto copertina: Željko Jerneić
Stampa: GZH – Zagabria, Croazia
Editore: EDIT Ente giornalistico editoriale
Fiume - Rijeka, Croazia
www.edit.hr
e-mail: marketing@edit.hr
tel: +385 51 672 146, +385 51 228 764
L’Istria
6
Il Quarnero
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Il Quarnero
Il Quarnero
Interessante iniziativa di Regione e Città, in accordo con gli enti per il turismo
Musei uniti,
una sinergia culturale
A
8
ndar per musei in agosto.
Sembra lo slogan di un’agenzia di viaggi ma, negli
ultimi anni, è diventata
una delle usanze preferite sia dai visitatori stranieri che dagli stessi abitanti
locali. Con la bella stagione e la pausa
estiva, infatti, sono molte le persone
che trovano finalmente il tempo per
visitare i musei civici. L’idea si fa ancor
più interessante da quando esiste la
possibilità di acquistare un biglietto
unico per più musei a prezzi davvero
popolari.
Questa opportunità viene offerta
dal nuovo progetto promosso congiuntamente dalla Regione litoraneomontana e dalla Città di Fiume, con
l’appoggio degli Enti turistici, che
assieme agli enti museali locali, hanno
dato vita quest’estate a una nuova
sinergia culturale per promuovere
assieme l’identità e il patrimonio
culturale del territorio.
Si chiama “Musei uniti” e offre
l’opportunità di visitare in breve tempo
quattro musei e tre mostre permanenti. Vi partecipano il Museo civico, il
Museo di arte moderna e contemporanea, il Museo di storia naturale (con
la mostra permanente dislocata nella
sede di Brod na Kupi, nella regione
montana del Gorski kotar) e il Museo
di storia della marineria e del litorale
croato, con le esposizioni permanenti
allestite nelle sedi di Castua e Dobrinj,
sull’isola di Veglia.
Questa nuova “sinergia museale” si
realizza attraverso l’organizzazione di
mostre congiunte, date concordate per
l’inaugurazione di nuove esposizioni
e sondaggi tra i visitatori riguardo ai
contenuti appena visionati. Uno tra i
migliori vantaggi offerti da questo nuovo
progetto sono certamente gli orari di la-
voro quasi unificati, ossia dalle ore 9 alle
20 nei giorni feriali. Nei fine settimana,
invece, il Museo di storia della marineria e del litorale croato seguirà l’orario
di apertura dalle 16 alle 20, mentre il
Museo civico la domenica resterà aperto
dalle 10 alle 15. Per quanto concerne,
invece, le esposizioni in sedi dislocate, è
possibile visionare quella allestita a Brod
ma Kupi da martedì a venerdì dalle 9
alle 19 e nei weekend dalle 10 alle 18,
a Dobrinj ogni giorno dalle 9 alle 13
e dalle 18 alle 22, mentre la mostra di
Castua rimane aperta ai visitatori da
mercoledì a domenica (17-21).
Il Museo di arte moderna e contemporanea è stato fondato nel 1948 e negli
anni è diventato una delle più prestigiose istituzioni nazionali nel campo delle
arti visive. Custodisce una collezione di
oltre 8mila reperti che coprono il periodo dal XIX secolo a oggi. Le mostre
presentate nel mese di agosto sono la
“Via lattea” di Jiři Kovanda, “Struggling
cities: progetti urbanistici giapponesi
degli anni ‘60” e “Ying Yang”.
Il Museo della storia della marineria e del litorale croato, situato nel
suggestivo palazzo del Governo, offre
ai suoi ospiti alcune mostre permanenti che faranno fare a ogni visitatore
un tuffo nella Fiume di una volta,
caratterizzata da tanti cambiamenti
storici e culturali. Inoltre, fino al 31
dicembre 2014 è allestita la mostra
“Marineria fiumana del XX secolo”.
Le sedi dislocate offrono invece esposizioni a carattere locale. A Dobrinj è
possibile vedere la mostra etnografica
dell’isola di Veglia, mentre raggiungendo la sede di Castua si potrà
prender visione di come si viveva una
nell’antico borgo medievale arroccato
sul colle sopra Abbazia.
Fino alla fine di agosto, nella sede
del Museo civico si potrà prendere visione della mostra fotografica di Branimir Karanović, mentre per visitare il
Museo di storia naturale, il più antico
ente museale del capoluogo quarnerino, si dovrà attendere ferragosto,
perché fino ad allora gli adetti saranno
impegnati nell’allestimento della
nuova mostra permanente “Il grande
blu”. Istituito nel lontano 1876, il
museo oggi custodisce oltre 90mila
reperti del patrimonio naturale locale.
Passeggiando al suo interno possibile apprendere sulla storia geologica
dell’Adriatico, sugli insetti, uccelli e
mammiferi, ma anche visitare il bellissimo parco botanico. A partire dal
15 agosto e fino alla fine di settembre
sarà possibile inoltre vedere la mostra
“Coralli, decorazioni marine”, mentre
“Nel fondale marino del Quarnero”
è allestita in questi giorni nell’antica
pescheria dei Mercati cittadini.
Il prezzo del biglietto per “Musei
uniti” è di 10 kune per bambini,
studenti e pensionati e 30 kune per
gli adulti. Gli organizzatori hanno
previsto pure un “biglietto familiare”
che può essere acquistato al prezzo di
50 kune.
9
Il Quarnero
A due soli chilometri da Abbazia, un’ oasi di tranquillità
Mattuglie, ideale per gli amanti
della natura e della cucina locale
M
attuglie (Matulji) è
una località idilliaca
situata tra il Quarnero e l’entroterra.
In quest’angolo tranquillo potete
rilassarvi facendo un giro in mountain
bike oppure partecipando a una delle
svariate gite ciclistiche, come pure
arrampicarvi sui pendii di Lisina e del
Monte Maggiore o semplicemente
fare una passeggiata nei dintorni di
Mattuglie, immersi nella natura.
La distanza di soli due chilometri
da Abbazia, il capoluogo della riviera
liburnica, offre l’opportunità di godere
del mare e del sole nei mesi estivi, ma
anche dell’aria pura che concilia il sonno. D’estate si tengono le “Serate estive di Mattuglie” durante le quali si può
ascoltare della buona musica, arricchita
da rappresentazioni e spettacoli vari.
Un altro appuntamento musicale da
non perdere è il Kastav Blues Festival,
che il due agosto farà tappa anche a
Mattuglie, in piazza Maresciallo Tito,
dove si esibirà il complesso sloveno
Fake Orchestra, che unisce la musica
tradizionale slovena ai ritmi blues,
soul, afrobeat, funk e jazz.
A Mattuglie esistono due percorsi
ciclistici, Lisina e Lužina, che attraversano diversi paesini appartenenti
a questo Comune, tra cui Rukavac,
Mihotići, Jušići e Mučići . Per i
visitatori esiste la possibilità di venir
accompaganti dalle guide locali, che,
oltre ai sentieri, conoscono molto bene
la storia e le tradizioni dell’area. Gli
amanti delle escursioni, invece, possono optare tra due sentieri, San Luca e
San Michele, dai quali si può godere
in diversi punti di una vista mozzafiato
sul golfo quarnerino.
Una delle maggiori attrazioni
naturali è sicuramente il parco-foresta
di Lisina, meta ideale per gli escursionisti, gli amanti della natura e i
cacciatori. La foresta è caratterizzata
dalla presenza di formazioni vegetali
di elevato valore naturalistico. All’interno del complesso troviamo pure un
rifugio di montagna.
A Mattuglie è possibile alloggiare
in strutture private e appartamenti
di tutte le categorie in un’atmosfera
cordiale e accogliente. Da gustare
assolutamente le specialità di questa
zona, preparate nel suggestivo ambiente casereccio di numerosi ristoranti e
trattorie.
11
Il Quarnero
Il Quarnero
Una passeggiata virtuale per il Lungomare abbaziano (e anche oltre...)
Riviera liburnica... da vivere
N
on solo Abbazia! Anche
se la Perla del Quarnero,
come viene chiamata, è
senza dubbio la località
più rinomata, ci sono tanti altri posti
che meritano di essere visitati e ognuno
di essi ha qualcosa da offrire. La storia
turistica di Abbazia è iniziata la bellezza di 170 anni fa, con la costruzione
della bellissima Villa Angiolina. In
poco tempo divenne una località d’élite,
frequentata dai personaggi più in vista
della società europea dell’epoca. Re e
imperatori, principi e principesse, duchi
12
e duchesse, poeti e compositori, pittori
e musicisti, attori e ballerine... Basta
fare alcuni nomi per capire quanto
Abbazia, e tutta la Riviera liburnica,
contassero nella seconda metà del XIX
secolo e fino allo scoppio della II guerra
mondiale. Dal bano croato Josip Jelačić
a Federico II Augusto, re di Sassonia,
dall’arciduca austriaco Ferdinando
Massimiliano, all’erede al trono d’Austria Rodolfo D’Asburgo, ma anche
Maria Anna, moglie dell’ex imperatore
austriaco Ferdinando I, che aveva abdicato e Maria Antonietta, granduchessa
di Toscana. Tra gli ospiti del Quarnero
figurano pure Francesco Giuseppe I,
imperatore e re austriaco e l’imperatore
tedesco Guglielmo II, Carlo I, re di
Romania e Georgios, re di Grecia e
Oscar II, re di Svezia e Norvegia, Edoardo VIII, re d’Inghilterra, ma anche
Vittorio Emanuele III, re d’Italia, che
nel 1924 si fece una vacanza nella villa
Amalia e Umberto Di Savoia, erede al
trono d’Italia, che nel 1933 soggiornò
in villa Amalia ad Abbazia con tutta la
famiglia. A causa del numeroso seguito,
alla palazzina fu aggiunto ancora un
piano e divenne residenza estiva della
famiglia reale italiana. Umberto vi
soggiornò anche nell’agosto 1938.
Ad Abbazia e sulla Riviera soggiornarono anche lo scrittore russo
Anton Pavlovič Čehov e il compositore
austriaco Gustav Mahler, la ballerina
americana Isadora Duncan e lo scrittore irlandese James Joyce, il violinista
ceco Jan Kubelik e il compositore italiano Pietro Mascagni, lo scrittore premio
Nobel per la letteratura Ivo Andrić e il
pittore italiano Giorgio De Chirico, lo
scrittore croato Miroslav Krleža e l’attrice francese Simone Signoret, l’attore
francese Yves Montand e il campione
mondiale di pugilato Primo Carnera.
Era la Vienna imperiale che si affacciava sul mare. Tempi che furono, dirà
qualcuno, ma Abbazia e tutta la Riviera
si stanno impegnando per riacquistare il
prestigio di una volta. Lasciamo, quindi,
per un attimo Abbazia e “visitiamo” un
po’ le altre località costiere.
Incamminandoci verso est, il
bellissimo lungomare abbaziano ci
porta fino a Volosca, un piccolo abitato
a terrazza che s’innalza su un porticciolo pittoresco, nominato per la prima
volta nel 1543. Su di esso si ergono
i due campanili della chiesa barocca.
In questa cittadina dalle calli strette e
dalle innumerevoli volte, l’architettura
popolare tipica di quest’area si mescola
con quella delle case più lussuose delle
famiglie di vecchi capitani e armatori.
La cittadina è frequentata in massa
dagli appassionati di windsurf che
sfruttano i venti che soffiano quasi incessantemente nel corso dell’anno nella
vicina baia di Preluca.
Per Volosca possiamo dire che
è il punto d’inizio (o la fine...) del
lungomare Francesco Giuseppe I, una
passeggiata di circa dodici chilometri
inaugurata proprio in occasione di una
visita dell’imperatore, che collega Volosca e Laurana, passando per Abbazia,
Icici e Ica.
A Volosca nacquero Andrija
Štanger, sindaco di Abbazia dal
1895 al 1918 e Andrija Mohorovičić,
geologo, meteorologo e sismologo, che
diede un importante contributo allo
studio dei terremoti, individuando
particolari arrivi di onde sismiche che
potevano essere spiegati solo con un
brusco aumento di densità a una profondità di una quarantina di chilometri. Questa sua scoperta prese il nome
di Discontinuità di Mohorovičić. In
questo piccolo paese nacquero anche
Pier Gabriele Goidanich, linguista
ed erudito italiano, accademico della
Crusca e dei Lincei nonché Senatore
del Regno d’Italia e il poeta Rikard
Katalinić Jeretov.
Se da Abbazia volete andare nella
direzione opposta, arriverete a Icici
(Ičići), una volta piccolo borgo di pescatori all’ombra, per così dire, del Monte
Maggiore (1410 m), oggi uno dei porti
turistici più imponenti dell’Adriatico. Accanto ad essa sorge Ika dove,
seguendo l’esempio di Abbazia, già nel
1911 vennero costruiti due moderni
alberghi. L’esempio turistico della Perla
del Quarnero venne seguito anche da
Laurana, in passato residenza di patrizi
romani, poi cittadina medievale, circondata da mura e immersa nei boschi di
lauro, castagni e pini. È proprio grazie
al lauro che la cittadina porta il nome
più... profumato dell’Adriatico.
Proseguendo per il Lungomare
arriverete a Medea (Medveja), conosciuta, tra l’altro, per la sua meravigliosa spiaggia ghiaiosa. Da una parte
è delimitata dal Castello, che si erge
sul promontorio sommerso dal verde,
la cui romantica torre domina il bosco
e il mare, dall’altra da villa Susmel,
anch’essa situata su un promontorio.
Secondo la leggenda, sui ciottoli di
questa spiaggia pose piede la maga
Medea, nipote della maga Circe e
come essa era dotata di poteri magici.
Era anche sorella di Apsyrtos, morto
per mano degli Argonauti. Spinta dai
rimorsi, perché coinvolta nell’omicidio
del fratello, Medea si confinò in esilio
ed è forse per questo che oggi la località porta il suo nome. La leggenda dice
anche che i ruscelli sotterranei che in
questo punto della costa si riversano
nel mare, sono le lacrime di Medea per
il fratello morto.
In quanto a spiagge, la vicina località
di Draga di Moschiena, o Val Santamarina (Mošćenička Draga), non ha
nulla da invidiare a Medea. Anzi, Sipar
è probabilmente la spiaggia più bella di
tutta la Riviera liburnica. Beh, stavolta
ci fermiamo qui...
13
Il Quarnero
Eventi
1 agosto (ore 21)
Mauro Staraj & La
Banda, Premium
Hotel Kvarner
2 agosto Opatija
Summer Fight Night,
spiaggia Slatina
3 agosto (ore 20)
concerto estivo
dell’Orchestra da
camera di Abbazia,
piccola scena estiva
7 agosto (ore
21) Martina
Majerle - Passione
Mediterranea,
concerto, terrazza
dell’albergo Milenij
8 agosto (ore 21)
Brasil Fashion Show,
performance musicale
e d’intrattenimento,
Remisens Premium
Hotel Kvarner
8 agosto (ore 21)
Bajaga & Instruktori,
concerto, scena estiva
9 agosto (ore 20:30)
Summer in Adria International Music
Festival, spiaggia di
Slatina
14 agosto (ore 21)
Marko Tolja, concerto,
Scena estiva
14 agosto (ore 21)
Abbazia Abba Revival,
concerto, terrazza
dell’albergo Milenij
14
La «Perla del Quarnero»
celebra i 170 anni di turismo
Per Abbazia
un ritorno
al passato
A
bbazia, detta per la sua bellezza la Perla del Quarnero,
festeggia quest’anno 170
anni di turismo e tutto da
essa traspira un’atmosfera particolare
legata a questo anniversario così importante, che segnò poi l’inizio dell’attività
turistica in tutta la Croazia. I festeggiamenti sono iniziati a Capodanno, con
tutta una serie di eventi e raggiungeranno il loro culmine nel corso dell’estate,
in piena stagione turistica, quando nel
capoluogo liburnico arrivano ospiti da
tutto il mondo. La storia racconta che fu
un fiumano a dare l’avvio alla trasformazione del borgo: nel 1844 Iginio
Scarpa, personaggio di grande rilievo
di Fiume, costruì Villa Angiolina, una
casa di villeggiatura nei pressi dell’abbazia benedettina di San Giacomo, la
cui edificazione e il passaggio in mano
all’amministrazione degli Asburgo
segnarono a loro volta l’inizio dello
sviluppo della cittadina. Quella villa immersa nel meraviglioso parco circostante
cambiò per sempre la storia del luogo.
In poco tempo, la residenza divenne
un centro importantissimo della vita
sociale. L’elegante cittadina della riviera
quarnerina si presenta oggi come una
dama di quel periodo, con edifici neoclassici che ospitano alberghi e splendide
residenze, parchi dalla lussureggiante
vegetazione mediterranea e una lunghissima passeggiata (il Lungomare) che
costeggia il mare per ben 12 chilometri e
che nel 2011 ha festeggiato i suoi primi
cent’anni.
L’area era abitata fin dall’antichità,
quando vi si insediarono i Liburni (IX
Il Quarnero
secolo a. C.), popolo di abili navigatori
e costruttori di navi veloci, con le quali
raggiungevano le coste dell’Africa settentrionale e dell’Asia Minore. Non vi
fu un grande progresso fino appunto alla
costruzione dell’abbazia di San Giacomo, presente tutt’oggi. Da allora nulla fu
più lo stesso per Abbazia, che oggi tende
a tornare agli antichi fasti e a diventare
nuovamente una destinazione d’élite. Il
27 marzo 1884 venne inaugurato l’albergo “Quarnero“ (oggi “Kvarner”) e un
anno dopo il “Kronprinzessin Stephanie” (oggi “Imperial”), seguiti dall’hotel
“Palace”, da “Villa Amalia” e da tutta
una serie di piccoli o grandi alberghi,
pensioni, residenze estive, ville, padiglioni, stabilimenti balneari, il lungomare, il
sentiero attraverso il bosco… Insomma,
Abbazia cambiò radicalmente. Le sue
ville e i suoi alberghi sono di eccezionale
valore architettonico. Nel XIX e la prima
metà del XX secolo era nota, accanto a
Nizza, Cannes, Biarritz e Karlovy Vary,
come uno dei più importanti e mondani
centri di cura termali d’Europa. Fu
l’avvio del turismo sanitario.
È bagnata da un mare cristallino e
alle sue spalle si innalza il Monte Maggiore (a 15 minuti di macchina), con le
sue foreste e sentieri montani. Il clima
mite rende la Perla del Quarnero luogo
prediletto di villeggiatura non soltanto
nei caldi mesi estivi, ma anche d’inverno. È inoltre un luogo ricco di eventi
culturali e di intrattenimento, specialità
culinarie uniche e negli ultimi anni offre
anche un’ampia gamma di trattamenti
benessere e di bellezza (conosciuti e
apprezzati i suoi centri wellness) per una
vacanza in tutto relax.
Quest’anno è particolarmente ricca
l’offerta culturale (soprattutto concertistica) proposta dal Festival Opatija con
rappresentazioni presso la Scena estiva
(Ljetna pozornica), una struttura che
fu inaugurata nel 1931, in zona Lido
(la famosa spiaggia abbaziana), con una
rappresentazione dell’Aida di Giuseppe
Verdi, alla quale parteciparono illustri
nomi della scena lirica dell’epoca. A quei
tempi si estendeva su 1.000 metri quadrati e poteva ospitare fino a 6.000 spettatori. Nel 1957 cambiò aspetto e venne
trasferita nell’area attuale, tra il verde del
secolare parco di Villa Angiolina.
Dopo un luglio pienissimo dal punto
di vista degli eventi, agosto non sarà da
meno e sarà all’insegna di musicisti di
queste terre: l’8 sarà la volta di Bajaga e
dei suoi Instruktori, il 14 del fiumano
Marko Tolja, cantante swing, il 23 della
mitica Josipa Lisac e il 30 del cantautore
spalatino Gibonni che con tre ospiti
speciali chiuderà l’estate culturale abbaziana. Spettacoli da non perdere che vi
consigliamo con immenso piacere!
Curiosità
Abbazia è stata per diverso tempo
sede di importanti gare motociclistiche che si svolgevano nel vicino
circuito di Preluca. In particolare,
quest’ultimo ha ospitato il Gran
premio di motociclismo di Jugoslavia
tra il 1969 e il 1977.
Il 24 e 25 maggio 1939, nella
Eventi
Perla del Quarnero si disputarono i
Campionati italiani di scherma nella
specialità della sciabola. Vinse il
maggiore Renato Anselmi dopo uno
spareggio con il palermitano Emilio
Salafia.
Il 1º giungo 1940, invece, ad
Abbazia ci fu l’arrivo della 14ª tappa
del Giro d’Italia, la Treviso-Abbazia
di 215 chilometri, che fu vinta da
Glauco Servadei, mentre la maglia
rosa fu indossata da Fausto Coppi,
che quell’anno avrebbe vinto il suo
primo Giro d’Italia alla sua prima
partecipazione. La carovana del Giro
ripartì il giorno dopo da Abbazia
per raggiungere Trieste dopo 179
chilometri.
Abbazia è gemellata con Balatonfüred, città della provincia di
Veszprém in Ungheria, situata sulla
costa settentrionale del lago Balaton,
con i comuni italiani di Carmagnola
e Castel San Pietro Terme e la slovena Villa del Nevoso (Ilirska Bistrica).
Il santo patrono della città è San
Giacomo, festeggiato il 25 luglio.
15-25 agosto Festival
estivo di bridge,
albergo “4 opatijska
cvijeta”
15 agosto (ore 21)
Natali Dizdar Jazz & Evergreen,
concerto, Remisens
Premium Hotel
Kvarner
21 agosto (ore 21)
Putokazi - World
Music, concerto,
terrazza dell’albergo
Milenij
25-30 agosto
50º Torneo
internazionale di
tennis per veterani
(ITF)
27-30 agosto 12.
Liburnia Film
Festival, Icici
28-31 agosto
Liburnicon –
Festival della
fantascienza, località
varie
30 agosto (ore 21)
Gibonni e ospiti,
concerto, Scena
estiva
30-31 agosto
Mandrać – Mostra
internazionale di
pittura, Volosca
15
Voglia di mare
Luogo che vai, spiaggia che trovi
Fare le vacanze al mare significa principalmente trovare una spiaggia che possa rispondere a tutte le
nostre aspettative, o perlomeno alla maggior parte di quelle che potrebbero essere le nostre esigenze.
Certo, non abbiamo tutti i medesimi gusti, ma la nostra regione è in grado di soddisfarli tutti.
Ci sono spiagge ciottolose e lidi sabbiosi, ma anche scogliere ripide per gli amanti dei tuffi spericolati,
come pure spiagge rocciose più accessibili, per quelli che odiano la sabbia. Elencare tutte le spiagge della
regione sarebbe una... fatica di Sisifo, per cui ci limiteremo a evidenziare quelle che per un motivo o per
l’altro meritano un... posto al sole.
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A
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Girandella
Da piccolo e schivo villaggio
di pescatori, Porto Albona è
diventata una delle località
balneari più famose dell’Istria.
Belle spiagge di ciottoli bianchi
si contrappongono a un mare
turchese. Completa il quadro
una natura incontaminata, un
vero festival dei profumi e dei
colori. Bellissima la spiaggia
Girandella, che oltre alla
magia del sole e del relax offre
tantissimi contenuti, adatti
sia a famiglie, che a coloro che
amano il divertimento e lo
sport.
16
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Lube
Considerata la perla dell’isola
di Cherso, la spiaggia di San
Giovanni (Sveti Ivan) è situata
ai piedi di Lubenizze, con
dietro la boscaglia mediterranea e una ripida parte rocciosa
di 400 metri. La spiaggia si
raggiunge con difficoltà, ma lo
spettacolo appaga tutti i sensi.
Il mare è di una trasparenza
rara e vi rigenera dopo la
dura discesa. Chi decide poi di
trascorrervi la notte all’aperto
sarà ripagato nelle serate limpide da una coltre di stelle...
Veglia
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Baia di
A pochi minuti dal ponte di
Veglia ci imbattiamo nella la
baia di Klimno, vero paradiso
per le famiglie con bambini.
Piccole spiaggete, facilmente
raggiungibili, offrono comodità e tranquillità. La baia è
una grande... vasca da bagno.
L’acqua è poco profonda e
molto calda. I fanghi termali attirano l’attenzione di
numerosi turisti e locali, che si
spalmano la melma su tutto il
corpo, rimedio efficace contro
i reumatismi e la gotta.
na
Draga di Moschie
Ai piedi di Moschiena
(Mošćenice) si distende una
spiaggia ghiaiosa di circa
due chilometri, una delle più
belle del Quarnero. Draga di
Moschiena è orgogliosa di
questa spiaggia, situata sotto
le pendici del Monte Maggiore.
Meravigliose le sue spiagge
ciottolose Sipar e Sveti Ivan
(San Giovanni). A Draga di
Moschiena tutto è subordinato
ai turisti e alla comodità delle
loro vacanze, dalla cucina alle
attività ricreative e di svago.
Fiume
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B
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a
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iu
F
Chi è costretto a rimanere in
città, ma anche i turisti che
trascorrono le loro vacanze
a Fiume, per distendere il
proprio telo e immergersi nelle
bellissime acque del Quarnero
non hanno che da raggiungere Costabella, nei pressi del
complesso delle piscine, sotto il
quale si estende una bellissima
spiaggia, Fiumana Beach, ricca
di contenuti per trascorrere in
serenità le proprie giornate sotto l’ombrellone. Bar, ristorante,
beach volley, immersioni...
17
Il Quarnero
Eventi
2 agosto (ore 21) 7.
Kastav Blues Festival,
Fortica
1, 8, 15, 22 e 29
agosto “Venerdì alle
cinque nel panificio”,
manifestazione
gastronomica, Piccolo
museo della Contea
5 agosto (ore 21) “Gli
uomini vengono da
Marte, le donne da
Venere”, spettacolo
teatrale, Crekvina
9, 16, 23 e 30 agosto
“Sotto la loggia, sopra
tutti”, manifestazione
culturale, Loggia
cittadina
9 agosto (ore 21)
Miroslav Tadić i Braća
Teofilović, concerto,
Crekvina
9 agosto tradizionale
torneo internazionale
di bocce
13-15 agosto (ore 1012, 16-18) workshop
cinematografico,
Papirnica
13-15 agosto (ore
21) 5. Starigrad
Paklenica Film
Festival, proiezioni
cinematografiche,
Crekvina
16 agosto (ore 21)
Massimo, concerto,
Crekvina
18
Una visita al bellissimo borgo medievale sopra la Riviera liburnica
Castua,
tra natura e blues
C
astua (in croato Kastav)
è una città medievale che
oggi conta poco più di
10mila abitanti situata
su una collina nei pressi della città
di Fiume, nella regione storica della
Liburnia. Molto probabilmente fu
un sito fortificato illirico (della tribù
dei Liburni o dei Giapidi), fu per
certo un castrum romano e proprio da
questo termine derivano sia il nome
italiano Castua, sia quello croato
Kastav. A partire dal VII secolo d.C.
e ripetutamente nei secoli successivi,
si stabilirono nel territorio le prime
popolazioni slave dei Croati (ma non
mancano tracce anche di una marginale influenza Slovena). Ebbe particolare fortuna nel Basso Medioevo il
Capitanato di Castua posto sotto la
signoria dei conti Duinati, inizialmente vassalli del Vescovo di Pola che
aveva giurisdizione su quest’area, in
seguito, nel 1399, sotto la signoria dei
conti Walsee, di origine tedesca. In
età moderna, per un lungo periodo,
governò su Castua la Compagnia di
Gesù.
Fino al termine della prima guerra
mondiale, la città appartenne, come
comune confinario, alla Contea
d’Istria dell’Impero d’Austria. In
seguito alla prima guerra mondiale,
nonostante fosse inizialmente prevista
la sua annessione al Regno d’Italia e
fosse già stata inglobata da questo nei
propri territori di amministrazione
militare, con il Trattato di Rapallo del
1920 fu assegnata al Regno dei Serbi,
Croati e Sloveni e vi rimase anche
Il Quarnero
dopo l’annessione italiana di Fiume
nel 1924.
Castua, con le sue nove torri
difensive, di cui ancora oggi sono visibili i resti, si trova a 377 metri sopra
il livello del mare ed è situata nelle
immediate vicinanze di Abbazia (6
chilometri) e Fiume (10 chilometri)
e una ventina di chilometri lontano
dal valico di confine croato-sloveno.
La Loggia cittadina, l’unica costruzione al di fuori delle mura, è rimasta
intatta. Da vedere senz’altro la chiesa
di Sant’Elena, protettrice dell’antico
borgo, e i ruderi del castello, ma in
particolar modo il panorama mozzafiato che si apre dal belvedere.
Gli amanti della natura e delle
passeggiate possono inoltrarsi nei
vicini boschi Loza e Lužina, che
distano soltanto poche centinaia di
metri dal nucleo storico e dall’antica Crekvina, le rovine della chiesa
medievale la cui costruzione non fu
mai stata portata a termine. Lunghi
sentieri immersi nel verde incontaminato sono una vera attrazione per
gli amanti delle camminate e della
mountain bike. Inoltre, le spesse fronde verdi che accompagnano il sentiero
nascondono una piccola fattoria dove
i bambini possono salire in groppa ai
cavalli e fare un giro nelle vicinanze. Entrerete in un mondo speciale,
fantastico, che vi farà dimenticare la
vicinanza delle spiagge affollate, delle
strade e autostrade. Vi sembrerà di
essere entrati in un paradiso della
natura.
Benché piccola, Castua è ricca di
Eventi
19 agosto (ore 21)
“Ritina škola”,
spettacolo teatrale,
Crekvina
23 agosto (ore 21)
Jinx, concerto,
Crekvina
26 agosto (ore
20.30) “Ja i moji
osjećaji”, spettacolo
teatrale, Pelini
29 agosto 10 (ore
21) Čansonfest
– Festival della
canzone ciacava,
Crekvina
manifestazioni culturali e di intrattenimento nel corso di tutto l’anno.
L’estate culturale castuana ogni anno
raccoglie il fior fiore della musica e
dello spettacolo sia della scena croata
che internazionale. Dal 1º al 4 agosto
si svolge il “Kastav Blues Fest”, un
festival giunto quest’anno alla sua
settima edizione e avviato in onore
di Jerry Ricks, celebre chitarrista e
cantante di musica blues di Philadelphia, che scelse Castua come sua
ultima dimora. La manifestazione,
cresciuta negli anni in esperienza e
professionalità, propone ogni anno al
pubblico personaggi mitici del blues
internazionale e locale, nonché varie
laboratori musicali e mostre artistiche
volti a riconfermare la valenza di un
progetto nato per ricordare il sogno
e la passione di Jerry Ricks. Quattro
serate d’eccezione che si svolgeranno
a Castua, Mattuglie, Viškovo e Čavle.
L’estate culturale di Castua si
conclude tradizionalmente con il
Festival della canzone ciacava, una
manifestazione che si propone di
valorizzare il patrimonio linguistico
musicale ciacavo a conferma di una
tradizione secolare di particolare
canto e idioma, di cui Castua è il
centro principale, che che è assurta
a livello d’arte grazie all’operare di
poeti quali Vladimir Nazor, Drago
Gervais, Ljubo Pavešić e ai musicisti
Ivan Matetić Ronjgov, Matko Brajša
Rašan e altri. Va sottolineato che il
Festival sin dall’inizio si è fregiato di
una creatività originale propria e ogni
anno nel suo ambito viene pubblicato
un concorso per nuove composizioni.
In tutte le sue edizioni il Festival
della canzone ciacava ha visto la
partecipazione di numerosi nomi
noti sulla scena musicale quarnerina
e istriana, mantenendo sempre un
forte carattere locale.l’autostrada e dal
ghiaccio.
19
Il Quarnero
Eventi
1 e 15 agosto Giornata
del campeggio
Bunculuka, gruppo
Yamas, Terrazza,
Boneta Bistro &
Lounge
1 e 22 agosto
Complesso
mandolinistico
“Boduli”, Hotel
Corinthia, Bistro
Funtana
5, 19 agosto Gruppo
Yamas, concerto,
Hotel Corinthia,
Bistro Funtana
5 agosto Celebrazione
della Giornata del
Ringraziamento,
programma
d’intrattenimento
7 agosto “Bašćanska
noć”, intrattenimento
e offerta gastronomica,
concerto “Gustafi”,
Molo Vecchio
16 agosto Festa di San
Rocco, programma
d’intrattenimento,
Draga Bašćanska
26 agosto (ore 20.30)
Esibizione delle klape
Zvonimir e KD Šoto,
di fronte alla Chiesa
della Santa Trinità
26 agosto Serata con
il gruppo L’amour,
Hotel Corinthia,
Bistro Funtana
20
Esplorando i punti più nascosti di un’isola che non smetterà mai di stupire
Besca, il tesoro nascosto di Veglia
U
na delle destinazioni
turistiche più rinomate
dell’isola di Veglia (Krk)
è sicuramente la località
di Besca (Baška), una meta facilmente
raggiungibile via terra, mare e... aria. Lo
sviluppo turistico non ha compromesso,
però, l’ambiente, rimasto allo stato naturale. Besca è situata in una dolce vallata,
circondata da vigneti, uliveti, boschi di
ginestre, con sullo sfondo l’isolotto di
Prvić e la meravigliosa catena montuosa
del Velebit. Besca offre all’ospite un
incantevole spiaggia naturale lunga ben
1800 metri, tra le più belle di tutto l’Adriatico, grazie alla quale la località vanta
una tradizione centenaria nel settore turistico. Tutti coloro che possiedono spirito d’avventura potranno avventurarsi su
una delle trenta spiaggette raggiungibili
a piedi o in barca. Un piccolo paradiso
nel cuore di una natura incontaminata.
Besca è tutt’oggi un gioiello naturale
intatto con una natura selvaggia. Gli
amanti dei paesaggi mozzafiato, della
flora e della fauna potranno ammirare
la grande varietà di animali presenti sia
in mare che sulla terraferma. Una delle
particolarità non solo di Besca ma di
tutta l’isola di Veglia sono i “mrgari”,
aree recintate da muretti in pietra dove
le pecore vengono lasciate libere a
pascolare le erbe mediterranee, irrorate
dall’acqua di mare portata dal vento di
bora. Un connubio che fa della carne
di agnello una delle migliori delizie nel
campo gastronomico. Se ci aggiungiamo,
poi, un buon olio d’oliva locale, dal gusto
asprigno e corposo, che godimento per
il palato...
Besca vanta pure una ricca eredità storica e culturale. Anche se sono
notevoli i ritrovamenti dell’era paleocristiana del V secolo a rendere famosa la
località sono sicuramente “La tavola di
Besca”, una documento scolpito nella
pietra, il più antico in Croazia e scritto
in glagolitico, il più antico alfabeto
slavo conosciuto, creato dal missionario
Cirillo, insieme a suo fratello Metodio,
intorno all’862-863 per tradurre la
Bibbia e altri testi sacri in antico slavo
ecclesiastico. Una copia è conservata
nella chiesetta di Santa Lucia nella
vicina Jurandvor dove venne rinvenuta.
Da vedere anche l’acquario di Besca,
che vi permetterà di esplorare i fondali
dell’Adriatico. All’interno si trova una
delle più ricche collezioni di conchiglie e
lumache marine.
Gli amanti del riposo attivo troveranno invece la località di Besca Vecchia
(Stara Baška) un luogo ideale per le vacanze. Il piccolo paese situato sulla parte
sud di Veglia, si trova a pochi chilometri
da Ponte (Punat). La strada che collega
Ponte con Besca vecchia è nota per la
vista panoramica, soprattutto quando il
sole tramonta dipingendo sul mare una
scia dorata. Ancora oggi gli abitanti si
occupano di pastorizia e pesca tanto che
ogni giorno il pesce arriva fresco sulle
tavole di trattorie e ristoranti.
Besca Vecchia offre all’ospite
spiagge incontaminate, incuneate in baie
meravigliose, un mare cristallino tutto
da scoprire in una vacanze ideale fatta
di tante immersioni subacquee, pesca
e escursionismo sui numerosi sentieri
segnalati.
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Il Quarnero
Eventi
Omišalj
2 agosto (ore 21) Monika
Leskovar, concerto, sito
paleocristiano di Mirine
7 agosto (ore 21)
SAC “Punat” e klapa
“Rašketa”, Piazza
Prikešte
14 agosto (ore 21)
Promozione del libro
“Oleander” di Nikola
Kraljić, na Velim
stenama
15 agosto (ore 21)
Concerto mariano di
musica spirituale, chiesa
parrocchiale
16 agosto (ore 21)
“Stomorina”, festa
popolare tradizionale e
spettacolo folcloristico,
Piazza
Njivice
1 agosto (ore 21) klapa
“Nevera”, concerto,
frangiflutti
5 agosto (ore 21) festa
popolare, gruppo
“Trend”, piazza
8 agosto (ore 21) Festa
del pescatore, gruppo
“Insula”, frangiflutti
13 agosto (ore 21)
SAC “Punat” e klapa
“Rašketa”, frangiflutti
17 agosto (ore 21)
concerto Vivien Galletta,
Voljen Grbac e Vladimir
Babin, frangiflutti
22 agosto (ore 20) Festa
del pescatore, gruppo
“Fortunal”, frangiflutti
22
Il Quarnero
La storia comincia appena superato il ponte che collega l’isola alla terraferma
Tutto inizia con...
Omišalj e Njivice
O
mišalj (Castelmuschio)
e Njivice sono le prime
due località in cui ci
si imbatte non appena superato il ponte che collega
la terraferma all’isola di Veglia,
un’isola la cui storia affonda le
radici nell’antichità, come testimoniano gli innumerevoli reperti
rinvenuti praticamente in ogni
angolo di quest’isola che con i suoi
405,78 km² di superficie risulta
essere la più grande dell’Adriatico,
battendo per qualche... centimetro
quadrato la vicina isola di Cherso,
per la quale troveremo sui libri che
ha una superficie di... 405,78 km².
Mentre sull’isola di Cherso vivono
poco meno di 3.500 anime, Veglia è
decisamente più popolosa con i suoi
quasi 20.000 abitanti. Lo straordinario patrimonio naturale dell’isola
era apprezzato anche dagli antichi
Romani, che la chiamarono Insula
aurea.
La storia dell’isola la possiamo
cominciare a... leggere proprio a
Castelmuschio, dove troveremo un
vero e proprio museo a cielo aperto,
ricco di preziosi reperti storici e
culturali. Nella vicinissima insenatura di Sepen, infatti, troveremo
il sito archeologico di Fulfinum,
appartenente all’omonima antica
città romana. Assieme a Veglia città, capoluogo dell’isola, Castelmuschio, il cui centro storico cittadino
è accovacciato su una rupe alta 85
metri che domina questo lembo di
Quarnero, è indubbiamente il centro abitato più antico. Alla periferia
dell’antica città romana, possiamo
ammirare i resti dell’imponente
basilica paleocristiana di Mirine,
collegata all’abbazia benedettina di
San Nicola. È un sito che vale la
pena di essere visitato. A parte la
storia, che traspira da ogni sasso,
Castelmuschio vanta pure una tradizione turistica di oltre un secolo.
Grazie al suo clima mite, alle
eccellenti peculiarità naturali del
suo territorio e alla vicinanza del
ponte, dell’aeroporto e della città
di Fiume, l’odierna Castemuschio è
una località estremamente attraente,
rivolta innanzitutto a quei turisti
che, oltre al sole e al mare, sono in-
teressati anche al suo straordinario
patrimonio storico-culturale.
Sono numerose le spiagge
che punteggiano una costa lunga
ed eterogenea. La più nota è la
spiaggia di Pesja, dove ormai da un
decennio sventola la Bandiera blu.
Sistemata all’estremità di una dolce
insenatura, è posizionata all’ombra
di una bella pineta e offre un’incantevole vista sull’insenatura di
Castelmuschio.
A soli sei chilometri di distanza
ci imbattiamo in un antico borgo
di pescatori, Njivice, diventato col
passare del tempo una nota meta
turistica, una località costiera “con
l’anima”, frequentata abitualmente
da ospiti provenienti da tutta Europa. Njivice fu menzionata per la
prima volta in un atto di donazione
del principe Ivan Frankopan del
1474, anche se, stando ad alcuni
recenti reperti archeologici, sembra
tragga le proprie origini da un insediamento molto più remoto. Per
secoli Njivice fu soltanto un piccolo
borgo i cui abitanti si occupavano
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prevalentemente di pesca, olivicoltura, allevamento del bestiame e
selvicoltura. La costruzione delle
prime strutture ricettive, l’albergo
Luka (oggi Jadran) e Villa Dinka,
risale al 1930, considerato l’anno di
nascita del turismo a Njivice.
Negli ultimi ottant’anni il turismo è diventato la principale attività economica di Njivice. Splendide
spiagge, un mare straordinariamente azzurro, tanto verde e un clima
sempre mite sono i punti di forza di
Njivice. Le spiagge di ghiaia, rocciose o sabbiose sono sparse un po’
dappertutto: nel paese, davanti degli
alberghi o in insenature nascoste,
ideali per chi preferisce una vacanza
rilassante.
Qualora voleste trascorrere una
giornata un po’ diversa, magari
lontano dalle spiagge affollate, una
soluzione potrebbe essere rappresentata da una visita della grotta
Biserujka, scoperta presso Rudine,
sopra la baia Slivanjska, più di
un secolo fa. A quel tempo il suo
interno si nascondevano segreti
tutti da scoprire, che stimolavano
interesse e curiosità anche per le
leggende dei tesori nascosti nella
grotta. La ragione principale per
cui la grotta è stata resa accessibile
al pubblico è stato l’interesse degli
esploratori. Ora è anche illuminata, per cui i visitatori hanno la
possibilità di ammirare tutte le sue
bellezze, le gallerie sotterranee, le
numerose stalattiti e stalagmiti.
È lunga soltanto 110 metri, ma
affascina ugualmente. La temperatura all’interno è constante e va dai
10 ai 13°C durante tutto l’anno. I
passaggi della grotta sono percorribili in sicurezza sia dagli adulti che
dai bambini.
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rispetto della stagione. Assaggiate i nostri calmari, il tonno e gli scampi,
nonché la pasta fatta sul posto che si sposa ottimamente con il meglio offerto
dal mare, condido con l’olio d’oliva di produzione locale. Per chi preferisce la
carne abbiamo pronte le note specialità balcaniche alla griglia.
Ci farà piacere servirvi sull’ampia terrazza con un’ineguagliabile
vista sulla riva di Veglia.
23
Il Quarnero
Eventi
24
5 agosto (ore 21.30)
Giorno della vittoria
e del ringraziamento,
concerto del gruppo
“Insula”, riva
8 agosto (ore 21)
International Dance
Show, riva
14 agosto (ore 20.30)
Jadranka Hodanić,
mostra, Galleria TOŠ
14 agosto (ore 21)
Klapa Rašketa &
Zvonimir, concerto,
riva
16 agosto (ore 21)
Serata della canzone
italiana, V.Galletta &
V.Grbac & V.Babin,
Piazza grande
19 agosto (ore 21.30)
Serata del folclore,
SAC Punat & Klapa
Rožice, riva
23 agosto (ore 20)
Incontro dei gruppi
mandolinistici e fiera
eco-etnologica, riva
26 agosto (ore 21)
Serata del folclore,
SAC “Punat”, riva
28 agosto (ore 21)
Concerto di musica
classica, isolotto di
Cassione (Košljun)
30 agosto (ore 21)
Concerto di musica
country, gruppo
Crooks & Straights,
riva
30-31 agosto (ore 10)
Coppa Košljun, regata
velica classe Optimist
Un convento dei francescani nell’incantevole baia di Ponte (Punat)
Un isolotto nel cuore dell’isola
S
ull’incantevole isola di Veglia
– non per niente i Romani la
denominarono “isola d’oro” –,
tra le tante località costiere ce
n’è una che merita un’attenzione particolare. Stiamo parlando di Ponte (Punat),
che è conosciuta specialmente per i suoi
uliveti e per l’eccellente olio di che viene
prodotto da questo frutto prelibato. Nella stessa località opera pure uno dei più
grandi marina dell’Adriatico croato, che
opsita costantemente centinaia di imbarcazioni che dondolano dolcemente dopo
essere state portate dai loro proprietari
verso questa baia protetta dai venti e dai
capricci delle onde. Mentre gli odierni
“capitani” conducono qui barche a vela
e motoscafi di ultima generazione, non
possiamo non menzionare il vecchio
squero che sorgeva proprio in quel punto
e che era il più antico cantiere navale
dell’Adriatico in cui venivano costruite
navi in legno. Da esso sono nati l’odierno
marina e un piccolo cantiere per la
riparazione delle barche, il maggiore del
suo genere in tutto l’Adriatico.
Tra i tanti piccoli “capitani” che solcano queste acque, ce ne sono di quelli
che vi inviteranno a salire a bordo per
fare un giro. Se vi verrà offerto di fare
una capatina sull’isolotto situato nel bel
mezzo della baia di Ponte, non abbiate
esitazioni. Acettate l’offerta e non ve ne
pentirete, perché si tratterà di una gita
molto particolare che vi rimarrà a lungo
impressa nella memoria e che senz’altro
meriterà un posto speciale nel vostro album di fotografie. L’isolotto in questione
è quello di Cassione (Košljun). Ma cosa
ci fa un’isola così in mezzo alla baia?
Secondo un’antica leggenda popolare,
in tempi remoti tutta la baia di Ponte
era una distesa di fertili campi. La terra
apparteneva a due fratelli, di cui il più
giovane era cieco. Quando c’era da dividere il raccolto, però, il fratello maggiore
approfittava della cecità del fratello e
lo ingannava regolarmente facendogli
credere che la terra era stata molto avara.
Un giorno, però, il cielo si adirò e scatenò un diluvio di proporzioni immani
che innondò tutta valle, inghiottendo
il fratello truffatore e tutti i suoi averi.
Il più giovane fu invece risparmiato,
essendo stato relegato dal fratello su
un’altura. Oggi quest’altura è l’isolotto di
Cassione, che è l’unico abitato dell’intero
arcipelago di Veglia. Lo è sin da tempi
antichissimi, ma dal XV secolo i suoi
unici abitanti sono i frati francescani.
Oltre al convento francescano,
ci sono anche due chiesette: la chiesa dell’Annunziazione di Maria e la
cappella di San Bernardino. Sulla porta
del convento c’è ancora oggi la scritta
“Ora et Labora” (prega e lavora), motto
dei benedettini che vivevano qui prima
dei francescani. Il convento ospita anche
una biblioteca e un museo etnografico.
La biblioteca ha una raccolta di oltre
30.000 volumi tra cui una ristampa
dell’Atlante di Tolomeo, una delle tre
copie conservate al mondo. Nel museo
etnografico, invece, si trovano numerosi
preziosi reperti, tra cui anche la bolla
di donazione con cui papa Nicolo V
cedette il convento ai francescani. Anche
la principessa Caterina della dinastia dei
Francopani ha trovato l’eterna pace nella
riserva naturale di flora e fauna.
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comprende: 2 mezze pensioni e bevande di benvenuto
• Un biglietto a scelta del villeggiante:
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• rafting sulla “Čačina” zattera sul lago di Lokve
• accesso al ranch e possibilità di montare a cavallo
• degustazione di frutti della natura nell’orto educativo di montagna
• accesso al castello Zrinski e Museo della silvicoltura, caccia e pesca
• uso illimitato del fittness dell’albergo
Prezzo per persona: 650,00 kn
Sul versante settentrionale dell’isola di Cherso
Tramontana fuori dal.. mondo
G
ià dalla sponda di terraferma del canale della
Faresina, che separa Cherso dall’Istria, l’immensa
area della Tramontana appare come un
territorio boscoso, impervio e soprattutto privo di insediamenti umani. È
comunque soltanto inoltrandoci nel
canalone che risale le pendici, partendo dall’attracco del traghetto, che ci si
può rendere veramente conto di fare
l’ingresso in un’area specifica, fuori dal
mondo e forse anche dal tempo.
Sia per la posizione che per le
fasce climatiche dovute all’altitudine
del particolare rilievo e all’esposizio-
ne ai venti, l’isola di Cherso racchiude tutta una serie di ambienti che ne
fanno in questo senso, se non la più
ricca, una tra le più preziose del Mediterraneo. Popolata da circa 1.400
specie vegetali, ne vanta ben 46 di
orchidee, per non parlare del mondo
animale, che va dalla fauna marina
a quella d’acqua dolce del lago di
Vrana e delle pozze sparse un po’
lungo tutto il territorio, a quella del
Carso e dell’aria, che culmina con i
grifoni, i veri signori del cielo. Non
vi pentirete se andrete a esplorare
il suo gigantesco cuore verde, posto
nell’estrema parte settentrionale, che
rappresenta il territorio più selvaggio
e disabitato.
La cosiddetta Tramontana, con una
superficie di oltre 5.000 ettari, copre
quasi un quinto dell’isola ed è percorsa
da una rete di sentieri ben segnati, che
un tempo collegavano gli abitati con
le stanzie dei pastori. Sono stati curati
per anni dai volontari provenienti da
tutto il mondo, che svolgevano la loro
opera sotto l’egida del Centro ecologico Caput insulae di Caisole (Beli), che
si prende cura anche dei grifoni. Se la
natura di quest’area è rimasta intatta
lo si deve anche a loro, che sono stati
partecipi di una battaglia tuttora at-
tuale e purtroppo irrisolta.
A parte il danno compiuto dalla
fauna alloctona (cinghiali, daini...),
sono in continua diminuzione le
le pecore allo stato brado, e i rari
allevatori sembrano voler gettare la
spugna, oramai stanchi di sostenere
una lotta contro i mulini a vento. In
questo modo cesserebbe la crescita
della flora nitrofila attorno agli stazzi
e la vita degli insetti stercorari, ma
soprattutto verrebbe a mancare la già
precaria fonte di sostentamento dei
grifoni. Sarebbe un peccato, perché la
Tramontana non sarebbe mai più la
stessa...
Ogni domenica
Prodotti isolani croati,
fiera
1, 8, 13, 15, 20, 22, 27
e 29 agosto “Creska
butega”, fiera
1-20 agosto Giornate
dei fichi
5 agosto (ore 22)
“Semenj”, festa
popolare, concerto
Marijan Ban i
Diktatori, Via
Francesco Patrizi
6 agosto (ore 22)
“Semenj”, festa
popolare, concerto
Opća opasnost, Via
Francesco Patrizi
7 agosto (ore 22)
“Semenj”, festa
popolare, concerto
delle klape e tombola,
Via Francesco Patrizi
11 e 25 agosto Le
klape a Cherso
16 agosto Giochi sul
mare e festa
20-22 agosto
CREScendo Music
Festival
23-25 agosto “In
medias Cres”, festival
del cinema
24 agosto Gara di
Triatlon
28 agosto (ore 21)
Concerto di musica
classica, monastero di
San Francesco
29
Il Quarnero
Un parco naturale che vi farà innamorare
Monte Maggiore,
una fuga dall’afa
30
I
l Quarnero rappresenta una
delle più belle destinazioni della
Croazia, resa famosa per la sua
storia, la straordinaria bellezza
della costa frastagliata, delle isole, del
mare cristallino e terso, che assume
tonalità di colore che vanno dal profondo blu al verde turchese. Eppure, le
bellezze della regione non si limitano
alle numerose spiagge, ma anche alle
straordinarie bellezze naturali che
attirano un numero sempre maggiore
di turisti desiderosi di trascorrere una
vacanza attiva. Infatti, quando l’estate
si fa afosa, non c’è niente di meglio
che rifugiarsi in montagna per stare un
po’ al fresco e trascorrere le giornate a
contatto con la natura.
Sono tante le proposte che offre
il Quarnero, ma certamente una
delle più belle è il Parco Naturale del
Monte Maggiore dove immersi in
una natura intatta e protetta possiamo
dedicarci all’escursionismo, trekking, arrampicata libera, deltaplano,
mountain bike oppure compiere una
passeggiata tranquilla,a piedi o in sella
a un cavallo. I boschi verdi alle spalle
di Abbazia nascondono uno tra gli
sport naturalistici più completi, l’equitazione. Cavalcare fra boschi e prati,
lontani dallo smog cittadino o dalle
spiagge affollate, è un piacere per molte persone. Il contatto con il cavallo
è, infatti, un’esperienza magnifica, sia
per cavalieri esperti che per quelli alle
prime armi, un’occasione per ritrovare
l’equilibrio e ricaricare le energie.
Se vi piace cavalcare allora da
non perdere le gite offerte dal Ranch
Il Quarnero
Bubač, situato un paio di chilometri
sotto Sella Poklon, vicino ai prati
che affiancano il torrente Banina,
dove vi aspettano cavalli docili e ben
addestrati pronti a prendere in groppa
sia bambini che adulti. I trekking a
cavallo, guidati da una persona esperta,
vi porteranno così ad attraversare
chilometri di sentieri che percorrono
i pendii del Parco naturale del Monte
Maggiore , fino a portarvi sulla sua
vetta più alta, il Vojak (1.401 m), dalla
cui torre in pietra potrete godere, nelle
giornate serene, di una vista mozzafiato a 360 gradi. Dal belvedere, infatti, si
apre un fantastico panorama sul golfo
del Quarnero, sulle isole del nord
Adriatico, sulle montagne del Gorski
kotar, su Venezia, Trieste, le Alpi...
Se al cavallo preferite le passeggiate
a piedi, ci sono chilometri di sentieri
immersi nel fitto bosco. La scelta non
manca. Il Parco naturale del Monte
Maggiore offre passeggiate adatte a
escursionisti esperti e meno esperti.
Il sentiero didattico Plas è lungo due
chilometri ed è percorribile in poco
più di un’ora. Prende il via a circa
300 metri sotto la vetta e passando
attraverso un fitto bosco di faggio ai
arriva fino in cima alla vetta. Inoltre,
numerosi pannelli didattici installati
lungo il percorso illustrano ai visitatori
le caratteristiche naturali del Monte
Maggiore, la variegata flora e fauna
e le peculiarità del rilievo carsico. Un
altro bellissimo itinerario è offerto
dalla passeggiata Slap, trenta minuti
di cammino sul pendio orientale del
Monte Maggiore. La passeggiata
porta fino a una spettacolare cascata
nascosta nel fitto bosco, all’interno
del canyon, il cui corso d’acqua sbocca
poi nel mare a Medea. Per arrivarci si
attraversano le coltivazioni di marroni,
boschi di querce e numerose vecchie
terrazze un tempo coltivate. Uno dei
siti più attraenti del Parco naturale
del Monte Maggiore è sicuramente
il canyon Vela Draga, un fenomeno
naturale la cui nascita risale a circa
140 milioni di anni fa, che dal 1998 è
protetto quale monumento naturale
geomorfologico.
Anche in questo caso, il sentiero
didattico con i suoi pannelli vi accompagnerà nella vostra camminata lungo
i margini del canyon. Un percorso di
due chilometri che diventa appena un
poco più impegnativo dal belvedere,
dove si gode un bellissimo panorama,
verso le torri calcaree dove è possibile
cimentarsi nell’alpinismo e nell’arrampicata libera. I bambini, invece,
si divertiranno molto imboccando il
sentiero “Malik”, un percorso didattico
fatto a loro misura che congiunge
Sella Poklon alla località Rečina, nel
pressi del maneggio di cavalli. Lungo
la passeggiata di circa 2,5 chilometri vi
sono installate delle sculture didattiche interattive volte a sensibilizzare i
ragazzi e insegnare loro ad apprezzare
il bosco. Grandi funghi e tronchi che
nascondono al loro interno pannelli
educativi. Chi desidera invece una gita
di un’intera giornata può imboccare il
percorso storico-mitologico TrebišćaPerun, che comporta una camminata
di 15 chilometri. Tra i pendii sopra la
spiaggia di Draga di Moschiena ci si
può addentrare in una gola profonda
che nella sua ombra nasconde una
storia vecchia oltre mille anni. Infatti,
si dice che queste terre siano state particolarmente significative per i primi
Slavi immigrati nel Quarnero e che
abbiano fatto da palcoscenico alle loro
credenze più sacre. Il percorso, che vi
condurrà attraverso la natura intatta e
i vecchi casali nel valico della Potoška
vala e vi guiderà sulla vetta del Perun,
ha l’obiettivo di farvi capire chi erano
in realtà gli Slavi, il motivo del loro
arrivo e quali erano le loro credenze.
Accanto alla dimensione mitologica di
quest’area avrete l’occasione di osservare le straordinarie bellezze di questo
paesaggio e assaporare i ricordi della
difficile, ma pittoresca vita della gente
che popolava questi luoghi.
Tutti i sentieri possono essere
visitati autonomamente, oppure concordare con i responsabili del Parco
naturale un’appuntamento per venir
accompagnati dai ranger professionisti.
31
Il Quarnero
Oggetti ricordo di qualità e con valore d’uso, per non rischiare
Fiume, i souvenir
diventano... indelebili
32
Q
uando si parte per un
viaggio, durante le varie
escursioni e passeggiate,
le soste presso negozi e
bancarelle di souvenir sono inevitabili, perché veniamo attratti in maniera
irrestibile dai vari oggetti, per cui
fermarsi a e comprare qualcosa che
renda... immortale quella vacanza non
è più un optional. È facile cadere in
tentazione quando si è alla ricerca
di qualcosa di particolare, per sé o
per gli amici e parenti. In effetti, può
essere gradevole e affascinante comprare e portare a casa qualcosa che ci
ricordi il nostro viaggio, ma è altrettanto importante evitare l’acquisto
dei banali souvenir di scarsa qualità
e di pessimo gusto, fatti apposta per
i turisti e provenienti magari dalla
Cina. Bisogna fare attenzione, perché
tutti quegli oggetti che sul momento
ci hanno attirato, arrivati a casa il più
delle volte risulteranno veramente
inutili e finiranno magari in qualche
ripostiglio remoto. Ma allora, che
cosa comprare? Questo dubbio assale
ogni turista in viaggio. Portare a
casa un souvenir, una testimonianza,
un oggetto che ci faccia tornare alla
mente i bei momenti trascorsi nel
luogo visitato.
I souvenir fiumani non puntano a
diventare un soprammobile qualsiasi,
bensì cercano di trasmettere al turista
un pezzettino del ricco patrimonio storico-culturale del Quarnero.
L’impegno profuso negli ultimi anni
dall’Ente per il turismo e da rinomati
artisti locali ha sortito ottimi risultati,
Il Quarnero
dando vita a tutta una serie di oggetti
che ha stravolto positivamente il mercato dei “ricordini” che ci associano
alle nostre vacanze.
Un souvenir dal sapore tipicamente fiumano è certamente la “penna
siluro”, un vero e proprio gioiellino
nato dalla creatività dell’orefice Tonči
Grabušić, il quale ha riproposto in
maniera originale un pezzo importante della storia di Fiume, quella
del Silurificio. Egli ha trasformato
il siluro in un piccolo capolavoro di
manufattura artigianale: una penna
a sfera, la cui parte posteriore viene
saldata a mano, completa di una
minuscola elica in argento con incastonato un cristallo Swarovski. Al suo
interno è incorporata una chiavetta
USB contenente un breve documentario sul “Primo siluro”. Lo stesso
autore ha fatto rivivere la tradizione
del cucchiaino in argento che veniva
regalato ai bambini, presentandolo con un tocco in più, ovvero sul
manico ha incastonato un originale
Moretto fiumano.
Il colore e l’allegria della città si
rispecchiano, invece, nei souvenir
firmati Vjekoslav Vojo Radoičić.
Ombrelli, sottobicchieri, grembiuli
da cucina, magliette, shopper in cotone, tazze e gadget vari. Si tratta di
oggetti che sprigionano tanta energia
positiva. Oltre a essere un simpatico
articolo da regalo, dato il loro valore
d’uso, possono rallegrare la quotidianità ovunque vadano a finire. La
stessa cosa si può dire per i souvenir
firmati dall’eclettico artista Bruno Pa-
ladin il quale, seguendo l’esempio del
collega Vojo Radoičić, nella creazione
dei suoi gadget si è ispirato all’alfabeto glagolitico. Usando il suo genio
artistico e giocando con i colori, ha
trasformato i caratteri glagolitici in
prodotti allegri ed eleganti.
Gli amanti delle carte da gioco
italiane, potranno optare per una
variante fiumana molto particolare,
in cui i semi sono stati modificati per
raccontare la storia e promuovere il
patrimonio culturale fiumano. Ad
esempio, i denari hanno assunto le
sembianzie di banconote, quale simbolo dell’affermazione del capoluogo
quarnerino agli inizi dell’800, quando
era un importante centro commerciale e industriale a livello europeo. Il Re
di banconote è rappresentato dall’Imperatore austriaco Francesco I, il
Barone dal generale e mecenate Laval
Nugent, a cui si deve il rinnovo del
castello di Tersatto, mentre Andrea
Lodovico Adamich, quale industriale
e promotore della vita commerciale e
industriale della città d’allora, prende
il nome di Mastro di banconote. I
bastoni sono stati sostituiti dal siluro,
con Francesco Giuseppe in veste
di Re di Siluri, Robert Whithead
Barone e Giovanni Luppis (Giovanni
Biagio Luppis von Rammer) quale
Maestro, ossia fante nelle carte tradizionali. I cuori, al posto delle coppe,
raccontano la storia delle coraggiose
donne fiumane, con Maria Teresa nel
ruolo di Regina di cuori, Josephina
Mollinary Vraniczany in quello di
Baronessa e Carolina Bellinich, detta
Eventi
Carolina la Fiumana, Maestra di
cuori, in quanto ha salvato la città
dai bombardamenti inglesi. Ultimo
seme del mazzo la penna (spade) a
simboleggiare la firma di Francesco
Giuseppe, stavolta rappresentato
come Re d’Ungheria, (Re di penna)
su importanti documenti storici,
la musica scritta da Ivan de Zajc
(Barone) e i libri ello scrittore Janko
Polić Kamov (Maestro). Inoltre,
ogni confezione di carte ha stampato
sopra un codice QR, dal quale si può
accedere direttamente al sito Internet
che fornirà maggiori informazioni
storiche sugli eventi.
I più golosi, se ce la fanno a
resistere alle tentazioni prima del loro
rientro a casa, possono decidere inve-
ce per un souvenir... dolce. La storia
della città di Fiume infatti conserva
anche una parte poco conosciuta,
ovvero tanti anni fa ospitava una Fabbrica di cacao e cioccolata, contraddistinta dall’immagine di un elefante.
Da qui è nata l’idea di riproporre una
vasta gamma di prodotti dolciari,
ideati dai migliori artigiani locali.
Tutti i prodotti dolciari denominati Cioccolata fiumana per ora si possono acquistare nel negozio “Zeleno
e plavo” (Blu e verde) in via Trpimir,
nei pressi del Grattacielo di Fiume
oppure nella rivendita “Mamma delizie”, sul colle di Tersatto, mentre gli
altri souvenir sono reperibili presso il
Centro turistico informativo (TIC)
in Corso.
3 agosto Klapa Cambi,
concerto, Castello di
Tersatto
5 agosto “tro MR.M”,
esibizione musicale,
Castello di Tersatto
9-12 agosto RiOpen
2014 - International
debate competition,
Campus universitario
10 agosto Zijah
Sokolović, “Međuigre
0-24, monodramma,
Castello di Tersatto
12 agosto “ZM Loose
trio”, esibizione
musicale, Castello di
Tersatto
19 agosto “Memento
band”, esibizione
musicale, Castello di
Tersatto
22-29 agosto “Amici
del mare”, mostra
fotografica all’aperto,
Corso
23 agosto “City 45 20”,
esibizione stilisticamusicale, Castello di
Tersatto
26 agosto “Alba &
Leo”, concerto,
Castello di Tersatto
28 agosto “Ri lit na
Gradini”, serata
letteraria, Castello di
Tersatto
30 agosto “Light
Transformation
Gradina” spettacolo
di luci, Castello di
Tersatto
33
Sapori & aromi
Q
Le strade del Terrano rosé
sono veramente... infinite
Una novità sfiziosa che sta facendo proseliti tra gli amanti del buon vino
uando l’estate si fa sentire
e il mercurio nel termometro continua a salire
inesorabilmente, trovare
conforto in una cantina potrebbe
essere la soluzione giusta.
Mentre è ancora in corso un contenzioso sloveno-croato sul diritto all’utilizzo della denominazione Terrano
o Teran, di uno dei due vitigni tipici,
assieme alla Malvasia, dell’Istria, intesa
come entità geografica che va oltre
i confini nazionali, noi cercheremo
di evitare il... fronte bellico e andremo a studiare la parte migliore della
questione.
Guerra o non guerra, stiamo parlando di un vitigno da cui si ricava un
vino rosso, talvolta scorbutico, ma se
lavorato bene offre tutte le fragranze
e i sapori della terra istriana. Non
possiamo negare che si tratti di un
vino impegnativo che si accompagna a
pietanze sostanziose come carni rosse
e selvaggina. Ma ora siamo in estate e
quindi sarebbe preferibile stare leggeri,
pur senza rinunciare ai piaceri della
vita, del buon mangiare e, naturalmente del buon vino. Cerchiamo di
trascurare stavolta la Malvasia, regina
dell’estate, e vediamo dove possono
portarci le strade del vino, riprendendo
il sentiero che ci porta ai vini “estivi”.
In effetti si tratta di una novità che soltanto negli ultimi anni
viene proposta sul mercato. È il rosé
ottenuto proprio da quel complicato e
scorbutico vitigno rosso che di nome
fa Terrano. Potremmo quasi dire che è
diventato un fenomeno, che continua
Sapori & aromi
a raccogliere proseliti per la sua amabilità e semplicità. Buona parte delle
cantine, oltre a terrano, Malvasia e i
vini prodotti da vitigni internazionali,
offre anche il rosé, ma soltanto negli
ultimi due o tre anni. Cercando di risalire all’origine di questa innovazione,
abbiamo parlato con Klaudio Jurčić,
quattro volte campione croato tra i
sommelier, tra i primi venti in Europa
e via dicendo. Lui ricorda la cantina
Trapan di Sissano nel Sud dell’Istria,
mentre il nostro primo incontro con
questa novità è avvenuto a Vinistra,
nel 2009, dove era stato proposto da
Veralda accanto alla Malvasia Prestige,
con la quale si era aggiudicato la prima
edizione del Mondo della Malvasia, il
concorso internazionale per i vini che
portano questa denominazione.
Qual è il segreto di questo rosé,
quello tutto istriano, s’intende? “Il
rosé è in grande ascesa nel mondo e
in Francia già dagli anni Novanta. La
gente – spiega Jurčić – sembra averlo
ha definitivamente accettato. Lo stesso
avviene anche da noi, con l’Istria
che ha iniziato per prima, seguita da
Dalmazia e Slavonia. Per intenderci, stiamo parlando di un vino non
impegnativo, che si beve a pranzo, a
cena, in discoteca e in spiaggia. Naturalmente, per nessuna cantina questo
potrà essere il prodotto principale.
Eventualmente, può essere il terzo o
quarto vino. Rispetto agli altri, il rosé
in Istria ha uno stile diverso, con i
tannini meno accentuati, come avviene
con i rosé dalmati ottenuti dal Plavac e
con meno acidità rispetto a quelli con-
tinentali. Gli istriani si sono sistemati
in mezzo, con un vino leggero, molto
gradito al pubblico giovane”.
Se non è stato il primissimo con il
rosé, Luciano Visintin di Verteneglio
(Veralda) ha aperto sicuramente la
strada verso un’altra direzione. Per quel
che ne sappiamo, è ancora l’unico ad
aver messo sul mercato lo spumante
derivato dal rosé di cui abbiamo parlato finora: “Sono contento che l’idea del
rosé abbia avuto successo e che tutte
le cantine lo stiano proponendo, ma
per lo spumante posso dire di essere
il primo, anche perché la sua produzione richiede un minimo di due-tre
anni. Tra l’altro, il rosé non era stato
progettato come tale, ma come base
per lo spumante. Visto che non ci sono
altre varietà con sufficiente acidità per
fare lo spumante, abbiamo provato con
l’unico ad averne, cioè il Terrano o il
Refosco dal peduncolo verde. Dopo la
prima fermentazione abbiamo deciso
di imbottiglialo come rosé”.
L’idea di Luciano Visintin ha avuto
molto successo. In un “teatro” importante come il Vegeta Croatia Open di
Umago, il prestigioso torneo ATP di
tennis, lo spumante rosé di Luciano
Visintin è stato incoronato miglior
vino tra tutti quelli in concorso... e la
concorrenza era quanto mai agguerrita.
Il Terrano, quindi, come ci conferma Jurčić, ha tutte le potenzialità
per diventare un buono spumante. Se
con il rosé siamo riusciti a suggerirvi
qualcosa di diverso dal Terrano o delle
tante Malvasie, vi auguriamo di assaggiare anche lo spumante. Cin cin!
Veralda p.o. di Luciano Visintin
Kršin 3 · 52474 Verteneglio d’Istria
Tel.:+385 52 774 111
www.veralda.hr
Accoglienza
e qualità
Brtonigla Verteneglio
Bracanija 1
Tel. +385 52 774 520
www.konoba-morgan.eu
Orario: dalle 12 alle 22
Chiuso martedì
Limski kanal 1, Sv. Lovreć
Tel: +385 52 448-119
Fax: +385 52 448-223
e-mail: viking@pu.t-com.hr
www.istrabiz.hr/viking
Grota
Spacio
ROVIGNO
Valdibora 1
cell. +385 98 85 49 51
• piatti sotto la campana
• fusi con gallo
• gnocchi con selvaggina
• pane e dolci fatti in casa
Venite, siamo certi che tornerete
Il ristorante “Viking” si affaccia sul Canale di Leme, riserva naturale nell’Istria occidentale, con allevamenti di pesci e
conchiglie fin dall’epoca romana. Particolarmente attraente
la terrazza posta ad una trentina di metri dal mare e una
cucina che sforna una ricca scelta di pietanze a base di pesce
e conchiglie, densa degli odori e sapori del mare.
La settantina di vini disponibili sarà per voi motivo di nuovi
graditi ritorni.
Il marina più vicino al ristorante è a 7 miglia
Il posto ideale per sostare e
farsi uno spuntino di sardoni,
baccalà in bianco, zucchine,
formaggi e tanto ancora.
E per bere? Il nostro Grota e
altre dieci malvasie rovignesi!!
Il Quarnero
www.rivieracrikvenica.com
Eventi
38
5, 12, 19 e 25 agosto
Notte del litorale
6-30 agosto Mostra
di pittura, Miroslav
Cimer, Galleria TIC
7 agosto Torneo di
Streetball
10 agosto 8º Grand
prix Crikvenica
11 e 18 agosto (ore 21)
“Cantando e ballando
per Crikvenica”, centro
13 e 20 agosto (ore 21)
Serate estive con il Big
band Swingery, centro
14 agosto Giornate della
Città di Crikvenica,
programma
d’intrattenimento
15 agosto Notte del
litorale – festa del
pescatore
15 agosto 104ª
maratona di nuoto
Šilo – Crikvenica
23 agosto 48ª settimana
della pesca
26 agosto Serata dei
campioni di pesca
27 agosto Pesca con gli
ospiti
30 agosto Chiusura
della 48° settimana
della pesca, programma
d’intrattenimento
30 agosto Regata velica
“Ribarski tjedan”
Crikvenica e la sua riviera si adattano alle esigenze dei turisti più... capricciosi
Una bellezza radicata nella storia
N
ell’area del golfo del
Quarnero, la Riviera di
Crikvenica, comprendente
le località di Jadranovo,
Dramalj, Crikvenica e Selce, è particolarmente interessante. Crikvenica è
raggiungibile in poco meno di un’ora di
automobile dai confini di Rupa e Pasjak.
Nell’antichità era un importante nodo
stradale e commerciale dell’Impero Romano. Prova ne sono i resti, datati nel I
secolo d.C., dell’accampamento di difesa
a metà strada tra la Tarsatica fiumana
e Senia, conosciuto con il nome di Ad
Turres. La cittadina odierna si sviluppò
vicino al mare quando nel 1412 il nobile
Nikola IV Frankopan fece costruire, accanto alla piccola chiesetta dedicata alla
Madonna (sulla riva orientale sul corso
d’acqua conosciuto come Dubračina), un
imponente edificio che di seguito regalerà all’ordine dei Frati Paolini, con una
donazione scritta, datata 14 agosto 1412.
La piccola chiesa (Crikva) sul mare darà
il nome al nuovo agglomerato urbano.
All’inizio del XVIII secolo, con l’arrivo
dei primi visitatori, in maggioranza
pellegrini, vengono scoperte le proprietà
terapeutiche del clima mite e secco.
In poco tempo, da piccolo villaggio
di pescatori Crikvenica divenne meta
di numerose comitive di convalescenti
provenienti da tutto l’impero, spesso
accompagnati dalle proprie famiglie.
I più agiati iniziarono a costruire case
di villeggiatura e di riposo, per quelli
meno abbienti c’erano le abitazioni
private e il monastero dei frati Paolini.
Nel 1887 il ricco commerciante Bedenk
inaugurò la prima pensione. Dunque,
ben 125 anni di turismo attivo.
Nell’ultimo decennio dello scorso
secolo, il turismo a Crikvenica rinasce,
inglobando in un unico nucleo anche Jadranovo, Dramalj e Selce, formando una
passeggiata di 15 chilometri in riva al
mare, nel verde della flora mediterranea.
Vengono ristrutturate le vecchie
palazzine e le ville, che diventano dei
piccoli alberghi a conduzione familiare,
rimesse a nuovo le spiagge, l’offerta turistica si allarga, una particolare cura viene
dedicata all’ordine e alla pulizia di tutto
il litorale, per un piacevole soggiorno
adatto a tutte le età e per tutti i gusti.
Mentre Jadranovo e Dramalj sono
mete per ospiti che cercano un po’ di
pace e relax, Crikvenica e Selce sono
adatte a una popolazione più giovane
e alle famiglie. Nella zona delle spiag-
ge di Crikvenica, situata in centro,
ai piccoli villeggianti viene offerta
una grande area-giochi, all’ombra
dei pini mediterranei, appositamente
suddivisa in varie sezioni per il loro
divertimento. Si possono praticare
sport acquatici oppure uscir in barca.
L’offerta propone un turismo più
attivo con scampagnate in bicicletta
sulle colline circostanti, oppure si può
assaporare il brivido di un volo con il
parapendio dalle pendici del Velebit
o una salutare cavalcata nei boschi
sovrastanti la Riviera.
Durante agosto Crikvenica e la sua
riviera offre ai suoi ospiti tantissimi
eventi, manifestazioni, concerti, feste
in piazza, avvenimenti sportivi, e tante
altre attività per una vacanza sempre più
dinamica e indimenticabile.
Istria magica
Una città tutta da scoprire, tra eventi e monumenti architettonici
Istria da vivere a pieni polmoni
L’
Istria è la penisola più
grande dell’Adriatico, con
una superfice di circa 3.900
chilometri quadrati. La
maggior parte della penisola fa parte
della Croazia, mentre circa il 5 per cento
appartiene alla Slovenia e all’Italia, che
ha due soli comuni sul territorio istriano,
Muggia e San Dorligo della Valle.
L’Istria è senza dubbio una pensiola che
vale la pena visitare, studiare e alla fine...
amare. È prevalentemente montuosa,
formata da tre spalti sovrapposti degradanti verso il mare. I Monti della Vena,
percorrendo il Carso in tutta la lunghezza, e a nord-ovest le fonti del Timavo
contribuiscono a rinchiudere antropogeograficamente l’Istria. Le catene
dinariche a nord, separate dagli altipiani
carsici da una fascia pianeggiante percorsa dal fiume Timavo, costituiscono per
40
la massiccia presenza di rocce calcaree,
la cosiddetta Istria Bianca: le altitudini
oscillano tra i 500 e i 1000 metri, ma
raggiungono anche quote superiori nella
catena della Cicceria (Monti della Vena)
e nel Monte Maggiore (Učka, 1401 m)
che si protende fino alla costa orientale dominando il golfo del Quarnero.
L’Istria Grigia o Gialla corrisponde a
una zona intermedia di altipiani argillomarnosi ricoperti da suoli profondi e
incisi da una fitta rete di corsi d’acqua di
origine risorgiva. L’Istria Rossa deve il
suo nome alle argille ferruginose del tavolato sudoccidentale della penisola, che
si abbassa da un’altezza di 400 metri sino
al livello del mare. Di questo terreno
carsico sono caratteristiche le voragini
dette foibe, spesse volte allineate nella
direzione di certe fessure, che hanno
acqua sul fondo.
Il profilo costiero presenta una notevole
e varia articolazione: lungo il litorale
nord-orientale si alternano tratti frastagliati e ricchi di porti, come quelli
di Capodistria e Pirano, e zone basse e
pianeggianti, un tempo occupate da saline. La costa occidentale è quasi tutta alta
e scoscesa, orlata di isolette e profondamente incisa da insenature naturali,
come quelle di Pola, alla cui imboccatura
ci sono le isole di Brioni, e quelle di
Rovigno e di Parenzo; analoghi caratteri
presenta la costa orientale nel tratto
compreso tra l’estremità meridionale
della penisola del vallone di Fianona,
mentre più a nord e fino ad Abbazia la
costa diventa alta e compatta a causa
del monte Maggiore; in questo tratto
uno stretto canale, la cosiddetta Bocca
grande, separa la costa istriana dalle
prospicienti isole di Cherso e Lussino.
Le favorevoli condizioni climatiche
hanno favorito la comparsa del turismo
sanitario in tempi molto remoti, verso
la metà del XIX secolo, quando furono
gettate le basi per lo sviluppo della
talassoterapia e della marinoterapia.
Tutti questi elementi contribuiscono allo
sviluppo e all’offerta turistica dell’Istria e
fanno sì che questa regione diventi una
meta turistica ambita da molti Europei.
Ma l’Istria non è solo questo, l’Istria è la
terra dei reperti storici e dei castellieri, la
terra dei monumenti romani e dell’arte
paleocristiana, la terra degli affreschi
medievali e delle iscrizioni glagolitiche:
una regione dalla storia particolarmente
burrascosa che fu sfruttata da varie
potenze nell’antichità. L’Istria è una
Regione d’Europa, multietnica e multiculturale, che basa sulla tolleranza il suo
modo d’essere.
Istria magica
Eventi
42
Ogni lunedì e martedì
(ore 20-23) Istrian
hand made (fiera),
Piazza Foro
Ogni mercoledì (ore
21-02) Dance Studio
Center, serata di ballo,
Aruba club
Ogni venerdi (ore
20-23) Istra gourmet
(fiera), Piazza Foro
Ogni sabato (ore 2101) Dance Centar
Studio, serata di ballo,
Casa dei difensori
croati
1 agosto (ore 21) Joss
Stone, concerto soul,
Arena
1, 15 e 22 agosto (ore
21) Franko Krajcar
& Indivia Acustic,
concerto etno, Piazza
Foro
1, 5, 8, 12, 15, 19,
21, 26 e 29 agosto
Youth On Rise, eventi
culturali e concerti,
Salita De Ville
2-9 agosto 23. “Arena
International”,
laboratori musicali
4, 11, 21 e 25 agosto
(ore 21) “Penisola
della gioia”, festival
di musica da
camera, Arena, spazi
sotterranei
6, 11, 13, 18 e 27
agosto (ore 21)
“Spectacvla Antiqua”,
spettacolo di
gladiatori, centro città
Pur sempre valido, anche se ridimensionato,
il programma estivo della città dell’Arena
Pola, un’estate all’insegna
del «Whatever you want...»
D
ifettosa di bel tempo,
bagnata fino all’inverosimile, a volte fredda come
a fine ottobre, ma almeno
è stata colorata a dovere. L’estate polese
è iniziata tardi; in pratica, deve rendere
ad agosto quello che si è presa in giugno
e in luglio: il caldo e con quello tutto
il divertimento possibile. Il festival del
lightening design, Visualia, ha lasciato
il segno. Di notte, il cuore industriale di
Pola, quello meno elegante, quello che
più contamina il panorama del porto,
s’illumina e si colora d’una miriade di
tinte sempre diverse in quella scenografia permanente che sono i “Giganti
illuminati” di Scoglio Olivi.
Il concetto è semplice e non è certo
un’idea senza precedenti, però c’è voluta
della tenacia per condurlo (letteralmente e metaforicamente) in porto. L’industria c’è, è ingombrante, è brutta, si trova
nostro malgrado, ma non per nulla, nel
nucleo storico della città. E allora? Ciò
che non si può nascondere si può ben
evidenziare creando scenari inediti. Le
gru del cantiere sono alte quanto l’Arena o più? Poco male: colorate sono uno
spettacolo che vale la pena di gustare
ogni notte. Dean Skira le ha pensate,
Philips e i rispettivi team di ingegneri
le hanno realizzate. Non sembra, ma i
costi di un cotale esperimento sono stati
elevati. Qualche milione di kune per
dotare le otto gru del cantiere di una
dozzina di fari giganti ciascuna, questi
poi composti da altri 64 fari LED di
minore potenza, tutti in collegamento
con una centralina posizionata sulla
gru “maestra” e quella agli ordini di un
Istria magica
cervellone elettronico programmato per
sviluppare una “tavolozza” di 16.000
diverse tonalità di colore, in realtà difficilmente percettibili dall’umano senso
della vista. Insomma, quando la notte
avvolge la città nel suo stretto abbraccio,
Pola s’illumina d’immenso e vederla
dall’alto, da qualche palazzo più longilineo della periferia urbana, ma anche
semplicemente da Monte Zaro o dal
Molo della Dogana, è una meraviglia.
A parte questo sforzo congiunto
dell’Ente Turismo con l’aiuto del gigante alberghiero di Pola (Arenaturist),
l’estate polese, già partita male col maltempo, non ha in serbo che un’agenda
dei divertimenti piuttosto magra in
paragone agli anni passati. Un tempo
c’erano stati anche dieci grandi concerti
per estate in Arena, e non mancavano
le star; ora si fa fatica a racimolarne
anche quei tre nomi che vengono fuori
a stento, e comunque non sono certo i
primi della classe a prenotare l’anfiteatro. I costi incalzano, il potere d’acquisto
cala, i conti sono presto fatti. Ma ecco
le date del calendario da evidenziare.
Il primo agosto sarà a Pola Joss Stone,
la reginetta del soul, voce formidabile,
un album d’esordio che ha venduto 11
milioni di copie, ma pochi successi strepitosi ad esclusione di qualche duetto
che ha scalato le classifiche, la Stone
farà cantare l’Arena di Pola al costo di
253 kune a spettatore.
Quasi senza dover spegnere i
riflettori e l’impianto fonico, l’indomani,
2 agosto, il palcoscenico dell’anfiteatro
romano s’illuminerà nuovamente per gli
Status Quo, a costi divisi in due classi
Eventi
tra le 287 kune e le 345 kune per palchi
e platea. Status quo? Ma c’è ancora chi
si ricorda della rock band britannica a
parte quel ritornello facile e insidioso
che faceva “Whatever you want, whatever you like...”, che in effetti si fa presto
a rievocare, non tanto per il suo valore
quanto per il fatto che si era trattato di
un tormentone planetario di quelli che
oggi, con il boom dell’elettronica, non
sembrano più possibili. Terzo e ultimo
dei grandi concerti dell’estate, Maksim
Mrvica, il pianista croato artista del
cross over, che si esibirà all’Arena il 5
agosto. I biglietti sono in prevendita nel
circuito Eventim a 140 e 160 kune. Il
9 agosto ci saranno anche i veterani del
pop nazionale, i “Prljavo Kazalište” con
entrata a 99 kune.
Magro dunque, il cartellone dell’A-
rena di Pola. Sarebbe prorio un disastro
senza l’aggiunta degli appuntamenti al
Castello (Museo di Storia e Marineria).
Le date: “Hladno pivo” il 4 agosto, Zijah
Sokolović il 7, Urban e band il 14, Amira Medunjanin il 16 e gli “Elemental” il
21 agosto.
A Brioni Minore la fortezza omonima ospita la stagione di prosa 2014
del Teatro Ulysses di Rade Šerbedzija.
“Shakespeare al Cremlino” sarà in scena
il 7, l’8, il 9 e il 10 agosto, “Il deceduto”
dal 14 al 17 agosto e “Mizzeri” il 24
agosto. I biglietti sono in vendita alla
reception del Parco nazionale e nel
circuito Eventim. Restano poi i concerti
gratuiti in piazza Foro (Šćike e Franko
Krajcar con la sua band Indivia), le rievocazioni storiche di “Spectacula gladiatoria” e “Spectacula antiqua” all’Arena e
al Foro, alcuni concerti di musica classica nei sotterranei dell’Arena (“La penisola della felicità” – Festival della musica
da camera), il grande Salsa Party del 25
agosto al Foro, i DJ set al Clivo del Ville
(“Youth On Rise”) e naturalmente le
due chicche dell’elettronica di fine estate: i festival da spiaggia “Dimentions” e
“Outlook” al Fort Punta Christo. Il più
prestigioso dei due, Outlook, avrà anche
la sua bella serata di apertura all’Arena
il 3 settembre. Ma per fare il bagno si
consigliano le spiagge “storiche” di Pola:
Saccorgiana, San Giovanni (Verudella)
e Valcane: i bagni di sole e mare saranno
un evento eccezionale per la presenza di
Adriana, la foca monaca addomesticata
che ha messo su casa a Pola e non pensa
proprio di trasferirsi in cerca di lidi più
appartati.
9 agosto (ore 21)
Prljavo kazalište,
concerto pop rock,
Arena
14 agosto (ore 21.30)
Urban, concerto,
Castello
15 agosto (ore 21.30)
Opća opasnost,
concerto, Castello
23 agosto (ore 22-03)
Open Air Disotheque,
Piazza Dante
23 agosto (ore 21-02)
Notte polese, festa
popolare, centro città
23-26 agosto
Art&Music festival
25-31 agosto 20.
Croatia Bike Week,
biker meeting,
Monumenti
27-30 agosto Audio
art 05, festival di
musica sperimentale,
Museo d’Arte
Contemporanea e
Galleria Makina
27-31 agosto
Dimensions Festival,
Arena e fortezza
Punta Christo,
Stignano
28 agosto (ore 20.30)
Evergrin kvartet e
Majorettes di Pola,
concerto, Piazza Foro
43
Istria magica
Istria magica
Eventi
Eventi
3, 17 e 24 agosto (ore
22) Klapa Škerac,
concerto, Promontore,
Piazza
7 e 21 agosto (ore 20)
Summer night party,
concerto, riva
10 agosto (ore 20)
Festa di San Lorenzo,
Medolino, Piazza
10 agosto (ore 21)
Full Moon Kayaking,
Bagnole, Golfo di
Centinera
10 agosto Giro
ciclistico Full Moon,
Promontore
14 agosto (ore 20)
Notte di Pomer, festa
popolare, Piazza
15 agosto (ore 20)
Festa dell’Assunzione,
festa popolare, riva
16-17 agosto
Banjole Open 2014,
campionato croato di
beach volley, Bagnole,
centro sportivo
18 e 25 agosto (ore 2122) Mednula Rock
Band & Klapa Škerac,
concerto, riva
19 agosto (ore
19.30) Istra Inspirit:
Crispo, spettacolo
storico-teatrale, sito
archeologico Vižula
44
Non solo mare e sole, ma anche feste, tornei e concerti e un’ oasi naturalistica di rara bellezza
Medolino, di giorno e di notte...
M
edolino, sole, mare, coni
gelati e fritto misto di
carne o (meno sovente)
di pesce di qualità.
Alberghi ristrutturati da cima a fondo,
piscine e campi sportivi, campeggi straripanti, tante spiagge “normali” con l’eccezione di quelle meravigliose all’estremità meridionale della penisola (Capo
Promontore, o rt Kamenjak in croato)
e una distesa immensa di terra vergine
prospiciente il mare che non è ancora
stata messa a frutto: Marlera. Storie
indecifrabili di imprese, imprenditori e
investimenti mancati, ma è meglio non
pensarci e limitiamoci a tutto ciò che di
buono può offrirci questo ambiente.
Ciò che vale assolutamente la pena di
visitare, è l’area di Capo Promontore,
che in effetti è una piccola penisola
costituita da una lingua di terra lunga
circa cinque chilometri. Questo piccolo
lembo di terra all’estremità meridionale
della penisola istriana, ospita la bellezza
di 550 diverse specie vegetali, cinque
delle quali vivono esclusivamente in
questo ambiente. Si tratta di un’oasi
naturalistica di bellezza rara, all’interno
della quale potrete trovare, con un po’
di fortuna, ben 23 specie diverse di
orchidee. Per gli amanti della natura, è
il luogo ideale per abbinare il desiderio
di relax alla possibilità di godere una
natura incontaminata, per di più ricca
sotto tutti i punti di vista.
Medolino e le località limitrofe che le
orbitano intorno non ha troppe preoccupazioni patrimoniali tranne quella,
comunque assolta a regola d’arte, della
conservazione e della presentazione
dei reperti archeologici di provenienza romana. Per il resto... tanto sole e
mare. Eppure gli alberghi sono pieni, i
campeggi idem. Il colosso dell’industria
alberghiera dell’Istria meridionale, la
polese Arenuturist, ha ricostruito gli
alberghi da cima a fondo. Anche il Comune ha fatto la sua parte a ricostruire
le rive e dotare la località di un sistema
fognario che dovrà risolvere una volta
per tutte i problemi dell’inquinamento
marino. Un motivo in più per apprezzare questa zona.
Quanto al divertimento, si sa, il
Comune di Medolino vive giorno e
notte con i vari “Summer Night Party”,
l’“Istria Gourmet”, il “Premantura
Energy”, la “Notte di Pomer”, la Festa
dell’Assunta, le fiere “Hand made” a
Medolino e a Promontore, il simpati-
cissimo “Medulin Picigin Open” con
la controproposta non meno allettante
del “Bagnole Open”, il campionato di
beach volley.
Tra una partita e l’altra, l’ennesima
replica del ben noto spettacolo di prosa
“Crispo”, ispirtato alla leggenda omonima. Per i palati fini ci sono anche i concerti di musica classica alla Chiesa di
Sant’Agnese, che tuttavia non è molto
frequentata dai turisti quanto piuttosto
dagli amanti e dai cultori della musica
colta. Quest’anno si sono o continuano
ad esibirsi, Federico Lovato e Petar
Zoltan al pianoforte, il quartetto Magic
Czardas (pianoforte, violino, viola e
violoncello), il Veljak String Quartet
con ospiti eccetera. Informazioni su
date ed eventi alla locale Ufficio turistico e negli alberghi.
Tra Dignano e Gallesano, rispetto e valorizzazione del nostro passato
Vacanza nel segno della tradizione
D
ignano vive l’estate e la
vacanza nel nome della
tradizione, ha imparato
a valorizzare i palazzi
storici derelitti in funzione della cultura, ha scoperto di poter trasformere i resti di stalle in spazi espositivi,
gallerie e musei, aspira a conquistare
il suo piccolo frammento di cielo,
pur conservando intatte le più modeste e tuttavia grandi consuetudini
popolari come le corse dei sameri,
le sfilate dei carri allegorici, le sagre
paesane... Tra Dignano e Gallesano,
in estate, non c’è serata che non
insegni qualche cosa o faccia semplicemente da scenografia a una vacanza nel segno delle tradizioni secolari
rivisitate in chiave moderna. Il 3
agosto accontententerà il palato con
“Dolce estate”, la rassegna dei dolci
e dei pasticcini della cucina locale,
casereccia, in piazza del Popolo.
Il secono fine settimana del
mese ci saranno le celebrazioni
della Giornata del Comune, con il
concerto di Tamara Obrovac il 7
agosto, il Polenta Cup l’8 e l’immancabile Festa dei Bumbari il 9 agosto.
Giovedì 14 il coro della Comunità
degli Italiani terrà il suo consueto
concerto d’estate alla Chiesa del
Carmine, mentre la serata finale con
premiazione dei vincitori del Concorso letterario Favelà è in agenda
il 16 agosto nella piazzetta del
Campanile. Poi spazio ai laboratori
di ceramica a Palazzo Portarol e alla
grande rassegna del folklore d’Europa con il quattordicesimo “Leron”.
Gallesano ricorda anche la sua Sagra
delle cioche (lumache) e la rassegna detta “Degustazione” dei piatti
“storici” della località, in agenda il
15 agosto.
Naturalmente, Dignano non è
soltanto spettacolo e divertimento.
Vi basterà fare una passeggiata per
le strette calli incuneate tra le case
per capire che in questa cittadina si
respira un’atmosfera molto particolare, si respira la storia. I selciati e le
facciate in pietra lavorata, ma anche
l’intero centro storico, mostrano ben
visibili i segni di stili diversi, dal
gotico-veneziano a quello rinascimentale e barocco.
La grande piazza del Popolo, in
pieno centro, delimita in un certo
senso il sito memoriale di un antico
castello che fu eretto nel IV o nel V
secolo, ma che venne demolito nel
1808. L’intera piazza è circondata
da palazzi importanti come quello
neogotico che ospita il municipio, oppure casa Bembo e palazzo
Bradamante, con la facciata abbellita
dall’alzata dell’orologio pubblico e
da un’elegante trifora.
Un’altra piazza importante è
quella del Duomo di San Biagio,
la chiesa parrocchiale che è stata
edificata sull’area in cui sorgeva in
passato una chiesa preromanica,
demolita verso la fine del XVIII secolo. Il Duomo, consacrato nel 1800,
conserva numerose opere di elevato
valore artistico e culturale, tra cui
varie collezioni e reliquie, sculture e
dipinti...
3 agosto “Dolce estate”,
degustazione di dolci
tipici, Piazza del
Popolo
7-10 agosto
Celebrazioni in
occasione della
Giornata della città
7 agosto Tamara
Obrovac , concerto
8 agosto Polenta Cup,
piazza del popolo
9 agosto Festa dei
Bumbari, Piazza del
Popolo
14 agosto (ore 21)
Concerto del coro
della Comunità degli
Italiani di Dignano
16 agosto (ore 21)
Premio letterario in
dialetto dignanese
“Favelà”, dietro il
campanile
17 agosto (ore 9-17)
Decorazione della
ceramica, laboratorio
artistico, Palazzo
Portarol
22-23 agosto XIV
Festival folcloristico
internazionale Leron,
Piazza del Popolo
45
Istria magica
T
utte le strade portano a...
Rovigno. Beh, non sarà
Roma, ma visto che la
strada (quella giusta) vi
ha portato in questa bellissima città
sulla costa occidentale dell’Istria,
rilassatevi e godetevi l’accoglienza, la
gentilezza e la professionalità con cui
i vostri padroni di casa vi guideranno
attraverso l’esperienza gastronomica
tipica di questa regione, che fonde in
sé il meglio della cucina mediterranea
a quella mitteleuropea. La tradizione culinaria rovignese è in grado di
soddisfare tutti i palati, con piatti che
vanno dal pesce al prosciutto crudo,
passando per l’olio d’oliva e il vino,
tutti provenienti da piccole produzioni artigianali locali, disseminate
nell’arco di una decina di chilometri
dalla città. Queste particolari caratteristiche, unite alla storia della città e
alle sue caratteristiche architettoniche
e a un arcipelago formato da piccoli
isolotti, tutti vicini alla costa, rendono
Rovigno una delle città più belle della
Croazia.
Tutte le strade
portano a... Rovigno
46
Una città che esibisce con orgoglio storia, tradizioni e natura...
Fra storia e leggenda
La nascita del primo nucleo
abitativo nella zona si stima attorno al III-IV secolo d.C., anche se
il territorio circostante era abitato
sin dall’epoca del bronzo, quando
gli Istri commerciavano con Greci
ed Etruschi. La leggenda vuole che
all’alba dell’800 le campane abbiano
rintoccato freneticamente e i cittadini siano accorsi verso il mare dove
Istria magica
videro un sarcofago di marmo che si
era arenato sulla spiaggia. Provarono
a trasportarlo in città, ma non valse
né la forza dei buoi né l’astuzia degli
uomini, si dovette aspettare un aiuto
divino. In quel momento sopraggiunse un ragazzetto che portava
con sé un paio di giovani e deboli
giumente; fu a lui che Santa Eufemia
si rivelò. Le giumente trasportarono
il sarcofago fino in cima al colle dove
si trovava la chiesa. Lì venne aperto e
in esso furono trovate una pergamena
con su scritto “HOC EST CORPUS
EUFEMIAE SANCTAE”: era il
corpo della bellissima giovane, morta
nell’anno del signore 304.
La Fabbrica tabacchi
Con questa leggenda iniziano
tutte le storie di Rovigno, anche
perché proprio durante l’VIII secolo
inizia a formarsi una città attorno alla
chiesa, che nel frattempo fu chiamata
S. Eufemia, tale insediamento verrà
prima chiamato: Ruigno, Ruginio e
Ruvigno ed è oggi Rovigno. La città è
stata sia sotto il dominio romano che
quello della Serenissima e fu più tardi
influenzata anche dalle invasioni degli
Uscocchi. Lo status di città viene
confermato definitivamente nel 1821,
sotto il domino austriaco, e fu proprio
allora che la città iniziò a espandersi.
Merita una citazione particolare la
costruzione della Fabbrica tabacchi.
Edificata nel 1872, ha dato lavoro a
generazioni di rovignesi per più di un
secolo. Con le guerre, Rovigno subì
Eventi
una sorte analoga alle altre città della
zona, passando prima all’Italia, poi
alla Jugoslavia e infine alla Croazia,
ma durante tutto il periodo riuscì a
conservare una forte identità italiana
nella sua cultura.
Turismo antico e
moderno
Nel 1888 venne inaugurato
l’ospizio marino “Arciduchessa Maria
Teresa” e questa data viene considerata
come l’inizio del turismo a Rovigno.
L’ospizio è stato per anni un ospedale
talmente all’avanguardia nella cura di
molte malattie, che ha curato pazienti
da tantissime località europee. Oggi
l’ospedale non riveste più quel ruolo,
ma nel frattempo Rovigno è diventata
la perla dell’Istria. In agosto gli eventi
principali che si possono ammirare
sono la notte di San Lorenzo, quando
l’illuminazione pubblica lungo la
riva verrà spenta, mentre al suo posto
saranno accese tante fiaccole, le mille
terrazze dei locali pubblici saranno
illuminate dalla flebile luce delle candele e in tutta la città ci sarà la stessa
musica romantica. Un altro evento da
non perdere è la mostra di pittura Grisia. Il 10 agosto, una delle principali
vie della città vecchia, la Grisia, sarà
invasa di opere di ogni tipo, per una
delle collezioni all’aperto più suggestive che si possano ammirare. Fine
agosto rimane, invece, riservata per le
Notti di Rovigno, una festa di tre giorni che si conclude con uno spettacolo
pirotecnico che costringe tutti quelli
che lo vedono a tornare ancora una
volta a far visita alla città.
Una natura da scoprire
Nel territorio circostante la città
non ha mai prosperato l’industria
pesante, per cui flora e fauna si
sono conservate negli anni e anche
oggi possiamo ammirarle in vari
siti protetti. Nella baia di Palù, otto
chilometri a nord-ovest da Rovigno,
si trova la prima e al momento unica
“area ornitologica speciale” in Istria,
dove gli ornitologi hanno registrato
più di 200 specie di uccelli. Accanto
ai fitti boschi autoctoni di querce ed
elci nidificano anitre selvatiche, folaghe, gallinelle, silvie, rigogoli, picchi,
pispole, gazze, tutte specie protette.
Manco a dirlo, i cacciatori non sono i
benvenuti, anzi, non possono nemmeno avvicinarsi a quest’area. Il Canale
di Leme, che in realtà è un fiordo, è
un’altra zona naturale protetta. Le sue
sponde sono una coperta di macchia,
mentre sull’altra crescono i boschi
cedui dove predominano le roverelle e
il cerro. Questa flora differenziata, in
uno spazio stretto, è un fenomeno naturale e rappresenta una curiosità di
particolare interesse ecologico. Nelle
vicinanze si trova la grotta di San Romualdo, che si raggiunge percorrendo
360 m attraverso il bosco. Nella grotta
sono state rinvenute tracce del primo
uomo preistorico in Istria. Sono stati
ritrovati inoltre più di 41 resti ossei
di animali estinti quali l’orso delle
caverne, il leone delle caverne, il
leopardo, il lupo, la volpe, l’orso bruno
e la iena delle caverne, come pure la
lepre bianca.
Rovigno racchiude il meglio
dell’offerta turistica croata. I suoi
alberghi a cinque stelle e i dieci chilometri di costa rappresentano il lusso.
I campeggi, i bungalow e le piccole
spiagge sulle isole dell’arcipelago
aggiungono un fascino particolare,
che abbinato alla natura, ai monumenti storici e alle attività culturali
rendono la città una meta ideale per
le vacanze.
1-8 agosto Giornate
del film italiano,
proiezioni di film,
Comunità degli
Italiani
1-29 agosto
(ore 20.30) Sfilata
notturna delle battane
1, 6, 12, 17 e 27 agosto
(ore 20.30) Festival
d´estate Rovigno,
concerti, località varie
12-14 agosto 100 anni
del piroscafo Baron
Gautsch, Immersione
celebrativa nel sito
subacqueo
18-20 agosto Serate
dedicate alle
associazioni artisticoculturali rovignesi,
piazza Tito
18 e 23 agosto (ore
21) Appuntamenti
rovignesi all’Estivo
della Comunità degli
Italiani
19 agosto – 12
settembre
Programma artistico
rovignese, mostra
d’arte moderna, chiesa
di San Tommaso
23-24 agosto Notte
rovignese, tradizionale
festa estiva, centro
cittadino
29 agosto Ronald
Braus e ospiti,
concerto, Isola Rossa
47
Istria magica
Eventi
Il luogo ideale per chi vuole una vacanza
completa e diversa
Parenzo,
una vera perla
di storia, cultura
e bellezza
P
48
arenzo è situata nel cuore
della costa occidentale
istriana. Città della cultura,
dello sport e del divertimento, pluripremiata per la sua pulizia e per
il modo in cui è curata. È la perla del
turismo croato, che ai propri visitatori
offre una vacanza diversa, piena di avvenimenti e di divertimento, un mosaico
di esperienze.
Da piccola cittadina costiera, Parenzo
è cresciuta negli anni fino a diventare
un’attraente destinazione turistica che
si differenzia dalle altre per la grande
attenzione che si pone alla cura del posto,
per la varietà delle strutture alberghiere,
per la moltitudine di eventi e attività e per
l’offerta che si adatta a ogni singolo ospite.
La posizione favorevole di Parenzo
offre ai suoi visitatori la possibilità di
organizzare gite verso altre importanti
località che si trovano nelle sue immediate vicinanze; il parco nazionale delle
Brioni, la grotta di Baredine, l’arena
di Pola, la grotta di Pisino, il canale di
Leme e via di seguito.
Oltre al lato turistico-culturale,
Parenzo ha anche un lato sportivo e
d’intrattenimento. Le terrazze degli alberghi, i ristoranti, le discoteche, i night
club, i bar e i casinò arricchiscono le sue
caldi notti estive.
Inoltre, vanta una ricchissima
offerta per i turisti sportivi: tennis,
beach volley, calcio, equitazione, ciclismo, camminate e sport acquatici per
arricchire le vacanze di ogni ospite.
Per coloro che cercano l’adrenalina,
l’offerta spazia dal karting al paintball, allo sci nautico sull’unico ski
lift dell’Adriatico, alle moto d’acqua,
alle escursioni in mountain bike e
altre attività per gli appassionati delle
vacanze dinamiche.
I marina
Lungo le coste parentine i diportisti
possono scegliere fra tre marina. Quello
più a nord e il marina Červar Porat, a
8 chilometri dal centro città. Si trova
nell’omonimo villaggio turistico, dispone di 400 ormeggi e di 50 posti a terra,
ed è aperto tutto l’anno. Offre vari
servizi per le imbarcazione incluse due
gru da 5 e 12 tonnellate. A disposizione, inoltre, una ricca e variegata offerta
turistica.
Affacciato sul centro storico di
Parenzo, nei pressi della loggia cittadina,
c’è il Marina Poreč (Parenzo). Si tratta
di una struttura di piccole dimensioni
con appena 100 ormeggi, tutti dotati
di allacciamento idrico ed elettrico, di
servizi sanitari, di una gru da 5 tonnellate, di vari negozi per il rifornimento
e di una ricca offerta gastronomica e
sportiva.
Nell’ambito del villaggio turistico Zelena laguna (Laguna verde),
nelle vicinanze dell’albergo Parentium,
immerso nel verde della sottostante
baia naturale, c’è l’omonimo marina.
Con 184 ormeggi, 50 posti a terra e
due gru da 2 e 10 tonnellate, il marina
Parentium, circondato da spiagge, centri
sportivi e alberghi, offre vari servizi di
riparazione e di manutenzione delle
imbarcazioni.
I centri benessere
L’offerta turistica di Parenzo non
è fatta soltanto di mare e spiagge, ma
di tutta una serie di contenuti aggiuntivi che faranno della vostra vacanza
un’esperienza gradevole e spensierata,
all’insegna del relax durante tutto l’anno,
come ad esempio i vari wellness, quasi
tutti immersi nel verde delle pinete.
Gastronomia
Sono molteplici le specie di tartufo
presenti in Istria, di cui soltanto nove
sono commestibili. Tra di esse primeggia il Tuber magnatum Pico, ovvero il
pregiato tartufo bianco, il Tuber melanosporum Vittadini ossia il pregiato
tartufo nero, oltre al Tuber aestivum
e al Tuber brumale, rispettivamente il
tartufo estivo e quello invernale. I tartufi
sono l’apice della gastronomia istriana,
specialmente se abbinati ai piatti tradizionali, dagli antipasti fino ai dessert.
Il meglio dei tartufi istriani vi attende
negli ottimi ristoranti e nelle konobe di
Parenzo che vi conquisteranno con le
loro prelibatezze.
3 e 31 agosto Jazz on
Square, Piazza Libertà
4 e 18 agosto Ulika
Day - Summer
Games, programma
d’intrattenimento
5 e 11 agosto L’Europa
danza, programma
di intrattenimento,
Piazza Libertà
7, 12, 19 e 26 agosto
“Lo splendore del
barocco parentino”,
presentazione della
vita del 18° secolo,
Piazza Libertà
14 agosto Klapa
Kampanel, Piazza
Libertà
15 agosto Festa sulla
spiaggia Borik, beach
bar Borik
18 agosto “New Folder
Band”, concerto,
Piazza Libertà
21 agosto (ore 20)
Spettacolo storicoteatrale INSPIRIT,
“Iustitia”, golfo
Peschiera
21-24 agosto Street Art
Festival, festival degli
artisti di strada
28-31 agosto IMA
Campionato europeo
delle majorettes,
centro sportivo Žatika
49
Istria magica
Istria magica
Un paese che «vigila» attentamente
sull’antica via consolare romana
Valle, unica
e inconfondibile
Eventi
Ogni giovedì (ore 21)
Festival GitarISTRA,
concerti, basilica di S.
Maria del mare
2 agosto (ore 14)
Torneo di pallanuoto,
molo vecchio
6 agosto (ore 21)
Concerti nella chiesa
di San Martino
7 agosto Festa del
campeggio Orsera,
programmi sportivi e
di varietà
8-9 agosto (ore 18)
Festa dei calamari,
manifestazione
gastronomica, riva
8 agosto (ore 19.30)
Complesso folk
“Batana” concerto, riva
14-18 agosto “Vrsar
UL aviation expo”,
mostra di velivoli
ultraleggeri e fiera,
aeroporto di Orsera
14 agosto Festa del
campeggio Valkanela,
programmi sportivi e
di varietà
15 agosto (ore 17)
Festa del pescatore,
riva
25 agosto (ore 19)
Dance Show, riva
50
Spiagge incontaminate e una vegetazione ancora intatta ne fanno un vero gioiello
Orsera, scolpita nella pietra
O
rsera (Vrsar) è un piccolo comune con poco
più di 2.000 abitanti
nella parte più meridionale della penisola. Nacque come
un borgo di pescatori, anche in
virtù della sua posizione dominante
rispetto al Canale di Leme, ma il
centro storico si sviluppò in cima al
colle sovrastante, ai piedi del quale
continua a estendersi la parte moderna del paese, che vanta alcune
fra le più belle spiagge dell’Istria. La
porta romana, che è parte integrante del complesso difensivo formato
delle mura di cinta, è la chiara
testimonianza di un passato che
affonda le proprie radici in epoche
molto lontane. Sede di tre Castellieri nell’età del bronzo e all’inizio
dell’età del ferro, il territorio del
comune di Orsera fu abitato anche
in epoca romana, come testimoniano, oltre alla porta, resti di ville, un
molo e una basilica paleocristiana
del IV secolo.
Passeggiando per le strette calli
della parte vecchia della città, potrete raggiungere le porte cittadine,
piccole piazze, case di pietra, il
castello romanico, piccole chiesette, ma anche alcuni belvedere dai
quali potrete ammirare dei panorami
meravigliosi.
Passeggiando per Orsera non
si può fare a meno di notare le
sculture esposte in ogni angolo del
paese, ma anche sulle spiagge, sulle
banchine del porto e nei parchi.
Non sono qui per caso, bensì si
tratta delle opere di fine corso della
famosa “Scuola estiva di scultura
Montraker”, che si tiene ogni anno
a inizio settembre. La pietra locale
è molto pregiata e la presenza della
cava ne è una dimostrazione palese.
Con questa pietra sono state costruite tantissime case e monumenti
a Venezia. La Serenissima, infatti,
sfruttò in maniera indiscriminata
le cave istriane. Il paese era unito
a Parenzo fin dagli ultimi decennio
del X secolo, per cui ne seguì le sorti
quando venne annessa alla Repub-
blica di Venezia nel XIII secolo), che
esercitò il suo dominio su queste
terre fino alla sua caduta, nel 1797,
quando passò all’Impero d’Austria e
poi al Regno d’Italia dopo la I Guerra Mondiale.
Il vicino Canale di Leme rappresenterà il paradiso per gli amanti
delle ostriche e di altre delizie del
mare. Non per niente Orsera è stata
premiata in più occasione come migliore destinazione turistica dell’Adriatico croato, in virtù dei chilometri di spiagge incontaminate e di una
vegetazione ancora intatta, ma anche
dei contenuti che vengono offerti a
coloro che decidono di venire qui per
trascorrere le proprie vacanze.
A
bbarbicato su una collina a
145 metri sopra il livello del
mare, il paese di Valle (Bale)
sembra quasi una sentinella
sulla strada statale, costruita seguendo il
percorso dell’antica via consolare romana
che collegava Rovigno e Dignano.
Il primo colpo d’occhio è veramente
incantevole, ma se ci impegnamo un
po’ scopriremo che vanta pure un ricco
patrimonio culturale e architettonico. In
passato fu un insediamento preromanico, fortificato dai romani quando ebbe
la funzione di punto di presidio della via
Flavia, la via del commercio che univa
anticamente Pola e Trieste. L’antico Castrum romano, ovvero il Castrum Vallis
medievale, è circondato da bellissime
vallate e splendide colline. Vi è possibile
scorgere vecchie rovine, resti di antiche
strade romane, cisterne, pozzi, ville
romane, torchi, chiese.
Valle fu un vero e proprio castello, circondato da alte mura merlate
quattrocentesche alte tra otto e dieci
metri, disposte su tre file con ingressi
contrapposti per garantire una miglior
difesa. La cittadina venne annessa alla
Serenissima nel 1420 e fu dotata di uno
statuto. La situazione rimase immutata
fino alla caduta della Repubblica di
Venezia, avvenuta nel 1797, quando
fu annessa all’Austria e perdette il suo
status di comune, divenendo soltanto un
borgo di Rovigno.
Oggi si possono ammirare le vecchie
case in pietra in stile gotico-veneziano,
addossate sui resti delle antiche mura,
tra le quali si articolano numerose strette
calli, con un rivestimento di lastre di
pietra in condizioni ancora buone,
nonostante l’età.
Per la sua posizione e per il modo
in cui è stata edificata, Valle potrebbe
sembrare a prima vista come tante altre
cittadine istriane abbarbicate in cima a
qualche colle, ma l’aura che la circonda la rende unica e inconfondibile. È
dominata dal campanile della chiesa
parrocchiale di S. Giuliano. La sua
costruzione risale al XIX secolo. Recentemente Palazzo Bembo è stato rimesso
completamente a nuovo, si distingue per
bellezza anche la loggia civica mentre
il centro del paese è stato messo sotto
tutela.
51
Istria magica
Eventi
7, 13, 14, 21 e 28
agosto (ore 21)
Concerti di musica
classica, chiesa di San
Martino
8 agosto (ore 20) Festa
dell’anguria, festa
popolare, Rossini
12-13 agosto Lanterna
Beer Fest, festival
della birra, Camping
Lanterna
52
Due paesi a pochi chilometri da Parenzo
diventati un comune unico
Torre
e Abrega,
da «satelliti»
a «pianeti»
F
ino al 2006 erano due “satelliti” di Parenzo. Torre di
Parenzo e Abrega Parentina
hanno deciso allora di mettersi insieme, dando vita a un comune a
sé stante, che conta poco più di duemila
anime che parlano la stessa “lingua”.
Oggi sembrano lontani i tempi in cui
ciascuno di essi aveva la propria chiesa,
il proprio campanile e la propria parrocchia, San Matrino e Sant’Antonio.
Seppure unite amministrativamente, le due località sono divise fisicamente da una strada molto importante
per l’Istria, la Trieste-Pola. Il passaggio
dell’arteria stradale non impedisce alle
due località di espandersi l’una verso
l’altra, tanto da farle sentire sempre più
unite.
Questa parte dell’Istria è particolarmente fertile. Da una collina a 112
metri sopra il livello del mare si scende
gradualmente verso il mare in direzione
sud-ovest, mentre andando verso nord
la discesa si fa un po’ più brusca e si va
verso la foce del fiume simbolo dell’Istria: il Quieto. Beh, il mare è meraviglioso, ma non è tutto quello che questo
comune è in grado di offrirvi. Sostando
ad Abrega, ad esempio, potrete ammirare un panorama mozzafiato e il vostro
sguardo si perderà oltre l’orizzonte,
nell’infinito.
Gli abitanti del luogo coltivavano la
terra, sempre generosa, da tempi immemori. Avevanobisogno di coltivare i vari
ortaggi, sì, ma un’attenzione particolare
l’hanno dedicata da sempre ai vigneti e
agli uliveti. Non deve sorprendere, pertanto, che l’olio extravergine d’oliva pro-
Istria magica
dotto in queste terre sia particolarmente apprezzato. Il clima particolare, che
conferisce all’olio quel qualcosa in più,
sarà anche un dono della natura, ma
non si può negare che la gente del posto
sappia molto mene come raccogliere e
valorizzare questi doni della natura, trasformandoli in un olio che sarà il valore
aggiunto di molte pietanze. Il segreto
della qualità potrebbe essere rappresentato dal periodo di freddo che precede
la raccolta delle olive, che solitamente
avviene a novembre. L’ondata di freddo
arresta per un attimo la maturazione e
sembra che sia proprio questa “pausa di
riflessione”.
Quest’olio, però, non viene prodotto
da ieri e ce lo dimostra il fatto che le
sue proprietà vengono descritte negli
epigrammi di Marco Valerio Marziale
(tra il 40 e il 103 d.C), per cui possiamo
intuire che i segreti della sua produzione siano stati tramandati da generazione in generazione per due millenni.
Nell’antichità, quell’olio veniva trasportato nelle anfore che tra il I e il VI secolo
d.C. venivano prodotte nella vicina baia
di Laron. Nonostante le innegabili virtù
dell’olio d’oliva, apprezzato in tutta
Europa, soltanto a partire dal 1970,
grazie anche all’intervento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’alimentazione e l’agricoltura (FAO),
è stato possibile dimostrare scientificamente che in questa area d’Istria
ci sono le caratteristiche climatiche e
geomorfologiche ideali per ottenere
un olio extravergine di oliva di qualità
eccellente. Vi invitiamo a verificarlo da
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Da antico castelliere a romantica località nel cuore dell’Istria
Portole, più quieta del Quieto
C
ome tanti altri paesi
dell’Istria, anche Portole
(Oprtalj) sorge su un colle.
Procedendo dal mare verso
l’Istria interna, si sale dolcemente fino
a 378 metri di altitudine, attraversando
una vegetazione ricchissima e lussureggiante. Il comune si estende su un’area
di circa sessanta chilometri quadrati
tra la valli dei fiumi Quieto, a sud, e
Brazzana, a est. Anche in questa zona
si produce un ottimo vino, come pure
un olio extravergine d’oliva altrettanto
buono, ma anche un miele fantastico.
Guardandovi attorno a 360 gradi, non
potrete non notare i tanti vigneti, dove
vengono coltivati i più noti vitigni
istriani, come la malvasia e il teran.
Le numerose trattorie, i ristoranti di
alto livello, ma anche gli agriturismi
dell’area vi daranno l’opportunità di
assaggiare i piatti tradizionali dell’Istria
interna, innaffiati, appunto, con i vini
prodotti dai vitigni autoctoni. L’area è
rinomata a livello internazionale anche
per altri prodotti della terra, tra cui
spicca il tartufo, sia bianco che nero.
Numerosi turisti giungono qui da tutto
il mondo soltanto per assaggiare questo
prezioso tubero, che viene raccolto nei
boschi di Montona, che si estendono
lungo la vallata del fiume Quieto, noti
in passati come i boschi di San Marco.
In passato Portole fu sede di un
castelliere, a testimonianza che il
territorio fu abitato anche in epoca
preistorica, in base alla datazione dei
reperti rinvenuti fatti in alcune grotte
della zona. Il fatto che sia sorto proprio
qui non è certamente casuale e, come
in tanti altri casi, è stata la presenza
abbondante di acqua nella vallata del
fiume Quieto a rappresentare il fattore
decisivo, come pure la posizione dominante sul colle, che consentiva un’ottima vista su tutto il territorio circostante. L’odierna Portole è stata fondata
nel 1102 dai coloni del Patriarcato di
Aquileia e fu luogo di sanguinosi scontri tra il Patriarcato e la Repubblica di
Venezia. Il villaggio venne definitivamente conquistato nel 1421 e da allora
fece parte della Serenissima fino alla
sua caduta, avvenuta, come sappiamo,
nel 1797. La presenza veneziana ha
lasciato, come ovunque, le sue tracce.
Non appena entrati nel paese noterete
un leone di San Marco, collocato sulla
loggia cinquecentesca, superata la quale
vi imbatterete in un lapidario arricchito con frammenti di origine romana
e medievale. Proseguendo, passerete
davanti alla bellissima sede del Comune, fino ad arrivare alla chiesa di San
Rocco, costruita nel 1581 sulle rovine
di una chiesa più piccola, dove sono custoditi alcuni pregevoli affreschi, lapidi
e iscrizioni di antiche famiglie del
luogo. La piazza principale è dominata
dal Duomo di San Giorgio (XVI sec.)
e dal maestoso campanile, di forma
rettangolare, alto 27 metri.
Eventi
9 agosto Antiques,
fiera dell’antiquariato,
centro storico
24 agosto Festival
internazionale della
fisarmonica, Stridone
(Zrenj)
53
Istria magica
Istria magica
Nel cuore dell’Istria una città-monumento
che vi lascerà a bocca aperta
M
54
ontona può essere
considerata, senza
timore di smentita,
una città-monumento. Si tratta di un’antica acropoli
istriana il cui aspetto attuale ha
origine nel Medioevo, nel XII e XIII
secolo. La scalinata istriana più
lunga, che ha 1052 scalini, conduce
alla cima della collina di Montona
e alla sua piazza principale in stile
veneziano.
Montona ha conservato l’antico
aspetto di castello con le mura, le
porte, i palazzi, le cisterne, e la torre
merlata. Da qualsiasi punto la si
guardi, appare in tutta la sua magnificenza, collocata su un colle alto 277
metri sul livello del mare, nella valle
del Quieto, che in quel punto si allarga per oltre un chilometro. Nel cuore
del castello troviamo la chiesa di
Santo Stefano Protomartire, che sul
suo fianco destro sembra appoggiarsi
Montona,
una scalinata
verso il cielo
all’ultima delle cinque torri che una
volta ornavano Montona. Questa
torre campanaria risale al XIII secolo
e fu riparata ben tre volte.
L’attuale chiesa con tre navate,
costruita sulle rovine di una chiesa
precedente, più grande, fu consacrata nel 1614. La navata mediana, la
più alta, è sostenuta da un duplice
ordine di colonne monolitiche
culminanti in dieci archi. Le colonne
marmoree provengono dalle cave di
Brioni. Il soffitto centrale reca un
affresco molto vasto con le immagini
di S. Stefano e S. Margherita.
Di fronte alla chiesa c’è una
vera da pozzo del XV secolo con lo
stemma cittadino con le cinque torri
e un leone di S. Marco. A fianco della
chiesa c’è il palazzo dei marchesi
Polesini, risalente al XVI secolo. Un
tempo era chiamato Castello ora è
trasformato in un albergo. Di fronte
c’è un altro pozzo del 1322. Attorno
al duomo e al castello, corre una cinta muraria lunga 436 metri. Le mura
hanno un’altezza variabile dai 9 ai
15 metri. Lungo le mura si ergevano
altri 4 torrioni. Al loro posto ora vi
sono altrettanti belvedere. Secondo
Kandler le mura sarebbero risalenti
ai tempi preromani e nel corso dei
secoli rinforzate e rifatte.
Nella piazza sotto quella del
duomo, chiamata appunto “piazza
de soto” e quella del duomo “piazza
de sora” si trova la Loggia, edificata
nel 1331. Vi sono altre chiese, come
quella di S.Cipriano, non databile ma
ristrutturata nel 1622 e nel 1855.
L’ultima ristrutturazione fu fatta con
l’oblazione dei fedeli nell’anno del
colera. La chiesetta della Madonna
delle Porte fu costruita nel 1520.
Deve il suo nome a una tela con l’immagine della Madonna che si conserva su un altare marmoreo quasi nel
centro della chiesa ed è legata a una
leggenda. Il quadro sarebbe stato
rinvenuto, un mattino, su un albero,
portato da mani angeliche. L’altare è
stato costruito includendovi l’albero.
La chiesa dell’Immacolata Concezione o dei Servi, fu edificata nel 1585
al posto di un ospizio. Accanto a
essa, qualche anno, dopo fu costruito un monastero. Nel cimitero di
S. Margherita si trova la chiesa con
vecchie pietre tombali murate sulla
facciata posteriore.
Tra i personaggi conosciuti nati
a Montona, menzioneremo Andrea
Antico (1480-1539), compositore
rinascimentale, inventore della stampa musicale, Joseph Ressel (17931857), inventore dell’elica marina, fu
di servizio a Montona come direttore
delle foreste statali e qui sviluppò le
sue più famose invenzioni e Mario
Andretti (1940) famoso pilota di
Formula 1, che ora vive negli Stati
Uniti.
P
otrebbe succedervi, mentre
vi state crogiolando al sole su
qualche spiaggia istriana, di
sentire un desiderio irrefrenabile di abbandonare per un po’ il mare
e andare alla scoperta di luoghi nuovi,
nuovi ma antichi, nel cuore di questa
meravigliosa penisola, che in se racchiude tesori che nemmeno immaginate.
Uno di questi si trova a meno di mezz’ora di macchina dalla mondana Umago e
quando la raggiungerete vi sembrerà di
essere ritornati nel... Medioevo. Stiamo
parlando di Grisignana, conosciuta in
tutto il mondo come la città degli artisti
e dei musicisti, il luogo in cui trovare
l’ispirazione giusta per creare.
Un piccolo paese medievale nell’Istria interna che vale la pena visitare
Grisignana è l’arte
Grisignana è una meta ineludibile
per tutti quelli che desiderano scoprire
i tesori istriani. La sua storia, interessante e coinvolgente, sembra scritta
su ogni casa, ogni calle, ogni gradino,
fondendosi con un presente armonico
e per niente in contrasto con il passato.
Questa cittadina è ricca di chiese antiche, di reperti preistorici, di antichi
castelli, palazzi magnifici e molti altri
edifici antichi che grazie a complesse
opere di ristrutturazione hanno ritrovato lo splendore di una volta.
Tutt’intorno troviamo moltissimi vigneti e uliveti, mentre fresche
sorgenti offrono l’acqua alla popolazione locale. La zona di Grisignana è
ricca di agriturismi, taverne e ristoranti
con cucina tradizionale istriana: dal
formaggio fatto in casa al prosciutto,
dalla tipica pasta istriana alle specialità
cotte sotto la campana, senza trascurare
tartufi, asparagi e funghi, un vino...
travolgente e un olio d’oliva favoloso.
Grisignana può essere considerata
la casa di numerosi artisti giunti qua
un po’ da ovunque. In questo piccolo
paese possiamo trovare una trentina
di laboratori artistici, ma anche la
galleria cittadina con opere di artisti
provenienti da tutto il mondo. Durante
l’estate, Grisignana diventa un palcoscenico sul quale si alternano il jazz e
musica classica, ma anche molti altri
artisti che qui hanno scoperto la vera
vena creativa.
Qualora aveste deciso di ragiungere Grisignana, ammirate le parti
conservate delle mura medievali e la
porta cittadina del XV secolo, la loggia
rinascimentale del XVI secolo e il
bellissimo palazzo barocco Spinotti del
XVIII secolo, ma anche le chiesette
di San Rocco e San Martino, che
risalgono al XVI secolo. Da non perdere la galleria cittadina Fonticus, con
numerose opere d’arte di artisti locali e
internazionali, e la collezione araldica
di Grisignana, nella quale sono raccolti
più di 150 rilievi di stemmi di città
istriane e croate.
Eventi
8 agosto “Poeti del
bosco”, serata dedicata
alla poesia, Sterna
9 agosto Giro ciclistico
ricreativo, Sterna
9-10 agosto
Celebrazione della
Madonna della Neve,
festa popolare, Sterna
16 agosto “Grisignana
by night & Parenzana
by night”, corsa
ricreativa e giro
ciclistico, Grisignana
30 agosto XCE
Eliminator, giro
ciclistico ricreativo
Mountain Bike,
Grisignana
31 agosto 5. XCO
Izgubljena Ovca, corsa
ciclistica categorie
UCI C3, Grisignana
55
Istria magica
Istria magica
Una cittadina unica per le sue bellezze naturali ma anche per la storia
www.novigrad-cittanova.hr
Eventi
2, 16, 23, 30 agosto
Beach Party,
manifestazione
turistica e
d’intrattenimento,
Mareda
4, 6, 9, 12, 21, 26
agosto “Musica
in ogni angolo”,
manifestazione
musicale, centro storico
13, 20, 27 agosto
Beach Party, party
sulla spiaggia, spiaggia
Maestral
16-20 agosto Arteria V,
festival delle arti visive,
centro storico
22 agosto Serata dei
maghi itineranti,
Piazza Grande
23 agosto Dance
& Music Show,
animazione con
musica e danza, Piazza
grande
28-30 agosto Festa di
San Pelagio e giornata
della Città, Piazza
Grande e Porporella
31 agosto itinerario
ciclistico “San Pelagio”
56
Cittanova, tra passato
e presente
C
ittanova (in croato Novigrad)
è una bellissima cittadina,
ricca di storia, situata sulla
costa occidentale dell’Istria, a
circa 25 km dal confine con la Slovenia
e una quindicina di chilometri dai vicini
centri di Parenzo, Umago e Buie. Si
distingue proprio per le sue bellezze
naturali uniche, per il ricco patrimonio
culturale e sicuramente per la grande
ospitalità, che è nel DNA dei suoi circa
4.500 abitanti. Cittanova vanta anche un
mare pulitissimo e la sua riviera si estende da Daila alla foce del fiume Quieto
(Mirna). La costa frastagliata è bassa e
accessibile, con spiagge sia rocciose che
ciottolose.
Nell’antichità Cittanova venica
chiamata Neapolis nel VII secolo e
Civitas Nova nel IX secolo. Dal XII
secolo e nelle testimonianze ecclesiastiche troviamo i nomi di Emona, Emonia,
Aemonia. Sede vescovile dal V-VI secolo
fino al 1831, a causa di guerre, devastazioni e epidemie, tra il XVI e il XVII
secolo rimase praticamente disabitata.
Il vecchio nucleo di Cittanova è
situato su un isolotto che nel XVIIII
secolo è stato unito alla terraferma. Le
mura di cinta medievali, ben conservate,
sono uno dei simboli più interessanti di
questo centro turistico. I diversi domini
e le diverse culture, dalla bizantina alla
germanica, dalla veneziana alla napoleonica, dall’austro-ungarica all’italiana,
hanno lasciato una traccia indelebile
soprattutto nell’architettura.
Come del resto tutte le località della
costa occidentale dell’Istria, Cittanova
rimase sotto il dominio della Repubblica
di Venezia dal 1358 fino alla sua caduta
nel 1797. Dopo la firma del Trattato di
Campoformio, passò all’Impero Austriaco dal 1797 al 1803. Nel 1803 Cittanova
fu occupata dai Francesi, e quindi posta
sotto il governo di Trieste. Nel 1805, per
decisione di Napoleone, Cittanova passò
sotto il Regno Italico. Dopo la sconfitta
di Napoleone nel 1813 e la caduta del
Regno Italico ritornò sotto il dominio
dell’Impero Austriaco. Cittanova fu un
centro irredentista nell’Istria asburgica.
A tutti i censimenti la popolazione si
dichiarava di lingua italiana e nel 1918
diviene italiana come il resto dell’Istria.
Il resto è storia recente, ma ciascuno dei
“padroni” di Cittanova ha lasciato traccia
del suo passaggio.
Le tradizioni legate al turismo sono
lunghe: a Cittanova già nel 1845 venne
stampata la prima guida turistica. La
cittadina è conosciuta oggi anche per
l’ottimo olio d’oliva e per gli eccellenti
ristoranti e cantine. La vicina Daila
è nota per una villa costruita su un
possedimento la cui storia risale ai tempi
dell’antica Roma.
A Cittanova ci sono diversi punti
d’attrazione che meritano di essere
visitati. Il Museo delle lapidi offre al
proprio interno una collezione di 93
pietre monumentali di età antica e
medievale (davanzali, cornici, transenne,
stemmi, tavole per altari, parti di ciborio,
pilastri, capitelli...), mentre all’interno della Chiesa parrocchiale di San
Pelagio e San Massimo (V-VI secolo)
troverete una cripta risalente al primo
periodo romanico. È unica in Istria e
una tra le poche in Croazia. Sul grande
ampanile (1883) domina la statua del
compatrono della città, San Pelagio. La
statua è di legno e rivestita in lamiera
di bronzo. Il sarcofago, invece, risale al
periodo paleocristiano. Le superfici del
sarcofago semplicemente profilate con il
coperchio sotto forma di due spioventi
e quattro acroteri ai vertici. Da visitare
anche la Loggia Belvedere (XVI secolo)
e il Palazzo Patrizio (1760), come pure
la Cisterna (1496) e le mura cittadine
del XIII secolo, la chiesa della Vergine
Maria del Carmelo (XV secolo) e il
Monastero di Daila (1839).
Per una giusta e dovuta... immersione
nella storia più recente, visitate il Museo
della k.u.k. Kriegsmarine, la Imperiale
e Regia Marina da Guerra dell’Impero Austro-Ungarico, a due passi dal
porto cittanovese, dove è stata allestita
una mostra particolare per celebrare i cent’anni dell’inizio della Prima
guerra mondiale. Il titolo della mostra,
“La Grande guerra nell’Adriatico”, è
eloquente.
57
Istria magica
Vicino al confine, un luogo tranquillo e affascinante
Umago, vigneti,
sport e divertimento
58
S
e avete intenzione di visitare
una piccola località istriana,
tranquilla e romantica, Umago
potrebbe essere veramente la
scelta migliore. Popolata da istriani autoctoni fin dai tempi dell’antica Roma
(era chiamata Humagum, in latino),
Umago è stata una città autonoma
durante il Medioevo, venendo annessa
successivamente, come del resto tutte le
località della costa occidentale dell’Istria,
alla Repubblica di Venezia, nel 1358
per la precisione, sotto il cui dominio
rimase per cinque secoli, fino alla sua
caduta avvenuta nel 1797. È la città più
occidentale della Croazia ed è gemellata
con il comune italiano di Mussolente, in
provincia di Vicenza.
Si trova a pochi chilometri dal confine con la Slovenia e in pratica sorge su
una piccola isola, che è stata collegata
alla terraferma da un passaggio creato
dall’uomo. Umago può venir considerata come una singolare porta d’accesso
e uscita dell’Istria e della Croazia in
Europa, che dista da Trieste soltanto 40
km, 150 km da Lubiana e 50 miglia da
Venezia. Di particolar interesse per il
turista è l’entroterra di Umago, per molti
ancora da scoprire. Situato tra i fiumi
Dragogna e Quieto, si distende in pratica verso la riviera di Salvore, Umago e
Cittanova.
Umago ha oggi poco meno di
14mila abitanti. Le sue spiagge sabbiose
e le sue pinete l’hanno resa una delle
mete vacanziere estive più popolari
dell’Istria. Ricostruendone la storie fino
alle sue radici più remote, tutto parla
a favore della tesi che Umago sia stata
Istria magica
fondata da popolazioni celtiche, come
conferma il suffisso “ago”. Il nome
Umago deriverebbe dal celtico “magus”
(campagna) e dal latino “humus”
(terreno fertile). La città ha un nucleo
di case medioevali a ridosso di un tratto
di mura difensive e il suo centro... ruota
attorno alla piazza della Libertà. Il
centro medievale ha saputo mantenere
tutto il fascino del suo passato. Qui,
affacciata sul mare, si trova la chiesa
parrocchiale dell’Assunzione della Beata
Vergine Maria, con accanto il campanile
del XVI secolo, che conserva un bel
polittico veneziano del XV secolo. Una
volta si trovavano il palazzo Pretorio
con la sua Loggia, che venne distrutto
da un incendio in una notte di forte
bora nel lontano 1924. Vicino a Umago
troviamo la località di Salvore che, con
Borosia e Bassania, forma il promontorio più occidentale della penisola
istriana. Il porto di Salvore, in epoca
romana, era di notevole importanza
perché particolarmente adatto a ospitare
le imbarcazioni a vela. Da Umago a
Salvore c’è un susseguirsi di baie che
rende la zona particolarmente attraente
da un punto di vista balneare.
Umago ha mantenuto nei secoli
un’atmosfera particolare, che si apprezza
passeggiando per le sue stradine tortuose, dove si trovano case in stile gotico
veneziano e bottegucce che conservano
il fascino delle cose antiche. La località,
come dicevamo, ha conservato il suo
aspetto medievale unitamente ai suoi
caratteristici negozi ed edifici costruiti
in stile gotico e risalenti alle origini del
rinascimento veneziano.
Umago è una località tranquilla,
adatta per trascorrere le vacanze estive
potendo scegliere tra alberghi e appartamenti privati. Potrete trascorrere
il vostro tempo libero passeggiando
per il centro storico oppure semplicemente rilassandovi in spiaggia, cullati
dal rumore delle onde e accarezzati
dal sole. I più romantici avranno
l’occasione di osservare magnifici
tramonti in riva al mare o seduti sulla
terrazza di uno dei numerosi ristoranti
che offrono specialità gastronomiche
autoctone.
La caratteristica principale di
Umago è la presenza di un gran numero
di strutture sportive, che la rende uno
dei centri più importanti dell’Adriatico:
basta nominare i 64 campi di tennis... ma il tennis è qui di casa, grazie
specialmente al fortissimo torneo ATP
“Croatia Open”, che si tiene ogni anno
in luglio, grazie al Umago è conosciuta
in tutto il mondo.
Per tutti gli amanti delle due ruote,
Umago offre numerose piste ciclabili
che passano accanto al mare o attraverso
l’interessante entroterra. Se oltre allo
sport e al divertimento in riva al mare
vi interessa pure la parte eno-gastronomica, siete nel posto giusto. Infatti,
la città è conosciuta per i suoi vigneti
e le cantine. Nei suoi dintorni ci sono
numerose strade del vino che “collegano” i vari produttori. La maggior parte
di essi offre presentazioni del processo
di produzione del vino e degustazioni,
con prodotti unici da acquistare in
loco durante la visita. Oltre al vino,
numerose sono pure le strade dell’olio
d’oliva, lungo le quali si ha la possibilità
di assaggiare ottimi prodotti, spesso
pluripremiati e riconosciuti in tutto il
mondo.
Se volete, invece, trascorrere le
vacanze a bordo della vostra barca, troverete un marina ben attrezzato, aperto
tutto l’anno, con 518 ormeggi e tutti i
servizi di cui i diportisti potrebbero aver
bisogno.
I più giovani potranno far visita al
villaggio Canegra (Kanegra) che dista
10 km dal centro di Umago ed è situato
vicino al mare. Immerso nella vegetazione mediterranea e circondato da una
splendida spiaggia , il villaggio turistico
Kanegra offre divertimento a non finire:
giochi, gare, cocktail bar, musica, DJ
all’opera durante tutto il giorno, karaoke,
ballo fino all’alba in discoteca. Troverete,
inoltre, campi e scuola di tennis, campi
di mini golf, sport acquatici, campi di
beach volley, pallacanestro, calcio, e
quant’altro.
Eventi
2-4, 10, 15-16, 19, 22
e 26-27 agosto “Nel
cuore dell’estate”,
concerti e spettacoli di
folclore, località varie
5-6 e 8-9 agosto Serate
del pescatore, evento
enogastronomico,
molo dei pescatori
5 agosto Madonna della
Neve, festa popolare,
Giurizzani
7, 9, 12, 16 e 21 agosto
“Umago Classica”,
concerti di musica
classica, chiesa
parrocchiale
8-9 agosto Kanegra
beach festival, musica
elettronica, spiaggia
Zlatorog Sv. Pelegrin
8-12 agosto Giornate
della cultura russa,
proiezioni di film, atrio
dell’Università
8-10 agosto Festa di
San Lorenzo, festa
popolare, San Lorenzo
10 agosto Itinerario
ciclistico Mountain
Bike, San Lorenzo
17 agosto Umago
Fashion Night,
spettacolo di moda
24 agosto serata
del folclore e della
tradizione, Piazza
Libertà
30 agosto “Artum”,
Marina Burolo, mostra
personale, Museo
Civico
59
Istria magica
Istria magica
Eventi
1 agosto Film &
wine, festival di
cortometraggi
amatoriali, centro
storico
12 agosto Carnevale
estivo, Canegra
23 agosto Vino e
chitarre, concerto,
Buie, Momiano e San
Mauro
24 agosto Festa
del capitello, festa
popolare, Croc
(Tribano), Buie
Un’area dell’Istria dominata dai vigneti, ma ci sono tante altre cose da vedere
Buie, il paradiso del vino
I
60
l campanile della chiesa principale di Buie domina il territorio
da una collina, attorno alla
quale se ne estendono molte
altre, ideali per la coltivazione delle
viti e degli ulivi. Uno dei modi migliori per visitare queste terre è quello
di percorrere le numerose strade
del vino che collegano i vigneti del
Buiese. I produttori di vino in zona
sono veramente numerosissimi. Si
va da quelli più piccoli, che neppure
imbottigliano il proprio vino e lo
vendono esclusivamente sfuso, fino
ai grandi vitivinicoltori che esporta-
no i loro prodotti di qualità in tutto
il mondo. La maggior parte di essi
offre presentazioni del processo di
produzione, visite guidate alle cantine
e degustazioni dei prodotti.
Visitare una cantina istriana tradizionale è un po’ come fare un viaggio
nel tempo, un ritorno alle tradizioni
di una volta, dalle tecniche di raccolta
dell’uva, alla conservazione, che in
molti casi avviene ancora in botti di
legno, anche se la tecnologia ne ha
fatta di strada anche in questo settore, consentendo, tra l’altro, un netto
miglioramento della qualità. La ven-
dita di alcuni prodotti tipici a prezzi
promozionali è soltanto la ciliegina
sulla torta. Sulle strade dei rinomati
prodotti buiesi s’incontrano i conoscitori del vino e le storie segrete delle
loro cantine, come anche i laboriosi
produttori d’olio d’oliva. Un altro ingrediente tipico della zona è il tartufo,
una vera prelibatezza gastronomica
dell’Istria nord-occidentale. Alle
trattorie che lo preparano accorrono
migliaia di buongustai e il culto del
tartufo è amplificato dalla credenza
nei suoi poteri afrodisiaci. Immediatamente dopo l’estrazione, il tartufo
fresco si usa direttamente come supplemento del cibo, oppure, tramite
metodi contemporanei di lavorazione
del tartufo vengono creati prodotti di
altissima qualità: formaggi, olii, dolciumi ecc. Chi viene a visitare la città,
però, non lo fa soltanto per i rinomati
ristoranti e il vino di qualità, Buie ha
molto altro da offrire.
L’imponente chiesa di S. Servolo,
che domina la collina attorno alla
quale si snoda la città, è ricca di opere
dei maestri tardo-barocchi. Le sue
dimensioni monumentali la rendono
la chiesa principale della città, che
viene usata soltanto nelle ricorrenze
più solenni. Il festival dell’organo è una
di queste ed è anche l’evento culturale per eccellenza di Buie e dei paesi
vicini. Le sue origini risalgono al 1791,
quando Gaetano Callido ne costruì uno
all’interno della chiesa. La collezione
etnografica, fondata nel 1970, è un
vero e proprio museo delle tradizioni
istriane. La sua mostra permanente è
costituita da 186 oggetti, disposti per
piani in modo da evocare l’aspetto di
una tipica vecchia casa istriana.
Leggendaria è la storia della
costruzione della chiesa di S. Maria
della Misericordia, posta fuori dalle
mura cittadine. Secondo un documento del 1497, la Mapparve nel sonno
al ricco Paolo Razizze, il quale si recò
subito a Venezia per commissionare
la statua. Sulla via del ritorno arrivo
nei pressi della città di notte, quando
le mura cittadine erano ormai chiuse,
dovette così lasciare la statua all’esterno e dormirvi accanto. La mattina
dopo risultò impossibile spostare il
monumento della santa e il popolo
decise che quello fosse un segno divino. La chiesa si trova ancor oggi in
quel medesimo punto. Salendo lungo
le viuzze lastricate della città vecchia,
accanto alla chiesa di San Servolo,
incontrerete un campanile che risale
al XV secolo. Se il tempo è sereno, da
esso potrete ammirare un panorama
che si estende verso quattro paesi
diversi: Slovenia, Italia, Austria e
naturalmente Croazia. Questo campanile è particolare anche perché con
i suoi 63 metri d’altezza è il secondo
per grandezza in tutta l’Istria.
Le origini della città sembrano
però ancora più antiche, il colle sul
quale sorge la moderna città di Buie
pare sia stato abitato ancora all’epoca
del bronzo, quando l’altura offriva
una protezione naturale contro i
nemici. Un primo sviluppo urbano si
verificò in epoca romana, quando il
territorio circostante la collina venne
trattato come una colonia di Trieste.
Le caratteristiche tipiche di una città
medioevale fortificata, visibili in parte ancora oggi, si sono sviluppate nel
periodo delle invasioni barbariche,
quando la fuga di molti romani dall’Italia portò a un aumento improvviso
di popolazione.
San Mauro 157, Momiano
Tel. +385 52 779 033
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• Fra le specialità: gulasch di Boscarin, fusi, gnocchi, ravioli.
• Da scoprire il Tartufone San Mauro (combinazione di
tartufo nero fresco e cioccolato).
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(vincitore di medaglie d’oro).
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DISTRETTO DI FIUME
Linea marittima
DISTRETTO DI FIUME
Linea marittima
FASCIA COSTIERA DI FIUME
Traghetto
LINEA DI COLLEGAMENTO COSTIERO
M/T “LIBURNIJA”
UNIE – SANSEGO – LUSSINPICCOLO
VALBISCA – SMERGO (MERAG)
PRIZNA – ŽIGLJEN (PAGO)
FIUME - SPALATO - STARI GRAD (isola di Lesina - Hvar) - KORČULA –
SOBRA (isola di Meleda - Mljet) - RAGUSA
dal 30.05 al 28.09.2014
Lun. Mer.
Ven.
Mar. Gio. Sab.
5:00
-
dal 27.06 al 31.08.2014
Domenica e
festivi
LINEA 310
Lun. Mer.
Ven.
5:00
13:00
LUSSINPICCOLO
18:00
5:55
13:55
VELE SRAKANE
-
6:30
6:40
14:40
UNIE
16:30
7:30
7:40
15:40
SANSEGO
8:30
8:40
16:40
LUSSINPICCOLO
Mar. Gio. Sab.
Linea 335
VALBISCA
SMERGO
18:10
I
00:01
05:00
17:15
II
05:45
06:30
16:30
III
07:15
08:30
15:30
15:30
IV
09:15
10:00
14:30
14:30
V
10:45
11:30
VI
12:15
13:00
VII
13:45
14:30
VIII
15:15
16:00
IX
16:45
17:30
X
18:15
19:00
XI
19:45
20:30
XII
21:15
22:00
XIII
22:30
23:00
DISTRETTO DI FIUME
Linea marittima
BRESTOVA – FARESINA (POROZINA)
dal 27.06 al 31.08.2014
64
Ogni giorno
Viaggio
Nota: dal 01.09 al 28.09.2014 la nave parte da Lussinpiccolo alle 06:00 e alle 13:30.
Linea 334
Linea 332
dal 27.06. al 31.08.2014
Ogni giorno
Viaggio
BRESTOVA
FARESINA (POROZINA)
I
00:30
00:01
Nota: la durata del transito in una direzione
è di 25 minuti
II
05:30
05:00
III
06:45
06:00
IV
08:15
07:30
V
09:45
09:00
FASCIA COSTIERA DI FIUME
Linea marittima
NOVALJA (PAGO) - ARBE – FIUME
VI
11.15
10:30
VII
12:45
12:00
VIII
14:15
13:30
IX
15:45
15:00
X
18:00
17:00
XI
20:00
19:00
XII
21:00
20:30
XIII
22:30
22:00
Nota: la durata del transito in una direzione è di 20 minuti.
dal 30.05 al 28.09.2014
dal 20.05. al 20.09.2014
Ogni giorno
02.06. - 13.06.
15.09. - 26.09.
PRIZNA
ŽIGLJEN
I
00:30
00:01
Lun. 19:00
Ven. 19:00
Lun. 19:00
Ven. 19:00
II
04:30
04:00
Mar. 07:00
Sab. 07:00
Mar. 07:00
Sab. 07:00
III
05:30
05:00
07:30
07:30
07:30
07:30
IV
06:30
06:00
09:15
09:15
09:15
09:15
V
07:30
07:00
09:45
09:45
09:45
09:45
VI
08:30
08:00
13:30
13:30
13:30
13:30
VII
09:30
09:00
14:00
14:00
14:00
14:00
VIII
10:30
10:00
16:15
16:15
IX
11:30
11:00
16:30
16:30
SOBRA
(Meleda)
X
12:30
12:00
XI
13:30
13:00
Mar. 18:30
Sab. 18:30
RAGUSA
XII
14:30
14:00
XIII
15:30
15:00
XIV
16:30
16:00
XV
17:30
17:00
XVI
18:30
18:00
XVII
19:30
19:00
XVIII
20:30
20:00
XIX
21:30
21:00
XX
22:30
22:00
XXI
23:30 ( al 30.08)
23:00
-
-
Mar. 17:30
Sab. 17:30
FIUME
Ven. 07:00
SPALATO
19.06. - 14.09.
Lun. 07:00
Ven. 07:00
Gio. 19:30 Dom. 19:30
Lun. 07:00
Gio. 19:30 Dom. 19:30
18:40
18:40
18:40
18:40
STARI GRAD
(Lesina)
17:00
17:00
17:00
17:00
16:40
16:40
16:40
16:40
KORČULA
(Curzola)
13:00
13:00
13:00
13:00
12:30
12:30
12:40
12:40
10:40
10:40
10:25
10:25
-
-
Gio. 09:00 Dom. 09:00
Gio. 08:30 Dom. 08:30
ZARA - ANCONA
02.06 - 03.07
e dal 08.09 - 27.09
Lun.22:00
Mer.22:00
*Ven.22:00
ZARA
Mer.07:00
Ven.07:00
Dom.07:00
Mar.07:00
Gio.07:00
Sab.07:00
ANCONA
Mar.22:00
Gio.22:00
Sab.22:00
* 13.06. e 12.09. partenza da Zara alle ore 12:00, arrivo ad Ancona alle ore 19:30
04.07. - 24.07.
e dal 27.08. - 05.09.
Lun.22:00
Mer.22:00
Ven.12:00
Sab.12:00
ZARA
Mer.07:00
Ven.07:00
Sab.07:00 Dom.07:00
Mar.07:00
Gio.07:00
Ven.18:00
Sab.18:00
ANCONA
Mar.22:00
Gio.22:00
Ven.22:00
Ogni giorno
a parte la
domenica
Domenica
LINEA 9309
Ogni
giorno
6:00
9:00
NOVALJA
19:40
6:55
9:55
ARBE
18:55
Mar.12:00
Mer.12:00
Gio.12:00
Ven.12:00
Sab.08:00
8:40
11:40
FIUME
17:00
Mar.18:00
Mer.18:00
Gio.18:00
Ven.18:00
Sab.14:00 Dom.07:00 Lun.07:00
Nota: la durata del transito in una direzione
è di 15 minuti.
05.06. - 15.06.
18.09. - 28.09.
LINEA 101
16.06. - 12.09.
Viaggio
Sab.22:00
25.07. - 26.08.
Sab.23:45 Dom.22:00
ZARA
Mar.06:00
Mer.06:00
Gio.06:00
Ven.06:00
Sab.05:30
Sab.22:00 Dom.18:30
ANCONA
Lun.22:00
Mar.22:00
Mer.22:00
Gio.22:00
Ven.22:00
Sab.16:00 Dom.12:30
65
Mondo verde
Ammiriamo
la biodiversità
di una regione unica
e interessantissima
Un’esplosione floreale
L
66
a Regione litoraneomontana, di cui Fiume
è capoluogo, è unica per
tanti versi, ma specialmente per il fatto che su un’area
relativamente ristretta troviamo
un po’ di tutto: un mare costellato
di isole, montagne e foreste, laghi
e altipiani... Questa regione può
vantare una natura incontaminata,
una biodiversità che ne rappresenta l’orgoglio, oltre a una ricchezza
di inestimabile valore. Abbandonate per un attimo il mare e andate
a visitare i boschi e le montagne.
Non ve ne pentirete. A ogni passo
troverete qualcosa che attirerà il
vostro interesse. Godetevi tutte
le bellezze dei nostri boschi e
l’esplosione di colori che la natura
ci regala in questa stagione con
centinaia di varietà diverse di fiori.
Ammirate la natura e proteggetela,
affinché alle generazioni future
non venga negata questa opportunità.
67