Febbraio - Associazione Vecchia Alassio
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Febbraio - Associazione Vecchia Alassio
ANNO XLIX - N. 2 Lunedì 16 Febbraio 2009 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: ava1961@yahoo.it - Sito internet: www.vecchiaalassio.it Missive di Fincos Spa al Comune portano alla luce un super contenzioso IL “GRAND HOTEL” DIVENTA STORIA INFINITA È la storia infinita. Il “Grande Albergo”, dopo anni di abbandono, non vorremmo diventasse opera incompiuta, monumento al nuovo degrado, simbolo di incapacità gestionale che tra pubblico e privato rischia di mettere in ginocchio la città. L’abbiamo detto e continueremo a ripeterlo: il “Grand Hotel” deve essere riportato agli antichi splendori. Alassio ha bisogno di infrastrutture in grado di rimettere in moto la macchina turistica e nulla più di un albergo di prestigio può essere richiamo per nuovi ospiti. L’industria delle vacanze è in crisi come il resto dell’economia. L’immobilismo non paga, l’attendere ulteriormente gli eventi, magari aspettando che la manna cada dal cielo è atto assurdo e masochistico. Perciò chiediamo a chi ci governa di non perdere ulteriore tempo, di mettere a fuoco la situazione e procedere, prima che sia troppo tardi. Il “Grand Hotel” deve riaprire. Non accettiamo scuse né da parte del Comune, né da parte di chi i lavori si è impegnato a portarli avanti per concluderli. Ci sono situazioni assurde che ogni giorno di più prendono corpo e, speriamo non sia vero, fanno pensare alla volontà di lasciare le cose come stanno, prendere tempo e succhiare al massimo la collettività con richieste che la società che dovrebbe terminare i lavori continua a presentare al Comune. L’amministrazione civica ha responsabilità per il lievitare dei costi? Ci sono irregolarità sulla realizzazione dell’o- pera? Si faccia chiarezza. Le autorità competenti facciano il loro lavoro, ma, per favore, fate terminare i lavori perché gli anni passano e il degrado è di nuovo fuori dall’uscio. Non contestiamo l’opposizione consiliare che “fa le pulci”, ad ogni decisione della maggioranza. Ci chiediamo, però se siano state sufficientemente considerate le responsabilità dei Tecnici incaricati e pagati dal Comune per la sorveglianza e il controllo del regolare svolgimento dei lavori. Quindi, se per realizzare il nuovo “Grand Hotel” si sono verificate irregolarità è giusto che la magistratura proceda, ma ugualmente i lavori devono finire, senza nulla regalare a chi si era preso l’impegno di realizzare l’opera. Il 22 settembre scorso la “Fincos”, la “Finanziaria Costruzioni Spa” che sta lavorando alla realizzazione del nuovo “Grande Albergo”, la stessa che sotto la sigla “Conicos” ha realizzato piazza dei Partigiani e i relativi box sotterranei, ha però scritto al sindaco: «Constatiamo con dispiacere che la regolarizzazione amministrativa del nostro intervento procede con estrema lentezza e, anzi, è pressoché ferma, tanto che si può a buon diritto parlare di una complessiva inerzia del Comune al riguardo. In particolare rileviamo che, a distanza di tre mesi dalla produzione delle nostre osservazioni nell’ambito dei procedimenti avviati per irrogazione di sanzioni amministrative previste in ordine all’asserita realizzazione di Daniele La Corte Invidia e paura Il Grand Hotel di Alassio visto dal mare. di opere in difformità dai rispettivi titoli edilizi nessun provvedimento risulta adottato né è dato sapere lo stato della relativa istruttoria. In analoga situazione di ignoranza versa la società riguardo le sorti delle istanze di sanatoria da tempo presentate». È evidente che qualcosa, tra Comune e società costruttrice, è accaduto anche perché “Fincos”, sempre in data 22 settem- bre, evidenzia di aver «ripetutamente rappresentato la gravità della situazione all’Amministrazione» e aggiunge: «È giunta l’ora che l’Amministrazione sia chiamata ad assumersi la responsabilità che oggettivamente le fa capo, dei danni in costante incremento subiti dall’impresa. Preannunciamo quindi di aver dato mandato ai legali della società per avviare le necessarie (FOTO SILVIO FASANO) azioni giudiziarie non senza auspicare, nell’interesse di tutte le parti coinvolte, non ultima la collettività, che è la vera parte pubblica la cui volontà è solo rappresentata dagli amministratori…». La lettera lascia sbalorditi e ci fa subito ritornare a un’altra missiva di “Fincos”, quella inviata al sindaco il 31 maggio del continua a pag. 2 AVV. CLAUDIO BOTTELLI Il libro sulla Collegiata di S. Ambrogio “UNA VITA PER LA SUA CITTÀ” in trasferta a Milano È stata una giornata ricca di emozioni quella vissuta da alcuni redattori del volume sulla chiesa di S. Ambrogio, guidati dal parroco, mons. Angelo De Canis, e dal priore della Confraternita di S. Caterina, Domenico Martino. Lunedì 19 gennaio giunti a Milano in tarda mattinata, sono stati accolti sulla piazza del Duomo dall’avv. B. Perrone e da sua moglie, che con impareggiabile senso di ospitalità na si sono riunite personalità di spicco per dare vita alla presentazione dei numerosi studi sulla chiesa alassina. In primo luogo bisogna segnalare l’intervento di mons. Erminio De Scalzi, abate di Sant’Ambrogio e vescovo vicario del cardinale Dionigi MOSTRE Sala Carletti dal 1° al 14 marzo esposizione dei lavori delle Scuole Elementari Statali ••• dal 15 al 21 marzo espone Franco Iebole attrezzi per l’artigianato Demurette (giochi dei nonni) non solo hanno offerto alla comitiva il pranzo con piatti tipici, ma hanno illustrato anche gli aspetti artistici e storici dei luoghi visitati. Nel tardo pomeriggio, verso le ore 17,00, nella sala delle conferenze della Basilica Ambrosia- Angolo Tettamanzi. Con una dialettica chiara ed incisiva ha parlato dei rapporti religiosi tra la Lombardia e la Liguria nei tempi passati ed odierni, soffermandosi sulla figura del santo vescovo continua a pag. 2 Dopo 58 anni di laborioso impegno forense, ha deposto la toga il noto Avv. Claudio Bottelli, alassino d.o.c. da lontane generazioni. Parlare di tutti i suoi meriti politici, sociali e umanitari dimostrati in questi anni sarebbe difficile per chiunque, anche per chi lo conosce bene, dalla sua giovanile attività di appassionato pescatore, agli studi legali, ad una lunga vita dedicata al suo lavoro e, spesso, anche all’aiuto volontario a chi avesse avuto bisogno delle sue battaglie legali. Partigiano della Resistenza, Presidente dell’A.N.P.I., socio emerito e già Presidente dell’A.V.A. e Proboviro, ha perorato molte cause a difesa dei diritti della nostra città, fra cui, notevole, quella dei lasciti a favore del nostro Ospedale ed è stato fautore principale della condanna del Capitano tedesco Gerard Dosse, criminale di guerra, ed è stato per questo nominato cittadino onorario di Roburent (CN) dal Consiglio Comunale di quel Paese che aveva subito i crimini nazifascisti. Oggi Claudio Bottelli, oltre tutti gli altri meriti, amante integerrimo e strenuo difensore del nostro dialetto e delle nostre tradizioni, cerca un po’ di quiete e di tranquillità, fra la sua gente: e la merita e l’A.V.A. (con molti amici) gli augura ancora molti anni di onorato e meritato riposo e, soprattutto, la benevolenza ed il ringraziamento sincero della “sua” gente. A.V.A. Arena candida e fine, sedie, tantissime sedie e ombrelloni... Chi, anche solo per un momento, non ha immaginato, almeno una volta nella vita, di possedere una splendida e ampia spiaggia? È l’Alassio dream, il sogno di tutti quelli che vivono nella città di Adelasia. C’è come un sottile filo rosso che unisce tutti gli invidiosi, coloro che ombrelloni, sedie a sdraio, cabine (oggi anche chioschi bar) e sabbia non hanno mai posseduto. C’è chi si venderebbe anche la casa e forse anche il partito pur di possedere un pezzo di arenile da affittare ai bagnanti. Così mentre un consigliere comunale di maggioranza continua ad aiutare il figlio in uno stabilimento balneare pubblico affidato alla “Gescomare”, uno di opposizione si fa avanti per gestire la spiaggia di fronte al ristrutturando “Grand Hotel”. Siamo al conflitto di interessi? Qualcuno insiste che, in fondo, sarebbe un colpaccio strappare un pezzo di arenile a chi il grande albergo continua a farci sospirare. Ma qualche paura di perdere eventuali prelazioni avanza, a passi non certo felpati, sottobraccio a interventi che lasciano trasparire polemica e invidia. Lo scrittore e psicologo francese André Maurois, già nei primi del Novecento, analizzando l’animo umano, con le sue debolezze e le sue miserie, diceva: «La cattiveria umana, che è grande, è composta in gran parte di invidia e di paura». Cerchiamo, pertanto, di evitare commenti che possano far emergere ulteriormente sentimenti poco caritatevoli. Spiaggia, per gli alassini, è sinonimo di ricchezza ed è pertanto giusto che ognuno di noi possa sognare, fuori da invidie e paure, di poter accedere nell’olimpo dei privilegiati, di coloro che della sabbia hanno fatto oro. Nobile metallo, però, non hanno prodotto quei solerti amministratori della Gescomare, la società che gestisce stabilimenti balneari e spiagge libere attrezzate, visto che si sono fatti tirare le orecchie da maggioranza e opposizione (all’interno della commissione comunale d’inchiesta sulla presunta evasione fiscale di un miliardo di vecchie lire) che hanno sintetizzato come “gestione superficiale” il lavoro da loro svolto. La “Gescomare”, creatura leghista, “pizzicata” dall’Agenzia delle Entrate, di fronte alla contestazione di non aver pagato le tasse, ha provveduto con un “condono tombale”. La commissione consiliare comunale ha indagato e dalle maglie degli accertamenti sarebbero emerse situazioni non chiare che hanno indotto i commissari a chiedere al sindaco di richiamare, con forza, chi di dovere. Tutto sarà reso pubblico? Ci auguriamo che non vinca né l’invidia né la paura. 2 «L’ALASSINO» FINALMENTE IL NOSTRO COMUNE TORNA IN POSSESSO DI PARTE DEI BENI IMMOBILI LASCIATI ALL’OSPEDALE DI ALASSIO A coronamento di una vita passata a perorare cause in tribunale, prima di andare in pensione, dopo 58 anni di attività, il 19 dicembre 2008 presso il Tribunale di Savona l’avv. CLAUDIO BOTTELLI ha avuto la soddisfazione di chiudere la causa relativa ai beni dell’ospedale, con un accordo, forse unico in Italia, con cui è stata riconosciuta la proprietà, a favore del nostro Comune del 35% dei beni immobili di Via Mazzini e di Via Robutti, lasciati da munifici donatori all’Ospedale e al Ricovero di Alassio negli anni passati, locali nei quali dovrebbe essere realizzato un nuovo ed efficiente centro anziani. Il Giudice, dott.ssa Fiorenza Giorgi, ha espresso la sua stima (meritatissima) per il legale alassino definendolo “difensore della libertà e grande gentiluomo”, come abbiamo appreso dal quotidiano “La Stampa” in due articoli pubblicati il 21 e 23 dicembre u.s. Per dovere di informazione pubblichiamo uno stralcio del verbale di conciliazione giudiziale, il cui testo recita testualmente: TRIBUNALE DI SAVONA L’anno 2008 addì 19 del mese di dicembre nanti di Noi dott.ssa FIORENZA GIORGI sono comparsi: L’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESE in persona del Direttore Generale e legale rappresentante pro tempore dott. Flavio Neirotti, con sede in Savona – a quanto infra autorizzato giusta deliberazione n. 298 del 13/03/2008, assistita dall’avv. FRANCO AGLIETTO e il COMUNE DI ALASSIO in persona del Sindaco pro tempore arch. Marco Melgrati, a quanto infra autorizzato giusta deliberazione del Consiglio Comunale n. 10 in data 06/03/2008 esecutiva, assistito dall’avv. CLAUDIO BOTTELLI, i quali PREMESSO - che, con atto di citazione notificato in data 22 aprile 1994, il Comune di Alassio (Sindaco Avogadro) ha convenuto in giudizio davanti al Tribunale di Savona la Unità Sanitaria Locale n. 2 – Savonese e la Regione Liguria per domandare che, previi gli accertamenti del caso e la soluzione di questione di legittimità costituzionale… sia statuita la proprietà comunale di taluni immobili siti in Alassio che, già di proprietà del soppresso ente ospedaliero locale e destinati all’utilizzazione per il servizio sanitario nazionale, dovevano essere trasferiti al patrimonio della Unità Sanitaria Locale n. 2 – Savonese, in forza dell’art. 5 D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e degli al- tri artt. 44 e 45, Legge Regionale Liguria, 8 agosto 1994, n. 42; - Che si sono costituiti in giudizio la Unità Sanitaria Locale n. 2 – Savonese e la Regione Liguria, quest’ultima rappresentata dagli avv.ti SOTGIU di Savona, contestando integralmente le domande proposte dal Comune di Alassio ed eccependo la inamissibilità delle questioni di costituzionalità per irrilevanza e/o manifesta infondatezza; - Che, con ordinanza in data 25/02/2003, il G.O.A. del Tribunale di Savona, dott.ssa Giovanna Benazzoli, ha dichiarato “rilevante nel giudizio e non manifestamente infondata la questione di illegittimità costituzionale degli artt. 44 e 45 della Legge Regionale Liguria n. 44/1992, laddove dispongono che vengono attribuiti in proprietà all’USL, ora ASL, i beni mobili e immobili già di proprietà del Comune di Alassio, con vincolo di destinazione alle unità sanitarie locali, per contrasto con gli artt. 5, 76 e 128 della Costituzione”, ed ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, sospendendo il giudizio in corso; - Che la Corte Costituzionale ha rimesso la causa davanti al Tribunale di Savona per la decisione in merito; - Che, tenuto conto dei rischi relativi all’esito della causa e dei prevedibili lunghi tempi per la definizione del giudizio anche in relazione a possibili impugnazioni (appello e ricorso in Cassazione), le parti hanno manifestato reciproco interesse ad una soluzione transattiva; - Che, in particolare, l’Azienda Sanitaria Locale n. 2 – Savonese ha manifestato la propria disponibilità a riconoscere la proprietà unica ed esclusiva del Comune di Alassio su alcuni degli immobili in oggetto di causa ed il Comune di Alassio a nulla opporre al trasferimento dei restanti immobili al patrimonio dell’Azienda Sanitaria Locale n. 2 – Savonese, ai sensi e per gli effetti dell’art. 5, D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502; - Che la soluzione transattiva di cui sopra è frutto di lunga trattativa tra le parti dimostrata anche dal numeroso carteggio intercorso. Le parti suddette hanno concordato sostanzialmente quanto segue: A) L’ASL 2 è disponibile a riconoscere la proprietà in capo al Comune di Alassio degli immobili di seguito indicati: - Via Robutti, 3, 4, 5 e 6 – ex ristorante Excelsior – Via Robutti, 11 – locale di pertinenza del ristorante Excelsior – Via Robutti, 8 – negozio vuoto – Via Robutti, 9 e 10 – occupato dal LIBRO COLLEGIATA DI S. AMBROGIO (segue dalla prima pagina) milanese e sulla sua forte personalità. In secondo luogo la sovrintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle province lombarde, la dott.ssa Sandrina Bandera, ha elogiato il grande lavoro, l’analisi a vasto raggio delle documentazioni, da cui è emersa un’opera scientifica notevole sotto ogni profilo. Il nostro sindaco, arch. Marco Melgrati, ha voluto puntualizzare alcune caratteristiche del libro, esprimendo l’orgoglio suo e della cittadinanza per l’edizione di notevole valore culturale, che si affianca alle iniziative comunali di tipo letterario ed artistico in genere e ai pregevoli restauri dell’edificio realizzati in questi anni. La prof.ssa Flores d’Arcais, direttrice del Dipartimento di Storia dell’Arte all’Università Cattolica del Sacro Cuore, rela- trice ufficiale, ha passato in rassegna gli studi che compongono il volume ed ha espresso la sua ammirazione per ricchezza dei dati, per la profondità delle indagini e per il preciso legame dei contenuti. I commenti alla manifestazione ed anche al lavoro organizzativo di base, espressi dai sovrintendenti liguri, dott. Franco Boggero, dott. Massimo Bartoletti, e dott.ssa Costanza Fusconi, hanno completato e arricchito l’incontro. Le celebrazioni dei cinquecento anni della nostra parrocchia e del restauro delle parti interne dell’edificio sacro, secondo i commenti del nostro parroco, non potevano avere una conclusione più significativa: una presenza di ampio respiro nel vasto mondo culturale e religioso milanese. G. P. Comune di Alassio – Via Mazzini, 39 – appartamento affittato dal Comune di Alassio al Sig. B. S. B) L’obbligo per il Comune di Alassio di esercitare o far esercitare (gratuitamente se è effettuato dall’ASL) presso i quattro immobili siti in Via Robutti attività di carattere Socio Assistenziale ovvero Socio Sanitaria ovvero istituzionale; C) L’ASL 2 Savonese utilizzerà il ricavato della vendita degli immobili che, a seguito del presente atto transattivo, rimangono di proprietà dell’ASL stessa, solo ed esclusivamente, per il completamento funzionale del nuovo Ospedale di Albenga, offrendone dimostrazione al Comune di Alassio; D) L’ASL 2 Savonese conferma la disponibilità, di concerto con il Comune di Alassio, a definire interventi qualificanti e volti al miglioramento della qualità dei servizi a favore dei cittadini del Comune di Alassio nel settore Socio Sanitario; E) L’ASL 2 Savonese si impegna a mantenere l’attuale destinazione d’uso degli immobili “Val d’Olivo” e “Villa Flora”; Che l’Azienda Sanitaria Locale n. 2 – Savonese e lo stesso Comune di Alassio hanno interesse alla formalizzazione del presente accordo transattivo, anche perché la soluzione della controversia con- sentirà all’Azienda Sanitaria Locale n. 2 – Savonese di destinare i beni immobili acquisiti definitivamente al proprio patrimonio per il completamento nei tempi previsti, dell’Ospedale di Albenga. Lunedì 16 Febbraio 2009 IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. PATTI E CONDIZIONI Le parti, in particolare, espressamente dichiarano e si danno reciprocamente atto che il presente accordo transattivo è stato espressamente approvato ed autorizzato dalla Regione Liguria con deliberazione della Giunta Regionale n. 609 del 3.06.2008. La causa attualmente pendente davanti al Tribunale di Savona (n. 1410/1995 R. G.) viene abbandonata a spese integralmente compensate tra le parti. Noi Alassini (e in particolare l’A.V.A.) dobbiamo ringraziare l’avv. Claudio Bottelli per l’iniziativa professionale assunta, che ha restituito alla collettività un complesso di beni immobiliari di immenso valore e imposto garanzie per l’utilizzo dei ricavi nell’Ospedale di Albenga. L’atto di transazione di cui trattasi è esecutivo per legge ed ha valore di atto pubblico anche ai fini delle trascrizioni immobiliari. L’avv. Bottelli da cittadino probo ha presentato la sua attività professionale gratuitamente per tutta la prima fase del giudizio sino alla Corte di Cassazione. Grazie Claudio! www.italiasuperpartes.wordpress.com Davanti al “Grand Hotel” a parte tutta la spazzatura, lampioni (ancora buoni) che la Comunità ha pagato, buttati come ferro vecchio. MISSIVE DI FINCOS - GRAND HOTEL (segue dalla prima pagina) 2007, con cui veniva sottolineato: «Dalla data dell’offerta (quella per ricostruire il Grand Hotel, e realizzare la nuova piazza dei Partigiani, ndr) a oggi “è cambiato il mondo” varianti, modifiche, fermi, situazioni commerciali mutate, dimensioni, modi, metodi, qualità e quantità delle opere variate per un totale di circa 30 mila metri quadrati di superfici utili con impianti e arredi…». La società costruttrice sottolinea anche come ogni intervento sia sempre stato concordato con il Comune, aggiungendo che di fronte ai tanti in- terventi «…sul piano finanziario possiamo confermarvi che lo squilibrio economico finanziario, considerando non solo i maggiori costi, ma anche i maggiori ricavi, ammonta a circa 20 milioni di euro». Abbiamo cercato di ricostruire la vicenda soprattutto di fronte alla grande preoccupazione che l’opera rimanga veramente un’assurda incompiuta. Chiediamo chiarezza e interventi mirati che possano portare a termine il “Grand Hotel” senza dissanguare le casse comunali. A.V.A Il risveglio della prima vera e-mail: provocatoriamente.anonima@live.it Per questo numero, vi confesso, ho avuto davvero difficoltà a definire quest’articolo. I fatti di cronaca di cui si è sentito parlare (e straparlare) negli ultimi giorni sono stati davvero tanti; si è spaziato da un argomento all’altro, omicidi e assassini vari, questioni etico-morali, nuove riforme e proposte di leggi nazionali, manifestazioni, politica estera, ecc. Vi deluderò: non tratterò nessuno di questi specifici avvenimenti, perché c’è qualcosa che, secondo me, è molto più importante; i media non lo hanno ritenuto argomento né interessante, né meritevole di attenzione, ma io penso che sia il primo in ordine di importanza, perché è da questo che inizia tutto, ed è questo il vero punto di arrivo. Febbraio ospita 2 feste che conosciamo tutti: San Valentino e Carnevale. Eventi messi sotto i riflettori quasi esclusivamente dal settore commerciale, inglobano entrambi un elemento di verità, perché si basano su apparenza e realtà, che dovrebbero essere perfettamente sovrapponibili a San Valentino, mentre il più diversi possibile a Carnevale. Facebook, un social network, grande protagonista di queste ultime settimane, può essere un altro esempio. In una società che esalta l’apparenza, il sembrare, il mostrare, il mascherare, è difficile capire quanto tutto questo sia importante solo se corrisponde all’essere. Tutti noi siamo soliti costruirci delle maschere, inventarci delle storie in cui vivere, recitare un copione che ci siamo scritti, forse per essere diversi da quello che siamo, forse per convincerci di essere meglio, di poter essere di più, di poter cancellare o proteggere quello che noi siamo veramente. Ma prima o poi ci accorgiamo che quello che siamo e quello che impersonifichiamo si sono allontanati troppo, sono diventate chiaramente cose diverse, e allora ci sentiamo soffocare, perché nessuno dei due ci permette più di esprime noi stessi, uno per paura, l’altro per estraneità, e qui dobbiamo decidere: se sembrare o essere. Quello che noi siamo non è un qualcosa di fisso, di chiuso, di immutabile, ma è solo il foglio su cui possiamo tratteggiare o incidere ciò che vogliamo sembrare, oppure quello che vogliamo diventare. “La via del fare è l’essere” disse una persona molto saggia. Se tutti ci preoccupassimo molto più di essere, piuttosto che di apparire, se ci impegnassimo soprattutto a fare cose, piuttosto che a mascherarle, se imparassimo a riconoscere quale è contenuto e quale forma, a dividerli, e a dare a entrambi l’importanza che meritano, allora si potrebbe parlare davvero non solo di cambiamento, ma di miglioramento, dell’inizio di una vita vera, del risveglio della primavera. Provocatoriamente Anonima CINEMA AD ALASSIO Capita spesso di udire lamentele ad Alassio per il fatto che una cittadina di importanza turistica come la nostra sia rimasta senza un cinema, quel luogo magico dove la gente, avvolta nell’oscurità di una sala, possa condividere emozioni e riflettere su argomenti che toccano la sensibilità di ognuno di noi: i drammi, le tragedie, le commedie rappresentano i percorsi della nostra quotidianità. E sì, Alassio, dopo la chiusura dei due cinema Colombo e Ritz, non ha più una sala. La ristrutturazione del Ritz non si sa nemmeno se sia iniziata e ci vorrà del tempo, forse tanto, prima che Alassio possa finalmente avere un luogo dove non si svolga semplicemente il divertimento fine a se stesso, ma si usufruisca di un’attività “culturale” qual è appunto la settima arte. Qualcuno aveva suggerito all’assessorato alla cultura del nostro Comune di organizzare serate di Cinema in qualche saletta, dove non si sarebbero proiettati lungometraggi ma film brevi, i cortometraggi, film a soggetto che raccontano storie coinvolgenti, con trame accattivanti. Ma l’assessorato ha risposto picche, poiché “non ci sono i soldi”. È vero, i Comuni hanno sempre meno soldi e, quindi, bisogna indirizzare le risorse verso quelle attività che certamente raccolgono masse di gente, come, per esempio “miss maglietta bagnata”. A questa assenza di Cinema ad Alassio, ha voluto lodevolmente ovviare il Circolo Ricreativo “La Fenarina”, organizzando la serata di venerdì 16 gennaio e chiedendo a Beppe Rizzo, che, come i nostri lettori sicuramente ricorderanno, ha curato per dieci anni il Cineforum al Ritz, il compito di proiettare immagini cinematografiche, film brevi provenienti dalle più importanti rassegne nazionali ed estere. Si poteva essere ottimisti circa l’affluenza di gente, ma non tanto ottimisti da prevedere il pienone della saletta approntata alle proiezioni. Una serata riuscitissima, dove la gente ha potuto veramente godere delle immagini che passavano sullo schermo, ascoltare gli interventi di Beppe Rizzo e intervenire nel dibattito che ogni proiezione suggeriva. Insomma, la dimostrazione che il Cinema continua a piacere, ma è necessario dare la possibilità di usufruirne in loco, senza dover prendere l’automobile e spostarsi fuori città con prevedibile disagio specialmente da parte di persone non più nel fiore degli anni. Grazie a “La Fenarina” per aver voluto interrompere il “digiuno” forzato di Cinema e ben vengano altre serate simili che, se ci saranno, verranno rese note, come quella del 16 gennaio, con l’affissione di manifesti qua e là per la città. A.V.A. Lunedì 16 Febbraio 2009 3 «L'ALASSINO» U recantu di nosci diti CRONACA DI ANDATE (a cura di G.C. e G.G.) MESE DI FEBBRAIO 2009 Avé u nosu ch’u piscia in bucca Ve lo saprò dire meglio Spesso e volentieri, un’accentuata anomalia della natura è motivo di quel gretto e riprovevole sarcasmo che, purtroppo, riscontriamo sia nella parlata che nella letteratura popolare. Questa volta però il detto “avere il naso che piscia in bocca” ha tutt’altra valenza e pertanto, benevolmente e senza particolare ironia, riferito a coloro che si ritrovano con quella parte prominente del volto particolarmente adunca. Desgranò u rusoriu Questo detto, che evoca l’immagine di una pia vecchietta intenta alle proprie orazioni quotidiane “sgranando” con serenità e fede il suo rosario ha ben tutt’altro e opposto significato nell’inventiva popolare. Infatti, tale locuzione viene irriverentemente riferita a chi, per motivi diversi, sta bellamente senza alcuna remora e a piena voce “sgranando” una sequela di improperi o, peggio ancora, bestemmie. CAMMINANDO È già accaduto! A livello meteorologico una spiegazione è sempre disponibile, tanto più che, oggi, il sistema di trasmissione, impiegato dai satelliti artificiali (Nimbus, Tiros, Essa) è continuo ed in automatico (APT come Automatic Picture Trasmission), e le immagini che noi riceviamo permettono la visione globale dei grandiosi sistemi nu- ranno sotterrate dai nastri sabbiosi in avvicinamento, le ho salutate come vecchi amici. Ci conoscevamo al punto che ci potevamo parlare usando la stessa lingua. Quel tempo… la loro comparsa, coincideva sempre con, da parte di mio nonno Luigin Maraian, il cambio del cavetto “du segnò”, di quella cima che univa la corona zavorrata Corsi… volosi associati alle perturbazioni atmosferiche; consentono di seguire esattamente il percorso e l’evoluzione delle perturbazioni principali (insieme di un fronte freddo, fronte caldo e fronte occluso). Attualmente le foto ricevute dai satelliti vengono divulgate sotto forma di “mappe”, carte varie in quota e al suolo e previsioni dando la possibilità, anche al più sprovveduto dei terrestri, di trarne le logiche conclusioni. E allora? Camminando (non passeggiando... Eppure per decenni ho vissuto, si può dire, sulla spiaggia! Quella che era il regno dei miei sogni, il limite naturale del mistero, oggi la sento la landa del degrado, calpestata da “ignoti” in continua lotta con la stessa Natura che strenuamente cercano sempre, a parole, di aiutare), ... camminando (non passeggiando, quindi) ho riveduto (se fossero viventi ancora i Testimoni di qualche anno fa o se fossero sopravvissuti i “valori” che li animavano, mi sembrerebbe più giusto scrivere; “ho rincontrato” al posto di “ho riveduto”. Ormai è inutile, ad Alassio, affidarsi alla nostalgia…) sulla riva le antiche pietre, i ciottoli composti del materiale che gli eterni “vecchi” chiamavano “puddinga” (era inglese? Era alassino?) dei quali, raccoglievo gli esemplari più piccoli e colorati che usavo per abbellire il mio “Presepio”. Non so se influenzato dalla voce del Grande Poeta che mi segue ovunque, ma le pietre più grandi, quelle che, per prime sa- della “rete” che strascicava sul fondo del nostro mare, con “u nattùn” il galleggiante che la segnalava in superficie. “U l’ha schirau (il mare), u l’ha descuvertu (il mare)... e e prie ciù grosse i agguantan ... e e pommufò du dannu”. Era cosi naturale che nessuno pensava di aver subito una “calamità”! Eppure... Tirata dagli uomini di terra “la rete”, facendola strisciare sul fondale irto di ostacoli come accade dopo ogni mareggiata, prima che gli ostacoli del fondo siano ricoperti un’altra volta dalla sabbia fina, doveva, spesso, interrompere il suo lento movimento per essere ricuperata senza poter pescare procurando notevole danno ai “Reordi”, già afflitti da naturale povertà. E qui interveniva l’uso appropriato del “cavetto” “du segnò”! Mentre la ciurma di terra univa la voce per gridare “aisselaaaa, aisselaa” (alzala, alzala) il marinaio esperto che, nel mare largo, a bordo del “gozzetto” udiva l’invocazione d’aiuto, alava sul cavetto “du segnò” e sollevava la corona piombata della rete facendole “saltare” l’agguanto costituito dalla “pietra” che l’aveva “afferrata”. E la “cala” della “rete” (spesso ma non sempre!) continuava; gli uomini che l'animavano e le loro famiglie riagguantavano la speranza di poter (anche quel giorno) mangiare. Cosi operavano; ed era per... (tutti...) vivere degnamente. Tempi passati! In mare e nel mare la Storia si ripete. Solo gli uomini cambiano (o sono cambiati solo ad Alassio!!!). E cambia la loro “Cultura”. Camminando, in te l’arena bagnò sorridevo da solo, ripensando ad alcuni discorsi di “operatori” impegnati (con i soldi di tutti (sic!) per la difesa della spiaggia. Il mare litoraneo, in effetti, sembra si sia abbassato! Ci sono punti dove sulla spiaggia si è formato uno scalino di un metro tra il “lido” e l’arenile. Ma se qualcosa di artificiale si nota, oltre alle opere in muratura (ma sono permesse?) che, invisibili quando sono insabbiate, oggi sono sotto lo sguardo di tutti, se qualcosa di innaturale c’è sotto il sole è sicuramente il livello del “lido” innalzato con l’apporto innaturale delle ruspe. Il mare in burrasca che... prima saliva ora erode. Al posto dei muretti attuali che, uniscono il livello (quello (sempre...) attuale) del mare al terrapieno dov’era la casa dove sono nato (per esempio), erano stati costruiti (in calcestruzzo) in maniera apposita per non fare “Schirò (come diceva mio Nonno) la spiaggia, innescare, cioè, il fenomeno di risacca e per invogliare il mare grosso (in fre- Scrivo questi appunti alla fine di gennaio, e spero dal profondo del cuore che quando voi, miei pazienti amici, li leggerete, non siano più validi e tutto sia tornato a posto. Ma in questo momento la sabbia del litorale di Andate non è ancora ritornata alla normalità, e, particolarmente in alcuni punti, dopo i ripetuti fenomeni di esondazione del lago, l’acqua non accenna minimamente a ritirarsi, quasi come se volesse affermare che lo spazio che si è conquistata con le tempeste più o meno recenti è ormai suo, per sempre. Qualcuno potrebbe dirmi: “Perché ti preoccupi tanto? Tu sei un vecchio pensionato e l’economia della tua vita non dipende né dal tempo né dal successo della stagione turistica!” E invece, proprio per questo, perché non ho interessi diretti, posso vedere più chiaramente i pericoli e la situazione del “mio” paese. Io speravo segretamente che la fine del malaugurato “anno funesto” 2008 si sarebbe portata via tutti i guai: invece, ogni giorno, giornali e TV ce ne propinano uno nuovo. In questi giorni la crisi della Fiat, poi spunterà qualcos’altro e ve lo saprò dire meglio. Perfino Obama, sul quale io e tanti altri nutrivamo enorme fiducia, ci ha fatto capire che, prima di aiutare noi e il resto del mondo, deve, per forza cercare di “guarire l’America”: e questo è un problema più da Madonna di Lourdes che da chirurgo! Inoltre noi ad Andate produciamo solo turismo, e questa è notoriamente una voce aleatoria nella mentalità dei nostri connazionali. I quali hanno già dimostrato, col comprare meno automobili, che conoscono le priorità economiche! Poi, se si accorgono che costa meno una settimana ai Caraibi che un week-end ad Andate, fanno presto a fare le somme e le sottrazioni. Io so che voi, ad Alassio, avete pressapoco i medesimi nostri problemi, ma mi hanno detto che vi state febbrilmente organizzando con riunioni costanti fra categorie di operatori turistici e amministratori comunali per prevenire, per rimediare, e, ad esempio, per andare a cercare all’estero i clienti che magari l’Italia non può più dare. E tempestivamente, perché ogni minuto perso prepara l’agonia e la morte di un paese, di una comunità che finora, forse, è vissuta un poco di rendita. Invece qui ad Andate niente di niente: i politici perdono tempo nel pensare a chi si candiderà alle elezioni provinciali (e poi magari a Roma, con qualche estroso emendamento il Parlamento abolisce le Province – viva il federalismo) oppure nel discutere su chi farà, fra due anni e mezzo, non domani, il Sindaco di Andate. Fra due anni e mezzo! E intanto il presente e il prossimo futu- ro incalzano, densi di incognite. E a me sembra di sentir raccontare di quando Hitler, nel bunker di Berlino, negli ultimi giorni della disfatta bellica, muoveva, sulla carta geografica, divisioni militari che in realtà non esistevano più. Cari signori, qui bisogna tamponare velocemente l’emergenza, e, soprattutto immaginare ex novo il turismo; e deve essere una rivoluzione epocale, come passare dalla benzina all’elettricità nel settore auto. Non si può continuare a pettinare le bambole, discutendo su chi salirà sul “cadreghino”, ora, quando siamo appena a metà legislatura. Ricordate che gli Andatini non sono tutti e sempre sciocchi. Finora, finché le cose andavano bene da sole, si sono magari accontentati o esaltati per la trasformazione del rustico in casetta, o villa con garage, o nella contemplazione del loro piccolo orticello. Ma se le cose gireranno storte e, al di là delle piccole soddisfazioni personali, il panorama sarà nero per tutti, forse vorranno chiedere ai loro amati amministratori il “rende rendorum” come diceva il saggio contadino. E saranno guai per tutti: per quelli che hanno governato credendo di essere tanti Einstein, e per l’opposizione, se non si attrezza anch’essa con proposte alternative credibili e realizzabili. stigioso Congresso di Geologia Marina svoltosi nell’Hotel Diana di Alassio, con l’Insigne Prof Giuliano Fierro, ispiratore ed autore del Primo (ed Unico) Atlante delle spiagge italiche, delle condizioni del nostro arenile. (Che, tra l’altro, nell’Atlante appena citato risulta essere l’unico o uno dei pochissimi arenili italici esente da erosione). La domanda (l’intervista è riportata sul giornale L’Alassino di quel tempo) prima, che rivolsi allo scienziato naturalmente fu… Quando, i nastri di sabbia si allargano per effetto del mare grosso, normalmente occorrono condizioni meteo favorevoli per almeno quaranta giorni prima che avvenga l’avvicinamento alla linea di riva dei nastri sabbiosi ancora non esisteva ed i nastri sabbiosi “scorrevano” liberi tra la battigia ed “i primmi custi”. Oggi, con la “barriera in atto”, se potessi avvicinare amichevolmente, un’altra volta, il Prof Fierro la nuova domanda sarebbe questa: se la diga poggiata sul fondale è stata saltata all’indietro dai granelli di sabbia in allargamento, e questi hanno riempito la grande (relativamente) fossa che la barriera si è creata (lato mare) sul fondo, potremmo noi, con l’uso di una “sorbona”, riportarli all’asciutto senza creare scompensi? Mio nonno ha sempre detto che il mare non ama le buche nel suo fondale e se tu fai un buco nella sabbia bagnata, alla sera, al mattino dopo questo è colmato con la sabbia sottratta da un’altra parte. Poi u Scirocco u scura, ma u Libecciu u ence Cambiano gli uomini; ma cambia anche il mare? e… ricorsi. nabile) a salire e sbattere contro i panò che opportunamente, mettevamo a difesa delle finestre. L’ultima mareggiata (un tempo si chiamava con questo nome quell’evento di mare che ci costringeva a portare, attraverso gli “esci” i “gozzi” nel Paese. Forse quella ultima che ha riportato al sole le antiche pietre, forse non avrebbe costretto mio nonno Luigin, neanche, a mette “a tora” davanti a e ferrere du barcun per difenderlo dalla violenza di spruin. Ho parlato qualche anno fa, durante una pausa, tra una conferenza e l’altra, in un intervallo di relax, d’un importante e pre- che si sono allargati per “effetto risacca” e si compia il naturale ripascimento del nostro arenile, allora io le chiedo… se gli operatori balneari fossero dall’urgenza di garantire il regolare svolgersi della Stagione balneare (Nei mesi di Maggio, Giugno, Luglio, Agosto...) potrebbero “pompare” all’asciutto la sabbia che si è “forzatamente” allargata? (Per noi, dall’alto del molo (sic!) è facilmente constatabile). Ecco la sua risposta: Sì; purché non si modifichi il livello naturale del fondale. (Sì, purché non si facciano buche profonde). Quel tempo la diga “immersa” Luca Caravella Dante Schivo ONDE E ONDE… L’onda che finisce il suo percorso frangendosi sulla nostra spiaggia, mi fa pensare da dove questa è iniziata. Chissà se l’onda che è partita dall’America con l’insediamento del nuovo Presidente Americano ci coinvolgerà con effetto benigno. Forse nella nostra città potrebbero arrivare quelle “nuove” idee che parlano di cura dell’ambiente e realizzazione di opere pubbliche di cui tutti i cittadini potranno beneficiare e di cui sentono la necessità. Lo slogan privato è bello e messo in questi giorni in discussione, come pure l’espansione ad ogni costo a qualsiasi prezzo, costi quel che costi. Forse l’autoregolazione del mercato è stata messa in dubbio dagli stessi promotori. Le carte vincenti e attuabili sembrano essere quelle più idonee a mantenere quello che è stato il progetto iniziale fatto da nostro Signore. Siamo passati dalla Città del Muretto a città delle gru. Si stanno realizzando comportamenti “caseari” come se i nostri im- prenditori volessero produrre ad Alassio formaggio Emmental Svizzero. Gli indigeni per sopravvivere hanno instaurato un patto con la natura per mantenere al meglio gli equilibri che la regolano, così facendo hanno conservato la possibilità per loro e i loro discendenti di vivere una realtà che ai nostri occhi qualche volta ci può sembrare assurda. Noi che invece abbiamo “studiato” per poter affrontare al meglio la nostra esistenza, pensiamo che sia giusto tagliare il ramo su cui siamo seduti, “il territorio”. Ultimamente dopo il taglio forzato di molte piante si è pensato bene di lasciare i monconi (forse troppo costoso rimuoverli) quali vestigia di un glorioso passato ricco di vegetazione. Forse i turisti che verranno faranno di questi cimeli motivo di viaggio come a Pompei. Chissà se quest’onda potrà far nascere dentro di noi un attento esame sul percorso fatto e ci farà riflettere su quello che sarà necessario fare. Leonardo Nappi 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico Lamento di una qualsiasi Alassina Cari Alassini, benché non nativa ligure, mi considero facente parte della popolazione di Alassio, dove risiedo ormai da molti anni, e cioè dal mio rientro all’Università di Genova nel 1994. Vanto, inoltre, per il passato, periodi di permanenza alassina invernale o estiva, e posso a buon diritto affermare di aver contribuito a creare, negli anni Cinquanta, il mito del Muretto. Il noioso preambolo è finalizzato a giustificare la mia intromissione negli “affari” cittadini, e insomma a dire la mia. Che, premetto subito, consiste in un lamento. Anzi, in una vibrata protesta. La seguente. Come è possibile che in una città come Alassio, che vanta non poche iniziative culturali e che è considerata una delle perle della Riviera Ligure sotto molti aspetti, sia ormai da molti mesi priva di una sala cinematografica, nonché di un teatro che possa definirsi tale in senso proprio? Se scorriamo la pagina degli spettacoli su La Stampa o sul Secolo XIX, notiamo che (a parte Genova, Sanremo e Savona con un nutritissimo numero di sale), sono fornite di uno o più cinema, e spesso anche di un teatro, le seguenti località: Diano Marina, Imperia, Arma di Taggia, Bordighera, Vallecrosia, Ventimiglia, Dolceacqua, Albenga, Albissola, Altare, Borgio Verezzi, Cairo, Cengio, Finale Ligure, Loano, Ortovero, Pietra Ligure, Quiliano, Sassello. Anche località piccole, dunque, e con un limitato numero di abitanti, possono offri- re a residenti o villeggianti una o più sale in cui si avvicendano film o spettacoli della stagione. Se guardiamo cosa figura per Alassio, il più delle volte leggiamo: “Cinema Ritz: chiuso per ferie”, o altra dicitura altrettanto inappropriata. Possibile che non si possa accelerare il piano che prevedeva l’apertura di una multisala? O magari, nell’attesa, ripristinare l’uso dell’ex Cinema Colombo? Quanto al teatro, stendiamo un velo pietoso sulla attuale denominazione di “teatro” per il Palaravizza – centro sportivo ben poco consono a rappresentazioni teatrali. Mentre il progetto di costruirne uno nuovo è naufragato miseramente (negligenza mia, nell’ignorarne i motivi). Possibile che costituisca un ostacolo insormontabile l’apertura di un’uscita di sicurezza per la vecchia Sala Hanbury, chiusa da tempo immemorabile per esserne priva? Confesso e ammetto che, avendo vissuto gran parte della mia vita a Milano, la mia visione circa tale situazione è influenzata e viziata dalla abitudine di tanti anni alla frequentazione di numerosi cinema e teatri...Ma non vi pare, cari Concittadini, che un’equa misura sarebbe auspicabile, se confrontata all’unica alternativa che abbiamo attualmente di sobbarcarci, se vogliamo vedere un film, un tragitto non proprio breve per andare al Multisala di Cisano? Certa di trovare adesioni al mio...lamento, un cordiale saluto a tutti. Romana Rutelli riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) La pace Spesse volte una piccola scintilla provoca un grande incendio, recita un vecchio adagio; da piccole incomprensioni e dissensi nascono grandi litigi che sfociano tra i Popoli in guerre cruente, vedi ad esempio il conflitto palestinese-israeliano. Anche nella vita quotidiana in famiglia, tra fratelli, tra amici le liti sono comuni; in televisione c’è chi ne fa spettacolo con molta “odiens” mentre dovrebbero rattristarci invece di provocare risa; la stupidità umana è grande e pare dar ragione al filosofo Hobbes che affermava “l’uomo è lupo per uomo.” Dante, sommo poeta, chiama la terra e la nostra Italia vista dall’alto del suo paradiso “l’aiola che ci fa tanto feroci” e non ha torto! L’uomo che vive su questo pianeta guarda poco il Cielo e non vede le stelle che brillano nella notte come un canto alla gloria di Dio, vero Amore dispensatore di pace “agli uomini di buona volontà”. Peccando di superbia, come fece Lucifero, l’uomo vuole sostituirsi a Dio, di cui giunge sino a negare l’esistenza o l’utilità, manifestando persino con cartelloni affissi su autobus di alcune città questo insano asserto. Nel suo orgoglio egli si sente un antico “deus dell’Olimpo” e secondo le circostanze si vede un Giove tonante, un irresistibile Apollo o Venere o Adone, un invincibile Ercole o Marte, dimenticando di essere polvere e che polvere tornerà ad essere. Povero Uomo coinvolto nell’errore da un Satana che balla e canta il suo Sabba invitante e capzioso di un benessere effimero che fa credere eterno, confondendo lo scopo vero della vita che è ricerca dell’amore che ge- NOTIZIARIO NATURA by A.R.E.S. Volontari Boschivi Alassio “U ruiu di prai” La sorgente dei prati, avevo spesso sentito parlare di questa fonte… e tra racconti, storia e “leggenda” negli anni mi ero creato un mio immaginario percorso tra i boschi e una “foto” mentale del posto. Inoltre essendo, noi A.R.E.S. Volontari Boschivi, degli “addetti ai lavori”, nonché frequentatori e veri appassionati del verde… un paio di volte avevamo tentato di trovare questa “storica” (per Alassio) fonte naturale, ma Ahinoi… senza risultato… e già… senza la guida di una persona che conosce il giusto sentiero… non ci si arriva! Ed ecco che, proprio in questi giorni, grazie ai ragazzi della S.O.M.S. di Moglio, veniamo coinvolti (e per questo li ringraziamo!) nella loro grandiosa iniziativa: “Ritrovare e ripristinare l’antica e originaria mulattiera, ed il sentiero che portano a “u Ruiu di Prai”…s embra il titolo di un film d’avventura con “Indiana Jones”: “Alla ricerca della fonte perduta”… fantasticherie a parte… cosa comporta un “progetto” simile?... Inizialmente una lunga ricerca e la marcatura del percorso giusto, la difficoltà sta nel fatto che, tra gli smottamenti del terreno, la caduta di molti alberi e la crescita della vegetazione in decine di anni… beh… è già una bella impresa districarsi per attraver- sare questa “Jungla” boschiva. Creata la “traccia pilota”… occorre una bella (e volenterosa) squadra… ben attrezzata con decespugliatori, motoseghe e attrezzi manuali e… tante… tante… giornate di durissimo (ma appagante!) lavoro (in Volontariato). Grazie alla conoscenza ed alla saggezza dei consigli dei meno giovani della S.O.M.S., alcuni loro ragazzi sono riusciti nella prima parte: il ritrovamento della fonte, inoltre… ogni domenica, a partire dal 18 gennaio, un gruppo di forti, volenterosi e capaci Volontari S.O.M.S. con molte ore di lavoro Lunedì 16 Febbraio 2009 ha aperto la “traccia pilota”, essendo stati invitati a collaborare (prima uscita in Inter-Forze di una parte del Supergruppo “ALASSIO IN CORNICE”), abbiamo potuto partecipare anche noi A.R.E.S. L’enorme fatica è stata appagata e subito svanita allorché, giunti sul posto, abbiamo potuto abbeverarci con quella freschissima e purissima acqua. Non nego che per me è stato un attimo emozionante, ed anche il sentire il racconto di un anziano del gruppo sulle gite fatte in gioventù, decine di anni or sono in questo magnifico luogo. Alcuni Volontari della S.O.M.S. Moglio e del Gruppo A.R.E.S. Alassio. nera pace, che nasce dal perdonare le offese e degenera nell’odio. C’è una poesia del Pascoli intitolata “I due fanciulli” che racconta di due fratellini intenti al gioco quando “a un tratto corsero tra loro parole grandi più di loro... e ognuno nei tenui diti si trovò gli artigli”; si graffiarono a sangue, divisi dalla pia madre e mandati a letto dove “il buio li fasciò”, presero il sonno e si abbracciarono alla fine e il Pascoli termina la poesia con questa ammonizione: “Uomini, nella truce ora dei lupi pensate all’ombra del destino ignoto, e al fragore della vostra guerra, ronzìo di un’ape dentro un bugno vuoto... Pace fratelli, e buoni veda voi dormir nei lini... quando non intesa e quando non vista, sopra di voi si chini la Morte con la sua lampada accesa”. A questo punto è bene ricordare l’ultima preghiera di Cristo in croce, prova suprema di Amore “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Ma mi domando: quando l’Uomo vorrà crescere e rendersi conto della sue responsabilità? Non si può sempre invocare il non sapere! Vi invito pertanto alla rilettura meditativa della poesia di Pascoli “I due fanciulli” che troverete anche su internet oltre che su un testo scolastico. Credetemi, è una di quelle poesie che da ragazzi si imparano a memoria a scuola, ma che si capiscono soltanto quando i capelli diventano un po’ grigi e poi bianchi, quando la vita ha aperto gli occhi a tutti e la realtà subentra alla fantasia e alla leggerezza dell’adolescenza... quando vale la parola “chi ha orecchi da intendere, intenda”. Silvio Viglietti E lì ci siamo ripromessi di organizzare (dopo la riapertura del sentiero) una gita con i ragazzi delle scuole per ricreare la tradizione, come facevano i loro nonni. Grazie alla memoria e alle indicazioni degli anziani, sarà possibile ripristinare la fonte com’era anticamente, il prato antistante ed il lungo percorso per arrivarci e proseguire fino ad “uscire” dall’antico e originario percorso da un capo all’altro della vallata. Data l’enormità dell’intervento di bonifica boschiva, saranno necessari circa 6 mesi di lavori alla cadenza di 1-2 giorni a settimana. Camminatori e pedalatori, Alassini o turisti… state pronti, con l’arrivo della bella stagione avremo finito i lavori… e vi offriremo la possibilità di ripercorrere questo sentiero “del tempo e della storia” di Alassio, e di fare una pausa conviviale nell’area antistante la fonte, poiché nel “progetto” c’è anche la costruzione di un’area pic-nic e la riqualificazione, dal punto di vista naturalistico-ambientale, dell’area. Ringraziamo innanzitutto, calorosamente, l’A.V.A., madre e creatrice del Supergruppo “ALASSIO IN CORNICE”, per la prestigiosa possibilità dataci di farne parte. Ringraziamo inoltre, nuovamente, i ragazzi della S.O.M.S. di Moglio per questa opportunità gratificante di poter partecipare ai lavori di questa ricostruzione “storica” che resterà patrimonio dei posteri Alassini o turisti ma soprattutto della nostra amata Alassio!! M. “Attila” P. In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Il Circolo ARCI Brixton su Gaza Al Sindaco di Alassio, Dott. Marco Melgrati e per conoscenza: Dott. Daniele La Corte - Il Secolo XIX, Dott. Massimo Boero - La Stampa Dott. Giovanni Durante Presidente ARCI provincia di Savona Redazione de “Il Vostro Giornale” (ivg.it) Associazione Vecchia Alassio Alassio, 29/01/2009 Egregio signor Sindaco, Le scriviamo perché vorremmo che il Comune di Alassio, così come sta già facendo il circolo ARCI Brixton, assumesse una forte e significativa posizione contro i massacri che sono avvenuti in questi giorni nella Striscia di Gaza. Riteniamo inaccettabile l’invasione armata da parte di Israele (anche se costretto ad alcuni territori assediati) e la continuazione dell’occupazione dei territori che secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite dovrebbero essere restituiti alla Palestina. Siamo consapevoli che la guerra non sia MAI un metodo di risoluzione delle controversie, che sempre i conflitti armati moderni coinvolgano principalmente la popolazione civile e che non ci possa essere Pace senza Giustizia e Giustizia senza Pace. Teniamo a precisare che la posizione del Circolo ARCI Brixton al riguardo è estremamente chiara e ferma: distante dai movimenti integralisti come Hamas, ma altrettanto distante dalla politica del governo israeliano, le cui azioni militari, unitamente al mancato rispetto dei diritti umani, hanno causato centinaia di vittime civili innocenti, in larga parte donne e bambini. Come sempre, signor Sindaco, noi siamo contro ogni forma di guerra e violenza, di discriminazione razziale, di ghettizzazione, di fascismo e di antisemitismo. Sulla base di questi concetti, che ci hanno sempre guidato in oltre 15 anni di esistenza, vorremmo che Lei si unisse a noi nell’urlare il dolore delle madri palestinesi che hanno perso i loro figli ed i loro mariti in una guerra che non avrebbero mai voluto (e dovuto) subire. Le comunichiamo infine di aver intrapreso in prima persona una campagna di raccolta fondi a favore dei profughi di Palestina, coinvolgendo associazioni, scuole, esercizi commerciali ed enti vari. Le chiediamo pertanto di: 1.. prevedere un simbolico gemellaggio con la martoriata città di Gaza o, comunque, con un paese palestinese; 2.. elevare una forte pressione verso il governo italiano, affinché abbandoni una politica giustificazionista dei massacri di Gaza; 3.. partecipare con il comune alla raccolta fondi che il Brixton sta effettuando. Lei sa bene quali siano la serietà, l’onestà e l’impegno che mettiamo nelle nostre azioni di carattere umanitario (si pensi alle analoghe iniziative che abbiamo intrapreso negli anni); 4.. attivarsi affinché anche gli ospedali del nostro -territorio siano disponibili a curare le persone coinvolte in questa terribile aggressione, a partire dalle donne e dai bambini. La ringraziamo in anticipo del tempo dedicato alla lettura di questa lettera e Le chiediamo di darci risposta quanto prima. Cordiali saluti Circolo ARCI Brixton Con il senno del poi Un tempo si diceva “porta pazienza, tutti i nodi vengono al pettine”. Pertanto se subivi un torto, ti era di sollievo pensare che la “Giustizia” sarebbe venuta in tua difesa per risolvere tutto ed in breve tempo. La politica ai giorni nostri è come una piovra e, vittima dei suoi tentacoli, è anche la Giustizia. È vero che il malcapitato, invece di pazientare all’infinito, potrebbe “farsi sentire”, ma è come “Berto quando predicava nel deserto. Io sono una di quei tanti o di quei pochi che vogliono ancora credere nella Giustizia; quella Giustizia che ti deve condannare se pensi di sistemare le cose in privato, ma anche quella Giustizia che interviene prima che tu possa esalare l’ultimo respiro. Fernanda Ancora sulla “rumenta” Leggo sull’Alassino di Gennaio il compiacimento scritto dell’A.R.E.S., per quanto riguarda la raccolta dei tappi di plastica. Ciò evidenzia che il loro appello non è caduto nel vuoto ed ha avuto una buona riuscita. Dall’articolo di cui sopra si apprende come vengono riciclati ed a che serve il riciclo degli stessi. Con una buona informazione invitano grandi e piccini (ricordiamocene sempre che questi ultimi saranno i grandi di domani) a differenziare almeno una parte di ciò che si butta. Purtroppo, debbo constatare che ad Alassio c’è ancora poca volontà, da parte di chi governa la Città (dalla vocazione prettamente turistica) ad affrontare un problema così attuale come la raccolta veramente differenziata ed indifferenziata della “rumenta”! F. Carrea Lunedì 16 Febbraio 2009 5 «L'ALASSINO» Andora in festa per Suor Nemesia Valle La diocesi di Albenga-Imperia sta preparandosi per festeggiare degnamente Suor Nemesia Valle, della quale sta per compiersi il quinto anniversario della Beatificazione. Nelle varie case religiose delle Suore della Carità di Sant'Antida Thouret (che furono create direttamente da Suor Nemesia) della nostra diocesi (che si trovano fra Alassio e Finale Ligure) verranno organizzate mostre, incontri, dibattiti e giornate di riflessione, preghiera e studio per ricordare la figura della Beata, che venne proclamata tale, cinque anni or sono a Roma, con una grande cerimonia in Vaticano. Intanto ad Andora, dove è presente il più importante nucleo di religiose di Suore della Carità, della nostra diocesi, fervono i preparativi per festeggiare degnamente Rubrichetta mensile - Un ricordo per... il grande evento. Oltre a mostre ed incontri si sta organizzando anche un pellegrinaggio a Roma, in ricordo delle giornate e delle cerimonie di proclamazione della beatificazione di Suor Giulia Nemesia Valle (1847-1916). Attualmente nella diocesi ingauna le suore appartenenti a questa comunità sono una trentina, ospitate nelle quattro Case religiose delle Suore della Carità, che si trovano ad Alassio (dove sono presenti 6 religiose), Andora (7), Albenga (3) e Pietra Ligure (14). Per chi volesse ulteriori informazioni o contribuire ad altre iniziative, per celebrare degnamente questo anniversario, è possibile mettersi in contatto telefonando ai numeri 0182/640322 o 684168. Claudio Almanzi Mettere subito fine alla guerra Roma, 16 gennaio 2009 ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia N.d.R. La fine della guerra in Medio Oriente ed in tutto il mondo è altamente auspicabile da parte di tutti. ZONTA CLUB ALASSIO-ALBENGA PREMIO “Giovani Donne nella vita pubblica” VII EDIZIONE Riservato alle giovani donne dai 16 ai 20 anni Il premio è stato istituito al fine di incoraggiare le giovani ad intraprendere carriere e ad aspirare a posizioni di preminenza nell’ambito di istituzioni sociali, statali o di volontariato. Per partecipare al PREMIO, la concorrente dovrà rispondere ad un questionario su argomenti di ordine sociale, pubblico, di volontariato appositamente predisposto da Zonta International Le risposte verranno così premiate: 1° premio: Euro 300,00 2° Premio Euro 200,00 La vincitrice del 1° premio parteciperà alla selezione Distrettuale ed Internazionale Attestato di partecipazione a tutte le studentesse che avranno risposto al questionario. Il questionario ed il regolamento del concorso sono disponibili presso l’incaricato di ogni scuola. Termine del concorso: 9 marzo 2009 Gli elaborati verranno ritirati da un’incaricata del Club Ulteriori informazioni potranno essere reperite sui seguenti siti: www.zonta.org e www.zontadistrict30.org Zonta International è un’associazione internazionale di servizio composta da donne, con posizioni di rilievo nel lavoro e nelle professioni, che operano per il miglioramento della condizione legale, politica, economica e professionale femminile. Attualmente esistono più di 1188 Clubs sparsi in 60 paesi del mondo con più di 45.000 socie. LIBRI-RIVISTE-VHS-CD Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole Alassio, 10 Ottobre 1921 - CLASSE 4° SOLARI Eva – CARBONE Pinuccia – AICARDI Italia – CARCHERO Maria – …?.... – JOIS Angiolina – MILANO America –PELLE Rina – OLIVERI Lena – MATTONE Paolina – PESSOLO Franca- CHIARELLA Anita – CAPELLO Gina – CARCHERO Sara – PELISETTO Rina – GAGGINO Anna – MELLUCCIA? – VIDAL Maria – BERGESE Anna – BONIFAI Stefana – BIZZARINI Luisa – BELGRANO Bianca – BONIFAI Lena – BOTTARELLI Lina – BOSCIONE Luisa – MARASSI Lina – ANDREI Tecla – TASSISTRO Maria – CREMASCHI Maria – BRAGHERO Enedina – OLIVIERI Angiolina – BADANO Ernestina. Alassio, l’attività operativa GLI AMICI DI PADRE HERMANN L’Associazione “Amici di Padre ne, ricordare la partecipazione dei carabinieri nel 2008 Hermann”, è lieta di informare professionale ed umana dei meAlassio. Aumentano gli arresti, si moltiplicano i servizi effettuati sul territorio, diminuisce il numero dei reati. È quanto si evince dai risultati dell’attività operativa svolta nel 2008 dai carabinieri della Compagnia di Alassio, coordinati dal capitano Samuele Sighinolfi subentrato dallo scorso settembre al capitano Geremia Lugibello. Quest’anno le persone finite in manette sono state per la precisione 103: bisogna risalire al 2004 per trovare l’analogo superamento della soglia dei cento arresti. Altro aspetto rilevante è l’incremento delle attività di controllo, a parità di uomini sul campo; sono stati infatti realizzati 563 servizi in più rispetto al 2007, con un dato che passa da 4.293 a 4.856 se si considerano pattugliamenti, perlustrazioni in auto e a piedi, accertamenti vari. Nel territorio alassino di competenza dell’Arma si registra un calo dei reati, che passano a 1.556 contro i 1.652 dell’anno precedente. Le denunce a piede libero sono state 558, mentre nel 2007 erano state 569. In tutto sono state identificate 21.204 mila persone (19.537 dato precedente). Il pattugliamento costante delle strade ha prodotto una diminuzione delle contravvenzioni al codice della strada, che sono state 1.077 (1.577 nel 2007). I servizi coordinati (tra nucleo radiomobile e stazioni) per la sicurezza stradale e per la prevenzione contro le cosiddette stragi del sabato sera sono aumentati. Pattuglie sono state localizzate nel corso di tutto l’anno, soprattutto dal giovedì alla domenica, nei punti strategici della viabilità, in particolare in prossimità dei locali notturni. Il bilancio operativo dei carabinieri registra 58 denunce per guida in stato di ebbrezza (57 nel 2007). La quantità di droga sequestrata è passata dai 1.538 grammi del 2007 ai 1.510 grammi dell’anno trascorso. Ma sono state anche scoperte 18 piante di marijuana, due flaconi di metadone e – fatto piuttosto originale – un infuso di limoncello a base cannabis. Notevole l’aumento delle persone segnalate alla Prefettura quali assuntori di stupefacenti: oltre 200; nel 2007 erano state solo 26. Gli extracomunitari espulsi in quanto irregolari sul territorio sono stati 65 (due in più rispetto al periodo di riferimento precedente). Nel 2008 sono aumentati i furti, 813 contro i 793 dell’anno precedente, ma sono sensibilmente raddoppiati quelli scoperti, saliti da 36 a 78. Le rapine in banca sono state due e in entrambi i casi i militari sono riusciti a risalire ai malviventi. Gli altri tipi di reati ascrivibili alle modalità della rapina sono stati 9, due in più rispetto al 2007. Sul fronte delle operazioni di contrasto al lavoro nero, in collaborazione con gli specialisti dell’Ispettorato del Lavoro e Nas, i carabinieri della Compagnia di Alassio hanno scoperto tre casi che hanno segnalato all’autorità giudiziaria. Due le inchieste particolarmente rilevanti che contraddistinguono il 2008 nella Baia del Sole. L’operazione antidroga “Genesi”, che ha smantellato una rete attiva nello smercio di eroina e cocaina tra l’area milanese e la Riviera ligure, e l’indagine di respiro internazionale “Alì Babà e 40 ladroni”, con oltre 20 arresti, che ha sgominato un’organizzazione specializzata in furto, ricettazione e riciclaggio di automobili di grossa cilindrata in vari Paesi europei. Unico fatto di sangue, l’omicidio della prostituta romena diciottenne Alina Nutica: il cadavere è stato ritrovato a ottobre nella frazione di Caso, ma il delitto è quasi certamente maturato in un ambiente diverso da quello alassino. Massacrata a bastonate, la giovane lucciola è stata gettata in una scarpata e il suo assassino non è ancora stato identificato. «Sono ampiamente soddisfatto del lavoro della Compagnia e delle singole stazioni – sottolinea il capitano Sighinolfi – Riceviamo attestati di stima dalle autorità locali e dai cittadini. L’aumento dei controlli e la vicinanza assidua alla gente, nella filosofia di un “servizio di prossimità”, sono recepiti e apprezzati. È nostra intenzione, per quanto nelle possibilità e nella nostra competenza, dare un segno tangibile ai cittadini del nostro operato». Per il 2009 è già prevista la conclusione di un’operazione contro lo spaccio di stupefacenti, con numerosi arresti. che il progetto “Insieme per non restare soli”, ideato per dare una mano concreta agli anziani soli, numerosi nella nostra cittadina, ha raggiunto anche quest’anno, numerosi utenti e situazioni particolari ed importanti da seguire. Nel presentarvi i numeri inerenti all’attività svolta, vogliamo ancora una volta ringraziare tutti i volontari che hanno partecipato alla realizzazione del progetto, nella speranza che continuino a sostenerci con la stessa dedizio- dici di Alassio Salute, nonché la condivisione e la disponibilità di operatori, responsabili e dirigenti del Settore dei Servizi sociali del comune di Alassio. Precisiamo inoltre che questa grande esperienza potrà proseguire anche quest’anno, grazie al contributo del Comune di Alassio, e agli innumerevoli amici che ci sostengono! Grazie a tutti!! La coordinatrice del progetto Carla Bisello Progetto “INSIEME PER NON RESTARE SOLI” RIEPILOGO MESE: GENNAIO-DICEMBRE - ANNO: 2008 TIPI DI SEVIZI denti. È venuto il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggioso dell’Italia, della comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere definitivamente fine a questa e a tutte le altre guerre del Medio Oriente. Senza dimenticare il resto del mondo. Giovani, donne, uomini, gruppi, associazioni, sindacati, enti locali, media, scuole, parrocchie, chiese, forze politiche: “ciascuno faccia qualcosa!” MODALITÀ DI CONOSCENZA Il Conflitto medio-orientale si fa sempre più drammatico. L’ANPI, in coerenza con le sue sistematiche prese di posizione, chiede vigorosamente che si metta fine alla violenza da ambo le parti, che cessi il fuoco, che si giunga subito ad una tregua e quindi ad un accordo di pace che riconosca finalmente il diritto del popolo palestinese alla propria sovranità e allo Stato di Israele la propria sicurezza. Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta? La guerra deve essere fermata ora. Non c’è più tempo per la vecchia politica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconclu- ORE LAVORO 1838 (MILLEOTTOCENTOTRENTOTTO) N° VOLONTARI 13 N° SERVIZI 1667 (MILLESEICENTOSESSANTESETTE) N° UTENTI 38 (TRENTOTTO) ACCOMPAGNAMENTO 573 (CINQUECENTOSETTANTATRE) PRATICHE SANITARIE 175 (CENTOSETTANTACINQUE) PRATICHE AMMINISTRATIVE 99 (TREDICI) (NOVANTANOVE) ALTRO 820 (OTTOCENTOVENTI) COMUNE 12 (DODICI) 26 (VENTISEI) AMICI PUBBLICITÀ ALASSIOSALUTE VOLONTARIATO ALTRO FIOCCO AZZURRO Alla vigilia dello scorso Natale, il 22 dicembre u.sc. è nato PIETRO CACCIAMANI. Lo annunciano agli amici e ai conoscenti Mamma Silvia e papà Paolo con i nonni Carlo e Luciana – Gianni e Franca Croce. Anche dall’A.V.A. un bene augurante “benvenuto” al futuro “Socio” ed alla sua famiglia. ERRATA CORRIGE Nella lirica “RETRAITI” di Antonio Boscione (pubblicata nel numero di Gennaio a pag. 11) leggasi nel secondo verso RIBOTTA, anziché ribatta e nella traduzione italiana (3° riga) bagnanti coi BAFFONI (anziché Barconi). Ci scusiamo con l’autore. A.V.A. 6 «L'ALASSINO» Lunedì 16 Febbraio 2009 Frammenti di storia nostrana - PARTE II (a cura di Tommaso Schivo) NOZZE D’ORO Gina e Livio Maccagno CAP. 16° - “EPPURE, RESTAVA UN PO’ DI DOLCE DENTRO IL CUORE!” Oggi anche il piccolo mondo etnico di provincia, il nostro “piccolo mondo antico” fa parte di sogni lontani e perduti nella notte dei tempi! Resta nel nostro ricordo quasi come le fiabe di Biancaneve e di Cenerentola ormai irreale, impalpabile, evanescente. Faceva stupore, allora, incontrare per le nostre strade una giovane donna con gli occhi a mandorla, che osavi appena guardare o un negro possente e quasi marmoreo. La gente, chi più, chi meno, nel tuo paese, la conoscevi tutta ed il saluto scambiato con affetto o con cortesia o, almeno, con semplicità era un fatto consueto, normale. Sì, perché appartenevano al tuo paese il Sindaco e il droghiere, l’idraulico e “u megu” e il calzolaio, la commessa e la vicina di casa. Intendo dire che allora, più o meno, ci si conosceva tutti e la piccola comunità poteva quasi definirsi una famiglia allargata, nella quale quasi non esisteva segreto. Oggi non conosco più nessuno; tutti hanno fretta, non ti guardano neppure, hanno fretta, hanno fretta e vanno e tu cammini e odi mille lingue diverse e sconosciute e ti stupisci delle mille e strane fogge d’abiti e dei modi di essere, mentre mille telefonini inviano continuamente messaggi chissà dove nell’etere, nel cosmo e tu ti senti perduto, ormai un uomo senza volto e senza nome; ti senti nessuno e ti fermi a pensare, a meditare... Non parlo del tempo troppo remoto in cui vivevano qui quasi solo famiglie di pescatori e di contadini e di piccoli impiegati e operai. Non voglio andare troppo lontano. Ero già “grande” quando la Pasqua ci sorprendeva il Sabato, alle 10, e tutti correvano a cercare le fontanelle per inumidirsi gli occhi e salutare la resurrezione di Correvano al mare o si affacciavano alle finestre. DISEGNO DI GIBBA Gesù. E, da tutte le Chiese della cittadina le campane si scioglievano gioiose e nel cielo era tutto un volo festoso di rondini... Oh, come vorrei rivivere ancora una volta quei dolcissimi momenti! La Pasqua, vera e sentita, era lì, era in quel momento di gioia, di fratellanza, di sincera “corrispondenza d’amorosi sensi”, più ancora che fra le tavole imbandite e le leccornie del giorno dopo! Ero già “grande”, quando da dietro l’isola Gallinaria o dal Capo Mele spuntava improvvisamente un transatlantico, bianco, bello, maestoso o una nave mercantile, più tozza, ma linda e imponente. Per qualche istante puntava leggermente la prua verso terra, come per diventare padrona del golfo e, durante quella brevissima ansa coatta, voluta, ecco una, due tre volte il sibilo lieto delle ciminiere di bordo... In pochi istanti il vecchio borgo era come preso da un formicolio frenetico, come quando un fatto insolito, imprevisto turba o sconvolge o muove il ritmo lento di un formicaio. Era un darsi da fare e tutti correvano al mare o si affacciavano alle finestre e da qualcuna di esse con bandiere o con panni bianchi di bucato, c’era chi si sbracciava felice a rispondere e noi dalla spiaggia facevamo corona a quel saluto scambievole e lieto: a bordo c’era un Comandante alassino che, dal mare, prima di intraprendere le rotte oceaniche o poco prima dell’approdo genovese, sentiva il dovere e, insieme, l’inesprimibile gioia di salutare e di ricordare il proprio paese, la propria gente. Lo facevano i Com.ti Ambrogio Maggi, il capomacchinista Domenico Grollero, e persino Tunin Maggi che, pur essendo marconista, ogni volta aveva dal Comandante della nave il privilegio ambito di far emettere dalla ciminiera il “fischio” di saluto alla sua città e alla sua gente. - Era come un abbraccio affettuoso, come faceva sempre il Comandante Manno o Ermanno Bonavia e da terra la Scià Delfina, commossa, sventolava il saluto al suo uomo dalla finestra o dalla terrazza di Barusso. Era il saluto che il Comandante non tralasciava di rivolgere, attraverso l’ansa ampia del golfo, in modo particolare alla sua casa, ma certamente (e noi tutti lo sentivamo) anche alla sua gente laboriosa, alla grande famiglia del proprio paese. Anche questo è soltanto un episodio, quasi insignificante e di tempi che ormai non tornano più e che forse qualcuno oggi irride, un frammento di storia nostrana che oggi non commuoverebbe più nessuno... Eppure (ve lo assicuro) anche in noi, ogni volta... “restava un po’ di dolce dentro il cuore!” AMICIZIA SENZA FRONTIERE Hanno felicemente celebrato le loro “nozze d’oro” il 7 febbraio u.sc, in Alassio. GINA e LIVIO MACCAGNO accanto ai figli Gianni e Angelo, a parenti ed ai molti amici. A loro giungano anche le più vive felicitazioni da parte dell’Associazione Vecchia Alassio. Clara e Franco Iebole 7 febbraio 1959. Una data qualunque, ma, per noi, è l’inizio della famiglia in cui siamo nate e cresciute. Grazie, mamma, e grazie, papà, in quel giorno di cinquant’anni fa, avete firmato il vostro e il nostro futuro. cativo. Le nostre strade, di figlie, hanno percorso e percorrono itinerari forse differenti, ma le mete ricercate e sognate restano i vostri preziosi insegnamenti. Avete accolto all’interno della 7 febbraio 2009. Nozze d’oro, così si chiamano, e lo sono davvero, perché il traguardo raggiunto è molto prezioso, per tutti noi e per coloro che vi stimano e vi vogliono bene. Ma, certamente, non è un arrivo, come non lo è mai stato il tempo trascorso al conseguimento di tanta vita in comune. Una storia che si è snodata e si snoderà in episodi, capitoli più o meno importanti, più o meno felici. Una storia che è diventata tale grazie alla libertà, all’onestà dei sentimenti e alla volontà, intesa come desiderio e impegno di compiere qualcosa di signifi- vostra famiglia anche le nostre: i nostri mariti e i nostri amici, allargando, incondizionatamente, le braccia. A mamma e papà, grazie per esserci sempre. A Clara e Franco, grazie per averci donato una parte così importante di voi: le vostre figlie. Anche l’A.V.A. col Presidente e tutti i Soci plaude al grande traguardo raggiunto dai simpatici “sposi”! ISTITUTO ALBERGHIERO-ALASSIO Dalla cucina alla pasticceria Si è conclusa presso l’Istituto Professionale Alberghiero di Alassio la prima parte del corso dalla “Cucina alla Pasticceria” a cui hanno partecipato: Caporale Daniela, Caponi Maria, Oliveti Maura, De Battisti Roberta, Favero Daniela, Cirini Lucia, Raimondo Claudio, Poggi Franco, Ferrari Maurizio, Sbrinz Federico, Laquaglia Eliana, Nalbone Giusy. La partecipazione e lo studio Sabato scorso Amitiè Sans Frontiere, Club Service di Savona, ha consegnato il ricavato della raccolta di beneficenza attuata nell’anno 2008 alla Associazione CRESCI Onlus di Savona, rappresentata per l’occasione dal Prof. Amnon Cohen Direttore del Reparto di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale San Paolo di Savona, a cui (nella foto) il Presidente Minardo consegna il ricavato della beneficenza. Michela e Mario, Andreina e Maurizio, Rosanna e Aldo Dal nostro blog per “fotografia romantica di Alassio”: la chiesetta di Sant’Anna e i riflessi del golfo in Piazza Airaldi e Durante. (FOTO DI FRANCESCO BIGNAMI) delle preparazioni culinarie interessano un mondo sempre più variegato di persone che realizzano oltre alle competenze il piacere di preparare successivamente occasioni di festa, poiché è risaputo che il desinare accomuna il piacere di stare insieme con la condivisione. Grazie per la partecipazione e arrivederci alla seconda parte a Marzo. Leonardo Nappi Lunedì 16 Febbraio 2009 7 «L'ALASSINO» LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce Da u libbru de Giuditta Da u libbru de Giuditta L’incontro cu-u generale Da u libbru de Giuditta A vittoria Cu-a sula ancèlla a rente, in tu cammìn, prosscima urmai a l’è all’accampamèntu. Fermò dai guordie, in sci-u fò da mattìn a ghe sciurina lesta l’argumèntu: «E sùn fia de Ebrèi, troppu meschìn pe ouré capì u perchè de ’stu mumèntu. Pe i nosci torti Diu u l’ha a piò mò ciù u nu n’aggiütta... Me vöiu sarvò!» U “tête a tête” tostu u l’è innandiau. Fina a l’è a çena, u vìn üna buntai… tantu che l’ommu u s’è imburacciau scurdandu tüttu, lei... feliçitai. Quande in sci-u canapé u l’è stravaccau Giditta a pia u curaggiu a due mai e, sensa stòsela ciù a berlengiò, cu-a sciabbra a taia a testa detestò. Purtò in presensa du Gran Cumandante lei a ripette in ciantu a so versciùn: «A-u nosciu Diu e n’hammu faitu tante che aura u ne lascia a-a perdissiùn. Apposta che pe-mì u l’è impurtante dòve ün aggiüttu... Pe riparassiùn! Dunde e ve fassu entrò u no-u sa nisciùn... Ma primma ho da pregò, fo du zazün». Pòi, cumme tütte e nötti a custimova, a se ne sciorte finzendu e devusciui. Pe arrivò, cu-u “trufeu” ch’à purtova, in sce l’arbù là sutta ai soi bastiui, dandu speransa a chi u se disperova nu fanduse uramai ciù de illuxiui. Ma nu cuntenta de sta so misciùn a spruna tütti i ommi ancù all’assiùn. Doppu trei giurni da so vixinansa Uluferne urmai u s’è attrassau; da bòn surdattu u sfrüta a circustansa de fola soa, e fin bèn avviau. Cuscì u l’invitta a çena cu-a speransa d’esse da ’sta bellessa assecundau «Chi e sùn mì, pe negome a-u me padrun?» a ghe fa lei, sfrüttandu l’uccaxiùn. Sensa cappu, l’esercitu assediante urmai a-u sbandu u deve scappò lasciandu tüttu in Giudda che, festante a giusta vitta u turna a repiò. Urmai a situassiùn a. l’è cunfurtante cusci Giditta a cà a vö riturnò dunde a passerà i anni in urassiùn e, pe a so Gènte, a Diu ciamò perdùn. E sensa stosela ciù a berlengiò cu-a sciabbra a taia a testa detestò. Il frantoio apre le porte ai bambini Vi raccontiamo una bella storia: c’era una volta un piccolo paese arroccato su una collina; aveva il mare ai suoi piedi. Sui suoi pendii crescevano rigogliosi molti alberi e fra questi l’olivo; una pianta sempre ver- la tecnologia ha reso meno faticoso questo lavoro. In particolare la “spremitura” avviene con un macchinario sofisticato e rumoroso, sembra un po’ un’astronave: noi l’abbiamo visto e abbiamo seguito le varie de, con delle piccole foglie bicolore verdi e grigie. Questa pianta in autunno si “riempiva” di piccoli frutti neri, però non erano buoni da mangiare: la gente si chiedeva come poterli utilizzare e provò in vari modi. Alla fine decise di schiacciarli: ne uscì un liquido denso e lucente di colore giallo, qualcuno esclamò: “sembra oro!”. Ecco come i nostri antenati hanno scoperto l’olio. Da allora molte generazioni hanno faticato negli uliveti per continuare a produrre questo prezioso alimento. Per fortuna fasi della lavorazione. Chi ci ha guidati in questa meravigliosa avventura ci ha detto che dobbiamo ricordare bene tutto, perché noi saremo i prossimi produttori di olio e soprattutto gli eredi di questo patrimonio di cultura e tradizioni. Le maestre e i bambini della scuola dell’infanzia di Solva P.S. Nel sottopassaggio della stazione per tutto il mese di febbraio sarà esposto un nostro lavoro: andate a vederlo! SAN SEBASTIANO PATRONO DELLA POLIZIA URBANA Anche quest’anno la Polizia Urbana ha festeggiato, il 20 gennaio u.sc., il patrono San Sebastiano con la solenne S. Messa celebrata da Mons. Angelo De Canis. Presenti, oltre il sindaco Marco Melgrati, le autorità civili e militari della no San Sebastiano che subì il martirio per aver difeso i cristiani durante le persecuzioni nella Roma del 3° secolo. Nell’adiacente salone parrocchiale, la manifestazione è continuata con l’annuale relazione del Comandante Fabrizio cale banca, traendo in arresto i malviventi con recupero del bottino, anche se tale azione non rientra nei servizi richiesti dalla Polizia Municipale. Un encomio è stato inoltre riservato al Sovr. Capo Ambrogio Todde, a seguito dell’inci- Corpo di Polizia Municipale, sull’impegno profuso nello svolgimento dei vari compiti, svolti spesso al di sopra degli obblighi di servizio, ciò dovuto anche all’esiguo numero del personale. La festosa ricorrenza si è Città. Nell’omelia Mons. De Canis, oltre il saluto agli intervenuti, ha ringraziato il Corpo della Polizia Urbana per l’attività svolta con spirito di abnegazione per il bene della città, citando come esempio il Patro- Pampararo sui numerosi compiti attuati dal Corpo nel corso dell’anno, con un encomio solenne al Sovr. Capo Roberto Gallizia e all’Ag. Paolo Cacciamani per avere sventato una rapina a mano armata ad una lo- dente occorso nella scorsa estate, durante l’inseguimento di venditori abusivi, con rischio della vita. Il sindaco Melgrati, nel suo intervento ha espresso parole di elogio per l’operato del conclusa con un lauto rinfresco servito dagli allievi dell’Istituto Alberghiero Statale di Alassio, che ancora una volta hanno dimostrato un’alta professionalità. posta da lui stesso per l’occasione e intitolata “A vèntra” e dedicata appunto al piatto caratteristico, nella preparazione del quale i mogliesi sono professionisti, la Compagnia Teatrale Dialettale Alassina ha presentato la nuova commedia di Gianni Croce “Canta ch’a te passa”, che ha replicato il successo ottenuto nella “prima” a “Ritruvammuse insemme”. Tutti bravi gli attori, che vogliamo ricordare in ordine di entrata in scena: Giorgio Gioberti, Mimmo Bogliolo, Gianni Croce, Laura Armato, Luisella Tonin, Lina Nattero, Nino Brusco, Nino Moirano, Giovanni Parascosso, Giuliana Basso, Augusto Bogliolo; le scene erano di Astrid Hammond, i costumi di Marisa Brusco, la regia di Augusto Soldi, il suggeritore era Andrea Gallea. Al termine della serata il Parroco di Moglio, Don Gianni ha ringraziato gli attori della Compagnia Teatrale, l’A.V.A., rappresentata dal Presidente Carlo Cavedini e i mogliesi che si sono prodigati nell’organizzazione della lotteria, fatta per raccogliere fondi per la Chiesa di San Sebastiano, e nella preparazione del ricevimento finale che ha degnamente chiuso la giornata di festa. A.V.A. FESTA A MOGLIO Anche quest’anno, e forse più che negli anni precedenti, numerosa è stata la partecipazione alla Festa Patronale di San Sebastiano in Moglio. Forse, anche perché favoriti dalla bella giornata di sole, molti sono stati gli “Alassini” là convenuti e presenti alle funzioni religiose, iniziate con la solenne Processione in onore del Santo, onorata dalle presenze dei religiosi Mons. A. De Canis e Rev. A. Beorchia, da autorità cittadine quali il Sindaco Arch. M. Melgrati, il Vice Sindaco dott. G. Aicardi e l’Assessore dott. L. Zavaroni, dalla disponibilità delle Venerande Confraternite di S. Caterina di Alassio. Di S.M. Maddalena di Laigueglia e di S. Caterina di Ceriale, nonché dal- la sempre gradita partecipazione del Complesso Bandistico “Città di Alassio”. È poi seguita la vera e propria funzione religiosa con la solenne celebrazione della Santa Messa, presieduta dal Rev. Can. Don Gianni Grasso e animata dalla valida Cantoria Parrocchiale. Composta e attenta la parte- cipazione del fedeli, i quali, dopo i sentiti e commossi ringraziamenti del Parroco don Gianni Tabbò, si sono recati nel salone parrocchiale per l’oramai consueto spettacolo ricreativo animato dal Prof. A. Gallea. Dopo l’esibizione del bravo Luciano Raita, il quale ha cantato alcune canzoni in dialetto alassino, una delle quali com- C. G. 8 «L'ALASSINO» Lunedì 16 Febbraio 2009 INCONTRI CON L’AUTORE Incontri Culturali “PARLIAMO DI…” 2009 Ugo Gregoretti: “Finale aperto – Vita scritta da se stesso” Un ospite di grande prestigio all’incontro del 10 gennaio scorso presso la Biblioteca Civica “Renzo Deaglio”: Ugo Gregoretti, scrittore, giornalista, regista cinematografico, televisivo, operistico; napoletano, vive a Roma da molti anni. Ha iniziato la serata l’Assessore al Turismo e Cultura del Comune di Alassio dott. Monica letterato, ho scritto questo libro; complice un viaggio piuttosto lungo in tram, da casa mia al centro di Roma fino al Teatro Parioli, per partecipare su invito a una trasmissione del “Maurizio Costanzo show”: per passare il tempo lessi un libro di aforismi... Ho descritto la mia vita come opera buffa, con l’intento di divertire. Ho tolto tutte le mie film, occorrerebbero più attori per interpretare la mia vita dal battesimo ai nostri giorni». Molti gli aneddoti umoristici che Gregoretti ha inserito nel suo racconto, due esempi: il Battesimo ritardato per farlo insieme a un cugino, per distinguerlo gli appiopparono il nomignolo di “capoccione”; l’altro quando regista affermato per Nella foto (da sin.): Assessore Monica Zioni, Giovanni Gromo, Ugo Gregoretti, Natalino Bruzzone, Antonio Ricci. (FOTO SILVIO FASANO) Zioni, dichiarandosi orgogliosa di inaugurare la serie di questi incontri per l’anno 2009 con un personaggio così celebre, per poi passare la parola al noto pittore alassino (che ora vive nei pressi di Roma) Giovanni Gromo, amico del regista, che ha proposto questo incontro: «Dopo aver letto il libro di Gregoretti, ho pensato che doveva essere presentato ad Alassio». Prestigiosi anche gli intervistatori: il critico cinematografico de “Il Secolo XIX” Natalino Bruzzone e l’autore televisivo Antonio Ricci che si sono poi alternati a formulare domande all’ospite. Eccone in sintesi le risposte, pronunciate con rara verve e sottile umorismo. «Mi hanno affascinato autori di biografie come Stendahl e mi sono rimasti i ricordi dell’infanzia, quando mi si è presentata l’opportunità, anche se non sono un attività (regista di cinema, televisione, opera lirica, ecc.), ho cercato nella mia memoria e ho trovato molti spunti adatti a ciò che mi ero proposto di raccontare. Sono lieto della presenza di Antonio Ricci, maestro d’umorismo. Avevo venti anni, vivevo a Napoli, non sapevo che strada prendere, fui mandato a lavorare: mi presentarono ad Achille Lauro come giornalista. Dovetti andare a Milano. Non condividevo le idee politiche del giornale, feci il correttore di bozze. Poi frequentai di seguito tre facoltà universitarie senza laurearmi. Fui assunto dalla RAI agli albori della televisione. Su richiesta suggerii Santa Chiara come protettrice della televisione e fu accettata. Ero amico di Vittorio Veltroni, radiocronista. Il figlio Walter era appassionato di cinema, poi fece carriera politica. Se questo libro fosse trasposto in Italo Gilles Lasalle: “L’elenco universale delle cose tristi” Ed. Circorivolta «Titolo strano – esordisce il professor Franco Gallea nell’incontro del 24 gennaio scorso – libro paradossale, policentrico, metafisico, ironico. Lasalle è nato a Buenos Aires da genitori italo-francesi, all’età di 10 anni viene affidato a un parente che lo porta sulle navi in giro per il mondo. Esercita vari mestieri, anche il tipografo, che più tardi lo induce a scrivere. Questo è il suo secondo romanzo. In realtà Lasalle non esiste e la biografia è inventata: è lo pseudonimo di Roberto Centazzo, savonese, laureato in Giurisprudenza, Ispettore di Polizia presso la Procura di Savona. Il romanzo non ha protagonista, risente molto della letteratura sudamericana. L’azione si svolge alla metà dell’’800 in Francia al tempo dell’“aristocrazia borghese”. Periodo particolare con scoperte che portano comodità e un po’ di tristezza. In una cittadina balneare c’è una pensione gestita da due donne che ci sanno fare, frequentata da clienti di varie categorie, fra i quali un professore che si è imposto di fare l’elenco delle cose normali ma che portano tristezza. Un altro, a sua volta, fa l’elenco delle parole vuote. Altri tre uomini fanno un’indagine sul rapporto fra le due donne proprietarie della pensione. È un “grappolo” di storie: a turno tutti i personaggi diventano protagonisti, anche la pensione. Non manca un riferimento sottile al presente. Stile allusivo, originale, con molta ironia». L’autore (naturalmente il dott. Centazzo, non Lasalle): «Il libro l’ho scritto io. Ciò che conta è il prodotto, non chi l’ha scritto. Ho aspettato 25 anni per veder pubblicati i miei libri. Le scoperte di quel periodo (macchina fotografica, macchina da scrivere, macchina da cucire, telegrafo, acqua di seltz) hanno un riferimento odierno. Mi piace scrivere “a flash”, detesto i romanzi lunghi. I due professori degli elenchi si accorgono che le cose tristi corrispondono alle parole vuote. La felicità è la cosa più triste che ci sia. Tutto il periodo storico del libro è vero. Mi piace mischiare gli stili. Ho scritto altri due libri, uno mi è stato chiesto come soggetto cinematografico». C. B. convincere il grande Totò, ormai anziano e quasi cieco, ad accettare una parte in un film a episodi, fece leva sul suo orgoglio di nobile (Principe di Bisanzio e altri numerosi titoli) adducendo il fatto che la signora Gregoretti è duchessa. Prof. Leonardo Rossi: “La macchina del tempo” Gli scienziati del CERN verso il Big Bang È ripreso il ciclo di questi incontri culturali organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio, Biblioteca civica, Liceo Don Bosco, Regione Liguria, Provincia di Savona, “Una proposta culturale per la scuola, per l’aggiornamento, per il dibattito critico”, il 23 gennaio scorso nell’Auditorium della Biblioteca. Dopo il saluto del Direttore del Liceo Don Bosco prof. Giorgio Colaiacomo, il prof. Antonio Tassara ha presentato relatore e argomento: «Abbiamo un ospite illustre. Quando si parla di CERN la fantasia corre. Ci siamo stati con docenti, ex allievi e allievi del Don Bosco, allora c’era anche il professor Rubbia, abbiamo percorso in superficie il tracciato dell’anello. Il professor Rossi è nato a Genova, dove ha frequentato l’Università e ora è docente e ricercatore, contemporaneamente fa parte del gruppo di 6.000 scienziati presso il CERN di Ginevra». Il professor Rossi ha trattato l’argomento con concisione e chiarezza, con l’ausilio di proiezioni, se ne propone un sunto che, per ovvi motivi, non può essere esaustivo e preciso. «Vi parlerò di un percorso di dieci milioni di anni. Due sono gli scopi delle nostre ricerche: conoscere la natura e come migliorare la vi- ta umana. Il progresso umano continua: una teoria può essere smentita da un esperimento che la invalida. La fisica delle particelle studia l’infinitamente piccolo, tutta la materia stabile è formata da tre particelle. Come si studiano? Si isolano e si fanno interagire fra loro, osservando gli urti si capiscono le caratteristiche delle particelle; che hanno una lunghezza d’onda e generano raggi (x e cosmici). Ognuno di noi è costantemente attraversato da raggi cosmici. Per poter disporre di particelle furono costruite sorgenti artificiali e acceleratori che, per mezzo di campi elettrici, vengono conferite loro altissime velocità. Come la materia si può trasformare in energia (Einstein: E=MC2), così l’energia può generare materia. Ogni particella ha la sua anti-particella. Tutto è particella. Il Bosone di Higgs (del quale si è molto parlato recentemente) è l’obiettivo principale dell’acceleratore LHC di Ginevra. Un tempo l’universo era più caldo, dal Big Bang sono passati 12 miliardi di anni. Lo studio dell’infinitamente piccolo è intimamente legato a quello dell’infinitamente grande e utile per arrivare alla nascita dell’universo in laboratorio. L’Italia è stata precorritrice di questi studi e ha partecipato (grazie a stabilimenti come l’Ansaldo di Genova che producono magneti e superconduttori) alla costruzione dell’acceleratore di Ginevra: un anello (tunnel) lungo 27 chilometri, che sconfina anche in Francia, dove avvengono questi esperimenti, ai quali partecipano studiosi di tutto il mondo. Gli acceleratori vengono costruiti sotto terra per proteggerli e per proteggere l’ambiente circostante. Dopo dieci anni di preliminari e quindici di costruzione, il 10 settembre 2008 è stato eseguito il primo esperimento di collisione ad altissima energia. Purtroppo c’è stato un inconveniente con gravi danni (senza conseguenze per gli studiosi e per l’ambiente), ma che comportano il ritardo di un anno prima della prosecuzione degli esperimenti. Molti successi sono stati conseguiti da questi studi di pura ricerca, ma che hanno ricadute pratiche (WWW, magneti, superconduttori, ricerca medica)». È seguito un interessante dibattito, dal quale sono emerse alcune precisazioni, come la consistenza del contributo italiano, circa il 15%; e il fatto che al CERN convivono studiosi di tutte le nazioni, anche di quelle in conflitto tra loro, ad esempio Israeliani e Palestinesi, Indiani e Pakistani, perciò è anche un fattore di pace. C. B. per A.V.A. Carlo Bertolino I SALUTI DEL VICE QUESTORE CROCCO Caro Presidente, nel lasciare, dopo quasi quattro anni, la direzione del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alassio, in quanto nominato comandante provinciale della polizia stradale di Savona, desidero esprimere attraverso il Suo giornale il mio personale ringraziamento alla redazione de “L’Alassino” per la vicinanza ed il plauso che da sempre dimostra alle forze dell’ordine ed in particolare alla Polizia di Stato per l’attività svolta. I miei ringraziamenti vanno inoltre ai colleghi delle altre forze dell’ordine presenti nella giurisdizione di questo Commissariato per la fattiva sinergia, nonché a tutte le istituzioni e ai cittadini di Alassio per la collaborazione fornita. Ritengo infatti che il miglior alleato di ogni poliziotto sia il cittadino. Alassio è una realtà felice e questa situazione può essere mantenuta, oltre che con il diuturno impegno delle forze di polizia, solo con la collaborazione di tutte le componenti sane della società. Concludo con l’antico brocardo de “L’Alassino” che è sempre stato alla base del mio operato nella città del muretto. “Floreat Alaxium!” Vice Questore Aggiunto Gianfranco Crocco L’A.V.A. commossa per il gentile saluto, non può non aggiungere il suo più vivo ringraziamento per l’opera svolta ad Alassio dal neo-vice Questore, augurandogli ogni bene possibile e il proseguimento di una carriera esemplare e meritatissima. Alle “streghe” di Triora “A Triora, antico borgo forte di uno fra cotesti interni di Liguria, il contrasto si svela in tragedia. È l’antica e nuova tragedia ed elegia dei luoghi di Liguria che si vengono spopolando. E mentre l’ardita e possente mole del paese, erto sul taglio della rupe precipite, parla indimenticabilmente dell’antico amore, le rovine del tempo e dell’abbandono si confondono con quelle recenti che v’ha prodotta la rappresaglia di guerra; e tutte hanno un carattere di nobile e irremissibile malinconia.” Riccardo Bacchelli, Italia per terra e per mare (1952). “E non trovo, allora, che una vecchia frase un po’ retorica (ma forse solo per l’abuso fattone): amore religioso per la terra. Qui a Triora questa frase sembra appropriatissima, che non si capisce quale interesse immediato leghi questa gente alla rupe scoscesa alla quale s’abbarbica.” Cassinelli, Corriere della Liguria, 12 febbraio 1956. “Attraversai la Cabotina subendo tutto lo straordinario fascino: pensai con compassione a quella fine estate del 1587 segnata dalla terribile carestia che aveva ridotto alla fame l’amata Triora; da lì a poco si sarebbe scatenata la tremenda caccia alle streghe.” Ippollto Edmondo Ferrario, Anime all’imbrunire Quest’anno la mimosa da me raccolta, in occasione dell’otto marzo, la voglio porre sulle tombe delle “streghe” di Triora ma non solo: a queste vanno aggiunte donne di Andagna, Badalucco, Baiardo, Castelfranco, Montalto Ligure, Porto Maurizio, Sanremo e altri centri. Di alcune di queste si conoscono anche nome e cognome: Isotta Stella di Triora; Bianchina, Battistina e Antonina Vivaldi-Scarella, di Andagna; Peirilia Bianchi e Gentile Moro di Badalucco e Castelfranco; come si conoscono nome e cognome dei loro accusatori, dei loro carcerieri, dei loro giudici e dei loro aguzzini: Stefano Carrega, il vescovo di Albenga, Girolamo Del Pozzo, Giulio Scribani, Serafino Petrozzi, il capo della polizia Francesco Totti, il podestà di Genova Giuseppe Torre con Pietro Alaria Caracciolo, la Santa Inquisizione di Roma. Tutto iniziò verso la fine dell’estate del 1587, durante una carestia che aveva duramente provato la popolazione triorese e che durava da oltre due anni. Gli abitanti di Triora, particolarmente stremati, iniziarono a sospettare che a provocare la carestia che stava flagellando le campagne del paese fossero delle streghe locali, dimoranti nel quartiere detto della Cabotina. Dopo essere state individuate, le presunte streghe trioresi vennero subito additate alla giustizia. Il Parlamento generale, dopo essersi riunito, affidò al podestà del paese Stefano Carrega l’incarico di fare in modo che le streghe venissero sottoposte ad un regolare processo e stabilì anche la somma di denaro occorrente per lo svolgimento del processo. Carrega chiamò allora il sacerdote Girolamo Del Pozzo, in qualità di vicario del vescovo di Albenga, dalla cui curia dipendeva Triora, e un vicario dell’Inquisitore di Genova. I due, giunti a Triora ai primi di ottobre, fecero arrestare una ventina di donne, che vennero subito rinchiuse in alcune case private adattate a carcere. Dopo che Del Pozzo, con un'infuocata predica nella chiesa della Collegiata, aveva denunciato le diaboliche “malefatte” operate dalle streghe a Triora eccitando in tal modo la collera del popolo triorese verso di loro, iniziarono il processo, dichiarandone subito colpevoli tredici, più quattro ragazze e un fanciullo. Dal mo- mento però che, queste donne venivano sottoposte ad atroci torture, per estorcere loro la confessione delle malefatte e che, o per sottrarsi alle torture o per vendetta avevano denunciato diverse complici, tra le quali non poche appartenenti alla nobiltà locale, si capì che qualcosa non funzionava a dovere tanto che il Consiglio degli Anziani, un organismo che rappresentava le famiglie più altolocate e benestanti di Triora, decise di intervenire presso il governo di Genova affinché questo facesse interrompere un processo che non dava più alcuna garanzia, soprattutto in merito all’incolumità fisica delle donne, tra le quali una, Isotta Stella, era morta in seguito alle torture subite, e un’altra era deceduta per le ferite riportate nel gettarsi da una finestra per sfuggire ai suoi aguzzini. Il processo, le deportazioni a Genova, le condanne a morte, le revisioni, le ulteriori condanne, la scarcerazione delle sopravissute, tutto durò oltre due anni: dall’autunno del 1587 all’agosto del 1589. Non volendo occupare ulteriore spazio rimando alla volontà dei singoli l’approfondimento del tragico evento che ancor oggi, dopo 420 anni, vive e si respira in quei luoghi, anche se si è cercato di mutarlo, come si è fatto con altre tragedie, in giornate di promozione turistica. Mutare la tragedia in farsa non può e non deve far dimenticare il vero accaduto che ebbe come farsesca solo la parte processuale. Il passato è passato, ma il ricordo deve rimanere e non va mai fatta confusione tra chi subisce e chi esercita le angherie in forza di un potere a volte definito divino. Giuseppe Cotta Associato A.M.I. sezione di Savona Lunedì 16 Febbraio 2009 9 «L'ALASSINO» LEGA NORD LIGURIA – Sezione di Alassio L’albero della Simmenthal Comunicato stampa: A proposito dei Cappuccini del Borgo Coscia di Federico Genova Quello che sta succedendo ad Alassio, con i frati Cappuccini del Borgo Coscia ridotti al minimo storico e con il glorioso convento che rischia di chiudere non è un evento che interessa solo Alassio, in soli cinque anni. Dal 2003 al 2007, in Italia, sono stati abbandonati 33 conventi. I frati Cappuccini che ai tempi del Concilio Vaticano II erano oltre 5.500 sono ora 2.466, cifre che parlano da sole e che non possono che far preoccupare per il futuro del convento alassino. Quello che ancora più preoccupa, sull’esempio di quanto successo in altri conventi, è che le antiche celle, i chiostri, gli orti e i giardini rischiano di essere trasformati in hotel, appartamenti, bed and breakfast e agriturismi. La Lega Nord Liguria di Alassio, che da sempre ha difeso cultura, tradizioni e valori della gente alassina, mette in guardia la cittadinanza su questo possibile rischio che andrebbe ad espropriarla di una parte della sua storia. L’onorevole Roberto Avogadro ricorda: «Il complesso del convento dei Cappuccini con la chiesa di Santa Maria Immacolata risale al 1500 ed è stato edificato e mantenuto nel corso dei secoli attraverso le offerte degli Alassini diventando un tutt’uno con la città e un suo riferimento morale, impensabile vederne snaturate le sue funzioni per qualche speculazione». Per questo la Lega Nord Liguria di Alassio chiede all’Amministrazione Comunale di porre in atto tutte quelle iniziative atte a vincolare o a mantenere vincolata questa struttura, senza lasciare il benché minimo spazio alla speculazione edilizia. Un vincolo assoluto, come sottolinea l’assessore comunale Piero Rocca: «Non vorremmo infatti, così come successo in altre realtà conventuali dismesse, che sull’altar maggiore della chiesa di Santa Maria Immacolata trovasse posto il buffet per le colazioni di qualche albergo di lusso o ancor peggio il salone esclusivo di qualche abitazione privata». Per dar forza a questa sua richiesta, la sezione di Alassio della Lega Nord Liguria, nel corso del prossimo “gazebo”, programmato per metà Febbraio per il tesseramento 2009, raccoglierà le firme degli Alassini da presentare poi in Comune. Corrado Barbero, segretario della sezione, sottolinea: «Ci stiamo dando da fare per evitare che gli ultimi Cappuccini se ne vadano da Alassio, ma se questo fosse inevitabile, vogliamo almeno evitare che la città venga espropriata del Complesso Francescano. Nella prossima Amministrazione Comunale in cui, sicuramente, la Lega avrà un ruolo importante questo sarà una delle nostre priorità». Lega Nord Liguria Sezione di Alassio Dopo “Voglio la faccia blu” (uscito alle stampe nel 2003) Federico Genova ci ha nuovamente sorpreso con il suo libro “L’albero della Simmenthal”, una serie di oltre venti episodi di libera vita giovanile alassina (ambientata nel 1965) che ha come protagonisti i giovanissimi “leoni” di buona famiglia di allora, i figli di papà, che sognavano e cercavano le prime avventure amorose e passavano il tempo d’estate fra una “festa” e l’altra, fra una trovata e l’altra per emergere nel “gruppo” e per farsi notare. Nulla di eccezionale nel contenuto dell’opera, se vogliamo, ma si tratta di pagine briose, scritte in molti episodi con freschezza, con scorrevolezza, piacevoli a leggersi, con uno spirito canzonatorio che attrae, pagine che rendono bene la fatuità e insieme la logica, naturale spensieratezza della gioventù, d’ogni tempo e soprattutto di quegli anni lontani dagli affanni della vita e dalla guerra, in una splendida ed accogliente città di mare come la nostra, capace di creare il substrato necessario per situazioni e momenti di divertimento e di goliardica spensieratezza. Protagonisti l’autore stesso ed i numerosi amici di una stagione estiva alassina, anonimi e creati dalla fantasia (come scrive l’autore, ma non ci crediamo) ma che, in modo coerente e sagace, brioso e realistico, ci riportano ad un periodo inconfondibile della storia quotidiana della nostra città di allora, a situazioni reali, ad aneddoti di vita vera. Come non sorridere compiaciuti, tanto per citare qualche pagina, leggendo “I bagni Clarabella”, “Il deposito canotti”, “Il paradiso dei pinguini”, “Rosa, rosae”, “Cechin”, “I pescatori di sogni” ed altri e, se ci è consentito, vorremmo aggiungere un paio di “appunti”, ma senza acredine. Il titolo, che si richiama ad un solo capitolo della raccolta, ci appare un po’ riduttivo, poco calamitante e, ancora, le numerose e simpatiche citazioni in dialetto alassino... perché non sottoporle, prima della stampa, ad un “alassino”? Sono troppo approssimative ed è un vero... “peccato”. Ma è un peccato molto veniale e non c’è bisogno neppure di una confessione! Insomma, è un bel libro da suggerire per trascorrere un’ora sorridendo in serena libertà. La Cultura a Tavola 2009: Josepha Costa Restagno lascia il testimone a Tommaso Schivo Giovedì 15 gennaio 09, nel ristorante “L’ARCHÈ” di Laigueglia, sono ripresi gli appuntamenti del circolo di studi SLOW CAFFÈ - la Cultura a Tavola. Il primo incontro del 2009 si è tenuto sul tema “LA STORIA”. L’evento, svolto in collaborazione con l’Università delle Tre Età di Laigueglia - sezione di Alassio, il Ristorante L’ARCHÈ di Laigueglia (via Dante n° 204 tel. 0182 690025 – 348 5654516) si propone di offrire nuove opportunità di formazione, aggregazione e socializzazione. Dopo il grande successo ottenuto dal prof. Andrea Gallea, che ha intrattenuto gli ospiti sull’ironia nella poesia romanesca, è stata la volta della dottoressa Josepha lo, riportata nei documenti dell’archivio storico comunale, concernente una secolare disputa con Andora, per un debito arretrato mai pagato, dove le due parti in causa si scambiano vivaci accuse. Argomento di grande attualità, per la Baia Del Sole, il contenzioso odierno che contrappone Laigueglia ad Alassio su vicende legate al pagamento di fatture inerenti l’erogazione di servizi della società consortile SCA. Il prossimo 19 febbraio sarà il professor Tommaso Schivo, poeta e scrittore, preside ed insegnante, già direttore dei corsi dell’UNITRE di Alassio ed attuale docente, che intratterrà gli ospiti con la “Satira e la poesia gioco- Costa Restagno, dell’Istituto Studi Liguri, che ha trattato l’argomento della storia attraverso le testimonianze e l’impegno dei soci dell’Istituto, in difesa del patrimonio storico, artistico ed archeologico della nostra Liguria. La dottoressa Costa è conosciuta in Liguria e in Italia per essere una studiosa ed esperta di storia medievale, nonché curatrice di numerose pubblicazioni, tra cui l’ultimo splendido volume sulla Cattedrale di Albenga; è anche docente dell’UNITRE di Albenga e direttrice dell’archivio storico ingauno dell’Istituto Studi Liguri. Il convivio è stato aperto dal consueto intervento di Anna Marino Celant, storica e cittadina onoraria di Laigueglia, su una pagina di storia laiguegliese del XVII seco- sa nelle lingue e nei dialetti”. La signora Marino parlerà della “satira nel periodo napoleonico” basandosi sui registri dei processi verbali, delle lettere e dei proclami della municipalità laiguegliese dell’epoca. Gli appuntamenti letterari rappresentano una straordinaria opportunità per il borgo marinaro, e grazie alla “Cultura a tavola” e alle “pillole” di Anna Marino Celant, i commensali che si avvicinano per la prima volta alla nostra cittadina possono apprezzarne appieno la storia, le tradizioni e le bellezze architettoniche. A.V.A. “SONETTI ALASSINI” L’albero della Simmenthal di Santino Pezzuolo Santino Bruno Pezzuolo ha pubblicato un altro libro di poesie in dialetto alassino! Nessuna sorpresa per chi lo conosce e gli vuol bene. Egli vive costantemente della sua poesia e con la sua poesia, che è parte viva ed indistruttibile della sua lunga e laboriosa esistenza e dell’amore viscerale che egli ha sempre dimostrato al suo paese e a chi gli vuol bene, due basi solide che afferma proprio nel primo sonetto del libro, “Mi”, nel secondo “Au me paise” e nella deliziosa poesia dedicata alla moglie “Me muié”. Per questo Pessö sa accattivarsi tutta la nostra simpatia in molte pagine saporose e, insieme, argute, perché l’arguzia, il doppio senso, l’ironia sono le caratteristiche, vorremmo dire il motore costante della sua poesia. Citare titoli e poesie singole sarebbe fuor di luogo, quasi co- me ripetere l’indice del libro, ma come non sottolineare, accanto a molte liriche di caccia e di pesca, i suoi lontani “amori”, “Tantalè”, “Schersu mudernu”, “U conta balle”, “Datte aa pulitica”? Leggendo le sue poesie ci tornano alla mente alcuni versi che il vecchio Voltaire dedicò ad Orazio: “Avec tol l’on apprend à souffrir l’indigence, – à jouir sagement d’une honnête opulence, – à vivre avec soi même, à servir ses amis,… a mépriser la mort en savourant la vie… en rendant grâce aux dieux de nous l’avoir donnée”. Bravo Pessò... Hai fatto bene! È come lanciare la propria vita, che non è stata inutile, al di là del tempo, è come continuare a vivere fra la nostra gente, anche domani, quando non ci saremo più! t.s. per A.V.A. Ho letto, su suggerimento di una conoscente, il volumetto di Federico Genova Bocchi Bianchi “L’albero della Simmenthal”. Fin dalle primissime righe, mi son trovato a galleggiare nell’atmosfera irripetibile ed irrecuperabile di un’Alassio anni ’60-’70, dove i caratteri descritti dall’autore si incontravano non solo sulle spiagge, ma anche su quel “muretto” praticamente appena nato. Erano gli anni del “boom” e della nuova borghesia, di quella clientela anch’essa, come l’atmosfera, irripetibile ed irrecuperabile. Tutto il volume è un susseguirsi di lampi di memoria, di piccoli episodi legati dal filo conduttore della vita di spiaggia (brevemente intercalata al soggiorno al COL DI NAVA) e pervaso da un senso di nostalgia mascherata dall’auto-ironia del linguaggio. Impagabile, il deposito dei canotti nella sua funzione catalizzatrice tra la figura di Cechin, il bagnino, e lo svolgersi delle attività, codificate o contrabbandate, dello stabilimento balneare; ed è lì, nel deposito dei canotti, coll’immagine della pila di sdraio dismesse che giorno per giorno cresce, che praticamente si chiude il tutto, e quella pila di sdraio è l’emblema non solo di un’estate, ma anche di un’epoca che si conclude, un po’ malinconicamente. Mi permetterei di suggerire la lettura a tutti quei “giovani” della mia età ed anche meno. Antonio Boscione F.L. N.d.R. È aperta la prenotazione per il 19 febbraio p.v. 10 «L'ALASSINO» AREE DEMANIALI MARITTIME Per completezza di informazioni riguardanti i passaggi pedonali attraverso aree demaniali marittime date in concessione ai titolari degli stabilimenti balneari, pubblichiamo i provvedimenti GIP e Riesame del 12 e 17 Luglio 2008 in risposta alla lettera pubblicata sull’Alassino del 13-082008 firmata dall’Amm.re Cond. Palazzo Porto Salvo – Signor Piero Dentis. Documenti inviatici dall’Avvocato Alessandro Barca di Genova. Lunedì 16 Febbraio 2009 CICLISMO Si è tenuto nei giorni scorsi il primo raduno della stagione 2009 per le formazioni della Unione Ciclistica Alassio e sono iniziati i primi allenamenti in vista della intensa stagione che attende i nostri portacolori. giovanissimi ed a luglio nel Trentino per le squadre esordienti ed allievi maschili e femminili. Il programma organizzativo della U.C. Alassio prevede una decina di manifestazioni delle quali tre ad Alassio e le altre nei paesi Come nei più recenti anni trascorsi, saranno ai nastri di partenza tre squadre agonistiche: giovanissimi, esordienti, allievi sia maschili che femminili con fondate speranze di poter ripetere i lusinghieri risultati del 2008. Con il completamento del tesseramento ancora in corso, saranno quasi cinquanta i componenti delle suddette squadre, seguiti ed allenati da Angela Gaibisso, Renato Bellia, Francesco Cardone, Gianni Gaibisso, con la collaborazione di Bruno Cardone e Vittorio Novaretti. Il programma agonistico è assai impegnativo poiché i nostri ragazzi si accingono ad incontrare ogni domenica le migliori formazioni liguri, piemontesi e lombarde da marzo ad ottobre nelle tradizionali gare su strada, su pista e sui sentieri della MTB. Parteciperanno inoltre ai campionati Italiani che sono già fissati a Cuneo nel mese di giugno per i vicini, chiamati dai vari Comitati locali che da vari anni ci affidano l’organizzazione tecnica. Le tre gare di Alassio saranno: il Trofeo “Riviera in bici”, gimkana promozionale fissata per il 15 di marzo nei giardini di Piazza Stalla; il 25° Trofeo “Spiaggia d’oro” in calendario su strada con arrivo e partenza da Via Roma il giorno 5 aprile prossimo; la undicesima edizione della “Coppa Baia del sole” prevista per il 17 maggio 2009, queste ultime per esordienti e donne allieve. Tra gli impegni più gravosi quest’anno ci attende la organizzazione del Campionato Ligure esordi enti e donne allieve che è previsto con la nostra regia a Borghetto Santo Spirito, selezione per le squadre Liguri che andranno dopo pochi giorni in Trentino a rappresentare la Liguria ai campionati Italiani. ma anche curativa per le palme che manifestano i primi sintomi. L’Università di Catania ne ha dato notizia ai primi di maggio 2008: le palme di Catania, quelle di Palermo, quelle di Roma sono salve: volendo anche tutte le nostre si possono salvare. Possibile che chi di dovere non fosse a conoscenza dell’esistenza di una CURA?!! Enrica Carlini Presidente dell’Associazione “Alassio + Tua pw” LAUREE In data 3 febbraio 2009, presso l’Università degli Studi di Genova, CLAUDIA RAMBAUDI si è laureata in Economia della Banca, della Borsa e delle Assicurazioni con la votazione di 110/110 e la lode, all’unanimità, della Commissione presieduta dal Preside di Facoltà, Prof. Pier Maria Ferrando, discutendo la tesi “La direttiva MiFID: tutela degli investitori e best execution”. Relatrice la Chiarissima Prof.ssa Barbara Alemanni, docente di Economia degli Intermediari Finanziari e di Economia del Mercato Mobiliare presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Genova e dell’Università Bocconi di Milano. Alla neodottoressa (ed alla famiglia) le più vive felicitazioni dall’A.V.A. ••• Il 16 dicembre 2008 si è brillantemente laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova il Comm. Sup. del Comando di Polizia Municipale di Alassio FRANCO FOSCHINI con la tesi “L’attività di indagine Bruno Grandi se n’è andato per sempre! Improvvisamente ha lasciato i suoi affetti, la sua essenza, i suoi sogni. Definitivamente. E per tutti gli alassini è un grande lutto. È dolore. Bruno aveva un volto dolce, occhi che ti fissavano inseguendo un pensiero. Potevi conversare con lui senza imbarazzo; sentivi che, in ogni caso, ci sarebbe stata una risposta sincera. Sentivi che aveva anche il coraggio della sua debolezza. «Sono contento quando ho la sensazione di essere capito, non quando mi attribuiscono qualità che non possiedo». Nel ricordare questo sua espressione che era scaturita, per caso, mentre cercavo, davanti ai suoi “quadri” esposti nell’ultima Mostra, di esternare la mia emozione, ho rivisto, dipinto quel cielo azzurro che comprendeva e avvolgeva un “mare burrascoso”, ma “buono” che frangendo, sembrava sbalzare dai limiti della “tela” e alzare la sua schiuma in un modo com- go nella sua grande “Cuvea di Balun”. Il gioco del Calcio era la sua vera “passione”. Tifosissimo del “Genoa”, è stato un buon “calciatore”, un buon allenatore (La prima Compagine di giovani calciatori in Maglia Giallo Nera la guidava tecnicamente Bruno. E in quel primo Settore Giovanile dello S.C. Alassio si formarono gli atleti che in seguito lo fecero grande) ma soprattutto fu un Grande Presidente. Con Lui le “Vespe” giallonere divennero mitiche; sotto la sua Presidenza Alassio si affermò come sede di uno Sport popolare, trainante e multimediatico, generatore di turismo e di ricchezza. Bruno Grandi mise, nel modo del Calcio nostrano, la sua grande “voglia” di portare il nome di “Alassio” più in alto possibile. In questo paese di Naviganti scopritori di Terre lontane, di eroici difensori della Fede, dove l’eredità morale che i padri lasciavano ai loro figli era racchiusa nell’aforisma: “Date e vi Bruno Grandi e Angiulin Vena: “due grandi presidenti” della squadra di Calcio di Alassio. Per la Un. Cic. Alassio G.G. CURARE LE PALME SENZA ABBATTERLE!!! La ricerca ha dato i suoi risultati: il punteruolo rosso delle palme è stato sconfitto con un prodotto biologico non tossico e a basso costo di somministrazione. Il prodotto si chiama Neemazal, è stato brevettato dalla Intrachem Bio Italia. Viene applicato direttamente sulle radici della palma e attraverso i vasi conduttori della pianta arriva alla gemma apicale dove si accumula nei tessuti rendendoli tossici per le larve del punteruolo. La cura è di difesa preventiva, In ricordo di Bruno Grandi della Polizia Giudiziaria”. Relatrice la Ch.ma prof. Michela Miraglia. Gli amici dell’A.V.A. si uniscono ai parenti, ai colleghi ed agli amici nel porgere i più vivi rallegramenti al neo-dottore. pletamente nuovo. Si staccava, infatti dalla parete dov’era stato relegato dai suoi stessi limiti, per diventare, nello sguardo dell’ammiratore, un flutto che non ghermisce; in una corona di spruzzi, non era un pugno, un fendente ma una mano aperta innalzata verso l’Alto. Bruno era riuscito a fissare sulla tela un’immagine di tutti i giorni di cui gli alassini subisco il fascino senza rendersene conto: semplicemente. Pieno di “passione”, de pasciun, che in lingua alassina non significa tormento, non afflizione o sofferenza ma sentimento di grande emozione, forte trasporto, attrazione travolgente ma non infrenabile. Questo fuoco che ardeva dentro il petto di Bruno Grandi ebbe naturale sfo- sarà reso”, Bruno Grandi profuse il meglio delle sue risorse morali e materiali ma la sua passione e la sua grande generosità non gli arrecarono beneficio alcuno. Anzi tutti i suoi sforzi per far rifulgere il nome della sua Città e dello Sport del Calcio alassino sembrano non aver avuto riscontro, scritte in piccolo come sono, sul Giornale di bordo di una città dove, pare, vengano trascritte solo le note di Cronaca. Noi Amici di Bruno uniti al Cordoglio della Moglie, del Figlio delle Sorelle e di tutti i parenti, siamo più che mai convinti che non la Cronaca ma solo la Storia sopravvivrà nella Memoria. Ciao Bruno. Dante Schivo Lunedì 16 Febbraio 2009 11 «L'ALASSINO» SCUOLA APERTA ALL’ALBERGHIERO PER FAVORIRE LA SCELTA DEGLI ALUNNI ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “GIANCARDI GALILEI AICARDI” - ALASSIO Tel 0182 470224 – 470252 - fax 0182 648382 Alassio – Ha avuto un notevole successo l’“Open day” svoltosi all’Alberghiero di Alassio, dove la scuola statale superiore cittadina si è aperta ai visitatori: si è trattato di una proposta, nata nell’ambito dei festeggiamenti per il 45 esimo anniversario di fondazione dell’Istituto “Giancardi”. Nella scuola, professori, personale non insegnante ed alunni, sono rimasti per un giorno intero a disposizione di tutti coloro che volevano conoscere l’istituto ed i servizi offerti dalla scuola superiore alassina, approfittando anche dell’opportunità di assaggiare le specialità preparate dagli stessi allievi. Ad Alassio, infatti, così come in tutto il comprensorio ingauno, in questi giorni, le scuole superiori si sono organizzate per svolgere giornate di orientamento e di incontro: si tratta degli ormai noti “Open day”, nati proprio per consigliare ed aiutare in questa difficile scelta sia i ragazzi, sia i genitori. «Si è trattato – dice Angela Bianco, una mamma di Alassio – di una bella occasione per cono- Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - ONLUS scere l’Alberghiero, un aiuto alle famiglie nel cercare di prendere una decisione importante. Mio figlio frequenta la terza media ed il prossimo anno andrà alle superiori. È difficile già da ora decidere per il suo futuro. Iniziative come questa possono dare una mano davvero». L’occasione offerta dalla scuola alassina è stata, dunque, per le famiglie e per gli stessi alunni, un importante momento di esame, valutazione e scelta di percorsi e opportunità educative e formative, anche se certamente dover scegliere il destino dei propri figli a 1213 anni appare davvero difficile. «Proprio per aiutare i ragazzi ed i genitori a scelte così importanti – dice la vice preside Antonella Annitto – soprattutto in uscita dalle medie, le scuole negli ultimi anni hanno attivato i più svariati e diversi progetti di orientamento. La giornata aveva proprio questo scopo: inquadrarsi in questo tentativo di offrire alle famiglie una ulteriore occasione di incontro e conoscenza del nostro istituto». C. A. Parte dall’Alberghiero di Alassio la campagna 2009 dell’Unione Italiana Ciechi per donare, alle scuole di non vedenti nei Paesi in via di sviluppo, 10.000 tavolette Braille. La scuola di Alassio, da anni impegnata in percorsi di solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione locale, con l’iniziativa odierna intende sottolineare la valenza educativa dei programmi didattici. Molti ragazzi diversamente abili frequentano il Giancardi, perché qui, più che altrove, hanno trovato la possibilità di crescere ed integrarsi, già durante il percorso scolastico, nel mondo del lavoro. La loro presenza è quotidiana lezione di vita per gli alunni normodotati che imparano la tolleranza, il rispetto, la solidarietà, aspetti curati dall’Isti- tuto di Alassio, fin dall’anno della sua nascita, nel lontano 1963. Il Dirigente Scolastico, prof. Renzo Rossi, ha consegnato l’importante contributo al Presidente dell’Unione Italiana Ciechi, sig. Federico Melloni alla presenza dei rappresentanti delle società sportive della Baia del Sole, al termine del pranzo-sfida contro il caro-euro che ha visto gareggiare tra i fornelli il giornalista de «La Stampa», Stefano Pezzini ed il giornalista de «Il Secolo XIX», Natalino Famà. La competizione, posta tra le iniziative partite nel 2008 per festeggiare il 45° anno della fondazione del Giancardi, ha deliziato tutti i presenti con un menù molto ligure che i due giornalisti hanno realizzato spendendo meno di 5 euro per ogni commensale. AGGIORNAMENTO ORARIO S.A.R. PER NUOVO OSPEDALE DI ALBENGA Andora Laigueglia Alassio Albenga c. Ospedale 5,45 5,53 6,02 6,15 6,18 7,25 7,33 7,42 7,55 7,58 8,25 8,33 8,42 8,55 8,58 Ospedale Albenga c. Alassio Laigueglia Andora 7,29 7,32 7,45 7,54 8,05 10,32 10,36 10,48 10,57 11,08 11,32 11,36 11,48 11,57 12,08 Andora Laigueglia Alassio Albenga c. Ospedale 20,20 20,28 20,37 20,50 20,53 21,30 21,38 21,47 22,00 22,03 23,51 23,59 0,08 0,21 0,24 Ospedale Albenga c. Alassio Laigueglia Andora 5,59 6,02 6,15 6,24 6,36 6,57 7,00 7,13 7,22 7,33 Linea ANDORA-NUOVO OSPEDALE - Feriali 9,25 10,25 11,25 12,25 13,25 14,25 9,33 10,33 11,33 12,33 13,33 14,33 9,42 10,42 11,42 12,42 13,42 14,42 9,55 10,55 11,55 12,55 13,55 14,55 9,58 10,58 11,58 12,58 13,58 14,58 15,25 15,33 15,42 15,55 15,58 16,25 16,33 16,42 16,55 16,58 17,25 17,33 17,42 17,55 17,58 21,38 21,48 21,55 22,08 22,11 22,10 22,18 22,27 22,40 22,43 Linea NUOVO OSPEDALE-ANDORA - Feriali 12,32 13,30 14,32 15,32 17,32 12,36 13,36 14,36 15,36 17,36 12,48 13,48 14,48 15,48 17,48 12,57 13,57 14,57 15,57 17,57 13,08 14,08 15,08 16,08 18,08 Linea ANDORA-NUOVO OSPEDALE - Festivi Linea NUOVO OSPEDALE-ANDORA - Festivi LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI MARIA MIGNONI VED. MORASSI (MARIUCCIA) Dopo una lunga vita trascorsa ad Alassio, più di 50 anni, il giorno 13 Gennaio u.sc., improvvisamente è mancata MIGNANI Mariuccia ved. Morassi. “Noi tutti ti vogliamo ricordare soprattutto per la tua forte personalità, l’allegrezza con cui sapevi affrontare la vita, e le capacità di coglierne sempre e comunque gli aspetti positivi. Sperando che tu possa ricevere questo messaggio da chi ti ha sempre voluto bene”. ANNIVERSARIO CATERINA (RINA) PORCELLA BIAGIO (MIMMO) PORCELLA 25/1/2002 24/2/2004 I tuoi cari MESE DI GENNAIO 2009 AMBRA Emilio anni 67 BERTOLOTTO Carlo anni 77 BOSTICCO Marcella anni 99 CARLETTI Ugo anni 76 CLEOPAZZO Emilia anni 76 CORRADI Emanuele anni 95 DE BATTISTI Giovanna anni 66 DEL PICCOLO Bruna anni 92 DI FRANCESCO Armando anni 75 DRAGONI Cesare anni 95 GHIRARDINI Antonietta GROPPI Amelia MARASSI Paolo MIGNONI Emilio NATTERO Livia PONZIO Salvatore POVEROMI Giancarlo RONDINELLI Michele SCHISANO Carmela TOSI Romana anni 81 anni 85 anni 89 anni 87 anni 82 anni 82 anni 71 anni 64 anni 99 anni 89 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. Siete sempre presenti nei nostri pensieri e nei nostri cuori: Un bacione ed un grande abbraccio Ciao Nonna, Ciao zio Mimmo! Alessio, Andrea, Giulia con tutta la famiglia 12 «L'ALASSINO» Lunedì 16 Febbraio 2009 PROGETTO DANZA ALASSIO FA ESPERIENZA CON BALLERINE DI FAMA INTERNAZIONALE I Fiori di Bach Gli allievi dei corsi avanzati della scuola di danza alassina hanno vissuto un’esperienza emozionante con una grande musa della danza internazionale. Si tratta di Pompea Santoro, per vent’anni prima ballerina del Cullberg a cura di Caterina Maggi Riprendiamo il primo gruppo: novembre, di portare alle nostre allieve alassine la sua esperienza, insegnando alcuni brani di queste celebri coreografie. Una seconda analoga opportunità sarà offerta da Progetto Danza Alassio, che organizzerà PER COLORO CHE HANNO PAURA Abbiamo visto ROCK ROSE e MIMULUS ed ora CHERRY PLUM (Visciola, Prunus cerasifera, Myrabolana) “Paura che la mente si sovraffatichi, paura di perdere la ragione, di fare cose terribili e spaventose, non volute e che si sanno essere sbagliate, ma che comunque vengono in mente e che si ha l’impulso di fare”. Cherry Plum è indicato per la profonda disperazione e depressione È il fiore di chi ha paura di perdere il controllo, chi ha impulsi incontrollabili, chi ha paura della follia, di compiere atti terribili, spaventosi. Per chi ha crolli nervosi, fobie ossessive, paura di dare in escandescenze, chi si sente come vivesse come su una polveriera. Cherry Plum dà forza e incoraggiamento, e aiuta a superare la paura e l’eccessiva tensione. Nota: Come Rock Rose, anche Cherry Plum , rientra nella formulazione del Rescue Remedy (per la paura di perdere il controllo o per gli impulsi distruttivi che possono accompagnare situazioni di emergenza). RED CHESTNUT Aesculus carnea (Ippocastano rosso) “Per coloro che non possono fare a meno di essere in ansia per gli altri. Spesso arrivano a cessare di preoccuparsi per sé stessi, ma soffrono molto per coloro che amano, spesso immaginando una qualche avversità che li possa colpire”. Dice Edward Bach a proposito del tipo Red Chestnut: “È apprensivo nei confronti degli altri, in modo particolare verso coloro che gli stanno a cuore. Se rincasano tardi pensano che sia capitato loro un incidente, se vanno in vacanza ha paura di qualche disgrazia. Prova grande apprensione anche per chi non è ammalato in modo grave e un dolore da nulla nella loro fantasia diventa una sofferenza atroce. Teme sempre il peggio e presagisce disgrazie per gli altri”. Queste persone soffrono per coloro che amano e pensano che gli altri non se ne accorgano, ma sono circondate da una tale aura di ansia e di apprensione che, oltre ad esaurire la loro propria energia vitale, finiscono con l’esaurire anche quella delle persone che stanno loro attorno. Senza contare il pericolo che coi loro pensieri negativi finiscano per attrarre energeticamente sui loro proprio quelle disgrazie che tanto temono. Pompea Santoro (al centro in piedi) con le allieve di Progetto Danza Alassio. Ballet di Stoccolma, dove ha lavorato col coreografo Mats Ek, e in seguito con altri prestigiosi nomi della danza contemporanea, attualmente Direttrice Artistica del Nuovo di Torino. Pompea ha accettato, lo scorso uno stage, il 4 e 5 Marzo , con Grazia Galante, per molti anni prima ballerina di Bejart. In questo stage gli allievi affronteranno un laboratorio coreografico sui balletti e la tecnica del famoso coreografo. “Per il maestro Marassi” Festeggiati, il 18 gennaio u.sc., dai coniugi Giuliana e Carlo Cavedini, Maria Camilla e Cesare Morro. Qui, dopo le funzioni religiose e prima del pranzo “nuziale” con alcuni amici affezionati. E come può, l’A.V.A. non aggiungere auguri più festosi? a cura dell'Osservatorio Don Bosco GENNAIO 2009 “Chi bene incomincia è a metà dell’opera”: e “chi male incomincia?” Staremo a vedere. Due i fenomeni che hanno dominato in questo primo mese dell’anno: IL VENTO E LE MAREGGIATE. Possiamo ritenere gradevole un vento che percorra nell’arco del giorno da qualche chilometro a circa 300 km (poco più di 12 km percorsi in un’ora). Oltre questa velocità si hanno variazioni nella percezione della temperatura dell’aria. Nell’arco del mese abbiamo avuto 14 giorni con velocità del vento superiore ai 300 km in un giorno. Ricordiamone alcuni; il giorno 3 sono stati registrati 630 km. Il giorno 7 ha fatto registrare il massimo del mese con 670 km; indichiamo anche i giorni 9 con 550 km; il giorno 10 con 520 km; il giorno 13 con 510 km; e il giorno 27 con 530 km. Per le ininterrotte mareggiate c’è nulla da dire, ma solo da vedere: bastano pochi passi lungo la passeggiata a mare. L’insolito spettacolo ci fa riflettere: il mare ha le sue leggi; e il mare pretende i suoi confini, secondo natura! Ecco ora le altre informazioni meteorologiche. Pressione media: 755,2 mmHg, con un minimo di 734,0 mmHg alle ore 10 del giorno 24. Temperatura media: 10,5 °C. La minima assoluta registrata in Torretta è di +2,4 °C alle ore 4 del giorno 7. Le medie decadali, nell’ordine: 8,4 °C; 12,5 °C; 10,6 °C. Il giorno 11 (domenica) ha offerto anche ai turisti un giorno di precoce primavera con una media di 14 °C. Umidità media: 47%. È ancora il giorno 13 che ci ha dato la media più bassa con solo 8%. Precipitazioni: 67,4 mm in tutto il mese. Il giorno più piovoso è in data 20 con 29,8 mm, seguito dal giorno 26 con 20,0 mm. Giorni sereni: 16: giorni coperti: 6 (lo scorso anno i giorni coperti furono 13!) Eliofania totale: 161,5 ore di limpido sole con una media di 5,2 ore al giorno (lo scorso anno furono 3,2 ore di sole al giorno). Le medie decadali: 4,8 ore nella prima decade; 5,6 ore nella seconda; 5,2 ore nella terza. Dopo questi numeri forse non possiamo dire “chi male incomincia…” ma dobbiamo tentare qualche utile riflessione. La Natura, le sue leggi, l’equilibrio, la saggezza umana, e a volte… anche l’avidità umana. Ammiriamo la potenza del mare e pensiamoci un poco! Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. Bussano alla porta, un coro di voci risponde: «Avanti…!» Il maestro Marassi fa capolino tenendo in mano un rametto di qualche pianta rara di cui non vede l’ora di raccontarci la storia. Ce lo ricordiamo così, il Maestro, innamorato dei bambini, ai quali voleva trasmettere la sua passione, de- sideroso di condividere con loro le sue esperienze e promotore di mille iniziative che hanno arricchito la nostra scuola. Ci ha insegnato tanto, per questo lo ringraziamo e lo ricorderemo sempre con grande affetto. Le maestre della scuola elementare di Alassio continua 45 ANNI… INSIEME Meteorologia Alassina Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A. «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Archivio A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana