Codice Rosa Bianca».

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Codice Rosa Bianca».
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Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 1/3
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Progetti anti-violenza, Fiaso lancia
l'operazione «Codice Rosa Bianca». Grosseto
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16 dicembre 2014 Cronologia articolo
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Una task force composta da sanitari di Asl e ospedali, Procure e
Forze dell'Ordine per garantire sostegno e giustizia ai 3 milioni di
donne, anziani, bambini, portatori di handicap e omosessuali ogni
anno vittime di violenza in Italia. E il tutto a costo zero. E' il "Codice
Rosa Bianca", il progetto che da quasi cinque anni è realtà nella Asl 9
di Grosseto e che ora Fiaso promette di esportare in tutta Italia, grazie
a un protocollo sottoscritto il 16 dicembre con l'Azienda toscana, che
farà da capofila per le altre Asl. L'evento di presentazione ha avuto il
patrocinio del Ministero della Salute, del Ministero della Giustizia e del
Dipartimento per le Pari Opportunità.
Il percorso "Codice Rosa Bianca". «Il problema dell'assistenza e delle denunce – spiega Vittoria
Doretti, dirigente medico anestesista, "madre" del pronto intervento anti-violenza destinato – parte
proprio dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci si rivolge alle Forze dell'Ordine, ai
consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è
nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza denuncia
ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore».
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16-22 dic. 2014
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Questo per impedire lo stillicidio di domande ripetute all'infinito che acutizzano il trauma o anche
solo per fare in modo che la vittima non debba sentir dire «questo non è di mia competenza»,
spiega Doretti. Durante tutto l'iter la vittima non resta mai sola e se necessario, si fissa subito il
primo appuntamento al consultorio o con un assistente sociale. L'assistenza psicologica scatta invece nella presa in carico successiva, dove entrano in gioco
anche i centri anti-violenza o altre associazioni di aiuto.
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Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
-10106337
La Asl grossetana in pochi anni è passata da 2 a 450 segnalazioni. Il lavoro della squadra, che
a Grosseto è composta da 40 persone tra medici, sanitari, forze dell'ordine, volontari, psicologi e
assistenti sociali, comincia dal triage. «Qui il personale opportunamente formato a riconoscere i
segnali di un trauma da abuso – spiega Doretti – capisce quando è necessario assegnare anche
un altro codice. A quel punto si avvia un percorso basato sulla semplificazione delle procedure e il
dialogo tra le parti, con una attenzione particolare alla tutela della riservatezza. La sospetta vittima
viene accompagnata in una stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che
si rende necessario per la visita e l'eventuale accesso in borghese di polizia o carabinieri, per
raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale medico e infermieristico, con alle spalle una
solida formazione e continui aggiornamenti, arriva già informato di tutto quanto dichiarato in sede di
accoglienza al Pronto soccorso, così come ogni successivo specialista».
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Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/3
Sezione: DICONO DI NOI
«Un percorso a costo zero, che ha consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e
domestica l'anno, contro gli appena due casi in tre anni segnalati prima del 2009. Un andamento
che si è ripetuto anche negli altri pronto soccorsi della Toscana, dove il progetto è attivo dal 2014»,
spiega il Direttore generale della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti.
Che ricorda anche l'impegno profuso dall'Azienda per formare la task force, «soprattutto nella
comunicazione e la relazione con la persona abusata, sia adulta che minore».
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Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «50 milioni per l'assistenza psicologica alle
donne vittima di violenza». «Il Ministero, attraverso l'ufficio prevenzione - ha dichiarato la ministra
della Salute beatrice Lorenzin - ha già stabilito le modalità di formazione del personale dedicato e
una centrale unica per le informazioni che devono arrivare dai pronto soccorso. La procedura va
condivisa con le politiche sociali e il protocollo dovrà essere poi recepito dalle Regioni. Se il fondo
sanitario non verrà intaccato, nel 2015 verranno reperite le risorse necessarie. Nel frattempo, nelle
linee guida stabilite dal Ministero della Salute, è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per
l'assistenza psicologica alle donne vittime di violenza».
Andrea Orlando, Ministro della Giustizia: «Esportare in tutta Italia Codice rosa bianca».
«Devono essere intraprese azioni concrete per incoraggiare le donne a denunciare le violenze e
per garantire loro l'accesso alla giustizia. E in questa prospettiva si muove 'Codice Rosa bianca',
che vede la cooperazione istituzionale tra aziende sanitarie locali, forze di polizie, Procure della
Repubblica», ha dichiarato alla Camera il ministro di Grazie e Giustizia, Andrea Orlando. Che
auspica «possa essere generalizzato in tutta Italia il modello sperimentato con successo in
Toscana».
Francesco Ripa di Meana (Presidente Fiaso): «Contro la violenza più impegno e meno
sdegno». «Più impegno e meno sdegno. È la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema
amministrativo pubblico - commenta il Presidente di Fiaso, Francesco Ripa di Meana - ma che è la
vera spinta a promuovere iniziative come Codice Rosa Bianca. Con il protocollo firmato oggi,
contiamo, grazie a un effetto domino, di portare questa rivoluzione contro gli abusi ai più deboli
nella maggior parte delle nostre Aziende sanitarie pubbliche. Tanto più sapendo di poter contare
sulla professionalità e la passione dei nostri sanitari. Gli stessi che hanno reso possibile a
Grosseto quello che molti all'inizio giudicavano un sogno di pochi visionari».
Non c'è però solo l'universo femminile a contare le vittime degli abusi. Quelli denunciati sui minori
sono stati 4.300 lo scorso anno. Ma si tratta della punta di un iceberg. Altri studi parlano di una
percentuale tra il 3 e il 10% di anziani vittime di violenze. Tra i 300mila e il milione di casi in Italia,
sembra scatenati soprattutto da disturbi del comportamento o incontinenza urinaria. Il conteggio
degli abusi sui più deboli continua con le vittime di violenze omofobe o sui disabili. Ora la nuova
alleanza tra Asl, Procure e Forze dell'Ordine promette una «rivoluzione» anti-violenza. L'obiettivo è
di impedire che le vittime si sentano sole, offrendo loro il giusto sostegno e un'assistenza
adeguata. Per infrangere paura e silenzio.
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Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
I numeri degli abusi in Italia. Nel 2013 ogni due giorni una donna è stata vittima di femminicidio,
si è ricordato nella giornata nazionale del contrasto alla violenza proprio contro le donne. Ma le
vittime dei soprusi al maschile sono molte di più: oltre un milione. E spesso di tratta di abusi
perpetuati più volte, fino a raggiungere la spaventosa cifra di 14 milioni di grandi e piccoli atti di
violenza, stima un'indagine condotta da "We World Intervita" nell'ambito della campagna "Le parole
non bastano più". La Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro triste conteggio, quello delle
donne che hanno subito uno stupro o un suo tentativo. In tutto 714mila e solo all'1,3% di quelli non
riusciti e al 32% di quelli purtroppo avvenuti fa seguito una denuncia.
Notizia del: 16/12/2014
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Violenze a donne e bambini, in ospedale
arriva il Codice rosa-bianco
Un progetto della Federazione della aziende sanitarie italiane per estendere a livello nazionale
l'esperienza creata cinque anni fa a Grosseto accordo. Sin dal pronto soccorso, operatori
appositamente formati individueranno le eventuali vittime di abusi e faranno intervenire una
'squadra' di cui faranno parte all'occorrenza psicologi, assistenti sociali, ma anche magistrati e
forze dell'ordine
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ROMA - Al pronto soccorso le violenze sulle persone
fragili, donne e bambini in testa, avranno un codice
"rosa-bianco". La Fiaso, cioè la federazione delle
aziende sanitarie italiane, estenderà a livello nazionale
un modello attivo da tempo in Toscana e creato a
Grosseto. Quando in ospedale si presenteranno donne,
anziani, bambini, portatori di handicap, o più in generale
persone deboli che hanno subìto violenza, non si
procederà semplicemente a curare il corpo. I medici e gli
infermieri dell'emergenza coinvolgeranno psicologi,
assistenti sociali ma anche procure e forze dell'ordine
per rintracciare i responsabili, assicurando, se
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Il presidente di Fiaso, Francesco Ripa di Meana, ha anche uno slogan: "Più impegno e meno sdegno. È
questa la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema amministrativo pubblico. Contiamo, grazie a un
effetto domino, di portare questa rivoluzione contro gli abusi ai più deboli nella maggior parte delle nostre
aziende sanitarie pubbliche. Tanto più sapendo di poter contare sulla professionalità e la passione dei
nostri sanitari. Gli stessi - conclude Ripa di Meana - che hanno reso possibile a Grosseto quello che molti
all'inizio giudicavano un sogno di pochi visionari".
Il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ha commentato l'iniziativa della Fiaso ricordando come nelle linee
guida stabilite dal ministero della Salute sia previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per l'assistenza
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http://www.repubblica.it/salute/2014/12/16/news/violenze_a_donne_e_bambini_al_pronto_soccorso_arriva_il_codice_rosa_-103053712/
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Secondo Fiaso, che ha messo insieme una serie di studi
scientifici, sono almeno tre milioni i cittadini indifesi che
potrebbero aver bisogno del "Codice rosa bianca", come è stato chiamato il progetto. Si è deciso così di
firmare un protocollo con la Asl di Grosseto, dove il modello è stato inventato 5 anni fa e si è passati da 2 a
450 segnalazioni di violenze domestiche e sessuali all'anno. "Il problema dell'assistenza e delle denunce - spiega la dottoressa della Asl toscana - parte proprio dalla trincea dei pronto soccorso, perché la persona
che si rivolge prima alle forze dell'ordine, ai consultori o ai centri anti-violenza ha già la coscienza di essere
vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che
restano senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore". Sempre a Grosseto,
modello che verrà ripreso nelle altre aziende sanitarie italiane, c'è una squadra di 40 persone tra medici,
sanitari, forze dell'ordine, volontari, psicologi ed assistenti sociali, che comincia a operare da subito, dalla
fase di accoglienza al pronto soccorso che i tecnici chiamano "triage". Dopo l'intervento sanitario, il
personale formato appositamente chiarisce se c'è da assegnare un altro codice. Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/2
Sezione: DICONO DI NOI
psicologica alle donne vittime di violenza. "Il ministero - afferma Lorenzin - , attraverso l'ufficio
prevenzione, ha già stabilito le modalità di formazione del personale dedicato e una centrale unica per le
informazioni che devono arrivare dai pronto soccorso. La procedura va condivisa con le politiche sociali e il
protocollo dovrà essere poi recepito dalle Regioni. Se il fondo sanitario non verrà intaccato, nel 2015
verranno reperite le risorse necessarie".
(16 dicembre 2014)
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Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 4/6
lavorare dentro un container”
’Ndrangheta a Milano,
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clan sul catering allo stadio
Meazza”
`Ndrangheta, estorsione e
droga: 59 ordinanze di arresto
a Milano
16/12/2014
paolo russo
Contro la violenza che ogni anno colpisce tre milioni di donne, bambini, anziani e i più deboli in genere arriva “Codice rosa bianca”, la task force composta da Asl,
Procure e forze dell’Ordine per non lasciare sole le vittime e rendere loro giustizia. Quella troppo spesso negata dalla paura di raccontare gli abusi. Il modello è quello
sperimentato con successo da quasi 5 anni dalla Asl di Grosseto, che ora farà da capofila per tutte le aziende sanitarie d’Italia, grazie al protocollo siglato dalla Fiaso, la
Federazione che rappresenta appunto Asl e Ospedali. Il tutto con il placet del Ministro di Grazie e Giustizia, Andrea Orlando e della Titolare della Salute, Beatrice
Lorenzin, che ha anche annunciato 50 milioni per l’assistenza psicologica alle donne vittima di violenza. ECCO COME FUNZIONA A spiegare come funziona “Codice Rosa Bianca” è la dottoressa Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista, “madre” del pronto intervento anti-violenza destinato ora
a diventare realtà in ogni Azienda sanitaria. “Il problema dell’assistenza e delle denunce – spiega – parte proprio dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o
ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano
senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore”. Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40 persone tra medici, sanitari, forze dell’ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali, comincia da
subito, dalla fase di accoglienza al pronto soccorso che i tecnici chiamano “triage”. Quando il paziente risponde alle domande di un infermiere specializzato, che assegna
il codice di gravità, bianco, verde, giallo o rosso che poi darà seguito all’intervento sanitario vero e proprio. “Qui il personale opportunamente formato a riconoscere i
segnali di un trauma da abuso – spiega Doretti – capisce quando è necessario assegnare anche un altro codice. A quel punto si avvia un percorso basato sulla semplificazione delle procedure e il dialogo tra le parti, con una attenzione particolare alla tutela della riservatezza. La
sospetta vittima viene accompagnata in una stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si rende necessario per la visita e l’eventuale accesso in
borghese di polizia o carabinieri, per raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e continui
aggiornamenti, arriva già informato di tutto quanto dichiarato in sede di accoglienza al Pronto soccorso, così come ogni successivo specialista”. Questo per impedire lo stillicidio di domande ripetute all’infinito che acutizzano il trauma o anche solo per far si che la vittima non debba sentir dire ‘questo non è di mia
competenza’”, spiega Doretti. Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e che, se necessario, già qui fissa il primo appuntamento al consultorio o con un assistente
sociale. L’assistenza psicologica scatta invece nella presa in carico successiva, dove entrano in gioco anche i centri anti-violenza o altre associazioni di aiuto. -10118561
I NUMERI “Un percorso a costo zero, che ha consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e domestica l’anno, contro gli appena due casi in tre anni segnalati prima del
2009”, spiega il Direttore generale della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti. “Più impegno e meno sdegno. È la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema
amministrativo pubblico ma che è la vera spinta a promuovere iniziative come Codice Rosa Bianca”, commenta il Presidente di FIASO, Francesco Ripa di Meana.
“Con il protocollo firmato oggi, contiamo, grazie a un effetto domino, di portare questa rivoluzione contro gli abusi ai più deboli nella maggior parte delle nostre Aziende
sanitarie pubbliche.” Quanto ce ne sia bisogno lo dicono i numeri: oltre un milione di abusi l’anno sulle donne, spesso perpetuati più volte, 4.300 episodi di violenza ai
Servizi di Media Monitoring
http://www.lastampa.it/2014/12/16/italia/cronache/in-pronto-soccorso-arriva-il-codice-rosa-bianca-tuteler-le-sospette-vittime-di-violenza-eHpRJrHxHOA7JSGNpinpLO/pagina.html
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Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 5/6
Sezione: DICONO DI NOI
danni di minori denunciati nel 2013, mentre tra gli anziani le vittime sarebbero anche qui un milione. Cifre da codice rosso , più che rosa La Stampa con te dove e quando vuoi
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16/12/2014
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16/12/2014
Crollo del rublo, le 10 cose da sapere
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16/12/2014
Renzi a Prodi: “Serve un presidente di garanzia, Berlusconi non ti vuole”
fabio martini
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Notizia del: 30/12/2014
Foglio: 1/3
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Sanità: al via'Codice Rosa Bianca' contro abusi sui più
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16 dicembre 2014
Panorama / Scienza / Salute / Sanità: al via'Codice Rosa Bianca' contro abusi sui più deboli
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Roma, 16 dic. (AdnKronos Salute) - Una task force
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composta da Asl, Procure e Forze dell’Ordine
contro la violenza che colpisce ogni anno in Italia le persone fragili
o vittime di omofobia. Donne soprattutto, ma anche bambini,
anziani, diversamente abili. Almeno tre milioni di cittadini indifesi,
dice la somma di vari studi pubblicati in materia. L'operazione
antiviolenza annunciata dalla Fiaso, la Federazione di Asl e
ospedali ha già un nome, 'Codice Rosa Bianca', il progetto che da
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quasi cinque anni è realtà nella Asl 9 di Grosseto e che ora la stessa
Federazione promette di esportare in tutta Italia, grazie a un
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Un ascensore nell'armadio
La praticità si sposa con
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Notizia del: 16/12/2014
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protocollo sottoscritto oggi con l’Azienda toscana, che farà da
capofila per le altre Asl.
A spiegare come funziona 'Codice Rosa Bianca' è la dottoressa
Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista, 'madre' del pronto
intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni
Azienda sanitaria. "Il problema dell’assistenza e delle denunce –
spiega – parte proprio dalla trincea dei pronto soccorsi, perché
quando ci si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o ai centri
anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma
così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi
fantasma, che restano senza denuncia ogni anno e che lasciano le
vittime sole con il loro dolore".
Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40
persone tra medici, sanitari, forze dell’ordine, volontari, psicologi e
assistenti sociali, comincia da subito, dalla fase di accoglienza al
pronto soccorso che i tecnici chiamano 'triage'. Quando il paziente
risponde alle domande di un infermiere specializzato, che assegna
il codice di gravità, bianco, verde, giallo o rosso che poi darà seguito
all’intervento sanitario vero e proprio. "Qui il personale
opportunamente formato a riconoscere i segnali di un trauma da
abuso – spiega Doretti – capisce quando è necessario assegnare
anche un altro codice. A quel punto si avvia un percorso basato
sulla semplificazione delle procedure e il dialogo tra le parti, con
una attenzione particolare alla tutela della riservatezza".
"La sospetta vittima - aggiunge Doretti - viene accompagnata in una
stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò
che si rende necessario per la visita e l’eventuale accesso in
borghese di polizia o carabinieri, per raccogliere testimonianza o
denuncia. Qui personale medico e infermieristico, con alle spalle
informato di tutto quanto dichiarato in sede di accoglienza al
Pronto soccorso, così come ogni successivo specialista".
Questo per impedire "lo stillicidio di domande ripetute all’infinito
che acutizzano il trauma o anche solo per far sì che la vittima non
debba sentir dire ‘questo non è di mia competenza’", spiega Doretti.
Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta
mai sola e che, se necessario, già qui fissa il primo appuntamento al
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anche i centri anti-violenza o altre associazioni di aiuto.
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casi di violenza sessuale e domestica l’anno, contro gli appena due
casi in tre anni segnalati prima del 2009. Un andamento che si è
ripetuto anche negli altri pronto soccorsi della Toscana, dove il
progetto è attivo dal 2014", spiega il direttore generale della Asl di
Grosseto, Fausto Mariotti. Che ricorda anche l’impegno profuso
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Fiaso. Nasce "Codice Rosa Bianca". Una "task force"
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Donne soprattutto, ma anche bambini, anziani, diversamente abili. Almeno tre
milioni di cittadini indifesi, dice la somma di vari studi pubblicati in materia. La
rivoluzione antiviolenza annunciata dalla Fiaso, la Federazione di Asl e ospedali
ha già un nome, “Codice Rosa Bianca”, il progetto che da quasi cinque anni è
realtà nella Asl 9 di Grosseto e che ora la stessa Federazione promette di
esportare in tutta Italia, grazie a un protocollo sottoscritto il 16 dicembre con
l’Azienda toscana, che farà da capofila per le altre Asl.
Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è
composta da 40 persone tra medici, sanitari, forze
dell’ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali,
comincia da subito, dalla fase di accoglienza al pronto
soccorso che i tecnici chiamano 'triage'. Quando il
paziente risponde alle domande di un infermiere
specializzato, che assegna il codice di gravità, bianco,
verde, giallo o rosso che poi darà seguito all’intervento
sanitario vero e proprio. “Qui il personale
opportunamente formato a riconoscere i segnali di un
trauma da abuso – spiega Doretti – capisce quando è
necessario assegnare anche un altro codice. A quel
punto si avvia un percorso basato sulla semplificazione
delle procedure e il dialogo tra le parti, con una
attenzione particolare alla tutela della riservatezza. La
sospetta vittima viene accompagnata in una stanza
dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si rende necessario per la visita e l’eventuale
accesso in borghese di polizia o carabinieri, per raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale
medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e continui aggiornamenti, arriva già informato
di tutto quanto dichiarato in sede di accoglienza al Pronto soccorso, così come ogni successivo specialista”.
Questo per impedire lo stillicidio di domande ripetute all’infinito che acutizzano il trauma o anche solo per far
si che la vittima non debba sentir dire ‘questo non è di mia competenza’”, spiega Doretti.
-10100175
Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e che, se necessario, già qui fissa
il primo appuntamento al consultorio o con un assistente sociale. L’assistenza psicologica scatta invece
nella presa in carico successiva, dove entrano in gioco anche i centri anti-violenza o altre associazioni di
aiuto.
“Un percorso a costo zero, che ha consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e domestica
l’anno, contro gli appena due casi in tre anni segnalati prima del 2009. Un andamento che si è ripetuto
anche negli altri pronto soccorsi della Toscana, dove il progetto è attivo dal 2014”, spiega il Direttore
generale della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti. Che ricorda anche l’impegno profuso dall’Azienda per
Servizi di Media Monitoring
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=24909
Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
Il percorso “Codice Rosa Bianca”
A spiegare come funziona “Codice Rosa Bianca” è Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista, 'madre'
del pronto intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni Azienda sanitaria. “Il problema
dell’assistenza e delle denunce – spiega – parte proprio dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci
si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima
di violenza. Ma così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano
senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore”.
quotidianosanita.it
Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/3
Sezione: DICONO DI NOI
formare la task force, “soprattutto nella comunicazione e la relazione con la persona abusata, sia adulta che
minore”.
Ripa di Meana (Presidente Fiaso): “Contro la violenza più impegno e meno sdegno”
“Più impegno e meno sdegno. È la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema amministrativo pubblico ma
che è la vera spinta a promuovere iniziative come Codice Rosa Bianca”, commenta il Presidente di Fiaso,
Francesco Ripa di Meana. “Con il protocollo firmato oggi, contiamo, grazie a un effetto domino, di portare
questa rivoluzione contro gli abusi ai più deboli nella maggior parte delle nostre Aziende sanitarie pubbliche.
Tanto più sapendo di poter contare sulla professionalità e la passione dei nostri sanitari. Gli stessi che
hanno reso possibile a Grosseto quello che molti all’inizio giudicavano un sogno di pochi visionari”, conclude
Ripa di Meana.
I numeri degli abusi in Italia
Quanto ci sia bisogno di estendere un servizio come “Codice Rosa Bianca” lo dicono i numeri.
Nel 2013 ogni due giorni una donna è stata vittima di femminicidio, si è ricordato nella giornata nazionale del
contrasto alla violenza proprio contro le donne. Ma le vittime dei soprusi al maschile sono molte di più: oltre
un milione. E spesso di tratta di abusi perpetuati più volte, fino a raggiungere la spaventosa cifra di 14
milioni di grandi e piccoli atti di violenza, stima un’indagine condotta da “We World Intervita” nell’ambito della
campagna “Le parole non bastano più”. La Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro triste conteggio,
quello delle donne che hanno subito uno stupro o un suo tentativo. In tutto 714mila e solo all’1,3% di quelli
non riusciti e al 32% di quelli purtroppo avvenuti fa seguito una denuncia.
Non c’è però solo l’universo femminile a contare le vittime degli abusi. Quelli denunciati sui minori sono stati
4.300 lo scorso anno. Ma si tratta della punta di un iceberg. Altri studi parlano di una percentuale tra il 3 e il
10% di anziani vittime di violenze. Tra i 300mila e il milione di casi in Italia, sembra scatenati soprattutto da
disturbi del comportamento o incontinenza urinaria. Il conteggio degli abusi sui più deboli potrebbe
continuare con le violenze omofobe o quelle sui disabili, ma la nuova alleanza tra Asl, Procure e Forze
dell’Ordine promette ora di iniziare il conto alla rovescia. Non lasciando mai sole le vittime per far emergere
una violenza troppo spesso negata.
16 dicembre 2014
© Riproduzione riservata
Approfondimenti:
Lorenzin: “50 milioni per l’assistenza psicologica alle donne vittima di violenza”
Orlando: " Esportare in tutta Italia Codice Rosa Bianca"
Altri articoli in Regioni e Asl Piemonte. Al Regina Margherita
"creato" un vaso sanguigno "ad
hoc" verso il cuore. È la prima volta
in Italia
Friuli Venezia Giulia. La denuncia
degli Psicologi. "La Regione
cancella la psicologia dalla riforma
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Lazio. L'Ordine degli psicologi ha
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Lombardia. Martedì decisione Tar
su ricorsi contro l'eterologa a
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Fondazione Maugeri. Di Maio
(M5S): “Preoccupati per i
lavoratori, vittime di una manovra
finanziaria speculativa” Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
Cosenza. I medici dell'Annunziata
scrivono al neo presidente Oliverio:
"Gravissime criticità. Intervenga per
far garantire i Lea"
-10100175
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Lorenzin: “50 milioni per l’assistenza psicologica
alle donne vittima di violenza”
16 DIC - “Il Ministero, attraverso l’ufficio prevenzione, ha già stabilito le modalità
di formazione del personale dedicato e una centrale unica per le informazioni
che devono arrivare dai pronto soccorso” ha dichiarato Beatrice Lorenzin in
occasione della presentazione del progetto Fiaso "Codice Rosa Bianca". “La procedura va condivisa con le politiche sociali e il protocollo dovrà essere
poi recepito dalle Regioni – ha aggiunto il Ministro della Salute –. Se il fondo
sanitario non verrà intaccato, nel 2015 verranno reperite le risorse necessarie.
Nel frattempo, nelle linee guida stabilite dal Ministero della Salute, è previsto
uno stanziamento di 50 milioni di euro per l’assistenza psicologica alle donne
vittime di violenza”. 16 dicembre 2014
© Riproduzione riservata
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Fiaso. Nasce "Codice Rosa Bianca". Una "task force"
nelle Asl italiane insieme a Procure e Forze dell'Ordine
contro gli abusi sui più deboli
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Orlando: " Esportare in tutta Italia Codice Rosa
Bianca"
16 DIC - "Devono essere intraprese azioni concrete per incoraggiare le donne a
denunciare le violenze e per garantire loro l'accesso alla giustizia. E in questa
prospettiva si muove 'Codice Rosa bianca', che vede la cooperazione
istituzionale tra aziende sanitarie locali, forze di polizie, Procure della
Repubblica", ha dichiarato alla Camera il ministro della Giustizia, Andrea
Orlando in occasione della presentazione del progetto Fiaso “Codice Rosa
Bianca.
Il Ministro auspica inoltre che "possa essere generalizzato in tutta Italia il modello
sperimentato con successo in Toscana".
16 dicembre 2014
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Fiaso. Nasce "Codice Rosa Bianca". Una "task force"
nelle Asl italiane insieme a Procure e Forze dell'Ordine
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Protocollo Fiaso – Asl 9 di Grosseto: Parte in
tutta Italia l’operazione “Codice Rosa Bianca”
contro gli abusi sui più deboli
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16/12/2014 in News
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La Fiaso (Federazione Italiana Aziende sanitarie e ospedaliere) si
impegna a esportare in tutte le Aziende sanitarie il modello della
capo la grossetana, che in pochi anni è riuscita a fare emergere la
violenza sulle persone fragili, passando da 2 a 450 segnalazioni. Sarà
una task force composta da sanitari di Asl e ospedali, Procure e Forze
dell’Ordine a garantire sostegno e giustizia ai 3 milioni di donne, anziani,
bambini, portatori di handicap e omosessuali ogni anno vittime di violenza in Italia. E il tutto a
costo zero. Una task force composta da Asl, Procure e Forze dell’Ordine contro la violenza che
colpisce ogni anno in Italia le persone fragili o vittime di omofobia. Donne soprattutto, ma anche
bambini, anziani, diversamente abili. Almeno tre milioni di cittadini indifesi, dice la somma di vari
studi pubblicati in materia.
Numero 47/48 – 8
Dicembre
La rivoluzione antiviolenza annunciata dalla Fiaso, ha già un nome, “Codice Rosa Bianca”, il
progetto che da quasi cinque anni è realtà nella Asl 9 di Grosseto e che ora la stessa
Federazione promette di esportare in tutta Italia, grazie a un protocollo sottoscritto il 16
dicembre con l’Azienda toscana, che farà da capofila per le altre Asl.
Il percorso “Codice Rosa Bianca”
A spiegare come funziona “Codice Rosa Bianca” è Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista,
“madre” del pronto intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni Azienda
sanitaria. «Il problema dell’assistenza e delle denunce – spiega – parte proprio dalla trincea dei
pronto soccorsi, perché quando ci si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o ai centri anti-
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violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande
maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza denuncia ogni anno e che
lasciano le vittime sole con il loro dolore». Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è
composta da 40 persone tra medici, sanitari, forze dell’ordine, volontari, psicologi e assistenti
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sociali, comincia da subito, dalla fase di accoglienza al pronto soccorso che i tecnici chiamano
“triage”. Quando il paziente risponde alle domande di un infermiere specializzato, che assegna
parti, con una attenzione particolare alla tutela della riservatezza. La sospetta vittima viene
accompagnata in una stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si
rende necessario per la visita e l’eventuale accesso in borghese di polizia o carabinieri, per
raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale medico e infermieristico, con alle spalle
una solida formazione e continui aggiornamenti, arriva già informato di tutto quanto dichiarato
in sede di accoglienza al Pronto soccorso, così come ogni successivo specialista. Questo per
impedire lo stillicidio di domande ripetute all’in nito che acutizzano il trauma o anche solo per
far si che la vittima non debba sentir dire ‘questo non è di mia competenza’», spiega
Doretti. Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e che, se
necessario, già qui ssa il primo appuntamento al consultorio o con un assistente sociale.
L’assistenza psicologica scatta invece nella presa in carico successiva, dove entrano in gioco
anche i centri anti-violenza o altre associazioni di aiuto. «Un percorso a costo zero, che ha
-10103515
consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e domestica l’anno, contro gli appena
due casi in tre anni segnalati prima del 2009. Un andamento che si è ripetuto anche negli altri
pronto soccorsi della Toscana, dove il progetto è attivo dal 2014», spiega il Direttore generale
della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti. Che ricorda anche l’impegno profuso dall’Azienda per
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il codice di gravità, bianco, verde, giallo o rosso che poi darà seguito all’intervento sanitario
vero e proprio. «Qui il personale opportunamente formato a riconoscere i segnali di un trauma
da abuso – spiega Doretti – capisce quando è necessario assegnare anche un altro codice. A
quel punto si avvia un percorso basato sulla sempli cazione delle procedure e il dialogo tra le
panoramasanita.it
Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/3
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formare la task force, «soprattutto nella comunicazione e la relazione con la persona abusata,
sia adulta che minore».
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «50 milioni per l’assistenza psicologica alle
donne vittima di violenza»
«Il Ministero, attraverso l’u cio prevenzione, ha già stabilito le modalità di formazione del
personale dedicato e una centrale unica per le informazioni che devono arrivare dai pronto
soccorso” ha dichiarato Beatrice Lorenzin. «La procedura va condivisa con le politiche sociali e il
protocollo dovrà essere poi recepito dalle Regioni – ha aggiunto il Ministro della Salute –. Se il
fondo sanitario non verrà intaccato, nel 2015 verranno reperite le risorse necessarie. Nel
frattempo, nelle linee guida stabilite dal Ministero della Salute, è previsto uno stanziamento di
50 milioni di euro per l’assistenza psicologica alle donne vittime di violenza».
Andrea Orlando, Ministro della Giustizia: «Esportare in tutta Italia Codice rosa bianca»
«Devono essere intraprese azioni concrete per incoraggiare le donne a denunciare le violenze
e per garantire loro l’accesso alla giustizia. E in questa prospettiva si muove ‘Codice Rosa
bianca’, che vede la cooperazione istituzionale tra aziende sanitarie locali, forze di polizie,
Procure della Repubblica», ha dichiarato alla Camera il ministro di Grazie e Giustizia, Andrea
Orlando. Che auspica «possa essere generalizzato in tutta Italia il modello sperimentato con
successo in Toscana».
Ripa di Meana (Presidente Fiaso): «Contro la violenza più impegno e meno sdegno»
«Più impegno e meno sdegno. È la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema amministrativo
pubblico ma che è la vera spinta a promuovere iniziative come Codice Rosa Bianca», commenta
il Presidente di Fiaso, Francesco Ripa di Meana. «Con il protocollo firmato oggi, contiamo, grazie
a un e etto domino, di portare questa rivoluzione contro gli abusi ai più deboli nella maggior
parte delle nostre Aziende sanitarie pubbliche. Tanto più sapendo di poter contare sulla
professionalità e la passione dei nostri sanitari. Gli stessi che hanno reso possibile a Grosseto
quello che molti all’inizio giudicavano un sogno di pochi visionari», conclude Ripa di Meana.
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giornata nazionale del contrasto alla violenza proprio contro le donne. Ma le vittime dei soprusi
al maschile sono molte di più: oltre un milione. E spesso di tratta di abusi perpetuati più volte,
no a raggiungere la spaventosa cifra di 14 milioni di grandi e piccoli atti di violenza, stima
un’indagine condotta da “We World Intervita” nell’ambito della campagna “Le parole non
bastano più”. La Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro triste conteggio, quello delle
donne che hanno subito uno stupro o un suo tentativo. In tutto 714mila e solo all’1,3% di quelli
non riusciti e al 32% di quelli purtroppo avvenuti fa seguito una denuncia. Non c’è però solo
l’universo femminile a contare le vittime degli abusi. Quelli denunciati sui minori sono stati
4.300 lo scorso anno. Ma si tratta della punta di un iceberg. Altri studi parlano di una
percentuale tra il 3 e il 10% di anziani vittime di violenze. Tra i 300mila e il milione di casi in
Italia, sembra scatenati soprattutto da disturbi del comportamento o incontinenza urinaria. Il
conteggio degli abusi sui più deboli potrebbe continuare con le violenze omofobe o quelle sui
disabili, ma la nuova alleanza tra Asl, Procure e Forze dell’Ordine promette ora di iniziare il
conto alla rovescia. Non lasciando mai sole le vittime per far emergere una violenza troppo
spesso negata.
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Sanità: al via'Codice Rosa Bianca' contro abusi sui
più deboli
Fiaso appoggia diffusione modello messo a punto Grosseto per far emergere violenza
Roma, 16 dic. (AdnKronos Salute) - Una task force composta da Asl,
Procure e Forze dell’Ordine contro la violenza che colpisce ogni anno in
Italia le persone fragili o vittime di omofobia. Donne soprattutto, ma
anche bambini, anziani, diversamente abili. Almeno tre milioni di
cittadini indifesi, dice la somma di vari studi pubblicati in materia.
L'operazione antiviolenza annunciata dalla Fiaso, la Federazione di Asl
e ospedali ha già un nome, 'Codice Rosa Bianca', il progetto che da
quasi cinque anni è realtà nella Asl 9 di Grosseto e che ora la stessa
Federazione promette di esportare in tutta Italia, grazie a un protocollo
sottoscritto oggi con l’Azienda toscana, che farà da capofila per le altre
Asl.
A spiegare come funziona 'Codice Rosa Bianca' è la dottoressa Vittoria
Doretti, dirigente medico anestesista, 'madre' del pronto intervento
anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni Azienda sanitaria.
"Il problema dell’assistenza e delle denunce – spiega – parte proprio
dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci si rivolge alle Forze
dell’Ordine, ai consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza
di essere vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande
maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza
denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore".
Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40
persone tra medici, sanitari, forze dell’ordine, volontari, psicologi e
assistenti sociali, comincia da subito, dalla fase di accoglienza al pronto
soccorso che i tecnici chiamano 'triage'. Quando il paziente risponde alle
domande di un infermiere specializzato, che assegna il codice di gravità,
bianco, verde, giallo o rosso che poi darà seguito all’intervento sanitario
vero e proprio. "Qui il personale opportunamente formato a riconoscere
i segnali di un trauma da abuso – spiega Doretti – capisce quando è
necessario assegnare anche un altro codice. A quel punto si avvia un
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parti, con una attenzione particolare alla tutela della riservatezza".
"La sospetta vittima - aggiunge Doretti - viene accompagnata in una
stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si
rende necessario per la visita e l’eventuale accesso in borghese di polizia
o carabinieri, per raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale
medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e
continui aggiornamenti, arriva già informato di tutto quanto dichiarato
in sede di accoglienza al Pronto soccorso, così come ogni successivo
specialista".
Questo per impedire "lo stillicidio di domande ripetute all’infinito che
acutizzano il trauma o anche solo per far sì che la vittima non debba
sentir dire ‘questo non è di mia competenza’", spiega Doretti. Tutto
senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e
che, se necessario, già qui fissa il primo appuntamento al consultorio o
con un assistente sociale. L’assistenza psicologica scatta invece nella
presa in carico successiva, dove entrano in gioco anche i centri antiviolenza o altre associazioni di aiuto.
"Un percorso a costo zero, che ha consentito di far emergere 450 casi di
violenza sessuale e domestica l’anno, contro gli appena due casi in tre
anni segnalati prima del 2009. Un andamento che si è ripetuto anche
negli altri pronto soccorsi della Toscana, dove il progetto è attivo dal
2014", spiega il direttore generale della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti.
Che ricorda anche l’impegno profuso dall’Azienda per formare la task
force, "soprattutto nella comunicazione e la relazione con la persona
abusata, sia adulta che minore".
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Fiaso. Nasce "Codice Rosa Bianca". Una "task
force" nelle Asl italiane insieme a Procure e Forze
dell'Ordine contro gli abusi sui più deboli
Prende spunto dall'esperienza della Asl di Grosseto che in pochi anni è riuscita a
fare emergere la violenza sulle persone fragili, passando da 2 a 450 segnalazioni.
Obiettivo: garantire sostegno ai 3 mln di donne, anziani, bambini, portatori di
handicap e omosessuali ogni anno vittime di violenza. E il tutto a costo zero.
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la violenza che colpisce ogni anno in Italia le persone fragili o vittime di
omofobia. Donne soprattutto, ma anche bambini, anziani, diversamente abili.
Almeno tre milioni di cittadini indifesi, dice la somma di vari studi pubblicati in
materia. La rivoluzione antiviolenza annunciata dalla Fiaso, la Federazione di
Asl e ospedali ha già un nome, “Codice Rosa Bianca”, il progetto che da
quasi cinque anni è realtà nella Asl 9 di Grosseto e che ora la stessa
Federazione promette di esportare in tutta Italia, grazie a un protocollo
sottoscritto il 16 dicembre con l’Azienda toscana, che farà da capofila per le
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del pronto intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni Azienda sanitaria. “Il problema
dell’assistenza e delle denunce – spiega – parte proprio dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci
si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima
di violenza. Ma così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano
senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore”.
5 Riforma della Costituzione. Parere
favorevole con osservazioni dalla Affari
Sociali. Vargiu: "Chiarezza non definitiva su
riparto competenze Stato-Regioni"
6 Epatite C. Lorenzin: "Con farmaci innovativi
in 5 anni eradicheremo malattia dall'Italia".
E su riforma ticket dice: "Non
aumenteranno"
Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40 persone tra medici, sanitari, forze
dell’ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali, comincia da subito, dalla fase di accoglienza al pronto
soccorso che i tecnici chiamano 'triage'. Quando il paziente risponde alle domande di un infermiere
specializzato, che assegna il codice di gravità, bianco, verde, giallo o rosso che poi darà seguito
all’intervento sanitario vero e proprio. “Qui il personale opportunamente formato a riconoscere i segnali di un
trauma da abuso – spiega Doretti – capisce quando è necessario assegnare anche un altro codice. A quel
punto si avvia un percorso basato sulla semplificazione delle procedure e il dialogo tra le parti, con una
attenzione particolare alla tutela della riservatezza. La sospetta vittima viene accompagnata in una stanza
dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si rende necessario per la visita e l’eventuale
accesso in borghese di polizia o carabinieri, per raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale
medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e continui aggiornamenti, arriva già informato
di tutto quanto dichiarato in sede di accoglienza al Pronto soccorso, così come ogni successivo
specialista”. Questo per impedire lo stillicidio di domande ripetute all’infinito che acutizzano il trauma o
anche solo per far si che la vittima non debba sentir dire ‘questo non è di mia competenza’”, spiega Doretti.
8 Settimana della donazione del sangue dei
volontari in servizio civile nazionale.
L'evento a Palazzo Chigi
9 Concorso 2014 per la Medicina Generale.
Crescono le iscrizioni ma non per “scelta”. E
così in molti alla fine rinunciano
1 0 Allergie. Siaaic: "Con alluvioni e umidità
aumentano (+30%/50%) quelle da muffa"
-10126596
Ripa di Meana (Presidente Fiaso): “Contro la violenza più impegno e meno sdegno”
“Più impegno e meno sdegno. È la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema amministrativo pubblico ma
che è la vera spinta a promuovere iniziative come Codice Rosa Bianca”, commenta il Presidente di
Fiaso, Francesco Ripa di Meana. “Con il protocollo firmato oggi, contiamo, grazie a un effetto domino, di
portare questa rivoluzione contro gli abusi ai più deboli nella maggior parte delle nostre Aziende sanitarie
pubbliche. Tanto più sapendo di poter contare sulla professionalità e la passione dei nostri sanitari. Gli
stessi che hanno reso possibile a Grosseto quello che molti all’inizio giudicavano un sogno di pochi
visionari”, conclude Ripa di Meana.
I numeri degli abusi in Italia
Servizi di Media Monitoring
http://www.ilfarmacistaonline.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=24909
Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e che, se necessario, già qui
fissa il primo appuntamento al consultorio o con un assistente sociale. L’assistenza psicologica scatta
invece nella presa in carico successiva, dove entrano in gioco anche i centri anti-violenza o altre
associazioni di aiuto.
“Un percorso a costo zero, che ha consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e domestica
l’anno, contro gli appena due casi in tre anni segnalati prima del 2009. Un andamento che si è ripetuto
anche negli altri pronto soccorsi della Toscana, dove il progetto è attivo dal 2014”, spiega il Direttore
generale della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti. Che ricorda anche l’impegno profuso dall’Azienda per
formare la task force, “soprattutto nella comunicazione e la relazione con la persona abusata, sia adulta
che minore”.
7 Riforma Titolo V. Intervista a Gelli (PD):
“L’obiettivo primario deve essere quello di
garantire livelli di assistenza sanitaria e
sociale uguali in tutto il Paese”
Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/2
Sezione: DICONO DI NOI
Quanto ci sia bisogno di estendere un servizio come “Codice Rosa Bianca” lo dicono i numeri.
Nel 2013 ogni due giorni una donna è stata vittima di femminicidio, si è ricordato nella giornata nazionale
del contrasto alla violenza proprio contro le donne. Ma le vittime dei soprusi al maschile sono molte di più:
oltre un milione. E spesso di tratta di abusi perpetuati più volte, fino a raggiungere la spaventosa cifra di 14
milioni di grandi e piccoli atti di violenza, stima un’indagine condotta da “We World Intervita” nell’ambito
della campagna “Le parole non bastano più”. La Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro triste
conteggio, quello delle donne che hanno subito uno stupro o un suo tentativo. In tutto 714mila e solo
all’1,3% di quelli non riusciti e al 32% di quelli purtroppo avvenuti fa seguito una denuncia.
Non c’è però solo l’universo femminile a contare le vittime degli abusi. Quelli denunciati sui minori sono stati
4.300 lo scorso anno. Ma si tratta della punta di un iceberg. Altri studi parlano di una percentuale tra il 3 e il
10% di anziani vittime di violenze. Tra i 300mila e il milione di casi in Italia, sembra scatenati soprattutto da
disturbi del comportamento o incontinenza urinaria. Il conteggio degli abusi sui più deboli potrebbe
continuare con le violenze omofobe o quelle sui disabili, ma la nuova alleanza tra Asl, Procure e Forze
dell’Ordine promette ora di iniziare il conto alla rovescia. Non lasciando mai sole le vittime per far emergere
una violenza troppo spesso negata.
16 dicembre 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
approfondimenti
:: Lorenzin: “50 milioni per l’assistenza psicologica alle donne vittima di violenza”
:: Orlando: " Esportare in tutta Italia Codice Rosa Bianca"
articoli precedenti
:: Piemonte. Il modello dell'Asl Cn1: il diabete mellito come esempio di integrazione tra
azienda e territorio
:: Marche. L’Università Politecnica ottiene il patrocinio del Comitato Expo 2015 per i master
dedicati a nutrizione e alimentazione
:: Cosenza. I medici dell'Annunziata scrivono al neo presidente Oliverio: "Gravissime criticità.
Intervenga per far garantire i Lea"
:: Piemonte. Al Regina Margherita "creato" un vaso sanguigno "ad hoc" verso il cuore. È la
prima volta in Italia
:: Friuli Venezia Giulia. La denuncia degli Psicologi. "La Regione cancella la psicologia dalla
riforma della sanità"
IlFarmacista online
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Martedì, 16 Dicembre 2014 - 18.38
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Le ultime notizie, gli speciali e gli approfondimenti sugli ultimi avvenimenti di cronaca
Home » cronaca » Violenza donne, nel 2013 un femminicidio ogni due giorni
PREOCCUPAZIONE
Violenza donne, nel 2013 un femminicidio ogni due giorni
Un'indagine svela oltre 14 milioni di maltrattamenti. Allarme anche per minori e anziani.
16 Dicembre 2014
Ancora dati preoccupanti
Le TOP 5 di oggi
sulla violenza contro il 'sesso
debole'.
Nel 2013 ogni due giorni una
donna è stata vittima di
femminicidio, come si è
ricordato nella giornata
nazionale del contrasto alla
violenza proprio contro le
(© Getty Images) In Europa una donna su tre ha
subito violenze e una su due una molestia
sessuale.
donne.
14 MILIONI SOPRUSI. Ma le
vittime dei soprusi al
maschile sono molte di più:
1. TRAGEDIA Pakistan, strage di bambini in
una scuola
2. QUIRINALE Napolitano, il discorso alle
alte cariche dello Stato
3. CRONACA Marò, l'India respinge le
istanze di Girone e Latorre
4. TENSIONI Currò lascia il M5s, bagarre
con Renzi in Aula
5. MERCATI Borsa, Piazza Affari e spread:
live del 16 dicembre 2014
Dalla nostra HomePage
oltre un milione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG: donne - violenza donne - fiaso - femminicidio
Commenti
INTERVISTA
Quirinale, Bersani: «Renzi si sta
muovendo bene»
ESCLUSIVO. L'ex segretario dem benedice l'incontro tra
il premier e Prodi: «Al Colle serve un candidato unico
del Pd». E sul Patto del Nazareno...
TRAGEDIA
Pakistan, strage di bambini in una scuola
Commando talebano si fa esplodere in un istituto
militare di Peshawar: 141 morti, tanti bambini. I
terroristi: «Chi ci attacca deve provare dolore». Foto.
ESTERI
Usa, elezioni 2016: la rincorsa di Jeb Bush
-10111667
Fratello dell’ex presidente. Figlio di George sr. Jeb vuole
sfidare Hillary Clinton. La dinasty continua. E le lobby
di armi e petrolio si fregano le mani.
Servizi di Media Monitoring
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E spesso di tratta di abusi perpetuati più volte, fino a raggiungere la
spaventosa cifra di 14 milioni di grandi e piccoli atti di violenza, stima
un'indagine condotta da 'We World Intervita' nell'ambito della campagna 'Le
parole non bastano più'.
TANTI MINORI ABUSATI. La Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro
triste conteggio, quello delle donne che hanno subito uno stupro o un suo
tentativo.
In tutto sono 714 mila e solo all'1,3% di quelli non riusciti e al 32% di quelli
purtroppo avvenuti fa seguito una denuncia.
Non c'è però solo l'universo femminile a contare le vittime degli abusi.
Quelli denunciati sui minori sono stati 4.300 nel 2013.
ANCHE ANZIANI VITTIME. Ma si tratta della punta di un iceberg.
Altri studi parlano di una percentuale tra il 3 e il 10% di anziani vittime di
violenze.
Tra i 300 mila e il milione di casi in Italia, sembra scatenati soprattutto da
disturbi del comportamento o incontinenza urinaria.
Edizione del: 14/12/14
Estratto da pag.: 13
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martedì, 16 dicembre 2014
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Violenza di genere, nasce il Codice rosa
bianca
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di Antonio Murzio - dic 14, 2014
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dic 14, 2014
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FIASO, la Federazione nazionale delle aziende sanitarie e ospedaliere, ha promosso, in
collaborazione con la ASL 9 di Grosseto, una iniziativa a sostegno di coloro che possono trovarsi
in una situazione di particolare vurnerabilità per aver subito episodi di violenza, tenendo conto
SSN.
Il progetto “Codice rosa bianca”, dirilevanza nazionale, prevede la realizzazione di un percorso
riservato alle vittime di violenza che parte dai Pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende
Facebook
Articoli recenti
ospedaliere, le ASL, le Procure della Repubblica, le Forze dell’Ordine, le Associazioni di
In Italia un bambino su quattro è schermo-
volontariato, secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni,
dipendente
per consentire di intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di
violenza, nel rispetto del privacy e del diritto alla riservatezza.
Il Progetto sarà presentato ufficialmente in un convegno martedì 16 dicembre a Grosseto, e
vedrà la partecipazione di tutte le istituzioni interessate. Obiettivo dell’iniziativa è quello
Fotografia e Danza al Fortino di Bari
Pakistan, strage di bambini in attentato
talebano
Galà Aic: Conte miglior tecnico, Pirlo re dei
di nazionale il progetto “Codice Rosa Bianca”, integrandolo coerentemente con altre iniziative
calciatori
simili già in atto o realizzate all’interno delle Aziende.
Post Napolitano, default, Olimpiadi 2024:
fine d’anno impegnata per Renzi
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Quando si vive attaccati al denaro,
all’orgoglio o al potere, è impossibile
essere felici.
Papa Francesco
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Chi sale e chi scende
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anche dell’impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture del
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Violenza sulle donne, il ‘codice rosa’ regionale sarà
promosso a protocollo nazionale
15 dicembre 2014 14:32
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Ultime dalla Toscana
16-12-2014 14:46
Livorno | Nogarin
nuovo presidente della
Conferenza dei sindaci
dell’ASL 6
L'ospedale di Grosseto
L’esperienza della task force Codice rosa, nata nel 2009 a Grosseto, ed
estesa poi a tutte le aziende sanitarie della Toscana, si avvia a diventare
un protocollo nazionale per la lotta alla violenza su tutte le fasce deboli
della popolazione: donne, ma anche bambini, anziani, omosessuali,
extracomunitari. A sancirlo è l’evento che si svolgerà domani a Grosseto:
un convegno dal titolo “Progetto nazionale rosa bianca”, organizzato
dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in
collaborazione con la Asl 9, che si terrà per tutto il giorno alla Fattoria La
Principina a Grosseto. L’evento ha ottenuto il patrocinio dei Ministeri
16-12-2014 14:44
Cascina | Nuovi locali
per la farmacia
comunale: cassa
veloce, autoanalisi e la carta
fedeltà
16-12-2014 14:43
Toscana |
Confprofessioni: “In
calo redditi e
occupazione”
16-12-2014 14:40
Siena | Sabato 20
dicembre al Ceppo
previsita dei cavalli del
della salute e della giustizia.
“Siamo davvero molto contenti – commenta l’assessore al diritto alla
salute Luigi Marroni, che domani prenderà parte ai lavori del convegno –
che un’esperienza partita dalla Toscana possa diventare patrimonio a
livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende
I tweets di Radio Lady
Tweets di @RadioLadyEmpoli
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Cresce la spesa sanitaria del
43% in poco più di un decennio
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Personaggio dell'anno 2014 di gonews.it, chi
scegli?
contro il Torino: il
presidente-allenatore
Pistolesi convince
16-12-2014 14:00
Oscar dello sport 2014, la
città premia i suoi campioni
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sanitarie toscane, ha fatto emergere casi di violenza che altrimenti
sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo
perseguire i responsabili”.
[Montelupo Fiorentino] Villa Ambrogiana, il sindaco
chiede una ‘task force’. Rossi: “Chiusura Opg a fine
marzo”. Interesse di Cassa Depositi e Prestiti
Servizi di Media Monitoring
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16-12-2014 14:50
Empoli | In centro l’arte
del Presepe
partenopeo fatto a
mano da Rosario Cenatiempo.
In serbo una sorpresa
gonews.it
Notizia del: 15/12/2014
Foglio: 2/3
Sezione: DICONO DI NOI
“Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato
ufficialmente a Grosseto – spiegano i promotori del convegno – nasce a
sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di particolare
vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche
dell’impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere
sulle strutture del Sistema sanitario nazionale. In sostanza prevede la
realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte
dai pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le
Procure della Repubblica, le forze dell’ordine, le Associazioni di
volontariato, secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione
tra le varie istituzioni, per consentire di intervenire con tempestività e in
maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel rispetto del
15-12-2014 18:49
Fisco: Mef, il 22 versamento
dagli alluvionati. Proteste
15-12-2014 12:50
Maltempo: in arrivo una
perturbazione, domani la
giornata peggiore
16-12-2014 10:00
Calcio Uisp, il Natale del
calcio Amatoriale
Tutte le notizie dall'Italia
ULTIMI COMMENTI
Tempo Libero Toscana
16-12-2014
[ Campi Bisenzio ]
Capodanno a in città senza i
botti: teatro, musica e
privacy e del diritto alla riservatezza”.
Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate al sistema di lotta
alla violenza, con l’obiettivo di far partire, nella Aziende sanitarie su tutto
il territorio nazionale, il progetto Codice Rosa bianca, integrandolo e con
altre iniziative simili già in atto o realizzate all’interno delle Aziende.
Questo il programma del convegno:
10 – 10.30 apertura dei lavori, a cura di Fausto Mariotti, direttore
concerto gratuito de I Gatti
Mézzi
16-12-2014
“Borneo: le ultime foreste?”:
gli scatti di Nicola Messina in
mostra al Centro Visite di
generale Asl 9 Grosseto e vicepresidente Fiaso, e di Francesco Verusio,
procuratore della Repubblica di Grosseto; 10.30 – 11 presentazione del
progetto nazionale, a cura di Vittoria Doretti, responsabile Task ForceCodice rosa Asl 9 Grosseto e responsabile Progetto Rosa bianca, e di
Nicola Pinelli, direttore Fiaso; 11 – 11.30 coffee break 11.30 – 12
Castelmartini
16-12-2014
[ Pistoia ] “Canti e Melodie
del Natale”: un concerto
interventi di testimonial del Codice Rosa bianca: Giovanna Ferretti;
Fabrizia Giuliani della II Commissione Giustizia della Camera dei
all’Ospedale San Jacopo
Deputati; Barbara Leporini, presidente dell’Unione italiana ciechi e degli
ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni, assessore regionale alla Salute;
Mario Paciaroni, procuratore della Repubblica della Spezia. Seguono
interventi e dibattito; moderatore, Monica Piovi, direttore generale della
16-12-2014
[ Montelupo Fiorentino ]
Asl di Empoli e coordinatore Fiaso per la Regione Toscana; 13.30 –
13.45 conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso.
Nuovo appuntamento con
l’iniziativa il “Valore di un
Dalle 14.30 alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana, riservata alle
Aziende associate Fiaso, con un workshop moderato da Giuseppe
Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto e referente
Libro” al MMAB. Sarà
presentato il libro “Pinguino
e Pigna”
per la Task force – Codice rosa.
Fonte: Regione Toscana
Tutte le notizie di Toscana
Dai blog
15-12-2014 12:27
I grandi figli di Membrino: il duo Cantini
12-12-2014 18:45
In Valdelsa con Maresco: alla scoperta di
Volteggiano
12-12-2014 16:39
Meteo
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Firenze 13°
Empoli 13°
Pioggerella
Pioggerella
Siena 10°
Versilia 8°
Nebbioso
Parzialmente nuvoloso
Il meteo in Toscana
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Dati a cura di Yahoo! Weather e Consorzio LaMMA
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Tre ricette fantasia per un menù veloce alla
Serena
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Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 1/4
Sezione: DICONO DI NOI
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Esportato in tutta Italia l’operazione Codice Rosa bianca
contro gli abusi sui più deboli
Pubblicato il 16 dicembre 2014 alle ore 12:38 da Redazione in Salute
Ultime notizie pubblicate
Agricoltura, Più Toscana
interroga la Regione: “Fare di
più per adeguamento
tecnologico”
Una task force composta da Asl, Procure e Forze dell’Ordine contro la violenza che colpisce ogni anno in Italia
le persone fragili o vittime di omofobia. Donne soprattutto, ma anche bambini, anziani, diversamente abili.
Almeno tre milioni di cittadini indifesi, dice la somma di vari studi pubblicati in materia.
La rivoluzione antiviolenza annunciata dalla FIASO, la Federazione di Asl e ospedali ha già un nome: Codice
Rosa bianca , il progetto che da quasi cinque anni è realtà nella Asl 9 di Grosseto, dove è nato nel 2009, e nel
resto della Toscana, dove, grazie all’impegno della Regione, è stato gradualmente esteso a tutte le altre
aziende sanitarie del territorio. Ora la stessa Federazione promette di esportarlo in tutta Italia, grazie a un
protocollo sottoscritto il 16 dicembre con l’Azienda toscana, che farà da capofila per le altre Asl.
Il percorso Codice Rosa bianca
A spiegare come funziona “Codice Rosa bianca” è la dottoressa Vittoria Doretti, dirigente medico
anestesista, “madre” del pronto intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni Azienda
sanitaria. “Il problema dell’assistenza e delle denunce – spiega – parte proprio dalla trincea dei pronto soccorso,
perché quando ci si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere
vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano
-10100559
senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore”.
Manciano Comune Aperto:
“Strade ancora impraticabili con
il maltempo, i cittadini sono
stufi”
16 dicembre 2014
Follonica, Marrini: “Lo scuolabus
non è passato, bambini sotto la
pioggia senza preavviso”
16 dicembre 2014
Maltempo: continuano i
temporali, ma situazione in
miglioramento
16 dicembre 2014
Grosseto, blitz antidroga della
Polizia in una casa: denunciato
Servizi di Media Monitoring
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16 dicembre 2014
grossetonotizie.com
Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/4
Sezione: DICONO DI NOI
Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40 persone tra medici, sanitari, forze
giovane
dell’ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali, comincia da subito, dalla fase di accoglienza al pronto
soccorso che i tecnici chiamano “triage”: quando il paziente risponde alle domande di un infermiere
16 dicembre 2014
specializzato, che assegna il codice di gravità, bianco, verde, giallo o rosso che poi darà seguito all’intervento
sanitario vero e proprio. “Qui il personale opportunamente formato a riconoscere i segnali di un trauma da abuso –
spiega Doretti – capisce quando è necessario assegnare anche un altro codice. A quel punto si avvia un percorso
basato sulla sempli cazione delle procedure e il dialogo tra le parti, con una attenzione particolare alla tutela della
riservatezza. La sospetta vittima viene accompagnata in una stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata
di tutto ciò che si rende necessario per la visita e l’eventuale accesso in borghese di polizia o carabinieri, per
raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e
continui aggiornamenti, arriva già informato di tutto quanto dichiarato in sede di accoglienza al Pronto soccorso,
così come ogni successivo specialista”. Questo per impedire lo stillicidio di domande ripetute all’in nito che
acutizzano il trauma o anche solo per far si che la vittima non debba sentir dire questo non è di mia competenza”,
spiega Doretti.
Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e che, se necessario, già qui ssa il
primo appuntamento al consultorio o con un assistente sociale.
L’assistenza psicologica scatta invece nella presa in carico successiva, dove entrano in gioco anche i centri antiviolenza o altre associazioni di aiuto.
Ultimi commenti
“Un percorso a costo zero, che ha consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e domestica l’anno, contro
Barbara su L’ Acqua Forte di Bagnore torna nella
gli appena due casi in tre anni segnalati prima del 2009. Un andamento che si è ripetuto anche negli altri pronto
soccorso della Toscana, dove il progetto è attivo dal 2014”, spiega il direttore generale della Asl di Grosseto,
piena disponibilità del Comune di Santa Fiora
Fausto Mariotti. Che ricorda anche l’impegno profuso dall’Azienda per formare la task force, “soprattutto nella
Condipodaro Marchetta su Magliano, il Pd: “Cinelli
comunicazione e la relazione con la persona abusata, sia adulta che minore”.
smetta di fare confronti con la precedente
amministrazione”
Come ha commentato l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Luigi Marroni, che ha preso
parte ai lavori del convegno “siamo davvero contenti che un’esperienza partita dalla Toscana possa diventare
patrimonio a livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto
emergere casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo
perseguire i responsabili. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Vittoria Doretti, al direttore generale Fausto
Mariotti e a tutta la Asl di Grosseto, dalla quale nel 2009 è partita l’esperienza pilota del Codice rosa”.
moreno su Gli storni sporcano il parco di via Podgora,
Legambiente: “Risolvere il problema al più presto”
sofia nappo grimaldi su Morto il professor Dondolini.
La diocesi di Grosseto partecipa al dolore della
famiglia
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “50 milioni per l’assistenza psicologica alle donne vittima di
violenza”
“Il Ministero, attraverso l’u cio prevenzione, ha già stabilito le modalità di formazione del personale dedicato e una
centrale unica per le informazioni che devono arrivare dai pronto soccorso” ha dichiarato Beatrice Lorenzin. “La
procedura va condivisa con le politiche sociali e il protocollo dovrà essere poi recepito dalle Regioni – ha aggiunto il
Giorgio su Viva Magliano Viva: “La maggioranza
svilisce la democrazia in Consiglio comunale”
Carlo Innocenti su Monitoraggio della qualità dell’aria
a Bagnore, Arpat: “Situazione sotto controllo”
Ministro della Salute –. Se il fondo sanitario non verrà intaccato, nel 2015 verranno reperite le risorse necessarie.
Nel frattempo, nelle linee guida stabilite dal Ministero della Salute, è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro
per l’assistenza psicologica alle donne vittime di violenza”.
Andrea Orlando, Ministro della Giustizia: ” Esportare in tutta Italia Codice rosa bianca”
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“Devono essere intraprese azioni concrete per incoraggiare le donne a denunciare le violenze e per garantire loro
l’accesso alla giustizia. E in questa prospettiva si muove ‘Codice Rosa bianca’, che vede la cooperazione istituzionale
tra aziende sanitarie locali, forze di polizie, Procure della Repubblica”, ha dichiarato alla Camera il ministro di Grazie
e Giustizia, Andrea Orlando. Che auspica “possa essere generalizzato in tutta Italia il modello sperimentato con
successo in Toscana”.
“Più impegno e meno sdegno. È la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema amministrativo pubblico ma che è la
vera spinta a promuovere iniziative come Codice Rosa Bianca”, commenta il Presidente di FIASO, Francesco Ripa di
Meana. “Con il protocollo rmato oggi, contiamo, grazie a un e etto domino, di portare questa rivoluzione contro gli
abusi ai più deboli nella maggior parte delle nostre Aziende sanitarie pubbliche. Tanto più sapendo di poter contare
sulla professionalità e la passione dei nostri sanitari. Gli stessi che hanno reso possibile a Grosseto quello che molti
all’inizio giudicavano un sogno di pochi visionari”, conclude Ripa di Meana.
I numeri degli abusi in Italia
Quanto ci sia bisogno di estendere un servizio come Codice Rosa Bianca lo dicono i numeri.
Nel 2013 ogni due giorni una donna è stata vittima di femminicidio, si è ricordato nella giornata nazionale del
contrasto alla violenza proprio contro le donne. Ma le vittime dei soprusi al maschile sono molte di più: oltre un
milione. E spesso di tratta di abusi perpetuati più volte, no a raggiungere la spaventosa cifra di 14 milioni di
-10100559
grandi e piccoli atti di violenza, stima un’indagine condotta da “We World Intervita”, condotta nell’ambito della
campagna “Le parole non bastano più”. La Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro triste conteggio, quello
delle donne che hanno subito uno stupro o un suo tentativo. In tutto 714mila e solo all’1,3% di quelli non riusciti e
al 32% di quelli purtroppo avvenuti fa seguito una denuncia.
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Non c’è però solo l’universo femminile a contare le vittime degli abusi. Quelli denunciati sui minori sono stati
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Ripa di Meana (Presidente FIASO): “Contro la violenza più impegno e meno sdegno”
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Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 3/4
Sezione: DICONO DI NOI
4.300 lo scorso anno. Ma si tratta della punta di un iceberg. Altri studi parlano di una percentuale tra il 3 e il 10%
di anziani vittime di violenze. Tra i 300mila e il milione di casi in Italia, sembra scatenati soprattutto da disturbi
Grosseto Notizie piace a 4.112 persone.
del comportamento o incontinenza urinaria.
Il conteggio degli abusi sui più deboli potrebbe continuare con le violenze omofobe o quelle sui disabili, ma la
nuova alleanza tra Asl, Procure e Forze dell’Ordine promette ora di iniziare il conto alla rovescia. Non lasciando
mai sole le vittime per far emergere una violenza troppo spesso negata.
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Home / Salute / Codice rosa: il modello grossetano contro la violenza esteso in tutta Italia
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Codice rosa: il modello grossetano contro la violenza
esteso in tutta Italia
Pubblicato il 14 dicembre 2014 alle ore 17:14 da Redazione in Salute
L’esperienza della task force grossetana del Codice rosa, da alcuni anni estesa sul territorio regionale, si avvia a
diventare un protocollo nazionale per la lotta alla violenza sulle fasce deboli della popolazione.
Ultime notizie pubblicate
A sancirlo, un evento organizzato dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), che, in
ottenuto il patrocinio del Ministero della salute e del Ministero della giustizia.
“Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato u cialmente a Grosseto – spiegano i promotori –
nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità, per aver subito episodi
di violenza, tenendo conto anche dell’impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle
strutture del Sistema sanitario nazionale.
In sostanza, prevede la realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte dai pronto soccorso,
coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure della Repubblica, le forze dell’ordine, le associazioni di
volontariato, secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni, per consentire di
Agricoltura, Più Toscana
interroga la Regione: “Fare di
più per adeguamento
tecnologico”
16 dicembre 2014
Manciano Comune Aperto:
“Strade ancora impraticabili con
il maltempo, i cittadini sono
stufi”
16 dicembre 2014
intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel rispetto della privacy e del
diritto alla riservatezza”.
Follonica, Marrini: “Lo scuolabus
Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate al sistema di lotta alla violenza, con l’obiettivo di far
partire, nella Aziende sanitarie su tutto il territorio nazionale, il progetto Codice rosa bianca, integrandolo con
altre iniziative simili già in atto o realizzate all’interno delle Aziende.
non è passato, bambini sotto la
pioggia senza preavviso”
16 dicembre 2014
Maltempo: continuano i
temporali, ma situazione in
Il programma
-10100898
Ore 10 – 10.30: apertura dei lavori, a cura di Fausto Mariotti, direttore generale Asl 9 Grosseto e vicepresidente
Fiaso, e di Francesco Verusio, procuratore della Repubblica di Grosseto;
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http://www.grossetonotizie.com/codice-rosa-contro-violenza-esteso-in-tutta-italia/
miglioramento
16 dicembre 2014
Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.
collaborazione con la Asl 9, ha organizzato un convegno dal titolo “Progetto nazionale Codice rosa bianca”, in
programma martedì 16 dicembre, alla Fattoria La Principina a Grosseto, a partire dalle 10. L’evento ha
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Notizia del: 14/12/2014
Foglio: 2/3
Sezione: DICONO DI NOI
Grosseto, blitz antidroga della
Polizia in una casa: denunciato
giovane
ore 10.30 – 11: presentazione del progetto nazionale, a cura di Vittoria Doretti, responsabile task force Codice
rosa della Asl 9 Grosseto e responsabile Progetto rosa bianca, e di Nicola Pinelli, direttore Fiaso;
16 dicembre 2014
ore 11 – 11.30: coffe break;
ore 11.30 – 12: interventi di testimonial del Codice rosa bianca: Giovanna Ferretti; Fabrizia Giuliani della II
Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Barbara Leporini, presidente dell’Unione italiana ciechi e
degli ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni, assessore regionale alla Salute; Mario Paciaroni, procuratore
della Repubblica della Spezia.
Seguono interventi e dibattito; moderatore, Monica Piovi, direttore generale della Asl di Empoli e coordinatore
Fiaso per la Regione Toscana;
ore 13.30 – 13.45: conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso.
Dalle 14.30 alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana riservata alle Aziende associate alla Fiaso, con un
workshop moderato da Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto e referente per la
task force del Codice rosa.
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Notizia del: 16/12/2014
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Codice rosa bianca: esportato da Grosseto il
modello antiviolenza
Tweet
16 dicembre 2014 - aggiornato alle 12:05
di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
«L’esperienza di Grosseto servirà a
costruire un modello unico da proporre a
livello istituzionale – spiega Fausto Mariotti,
direttore generale della Asl 9 e
vicepresidente Fiaso -. Quella del Codice
rosa è un’esperienza significativa che ha
dato risultati importanti, frutto della grande
collaborazione ottenuta da parte di più
soggetti». Il progetto nazionale Codice Rosa
bianca, nasce a sostegno di coloro che
possono trovarsi in una situazione
di particolare vulnerabilità, per aver subito
episodi di violenza, tenendo conto anche
dell’impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture del
sistema sanitario nazionale. In sostanza prevede la realizzazione di un percorso riservato alle
vittime di violenza che parte dai pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl,
le Procure della Repubblica, le forze dell’ordine, le Associazioni di volontariato, secondo un
modello di stretta collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni, per consentire di
intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel
rispetto del privacy e del diritto alla riservatezza.
-10100677
«Questo è un momento piacevole del
percorso intrapreso – aggiunge Francesco
Verusio, procuratore della Repubblica di
Grosseto -. C’è grande attenzione alla
problematica e la nostra soddisfazione è
quella di vedere l’iniziativa nata a Grosseto
replicata a livello nazionale». «Il Codice
rosa è nato circa 6 anni fa – aggiunge
Vittoria Doretti, responsabile della task
force e del progetto Rosa Bianca -, quindi è
venuto il momento che vada a scuola per
Servizi di Media Monitoring
http://www.ilgiunco.net/2014/12/16/codice-rosa-bianca-esportato-da-grosseto-il-modello-antiviolenza/
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GROSSETO – L’esperienza del Codice rosa
viene esportato a livello nazionale e diventa
punto di riferimento nella lotta alla violenza.
Da violenza di genere, per arrivare al
concetto più esteso che riguarda tutti i
soggetti più deboli che quotidianamente
diventano vittime. Ecco allora il Codice rosa
bianca, ovvero il modello grossetano e
toscano di lotta alla violenza esteso a livello
nazionale. L’esperienza della task force
Codice rosa grossetana, da alcuni anni
estesa sul territorio regionale, si avvia a
diventare un protocollo nazionale per la
lotta alla violenza sulle fasce deboli della
popolazione. A sancirlo l’evento organizzato dalla Federazione italiana aziende sanitarie e
ospedaliere (Fiaso), che, in collaborazione con la Asl 9, ha promosso un convegno dal titolo
“Progetto nazionale Codice rosa bianca”. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Ministero
della Salute e del Ministero della Giustizia.
ilgiunco.net
Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/3
Sezione: DICONO DI NOI
imparare. Questo convegno è l’occasione
per lo scambio di buone pratiche. Il futuro
va verso un impegno della squadra nelle
scuole. E’ in quel luogo che nascono i primi episodi di violenza, è in quel luogo che dobbiamo
educare e quindi prevenire». Il progetto sta ottenendo grande risalto a livello nazionale: «Per
noi il Codice rosa è la risposta più concreta alla violenza di genere – osserva Fabrizia
Giuliani, della seconda commissione Giustizia della Camera dei deputati -. In tal senso c’è un
forte dovere da parte delle istituzioni. serve accordo tra tutte le parti per portare fuori questo
fenomeno nascosto. Questo tipo di operazione non può rimanere sulle spalle del volontariato,
che comunque svolge una funzione importantissima, ma occorre che in campo, con un ruolo
predominante, ci siano anche le istituzioni».
COMMENTI RECENTI
Francesca Annese: brave ragazze ! complimenti
da una vecchia pattinatrice !
Donatella Raugei: Bene le potenzialità del
Territorio Meno bene…mà sapessero a Bruxelles
(ovvio non sanno...
Mauro: complimenti bravi e bella idea
Dino Mondei: Ho avuto il privilegio di conoscere
Affrico, nel tempo. Oggi nel momento del dolore
che provoca la sua...
giacomo milli: Io non ho veramente parole!
Possibile che non si possa fare qualcosa per
fermare questo squilibrato?...
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collaborazione. ¬ Importante: ogni opinione espressa in questi commenti è unicamente quella del suo autore, identificato
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Notizia del: 15/12/2014
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Violenza sulle donne e codice rosa: il modello
maremmano esteso a livello nazionale
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15 dicembre 2014 - aggiornato alle 13:31
GROSSETO – L’esperienza della task force
Codice rosa, nata nel 2009 a Grosseto, ed
estesa poi a tutte le aziende sanitarie della
Toscana, si avvia a diventare un protocollo
nazionale per la lotta alla violenza su tutte le
fasce deboli della popolazione: donne, ma
anche bambini, anziani, omosessuali,
extracomunitari. A sancirlo è l’evento che si
svolgerà domani a Grosseto: un convegno
dal titolo “Progetto nazionale rosa bianca”,
organizzato dalla Fiaso (Federazione
italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in
collaborazione con la Asl 9, che si terrà per tutto il giorno alla Fattoria La Principina a
Grosseto. L’evento ha ottenuto il patrocinio dei Ministeri della salute e della giustizia.
“Siamo davvero molto contenti – commenta l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che
domani prenderà parte ai lavori del convegno – che un’esperienza partita dalla Toscana
possa diventare patrimonio a livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle
aziende sanitarie toscane, ha fatto emergere casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti
nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo perseguire i responsabili”.
“Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a Grosseto –
spiegano i promotori del convegno – nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi in una
situazione di particolare vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto
anche dell’impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture
del Sistema sanitario nazionale. In sostanza prevede la realizzazione di un percorso riservato
alle vittime di violenza che parte dai pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le
Asl, le Procure della Repubblica, le forze dell’ordine, le Associazioni di volontariato, secondo
un modello di stretta collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni, per consentire di
intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel
rispetto del privacy e del diritto alla riservatezza”.
-10100790
Questo il programma del convegno:
10 – 10.30 apertura dei lavori, a cura di Fausto Mariotti, direttore generale Asl 9 Grosseto e
vicepresidente Fiaso, e di Francesco Verusio, procuratore della Repubblica di Grosseto;
10.30 – 11 presentazione del progetto nazionale, a cura di Vittoria Doretti (nella foto sopra),
responsabile Task Force-Codice rosa Asl 9 Grosseto e responsabile Progetto Rosa bianca, e
di Nicola Pinelli, direttore Fiaso; 11 – 11.30 coffee break 11.30 – 12 interventi di testimonial
del Codice Rosa bianca: Giovanna Ferretti; Fabrizia Giuliani della II Commissione Giustizia
della Camera dei Deputati; Barbara Leporini, presidente dell’Unione italiana ciechi e degli
ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni, assessore regionale alla Salute; Mario Paciaroni,
procuratore della Repubblica della Spezia. Seguono interventi e dibattito; moderatore, Monica
Piovi, direttore generale della Asl di Empoli e coordinatore Fiaso per la Regione Toscana;
13.30 – 13.45 conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso. Dalle 14.30
alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana, riservata alle Aziende associate Fiaso, con un
workshop moderato da Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto
e referente per la Task force – Codice rosa.
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Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate al sistema di lotta alla violenza, con
l’obiettivo di far partire, nella Aziende sanitarie su tutto il territorio nazionale, il progetto
Codice Rosa bianca, integrandolo e con altre iniziative simili già in atto o realizzate all’interno
delle Aziende.
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Notizia del: 13/12/2014
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Codice rosa: contro la violenza sulle donne il
modello Grosseto esteso in tutta Italia
A Grosseto un convegno organizzato dalla Federazione italiana
aziende sanitarie e ospedaliere, il 16 dicembre, alle 10, alla
fattoria La Principina
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13 dicembre 2014 - aggiornato alle 16:24
GROSSETO – L’esperienza della Task
Force-Codice rosa grossetana, da alcuni
anni estesa sul territorio regionale, si avvia
a diventare un protocollo nazionale per la
lotta alla violenza sulle fasce deboli della
popolazione. A sancirlo un evento
organizzato dalla Federazione italiana
aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso),
che, in collaborazione con la Asl 9, ha
organizzato un convegno dal titolo “Progetto
nazionale Codice rosa bianca”, in
programma martedì 16 dicembre, alla
Fattoria La Principina a Grosseto, a partire dalle 10. L’evento ha ottenuto il patrocinio del
Ministero della Salute e del Ministero della Giustizia.
“Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a Grosseto –
spiegano i promotori – nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di
particolare vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche dell’impatto
sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture del Sistema
sanitario nazionale.
In sostanza prevede la realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte
dai pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure della
Repubblica, le forze dell’ordine, le Associazioni di volontariato, secondo un modello di stretta
collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni, per consentire di intervenire con
tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel rispetto del privacy e
del diritto alla riservatezza”.
-10100934
Questo il programma
10 – 10.30 apertura dei lavori, a cura di Fausto Mariotti, direttore generale Asl 9 Grosseto e
vicepresidente Fiaso, e di Francesco Verusio, procuratore della Repubblica di Grosseto;
10.30 – 11 presentazione del progetto nazionale, a cura di Vittoria Doretti, responsabile Task
Force-Codice rosa Asl 9 Grosseto e responsabile Progetto Rosa bianca, e di Nicola Pinelli,
direttore Fiaso;
11 – 11.30 coffe break
11.30 – 12 interventi di testimonial del Codice Rosa bianca: Giovanna Ferretti; Fabrizia
Giuliani della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Barbara Leporini,
presidente dell’Unione italiana ciechi e degli ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni,
assessore regionale alla Salute; Mario Paciaroni, procuratore della Repubblica della Spezia.
Seguono interventi e dibattito; moderatore, Monica Piovi, direttore generale della Asl di
Empoli e coordinatore Fiaso per la Regione Toscana;
13.30 – 13.45 conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso.
Dalle 14.30 alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana riservata alle Aziende associate
Fiaso con un workshop moderato da Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della
Repubblica di Grosseto e referente per la Task force – Codice rosa.
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l’obiettivo di far partire, nella Aziende sanitarie su tutto il territorio nazionale, il progetto
Codice Rosa bianca, integrandolo e con altre iniziative simili già in atto o realizzate all’interno
delle Aziende.
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Protocollo FIASO (Federazione Asl e ospedali) - Asl 9 di Grosseto
Una task force composta da Asl, Procure e Forze dell'Ordine contro la violenza che colpisce ogni anno in Italia le
persone fragili o vittime di omofobia. Donne soprattutto, ma anche bambini, anziani, diversamente abili. Almeno tre milioni
di cittadini indifesi, dice la somma di vari studi pubblicati in materia. La rivoluzione antiviolenza annunciata dalla FIASO,
la Federazione di Asl e ospedali ha già un nome: "Codice Rosa bianca", il progetto che da quasi cinque anni è realtà
nella Asl 9 di Grosseto, dove è nato nel 2009, e nel resto della Toscana, dove, grazie all'impegno della Regione, è stato
gradualmente esteso a tutte le altre aziende sanitarie del territorio. Ora la stessa Federazione promette di esportarlo in
tutta Italia, grazie a un protocollo sottoscritto il 16 dicembre con l'Azienda toscana, che farà da capofila per le altre Asl.
Il percorso "Codice Rosa bianca"
A spiegare come funziona "Codice Rosa bianca" è la dottoressa Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista, "madre"
del pronto intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in ogni Azienda sanitaria. "Il problema dell'assistenza e
delle denunce – spiega – parte proprio dalla trincea dei pronto soccorso, perché quando ci si rivolge alle Forze
dell'Ordine, ai consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è nella
stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza denuncia ogni anno e che lasciano le
vittime sole con il loro dolore". Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40 persone tra medici,
sanitari, forze dell'ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali, comincia da subito, dalla fase di accoglienza al pronto
soccorso che i tecnici chiamano "triage": quando il paziente risponde alle domande di un infermiere specializzato, che
assegna il codice di gravità, bianco, verde, giallo o rosso che poi darà seguito all'intervento sanitario vero e proprio. "Qui il
personale opportunamente formato a riconoscere i segnali di un trauma da abuso – spiega Doretti – capisce quando è
necessario assegnare anche un altro codice. A quel punto si avvia un percorso basato sulla semplificazione delle
procedure e il dialogo tra le parti, con una attenzione particolare alla tutela della riservatezza. La sospetta vittima viene
accompagnata in una stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si rende necessario per la
visita e l'eventuale accesso in borghese di polizia o carabinieri, per raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale
medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e continui aggiornamenti, arriva già informato di tutto
quanto dichiarato in sede di accoglienza al Pronto soccorso, così come ogni successivo specialista". Questo per
impedire lo stillicidio di domande ripetute all'infinito che acutizzano il trauma o anche solo per far si che la vittima non
debba sentir dire questo non è di mia competenza", spiega Doretti.
Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e che, se necessario, già qui fissa il primo
appuntamento al consultorio o con un assistente sociale. L'assistenza psicologica scatta invece nella presa in carico
successiva, dove entrano in gioco anche i centri anti-violenza o altre associazioni di aiuto. "Un percorso a costo zero,
che ha consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e domestica l'anno, contro gli appena due casi in tre anni
segnalati prima del 2009. Un andamento che si è ripetuto anche negli altri pronto soccorso della Toscana, dove il
progetto è attivo dal 2014", spiega il direttore generale della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti. Che ricorda anche
l'impegno profuso dall'Azienda per formare la task force, "soprattutto nella comunicazione e la relazione con la persona
abusata, sia adulta che minore".
-10100627
Come ha commentato l'assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Luigi Marroni, che ha preso parte ai lavori
del convegno "siamo davvero contenti che un'esperienza partita dalla Toscana possa diventare patrimonio a livello
nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto emergere casi di violenza che
altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo perseguire i responsabili. Un
ringraziamento particolare alla dottoressa Vittoria Doretti, al direttore generale Fausto Mariotti e a tutta la Asl di
Grosseto, dalla quale nel 2009 è partita l'esperienza pilota del Codice rosa".
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: "50 milioni per l'assistenza psicologica alle donne vittima di violenza"
"Il Ministero, attraverso l'ufficio prevenzione, ha già stabilito le modalità di formazione del personale dedicato e una
centrale unica per le informazioni che devono arrivare dai pronto soccorso" ha dichiarato Beatrice Lorenzin. "La procedura
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Grosseto: Parte in tutta Italia l'operazione "Codice Rosa bianca" contro gli abusi sui più
deboli. La FIASO si impegna ad esportare in tutte le Aziende sanitarie il modello della
capofila grossetana, che in pochi anni è riuscita a fare emergere la violenza sulle persone
fragili, passando da 2 a 450 segnalazioni. Sarà una task force composta da sanitari di Asl e
ospedali, Procure e Forze dell'Ordine a garantire sostegno e giustizia ai 3 milioni di donne,
anziani, bambini, portatori di handicap e omosessuali ogni anno vittime di violenza in Italia. E il tutto a costo zero
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Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/2
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va condivisa con le politiche sociali e il protocollo dovrà essere poi recepito dalle Regioni – ha aggiunto il Ministro della
Salute –. Se il fondo sanitario non verrà intaccato, nel 2015 verranno reperite le risorse necessarie. Nel frattempo, nelle
linee guida stabilite dal Ministero della Salute, è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per l'assistenza
psicologica alle donne vittime di violenza".
Andrea Orlando, Ministro della Giustizia: " Esportare in tutta Italia Codice rosa bianca"
"Devono essere intraprese azioni concrete per incoraggiare le donne a denunciare le violenze e per garantire loro
l'accesso alla giustizia. E in questa prospettiva si muove 'Codice Rosa bianca', che vede la cooperazione istituzionale tra
aziende sanitarie locali, forze di polizie, Procure della Repubblica", ha dichiarato alla Camera il ministro di Grazie e
Giustizia, Andrea Orlando. Che auspica "possa essere generalizzato in tutta Italia il modello sperimentato con successo
in Toscana".
Ripa di Meana (Presidente FIASO): "Contro la violenza più impegno e meno sdegno"
"Più impegno e meno sdegno. È la molla che dovrebbe muovere tutto il sistema amministrativo pubblico ma che è la vera
spinta a promuovere iniziative come Codice Rosa Bianca", commenta il Presidente di FIASO, Francesco Ripa di Meana.
"Con il protocollo firmato oggi, contiamo, grazie a un effetto domino, di portare questa rivoluzione contro gli abusi ai più
deboli nella maggior parte delle nostre Aziende sanitarie pubbliche. Tanto più sapendo di poter contare sulla
professionalità e la passione dei nostri sanitari. Gli stessi che hanno reso possibile a Grosseto quello che molti all'inizio
giudicavano un sogno di pochi visionari", conclude Ripa di Meana.
I numeri degli abusi in Italia
Quanto ci sia bisogno di estendere un servizio come "Codice Rosa Bianca" lo dicono i numeri.
Nel 2013 ogni due giorni una donna è stata vittima di femminicidio, si è ricordato nella giornata nazionale del contrasto
alla violenza proprio contro le donne. Ma le vittime dei soprusi al maschile sono molte di più: oltre un milione. E spesso di
tratta di abusi perpetuati più volte, fino a raggiungere la spaventosa cifra di 14 milioni di grandi e piccoli atti di violenza,
stima un'indagine condotta da "We World Intervita", condotta nell'ambito della campagna "Le parole non bastano più". La
Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro triste conteggio, quello delle donne che hanno subito uno stupro o un suo
tentativo. In tutto 714mila e solo all'1,3% di quelli non riusciti e al 32% di quelli purtroppo avvenuti fa seguito una
denuncia. Non c'è però solo l'universo femminile a contare le vittime degli abusi. Quelli denunciati sui minori sono stati
4.300 lo scorso anno. Ma si tratta della punta di un iceberg. Altri studi parlano di una percentuale tra il 3 e il 10% di
anziani vittime di violenze. Tra i 300mila e il milione di casi in Italia, sembra scatenati soprattutto da disturbi del
comportamento o incontinenza urinaria.
Il conteggio degli abusi sui più deboli potrebbe continuare con le violenze omofobe o quelle sui disabili, ma la nuova
alleanza tra Asl, Procure e Forze dell'Ordine promette ora di iniziare il conto alla rovescia. Non lasciando mai sole le
vittime per far emergere una violenza troppo spesso negata.
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"Codice Rosa Bianca", task force nelle Asl
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situazione: strade riaperte
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L'esperienza della task force Codice
rosa, nata nel 2009 a Grosseto poi
estesa a tutte Asl toscane si avvia a
diventare un protocollo nazionale
GROSSETO — Un'esperienza importante per la lotta
alla violenza su tutte le fasce deboli della
popolazione: donne, ma anche bambini, anziani,
omosessuali, extracomunitari. A sancirlo è l'evento che si svolgerà a Grosseto: un
convegno dal titolo "Progetto nazionale rosa
bianca", organizzato dalla Fiaso (Federazione
italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in
collaborazione con la Asl 9. L'evento ha ottenuto il patrocinio dei ministeri della salute e della giustizia. Cronaca
Sorpreso a rubare
aggredisce gli operai
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Ancora maltempo,
allagamenti e strade
chiuse
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"Codice Rosa Bianca", task
force nelle Asl
"Siamo davvero molto contenti - commenta l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che domani
prenderà parte ai lavori del convegno - che un'esperienza partita dalla Toscana possa diventare patrimonio a
livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto emergere
casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo perseguire i
responsabili"
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Codice Rosa bianca, il modello toscano
esteso a livello nazionale
Lunedì 15 Dicembre 2014 12:51
L'esperienza della task force Codice rosa, nata nel
2009 a Grosseto, ed estesa poi a tutte le aziende
sanitarie della Toscana, si avvia a diventare un
protocollo nazionale per la lotta alla violenza su tutte
le fasce deboli della popolazione: donne, ma anche
bambini, anziani, omosessuali, extracomunitari. A
sancirlo è l'evento che si svolgerà domani a Grosseto:
un convegno dal titolo "Progetto nazionale rosa
bianca", organizzato dalla Fiaso (Federazione italiana
aziende sanitarie e ospedaliere) in collaborazione con
la Asl 9, che si terrà per tutto il giorno alla Fattoria La
Principina a Grosseto. L'evento ha ottenuto il
patrocinio dei Ministeri della salute e della giustizia.
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"Siamo davvero molto contenti - commenta l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - che
un'esperienza partita dalla Toscana possa diventare patrimonio a livello nazionale. Da quando il
Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto emergere casi di violenza che
altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo perseguire i
responsabili".
"Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a Grosseto - spiegano i
promotori del convegno - nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di
particolare vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche dell'impatto sociale
di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture del Sistema sanitario nazionale.
In sostanza prevede la realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte dai
pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure della Repubblica, le forze
dell'ordine, le Associazioni di volontariato, secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione
tra le varie istituzioni, per consentire di intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela
Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate al sistema di lotta alla violenza, con
l'obiettivo di far partire, nella Aziende sanitarie su tutto il territorio nazionale, il progetto Codice Rosa
bianca, integrandolo e con altre iniziative simili già in atto o realizzate all'interno delle Aziende.
Questo il programma del convegno:
10 - 10.30 apertura dei lavori, a cura di Fausto Mariotti, direttore generale Asl 9 Grosseto e
vicepresidente Fiaso, e di Francesco Verusio, procuratore della Repubblica di Grosseto;
10.30 – 11 presentazione del progetto nazionale, a cura di Vittoria Doretti, responsabile Task ForceCodice rosa Asl 9 Grosseto e responsabile Progetto Rosa bianca, e di Nicola Pinelli, direttore Fiaso;
11 – 11.30 coffee break
11.30 – 12 interventi di testimonial del Codice Rosa bianca: Giovanna Ferretti; Fabrizia Giuliani della II
Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Barbara Leporini, presidente dell'Unione italiana
-10118547
ciechi e degli ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni, assessore regionale alla Salute; Mario Paciaroni,
procuratore della Repubblica della Spezia.
Seguono interventi e dibattito; moderatore, Monica Piovi, direttore generale della Asl di Empoli e
coordinatore Fiaso per la Regione Toscana;
13.30 – 13.45 conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso.
Servizi di Media Monitoring
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delle vittime di violenza, nel rispetto del privacy e del diritto alla riservatezza".
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Dalle 14.30 alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana, riservata alle Aziende associate Fiaso, con
un workshop moderato da Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto e
referente per la Task force – Codice rosa.
< Prec. Succ. >
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Vittime di violenza, al pronto soccorso
col Codice Rosa
L’esperienza partita a Grosseto si allargherà a tutta Italia. Donne, minori e
fasce deboli vittime di abusi avranno un percorso ospedaliero ad hoc
15 dicembre 2014
-
FIRENZE – Le donne vittime di violenza
potranno usufruire del Codice Rosa nei pronto
soccorso. L’esperienza nata nella Asl di
Grosseto e poi allargata a tutte le Asl toscane,
si estenderà presto su tutto il territorio
nazionale grazie alla volontà della Fiaso
(Federazione italiana aziende sanitarie e
ospedaliere), del Ministero della Salute e del
Ministero della Giustizia. Su questo tema e
sull’ampliamento dell’esperienza a livello
nazionale sarà incentrato il convegno
"Progetto nazionale rosa bianca", organizzato
dalla Fiaso (Federazione italiana aziende
sanitarie e ospedaliere) in collaborazione con
la Asl 9, che si terrà per tutto il giorno alla
Fattoria La Principina.
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Grecia, ripresa solo sulla carta: la gente vive
tra disoccupazione e povertà
» tutti gli audio
Nello specifico, il percorso ospedaliero per le
vittime di violenza, riservato a tutte le fasce
soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure della Repubblica, le
forze dell'ordine, le Associazioni di volontariato, secondo un modello di stretta
collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni, per consentire di intervenire con
tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel rispetto del
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"Siamo davvero molto contenti - commenta l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni,
che domani prenderà parte ai lavori del convegno - che un'esperienza partita dalla
Save the Children: luoghi e spazi dei bambini
delle periferie italiane
Toscana possa diventare patrimonio a livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in
funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto emergere casi di violenza che altrimenti
sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo perseguire i
responsabili".
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“Rimozioni” in pillole: tre giorni di incontri in tre
minuti di voci e immagini
"Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a Grosseto
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conto anche dell'impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle
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FIRENZE. L’esperienza della task force Codice rosa, nata nel 2009
a Grosseto, ed estesa poi a tutte le aziende sanitarie della
Toscana, si avvia a diventare un protocollo nazionale per la lotta
alla violenza su tutte le fasce deboli della popolazione: donne, ma
anche bambini, anziani, omosessuali, extracomunitari. A sancirlo è
l’evento che si svolgerà domani a Grosseto: un convegno dal titolo
“Progetto nazionale rosa bianca”, organizzato dalla Fiaso
(Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in
collaborazione con la Asl 9, che si terrà per tutto il giorno alla
Fattoria La Principina a Grosseto. L’evento ha ottenuto il patrocinio
dei Ministeri della salute e della giustizia.
“Siamo davvero molto contenti – commenta l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che domani
prenderà parte ai lavori del convegno – che un’esperienza partita dalla Toscana possa diventare
patrimonio a livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane,
ha fatto emergere casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle
vittime e facendo perseguire i responsabili”.
“Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a Grosseto – spiegano i
promotori del convegno – nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di
particolare vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche dell’impatto sociale
di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture del Sistema sanitario nazionale. In
sostanza prevede la realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte dai pronto
soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure della Repubblica, le forze
dell’ordine, le Associazioni di volontariato, secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione
tra le varie istituzioni, per consentire di intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela
delle vittime di violenza, nel rispetto del privacy e del diritto alla riservatezza”.
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GIO 11 DIC 2014 16:30
COME STANNO I
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FIRENZE. Come stanno i toscani? Bene, grazie.
Vivono a lungo e in buona salute. Merito senz’altro
dell’ambiente e degli stili di vita, ma anche
dell’elevato livello dell’assistenza sanitaria. A dircelo
è la Relazione sanitaria regionale 2009-2013, curata
dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, e dalla
Direzione generale Salute dell’assessorato.
L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni […]
[leggi tutto]
ASL12
GIO 11 DIC 2014 15:45
PET FRIENDLY, ANCHE
L’AMICO DELL’UOMO
PUÒ FARE TURISMO IN
TOSCANA
DI: VersiliaToday.it
FIRENZE. E’ nato oggi Toscana Pet Friendly, il
turismo a misura di animale domestico. Il progetto
nasce dopo una ricerca condotta dall’università di
Firenze che ha messo le basi per la costruzione di
una rete coordinata si rivolge ad albergatori e strutture
ricettive come agriturismi, bed & breakfast,
campeggi, gestori di spiagge, associazioni animaliste
e di pet […] [leggi tutto]
ANIMALI
Questo il programma del convegno:
10 – 10.30 apertura dei lavori, a cura di Fausto Mariotti, direttore generale Asl 9 Grosseto e
vicepresidente Fiaso, e di Francesco Verusio, procuratore della Repubblica di Grosseto; 10.30 – 11
presentazione del progetto nazionale, a cura di Vittoria Doretti, responsabile Task Force-Codice rosa
Asl 9 Grosseto e responsabile Progetto Rosa bianca, e di Nicola Pinelli, direttore Fiaso; 11 – 11.30
coffee break 11.30 – 12 interventi di testimonial del Codice Rosa bianca: Giovanna Ferretti; Fabrizia
Giuliani della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Barbara Leporini, presidente
dell’Unione italiana ciechi e degli ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni, assessore regionale alla
Salute; Mario Paciaroni, procuratore della Repubblica della Spezia. Seguono interventi e dibattito;
moderatore, Monica Piovi, direttore generale della Asl di Empoli e coordinatore Fiaso per la Regione
Toscana; 13.30 – 13.45 conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso. Dalle
14.30 alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana, riservata alle Aziende associate Fiaso, con un
workshop moderato da Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto e
referente per la Task force – Codice rosa.
EVENTI
MAR 16 DIC 2014 11:30
MENÙ DI NATALE A
MENSA CON LA
PIETRASANTA
SVILUPPO
PIETRASANTA. Mercoledì 17 dicembre, la
Pietrasanta Sviluppo ha organizzato per i bimbi che
mangiano a mensa una bella sorpresa: refettori
abbigliati in tema natalizio e un pranzetto di
tradizione. In tavola, tortellini in brodo, bollito con
salsa verde e patate prezzemolate e, per finire,
pandoro con salsa di cioccolato. Il messaggio per
mamme e papà […] [leggi tutto]
COMUNE PIETRASANTA EVENTI
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Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate al sistema di lotta alla violenza, con l’obiettivo di
far partire, nella Aziende sanitarie su tutto il territorio nazionale, il progetto Codice Rosa bianca,
integrandolo e con altre iniziative simili già in atto o realizzate all’interno delle Aziende.
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Il Codice rosa si candida a
diventare protocollo nazionale
Lunedì, 15 Dicembre 2014 16:49 dimensione font Stampa Email Add new comment
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L'esperienza della task force Codice rosa, nata nel 2009 a Grosseto, ed estesa poi a tutte le aziende
sanitarie della Toscana, si avvia a diventare un protocollo nazionale per la lotta alla violenza su tutte le
fasce deboli della popolazione: donne, ma anche bambini, anziani, omosessuali, extracomunitari. A
sancirlo è l'evento che si svolgerà domani, martedì 16 dicembre, a Grosseto: un convegno dal
titolo Progetto nazionale rosa bianca, organizzato dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e
ospedaliere) in collaborazione con la Asl 9, che si terrà per tutto il giorno alla Fattoria La Principina a
Grosseto. L'evento ha ottenuto il patrocinio dei Ministeri della salute e della giustizia.
"Siamo davvero molto contenti - commenta l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che domani
prenderà parte ai lavori del convegno - che un'esperienza partita dalla Toscana possa diventare patrimonio
a livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto
emergere casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e
facendo perseguire i responsabili. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Vittoria Doretti, al
direttore generale Fausto Mariotti e a tutta la Asl di Grosseto, dalla quale nel 2009 è partita l'esperienza
pilota del Codice rosa".
"Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a Grosseto - spiegano i
promotori del convegno - nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di particolare
vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche dell'impatto sociale di questi eventi
realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte dai pronto soccorso, coinvolgendo
le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure della Repubblica, le forze dell'ordine, le Associazioni di
volontariato, secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni, per
consentire di intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel
rispetto del privacy e del diritto alla riservatezza". Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate
al sistema di lotta alla violenza, con l'obiettivo di far partire, nella Aziende sanitarie su tutto il territorio
nazionale, il progetto Codice Rosa bianca, integrandolo e con altre iniziative simili già in atto o realizzate
all'interno delle Aziende.
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e delle ricadute che possono avere sulle strutture del Sistema sanitario nazionale. In sostanza prevede la
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L'esperienza della task force Codice rosa, nata
nel 2009 a Grosseto, ed estesa poi a tutte le
aziende sanitarie della Toscana, si avvia a
diventare un protocollo nazionale per la lotta alla
violenza su tutte le fasce deboli della popolazione:
donne, ma anche bambini, anziani, omosessuali,
extracomunitari. A sancirlo è l'evento che si
svolgerà domani (martedì 15 dicembre) a
Grosseto: un convegno dal titolo "Progetto
nazionale rosa bianca", organizzato dalla Fiaso (Federazione italiana
aziende sanitarie e ospedaliere) in collaborazione con la Asl 9, che si terrà
per tutto il giorno alla Fattoria La Principina a Grosseto. L'evento ha ottenuto
il patrocinio dei Ministeri della salute e della giustizia.
«Siamo davvero molto contenti - commenta l'assessore al diritto alla salute
Luigi Marroni, che prenderà parte ai lavori del convegno - che un'esperienza
partita dalla Toscana possa diventare patrimonio a livello nazionale. Da
quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto
emergere casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando
assistenza alle vittime e facendo perseguire i responsabili».
«Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato
ufficialmente a Grosseto - spiegano i promotori del convegno - nasce a
sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di particolare
vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche
dell'impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle
strutture del Sistema sanitario nazionale. In sostanza prevede la
realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte dai
pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure
della Repubblica, le forze dell'ordine, le Associazioni di volontariato,
secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione tra le varie
istituzioni, per consentire di intervenire con tempestività e in maniera
sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel rispetto del privacy e del diritto
alla riservatezza».
Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate al sistema di lotta
alla violenza, con l'obiettivo di far partire, nella Aziende sanitarie su tutto il
territorio nazionale, il progetto Codice Rosa bianca, integrandolo e con altre
iniziative simili già in atto o realizzate all'interno delle Aziende.
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Codice Rosa bianca, il modello toscano
esteso a livello nazionale. Marroni:
«Contenti che un'esperienza nata in
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nazionale»
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Codice Rosa Bianca, task force per stop abusi
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composta da ASL, Preture e Forze dell'ordine, Grosseto apripista
10:01 - 16/12/2014 Stampa
(ANSA) - ROMA, 16 DIC - Per combattere i tre milioni di abusi che ogni anno
colpiscono le persone fragili, nasce "Codice Rosa Bianca". ''Sarà una task force
composta da sanitari di Asl e ospedali, Procure e Forze dell'Ordine a garantire
sostegno e giustizia ai 3 milioni di donne, anziani, bambini, portatori di handicap e
omosessuali ogni anno vittime di violenza in Italia. E il tutto a costo zero'' annuncia la
Fiaso (Federazione Asl e ospedali) che oggi ha firmato un protocollo che impegna a
esportare in tutte le Aziende sanitarie il modello della capofila grossetana, la Asl 9 di
Grosseto che in pochi anni è riuscita a fare emergere la violenza sulle persone fragili, passando a 450 segnalazioni di
violenza sessuale e domestica l'anno, contro gli appena due casi in tre anni segnalati prima del 2009. "Il problema dell'assistenza e delle denunce - sottolinea Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista, "madre" del pronto
intervento anti-violenza - parte proprio dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci si rivolge alle Forze dell'Ordine, ai
consultori o ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande
maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con
il loro dolore". Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40 persone tra medici, sanitari, forze
dell'ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali. "Il Ministero della Salute, attraverso l'ufficio prevenzione, ha già stabilito le modalità di formazione del personale dedicato annuncia il ministro Beatrice Lorenzin, nella nota Fiaso - e una centrale unica per le informazioni che devono arrivare dai
pronto soccorso. La procedura va condivisa con le politiche sociali e il protocollo dovrà essere poi recepito dalle Regioni conclude il ministro della Salute -. Se il fondo sanitario non verrà intaccato, nel 2015 verranno reperite le risorse necessarie.
Nel frattempo, nelle linee guida stabilite dal Ministero della Salute, è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per
l'assistenza psicologica alle donne vittime di violenza".(ANSA).
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>ANSA-SCHEDA/ Fiaso, nel 2013 un
femminicidio ogni due giorni
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Questi i numeri abusi a cui dovrà far fronte Codice Rosa Bianca
10:02 - 16/12/2014 Stampa
(ANSA) - ROMA, 156 DIC - Nel 2013 ogni due giorni una donna è stata vittima di
femminicidio, si è ricordato nella giornata nazionale del contrasto alla violenza proprio
contro le donne. Ma le vittime dei soprusi al maschile sono molte di più: oltre un
milione. E spesso di tratta di abusi perpetuati più volte, fino a raggiungere la
spaventosa cifra di 14 milioni di grandi e piccoli atti di violenza, stima un'indagine
condotta da "We World Intervita" nell'ambito della campagna "Le parole non bastano
più". La Caritas e la Fondazione Zancan hanno un altro triste conteggio, quello delle
donne che hanno subito uno stupro o un suo tentativo. In tutto 714mila e solo all'1,3% di quelli non riusciti e al 32% di quelli
purtroppo avvenuti fa seguito una denuncia. Non c'è però solo l'universo femminile a contare le vittime degli abusi. Quelli denunciati sui minori sono stati 4.300 lo
scorso anno. Ma si tratta della punta di un iceberg. Altri studi parlano di una percentuale tra il 3 e il 10% di anziani vittime di
violenze. Tra i 300mila e il milione di casi in Italia, sembra scatenati soprattutto da disturbi del comportamento o
incontinenza urinaria.(ANSA).
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Salute . Sanità . Al via in tutta Italia il 'Codice Rosa Bianca' contro gli abusi sui più deboli
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Al via in tutta Italia il 'Codice Rosa Bianca'
contro gli abusi sui più deboli
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Articolo pubblicato il: 16/12/2014
Una task force composta da Asl,
Procure e Forze dell’Ordine contro la
violenza che colpisce ogni anno in
Italia le persone fragili o vittime di
omofobia. Donne soprattutto, ma
“Animali e musica”, i 5
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anche bambini, anziani, diversamente
abili. Almeno tre milioni di cittadini
indifesi, dice la somma di vari studi
pubblicati in materia. L'operazione
antiviolenza annunciata dalla Fiaso, la
Federazione di Asl e ospedali ha già
un nome, 'Codice Rosa Bianca', il
progetto che da quasi cinque anni è
realtà nella Asl 9 di Grosseto e che ora la stessa Federazione promette di esportare in tutta Italia,
grazie a un protocollo sottoscritto oggi con l’Azienda toscana, che farà da capofila per le altre Asl.
Lorella Cuccarini a teatro con
'Rapunzel': "Con Gothel ho
scoperto di poter essere
perfida"
medico anestesista, 'madre' del pronto intervento anti-violenza destinato ora a diventare realtà in
ogni Azienda sanitaria. "Il problema dell’assistenza e delle denunce – spiega – parte proprio
dalla trincea dei pronto soccorsi, perché quando ci si rivolge alle Forze dell’Ordine, ai consultori o
ai centri anti-violenza si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è nella
stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza denuncia ogni
anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore".
A.A.A. vendesi castelli italiani
da favola
Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40 persone tra medici, sanitari,
forze dell’ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali, comincia da subito, dalla fase di
accoglienza al pronto soccorso che i tecnici chiamano 'triage'. Quando il paziente risponde alle
-10100486
domande di un infermiere specializzato, che assegna il codice di gravità, bianco, verde, giallo o
rosso che poi darà seguito all’intervento sanitario vero e proprio. "Qui il personale
opportunamente formato a riconoscere i segnali di un trauma da abuso – spiega Doretti –
capisce quando è necessario assegnare anche un altro codice. A quel punto si avvia un percorso
basato sulla semplificazione delle procedure e il dialogo tra le parti, con una attenzione
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http://www.adnkronos.com/salute/sanita/2014/12/16/via-tutta-italia-codice-rosa-bianca-contro-gli-abusi-sui-piu-deboli_xJZe6AB3pum1568UutcVxI.html
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A spiegare come funziona 'Codice Rosa Bianca' è la dottoressa Vittoria Doretti, dirigente
Sezione: DICONO DI NOI
particolare alla tutela della riservatezza".
"La sospetta vittima - aggiunge Doretti - viene accompagnata in una stanza dedicata che
Notizia del: 16/12/2014
Foglio: 2/5
Uruguay, un'Expo dedicata
alla cannabis
garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si rende necessario per la visita e l’eventuale
accesso in borghese di polizia o carabinieri, per raccogliere testimonianza o denuncia. Qui
personale medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e continui
aggiornamenti, arriva già informato di tutto quanto dichiarato in sede di accoglienza al Pronto
soccorso, così come ogni successivo specialista".
Questo per impedire "lo stillicidio di domande ripetute all’infinito che acutizzano il trauma o anche
solo per far sì che la vittima non debba sentir dire ‘questo non è di mia competenza’", spiega
Doretti. Tutto senza mai esercitare pressioni sulla vittima, che non resta mai sola e che, se
necessario, già qui fissa il primo appuntamento al consultorio o con un assistente sociale.
Il 'super-cannone' da Guerre
Stellari dell'Us Navy
L’assistenza psicologica scatta invece nella presa in carico successiva, dove entrano in gioco
anche i centri anti-violenza o altre associazioni di aiuto.
"Un percorso a costo zero, che ha consentito di far emergere 450 casi di violenza sessuale e
domestica l’anno, contro gli appena due casi in tre anni segnalati prima del 2009. Un andamento
che si è ripetuto anche negli altri pronto soccorsi della Toscana, dove il progetto è attivo dal
2014", spiega il direttore generale della Asl di Grosseto, Fausto Mariotti. Che ricorda anche
l’impegno profuso dall’Azienda per formare la task force, "soprattutto nella comunicazione e la
relazione con la persona abusata, sia adulta che minore".
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TAG: codice Rosa Bianca, violenza, vittime
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A Pechino...quando la metro
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Fonte: regione toscana
Codice Rosa bianca, il modello toscano
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Articolo pubblicato il: 15/12/2014
FIRENZE - L'esperienza della task force Codice rosa, nata nel 2009 a Grosseto, ed estesa poi a
tutte le aziende sanitarie della Toscana, si avvia a diventare un protocollo nazionale per la lotta
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all'interno delle Aziende. Questo il programma del convegno: 10 - 10.30 apertura dei lavori, a cura
di Fausto Mariotti, direttore generale Asl 9 Grosseto e vicepresidente Fiaso, e di Francesco
Verusio, procuratore della Repubblica di Grosseto; 10.30 – 11 presentazione del progetto
nazionale, a cura di Vittoria Doretti, responsabile Task Force-Codice rosa Asl 9 Grosseto e
responsabile Progetto Rosa bianca, e di Nicola Pinelli, direttore Fiaso; 11 – 11.30 coffee break
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Codice rosa". "Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a
Grosseto - spiegano i promotori del convegno - nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi
in una situazione di particolare vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto
Sezione: DICONO DI NOI
11.30 – 12 interventi di testimonial del Codice Rosa bianca: Giovanna Ferretti; Fabrizia Giuliani
della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Barbara Leporini, presidente
dell'Unione italiana ciechi e degli ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni, assessore regionale
Notizia del: 15/12/2014
Foglio: 2/5
Uruguay, un'Expo dedicata
alla cannabis
alla Salute; Mario Paciaroni, procuratore della Repubblica della Spezia. Seguono interventi e
dibattito; moderatore, Monica Piovi, direttore generale della Asl di Empoli e coordinatore Fiaso
per la Regione Toscana; 13.30 – 13.45 conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana,
presidente Fiaso. Dalle 14.30 alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana, riservata alle
Aziende associate Fiaso, con un workshop moderato da Giuseppe Coniglio, sostituto
procuratore della Repubblica di Grosseto e referente per la Task force – Codice rosa. (ha
collaborato Lina Senserini, ufficio stampa Asl 9 Grosseto)
Il 'super-cannone' da Guerre
Stellari dell'Us Navy
Comunicato stampa
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TAG: Asl, Grosseto, Fiaso
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