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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.
1 comma 2 DCB - ROMA - Aut. Trib. n. 430/2003 del 03/10/2003. La rivista contiene inserto redazionale.
Roma
www.avisroma.it
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
Cristiana Capotondi
Foto di Gianluca Saragò
La nuova autoemoteca
dell’AVIS Roma
All’interno il resoconto sulla 77a Assemblea Generale dell’AVIS a Rimini
Contatta la redazione del sito, informati sui nostri servizi, segnalaci le tue impressioni:
redazione.avisroma@yahoo.com
In prima di copertina
la socia dell’AVIS Roma,
Cristiana CAPOTONDI,
che promuove la
campagna estiva delle
donazioni di sangue.
editoriale
Maurizio ASCI
asci.maurizio@tiscali.it
Ingratitudine
à del bene e scordalo. Ci fu un periodo della
mia vita in cui sentii spesso ripetere queste parole da mio padre, ma ero troppo piccolo allora
per capire pienamente il senso di quel rammarico. In
seguito compresi che si riferiva all’aiuto concreto dato
a degli zii che una volta superato il momento contingente non si fecero più né vedere, né sentire, o meglio
lo fecero solo per dire che il loro debito l’avevano saldato.
Ma cosa significa saldare un debito, forse estinguerlo materialmente dimenticando disponibilità, sacrificio, attenzione, cura, generosità da
parte del soccorritore?
Ci sono debiti di gratitudine che dovrebbero durare per
sempre ma la gratitudine è un concetto astratto che vive o no dentro di noi e che dà l’impronta ai nostri comportamenti. Parlo della gratitudine del figlio verso il genitore, dell’allievo verso il maestro, del dipendente verso il superiore.
Non è cosa rara vedere figli ribellarsi, allievi, dipendenti che una volta cresciuti o arrivati al successo, per uno
strano meccanismo, si trovano a disconoscere il merito
di chi aveva creduto in loro spianandogli magari la
strada. E non è neppure raro che i migliori amici diven-
F
tino poi, una volta ricevuti benefici e favori, gli acerrimi
nemici dei benefattori magari invidiando loro quelle capacità che a loro mancano e che li porta a svalutare e
ridimensionare l’aiuto, negando qualsiasi debito di riconoscenza.
A volte si tratta di ingratitudini di lieve entità perché il
figlio ritiene che ricevere sia un diritto non un dono,
l’allievo pure, ma anche in questi casi dove in effetti la
disponibilità a dare nasce da un impulso naturale e genuino, senza nessun tipo di tornaconto personale, la riconoscenza verso chi ti ama e si prende cura di te dovrebbe essere ricompensata da uno slancio di gratitudine che non va confuso con debito di riconoscenza.
Ma anche il donare con la pretesa di essere ricambiati
è altrettanto condannabile come la mancanza della
gratitudine stessa, in quanto l’atto di generosità che
scaturisce dalla volontà di legare qualcuno a sé in questo modo, nasconde una grande forma di egoismo che
viene vissuto come affronto al proprio ego quando non
viene assecondato. È quanto avviene nei rapporti d’amore disarmonici in cui la gratitudine non dovrebbe
entrare in quanto è il dono della reciprocità del dare e
avere che dovrebbe essere alla base della relazione
creandone i presupposti. SOMMARIO
_Editoriale - Ingratitudine_3
_Lettera del Presidente - Il nuovo che avanza_4
_La nuova autoemoteca dell’AVIS Roma_5
_Il percorso del sangue donato_6
_Assemblea Generale AVIS 2013
“Generazioni in solidarietà”_8
_Rinnovamento e… continuità_9
_Di goccia in goccia, di vita in vita._10
_Quattro chiacchiere con il Presidente
dell’AVIS Provinciale di Roma_12
_Quattro chiacchiere con il Presidente
dell’AVIS Regionale Lazio_13
_L‘AVIS racconta - Gennaro Valente,
il Presidente che salvò l’AVIS Comunale
di Roma_14
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
_Grande impegno di generosità
della Ericsson Telecomunicazioni S.p.A._15
_Donare emozioni - intervista a
Paola Protopapa, paralimpica donatrice
di sangue AVIS_16
_Un cerotto tossico su una ferita
spalancata_20
_Rosso. Il colore del dono_23
_Uomini d’altri tempi
(Il generale Belisario)_24
_L'affascinante storia del gelato_26
_AVIS Tempo libero_28
_AVIS Notizie_30
_Centri trasfusionali_35
TRIMESTRALE
Periodico di informazione
e cultura edito dall’A.V.I.S.
Comunale di Roma Onlus
Anno X - n.2/3 (31/32) - Giugno 2013
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n. 430/2003 del 03/10/2003
Via Imperia, 2 - 00161 Roma
Tel. 06.44230134 - Fax. 06.44230136
http://www.avisroma.it
DIRETTORE EDITORIALE
Biagio BOSCO
DIRETTORE RESPONSABILE
Maurizio ASCI
CONDIRETTORE
Riccardo MAURI
CAPOREDATTORE
Roberto FANTAUZZI
COMITATO DI REDAZIONE
Biagio BOSCO
Riccardo MAURI
Carlo STACCHINI
Roberto FANTAUZZI
Donato QUARTA
Maurizio ASCI
Hanno collaborato a questo numero:
Biagio BOSCO
Maurizio ASCI
Ernesto DI NARDO
Claudio MENICHETTI
Raniero RANIERI
Gruppo AVIS Giovani
Anna RUSSO
Eugenio FRATTURATO
Fulvio VICERÈ
Alessia DE STEFANO
Roberto FANTAUZZI
Monica DE ANGELIS
Gabriele PEPE
Giuseppe PENSIERI
Stefania FELLINE
Jessica D’EUSEBIO
Pierluigi MANOCCHIO
Tutte le persone sopraelencate
hanno collaborato a titolo gratuito
Associato
STAMPA Eurolit - Roma
Chiuso in tipografia il 4 giugno 2013
Questo numero ha tirato 9.300 copie
Stampa associativa a copia gratuita
la lettera del Presidente
di Biagio BOSCO
Il neo Presidente
Biagio Bosco.
Il nuovo che avanza
alve popolo AVISino, eccomi a fare il vostro Presidente, per me un onore ma al contempo un onere che
mi stimolano ad impegnarmi con tutte le mie capacità al raggiungimento dell’obiettivo comune: la diffusione della cultura del dono del sangue. Pochi di voi mi conoscono ma il mio impegno in AVIS è cominciato circa cinque anni fa dopo una vicenda famigliare drammatica, come peraltro è successo a molti dei
volontari che collaborano. Ho iniziato con il compito di supportare alcune parrocchie ed ho proseguito con l’attività di fidelizzazione dei neo maggiorenni nelle scuole. L’esperienza nelle scuole, che amo definire entusiasmante, mi ha portato a contatto con un mondo giovanile a volte disorientato, ma spesso bisognoso di un contatto umano che a volte non trovano e non cercano nelle mura di casa. Mi viene naturale raccomandare ai genitori che avranno occasione di leggermi: scrutate i vostri figli, sforzatevi di cogliere nei loro sguardi e nei loro
atteggiamenti la richiesta di vicinanza che non chiederanno mai, ma di cui hanno molto bisogno.
Ad un certo punto qualcuno ha ritenuto che la mia esperienza lavorativa nell’ambito delle Forze armate poteva essere utile alla causa della cultura della donazione del sangue, pur non avendo io pregressa esperienza
dirigenziale in AVIS.
Insieme a me, nel Consiglio direttivo sono entrate forze nuove con cui è stato avviato un rinnovamento che
si sta riverberando sugli organismi AVIS sovraordinati.
Dall’AVIS provinciale all’AVIS regionale ci sono segnali confortanti sul coinvolgimento dei giovani attraverso il bacino del servizio civile, delle sezioni di AVIS giovani, oltre alla collaterale attività del gruppo Giovane volo di speranza dell’AII. Il coinvolgimento dei giovani nella diffusione della cultura del dono del sangue facilita
il dialogo con i giovani che si affacciano al mondo cosiddetto civile con la maggiore età.
Ora però parliamo di quello che penso di realizzare. Innanzitutto è mia intenzione mettere il “DONATORE”
al centro delle attività dell’AVIS avvicinandolo alle attività associative e avvicinando la dirigenza al “DONATORE”; mi ha molto colpito, nella mia pur breve esperienza, la scarsa partecipazione alle iniziative dell’associazione ed alle assemblee generali annuali. Vorrei che i donatori realizzassero che l’AVIS esiste perché ci sono loro, che l’AVIS è una loro creatura e come tale va curata, alimentata e assistita con la partecipazione. La dirigenza non deve essere una torre d’avorio che tiene distanti.
Altro obiettivo che vorrei realizzare è l’alleggerimento della struttura dell’associazione a tutti i livelli. È anche
vero che per me, nuovo arrivato, la scommessa è pesante oltre che ancora da comprendere pienamente,
ma mi impegnerò quanto più mi sarà consentito.
Per il momento sono nella fase di apprendistato per meglio comprendere i meccanismi di governo di una ONLUS;
spero di essere al più presto nelle migliori condizioni di conoscenza e competenza per operare nell’interesse del dovere civico e morale della donazione del sangue.
Per questo confido nella collaborazione, già manifestatasi ampia e
senza remore, di coloro che hanno fatto la storia dell’AVIS comunale e che con l’occasione ringrazio sentitamente. Senza il passato non
si gestisce il presente e non si prepara il futuro.
Ringrazio tutti per il sostegno che mi danno e spero continuino a darmi ed auguro BUON SANGUE a tutti! S
4
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
redazione AVISROMA
La nuova autoemoteca
dell’AVIS Roma
ello e significativo, oltre ovviamente utile e prezioso, il dono dell’autoemoteca che la
Fondazione Roma, nella persona del suo poliedrico Presidente il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, ha
voluto destinare alla nostra Avis per venire incontro all’esigenza di nuovi automezzi “a norma”.
La cerimonia, dall’alto valore di ricordo a tutti, dell’importanza del dono del sangue che, purtroppo, a Roma
e nel Lazio, come ben sappiamo, ci vede ancora carenti
di molte unità, ha registrato significative presenze, oltre
a quelle della Fondazione, anche di varie autorità della
politica e, in primis, del Cardinale S. E.
Giovan Battista Re che ha benedetto
l’automezzo e, stante la scelta non casuale di Piazza della Pilotta, rappresentanze anche della prestigiosa
Pontificia Università Gregoriana, a
sottolineare lo stretto e importantissimo rapporto tra Avis e giovani.
La Fondazione Roma con questo gesto ha voluto confermare ancora una
volta la sua attenzione verso il sociale
e soprattutto i più deboli e sofferenti, di cui è fulgido
esempio l’ Ospice del Sacro Cuore a Monteverde, dove
sono accolti, con elevato calore umano, i malati terminali, quelli di SLA e di Alzheimer e dove opera anche un
Centro di cure palliative all’avanguardia.
Di alcune delle altre iniziative, in questo caso culturali,
portate avanti da questo Ente, importante ma anche
“unico” nel panorama non solo romano ma nazionale,
beneficiano pure i nostri donatori, al pari della cittadinanza, e sono le mostre allestite al Museo del Corso e
a Palazzo Sciarra, sempre curatissime e originali, e l’orchestra Sinfonica di Roma che, da oltre dieci anni in forma totalmente privata, è stata dalla Fondazione promossa e sostenuta e si esibisce, sotto la guida del
Maestro Francesco La Vecchia, all’Auditorium di Via della Conciliazione.
B
Ci piacerebbe da “avisini” che in un momento quale
quello attuale di crisi, non solo economica ma anche di
valori, si prendesse spunto da questo evento per rilanciare l’importanza di sinergia tra il volontariato e chi, da
privato, può dargli significativo sostegno, ovviamente
ognuno secondo le proprie disponibilità. Grandi ma anche piccoli gesti di generosa solidarietà ci aiutano a
sperare in un futuro migliore per tutti.
Il dono del sangue è significativo al riguardo: questo
prezioso liquido non si può fabbricare ma solo donare
ed in tutti gli ambiti della medicina è assolutamente insostituibile… per cui avanti così con un sentito e sincero grazie alla Fondazione Roma, grazie al Presidente
Emanuele.
Il nostro impegno è seguitare in maniera costante e che
quanto avvenuto sia di esempio per tutti!
5
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Monica DE ANGELIS
Il percorso del sangue donato
La redazione
di questo
periodico porge
un caloroso
benvenuto
alla Dr.ssa
De Angelis neo
Responsabile
delle unità
di raccolta
dell’AVIS
Comunale
di Roma
ino a una ventina di anni fa circa, il sangue veniva trasfuso "intero" cioè così come prelevato,
qualunque fosse la patologia da trattare. Questo
ne determinava un cattivo uso e uno spreco poiché venivano trasfusi anche emocomponenti non necessari.
Attualmente, la trasfusione è “mirata” ossia ad ogni
paziente è trasfuso solo l’emocomponente di cui necessita.
L'unità di sangue intero non viene, quindi, utilizzata
direttamente, ma sarà inviata al Servizio Trasfusionale
dove verrà “lavorata”.
F
Fig. 1
Il sangue è composto di una parte liquida (plasma) e
di una parte corpuscolata costituita da eritrociti, leucociti, piastrine. Trattandosi di elementi di peso diverso è possibile procedere alla loro separazione mediante centrifugazione.
Lavorazione
La lavorazione del sangue intero inizia, infatti, con un
processo di centrifugazione mediante l’utilizzo di centrifughe di grosse dimensioni (Fig. 1).
Questo procedimento permette ai vari emocomponenti di sedimentarsi in tre strati sovrapposti rappresentati dal basso verso l’alto da globuli rossi, leucociti con
piastrine (buffy-coat) e plasma (Fig. 2). A questo punto mediante una macchina “spremisacca” (Fig. 3) i
vari emocomponenti vengono trasferiti nelle sacche
satelliti, in maniera sterile e mediante un circuito
chiuso (Fig. 4).
Si ottengono così tre emocomponenti detti emocomponenti di I ° livello rappresentati da eritrociti (globuli rossi), plasma e buffy-coat (leucociti e piastrine), che avranno un destino diverso.
Conservazione dei singoli emocomponenti
I globuli rossi hanno una durata di 42 giorni e la loro
conservazione deve avvenire a 4 ± 2 gradi in apposi-
Fig. 2
te frigoemoteche termocontrollate automaticamente.
Il plasma dovrà essere rapidamente congelato, per
mantenere efficaci i fattori labili della coagulazione
in esso presenti. Va separato di preferenza entro 6
ore, e comunque non oltre 18 ore dal prelievo. Le
procedure di congelamento devono essere tali da
portare l’emocomponente a -30°C in 1 ora. Il plasma fresco congelato, se destinato all’uso clinico,
può essere conservato 2 anni a temperatura di 25°C o inferiore, 3 mesi a temperatura compresa tra
-18 e -25°C: al termine di tali periodi va avviato all’industria per la produzione di plasmaderivati (albumina, fattori della coagulazione, immunoglobulina).
Prima dell’utilizzo il plasma dovrà essere scongelato
con idonea apparecchiatura. Le piastrine vengono
6
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
ottenute mediante un ulteriore frazionamento dei
buffy-coat. Generalmente quelle ricavate da un singolo buffy-coat (e quindi da un'unica donazione)
non sono sufficienti per ottenere un risultato terapeutico. È necessario, infatti, riunire almeno cinqueotto unità singole da buffy-coat per avere una efficacia terapeutica. L’insieme di tali unità viene definito pool di piastrine. Le piastrine si conservano a
20-24 gradi per 5 giorni, in agitazione continua.
Le emazie e le piastrine spesso necessitano di una ulteriore lavorazione (filtrazione, irradiazione, lavaggio,
inattivazione microbiologica) prima di poter essere utilizzate. Si ottengono così emocomponenti di II° livello che verranno utilizzati nei pazienti in cui si sono
Fig. 3
verificati effetti indesiderati durante la trasfusione (reazioni trasfusionali, febbrili, allergiche, ecc.) o per
prevenire alcune complicanze della
trasfusione (infezioni da citomegalovirus, immunizzazione leucocitaria, ecc.). Fig.5
Insieme alla sacca vengono riempite alcune provette per l’esecuzione degli esami di laboratorio
necessari per la “validazione” della sacca stessa. Per validazione si
intende la valutazione di una serie
di parametri, stabiliti per legge e
costituiti da esame emocromocito-
metrico e transaminasi che devono rientrare nel range di normalità, e da esami sierologici (ricerca di virus
e batteri) che dovranno dare esito negativo.
Nell'attesa di questi risultati le unità ricavate vengono tenute in quarantena. Solo dopo l’esito della validazione verranno messe a disposizione per essere trasfuse o eliminate, se risultate non idonee alla validazione. Per qualsiasi ulteriore chiarimento prego contattarmi
presso la sede dell’AVIS Comunale di Roma (tel.
06.44230134) oppure a mezzo mail (responsabile
udr@avisroma.it)
Fig. 4
Fig. 5. Emocomponenti:
prodotti ricavati dal
frazionamento del sangue
con mezzi fisici semplici
o mediante aferesi;
Emoderivati/Plasmaderivati:
specialità medicinali estratte
dall’emocomponente plasma
mediante processo di
lavorazione industriale.
7
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Stefania FELLINE
e Jessica D’EUSEBIO
Assemblea Generale AVIS 2013
“Generazioni in solidarietà”
giovani sono il presente, non sono il futuro,
perché nel futuro saranno vecchi». Così il
Presidente dell’AVIS Nazionale, Vincenzo
Saturni, accompagna la relazione di fine mandato della
Consulta Nazionale Giovani esposta durante la 77°
Assemblea Generale AVIS 2013 presso il Palacongressi
di Rimini dal 17 al 19 maggio. Un augurio che ha un significato profondo, ad inizio mandato, affinché i giovani non rimangano pura “manovalanza”, ma acquisisca-
«I
no un sempre maggiore peso all’interno delle politiche
associative, a tutti i livelli. Il sogno è quello di «una Avis
senza più “senior” e “giovani”, ma di una Avis composta da uomini e donne di ogni età, di ogni esperienza e
di ogni provenienza geografica, religiosa, culturale, una
Avis bella e viva, caleidoscopica e plurale.»
Ricchissimo il programma scelto per questi tre “giorni”
che si è aperto come sempre con i saluti del Presidente
e delle autorità presenti, per poi passare alla presentazione del lavoro svolto dal Consiglio nazionale, dal
Collegio Sindacale, dalla Commissione sanitaria e dalla Consulta dei Giovani. Più di 1.300 ospiti, fra delegati e osservatori. Siamo giunti in Romagna per parlare di
rinnovamento e di programmazione a lungo termine
della nostra Avis Nazionale, ma anche di riconoscimento di quanto svolto nel mandato appena concluso. Un
incontro che ha dato vita a parecchi momenti di con-
fronto fra i delegati, durante i quali è venuta alla luce
la volontà di collaborare, di far fronte al bene comune.
Un incontro che ha visto sicuramente il Lazio come parte attiva dell’assemblea.
Due sono state le importanti novità presentate nel corso
dell’assemblea: il Libro bianco del Sistema trasfusionale,
a cura del Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione
dell’Assistenza Sanitaria e sociale) dell’Università
“Bocconi” di Milano, e la Carta Etica di Avis, già preannunciata durante l’Assemblea Generale del 2012 a
Montecatini Terme, realizzata con il contributo del Prof.
Giuseppe Scaratti.
Non sono mancati certo i momenti di svago e di divertimento che hanno allietato questi tre intensi giorni di
lavori assembleari. Il via è stato dato dal calcio di inizio battuto dal Presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo
Saturni, e dal Presidente di Avis Emilia-Romagna,
Andrea Tieghi, in occasione della partita di calcio tra il
Charity Team di Zelig&Colorado Café e la squadra di
AVIS Nazionale presso lo stadio di Rimini. Questo incontro, come anche il Concerto della Fisorchestra
Italiana promosso da Avis Regionale Puglia, sono state
fortemente voluti per l’importante obiettivo di raccolta
fondi a sostegno delle sedi Avis delle province di
Bologna, Ferrara, Mantova e Modena colpite dal terremoto dello scorso anno.
Ma l’evento che ci ha visto maggiormente coinvolti è
stato il Flash Mob dal titolo “Give blood”, durante il
quale, oltre a distribuire gadgets e materiale informativo nel centro storico e sul lungomare di Rimini, abbiamo dimostrato che ci si può divertire in modo semplice, mettendo in atto corretti stili di vita… con un genuino sorriso sulle labbra!
Un bilancio positivo è emerso al termine dei lavori.
Speranze per i prossimi quattro anni e un augurio di
buon inizio di mandato all’esecutivo che verrà, in attesa del rinnovo delle cariche nella Consulta Nazionale
Giovani a settembre. 8
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Raniero RANIERI
Rinnovamento e… continuità
arissime donatrici, carissimi donatori, è iniziato un nuovo quadriennio, è stato nominato un
nuovo consiglio Direttivo ed un nuovo
Presidente a cui faccio i miei personali auguri di buon
lavoro.
Il sottoscritto continuerà a far parte della nuova squadra di volontari che, con spirito di servizio, cercheranno
di aiutare gli altri con l’obiettivo del raggiungimento
della tanta agognata autosufficienza ematica cittadina
e regionale.
Mi è stato fatto l’onore di propormi a ricoprire, oltre a quello comunale, nuovi incarichi a livello associativo provinciale e regionale, avrò
nuovi compiti, che cercherò di
assolvere sempre nel rispetto
del nostro ruolo di dirigenti
avisini che hanno come unica
“mission” quella di mettersi a
disposizione degli altri definiti
meno fortunati.
Le buone intenzioni sono tante e la
volontà di proseguire nel percorso da
me iniziato come semplice donatore
molti anni fa non si è ancora esaurita, anzi con il tempo ho compreso ancora con maggiore cognizione, che
c’è bisogno di dare senza soluzione di continuità tutto noi stessi.
Recentemente è stato eletto un nuovo Papa:
Francesco, che si è presentato come servo del
Signore e che incarna nella sua pienezza la ratio che
guida da sempre anche noi volontari.
Cosa intendo dire con questa citazione? Desidero affermare il concetto che non è fondamentale la carica
che ricopriamo ma cosa realmente facciamo nella vita
per aiutare gli altri:
tutti siamo egualmente importanti!
Noi donatori ricopriamo in questo contesto un ruolo
preminente: quello di DARE il (nostro) sangue che è sinonimo di vita ! Speriamo solo che i “nuovi” politici
C
non continuino ad applicare nel futuro, in nome della
spending review, ancora tagli orizzontali al 3° settore.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: oggi la società moderna, attraverso i mass media, ci invita a privilegiare
esigenze personalistiche che purtroppo molte volte
vanno a discapito di quelle socialmente più utili.
Professare l’indifferenza, l’egoismo verso le esigenze
degli altri certo ci fa crescere personalmente nella società civile, ma l’abito che ci siamo così
costruiti è un involucro vuoto che tentiamo continuamente di riempire con
soddisfazioni effimere che sono tutte
di breve durata.
Vedere gli altri godere della normalità della vita, invece, dà una
gratificazione duratura che non
è monetizzabile.
Non dobbiamo mai dimenticare gli obiettivi primari che rispondono ai sani principi di generosità ed
altruismo che sono propri del convivere sociale. Guardando la storia e
analizzando superficialmente i fatti
accaduti nel passato siamo tentati di dire:
tutto cambia - niente cambia
è vero, ogni epoca ha avuto i suoi periodi bui ma il mondo si è sempre risollevato grazie ad alcune persone che
hanno sacrificato la loro vita agli ideali: oggi noi possiamo affermare che la loro abnegazione e il loro sacrificio ci permettono di credere in un futuro più roseo.
Tutto ciò ci induce a ritenere che sia possibile ancora
continuare a combattere tutti insieme per il raggiungimento degli stessi obiettivi dei nostri progenitori:
diventiamo noi gli eroi del presente!
Concludo invitandovi a continuare a donare il sangue
ed ad essere protagonisti della Vostra vita, …e, volendo, a far parte del gruppo dirigente dell’associazione:
Vi aspettiamo, più saremo
e più cose realizzeremo!
Un saluto cordiale a tutti. e
n
e
i
t
conruismo
alt
9
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
Gruppo Giovani Avis Roma
Di goccia in goccia,
di vita in vita
I percorsi post donazione di emocomponenti
e plasmaderivati tra uso clinico e solidarietà
rano più di 200 i volontari provenienti da tutta Italia che si sono dati appuntamento a Firenze
sabato 23 e domenica 24 marzo scorsi
per il tradizionale Forum Nazionale
AVIS Giovani, dal titolo "Di goccia in
goccia. Di vita in vita - i percorsi post
donazione di emocomponenti e plasmaderivati tra uso clinico e solidarietà”. Questo evento ha dimostrato e
confermato come nel nostro Paese ci
sia un cuore, chiamato AVIS, che batte
forte, fatto di tanti volti che con costanza e passione compiono un gesto
semplice come quello del dono.
Ai saluti iniziali delle autorità, Luciano
Franchi, Presidente di Avis Regionale
Toscana e Simona Carli, responsabile del Centro
Regionale Sangue, seguono gli interventi dei relatori
che hanno sviluppato il tema dell’uso appropriato del
sangue donato.
Il dott. Vincenzo Saturni, Presidente di Avis Nazionale,
ha tenuto una semplice quanto esplicativa “lezione”
sugli emocomponenti soffermandosi in particolare sul
ruolo del plasma e dei fattori di cui è composto. In seguito Giuliano Grazzini, Direttore del Centro Nazionale
Sangue, ha posto l’accento sulla promozione del razionale ed appropriato utilizzo dei farmaci plasmaderivati. Infine, toccante è stata la testimonianza del prof.
Maurizio Aricò, Primario del reparto di Oncoematologia
Pediatrica dell'Ospedale Meyer di Firenze.
Il forum è stata inoltre un’occasione per i giovani avisini per avvicinarsi all’altro lato della donazione: capire il
punto di vista dei malati, la testimonianza di chi riceve
il nostro dono. Suddivisi in gruppi di lavoro, i ragazzi
E
hanno potuto confrontarsi dando vita a riflessioni, idee
e progetti comunicativi di grande efficacia. Questi documenti sono stati il frutto di dibattiti e conversazioni
con trapiantati di midollo osseo, fegato, nonché emofilici come Beppe Castellano, Direttore del giornale di
Avis Veneto “Dono&Vita”, il quale ha sottolineato come la vita di un emofilico possa migliorare soltanto con
l’assunzione di farmaci plasmaderivati o ricombinati.
Non esiste infatti una cura, l’emofilia è una compagna
per la vita. Un piccolo taglietto impiega ore a rimarginarsi, un urto insignificante provoca un ematoma su
tutto il braccio. Il 17 aprile, ricorda Castellano, ricorre la
giornata mondiale dell’emofilia, perché è importante
conoscere e far conoscere sia la malattia che l’importanza del dono etico dei volontari, donatori di sangue,
non remunerati.
A raccontare il suo percorso di cura c'era anche la
Dott.ssa Roberta Ricciardi, colpita all'età di 14 anni
10
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
dalla miastenia gravis, una malattia autoimmune causata da un malfunzionamento del sistema immunitario
che colpisce le cellule sane dell'organismo, provocando
debolezza, affaticamento, perdita di espressività facciale, difficoltà nella masticazione, nella deglutizione e
nell'espressione verbale. Attualmente le terapie tradizionali prevedono l'uso di cortisonici, immunosoppres-
sori ed in alcuni casi interventi chirurgici. Ma nelle terapie d'emergenza e nelle fasi più critiche, fondamentale è l'uso dell'immunoglobulina, un farmaco plasmaderivato in grado di arrestare immediatamente il progredire della malattia e di permettere il pieno recupero
delle funzionalità muscolari in brevissimo tempo.
Passata da malata a dottoressa, proprio nella cura di
questa patologia all'epoca ancora in parte sconosciuta,
questa esperienza ha fatto nascere nella Dott.ssa
Ricciardi il desiderio di trovare una cura con cui poter
sconfiggere la malattia.
Ospite del Forum era anche Caterina Bellandi, vincitrice del “Premio Nazionale Samaritano 2012” organizzato dall’Avis di Dolo, Riviera del Brenta, con lo scopo
di segnalare storie di persone semplici che svolgono
opere di aiuto ai più bisognosi, un po’ come il
Samaritano della Bibbia. Nel corso del suo intervento,
la signora Bellandi ha presentato il suo taxi
"Milano25" che offre corse gratuite da e per l’Azienda
ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze, a favore dei
familiari dei bambini ammalati di tumore. La sua missione infatti è quella di trasmettere vita, speranza e fiducia ai ragazzi del reparto di oncologia mettendoli in
contatto fra loro e fra le diverse regioni. Il personaggio
bizzarro di Zia Caterina, in cui lei stessa si identifica,
simboleggia un po’ l’animo della
La delegazione romana
sacca di sangue ovvero l’incoragdi AVIS giovani.
giamento alla speranza di vita
che vi è dietro l’atto di ogni donatore.
Toccante è stata anche la testimonianza di Federico Finozzi,
Presidente Provinciale dell’AIDO
di Pisa e giovane trapiantato di
fegato a causa di una rara malattia che colpisce le vie biliari e il
colon, che ha ricevuto numerose
sacche di sangue durante il trapianto. “Mi piace pensare che il
mio donatore era contrario alla
donazione e quel giorno è passato proprio vicino al banchetto
dell’Avis in cui c’era uno di voi a
convincerlo, anche al freddo e al gelo, da solo”. Tanti
“si” di persone aperte alla donazione hanno fatto tornare alla vita Federico e ne hanno fatta nascere un’altra, la figlia, e chissà quante altre ne nasceranno.
Federico, Beppe, Roberta, sono purtroppo solo alcuni
dei nomi dei tanti malati che chiedono il nostro aiuto e
che ci fanno capire che il gesto del dono non è solo un
gesto d’amore, ma anche di civiltà, di umanità, di appartenenza ad una cittadinanza. Se preserviamo la nostra salute, preserviamo anche quella dei malati. Tutti
noi siamo liberi di scegliere quando donare, siamo liberi di scegliere se stare bene o se farci del male. Chi è
malato non può scegliere.
E questa è stata sicuramente un’esperienza unica che
tutti i giovani partecipanti porteranno nel loro cuore,
con la convinzione che il semplice gesto della donazione rappresenti la speranza di una nuova vita per molti
malati. Chi dona, regala la vita. 11
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
Le AVIS
Il Presidente
Eugenio Fratturato.
Quattro chiacchiere
con il Presidente dell’AVIS
Provinciale di Roma
(Chi è e quali compiti svolge l’AVIS nell’ambito della provincia di Roma)
Nome: EUGENIO FRATTURATO. Incarico ricoperto: Presidente dell’AVIS Provinciale di Roma - Età: 60
AVIS di appartenenza: Comunale di Santa Marinella
Bene, Presidente Fratturato spieghi ai lettori di questo periodico come è composta l’AVIS da Lei
presieduta: L’Avis Provinciale di Roma, che ho il piacere e l’onore di presiedere dal 2009 e come struttura sovraordinata gestisce 39 Avis Comunali insediate nel suo territorio. Ha un suo Consiglio Direttivo composto da n.
15 Consiglieri che rappresentano 23.618 Soci Avis.
Cosa ne pensa del nuovo Direttivo? Il nuovo Direttivo vede l’ingresso di ben 8 nuove presenze che già nella prima riunione hanno dimostrato voglia di fare e di collaborare alla crescita della struttura, apportando nuove
idee ed energie. Sono importanti le forze giovani quando operano in sinergia con l’esperienza.
Dove è ubicata la vostra Segreteria? La Sede provinciale è a Roma, in Via Imperia, 2.
Prevede per il futuro l’individuazione di una sede diversa? Valuteremo nel corso del mandato dell’attuale Organo di Governo, la necessità o meno di un trasferimento di Sede.
Essendo Lei, oggi, al secondo mandato, quali sono gli obiettivi che prevede possano essere raggiunti nel suo nuovo quadriennio come Presidente e quali invece ritiene ancora purtroppo “utopistici”? La sottoscrizione delle nuove convenzioni con tutte le AZIENDE Sanitarie della Provincia di Roma è un obiettivo primario da perseguire. Entro la fine
del 2014 dovranno obbligatoriamente essere regolarizzati tutti i punti di raccolta fissi e mobili delle Avis Comunali, come da dettato normativo europeo in materia di
requisiti minimi e strutturali. In questo delicato compito siamo
supportati dalla stretta e favorevole collaborazione con i presidi del CRS.
Inoltre necessita l’ammodernamento informatico della Segreteria, la
creazione di un sito Internet e la dotazione a tutte le Avis comunali di
un programma informatico per la gestione associativa/sanitaria. C’è
ancora molto altro da realizzare ma sarà la nuova compagine a selezionare i vari interventi e azioni.
Bene Presidente tutto il c.d.r. di “AVIS a Roma” Le riserverà, se Lei è d’accordo, uno spazio per tenere al
corrente i lettori di Roma e provincia sugli obiettivi
raggiunti dal direttivo da lei presieduto. Sarà un vero
piacere collaborare con la Vostra Redazione. Faciliterà, anche
e soprattutto, la visibilità della struttura Provinciale. È mio intendimento rafforzarne il prestigio associativo utilizzando tutti i mezzi a disposizione. Grazie per la Vostra fiducia.
Prego e in bocca al lupo. 12
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
sovraordinate
Quattro chiacchiere
con il Presidente dell’AVIS
Regionale Lazio
Il 12 dicembre del 2010
Il Presidente Fulvio Vicerè
ha ricevuto il Diploma
con Distintivo d’Oro
con Smeraldo per numero
di donazioni di sangue
e plasma effettuate.
(Chi è e quali compiti svolge l’AVIS nell’ambito della regione Lazio)
Nome: FULVIO VICERÉ. Incarico ricoperto: Presidente dell’AVIS Regionale Lazio - Età: 63 anni
AVIS di appartenenza: Campagnano, Intercomunale San Pietro
Bene, Presidente Viceré spieghi ai lettori di questo periodico come è composta l’AVIS da Lei presieduta:
L’AVIS Regionale è composta da 19 consiglieri che rappresentano, secondo la forza associativa, le Province laziali avisine.
Cosa ne pensa del rinnovamento apportato nel nuovo Direttivo? La riduzione a 19 Consiglieri è giusta
se si guarda alle presenze per il numero legale nelle riunioni (cosa che non si riusciva ultimamente ad ottenere),
non è però adeguata per i compiti richiesti in questo mandato.
Dove è ubicata la vostra Segreteria? AVIS Regionale attualmente è sprovvista di una propria sede e questa è
una lacuna da risolvere immediatamente perché ritengo che la logistica sia uno dei primi componenti per un buon
lavoro. La sede rappresenta “una casa comune” dove tutti si possono identificare.
Prevede quindi per il futuro l’individuazione di una vostra sede? È un’esigenza prioritaria.
Dove opera allora l’AVIS Lazio provvisoriamente? Attualmente, per gentile concessione associativa, è stata utilizzata la sede di AVIS Roma. Fino a che le Istituzioni già contattate non assegneranno una idonea sede potranno essere utilizzate quelle di AVIS Roma, Intercomunale San Pietro e le altre sedi Provinciali di volta in volta
disponibili secondo opportunità. Detta così sembrerebbe che AVIS Lazio debba vivere “da nomade”; io interpreto
invece questa situazione momentanea come una grande disponibilità associativa perché questa AVIS
Regionale possa, nel tempo, essere “sentita” e “vissuta” come una struttura di forte coordinamento a sostegno del lavoro delle strutture periferiche. “Ricomincio da tre… no, da uno” recitava un famoso film di Troisi. Ricominciamo da tre perché, guardando al futuro che ci aspetta, non vanno buttate le cose buone che sono state fatte finora. E di cose buone in AVIS ce ne sono tante.
Essendo Lei oggi al primo mandato, quali sono gli obiettivi che prevede possano essere
raggiunti nel suo quadriennio come Presidente e quali invece ritiene ancora purtroppo
“utopistici”? Spero che questo sia il primo ed ultimo mandato (avevo accennato ai miei 63 anni) e
sarebbe giusto che a 67 io riprenda il personale diritto di gestirmi gli “ultimi anni”. Penso che se i punti in programma sono pochi, tante sono le possibilità di realizzarli. Mi sono dato un solo obiettivo: quello di impostare il lavoro della regionale in un modo pragmatico, armonico e semplice. La composizione
di un Esecutivo suddiviso per Aree di competenza consentirà, e me lo auguro, il coinvolgimento dell’intero Consiglio. Gli obiettivi attuali saranno all’interno di un programma scritto e condiviso dopo la composizione dell’Esecutivo. Per il futuro non voglio né posso sbilanciarmi… il tempo ne scriverà le pagine.
Bene Presidente, tutto il c.d.r. di “AVIS a Roma” Le riserverà, se Lei è d’accordo, uno
spazio per tenere al corrente i lettori di Roma e provincia sugli obiettivi raggiunti dal
Direttivo da Lei presieduto. Ringrazio per questo perché a volte si fanno discrete cose che però non vengono
conosciute dalla base. A nome di Avis Lazio ringrazio per questa opportunità come ringrazio Avis Roma per l’impegno che continua a dimostrare a totale beneficio degli ammalati della nostra città.
Prego e in bocca al lupo. 13
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
l’AVIS racconta
di Gabriele PEPE
Gennaro Valente,
il Presidente che salvò
l’AVIS Comunale di Roma
el 1985 venne eletto presidente il dott. Gennaro
Valente che, con la riforma sanitaria, dovette rimodulare l’operatività dell’Associazione, adeguandola ad una normativa ancora bisognosa di regolamenti applicativi certi.
Per effetto della citata normativa l’AVIS Comunale di
Roma dovette cedere il proprio centro trasfusionale del
Policlinico Umberto I con le attrezzature, gli arredi e le
suppellettili alla Usl RM 1 di competenza, rimanendo
così senza punti di riferimento cui indirizzare i donato-
N
Sopra: Il Presidente
Valente in rappresentanza
dell'AVIS Roma davanti
al monumento del milite
ignoto (archivio storico
dell'AVIS).
A fianco: Il Presidente
Valente presso il Comune
di Roma (archivio storico
dell'AVIS).
ri e consegnare le sacche raccolte presso i nostri gruppi organizzati, stante ancora l’assenza di normative regionali che permettessero di stipulare convenzioni tra
le associazioni e gli ospedali.
L’attività di donazione fu lasciata, all’epoca, alle iniziative personali dei direttori dei singoli ospedali.
Il Policlinico Umberto I° non accettò più il sangue
dell’AVIS Roma, mettendo così in grave crisi l’esistenza
stessa dell’Associazione.
Per pagare le spese correnti, purtroppo si dovettero licenziare medici e infermieri che costituivano il personale dipendente. Non solo, la nostra Sede subì anche il
sequestro delle attrezzature d’ufficio e dei mobili (per
l’occasione alcuni Consiglieri si autotassarono per po-
ter disporre di un minimo di suppellettili). Per cercare di
superare questa grave crisi che minava la stessa esistenza dell’Associazione, il dott. Valente, persona capace e di profonda fede avisina, riuscì a sottoscrivere un
accordo con il centro trasfusionale della C.R.I. che
portò alla Comunale i primi introiti, quale rimborso per
le sacche allo stesso consegnate.
Sempre il dr. Valente, attraverso un ulteriore accordo
con L’AVIS di Aprilia alla quale pure venivano inviate
sacche raccolte presso alcuni nostri gruppi, riuscì a garantire anche le
assistenze ai nostri donatori.
Con queste due
semplici ma vitali
iniziative, l’AVIS
Comunale riuscì a
riconquistare il
suo glorioso posto
nel mondo del volontariato.
Purtroppo il dott.
Valente, per essersi opposto a un gruppo di persone
che volevano servirsi della nostra AVIS anche per finalità politiche, dovette subire infamanti accuse. Dopo un
lungo travaglio giudiziario, la triste vicenda si concluse
con la piena assoluzione del dott. Valente per non aver
commesso il fatto.
Anche alcuni Consiglieri, sostenitori del Presidente, subirono una denuncia per appropriazione indebita di denaro dell’Associazione, accusa che le indagini della
Guardia di finanza dimostrarono del tutto falsa.
Questa è una pagina buia di vita dell’Associazione, la
quale però sopravvisse alla crisi del momento grazie alle persone di allora che credevano fermamente e seriamente nelle finalità civiche e sociali dell’AVIS. 14
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Claudio MENICHETTI
Grande impegno
di generosità della Ericsson
Telecomunicazioni S.p.A.
l gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma contribuisce in maniera significativa alla raccolta di sangue
nel capoluogo. In passato abbiamo evidenziato come il gruppo aziendale riesca a fornire all’AVIS un considerevole supporto in termini di donazioni effettuate.
Quest’anno il gruppo dei donatori dell’azienda può
vantare, tra i suoi protagonisti, anche Nunzio Mirtillo,
Country Manager di Ericsson in Italia.
In occasione dello scorso Natale, durante il tradizionale
scambio di auguri tra l’azienda ed il gruppo donatori
AVIS Ericsson di Roma, Nunzio Mirtillo, responsabile
anche di tutta l’area del Mediterraneo per la multinazionale, aveva espresso il desiderio di effettuare la donazione durante uno dei primi appuntamenti del 2013.
Tenendo fede al suo impegno, lo scorso 22 febbraio
Nunzio Mirtillo si è presentato nei pressi dell’autoemoteca all’interno del campus Ericsson mostrando grandissimo entusiasmo e spirito di generosità. Al termine della donazione ha espresso grande soddisfazione per l’atto di solidarietà compiuto.
Ancora una volta l’azienda ha dato ampia dimostrazione di forte sensibilità verso le finalità del gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma, questa volta con l’intervento diretto di uno dei top executives di Ericsson a livello
mondiale.
L’AVIS Comunale di Roma, rappresentata dal
Consigliere Paolo Ghirga, ha voluto essere presente all’evento per consegnare una targa al Country Manager
di Ericsson come riconoscimento “per la sua attività donazionale e per il proficuo contributo offerto negli anni
all’Associazione, volto alla diffusione della cultura del
dono del sangue”.
La stessa giornata si è arricchita di altri due episodi degni di nota:
il primo riguarda l’ultima donazione di un nostro donatore storico ex-dipendente della Ericsson, Salvatore
I
Consegna della targa
a Nunzio Mirtillo da parte
del Consigliere Ghirga.
Sotto a sx: Salvatore
Ciano. Sotto a dx:
Francesca Romana Priori.
Ciano, che deve abbandonare, suo malgrado, l’attività di
donazione per raggiunti limiti di età
(65 anni);
l’altro episodio riguarda la presenza
di una donatrice che,
pur non essendo dipendente Ericsson ma di un suo cliente (Wind), effettua le proprie donazioni a favore del gruppo donatori AVIS Ericsson. Lei è Francesca Romana Priori.
AVIS sostiene e sviluppa attività per la diffusione dei valori della solidarietà e per un impegno del volontariato;
AVIS è quindi orgogliosa che la Ericsson rappresenti un
esempio di solidarietà nel territorio comunale.
Il gruppo donatori AVIS Ericsson rimane uno dei migliori gruppi aziendali di Roma che si distingue sempre per
la sua generosità in merito alla richiesta di donazione di
sangue. Attualmente il gruppo vanta circa 300 donatori effettivi che tendono a crescere di anno in anno, anche per merito dell’attenzione che l’azienda dedica al
gruppo stesso.
15
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Ernesto DI NARDO
Donare emozioni
Intervista a Paola Protopapa,
paralimpica donatrice di sangue AVIS
n sorriso puro e genuino, una bontà d'animo
traspare dal suo sguardo limpido: questi sono
i miei ricordi appena conosciuta l’amica e collega Paola che nel 1987, a causa di un incidente d’auto, ha perso l’uso del braccio sinistro. Paola è stata me-
U
prese ancora con un debutto, questa volta come velista. Più che atleta le piace definirsi sportiva, perché indipendentemente dai risultati ama praticare, anche a livello amatoriale, qualsiasi tipo di Sport.
Ernesto - È difficile raccontare la tua storia in due parole?
Paola - No, è molto semplice: ero un atleta nazionale
normodotato e sono diventata un atleta nazionale paralimpico nel giro di circa un secondo, il tempo di fare
l’incidente…
Ernesto - Dietro questa risposta c’è la tua vita, immagino che dal quel giorno qualcosa è cambiato
Paola - È vero, ma è anche vero che i cambiamenti più
o meno traumatici fanno parte della vita di ognuno di
noi. Forse la chiave di lettura di una vita che cambia sta
nella capacità di farla cambiare in meglio anche quando è evidente che il danno è invasivo.
daglia d’oro a Pechino 2008, nel canottaggio; nel 2010
si è qualificata per l'edizione invernale dei Giochi di
Vancouver nello sci di fondo; Londra 2012 la vede alle
Ernesto - Qual è la medicina migliore?
Paola - Il gioco di squadra, è difficile fare squadra, ma
è ancor più difficile scalare le montagne in inverno con
il brutto tempo da soli… e se la devi scalare per forza,
è meglio non essere da sola!
Per me chiedere aiuto non è stato un automatismo;
chiudermi in me stessa era ciò che desideravo, vivere al
massimo era un sogno. Attraverso la motivazione ho
realizzato i miei sogni.
Ernesto - Sei una donatrice, il tuo incidente ha determinato questa tua scelta?
Paola - Non posso sapere se lo sarei diventata comunque, probabilmente sì, ma sicuramente la prima
volta che ho fatto gioco di squadra risale a quando mi
è stato donato il sangue per le trasfusioni durante i primi interventi chirurgici. Ho un gruppo sanguineo raro e
mi hanno raccontato che per queste mie trasfusioni do-
16
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
Oro italiano alle
Paralimpiadi Pechino 2008.
vettero donare il sangue tutti i miei familiari e molti
atleti della mia squadra: è stato un momento determinante, un gol, un canestro fatto grazie a un buon passaggio!
Ernesto - Quando hai iniziato a donare?
Paola - A volte quando si ha una disabilità si pensa
che molte cose non si possano fare, che non sono accessibili o, semplicemente, che noi non siamo perfettamente sani. Io avevo qualche remora a presentarmi,
dettata da ignoranza e retaggi del mio incidente, ma mi
è bastato chiedere se potevo e la risposta è stata SI!!!
Ora per me donare è bellissimo, è un qualcosa che mi
riempie il cuore di gioia, ma è anche semplicemente un
gesto civile in una società che troppo spesso fa fatica a
capirlo!
Ernesto - Cosa è per te la donazione?
Paola - Con il sangue spero di donare sollievo, gioia e
vita al prossimo. Penso di donare persino la gioia a me
stessa.
Ernesto - Credi che si possa fare qualcosa per avvicinare maggiormente le persone disabili alla donazione?
Paola - Le vostre “campagne informative” mi piacciono molto, siete presenti a 360 gradi, sicuramente mettere un accento sull’accessibilità dei luoghi potrà incoraggiare a venirvi a trovare.
Paola con il Consigliere
dell’AVIS Di Nardo.
Ernesto - Il tuo miglior risultato agonistico?
Paola - Ho vinto le paralimpiadi di Pechino 2008, medaglia d’oro nel canottaggio con il 4 con.
Ernesto - Il tuo miglior risultato nella vita?
Paola - Mia figlia Giulia.
Ernesto - Altri buoni risultati?
Paola - Sicuramente, donare il sangue.
Ernesto - Paola, voglio ringraziarti per la fattiva testimonianza che dai con la tua immagine alla diffusione
della donazione, alla solidarietà e all’amore per il prossimo che non si conosce ma che semplicemente si vuole aiutare.
Tutto il comitato di redazione di questo periodico si
unisce al pensiero del Consigliere Di Nardo nei confronti della campionessa olimpica Protopapa. 17
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
Chi è AVIS ROMA
Sin dalla nascita AVIS ROMA è attiva in molteplici iniziative
al fine di promuovere, coordinare e disciplinare
il volontariato del sangue, ed in particolare Avis:
Alimenta la cultura della solidarietà e del dono del sangue;
Cura la chiamata dei donatori;
Attua e ricerca ogni azione per la diffusione di “una medicina preventiva”
verso i propri associati;
Partecipa alla programmazione e alla gestione dell’intero servizio trasfusionale,
in conformità al disposto della Legge n. 219/05 e sue applicazioni;
Contribuisce all’approfondimento tecnico, scientifico ed organizzativo dei problemi
promozionali, organizzativi, trasfusionali ed immunoematologici;
Promuove l’informazione sulla donazione
del midollo osseo, su ogni altra terapia
alternativa e integrativa della emotrasfusione
e sulle novità scientifiche immunotrasfusionali
tra i propri associati;
Vigila per il migliore utilizzo
e la distribuzione ottimale del sangue raccolto,
degli emocomponenti e dei loro derivati
nonchè per un pronto utilizzo delle eccedenze;
Sostiene e sviluppa attività per una maggiore
diffusione dei valori della solidarietà
e per un migliore impegno del volontariato,
nell’ambito delle competenze ad esso
attribuite dalla legge.
Perché condividere gli obiettivi di AVIS ROMA
Le Aziende che intendono condividere gli obiettivi di AVIS ROMA
possono raggiungere diversi obiettivi:
Rafforzare la fiducia e la relazione con tutti i loro interlocutori;
Dare maggior valore al brand o all’immagine dell’azienda incrementando il fatturato
e l’awareness (il 66% degli italiani giudica più favorevolmente un’azienda collegata
ad una causa di solidarietà - fonte: Doxa Solidarietà 2007);
Avere al proprio fianco una Associazione riconosciuta, efficiente ed efficace;
Implementare azioni mirate (coinvolgimento
dei dipendenti, sponsorizzazioni, ecc...);
Le donazioni effettuate a favore della AVIS
ROMA, sono deducibili per un importo non
superiore al 2% del reddito di impresa
dichiarato (art. 100 c. 2 lettera
“a” del DPR 917/86 e
D.Lgs. 344/2003).
Perché aderire
alla giornata
“GLI ALTRI SIAMO NOI”
AVIS ROMA vuole organizzare insieme
con le aziende, almeno una giornata evento
con cadenza annuale dal nome “GLI ALTRI SIAMO NOI”,
dove attraverso la raccolta del sangue
e alla sensibilizzazione sulle tematiche sociali
connesse, da vita a un momento in cui tutta la azienda
potrà vivere un’atmosfera di gioia, permettendo a tutti
di condividere uno spazio comune fatto di sorprese
(distribuzioni di gadget della giornata con il logo
della azienda accanto a quello di AVIS ROMA)
e grandi ricordi (fotografie dell’evento che vengono
pubblicate sul sito dell’azienda e su quello di AVIS ROMA
nonché sul periodico dell’associazione).
Una giornata in cui tutti si possano sentire parte
di una grande famiglia, che condivide gli stessi ideali
di concretezza e solidarietà.
di Giuseppe PENSIERI*
*M.R.O. (I) Membro del Registro degli
Osteopati d’Italia. M.F.E.O Membro
della Federazione Europea degli
Osteopati. Laureato in Scienze Motorie
e Sportive. Specialista in Prevenzione e
Rieducazione dell’Università di Roma
(I.U.S.M. - Italian University for Sports
and Motion).
“Anche il
dolore è una
medicina”
William Cowper
…a un caro amico,
Roberto Fantauzzi…
che ha camminato
sul fuoco per
ritrovarsi condottiero!
Un cerotto tossico
su una ferita spalancata!
enritrovati, il tempo passa, dopo quasi un anno
di assenza ricomincio da dove ci avevano fatto
smarrire…: dagli effetti collaterali!!!! Da tempo
sostengo calorosamente che il paradigma della medicina non è orientato verso la salute, bensi contro la malattia!!! Perché i problemi di salute che i medici devono
affrontare sono nella maggior parte dei casi direttamente collegati allo stile di vita e al modo di pensare di
ciascuno di noi! Questo pensiero è il frutto delle mie
esperienze personali fatte a studio con i pazienti che
giornalmente si susseguono e che puntualmente non
nascondono i loro disagi! Essere degli specialisti della
malattia, per dirla tutta, non significa essere specialisti
in salute. Questa informazione non viene mai resa nota
e questo alimenta la concezione distorta che le persone
sanno su come vanno gestiti i problemi di salute. La salute dipende dal mantenimento di un equilibrio “fisico”, “nutrizionale” ed “emotivo”; la vita e la salute
sono il risultato di una condizione di stabilità dinamica,
che si mantiene grazie alla capacità di adattarsi costantemente agli stimoli ambientali interni ed esterni
(omeostasi) e che genera una individualità biologica
mentale, ed emotiva nel tempo e nello spazio. I piani di
studi delle facoltà universitarie di Medicina e Chirurgia
degli anni 3000 (siamo nel 2013 quindi anni
3000!!!) propongono trattati di anatomia
che descrivono le ossa, gli organi, le arterie, le vene i nervi ecc. del corpo e le
loro alterazioni come realtà separate. È
come se pretendessimo di guidare una
macchina senza il volante!
Sono invece proprio gli Atenei che dovrebbero far ricerca e clinica per comprendere quanto il corpo sia un “insieme” e coinvolgere le case editrici a pubblicare testi di medicina che si occupino di “globalità”, del
“tutt’uno”, così da formare professionisti medici all’avanguardia che, nell’esaminare e curare un organismo
B
malato, agiscano sulle cause e conseguenze venutesi a
creare, ad es. per uno squilibrio psico-neuro-immunoendocrino verificatosi mesi od anni prima e che, non essendo stato riconosciuto per tempo, ha prodotto l'alterazione dell’organo stesso e della sua funzionalità (fattori questi spesso ignorati dai medici). I sistemi nervoso,
endocrino, immunitario hanno sviluppato nel corso dell’evoluzione un alfabeto comune basato su centinaia di
proteine diverse in grado di mantenere un dialogo continuo. È questa l’integrazione che manca nei libri! La
formazione di un medico chirurgo di 50 anni fa, forse si
avvicinava più ai concetti che ho espresso sin d’ora!
Quella di oggi è fuorviante, si ricerca il particolare senza fare una diagnosi logica demonizzando spesso la
malattia “malattia autoimmune” o malattia impossibile
da curare “sconosciuta”, e ci si accanisce farmacologicamente, radiologicamente, e chemioterapicamente! I
malati di cancro ne sanno qualcosa!!!
L’organo del “corpo” che prendo in considerazione in
questo articolo come esempio è l’organo che a studio
trovo al 90% in disordine, l’intestino! È il nostro cervello più arcaico, rappresenta il linguaggio dell’istinto e
delle emozioni profonde, mentre il sistema nervoso
centrale la nostra consapevolezza. Ciò che accade nella testa (stress, emozioni) influenza la salute dell’addome e viceversa la salute della “pancia” influenza
profondamente il benessere mentale e fisico. Infatti
elementi tossici presenti negli alimenti, cattive abitudini alimentari, farmaci, traumi psichici o meccanici sono
in grado di produrre rapidamente squilibri metabolici,
stress, sovrappeso, perdita di energia, infiammazioni
croniche ed invecchiamento precoce.
Quando prendo coscienza di questa situazione, cosa
consiglio ai miei pazienti?
1. Strategie di ripristino del guardiano della pancia il
microbiota umano, le cui molteplici attività metaboliche influenzano lo stato di salute. Nel corso dell'evoluzione della specie umana si è instaurato un impor-
20
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
tante e delicato equilibrio di mutuo vantaggio tra
l'uomo e la microflora (un insieme di microrganismi
presenti nel lume intestinale i quali, se convivono in
un determinato equilibrio, contribuiscono allo stato
di salute dell'ospite), che rischia però di essere compromesso da improvvisi cambiamenti a causa di
stress psico-fisici, alimentari, ambientali, o in seguito
all'assunzione di farmaci: si assiste allora ad uno sbilanciamento della microflora (disbiosi) che rende l'organismo suscettibile all'attacco di germi patogeni.
2. Riabilitazione nutrizionale con eliminazione degli
alimenti a “bassa performance” cibi che creano acidosi metabolica, (I 3 nemici bianchi ricordate? Farina
Bianca, Zucchero Bianco, Sale) e quotidiana assunzione di cibi ad alta densità nutrizionale basici frutta e verdura ad esempio che costituiscono dunque
un fondamentale primo atto terapeutico, in linea con
gli insegnamenti delle più antiche medicine. Quindi
il cibo nobile, costituisce uno dei principali fattori per
mantenere e riequilibrare la flora intestinale.
3. E naturalmente l'osteopatia, con la sua visione olistica, riveste un ruolo determinante nel recuperare
e/o favorire l’equilibrio e la regolazione psico-neuroimmuno-endocrina (a tal proposito la P.N.E.I. medicina non convenzionale si occupa di questo) e nel
promuovere la salute attraverso il ripristino della
mobilità e motilità degli organi senza la quale nessun organo sarebbe in grado di esprimere la sua armonica funzionalità.
E allora, esiste una risposta alla domanda: come può
una medicina “Non Convenzionale” (al nostro SSN) cosi viene definita l’Osteopatia, farmi lavorare tanto e farmi scrivere tanto?
Ebbene sì perché la maggioranza dei pazienti che si sottopongono a visite mediche “convenzionali” finiscono
nel doversi imbattere in “soluzioni” farmacologiche e
chirurgiche che risolvono momentaneamente i sintomi
ma spesso causano effetti collaterali e problemi. Invece
che consigliare i pazienti riguardo alle vere condizioni
sottostanti alle loro malattie e alle soluzioni reali che li
potrebbero guarire, spesso i medici “delle medicine”,
cosi come li definisco io, si limitano a mettere un
“Cerotto Tossico su una Ferita Spalancata”!
Già da un semplice raffreddore o da una semplice febbre inizia il “disastro”: è saggio andare da un medico di
“base” cosi come viene chiamato per questo? Non credo. Grazie alla routine dell'iperprescrizione di antibiotici, spesso errati, probabilmente si uscirà dall'ambulatorio con l’obbligo di prendere un farmaco del quale non
si ha bisogno. Gli antibiotici non funzionano contro i virus, e quindi sono inutili contro raffreddore ed influenza. Sfortunatamente sono largamente iperprescritti per
questo scopo. Se si ha raffreddore o influenza, a meno
che non si abbia una grave polmonite batterica secondaria, e si assume un antibiotico, questo farà probabilmente più male che bene; ogni volta che se ne ingurgita un tipo si sta aumentando la suscettibilità a sviluppare infezioni resistenti a quel farmaco, cosicché
il paziente può diventare portatore di
germi resistenti, contribuendo alla
loro diffusione. La prima cosa
che si deve fare quando si
accusa influenza o raffreddore è evitare ogni tipo di
zuccheri, dolcificanti artificiali e cibi confezionati.
Lo zucchero è particolarmente dannoso per il sistema immunitario - che ha
invece bisogno di essere stimolato e non soppresso per
combattere l'infezione emergente.
Questo comprende dunque il fruttosio, i succhi di frutta e tutti i tipi di cereali (che vengono metabolizzati a glucosio nell'organismo). Idealmente si deve
modificare dieta, sonno, esercizio e problemi di stress
nel momento stesso in cui si inizia a sentire l'infezione
che si sviluppa. Dormire molto e bene è fondamentale
per il recupero: in questo modo il sistema immunitario
sarà più efficace. Oltre a questo, la ricerca è abbastanza chiara sul fatto che più alti sono i livelli di vitamina
D, minore è il rischio di contrarre raffreddore, influenza
e altre infezioni del tratto respiratorio. Avete letto bene
la vitamina D e non solo la C come sempre viene detto!
(Uno studio condotto in Mongolia, paese caratterizzato
dalla rigidità dei suoi inverni, ha dimostrato come la vi-
21
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
tamina D somministrata a 143 bambini tra gennaio e
marzo abbia fatto la differenza nella lotta al raffreddore avendolo dimezzato).
Potrei proseguire all’infinito, ma non ne ho l’intenzione, avremo altre occasioni per divertirci! Da questo articolo in poi vorrei segnalare ogni volta qualche strada
senza uscita (ne avrei tante da segnalare) e vorrei
far riflettere chi mi legge con qualche argomento scomodo e di inesistente divulgazione!
Io parlerei di malattie transgeniche!!!
Ipertensione. L’aumento della pressione arteriosa
scientificamente denominata “Ipertensione” è stata
ampiamente presa in esame nel
2003, e semplicemente “demonizzata”, soprattutto direi strumentalizzata!!…, in modo tale da far
vendere alle case farmaceutiche le
loro molecole piene di effetti collaterali ad altri 45 milioni di persone.
Poiché Il comitato nazionale sulla
prevenzione, valutazione e trattamento dell'ipertensione (con il suo carico di conflitto di
interessi) decise, che quelli che erano valori relativamente bassi di pressione arteriosa, rappresentavano invece un rischio per la salute del cuore, siamo arrivati a
quantificare milioni di persone in più ogni anno, etichettate come anormali e meritevoli di “trattamento”
per una patologia che non esisteva nella letteratura
medica prima che il comitato stesso si riunisse. Senza
nulla togliere all’importanza che riveste la pressione arteriosa, l'ipertensione incontrollata è un vero rischio
per la salute e può portare a patologia cardiaca e ad
un aumento del rischio di infarto. La buona notizia però
è che seguire una dieta sana, fare esercizio fisico e ridurre lo stress è sufficiente a normalizzare la pressione
nella maggior parte delle persone.
Mammografie. Solo per circa una donna su otto il cui
cancro alla mammella le è stato identificato durante una
mammografia di routine è vero che questo screening le
ha salvato la vita, stima una recente analisi. Usando i dati sul cancro alla mammella del National Cancer Institute
e del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, i ricercatori hanno calcolato la probabilità per una
donna di 50 anni di sviluppare la neoplasia in dieci anni, la probabilità che questa venisse scoperta dalla mammografia e il rischio per la paziente di morire entro
vent'anni per la patologia. Il risultato è che la mammografia ha, nel migliore dei casi, solo il 13% di probabilità
di salvarle la vita e che questo valore in realtà potrebbe
essere anche solo del 3%. Indipendentemente dal tipo di
analisi utilizzata, compreso il considerare donne di età
diversa: la probabilità della mammografia di salvare una
vita è sempre sotto il 25%. I ricercatori concludono: “La
maggior parte delle donne con un cancro alla mammella evidenziato dalla mammografia non hanno avuto la
vita salvata da questa. Sono solo state diagnosticate
precocemente (senza effetti sulla loro mortalità) o semplicemente diagnosticate in eccesso”. Riassumendo: Le
mammografie spesso diagnosticano lesioni o tumori che
potrebbero non minacciare mai la vita di una donna.
Spesso portano poi a falsi positivi che conducono a trattamenti in eccesso; le donne con diagnosi errata spesso
si sottopongono a mastectomie, nodulectomie, radioterapie e chemioterapie inutili che possono avere effetti
devastanti sia sulla qualità che sulla durata della loro vita. Oltre a questo, la mammografia utilizza radiazioni ionizzanti, che possono indurre o contribuire allo sviluppo
di cancro alla mammella.
In conclusione, in questi anni di esperienza lavorativa
ho assistito a pazienti spaventati, sfiduciati, e perché
no abbandonati da un proliferare di cliniche private,
studi medici privati e convenzionati con il Sistema
Sanitario Nazionale, tutti “centrati sulla malattia” e
non sul malato! Questa impostazione, che offre superficialmente dei vantaggi, analizzata più attentamente
si rivela un sintomo dell’incapacità del sistema sanitario di assolvere la sua funzione corretta. La medicina
centrata sulla malattia ha sicuramente un certo valore
nell’ambito della ricerca, ma, come sistema di cura, impoverisce il concetto di globalità della persona! Per qualsiasi informazione: www.studiodontoiatricogianicolense.com - e-mail: pino.pensieri @gmail.com
22
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Alessia DE STEFANO
Rosso. Il colore del dono
«Il sangue non può essere indifferente al sangue» (proverbio marocchino)
Alessia, volontaria dell’AVIS.
icuramente vi sarà capitato di ricevere un regalo. Di sicuro avrete ricambiato il gesto affettuoso donando a vostra volta un oggetto, riflettendo sulle esigenze, sui gusti, sulla fisionomia del destinatario.
Esiste però un dono diverso. Speciale. Un dono in incognito, unilaterale e svolto in piena assenza di restituzione. È il dono di sé, attraverso il proprio sangue.
Con il proprio sangue ognuno di noi può lasciare una
parte di sé ad uno sconosciuto, sicuramente bisognoso, malato, forse in fin di vita.
L’intimità di questo gesto è profonda: ci mette a contatto col vero senso della vita, con le nostre paure recondite, col senso del dolore e dell’umile servizio per
l’umanità.
Anche il colore del sangue è, secondo la nostra visione, metafora dell’urgenza, dell’importanza, del fare attenzione. Rosso come l’ardore, il fuoco, la vita, l’amore ed il sangue.
Una vita materna che può mettere al mondo e far rifiorire altre vite, proprio come una candela ne può accendere tante.
Se anche tu ti senti consapevole di questa necessità,
se anche tu vuoi donare vita e speranza, se anche tu
vuoi sentirti vivo, vieni a donare il tuo sangue!
Presso la parrocchia S. Tommaso d’Aquino, dal 1987 è
attivo il gruppo AVIS, che in tre appuntamenti all’anno
provvede alla raccolta del sangue con donazioni sicure, organizzate e confortevoli.
S
Se hai più di 18 anni e meno di 65, se godi di buona salute e non hai abitudini di vita a rischio, vieni a
trovarci. I medici e gli infermieri AVIS valuteranno le tue
condizioni e ti aiuteranno durante il prelievo mentre
noi volontari ci prenderemo sempre cura di te, offrendoti una ricca colazione e qualche gadget. La prossima
donazione è prevista quindi a via Roberto Lepetit 99,
presso la parrocchia S. Tommaso d’Aquino a Tor Tre
Teste, il 10 novembre 2013 dalle ore 7,30 alle
11,30
Aiutaci sin da ora: informa i tuoi conoscenti di questa
opportunità prima delle vacanze.
L’emergenza sangue, purtroppo, non finisce mai!
Ti aspettiamo.
Alessia e tutti i volontari AVIS Roma. 23
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Roberto FANTAUZZI
uomini d’altri tempi
Il generale Belisario
uesta volta è doveroso nominare un personaggio che, vissuto dopo la fine dell’impero
romano d’occidente, è anch’esso poco conosciuto rispetto alle sue epiche gesta da condottiero.
Parliamo del generale Flavio Belisario, nato nell’illirico
Q
A sinistra: il Generale Belisario
in un mosaico della Basilica
di San Vitale a Ravenna.
A destra: il Generale Belisario
a Palazzo Beneventano
del Bosco, a Siracusa.
nel 500 d.C. e divenuto prima magister militum, quindi comandante in capo dell’esercito dell’impero romano d’oriente (magister militum per orientem) e console sotto la sovranità dell’imperatore Giustiniano I°.
Userò nei miei racconti sempre la corretta terminologia “impero d’oriente” e non bizantino in quanto quest’ultimo termine non venne mai utilizzato durante la
durata dell'impero, visto che i cosiddetti “bizantini”
(dicitura adottata dopo l’anno 1500 dallo storico
Wolf) si dichiaravano a tutti gli effetti romani e, non a
torto, eredi della Repubblica innanzitutto e poi del
grande impero nato sotto Augusto nel 27 a.C..
L’impero di Giustiniano I° (dal 527 al 565 d.C.) è stato caratterizzato dal tentativo della “restauratio imperii”, la ricostituzione del glorioso impero romano unitario che esisteva prima della caduta di quello occidentale (467 d.C.) a causa delle invasioni barbariche.
Il generale Belisario rivestì un ruolo fondamentale in
questo piano di ristrutturazione, in parte riuscito ma
ampiamente discusso, dato che, come qualche storico
sostiene, le logoranti campagne militari su più fronti di
quegli anni avevano fatto dissipare le risorse economiche necessarie alla sopravvivenza dell’Impero: dopo
la morte di Giustiniano il suo successore non riuscì a
mantenere i territori conquistati. Belisario, ad ogni
modo, si distinse in tutte le battaglie e dimostrò abilità di grande stratega: combatté valorosamente contro i sasanidi (dinastia persiana succeduta ai parti)
sconfiggendoli nel 530 d.C. nella battaglia di Dara;
salvò l’imperatore dalla rivolta popolare di Nika che
aveva messo in pericolo la stessa capitale
Costantinopoli; sconfisse e fece prigionieri, portandoli
in catene a Costantinopoli, il re ostrogoto Vitige, sconfitto in Italia nella prima guerra gotica, e l’ultimo re
vandalico Gelimero che era a capo degli odiati vandali i quali meno di un secolo prima erano stati compartecipi della caduta dell’impero d’occidente.
Come spesso accade ai grandi uomini, anche le imprese di Belisario suscitarono invidia a corte. Il generale
venne ingiustamente accusato di volersi insediare nel
trono d’Africa appena sottratto ai vandali, diceria che
venne scongiurata con il gesto plateale di sottomissione
che Belisario, una volta giunto di persona a
Costantinopoli per il suo meritato trionfo, fece prostrandosi di fronte ai suoi sovrani imperiali. Dopo altri conflitti
contro l’impero dei sasanidi e una non troppo fortunata
campagna di guerra gotica in Italia, a causa della scarsità di mezzi e soprattutto di uomini messigli a disposizione da Giustiniano, Belisario venne richiamato in patria per ricoprire incarichi di carattere amministrativo e
religioso; l’imperatore temeva infatti di dare troppa gloria e nomea a questo nobile condottiero. Ma quando
sembrava che Belisario dovesse definitivamente ritirarsi
c’era ancora tempo per un’ultima grande impresa: nel
560 d.C. infatti l’impero venne minacciato da un’invasione barbarica capeggiata da nomadi di origine unnica
che, a causa delle province balcaniche poco presidiate,
riuscirono ad arrivare sino a Costantinopoli. Il magister
militum, messo da parte il suo risentimento nei confron-
24
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
Cartina dell'Impero Romano
d'Oriente, denominato poi Impero
Bizantino, dal 527 al 553: in rosso
l'Impero che Giustiniano eredita,
in arancio i territori che
riconquista.
Il re Gelimero
imprigionato da
Belisario.
L’Imperatore Giustiniano
ti della nobiltà capitolina, riuscì a sconfiggere l’esercito
invasore, numericamente superiore, con un esercito formato solo da trecento soldati della sua vecchia guardia
e per il resto soprattutto da contadini arruolatisi all’ultimo momento. Nonostante tutto ciò, purtroppo, come
accaduto in precedenza, dopo gli iniziali trionfi e decorazioni, altre congiure di palazzo e maldicenze fecero sì
che l’imperatore estromettesse il generale dalla sua cor-
te accusandolo di alto tradimento. Belisario cadde
quindi in disgrazia e solo
dopo alcuni anni, provata
la sua innocenza, venne
riammesso alla vita di corte
con tutti gli onori e i privilegi
acquisiti in precedenza.
Grazie all’audacia ed al valore di
questo generale l’impero romano
d’oriente, sotto Giustiniano, raggiunse la
sua massima espansione ed arrivò a rioccupare quasi
tutta l’Africa che era stata romana, parte della penisola iberica, l’Italia e la Dalmazia. Belisario morì a
Costantinopoli nel 565 d.C.. In quello stesso anno lo
seguirà più tardi Giustiniano, ma il nome del magister
militum divenne famoso nel medioevo non tanto a ricordo delle sue gesta militari quanto per assimilarlo
all'ingratitudine che mostravano i sovrani nei confronti dei loro fedeli servitori.
Nel prossimo numero parlerò di un altro grande condottiero, vissuto circa settecento anni prima, le cui gesta non vennero esaltate come avrebbero invece meritato, avendo suscitato rivalità e invidia nei confronti
dei soliti corrotti governanti.
Ai lettori di questo articolo il compito di scoprire in anteprima la persona in questione. 25
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
di Anna RUSSO
L’affascinante storia del gelato
alle origini ad oggi, ripercorriamo l'affascinante storia di un alimento digeribile e nutriente,
vanto della migliore tradizione gastronomica
italiana, tra momenti di splendore e lunghi periodi di
totale oblio. Rintracciare le origini del gelato nell’antichità è complesso: i riferimenti alla refrigerazione di frutta, latte e miele si incontrano sia
negli antichi testi sia nelle cronache delle scoperte archeologiche più note. Nella
Bibbia, Isacco offre ad Abramo latte di capra misto a neve: uno dei primi mangia e
bevi della nostra storia.
Negli scavi archeologici dell’antica Troia sono state portate alla luce fosse destinate a conservare il
ghiaccio e la neve, accumulati in strati ricoperti con foglie e paglia. Una tradizione storica racconta che re
Salomone era un grande consumatore di bevande
ghiacciate e che Alessandro Magno, durante le sue
campagne in India, pretendesse un continuo rifornimento di neve da consumare mescolata a miele e frutta durante le marce e le battaglie.
Alcuni studiosi fanno risalire l’origine del gelato a circa 3.000 anni prima di Cristo presso le popolazioni dell’estremo Oriente, in particolare cinesi: mediante
le invasioni mongoliche, il gelato sarebbe, in seguito,
approdato in Grecia e in Turchia, espandendosi agli altri paesi del bacino del Mediterraneo. Gli antichi faraoni egizi, tra le portate più ambite dei loro sontuosi banchetti, annoveravano primitive forme di granite. Cleopatra offrì
con successo a Cesare ed
Antonio frutta mescolata a
ghiaccio.
I Romani producevano le nivatae potiones. Il generale
Quinto Fabio Massimo inventò
una ricetta tipo sorbetto;
Quinto Massimo Gorgo afferma che il primo ad introdurre
D
La celebre caffè-gelateria
aperta da Francesco
Procopio dè Coltelli.
ufficialmente nei banchetti l’uso del gelato fu l’imperatore Nerone, il quale nell’anno 62 d.C. offrì ai suoi invitati una bevanda consistente in frutta tritata, miele e
neve.
Durante il Medioevo, in Oriente, venne realizzata la
decisiva scoperta del sistema per congelare i succhi di
frutta ponendoli in recipienti circondati di ghiaccio tritato. La parola sorbetto sembra tragga origine proprio dall’arabo sherbet = dolce neve da cui, passando attraverso la lingua turca, sarebbe stato coniato
il termine chorbet. I Crociati, di ritorno dalla Terra
Santa, portarono sulle mense dei ricchi d’Europa raffinatissime ricette di sorbetti a base di agrumi, gelsi e
gelsomini. Marco Polo, verso la fine del XIII secolo, al
termine del suo famoso viaggio in Asia, riportava dalla
Cina nuove idee per il congelamento artificiale, grazie
ad una miscela di acqua e salnitro. Nel corso del
Medioevo i sorbetti spariscono dalle mense insieme ad
altri cibi raffinati, accusati di simboleggiare il peccato.
Alla fine del ‘300 risorge l’arte del vivere e del mangiar bene insieme al consumo dei sorbetti.
Il vero e proprio trionfo del dolce freddo sulle tavole dei
potenti avviene nel Cinquecento, con l’afflusso dai
nuovi continenti di frutta, piante nuove, aromi e spezie,
tè, caffè, cacao. Presso la corte medicea di Firenze, i
sorbetti hanno un posto d’onore all’interno delle feste
e dei banchetti. Originariamente somiglianti alla cremolata, furono in seguito sostituiti da un vero e proprio
gelato montato, ottenuto roteando il liquido da congelare in primitive sorbettiere immerse in mastelli di legno pieni di ghiaccio frantumato e sale. La miscela così ottenuta veniva poi immessa in stampi di metallo,
mantenuti molto tempo sotto il ghiaccio, a forma di piramidi, di frutti giganteschi, di agnelli, di colombe, che,
sformati al momento del pranzo su capaci vassoi, facevano da coronamento ai sontuosi convivi dell’epoca. Il
primo ad introdurre a corte questa novità, fu un certo
Ruggeri, un fiorentino venditore di polli: partecipando
ad un concorso indetto dai Signori di Firenze, con il suo
sorbetto vinse e divenne famoso in tutta la regione.
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annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
Caterina de’ Medici, quattordicenne, sposando Enrico
d’Orleans, volle il Ruggeri con sé a Parigi: in tal modo
si trasferì in Francia la ricchezza culturale del
Rinascimento italiano. A Firenze frattanto si affermava Bernardo Buontalenti, artista insigne, uomo dall’ingegno multiforme, animatore incomparabile dei festini del granduca Cosimo I.
Avendo ricevuto l’incarico di organizzare i festeggiamenti per accogliere una delegazione spagnola,
Buontalenti allestisce rappresentazioni teatrali nei giardini e sull’Arno, un grande spettacolo nella fortezza da
Basso, fuochi artificiali, per i quali è soprannominato
Bernardo delle Girandole, e prepara una crema
aromatizzata con bergamotto, limoni ed arance, refrigerata con una miscela di sua invenzione. Le testimonianze storiche dell’epoca attestano che fu proprio il
geniale artista ad escogitare un’importante innovazione nell’arte della conservazione della neve: quest’ultima veniva raccolta durante le precipitazioni invernali e
pressata dentro cantine foderate di paglia per mantenerla più a lungo. Buontalenti ideò speciali costruzioni
semi interrate, dotate di un’intercapedine, riempite di
sughero e foderate di legno e canne per consentire lo
scorrere dell’acqua mano a mano che il ghiaccio si
scioglieva, situate all’esterno delle mura della città, in
Via delle Ghiacciaie, una strada tuttora esistente.
Il siciliano Francesco Procopio de’ Coltelli, un secolo dopo, con una rudimentale sorbettiera costruita e
lasciatagli in eredità dal nonno, affrontò l’avventura di
un lungo viaggio sulle strade della nostra penisola infestate dai briganti, con l’intento di conquistare Parigi.
Nell’anno 1660 aprì il suo primo caffè-gelateria nella
capitale transalpina. Luigi XIV, il Re Sole, lodò pubblicamente i suoi prodotti contribuendo ad aumentare il
suo successo. In seguito il de’ Coltelli ampliò il suo locale e si trasferì alla rue de l’Ancienne Comédie
Française, aprendo un ritrovo al quale diede il proprio
nome, chiamandolo Café Procope; diventato poi uno
dei più celebri caffè letterari d’Europa. Francesizzato
con il nome di François Procope de Couteaux, l’insigne italiano fu invitato a Versailles per ritirare dalle
mani del re uno dei più ambiti riconoscimenti dell’epoca: le lettere patenti, significanti quasi la concessio-
ne dell’esclusiva sulla produzione di specialità
come “acque gelate” (l’odierna granita), “gelati di frutta”, “fiori d’anice e di cannella”, “frangipane”, “gelato al succo di limone”, “al succo d’arancia”, “crema gelato”, “sorbetti di fragola”. Un altro gelatiere italiano che incontrò il
successo a Parigi fu il Tortoni, il quale fondò il
celebre Café Napolitainse, locale rinomatissimo nel quale Gioacchino Rossini si recava per
ristorarsi.
All’inizio del 1700 il dolce freddo è pienamente affermato in tutte le corti e capitali d’Europa
mentre contemporaneamente, nei caffè più prestigiosi
di Venezia, Torino, Napoli e Palermo, trionfano menù
speciali a base di gelato. Negli Stati Uniti il gelato riscuote un’indicibile fortuna: merito del genovese
Giovanni Bosio che, nel 1770, apre a New York la
prima gelateria.
Nel 1906, nei caffè di Milano appaiono le parigine o
nuvole, una porzione di gelato compressa tra due ostie
di pasta wafer rotonde, quadrate o rettangolari, inventate da Giovanni Torre di Bussana che, di ritorno da
Parigi, inizia il commercio ambulante di gelati.
All’inizio del secolo i nostri gelatieri, soprattutto veneti, invadono le capitali della Mitteleuropa, consolidando la vendita ambulante di gelato soprattutto in
Austria ed in Germania.
Oggi oltre 5.000 moderne gelaterie italiane, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, in Olanda e in altri paesi del Nord, danno occupazione ad oltre 15.000
addetti, per lo più italiani. Il bolognese Otello
Cattabriga, nel 1927, costruì la prima gelatiera
automatica e, rendendo il lavoro meno faticoso, permise anche al gentil sesso l’ingresso nei laboratori di
produzione.
Tra gli anni ‘50 e 60 la vera produzione di gelato artigianale rischia di scomparire, con il successo clamoroso dell’ice-cream, il gelato industriale, ampiamente
reclamizzato e distribuito. Fortunatamente, l’opera di
un Comitato di gelatieri ha portato ad una vera e
propria rinascita del settore: da poche migliaia, oggi le
gelaterie artigianali in Italia sono circa venticinquemila, un primato che tutto il mondo ci riconosce. La prima gelatiera
automatica di Otello
Cattabriga.
27
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
AVIS Comunale di Roma
iventare donatori di sangue significa interpretare un ruolo fondamentale della nostra società: questo ruolo
viene riconosciuto ai donatori avisini con dei piccoli privilegi a loro riservati da imprenditori ed istituzioni della città di Roma. AVIS Roma rilascia ai donatori più assidui la tessera “Tempo Libero” che dà la possibilità
di accedere a sconti e facilitazioni. D
TEATRI
- Ambra Jovinelli - Via Giolitti, 287
- Anfitrione - Via di S. Saba,24
- Brancaccio - Via Merulana, 244
- Colosseo - Via Capo d’Africa, 5
- dei Satiri - Piazza Grotta Pinta, 18
- dell’Opera di Roma - Piazza B. Gigli, 7
- della Cometa - Via del Teatro Marcello, 4
- delle Muse - Via Forli’, 43
- di Roma (Argentina) - Largo Argentina
- Ghione - Via delle Fornaci, 37
- Greco - Via R. Leoncavallo, 10
- Il Puff - Via G. Zanazzo, 4
- Italia - Via Bari, 18
- La Quercia del Tasso - Gianicolo
- Manzoni - Via Monte Zebio, 14
- Olimpico - Piazza Gentile da Fabriano,17
- Palace Traiano - Via del Serbatoio, 24 Fiumicino
- Parioli - Via G. Borsi, 20
- Prati - Via degli Scipioni, 98
- Quirino - Via M. Minghetti, 1
- Roma - Via Umbertide, 3 (p.zza S. M. Ausiliatrice)
- Rossini - Piazza S. Chiara
- Sala Umberto - Via della Mercede, 50
- Salone Margherita - Via Due Macelli, 75
- Sistina - Via Sistina, 129
- Teatro DUE Roma - Vicolo due Macelli, 37
- Teatro SETTE - Via Benevento, 23
- Teatro 10 - Via Gaspare D’Urso, 94/98 Casal Lumbroso
- Teatro GOLDEN - Via Taranto, 36
- Valle - Via Teatro Valle, 21
- Vascello - Via G. Carini, 78
- Vittoria - P.zza S. M. Liberatrice, 10
- Golden Circus Festival - Via Giorgio Perlasca, 69
- AUTOGRILL TORVERGATA - Via Schiavonetti, 426
- AUTOGRILL ROMA CORSO - Via del Corso, 181
- AUTOGRILL ROMA TRITONE - Via del Tritone, 58
- AUTOGRILL ROMA Porta di Roma - Centro Comm.le
Porta di Roma Bufalotta
- AUTOGRILL ROMA Da Vinci - Via G. Montanari Loc.
Vignole
- AUTOGRILL Fiumicino Parco Leonardo - Centro
Comm.le Metropolitano Viale Bramante Fiumicino
- La Mimosa Fiorita srl - Via Bari,11
- Mc Donald’s Roma P.le Clodio - Via Golametto 4a/b/c
Ang. Piazzale Clodio
- Mc Donald’s Pomezia - Via del Mare, 16
- Mc Donald’s Roma Anagnina - Via Torre di Mezzavia,
53 c/o C.C. Anagnina
- Mc Donald’s Roma Aurelia - c/o AdS Aurelia Via Aurelia
Km. 8,400
- Mc Donald’s Roma C.so Francia - c/o Ads Agip C.so
Francia, 80
- Mc Donald’s Roma Fontana di Trevi - Via delle Muratte, 31
- Mc Donald’s Roma De La Salle - P.zza Giovanni
Battista De La Salle, 9
- Mc Donald’s Roma Eur2 - V.le Europa 99/101/103/105
- Mc Donald’s Roma Giolitti - Via Giolitti, 65
- Mc Donald’s Roma Nazionale - Via Firenze, 58
- Mc Donald’s Roma P.zza Sturzo - P.zza Don Luigi
Sturzo, 21/22
- Mc Donald’s Roma Pantheon - P.zza della Rotonda,
14/a-15
- Mc Donald’s Roma Repubblica - P.zza della Repubblica,
40
- Mc Donald’s Roma Sonnino - P.zza Sidney Sonnino,
39/40
- Mc Donald’s Roma Spagna - P.zza di Spagna, 46/47
- Mc Donald’s Roma Termini - c/o interno Stazione
Termini via Marsala, 25
SERVIZI SPECIALI
- Mc Donald’s Roma Termini Forum - “c/o Centro Forum
- AGOS S.p.A - Tutte le sedi di ROMA
I”“ Via Marsala, 25”
- Carta Per Due Megapoli srl - Viale Regina Margherita,
- Mc Donald’s Roma Tiburtina Cavallari - Via del Casale
278
Cavallari, 8
- Legambiente Roma Nord Noleggio Bici e parco fluviale
- Mc Donald’s Roma Torrenova - Via Casilina, 1585
- Via Capoprati, 12A
- Mc Donald’s Roma Granai di Nerva - Via Tazio Nuvolari
c/o C.C. I Granai di Nerva
CINEMA/MUSEI/CULTURA
- Mc Donald’s Roma V.le America - c/o AdS Roma E.U.R.
- FONDAZIONE CINEMA per ROMA - Viale Pietro de
V.le America, 270
Coubertin, 10
Vittorio Emanuele - C.so Vittorio
- Fondazione Roma Arte Musei - Via Marco Minghetti,17 - Mc Donald’s Roma
Emanuele II 135/137/139
- Cineland - Viale dei Romagnoli, 515 Ostia Lido
- Mc Donald’s Roma San Paolo - Via Ostiense ang. Via
- Explora Il Museo dei bambini - Via Flaminia, 86
Imperatore Giustiniano
- Torre di Babele Italian Language School in Rome - Via
- Mc Donald’s Roma Lunghezza - c/o C.C. Roma Est Via
Cosenza, 7
Collatina Km. 12,800
- EF Education First s.r.l. - Via Borgogna, 8 Piazza S.
- Mc Donald’s Roma Parchi della Colombo - Via C.
Babila 20122 Milano
Colombo 1879 Infernetto
- Mc Donald’s Roma EUR - Via C. Colombo Loc.
RISTORANTI
Castellaccio
- AUTOGRILL EUROMA 2 - Via dell’Oceano Pacifico, 83
- Mc Donald’s Fiumicino Retail Park - Via Montanari snc
- AUTOGRILL ROMA Cinecittà 2 - Via Palmiro Togliatti
Loc. Vignole 1
- AUTOGRILL ROMANINA - Via E. Ferri
- Mc Donald’s Tivoli Terme - Via Tiburtina snc. c/o Terme
Acque Albule
- Mondo Arancina - Via Flaminia, 42/44
- Mondo Arancina - Via Marcantonio Colonna, 38
- Mondo Arancina - Via Trionfale, 88/90
- Mondo Arancina - Via Oderisi da Gubbio, 201/205
- Coop. Sociale Oasi Urbana Equo Solidale - Via Urbana,
107
- Zi Angelino Pizzeria Bisteccheria - Via dei Monti di
Primavalle, 27
- Archèstrato - Via Imperia, 9a/b
- Re Basilico - Via Cernaia 16/18
DISCOTECHE
- Alien - Via Velletri, 13
- Gilda - Via Mario de’ Fiori, 97
- Piper - Via Tagliamento, 9
ARREDAMENTO
- TRIS Mobili - Via A. Testoni, 127
LABORATORI ANALISI CLINICHE
- A.R. FISIOMEDICA - Via Firenze, 47
- ARTEMISIA - Viale Liegi, 45
- AXA MEDICA - Via Pindaro, 28/N
- LAB AURELIA - Via Cardinal Parocchi, 12/14
- BIOS Servizi S.r.l. - Tutti I centri consultabili su
www.gruppobios.net
- Gruppo CARAVAGGIO Caravaggio analisi cliniche - Via
A. degli Agiati, 65
- Gruppo CARAVAGGIO Michelangelo - Via Mario
Musco, 16
- Gruppo CARAVAGGIO One Day - Medical Center - Via
Attilio Ambrosini, 114
- Studio Polispecialist. LEPETIT Centro di Analisi Cliniche
- Via Francesco Tovaglieri, 19
- Diagnostica Nobiliore Diagnostica per immagini s.r.l. Viale Marco Nobiliore, 43
- Diagnostica Olgiata Analisi cliniche s.a.s. - Via A. G.
Bragaglia, 78/E
- Gruppo Diagnostico Integrato - V.le Città d’Europa,
664
- DYNAMIC Fisiokinesiterapia - Via Baldo degli Ubaldi,
55
- ECM Eur Centro Medico - Via Fiume Bianco, 56
- Marilab s.r.l. - Via A. Zambrini, 14 Ostia Lido Tutte le
sedi
- Ronconi Studio Radiologico Fisioterapico - Piazza
Filippo il Macedone, 54
- Ronconi Studio Radiologico Fisioterapico - Via G. da P.
Del Carpine, 19 Acilia
- GRUPPO U.S.I. S.p.A. Centro diagnostico - Per
conoscere le sedi del gruppo digitare WWW.USI.It
- GRUPPO SANEM Strutture sanitarie ambulatoriali - Via
Dora 1
- Studio Polispecialistico Nomentano - Via Nomentana
550/552
28
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
CENTRI POLIAMBULATORI
- Gesa Medica Dr.ssa Gianna Empoli poliambulatorio Viale Tito Labieno, 24
- Lega Tumori di Roma - Via di Villa Severini, 54
- F.K.T. - Via delle Robinie 1/b
- F.K.T. Salvetti - Piazza degli Ontani 11
- IKOR - Viale Libia, 5
- PANIGEA Poliambulatorio Cave S.r.l. - Via delle Cave,
84-86
- Dr.ssa Zena Cavallaro PSICOLOGA - Via S. Antonio
Maria Gianelli, 13
- D.ssa Gianfrotta Chiara psicologa psicoterapeuta Viale della Bellavilla,32
SOCIETÀ ESERCIZI COMMERCIALI
- A.D. AUTOSTYLE Carrozzeria - Via Ostiense Km. 22,500
- Art Camper - Via Sandro Pertini, 52 Ciampino
- Allevamento della Fata Morgana di Laura Settimo Gatti
di alta genealogia - Via G. B. Pescetti, 39
Articoli Sportivi - Via Morgagni, 24
TuttoSport
TRICI
STUDI ODONTOIA
- Bricofer - Tutti i punti vendita
- Dr.ssa Bignozzi/Leuce Studio Odontoiatrico - Via G.
- Buffetti Omnia ufficio 3 s.n.c. - Via Angelo Emo, 123
Bagnera, 24
b/c
- Dott. Federico Emiliani Odontoiatra - Via Santa Maria
- Buffetti Ufficio Moderno EUR - Viale Beethoven, 18
Ausiliatrice, 67
Piazza Vega, 9 Ostia Lido
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Mondial Assistance) - P.le Lodi, 3 Milano (sede legale)
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San Cesareo, 61
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Mare, 128
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Stazione Termini
29
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
avis news
È NATA RADIO SIVÀ
“Donatori di Emozioni” è questo il claim ufficiale di Radio Sivà, la nuova webradio di AVIS. Un progetto
innovativo che vuole aprire le porte dell’Associazione per far conoscere le sue attività, rivolgendo uno
sguardo attento anche a ciò che di buono e positivo accade in
diversi ambiti come quello scientifico, tecnologico e del
volontariato.
Con un attento mix di successi del passato e novità del panorama
discografico attuale, l’emittente accompagnerà gli ascoltatori nel
corso di tutta la giornata, 24 ore su 24 ore, in un crescendo di
ricordi di ieri e sensazioni nuove, forti e sempre coinvolgenti.
Attraverso rubriche di approfondimento, Radio SIVÀ affronterà
temi di grande rilevanza offrendo anche utili spunti di riflessione
su concetti chiave per AVIS come la cittadinanza attiva e la
promozione di stili di vita sani e sostenibili.
Sito web ufficiale: www.radiosiva.it oppure dal sito
www.avisroma.it è presente il link diretto con la webradio. AVIS ROMA A TIVOLI TERME
A Tivoli Terme (RM) il 28 aprile u.s., accanto al
Centro termale, in una affollatissima
Assemblea Regionale, la Delegazione dell'AVIS
Provinciale di Roma, grazie al numero dei soci
presenti, è riuscita a far eleggere ben sette
Consiglieri alla sovraordinata Regionale, tre dei
quali dell’AVIS Comunale di Roma. Auguri, per
il prossimo quadriennio, a tutto il neo direttivo insediatosi il
3 maggio 2013. L’ULTIMO SALUTO
A LITTLE TONY
Avis Roma piange con rammarico la scomparsa dell'amico Little Tony ricordando le Sue doti umane e
la disponibilità a partecipare, unitamente alla
Scuderia Ferrari
Club Roma Appia
Antica, a molte manifestazioni promozionali per diffondere la cultura del
dono del sangue. 30
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO,
NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA
DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE
AVIS ROMA A MARCELLINA
AVIS ROMA SU RAI 1
A Marcellina (RM) il 16 marzo u.s. presso i locali attigui alla
Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in una vivace Assemblea
Provinciale, la Delegazione
dell'AVIS Comunale di Roma
ha ribadito con fermezza
l'importanza della propria
presenza all'interno dell’AVIS
provinciale, anche con l'elezione di propri Consiglieri,
come da Regolamento. Ai
neo eletti, gli auguri di tutti i soci della Capitale. Domenica 19 maggio u.s., durante
l'ultima puntata della fiction “Un medico in famiglia 8” su RAI 1, la nostra
Associazione, grazie all'utilizzo di
un’autoemoteca gentilmente prestata
dall’AVIS Comunale di Roma, ha avuto un'ampia visibilità in ambito nazionale, utile ad incentivare le donazioni
di sangue. ECCO LA NUOVA AUTOEMOTECA...
NON VEDO L’ORA DI DONARE
PRESENTE E FUTURO
Il Consigliere Mongitore insieme a suo
figlio - donatore presente e futuro. Dato che tutte le attività di noi volontari sono svolte con grande
gioia, simpatia
e voglia di
donare, ai
nostri futuri
donatori sarà
riservato un
posto d’onore
nella
nuovissima
autoemoteca.
La prossima
donazione si
avvicina… non
vedo l’ora! 31
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
avis news
GLOBULANDIA: UN'AVVENTURA IN ROSSO
(Il dono del sangue: un dono da non "scartare")
In occasione della Giornata Mondiale del Donatore di sangue che si celebra
annualmente il 14 giugno, il Centro Nazionale Sangue, in sinergia con le
Associazioni e Federazioni di volontariato del sangue, ringrazia i numerosissimi donatori italiani per il loro gesto generoso, responsabile e consapevole che ogni anno permette di salvare vite umane e assicurare le terapie trasfusionali a tutti i pazienti che ne hanno bisogno. Quest’anno, grazie alla preziosa collaborazione dell’A.O. San Camillo Forlanini di
Roma, verrà aperta al pubblico (dal 15 al 21 giugno) la
mostra espositiva itinerante “Globulandia: un’avventura in rosso”, exhibit museale che, attraverso il coinvolgimento dei cinque sensi, stimola l’apprendimento di nozioni di biologia, storia della medicina e della trasfusione e
mira a favorire una scelta consapevole verso la donazione
di sangue, quale indicatore di salute e 'straordinaria' abitudine associata a stili di vita sani. 29 OTTOBRE 2012, UNA
DATA DA RICORDARE
Tanti auguri a Carlo e Mary Stacchini, soci
dell’AVIS Comunale di Roma, per i loro 50
ANNI di Matrimonio. Tutta l’AVIS si unisce
alla gioia dei due sposi e non finirà mai di
ringraziare Carlo, correttore di bozze di questo periodico, per tutto quello che ha dato e
che ancora dà a questa Associazione, e
Mary che pazientemente gli sta accanto. Messaggio per i donatori di sangue
RICORDATEVI IL CODICE ESENZIONE T01
I donatori di sangue hanno diritto all’esclusione dal costo degli accertamenti sanitari inerenti l’attività di
donazione; parlatene con il vostro medico di famiglia.
CHI NE HA DIRITTO?
Tutti i cittadini donatori di sangue effettivi in possesso di tessera di iscrizione al S.S.N. e di tessera
dell’Associazione di appartenenza hanno diritto all’esenzione per accertamenti clinici inerenti la
donazione di sangue, anche al di fuori della stessa in quanto mirata alla salute del donatore. L’esenzione
può essere certificata dai Medici di Medicina Generale e dagli Specialisti di Struttura
Pubblica. Il Prescrittore deve riportare il codice di esenzione RER sull’impegnativa;
(Cod. T01) in alternativa, può riportare dicitura nel corpo della richiesta.
GLI ACCERTAMENTI DEVONO ESSERE IN RELAZIONE STRETTA CON LA DONAZIONE, CIOÈ ESSERE NECESSARI PER
LA VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ DEL SOGGETTO ALLA DONAZIONE CHE ANDRÀ A FARE. SE AD ESEMPIO DALLA
DONAZIONE DI SANGUE RISULTASSE UN VALORE DEL COLESTEROLO FUORI DAL CAMPO DI
RIFERIMENTO (TROPPO ALTO), IL DONATORE, CON IL CODICE DI ESENZIONE T01, POTREBBE RIPETERE
L’ANALISI GRATUITAMENTE.
Riferimenti normativi: D.M.1/02/1991. Oggetto: rideterminazione delle forme morbose che danno diritto
all’esenzione dalla spesa sanitaria. D.Lgs 124/98 ex art. 1 comma 5.
Per qualsiasi ulteriore informazione telefonare presso la sede di AVIS Roma e chiedere del Responsabile
dell’unità di raccolta oppure inviare una mail al seguente indirizzo: responsabileudr@avisroma.it 32
annoXnumero2/3(31/32)giugno2013
ti aspetta per donare…
Centri Trasfusionali Convenzionati con AVIS Roma presso strutture Ospedaliere
Policlinico Universitario
Umberto I
anche per aferesi (separatore cellulare)
Ospedale Sandro Pertini
anche per aferesi (separatore cellulare)
Ospedale S. Camillo Forlanini
anche per aferesi (separatore cellulare)
Ospedale
S. Giovanni - Addolorata
anche per aferesi (separatore cellulare)
Policlinico A. Gemelli
anche per aferesi (separatore cellulare)
Ospedale Fatebenefratelli
Villa S. Pietro
Viale Regina Elena, 328
(festivi: Viale del Policlinico, 155)
vicino malattie infettive/Banca di Roma
Via Monti Tiburtini, 385
Piazza C. Forlanini, 1
1 Settore E - primo piano
Via di S. Giovanni
in Laterano, 155
(Santa Maria)
Largo A. Gemelli, 8
(Pineta Sacchetti)
Piano -1 sotto il Pronto Soccorso
Via Cassia, 600
anche per aferesi (separatore cellulare)
Ospedale S. Eugenio
Entrata in P.le dell’Umanesimo, 10
anche per aferesi (separatore cellulare)
previo appuntamento
Per i donatori è previsto
il parcheggio interno
Ospedale CTO
Via S.Nemesio 21
(no aferesi)
5° piano
Policlinico Casilino
(ex Villa Irma)
Via Casilina, 1040
anche per aferesi previo appuntamento
Ospedale G.B. Grassi
anche per aferesi (separatore cellulare)
Via Passeroni, 8 - Ostia Lido
tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 7:30 alle ore
12:00 compresa la domenica - tel. 06.49976418
dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 10:30
tel. 06.41433833/3982
tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:30 compresa
la domenica - tel. 06.58702480 (sala donatori)
tutti i giorni dalle ore 8:30 alle ore 11:30 compresa
la domenica - tel. 06.77055834
dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 12:00
tel. 06.30154514
dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:00
tel. 06.33260625
tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 8:00 alle ore
11:30 - tel. 06.51002486
dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:30
tel. 06.51003692
dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:30
tel. 06.23188394 (laboratorio)
tel. 06.23188708 (sala donatori)
tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:00 compresa
la domenica - tel. 06.56482150 (trasfusionale)
Ospedale
S. Giovanni Evangelista
Via Parrozzani, 3 - Tivoli
dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 10:00
tel. 0774.3164423
Ospedale S. Spirito
Lungotevere in Sassia, 1
tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:30 compresa la
domenica - tel. 06.68352380 (trasfusionale)
Piazza S. Maria della Pietà, 5
tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:00 compresa la
domenica - tel. 06.33062905 (trasfusionale)
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Ospedale S. Filippo Neri
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Ospedale S. Andrea
(no aferesi)
Via di Grottarossa, 1035/1039
dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:00
tel. 06.33775889
NUOVI ISCRITTI: PRIMA DI ANDARE IN UNO DEI CENTRI SOPRA INDICATI È NECESSARIO COMPIERE ALCUNE FORMALITÀ PRESSO LA SEDE
AVIS (Via Imperia 2).
Portare tre foto per il rilascio della tessera di donatore e del tesserino “AVIS Tempo Libero”.
Consigliamo al donatore di far presente - presso il Centro Trasfusionale - che la donazione è effettuata per l’AVIS e, successivamente, di segnalare la donazione presso la Segreteria (06.44230134, info@avisroma.it) per l’aggiornamento dell’archivio.
Si porta a conoscenza di tutti i soci che, tramite nostre autoemoteche, vengono effettuate anche raccolte programmate presso parrocchie, aziende,
uffici pubblici e scuole.