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a Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB - ROMA - Aut. Trib. n. 430/2003 del 03/10/2003. La rivista contiene inserto redazionale. Roma www.avisroma.it annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 Cristiana Capotondi Foto di Gianluca Saragò La nuova autoemoteca dell’AVIS Roma All’interno il resoconto sulla 77a Assemblea Generale dell’AVIS a Rimini Contatta la redazione del sito, informati sui nostri servizi, segnalaci le tue impressioni: redazione.avisroma@yahoo.com In prima di copertina la socia dell’AVIS Roma, Cristiana CAPOTONDI, che promuove la campagna estiva delle donazioni di sangue. editoriale Maurizio ASCI asci.maurizio@tiscali.it Ingratitudine à del bene e scordalo. Ci fu un periodo della mia vita in cui sentii spesso ripetere queste parole da mio padre, ma ero troppo piccolo allora per capire pienamente il senso di quel rammarico. In seguito compresi che si riferiva all’aiuto concreto dato a degli zii che una volta superato il momento contingente non si fecero più né vedere, né sentire, o meglio lo fecero solo per dire che il loro debito l’avevano saldato. Ma cosa significa saldare un debito, forse estinguerlo materialmente dimenticando disponibilità, sacrificio, attenzione, cura, generosità da parte del soccorritore? Ci sono debiti di gratitudine che dovrebbero durare per sempre ma la gratitudine è un concetto astratto che vive o no dentro di noi e che dà l’impronta ai nostri comportamenti. Parlo della gratitudine del figlio verso il genitore, dell’allievo verso il maestro, del dipendente verso il superiore. Non è cosa rara vedere figli ribellarsi, allievi, dipendenti che una volta cresciuti o arrivati al successo, per uno strano meccanismo, si trovano a disconoscere il merito di chi aveva creduto in loro spianandogli magari la strada. E non è neppure raro che i migliori amici diven- F tino poi, una volta ricevuti benefici e favori, gli acerrimi nemici dei benefattori magari invidiando loro quelle capacità che a loro mancano e che li porta a svalutare e ridimensionare l’aiuto, negando qualsiasi debito di riconoscenza. A volte si tratta di ingratitudini di lieve entità perché il figlio ritiene che ricevere sia un diritto non un dono, l’allievo pure, ma anche in questi casi dove in effetti la disponibilità a dare nasce da un impulso naturale e genuino, senza nessun tipo di tornaconto personale, la riconoscenza verso chi ti ama e si prende cura di te dovrebbe essere ricompensata da uno slancio di gratitudine che non va confuso con debito di riconoscenza. Ma anche il donare con la pretesa di essere ricambiati è altrettanto condannabile come la mancanza della gratitudine stessa, in quanto l’atto di generosità che scaturisce dalla volontà di legare qualcuno a sé in questo modo, nasconde una grande forma di egoismo che viene vissuto come affronto al proprio ego quando non viene assecondato. È quanto avviene nei rapporti d’amore disarmonici in cui la gratitudine non dovrebbe entrare in quanto è il dono della reciprocità del dare e avere che dovrebbe essere alla base della relazione creandone i presupposti. SOMMARIO _Editoriale - Ingratitudine_3 _Lettera del Presidente - Il nuovo che avanza_4 _La nuova autoemoteca dell’AVIS Roma_5 _Il percorso del sangue donato_6 _Assemblea Generale AVIS 2013 “Generazioni in solidarietà”_8 _Rinnovamento e… continuità_9 _Di goccia in goccia, di vita in vita._10 _Quattro chiacchiere con il Presidente dell’AVIS Provinciale di Roma_12 _Quattro chiacchiere con il Presidente dell’AVIS Regionale Lazio_13 _L‘AVIS racconta - Gennaro Valente, il Presidente che salvò l’AVIS Comunale di Roma_14 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 _Grande impegno di generosità della Ericsson Telecomunicazioni S.p.A._15 _Donare emozioni - intervista a Paola Protopapa, paralimpica donatrice di sangue AVIS_16 _Un cerotto tossico su una ferita spalancata_20 _Rosso. Il colore del dono_23 _Uomini d’altri tempi (Il generale Belisario)_24 _L'affascinante storia del gelato_26 _AVIS Tempo libero_28 _AVIS Notizie_30 _Centri trasfusionali_35 TRIMESTRALE Periodico di informazione e cultura edito dall’A.V.I.S. Comunale di Roma Onlus Anno X - n.2/3 (31/32) - Giugno 2013 Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 430/2003 del 03/10/2003 Via Imperia, 2 - 00161 Roma Tel. 06.44230134 - Fax. 06.44230136 http://www.avisroma.it DIRETTORE EDITORIALE Biagio BOSCO DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio ASCI CONDIRETTORE Riccardo MAURI CAPOREDATTORE Roberto FANTAUZZI COMITATO DI REDAZIONE Biagio BOSCO Riccardo MAURI Carlo STACCHINI Roberto FANTAUZZI Donato QUARTA Maurizio ASCI Hanno collaborato a questo numero: Biagio BOSCO Maurizio ASCI Ernesto DI NARDO Claudio MENICHETTI Raniero RANIERI Gruppo AVIS Giovani Anna RUSSO Eugenio FRATTURATO Fulvio VICERÈ Alessia DE STEFANO Roberto FANTAUZZI Monica DE ANGELIS Gabriele PEPE Giuseppe PENSIERI Stefania FELLINE Jessica D’EUSEBIO Pierluigi MANOCCHIO Tutte le persone sopraelencate hanno collaborato a titolo gratuito Associato STAMPA Eurolit - Roma Chiuso in tipografia il 4 giugno 2013 Questo numero ha tirato 9.300 copie Stampa associativa a copia gratuita la lettera del Presidente di Biagio BOSCO Il neo Presidente Biagio Bosco. Il nuovo che avanza alve popolo AVISino, eccomi a fare il vostro Presidente, per me un onore ma al contempo un onere che mi stimolano ad impegnarmi con tutte le mie capacità al raggiungimento dell’obiettivo comune: la diffusione della cultura del dono del sangue. Pochi di voi mi conoscono ma il mio impegno in AVIS è cominciato circa cinque anni fa dopo una vicenda famigliare drammatica, come peraltro è successo a molti dei volontari che collaborano. Ho iniziato con il compito di supportare alcune parrocchie ed ho proseguito con l’attività di fidelizzazione dei neo maggiorenni nelle scuole. L’esperienza nelle scuole, che amo definire entusiasmante, mi ha portato a contatto con un mondo giovanile a volte disorientato, ma spesso bisognoso di un contatto umano che a volte non trovano e non cercano nelle mura di casa. Mi viene naturale raccomandare ai genitori che avranno occasione di leggermi: scrutate i vostri figli, sforzatevi di cogliere nei loro sguardi e nei loro atteggiamenti la richiesta di vicinanza che non chiederanno mai, ma di cui hanno molto bisogno. Ad un certo punto qualcuno ha ritenuto che la mia esperienza lavorativa nell’ambito delle Forze armate poteva essere utile alla causa della cultura della donazione del sangue, pur non avendo io pregressa esperienza dirigenziale in AVIS. Insieme a me, nel Consiglio direttivo sono entrate forze nuove con cui è stato avviato un rinnovamento che si sta riverberando sugli organismi AVIS sovraordinati. Dall’AVIS provinciale all’AVIS regionale ci sono segnali confortanti sul coinvolgimento dei giovani attraverso il bacino del servizio civile, delle sezioni di AVIS giovani, oltre alla collaterale attività del gruppo Giovane volo di speranza dell’AII. Il coinvolgimento dei giovani nella diffusione della cultura del dono del sangue facilita il dialogo con i giovani che si affacciano al mondo cosiddetto civile con la maggiore età. Ora però parliamo di quello che penso di realizzare. Innanzitutto è mia intenzione mettere il “DONATORE” al centro delle attività dell’AVIS avvicinandolo alle attività associative e avvicinando la dirigenza al “DONATORE”; mi ha molto colpito, nella mia pur breve esperienza, la scarsa partecipazione alle iniziative dell’associazione ed alle assemblee generali annuali. Vorrei che i donatori realizzassero che l’AVIS esiste perché ci sono loro, che l’AVIS è una loro creatura e come tale va curata, alimentata e assistita con la partecipazione. La dirigenza non deve essere una torre d’avorio che tiene distanti. Altro obiettivo che vorrei realizzare è l’alleggerimento della struttura dell’associazione a tutti i livelli. È anche vero che per me, nuovo arrivato, la scommessa è pesante oltre che ancora da comprendere pienamente, ma mi impegnerò quanto più mi sarà consentito. Per il momento sono nella fase di apprendistato per meglio comprendere i meccanismi di governo di una ONLUS; spero di essere al più presto nelle migliori condizioni di conoscenza e competenza per operare nell’interesse del dovere civico e morale della donazione del sangue. Per questo confido nella collaborazione, già manifestatasi ampia e senza remore, di coloro che hanno fatto la storia dell’AVIS comunale e che con l’occasione ringrazio sentitamente. Senza il passato non si gestisce il presente e non si prepara il futuro. Ringrazio tutti per il sostegno che mi danno e spero continuino a darmi ed auguro BUON SANGUE a tutti! S 4 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 redazione AVISROMA La nuova autoemoteca dell’AVIS Roma ello e significativo, oltre ovviamente utile e prezioso, il dono dell’autoemoteca che la Fondazione Roma, nella persona del suo poliedrico Presidente il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, ha voluto destinare alla nostra Avis per venire incontro all’esigenza di nuovi automezzi “a norma”. La cerimonia, dall’alto valore di ricordo a tutti, dell’importanza del dono del sangue che, purtroppo, a Roma e nel Lazio, come ben sappiamo, ci vede ancora carenti di molte unità, ha registrato significative presenze, oltre a quelle della Fondazione, anche di varie autorità della politica e, in primis, del Cardinale S. E. Giovan Battista Re che ha benedetto l’automezzo e, stante la scelta non casuale di Piazza della Pilotta, rappresentanze anche della prestigiosa Pontificia Università Gregoriana, a sottolineare lo stretto e importantissimo rapporto tra Avis e giovani. La Fondazione Roma con questo gesto ha voluto confermare ancora una volta la sua attenzione verso il sociale e soprattutto i più deboli e sofferenti, di cui è fulgido esempio l’ Ospice del Sacro Cuore a Monteverde, dove sono accolti, con elevato calore umano, i malati terminali, quelli di SLA e di Alzheimer e dove opera anche un Centro di cure palliative all’avanguardia. Di alcune delle altre iniziative, in questo caso culturali, portate avanti da questo Ente, importante ma anche “unico” nel panorama non solo romano ma nazionale, beneficiano pure i nostri donatori, al pari della cittadinanza, e sono le mostre allestite al Museo del Corso e a Palazzo Sciarra, sempre curatissime e originali, e l’orchestra Sinfonica di Roma che, da oltre dieci anni in forma totalmente privata, è stata dalla Fondazione promossa e sostenuta e si esibisce, sotto la guida del Maestro Francesco La Vecchia, all’Auditorium di Via della Conciliazione. B Ci piacerebbe da “avisini” che in un momento quale quello attuale di crisi, non solo economica ma anche di valori, si prendesse spunto da questo evento per rilanciare l’importanza di sinergia tra il volontariato e chi, da privato, può dargli significativo sostegno, ovviamente ognuno secondo le proprie disponibilità. Grandi ma anche piccoli gesti di generosa solidarietà ci aiutano a sperare in un futuro migliore per tutti. Il dono del sangue è significativo al riguardo: questo prezioso liquido non si può fabbricare ma solo donare ed in tutti gli ambiti della medicina è assolutamente insostituibile… per cui avanti così con un sentito e sincero grazie alla Fondazione Roma, grazie al Presidente Emanuele. Il nostro impegno è seguitare in maniera costante e che quanto avvenuto sia di esempio per tutti! 5 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Monica DE ANGELIS Il percorso del sangue donato La redazione di questo periodico porge un caloroso benvenuto alla Dr.ssa De Angelis neo Responsabile delle unità di raccolta dell’AVIS Comunale di Roma ino a una ventina di anni fa circa, il sangue veniva trasfuso "intero" cioè così come prelevato, qualunque fosse la patologia da trattare. Questo ne determinava un cattivo uso e uno spreco poiché venivano trasfusi anche emocomponenti non necessari. Attualmente, la trasfusione è “mirata” ossia ad ogni paziente è trasfuso solo l’emocomponente di cui necessita. L'unità di sangue intero non viene, quindi, utilizzata direttamente, ma sarà inviata al Servizio Trasfusionale dove verrà “lavorata”. F Fig. 1 Il sangue è composto di una parte liquida (plasma) e di una parte corpuscolata costituita da eritrociti, leucociti, piastrine. Trattandosi di elementi di peso diverso è possibile procedere alla loro separazione mediante centrifugazione. Lavorazione La lavorazione del sangue intero inizia, infatti, con un processo di centrifugazione mediante l’utilizzo di centrifughe di grosse dimensioni (Fig. 1). Questo procedimento permette ai vari emocomponenti di sedimentarsi in tre strati sovrapposti rappresentati dal basso verso l’alto da globuli rossi, leucociti con piastrine (buffy-coat) e plasma (Fig. 2). A questo punto mediante una macchina “spremisacca” (Fig. 3) i vari emocomponenti vengono trasferiti nelle sacche satelliti, in maniera sterile e mediante un circuito chiuso (Fig. 4). Si ottengono così tre emocomponenti detti emocomponenti di I ° livello rappresentati da eritrociti (globuli rossi), plasma e buffy-coat (leucociti e piastrine), che avranno un destino diverso. Conservazione dei singoli emocomponenti I globuli rossi hanno una durata di 42 giorni e la loro conservazione deve avvenire a 4 ± 2 gradi in apposi- Fig. 2 te frigoemoteche termocontrollate automaticamente. Il plasma dovrà essere rapidamente congelato, per mantenere efficaci i fattori labili della coagulazione in esso presenti. Va separato di preferenza entro 6 ore, e comunque non oltre 18 ore dal prelievo. Le procedure di congelamento devono essere tali da portare l’emocomponente a -30°C in 1 ora. Il plasma fresco congelato, se destinato all’uso clinico, può essere conservato 2 anni a temperatura di 25°C o inferiore, 3 mesi a temperatura compresa tra -18 e -25°C: al termine di tali periodi va avviato all’industria per la produzione di plasmaderivati (albumina, fattori della coagulazione, immunoglobulina). Prima dell’utilizzo il plasma dovrà essere scongelato con idonea apparecchiatura. Le piastrine vengono 6 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE ottenute mediante un ulteriore frazionamento dei buffy-coat. Generalmente quelle ricavate da un singolo buffy-coat (e quindi da un'unica donazione) non sono sufficienti per ottenere un risultato terapeutico. È necessario, infatti, riunire almeno cinqueotto unità singole da buffy-coat per avere una efficacia terapeutica. L’insieme di tali unità viene definito pool di piastrine. Le piastrine si conservano a 20-24 gradi per 5 giorni, in agitazione continua. Le emazie e le piastrine spesso necessitano di una ulteriore lavorazione (filtrazione, irradiazione, lavaggio, inattivazione microbiologica) prima di poter essere utilizzate. Si ottengono così emocomponenti di II° livello che verranno utilizzati nei pazienti in cui si sono Fig. 3 verificati effetti indesiderati durante la trasfusione (reazioni trasfusionali, febbrili, allergiche, ecc.) o per prevenire alcune complicanze della trasfusione (infezioni da citomegalovirus, immunizzazione leucocitaria, ecc.). Fig.5 Insieme alla sacca vengono riempite alcune provette per l’esecuzione degli esami di laboratorio necessari per la “validazione” della sacca stessa. Per validazione si intende la valutazione di una serie di parametri, stabiliti per legge e costituiti da esame emocromocito- metrico e transaminasi che devono rientrare nel range di normalità, e da esami sierologici (ricerca di virus e batteri) che dovranno dare esito negativo. Nell'attesa di questi risultati le unità ricavate vengono tenute in quarantena. Solo dopo l’esito della validazione verranno messe a disposizione per essere trasfuse o eliminate, se risultate non idonee alla validazione. Per qualsiasi ulteriore chiarimento prego contattarmi presso la sede dell’AVIS Comunale di Roma (tel. 06.44230134) oppure a mezzo mail (responsabile udr@avisroma.it) Fig. 4 Fig. 5. Emocomponenti: prodotti ricavati dal frazionamento del sangue con mezzi fisici semplici o mediante aferesi; Emoderivati/Plasmaderivati: specialità medicinali estratte dall’emocomponente plasma mediante processo di lavorazione industriale. 7 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Stefania FELLINE e Jessica D’EUSEBIO Assemblea Generale AVIS 2013 “Generazioni in solidarietà” giovani sono il presente, non sono il futuro, perché nel futuro saranno vecchi». Così il Presidente dell’AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, accompagna la relazione di fine mandato della Consulta Nazionale Giovani esposta durante la 77° Assemblea Generale AVIS 2013 presso il Palacongressi di Rimini dal 17 al 19 maggio. Un augurio che ha un significato profondo, ad inizio mandato, affinché i giovani non rimangano pura “manovalanza”, ma acquisisca- «I no un sempre maggiore peso all’interno delle politiche associative, a tutti i livelli. Il sogno è quello di «una Avis senza più “senior” e “giovani”, ma di una Avis composta da uomini e donne di ogni età, di ogni esperienza e di ogni provenienza geografica, religiosa, culturale, una Avis bella e viva, caleidoscopica e plurale.» Ricchissimo il programma scelto per questi tre “giorni” che si è aperto come sempre con i saluti del Presidente e delle autorità presenti, per poi passare alla presentazione del lavoro svolto dal Consiglio nazionale, dal Collegio Sindacale, dalla Commissione sanitaria e dalla Consulta dei Giovani. Più di 1.300 ospiti, fra delegati e osservatori. Siamo giunti in Romagna per parlare di rinnovamento e di programmazione a lungo termine della nostra Avis Nazionale, ma anche di riconoscimento di quanto svolto nel mandato appena concluso. Un incontro che ha dato vita a parecchi momenti di con- fronto fra i delegati, durante i quali è venuta alla luce la volontà di collaborare, di far fronte al bene comune. Un incontro che ha visto sicuramente il Lazio come parte attiva dell’assemblea. Due sono state le importanti novità presentate nel corso dell’assemblea: il Libro bianco del Sistema trasfusionale, a cura del Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e sociale) dell’Università “Bocconi” di Milano, e la Carta Etica di Avis, già preannunciata durante l’Assemblea Generale del 2012 a Montecatini Terme, realizzata con il contributo del Prof. Giuseppe Scaratti. Non sono mancati certo i momenti di svago e di divertimento che hanno allietato questi tre intensi giorni di lavori assembleari. Il via è stato dato dal calcio di inizio battuto dal Presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, e dal Presidente di Avis Emilia-Romagna, Andrea Tieghi, in occasione della partita di calcio tra il Charity Team di Zelig&Colorado Café e la squadra di AVIS Nazionale presso lo stadio di Rimini. Questo incontro, come anche il Concerto della Fisorchestra Italiana promosso da Avis Regionale Puglia, sono state fortemente voluti per l’importante obiettivo di raccolta fondi a sostegno delle sedi Avis delle province di Bologna, Ferrara, Mantova e Modena colpite dal terremoto dello scorso anno. Ma l’evento che ci ha visto maggiormente coinvolti è stato il Flash Mob dal titolo “Give blood”, durante il quale, oltre a distribuire gadgets e materiale informativo nel centro storico e sul lungomare di Rimini, abbiamo dimostrato che ci si può divertire in modo semplice, mettendo in atto corretti stili di vita… con un genuino sorriso sulle labbra! Un bilancio positivo è emerso al termine dei lavori. Speranze per i prossimi quattro anni e un augurio di buon inizio di mandato all’esecutivo che verrà, in attesa del rinnovo delle cariche nella Consulta Nazionale Giovani a settembre. 8 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Raniero RANIERI Rinnovamento e… continuità arissime donatrici, carissimi donatori, è iniziato un nuovo quadriennio, è stato nominato un nuovo consiglio Direttivo ed un nuovo Presidente a cui faccio i miei personali auguri di buon lavoro. Il sottoscritto continuerà a far parte della nuova squadra di volontari che, con spirito di servizio, cercheranno di aiutare gli altri con l’obiettivo del raggiungimento della tanta agognata autosufficienza ematica cittadina e regionale. Mi è stato fatto l’onore di propormi a ricoprire, oltre a quello comunale, nuovi incarichi a livello associativo provinciale e regionale, avrò nuovi compiti, che cercherò di assolvere sempre nel rispetto del nostro ruolo di dirigenti avisini che hanno come unica “mission” quella di mettersi a disposizione degli altri definiti meno fortunati. Le buone intenzioni sono tante e la volontà di proseguire nel percorso da me iniziato come semplice donatore molti anni fa non si è ancora esaurita, anzi con il tempo ho compreso ancora con maggiore cognizione, che c’è bisogno di dare senza soluzione di continuità tutto noi stessi. Recentemente è stato eletto un nuovo Papa: Francesco, che si è presentato come servo del Signore e che incarna nella sua pienezza la ratio che guida da sempre anche noi volontari. Cosa intendo dire con questa citazione? Desidero affermare il concetto che non è fondamentale la carica che ricopriamo ma cosa realmente facciamo nella vita per aiutare gli altri: tutti siamo egualmente importanti! Noi donatori ricopriamo in questo contesto un ruolo preminente: quello di DARE il (nostro) sangue che è sinonimo di vita ! Speriamo solo che i “nuovi” politici C non continuino ad applicare nel futuro, in nome della spending review, ancora tagli orizzontali al 3° settore. Non mi stancherò mai di ripeterlo: oggi la società moderna, attraverso i mass media, ci invita a privilegiare esigenze personalistiche che purtroppo molte volte vanno a discapito di quelle socialmente più utili. Professare l’indifferenza, l’egoismo verso le esigenze degli altri certo ci fa crescere personalmente nella società civile, ma l’abito che ci siamo così costruiti è un involucro vuoto che tentiamo continuamente di riempire con soddisfazioni effimere che sono tutte di breve durata. Vedere gli altri godere della normalità della vita, invece, dà una gratificazione duratura che non è monetizzabile. Non dobbiamo mai dimenticare gli obiettivi primari che rispondono ai sani principi di generosità ed altruismo che sono propri del convivere sociale. Guardando la storia e analizzando superficialmente i fatti accaduti nel passato siamo tentati di dire: tutto cambia - niente cambia è vero, ogni epoca ha avuto i suoi periodi bui ma il mondo si è sempre risollevato grazie ad alcune persone che hanno sacrificato la loro vita agli ideali: oggi noi possiamo affermare che la loro abnegazione e il loro sacrificio ci permettono di credere in un futuro più roseo. Tutto ciò ci induce a ritenere che sia possibile ancora continuare a combattere tutti insieme per il raggiungimento degli stessi obiettivi dei nostri progenitori: diventiamo noi gli eroi del presente! Concludo invitandovi a continuare a donare il sangue ed ad essere protagonisti della Vostra vita, …e, volendo, a far parte del gruppo dirigente dell’associazione: Vi aspettiamo, più saremo e più cose realizzeremo! Un saluto cordiale a tutti. e n e i t conruismo alt 9 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 Gruppo Giovani Avis Roma Di goccia in goccia, di vita in vita I percorsi post donazione di emocomponenti e plasmaderivati tra uso clinico e solidarietà rano più di 200 i volontari provenienti da tutta Italia che si sono dati appuntamento a Firenze sabato 23 e domenica 24 marzo scorsi per il tradizionale Forum Nazionale AVIS Giovani, dal titolo "Di goccia in goccia. Di vita in vita - i percorsi post donazione di emocomponenti e plasmaderivati tra uso clinico e solidarietà”. Questo evento ha dimostrato e confermato come nel nostro Paese ci sia un cuore, chiamato AVIS, che batte forte, fatto di tanti volti che con costanza e passione compiono un gesto semplice come quello del dono. Ai saluti iniziali delle autorità, Luciano Franchi, Presidente di Avis Regionale Toscana e Simona Carli, responsabile del Centro Regionale Sangue, seguono gli interventi dei relatori che hanno sviluppato il tema dell’uso appropriato del sangue donato. Il dott. Vincenzo Saturni, Presidente di Avis Nazionale, ha tenuto una semplice quanto esplicativa “lezione” sugli emocomponenti soffermandosi in particolare sul ruolo del plasma e dei fattori di cui è composto. In seguito Giuliano Grazzini, Direttore del Centro Nazionale Sangue, ha posto l’accento sulla promozione del razionale ed appropriato utilizzo dei farmaci plasmaderivati. Infine, toccante è stata la testimonianza del prof. Maurizio Aricò, Primario del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell'Ospedale Meyer di Firenze. Il forum è stata inoltre un’occasione per i giovani avisini per avvicinarsi all’altro lato della donazione: capire il punto di vista dei malati, la testimonianza di chi riceve il nostro dono. Suddivisi in gruppi di lavoro, i ragazzi E hanno potuto confrontarsi dando vita a riflessioni, idee e progetti comunicativi di grande efficacia. Questi documenti sono stati il frutto di dibattiti e conversazioni con trapiantati di midollo osseo, fegato, nonché emofilici come Beppe Castellano, Direttore del giornale di Avis Veneto “Dono&Vita”, il quale ha sottolineato come la vita di un emofilico possa migliorare soltanto con l’assunzione di farmaci plasmaderivati o ricombinati. Non esiste infatti una cura, l’emofilia è una compagna per la vita. Un piccolo taglietto impiega ore a rimarginarsi, un urto insignificante provoca un ematoma su tutto il braccio. Il 17 aprile, ricorda Castellano, ricorre la giornata mondiale dell’emofilia, perché è importante conoscere e far conoscere sia la malattia che l’importanza del dono etico dei volontari, donatori di sangue, non remunerati. A raccontare il suo percorso di cura c'era anche la Dott.ssa Roberta Ricciardi, colpita all'età di 14 anni 10 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE dalla miastenia gravis, una malattia autoimmune causata da un malfunzionamento del sistema immunitario che colpisce le cellule sane dell'organismo, provocando debolezza, affaticamento, perdita di espressività facciale, difficoltà nella masticazione, nella deglutizione e nell'espressione verbale. Attualmente le terapie tradizionali prevedono l'uso di cortisonici, immunosoppres- sori ed in alcuni casi interventi chirurgici. Ma nelle terapie d'emergenza e nelle fasi più critiche, fondamentale è l'uso dell'immunoglobulina, un farmaco plasmaderivato in grado di arrestare immediatamente il progredire della malattia e di permettere il pieno recupero delle funzionalità muscolari in brevissimo tempo. Passata da malata a dottoressa, proprio nella cura di questa patologia all'epoca ancora in parte sconosciuta, questa esperienza ha fatto nascere nella Dott.ssa Ricciardi il desiderio di trovare una cura con cui poter sconfiggere la malattia. Ospite del Forum era anche Caterina Bellandi, vincitrice del “Premio Nazionale Samaritano 2012” organizzato dall’Avis di Dolo, Riviera del Brenta, con lo scopo di segnalare storie di persone semplici che svolgono opere di aiuto ai più bisognosi, un po’ come il Samaritano della Bibbia. Nel corso del suo intervento, la signora Bellandi ha presentato il suo taxi "Milano25" che offre corse gratuite da e per l’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze, a favore dei familiari dei bambini ammalati di tumore. La sua missione infatti è quella di trasmettere vita, speranza e fiducia ai ragazzi del reparto di oncologia mettendoli in contatto fra loro e fra le diverse regioni. Il personaggio bizzarro di Zia Caterina, in cui lei stessa si identifica, simboleggia un po’ l’animo della La delegazione romana sacca di sangue ovvero l’incoragdi AVIS giovani. giamento alla speranza di vita che vi è dietro l’atto di ogni donatore. Toccante è stata anche la testimonianza di Federico Finozzi, Presidente Provinciale dell’AIDO di Pisa e giovane trapiantato di fegato a causa di una rara malattia che colpisce le vie biliari e il colon, che ha ricevuto numerose sacche di sangue durante il trapianto. “Mi piace pensare che il mio donatore era contrario alla donazione e quel giorno è passato proprio vicino al banchetto dell’Avis in cui c’era uno di voi a convincerlo, anche al freddo e al gelo, da solo”. Tanti “si” di persone aperte alla donazione hanno fatto tornare alla vita Federico e ne hanno fatta nascere un’altra, la figlia, e chissà quante altre ne nasceranno. Federico, Beppe, Roberta, sono purtroppo solo alcuni dei nomi dei tanti malati che chiedono il nostro aiuto e che ci fanno capire che il gesto del dono non è solo un gesto d’amore, ma anche di civiltà, di umanità, di appartenenza ad una cittadinanza. Se preserviamo la nostra salute, preserviamo anche quella dei malati. Tutti noi siamo liberi di scegliere quando donare, siamo liberi di scegliere se stare bene o se farci del male. Chi è malato non può scegliere. E questa è stata sicuramente un’esperienza unica che tutti i giovani partecipanti porteranno nel loro cuore, con la convinzione che il semplice gesto della donazione rappresenti la speranza di una nuova vita per molti malati. Chi dona, regala la vita. 11 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 Le AVIS Il Presidente Eugenio Fratturato. Quattro chiacchiere con il Presidente dell’AVIS Provinciale di Roma (Chi è e quali compiti svolge l’AVIS nell’ambito della provincia di Roma) Nome: EUGENIO FRATTURATO. Incarico ricoperto: Presidente dell’AVIS Provinciale di Roma - Età: 60 AVIS di appartenenza: Comunale di Santa Marinella Bene, Presidente Fratturato spieghi ai lettori di questo periodico come è composta l’AVIS da Lei presieduta: L’Avis Provinciale di Roma, che ho il piacere e l’onore di presiedere dal 2009 e come struttura sovraordinata gestisce 39 Avis Comunali insediate nel suo territorio. Ha un suo Consiglio Direttivo composto da n. 15 Consiglieri che rappresentano 23.618 Soci Avis. Cosa ne pensa del nuovo Direttivo? Il nuovo Direttivo vede l’ingresso di ben 8 nuove presenze che già nella prima riunione hanno dimostrato voglia di fare e di collaborare alla crescita della struttura, apportando nuove idee ed energie. Sono importanti le forze giovani quando operano in sinergia con l’esperienza. Dove è ubicata la vostra Segreteria? La Sede provinciale è a Roma, in Via Imperia, 2. Prevede per il futuro l’individuazione di una sede diversa? Valuteremo nel corso del mandato dell’attuale Organo di Governo, la necessità o meno di un trasferimento di Sede. Essendo Lei, oggi, al secondo mandato, quali sono gli obiettivi che prevede possano essere raggiunti nel suo nuovo quadriennio come Presidente e quali invece ritiene ancora purtroppo “utopistici”? La sottoscrizione delle nuove convenzioni con tutte le AZIENDE Sanitarie della Provincia di Roma è un obiettivo primario da perseguire. Entro la fine del 2014 dovranno obbligatoriamente essere regolarizzati tutti i punti di raccolta fissi e mobili delle Avis Comunali, come da dettato normativo europeo in materia di requisiti minimi e strutturali. In questo delicato compito siamo supportati dalla stretta e favorevole collaborazione con i presidi del CRS. Inoltre necessita l’ammodernamento informatico della Segreteria, la creazione di un sito Internet e la dotazione a tutte le Avis comunali di un programma informatico per la gestione associativa/sanitaria. C’è ancora molto altro da realizzare ma sarà la nuova compagine a selezionare i vari interventi e azioni. Bene Presidente tutto il c.d.r. di “AVIS a Roma” Le riserverà, se Lei è d’accordo, uno spazio per tenere al corrente i lettori di Roma e provincia sugli obiettivi raggiunti dal direttivo da lei presieduto. Sarà un vero piacere collaborare con la Vostra Redazione. Faciliterà, anche e soprattutto, la visibilità della struttura Provinciale. È mio intendimento rafforzarne il prestigio associativo utilizzando tutti i mezzi a disposizione. Grazie per la Vostra fiducia. Prego e in bocca al lupo. 12 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 sovraordinate Quattro chiacchiere con il Presidente dell’AVIS Regionale Lazio Il 12 dicembre del 2010 Il Presidente Fulvio Vicerè ha ricevuto il Diploma con Distintivo d’Oro con Smeraldo per numero di donazioni di sangue e plasma effettuate. (Chi è e quali compiti svolge l’AVIS nell’ambito della regione Lazio) Nome: FULVIO VICERÉ. Incarico ricoperto: Presidente dell’AVIS Regionale Lazio - Età: 63 anni AVIS di appartenenza: Campagnano, Intercomunale San Pietro Bene, Presidente Viceré spieghi ai lettori di questo periodico come è composta l’AVIS da Lei presieduta: L’AVIS Regionale è composta da 19 consiglieri che rappresentano, secondo la forza associativa, le Province laziali avisine. Cosa ne pensa del rinnovamento apportato nel nuovo Direttivo? La riduzione a 19 Consiglieri è giusta se si guarda alle presenze per il numero legale nelle riunioni (cosa che non si riusciva ultimamente ad ottenere), non è però adeguata per i compiti richiesti in questo mandato. Dove è ubicata la vostra Segreteria? AVIS Regionale attualmente è sprovvista di una propria sede e questa è una lacuna da risolvere immediatamente perché ritengo che la logistica sia uno dei primi componenti per un buon lavoro. La sede rappresenta “una casa comune” dove tutti si possono identificare. Prevede quindi per il futuro l’individuazione di una vostra sede? È un’esigenza prioritaria. Dove opera allora l’AVIS Lazio provvisoriamente? Attualmente, per gentile concessione associativa, è stata utilizzata la sede di AVIS Roma. Fino a che le Istituzioni già contattate non assegneranno una idonea sede potranno essere utilizzate quelle di AVIS Roma, Intercomunale San Pietro e le altre sedi Provinciali di volta in volta disponibili secondo opportunità. Detta così sembrerebbe che AVIS Lazio debba vivere “da nomade”; io interpreto invece questa situazione momentanea come una grande disponibilità associativa perché questa AVIS Regionale possa, nel tempo, essere “sentita” e “vissuta” come una struttura di forte coordinamento a sostegno del lavoro delle strutture periferiche. “Ricomincio da tre… no, da uno” recitava un famoso film di Troisi. Ricominciamo da tre perché, guardando al futuro che ci aspetta, non vanno buttate le cose buone che sono state fatte finora. E di cose buone in AVIS ce ne sono tante. Essendo Lei oggi al primo mandato, quali sono gli obiettivi che prevede possano essere raggiunti nel suo quadriennio come Presidente e quali invece ritiene ancora purtroppo “utopistici”? Spero che questo sia il primo ed ultimo mandato (avevo accennato ai miei 63 anni) e sarebbe giusto che a 67 io riprenda il personale diritto di gestirmi gli “ultimi anni”. Penso che se i punti in programma sono pochi, tante sono le possibilità di realizzarli. Mi sono dato un solo obiettivo: quello di impostare il lavoro della regionale in un modo pragmatico, armonico e semplice. La composizione di un Esecutivo suddiviso per Aree di competenza consentirà, e me lo auguro, il coinvolgimento dell’intero Consiglio. Gli obiettivi attuali saranno all’interno di un programma scritto e condiviso dopo la composizione dell’Esecutivo. Per il futuro non voglio né posso sbilanciarmi… il tempo ne scriverà le pagine. Bene Presidente, tutto il c.d.r. di “AVIS a Roma” Le riserverà, se Lei è d’accordo, uno spazio per tenere al corrente i lettori di Roma e provincia sugli obiettivi raggiunti dal Direttivo da Lei presieduto. Ringrazio per questo perché a volte si fanno discrete cose che però non vengono conosciute dalla base. A nome di Avis Lazio ringrazio per questa opportunità come ringrazio Avis Roma per l’impegno che continua a dimostrare a totale beneficio degli ammalati della nostra città. Prego e in bocca al lupo. 13 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 l’AVIS racconta di Gabriele PEPE Gennaro Valente, il Presidente che salvò l’AVIS Comunale di Roma el 1985 venne eletto presidente il dott. Gennaro Valente che, con la riforma sanitaria, dovette rimodulare l’operatività dell’Associazione, adeguandola ad una normativa ancora bisognosa di regolamenti applicativi certi. Per effetto della citata normativa l’AVIS Comunale di Roma dovette cedere il proprio centro trasfusionale del Policlinico Umberto I con le attrezzature, gli arredi e le suppellettili alla Usl RM 1 di competenza, rimanendo così senza punti di riferimento cui indirizzare i donato- N Sopra: Il Presidente Valente in rappresentanza dell'AVIS Roma davanti al monumento del milite ignoto (archivio storico dell'AVIS). A fianco: Il Presidente Valente presso il Comune di Roma (archivio storico dell'AVIS). ri e consegnare le sacche raccolte presso i nostri gruppi organizzati, stante ancora l’assenza di normative regionali che permettessero di stipulare convenzioni tra le associazioni e gli ospedali. L’attività di donazione fu lasciata, all’epoca, alle iniziative personali dei direttori dei singoli ospedali. Il Policlinico Umberto I° non accettò più il sangue dell’AVIS Roma, mettendo così in grave crisi l’esistenza stessa dell’Associazione. Per pagare le spese correnti, purtroppo si dovettero licenziare medici e infermieri che costituivano il personale dipendente. Non solo, la nostra Sede subì anche il sequestro delle attrezzature d’ufficio e dei mobili (per l’occasione alcuni Consiglieri si autotassarono per po- ter disporre di un minimo di suppellettili). Per cercare di superare questa grave crisi che minava la stessa esistenza dell’Associazione, il dott. Valente, persona capace e di profonda fede avisina, riuscì a sottoscrivere un accordo con il centro trasfusionale della C.R.I. che portò alla Comunale i primi introiti, quale rimborso per le sacche allo stesso consegnate. Sempre il dr. Valente, attraverso un ulteriore accordo con L’AVIS di Aprilia alla quale pure venivano inviate sacche raccolte presso alcuni nostri gruppi, riuscì a garantire anche le assistenze ai nostri donatori. Con queste due semplici ma vitali iniziative, l’AVIS Comunale riuscì a riconquistare il suo glorioso posto nel mondo del volontariato. Purtroppo il dott. Valente, per essersi opposto a un gruppo di persone che volevano servirsi della nostra AVIS anche per finalità politiche, dovette subire infamanti accuse. Dopo un lungo travaglio giudiziario, la triste vicenda si concluse con la piena assoluzione del dott. Valente per non aver commesso il fatto. Anche alcuni Consiglieri, sostenitori del Presidente, subirono una denuncia per appropriazione indebita di denaro dell’Associazione, accusa che le indagini della Guardia di finanza dimostrarono del tutto falsa. Questa è una pagina buia di vita dell’Associazione, la quale però sopravvisse alla crisi del momento grazie alle persone di allora che credevano fermamente e seriamente nelle finalità civiche e sociali dell’AVIS. 14 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Claudio MENICHETTI Grande impegno di generosità della Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. l gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma contribuisce in maniera significativa alla raccolta di sangue nel capoluogo. In passato abbiamo evidenziato come il gruppo aziendale riesca a fornire all’AVIS un considerevole supporto in termini di donazioni effettuate. Quest’anno il gruppo dei donatori dell’azienda può vantare, tra i suoi protagonisti, anche Nunzio Mirtillo, Country Manager di Ericsson in Italia. In occasione dello scorso Natale, durante il tradizionale scambio di auguri tra l’azienda ed il gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma, Nunzio Mirtillo, responsabile anche di tutta l’area del Mediterraneo per la multinazionale, aveva espresso il desiderio di effettuare la donazione durante uno dei primi appuntamenti del 2013. Tenendo fede al suo impegno, lo scorso 22 febbraio Nunzio Mirtillo si è presentato nei pressi dell’autoemoteca all’interno del campus Ericsson mostrando grandissimo entusiasmo e spirito di generosità. Al termine della donazione ha espresso grande soddisfazione per l’atto di solidarietà compiuto. Ancora una volta l’azienda ha dato ampia dimostrazione di forte sensibilità verso le finalità del gruppo donatori AVIS Ericsson di Roma, questa volta con l’intervento diretto di uno dei top executives di Ericsson a livello mondiale. L’AVIS Comunale di Roma, rappresentata dal Consigliere Paolo Ghirga, ha voluto essere presente all’evento per consegnare una targa al Country Manager di Ericsson come riconoscimento “per la sua attività donazionale e per il proficuo contributo offerto negli anni all’Associazione, volto alla diffusione della cultura del dono del sangue”. La stessa giornata si è arricchita di altri due episodi degni di nota: il primo riguarda l’ultima donazione di un nostro donatore storico ex-dipendente della Ericsson, Salvatore I Consegna della targa a Nunzio Mirtillo da parte del Consigliere Ghirga. Sotto a sx: Salvatore Ciano. Sotto a dx: Francesca Romana Priori. Ciano, che deve abbandonare, suo malgrado, l’attività di donazione per raggiunti limiti di età (65 anni); l’altro episodio riguarda la presenza di una donatrice che, pur non essendo dipendente Ericsson ma di un suo cliente (Wind), effettua le proprie donazioni a favore del gruppo donatori AVIS Ericsson. Lei è Francesca Romana Priori. AVIS sostiene e sviluppa attività per la diffusione dei valori della solidarietà e per un impegno del volontariato; AVIS è quindi orgogliosa che la Ericsson rappresenti un esempio di solidarietà nel territorio comunale. Il gruppo donatori AVIS Ericsson rimane uno dei migliori gruppi aziendali di Roma che si distingue sempre per la sua generosità in merito alla richiesta di donazione di sangue. Attualmente il gruppo vanta circa 300 donatori effettivi che tendono a crescere di anno in anno, anche per merito dell’attenzione che l’azienda dedica al gruppo stesso. 15 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Ernesto DI NARDO Donare emozioni Intervista a Paola Protopapa, paralimpica donatrice di sangue AVIS n sorriso puro e genuino, una bontà d'animo traspare dal suo sguardo limpido: questi sono i miei ricordi appena conosciuta l’amica e collega Paola che nel 1987, a causa di un incidente d’auto, ha perso l’uso del braccio sinistro. Paola è stata me- U prese ancora con un debutto, questa volta come velista. Più che atleta le piace definirsi sportiva, perché indipendentemente dai risultati ama praticare, anche a livello amatoriale, qualsiasi tipo di Sport. Ernesto - È difficile raccontare la tua storia in due parole? Paola - No, è molto semplice: ero un atleta nazionale normodotato e sono diventata un atleta nazionale paralimpico nel giro di circa un secondo, il tempo di fare l’incidente… Ernesto - Dietro questa risposta c’è la tua vita, immagino che dal quel giorno qualcosa è cambiato Paola - È vero, ma è anche vero che i cambiamenti più o meno traumatici fanno parte della vita di ognuno di noi. Forse la chiave di lettura di una vita che cambia sta nella capacità di farla cambiare in meglio anche quando è evidente che il danno è invasivo. daglia d’oro a Pechino 2008, nel canottaggio; nel 2010 si è qualificata per l'edizione invernale dei Giochi di Vancouver nello sci di fondo; Londra 2012 la vede alle Ernesto - Qual è la medicina migliore? Paola - Il gioco di squadra, è difficile fare squadra, ma è ancor più difficile scalare le montagne in inverno con il brutto tempo da soli… e se la devi scalare per forza, è meglio non essere da sola! Per me chiedere aiuto non è stato un automatismo; chiudermi in me stessa era ciò che desideravo, vivere al massimo era un sogno. Attraverso la motivazione ho realizzato i miei sogni. Ernesto - Sei una donatrice, il tuo incidente ha determinato questa tua scelta? Paola - Non posso sapere se lo sarei diventata comunque, probabilmente sì, ma sicuramente la prima volta che ho fatto gioco di squadra risale a quando mi è stato donato il sangue per le trasfusioni durante i primi interventi chirurgici. Ho un gruppo sanguineo raro e mi hanno raccontato che per queste mie trasfusioni do- 16 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE Oro italiano alle Paralimpiadi Pechino 2008. vettero donare il sangue tutti i miei familiari e molti atleti della mia squadra: è stato un momento determinante, un gol, un canestro fatto grazie a un buon passaggio! Ernesto - Quando hai iniziato a donare? Paola - A volte quando si ha una disabilità si pensa che molte cose non si possano fare, che non sono accessibili o, semplicemente, che noi non siamo perfettamente sani. Io avevo qualche remora a presentarmi, dettata da ignoranza e retaggi del mio incidente, ma mi è bastato chiedere se potevo e la risposta è stata SI!!! Ora per me donare è bellissimo, è un qualcosa che mi riempie il cuore di gioia, ma è anche semplicemente un gesto civile in una società che troppo spesso fa fatica a capirlo! Ernesto - Cosa è per te la donazione? Paola - Con il sangue spero di donare sollievo, gioia e vita al prossimo. Penso di donare persino la gioia a me stessa. Ernesto - Credi che si possa fare qualcosa per avvicinare maggiormente le persone disabili alla donazione? Paola - Le vostre “campagne informative” mi piacciono molto, siete presenti a 360 gradi, sicuramente mettere un accento sull’accessibilità dei luoghi potrà incoraggiare a venirvi a trovare. Paola con il Consigliere dell’AVIS Di Nardo. Ernesto - Il tuo miglior risultato agonistico? Paola - Ho vinto le paralimpiadi di Pechino 2008, medaglia d’oro nel canottaggio con il 4 con. Ernesto - Il tuo miglior risultato nella vita? Paola - Mia figlia Giulia. Ernesto - Altri buoni risultati? Paola - Sicuramente, donare il sangue. Ernesto - Paola, voglio ringraziarti per la fattiva testimonianza che dai con la tua immagine alla diffusione della donazione, alla solidarietà e all’amore per il prossimo che non si conosce ma che semplicemente si vuole aiutare. Tutto il comitato di redazione di questo periodico si unisce al pensiero del Consigliere Di Nardo nei confronti della campionessa olimpica Protopapa. 17 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 Chi è AVIS ROMA Sin dalla nascita AVIS ROMA è attiva in molteplici iniziative al fine di promuovere, coordinare e disciplinare il volontariato del sangue, ed in particolare Avis: Alimenta la cultura della solidarietà e del dono del sangue; Cura la chiamata dei donatori; Attua e ricerca ogni azione per la diffusione di “una medicina preventiva” verso i propri associati; Partecipa alla programmazione e alla gestione dell’intero servizio trasfusionale, in conformità al disposto della Legge n. 219/05 e sue applicazioni; Contribuisce all’approfondimento tecnico, scientifico ed organizzativo dei problemi promozionali, organizzativi, trasfusionali ed immunoematologici; Promuove l’informazione sulla donazione del midollo osseo, su ogni altra terapia alternativa e integrativa della emotrasfusione e sulle novità scientifiche immunotrasfusionali tra i propri associati; Vigila per il migliore utilizzo e la distribuzione ottimale del sangue raccolto, degli emocomponenti e dei loro derivati nonchè per un pronto utilizzo delle eccedenze; Sostiene e sviluppa attività per una maggiore diffusione dei valori della solidarietà e per un migliore impegno del volontariato, nell’ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legge. Perché condividere gli obiettivi di AVIS ROMA Le Aziende che intendono condividere gli obiettivi di AVIS ROMA possono raggiungere diversi obiettivi: Rafforzare la fiducia e la relazione con tutti i loro interlocutori; Dare maggior valore al brand o all’immagine dell’azienda incrementando il fatturato e l’awareness (il 66% degli italiani giudica più favorevolmente un’azienda collegata ad una causa di solidarietà - fonte: Doxa Solidarietà 2007); Avere al proprio fianco una Associazione riconosciuta, efficiente ed efficace; Implementare azioni mirate (coinvolgimento dei dipendenti, sponsorizzazioni, ecc...); Le donazioni effettuate a favore della AVIS ROMA, sono deducibili per un importo non superiore al 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100 c. 2 lettera “a” del DPR 917/86 e D.Lgs. 344/2003). Perché aderire alla giornata “GLI ALTRI SIAMO NOI” AVIS ROMA vuole organizzare insieme con le aziende, almeno una giornata evento con cadenza annuale dal nome “GLI ALTRI SIAMO NOI”, dove attraverso la raccolta del sangue e alla sensibilizzazione sulle tematiche sociali connesse, da vita a un momento in cui tutta la azienda potrà vivere un’atmosfera di gioia, permettendo a tutti di condividere uno spazio comune fatto di sorprese (distribuzioni di gadget della giornata con il logo della azienda accanto a quello di AVIS ROMA) e grandi ricordi (fotografie dell’evento che vengono pubblicate sul sito dell’azienda e su quello di AVIS ROMA nonché sul periodico dell’associazione). Una giornata in cui tutti si possano sentire parte di una grande famiglia, che condivide gli stessi ideali di concretezza e solidarietà. di Giuseppe PENSIERI* *M.R.O. (I) Membro del Registro degli Osteopati d’Italia. M.F.E.O Membro della Federazione Europea degli Osteopati. Laureato in Scienze Motorie e Sportive. Specialista in Prevenzione e Rieducazione dell’Università di Roma (I.U.S.M. - Italian University for Sports and Motion). “Anche il dolore è una medicina” William Cowper …a un caro amico, Roberto Fantauzzi… che ha camminato sul fuoco per ritrovarsi condottiero! Un cerotto tossico su una ferita spalancata! enritrovati, il tempo passa, dopo quasi un anno di assenza ricomincio da dove ci avevano fatto smarrire…: dagli effetti collaterali!!!! Da tempo sostengo calorosamente che il paradigma della medicina non è orientato verso la salute, bensi contro la malattia!!! Perché i problemi di salute che i medici devono affrontare sono nella maggior parte dei casi direttamente collegati allo stile di vita e al modo di pensare di ciascuno di noi! Questo pensiero è il frutto delle mie esperienze personali fatte a studio con i pazienti che giornalmente si susseguono e che puntualmente non nascondono i loro disagi! Essere degli specialisti della malattia, per dirla tutta, non significa essere specialisti in salute. Questa informazione non viene mai resa nota e questo alimenta la concezione distorta che le persone sanno su come vanno gestiti i problemi di salute. La salute dipende dal mantenimento di un equilibrio “fisico”, “nutrizionale” ed “emotivo”; la vita e la salute sono il risultato di una condizione di stabilità dinamica, che si mantiene grazie alla capacità di adattarsi costantemente agli stimoli ambientali interni ed esterni (omeostasi) e che genera una individualità biologica mentale, ed emotiva nel tempo e nello spazio. I piani di studi delle facoltà universitarie di Medicina e Chirurgia degli anni 3000 (siamo nel 2013 quindi anni 3000!!!) propongono trattati di anatomia che descrivono le ossa, gli organi, le arterie, le vene i nervi ecc. del corpo e le loro alterazioni come realtà separate. È come se pretendessimo di guidare una macchina senza il volante! Sono invece proprio gli Atenei che dovrebbero far ricerca e clinica per comprendere quanto il corpo sia un “insieme” e coinvolgere le case editrici a pubblicare testi di medicina che si occupino di “globalità”, del “tutt’uno”, così da formare professionisti medici all’avanguardia che, nell’esaminare e curare un organismo B malato, agiscano sulle cause e conseguenze venutesi a creare, ad es. per uno squilibrio psico-neuro-immunoendocrino verificatosi mesi od anni prima e che, non essendo stato riconosciuto per tempo, ha prodotto l'alterazione dell’organo stesso e della sua funzionalità (fattori questi spesso ignorati dai medici). I sistemi nervoso, endocrino, immunitario hanno sviluppato nel corso dell’evoluzione un alfabeto comune basato su centinaia di proteine diverse in grado di mantenere un dialogo continuo. È questa l’integrazione che manca nei libri! La formazione di un medico chirurgo di 50 anni fa, forse si avvicinava più ai concetti che ho espresso sin d’ora! Quella di oggi è fuorviante, si ricerca il particolare senza fare una diagnosi logica demonizzando spesso la malattia “malattia autoimmune” o malattia impossibile da curare “sconosciuta”, e ci si accanisce farmacologicamente, radiologicamente, e chemioterapicamente! I malati di cancro ne sanno qualcosa!!! L’organo del “corpo” che prendo in considerazione in questo articolo come esempio è l’organo che a studio trovo al 90% in disordine, l’intestino! È il nostro cervello più arcaico, rappresenta il linguaggio dell’istinto e delle emozioni profonde, mentre il sistema nervoso centrale la nostra consapevolezza. Ciò che accade nella testa (stress, emozioni) influenza la salute dell’addome e viceversa la salute della “pancia” influenza profondamente il benessere mentale e fisico. Infatti elementi tossici presenti negli alimenti, cattive abitudini alimentari, farmaci, traumi psichici o meccanici sono in grado di produrre rapidamente squilibri metabolici, stress, sovrappeso, perdita di energia, infiammazioni croniche ed invecchiamento precoce. Quando prendo coscienza di questa situazione, cosa consiglio ai miei pazienti? 1. Strategie di ripristino del guardiano della pancia il microbiota umano, le cui molteplici attività metaboliche influenzano lo stato di salute. Nel corso dell'evoluzione della specie umana si è instaurato un impor- 20 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE tante e delicato equilibrio di mutuo vantaggio tra l'uomo e la microflora (un insieme di microrganismi presenti nel lume intestinale i quali, se convivono in un determinato equilibrio, contribuiscono allo stato di salute dell'ospite), che rischia però di essere compromesso da improvvisi cambiamenti a causa di stress psico-fisici, alimentari, ambientali, o in seguito all'assunzione di farmaci: si assiste allora ad uno sbilanciamento della microflora (disbiosi) che rende l'organismo suscettibile all'attacco di germi patogeni. 2. Riabilitazione nutrizionale con eliminazione degli alimenti a “bassa performance” cibi che creano acidosi metabolica, (I 3 nemici bianchi ricordate? Farina Bianca, Zucchero Bianco, Sale) e quotidiana assunzione di cibi ad alta densità nutrizionale basici frutta e verdura ad esempio che costituiscono dunque un fondamentale primo atto terapeutico, in linea con gli insegnamenti delle più antiche medicine. Quindi il cibo nobile, costituisce uno dei principali fattori per mantenere e riequilibrare la flora intestinale. 3. E naturalmente l'osteopatia, con la sua visione olistica, riveste un ruolo determinante nel recuperare e/o favorire l’equilibrio e la regolazione psico-neuroimmuno-endocrina (a tal proposito la P.N.E.I. medicina non convenzionale si occupa di questo) e nel promuovere la salute attraverso il ripristino della mobilità e motilità degli organi senza la quale nessun organo sarebbe in grado di esprimere la sua armonica funzionalità. E allora, esiste una risposta alla domanda: come può una medicina “Non Convenzionale” (al nostro SSN) cosi viene definita l’Osteopatia, farmi lavorare tanto e farmi scrivere tanto? Ebbene sì perché la maggioranza dei pazienti che si sottopongono a visite mediche “convenzionali” finiscono nel doversi imbattere in “soluzioni” farmacologiche e chirurgiche che risolvono momentaneamente i sintomi ma spesso causano effetti collaterali e problemi. Invece che consigliare i pazienti riguardo alle vere condizioni sottostanti alle loro malattie e alle soluzioni reali che li potrebbero guarire, spesso i medici “delle medicine”, cosi come li definisco io, si limitano a mettere un “Cerotto Tossico su una Ferita Spalancata”! Già da un semplice raffreddore o da una semplice febbre inizia il “disastro”: è saggio andare da un medico di “base” cosi come viene chiamato per questo? Non credo. Grazie alla routine dell'iperprescrizione di antibiotici, spesso errati, probabilmente si uscirà dall'ambulatorio con l’obbligo di prendere un farmaco del quale non si ha bisogno. Gli antibiotici non funzionano contro i virus, e quindi sono inutili contro raffreddore ed influenza. Sfortunatamente sono largamente iperprescritti per questo scopo. Se si ha raffreddore o influenza, a meno che non si abbia una grave polmonite batterica secondaria, e si assume un antibiotico, questo farà probabilmente più male che bene; ogni volta che se ne ingurgita un tipo si sta aumentando la suscettibilità a sviluppare infezioni resistenti a quel farmaco, cosicché il paziente può diventare portatore di germi resistenti, contribuendo alla loro diffusione. La prima cosa che si deve fare quando si accusa influenza o raffreddore è evitare ogni tipo di zuccheri, dolcificanti artificiali e cibi confezionati. Lo zucchero è particolarmente dannoso per il sistema immunitario - che ha invece bisogno di essere stimolato e non soppresso per combattere l'infezione emergente. Questo comprende dunque il fruttosio, i succhi di frutta e tutti i tipi di cereali (che vengono metabolizzati a glucosio nell'organismo). Idealmente si deve modificare dieta, sonno, esercizio e problemi di stress nel momento stesso in cui si inizia a sentire l'infezione che si sviluppa. Dormire molto e bene è fondamentale per il recupero: in questo modo il sistema immunitario sarà più efficace. Oltre a questo, la ricerca è abbastanza chiara sul fatto che più alti sono i livelli di vitamina D, minore è il rischio di contrarre raffreddore, influenza e altre infezioni del tratto respiratorio. Avete letto bene la vitamina D e non solo la C come sempre viene detto! (Uno studio condotto in Mongolia, paese caratterizzato dalla rigidità dei suoi inverni, ha dimostrato come la vi- 21 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 tamina D somministrata a 143 bambini tra gennaio e marzo abbia fatto la differenza nella lotta al raffreddore avendolo dimezzato). Potrei proseguire all’infinito, ma non ne ho l’intenzione, avremo altre occasioni per divertirci! Da questo articolo in poi vorrei segnalare ogni volta qualche strada senza uscita (ne avrei tante da segnalare) e vorrei far riflettere chi mi legge con qualche argomento scomodo e di inesistente divulgazione! Io parlerei di malattie transgeniche!!! Ipertensione. L’aumento della pressione arteriosa scientificamente denominata “Ipertensione” è stata ampiamente presa in esame nel 2003, e semplicemente “demonizzata”, soprattutto direi strumentalizzata!!…, in modo tale da far vendere alle case farmaceutiche le loro molecole piene di effetti collaterali ad altri 45 milioni di persone. Poiché Il comitato nazionale sulla prevenzione, valutazione e trattamento dell'ipertensione (con il suo carico di conflitto di interessi) decise, che quelli che erano valori relativamente bassi di pressione arteriosa, rappresentavano invece un rischio per la salute del cuore, siamo arrivati a quantificare milioni di persone in più ogni anno, etichettate come anormali e meritevoli di “trattamento” per una patologia che non esisteva nella letteratura medica prima che il comitato stesso si riunisse. Senza nulla togliere all’importanza che riveste la pressione arteriosa, l'ipertensione incontrollata è un vero rischio per la salute e può portare a patologia cardiaca e ad un aumento del rischio di infarto. La buona notizia però è che seguire una dieta sana, fare esercizio fisico e ridurre lo stress è sufficiente a normalizzare la pressione nella maggior parte delle persone. Mammografie. Solo per circa una donna su otto il cui cancro alla mammella le è stato identificato durante una mammografia di routine è vero che questo screening le ha salvato la vita, stima una recente analisi. Usando i dati sul cancro alla mammella del National Cancer Institute e del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, i ricercatori hanno calcolato la probabilità per una donna di 50 anni di sviluppare la neoplasia in dieci anni, la probabilità che questa venisse scoperta dalla mammografia e il rischio per la paziente di morire entro vent'anni per la patologia. Il risultato è che la mammografia ha, nel migliore dei casi, solo il 13% di probabilità di salvarle la vita e che questo valore in realtà potrebbe essere anche solo del 3%. Indipendentemente dal tipo di analisi utilizzata, compreso il considerare donne di età diversa: la probabilità della mammografia di salvare una vita è sempre sotto il 25%. I ricercatori concludono: “La maggior parte delle donne con un cancro alla mammella evidenziato dalla mammografia non hanno avuto la vita salvata da questa. Sono solo state diagnosticate precocemente (senza effetti sulla loro mortalità) o semplicemente diagnosticate in eccesso”. Riassumendo: Le mammografie spesso diagnosticano lesioni o tumori che potrebbero non minacciare mai la vita di una donna. Spesso portano poi a falsi positivi che conducono a trattamenti in eccesso; le donne con diagnosi errata spesso si sottopongono a mastectomie, nodulectomie, radioterapie e chemioterapie inutili che possono avere effetti devastanti sia sulla qualità che sulla durata della loro vita. Oltre a questo, la mammografia utilizza radiazioni ionizzanti, che possono indurre o contribuire allo sviluppo di cancro alla mammella. In conclusione, in questi anni di esperienza lavorativa ho assistito a pazienti spaventati, sfiduciati, e perché no abbandonati da un proliferare di cliniche private, studi medici privati e convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale, tutti “centrati sulla malattia” e non sul malato! Questa impostazione, che offre superficialmente dei vantaggi, analizzata più attentamente si rivela un sintomo dell’incapacità del sistema sanitario di assolvere la sua funzione corretta. La medicina centrata sulla malattia ha sicuramente un certo valore nell’ambito della ricerca, ma, come sistema di cura, impoverisce il concetto di globalità della persona! Per qualsiasi informazione: www.studiodontoiatricogianicolense.com - e-mail: pino.pensieri @gmail.com 22 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Alessia DE STEFANO Rosso. Il colore del dono «Il sangue non può essere indifferente al sangue» (proverbio marocchino) Alessia, volontaria dell’AVIS. icuramente vi sarà capitato di ricevere un regalo. Di sicuro avrete ricambiato il gesto affettuoso donando a vostra volta un oggetto, riflettendo sulle esigenze, sui gusti, sulla fisionomia del destinatario. Esiste però un dono diverso. Speciale. Un dono in incognito, unilaterale e svolto in piena assenza di restituzione. È il dono di sé, attraverso il proprio sangue. Con il proprio sangue ognuno di noi può lasciare una parte di sé ad uno sconosciuto, sicuramente bisognoso, malato, forse in fin di vita. L’intimità di questo gesto è profonda: ci mette a contatto col vero senso della vita, con le nostre paure recondite, col senso del dolore e dell’umile servizio per l’umanità. Anche il colore del sangue è, secondo la nostra visione, metafora dell’urgenza, dell’importanza, del fare attenzione. Rosso come l’ardore, il fuoco, la vita, l’amore ed il sangue. Una vita materna che può mettere al mondo e far rifiorire altre vite, proprio come una candela ne può accendere tante. Se anche tu ti senti consapevole di questa necessità, se anche tu vuoi donare vita e speranza, se anche tu vuoi sentirti vivo, vieni a donare il tuo sangue! Presso la parrocchia S. Tommaso d’Aquino, dal 1987 è attivo il gruppo AVIS, che in tre appuntamenti all’anno provvede alla raccolta del sangue con donazioni sicure, organizzate e confortevoli. S Se hai più di 18 anni e meno di 65, se godi di buona salute e non hai abitudini di vita a rischio, vieni a trovarci. I medici e gli infermieri AVIS valuteranno le tue condizioni e ti aiuteranno durante il prelievo mentre noi volontari ci prenderemo sempre cura di te, offrendoti una ricca colazione e qualche gadget. La prossima donazione è prevista quindi a via Roberto Lepetit 99, presso la parrocchia S. Tommaso d’Aquino a Tor Tre Teste, il 10 novembre 2013 dalle ore 7,30 alle 11,30 Aiutaci sin da ora: informa i tuoi conoscenti di questa opportunità prima delle vacanze. L’emergenza sangue, purtroppo, non finisce mai! Ti aspettiamo. Alessia e tutti i volontari AVIS Roma. 23 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Roberto FANTAUZZI uomini d’altri tempi Il generale Belisario uesta volta è doveroso nominare un personaggio che, vissuto dopo la fine dell’impero romano d’occidente, è anch’esso poco conosciuto rispetto alle sue epiche gesta da condottiero. Parliamo del generale Flavio Belisario, nato nell’illirico Q A sinistra: il Generale Belisario in un mosaico della Basilica di San Vitale a Ravenna. A destra: il Generale Belisario a Palazzo Beneventano del Bosco, a Siracusa. nel 500 d.C. e divenuto prima magister militum, quindi comandante in capo dell’esercito dell’impero romano d’oriente (magister militum per orientem) e console sotto la sovranità dell’imperatore Giustiniano I°. Userò nei miei racconti sempre la corretta terminologia “impero d’oriente” e non bizantino in quanto quest’ultimo termine non venne mai utilizzato durante la durata dell'impero, visto che i cosiddetti “bizantini” (dicitura adottata dopo l’anno 1500 dallo storico Wolf) si dichiaravano a tutti gli effetti romani e, non a torto, eredi della Repubblica innanzitutto e poi del grande impero nato sotto Augusto nel 27 a.C.. L’impero di Giustiniano I° (dal 527 al 565 d.C.) è stato caratterizzato dal tentativo della “restauratio imperii”, la ricostituzione del glorioso impero romano unitario che esisteva prima della caduta di quello occidentale (467 d.C.) a causa delle invasioni barbariche. Il generale Belisario rivestì un ruolo fondamentale in questo piano di ristrutturazione, in parte riuscito ma ampiamente discusso, dato che, come qualche storico sostiene, le logoranti campagne militari su più fronti di quegli anni avevano fatto dissipare le risorse economiche necessarie alla sopravvivenza dell’Impero: dopo la morte di Giustiniano il suo successore non riuscì a mantenere i territori conquistati. Belisario, ad ogni modo, si distinse in tutte le battaglie e dimostrò abilità di grande stratega: combatté valorosamente contro i sasanidi (dinastia persiana succeduta ai parti) sconfiggendoli nel 530 d.C. nella battaglia di Dara; salvò l’imperatore dalla rivolta popolare di Nika che aveva messo in pericolo la stessa capitale Costantinopoli; sconfisse e fece prigionieri, portandoli in catene a Costantinopoli, il re ostrogoto Vitige, sconfitto in Italia nella prima guerra gotica, e l’ultimo re vandalico Gelimero che era a capo degli odiati vandali i quali meno di un secolo prima erano stati compartecipi della caduta dell’impero d’occidente. Come spesso accade ai grandi uomini, anche le imprese di Belisario suscitarono invidia a corte. Il generale venne ingiustamente accusato di volersi insediare nel trono d’Africa appena sottratto ai vandali, diceria che venne scongiurata con il gesto plateale di sottomissione che Belisario, una volta giunto di persona a Costantinopoli per il suo meritato trionfo, fece prostrandosi di fronte ai suoi sovrani imperiali. Dopo altri conflitti contro l’impero dei sasanidi e una non troppo fortunata campagna di guerra gotica in Italia, a causa della scarsità di mezzi e soprattutto di uomini messigli a disposizione da Giustiniano, Belisario venne richiamato in patria per ricoprire incarichi di carattere amministrativo e religioso; l’imperatore temeva infatti di dare troppa gloria e nomea a questo nobile condottiero. Ma quando sembrava che Belisario dovesse definitivamente ritirarsi c’era ancora tempo per un’ultima grande impresa: nel 560 d.C. infatti l’impero venne minacciato da un’invasione barbarica capeggiata da nomadi di origine unnica che, a causa delle province balcaniche poco presidiate, riuscirono ad arrivare sino a Costantinopoli. Il magister militum, messo da parte il suo risentimento nei confron- 24 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE Cartina dell'Impero Romano d'Oriente, denominato poi Impero Bizantino, dal 527 al 553: in rosso l'Impero che Giustiniano eredita, in arancio i territori che riconquista. Il re Gelimero imprigionato da Belisario. L’Imperatore Giustiniano ti della nobiltà capitolina, riuscì a sconfiggere l’esercito invasore, numericamente superiore, con un esercito formato solo da trecento soldati della sua vecchia guardia e per il resto soprattutto da contadini arruolatisi all’ultimo momento. Nonostante tutto ciò, purtroppo, come accaduto in precedenza, dopo gli iniziali trionfi e decorazioni, altre congiure di palazzo e maldicenze fecero sì che l’imperatore estromettesse il generale dalla sua cor- te accusandolo di alto tradimento. Belisario cadde quindi in disgrazia e solo dopo alcuni anni, provata la sua innocenza, venne riammesso alla vita di corte con tutti gli onori e i privilegi acquisiti in precedenza. Grazie all’audacia ed al valore di questo generale l’impero romano d’oriente, sotto Giustiniano, raggiunse la sua massima espansione ed arrivò a rioccupare quasi tutta l’Africa che era stata romana, parte della penisola iberica, l’Italia e la Dalmazia. Belisario morì a Costantinopoli nel 565 d.C.. In quello stesso anno lo seguirà più tardi Giustiniano, ma il nome del magister militum divenne famoso nel medioevo non tanto a ricordo delle sue gesta militari quanto per assimilarlo all'ingratitudine che mostravano i sovrani nei confronti dei loro fedeli servitori. Nel prossimo numero parlerò di un altro grande condottiero, vissuto circa settecento anni prima, le cui gesta non vennero esaltate come avrebbero invece meritato, avendo suscitato rivalità e invidia nei confronti dei soliti corrotti governanti. Ai lettori di questo articolo il compito di scoprire in anteprima la persona in questione. 25 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 di Anna RUSSO L’affascinante storia del gelato alle origini ad oggi, ripercorriamo l'affascinante storia di un alimento digeribile e nutriente, vanto della migliore tradizione gastronomica italiana, tra momenti di splendore e lunghi periodi di totale oblio. Rintracciare le origini del gelato nell’antichità è complesso: i riferimenti alla refrigerazione di frutta, latte e miele si incontrano sia negli antichi testi sia nelle cronache delle scoperte archeologiche più note. Nella Bibbia, Isacco offre ad Abramo latte di capra misto a neve: uno dei primi mangia e bevi della nostra storia. Negli scavi archeologici dell’antica Troia sono state portate alla luce fosse destinate a conservare il ghiaccio e la neve, accumulati in strati ricoperti con foglie e paglia. Una tradizione storica racconta che re Salomone era un grande consumatore di bevande ghiacciate e che Alessandro Magno, durante le sue campagne in India, pretendesse un continuo rifornimento di neve da consumare mescolata a miele e frutta durante le marce e le battaglie. Alcuni studiosi fanno risalire l’origine del gelato a circa 3.000 anni prima di Cristo presso le popolazioni dell’estremo Oriente, in particolare cinesi: mediante le invasioni mongoliche, il gelato sarebbe, in seguito, approdato in Grecia e in Turchia, espandendosi agli altri paesi del bacino del Mediterraneo. Gli antichi faraoni egizi, tra le portate più ambite dei loro sontuosi banchetti, annoveravano primitive forme di granite. Cleopatra offrì con successo a Cesare ed Antonio frutta mescolata a ghiaccio. I Romani producevano le nivatae potiones. Il generale Quinto Fabio Massimo inventò una ricetta tipo sorbetto; Quinto Massimo Gorgo afferma che il primo ad introdurre D La celebre caffè-gelateria aperta da Francesco Procopio dè Coltelli. ufficialmente nei banchetti l’uso del gelato fu l’imperatore Nerone, il quale nell’anno 62 d.C. offrì ai suoi invitati una bevanda consistente in frutta tritata, miele e neve. Durante il Medioevo, in Oriente, venne realizzata la decisiva scoperta del sistema per congelare i succhi di frutta ponendoli in recipienti circondati di ghiaccio tritato. La parola sorbetto sembra tragga origine proprio dall’arabo sherbet = dolce neve da cui, passando attraverso la lingua turca, sarebbe stato coniato il termine chorbet. I Crociati, di ritorno dalla Terra Santa, portarono sulle mense dei ricchi d’Europa raffinatissime ricette di sorbetti a base di agrumi, gelsi e gelsomini. Marco Polo, verso la fine del XIII secolo, al termine del suo famoso viaggio in Asia, riportava dalla Cina nuove idee per il congelamento artificiale, grazie ad una miscela di acqua e salnitro. Nel corso del Medioevo i sorbetti spariscono dalle mense insieme ad altri cibi raffinati, accusati di simboleggiare il peccato. Alla fine del ‘300 risorge l’arte del vivere e del mangiar bene insieme al consumo dei sorbetti. Il vero e proprio trionfo del dolce freddo sulle tavole dei potenti avviene nel Cinquecento, con l’afflusso dai nuovi continenti di frutta, piante nuove, aromi e spezie, tè, caffè, cacao. Presso la corte medicea di Firenze, i sorbetti hanno un posto d’onore all’interno delle feste e dei banchetti. Originariamente somiglianti alla cremolata, furono in seguito sostituiti da un vero e proprio gelato montato, ottenuto roteando il liquido da congelare in primitive sorbettiere immerse in mastelli di legno pieni di ghiaccio frantumato e sale. La miscela così ottenuta veniva poi immessa in stampi di metallo, mantenuti molto tempo sotto il ghiaccio, a forma di piramidi, di frutti giganteschi, di agnelli, di colombe, che, sformati al momento del pranzo su capaci vassoi, facevano da coronamento ai sontuosi convivi dell’epoca. Il primo ad introdurre a corte questa novità, fu un certo Ruggeri, un fiorentino venditore di polli: partecipando ad un concorso indetto dai Signori di Firenze, con il suo sorbetto vinse e divenne famoso in tutta la regione. 26 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE Caterina de’ Medici, quattordicenne, sposando Enrico d’Orleans, volle il Ruggeri con sé a Parigi: in tal modo si trasferì in Francia la ricchezza culturale del Rinascimento italiano. A Firenze frattanto si affermava Bernardo Buontalenti, artista insigne, uomo dall’ingegno multiforme, animatore incomparabile dei festini del granduca Cosimo I. Avendo ricevuto l’incarico di organizzare i festeggiamenti per accogliere una delegazione spagnola, Buontalenti allestisce rappresentazioni teatrali nei giardini e sull’Arno, un grande spettacolo nella fortezza da Basso, fuochi artificiali, per i quali è soprannominato Bernardo delle Girandole, e prepara una crema aromatizzata con bergamotto, limoni ed arance, refrigerata con una miscela di sua invenzione. Le testimonianze storiche dell’epoca attestano che fu proprio il geniale artista ad escogitare un’importante innovazione nell’arte della conservazione della neve: quest’ultima veniva raccolta durante le precipitazioni invernali e pressata dentro cantine foderate di paglia per mantenerla più a lungo. Buontalenti ideò speciali costruzioni semi interrate, dotate di un’intercapedine, riempite di sughero e foderate di legno e canne per consentire lo scorrere dell’acqua mano a mano che il ghiaccio si scioglieva, situate all’esterno delle mura della città, in Via delle Ghiacciaie, una strada tuttora esistente. Il siciliano Francesco Procopio de’ Coltelli, un secolo dopo, con una rudimentale sorbettiera costruita e lasciatagli in eredità dal nonno, affrontò l’avventura di un lungo viaggio sulle strade della nostra penisola infestate dai briganti, con l’intento di conquistare Parigi. Nell’anno 1660 aprì il suo primo caffè-gelateria nella capitale transalpina. Luigi XIV, il Re Sole, lodò pubblicamente i suoi prodotti contribuendo ad aumentare il suo successo. In seguito il de’ Coltelli ampliò il suo locale e si trasferì alla rue de l’Ancienne Comédie Française, aprendo un ritrovo al quale diede il proprio nome, chiamandolo Café Procope; diventato poi uno dei più celebri caffè letterari d’Europa. Francesizzato con il nome di François Procope de Couteaux, l’insigne italiano fu invitato a Versailles per ritirare dalle mani del re uno dei più ambiti riconoscimenti dell’epoca: le lettere patenti, significanti quasi la concessio- ne dell’esclusiva sulla produzione di specialità come “acque gelate” (l’odierna granita), “gelati di frutta”, “fiori d’anice e di cannella”, “frangipane”, “gelato al succo di limone”, “al succo d’arancia”, “crema gelato”, “sorbetti di fragola”. Un altro gelatiere italiano che incontrò il successo a Parigi fu il Tortoni, il quale fondò il celebre Café Napolitainse, locale rinomatissimo nel quale Gioacchino Rossini si recava per ristorarsi. All’inizio del 1700 il dolce freddo è pienamente affermato in tutte le corti e capitali d’Europa mentre contemporaneamente, nei caffè più prestigiosi di Venezia, Torino, Napoli e Palermo, trionfano menù speciali a base di gelato. Negli Stati Uniti il gelato riscuote un’indicibile fortuna: merito del genovese Giovanni Bosio che, nel 1770, apre a New York la prima gelateria. Nel 1906, nei caffè di Milano appaiono le parigine o nuvole, una porzione di gelato compressa tra due ostie di pasta wafer rotonde, quadrate o rettangolari, inventate da Giovanni Torre di Bussana che, di ritorno da Parigi, inizia il commercio ambulante di gelati. All’inizio del secolo i nostri gelatieri, soprattutto veneti, invadono le capitali della Mitteleuropa, consolidando la vendita ambulante di gelato soprattutto in Austria ed in Germania. Oggi oltre 5.000 moderne gelaterie italiane, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, in Olanda e in altri paesi del Nord, danno occupazione ad oltre 15.000 addetti, per lo più italiani. Il bolognese Otello Cattabriga, nel 1927, costruì la prima gelatiera automatica e, rendendo il lavoro meno faticoso, permise anche al gentil sesso l’ingresso nei laboratori di produzione. Tra gli anni ‘50 e 60 la vera produzione di gelato artigianale rischia di scomparire, con il successo clamoroso dell’ice-cream, il gelato industriale, ampiamente reclamizzato e distribuito. Fortunatamente, l’opera di un Comitato di gelatieri ha portato ad una vera e propria rinascita del settore: da poche migliaia, oggi le gelaterie artigianali in Italia sono circa venticinquemila, un primato che tutto il mondo ci riconosce. La prima gelatiera automatica di Otello Cattabriga. 27 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 AVIS Comunale di Roma iventare donatori di sangue significa interpretare un ruolo fondamentale della nostra società: questo ruolo viene riconosciuto ai donatori avisini con dei piccoli privilegi a loro riservati da imprenditori ed istituzioni della città di Roma. AVIS Roma rilascia ai donatori più assidui la tessera “Tempo Libero” che dà la possibilità di accedere a sconti e facilitazioni. D TEATRI - Ambra Jovinelli - Via Giolitti, 287 - Anfitrione - Via di S. Saba,24 - Brancaccio - Via Merulana, 244 - Colosseo - Via Capo d’Africa, 5 - dei Satiri - Piazza Grotta Pinta, 18 - dell’Opera di Roma - Piazza B. Gigli, 7 - della Cometa - Via del Teatro Marcello, 4 - delle Muse - Via Forli’, 43 - di Roma (Argentina) - Largo Argentina - Ghione - Via delle Fornaci, 37 - Greco - Via R. Leoncavallo, 10 - Il Puff - Via G. Zanazzo, 4 - Italia - Via Bari, 18 - La Quercia del Tasso - Gianicolo - Manzoni - Via Monte Zebio, 14 - Olimpico - Piazza Gentile da Fabriano,17 - Palace Traiano - Via del Serbatoio, 24 Fiumicino - Parioli - Via G. Borsi, 20 - Prati - Via degli Scipioni, 98 - Quirino - Via M. Minghetti, 1 - Roma - Via Umbertide, 3 (p.zza S. M. Ausiliatrice) - Rossini - Piazza S. Chiara - Sala Umberto - Via della Mercede, 50 - Salone Margherita - Via Due Macelli, 75 - Sistina - Via Sistina, 129 - Teatro DUE Roma - Vicolo due Macelli, 37 - Teatro SETTE - Via Benevento, 23 - Teatro 10 - Via Gaspare D’Urso, 94/98 Casal Lumbroso - Teatro GOLDEN - Via Taranto, 36 - Valle - Via Teatro Valle, 21 - Vascello - Via G. Carini, 78 - Vittoria - P.zza S. M. Liberatrice, 10 - Golden Circus Festival - Via Giorgio Perlasca, 69 - AUTOGRILL TORVERGATA - Via Schiavonetti, 426 - AUTOGRILL ROMA CORSO - Via del Corso, 181 - AUTOGRILL ROMA TRITONE - Via del Tritone, 58 - AUTOGRILL ROMA Porta di Roma - Centro Comm.le Porta di Roma Bufalotta - AUTOGRILL ROMA Da Vinci - Via G. Montanari Loc. Vignole - AUTOGRILL Fiumicino Parco Leonardo - Centro Comm.le Metropolitano Viale Bramante Fiumicino - La Mimosa Fiorita srl - Via Bari,11 - Mc Donald’s Roma P.le Clodio - Via Golametto 4a/b/c Ang. Piazzale Clodio - Mc Donald’s Pomezia - Via del Mare, 16 - Mc Donald’s Roma Anagnina - Via Torre di Mezzavia, 53 c/o C.C. 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I Granai di Nerva CINEMA/MUSEI/CULTURA - Mc Donald’s Roma V.le America - c/o AdS Roma E.U.R. - FONDAZIONE CINEMA per ROMA - Viale Pietro de V.le America, 270 Coubertin, 10 Vittorio Emanuele - C.so Vittorio - Fondazione Roma Arte Musei - Via Marco Minghetti,17 - Mc Donald’s Roma Emanuele II 135/137/139 - Cineland - Viale dei Romagnoli, 515 Ostia Lido - Mc Donald’s Roma San Paolo - Via Ostiense ang. Via - Explora Il Museo dei bambini - Via Flaminia, 86 Imperatore Giustiniano - Torre di Babele Italian Language School in Rome - Via - Mc Donald’s Roma Lunghezza - c/o C.C. Roma Est Via Cosenza, 7 Collatina Km. 12,800 - EF Education First s.r.l. - Via Borgogna, 8 Piazza S. - Mc Donald’s Roma Parchi della Colombo - Via C. Babila 20122 Milano Colombo 1879 Infernetto - Mc Donald’s Roma EUR - Via C. Colombo Loc. 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Alessia Brandoni Salvatore Sorbello - Circonvallazione Trionfale, 1 - Studio Legale Rosella - Piazzale delle Medaglie D’Oro, 20 - Avv.to Claudio Turci - Via Augusto Aubry, 1 - CAF ACAI Anagnina - Via Tuscolana 1806 - CAF Italia sede 603 - Via Val di Chienti, 73 - CAF Italia sede n. 760 - Via Pio Foà,82 - FinecoBank - Via Bissolati 62/64 - Assicurazioni Genialloyd - EFFE Assicurazioni S.r.l. - Viale Castrense, 29 - AGA International S.A. Francia (Assicurazione Viaggi ex Mondial Assistance) - P.le Lodi, 3 Milano (sede legale) Via Ampère, 30 Milano (sede operativa) - GROUPAMA (Agenzia) Assicurazioni - Viale Castrense, 29 - Groupama S.p.A. (Sede) Assicurazioni - Viale Cesare Pavese, 385 - Studio Associato COSTA - Via Muzio Scevola, 45 - S.F.G. serv. fiscali /gestionali CAF - Via Pellegrino Matteucci, 90/92 - SKY LINE Studio Edilizia - Via Baldo degli Ubaldi, 316 - Voi Condomini di Alessando Bertoldi - Via Boccea,416 SPORT E DIVERTIMENTO - AQUAFAN - Via Ascoli Piceno RICCIONE - AQUAPIPER - Via Maremmana Inferiore Km. 29,300 Guidonia Montecelio (Roma) - ITERMAR s.r.l Gite e soggiorni - Via Saludecese, 12 CATTOLICA - NADIR S.S.D. A.r.l. Centro sportivo - Via F.Bonviglio, 62 - Margana Travel by TTS - Via Tribuna Tor de Specchi, 16 - MagicLand Magico divertimento - Via della Pace snc Roma Valmontone - Fondaz. Roma-Arte-Musei - Via Marco Minghetti, 17 - ROMA HORSE CLUB Circolo Ippico - Via della Tenuta di San Cesareo, 61 - Sporting Club Ostiense BLUE WAVE TEAM - Via del Mare, 128 - Piscina delle Rose - Village - Viale America, 20 - Ass. Sportiva SAPEVI - Via Portuense,761/B - Snow Park Roma - Via della Giustiniana, 959 - Villa Aurelia Sporting Club - Via dei Bevilacqua, 41 - Wellness Town Circolo Sportivo - Via F. Giangiacomo, 55 - Zoomarine Italia S.p.A. - Via Zara snc Via Casablanca, 61 Torvaianica (Pomezia) ROMA BENESSERE E BELLEZZA - Doctor-Sun Centro estetico e benessere - Circ.ne Gianicolense, 45/a - Ladys Club Palestra femminile - Centro estetico - Via G. Pianese, 31 - White Cloud Studio Roma Gyrotonic Educational Center - Via G.B. Tiepolo, 13/a - Panta Rei Day S.p.A. Relax e Benessere - Via dei Cappellari, 34/38 - MIWA SpA - Largo Filippo Rosa,12 AUTO NUOVE/USATE ACCESS - CarNext ITALIA S.r.L. Milano Vendita auto usate - Via Molino delle Armi, 7 MILANO - CarNext ITALIA S.r.L. ROMA Vendita auto usate - Via Bernini, 23 (Parco Leonardo) - Autoricambi EUR - Via dei Carpazi, 16/18 - AVIS Autonoleggio Tutti i punti di noleggio FARMACIE - VITI de ANGELIS - Via G.B. Morgagni, 30/d - Cristo Re Dei Ferrovieri - Galleria Centro Forum Stazione Termini 29 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 avis news È NATA RADIO SIVÀ “Donatori di Emozioni” è questo il claim ufficiale di Radio Sivà, la nuova webradio di AVIS. Un progetto innovativo che vuole aprire le porte dell’Associazione per far conoscere le sue attività, rivolgendo uno sguardo attento anche a ciò che di buono e positivo accade in diversi ambiti come quello scientifico, tecnologico e del volontariato. Con un attento mix di successi del passato e novità del panorama discografico attuale, l’emittente accompagnerà gli ascoltatori nel corso di tutta la giornata, 24 ore su 24 ore, in un crescendo di ricordi di ieri e sensazioni nuove, forti e sempre coinvolgenti. Attraverso rubriche di approfondimento, Radio SIVÀ affronterà temi di grande rilevanza offrendo anche utili spunti di riflessione su concetti chiave per AVIS come la cittadinanza attiva e la promozione di stili di vita sani e sostenibili. Sito web ufficiale: www.radiosiva.it oppure dal sito www.avisroma.it è presente il link diretto con la webradio. AVIS ROMA A TIVOLI TERME A Tivoli Terme (RM) il 28 aprile u.s., accanto al Centro termale, in una affollatissima Assemblea Regionale, la Delegazione dell'AVIS Provinciale di Roma, grazie al numero dei soci presenti, è riuscita a far eleggere ben sette Consiglieri alla sovraordinata Regionale, tre dei quali dell’AVIS Comunale di Roma. Auguri, per il prossimo quadriennio, a tutto il neo direttivo insediatosi il 3 maggio 2013. L’ULTIMO SALUTO A LITTLE TONY Avis Roma piange con rammarico la scomparsa dell'amico Little Tony ricordando le Sue doti umane e la disponibilità a partecipare, unitamente alla Scuderia Ferrari Club Roma Appia Antica, a molte manifestazioni promozionali per diffondere la cultura del dono del sangue. 30 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 OGNI SECONDO DI OGNI GIORNO, NEL MONDO, QUALCUNO NECESSITA DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE AVIS ROMA A MARCELLINA AVIS ROMA SU RAI 1 A Marcellina (RM) il 16 marzo u.s. presso i locali attigui alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in una vivace Assemblea Provinciale, la Delegazione dell'AVIS Comunale di Roma ha ribadito con fermezza l'importanza della propria presenza all'interno dell’AVIS provinciale, anche con l'elezione di propri Consiglieri, come da Regolamento. Ai neo eletti, gli auguri di tutti i soci della Capitale. Domenica 19 maggio u.s., durante l'ultima puntata della fiction “Un medico in famiglia 8” su RAI 1, la nostra Associazione, grazie all'utilizzo di un’autoemoteca gentilmente prestata dall’AVIS Comunale di Roma, ha avuto un'ampia visibilità in ambito nazionale, utile ad incentivare le donazioni di sangue. ECCO LA NUOVA AUTOEMOTECA... NON VEDO L’ORA DI DONARE PRESENTE E FUTURO Il Consigliere Mongitore insieme a suo figlio - donatore presente e futuro. Dato che tutte le attività di noi volontari sono svolte con grande gioia, simpatia e voglia di donare, ai nostri futuri donatori sarà riservato un posto d’onore nella nuovissima autoemoteca. La prossima donazione si avvicina… non vedo l’ora! 31 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 avis news GLOBULANDIA: UN'AVVENTURA IN ROSSO (Il dono del sangue: un dono da non "scartare") In occasione della Giornata Mondiale del Donatore di sangue che si celebra annualmente il 14 giugno, il Centro Nazionale Sangue, in sinergia con le Associazioni e Federazioni di volontariato del sangue, ringrazia i numerosissimi donatori italiani per il loro gesto generoso, responsabile e consapevole che ogni anno permette di salvare vite umane e assicurare le terapie trasfusionali a tutti i pazienti che ne hanno bisogno. Quest’anno, grazie alla preziosa collaborazione dell’A.O. San Camillo Forlanini di Roma, verrà aperta al pubblico (dal 15 al 21 giugno) la mostra espositiva itinerante “Globulandia: un’avventura in rosso”, exhibit museale che, attraverso il coinvolgimento dei cinque sensi, stimola l’apprendimento di nozioni di biologia, storia della medicina e della trasfusione e mira a favorire una scelta consapevole verso la donazione di sangue, quale indicatore di salute e 'straordinaria' abitudine associata a stili di vita sani. 29 OTTOBRE 2012, UNA DATA DA RICORDARE Tanti auguri a Carlo e Mary Stacchini, soci dell’AVIS Comunale di Roma, per i loro 50 ANNI di Matrimonio. Tutta l’AVIS si unisce alla gioia dei due sposi e non finirà mai di ringraziare Carlo, correttore di bozze di questo periodico, per tutto quello che ha dato e che ancora dà a questa Associazione, e Mary che pazientemente gli sta accanto. Messaggio per i donatori di sangue RICORDATEVI IL CODICE ESENZIONE T01 I donatori di sangue hanno diritto all’esclusione dal costo degli accertamenti sanitari inerenti l’attività di donazione; parlatene con il vostro medico di famiglia. CHI NE HA DIRITTO? Tutti i cittadini donatori di sangue effettivi in possesso di tessera di iscrizione al S.S.N. e di tessera dell’Associazione di appartenenza hanno diritto all’esenzione per accertamenti clinici inerenti la donazione di sangue, anche al di fuori della stessa in quanto mirata alla salute del donatore. L’esenzione può essere certificata dai Medici di Medicina Generale e dagli Specialisti di Struttura Pubblica. Il Prescrittore deve riportare il codice di esenzione RER sull’impegnativa; (Cod. T01) in alternativa, può riportare dicitura nel corpo della richiesta. GLI ACCERTAMENTI DEVONO ESSERE IN RELAZIONE STRETTA CON LA DONAZIONE, CIOÈ ESSERE NECESSARI PER LA VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ DEL SOGGETTO ALLA DONAZIONE CHE ANDRÀ A FARE. SE AD ESEMPIO DALLA DONAZIONE DI SANGUE RISULTASSE UN VALORE DEL COLESTEROLO FUORI DAL CAMPO DI RIFERIMENTO (TROPPO ALTO), IL DONATORE, CON IL CODICE DI ESENZIONE T01, POTREBBE RIPETERE L’ANALISI GRATUITAMENTE. Riferimenti normativi: D.M.1/02/1991. Oggetto: rideterminazione delle forme morbose che danno diritto all’esenzione dalla spesa sanitaria. D.Lgs 124/98 ex art. 1 comma 5. Per qualsiasi ulteriore informazione telefonare presso la sede di AVIS Roma e chiedere del Responsabile dell’unità di raccolta oppure inviare una mail al seguente indirizzo: responsabileudr@avisroma.it 32 annoXnumero2/3(31/32)giugno2013 ti aspetta per donare… Centri Trasfusionali Convenzionati con AVIS Roma presso strutture Ospedaliere Policlinico Universitario Umberto I anche per aferesi (separatore cellulare) Ospedale Sandro Pertini anche per aferesi (separatore cellulare) Ospedale S. Camillo Forlanini anche per aferesi (separatore cellulare) Ospedale S. Giovanni - Addolorata anche per aferesi (separatore cellulare) Policlinico A. Gemelli anche per aferesi (separatore cellulare) Ospedale Fatebenefratelli Villa S. Pietro Viale Regina Elena, 328 (festivi: Viale del Policlinico, 155) vicino malattie infettive/Banca di Roma Via Monti Tiburtini, 385 Piazza C. Forlanini, 1 1 Settore E - primo piano Via di S. Giovanni in Laterano, 155 (Santa Maria) Largo A. Gemelli, 8 (Pineta Sacchetti) Piano -1 sotto il Pronto Soccorso Via Cassia, 600 anche per aferesi (separatore cellulare) Ospedale S. Eugenio Entrata in P.le dell’Umanesimo, 10 anche per aferesi (separatore cellulare) previo appuntamento Per i donatori è previsto il parcheggio interno Ospedale CTO Via S.Nemesio 21 (no aferesi) 5° piano Policlinico Casilino (ex Villa Irma) Via Casilina, 1040 anche per aferesi previo appuntamento Ospedale G.B. Grassi anche per aferesi (separatore cellulare) Via Passeroni, 8 - Ostia Lido tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 7:30 alle ore 12:00 compresa la domenica - tel. 06.49976418 dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 10:30 tel. 06.41433833/3982 tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:30 compresa la domenica - tel. 06.58702480 (sala donatori) tutti i giorni dalle ore 8:30 alle ore 11:30 compresa la domenica - tel. 06.77055834 dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 12:00 tel. 06.30154514 dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:00 tel. 06.33260625 tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 8:00 alle ore 11:30 - tel. 06.51002486 dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:30 tel. 06.51003692 dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:30 tel. 06.23188394 (laboratorio) tel. 06.23188708 (sala donatori) tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:00 compresa la domenica - tel. 06.56482150 (trasfusionale) Ospedale S. Giovanni Evangelista Via Parrozzani, 3 - Tivoli dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 10:00 tel. 0774.3164423 Ospedale S. Spirito Lungotevere in Sassia, 1 tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:30 compresa la domenica - tel. 06.68352380 (trasfusionale) Piazza S. Maria della Pietà, 5 tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 11:00 compresa la domenica - tel. 06.33062905 (trasfusionale) anche per aferesi (separatore cellulare) Ospedale S. Filippo Neri anche per aferesi (separatore cellulare) Ospedale S. Andrea (no aferesi) Via di Grottarossa, 1035/1039 dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:00 tel. 06.33775889 NUOVI ISCRITTI: PRIMA DI ANDARE IN UNO DEI CENTRI SOPRA INDICATI È NECESSARIO COMPIERE ALCUNE FORMALITÀ PRESSO LA SEDE AVIS (Via Imperia 2). Portare tre foto per il rilascio della tessera di donatore e del tesserino “AVIS Tempo Libero”. Consigliamo al donatore di far presente - presso il Centro Trasfusionale - che la donazione è effettuata per l’AVIS e, successivamente, di segnalare la donazione presso la Segreteria (06.44230134, info@avisroma.it) per l’aggiornamento dell’archivio. Si porta a conoscenza di tutti i soci che, tramite nostre autoemoteche, vengono effettuate anche raccolte programmate presso parrocchie, aziende, uffici pubblici e scuole.