Rassegna 13 Marzo 2014
Transcription
Rassegna 13 Marzo 2014
13 marzo 2014 13/03/14 Gazzetta di Modena Giornata mondiale del rene: oggi controlli al Grand'Emilia 13/03/14 Repubblica Roma "Oscar" per i trapianti a un network di sei ospedali Picozza Carlo 13/03/14 Giornale Stamina e Opg I due flop del decreto Balduzzi 13/03/14 Libero Quotidiano Stamina è rimasta al verde e fa colletta su Facebook Pellegrini Chiara 13/03/14 Avvenire Balduzzi: «Mai avallato Stamina» Daloiso Viviana 13/03/14 Repubblica.it Torino Trapianto misterioso, nuovi guai giudiziari per il professor Rinaldi Meo Ponte 12/03/14 La Nazione.it C'è un cuore per il suo trapianto, ma solo tre ore per l'intervento. Trasportato d'urgenza in elicottero 11/03/14 La Stampa Torino.it Il Piemonte dà il via libera al “trapianto preventivo” di rene Marco Accossato 13/03/14 La Provincia Il quotidiano di Como online Como, «Dopo il trapianto noi ancora più forti» 13-MAR-2014 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Enrico Grazioli da pag. 33 13-MAR-2014 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Enrico Grazioli da pag. 33 13-MAR-2014 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Ezio Mauro da pag. 8 13-MAR-2014 Lettori: 621.000 Diffusione: 150.760 Dir. Resp.: Alessandro Sallusti da pag. 16 13-MAR-2014 Lettori: 295.000 Diffusione: 104.543 Dir. Resp.: Maurizio Belpietro da pag. 18 13-MAR-2014 Lettori: 295.000 Diffusione: 104.543 Dir. Resp.: Maurizio Belpietro da pag. 18 13-MAR-2014 Lettori: 385.000 Diffusione: 107.541 Dir. Resp.: Marco Tarquinio da pag. 9 Trapianto misterioso, nuovi guai giudiziari per il professor Rinaldi La procura torinese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo sulla tragica sorte di un uomo deceduto al reparto di cardiochirurgia delle Molinette dopo l'impianto di un cuore nuovo. Il caso dopo la denuncia dei familiari NUOVA bufera giudiziaria per un trapianto di cuore misterioso. Il pm Laura Longo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo sulla tragica sorte di Antonio Fusaro, 43 anni, deceduto al reparto di cardiochirurgia delle Molinette dopo un trapianto di cuore. Sulla vicenda però indaga anche la Procura della Repubblica di Novara. Fusaro, agricoltore calabrese affetto nonostante la giovane età da una malformazione alla valvola mitralica, il 29 gennaio scorso fu ricoverato all’ospedale per un intervento che avrebbe dovuto guarirlo. Per l’occasione i chirurghi novaresi decisero di operare con un’apparecchiatura mai usata prima. Mauro Rinaldi, uno dei più noti cardiochirurgi italiani, primario della Cardiochirurgia delle Molinette, già finito nei guai con la giustizia per un trapianto fatto per nascondere un errore durante un precedente intervento, avrebbe dovuto partecipare all’operazione come «tutor». L’intervento, effettuato il 5 febbraio, però durò quasi sette ore e qualcosa non funzionò, tanto che i chirurghi non riuscirono a far ripartite il cuore del paziente. Tenuto in coma farmacologico, Antonio Fusaro il 6 febbraio era stato trasferito alle Molinette di Torino e il 19 febbraio sottoposto ad un trapianto di cuore. Il 24 febbraio però il giovane agricoltore calabrese era spirato. I familiari, insospettiti dal comportamento dei medici di Novara e da qualche battuta ascoltata casualmente in ospedale, avevano presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino. Il caso è stato così affidato al sostituto procuratore Laura Longo, uno dei tre pm che hanno ricostruito la tragedia della Thyssen e già titolare dell’inchiesta sull’incendio del castello di Moncalieri che ha immediatamente ordinato un’autopsia sui resti di Antonio Fusaro e fatto sequestrare tutta la documentazione medica. «Per ora non ci sono ancora indagati, stiamo ancora aspettando le conclusioni dei consulenti medico-legali», sottolineano in Procura. Su Rinaldi però sembra gravare quella che molti chiamano la «maledizione» della cardiochirurgia torinese. Il 6 febbraio per lui il pm Paolo Toso ha chiesto una condanna a sette anni per omicidio preterintenzionale, frode processuale, falso ideologico e peculato. Accuse che si sono addensate sul celebre chirurgo dopo l’inchiesta dei carabinieri del Nas sul trapianto a cui nel 2008 fu trapiantato il cuore per nascondere l’errore commesso da Massimo Boffini, stretto collaboratore di Rinaldi, durante un intervento di sostituzione della valvola aortica. Secondo quando ricostruito dai consulenti medicolegali della procura in quell’occasione Boffini chiuse per errore l’arteria coronarica sinistra. Secondo l’accusa per occultare quel tragico sbaglio Boffini e Rinaldi decisero di effettuare, nonostante la paziente fosse già in coma irreversibile, un trapianto cardiaco. Intervento che fu del tutto inutile anche se Rinaldi si è sempre difeso dicendo che era l’unico modo per tentare di strappare la donna alla morte. I pm però trovarono anche le tracce dei tentativi di nascondere l’accaduto: dalla sparizione del cuore «nativo» della signora Amodeo e della valvola applicata durante il primo intervento alle manomissioni delle cartelle cliniche. di MEO PONTE "C'è un cuore per il suo trapianto, ma solo tre ore per l'intervento". Trasportato d'urgenza in elicottero Il 118 di Pontedera ha approntato il volo dell'elisoccorso "Pegaso" Elisoccorso: l'emergenza sulle ambulanze volanti Pontedera, 11 marzo 2014 - Un volo della speranza organizzato in fretta e furia per consentire a un uomo di sottoporsi al trapianto del cuore. E' accaduto stamani quando un 55enne di Perignano, in lista per un trapianto di cuore a Bergamo, è stato avvisato in mattinata che il cuore compatibile era stato espiantato, ma per l'intervento c'erano solo 3 ore di tempo. Così, il 118 pisano ha disposto l'immediato trasferimento con l'elisoccorso Pegaso come spiega in una nota l'Asl 5 di Pisa. ''Ora non resta che fargli gli auguri _dicono dall'Asl_ e ringraziare tutti gli operatori del 118 di Pontedera che si sono prodigati per risolvere il caso nel più breve tempo possibile". TORINO Il Piemonte dà il via libera al “trapianto preventivo” di rene La nostra regione prima in Italia con la Toscana ad anticipare i tempi evitando la dialisi TORINO In Piemonte sarà possibile essere sottoposti a trapianto di rene prima di arrivare alla dialisi. Grazie all’attività della Rete piemontese Ma.Re.A (Malattia Renale Avanzata) che - unica in Italia - può contare in tutte le strutture del territorio su un ambulatorio per la malattia renale in fase avanzata, alle Molinette dal prossimo giugno sarà avviata l’attività di trapianto preventivo. La Regione Piemonte sarà dunque con la Toscana una delle prime regioni italiane a fornire questa opportunità ai propri pazienti. In Piemonte circa 700 pazienti ogni anno giungono ad una insufficienza renale che necessita di una terapia sostitutiva. Questa incidenza corrisponde a circa 160-170 casi per milione di abitanti all’anno ed è sovrapponibile alla media italiana. Circa il 20% di questi pazienti è destinato al trapianto renale, mentre i rimanenti devono essere trattati a vita con la dialisi. Di Marco Accossato Como, «Dopo il trapianto noi ancora più forti» Como Quarant’anni dell’associazione Aido a Como, nata per ridare una speranza a chi è in attesa di trapianto. Il 29 giugno ricorre l’importante anniversario della onlus con sede in via Napoleona, forte di 15.900 iscritti (sono 350mila gli iscritti in Lombardia), «tanti - commenta il presidente, Mario Bosco - quanti ne conta la regione Basilicata, Molise o Campania. Ogni anno, inoltre, il loro numero cresce dell’1%, sintomo che è sempre necessario fare informazione. Tenuto conto - sottolinea - che la crisi ha indotto molte persone a non preoccuparsi del prossimo». Inoltre, «abbiamo 7 gruppi comunali - aggiunge che si dedicano a fare informazione locale e che coprono il 50% del territorio. Mi auguro che il loro numero possa crescere per apportare benefici a sempre più persone». Gli ultimi dati, presentati in assemblea e aggiornati al 25 aprile 2013, parlano di 8.843 pazienti in Italia in attesa di un trapianto, così suddivisi: 6.612 per un rene, 961 per un fegato, 696 per un cuore, 193 per un pancreas e 381 per un polmone. «Vi è, poi, la possibilità di donare le cornee - precisa Bosco - le quali vengono raccolte presso la “banca degli occhi” dell’ospedale San Gerardo di Monza dal momento che, a differenza degli altri organi, non necessitano d’essere impiantati immediatamente nel corpo del ricevente». I racconti dei comaschi Oltre ai numeri, ci sono le storie dei comaschi. Chi fa sollevamento pesi e ciclismo e chi l’artista Dopo il trapianto sono diventati ancora più forti insomma.