Scuola: tra premi, teatro e feste finisce un anno ricco di
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Scuola: tra premi, teatro e feste finisce un anno ricco di
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI La voce degli 8 Comuni l’Altopiano www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 322 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” Comunità Montane Canove ROTZO “Non si chiude, ma si cambia” Pronti 2 milioni di euro No alla lottizzazione in zona Cattedra Artisti in erba con il corso del Maestro Feliciano Dal Prà Pagina 3 Pagina 11 Pagina Pagina 16 3 Un soccorso di Stefania SImi Dieci ragazzi in moto, in fila indiana, uno dei tanti giorni di festa, popolati da questi centauri che attraversano da una parte all’altra il nostro Altopiano. Ad un certo punto, su un tratto non sospetto, uno di loro apparentemente perde il controllo della moto, cade a terra, scivola per pochi metri addossandosi ad un muretto, privo di conoscenza. I suoi amici, fra cui il fratello, non capiscono, si fermano, tornano indietro, aspettando che si rialzi, ma si rendono conto che i tempi si sono dilatati, e lui non si muove, restano pietrificati, attoniti, non sanno cosa, né come fare. Tuttavia, malgrado l’impatto che chiunque ha di fronte un incidente, ed in particolare ad una persona a terra, due motociclisti tedeschi si sono fermati, senza perdere tempo, con professionalità verrebbe da dire, hanno iniziato il massaggio cardiaco e la ventilazione bocca a bocca usando le corrette precauzioni che non è sempre automatico adottare nei casi di emergenza, soprattutto se non si è addetti ai lavori. SABATO 12 GIUGNO 2010 All’Istituto Pertile il commosso omaggio all’amico Alessandro Colella Scuola: tra premi, teatro e feste finisce un anno ricco di iniziative I cento anni del Trenino Si festeggia la Vaca Mora tra storia e ricordi ROANA: “La scuola non deve chiudere”. Nasce il Comitato dei genitori Pagina 10 Pagina 9 continua a pagina18 GALLIO Il muretto delle polemiche Esposto anonimo al Prefetto Pagina 12 Grafica Altopiano I SAPORI DELLA TRADIZIONE Lusiana ENEGO Cantieri aperti in centro Suor Norberta va in Romagna Il paese perde una figura importante Pagina 17 Pagina 18 Con il Caseificio Pennar alla scoperta delle ricette che valorizzano il formaggio Pagina 13 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 2 L’Orso Dino se n’è andato ma si continua a parlare di lui Salvaguardare la presenza dell’orso Dino come segno tangibile della qualità del territorio. E’ quanto sostiene l’on. Daniela Sbrollini intervenendo sulla questione dell’orso Dino, oggetto di curiosità anche tra i palazzi romani, come sottolinea la depu- tata del Pd. “Mi rendo perfettamente conto che un animale di queste dimensioni può provocare danni, come purtroppo è già accaduto, e penso che le autorità preposte debbano trovare il modo per risarcire i cittadini che li hanno subiti, Sapor d'acqua natìa Brigitta Bulgari e il porno in cucina Un nudo d’autore non ha prezzo. Figurarsi se l’artista è donna e si chiama Brigitta Bulgari (Cocsis all’anagrafe). Il rischio per la sua celebre e provocatoria bellezza è ora di 12 anni di carcere per aver ostentato atteggiamenti porno in fronte a minorenni durante uno dei suoi spettacoli. Il reato contestatole è di “pornografia minorile” e il carcere di Belluno ne sta custodendo i suoi lineamenti in questo mese: per la felicità degli agenti penitenziari e la sicurezza di spose e madri che chiedono giustizia. La chiamano “bocca di rosa” per la sua arte: dunque chi le s’avvicina dovrebbe pur sapere che ogni rosa ha le sue spine. E ogni bellezza ha una potenzialità di provocazione inaspettata. Tutti condannano il favoreggiamento alla prostituzione: figurarsi se ad essere coinvolte sono le storie giovani. Ma stavolta la sete di giustizia ha smascherato una realtà che merita attenzione. E traduzione: per non sfigurare di fronte ai fatti. Brigitta si spoglia e provoca: in un locale i cui gestori dovrebbero assicurare la presenza esclusiva di gente minorenne. Come fa una donna, lavoratrice sul palco, con i riflettori puntati addosso distinguere se nel mezzo di quelle che per lei sono solo ombre ci sta un ragazzo di 17 anni e mezzo o di diciotto? Capisco che se ne intenda di volti e sia avvezza alle anagrafi, ma è pur lecito immaginare la difficoltà di curare i dettagli in quei spettacoli. Lei si spoglia e le donne minacciano ritorsioni: per l’incolumità dei figli minorenni e dei mariti stanchi della quotidianità amorosa. Quando invece la sera - magari nel mezzo di una cena in famiglia - la televisione propina in “fascia protetta” provocazioni fulminee, palpeggi in mondovisione e doppi sensi ambigui fino all’esasperazione, l’unica realtà che denuncia è il Moige (il Movimento italiano genitori, ndr) che si vede contraccambiare questa premura con l’accusa di “favoreggiamento al bigottismo”. I giovani organizzano e s’ingegnano la loro esistenza nella loro immaginazione mentale. Consci che l’immaginazione è una zona delicatissima e di fragile abitabilità, è più violenta l’immagine di una donna che si spoglia nuda in appositi locali (vietati ai minorenni) o i fotogrammi di Ciao Darwin, La pupa e il secchione e altre porno-strutture televisive che fanno passare messaggi nel mentre la famiglia condisce l’insalata, sparecchia la tavola e si fa il segno della croce? La violenza di un nudo è più occasione di tristezza che di soddisfazione per un giovane. Ma la tecnica del “vedo-non vedo” decuplicata alle stelle nel dopocena della televisione è molto più deleteria. Se la prima è un acquazzone estivo che poco produce nella pietra, la seconda è una goccia impercettibile ma continua capace di scavare un buco nella durezza di una roccia. Con l’approvazione di genitori che non s’azzarderebbero mai di spegnere la televisione quando, per citarne una, si pubblicizza un profumo incastrandolo nel senso nudo di una donna o quando la modella di turno è testimonial di una radio sistemata tra le gambe. Per non parlare dei pneumatici, dei freezer, delle docce e dei rubinetti idraulici: cosa c’entri la presenza di una donna là in mezzo nessuno più se lo chiede. Nemmeno i ragazzi: che all’erosdominio sono avvezzi fin dalla prima infanzia. E se non guardano la TV è semplicemente perchè il web ha già sbaragliato la concorrenza raccontando il lolitismo e pubblicizzando l’adultizzazione delle discoteche. I giovani non hanno bisogno di essere protetti da Brigitta Bulgari. Ma da un falso moralismo che ha perso di vista il senso della misura. Favorendo la libera frequentazione del web dove la provocazione di Brigitta - a confronto - è solo un preliminare a viaggi ben più spericolati. E di difficile controllo. Don Marco Pozza come ha già affermato il Ministro Galan – afferma - Accanto a questo non va però sottovalutato che la presenza dell’animale testimonia l’ottimo stato di salute del nostro territorio montano.” Un valore, secondo la parlamentare, che non solo deve gratificare chi opera nella tutela dell’ambiente montano, ma che deve anche essere “sfruttato” dal settore turistico e diventare motore dell’economica turistica provinciale e regionale. “Considero necessario – conclude - mettere in atto tutte le soluzioni utili a garantire la permanenza dell’orso nelle nostre montagne, monitorandone gli spostamenti e assicurandosi che non possa recar danno a persone o ad allevamenti. Dobbiamo saper sfruttare con intelligenza, come si sta già iniziando a fare, ciò che la natura ci offre vedendone e valorizzandone il lato positivo. Abbiamo tutte le capacità per rassicurare i cittadini e per mantenere l’orso nel luogo che ha deciso di “abitare”.” Contro la sua cattura si E la Montana pensa all’assicurazione “L’orso Dino fa danni? No l’orso fa l’orso! Probabilmente ora sta tranquillo nel fitto delle foreste altopianesi alla ricerca di cibo, ma cibo ce n’è in quantità nei nostri boschi: radici, erbe, bacche, noci, frutta, uova, formiche, rane e piccoli mammiferi. Poiché però Dino sembra gradire anche qualche animale domestico e viste le condivisili preoccupazioni degli allevatori, abbiamo deciso di fare un’assicurazione sui danni provocati da M5". È esplicito Lucio Spagnolo Presidente della Comunità montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni: “Non si tratta solo della paura dell’animale. Spesso, quando l’orso provoca danni ci vogliono mesi prima di ottenere il risarcimento. Lungaggini burocratiche, procedimenti farraginosi e l’allevatore si sente lasciato solo!” Così la Comunità Montana sta cercando in questi giorni una compagnia assicurativa che possa intervenire prontamente per risarcire eventuali danni che non siano considerati da Provincia o Regione. “ Abbiamo ricevuto diverse proposte interessanti - continua Spagnolo - alcune anche con l’entusiasmo di chi vuole intervenire in un ramo assicurativo così… fuori dal comune” . Così Dino potrà continuare a fare l’orso, c’è da augurarsi in modo un po’ più elusivo e sfuggente rispetto ai mesi scorsi e, se danni ci saranno, qualcuno pagherà per lui. schiera anche l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nonostante al summit altopianese sia prevalsa la linea “politica” dell’allontanamento piuttosto che quella “naturale conservatrice” sostenuta da biologi e faunisti che avevano capito che non si poteva “imporre la presenza dell’orso contro la volontà della maggioranza della popolazione o quanto meno dei suoi rappresentanti istituzionali”. Ma per l’Ispra “la cattura e la rimozione dell’orso bruno rappresenterebbero una deroga al generale regime di protezione di questa specie minacciata. Le leggi nazionali e comunitarie impongono infatti che qualunque azione di cattura o rimozione di esemplari di orso sia autorizzata dal ministero dell’Ambiente sulla base di un parere tecnico dell’Ispra. Prima di prendere una decisione estrema come la rimozione dell’esemplare va messo in atto ogni possibile sforzo per cercare di modificarne il comportamento e di prevenire sia i danni al bestiame, sia possibili rischi per l’uomo”. Per poter esprimere il proprio parere, l’Ispra ha quindi chiesto alle amministrazioni di predisporre un dettagliato rapporto circa le azioni finora messe in atto per affrontare il caso. “L’impostazione tecnica seguita – prosegue l’Ispra E’quella prevista dal Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali su incarico del ministero dell’Ambiente. Il documento, che è stato elaborato in modo concertato con tutte le Regioni e Province autonome dell’arco alpino, è stato formalmente adottato dal ministero e da tutte le amministrazioni locali delle Alpi centro-orientali. Il testo rappresenta, pertanto, il riferimento istituzionale in materia di politiche di conservazione dell’orso nell’arco alpino ed è a questo documento che occorre fare riferimento per prendere decisioni circa l’orso Dino.” Il piano prevede protocolli e tecniche di monitoraggio; criteri e procedure per l’indennizzo e la prevenzione dei danni e infine criteri e procedure d’azione nei confronti di orsi problematici e d’intervento in situazioni critiche, oltre a formazione del personale e strategie di comunicazione. Gerardo Rigoni Nei negozi lo si può trovare in mille forme I negozi di Asiago non si sono lasciati sfuggire l’occasione di creare qualche prodotto ispirato a M5. Ecco gli hamburgher della macelleria “Carne Asiago”, dei quali i bambini sembrano andare matti, e il ghiacciolo ideato per l’estate dai titolari del “Fruit Club Asiago”. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 3 Tavolo permanente sulla montagna “Le Comunità montane restano. Da rivedere confini e funzioni” ATTUALITA’ Le Comunità Montane tirano un sospiro di sollievo: i dubbi sul loro futuro erano tanti e lo stesso consiglio della “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”, dopo l’elezione, era rimasto con il fiato sospeso ad attendere le decisioni regionali in merito. Ora il pericolo di chiusura di questi enti sembra fugato, ma rimane urgente la necessità di un loro riordino, col ridisegno dei confini, la diminuzione del loro numero e l’assunzione di un nuovo assetto politico. Dal primo atto del “Tavolo permanente sulla Montagna”, presieduto dal neo Assessore alle politiche per la montagna Marino Finozzi, svoltosi a Palazzo Balbi a Venezia venerdì 4 giugno, arriva dunque una ventata di ottimismo. “L’obiettivo della Regione – spiega il presidente della Comunità Montana altopianese Lucio Spagnolo, presente in laguna insieme agli altri colleghi del Veneto – è di mantenere vivi questi enti importanti per lo sviluppo della montagna. Da Venezia arriveranno a breve alcune direttive sulla loro struttura e sulle loro funzioni. Gli amministratori locali potranno dire la loro in merito alle proposte fino ad arrivare, probabilmente in autunno, al quadro definitivo per quanto attiene al numero ed alla dislocazione territoriale delle “nuove” Comunità Montane”. Che compiti avranno e come verranno finanziate? “Rimarranno soprattutto i compiti istituzionali di cura e manutenzione del territorio, della realizzazione di opere per la difesa idrogeologica e sistemazione ambientale. Alle Comunità Montane sarà destinato il 3% dei proventi dalla tariffazione dell’acqua dei diversi Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) del Veneto (come stabilisce la legge regionale 5 del 1998, ndr). E’ dunque garantito un finanziamento continuo e certo da reinvestire nei progetti”. Come potrebbe cambiare l’assetto politico amministrativo delle Comunità Montane? “Potremmo avere un quadro radicalmente diverso rispetto a quello attuale. Finora il Consiglio è sempre stato composto da 3 rappresentanti per ogni comune del territorio (nel nostro caso 8 comuni, quindi 24 consiglieri) ed una giunta composta da un Presidente e da 7 Assessori (uno per comune). L’Assessore Finozzi ha indicato una possibile nuova configurazione con la presenza in Consiglio dei Sindaci del territorio, o di un loro delegato, e una giunta di poche persone per l’attuazione dei programmi, con la presidenza affidata a rotazione ad un Sindaco del territorio”. Stefania Longhini Un fondo di 2 milioni di euro “Nel disegno di riforma delle Comunità montane, accanto a una riduzione del loro numero e all’indicazione precisa di quali comuni ha senso ne facciano parte e quali no, vedrei bene un organo di governo formato dall’assemblea dei sindaci”. E’ questa la proposta dell’assessore regionale all’economia e allo sviluppo montano Marino Finozzi. “Con un’assemblea dei sindaci come organo di governo, la Comunità montana – spiega l’assessore – sarebbe di fatto un consorzio tra i Comuni, codificato da una legge regionale. Si eviterebbe inoltre il caso, che oggi capita sovente, di una composizione di maggioranza e opposizione diverse da quelle dei comuni che compongono la co- munità”. “I costi delle Comunità montane – ha ricordato ancora Finozzi – incidono sul bilancio nazionale per lo 0,22%. Sono convinto della necessità di accorpare le Comunità montane e di snellire i loro organi, tuttavia dobbiamo anche tener presente che istituzioni forti e capillari, quando hanno competenze precise, sono un bene per il governo del territorio”. La finanziaria del 2010 ha disposto la cessazione del finanziamento statale alle Comunità montane, per questo, per far fronte alle contingenti problematiche finanziarie di questi enti, la Giunta regionale del Veneto ha previsto di aumentare per il 2010 il fondo per le spese di funzionamento delle 19 Comunità montane da 380.000 euro a 2 milioni di euro. Monte Pasubio, recupero del Cimitero Brigata Liguria Forte Campolongo alla fine dei lavori Forte Lisser rimessa in luce della facciata Riavviati, in vista del centenario, i lavori nei siti dell’Ecomuseo della Grande Guerra Tutto il territorio delle Prealpi Vicentine è ancora fortemente contrassegnato dalle testimonianze della Prima Guerra Mondiale. Non solo Altopiano dei 7 Comuni quindi, ma anche Pasubio, Carega, Maggio, Novegno, Cimone, Campogrosso, Gazza, Civillina. Le montagne vicentine, furono infatti le uniche a subire ininterrottamente per 41 mesi lo stato di belligeranza, culminato con la “Strafexepedition”, che rappresentò la più grande battaglia mai combattuta in montagna, la morte di migliaia di soldati e la distruzione di paesi e contrade. I suoi segni appaiono ancor oggi evidenti nei siti bellici, non toccati ovviamente dalla ricostruzione dopo gli anni ’20 e per decenni volutamente dimenticati: ancora troppo fresche le ferite. Solo successivamente, si comprese la forza evocativa dei luoghi e il suo valore a livello culturale e propedeutico e fu avviato il progetto dell’Ecomuseo. Dopo anni di studi, misurazioni, valutazioni, conti economici, scelta dei siti e con l’intento di avviare lavori duraturi nel tempo, solo nel L’obiettivo è di chiudere i cantieri della montagna vicentina entro la fine dell’anno, in modo che possano essere visitabili tutti, dall’estate 2011 Baraccamenti austroungarici recuperati presso la dolina degli sloveni maggio del 2005, furono aperti i primi cantieri. Essi prevedevano: il taglio della vegetazione infestante; la bonifica dai residuati bellici; lo scavo del terreno di riporto e la rimozione di sassi, pietrame e conci istabili; la scelta dei conci da ricollocare nei siti; l’allontanamento delle macerie non utilizzabili e il riutilizzo delle pietre rinvenute in loco; il posizionamento e ammorsamento del pietrame e per ultima la posa di tabelle informative. Per primi partirono i lavori di recupero delle batterie in caverna di Coldarco, in Comune di Enego; sempre nel 2005, a giugno, viene aperto il cantiere sull’Ortigara, con il ripristino di Cima Caldiera e del Lozze, l’avvio del cantiere di Forte Interrotto. A ottobre, partirono gli interventi conservativi sul Monte Civillina (R. Terme) e sulla Cima Alta del M. Novegno, affidati ai Servizi Forestali Regionali. Nel 2006, i lavori furono estesi anche agli ambiti: Monte Cengio, Val Magnaboschi, Monte Valbella e forte Campolongo. Il 2007, vede la ripresa dei lavori sull’Ortigara e sul Novegno, quindi sul Colle della Gazza, al Verena e al Forte Campomolon. Nel 2008, sono stati avviati i lavori sugli ambiti dell’area logistica di Campogallina, M. Forno, M. Chiesa, M. Cimone, M. Pasubio, M. Zovetto/Lemerle e Forte Rivon. Nel 2009 quindi, a Campogrosso, Melette di Foza, forte Lisser ed Enna e proseguiti gli interventi sul Pasubio e infine la posa della segnaletica nei vari ambiti e il completamento dei relativi interventi, a: M. Cengio, Cimone, Ortigara, Civillina, Novegno e al colle della Gazza. Nel 2010 vengono riaperti i cantieri di Cesuna (M.te Zovetto e Selletta Lemerle, con il posizionamento delle bacheche informative). Quest’estate, a luglio riprende il cantiere alle Melette di Foza: si prevede di chiuderlo a ottobre e di concluderlo entro la fine dell’anno. E’ in programma la conclusione dei lavori di ripristino al Forte Verena, dove devono essere anco- ra collocati i pannelli informativi; al Forte Lisser, stessa questione oltre ad un po’ di pulizia residua; al Forte Interrotto, dove mancano le ultime rifiniture e il completamento della piazza d’armi. Quanto ai cantieri negli altri ambiti della montagna vicentina, sono ripartiti i lavori nella zona sommitale del Pasubio e sul Cimone sono stati ultimati, tant’è che vi sarà l’inaugurazione ufficiale del sito, in prossimo 4 luglio; a Campogrosso si lavorerà -Forte Interrotto, piazza d'armi per tutta l’estate, per arrivare a conclusione entro l’inverno e a Forte Campomolon si riprenderà in agosto. L’obiettivo è di chiudere i cantieri della montagna vicentina entro la fine dell’anno, in modo che possano essere visitabili tutti, dall’estate 2011 nella prospettiva del centenario della guerra del 2014. Scontato dirlo, ma una volta ultimati i lavori, va tenuto ben presente l’aspetto “manutenzione” dei siti: il gelo, la neve, il vento, la vegetazione son lì, dietro l’angolo a “fare la loro parte”, cioè danno! Beppa Rigoni Scit 8 l’Altopiano Sabato 12 giugno 2010 4 Una nuova sede per la San Vincenzo ATTUALITA’ L’associazione, oltre a raccogliere vestiario e alimenti che vengono distribuiti tra i bisognosi, ha istituito anche un servizio di ascolto al quale ci si può rivolgere per un consiglio o un aiuto Sportello invalidi, chiusura provvisoria Ma la riapertura non sarà immediata Sul problema dello Sportello Invalidi di Asiago, chiuso da molti mesi, e delle visite della Commissione per il riconoscimento di invalidità e situazione di handicap, per le quali recentemente gli utenti altopianesi sono stati costretti a recarsi a Bassano presso il dipartimento di prevenzione, abbiamo interpellato il dottor Meloni, presidente della Commissione Invalidi, per cercare di capire innanzitutto se si tratti di una situazione definitiva o meno. “Ritengo che sia provvisoria – dice Meloni – anche se il ripristino non sarà certamente immediato. Ricordo che lo sportello di Asiago è chiuso da quando è deceduto l’impiegato amministrativo che se ne occupava, e che per ora non è stato ancora possibile sostituirlo. E’ necessario incaricare un altro impiegato amministrativo ad occuparsi anche di questo settore, facendo combaciare i vari aspetti organizzativi e tenendo anche conto di quelle che sono le esigenze economiche dell’azienda. Sono comunque fiducioso che per la fine dell’anno si possa arrivare a una riapertura dello sportello, così come spero che a partire dal prossimo autunno le commis- sioni invalidi possano tenersi ancora ad Asiago, anche se solo per alcune tipologie, ovvero i più anziani e i casi più gravi per i quali il viaggio a Bassano risulta troppo disagevole. Questo è quanto posso dire io, le decisioni spettano comunque all’azienda”. E al direttore generale dell’Ulss 3 Valerio Alberti ha inviato una lettera il presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo, proprio per riportare il malcontento del territorio in merito alla questione. “Non conosco le valutazioni e i motivi che hanno spinto l’Azienda a compiere una tal scelta – scrive Spagnolo - anche perché tutti noi abbiamo avuto modo di costatare in diverse occasioni anche recenti, la Sua personale attenzione, e quella dei suoi collaboratori, nei riguardi della realtà socio-sanitaria dell’altopiano e delle caratteristiche e peculiarità della nostra terra. Occorre riflettere sul fatto che questo servizio non può certo considerarsi secondario per la nostra gente poiché lo sportello era punto di riferimento per coloro i quali dovevano iniziare le procedure per l’ottenimento dell’invalidità civile o, in giovane età soprattutto, quello riguardante la certificazione e al riconoscimento di handicap psicofisico”. “Non si può poi non considerare che per chi necessiti del servizio, principalmente anziani non più autosufficienti, ma anche persone afflitte da gravi patologie o diversamente abili – continua il presidente della Comunità Montana - il dover scendere a Bassano rappresenta un disagio notevole, con perdita di giornate lavorative da parte degli accompagnatori. Considerato quanto esposto, la invito a rivedere la scelta messa in atto in modo da poter venire incontro ai bisogni della gente dell’altopiano, mission primaria per gli Amministratori dei nostri otto Comuni, della Comunità montana e, certamente, anche dei vertici della nostra Azienda sanitaria”. Silvana Bortoli Campioni al San Bassiano I “pazienti speciali” del “San Bassiano”, seguiti da anni dallo staff della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia diretta dal dott. Enrico Sartorello, primario ed ex rugbista professionista, sono stati protagonisti di un incontro con la stampa, svoltosi qualche giorno fa all’ospedale San Bassiano. Il campione olimpionico Enrico Fabris, la discesista Lucia Recchia, il capitano del Benetton Rugby, Benjamin De Jager, insieme ai medici, hanno fatto il punto sulle loro condizioni fisiche in vista della prossima stagione agonistica. Sul tavolo della conferenza non le classiche foto dei campioni, ma alcune loro radiografie. Ad evidenziare il problema alla schiena che aveva improvvisamente bloccato, all’apice della sua carriera, il re dei pattini Enrico Fabris, quello che ha tenuta ferma per tre anni la discesista Lucia Recchia, o le tre fratture al braccio del rugbista Benjamin De Jager. “Devo tutto al dott. Sartorello e alla sua equipe straordinaria, non finirò mai di rin- graziarlo per avermi rimesso a nuovo restituendomi le condizioni fisiche ottimali per poter continuare l’attività agonistica” ha ricordato Fabris. Mi ha rimesso in gioco. Per un campione il fisico è tutto – ha raccontato De Jager – mi fido ciecamente di lui”. E in effetti: “Hanno la capacità di trasmetterti la fiducia totale che ripongono in te – ha ammesso con orgoglio il dott. Sartorello – Gli ottimi risultati ottenuti sono il frutto di un attento e meticoloso lavoro di squadra, che inizia fin dalla prima radiografia, la collaborazione con il dott. Alessandro Guarise, primario di Radiologia, è stata ed è fondamentale.” “Si tratta di un segnale importante e prestigioso per la nostra struttura ospedaliera – ha ricordato infine il Direttore Generale, Valerio Alberti – Che grandi campioni dello sport si affidino ai nostri professionisti, non solo ci riempie di orgoglio, ma è un segnale evidente dell’eccellenza sanitaria che da tempo contraddistingue, in particolare, la nostra ortopedia”. Paola Mazzocchin La San Vincenzo altopianese ha una nuova casa. Con una breve, ma significativa cerimonia, è stata inaugurata la nuova sede dell’associazione benefica situata ora al terzo piano dell’edificio parrocchiale Grillo Parlante di via mons. Bortoli ad Asiago. L’associazione, oltre a raccogliere vestiario e alimenti che vengono distribuiti tra i bisognosi, ha istituito anche un servizio di ascolto dove, chi vuole, può rivolgersi per un consiglio, un aiuto, una parola amica. Dopo la benedizione del parroco diAsiago, mons. Roberto Bonomo, la presidente Nadia Rigoni ha ringraziato quanti hanno contribuito, e che continuano a cooperare, per l’associazione. Ha poi ricordato la figura di Augusta Carli, volontaria scomparsa da qualche anno il cui lascito ha permesso anche i lavori per la sede nuova. Tra gli altri benefattori giustamente ricordati dalla presidente, che guida le oltre 20 volontarie, c’è la famiglia Tasca che settimanalmente rifornisce l’associazione di viveri da distribuire. Altri fornitori di generi alimentari sono l’Eurospar, il Consorzio fra i Caseifici ed il Discount. A cui si aggiungono la Banca Popolare di Vicenza, il Lions Club e tanti cittadini privati che permettono all’associazione di intervenire come può in situazioni di difficoltà. In pratica la comunità che aiuta la comunità. Numerose le attività svolte dai soci: dal stirare gli abiti degli ospiti della casa di riposo alla distribuzione di viveri e vestiario a chi ne ha bisogno. In più, con il centro di ascolto, la San Vincenzo coglie le richieste di aiuto e in- terviene direttamente o comunque indirizza la persona verso gli enti e gli uffici preposti per andare incontro alle specifiche esigenze. C’è persino un servizio di trasporto verso l’ospedale per chi ne necessita. La raccolta di vestiario si svolge il martedì e il venerdì dalle 10 alle 11. Mente la dispensa di generi di prima necessità avviene il mercoledì dalle 10 alle 11. Sempre nello stesso orario di mercoledì si tiene anche il centro di ascolto. “Invitiamo chiunque voglia visitare la nuova sede, in particolare le associazioni, di venirci a trovare il mercoledì. Ancora di più chi è interessato a partecipare alle nostre attività; non siamo un circolo chiuso siamo solo delle persone che vogliono aiutare il prossimo” dice Nadia Rigoni. Gerardo Rigoni Tre asiaghesi nominati Gran Cavalieri di San Bovo Nella splendida cornice naturale del Lazzaretto, davanti alla chiesetta di San Sisto, si è svolta sabato 5 giugno una semplice e particolare cerimonia per la nomina a Cavalieri di San Bovo di tre asiaghesi. Giorgio Rigoni Candida, ex insegnante dell’Istituto Parolin di Bassano e autore di libri, l’erborista Antonio Cantele e Giuseppe Rigoni, coltivatore diretto, accompagnati dai rispettivi “santoli”, sono entrati a far parte del lungo elenco, oltre duecento, degli appartenenti a questa fondazione nata nel bassanese per invenzione del poeta dialettale e appassio- nato di tradizioni locali Eusebio Vivian. E’ stato proprio Vivian, dopo aver spiegato il significato di questo momento “Con poche formalità, genuino e sincero”, a procedere con l’investitura e la consegna ai tre prescelti della frusta (con il laccio sempre ben legato) e della sciarpa rossa con lo stemma del Santo di Voghera protettore degli animali domestici, nominandoli non solo Cavalieri, ma subito, seduta stante, Gran Cavalieri (grado successivo). “E’ un segno di ringraziamento – ha detto Vivian – per chi impegna la sua vita per la cultura rurale, le tradizioni della nostra terra, la natura, l’ambiente”. Un riconoscimento per quella che può essere definita “la gente della terra” che nutre amore e passione per tutto ciò che la riguarda. Oltre alla volontà di proseguire nel loro lavoro a favore della natura e delle tradizioni locali, i neo Gran Cavalieri avranno d’ora in poi anche l’impegno di recarsi almeno una volata all’anno o all’eremo di San Bovo, a Valrovina, nel bassanese, restaurato proprio dalla Fondazione dei Cavalieri di San Bovo, o alla tomba del Santo a Voghera. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 5 Vendite promozionali in continuo aumento Intanto l’inizio dei saldi in Veneto slitta al 17 luglio Una giungla di prezzi, sconti, offerte speciali, con vendite di fine stagione che iniziano quando la stagione è praticamente appena iniziata, vendite promozionali che prendono il via immediatamente dopo i “nuovi arrivi”. Sono sempre di più i commercianti che effettuano vendite straordinarie, scegliendo di praticare sconti, anche piuttosto elevati, su articoli e capi di stagione. Anche ad Asiago, poco dopo Pasqua, nelle vetrine dei negozi di abbigliamento sono apparsi numerosi cartelli che informavano della possibilità di fare acquisti usufruendo di sconti: 20 – 30, addirittura del 50% in meno del prezzo indicato sul cartellino. Avvisi in alcuni casi stampati a caratteri cubitali, in altri di fattura casalinga, con una semplice scritta a mano su un foglio di carta, ma tutti con un doppio scopo: invogliare all’acquisto anche chi, per effetto della crisi, si vede costretto ad evitare spese non indispensabili, e riuscire così a realizzare introiti anche in tempi di magra, pur accontentandosi di guadagnare meno. Una pratica che è sembrata in questa primavera 2010 espandersi a macchia d’olio, e che oltre a non essere ben vista da quei commercianti che la considerano dannosa per il commercio stesso e pensano che i ribassi debbano essere fatti solo nei periodi preposti per i saldi di fine stagione, sembra non essere gradita neppure alla totalità dei consumatori, che si chiedono se dette vendite siano sempre regolari e veritiere. “L’aumento consistente delle vendite promozionali – commenta il presidente mandamentale della Confcommercio Corrado Finco - è certamente dovuto alla crisi economica in atto, con i negozianti che pensano a delle strategie per avere in qualche modo delle entrate. E’ un sistema che va comunque ad intaccare l’interesse della collettività, una battaglia tra poveri, ma che il cliente accetta volentieri. I rischi che tali vendite non siano reali, ma mascherate, però ci sono, per questo il consumatore deve essere attento ed oculato negli acquisti. Quello attuale certamente non è il sistema ideale, ci vorrebbero forse regole più rigorose e precise, uguali per tutti, oppure la libertà di mercato per dare la possibilità ad ognuno di praticare in qualsiasi periodo dell’anno i prezzi che Asiago, approvato il Piano Peep di Via Ebene Nel consiglio comunale di Asiago dello scorso 26 aprile è stata approvata l’ultima variante al PEEP (piano per l’edilizia economico popolare) di Via Ebene. Anche questo piano per aree destinate alla prima casa dei residenti, come quello degli Ekar e dei Pennar, era stato inserito nel PRG dall’amministrazione Gattolin ed ora, dopo varie vicissitudini, è stato definitivamente approvato. “Anche noi - dice il capogruppo di minoranza in consiglio comunale Paolo Finco - abbiamo dato il nostro contributo perchè questo piano prendesse finalmente il via, allo scopo di poter dare ai residenti (specie alle giovani coppie) la possibilità di costruire la pri- ma casa, senza dover accedere al mercato “drogato” delle seconde case”. Le domande al Comune per poter essere inseriti nella graduatoria per l’assegnazione delle aree vanno presentate entro il prossimo 22 giugno e i modelli sono disponibili presso l’Ufficio Urbanistica (ultimo piano del municipio). L’aeroporto cerca…vigili del fuoco AAA servizio antincendio cercasi. L’appello lo lancia la direzione dell’aeroporto di Asiago che sta cercando dei nuovi candidati per il servizio di vigili del fuoco aeroportuali volontari ora che l’attività all’aerostazione dovrebbe ripartire. Anzi, senza nuovi vigili del fuoco aeroportuali, con l’organico attuale ridotto all’osso, la funzionalità della struttura avrebbe qualche difficoltà. L’età massima per i candidati è di 58 anni. Una volta finito il corso preparatorio, i partecipanti riceveranno un rimborso spese per la loro prestazione. Il corso, le cui modali- tà e luogo di svolgimento sono ancora da definire, è a carico della direzione aeroportuale e consiste in lezioni teoriche e pratiche con esercitazioni di spegnimento. In più ci saranno delle lezioni dedicate alla rianimazione e cenni di primo soccorso. G.R. ritiene più opportuni, evitando così anche di dover fare controlli e applicare sanzioni.” In materia, la Regione Veneto dispone che in qualsiasi periodo dell’anno possano essere fatte, seguendo specifiche modalità spesso variate negli anni, vendite di liquidazione, ovvero quelle effettuate al fine di esitare in breve tempo tutte le merci, a seguito di cessazione di attività commerciale, cessione dell’azienda, trasferimento in altro locale, trasformazione o rinnovo dei locali. Le vendite promozionali sono invece quelle in cui l’operatore commerciale pubblicizza la vendita di uno, più o tutti i prodotti della gamma merceologica sul mercato, applicando sconti e ri- bassi sul prezzo ordinario di vendita, vendite che nell’anno ciascun commerciante può effettuare in numero indefinito, purché non interessino i trenta giorni precedenti i periodi fissati per le vendite di fine stagione (ad esclusione di chi vende prodotti non aventi carattere di stagionalità). Le vendite di fine stagione riguardano prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili a notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo. E’ proprio di questi giorni la notizia che la Regione Veneto ha deciso di posticipare di due settimane il termine d’inizio delle stesse, fino ad oggi il primo sabato di gennaio per l’inverno e il primo sabato di luglio per l’estate. Chi aspettava i primi di luglio per acquistare merce estiva in saldo, dovrà ora attendere, almeno in Veneto, fino al giorno 17, quindici giorni dopo la data prevista fino ad oggi. La stessa cosa si prospetta per il prossimo gennaio. Un cambiamento che ha preso di sorpresa i commercianti, soprattutto coloro che proprio nei giorni scorsi hanno tolto tutti i cartelli che indicavano le vendite promozionali, proprio per il divieto di effettuarle nei trenta giorni prima dei saldi, il cui inizio era previsto per il 3 di luglio. Come dire che, se deciso prima, il cambiamento avrebbe permesso di effettuare le promozionali per altri 15 giorni. Silvana Bortoli FTV porta i vicentini in montagna anche con trasporto biciclette I vicentini che amano passare le proprie giornate in montagna, avranno a disposizione, a partire dal 26 giugno, per tutta l’estate, delle linee speciali (al di là di quelle di linea già esistenti). La scelta dei collegamenti è vasta e a prezzi davvero convenienti: Asiago (passando per splendidi centri come Tresché Conca, Cesuna, Canove), Gallio, Tonezza, Recoaro, Campogrosso, Pian delle Fugazze e Camposilvano sono le mete tutte vicentine collegate dai mezzi Ftv, che “sconfinano” però anche in Trentino per raggiungere Lavarone. I prezzi? Qualche esempio fa capire la convenienza: Vicenza-Asiago solo andata costa 4,90 euro, per arrivare a Gallio si devono aggiungere altri 55 centesimi (ma l’andata e ritorno costa 9,80 euro), men- tre per Lavarone (sempre partendo da Vicenza) il costo del biglietto andata e ritorno è di 10,60 euro. Ftv offre, inoltre, un’opportunità davvero irrinunciabile anche per i cicloturisti: si chiama infatti Bicibus lo speciale servizio di trasporto biciclette (realizzato con un carrello trainato dal normale pullman di linea), che permette agli appassionati di raggiungere in tutta comodità ideali punti di partenza di tante splendide escursioni sulle due ruote come Bassano, Tresché Conca, Asiago e Recoaro. Il tutto senza costi aggiuntivi per i viaggiatori rispetto al normale costo del biglietto e ciò a conferma dell’attenzione che l’azienda di trasporto pubblico locale della Provincia di Vicenza ha per la qualità e la convenienza del servizio. Obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe degli equidi per cavalli, asini, muli e bardotti A seguito della legge 200/03 e del decreto ministeriale del 5 maggio 2006, tutti gli equidi (cavalli, asini, muli e bardotti) residenti in Italia devono essere identificati ed iscritti nell’Anagrafe degli Equidi. Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha dato istruzioni all’Associazione Italiana Allevatori per la gestione dell’anagrafe stessa. Allo scopo di agevolare i proprietari residenti nei comuni dell’Altopiano che devono assolvere a tali disposizioni, l’Associazione Provinciale Allevatori di Vicenza ha istituito un recapito presso la sede della Coldiretti di Asiago in via dell’Artigianato 76, ogni primo mercoledì del mese fino al prossimo dicembre compreso, con orario dalle 8.30 alle 12.30. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 6 La scultura vincitrice Per ricordare Alessandro SCUOLA In un tragico pomeriggio invernale un episodio imprevedibile, impensabile, incredibile per l’intera comunità altopianese ha segnato in maniera indelebile in primis la comunità di Gallio ma anche e per certi versi non meno anche il mondo della scuola superiore; Alessandro, 15 anni, frequentava la 1^AL della sezione di Liceo del nostro Istituto Superiore e la sua presenza si avverte ancora, forte e tangibile, un po’ in tutti. Ecco così che subito, già all’indomani di quei tremendi fatti, al Dirigente Scolastico dell’Istituto, prof. Alfredo Paiola, lancia l’idea di fare qualcosa per ricordare Alessandro e le sue passioni, le cose che preferiva fare: sport e giochi con i numeri e con la logica. Presto matura l’idea, che diventa subito qualcosa di concreto, è così prende corpo il “1° Memorial Colella” (ov- Il “1^ Memorial Colella” - Tre manifestazioni articolate ed integrate per “non dimenticare” il giovanissimo studente di Gallio, tragicamente scomparso pochi mesi fa vero “Pronti …via!” con passione, un po’ di logica e tanto fiato assieme ad Alessandro), manifestazione ovviamente riservata agli studenti dell’Istituto Superiore di Asiago e che, attraverso tre diversi <percorsi>, si proponeva lo scopo di mantenere fresco e vivo il ricordo del compianto Alessandro. “L’idea è venuta perché, pur essendo stato poco con noi, Alessandro ha lasciato una traccia, una presenza significativa – sottolinea il Dirigente Scolastico Paiola - l’intento è stato quello di coinvolgere gli studenti nei settori in cui lui aveva manifestato particolari interessi, per ricordarlo e portare avanti quelli che in fondo erano i suoi sogni, quelli di un ragazzo che si affacciava alla vita. Unanime la disponibilità di docenti e soprattutto ragazzi, che hanno partecipato significativamente, capendo in pieno lo spirito la classe 3^BL con il palio appena vinto della manifestazione. Credo che i ragazzi abbiano dimostrato impegno e serietà, mettendo in evidenza le loro caratteristiche migliori e trovando all’interno della scuola il luogo per esprimerle. L’auspicio è che questo non sia un fatto fine a sé stesso ma possa diventare un appuntamento fisso da ripetere negli anni”. Sezione d’obbligo, quella legata ai numeri ed alla matematica (visto che a lui piaceva giocare con i numeri); a curarne l’organizzazione la prof.ssa Busacca che ha predisposto una scheda di domande (tratte dai “Giochi di Archimede”) e proposte agli studenti del biennio di tutte le sezioni dell’Istituto. “67 gli studenti che nella mattinata del 10 aprile hanno, con diverso spirito fra il gioco ed il ricordo – come sottolinea la stessa docente – hanno partecipato alla prova; da sottolineare la soddisfazione per come tutti si siano avvicinati a questo momento non come una perdita di tempo ma con grande serietà e compostezza, anche se i risultati dal punto di vista strettamente numerico, sono stati assai diversi”. Per onor della cronaca, anche se lo spirito della competizione non era certo la motivazione principale, va detto che il <podio> finale, tutto occupato da studenti liceali, ha visto primeggiare Francesca Rossetto (2^AL) davanti a Matteo Panozzo e Rachele Mantese (1^AL). Seconda <tappa> quella che ha visto una ventina di studenti aderire al concorso graficoletterario <Mille Speranze> “revisione ed adattamento – precisa la prof.ssa Anna Maria Cavallarin che ne è stata curatrice – del concorso ormai tradizionalmente bandito dalla Biblioteca d’Istituto in occasione del 23 aprile, Giornata Mondiale del Libro. Abbiamo modificato il tema, utilizzando il testo di quel testo scritto da Alessandro un mese prima della sua scomparsa. I lavori sono stati interamente svolti dai ragazzi in orario extrascolastico; l’intento era ed è quello non solo di ricordare Alessandro ma di farlo rivivere attraverso questi percorsi su temi a lui familiari e cari. La biblioteca si è impegnata a pubblicare il prossimo anno tutti gli elaborati presentati”. A vincere questa sezione, però non è stato uno scritto bensì una scultura in legno, un libro aperto col tema di Alessandro, opera di Filippo Stefani (2^AL), mentre secondo e terzo premio sono andati rispettivamente a Lucrezia e Martina Baù (1^AL) ed a Giulia Panozzo (2^BL); menzione speciale della giuria per Rachele Mantese (1^AL) per la maturità con cui ha espresso nel proprio elaborato le sue emozioni. Per decisione della giuria la scultura è stata donata alla famiglia di Alessandro ma per ora fa bella mostra di sé presso la sede dell’Istituto. Il 26 maggio la prova sportiva (visto che ad Alessandro piaceva molto lo sport). Grazie alla collaborazione della direzione (nella persona di Renzo Di Salvo), sul tappeto verde dell’aeroporto “Romeo Sartori” sono stati oltre 600 gli studenti La classe 1^BR con il palio appena vinto (anche se non tutti in competizione) di quasi tutte le classi dell’Istituto che hanno preso parte alla corsa campestre sulla distanza dei 1200 metri, presenti i familiari di Alessandro ed il Sindaco di Gallio, Pino Rossi; “un’organizzazione non facile per il gran numero di presenze – precisa il prof. Gatti che ha curato l’evento assieme ai colleghi di educazione fisica Cristina Volpi e Claudia Frigo – ma i ragazzi hanno dimostrato maturità e sensibilità ed un comportamento corretto e responsabile; anche la competizione ha voluto esprimere solidarietà ed una <partecipazione totale> visto che si è corso per classi e con formazioni miste, maschi e femmine, con una doppia classifica per biennio e triennio”. Anziché le solite medaglie o coppe l’idea è stata di proporre uno stendardo, un palio (due <opere> realizzate con pazienza, passione e maestria dalla prof.ssa Cristina Volpi) per ciascuna delle due squadre vincenti che lo hanno poi esposto nelle rispettive aule, dove lo tratterranno come <defender> fino alla prossima edizione. Con apposite coccarde verranno ricordate, come si fa con i trofei importanti, anno dopo anno le classi che si aggiudicheranno la manifestazione e diventeranno una sorta di luogo ove far cadere <la polvere della storia> dell’Istituto. Ad aprire l’albo d’oro per il biennio la cl. 1^BR (sezione ragionieri) e per il triennio la cl. 3^BL (sezione Liceo). L’Istituto ha proposto che le premiazioni dei vincitori vengano effettuate a Gallio (come noto paese natale di Alessandro), in occasione del tradizionale appuntamento con la consegna delle borse di studio ai migliori studenti di quel comune, anche per trasmettere i valori dell’iniziativa e la volontà di un’apertura ed un coinvolgimento anche all’esterno delle <mura> dell’Istituto scolastico. Cesare Pivotto Iimmagini della folta partecipazione dei ragazzi alla manifestazione sportiva 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 7 Claudia Forte premiata al concorso “Il muro… I muri” Significativi gli elaborati della studentessa della classe 5^ Turistico dell’Ipsia di Asiago Nel ventennale della caduta del Muro di Berlino l’Associazione Città di Vicenza ha indetto un concorso riservato agli studenti delle scuole Medie Inferiori e Superiori della Provincia di Vicenza dal titolo emblematico “Il muro … i muri” nell’intento di <favorire negli studenti una riflessione più ampia sui muri, visibili e non, che sono stati eretti nel corso della storia,sui muri – vere e proprie divisioni tra gli stati o all’interno di questi – che ancor oggi esistono, e su quelli invisibili che si ergono tra gli uomini>; muri della vergogna, quelli (come quello di Berlino) eretti fisicamente a separa- re, segregare uomini da uomini, privandoli della libertà di scegliere e di incontrarsi; muri di vetro, quelli metaforici eretti fra individui e gruppi sociali che non vogliono conoscersi, incontrarsi, riconoscere differenze culturali, etniche e/o religiose, e quindi dai significati come pregiudizio, discriminazione, razzismo; muri di carta, quelli che, anche se è vero che ogni muro separa, isola, suscita il desiderio (spesso frustrato ed irrealizzabile) si essere valicato e superato, comunque rappresentano una superficie su cui si può scrivere, disegnare, attaccare manifesti, fino a farne un luogo simbolo di comunica- zione. Sono state molte le scuole della Provincia che hanno aderito a questo concorso per ricordare e raccontare l’evento che ha segnato la fine della Guerra Fredda in Europa con vari elaborati; nei giorni scorsi sono saliti ad Asiago i rappresentanti dell’Associazione per premiare, alla presenza del Dirigente Scolastico prof. Paiola, della vice-preside prof.ssa Polato e di alcuni docenti, la vincitrice del concorso, la studentessa Claudia Forte, “una studentessa <speciale> come ci racconta la docente Maria Grazia Clemente, che, a stretto contatto con la vicepreside Polato, l’ha se- guita con particolare cura, attenzione e sensibilità durante l’intero anno scolastico – che, nell’ambito di una programmazione scolastica differenziata, ha realizzato un elaborato che ha intitolato <I muri nel mondo>, frutto di un lavoro interdisciplinare sviluppato nel corso di circa quattro mesi con cui ha voluto fornire diversi spunti di riflessione sui molteplici significati che può assumere la parola <muro>. Partendo dalla storia del muro di Berlino e raccontando col linguaggio della favola, Claudia ha passato in rassegna tutti gli altri Significativi gli elaborati della studentessa della classe 5^ Turistico dell’Ipsia di Asiago muri <fisici> esistenti nel mondo per arrivare a quelli <mentali>, decisamente più diffusi e difficili da abbattere. L’obiettivo che Claudia ha voluto raggiungere è stato quello di stimolare i giovani ad intraprendere un percorso di ricerca più profondo sul significato dell’abbattimento del Muro di Berlino attraverso la rappresentazione grafica, visiva e pittorica dell’evento”. Il lavoro è stato premiato per la cura dimostrata nella ricerca e nell’elaborazione del tema. Cesare Pivotto Ancora applausi per il Gruppo Teatrale dell’Istituto Superiore di Asiago “MADE AS RAGE” INCANTA ANCHE QUEST’ANNO QUATTRO USCITE PER COMPAGNI E POPOLAZIONE AD ASIAGO MA GIA’ IN CALENDARIO REPLICHE A CANOVE E ROTZO Sabato 29 maggio 2010, Grillo Parlante. Il gruppo teatrale “Made as Rage” della Scuola Superiore dell’Altipiano (regista la nostra Giulia Allodi) si prepara per l’ultima replica di “Sei una peste!”, tragicommedia basata su fonti di archivio (studio di Elisabetta Girardi) a proposito della peste del 1630 nelle nostre amene contrade. Anche questo lavoro teatrale rientra, come quello dello scorso anno, nell’alveo del progetto <Maestra montagna>, che vede la collaborazione dei tre ordini di Scuola affinché il patrimonio culturale locale sia parte integrante dell’offerta formativa del territorio. Quattro le repliche già affrontate con successo dal gruppo (che conta una ventina di studenti, tra attori, scenografi e tecnici), la prima delle quali offer- ta proprio agli allievi della scuola elementare e media, nel segno di una continuità non formale, ma concreta e condivisa. Vi propongo questa “ pagina di diario” per narrarvi le ore che hanno preceduto la replica serale per la cittadinanza. Un adulto, un insegnante che abbia preso La trama. 1630. L’Altipiano è spazzato dalla peste. Ognuno si affanna a salvare se stesso e gli ideali tramontano. Una bambina vaga solitaria; nessuno le dà più ascolto. Non le resta che nascondersi in una stalla con i suoi due vitellini e raccontarle a loro, le sue storie. Quand’ecco in quel rifugio fanno irruzione i personaggi più variopinti, ai quali la bambina offre ospitalità, in cambio del racconto delle loro avventure. I destini s’intrecciano e “nel buio di una notte s’infiamma, crepita e s’incenerisce lo spirito d’un secolo”; finché qualcuno non svela alla protagonista la cruda realtà del morbo. Allora l’innocenza insorge dinanzi alla rivelazione del male ed è … colpo di scena! parte a quelle fasi preparatorie, che abbia assaporato e condiviso “quel nulla d’inesauribile segreto”, non può non trarre dai ragazzi e dai suoi studenti un insegnamento prezioso: quando un’esperienza è volontaria e si basa sull’ interdipendenza, funziona. La ricerca della qualità viene di conseguenza. Ecco a voi dunque qualche flash su quel prima che di solito non conosce cronaca. “C’è quel momento sospeso, prima dell’inizio, che vale un anno di lavoro. Dietro il sipario sta la scena, come un campo di forze in quiescenza. Fuori, in strada, il pomeriggio continua a fare il suo corso. In uno spiraglio di cielo sale furtivo il fumo che si esala da un ben strano capannello: paion figure da tarocchi quelle fuoriuscite dal teatro tra le pozzanghere, ancora truccate a mezzo. Ma se t’insinui fra le pieghe blu della tenda d’ingresso, puoi scorgere quel caotico formicolìo operoso che fa il teatro tanto somigliante alla vita. Laggiù in fondo, tra le poltroncine deserte, vedrai, solitario, un ragazzo (è attore o personaggio?), assorto in chissà quali pensieri. Pare un pallone perduto a fondo campo, ma qualcuno della squadra verrà presto a rituffarlo nel gioco. E già quest’atmosfera è ricordo, tanto è pregnante. C’è chi cerca di salvare il trucco dalla commozione perché è l’ultima replica, il gran finale, l’apoteosi emotiva: il dono del proprio lavoro alla famiglia, agli amici, a chi mai li avrebbe immaginati in quei panni. Quel momento senza tempo è una terra di nessuno che ti muta gli orizzonti, come quando il vento cade, sull’oceano, e l’equipaggio tesse l’attesa del filo rosso dei ricordi. Quell’impasto di attimi, quel montaggio di gesti, quei ritagli di sguardi ne comporranno per sempre la colonna sonora. Poi ecco, tutto precipita: stanno entrando! Silenzio! Tutti dietro il sipario! Voci fuori campo: qualcuno ha visto la mia bacchetta? Il copione, dov’è il mio copione? L’anno prossimo faccio lo scenografo, lo giuro! Tanto lo dici ogni anno… Questo è il teatro: quello irripetibile che si addensa e svanisce dietro le quinte, quello che poi ti porti dentro nella vita di tutti i giorni, come la mappa di un tesoro inestimabile. Tutti ai propri posti: la magia del racconto abbia inizio. Il resto è storia. Chi c’era può testimoniare sulle emozioni, sulla sincerità e sulla gioia del nostro lavoro. E per chi non ha potuto esserci, si replica a Canove sul finire d’agosto e a Rotzo nel primo fine settimana di settembre, ospiti della “Festa della patata”! Passate parola”. Silvia Borgo Cinema Lux Asiago Sab.12 ore 116.00 18.00 21.00 Dom.13 ore 116.00 18.00 21.00 Lun.14: ore 20.45 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 8 Alla 3^ edizione del concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale” SCUOLA di Cesare Pivotto Anche per l’anno scolastico ormai agli sgoccioli il Consorzio PattiChiari per l’economia e la Cassa di Risparmio del Veneto hanno proposto la 3^ edizione di “PattiChiari per l’economia”, programma nazionale dedicato agli studenti delle scuole superiori e ai loro docenti per favorire l’educazione finanziaria sostenendo l’importanza di formare i cittadini sulle questioni economiche e finanziarie già sui banchi di scuola; il concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale” proponeva anche quest’anno agli studenti di realizzare un progetto di impresa per la realizzazione del business-plan, sviluppato appositamente per il progetto, anche grazie a tutor messi a disposizione dalle banche. Lo scorso anno, alla prima partecipazione dell’Istituto Superiore di Asiago, i ragazzi della cl. 4^A dell’Istituto Tecnico, guidati dal prof. Alessio Barolo, presentaro- “Elisir del taal” l’idea vincente della classe Terza C Secondo centro degli studenti altopianesi a “Patti chiari per l’economia”. Gli operatori della Gestione Aziendale vincono a Vicenza e si qualificano per la fase nazionale di Roma ad ottobre no il progetto denominato “Il filo d’erba” (che prevedeva il recupero e la valorizzazione di una malga d’alpeggio con finalità storico-naturalistiche ed agro-turistiche) che, il 28 maggio 2009, valse loro la vittoria provinciale e la soddisfazione di rappresentare Vicenza alla Fase Nazionale di Roma della manifestazione, dove, il 1° ottobre, si sono visti sfuggire di mano per un non nulla il successo che, fra le dodici finaliste, arrise a Rovereto. Anche quest’anno l’Istituto asiaghese, alla sua seconda partecipazione consecutiva, ha sbancato il lotto delle av- versarie vincendo ancora una volta; protagonisti 2010 i ragazzi della cl. 3^C Operatore della Gestione Aziendale che, sempre guidati dal prof. Barolo e dalla vicepreside prof.ssa Domenica Polato, hanno sviluppato un progetto legato ad un problema quanto mai attuale: l’alcolismo; nell’ambito dell’attività i ragazzi si sono avvalsi di una <lezione> da parte di Antonella Segafreddo e Luca Masetto della Cassa di Risparmio del Veneto (Banca Tutor) sullo sviluppo di una concessione di fido da parte della Banca così come della collaborazione con l’As- sociazione “Occhi aperti” e dell’Asiago Hockey per la promozione dei loro cocktail durante un’importante manifestazione sportiva a livello internazionale (l’incontro Russia-Italia di hockey su ghiaccio). Con la loro Azienda “Elisir del Taal”, i ragazzi altopianesi hanno presentato un complesso e dettagliato studio, articolato in un ipotetico programma triennale, sulla creazione e commercializzazione di prodotti per le tre diverse fasi che riflettono i momenti dello sviluppo dell’alcolismo: 1. l’happy hour (con cocktail analcolici, già creati nell’ambito del progetto “Tatoo” e che si possono già trovare in alcuni locali che a suo tempo hanno partecipato all’iniziativa - che può essere estesa ad altri che ne fossero interessati); 2. i digestivi analcolici (con proposte di <liquori> realizzati senza la base alcoolica ma con l’ausilio di erbe locali); 3. le tisane (inventate alla sezione alberghiera, anche in questo caso con l’utilizzo di erbe dell’Altopiano, e con la Rigoni di Asiago, nota azienda a livello internazionale, disposta a fare dei test per la solubilità in acqua calda della frazione ricavata dalle erbe). Giovedì 3 giugno, a Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, le premiazioni che hanno visto primeggiare fra le sei finaliste la proposta dei ragazzi altopianesi che ha evidentemente fatto <girare> la testa alla giuria (composta da rappresentanti del mondo bancario, imprenditoriale e scolastico) che ha decretato il loro successo motivandolo con “l’attenzione al sociale (il problema dell’alcoolismo), la bancabilità e la territorialità (uso delle erbe del territorio)”. Per la 3^C l’ulteriore soddisfazione dell’appendice d’ottobre quando, rappresentando Vicenza alla Fase Nazionale della manifestazione di Roma, proveranno a centrare il <bersaglio grosso>. CONOSCERE L’AMBIENTE: FESTA DEGLI ALBERI 2010 Grafica Altopiano Maggio 2010: come tutte le migliori tradizioni anche quella della “Festa degli Alberi” non passa inosservata. Un’iniziativa che ha radici lontane, forse non tutti sanno che è una festa di origine americana, nata nel 1872, lo stesso anno in cui venne istituito il primo parco naturale del mondo, quello celeberrimo di Yellowstone. In Italia la festa è arrivata alla fine dell’Ottocento e da allora ha conosciuto periodi di maggiore o minore fortuna e diffusione fino ad essere formalmente istituita con il decreto interministeriale del 4 agosto 2000, è sopravvissuta sino a oggi e nel tempo è venuta assumendo nuovi significati, con il crescere della sensibilità e della consapevolezza rispetto alle questioni ambientali, alla scala sia locale che planetaria. Il Comune di Asiago – Ufficio Patrimonio - ha previsto per quest’anno un programma rinnovato soprattutto a partire dalla location dove si è svolta la Festa: il Bosco del Dosso. Giovedì 20 maggio dunque, tutti gli alunni delle classi II e IV dei plessi “M. Ortigara” e “Farina” erano pronti per un’esperienza a contatto con la natura. Il tragitto di avvicinamento in Val d’Assa fino a località “Termine” immersi tra i colori in contrasto del bosco, come fosse un ac- querello appena dipinto, già lasciava preludere ad una giornata indimenticabile. La manifestazione si è svolta in Val delle Anime introdotta dai saluti delle autorità, l’assessore al Patrimonio Guido Carli e il dirigente scolastico Francesco Tognon i quali hanno raccontato ai bambini della particolarità del territorio censuario della zona alta dell’altopiano e delle peculiarità di questa zona boschiva. Il Bosco del Dosso è un’area interessante sia dal punto di vista forestale, si dice sia uno dei boschi più belli in quel di Asiago, sia dal punto di vista faunistico, questa zona è famosa per la scoperta della specie endemica Salamandra atra aurorae, anfibio urodelo molto pregiato, raro e protetto. La mattinata si è accesa poi con gli interventi dei bambini che, grazie alla preparazione e al lavoro fatto dalle maestre, hanno animato e decorato l’evento con canzoni, letture e poesie. Parole e scritti che hanno concentrato l’attenzione sulla natura, sull’importanza degli alberi, del bosco e degli animali, non solo quelli grandi e di maggior effetto ma anche tutti i più piccoli, invisibili che hanno un’importante ruolo nell’ecosistema. Un modo per ricordare il maestro e naturalista Patrizio Rigoni grande appassionato della natura microscopica che ha insegnato e trasmesso a molti bambini la curiosità di esplorare il mondo naturale, e ha donato alla comunità altopianese molti materiali delle sue ricerche ora collezionate al Museo Naturalistico Didattico a lui dedicato. La parte clou della festa relativa alla piantumazione di specie autoctone si è svolta in una zona colpita da una tromba d’aria dove molti alberi sono caduti e quindi in un area dove la crescita di nuovi alberi ha oltremodo significato. Sono state specificate le indicazioni per mettere correttamente a di- mora le giovani piantine e ogni bambino ha piantato i giovani Abete rosso e bianco, Pino Cembro, Ontano verde e Betulla. La mattinata si è conclusa con una escursione didattica divisi per gruppi classi accompagnati da esperti del Museo Naturalistico Didattico, del Corpo Forestale dello Stato e del Comprensorio Alpino di Caccia grazie ai quali è stato possibile trasmettere ai bambini nozioni e curiosità legate all’ambiente dell’altopiano. Arrivati al “fontanello” di Val d’Anime i gruppetti si sono ritrovati e tutti assieme hanno apprezzato e goduto di una piccola merenda offerta dal Comune per rinfrancare i partecipanti della camminata nel bosco. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato e a coloro che hanno reso possibile la buona riuscita dell’evento rinnovando già l’invito per l’anno prossimo. Carlo Zanin responsabile Museo Naturalistico 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 9 CENTENARIO DELLA “VACA MORA” STORIA Sull’Altopiano si festeggia il Trenino A cent’anni dell’inaugurazione della linea ferroviaria Piovene Asiago numerosi gli eventi in programma Pagina a cura di Silvana Bortoli “Le audaci costruzioni” recita l’occhiello dell’articolo intitolato “La più importante cremaillère”, pubblicato il 27 febbraio 1910 da “La Domenica del Corriere”: si parla dell’inaugurazione della nuova ferrovia RocchetteAsiago “destinata a soddi- 27 febbraio 1910, la “Domenica del Corriere” parla dell’inaugurazione dell’ audace costruzione della ferrovia Rocchette - Asiago sfare specialmente il mondo turistico, poiché offre panorami meravigliosi, primo fra tutti la traversata del bosco di Cesuna”. Fu l’industriale laniero Alessandro Rossi a proporre nel 1882 un collegamento ferroviario dell’altopiano con la pianura per sopperire alla mancanza di un adeguato collegamento che potesse ridurre l’isolamento dei paesi montani. Dopo un primo progetto che prevedeva un tracciato diverso, risultato troppo lungo da percorrere e costoso da realizzare, Rossi convocò un esperto di ferrovie di montagna, l’ingegner Ferdinando Shacke, che ideò il progetto della linea Piovene – Asiago, lunga circa 21 chilometri, di cui quasi 6 su tratta a cremagliera. Non appena approvata l’opera, il 15 luglio del 1907, iniziarono i lavori, che portarono all’inaugurazione della linea due anni e mezzo dopo. Il servizio ferroviario funzionò fino al 1958, quando venne chiuso definitivamente a causa degli alti costi di gestione e della concorrenza delle autocorriere. Quest’anno ricorre dunque il centenario dall’inaugurazione della linea ferroviaria, evento che in Altopiano ci si sta preparando a festeggiare in vari modi. Un primo omaggio è venuto dagli oltre 250 studenti partecipanti al concorso di pittura indetto per il tredicesimo anno consecutivo dal Comune di Roana, con il quale si intende anche sensibilizzare i giovani agli aspetti culturali del territorio e il cui tema quest’anno era “La Vaca Mora, ricordi di un instancabile trenino”. Bambini e ragazzini delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie hanno accolto l’invito presentando le proprie opere, realizzate singolarmente, in coppia, in gruppo o con l’intera classe, dando vita come sempre a un’allegra e originale mostra di un’ottantina di lavori, creati utilizzando varie tecniche, che si potranno ammirare per tutta l’estate presso la sala consiliare del Municipio a Canove, in orario di apertura degli uffici. “Centenario della Vaca Mora” è la manifestazione messa a punto dalle Pro loco di Canove, Cesuna e Treschè Conca per la settimana precedente ferragosto: dal 7 al 14 agosto nel territorio dei tre paesi si celebrerà il trenino con numerosi eventi. Si inizierà il giorno 7 con la marcia in notturna che partirà alle 20.30 da Campiello e arriverà a Canove presso il Museo della Grande Guerra verso le 22.30, dove poi si terrà l’esibizione dei Grutzigar, con rinfresco finale. In programma poi serate culturali, spettacoli teatrali, una sfilata di bici d’epoca, annullo filatelico dedicato, e altri appuntamenti. Si terrà invece probabilmente verso la fine di luglio l’inaugurazione del ristrutturato percorso del trenino, dopo i lavori previsti dal progetto di riqualificazione. Per l’occasione verrà organizzata una pedalata in compagnia, da Campiello ad Asiago, con soste lungo il percorso, in particolare a Canove nei pressi della ex stazione dove si trova la locomotiva “gemella” della Vaca Mora che prestava servizio da Piovene ad Asiago. Prevista per fine luglio l’ultimazione dei lavori di riqualificazione del percorso ciclo pedonale sull’ex tracciato ferroviario. “Allo stato attuale i lavori sono in avanzato stadio di esecuzione – commenta il presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo, riferendosi al percorso ciclo pedonale sull’ex tracciato ferroviario Asiago – Treschè Conca – e verranno certamente ultimati entro la fine di luglio”. Il progetto di riqualificazione prevede un costo totale di 375.000 euro, di cui 300.000 coperti dal contributo della Regione Veneto, e i rimanenti 75.000 finanziati da Comunità Montana, Comuni di Asiago e di Roana e CCIIAA di Vicenza. Sono ben visibili quelli in corso sul primo tratto dell’ex ferrovia, dalla sede della Comunità Montana fino al Consorzio fra i Caseifici, dove è stato rimodellato il sedime ed è iniziata la messa in opera, su un lato, della cancellata tipica delle ferrovie, prevista per il tratto che va dal Palazzo Millepini fino al parcheggio dei camper e nei pressi dell’ex stazione a Canove. Il tratto fino al Consorzio verrà anche asfaltato e dotato di illuminazione; anche la galleria di Treschè Conca verrà illuminata con un nuovo impianto, mentre nella galleria di Cesuna verrà consolidata la volta, ripristinata l’illuminazione e sistemato il fondo. In località Campiello e presso il Millepini sono in via di realizzazione due aule didattiche all’aperto, con bacheche che illustrano la storia del Trenino. Lungo l’intero tratto verranno realizzate aree per brevi soste, mentre il tratto sterrato dal Consorzio a Campiello verrà sistemato mediante ricarica, fresatura e sistemazione delle scarpate dove necessario. E’ prevista la rimozione della cartellonista pubblicitaria presente sul percorso e la messa in opera di nuova segnaletica sia orizzontale che verticale. Si è pensato anche alla posa di due fontanelle, una nella zona del parco Millepini e l’altra nell’ex casello ferroviario ubicato nei pressi del Consorzio. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 10 ROANA Le scuole della “Riviera” a rischio chiusura I genitori di Roana costituiscono un Comitato Chiesta una deroga per il prossimo anno e intanto si cercano idee e soluzioni per scongiurare la perdita di un patrimonio che rappresenta una ricchezza per l’intera comunità Sempre più tagli alla scuola, sempre meno alunni, uguale chiusura dei piccoli plessi. E’ un rischio che corrono seriamente anche le scuole della cosidetta “Riviera”, l’ala altopianese “al di là del ponte di Roana”. Un rischio presente da tempo, ma oggi più che mai concreto, che i genitori intendono scongiurare con un’azione decisa di salvaguardia di questi centri di cultura e socialità considerati indispensabili per la vitalità e la sopravvivenza di una comunità. Chiudere le scuole di Roana, Mezzaselva e Rotzo significherebbe spostare sempre più il centro gravitazionale verso i paesi della conca centrale dell’Altopiano, emarginando passo passo la periferia, già piuttosto penalizzata dalla soppressione di altri servizi. “Per questo – dicono i genitori di Roana – ci siamo riuniti e abbiamo costituito un Comitato con l’impegno preciso di difendere e potenziare l’offerta educativa per i nostri figli”. La prima azione del Comitato è stata la divulgazione di un volantino allo scopo di sensibilizzare sul problema non solo tutti gli altri genitori, ma l’intera comunità che dovrebbe sentirsi partecipe di questa battaglia perché la scuola di paese rappresenta un punto di riferimento e una ricchezza per tutti. “Non è la logica di campanile a spingerci – sottolineano i genitori – infatti stiamo già dialogando con i genitori di L’Altopiano su TeleArena Mezzaselva e Rotzo per trovare insieme una valida alternativa ed evitare la perdita del patrimonio scolastico della “Riviera” spinti dalla convinzione che insieme e con la buona volontà si può raggiungere l’obiettivo di assicurare ai nostri figli una scuola che, seppur piccola, offra valide opportunità di formazione e di crescita”. Il Comitato, dopo alcuni incontri, ha intanto formulato una richiesta di deroga per il prossimo anno indirizzata, tra gli altri, all’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan e alla dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Carmela Palumbo affinché nella scuola, che conterà nel prossimo anno in tutto 26 alunni, non ci siano ulteriori tagli d’organico, evitando così pluriclassi formate anche da tre classi, e un pericoloso fuggi fuggi dei bambini di Roana e Mezzaselva verso altri plessi scolastici (soprattutto Canove e Asiago) dovuto alla legittima preoccupazione dei genitori per la qualità dell’educazione dei propri figli. Una deroga che servirà a dare il tempo necessario per organizzarsi e trovare delle soluzioni. “Soluzioni che arrivino dal basso – sottolineano i genitori - e non ci piombino sulla testa senza poterci far nulla; il più possibile condivise”. Sono allo studio iniziative per coinvolgere le amministrazioni di Roana e Rotzo, invitandole ad un proficuo confronto, e tutta la popolazione. Nel frattempo ben vengano idee e suggerimenti da parte di chiunque. Stefania Longhini Il mondo agricolo altopianese nuovamente al centro dell’attenzione della televisione. Dopo essere stato il protagonista del primo numero della nuova trasmissione rai inerente l’agricoltura anche TeleArena in questi giorni ha effettuato delle riprese della realtà agricola altopianese spaziando dalle patate ai prodotti caseari, alle erbe medicinali alla gastronomia con piatti tipici. Oltre alle tipicità agricole oramai famose, come la patata di Rotzo e il formaggio di malga, con spiegazione date dal malghese Claudio Frigo della malga Zovetto, la trasmissione si è soffermata anche sulle rarità come le patate nere, specie in via d’estinzione e recuperate da alcuni appassionati come Dino Panozzo di Tresché Conca, oppure le varietà di mele autoctone dell’Altopiano tutte, o quasi, minacciate dall’estinzione, censite con pazienza da Antonio Cantele. Capitolo a parte per le minacce a questo mondo; minacce portate dall’industrializzazione della produzione alimentare, ma anche da specie erbose infestati di cui alcune velenose per il bestiame. Altre erbe invece, medicinali o comunque commestibili illustrate da Antonio Cantele, chiudono la trasmissione venendo abbinate con altri prodotti tipici dallo chef Riccardo Cunico. G.R. I Panozzo a raduno il 20 giugno a Treschè Conca Sono aperte fino al giorno 15 giugno le iscrizioni al 2° raduno di Panozzo, in programma domenica 20 Treschè Conca. Le adesioni, con la quota di partecipazio- ne al pranzo che è di 25 euro, si ricevono alla pasticceria Corbin in via Belmonte (tel. 0424 694161) o al panificio Danilo Frigo in Piazza Fondi (tel. 0424 694030). spesso toglie spazio all’aggiornamento che cerchiamo di curare comunque, specie per quanto riguarda l’aspetto sanitario e di primo soccorso legati all’emergenza sanitaria (ma, come detto, noi li incontriamo di domenica mattina mentre <rinfrescano> modalità operative e tecniche legate all’uso di motopompe, manichette antincendio, gruppi elettrogeni..); a settembre, comunque, svolgiamo una due giorni di esercitazione generale, spaziando a 360 gradi nelle varie aree e modalità di possibile intervento. Siamo ovviamente a disposizione della Prefettura anche se finora, pur essendo intervenuti in varie situazioni in altopiano ed in pianura, non siamo mai stati precettati”. In- somma, se spesso possiamo godere in sicurezza di occasioni e manifestazioni organizzate nei nostri comuni o se possiamo contare su di un aiuto competente, appassionato e disinteressato in situazioni di pericolo o di necessità, ebbene lo possiamo fare grazie al prezioso lavoro di questi volontari, uomini e donne, che possono vestire con orgoglio la loro inconfondibile divisa fluorescente ed a cui va il doveroso grazie delle nostre comunità. Questi i riferimenti dell’Associazione Volontaria di Protezione Civile Comune di Roana: e m a i l info@comune.roana.it - sito w e b www.comune.roana.vi.it telefono 0424.692035 - fax 0424.692016 Cesare Pivotto All’attivo dell’Associazione una cinquantina di volontari Protezione Civile Roana: sempre pronti dove e quando c’è un bisogno Ha sede nell’interrato del Palazzo Municipale di Canove, in via Milano 32 (anche se con un’<appendice> a Tresché Conca) l’Associazione Volontaria di Protezione Civile Comune di Roana (una delle quattro <sezioni>altopianesi, con quella <veterana> di Asiago e quelle più <giovani> di Lusiana ed Enego), nata nel 1981 quando Sindaco a Roana era lo stesso di adesso, Valentino Frigo, figura, quella del sindaco protempore del comune roanese, che, per statuto, è anche presidente dell’Associazione. Attualmente a rivestire la carica di vice-presidente (di fatto il ruolo operativo di vertice) è Efren Panozzo, mentre il coordinatore è Sandro Pesavento. “Il nostro gruppo ha raggiunto in questo momento la condizione di equilibrio ideale sul piano dei numeri – precisa Panozzo mentre nel piazzale del Municipio roanese si svolge un’esercitazione, per così dire, di aggiornamento - una cinquantina di elementi di età variabile e con una buona e preziosa presenza al femminile (circa 20), in rappresentanza delle 6 frazioni del nostro comune, oltre ad alcune presenze da Gallio. Quando siano nati ciascuno si è comperato la sua divisa, oggi, per fortu- na, possiamo disporre anche di un buon parco mezzi (un Unimog, una Panda 4x4, un Nissan pick-up 4x4, un’ambulanza attrezzata, un Daily 4x4 con modulo antincendio, un Ducato a 9 posti, due motoslitte, una roulotte) ed attrezzature (motopompe, gruppi elettrogeni, tende, bacini artificiali di raccolta acqua, ecc) che ci permettono di intervenire in svariate situazioni”. Un’attività intensa, visto che le vostre divise appaiono un po’ dovunque per l’intero anno “I nostri territori di competenza riguardano, ordinariamente, i comuni di Roana e, con apposita convenzione, di Gallio, in svariate occasioni fortunatamente quasi sempre legate ad assistenza a manifestazioni di varia natura; supportiamo e curiamo anche le prove di evacuazione nelle scuole. Nel 2009 abbiamo fatto 86 uscite, che non sono poche se si tiene conto che tutti i componenti il gruppo sono, ovviamente, volontari, gente che mette a disposizione dell’associazione passione e tempo libero, a volte sacrificando ferie o togliendo spazio a famiglia ed interessi personali. Questa attività molto intensa, a volte frenetica, 8 l’Altopiano Sabato 12 giugno 2010 11 CANOVE CESUNA No alla lottizzazione in zona Cattedra Domenica 20 il raduno interregionale dei Fanti Lo sostiene la minoranza consigliare. Anche il sindaco Frigo si dice d’accordo. “L’espansione interessa una delle zone più belle di Canove- sostiene Antonella Cocco – che, con la complicità degli altri Comuni altopianesi, rischia di trovarsi addosso colate di cemento” “Trovo vergognoso che i Comuni di Asiago e Gallio declamino grandi lotte contro la speculazione edilizia e poi scarichino la pressione edificatoria sul territorio di Roana”. La forte dichiarazione del capogruppo di minoranza di Roana Antonella Cocco è di quelle destinate a fare rumore sull’Altopiano. Atto del contendere è una lottizzazione di 8 mila metri quadrati su terreni dell’ex stalla modello “Cattedra” proposta dall’associazione dei Comuni, composta da tutti i Comuni altopianesi salvo Conco, per finanziare una parte della realizzazione dell’Istituto Europeo della Montagna. Istituto che fa parte di un progetto per la riqualificazione della cattedra che però rimane, per ora, senza una precisa finalità. La questione è sorta durante l’ultimo consiglio comunale dove si discutevano le controdeduzioni alle proposte di modifica della Regione Veneto alla variante al Prg e le osservazioni fatte alla variante che non erano mai state dibattute in consiglio. Attorno alla Cattedra si sta combattendo una battaglia tra chi vuole intanto portare avanti il progetto, in particolare l’ex sindaco di Roana Mario Porto e l’ex segretario ge- nerale roanese Augusto Paccanaro, attualmente presidente e direttore dell’Istituto, con varie forme di autofinanziamento che vanno dalla lottizzazione in questione ad una cava di marmo, e chi invece ritiene tutto il progetto un pretesto per portare avanti una politica di espansione edilizia. “Espansione che interessa una delle zone più belle di Canove, rimasta quasi intatta – dice la Cocco – Zona che con la furtiva complicità degli altri Comuni altopianesi rischia di trovarsi addosso colate di cemento”. Una posizione, quella dell’opposizione, che trova l’appoggio parziale anche dello stesso sindaco Valentino Frigo che ha accettato lo stralcio dell’area ad una condizione: “che qualora si rendesse necessaria la lottizzazione per mettere fine allo stato di abbandono vergognoso in cui versa la cattedra lo si farà, tanto che l’ipotesi ci sarà anche nel PAT”. “Ma voglio sottolineare – ha aggiunto il primo cittadino – Che mi impegnerò personalmente per cercare fondi e finanziamenti per evitare la lottizzazione della cattedra che trova anche me contrario”. Gerardo Rigoni I viaggi della Vaca Mora raffigurati dai bambini Concluso il concorso di pittura organizzato dal comune di Roana per gli studenti, durante l’estate si potrà visitare in sala consiliare del municipio le mostra delle opere partecipanti Ottanta opere dedicate alla Vaca Mora “instancabile trenino”, prodotte dalla fantasia e dalla creatività degli alunni di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Roana, esposte per tutta l’estate presso la sala consiliare del Municipio a Canove, in orario di apertura degli uffici. Una mostra bellissima, ricca di vitalità, che racconta con gioia un periodo di storia del nostro territorio. Il “concorso di pittura” organizzato per il tredicesimo anno consecutivo dal comune di Roana, è, ancora una volta, dimostrazione delle sorprendenti capacità di bambini e ragazzini di raffigurare il tema proposto utilizzando tecniche e materiali diversi: oltre a pennelli, pennarelli, matite, gessi, ci sono sassolini, foglie, ramoscelli, muschio, pongo, cartoncino, pasta in vari formati. C’è il trenino che fatica in salita raffigurato a mo’ di fumetto, ci sono collage di foto ritagliate a rappresentare i mille volti di chi sul treno ci è salito per divertimento o necessità, c’è chi, munito di bagagli, si appresta a fare un viaggio verso una nuova vita, c’è soprattutto la “Vaca Mora” che i bambini, dopo averne sentito raccontare la storia, hanno interpretato nei modi più svariati: coloratissima e allegra, seria e importante, con lo sfondo dei nostri paesaggi nelle varie stagioni. A ognuno dei 255 partecipanti al concorso sono stati regalati un calendario e un dvd sul tema di treni e ferrovie, ai vincitori sono andati premi in denaro sotto forma di libretti postali. Si è classificato primo per le scuole dell’infanzia l’asilo di Canove con “Un trenino tutto speciale”; seconda Treschè Conca con “Il trenino dei sogni”, terze a pari merito la scuola di Roana con “Puzzle” e la scuola di Canove con “Dove andrà la Vaca tro Polifunzionale di Cesuna la mostra fotografica sulla Grande Guerra dal titolo: “Da Forte Corbin a Monte Lémerle” (vedi articolo sotto). Il Raduno prevede nella giornata di domenica: alle 9.30, la sistemazione dei convenuti presso la Zona Sacra del Fante in Val Magnaboschi; alle 10, alza Bandiere; alle 10.20; arrivo della staffetta e accensione del tripode; alle 10.35, discorsi commemorativi; 10.50, onore ai caduti e deposizione di corone ai cippi e ai cimiteri; infine alle 11, inizio della S. Messa. Presterà servizio la Banda Musicale “Monte Lèmerle” di Cesuna diretta dal maestro Mario Porto. G.D.F. La Strafexpedition in mostra Albion, Chiara e Fabio della quarta B di Canove, primi classificati sezione scuole primarie (foto: Foto Verona) Mora?”. Per le primarie: primo premio a Fabio Cogo, Albion Morina e Chiara Rela della 4^B di Canove con “Passaggio in galleria”, seconda 1° Classificato scuole dell’infanzia 1° Classificato scuole secondarie 1° grado Si tiene domenica 20 giugno a Cesuna, presso la Zona Sacra di Val Magnaboschi, l’annuale Pellegrinaggio Interregionale dei Fanti. L’importante cerimonia commemorativa, giunta alla XVIIa edizione, gode del patrocinio del Comune di Roana e si sviluppa con la collaborazione del Comitato Storico Cesunese. Parteciperanno le delegazioni rappresentanti di Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Slovenia, Austria e Ungheria. La manifestazione, come da tradizione consolidata, richiama una folta schiera di presenze che giungono da ben oltre i confini del Veneto. All’incontro organizzato dalla Federazione Provinciale e dalla locale Sezione del Fante “Altopiano Sette Comuni” parteciperanno autorità civili e militari italiane e straniere, e sarà preceduta nella giornata di sabato (ore 21.00) dalla conferenza sul tema “La Strafexpedition”; a relazionare interverrà lo storico Leonardo Malatesta. Parallelamente alla manifestazione sarà aperta presso il Cen- 1° Classificato scuole primarie classificata l’intera classe 3^ di Canove con “Un treno, mille volti”; tre pari merito al terzo posto: tutta la classe 4^ di Roana con “I pensieri di un trenino”; Leon Pizzolato e Riccardo Panozzo della 4^ A di Canove con “La vaca mora in curva” e, della stessa classe, Elisa Pesavento e Giacomo Coluccelli con “La vaca mora nella neve”. Infine per le scuole secondarie di primo grado, primo premio a Jessica Tessari della 1^I di Mezzaselva con “C’era una volta il trenino”, secondo classificato Sebastiano Dalle Ave che frequenta ad Asiago la 2^C con “Il sospiro della Vaca Mora”, e pari merito al terzo posto Monica Bonato (2^E Asiago) con “L’indimenticabile trenino dell’Altopiano”, Maddalena Mosele, Cristiana Panozzo, Marzia Magnabosco (1^ L Cesuna) “Sui binari del mondo”; Lara Berthod e Annamaria Pesavento (3^C Asiago) con “Il trenino alla maniera di Picasso”. S.B. Il week end del 19 e 20 giugno sarà all’insegna della storia per tutti gli appassionati che vorranno recarsi a Cesuna per ricordare l’evento bellico che maggiormente coinvolse il territorio altopianese: la Strafexpedition. La pro-loco di Cesuna, in collaborazione con il gruppo dei Fanti del paese, ha infatti allestito una mostra fotografica che tratta il territorio sudoccidentale dell’altopiano. La mostra, intitolata “Da Forte Corbin al M. Lèmerle – 1916” tratterà, attraverso la documentazione fotografica, quella drammatica primavera del 1916 in cui l’esercito nemico invase l’altopiano e si scontrò con i nostri valorosi soldati nell’arco montuoso che va da punta Corbin a Monte Lèmerle, coinvolgendo località come Cengio, Belmonte, Campiello, Paù, Magnaboschi, Zovetto e zone limitrofe. La mostra si inserisce all’interno di un progetto triennale nato dall’interesse di un gruppo di lavoro e di studio che si è impegnato e si impegnerà a raccogliere materiale di vario genere riguardante gli anni 1916-17-18 nei territori sopra citati. L’esposizione sarà poi suddivisa in tre anni, rispettando il triennio preso in considerazione. L’ambizioso progetto deve la sua realizzazione alla disponibilità e alla collaborazione della Pro Loco e dei Fanti di Cesuna, che l’hanno inserito nella tradizionale festa dei Fanti che si celebra ogni anno in paese. La mostra fotografica verrà inaugurata sabato 19 giugno alle ore 21 presso il Centro polifunzionale Palladio di Cesuna. Durante la serata interverranno come relatori Ilaria Panozzo e il prof. Mario Porto, per illustrare l’esposizione che presenta anche delle immagini inedite e poco diffuse. Molto probabilmente, come accadde durante la festa dei Fanti di due anni fa, sarà presente tra il pubblico anche Amedeo D’Aosta, invitato dal Comitato Storico Cesunese. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle 16:00 alle 19:00 fino alla fine di luglio. I.P. 8 Sabato 12 giugno 2010 GALLIO l’Altopiano 12 Deliberato il progetto preliminare dell’Altopiano Sporting Resort Una spesa di 150 mila euro decisa dopo l’incontro con le categorie “Dobbiamo decidere cosa vogliamo fare da grandi. Se vogliamo il turismo, e crediamo nel progetto Altopiano Sporting Resort, allora tutti dobbiamo lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo. Se invece qualcuno ha qualche altra proposta o crede che Gallio si dovrà sviluppare in altro modo esponga queste idee. Sono finiti i tempi in cui a tutto pensavano Comune e Istituzioni. Sono finiti i tempi in cui ci si può permettere di buttare via tempo e soldi”. E’ un discorso più da pre partita che politico quello fatto dal sindaco di Gallio Pino Rossi prima dell’inizio dei lavori del tavolo tecnico che il primo cittadino ha formato per portare avanti il suo progetto “Altopiano Sporting Resort di Gallio”. Un progetto ambizioso che, se realizzato, rivoluzionerà il turismo di Gallio e dell’Altopiano per anni. Il progetto ruota attorno alla realizzazione di un impianto di arroccamento del Monte Ongara. Un impianto da utilizzare sia d’estate sia d’inverno che parte dal centro del paese e indirizzato a costituire la principale via d’accesso alla parte alta di Gallio dove si concentrano i centri sportivi e ricreativi galliesi.Attorno all’impianto sono prospettati la costruzione di nuovi alberghi, di baite e rifugi, di nuove piste da sci (che si collegano con il comprensorio delle Melette) e di un pista di downhill per le mountain bike. Quale contorno alle attrattive principali il progetto prevede un museo multimediale della Grande Guerra, il ripristino delle postazione difensive italiane sul Monte Hust raggiungibili anche dai disabili con un tapis roulant che d’inverno servirà al campo scuola sci, un museo della flora e fauna, la realizzazione di sentieri adatti al nordic walking e alla ciaspole, la costruzione di un fun bob, ovvero una pista da percorrere con apposite slitte che riporta alla partenza della funivia. “Tutto questo è improntato su rivitalizzazione del turismo e per valorizzare il grande patrimonio storico naturalistico che abbiamo – illustra Rossi – Patrimonio che dobbiamo rendere “appetibile” coniugandolo con le nuove tendenze e accessibile ai portatori di handicap, agli anziani, alle famiglie. Tutto poi con un occhio alla compatibilità ambientale.” Slogan per il lancio Conoscere le nostre montagne Un progetto per valorizzare il patrimonio che l’Altopiano offre L’Amministrazione Comunale di Gallio promuove il progetto “Conoscere le nostre montagne. L’Altopiano. Un territorio da amare”. E’ un’iniziativa completamente gratuita organizzata con la collaborazione del Corpo Grafica Altopiano Monte Fior Forestale dello Stato, Coordinamento Distrettuale di Asiago, e del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Stazione di Asiago, ed è rivolta soprattutto ai giovani. Dopo un incontro con il Corpo Forestale dello Stato e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, tenutosi giovedì 10 giugno, sono previste tre uscite sul territorio: domenica 13 giugno a Monte Fior, domenica 27 giugno a Monte Zebio, domenica 4 luglio a Cima Caldiera e Monte Ortigara. La parteciapazione è aperta a tutti, ma soprattutto alle nuove generazioni, con l’intento di portare a conoscenza e valorizzare il patrimonio silvo-pastorale che l’Altopiano offre, la cui importanza è spesso sottovalutata, e a stimolare la formazione di nuove figure professionali che fungono da guida per offrire ai nostri ospiti un motivo in più di venire a visitare il nostro territorio. del progetto è “Sognare non costa nulla” ma il progetto in se costa, e tanto. Si va da un minimo di 10 milioni di euro per realizzare l’impianto e qualche infrastruttura fino a superare i 20 milioni di euro per il completamento del progetto. Solo il progetto preliminare andrà a costare circa 150 mila euro. E per un Comune che tra entrate sicure e spese certe rimane a bilancio circa 250 mila euro di fondi lo spreco di soldi per progettazioni che resterebbero sulla carta non è più giustificabile. Ecco quindi il motivo per cui il sindaco ha spronato i suoi cittadini, le attività produttive e alcuni imprenditori già impegnati a Gallio a decidere se intendono appoggiare la proposta. Che pare intenzionati ad appoggiare il sindaco nell’impresa che ha già trovato l’interesse regionale. “Fa paura l’impegno di spesa e i rischi di fallire – ha sintetizzato Corrado Finco presidente dei commercianti – Ma restare fermi è impensabile, dare una scossa al comparto turistico è irrinunciabile”. Gerardo Rigoni Di questo e di altri argomenti trattava una lunga lettera inviataci da Gastone Paccanaro pubblicata sul numero precedente del nostro giornale. Nella pagina “I lettori ci scrivono” (24) pubblichiamo questa volta la risposta di Pino Rossi. Come vedrete, ci sono altri temi su cui pungolare l’amministrazione. Area pedonale o parcheggio? Polemiche sul muretto abbattuto Esposto anonimo al Prefetto e ai Carabinieri e intanto il Sindaco risponde sul sito del Comune Lettere anonime, inviate anche a Carabinieri e Prefetto, contro i recenti lavori in piazza: il sindaco le pubblica sul sito del Comune insieme alla sua risposta. La polemica riguarda l’abbattimento di una parte del muretto nella principale Piazza Italia a Gallio e l’apertura dell’area pedonale a parcheggio. Un gruppo di cittadini, così è firmata la lettera, avanza dubbi sulla legittimità dell’opera. “Non capiamo il perché di tutto questo can can intorno ad una vicenda molto semplice – spiega Pino Rossi - I lavori oggetto dell’esposto anonimo sono stati ritenuti urgenti in quanto era crollato un tombino. Non avendo il Comune di Gallio ancora espletato l’appalto per il servizio di manutenzione del patrimonio comunale, abbiamo interpellato per il ripristino del pozzetto crollato la ditta Marini Ugo, che proprio in quei giorni stava operando in centro a Gallio. Tale intervento è stato dichiarato ammissibile dall’Ufficio Manutenzioni Comunale (geom. Romeo Covolo) per lavori di importo inferiore ai 5.000 euro. Allo stesso tempo abbiamo realizzato un pozzetto intermedio a metà della Piazza, già previsto nel progetto approvato dalla precedente Amministrazione. Per il collegamento del nuovo pozzetto a quello interno è stato necessario demolire circa 2 metri lineari di muretto. Tale intervento è stato ritenuto necessario ed urgente a causa della completa mancanza dello scolo delle acque meteoriche”. Durante i lavori sono anche stati rimossi i delimitatori di traffico in ghisa che erano installati in maniera fissa. “Momentaneamente tolti, per sostituirli successivamente, nelle medesime posizioni, con dei delimitatori mobili sempre in ghisa, in modo da agevolare le operazioni di spalatura della neve nella piazza ed agevolare anche la preparazione di particolari manifestazioni con l’utilizzo di mezzi ingombranti”. I limitatori sono in fase di ordine da parte dell’Ufficio Manutenzioni Comunale e saranno installati non appena saranno disponibili. Ma l’area tornerà ad essere interamente riservata ai pedoni? “La disciplina dell’area pedonale – precisa il sindaco – è stata modificata con apposita delibera di giunta in via sperimentale. In ogni caso ricordo che 6 posti auto erano previsti anche dal progetto di rifacimento della piazza realizzato dalla precedente amministrazione”. Pino Rossi lancia poi un appello ai propri cittadini: “Avremmo piacere che coloro che avessero qualcosa da dire lo facessero in maniera trasparente, firmando ciò che scrivono. Siamo disponibili al confronto e ad ascoltare l’opinione di tutti”. Stefania Longhini 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 13 Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago Viaggio goloso tra i locali del territorio alla scoperta di piatti che utilizzano i prodotti dello storico caseificio, esaltandone la bontà con preparazioni semplici o fantasiose I formaggi del Caseificio Pennar Asiago: apprezzati in tutto il mondo, pluripremiati in concorsi nazionali e internazionali, protagonisti di menù preparati in occasioni importanti. Anche sulle tavole di personaggi celebri e dei loro ospiti si gusta la bontà dei prodotti del Pennar. Ma senza voler andare troppo lontano, basta fermarsi nei ristoranti del nostro per territorio per vedere come certi formaggi siano i preferiti degli chef. La varietà delle ricette presenti nei menù è davvero sorprendente, anche se per gustare tutta la differenza di certi sapori può essere sufficiente un piatto di misti,il formaggio fuso o la tosela cotta in modo tradizionale. La fantasia dei cuochi è sollecitata dai prodotti più versatili, soprattutto quando c’è la certezza di una bontà che non tradisce, anzi esalta preparazioni sia semplici che laboriose. Inizia da questo numero del nostro giornale un viaggio tra i risto- ranti dell’Altopiano che prediligono e propongono nei loro menù i formaggi del Caseificio Pennar. Un modo per conoscerli un po’ meglio, e magari decidere di andare ad assaggiare i piatti descritti, oppure coglierne gli spunti per prepararli personalmente. Un viaggio davvero goloso, che inizia da Asiago, e precisamente dall’Hotel Milano. La ricetta Al Milano ricette raffinate e piatti rustici Il Milano, albergo ristorante che si trova in centro Asiago (Via Brigata Liguria 15- tel 0424 462670) è gestito da oltre vent’anni dalla famiglia Rigoni. Qui con i formaggi del Caseificio Pennar si fa veramente di tutto, preparando piatti semplici o elaborati, creazioni fantasiose, belle da vedere e buone da mangiare, come il “Cornet con fuso dei Pennar, sopressa, funghi e polenta”, ricetta che vi presentiamo in questo numero. “La nostra clientela apprezza molto i prodotti dei Pennar – dice Alfredo Rigoni – sia così come sono,che in preparazioni particolari e originali. I formaggi morbidi sono i preferiti dalle persone anziane, i misti sono molto richiesti come secondo piatto, in particolare d’estate. Non si contano poi le ricette per le quali utilizziamo i diversi tipi di formaggio dei Pennar: risotti, crespelle, pastic- ci vari, gnocchi, i fusi con la polenta, la caprese con le “palle di neve”, gli sformati di verdure, il carpaccio con il Gran Pennar. A volte prepariamo anche il classico “pataton” o considera, che con il formaggio mezzano e il vecchio si abbina perfettamente: PENNARONE PENNAR Questo prodotto assembla le caratteristiche migliori dei formaggi dolci dell’arco alpino, il suo sapore infatti rievoca caratteristiche tipiche dell’ formaggio Asiago, del Latteria e del Fontina armoniosamente unite con sapiente maestria. un piatto inusuale che piace molto per la sua rusticità e genuinità. Per i clienti dell’albergo poi proponiamo le “serate pizza” che prepariamo con il Pressato dei Pennar. I prodotti del Caseificio Pennar sono considerati da gran parte dei turisti il miglior “souvenir” da portare a casa dopo una gita o una vacanza in montagna, e spesso accompagno personalmente le comitive anche a visitare lo storico caseificio per vedere la produzione di formaggio”. Cornet con fuso dei Pennar E’ un antipasto quello che vi presentiamo, un piatto di grande effetto, veramente bello da vedere, e gustosissimo da assaporare: il “Cornet con fuso dei Pennar, sopressa, funghi e polenta”. La forma è quella di un cono gelato, fatto con una fetta di Pennarone (la cui pasta morbida ma piuttosto compatta permette di tagliarlo sottile sottile, anche con l’affettatrice) chiusa a cono, rivestita esternamente con una bella fetta di sopressa. Appoggiato su un letto di formaggi fusi (va benissimo anche la “Crema di formaggio” che negli spacci del Caseificio Pennar si acquista in vasetto) il cornet viene poi riempito internamente con polentina morbida e caldissima, fatta sbordare sul piatto per dare la sensazione del gelato che cola dal cono. A completamento del piatto dei golosi funghi: un insieme di sapori tipici e semplici, proposti però in una preparazione raffinata e d’effetto. Una piccola grande azienda a conduzione familiare Completamente ristrutturato, il Ristorante Hotel Milano è una “piccola-grande” azienda che, in periodo di alta stagione impiega una quindicina di persone. Alfredo Rigoni, la moglie Roberta e i figli Daniele e Sonia, gestiscono in modo familiare il locale, che offre servizi di qualità più che buona a prezzi contenuti: per gli ospiti dell’albergo ci sono sauna, bagno turco, palestra. Il ristorante, che dispone anche di una taverna molto bella e ampia, ben SERVIZIO REDAZIONALE si presta per comitive, gruppi, convegni, feste di compleanno, cerimonie e ricorrenze famigliari, cene di coscritti, riunioni di lavoro, serate e assemblee aziendali o di gruppi sportivi, con la possibilità anche di ballo, grazie all’impianto musicale e alla pedana per gruppi e orchestre. Proprio la taverna, con il caminetto acceso, viene spesso scelta come location per cene riservate. La cucina proposta è quella tipica veneta: polenta e selvaggina di vario tipo (capriolo, cinghiale, cervo), baccalà alla vicentina, gulasch, coniglio con polenta, arrosti, brasati e bolliti, ma anche qualche piatto indiano, visto le origini di Mondal Biduit, lo chef del ristorante che lavora con i Rigoni fin dagli inizi, coadiuvato anche dal fratello Raoul. E poi tanti piatti a base del prodotto per eccellenza del territorio, il formaggio, con le rinomate produzioni del Caseificio Pennar Asiago, fatte così come si faceva un tempo. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 14 Danzando e cantando… è in scena Peter Pan Nello spettacolo di fine anno accademico gli allievi della scuola di danza di Asiago e Gallio “Les Etoiles de la danse” hanno dato grande prova delle loro capacità do della danza dell’Altopiano; contiamo 91 allievi tra i 3 e i 25 anni, 7 le discipline che vengono insegnate grazie all’impegno di 10 insegnanti che voglio ringraziare. Quest’anno sono state quattro le ragazze che hanno sostenuto la presentation class di 4° grado presso la Royal Academy of Dance di Londra; i miei complimenti a Beatrice Benetti, Anna Rigoni, Martina Stella e Maria Sole Vellar. Il numero di allieve presentate dalla scuola per sostenere gli esami o Con due spettacoli al Millepini di Asiago, si è concluso l’anno accademico della scuola di danza Les Etoile de la danse di Asiago e Gallio (fusa dal 2009 con il gruppo Danza Scuolasiago diretto da Sabrina Ruiz Esteban). Con l’ideazione di Elena Rigoni e le coreografie curate da tutte le insegnanti della scuola, gli allievi hanno messo in scena Peter Pan, con l’esecuzione di coreografie di 6 diverse discipline e con l’introduzione, per la prima volta, di due brani cantati registrati e interpretati dagli allievi del corso di modern – jazz principianti. Le avventure del ragazzo che non voleva crescere e delle sue battaglie con il nemico di s e m p r e Capitan Uncino, hanno divertito entusiasmato ed affascinato le quasi settecento persone, tra perenti ed amici, che sono giunte per assistere allo spettacolo di fine anno. Gli allievi, cimentandosi in due spettacoli consecutivi, intervallati da una sola ora di pausa, hanno dato grande prova delle loro capacità passando dalla danza classica e di repertorio alla contemporanea un po’ enigmatica, cimentandosi in nuove discipline singole (breakdance) e a coppie miste (rock’n roll), passando all’avanguardia dell’hip hop e del modern jazz. Il tutto arricchito con bellissimi e variopinti costumi di scena. Ne è nato un vero e proprio musical. Buona la soluzione di proporre lo spettacolo pomeridiano con replica serale: nonni e qualche fratellino più giovane hanno apprezzato l’alternativa del pomeriggio, vista la fine a tarda ora dell’appuntamento della sera. La direttrice della scuola Elena Rigoni si dichiara pienamente soddisfatta dello spettacolo e dell’andamento di quest’anno accademico. “La fusione tra i due gruppi - dice – ha creato una nuova realtà del mon- le presentation class presso la prestigiosa accademia sale ora a 24". Nominare tutti gli insegnati, a fine anno, risulta doveroso: oltre alla stessa direttrice Elena Rigoni (classico RAD e modern jazz) possono sentirsi fiere del lavoro fatto anche Elisa Rigoni (classico RAD e modern jazz); Sabrina Ruiz Esteban, diplomata all’Accademia di danza di Buenos Aires (classico Vaganova e modern-jazz); Giulia Vidale, direttrice di compagnia (contemporanea); la teacher RAD Valentina Battaglia; Giorgia Brazzale (hip hop); Dalian che segue la sezione breakdance; Valentina Ferronato, in compagnia con i “Drean makers” (modern – jazz); Giuliano Mantiero, professionista e vincitore di numerose competizioni regionali di boogie boogie e rock ‘n roll acrobatico; Eugenia Noric Chiorda, in compagnia con i “Dangerous Game” (hip hop). “Colgo l’occasione – dice ancora Elena Rigoni . per congratularmi con Eugenia Noric Chiorda e Bardino Ar- mando, in arte Sardu (insegnante di breakdance nella scorsa stagione), appartenenti al gruppo dei “Dangerous game”, per essere arrivati alla finalissima del programma televisivo “Italian’s got talent”. Anche se non hanno vinto sono comunque i nostri vincitori!” “Vorrei anche ringraziare – conclude Elena – i Comuni di Asiago e gallio, Marco Passuello e tutto lo staff della Pro Loco di Asiago, le scuole elementari Monte Ortigara e l’albergo Milano di Asiago, tutti gli esercizi che hanno collaborato con la scuola per il progetto “Non solo Danza”, tutti i genitori e gli allievi, senza i quali non avremmo modo di esistere”. Lo spettacolo Peter Pan della scuola di danza “Les Etoile de la danse” verrà replicato a fine luglio sia sul palco centrale ad Asiago, sia sul palco dei giardini di Gallio. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 15 L’anno di studio di DanzAsiago A conclusione dei corsi, la dimostrazione tecnico-coreografica degli allievi della scuola diretta da Sandra Rossi. E’ stato comunque gran spettacolo, chiuso con l’esibizione straordinaria dei Dangerous game. Niente saggio finale quest’anno per la scuola DanzAsiago di Sandra Rossi: per rendere possibile un corretto svolgimento del programma di studio di tutti gli allievi e per preparare gli esami della Royal Accademy of Dance, è stato infatti deciso di dare allo spettacolo una cadenza biennale. Domenica 23 maggio, al teatro Millepini, con doppio appuntamento (uno pomeridiano e uno serale), si è tenuta comunque una dimostrazione tecnico-coreografica in cui è stato possibile mostrare ad un folto e caloroso pubblico, fatto soprattutto di familiari ed amici il frutto del lavoro svolto in un anno di studio, impegno ed applicazione. Niente giochi di luci, niente costumi particolari, niente fil rouge a legare il susseguirsi di musiche e coreografie. Un’esibizione pulita, limpida e sincera, in cui se da un lato non si poteva nascondere neppure il più piccolo degli errori, dall’altro è stato possibile esaltare la perfezione di certi gesti, mostrando così la buonissima preparazione raggiunta dagli allievi di tutti i corsi sia qualitativamente che artisticamente. Una dimostrazione che è molto piaciuta proprio per la sua linearità e che ha avuto un finale scoppiettante con l’esibizione straordinaria dei “Dangerous Game”, gruppo dance hip hop del quale fanno parte alcuni degli insegnanti di DanzAsiago, capaci di strappare, con la loro energia travolgente, applausi su applausi. Dalla danza classica, al modern jazz, fino all’hip hop: le proposte della scuola diretta da Sandra Rossi sono varie e vanno a soddisfare le richieste dei giovani altopianesi che sempre in maggior numero sentono il richiamo della danza e, complici anche tante trasmissioni televisive, vogliono imparare a padroneggiare questa affascinante disciplina. “Danzare fa bene al corpo e alla mente – sottolinea Sandra Rossi - ma lo si deve fare con coscienza informandosi sulla qualificazione degli insegnanti soprattutto per quanto riguarda i corsi propedeutici poiché si ha a che fare con delicate strutture in fase di crescita: un esempio fra i tanti è il passaggio alle scarpette da punta che dev’esser fatto con la massima attenzione da parte dell’insegnante. Si deve attendere che l’ossatura e la muscolatura siano abbastanza solide per poter reggere senza danni il lavoro sulle punte. E’ consigliabile dunque iniziare verso gli 11/12 anni”. La scuola nata 15 anni fa con l’obiettivo di creare sull’Altopiano una salutare e professionale opportunità educativa finalizzata all’impostazione di un corretto ed armonioso sviluppo fisico, continua dunque il proprio cammino di perfezionamento tecnico. Un cammino che è possibile grazie alla professionalità di tutti gli insegnanti, che, a fine anno vanno doverosamente ringraziati: Valeria Stringa registred teacher e mentore della Royal Academy of dance di Londra e Sandra Rossi, per quanto riguarda il dipartimen- Una serata di festa per il ritorno dei Rheetma Romer, Giovanni, Gigi, Fabio e Walter tornano a suonare assieme il 19 giugno al Khellar Il 19 giugno, presso la Birreria Khellar di Asiago, è previsto a sorpresa il grande ritorno di uno dei gruppi precursori della musica nel nostro Altopiano e il primo in assoluto ad aver registrato un intero disco di brani inediti autoprodotto. Stiamo parlando dei Rheetma, che torneranno a suonare insieme dopo sette anni di silenzio… non proprio assoluto, dato che alcuni di loro sono rimasti attivi in altre band altopianesi. Da una paio di anni, gira la voce che sarebbero tornati a suonare assieme; si spewww.cinemaluxasiago.it rava lo facessero in occasione del loro decennale, ma, come sempre, un buon musicista è sempre imprevedibile; ed ecco che, a dodici anni dal loro incontro musicale, i Rheetma tornano a farci sentire la loro musica con la formazione originale: Romer Marini alla voce, Giovanni Rigoni alla chitarra, Gigi Comincini al basso, Walter Magnabosco alle tastiere e Fabio Mosele alla batteria. L’idea di questa reunion e venuta dopo una collaborazione tra Gigi, Giovanni e Fabio, che hanno suonato e arrangiato i pezzi del disco solista che, lo scorso anno, ha dato alla luce Romer Marini, il cantante, a scopo benefico. L’idea è stata quella di proporre una se- rata di festa… che potrebbe rimenere l’unica, anche se dalle parole di Fabio rimene aperto uno spiraglio di luce per il ritorno definitivo del gruppo. Per il momento, è certo che sabato 19 giugno, la band altopianese, grazie al titolare della birreria e alla collaborazione di Andrea “Pelo” Segafredo (musicista e tra le fila del vecchio Fan Club, presente alla serata), ritor- nerà sulle scene per una serata all’insegna del divertimento: accompagnato dai gadgets che verranno offerti ai presenti, il pubblico assisterà all’esecuzione di sei dei loro brani, inframmezzati da pezzi di Vasco Rossi che faranno cantare e ballare. Radio Asiago, grazie alla collaborazione di Salvatore Baù, trasmetterà in diretta la serata (sia alla stazione radio che dal sito www.radioasiago.it). Quella che era iniziata come una collaborazione saltuaria è stata la vera e propria occasione per la reunion di un gruppo che ci ha fatto sognare: dopo poche prove, i cinque musicisti sono stati pronti a tornare a suonare, come se non avessero mai smesso di essere in sinergia. Martina Rossi Acconciatura e trucco da sposa e da sera Trattamenti tricologici mirati Check-up della cute e del capello Extension Manicure Accessori moda Bigiotteria Via J.SCAJARO ASIAGO Telefono: 0424 463694 to di danza classica; Michael Fields e Ricky Benetazzo dei “Dangerous Game”, coreografi di “Amici” di Maria De Filippi, finalisti con i Dangerous Game alla trasmissione televisiva “Italian’s got talent”, per la sezione Hip-Hop; ancora per l’hip hop Clotilde Gastaldello e Erica Bonfanti di Ritmo metropolitano; Maria Slongo, vincitrice di diversi concorsi nazionali, per il modern-jazz e la danza contemporanea; Elena Gios per il modern-jazz e l’hip-hop; e infine le preziose assistenti Giulia Carozzi e Alessandra Pangrazio. “Ringrazio per la loro disponibilità – conclude Sandra Rossi – anche il dirigente scolastico Francesco Tognon, il sindaco di Asiago Andrea Gios, gli assessori Ivan Baù, Roberto Rigoni, Franco Sella e Davide Degiampietro del Cinema Lux”. Si ricorda che le foto relative alla dimostrazione di domenica 23 sono disponibili da Foto Verona. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 16 ROTZO Gli “artisti in erba” di Rotzo Successo del laboratorio tenuto alla scuola primaria, promosso dall’amministrazione comunale e realizzato grazie alla disponibilità dell’artista Feliciano Dal Prà e di Archèidos Alla scuola primaria di Rotzo quest’anno l’arte è entrata in classe grazie al progetto “Artisti in erba” promosso dall’amministrazione comunale, assessorato alla cultura e all’istruzione, nell’ambito dell’annuale consegna delle borse di studio. Con la collaborazione della Direzione Didattica di Asiago, delle insegnanti e del personale della scuola, sotto la guida dell’artista Feliciano Dal Prà e di Archèidos, è stato realizzato un laboratorio in Suor Marceline ospite dell’Amiciad onlus Domenica 30 maggio, a Rotzo, suor Marceline, responsabile del foyer femminile in Ciad, approfittando del suo temporaneo rientro in Italia per impegni legati all’Ordine di appartenenza, ha risposto all’invito dell’Associazione Amiciad Onlus a venire in Altopiano a raccontare la sua esperienza. L’Amiciad da diversi anni aiuta economicamente il foyer che ospita ben 32 ragazzine. La sua testimonianza, durante la Santa messa delle 10.15, è stata toccante e ricca di riflessioni soprattutto nel racconto di come vivono i giovanissimi in Ciad, costretti molto spesso a svolgere lavori pesantissimi per qualche euro al giorno. Il foyer rappresenta quindi, un’isola felice per chi viene ospitato ed ha la possibilità di proseguire gli studi e vivere serenamente. Al termine i rappresentanti dell’Associazione assieme all’arciprete e il sindaco hanno invitato suor Marceline all’Agriturismo Zecchinati dove le è stata consegnata una icona raffigurante Gesù Cristo che verrà portata al Foyer femminile a ricordo di questo incontro. Oscar Costa cui gli alunni, oltre ad una basilare conoscenza teorica, hanno potuto apprendere, facendo diretta esperienza, le tecniche di lavorazione dell’argilla con tutte le varie fasi: modellazione, essicazione, cottura, colorazione e decorazione. Parlare dell’argilla e del suo impiego per ottenere diversi tipi di oggetti, ha dato modo di entrare anche nella storia dell’Altopiano e dei suoi villaggi antichi come quello del Bostel: l’argilla o creta veniva infatti impiegata a questi scopi e con queste tecniche fin dall’antichità. Al termine della scuola è stata grande da parte di tutti la soddisfazione di essere riusciti a realizzare, con le proprie mani e la propria fantasia, diversi oggetti, e di poterli fieramente presentare in una apposita mostra aperta nelle mattinate dei giorni 3, 4 e 5 giugno. Una mostra allestita a scuola soprattutto per dar modo ai genitori di vedere il frutto dell’impegno dei propri figli e il risultato di un’iniziativa che ha avuto molto successo e che, vista l’entusiastica partecipazione dimostrata dagli studenti di Rotzo, potrebbe essere proposta in futuro anche nelle altre scuole dell’Altopiano. Anche l’artista Feliciano Dal Prà esprime la sua soddisfazione per quanto si è riusciti a fare. “E’ stata davvero una bella esperienza – sottolinea - I ragazzi hanno partecipato con attenzione ed entu- siasmo e hanno mostrato di possedere davvero una buona manualità”: Un grazie dunque a tutti coloro che hanno reso possibile questo laboratorio tra cui anche la Cooperativa di Solidarietà Sociale San Matteo e San Luigi che si è resa disponibile a cuocere tutti i manufatti realizzati dai bambini. È nuovamente Cristiano Dal Pozzo al centro delle recenti scene del comune di Rotzo. Infatti dopo l’ultima adunata nazionale degli alpini tenutasi a Bergamo, che lo ha visto tra i protagonisti, salutato e onorato dalle più alte cariche dello stato presenti alla manifestazione, il piccolo grande uomo ha incontrato gli alunni delle classi terza, quarta, quinta della scuola primaria. Per concludere le attività del laboratorio ambientale nell’ultimo soleggiato giovedì pomeriggio di maggio a Castelletto, in un clima sicuramente più tranquillo, senza telecamere e giornalisti, i ragazzi hanno avuto la preziosa occasione di ascoltare dalla viva voce del protagonista la storia della sua vita, da quando giovane soldato degli alpini ha inconsciamente accettato di partire per l’Africa fino al suo ritorno a casa dopo oltre due anni di campo di concentramento alla fine della Seconda Guerra Mondiale. È stato quest’ultimo certa- A scuola da Cristiano compagnato in varie vicissitudini. Sono questi appuntamenti indimenticabili, segni di una memoria che non deve scomparire, occasioni uniche che devono far riflettere le giovani generazioni sulla fortunata possibilità di vivere in tempi di pace, distanti dalla dura e dolorosa esperienza che è sempre la guerra. mente, il momento più toccante ed emozionante dell’incontro; il racconto della dolorosa esperienza di internamento ha veramente colpito e catturato l’attenzione dei giovani studenti che hanno ascoltato meravigliati e in assoluto silenzio le sue pa- role e hanno rivolto alla fine a Cristiano diverse curiose domande. È stato davvero speciale e assai gradito anche quando il “giovane” ultranovantenne ha indossato di nuovo e con tanto orgoglio la divisa e il cappello che lo hanno ac- 8 Sabato 12 giugno 2010 LUSIANA l’Altopiano 17 Opere pubbliche in centro al via i cantieri per i lavori Interventi presso le scuole elementari e medie e il completamento della pavimentazione di via Roma Passeggiando per Lusiana si possono in questi giorni notare alcuni cantieri, relativi a opere pubbliche, avviati nel centro del paese dall’Amministrazione Comunale. Si tratta dei lavori presso le scuole elementari e medie di Lusiana ed il completamento della pavimentazione di Via Roma. I lavori presso l’Istituto Comprensivo di Lusiana consistono nel rifacimento integrale della copertura dello stabile, copertura a cui verrà data un’adeguata pendenza al fine di poter consentire successivamente l’installazione, da parte di ETRA, di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica per il fabbisogno della scuola stessa, e nella realizzazione dell’ascensore interno all’edifico, attualmente sprovvisto. “Entrambi i progetti - riferisce l’Assessore Villanova - sono stati rivisti rispetto ai progetti preliminari predisposti dalla precedente amministrazione, in modo da migliorare esteticamente la copertura delle scuole, e prevedendo la realizzazione dell’ascensore all’interno dell’edificio, sia per motivi di praticità da parte degli utilizzatori, sia in quanto la realizzazione dell’ascensore nel porticato esterno avrebbe com- promesso l’uso del porticato stesso e la fruibilità degli uffici della segreteria dell’istituto comprensivo”. L’importo dei lavori di sistemazione delle scuole ammonta a 437.000 euro per la realizzazione della copertura (esclusi i pannelli fotovoltaici a carico di ETRA), in parte finanziato dalla Regione Veneto e dalla Fondazione Cariverona, e 70.236,09 euro per la realizza- zione dell’ascensore, e prevedono quindi una messa a norma doverosa dello stabile che dovrà essere ultimata entro settembre e cioè prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. “Con il ribasso d’asta conseguito in sede di gara - continua l’Assessore Villanova abbiamo già previsto di completare la sistemazione esterna della scuola con una ritinteggiatura globale dell’edificio in modo da renderlo più gradevole, approfittando dei ponteggi di cantieri già installati per l’esecuzione della copertura. Inoltre seguiranno a breve altri interventi già programmati e quasi totalmente finanziati consistenti nella realizzazione del sistema antincendio, nella sostituzione di tutti i serramenti vecchi dell’edificio e nelle verifiche statiche dello stesso”. Questi successivi lavori impegneranno l’amministrazione comunale per ulteriori 165.000 euro I lavori di pavimentazione della “Piazzetta Marchi” invece, avviati qualche giorno fa, prevedono la realizzazione di un piccolo palco e di una piattaforma pavimentata interamente in marmo che consentiranno di utilizzare la piazza, oltre che per la messa a norma del mercato domenicale, per diverse manifestazione tra le quali anche serate di ballo e serate culturali all’aperto. “È il naturale completamento della sistemazione del centro di Lusiana - spiega l’Assessore Villanova - con una doverosa pavimentazione della piazzetta che, grazie anche al contributo della Regione Veneto ed un impegno complessivo di 80.652 euro, permetterà di rivalutare il centro storico del paese e di fornirlo di spazi idonei allo svolgimento di piccole manifestazioni”. Secondo quanto riferito poi sempre dall’Assessore Villanova, nel periodo da settembre a dicembre del corrente anno, per non interferire con la stagione turistica estiva, saranno avviate ulteriori opere pubbliche, tre le quali anche la ristrutturazione dell’ex casa del segretario da sempre auspicata da tutte le associazioni del paese, che daranno un rinnovato volto al nostro paese. Non ci resta che attendere. Fernando Cantele è Cavaliere al merito Al Museo di Lusiana Premiato a Vicenza lo scorso 2 giugno. Impegnato da sempre in attività “sociali”, si distingue per il suo elevato senso civico, la grande capacità organizzativa e il suo altruismo Il 2 giugno si è svolta a Vicenza, in Piazza dei Signori, la cerimonia commemorativa della festa della Repubblica. Accompagnati dalla fanfara dei Bersaglieri, sono sfilati tutti i corpi militari in divisa, i gonfaloni dei comuni del vicentino, i labari colorati delle associazioni combattentistiche e d’ arma. Era presente il Prefetto di Vicenza e con lui i parlamentari, consiglieri regionali, amministratori provinciali e sindaci. Durante la cerimonia sono stati nominati 15 cavalieri al merito della Repubblica tra i quali il lusianese Fernando Cantele accompagnato dal Sindaco di Lusiana Antonella Corradin. Nato nel 1935 a Lusiana, oggi in pensione dopo 40 anni di caparbio lavoro di cui, la maggior parte, impegnati nel settore dell’allevamento bovino. Fernando è iscritto da sempre al gruppo alpini di Lusiana collaborando attivamente a tutte le iniziative organizzate a scopo sociale. Ha fondato, con alcuni appassionati, il corpo bandistico di Lusiana dedicandosi sempre con passione a questo impegno; tutt’oggi riveste la carica di vicepresidente oltre che di suonatore di clarinetto. Nel corso degli anni ha promosso dei corsi di musica riservati ai giovani affiancando in prima persona gli insegnanti. Svolge da quando è stato attivato, circa 3 anni fa, il servizio di nonno vigile. Si occupa inoltre, con entusiasmo, di attività relative alle iniziative sportive giovanili. Tutte queste attività “sociali” di Fernando, caratterizzate da un elevato senso civico, da grande capacità organizzativa e da altruismo, testimoniano il suo attaccamento al paese attraverso l’impegno personale e diretto che ancora oggi, nonostante l’età, lo vedono sempre disponibile e presente. Torneo di settino a Campana Nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna del Lazzaretto, si è svolto a Campana il torneo di settino che ha visto in lizza 16 coppie. Ha vinto il duo formato da Luciano Ronzani e Angelo Frello che ha relegato al secondo posto la coppia formata da Gian Paolo Grazian e Francesco Cantele. In terza fila si sono piazzati Giorgio Zannoni ed Eddi Pernechele. Quarta piazza per Danilo Villanova e Antonello Lupato. Nella foto, le prime coppie classificate al Lazzaretto. migliaia di visitatori Da pochi giorni sono terminate le visite delle scolaresche ai siti del Museo di Lusiana gestiti dall’Associazione Lusaan ar Spilar Natura. “Grande soddisfazione” commentano entusiaste le operatrici del museo che hanno seguito i ragazzi durante le gite. Dopo il calo delle presenze registrato lo scorso anno dovuto all’annullamento di alcune prenotazioni solo come protesta per la riforma Gelmini, la stagione scolastica appena chiusa ha fatto registrare numeri che per piccole realtà come questa sono davvero strepitosi: sono state ben un sessantina le scuole che sono venute a Lusiana per un totale di circa 3000 alunni. Migliaia di ragazzi che sono tornati a casa portando l’esperienza fatta e che frequentemente durante l’estate ritornano con le famiglie. Tornano con l’entusiasmo di far vedere anche alle sorelle/fratelli a visitare quello che ha suscitato grande interesse, quei posti pieni di fascino, immersi nella natura. Tirare con l’arco e le frecce, manipolare l’argilla al villaggio preistorico del Monte Corgnon, lavorare con i telaietti al Museo Palazzon sono tutte attività manuali che restano impresse nella mente dei ragazzi. Grandi aspettative quindi anche per la stagione estiva che si sta aprendo che vedrà impegnati gli operatori del museo nei laboratori per ragazzi, escursioni guidate al territorio e dimostrazioni al villaggio. Un’ulteriore possibilità viene data quest’anno per la visita al giardino alpino del Monte Corno con l’apertura straordinaria del mercoledì per tutto il mese di giugno, luglio e agosto con orario 14.30-17.00. Tutto il programma dettagliato è presente nel sito www.museodilusiana.it . Si riabbracciano a Lusiana 4 commilitoni della caserma alpina Fantuzzi di Belluno si sono ritrovati casualmente a Lusiana dopo 39 anni: Alfio da Bologna, Dino e Giuseppe da Lugo di Vicenza e Bruno da Calvene. San Luca di Marostica Nella camera di Cristiana e Roberto son tornate le amiche rondini Come è ormai consuetudine le rondini sono tornate a San Luca di nidificavano nella tezza sopra alla stalla di famiglia, ma una volta traMarostica per nidificare. Anche quest’anno, come negli ultimi decen- sformata l’abitazione hanno trovato la soluzione accasandosi nella camera da letto dove più o meno sullo stesni, hanno costruito il loro nido sul paletto so punto del paletto della tenda nidificano della tenda della camera da letto di Criper due volte all’anno. Non si riesce a capire stiana Morello e Roberto Guerra in via se a tornare sian i genitori o i figli che nascoColpi-Pivotti. La covata ha visto nascere no di anno in anno. Per i coniugi Guerra un 4 rondinini e i coniugi lasciano la finestra po’ di sacrificio e tanta soddisfazione per il della camera sempre aperta per consengorgheggio delle rondini che danno vita ad tire alla coppia di rondini di portare da un concerto quando ad autunno salutano tutti mangiare ai figli. Le rondoni sono di casa e se ne vanno per poi tornare. E.Z. da sempre a San Luca. Prima 8 l’Altopiano Sabato 12 giugno 2010 18 Suor Norberta lascia Enego ENEGO pagia a cura di Stefania Simi Devo dire la verità, di suor Norberta ho scritto più facilmente in altre occasioni: quando è ritornata ad Enego, 5 anni fa, come superiora, dopo esserci stata dal 61 all’80, o quando un anno dopo con una festa bellissima ha onorato i cinquanta anni di professione, o quando l’anno scorso in occasione del S. Giuseppe d’Oro ha ottenuto un prezioso riconoscimento per l’ attività svolta ad Enego, non solo come educatrice che ha cresciuto generazioni di uomini e donne, ma come religiosa e donna sempre pronta e disponibile ad aiutare chiunque, ad aprire le porte del suo asilo e a portare ad ognuno, sempre con simpatia e serenità, una parola di speranza. Dentro e fuori dell’asilo ha sempre promosso molte attività e ha accolto con spirito pionieristico ogni proposta, come superiora della scuola materna si è sempre impegnata per offrire ai piccoli un am- continua dalla prima... I volontari del 118 della Monte Lisser di Enego sono arrivati velocemente, preceduti dal medico. In automatico ognuno ha iniziato a darsi da fare, non c’era tempo da perdere, lo sfortunato è stato intubato, ossigenato, defibrillato per 4 volte, e massaggiato senza tregua. I canonici 30 minuti di tentata rianimazione però non hanno portato a quel risultato sperato, agognato, tanto da soccorritori quanto da amici e parenti, e da occasionali spettatori, tutti lo volevano quel risultato che è la vita, lo speravano, ma il lieto fine non c’è stato purtroppo, l’epilogo è stato tragico, una sconfitta. Questi i fatti. Sì, di scene simili ne accadono quotidianamente purtroppo, è brutto a dirsi, ma ci siamo “abituati”, di fronte a queste notizie, non ci fermiamo neanche più … se le vivi però, anche se ti sei trovata lì per caso, e sei solo una spettatrice per caso, di riflessioni te ne vengono così tante ed il dolore è così forte che anche se giri il tuo sguardo altrove e ti concentri su altro, quella scena ritorna, con tutto il suo carico di tristi emozioni e di perchè. Queste le prime sensazioni, i pensieri che ti colgono, ma poi nascono le riflessioni più profonde si allarga la visuale, e le considerazioni prendono due diverse direzioni, anche se pur sempre collegate. Una considerazione è sui soccorritori del 118: certo li conosco tutti, ma in questa occasione li ho davvero visti sotto una diversa luce, li ho visti al lavoro, come non mi sarei mai aspettata di vederli. Non vuol essere una celebrazione, ma un plauso E’ stata chiamata, a 74 anni, per un nuovo incarico in terra di Romagna, in provincia di Ravenna. Il paese perde una donna illuminata, dinamica, sempre disponibile, che con semplicità, spontaneità e senza mai apparire ha fatto tanto per la comunità biente stimolante sia dal punto di vista dei programmi didattici sia dell’attività motoria. E’ stata per alcune stagioni il pilone portante del coro femminile, dell’attività parrocchiale; in paese, conoscendo tutti non ha mai trascurato gli anziani, e con una parola simpatica, un po’ di ironia è sempre riuscita a coinvolgere tutti quando aveva bisogno di aiuto. Una “figura storica” di Enego, che pur essendo padovana di nascita, ha trovato qui la sua casa ideale, ecco perchè mi è adesso penoso scrivere che questa donna illuminata, dinamica, sempre disponibile, che con semplicità, spontaneità e senza mai apparire ha fatto tanto per la comunità, è stata chiamata, a 74 anni, per un nuovo incarico in terra di Romagna, in provincia di Ravenna. Una terra bellissima la Romagna, ma molto diversa dalla nostra montagna, tanto amata da Suor Norberta. Suor Norberta al secolo Maria Luisa Mescalchin, ha sempre girato, è stata in provincia di Padova a Un soccorso dovuto, sincero, per ragazzi, volontari, che svolgono un ruolo dal significato enorme, soprattutto in un paese di montagna . Ho visto la loro umanità, la loro pietà, la loro silenziosa, ma evidente tragedia personale, nel dover accettare la sconfitta, non essere riusciti a strappare un ragazzo di neanche 30 anni alla morte, malgrado l’impegno, malgrado tutto. Hanno lavorato alacremente, con una tenacia che ha fatto sperare tutti, fino all’ultimo. Purtroppo in alcuni casi a nulla possono la volontà, l’impegno, e la bravura. E’ questo che fa tanto male, che sconforta, ma è anche questa la sensazione che bisogna assolutamente superare consapevoli che è stato fatto di tutto di più. Veder lavorare i tre volontari in perfetta sinergia e sincronia col medico, che li dirigeva, ed imponeva loro il ritmo per il massaggio cardiaco, mi ha emozionato, fra loro una donna, che conosco bene, alla quale tuttavia non attribuivo tutta quella forza e quella tenacia, e alla quale riconosco oggi una sensibili- tà ancora maggiore, quella sensibilità femminile, materna, che alla fine ha saputo donare, con semplici carezze, dando un di più al suo ruolo di soccorritore. Vederli lavorare così mi ha inorgoglito, come essere umano, come elemento di una comunità di un paese che può dire: “siamo in buone mani”, penso che tutti dobbiamo qualcosa a questi ragazzi che danno la loro disponibilità e penso che tutti dovrebbero rendersi ben conto di questo. A tutti noi, nessuno si senta escluso, viene assicurato un servizio importantissimo, vitale, e nessuno deve o può sentirsi estraneo a questa attività. Anzi tutti dovrebbero considerarla una fortuna, e rifletterci almeno per un attimo, fino a pochi anni fa non esisteva questa struttura di volontariato così articolata e per questo forse oggi possiamo considerarci un po’ più sicuri. Per diventare soccorritori, bisogna seguire diversi corsi, di vario livello, bisogna avere la volontà e la voglia di tenersi sempre aggiornati, di rinfrescare sempre le nozioni ap- Tarvisio a Milano ma Enego è sempre stato nel suo cuore e lei stessa è entrata nel cuore di questa gente, ecco perché il distacco non è e non sarà facile. Il suo carattere allegro e luminoso sembra la rendano particolarmente adatta a questo nuovo incarico: fondare una nuova casa di riposo; 50 e più anni di professione religiosa sono senz’altro un bagaglio di esperienza notevole, nel suo lungo cammino ha contato numerose tappe, affrontate ogni volta con curiosità e spirito d’avventura, e’ una donna in gamba suor Norberta, e quello che tutto il paese le augura è di ritrovare intatti questo suo spirito e questa sua energia, anche in questa nuova avventura ……… altrimenti a braccia aperte saremo pronti ad accoglierla per la terza volta! In bocca al lupo! prese, perché in caso di necessità bisogna essere pronti, come si dice in gergo, operativi. Come sempre più cresce l’esperienza e più si acquisiscono i meccanismi giusti, e qui si inserisce la seconda riflessione. Prima dei soccorritori, sull’incidente si sono fermati a prestare soccorso, come dicevo con professionalità, e capacità, due motociclisti, tra i tanti presenti, gli unici però capaci di muoversi in quel delicato e tragico scenario sono stati due uomini di nazionalità tedesca. Cosa vuol dire questo? Che hanno avuto più coraggio? Che essendo estranei, rispetto a colui che era caduto a terra, hanno avuto la giusta lucidità per intervenire? No, niente di tutto ciò, significa semplicemente che, se ti hanno insegnato fin da quando andavi a scuola, il primo soccorso, nel momento del bisogno, diventa quasi automatico adottare tutte le nozioni che tante volte, per tanti anni, ti hanno impartito. Educazione, al pari di tutte le materie scolastiche, anche il primo soccorso è educazione, anzi EDUCAZIONE, merita tutte le lettere maiuscole, educazione verso noi stessi, gli altri, la vita! Di fronte ad una perdita di coscienza o di un arresto cardiocircolatorio, solo il 5% della popolazione italiana sa intervenire, a fronte del 95/80 % della popolazione ad esempio di Norvegia, Germania, Austria. Il primo soccorso non è solo educazione, è anche prevenzione, perché aumenta la consapevolezza dei pericoli, mi sembra un valido argomento su cui spendere una sana ed approfondita riflessione. Concorso “La natura insegna” I bimbi della Materna imparano a riciclare La scuola Materna “Gesù Bambino” di Enego, si è classificata al 4° posto su 14 premiati, tra 120 classi tra Materne, Primarie e Secondarie, che hanno partecipato al concorso “La natura insegna”, indetto dalle Provincie di Padova e Vicenza in collaborazione con: ETRA, Consorzio Bacino di Padova 1, Consorzio di Bonifica acque risorgive. A fine maggio, a Cartigliano, presso Villa Morosin, si sono tenute le festose premiazioni. Una intelligente iniziativa educativa rivolta ai ragazzi, generazioni future, per sensibilizzarli, istruirli riguardo a temi sempre più delicati che ci riguardano tutti: l’ambiente che ci circonda con riferimento al riciclaggio, all’acqua a all’energia. La scuola materna di Enego, che quest’anno, con le sue insegnanti: suor Bianca, Serena Negrello e la superiora suor Norberta ha scelto come tema conduttore proprio l’ambiente, ha deciso di aderire al concorso grazie anche al contributo offerto dall’amministrazione comunale. L’argomento scelto è stato il riciclaggio, argomento importantissimo e delicato, a cui i bambini si sono appassionati anche grazie ai laboratori organizzati dall’ETRA. Per un giorno due maghe, hanno realizzato con i bimbi di Enego delle affascinanti magie, trasformando carta vecchia, di giornale, in nuovissimi e puliti fogli di carta, che sono stati poi impiegati per creare apprezzatissimi bigliettini per la festa della mamma. Tra favola e gioco i bimbi sono stati educati e sensibilizzati ad un tema fondamentale per il loro futuro: riutilizzare il più possibile, non sprecare nulla, creare nuove materie utili dal materiale che viene gettato, differenziare i rifiuti. La festa di fine anno come già quella di Natale, sono state incentrate sul tema del riciclaggio, come del resto tutti i bellissimi brani cantati ed animati dai bambini, che esprimevano con grande entusiasmo il valore del pianeta Terra, che va’ difeso, come dicono anche le parole di una bella canzone interpretata dai bimbi: -… gridando a gran voce, non si può più aspettare, serve il tuo aiuto, c’è la terra da salvare!... – Il 4° posto oltre alla grande soddisfazione ha regalato a maestre ed alunni ben 400 euro spendibili in materiale didattico. Il lavoro della materna di Enego è consistito nel preparare un progetto ed un poster imperniati appunto sul riciclaggio. Un veliero di pirati, abili proprio nell’arte del raccogliere rifiuti, differenziarli e soprattutto riutilizzarli. Una domenica dedicata ai disabili Una domenica dedicata agli altri, a chi solitamente per motivi fisici o altro, non può godere delle bellezze storico naturalistiche che offre il nostro bello, ma difficile territorio montano. Partendo da questa idea, Vanni Zarpellon da oltre 20 anni presidente del club di appassionati di fuori strada, Ghenebe 4x4, ha organizzato per un gruppo di ragazzi disabili del bellunese, una giornata tra forte Lisser, Valmaron e Marcesina, con pranzo in malga ospiti dei fratelli Pagiusco nel 4° lotto Marcesina. Zarpellon non è nuovo a questo tipo di iniziative, da sempre infatti l’attività della Ghenebe 4x4 è diversificata, tra l’organizzazione di raduni per la Federazione Italiana Fuoristrada, corsi per imparare a guidare i fuoristrada in sicurezza, ma anche iniziative benefiche. E’ da alcuni anni ormai, che una domenica di maggio viene dedicata a persone, ragazzi disabili, con difficoltà psico-motorie. Una giornata fatta di percorsi in mezzo ai boschi, strade e luoghi storici offrendo a persone, che a volte non hanno nemmeno la possibilità di uscire di casa, un momento importante. Un’ esperienza che ogni anno regala emozioni anche a chi l’organizza e a tutti coloro che con generosità e grande voglia di fare danno la loro disponibilità affinchè la giornata si realizzi. Va detto infine che questa giornata all’aperto è stata possibile anche per l’attiva collaborazione del gruppo ANA di Enego, che ha provveduto a preparare i pasti per tutti. 8 Sabato 12 giugno 2010 ENEGO L’anno scolastico è finito in modo memorabile per la prima media di Enego, i ragazzi abilmente preparati e diretti dall’insegnante di Italiano Maria Grazia Dell’Aquila, hanno messo in scena uno spettacolo che ha conquistato e affascinato l’intero paese, dal titolo: “Compare Bortolo pareceme la carega” ovvero racconti di vita per far filò a scuola. Un interessante e ben riuscito progetto di attività teatrale, che l’insegnante ha inserito nel programma scolastico. Un’esperienza che si è rivelata importantissima, sia per la professoressa, che ha conosciuto meglio ed apprezzato i suoi alunni vedendoli sotto una luce diversa, che per i ragazzi. Fra di loro infatti si è accesa una sana competizione, facendoli aderire al progetto con massimo entusiasmo e convinta partecipazione. Tutti hanno lavorato con grinta e piacere, ed è proprio questo ciò che è emerso la sera dello spettacolo, quando dopo i primi minuti di imbarazzo iniziale tutti si sono calati nella parte dando un po’ di sé stessi al per- l’Altopiano 19 Racconti di vita per far filò a scuola sonaggio interpretato e prendendo così possesso della scena. Come tiene a sottolineare Dell’Aquila, è stato un lavoro corale, senza la grande partecipazione ottenuta non si sarebbe potuti arrivare allo splendido risultato finale. Per i più grandi è stato un rispolverare ricordi ormai sbiaditi, per i più giovani concretizzare i racconti dei nonni, per altri addirittura scoprire il significato di una parola sconosciuta come filò. Il testo dello spettacolo è stato recuperato da un lavoro che risale a circa 15 anni fa, scritto da Daniela e Doriana Dalla Costa, le coreografie e la scena e i costumi, curati nei minimi dettagli, sono stati invece curati da Dell’Aquila con la preziosa collaborazione dei genitori che hanno anche creato maschere in cartapesta dal grandissimo effetto scenico, come ad esempio l’orco. Il tocco finale poi sono state le musiche, molte delle quali originali, ovvero scritte apposta per lo spettacolo, e gli effetti sonori, che hanno ottenuto proprio l’effetto sperato, quello di stupire e coinvolgere il numeroso pubblico. Tutti gli oggetti in scena poi, bellissimi, erano oggetti originali, recuperati nelle soffitte delle case o nel museo dei vecchi utensili che da alcuni anni è stato allestito presso la scuola media. La storia dello spettacolo parte da un flash back, una nonna di oggi che guarda perplessa i suoi tre nipotini, che giocano ognuno per proprio conto, con i nuovi strumenti tecnologici, di fronte a questa scena, non può fare a meno di ripensare ai suoi giochi di bambina, ai filò di un tempo, e così si apre la scena sull’interno di una stalla, dove appunto, soprattutto d’inverno, si svolgeva la vita, dove si raccontavano tante storie per tenere buoni i bambini e si faceva appunto filò. Uno spaccato di vita quotidiana, con i problemi e le questioni che potevano toccare una famiglia di un paese di montagna ad inizio 900, quindi: fame, immigrazione, ma anche le storie popolate di mostri che non potevano mai mancare, come la storia del Sanguanello o delle streghe che facevano la lissia e ballavano sul Bartaise o l’orco cattivo, ma in stalla si trovavano anche i morosi, che naturalmente venivano tenuti d’occhio un po’ da tutti. Uno spettacolo bellissimo, pieno di poesia, un vero e proprio tuffo nel passato, nel patrimonio di conoscenza e memorie secolari, che non dobbiamo assolutamente dimenticare. Stefania Simi La seconda Festa degli alberi Si è svolta ad Enego, in una bella e calda giornata di sole, la seconda Festa degli Alberi, Organizzata da Veneto Agricoltura con la collaborazione delle scuole e dell’Amministrazione Comunale, erano presenti infatti anche il Sindaco Igor Rodeghiero ed il Preside Ivo Boscardin, che hanno entrambi sottolineato l’importanza del patrimonio alberi, di come vada rispettato ogni giorno, e di quanto gli alberi rendano migliore l’ambiente, l’aria e quindi la qualità della vita di tutti noi. Veneto Agricoltura è un Ente regionale che fa divulgazione ed educazione ambientale, da circa 10 anni, contribuendo a pian- tare, in tutto il territorio regionale, dalle 4000 alle 5000 piante l’anno, piante cresciute nei vivai di Montecchio Precalcino (VI) e di Pian di Spini (BL), gestiti dallo stesso ente. Un rimboschimento che qui dalle nostre parti può essere poco evidente, ma che nelle città o in molti paesi di pianura rappresenta un inserimento prezioso ed importante; sono nati proprio così tanti nuovi parchi, piccoli, ma utilissimi polmoni, al centro di zone ormai troppo ed unicamente urbanizzate. Spesso in alcuni paesi, recuperando una tradizione antichissima, si mette a dimora un albero per ogni nuovo nato. Questa festa è un recupero della nostra tradizione e della nostra storia, ad Enego è il secondo anno che si tiene e ha coinvolto le scuole elementare e media; ogni classe, con i rappresentanti di veneto agricoltura, svolge un po’ di simpatica attività didattica, impara tante nuove curiosità sulle piante, sugli animali e l’ambiente che ci circonda, e quindi ogni classe pianta un albero, ed un alberello viene alla fine anche regalato ad ogni alunno. Lo scorso anno vennero messi a dimora dei faggi che quest’anno già fanno bella mostra di sé, mentre questa è stata la volta degli aceri montani. LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA L’arte del rimandare Molte volte ci capita, e non dite di no, di rimandare al domani ciò che si potrebbe (o dovrebbe) fare oggi. Si badi, non è la politica dell’uovo preferito alla gallina, ovvero di un lucido ragionamento sulla consistenza dell’immediato rispetto alla precarietà del possibile. Piuttosto, trattasi di pigrizia mentale, evitamento, codardia, vizio. Il mattino, per definizione, ha l’oro in bocca, è zeppo di buoni propositi, di promesse rivoluzionarie, è l’alba del guerriero che si appresta a vincere la battaglia. La sera invece, è tempo di bilanci e di rimpianti. Converrete con me che capita spesso, a fine giornata, di avere la sensazione di aver concluso poco, tradendo così l’entusiasmo portato dalle fresche energie mattutine. Solitamente, per salvare il salvabile, si pospone all’indomani, si rimanda, si trova una nuova scusa che giustifica il mancato mantenimento dei buoni propositi, ci si ripromette che l’indomani sarà diverso, che sarà la volta buona per iniziare ciò che è da tanto tempo in attesa. È una disfatta, a ben guardare. Non migliora lo status quo, non si produce cambiamento, si resta in stand-by, per mutuarla all’in- glese. Diciamocelo, pochissime persone possono dire in tutta onestà di non rimandare mai nulla. Ciò ci farebbe desumere che in fondo siamo umani e che posticipare fa parte della nostra natura; pertanto, non è un peccato mortale. In realtà, forse lo è davvero: le cose rimandate non esistono, sono frutto dell’immaginazione, non dell’azione. Nella vita esiste una sola regola: fare o non fare. Se abbiamo l’impressione che ogni lasciato è perso, allora è il momento di cambiare. Altrimenti, l’esistenza sarebbe fondata sul piano del possibile, dell’attuabile, dell’ipotetico. Siete d’accordo? Proviamo a capire come agisce chi è solito procrastinare. Innanzitutto, le frasi tipiche sono: “appena ho un attimo di tempo, giuro che lo faccio!”; “ho intenzione di farlo, appena le cose si mettono bene”; “guarda, il prossimo weekend andiamo, cascasse il cielo sulla mia testa!”. Lo sappiamo, vero? È solo arte confabulatoria, presunzione di potere. Così facendo non si ottiene nulla di importante. Altrimenti, possiamo davvero portare a compimento ciò che è in fieri (o ancora nel mondo delle idee). Innanzitutto bisogna vivere nel presente. Se non confidiamo abbastanza nell’hic et nunc (per dirla facile: nel qui ed ora), significa che non crediamo in noi stessi e nelle nostre potenzialità; è allora che rimandiamo al più prudente futuro, cedendo in determinazione e fermezza. Spesso mi capita di aiutare le persone ad uscire dall’impasse del futuro “possibile”, ovvero dell’isola che non c’è. D’altra parte, se non c’è, concedetemelo, ci vuole unto di gomito per crearla, qui e ora. Abbiamo la presunzione che il tempo cambi le cose; niente di più falso. Il tempo logora le cose, le consuma, le rende inutilizzabili e obsolete. Le cose non cambiano da sole, soprattutto in meglio; sarebbe contrario ai principi della termodinamica e del caos cosmico. Qualcuno ha detto che la procrastinazione è “l’arte di stare al passo con…lo ieri”. Promettere a se stessi di fare nel prossimo futuro è sicuramente meglio che dirsi che non si è fatto. Capite qual è l’imbroglio? Non venire mai a patti con se stessi. E il bello è che funziona: “Domenica stiro tutto il gior- no!”; “Sabato finisco la legna da tagliare”; “Entro questo mese chiedo l’aumento”; “Entro l’anno mi sposo!”. Ci sentiamo a posto con la coscienza, mentre sotto sotto sappiamo che rimandare è un modo per evitare di fare sentendoci falsamente adeguati. Un’amica per la pelle della procrastinazione è la noia. Eppure, per definizione, la vita non può essere noiosa. Essa è incredibilmente zeppa di opportunità, se solo non ce le lasciamo scappare. È il far nulla che crea noia; altrimenti, possiamo deliberatamente creare, sperimentare, produrre, esprimere, muoverci, pensare. La noia è calma piatta, è assenza di respiro, è investire nel futuro senza crederci, è sperare senza speranza. Nella vita quotidiana, molte sono le situazioni di noia e pigrizia. Ad esempio, rimanere incastrati in una mansione che non ci appaga, mantenere rapporti interpersonali per inerzia, evitare di affrontare direttamente le persone, rimanere dipendenti da sostanze, rimandare impegni lavorativi gravosi, restare radicati in una realtà che non sentiamo nostra, addebitare alla stanchezza l’inizio di un compito impegnativo, rimandare un controllo medico, progettare e progettare senza mai posare…la prima pietra. Mi fermo, nell’auspicio di aver punzecchiato a sufficienza. Vi lascio qualche idea per migliorare, prendendo spunto dai suggerimenti di un grande psicologo americano (W.W. Dyer) degno autore di alcuni testi esemplari. 1) Datti tempo cinque minuti, e fa quello che devi fare, senza rimandare; 2) Siediti e inizia ciò che hai sempre rinviato, ciò ti aiuterà ad eliminare l’ansia e la colpa di non averlo fatto prima; 3) Fissa un tempo e un luogo per partire con un progetto, senza far cadere i termini; 4) Pensa all’inconsistenza del futuro in raffronto con la produttività del presente: è ora di toccare con mano le proprie potenzialità!; 5) Se affrontiamo nel presente ciò che ci angoscia del futuro, eliminiamo l’ansia, una volta per tutte; 6) Domandiamoci più spesso se quello che stiamo facendo è ciò che avremmo voluto fare fino ad adesso; 7) Decidi di non sentirti stanco fino all’ultimo minuto prima di coricarti; spesso l’esaurimento fisico è una conseguenza dell’atteggiamento mentale; vinto l’impasse, le energie potrebbero tornare d’improvviso; 8) Elimina i termini rivolti al futuro; usa “ora”, “adesso”, e parla al presente: è il momento di agire! Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: stefanorigoni@hotmail.com 8 l’Altopiano Sabato 12 giugno 2010 20 La fontana monumentale di Piazza Umberto 1°, oggi Piazza Giovanni Carli STORIA La Piazza Umberto 1°, oggi Piazza Carli, che si estende tra il sagrato del duomo e gli attuali giardini pubblici, fino al 1906, era un avvallamento disordinato (foto n. 1), sul cui fondo paludoso correva una roggia a cielo aperto. Dopo la sua ristrutturazione veniva splendidamente sistemata ed abbellita con l’inserimento di piante, aiuole e ben illuminata durante la notte, a seguito dell’avvento, anche ad Asiago, della luce elettrica. Contemporaneamente anche la vecchia fontana, esistente nelle vicinanze dell’attuale Caffè Roma, veniva ovviamente rimessa a nuovo. Incisioni artistiche, risalenti intorno al 1870, già attestavano la sua presenza, mentre documentazione archivistica, ne confermerebbe l’esistenza già fin dagli inizi dell’ottocento. Nel suo complesso, essa richiamava alla memoria il tempietto di Vesta, costituita da un basamento marmoreo circolare, con colonne pure marmoree, a loro volta sormontate da capitelli in stile dorico e trabeazione classica per sostenere il tetto di forma conica. Al suo interno, al centro, spiccava la vasca a forma di catino con piedestallo, dalla quale zampillava l’acqua. Attorno ad essa ferveva il mercato settimanale (foto n. 2). Distrutta nel corso della prima guerra mondiale, non veniva più ricostruita e purtroppo, col tempo, degli stessi resti se ne perdeva ben presto ogni traccia. Terminata la ricostruzione postbellica di Asiago, anche la vecchia piazza Umberto 1^, oggi per l’appunto Piazza Carli, veniva nuovamente sistemata ed abbellita con aiuole, piante ed impianto di illuminazione elettrica. Al centro dei giardini pubblici, sul lato meridionale del duomo, l’Amministrazione Comunale faceva costruire l’attuale Fontana Monumentale del Fauno (foto n. 3). Come tanti altri lavori, legati alla ricostruzione del nostro centro cittadino, anch’essa veniva progettata dall’Ufficio Tecnico Comunale e costruita tra l’autunno 1927 e la primavera del 1928, dalla Ditta Fratelli Stella Masein di Asiago in marmo rosso locale, noto come “rosso ramengo” per la sua durezza. Essa ha la forma di un catino poligonale, con i fianchi istoriati da ramaglia bronzea, a forma di spine. Lungo il bordo, sono state collocate, a distanze equivalenti, conchiglie, pure di marmo rosso, sormontate da altrettante sculture bronzee rappresentanti la fauna stanziale alpina del nostro territorio e cioè l’aquila, il gallo cedrone, lo scoiattolo e la volpe. Al centro, sopra un piedestallo, sempre in pietra locale, campeggia un gruppo bronzeo, rappresentato da un fauno mentre cavalca un capriolo. Anche se il fauno non è così radicato nel nostro folclore locale, come tante altre figure mitiche della nostra tradizione, è comunque legato al nostro territorio. Infatti è considerato una divinità protettrice delle greggi, dei campi e dei boschi e viene rappresentato con il busto umano, il volto barbuto e dall’espressione terribile, con orecchie appuntite, corna e piedi caprini. Autore delle sculture è stato Giuseppe Zanetti di Vicenza. Il Podestà Luigi Rossi stipulava con la Ditta Stella il Contratto del 18 aprile 1927, n. 541 di rep., per la costruzione del catino poligonale della fontana, mentre, come da “Foglio Annunzi Legali. – Inserto n. 450 del 10 giugno1930 (VIII)”, lo stesso avviava invece gli interventi per il collaudo e la successiva inaugurazione ufficiale. Mario Bssso La Grande Guerra in pillole Agosto 1914: la prima fucilata Ancora un nuovo brano estratto dal supplemento settimanale illustrato del «Corriere della Sera». Durante il periodo bellico la rivista, oggi conservata in numerose copie presso il Museo della Guerra a Canove, appoggiò lo sforzo militare con articoli nei quali si sostenevano le ragioni patriottiche della guerra italiana, riprendendo in chiave divulgativa le informazioni del quotidiano di via Solferino. Che frammento ripreso per questa puntata della rubrica si parla di inizio delle ostilità, siamo quindi nel 1914 sul fronte dell’ovest, con inglesi e tedeschi pronti a darsi battaglia dopo che i rispettivi Governi avevano aperto le ostilità. Da «La Domenica del Corriere», 30 giugno – 7 luglio 1918, Chi tirò il primo colpo? In uno dei passati numeri La Domenica del Corriere poté stabilire – interessante curiosità storica – chi fu il soldato che sparò il primo colpo di fucile agli austriaci in questa guerra. Non è quindi fuori occasione far conoscere ai lettori l’inglese che fece fuoco per primo contro i tedeschi nel conflitto mondiale. Egli è uno scozzese, si chiama Guglielmo Craig, ha quaranta anni e si trova oggi impiegato nella fabbrica di munizioni di Glasgow. Egli servì 21 anni nell’esercito inglese e prese parte anche alla guerra contro i boeri. Allo scoppio delle ostilità egli partì per la Francia col 4° Dragoni della Guardia, e si trovava di pattuglia montata quando ebbe l’onore di inviare ai boches la prima carta da visita inglese. Verso il nemico. La piccola truppa si componeva del luogotenente Harris, che faceva da interprete del luogotenente Jones e dei soldati Goodchild e un terzo di cui è ignoto il nome. Era il 20 agosto del 1914 e l’esercito tedesco avanzava nel Belgio, tutto devastando. La minuscola pattuglia inglese, interrogando, nelle sue puntate esploranti al nord di Mons, la gente in cui si imbatteva, la trovava sotto l’incubo del terrore,in preda ad allucinazione nervose che facevano vedere i nuovi Unni dappertutto. Ma una notte essa poté sapere che in realtà una pattuglia nemica si trovava nelle vicinanze, e allora venne spedito il dragone Goodchild al comando del reggimento ad avvertire che il piccolo comando aveva preso con- tatto con l’avversario. Mentre la pattuglia inglese stava appostata dietro una capanna presso un villaggio, il luogotenente Harrris, che era munito di un ottimo binocolo da campagna, osservò che sulla cresta di una collina si delineavano le figure di altri soldati che gli parevano ulani. […] Ad un tratto Harris diede ordine ai suoi soldati di aprire il fuoco contro i boches. Toccò a Craig di sparare il primo colpo, ma il proiettile fallì il bersaglio, forse per l’eccitazione del momento. Non sbagliò tuttavia il secondo colpo, poiché Craig vide con indicibile gioia un ulano alzar le braccia in gesto tragico, batter con esse l’aria in un attimo e precipitare a terra, giù di sella. Era il primo tangibile saluto della vecchia Inghilterra alla sua malvagia rivale. Craig e il suo commilitone continuarono a sparare, mentre gli ufficiali esploravano il luogo e cercavano di penetrare le intenzioni del nemico. Passata la prima emozione del tiro, Craig si ricordò degli altri ulani veduti, e comunicò agli ufficiali il sospetto che i nemici tentassero di prenderli in mezzo, giovandosi della superiorità numerica. Urgeva quindi tentare di mettersi in salvo, galoppando verso la base del reggimento. In un attimo furono in sella tutti e quattro e a spron battuto presero la via della ritirata. G.D.F. Giochi e giocattoli delle Dolomiti in mostra a Luserna Nelle regioni di montagna l’utilizzo del legno da parte dell’uomo - materiale destinato sin dai tempi antichi a riscaldare un’esistenza dura e faticosa, da sempre mezzo privilegiato per la realizzazione di suppellettili e strumenti lavorativi in proprio - grazie ad una perfetta fusione tra funzione e componente fantastica nel corso del tempo si diresse verso una vera e propria produzione oggettistica. Accanto a manufatti più tradizionali di carattere religioso o laico, considerati ad una moderna lettura “piccoli capolavori inconsapevoli” prese avvio anche una produzione di giocattoli in legno. E’ a tale produzione in particolare che guarda la nuova mostra “Giochi e giocattoli delle Dolomiti” inaugurata al Centro Documentazione di Luserna ad inizio aprile e visitabile fino a novembre, occasione unica per conoscere l’attività ludica in voga presso le popolazioni alpine a cavallo tra Ottocento e Novecento. Il percorso espositivo illustra la nascita del giocattolo in legno, talvolta ispirato dagli stessi oggetti domestici e i luoghi tipici di produzione concentrata tra Val d’Aosta, Val Gardena, Val di Fassa e in Baviera nei paesi alpini dell’Oberammergau e del Berchtesgaden, nonchè la trasformazione di strumenti di lavoro e utensili in giocattoli secondo quella funzione educativa per cui il gioco stesso contribuisce alla crescita dei bambini e infine la concezione del gioco come divertimento secondo il sesso e il futuro ruolo di bambini e bambine all’interno della società. In mostra materiali originali provenienti da collezioni private, esposti assieme a fotografie e stampe d’epoca che contestualizzano gli oggetti nei diversi periodi : bambole di legno, bamboline mignon bambole manichino con scatole e pezzi di montaggio, cavallini a dondolo e a traino, trenini, marinai, Krampus (diavoli), con particolare attenzione anche ai cosidetti giocattoli “ hampelmann” come i burattini a filo e le marionette. Di notevole interesse le produzioni a carattere devozionale come l’Arca di Noè con i vari ani- mali, i presepi della Val Gardena che superando il confine ludico sono da considerarsi come veri e propri esempi di arte scultorea. E ancora un documentario in lingua cimbra - con traduzione in italiano e tedesco - presenta una serie di testimonianze sui giochi di un tempo e la costruzione dei giocattoli a Luserna mentre nella mansarda del Centro viene allestito uno spazio ricreativo dove i bambini possono provare e conoscere alcuni giochi ormai entrati in disuso. Di grande suggestione infine la riproduzione in diorama dello spazio della “stua”, tipico luogo della decorazione di giocattoli da parte delle donne, che riporta ad un mondo di favola che gli effetti speciali della moderna favolistica non sono ancora riusciti ad intaccare. La mostra, curata dal direttore del Centro Documentazione di Luserna Lorenzo Baratter, da Paolo De Carli, Rosanna Cavallini e Katia Pustilnikov rimarrà aperta sino al 2 novembre e sarà visitabile tutti i giorni con orario 10-12, 14.30-17.30. Per maggiori informazioni: 0464-789638, luserna@tin.it, www.lusern.it. Silvia Penner 8 l’Altopiano Sabato 12 giugno 2010 21 Per ora molto lavoro <nell’ombra> L’Asiago delle conferme per difendere lo scudetto Il futuro di Bellissimo sarà ancora giallorosso? L’hockey italiano è in fermento; per la prossima settimana è attesa l’ufficializzazione di formula e caratteristiche del prossimo torneo, il secondo che l’Asiago giocherà da <defender> col tricolore sul petto. E se di importante è da annotare il ritorno ad un torneo a 10 squadre (prevista l’iscrizione del Vipiteno, giunto terzo in A2, dopo la rinuncia alla promozione di Appiano e Gherdeina), va anche detto che la formula dovrà di fatto essere più concisa, visto che l’Italia giocherà il Mondiale di Prima Divisione che, come noto si disputerà a Budapest dal 17 al 23 aprile 2011. Si farà chiarezza anche sulla questione di sempre, quella legata agli stranieri; fermo restando il limite di cinque extracomunitari, l’idea dovrebbe essere la conferma del limite di 8 punti da utilizzare (1 punto gli extracomunitari, mezzo gli oriundi) con un massimo schierabile di 10 transfer-card (uno in meno). Staremo a vedere. Intanto le squadre si stanno muovendo, con maggior o minor clamore. La situazione certamente più clamorosa è quella del Bolzano dove, assoldato Adolf Insam sulla panchina, si è fatta una vera e propria epurazione del parco-stranieri: nessuno confermato! Per il momento poche novità se si fa eccezione per il possibile arrivo dall’Asiago del difensore Lehtinen e, fra i pali, del 26enne goalie italoamericano Peter Mannino. Per il resto ancora nulla, visto che a via Galvani si aspettano i <saldi> da una DEL con molte squadre in bancarotta ma anche le possibilità dal Nord America. Un nome nuovo che si fa con insistenza è quello di Marco Insam, 20enne figlio del neo coach gardenese, ma anche del 30enne attaccante italo-canadese Peter Sarno. Possibile che anche Borgatello possa non rientrare nei piani biancorossi e qualcuno ipotizza un per ora fantomatico possibile scambio Borgatello - Strazzabosco con l’Asiago! Fantahockey? L’Alleghe, confermati Rocco, Faulkner e Bowman, ha cambiato il portiere ingaggiando lo svedese Gusten Tornqvist . A Brunico, dopo la conferma di coach Stefan Mair e dei vari Kelly, Sirianni, Helfer e Desmet, nome nuovo è quello dell’ala italo-canadese Nate Di Casmirro; per rimpiazzare Jeff Jakaitis fra i pali potrebbe arrivare Thomas Tragust. Nessun movimento in casa di un deluso Cortina. In casa Fassa l’unica conferma arrivata finora, dopo quella di coach Stirling, è quella di Gerome Giudice; il primo nome nuovo è quello del difensore canadese Jean-Francois David. Il Pontebba, entrato a far parte della Polisportiva Udinese (progetto che coinvolge le sei realtà sportive più importanti della provincia friulana: Udinese Calcio, Snaidero Pallalcesto Amatori Udine, Hafro Rugby Udine, Libertas Sporting Club Udine, Pav Udine e Sport Ghiaccio Pontebba Generali Aquile), si punta sui <prodotti> italiani e sulla conferma del goalie sloveno Hocevar, nel mirino anche di altre società (Bolzano?). Dopo la conferma di Dan Tudin, unica <novità> annunciata del mercato del Renon, dopo quattro finali perse negli ultimi cinque anni, è l’arrivo sulla panchina di Erwin Kostner a sostituire Ivany. Il primo arrivo in casa Valpellice è quello del nuovo allenatore, il 58enne canadese Barry Martinelli, mentre si parla di conferme per i vari Sisca, Iannone ed i fratelli Tony e Luciano Aquino. Da ultimo l’Asiago. La società giallorossa sta confermando con i fatti le indicazioni date subito ed improntate alla più totale continuità possibile di un gruppo vincente ed affiatato. Una dopo l’altra sono arrivate le ufficializzazioni di alcune importanti pedine dello schieramento tricolore, a partire da quella, determinante, del quasi 53enne allenatore del Minnesota John Harrington. Sono seguiti quelli del 30enne attaccante dell’Ontario Michael Henrich ( top scorer giallorosso della passata stagione con all’attivo 34 reti e 44 assists) che ha firmato un contratto per altre due stagioni; del 29enne attaccante David Borrelli (motore inesauribile ed anima di questa squadra, con 32 reti e 36 assist secondo solo ad Henrich, capocannoniere dei playoffs con 12 reti) che ha sotto- scritto un contratto triennale; del 28enne difensore Carter Trevisani (lo scorso anno 5 reti e 8 assists), un contratto annuale per la sua terza stagione in giallorosso; dell’altro terzino fresco d’azzurro, il 29enne italo-americano Matt DeMarchi (5 reti e 22 assists la scorsa stagione) che giocherà la sua <quasi> quarta stagione ad Asiago (arrivato da Bolzano a metà della stagione 2007/08). Non farà sicuramente ritorno Joe Zappala né probabilmente Claudio Isabella; detto già di un Lehtinen sulla via di Bolzano, non si sa ancora se Vince Bellissimo tornerà o rimarrà oltreoceano. I soliti bene informati hanno sin qui fatto altri nomi nuovi per questo Asiago: dal fratello più <piccolo> di bomber Henrich, Adam, anch’egli attaccante, al difensore oriundo Davide Nicoletti all’altro attaccante ex Cortina Ryan Watson. Per non parlare del già citato <scambio> Borgatello-Strazabosco. Tutto ovviamente senza alcuna conferma. Capitolo a parte e del tutto aperto quello che riguarda il portiere; dopo la stagione superlativa (la terza ad Asiago) e lo strepitoso mondiale (terzo assoluto nella classifica dei portieri della rassegna iridata - dietro al tedesco Endras ed al russo Varlamov – con una percentuale di parate del 94,77%!) Daniel Bellissimo risulta molto <appetibile> a blasonate formazioni di vari campionati europei;. Contatti per lui ovviamente ci sono stati ma non è ancora dato sapere se Daniel difenderà la gabbia asiaghese con lo scudetto sulla maglia. Se <malauguratamente> per lui dovessero aprirsi grandi prospettive e nuovi blasonati palcoscenici (cosa che dispiacerebbe molto ai tifosi giallorossi, che potrebbero consolarsi per aver avuto e visto crescere un così bravo <estremo>) si dice che l’Asiago avrebbe già messo le mani avanti puntando su Andrew Perugini, 21enne goalie dell’Ontario (nato a King City il 12 luglio 1988) di notevoli prospettive. Un mercato in fermento, quanto mai interessante, che tiene desta l’attenzione e la <tensione> per l’hockey ghiaccio ed in particolare attorno alla squadra Campione d’Italia. Cesare Pivotto Hockey Inline A1 L’anno che verrà In un clima di incertezza generale si pianifica la nuova stagione e intanto è “caccia” alla Vipere Come ogni anno, a Milano, si è parlato, ed in gran parte si è definito, l’assetto della prossima stagione delle otto ruote in linea. Come ogni anno, però, anzi forse mai come stavolta, il 30 giugno prossimo, data ultima per la riassociazione alla Lega Nazionale Hockey, potrebbe rappresentare uno spartiacque per molte formazioni e per le loro ambizioni. Le difficoltà del resto sono in costante aumento e le società fanno sempre più fatica a sopravvivere. Sul fronte Asiago Vipers, dopo le preoccupanti dichiarazioni post-scudetto del presidente Fabio Forte, nulla di nuovo, almeno ufficialmente, anche se nel “sottobosco” potrebbe muoversi qualcosa. Di sicuro, in questo clima di incertezza generale e dei campioni d’Italia in particolare, si stanno muovendo le altre formazioni, desiderose di mettere le mani sui giocatori altopianesi. Tra le più attive, senza dubbio, l’ambiziosa neopromossa Ghosts Padova, guidata dall’asiaghese Riccardo Marobin (sotto pressione in questo periodo per il Mondiale junior). I “fantasmi”, tornati alla ribalta quest’anno, non si nascondono a giudicare dagli obiettivi di mercato. Sarebbero, infatti, già avviate le trattative nientemeno che con Claudio Mantese, il “gemello” Andrea Comencini e pure con lo sloveno Jure Penko, portiere che ha già indossato la maglia del Padova prima di accasarsi ad Asiago nel 2006. Niente male se dovessero andare a buon fine le trattative, anche perché nel mirino dei patavini ci sarebbero altri due elementi: Luca Roffo e Fabio Testa del Vicenza, ma anche altre “vipere” vengono tenute in considerazione. Non solo dal Padova, ma anche dal Cittadella (l’altra neopromossa) stando ai “rumours” che circolano. Tornando alla riunione tra Lega e società, tra gli argomenti di maggior interesse senza dubbio quello legato al numero di stranieri (attualmente tre). La proposta formulata è stata di massimo sei atleti, con quattro comunitari e due extracomunitari. L’ul- Nella foto (scattata da Marco Guariglia) Claudio Mantese e Jure Penko, due degli obiettivi di mercato del Padova. tima parola, comunque, spetterà alla federazione. In tema atleti, invece, sembra ormai in via di definizione la prima associazione dei giocatori di hockey inline. Tra le novità anche l’aumento della durata degli incontri: la proposta è di due tempi da 25’ anziché da 20’. Tutto sommato come un anno fa il calendario. Ad aprire l’annata sportiva la Supercoppa (4/5 settembre) tra la Rigoni di Asiago Vipers, vincitrice di campionato e Coppa Italia, e l’Edera Trieste, finalista in entrambe le competizioni. Nello stesso weekend si disputerà anche il turno preliminare di Coppa Italia: gare “secche” tra Vicenza-Civitavecchia, Polet Trieste-Modena, CittadellaFerrara, Monleale-Padova (chi vince trova Asiago, già qualificato). Quarti di finale, semifinali e finale sulla distanza di andata e ritorno, con il dubbio legato alla seconda gara di finale, in programma il 30 novembre, giusto un paio di giorni dopo la “Final Eight” di Champions. Il 9 ottobre, invece, si alzerà il sipario sul campionato: A1 a dodici squadre, ma come ricordato in apertura bisognerà attendere il 30 giugno (e quindi il 31 luglio, termine ultimo per le iscrizioni al campionato) per vedere se ci saranno sorprese vista la brutta aria che tira in questo periodo. Regular season fino al 27 marzo 2011; poi playoff di nuovo ad otto formazioni, ma senza i playout. In Serie A2 si inizia il 6 novembre e si finisce il 27 marzo 2011. Stefano Angonese sabato 12 venerdì 18 sabato 19 venerdì 25 sabato 26 serata dj dj Rheetma, il ritorno Lucky Star GPL 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 22 Il Volley Cesuna perde una Stella VOLLEY Conclusi definitivamente i campionati provinciali, con la Federazione vicentina riunita domenica scorsa 6 giugno a Torrebelvicino per premiarne i vincitori e stilare un resoconto sull’attività stagionale, un’altra notizia tiene banco fra le fila della P.G.S. Pallavolo Cesuna. In occasione dell’annuale cena sociale, tenutasi lo scorso venerdì, tocca al Direttore Sportivo Corrado Barbara Stella Barbara Stella, forte centrale de “La Bussola Asiago” (Prima divisione), ingaggiata per il prossimo anno dalla Pallavolo Rossano con la quale giocherà nel campionato di serie D Pesavento, con una punta d’orgoglio, confermare le voci che si rincorrevano nell’ambiente da qualche settimana: dopo Andrea Magnabosco, classe 1989, in forza all’Olimpia Zanè nel campionato di serie D maschile, è la volta di un’altra importante pedina del Volley Cesuna trovare spazio in società di rango regionale. È arrivata finalmente l’ora di declinare al femmiIl fratello Alessandro nile l’atleta di spicco che, dopo il passaggio nelle formazioni giovanili, si era ritagliata, conquistandolo a pieni voti, il posto da titolare nella squadra di vertice del Cesuna: La Bussola Asiago di Prima Divisione femminile. È bastata una sola seduta di allenamento ai responsabili della Pallavolo Rossano per apprezzare le doti di Barbara Stella, classe 1990, e deciderne le sorti assicurandosene il cartellino per il prossimo campionato di serie D. Ciò non può essere che un vanto per tutto il Cesuna, i cui dirigenti non hanno mai opposto limiti alle ambizioni del centrale conoscendone le qualità, confortati ancorpiù dai propositi dei rossanesi di puntare alla categoria superiore. Sembra rispondere ad un vizio di famiglia la capacità di Barbara di eccellere nello sport: infatti anche il fratello Barbara in azione Alessandro, classe 1995, da qualche anno calca da protagonista le scene dello sport nazionale più seguito: il calcio. Dopo essersi distinto in età giovanile, al pari di Barbara, nello sci alpino, Alessandro si è dedicato all’attività calcistica approdando, ormai da qualche anno, fra Organizzato dall’IPA, presso il Patronato Ad Asiago il 2° Memorial Gildoni L’I.P.A. (International Police Association), associazione senza fini di lucro che accoglie al suo interno appartenenti a tutte le Forze di Polizia dello Stato e delle Polizie Locali oltre che ai Vigili del Fuoco, con i suoi Comitati Locali di Asiago 7 Comuni e Vicenza, in collaborazione con i Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato di Vicenza organizza la seconda edizione del torneo di calcio a 5, per mantenere accesa la memoria del Colonnello dei Carabinieri, Medaglia d’oro al Valor Militare, Valerio Gildoni, deceduto nell’adempimento del dovere, il 17 luglio 2009, in Bosco di Nanto (VI). La manifestazione sportiva, che vedrà in campo 16 formazioni provenienti anche da fuori provincia, in rappresentanza di tutte le forze di polizia dello Stato (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria), oltre a squadre della Polizia Locale e dei Vigili del Fuoco (di fatto tutte le forze che compongono l’I.P.A.), oltre a rinnovare la memoria del valoroso Ufficiale ha lo scopo di unire nello sport, nell’amicizia e nell’associazionismo tutte quelle componenti dello Stato che operano per la sicurezza e la salvaguardia del cittadino. Non a caso uno dei trofei più ambiti sarà proprio la coppa fairplay, qui battezzata “Coppa dell’Amicizia”, vinta nella prima edizione del torneo dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Vicenza e consegnata nelle mani del Capitano Graziano Ghinelli, diretto collaboratore ed al fianco del Col. Gildoni nell’operazione che gli è costata la vita. L’evento rievocativo è stato presentato presso il Comando Provin- ciale dei Carabinieri il 7 giugno scorso, nel corso di una conferenza stampa convocata dal Comandante Prov.le Col. Michele Sarno, al quale hanno preso parte il Presidente dell’I.P.A. di Vicenza Pietro Paolo De Blasio e il Comandante del C.F.S. Daniele Zovi, rispettivamente promotore e co-organizzatore della manifestazione, alla presenza dei rappresentanti dei Comuni patrocinanti (Asiago con l’Ass. Franco Sella, Gallio con il Sindaco Pino Rossi e Roana con l’Ass. Valerio Fabris). Dopo un commosso ricordo dell’Ufficiale scomparso da parte del Col. Sarno, è stata illustrata la parte sportiva dell’evento, non sottacendo il fatto che tale tipo di attività unisce prima nello sport e poi nel lavoro, le diverse forze di polizia che già operano in simbiosi per talune attività di prevenzione, controllo del territo- rio ed ordine pubblico. Il Col. Sarno ed il Presidente De Blasio infine hanno messo in risalto l’operato organizzativo dell’I.P.A. di Asiago 7 Comuni e di Vicenza, rappresentati in conferenza da Morena Gallizio e da Andrea Berdin. Per la cronaca, la prima edizione del “Memorial Gildoni” è stata vinta dalla squadra della Polizia Penitenziaria di Vicenza, che ha battuto in finale la formazione del Corpo Forestale dello Stato di Vicenza. L’evento sportivo avrà luogo presso il campo sportivo del Patronato di Asiago, in Via Matteotti (dietro al Cinema Lux) ed avrà inizio intorno alle 10 di sabato 12 giugno 2010, per concludersi non oltre le 19 con una cena. La manifestazione sarà preceduta, alle 09,30, da un breve saluto delle Autorità civili e militari. le fila del Bassano Virtus Soccer 55 Team nel ruolo di portiere. Nella stagione appena conclusa le sue qualità gli hanno fatto meritare il posto di titolare nel campionato Giovanissimi Nazionali Professionisti. Indubbiamente per entrambi la pratica dello sport comporta una buona dose di sacrificio che non sempre viene ripagato dalle soddisfazioni ottenute; del resto come si dice: “lo sport è maestro di vita”, e sicuramente, per la vita, è anche uno dei migliori campi di addestramento. Ad entrambi non resta che augurare un “in bocca al lupo” e vinca lo sport! La Festa dello sport per gli alunni delle scuole di Asiago Si sono trovati nuovamente allo stadio “Zotti” di Asiago i 340 alunni delle scuole elementari del plesso “Monte Ortigara”, dell’Istituto Farina e le classi di Stoccareddo-Sasso per la “Festa dello Sport”, tradizionale appuntamento estivo voluto dall’amministrazione comunale di Asiago. “Per una giornata i giovani alunni delle scuole elementari di Asiago non si sono accomodati sui banchi di scuola, ma hanno imparato sui campi di gioco; perché lo sport è una grande scuola. E’ quanto sostiene l’assessorato allo Sport asiaghese tanto da portare avanti un progetto durato tutto l’anno scolastico e dove i ragazzi hanno avuto modo di provare il pattinaggio, l’hockey, il calcio, lo sci, l’atletica. Un progetto portato avanti grazie all’apporto della comunità che si è prestata gratuitamente a far svolgere le varie attività sportive, una sorta di investimento per il futuro delle società sportive e del Corpo Forestale dello Stato. Scopo della festa è quello di far capire che lo sport è divertimento., nonostante la fatica e l’impegno necessario. Che il confrontarsi con gli altri è sano, che si può praticare lo sport anche se non si è campioni. La giornata è quindi filata via tra gare di salto in lungo, del lancio del vortex, di corsa e di staffetta. Gradita ospite, diciamo madrina della giornata, l’atleta Silvia Carli fresca di vittoria ai Campionati assoluti sanreminesi. “Un sentito ringraziamento va ai volontari dell’Hockey Asiago e dei Forestali così come agli istruttori Roberto Carli, Cristina Volpi, Vanni Rodeghiero e Gianni Ambrosini – dice l’assessore Franco Sella – Così come al personale dell’assessorato, a Elena Tessari e alla Fantin Distribuzioni che ci ha permesso di svolgere questa giornata.” Al termine della giornata l’assessore ha consegnato una maglietta a ricordo della giornata. 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 23 Canove Calcio – Il presidente Fabio Rebeschini analizza la stagione e parla del futuro CALCIO “Pronti a rimboccarci le maniche e puntare al ritorno in 1^ categoria” “Nessuna recriminazione comunque, tutti hanno dato tutto quello che potevano dare” Ritornare in seconda categoria dopo 16 anni di permanenza continua in prima. Un “tornare indietro” che è un esperienza nuova per il Canove Calcio: dal 1988, anno in cui venne fondata la società, è infatti sempre andata in crescendo. Certo in qualche stagione si è puntato all’obiettivo minimo, cioè la salvezza. mentre in altri anni si sperava in qualche risultato migliore, ma sempre convinti dei propri mezzi e dei propri meriti. Convinzione venuta meno proprio sul finire del campionato 2009 – 10 con la squadra gialloblu incapace di reagire, di sollevarsi da una situazione sempre più critica man mano che passavano le domeniche e con la squadra che precipitava in classifica. In pratica una disfatta. “Non la metterei così tragica – dice Fabio Rebeschini, presidente della socieIl presidente del Canove tà da sei anni – PurCalcio troppo sono cose che Fabio succedono. Ci rimbocRebeschini cheremo le maniche e lavoreremo sodo per ritornare in Prima categoria dove, è mia convinzione, meritiamo di esserci”. Un merito che però la classifica finale di quest’anno non premia … “Ci sono stati errori e disattenzioni da parte di tutti, società, staff tecnico, giocatori; qualcuno sione e la voglia di fare. Io pensava di non aver nulla da stesso ho passato notti insonimparare, qualcun altro di ni chiedendomi quali errori ho essere infallibile, ma insieme commesso e se era il caso di si vince e insieme si perde. farmi da parte. Ma nella soDa un certo punto di vista cietà ricompattata, in una questa “batosta” è stata an- nuova maturità societaria che salutare; ci ha costretto scaturita nella sconfitta, ho a guardarci dentro e decide- visto la forza di proseguire. re se avevamo ancora la pas- Dimostrazione che la socie- tà è sana e partecipe alle sorti della maglia. Da questa retrocessione sono convinto che uscirà non solo una squadra, ma anche una società più forte. Anche nei giocatori ho trovato la voglia di riscatto, insomma siamo tutti pronti a rimetterci in gioco”. Lei è un presidente che alcuni definiscono più giocatore che dirigente … “Ho messo in discussione il mio ruolo di presidente e il mio modo di interpretare questo ruolo; c’è chi dice che sono troppo dalla parte dei giocatori chi invece che devo La stagione dei Giovanissimi del Gallio Chiusura a metà classifica per i Giovanissimi dell’Immobiliare Neve Gallio in collaborazione con il Canove Calcio. Nelle ultime tre partite di campionato, di cui due recuperi, una vittoria, un pareggio e una sconfitta per i ragazzi allenati da Nico Pertile e Pi e r c a r l o Munari. Ecco i loro nomi: Tania Rossi (portiere), Andrea Rivetta, Faik Vehapi, Michele Azzolini, Matteo Segafredo, Egzon Vehapi, Elia Costa, Riccardo Munari, Gabriele Gios, Marco Costa, Leutrim Robaj, Marco Minuzzo, Manuel Frigo, Ilirsan Vehapi, Mattia Tura, Giacomo Rigoni, Sambugaro Ruben, Rossato Michele, Munari Gianluca, Frison Mattia. Allenatori e giocatori ringraziano le società e il pubblico che gli ha sempre sostenuti durante il campionato. Sara Pertile essere più distaccato. Io credo che il mio modo sia giusto perché rispecchia me stesso e lo spirito della squadra. Nei “tosi” ho trovato una seconda famiglia, in loro so di poter contare (così altrettanto loro in me) e credo che questo sia la cosa più importante. Le sfuriate vanno bene in tv, lo spogliatoio è altra cosa”. Ma come spiega una “caduta” così quando all’inizio campionato le aspirazione erano ben altre? “Tanti infortuni, alcuni giocatori che hanno dovuto lasciare per motivi di lavoro e probabilmente una preparazione errata durante la sosta natalizia. Forse siamo mancati anche nella preparazione atletica. Poi sono mancati degli stimoli sia ai giocatori sia all’allenatore nel momento topico della stagione. Infine non avendo mai affrontato playout con partita secca probabilmente la società non è riuscita preparare mentalmente i ragazzi per questo importante appuntamento. Nessuna recriminazione comunque, tutti hanno dato tutto quello che potevano dare, cuore, anima, sudore e anche qualche lacrima”. Un futuro ancora tutto da scrivere anche perché sembra che ci siano squadre rimaste in prima in serie difficoltà … “Noi partiamo dal presupposto che giocheremo in seconda ed è su questa premessa che stiamo lavorando per costruire la squadra. Una compagine costituita da un’ossatura di “senatori”, 10 – 11 giocatori maturi, che supporteranno la formazione dei nostri giovani che inseriremo visto anche la qualità del nostro settore giovanile. Se poi verremo ripescati si provvederà.” “Mi auguro comunque vada – conclude Rebeschini – che sull’Altopiano riparta la passione per lo sport e chiaramente del calcio in particolare. Mi pare di vedere poca partecipazione e poca voglia di mettersi in gioco, questo sia per i giovani, sia per i volontari, sia per il pubblico. Se io non avessi avuto persone come Stefano Frigo, Sergio Martina e Davide Bolzon a supporto, non avrei retto questi 6 anni quindi un grazie a tutti; sponsor, società, giocatori, staff e tutti i nostri supporters. Grazie di cuore”. Gerardo Rigoni 8 l’Altopiano Sabato 12 giugno 2010 24 Gallio “Caro Gastone, ti devo contraddire” Risposta dell’Amministrazione Comunale di Gallio al sig. Gastone Paccanaro in riferimento alla lettera apparsa sul giornale “l’Altopiano” del 29/05/2010 Carissimo Gastone, in riferimento all’articolo apparso sul “Giornale dell’Altopiano” del 29/05/2010, l’Amministrazione Comunale di Gallio ritiene doveroso rispondere ad alcune imprecisioni da Te affermate, considerando che la verità e la trasparenza sono alla base della nostra azione politica. In particolare: le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e per l’elezione diretta del Sindaco si sono tenute nei giorni 6 e 7 giugno 2009, mentre la convalida degli eletti si è tenuta nella seduta del Consiglio Comunale del 19 giugno 2009. Quindi non è sicuramente da più di un anno che l’Amministrazione Rossi è in carica. In riferimento all’incontro pubblico del 3 maggio scorso presso la Sala Consiliare del Municipio, precisiamo che in tale sede non si è parlato dell’affidamento dell’incarico per la progettazione di massima dell’impianto di arroccamento sul Monte Hust e Monte Ongara, progettazione di massima già affidata al sig. Puntil di Sappada con deliberazione della Giunta n. 150 del 09.10.2009 per un corrispettivo di Euro 5.000,00 (cinquemila/00), ma della progettazione esecutiva. Sul fatto che non esista niente di certo devo contraddirTi. Esiste una progettazione di massima e la volontà di proseguire nella progettazione esecutiva che sarà inserita in un master plan dell’Altopiano in accordo con i Comuni di Asiago e Roana per la valorizzazione estiva ed invernale dell’Altopiano stesso e che sarà alla base del rilancio turistico che il nostro territorio necessita. Il master plan provvederà al rilancio turistico dell’Altopiano, sviluppando, oltre alle Melette di Gallio e di Foza, anche i “Roversi” del Verena per la pratica dello sci alpino, i Larici ed il Portule per la pratica dello sci d’alpinismo e il nordic walking, e contribuirà al coordinamento dei centri fondo di Campolongo, di Campomulo e di Marcesina. Per quanto riguarda invece il rilancio estivo, dovremo prevedere la realizzazione di almeno altri 2 o 3 centri per la pratica del golf. E’ chiaro che punto di partenza sarà la realizzazione di nuove strutture ricettive e l’ammodernamento di quelle esistenti, azione che dovrà essere stimolata da una legge regionale speciale che ci impegneremo a chiedere. Tutto questo fa parte di un lavoro di cui abbiamo già iniziato a parlare con i Sindaci dell’Altopiano e che sarà sicuramente di più ampio respiro. Da parte nostra sappiamo di dover farci trovare pronti con progetti e piani di sviluppo da inserire in un contesto più ampio. CIRCONVALLAZIONE: il progetto preliminare dei lavori di completamento della circonvallazione sud è già stato approvato dalla Giunta nella seduta dell’11.12.2009 e gli oneri per il primo stralcio, che prevede il collegamento di Via Valbella con Via Monte Ortigara attraversando Via Trento e Trieste e Via Bassano, saranno reperiti presumibilmente entro settembre 2010. PARCHEGGI: il piano dei parcheggi è in fase di studio. Per la realizzazione del parcheggio interrato in Via Roma (dietro la sala consiliare del Municipio) è stato approvato il progetto preliminare (deliberazione della Giunta n. 195 dell’11.12.2009). E’ in fase di studio la realizzazione di un parcheggio, parte interrato e parte scoperto, nella frazione di Stoccareddo, a fianco delle scuole elementari, come pure un altro parcheggio in Via Ech che servirà anche per riqualificare un’area particolarmente degradata. Oltre a questi progetti, che saranno appaltati entro la fine del 2010, stiamo lavorando per la realizzazione della circonvallazione ovest, all’interno di un piano di lottizzazione la cui tempistica non dipende da noi in quanto dovrà essere realizzata interamente da privati. Inoltre, con la variante al P.I. (piano degli interventi) la cui progettazione è stata già affidata, abbiamo incaricato il professionista di inserire ulteriori aree a percheggio per il reperimento di ulteriori 500 posti auto. Ti contraddico anche quando affermi che per la soluzione dei problemi ci vuole coraggio, esperienza e competenza, alludendo al fatto che tali virtù non ci appartengano. Ti contraddico perché sono sicuro che alla Giunta di Gallio il coraggio sicuramente non manca. Le competenze si possono acquisire perché sono semplicemente l’applicazione delle conoscenze; è la capacità che non si può inventare e noi riteniamo di averne. Per quanto riguarda la zona dei Giardini Pubblici vicini al Municipio, non esiste nessuna iniziativa da parte dell’Amministrazione tendente a togliere questa zona verde. L’unico intervento da me preso in considerazione è stato quello di realizzare una copertura al fine di poter ospitare le manifestazioni anche con condizioni meteo avverse. Sul fatto poi di impegnare tutte le nostre energie a mantenere o aumentare il consenso, Ti assicuro che questo non ci UN ULTIMO SALUTO ALLA NOSTRA VALLE Carissima valle, ci siamo appena visti ed eri meravigliosa con i tuoi nuovi colori che ormai sono quelli della vicina estate. Tu ci hai insegnato cosa vuol dire la parola NATURA. La natura è colori, animali, fiori, sinfonia di suoni, alberi, arbusti, erba nuova, profumi del bosco, canti di uccelli, fruscio del vento, rumore dell’acqua e tantissime emozio- ni. Ci hai riservato molte sorprese: i mufloni, i tanti funghi trovati, il biancone, le poiane, i falchetti, i cacciatori, il boscaiolo Giovanni, il Buscari, Roberto Costa con i suoi flash. Tu sei una nostra sorella, ci hai svelato tutti i tuoi segreti. Nel tuo silenzio si sente la tua voce, portata dal vento, che ci vuole dire qualcosa:- Grazie per la vostra amicizia! Hai anche portato molta pazienza con noi, perché spesso ti abbiamo disturbato con il nostro chiasso. Noi siamo tuoi ospiti, perciò dovremmo rispettarti anche con il silenzio. Durante l’estate verremo a raccogliere i rifiuti che ti rendono un po’ meno bella, verremo ancora a trovarti, non ci dimenticheremo di te neanche quando saremo adulti. Allora porteremo i nostri figli a percorrerti per far loro conoscere tutte le meraviglie che tu ci hai dato. Resterai per sempre nel nostro cuore e nei nostri ricordi di bambini. Ci mancherai molto. Noi ti vogliamo bene, sei stata nostra maestra in questi due anni di scuola. Con la speranza di attraversarti ancora nei prossimi anni, insieme ti abbracciamo. I tuoi amici riguarda. Le iniziative da Te elencate (premiazioni, borse di studio, commemorazioni, intitolazione di vie e parchi ecc.) non sono certo una ricerca di consenso ma stimolano, in particolare i giovani, a migliorare sempre, anche prendendo a riferimento personaggi illustri o benemeriti. Leggendo il nostro programma di sviluppo per Gallio e confrontandolo con quanto abbiamo fatto fino ad ora, a noi non viene assolutamente da piangere, anche se al nostro insediamento nel giugno 2009 abbiamo trovato un Comune vuoto, privo di qualsiasi progetto e di qualsiasi richiesta di finanziamento. Le cose che abbiamo potuto fare o che sono in fase avanzata di progettazione dopo neanche un anno di amministrazione (sistemazione strada Ronchi –Sambugari, asfaltature strade dopo vari anni di immobilismo, finanziato e appaltato, dopo 30 anni di promesse, i lavori di sistemazione della strada Marini – Dalla Bona, finanziato e appaltato i lavori per la ristrutturazione dell’alloggio del malghese di malga Longara Davanti, finanziamento per il rifacimento dei marciapiedi di Via Ech, strada Gallio – Asiago e Via Campo, realizzazione parco in loc. Crocetta, parcheggi in via Roma, dietro la Sala Consiliare, nella frazione di Stoccareddo e in Via Ech) ci rendono soddisfatti del nostro operato, vista anche la particolare congiuntura economica sfavorevole che stiamo vivendo. Se ritieni di poter offrire il Tuo contributo per aiutarci a fare di Gallio un paese migliore, le porte del Municipio e quella dell’Ufficio del Sindaco sono sempre aperte ed io in particolare sarò a Tua completa disposizione se vorrai cooperare con l’Amministrazione. Pino Rossi “ RATTRISTA QUESTO POCO INTERESSE PER IL CALCIO” Prima il Cagliari, poi l’ Udinese, ora il silenzio. A pochi giorni dall’ ufficializzare luoghi e date dei ritiri precampionato, nessuna società di spessore della massima serie sembra aver ricevuto proposte e offerte interessanti dal capoluogo altopianese. Forse alla fine un accordo con qualche formazione provinciale verrà anche preso, così da “soddisfare” in parte anche gli appassionati dello sport più amato e seguito in Italia, ma un paese con una storia e una cultura come Asiago meriterebbe qualcosa di più. Quello che in effetti doveva rappresentare il trampolino di lancio, si è poi trasformato in una macchia indelebile che ha avuto ripercussioni in tutto il panorama calcistico nazionale. Nel 2005, il Cagliari di Zola decise di non prolungare l’ accor- do per il ritiro ad Asiago, contestando l’ idoneità del terreno di gioco dello stadio “Zotti” e ritenendo le strutture adiacenti troppo inefficienti per una preparazione precampionato. Due anni più tardi, analoga sorte per l’ Udinese di Di Natale, costretta ad emigrare in una località trentina a soli due giorni dall’ inizio del ritiro in altopiano a causa di un disaccordo economico dell’ ultim’ ora con gli “ addetti ai lavori asiaghesi “. Episodi che hanno certamente creato un effetto domino sulle scelte future di altre società di serie A. Ospitare ad Asiago una formazione di media – alta classifica, non è un’ impresa impossibile. Da diverso tempo la località trentina di Pinzolo ( 3108 abitanti) riesce ad accogliere più di 25000 tifosi juventini ogni anno con un giro d’ affari di 4.3 milioni di euro derivanti in percentuale elevatissima da pernottamenti e bar. Numeri di notevole importanza per un comune che fa del ritiro estivo della Juventus la sua unica fonte turistica. C’ è bisogno di credere anche nel calcio per rilanciare il turismo altopianese e penso sia una questione di mentalità, più che di capacità. Lo testimonia la splendida cornice di penne nere presenti ad Asiago in occasione dell’ Adunata nazionale degli alpini del 2006, la volontà e l’ impegno di ospitare campionati del mondo di hockey e sci di fondo. La passione per il calcio in altopiano è sempre viva: si potrebbe partire proprio da qui per arrivare a progetti più utopistici come la realizzazione di cabinovie e baite innovative … Fabio Pernechele 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano GALLIO PROGETTI FARAONICI, REALTÀ MISERANDE Chi si reca nell’ambulatorio medico (9 mq al massimo, quasi tutti occupati da 2 panche a sedere) per fare una visita o per necessità attinenti alla salute non deve essere débole de szùsta (avere difficoltà a di trattenere la pipì). Potrà essere una scelta. Forse non lo è. Certo è che nel nostro ambulatorio medico l’unico gabinetto per il pubblico è “FUORI SERVIZIO”. E, “FUORI SERVIZIO”, lo è da un bel pezzo! Me ne accorsi, per caso, più di anno fa, quando, non mi spiegavo l’improvviso abbandono del proprio turno d’attesa di donne e persone anziane e il loro rientro dopo 10 15 minuti. Evidentemente non riuscivano più a trattenere quello che andava espulso dal loro corpo. Dove lo andassero ad espellere non è dato a sapersi, ma nei dintorni, certamente, o in qualche bar (penso, per lo più, le donne). Credevo si trattasse di cosa contingente (può accadere che avvenga una rottura), ma le donne presenti si sono affrettate a precisare che tale situazione era in atto già da un anno e più. Ho contattato allora, personalmente, l’ufficio comunale addetto ai lavori pubblici per informarlo della circostanza. Gentilmente, sono stato edotto che l’ufficio era a cono- scenza del fatto e che si stava provvedendo in merito. A cosa si stesse provvedendo non l’ho mai saputo, perché tutto è come un anno fa o, meglio, due anni fa. La sala d’aspetto dell’ambulatorio, realizzata circa trent’anni fa, non è che un buco, un buco vero e proprio, senza ricambio d’aria, perfettamente idoneo alla propagazione di infezioni per via aerea, costantemente affollato, tanto che, complice anche la puzzetta che conseguentemente vi ristagna, o per un malcelato senso di insofferenza o per millantata claustrofobia, non è infrequente il caso di persone che escono e si accomodano sulla panchina adiacente alla scala d’accesso, anch’essa occupata da altre persone in attesa del proprio turno. E pensare che, esattamente in corrispondenza ed in adiacenza all’unico ambulatorio medico del paese, continua la proprietà comunale con spazi che sembrano siano fatti apposta per essere adibiti all’allargamento dell’ambulatorio ed alla installazione di servizi igienici, degni di questo nome. Invece no. Pare che quegli spazi, o parte di essi, saranno adibiti alla realizzazione dell’ “osteria del centro”. Se ne sentiva proprio il bisogno! Come si fa ad essere così ciechi e insensibili? Nell’attesa della tanto sospirata riparazione, calma! Niente panico! Coi i bagni pubblici chiusi, i dintorni dell’ambulatorio sembrano fatti apposta per defilare le persone che hanno necessità di fare i propri bisogni all’aperto, specialmente i maschi che urinano in piedi. Per le femmine, purtroppo, c’è maggior difficoltà. Sia per i maschi che per le femmine, comunque, non saranno stati gradevoli gli ultimi due inverni, registrati come i più freddi degli ultimi cento anni. Credo che una tale, scarsa considerazione per una quota di popolazione, quella più bisognosa di attenzione, debba assolutamente essere stigmatizzata, se non altro per ricollocare sulla terra quelli che, forti della loro salute, for ti d e l l a l o ro g i o v i n e z z a , forti della loro spavalderia, non pensano minimamente alle necessità dei propri bambini, dei propri genitori, dei propri zii, dei propri parenti. P e c c a t o , p e r n o n d i re vergogna! Evviva Gallio, il paese dei progetti faraonici e delle realtà miserande. Gallio, 4.6.2010. Gastone Paccanaro 25 “Scuola, quante verifiche ma servono davvero?” La scuola sta per finire e finalmente arrivano le tanto attese vacanze. I nostri ragazzi non vedono l’ora di poter far un po’ più tardi la sera senza sentire l’eterna paternale: “Va a letto altrimenti domani, a scuola, prenderai sonno!” Ognuno di noi ha un proprio ricordo della scuola e molto spesso, per traslato, pensiamo che la scuola dei nostri figli sia, più o meno, così com’era la nostra. Sì, leggiamo le proposte dei POF (piano di offerta formativa) e ci rendiamo conto che l’impegno dei nostri ragazzi è diverso dal nostro, ma nonostante tutto, resta nel cuore di ognuno di noi un ricordo delicato o triste, nostalgico, gioioso o forse arrabbiato di quei nostri giorni tra i banchi. Di certo quella dei nostri figli è la scuola delle prove, dei decimali di voto, delle verifiche! Non più quattro o cinque, sette o nove ma 6,7 piuttosto che 8,9 oppure 9,15! Con la nostra infinita difficoltà a capire quale grande preparazione abbia potuto generare quel “virgola15” rispetto al voto tondo: 9 e basta! Anche noi tremavamo davanti al compito di italiano o di matematica, di francese o forse di latino, anche noi incrociavamo le dita prima dell’interrogazione. Ma oggi mi chiedo come facciano i nostri ragazzi a sopportare, sì a sopportare, a rassegnarsi davanti all’illogica mole di verifiche che viene loro proposta ogni anno. Sappiamo quanti sono i giorni di scuola, compresa la gita, l’escursione, l’uscita ambientale, la giornata dello sport, il gemellaggio con l’altra scuola? Sono 200. Mi chiedo come sia possibile alla scuola secondaria di secondo grado, lasciatemi chiamarla scuola media, pretendere in un anno scolastico 137 verifiche test, prove e interrogazioni puntualmente registrate e controfirmate sul libretto scolastico, nella convinzione magari che tutto ciò possa costituire un indizio di qualità o di serietà della scuola! Tre giorni di accertamenti su quattro! Davvero è questa la scuola che forma gli uomini di domani, che cura non solo l’intelligenza cognitiva ma anche l’intelligenza emotiva, che sa plasmare non solo le menti ma anche, e soprattutto, i cuori dei nostri ragazzi? Con molta umiltà e senza pretese pongo queste mie considerazioni all’attenzione dei professori, dei maestri, dei presidi di ogni ordine di scuola perché, se possibile, la scuola torni ad essere un po’ più “agorà” un po’ più piazza, luogo di scambio di idee, di confronto di opinioni, momento di crescita umana e un po’ meno laboratorio per l’analisi, perfino con i decimali, delle competenze che, forse, sono state ingurgitate solo per il voto di quella s t r a m a l e d e t t a centotrentasettesima verifica! Lettera firmata Storia di Birba, ucciso dall’inciviltà Birba è arrivato a casa nostra nel settembre-ottobre del 1996 come regalo dell’ex parroco di Asiago don Antonio Bortoli. Subito ci siamo affezionati a lui, e lui a noi. Amava giocare con noi ragazzi e ci seguiva sempre quando facevamo la nostra passeggiata. Al nostro ritorno da scuola era sempre di fronte alla porta di casa ad aspettarci, e quando desiderava farsi una passeggiata da solo richiamava sempre la nostra attenzione con una serie di latrati. Era un cane con tanta voglia di vivere, allegro, intelligente, agile e attento ai pericoli, un cane spensierato e a volte birichino…era il “nostro” cane. Gli avevamo lasciato fare il suo giretto quotidiano come sempre con la certezza che la sera stessa sarebbe tornato, ma non è stato così. Dopo una settimana di continue ricerche in tutto Asiago chiedendo all’Enpa e alle persone residenti nelle varie contrade, l’abbiamo trovato nel campo di fronte alla nostra casa senza vita, pieno di pallini da fucile e morsi. Siamo rimasti sbigottiti, confusi e sorpresi da questo fatto perché, malgrado i suoi 14 anni, non ci aspettavamo che potesse fare una fine del genere. Non sappiamo chi sia stato a compiere un gesto così crudele, e se sia stato fatto intenzionalmente per puro divertimento o se sia stato un semplice sbaglio, ma possiamo solo dire che la persona che ha ucciso il nostro cane ha compiuto un gesto di inciviltà e non rispetto sia verso noi ragazzi, sia verso il nostro Birba. I Ragazzi della Comunità Famiglia Aperta sul Mondo di Asiago 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 26 a cura di G. Dalle Fusine Da sabato 12 a venerdì 25 giugno 2010 Il 12 giugno è il 163° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 202 giorni alla fine del 2010. Sabato 12 giugno S. Bernardo Domenica 13 S. Antonio Lunedì 14 S. Eliseo Martedì 15 SS. Germana e Vito Mercoledì 16 S. Aureliano Giovedì 17 S. Ranieri Venerdì 18 S. Gregorio Barbarigo Sabato 19 S. Romualdo Domenica 20 S. Ettore Lunedì 21 S. Luigi Gonzaga Martedì 22 S. Paolino da Nola Mercoledì 23 S. Lanfranco Giovedì 24 S. Giovanni Battista Venerdì 25 S. Prospero Curiosità del mese: il 15 giugno il sole sorge alle 5.36; tramonta alle 20.49. 21 giugno: Solstizio d’Estate. Quest’anno il solstizio cade il 21 giugno, precisamente alle 11,28 TU. (TU = Tempo Universale, corrispondente all’ora del fuso orario di Greenwich). L’orario, espresso nell’ora legale estiva attualmente vigente (TU + 2 h), corrisponde alle ore 13,28. Nel giorno più lungo dell’anno il sole sorge alle 5.36 e tramonta alle 20.51. Il giorno dura 15 ore e 15 minuti. Al mezzogiorno dell’Ora Solare (ovvero alle una dell’Ora Legale attualmente in vigore) il Sole raggiunge il punto di massima elevazione sull’orizzonte. L’altezza raggiunta dal Sole dipende dalla latitudine: a Roma al culmine arriva a circa 71° 30'. A Milano l’altezza massima è 68° (3° 30' più basso rispetto a Roma), a Palermo invece supera i 75°. Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un’ora in più rispetto all’Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell’Europa Centrale). Proverbi del mese. I contadini affermavano: “Acqua di giugno rovina il mondo”! Soprattutto rovina il grano che è quasi pronto per la mietitura e ora ha bisogno di sole e clima asciutto: “Quando il grano ha la resta non vuol acqua sulla testa”, afferma infatti un proverbio toscano del Mugello. E per chi non lo sa, la resta è la punta filiforme con cui terminano le glume delle graminacee. E anche in Molise, dove il pane e la pasta sono ottimi grazie al loro buon grano, si dice che: “Acqua di giugno, rovina il mugnaio”. Ma neanche il vignaiolo vuole ora la pioggia: “Se piove per San Barnabà/ l’uva bianca se ne va;/ se piove mattina e sera,/ se ne va la bianca e la nera”. Se poi, almeno a dare retta ai proverbi, piove anche il 15 del mese, festa di San Vito, saranno dolori perché: “Se piove per San Vito il raccolto dell’uva va fallito”, oppure, come affermano i toscani: “Se piove per San Vito, il vino se n’è ito”, insomma è andato! Ma se questo mese sarà come dovrebbe essere, cioè tiepido, luminoso e con le notti serene, il grano maturerà e i campi saranno dorati , pieni di papaveri rossi e pronti per la mietitura: “Giugno mietitore”, ricorda un proverbio contadino. E di notte, nei campi pieni di spighe, si dovrebbero anche vedere le lucciole, almeno si vedevano prima che scomparissero dalla campagna per colpa dei prodotti chimici. E infatti una volta si diceva vedendole numerose in questi giorni: “Bel lucciolaio, bel granaio”. Il 5 per mille per i bambini di Njobe IL TUO 5x1000 Sostiene il progetto AfricaMilkProject.org Destina il 5x1000 della tua imposta sul reddito al CEFA: 01029970371 Grazie a te, tanti bambini di Njombe, in Tanzania, avranno il latte. www.cefaonlus.it Un santo per volta: 16 giugno Sant’ Aureliano Vescovo di Arles. Aureliano fu eletto vescovo di Arles nel 546. Su richiesta del e Childeberto, fu nominato da papa Vigilio vicario della Sede Apostolica nella Gallia e investito del pallio. Fondò il monastero di S. Pietro, cui diede una regola ispirata a quella di s. Cesario e partecipò al concilio di Orléans del 549, nel quale fu rinnovata la condanna di Nestorio e di Eutiche. Ricevette una lettera, del 29 aprile 550, da Vigilio in risposta a una sua, in cui si lamentava dell’atteggiamento papale riguardo ai “tre capitoli”. Il pontefice si giustificò dicendo che non intendeva ammettere alcuna proposizione contro quanto stabilito dai concili di Nicea, di Calcedonia e di Efeso e gli domandò di intervenire presso Childeberto affinché costui ottenesse dall’ariano Totila e dai Goti, il rispetto della Chiesa di Roma. Aureliano morì a Lione, forse il 16 giugno 551, e fu sepolto nella basilica dei Santi Apostoli. Menzionato da Floro e da Adone, il nome di Aureliano figura anche nel Martirologio Romano, che ne ricorda la festa. Etimologia: Aureliano = oro e sole - latino e greco; che brilla, splendente - dall’etrusco. Emblema: bastone pastorale Una ricetta semplice: torta di pere e ricotta. Ingredienti per il ripieno: 250 ml di panna fresca già zuccherata, 300 gr di ricotta, 100 gr di zucchero, il succo di un limone piccolo, 2 pere Williams + 2 cucchiai di burro e 1 di zucchero per caramellarle. Ingredienti per la pasta frolla. 350 gr di farina, 175 gr di burro, 3 tuorli, 1 pizzico di sale, 125 gr di zucchero. Procedimento: Sbucciate le pere e tagliatele a cubetti. In una padella sciogliete 2 cucchiai di burro con un cucchiaio di zucchero. Tuffate i tocchetti di pera in questo composto e caramellateli per pochi minuti. Mettete le pere da parte e dedicatevi alla pasta frolla. Disponete a fontana la farina setacciata su una spianatoia e al centro ponetevi il burro ammorbidito. Iniziate a lavorare l’impasto, in seguito disponete di nuovo il composto a fontana e al centro ponetevi i tuorli e lo zucchero. Lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo, poi dividetelo in due palline, rivestitele con una pellicola trasparente e ponetele in frigo per mezz’ora. Dedicatevi ora al ripieno. In una terrina frullate con un mixer la ricotta e lo zucchero fino ad ottenere un composto molto liscio. Da parte montate la panna fresca. Incorporate la panna nella ricotta frullata, mescolando con cura. Unite il succo di limone e, infine, le pere caramellate. Ponete la crema in frigo e prendete ora la pasta frolla. Con un mattarello stendete le due palline ottenendo due dischi. Disponeteli in due teglie imburrate, bucherellateli con una forchetta e fateli cuocere in forno già caldo a 200° per circa 15-20 minuti. Appena cotti, su uno dei due dischi di pasta frolla stendete la crema di ricotta e pere e ponete sulla superficie del dolce l’altro disco. Spolverizzate il tutto con dello zucchero a velo e tenete in frigo fino al momento di servire. Pazzesco! I nati in giugno… tutti orbi. Una ricerca israeliana resa nota negli Stati Uniti ha dimostrato che i nati nel mese di giugno sarebbero maggiormente predisposti a sviluppare la miopia. Lo studio, pubblicato sulla rivista dell’ American Society of Ophthalmology (Società Americana di oftalmologia), avrebbe scoperto che i nati nel primo mese estivo, hanno maggior probabilità di diventare miopi rispetto agli altri nati nel resto dell’anno. Su 280 mila visite di leva esaminate dai ricercatori, coloro che erano nati nei mesi con più esposizione alla luce solare, soffrivano di maggiori disturbi visivi, rispetto agli altri. (Ansa.it) Dalle ore 8.45 di sabato 12 alle ore 8.45 di sabato 19 giugno: ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr. Vittorino Ballici Molini Dalle ore 8.45 di sabato 19 alle ore 8.45 di sabato 26 giugno: LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo – Viale Europa, 27 ROANA: Farmacia della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina, 23 ARIETE Se guarderete all’avvenire con fiducia, potrete cogliere al volo le novità che attendete da tempo. Saranno la base su cui impostare nuovi coraggiosi progetti. Nell’amore, se avete già fatto un incontro coinvolgente, potete cominciare a considerarlo come un episodio epocale, da tenere nel giusto conto. Se invece siete ancora in attesa, potete essere ottimisti. TORO A chi ha l’amore come priorità assoluta, Venere promette grandi cose, anche se sofferte agli inizi, e complicate da eventi estranei al rapporto, prodotti dall’opposizione di Marte. Non fatevi condizionare dai giudizi di chi non ha il vostro approccio coraggioso verso le novità, e tenete duro: nelle spese e nel lavoro occorre molta flessibilità, specie se agite in concorrenza. GEMELLI Se avete messo in pratica i saggi consigli di Plutone, siete a buon punto e potete serenamente proseguire sulla strada iniziata. Nei rapporti di lavoro, a maggiore responsabilità seguiranno maggiori introiti, che dovrete però saper chiedere tempestivamente. Nell’amore, se è il caso, cominciate a pensare al futuro, badando però a non prendere impegni troppo onerosi. CANCRO L’ottimismo è il vostro asso nella manica, unito alla vostra ammirevole capacità di assodare sempre nuove eccitanti conoscenze, vi rimette in pista senza difficoltà. L’amore, se finora non ha corrisposto alle vostre attese, può maturare positivamente, se saprete però essere convincenti con un partner un po’ imbronciato. Anche di scegliere amicizie più positive. LEONE C’è il rischio che la vostra innata signorilità venga messa alla porta da qualcuno che non vi conosce, e che, pur non avendo le vostre qualità, potrebbe volersi misurare con voi. Non lasciate prendere la mano dal primo impulso, prendete tempo, limitandovi di stare a guardare. Nell’amore, siate presenti con generosità, specie se il partner vi dimostra il suo affetto. VERGINE Se non volete esagerare nell’affermazione del vostro senso della giustizia, certo sacrosanto, ma che non può essere imposto a chi non lo capisce, fate bene ad astenervi con eleganza, da ogni dichiarazione troppo schierata, e a limitarvi a fare da spettatori. Nell’amore avrete subito la conferma dei vostri dubbi, e potrete così passare all’azione. BILANCIA Saturno torna per poco nel vostro segno, e dovrete quindi scegliere il modo di gestire al meglio le prospettive aperte da un destino impegnativo, puntando a quello che vi sta più a cuore. Nell’amore, se vi sono stati momenti di incomprensione con il partner, ci sono ora tutte le condizioni per superare ogni problema: prendete l’iniziativa con un gesto coraggioso. SCORPIONE Avrete presto una soddisfazione che premierà la vostra buona fede: potrete coglierla al volo, grazie a Marte nel vostro segno. E ciò soprattutto se si tratterà di un amore a prima vista, che potrebbe richiedere un’attenta valutazione. Anche nel lavoro e nelle finanze vi attende un premio: accettatelo sì, ma con signorile distacco, per non sembrare interessati. SAGITTARIO Se non avete dimenticato una promessa, è giunto il momento di mantenerla, specialmente se si tratta di sentimenti sui cui avete a lungo riflettuto. Una rinuncia potrebbe essere il prezzo da pagare per ottenere quello che desiderate: se avete dubbi si presenterà presto l’occasione di superarli. Non affrettatevi, Urano e Giove vi sosterranno ancora a lungo. CAPRICORNO Il favore del destino non viene meno, anzi… Potreste finalmente raccogliere i frutti di quel che avete seminato negli ultimi tempi, specialmente se avete fatto un incontro rivelatosi più importante di quanto non sembrasse a prima vista. Nell’amore, se avete qualche dubbio, parlatene seriamente con il partner, soprattutto se volete davvero investire nel rapporto. ACQUARIO Non vi mancheranno occasioni per ottenere i risultati che attendete da tempo, dovrete però scegliere con rapidità e decisione ciò che vi sta più a cuore, e impegnarvi seriamente. Il Sole e Mercurio nel vostro segno e un Saturno possibile, vi spianano la strada: puntate all’essenziale, scartando le cose secondarie, che vi farebbero solo perdere tempo. PESCI Con il favore di Marte, in aspetto positivo rispetto al vostro segno, potete dedicarvi senza rimorsi ai piaceri più diversi, sempre però tenendo d’occhio anche i doveri e, soprattutto, i vostri interessi. Nell’amore, se avete un sogno nel cassetto, tentate pure la sorte, muovendovi con coraggio e tempismo. Nel lavoro basterà una presenza attenta, anche se non sarà così assidua. Domenica 13 giugno GALLIO: OMV – Via Camona, 1/b Domenica 20 giugno GALLIO: OMV – Via Kemplen, 2 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 27 A Fulvia Faganello, che lo scorso 31 maggio ha compiuto 85 anni, tantissimi auguri da tutti i parenti di contrada Pennar Foto ricordo di due giovani sposi altopianesi (Imerio e Sara) che dopo la mungitura della vacca in mezzo alla provinciale hanno potuto proseguire verso il ristorante. Giovanni e Dina Forte hanno festeggiato il loro 55° anniversario di matrimonio attorniati dai figli Gianbattista, Lilia, Nadia, generi, nuora, nipoti ed amici. Da tutti un caloroso augurio di una felice continuazione. a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni Le gite scolastiche Aprile e maggio sono, per gli studenti, i mesi delle gite scolastiche. Queste “gite” devono soddisfare due esigenze, una di carattere dilettevole, l’altra d’interesse culturale. Il Museo dell’Acqua diventa quindi una meta interessante. Infatti, l’invidiabile posizione del museo, situato in una delle zone più incontaminate prossime al centro d’Asiago, lo rende particolarmente idoneo ad accogliere gli studenti, anche piccoli. Qui, maestri e professori, possono tranquillamente gestire i ragazzi grazie agli ampi spazi, lontano dai classici pericoli cittadini come, ad esempio, il traffico. Le opportunità offerte sono molteplici, dalla visita guidata al sentiero didattico “Anel- lo dell’Acqua”, alla visita alle sale museali dove, in base all’età o ai programmi scolastici, si possono approfondire gli argomenti trattati. Sono inoltre disponibili proiezioni video o esempi di laboratorio analisi acque e, da non dimenticare, la possibilità di fare la classica “colazione al sacco” in un ambiente più idoneo rispetto alla piazza di una città. Da metà aprile a fine maggio hanno visitato il museo quasi mille studenti, provenienti da tutto il Veneto e non solo. L’età è stata molto eterogenea, dimostrando come il tema trattato, l’Acqua, interessi i programmi di studio in tutti i livelli scolastici, dalla primaria alle superiori. Purtroppo non l’Altopiano Giuseppe Bagnara ha tagliato il traguardo dei 101 anni attorniato dai cinque figli Tiziano, Antonio, Wilma, Elisa e Anna. E’ nato il 25 aprile 1909. Da bambino è stato sfollato, a 9 anni, a Poianella di Bressanvido. Ha sempre fatto il malgaro; faceva il formaggio e custodiva 20 mucche alla malga Casarette di Campomezzavia in comune di Lusiana. E’ uno dei più anziani dei comuni di Lusiana e Conco. E.Z. 101 candeline per Giuseppe NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA abbiamo potuto esaudire tutte le richieste che ci sono giunte, sia perché non potevamo accogliere più scuole nello stesso giorno, sia perché, essendo le guide dei volontari, non potevamo essere sempre disponibili. Comunque, complessivamente, un risultato più che lusinghiero. Da sottolineare un solo problema riguardante la strada “Via casa del pastore”. Purtroppo, in particolare il primo tratto è molto stretto e non permette ai pullman di arrivare al museo. Il parcheggio per le gite diventa quindi il piazzale del Minibar, con evidenti problemi in caso di pioggia o per i bambini portatori di handicap. Corrado Corradin Sabato 12 giugno 2010 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 - Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: redazione.altopiano@tiscali.it - info@giornalealtopiano.it Paesaggi mozzafiato e golose specialità culinarie all’Agriturismo Le Porte di Conco Il territorio di Conco offre dei luoghi nel verde veramente incantevoli, dai quali si godono panorami che fanno rimanere a bocca aperta. Uno di questi è in località Val Lastaro, dove si trova l’Agriturismo Le Porte. Meta ideale per rilassarsi e godere di una natura rigogliosa, l’agriturismo, che si raggiunge prendendo il bivio a destra in zona Laite, lungo la strada che porta a Rubbio, è il locale ideale dove anche le famiglie con bambini possono decidere di fermarsi a bere qualcosa, prendere il sole, o gustare i rinomati piatti Direttore responsabile: Stefania Longhini - Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Stefano Rigoni, Ilario De Guio, Corrado Corradin, Silvia Penner, Paola Mazzocchin, Mario Basso, Claudio Savelli, Sara Pertile, Oscar Costa, Ilaria Panozzo, Carlo Zanin, Silvia Borgo Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Pag. 4 dello chef Paolo, che racchiudono tutti i gusti più buoni della montagna. Le due sale del ristorante, raccolte ed intime, sono l’ideale per pranzi e cene lontane dai pensieri quotidiani, in compagnia degli amici o dei propri cari. Un locale tutto da scoprire che ben si fonde con le suggestioni della natura in cui è immerso, e dal quale si può ammirare tutta la pianura sottostante, arrivando a scorgere a occhio nudo, nelle giornate più terse, persino il mare. L’Agriturismo Le Porte si può scoprire anche visitando il profilo su Facebook, mentre per qualsiasi informazione si può telefonare al n. 349 8806445. Ma quella che vi consigliamo è una visita sul posto, ne vale la pena! L’Agriturismo Le Porte, a partire dopo la metà di giugno sarà aperto tutti i giorni. Servizio redazionale 8 Sabato 12 giugno 2010 l’Altopiano 28
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