Pochi soldi e niente neve: una brutta botta al turismo invernale
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Pochi soldi e niente neve: una brutta botta al turismo invernale
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it pag.10 ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” N. 364 - ANNO XIV - EURO 1,50 SCOMPARSA Promozione turistica Marisa Baù non si trova. Passano i giorni e crescono i dubbi. Del caso si è occupato “Chi l’ha visto?” Pagina 11 CONCO Roberto Trotto denuncia: “Trattamento privilegiato per un cavatore, grave danno al Comune” Il Consorzio in liquidazione si trasforma in “Asiago Turismo” Avrà il supporto di un’azienda di marketing turistico ASIAGO Asiago batte Cortina Pannelli solari Pagina 7 Pochi soldi e niente neve: una brutta botta al turismo invernale Pagina 17 Lusiana Aprirà a settembre l’asilo nido. Al via le preiscrizioni “Ma tutto sommato poteva andare peggio” Ora preoccupa il futuro Pagina 4 Pagina 16 SPORT A Rouen ha vinto... la simpatia dei supporters giallorossi Grafica Altopiano Pagine 20 SABATO 21 GENNAIO 2012 sul tetto del palaghiaccio, una parte dell’energia prodotta verrà venduta Pagina 3 Pagina 16 I SAPORI DELLA TRADIZIONE Non abbiamo le piste da discesa degne della Coppa del Mondo, e nemmeno una o due Cime di Lavaredo, questo è innegabile. Niente guglie mozzafiato color rosa dolomitico e nessun patrimonio dell’Unesco sui Sette Comuni, vero anche questo, ma neppure abbiamo finti poveri che girano con SUV (leggi Sport Utility Vagon) da 70 mila euro, come invece è emerso da una recente indagine svolta da 80 ispettori del Fisco presso la perla delle Dolomiti. Qui da noi i poveri sembrano veramente poveri, e i ricchi veramente ricchi; salvo blitz dell’ultima ora, i turisti ricevono lo scontrino fiscale quasi ad ogni consumazione e l‘aumento di presenze durante le feste natalizie è riscontrabile sui registri di alberghi e hotel, non dai verbali della Guardia di Finanza. Una piccola soddisfazione per l’Altopiano, per chi ci lavora e per quanti ci passano le vacanze, da noi le cose si fanno come si deve e la realtà è quella che vediamo: la Jaguar è guidata dal dirigente d’azienda e l’utilitaria dall’impiegato statale. Nessuna attricetta viene qui a lamentarsi, ancor meno i parlamentari in vacanza e le star amanti del gossip. Sarà perché sulla terra dei cimbri di film completi se n’è girato uno solo, nel 1968, non era intitolato “Vacanze ad Asiago”, ma “I recuperanti”, senza star del jet-set, solo attori non professionisti. Il protagonista coi proventi dell’ingaggio si è comprato 4 capre e un pezzo di bosco, non una Ferrari. Mica siamo i pirla delle Dolomiti, noi. Questo fino a prova contraria, naturalmente. G.D.F. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 2 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 3 Dal Consorzio Turistico “Asiago 7 Comuni” alla società consortile “Asiago Turismo” TURISMO Il Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni, in occasione della recente assemblea dei soci, ha tracciato un bilancio sul suo “stato di salute” e sulle sue sorti future. Il destino dell’ente, come già annunciato nei mesi scorsi, è quello della conversione in società consortile a responsabilità limitata, che si chiamerà “Asiago Turismo”, progetto per il quale si sta già lavorando da qualche mese e che, secondo le previsioni, potrebbe essere attuato entro giugno. La principale finalità della nuova società è di garantire le condizioni per un rilancio del settore turistico basandosi anzitutto su una stretta collaborazione fra le amministrazioni comunali e le associazioni di categoria locali, presentando un’immagine diversa e con nuove competenze, avvalendosi della consulenza di un’agenzia, la Altavia Italia, altamente specializzata nel settore del marketing turistico. Nel Iniziato il processo di conversione dell’ente mentre è in atto il piano di risanamento dei conti. Rispetto al 2010, più che dimezzate le spese - Roberto Rigoni: “Ma l’azione è stata comunque incisiva con la realizzazione di numerosi progetti e iniziative di promozione turistica”. Proficua collaborazione tra Asiago, Roana e Gallio “I campanilismi lascian posto all’unità d’intenti” contempo grande è lo sforzo per rientrare da un deficit piuttosto pesante e per l’attuazione di un rigoroso piano di risanamento. “Un piano che – spiega il presidente del Consorzio Roberto Rigoni – prevedeva anzi- Informazione al Turista: chiude l’ufficio di Via Stazione Risparmiare, produrre sinergie e fare un salto di qualità. E’ con questi obiettivi che si sta lavorando in ambito turistico in Altopiano verso una organizzazione unica e una gestione unitaria. E per quanto riguarda l’informazione turistica, vuoi per necessità, visto che Regione e Provincia tagliano le spese, che collima con la logica volontà di eliminare quelli che sostanzialmente sono dei doppioni, Asiago avrà un unico sportello di informazioni al turista, situato nell’attuale sede del SIT (gestito ultimamente dalla Pro loco Asiago- Sasso) nel Municipio di Asiago. “Ebbene sì - spiega l’assessore al Turismo di Asiago Roberto Rigoni - per l’Ufficio IAT di via Stazione si profila la chiusura. Il personale, che comunque resta in carico alla Provincia, verrà trasferito all’ufficio di Piazza Carli che verrà nell’occasione totalmente ristrutturato. Un accordo con la Provincia in questo senso è già stato raggiunto”. In questo modo la Provincia risparmia i soldi per l’affitto dei locali presso l’ex stazione e il Comune di Asiago, dopo aver spostato la sede dell’Ufficio Turismo al Millepini, risolve in modo eccellente il problema dell’apertura dello sportello informazioni, avendo a disposizione personale qualificato e dall’oramai lunga esperienza. S.L Promozione turistica al Pedrocchi Un angolo di montagna nel cuore di Padova. Una promozione rivolta al turismo di prossimità: il Comune di Asiago, con il supporto del Consorzio Turistico Asiago 7 C, durante le passate festività natalizie, nell’ambito della manifestazione “Magnifico Natale al Pedrocchi”, ha infatti allestito un punto informazioni nei pressi del prestigioso caffè padovano. Buona l’affluenza di visitatori registrata. Molti di loro, è vero, conoscevano già Asiago e quanto di bello esso abbia da offrire ai propri ospiti: ma è stato dato loro modo di essere aggiornati sulle iniziative in programma, sulle ultimissime proposte, sulle migliori offerte per i soggiorni. Un’esperienza importante per gli organizzatori che, in circa un mese di rapporto diretto con il pubblico, hanno potuto accogliere suggerimenti, richieste, e proposte che hanno dato la possibilità di capire ancora meglio quali siano le tendenze del turismo in questo momento, quali le necessità delle persone che frequentano, o frequenteranno in futuro, l’Altopiano. tutto una politica di contenimento delle spese di gestione e degli investimenti. Nel 2011, rispetto all’anno precedente, i costi sono stati più che dimezzati, da 262.874 a 122.391 euro (vedi tabella), grazie ad una riduzione del personale, all’ottimizzazione delle risorse interne e limitando al minimo indispensabile il ricorso a consulenti esterni”. Sta partendo anche il piano di rientro con i creditori del Consorzio Turistico, per un ammontare di circa 100 mila euro. “Nonostante i tagli e il rigore nella gestione – continua il presidente – non è stato sminuito il ruolo del Consorzio, anzi i progetti e le iniziative turistiche di promozione por- tate avanti sono state numerose”. Una delle grandi novità, illustrate con enfasi anche all’assemblea dei soci svoltasi lo scorso 22 dicembre, riguarda la proficua collaborazione all’interno del Cda del Consorzio dei tre assessori al turismo dei comuni di Asiago, Roana e Gallio. “Chiaro segno – sottolinea Rigoni – di un sostanziale superamento dei campanilismi, che lasciano il posto ad una vera unità di intenti”. Una delle iniziative comuni, ad esempio, è quella di Carnevale, nell’ambito dell’evento “Asiago in mongolfiera”, con la festa nel grande piazzale dell’aeroporto per tutti i bambini dei tre comuni. Per l’attività del Consorzio e delle nascitura Asiago Turismo rimane importante anche l’apporto della Regione, i cui contributi consentono di realizzare eventi importanti. “Ringraziamo la Regione per il contributo per l’organizzazione dei Mondiali di Orieentering che si terranno ad Asiago nel 2014 – conclude Rigoni - Arriveranno 50 mila euro all’anno per tre anni, in vista di questo importante appuntamento. Auspichiamo ci sia una risposta positiva anche per la richiesta avanzata all’assessore al bilancio Roberto Ciambetti per il cofinanziamento di un importante progetto di promozione turistica in vista del centenario dall’inizio della Grande Guerra”. Stefania Longhini LA CRITICA “Asiago Turismo? Il nome è già un segnale antistorico” “Asiago Turismo”? ...Cucù...cucù ...cucù, l’Altopiano dei 7 Comuni nel turismo non c’è più...La Val Gardena non è più “Ortisei”, il nome dell’organizzazione turistica è “Val Gardena/Gröden Marketing”; l’Alta Val Pusteria non è più “Dobbiaco” o “San Candido” ma “Consorzio Turistico Alta Pusteria”; l’Alta Val Badia non è più “Corvara” bensì “Consorzio Turistico Alta Badia”. Tutti questi territori hanno perseguito politiche di Sistema Turismo: dal vertice dei suoi decisori l’altopiano si muove esattamente in antitesi e lancia un ulteriore segnale antistorico di “località”: il Consorzio cambierà volto e nome fondendosi gradualmente nella nuova srl “Asiago Turismo. A cosa servono la grande saggezza di Stern, della Carta di Asiago, Patrizio Rigoni, la Terra Madre di Olmi o gli interventi di esperti che ricordano come «l’altopiano è percepito come comprensorio, va proposto come tale: Asiago ne rimarrà la stella (...), ma non sarà la destinazione del turismo». (Giovanni Santoro, COSES Venezia, 03 agosto 2009 ASIAGO / Millepini_”Montanari e foresti: insieme per un nuovo modo di fare turismo”)? Oggi è stato smembrato un’altro pezzo di preziosa identità dell’altopiano, si è banalmente consumato un’altra parte di un patrimonio immateriale pervenutoci attraverso una secolare tradizione di buon governo. Per dirla alla Gian Antonio Stella, si tratta di cose da “vandali”. In tutto questo non c’è heimat, non c’è “altopianità”, non c’è la “nazione” compresa ne “l’isola de’ monti” dell’Ab. Dal Pozzo, tantomeno l’antica fratellanza dei Sette Comuni... che cosa c’è?... Andrea Cunico Jegary Tom Cruise dal 27 gennaio al Cinema Lux Asiago 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 4 TURISMO Natale in qualche modo ha tenuto, ma ora è il futuro a preoccupare Pagina a cura di Silvana Bortoli Lunedì 9 gennaio: le feste natalizie sono terminate e ad Asiago si sta già lavorando per togliere alberelli e addobbi, si chiudono e portano via le casette del mercatino di piazza Carli, si disfa e rimuove il grande albero in piazza II° Risorgimento. E si raccolgono i primi commenti sulla stagione natalizia appena conclusasi, per saggiare il clima che si respira all’indomani del periodo che è il fulcro della stagione invernale. “Com’è andata? L’avvio è stato fiacco, ma poi, dai primi dell’anno, si è lavorato bene. Sono stati pochi giorni, ma con i tempi che corrono è meglio non lamentarsi!” E’ il commento di un esercente che conferma come, in generale, ci si accontenti, considerando che alla fin fine è andata meno peggio di quanto si temesse. Nell’avvicinarsi a Natale, e nei primi giorni delle vacanze, tra le attività commerciali si era percepita una sorta di rassegnazione, in attesa di un futuro più che mai incerto.Anche se oggi si parla di calo piuttosto consistente, forse a un certo punto si era temuto che potesse andare an- cora meno bene, visto che alla generale crisi economica si è aggiunta la mancanza di neve. Ma se l’assenza di precipitazioni nevose hanno seriamente penalizzato soprattutto albergatori e impiantisti, per contro ha favorito lo shopping, tanto che alcuni commercianti si dicono abbastanza contenti di una stagione che pur non essendo chissà che soddisfacente, è stata per loro migliore della precedente. “Se il tempo è bello, se le strade sono pulite e non ci sono neve e ghiaccio per le vie e sui marciapiedi – commentano – la gente si muove maggiormente, e se non spende per andare a sciare, è più portata a fare qualche acquisto nei negozi”. Ora viene il bello, però: su questo concordano tutti, guardando al proseguo della stagione con preoccupazione, tanto più che le previsioni meteo non sembrano indicare imminenti nevicate: se Natale in qualche modo è andato, per poter sperare di lavorare un po’ nei periodi tradizionalmente dedicati alle settimane bianche, la neve è indispensabile. La buona volontà, il grande sforzo per produrne di artificiale non possono bastare per salvare un inverno già critico per tanti altri motivi, richieste non ne arrivano e le disdette, già pesanti prima di Natale, rischiano di moltiplicarsi,vanificando quanto fatto per richiamare gente in Altopiano nei primi mesi dell’an- Al Kaberlaba finora si sono fatti centomila metri cubi di neve artificiale Sono in molti ad additare ad esempio positivo il grande impegno degli operatori turistici del Kaberlaba, che riescono a garantire grazie alla produzione di neve artificiale la possibilità di sciare, a pochi minuti d’auto da Asiago. Una lingua bianca che spicca in mezzo al verde, che accoglie i turisti, gli sci club e i ragazzini che frequentano i corsi di sci. “Un colpo d’occhio – dice Paolo Rigoni, presidente del Comprensorio del Kaberlaba – che dovremo sempre più abituarci a vedere, visti i cambiamenti climatici. In questa stagione, ad oggi sono stati sparati 35.000 metri cubi di acqua, trasformatisi in 100.000 metri cubi di neve, che hanno comportato una spesa globale molto impegnativa per noi, calcolata in 60.000 euro, se non di più. Ci risolleva, almeno moralmente, il fatto che sia un’ottima neve, migliore di quella naturale, che soddisfa molto chi scia. Nel nostro piccolo siamo contenti di essere riusciti a dimostrare che con l’unità fra operatori turistici e con un piccolo aiuto da parte del Comune è stato possibile fare molto. Del lavoro che riesce a dare il nostro comprensorio beneficiano un centinaio di persone, dipendenti e loro familiari, tra personale degli alberghi e degli impianti, e i maestri della scuola sci. Certo, il Natale appena trascorso ha visto un calo del 4050% sia per gli impianti che per le attività alber- ghiere e di ristorazione, ciononostante, visto il periodo, dobbiamo ritenerci abbastanza contenti, rilevando che se non avessimo fatto l’impianto di innevamento artificiale non avremmo avuto nemmeno questo 50%”. “Siamo i figli poveri di un’Italia azzoppata – continua poi Rigoni, riferendosi al Veneto in generale, e facendo gli inevitabili paragoni con il confinante Trentino – dobbiamo fare solo con le nostre forze, senza contributi nè sovvenzioni. Gli impianti di risalita, indispensabili per l’economia locale, vengono visti come un bene pubblico quando è il momento di criticare l’operato di chi li gestisce pretendendone il buon funzionamento, ma si considerano privati quando sarebbe necessario erogare dei contributi per il loro miglioramento. Ci vorrebbe una maggiore attenzione da parte di politici di Provincia e Regione, se ci tengono alla terra che amministrano dovrebbero chiedersi come mai non vi sono impianti all’avanguardia. E dovrebbero considerare calamità naturale anche la mancanza di eventi atmosferici come le nevicate che permettono il funzionamento delle stazioni sciistiche. Dagli anni ’70 in poi Asiago ha perso troppi treni, vedo un futuro pesante se non si riuscirà a cambiare rotta, facendo gruppo tra tutti gli operatori del turismo. Non possiamo contare solo sulle nostre bellezze, ci vuole molto di più”. no. “Da parte nostra – commenta Daniele Paganin dell’Agenzia Happy Siben di Asiago, specializzata nell’organizzazione delle settimane bianche “Asiago Neve” – assieme alla società del Verena, stiamo facendo tutto quanto possibile per non perdere le prenotazioni giunte da tempo, e, soprattutto per accontentare e far tornare a casa soddisfatti i nostri ospiti. Stiamo lavorando con numerosi gruppi settimanali, ma le disdette per mancanza di neve non sono mancate, sia a dicembre, che in questo periodo”. “Non abbiamo ancora dati ufficiali– commenta a sua volta Alberto Vescovi, presidente dell’associazione albergatori – c’è chi parla di un meno 20-30%, e chi di presenze quasi dimezzate. Quello che abbiamo percepito noi albergatori, è che più che la neve che non c’è, a penalizzare sia stata la crisi, visto che di solito a Natale, neve o non neve, la gente arriva. Il calo di quest’anno è dunque da imputare maggiormente alla minor possibilità di spesa e ai timori per il futuro, ci accorgiamo sempre più di quanto la gente faccia grande attenzione a ciò che spende. Ora ci auguriamo che febbraio e marzo possano portare ad una svolta positiva della stagione turistica, un grande aiuto potrebbe arrivare dell’arrivo della tanto sospirata neve, oltre che dalle vacanze di Carnevale e dalle importanti manifestazioni in programma durante il mese di febbraio”. Il mercatino di Natale nella piazza rinnovata ha richiamato un gran numero di visitatori “Le belle giornate, la nuova piazza più aperta e soleggiata, gli eventi di intrattenimento che sono stati organizzati, hanno favorito un maggiore afflusso di visitatori ai Giardini di Natale”. Giovanni Scaggiari, rappresentante del gruppo di operatori del mercatino natalizio di Asiago commenta così il primo, positivo, bilancio del periodo di attività nelle casette in piazza Carli. “Ci riuniremo a giorni per confrontarci con dati precisi – continua – e tirare le somme per quella che comunque è stata una stagione soddisfacente, per alcuni in crescita, per altri più o meno pari all’anno scorso. Di gente ne è arrivata sicuramente tanta, di più dell’anno scorso, quando tra l’altro il tempo non ci era stato molto favorevole. Abbiamo comunque rilevato che la capacità di spesa è diminuita, si tende ad acquistare gli articoli che costano meno. Nel globale è stata sicuramente un’esperienza positiva, da far continuare nei prossimi anni”. Angela Carli: “La crisi si affronta valutando bene ordini e assunzioni” Che la flessione negativa di questa prima parte di stagione sia imputabile soprattutto alla crisi, ne è convinta anche Angela Carli, presidente della delegazione asiaghese della Confcommercio. “La stagione era iniziata nel migliore dei modi – dice – con il ponte dell’Immacolata che aveva fatto registrare un ottimo afflusso turistico. Poi, pochi giorni prima di Natale, la manovra economica ha reso la gente insicura e timorosa e dunque ancora più prudente nello spendere. Ne ha sofferto tutto il comparto commerciale, salvo poche eccezioni. Le belle giornate, le strade pulite per mancanza di neve hanno favorito il pendolarismo, ma il grande afflusso di gente non sempre corrisponde ad un aumento delle vendite. Da parte nostra abbiamo cercato di accogliere i turisti nel migliore dei modi, con luminarie e addobbi, con il mercatino di Natale e un buon programma di manifestazioni ed eventi culturali. Quest’anno poi abbiamo anche deciso di sperimentare il prolungamento del periodo di istituzione dell’isola pedonale in Corso, proprio per favorire le passeggiate in centro paese”. Un’idea che non tutti hanno condiviso, ritenendola inutile in periodi di basso afflusso. “Concordo che la mancanza di neve abbia un po’ vanificato questa scelta, ma credo sia giusto provare, e la maggioranza degli interessati, a cui era stato sottoposto un apposito questio- nario, si era dichiarato favorevole. Si tratta di iniziative che trovano un apprezzamento sempre maggiore in tutte le località turistiche, ritengo che anche per il futuro sia questa la strada da intraprendere”. Tornando alle problematiche legate alla crisi, in che modo i commercianti riescono ad assorbire il calo degli introiti? “Gli operatori storici riescono ad affrontare stagioni critiche grazie ai negozi di proprietà e valutando bene gli ordini da fare e diminuendo o rinunciando al personale. Si può ben capire come però la riduzione o la mancanza di assunzioni stagionali penalizzi altre persone, a discapito dell’economia globale. Recentemente sono state fatte pervenire agli operatori del commercio anche delle linee guida da parte di associazioni di categoria a livello nazionale, dove si raccomanda di tenere conto del periodo difficile in cui si trova tutto il paese, invitando a non fare grossi ordini di merce per le stagioni che verranno. Consigli che non tutti hanno recepito in modo positivo, anche se concordano che l’attenzione sia necessaria, evitando però gli allarmismi, che non fanno bene al comparto. E’ risaputo che, per vendere, l’offerta deve essere adeguata, quindi riteniamo che pur con tutte le difficoltà che andremo ad affrontare, sarà determinante continuare a lavorare con impegno e professionalità, per mantenere a livelli elevati la nostra offerta turistica”. I DATI DI AFFLUENZAALLO IAT A seguito del progetto regionale RegioIAT, allo IAT Altopiano di Asiago, Ufficio informazioni e accoglienza turistica della Provincia di Vicenza coordinato dal Consorzio Vicenzaè, come in tutti gli uffici IAT regionali è stato installato il sistema Checkin-lite elettronico di rilevamento dei dati relativi agli ingressi nell’ufficio. Nell’anno 2011 complessivamente il sistema di rilevamento ha registrato 56.922 ingressi. Grazie ai dati forniti dal personale dello IAT, possiamo fare un confronto fra quelli che sono stati in totale gli ingressi dal 24 dicembre 2011 fino all’8 gennaio 2012, raffrontandoli con lo stesso periodo dell’anno precedente. Durante le scorse vacanze di Natale, gli ingressi sono stati in totale 4.104, mentre la stagione precedente erano stati 4.339, il calo è stato dunque del 5,41%. Il rilevatore ha contato più persone venerdì 30 dicembre, 419 in totale, mentre il 30 dicembre dello scorso anno (giovedì), erano stati 496. Il 27 dicembre 2011 (martedì) gli ingressi erano stati 418, contro i 292 della stessa data del 2010. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 5 Chiude l’Ufficio del giudice di pace ASIAGO La scure del Ministero della giustizia nei giorni scorsi si è abbattuta con una certa violenza sui Giudici di pace del Distretto della Corte d’appello di Venezia con la chiusura di ben 33 uffici in tutta la regione in attesa di decidere sul futuro del Tribunale di Bassano del Grappa e sulle sezioni distaccate di Soave, Schio, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Conegliano, Pieve di Cadore, Cittadella, Este, Dolo, Chioggia, Portogruaro, San Donà di Piave e Adria. Tra gli Uffici per cui è stata decisa la definitiva chiusura c’è anche Asiago. Della probabile soppressione del servizio, il sindaco del capoluogo dei Sette Comuni Andrea Gios era ovviamente già al corrente, e alla definitiva notizia, comunicata dal Ministero della Giustizia il 13 gennaio, non potuto far altro che allargare le braccia sospirando. “Vero – commenta il primo cittadino - che ci troviamo in tempi molto difficili in cui una razionalizzazione delle spese è necessaria, ma trovo che molti dei provvedimenti che si stanno attuando siano ri- Ora, anche per risolvere varie controversie, si dovrà andare a Bassano. Il sindaco Gios commenta: “Si stanno attuando provvedimenti ridicoli poiché vengono chiuse le cose che funzionano creando più disagi che benefici. Ad Asiago c’erano procedure snelle e grande professionalità” dicoli poiché vengono chiuse le cose che funzionano creando più disagi che benefici. E l’Ufficio del Giudice di pace di Asiago funzionava molto bene, con procedure snelle e grande professionalità. In questo modo sicuramente si andranno ad intasare ancor di più gli uffici dei Tribunali”. Innegabile è il fatto che la montagna, che dovrebbe essere super tutelata, venga invece, ancora una volta, privata di un servizio importante e che questo creerà naturalmente qualche problema in più ai cittadini altopianesi, ma secondo Gios viene anche snaturata un po’ la funzione del Giudice di Pace la cui finalità è quella di assicurare al cittadino una presenza forte nel territorio, legato ad esso e ai problemi della gente, al quale frequentemente ci si rivolge per l’ausilio nella definizione e conciliazione delle controversie. Un elemento quello territoriale che assume ancor più rilevanza in zone come l’Altopiano, per ovvie ragioni orografiche, di estensione del territorio e per la difficoltà di spostarsi verso la pianura, specie nei mesi invernali. “Più che sopprimere i piccoli uffici – dice Gios – avrei trovato più logico ed utile un potenziamento delle competenze del Giudice di Pace”. “Credo comunque – continua il sindaco - sia importantissimo salvare Bassano e se la chiusura di Asiago in qualche modo servirà a questa causa, allora è un sacrificio che vale la pena fare. Il Tribunale di Bassano è una struttura che funziona, che dà una risposta effettiva e concreta e che tutto sommato è a portata di mano anche per noi dell’Altopiano. Nei scorsi mesi, in Conferenza dei sindaci del bassanese, abbiamo seguito molto la questione della probabile chiusura del tribunale di Bassano, adoperandoci per scongiurarla, almeno finchè c’è stato un certo feedback politico, ora con il governo tecnico purtroppo, si prosegue alla cieca, si sono interrotte tutte le comunicazioni”. Ritornando al Giudice di pace, nei mesi scorsi era anche circolata la proposta che fossero i Comuni ad accollarsi le spese del mantenimento degli uffici sul territorio, Asiago ha valutato questa possibilità? “E’ una proposta che non condivido affatto. Il Comune ha già le sue competenze a cui dover far fronte, queste sono spese che competono alla giustizia. E poi essendo l’ufficio ad Asiago, in una sede messa a disposizione dal comune, si tratta di spese che dovrebbero co- munque accollarsi i soli cittadini asiaghesi a favore di un servizio che copre tutto il territorio altopianese. No, non possiamo sostenere anche il peso della giustizia”. Stefania Longhini “Ciao Lilly, la tua voce e il tuo sorriso saranno sempre con noi” “..quando me ne andrò, lo farò con un sorriso così luce resterà nei miei occhi appena offerti a chi non li ha mai aperti ma ben presto lo farà e allora sì, gli occhi miei vedranno ancora dietro gli alberi l’aurora che dal buio salirà. E vedranno infinità di ragazzi e di colori in un’unica città grande quanto grande è questo sguardo di speranza che ho di rivedere te e poi… vallate sterminate, incredibili stellate: tutto questo i miei occhi lo vedranno come prima e se poi ti incontreranno rideranno perché allora riconosceranno i tuoi”. “Occhi di speranza” è una canzone di Eros Ramazzotti dedicata a tutti quanti hanno tanta forza e tanto amore da destinare alla propria morte i propri organi, perché altri esseri umani vivano, o vivano meglio. Mi è tornata subito alla mente leggendo la lettera di ringraziamento che la Fondazione Banca degli occhi del Veneto ha fatto pervenire alla famiglia di Lilly Tessari per aver dato il consenso all’espianto delle cornee della giovane donna morta improvvisamente lo scorso 28 ottobre a soli trent’an- ni. Un gesto di solidarietà che in qualche modo ha contribuito ad alleviare il profondo dolore di questa grave perdita. Lilly non era iscritta all’Aido, ma sicuramente, nella sua generosità, avrebbe risposto sì alla proposta di donare una parte di sé a favore di un’altra persona, a favore della vita. “Esprimiamo gratitudine – scrive Alessandra Romanini, responsabile delle relazioni con i familiari della Fondazione Banca degli occhi del Veneto – a nome dei malati che sono in attesa del trapianto di cornea, per i quali questa donazione aumenta le possibilità di riacquistare la vista”. “Nel caso in cui le cornee di Liliana non presentassero le caratteristiche idonee al trapianto – si specifica nella lettera – esse potranno comunque dare un importante contributo alla ricerca medico – scientifica per il perfezionamento delle tecniche di trapianto, attività che vengono svolte nel rispetto dei principi etici e delle norme che tutelano la riservatezza dei dati”. “Ci ha fatto piacere ricevere questa lettera – dicono i familiari di Lilly – e sapere che questo gesto in qualche modo è andato a buon fine. Abbiamo ritenuto di farlo sapere attraverso il giornale quale esempio ad altre persone affinchè sappiano che possono trovare un minimo di conforto attraverso la donazione”. Il dolore per la perdita di Lilly è ancora immenso in tutti i familiari e anche negli amici che già hanno trovato un sistema per averla sempre presente in occasione delle varie manifestazioni, soprattutto musicali e sportive, che si andranno ad organizzare. E’ stato infatti realizzato un grande striscione, presentato in anteprima su Facebook e che qui riportiamo, con la sua foto e la scritta in calde sfumature arancione “Ciao Lilly, la tua voce e il tuo sorriso saranno sempre con noi”. Stefania Longhini Nel nome di Iris, per la ricerca sul cancro La famiglia Zilio informa che, in occasione del rito funebre della cara Lilly (Iris Fabris), è stata raccolta la somma di 795,00 euro interamente devoluta all’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC) con bonifico bancario eseguito presso la banca Antoniana. Si ringrazia la Parrocchia di Asiago per la disponibilità e tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere un risultato così significativo. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 6 ASIAGO Grande successo per il Piccolo Presepio Vivente “Sarà la mancanza di neve, sarà la crisi che imperversa, sarà altro ma vi assicuro che non percepivo il Natale fino a quando non sono entrata nel vostro piccolo presepio vivente; e per questo vi ringrazio”. Parole di una turista che hanno ripagato i tanti sforzi fatti dai genitori e dai bambini che hanno realizzato il presepio vivente nel cortile dell’asilo Regina Margherita. Un allestimento realizzato per raccogliere fondi da destinare agli ambienti della scuola, per acquistare qualche gioco in più, per sistemare qualche angolo della struttura che quest’anno festeggia i 110 all’impegno che l’impresa richiedeva). Ma la perseveranza di chi ci ha creduto è prevalsa coinvolgendo man mano altri genitori; dalle mamme sarte ai papà falegnami, dai genitori progettisti ai tuttofare. Con l’arrivo di dicembre i lavori si sono intensificati; giorni e sere trascorse ad allestire, tagliare, fissare. Solo la sera della vigilia di Natale, dopo la “prova generale” dell’accensione delle luci, tutto si poteva dire anni della sua fondazione. Ma se il motivo iniziale è stata la raccolta di fondi, con il trascorrere dei giorni (settimane!!!) la realizzazione del presepio ha assunto signifi- cati diversi per chi ci stava lavorando. E così all’apertura del cancello il 26 dicembre da parte dei due centurioni si sono aggiunti altri valori, motivazioni ed impulsi. Nell’accoglienza dei tanti visitatori (alla fine supereranno i 10 mila!) ci si rendeva conto che si regalavano emozioni, ricordi, tenerezze … amore. Perché di fronte ai tanti bambini in costume che recitavano i loro ruoli con dovizia non si poteva provare altro che una sensazione di calore nel cuore. Di Natale. L’idea nasce già a fine primavera 2011 sospinta con convinzione (e guai se non fosse stato così) da alcune mamme. Proposta che ha trovato subito un gruppo di sostenitori (e un altrettanto nutrito gruppo di scettici, non sulla bontà dell’idea, mai messa in discussione, ma per il timore di fronte pronto. Ed in quel momento tutti i genitori hanno avuto coscienza dell’impresa che avevano compiuto. Impresa confermata ad ogni apertura con centinaia di visitatori che si congratulavano, con amici e sconosciuti che facevano i complimenti. Regalando ai genitori la certezza di aver fatto “cosa buona e giusta”. Sono stati raccolti fondi per l’asilo? Si certo. Probabilmente si riuscirà a realizzare qualcosa di opportuno e utile. Ma soprattutto si è fatto qualcosa di più: si è creato un gruppo affiatato che sicuramente proseguirà anche negli anni a venire con il presepio, ma probabilmente saranno anche i volontari del futuro. Si sono consolidate amicizie, riprese vecchie conoscenze, rinsaldati rapporti magari raffreddati. Si Al via lo “Spazio incontro” per genitori e bambini da 0 a 3 anni Il Comune di Asiago, con gli altri Comuni dell’Altopiano e la Comunità Montana, sono riusciti ad organizzare anche per l’anno 2012 l’attività “Spazio incontro genitori bambini 0-3 anni”. Il servizio, destinato ad accogliere bambini di età da 0 a 3 anni insieme agli adulti che si occupano di loro (genitori, nonni o altre figure parentali), è stato realizzato grazie al finanziamento della Regione Veneto con i fondi del P.S.R. 20072013. “Le finalità del progetto - spiega l’Assessore alle Politiche Sociali di Asiago Diego Rigoni - mirano a creare un momento di aggregazione di confronto spontaneo tra genitori, nel loro ruolo educativo, e i bambini e un’opportunità diversa d’incontro e di comunicazione, oltre a favorire nel bambino la sperimentazione sensomotoria, il gioco, la cooperazione, all’interno di uno spazio adeguato alle tappe evolutive del bambino. A completezza di tutto ciò, sono previsti degli incontri con una psicologa”. L’attività, completamente gratuita, inizierà il 23 gennaio, a cadenza settimanale in ogni comune dell’altopiano, ad Asiago presso la Scuola Materna “Beata Giovanna”, e terminerà a maggio. Inoltre quest’anno ‘SPAZIO MAMMA’ prevede anche un ciclo di incontri mensili, presso la Comunità Montana di Asiago, dedicati alla genitorialità, alle tematiche relative alla relazione educativa e affettiva genitore figlio. Questi incontri mensili con la psicologa si svolgeranno da febbraio a maggio. “Spazio incontro genitori bambini - spiega ancora l’Assessore Diego Rigoni - è un progetto nato più di 14 anni fa in seguito all’emanazione di una legge a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza. Sulla base delle idee contenute nella legge, delle indicazioni regionali e dei bisogni rilevati sul territorio era a la necessità di individuare spazi e tempi dedicati prevalentemente al gioco tra genitori e figli dove potesse essere svolta anche una azione educante e di prevenzione del disagio. Da una prima attivazione di 4 accessi sperimentali, si è passati successivamente ad un ampliamento dell’attività, fino a coinvolgere tutti i 28 Comuni del comprensorio dell’Ulss n. 3". Gli orari per gli incontri : Asiago: da martedì 24/01 dalle 16.45 alle 18.15. Enego: da lunedì 23/01 dalle 16.30 alle 18.00. Foza: da lunedì 07/05 dalle 16.45 alle 18.15. Canove: da venerdì 27/01 dalle 16.45 alle 18.15. Conco: da sabato 28/01 dalle 10.00 alle 11.30. Lusiana: da sabato 24/03 dalle 10.00 alle 11.30 Rotzo: da venerdì 13/04 dalle 16.45 alle 18.15. Gallio: da martedì 17/04 dalle 16.45 alle 18.15. è rafforzato il senso di comunità dando e ricevendo una lezione importante. Perché oltre a chi ha lavorato fisicamente alla realizzazione del presepio c’è stata una risposta commuovente della comunità che ha donato fondi, materiali, alimenti, bevande, consigli e il proprio tempo perché il presepio fosse il più accogliente possibile. Elencarli tutti è impossibile e anche forse inutile; sanno chi sono e sanno che saranno sempre nei cuori dei genitori e dei bambini. Gerardo Rigoni “Scuola senza ostacoli” serie di incontri per genitori ed insegnanti Nell’ambito del progetto “Scuola senza ostacoli” viene organizzata anche quest’anno una serie di incontri per genitori e insegnanti. Il primo appuntamento si è tenuto mercoledì 18 gennaio. L’argomento trattato è stato “Metodo di studio, motivazione, attribuzioni”. Il 15 febbraio si affronterà il tema “Conoscere l’intelligenza matematica per capire meglio l’apprendimento, le difficoltà nello studio, il disturbo specifico”. “Memoria – memorie: ma quante ne abbiamo? E come funzionano?” E’ quanto verrà spiegato nell’incontro in programma il 14 marzo. Il 4 aprile si parlerà invece di “Plasticità cerebrale: intelligenze multiple e pensiero divergente”. Sui vissuti dei genitori, dei figli e degli insegnanti è incentrata la serata del 18 aprile. Il ciclo di incontri si chiuderà il 16 maggio con un film sulla disabilità. Ci si ritrova sempre alle 20.30 presso l’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore di Asiago (ex ragioneria inVia Matteotti). l’Altopiano Sabato 21 gennaio 2012 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: redazione.altopiano@tiscali.it info@giornalealtopiano.it Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Gerardo Rigoni, Martina Rossi,La dottoressa Stefania Simi, Egidio ZampeseGiulia Turrina Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Sergio Frigo, Sergio Bonato, Gianni Frigo, Sabrina Passuello, Morena Turetta , Alessandro Siviero, Ilario De Guio, Giacomo Scarsella, Alessandro Cunico, Andrea Cunico Jegary Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione giornale: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale, Roberta Strazzabosco Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 7 Il Comune di Asiago investe sul fotovoltaico Un impianto sul tetto dello stadio del ghiaccio Un risparmio pari a 90 mila euro annui sulle bollette del Pala Odegar - Parte dell’energia prodotta è destinata alla vendita con un guadagno di oltre 2.2 milioni di euro in vent’anni. Prossimamente pannelli anche su scuole medie e Ipsia A breve Asiago sarà più “eco friendly”. Questo grazie all’impianto fotovoltaico che l’amministrazione comunale ha deciso di realizzare sul tetto dello stadio del ghiaccio. Un impianto costituito da circa 1750 pannelli fotovoltaici che produrranno oltre 450 kw di potenza elettrica, cosa che per le casse comunali si traduce in un guadagno, in 20 anni, di oltre 2.2 milioni di euro. L’impianto sarà del tipo “a cessione parziale”. Ovvero una quota dell’energia prodotta sarà utilizzata per far fornte al fabbisogno dello stadio del ghiaccio (circa 200 kw) che poi costituisce la parte del risparmio che, tra quota incentivo, risparmio energetico e riduzione delle imposte, farà risparmiare circa 90 mila euro annui solo di spese di bolletta. L’altra parte invece di 250 kw produrrà energia elettrica destinata alla vendita e che porterà nelle casse comunali oltre 1.6 milioni di euro in 20 anni. Inoltre nei momenti che lo stadio non utilizzerà l’energia anche questa quota potrà entrare a far parte della quota di cessione alla rete. Faccendo quattro conti lordi sono quasi 3.5 milioni di euro, sempre nell’arco di 20 anni, tra minor costi ed entrate. Da cui si deve togliere il costo di realizzazione dell’impianto che si aggira attorno al 1.2 Sapor d’acqua natia milioni di euro. Netti fanno 2.2 milioni; soldi che il comune potrà impiegare in opere e servizi, il che si traduce in minor peso sulle tasche dei cittadini. In più l’impianto garantirà annui 290 tonnellate in meno di CO2, - 1210 kg SO2, 405 kg in meno di NO e 50 kg in meno di polveri sottili. Proprio per la sua importanza quale investimento economico con una ricaduta positiva sull’economia municipale il progetto è stato inserito tra quelli di principale importanza e sarà finanziato, visto che il Comune non può accedere a mutui per il patto di stabilità, con entrate proprie dell’ente ricavate da avanzi di amministrazione e una politica di bilancio che prevede lo slittamento della realizzazione di certe opere pubbliche. Una scelta che telli delle chiese cristiane il sindaco Andrea Gios descrinel Terzo Mondo ci suove come fondamentale per na oggi da monito nelassicurare entrate sicure all’Italia e nell’Europa che l’amministrazione, anche a troppo facilmente si difronte di probabili minori enchiara cristiana e troppo trate dai boschi prospettata dal sovente fa la vittima di piano di gestione forestale in una persecuzione che esiste solo nelle sue fantasie: sarà meglio che preghiamo un po’ meno per l’unità dei cristiani (di cui Lo Stato, attraverso una sua finanziaria controllata, finanzia la oggi inizia la settimana, produzione e la distribuzione di prodotti alimentari che nulla hanno a ndr), per la conversione che fare con il prodotto originale. L’operazione “italian sounding” degli Ebrei e per quella ruba all’economia nazionale 60 miliardi di euro all’anno del popolo che invoca Allah e torniamo più soimprese italiane all’estero conIl vero “made in Italy” va vente a gridare a squarciagodifeso a tutti i costi. Soprattrollata dal ministero dello svila inni e cantici spirituali per tutto l’agroalimentare che luppo economico, che ha atla conversione della Chiesa di rappresenta il 16% del pil tuato un progetto di sostegno Dio. Perché nessun popolo nazionale con un export al “italian sounding”, ovvero a accetterebbe mai di innamotutto ciò che ricorda l’Italia, che che raggiunge i 28 miliarrarsi di un messaggio che sia di di euro e ha segnato, lo richiama nel nome o nel tipo incapace di portare all’uomo anche nei tempi di crisi, di produzione con una sorta di un aumento di umanità. tassi di crescita del 13%. promozione del territorio, come La speranza è sempre quella Un prodotto italiano marse l’Italia ne avesse bisogno. che le notizie siano inesatte, Operazioni che causano gravi chio anche di qualità (500 anche se la storia passata ci denominazioni controllate danni alle vere imprese italiaè di scoraggiamento in quedi vini, 231 prodotti alimentari dop, igt e stg) ne che si trovano i mercati saturi di prodotti sto. La probabilità più certa messo a rischio da falsi ed imitazioni quando che richiamano l’Italia ma senza che vengaè che anche questa volta il non da vere e proprie truffe. Proprio recente- no prodotti nel Belpaese e senza alcun contradimento di uno (che forse mente il Consorzio tutela formaggio Asiago si trollo degli organi preposti al controllo di quasi vedrà solamente spostare è trovato di fronte ad una misera imitazione di lità della produzione agroalimentare. “In più il in un’altra parrocchia) metformaggio Asiago di produzione statunitense Simest s’indirizza ad investimenti per la terà alla berlina l’impegno indefesso e lacerante di migliaia nella più grossa fiera alimentare della Germa- delocalizzazione delle aziende sottraendo colpedi preti che danno la vita per nia. “Da tempo la Coldiretti è impegnata in un volmente opportunità occupazionali al sistema continuare a diffondere la progetto di tutela e valorizzazione del vero “made Italia – spiega Rigoni – Vedi il caso Parmacotto speranza nel cuore della stoin Italy” agroalimentare contro l’intensificare dove il gruppo, con il supporto di Simest, ha già ria con uno stile amabile e dei rischi di contraffazione e concorrenza slea- avviato negli Stati Uniti un progetto che ha portadolce. Sarà forse un segno le – spiega Diego Rigoni, assessore alle politi- to all’apertura di punti vendita che offrono prod’attenzione e d’amore verso che agricole di Asiago – Oltre al danno d’im- dotti “italian sounding”, ovvero realizzati con inquesto gregge rimasto fedele magine e al raggiro del consumatore queste con- gredienti e materie prime non italiane confeziose, almeno questa volta, si trotraffazioni hanno delle conseguenze economi- nati sul posto con etichette e marchi che evocaverà il coraggio di guardare in che e sanitarie di rilievo”. Se non bastassero no prodotti tipici della gastronomia italiana come faccia la verità e una volta tanto aziende senza scrupoli che commercializzano salame toscano, soppressata, pecorino”. Da dati di chiedere scusa per non esprodotti contraffatti, ci si mette persino lo Stato Coldiretti l’operazione “italian sounding” ruba sere stati all’altezza dei sogni che, attraverso una sua finanziaria controllata, all’economia nazionale e specificatamente al di Dio. Quei sogni colorati che finanzia la produzione e la distribuzione di pro- comparto agroalimentare 60 miliardi di euro il mondo s’è ormai deciso a dotti alimentari che nulla hanno a che fare con all’anno; ovvero il doppio del ricavato dalle cercare fuori dalla Chiesa. il prodotto originale. Si tratta della Simest spa, esportazione dei prodotti italiani veri. società finanziaria di sviluppo e promozione delle Gerardo Rigoni Don Marco Pozza Il passatempo di chi gioca al cristianesimo C’era una volta il mercantilismo servile di una certa politica a fare da scandalo all’opinione del popolo: una schiera di yes man e di fattucchiere pronte a tutto pur di non fallire il bersaglio del potere e del drago. Eppure questa è solo la faccia della medaglia, quella che riproduce il volto di Cesare. L’altra è quella che riguarda Dio e la sua Chiesa ed è una faccia da scrutare in profondità se vogliamo essere obiettivi e non cadere in problemi di coscienza. E’ il volto di una certa Chiesa che, lungi dall’essere rischiarata dalla luce di Cristo, sta confondendo troppo spesso l’essere cristiani con il giocare al cristianesimo. Complice pure una certa “teologia dello struzzo” (o dell’insabbiamento, ndr) che ha preferito la mistificazione della realtà alla lungimiranza della denuncia. E’ servita l’amabile dolcezza e la severa chiarezza di un Papa troppo ingiustamente ridicolizzato per richiamare alla fedeltà il gregge di Cristo: “Posso capire che di fronte a crimini come gli abusi commessi da alcuni sacerdoti (…) qualcuno dica: questa non è la mia Chiesa, non posso più stare con questa Chiesa” ebbe a dire Benedetto XVI durante il suo ultimo viaggio in Germania nell’estate del 2011. Affermazione che non è una vertiginosa calata di pantaloni ma una denuncia implicita rivolta alla Chiesa stessa, quasi a dirle “chiedi pure l’onore e la fiducia al mondo ma tu per prima dimo- elaborazione. Rimangono però alcune questioni principali che questa novità fa sorgere; il rischio di ingessare i lavori pubblici già indietro per motivi di bilancio rispetto a quanto prospettato da quest’amministrazione quando si è insediata nonché una sensazione che l’amministrazione “navighi a vista” visto che solo qualche anno fa il tetto dello stadio fu interessato da lavori di rifacimento e, nella politica di contenimento dei costi, avrebbe potuto realizzare allora l’impianto con un notevole risparmio e già parecchi “soldini” in cassa. “E’ vero non ci avevamo pensato al tempo del rifacimento del tetto dello stadio – ammette Gios – In seguito, visto anche i progetti di altri Comuni, abbiamo incaricato il nostro assessorato alle energia rinnovabili a fare un sondaggio ma pareva che l’impianto non fosse economicamente realizzabile per un orientamento non ottimale del tetto. E quindi abbiamo lasciato stare”. “Poi a settembre mi sono recato ad Alba di Canazei e ho visto che il loro stadio, in condizioni d’esposizione solare non certo migliori dell’Hodegart, era ricoperto di pannelli solari – continua – Al mio ritorno ho subito incaricato l’ufficio tecnico comunale di contattare alcune ditte e di eseguire delle consultazioni per sondare la convenienza dell’impianto. Ben 18 ditte hanno risposto che l’impianto era realizzabile ed economicamente vantaggioso; evidentemente o l’asse terrestre si è spostato oppure prima le consulenze erano state affidate ad alchimisti piuttosto che esperti. L’unica cosa che mi dispiace è che sono stati persi tempo e soldi”. Per quanto riguarda il blocco delle opere pubbliche Gios respinge la critica: “Questa opera, a differenza di una piazza o una strada, è un investimento per il futuro che genererà ricchezza per la popolazione. Lo riconosco, è uno sforzo immane, ma garantirà beni alla cittadinanza nel futuro ecco perché abbiamo scelto di sacrificare una consistente parte della spesa corrente per questo progetto. In più c’è un ritorno d’immagine e lanciamo un segnale alle nostre generazioni future. Tanto che proseguiremo nel solare con impianti, chiaramente di minor portata, sia sulla palestra dell’Ipsia sia sulle scuole medie”. Gerardo Rigoni Difendiamo il vero “made in Italy” strati onorabile e credibile ai suoi occhi”. Perchè se il cristianesimo è una forma di umanizzazione deve arrecare all’uomo quella dolcissima sensazione di sentirsi elevato a più alti misteri e non umiliato a disumanizzanti nefandezze. La Magistratura farà il suo corso, ma l’episodio balzato agli onori della cronaca vicentina – le morbose attenzioni sessuali di cui è accusato don Sergio Rappo, parroco di Santa Croce a Schio (VI) – è la punta di un iceberg che sta dettando moda troppo facilmente anche tra i sacri palazzi e le navate fumose delle cattedrali di un tempo: le notti bravi dei preti gay, gli imbrogli e le frodi fiscali di matrice economica, l’abbandono certosino del gregge ferito da parte dei pastori, gli scandali meschini e putridi di chi gioca con il mondo dei bambini e una sessualità deviata e deviante sono un grido d’allarme che non può non turbare il sonno di chi è ancora convinto che l’Eternità è stata messa come possibilità nelle mani dell’uomo, chiedendo a lui collaborazione e fedeltà. La persecuzione di cui sono vittime i fra- 8 l’Altopiano Sabato 21 gennaio 2012 ATTUALITA’ Tornano i bambini di Chernobyl Per le famiglie altopianesi si ripresenta l’opportunità di accogliere piccoli ospiti provenienti dalle zone contaminate dell’Ucraina, offrendo loro una vacanza a scopo di risanamento Una vacanza in Altopiano per i bambini di Chernobyl. Un’iniziativa non nuova per il nostro territorio, proposta per alcune stagioni estive, qualche anno fa, da un gruppo spontaneo di famiglie, realizzata con il contributo anche dell’Associazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”. L’opportunità di fare felici alcuni dei bambini provenienti dall’Ucraina, ospitandoli nella propria famiglia, vivendo insieme a loro e alle altre “famiglie accoglienti” un’esperienza davvero particolare e arricchente, si ripresenta ora grazie alla collaborazione tra la Cooperativa Il Faggio di Asiago e l’associazione “Il Ponte – Mict” di Caldogno. I piccoli ospiti sono bambini e bambine di età compresa fra i 7/8 e i 12 anni provenienti da famiglie disagiate, da istituti, da case famiglia o segnalati da ospedali (ma ora non più malati); bambini provenienti dalle zone contaminate di Russia, Bielorussia e Ucraina. Per loro il soggiorno in zone salubri come l’Altopiano ha anzitutto un valore terapeutico contribuendo, con aria e cibo sano per un mese, a ridurre la radioattività assorbita in conseguenza al disastro della centrale nucleare di Chernobyl. Il periodo preposto per l’accoglienza è da metà giugno a metà luglio o anche nel periodo delle vacanze di Natale, dal 20 dicembre al 15 gennaio circa. Per dare la propria disponibilità non è necessario avere bambini in famiglia, né essere giovani, basta avere del tempo libero da trascorre- re con questi ospiti speciali (pomeriggi e fine settimana). Per illustrare tutti i particolari di questa bella iniziativa è stato organizzato un incontro per il 26 gennaio presso l’aula magna della Scuola media di Asiago alle 20.30. Per entrare maggiormente nella storia passata e presente di Chernobyl, in collaborazione con l’Istituto di Storia di Vicenza, è stato fissato anche un appuntamento nel pomeriggio del 26 gennaio, alle 17.30, nella Sala della Reggenza della Comunità Montana. Dopo l’introduzione di Giorgio Cracco, segretario generale dell’istituto di Storia, interverranno Francesca Lomastro e, direttamente dall’Ucraina, Andrii Omelianiuk autori del libro “Il nome della stella è Assenzio. Ricordando Chernobyl”. Un volume, redatto in occasione dei 25 anni dal disastro nucleare, che racconta, con una sapienza di scrittura che rende affrontabili vicende, personali e collettive, la cui tragicità a tutt’oggi è solo parzialmente nota, come sia potuto avvenire un disastro di simile portata. Lo fa non scavando tra dati tecnici o nei catastrofici numeri di quanti hanno subito l’invisibile e devastante violenza dell’atomo, ma con varie voci, quasi tutte ucraine: storici, sociologi, antropologi del rischio, poeti, scrittori, fotografi, artisti, bambini, che ci danno la dimensione umana di un evento che ha sconvolto la storia di un Paese e la vita di un popolo, ma che anche in quella occasione ha coinvolto tutto il mondo. S.L. I giovani di Asiago sui passi di Mozart Trenta ragazzi altopianesi, di età compresa tra i 16 ed i 35 anni, hanno preso parte al soggiorno culturale della durata di quattro giorni sui passi di Mozart. L’iniziativa rientra nel progetto “I Giovani incontrano l’Europa” promosso dall’Assessorato al Turismo di Asiago in collaborazione con la Pro Loco Asiago e Sasso. Un’esperienza atta anche ad avvicinare al mondo della musica classica anche i meno appassionati di questa tipologia di genere musicale. L’interessante tour, ha previsto per il primo giorno l’arrivo nel pomeriggio nella suggestiva località bavarese di Berchtesgaden, dove si è svolta la visita delle famose saline, raggiungibili attraver- so il tipico trenino dei minatori, i lunghi scivoli, il lago sotterraneo e gli ascensori per il ritorno in superficie. A seguire si è svolta la visita dei tradizionali mercatini del centro storico di Berchtesgaden, immersi nel tipico paesello montano innevato ed illuminato dagli innumerevoli e stupefacenti addobbi Natalizi. Il giorno seguente la meta è stata la vicina Salisburgo, compreso il centro storico, il Duomo, la Casa Natale di Mozart e gli immancabili mercatini che donano alla cittadina una magica atmosfera Natalizia, dopodiché c’è stato il trasferimento a Vienna. Nel terzo giorno, giro panoramico della capitale in pullman, l’escursione guidata per le vie del centro storico, la visita della Basilica di San Ste- fano, e nel pomeriggio visita interna del celebre Palazzo di Hofburg – residenza Invernale degli Asburgo – compresa la visita dell’incantevole Museo della nota Imperatrice d’Austria, Sissi. In serata, l’intero gruppo di ragazzi, ha partecipato all’esclusivo concerto di Mozart, sulle note di Mozart, Haydn e Shubert, presso la Mozart Haus di Vienna. Un’esperienza davvero unica e irripetibile per questi ragazzi, presenziare nei pochi posti a sedere di quella sala, nella quale lo stesso Mozart riservava ai suoi ospiti più cari ed intimi la sua contesa esibizione. Nell’ultima giornata, la visita guidata del prestigioso Castello di Schönbrunn – residenza estiva degli Asburgo – compresa la visita delle quarantuno stanze degli imperatori dalle quali si scorgevano gli immensi e decorosi giardini del Parco, dove la Famiglia reale risiedeva abitualmente nel periodo che intercorreva dalla Pasqua a fine Settembre. Nel primo pomeriggio, invece, si è svolto il rientro in Italia. Ancora una volta, tale iniziativa culturale, rappresenta per i giovani partecipanti, un’importante opportunità, di godere di emozionanti ed esclusive esperienze, tra le quali, la visione di inaspettati fiabeschi paesaggi, immedesimandosi al contempo in affascinanti culture volte all’assaggio di stuzzicanti prelibatezze culinarie locali, il tutto in un clima di esclusiva amicizia, cultura e divertimento. 8 Gli insegnanti vanno a scuola di cimbro An minzig timbris (Un po’ di cimbro) è il titolo del volume scritto dal professor Umberto Patuzzi di cui è recentemente uscita la seconda edizione edita, come la precedente, dall’Istituto di Cultura cimbra di Roana. Si tratta di un testo che vuole dare testimonianza di una lingua che “ci sta per abbandonare”, ma è soprattutto un lavoro, nelle intenzioni dell’autore, destinato a entrare in tante scuole dell’Altopiano come primo approccio per conoscere e scoprire alcuni aspetti fondamentali dell’antica lingua dei Sette Comuni. Ma... come, se non attraverso gli insegnanti? Perché una proposta così significativa possa incontrare davvero gli alunni è necessario che i docenti ne riconoscano il valore e apprendano, per primi, le principali strutture della lingua cimbra, studiando e in alcuni casi riscoprendone termini ed espressioni. È quello che ha deciso di fare un gruppo di insegnanti appartenenti alla scuola primaria e secondaria di primo grado di Asiago e all’Istituto Comprensivo di Lusiana frequentando il corso di lingua cimbra tenuto proprio dal professor Patuzzi, affiancato dal prof. Sergio Bonato, presidente dell’Istituto di Cultura cimbra di Roana. Gli incontri svolti finora (presso la Direzione Didattica di Asiago) sono stati quattro, tutti molto partecipati e vivaci, visto che l’obiettivo principale delle prime lezioni era acquisire una capacità comunicativa di base: presentarsi, salutare, chiedere informazioni… e riflettere sui termini cimbri più “vicini”: i toponimi, ad esempio, di cui ognuno dei partecipanti (come ogni altopianese) si sentiva in qualche modo esperto. Il metodo adottato dal professor Patuzzi è stato molto coinvolgente; proponendo agli insegnanti attività linguistiche simili a quelle che per tanti anni ha presentato ai suoi alunni (è stato insegnante di tedesco presso una scuola superiore di Bassano), indirettamente ha fornito ai docenti suggerimenti riguardo alla metodologia più adatta per far apprendere la lingua. Giochi, canti, dialoghi, ascolto, esercitazioni, riflessioni sugli aspetti fonologici o morfosintattici della lingua cimbra, ma soprattutto… confronto. Con ciò che si sa già e che è patrimonio consolidato da tempo, con la lingua parlata attualmente sul territorio: italiano e dialetti veneti, con le lingue “affini”: inglese e tedesco in specie. Ogni lingua, infatti, permette a chi la sta apprendendo di operare dei collegamenti, di suscitare ricordi, di scoprire, attraverso l’etimologia, l’origine e la giustificazione di alcuni termini, di capire il significato di espressioni e modi di dire… Indubbiamente imparare “un po’ di cimbro” ha rappresentato quindi, per gli insegnanti, oltre alla riscoperta delle radici storiche e linguistiche che caratterizzano la nostra terra, una preziosa occasione per riflettere sulla lingua, per aprire gli orizzonti culturali accogliendo i contributi di altre lingue e di altre culture alla nostra lingua e alla nostra cultura. Se è vero che “quante lingue parli, tante volte uomo sei”, come recitava il bel titolo di un convegno di studi svoltosi a Cortina nel 2004, lo studio del cimbro contribuisce a far crescere nella consapevolezza che la costruzione dell’identità personale e di gruppo è sempre molteplice; appropriarsi di una lingua significa, cioè, crescere in umanità, arricchire le possibilità di comprensione e di interpretazione della realtà.Insegnare “un po’ di cimbro” agli alunni dell’Altopiano (questo lo scopo del corso) significa dunque compiere un’azione altamente formativa che coinvolge la mente e il cuore dei ragazzi. Mentre si recuperano i suoni e il gusto dell’antica lingua parlata nei Sette Comuni, si permette loro di esprimere curiosità, di fare ipotesi linguistiche, di ricercare familiarità o differenze, di operare confronti, di compiere operazioni intellettuali non fini a se stesse, ma utilissime anche nello studio delle altre discipline scolastiche. Borbaissgot (grazie), dunque, al Ministero della Pubblica Istruzione che ha finanziato il progetto biennale “Unsar lant, unsar herze (La nostra terra, il nostro cuore)” che prevede, appunto, anche momenti di formazione per gli insegnanti, e alla Direzione Didattica di Asiago che ha organizzato il corso. A partire da febbraio sono in calendario altri incontri e altre attività. 8 Sabato 21 gennaio 2012 ASIAGO All’aeroporto di Asiago, in occasione del Carnevale 2012, si terrà la prima edizione di Asiago in Mongolfiera, una manifestazione aerostatica, culturale e di intrattenimento legata alla promozione e valorizzazione del territorio. Tutti potranno provare l’emozione del cielo prenotando il proprio volo sopra l’Altopiano dei Sette Comuni. Infatti è prevista la presenza di dieci mongolfiere che voleranno durante la manifestazione. Ogni giorno vi sarà la possibilità di effettuare voli liberi, cioè voli che partiranno dall’aeroporto e atterreranno in una località dell’Altopiano, e voli vincolati ovvero voli effettuati con la mongolfiera In volo sull’Altopiano a bordo di una mongolfiera All’aeroporto di Asiago, in occasione del Carnevale 2012, si terrà la prima edizione dell’evento ancorata a terra che offrono lo spettacolo di Asiago vista dall’alto. Tra i momenti più suggestivi, alle ore 17 di sabato 18 febbraio, il Night Glow, lo spettacolo unico ed emozionante delle mongolfiere illuminate a ritmo di musica. Asiago in Mongolfiera sarà anche molto altro: possibilità di fare shopping al mercatino dell’aereoporto, di gustare le specialità di cioccolato proposte dal Cioccogiro, l’evento itinerante che esprime le capacità dei maestri cioccolatieri italiani. Domenica 19 febbraio avrà luogo il I° Palio Aerostatico dei L’AIDO Altopiano per la Città della Speranza Un bonifico di 4.300 euro alla Città della Speranza. E’ il “dono” di Natale dell’AIDO Altopiano per la fondazione che finanzia il centro di oncoematologia pediatrica di Padova e all’interno dello stesso contribuisce alla ricerca scientifica. “Una cifra – spiega Mario Rigoni, presidente dell’AIDO Altopiano - raccolta in gran parte con la “donazione” con offerta libera delle Stelle di Natale in 9 piazze altopianesi (Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Rotzo, Canove, Cesuna, Treschè Conca, Asiago). Un’iniziativa che si ripete ormai da vent’anni, nata prima ancora dell’istituzione della Fondazione. Allora si trattava di finanziare la realizzazione di un reparto di oncologia pediatrica presso l’ospedale di Padova”. “Lo spunto – racconta ancora Mario – ci è stato dato inizialmente da Renato Boschetti di Montecchio Maggiore che ha appartamento sull’Altopiano, la cui figlia era deceduta a causa di un tumore. Egli è stato forse il primo nel Veneto ad iniziare la raccolta fondi, che oggi coinvolge tante piazze della l’Altopiano nostra Regione, con le Stelle di Natale”. Da allora l’Aido ha portato avanti l’iniziativa, devolvendo ogni anno alla Fondazione circa 6 mila euro, per un totale, ad oggi, di oltre 100 mila euro. “Siamo sicuri che i nostri soldi vengono spesi bene – continua Mario Rigoni – il motto della Fondazione Città della Speranza è “Cancellare dal vocabolario la parola incurabile” per i tumori dei bambini. Già adesso si può affermare che l’85% dei piccoli malati escono dall’ospedale guariti. Ma finché ci sarà un bambino malato, ci sarà anche il nostro aiuto”. L’Aido Altopiano rivolge un ringraziamento a tutte le persone che hanno aderito all’iniziativa, anche tutti i locali pubblici che hanno accettato di tenere sul banco le scatole per le offerte alla Città della Speranza con le quali sono stati raccolti 1200 euro. “Un ringraziamento particolare – conclude Rigoni – va infine al sindaco di Asiago Andrea Gios e all’assessore alle Politiche sociali Diego Rigoni che ci hanno consentito di installare il nostro gazebo nel posto migliore”. S.L. Sette Comuni, un evento che prevede la partecipazione dei Comuni dell’Altopiano e consiste in una competizione tra le mongolfiere che rappre- sentano appunto i Comuni dell’Altopiano. Martedì 21 alle ore 15.00 si svolgerà la Festa di Carnevale per i bambini con giochi e animazione di clown e intrattenitori. L’ingresso alla manifestazione e il parcheggio sono gratuiti. L’aeroporto sarà aperto dalle 9 alle 17. I voli liberi si terranno tutti i giorni alle 9.00 e alle 14.00 quando le condizioni meteorologiche sono ottimali e in grado di garantire un volo sicuro. I voli vincolati si terranno tutti i giorni dalle 9.30 alle 11.00 e dalle 14.30 Si è infranto un sogno! Quanto ci è voluto? Gran Poco. Alla notizia, sabato all’alba, che una nave, della ultra famosa Costa Crociere, stava affondando, ho subito pensato, beh, è una super nave, non so cosa sia successo, ma i problemi saranno solo le spese che dovranno sostenere gli armatori per recuperare il natante. Col passare delle ore però è stato chiaro un fatto, la faccenda era seria, molto seria, l’affondamento, anche se avvenuto vicino alle coste, era cosa molto grave, perché alle 16.00. molte persone erano state in pericolo di vita, trapelava che qualcuno non ce l’avesse fatta e soprattutto iniziava quella fastidiosissima conta, che sa quasi sempre da presa in giro, su chi mancava all’appello. Una conta questa volta ancora più irritante, perché dà come l’impressione che un appello non esista, quasi che la gente imbarcata, una volta pagato il biglietto, sia divenuta merce, neanche più un nome, un numero. Mi pare impossibile: un colosso delle vacanze più esclusive, che alla fine, nel momento del bisogno non sa offrire che vuote parole. Che vergogna! Però è un po’ l’immagine dei nostri tempi: apparire è quello che conta, per quanto riguarda la sostanza …bisogna non pensarci e saper bluffare bene. E’ veramente tutto uno stupido apparire. Fare una crociera, il sogno di una vita, tutto appare grande, magnifico, perfetto, l’opulenza più estrema, tipica frase (vuota) serviti e riveriti. Ma cosa significa veramente tutto ciò? Il famoso Titanic, affondato giusto un secolo fa, aveva le classi, i più penalizzati quelli di terza classe, chiusi nel fondo della magnifica inaffondabile. E’ cambiato qualcosa, certo, le vite perse sono decisamente meno, ma pur sempre troppe; non c’è più la divisione in classi, ma è come se tutti fossero appartenuti alla terza classe, perché il trattamento, da ciò che è emerso , è stato piuttosto scarso, non certo da top class. Ciò significa che è stato ben pagato un servizio, apparentemente lussuoso, perfetto, che in realtà però era fatto solo di grandi e gravi lacune. Oltre 4000 persone nelle mani di un comandante che non ha saputo muoversi come il buon padre di famiglia. Frase che sembra obsoleta, fuori tempo, ma che 9 Prepara la macchinetta e... Metti a Fuoco! Anche quest’anno si svolge il concorso fotografico abbinato alla manifestazione di fuochi d’artificio in musica Si avvicina l’appuntamento con i fuochi d’artificio di “Asiago... Fiocchi di Luce 2012 – Il 4° Concorso Internazionale Piromusicale della Città di Asiago”, in programma dal 3 al 5 febbraio, e qualcuno lo attende con più impazienza di altri: parliamo di tutti coloro che, a qualunque livello, amano scattare foto, dal “fotografo della domenica” fino all’appassionato più esperto. Anche quest’anno infatti viene organizzato Metti a Fuoco, terza edizione del “concorso pirofotografico” abbinato alla manifestazione, che negli ultimi due anni ha registrato davvero una grande adesione. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Basta consegnare un massimo di tre scatti in formato jpg ad alta risoluzione, entro le ore 12.30 del 12 febbraio, presso lo Sportello Informazioni Turistiche in Piazza Carli, su supporto cd o tramite email a info@asiago.to. Le premiazioni, con assegnazione di una targa e un cesto di prodotti tipici ai primi tre autori selezionati da un’apposita commissione, si terrà al municipio di Asiago in data che verrà comunicata ai vincitori e pubblicata su www asiago.to; sul sito è inoltre possibile consultare il regolamento completo del concorso. (nella foto “Valzer scherzoso” di Elena Carol vincitrice nel 2011) in realtà vuol dire molto ed è estremamente importante e profonda, e la giurisprudenza lo sa bene. Ormai ci sottopongono a test psico-attitudinali per tutto, e questo signore, dal momento che doveva portare a spasso un intero paese, li avrà fatti alcuni test per provare il suo carattere la sua intelligenza nel momento estremo del bisogno? Ma smontando tutto ciò in poche parole, mi chiedo da tempo, e purtroppo questi ultimi fatti sembrano dare ragione ai miei pensieri, che sembravano solo l’altro giorno fuori da ogni epoca, e assolutamente fuori da ogni coro, che senso ha costruire un colosso del genere, portare in giro un paese intero, avere campi da golf, piscine, negozi, discoteche, casinò e chi più ne ha più ne metta, in mezzo al mare per fare annoiare nessuno!!!??? Insomma, vogliamo fare una gita in mare? Ecco, la gita è il passatempo, si nuota, si pesca, si legge, si ascolta musica, ma se si vuole tutto il resto, si sta a casa e si va a farlo dove lo propongono. Ci pasturano (pasturare, per chi non fosse mai andato a pescare, significa preparare con pezzi di pesce ed altro, cibo che si butta in mare per attirare più pesci possibile e poter così pescare con maggior profitto) con tutte queste scemenze, ci fanno credere di avere dei bisogni assurdi, ci fanno credere che tutto ciò è il massimo. Perché ci siamo fatti convincere così facilmente, perchè facciamo cose così innaturali e senza senso. Una nave con tanti piani come un palazzo, non è il massimo, se poi cade a picco come il transatlantico di un secolo fa e come allora siamo in difficoltà per aggirare la disgrazia (se di disgrazia e non piuttosto di idiozia si può parlare) e salvare tutti quanti con mezzi all’avanguardia e personale super preparato ed addestrato così come ce lo vendono i depliants, allora è l’ennesimo bluff, alle spese della povera gente! Sono angosciata per quella povera gente, per chi non sa ancora nulla dei propri familiari, ma è ora di capire che non siamo polli da allevamento, ci vendono l’esclusività, ma siamo in batteria, riprendiamoci l’umiltà, la normalità, la mediocrità e viviamo tutto e pretendiamo tutto più a misura d’uomo. Stefania Simi Riprendiamoci la normalità 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 10 ATTUALITA’ Infiltrazioni al Sacrario Militare del Leiten “Il monumento va curato e salvaguardato” Accorata lettera del capogruppo degli Alpini di Gallio Giorgio Munari: “Ritengo sia disdicevole che le nostre istituzioni non si curino di conservare quei monumenti che conservano la memoria del nostro passato” “Il Sacrario Militare di Asiago versa in un grave e profondo stato di degrado. Abbandono che genera un sofferto sentimento di amarezza in tutti coloro che avvertono il dovere di continuare ad onorare la memoria di quanti durante la Grande Guerra hanno sacrificato la propria vita per assicurare a noi al libertà e la democrazia”. L’angosciata contestazione arriva da Giorgio Munari, 74 enne artigliere di montagna ed oggi capogruppo degli alpini di Gallio. Un accorato appello a “salvare l’Ossario di Asiago” che arriva dopo che Munari con i suoi alpini avevano effettuato il loro turno di servizio festivo al Sacrario Militare (da circa un anno sono i gruppi Alpini dell’Altopiano e le Associazioni d’arma ad assicurarne dell’apertura nei giorni di festa) dove constatavano (era il 6 novembre) che “nella galleria centrale dei loculi, in cui riposano le spoglie mortali di quei giovani che hanno sacrificato la propria vita, fuoriusciva abbon- dante acqua; il medesimo fenomeno è stato rilevato anche nelle altre galerie”. Avvertito chi di competenza, al capogruppo galliese è stato risposto “Non ci sono soldi”. “Ritengo sia disdicevole – denuncia Munari - che le nostre istituzioni non si curino di conservare quei monumenti che conservano la memoria del nostro passato, come il Sacrario militare di Asiago che durante tutto l’anno è visitato da migliaia di persone provenienti da tutta Italia”. “A fronte d i Altro “colpo grosso” del “Gruppo ripristino e ricerca lapidi e cippi” Rimesso a nuovo il monumento del Buso del pettine Un monumento recuperato, prima nei ricordi e poi materialmente. E’ forse il ripristino del monumento austroungarico dedicato a due commilitoni caduti situato in località “Buso del pettine” la ciliegina sulla torta dell’attività dello scorso anno del gruppo “Ripristino e ricerca Lapidi e Cippi”. Il monumento era passato nel dimenticatoio, tanto più che si trova in una zona non molto frequentata. Ma alcuni ricercatori del gruppo, tra cui Guido Baù, si ricordavano di quel monumento letteralmente abbracciato dalle L’originale Prima del restauro mughe e dal sottobosco. Un ricordo che ha trovato con- ferma consultando l’archivio storico fotografico Dal Molin e trovando che il monumento, con tanto di aquila sulla sommità, faceva bella vista su una foto d’epoca. La foto portava anche indicazioni sul luogo. I volontari del gruppo si sono quindi portati sul posto trovando più che un cippo i suoi resti. Ma setacciando il terriccio che si era accumulato sotto la costruzione ecco spuntare nuovamente i frammenti della scritta e altri pezzi. Mancanti risultavano solamente le tre bombe poste ai piedi del monumento e l’aquila. Con giorni di lavoro e spirito di vero sacrificio, i componenti del gruppo hanno riportato il monumento agli antichi splendori del 1917. Persino l’aquila sommitale è ritornata al suo posto con una copia perfetta di quella originale realizzata con le schegge delle bombe che hanno devastato l’altopiano 100 anni fa e ora invece onorano chi quelle battaglie le ha combattute. G.R. questo triste spettacolo – prosegue Munari – mi chiedo dove sia andato a finire il nostro orgoglio di Alpini e che cosa realmente facciano le nostre autorità per conservare la memoria del nostro passato. Il Sacrario ha urgente bisogno di un intervento di manutenzione, che deve essere assolutamente perseguito non già semplicemente per salvaguardare un monumento, ma per onorare degnamente quei morti che hanno assicurato a noi libertà e dignità”. “Noi Alpini – conclude - siamo da sempre disponibili a farci carico delle difficoltà e delle emergenze ma le istituzioni ci devono aiutare per non lasciare nell’incuria un monu- mento che incarna il nostro passato più glorioso”. “Del problema siamo a conoscenza da tempo – replica il ten. col. Mauro Pigliacelli, comandante della direzione Onorcaduti del Trentino Alto Adige e del Veneto occidentale – L’opera è già stata inserita nell’elenco delle opere ed è in attesa di finanziamento. Chiaro che in questi momenti di difficoltà economica i fondi sono pochi per tutti e garantisco che facciamo i salti mortali per garantire ordine e manutenzione ai 36 monumenti e sacrari di nostra competenza. Proprio perché non manchiamo mai di onorare i nostri caduti”. Gerardo Rigoni “Un balzello dovuto o no?” Schiavon ancora in attesa di una risposta da parte dell’Autorità d’Ambito La pretesa da parte di Etra del pagamento di un importo (200 euro) a titolo cauzionale per il rinnovo dell’autorizzazione per la sua ditta di autolavaggio; i suoi dubbi spontanei e la sua iniziativa di rivolgersi alla Regione Veneto “Direzione Tutela ed Ambiente” per segnalare quella che egli considera una richiesta illegittima e per avere pareri autorevoli in merito; la conseguente risposta della Regione che sottolinea come “il pagamento di un importo a titolo cauzionale non appare previsto dall’Autorità d’ambito competente” e che invita la stessa Autorità d’ambito a “verificare la sostenibilità delle somme richieste all’utenza dal proprio gestore e la congruità degli importi”. Per Ennio Schiavon, titolare dell’autolavaggio situato sulla strada Asiago - Gallio, la questione tra lui ed Etra, è ancora ferma lì, alla lettera ricevuta dalla Regione in data 6 ottobre 2011. “Resto ancora in attesa di comunicazioni in merito da parte dell’Ato” dice Ennio, che con queste parole risponde anche indirettamente alla lettera di Stefano Svegliado pubblicata sul nostro giornale in data 10 dicembre a seguito di un nostro articolo in cui l’artigiano asiaghese illustrava il suo “strano” caso. Il presidente di Etra sottolineava come “le somme richieste non sono balzelli discrezionalmente disposti da Etra, né Etra ci lucra in alcun modo: si tratta di oneri previsti da disposizioni normative e regolamentari che Etra è tenuta ad osservare e far rispettare” ricordando inoltre che i 200 euro richiesti “ essendo una cifra a titolo di garanzia, non è un costo per l’utente, ma semplicemente un accantonamento che gli verrà restituito se non ci saranno inadempienze da parte sua”. Tutto regolare e tutto previsto dalla legge dunque, secondo Svegliado. Ma Schiavon, ovviamente, resta delle sue idee: “Dal presidente mi aspettavo una risposta con qualche argomento in più – dichiara – vorrei precisare che quanto da me richiesto rispecchia pedissequamente quanto contenuto nella nota della Regione Veneto del 6 ottobre che, a quanto pare, Svegliado non ha neppure preso in considerazione”. La domanda dunque rimane sempre la stessa: il balzello richiesto è dovuto e lecito oppure no? All’Autorità d’ambito il compito di dare una risposta definitiva. S.L. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 11 Il caso di Marisa Baù a “Chi l’ha visto?” Emergono nuovi particolari che alimentano interrogativi ed angoscia. “Marisa stava attraversando un momento di crisi – hanno detto le responsabili del Centro dei focolari di Montet – nel prossimo futuro l’aspettava un compito di ancor più grande responsabilità, lontano da Montet e forse questo la preoccupava” Atteso per la puntata di mercoledì 11 gennaio, e slittato per motivi di tempo (troppo quello dedicato al caso di Roberto Straccia, il giovane di scomparso a Pescara e ritrovato cadavere sul litorale a Bari), è andato in onda su “Chi l’ha visto?” mercoledì 18 gennaio, proprio in chiusura di trasmissione, il servizio sulla scomparsa di Marisa Baù, 48 anni, suora laica asiaghese. Tutta la grande famiglia di Marisa riunita davanti alle telecamere, fratelli, sorelle, nipoti e anche alcune sue amiche, ai microfoni del programma di Rai Tre, hanno descritto questa donna dal carattere mite e gioviale, molto convinta e contenta della sua scelta, ne hanno raccontato la storia e lanciato poi l’appello affinchè si continui a cercarla e chi abbia notizie da dare lo faccia quanto prima. La troupe di chi l’ha visto, non si è fermata solo a Sasso, paese natale di Marisa, e sull’Altopiano, ma si è anche recata a Montet presso il Centro dei Focolari dove la donna da 15 anni viveva e lavorava. Hanno intervistato le responsabili del centro e fatto vedere pure la camera di Marisa dove, ancora da scartare, ci sono i regali di Natale, dove sono rimasti i suoi effetti personali, tutte le sue foto. Il servizio sembra aver alimentato in tanti nuovi dubbi: dal 20 dicembre si erano limitati a lanciare appelli affinchè fosse trovata, ora, i Focolarini ammettono che la donna aveva qualche problema di salute: malesseri, emicranie, comportamenti scostanti. “Marisa stava attraversando un momen- to di crisi – hanno detto – nel prossimo futuro l’aspettava un compito di ancor più grande responsabilità, lontano da Montet e forse questo la preoccupava”. Sembra che ultimamente Marisa si fosse sottoposta ad accertamenti medici per trovare la causa del suo malessere fisico, di un suo dimagrimento e di ripetuti episodi di febbre. “Sappiamo della febbre – dichiarano i familiari att r a v e r s o Facebook – e degli accertamenti. Abbiamo anche parlato direttamente col suo medico dopo la scomparsa. Ci ha confermato che le febbri non erano riconducibili a nulla e nemmeno il dimagrimento. Marisa stava bene”. Ad oggi era stato ipotizzato che l'emicrania che aveva dichiarato ai familiari al telefono e anche il giorno della scomparsa, prima di uscire per la passeggiata, fosse causata dal lungo viaggio di ritorno dal Brasile, ma le ultime dichiarazioni dei religiosi sembrano comunque aprire nuovi inquietanti scenari. Cosa si nasconde dietro il malessere della suora laica asiaghese? Può essere questa la causa della sua scomparsa? Ma la domanda che, dopo la trasmissione, resta in tanti conterranei di Marisa è: come mai solo ora emergono questi particolari? Interrogativi che rimangono più che mai aperti, che crescono di ora in ora, che fanno lievitare angoscia e disperazione in quanti vogliono bene a Marisa e non desiderano altro che poterla riabbracciare presto, anche se, col passare dei giorni, le speranze, forse, cominciano a vacillare. A Sasso bambini e anziani insieme per la festa di Natale Anziani e bambini insieme in una bellissima serata prenatalizia. La scuola materna di SassoStoccareddo, che accoglie a Sasso anche alcuni bimbi di Gallio oltre che di Stoccareddo, ha proposto anche quest’anno la recita natalizia che ha coinvolto nella preparazione tutti i bambini con poesie, scenette e balletti. I piccoli, con disinvoltura e come sempre ben preparati dalla brave maestre, hanno dato spettacolo non solo per i propri familiari, ma anche per “i nonni” che frequentano il Centro ricreativo Anziani della frazione. L’incontro, tenutosi nella sala adiacente al Museo, coincideva con l’ultimo appuntamento annuale del gruppo anziani che abitualmente si ritrova un paio di pomeriggi la settimana per trascorrere qualche ora in compagnia. Una chiusura dunque in bellezza ed allegria, con l’innocenza e la gioia dei bambini. Il miglior modo per chiudere l’anno di attività e scambiarsi gli auguri di Natale. La serata è ben riuscita grazie anche all’impegno organizzativo di Guido Baù e alla disponibilità del bar Brusamolin, della Pizzeria Calà e del negozio di Alimentari Rossi che hanno fornito il rinfresco finale. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 12 Un gigante buono, malato di bosnite ATTUALITA’ Gianni Rigoni Stern è tornato a Suceska portando 31 vacche di razza rendena. A febbraio tornerà per consegnare a quella comunità due trattori usati, comprati con i soldi della solidarietà La vigilia di Natale nelle case di Suceska (800 metri di altitudine, a poco più di 10 chilometri dal centro di Srebrenica), un corpulento Babbo Natale che risponde al nome di Gianni Rigoni Stern ha portato dei doni singolari: 31 vacche di razza rendena, bestie di origini trentine, molto adattabili, buone sia da latte che da carne. Un toccasana, per le famiglie del posto, prima colpite duramente dalla guerra che negli anni ’90 insanguinò la ex Jugoslavia, ora provate dalla crisi economica e spesso al limite della fame. “Sono luoghi devastati, che possono riprendersi a partire dall’agricoltura” Non è la prima volta: è già accaduto lo scorso anno, proprio in questo periodo, e succederà di nuovo in febbraio, solo che stavolta nella sua gerla Rigoni Stern non avrà l’ennesima mandria, ma due trattori usati, comprati con i soldi della solidarietà di tanti che si sono affezionati alla sua iniziativa: scommettere sull’agricoltura per cercare di rivitalizzare una delle regioni più disgraziate d’Europa. A Srebrenica, va ricordato, le milizie serbe di Arkan uccisero, nell’insipienza delle forze dell’Onu e nell’indifferenza dell’Europa, tra gli 8mila e i 10mila musulmani Gianni è il figlio di Mario, il Sergente nella neve, e in questa impresa ha messo tutto il suo tempo libero, e anche un bel po’ dei diritti d’autore ereditati dai libri del papà: «Penso che sarebbe stato d’accordo che li spendessi così - commenta sobrio - In quella regione le famiglie hanno perso in guerra gran parte degli uomini validi. Sono rimasti i vecchi, le donne e i bambini, che spesso patiscono letteralmente la fame. Grazie alle vacche possono tornare alla vita». Da quell’esperienza sono nati uno spettacolo e un film L’impegno di Rigoni Stern, che adesso è in pensione dopo aver lavorato come tecnico forestale per la Comunità Montana dell’Altopiano, è nato due anni fa, dopo un incontro con l’attrice Roberta Biagiarelli, che da una decina d’anni si occupa di quel buco nero della coscienza collettiva europea. A quella pagina tragica l’attrice e autrice ha dedicato il monologo “A come Srebrenica” e il documentario “Souvenir Srebrenica”. «In tanti si sono offerti, in questi anni, di fare qualcosa per Srebrenica - racconta lei - ma quella con Rigoni Stern è stata un’esperienza molto particolare». Tanto particolare da diventare anche uno spettacolo e un video, intitolato “La transumanza della pace”, che ora circola nelle sale e serve ad auto-finanziare il seguito dell’impresa. “Mi e’ sembrato di tornare all’altopiano degli anni ’50" «Visitando quei paesi - spiega il tecnico altopianese - mi è sembrato di tornare indietro di qualche decina d’anni, nelle nostre contrade. Ma i campi erano invasi dalle erbacce, e le stalle abbandonate, perchè nessuno più sapeva coltivare la terra e allevare gli animali. Ho pensato che proprio dalle stalle e dai campi si poteva ricominciare». Il primo passo del progetto è stato dunque insegnare i rudimenti dell’agricoltura alle famiglie che volevano cimentarsi nella sfida: Gianni si è buttato anima e corpo nell’impresa, recandosi molte volte a Suceska a tenere i suoi corsi a una cinquantina di persone, vedove di guerra, anziani, giovani disoccupati, che a volte si sobbarcavano anche un’ora di strada a piedi dalle contrade più lontane per seguire le lezioni. D’altra parte le condizioni poste da Rigoni Stern erano chiare: solo chi avrebbe frequentato i corsi per intero avrebbe poi avuto una mucca. “Un bilancio positivo perche’ sono stato vicino alle famiglie” In Italia invece doveva perfezionare l’altro aspetto del progetto: trovare i finanziamenti per comprare le vacche da portare in Bosnia. A dargli l’aiuto decisivo (115mila euro in due anni) è stata la Provincia di Trento, col suo assessorato alla solidarietà internazionale, e l’associazione degli allevatori trentini. La prima mandria, di 48 robuste vacche rendene, superando trafile burocratiche e quarantene, è stata consegnata alle famiglie di Suceska esattamente un anno fa, e a 12 mesi il bilancio è estremamente positivo: «Contrariamente a quanto prevedevano gli esperti - spiega Rigoni Stern - non solo nessuna delle vacche è morta, o è stata venduta, ma sono stati strappati alle erbacce svariati ettari di terra. Questo è il frutto della preparazione rigorosa impartita alle famiglie, ma anche del fatto che io abbia potuto seguire continuativamente la situazione: grazie all’assistenza di un giovane del posto sono diventato amico di molti di loro, mi invitano a casa, mi chiedono aiuto quando insorgono dei problemi». Dopo aver consegnato altre 31 rendene ad altrettante famiglie, questa volta anche serbe la sfida continua: alla gente di Suceska, Gianni ha dato appuntamento a febbraio, quando arriverà in trattore... E a febbraio saranno consegnati anche due trattori Lo spettacolo e il video di Roberta Biagiarelli “La transumanza della pace”, presentato anche ad Asiago lo scorso agosto e la mobilitazione di Caterpillar e Radio Popolare hanno fruttato infatti soldi necessari per comprare un primo trattore usato, indispensabile per lavorare meglio la terra, mentre uno studio di commercialisti di Montebelluna ha procurato quelli per un secondo mezzo (in tutto 13mila euro). A raccogliere i versamenti è la Banca Suasa – Credito Cooperativo - Filiale di Mondolfo (PU). E guardando più avanti c’è anche un altro progetto, altrettanto ambizioso: un caseificio. Sergio Frigo (tratto da “Il Gazzettino”) Il Concerto di Buon Anno della scuola StranaMusica Giovedì 5 gennaio all’auditorium di Gallio si è tenuto il “Concerto di Buon Anno” organizzato dall’Associazione Culturale “StranaMusica” in collaborazione con il Comune di Gallio. L’evento, presentato dalla maestra di pianoforte Andreja Mirosljevic Ravnic, ha coinvolto gli alunni delle classi di pianoforte e di canto, ma non solo: numerosi sono stati gli ospiti della serata tra cui Nicole Davis, giovane violinista di Milano, il maestro di violino Paolo Pace, la giovane pianista Chiara Frigo, la professoressa di arpa Paola Magosso e il gruppo musicale “Villa Rosa” Band. La serata si è aperta con uno studio di J.B. Cramer, pianista e compositore inglese, seguito dalla Toccatina di Paradisi interpretati dall’allieva Anna Bonato. La ragazza ha successivamente accompagnato con il pianoforte l’amica Gloria Panozzo nell’esecuzione della canzone “Someone like you” di Adele cantautrice britannica idolo dei giovani. Rotto il ghiaccio con gli allievi più esperti, l’attenzione è passata alle simpatiche esecuzioni di Giuseppe Ranzato, Aurora Riva, Emanuele Pinaroli ed Agnese Zattarin, i pulcini della scuola. A concerto avviato è stato il momento di: Miriam Stella che ha conquistato il pubblico eseguendo spettacolarmente le sue acciaccature nel brano di Gossik e di Nicole Davis dotata di una grande sensibilità nell’esprimersi con la musica. L’atmosfera si è mantenuta calda ed emozionante con Marta Bonato che si è esibita sia al pianoforte che nel canto eseguendo magistralmente la colonna sonora del film “Titanic”, “My heart will go on” di Celine Dion. I maestri Andreja Mirosljevic-Ravnic e Paolo Pace hanno regalato grandi emozioni al pubblico interpretando la Sonata n°7 di Mozart per violino e pianoforte. La magia della musica è proseguita con Roberta Ravnic e Anna Panozzo che hanno esibito pezzi preparati con tanta cura e altrettanto studio applauditi e apprezzati dagli spettatori presenti. Grande curiosità ha suscitato l’arrivo della professoressa Paola Magosso con la sua arpa, strumento non comune sul nostro territorio, che ha sorpreso ed affascinato tutto il pubblico nell’esecuzione della colonna sonora del film “Romeo e Giulietta” di F. Zeffirelli. Corrado Rossi si è esibito al pianoforte dimostrando tutta la sua bravura e il suo vulcanico entusiasmo seguito da Alessandro Magnabosco che ha eseguito in modo molto vissuto e travolgente un pezzo del compositore francese C. Debussy e un pezzo molto interessante scritto da lui stesso. La serata pianistica si è con- clusa con la strepitosa esecuzione di Chiara Frigo della “Leggenda di San Francesco di Paola che cammina sulle acque” di F. Lisz. Durante il concerto, è stato dedicato uno spazio alla presentazione del laboratorio sonoro-musicale che la maestra Andreja MirosljevicRavnic condurrà prossimamente assieme alla Dott.ssa Jerta Tessari, educatrice e pedagogista clinico, per migliorare le competenze relazionali, di ascolto e di attenzione nei bambini della scuola primaria. L’evento si è concluso con la simpatica e divertente esecuzione della “Villa Rosa Band” gruppo di musica varia animatore delle più importanti feste della Casa di riposo “G.M. Bonomo” dell’Opera Immacolata Concezione di Asiago. Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago l’Altopiano Sabato 21 gennaio 2012 8 13 A Campolongo, nell’accogliente Casara, il rifugio del Centro Fondo Un altro luogo bellissimo ci ospita in questo nostro appuntamento quindicinale con il Caseificio Pennar e con le ricette a base dei suoi prodotti proposte di volta in volta dai ristoratori e chef altopianesi. Andiamo a Campolongo di Rotzo, al Rifugio Casara Campolongo. Dopo la gara d’appalto dello scorso novembre il centro Fondo e il suo rifugio, di proprietà del Consorzio Rotzo -S. Pietro - Pedescala, sono in mano alla ditta Ivano Mosele di Cesuna, che si è aggiudicata la gestione del sito anche gra- zie al possesso di tutti i requisiti necessari per una manutenzione ottimale. La famiglia Mosele ha fermamente deciso di continuare nella tradizione di chi l’aveva preceduta, facendosi affiancare nella gestione proprio da coloro che qui se n’erano occupati da tanto tempo, garantendo una continuità anche per i posti di lavoro. “Abbiamo trovato dei locali ristrutturati e ampliati, belli e spaziosi – dicono – che abbiamo completato aggiungendo arredi e particolari volti a renderli più ac- coglienti, mantenendo la rusticità e tipicità della struttura e rifacendoci proprio a quella che era la casara di un tempo”. E’ stato rifatto interamente il banco del bar, realizzato un nuovo banco per la gestione di tutto ciò che riguarda l’ attività legata alle pi- ste da fondo, sono state completate le camere al piano superiore, in totale una decina, con 25 posti letto. Comoda e funzionale è la separazione dell’ampio bar (con una cinquantina di posti a sedere) dalla zona ristorante, dove possono trovare posto, tra le varie salette comunicanti tra loro, 130 persone. “Nel giro di un mese – raccontano i Mosele – siamo riusciti ad essere pronti per l’apertura stagionale, avvenuta l’8 dicembre. Ci siamo trovati ad affrontare una stagione non Gnocchetti di Tosela dei Pennar, padellati con porcini e radicchio su vellutata di Pennarone e scaglie di Stravecchio Ingredienti per 4/6 persone:700 gr. di Tosela dei Pennar – 2 uova intere e 1 tuorlo - 120 gr. di Gran Pennar – 350 gr. di farina – sale, pepe, noce moscata q.b. Per condire e completare: porcini trifolati, radicchio di Treviso saltato, Pennarone, Stravecchio dei Pennar Passare la tosela al mixer o al tritacarne con il disco fino, poi unire le uova, il sale, il pepe e la noce moscata, il Gran Pennar, e per ultima la farina. Impastare bene e quando il tutto è ben amalgamato e omogeneo lasciare riposare per 10 minuti. Successivamente formare gli gnocchetti con il sistema tradizionale e cuocerli in acqua salata. Padellarli con il radicchio e i porcini trifolati precedentemente con burro, olio e uno spicchio d’aglio. Fare una fonduta con il Pennarone tagliato a dadini e lasciato precedentemente a bagno nel latte e in un po’ di panna, facendolo sciogliere a bagnomaria, frullandolo e aggiungendo alla fine un uovo. Disporla sul fondo del piatto, completare con gli gnocchi padellati aggiungendo infine le scaglie di Stravecchio. Per una pre- sono servire in un cestino di Gran Pennar alizzando una sorta di frittatina che si poggia sentazione ancora più raffi- o Stravecchio grattugiato, facendolo sull’esterno di una ciotola per darle la forma, nata, gli gnocchetti si pos- sciogliere in una pentola antiaderente, re- lasciandola raffreddare. SERVIZIO REDAZIONALE facile per la scarsità di neve, ma impegnandoci molto siamo riusciti a rendere agibili le piste, portando la neve ammucchiata e tenuta di riserva dopo lo sgombero dell’ampio parcheggio, e risultata molto utile”. Il luogo è un paradiso per i fondisti, ma anche per coloro che vogliono fare escursioni con le ciaspole, o a piedi. Sia le piste da sci che i sentieri, come quello che porta al forte Campolongo, offrono la possibilità di inoltrarsi tra una natura incontaminata e di godere di panorami bellissimi. Qui la specialità sono gli gnocchi di patate, ma provate quelli di Tosela dei Pennar! Quassù in tanti arrivaBruno Fovanna e no per gustare gli Filippo Povoledo gnocchi, specialità del rifugio. Vengono preparati con le rinomate patate di Rotzo, e serviti con ragù, pomodoro o burro e salvia. Tra gli altri piatti tipici ci sono la zuppa d’orzo e verdure, le fettuccine con i porcini, i bigoli con la selvaggina, le grigliate, i brasati, il gulasch, i galletti al forno e alla brace. I formaggi del Pennar sono usati soprattutto al naturale, nei piatti misti, sempre tanto apprezzati da fondisti e sportivi in genere. Questi ultimi sanno bene che una porzione di Mezzano o di Stravecchio, con un po’ di verdura, riescono ad apportare in modo sano e con tanto gusto la giusta energia. Molto apprezzati dagli sportivi sono anche i dolci fatti in casa, tra cui la squisita torta di Ricotta dei Pennar e amaretti che viene servita con salsa vaniglia, ma anche la torta di mele, quella di pere e cioccolato, lo strudel. In cucina la tradizione culinaria del Rufugio Casara Campolongo viene portata avanti da Bruno Fovanna, chef che può vantare esperienze lavorative presso alcuni fra i ristoranti più rinomati d’Italia, basti citare la lunga collaborazione con Gualtiero Marchesi. Accanto a lui, in questa stagione invernale, c’è Filippo Povoledo, che i gusti semplici degli sportivi li conosce molto bene, vista la sua esperienza di chef del moto GP. Nelle cucine dell’Hospitality delle squadre ha più volte portato personalmente proprio alcuni prodotti del Pennar, come il Gran Pennar. E’ Filippo che realizza e ci svela qui a fianco la ricetta ideata per questo nostro appuntamento: ha voluto proporre degli gnocchi che, come si diceva, sono un po’ il simbolo del Campolongo, utilizzando alcune delle eccellenze del Caseificio Pennar: sono infatti di tosela, serviti su una vellutata di Pennarone e completati con scaglie di Stravecchio. Provate a farli, sentirete come sono buoni! 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 14 Disabili “in pista” al Kaberlaba Un miracolo che si compie da 26 anni SOLIDARIETA’ La Rigoni di Asiago sponsor di questa iniziativa, una sorta di fisioterapia sciistica che aumenta l’autostima in questi ragazzi e li aiuta a prendere coscienza delle loro potenzialità Ragazzi grandi e piccoli che sfrecciano sulle piste del Kaberlaba. Niente di stravagante tranne il fatto che quei ragazzi sono tutti disabili gravi con problemi cognitivi e relazionali come la sindrome di Down o l’autismo. Una “utenza” che da 26 anni, solitamente a gennaio, frequenta le piste altopianesi, prima a Cesuna ora Kaberlaba dove 6 maestri da sci specializzati nel trattare con disabili gravi prendono questi allievi speciali (dai 5 anni fino alla maggior età) e li convincono a lanciarsi giù per le piste imbiancate. Una serie di “settimane bianche” un po’ particolari, realizzate attraverso le associazioni aderenti all’Anffas, l’associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, e che permette ad oltre 100 ragazzi all’anno di beneficiare di questa forma di fisioterapia sciistica. Ma non tutte le famiglie, o le associazioni, hanno i mezzi, o gli sponsor, per permettersi una settimana sugli sci. Ecco quindi l’idea dei maestri da sci specializzati, riuniti in un gruppo chiamato Spav Team, di trovare uno sponsor per offrire una settimana a 10 ragazzi e alle loro famiglie sulle piste del Kaberlaba. Immediatamente ha risposto la “Rigoni di Asiago” che coprirà metà dei costi per permettere ad altri ragazzi di avvantaggiarsi dello sci terapeutico nell’ultima settimana di gennaio. Una proposta che ha già raggiunto il tutto esaurito nonostante i maestri si siano affidati soprattutto al tam tam tra le associazioni affiliate all’Anffas a dimostrazione che questo tipo di turismo è non solo benefico ma anche una risorsa da prendere in considerazione. Vedere ragazzi che magari fino a poco tempo fa rifiutavano di comunicare, evadevano il contatto umano, sfuggivano con gli occhi lo sguardo dei propri genitori, buttarsi giù per le piste e poi tra le braccia dei loro maestri da sci è veramente emozionante. “Noi non ci limitiamo a far scendere i ragazzi dalle piste magari sostenendoli dall’inizio alla fine – commentano i maestri Carlo, Emanuele, Alvise e Stefano dello Spav Team – Noi vogliamo farli sciare. E ogni mezzo è lecito; dall’incoraggiamento verbale agli sfottò, sempre chiaramente regolato sulle capacità di ciascuno e previa consultazione con lo staff medico scientifico che segue il nostro progetto”. E per fare questo i maestri si trovano a dover aguzzare l’ingegno modellando gambali rigidi da pezzi di cartone, creare sistemi di corde ed elastici per tenere sotto controllo gli sci dei ragazzi, ideare freni da pali e paletti. “Lo sci aumenta l’autostima e aiuta questi ragazzi a prendere coscienza delle loro potenzialità – spiega Marilena Pedrinazzi, terapista della riabilitazione e mente del progetto - Il programma tra l’altro ha altri benefici; spinge a crescere i genitori esitanti a lasciar andare i loro figli e costringe la società a prendere coscienza delle potenzialità di questi ragazzi speciali”. E a divertirsi spensieratamente; almeno per un po’. G.R. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 15 Covola di Gallio “...la val dei mulini” Immaginate di prendere un tappeto, stenderlo sul pavimento della stanza e poi spingerlo verso un muro: riducendosi la distanza tra il punto in cui si esercita la spinta e il muro che offre resistenza, il tappeto si inarcherà in tutta una serie di pieghe; alcune convesse verso l’alto, altre concave. Ebbene, questo è quanto successo nell’ultimo centinaio di milioni di anni ad un tratto del fondale di un mare, che adesso noi chiamiamo Tetide, i cui materiali si sono trovati schiacciati tra il “muro”, rappresentato dal continente euroasiatico, e la “spinta” operata dall’Africa che avanza verso nord. Il “tappeto”, i cui bordi distavano circa mille kilometri, si è ridotto a circa un decimo della sua lunghezza e, non potendo sprofondare verso il basso, si è dovuto inarcare, generando la catena montuosa delle Alpi. In termini scientifici si parla di “orogenesi” (= “nascita delle montagne”) alpinohimalayana. Ma cosa c’entra la Covola di Gallio con tutto questo? Beh, c’entra parecchio perché è proprio da Gallio che la L’interno della stazione con un modellino di mulino “sinclinale” (= “ piega concava” del tappeto) che forma la conca centrale dell’Altopiano prende il nome; qui, infatti, gli strati rocciosi che formano la superficie del terreno sono quelli di più recente formazione, scaglie e marne, che altrove, lungo le “anticlinali” (= “gobbe” del tappeto), i processi erosivi hanno completamente asportato mettendo a nudo le più antiche formazioni calcaree che, Petasites hybridus Fiori di Impatiens glandulifera o “ruscello di Gallio” in cimbro; l’altro, scorrendo verso est, va a formare prima la Valle della Covola, poi la Val Ghiaia per proseguire ulteriormente nella Val Frenzela. É facile comprendere come un ambiente improntato alla grande e costante disponibilità idrica abbia rappresentato per il carsico ed arido Altopiano una realtà più unica che rara, determinando lo sviluppo, fin dai tempi antichi, di attività produttive ad alto valore aggiunto che proprio la forza motrice dell’acqua permetteva quali mulini, pile da orzo, pestascorza, concerie, gualchiere, segherie e fucine. Un ulteriore momento di gloria è stato vissuto dalla Covola quando il Comando Truppe Altopiano, nel corso della Grande Guerra, vi costruì una centralina per pompare acqua fino allo Zebio e supplire in questo modo alle necessità delle truppe ivi dislocate. A testimoniarlo l’insegna affrescata sulla facciata del Le cascate come un’immensa spugna, assorbono immediatamente le precipitazioni meteoriche impedendo la presenza di acqua in superficie. A Gallio questo non avviene perché l’argilla contenuta nella scaglia e nella marna impermeabilizza il substrato impedendo l’assorbimento dell’acqua, al punto tale che non uno ma ben due corsi d’acqua hanno le sorgenti nel suo territorio: uno scende verso ovest ad attraversare Asiago, il Ghelpach primo dei due edifici ancora la conservazione. presenti nella valle, trasformati La gita si può compiere facilin esposizioni di oggetti e mac- mente a piedi partendo dal chinari relativi alle attività centro di Gallio, scendendo la antropiche qui svoltesi per se- valle fino ai Ronchi per poi ricoli, nella miglior accezione di tornare per la strada ed il senmuseo diffuso: mantenere la tiero che collega questa fraziomemoria nell’ambiente in cui ne al capoluogo passando per la stessa si è venuta forman- la borgata Hauser. Gianni Frigo delle Guide do. La lussureggiante vegetazione Altopiano del fondovalle, dove Petasites hybridus e l’esotica Impatiens glandulifera la fanno da padrone, ed il ruscellare dell’acqua di cascata in cascata è una gioia per gli occhi ma evidenzia ancor più l’importanza dal punto di vista naturalistico di questo habitat che quassù non ha uguali e che, proprio per questo, richiede da parte del visitatore un’attenzione ed un rispetto che ne Stazione di pompaggio acquedotto militare Zebio permettano la tutela e 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 16 LUSIANA Aprirà a settembre l’asilo nido Troveranno posto 16 bambini. In questi giorni il via alle preiscrizioni anche per i residenti in altri Comuni. Il progetto è stato possibile grazie ad un grande lavoro di sinergia e stretta collaborazione che ha visto come protagonisti in primis la Parrocchia con il Consiglio pastorale e il Consiglio affari economici, la Scuola Materna San Giacomo con il sostegno dell’ Amministrazione comunale Aprirà a settembre il nuovo nido integrato a Lusiana, un progetto fortemente voluto dalla Parrocchia di San Giacomo insieme all’Amministrazione Comunale per offrire un nuovo servizio alle famiglie con bambini di età compresa dai 6 ai 36 mesi. Nel 2011 a Lusiana sono nati 30 bambini e nel 2010 i nati sono stati 23, numeri importanti per un ENEGO Befana “boschiva” in piazza Tra le befane più originali che si sono viste nelle piazze e per le vie dei centri altopianesi sicuramente quella eneghese merita una nota di merito. Completamente realizzata in legno e “dase” la befana “artistica boschiva” ha fatto bella mostra di sé in piazza San Marco sotto il grande abete ricevendo numerosi complimenti da turisti e residenti. piccolo paese come Lusiana che hanno rinforzato la decisione di aprire questa nuova struttura per la prima infanzia. Nel mese di dicembre è stata fatta una prima preiscrizione rivolta alle famiglie di Lusiana con bambini nati negli anni 2010 e 2011 e da questo primo sondaggio sono pervenute 10 adesioni. Nel nido integrato “San Giacomo” saranno ospitati da un minimo di 8 bambini ad un massimo di 16 di età compresa dai 6 ai 36 mesi con un’apertura che può prevedere sia la frequenza solo al mattino sia la permanenza nella struttura per tutto l’arco della giornata. Gli spazi messi a disposizione per tale struttura sono quelli del piano inferiore della scuola materna San Giacomo che si trova a Lusiana centro. Sono già aperte le preiscrizioni che dovranno poi essere confermate in maniera definitiva nei prossimi mesi e che garantiscono comunque un ordine di priorità laddove si raggiunga il numero massimo di iscritti. Per le famiglie che fossero interessate, anche fuori Comune, c’è la possibilità di preiscrivere il proprio figlio attraverso la compilazione del modulo che potrà essere ritirato presso la Canonica o l’Ufficio Segreteria del Comune di Lusiana. Tali questionari dovranno essere riconsegnati entro il martedì 31 gennaio 2012 . Il progetto di apertura dell’Asilo nido a Lusiana è stato possibile grazie ad un grande lavoro di sinergia e stretta collaborazione che ha visto come protagonisti in primis la Parrocchia con il Consiglio pastorale e il Consiglio affari economici, la Scuola Materna San Giacomo con il sostegno dell’ Amministrazione comunale. Non da ultimo l’intervento della Regione Veneto che ha stanziato un contributo in conto capitale per i lavori di ristrutturazione dei locali che saranno adibiti ad accogliere i piccolissimi. Un progetto ambizioso e non facile in questi tempi di forte crisi e ristrettezze economiche per il quale sono state fatte scelte coraggiose che a lungo termine avranno una ricaduta molto importante per tutta la comunità. Lo spirito che ha mosso la squadra che sta lavorando per questo progetto nasce dalla convinzione che creare servizi per le famiglie significa conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia permettendo alle giovani coppie di scegliere di rimanere a vivere in montagna evitando le migrazioni verso la pianura e il conseguente spopolamento della zone montane. Ottimi i risultati dell’avvio della raccolta porta porta dei rifiuti a Lusiana Inizia bene il nuovo metodo di raccolta differenziata a Lusiana: nei primi due mesi è stata superata la soglia del 70%. I dati di novembre e dicembre confortano la scelta effettuata dall’Amministrazione Comunale di avviare per il Comune di Lusiana, primo in Altopiano, la raccolta porta a porta del rifiuto secco oltre al conferimento differenziato e controllato dell’umido. La carta vincente sembra essere stata la nuova dislocazione di gran parte delle isole ecologiche lontano dalla viabilità principale e la chiusura con chiave dei pochi cassonetti per il secco rimasti nelle zone non coperte dal servizio porta a porta. “Ma ciò che davvero ha fatto la differenza per raggiungere questo risultato – sottolinea l’assessore Villanova - è la collaborazione e l’impegno di tutti gli utenti. Abbiamo fatto molte riunioni durante la campagna informativa alle quali i cittadini e anche i proprietari di seconde case hanno partecipato numerosissimi dimostrando grande interesse e partecipazione”. Già i primi dati dimostrano come senza grosse difficoltà tutti abbiano imparato a differenziare in maniera corretta. “Un grazie particolare per il loro impegno – continua l’assessore – va certamente agli anziani che con entusiasmo e curiosità si sono avvicinati anche a questa novità”. La gestione è affidata ad Etra, con un appalto che ha permesso di mantenere invariato il costo del servizio, e quindi le tariffe, pur modificando radicalmente il sistema di raccolta. “Ora - conclude Villanova - bisogna proseguire su questa strada per mantenere e migliorare le percentuali raggiunte in questi primi due mesi a favore della tutela dell’ambiente e del nostro territorio. Ovviamente come tutte le attività il nuovo sistema ha creato qualche disagio e ce ne scusiamo ma contiamo con l’apporto e il contributo di tutti di superare le difficoltà e migliorare il servizio”. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 17 CONCO La questione cave riscalda l’ambiente politico di Conco “Nessun danno al Comune, ma un bene per tutta la collettività” L’ex sindaco Trotto denuncia “Trattamenti privilegiati a favore di una sola ditta” Non abbiamo procurato un danno al Comune, come potrebbe invece dirsi per la precedente amministrazione che non ha chiuso il contratto quando il mercato era buono e la Ditta era disposta ad accettare un aumento del 40% del corrispettivo. Abbiamo concluso un accordo transattivo con il supporto dell’Avvocatura della Provincia tenendo in considerazione il fatto che la Regione aveva già comunicato l’avvio della procedura di decadenza dell’autorizzazione in assenza di contratto, che una Ditta avrebbe ripreso l’attività, tra l’altro su una superficie modesta (3000mq.), e con un materiale non di qualità come quello delle altre cave, che il Comune avrebbe introitato delle somme importanti per il bilancio dell’Ente e che alla fine la cava, avviata nel lontano 1989, sarà ricomposta. Non potevamo correre il rischio di avere un altro sito abbandonato e magari un contenzioso da affrontare” Sul tema cave, il sindaco di Conco Graziella Stefani è fermamente convinta di aver agito bene. La questione non è semplice, la storia e lunga e le sfumature sono tante, ma, secondo il primo cittadino, la sostanza è questa e ad aver sbagliato è stato proprio l’ex sindaco Roberto Trotto che non ha mai trovato il modo di sottoscrive- re il contratto con questa ditta, tenendolo bloccato dal 2005, dopo aver tentato di revocare la delibera di consiglio comunale che dava la disponibilità dell’area, provocando tra l’altro danni ingenti al titolare che ha dovuto licenziare personale, perdere clienti e vendere macchinari. “Quando noi siamo subentrati a Trotto, la questione andava risolta al più presto – sottolinea Graziella Stefani – poiché di lì a poco, come già detto, sarebbe decaduta l’autorizzazione regionale e si correva anche il rischio di non vedere ripristinato quel sito. Riguardo al canone pagato dalla ditta, è sempre stato inferiore a fronte di un materiale d’escavazione di minor pregio rispetto a quello che le altre ditte hanno potuto realizzare. Inoltre, sulla clausola che prevede la possibilità di recesso, va detto che in caso va seguito un certo percorso, gli introiti sono in ogni caso assicurati per due anni e che il comune si è riservato la possibilità di aumentare il corrispettivo alla verifica di una ripresa del mercato. Non vedo dunque nessun danno per il comune, anzi…una Ditta ha ripreso il lavoro, il Comune riceve delle entrate, il sito sarà completamente ricomposto indipendentemente dalla possibilità di recesso”. Stefania Longhini con l’auspicio che la vitalità non venga mai a mancare, assicurando sempre il personale appoggio e quello di tutta l’Amministrazione Comunale. Ha chiuso la giornata la lotteria alpina che ai fortunati vincitori ha distribuito ricchi premi. A quanti hanno partecipato e collaborato per la realizzazione della Festa, in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo, un sentito ringraziamento e un arrivederci al prossimo appuntamento. Due pesi e due misure nella concessione di cave nel Comune di Conco? E’ quanto pare succeda secondo un’accusa fatta dall’ex sindaco Roberto Trotto. In un caso in particolare, nel quale la concessione d’estrazione ha dei termini di contratto molto più favorevoli rispetto a quanto avviene per gli altri. Ma andiamo con ordine. “Il regolamento cave deliberato dal Comune nel 1994 – spiega Trotto - prevede che la concessione di lotti di estrazione a concessionari privati avvenga, normalmente, a mezzo di asta pubblica. Questo ha consentito che nel 1995 e nel 2000, a seguito di asta pubblica, il Comune abbia concesso delle cave sulla base di corrispettivi pari, rispettivamente, a circa 93,71 euro/mq e 113,00 euro/mq che costituiscono entrate importanti per il Comune, poi reinvestite in opere pubbliche piuttosto che in servizi per la cittadinanza. Però una cava, in attività dal 1990, corrisponde, circa la metà di quanto previsto per le cave concesse a seguito di asta pubblica”. Una palese ed ingiusta anomalia, secondo l’ex primo cittadino, a discapito della collettività visto che si traduce in minori introiti per le case comunali. “La cava, la cui concessione scadeva al 31/12/ 1999, è ancora oggi attiva senza mai ricorrere alla procedura d’asta. Grazie a questo trattamento e considerati i successivi ampliamenti e traslazioni concessi dal Comune, la concessione ha provocato un minore introito per il Comune pari a 75.981 euro”. Una singolarità di trattamento che, sempre per la cava in questione, pare si sia ripetuta più volte anche in passato. “Nel 1996 – ricorda in- fatti Trotto - è stata rinnovata la concessione senza ricorrere alla procedura d’asta con un corrispettivo per le escavazioni fissato ad euro 41,62/mq; in pratica meno della metà di quanto previsto per la cava in località Biancoia concessa l’anno precedente. Nel 2000 tre nuove cave sono state concesse con un corrispettivo medio di 113 euro/mq mentre due anni dopo sempre alla stessa cava in questione veniva concesso un ampliamento con un corrispettivo di euro 54,48/mq”. “Quando fui eletto nel 2004 – spiega ancora - la mia amministrazione concordava con la ditta concessionaria un corrispettivo di euro 80,00/mq ma fino al 2009, ovvero fino a quando sono rimasto in carica, il contratto non è stato mai firmato dalla ditta. Nel 2009 l’amministrazione attuale ha rinunciato alla maggiorazione del 25% del corrispettivo prevista per le traslazioni di aree ed ha concesso alla solita ditta la possibilità, in presenza di materiale estraibile difettoso, di recedere anticipatamente dal contratto, eventualità mai accordata alle cave concesse tramite asta pubblica ed inoltre non prevista dal Regolamento cave. In questo modo, buona parte del rischio di impresa viene sopportato dal Comune, anziché dalla ditta concessionaria, contrariamente a quanto è successo per le cave concesse a seguito di asta pubblica”. “L’Amministrazione ha motivato l’accordo anche con l’opportunità di avere entrate certe di bilancio – prosegue Trotto - Nella realtà si sta facendo molto poco per assicurare questi introiti ed il Comune corre il rischio di ricevere solo una minima parte dei canoni previsti. La ditta potrebbe infatti recedere in qualsiasi momento, versando solo il compenso per la detenzione dell’area. Questo mentre i concessionari delle altre cave sono stati obbligati a pagare i canoni per tutta la superficie estrattiva, indipendentemente dalla qualità del materiale estratto. Mentre concedeva la cava alle condizioni appena illustrate, l’Amministrazione Comunale chiedeva un contributo a varie ditte artigiane operanti nel settore dei trasporti per la sistemazione della strada di Val Lastari, prospettando dei controlli in caso di mancata adesione”. “Sarebbe stato più opportuno – conclude l’ex sindaco - ricavare le somme dalla concessione della cava, piuttosto che interferire sull’attività di varie ditte che contribuiscono a mantenere in vita il tessuto economico locale”. Gerardo Rigoni La festa annuale del Gruppo Alpini di Conco Si è svolta domenica 8 gennaio 2012, in una giornata invernale ma decisamente baciata dal sole, la festa del Gruppo Alpini di Conco che si ritrova, come da tradizione, sempre la prima domenica di gennaio per dare inizio alle proprie attività annuali. Il ritrovo dei partecipanti, delle locali autorità, del rappresentante della Sezione Monte Grappa di Bassano del Grappa, dei rappresentanti dei gruppi limitrofi e del mandamento, è avvenuto presso la sede del Gruppo, da dove è partita la sfilata verso la chiesa Parrocchiale in cui è stata celebrata la S. Messa. Nell’omelia il parroco Don Lorenzo, ha avuto parole di elogio e di plauso verso i gruppi Alpini, ricordando anche tutti coloro che “sono andati avanti”. Al termine si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera con la deposizione della corona al locale Monumento dei Caduti, accompagnata dal suono della tromba che ha reso ancor più significativo ed importante questo momento. A mezzogiorno il pranzo conviviale, svoltosi nella sala parrocchiale “Don Italo Girardi”, che per l’occasione è stata allestita come un gran ristorante con uno staff attento e ben organizzato, al quale hanno partecipato oltre cento persone. Nel dare inizio al “rancio alpino”, un invito a un breve momento di silenzio suggerito dal segretario del gruppo Mario Colpo, nel ricordare coloro che non sono più tra noi, quindi il saluto ai presenti intervenuti e agli ospiti nella persona del sindaco Graziella Stefani, del vice presidente della Sezione Monte Grappa Pietro Lago e del rappresentante mandamentale Gaetano Oriella, del parroco Don Lorenzo, del capogruppo di Conco dei Donatori di Sangue Diego Pozza, al Gruppo dei Combattenti e Reduci rappresentato da Guido Rigon ed ai rappresentanti dei gruppi presenti di Rubbio, Valrovina, Fontanelle, S. Caterina, Lusiana, e per chiudere il sempre numeroso gruppo di Costabissara. Un ringraziamento alla Banca di Romano e S. Caterina, alla Banca Popolare di Marostica e alla Banca San Giorgio e Valle Agno per i preziosi e indispensabili contributi. Nell’intermezzo del pranzo sono intervenuti per un saluto il capogruppo Giampaolo Colpo che, nel ricordare alcune tra le più significative attività svolte nell’anno appena trascorso, ha sottolineato quella più impegnativa e non ancora conclusa relativa ai lavori di rinnovo e ristrutturazione radicale della “Casa del Verde” sita in località Val Lastaro di proprietà del Comune di Conco. Ha ringraziato i locali gruppi Alpini e Donatori di Sangue per l’impegno e la disponibilità nello svolgere i lavori necessari affiancati dalla partecipazione di un gran gruppo di persone anche non iscritte, segno che il lavorare per il bene comune abbatte le barriere e aiuta a costruire dei veri risultati. La parola è passata poi al rappresentante della Sezione Monte Grappa Pietro Lago che ha sottolineato lo stretto legame di amicizia anche personale con il Gruppo di Conco. Ha ricordato come anche la vita del Gruppo risulti a volte non sempre facile e che con l’amicizia e la concordia si possono superare gli ostacoli. Nell’occasione ha quindi consegnato all’ex capogruppo Antonio Bertuzzi un attestato di riconoscenza a nome della Sezione Monte Grappa per l’impegno e la dedizione dimostrati negli anni precedenti. L’ultimo intervento è stato quello del sindaco Graziella Stefani che ha ringraziato gli Alpini per la sempre attiva e pronta collaborazione soprattutto nelle attività locali di volontariato, 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 18 Operazioni chirurgiche nella Grande Guerra presso l’Ospedale n°73 di Schio STORIA Una importante documentazione conservata presso la biblioteca civica di Schio ci permette di capire quale fosse la tipologia delle ferite patite dai soldati durante a Grande Guerra. Si tratta di numerosi protocolli rigati su cui venivano riportati interventi di soccorso e operazioni chirurgiche praticati presso l’Ospedale di Guerra n° 73. La raccolta cartacea, recentemente emersa presso l’archivio scledense, copre il periodo bellico dal 17 giugno 1916 all’estate del 1918. Lunghi mesi caratterizzati da aspre battaglie, con migliaia di soldati chiamati a difendere la Pianura Padana dallo sfondamento delle truppe imperiali lungo l’arco alpino compreso tra il Monte Pasubio e gli Altipiani. Le schede redatte dalle infermiere sono esaurienti e molto dettagliate, con grafia ben leggibile grazie all’inchiostro a pennino o stilografica. Comprendono il giorno d’arrivo del ferito, talvolta anche l’ora, sem- Il caso di un soldato del 202° fanteria, ferito alla testa da una fucilata tra le rovine di Asiago nel luglio 1916, operato con craniectomia per l’estrazione di una palletta di shrapnell pre è riportato il nome, grado e reparto di appartenenza, compresa la specialità dell’arma. Oggi la rilettura degli interventi praticati, ci pone davanti alla tragica realtà di quel tempo, costantemente caratterizzata da sangue sparso ovunque nelle sale operatorie, alle amputazioni eseguite con una “disinvoltura disarmante” e sistematica, ma altresì logiche se abbinate all’effetto degli scoppi che laceravano in maniera scomposta, e spesso irrisolvibile, gli arti dei poveri militari. Estese necrosi, infezioni purulente ed inarrestabili emorragie spingevano i medici a tagliare gambe e braccia a molti pazienti. Uno di problemi più gravi era sicuramente procurato dal fatto che l’ospedale attrezzato fosse molto lontano dal luogo di ferimento; il trasporto di feriti avveniva inizialmente su barelle o per trascinamento al riparo d’una trincea, quindi al posto di primo soccorso. L’arrivo dei bisognosi di cure presso una sala operatoria era una sorta di calvario, il culmine di un lungo viaggio su camion e mezzi della Croce Rossa, attraverso strade dissestate e spesso battute dalle artiglierie nemiche. Tutti fattori deleteri per patologie di pazienti al limite della trasportabilità. Difficile poi redigere una statistica per conoscere quali ferite fossero più comuni tra i ricoverati. Leggendo i quaderni conservati a Schio si apprende quanto potessero essere mortali le pallette di piombo degli shrapnell (dal corpo di un soldato ne vennero estratte 8!). Altrettanto dicasi per le pietre, scagliate ovunque dagli scoppi di granate e frammischiate nelle carni a schegge metalliche, pezzi di tessuto e parti ossee. Nel caso il militare giungesse morto all’ospedale, subito si praticava la necroscopia, atta a valutare la causa del decesso. Nei verbali di intervento il decorso operatorio è appena abbozzato, constatato il miglioramento, subito su trasferiva l’infermo altrove per la convalescenza. Ciò purtroppo non escludeva il sorgere di complicanze dovute alle infezioni, con conseguente decesso anche a distanza di settimane dal ferimento. Giovanni Dalle Fusine Brigandi Michele, ferito ad Asiago Fra i tanti feriti riportiamo il caso del soldato Brigandi Michele, fante della Brigata “Sesia”, 12a compagnia, colpito da una fucilata tra le rovine di Asiago la sera di sabato 15 luglio 1916. Solo 24 ore dopo giunge all’ospedale di Schio per essere operato al cranio. Il referto del chirurgo militare, Roberto Agostinelli, tenente colonnello della Croce Rossa, spiega: “Fu ferito durante un attacco di fucileria. Frattura del frontale dx con affondamento di frammenti per una estensione di 8 cm, fuoriuscita di sostanza cerebrale. Dice esso che istintivamente si gettò a terra dal colpo di proiettile, cadde in malo modo producendosi varie contusioni; stette molto tempo così, finché fu soccorso portato al posto di medicazione, ripresi i sensi fu portato qui. Notasi: sensorio integro, polso debole, frequente, temperatura 37,3, respirazioni 27, vertigini, cefalea intensa, indebolimento vista, massime all’occhio dx, dolori a braccio e spalla sx dovuti forse a scheggia di granata da cui era stato colpito precedentemente. Dopo operazione pessimo decorso, elevazione termica, pus nella ferita che scomparve con cura assidua. Migliora. Trasferito il 23 luglio con treno ospedale”. LA RUBRICA DELLA MEDICINA L’acido ialuronico...chi è? Le sue caratteristiche reticolari e di elasticità fanno sì che ad esempio nella pelle conferisca quelle particolari proprietà di resistenza e di mantenimento della forma, quindi una sua mancanza determina un indebolimento del tessuto promuovendo la formazione di rughe ed inestetismi L’acido ialuronico è forse la sostanza che negli ultimi anni si è imposta in modo più preponderante rispetto ad altri integratori sul mercato medico, essendo utilizzata e nominata negli ambiti più differenti. Ma che cos’é questa sostanza? L’acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi (pelle, liquido articolare, umor vitreo…) dell’uomo e dei mammiferi, si tratta quindi di una sostanza naturalmente presente nel nostro organismo e dal punto di vista chimico è una molecola formata da due zuccheri (glicosaminoglicani) che intrecciandosi fra di loro con molecole uguali costituiscono una rete flessibile e resistente alle sollecitazioni meccaniche, rete che nei liquidi corporei si presenta in forma gelatinosa. Fu scoperto negli anni ’70 estraendolo dalla cresta del gallo, mentre al giorno d’oggi è prodotto mediante tecniche biomolecolari in laboratorio in maniera assolutamente precisa e sicura. Le sue caratteristiche reticolari e di elasticità fanno sì che ad esempio nella pelle con- ferisca quelle particolari proprietà di resistenza e di mantenimento della forma, quindi una sua mancanza determina un indebolimento del tessuto promuovendo la formazione di rughe ed inestetismi. La sua concentrazione nei tessuti del corpo tende a diminuire con l’avanzare dell’età. Le prime applicazioni di questa sostanza, che negli anni si è dimostrata assolutamente sicura, furono in ambito articolare, iniettandolo nelle articolazioni artrosiche come se fosse un lubrificante tra gli ingranaggi; va ricordato che esso infatti è già presente di norma in tutte le articolazioni del corpo uma- no, ma a causa dell’età, delle ripetute sollecitazioni meccaniche o di altri fattori può diminuire: accade quindi che l’articolazione non scorra più in modo ottimale, arrivando a grippare come un qualsiasi ingranaggio meccanico in assenza di olio. E’ possibile quindi procedere con infiltrazioni intrarticolari di questa sostanza, aumentandone la quantità e favorendo lo scorrimento delle cartilagini; diminuisce il dolore, migliora la funzionalità e la stessa cartilagine ne trae beneficio rinforzandosi. Negli ultimi anni però l’acido ialuronico si è imposto soprat- tutto in ambito estetico, d’altro canto per le sue caratteristiche viene utilizzato come vero e proprio “riempitore” di rughe, inestetismi, tessuti, determinando un effetto lisciante o volumetrico (ad esempio per le labbra). Tale effetto è ottenuto mediante piccole infiltrazioni locali con micro aghi e vanno effettuate quindi da personale medico formato in medicina estetica, va sempre infatti ricordato che si tratta di una vera e propria procedura medica che, nonostante tale sostanza sia assolutamente innocua, deve essere condotta in modo rigoroso e nel rispetto delle più strette norme sanitarie. Esistono anche preparati in crema a base di acido ialuronico, ma il loro effetto è sicuramente minore rispetto alle infiltrazioni, infatti nel caso delle infiltrazioni la sostanza viene depositata precisamente dove serve, nel caso delle creme essa viene assorbita dalla pelle in modo diffuso. Il sicuro vantaggio è comunque il costo, qualche decina di euro per le creme, centinaia di euro per le infiltrazioni. Non va poi dimenticato che come tutte le sostanze naturali esso va incontro a degradazione, quindi il trattamento va ripetuto nel tempo. In ambito ortopedico poi, si sono sviluppati diversi tipi di acido ialuronico, la cui caratteristica è il diverso peso molecolare: alto o basso, cioè, in parole povere, a rete piccola o grande; la differenza sostanziale (oltre al costo…) è la resistenza agli urti e la quantità d’acqua che sono in grado di trattenere, ciò condiziona la durata nel tempo del trattamento ed in maniera molto minore la sua efficacia. In genere più è alto il peso molecolare di un acido ialuronico infiltrato nell’articolazione, più durerà l’effetto benefico di questa sostanza (12-24 mesi) riducendo la necessità di ripetere annualmente le infiltrazioni; per quanto riguarda l’efficacia si utilizzano acidi ialuronici ad alto peso molecolare nelle persone più giovani ed attive (alte sollecitazioni meccaniche e funzionali), infatti esso resiste bene ai micro traumi tipici di ogni attività sportiva; un acido a basso peso molecolare va invece benissimo nelle per- Dott. Christian Comelato Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia - Diploma in posturologia clinica Drigente medico presso UOC Ortopedia Asiago Diploma UEFA allenatore calcio a 11 christian.comelato@aslbassano.it sone più anziane le cui necessità non sono tanto dal punto di vista funzionale – sportivo ma soprattutto nell’attenuazione del dolore artrosico; in questi persone infatti è sufficiente un acido a basso peso molecolare per lubrificare in modo efficace un’articolazione eliminando completamente il dolore artrosico e talvolta evitando la necessità di ricorrere ad un intervento chirurgico. L’acido ialuronico può essere utilizzato in tutte le articolazioni, ma i suoi usi più frequenti sono il ginocchio, l’anca ed in particolari casi nella spalla. In genere il ciclo di applicazioni è costituito da 3 infiltrazioni a distanza di una settimana ed il costo di una singola fiala varia dai 40 agli 80 euro a seconda del peso molecolare. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 19 Ai nastri di partenza il “Legend Film Festival” Rassegna cinematografica di 10 titoli, selezionati tra i grandi capolavori della cinematografia del passato, digitalizzati e presentati al Cinema Lux dal Circolo Effetto Cinema Quante volte avete sognato di vedere al cinema i grandi classici e alcuni dei film più amati? Da oggi il sogno diventa realtà con il Legend Film Festival, una mostra cinema- tografica che porta sul grande schermo ad Asiago alcuni dei titoli che hanno segnato la storia del cinema. Il Circolo Effetto Cinema Asiago ha selezionato accuratamente 10 dei I 10 film in rassegna 25,26,27 gennaio 2012 QUEI BRAVI RAGAZZI (1990) 14 febbraio 12 VOGLIA DI TENEREZZA (1983) 10 e 13 marzo 2012 RITORNO AL FUTURO (1985) 19 e 20 aprile 2012 UN UOMO DA MARCIAPIEDE (1969) 10 e 11 maggio 2012 COLAZIONE DA TIFFANY (1961) 7 e 8 giugno 2012 MARNIE (1964) 3 luglio 2012 GLI INTOCCABILI (1987) 10 luglio 2012 A QUALCUNO PIACE CALDO (1959) 17 luglio 2012 FRANKESTEIN JUNIOR (1974) 24 luglio 2012 LA FEBBRE DEL SABATO SERA (1977) film più amati dal grande pubblico per proiettarli al cinema in alta risoluzione e restaurati grazie alla digitalizzazione 2K. Tra le pellicole in arrivo troviamo Frankenstein Jr., Marnie, A qualcuno piace caldo, Ritorno Al Futuro, Gli intoccabili e molti altri. L’iniziativa, il cui nome si deve proprio alla presenza di tanti cult movies americani, è una mostra cinematografica che ha già toccato alcune delle più importanti sale italiane. “Si tratta di un vero e proprio avvenimento culturale - dichiara Davide Degiampietro, responsabile e curatore della rassegna – che ruota attorno alla tipologia di proiezione digitale 2 k. Abbiamo potuto scegliere 10 titoli su un catalogo di circa 50 film attualmente restaurati dalla Nexo Digital. Ad inaugurare questa rassegna sarà “Quei bravi Ragazzi” di Martin Scorsese il 25,26 e 27 gennaio e terminerà a fine luglio con “La febbre del sabato sera” di John Badham con Barry Miller e John Travolta” . “Molte saranno anche le sorprese e gli interventi che vedranno coinvolto il pubblico durante la manifestazione “ preannuncia l’organizza- Cinema digitale proiezione digitale 2K Anche in Italia sono sempre di più i cinema che passano al digitale o meglio, che affiancano ai vecchi sistemi 35mm uno o più proiettori digitali con i quali, il film non viene più proiettato sullo schermo attraverso la tradizionale pellicola ma, immagazzinato su un server, viene inviato direttamente al dispositivo di proiezione digitale. Con i sistemi digitali i film vengono inviati agli esercenti non più via pesanti e costose bobine ma tramite dispositivi come hard-disk esterni o, molto più semplicemente, tramite la rete. La risoluzione minima di un proiettore ad alta definizione per il grande schermo è di un 2048 x 1080 pixel tore che ribadisce come il prezzo contenuto di biglietto e abbonamento (intero 5 euro; abbonamento 22 euro l’intero e 12 euro il ridotto cineforum) siano stati concordati con il circolo per invogliare il pubblico soprattutto di giovani e giovanissimi ad avvicinarsi alla grande storia del cinema. “Ci auguriamo -conclude Degiampietro che questa iniziativa culturale trovi un riscontro favorevole tra il pubblico locale e che il “Legend Film Festival” possa decollare nei vari anni diventando un appuntamento costante per la nostra comunità, ma tutto dipenderà dalle presenze in sala di questa prima edizione”. A disposizione in prevendita ancora un Audrey Hepburn in centinaio di colazione da tiffany abbonamenti. In libreria Posina: un’identità cimbra ritrovata Legni dell’Alto Vicentino Sappiamo che la lingua cimbra è legata non solo all’altopiano di Asiago, ma anche a tutta la montagna vicentina, oltre che alla montagna veronese e a quella trentina. In questa prospettiva l’Istituto di Cultura Cimbra cura le ricerche non solo nell’ambito dell’altopiano, ma anche nel territorio collegato con la Lessinia Veronese, nella Valle dell’Astico e nella Valle dell’Agno. In collaborazione con il Comune di Posina, in questi giorni è stata pubblicata una ricerca durata diversi anni sulla Toponomastica storica di questo Comune. Portiamo qui a conoscenza la presentazione di questo volume, utile anche per chiarire tutta la cultura cimbra. Il nome di un luogo non esprime soltanto il rapporto con uno spazio (monte, valle, contrada…), ma anche il rapporto con una storia, con una esperienza umana sedimentata nel tempo, con una tradizione, con una cultura. Il nome di un luogo può aiutare a capire l’identità di un paese e di un territorio, non è una semplice astrazione, non è una casualità senza significato: esso viene dal profondo del tempo, può avere una profonda risonanza nella vita di una popolazione, in modo particolare quando questo nome viene da una lingua diversa, perduta, diventata incomprensibile. E’ il caso della lingua cimbra che impregna tutta la toponomastica dell’alto Vicentino, non solo quella dell’altopiano dei Sette Comuni, della Lessinia Veronese e degli Altopiani Trentini. Una lingua di origine germanica che ha segnato tutta la storia e tutta la cultura di questi territori, che sembrano emarginati, fuori dal mondo e fuori dal progresso moderno e che sono invece carichi di passato. L’Istituto di Cultura Cimbra lavora da oltre 40 anni per conservare e valorizzare questa lingua e ora collabora volentieri con l’Amministrazione Comunale di Posina per riscoprire l’ identità della sua gente, grazie anche alla passione di persone come Renato De Pretto e Roberto Lorenzato, e specialmente grazie al lavoro e alla competenza di Angelo Saccardo, autore di numerose e qualificate ricerche come quella sulla toponomastica storica del Tretto (Schio ). L’Istituto di Cultura Cimbra ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a questa pubblicazione, in primo luogo la Regione del Veneto, consapevole della ricchezza e della diversità del proprio patrimonio storico e culturale. Ci auguriamo che questa pubblicazione sia la testimonianza non solo di una “identità” ritrovata, ma anche di una “comunità” ritrovata. I nomi dei luoghi possono legare i rapporti non solo di una popolazione con il suo territorio, ma anche i rapporti tra la diversa gente che fa parte di un paese, i rapporti con le generazioni passate, i rapporti tra giovani e anziani, tra ospiti e persone residenti, tra emigranti e persone rimaste nella loro terra. I nomi dei luoghi possono legare il passato e il futuro di una comunità, la memoria della tradizione e la possibilità di fare ancora “paese” insieme, nel presente e nei tempi che verranno. Sergio Bonato Una nuova guida spiega le essenze lignee e il loro utilizzo dal passato ad oggi Esce in questi giorni una interessante ricerca a cura dell’Associazione “Amici del Museo Etnognafico di San Vito di Leguzzano”, ente che, in concerto con numerose altre realtà altopianesi, è parte integrante delle Rete Museale Altovicentino nel progetto di salvaguardia di storia e tradizioni legate al nostro territorio. “Legni dell’Alto Vicentino – Guida al loro utilizzo” è il titolo dell’opera, rivolta agli istituti scolastici e a quanti intendono approfondire la materia sull’utilizzo delle essenze lignee dal passato ai giorni nostri. La raccolta di dati e informazioni è affiancata alle esperienze lavorative di artigiani falegnami, in un compendio di schede dedicate ai vari alberi tipici della zona montana e pedemontana. Nelle pagine, ricche di foto, si esaminano le piante da lavoro, attraverso l’esplicazione delle caratteristiche estetiche, lo studio della corteccia, delle foglie e del legno, arrivando all’impiego passato e attuale. La ricerca si avvale, nella parte dedicata alla realizzazione di un erbario, di un contributo del dottor Moreno Clementi. Per la bibliografia alcune informazioni provengono da ricerche dell’asiaghese Patrizio Rigoni. Il volume è edito da Grafiche Marcolin. Info: www.retemusealealtovicentino.it – www.museodellegno.org. Giovanni Dalle Fusine 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 20 Archiviato Rouen ASIAGO, ADESSO C’E’ DA DIFENDERE LO SCUDETTO Non certo facile il rush finale della stagione regolare per i Campioni d’Italia alle prese con 4 gare tutte ad alta tensione Eh già. Si sono mestamente (per i giallorossi) spenti i riflettori di Rouen e sulla 15^ SuperFinal di Continental Cup. Per l’Asiago un primo assaggio di un livello e di un contesto hockeistico immaginato ma mai vissuto, un’esperienza nuova, diversa, da capitalizzare come singoli e collettivo in prospettiva di una futura nuova chance. Per li tifo giallorosso è invece una promozione, anzi una consacrazione, come protagonista assoluto degli spalti europei, da dove ha ricevuto l’encomio, l’applauso e la considerazione degli stranieri, prima ancora che degli italiani. Bravissimi i Cimbri Armati e quanti si sono affiancati a loro, uniti nell’entusiasmo, nel calore, in quel tripudio giallorosso che ha ravvivato e Primo Memorial Guido Tessari - Sabato 28 gennaio alle ore 20.00 allo stadio Odegar è in programma il 1° Memorial Guido Tessari Giamolo. Si giocherà l’incontro di hockey su ghiaccio tra i Veterani dell’H.C. Asiago e il Varese. resi frizzanti gli spalti prima di Herning e poi di Rouen. Bravi! A caldo, dopo l’ultima sconfitta con Minsk che ha chiuso l’avventura di coppa dell’Asiago, il presidente Mantovani ha così fatto sintesi e bilancio della spedizione. “Il bilancio, se si guardano i risultati, è inequivocabilmente negativo. Abbiamo sbagliato la prima partita coi padroni di casa ed abbiamo reagito, provandoci negli altri incontri in cui però abbiamo dovuto fare i conti con squadre di alto livello, contro le quali abbiamo provato a competere, e per certi tratti ci siamo anche riusciti”. “Ma al tempo stesso – ha aggiunto -non si può né si deve parlare di obiettivo mancato; il nostro obiettivo dichiarato era di conquistare questa storica finale, e ci siamo riusciti. Che poi, una volta arrivati, si potesse fare anche qualche sogno era legittimo, ma quello che volevamo prima di tutto era fare bella figura. Per molti dei nostri giocatori, Grieco compreso, ha giocato molto l’aspetto emozionale”. “Dopo la brutta sconfitta con Rouen tutti eravamo arrabbiati, compresi i molti tifosi che su quegli spalti dell’Ile de Lacroix c’erano – ha precisato - com’è logico che accada quando le cose non vanno per il verso giusto. Vorrei però che non si parlasse nemmeno di mancanza di voglia o di impegno; le cose sono andate così, non girando certo a favore dell’Asiago”. “Per tutti è stata una grande esperienza - ha sottolineato - con la consapevolezza che non si arriva così in alto se non si ha alle spalle una buona squadra, ma anche che non si vince senza pagare lo scotto dell’esperienza, specie a livello internazionale. Diciamo che questo è stato un risultato importante per la storia dell’Asiago e che questo dovrà servire ed essere capitalizzato nel futuro”. “Adesso c’è l’ultimo obiettivo – ha concluso il numero uno giallorosso - quello del campionato, dove siamo pienamente in corsa. Abbiamo una squadra che, se riesce a girare e ad esprimersi al meglio in tutti i reparti, fa paura a tanti; ci hanno definito come “il gigante dormiente” ma attenti: se il gigante si sveglia …”! Per l’Asiago, archiviata la prima (amara) esperienza di SuperFinal di Continental Cup, è subito ora di rituffarsi a capo chino nel campionato se si vuol raggiungere il primo obiettivo, e cioè il quarto posto che dà diritto al passaggio automatico ai playoff. Difficile realizzare cosa l’Asiago abbia portato a casa da Rouen, se più rabbia e delusione o esperienza e voglia di rivalsa, così com’è ad oggi difficile sapere se la trasferta da 0 punti in terra francese porterà qualche novità. Ed adesso c’è attesa per veder quale Asiago scenderà in cam- po d’ora in avanti e se, chiuse le varie “distrazioni” e con l’arduo compito di lottare per difendere lo scudetto che da due stagioni porta cucito sulle maglie, la squadra di Tucker saprà ricompattarsi a tutti i livelli e a riproporsi con quel piglio, quell’intensità e quel peso tecnico ed agonistico che abbiamo visto troppo poco finora ma di cui certamente dispone il roster targato Migross. Cesare Pivotto COME PROSEGUE LA STAGIONE In queste due settimane si giocano gli ultimi quattro turni ad alta tensione, dopodichè il torneo si spezzerà in due. Da un lato il “Master Round”, a cui accederanno le prime quattro classificate con un bonus iniziale pari al punteggio dimezzato per difetto, un girone di andata e ritorno la cui classifica stabilirà la posizione delle quattro teste di serie nel tabellone dei playoff; la vincitrice si HOCKEY NUMBERS: un volume che riassume la scorsa stagione, quella del terzo scudetto dell’Asiago Volete fare un salto indietro alla scorsa stagione e rivivere la cavalcata tricolore della Migross Asiago a poche settimane dai playoff? E allora “Hockey Numbers” fa al caso vostro. Per il terzo anno consecutivo, infatti, la Niklas Events, in collaborazione con LIHG (la Lega Italiana Hockey Ghiaccio), rende omaggio alla disciplina più veloce al mondo con questa pubblicazione, unica nel suo genere almeno per quanto riguarda l’Italia. “Hockey Numbers”, annuario o yearbook che dir si voglia, è ormai diventato una costante nel panorama hockeystico italiano, grazie anche ai riscontri dei fedeli lettori. La sua “storia” si snoda attraverso una sorta di “tour hockeystico” fatto di numeri, parole ed immagini (incluse quelle del terzo scudetto giallorosso) che parlano in maniera chiara ed indelebile di questo sport e delle gesta dei suoi campioni. E’ possibile ordinare il volume “Hockey Numbers 2011/2012” inviando una mail all’indirizzo: lihg@niklas.it. Il costo della pubblicazione è di 20 euro più spese di spedizione. Termine di consegna entro 10 giorni dall’ordine. C.P. aggiudicherà anche la Coppa di Lega. Dall’altro il “Relegation Round”, riservato alle squadre classificatesi dal 5° al 10° posto e sempre con un bonus dipartenza con i punti dimezzati (anche qui per difetto);anche in questo caso si tratta di un girone di andata e ritorno (2 febbraio-1 marzo 2012) a sei squadre: le prime quattro avranno accesso ai playoff, le ultime due, invece, ai playout, spareggio per l’unica retrocessione. A questo punto arrivano i temuti, spettacolari, imprevedibili playoff con i soliti abbinamenti (1^-8^, 2^7^, 3^-6^ e 4^-5^), a partire dai quarti, con tutte le fasi disputate, come ormai tradizione, al meglio delle 7 partite. Classifica dopo 32 giornate. ValPusteria punti 66, Bolzano 61, Pontebba 56, Cortina ed Alleghe 49, Migross Asiago 47, Fassa 42, Renon 41, Vipiteno 37, Valpellice 32. Sci nordico. Bene gli asiaghesi in Val Formazza! Buoni i piazzamenti degli atleti dell’Unione Sportiva Asiago. La sorpresa è arrivata da Giuseppe Pilati che ha conquistato la finalissima nella sprint, classificandosi poi al sesto posto. Partecipazione alla gara di Coppa del mondo per l’asiaghese Sergio Rigoni Seconda Nazionale Giovani per le categorie Aspiranti e Juniores in Val Formazza (provincia di Verbania) nelle giornate di sabato 14 gennaio e domenica 15. A ridosso del confine elvetico, si snodano i tracciati del centro fondo San Michele, localizzato nella parte mediana della vallata, caratterizzato da una pista di 12 km composta da due anelli sulla quale hanno gareggiato i rappresentanti altopianesi dell’Unione Sportiva Asiago Sci. Nella giornata di sabato, con il termometro a meno dieci, si è svolta una spettacolare gara sprint su una distanza di circa 1,2 km in tecnica libera nella quale, dopo le varie prove, i nostri ragazzi si sono confermati all’altezza della situazione. Nella categoria Juniores maschile, all’undicesimo posto troviamo Luca Rigoni, quindicesimo Davide Cantele. La sorpresa della giornata arriva nella categoria Aspiranti maschile dove un pimpante Giuseppe Pilati riesce a superare tutte le batterie ed arrivare fino alla finalissima per andare poi a chiudere sesto nella classifica finale di giornata. Buona prestazione anche per Simone Bertacco che chiude all’ottavo posto. Nella categoria Aspiranti femminile si conferma ancora una volta alla pari delle avversarie Deborah Rosa che va a chiudere in settima po- sizione. Domenica era in programma una prova individuale sui 5 km per le ragazze e 10 km per i ragazzi. Grande prestazione di Deborah Rosa che, seppur con l’affaticamento del giorno precedente, riesce ad andare a chiudere in ottava posizione a poco più di trenta secondi dalla leader di giornata Martina Vignaroli del GS Fiammegialle. Per quanto riguarda gli Junior, si difendono bene Luca Rigoni che chiude ventitreesimo e Davide Cantele ventiseiesimo. Nella categoria Aspiranti la stanchezza accumulata nella giornata precedente sembra farsi sentire di più con Marco Mosele che chiude trentunesimo, Simone Bertacco trentanovesimo e Giuseppe Pilati quarantacinquesimo. Bravi dunque i nostri ragazzi che stanno tenendo alto il nome di Asiago in uno sport, il fondo, che sta assumendo sempre più fascino ed interesse, e che sta raccogliendo sempre più appassionati come ha dimostrato la presenza di un pubblico al di sopra delle aspettative alla Sprint di Coppa del Mondo organizzata al Parco Sempione di Milano. Una gara alla quale ha partecipato, con grande soddisfazione per questa sua convocazione, anche il nostro Sergio Rigoni. Il 24enne cresciuto nell’US Asiago, da due anni in forza al GS Polizia, ha centrato infatti la qualificazione per questo singolare appuntamento nel centro milanese. Tornando ai nostri atleti dell’US Asiago sci, un particolare augurio per i prossimi appuntamenti in programma per fine gennaio a Padola di Comelico dove si terranno i Campionati Italiani Aspiranti e Junior. Morena Turetta 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 21 Antonio Panfili vice campione italiano junior Veneziano, di Noale, è diventato asiaghese per necessità, anzi soprattutto per passione. Una passione sfrenata per il pattinaggio artistico, disciplina che pratica con successo, che fino a ieri lo ha spinto, sempre accompagnato dal papà, a percorrere la strada Noale –Asiago quasi quotidianamente, per potersi allenare per qualche ora sul ghiaccio del Palodergar. Finchè tutta la famiglia ha preso la decisione di trasferirsi nel capoluogo dei Sette Comuni, dandogli la possibilità di studiare, frequenta il liceo scientifico e allenarsi con più tranquillità. Antonio Panfili, il nostro asiaghese d’adozione, 18 anni appena compiuti, non è più una promessa del pattinaggio artistico nazionale, è una certezza. Atleta della Sportivi Ghiaccio Asiago, ma anche della Nazionale Italiana Jr. di Pattinaggio Artistico su ghiaccio, è ritenuto già pronto per la massima categoria Senior. A Courmayeur, il 14 e 15 dicembre scorsi, ha sfiorato il titolo di campione italiano junior, che gli sarebbe valso la partecipazione alle Olimpiadi giovanili di Innsbruck, guadagnandosi l’argento. Dopo aver sbaragliato tutti i concorrenti nello Short Program, ottenendo il miglior punteggio tecnico, nel Free Program purtroppo è stato scavalcato nel punteggio dei components. “Resta molto amaro in bocca - dichiara Antonio - ma sono comunque molto soddisfatto per aver effettuato il terzo salto triplo (un triplo Lutz) con goe zero che mi permette di entrare a far parte del gruppo 1 della Nazionale Italiana ed inoltre sono stato l’unico junior ad effettuare tre tripli diversi in gara”. Dunque anche se l’oro gli è sfuggito di mano, le soddisfazioni restano comunque molte e Antonio, felice della sua prestazione guarda avanti fiducioso del futuro che certamente gli riserverà buoni traguardi. Nei giorni scorsi tra l’altro, a dargli ancora maggior carica è arrivata la convoca- zione ai Mondiali. Frutto ovviamente di un grande impe- gno, che lo vede alzarsi presto al mattino per poter usufruire di qualche ora ghiaccio prima ancora di andare a scuola. La volontà certo non gli fa difetto: è sempre pronto e disponibile con borsa da viaggio in mano e pattini sulle spalle per andare in trasferta a gare internazionali come in Slovenia, in Ungheria, Francia ecc. “Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini e che mi hanno aiutato a prepararmi per questo Compionato Italiano, in particolare la mia allenatrice Marina Barolo di Asiago che è riuscita a farmi raggiungere questi alti livelli.Ringrazio, inoltre, la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto anche durante i momenti di sconforto, ed agli stadi del Friuli, del Trentino e del Piemonte che mi hanno ospitato durante i periodi in cui il ghiaccio di Asiago non era disponibile. Voglio anche ringraziare l’Assessore allo Sport di Asiago Franco Sella che nel limite della sue possibilità ha cercato di ridurre il mio disagio, dovuto alla mancanza di ore di ghiaccio disponibili, concedendomi due ore di ghiaccio al mattino, prima di recarmi al liceo e, quando è stato possibile anche alla sera dalle ore 9 alle 10 e oltre”. Auguriamo dunque a questo alteta di proseguire su questa strada e, sorretto dalla sua allenatrice, possa ottenere ancora numerosi successi. Stefania Berton, asiaghese per caso «Ho sempre vissuto a Milano e Asiago la conosco gran poco: l’ho frequentata solo per qualche gara o stage. Ma è interessante la storia di come io sia nata lì: la sorella di mia mamma, che pattinava sul ghiaccio, era presidente di un club e, in quanto tale, aveva organizzato uno stage di pattinaggio. Mia mamma ha pensato di raggiungerla nonostante il parto imminente e questo è il motivo della mia nascita ad Asiago: per uno stage di pattinaggio sul ghiaccio… Quando si dice il destino!” Ed è così che quando si parla di Stefania Berton, campionessa d’Italia in carica di pattinaggio artistico a coppie, con Ondrej Hotarek, si dice “la pattinatrice di Asiago”. Ecco SCI NORDICO Baby e allievi sulle piste di Campolongo Sabato 14 gennaio nel pomeriggio si è svolta una gara di sci di fondo provinciale organizzata dall’US Asiago Sci al centro fondo Campolongo di Rotzo. Hanno partecipato tutti gli sci club dell’Altopiano, impegnando bambini e ragazzi dalla categoria Baby alla categoria Allievi. Questi appuntamenti sono sempre piacevoli perché raccolgono un gran numero di atleti e di conseguenza di spettatori, per lo più familiari che seguono con grande entusiasmo i loro piccoli atleti. Si crea una bella atmosfera, che si può scorgere anche sui volti dei ragazzi, i quali ne escono sempre sorridenti e soddisfatti. Sono occasioni che permettono di confrontarsi con i coetanei degli altri sci club e di divertirsi. Auspicando che arrivi presto una bella nevicata e che la stagione sciistica possa entrare nel vivo, ringraziamo tutti i giovani atleti, tutte le società e tutti i presenti che hanno contribuito alla buona riuscita della giornata sportiva dedicata allo sci di fondo. M.T. Questi i primi tre classificati nelle varie categorie: Baby maschile: Filippo Sartori, Stefano Carli, Martino Longhi Baby femminile: Vittoria Finco, Aurora Gabrielli, Vittoria Costa Cuccioli maschile: Michele Minuzzo, Fabio Rosa, Thomas Zovi Cuccioli femminile: Giorgia Rigoni, Stefania Dalla Costa, Serena Cera Ragazzi maschile: Kristian Ronzani, Luca Meneghini, Federico Mosele Ragazzi femminile: Giulia Panozzo, Anna Longhini, Valentina Costa Allievi maschile: Giovanni Spagnolo, Jacopo Giardina, Loris Frigo Allievi femminile: Giorgia Parini, Maria Cherubin, Maria Nives Valente svelato il mistero che è risultato una vera sorpresa per tutti gli asiaghesi, totalmente ignari di avere tra i propri originari un simil talento. Almeno fino a ieri, cioè fino a quando si è cominciato insistentemente a parlarne sui giornali e in tv grazie ai suoi successi ottenuti in un 2011 per lei davvero magico. Prima è arrivata la quinta posizione nel programma lungo agli Europei, poi il decimo posto ai Mondiali di Mosca, ma il successo che ha definitivamente fatto conoscere al grande pubblico la coppia Stefania Berton – Ondrej Hotarek è stato quello ottenuto nella sesta e ultima tappa dell’ISU Grand Prix dove sono arrivati terzi alle spalle di Aljona Savchenko-Robin Szlokowy e Yuko Kavaguti-Alexander Smirnov. Poi è arrivato il titolo italiano conquistato a Courmayeur, il secondo della loro carriera dopo quello ottenuto l’anno prima a Milano. Stefania Berton è dunque nata ad Asiago il 19 luglio 1990 e Ondrej Hotarek è nato a Brno (Repubblica Ceca) il 25 gennaio 1984. Risiedono a Milano e si allenano abitualmente nell’impianto di Sesto San Giovanni. Hanno formato solo nel 2009 una coppia di artistico che da subito si è rivelata a livello internazionale: tanto da scalare il ranking mondiale dell’Isu nel 2011 fino al 6° posto di specialità. I prossimi obiettivi: migliorare i loro piazzamenti agli Europei, in programma a Sheffield a gennaio e ai Mondiali di Nizza che si svolgeranno a marzo. S.L. Matteo Ambrosini primo nel Targa d’argento Sabato 14 gennaio si è svolta, nella splendida cornice dello stadio di Pieve di Cadore recentemente ristrutturato con la copertura e le nuove tribune, la 2^ prova del Campionato Regionale “Targa d’Argento” riservato alle categorie giovanili. Ottima prova dei ragazzi della Sportivi Ghiaccio Roana che son tutti saliti sul podio. Dopo una spettacolare rimonta, Matteo Ambrosini ha ottenuto il successo nella categoria Junior E, mentre sul terzo gradino del podio è salito il compagno di squadra Amedeo Rossi. Nella categoria femminile Junior F invece si è imposta con buona sicurezza la giovane Ludovica Boaretto che sta esprimendo il suo giovane talento ottenendo ottimi risultati anche nelle competizioni nazionali. Le giovanissime Sofia Sella e Aurora Resmini si sono ottimamente distinte nella categoria Promozionale. Alla presenza del numeroso pubblico di appassionati e delle autorità locali, il Sindaco di Pieve di Cadore ha espresso compiacimento per l’ottimo lavoro svolto dalla locale Società USGPieve di Cadore nel reclutamento e nella promozione di questa bellissima specialità degli Sport del Ghiaccio. 8 l’Altopiano Sabato 21 gennaio 2012 CALCIO 22 Canove in affanno nella prima di ritorno Ora almeno tre mesi lontani dal campo amico CALCIO A 5 L’Asiago agguanta la finale Dopo un brevissimo periodo di riposo per le feste natalizie, la squadra asiaghese era chiamata a due importanti appuntamenti, scendendo in campo già lunedì 9 gennaio, presso il Centro Sportivo Comunale - palestra IPSIA per affrontare il Thiene nella semifinale di Coppa Veneto. Partita subito in salita per l’Asiago, costretto a rincorrere ripetutamente un avversario molto determinato e ben disposto in campo, deciso a fare risultato. Partita molto avvincente e gagliarda, che i padroni di casa hanno vinto per 6 a 5, riuscendo a resistere all’arrembante forcing finale della squadra ospite, che colpisce un palo ed una traversa negli ultimi due minuti della partita. Giovedì scorso a Malo, invece, contro la blasonata compagine locale, seconda in classifica, è andato in scena un altro importante appuntamento, in occasione della prima giornata del girone di ritorno del Campionato Regionale di serie D, nella quale l’Asiago é riuscito a strappare un importante pareggio, 4 a 4 il risultato finale, dopo una partita al cardiopalma, con innumerevoli colpi di scena. L’Immobiliare Stella - Asiago si conferma così attualmente la terza forza del campionato, in attesa dei prossimi importanti appuntamenti previsti per mercoledì 25 gennaio a Sarcedo, dove si giocherà la finale provinciale della Coppa Veneto, nella quale gli asiaghesi affronteranno la compagine locale. Il prossimo appuntamento casalingo é previsto per venerdì 3 febbraio, alle ore 21 presso la Palestra IPSIA, nel quale l’Asiago ospiterà la coriacea for- Il 2012 si apre con una cocente sconfitta per il Canove calcio sul campo del Due Monti. La prima partita del girone di ritorno ha visto una squadra gialloblu “volonterosa ma troppo inconcludente”. Antichi difetti che non fanno altro che far emergere i limiti della squadra diretta da Sandro Baù. La partita del Due Monti è stata, a detta del cronista che l’ha seguita, a senso unico con poche occasioni per il Canove che ha subito per quasi tutti 90 i minuti di gara l’intraprendenza della squadra di casa. Un risultato che poteva essere molto più pesante del 2 a 0 poichè imprecisioni dei giocatori del Due Monti, legni e traverse hanno “salvato” i gialloblu da una punizione più pesante. Ora, con l’inverno, inizia la lunga “penitenza” delle squadre di calcio di montagna con il Canove costretto a accasarsi in quel di Zané fino al disgelo. Un periodo in cui storicamente i gialloblu Foto: Matteo Caldieraro raccolgono meno punti (proprio perché eterni “fuoricasa”) rispetto a quando giocano sul campo amico dell’Armando Frigo. Emorragia di punti che non ci si può proprio permettere in questo periodo visto la non esaltante posizione di classifica; quart’ultimi a 16 punti dai primi e a 9 dai quarti. Una classifica corta in cui salvarsi diventa veramente un’impresa da conquistare ogni domenica anche perché ogni domenica riserva qualche sorpresa che può lanciare, o abbattere, le aspirazioni di una squadra; vedi la vittoria del Sovizzo sul già capoclassifica Tezze, vittoria che ha gli ha permesso di scavalcare il Canove in classifica. Domenica sarà il Leodari Vicenza ad ospitare il Canove. Una squadra costruita ad inizio campionato per puntare alla promozione ma che ha faticato a trovare il giusto ritmo, tanto che arriva da una bruciante sconfitta servita dalla prima della classe Petra Malo. Leodari che il Canove conosce bene e che può, se mantiene i nervi saldi (i 4 ammoniti di domenica scorsa rappresentano una cosa inaccettabile per una squadra che deve salvarsi), regalare qualche soddisfazione al presidente Rebeschini. Forza Canove. Gerardo Rigoni Scacchi - 1^ Campionato Provinciale Assoluto di Dueville Per gli scacchisti altopianesi una prestazione senza luci nè ombre Domenica 22 gennai in programma l’8° Torneo città di Lusiana (ragazzi ed Open) presso il Centro Nuovi Orizzonti alle 15,00, organizzato in collaborazione con il Comitato Genitori Scuole Lusiana Dal 13 al 15 gennaio (5 Al Torneo Open B F. Scarsella contro R. Carraro - vince Carraro turni di gioco in 3 giorni) si (con punteggio è svolto il 1^ Campionato ELO < 1600) hanProvinciale Assoluto di no partecipato 17 scacchi. Ben 34 i parteciscacchisti (in prepanti al Torneo Open A valenza Under 16) (con punteggio ELO ed il nostro Circolo >1600) e tra di loro 3 M, 9 era rappresentato CM, 14 1N, 6 2N e 2 3N. da 4 dei suoi giovaVince il Torneo il maestro arzignanese Alessandro Guerra che ni alfieri Under 16: Sebastien Callegari, Thomas Porro, Federichiude con 4,5 punti su 5. Al 2^ posto il giovane CM vicentino co e Lorenzo Scarsella. In questo caso il Torneo è risultato comAlessio Boraso con 4 punti su 5 ed al terzo il forte M cino- battuto per il livello molto equilibrato degli scacchisti partecipanitaliano Xia Jie oramai cittadino di Montebelluna. Al Torneo ti. Molte partite si sono concluse dopo quasi quattro ore di gioco hanno partecipato anche due nostri scacchisti: le due 1N che il e, spesso, per qualche svista all’ultimo momento. I nostri Circolo annovera ad oggi ovvero Vinicio Rigoni e Marco Sebastien e Thomas (probabilmente non al meglio dal punto di Baschirotto. Onorevole il loro comportamento. Il “Baschi” ha vista della preparazione) hanno chiuso il Torneo con 1,5 punti su chiuso il Torneo con 2,5 punti su 5 ed in 14^ posizione con una 5 e con 2 punti su 5 ed hanno dovuto accontentarsi della 13^ e performance leggermente migliore del suo attuale punteggio della 12^ posizione in classifica. Leggermente meglio i fratelli ELO (1886). Il “Vincio”, sempre con 2,5 punti su 5 (ma un Scarsella che hanno chiuso il Torneo entrambi con 2,5 punti su 5 Bucholtz peggiore), ha dovuto accontentarsi della 18^ posizione occupando rispettivamente (Federico) l’8^ posizione in classifinella classifica finale e comunque con una performance in linea ca e (Lorenzo) l’11^ posizione in classifica. Questa volta la percon l’attuale suo punteggio ELO (1922). Entrambi hanno perso formance dei giovani alfieri lusianesi è stata un po’ sottotono una partita, rispettivamente la penultima il “Baschi” e l’ultima il eccezion fatta, forse, per Federico che al penultimo turno, dopo “Vincio” dopo quasi quattro ore di gioco ed in bilico fino all’ulti- una rimonta capolavoro contro Riccardo Carraro (vincitore del mo. Per tutti e due, in caso di vittoria, si sarebbe parlato di un Torneo) ha “abboccato”, dopo quasi quattro ore di gioco, ad una piazzamento entro i primi 8 del Torneo. Resta la soddisfazione, “forchetta” in cui ha dovuto sacrificare una torre e lì ha buttato per entrambi, di aver conseguito la qualificazione alla Fase Re- partita e (forse) il Torneo alle… ortiche. Come già detto, ha gionale dei Campionati Assoluti. Auguriamo loro una buona pre- vinto il Torneo B Riccardo Carraro con 4,5 punti su 5; 2^ classiparazione (che so bene che stanno svolgendo) ed una costanza ficato Andrea Gennari con 4 punti su 5 e 3^ classificato nel gioco ad un certo livello: solo così potranno arrivare anche i Gianantonio Manfrin con 3,5 punti su 5. Tutti e tre i giocatori buoni risultati. premiati sono tesserati con il Circolo Vicentino Palladio e ciò la M. Baschirotto 1N – S. Giuriato CM Vince Giuriato dice lunga sulla qualità scacchistica del Circolo Berico. Sicuramente una buona esperienza per i nostri Under 16 che si stanno preparando per i Campionati Provinciali Assoluti Under 16 in programma per il prossimo 5 febbraio. Concludo ricordando che si sta ultimando il tesseramento per il 2012 e che al momento può contare su 14 adulti e 29 Under 16. Spero vivamente che altri se ne possano aggiungere. Domenica 22 gennaio è in programma l’8° Torneo città di Lusiana (ragazzi ed Open) presso il Centro Nuovi Orizzonti a Lusiana alle 15,00 circa organizzato in collaborazione con il Comitato Genitori Scuole Lusiana. G.S V. Rigoni 1N - M. Corà CM finisce patta 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 23 Alla scoperta di nuovi campioni ROSANGELA TOPATIGH campionessa di scherma “Ho scelto la sciabola perché è più istintiva, come me” Chi l’avrebbe mai detto! Stiamo per svelare un mistero: in casa Topatigh Lucio non è il solo sportivo ed il solo campione. Eh sì! L’indimenticato numero 27 dell’Asiago Hockey deve fare i conti con la concorrenza della sorella maggiore Rosangela, la primogenita di casa Topatigh. Fin da ragazzina ha avuto una predilezione per lo sport, tanto che si cimentava spesso con i compagni di scuola maschi; istintiva, irrefrenabile, esuberante. “Ancora adesso amo lo sport, tutto, al bar leggo la Gazzetta, se potessi nei praticherei altri ..”; è lei che, tanti anni fa, incoraggiò Lucio a continuare la sua avventura che sarebbe diventata mitica. Fino ad una ventina d’anni fa faceva la parrucchiera con la sorella Antonella, poi si è sposata ed è andata a vivere ad Albignasego, in provincia di Padova; da 17 anni lavora presso un ottico a Padova, ha due figlie, Francesca 19 anni, universitaria a Padova, e Sofia, 15 anni che frequenta la seconda superiore (la ricordate Reginetta del Bosco alla Festa del Prunno della scorsa estate?). Ebbene proprio Sofia è stata la “causa” indiretta della nostra storia. Tre anni fa ha iniziato a tirar di scherma, specialità sciabola, nella palestra della “Petrarca Scherma” di Padova, e ad accompagnarla c’era carattere che riconosciamo caratteristica del dna dei Topatigh, ci mette l’anima finchè “A giugno ho partecipato ai Campionati Italiani (Master, ovviamente) a Verona e mi sono piazzata quinta – racconta senza enfasi, quasi minimizzando – successivamente mi sono sempre ben piazzata in varie competizioni ed un anno fa, l’8 dicembre 2010 a Napoli sono arrivata seconda nella sciabola a squadre. Nel 2011 ho ottenuto un settimo posto a Busto Arsizio ed un paio di mesi fa, a Foggia, sono arrivata prima. Una gran bella mamma; ma stare a guardare senza far nulla, aspettando la fine degli allenamenti, era troppo per la dinamica Rosangela, e così: perché non provare a fare altrettanto? Era il febbraio 2010 e Rosangela inizia a tirar di scherma. Mi racconta tutto questo nel panificio di Gallio dei fratelli Lucio ed Antonella, con i quali collabora quando è in vacanza. Perché proprio la sciabola? “Perché? Il fioretto e la spada richiedono troppi calcoli, troppa tattica, troppa attesa; la sciabola invece è la specialità più veloce, istintiva, un po’ come il mio carattere”! Insomma, sotto la guida del maestro Stefano Stella, con quel Alberto Rigoni, un allenatore asiaghese alle Olimpiadi giovanili di Innsbruck Sono in corso ad Innsbruk i primi Giochi Olimpici della Gioventù (Youth Olympic Games; YOG) con oltre 1058 atleti tra i 14 e 18 anni provenienti da più di 60 paesi. Tra questi nessun altopianese: il pattinatore, in forza alla Sportivi Ghiaccio Asiago, Antonio Panfili ha sfiorato la convocazione. Nella sua specialità, il pattinaggio di figura artistico, sono stati chiamati, per quanto riguarda la compagine che rappresenta il Veneto, Mikol Cristini e Carlo Vittorio Palermo, quindicenne trentino, neo campione italiano junior. Quest’ultimo qualcosa di asiaghese se lo porta ovvero il suo allenatore, Gabriele Minchio, che da tempo però non risiede più sull’Altopiano. Ed è tra gli allenatori che dobbiamo scovare l’unico asiaghese di nascita e residenza ovvero Alberto Rigoni “Zurlo” allenatore della nazionale junior di sci nordico. E’ un’esperienza molto bella quella vissuta in questi giorni in Austria da atleti e accompagnatori, di quelle che sicuramente non si dimenticano facilmente. Sembra proprio che la manifestazione, che si chiude domenica 22 gennaio, si potrà dire davvero ben riuscita. Karate. La conferma dei fratelli Apolloni Dopo l’intervallo estivo, ritorna il karate per i fratelli asiaghesi (nella foto con il campione del mondo Davide Benetello) con ottimi risultati dei tre giovani atleti attualmente in forza al G.T. Karate Team di Mestre-Venezia ed allenati dal maestro Giovanni Timperanza. Nel 3° Trofeo Interregionale individuale Esordienti/Cadetti/Juniores/Seniores, svoltosi domenica 6 novembre 2011 a Lignano Sabbiadoro, il gradino più alto del podio è stato conquistato, nella categoria cadetti, da Massimiliano Apolloni. Nel 4° Trofeo Interregionale, svoltosi sempre a Lignano sabato 17 dicembre, l’oro è stato invece assegnato alla sorella Sharon, con l’argento per Massimiliano. Chiusura in bellezza domenica18 dicembre, sempre nella bellissima località marina, per il Gran Premio Giovanile Karate Libertas, con Helga Apolloni che ha realizzato ben tre podi con due ori ed un argento rispettivamente nel kata (forma), palloncino e kumite (combattimento) Prossimo appuntamento a Lignano Sabbiadoro per il 21 e 22 gennaio con il quadrangolare Italia-Spagna-RomaniaSvizzera ed il 1° International Karate Tournament Libertas. la soddisfazione”. “Mi alleno in palestra due sere alla settimana, mi piace e mi diverto; spesso faccio di diventar matti i miei compagni maschi per la foga con cui interpreto anche gli allenamenti ma … non ci posso fare nulla, sono fatta così! E’ bello, una volta al mese ci si ritrova anche con gli altri schermitori master delle palestre venete (fra cui il plurimedagliato ex olimpionico ed oggi cinquantenne mestrino Mauro Numa) e si tira tutti insieme, in allegria”! La prossima gara sarà a Udine il 29 gennaio e poi via con gli appuntamenti, in varie città d’Italia, in cerca di .… gloria! Cesare Pivotto Anche l’Altopiano ha la sua società di orienteering Il 2012 si apre con una novità sullo scenario sportivo altopianese; il consolidamento della società Asiago 7 Comuni Sci Orienteering Klubb, ovvero A7C - SOK. La società nasce per cercare di creare un movimento di orienteering sull’altopiano, terra che pare scolpita proprio per praticare questo sport. Una disciplina che comporta capacità e intuizione oltre che una decente forma fisica. Orienteering significa mappe, bussola, boschi, natura e avventura. Ed interessante è che, proprio per le sue caratteristiche tecniche, è adatto a giovani e meno giovani, a uomini e donne, ad atleti agonisti e atleti salottieri. E’ uno sport, o meglio tecnica sportiva, applicabile a varie discipline, dalla corsa alla mountain bike. E, nel caso dell’ A7C – SOK, anche allo sci. Perché ogni ambiente si adatta a stilare percorsi con i punti di controllo (lanterne) da percorrere con cartina in mano per cercare il percorso più idoneo a raggiungere la meta nel più breve tempo possibile. Perché il fattore tempo è chiaramente prioritario. E non serve solo essere veloci di gamba, ma soprattutto veloci di testa. La Svezia è la nazione che ha il più alto numero di associazioni di orienteering; ben 616 con 97.406 tesserati. Segue la Finlandia con 407 associazio- ni con 45.632 tesserati, la Francia con 18.285 tesserati e la Danimarca con 8.674 tesserati pari al 82% della popolazione attiva. L’Italia comunque ha già 173 società all’attivo dove confluiscono ben 8.412 tesserati. Ma l’Italia è soprattutto meta preferita degli “orienteerers” europei tanto che alla gara internazionale di Venezia si iscrivono in media 3731 concorrenti e 425 squadre. E anche l’altopiano può dire la sua come patria dell’orienteering. Già numerose infatti le gare nazionali ed internazionali svoltesi nel nostro territorio, alla fine delle quali i concorrenti hanno sempre sottolineato la adattabilità del terreno, associata a mappe di alta qualità, che rende l’altopiano un posto ideale per praticare questa disciplina sportiva. Infatti la A7C – SOK nasce proprio con l’intento di contribuire a promuovere l’immagine dell’altopiano abbinata ad uno sport ecosostenibile e a basso impatto ambientale. Un messaggio che è già stato colto da numerose persone durante l’estate quando al Prunno furono proposte delle mini lezioni sull’orienteering e delle prove pratiche che ha visto tantissimi curiosi trasformarsi in praticanti. La A7C – SOK ha anche sostenuto delle lezioni teoriche e pratiche con le scuole che hanno subito risposto con interesse. Anche perché per praticare l’orienteering servono una bussola, un paio di scarpe e voglia di mettersi alla prova. E non è cosa da poco, soprattutto in periodi di crisi come quelli di oggi. Per informazioni visitate il sito www.asiago7comunisok.eu oppure scrivete all’indirizzo info@asiago7comunisok.eu. Gerardo Rigoni 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 24 Nicola Stefani convocato alla selezione regionale SPORT Volley Cesuna: ripresi i campionati Ritorno alle competizioni per le formazioni della P.G.S. Pallavolo Cesuna dopo la pausa natalizia, durante la quale l’attenzione era spostata sulla semifinale di Vicenza Cup che vedeva la formazione maschile impegnata a fermare lo slancio dell’A.S. Santa Croce di Bassano. La trasferta bassanese del Caffè Commercio, l’operatore commerciale di Gallio sponsor ufficiale del Cesuna nel torneo, è stata organizzata dall’Agenzia Viaggi Happy Siben che, mettendo a disposizione il proprio pulmino, ha consentito la partecipazione di un nutrito pubblico di parte. Nonostante il caloroso e variopinto tifo, il tentativo di stoppare la forte formazione bassanese, militante nel campionato provinciale d’élite, sfuma a metà del terzo set quando gli altopianesi non riescono più a tener testa agli avversari. 3 a 1 il risultato finale del confronto, parziali di 25-14, 25-27, 25-16 e 25-11, lo stesso con il quale il Santa Croce ha successivamente regolato l’altra finalista, la formazione vicentina del PSF Volley, andando a bissare la vittoria ottenuta nella precedente edizione. Malgrado la sconfitta il Cesuna è comunque rimasto soddisfatto dell’esito della partecipazione, essendo stata l’unica formazione del campionato cadetto a qualificarsi per la seconda fase del torneo. Al rientro in campionato subito una prova impegnativa per il Caseificio Pennar: la formazione guidata da Fabio Munari deve infatti affrontare, nell’ultima partita del girone di andata in programma per sabato 14 gennaio, l’U.S. Summano. La squadra di Piovene Rocchette dopo un avvio sottotono è infatti riuscita a collezionare una serie positiva di vittorie portandosi a ridosso della prima posizione in classifica. Nonostante le importanti assenze, gli altopianesi riescono comunque a tenere a bada le pretese del Piovene che tenta di far valere il fattore campo per sorpassare in classifica il Cesuna. La partita termina al quinto set con il Piovene che guadagna la vittoria 3 a 2, parziali di 17-25, 25-23, 19-25, 2517 e 15-9, ma il punto guadagnato dal Cesuna è sufficiente a mantenere la testa della classifica al giro di boa del campionato. Al termine del girone d’andata il girone B di Seconda Divisione è guidato dal Caseificio Pennar con 13 punti, uno in più di Rosà e Zanè, mentre Piovene e Povolaro salgono entrambe a 11 punti grazie alle rispettive vittorie. Un campionato decisamente aperto ad ogni prospettiva e con insidie continue delle quali bisognerà tener conto per riuscire a passare indenni la strozzatura dei play off. Più sofferto il rientro in campo della formazione femminile di VOLLEYASIAGO ALTOPIANO Prima sconfitta del 2012 per la 3^Divisione Bene le giovanili. Iniziamo unaserie di interviste dedicate a tutte le squadre a cominciare dal Mini Volley Non porta bene il nuovo anno alla Terza Divisione FIPAV dell Volley Asiago Altopiano. La squadra di Munari si fa rimontare un parziale di 2 set a 0 in quel di Bassano contro la capolista dell’Angarano, perdendo cosi’ una ghiotta occasione per avvicnarsi alla testa della classifica che, comunque, dista solo cinque lunghezze. L’Angarano infatti naviga in solitaria al comando a quota 14, seguito dalla coppia Volley Poibrex e Santa Croce a 11 punti, dal Nove a 10 e dal Volley Asiago a 9. Tutto quindi puo’ ancora succedere in questo campionato decisamente piu’ equilibrato di quello dello scorso anno che vide le ragazze asiaghesi debuttare in Federazione dopo alcuni anni di AICS. Lo dimostrano i risultati complessivi che si leggono in classifica: su 24 incontri sin qui disputati da tutte le squadre si registrano 8 partite vinte al Tie Break (3 a 2), 8 partite vinte per 3 a 1, e 8 vinte 3 a 0. Quattro di queste vengono dalle sconfitte dello Schio che e’ decisamente la squadra che sballa l’equilibrio generale essendo ancora a zero punti in classifica. Quindi ancora tutto in gioco per la squadra asiaghese che, se non desta ancora preoccupazione sul piano dei numeri in classifica, desta sicuramente qualche perplessita’ sul piano della concentrazione in campo. Chiaramente non fa testo una partita persa 3 a 2 contro la prima del- la classe, ma fa qantomeno riflettere il fatto che l’Asiago conducesse per 2 set a 0 e non sia risucito a chiudere il match, e che comunque, a parte la vittoria per 3 a 0 contro il fanalino dello Schio, le altre quattro partite dell’Asiago sin qui disputate si sono sempre concluse al Tie Break, due volte a proprio favore, due volte a sfavore. Dunque ancora lavoro per Coach Munari per far quadrare un cerchio che al momento ha ancora degli spigoli smussati ma che, con serenità e umiltà, crediamo possa essere geometricamente pienamente quadrabile. Non inizia bene l’anno nemmeno l’Under 18 di Mister Cafaro. La generosa compagine regge bene i primi due set contro l’Antares (1 a 1) ma non riesce a mantenere ritmo parita e concetrazione nel proseguio del match consegnando il bottino pieno alle pari categoria che ringraziano e salgono a quota 7 punti lasciando l’Asiago a 3. Guida la classifica la coppia formata da Arzignano e Nove a 15 punti. Non perdono colpi invece le giovanissime squadre del Volley Asiago: l’Under 14 e l’Under 13. Iniziando dalla prima, 3 a 0 tondo tondo in casa contro le Volley Towers Tiger nel campionato di Federazione. Vittoria questa che consente alla squadra di Plebs, Gatti e Ilenia Basso di rimanere nel gruppo di testa che vede il Cogollo sempre più spadroneggiare a 26 punti con Asiago e Fulgor Thiene alle calcagna a quota 20. Vittoria esterna al Tie Break invece per le piu’ piccole dell’Under 13 in AICS. La squadra di Mister Lovato espugna l’impianto comunale di Zugliano dopo una tiratissima gara contro il Grumolo P.te portandosi cosi’ a un solo punto dalle seconde in classifica, il Grumolo appunto e lo Sporting Alto Vicentino, e a due dall’Argine Volley che guida a quota 14. Punteggio questo dell’Argine Volley che non si sa quanto valga ai fini della classifica dato che, secondo quanto si legge in un Comunicato Stampa AICS, squadre che schierano (su deroga AICS) atlete/i fuori quota non competono ai fini della classifica finale, e ricordiamo che l’Argine Volley puo’ portare a referto fino a 6 giocatrici di eta’ superiore ai 13 anni. Quindi non sappiamo dire se l’Asiago è da considerarsi terza o seconda in classifica. vertice: La Bussola infatti deve fare i conti con le marosticensi Clima Confort, che non nascondono le ambizioni di centrare l’obiettivo promozione. Purtroppo la squadra altopianese non ha ancora trovato l’armonia di gruppo per affrontare serenamente le competizioni e per questo campionato dovrà accontentarsi di una posizione a metà classifica utile in ogni caso per maturare una basilare esperienza agonistica. La partita casalinga di martedì 10 gennaio termina con un netto 0 a 3 a favore delle pedemontane, parziali di 16-25, 12-25 e 18-25, che mantengono la testa della classifica con 24 punti, gli stessi del Volley Castellana. Per quanto concerne il Cesuna, la squadra sarà chiamata a difendere l’ottava posizione di classifica nelle due partite che portano al giro di boa del campionato di Seconda Divisione: appuntamento a Vicenza contro l’Altair sabato 21 alle 16,00, mentre sabato 28 gennaio alle 21,00 sarà il Palazzetto di Roana ad ospitare la sfida contro la Pallavolo Cassola. Campionati a parte, continuano a suscitare lodi le convocazioni nelle selezioni provinciali dei giovani atleti della P.G.S. Pallavolo Cesuna. Se non sono finora mancati all’appuntamento Leonardo Cuffolo, Gabriele Lambrini e Jacopo Bardelli, convocati nella rappresentativa provinciale U14, la maggior gratificazione viene dall’invito pervenuto a Nicola Stefani, classe 1996, di confrontarsi nella selezione regionale maschile 2012. Un ulteriore riconoscimento che l’impegno atletico ben coltivato dà buoni frutti agli atleti, e l’esplicito riconoscimento ai rispettivi allenatori dell’ottimo lavoro di preparazione eseguito. Appare scontato quindi l’invito della dirigenza dell’associazione, con il presidente Maurizio Magnabosco in testa, di continuare su questa proficua strada. Il punto sul Mini Volley Con Alessandro Siviero, responsabile del Mini Volley da quando il Volley Asiago Altopiano ha creato le sue basi, facciamo il punto su questo settore. Alessandro, un primo bilancio della vostra attività sino a qui disputata. Positivo, sicuramente positivo. I ragazzini vengono in palestra volentieri, si divertono, imparano uno sport di squadra e stanno in gruppo. Il numero continua a crescere e questa è sicuramente la risposta piu’ bella che si possa avere. Quest’anno, pur senza vonlantinaggio nelle scuole, siamo cresciuti di altre cinque/sei unita’ rispetto allo scorso anno e siamo a trentasei tra giovanotte e giovanotti. Unico rammarico è che mi piacerebbe vedere qualche maschietto in più da coltivare per riuscire ad imbastire un bel maschile nei prossimi anni, ma sono ancora molto fiducioso e speranzoso... E riuscite a seguire bene un numerop cosi’ elevato di ragazzini in palestra? Si, ci diamo tutti una mano, compresi i genitori e gli atleti delle squadre piu’ grandi. Quest’anno a darmi una mano nel Mini c’e’ Deborah Rigoni, palleggiatrice della Terza DIV, che viene con una frequenza da metronomo svizzero. E all’occorrenza anche le altre ragazze della Terza DIV sono sempre disposte a mettersi a disposizione, basta un sms qualche ora prima e poi e le trovo in palestra. Inoltre abbiamo potenziato il Gioca Volley (bambini di prima, seconda e terza elementare) dopo l’uscita, per questioni di lavoro, della nostra cara Sara Rigoni. Ci sono infatti Massimo Basso, atleta del Cesuna, che mi sento di ringraziare in modo particolare essendo appunto un atlteta di un’altra società, e chiaramente ringraziamo anche il Cesuna per la disponibilità, e Stefania Bogotto, mamma di due nostri atleti ed ex giocatrice di pallavolo, alla quale va un enorme ringraziamento per la dipsonibilità e il rigore con cui ha preso questo impegno. Inoltre, dalla ripresa degli allenamenti dopo le festivita’ natalizie, ci siamo divisi le palestre mantenendo sempre la stessa fascia oraria: il Mini resta all’IPSIA mentre il Gioca fara’ l’allenamento alla Sette Comuni (scuola media), in moco che con meno ragazzini in palestra si diminuisce anche il rischio di farsi male. Ci sono gare per queste categorie? Ci sono dei raduni non competitivi organizzati o dalla Federazione o dall’AICS. Noi da quattro anni ormai partecipiamo regolarmente a quelli dell’AICS (nella foto un’immagine di un raduno delle scorso anno). Sono fatti bene, molto attenti a rispettare i bambini e a non creare troppa competitività. Chiaramente si sa, i bambini vorrebbero sempre vincere, ma questi raduni sono fatti proprio perche’ tutti possano giocare. E’ obbligatorio fare cambi ad ogni rotazione e alla fine la classifica non e’ stilata per squadre ma per gruppi e i premi sono sempre per tutti. Iniziamo Domenica 29 Gennaio e si arriva fino al 6 di Maggio. La palestra da noi e’ sempre aperta e se ci sono dei bambini/bambine che vogliono ancora provare sono i benvenuti. 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 25 Il libro con improbabili messaggi dall’oltretomba: il Comune di Gallio non doveva ospitarne la presentazione Durante le recenti festività, la nostra ridente cittadina pullulava di locandine che annunciavano la presentazione di un libro contenente “messaggi” provenienti dall’oltretomba. Il libro, peraltro, faceva bella mostra di sé nelle librerie tra le più significative strenne natalizie, tipo l’ennesima fatica (?) dell’ineffabile Bruno Vespa e l’ultimo, imperdibile capolavoro di Paolo Brosio, ormai definitivamente devastato dalle scontatissime “rivelazioni” di Medjugorie. Dato che, in questi tempi piuttosto grami, un breve intervallo di spensieratezza giova sicuramente alla salute, ho deciso di recarmi alla presentazione del libro, prevedendo di assistere all’esibizione del più delirante ciarpame pseudo-religioso/paranormale. Le mie aspettative non sono state affatto deluse. Anzi. Ovviamente, non cito né il titolo del libro, né la coautrice, per non fornire, all’uno e all’altra, pubblicità tanto immeritata quanto gratuita. La coautrice (chiarirò in seguito perché mi sembra corretto definirla così) ha perso, una ventina d’anni fa, una figlia, ragazza madre, in giovane età. Alcuni mesi dopo, ha (avrebbe) cominciato a ricevere dalla figlia messaggi provenienti dall’aldilà (oltretomba, Paradiso, Ade, a seconda della formazione culturale o dei gusti). In seguito, ha (avrebbe) avuto l’onore/ dono di ricevere “comunicazioni” provenienti anche dalla madre, a sua volta deceduta, e, incredibile dictu, persino dal feto/bambimo/uomo (non so come definirlo), perso in occasione di un aborto spontaneo. La narrazione della coautrice, agghindata come una Wanda Osiris da avanspettacolo, ha sciorinato, come da me previsto, tutto il più ridicolo repertorio del fantomatico mondo del paranormale. Ecco le migliori “perle”: metafonia: le comunicazioni vengono (verrebbero) trasmesse tramite registrazioni, ovviamente udibili, su audiocassette od altri strumenti tecnologicamente più avanzati (con l’esclusione, per mio insindacabile decreto, dei prodotti a marchio Apple…); scrittura ispirata: la signora (ecco perché l’ho definita coautrice) scrive (scriverebbe) messaggi, tra cui, per una parte, quelli contenuti nel I RACCONTI DEI LETTORI libro, “ispirati” da quelle che lei definisce entità, ma utilizzando la propria grafia e in situazione di piena capacità di inda un certo tendere e di volere (?); scritCaio, uno tura automatica: la coautrice degli scolari scrive (scriverebbe) messagla interruppe gi, tra cui, per un’altra parte, dicendo che quelli contenuti nel libro, detquell’uomo tati dalle entità, quindi con la lo conosceva loro grafia, in situazione di bene anche “trance medianica” (qualcuno lui per averlo direbbe: in situazione di comvisto proprio pleto sdoppiamento della peril giorno prisonalità), come una sorta di notanto che con le donne con ma vendere un paio di scarvello Maometto. le quali spesso trattava il pe a sua mamma. E così via, di amenità in ameprezzo della sua mercanzia Certo era una battuta infannità. Non mi soffermo a citare quasi sempre le usava con tile, ma forse quell’equivol’assoluta banalità delle “rivegrande disinvoltura. co non si sarebbe verificalazioni” incise sul registratore Con gli uomini, invece, le to se il nostro Caio avesse e trascritte nel libro, tra cui alvolte in cui si fermava in avuto un suo regolare “socune strampalate poesiole in qualche osteria, si limitava a prannome”. rima baciata, che nemmeno il parlare, tra un “premple” Ma come spesso succede, peggior insegnante di scuola (grappino) e l’altro, della anche questa volta fu la cadell’infanzia si sognerebbe di Grande Guerra a cui aveva sualità a sciogliere quel diproporre ai propri alunni. partecipato, e soprattutto lemma, anche se attraverMi limito a ricordare l’informadella fortuna che aveva avuto so un incidente stradale che zione più interessante fornitaad essersi poi sposato ed poteva avere gravi conseci dalla coautrice in collaboraaver messo su una delle più guenze. zione con le “entità”: i defunti, belle famiglie di Asiago, e Quel giorno il Caio, di rinell’Oltretomba (Paradiso, ciò soprattutto dopo che la torno dal suo giro nei paesi Ade...), vivono (vivrebbero), primogenita delle sue figlie, del Comune di Rotzo, sustruttura fisico-corporea a pardurante la Seconda Guerra perata la curva di Santo te, un’esistenza esattamente Mondiale, era passata alla Alessio e giunto vicino alle modellata su quella del pianeta storia dell’Altopiano per es- prime case di Mezzaselva, Terra: ci sono defunti-insesersi ribellata pesantemente nell’atto di trattenere il suo gnanti, defunti-medici, ecc: contro la fucilazione in pie- carrettino messosi improvOgnuno di essi continua (conno Centro di Asiago, da par- visamente di traverso, finì tinuerebbe) a realizzare la prote dei fascisti del capitano con tutto il suo carico giù pria “vocazione” terrena. O, Casadei, di un giovane par- dal muro di sostegno della addirittura, realizza (realizzetigiano di 17 anni gridando carreggiata. Soccorso con rebbe) quella vocazione che, a loro in faccia : “Assassini ! tempestività e trasportato causa di una morte precoce, Assassini !” nella vicina casa, dopo qualnon ha potuto attuare in queMa gli uomini che lo che massaggio ed un sta vita terrena. In particolavedevano passare per stra- “premple” fu rimesso in re, il feto abortito dalla da con il suo carrettino non condizioni di riprendere il coautrice attualmente esercitemancavano di manifestare il suo cammino verso casa. rebbe (in questo caso il verbo loro disagio a doverlo chia- Ma da quel giorno e per tutti all’indicativo non oso, per demare sempre e solo con quel gli altri che gli restarono ancenza intellettuale, utilizzarlo) la nome che più di un sopran- cora da vivere, e soprattutprofessione di medico cui sanome sembrava un vero co- to tra la soddisfazione dei rebbe stato “destinato” se fosgnome. suoi amici e conoscenti, se nato e, tra l’altro, (come A far traboccare il vaso de- quel simpatico venditore specificato dalla coautrice, gli scontenti fu quella volta ambulante di scarpe di donna precisa fino ai dettagli), che la maestra Rigoni delle Asiago venne fornirebbe alla madre dei conElementari di Mezzaselva, definitivamente chiamato sigli terapeutici molto più effiavendo raccontato alla sco- Caio “La Mura”. caci dei medici esercitanti la laresca la storia dei cimbri professione sul pianeta Terra. sconfitti nei pressi di Vercelli Dino De Guio Sul punto, avrei voluto chie- STORIADI UN “SOPRANNOME” I soprannomi non si inventano e tanto meno si improvvisano, ma quasi sempre nascono a seguito di circostanze più o meno imprevedibili, spesso suggeriti dal mestiere che uno pratica o del suo aspetto fisico. Mezzaselva, il mio paese di nascita, come tutti gli altri paesi dell’ Altopiano, é sempre stato molto prodigo di soprannomi e ciò a causa dei tanti genitori che per mancanza di obiettività battezzavano i loro figli con lo stesso nome dei figli di altre famiglie aventi lo stesso loro cognome, generando così delle situazioni di omonimia che solo con i soprannomi si potevano distinguere tra di loro, tanto da costringere perfino i notai ad usarli negli atti pubblici. Un personaggio che negli anni dopo la Prima Grande Guerra era diventato molto popolare in tutti i paesi dell’ Altopiano era un certo Caio, il cui mestiere era quello di andare in giro per i paesi a vendere, porta a porta, scarpe ed affini, tratte dal suo negozietto di Asiago e trasportate a bordo di un carrettino tirato a mano. Ma se era molto noto, non lo era solo per le belle scarpe che vendeva, ma anche per il portamento elegante e per il modo gentile che aveva di stare con la gente. Ed anche se a casa sua parlava solo in veneto, a forza di andare in giro per i paesi dove il cimbro era ancora molto in uso, vedi per esempio a Mezzaselva, molte parole in quella lingua era riuscito ad impararle, dere alla sedicente medium se esistono anche entità disoccupate, o in cassa integrazione; o magari delle entità “clochards”; o ancora delle entità immigrate, regolari o clandestine; e, in tal caso, se esiste anche una Lega nord celeste che propone il respingimento delle entità irregolari verso qualche altro “luogo” (il Nord-Africa celeste, suppongo). Me ne sono ben guardato: maramaldeggiare non è mai elegante. La presentazione del “celeste” libro è stata introdotta da una docente di scuola superiore di Vicenza (al ricordo, provo ancora una fitta al cuore…), che l’ha inserita all’interno di un contesto di propaganda antiabortista, non rendendosi conto di rendere così ridicola e, di conseguenza, di provocare danni enormi ad una causa così nobile (da me, peraltro, condivisa). L’incontro si è concluso con l’invito (strano, non è vero?) ad acquistare il libro, che l’autrice avrebbe, bontà sua, autografato, ovviamente in scrittura automatica. Nonostante non fosse previsto un dibattito, ho sommessamente chiesto il permesso di fare un breve intervento, che ritenevo di essermi conquistato a titolo di diritto per lo sforzo sovrumano da me sostenuto nel sopportare una simile sequela di affermazioni deliranti. Innanzitutto ho sottolineato che mi sarebbe piaciuto ascoltare un commento da parte di un prete cattolico, per assistere alle acrobazie intellettuali necessarie per conciliare l’inconciliabile, dal momento che la coautrice si ritiene cattolica e ha letteralmente sostenuto che molti preti la incoraggiano dicendole “dove non arriviamo noi, arrivi tu...”; evidentemente, le ho fatto notare, la coautrice non è consapevole né del fatto che la Chiesa cattolica non promuove, per usare un eufemismo, pratiche sostanzialmente simili all’antica negromanzia, né del fatto di essere molto fortunata a vivere nel ventunesimo secolo. Qualche secolo fa, il suo libro (e lei stessa), avrebbe avuto ben altra sorte...Ho quindi ricordato che a Kant venne chiesto di pronunziarsi su di un certo Swedenborg, uno svedese che sosteneva di parlare coi morti ed aveva pubblicato un testo intitolato Arcana coelestia. Kant aveva risposto con una curiosa operetta, I sogni di un visionario chiariti coi sogni della metafisica, definendo le affermazioni di Swedenborg sostanzialmente dei deliri frutto di follia, ma dei deliri nati pur sempre come escrescenza patologica sul terreno della metafisica. Di conseguenza io, che senza la metafisica non avrei nemmeno lavoro, non potevo certo permettermi di essere troppo severo con il testo delirante/esilarante della signora…Dato che la coautrice parlava di fenomeni paranormali come un fisico parlerebbe della legge di gravitazione universale, mi sono limitato a dire che sarebbe un atto di onestà intellettuale sottoporre i pretesi suddetti fenomeni ad un esame da parte del Cicap (Centro italiano controllo attività paranormali). Esame che, sicuramente, non avrebbe avuto bisogno né di tempi lunghi, né di particolari approfondimenti. Ma l’aspetto che più mi è premuto sottolineare, e che costituisce pure il motivo della presente lettera, è quello concernente il luogo dell’incontro. Esso si è svolto presso la sala consiliare del comune di Gallio. Ora, io ritengo che sia compito istituzionale di un Comune, e del suo assessorato alla cultura, organizzare incontri che contribuiscano ad elevare appunto il livello culturale della cittadinanza (e dei turisti), dal punto di vista artistico, letterario, storico e, soprattutto, scientifico. Non credo proprio sia compito di un Comune ospitare, e quindi di fatto legittimare, incontri come quello da me descritto, che sostanzialmente si risolvono in una propalazione di idee balorde e superstiziose, tendenti ad incrementare la credulità popolare. Ora, poiché il Comune di Gallio da molti anni (tra l’altro, anche durante il periodo festivo appena trascorso) svolge un’attività assolutamente meritoria quanto ad incontri con autori/testi di assoluta rilevanza letteraria, storica, culturale, mi permetto di suggerire all’ente e al suo assessore alla cultura un atto “riparatorio”: si impegni per la prossima estate ad invitare il matematico Odifreddi a presentare uno qualsiasi dei suoi numerosi libri oppure il biologo evoluzionista Telmo Pievani ad illustrare il suo testo La vita inaspettata, che narra l’avventura straordinaria ed appunto inaspettata della vita, ed in particolare di quella intelligente, sulla Terra e non certo la delirante rappresentazione di una strampalata vita ultraterrena. Perché non siamo capaci di accettare la nostra strutturale impermanenza? E cioè, sostanzialmente, di diventare adulti? Giovanni Lorenzi 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 21 gennaio a venerdì 3 febbraio Il 21 gennaio è il 21° giorno del calendario Gregoriano, mancano 345 giorni alla fine del 2012 Sabato 21 S. Agnese Domenica 22 S. Vincenzo Lunedì 23 S. Emerenziana Martedì 24 S. Francesco di Sales Mercoledì 25 Conv.di S. Paolo Giovedì 26 S. Tito Venerdì 27 S. Angela Sabato 28 S. Tommaso Domenica 29 S. Costanzo Lunedì 30 S. Martina Martedì 31 S. Giusto Mercoledì 1 S. Verdiana Giovedì 2 Pres. del Signore Venerdì 3 SS. Biagio e Oscar San Biagio (3 febbraio) e il mal di gola: il culto di San Biagio, probabilmente di origine bizantina, era in passato uno dei più diffusi sia in Oriente che in Occidente. La festa è celebrata dagli Orientali l’11 febbraio, dagli Occidentali prevalentemente il 3 febbraio. Molteplici sono le manifestazioni di devozione che riguardano il vescovo martire, in gran parte legate ad episodi della sua vita. In Europa San Biagio è considerato un taumaturgo ed è noto soprattutto per il suo potere di combattere le malattie della gola. A questa credenza, che rimanda al noto miracolo della spina di pesce (il santo avrebbe liberato un bambino da una spina di pesce che lo stava soffocando) e all’orazione che il martire avrebbe pronunciato prima di morire, con la quale chiedeva a Dio di risanare da queste malattie chiunque l’avesse pregato in suo nome, è da connettere una serie di usanze rituali. Le più diffuse sono l’imposizione sulla gola di due candele incrociate, l’unzione della gola con olio benedetto, la distribuzione ed il consumo di frutta, ma soprattutto di pane e dolci benedetti, che trovano testimonianza anche in Sardegna. Sulla figura di San Biagio non si hanno dati storici certi. Secondo la leggenda, il santo, medico e vescovo di Sebaste, in Armenia, sarebbe stato martirizzato fra il 304 ed il 323 d.C. Sul fatto che fosse medico si nutrono forti dubbi, ed oggi si tende a credere che la professione gli sia stata attribuita in quanto taumaturgo. Secondo la tradizione, durante le persecuzioni cristiane San Biagio si allontanò da Sebaste e andò a vivere in una caverna. Qui, con un semplice segno di croce, guarì gli animali. Scoperto da alcuni cacciatori e imprigionato, si rifiutò di sacrificare agli dei, fu quindi battuto con verghe, poi straziato con pettini di ferro, ed infine decapitato. Le raffigurazioni del santo sono legate alle vicende della sua vita e soprattutto ai numerosi miracoli che gli vengono attribuiti. La più nota è quella che associa le insegne episcopali a due ceri incrociati, in ricordo del più noto tra i suoi miracoli: la guarigione di un bambino che rischiava di soffocare a causa di una spina di pesce che gli si era conficcata in gola. Febbraio: il nome del mese deriva dal latino februare, che significa “purificare” o “un rimedio agli errori” dato che nel calendario romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della Dea romana Febris, i quali avevano il loro clou il giorno 14. Tale ricorrenza pagana sembrerebbe poi essere confluita nel culto cristiano tributato in onore a Santa Febronia, poi soppiantata da San Valentino e trasferita al 25 giugno. Assieme a gennaio è stato l’ultimo mese aggiunto al calendario, poiché i romani consideravano l’inverno un periodo senza mesi. Secondo i miti, fu Numa Pompilio, nel 700 a.C., a inserirli entrambi per potere adattare al calendario l’anno solare: il febbraio originale conteneva 29 giorni (30 in un bisestile). Augusto avrebbe rimosso in seguito un giorno di febbraio per aggiungerlo al mese in suo nome, agosto, (rinominato da Sestilio), in modo che il mese dedicato a Giulio Cesare, luglio, non sarebbe stato più lungo. Questo fatto, provato da poche fonti non certissime, è contestato da molti storici che reputano più probabile un febbraio da sempre di 28 giorni. Nominalmente febbraio era l’ultimo mese dell’anno romano, che iniziava a marzo. Poiché i calcoli calendariali antichi erano imprecisi, alcune volte i sacerdoti romani inserirono un mese di inframezzo, Mercedonius, dopo febbraio, per riallineare le stagioni. 2 febbraio: la Candelora. In questo giorno la Chiesa Cattolica celebra la Presentazione del Signore, popolarmente chiamata festa della Dalle ore 8.45 di sabato 21 alle ore 8.45 di sabato 28 gennaio CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio – Via Roma, 33/a ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabrielli – Piazza del Popolo, 16 Dalle ore 8.45 di sabato 28 gennaio alle ore 8.45 di sabato 4 febbraio ASIAGO: Farmacia Bortoli del dr. Vittorino Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento, 23 Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù. Inoltre pochi sanno che già gli antichi Latini usavano il giorno della Candelora per fare previsioni sull’andamento della restante parte dell’Inverno e dell’inizio della Primavera. “Si Purificatio nivibus - Pasqua floribus. Si Purificatio floribus . Pasqua nivibus”. Ovverosia se il 02 Febbraio era freddo e nevoso, la Pasqua sarebbe stata bella, se invece il giorno della Purificazione fosse stato sereno, a Pasqua sarebbe caduta la neve. Un proverbio difficile da considerare valido, in quanto la data della Pasqua, come sappiamo, varia (e di quasi un mese!) di anno in anno. Un detto latino più recente, invece, all’origine dei proverbi attuali sulla Candelora, recitava che: “Sole micante - die Purificante, frigor peior post quam ante”. “Se il sole ammicca il giorno della Candelora - seguirà un freddo ben peggiore di prima”. Da qui, comunque, sono uscite le due differenti “versioni in italiano” del proverbio, che recitano, a seconda che ci si trovi al Nord, oppure al Centro Sud della nostra Penisola, “ma se piove o tira vento - nell’inverno semo dentro”, oppure “ma se Sole o solicello, nell’inverno semo dentro”. Detti popolari. Un detto popolare delle Marche a proposito di Febbraio così recita: “Febbraro curtu e tristu”, ovvero “Febbraio corto e “tristo” cioè “cattivo”, e questo proprio a causa del fatto che molto spesso esso è un mese freddo e nevoso. Del resto, i “mitici” nevoni del 1929 e del 1956 si sono avuti proprio in questo mese. Altri detti: “Febbraio febbraietto, corto e maledetto” (simile al precedente), “La neve di Febbraio riempie il granaio”, “Febbraio umido, buona annata”, “Chi vuole un buon erbaio, semini in Febbraio”, “Febbraio nevoso, estate gioioso”, “Neve di febbraio, mezzo letamaio” ecc... Infine c’è n’è uno particolarmente “indicativo” che dice: “Se nevica il 10 di Febbraio l’inverno si accorcia di 40 giorni”. Data la scadenza ormai prossima, vediamo che tempo farà quel giorno, augurandoci comunque che il freddo e la neve si “sfoghino” in questo mese, che è anche l’ultimo dell’inverno e che la Natura non ci riservi invece degli spiacevoli “colpi di coda” nei mesi seguenti, che sarebbero in pianura certamente molto più dannosi per le colture e la vegetazione in genere. Aforisma del mese: “La virtù premeditata non è degna di valore”. Frasi che lasciano il segno: “Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime”, Jim Morrison. Febbraio in cucina. Minestrone di cavolo nero, fagioli e verza. Ingredienti per 4: 80 g di fagioli cannellini, 1 cavolo nero, 300 g di verza, 200 g di coste, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 cipolla bionda, olio extravergine di oliva, 1 mazzetto aromatico (timo, salvia, rosmarino), 3 patate, 3 pomodori maturi (questi facoltativi, ma si sposerebbero bene). Preparazione: mettere i fagioli a bagno per una notte e cuocerli (devono sobbollire per circa 2 ore). Tenere l’acqua di cottura dei fagioli. Nella pentola di coccio far appassire la cipolla tritata nell’olio (nuovo). Aggiungere i pomodori tagliati a pezzetti e lasciare insaporire. Tritare anche la carota e la costa di sedano e metterli nella pentola di coccio. Pelare e tagliare in grossi pezzi le patate e unirle alle verdure appassite. Aggiungere il mazzetto con gli aromi legati insieme. Unire le verdure tagliate in pezzi (cavolo nero, verza e coste). Al cavolo nero togliere le coste centrali più dure e tagliarlo a listarelle. Unire una parte dei fagioli e la loro acqua di cottura. Aggiungere altra acqua fino ad arrivare a 2 litri. Passare al passaverdura i fagioli rimanenti. Fare cuocere per almeno 2 ore. Aggiungere il passato di fagioli. Aggiustare di sale. Se vogliamo mangiare la minestra di pane: mettere i pezzetti di pane nelle fondine, versarci sopra il minestrone, condire con olio e pepe. Se poi vogliamo la ribollita: mettere i pezzetti di pane nella pentola. Lasciar raffreddare (almeno 2 ore), aggiungere un generoso giro d’olio e riportare a bollore sul fuoco moderato. Versare nelle fondine e condire con olio e pepe. ARIETE Il fatto che in questa fase siate titubanti è un buon segno: vuol dire che sapete ascoltare e mettere in pratica i consigli uraniani, anche cambiando totalmente rotta, sia in amore che nel lavoro. Potreste così cambiare abitudini o fare a modifiche che accrescono la comodità della vostra vita: approfittate del momento per far capire a chi vi ama ciò che vi aspettate. TORO Non lasciatevi condizionare da chi vorrebbe convincervi a partecipare a un progetto rischioso che in realtà non vi interessa: se proprio avete voglia di novità, cercatele in ambienti diversi da quelli abituali. In amore non è vero che non ci sono problemi. Ci sono, e non è il caso di negarlo: meglio parlarne apertamente che un partner che sappia capirvi. GEMELLI Non fidatevi di chi non vi ha ancora dimostrato di meritare la vostra confidenza e tenete per voi le informazioni riservate: vi sarà utile sia nell’ambiente di lavoro sia nella gestione delle finanze. In amore, invece, è meglio prendere quello che c’è, senza troppe pretese. Nel caso, fatevi vivi con qualcuno che ha avuto un posto nel vostro cuore. CANCRO La vostra serenità può ora cedere il passo di fronte alle lusinghe di Venere nel vostro segno che, assieme a Plutone, apre nuove eccitanti prospettive. Novità che potrebbero, chissà, rivelarsi persino durature, ma di certo possono farvi trascorrere le prossime giornate tra le dolcezze dell’amore. Non dimenticate di mantenere una promessa. LEONE L’entusiasmo e la facilità nello stabilire contatti sociali sono quel che ci vuole per procedere nella direzione giusta. Con sole e Mercurio nel segno, che sciolgono i nodi più complessi, avete di certo qualche buona occasione da cogliere al volo: cercatelo nelle pieghe di situazioni complicate, che però sarete in grado di comprendere e di gestire con eleganza. VERGINE Il vostro sex appeal si percepisce sia in famiglia che nell’ambiente di lavoro: non rinunciate a priori a nessuna occasione, specie se vi viene offerta su un vassoio d’argento, ma agite con signorilità, come è vostra abitudine. Se volete interrompere un rapporto che vi ha stancato, fatelo nel modo meno aggressivo possibile, magari addolcendo la pillola con un pensiero gentile. BILANCIA Saturno nel segno valorizza il vostro equilibrio e il vostro senso della giustizia: potete svolgere un ruolo decisivo dove c’è bisogno di risolvere un problema d’amore o di carattere finanziario. Evitando però di accollarvi oneri che non vi competono e che è bene lasciare ai diretti interessati. Non accettate regali da chi non conoscete. SCORPIONE Potete sfruttare al meglio il favore del destino, grazie alla vostra ben note capacità di analisi dei minimi dettagli che può aprirvi nuove prospettive interessanti, in direzioni tuttora inesplorate. Nell’amore ci sono aspetti che non avete ancora approfondito e che potrebbero avere sviluppi positivi, se soltanto ve ne occupaste con maggiore attenzione. SAGITTARIO La vostra generosità è vincente e vi fa risplendere di nuova luce, specialmente con chi vi sta più a cuore. Ma non dimenticate chi ha bisogno di aiuto, in particolare se ha quattro zampe: non trascurate gli animali e soprattutto teneteli sempre con voi. L’amore si arricchisce di nuovi contenuti, da cogliere al volo: non sprecate un’occasione. CAPRICORNO La vostra tendenza alla conservazione di tutto ciò che avete , potrebbe ostacolare lo sviluppo naturale di un rapporto ancora agli inizi, a cui farebbe bene qualche ritocco. L’amore può avere sviluppi positivi se saprete accettare le novità con ottimismo e senso della realtà. In questo periodo vi è permesso di concedervi qualche spesa extra. ACQUARIO Il vostro estro e la vostra fantasia sono gli alleati più preziosi per risolvere qualunque problema di convivenza, sia in famiglia, sia nell’ambiente di lavoro, dove non è esclusa qualche soddisfazione inattesa: aprite occhi e orecchie e siate attente a cogliere il più piccolo segno di cambiamento, che potrebbe favorire le novità in tutti i settori. PESCI State vivendo un momento particolare, con Giove che entra nel vostro segno e saprà bene come manifestarsi sia negli affetti che nei rapporti di lavoro, che potete gestire con insolita efficienza. Se un progetto ambizioso non vi convince più, cambiate pure idea senza timore di fare cattive figure: nel dubbio potete sempre ricorrere al parere di un esperto. Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana Domenica 22 gennaio ASIAGO: ESSO – Via Verdi, 62 ENEGO: MOVE 2 – Via Roma Domenica 29 gennaio ASIAGO: AGIP – Via Verdi, 14 LUSIANA: NORD PETROLI – Viale Europa, 50 "è stupendo scoprire come dentro di noi vive un'anima che possiede delle matite speciali, capaci di colorare le pagine più nere della nostra vita e di trasformare in consapevole saggezza le brucianti ferite del passato" 8 l’Altopiano Sabato 21 gennaio 2012 Un Natale davvero speciale Un Natale davvero speciale. E’ quello che ha potuto vivere la roanese Barbara Martello che, in occasione delle ultime feste natalizie, ha deciso di farsi un bel regalo: un viaggio in Australia. Scopo principale della lunga trasferta è stata la visita all’anziana zia Angelina Rebeschini (93 anni), a Melbourne. “Sono arrivata in Australia proprio la notte di Natale - racconta Barbara – e la zia era sulla soglia di casa ad aspettare me e mio marito”. E’ facile immaginare la profonda emozione per questo inconBarbara con zia Angelina. La foto è stata tro! Partita da Roana nel scattata qualche momento prima della 1953 con i quattro figli per partenza per il rientro in Italia raggiungere il marito Costante Fabris a Melbourne, Angelina ha poi avuto altri tre figli. Oggi è la più anziana del club del quartiere degli italiani di Malvern (60.000 abitanti) in Melbourne. “La zia vive da sola – racconta ancora Barbara - ama molto cantare le canzoni del suo altopiano. E l’Australia è una bellissima terra. Questo viaggio me lo porterò nel cuore”. Domenica 15 gennaio Marianna Munari ha compiuto 85 anni. Tanti Auguri dai figli, dalle nuore e dai nipoti Festa a Lusiana per Domenica 4 generazioni in festa per il 95° compleanno di Domenica Ronzani (Rina). Tantissimi auguri dai figli Silvano e Caterina, dai nipoti Lauro, Germano, Michela e Raffaele, dalle pronipoti Ilaria e Valentina, e da Angelo, Lina, Massimo, Katia. 27 Silvia e Stefano ringraziano il sig. Roberto Tortora, Angela e Roberta, per la bellissima organizzazione della cerimonia delle loro nozze, celebrate lo scorso 11 dicembre in Municipio a Canove di Roana. Familiari e amici si uniscono ai ringraziamenti, facendo ancora tanti auguri di felicità agli sposi e alla piccola Angela! Grazie! A te, che hai donato per anni il tuo tempo, i tuoi spazi, i tuoi pensieri, il tuo affetto e il tuo amore. A te, che con la tua costante presenza hai alleviato il dolore e l’infermità dei tuoi cari. A te, figlia “unica” in tutti i sensi, che hai saputo dividerti su più fronti (figlia, moglie, mamma). A te, Mary, una lode sincera per l’esempio straordinario di dedizione e amore reso a chi ti ha concepita. Complimenti! Monica 8 Sabato 21 gennaio 2012 l’Altopiano 28
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