Pochi soldi e niente neve: una brutta botta al turismo invernale

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Pochi soldi e niente neve: una brutta botta al turismo invernale
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
pag.10
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
N. 364 - ANNO XIV - EURO 1,50
SCOMPARSA
Promozione turistica
Marisa Baù non si trova.
Passano i giorni e crescono
i dubbi. Del caso si è
occupato “Chi l’ha visto?”
Pagina 11
CONCO
Roberto Trotto
denuncia:
“Trattamento
privilegiato per
un cavatore,
grave danno
al Comune”
Il Consorzio in
liquidazione si
trasforma in
“Asiago Turismo”
Avrà il supporto
di un’azienda di
marketing turistico
ASIAGO
Asiago batte
Cortina
Pannelli solari
Pagina 7
Pochi soldi e niente neve:
una brutta botta al
turismo invernale
Pagina 17
Lusiana
Aprirà a
settembre
l’asilo nido.
Al via le
preiscrizioni
“Ma tutto sommato poteva andare peggio”
Ora preoccupa il futuro
Pagina 4
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SPORT
A Rouen ha
vinto... la
simpatia dei
supporters
giallorossi
Grafica Altopiano
Pagine 20
SABATO 21 GENNAIO 2012
sul tetto del
palaghiaccio,
una parte
dell’energia
prodotta
verrà venduta
Pagina 3
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I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Non abbiamo le piste da discesa degne della Coppa del
Mondo, e nemmeno una o
due Cime di Lavaredo, questo è innegabile. Niente
guglie mozzafiato color rosa
dolomitico e nessun patrimonio dell’Unesco sui Sette Comuni, vero anche questo, ma
neppure abbiamo finti poveri che girano con SUV (leggi Sport Utility Vagon) da 70
mila euro, come invece è
emerso da una recente indagine svolta da 80 ispettori del
Fisco presso la perla delle
Dolomiti. Qui da noi i poveri
sembrano veramente poveri, e i ricchi veramente ricchi; salvo blitz dell’ultima ora,
i turisti ricevono lo scontrino
fiscale quasi ad ogni consumazione e l‘aumento di presenze durante le feste natalizie è riscontrabile sui registri di alberghi e hotel, non
dai verbali della Guardia di
Finanza. Una piccola soddisfazione per l’Altopiano, per
chi ci lavora e per quanti ci
passano le vacanze, da noi
le cose si fanno come si
deve e la realtà è quella che
vediamo: la Jaguar è guidata dal dirigente d’azienda e l’utilitaria dall’impiegato statale. Nessuna
attricetta viene qui a lamentarsi, ancor meno i parlamentari in vacanza e le
star amanti del gossip. Sarà
perché sulla terra dei
cimbri di film completi se
n’è girato uno solo, nel
1968, non era intitolato “Vacanze ad Asiago”, ma “I
recuperanti”, senza star del
jet-set, solo attori non professionisti. Il protagonista
coi proventi dell’ingaggio si
è comprato 4 capre e un
pezzo di bosco, non una
Ferrari. Mica siamo i pirla
delle Dolomiti, noi. Questo
fino a prova contraria, naturalmente.
G.D.F.
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Dal Consorzio Turistico “Asiago 7 Comuni”
alla società consortile “Asiago Turismo”
TURISMO
Il Consorzio Turistico Asiago
7 Comuni, in occasione della
recente assemblea dei soci,
ha tracciato un bilancio sul
suo “stato di salute” e sulle
sue sorti future. Il destino
dell’ente, come già annunciato nei mesi scorsi, è quello
della conversione in società
consortile a responsabilità limitata, che si chiamerà
“Asiago Turismo”, progetto
per il quale si sta già lavorando da qualche mese e che,
secondo le previsioni, potrebbe essere attuato entro
giugno. La principale finalità
della nuova società è di garantire le condizioni per un
rilancio del settore turistico
basandosi anzitutto su una
stretta collaborazione fra le
amministrazioni comunali e le
associazioni di categoria locali, presentando un’immagine diversa e con nuove competenze, avvalendosi della
consulenza di un’agenzia, la
Altavia Italia, altamente specializzata nel settore del
marketing turistico. Nel
Iniziato il processo di conversione dell’ente mentre è in atto il piano di risanamento dei conti.
Rispetto al 2010, più che dimezzate le spese - Roberto Rigoni: “Ma l’azione è stata comunque
incisiva con la realizzazione di numerosi progetti e iniziative di promozione turistica”. Proficua
collaborazione tra Asiago, Roana e Gallio “I campanilismi lascian posto all’unità d’intenti”
contempo grande è lo sforzo
per rientrare da un deficit
piuttosto pesante e per l’attuazione di un rigoroso piano
di risanamento.
“Un piano che – spiega il presidente del Consorzio Roberto Rigoni – prevedeva anzi-
Informazione al Turista:
chiude l’ufficio di Via Stazione
Risparmiare, produrre sinergie
e fare un salto di qualità. E’ con
questi obiettivi che si sta lavorando in ambito turistico in
Altopiano verso una organizzazione unica e una gestione
unitaria. E per quanto riguarda l’informazione turistica,
vuoi per necessità, visto che
Regione e Provincia tagliano le
spese, che collima con la logica volontà di eliminare quelli
che sostanzialmente sono dei
doppioni, Asiago avrà un unico sportello di informazioni al
turista, situato nell’attuale sede
del SIT (gestito ultimamente
dalla Pro loco Asiago- Sasso)
nel Municipio di Asiago. “Ebbene sì - spiega l’assessore al
Turismo di Asiago Roberto
Rigoni - per l’Ufficio IAT di via
Stazione si profila la chiusura.
Il personale, che comunque
resta in carico alla Provincia,
verrà trasferito all’ufficio di
Piazza Carli che verrà nell’occasione totalmente ristrutturato. Un accordo con la Provincia in questo senso è già stato
raggiunto”.
In questo modo la Provincia risparmia i soldi per l’affitto dei
locali presso l’ex stazione e il
Comune di Asiago, dopo aver
spostato la sede dell’Ufficio Turismo al Millepini, risolve in
modo eccellente il problema dell’apertura dello sportello informazioni, avendo a disposizione
personale qualificato e dall’oramai lunga esperienza.
S.L
Promozione turistica al Pedrocchi
Un angolo di montagna nel cuore di Padova. Una promozione rivolta al turismo di prossimità: il Comune di Asiago, con il supporto del Consorzio Turistico Asiago 7 C, durante le
passate festività natalizie, nell’ambito della manifestazione “Magnifico Natale al Pedrocchi”,
ha infatti allestito un punto informazioni nei pressi del prestigioso caffè padovano. Buona
l’affluenza di visitatori registrata. Molti di loro, è vero, conoscevano già Asiago e quanto di
bello esso abbia da offrire ai propri ospiti: ma è stato dato loro modo di essere aggiornati
sulle iniziative in programma, sulle ultimissime proposte, sulle migliori offerte per i soggiorni. Un’esperienza importante per gli organizzatori che, in circa un mese di rapporto diretto
con il pubblico, hanno potuto accogliere suggerimenti, richieste, e proposte che hanno dato
la possibilità di capire ancora meglio quali siano le tendenze del turismo in questo momento,
quali le necessità delle persone che frequentano, o frequenteranno in futuro, l’Altopiano.
tutto una politica di
contenimento delle spese di
gestione e degli investimenti. Nel 2011, rispetto all’anno
precedente, i costi sono stati
più che dimezzati, da 262.874
a 122.391 euro (vedi tabella), grazie ad una riduzione
del
personale,
all’ottimizzazione delle risorse interne e limitando al minimo indispensabile il ricorso
a consulenti esterni”.
Sta partendo anche il piano
di rientro con i creditori del
Consorzio Turistico, per un
ammontare di circa 100 mila
euro.
“Nonostante i tagli e il rigore
nella gestione – continua il
presidente – non è stato sminuito il ruolo del Consorzio,
anzi i progetti e le iniziative
turistiche di promozione por-
tate avanti sono state numerose”.
Una delle grandi novità, illustrate con enfasi anche all’assemblea dei soci svoltasi
lo scorso 22 dicembre, riguarda la proficua collaborazione all’interno del Cda del
Consorzio dei tre assessori al
turismo dei comuni di Asiago,
Roana e Gallio. “Chiaro segno – sottolinea Rigoni – di
un sostanziale superamento
dei campanilismi, che lasciano il posto ad una vera unità
di intenti”.
Una delle iniziative comuni,
ad esempio, è quella di Carnevale, nell’ambito dell’evento “Asiago in mongolfiera”,
con la festa nel grande piazzale dell’aeroporto per tutti i
bambini dei tre comuni.
Per l’attività del Consorzio e
delle nascitura Asiago Turismo rimane importante anche
l’apporto della Regione, i cui
contributi consentono di realizzare eventi importanti.
“Ringraziamo la Regione per
il contributo per l’organizzazione dei Mondiali di
Orieentering che si terranno
ad Asiago nel 2014 – conclude Rigoni - Arriveranno 50
mila euro all’anno per tre
anni, in vista di questo importante
appuntamento.
Auspichiamo ci sia una risposta positiva anche per la richiesta avanzata all’assessore al bilancio Roberto
Ciambetti
per
il
cofinanziamento di un importante progetto di promozione
turistica in vista del centenario dall’inizio della Grande
Guerra”. Stefania Longhini
LA CRITICA
“Asiago Turismo? Il nome
è già un segnale antistorico”
“Asiago
Turismo”?
...Cucù...cucù ...cucù,
l’Altopiano dei 7 Comuni
nel turismo non c’è
più...La Val Gardena non
è più “Ortisei”, il nome
dell’organizzazione turistica è “Val Gardena/Gröden
Marketing”; l’Alta Val
Pusteria non è più
“Dobbiaco” o “San Candido” ma “Consorzio Turistico Alta Pusteria”;
l’Alta Val Badia non è più
“Corvara” bensì “Consorzio Turistico Alta Badia”.
Tutti questi territori hanno
perseguito politiche di Sistema Turismo: dal vertice dei suoi decisori
l’altopiano si muove esattamente in antitesi e lancia un ulteriore segnale
antistorico di “località”: il
Consorzio cambierà volto
e nome fondendosi gradualmente nella nuova srl
“Asiago Turismo. A cosa
servono la grande saggezza di Stern, della Carta di
Asiago, Patrizio Rigoni, la
Terra Madre di Olmi o gli
interventi di esperti che ricordano come «l’altopiano
è
percepito
come
comprensorio, va proposto
come tale: Asiago ne rimarrà la stella (...), ma non
sarà la destinazione del turismo». (Giovanni Santoro,
COSES Venezia, 03 agosto
2009
ASIAGO
/
Millepini_”Montanari e
foresti: insieme per un nuovo modo di fare turismo”)?
Oggi è stato smembrato
un’altro pezzo di preziosa
identità dell’altopiano, si è
banalmente consumato
un’altra parte di un patrimonio immateriale pervenutoci attraverso una secolare
tradizione di buon governo.
Per dirla alla Gian Antonio
Stella, si tratta di cose da
“vandali”. In tutto questo
non c’è heimat, non c’è
“altopianità”, non c’è la
“nazione” compresa ne
“l’isola de’ monti”
dell’Ab. Dal Pozzo,
tantomeno l’antica fratellanza dei Sette Comuni...
che cosa c’è?...
Andrea Cunico Jegary
Tom Cruise
dal 27 gennaio al Cinema Lux Asiago
8
Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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TURISMO
Natale in qualche modo ha tenuto,
ma ora è il futuro a preoccupare
Pagina a cura
di Silvana Bortoli
Lunedì 9 gennaio: le feste
natalizie sono terminate e ad
Asiago si sta già lavorando per
togliere alberelli e addobbi, si
chiudono e portano via le casette del mercatino di piazza
Carli, si disfa e rimuove il grande albero in piazza II° Risorgimento. E si raccolgono i
primi commenti sulla stagione natalizia appena conclusasi, per saggiare il clima che si
respira all’indomani del periodo
che è il fulcro della stagione invernale. “Com’è andata? L’avvio è stato fiacco, ma poi, dai
primi dell’anno, si è lavorato
bene. Sono stati pochi giorni, ma
con i tempi che corrono è meglio non lamentarsi!” E’ il commento di un esercente che conferma come, in generale, ci si
accontenti, considerando che
alla fin fine è andata meno peggio di quanto si temesse. Nell’avvicinarsi a Natale, e nei primi giorni delle vacanze, tra le
attività commerciali si era percepita una sorta di rassegnazione, in attesa di un futuro più che
mai incerto.Anche se oggi si parla
di calo piuttosto consistente,
forse a un certo punto si era
temuto che potesse andare an-
cora meno bene, visto che alla
generale crisi economica si è
aggiunta la mancanza di neve.
Ma se l’assenza di precipitazioni nevose hanno seriamente penalizzato soprattutto albergatori e impiantisti, per contro
ha favorito lo shopping, tanto
che alcuni commercianti si dicono abbastanza contenti di
una stagione che pur non essendo chissà che soddisfacente, è stata per loro migliore della
precedente. “Se il tempo è bello, se le strade sono pulite e
non ci sono neve e ghiaccio per
le vie e sui marciapiedi – commentano – la gente si muove
maggiormente, e se non spende per andare a sciare, è più
portata a fare qualche acquisto nei negozi”. Ora viene il
bello, però: su questo concordano tutti, guardando al proseguo della stagione con preoccupazione, tanto più che le previsioni meteo non sembrano indicare imminenti nevicate: se
Natale in qualche modo è andato, per poter sperare di lavorare un po’ nei periodi tradizionalmente dedicati alle settimane bianche, la neve è indispensabile. La buona volontà, il
grande sforzo per produrne di
artificiale non possono bastare
per salvare un inverno già critico per tanti altri motivi, richieste non ne arrivano e le disdette, già pesanti prima di Natale,
rischiano
di
moltiplicarsi,vanificando quanto fatto per richiamare gente in
Altopiano nei primi mesi dell’an-
Al Kaberlaba finora si sono fatti
centomila metri cubi di neve artificiale
Sono in molti ad additare ad esempio positivo il
grande impegno degli operatori turistici del
Kaberlaba, che riescono a garantire grazie alla
produzione di neve artificiale la possibilità di sciare,
a pochi minuti d’auto da Asiago. Una lingua bianca che spicca in mezzo al verde, che accoglie i
turisti, gli sci club e i ragazzini che frequentano i
corsi di sci. “Un colpo d’occhio – dice Paolo
Rigoni, presidente del Comprensorio del
Kaberlaba – che dovremo sempre più abituarci a
vedere, visti i cambiamenti climatici. In questa
stagione, ad oggi sono stati sparati 35.000 metri
cubi di acqua, trasformatisi in 100.000 metri cubi
di neve, che hanno comportato una spesa globale molto impegnativa per noi, calcolata in
60.000 euro, se non di più. Ci risolleva, almeno
moralmente, il fatto che sia un’ottima neve,
migliore di quella naturale, che soddisfa molto
chi scia. Nel nostro piccolo siamo contenti di
essere riusciti a dimostrare che con l’unità fra
operatori turistici e con un piccolo aiuto da parte
del Comune è stato possibile fare molto. Del lavoro che riesce a dare il nostro comprensorio
beneficiano un centinaio di persone, dipendenti
e loro familiari, tra personale degli alberghi e degli impianti, e i maestri della scuola sci. Certo, il
Natale appena trascorso ha visto un calo del 4050% sia per gli impianti che per le attività alber-
ghiere e di ristorazione, ciononostante, visto il
periodo, dobbiamo ritenerci abbastanza contenti, rilevando che se non avessimo fatto l’impianto di innevamento artificiale non avremmo
avuto nemmeno questo 50%”. “Siamo i figli
poveri di un’Italia azzoppata – continua poi
Rigoni, riferendosi al Veneto in generale, e facendo gli inevitabili paragoni con il confinante
Trentino – dobbiamo fare solo con le nostre forze, senza contributi nè sovvenzioni. Gli impianti
di risalita, indispensabili per l’economia locale,
vengono visti come un bene pubblico quando è il
momento di criticare l’operato di chi li gestisce
pretendendone il buon funzionamento, ma si considerano privati quando sarebbe necessario erogare dei contributi per il loro miglioramento. Ci
vorrebbe una maggiore attenzione da parte di politici di Provincia e Regione, se ci tengono alla
terra che amministrano dovrebbero chiedersi come
mai non vi sono impianti all’avanguardia. E dovrebbero considerare calamità naturale anche la
mancanza di eventi atmosferici come le nevicate
che permettono il funzionamento delle stazioni
sciistiche. Dagli anni ’70 in poi Asiago ha perso
troppi treni, vedo un futuro pesante se non si riuscirà a cambiare rotta, facendo gruppo tra tutti gli
operatori del turismo. Non possiamo contare solo
sulle nostre bellezze, ci vuole molto di più”.
no. “Da parte nostra – commenta Daniele Paganin dell’Agenzia Happy Siben di
Asiago, specializzata nell’organizzazione delle settimane bianche “Asiago Neve” – assieme
alla società del Verena, stiamo
facendo tutto quanto possibile
per non perdere le prenotazioni
giunte da tempo, e, soprattutto
per accontentare e far tornare
a casa soddisfatti i nostri ospiti. Stiamo lavorando con numerosi gruppi settimanali, ma le
disdette per mancanza di neve
non sono mancate, sia a dicembre, che in questo periodo”.
“Non abbiamo ancora dati ufficiali– commenta a sua volta
Alberto Vescovi, presidente dell’associazione albergatori – c’è
chi parla di un meno 20-30%,
e chi di presenze quasi dimezzate. Quello che abbiamo percepito noi albergatori, è che più
che la neve che non c’è, a penalizzare sia stata la crisi, visto
che di solito a Natale, neve o
non neve, la gente arriva. Il calo
di quest’anno è dunque da imputare maggiormente alla minor possibilità di spesa e ai timori per il futuro, ci accorgiamo sempre più di quanto la
gente faccia grande attenzione
a ciò che spende. Ora ci auguriamo che febbraio e marzo
possano portare ad una svolta
positiva della stagione turistica, un
grande aiuto potrebbe arrivare
dell’arrivo della tanto sospirata
neve, oltre che dalle vacanze di
Carnevale e dalle importanti manifestazioni in programma durante il mese di febbraio”.
Il mercatino di
Natale nella piazza
rinnovata ha
richiamato un gran
numero di visitatori
“Le belle giornate, la nuova piazza più aperta e soleggiata, gli
eventi di intrattenimento che sono
stati organizzati, hanno favorito
un maggiore afflusso di visitatori
ai Giardini di Natale”. Giovanni
Scaggiari, rappresentante del
gruppo di operatori del
mercatino natalizio di Asiago
commenta così il primo, positivo, bilancio del periodo di attività nelle casette in piazza
Carli. “Ci riuniremo a giorni per
confrontarci con dati precisi –
continua – e tirare le somme
per quella che comunque è stata
una stagione soddisfacente, per
alcuni in crescita, per altri più
o meno pari all’anno scorso. Di
gente ne è arrivata sicuramente tanta, di più dell’anno scorso, quando tra l’altro il tempo
non ci era stato molto favorevole. Abbiamo comunque rilevato che la capacità di spesa è
diminuita, si tende ad acquistare
gli articoli che costano meno. Nel
globale è stata sicuramente
un’esperienza positiva, da far continuare nei prossimi anni”.
Angela Carli: “La crisi si
affronta valutando bene
ordini e assunzioni”
Che la flessione negativa di questa prima parte di stagione sia
imputabile soprattutto alla crisi, ne è convinta anche Angela
Carli, presidente della delegazione asiaghese della
Confcommercio. “La stagione
era iniziata nel migliore dei modi
– dice – con il ponte dell’Immacolata che aveva fatto registrare un ottimo afflusso turistico. Poi, pochi giorni prima
di Natale, la manovra economica ha reso la gente insicura
e timorosa e dunque ancora più
prudente nello spendere. Ne ha
sofferto tutto il comparto commerciale, salvo poche eccezioni. Le belle giornate, le strade
pulite per mancanza di neve
hanno favorito il pendolarismo,
ma il grande afflusso di gente
non sempre corrisponde ad un
aumento delle vendite. Da parte nostra abbiamo cercato di
accogliere i turisti nel migliore
dei modi, con luminarie e addobbi, con il mercatino di Natale e un buon programma di
manifestazioni ed eventi culturali. Quest’anno poi abbiamo
anche deciso di sperimentare il
prolungamento del periodo di
istituzione dell’isola pedonale in
Corso, proprio per favorire le
passeggiate in centro paese”.
Un’idea che non tutti hanno
condiviso, ritenendola inutile in periodi di basso afflusso. “Concordo che la mancanza
di neve abbia un po’ vanificato
questa scelta, ma credo sia giusto provare, e la maggioranza
degli interessati, a cui era stato
sottoposto un apposito questio-
nario, si era dichiarato favorevole. Si tratta di iniziative che
trovano un apprezzamento
sempre maggiore in tutte le località turistiche, ritengo che
anche per il futuro sia questa la
strada da intraprendere”. Tornando alle problematiche legate alla crisi, in che modo i
commercianti riescono ad
assorbire il calo degli introiti? “Gli operatori storici riescono ad affrontare stagioni critiche grazie ai negozi di proprietà e valutando bene gli ordini
da fare e diminuendo o rinunciando al personale. Si può ben
capire come però la riduzione
o la mancanza di assunzioni stagionali penalizzi altre persone,
a discapito dell’economia globale. Recentemente sono state
fatte pervenire agli operatori del
commercio anche delle linee
guida da parte di associazioni
di categoria a livello nazionale,
dove si raccomanda di tenere
conto del periodo difficile in cui
si trova tutto il paese, invitando a
non fare grossi ordini di merce
per le stagioni che verranno. Consigli che non tutti hanno recepito
in modo positivo, anche se concordano che l’attenzione sia necessaria, evitando però gli
allarmismi, che non fanno bene
al comparto. E’ risaputo che, per
vendere, l’offerta deve essere adeguata, quindi riteniamo che pur
con tutte le difficoltà che andremo ad affrontare, sarà determinante continuare a lavorare con
impegno e professionalità, per
mantenere a livelli elevati la nostra offerta turistica”.
I DATI DI AFFLUENZAALLO IAT
A seguito del progetto regionale RegioIAT, allo IAT
Altopiano di Asiago, Ufficio informazioni e accoglienza turistica della Provincia di Vicenza coordinato dal
Consorzio Vicenzaè, come in tutti gli uffici IAT
regionali è stato installato il sistema Checkin-lite elettronico di rilevamento dei dati relativi agli ingressi nell’ufficio. Nell’anno 2011 complessivamente il sistema
di rilevamento ha registrato 56.922 ingressi. Grazie ai
dati forniti dal personale dello IAT, possiamo fare un
confronto fra quelli che sono stati in totale gli ingressi
dal 24 dicembre 2011 fino all’8 gennaio 2012, raffrontandoli con lo stesso periodo dell’anno precedente. Durante le scorse vacanze di Natale, gli ingressi sono stati
in totale 4.104, mentre la stagione precedente erano
stati 4.339, il calo è stato dunque del 5,41%. Il rilevatore
ha contato più persone venerdì 30 dicembre, 419 in totale,
mentre il 30 dicembre dello scorso anno (giovedì), erano
stati 496. Il 27 dicembre 2011 (martedì) gli ingressi erano
stati 418, contro i 292 della stessa data del 2010.
8
Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Chiude l’Ufficio del giudice di pace
ASIAGO
La scure del Ministero della
giustizia nei giorni scorsi si è
abbattuta con una certa violenza sui Giudici di pace del
Distretto della Corte d’appello di Venezia con la chiusura di ben 33 uffici in tutta
la regione in attesa di decidere sul futuro del Tribunale
di Bassano del Grappa e sulle sezioni distaccate di Soave, Schio, Castelfranco
Veneto, Montebelluna,
Conegliano, Pieve di Cadore,
Cittadella, Este, Dolo,
Chioggia, Portogruaro, San
Donà di Piave e Adria. Tra
gli Uffici per cui è stata decisa la definitiva chiusura c’è
anche Asiago. Della probabile soppressione del servizio, il sindaco del capoluogo
dei Sette Comuni Andrea
Gios era ovviamente già al
corrente, e alla definitiva
notizia, comunicata dal Ministero della Giustizia il 13
gennaio, non potuto far altro
che allargare le braccia sospirando. “Vero – commenta il primo cittadino - che ci
troviamo in tempi molto difficili
in
cui
una
razionalizzazione delle spese
è necessaria, ma trovo che
molti dei provvedimenti che
si stanno attuando siano ri-
Ora, anche per risolvere varie controversie, si dovrà andare a Bassano. Il sindaco Gios commenta:
“Si stanno attuando provvedimenti ridicoli poiché vengono chiuse le cose che funzionano creando
più disagi che benefici. Ad Asiago c’erano procedure snelle e grande professionalità”
dicoli poiché vengono chiuse
le cose che funzionano creando più disagi che benefici.
E l’Ufficio del Giudice di pace
di Asiago funzionava molto
bene, con procedure snelle e
grande professionalità. In
questo modo sicuramente si
andranno ad intasare ancor di
più gli uffici dei Tribunali”.
Innegabile è il fatto che la
montagna, che dovrebbe essere super tutelata, venga invece, ancora una volta, privata di un servizio importante e che questo creerà naturalmente qualche problema in
più ai cittadini altopianesi, ma
secondo Gios viene anche
snaturata un po’ la funzione
del Giudice di Pace la cui finalità è quella di assicurare
al cittadino una presenza forte nel territorio, legato ad esso
e ai problemi della gente, al
quale frequentemente ci si
rivolge per l’ausilio nella definizione e conciliazione delle
controversie. Un elemento
quello territoriale che assume
ancor più rilevanza in zone
come l’Altopiano, per ovvie
ragioni orografiche, di estensione del territorio e per la
difficoltà di spostarsi verso la
pianura, specie nei mesi invernali.
“Più che sopprimere i piccoli
uffici – dice Gios – avrei trovato più logico ed utile un
potenziamento delle competenze del Giudice di Pace”.
“Credo comunque – continua
il sindaco - sia importantissimo salvare Bassano e se la
chiusura di Asiago in qualche modo servirà a questa
causa, allora è un sacrificio
che vale la pena fare. Il Tribunale di Bassano è una
struttura che funziona, che dà
una risposta effettiva e concreta e che tutto sommato è
a portata di mano anche per
noi dell’Altopiano. Nei scorsi mesi, in Conferenza dei sindaci del bassanese, abbiamo
seguito molto la questione
della probabile chiusura del
tribunale di Bassano, adoperandoci per scongiurarla, almeno finchè c’è stato un certo feedback politico, ora con
il governo tecnico purtroppo,
si prosegue alla cieca, si sono
interrotte tutte le comunicazioni”. Ritornando al Giudice di pace, nei mesi scorsi
era anche circolata la proposta che fossero i Comuni ad
accollarsi le spese del mantenimento degli uffici sul territorio, Asiago ha valutato
questa possibilità?
“E’ una proposta che non
condivido affatto. Il Comune ha già le sue competenze
a cui dover far fronte, queste sono spese che competono alla giustizia. E poi essendo l’ufficio ad Asiago, in
una sede messa a disposizione dal comune, si tratta di
spese che dovrebbero co-
munque accollarsi i soli cittadini asiaghesi a favore di un
servizio che copre tutto il territorio altopianese. No, non
possiamo sostenere anche il
peso della giustizia”.
Stefania Longhini
“Ciao Lilly, la tua voce e il tuo
sorriso saranno sempre con noi”
“..quando me
ne andrò, lo
farò con un
sorriso così
luce resterà nei
miei occhi appena offerti a
chi non li ha
mai aperti ma
ben presto lo
farà e allora sì,
gli occhi miei
vedranno ancora dietro gli alberi l’aurora che dal buio salirà. E
vedranno infinità di ragazzi e di colori in un’unica città grande quanto grande è
questo sguardo di speranza
che ho di rivedere te e poi…
vallate sterminate, incredibili stellate: tutto questo i
miei occhi lo vedranno come
prima e se poi ti incontreranno rideranno perché allora riconosceranno i tuoi”.
“Occhi di speranza” è una
canzone di Eros Ramazzotti
dedicata a tutti quanti hanno
tanta forza e tanto amore da
destinare alla propria morte i
propri organi, perché altri
esseri umani vivano, o vivano meglio. Mi è tornata subito alla mente leggendo la lettera di ringraziamento che la
Fondazione Banca degli occhi del Veneto ha fatto pervenire alla famiglia di Lilly
Tessari per aver dato il consenso all’espianto delle cornee della giovane donna morta improvvisamente lo scorso 28 ottobre a soli trent’an-
ni. Un gesto di solidarietà che
in qualche modo ha contribuito ad alleviare il profondo
dolore di questa grave perdita. Lilly non era iscritta
all’Aido, ma sicuramente,
nella sua generosità, avrebbe risposto sì alla proposta di
donare una parte di sé a favore di un’altra persona, a
favore della vita. “Esprimiamo gratitudine – scrive Alessandra Romanini, responsabile delle relazioni con i familiari
della Fondazione Banca degli
occhi del Veneto – a nome dei
malati che sono in attesa del
trapianto di cornea, per i quali
questa donazione aumenta le
possibilità di riacquistare la
vista”. “Nel caso in cui le
cornee di Liliana non presentassero le caratteristiche idonee al trapianto – si specifica nella lettera – esse potranno comunque dare un importante contributo alla ricerca
medico – scientifica per il
perfezionamento delle tecniche di trapianto, attività che
vengono svolte nel rispetto
dei principi etici e delle norme che tutelano la riservatezza dei dati”. “Ci ha fatto piacere ricevere questa lettera
– dicono i familiari di Lilly –
e sapere che questo gesto in
qualche modo è andato a
buon fine. Abbiamo ritenuto di
farlo sapere attraverso il giornale quale esempio ad altre
persone affinchè sappiano che
possono trovare un minimo di
conforto attraverso la donazione”. Il dolore per la perdita di
Lilly è ancora immenso in tutti
i familiari e anche negli amici
che già hanno trovato un sistema per averla sempre presente in occasione delle varie
manifestazioni, soprattutto musicali e sportive, che si andranno ad organizzare. E’ stato infatti realizzato un grande
striscione, presentato in anteprima su Facebook e che qui
riportiamo, con la sua foto e la
scritta in calde sfumature
arancione “Ciao Lilly, la tua
voce e il tuo sorriso saranno
sempre con noi”.
Stefania Longhini
Nel nome di Iris, per la ricerca sul cancro
La famiglia Zilio informa
che, in occasione del rito funebre della cara Lilly (Iris
Fabris), è stata raccolta la
somma di 795,00 euro interamente devoluta all’Associazione italiana per la ricerca sul
cancro (AIRC) con bonifico
bancario eseguito presso la
banca Antoniana. Si ringrazia
la Parrocchia di Asiago per la
disponibilità e tutti coloro che
hanno contribuito a raggiungere un risultato così significativo.
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l’Altopiano
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ASIAGO
Grande successo per il Piccolo Presepio Vivente
“Sarà la mancanza di
neve, sarà la crisi che
imperversa, sarà altro
ma vi assicuro che non
percepivo il Natale
fino a quando non sono
entrata nel vostro piccolo presepio vivente;
e per questo vi ringrazio”.
Parole di una turista
che hanno ripagato i
tanti sforzi fatti dai genitori e dai bambini che
hanno realizzato il presepio vivente nel cortile dell’asilo Regina
Margherita. Un allestimento realizzato per
raccogliere fondi da destinare agli ambienti della scuola,
per acquistare qualche gioco in più, per sistemare qualche angolo della struttura che
quest’anno festeggia i 110
all’impegno che l’impresa richiedeva). Ma
la perseveranza di chi
ci ha creduto è prevalsa coinvolgendo man
mano altri genitori;
dalle mamme sarte ai
papà falegnami, dai
genitori progettisti ai
tuttofare. Con l’arrivo
di dicembre i lavori si
sono intensificati; giorni e sere trascorse ad
allestire, tagliare, fissare. Solo la sera della
vigilia di Natale, dopo
la “prova generale”
dell’accensione delle
luci, tutto si poteva dire
anni della sua fondazione.
Ma se il motivo iniziale è stata la raccolta di fondi, con il
trascorrere dei giorni (settimane!!!) la realizzazione del
presepio ha assunto signifi-
cati diversi per chi ci stava
lavorando. E così all’apertura del cancello il 26 dicembre da parte dei due
centurioni si sono aggiunti altri valori, motivazioni ed impulsi.
Nell’accoglienza dei tanti visitatori (alla fine supereranno i
10 mila!) ci si rendeva conto
che si regalavano emozioni, ricordi, tenerezze … amore.
Perché di fronte ai tanti bambini in costume che recitavano i loro ruoli con dovizia non
si poteva provare altro che una
sensazione di calore nel cuore. Di Natale.
L’idea nasce già a fine primavera 2011 sospinta con convinzione (e guai se non fosse stato così) da alcune mamme.
Proposta che ha trovato subito un gruppo di sostenitori (e
un altrettanto nutrito gruppo di
scettici, non sulla bontà dell’idea, mai messa in discussione, ma per il timore di fronte
pronto.
Ed in quel momento tutti i genitori hanno avuto coscienza
dell’impresa che avevano
compiuto. Impresa confermata ad ogni apertura con centinaia di visitatori che si congratulavano, con amici e
sconosciuti che facevano i
complimenti. Regalando ai
genitori la certezza di aver
fatto “cosa buona e giusta”.
Sono stati raccolti fondi per
l’asilo? Si certo. Probabilmente si riuscirà a realizzare qualcosa di opportuno
e utile. Ma soprattutto si è
fatto qualcosa di più: si è
creato un gruppo affiatato
che sicuramente proseguirà anche negli anni a venire con il presepio, ma probabilmente saranno anche i
volontari del futuro. Si sono
consolidate amicizie, riprese
vecchie conoscenze, rinsaldati
rapporti magari raffreddati. Si
Al via lo “Spazio incontro”
per genitori e bambini da 0 a 3 anni
Il Comune di Asiago, con gli
altri Comuni dell’Altopiano e la
Comunità Montana, sono riusciti ad organizzare anche per
l’anno 2012 l’attività “Spazio
incontro genitori bambini 0-3
anni”.
Il servizio, destinato ad accogliere bambini di età da 0 a 3
anni insieme agli adulti che si
occupano di loro (genitori, nonni o altre figure parentali), è stato realizzato grazie al finanziamento della Regione Veneto con i fondi del P.S.R. 20072013.
“Le finalità del progetto - spiega l’Assessore alle Politiche
Sociali di Asiago Diego Rigoni - mirano a creare un momento di aggregazione di confronto spontaneo tra genitori,
nel loro ruolo educativo, e i bambini e un’opportunità diversa d’incontro e di comunicazione, oltre a favorire nel bambino la sperimentazione sensomotoria, il gioco, la cooperazione, all’interno di uno spazio adeguato alle tappe evolutive
del bambino. A completezza di tutto ciò, sono previsti degli
incontri con una psicologa”.
L’attività, completamente gratuita, inizierà il 23 gennaio, a
cadenza settimanale in ogni comune dell’altopiano, ad
Asiago presso la Scuola
Materna “Beata Giovanna”, e terminerà a maggio.
Inoltre quest’anno ‘SPAZIO MAMMA’ prevede
anche un ciclo di incontri
mensili, presso la Comunità Montana di Asiago, dedicati alla genitorialità, alle
tematiche relative alla relazione educativa e affettiva genitore figlio. Questi
incontri mensili con la psicologa si svolgeranno da febbraio a maggio.
“Spazio incontro genitori bambini - spiega ancora l’Assessore Diego Rigoni - è un progetto nato più di 14 anni fa in
seguito all’emanazione di una legge a sostegno dell’infanzia
e dell’adolescenza. Sulla base delle idee contenute nella legge, delle indicazioni regionali e dei bisogni rilevati sul territorio era a la necessità di individuare spazi e tempi dedicati
prevalentemente al gioco tra genitori e figli dove potesse
essere svolta anche una azione educante e di prevenzione
del disagio. Da una prima attivazione di 4 accessi sperimentali, si è passati successivamente ad un ampliamento dell’attività, fino a coinvolgere tutti i 28 Comuni del comprensorio
dell’Ulss n. 3".
Gli orari per gli incontri : Asiago: da martedì 24/01 dalle 16.45 alle 18.15. Enego: da lunedì 23/01 dalle 16.30 alle 18.00.
Foza: da lunedì 07/05 dalle 16.45 alle 18.15. Canove: da venerdì 27/01 dalle 16.45 alle 18.15. Conco: da sabato 28/01 dalle
10.00 alle 11.30. Lusiana: da sabato 24/03 dalle 10.00 alle 11.30 Rotzo: da venerdì 13/04 dalle 16.45 alle 18.15. Gallio: da
martedì 17/04 dalle 16.45 alle 18.15.
è rafforzato il senso di comunità dando e ricevendo una lezione importante.
Perché oltre a chi ha lavorato
fisicamente alla realizzazione
del presepio c’è stata una risposta commuovente della
comunità che ha donato fondi,
materiali, alimenti, bevande,
consigli e il proprio tempo perché il presepio fosse il più accogliente possibile. Elencarli
tutti è impossibile e anche forse inutile; sanno chi sono e
sanno che saranno sempre nei
cuori dei genitori e dei bambini.
Gerardo Rigoni
“Scuola senza ostacoli”
serie di incontri per
genitori ed insegnanti
Nell’ambito del progetto “Scuola senza ostacoli” viene organizzata anche quest’anno una serie di incontri per genitori e insegnanti. Il primo appuntamento si è tenuto mercoledì 18 gennaio. L’argomento trattato è stato “Metodo di
studio, motivazione, attribuzioni”. Il 15 febbraio si affronterà il tema “Conoscere l’intelligenza matematica per capire meglio l’apprendimento, le difficoltà nello studio, il disturbo specifico”.
“Memoria – memorie: ma quante ne abbiamo? E come
funzionano?” E’ quanto verrà spiegato nell’incontro in programma il 14 marzo. Il 4 aprile si parlerà invece di
“Plasticità cerebrale: intelligenze multiple e pensiero divergente”. Sui vissuti dei genitori, dei figli e degli insegnanti è incentrata la serata del 18 aprile. Il ciclo di incontri si chiuderà il 16 maggio con un film sulla disabilità. Ci si
ritrova sempre alle 20.30 presso l’aula magna dell’Istituto
di Istruzione Superiore di Asiago (ex ragioneria inVia
Matteotti).
l’Altopiano
Sabato 21 gennaio 2012
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Il Comune di Asiago investe sul fotovoltaico
Un impianto sul tetto dello stadio del ghiaccio
Un risparmio pari a 90 mila euro annui sulle bollette del Pala Odegar - Parte dell’energia prodotta è destinata alla
vendita con un guadagno di oltre 2.2 milioni di euro in vent’anni. Prossimamente pannelli anche su scuole medie e Ipsia
A breve Asiago sarà più “eco friendly”. Questo grazie all’impianto fotovoltaico che l’amministrazione comunale ha deciso di realizzare sul tetto dello stadio del ghiaccio. Un
impianto costituito da circa 1750 pannelli
fotovoltaici che produrranno oltre 450 kw
di potenza elettrica, cosa che per le casse
comunali si traduce in un guadagno, in 20
anni, di oltre 2.2 milioni di euro.
L’impianto sarà del tipo “a cessione parziale”. Ovvero una quota dell’energia prodotta
sarà utilizzata per far fornte al fabbisogno
dello stadio del ghiaccio (circa 200 kw) che
poi costituisce la parte del risparmio che, tra
quota incentivo, risparmio energetico e riduzione delle imposte, farà risparmiare circa 90 mila euro annui
solo di spese di bolletta. L’altra parte invece di 250 kw produrrà
energia elettrica destinata alla vendita e che porterà nelle casse
comunali oltre 1.6 milioni di euro in 20 anni. Inoltre nei momenti
che lo stadio non utilizzerà l’energia anche questa quota potrà
entrare a far parte della quota di cessione alla rete. Faccendo
quattro conti lordi sono quasi 3.5 milioni di euro, sempre nell’arco di 20 anni, tra minor costi ed entrate. Da cui si deve togliere il
costo di realizzazione dell’impianto che si aggira attorno al 1.2
Sapor d’acqua natia
milioni di euro. Netti fanno 2.2 milioni; soldi che il comune potrà
impiegare in opere e servizi, il che si traduce in minor peso sulle
tasche dei cittadini. In più l’impianto garantirà annui 290 tonnellate in meno di CO2, - 1210 kg SO2, 405 kg in meno di NO e 50
kg in meno di polveri sottili. Proprio per la sua importanza quale
investimento economico con una ricaduta positiva sull’economia
municipale il progetto è stato inserito tra quelli di principale importanza e sarà finanziato, visto che il Comune non può accedere
a mutui per il patto di stabilità, con entrate proprie dell’ente ricavate da avanzi di amministrazione e una politica di bilancio
che prevede lo slittamento
della realizzazione di certe opere pubbliche. Una scelta che
telli delle chiese cristiane
il sindaco Andrea Gios descrinel Terzo Mondo ci suove come fondamentale per
na oggi da monito nelassicurare entrate sicure all’Italia e nell’Europa che
l’amministrazione, anche a
troppo facilmente si difronte di probabili minori enchiara cristiana e troppo
trate dai boschi prospettata dal
sovente fa la vittima di
piano di gestione forestale in
una persecuzione che esiste solo nelle sue fantasie: sarà meglio che preghiamo un po’ meno per
l’unità dei cristiani (di cui
Lo Stato, attraverso una sua finanziaria controllata, finanzia la
oggi inizia la settimana,
produzione e la distribuzione di prodotti alimentari che nulla hanno a
ndr), per la conversione
che fare con il prodotto originale. L’operazione “italian sounding”
degli Ebrei e per quella
ruba all’economia nazionale 60 miliardi di euro all’anno
del popolo che invoca
Allah e torniamo più soimprese italiane all’estero conIl vero “made in Italy” va
vente a gridare a squarciagodifeso a tutti i costi. Soprattrollata dal ministero dello svila inni e cantici spirituali per
tutto l’agroalimentare che
luppo economico, che ha atla conversione della Chiesa di
rappresenta il 16% del pil
tuato un progetto di sostegno
Dio. Perché nessun popolo
nazionale con un export
al “italian sounding”, ovvero a
accetterebbe mai di innamotutto ciò che ricorda l’Italia, che
che raggiunge i 28 miliarrarsi di un messaggio che sia
di di euro e ha segnato,
lo richiama nel nome o nel tipo
incapace di portare all’uomo
anche nei tempi di crisi,
di produzione con una sorta di
un aumento di umanità.
tassi di crescita del 13%.
promozione del territorio, come
La speranza è sempre quella
Un prodotto italiano marse l’Italia ne avesse bisogno.
che le notizie siano inesatte,
Operazioni che causano gravi
chio anche di qualità (500
anche se la storia passata ci
denominazioni controllate
danni alle vere imprese italiaè di scoraggiamento in quedi vini, 231 prodotti alimentari dop, igt e stg) ne che si trovano i mercati saturi di prodotti
sto. La probabilità più certa
messo a rischio da falsi ed imitazioni quando che richiamano l’Italia ma senza che vengaè che anche questa volta il
non da vere e proprie truffe. Proprio recente- no prodotti nel Belpaese e senza alcun contradimento di uno (che forse
mente il Consorzio tutela formaggio Asiago si trollo degli organi preposti al controllo di quasi vedrà solamente spostare
è trovato di fronte ad una misera imitazione di lità della produzione agroalimentare. “In più il
in un’altra parrocchia) metformaggio Asiago di produzione statunitense Simest s’indirizza ad investimenti per la
terà alla berlina l’impegno indefesso e lacerante di migliaia
nella più grossa fiera alimentare della Germa- delocalizzazione delle aziende sottraendo colpedi preti che danno la vita per
nia. “Da tempo la Coldiretti è impegnata in un volmente opportunità occupazionali al sistema
continuare a diffondere la
progetto di tutela e valorizzazione del vero “made Italia – spiega Rigoni – Vedi il caso Parmacotto
speranza nel cuore della stoin Italy” agroalimentare contro l’intensificare dove il gruppo, con il supporto di Simest, ha già
ria con uno stile amabile e
dei rischi di contraffazione e concorrenza slea- avviato negli Stati Uniti un progetto che ha portadolce. Sarà forse un segno
le – spiega Diego Rigoni, assessore alle politi- to all’apertura di punti vendita che offrono prod’attenzione e d’amore verso
che agricole di Asiago – Oltre al danno d’im- dotti “italian sounding”, ovvero realizzati con inquesto gregge rimasto fedele
magine e al raggiro del consumatore queste con- gredienti e materie prime non italiane confeziose, almeno questa volta, si trotraffazioni hanno delle conseguenze economi- nati sul posto con etichette e marchi che evocaverà il coraggio di guardare in
che e sanitarie di rilievo”. Se non bastassero no prodotti tipici della gastronomia italiana come
faccia la verità e una volta tanto
aziende senza scrupoli che commercializzano salame toscano, soppressata, pecorino”. Da dati
di chiedere scusa per non esprodotti contraffatti, ci si mette persino lo Stato Coldiretti l’operazione “italian sounding” ruba
sere stati all’altezza dei sogni
che, attraverso una sua finanziaria controllata, all’economia nazionale e specificatamente al
di Dio. Quei sogni colorati che
finanzia la produzione e la distribuzione di pro- comparto agroalimentare 60 miliardi di euro
il mondo s’è ormai deciso a
dotti alimentari che nulla hanno a che fare con all’anno; ovvero il doppio del ricavato dalle
cercare fuori dalla Chiesa.
il prodotto originale. Si tratta della Simest spa, esportazione dei prodotti italiani veri.
società finanziaria di sviluppo e promozione delle
Gerardo Rigoni
Don Marco Pozza
Il passatempo di chi gioca al cristianesimo
C’era una volta il mercantilismo servile di una certa politica a fare da scandalo all’opinione del popolo: una schiera di yes
man e di fattucchiere
pronte a tutto pur di non
fallire il bersaglio del potere e del drago. Eppure
questa è solo la faccia della medaglia, quella che riproduce il volto di Cesare. L’altra è quella che riguarda Dio e la sua Chiesa ed è una faccia da
scrutare in profondità se
vogliamo essere obiettivi
e non cadere in problemi di
coscienza. E’ il volto di una
certa Chiesa che, lungi dall’essere rischiarata dalla luce
di Cristo, sta confondendo
troppo spesso l’essere cristiani con il giocare al cristianesimo. Complice pure
una certa “teologia dello
struzzo”
(o
dell’insabbiamento, ndr) che
ha preferito la mistificazione
della realtà alla lungimiranza
della denuncia. E’ servita
l’amabile dolcezza e la severa chiarezza di un Papa
troppo
ingiustamente
ridicolizzato per richiamare
alla fedeltà il gregge di Cristo: “Posso capire che di
fronte a crimini come gli
abusi commessi da alcuni
sacerdoti (…) qualcuno
dica: questa non è la mia
Chiesa, non posso più stare
con questa Chiesa” ebbe a
dire Benedetto XVI durante
il suo ultimo viaggio in Germania nell’estate del 2011.
Affermazione che non è una
vertiginosa calata di pantaloni ma una denuncia implicita rivolta alla Chiesa stessa, quasi a dirle “chiedi pure
l’onore e la fiducia al mondo ma tu per prima dimo-
elaborazione. Rimangono però alcune questioni principali che questa novità fa sorgere; il rischio di ingessare i lavori pubblici già indietro per motivi di
bilancio rispetto a quanto prospettato da quest’amministrazione quando si è insediata nonché una sensazione che l’amministrazione “navighi a vista” visto
che solo qualche anno fa il tetto dello stadio fu interessato da lavori di rifacimento e, nella politica di
contenimento dei costi, avrebbe potuto realizzare allora l’impianto con un notevole risparmio e già parecchi “soldini” in cassa. “E’ vero non ci avevamo
pensato al tempo del rifacimento del tetto dello stadio – ammette Gios – In seguito, visto anche i progetti di altri Comuni, abbiamo incaricato il nostro
assessorato alle energia rinnovabili a fare un sondaggio
ma pareva che l’impianto non fosse economicamente realizzabile per
un orientamento non ottimale del tetto. E quindi abbiamo lasciato stare”. “Poi a settembre mi sono recato ad Alba di Canazei e ho visto che
il loro stadio, in condizioni d’esposizione solare non certo migliori
dell’Hodegart, era ricoperto di pannelli solari – continua – Al mio ritorno ho subito incaricato l’ufficio tecnico comunale di contattare alcune
ditte e di eseguire delle consultazioni per sondare la convenienza dell’impianto. Ben 18 ditte hanno risposto che l’impianto era realizzabile
ed economicamente vantaggioso; evidentemente o l’asse terrestre si è
spostato oppure prima le consulenze erano state affidate ad alchimisti piuttosto che esperti. L’unica cosa che mi dispiace è che sono
stati persi tempo e soldi”. Per quanto riguarda il blocco delle opere
pubbliche Gios respinge la critica: “Questa opera, a differenza di una
piazza o una strada, è un investimento per il futuro che genererà ricchezza per la popolazione. Lo riconosco, è uno sforzo immane, ma
garantirà beni alla cittadinanza nel futuro ecco perché abbiamo scelto
di sacrificare una consistente parte della spesa corrente per questo
progetto. In più c’è un ritorno d’immagine e lanciamo un segnale alle
nostre generazioni future. Tanto che proseguiremo nel solare con
impianti, chiaramente di minor portata, sia sulla palestra dell’Ipsia sia
sulle scuole medie”.
Gerardo Rigoni
Difendiamo il vero “made in Italy”
strati onorabile e credibile ai suoi
occhi”. Perchè se il cristianesimo è una forma di
umanizzazione deve arrecare
all’uomo quella dolcissima sensazione di sentirsi elevato a più
alti misteri e non umiliato a
disumanizzanti nefandezze.
La Magistratura farà il suo corso, ma l’episodio balzato agli
onori della cronaca vicentina –
le morbose attenzioni sessuali
di cui è accusato don Sergio
Rappo, parroco di Santa Croce a Schio (VI) – è la punta di
un iceberg che sta dettando
moda troppo facilmente anche
tra i sacri palazzi e le navate
fumose delle cattedrali di un
tempo: le notti bravi dei preti
gay, gli imbrogli e le frodi fiscali di matrice economica,
l’abbandono certosino del
gregge ferito da parte dei pastori, gli scandali meschini e
putridi di chi gioca con il mondo dei bambini e una
sessualità deviata e deviante
sono un grido d’allarme che
non può non turbare il sonno
di chi è ancora convinto che
l’Eternità è stata messa come
possibilità nelle mani dell’uomo, chiedendo a lui collaborazione e fedeltà. La persecuzione di cui sono vittime i fra-
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l’Altopiano
Sabato 21 gennaio 2012
ATTUALITA’
Tornano i bambini di Chernobyl
Per le famiglie altopianesi si ripresenta l’opportunità di accogliere piccoli ospiti provenienti
dalle zone contaminate dell’Ucraina, offrendo loro una vacanza a scopo di risanamento
Una vacanza in Altopiano per i bambini di Chernobyl. Un’iniziativa non nuova per il nostro territorio, proposta per alcune
stagioni estive, qualche anno fa, da un gruppo spontaneo di
famiglie, realizzata con il contributo anche dell’Associazione
“Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”. L’opportunità di
fare felici alcuni dei bambini provenienti dall’Ucraina, ospitandoli nella propria famiglia, vivendo insieme a loro e alle
altre “famiglie accoglienti” un’esperienza davvero particolare e arricchente, si ripresenta ora grazie alla collaborazione
tra la Cooperativa Il Faggio di Asiago e l’associazione “Il
Ponte – Mict” di Caldogno. I piccoli ospiti sono bambini e
bambine di età compresa fra i 7/8 e i 12 anni provenienti da
famiglie disagiate, da istituti, da
case famiglia o segnalati da ospedali (ma ora non più malati); bambini provenienti dalle zone contaminate di Russia, Bielorussia e
Ucraina. Per loro il soggiorno in
zone salubri come l’Altopiano ha
anzitutto un valore terapeutico
contribuendo, con aria e cibo sano
per un mese, a ridurre la radioattività assorbita in conseguenza al
disastro della centrale nucleare di
Chernobyl. Il periodo preposto per
l’accoglienza è da metà giugno a
metà luglio o anche nel periodo
delle vacanze di Natale, dal 20 dicembre al 15 gennaio circa. Per
dare la propria disponibilità non è
necessario avere bambini in famiglia, né essere giovani, basta avere del tempo libero da trascorre-
re con questi ospiti speciali (pomeriggi e fine settimana). Per
illustrare tutti i particolari di questa bella iniziativa è stato
organizzato un incontro per il 26 gennaio presso l’aula magna
della Scuola media di Asiago alle 20.30. Per entrare maggiormente nella storia passata e presente di Chernobyl, in collaborazione con l’Istituto di Storia di Vicenza, è stato fissato anche un appuntamento nel pomeriggio del 26 gennaio, alle 17.30,
nella Sala della Reggenza della Comunità Montana. Dopo l’introduzione di Giorgio Cracco, segretario generale dell’istituto di
Storia, interverranno Francesca Lomastro e, direttamente
dall’Ucraina, Andrii Omelianiuk autori del libro “Il nome della
stella è Assenzio. Ricordando Chernobyl”. Un volume, redatto
in occasione dei 25 anni dal disastro nucleare, che racconta,
con una sapienza di scrittura che
rende affrontabili vicende, personali e collettive, la cui tragicità
a tutt’oggi è solo parzialmente
nota, come sia potuto avvenire
un disastro di simile portata. Lo
fa non scavando tra dati tecnici
o nei catastrofici numeri di quanti
hanno subito l’invisibile e devastante violenza dell’atomo, ma con varie voci, quasi tutte ucraine: storici,
sociologi, antropologi del rischio,
poeti, scrittori, fotografi, artisti,
bambini, che ci danno la dimensione umana di un evento che
ha sconvolto la storia di un Paese e la vita di un popolo, ma che
anche in quella occasione ha
coinvolto tutto il mondo. S.L.
I giovani di Asiago sui passi di Mozart
Trenta ragazzi altopianesi,
di età compresa tra i 16 ed
i 35 anni, hanno preso parte al soggiorno culturale della durata di quattro giorni sui
passi di Mozart. L’iniziativa
rientra nel progetto “I Giovani incontrano l’Europa”
promosso dall’Assessorato
al Turismo di Asiago in collaborazione con la Pro Loco Asiago e Sasso.
Un’esperienza atta anche ad
avvicinare al mondo della
musica classica anche i
meno appassionati di questa
tipologia di genere musicale.
L’interessante tour, ha previsto per il primo giorno l’arrivo nel pomeriggio nella suggestiva località bavarese di
Berchtesgaden, dove si è
svolta la visita delle famose
saline, raggiungibili attraver-
so il tipico trenino dei minatori,
i lunghi scivoli, il lago sotterraneo e gli ascensori per il ritorno in superficie. A seguire si è
svolta la visita dei tradizionali
mercatini del centro storico di
Berchtesgaden, immersi nel
tipico paesello montano
innevato ed illuminato dagli innumerevoli e stupefacenti addobbi Natalizi. Il giorno seguente la meta è stata la vicina Salisburgo, compreso il
centro storico, il Duomo, la
Casa Natale di Mozart e gli
immancabili mercatini che
donano alla cittadina una
magica atmosfera Natalizia,
dopodiché c’è stato il trasferimento a Vienna. Nel terzo
giorno, giro panoramico della capitale in pullman,
l’escursione guidata per le
vie del centro storico, la visita della Basilica di San Ste-
fano, e nel pomeriggio visita
interna del celebre Palazzo di
Hofburg – residenza Invernale degli Asburgo – compresa la visita dell’incantevole
Museo della nota Imperatrice d’Austria, Sissi. In serata, l’intero gruppo di ragazzi,
ha partecipato all’esclusivo
concerto di Mozart, sulle note
di Mozart, Haydn e
Shubert, presso la Mozart
Haus di Vienna. Un’esperienza davvero unica e
irripetibile per questi ragazzi,
presenziare nei pochi posti a
sedere di quella sala, nella
quale lo stesso Mozart riservava ai suoi ospiti più cari ed
intimi la sua contesa esibizione. Nell’ultima giornata, la
visita guidata del prestigioso
Castello di Schönbrunn – residenza estiva degli Asburgo
– compresa la visita delle
quarantuno stanze degli imperatori dalle quali si scorgevano gli immensi e decorosi giardini del Parco, dove
la Famiglia reale risiedeva
abitualmente nel periodo
che intercorreva dalla Pasqua a fine Settembre. Nel
primo pomeriggio, invece, si
è svolto il rientro in Italia.
Ancora una volta, tale iniziativa culturale, rappresenta
per i giovani partecipanti,
un’importante opportunità, di
godere di emozionanti ed
esclusive esperienze, tra le
quali, la visione di inaspettati fiabeschi paesaggi,
immedesimandosi al
contempo in affascinanti
culture volte all’assaggio
di stuzzicanti prelibatezze
culinarie locali, il tutto in un clima di esclusiva amicizia, cultura e divertimento.
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Gli insegnanti vanno
a scuola di cimbro
An minzig timbris (Un po’ di cimbro) è il titolo del volume
scritto dal professor Umberto Patuzzi di cui è recentemente uscita la seconda edizione edita, come la precedente,
dall’Istituto di Cultura cimbra di Roana. Si tratta di un testo
che vuole dare testimonianza di una lingua che “ci sta per
abbandonare”, ma è soprattutto un lavoro, nelle intenzioni
dell’autore, destinato a entrare in tante scuole dell’Altopiano
come primo approccio per conoscere e scoprire alcuni
aspetti fondamentali dell’antica lingua dei Sette Comuni.
Ma... come, se non attraverso gli insegnanti? Perché una
proposta così significativa possa incontrare davvero gli alunni
è necessario che i docenti ne riconoscano il valore e apprendano, per primi, le principali strutture della lingua cimbra,
studiando e in alcuni casi riscoprendone termini ed espressioni. È quello che ha deciso di fare un gruppo di insegnanti appartenenti alla scuola primaria e secondaria di primo
grado di Asiago e all’Istituto Comprensivo di Lusiana frequentando il corso di lingua cimbra tenuto proprio dal
professor Patuzzi, affiancato dal prof. Sergio Bonato, presidente dell’Istituto di Cultura cimbra di Roana. Gli incontri svolti finora (presso la Direzione Didattica di Asiago)
sono stati quattro, tutti molto partecipati e vivaci, visto che
l’obiettivo principale delle prime lezioni era acquisire una
capacità comunicativa di base: presentarsi, salutare, chiedere informazioni… e riflettere sui termini cimbri più “vicini”: i toponimi, ad esempio, di cui ognuno dei partecipanti
(come ogni altopianese) si sentiva in qualche modo esperto. Il metodo adottato dal professor Patuzzi è stato molto
coinvolgente; proponendo agli insegnanti attività linguistiche simili a quelle che per tanti anni ha presentato ai suoi
alunni (è stato insegnante di tedesco presso una scuola superiore di Bassano), indirettamente ha fornito ai docenti
suggerimenti riguardo alla metodologia più adatta per far
apprendere la lingua. Giochi, canti, dialoghi, ascolto, esercitazioni, riflessioni sugli aspetti fonologici o morfosintattici
della lingua cimbra, ma soprattutto… confronto.
Con ciò che si sa già e che è patrimonio consolidato da
tempo, con la lingua parlata attualmente sul territorio: italiano e dialetti veneti, con le lingue “affini”: inglese e tedesco in specie. Ogni lingua, infatti, permette a chi la sta apprendendo di operare dei collegamenti, di suscitare ricordi,
di scoprire, attraverso l’etimologia, l’origine e la giustificazione di alcuni termini, di capire il significato di espressioni
e modi di dire… Indubbiamente imparare “un po’ di cimbro”
ha rappresentato quindi, per gli insegnanti, oltre alla
riscoperta delle radici storiche e linguistiche che caratterizzano la nostra terra, una preziosa occasione per riflettere
sulla lingua, per aprire gli orizzonti culturali accogliendo i
contributi di altre lingue e di altre culture alla nostra lingua
e alla nostra cultura. Se è vero che “quante lingue parli,
tante volte uomo sei”, come recitava il bel titolo di un convegno di studi svoltosi a Cortina nel 2004, lo studio del cimbro
contribuisce a far crescere nella consapevolezza che la
costruzione dell’identità personale e di gruppo è sempre
molteplice; appropriarsi di una lingua significa, cioè, crescere in umanità, arricchire le possibilità di comprensione e
di interpretazione della realtà.Insegnare “un po’ di cimbro”
agli alunni dell’Altopiano (questo lo scopo del corso) significa dunque compiere un’azione altamente formativa che
coinvolge la mente e il cuore dei ragazzi. Mentre si
recuperano i suoni e il gusto dell’antica lingua parlata nei
Sette Comuni, si permette loro di esprimere curiosità, di
fare ipotesi linguistiche, di ricercare familiarità o differenze, di operare confronti, di compiere operazioni intellettuali
non fini a se stesse, ma utilissime anche nello studio delle
altre discipline scolastiche. Borbaissgot (grazie), dunque,
al Ministero della Pubblica Istruzione che ha finanziato il
progetto biennale “Unsar lant, unsar herze (La nostra terra, il nostro cuore)” che prevede, appunto, anche momenti
di formazione per gli insegnanti, e alla Direzione Didattica
di Asiago che ha organizzato il corso. A partire da febbraio
sono in calendario altri incontri e altre attività.
8
Sabato 21 gennaio 2012
ASIAGO
All’aeroporto di Asiago, in
occasione del Carnevale
2012, si terrà la prima
edizione di Asiago in
Mongolfiera, una manifestazione aerostatica,
culturale
e
di
intrattenimento legata
alla
promozione
e
valorizzazione del territorio. Tutti potranno provare l’emozione del cielo
prenotando il proprio
volo sopra l’Altopiano
dei Sette Comuni. Infatti
è prevista la presenza di
dieci mongolfiere che voleranno durante la manifestazione.
Ogni giorno vi sarà la
possibilità di effettuare
voli liberi, cioè voli che
partiranno dall’aeroporto e atterreranno in una
località dell’Altopiano, e
voli vincolati ovvero voli effettuati con la
mongolfiera
In volo sull’Altopiano a
bordo di una mongolfiera
All’aeroporto di Asiago, in occasione del Carnevale
2012, si terrà la prima edizione dell’evento
ancorata a terra che offrono lo spettacolo di
Asiago vista dall’alto. Tra
i momenti più suggestivi,
alle ore 17 di sabato 18
febbraio, il Night Glow, lo
spettacolo unico ed emozionante
delle
mongolfiere illuminate a
ritmo di musica. Asiago in
Mongolfiera sarà anche
molto altro: possibilità di
fare shopping al mercatino
dell’aereoporto, di gustare le specialità di cioccolato
proposte
dal
Cioccogiro,
l’evento
itinerante che esprime le
capacità dei maestri
cioccolatieri italiani.
Domenica 19 febbraio
avrà luogo il I° Palio
Aerostatico dei
L’AIDO Altopiano per
la Città della Speranza
Un bonifico di 4.300 euro alla
Città della Speranza. E’ il
“dono” di Natale dell’AIDO
Altopiano per la fondazione
che finanzia il centro di
oncoematologia pediatrica di
Padova e all’interno dello
stesso contribuisce alla ricerca scientifica. “Una cifra –
spiega Mario Rigoni, presidente dell’AIDO Altopiano
- raccolta in gran parte con
la “donazione” con offerta libera delle Stelle di Natale in
9 piazze altopianesi (Enego,
Foza, Gallio, Lusiana, Rotzo,
Canove, Cesuna, Treschè
Conca, Asiago). Un’iniziativa che si ripete ormai da
vent’anni, nata prima ancora dell’istituzione della Fondazione. Allora si trattava di
finanziare la realizzazione di
un reparto di oncologia
pediatrica presso l’ospedale
di Padova”.
“Lo spunto – racconta ancora Mario – ci è stato dato
inizialmente da Renato Boschetti di Montecchio Maggiore che ha appartamento
sull’Altopiano, la cui figlia era
deceduta a causa di un tumore. Egli è stato forse il
primo nel Veneto ad iniziare
la raccolta fondi, che oggi
coinvolge tante piazze della
l’Altopiano
nostra Regione, con le Stelle
di Natale”.
Da allora l’Aido ha portato
avanti l’iniziativa, devolvendo
ogni anno alla Fondazione circa 6 mila euro, per un totale,
ad oggi, di oltre 100 mila euro.
“Siamo sicuri che i nostri soldi vengono spesi bene – continua Mario Rigoni – il motto
della Fondazione Città della
Speranza è “Cancellare dal
vocabolario la parola incurabile” per i tumori dei bambini.
Già adesso si può affermare
che l’85% dei piccoli malati
escono dall’ospedale guariti.
Ma finché ci sarà un bambino
malato, ci sarà anche il nostro
aiuto”.
L’Aido Altopiano rivolge un
ringraziamento a tutte le persone che hanno aderito all’iniziativa, anche tutti i locali pubblici che hanno accettato di
tenere sul banco le scatole per
le offerte alla Città della Speranza con le quali sono stati
raccolti 1200 euro.
“Un ringraziamento particolare – conclude Rigoni – va infine al sindaco di Asiago Andrea Gios e all’assessore alle
Politiche sociali Diego Rigoni
che ci hanno consentito di installare il nostro gazebo nel
posto migliore”.
S.L.
Sette Comuni, un evento
che prevede la partecipazione
dei
Comuni
dell’Altopiano e consiste in una competizione tra
le
mongolfiere
che rappre-
sentano appunto i Comuni dell’Altopiano.
Martedì 21 alle ore 15.00
si svolgerà la Festa
di Carnevale
per i bambini
con giochi e
animazione di
clown
e
intrattenitori.
L’ingresso alla manifestazione e il parcheggio sono gratuiti.
L’aeroporto sarà aperto
dalle 9 alle 17.
I voli liberi si terranno
tutti i giorni alle 9.00 e
alle 14.00 quando le condizioni meteorologiche
sono ottimali e in grado
di garantire un volo sicuro.
I voli vincolati si terranno
tutti i giorni
dalle 9.30
alle 11.00 e
dalle 14.30
Si è infranto un sogno!
Quanto ci è voluto?
Gran Poco. Alla notizia, sabato all’alba, che
una nave, della ultra
famosa Costa Crociere, stava affondando,
ho subito pensato, beh,
è una super nave, non
so cosa sia successo,
ma i problemi saranno
solo le spese che dovranno sostenere gli
armatori per recuperare il natante. Col passare delle ore però è
stato chiaro un fatto, la
faccenda era seria,
molto
seria,
l’affondamento, anche
se avvenuto vicino alle coste, era
cosa
molto grave, perché
alle
16.00.
molte persone erano state in pericolo di vita, trapelava che
qualcuno non ce l’avesse fatta e soprattutto iniziava quella
fastidiosissima conta, che sa quasi sempre da presa in giro,
su chi mancava all’appello.
Una conta questa volta ancora più irritante, perché dà come
l’impressione che un appello non esista, quasi che la gente
imbarcata, una volta pagato il biglietto, sia divenuta merce,
neanche più un nome, un numero.
Mi pare impossibile: un colosso delle vacanze più esclusive,
che alla fine, nel momento del bisogno non sa offrire che
vuote parole. Che vergogna! Però è un po’ l’immagine dei
nostri tempi: apparire è quello che conta, per quanto riguarda
la sostanza …bisogna non pensarci e saper bluffare bene.
E’ veramente tutto uno stupido apparire. Fare una crociera,
il sogno di una vita, tutto appare grande, magnifico, perfetto,
l’opulenza più estrema, tipica frase (vuota) serviti e riveriti.
Ma cosa significa veramente tutto ciò? Il famoso Titanic,
affondato giusto un secolo fa, aveva le classi, i più penalizzati
quelli di terza classe, chiusi nel fondo della magnifica
inaffondabile. E’ cambiato qualcosa, certo, le vite perse sono
decisamente meno, ma pur sempre troppe; non c’è più la
divisione in classi, ma è come se tutti fossero appartenuti alla
terza classe, perché il trattamento, da ciò che è emerso , è
stato piuttosto scarso, non certo da top class.
Ciò significa che è stato ben pagato un servizio, apparentemente lussuoso, perfetto, che in realtà però era fatto solo di
grandi e gravi lacune. Oltre 4000 persone nelle mani di un
comandante che non ha saputo muoversi come il buon padre
di famiglia. Frase che sembra obsoleta, fuori tempo, ma che
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Prepara la macchinetta
e... Metti a Fuoco!
Anche quest’anno si svolge il concorso
fotografico abbinato alla manifestazione
di fuochi d’artificio in musica
Si avvicina l’appuntamento con i fuochi d’artificio di
“Asiago... Fiocchi di Luce 2012 – Il 4° Concorso Internazionale Piromusicale della Città di Asiago”, in programma
dal 3 al 5 febbraio, e qualcuno lo attende con più impazienza di altri: parliamo di tutti coloro che, a qualunque livello,
amano scattare foto, dal “fotografo della domenica” fino
all’appassionato più esperto. Anche quest’anno infatti viene organizzato Metti a Fuoco, terza edizione del “concorso pirofotografico” abbinato alla manifestazione, che negli
ultimi due anni ha registrato davvero una grande adesione.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Basta consegnare un massimo di tre scatti in formato jpg ad alta risoluzione, entro le ore 12.30 del 12 febbraio, presso lo Sportello Informazioni Turistiche in Piazza Carli, su supporto
cd o tramite email a info@asiago.to. Le premiazioni, con
assegnazione di una targa e un cesto di prodotti tipici ai
primi tre autori selezionati da un’apposita commissione, si
terrà al municipio di Asiago in data che verrà comunicata
ai vincitori e pubblicata su www asiago.to; sul sito è inoltre possibile consultare il regolamento completo del concorso. (nella foto “Valzer scherzoso” di Elena Carol
vincitrice nel 2011)
in realtà vuol dire
molto ed è estremamente importante e
profonda, e la giurisprudenza lo sa
bene.
Ormai ci sottopongono a test psico-attitudinali per tutto, e questo signore, dal momento che doveva
portare a spasso un
intero paese, li avrà
fatti alcuni test per
provare il suo carattere la sua intelligenza nel momento
estremo del bisogno?
Ma smontando tutto
ciò in poche parole,
mi chiedo da tempo, e purtroppo questi ultimi fatti sembrano
dare ragione ai miei pensieri, che sembravano solo l’altro giorno fuori da ogni epoca, e assolutamente fuori da ogni coro,
che senso ha costruire un colosso del genere, portare in giro
un paese intero, avere campi da golf, piscine, negozi, discoteche, casinò e chi più ne ha più ne metta, in mezzo al mare per
fare annoiare nessuno!!!???
Insomma, vogliamo fare una gita in mare? Ecco, la gita è il
passatempo, si nuota, si pesca, si legge, si ascolta musica,
ma se si vuole tutto il resto, si sta a casa e si va a farlo dove
lo propongono. Ci pasturano (pasturare, per chi non fosse
mai andato a pescare, significa preparare con pezzi di pesce
ed altro, cibo che si butta in mare per attirare più pesci possibile e poter così pescare con maggior profitto) con tutte
queste scemenze, ci fanno credere di avere dei bisogni assurdi, ci fanno credere che tutto ciò è il massimo. Perché ci
siamo fatti convincere così facilmente, perchè facciamo cose
così innaturali e senza senso. Una nave con tanti piani come
un palazzo, non è il massimo, se poi cade a picco come il
transatlantico di un secolo fa e come allora siamo in difficoltà
per aggirare la disgrazia (se di disgrazia e non piuttosto di
idiozia si può parlare) e salvare tutti quanti con mezzi all’avanguardia e personale super preparato ed addestrato così come
ce lo vendono i depliants, allora è l’ennesimo bluff, alle spese
della povera gente! Sono angosciata per quella povera gente,
per chi non sa ancora nulla dei propri familiari, ma è ora di
capire che non siamo polli da allevamento, ci vendono
l’esclusività, ma siamo in batteria, riprendiamoci l’umiltà, la
normalità, la mediocrità e viviamo tutto e pretendiamo tutto
più a misura d’uomo.
Stefania Simi
Riprendiamoci la normalità
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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ATTUALITA’
Infiltrazioni al Sacrario Militare del Leiten
“Il monumento va curato e salvaguardato”
Accorata lettera del capogruppo degli Alpini di Gallio Giorgio Munari: “Ritengo sia disdicevole che le nostre
istituzioni non si curino di conservare quei monumenti che conservano la memoria del nostro passato”
“Il Sacrario Militare di Asiago
versa in un grave e profondo
stato di degrado. Abbandono
che genera un sofferto sentimento di amarezza in tutti coloro che avvertono il dovere
di continuare ad onorare la
memoria di quanti durante la
Grande Guerra hanno sacrificato la propria vita per assicurare a noi al libertà e la democrazia”. L’angosciata contestazione arriva da Giorgio
Munari, 74 enne artigliere di
montagna ed oggi capogruppo
degli alpini di Gallio. Un accorato appello a “salvare l’Ossario
di Asiago” che arriva dopo che
Munari con i suoi alpini avevano effettuato il loro turno di
servizio festivo al Sacrario
Militare (da circa un
anno sono i gruppi Alpini
dell’Altopiano e le Associazioni d’arma ad assicurarne dell’apertura nei giorni di festa)
dove constatavano (era il 6
novembre) che “nella galleria centrale dei loculi, in
cui riposano le spoglie mortali di
quei giovani
che hanno
sacrificato la propria vita,
fuoriusciva
abbon-
dante acqua; il medesimo fenomeno è stato rilevato anche nelle altre galerie”.
Avvertito chi di competenza,
al capogruppo galliese è stato risposto “Non ci sono soldi”. “Ritengo sia disdicevole – denuncia Munari - che le nostre istituzioni non si curino di conservare
quei monumenti che conservano la memoria del nostro passato, come il Sacrario militare di Asiago che durante tutto l’anno è visitato da migliaia di persone provenienti da
tutta Italia”.
“A fronte
d i
Altro “colpo grosso” del “Gruppo ripristino e ricerca lapidi e cippi”
Rimesso a nuovo il monumento del Buso del pettine
Un monumento
recuperato, prima nei ricordi e poi materialmente. E’ forse il ripristino
del
monumento
austroungarico dedicato
a due commilitoni caduti
situato in località “Buso
del pettine” la ciliegina
sulla torta dell’attività
dello scorso anno del
gruppo “Ripristino e ricerca Lapidi e Cippi”.
Il monumento era passato nel dimenticatoio,
tanto più che si trova in
una zona non molto frequentata. Ma alcuni ricercatori del gruppo, tra cui
Guido Baù, si ricordavano
di quel monumento letteralmente abbracciato dalle
L’originale
Prima del restauro
mughe e dal sottobosco. Un
ricordo che ha trovato con-
ferma consultando
l’archivio storico
fotografico Dal
Molin e trovando
che il monumento,
con tanto di aquila
sulla sommità, faceva bella vista su
una foto d’epoca.
La foto portava
anche indicazioni
sul luogo. I volontari del gruppo si sono
quindi portati sul
posto trovando più
che un cippo i suoi
resti.
Ma setacciando il
terriccio che si era accumulato sotto la costruzione
ecco spuntare nuovamente
i frammenti della scritta e
altri pezzi. Mancanti risultavano solamente le tre
bombe poste ai piedi del
monumento e l’aquila. Con
giorni di lavoro e spirito di
vero sacrificio, i componenti del gruppo hanno riportato il monumento agli antichi splendori del 1917. Persino l’aquila sommitale è ritornata al suo posto con una
copia perfetta di quella originale realizzata con le
schegge delle bombe che
hanno devastato l’altopiano
100 anni fa e ora invece
onorano chi quelle battaglie
le ha combattute.
G.R.
questo triste spettacolo – prosegue Munari – mi chiedo
dove sia andato a finire il nostro orgoglio di Alpini e che
cosa realmente facciano le
nostre autorità per conservare la memoria del nostro passato. Il Sacrario ha urgente bisogno di un intervento di manutenzione, che deve essere
assolutamente perseguito non
già semplicemente per salvaguardare un monumento, ma
per onorare degnamente quei
morti che hanno assicurato a
noi libertà e dignità”.
“Noi Alpini – conclude - siamo da sempre disponibili a farci carico delle difficoltà e delle emergenze ma le istituzioni
ci devono aiutare per non lasciare nell’incuria un monu-
mento che incarna il nostro
passato più glorioso”.
“Del problema siamo a conoscenza da tempo – replica il
ten. col. Mauro Pigliacelli, comandante della direzione
Onorcaduti del Trentino Alto
Adige e del Veneto occidentale – L’opera è già stata inserita nell’elenco delle opere
ed è in attesa di finanziamento. Chiaro che in questi momenti di difficoltà economica i
fondi sono pochi per tutti e
garantisco che facciamo i salti mortali per garantire ordine
e manutenzione ai 36 monumenti e sacrari di nostra competenza. Proprio perché non
manchiamo mai di onorare i
nostri caduti”.
Gerardo Rigoni
“Un balzello dovuto o no?”
Schiavon ancora in attesa
di una risposta da parte
dell’Autorità d’Ambito
La pretesa da parte di Etra del pagamento di un importo
(200 euro) a titolo cauzionale per il rinnovo dell’autorizzazione per la sua ditta di autolavaggio; i suoi dubbi spontanei
e la sua iniziativa di rivolgersi alla Regione Veneto “Direzione Tutela ed Ambiente” per segnalare quella che egli considera una richiesta illegittima e per avere pareri autorevoli in
merito; la conseguente risposta della Regione che sottolinea come “il pagamento di un importo a titolo cauzionale
non appare previsto dall’Autorità d’ambito competente” e
che invita la stessa Autorità d’ambito a “verificare la
sostenibilità delle somme richieste all’utenza dal proprio
gestore e la congruità degli importi”. Per Ennio Schiavon,
titolare dell’autolavaggio situato sulla strada Asiago - Gallio,
la questione tra lui ed Etra, è ancora ferma lì, alla lettera
ricevuta dalla Regione in data 6 ottobre 2011. “Resto ancora in attesa di comunicazioni in merito da parte dell’Ato”
dice Ennio, che con queste parole risponde anche indirettamente alla lettera di Stefano Svegliado pubblicata sul nostro
giornale in data 10 dicembre a seguito di un nostro articolo in
cui l’artigiano asiaghese illustrava il suo “strano” caso. Il presidente di Etra sottolineava come “le somme richieste non sono
balzelli discrezionalmente disposti da Etra, né Etra ci lucra in
alcun modo: si tratta di oneri previsti da disposizioni normative
e regolamentari che Etra è tenuta ad osservare e far rispettare” ricordando inoltre che i 200 euro richiesti “ essendo una
cifra a titolo di garanzia, non è un costo per l’utente, ma semplicemente un accantonamento che gli verrà restituito se non
ci saranno inadempienze da parte sua”. Tutto regolare e
tutto previsto dalla legge dunque, secondo Svegliado. Ma
Schiavon, ovviamente, resta delle sue idee: “Dal presidente mi aspettavo una risposta con qualche argomento in più
– dichiara – vorrei precisare che quanto da me richiesto
rispecchia pedissequamente quanto contenuto nella nota della Regione Veneto del 6 ottobre che, a quanto pare,
Svegliado non ha neppure preso in considerazione”. La domanda dunque rimane sempre la stessa: il balzello richiesto
è dovuto e lecito oppure no? All’Autorità d’ambito il compito di dare una risposta definitiva.
S.L.
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
11
Il caso di Marisa Baù a “Chi l’ha visto?”
Emergono nuovi particolari che alimentano interrogativi ed angoscia. “Marisa stava attraversando un
momento di crisi – hanno detto le responsabili del Centro dei focolari di Montet – nel prossimo futuro
l’aspettava un compito di ancor più grande responsabilità, lontano da Montet e forse questo la preoccupava”
Atteso per la puntata di mercoledì
11 gennaio, e slittato per motivi di
tempo
(troppo
quello dedicato al
caso di Roberto
Straccia, il giovane di scomparso a
Pescara e ritrovato cadavere sul litorale a Bari), è
andato in onda su
“Chi l’ha visto?”
mercoledì 18 gennaio, proprio in chiusura di trasmissione, il servizio sulla scomparsa di
Marisa Baù, 48 anni,
suora laica asiaghese.
Tutta la grande famiglia
di Marisa riunita davanti alle telecamere, fratelli, sorelle, nipoti e anche
alcune sue amiche, ai microfoni del programma di
Rai Tre, hanno descritto
questa donna dal carattere mite e gioviale, molto convinta e contenta
della sua scelta, ne hanno raccontato la storia e
lanciato poi l’appello
affinchè si continui a cercarla e chi abbia notizie
da dare lo faccia quanto
prima. La troupe di chi
l’ha visto, non si è fermata solo a Sasso, paese
natale di Marisa, e
sull’Altopiano, ma si è anche recata a Montet presso il Centro dei Focolari
dove la donna da 15 anni
viveva e lavorava. Hanno intervistato le responsabili del centro e fatto
vedere pure la camera di
Marisa dove, ancora da
scartare, ci sono i regali
di Natale, dove sono rimasti i suoi effetti personali, tutte le sue foto. Il
servizio sembra aver alimentato in tanti nuovi
dubbi: dal 20 dicembre si
erano limitati a lanciare
appelli affinchè fosse trovata, ora, i Focolarini
ammettono che la donna
aveva qualche problema
di salute: malesseri, emicranie, comportamenti
scostanti. “Marisa stava
attraversando un momen-
to di crisi – hanno detto –
nel prossimo futuro
l’aspettava un compito di
ancor più grande responsabilità, lontano da
Montet e forse questo la
preoccupava”. Sembra
che ultimamente Marisa
si fosse sottoposta ad accertamenti medici per trovare la causa del suo malessere fisico, di un suo
dimagrimento e di
ripetuti episodi di
febbre.
“Sappiamo della
febbre – dichiarano i familiari att r a v e r s o
Facebook – e degli accertamenti.
Abbiamo anche
parlato direttamente col suo medico dopo la
scomparsa. Ci ha
confermato che le
febbri non erano riconducibili a nulla e nemmeno il dimagrimento.
Marisa stava bene”.
Ad oggi era stato
ipotizzato che l'emicrania
che aveva dichiarato ai
familiari al telefono e
anche il giorno della
scomparsa, prima di uscire per la passeggiata,
fosse causata dal lungo
viaggio di ritorno dal
Brasile, ma le ultime dichiarazioni dei religiosi
sembrano comunque aprire nuovi inquietanti scenari. Cosa si nasconde
dietro il malessere della
suora laica asiaghese?
Può essere questa la causa della sua scomparsa?
Ma la domanda che, dopo
la trasmissione, resta in
tanti conterranei di
Marisa è: come mai solo
ora emergono questi particolari?
Interrogativi che rimangono più che mai aperti,
che crescono di ora in
ora, che fanno lievitare
angoscia e disperazione
in quanti vogliono bene a
Marisa e non desiderano
altro
che
poterla
riabbracciare presto, anche se, col passare dei
giorni, le speranze, forse,
cominciano a vacillare.
A Sasso bambini e anziani insieme per la festa di Natale
Anziani e bambini insieme in una bellissima serata prenatalizia. La
scuola materna di SassoStoccareddo, che accoglie a Sasso anche alcuni bimbi di Gallio oltre
che di Stoccareddo, ha
proposto anche quest’anno la recita natalizia che
ha coinvolto nella preparazione tutti i bambini
con poesie, scenette e
balletti. I piccoli, con disinvoltura e come sempre
ben preparati dalla brave maestre, hanno dato
spettacolo non solo per i
propri familiari, ma anche per “i nonni” che frequentano il Centro ricreativo Anziani della frazione. L’incontro, tenutosi nella sala adiacente
al Museo, coincideva con
l’ultimo appuntamento annuale del gruppo anziani
che abitualmente si ritrova un paio di pomeriggi
la settimana per trascorrere qualche ora in compagnia. Una chiusura
dunque in bellezza ed allegria, con l’innocenza e
la gioia dei bambini. Il
miglior modo per chiudere l’anno di attività e
scambiarsi gli auguri di
Natale.
La serata è ben riuscita
grazie anche all’impegno
organizzativo di Guido
Baù e alla disponibilità
del bar Brusamolin, della Pizzeria Calà e del
negozio di Alimentari Rossi che hanno fornito il rinfresco finale.
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
12
Un gigante buono, malato di bosnite
ATTUALITA’
Gianni Rigoni Stern è tornato a Suceska portando 31 vacche di razza rendena. A febbraio tornerà
per consegnare a quella comunità due trattori usati, comprati con i soldi della solidarietà
La vigilia di Natale nelle case di Suceska (800
metri di altitudine, a poco più di 10 chilometri
dal centro di Srebrenica), un corpulento Babbo
Natale che risponde al nome di Gianni Rigoni
Stern ha portato dei doni singolari: 31 vacche
di razza rendena, bestie di origini trentine, molto adattabili, buone sia da latte che da carne.
Un toccasana, per le famiglie del posto, prima
colpite duramente dalla guerra che negli anni
’90 insanguinò la ex Jugoslavia, ora provate
dalla crisi economica e spesso al limite della
fame.
“Sono luoghi devastati, che possono riprendersi a partire dall’agricoltura”
Non è la prima volta: è già accaduto lo scorso
anno, proprio in questo periodo, e succederà di
nuovo in febbraio, solo che stavolta nella sua
gerla Rigoni Stern non avrà l’ennesima mandria, ma due trattori usati, comprati con i soldi
della solidarietà di tanti che si sono affezionati
alla sua iniziativa: scommettere sull’agricoltura per cercare di rivitalizzare una delle regioni più disgraziate
d’Europa. A Srebrenica, va ricordato, le milizie serbe di Arkan
uccisero, nell’insipienza delle forze dell’Onu e nell’indifferenza dell’Europa, tra gli 8mila e i 10mila musulmani
Gianni è il figlio di Mario, il Sergente nella neve, e in questa
impresa ha messo tutto il suo tempo libero, e anche un bel
po’ dei diritti d’autore ereditati dai libri del papà: «Penso che
sarebbe stato d’accordo che li spendessi così - commenta
sobrio - In quella regione le famiglie hanno perso in guerra
gran parte degli uomini validi. Sono rimasti i vecchi, le donne
e i bambini, che spesso patiscono letteralmente la fame. Grazie
alle vacche possono tornare alla vita».
Da quell’esperienza sono nati uno spettacolo e un film
L’impegno di Rigoni Stern, che adesso è in pensione dopo
aver lavorato come tecnico forestale per la Comunità Montana dell’Altopiano, è nato due anni fa, dopo un incontro con
l’attrice Roberta Biagiarelli, che da una decina d’anni si occupa di quel buco nero della coscienza collettiva europea. A
quella pagina tragica l’attrice e autrice ha dedicato il monologo “A come Srebrenica” e il documentario “Souvenir
Srebrenica”. «In tanti si sono offerti, in questi anni, di fare
qualcosa per Srebrenica - racconta lei - ma quella con Rigoni
Stern è stata un’esperienza molto particolare». Tanto particolare da diventare anche uno spettacolo e un video, intitolato “La transumanza della pace”, che ora circola nelle sale e
serve ad auto-finanziare il seguito dell’impresa.
“Mi e’ sembrato di tornare
all’altopiano degli anni ’50"
«Visitando quei paesi - spiega il tecnico altopianese - mi
è sembrato di tornare indietro di qualche decina d’anni,
nelle nostre contrade. Ma i
campi erano invasi dalle erbacce, e le stalle abbandonate, perchè nessuno più sapeva coltivare la terra e allevare gli animali. Ho pensato che
proprio dalle stalle e dai campi si poteva ricominciare».
Il primo passo del progetto è
stato dunque insegnare i rudimenti dell’agricoltura
alle famiglie che volevano cimentarsi nella sfida:
Gianni si è buttato anima e corpo nell’impresa, recandosi molte volte a Suceska a tenere i suoi corsi
a una cinquantina di persone, vedove di guerra,
anziani, giovani disoccupati, che a volte si sobbarcavano anche un’ora di strada a piedi dalle contrade
più lontane per seguire le lezioni. D’altra parte le
condizioni poste da Rigoni Stern erano chiare: solo
chi avrebbe frequentato i corsi per intero avrebbe
poi avuto una mucca.
“Un bilancio positivo perche’ sono stato vicino alle famiglie”
In Italia invece doveva perfezionare l’altro aspetto
del progetto: trovare i finanziamenti per comprare
le vacche da portare in Bosnia. A dargli l’aiuto decisivo (115mila euro in due anni) è stata la Provincia di Trento, col suo assessorato alla solidarietà
internazionale, e l’associazione degli allevatori
trentini. La prima mandria, di 48 robuste vacche
rendene, superando trafile burocratiche e quarantene, è stata consegnata alle famiglie di Suceska esattamente un anno fa, e a 12 mesi il bilancio è estremamente positivo:
«Contrariamente a quanto prevedevano gli esperti - spiega
Rigoni Stern - non solo nessuna delle vacche è morta, o è
stata venduta, ma sono stati strappati alle erbacce svariati
ettari di terra. Questo è il frutto della preparazione rigorosa
impartita alle famiglie, ma anche del fatto che io abbia potuto
seguire continuativamente la situazione: grazie all’assistenza
di un giovane del posto sono diventato amico di molti di loro,
mi invitano a casa, mi chiedono aiuto quando insorgono dei
problemi».
Dopo aver consegnato altre 31 rendene ad altrettante famiglie, questa volta anche serbe la sfida continua: alla
gente di Suceska, Gianni ha dato appuntamento a febbraio, quando arriverà in trattore...
E a febbraio saranno consegnati anche due trattori
Lo spettacolo e il video di Roberta Biagiarelli “La
transumanza della pace”, presentato anche ad Asiago lo
scorso agosto e la mobilitazione di Caterpillar e Radio
Popolare hanno fruttato infatti soldi necessari per comprare un primo trattore usato, indispensabile per lavorare
meglio la terra, mentre uno studio di commercialisti di
Montebelluna ha procurato quelli per un secondo mezzo
(in tutto 13mila euro). A raccogliere i versamenti è la
Banca Suasa – Credito Cooperativo - Filiale di Mondolfo
(PU). E guardando più avanti c’è anche un altro progetto,
altrettanto ambizioso: un caseificio.
Sergio Frigo (tratto da “Il Gazzettino”)
Il Concerto di Buon Anno della scuola StranaMusica
Giovedì
5
gennaio
all’auditorium di Gallio si è
tenuto il “Concerto di Buon
Anno” organizzato dall’Associazione
Culturale
“StranaMusica” in collaborazione con il Comune di
Gallio. L’evento, presentato
dalla maestra di pianoforte
Andreja Mirosljevic Ravnic,
ha coinvolto gli alunni delle
classi di pianoforte e di canto, ma non solo: numerosi
sono stati gli ospiti della serata tra cui Nicole Davis, giovane violinista di Milano, il
maestro di violino Paolo
Pace, la giovane pianista
Chiara Frigo, la professoressa di arpa Paola Magosso e
il gruppo musicale “Villa
Rosa” Band.
La serata si è aperta con uno
studio di J.B. Cramer, pianista e compositore inglese,
seguito dalla Toccatina di Paradisi interpretati dall’allieva
Anna Bonato. La
ragazza ha successivamente accompagnato con il pianoforte l’amica Gloria
Panozzo nell’esecuzione della canzone
“Someone
like
you” di Adele cantautrice britannica
idolo dei giovani.
Rotto il ghiaccio con
gli allievi più esperti,
l’attenzione è passata alle simpatiche
esecuzioni di Giuseppe Ranzato, Aurora Riva,
Emanuele Pinaroli ed Agnese
Zattarin, i pulcini della scuola.
A concerto avviato è stato il
momento di: Miriam Stella
che ha conquistato il pubblico
eseguendo
spettacolarmente le sue
acciaccature nel brano di
Gossik e di Nicole Davis dotata di una grande sensibilità
nell’esprimersi con la musica.
L’atmosfera si è mantenuta
calda ed emozionante con
Marta Bonato che si è esibita sia al pianoforte che nel
canto
eseguendo
magistralmente la colonna
sonora del film “Titanic”,
“My heart will go on” di
Celine Dion. I maestri
Andreja Mirosljevic-Ravnic e
Paolo Pace hanno regalato
grandi emozioni al pubblico interpretando la Sonata n°7 di
Mozart per violino e pianoforte. La magia della musica è
proseguita con Roberta
Ravnic e Anna Panozzo che
hanno esibito pezzi preparati
con tanta cura e altrettanto
studio applauditi e apprezzati
dagli spettatori presenti.
Grande curiosità ha
suscitato l’arrivo della
professoressa Paola
Magosso con la sua
arpa, strumento non
comune sul nostro
territorio, che ha sorpreso ed affascinato
tutto il pubblico nell’esecuzione della colonna sonora del film
“Romeo
e
Giulietta” di F.
Zeffirelli. Corrado
Rossi si è esibito al pianoforte
dimostrando tutta la sua bravura e il suo vulcanico entusiasmo seguito da Alessandro
Magnabosco che ha eseguito
in modo molto vissuto e travolgente un pezzo del compositore francese C. Debussy e
un pezzo molto interessante
scritto da lui stesso.
La serata pianistica si è con-
clusa con la strepitosa esecuzione di Chiara Frigo della
“Leggenda di San Francesco di Paola che cammina sulle acque” di F. Lisz.
Durante il concerto, è stato
dedicato uno spazio alla presentazione del laboratorio
sonoro-musicale che la maestra Andreja MirosljevicRavnic condurrà prossimamente assieme alla Dott.ssa
Jerta Tessari, educatrice e
pedagogista clinico, per migliorare le competenze
relazionali, di ascolto e di attenzione nei bambini della
scuola primaria. L’evento
si è concluso con la simpatica e divertente esecuzione
della “Villa Rosa Band”
gruppo di musica varia animatore delle più importanti
feste della Casa di riposo
“G.M. Bonomo” dell’Opera
Immacolata Concezione di
Asiago.
Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago
l’Altopiano
Sabato 21 gennaio 2012
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A Campolongo, nell’accogliente Casara, il rifugio del Centro Fondo
Un altro luogo bellissimo ci
ospita in questo nostro appuntamento quindicinale con il
Caseificio Pennar e con le ricette a base dei suoi prodotti
proposte di volta in volta dai
ristoratori e chef altopianesi.
Andiamo a Campolongo di
Rotzo, al Rifugio Casara
Campolongo. Dopo la gara
d’appalto dello scorso novembre il centro Fondo e il
suo rifugio, di proprietà del
Consorzio Rotzo -S. Pietro
- Pedescala, sono in mano
alla ditta Ivano Mosele di
Cesuna, che si è aggiudicata
la gestione del sito anche gra-
zie al possesso di tutti i
requisiti necessari per una
manutenzione ottimale. La
famiglia Mosele ha fermamente deciso di continuare nella tradizione di chi
l’aveva preceduta, facendosi affiancare nella gestione proprio da coloro
che qui se n’erano occupati
da tanto tempo, garantendo
una continuità anche per i posti di lavoro. “Abbiamo trovato dei locali ristrutturati e
ampliati, belli e spaziosi – dicono – che abbiamo completato aggiungendo arredi e particolari volti a renderli più ac-
coglienti, mantenendo la
rusticità e tipicità della struttura e rifacendoci proprio a
quella che era la casara di un
tempo”. E’ stato rifatto interamente il banco del bar, realizzato un nuovo banco per la
gestione di tutto ciò che riguarda l’ attività legata alle pi-
ste da fondo, sono state
completate le camere al
piano superiore, in totale
una decina, con 25 posti
letto. Comoda e funzionale è la separazione dell’ampio bar (con una cinquantina di posti a sedere) dalla zona ristorante,
dove possono trovare posto,
tra le varie salette comunicanti
tra loro, 130 persone. “Nel
giro di un mese – raccontano
i Mosele – siamo riusciti ad
essere pronti per l’apertura
stagionale, avvenuta l’8 dicembre. Ci siamo trovati ad
affrontare una stagione non
Gnocchetti di Tosela dei Pennar, padellati con porcini e
radicchio su vellutata di Pennarone e scaglie di Stravecchio
Ingredienti per 4/6 persone:700 gr. di Tosela dei
Pennar – 2 uova intere e 1
tuorlo - 120 gr. di Gran
Pennar – 350 gr. di farina –
sale, pepe, noce moscata
q.b. Per condire e completare: porcini trifolati, radicchio di Treviso saltato,
Pennarone, Stravecchio dei
Pennar
Passare la tosela al mixer o
al tritacarne con il disco
fino, poi unire le uova, il
sale, il pepe e la noce moscata, il Gran Pennar, e per
ultima la farina. Impastare
bene e quando il tutto è ben
amalgamato e omogeneo lasciare riposare per 10 minuti. Successivamente formare gli gnocchetti con il sistema tradizionale e cuocerli
in acqua salata. Padellarli
con il radicchio e i porcini
trifolati precedentemente
con burro, olio e uno spicchio d’aglio. Fare una
fonduta con il Pennarone tagliato a dadini e lasciato precedentemente a bagno nel
latte e in un po’ di panna,
facendolo sciogliere a
bagnomaria, frullandolo e
aggiungendo alla fine un
uovo. Disporla sul fondo del
piatto, completare con gli
gnocchi padellati aggiungendo infine le scaglie di
Stravecchio. Per una pre- sono servire in un cestino di Gran Pennar alizzando una sorta di frittatina che si poggia
sentazione ancora più raffi- o Stravecchio grattugiato, facendolo sull’esterno di una ciotola per darle la forma,
nata, gli gnocchetti si pos- sciogliere in una pentola antiaderente, re- lasciandola raffreddare.
SERVIZIO REDAZIONALE
facile per la scarsità di neve,
ma impegnandoci molto siamo riusciti a rendere agibili le
piste, portando la neve ammucchiata e tenuta di riserva
dopo lo sgombero dell’ampio
parcheggio, e risultata molto
utile”. Il luogo è un paradiso
per i fondisti, ma anche per
coloro che vogliono fare
escursioni con le ciaspole, o
a piedi. Sia le piste da sci che
i sentieri, come quello che
porta al forte Campolongo,
offrono la possibilità di inoltrarsi tra una natura
incontaminata e di godere di
panorami bellissimi.
Qui la specialità sono gli gnocchi di patate,
ma provate quelli di Tosela dei Pennar!
Quassù in tanti arrivaBruno Fovanna e
no per gustare gli Filippo Povoledo
gnocchi, specialità del
rifugio. Vengono preparati con le rinomate
patate di Rotzo, e serviti con ragù, pomodoro o burro e salvia.
Tra gli altri piatti tipici
ci sono la zuppa d’orzo e verdure, le
fettuccine con i porcini, i bigoli con la selvaggina, le grigliate, i
brasati, il gulasch, i
galletti al forno e alla brace. I formaggi del Pennar sono usati
soprattutto al naturale, nei piatti misti, sempre tanto apprezzati da
fondisti e sportivi in genere. Questi ultimi sanno bene che una
porzione di Mezzano o di Stravecchio, con un po’ di verdura,
riescono ad apportare in modo sano e con tanto gusto la giusta
energia. Molto apprezzati dagli sportivi sono anche i dolci fatti
in casa, tra cui la squisita torta di Ricotta dei Pennar e amaretti
che viene servita con salsa vaniglia, ma anche la torta di mele,
quella di pere e cioccolato, lo strudel. In cucina la tradizione
culinaria del Rufugio Casara Campolongo viene portata avanti
da Bruno Fovanna, chef che può vantare esperienze lavorative
presso alcuni fra i ristoranti più rinomati d’Italia, basti citare la
lunga collaborazione con Gualtiero Marchesi. Accanto a lui, in
questa stagione invernale, c’è Filippo Povoledo, che i gusti
semplici degli sportivi li conosce molto bene, vista la sua esperienza di chef del moto GP. Nelle cucine dell’Hospitality delle
squadre ha più volte portato personalmente proprio alcuni prodotti del Pennar, come il Gran Pennar. E’ Filippo che realizza e
ci svela qui a fianco la ricetta ideata per questo nostro appuntamento: ha voluto proporre degli gnocchi che, come si diceva,
sono un po’ il simbolo del Campolongo, utilizzando alcune delle
eccellenze del
Caseificio Pennar:
sono infatti di
tosela, serviti su
una vellutata di
Pennarone e completati con scaglie
di Stravecchio.
Provate a farli, sentirete come sono
buoni!
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Disabili “in pista” al Kaberlaba
Un miracolo che si compie da 26 anni
SOLIDARIETA’
La Rigoni di Asiago sponsor di questa iniziativa, una sorta di fisioterapia sciistica che
aumenta l’autostima in questi ragazzi e li aiuta a prendere coscienza delle loro potenzialità
Ragazzi grandi e piccoli che sfrecciano sulle
piste del Kaberlaba. Niente di stravagante tranne il fatto che quei ragazzi sono tutti disabili gravi
con problemi cognitivi e relazionali come la sindrome di Down o l’autismo. Una “utenza” che
da 26 anni, solitamente a gennaio, frequenta le
piste altopianesi, prima a Cesuna ora Kaberlaba
dove 6 maestri da sci specializzati nel trattare
con disabili gravi prendono questi allievi speciali
(dai 5 anni fino alla maggior età) e li convincono
a lanciarsi giù per le piste imbiancate.
Una serie di “settimane bianche” un po’ particolari, realizzate attraverso le associazioni aderenti all’Anffas, l’associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o
relazionale, e che permette ad oltre 100 ragazzi all’anno di
beneficiare di questa forma di fisioterapia sciistica.
Ma non tutte le famiglie, o le associazioni, hanno i mezzi, o gli
sponsor, per permettersi una settimana sugli sci. Ecco quindi
l’idea dei maestri da sci specializzati, riuniti in un gruppo chiamato Spav Team, di trovare uno sponsor per offrire una settimana a 10 ragazzi e alle loro famiglie sulle piste del
Kaberlaba. Immediatamente ha risposto la “Rigoni di Asiago”
che coprirà metà dei costi per permettere ad altri ragazzi di
avvantaggiarsi dello sci terapeutico nell’ultima settimana di
gennaio. Una proposta che ha già raggiunto il tutto esaurito
nonostante i maestri si siano affidati soprattutto al tam tam
tra le associazioni affiliate all’Anffas a dimostrazione che
questo tipo di turismo è non solo benefico ma anche una risorsa da prendere in considerazione.
Vedere ragazzi che magari fino a poco tempo fa rifiutavano
di comunicare, evadevano il contatto umano, sfuggivano con
gli occhi lo sguardo dei propri genitori, buttarsi giù per le piste
e poi tra le braccia dei loro maestri da sci è
veramente emozionante.
“Noi non ci limitiamo a far scendere i ragazzi dalle piste magari sostenendoli dall’inizio
alla fine – commentano i maestri Carlo,
Emanuele, Alvise e Stefano dello Spav Team
– Noi vogliamo farli sciare. E ogni mezzo è
lecito; dall’incoraggiamento verbale agli
sfottò, sempre chiaramente regolato sulle
capacità di ciascuno e previa consultazione con lo staff medico scientifico che segue il nostro progetto”. E per fare questo
i maestri si trovano a dover aguzzare l’ingegno modellando gambali rigidi da pezzi
di cartone, creare sistemi di corde ed elastici per tenere sotto controllo gli sci dei ragazzi, ideare
freni da pali e paletti. “Lo sci aumenta l’autostima e aiuta
questi ragazzi a prendere coscienza delle loro potenzialità
– spiega Marilena Pedrinazzi, terapista della riabilitazione
e mente del progetto - Il programma tra l’altro ha altri
benefici; spinge a crescere i genitori esitanti a lasciar andare i loro figli e costringe la società a prendere coscienza delle
potenzialità di questi ragazzi speciali”. E a divertirsi spensieratamente; almeno per un po’.
G.R.
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Covola di Gallio “...la val dei mulini”
Immaginate di prendere un
tappeto, stenderlo sul pavimento della stanza e poi
spingerlo verso un muro: riducendosi la distanza tra il
punto in cui si esercita la
spinta e il muro che offre
resistenza, il tappeto si inarcherà in tutta una serie di
pieghe; alcune convesse
verso l’alto, altre concave.
Ebbene, questo è quanto
successo nell’ultimo centinaio di milioni di anni ad un
tratto del fondale di un
mare, che adesso noi chiamiamo Tetide, i cui materiali si sono trovati schiacciati tra il “muro”, rappresentato dal continente
euroasiatico, e la “spinta”
operata dall’Africa che
avanza verso nord.
Il “tappeto”, i cui bordi distavano circa mille
kilometri, si è ridotto a circa un decimo della sua lunghezza e, non potendo sprofondare verso il basso, si è
dovuto inarcare, generando
la catena montuosa delle
Alpi.
In termini scientifici si parla di
“orogenesi” (= “nascita delle
montagne”)
alpinohimalayana.
Ma cosa c’entra la Covola di
Gallio con tutto questo?
Beh, c’entra parecchio perché è proprio da Gallio che la
L’interno della stazione con
un modellino di mulino
“sinclinale” (= “ piega concava” del tappeto) che forma la
conca centrale dell’Altopiano
prende il nome; qui, infatti, gli
strati rocciosi che formano la
superficie del terreno sono
quelli di più recente formazione, scaglie e marne, che altrove, lungo le “anticlinali” (=
“gobbe” del tappeto),
i processi erosivi hanno completamente
asportato mettendo a
nudo le più antiche formazioni calcaree che,
Petasites hybridus
Fiori di Impatiens
glandulifera
o “ruscello di Gallio” in
cimbro; l’altro, scorrendo verso est, va a formare prima la Valle della
Covola, poi la Val Ghiaia
per proseguire ulteriormente nella Val Frenzela.
É facile comprendere
come un ambiente
improntato alla grande e
costante disponibilità
idrica abbia rappresentato per il carsico ed arido
Altopiano una realtà più
unica che rara, determinando lo sviluppo, fin dai
tempi antichi, di attività
produttive ad alto valore
aggiunto che proprio la
forza motrice dell’acqua
permetteva quali mulini,
pile da orzo, pestascorza,
concerie, gualchiere, segherie e fucine.
Un ulteriore momento di
gloria è stato vissuto dalla Covola quando il Comando Truppe Altopiano,
nel corso della Grande
Guerra, vi costruì una
centralina per pompare
acqua fino allo Zebio e supplire in questo modo alle necessità delle truppe ivi dislocate.
A testimoniarlo l’insegna
affrescata sulla facciata del
Le cascate
come un’immensa spugna, assorbono immediatamente le
precipitazioni meteoriche impedendo la presenza di acqua in
superficie.
A Gallio questo non avviene
perché l’argilla contenuta nella scaglia e nella marna impermeabilizza il substrato impedendo l’assorbimento dell’acqua,
al punto tale che non uno ma
ben due corsi d’acqua hanno
le sorgenti nel suo territorio:
uno scende verso ovest ad attraversare Asiago, il Ghelpach
primo dei due edifici ancora la conservazione.
presenti nella valle, trasformati La gita si può compiere facilin esposizioni di oggetti e mac- mente a piedi partendo dal
chinari relativi alle attività centro di Gallio, scendendo la
antropiche qui svoltesi per se- valle fino ai Ronchi per poi ricoli, nella miglior accezione di tornare per la strada ed il senmuseo diffuso: mantenere la tiero che collega questa fraziomemoria nell’ambiente in cui ne al capoluogo passando per
la stessa si è venuta forman- la borgata Hauser.
Gianni Frigo delle Guide
do.
La lussureggiante vegetazione Altopiano
del fondovalle, dove
Petasites hybridus e
l’esotica Impatiens
glandulifera la fanno
da padrone, ed il
ruscellare dell’acqua
di cascata in cascata
è una gioia per gli occhi ma evidenzia
ancor più l’importanza dal punto di vista
naturalistico di questo
habitat che quassù
non ha uguali e che,
proprio per questo, richiede da parte del visitatore un’attenzione
ed un rispetto che ne Stazione di pompaggio
acquedotto militare Zebio
permettano la tutela e
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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LUSIANA
Aprirà a settembre l’asilo nido
Troveranno posto 16 bambini. In questi giorni il via alle preiscrizioni anche per i
residenti in altri Comuni. Il progetto è stato possibile grazie ad un grande lavoro
di sinergia e stretta collaborazione che ha visto come protagonisti in primis la
Parrocchia con il Consiglio pastorale e il Consiglio affari economici, la Scuola
Materna San Giacomo con il sostegno dell’ Amministrazione comunale
Aprirà a settembre il nuovo
nido integrato a Lusiana, un
progetto fortemente voluto
dalla Parrocchia di San Giacomo insieme all’Amministrazione Comunale per offrire un
nuovo servizio alle famiglie
con bambini di età compresa
dai 6 ai 36 mesi. Nel 2011 a
Lusiana sono nati 30 bambini
e nel 2010 i nati sono stati
23, numeri importanti per un
ENEGO
Befana “boschiva” in piazza
Tra le befane più originali che si sono viste nelle piazze e per
le vie dei centri altopianesi sicuramente quella eneghese
merita una nota di merito. Completamente realizzata in legno e “dase” la befana “artistica boschiva” ha fatto bella
mostra di sé in piazza San Marco sotto il grande abete ricevendo numerosi complimenti da turisti e residenti.
piccolo paese come Lusiana
che hanno rinforzato la decisione di aprire questa nuova
struttura per la prima infanzia. Nel mese di dicembre è
stata fatta una prima
preiscrizione rivolta alle famiglie di Lusiana con bambini
nati negli anni 2010 e 2011 e
da questo primo sondaggio
sono pervenute 10 adesioni.
Nel nido integrato “San Giacomo” saranno ospitati da un
minimo di 8 bambini ad un
massimo di 16 di età compresa dai 6 ai 36 mesi con
un’apertura che può prevedere sia la frequenza solo al
mattino sia la permanenza
nella struttura per tutto l’arco della giornata. Gli spazi
messi a disposizione per tale
struttura sono quelli del piano inferiore della scuola materna San Giacomo che si trova a Lusiana centro.
Sono già aperte le
preiscrizioni che dovranno poi
essere confermate in maniera definitiva nei prossimi mesi
e che garantiscono comunque
un ordine di priorità laddove
si raggiunga il numero massimo di iscritti. Per le famiglie che fossero interessate,
anche fuori Comune, c’è la
possibilità di preiscrivere il
proprio figlio attraverso la
compilazione del modulo che
potrà essere ritirato presso la
Canonica o l’Ufficio Segreteria del Comune di Lusiana.
Tali questionari dovranno
essere riconsegnati entro il
martedì 31 gennaio 2012 . Il
progetto di apertura dell’Asilo nido a Lusiana è stato possibile grazie ad un grande lavoro di sinergia e stretta collaborazione che ha visto
come protagonisti in primis la
Parrocchia con il Consiglio
pastorale e il Consiglio affari economici, la Scuola Materna San Giacomo con il sostegno dell’ Amministrazione comunale. Non da ultimo
l’intervento della Regione
Veneto che ha stanziato un
contributo in conto capitale
per i lavori di ristrutturazione
dei locali che saranno adibiti
ad accogliere i piccolissimi.
Un progetto ambizioso e non
facile in questi tempi di forte
crisi e ristrettezze economiche per il quale sono state
fatte scelte coraggiose che
a lungo termine avranno una
ricaduta molto importante per
tutta la comunità. Lo spirito
che ha mosso la squadra che
sta lavorando per questo progetto nasce dalla convinzione che creare servizi per le
famiglie significa conciliare i
tempi del lavoro con quelli della famiglia permettendo alle
giovani coppie di scegliere di
rimanere a vivere in montagna evitando le migrazioni
verso la pianura e il conseguente spopolamento della
zone montane.
Ottimi i risultati dell’avvio
della raccolta porta porta
dei rifiuti a Lusiana
Inizia bene il nuovo metodo di raccolta differenziata
a Lusiana: nei primi due mesi è stata superata la soglia del 70%. I dati di novembre e dicembre confortano la scelta effettuata dall’Amministrazione Comunale
di avviare per il Comune di Lusiana, primo in
Altopiano, la raccolta porta a porta del rifiuto secco
oltre al conferimento differenziato e controllato dell’umido. La carta vincente sembra essere stata la nuova
dislocazione di gran parte delle isole ecologiche lontano dalla viabilità principale e la chiusura con chiave
dei pochi cassonetti per il secco rimasti nelle zone non
coperte dal servizio porta a porta. “Ma ciò che davvero ha fatto la differenza per raggiungere questo risultato – sottolinea l’assessore Villanova - è la collaborazione e l’impegno di tutti gli utenti. Abbiamo fatto molte
riunioni durante la campagna informativa alle quali i
cittadini e anche i proprietari di seconde case hanno
partecipato numerosissimi dimostrando grande interesse e partecipazione”. Già i primi dati dimostrano come
senza grosse difficoltà tutti abbiano imparato a differenziare in maniera corretta. “Un grazie particolare per il loro impegno – continua l’assessore – va
certamente agli anziani che con entusiasmo e curiosità si sono avvicinati anche a questa novità”. La gestione è affidata ad Etra, con un appalto che ha permesso di mantenere invariato il costo del servizio, e
quindi le tariffe, pur modificando radicalmente il sistema di raccolta. “Ora - conclude Villanova - bisogna proseguire su questa strada per mantenere e migliorare le percentuali raggiunte in questi primi due
mesi a favore della tutela dell’ambiente e del nostro
territorio. Ovviamente come tutte le attività il nuovo
sistema ha creato qualche disagio e ce ne scusiamo
ma contiamo con l’apporto e il contributo di tutti di
superare le difficoltà e migliorare il servizio”.
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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CONCO
La questione cave riscalda
l’ambiente politico di Conco
“Nessun danno al
Comune, ma un bene
per tutta la collettività”
L’ex sindaco Trotto denuncia “Trattamenti privilegiati a favore di una sola ditta”
Non abbiamo procurato un
danno al Comune, come potrebbe invece dirsi per la precedente amministrazione
che non ha chiuso il contratto quando il mercato era
buono e la Ditta era disposta ad accettare un aumento del 40% del corrispettivo.
Abbiamo concluso un accordo transattivo con il supporto dell’Avvocatura della
Provincia tenendo in considerazione il fatto che la Regione aveva già comunicato
l’avvio della procedura di
decadenza dell’autorizzazione in assenza di contratto,
che una Ditta avrebbe ripreso l’attività, tra l’altro su una
superficie
modesta
(3000mq.), e con un materiale non di qualità come
quello delle altre cave, che
il Comune avrebbe introitato
delle somme importanti per
il bilancio dell’Ente e che
alla fine la cava, avviata nel
lontano
1989,
sarà
ricomposta. Non potevamo
correre il rischio di avere un
altro sito abbandonato e
magari un contenzioso da
affrontare”
Sul tema cave, il sindaco di
Conco Graziella Stefani è
fermamente convinta di
aver agito bene. La questione non è semplice, la storia
e lunga e le sfumature sono
tante, ma, secondo il primo
cittadino, la sostanza è questa e ad aver sbagliato è stato
proprio l’ex sindaco Roberto Trotto che non ha mai trovato il modo di sottoscrive-
re il contratto con questa
ditta, tenendolo bloccato dal
2005, dopo aver tentato di
revocare la delibera di consiglio comunale che dava la
disponibilità dell’area, provocando tra l’altro danni ingenti al titolare che ha dovuto
licenziare personale, perdere clienti e vendere macchinari.
“Quando noi siamo subentrati a Trotto, la questione
andava risolta al più presto
– sottolinea Graziella
Stefani – poiché di lì a poco,
come già detto, sarebbe
decaduta l’autorizzazione
regionale e si correva anche
il rischio di non vedere ripristinato quel sito. Riguardo al
canone pagato dalla ditta, è
sempre stato inferiore a
fronte di un materiale
d’escavazione di minor pregio rispetto a quello che le
altre ditte hanno potuto realizzare. Inoltre, sulla clausola
che prevede la possibilità di
recesso, va detto che in caso
va seguito un certo percorso, gli introiti sono in ogni
caso assicurati per due anni
e che il comune si è riservato la possibilità di aumentare il corrispettivo alla verifica di una ripresa del mercato. Non vedo dunque nessun danno per il comune,
anzi…una Ditta ha ripreso
il lavoro, il Comune riceve
delle entrate, il sito sarà
completamente ricomposto
indipendentemente dalla
possibilità di recesso”.
Stefania Longhini
con l’auspicio che la vitalità
non venga mai a mancare, assicurando sempre il personale
appoggio e quello di tutta l’Amministrazione Comunale. Ha
chiuso la giornata la lotteria alpina che ai fortunati vincitori ha
distribuito ricchi premi. A quanti
hanno partecipato e collaborato per la realizzazione della Festa, in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo, un sentito ringraziamento e un arrivederci al prossimo appuntamento.
Due pesi e due misure nella
concessione di cave nel Comune di Conco? E’ quanto
pare succeda secondo
un’accusa fatta dall’ex sindaco Roberto Trotto. In un
caso in particolare, nel quale
la concessione d’estrazione
ha dei termini di contratto
molto più favorevoli rispetto
a quanto avviene per gli altri.
Ma andiamo con ordine.
“Il regolamento cave deliberato dal Comune nel 1994 –
spiega Trotto - prevede che la concessione di lotti di estrazione a
concessionari privati avvenga, normalmente, a mezzo di asta pubblica. Questo ha consentito che nel 1995 e nel 2000, a seguito di
asta pubblica, il Comune abbia concesso delle cave sulla base di
corrispettivi pari, rispettivamente, a circa 93,71 euro/mq e 113,00
euro/mq che costituiscono entrate importanti per il Comune, poi
reinvestite in opere pubbliche piuttosto che in servizi per la cittadinanza. Però una cava, in attività dal 1990, corrisponde, circa la
metà di quanto previsto per le cave concesse a seguito di asta
pubblica”.
Una palese ed ingiusta anomalia, secondo l’ex primo cittadino, a
discapito della collettività visto che si traduce in minori introiti per
le case comunali.
“La cava, la cui concessione scadeva al 31/12/
1999, è ancora oggi attiva senza mai ricorrere
alla procedura d’asta.
Grazie a questo trattamento e considerati i successivi ampliamenti e
traslazioni concessi dal
Comune, la concessione
ha provocato un minore
introito per il Comune
pari a 75.981 euro”.
Una singolarità di trattamento che, sempre per la
cava in questione, pare si
sia ripetuta più volte anche in passato.
“Nel 1996 – ricorda in-
fatti Trotto - è stata rinnovata la concessione
senza ricorrere alla procedura d’asta con un
corrispettivo per le
escavazioni fissato ad
euro 41,62/mq; in pratica meno della metà di
quanto previsto per la
cava in località Biancoia
concessa l’anno precedente. Nel 2000 tre nuove cave sono state concesse
con
un
corrispettivo medio di 113 euro/mq mentre due anni dopo sempre
alla stessa cava in questione veniva concesso un ampliamento
con un corrispettivo di euro 54,48/mq”.
“Quando fui eletto nel 2004 – spiega ancora - la mia amministrazione concordava con la ditta concessionaria un corrispettivo di
euro 80,00/mq ma fino al 2009, ovvero fino a quando sono rimasto in carica, il contratto non è stato mai firmato dalla ditta. Nel
2009 l’amministrazione attuale ha rinunciato alla maggiorazione
del 25% del corrispettivo prevista per le traslazioni di aree ed ha
concesso alla solita ditta la possibilità, in presenza di materiale
estraibile difettoso, di recedere anticipatamente dal contratto, eventualità mai accordata alle cave concesse tramite asta pubblica ed
inoltre non prevista dal Regolamento cave. In questo modo, buona parte del rischio di impresa viene sopportato dal Comune, anziché dalla ditta concessionaria, contrariamente a quanto è successo per le cave concesse a seguito di asta pubblica”.
“L’Amministrazione ha motivato l’accordo anche con l’opportunità di
avere entrate certe di bilancio – prosegue Trotto - Nella realtà si sta
facendo molto poco per assicurare questi introiti ed il Comune corre il
rischio di ricevere solo una minima parte dei canoni previsti. La ditta
potrebbe infatti recedere in qualsiasi momento, versando solo il compenso per la detenzione dell’area. Questo mentre i concessionari delle
altre cave sono stati obbligati a pagare i canoni per tutta la superficie
estrattiva, indipendentemente dalla qualità del materiale estratto. Mentre concedeva la cava alle condizioni appena illustrate, l’Amministrazione Comunale chiedeva un contributo a varie ditte artigiane operanti
nel settore dei trasporti per la sistemazione della strada di Val Lastari,
prospettando dei controlli in caso di mancata adesione”.
“Sarebbe stato più opportuno – conclude l’ex sindaco - ricavare le
somme dalla concessione della cava, piuttosto che interferire sull’attività di varie ditte che contribuiscono a mantenere in vita il tessuto
economico locale”.
Gerardo Rigoni
La festa annuale del Gruppo Alpini di Conco
Si è svolta domenica 8 gennaio 2012, in una giornata invernale ma decisamente baciata
dal sole, la festa del Gruppo
Alpini di Conco che si ritrova,
come da tradizione, sempre la
prima domenica di gennaio per
dare inizio alle proprie attività
annuali. Il ritrovo dei partecipanti, delle locali autorità, del
rappresentante della Sezione
Monte Grappa di Bassano del
Grappa, dei rappresentanti dei
gruppi limitrofi e del
mandamento, è avvenuto presso la sede del Gruppo, da dove
è partita la sfilata verso la chiesa Parrocchiale in cui è stata
celebrata la S. Messa. Nell’omelia il parroco Don Lorenzo, ha avuto parole di elogio e
di plauso verso i gruppi Alpini,
ricordando anche tutti coloro
che “sono andati avanti”. Al
termine si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera con la deposizione della corona al locale Monumento dei Caduti, accompagnata dal suono della
tromba che ha reso ancor più
significativo ed importante questo momento. A mezzogiorno
il pranzo conviviale, svoltosi
nella sala parrocchiale “Don
Italo Girardi”, che per l’occasione è stata allestita come un
gran ristorante con uno staff
attento e ben organizzato, al
quale hanno partecipato oltre
cento persone. Nel dare inizio
al “rancio alpino”, un invito a
un breve momento di silenzio
suggerito dal segretario del
gruppo Mario Colpo, nel ricordare coloro che non sono più
tra noi, quindi il saluto ai presenti intervenuti e agli ospiti
nella persona del sindaco
Graziella Stefani, del vice presidente della Sezione Monte
Grappa Pietro Lago e del rappresentante mandamentale
Gaetano Oriella, del parroco
Don Lorenzo, del capogruppo
di Conco dei Donatori di Sangue Diego Pozza, al Gruppo dei
Combattenti e Reduci rappresentato da Guido Rigon ed ai
rappresentanti dei gruppi presenti di Rubbio, Valrovina,
Fontanelle, S. Caterina,
Lusiana, e per chiudere il sempre numeroso gruppo di
Costabissara. Un ringraziamento alla Banca di Romano e S.
Caterina, alla Banca Popolare di
Marostica e alla Banca San
Giorgio e Valle Agno per i preziosi e indispensabili contributi. Nell’intermezzo del pranzo
sono intervenuti per un saluto
il capogruppo Giampaolo
Colpo che, nel ricordare alcune tra le più significative
attività svolte nell’anno appena trascorso, ha sottolineato quella più impegnativa e
non ancora conclusa relativa ai lavori di rinnovo e
ristrutturazione radicale della “Casa del Verde” sita in località Val Lastaro di proprietà del Comune di Conco. Ha
ringraziato i locali gruppi
Alpini e Donatori di Sangue
per l’impegno e la disponibilità nello svolgere i lavori
necessari affiancati dalla
partecipazione di un gran
gruppo di persone anche
non iscritte, segno che il lavorare per il bene comune
abbatte le barriere e aiuta a
costruire dei veri risultati.
La parola è passata poi al
rappresentante della Sezione
Monte Grappa Pietro Lago
che ha sottolineato lo stretto legame di amicizia anche
personale con il Gruppo di
Conco. Ha ricordato come
anche la vita del Gruppo risulti a volte non sempre facile e che con l’amicizia e la
concordia si possono superare gli ostacoli. Nell’occasione ha quindi consegnato
all’ex capogruppo Antonio
Bertuzzi un attestato di riconoscenza a nome della Sezione Monte Grappa per
l’impegno e la dedizione dimostrati negli anni precedenti. L’ultimo intervento è stato quello del sindaco
Graziella Stefani che ha ringraziato gli Alpini per la sempre attiva e pronta collaborazione soprattutto nelle attività locali di volontariato,
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
18
Operazioni chirurgiche nella Grande
Guerra presso l’Ospedale n°73 di Schio
STORIA
Una importante documentazione conservata presso la biblioteca civica di
Schio ci permette di capire quale fosse la tipologia
delle ferite patite dai soldati durante a Grande
Guerra. Si tratta di numerosi protocolli rigati su cui
venivano riportati interventi di soccorso e operazioni chirurgiche praticati
presso l’Ospedale di
Guerra n° 73. La raccolta cartacea, recentemente emersa presso l’archivio scledense, copre il periodo bellico dal 17 giugno
1916 all’estate del 1918.
Lunghi mesi caratterizzati
da aspre battaglie, con
migliaia di soldati chiamati a difendere la Pianura
Padana dallo sfondamento delle truppe imperiali
lungo l’arco alpino compreso tra il Monte Pasubio
e gli Altipiani. Le schede
redatte dalle infermiere
sono esaurienti e molto
dettagliate, con grafia ben
leggibile grazie all’inchiostro a
pennino o stilografica. Comprendono il giorno d’arrivo del
ferito, talvolta anche l’ora, sem-
Il caso di un soldato del 202° fanteria, ferito alla testa da una fucilata tra le rovine di Asiago
nel luglio 1916, operato con craniectomia per l’estrazione di una palletta di shrapnell
pre è riportato il nome, grado e
reparto di appartenenza, compresa la specialità dell’arma.
Oggi la rilettura degli interventi
praticati, ci pone davanti alla tragica realtà di quel tempo, costantemente caratterizzata da
sangue sparso ovunque nelle
sale operatorie, alle amputazioni eseguite con una “disinvoltura disarmante” e sistematica, ma altresì logiche
se abbinate all’effetto degli
scoppi che laceravano in
maniera scomposta, e spesso irrisolvibile, gli arti dei
poveri militari. Estese
necrosi, infezioni purulente
ed inarrestabili emorragie
spingevano i medici a tagliare gambe e braccia a molti
pazienti. Uno di problemi più
gravi era sicuramente procurato dal fatto che l’ospedale attrezzato fosse molto
lontano dal luogo di
ferimento; il trasporto di feriti avveniva inizialmente su
barelle o per trascinamento al
riparo d’una trincea, quindi al
posto di primo soccorso. L’arrivo dei bisognosi di cure presso una sala operatoria era una
sorta di calvario, il culmine di
un lungo viaggio su camion e
mezzi della Croce Rossa, attraverso strade dissestate e
spesso battute dalle artiglierie nemiche. Tutti fattori
deleteri per patologie di pazienti al limite della trasportabilità.
Difficile poi redigere una statistica per conoscere quali ferite
fossero più comuni tra i ricoverati. Leggendo i quaderni conservati a Schio si apprende quanto
potessero essere mortali le pallette
di piombo degli shrapnell (dal corpo di un soldato ne vennero
estratte 8!). Altrettanto dicasi per
le pietre, scagliate ovunque dagli
scoppi di granate e frammischiate
nelle carni a schegge metalliche,
pezzi di tessuto e parti ossee. Nel
caso il militare giungesse morto
all’ospedale, subito si praticava la
necroscopia, atta a valutare la
causa del decesso. Nei verbali di
intervento il decorso operatorio è
appena abbozzato, constatato il
miglioramento, subito su trasferiva l’infermo altrove per la convalescenza. Ciò purtroppo non
escludeva il sorgere di
complicanze dovute alle infezioni, con conseguente decesso anche a distanza di settimane dal ferimento.
Giovanni Dalle Fusine
Brigandi Michele, ferito ad Asiago
Fra i tanti feriti riportiamo il caso del soldato Brigandi Michele,
fante della Brigata “Sesia”, 12a compagnia, colpito da una fucilata tra le rovine di Asiago la sera di sabato 15 luglio 1916.
Solo 24 ore dopo giunge all’ospedale di Schio per essere operato al cranio. Il referto del chirurgo militare, Roberto
Agostinelli, tenente colonnello della Croce Rossa, spiega: “Fu
ferito durante un attacco di fucileria. Frattura del frontale dx
con affondamento di frammenti per una estensione di 8 cm,
fuoriuscita di sostanza cerebrale. Dice esso che istintivamente
si gettò a terra dal colpo di proiettile, cadde in malo modo
producendosi varie contusioni; stette molto tempo così, finché
fu soccorso portato al posto di medicazione, ripresi i sensi fu
portato qui. Notasi: sensorio integro, polso debole, frequente,
temperatura 37,3, respirazioni 27, vertigini, cefalea intensa,
indebolimento vista, massime all’occhio dx, dolori a braccio
e spalla sx dovuti forse a scheggia di granata da cui era stato
colpito precedentemente. Dopo operazione pessimo decorso,
elevazione termica, pus nella ferita che scomparve con cura
assidua. Migliora. Trasferito il 23 luglio con treno ospedale”.
LA RUBRICA DELLA MEDICINA
L’acido ialuronico...chi è?
Le sue caratteristiche reticolari e di elasticità fanno sì che ad esempio nella pelle conferisca quelle
particolari proprietà di resistenza e di mantenimento della forma, quindi una sua mancanza
determina un indebolimento del tessuto promuovendo la formazione di rughe ed inestetismi
L’acido ialuronico è forse la sostanza che negli
ultimi anni si è imposta in
modo più preponderante
rispetto ad altri integratori
sul mercato medico, essendo utilizzata e nominata
negli ambiti più differenti. Ma che cos’é questa
sostanza?
L’acido
ialuronico è uno dei
componenti fondamentali
dei tessuti connettivi (pelle, liquido articolare, umor
vitreo…) dell’uomo e dei
mammiferi, si tratta quindi
di una sostanza naturalmente presente nel nostro organismo e dal punto di vista
chimico è una molecola formata
da
due
zuccheri
(glicosaminoglicani) che intrecciandosi fra di loro con molecole uguali costituiscono una
rete flessibile e resistente alle
sollecitazioni meccaniche, rete
che nei liquidi corporei si presenta in forma gelatinosa. Fu
scoperto negli anni ’70 estraendolo dalla cresta del gallo,
mentre al giorno d’oggi è prodotto mediante tecniche
biomolecolari in laboratorio in
maniera assolutamente precisa
e sicura. Le sue caratteristiche
reticolari e di elasticità fanno sì
che ad esempio nella pelle con-
ferisca quelle particolari proprietà di resistenza e di mantenimento della forma, quindi una
sua mancanza determina un
indebolimento del tessuto promuovendo la formazione di rughe ed inestetismi. La sua concentrazione nei tessuti del corpo tende a diminuire con
l’avanzare dell’età.
Le prime applicazioni di questa
sostanza, che negli anni si è dimostrata assolutamente sicura,
furono in ambito articolare,
iniettandolo nelle articolazioni
artrosiche come se fosse un
lubrificante tra gli ingranaggi;
va ricordato che esso infatti è
già presente di norma in tutte
le articolazioni del corpo uma-
no, ma a causa dell’età, delle
ripetute sollecitazioni meccaniche o di altri fattori può diminuire: accade quindi che l’articolazione non scorra più in
modo ottimale, arrivando a
grippare come un qualsiasi ingranaggio meccanico in assenza di olio.
E’ possibile quindi procedere
con infiltrazioni intrarticolari
di questa sostanza, aumentandone la quantità e favorendo
lo scorrimento delle cartilagini; diminuisce il dolore, migliora la funzionalità e la stessa cartilagine ne trae beneficio rinforzandosi.
Negli ultimi anni però l’acido
ialuronico si è imposto soprat-
tutto in ambito estetico,
d’altro canto per le sue
caratteristiche viene utilizzato come vero e proprio “riempitore” di rughe, inestetismi, tessuti, determinando un effetto lisciante o
volumetrico (ad esempio per le labbra). Tale
effetto è ottenuto mediante piccole infiltrazioni locali con micro
aghi e vanno effettuate
quindi da personale medico formato in medicina estetica, va sempre
infatti ricordato che si tratta
di una vera e propria procedura medica che, nonostante
tale sostanza sia assolutamente innocua, deve essere condotta in modo rigoroso e nel
rispetto delle più strette norme sanitarie. Esistono anche
preparati in crema a base di
acido ialuronico, ma il loro
effetto è sicuramente minore
rispetto alle infiltrazioni, infatti
nel caso delle infiltrazioni la
sostanza viene depositata precisamente dove serve, nel caso
delle creme essa viene assorbita dalla pelle in modo diffuso.
Il sicuro vantaggio è comunque il costo, qualche decina di
euro per le creme, centinaia di
euro per le infiltrazioni. Non va
poi dimenticato che come tutte
le sostanze naturali esso va incontro a degradazione, quindi
il trattamento va ripetuto nel
tempo.
In ambito ortopedico poi, si
sono sviluppati diversi tipi di
acido ialuronico, la cui caratteristica è il diverso peso
molecolare: alto o basso, cioè,
in parole povere, a rete piccola
o grande; la differenza sostanziale (oltre al costo…) è la resistenza agli urti e la quantità
d’acqua che sono in grado di
trattenere, ciò condiziona la
durata nel tempo del trattamento ed in maniera molto minore
la sua efficacia. In genere più è
alto il peso molecolare di un
acido ialuronico infiltrato nell’articolazione, più durerà l’effetto benefico di questa sostanza (12-24 mesi) riducendo la
necessità di ripetere annualmente le infiltrazioni; per
quanto riguarda l’efficacia si
utilizzano acidi ialuronici ad
alto peso molecolare nelle persone più giovani ed attive (alte
sollecitazioni meccaniche e
funzionali), infatti esso resiste bene ai micro traumi tipici
di ogni attività sportiva; un
acido a basso peso molecolare
va invece benissimo nelle per-
Dott. Christian Comelato
Medico Chirurgo
Specialista in Ortopedia e
Traumatologia - Diploma
in posturologia clinica
Drigente medico presso
UOC Ortopedia Asiago Diploma UEFA allenatore
calcio a 11
christian.comelato@aslbassano.it
sone più anziane le cui necessità non sono tanto dal punto
di vista funzionale – sportivo
ma soprattutto nell’attenuazione del dolore artrosico; in
questi persone infatti è sufficiente un acido a basso peso
molecolare per lubrificare in
modo efficace un’articolazione eliminando completamente
il dolore artrosico e talvolta evitando la necessità di ricorrere
ad un intervento chirurgico.
L’acido ialuronico può essere
utilizzato in tutte le articolazioni,
ma i suoi usi più frequenti sono
il ginocchio, l’anca ed in particolari casi nella spalla. In genere il ciclo di applicazioni è costituito da 3 infiltrazioni a distanza di una settimana ed il costo di una singola fiala varia dai
40 agli 80 euro a seconda del
peso molecolare.
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Ai nastri di partenza il “Legend Film Festival”
Rassegna cinematografica di 10 titoli, selezionati tra i grandi capolavori della
cinematografia del passato, digitalizzati e presentati al Cinema Lux dal Circolo Effetto Cinema
Quante volte avete sognato di
vedere al cinema i grandi classici e alcuni dei film più amati? Da oggi il sogno diventa
realtà con il Legend Film
Festival, una mostra cinema-
tografica che porta sul grande
schermo ad Asiago alcuni dei
titoli che hanno segnato la storia del cinema. Il Circolo Effetto Cinema Asiago ha selezionato accuratamente 10 dei
I 10 film in rassegna
25,26,27 gennaio 2012
QUEI BRAVI RAGAZZI (1990)
14 febbraio 12
VOGLIA DI TENEREZZA (1983)
10 e 13 marzo 2012
RITORNO AL FUTURO (1985)
19 e 20 aprile 2012
UN UOMO DA MARCIAPIEDE (1969)
10 e 11 maggio 2012
COLAZIONE DA TIFFANY (1961)
7 e 8 giugno 2012
MARNIE (1964)
3 luglio 2012
GLI INTOCCABILI (1987)
10 luglio 2012
A QUALCUNO PIACE CALDO (1959)
17 luglio 2012
FRANKESTEIN JUNIOR (1974)
24 luglio 2012
LA FEBBRE DEL SABATO SERA (1977)
film più amati dal grande pubblico per proiettarli al cinema
in alta risoluzione e restaurati
grazie alla digitalizzazione 2K.
Tra le pellicole in arrivo troviamo Frankenstein Jr., Marnie,
A qualcuno piace caldo, Ritorno Al Futuro, Gli intoccabili
e molti altri. L’iniziativa, il cui
nome si deve proprio alla presenza di tanti cult movies
americani, è una mostra cinematografica che ha già toccato alcune delle più importanti sale italiane. “Si tratta
di un vero e proprio avvenimento culturale - dichiara
Davide Degiampietro, responsabile e curatore della
rassegna – che ruota attorno alla tipologia di proiezione digitale 2 k. Abbiamo
potuto scegliere 10 titoli su
un catalogo di circa 50 film
attualmente restaurati dalla
Nexo Digital. Ad inaugurare questa rassegna sarà
“Quei bravi Ragazzi” di
Martin Scorsese il 25,26 e 27
gennaio e terminerà a fine
luglio con “La febbre del sabato sera” di John Badham
con Barry Miller e John Travolta” . “Molte saranno anche le sorprese e gli interventi
che vedranno coinvolto il pubblico durante la manifestazione “ preannuncia l’organizza-
Cinema digitale proiezione digitale 2K
Anche in Italia sono sempre di più i cinema che passano al digitale o meglio, che affiancano ai vecchi sistemi 35mm uno o più proiettori digitali con i quali, il film non viene più
proiettato sullo schermo attraverso la tradizionale pellicola ma, immagazzinato su un server,
viene inviato direttamente al dispositivo di proiezione digitale. Con i sistemi digitali i film
vengono inviati agli esercenti non più via pesanti e costose bobine ma tramite dispositivi
come hard-disk esterni o, molto più semplicemente, tramite la rete. La risoluzione minima
di un proiettore ad alta definizione per il grande schermo è di un 2048 x 1080 pixel
tore che ribadisce come il
prezzo contenuto di biglietto e abbonamento (intero
5 euro; abbonamento 22
euro l’intero e 12 euro il ridotto cineforum) siano stati
concordati con il circolo per
invogliare il pubblico soprattutto di giovani e giovanissimi
ad avvicinarsi alla grande storia del cinema.
“Ci auguriamo -conclude Degiampietro che questa iniziativa culturale
trovi un riscontro favorevole
tra il pubblico
locale e che il
“Legend Film
Festival” possa
decollare nei
vari anni diventando un appuntamento costante per la nostra
comunità, ma
tutto dipenderà
dalle presenze
in sala di questa prima edizione”. A disposizione in
prevendita
ancora un
Audrey Hepburn in
centinaio di
colazione da tiffany
abbonamenti.
In libreria
Posina: un’identità cimbra ritrovata Legni dell’Alto Vicentino
Sappiamo che la lingua cimbra è legata
non solo all’altopiano
di Asiago, ma anche
a tutta la montagna
vicentina, oltre che
alla montagna veronese e a quella trentina. In questa prospettiva l’Istituto di
Cultura Cimbra cura
le ricerche non solo nell’ambito dell’altopiano, ma anche nel
territorio collegato con la
Lessinia Veronese, nella Valle
dell’Astico e nella Valle
dell’Agno. In collaborazione con
il Comune di Posina, in questi
giorni è stata pubblicata una ricerca durata diversi anni sulla
Toponomastica storica di questo Comune. Portiamo qui a conoscenza la presentazione di
questo volume, utile anche per
chiarire tutta la cultura cimbra.
Il nome di un luogo non esprime soltanto il rapporto con uno
spazio (monte, valle,
contrada…), ma anche il rapporto con una storia, con una
esperienza umana sedimentata nel tempo, con una tradizione, con una cultura. Il nome di
un luogo può aiutare a capire l’identità di un paese e di
un territorio, non è una semplice astrazione, non è una casualità senza significato: esso
viene dal profondo del tempo, può avere una profonda
risonanza nella vita di una popolazione, in modo particolare
quando questo nome viene da
una lingua diversa, perduta, diventata incomprensibile. E’ il
caso della lingua cimbra che
impregna
tutta
la
toponomastica dell’alto
Vicentino, non solo quella
dell’altopiano dei Sette Comuni, della Lessinia Veronese e
degli Altopiani Trentini. Una
lingua di origine germanica
che ha segnato tutta la storia
e tutta la cultura di questi territori, che sembrano
emarginati, fuori dal mondo e
fuori dal progresso moderno
e che sono invece carichi di
passato. L’Istituto di Cultura
Cimbra lavora da oltre 40 anni
per conservare e valorizzare
questa lingua e ora collabora
volentieri con l’Amministrazione Comunale di Posina per
riscoprire l’ identità della sua
gente, grazie anche alla passione di persone come Renato De Pretto e Roberto
Lorenzato, e specialmente grazie al
lavoro e alla competenza di Angelo
Saccardo, autore di
numerose e qualificate ricerche come
quella
sulla
toponomastica storica del Tretto (Schio
). L’Istituto di Cultura Cimbra ringrazia tutti
coloro che hanno contribuito a questa pubblicazione, in
primo luogo la Regione del
Veneto, consapevole della ricchezza e della diversità del proprio patrimonio storico e culturale. Ci auguriamo che questa pubblicazione sia la testimonianza non solo di una
“identità” ritrovata, ma anche
di una “comunità” ritrovata. I
nomi dei luoghi possono legare i rapporti non solo di una popolazione con il suo territorio,
ma anche i rapporti tra la diversa gente che fa parte di un
paese, i rapporti con le generazioni passate, i rapporti tra
giovani e anziani, tra ospiti e
persone residenti, tra emigranti
e persone rimaste nella loro
terra. I nomi dei luoghi possono legare il passato e il futuro
di una comunità, la memoria
della tradizione e la possibilità
di fare ancora “paese” insieme, nel presente e nei tempi
che verranno. Sergio Bonato
Una nuova guida spiega le essenze lignee
e il loro utilizzo dal passato ad oggi
Esce in questi giorni una interessante ricerca a cura dell’Associazione “Amici del
Museo Etnognafico di San
Vito di Leguzzano”, ente che,
in concerto con numerose altre realtà altopianesi, è parte
integrante delle Rete
Museale Altovicentino nel
progetto di salvaguardia di
storia e tradizioni legate al
nostro territorio.
“Legni dell’Alto Vicentino –
Guida al loro utilizzo” è il titolo dell’opera, rivolta agli istituti scolastici e a quanti intendono approfondire la materia
sull’utilizzo delle essenze
lignee dal passato ai giorni
nostri. La raccolta di dati e
informazioni è affiancata alle
esperienze lavorative di artigiani falegnami, in un compendio di schede dedicate ai
vari alberi tipici della zona
montana e pedemontana.
Nelle pagine, ricche di foto,
si esaminano le piante da lavoro,
attraverso
l’esplicazione delle caratteristiche estetiche, lo studio della corteccia, delle foglie e del
legno, arrivando all’impiego
passato e attuale. La ricerca
si avvale, nella parte dedicata alla realizzazione di un
erbario, di un contributo del
dottor Moreno Clementi. Per
la bibliografia alcune informazioni provengono da ricerche dell’asiaghese Patrizio
Rigoni. Il volume è edito da
Grafiche Marcolin. Info:
www.retemusealealtovicentino.it
– www.museodellegno.org.
Giovanni Dalle Fusine
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
20
Archiviato Rouen
ASIAGO, ADESSO C’E’ DA DIFENDERE LO SCUDETTO
Non certo facile il rush finale della stagione regolare per i Campioni d’Italia alle prese con 4 gare tutte ad alta tensione
Eh già. Si sono mestamente (per i giallorossi)
spenti i riflettori di
Rouen e sulla 15^
SuperFinal
di
Continental Cup.
Per l’Asiago un primo
assaggio di un livello e
di
un
contesto
hockeistico immaginato ma mai vissuto,
un’esperienza nuova,
diversa, da capitalizzare
come singoli e collettivo in prospettiva di una
futura nuova chance.
Per li tifo giallorosso è
invece una promozione, anzi una consacrazione, come protagonista assoluto degli spalti europei,
da dove ha ricevuto l’encomio,
l’applauso e la considerazione
degli stranieri, prima ancora che
degli italiani. Bravissimi i Cimbri
Armati e quanti si sono affiancati a loro, uniti nell’entusiasmo,
nel calore, in quel tripudio
giallorosso che ha ravvivato e
Primo Memorial Guido
Tessari - Sabato 28 gennaio alle ore 20.00 allo stadio
Odegar è in programma il
1° Memorial Guido Tessari
Giamolo. Si giocherà l’incontro di hockey su ghiaccio tra i Veterani dell’H.C.
Asiago e il Varese.
resi frizzanti gli spalti prima di
Herning e poi di Rouen. Bravi!
A caldo, dopo l’ultima sconfitta con Minsk che ha chiuso
l’avventura
di
coppa
dell’Asiago, il presidente
Mantovani ha così fatto sintesi
e bilancio della spedizione.
“Il bilancio, se si guardano i
risultati, è inequivocabilmente
negativo. Abbiamo sbagliato
la prima partita coi padroni di
casa ed abbiamo reagito, provandoci negli altri incontri in
cui però abbiamo dovuto fare
i conti con squadre di alto livello, contro le quali abbiamo
provato a competere, e per certi
tratti ci siamo anche riusciti”.
“Ma al tempo stesso – ha aggiunto -non si può né si deve
parlare di obiettivo mancato; il
nostro obiettivo dichiarato era di
conquistare questa storica finale,
e ci siamo riusciti. Che poi, una
volta arrivati, si potesse fare anche qualche sogno era legittimo,
ma quello che volevamo prima
di tutto era fare bella figura. Per
molti dei nostri giocatori, Grieco
compreso, ha giocato molto
l’aspetto emozionale”.
“Dopo la brutta sconfitta con
Rouen tutti eravamo arrabbiati,
compresi i molti tifosi che su quegli spalti dell’Ile de Lacroix c’erano – ha precisato - com’è logico
che accada quando le cose non
vanno per il verso giusto. Vorrei però che non
si parlasse nemmeno di
mancanza di voglia o di
impegno; le cose sono
andate così, non girando certo a favore
dell’Asiago”.
“Per tutti è stata una
grande esperienza - ha
sottolineato - con la consapevolezza che non si
arriva così in alto se non
si ha alle spalle una buona squadra, ma anche
che non si vince senza
pagare lo scotto dell’esperienza, specie a livello internazionale. Diciamo che questo è stato
un risultato importante per la storia dell’Asiago e che questo dovrà servire ed essere capitalizzato
nel futuro”.
“Adesso c’è l’ultimo obiettivo –
ha concluso il numero uno
giallorosso - quello del campionato, dove siamo pienamente in
corsa. Abbiamo una squadra che,
se riesce a girare e ad esprimersi
al meglio in tutti i reparti, fa
paura a tanti; ci hanno definito come “il gigante
dormiente” ma attenti: se il
gigante si sveglia …”!
Per l’Asiago, archiviata la prima (amara) esperienza di
SuperFinal di Continental Cup,
è subito ora di rituffarsi a capo
chino nel campionato se si vuol
raggiungere il primo obiettivo,
e cioè il quarto posto che dà
diritto al passaggio automatico
ai playoff. Difficile realizzare
cosa l’Asiago abbia portato a
casa da Rouen, se più rabbia e
delusione o esperienza e voglia
di rivalsa, così com’è ad oggi
difficile sapere se la trasferta da
0 punti in terra francese porterà qualche novità.
Ed adesso c’è attesa per veder
quale Asiago scenderà in cam-
po d’ora in avanti e se, chiuse
le varie “distrazioni” e con l’arduo compito di lottare per difendere lo scudetto che da due
stagioni porta cucito sulle maglie, la squadra di Tucker saprà ricompattarsi a tutti i livelli
e a riproporsi con quel piglio,
quell’intensità e quel peso tecnico ed agonistico che abbiamo visto troppo poco finora
ma di cui certamente dispone il
roster targato Migross.
Cesare Pivotto
COME PROSEGUE LA STAGIONE
In queste due settimane si giocano gli ultimi quattro turni ad
alta tensione, dopodichè il torneo si spezzerà in due. Da un
lato il “Master Round”, a cui
accederanno le prime quattro
classificate con un bonus iniziale pari al punteggio dimezzato per difetto, un girone di
andata e ritorno la cui classifica stabilirà la posizione delle
quattro teste di serie nel tabellone dei playoff; la vincitrice si
HOCKEY NUMBERS: un volume che riassume la
scorsa stagione, quella del terzo scudetto dell’Asiago
Volete fare un salto indietro alla scorsa stagione e rivivere la cavalcata tricolore della Migross Asiago a poche settimane dai playoff? E allora
“Hockey Numbers” fa al caso vostro. Per il terzo anno consecutivo, infatti, la Niklas Events, in collaborazione con LIHG (la Lega Italiana
Hockey Ghiaccio), rende omaggio alla disciplina più veloce al mondo con questa pubblicazione, unica nel suo genere almeno per quanto
riguarda l’Italia. “Hockey Numbers”, annuario o yearbook che dir si voglia, è ormai diventato una costante nel panorama hockeystico
italiano, grazie anche ai riscontri dei fedeli lettori. La sua “storia” si snoda attraverso una sorta di “tour hockeystico” fatto di numeri, parole
ed immagini (incluse quelle del terzo scudetto giallorosso) che parlano in maniera chiara ed indelebile di questo sport e delle gesta dei suoi
campioni. E’ possibile ordinare il volume “Hockey Numbers 2011/2012” inviando una mail all’indirizzo: lihg@niklas.it. Il costo della
pubblicazione è di 20 euro più spese di spedizione. Termine di consegna entro 10 giorni dall’ordine.
C.P.
aggiudicherà anche la Coppa di
Lega.
Dall’altro il “Relegation Round”,
riservato alle squadre classificatesi dal 5° al 10° posto e sempre con un bonus dipartenza
con i punti dimezzati (anche qui
per difetto);anche in questo caso
si tratta di un girone di andata e
ritorno (2 febbraio-1 marzo
2012) a sei squadre: le prime quattro avranno accesso ai playoff, le
ultime due, invece, ai playout, spareggio per l’unica retrocessione.
A questo punto arrivano i temuti,
spettacolari, imprevedibili playoff
con i soliti abbinamenti (1^-8^, 2^7^, 3^-6^ e 4^-5^), a partire dai
quarti, con tutte le fasi disputate,
come ormai tradizione, al meglio
delle 7 partite.
Classifica dopo 32 giornate.
ValPusteria punti 66, Bolzano 61,
Pontebba 56, Cortina ed Alleghe
49, Migross Asiago 47, Fassa 42,
Renon 41, Vipiteno 37,
Valpellice 32.
Sci nordico. Bene gli asiaghesi in Val Formazza!
Buoni i piazzamenti degli atleti dell’Unione Sportiva Asiago. La sorpresa è arrivata da Giuseppe Pilati che ha conquistato la finalissima
nella sprint, classificandosi poi al sesto posto. Partecipazione alla gara di Coppa del mondo per l’asiaghese Sergio Rigoni
Seconda Nazionale Giovani per le categorie Aspiranti e
Juniores in Val Formazza (provincia di Verbania) nelle giornate di sabato 14 gennaio e domenica 15. A ridosso del
confine elvetico, si snodano i tracciati del centro fondo
San Michele, localizzato nella parte mediana della vallata,
caratterizzato da una pista di 12 km composta da due anelli
sulla quale hanno gareggiato i rappresentanti altopianesi dell’Unione Sportiva Asiago Sci. Nella giornata di sabato, con
il termometro a meno dieci, si è svolta una spettacolare
gara sprint su una distanza di circa 1,2 km in tecnica libera
nella quale, dopo le varie prove, i nostri ragazzi si sono
confermati all’altezza della situazione. Nella categoria
Juniores maschile, all’undicesimo posto troviamo Luca
Rigoni, quindicesimo Davide Cantele. La sorpresa della giornata arriva nella categoria Aspiranti maschile dove un
pimpante Giuseppe Pilati riesce a superare tutte le batterie
ed arrivare fino alla finalissima per andare poi a chiudere
sesto nella classifica finale di giornata. Buona prestazione anche
per Simone Bertacco che chiude all’ottavo posto. Nella categoria Aspiranti femminile si conferma ancora una volta alla pari
delle avversarie Deborah Rosa che va a chiudere in settima po-
sizione. Domenica era in programma una prova individuale sui 5
km per le ragazze e 10 km per i ragazzi. Grande prestazione di
Deborah Rosa che, seppur con l’affaticamento del giorno precedente, riesce ad andare a chiudere in ottava posizione a poco più di
trenta secondi dalla leader di giornata Martina Vignaroli del
GS Fiammegialle. Per quanto riguarda gli Junior, si difendono
bene Luca Rigoni che chiude ventitreesimo e Davide Cantele
ventiseiesimo. Nella categoria Aspiranti la stanchezza accumulata nella giornata precedente sembra farsi sentire di più
con Marco Mosele che chiude trentunesimo, Simone Bertacco
trentanovesimo e Giuseppe Pilati quarantacinquesimo. Bravi dunque i nostri ragazzi che stanno tenendo alto il nome di Asiago in
uno sport, il fondo, che sta assumendo sempre più fascino ed
interesse, e che sta raccogliendo sempre più appassionati come
ha dimostrato la presenza di un pubblico al di sopra delle aspettative alla Sprint di Coppa del Mondo organizzata al Parco Sempione
di Milano. Una gara alla quale ha partecipato, con grande soddisfazione per questa sua convocazione, anche il nostro Sergio
Rigoni. Il 24enne cresciuto nell’US Asiago, da due anni in forza al
GS Polizia, ha centrato infatti la qualificazione per questo singolare appuntamento nel centro milanese. Tornando ai nostri atleti
dell’US Asiago sci, un particolare augurio per i prossimi appuntamenti in programma per fine gennaio a Padola di Comelico dove si
terranno i Campionati Italiani Aspiranti e Junior.
Morena Turetta
8
Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
21
Antonio Panfili vice campione italiano junior
Veneziano, di Noale, è diventato asiaghese per necessità, anzi soprattutto per
passione. Una passione
sfrenata per il pattinaggio
artistico, disciplina che pratica con successo, che fino
a ieri lo ha spinto, sempre
accompagnato dal papà, a
percorrere la strada Noale
–Asiago quasi quotidianamente, per potersi allenare
per qualche ora sul ghiaccio del Palodergar. Finchè
tutta la famiglia ha preso la
decisione di trasferirsi nel
capoluogo dei Sette Comuni, dandogli la possibilità di
studiare, frequenta il liceo
scientifico e allenarsi con
più tranquillità.
Antonio Panfili, il nostro
asiaghese d’adozione, 18
anni appena compiuti, non
è più una promessa del pattinaggio artistico nazionale,
è una certezza. Atleta della Sportivi Ghiaccio Asiago,
ma anche della Nazionale
Italiana Jr. di Pattinaggio
Artistico su ghiaccio, è ritenuto già pronto per la
massima categoria Senior.
A Courmayeur, il 14 e 15
dicembre scorsi, ha sfiorato il titolo di campione italiano junior, che gli sarebbe valso la partecipazione
alle Olimpiadi giovanili di
Innsbruck, guadagnandosi
l’argento.
Dopo aver sbaragliato tutti
i concorrenti nello Short
Program, ottenendo il miglior punteggio tecnico, nel
Free Program purtroppo è
stato scavalcato nel punteggio dei components.
“Resta molto amaro in bocca - dichiara Antonio - ma
sono comunque molto
soddisfatto per aver effettuato il terzo salto triplo (un triplo Lutz) con
goe zero che mi permette
di entrare a far parte del
gruppo 1 della Nazionale
Italiana ed inoltre sono stato l’unico
junior ad effettuare tre tripli diversi in gara”.
Dunque anche se l’oro gli
è sfuggito di mano, le soddisfazioni restano comunque molte e Antonio, felice
della sua prestazione guarda avanti fiducioso del futuro che certamente gli riserverà buoni traguardi.
Nei giorni scorsi tra l’altro,
a dargli ancora maggior carica è arrivata la convoca-
zione ai Mondiali. Frutto ovviamente di un grande impe-
gno, che lo vede alzarsi presto al mattino per poter usufruire di qualche ora
ghiaccio prima ancora di
andare a scuola. La volontà certo non gli fa difetto:
è sempre pronto e disponibile con borsa da viaggio in mano e pattini sulle
spalle per andare in trasferta a gare internazionali
come in Slovenia, in Ungheria, Francia ecc. “Ringrazio tutti coloro che mi
sono stati vicini e che mi
hanno aiutato a prepararmi per questo Compionato
Italiano, in particolare la
mia allenatrice Marina
Barolo di Asiago che è riuscita a farmi raggiungere
questi alti livelli.Ringrazio,
inoltre, la mia famiglia che
mi ha sempre sostenuto
anche durante i momenti di
sconforto, ed agli stadi del
Friuli, del Trentino e del Piemonte che mi hanno ospitato
durante i periodi in cui il
ghiaccio di Asiago non era disponibile. Voglio anche ringraziare l’Assessore allo
Sport di Asiago Franco Sella
che nel limite della sue possibilità ha cercato di ridurre il
mio disagio, dovuto alla mancanza di ore di ghiaccio disponibili, concedendomi due
ore di ghiaccio al mattino, prima di recarmi al liceo e,
quando è stato possibile anche alla sera dalle ore 9 alle
10 e oltre”. Auguriamo dunque a questo alteta di proseguire su questa strada e, sorretto dalla sua allenatrice,
possa ottenere ancora numerosi successi.
Stefania Berton, asiaghese per caso
«Ho sempre vissuto a Milano e
Asiago la conosco gran poco:
l’ho frequentata solo per qualche gara o stage. Ma è interessante la storia di come io sia
nata lì: la sorella di mia mamma, che pattinava sul ghiaccio,
era presidente di un club e, in
quanto tale, aveva organizzato
uno stage di pattinaggio. Mia
mamma ha pensato di raggiungerla nonostante il parto imminente e questo è il motivo della
mia nascita ad Asiago: per uno
stage di pattinaggio sul ghiaccio… Quando si dice il destino!”
Ed è così che quando si parla di
Stefania Berton, campionessa
d’Italia in carica di pattinaggio artistico a coppie, con
Ondrej Hotarek, si dice “la pattinatrice di Asiago”. Ecco
SCI NORDICO
Baby e allievi sulle
piste di Campolongo
Sabato 14 gennaio nel pomeriggio si è svolta una gara di
sci di fondo provinciale organizzata dall’US Asiago Sci al
centro fondo Campolongo di
Rotzo. Hanno partecipato
tutti gli sci club dell’Altopiano,
impegnando bambini e ragazzi dalla categoria Baby
alla categoria Allievi. Questi appuntamenti sono sempre piacevoli perché raccolgono un gran numero di atleti e di conseguenza di
spettatori, per lo più familiari che seguono con grande entusiasmo i loro piccoli
atleti. Si crea una bella atmosfera, che si può scorgere anche sui volti dei ragazzi, i quali ne escono
sempre sorridenti e soddisfatti. Sono occasioni che
permettono di confrontarsi
con i coetanei degli altri sci
club e di divertirsi.
Auspicando che arrivi presto una bella nevicata e che
la stagione sciistica possa
entrare nel vivo, ringraziamo
tutti i giovani atleti, tutte le
società e tutti i presenti che hanno contribuito alla buona riuscita
della giornata sportiva dedicata
allo sci di fondo.
M.T.
Questi i primi tre classificati nelle varie categorie:
Baby maschile: Filippo
Sartori, Stefano Carli,
Martino Longhi
Baby femminile: Vittoria
Finco, Aurora Gabrielli, Vittoria Costa
Cuccioli maschile: Michele Minuzzo, Fabio Rosa,
Thomas Zovi
Cuccioli femminile: Giorgia
Rigoni, Stefania Dalla Costa,
Serena Cera
Ragazzi maschile: Kristian
Ronzani, Luca Meneghini,
Federico Mosele
Ragazzi femminile: Giulia
Panozzo, Anna Longhini,
Valentina Costa
Allievi maschile: Giovanni
Spagnolo, Jacopo Giardina,
Loris Frigo
Allievi femminile: Giorgia
Parini, Maria Cherubin, Maria Nives Valente
svelato il mistero che
è risultato una vera
sorpresa per tutti gli
asiaghesi, totalmente
ignari di avere tra i
propri originari un simil
talento. Almeno fino a
ieri, cioè fino a quando si è cominciato insistentemente a parlarne sui giornali e in tv
grazie ai suoi successi
ottenuti in un 2011 per
lei davvero magico.
Prima è arrivata la
quinta posizione nel
programma lungo agli
Europei, poi il decimo
posto ai Mondiali di Mosca, ma il successo che ha
definitivamente fatto conoscere al grande pubblico la coppia Stefania Berton – Ondrej Hotarek è stato quello ottenuto nella sesta e ultima tappa dell’ISU Grand Prix dove
sono arrivati terzi alle spalle di Aljona Savchenko-Robin
Szlokowy e Yuko Kavaguti-Alexander Smirnov. Poi è arrivato il titolo italiano conquistato a Courmayeur, il secondo della loro carriera dopo quello ottenuto l’anno prima a
Milano. Stefania Berton è dunque nata ad Asiago il 19
luglio 1990 e Ondrej Hotarek è nato a Brno (Repubblica
Ceca) il 25 gennaio 1984. Risiedono a Milano e si allenano abitualmente nell’impianto di Sesto San Giovanni. Hanno formato solo nel 2009 una coppia di artistico che da
subito si è rivelata a livello internazionale: tanto da scalare il ranking mondiale dell’Isu nel 2011 fino al 6° posto di
specialità. I prossimi obiettivi: migliorare i loro piazzamenti
agli Europei, in programma a Sheffield a gennaio e ai Mondiali
di Nizza che si svolgeranno a marzo.
S.L.
Matteo Ambrosini primo nel Targa d’argento
Sabato 14 gennaio si è svolta, nella splendida cornice dello stadio di Pieve di Cadore recentemente ristrutturato con
la copertura e le nuove tribune, la 2^ prova del Campionato Regionale “Targa d’Argento” riservato alle categorie
giovanili. Ottima prova dei ragazzi della Sportivi Ghiaccio
Roana che son tutti saliti sul podio. Dopo una spettacolare
rimonta, Matteo Ambrosini ha ottenuto il successo nella
categoria Junior E, mentre sul terzo gradino del podio è
salito il compagno di squadra Amedeo Rossi. Nella categoria femminile Junior F invece si è imposta con buona
sicurezza la giovane Ludovica Boaretto che sta esprimendo il suo giovane talento ottenendo ottimi risultati anche
nelle competizioni nazionali. Le giovanissime Sofia Sella e
Aurora Resmini si sono ottimamente distinte nella categoria Promozionale. Alla presenza del numeroso pubblico di
appassionati e delle autorità locali, il Sindaco di Pieve di
Cadore ha espresso compiacimento per l’ottimo lavoro
svolto dalla locale Società USGPieve di Cadore nel reclutamento e nella promozione di questa bellissima specialità
degli Sport del Ghiaccio.
8
l’Altopiano
Sabato 21 gennaio 2012
CALCIO
22
Canove in affanno nella prima di ritorno
Ora almeno tre mesi lontani dal campo amico
CALCIO A 5
L’Asiago agguanta la finale
Dopo un brevissimo periodo di riposo per le feste natalizie, la
squadra asiaghese era chiamata a due importanti appuntamenti, scendendo in campo già lunedì 9 gennaio, presso il
Centro Sportivo Comunale - palestra IPSIA per affrontare il
Thiene nella semifinale di Coppa Veneto. Partita subito in salita per l’Asiago, costretto a rincorrere ripetutamente un avversario molto determinato e ben disposto in campo, deciso a
fare risultato. Partita molto avvincente e gagliarda, che i padroni di casa hanno vinto per 6 a 5, riuscendo a resistere
all’arrembante forcing finale della squadra ospite, che colpisce un palo ed una traversa negli ultimi due minuti della partita. Giovedì scorso a Malo, invece, contro la blasonata compagine locale, seconda in classifica, è andato in scena un altro
importante appuntamento, in occasione della prima giornata
del girone di ritorno del Campionato Regionale di serie D,
nella quale l’Asiago é riuscito a strappare un importante pareggio, 4 a 4 il risultato finale, dopo una partita al cardiopalma,
con innumerevoli colpi di scena. L’Immobiliare Stella - Asiago
si conferma così attualmente la terza forza del campionato, in
attesa dei prossimi importanti appuntamenti previsti per mercoledì 25 gennaio a Sarcedo, dove si giocherà la finale provinciale della Coppa Veneto, nella quale gli asiaghesi affronteranno la compagine locale. Il prossimo appuntamento casalingo é previsto per venerdì 3 febbraio, alle ore 21 presso la
Palestra IPSIA, nel quale l’Asiago ospiterà la coriacea for-
Il 2012 si apre con una
cocente sconfitta per il
Canove calcio sul campo del Due Monti. La
prima partita del girone di ritorno ha visto
una squadra gialloblu
“volonterosa ma troppo inconcludente”. Antichi difetti che non fanno altro che far emergere i limiti della squadra diretta da Sandro
Baù.
La partita del Due Monti è stata, a detta del cronista che l’ha seguita, a
senso unico con poche
occasioni per il Canove
che ha subito per quasi
tutti 90 i minuti di gara
l’intraprendenza della
squadra di casa. Un risultato che poteva essere
molto più pesante del 2 a
0 poichè imprecisioni dei
giocatori del Due Monti,
legni e traverse hanno
“salvato” i gialloblu da
una punizione più pesante.
Ora, con l’inverno, inizia
la lunga “penitenza” delle squadre di calcio di
montagna con il Canove
costretto a accasarsi in
quel di Zané fino al disgelo. Un periodo in cui
storicamente i gialloblu
Foto: Matteo Caldieraro
raccolgono meno punti
(proprio perché eterni
“fuoricasa”) rispetto a
quando giocano sul campo amico dell’Armando
Frigo. Emorragia di punti
che non ci si può proprio
permettere in questo periodo visto la non esaltante posizione di classifica; quart’ultimi a 16
punti dai primi e a 9 dai
quarti. Una classifica
corta in cui salvarsi diventa veramente un’impresa da conquistare ogni
domenica anche perché
ogni domenica riserva
qualche sorpresa che può
lanciare, o abbattere, le
aspirazioni di una squadra; vedi la vittoria del
Sovizzo
sul
già
capoclassifica Tezze, vittoria che ha gli ha permesso di scavalcare il
Canove in classifica.
Domenica sarà il Leodari
Vicenza ad ospitare il
Canove. Una squadra
costruita ad inizio campionato per puntare alla
promozione ma che ha faticato a trovare il giusto
ritmo, tanto che arriva da
una bruciante sconfitta
servita dalla prima della
classe
Petra
Malo.
Leodari che il Canove
conosce bene e che può,
se mantiene i nervi saldi
(i 4 ammoniti di domenica scorsa rappresentano
una cosa inaccettabile
per una squadra che deve
salvarsi), regalare qualche soddisfazione al presidente Rebeschini. Forza Canove.
Gerardo Rigoni
Scacchi - 1^ Campionato Provinciale Assoluto di Dueville
Per gli scacchisti altopianesi
una prestazione senza luci nè ombre
Domenica 22 gennai in programma l’8° Torneo città di Lusiana (ragazzi ed Open) presso il Centro
Nuovi Orizzonti alle 15,00, organizzato in collaborazione con il Comitato Genitori Scuole Lusiana
Dal 13 al 15 gennaio (5
Al Torneo Open B
F. Scarsella contro R. Carraro - vince Carraro
turni di gioco in 3 giorni) si
(con punteggio
è svolto il 1^ Campionato
ELO < 1600) hanProvinciale Assoluto di
no partecipato 17
scacchi. Ben 34 i parteciscacchisti (in prepanti al Torneo Open A
valenza Under 16)
(con punteggio ELO
ed il nostro Circolo
>1600) e tra di loro 3 M, 9
era rappresentato
CM, 14 1N, 6 2N e 2 3N.
da 4 dei suoi giovaVince il Torneo il maestro arzignanese Alessandro Guerra che ni alfieri Under 16: Sebastien Callegari, Thomas Porro, Federichiude con 4,5 punti su 5. Al 2^ posto il giovane CM vicentino co e Lorenzo Scarsella. In questo caso il Torneo è risultato comAlessio Boraso con 4 punti su 5 ed al terzo il forte M cino- battuto per il livello molto equilibrato degli scacchisti partecipanitaliano Xia Jie oramai cittadino di Montebelluna. Al Torneo ti. Molte partite si sono concluse dopo quasi quattro ore di gioco
hanno partecipato anche due nostri scacchisti: le due 1N che il e, spesso, per qualche svista all’ultimo momento. I nostri
Circolo annovera ad oggi ovvero Vinicio Rigoni e Marco Sebastien e Thomas (probabilmente non al meglio dal punto di
Baschirotto. Onorevole il loro comportamento. Il “Baschi” ha vista della preparazione) hanno chiuso il Torneo con 1,5 punti su
chiuso il Torneo con 2,5 punti su 5 ed in 14^ posizione con una 5 e con 2 punti su 5 ed hanno dovuto accontentarsi della 13^ e
performance leggermente migliore del suo attuale punteggio della 12^ posizione in classifica. Leggermente meglio i fratelli
ELO (1886). Il “Vincio”, sempre con 2,5 punti su 5 (ma un Scarsella che hanno chiuso il Torneo entrambi con 2,5 punti su 5
Bucholtz peggiore), ha dovuto accontentarsi della 18^ posizione occupando rispettivamente (Federico) l’8^ posizione in classifinella classifica finale e comunque con una performance in linea ca e (Lorenzo) l’11^ posizione in classifica. Questa volta la percon l’attuale suo punteggio ELO (1922). Entrambi hanno perso formance dei giovani alfieri lusianesi è stata un po’ sottotono
una partita, rispettivamente la penultima il “Baschi” e l’ultima il eccezion fatta, forse, per Federico che al penultimo turno, dopo
“Vincio” dopo quasi quattro ore di gioco ed in bilico fino all’ulti- una rimonta capolavoro contro Riccardo Carraro (vincitore del
mo. Per tutti e due, in caso di vittoria, si sarebbe parlato di un Torneo) ha “abboccato”, dopo quasi quattro ore di gioco, ad una
piazzamento entro i primi 8 del Torneo. Resta la soddisfazione, “forchetta” in cui ha dovuto sacrificare una torre e lì ha buttato
per entrambi, di aver conseguito la qualificazione alla Fase Re- partita e (forse) il Torneo alle… ortiche. Come già detto, ha
gionale dei Campionati Assoluti. Auguriamo loro una buona pre- vinto il Torneo B Riccardo Carraro con 4,5 punti su 5; 2^ classiparazione (che so bene che stanno svolgendo) ed una costanza ficato Andrea Gennari con 4 punti su 5 e 3^ classificato
nel gioco ad un certo livello: solo così potranno arrivare anche i Gianantonio Manfrin con 3,5 punti su 5. Tutti e tre i giocatori
buoni risultati.
premiati sono tesserati con il Circolo Vicentino Palladio e ciò la
M. Baschirotto 1N
– S. Giuriato CM
Vince Giuriato
dice lunga sulla qualità scacchistica del Circolo Berico. Sicuramente una buona esperienza per i nostri Under 16 che si stanno
preparando per i Campionati Provinciali Assoluti Under 16 in
programma per il prossimo 5 febbraio. Concludo ricordando
che si sta ultimando il tesseramento per il 2012 e che al momento può contare su 14 adulti e 29 Under 16. Spero vivamente che
altri se ne possano aggiungere. Domenica 22 gennaio è in programma l’8° Torneo città di Lusiana (ragazzi ed Open) presso il
Centro Nuovi Orizzonti a Lusiana alle 15,00 circa organizzato in
collaborazione con il Comitato Genitori Scuole Lusiana. G.S
V. Rigoni 1N - M.
Corà CM finisce
patta
8
Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
23
Alla scoperta di nuovi campioni
ROSANGELA TOPATIGH campionessa di scherma
“Ho scelto la sciabola perché è più istintiva, come me”
Chi l’avrebbe mai detto! Stiamo
per svelare un mistero: in casa
Topatigh Lucio non è il solo sportivo ed il solo campione. Eh sì!
L’indimenticato numero 27
dell’Asiago Hockey deve fare i
conti con la concorrenza della
sorella maggiore Rosangela, la
primogenita di casa Topatigh.
Fin da ragazzina ha avuto una predilezione per lo sport, tanto che si
cimentava spesso con i compagni di scuola maschi; istintiva,
irrefrenabile, esuberante. “Ancora adesso amo lo sport, tutto,
al bar leggo la Gazzetta, se potessi nei praticherei altri ..”; è
lei che, tanti anni fa, incoraggiò Lucio a continuare la sua
avventura che sarebbe diventata mitica.
Fino ad una ventina d’anni fa faceva la parrucchiera con la
sorella Antonella, poi si è sposata ed è andata a vivere ad
Albignasego, in provincia di Padova; da 17 anni lavora presso un ottico a Padova, ha due figlie, Francesca 19 anni, universitaria a Padova, e Sofia, 15 anni che frequenta la seconda superiore (la ricordate Reginetta del Bosco alla Festa del
Prunno della scorsa estate?). Ebbene proprio Sofia è stata la
“causa” indiretta della nostra storia. Tre anni fa ha iniziato a
tirar di scherma, specialità sciabola, nella palestra della
“Petrarca Scherma” di Padova, e ad accompagnarla c’era
carattere che riconosciamo caratteristica del dna dei Topatigh, ci
mette l’anima finchè “A giugno
ho partecipato ai Campionati
Italiani (Master, ovviamente) a
Verona e mi sono piazzata quinta – racconta senza enfasi, quasi
minimizzando – successivamente mi sono sempre ben piazzata
in varie competizioni ed un
anno fa, l’8 dicembre 2010 a
Napoli sono arrivata seconda
nella sciabola a squadre. Nel
2011 ho ottenuto un settimo
posto a Busto Arsizio ed un
paio di mesi fa, a Foggia, sono
arrivata prima. Una gran bella mamma; ma stare a guardare senza far nulla, aspettando
la fine degli allenamenti, era troppo per la dinamica Rosangela,
e così: perché non provare a fare altrettanto?
Era il febbraio 2010 e Rosangela inizia a tirar di scherma.
Mi racconta tutto questo nel panificio di Gallio dei fratelli
Lucio ed Antonella, con i quali collabora quando è in vacanza.
Perché proprio la sciabola? “Perché? Il fioretto e la spada
richiedono troppi calcoli, troppa tattica, troppa attesa;
la sciabola invece è la specialità più veloce, istintiva, un
po’ come il mio carattere”!
Insomma, sotto la guida del maestro Stefano Stella, con quel
Alberto Rigoni, un allenatore asiaghese
alle Olimpiadi giovanili di Innsbruck
Sono in corso ad Innsbruk i primi Giochi Olimpici della Gioventù (Youth
Olympic Games; YOG) con oltre 1058
atleti tra i 14 e 18 anni provenienti da
più di 60 paesi. Tra questi nessun
altopianese: il pattinatore, in forza alla
Sportivi Ghiaccio Asiago, Antonio Panfili
ha sfiorato la convocazione. Nella sua
specialità, il pattinaggio di figura artistico, sono stati chiamati, per quanto riguarda
la compagine che rappresenta il Veneto, Mikol Cristini e Carlo Vittorio Palermo, quindicenne trentino,
neo campione italiano junior. Quest’ultimo qualcosa di asiaghese se lo porta ovvero il suo allenatore,
Gabriele Minchio, che da tempo però non risiede più sull’Altopiano. Ed è tra gli allenatori che dobbiamo
scovare l’unico asiaghese di nascita e residenza ovvero Alberto Rigoni “Zurlo” allenatore della nazionale
junior di sci nordico. E’ un’esperienza molto bella quella vissuta in questi giorni in Austria da atleti e
accompagnatori, di quelle che sicuramente non si dimenticano facilmente. Sembra proprio che la manifestazione, che si chiude domenica 22 gennaio, si potrà dire davvero ben riuscita.
Karate. La conferma dei fratelli Apolloni
Dopo l’intervallo estivo, ritorna il karate per
i fratelli asiaghesi (nella foto con il campione del mondo Davide Benetello) con
ottimi risultati dei tre giovani atleti attualmente in forza al G.T. Karate Team di
Mestre-Venezia ed allenati dal maestro
Giovanni Timperanza. Nel 3° Trofeo
Interregionale individuale Esordienti/Cadetti/Juniores/Seniores, svoltosi domenica
6 novembre 2011 a Lignano Sabbiadoro, il
gradino più alto del podio è stato conquistato, nella categoria cadetti, da
Massimiliano Apolloni. Nel 4° Trofeo
Interregionale, svoltosi sempre a Lignano
sabato 17 dicembre, l’oro è stato invece
assegnato alla sorella Sharon, con l’argento per Massimiliano. Chiusura in bellezza
domenica18 dicembre, sempre nella bellissima località marina, per il Gran Premio
Giovanile Karate Libertas, con Helga
Apolloni che ha realizzato ben tre podi con
due ori
ed un argento rispettivamente nel kata (forma), palloncino e kumite (combattimento)
Prossimo appuntamento a Lignano
Sabbiadoro per il 21 e 22 gennaio con il
quadrangolare Italia-Spagna-RomaniaSvizzera ed il 1° International Karate
Tournament Libertas.
la soddisfazione”.
“Mi alleno in palestra due sere alla settimana, mi piace e
mi diverto; spesso faccio di diventar matti i miei compagni maschi per la foga con cui interpreto anche gli allenamenti ma … non ci posso fare nulla, sono fatta così! E’
bello, una volta al mese ci si ritrova anche con gli altri
schermitori master delle palestre venete (fra cui il
plurimedagliato ex olimpionico ed oggi cinquantenne
mestrino Mauro Numa) e si tira tutti insieme, in allegria”!
La prossima gara sarà a Udine il 29 gennaio e poi via con gli
appuntamenti, in varie città d’Italia, in cerca di .… gloria!
Cesare Pivotto
Anche l’Altopiano ha la sua
società di orienteering
Il 2012 si apre con una novità sullo scenario sportivo
altopianese; il consolidamento della società Asiago 7 Comuni Sci Orienteering Klubb,
ovvero A7C - SOK. La società nasce per cercare di
creare un movimento di
orienteering sull’altopiano,
terra che pare scolpita proprio per praticare questo
sport. Una disciplina che
comporta capacità e intuizione oltre che una decente forma fisica. Orienteering significa mappe, bussola, boschi,
natura e avventura. Ed interessante è che, proprio per
le sue caratteristiche tecniche, è adatto a giovani e
meno giovani, a uomini e donne, ad atleti agonisti e atleti
salottieri. E’ uno sport, o
meglio tecnica sportiva,
applicabile a varie discipline,
dalla corsa alla mountain
bike. E, nel caso dell’ A7C –
SOK, anche allo sci. Perché
ogni ambiente si adatta a stilare percorsi con i punti di
controllo (lanterne) da percorrere con cartina in mano
per cercare il percorso più
idoneo a raggiungere la meta
nel più breve tempo possibile. Perché il fattore tempo è
chiaramente prioritario. E
non serve solo essere veloci
di gamba, ma soprattutto veloci di testa. La Svezia è la
nazione che ha il più alto numero di associazioni di
orienteering; ben 616 con
97.406 tesserati. Segue la
Finlandia con 407 associazio-
ni con 45.632 tesserati, la
Francia con 18.285 tesserati
e la Danimarca con 8.674
tesserati pari al 82% della
popolazione attiva.
L’Italia comunque ha già 173
società all’attivo dove confluiscono ben 8.412 tesserati.
Ma l’Italia è soprattutto meta
preferita degli “orienteerers”
europei tanto che alla gara
internazionale di Venezia si
iscrivono in media 3731 concorrenti e 425 squadre. E
anche l’altopiano può dire la
sua
come
patria
dell’orienteering. Già numerose infatti le gare nazionali ed internazionali
svoltesi nel nostro territorio,
alla fine delle quali i concorrenti hanno sempre sottolineato la adattabilità del
terreno, associata a mappe
di alta qualità, che rende
l’altopiano un posto ideale
per praticare questa disciplina sportiva.
Infatti la A7C – SOK nasce proprio con l’intento di
contribuire a promuovere
l’immagine dell’altopiano
abbinata ad uno sport
ecosostenibile e a basso
impatto ambientale. Un
messaggio che è già stato
colto da numerose persone
durante l’estate quando al
Prunno furono proposte delle
mini
lezioni
sull’orienteering e delle
prove pratiche che ha visto
tantissimi curiosi trasformarsi in praticanti. La A7C
– SOK ha anche sostenuto
delle lezioni teoriche e pratiche con le scuole che hanno subito risposto con interesse. Anche perché per
praticare l’orienteering servono una bussola, un paio
di scarpe e voglia di mettersi alla prova. E non è
cosa da poco, soprattutto in
periodi di crisi come quelli di oggi.
Per informazioni visitate il sito
www.asiago7comunisok.eu oppure scrivete all’indirizzo
info@asiago7comunisok.eu.
Gerardo Rigoni
8
Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
24
Nicola Stefani convocato alla selezione regionale
SPORT
Volley Cesuna: ripresi i campionati
Ritorno alle competizioni per le formazioni della P.G.S.
Pallavolo Cesuna dopo la pausa natalizia, durante la quale
l’attenzione era spostata sulla semifinale di Vicenza Cup
che vedeva la formazione maschile impegnata a fermare lo slancio dell’A.S. Santa Croce di Bassano. La
trasferta bassanese del Caffè Commercio, l’operatore
commerciale di Gallio sponsor ufficiale del Cesuna nel
torneo, è stata organizzata dall’Agenzia Viaggi Happy
Siben che, mettendo a disposizione il proprio pulmino,
ha consentito la partecipazione di un nutrito pubblico di
parte. Nonostante il caloroso e variopinto tifo, il tentativo di stoppare la forte formazione bassanese, militante nel campionato provinciale d’élite, sfuma a metà del
terzo set quando gli altopianesi non riescono più a tener
testa agli avversari. 3 a 1 il risultato finale del confronto, parziali di 25-14, 25-27, 25-16 e 25-11, lo stesso
con il quale il Santa Croce ha successivamente regolato l’altra finalista, la formazione vicentina del PSF Volley,
andando a bissare la vittoria ottenuta nella precedente
edizione. Malgrado la sconfitta il Cesuna è comunque
rimasto soddisfatto dell’esito della partecipazione, essendo stata l’unica formazione del campionato cadetto
a qualificarsi per la seconda fase del torneo.
Al rientro in campionato subito una prova impegnativa per il
Caseificio Pennar: la formazione guidata da Fabio Munari deve
infatti affrontare, nell’ultima partita del girone di andata in programma per sabato 14 gennaio, l’U.S. Summano. La squadra di
Piovene Rocchette dopo un avvio sottotono è infatti riuscita a
collezionare una serie positiva di vittorie portandosi a ridosso della prima posizione in classifica. Nonostante le importanti assenze, gli altopianesi riescono comunque a tenere a bada le pretese
del Piovene che tenta di far valere il fattore campo per sorpassare
in classifica il Cesuna. La partita termina al quinto set con il Piovene
che guadagna la vittoria 3 a 2, parziali di 17-25, 25-23, 19-25, 2517 e 15-9, ma il punto guadagnato dal Cesuna è sufficiente a
mantenere la testa della classifica al giro di boa del campionato. Al
termine del girone d’andata il girone B di Seconda Divisione è
guidato dal Caseificio Pennar con 13 punti, uno in più di Rosà e
Zanè, mentre Piovene e Povolaro salgono entrambe a 11 punti
grazie alle rispettive vittorie. Un campionato decisamente aperto
ad ogni prospettiva e con insidie continue delle quali bisognerà
tener conto per riuscire a passare indenni la strozzatura dei play
off.
Più sofferto il rientro in campo della formazione femminile di
VOLLEYASIAGO ALTOPIANO
Prima sconfitta del 2012 per la 3^Divisione
Bene le giovanili. Iniziamo unaserie di interviste dedicate a tutte le squadre a cominciare dal Mini Volley
Non porta bene il nuovo
anno alla Terza Divisione
FIPAV dell Volley Asiago
Altopiano. La squadra di
Munari si fa rimontare un
parziale di 2 set a 0 in quel
di Bassano contro la
capolista dell’Angarano,
perdendo cosi’ una ghiotta occasione per
avvicnarsi alla testa della
classifica che, comunque, dista solo cinque lunghezze. L’Angarano infatti naviga in solitaria al comando a quota 14, seguito dalla coppia Volley Poibrex e Santa Croce a 11 punti, dal Nove a 10 e
dal Volley Asiago a 9. Tutto
quindi puo’ ancora succedere
in questo campionato decisamente piu’ equilibrato di quello
dello scorso anno che vide le
ragazze asiaghesi debuttare in
Federazione dopo alcuni anni di
AICS. Lo dimostrano i risultati
complessivi che si leggono in
classifica: su 24 incontri sin qui
disputati da tutte le squadre si
registrano 8 partite vinte al Tie
Break (3 a 2), 8 partite vinte per
3 a 1, e 8 vinte 3 a 0. Quattro di
queste vengono dalle sconfitte
dello Schio che e’ decisamente
la squadra che sballa l’equilibrio
generale essendo ancora a zero
punti in classifica. Quindi ancora tutto in gioco per la squadra asiaghese che, se non desta
ancora preoccupazione sul piano dei numeri in classifica, desta sicuramente qualche
perplessita’ sul piano della concentrazione in campo. Chiaramente non fa testo una partita
persa 3 a 2 contro la prima del-
la classe, ma fa qantomeno riflettere il fatto che l’Asiago conducesse per 2 set a 0 e non sia
risucito a chiudere il match, e
che comunque, a parte la vittoria per 3 a 0 contro il fanalino
dello Schio, le altre quattro partite dell’Asiago sin qui disputate si sono sempre concluse al
Tie Break, due volte a proprio
favore, due volte a sfavore.
Dunque ancora lavoro per
Coach Munari per far quadrare un cerchio che al momento
ha ancora degli spigoli smussati ma che, con serenità e
umiltà, crediamo possa essere
geometricamente pienamente
quadrabile. Non inizia bene
l’anno nemmeno l’Under 18 di
Mister Cafaro. La generosa
compagine regge bene i primi
due set contro l’Antares (1 a
1) ma non riesce a mantenere
ritmo parita e concetrazione nel
proseguio del match consegnando il bottino pieno alle pari
categoria che ringraziano e salgono a quota 7 punti lasciando
l’Asiago a 3. Guida la classifica la coppia formata da
Arzignano e Nove a 15 punti.
Non perdono colpi invece le
giovanissime squadre del Volley
Asiago: l’Under 14 e l’Under
13. Iniziando dalla prima, 3 a 0
tondo tondo in casa contro le
Volley Towers Tiger nel campionato di Federazione. Vittoria questa che consente alla
squadra di Plebs, Gatti e Ilenia
Basso di rimanere nel gruppo
di testa che vede il Cogollo sempre più spadroneggiare a 26
punti con Asiago
e Fulgor Thiene
alle calcagna a
quota 20. Vittoria
esterna al Tie
Break invece per
le piu’ piccole
dell’Under 13 in
AICS. La squadra di Mister
Lovato espugna
l’impianto comunale di Zugliano
dopo
una
tiratissima gara contro il
Grumolo P.te portandosi cosi’
a un solo punto dalle seconde
in classifica, il Grumolo appunto e lo Sporting Alto Vicentino,
e a due dall’Argine Volley che
guida a quota 14. Punteggio
questo dell’Argine Volley che
non si sa quanto valga ai fini
della classifica dato che, secondo quanto si legge in un Comunicato Stampa AICS, squadre che schierano (su deroga
AICS) atlete/i fuori quota non
competono ai fini della classifica finale, e ricordiamo che
l’Argine Volley puo’ portare a
referto fino a 6 giocatrici di eta’
superiore ai 13 anni. Quindi non
sappiamo dire se l’Asiago è da
considerarsi terza o seconda in
classifica.
vertice: La Bussola infatti deve fare i conti con le
marosticensi Clima Confort, che non nascondono le ambizioni di centrare l’obiettivo promozione. Purtroppo la squadra altopianese non ha ancora trovato l’armonia di gruppo per affrontare
serenamente le competizioni e per questo campionato dovrà accontentarsi di una posizione a
metà classifica utile in ogni caso per maturare una
basilare esperienza agonistica. La partita casalinga di martedì 10 gennaio termina con un netto 0 a
3 a favore delle pedemontane, parziali di 16-25,
12-25 e 18-25, che mantengono la testa della classifica con 24 punti, gli stessi del Volley Castellana.
Per quanto concerne il Cesuna, la squadra sarà
chiamata a difendere l’ottava posizione di classifica nelle due partite che portano al giro di boa del
campionato di Seconda Divisione: appuntamento
a Vicenza contro l’Altair sabato 21 alle 16,00,
mentre sabato 28 gennaio alle 21,00 sarà il
Palazzetto di Roana ad ospitare la sfida contro la
Pallavolo Cassola.
Campionati a parte, continuano a suscitare lodi le
convocazioni nelle selezioni provinciali dei giovani atleti della P.G.S.
Pallavolo Cesuna. Se non sono finora mancati all’appuntamento
Leonardo Cuffolo, Gabriele Lambrini e Jacopo Bardelli, convocati nella rappresentativa provinciale U14, la maggior gratificazione viene dall’invito pervenuto a Nicola Stefani, classe 1996, di
confrontarsi nella selezione regionale maschile 2012. Un ulteriore
riconoscimento che l’impegno atletico ben coltivato dà buoni frutti
agli atleti, e l’esplicito riconoscimento ai rispettivi allenatori dell’ottimo lavoro di preparazione eseguito. Appare scontato quindi
l’invito della dirigenza dell’associazione, con il presidente Maurizio Magnabosco in testa, di continuare su questa proficua strada.
Il punto sul Mini Volley
Con Alessandro Siviero, responsabile del Mini Volley da quando
il Volley Asiago Altopiano ha creato le sue basi, facciamo il punto su questo settore.
Alessandro, un primo bilancio della vostra attività sino a
qui disputata. Positivo, sicuramente positivo. I ragazzini vengono in palestra volentieri, si divertono, imparano uno sport di
squadra e stanno in gruppo. Il numero continua a crescere e
questa è sicuramente la risposta piu’ bella che si possa avere.
Quest’anno, pur senza vonlantinaggio nelle scuole, siamo cresciuti di altre cinque/sei unita’ rispetto allo scorso anno e siamo
a trentasei tra giovanotte e giovanotti. Unico rammarico è che
mi piacerebbe vedere qualche maschietto in più da coltivare
per riuscire ad imbastire un bel maschile nei prossimi anni, ma
sono ancora molto fiducioso e speranzoso...
E riuscite a seguire bene un numerop cosi’ elevato di ragazzini in palestra? Si, ci diamo tutti una mano, compresi i
genitori e gli atleti delle squadre piu’ grandi. Quest’anno a
darmi una mano nel Mini c’e’ Deborah Rigoni, palleggiatrice
della Terza DIV, che viene con una frequenza da metronomo
svizzero. E all’occorrenza anche le altre ragazze della Terza
DIV sono sempre disposte a mettersi a disposizione, basta un
sms qualche ora prima e poi e le trovo in palestra. Inoltre abbiamo potenziato il Gioca Volley (bambini di prima, seconda e
terza elementare) dopo l’uscita, per questioni di lavoro, della
nostra cara Sara Rigoni. Ci sono infatti Massimo Basso, atleta
del Cesuna, che mi sento di ringraziare in modo particolare
essendo appunto un atlteta di un’altra società, e chiaramente
ringraziamo anche il Cesuna per la disponibilità, e Stefania
Bogotto, mamma di due nostri atleti ed ex giocatrice di pallavolo,
alla quale va un enorme ringraziamento per la dipsonibilità e
il rigore con cui ha preso questo impegno. Inoltre, dalla ripresa
degli allenamenti dopo le festivita’ natalizie, ci siamo divisi le
palestre mantenendo sempre la stessa fascia oraria: il Mini resta all’IPSIA mentre il Gioca fara’ l’allenamento alla Sette
Comuni (scuola media), in moco che con meno ragazzini in
palestra si diminuisce anche il rischio di farsi male. Ci sono
gare per queste categorie? Ci sono dei raduni non competitivi organizzati o dalla Federazione o dall’AICS. Noi da quattro
anni ormai partecipiamo regolarmente a quelli dell’AICS (nella foto un’immagine di un raduno delle scorso anno). Sono
fatti bene, molto attenti a rispettare i bambini e a non creare
troppa competitività. Chiaramente si sa, i bambini vorrebbero
sempre vincere, ma questi raduni sono fatti proprio perche’ tutti
possano giocare. E’ obbligatorio fare cambi ad ogni rotazione
e alla fine la classifica non e’ stilata per squadre ma per gruppi
e i premi sono sempre per tutti. Iniziamo Domenica 29 Gennaio
e si arriva fino al 6 di Maggio. La palestra da noi e’ sempre
aperta e se ci sono dei bambini/bambine che vogliono ancora
provare sono i benvenuti.
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
25
Il libro con improbabili messaggi dall’oltretomba:
il Comune di Gallio non doveva ospitarne la presentazione
Durante le recenti festività, la nostra ridente cittadina pullulava di
locandine che annunciavano la presentazione di un libro contenente “messaggi” provenienti dall’oltretomba.
Il libro, peraltro, faceva bella mostra di sé nelle librerie tra le più
significative strenne natalizie, tipo l’ennesima fatica (?) dell’ineffabile Bruno Vespa e l’ultimo, imperdibile capolavoro di Paolo
Brosio, ormai definitivamente devastato dalle scontatissime “rivelazioni” di Medjugorie.
Dato che, in questi tempi piuttosto grami, un breve intervallo di
spensieratezza giova sicuramente alla salute, ho deciso di recarmi
alla presentazione del libro, prevedendo di assistere all’esibizione
del più delirante ciarpame pseudo-religioso/paranormale. Le mie
aspettative non sono state affatto deluse. Anzi. Ovviamente, non
cito né il titolo del libro, né la coautrice, per non fornire, all’uno e
all’altra, pubblicità tanto immeritata quanto gratuita. La coautrice
(chiarirò in seguito perché mi sembra corretto definirla così) ha
perso, una ventina d’anni fa, una figlia, ragazza madre, in giovane
età. Alcuni mesi dopo, ha (avrebbe) cominciato a ricevere dalla
figlia messaggi provenienti dall’aldilà (oltretomba, Paradiso, Ade, a seconda della formazione culturale o
dei gusti). In seguito, ha (avrebbe) avuto l’onore/
dono di ricevere “comunicazioni” provenienti anche
dalla madre, a sua volta deceduta, e, incredibile dictu,
persino dal feto/bambimo/uomo (non so come definirlo), perso in occasione di un aborto spontaneo.
La narrazione della coautrice, agghindata come una
Wanda Osiris da avanspettacolo, ha sciorinato, come
da me previsto, tutto il più ridicolo repertorio del
fantomatico mondo del paranormale.
Ecco le migliori “perle”: metafonia: le comunicazioni vengono (verrebbero) trasmesse tramite registrazioni, ovviamente udibili, su audiocassette od altri
strumenti tecnologicamente più avanzati (con l’esclusione, per mio insindacabile decreto, dei prodotti a
marchio Apple…); scrittura ispirata: la signora
(ecco perché l’ho definita coautrice) scrive (scriverebbe) messaggi, tra cui, per
una parte, quelli contenuti nel
I RACCONTI DEI LETTORI
libro, “ispirati” da quelle che lei
definisce entità, ma utilizzando la propria grafia e in situazione di piena capacità di inda un certo
tendere e di volere (?); scritCaio, uno
tura automatica: la coautrice
degli scolari
scrive (scriverebbe) messagla interruppe
gi, tra cui, per un’altra parte,
dicendo che
quelli contenuti nel libro, detquell’uomo
tati dalle entità, quindi con la
lo conosceva
loro grafia, in situazione di
bene anche
“trance medianica” (qualcuno
lui per averlo
direbbe: in situazione di comvisto proprio
pleto sdoppiamento della peril giorno prisonalità), come una sorta di notanto che con le donne con ma vendere un paio di scarvello Maometto.
le quali spesso trattava il pe a sua mamma.
E così via, di amenità in ameprezzo della sua mercanzia Certo era una battuta infannità. Non mi soffermo a citare
quasi sempre le usava con tile, ma forse quell’equivol’assoluta banalità delle “rivegrande disinvoltura.
co non si sarebbe verificalazioni” incise sul registratore
Con gli uomini, invece, le to se il nostro Caio avesse
e trascritte nel libro, tra cui alvolte in cui si fermava in avuto un suo regolare “socune strampalate poesiole in
qualche osteria, si limitava a prannome”.
rima baciata, che nemmeno il
parlare, tra un “premple” Ma come spesso succede,
peggior insegnante di scuola
(grappino) e l’altro, della anche questa volta fu la cadell’infanzia si sognerebbe di
Grande Guerra a cui aveva sualità a sciogliere quel diproporre ai propri alunni.
partecipato, e soprattutto lemma, anche se attraverMi limito a ricordare l’informadella fortuna che aveva avuto so un incidente stradale che
zione più interessante fornitaad essersi poi sposato ed poteva avere gravi conseci dalla coautrice in collaboraaver messo su una delle più guenze.
zione con le “entità”: i defunti,
belle famiglie di Asiago, e Quel giorno il Caio, di rinell’Oltretomba (Paradiso,
ciò soprattutto dopo che la torno dal suo giro nei paesi
Ade...), vivono (vivrebbero),
primogenita delle sue figlie, del Comune di Rotzo, sustruttura fisico-corporea a pardurante la Seconda Guerra perata la curva di Santo
te, un’esistenza esattamente
Mondiale, era passata alla Alessio e giunto vicino alle
modellata su quella del pianeta
storia dell’Altopiano per es- prime case di Mezzaselva,
Terra: ci sono defunti-insesersi ribellata pesantemente nell’atto di trattenere il suo
gnanti, defunti-medici, ecc:
contro la fucilazione in pie- carrettino messosi improvOgnuno di essi continua (conno Centro di Asiago, da par- visamente di traverso, finì
tinuerebbe) a realizzare la prote dei fascisti del capitano con tutto il suo carico giù
pria “vocazione” terrena. O,
Casadei, di un giovane par- dal muro di sostegno della
addirittura, realizza (realizzetigiano di 17 anni gridando carreggiata. Soccorso con
rebbe) quella vocazione che, a
loro in faccia : “Assassini ! tempestività e trasportato
causa di una morte precoce,
Assassini !”
nella vicina casa, dopo qualnon ha potuto attuare in queMa gli uomini che lo che massaggio ed un
sta vita terrena. In particolavedevano passare per stra- “premple” fu rimesso in
re, il feto abortito dalla
da con il suo carrettino non condizioni di riprendere il
coautrice attualmente esercitemancavano di manifestare il suo cammino verso casa.
rebbe (in questo caso il verbo
loro disagio a doverlo chia- Ma da quel giorno e per tutti
all’indicativo non oso, per demare sempre e solo con quel gli altri che gli restarono ancenza intellettuale, utilizzarlo) la
nome che più di un sopran- cora da vivere, e soprattutprofessione di medico cui sanome sembrava un vero co- to tra la soddisfazione dei
rebbe stato “destinato” se fosgnome.
suoi amici e conoscenti,
se nato e, tra l’altro, (come
A far traboccare il vaso de- quel simpatico venditore
specificato dalla coautrice,
gli scontenti fu quella volta ambulante di scarpe di
donna precisa fino ai dettagli),
che la maestra Rigoni delle Asiago
venne
fornirebbe alla madre dei conElementari di Mezzaselva, definitivamente chiamato
sigli terapeutici molto più effiavendo raccontato alla sco- Caio “La Mura”.
caci dei medici esercitanti la
laresca la storia dei cimbri
professione sul pianeta Terra.
sconfitti nei pressi di Vercelli
Dino De Guio
Sul punto, avrei voluto chie-
STORIADI UN “SOPRANNOME”
I soprannomi
non si inventano e tanto
meno si improvvisano,
ma quasi sempre nascono a
seguito di circostanze più o
meno imprevedibili, spesso suggeriti dal mestiere che
uno pratica o del suo aspetto
fisico. Mezzaselva, il mio
paese di nascita, come tutti
gli altri paesi dell’ Altopiano,
é sempre stato molto prodigo di soprannomi e ciò a causa dei tanti genitori che per
mancanza di obiettività battezzavano i loro figli con lo
stesso nome dei figli di altre
famiglie aventi lo stesso loro
cognome, generando così
delle situazioni di omonimia
che solo con i soprannomi
si potevano distinguere tra
di loro, tanto da costringere perfino i notai ad usarli
negli atti pubblici.
Un personaggio che
negli anni dopo la Prima
Grande Guerra era diventato molto popolare in tutti i
paesi dell’ Altopiano era un
certo Caio, il cui mestiere
era quello di andare in giro
per i paesi a vendere, porta
a porta, scarpe ed affini,
tratte dal suo negozietto di
Asiago e trasportate a bordo di un carrettino tirato a
mano. Ma se era molto
noto, non lo era solo per le
belle scarpe che vendeva,
ma anche per il portamento
elegante e per il modo gentile che aveva di stare con
la gente. Ed anche se a casa
sua parlava solo in veneto,
a forza di andare in giro per
i paesi dove il cimbro era
ancora molto in uso, vedi
per esempio a Mezzaselva,
molte parole in quella lingua
era riuscito ad impararle,
dere alla sedicente medium se
esistono anche entità disoccupate, o in cassa integrazione; o
magari delle entità “clochards”;
o ancora delle entità immigrate, regolari o clandestine; e, in
tal caso, se esiste anche una
Lega nord celeste che propone il respingimento delle entità
irregolari verso qualche altro
“luogo” (il Nord-Africa celeste, suppongo).
Me ne sono ben guardato:
maramaldeggiare non è mai elegante. La presentazione del
“celeste” libro è stata introdotta
da una docente di scuola superiore di Vicenza (al ricordo, provo ancora una fitta al cuore…), che l’ha inserita all’interno di un contesto di propaganda antiabortista, non rendendosi
conto di rendere così ridicola e, di conseguenza, di provocare
danni enormi ad una causa così nobile (da me, peraltro, condivisa).
L’incontro si è concluso con l’invito (strano, non è vero?) ad
acquistare il libro, che l’autrice avrebbe, bontà sua, autografato,
ovviamente in scrittura automatica. Nonostante non fosse previsto un dibattito, ho sommessamente chiesto il permesso di fare
un breve intervento, che ritenevo di essermi conquistato a titolo
di diritto per lo sforzo sovrumano da me sostenuto nel sopportare una simile sequela di affermazioni deliranti. Innanzitutto ho
sottolineato che mi sarebbe piaciuto ascoltare un commento da
parte di un prete cattolico, per assistere alle acrobazie intellettuali
necessarie per conciliare l’inconciliabile, dal momento che la
coautrice si ritiene cattolica e ha letteralmente sostenuto che molti
preti la incoraggiano dicendole “dove non arriviamo noi, arrivi
tu...”; evidentemente, le ho fatto notare, la coautrice non è consapevole né del fatto che la Chiesa cattolica non promuove, per
usare un eufemismo, pratiche sostanzialmente simili all’antica
negromanzia, né del fatto di essere molto fortunata a vivere nel
ventunesimo secolo. Qualche secolo fa, il suo libro (e lei stessa),
avrebbe avuto ben altra sorte...Ho quindi ricordato che a Kant
venne chiesto di pronunziarsi su di un certo Swedenborg, uno
svedese che sosteneva di parlare coi morti ed aveva pubblicato
un testo intitolato Arcana coelestia. Kant aveva risposto con una
curiosa operetta, I sogni di un visionario chiariti coi sogni della
metafisica, definendo le affermazioni di Swedenborg sostanzialmente dei deliri frutto di follia, ma dei deliri nati pur sempre come
escrescenza patologica sul terreno della metafisica. Di conseguenza io, che senza la metafisica non avrei nemmeno lavoro, non potevo
certo permettermi di essere troppo severo con il testo delirante/esilarante della signora…Dato che la coautrice parlava di fenomeni
paranormali come un fisico parlerebbe della legge di gravitazione universale, mi sono limitato a dire che sarebbe un atto di onestà intellettuale sottoporre i pretesi suddetti fenomeni ad un esame da parte del
Cicap (Centro italiano controllo attività paranormali). Esame che,
sicuramente, non avrebbe avuto bisogno né di tempi lunghi, né di
particolari approfondimenti. Ma l’aspetto che più mi è premuto sottolineare, e che costituisce pure il motivo della presente lettera, è quello
concernente il luogo dell’incontro. Esso si è svolto presso la sala
consiliare del comune di Gallio. Ora, io ritengo che sia compito istituzionale di un Comune, e del suo assessorato alla cultura, organizzare
incontri che contribuiscano ad elevare appunto il livello culturale della
cittadinanza (e dei turisti), dal punto di vista artistico, letterario, storico
e, soprattutto, scientifico. Non credo proprio sia compito di un
Comune ospitare, e quindi di fatto legittimare, incontri come quello
da me descritto, che sostanzialmente si risolvono in una propalazione
di idee balorde e superstiziose, tendenti ad incrementare la credulità
popolare. Ora, poiché il Comune di Gallio da molti anni (tra l’altro,
anche durante il periodo festivo appena trascorso) svolge un’attività
assolutamente meritoria quanto ad incontri con autori/testi di assoluta
rilevanza letteraria, storica, culturale, mi permetto di suggerire all’ente
e al suo assessore alla cultura un atto “riparatorio”: si impegni per la
prossima estate ad invitare il matematico Odifreddi a presentare uno
qualsiasi dei suoi numerosi libri oppure il biologo evoluzionista Telmo
Pievani ad illustrare il suo testo La vita inaspettata, che narra l’avventura straordinaria ed appunto inaspettata della vita, ed in particolare di
quella intelligente, sulla Terra e non certo la delirante rappresentazione
di una strampalata vita ultraterrena. Perché non siamo capaci di accettare la nostra strutturale impermanenza? E cioè, sostanzialmente, di
diventare adulti?
Giovanni Lorenzi
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Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
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Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 21 gennaio a venerdì 3 febbraio
Il 21 gennaio è il 21° giorno del calendario Gregoriano, mancano 345 giorni alla fine del 2012
Sabato 21 S. Agnese
Domenica 22 S. Vincenzo
Lunedì 23 S. Emerenziana
Martedì 24 S. Francesco di Sales
Mercoledì 25 Conv.di S. Paolo
Giovedì 26 S. Tito
Venerdì 27 S. Angela
Sabato 28 S. Tommaso
Domenica 29 S. Costanzo
Lunedì 30 S. Martina
Martedì 31 S. Giusto
Mercoledì 1 S. Verdiana
Giovedì 2 Pres. del Signore
Venerdì 3 SS. Biagio e Oscar
San Biagio (3 febbraio) e il mal di gola: il culto di San Biagio,
probabilmente di origine bizantina, era in passato uno dei più diffusi sia in Oriente che in Occidente. La festa è celebrata dagli
Orientali l’11 febbraio, dagli Occidentali prevalentemente il 3 febbraio. Molteplici sono le manifestazioni di devozione che riguardano il vescovo martire, in gran parte legate ad episodi della sua
vita. In Europa San Biagio è considerato un taumaturgo ed è noto
soprattutto per il suo potere di combattere le malattie della gola. A
questa credenza, che rimanda al noto miracolo della spina di pesce (il santo avrebbe liberato un bambino da una spina di pesce
che lo stava soffocando) e all’orazione che il martire avrebbe pronunciato prima di morire, con la quale chiedeva a Dio di risanare
da queste malattie chiunque l’avesse pregato in suo nome, è da
connettere una serie di usanze rituali. Le più diffuse sono l’imposizione sulla gola di due candele incrociate, l’unzione della gola
con olio benedetto, la distribuzione ed il consumo di frutta, ma
soprattutto di pane e dolci benedetti, che trovano testimonianza
anche in Sardegna. Sulla figura di San Biagio non si hanno dati
storici certi. Secondo la leggenda, il santo, medico e vescovo di
Sebaste, in Armenia, sarebbe stato martirizzato fra il 304 ed il 323
d.C. Sul fatto che fosse medico si nutrono forti dubbi, ed oggi si
tende a credere che la professione gli sia stata attribuita in quanto
taumaturgo. Secondo la tradizione, durante le persecuzioni cristiane San Biagio si allontanò da Sebaste e andò a vivere in una
caverna. Qui, con un semplice segno di croce, guarì gli animali.
Scoperto da alcuni cacciatori e imprigionato, si rifiutò di sacrificare agli dei, fu quindi battuto con verghe, poi straziato con pettini
di ferro, ed infine decapitato. Le raffigurazioni del santo sono
legate alle vicende della sua vita e soprattutto ai numerosi miracoli
che gli vengono attribuiti. La più nota è quella che associa le insegne episcopali a due ceri incrociati, in ricordo del più noto tra i
suoi miracoli: la guarigione di un bambino che rischiava di soffocare a causa di una spina di pesce che gli si era conficcata in gola.
Febbraio: il nome del mese deriva dal latino februare, che significa “purificare” o “un rimedio agli errori” dato che nel calendario
romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in
onore del dio etrusco Februus e della Dea romana Febris, i quali
avevano il loro clou il giorno 14. Tale ricorrenza pagana sembrerebbe poi essere confluita nel culto cristiano tributato in onore a
Santa Febronia, poi soppiantata da San Valentino e trasferita al 25
giugno. Assieme a gennaio è stato l’ultimo mese aggiunto al calendario, poiché i romani consideravano l’inverno un periodo senza mesi. Secondo i miti, fu Numa Pompilio, nel 700 a.C., a inserirli entrambi per potere adattare al calendario l’anno solare: il febbraio originale conteneva 29 giorni (30 in un bisestile). Augusto
avrebbe rimosso in seguito un giorno di febbraio per aggiungerlo al
mese in suo nome, agosto, (rinominato da Sestilio), in modo che il
mese dedicato a Giulio Cesare, luglio, non sarebbe stato più lungo.
Questo fatto, provato da poche fonti non certissime, è contestato da
molti storici che reputano più probabile un febbraio da sempre di 28
giorni. Nominalmente febbraio era l’ultimo mese dell’anno romano,
che iniziava a marzo. Poiché i calcoli calendariali antichi erano imprecisi, alcune volte i sacerdoti romani inserirono un mese di inframezzo,
Mercedonius, dopo febbraio, per riallineare le stagioni.
2 febbraio: la Candelora. In questo giorno la Chiesa Cattolica celebra la Presentazione del Signore, popolarmente chiamata festa della
Dalle ore 8.45 di sabato 21
alle ore 8.45 di sabato 28 gennaio
CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio – Via Roma, 33/a
ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabrielli –
Piazza del Popolo, 16
Dalle ore 8.45 di sabato 28 gennaio
alle ore 8.45 di sabato 4 febbraio
ASIAGO: Farmacia Bortoli del dr. Vittorino
Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento, 23
Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo
di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne
chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i
primogeniti maschi. La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva
andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni
dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù. Inoltre pochi sanno
che già gli antichi Latini usavano il giorno della Candelora per fare
previsioni sull’andamento della restante parte dell’Inverno e dell’inizio
della Primavera. “Si Purificatio nivibus - Pasqua floribus. Si Purificatio
floribus . Pasqua nivibus”. Ovverosia se il 02 Febbraio era freddo e
nevoso, la Pasqua sarebbe stata bella, se invece il giorno della
Purificazione fosse stato sereno, a Pasqua sarebbe caduta la neve.
Un proverbio difficile da considerare valido, in quanto la data
della Pasqua, come sappiamo, varia (e di quasi un mese!) di anno
in anno. Un detto latino più recente, invece, all’origine dei proverbi attuali sulla Candelora, recitava che: “Sole micante - die Purificante, frigor peior post quam ante”. “Se il sole ammicca il giorno
della Candelora - seguirà un freddo ben peggiore di prima”. Da
qui, comunque, sono uscite le due differenti “versioni in italiano”
del proverbio, che recitano, a seconda che ci si trovi al Nord,
oppure al Centro Sud della nostra Penisola, “ma se piove o tira
vento - nell’inverno semo dentro”, oppure “ma se Sole o solicello, nell’inverno semo dentro”.
Detti popolari. Un detto popolare delle Marche a proposito di
Febbraio così recita: “Febbraro curtu e tristu”, ovvero “Febbraio
corto e “tristo” cioè “cattivo”, e questo proprio a causa del fatto
che molto spesso esso è un mese freddo e nevoso. Del resto, i
“mitici” nevoni del 1929 e del 1956 si sono avuti proprio in questo
mese. Altri detti: “Febbraio febbraietto, corto e maledetto” (simile
al precedente), “La neve di Febbraio riempie il granaio”, “Febbraio umido, buona annata”, “Chi vuole un buon erbaio, semini in
Febbraio”, “Febbraio nevoso, estate gioioso”, “Neve di febbraio,
mezzo letamaio” ecc... Infine c’è n’è uno particolarmente “indicativo” che dice: “Se nevica il 10 di Febbraio l’inverno si accorcia
di 40 giorni”. Data la scadenza ormai prossima, vediamo che
tempo farà quel giorno, augurandoci comunque che il freddo e la
neve si “sfoghino” in questo mese, che è anche l’ultimo dell’inverno e che la Natura non ci riservi invece degli spiacevoli “colpi
di coda” nei mesi seguenti, che sarebbero in pianura certamente
molto più dannosi per le colture e la vegetazione in genere.
Aforisma del mese: “La virtù premeditata non è degna di valore”.
Frasi che lasciano il segno: “Alcuni dicono che la pioggia è
brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il
viso coperto dalle lacrime”, Jim Morrison.
Febbraio in cucina. Minestrone di cavolo nero, fagioli e verza.
Ingredienti per 4: 80 g di fagioli cannellini, 1 cavolo nero, 300 g di
verza, 200 g di coste, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 cipolla bionda, olio extravergine di oliva, 1 mazzetto aromatico (timo, salvia,
rosmarino), 3 patate, 3 pomodori maturi (questi facoltativi, ma si
sposerebbero bene). Preparazione: mettere i fagioli a bagno per
una notte e cuocerli (devono sobbollire per circa 2 ore). Tenere
l’acqua di cottura dei fagioli. Nella pentola di coccio far appassire
la cipolla tritata nell’olio (nuovo). Aggiungere i pomodori tagliati a
pezzetti e lasciare insaporire. Tritare anche la carota e la costa di
sedano e metterli nella pentola di coccio. Pelare e tagliare in grossi
pezzi le patate e unirle alle verdure appassite. Aggiungere il mazzetto
con gli aromi legati insieme. Unire le verdure tagliate in pezzi (cavolo
nero, verza e coste). Al cavolo nero togliere le coste centrali più dure
e tagliarlo a listarelle. Unire una parte dei fagioli e la loro acqua di
cottura. Aggiungere altra acqua fino ad arrivare a 2 litri. Passare al
passaverdura i fagioli rimanenti. Fare cuocere per almeno 2 ore. Aggiungere il passato di fagioli. Aggiustare di sale. Se vogliamo mangiare
la minestra di pane: mettere i pezzetti di pane nelle fondine, versarci
sopra il minestrone, condire con olio e pepe. Se poi vogliamo la ribollita: mettere i pezzetti di pane nella pentola. Lasciar raffreddare (almeno 2 ore), aggiungere un generoso giro d’olio e riportare a bollore sul
fuoco moderato. Versare nelle fondine e condire con olio e pepe.
ARIETE
Il fatto che in questa fase siate titubanti è un
buon segno: vuol dire che sapete ascoltare e
mettere in pratica i consigli uraniani, anche cambiando totalmente rotta, sia in amore che nel
lavoro. Potreste così cambiare abitudini o fare a modifiche che
accrescono la comodità della vostra vita: approfittate del momento per far capire a chi vi ama ciò che vi aspettate.
TORO
Non lasciatevi condizionare da chi vorrebbe convincervi a partecipare a un progetto rischioso che in realtà non vi interessa: se
proprio avete voglia di novità, cercatele in ambienti diversi da
quelli abituali. In amore non è vero che non ci sono problemi. Ci
sono, e non è il caso di negarlo: meglio parlarne apertamente che
un partner che sappia capirvi.
GEMELLI
Non fidatevi di chi non vi ha ancora dimostrato di meritare la vostra confidenza e tenete per voi le informazioni riservate: vi sarà
utile sia nell’ambiente di lavoro sia nella gestione delle finanze. In
amore, invece, è meglio prendere quello che c’è, senza troppe pretese. Nel caso, fatevi vivi con qualcuno che ha avuto un posto nel
vostro cuore.
CANCRO
La vostra serenità può ora cedere il passo di fronte alle lusinghe di
Venere nel vostro segno che, assieme a Plutone, apre nuove eccitanti prospettive. Novità che potrebbero, chissà, rivelarsi persino
durature, ma di certo possono farvi trascorrere le prossime giornate tra le dolcezze dell’amore. Non dimenticate di mantenere una
promessa.
LEONE
L’entusiasmo e la facilità nello stabilire contatti sociali sono quel
che ci vuole per procedere nella direzione giusta. Con sole e Mercurio nel segno, che sciolgono i nodi più complessi, avete di certo
qualche buona occasione da cogliere al volo: cercatelo nelle pieghe di situazioni complicate, che però sarete in grado di comprendere e di gestire con eleganza.
VERGINE
Il vostro sex appeal si percepisce sia in famiglia che nell’ambiente
di lavoro: non rinunciate a priori a nessuna occasione, specie se vi
viene offerta su un vassoio d’argento, ma agite con signorilità,
come è vostra abitudine. Se volete interrompere un rapporto che vi
ha stancato, fatelo nel modo meno aggressivo possibile, magari
addolcendo la pillola con un pensiero gentile.
BILANCIA
Saturno nel segno valorizza il vostro equilibrio e il vostro senso
della giustizia: potete svolgere un ruolo decisivo dove c’è bisogno di risolvere un problema d’amore o di carattere finanziario.
Evitando però di accollarvi oneri che non vi competono e che è
bene lasciare ai diretti interessati. Non accettate regali da chi non
conoscete.
SCORPIONE
Potete sfruttare al meglio il favore del destino, grazie alla vostra
ben note capacità di analisi dei minimi dettagli che può aprirvi
nuove prospettive interessanti, in direzioni tuttora inesplorate.
Nell’amore ci sono aspetti che non avete ancora approfondito e
che potrebbero avere sviluppi positivi, se soltanto ve ne occupaste con maggiore attenzione.
SAGITTARIO
La vostra generosità è vincente e vi fa risplendere di nuova luce,
specialmente con chi vi sta più a cuore. Ma non dimenticate chi ha
bisogno di aiuto, in particolare se ha quattro zampe: non trascurate gli animali e soprattutto teneteli sempre con voi. L’amore si
arricchisce di nuovi contenuti, da cogliere al volo: non sprecate
un’occasione.
CAPRICORNO
La vostra tendenza alla conservazione di tutto ciò che avete ,
potrebbe ostacolare lo sviluppo naturale di un rapporto ancora
agli inizi, a cui farebbe bene qualche ritocco. L’amore può avere
sviluppi positivi se saprete accettare le novità con ottimismo e
senso della realtà. In questo periodo vi è permesso di concedervi
qualche spesa extra.
ACQUARIO
Il vostro estro e la vostra fantasia sono gli alleati più preziosi per
risolvere qualunque problema di convivenza, sia in famiglia, sia
nell’ambiente di lavoro, dove non è esclusa qualche soddisfazione inattesa: aprite occhi e orecchie e siate attente a cogliere il più
piccolo segno di cambiamento, che potrebbe favorire le novità in
tutti i settori.
PESCI
State vivendo un momento particolare, con Giove che entra nel
vostro segno e saprà bene come manifestarsi sia negli affetti che
nei rapporti di lavoro, che potete gestire con insolita efficienza. Se
un progetto ambizioso non vi convince più, cambiate pure idea
senza timore di fare cattive figure: nel dubbio potete sempre ricorrere al parere di un esperto.
Citazioni Francescane
a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana
Domenica 22 gennaio
ASIAGO: ESSO – Via Verdi, 62
ENEGO: MOVE 2 – Via Roma
Domenica 29 gennaio
ASIAGO: AGIP – Via Verdi, 14
LUSIANA: NORD PETROLI – Viale Europa, 50
"è stupendo scoprire
come dentro di noi vive
un'anima che possiede
delle matite speciali, capaci di
colorare le pagine
più nere della nostra vita
e di trasformare in consapevole
saggezza le brucianti ferite
del passato"
8
l’Altopiano
Sabato 21 gennaio 2012
Un Natale davvero speciale
Un Natale davvero speciale. E’ quello che ha potuto vivere la roanese Barbara Martello che, in
occasione delle ultime feste natalizie, ha deciso di farsi un bel regalo: un viaggio in Australia.
Scopo principale della lunga trasferta è stata la visita all’anziana zia Angelina Rebeschini (93
anni), a Melbourne. “Sono arrivata in Australia proprio la notte di Natale - racconta Barbara –
e la zia era sulla soglia di casa ad aspettare me e mio marito”. E’ facile immaginare la profonda
emozione per questo inconBarbara con zia Angelina. La foto è stata
tro! Partita da Roana nel
scattata qualche momento prima della
1953 con i quattro figli per
partenza per il rientro in Italia
raggiungere il marito Costante Fabris a Melbourne,
Angelina ha poi avuto altri tre
figli. Oggi è la più anziana del
club del quartiere degli italiani di Malvern (60.000 abitanti) in Melbourne. “La zia vive
da sola – racconta ancora
Barbara - ama molto cantare le canzoni del suo
altopiano. E l’Australia è una
bellissima terra. Questo viaggio me lo porterò nel cuore”.
Domenica 15
gennaio Marianna
Munari ha
compiuto 85 anni.
Tanti Auguri
dai figli,
dalle nuore
e dai nipoti
Festa a Lusiana
per Domenica
4 generazioni in festa
per il 95° compleanno
di Domenica Ronzani
(Rina). Tantissimi auguri dai figli Silvano e
Caterina, dai nipoti
Lauro, Germano, Michela e Raffaele, dalle
pronipoti Ilaria e
Valentina, e da Angelo,
Lina, Massimo, Katia.
27
Silvia e Stefano ringraziano il sig. Roberto Tortora, Angela e Roberta,
per la bellissima organizzazione della cerimonia delle loro nozze,
celebrate lo scorso 11 dicembre in Municipio a Canove di Roana.
Familiari e amici si uniscono ai ringraziamenti, facendo ancora tanti
auguri di felicità agli sposi e alla piccola Angela!
Grazie!
A te, che hai donato per anni il tuo tempo, i tuoi spazi, i tuoi pensieri, il tuo affetto e il tuo amore.
A te, che con la tua costante presenza hai alleviato il dolore e l’infermità dei tuoi cari.
A te, figlia “unica” in tutti i sensi, che hai saputo dividerti su più fronti (figlia, moglie, mamma).
A te, Mary, una lode sincera per l’esempio straordinario di dedizione e amore reso a chi ti ha
concepita. Complimenti!
Monica
8
Sabato 21 gennaio 2012
l’Altopiano
28

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