Gazza - intro

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Gazza - intro
GAZZATEO
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Lunedì 15 novembre 2010 1 e
Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 114 - Numero 269
FORMULA 1 AD ABU DHABI IL TEDESCO CONQUISTA IL TITOLO A 23 ANNI E 134 GIORNI
La Ferrari sbaglia tutto
Vettel baby mondiale
Alonso (7o) tradito da una strategia errata
3 ALLIEVI, CREMONESI, ZAPELLONI, DEGL’INNOCENTI PAGG. 36-37-38-39-41
Vettel (a sinistra) e Alonso
SERIE A L’INTER BATTUTA (1-0) SCIVOLA A SEI PUNTI. SOLO LA LAZIO TIENE IL PASSO
6
MILAN GRANDE
Ibra decide il derby
Lo svedese su rigore al 5’. Abate
espulso. Moratti durissimo:
«Non mi è piaciuto nulla».
Benitez nei guai: «Rinforzi!
Lo chiedono anche i giocatori».
Rossoneri da scudetto
Zarate (assist e gol)
piega il Napoli
Pastore-Di Natale show
3 SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 12
Gli attaccanti di Palermo e Udinese
risolvono con una tripletta a testa
la sfida col Catania e quella col Lecce
UNA VITTORIA TRIPLA
di ALBERTO CERRUTI
3 ALLE PAGINE 14-15-19-20-21
«La tripletta viene per te», avevano scritto i tifosi dell’Inter rivolgendosi ai rivali. Ma il Milan
respinge la dedica al mittente. Il suo successo
vale triplo: rivince il derby, rimane al comando
e fa saltare l’imbattibilità casalinga nerazzurra.
12 a GIORNATA
SERIE A
4
Ranocchia lancia il Genoa
L’ARTICOLO A PAGINA 5 3
IL ROMPI PALLONE
di Gene Gnocchi
Berlusconi sempre più solo. La
Finanziaria la sta scrivendo Gattuso.
PROTAGONISTI FARI PUNTATI SU TRE PUNTE
«SCUSA MATRIX» Ibra, miglior in campo, si è scontrato con Materazzi che è finito all’ospedale: ammonito si è poi scusato
0-1
1-0
0-1
1-0
0-1
1-1
2-0
3-1
0-0
4-0
CLASSIFICA
MILAN
26
LAZIO
25
NAPOLI
21
JUVENTUS 20
INTER
20
ROMA
19
PALERMO 17
UDINESE
17
GENOA
17
SAMPDORIA 16
CHIEVO
FIORENTINA
CATANIA
PARMA
BOLOGNA
LECCE
CAGLIARI
BRESCIA
CESENA
BARI
16
15
14
14
14
12
11
11
11
9
9 771120 506000
01 1 1 5>
NAZIONALE PRANDELLI CHIAMA DIAMANTI E LEDESMA. TORNA AQUILANI CECCHINI
A PAG. 15 3
PARTITE
BARI-PARMA
BOLOGNA-BRESCIA
CAGLIARI-GENOA
FIORENTINA-CESENA
INTER-MILAN
JUVENTUS-ROMA
LAZIO-NAPOLI
PALERMO-CATANIA
SAMPDORIA-CHIEVO
UDINESE-LECCE
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
E’ subito rigore
Zlatan zittisce
i fischi e colpisce
Nerazzurri a vuoto
anche 11 contro 10
L’1-0 nasce dal fallo di Materazzi in apertura
Abate espulso. Infortunati Obi, Milito e Matrix,
all’ospedale dopo uno scontro con lo svedese
Inter ko in casa: non accadeva dal marzo 2008
5’
PRIMO TEMPO
Raggio
verde
Zlatan
Ibrahimovic
disturbato
dal raggio laser
poco prima
di calciare
il rigore.
Poi lo svedese
esulterà sotto
la Curva Nord
interista
INFOPHOTO
20’
SECONDO TEMPO
Taekwondo
Zlatan
Ibrahimovic
stende Marco
Materazzi.
Il difensore
nerazzurro
è costretto
a lasciare
il campo.
Per Ibra
cartellino giallo
GETTY
IBRA DERBY MILA
LUIGI GARLANDO
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MILANO dUn derby tecnicamente scadente (3 tiri in porta in
due) ha vibrato due timbri importanti. Primo: il Milan è ufficialmente da scudetto. Secondo: l'Inter non c'è più. Non c'è
più la squadra prepotente degli ultimi anni, con una precisa
identità di gioco, con una fame
atavica e gli occhi di brace, capace di farne 4 al Milan e di
sbranarlo in dieci nel derby successivo. Ieri, ridotto in dieci
per oltre mezz'ora era il Milan,
eppure la banda Benitez, molle
di gambe e di idee, non è mai
riuscita a spaventarlo. I numeri
parlano di una frenata imbarazzante (5 gol nelle ultime 7 di
campionato, -6 dal Milan capolista) e di un tonfo quasi storico: l'Inter non perdeva in casa
da 46 partite (22-3-2008, Inter-Juve 1-2). Benitez ha alibi
di mercato e di assenze, ma sugli infortuni qualche colpa ce
l'avrà, se allena. Sulla mancanza di gioco e di carica agonistica le responsabilità sono ancora maggiori. Ad Allegri, al contrario, il merito di aver plasmato una squadra da battaglia,
che si riflette nei suoi mediani
e nello spirito con cui Ibra, il migliore, ha combattuto il derby.
Se a luglio avessero detto a Berlusconi che Allegri avrebbe concluso un derby senza Pato,
Dinho e Binho, forse non lo
avrebbe assunto. Invece Allegri senza circo, con un solo tiro
in porta e un’ottima organizzazione, ha ridato al Milan una
vittoria nel derby che mancava
da due anni. Una vittoria che
porterà badilate di autostima.
Milan compatto La sensazione
del primo tempo è questa: due
compagnie teatrali che interpretano lo stesso copione
(4-3-1-2), ma l'Inter l'ha avuto
in mano cinque minuti prima
della recita e non sa cosa fare,
il Milan, che lo ha studiato a
memoria, sì. I primi 45 minuti
dei nerazzurri sono un deprimente bigino della stagione:
idee confuse, terribile fatica
per arrivare al tiro, condizione
atletica precaria, grinta sotto il
minimo sindacale, infortuni
muscolari: fuori al 36' Obi, un
ragazzino, non un vecchio reduce dal Mondiale; poi Milito.
Non che il Milan abbia messo
in scena Shakespeare, ma capitalizza dopo cinque minuti un'
ingenuità dell'arrugginito Materazzi (fallo da rigore su Ibra
che firma dal dischetto) e fa diligentemente ciò che deve. Ambrosini e Gattuso riescono a
contenere le idee di Snejider.
Seedorf si defila intelligentemente a sinistra per uscire dalla gabbia di Stankovic e dettare per le punte. Ibra, inorgoglito dallo schiaffo rifilato agli ex
compagni del mal di pancia,
prova a infierire, con l'aiuto di
Robinho. E per poco ci riesce,
con un tiro al volo da nipotino
di Van Basten e un paio di ghiotte ripartenze. Dopo lo svantaggio, l'Inter passa un brutto quarto d'ora anche perché tiene la
linea difensiva allegramente alta, con masochistica predisposizione alle ripartenze altrui.
Le coreografie delle curve. Quella della Nord nerazzurra è sulla tripletta.
La Sud risponde ricordando l’infinita bacheca del Milan INFOPHOTO-LAPRESSE
Rabbia Mou Ma a impressionare negativamente è soprattutto
la doppia incapacità di reagire,
tattica e nervosa. In tutto il primo tempo l'Inter crea un mezzo pericolo da fermo, con una
punizione di Snejider. Per il resto si preoccupa di far arrivare
la palla a Eto'o, largo a sinistra,
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INTER
GIUDIZIO
7
0 1
3
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MILAN
MARCATORE Ibrahimovic su rigore al 5’ p.t.
(4-3-1-2)
(4-3-1-2)
Castellazzi; Cordoba, Lucio, Materazzi
(dal 23' s.t. Biabiany), Chivu;
J. Zanetti, Stankovic, Obi (dal 36' p.t.
Coutinho); Sneijder; Milito (dal 1' s.t.
Pandev), Eto'o.
Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva,
Zambrotta; Flamini Gattuso (dal 1' s.t.
Pirlo), Ambrosini; Seedorf (dal 28' s.t.
Boateng); Robinho (dal 17' s.t.
Antonini), Ibrahimovic.
PANCHINA Julio Cesar, Santon,
Cambiasso, Nwankwo.
PANCHINA Amelia, Bonera, Yepes,
Ronaldinho.
ALLENATORE Benitez.
ALLENATORE Allegri.
ESPULSI Abate per doppia
ammonizione al 16' s.t.
AMMONITI Gattuso, Ibrahimovic e
Ambrosini per gioco scorretto.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Pandev per gioco
scorretto.
ARBITRO Tagliavento di Terni.
NOTE Paganti 80.018 (tutto esaurito); incasso 3.401.186 euro.
In fuorigioco 2-3. Angoli 3-3. Recuperi: 2' p.t.; 4' s.t.
POSSESSO PALLA
INTER 57%
CONTRASTI VINTI
MILAN 43%
TIRI IN PORTA
II
INTER 2
INTER 15
MILAN 27
TIRI FUORI
I IIIIII
MILAN 1
INTER 6
IIIII
MILAN 5
MOMENTI CHIAVE
5’
PRIMO TEMPO
Rigore da scuola calcio Il Milan trova il gol
che vale derby e il primato in classifica dopo 5
minuti: Ibrahimovic non trema sul dischetto, tiro
forte alla destra di Castellazzi (lanciato a sinistra)
PRIMO TEMPO 0-1
SECONDO TEMPO
5' c GOL! Steso da Materazzi, Ibra realizza il
rigore.
11' Punizione di Sneijder sui guanti di Abbiati.
20' Gran destro al volo di Ibra da posizione
defilata: alto.
23' Ibra per Seedorf che mette fuori in
diagonale.
40' Punizione a giro di Sneijder di poco a lato
AN A +6 SULL’INTER
nella speranza che ci pensi ancora Re Leone. Né idee, né rabbia agonistisca. Ci fosse stato
Mourinho al 39' quando Tagliavento perdona un giallo a Gattuso, già ammonito, sarebbe
zompato in campo mimando
manette o chissà cosa. Questa
Inter quasi non si arrabbia, accetta tutto, gol di Ibra e sbagli
arbitrali, come se nel profondo
dell'anima fosse convinta di dover scontare qualcosa, dopo la
generosa stagione scorsa.
Panettone L'infortunio di Obi
porta in campo Coutinho e il
4-2-3-1. All'intervallo fanno la
doccia il graziato Gattuso (entra Pirlo) e il lesionato Milito
(entra Pandev). Una sciocca
isteria di Abate, già ammonito,
rischia di riportare in gara i nerazzurri, ma neppure così, in
superiorità di numero per 33
minuti, la banda Benitez riesce
a costruire una vera palla-gol.
Rafa ci prova buttando dentro
anche Biabiany. Allegri risponde sacrificando Robinho per
Antonini e attrezzando un
4-4-1 che dimostra compattezza e sacrificio, in cui Ibra combatte con splendida intensità, a
parte l'entrataccia con cui ospedalizza Materazzi. Il fischio finale consacra il lavoro di Allegri, partito in estate con un pugno di figurine e arrivato a novembre con una squadra vera,
tosta, capolista. La reputazione di Benitez invece esce a
brandelli. Magari mangerà il
panettone, ma ora lo vede lontano, piccolo piccolo. Per finire, diciamolo: partita brutta,
tecnicamente mortificante, indegna della tradizione. Vi ricordate una sola bella giocata? Se
in Europa ci prendono a sberle
è perché le nostre grandi fanno
così.
LA MOVIOLA
di Francesco Ceniti
2
Netto l’intervento che decide la gara
Manca il secondo giallo per Gattuso
Abate ingenuo: l’espulsione è giusta
Derby intenso, ma non
spettacolare. La dimostrazione
che non basta fischiare meno
(32 falli sanzionati) per avere
una bella partita. Quella
di Tagliavento è «sporcata»
dal secondo giallo non dato
a Gattuso dopo 39’ (steso
Sneijder al limite dell’area).
Bravo l’arbitro, invece, al 5’
sul rigore (netto) che ha deciso il
match: Ibra steso da Materazzi,
sorpreso dal cambio di direzione
dell’attaccante. Passano 6’
e Abate prende il giallo per una
trattenuta su Eto’o. Al 14’
episodio dubbio, sempre Ibra
scatta in posizione regolare e
poi serve in area Flamini su cui
piomba Cordoba in scivolata: c’è
il tocco sul pallone, forse anche
sul piede del rossonero. Al 18’
inevitabile giallo a Gattuso:
entrata in ritardo su Obi. Al 21’
annullato un gol a Robinho: c’era
l’offside. Nella ripresa Ambrosini
rischia il giallo per un tackle su
Eto’o. Il Milan resta in 10 al 17’
quando a gioco fermo c’è una lite
Pandev-Abate. L’interista spinge
a terra l’avversario che in modo
ingenuo si alza e accenna a una
reazione (mani sul petto).
L’arbitro li separa e mostra
il giallo a entrambi. Per Abate
è il secondo. Al 21’ Ibra
con la gamba alta su Materazzi
che scivola e subisce un colpo
violento (gomitata involontaria)
al volto: svedese giustamente
ammonito per gioco pericoloso.
Al 35’ giallo ad Ambrosini: fallo
tattico su Lucio. Poi più nulla.
Una curiosità: Tagliavento
e Abbiati in campo entrambi
con la maglia gialla.
Il rigore causato da Materazzi. A destra Gattuso rischia il secondo giallo
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
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SERIE A 12a GIORNATA
«Non provo nulla
Matrix, scusami»
Ibrahimovic senza emozioni da ex: «Penso solo al Milan.
Il colpo a Materazzi? Era un duello, non l’ho fatto apposta»
ALESSANDRA BOCCI
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MILANO dLui e il suo cuore zingaro apparentemente non hanno fatto una piega. Zlatan
Ibrahimovic si è procurato un rigore (contro Materazzi), ha segnato, ha esultato con misura
(braccia allargate, tutto qui),
ha giocato un buon calcio, poi
ha giocato bene a calcioni. Con
i suoi piedi enormi ha spaccato
una faccia (quella di Materazzi), insomma in totale ha fatto
fruttare la sua classe e la sua cintura nera di taekwondo. Il derby è finito uno a zero per il Milan, gol di Ibrahimovic al quinto minuto. Il derby è finito con
Ibrahimovic solo nella metà
campo sotto la curva del Milan,
testa e cuore freddi, e Gattuso
incollato addosso e tutti i guerrieri che gli correvano intorno.
Ibrahimovic è il totem del Milan. «Cosa sento dopo aver segnato all’Inter? Non sento niente. Io ora gioco per il Milan e
faccio tutto per il Milan».
Lo svedese rifiuta
l’idea dello scudetto:
«Siamo in vantaggio
ma c’è tempo. E che
grande sacrificio in
dieci contro undici»
Cuori Si aspettava una degna accoglienza e non è rimasto deluso, perché a lui il rumore dei nemici, come direbbe maestro
Mourinho, piace da pazzi. Appena ha messo fuori il naso ha
sentito i buuuuh e gli oltraggi
classici alla mamma, e ha visto
gli striscioni che alludevano alle sue liaison a Barcellona.
«Due di Pique? No, due di cuori», il più carino, certamente
più chic di quello del mal di pancia («dopo un anno hai trovato
il cesso»). A un macho come
Ibra però questa allusione gay
non avrà fatto piacere, ma è tutto parte della battaglia. E uno
come Ibrahimovic senza frastuono di battaglia appassisce.
Colpi alti Lo ammette lui stesso,
sempre: «Se hanno paura di me
sono contento». Lo ammette
con un sorriso ironico, ma un
po’ lo pensa. Quando c’è da
combattere, Ibra è contento e
sa quali armi usare. «Il colpo a
Materazzi? Era un duello, non
l’ho fatto apposta. Ho sentito
che sta bene, mi dispiace. Siamo entrati in due e lui è rimasto
giù. Non so dove l’ho preso ma
sono contento che stia bene».
Tutto qui, tutto definito. Ibra taglia corto e pensa alla partita.
«Abbiamo fatto un grande lavoro, c’è stato un grande sacrificio da parte di tutti nel secondo
tempo, quando eravamo con
l’uomo in meno. Abbiamo giocato con grande cuore. Prima
della partita ci siamo detti che
eravamo una squadra, e dovevamo giocare da squadra. Lo
scudetto? Siamo favoriti ma c’è
Ibrahimovic, 29 anni, esulta sotto la Nord dopo il gol. Sotto, due striscioni contro Zlatan. In
quello a sinistra c’è la foto con Piqué che lo fece infuriare a Barcellona LIVERANI-INFOPHOTO
tempo. Adesso abbiamo un vantaggio, ma giochiamo una partita per volta». Intanto il Milan è
ancora primo in classifica grazie al suo gol.
Emozioni A Ronaldo Nazario da
Lima andò peggio. Era il marzo
2007, si giocava, come ieri, Inter-Milan. Al 40’ il brasiliano
portò in vantaggio i rossoneri.
Gol, sorrisone, orecchie al vento e insulti in quantità, compresi quelli letti sulle labbra del
normalmente compito Massimo Moratti, per non parlare del
fatto che alla fine l’Inter rimontò e vinse, grazie proprio a un
gol di Zlatan Ibrahimovic. Il
quale, appunto, ha saputo controllare meglio del brasiliano le
emozioni di una serata difficile. Perché ha voglia di fare il duro, Ibrahimovic, ma qualcosa
può sempre sfuggire. «Devo stare molto attento, rimanere calmo. Se uno si carica troppo in
certe situazioni può soltanto
sbagliare», aveva detto ai giornalisti svedesi alla vigilia della
partita. Voleva stare calmo è c’è
riuscito. Ora è lui il match-winner. «Il 22 maggio in camper
guardavi la tv?», gli chiedevano i tifosi dell’Inter con un altro
tazebao. In camper si va in vacanza, ma qualcuno ci abita. I
nomadi, gli zingari. A Ibrahimovic essere chiamato zingaro probabilmente non fa né caldo né
freddo. Oggi a Malmoe gli daranno il Pallone d’oro svedese.
Una consuetudine, come i derby vinti. Gol al Milan (con l’Inter), gol all’Espanyol (col
Barça) gol all’Inter (col Milan).
Il cuore è uno zingaro e i gol pure. «Sono morto», dice Ibra. Poi
pensa alla classifica e si sente
meglio.
w il commentoW
I NUMERI
di ALBERTO CERRUTI
294
minuti
di astinenza dal
gol nel derby
per il Milan, che
aveva segnato
l’ultima rete il 14
febbraio 2009
con Pato
200
reti
realizzate dai
rossoneri nei 153
confronti contro
i nerazzurri
in campionato.
Le reti dell’Inter
restano 215
4
derby
consecutivi vinti
dall’Inter prima
del k.o.
di ieri sera.
In casa era in
serie utile da
5 incontri
acerruti@gazzetta.it
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UNA
VITTORIA
TRIPLA
«La tripletta viene per te»,
avevano scritto i tifosi
dell’Inter rivolgendosi alla
curva rivale. Ma alla fine di
una sfida più combattuta che
bella, aperta e chiusa dal
rigore di Ibrahimovic, il
Milan potrebbe respingere la
dedica al mittente. Perché il
suo successo vale triplo: per
rivincere il derby dopo tre
sconfitte, per rimanere al
comando con 6 punti di
vantaggio sull’Inter e infine
per far saltare l’imbattibilità
casalinga dei nerazzurri,
dopo oltre due anni. Il
grande ex Ibrahimovic si
presenta ancor meglio di
Ronaldo, che aveva segnato
subito nella prima sfida
contro i suoi vecchi
compagni, l’11 marzo 2007,
ma poi aveva dovuto
incassare i gol della sconfitta
firmati da Cruz e dallo stesso
svedese. Benitez, invece, si
presenta male come
Mourinho, che aveva perso
all’esordio, battuto da
Ronaldinho, ma tra tanti
confronti con l’ombra
sempre più ingombrante del
suo predecessore questo è
l’unico che avrebbe evitato
volentieri. E’ fin troppo facile
sottolineare che l’uomo
partita è Ibrahimovic, ma al
di là dei suoi meriti, è giusto
sottolineare quelli del Milan
in generale e di Allegri in
particolare. Capace di
lasciare ancora in panchina
Ronaldinho e inizialmente
persino Pirlo, il tecnico
rossonero ha imparato in
fretta la lezione dopo le due
sberle prese dal Real Madrid
all’andata e i troppi rischi
corsi nel ritorno. Fuori i
giocolieri e dentro i mediani
per privilegiare l’equilibrio
tattico, prima condizione per
formare una squadra nel
vero senso della parola.
Perché la prima differenza
tra il Milan e l’Inter è proprio
questa: il Milan è una
squadra, che riesce a vincere
senza impegnare una sola
volta Castellazzi e soprattutto
riesce a difendere il
vantaggio senza soffrire
troppo nell’ultima mezz’ora
con un uomo in meno, per
l’espulsione di Abate. Un
anno fa, la Roma aveva 14
punti meno dall’Inter ma poi
rimase in corsa fino
all’ultima partita, per cui è
presto per considerare
chiuso il campionato. Non è
presto, però, per dire che il
Milan ha messo una
importante caparra sul
tavolo dello scudetto.
Rovesciando il discorso,
quindi, l’Inter potrebbe
ancora recuperare anche se
c’è un’altra differenza che fa
riflettere. La squadra di
Mourinho faceva paura a
tutti, quella di Benitez invece
fa tenerezza per i troppi
infortuni e i troppi ragazzini,
con 9 punti meno, 3 squadre
davanti e la Juve di fianco.
Senza scordare la Lazio che è
tornata a vincere contro il
Napoli, dimostrando di
meritare il difficile ruolo di
prima inseguitrice di questo
lanciatissimo Milan.
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
x
Allegri con dedica
«Questo successo
per Pato e Pippo»
HA DETTO
Robinho
«Con
l’espulsione di
Abate la partita
si è complicata,
ma la squadra
ha dimostrato
coraggio»
Il tecnico vince il primo derby con l’aggressività
«Il sacrificio è decisivo: ora abbiamo equilibrio»
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MILANO dSu una cosa sola s’è
sbagliato alla vigilia Massimiliano Allegri: che il popolo interista non avrebbe fischiato Ibrahimovic. Il resto è un trionfo di
situazioni descritte e andate tutte in porto: Zlatan decisivo, il
Milan che conferma i grandi
progressi degli ultimi tempi, gli
errori ridotti al minimo in difesa, una partita di grande intensità. Tutto immaginato, tutto
sperato, tutto successo. La partita racconta di un allenatore che
sta iniziando a mettere mano in
modo evidente alla squadra, e
che sta iniziando a conoscerla
profondamente. Buona la prima, allora: perché per Allegri
era il primo vero derby, e l’ha
portato a casa meritatamente;
e poi perché questa è stata la prima partita giocata davvero ad
alto livello contro una grande.
Per lunghi tratti il Milan è sem-
Per il futuro però non
si escludono cambi:
«Lottando così
potremo permetterci
di avere anche
uomini più offensivi»
brato appartenere ad Allegri da
anni, e non da quattro mesi:
tempi giusti in difesa, scambi
fluidi a centrocampo, quasi a
memoria. Serie di 10, 15 passaggi consecutivi a segno, cose
che aumentano la propria sicurezza e indeboliscono quella avversaria.
Nuovo dna Ci sono tre cose, in
particolare, che testimoniano il
lavoro del tecnico livornese: le
giocate in verticale, il dinamismo di gruppo e lo spirito di sacrificio. È da luglio che Allegri
batte su questi tasti, ed è stata
dura condurli in porto. Ha dovuto — e ancora dovrà — «combattere» contro l’abitudine radicata negli anni a gestire il possesso palla in punta di piedi e a
manovrare troppo l’azione. Ma
il dna del Milan, è sempre più
evidente, sta cambiando nel
profondo: adesso si parla di «riconquiste e ripartenze», come
racconta l’allenatore a fine partita. Termini che stanno entrando nella testa dei giocatori e
che testimoniano come il primato in classifica si stia consolidando grazie a queste qualità più
che ai colpi da funambolo.
L’esempio più evidente è una
squadra che può permettersi di
tenere in panchina Ronaldinho
per tre partite di fila.
Siamo solidi A fine gara i pensieri di Allegri sono tutti per i lunghi minuti trascorsi con un uomo in meno. Questa è l’altra
grande nota lieta della serata: il
dna che cambia e si «incattivisce» significa la capacità di com-
battere fino all’ultimo secondo
in inferiorità numerica. «Abbiamo concesso all’Inter poco o
nulla, anche quando eravamo
in dieci — racconta Allegri —.
Lo spirito di sacrificio è indispensabile anche se ti chiami
Milan. Adesso abbiamo trovato
un equilibrio non solo di squadra, ma anche di gruppo. Ed è
l’aggressività che porta l’equilibrio: se riconquisti palla nella
metà campo avversaria poi è
più facile andare a far gol. È stata una partita molto intensa, abbiamo iniziato in modo molto
aggressivo e poi ci siamo difesi
ordinatamente, dando una sensazione di solidità. In avanti,
poi, abbiamo qualità e possiamo sempre far gol. La vittoria è
meritata, ci farà crescere l’autostima. La dedico a Inzaghi e Pato».
Il Milan di tutti Il pensiero di Allegri va quindi a chi sin qui ha
messo meno minuti nelle gam-
be: «Nelle ultime gare chi ha
giocato poco è andato bene.
Tutti si sentono importanti, e a
fine campionato questo sarà un
fattore decisivo. Con questo spirito in futuro potremo permetterci di giocare anche con giocatori più offensivi». Il nome di
Ronaldinho non viene mai fatto, ma il concetto è valido comunque: «Un allenatore è solo
nel fare le sue scelte, che sono
sempre impopolari al 50%. Sono pagato per questo. È il Milan
di Allegri? No, questo è il Milan
di tutti». Con una vittoria così si
può perdonare anche Abate:
«Ha avuto quella reazione, per
fortuna è finita bene. Diciamo
che la sua uscita dal campo ci
ha fatto alzare la concentrazione». Come sempre, spettacolo
sugli spalti. Molti gli striscioni
della curva Sud milanista dedicati ai cugini. Fra gli altri: «La
vostra Champions era il terzo
segreto di Fatima», e «Siete più
inutili delle biciclette Atm».
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MARCO PASOTTO
EUFORIA ROSSONERA
Seedorf:
«Max come
Mourinho»
Abate: «Chiedo
scusa alla squadra
per l’espulsione»
S
Nesta
«Bravo Ibra: è
fantastico,
corre e fa gol,
Ora dobbiamo
dare un’altra
strattonata al
campionato»
Clarence Seedorf, 34 anni
FABIANA DELLA VALLE
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MILANO dCosì è ancora più bel-
Massimiliano Allegri, 43 anni, al Milan da luglio IMAGE
www.kronos-italia.com
lo, dopo mezzora abbondante
di sacrificio e sofferenza per difendere il vantaggio in inferiorità numerica. Così è ancora più
bello, dopo un gol del grande
ex Ibrahimovic, che incurante
dei fischi di un’intera curva ha
mostrato la solita freddezza nel
trasformare il rigore decisivo.
Alla fine tutto il Milan va ad abbracciare l’uomo che ha ridato
il successo il derby ai rossoneri
dopo due anni di astinenza
(1-0 il 28 settembre 2008, rete
di Ronaldinho). Primato, vittoria e Inter messa sotto sul piano
del gioco. In una serata così anche l’espulsione di Abate passa
in secondo piano.
Allegri alla Mou Seedorf, l’uomo
che ha soffiato il posto da titolare a Ronaldinho, sintetizza lo
stato d’animo della squadra:
«Siamo felici perché abbiamo
vinto una partita, ma per aprire
un ciclo serve tempo, bisogna
conoscerci meglio. L’equilibrio
è una cosa sottile che si ottiene
solo con i risultati. Milan più
forte dell’Inter? Ne parliamo a
fine stagione. E in ogni caso
non è detto che essere più forti
dei nerazzurri serva a vincere
lo scudetto». L’olandese chiude
con un complimento ad Allegri: «Un Milan alla Mourinho?
Le squadre di Mou si sono sempre distinte per compattezza,
noi con Allegri siamo diventati
molto più compatti, ci muoviamo in maniera organizzata».
HO IL CONTO
IN ROSSO E MI VESTO
COME CAPITA.
Kronos. Calcio vero
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Euforia Nesta Poteva costare cara l’espulsione di Abate. Il difensore ne è consapevole: «Ho chiesto scusa alla squadra. Forse sono stato ingenuo: potevo restare a terra dopo la spinta di Pandev, ma non credo di aver fatto
qualcosa per meritare il secondo giallo. Per fortuna non ha influito». Nesta sottolinea «una
vittoria molto molto importante perché abbiamo staccato l’Inter, da tanto non vivevamo una
serata così. Ora dobbiamo dare
un’altra strattonata al campionato. Bravo Ibra: attaccante
fantastico, tiene palla, corre e
segna. Il battibecco con Gattuso? A Rino devi parlare duro
sennò non capisce. Ma tutto risolto». Per Robinho un primo
derby perfetto: «All’inizio abbiamo giocato molto bene. Nella ripresa le cose si sono complicate, ma la squadra ha avuto coraggio e soprattutto Ibra è stato
bravo a tenere palla». Chiude
Zambrotta: «La vittoria ci dà
continuità. Come chiedeva il
mister non abbiamo preso gol».
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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R
#
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
Moratti: «Inter, così non va»
Il presidente furioso per la sconfitta: «Non mi è piaciuto nulla: approccio sbagliato e gioco assente»
LUCA TAIDELLI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dMassimo Moratti ci va
giù durissimo. E a tutti, dai giocatori allo staff tecnico, ma soprattutto a Benitez, fischieranno le orecchie come una teiera.
Perché quando al presidente girano i santissimi non è che tutto
si limita a uno sfogo post partita. «Non mi sembra che abbiamo subito il gioco del Milan —
ringhia Moratti —. Il problema
è che non abbiamo proprio giocato. E’ una cosa diversa. E ben
più grave. Non mi è piaciuto
nulla. Perché può capitare di
perdere un derby, ma stavolta
non mi sono andati giù né l’approccio né il dopo. Non abbiamo fatto abbastanza per pensare di vincere. Così non si va da
nessuna parte. E’ stata una partita brutta e non abbiamo fatto
nulla perché diventasse diversa. Se ci poteva stare l’espulsione di Gattuso? Magari sì, ma
non è che si può credere di vincere le partite solo perché si gioca con un uomo in più».
Branca e la concentrazione Eppure, a rileggere alcune dichiarazioni del pre partita si capisce
che tirava un’aria strana. «Gli
infortuni capitano a tante altre
squadre — spiegava il d.t. Mar-
e poi a gennaio potremo fare la
conta di quelli che avremo recuperato». Peccato che nel frattempo se ne siano rotti altri tre.
Massimo Moratti, 65 anni LAPRESSE
co Branca —. Poi, sapevamo bene che nel primo periodo, a livello di concentrazione potevamo avere difficoltà, con l’allenatore nuovo e con la squadra che
aveva vinto e speso molto lo
scorso anno. Dobbiamo superare questa parte finale dell’anno
Paolillo Prima di Moratti aveva
parlato l’ad Ernesto Polillo: «Si
stanno verificando troppi infortuni, ma non è il caso di soffermarsi su questo. Spero piuttosto che la prossima volta ci sia
più rabbia nella squadra per superare questo momento di difficoltà. Ma siamo a inizio stagione: nulla è compromesso. Benitez? Rapporti ottimi, non è quello il problema. Abbiamo sofferto poco, ma dobbiamo cercare
un’amalgama migliore».
I giocatori Amari anche i pochi
giocatori che parlano. «Male
nel primo tempo — spiega
Sneijder a una tv olandese —,
ma per quanto fatto nel secondo meritavamo il pareggio. Fisicamente mi sento bene, ma è
stato frustrante non trovare
compagni liberi cui passare il
pallone là davanti. I sei punti di
ritardo dal Milan? In passato ci
sono state rimonte ben più difficili». «Loro hanno iniziato meglio — analizza capitan Zanetti
—, poi la partita è stata equilibrata. Abbiamo dato tutto, magari con poche idee, ma non abbiamo trovato il gol. Anche stavolta abbiamo perso uomini im-
PAGELLE INTER MILITO PRIGIONIERO, COUTINHO TROPPO TENERO
5
Le modifiche
dell’attacco
Impotenza continua, anche
in superiorità numerica.
Squadra sgonfia.
di SEBASTIANO VERNAZZA
S 4,5
h6
Fare paragoni non è giusto, ciascuno
ha il suo modo di vedere e interpretare
il calcio, però non c’è interista che al fischio
finale non abbia pensato a qualcuno dalle parti
di Madrid. Inter scollata, senza nerbo
e con gioco approssimativo.
Migliore di bandiera, perché stavolta è dura
trovare nell’Inter qualcuno che spicchi.
Eto’o parte forte a sinistra, dà l’impressione
di sfondare, ma Abate e Gattuso gli cesellano
le caviglie. Poi passa al centro e combatte.
Meglio di niente.
Benitez
Fuori Obi, Inter
con il 4-2-3-1.
Fuori Milito,
Eto’o al centro
con Coutinho e
Pandev ai lati. Poi
si cambia ancora
5
6
5,5
6
Castellazzi
Cordoba
Lucio
Materazzi
Parate zero.
Il Milan tira in
porta su rigore
e stop.
E’ il gran
paradosso
della serata.
Si fatica ad
assegnare il
voto al portiere
dei perdenti.
Alcune
tempestive
uscite gli
valgono il sei.
Vice-Maicon
d’emergenza,
la fascia non è
il suo pane.
Ci mette una
mezz’ora buona
ad assestarsi.
Qualche giro
a vuoto,
compensato
da una bella
discesa, ma il
Milan dalla sua
parte entra
senza sforzi.
Capisce che
con Materazzi
sono c...
(vabbé, la rima
fatela voi) e si
auto-nomina
angelo custode
del «caro»
Ibra. Con
mestiere
gli rifila
botte invisibili
e limita i danni
di Piedone lo
Zingaro.
Accecato dall’ira
— meglio,
dall’Ibra — molla
un calcio al gran
traditore,
peccato che lo
sgambetto costi
il rigore.
Nella ripresa
RockIbra lo
«spiezza» in due.
K.o. fisico,
tecnico e
psicologico.
(Biabiany 5)
portanti. Ma la mentalità vincente non si perde in pochi mesi. Possiamo tornare protagonisti. Gattuso andava espulso?
Ho detto a Tagliavento che era
il terzo fallo dopo il primo giallo. Lui l’ha vista diversamente.
Certo che il terreno di San Siro
non aiuta. Mi ricorda quello di
10 anni fa, non si poteva stare
in piedi. E’ un campo pericoloso. Non è una scusa». Concorda
Cordoba: «Quel terreno è una
possibile causa degli infortuni». Chiude Castellazzi: «Ho fatto il secondo tempo da spettatore, ma perdere due giocatori a
partita rende difficile ridisegnare la squadra in corsa».
Eto’o
5,5
5,5
5,5
5,5
6
5
5
5
Chivu
Zanetti
Stankovic
Obi
Sneijder
Milito
Coutinho
Pandev
Pronti via,
prende una
girata da Abate
(avessi detto
Cristiano
Ronaldo) e si
capisce che
Cristian
Caschetto è
destinato a
un’altra notte di
sofferenze.
Troppi
passaggi
sbagliati.
I muscoli del
Capitano non
bastano più.
Senza un
ammiraglio che
studi la giusta
strategia, la
nave procede
senza rotta e
finisce preda dei
pirati milanisti.
Gente spietata,
con la bandana
e l’occhio
bendato.
Si veda sopra.
Stankovic
prova a fare
argine, con
tanto orgoglio,
ma la testa non
è lucida. L’Inter
viaggia a fari
spenti e
neppure Dejan
riesce ad
accendere la
luce. Si procede
a tentoni, senza
razionalità.
Da Oba Oba
(Martins) a
Obi Obi, la
velocità ne
risente. Ruoli
differenti,
certo. Timido e
forse intimorito
da Gattuso,
non piglia
iniziative e
fa troppe
marce
all’indietro. Poi
si infortuna.
Abbiamo
visto Sneijder
migliori.
Tanto migliori,
sia chiaro.
E sia chiaro:
avanti così il
Pallone d’oro
sarebbe
immeritato.
Però l’olandese
è l’unico
che tiri in
porta con
pericolosità.
Lo cercano
poco e male,
però lui
non fa nulla
per farsi
trovare
all’indirizzo
giusto.
Poi si fa male
ancora. Il
Principe resta
prigioniero
dell’incantesimo della Maga
Mou(ghella).
Buttato dentro
al posto di Obi,
conferma di
essere troppo
tenero per un
derby così
cattivo. I suoi
arzigogoli
restano tali.
Non è una
bocciatura, il
ragazzo ha
mezzi notevoli,
però va
dosato.
Largo a
sinistra, nel
tentativo di
aprire la
scatola
milanista.
La missione
fallisce, non si
ricorda uno
spunto di
Pandev che
produca
qualcosa di
memorabile.
Spaesato.
PAGELLE MILAN ABATE AIUTA L’INTER, BENTORNATO SEEDORF
7
Seedorf
è mobile
Lezione di derby
all’Inter: bisogna
metterci anima e corpo.
h 7,5
R7
Allegri
Seedorf
trequartista,
ma con mobilità.
Spesso compie
una specie di
virgola, dal
centro a sinistra
Ibrahimovic
Terza vittoria di fila con i tre mediani (e tanti
saluti ai tre tenori). Ha trovato l’equilibrio,
alla faccia di chi pensa che i gol arrivino
sommando gli attaccanti. Sarà interessante
vedere come se la caverà con Pirlo:
e se lo rimettesse trenta metri avanti?
Il delitto perfetto. Costringe Materazzi
al rigore, poi lo manda all’ospedale e alle
interviste dice di non averlo fatto apposta.
Che simpatica canaglia e che mostruosa
partita. Forte con i forti, stavolta.
6
4,5
6,5
6,5
6,5
6
6,5
6
7
6
6
6
Abbiati
Abate
Nesta
Thiago Silva
Zambrotta
Gattuso
Ambrosini
Flamini
Seedorf
Robinho
Pirlo
Antonini
Più che
altro deve
concentrarsi
su innocui
traversoni
dalla trequarti.
Sneijder gli
scalda le mani,
ma sono tiri
centrali.
Abbiati
è la prova
vivente della
pochezza
interista.
L’unico che
faccia qualcosa
di concreto
per l’Inter.
Già ammonito,
si fa espellere
per una
stupida
reazione su
Pandev.
Buon per lui
che il risultato
non ne risenta,
altrimenti
Allegri...
Milito gli fa il
solletico,
qualche
fastidio glielo
crea il
movimentismo
di Eto’o, ma
sono dettagli.
Nesta è
padrone
della sua area
e l’Inter nei
sedici metri
non è mai
pericolosa.
Degno
assistente
di Nesta. Nel
disbrigo delle
marcature
non commette
gravi errori,
qualche
imprecisione
in certi lanci,
ma in una
notte così sono
cose che si
possono
perdonare.
A sinistra,
dedica molta
attenzione
alla fase
difensiva.
Sceglie di
attaccare col
contagocce
e fa bene
perché il
nuovo Milan
ha capito che
la sostanza
viene prima
dell’apparenza.
Allegri fa quel
che avrebbe
dovuto fare
Tagliavento:
manda Gattuso
a farsi la
doccia. Falloso
e nervoso, il
«Gatto» brilla
per lavoro
sporco. Poiché
si vince, si
guarda il
bicchiere
mezzo pieno.
Con
autorevolezza,
davanti alla
difesa, finché
non entra Pirlo.
A quel punto
«Ambro» si
sposta un filo
più in là, ma il
rendimento
non cambia. Si
è capito che
Ambrosini è
indispensabile.
Dei tre mediani
è il meno
visibile, quello
che meno
canta e più
porta la croce.
Gran corridore,
è il tipico
centrocampista
che rende
felici gli
allenatori.
Una specie di
«cerottone»
ambulante.
Riportato
nel suo alveo,
sulla trequarti,
riscopre il gusto
di giocare
senza lo stress
di rientri e
coperture. Si
muove, tocca
tanti palloni e
tira. E’ un
piacere
riapplaudire
Seedorf.
(Boateng 6)
Sufficienza
stiracchiata, il
Milan ha vinto e
i pagellisti sono
più buoni con i
vincitori.
Diciamo che il
voto giusto
sarebbe il
vecchio 5/6.
Non si è visto
Robinho
brillare.
Nella ripresa,
al posto del
cattivo
Gattuso.
Infuria la
bufera, ma
Pirlo tiene
l’auto in strada.
Domanda:
con i tre
mediani che
cosa ne sarà
di Pirlo? Se
tornasse
trequartista?
Mezz’ora
a remare,
senza andare
per il sottile.
Contributo
di corsa e
di ripartenze.
Non è facile
entrare
in una partita
del genere,
ma Antonini
ci riesce.
TERNA ARBITRALE: TAGLIAVENTO 5,5 Giusto il rigore, sacrosanta la seconda ammonizione ad Abate, ma anche a Gattuso andava comminato il secondo giallo per il fallo su Sneijder.
Nell'economia della partita è un errore che pesa Calcagno 6; Rossomando 6
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
R
SERIE A 12a GIORNATA
«Anche i giocatori
vogliono rinforzi»
Benitez: «Mi aspetto qualcuno che ci aiuti a cambiare.
Squadra spremuta, in tanti dovrebbero riposare»
MATTEO DALLA VITE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dOra Rafa è nei guai.
Resta chiuso negli spogliatoi a
lungo: parla con la squadra e la
squadra parla con lui. Segreti.
Ora Rafa è in difficoltà. Due
punti nelle ultime tre partite, e
se il derby fa male allora figuriamoci le abrasioni mentali ripensando a Brescia e Lecce. Ma
non è ovviamente tutto qui. Rafa è nei guai e le ipotesi di rumore dei nemici svolazzano di
nuovo. «Chiaro che essere a sei
punti dal Milan non mi piace dice Benitez -, abbiamo perso
una partita importante che è
cambiata dopo pochi minuti,
ma il campionato è ancora lungo e di certo dobbiamo cominciare a fare bene subito. Perdere il derby non è facile ma ora
dobbiamo riprenderci». E, poi,
serve intervenire a gennaio.
«Aspettiamo gennaio sì: attendiamo qualcosa perché i giocatori si aspettano qualcuno che
possa cambiare le cose». Una
Rafa Benitez, 50 anni, ha subito la prima sconfitta a San Siro in campionato IMAGE SPORT
preghiera collettiva a Moratti e
Branca insomma.
Spremuta Rafa è nei guai anche
perché nel frattempo se ne fanno male altri tre (per motivi diversi, e uno ha 19 anni) e perché l’Inter non perdeva in casa
da 53 gare totali e 46 in campionato (marzo 2008). Una vita.
Adesso rimescolata. Rafa ha visto la partita ribaltata dopo pochi minuti. «Ripeto - dice - gli
infortuni arrivano da situazioni diverse rispetto al lavoro che
facciamo: noi lavoriamo tanto
con la palla, ci sono i motivi
che sappiamo, ovvero che la
squadra che l’anno scorso ha
dato il 110 per cento, ci sono
stati i Mondiali di mezzo e abbiamo giocatori che in passato
avevano già accusato kappaò
così. Questa squadra arriva da
un anno del genere, c’è gente
che avrebbe bisogno di riposare ma non c’è tempo. Perché ho
messo Materazzi? Contro Ibra
mi sembrava l’uomo giusto. La
sua entrata? Molto brutta, ma
è difficile capire se c’era intenzione. E comunque Materazzi
ha fatto un solo errore».
I tre sgonfi Rafa è nei guai ma
tiene sempre lo stesso profilo:
guance rosse e toni calmi, ma
questa volta non può certo dire
di aver visto 25 tiri in porta dai
suoi. Aveva apparecchiato il
«rombo», poi gli si rompe Obi e
i piani saltano, Ibra va in gol dopo 4’, si torna al 4-2-3-1, ma il
mondo di Rafa si mette subito
sottosopra. Non vince dalla trasferta di Genova, gol fortunoso
di Muntari contro i genoani, 29
ottobre scorso. La fortuna è stata tutta lì. «L’anno scorso succe-
x
HA DETTO
su Materazzi
Ho schierato lui
perché contro
Ibra mi sembrava
l’uomo giusto.
E comunque ha
fatto solo
un errore
Q
Sui big
Milito, Eto’o e
Sneijder non
sono ai livelli
dell’anno scorso.
E non ci riesce
di giocare bene
come all’inizio
deva che l’Inter vinceva partite
anche all’ultimo minuto» dice.
E sembra voler aggiungere che
quest’anno no. «L’anno scorso
ci pensava sempre Milito e la
squadra cercava lui, Eto’o è un
attaccante diverso, Sneijder arriva dal Mondiale e ha riposato
poco. Loro (tutti e tre, ndr) non
riescono a essere sullo stesso livello dello scorso anno, quindi... A inizio anno abbiamo giocato molto bene, adesso non ci
riesce e con il Milan il bel gioco
non si è visto».
Controllo perduto Doveva esse-
«Abbiamo perso
il controllo all’inizio.
E siamo stati
precipitosi, poco
tranquilli nell’ultimo
passaggio»
re la serata della svolta. Milan
che se ne va, Moratti che prima
della partita «se ci va male andiamo abbastanza lontani, ma
non siamo ancora nel momento decisivo» però agli interisti
fa un male cane. Questa sera, a
meno di disimpegni dell’ultima ora, Benitez riceverà a Montecatini il Premio Maestrelli:
gli sarebbe piaciuto andarci col
primo derby in saccoccia. «Abbiamo perso il controllo della
gara dopo poco, poi nella ripresa l’abbiamo ritrovato soprattutto in 11 contro 10, ma ci siamo dimostrati precipitosi, con
poca tranquillità nel fare l’ultimo passaggio». Rafa dixit. Ora
è nei guai. Risolvibili, forse.
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA - LA SFIDA
Il prof. Seedorf
dà una lezione
a Sneijder
Tiri in porta, lanci illuminanti, recuperi
Il milanista vince il derby olandese
OO
WESLEY SNEIJDER
26 anni
CENTROCAMPISTA
CLARENCE SEEDORF
34 anni
CENTROCAMPISTA
MINUTI GIOCATI
96 75
PALLONI TOCCATI
100 68
TIRI (IN PORTA E FUORI)
5 5
LANCI
0 7
ANDREA SCHIANCHI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dIl calcio, a volte, diventa una
questione di geometria. Rombo da una parte e rombo dall’altra. Ma il punto è come lo fai il
rombo, cioè come sistemi il centrocampo, come vuoi che si
muova, che cosa chiedi ai giocatori in fase di possesso-palla e
in fase di contenimento. Rafa
Benitez piazza Sneijder come
«vertice alto», in avvio, e
Stankovic come «vertice basso». Ai lati Javier Zanetti e Obi.
Poca circolazione di palla (e
molto lenta), troppa staticità.
Allegri colloca il professor Seedorf nel ruolo di mezzapunta,
ad Ambrosini chiede di fare il
mediano davanti alla difesa, e
ai lati Gattuso e Flamini hanno
il compito di spolmonarsi e inserirsi. Più efficace il «disegno»
milanista, pronto a sacrificarsi
nei recuperi e a ripartire con i
giusti tempi e il giusto ritmo. E
di questo «disegno» Seedorf è
senza dubbio l’ispiratore: va a
lui il derby olandese contro
Sneijder.
PIU’ CONTRASTI VINTI?
MILAN
61
Partita di contenimento per il
Milan, in vantaggio dopo pochi
minuti. I mediani rossoneri si
fanno sentire e non tolgono mai
la gamba: 61 contrasti vinti.
PIÙ CROSS?
INTER
24
Già nel primo tempo, in undici
contro undici, l’Inter era
superiore al Milan per numeri
di cross effettuati.
I nerazzurri hanno cercato
di attaccare sviluppando le
azioni sulle fasce: 24 cross.
PIU’ PALLONI PERSI?
STANKOVIC
PALLONI RECUPERATI
1 10
PASSAGGI SBAGLIATI
3 2
13
Nel centrocampo interista
che spesso è stato in difficoltà
contro l’organizzazione
del Milan, Dejan Stankovic
è risultato il giocatore più
impreciso: è lui che ha perso
il maggior numero di palloni.
Il rubapalloni Sono 68 gli interventi di Seedorf nel corso della
partita, ma qui va ricordato che
è stato sostituito dopo 75 minuti. Sneijder, invece, è risultato il
giocatore più «presente» in tutta la sfida: 100 volte ha toccato
il pallone. Nonostante ciò, tuttavia, l’azione del milanista è stata più incisiva: 5 tiri verso la porta di Castellazzi, senza calci di
punizione. Anche l’interista è arrivato a quota 5, ma ha avuto
più minuti a disposizione e, soprattutto, ha sfruttato due calci
piazzati. Decisamente scarsa la
partecipazione di Sneijder in fase difensiva: soltanto un recupero. Seedorf, invece, dimostrando di saper interpretare al meglio il ruolo, è stato il miglior
«recuperatore» di tutta la partita: 10 palloni «rubati».
T’illumino d’immenso Non soltanto tiri, pressing e recuperi. Seedorf vince la sfida contro
Sneijder anche sul piano dei
lanci. Un vero numero 10, per
essere tale, deve illuminare
l’azione, accendere la luce, innescare i compagni anche con
passaggi «alla cieca» e lanci precisi. Bene, Seedorf ne ha effettuati ben 7, mentre Sneijder
non ha mai tentato questa giocata. La differenza sta pure in
questi particolari: Seedorf si è
preso il Milan sulle spalle;
Sneijder, per una volta, è parso
meno incisivo.
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11
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SERIE A 12a GIORNATA
Materazzi, corsa in ospedale
Dopo lo scontro con Ibra perde i sensi ed esce in barella: la Tac è negativa
Ibrahimovic, e sì che di solito accadeva il contrario.
ANDREA ELEFANTE
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MILANO dInter, così si perde tutto: il mantra sordo che da un po’
accompagnava i pomeriggi e le
notti dei tifosi interisti, improvvisamente colti da paure che
avevano creduto dimenticate,
dunque non era un inno al pessimismo, un residuo di antichi
complessi, un rigurgito di fatalismo. La fine non è ancora nota,
ma il rischio sì: è lì che si tocca,
e brucia sulle pelli nerazzurre
più della sconfitta di ieri.
Marco Materazzi, 37 anni, esce in barella dopo lo scontro con Ibra BOZZANI
Ah, Berlino Proprio lui, Materazzi: quello che Benitez aveva
innalzato come un baluardo,
l’incarnazione della passione,
del carattere che questa squadra sembra aver perso assieme
alle sue sicurezze e che ieri non
è riuscita a sputare fuori neanche in 11 contro 10. Come una
gomma sgonfia già dopo 5’, e il
chiodo che l’ha fatta sbandare
subito è stato quel rigore a freddo, quel fallo di Materazzi figlio della precipitazione: tre
mesi passati ad aspettare una
partita da giocare e appena 4’
per scivolare addosso a Ibra
per troppa voglia, anche se stava arrivando Lucio a fare la faccia cattiva allo svedese. Il fatto
è che una magia come quella di
Berlino non si vive mai due volte: anche quella notte di 4 anni
fa Materazzi portò sulla coscienza il peso di un rigore contro, poi però andò dall’altra parte a lavarsela e fu tutto bene
quel che finì bene.
In ambulanza Ieri sera no, è finita con una gomitata in faccia a
Ibra e poi una corsa in ambulanza al Niguarda, cosciente dopo
aver perso i sensi per qualche secondo: Tac negativa, l’unica
buona notizia di una notte che
non era da favole dove il peccatore diventa eroe. Perché poi
hanno peccato in tanti e avanti
così l’Inter rischia di perdere altro: come minimo certezze. Sullo scudetto, perché essere a -6
dopo 12 giornate fa fare proiezioni preoccupanti quasi come
quelle sul numero di infortuni a
fine stagione; anche sulla Champions, perché alla partita con il
Twente, fra 10 giorni, si arriverà un’altra volta con gli uomini
contati, o giù di lì; sul Mondiale
per club, certo, anche se manca
ancora un mese per raccogliere
cocci ed energie. Ma è da un po’
che circola anche quel mantra,
sussurrato più che sordo: c’è
tempo. É vero, c’è ancora tempo, sì: ma per cosa?
L’ex bunker Eppure ieri l’Inter
ha già perso molto: un derby in
casa, dopo averne vinti 5 di seguito. La solidità del suo fortino, un bunker che si è sbriciolato proprio nella notte che doveva essere della svolta, ed è stata
del crollo: l’Inter non perdeva a
San Siro in campionato da 46
partite e più di due anni e mezzo, due schiaffi dalla Juve nel
marzo 2008. E poi altri tre uomini, perché quella ruota continua a girare, e chissà quando si
fermerà. Un altro bicipite femorale ferito: di Obi, il sinistro, sacrificato sull’altare di una striscia di infortuni ormai imbarazzante; un’altra ricaduta, quella
di Milito, sempre la stessa coscia, dietro, sempre lo stesso dolore secco. E poi il crollo a terra
di Materazzi, abbattuto da
GAZZATEO
Rivedilo
coi gol su
Gazzetta.it
Teocoli interpreta
Moratti, Galliani
e anche Dinho
La quarta puntata di GazzaTeo, andata in onda ieri pomeriggio in diretta, si può
rivedere oggi e per tutta la
settimana su Gazzetta.it
anche nella versione
Sprint con tutti i gol della
Serie A. Nella trasmissione
i personaggi di Teocoli. Da
Moratti a Galliani, a Dinho.
IL PALLONE ROSA
Vince Pastore
Il terzo Pallone rosa
di GazzaTeo che premia
il giocatore più in luce
nella giornata di
campionato va a Pastore.
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
OSPITI ECCELLENTI
Dallo sport
allo spettacolo
Star in tribuna
P
AL POSTO DI PAPÀ
FIGLIOL PRODIGO
MUSICA MAESTRO
C’era Barbara Berlusconi a
rappresentare in tribuna la famiglia
del premier, ieri sera assente INSIDE
Primo derby da ex per Balotelli
SuperMario, squalificato in Premier
League, è tornato in Italia BOZZANI
Scatta foto il cantautore
Biagio Antonacci, tifoso dell’Inter
e nella nazionale cantanti BOZZANI
E Balotelli urla
«Ibra, Ibra!»
L’ex nerazzuro è stato poi a cena con Galliani
In tribuna a San Siro anche Bolt, amico di Eto’o
FRANCESCO VELLUZZI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dA Usain Bolt hanno
messo pure la sciarpa nerazzurra. Non è bastato. Il Milan usa il
killer Ibra in casa del nemico.
Più beffa di così... Sala Pirelli,
l’elite di San Siro è tutta qui di
punta su cotolette (le prime a
terminare) e lasagne, a scambiarsi sorrisi e abbracci di convenienza. Chi ha il braccialetto
azzurro entra, chi non ce l’ha si
accontenta di un altro buffet in
Executive, ugualmente sostanzioso (salumi misti, primi piatti
e pasticcini) ma più stile Autogrill perché si sta in coda.
Pirelli La sala Pirelli è l’ombelico dello stadio; per arrivare alla Nike, dove prenderanno posto Balotelli, Pozzecco, Matri,
la velina Federica ed Elenoire
Casalegno, bisogna passare da
qui. Si mischiano facce e razze,
tutti sembrano amici: c’è Suazo
Quanti volti noti allo
stadio: da La Russa
alla Versace, da
Profumo alla
Ventura. Matri con
la velina Federica
VELOCITÀ E PALLONI
L’uomo più veloce al mondo ospite d’onore a San Siro. Usain Bolt
non si è perso il derby, anche per l’amicizia che lo lega a Eto’o. Il campione
olimpico e mondiale di 100 e 200 indossava una sciarpa nerazzurra BOZZANI
(col turbante alla Dinho) che
sta benissimo e servirebbe in
campo, c’è il suo amico cagliaritano Capone, fuori rosa alla Salernitana, c’è Sculli, ma anche
tanti dello spettacolo: Paolo Bonolis, Nicola Savino, Biagio Antonacci, Bebo Storti, Nico Colonna e Simona Ventura. C’è la
gente che conta: naturalmente
Tronchetti Provera, poi Alessandro Profumo, Gerardo Braggiotti, il senatore Nicola La Torre. Passa e ripassa Barbara Ber-
lusconi col figlio di La Russa.
Una milanista che sta simpatica
agli interisti. C’è la moda: Donatella Versace, Moschillo, Moreschi. E Antonio Gallo, il pr di Pirelli, fa il gran cerimoniere. Tutti gli chiedono le Rubber Racer,
le scarpe che portano Cambiasso e Milito. Che nella sala esclusiva ha spedito i cari amici, i gemelli immobiliaristi Trabucco.
Le bellezze non mancano. Sono
tante (la pr Giulia Nicoletti, la
gioielliera Alessia Cusi, l’arreda-
trice Liliana Bonaita, le più notate) come gli insulti a Materazzi sul rigore che dà l’1-0 ai nemici milanisti. Pozzecco beve il
prosecco, Balotelli, che sembra
un modello (cardigan grigio,
pantaloni beige e scarpe lucide
nere) abbraccia Paolo Viganò
dell’Inter e segue la gara: «Sto
bene a Manchester, domani vado in Nazionale». Guai a chiedergli per chi tifa, non la prende bene. Andrà via da San Siro
bofonchiando: «Ibra, Ibra». E
poi tanto per rimarcare cenerà
da Giannino (ritrovo dei milanisti) in compagnia di Galliani.
In tribuna Bolt si gode la sfida
da sopra, come Greggio e Iacchetti, come i politici La Russa,
Romani e Lupi. Tutti soffrono
per la squadra del cuore. «Ho
portato mio figlio, chissà che
non porti bene», dice Bonolis.
Niente da fare. Gode solo Barbara Berlusconi alla quale il padre da tempo dice che lei porta
fortuna al Milan. Forse, stavolta, ci ha preso.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
RUGGIERO PALOMBO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA dSquadra che vince non
si cambia. Ma se la cambi e poi
perdi due partite di seguito, è
buona cosa tornare al più presto sui propri passi. Edy Reja
fa tesoro delle esperienze e delle sciagurate sperimentazioni
vissute contro Roma e Cesena,
ripropone la Lazio-tipo e asfalta il Napoli (2-0) con i gol del
figliuol prodigo Zarate, da più
di un anno a digiuno all’Olimpico, e di Floccari, che ha il Napoli nel cuore, due gol con la
maglia dell’Atalanta, uno con
quella del Genoa, e due con
quella della Lazio. Vittoria netta, che non si discute e chiarisce come nella lotta per lo scudetto e per i posti Champions,
insieme alle quattro grandi,
c’è posto per un solo outsider,
la Lazio.
Zarate forever Dall’esclusione
nella formazione iniziale del
derby alla sostituzione con polemica di Cesena, l’ennesimo
chiarimento tra l’argentino e il
tecnico si traduce in una prestazione memorabile, cui non
è estranea la decisione di Reja
di mettere Zarate punta più
avanzata del tradizionale
4-2-3-1. Con alle sue spalle
Hernanes-Floccari-Mauri, nell’ordine da destra a sinistra,
Zarate si ritrova più vicino alla
porta e senza quei compiti di
copertura che finivano col farlo arrivare poco lucido negli ultimi sedici metri. Risultato: un
gol dei suoi su verticalizzazione di Mauri, controllo in corsa
(regolare, anche se De Sanctis
ci vede un braccio di troppo) e
LA LAZIO
C’E’ANCORA
Super Zarate
(un gol e un assist)
abbatte il Napoli
Reja ridisegna la squadra ed esalta l’argentino
Fiammata di Lavezzi che colpisce l’incrocio
Partita senza storia,
Lazio superiore.
Il Napoli ultima
squadra a perdere
l’imbattibilità
in trasferta
diagonale imparabile, l’assist
per il 2-0 di Floccari al termine
dell’azione più bella, iniziata
da Hernanes, e una traversa
colta con un gran tiro deviato
da Cannavaro. Meglio di così...
Bravo Reja Disposizione tattica inedita e assai interessante,
quella dei quattro davanti col
solo Mauri nella posizione solita a sinistra. Floccari centrale
alle spalle di Zarate è più disposto al sacrificio e sa entrare
in area «a rimorchio» dell’argentino (vedasi 2-0), e Hernanes a destra, ma pronto a tagliare in diagonale, consente
al brasiliano di prendersi quelle pause di cui in questo periodo ha tanto bisogno. Il resto
della Lazio ruota intorno a Ledesma, playmaker ma anche
incontrista di pregio, un ottimo acquisto per l’anemica Nazionale di Prandelli. Al suo
fianco prima Brocchi fermato
da un guaio muscolare e poi
Matuzalem assicurano il filtro
necessario a una difesa che rischia poco e solo per mano di
Lavezzi.
Delusione Napoli Un quarto
d’ora, a metà del primo tempo, subito dopo il gol di Zarate. Ultima squadra del campionato a perdere l’imbattibilità
in trasferta, il Napoli è tutto
qui, nell’incrocio dei pali colto
da Lavezzi e in un cross di Vitale che deviato da Muslera non
trova in Cavani il killer. Male
la difesa a tre (e spesso a cinque coi laterali Maggio e Vitale a supporto), dove dopo l’1-0
Mazzarri invertirà le posizioni
di Grava e Campagnaro per gli
evidenti disagi patiti dal primo con Zarate. Maluccio a metà campo, dove pesano le assenze di Gargano al centro e di
Dossena laterale; in mezzo Pazienza e Yebda svolgono il loro compitino ma la mancanza
di piedi buoni e di ritmo è evidente. Malissimo Hamsik davanti, in un marasma che finisce per coinvolgere Cavani e a
gioco lungo, causa sopraggiunto avvilimento, anche Lavezzi.
Il Napoli più brutto è infatti
quello del secondo tempo, che
dovrebbe reagire e invece resta a guardare, incapace di
mettere insieme anche una sola palla gol. I rimedi dalla panchina, Zuniga per Maggio appena prima del 2-0, e poi Sosa
per Grava e Dumitru per Hamsik per un 4-3-3 rischiatutto,
regalano solo spazi e giocate
da favola a Zarate. La rabona
che ipnotizza l’Olimpico semideserto dei 25mila tra paganti
e abbonati dell’ora di pranzo è
il degno ultimo atto di una prestazione che meritava altro
pubblico. E altro orario.
Mauro Zarate, 23 anni,
segna il primo gol della Lazio
GRILLOTTI
LE PAGELLE
di RU. P.
LEDESMA PARTITA COI FIOCCHI
HAMSIK PEGGIORE IN CAMPO
LAZIO 7
NAPOLI 5
MUSLERA 5,5 Incerto in un paio di
prese, graziato dalla traversa.
DE SANCTIS 6 Sul secondo gol
resta un po’ impalato, ma Floccari
lo spiazza. Nega a Zarate il bis.
LICHTSTEINER 6,5 Patisce un po’
Lavezzi, molto positivo nella fase
offensiva, dove gioca pure di fino.
BIAVA 6,5 Se Cavani combina
poco è molto merito suo.
DIAS 6 Alterna giocate efficaci ed
eleganti ad altre in cui rischia
troppo pur di non buttare palla.
RADU 6 Hamsik affonda poco, ma
preferisce restare sulle sue.
BROCCHI 6 Scudiero di Ledesma
e opposto di Yebda, si fa male.
MATUZALEM 6 Rileva Brocchi e
si pone al servizio di Ledesma.
LEDESMA 7 Bravo nello spezzare
il gioco altrui e nel far ripartire
quello della Lazio. Merita l’azzurro.
HERNANES 6,5 A destra del trio
torna a funzionare pur fra qualche
pausa. Parte da lui l’azione del 2-0.
FLOCCARI 6,5 Alle spalle di
Zarate è una rivelazione: copre ma
senza perdere il vizio del gol, che
piazza di fino. (Garrido s.v.).
MAURI 6,5 La zona mancina è la
sua, pennella il lancio che manda
Zarate incontro all’1-0.
BRESCIANO 6 Rileva Mauri, fa un
po’ di confusione ma senza danni.
h
IL MIGLIORE
8 ZARATE
Monumentale. Il gol, la traversa,
l’assist del 2-0, la rabona nel
finale. Da prima punta torna a
splendere di luce propria.
All. REJA 7 Torna alla squadra tipo
ma ci mette sopra il pepe di
indovinate varianti tattiche.
GRAVA 4,5 Male a destra, fuori
posizione sull’1-0. Spostato a
sinistra, dove poi arriverà il 2-0.
SOSA 6 Rileva Grava sul 2-0, il
Napoli passa al 4-3-3. Un suo
diagonale insidia Muslera.
CANNAVARO 5 Il più colpevole
sull’1-0, tiene in gioco Zarate.
CAMPAGNARO 6 Il migliore di una
difesa che funziona poco. Mazzarri
lo sposta da sinistra a destra ma
la coperta è corta.
MAGGIO 5,5 Opposto a Mauri
perde il duello, davanti si propone.
ZUNIGA 5 Rileva Maggio sull’1-0,
presto terzino destro. Impalpabile.
PAZIENZA 6 Prima con Ledesma,
poi con Matuzalem, lotta invano.
YEBDA 5,5 Ordinato, ma troppo
lento e macchinoso.
VITALE 6 Se la vede con
Hernanes ma sa anche affondare.
HAMSIK 4 Il peggiore, perché da
lui ci si aspetta molto più di quel
paio di palloni giocati nel primo
tempo, (Dumitru s.v.).
h
IL MIGLIORE
7 LAVEZZI
Solo contro tutti. Una traversa,
grandi giocate, via via si spegne
per mancanza di interlocutori.
CAVANI 5,5 Servito poco e male,
non è mai davvero pericoloso.
All. MAZZARRI 5,5 Cambia
posizioni, uomini e modulo alla
ricerca di un Napoli che non
troverà mai.
TERNA ARBITRALE: BERGONZI 7 Alla fine non sbaglia niente, incluse le
decisioni delicate. Romagnoli 6,5 Nicoletti 6,5
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LAZIO
NAPOLI
2
0
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Zarate al 15’ p.t., Floccari
al 16’ s.t.
LAZIO (4-2-3-1) Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi (Matuzalem dal 39’p.t.), Ledesma; Hernanes, Floccari (Garrido dal 41’s.t.), Mauri (Bresciano dal 29’s.t.); Zarate.
PANCHINA Berni, Diakite, Foggia, Rocchi. ALLENATORE Reja.
NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis; Grava
(Sosa dal 18’s.t.), Cannavaro, Campagnaro; Maggio (Zuniga dall’11’s.t.), Pazienza, Yebda, Vitale; Hamsik (Dumitru dal 34’s.t.), Lavezzi; Cavani.
PANCHINA Iezzo, Cribari, Santacroce, Blasi. ALLENATORE Mazzarri
ARBITRO Bergonzi di Genova.
ESPULSI nessuno
AMMONITI Dias (L), Grava (N), Campagnaro (N) e Sosa (N) tutti per gioco
scorretto.
NOTE Spettatori paganti 11.730, abbonati 12.757 incasso e quote non comunicati. Tiri in porta 7-5. Tiri fuori 5-7.
Fuorigioco 1-3. Angoli 5-5.
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 1-0
c GOL! 15’ Lancio di Mauri, Zarate controlla
in corsa e infila in diagonale.
29’ Lavezzi fa tutto da solo, destro a rientrare: traversa!
33’ Grava in scivolata su Floccari lanciato a
rete: non è rigore.
SECONDO TEMPO
c GOL! 16’ Da Hernanes a Zarate che centra
basso per Floccari: piatto destro, De Sanctis è
spiazzato.
22’ Nuovo diagonale di Zarate, De Sanctis si
salva deviando in angolo.
33’ Zarate prova il tiro dal limite, Cannavaro
devia di testa: traversa!
LAZIO IL TECNICO ELOGIA I SUOI
NAPOLI CONTESTATO IL PRIMO GOL
Mazzarri sereno
L’orgoglio di Reja
«Saremo tra i primi 6» «Noi poco lucidi
ma quel mani...»
MIMMO MALFITANO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA dL’analisi della sconfitta fatta da Wal-
Sergio Floccari, 29 anni, segna su centro di Zarate il gol del 2-0 GMT
STEFANO CIERI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMAdCrisetta superata, la Lazio è tornata a volare, come la
sua aquila. «Abbiamo smentito
quanti ci davano già per finiti,
invece siamo una realtà — gongola Edy Reja —. Troppe critiche per una partita giocata male, quella di Cesena. Perché al
derby, pur perdendo, ci siamo
espressi bene». Contro il Napoli, però, si è rivista la vera Lazio,
anzi la Lazio migliore. «Sì, è stata la nostra prestazione più bella quest’anno all’Olimpico. Abbiamo vinto una partita importante contro un avversario fortissimo, contro cui abbiamo sofferto solo per una decina di minuti a metà del primo tempo».
Core non ingrato Un avversario
che Reja conosce molto bene.
«Napoli avrà sempre un posto
nel mio cuore. Alla fine ho trovato naturale andare a salutare
i tifosi partenopei: ho trattenuto a stento la commozione». Pri-
ma dell’abbraccio ideale alla
curva napoletana c’era stato un
altro abbraccio, reale, con Lavezzi. «L’ho trovato più completo, più maturo come uomo e come giocatore: è destinato a diventare ancora più forte».
Tra le prime sei Ma, più che Lavezzi, oggi il tecnico si coccola
un altro argentino: «E’ la prima
volta che Zarate mi fa vincere
una partita da solo. Da punta
centrale può tornare quello di
due anni fa, credo proprio che
da ora in avanti giocherà sempre in quel ruolo. Ma sono tutti
i miei giocatori che si stanno
esprimendo su livelli straordinari. Come i due centrali difensivi, per esempio. Biava e Dias
per me sono i migliori del campionato nel loro ruolo». Un’euforia che spinge Reja a sbilanciarsi un po’ sulle prospettive
della Lazio: «Abbiamo fatto 25
punti in 12 giornate: non sono
pochi. A fine campionato tra le
prime sei ci saremo sicuramente».
ter Mazzarri punta principalmente sulla
stanchezza del collettivo: «Abbiamo pagato
l’ottava partita in 29 giorni. E s’è visto soprattutto nel secondo tempo quando di solito
usciamo fuori alla grande. Abbiamo cercato
di recuperare il gol di svantaggio, ma siamo
stati poco lucidi. Nel primo tempo, finché le
forze erano adeguate, avremmo meritato il
pareggio. C’è andata male, loro poi hanno
trovato il secondo gol in un’azione di contropiede. Il calcio, si sa, è fatto di episodi. La
Lazio, però, è una squadra molto forte, la
sconfitta può anche starci».
Regolarità Nello spogliatoio s’è discusso molto sulla regolarità del gol di Zarate: De Sanctis, per esempio, ha dichiarato che l’argentino ha toccato il pallone con un braccio. Convinzione che è stata espressa anche da Mazzarri: «Non ho rivisto l’azione, ma noi tutti
abbiamo avuto la sensazione che avesse toccato il pallone con la mano. Hanno trovato il
gol al primo tiro e, una volta in vantaggio,
per loro è stato ancora più facile. Prendiamola così e andiamo avanti. Il gol di Zarate poteva essere annullato e magari la storia della
partita sarebbe stata diversa. Comunque
può succedere stavolta è successo a favore
della Lazio». Nonostante la sconfitta, Mazzarri si dice sereno: «Io sono contento del
cammino che stiamo facendo. Anche se stanchi, ho visto un bel Napoli. C’è mancata un
po’ di lucidità nei giocatori determinanti».
Arresto Una denuncia e un arresto per due
tifosi campani che hanno acceso un fumogeno all’Olimpico. Il primo, 20 anni, è stato sottoposto a Daspo per la durata di 3 anni. L’altro, 26 anni, è stato arrestato poiché trovato
in possesso anche di un petardo modello «cobra». Per lui il Daspo avrà la durata di 5 anni.
s
Cristian Ledesma,
28 anni, festeggia
la vittoria della
Lazio e la chiamata
in azzurro AFP
LA LISTA
Questi i 23
giocatori
convocati da
Cesare Prandelli
per l’amichevole
che l’Italia
giocherà a
Klagenfurt
(Austria)
mercoledì
contro la
Romania.
Portieri
Mirante
(Parma), Sirigu
(Palermo),
Viviano
(Bologna).
Difensori
Astori (Cagliari),
Balzaretti
(Palermo),
Bonucci
(Juventus),
Cassani
(Palermo),
Criscito
(Genoa),
Gastaldello
(Sampdoria),
Ranocchia
(Genoa), Santon
(Inter).
Centrocampisti
Aquilani
(Juventus),
De Rossi
(Roma),
Diamanti
(Brescia),
Ledesma
(Lazio),
Marchisio
(Juventus),
Mauri (Lazio),
Pirlo (Milan).
Attaccanti
Balotelli
(Manchester
City), Gilardino
(Fiorentina),
Pazzini
(Sampdoria),
Quagliarella
(Juventus),
Rossi
(Villarreal).
Oriundi
Sono 16 gli
oriundi argentini
che hanno
giocato in
Nazionale:
55 gare
Camoranesi
(5 gol)
35 Orsi (13)
18 Monti (1)
17 Libonatti (15)
13 Demaria (3)
12 Montuori (2)
11 Cesarini (3)
10 Guaita (5)
9 Sivori (8)
8 Lojacono (5)
3 Ricagni (2)
2 Angelillo (1)
2 Maschio
1 Martino
1 Pesaola
1 Scopelli
15
R
CONVOCAZIONI UN ORIUNDO PER PRANDELLI
Ecco Ledesma
in Nazionale:
«Grande gioia»
Balzaretti, Ranocchia e Diamanti le altre
novità per l’amichevole con la Romania
MASSIMO CECCHINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMAdIl 10 luglio 2008 un giuramento in Campidoglio gli mise in mano un passaporto italiano e una valigia di sogni. Due
anni più tardi, il suo nuovo viaggio impastato di calcio e vita è
cominciato: Cristian Ledesma è
uno dei 4 volti nuovi della Nazionale (con Balzaretti, Ranocchia e Diamanti), che mercoledì affronteranno la Romania a
Klagenfurt (Austria). A 28 anni, l’italo-argentino, grazie alla
convocazione di Prandelli, allunga la lista degli oriundi azzurri. Per questo, raddoppiando la soddisfazione provata dopo il successo sul Napoli, Ledesma commenta così la sua «prima volta». «Provo una grandissima gioia — dice —. Se la convocazione in Nazionale è arrivata, lo devo soprattutto alla mia
famiglia, ai miei compagni, alla
società, a tutto lo staff, ai tifosi
biancocelesti e a tutto il mondo
Lazio».
Spazio agli oriundi D’altronde il
c.t. Prandelli, in perfetta linea
con quanto affermato il giorno
del suo insediamento, è stato di
parola: «Se occorrerà, darò spazio a tutti coloro che hanno i requisiti per vestire la maglia azzurra, a prescindere dalla nazionalità». In quei giorni, erano in
22 ad avere le credenziali giuste (10 brasiliani, 9 argentini e
3 uruguaiani), adesso circa una
trentina, ma ragionevolmente
gli unici nome spendibili — infortuni a parte — potrebbero essere Thiago Motta, Taddei e Felipe — a meno di non prendere
in considerazione la suggestione Zarate. Tutto prematuro, ovviamente, ma di sicuro Prandelli, prenderà in esame ogni opzione.
Volti nuovi Dopo Ledesma, anche Balzaretti (che non ha pagato le voci di dissapori col c.t. ai
tempi della Fiorentina), Ranocchia e Diamanti sgranano il rosario dei ringraziamenti per il
loro approdo in Nazionale. «È
un sogno che si realizza», dicono tutti. La lista completa, che
trovate qui a fianco, comunque
dà alcuni indizi precisi. C’è Cassano fuori per motivi disciplinari, mentre Chiellini, Antonelli,
Palombo, Montolivo e Lazzari
non sono stati convocati per infortuni vari. A questo proposito, oggi a Coverciano saranno
valutate le condizioni di Pirlo e
Marchisio, entrambi alle prese
con fastidi muscolari.
Niente blocchi Anche alla luce
delle contingenze, le nuove
convocazioni di Prandelli mettono in luce lo sfarinamento
Gli azzurri si
radunano oggi a
Coverciano: 15 i club
rappresentati.
Si gioca mercoledì a
Klagenfurt (20.45)
dei blocchi. Questa è sempre
più una Nazionale «patchwork» (15 squadre rappresentate), il che ovviamente non
faciliterà il lavoro del c.t. Comunque, oltre ai volti nuovi,
brillano i ritorni in azzurro del
tris Aquilani, Balotelli (scagionato dalla squalifica in Premier) e Santon. A quest’ultimo,
poi, sarà fatto un discorso chiaro: o si rimette pienamente in
carreggiata, oppure (nonostante i mezzi) correrà il rischio di
perdere la Nazionale. Oggi, comunque, la Nazionale si radunerà alle 12.30 a Coverciano,
per poi partire domani pomeriggio da Firenze alla volta di Klagenfurt, dove si giocherà contro la Romania alle 20.45. I nuovi Fratelli d’Italia sono già pronti a cantare l’inno.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A MERCATO
CARLO LAUDISA
claudisa@gazzetta.it
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d Qualcosa s’è mosso per il
Del Piero 2011-12. C’è appena
stato un incontro per il rinnovo dell’attaccante-bandiera
della Juve. Ed è da mettere nel
conto che a breve ne seguano
degli altri. Siamo ai preamboli
della trattativa. L’aspetto economico è stato soltanto sfiorato, semmai in questa fase sono
più d’attualità le questioni tecniche. Ma è importante sapere
che il club bianconero sta entrando nell’ordine di idee di
puntare sul capitano anche
per la prossima stagione.
L’approccio Sinora la Juventus
non s’è mai espressa sull’argomento in maniera netta. Anche se il d.g. Beppe Marotta ha
rassicurato tutti più volte, promettendo una decisione in primavera, La realtà è che ad inizio stagione la conferma di Ale
non era all’ordine del giorno.
Andava sperimentato anche il
suo feeling con il nuovo corso.
I sacrifici di Camoranesi, Cannavaro Trezeguet e Zebina
non inducevano a pensieri positivi per lui. Invece Del Piero
è partito con il piede giusto e
soprattutto ha mandato segnali importanti per il futuro.
Il ruolo Dicendo di voler giocare nel nuovo stadio Del Piero
ha speso un argomento importante. E ha catturato ulteriori
simpatie. Ma non basta. Delneri e il management bianconero tengono molto a completare il rafforzamento della
squadra nella prossima stagio-
Del Piero
Rinnovo 2012
Via al dialogo
con la Juve
E’ sempre gelo con Buffon:
sabato era allo stadio ma non
ha salutato i compagni di squadra
L’incontro
Operazione conferma
E’ partita la trattativa con il
capitano che vuol giocare nel nuovo
stadio. Sono previsti a breve altri
faccia faccia. Poi s’entrerà anche
nel merito della parte economica
ne. Sono così nati i contatti
per Forlan, Benzema e Maxi
Lopez. Ma chi sta fuori? Questo è il punto. Tutto è più facile
se Del Piero accetta l’arrivo di
nuove punte e mette in discussione anche il suo ruolo da titolare. Poi c’è anche l’aspetto
economico. La dirigenza
s’aspetta un gesto di buona volontà del giocatore, visto che
ha appena compiuto 36 anni.
Magari che accetti di guadagnare meno.
Gelo Buffon Tutt’altra aria tra
la Juve e Gigi Buffon. Il portiere è sotto contratto sino al
2013, ma da quando s’è operato alla schiena i suoi contatti
con il club e la squadra si sono
diradati. Neanche sabato sera
il portierone juventino è andato a salutare i suoi compagni.
Eppure era all’Olimpico, a vedere Juve-Roma. Nel suo entourage minimizzano: «Appena Gigi si libererà dagli impegni si farà vivo». Ma in corso
Il dribbling
Il portiere evita i bianconeri
Dopo aver disertato l’appuntamento
della foto ufficiale, nuovo sgarbo
per Juve-Roma: un’altra conferma
del gelo tra il numero uno
bianconero e la società
BUONE NOTIZIE IL SERBO STA MEGLIO
Krasic accelera
Rientra a Genova?
Galileo Ferraris hanno la sensazione che questa freddezza
non porti a nulla di buono. É
dura credere che il mercato di
gennaio porti delle novità. E’
più facile, invece, che per Buffon si possano aprire delle porte in estate. Ragion per cui ora
Buffon e la società si stanno annusando. Chi esce allo scoperto e si prende la responsabilità? A dispetto del lungo contratto la conferma è tutta da
verificare.
PEPE SUL RIGORE
PRESTITO AL TAN
*
«Volevo
proteggere
il volto»
UN’OCCASIONE DA
PRENDERE DI CORSA.
SOLO FINO
AL 31 DICEMBRE
PUOI AVERE
FINO A 30.000 EURO
A CONDIZIONI
DAVVERO UNICHE.
Milos Krasic, 26 anni, corre con il preparatore Marco Luison LAPRESSE
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINO dLa Juventus perde Si-
mone Pepe per squalifica, ma
forse è pronta a rilanciare Milos
Krasic. Il serbo ha fatto passi da
gigante negli ultimi giorni e
sembra aver convinto lo staff
medico bianconero ad autorizzare carichi di lavoro più importanti nella settimana che porterà a Genoa-Juve (domenica alle 12.30). Krasic è fermo dal 4
novembre, quando un leggero
stiramento a una coscia lo costrinse ad abbandonare la gara
di ritorno di Europa League contro il Salisburgo. Potrebbe quindi rientrare dopo appena 18
giorni (invece dei 25-30 previsti), e per Gigi Delneri sarebbe
parecchio importante, visto
che il reparto degli esterni è di
fatto azzerato. Oltre allo squalificato Pepe, sono infatti in infermeria i vari Grygera, De Ceglie
e Martinez. Particolarmente pesante l’assenza di Martinez, fuo-
ri causa fino a gennaio e prima
vera alternativa a Krasic, per caratteristiche fisiche e tecniche.
Alternative In ogni modo, Delneri avrà finalmente una settimana piena di lavoro per preparare la trasferta di Marassi e soprattutto per verificare le condizioni di Krasic. Con il serbo in
campo, verrebbe ricomposto il
«centrocampo delle meraviglie», reparto con pochi eguali
in Italia e forse pure in Europa,
grazie alla potenza e alla personalità di Felipe Melo, alla classe pura di Alberto Aquilani e alle straordinarie doti tattiche di
Claudio Marchisio, che pur fuori ruolo (largo a sinistra) sta regalando prestazioni ai limiti
della perfezione. In attacco dovrebbe toccare ancora a Quagliarella e Iaquinta. Se non dovesse invece farcela Krasic, ecco due soluzioni alternative:
Quagliarella esterno e Del Piero accanto a Iaquinta, oppure
Marchisio a destra, Lanzafame
a sinistra e Quagliarella-Iaquinta in avanti.
Simone Pepe, 27 anni LAPRESSE
ALBERTO MAURO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
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TORINO dE’ stato uno dei protagonisti di Juve-Roma: un’ottima partita, ma anche il fallo di
mani che ha portato al rigore di
Totti. Simone Pepe preferisce
parlare poco del discusso episodio («Ho messo il braccio davanti al volto istintivamente»)
e si gode il buon momento di
forma: «E’ stata una delle mie
migliori partite. Ho superato il
calo che io e i preparatori avevamo messo in preventivo a
causa del Mondiale». Pepe è un
jolly ideale, soprattutto in
emergenza: «In campo a destra
o a sinistra? Ho giocato più anni a destra, ma l’importante è
dare una mano dove serve». E
sabato sera serviva dare una
mano anche al quasi debuttante Sorensen: «Ha dimostrato di
essere all’altezza. Si allena bene, è un ragazzo serio. Ha personalità, al limite della sfrontatezza: una paio di volte gli ho
detto di passarmela ma non mi
ha ascoltato e ha crossato...».
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R
#
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
Roma, l’alta tensione
carica quattro punte
Ranieri tiene sulle spine Totti, Borriello, Vucinic e Adriano
anche col part-time: «Sì all’abbondanza, no agli egoismi»
MASSIMO CECCHINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMAdSpartito chiaro, egocentrismi accantonati e niente stecche: così i Tre Tenori spopolarono in mezzo mondo. Ma meglio
diffidare dalle imitazioni, soprattutto se proiettate in ambito calcistico. La formula Carreras-Domingo-Pavarotti, infatti,
a Roma sembra essersi trasformata in temerari ballottaggi fra
Quattro Solisti. Li citiamo in ordine alfabetico: Adriano, Borriello, Totti e Vucinic che — accantonata per ora la concorrenza di Baptista e Okaka — hanno la certezza che, da quando
la Roma si è rilanciata col modulo «a rombo», in partenza
due siano sempre di troppo. Impressioni? Le polemiche bianconere del dopo match sono state
quasi utili per sottrarre i riflettori alle tensioni, che in ogni caso
covano sotto la cenere.
La difesa di Montali Da ex Juve,
Gian Paolo Montali si mostra
più sorpreso che arrabbiato dal
livore che giunge da Torino.
«Sono rimasto basito — spiega
sereno —. I rapporti fra le due
società rimangono ottimi, ma
se c’era una squadra che si poteva lamentare era la Roma. Un
rigore non dato su Mexes,
un’ammonizione risparmiata a
Felipe Melo. Non vogliamo fare
polemiche, ma il Marotta che
conosco io non è quello. Se continuiamo su questa strada, il calcio diventa un Far West. Gli errori ci saranno sempre, qualche
volta li subiremo, altre no, ma
gli arbitri non decidono la classifica. L’equilibrio al vertice
non dipende dai direttori di gara. Tutto questo è diseducativo». Ranieri invece è più ironico: «Purtroppo non sono sorpreso dalle polemiche Juve. Conoscevo Marotta come una persona che ama il basso profilo ma,
evidentemente, è stato bene "introdotto"».
Malumori C’è tanto da dire sugli
attaccanti, tant’è che a turno
tutti hanno mostrato i loro malumori. Totti contro l’Inter, Borriello a Napoli, Vucinic a Adriano rifiutandosi di entrare in
campo sempre contro i nerazzurri. E alcuni dati oggettivi so-
no sotto gli occhi di tutti. Borriello — insultato sabato dagli
ultrà Juve per il suo no ai bianconeri in estate e quindi frustrato nella sua voglia di rivalsa —
è tornato fuori dalla Nazionale,
Totti giocando più lontano dalla porta ha segnato solo due reti, Vucinic vive sulle montagne
russe (e soffre l’ingaggio più
basso rispetto ai compagni di reparto), Adriano ha visto il campo solo tre volte e sa che così
non recupererà mai il tempo
perduto. Non a caso da domani
sarà a Roma il suo procuratore
Gilmar Rinaldi che — fra sabato (Udinese) e martedì
s
IN PANCA Iaquinta al volo
poi Totti su rigore
acciuffa il pari
V
Borriello
Nonostante i 7
gol segnati la
punta è finita in
panchina a Torino
e ha perso la
Nazionale
Montali e le
polemiche della Juve:
«Noi ci dovremmo
lamentare, ma così
il calcio diventa
un Far West»
(Bayern) — vorrebbe vederlo
all’opera. Non semplice. Per
questo le voci di un ritorno in
Brasile continuano, anche se il
manager ha precisato: «Ronaldo lo vuole al Corinthians, i due
si parlano, ma Adriano sa che la
sua realtà ora è la Roma». In
questo momento, appunto.
Totti sostituito esce e Ranieri parla con Rosi INSIDEFOTO
JUVENTUS-ROMA 1-1
V FIORENTINA-CESENA 1-0
Adriano
Il centravanti ha
giocato solo 3
spezzoni di
match. E in
Brasile alcuni club
gli fanno la corte
Ranieri ammonisce A stemperare gli animi ci prova Ranieri.
«Preferisco avere abbondanza
di scelte perché gli impegni sono tanti. Una cosa però deve essere chiara: ognuno deve mettere da parte gli egoismi, altrimenti non si andrà lontano».
Difficile dargli torto.
JUVENTUS-ROMA 1-1
MARCATORI Iaquinta (J) al 35', Totti (R) su
rigore al 50' p.t.
JUVENTUS (4-4-2) Storari 6; Sorensen 6,5,
Bonucci 6,5, Chiellini 7, Grosso 5,5 (dal 1' s.t.
Traorè 6); Pepe 5,5, Aquilani 7, F. Melo 5,
Marchisio 6,5 (dal 31' s.t. Amauri 5,5); Iaquinta
7 (dal 9' s.t. Del Piero 5,5), Quagliarella 6.
PANCHINA Costantino, Salihamidzic, Sissoko,
Lanzafame. ALL. Delneri 6.
ROMA (4-3-1-2) Julio Sergio 6,5; Cassetti 6
(dal 1' s.t. Rosi 5,5), Mexes 7, N.Burdisso 6,5,
Riise 6; Simplicio 6, De Rossi 6,5, Greco 5,5
(dal 30' s.t. Brighi 6); Menez 6; Totti 7 (dal 23'
s.t. Borriello 5,5 ), Vucinic 5.
PANCHINA Lobont, P.Castellini, J.Baptista,
Adriano. ALL. Ranieri 6.
ARBITRO Rizzoli 5.
AMMONITI: Pepe (J), Menez, Greco e
Burdisso (R).
Prodezza di Gila
Così Mihajlovic
può respirare
FIORENTINA-CESENA 1-0
MARCATORE Gilardino al 14’ s.t.
FIORENTINA (4-2-3-1) Boruc 6; Comotto 6,
Gamberini 6,5, Kroldrup 6, Pasqual 6; Donadel
6,5, Santana 6 (dal 15’ s.t. D’Agostino 5,5);
Cerci 6,5, Mutu 6 (dal 41’ p.t. Ljajic 6,5),
Vargas 5,5 (dal 39’ s.t. Marchionni s.v.);
Gilardino 7. PANCHINA Avramov, Bolatti, De
Silvestri, Gulan. ALL. Mihajlovic 6.
CESENA (4-1-4-1) Antonioli 6; Nagatomo 6,5,
Von Bergen 6, Benalouane 5,5, Lauro 5,5 (dal
28’ s.t. Fatic 5,5); G.Colucci 6 (dal 41’ s.t.
Ighalo 6); Schelotto 5,5 (dal 28’ s.t. Ceccarelli
6), Jimenez 5, Parolo 6, Giaccherini 5,5;
Bogdani 5,5. PANCHINA Cavalieri, Pellegrino,
Appiah, Piangerelli. ALL. Ficcadenti 5,5.
ARBITRO Giannoccaro 6.
AMMONITI Comotto e D’Agostino (F),
Benalouane (C).
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
R
SERIE A 12a GIORNATA
IL FILM
Totò scatenato
ora a quota 5
tra i goleador
V
11’
PRIMO TEMPO
1-0
Subito in gol Di Natale, da destra
imprendibile per la difesa LAPRESSE
24’
PRIMO TEMPO
2-0
Scatenato Di Natale batte per la
seconda volta Rosati LAPRESSE
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO CUGINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
UDINE d Bastano undici minu-
ti per capire come finirà Udinese-Lecce. In 660 secondi Totò Di Natale arriva due volte
davanti a Rosati con incredibile facilità. Il portiere del Lecce
para la prima conclusione, ma
deve arrendersi alla seconda
(sull’azione c’è però un fuorigioco attivo di Floro Flores).
Tutto troppo facile per il bomber dello scorso campionato.
E tutto troppo facile per
un’Udinese con la bava alla
bocca dopo la sconfitta di Catania e che alla fine rifila un
4-0 a quel Lecce che mercoledì aveva fermato i campioni
d’Europa dell’Inter al Via del
Mare. Ma quello che gioca in
casa è un altro Lecce rispetto
alla squadra che in trasferta
ha raccolto solo un punto (a
Palermo) su sette tentativi.
Partenza lanciata Guidolin aveva ordinato una partenza
sprint. Detto e fatto: i numeri
dei bianconeri nel primo tempo fanno paura. Tre gol (tutti
di Di Natale) e una decina di
tiri verso la porta del povero
Rosati. Il Lecce assiste senza
battere ciglio. C’è tanta rabbia
nella gara dell’Udinese, ma da
questa squadra esce anche
qualità e gioco spumeggiante.
Insomma Guidolin il suo lavoro la fa e pure molto bene, la
gente si diverte con il velocissimo colombiano Armero (nome da segnare sul taccuino) e
con le invenzioni di Sanchez.
LE PAGELLE
Di Natale esagera
Udinese da corsa
La tripletta di Totò in 40’ lancia i friulani al 7o posto
Il Lecce è troppo fragile: in gol anche Floro Flores
UDINESE
LECCE
4
0
io scorso). Certo la difesa del
Lecce, troppo alta, dà una mano ai folletti di Guidolin, ma il
movimento corale dell’Udinese non avrebbe in ogni caso
concesso troppe chance alla
squadra di De Canio. Ci vorrebbero aggressività e pressing, invece il Lecce assiste allo spettacolo senza sbattersi.
Il resto è tutta roba di Di Natale. «Una delle seconde punte
più forti d’Europa» il giudizio
è del suo allenatore Guidolin,
ma siamo molto vicini alla realtà.
Lecce assente Neanche nel secondo tempo la musica cambia, il Lecce incassa pure il
quarto gol da Floro Flores (in
fuorigioco evidente) ma non
dà segni di reazione. E Di Mi-
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 3-0
MARCATORI Di Natale all’11’, 24’ e 40 ’
p.t.; Floro Flores all’11’ s.t.
Irregolari l’1-0 e il
4-0, ma l’Udinese è
superiore. Il Lecce
subisce soltanto
e Di Michele si fa
parare un rigore
UDINESE (4-3-1-2) Handanovic; Benatia, Coda, Domizzi (dal 25’ s.t. Angella), Armero; Isla, Inler, Asamoah; Sanchez; Floro Flores (dal 34’ s.t. Abdi),
Di Natale (dal 41’ s.t. Badu).
PANCHINA Belardi, Cuadrado, Denis,
Corradi.
ALLENATORE Guidolin.
LECCE (4-3-3) Rosati; Rispoli, Gustavo, Giuliatto, Brivio (dal 29’ p.t. Piatti);
Giacomazzi (dal 1’ s.t. Munari), Vives,
Olivera (dal 28’ s.t. Donati); Di Michele, Jeda, Mesbah.
PANCHINA Benassi, Sini, Coppola,
Ofere.
ALLENATORE De Canio.
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo
ESPULSI nessuno
AMMONITI Olivera (L) per gioco scorretto
NOTE: paganti 2.817, incasso 12.119, abbonati (e quota) non comunicati. Tiri in porta 8
(più una traversa)-1, Tiri fuori 7-6. Angoli
5-8 In fuorigioco 3-1 Recuperi 1’ pt e 3’ st
40’
PRIMO TEMPO
3-0 Antonio Di Natale, 33 anni, firma così il terzo gol al Lecce:
il capocannoniere dell’anno scorso è alla sua quarta tripletta in Serie A
Il cileno gioca palla solo in profondità, sembra meno innamorato del tocco di fino e più
interessato al bene della squadra. Per un sudamericano è
uno sforzo non da poco.
Sanchez e Di Natale La mossa
che manda in tilt la difesa del
Lecce è la posizione del cileno
Sanchez. Non più esterno ma
trequartista alle spalle di Di
Natale e Floro Flores. I primi
tre gol dell’Udinese nascono
dagli incroci tra i tre attaccanti con Totò (due assist di Sanchez e uno di Floro Flores)
che torna alla tripletta (l’ultima nello scorso campionato
al Napoli nel 3-1 del 7 febbra-
chele non riesce neanche a trasformare il rigore che Mazzoleni concede ai salentini un paio di minuti dopo il novantesimo (fallo di Benatia su Jeda).
Fa bella figura Handanovic, al
terzo rigore parato in questa
stagione (Eto’o e Barreto le
prime due vittime). E la festa
è tutta dell’Udinese, che vola
al settimo posto con vista sull’Europa. E pensare che dopo
quattro giornate era ancora a
zero punti.
di M.C.
SANCHEZ È IMPRENDIBILE
BRIVIO E DI MICHELE DISASTRO
UDINESE 8
HANDANOVIC 7 Terzo rigore
parato: dopo Eto’o e Barreto tocca
a Di Michele. Per il resto fa da
spettatore.
BENATIA 5,5 Poco lavoro, si
distrae nel finale, suo il fallo da
rigore.
CODA 6 A spallate con Jeda, vince
quasi sempre lui. Nei duelli aerei
arriva sempre in anticipo, la
musica non cambia sui palloni
bassi.
DOMIZZI 6 Di Michele gira al largo,
quando si avvicina lui lo chiude.
ANGELLA 6 Entra nel finale a gara
decisa.
ARMERO 6,5 Devastante sulla
fascia sinistra, gli manca
precisione.
ISLA 6 All’inizio agisce sul
centrodestra. Tampona ma si
vede poco. Preferisce dedicarsi
alla fase difensiva, lasciando ai
compagni del trio d’attacco il
compito di pungere.
INLER 6 Regista basso, dà i tempi
senza tirare mai in porta.
ASAMOAH 6,5 Diga insuperabile e
piedi buoni.
SANCHEZ 8 Imprendibile, Brivio
diventa pazzo e esce dopo
mezzora, lui sforna assist.
FLORO FLORES 7 Un assist e un
gol (in fuorigioco). (Abdi s.v.)
h
IL MIGLIORE
9 DI NATALE
Riecco il vero Totò. Tre gol e tanta
classe. (Badu s.v.)
All. GUIDOLIN 7,5 Gioco,
spettacolo e concretezza. Che
bella Udinese.
LECCE 4
h
IL MIGLIORE
6 ROSATI
L’unico incolpevole nel disastro del
Lecce. Gli arrivano davanti da
tutte le parti, lui fa quello che può
comprese un paio di parate.
RISPOLI 5 Dalla sua parte sfonda
Armero, lui non lo vede mai.
GUSTAVO 4,5 Sbaglia i tempi del
fuorigioco, difesa troppo alta.
GIULIATTO 4,5 Colabrodo insieme
al compagno di reparto.
BRIVIO 4 Dopo mezzora De Canio
lo sostituisce, si sognerà Sanchez
come un incubo.
PIATTI 5,5 Entra e cerca di fare
qualcosa. Con lui il Lecce passa al
4-3-1-2, ma la partita ormai ha
preso una strada in salita. Un tiro
soltanto e poco altro.
VIVES 5 Travolto dalle
accelerazioni centrali di Sanchez.
GIACOMAZZI 4,5 Gioca piu’ alto
rispetto a domenica, ma non
tampona mai.
MUNARI 5,5 Ci voleva un
mediano, non un altro
centrocampista di qualità.
OLIVERA 5 Parte bene, poi finisce
nella morsa Isla-Inler.
DONATI 5 Assiste inerme alla
sconfitta.
DI MICHELE 4 Cerca colpi
impossibili, poi sbaglia anche il
rigore.
JEDA 5,5 Non trova spazi, sbatte
contro Coda e Domizzi.
MESBAH 5 Prima centrocampista
poi difensore esterno. Impalpabile.
All. DE CANIO 5 In trasferta è un
Lecce inguardabile.
TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 5,5 Rigore giusto, ma due gol da
annullare. Assistito male dai guardalinee. Galloni 5-Alessandroni 5
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CARUSO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PALERMO dUn, due, tre, Pasto-
re. Giù il cappello davanti all’uomo derby. E che derby: avvincente, spettacolare, zeppo
di gol. Bellissimo ancor prima
dell’inizio. Quando i due presidenti, Zamparini e Pulvirenti, a
braccetto entrano in campo e
vanno sotto la Curva a salutare
i tifosi del Catania tornati alla
Favorita dopo 4 anni di porte
sbarrate e derby dimezzati. Un
bel gesto che distende gli animi
e apre alla speranza. Anche la
partita è corretta, nonostante
certe decisioni arbitrali che riescono a scontentare tutti. Da
molto tempo non si vedeva una
sfida siciliana così bella e ben
giocata da ambo le parti. In
equilibrio fin quasi alla fine. A
deciderla è il calciatore più talentuoso, ma che non doveva
nemmeno esserci. Stando almeno alle dichiarazioni della vigilia, evidentemente a Delio Rossi garba aggrapparsi alla pretattica (fuori invece oltre a Hernandez rimane Pinilla che veniva dato per recuperato). Fatto
sta che un argentino abbatte da
solo la squadra degli argentini.
Gli sprechi Maxi Lopez e Ricchiuti i gol li sfiorano, li sbagliano, li sprecano. Il Flaco (magro
in spagnolo) ne segna 3 e tutti
diversi: di testa, di destro e di
sinistro. Giampaolo recupera
Potenza che va a prendere posto a destra ma perde Ledesma
e Carboni, oltre ai soliti Spolli,
Capuano, Bellusci. A sorpresa
inserisce Martinho che affianca
Re Pastore
Un, due, tre gol!
Il Flaco magico
incanta Palermo
Non doveva giocare, invece il suo talento
stende un bel Catania che sbaglia troppo
PALERMO
3
CATANIA
1
(4-3-3) Sirigu; Cassani, Muñoz, Bovo,
Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic, Nocerino; Ilicic (47’ st Kasami), Pastore (42’
st Goian), Miccoli (19’ st Maccarone).
ALLENATORE Rossi.
PANCHINA Benussi, Garcia, Rigoni,
Jara Martinez.
(4-1-4-1) Andujar; Potenza, Silvestre,
Terlizzi, Marchese; Biagianti; Gomez
(14’ st Ricchiuti), Delvecchio (1’ st Izco),
Martinho (39’ st Antenucci), Mascara;
Maxi Lopez. ALLENATORE Giampaolo.
PANCHINA Campagnolo, Alvarez, Llama, Sciacca.
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0
NOTE Spettatori paganti 8.626 per un incasso
di 124.663 euro, abbonati 16.906 per una quota di 250.734 euro. Tiri in porta 7-7. Tiri fuori
7-6. In fuorigioco 8-2. Angoli 6-4. Recuperi:
primo tempo 0’, secondo 4’.
MARCATORI Pastore (P) 34’ pt; Terlizzi
(C) 2’, Pastore (P) 2’ e 40’ st
ARBITRO Valeri di Roma.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Bacinovic, Munoz (gioco
scorretto), Mascara (proteste).
Delvecchio al centro della linea
mediana con Biagianti un passo più indietro e Mascara e Gomez ai fianchi. La prima mezzora è una falsa promessa che il
Catania non mantiene perché
va vicinissimo al gol ripetutamente ma alla prima occasione
dei padroni di casa si fa infilare.
La fiera dello spreco l’avvia il
biondo argentino che spedisce
altissimo una respinta di Sirigu
su Gomez. Poco dopo Maxi fa
l’uomo assist per Mascara anticipato in area da Bovo, la palla
arriva sul piede di Martinho
che può spingerla comodamente in rete invece alza anche lui
lare di Andujar. Che nulla può
però appena dopo quando Pastore, su cross dalla sinistra di
Balzaretti, impatta di testa trovando lo spiraglio giusto. Giampaolo corregge il tiro ad inizio
ripresa sostituendo Delvecchio
con Izco. E da azione d’angolo
(proprio come mercoledì sera
per il gol della vittoria contro
l’Udinese) trova il pareggio:
Mascara calcia dalla bandierina e Terlizzi trova il tiro vincente e da ex riconoscente non esulta. Appena 20 secondi e il Palermo ristabilisce le distanze: Miccoli per Pastore che entra in
area in beata solitudine e trafig-
Il pari di Terlizzi dura
un istante: Pastore si
scatena, il derby va ai
rosanero dopo 2 anni
e 7 mesi. Zamparini e
Pulvirenti a braccetto
la mira. E infine ancora Lopez
di testa su cross di Gomez sfiora la traversa.
La tripletta passano pochi minuti e Miccoli appostato al centro
dell’area gira mirabilmente a rete ma trova la risposta spettaco-
LE PAGELLE
di F.C.
BALZARETTI A TESTA ALTA, NOCERINO COMBATTE, MARCHESE SBAGLIA
PALERMO 6,5
varchi ma graziato dagli errori
etnei.
SIRIGU 6 Incolpevole sul gol del
momentaneo pareggio di Terlizzi
ma rischia un po’ troppo con la
palla fuori area davanti a Maxi
Lopez.
BALZARETTI 7 Impegnato a
contenere Gomez esce a testa alta
con una altra bella prestazione
premiata dalla prima convocazione
azzurra.
CASSANI 6 Prestazione attenta e
compito non semplice nei duelli
con Mascara.
MIGLIACCIO 6,5 Ha il merito di
togliere molti palloni dai piedi degli
avversari.
MUNOZ 6,5 Si appiccica a Maxi
Lopez ogni volta che l’attaccante
argentino transita dalle sue parti.
Tra i due ne esce un bel
combattimento.
BACINOVIC 6 Meno lucido ed
efficace del solito perde spesso
palla.
MACCARONE 6 Ha il merito di
chiudere la gara con l’assist per il
3 a 1.
NOCERINO 6,5 Combatte e
raddoppia dovunque ci sia
bisogno.
All. ROSSI 6,5 Dopo le finte della
vigilia mette l’uomo giusto al posto
giusto (Pastore).
BOVO 6 Bravo anche lui chiudere i
ILICIC 6 Accusa una fase di
stanca ma il suo lo fa (Kasami
s.v.).
h
IL MIGLIORE
8 PASTORE
Se non fosse per le sue invenzioni
difficilmente il Palermo vincerebbe
il derby (Goian s.v.).
MICCOLI 6 Pian piano si avvia ad
un pieno recupero.
CATANIA 5,5
troppo spesso da Ilicic e da
Pastore in occasione del 2 a 1.
ANDUJAR 5,5 Ha colpe sul 2-1 che
apre la strada della sconfitta.
BIAGIANTI 6,5 Combatte come
sempre pur se da una posizione
che non sembra quella che lui
preferisce.
POTENZA 5,5 Non riesce ad
evitare il cross di Balzaretti
nell’occasione dell’1 a 0.
SILVESTRE 6 Non ha colpe
specifiche sul tracollo della difesa
ma di certo poteva fare di più
anche lui.
TERLIZZI 6 Ha il merito di segnare
il momentaneo pareggio
rimediando alla mancata chiusura
sul primo gol di Pastore.
MARCHESE 5 Si fa superare
IZCO 6 Il suo inserimento
vivacizza la manovra, sfortunato in
occasione della traversa.
MARTINHO 6 Mostra buona
personalità nonostante la giove
età (Antenucci s.v.).
IL MIGLIORE
6,5 GOMEZ
h
Dialoga molto con Maxi e riesce a
MASCARA 6,5 Il solito gran lavoro
si fa vedere ovunque, ancora una
volta da un suo corner nasce il gol.
creare molti fastidi ai rosanero.
RICCHIUTI 5,5 Il suo ingresso non
dà i frutti sperati, spreca una
buona occasione per il pareggio.
MAXI LOPEZ 6 Meriterebbe di più
se non sbagliasse un paio di
occasioni per segnare sullo 0-0,
soprattutto la prima.
DELVECCHIO 5 Fatica ad entrare
in partita e alla fine del primo
tempo Giampaolo lo sostituisce.
All. GIAMPAOLO 6 Organizza
bene la gara e schiera un buon
Catania.
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Honda fino al 31/12/2010. Incentivi statali fino ad esaurimento fondi. La
promozione è valida presso le concessionarie che aderiscono all'iniziativa.
TERNA ARBITRALE: VALERI 6 Non commette errori decisivi ma lascia dubbi su alcune punizioni da ambo le parti. Faverani 6; Stefani 6.
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL FILM
Di testa e con il destro
All’argentino riesce tutto
S
34’
PRIMO TEMPO
Con un colpo di testa rabbioso, in completa solitudine,
su cross dalla sinistra di Balzaretti, Pastore sblocca il
risultato al Barbera: è 1-0 per il Palermo LAPRESSE
«Dedicati
a Maradona
Resto: ora è
cosa fatta»
Pastore: «Mai segnati 3 gol in
vita mia. L’anno prossimo?
A Palermo, lo vogliamo tutti»
ALESSIO D’URSO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ultimo dei 3
gol di Javier
Pastore,
21 anni, a
quota 7 reti
in campionato
SAYA
ge Andujar colpevole di far passare la palla sotto il corpo. Il Catania avrebbe almeno altre 2 o
3 opportunità per pareggiare
ma non le sfrutta, la più clamorosa è la traversa di Izco. A pochi minuti dalla fine chiude il
conto ancora Pastore imbeccato bene da Maccarone praticamente davanti la porta: punizione troppo severa per il miglior
Catania della stagione. Il Palermo così ritrova la vittoria nel
derby dopo 2 anni e 7 mesi conditi da 3 sconfitte e un pareggio
e agguanta il settimo posto in
classifica, tornando a strizzare
l’occhio all’Europa.
2’
SECONDO TEMPO
Dopo il momentaneo pareggio di Terlizzi, il fantasista
argentino sale di nuovo in cattedra. Servito da Miccoli,
scaglia un destro violento che beffa Andujar LIVERANI
PALERMO dCome brillano gli occhi di Javier Pastore, sembrano
quelli di Diego Armando Maradona. Sul pallone del derby ha
marchiato a fuoco il suo nome:
il sogno di ogni bambino il fuoriclasse del Palermo l’ha realizzato alla sua maniera, aggiornando i record nel giorno più
importante: la sfera gialloblù
della partitissima di Sicilia, rotolata 3 volte nella rete del Catania, troverà posto nella raccolta personale di trofei curata
dalla mamma Patricia a Cordoba, dov’è nato: «Tre gol non li
avevo mai segnati nemmeno
nel mio Paese in una gara sola
— dice —, li dedico proprio a
Maradona, quando tornerò in
Argentina andrò a trovarlo, lui
è stato troppo importante per
me. Al derby ci tenevo: e pensare che non dovevo nemmeno
esserci per un problema al ginocchio, i miei pensieri vanno
alla mia famiglia e ai medici
che mi hanno permesso di vincere questa sfida...».
Rinnovo E adesso? Davanti allo
strapotere della classe, il presidente Maurizio Zamparini ha
creduto ai suoi occhi: sul genio
argentino lui non ha mai avuto
dubbi. Fin dai primi giorni del
suo arrivo in Italia esortava gli
21
R
scettici «a dargli palla, al resto
ci penserà lui». El Flaco se l’è
portata a casa stavolta, dopo
aver riempito di felicità il cuore
dei tifosi rosanero, la cui domanda ricorrente ora è: riusciremo a rivederlo anche la prossima stagione? «Lo vogliamo
tutti: io, i tifosi e il presidente,
rimango qui di sicuro il prossimo anno — annuncia lui —. Il
rinnovo non siamo riusciti ancora a farlo per vari contrattempi, ma siamo su quella direzione, a parole è già tutto fatto». E
il patron conferma: «Rimarrà
un altro anno poi potrà andare
nelle piazze più importanti».
Pronto il rinnovo per 5 anni.
Riconciliazione E nel giorno da
circoletto rosso di Pastore e Federico Balzaretti, convocato
per la prima volta in Nazionale
dal c.t. Cesare Prandelli, anche
Zamparini si è regalato un sorriso dopo giorni di rabbia per gli
ultimi errori arbitrali (in seguito ai quali ieri si è svolto un corteo pacifico di protesta in piazza Politeama): la sua iniziativa
di salutare a braccetto col collega del Catania Antonino Pulvirenti le curve di entrambe le tifoserie per la prima volta presenti dopo il 2 febbraio nero
del 2007 (la morte dell’ispettore Filippo Raciti al culmine degli incidenti del Massimino) resterà una traccia indelebile nella storia del derby: «E io lo
aspetto a Catania per la gara di
ritorno — spiega il massimo dirigente rossazzurro —, sono
contento di questo gesto distensivo. La differenza in campo? Il
Palermo ha fatto gol e noi no,
ma sul piano del gioco non abbiamo demeritato».
f
zupping
di VINCENZO CITO
vcito@gazzetta.it
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Lui l’aveva detto
Non chiamatelo Billy
Ilaria D’Amico (Sky) due
settimane fa. «Ti chiamano
Costacurta, ti chiamano Billy,
ti chiamano Alessandro.
Come vuoi che ti chiami?».
La risposta «Io preferirei
Alessandro». Ilaria D’Amico
ieri. «Eccoli, i nostri inviati
sul campo, Fabio Caressa,
Beppe Bergomi e Billy
Costacurta». Due minuti
dopo «Vi mostriamo vecchie
immagini dei derby, Beppe
Bergomi e Billy Costacurta».
Ancora «Queste emozioni del
derby le conosce bene Billy
Costacurta». Massimo Mauro
tenta la variante «Ha detto
bene, Alessandro
Costacurta». Lei non
raccoglie «Billy Costacurta ci
ha detto che la presenza di
Pirlo in panchina significa
che il Milan vuole
emanciparsi da lui».
All’ingresso del campo delle
squadre «C’è tanta tensione,
vero, Billy Costacurta?». Il
suo pronostico: «Sapete
come va a finire? Con Billy
che rincorre i giocatori in
campo» Il congedo «Grazie,
Billy per il tuo lavoro di
inviato speciale. Ciao, Billy.
A dopo Billy»
«E ora ci occupiamo di sport,
anzi, di Valentino Rossi» (Tg
La7)
«Il Recco pensava fosse tutto
facile, tutto in salita»
(Francesco Postiglione,
Alessandro Costacurta, 44 anni
Posillipo- Recco di
pallanuoto, Raisport1)
Aldo Dolcetti (Rai Tre)
anticipa i temi della giornata
di B. «Come vedremo
poc’anzi».
«Miccoli lo manda in diversi
posti, nessuno di questi posti
è piacevole da visitare»
(Marco Cattaneo, Sky,
Palermo-Catania)
Raisport2, le immagini di
Mazara-Rossanese col
commento di Giacomo
Capuano «Ed entriamo nel
vivo della partita con le
formazioni delle squadre».
Bene. «Tutto pronto per il
calcio d’inizio». E allora
partiamo. «Prima la
pubblicità». E ti pareva. Fine
della pubblicità, forse ci
siamo, comincia la partita.
Mazara-Rossanese? No,
Firenze-Brescia di calcio
femminile...
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R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
Andrea Ranocchia, in mezzo a un nugolo di giocatori del Cagliari, piazza la zuccata vincente LAPRESSE
Nel disegno di Roberto Rinaldi il gol segnato da Candreva contro il Bari dà la seconda vittoria di fila al Parma
Balla, balla
Ballardini
6 punti su 6
al suo Genoa
Anche Parma
fa il pieno
e ribalta
la classifica
Ranocchia affonda il Cagliari
Ora Bisoli rischia. C’è Casiraghi?
CAGLIARI
GENOA
0
1
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Ranocchia al 38' s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Perico,
Ariaudo, Astori, Agostini; Nainggolan
(dal 23' s.t. Biondini), Conti, Pinardi
(dal 13' s.t. Nené); Cossu; Acquafresca, Matri (dal 37' s.t. Laner).
ALLENATORE Bisoli. PANCHINA Pelizzoli, Canini, Magliocchetti, Gallon.
GENOA (4-3-3) Eduardo; Rafinha, Ranocchia, Kaladze, Criscito; Rossi, Milanetto, Veloso (dal 45' s.t. Moretti);
Mesto (dal 22' s.t. Kharja), Toni, Rudolf (dal 1' s.t. Dainelli).
ALLENATORE Ballardini. PANCHINA
Scarpi, Modesto, Zuculini, Destro.
ARBITRO Romeo di Verona.
ESPULSI nessuno. AMMONITI Agostini
per gioco scorretto.
NOTE spett. e incasso non com. Tiri in porta:
5-4. Tiri fuori: 6-4 . Angoli: 7-6. In fuorigioco:
2-1. Rec.: 2' p.t.; 4' s. t.
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
CAGLIARI dDicono che ieri nella
sede del Cagliari sia stato intravisto Pierluigi Casiraghi: non
sappiamo se toccherà all'ex c.t.
dell'Under 21 prendere in mano la squadra sarda, ma sopravvivere alla seconda sconfitta di
fila in casa non sarà facile per
Bisoli. «Io sono tranquillo perché i ragazzi hanno giocato bene e hanno dato tutto. Mi rimetto alla decisioni della società,
ma ho la coscienza a posto», le
parole dell'allenatore, con lo
sguardo smarrito. Il presidente
Cellino ha lasciato la tribuna
con una smorfia: tra una squadra che sta affondando - una
vittoria nelle ultime 10 gare - e
i problemi legali con Marchetti, c'è poco da ridere. Cellino ha
mangiato un panino nella cucina del custode dello stadio e si
è eclissato. Da mercoledì sta
pensando al cambio: il problema è trovare un sostituto. La disaffezione nei confronti di Bisoli è in un particolare: dopo il ko
con il Napoli, Cellino non si è
fatto più vedere agli allenamenti. L'ex Ballardini, con la solita
aria di uno che non ride neppure di fronte a uno show di Benigni, non ha infierito sul passato. «É la vittoria dell'umiltà», la
sua analisi: minimalismo puro.
In 5 giorni, il Genoa ha vinto
due volte: sul piano dei risultati, ha già fatto centro. Per il gioco, bisogna aspettare, ma in
mezza settimana non si rivolta
una squadra.
Il copione Il Genoa ha vinto grazie al gol di Ranocchia e alle parate di Eduardo. Non ha rubato
gli occhi, il Genoa, ma la mano
del nuovo allenatore si vede.
La difesa a 4 è più solida. É partito con il 4-3-3, Ballardini, poi
nell'intervallo ha sostituito Rudolf, avanzato Rafinha e lasciato intendere che la prossima
tappa sarà il 4-4-2. Nel Genoa,
bene la colonna portante: determinanti Milanetto in regia e
Toni. Il gol è arrivato nell'unica
azione importante costruita
dal Genoa nella ripresa: angolo di Veloso e zuccata di Ranocchia. La squadra di Ballardini
era stata tenuta a galla da
Eduardo, bravo a respingere
un tiro al volo di Cossu (19'),
una botta di Nené (30') e ad
uscire sui piedi di Acquafresca
(41'). Ma la parata più importante era arrivata al 10' del primo tempo, quando il portiere
portoghese si era opposto in
uscita bassa su Matri. L'imprecisione di Ariaudo (34') e la girata alle stelle di Conti (35') dimostrano che il Cagliari è stato
più sfortunato che colpevole.
Ma con un presidente come Cellino, essere iellati è la peggiore
delle sciagure: alla fine, Bisoli
potrebbe pagare proprio il suo
gatto nero.
LE PAGELLE
di BOLD.
CONTI UNA DIGA
EDUARDO DI PIÙ
TONI MEGLIO
DI MATRI
CAGLIARI 5
AGAZZI 5,5 Il Genoa bussa poche
volte, ma nel gol non è innocente.
PERICO 5 Troppi errori.
ARIAUDO 5,5 Divora 2 occasioni.
ASTORI 6 Non è ai livelli dello
scorso anno, ma lotta.
AGOSTINI 5,5 All’inizio, il Genoa
affonda dalle sue parti.
NAINGGOLAN 5,5 Indietro tutta
dopo buone prestazioni.
Era ultimo, ha scalato 6 gradini
Candreva show oscura il Bari
la solita diga.
PINARDI 5,5 Parte bene, poi si
placa: non ha ritmo.
NENE' 6 Entra dopo un'ora, ma è
quello che cerca di più la porta.
COSSU 6 Primo tempo in apnea,
poi si riprende, ma non è lui.
ACQUAFRESCA 5 Giocare ad
intermittenza non lo aiuta: male.
MATRI 5 Giornataccia: sbaglia
quasi tutto (Laner sv).
All. BISOLI 5 Non è sereno e la
squadra paga la sua insicurezza.
GENOA 6,5
IL MIGLIORE
7 EDUARDO
h
Bravissimo, soprattutto nelle
uscite basse. Partita perfetta.
RAFINHA 6 Rispetta le consegne.
RANOCCHIA 6,5 Il grande merito
di firmare il gol-vittoria.
KALADZE 6,5 Prestazione in
crescendo, tutta d'esperienza.
CRISCITO 6 Anche più arretrato,
rendimento sempre buono.
ROSSI 6 Dà il suo contributo.
MILANETTO 6,5 Tra i più
sottovalutati, regista coi fiocchi.
VELOSO 6 S’adatta a sinistra. Suo
il corner dell'1-0 (Moretti sv).
MESTO 5,5 Corre, mai un guizzo.
KHARJA 6 Aggiunge muscoli.
TONI 6 Vede sempre di meno la
porta, ma fa reparto da solo.
RUDOLF 5,5 Farfallino e
farfallone, il cambio è giusto.
DAINELLI 6 Governa al centro.
All. BALLARDINI 7 Bravo e
fortunato: 6 punti in 4 giorni.
TERNA ARBITRALE: ROMEO 6
Non commette peccati, Ma la
partita è tranquilla. Comito 6;
Giachero 6
DI G. CAL.
PARISI IN TILT
DONATI INGENUO
MARQUES SCATTI
E L’ASSIST
+BARI 5
GILLET 6 Impotente su gol e palo,
si oppone a Zaccardo.
BELMONTE 5,5 Non ferma
Marques sul cross decisivo.
A. MASIELLO 4,5 Solito guerriero.
Imperdonabile il fallo su Marques.
ROSSI 5,5 Non soffre Crespo, ma
gli lascia un’occasionissima.
PARISI 4 Fallisce il rigore e va in tilt
su Valiani e Candreva.
RAGGI 5,5 Non cambia la gara.
BIONDINI 5,5 Parte dalla panca:
paga la rabbia con il Napoli?
IL MIGLIORE
6 CONTI
h
Il peccato di divorare un gol, ma è
LE PAGELLE
BARI
PARMA
0
1
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Candreva (P) al 33’ p.t.
BARI (4-4-2) Gillet; Belmonte, A. Masiello, Rossi, Parisi (26’ s.t. Raggi); Pulzetti (14’ s.t. D’Alessandro), Donati,
Gazzi, Alvarez; Caputo, Barreto (14’
s.t. Almiron). PANCHINA Padelli, Galasso, Crimi, Strambelli. ALL. Ventura.
PARMA (4-3-3) Mirante; Zaccardo,
Paci, Paletta, Gobbi; Candreva, Dzemaili, Morrone; Valiani, Crespo (25’
s.t. Bojinov), Marques (33’ s.t. Angelo). PANCH. Pavarini, Dellafiore, Lucarelli, Feltscher, Pisano. ALL. Marino.
ARBITRO Brighi di Cesena.
ESPULSI A. Masiello (B) al 31’ s.t. per
g.s. Donati (B) al 40’ s.t. per doppia
amm. (g.s. e proteste). AMM. Paletta
(P), Morrone (P) e Almiron (B) per g.s.
Mirante (P) e Zaccardo (P) per c.n.r.
NOTE paganti 1.443, inc. 28.426 euro; abb.14.057,
quota 162.580 euro. Tiri in porta: 7-3. Fuori: 6-6.
Fuorigioco: 1-0. Angoli: 6-2. Rec.: p.t. 1’, s.t. 6’.
DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE CALVI
BARI dCome rivoltare la classifica in 68 ore: nel manuale della sopravvivenza del Parma,
basta sfogliare le pagine delle
ultime due tappe. Dalla serata
di giovedì, successo nel posticipo contro la Sampdoria, a ieri
pomeriggio, blitz vittorioso a
Bari, la pattuglia di Pasquale
Marino si è messa in viaggio
verso il paradiso. E, all’improvviso, ha rivisto la luce, balzando dall’ultimo al sestultimo posto in classifica, con 14 punti.
Più di due mesi per soffrire e
conquistare 8 punti, poi meno
di tre giorni per scacciare paure, tensioni e voci sull’esonero
dell’allenatore: così il Parma si
è tirato fuori dal tunnel della
crisi, nel quale resta, invece,
pesantemente bloccata la
squadra di Giampiero Ventura
(un pareggio e 6 sconfitte in 7
incontri), che, perso per infortunio Barreto, ha chiuso la sfida in 9 per le espulsioni di Andrea Masiello e Donati.
Candreva show Nel primo tempo tanto morbido e innocuo è
il Bari, quanto spietato e concreto il Parma, imbattuto in serie A nei 19 incontri con i pugliesi: a fare la differenza è soprattutto Antonio Candreva,
fantasioso «designer» del gioco e spettacolare goleador, al
primo vero tiro in porta, al 33’
con colpo al volo su cross di
Marques. Sul risultato pesa
l’errore di Parisi dal dischetto,
al 48’ (rigore per fallo di Dzemaili su Barreto).
Sorpasso fallito In tribuna l’ex
Bonucci e il «promesso» Giovinco (offeso dai tifosi per il
mancato passaggio al Bari, ha
dovuto abbandonare la tribuna-vip), il Bari è anche sfortunato. In avvio di ripresa un tiro di Barreto, deviato da Paci,
è respinto dal palo e poco dopo il brasiliano si arrende per
una distrazione al flessore della gamba destra. Il Parma morde, con Dzemaili e Morrone
abili strateghi, e fugge con le
frecce Valiani e Marques azionate sempre da Candreva: lì
davanti Crespo, di testa, manca lo 0-2. Mentre sale la contestazione degli ultras contro
Matarrese, il Bari, rianimato
da Almiron, punge con Caputo, prima della rissa scatenatasi all’espulsione di Masiello
per entrata rude su Marques
(c’è anche la reazione spropositata di Almiron). All’assalto
disperato, la squadra di Ventura, addirittura in 9 (rosso pure
per Donati), rischia su un’incursione di Valiani ribattuta
dal palo e fa comunque tremare Mirante, con i tentativi di
Caputo e Belmonte.
PULZETTI 5 Mai punge Gobbi.
D’ALESSANDRO 5,5 Senza guizzi.
DONATI 4,5 Sempre prevedibile:
ingenuo, si fa espellere.
GAZZI 5 Barcolla dinanzi alla
classe di Candreva.
ALVAREZ 5 Solo un cross. A
disagio anche da punta.
CAPUTO 5 Lotta senza incidere.
IL MIGLIORE
6,5 BARRETO
h
Procura il rigore e colpisce un palo.
Esce per infortunio.
ALMIRON 5 Trascinatore, eccede
nella rissa su Marques.
ALL. VENTURA 5,5 Rigore
sbagliato, infortuni ed espulsioni
non cancellano i limiti nel gioco.
PARMA 6,5
MIRANTE 6 Graziato su rigore e
palo, è sicuro su Belmonte.
ZACCARDO 6,5 Giocando
d’anticipo, argina Alvarez.
PACI 6 Contrasta Barreto.
PALETTA 6 Controlla bene Caputo
GOBBI 6 Sovrasta Pulzetti e si
propone sulla sinistra.
IL MIGLIORE
7,5 CANDREVA
h
Il gol spettacolare è la perla in una
gara illuminata da invenzioni e lanci.
DZEMAILI 6,5 Davanti alla difesa, è
una diga perfetta.
MORRONE 6 Fa legna al centro.
VALIANI 6,5 Punta Parisi e rientra.
CRESPO 5 Si mangia un gol.
BOJINOV 5,5 Può gestire solo
qualche ripartenza.
MARQUES 6,5 Scatti, dribbling e
tocco per Candreva (Angelo s.v.)
ALL. MARINO 6,5 Senza Giovinco
ridisegna la squadra, esaltando la
qualità di Candreva.
TERNA ARBITRALE: BRIGHI 6
Difficile giudicare il rigore, ok i
rossi. Nella rissa, Almiron merita
il giallo. Carrer 6 - Padovan 6
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 12a GIORNATA
Di Vaio alla settima
Il Bologna è suo
Il capitano insacca il gol numero 7: 43O in rossoblù
Diamanti non basta a Iachini, che torna a rischio
ANDREA TOSI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BOLOGNA dAlla vigilia di questo
ennesimo scontro diretto per
la salvezza, Alberto Malesani si
era appellato ai tifosi del Dall’Ara chiedendo sostegno e non
fischi. Ma con questo Di Vaio,
oggi di gran lunga il giocatore
più decisivo della Serie A (lo dicono i numeri: 7 gol su 11 del
Bologna portano la sua firma),
l’allenatore rossoblù può infischiarsene del dissenso del loggione bolognese, mettendo in
carniere un altro successo grazie alla prodezza del suo capitano che col sigillo di ieri (dedicato a un bimbo malato) raggiunge con 43 gol in campionato il
mito di Bulgarelli nella hit parade dei cannonieri del club emiliano. Al Brescia non basta l’inventiva del neo-azzurro Diamanti per cogliere un altro risultato positivo dopo quelli
conquistati contro Inter e Juve.
Caracciolo può solo maledire il
recupero acrobatico di Rubin,
che nel finale del primo tempo
salva sulla linea la zuccata a colpo sicuro dell’attaccante.
Marco Di Vaio, 34 anni, esulta dopo il secondo gol nelle ultime 3 gare EPA
BOLOGNA
1
(4-3-3) Viviano; Garics, Portanova, Britos, Rubin; Perez (dal 29’ s.t. Krhin), Mudingayi, Ekdal (dal 23’ s.t. Casarini); Ramirez (dal 19’ s.t. Buscè), Di Vaio, Gimenez. PANCHINA Lupatelli, Moras, Morleo, Meggiorini. ALLENATORE Malesani.
BRESCIA
0
(4-3-2-1) Arcari; Berardi (dal 23’ s.t.
Zambelli), Zebina, Martinez, Dallamano; Hetemaj, Budel (dall’8’ s.t. Cordova), Vass (dall’8’ s.t. Baiocco); Diamanti, Eder; Caracciolo. PANCHINA Leali,
Bega, Konè, Possanzini. ALLENATORE
Iachini.
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0
ARBITRO Pierpaoli di Firenze.
MARCATORE Di Vaio al 13’ s.t.
NOTE paganti 2.536, incasso di 36.320 euro;
abbonati 10.768, quota di 151.429 euro. Tiri in
porta 2-5. Tiri fuori 2-6. In fuorigioco 2-2. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 4’.
ESPULSI Mudingayi (Bo) al 38’ s.t. per
doppia ammonizione (gioco scorretto).
AMMONITI Martinez (Bs), Garics (Bo),
Hetemaj (Bs) per gioco scorretto.
Bologna cinico Con due tiri in
porta, la squadra di casa fa il
pieno abbinando fortuna e cinismo. Stavolta Malesani accontenta gli esteti e i curiosi mandando in campo la squadra potenzialmente più forte con i gemelli diversi Ramirez e Gimenez in linea con Di Vaio. Nel finale Mudingayi si fa espellere,
ricadendo nei falli di un tempo, mentre Perez deve abbandonare per un risentimento
muscolare che dovrebbe fargli
saltare l’amichevole Cile-Uruguay. Un tiro di Perez bloccato
a terra da Arcari è tutta la produzione offensiva del Bologna
nel primo tempo, poi nella ripresa arriva il lampo di Di Vaio: servito in verticale da Ramirez, il capitano spara un destro
dai 20 metri angolatissimo alla
sinistra del portiere avversario
che non può fare nulla. Malesani gongola: «Volevamo vincere, il gioco arriverà».
Brescia paradossale Il Brescia
finora ha fatto benissimo contro le squadre di alta classifica
mentre contro le pari grado fa
molta fatica a spremere punti
che, nell’ottica salvezza, valgono doppio. Questa sconfitta rimette Iachini con le spalle al
muro, anche se la dirigenza
smentisce ipotesi di ribaltone
tecnico. Le prossime due gare
interne, contro Cagliari e Genoa, saranno importanti per verificare la stabilità della panchina bresciana anche se Iachini si
mostra sicuro di sé e della squadra: «Ci è mancato il gol, ma
sono convinto che cresceremo
ancora e faremo un grande girone di ritorno». L’importante
è che sia altrettanto convinto il
presidente Corioni.
LE PAGELLE
di A.TO.
GIMENEZ REGISTA OFFENSIVO
EDER NON SEMBRA DA SERIE A
BOLOGNA 6
BRESCIA 5,5
VIVIANO 6,5 Sicuro su Diamanti,
salvato da Rubin.
ARCARI 6 Blocca su Perez, non
può nulla su Di Vaio.
GARICS 5,5, Poca spinta
propulsiva.
BERARDI 5,5 Parte bene, arriva
male.
PORTANOVA 6 Se la cava col
mestiere.
ZAMBELLI 5 Non aggiunge nulla.
BRITOS 6 Più concentrato del
solito.
RUBIN 6,5 Salva un gol con
un’acrobazia da circo.
PEREZ 6 Cerca di fare gioco, poi
si rompe.
KRHIN 6 Al debutto stagionale,
smista qualche pallone.
MUDINGAYI 5,5 Espulso, ricade
nei soliti falli.
EKDAL 6 Non un fulmine di guerra,
ordinato quanto basta.
CASARINI 6 Mobile, fa una bella
volatona.
IL MIGLIORE
6,5 ZEBINA
h
Esperienza e tempismo sono le
sue doti.
MARTINEZ 5,5 Perde Di Vaio sul
gol.
DALLAMANO 6 Tonico e vigile.
HETEMAJ 6,5 S’inserisce nelle
azioni più importanti.
BUDEL 5,5 Non bello il gesto alla
sua panchina per la sostituzione.
CORDOVA 6 Cerca di fare girare
la palla.
VASS 5,5 Sotto ritmo.
RAMIREZ 6 Scambia la fascia, fa
l’assist a Di Vaio.
BAIOCCO 5,5 Traccheggia nel
mezzo senza costrutto.
BUSCE’ 6 Rispetta le consegne.
DIAMANTI 6 Due svirgolate e due
buoni tiri: da lui, neo-azzurro, ci si
aspetta molto di più.
IL MIGLIORE
7 DI VAIO
h
Gli basta un solo tiro per essere
ancora il match-winner.
GIMENEZ 6,5 Si dedica anche alla
regia con qualche buona idea.
All. MALESANI 6 Schiera la
squadra migliore ma il gioco è
ancora lontano.
EDER 5 Mai un guizzo, forse è
inadeguato per la Serie A.
CARACCIOLO 5,5 Potrebbe
segnare ma il suo colpo di testa a
colpo sicuro viene annullato da
Rubin, il resto è poca roba.
All. IACHINI 5,5 La sua squadra si
sgonfia dopo lo svantaggio.
TERNA ARBITRALE: PIERPAOLI 6 Direzione corretta, giusti i cartellini.
Musolino 6; La Rocca 6.
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26
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 12a GIORNATA
No Cassano, no gol
Samp contestata
Senza Antonio, blucerchiati a secco con il Chievo
I tifosi fischiano, un gruppo prende di mira Garrone
FILIPPO GRIMALDI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVA d Solo questione di
tempo. Fatale che, prima o
poi, l’onda lunga del caso-Cassano si infrangesse su una
Sampdoria ieri in piena crisi
d'identità, contro un Chievo
ben disposto tatticamente, e
colpisse — questo sì, a sorpresa — anche il presidente Riccardo Garrone. La contestazione finale (fra i fischi del Ferraris alla squadra di Di Carlo)
nei confronti del massimo dirigente blucerchiato — minima
nei numeri, ma pesante nei toni e nelle parole —, uscito scurissimo in volto e sotto scorta
dalla tribuna d'onore, insegna
che gli effetti negativi della vicenda del barese non sono ancora finiti. Per Cassano un paio di striscioni sugli spalti, in
attesa della nomina (forse già
oggi) del presidente del Collegio Arbitrale che dovrà dirimere la questione fra le parti. Al
di là del verdetto finale, l’intenzione del giocatore di chiedere un risarcimento insegna
che il finale è già scritto: sarà
addio alla riapertura del mercato di gennaio. Adesso, però,
i blucerchiati (a secco da 360
minuti, Europa League compresa) devono uscire dal guado in fretta: da quando il barese è sospeso, una sola vittoria
(a Cesena) con un gol segnato. Dopo, tre pari e una sconfitta. Troppo poco per chi aveva
ben altre ambizioni.
La chiave A complicare la vita
a Di Carlo, ieri è arrivato anche il k.o. di Palombo: Tissone
non ha i tempi del capitano in
mezzo al campo. Al resto ha
pensato un buon Chievo (bravo Pioli): Bogliacino si è piazzato a uomo sull’argentino,
Fernandes non ha dato spazio
a Ziegler, chiudendo così la
fonte di gioco blucerchiata e lasciando spazio a Cacciatore,
con rischi minimi per i veneti.
Non solo: Rigoni ha giocato
molto basso a protezione della
difesa, aspettando Koman che
provava invano ad accentrarsi. Per non parlare degli esterni blucerchiati: male Koman e
Guberti, nonostante alla mezz'
ora Di Carlo abbia invertito la
loro posizione. Il Chievo ha fatto un buon possesso palla, è
Brutta partita e zero
gol: in crisi d’identità,
la Samp soffre contro
un buon Chievo.
Senza Cassano, una
sola vittoria in 5 gare
Uno degli striscioni pro Cassano esposto dai tifosi della Samp RATTINI
SAMPDORIA
0
0
CHIEVO
SAMPDORIA (4-4-2) Curci; Cacciatore,
Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Koman
(dal 19’ s.t. Padalino), Dessena, Tissone
(dal 29’ s.t. Poli), Guberti; Pozzi (dal 25’
s.t. Marilungo), Pazzini. PANCHINA Da
Costa, Accardi, Sammarco, Volta. ALLENATORE Di Carlo.
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Frey, Andreolli, Mandelli, Jokic; Fernandes, Rigoni, Marcolini; Bogliacino (dal 19’ s.t. Bentivoglio); Moscardelli (dal 24’ s.t. De Paula), Thereau (dal 32’ s.t. Granoche).
PANCHINA Squizzi, Morero, Mantovani, Guana. ALLENATORE Pioli.
GIUDIZIO7
ARBITRO Pinzani di Empoli
NOTE paganti 1.983, incasso di 33.086:
abbonati 18.543, quota di 184.487. Tiri
in porta 3-3. Tiri fuori 4-6. Angoli 4-6. In
fuorigioco 2-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’
AMMONITI Moscardelli (C), Marcolini
(C) e Marilungo (S) per gioco scorretto,
Frey (C) per comportamento non regolamentare.
riuscito a tenere un ritmo abbastanza alto, mettendo paura a Curci con Thereau (34', assist di Moscardelli). La Samp?
Poca roba: Pozzi quasi a metà
gara è andato in gol, ma in posizione irregolare.
LE PAGELLE
di ALESSIO DA RONCH
MARILUNGO NON E’ BRILLANTE
ANDREOLLI INSUPERABILE
SAMPDORIA 5,5
CHIEVO 6
CURCI 6,5 Rischia di distrarsi per
troppa noia, invece quando serve
c’è.
SORRENTINO 6,5 Pronto nelle
uscite, risponde con prontezza
all’unica chiamata di Pazzini.
CACCIATORE 6 Qualche
imprecisione ma pure alcuni buoni
cross.
FREY 6,5 Che dalle sue parti
piombi Guberti o Koman poco
cambia: porta chiusa.
GASTALDELLO 6,5 Abile a limitare
i danni anche quando viene
sorpreso.
IL MIGLIORE
h 6,5 ANDREOLLI
h
Non lascia che briciole agli
attaccanti blucerchiati.
IL MIGLIORE
7 LUCCHINI
Compare ovunque, non perde un
duello e prova pure a colpire in
attacco.
ZIEGLER 6,5 Quando Di Carlo gli
libera la fascia, impostando il
4-3-1-2, avanza con qualità.
KOMAN 5 Da ala o da fantasista,
non gli riesce praticamente nulla.
PADALINO 6 Parte a cento allora,
ma finisce quasi subito in
infermeria.
TISSONE 5,5 Prende confidenza
con lo scorrere del tempo, ma
l’inizio è da brividi.
POLI 6 Entra con personalità e
qualità.
DESSENA 5,5 Tampona benino,
ma non ha mai un’idea in fase
propositiva.
MANDELLI 6 Un’indecisione nel
finale, ma Marilungo lo perdona.
JOKIC 6,5 Buon lavoro soprattutto
contro Koman.
FERNANDES 6 Tappo semovente,
su Ziegler prima su Dessena poi.
Diligente ma troppo timido.
RIGONI 6 Uomo tattico prezioso, i
blucerchiati lo pressano poco ma
qualche palla rischiosa la perde.
MARCOLINI 6,5 Ha idee chiare, sa
come addormentare la partita
quando serve.
BOGLIACINO 6,5 Pressa Tissone
e prova a pungere, quando trova
un varco Curci è pronto.
BENTIVOGLIO 6 Entra e pensa
soprattutto al possesso palla.
La svolta mancata Di Carlo è
passato al 4-3-1-2 nella ripresa, con Guberti dietro le punte, e la mossa ha liberato Ziegler sulla sinistra, sortendo però effetti parziali. Un tiro di
Pazzini fuori misura, prima
che Padalino debuttasse in
questo campionato, in tempo
per un paio di discese sulla destra, salvo poi uscire in barella
al 40’, lasciando la Samp in inferiorità numerica nei nove minuti finali. Il Chievo non ha patito le numerose assenze: una
gara simile a quella di Firenze,
ma stavolta con il lieto fine.
GUBERTI 5,5 Un solo guizzo.
Troppo poco.
MOSCARDELLI 5,5 Un bell’assist
per Thereau, ma Lucchini lo
schianta.
POZZI 5,5 Lotta molto ma ottiene
pochissimo.
DE PAULA 5,5 Non fa meglio di
Moscardelli.
PAZZINI 5,5 Quando arriva un
cross e lui non è in area capisci
che qualcosa non va.
THEREAU 5,5 Non sta bene ma si
batte. Perde l’attimo vincente
nell’occasione migliore che gli
capita sui piedi.
lità, visto che solo recentemente il Grosseto è tornato in Serie
B, mentre il Siena è stato diverse stagioni in A prima dell’ultima retrocessione.
L’ALTRA GARA ORE 19
MARILUNGO 5 Non brillante.
Avrebbe una buona occasione ma
non se ne accorge neppure.
All. DI CARLO 6 Assenze e
stanchezza limitano la sua Samp,
lui non cerca avventure rischiose.
GRANOCHE 5 Non fa in tempo a
lasciar traccia.
All. PIOLI 6,5 Sfida la Sampdoria
senza indugi e ottiene il punto che
cerca.
TERNA ARBITRALE PINZANI 6,5 Poche imprecisioni, tutte in occasioni
insignificanti. Gestisce bene la sfida. Petrella 6-Di Fiore 6.
SERIE BWIN I posticipi della 15a giornata
Siena-Grosseto, è derby
come tra Conte e Moriero
L’ultima sfida nel
1981-82 in serie C2
I due tecnici sono
coetanei e di Lecce
ORE 21
SIENA
GROSSETO
ALESSANDRO LORENZINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA dFra Grosseto e Siena ci
sono soltanto 75 chilometri,
ma quello di questa sera, posticipo della 15ª giornata, è il primo derby in serie B in 47 precedenti: l’ultimo risale al 12 novembre dello scorso anno, terzo preliminare di Coppa Italia,
finito 2-0 per il Siena. Un derby che si giocò per la prima volta nel 1931 e torna in campionato dopo quasi trenta anni:
serie C2 1981-82, 0-0 all'andata a Siena, 1-1 al ritorno.
Siena avanti Il bilancio totale
vede 21 vittorie dei bianconeri, 17 pareggi e solo 9 successi
del Grosseto, che ha segnato
44 gol contro 66. Una rivalità
che, almeno da parte della
squadra senese, si è riaccesa
dopo anni di relativa tranquil-
SIENA (4-2-4)
33 COPPOLA
2 VITIELLO
16 VALDEZ
19 TERZI
3 DEL GROSSO
36 BOLZONI
14 CAROBBIO
18 TROIANIELLO
9 MASTRONUNZIO
11 CALAIO'
77 SESTU
All. CONTE
GROSSETO (4-2-3-1)
30 MANGIAPELO
13 BRUSCAGIN
5 FREDDI
4 IORIO
33 MORA
7 L. VITIELLO
10 CONSONNI
99 SONCIN
17 ALLEGRETTI
88 ALESSANDRO
86 GUIDONE
All. MORIERO
PANCHINA 43 Farelli, 13
Rossettini, 10 Reginaldo, 6
Codrea, 23 Brienza, 63
Larrondo, 90 Immobile.
PANCHINA 29 Narciso,
38 Federici, 3 Sereni, 12
Bondi, 9 Asante, 22 Caridi,
89 Subotic
ARBITRO Calvarese di Teramo
GUARDALINEE Bernardoni-Vuoto
PREZZI da 10 a 70 euro
TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Sky Calcio 1 HD e Dahlia Sport
Antonio Conte, 41 anni (Siena) e,
qui sopra, Antonio Moriero, 41
(Grosseto) FORNASARI-LAPRESSE
Inizio alle ore 21
SIENA Valdez dovrebbe spuntarla su Rossettini, Bolzoni favorito su Codrea. Dovrebbe
poi tornare titolare Mastronunzio al fianco di
Calaiò. Brienza in panchina. Squalificati Vergassola e Ficagna. Diffidati Coppola.
GROSSETO Dopo dieci giorni di allenamenti
a porte chiuse, Moriero recupera gli infortunati Allegretti, Narciso ed anche Caridi, che
va in panchina. Squalificati Papini. Diffidati Freddi e Federici.
Gli allenatori La temperatura,
insomma, è alta. E' una sfida
nella sfida anche fra due allenatori nati nello stesso anno
(1969), nella stessa città (Lecce) e nello stesso giorno (il
31): li separa solamente il mese, Conte è nato a luglio, Moriero a marzo. Il tecnico senese, in settimana, ha spronato
la squadra («Mi aspetto risposte importante da questo derby») e a suonare la carica è anche il presidente Massimo
Mezzaroma.
I presidenti «Spero di rivedere
– ha detto il numero uno bianconero - lo spirito visto nel finale della partita vinta 3-0 contro il Frosinone, quando la
squadra ha lottano in nove
contro undici. Il Novara in fuga? Ditelo pure, non ci interessa. Noi dobbiamo rimanere
uniti, in questo momento fare
come Tafazzi, gli autolesionisti, favorirebbe soltanto i nostri avversari. Che oggi sono
tutte le squadre di B, perché
battere il Siena per tutti è come vincere una medaglia». Il
presidente del Grosseto, Piero
Camilli, non sarà invece allo
stadio, molto probabilmente:
l’ha fermato la febbre.
Di Francesco
in emergenza
Lupoli da solo
PESCARA
ASCOLI
PESCARA (4-4-2)
1 PINNA
2 ZANON
36 ALCIBIADE
17 SEMBRONI
19 MAZZOTTA
20 GESSA
22 NICCO
8 TOGNOZZI
10 BONANNI
11 GANCI
9 SANSOVINI
All. DI FRANCESCO
ASCOLI (4-5-1)
30 GUARNA
3 CIOFANI
4 FAISCA
24 MICOLUCCI
11 GIALLOMBARDO
23 GAZZOLA
8 DI DONATO
21 PEDERZOLI
19 MORETTI
32 CRISTIANO
7 LUPOLI
All. CASTORI
PANCHINA 90 Cattenari,
32 Del Prete, 29 Capuano,
21 Ariatti, 39 Stoian, 99
Maniero, 92 Verratti
PANCHINA 22 Coser,
15 Marino, 5 Giorgi, 10 Sommese, 16 Uliano, 89 Djuric,
90 Mendicino
ARBITRO Gallione di Alessandria
GUARDALINEE Tasso-Santuari
PREZZI da 9 a 31,50 euro
TV Sky Calcio 2 HD e Dahlia Sport
Inizio alle ore 19
PESCARA Emergenza per Di Francesco,
che porta in panchina Ariatti e Del Prete nonostante gli acciacchi. Linea verde in difesa
con Alcibiade e Sembroni centrali. In panchina il giovane Capuano. Squalificati Mengoni
e Cascione. Diffidati Petterini.
ASCOLI Lupoli unica punta, davanti a un centrocampo a cinque: è in dubbio l’altro attaccante Bonvissuto. Giorgi e Sommese sono a
posto e partono dalla panchina. Squalificati
nessuno. Diffidati Djuric e Micolucci.
LA SITUAZIONE
Atalanta: rischi
per Colantuono
C’è l’idea Beretta
Traballa la panchina di Stefano
Colantuono, allenatore
dell’Atalanta, dopo la pesante
sconfitta di Empoli. Il presidente
Antonio Percassi è furibondo per
il modo in cui è maturato il k.o. e
ha preso in considerazione
l’ipotesi del cambio di allenatore.
Percassi ritiene di aver allestito
una squadra forte, in grado di
dominare il campionato, ma di
non vederla sul campo. Tra i
possibili sostituti, si parla di
Beretta (che già lo sostituì l’anno
scorso al Torino) e Donadoni.
LA SITUAZIONE La classifica
dopo 15 giornate: Novara p. 33;
Reggina 28; Atalanta 27; Siena**
ed Empoli 25; Padova 24; Varese
e Crotone 22; Livorno e Torino
21; Pescara* e Modena 19;
Vicenza*, Triestina e Frosinone
16; Piacenza, Cittadella e
AlbinoLeffe 15; Grosseto* e
Portogruaro 14; Sassuolo 12;
Ascoli* (-3) 11. (** due partite in
meno; * una in meno).
Così il prossimo turno. Venerdì
(ore 20.45): Vicenza-Padova.
Sabato (ore 15): Ascoli-Varese;
Atalanta-Crotone; CittadellaPiacenza; Frosinone-Pescara;
Grosseto-AlbinoLeffe; LivornoEmpoli; Portogruaro-Siena;
Sassuolo-Triestina;
Torino-Modena. Lunedì (ore
20.45): Novara-Reggina.
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CLASSIFICA DELLA SERIE A
RISULTATI
BARI-PARMA
Candreva (P)
0-1
BOLOGNA-BRESCIA
Di Vaio (Bo)
1-0
CAGLIARI-GENOA
Ranocchia (G)
0-1
FIORENTINA-CESENA
Gilardino (F)
1-0
INTER-MILAN
Ibrahimovic (M) rigore
0-1
JUVENTUS-ROMA
Iaquinta (J), Totti (R) rigore
1-1
LAZIO-NAPOLI
Zarate (L), Floccari (L)
2-0
SQUADRE
PALERMO-CATANIA
3-1
Pastore (P), Terlizzi (C), Pastore (P), Pastore (P)
SAMPDORIA-CHIEVO
0-0
UDINESE-LECCE
Di Natale (U), Di Natale (U), Di Natale (U),
Floro Flores (U)
4-0
PROSSIMO TURNO
sabato 20/11: ROMA-UDINESE (ore 18);
MILAN-FIORENTINA (ore 20.45)
domenica 21/11, ore 15: GENOA-JUVENTUS (ore
12.30); BRESCIA-CAGLIARI; CATANIA-BARI; CESENA-PALERMO; CHIEVO-INTER; LECCE-SAMPDORIA; PARMA-LAZIO; NAPOLI-BOLOGNA (ore 20.45)
LA MOVIOLA
i
PARTITE
PUNTI
IN CASA
RIGORI
PUNTI
IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2009-2010 E
DIFFERENZA
RETI
TOTALE
G. V. N. P. G. V. N. P. G. V. N. P. F. S. F. S. F. S.
MILAN
LAZIO
NAPOLI
JUVENTUS
INTER
ROMA
PALERMO
UDINESE
GENOA
SAMPDORIA
CHIEVO
FIORENTINA
CATANIA
PARMA
BOLOGNA
LECCE
CAGLIARI
BRESCIA
CESENA
BARI
26
25
21
20
20
19
17
17
17
16
16
15
14
14
14
12
11
11
11
9
6
6
5
6
6
6
7
6
6
6
6
7
6
6
6
5
6
5
6
7
4
4
2
3
2
4
3
3
3
2
2
4
3
2
3
3
2
2
3
2
1
1
1
2
3
2
2
1
1
3
2
1
3
3
3
2
1
1
1
1
1
1
2
1
1
0
2
2
2
1
2
2
0
1
0
0
3
2
2
4
6
6
7
6
6
6
5
6
6
6
6
5
6
6
6
7
6
7
6
5
4
4
4
2
3
1
2
2
2
1
2
0
0
1
0
0
0
1
0
0
1
0
2
3
2
2
0
1
1
4
2
2
2
2
2
1
4
1
1
2
1
2
1
1
1
3
3
3
3
1
2
3
4
3
4
6
2
5
5
3
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
8
8
6
5
5
5
5
5
5
3
4
4
3
3
3
3
2
3
3
2
2
1
3
5
5
4
2
2
2
7
4
3
5
5
5
3
5
2
2
3
2
3
3
2
2
3
5
5
5
2
4
5
4
4
4
6
5
7
7
7
13
9
8
16
8
10
11
8
6
5
4
9
7
4
6
6
7
6
6
5
5
5
7
10
4
5
7
7
6
3
4
6
3
2
2
3
4
6
6
9
8
6
10
7
5
5
9
5
4
6
7
4
3
4
5
2
4
4
2
4
6
4
6
3
3
10
10
5
5
6
6
7
8
8
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7
9
9
10
21
15
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23
13
15
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13
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11
11
13
10
8
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8
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10
8
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9
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13
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11
9
10
13
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15
22
11
15
15
19
T. R. T. R.
+10
+6
+5
+10
+6
0
+3
+1
-1
+2
+1
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-2
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0
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-10
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0
0
0
2
6
2
1
0
3
3
2
0 22 (+4)
4 11 (+14)
1 18 (+3)
1 24 (-4)
1 29 (-9)
2 15 (+4)
3 16 (+1)
0 15 (+2)
1 20 (-3)
0 21 (-5)
0 15 (+1)
0 21 (-6)
1 8 (+6)
5 20 (-6)
1 12 (+2)
1
in B
0 19 (-8)
2
in B
2
in B
2 18 (-9)
POSIZIONE
STAGIONE
2009-2010
ULTIME
QUATTRO
GARE
3
16
9
2
1
12
11
12
6
4
12
4
19
6
15
in B
8
in B
in B
9
PVVV
VPPV
VVVP
VVNN
VNNP
VVVN
PVPV
VNPV
PPVV
VNPN
NPNN
NVPV
NNVP
NPVV
PVPV
PPNP
VNPP
PNNP
PPVP
PPNP
La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate; 3) differenza reti; 4) numero di gol
segnati; 5) ordine alfabetico
FLORO FLORES È IN FUORIGIOCO SULL’1-0 E SUL 4-0 DEI FRIULANI
Irregolari 2 reti dell’Udinese
Masiello, che brutto fallo
Il difensore espulso per l’entrata su Marques: sceneggiata Almiron
ELISABETTA RUSSO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BOLOGNA-BRESCIA 1-0 Giusti i
gialli a Mudingayi (falli duri su
la spinta di Zuniga su Bresciano
che cade in modo troppo plateale.
PALERMO-CATANIA 3-1 Bene Valeri, regolari i 3 gol del Palermo:
al 32’ Potenza tiene in gioco Ilicic (che darà a Pastore); al 2’ della ripresa Pastore è in linea con
Terlizzi sul passaggio di Miccoli;
sul 3-1 Silvestre tiene in gioco
Maccarone, assistman per il Flaco. Giusto annullare il gol di Ilicic (15’), fuorigioco sul lancio di
Pastore.
SAMPDORIA-CHIEVO 0-0 Buona
direzione di Pinzani. A fine primo tempo, annullato giustamente il gol di Pozzi, in fuorigioco
sulla sponda di testa di Pazzini.
Nel finale, Gastaldello, rialzandosi, ostacola Bentivoglio, giusto non fischiare.
dSolo qualche indecisione da
parte degli arbitri, in una giornata nel complesso buona.
BARI-PARMA 0-1 Difficile per Brighi valutare il rigore che a prima
vista sembra netto, in realtà Barreto si lascia cadere. E in ogni caso, se concede il penalty, l’arbitro deve ammonire Dzemaili. Parisi lo sbaglia, ma il rigore andava ripetuto, troppi giocatori in
area. Giusto il rosso per Masiello, entrataccia a forbice su Marques: incomprensibile, nell’occasione, la scenata isterica di Almiron, che andava sanzionata. Donati protesta in modo plateale e
si becca il secondo giallo.
La posizione irregolare di Floro Flores (che con una finta parteciperà
all’azione) sul lancio di Sanchez: poi Di Natale segnerà l’1-0 FOTO SKY
Diamanti e su Zebina), che aveva già rischiato prima. Il Bologna protesta nel finale ma non
c’è «mani» di Martinez sul colpo
di testa di Buscè.
CAGLIARI-GENOA 0-1 Al 13’ Rudolf tiene in gioco Acquafresca,
errore di Giachero. E subito dopo, restano dubbi sul tocco di
mano di Ariaudo sul tiro di Toni.
#
MARCATORI
RETI
FUORI
27
R
LAZIO-NAPOLI 2-0 Bergonzi dirige bene una gara difficile. Sembra regolare il gol del vantaggio
di Zarate, che sul lancio di Mauri controlla il pallone con la spalla, più vicino al petto che al braccio. La Lazio chiede due rigori:
nel primo tempo, Grava entra
sulla palla e non tocca Floccari;
nella ripresa, è davvero minima
UDINESE-LECCE 4-0 Mazzoleni
viene assistito male dai suoi collaboratori. Irregolari l’1-0 e il
4-0: sul primo Floro Flores è in
fuorigioco e sul passaggio di Sanchez finta, partecipando all’azione, mentre la palla va verso Di
Natale (in posizione regolare).
Sul 4-0 Floro Flores è in fuorigioco sull’assist di Armero. Ok il
2-0: Sanchez calcia prima che la
palla esca. Ci può stare il rigore
per il Lecce (Benatia su Jeda).
8 RETI: Eto'o (3) (Inter); Cavani (Napoli)
7 RETI: Di Vaio (Bologna); Pastore
(Palermo)
6 RETI: Quagliarella (Juventus); Pato e
Ibrahimovic (2) (Milan);
5 RETI: Matri (1) (Cagliari); Gilardino
(Fiorentina); Borriello (1) (Roma); Di
Natale (Udinese)
4 RETI: Barreto (3) (Bari); Caracciolo
(2) (Brescia); Pellissier (1) (Chievo);
Iaquinta (Juventus); Floccari (Lazio);
Lavezzi (Napoli); Ilicic e Pinilla
(Palermo); Cassano (2) (Sampdoria)
3 RETI: Bogdani (Cesena); Milito (Inter);
Del Piero (1) e Krasic (Juventus); Mauri
(Lazio); Robinho (Milan); Hamsik (1)
(Napoli); Vucinic (1) (Roma); Floro Flores
(Udinese)
2 RETI: Gimenez (Bologna); Diamanti
(Brescia); Conti (Cagliari); Maxi Lopez
(Catania); Parolo (Cesena); Moscardelli
(Chievo); D'Agostino e Ljajic (2)
(Fiorentina); Mesto e Toni (1) (Genoa);
Marchisio (Juventus); Hernanes (1) e
Zarate (Lazio); Corvia e Di Michele
(Lecce); Inzaghi (Milan); Cannavaro
(Napoli); Bacinovic (Palermo); Bojinov e
Zaccardo (Parma); Guberti e Pozzi
(Sampdoria); Benatia (Udinese)
1 RETE: Castillo, Donati, Kutuzov, Parisi
e Rivas (Bari); Britos e Mudingayi
(Bologna); Dallamano, Eder, Hetemaj e
Kone (Brescia); Acquafresca, Lazzari,
Nainngolan e Nené (Cagliari), Antenucci
(1), Capuano, Gomez, Mascara (1),
Ricciuti, Silvestre e Terlizzi (Catania);
Giaccherini e Jimenez (Cesena); Cesar,
Fernandes, Marcolini e Thereau
(Chievo); Cerci, De Silvestri, Donadel e
Marchionni (Fiorentina); Destro,
Milanetto, Palacio, Ranocchia, Rossi e
Rudolf (Genoa); Lucio e Muntari (Inter);
Aquilani, Bonucci, Felipe Melo (1) e
Pepe (Juventus); Dias, Ledesma, Kozak
e Rocchi (Lazio); Giacomazzi, Jeda (1),
Ofere e Olivera (Lecce); Ambrosiani,
Flamini, Pirlo e Thiago Silva (Milan);
Balzaretti, Bovo e Maccarone
(Palermo); Candreva, Crespo, Giovinco
e Morrone (Parma); Brighi, N. Burdisso,
De Rossi, Perrotta, Simplicio e Totti (1)
(Roma); Pazzini e Ziegler (Sampdoria);
Corradi, Isla e Sanchez (Udinese)
1 AUTORETE: Rubin (Bologna) pro
Roma; Coda (Udinese) pro Juventus;
Britos (Bologna) pro Catania;
Portanova (Bologna) pro Sampdoria;
Juan (Roma) pro Napoli; Ibrahimovic
(Milan) pro Chievo; Guana (Chievo) pro
Cesena
RETI: in questo turno 17 (2 rigori); in
totale 258 (27 rigori, 7 autoreti).
CONCORSI
CONCORSO N. 93 DEL 14/11/2010
TOTOCALCIO-COLONNA VINCENTE
1-2-1-2-1-X-1-2-X-1-2-2-X-2
QUOTE (MONTEPREMI 561.637,46 euro)
Ai 14 nessun vincitore; Ai 13 (1) 143.615 euro.
Ai 12 (26) 5.523 euro. Ai 9 (7) 20.705 euro
TOTOGOL-COLONNA VINCENTE
9-5-10-7-12-11-13
QUOTE (MONTEPREMI 801.320,62 euro). Ai 7
nessun vincitore; Ai 6 (1) 6.236 euro. Ai 5 (10)
623 euro. Ai 4 (121) 61 euro
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28
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MONDO
y
ESTERO:
SCUDETTI
ITALIANI
3 TITOLI
TRAPATTONI
Bayern M.
(Ger) 1997
Benfica
(Por) 2005
Salisburgo
(Aut) 2007
2 TITOLI
CAPELLO
Real M. (Spa)
1997 e 2007
ZENGA
Steaua B.
(Rom) 2005
Stella Rossa
Belgrado
(Srb) 2006
NOBILE
Africa Sports
(Costa D’Avorio)
2007 e 2008
1 TITOLO
BIGON
Sion
(Svi) 1997
SCALA
Shakthar
(Ucr) 2002
ANCELOTTI
Chelsea
(Ing) 2010
MANDORLINI
Cluj
(Rom) 2010
Spalletti zar
«Che bello
conquistare
la Russia»
Dopo la coppa con lo Zenit
trionfa anche in campionato
E Totti lo esalta: «Un grande»
GIORGIO KUDINOV
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SAN PIETROBURGO dLo scudetto
è sfuggito a Luciano Spalletti a
metà settimana, ma arriva di
domenica. Si, stavolta è festa
a San Pietroburgo. La festa dello scudetto, il terzo nella storia dello Zenit e il secondo nella nuova Russia. L’uomo di
Certaldo ha completato la doppietta vincendo dopo la Coppa
di Russia pure lo scudetto
2010. A due giornate dalla fine, lo Zenit (5-0 al Rostov) è
matematicamente irraggiungibile da quel Cska Mosca che
ha rovinato la festa qualche
giorno fa.
I meriti Quello dello Zenit è un
titolo del tutto meritato: 20 vittorie su 28 partite, appena 2
sconfitte (a giochi quasi fatti)
e 59 reti segnate, ecco la ricetta di Spalletti, con la solida difesa seconda solo al noioso Rubin. L’allenatore si è ambientato bene a San Pietroburgo, è
stimato da dirigenza e giocatori ed amato dal pubblico. Ha
onorato la scuola italiana, insieme ai suoi fedeli assistenti
Marco Domenichini, Alberto
Bartali e Daniele Baldini. Con
loro trionfa un’altra vecchia
conoscenza del calcio italiano,
Igor Simutenkov, ex Reggiana
e Bologna. E fra i giocatori c’è
y
ora, a Spalletti di conquistarla, ma pretendono che la squadra si qualifichi almeno ai
quarti di finale. In giro per la
città si sente molta fiducia:
San Pietroburgo aspetta altri
successi da Luciano il Grande.
un certo Alessandro Rosina,
ex del Torino. Lo scudetto russo porta una bella firma italiana, e questo fatto non passa
inosservato da queste parti.
Commozione Spalletti è felice e
commosso dopo il trionfo: «Lo
scudetto russo è una gioia incredibile. È arrivato grazie a
questi giocatori che si sono dimostrati i più bravi di tutti. È
arrivato grazie alla nostra dirigenza. E, naturalmente, è da
dedicare anche all’intera città
di San Pietroburgo, una città
bellissima e sportiva, innamorata della sua squadra. Abbiamo meritato tutti questo titolo, e un grazie particolare va a
tutti quelli che hanno lavorato
con me quest’anno. Siamo contenti e felici, adesso dobbiamo
onorare la parte finale della
stagione visto che ci mancano
ancora quattro partite ufficiali
- due in campionato e due nell’Europa League. Mi sono trovato bene in questa splendida
città che merita di essere rispettata sempre. E la rispetteremo con il nostro impegno».
Ambizioni Ma non c’e molto
tempo per rilassarsi. I primi
successi della gestione Spalletti sono arrivati, ma la Gazprom, ambiziosa padrona dello Zenit, pretende di più, e
cioè un altro scudetto. Vuole
anche la gloria internazionale, così in primavera lo Zenit
deve provare a vincere l’Europe League, come fece il gruppo del 2008. E dopo c’è la
Champions League. I boss dello Zenit non chiedono, per
I complimenti di Totti «Complimenti mister, a Roma non dimentichiamo chi è passato e
ha lasciato qualcosa di importante e positivo». È il modo
con cui Francesco Totti si è
congratulato con Luciano
Spalletti per aver vinto il titolo. «Noi qui conosciamo bene
Spalletti — scrive Totti sul suo
sito internet —, è una meraviglia quando gli italiani di valore riescono a mostrare il loro
talento all'estero».
La commozione
di Luciano
Spalletti,
51 anni AP
x
ha detto
LE DEDICHE
Ai giocatori, i più bravi.
Ai miei collaboratori.
Alla dirigenza, ma anche
all’intera città di San
Pietroburgo, bellissima,
sportiva e innamorata
della sua squadra
E CHI
HA VINTO
LE COPPE
Ci sono dei
tecnici italiani
che hanno vinto
all’estero coppe
e trofei, ma mai
il campionato.
RANIERI
(Valencia)
Coppa di
Spagna 1999
Supercoppa
europea 2004
VIALLI
(Chelsea)
Coppa delle
Coppe 1998
Coppa
di Lega 1998
Supercoppa
europea 1998
Coppa
d’Inghilterra
2000
Community
Shields 2000
BERGODI
(Rapid B.)
Supercoppa
Romania 2007
FABBRO
(Mouloudia
d’Algeri)
Coppa e
Supercoppa
d’Algeria 2007
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
R
MONDO
CHELSEA
SUNDERLAND
0
3
SPORTING GIJON
REAL MADRID
GIUDIZIO 7777
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 0-1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Onuoha al 45' p.t.; Gyan
al 7' e Welbeck al 42' s.t.
MARCATORE Higuain (R) al 37' s.t.
GIJON (4-2-3-1): Juan Pablo 6,5; Lora
7, Botia 6, Gregory 6,5, José Angel 6;
Eguren 7 (dal 41' s.t. Luis Morán s.v.),
Rivera 6,5; Novo 6, Carmelo 6 (dal 26'
s.t. De las Cuevas 6), Diego Castro 6,5;
Sangoy 6, 5 (dal 34' s.t. Barral 6,5).
CHELSEA (4-3-3) Cech 7; Bosingwa
5, Ivanovic 4,5, Ferreira 4,5, Cole 4,5;
Ramires 4,5 (dal 24' s.t. McEachran
s.v.), Mikel 5, Zhirkov 5,5 (dal 30' s.t.
Kakuta s.v.); Anelka 5, Drogba 5,5,
Malouda 5 (dal 13' s.t. Kalou 5)
ALLENATORE: Preciado 6,5
ALLENATORE Ancelotti 5
REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 7;
Sergio Ramos 7, Pepe 5,5, Carvalho 7,
Marcelo 6,5; Xabi Alonso 7, Khedira
6,5; Di Maria 5,5 (dal 19' s.t. Benzema
7), Özil 5,5 (dal 44' s.t. Arbeloa s.v.),
Cristiano Ronaldo 6; Higuain 6 (dal 40'
s.t. L. Diarra s.v.).
SUNDERLAND (4-4-1-1) Gordon 6,5;
Onuoha 7,5, Turner 6,5, Bramble 7,
Bardsley 6,5; Richardson 7, Henderson 7, Cattermole 6,5 (dal 45' s.t. Riveros s.v.), Zenden 7; Welbeck 7,5 (dal
45' s.t. Al-Muhammadi s.v.); Gyan 7,5
(dal 38' s.t. Malbranque 6,5)
ALLENATORE Karanka 6,5
ALLENATORE Bruce 7
ARBITRO Turienzo Alvarez 6
ARBITRO Foy (Merseyside) 6,5
Carlo Ancelotti, 51 anni, allenatore del Chelsea battuto in casa AP
Ancelotti
umiliato
in casa
Steso dal Sunderland: dal 2001
il Chelsea non perdeva così
NOTE Spettatori: 41,072. Ammoniti:
Ivanovic (C) Turner, Bramble (S) Tiri
in porta: 7-9 Calci d'angolo: 6-3
Welbeck e Gyan, la corsa di
Zenden e Richardson, e la sapiente regia del giovane Henderson, appena convocato da
Capello. Per i Blues una prestazione imbarazzante: l’unico a
salvarsi il portiere Cech, a rendere ancora più eclatante la disfatta. E’ la seconda sconfitta
in 3 partite e in casa un risultato del genere non si vedeva da
quasi nove anni. L’ultimo gol è
la fotografia dello sbandamento dei Blues: Ashley Cole, nel
tentativo di proteggersi dal
pressing di Richardson all’altezza della bandierina, con un
retropassaggio assurdo serve
al centro un perfetto assist per
Welbeck, che tutto solo ringrazia e infila il colpo del k.o..
Gonzalo Higuain, 22 anni, autore della rete vincente del Real REUTERS
Higuain
tiene Mou
in vetta
Il Real Madrid fatica a Gijon
L’argentino risolve nel finale
LUCA PISAPIA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
LONDRA dCarlo Ancelotti, per
la prima volta da quando siede
sulla panchina del Chelsea senza il fidato Wilkins al suo fianco, deve assistere all’umiliazione dei suoi ragazzi, travolti 3-0
in casa dal Sunderland. Visti i
continui pareggi delle squadre
di Manchester, sembrava l’occasione giusta per lanciare la
prima fuga stagionale, invece
il Chelsea s’inceppa sul più bello e l’Arsenal (2-1 in casa dell’Everton), accorcia a -2. «Abbiamo giocato malissimo, senza personalità – ammette Ancelotti nel dopogara – Una delle
peggiori partite da quando sono al Chelsea».
Crolla il fortino Dopo sei vittorie consecutive, 17 gol fatti e 0
subiti, il fortino di Stamford
Bridge crolla sotto i colpi di
FILIPPO MARIA RICCI
PREMIER LEAGUE
Gunners secondi
a soli 2 punti
13a GIORNATA. Ieri:
Everton-Arsenal 1-2;
Chelsea-Sunderland 0-3. Sabato:
Aston Villa-Manc, Utd 2-2;
Newcastle-Fulham 0-0;
Tottenham-Blackburn 4-2;
Wolverhampton-Bolton 2-3; Manc.
City-Birmingham 0-0;
W.Ham-Blackpool 0-0; Wigan-W.
Bromwich 1-0; Stoke-Liverpool 2-0.
CLASSIFICA Chelsea 28;
Arsenal 26; Manc. Utd 25; Manc.
City 22; Bolton, Sunderland e
Tottenham 19; Newcastle 18; A.Villa
17; Stoke City, Liverpool e W.
Bromwich 16; Everton, Blackburn e
Blackpool 15; Fulham e Wigan 14;
Birmingham 13; Wolverhampton e
W. Ham 9.
Cech non basta Troppe assenze
nel Chelsea, ad Essien, Lampard ed Alex si aggiunge quella di capitan Terry: e la squadra ne risente. Cech inizia a
compiere miracoli alla mezz’ora, prima si distende sul colpo di testa di Welbeck lasciato
libero di staccare, poi col piede
devia un sinistro incrociato dello stesso attaccante. Tre minuti dopo è ancora protagonista:
su Gyan, e di nuovo di piede su
Welbeck. Ma sul proseguio della stessa azione Onuoha prende palla a centrocampo, semina in dribbling mezzo Chelsea
e la deposita in rete. Nella ripresa il copione non cambia.
Azione tutta di prima Welbeck-Henderson-Gyan ed il ghanese con un diagonale preciso
infila il 4˚ gol in 3 partite. Poi
arriva l’assurdo retropassaggio di Cole, ma il Chelsea tutto
non era mai sceso in campo.
LIGA
Il Barcellona
rimane a meno 1
11a GIORNATA. Ieri
Hercules-Real Sociedad 2-1;
Saragozza-Siviglia 1-2;
Malaga-Levante 1-0,
Racing-Espanyol 0-0;
Maiorca-Deportivo 0-0; Sporting
G.-Real Madrid 0-1, Valencia-Getafe
2-0. Sabato: Athletic Bilbao-Almeria
1-0; Atletico Madrid-Osasuna 3-0;
Barcellona-Villarreal 3-1.
CLASSIFICA Real Madrid 29;
Barcellona 28; Villarreal 23;
Valencia e Siviglia 20; Espanyol 19;
A. Madrid 17; Athletic Bilbao e Real
Sociedad 16; Maiorca 15; Getafe 13;
Osasuna e Hercules 12; Racing e
Deportivo 11; Malaga e Sporting G.
10; Almeria 9; Levante 8;
Saragozza 7.
GERMANIA 12a GIORNATA
FRANCIA 13ª GIORNATA
Super Gomez lancia il Bayern
Van Gaal ritrova anche Ribery
L’Auxerre ferma il Rennes
Il Brest ringrazia, è primo
MONACO Una doppietta
dell’ormai ritrovato Mario
Gomez e un rigore di Lahm
regalano al Bayern Monaco,
avversario della Roma nel
girone di Champions League, il
successo per 3-0 sul
Norimberga che vale l’aggancio
all’Hannover a quota 19. Van
Gaal ritrova anche Franck
Ribery, entrato nella ripresa. Il
francese era assente dl 21
settembre. Colpo del Friburgo,
che in casa dell’Hoffenheim si
impone di misura con un gol di
Cissè al 91’ e sale al quarto
posto con 21 punti.
12ª GIORNATA Ieri:
Hoffenheim-Friburgo 0-1;
Bayern-Norimberga 3-0.
Venerdì: Borussia
PARIGI E il Brest ringrazia di
nuovo. Dopo il Marsiglia,
bloccato sabato dal Lens (1-1),
anche il Rennes manca il
sorpasso al vertice, battuto da
un Auxerre in ascesa. I prossimi
avversari del Milan in
Champions League sono in serie
positiva dal 24 ottobre e ieri si
sono imposti con i contropiedi
di Birsa (22’ s.t.) e Quercia (41’).
Inutile il momentaneo pareggio
di Kembo-Ekoko (25’).
L’Auxerre ora è a quattro punti
dai bretoni. Il Paris Saint
Germain non conferma lo
slancio e rimedia solo un punto
a Lorient. Apre Kitambala (32’
p.t.), risponde per gli ospiti il
Dortmund-Amburgo 2-0.
Sabato: Colonia-Borussia
Moenc. 0-4;
Kaiserslautern-Stoccarda 3-3;
St.Pauli-Leverkusen 0-1;
Werder Brema-Eintracht 0-0;
Wolfsburg-Schalke 04 2-2;
Mainz-Hannover 0-1;
Hoffenheim-Friburgo 0-1;
Bayern-Norimberga 3-0.
CLASSIFICA: Borussia
Dortmund 31; Mainz e Bayer
Leverkusen 24; Friburgo 21;
Eintracht 20; Bayern,
Hannover 19; Hoffenheim,
Amburgo, Norimberga 18;
Werder Brema 15; Wolfsburg
14; St.Pauli 13; Stoccarda,
Kaiserlautern 11; Borussia
Moenc. e Schalke 04 10;
Colonia 8.
0
1
solito Nené (90’), arrivato così al
settimo centro stagionale.
13ª GIORNATA:
Bordeaux-Nancy 2-1;
Brest-Sochaux 1-1;
Marsiglia-Lens 1-1;
Monaco-Arles 0-0;
Montpellier-Tolosa 1-0;
Caen-Lilla 2-5; Auxerre-Rennes
2-1; Lorient-Psg 1-1; Lione-Nizza
1-0. Valenciennes-St Etienne
rinviata.
CLASSIFICA: Brest 22; Lilla,
Montpellier 21; Psg, Rennes 20;
Marsiglia, Bordeaux e Lione 19;
Auxerre, St Etienne, Lorient,
Tolosa 18; Nizza 16; Sochaux,
Valenciennes 15; Monaco, Caen,
Lens, Nancy 14; Arles 6.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MADRID dTra insulti, tensione,
fatica, parate ed errori il Madrid orfano di Mourinho torna
da Gijon con tre punti preziosi.
A risolvere una partita scorbutica, nervosa, sopra le righe per i
toni e deludente per la qualità
un gol di Higuain a 8’ dalla fine.
Nelle 6 trasferte di Liga il Real
ha segnato 2 gol nei primi tempi e 8 nelle riprese: finale in crescendo. La vittoria permette al
Madrid di tornare a +1 sul Barcellona quando al «Clasico»
manca solo una partita.
Canaglia La sfida era stata preceduta dalle dichiarazioni esplosive del tecnico dello Sporting
Preciado che tra le (molte) altre cose aveva dato della canaglia a Mourinho. Il portoghese,
squalificato, ha rifiutato la pri-
NOTE ammoniti Diego Castro (S), Higuain (R), Carmelo (S), Khedira (R), Eguren (S) De las Cuevas (S). Espulso Botia (S) per gioco scorretto.
ma sistemazione offertagli dallo Sporting e si è accomodato in
una specie di acquario super
protetto. Un palco vip quasi tutto per lui, blindato da sei poliziotti e rimasto con le luci spente per attirare meno attenzione
possibile, dal quale Mou ha
guardato i suoi piuttosto immusonito. Niente telefonini né altre diavolerie tecnologiche per
guidare Karanka, il suo Beppe
Baresi madrileno.
Insulti Mourinho ha dominato
nelle preferenze dei cori ingiuriosi del Molinon lasciando briciole d’insulti a Cristiano Ronaldo e a Petrov, il pilota russo che
poche ore prima aveva tappato
Alonso, nato a 30 chilometri da
qui. Spalti carichi, elettricità in
campo: scontri verbali e fisici,
ruggine, scintille. Al 93’ Botia
attenta alla vita sportiva di Ronaldo e viene espulso: prima
del cartellino il difensore dello
Sporting vede il portoghese
esaltato che gli urla «Mas,
mas», come dire: picchiami di
più che non mi fai nulla. In quel
momento la partita, resasi assai complicata per il Madrid per
la scarsa vena dei suoi tenori,
era già stata decisa da Higuain.
L’argentino è stato protagonista: palo al 10’, gol regolare annullato al 55’, gol sbagliato al
69’, tap in vincente su errore di
Juan Pablo all’83’. Il portiere
dal nome pontificio prima del
peccato decisivo aveva fatto tre
miracoli, e un minuto dopo il
gol di Higuain è stato imitato
da quello che a Madrid chiamano San Iker: per Casillas gran
intervento su testata di Barral e
tre punti portati a casa.
taccuino
OLANDA
Ajax al tappeto, Psv Eindhoven in fuga
AMSTERDAMd (m.v.) Delle prime quattro, soltanto il Psv vince e rimane saldo al primo posto, Twente, Ajax e Groningen perdono contro Az e
Almelo. Ad Amsterdam dopo tre sconfitte in una settimana, due in campionato e una in Champions, si delinea un forte stato di crisi: il distacco dalla
capolista è ora di sei punti.
14ª GIORNATA: Psv Eindhoven-Excelsior 4-2; Breda-Twente 2-1;
Az-Ajax 2-0; Nimega-Den Haag 1-1; Venlo –Vitesse 1-5; Feyenoord-Heerenveen 2-2; Heracles Almelo-Groningen 3-0. Per il maltempo sospese
Willem II-De Graafschap e Roda Kerkrade –Utrecht.
CLASSIFICA Psv Eindhoven 33; Twente 31; Ajax e Groningen 27; Az Alkmaar 25; Roda Kerkrade 24; Ado Den Haag 22; Heerenveen 20; Utrecht,
Nec Nimega, Nac Breda 19; Almelo 15; De Graafschap, Feyenoord, Vitesse 13; Excelsior 11; Venlo 9; Willem II 2.
BRASILE
Ronaldo-gol, il Corinthians va in testa
RIOd (m.c.) Festa per Ronaldo. Il Corinthians ha battuto il Cruzeiro per
1-0 con la rete decisiva del Fenomeno su rigore. Il Corinthians ha sorpassato così il Fluminense in testa alla classifica. Ronaldo e compagni hanno
un punto di vantaggio quando mancano tre giornate alla fine del campionato.
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30
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRIMA DIVISIONE GIRONE A LA 13a GIORNATA
Alessandria show:
Spal micidiale in trasferta
vittoria e sorpasso
Vince il derby ed è prima
Poca Salernitana
REGGIANA-SPAL
0-2
GIUDIZIO +++
MARCATORI Migliorini al 28’,
Cipriani al 36’ s.t.
REGGIANA (4-3-1-2) Manfredini
6,5; Iraci 5,5, Zini 6, Adamo 6,5,
D’Alessandro 6 (dal 26’ s.t. Arati
6); Romizi 6 (dal 46’ s.t. Bovi s.v.),
Saverino 6,5, Maschio 5,5;
Viapiana 5,5; Temelin 5, Guidetti
5. (Offredi, Migliaccio, Bettoni, Di
Chiara, Mangiarotti). All. Gerosa 6
(Mangone squalificato).
SPAL (4-4-2) Ravaglia 6,5; Belleri
6, Zamboni 7, Battaglia 7, G.
Rossi 6; Melara 6, Migliorini 7,
Bedin 6 (dal 41’ s.t. Pallara s.v.),
Smit 5 (dal 22’ s.t. Corsi 6);
Meloni 5,5 (dal 22’ s.t. P. Rossi,
6), Cipriani 7. (Capecchi, Ghetti,
Bortel, Laurenti). All.
Notaristefano 7.
ARBITRO Gallo di Battipaglia 5,5.
NOTE paganti 2.505, abbonati
1.157, incasso di 27.349 euro.
Ammoniti Zini, Melara, Migliorini e
Bedin. Angoli 3-4.
EZIO FANTICINI
REGGIO EMILIA d Il derby
con la Spal si conferma
maledetto per la Reggiana, mai vittoriosa nelle ultime 10 sfide: l’ultimo successo risale addirittura al
2005. La Spal consolida
l’etichetta di squadra micidiale in trasferta (quarta vittoria, dopo Bassano,
Cremona e Bolzano) e
che soprattutto conquista
il primato in classifica insieme al Sorrento (che però ha una partita in meno), nonostante la penalizzazione di un punto. La
Reggiana, alla seconda
sconfitta consecutiva,
esce dalla zona playoff e
paga la situazione di
emergenza tra squalifiche (Lanna e Chinellato,
oltre al mister Mangone)
e infortuni (Mei, Alessi,
Maritato, Aya). Zini e
D’Alessandro hanno giocato con la febbre, Romizi con una caviglia in disordine. In difesa ha debuttato dal primo minuto
il 19 enne Adamo, che ha
duellato senza paura con
Cipriani, trascinatore della Spal, che lamentava le
assenze di Coppola e Fofana.
GUBBIO-PAVIA
La partita Gara equilibrata, ospiti insuperabili nei
due centrali (Zamboni e
Battaglia) e più vivaci nel
primo tempo. Sfiorano il
gol Cipriani al 35’ e soprattutto Meloni, al 40’,
su cui è bravissimo il portiere Manfredini a respingere in uscita. La Reggiana è cresciuta nella ripresa, creando due occasionissime in 6’: al 13’ Maschio ha girato di testa su
angolo di Viapana e Ravaglia si è salvato d’istinto,
al 19’ una punizione di Saverino ha trovato ancora
la reattività del portiere
spallino che ha alzato il
pallone finito contro la
traversa. E proprio nel
momento migliore della
Reggiana, la Spal ha colpito al cuore. Al 28’ Maschio ha perso palla sulla
trequarti, propiziando
una ripartenza rifinita da
Cipriani per Migliorini
che non ha fallito. La Reggiana non è riuscita a reagire, così la Spal ha trovato il raddoppio al 36’ col
suo bomber Cipriani, abile a eludere Iraci su un
cross di Melara e a infilare con un tocco ravvicinato. Nono gol per l’attaccante, che aggancia così
Paulinho del Sorrento, ieri a riposo, in cima alla
classifica marcatori del girone. Nessun incidente
tra i tifosi, divisi da
un’aspra rivalità dopo la
rottura di un lungo gemellaggio: il divieto di trasferta imposto dal Casms ha
ridotto la presenza ospite
a un centinaio di possessori della tessera del tifoso.
ALESSANDRIA-SALERNITANA
Giacomo Cipriani, 30 anni,
festeggia con Zamboni (di
spalle) il gol dello 0-2 PESCE
9
NICOLA PILOTTI
I GOL DI CIPRIANI
COME L’ANNO SCORSO
Giacomo Cipriani è arrivato a
9 reti in 13 giornate, lo stesso
bottino di tutto il suo scorso
campionato con la Spal (in 24
partite giocate)
ALESSANDRIA dL’Alessan-
dria batte e scavalca la Salernitana con la migliore
prestazione della stagione. La squadra di Sarri,
molto attenta, ha avuto la
ALTO ADIGE-PERGOCREMA 2-0
RAVENNA-LUMEZZANE
CREMONESE-PAGANESE 2-0
COMO-BASSANO
Alto Adige senza problemi
contro il Pergocrema in 10
Ravenna, tre punti preziosi
Il Lumezzane si arrende
Cremonese, digiuno finito
Alla fine un malore per tre
Bassano, c’è La Grotteria
A Como primo blitz esterno
MARCATORE Donnarumma al
30’ s.t.
GUBBIO (4-3-3) Lamanna 6; Caracciolo 6,5 (dal 20’ s.t. Capogrosso 6), Borghese 6,5, Briganti 7, Farina 7 (dal 43’ s.t. Perelli s.v.); Sandreani 7, Boisfer 6,5, Raggio Garibaldi 7,5; Galano 6,5, Donnarumma 6,5 (dal 35’ s.t. Montefusco
s.v.), Gomez 6,5. (Farabbi, Gaggiotti, Nazzani, Parroccini). All. Torrente 7,5.
PAVIA (4-4-2) Facchin 8; Ferrini
6, Preite 5,5, Tarantino 5, Squillace 6; Tattini 6,5 (dal 33’ s.t. D’Errico s.v.), Guadalupi 6, Carotti 7, Ferretti 6,5; Marconi 5,5 (dal 12’ s.t.
Pellegrini 6), Del Sante 5,5 (dal 16’
s.t. Mazzocco 6). (Redaelli, Blanchard, Visconti, Beretta). All. Andrissi 6.
ARBITRO De Benedictis di Bari 6.
NOTE paganti 529, abbonati 752,
incasso di 9.686 euro. Espulso Tarantino al 45’ p.t.; ammoniti Tarantino, Galano, Del Sante e Farina. Angoli 8-1.
GIUDIZIO+++
MARCATORI El Kaddouri su rigore al 44’ p.t.; Marchi al 33’ s.t.
ALTO ADIGE (4-2-3-1) Zomer
s.v.; Brugger 6, Kiem 7, Nazari 6,5,
Martin 6; Burato 6,5, M. Romano
6,5; Furlan 6,5, El Kaddouri 7 (dal
20’ s.t. Marchi 7), Campo 6,5 (dal
40’ s.t. Baccolo s.v.); Virdis 6,5 (dal
27’ s.t. A. Romano). (Mair, Fink, Sorrentino, Mirri). All. Sebastiani 7.
PERGOCREMA (3-4-3) Russo 6;
Ricci 6, Romeo 6, Daleno 5; Ghidotti 6, Basile 5,5 (dal 34’ s.t. Mugelli
s.v.), A. Profeta 6, Rizza 6; Mammetti 5,5 (dal 1’ s.t. Galli 5,5), Maccan 5, Simeoni 5,5 (dall’8’ s.t. Scotto 5,5). (Ingrassia, Tobanelli, Panariello, Vettraino). All. Maurizi 5,5.
ARBITRO Rocca di Vibo Valentia
6,5.
NOTE paganti 1.100 circa, abbonati 420, incasso non comunicato.
Espulso Daleno al 43’ p.t.; ammoniti Nazari, Ghidotti, Basile e Scotto.
Angoli 0-5.
GIUDIZIO+++
MARCATORI Caturano (R) al 16’,
Bradaschia (L) al 18’, Chianese (R)
su rigore al 21’ p.t.
RAVENNA (4-4-2) G. Rossi 6,5;
Rosini 5,5, Ciuffetelli 6, Fasano 6,5,
Sabato 6; Rossetti 6, Fonjock 6,
Sciaccaluga 6 (dal 25’ s.t. Cazzola
6), Maggiolini 6,5 (dal 41’ s.t. Rosso
s.v.); Chianese 6, Caturano 6,5 (dal
19’ s.t. Guitto 6). (Pellegrino, Grea,
Visone, Gerbino Polo). All. L. Rossi
6,5.
LUMEZZANE (4-2-3-1) Trini 6; Alberti 6, Checcucci 6, Emerson 5,5,
Pisacane 6; Calliari 5,5, Sevieri 5,5
(dal 29’ s.t. Inglese 5,5); Lauria 6,5,
Ferrari 5,5 (dal 4’ s.t. Mancini 5,5),
Bradaschia 6,5; Galabinov 6 (dal 41’
s.t. Lo Iacono s.v.). (Di Gennaro, Luciani, Dadson, Faroni). All. Nicola 6.
ARBITRO Olivieri di Palermo 6.
NOTE paganti 332, abbonati 564,
incasso di 8.024,30 euro. Ammoniti
Rossetti, Maggiolini, Cazzola, Pisacane, Emerson, Calliari e Galabinov. Angoli 2-0.
GIUDIZIO+++
MARCATORI Musetti al 1’, Miramontes al 45’ p.t.
CREMONESE (4-4-2) Paoloni 6;
A. Bianchi 6, Gervasoni 5,5, Cremonesi 6,5, Favalli 6 (dal 27’ s.t. Stefani 6,5); Nizzetto 6,5, Fietta s.v. (dal
17’ p.t. Zanchetta 6,5), Sambugaro
6, Miramontes 6,5; Musetti 6,5 (dal
23’ s.t. Tacchinardi 5,5), Colacone
6. (G. Bianchi, Sales, Pradolin, Zerzouri). All. Acori 6,5.
PAGANESE (5-3-2) Gabrieli 6; Ingrosso 5,5 (dal 1’ s.t. Esposito 6),
Cuomo 5,5, Fusco 5,5, Martinelli 6,
Sciannamè (dal 1’ s.t. Magliocco 6);
Vicedomini 6, Casisa 5,5, Triarico
5 (dal 23’ s.t. Lepri 6); Tedesco 6,
Tortori 5,5. (Virgili, Macrì, Liccardo, Greco). All. Capuano 5,5.
ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5.
NOTE paganti 1.008, abbonati
1.504, incasso di 13.549 euro.
Espulso il tecnico Capuano al 42’
s.t.; ammoniti Sambugaro, Colacone, Musetti, Cuomo, Vicedomini,
Martinelli, Sciannamè, Triarico e
Tortori. Angoli 5-8.
GIUDIZIO++
MARCATORE La Grotteria al 18’
s.t.
COMO (4-2-3-1) Castelli 6; Licata
5 (dal 23’ s.t. Fautario 5,5), Bossa 6,
Conti 5,5, Franco 6; Riva 6, Filipe
6,5; Da Dalt 6,5 (dal 30’ s.t. Bardelloni s.v.), Maah 6,5, Cozzolino 6; Rossini 5 (dal 23’ s.t. Scardina 5,5). (Tornaghi, Ambrogetti, Morandi, Villar).
All. Garavaglia-Brevi 5,5.
BASSANO (4-3-2-1) Grillo 6; Basso 6, Pellizzer 6, Porchia 6 (dal 44’
s.t. Martina s.v.), Ghosheh 6,5; Lorenzini 6, Caciagli 5,5, Mateos 6,5;
La Grotteria 6,5, Venitucci 6 (dal 22’
s.t. Beccia s.v.); Guariniello 6,5 (dal
30’ s.t. Crocetti s.v.). (Grosso, Criaco, Madiotto, Niada). All. Jaconi 6,5.
ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore
6.
NOTE paganti 475, abbonati 426, incasso di 8.764,92 euro. Espulso il
tecnico Brevi al 15’ s.t.; ammoniti
Maah, Caciagli, Pellizzer, Mateos e
Ghosheh. Angoli 5-6.
GIUDIZIO+++
Vincenzo Torrente, 44 anni,
allenatore del Gubbio GHIGLIONE
chin che ha compiuto almeno quattro parate decisive, significa che
la squadra di Torrente ha fatto
scintille e che, al di là dello striminzito 1-0, ha dominato largamente il
match. Al 38’ Gomez viene affondato in area, la squadra di casa reclama il rigore, ma l’arbitro fa proseguire. Allo scadere del primo tempo poi arriva l’espulsione di Tarantino che segnerà la gara. Nella ripresa il Gubbio schiaccia il Pavia
nella propria trequarti. Batti e ribatti alla mezz’ora: Raggio Garibaldi serve Gomez, colpo di tacco dell’argentino, papera dei due centrali della difesa pavese e guizzo vincente di Donnarumma che anticipa tutti e spinge la palla in rete che
decide il match.
Euro Grilli
il punto
di NICOLA BINDA
nbinda@gazzetta.it
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Ma la palla
ora torna
ai tribunali
Tutti in campo, ma in
tanti con la testa altrove.
Questo è un giorno
speciale per i club
professionistici e in
particolare per quelli di
Lega pro. Entro oggi
bisogna dimostrare di
aver pagato le prime tre
mensilità di questa
stagione, pena la
penalizzazione. Se in A e
B i casi a rischio sono
pochissimi, qui sono
molti di più, almeno una
dozzina, soprattutto in
Prima divisione.
Un campionato già
segnato dai segni meno
in classifica, ne avrà di
sicuro altri tra qualche
settimana. Non solo. In
questi giorni è attesa
anche la penalizzazione
per il Lumezzane che,
per il caso Ferrari (giocò
le prime tre partite
nonostante fosse
squalificato), dopo lo 0-3
a tavolino contro
2-1
3-1
GIUDIZIO ++++
MARCATORI Martini (A) all’8’,
Ragusa (S) al 26’, Damonte (A) al
31’, Scappini (A) al 47’ s.t.
ALESSANDRIA (4–2–3–1) Servili 5;
Pucino 6, Romeo 6, Cammaroto
6, Bonomi 6,5; Segarelli 7,
Camillucci 6 (dal 31’ s.t. Damonte
6); Negrini 6,5, Martini 6 (dal 35’
s.t. Cuneaz s.v.), Croce 6,5;
Artico 6 (dal 22’ s.t. Scappini 6,5).
(Colombi, Ghinassi, Marchesetti,
Biava). All. Sarri 6,5.
SALERNITANA (4–3–3) Polito 5,5;
Balestri 5, Murolo 6,5, Altobello 6,
Legittimo 6; Montervino 5,5 (dal
18’ s.t. Carcuro 5), Carrus 5,
Szatmari 5,5; Litteri 5 (dal 18’ s.t.
Falzerano 6), Fava 5,5, Ragusa
6,5. (Iuliano, E. Pepe, Tricarico,
Franco, Merino). All. Breda 5,5.
ARBITRO Coccia di S. Benedetto 6.
NOTE paganti 1.454, abbonati 422,
incasso non comunicato. Nessun
ammonito. Angoli 9-5.
Donnarumma risolve: il Gubbio vola sempre più in alto
Il Pavia non riesce ad essere pericoloso e si arrende
GUBBIO (Pg) d«Il Gubbio ha le carte in regola per ripercorrere la
strada del Novara dello scorso anno». L’augurio è di Gianluca Andrissi, tecnico del Pavia che a fine partita riconosce la superiorità degli
umbri, da ieri al terzo posto in classifica a fianco dell’Alessandria.
L’allenatore dei lombardi poi aggiunge: «Il Gubbio ha una marcia in
più, anche se l’espulsione del nostro Tarantino ha condizionato la
partita».
La partita Se il migliore del Pavia,
comunque, è stato il portiere Fac-
1-0
Il primo tempo è
equilibrato, poi
segna Migliorini e
la Reggiana cede.
Il raddoppio lo
firma Cipriani
BOLZANO dUn Alto Adige sempre
più convincente (10 punti nelle ultime 5 gare) supera meritatamente il
Pergocrema. Un gol per tempo per
i biancorossi di casa che reggono
bene nel primo quarto d’ora (l’unico
di supremazia ospite), per poi salire con il passare dei minuti. El Kaddouri sbaglia una clamorosa palla
gol dopo venti minuti, ma poi si procura e segna il rigore dell’1-0 (con
espulsione di Daleno). Senza storia
la ripresa: l’Alto Adige chiude i conti
grazie anche agli innesti decisivi di
A. Romano e Marchi, che raddoppia di testa e colpisce una traversa
nel finale.
RAVENNA dA digiuno di successi in
casa da dieci mesi, il Ravenna vince
due volte in otto giorni al Benelli piegando anche il Lumezzane 2-1, dopo aver battuto la Reggiana. Al via
meglio il Lumezzane, ma è il Ravenna a passare al 16’ con Caturano,
bravo a incrociare di sinistro sorprendendo Trini sul palo lontano.
Neppure il tempo di festeggiare e
Bradaschia pareggia sottomisura
dopo una bella azione di Galabinov
(18’). Ci pensa di nuovo Chianese
(21’) a segnare la rete della vittoria
giallorossa su un rigore generoso
assegnato per fallo su Rossetti.
Francesco Bertagnolli
Ugo Bentivogli
W
l’Alessandria, rischia
anche qualche punto (e
squalifiche varie).
E’ un vero e proprio
campionato ad handicap
dunque, e non solo per il
rendimento delle grandi.
Che anche stavolta
hanno lasciato a
desiderare: una capolista
sconfitta (la Salernitana),
un’altra che infila il
secondo pari di fila (la
Nocerina). L’incertezza
così aumenta, certo, le
possibilità di rimonta
sono sempre di più,
chiaro. Ma i veri colpi di
scena, purtroppo,
arrivano dai tribunali.
SQUADRE
SPAL (-1)
SORRENTO
ALESSANDRIA
GUBBIO
SALERNITANA (-2)
REGGIANA
LUMEZZANE
ALTO ADIGE
CREMONESE
PERGOCREMA
SPEZIA
BASSANO
RAVENNA
PAVIA
VERONA
COMO
MONZA
PAGANESE
PT
23
23
22
22
21
19
19
19
17
16
15
15
14
14
13
12
12
10
G V
13 7
12 6
13 6
13 7
13 7
13 5
13 5
13 5
13 4
13 3
12 3
13 4
13 3
13 3
12 3
13 2
12 3
13 3
N
3
5
4
1
2
4
4
4
5
7
6
3
5
5
4
6
3
1
P
3
1
3
5
4
4
4
4
4
3
3
6
5
5
5
5
6
9
CREMONA dIl gol lampo di Musetti
(43 secondi) apre la strada al ritorno alla vittoria della Cremonese,
che mancava dal 26 settembre
(1-0 al Lumezzane). La Paganese
crolla all’ultimo minuto del primo
tempo, quando l’argentino Miramontes infila in mischia la palla del
definitivo 2-0. La Paganese ha spinto con generosità senza mai rendersi pericolosa. A fine gara Gervasoni, Zanchetta e Tacchinardi hanno accusato giramenti di testa e dolori di stomaco: problemi di alimentazione o altro?
Giorgio Barbieri
Lilliana Cavatorta
RF
20
22
17
16
17
19
13
13
14
13
15
12
11
10
14
9
15
8
RS
11
15
11
14
14
17
13
14
14
11
13
14
14
14
13
14
23
19
MARCATORI
9 RETI Paulinho (2, Sorrento); Cipriani (1, Spal).
7 RETI Ferrario (Monza).
6 RETI Gomez (2, Gubbio).
5 RETI Crocetti (Bassano); Guidetti (Reggiana).
4 RETI Scappini (1, Alessandria); A. Bianchi (Cremonese);
Temelin (Reggiana); Fava (Salernitana); Pignalosa e Togni
(Sorrento); Fofana (Spal); Le Noci (Verona)
RISULTATI
ALESSANDRIA-SALERNITANA 3-1
ALTO ADIGE-PERGOCREMA 2-0
COMO-BASSANO
0-1
CREMONESE-PAGANESE
2-0
GUBBIO-PAVIA
1-0
RAVENNA-LUMEZZANE
2-1
REGGIANA-SPAL
0-2
SPEZIA-MONZA
stasera
VERONA-SORRENTO rinv. al 1 dicembre
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
BASSANO-SPEZIA
LUMEZZANE-GUBBIO
MONZA-CREMONESE
PAGANESE-COMO
PAVIA-ALESSANDRIA
PERGOCREMA-REGGIANA
SALERNITANA-RAVENNA
SORRENTO-ALTO ADIGE
SPAL-VERONA
I gol Nella ripresa i fuochi
d’artificio. All’8’ Camillucci dalla destra mette al
centro e Martini spizzica
di testa infilando l’angolino. Dopo un assedio insistente la Salernitana, complice un’uscita sbagliata
di Servili, al 26’ pareggia
con un pallonetto di Ragusa. Ma l’Alessandria si ributta in avanti e al 31’ il
neo entrato Damonte, tutto libero in area, infila di
testa Polito. Al 35’ Fava si
vede annullare la rete del
pareggio per un fuorigioco dubbio, poi nel recupero Scappini dal limite infila nel sette per il 3-1.
0-1
COMO dIl Como cade di nuovo in
casa, il Bassano conquista la sua
prima vittoria in trasferta portandosi fuori dalla zona playout. Più efficaci gli ospiti nella prima parte, il Como cresce solo dopo la mezz’ora, e
il primo tempo si chiude con un gol
annullato a Rossini per fuorigioco.
Nella ripresa le due squadre cercano di vincere: il gol decisivo è un tiro
centrale di La Grotteria che raccoglie un cross da sinistra di Venitucci, con la difesa del Como immobile.
Prima della fine, un palo per parte:
sfortunato Maah (palo interno) poi
nel finale quello di Mateos (esterno)
che poteva valere il 2-0.
GIRONE A
meglio su un avversario
«senza cuore», come dirà
il tecnico Breda. E pensare che nei primi minuti sono stati proprio gli ospiti a
menare la danza con un
Ragusa scatenato. Poi i
grigi hanno preso le misure sfiorando la rete con
Cammaroto e Martini.
IL POSTICIPO
Lo Spezia in tv
con il Monza
Stasera lo Spezia cerca lo
scatto verso i playoff:
squalificati Enow e Fissore, è in forse Aprea e in difesa arretra Padoin. Il Monza, guidato ancora da Tammaro e Monguzzi, potrebbe affidarsi a Saini e, senza Aubameyang e Oualembo (nazionali), ha tre dubbi:
Bugno o Barjie, Prato o Meduri, S. Seedorf o Ricci.
Così in campo (20.45, diretta su Rai Sport 1):
SPEZIA (4-3-1-2) Aprea;
Marchini, Padoin, Comazzi, Pedrelli; Casoli, Lollo,
Herzan; Vannucchi; Colombo, Saudati. (Conti, Ciaramitaro, Musto, Boldrini,
Ferrarese, Capuano, Cesarini). All. Pane.
MONZA (4-3-1-2) Westerveld; Uggè, Tuia, Fiuzzi, Bugno; Campisi, Zebi, Prato;
Iacopino; Ferrario, S. Seedorf. (Marcandalli, Cudini,
Barjie, C. Seedorf, Meduri,
Ricci, Kyeremateng). All.
Tammaro-Monguzzi.
ARBITRO Aloisi di Avezzano (Palazzoni-Orlandi).
GIRONE B
SQUADRE
NOCERINA
BENEVENTO
ATLETICO ROMA
FOGGIA (-1)
GELA
LANCIANO
TARANTO
COSENZA
FOLIGNO (-1)
SIRACUSA
JUVE STABIA
PISA
ANDRIA
LUCCHESE
TERNANA
CAVESE (-5)
BARLETTA
VIAREGGIO
PT
26
25
24
20
19
19
19
18
15
15
14
14
14
13
12
11
11
11
G V
13 7
13 7
12 7
13 6
13 6
13 4
13 5
13 4
13 4
13 4
12 4
13 2
13 3
13 3
12 3
13 4
13 2
12 2
N
5
4
3
3
1
7
4
6
4
3
2
8
5
4
3
4
5
5
P
1
2
2
4
6
2
4
3
5
6
6
3
5
6
6
5
6
5
RF
19
16
18
30
18
11
13
13
18
11
14
12
10
14
6
14
13
10
RS
11
12
9
24
16
10
13
12
18
15
13
14
12
16
18
14
18
15
RISULTATI
ANDRIA-COSENZA
BENEVENTO-CAVESE
FOGGIA-TERNANA
FOLIGNO-BARLETTA
GELA-ATLETICO ROMA
JUVE STABIA-NOCERINA
LANCIANO-TARANTO
SIRACUSA-PISA
VIAREGGIO-LUCCHESE
1-1
1-0
4-0
0-2
1-2
2-2
0-0
2-2
1-1
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
BARLETTA-VIAREGGIO
BENEVENTO-ANDRIA
CAVESE-ATLETICO ROMA
COSENZA-SIRACUSA
LUCCHESE-FOLIGNO
NOCERINA-FOGGIA
PISA-LANCIANO (lunedì 22, ore 20.45)
TARANTO-JUVE STABIA
TERNANA-GELA
MARCATORI
8 RETI Ciofani (2, Atletico Roma); C. Ciano (2,
Cavese); Sau (Foggia).
7 RETI Catania (Nocerina).
6 RETI Innocenti (1, Taranto).
5 RETI Insigne (1, Foggia); Marotta (Lucchese);
Carparelli (Pisa).
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
R
PRIMA DIVISIONE GIRONE B LA 13a GIORNATA
Benevento scatta
Nocerina, un altro gradino
grazie a Clemente
E’ pari con la Juve Stabia
La Cavese è stesa
JUVE STABIA-NOCERINA
2-2
GIUDIZIO ++++
MARCATORI Fabbro (JS) al 9’,
Negro (N) al 45’ p.t.; Catania (N) al
6’, Albadoro (JS) al 19’ s.t.
JUVE STABIA (3-4-3) Fumagalli 5;
Fabbro 6,5, Molinari 6,5,
Scognamiglio 6; Di Cuonzo 6,5,
Cazzola 7, Mezavilla 6 (dal 21’ s.t.
Davì 6), Pezzella 6; Mbakogu 6 (23’
s.t. Tarantino 6), Raimondi 5,5
(dal 27’ s.t. Corona 6), Albadoro
6,5. (Panico, Dianda, Marano,
Pavoletti). All. Braglia 6,5.
NOCERINA (3-4-3) Gori 6,5; Filosa
s.v. (dall’11’ p.t. Pomante 5,5), De
Franco 6, Di Maio 6; Scalise 6,
Bruno 6,5, De Liguori 6,5, Bolzan
6,5 (dal 30’ s.t. Marsili 6); Catania
6,5 (24’ s.t. Galizia 6), Castaldo 6,
Negro 6,5. (Amabile, Pepe, Riccio,
Nigro). All. Auteri 6,5.
ARBITRO Bolano di Livorno 6.
NOTE paganti 1.821, abbonati 661,
incasso di 25.142,63. Espulso il
tecnico Braglia al 16’ p.t.;
ammoniti Scognamiglio, De
Franco, Cazzola, Bruno, De
Liguori, Pomante, Fabbro,
Molinari e Scalise. Angoli 4-4.
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BERARDINO
CASTELLAMMARE DI STABIA
(Na) dSi piega, ma non si
GELA-ATLETICO ROMA
1-2
spezza la Nocerina di Auteri. A Castellammare la
capolista parte male, ribalta il risultato e poi intasca
un pari prezioso che porta
a 7 le gare utili di fila, ma
soprattutto conserva la
vetta in attesa del recupero di mercoledì dell’Atletico Roma proprio sul campo della Juve Stabia. Un
gran bel derby, 4 gol, risultato sempre in bilico, rivalità (800 tifosi nocerini al
seguito), polemiche per
un paio di fuorigioco in discussione e coda di veleni
con Auteri. Il tecnico ospite, che al 13’ del secondo
tempo si è tolto la giacca
per mostrarla (tutta macchiata) all’arbitro Bolano,
denuncia a fine gara: «Mi
arrivava di tutto. Acqua,
sputi e anche pipì...».
La chiave La Juve Stabia
subito all’assalto. Il pressing a tutto campo della
squadra di Braglia toglie
respiro e idee alla NoceriFOGGIA-TERNANA
4-0
Derby infuocato,
tecnici furibondi.
Braglia espulso,
Auteri denuncia:
«Mi è arrivato
addosso di tutto»
na. Cazzola arriva dappertutto: si fermerà solo al
90’. Campani in vantaggio al 9’: angolo di Albadoro e capocciata di Fabbro.
Per mezz’ora black-out
della Nocerina che però
ha la saggezza delle grandi: coprirsi nella tempesta e riemergere alla prima onda favorevole. Al
45’ il pareggio è l’occasione presa a volo. Il colpo di
testa di Negro, lanciato
da Bolzan, beffa la prima
disattenzione avversaria.
É cinica la Nocerina anche quando, al 6’ s.t., Catania scambia con Castaldo
e infila l’incerto FumagalLANCIANO-TARANTO
BENEVENTO–CAVESE
li. Il 2-1 come atto di forza
della capolista, che però
non sa resistere alla reazione della Juve Stabia.
Al 19’ il pareggio di Albadoro, innescato da Mbakogu: difensori nocerini traditi da un fuorigioco reclamato e l’attaccante sbuca
davanti a Gori per batterlo.
Ping pong Un derby di
emozioni. Un minuto prima del pari della Nocerina, la Juve Stabia sfiora
per due volte il raddoppio: un gol di Scognamiglio annullato per un fuorigioco dubbio e un’occasionissima di Raimondi,
ipnotizzato da Gori, a porta spalancata. Anche prima del pareggio della Juve Stabia, la Nocerina potrebbe chiudere i conti:
Castaldo calcia sull’esterno della rete. Finisce 2-2.
Ma è un punto per ciascuno che fa sentire Juve Stabia e Nocerina più forti.
0-0
VIAREGGIO-LUCCHESE
1-1
Maikol Negro, 22 anni, esulta
dopo il gol del pari: è il suo
terzo in campionato IANUALE
2
1-0
GIUDIZIO +++
MARCATORE Clemente all’11’ p.t.
BENEVENTO (4-4-2) Aldegani 6;
Formiconi 7, Siniscalchi 7,5,
Signorini 8, Palermo 6,5; D’Anna 7
(34’ s.t. La Camera s.v.), Vacca
7,5, Pacciardi 6,5, Zito 7; Evacuo
7, Clemente 7 (dal 22’ s.t. Joelson
s.v.). (Baican, Zullo, Cedrola,
Pintori, Viola). All. Cuttone 6,5.
CAVESE (4-3-3) Botticella 7; M.
Ciano 6 (39’ p.t. Citro 6), Cipriani
6,5, Pagano 6 (6’ s.t. Troise 6),
Sirignano 6,5; Alfano 6,5, Zampa
6,5, Bacchiocchi 6; Schetter 7,5
(15’ s.t. Turienzo 5,5), C. Ciano 6,
Bernardo 6. (Faggiano, Quadrini,
Di Napoli, Sifonetti). All. Rossi 6.
ARBITRO Santonocito di
Abbiategrasso 5,5.
NOTE paganti 3.261, non ci sono
abbonati, incasso di 21.160 euro.
Espulso il tecnico Rossi al 40’ s.t;
ammoniti Alfano, Zito, Botticella e
Palermo. Angoli 3-3.
ANTONIO BURATTO
I RECUPERI
DI MERCOLEDÌ
Mercoledì per il girone B si
giocano due recuperi relativi
all’11ª giornata (ore 14.30):
Juve Stabia-Atletico Roma
e Viareggio-Ternana.
SIRACUSA-PISA
2-2
BENEVENTO dIl Benevento
supera una coriacea Cavese e consolida la seconda
posizione portandosi ad
una sola lunghezza dalla
capolista (in attesa del re-
ANDRIA–COSENZA
1-1
cupero dell’Atletico) Nocerina. La Cavese si schiera in maniera arcigna lasciando poco spazio agli
attaccanti giallorossi che
puntano a veloci ripartenze. Su una di queste c’è
un traversone di Palermo
che viene raccolto da Clemente (11’), diagonale
secco e gol. La Cavese reagisce, ma Aldegani fa buona guardia.
La ripresa Gli ospiti nel secondo tempo si allungano e Rossi è costretto ad
effettuare le sostituzioni,
tutte per infortuni. Il Benevento potrebbe chiudere la gara con un punteggio più ampio, ma al 5’ su
tiro di D’Anna, Cipriani
tocca con la mano in
area: per l’arbitro non è rigore. Poi Botticella in evidenza su Clemente (11’)
ed Evacuo (24’), che poi
al 26’ entra in area e a portiere battuto colpisce la
traversa.
FOLIGNO-BARLETTA
0-2
L’Atletico Roma fa il colpo
Gela, terzo k.o. consecutivo
Zeman travolge la Ternana
Arriva l’esonero per Orsi
Il Lanciano prende due pali
Dionigi parte con un punto
Davanti agli occhi di Lippi
D’Onofrio replica a Marotta
Il Siracusa segna e spreca
Il Pisa si salva nel recupero
L’Andria è poco concreto
Il Cosenza acciuffa il pari
Bellomo ispira il Barletta
K.o. il Foligno senza grinta
MARCATORI Padella (AR) al 7’,
Franchini (AR) al 22’, Bigazzi (G) al
23’ s.t.
GELA (4-3-3) Nordi 6; Stamilla 6,5,
Italiano 6 (dal 37’ s.t. Aliperta s.v.),
Cardinale 6, Piva 6; Piano 6 (dal 19’
s.t. Bigazzi 6,5), Giardina 6, D’Amico 5; Docente 6,5, Franciel 5, Cunzi
6,5 (dal 37’ s.t. D’Anna s.v.). (Maraglino, Puccio, Vegnaduzzo, Rabbeni). All. Provenza 6,5.
ATLETICO ROMA (4-3-3) Ambrosi 7; Balzano 6, Padella 6,5, Doudou
6, Angeletti 6; Chiappara 6 (dal 42’
s.t. Miglietta s.v.), Romondini 6,
Franceschini 6; Babù 6,5 (dal 17’ s.t.
Esposito 6), Ciofani 5,5, Franchini
6,5 (dal 27’ s.t. Mazzarani 6). (Previti, Pelagias, Chiaretti, Caputo). All.
Incocciati 6,5.
ARBITRO De Faveri di San Donà 5.
NOTE paganti 1.411, abbonati 205,
incasso di 14.320 euro. Espulsi
Franciel al 18’ p.t. e D’Amico al 45’
s.t.; ammoniti Stamilla, Giardina e
Franceschini. Angoli 3-5.
GIUDIZIO+++
MARCATORI Insigne su rigore al
33’ p.t.; Sau al 1’, Agostinone al 21’,
Kone al 31’ s.t.
FOGGIA (4-3-3) Santarelli 6; Kone
7, Rigione 6,5, Torta 7 (dal 30’ s.t.
Iozzia s.v.), Regini 6; Palermo 6, Salamon 6,5, Burrai 7; Kolawole 6,5,
Sau 7 (dal 39’ s.t. Varga s.v.), Insigne 6,5 (dal 17’ s.t. Agostinone 7).
(Ivanov, Tomi, Candrina, Cortese).
All. Zeman 7.
TERNANA (4-3-3) Visi 5; Quondamatteo 5,5, Bizzarri 5, Borghetti 5,
Imburgia 4,5; Arrigoni 5, D’Antoni 6,
Nitride 5 (dal 6’ s.t. Tozzi Borsoi 5);
Concas 5 (dal 20’ s.t. Noviello 5,5),
Artistico 5 (dal 33’ s.t. Della Penna
s.v.), Alessandro 5. (Cunzi, Camillini, Grieco, Fusciello). All. Orsi 5.
ARBITRO Pairetto di Nichelino 6.
NOTE paganti 2.044, abbonati
3.670, incasso di 86.439 euro.
Espulso Palermo al 15’ s.t.; ammoniti Kone, Visi, Quondamatteo, Artistico, Torta e Borghetti. Angoli 3-7.
GIUDIZIO+++
LANCIANO (4-3-3) Chiodini 6; Vastola 6, Romito 6,5, Amenta 6,
Mammarella 6; Colombaretti 6, Sacilotto 6, Volpe 5,5 (dal 32’ s.t. Tarquini s.v.); Turchi 6, Di Gennaro 5,
U. Improta 5. (Aridità, Di Filippo,
Dell’Agnol, Tamasi, R. Improta, Berardi). All. Camplone 5,5.
TARANTO (4-3-3) Bremec 6; Cutrupi 6 (dal 27’ s.t. Russo 6), Panarelli 6, Prosperi 6, Colombini 6; Antonazzo 6, Di Deo 6 (dal 23’ s.t.
Branzani 6), Giorgino 6; Ciotola 6
(dal 1’ s.t. Rantier 6), Innocenti 5,5,
Garufo 5,5. (Barassi, Sabatino,
Pensalfini, Ferraro). All. Dionigi
6,5.
ARBITRO Fabbri di Ravenna 5,5.
NOTE paganti 317, abbonati 845,
incasso di 8.414,99 euro. Ammoniti Vastola, Giorgino e Branzani. Angoli 5-3.
GIUDIZIO++
MARCATORI Marotta (L) al 2’,
D’Onofrio (V) al 27’ s.t.
VIAREGGIO (4-4-2) Pinsoglio 6
(dal 1’ s.t. Merlano 6); Carnesalini 6,
Brighenti 6,5, Massoni 6, Bertolucci 6; Cristiani 6 (dall’11’ s.t. D’Onofrio
7), Pizza 6,5, Castiglia 6, Taormina
6 (dal 45’ s.t. Luppi s.v.); Marolda 6,
Longobardi 6. (Gigli, Malacarne, Cosentini, D’Antoni). All. Scienza 6.
LUCCHESE (4-3-2-1) Pennesi 6;
Mariotti 6, Lollini 6 (dal 46’ p.t. Michelotti 6), Bertoli s.v. (dal 14’ p.t.
Petri 6), Pezzi 6; Piccinni 6, Chadi 7,
Carloto 7; Grassi 6,5, Pera 6 (dal 31’
s.t. Galli s.v.); Marotta 7. (Pardini,
Biggi, Costantini, Marasco). All. Indiani 6.
ARBTRO Tidona di Torino 7.
NOTE paganti 1.912, pagavano anche gli abbonati, incasso di
22.142,25 euro. Espulso Michelotti
al 41’ s.t.; ammoniti Bertolucci, Castiglia e Pezzi. Angoli 1-4
GIUDIZIO+++
MARCATORI Petta (S) al 7’, Cosa
(S) al 17’, Miani (P) al 19’ p.t.; Mosciaro (P) su rigore al 47’ s.t.
SIRACUSA (4-2-3-1) Baiocco 6;
Strigari 6,5, Petta 7 (dal 36’ s.t. Iodice 6), Ignoffo 7,5, Lucenti 6,5; Di
Silvestro 7, Giordano 6,5; Bongiovanni 6,5 (dal 31’ s.t. Desideri 6),
Mancosu 7 (dal 40’ s.t. Bufalino
s.v.), Mancino 7; Cosa 7. (Fornoni,
Giurdanella, Biondo, Provenzano).
All. Ugolotti 6,5.
PISA (4-4-2) Lanni 6; Ton 6, Calori 5,5, Bizzotto 6, Gimmelli 6 (dall’11’ s.t. Audel 6,5); Amoroso 7, Tabbiani 7 (dal 24’ s.t. Mosciaro 7),
Reccolani 5,5, Favasuli 7; Miani 7,
Carparelli 6 (dal 14’ s.t. Obodo 6,5).
(Pugliesi, Anania, Cerone, Perez).
All. Cuoghi 6.
ARBITRO Cifelli di Campobasso
5,5.
NOTE paganti 1.867, abbonati
807, incasso di 21.400 euro. Espulso Reccolani all’11’ s.t.; ammoniti
Baiocco e Mancino. Angoli 4-7.
GIUDIZIO++++
MARCATORI Moro (A) al 2’ p.t.;
Daud (C) al 37’ s.t.
ANDRIA (4-2-3-1) Spadavecchia
6; Fazio 6, Ceppitelli 6,5, Sibilano 6,
Di Simone 6; Paolucci 6,5, Moro 7
(dal 32’ s.t. Evangelisti s.v.); La Carra 6,5 (dal 38’ s.t. Cavalli s.v.), Chiaretti 6, Doumbia 5,5 (dal 25’ s.t. Pierotti 6); Del Core 6,5. (Locatelli,
Thackray, Carretta, Anaclerio). All.
Papagni 6,5.
COSENZA (4-2-3-1) Petrocco 7;
Matteini 6,5, Raimondi 5,5, Fanucci
6 (dal 34’ s.t. Gagliardi s.v.), Di Bari
6; Coletti 6, De Rose 5,5 (dal 22’ s.t.
S. Fiore 6); Daud 7, Roselli 5 (dal 16’
s.t. A. Fiore 6), Degano 6; Biancolino 6. (De Luca, Wagner, Scarnato,
Olivieri). All. Somma 6.
ARBITRO Bindoni di Venezia 6.
NOTE paganti 590, abbonati 1.828,
incasso di 12.400 euro. Ammoniti
Spadavecchia, Di Bari, Raimondi e
Di Simone. Angoli 2-6.
GIUDIZIO+++
MARCATORI Bellomo al 27’, Simoncelli al 36’ p.t.
FOLIGNO (4-2-3-1) Rossini 6; Della Penna 5,5 (dal 1’ s.t. Fedeli 6), Merli Sala 5,5, Giovannini 6, Bassoli 5;
Papa 5,5, Sciaudone 5,5; Giacomelli 6, Coresi 6 (dal 21’ s.t. Civilleri 6),
Cavagna 6,5; Falcinelli 6. (Zandrini,
Severini, Castellazzi, Menchinella,
La Mantia). All. Matrecano 6.
BARLETTA (4-3-1-2) Di Masi 6,5;
Galeoto 6, Ischia 6, Lucioni 6, Frezza 6; Simoncelli 6, Menicozzo 6,
Guerri 6,5; Bellomo 7 (dal 33’ s.t.
D’Allocco 6); Infantino s.v. (dal 12’
p.t. Agnelli 6), Margiotta 6,5. (Tesoniero, Anselmi, Lorusso, Masiero,
Shiba). All. Sciannimanico 7.
ARBITRO Citro di Battipaglia 6.
NOTE paganti 593, abbonati 380,
incasso di 8.134 euro. Espulsi Simoncelli al 15’ s.t. e Coresi (dalla
panchina) al 33’ s.t.; ammoniti Bassoli, Papa, Giacomelli, Di Masi, Simoncelli e Margiotta. Angoli 9-4.
GIUDIZIO+++
GELA (Cl) dAl Gela non va giù la terza sconfitta consecutiva. Decisioni
arbitrali (due espulsi nel Gela) oggetto di aspre discussioni. Ad esagitare gli animi il rosso a Franciel per un
accenno di reazione. Il Gela resta in
10’ dopo appena 18’, poi con Docente prende un palo. Nella ripresa Padella beffa Nordi con un tiro al volo
e al 22’ Franchini raddoppia su punizione. Il Gela non ci sta e dimezza lo
svantaggio con Bigazzi. Nel finale,
cartellino rosso anche per D’Amico. Qualche tafferuglio in campo e
in tribuna: e l’ad ospite Davide Ciaccia lamenta un’aggressione.
FOGGIA dZemanlandia travolge la
Ternana, in partita solo nella prima
mezz’ora. Poi Visi atterra Kolawole
in area e Insigne (33’) realizza dal
dischetto, aprendo la goleada. Ripresa a senso unico. Dopo 55 secondi Burrai pesca Sau, che brucia
gli avversari e raddoppia. Il Foggia
rimane in dieci al 15’ (espulso Palermo per fallo su Tozzi Borsoi), ma dilaga in contropiede: Burrai sfiora il
tris (20’), firmato dopo 1’ da Agostinoneo. Noviello sfiora l’incrocio
(26’), poi Kone fa poker avviando
l’azione e infilando di testa. Ternana
allo sbando: esonerato Orsi, oggi si
sceglie il nuovo tecnico.
Rocco Cerro
Roberto Pellegrini
LANCIANO (Ch) dUn solo gol realizzato nelle ultime sette gare, con
sei pareggi e una sconfitta: nonostante questi numeri il Lanciano resta ancora in zona playoff insieme
al Taranto del nuovo corso. Davide Dionigi, all’esordio sulla panchina jonica, ha dato la giusta carica
ad un gruppo ricco di importanti individualità e non ha mai sofferto il
gioco del Lanciano. La partita non
ha espresso grandi sussulti, a parte i due pali colpiti dal Lanciano, all’8’ del primo tempo con Di Gennaro e al 16’ del secondo tempo con
Colombaretti. Sostanzialmente il
pareggio (unico 0-0 della giornata
in Prima divisione) sembra il risultato più giusto.
VIAREGGIO (Lu) dDavanti agli occhi
di Marcello Lippi, il derby Viareggio-Lucchese — che tornava dopo
36 anni e 7 mesi — si chiude con un
salomonico pareggio. Primo tempo
senza emozioni, se non l’infortunio
di Pinsoglio (convocato per la Nazionale Under 21: a rischio la sua presenza a Fermo). Nella ripresa la Lucchese al 1’ sfiora il gol con Marotta e
lo trova un minuto con lo stesso attaccante: bellissimo il colpo di testa
sul cross di Michelotti. I bianconeri
conquistano il pareggio al 31’: lancio
di Marolda per D’Onofrio che segna
sull’uscita del portiere. Al terzo minuto di recupero, colpo di testa di
Marolda che accarezza il palo.
Fiorenzo Carlini
Giovanni Lorenzini
SIRACUSA dUn gol su rigore nel finale sancisce il pareggio. Il Siracusa non sfrutta il doppio vantaggio
e le tante occasioni nell’ultima mezz’ora (che il Pisa ha giocato in dieci). L’1-0 è il primo gol tra i professionisti del più giovane in campo, il
18enne Andrea Petta, che sfrutta
una mischia. Il raddoppio, sempre
in avvio, è invece del più «vecchio», Vincenzo Cosa, di testa. Ma
il Pisa reagisce subito e accorcia
con Miani. Nella ripresa tante occasioni per il Siracusa ma il Pisa non
si arrende e nel recupero arriva il
rigore realizzato da Mosciaro.
ANDRIA dPari ricco di emozioni
con l’Andria che mette alle corde il
Cosenza per più di un’ora, ma paga
gli errori in attacco. Partenza sprint
dei padroni di casa, a segno dopo
due minuti con una zampata in mischia di Moro. Le combinazioni in
velocità tra Del Core e Chiaretti fanno girare la testa ai calabresi, ma
Petrocco si esalta. Poi al 24’ il Cosenza sfiora il pari: colpo di testa di
Biancolino respinto dal palo. Nella
ripresa Somma inserisce i fratelli
Fiore ed il Cosenza cresce, ma è
l’Andria a sfiorare il raddoppio con
un tiro di Chiaretti: traversa. Il pareggio arriva al 37’: cross di Matteini e colpo di testa vincente di Daud.
Massimo Leotta
Giuseppe Ernesto
FOLIGNO (Pg) dCon due autentici
capolavori nel primo tempo, il Barletta liquida un Foligno in crisi di
identità. Dopo il successo di Taranto, la squadra di Matrecano, cui
mancavano due pedine importanti
come Iacoponi e Fondi, è entrata in
campo con le idee confuse. E il Barletta con un Bellomo in forma smagliante ha messo a segno il primo
gol al 27’, poi ha chiuso il conto con
Simoncelli al 36’. Nella ripresa, pur
in superiorità numerica (doppio giallo a Simoncelli al 15’), il Foligno ha
cercato di affondare ma senza grinta: solo due tiri di Cavagna neutralizzati da Di Masi e uno di Giacomelli.
Roberto Di Meo
11 a GIORNATA
SERIE D f L’Asti resta solo, il Mantova scappa, Venezia e Treviso allungano, il Perugia vince il derby e guida col Todi
GIRONE A (13a giornata)
GIRONE B
GIRONE C
2-0
0-1
3-1
0-0
2-2
4-2
4-2
1-1
0-2
0-1
ALZANOCENE-CARATESE
2-1
CANTU' SAN PAOLO-MANTOVA 1-2
CASTELNUOVOSANDRA'-CASTIGLIONE 1-4
COLOGNESE-DARFO
2-1
LEGNAGO-CASTELLANA
2-2
OLGINATESE-VIRTUS VECOMP 0-2
PONTISOLA-TRENTO
1-0
SOLBIATESE-VILLAFRANCA 1-1
VOGHERA-INSUBRIA
2-0
ESTE-CONCORDIA
KRAS REPEN-UNION QUINTO
MONTEBELLUNA-MONTECCHIO
PORDENONE-CHIOGGIA
ROVIGO-SANVITESE
SAN PAOLO-OPITERGINA
SANDONA'JESOLO-TAMAI
TORVISCOSA-TREVISO
VENEZIA-BELLUNO
CLASSIFICA
Asti p. 26; Saint Christophe e
Borgosesia 25; Aquanera e
Chiavari 24; Seregno e Santhià
22; Cuneo 21; Chieri, Acqui e Rivoli 20; Derthona 18; Gallaratese 17; Lavagnese 16; Novese 15;
Sarzanese 14; Albese 12; Vigevano 11; Borgorosso 6; Settimo 3.
CLASSIFICA
Mantova p. 25; Colognese 19; Legnago e Pontisola 18; Voghera e
Castellana 17; Cantù San Paolo e
Darfo 16; Insubria, Virtus Vecomp e CastelnuovoSandrà 14;
AlzanoCene, Castiglione e Villafranca 13; Caratese, Olginatese e
Trento 11; Solbiatese 8.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Asti-Acqui; Borgosesia-Aquanera;
Chieri-Vigevano; Cuneo-Settimo;
Derthona-Santhià; Gallaratese-Albese; Lavagnese-Borgorosso; Novese-Saint Christophe; Rivoli-Seregno; Sarzanese-Chiavari.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Caratese-Solbiatese; Castellana-Cantù San Paolo; Castiglione-Voghera;
Darfo-CastelnuovoSandrà;
Insubria-Legnago; Mantova-Pontisola;
Trento-Olginatese; Villafranca-Colognese; Virtus Vecomp-AlzanoCene.
ACQUI-GALLARATESE
ALBESE-DERTHONA
AQUANERA-SARZANESE
BORGOROSSO-NOVESE
CHIAVARI-CHIERI
SAINT CHRISTOPHE-RIVOLI
SANTHIA'-LAVAGNESE
SEREGNO-CUNEO
SETTIMO-BORGOSESIA
VIGEVANO-ASTI
GIRONE D
BORGO A BUGGIANO-RUDIANESE
CAMAIORE-RUSSI
CARPENEDOLO-PAVULLESE
CASTELFRANCO-ROSIGNANO
MEZZOLARA-FORCOLI
PONSACCO-BAGNOLESE
PONTEDERA-PIZZIGHETTONE
TUTTOCUOIO-CASTEL SAN PIETRO
VEROLESE-FIORENZUOLA
GIRONE F (13a giornata)
GIRONE G
GIRONE H
4-1
1-1
1-0
1-1
1-3
2-3
2-0
2-2
3-1
3-1
BACOLI-APRILIA
3-0
CYNTHIA-BUDONI
3-0
FIDENE-SELARGIUS
2-1
GUIDONIA-CASTIADAS
1-2
MONTEROTONDO-VIRIBUS UNITIS 1-0
PORTO TORRES-SANLURI
2-2
TAVOLARA-ANZIOLAVINIO
1-1
VITERBESE-ASTREA
2-2
ZAGAROLO-ARZACHENA
4-2
ANGRI-ARZANESE
3-2
BATTIPAGLIESE-CASARANO rinv.
BOVILLE ERNICA-MURGIA
0-2
FORTIS TRANI-CAPRIATESE 0-0
FRANCAVILLA F.-FRANCAVILLA S. 1-3
ISCHIA-SANT'ANTONIO ABATE 1-2
NARDO'-GROTTAGLIE
1-1
PISTICCI-OSTUNI
2-0
POMIGLIANO-GAETA
1-2
CLASSIFICA
Todi e Perugia p. 26; Montevarchi 24; Castel Rigone 23; Sansepolcro 18; Spoleto, Scandicci e
Flaminia 16; Pianese 15; Pontevecchio 14; Group Città di Castello, Sporting Terni e Deruta 13; Orvietana 11; Fortis Juventus 10; Sestese, Monteriggioni e Arezzo 6.
CLASSIFICA
Teramo p. 30; Rimini 27; Civitanovese 22; Real Rimini, Sambenedettese, Renato Curi e Santegidiese
21;Jesina 20; Santarcangelo 19;
Atessa VdS e Forlì 18; Atletico Trivento 16; Luco Canistro e Olympia
Agnonese 15; Fossombrone 13;
Recanatese 12; Miglianico 11; Venafro 10; Cesenatico 8; Bojano 6.
CLASSIFICA
Bacoli e Monterotondo p. 22;
Fidene 20; Porto Torres e Viterbese 19; Anziolavinio 18; Arzachena 17; Sanluri 15; Aprilia,
Zagarolo, Viribus Unitis e
Astrea 14; Selargius 13; Budoni 12; Castiadas 11; Guidonia 8;
Cynthia 7; Tavolara 5.
CLASSIFICA
Arzanese p. 26; Gaeta 23;
Casarano* e Fortis Trani 21;
Francavilla S. e Murgia 17; Pisticci, Pomigliano, Nardò e Boville
Ernica 16; Ischia 15; Grottaglie e
Sant'Antonio Abate 12; Francavilla F. 11; Battipagliese* 10; Capriatese 9; Angri 8; Ostuni 2;
(* una gara in meno).
CLASSIFICA
Ebolitana* p. 29; Casertana 25; Forza e Coraggio 24; Sambiase* 23;
Nissa 22; Valle Grecanica, Sapri* e
Cittanova* 20; Noto 19; Turris 17;
Real Nocera 16; Messina* (-2) 15;
Hinterreggio* 14; Acireale 13; Mazara 11; Marsala 9; Rossanese e Modica 7; Nola 6;
(* deve ancora riposare).
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Arezzo-Sansepolcro; Castel Rigone-Spoleto; Flaminia-Group Città di
Castello; Orvietana-Scandicci; Pianese-Perugia; Pontevecchio-Deruta;
Sestese-Monteriggioni;
Sporting Terni-Montevarchi;
Todi-Fortis Juventus.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Atletico Trivento-Venafro; Bojano-Luco Canistro; Jesina-Cesenatico; Miglianico-Civitanovese; Olympia Agnonese-Sambenedettese; Recanatese-Atessa VdS; Renato Curi-Forlì;
Rimini-Teramo; Santarcangelo-Real Rimini; Santegidiese-Fossombrone.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Anziolavinio-Viterbese; Aprilia-Guidonia; Arzachena-Porto Torres;
Astrea-Bacoli; Budoni-Zagarolo; Castiadas-Monterotondo; Sanluri-Tavolara; Selargius-Cynthia; Viribus
Unitis-Fidene.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Arzanese-Nardò; Capriatese-Francavilla F.; Casarano-Fortis Trani;
Francavilla S.-Ischia; Gaeta-Boville
Ernica; Grottaglie-Pisticci; Murgia-Battipagliese; Ostuni-Pomigliano; Sant'Antonio Abate-Angri.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Acireale-Forza e Coraggio; Casertana-Ebolitana; Cittanova-Turris; Hinterreggio-Marsala; Mazara-Sapri; Modica-Valle Grecanica; Nissa-Noto; Real
Nocera-Nola; Rossanese-Messina;
riposa Sambiase.
GIRONE E
1-1
2-0
1-1
1-1
4-2
0-2
0-0
0-1
0-2
CASTEL RIGONE-PIANESE
5-0
DERUTA-ORVIETANA
0-0
FORTIS JUVENTUS-AREZZO 1-1
MONTERIGGIONI-SPORTING TERNI 0-1
MONTEVARCHI-GROUP CITTA' DI CASTELLO 1-1
PERUGIA-PONTEVECCHIO
2-1
SANSEPOLCRO-SESTESE
3-0
SCANDICCI-FLAMINIA
2-0
SPOLETO-TODI
0-1
CLASSIFICA
Venezia p. 27; Treviso 24;
SandonàJesolo e San Paolo
19; Pordenone, Rovigo, Sanvitese (-1) e Tamai 18; Union
Quinto e Chioggia 17; Este 13;
Kras Repen e Opitergina 11;
Concordia 10; Belluno 9; Torviscosa, Montebelluna e Montecchio 7.
CLASSIFICA
Borgo a Buggiano p. 24; Bagnolese e Pontedera 19; Camaiore, Pizzighettone e Pavullese 18; Rosignano, Castelfranco e Forcoli 17;
Tuttocuoio e Fiorenzuola 16; Russi 15; Rudianese e Ponsacco 14;
Mezzolara 8; Carpenedolo e Castel San Pietro 7; Verolese 2.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
Belluno-Pordenone; Chioggia-SandonàJesolo; Concordia-Torviscosa; Montecchio-Kras Repen; Rovigo-Montebelluna; Sanvitese-Este;
Tamai-Opitergina; Treviso-Venezia;
Union Quinto-San Paolo.
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14,30
Bagnolese-Camaiore; Castel San Pietro-Ponsacco; Fiorenzuola-Carpenedolo; Forcoli-Tuttocuoio; Pavullese-Borgo
a Buggiano; Pizzighettone-Castelfranco;
Rosignano-Mezzolara; Rudianese-Pontedera; Russi-Verolese.
2-1
2-1
3-0
1-2
0-0
3-3
1-0
0-1
2-1
ATESSA VDS-REAL RIMINI
CESENATICO-SANTARCANGELO
CIVITANOVESE-JESINA
FORLI'-ATLETICO TRIVENTO
FOSSOMBRONE-RENATO CURI
LUCO CANISTRO-SANTEGIDIESE
RIMINI-MIGLIANICO
SAMBENEDETTESE-BOJANO
TERAMO-OLYMPIA AGNONESE
VENAFRO-RECANATESE
GIRONE I (13a giornata)
EBOLITANA-MAZARA
FORZA E CORAGGIO-NISSA
MARSALA-SAMBIASE
MESSINA-MODICA
NOLA-CITTANOVA
NOTO-REAL NOCERA
SAPRI-ROSSANESE
TURRIS-HINTERREGGIO
VALLE GRECANICA-ACIREALE
ha riposato CASERTANA
2-0
1-0
2-2
2-1
0-2
3-1
0-0
2-1
3-0
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33
R
SECONDA DIVISIONE LA 11a GIORNATA
GIRONE A f (12a GIORNATA) Pro Patria rimonta vincente, la Pro Vercelli si fa riprendere, il Mezzocorona esonera Maraner
PRO PATRIA
3
PRO VERCELLI
2
MEZZOCORONA
0
CASALE
0
LECCO
1
RODENGO
1
SANREMESE
2
VALENZANA
0
TRITIUM
2
FERALPI SALO’
2
SAVONA
1
SAMBONIFACESE
2
CANAVESE
0
MONTICHIARI
1
RENATE
2
SACILESE
0
GIUDIZIO++++
MARCATORI Dionisi (T) su rigore al
31’, Lenzoni (T) al 42’ p.t.; Ripa (PP)
all’8’, Nossa (PP) al 12’, Ripa (PP) su
rigore al 17’ s.t.
PRO PATRIA (4-3-1-2) Anania 6;
Marchetti 6, Nossa 6,5, Zanetti 6,5,
Som 6,5; Bruccini 6, Calzi 6,5, Justino 6 (8’ s.t. Pacilli 6); Sarno 6,5 (25’
s.t. Nocciola 6); Serafini 6 (30’ p.t Sala 6,5), Ripa 7. (Polverini, Benedetti,
Cortesi, Janvier). All. Novelli 6,5.
TRITIUM (4-4-2) Pansera 5,5; Martinelli 5,5 (dal 36’ s.t. R. Bortolotto
s.v.), Teso 5,5, Dionisi 6, Riva 6; E.
Bortolotto 6, Corti 6, Daldosso 6,5,
Chimenti 6 (dal 20’ s.t. Floriano 6);
Lenzoni 6,5, Sinato 5,5 (dal 20’ s.t.
Spampatti 6). (Sacchetto, Fondrini,
Malgrati, Vecchio). All. Vecchi 6.
ARBITRO Barbeno di Brescia 5.
NOTE spett. 1.200, inc. 2.700. Espulsi Anania 30’ p.t, E. Bortolotto 16’ st,
Vecchi 24’ st e Ripa 48’ st; amm. Calzi, Chimenti, E. Bortolotto, Teso, Daldosso, Sala e Ripa. Ang. 3-1. (a.r.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Bonomi (PV) al 4’ su
rigore e al 10’, Graziani (FP) al 31’
p.t.; Quarenghi (FP) rig. al 19’ s.t.
PRO VERCELLI (4-3-3) Valentini
7; Pigoni 6, Ranellucci 5, Modolo 5,
Murante 6 (dal 25’ s.t. Donida 6);
Marconi 6,5, Calvi 5,5, Disabato
5,5; Bonomi 7, Santoni 6,5 (dal 39’
s.t. Cagliano s.v.), Ghezzi 5,5 (dal 21’
s.t. Orlando 6,5). (Gozzi, Meregalli,
Corsino, Corradi). All. Braghin 6.
FERALPI SALO’ (4-4-2) Branduani 7; Sberna 5,5 (dal 1’ s.t. Oretti 6),
Turato 6, Leonarduzzi 5,5, Colicchio 6; Savoia 6, Scioli 6,5, Zanola
6,5 (dal 44’ s.t. Pianetti s.v.), Baggio
6,5 (dal 1’ s.t. Quarenghi 7); Bracaletti 7,5, Graziani 7. (Gargallo, Bonaccorsi, Mantovani, Lauricella). All Rastelli 6,5.
ARBITRO Mariani di Aprilia 5,5.
NOTE spett. 1.300 circa, inc. 7.473
euro. Esp. Modolo al 38’ s.t.; amm.
Pigoni, Marconi, Sberna, Leonarduzzi, Colicchio. Angoli 4-4. (r.l.)
GIUDIZIO++
MARCATORE Garin al 30’ s.t.
MEZZOCORONA (4-3-3) Zattin
6,5; Traversi 6, Mallus 6,5, Pavesi
5,5, Severgnini 5,5; Forò 6 (dal 40’
s.t. Cognigni s.v.), Righini 5 (dal 31’
s.t. Zanetti 6,5), Mondini 5; Ferretti
6, Florean 5 (dal 3’ s.t. Beccaro
5,5), Coppari 5,5. (Fracalossi, De
March, Conocchioli, Reali). All. Maraner 5.
SAVONA (4-3-1-2) Nicastro 7;
Ponzo 6,5, Carbone 6, Di Leo 6,
Mbida 6; Garin 6,5, Briano 6, Piccioni 6,5; Bottiglieri 5,5 (dal 33’ s.t.
Facchinetti s.v.); Tarallo 6 (dal 39’
s.t. Mezgour s.v.), De Angelis 6,5
(dal 49’ s.t. Cattaneo s.v.). (Mogni,
Marconi, Candolini, Cannarsa). All.
Foschi 6,5.
ARBITRO Bruno di Torino 6.
NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Mallus, Ponzo e Di Leo. Angoli 6-4
(cr.c.)
GIUDIZIO++
MARCATORI Jorginho all’8’ p.t.;
Pietribiasi al 40’ s.t.
CASALE (4-3-3) Fiory 6; Guidi
5,5, Fernandez 5,5, Ciccomascolo
6, Angelotti 6,5; Iannini 5 (dal 28’
s.t. Zenga 6), Capellupo 6, Germani 5 (dal 7’ s.t. Garrone 5,5); Serra
5,5 (dal 1’ s.t. Montante 6), Dal Rio
5,5, Lanteri 5. (Chinchio, Gonnella,
Picco, Finelli). All. Buglio 6.
SAMBONIFACESE (3-4-2-1) Milan 6,5; Dal Degan 7, Orfei 7, Viskovic 6 (dal 12’ s.t. Moretto 6); Sarzi 7,
Carlini 6,5, Jorginho 6,5 (dal 22’ s.t.
Tecchio 6), Fiorotto 6; Staiti 6, Brighenti 6; Montagnani 6 (dal 15’ s.t.
Pietribiasi 6,5). (Nardoni, T. Rocchicchioli, Creati, J. Rocchicchioli). All. Valigi 6,5.
ARBITRO De Meo di Foggia 6,5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso di 1.073 euro. Ammoniti Sarzi e
Garrone. Angoli 6-4. (g.m.)
GIUDIZIO++
MARCATORE Fabbro al 9’ s.t.
LECCO (4-2-3-1) Durandi 7,5; Jidayi 6,5, Martinelli 7, Chiecchi 6,5,
Moracci 6,5; Coletto 6, Ferraresi 6
(dal 33’ s.t. Ciasca 6); Mattaboni 6,
Galli 6 (dal 18’ s.t. Cortese 6), Carroccio 5,5; Fabbro 7,5. (Bua, Pizzuti, Goisis, Suriano, Anastasi). All.
Roselli 6,5.
CANAVESE (4-3-3) Pascarella 6;
Conrotto 6,5, Vettori 6,5, Rozzio 6,
Riggio 6; Duravia 6 (dal 26’ s.t. Lerda 5,5), Cristini 6, Germano 6 (dal
37’ s.t. Temperino s.v.); Curcio 6,5,
Bisso 6,5, Beretta 6,5. (Cascino,
Pavan, Borretaz, Fanfoni, Rolandone). All. Rossi 6.
ARBITRO Bellotti di Verona 6.
NOTE spettatori 600 circa, incasso di 5.352 euro. Ammoniti Moracci, Beretta e Coletto. Angoli 5-7.
(m.v.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Dimas (M) al 20’ p.t.;
Piras (R) al 5’ s.t.
RODENGO (4-3-3) Pedersoli 6; Ortolan 5 (dal 1’ s.t. Lisi 5,5), Belotti 5,
Bertoni 6,5, Briotti 6,5; Cazzamalli
6,5, Demasi 6, Prandini 6 (dal 30’
s.t. Panizza 6); Martinelli 6, Piras
6,5 (dal 32’ s.t. Zanotti 6), Lepore
6. (Corradini, Colombo, Altobelli,
Araboni). All. Maccarinelli 6 (squalificato Piovani).
MONTICHIARI (4-4-2) Brignoli 6;
Verdi 6, Zaffagnini 6,5, Antoniacci
6, Filippini 6 (dal 42’ s.t. Guatta
s.v.); Muchetti 5, Fusari 6, Filiciotto
5,5, Di Quinzio 5,5 (dal 13’ s.t. Saleri
5,5); Florian 5, Dimas 6,5 (dal 30'
s.t. Bertazzoli 5.5). (Gambardella,
Bettenzana, Bonometti, Negrello).
All. Rosin 6 (squalificato Ottoni).
ARBITRO Merlino di Udine 6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso di quasi 1.500 euro. Ammoniti
Belotti, Lepore, Bertoni, Martinelli
e Antoniacci. Angoli 1-4. (a.s.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Battaglino (R) rig. al
14’, Moronti (S) rig. al 29’, Brognoli
(R) al 42’ p.t.; Siciliano (S) al 23’ s.t.
SANREMESE (4-4-2) Petruzzelli
6,5; Raguseo 6, Castaldo 6,5, Feliciello 6,5, Gagliolo 5,5 (dal 1’ s.t. Furlanetto 6,5); Miceli 6 (dal 22’ s.t.
Benloukilia 6), Salvi 6, Visone 5,5
(dal 1’ s.t. Papa 6,5), Siciliano 7; Sosa 6, Moronti 7. (Leuzzi, Chirieletti,
Mannella, Diaferio). All. Pignotti-Stragapede 6,5.
RENATE (4-4-2) Campironi 6; Adobati 5,5, Gianola 6, Bergamini 6, Gavazzi 6,5; Brognoli 7, Guidetti 6,5,
Cavalli 6, Battaglino 6,5 (dal 35’ s.t.
Mazzini s.v.); Moretti 7 (dal 22’ s.t. I.
Ravasi 6), N. Ravasi 6 (dal 27’ s.t.
Bello s.v.). (Castoldi, Di Maio, Chirico, Umunegbu). All. Boldini 6,5.
ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6.
NOTE spettatori 400 circa, incasso
non comunicato. Ammoniti Gagliolo,
Campironi, Moronti, Bergamini, Gianola e I. Ravasi. Angoli 5-1. (m.g.)
GIUDIZIO+
VALENZANA (4-3-3) Frigerio 6;
Arrigoni 6,5, Narducci 6, Caidi 6,
De Stefano 6; Montanari 6,5, Palazzo 6,5, A. Caponi 5,5 (dal 19’ s.t. Affatigato 5,5); Giorgione 5,5 (dal 19’
s.t. Bachlechner 6), Ridolfi 5,5 (dal
25’ s.t. Franciosi 5,5), Corazza 5,5.
(Lamberti, Marianini, Valeriani, Uggeri). All. Rossi 6.
SACILESE (4-3-3) Calligaro 6;
Grazzolo 6, Vecchiato 6,5, M. Conte 6, Fantin 6; Segato 5,5, Gardin
5,5, Furlan 6,5; Kabine 6,5, Corbanese 5,5, Bertagno 5,5. (Bazzicchetto, Franchetto, Colombera, Bigolin, Dal Cin, Pradella, Roveredo).
All. Costantini 6.
ARBITRO Zappatore di Taranto
6,5.
NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Caidi, Giorgione, De Stefano e Kabine.
Angoli 2-7. (m.c.)
GIRONE B f Il Carpi rallenta nel derby, Carrarese e Celano piazzano colpi importanti, i Crociati vincono in Sardegna
GIACOMENSE
1
CARRARESE
3
CELANO
0
CHIETI
3
BELLARIA
0
GAVORRANO
1
VILLACIDRESE
1
POGGIBONSI
1
CARPI
1
GIULIANOVA
0
SAN MARINO
1
PRATO
1
L’AQUILA
0
SANGIOVANNESE
0
CROCIATI NOCETO
2
FANO
0
GIUDIZIO++++
MARCATORI Nicolini (C) all’11’,
Rossi (G) al 35’ p.t.
GIACOMENSE (3-5-2) Poluzzi 6;
Minardi 7, Amico 7, Cherubini 7;
Ferrani 6, Vagnati 8, Caciagli 5,5,
Ricci 6 (dal 37’ s.t. Peron s.v.), Rossi 7; Staffolani 6,5 (dal 33’ s.t. Russo s.v.), Bravo 5,5 (dal 20’ s.t. Tanaglia 6). (Gasparri, Piscopo, Sirri,
Valentini). All. Ferretti 7 (Gadda
squalificato).
CARPI (4-4-2) Bastianoni 5,5;
Laurini 5,5, Cioffi 6,5, Marietti 6,5,
Caselli 7; Pasciuti 5,5, Sogus 6, Perini 6,5, Di Gaudio 6,5 (dal 12’ s.t.
Dascoli 6); Nicolini 6,5 (dal 22’ s.t.
Cicino 5,5), Giglio 6,5 (dal 22’ s.t.
Malatesta 5,5). (Mandrelli, Poli, Bigoni, Cenetti). All. Sottili 6.
ARBITRO Sguizzato di Verona 6.
NOTE spettatori 350 circa, incasso di 1.996 euro. Ammoniti Bravo,
Cioffi, Amico e Rossi. Angoli 1-7.
(e.m.)
GIUDIZIO++
MARCATORI Gaeta al 4’ e al 24’,
Cori al 38’ s.t.
CARRARESE (4-3-3) Gazzoli 7,5;
Marchetti 6,5, Benassi 6,5, Anzalone 6,5, Vannucci 6,5 (dal 26’ s.t.
Trocar 6,5); Redomi 6,5, Corrent
7, Conti 7; Gaeta 7,5 (dal 33’ s.t. Giovinco 6), Zampagna 6 (dal 14’ s.t.
Vigiani 6,5), Cori 7. (Clavo, Buono,
Donati, Orlandi). All. Monaco 6,5.
GIULIANOVA (4-4-2) Merletti
6,5; Testoni 6, Zoppetti 5,5, Sosi
5,5, Polinesi 6; Margarita 6, Croce
6, Pucello 6 (dal 9’ s.t. Schneider
5,5), Rinaldi 6; Morga 5,5 (dal 14’
s.t. Paponetti 6), Pirelli 6 (dal 26’
s.t. Torbidone 5,5). (Robertiello,
Faragalli, Gubinelli, Ndiaye). All. Cerone 5,5.
ARBITRO Giorgetti di Cesena 6.
NOTE spettatori 1.200 circa, incasso di 10.718 euro. Ammoniti Redomi, Sosi, Pucello e Rinaldi. Angoli 2-7. (m.b.)
GIUDIZIO++
MARCATORE Gasparello al 37’
p.t.
CELANO (4-3-3) Liverani 6; Castellan 6 (dal 1’ s.t. Bettini 6), Ciolli
6, Rapino 4,5, Bacchi 5,5; Barbetti
5, Marfia 5, Granaiola 5; Villa 6, Falomi 5 (dal 29’ s.t. Ficorilli s.v.), Gentili 5 (dal 15’ s.t. Franchi 6). (Goletti,
Olivieri, Pacella, Visciglia). All. Modica 5.
SAN MARINO (4-3-2-1) Vivan 6;
Sorbera 6, Fogacci 6,5, Ligi 6, De
Santis 5,5; Verachi 6,5 (dal 26’ s.t.
Vitaioli s.v.), Amantini 6, Del Sole 6
(dal 1’ s.t. Pigini 6); Villanova 6 (dal
40’ s.t. Sciamanna s.v.), Poletti 6;
Gasparello 6,5. (Bicchiarelli, Pelagatti, Ruggeri, Loiodice). All. Petrone 6.
ARBITRO Monaco di Tivoli 6.
NOTE spettatori 500 circa, incasso di quasi 3.000 euro. Espulso Rapino al 25’ s.t.; ammoniti Del Sole,
Liverani, Rapino, Amantini, De Santis e Villanova. Angoli 3-3. (g.a.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Buttazzoni (C) al 7’,
Rosa (C) al 36’, Ferretti (C) al 39’ p.t.;
Silva Reis (P) al 39’ s.t.
CHIETI (4-4-2) Bifulco 7; Cardinali
6,5, Mucciante 6,5, Serpico 6,5, Ferretti 7; C. Esposito 7 (dal 1’ s.t. Sabbatini 6,5), Vitone 7,5, Amadio 7, Berardino 7 (dal 26’ s.t. Fiore 6,5); Buttazzoni 7, Rosa 7 (dal 35’ s.t. M.
Esposito s.v.). (D’Ettorre, Safon, Pepe, D’Ancona). All. Vivarini 6,5.
PRATO (4-3-1-2) Pazzagli 5,5; Sacenti 5, Ferri 5, Lamma 5,5, De Agostini 5,5; Fogaroli 5,5, Corvesi 5, Zagaglioni 6 (dal 5’ s.t. Varrutti 5,5);
Morosini 5,5 (dall’11’ s.t. Vangi 5,5);
Piantoni 5,5 (dal 30’ s.t. Vaz Costa
s.v.), Silva Reis 6. (Cherubini, Visibelli, Guarisa, Gialdini). All. Bellini
5,5.
ARBITRO Fogliano di Perugia 6.
NOTE spettatori 1.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Zagaglioni, Morosini, Piantoni, Lamma e
C. Esposito. Angoli 8-4. (s.d’a)
GIUDIZIO++
BELLARIA (4-4-2) Simoncini 5,5;
Giorgi 6,5, Bamonte 6,5, Cusaro
6,5, Petti 6; Ballardini 5,5 (dal 41’
s.t. Vicini s.v.), Giunchi 5,5, Forte
6, Fall 5,5; De Cenco 5,5 (dal 35’
s.t. Moretti s.v.), Tabanelli 5,5 (dal
33’ s.t. Rosseti s.v.). (Renna, Martinelli, Morena, Pfitscher). All. Campedelli 6.
L’AQUILA (4-3-3) Testa 6; Cutrupi 6, Garaffoni 6, Ruggiero 6, Prete
6,5; Perfetti 6, Ruscitti 6, Onesti 6;
Pietrella 5,5 (dal 19' s.t. Falconieri
5,5), Galli 5,5, Piccioni 5,5 (dall'8'
s.t. Potenza 6,5). (Modesti, Di Francia, Natalucci, Giraldi, Daminuta).
All. Bitetto 6.
ARBITRO Minelli di Varese 6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Forte, Cusaro e Giunchi. Angoli 1-3.
(a.p.)
GIUDIZIO+++
MARCATORE Nocciolini al 32’ s.t.
GAVORRANO (4-3-1-2) Lanzano
6,5; Sgambato 6,5, Bettini 6, Miano
6,5, G. Menichetti 6; De Gori 6, Galbiati 7, Manzo 6,5 (dal 32’ s.t. Loseto
6); Bertino 5,5 (dal 13’ s.t. Nocciolini
6,5); Peluso 6, Fioretti 5 (dal 39’ s.t.
Curcio s.v.). (Maragna, S. Menichetti, Ibojo, Nencioli). All. Magrini 6.
SANGIOVANNESE (4-4-2) Vaccarecci 6; Pencelli 5, Salvatori 6, Chiarini 6,5, Tabacco 5,5; Foglia 6 (dal
43’ s.t. Bamba s.v.), Bricca 6, Bernini 6,5 (dal 24’ s.t. Scicchitano 5,5),
Di Franco 6 (dal 39’ s.t. Sansotta
s.v.); Calderoni 6,5, Merini 5,5. (Fantin, Gattulli, Sabatucci, Marullo). All.
Fraschetti 6.
ARBITRO Affinto di Frattamaggiore 5,5.
NOTE spett. 200 circa, inc. di quasi
1.000 euro. Espulsi Nocciolini al 44’
s.t. e Tabacco al 49’ s.t.; ammoniti
Miano, Bernini, De Gori, Chiarini, Calderoni e Galbiati. Angoli 3-4. (a.f.)
GIUDIZIO++
MARCATORI Pietranera (CN) al
10’ p.t.; Pietranera (CN) al 2’, Cirina
(V) al 30’ s.t.
VILLACIDRESE (4-3-3) Pomarè
6; Bregliano 6 (dal 26’ p.t. Poli 6),
Cirina 7, Pinna 6,5, Idda 6; Bianchi
6,5, Lanzillotta 6, Cotza 6,5 (dal 24’
s.t. Cordeddu 6); Bombagi 6 (dal 27’
p.t. Croce 5,5), Dal Bosco 5,5, Steri
6,5. (Frasca, Montemurro, Lisai,
Cappai). All. Mereu 6.
CROCIATI NOCETO (4-4-1-1)
Babbini 6; Tagliavini 6,5, Castagnetti 6,5, Addona 6,5, Delledonne 6,5;
Ferretti 6,5 (dal 26’ s.t. Berselli 6),
Vignali 7 (dal 49’ s.t. Ogliari s.v.),
Fabbris 6,5, La Cagnina 7; Guareschi 7,5; Pietranera 7,5 (dal 24’ s.t.
Miftah 6,5). (Miskiewicz, Bersanelli, Paoletti, Sessi). All. Torresani 7.
ARBITRO Gavillucci di Latina 5,5.
NOTE spettatori 350 circa, incasso nc. Ammoniti Bombagi, Fabbris,
Bianchi, Tagliavini, Poli, Cordeddu
e Idda. Angoli 6-5. (chr.ba)
GIUDIZIO++
MARCATORE Alteri all’8’ s.t.
POGGIBONSI (4-3-2-1) Nocchi
6,5; Gilardi 6, Galeotti 5,5, Salvadori 5,5, Nobili 6; Campolattano 5 (dal
1’ s.t. Mugnaini 6), Dall’Ara 6,5, Bigeschi 6; Bischeri 6 (dal 19’ s.t. Serino 5,5), Hemmy 5,5 (dal 28’ s.t.
Aperuta s.t.); Alteri 6,5. (Ferrauto,
D’Esposito, Romeo, Lamenza). All.
Firicano 6.
FANO (4-4-2) Perucchini 5,5; Carboni 6, Scrosta 5,5, Amaranti 6, Arcolai 6 (dal 39’ s.t. Terrenzio s.v.);
Iazzetta 6,5, Ionni 6, Capodaglio 6,
Urbinati 6 (dal 20’ s.t. Antonioni 6);
Ferrari 6, Di Crescenzo 5,5 (dal 13’
s.t. Trimarco 6). (Beni, Del Duca,
Raparo, Schiavini). All. Zauli 6.
ARBITRO Romani di Modena 5,5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Nobili e Amaranti. Angoli 4-2. (e.p.)
GIRONE C f Latina, colpo a Campobasso e allungo in vetta: il Trapani balza al secondo posto, poker dell’Avellino
CAMPOBASSO
0
ISOLA LIRI
0
POMEZIA
1
NEAPOLIS
1
AVELLINO
4
VIGOR LAMEZIA
4
BRINDISI
1
NORMANNA
1
LATINA
1
TRAPANI
1
FONDI
1
MATERA
2
VIBONESE
0
MELFI
1
CATANZARO
0
MILAZZO
0
GIUDIZIO+++
MARCATORE Polani al 15’ p.t.
CAMPOBASSO (4-4-1-1) Furlan
6; Maglione 6,5, Minadeo 5,5 (dal 4’
s.t. Ibekwe 6), Di Fiordo 6, Posillipo 5,5; Sivilla 5, Chiazzolino 6, Cacciaglia 6, Monti 5,5; Todino 5 (dal
30’ s.t. Gallicchio s.v.); Murati 5,5
(dal 40’ s.t. Visconti s.v.). (Ascani,
Barbato, Cammarata, Fazio). All.
Cosco 6.
LATINA (4-4-2) Martinuzzi 6; Cafiero 6, Mariniello 6,5, Farina 6,5,
Gasperini 6; Tortolano 7, Berardi
6,5, Giannusa 6, Ruiz 6 (dal 30’ s.t.
Ricciardi s.v.); Polani 6,5 (dal 3’ s.t.
Merito 5,5), Martinez 6 (dal 37’ s.t.
Mancosu s.v.). (Gaudino, Di Emma,
Kone, Cinelli). All. Sanderra 6,5.
ARBITRO Brasi di Seregno 5.
NOTE spettatori 2.500 circa, incasso di 20.680 euro. Espulso Cafiero al 47’ s.t.; ammoniti Martinuzzi, Mariniello, Farina, Tortolano,
Merito, Posillipo e Chiazzolino. Angoli 4-3. (a.d.l.)
GIUDIZIO+++
MARCATORE Madonia al 10’ p.t.
ISOLA LIRI (4-4-2) Fiorini 6,5;
Sperati 6, Mucciarelli 6,5, Paolacci
6,5, La Rocca 5; Raffaello 5, Vigliotti 6 (dal 38’ s.t. Flavi s.v.), Zappacosta 6 (dal 21’ s.t. Conte 6), Bussi
6,5; De Matteis 5 (dal 20’ s.t. Bianchini 6), Caira 6. (Iannarilli, Ferrara, Romano, Acampora). All. Finucci 6 (Grossi squalificato).
TRAPANI (4-4-2) Castelli 7; Alletto 6, Pagliarulo 6,5, Filippi 6,5, Daì
6; Barraco 7, Calabrese 6,5, Cutaia 6,5, Coco 6 (dal 25’ s.t. Ficarotta
6); Perrone 5 (dal 28’ s.t. Lupo 6),
Madonia 6,5 (dal 46’ s.t. Di Peri).
(Dolenti, Colletto, Cammareri, Mastrolilli). All. Boscaglia 6,5.
ARBITRO Colasanti di Siena 6.
NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Daì,
Filippi, Vigliotti, Castelli e Ficarotta. Angoli 5-1. (g.p.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Agostinelli (F) al 39’
p.t.; Macciocca (P) al 32’ s.t.
POMEZIA (4-3-1-2) Fiumanò 6;
Lolli 6,5, De Martis 6, Conson 6, Colantoni 7; Proietti 6 (dall’11’ s.t. A. Costantini 6), Cesari 6,5, Piroli 6 (dal
26’ s.t. Marano 6); Polito 6; F. Costantini 6 (dall’11’ s.t. Morbidelli 6,5),
Macciocca 7. (Scarzanella, Martorelli, Coppola, Mastromattei). All.
Farris 7.
FONDI (4-3-3) Cacchioli 7; Dionisio
6, Gambuzza 6, Sportillo 6, Bombara 6; Vaccaro 5,5, Cuccianello 6,5,
Alleruzzo 5,5; Crisci 5 (dal 13’ s.t.
D’Urso 5,5), Agostinelli 7, Capogna
5 (dal 1’ s.t. Improta 5,5; dal 45’ s.t.
Di Paola s.v.). (Mezzacapo, Schiavon, Rossini, La Vecchia). All. Liquidato 6.
ARBITRO Todaro di Palermo 6.
NOTE spettatori 600 circa, incasso
nc. Espulso Agostinelli al 29’ s.t.; ammoniti F. Costantini, Sportillo, Capogna e Cacchioli. Angoli 6-3. (gu.l.g.)
GIRONE A
COPPA ITALIA
Via mercoledì
alla terza fase
Inizia mercoledì la terza
fase della Coppa Italia
con due partite della
prima giornata:
GIRONE A Pro VercelliPisa (riposa Monza).
GIRONE B CarpiLucchese (rip. Bassano).
Le altre due partite sono
invece mercoledì 24:
GIRONE C San MarinoNocerina (rip. Atl. Roma).
GIRONE D CosenzaFoggia (rip. Juve Stabia).
SQUADRE
PT G
PRO PATRIA
27 11
FERALPI SALO'
23 11
PRO VERCELLI
22 11
TRITIUM
21 12
SAMBONIFACESE 19 11
SAVONA
19 11
LECCO
17 12
CANAVESE (-2)
15 11
VALENZANA
14 11
MONTICHIARI
12 11
RODENGO (-1)
12 11
RENATE
11 12
MEZZOCORONA
11 11
ENTELLA
10 11
SACILESE
8 11
SANREMESE
6 12
CASALE
6 12
V
9
6
6
6
5
5
5
5
3
2
3
2
3
2
1
0
1
N
0
5
4
3
4
4
2
2
5
6
4
5
2
4
5
6
3
P RF RS
2 25 14
0 10 4
1 13 6
3 15 9
2 17 12
2 14 11
5 16 19
4 12 9
3 9 10
3 9 10
4 7 10
5 15 17
6 11 13
5 8 10
5 9 16
6 9 16
8 7 20
MARCATORI
11 RETI Ripa (3, Pro Patria).
8 RETI Fabbro (1, Lecco).
7 RETI Bonomi (3, Pro Vercelli).
5 RETI Cristini (Canavese); Dimas (1, Montichiari);
Tarallo (2, Savona).
GIUDIZIO+++
MARCATORI Formuso (M) al 13’,
Ancora (M) al 28’ p.t.; Longobardi
(N) al 39’ s.t.
NEAPOLIS (3-4-2-1) Fanti 6 (dal
42’ p.t. Napoli 6); Civita 6, Bianchi
5,5, Salvati 5,5 (dal 1’ s.t. Torcivia 6);
Monticelli 5,5, Daleno 6, Marinucci
Palermo 5,5, Mannone 5,5 (dall’11’
s.t. Bruzzese 5,5); Bonanno 5,5, Moxedano 6; Longobardi 6. (Fiore, Barone, Arena, Fontanella). All. D’Arrigo 5,5.
MATERA (4-2-3-1) Musacco 6,5;
Fedi 6, Malquori 6,5 (dal 1’ s.t Manetta 6), Villagatti 7, Di Fusco 6; Provenzano 6,5, Logrieco 6,5 (dall’11’ s.t.
Scarpato 6); Capolei 6, Giannone 6,
Ancora 7; Formuso 7 (dal 40’ s.t. Spilabotte s.v). (Lorello, Lo Sicco, Lorini, Alassani). All. Cadregari 6,5.
ARBITRO Terzo di Palermo 6.
NOTE gara a porte chiuse. Espulsi
Di Fusco e Capolei al 47’ s.t.; ammoniti Civita, Marinucci Palermo, Moxedano e Di Fusco. Angoli 12-1. (g.a.)
RISULTATI
CASALE-SAMBONIFACESE
LECCO-CANAVESE
MEZZOCORONA-SAVONA
PRO PATRIA-TRITIUM
PRO VERCELLI-FERALPI SALO'
RODENGO-MONTICHIARI
SANREMESE-RENATE
VALENZANA-SACILESE
ha riposato ENTELLA
0-2
1-0
0-1
3-2
2-2
1-1
2-2
0-0
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
CANAVESE-PRO VERCELLI
ENTELLA-PRO PATRIA
FERALPI SALO'-LECCO
MONTICHIARI-VALENZANA
RENATE-SAMBONIFACESE
SACILESE-MEZZOCORONA
SAVONA-CASALE
TRITIUM-RODENGO
riposa SANREMESE
GIUDIZIO++
MARCATORI Panatteri all’11’, Comini al 22’ p.t.; Vicentin entrambi
su rigore al 1’ e al 4’ s.t.
AVELLINO (4-4-2) Marruocco
6,5; Meola 6, Puleo 6, Rinaldi 6 (dal
18’ s.t. Nocerino 6), Ricci 6; Balzano 6, Licciardi 6,5, D’Angelo 6,5
(dal 14’ s.t. El Harchi 6), Comini 7,5;
Vicentin 6,5, Panatteri 7 (dal 7’ s.t.
Varriale 6). (Cascella, Viscido, Fanelli, Rega). All. Marra 6,5.
VIBONESE (4-1-4-1) Senatore 6;
Scrugli 4,5 (dal 23’ p.t. Saturno 5),
Del Tongo 4,5, Geraldi 5,5, Ruggiero 5; Mineo 5,5; Stefanini 5, Donati
5, Mazzetto 5, Dominici 5 (dal 12’
s.t. Petrucci 5); Pasca 5 (dal 14’ s.t.
Beccaria 5). (Mengoni, Paoli, Ficara, Cosentino). All. Tosi 5.
ARBITRO Petroni di Roma 6,5.
NOTE spettatori 2.500 circa, incasso non comunicato. Espulso
Del Tongo al 4’ s.t.; ammonito Del
Tongo. Angoli 8-2. (l.z.)
GIRONE B
SQUADRE
CARPI
CARRARESE
SAN MARINO
GIACOMENSE
CHIETI
L'AQUILA
POGGIBONSI
PRATO
GAVORRANO
CROCIATI NOCETO
BELLARIA
SANGIOVANNESE (-4)
CELANO
FANO
VILLACIDRESE (-5)
GIULIANOVA
PT
26
22
20
16
16
16
15
14
14
13
12
10
9
8
7
6
G
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
V
8
6
5
3
4
5
4
3
3
3
2
4
2
1
3
1
N
2
4
5
7
4
1
3
5
5
4
6
2
3
5
3
3
P
1
1
1
1
3
5
4
3
3
4
3
5
6
5
5
7
RF
19
12
18
13
13
10
8
13
10
12
8
10
8
8
14
9
RS
5
4
10
7
11
12
13
10
10
15
11
14
19
13
12
19
MARCATORI
7 RETI Pietranera (2, Crociati Noceto).
6 RETI Rosa (2, Chieti); Alteri (2, Poggibonsi); Cesca e
Gasparello (1, San Marino).
5 RETI Giglio (1, Carpi); Galli (2, L'Aquila); Silva Reis (Prato);
Merini (Sangiovannese).
GIUDIZIO++++
MARCATORI Lattanzio (VL) al 12’,
De Luca (VL) al 38’ p.t.; Guazzo (M)
su rigore al 2’, Mangiapane (VL) al
10’ su rigore e al 32’ s.t.
VIGOR (4-2-3-1) Forte 6,5; Trovato 6,5, Parisi 6,5 (25’ s.t. Scalise
6,5), Caridi 6,5, Mercurio 7; Mangiapane 7,5, Giuffrida 6,5; Lattanzio 7
(21’ s.t. Rondinelli 6,5), Catalano 6,5,
Scalese 7 (41’ s.t. Caruso s.v.); De
Luca 7,5. (Quarta, Paonessa, Potestio, Iannazzo). All. Costantino 7,5.
MELFI (4-4-2) Pozzato 5; Milella
5,5, Agius 5,5, Vignati 5,5, Contessa 5,5; Russo 5 (1’ s.t. Mangiacasale
5,5), Maisto 5,5, Scarsella 6, Mitra
5,5 (dal 16’ s.t. Pellecchia 6); Chiaria
6,5, Guazzo 6,5 (35’ s.t. Scalzone
sv). (Ameltonis, Marino, Vanacore,
Viola). All. De Gennaro-Ciullo 5,5.
ARBITRO Aureliano di Bologna 6.
NOTE spett. 900, inc. 4.200. Esp. il
tecnico De Gennaro 30’ st; amm. De
Luca, Scarsella, Giuffrida, Chiaria,
Guazzo e Maisto. Angoli 5-5. (f.c.)
RISULTATI
BELLARIA-L'AQUILA
CARRARESE-GIULIANOVA
CELANO-SAN MARINO
CHIETI-PRATO
GAVORRANO-SANGIOVANNESE
GIACOMENSE-CARPI
POGGIBONSI-FANO
VILLACIDRESE-CROCIATI NOCETO
0-0
3-0
0-1
3-1
1-0
1-1
1-0
1-2
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
BELLARIA-VILLACIDRESE
CROCIATI NOCETO-POGGIBONSI
FANO-CHIETI
GIULIANOVA-GAVORRANO
L'AQUILA-CELANO
PRATO-GIACOMENSE
SAN MARINO-CARPI
SANGIOVANNESE-CARRARESE
GIUDIZIO++
MARCATORE Radi su rigore al
40’ s.t.
BRINDISI (4-4-2) Marconato 6;
Mottola 5,5 (dal 32’ s.t. Faccini
s.v.), Taurino 6, La Rosa 5,5, Radi
6; Maiorino 5,5, Battisti 5,5, Minopoli 5,5, Alessandrì 6 (dal 9’ s.t.
Mortelliti 5,5); Ceccarelli 5,5, Moscelli 4,5 (dal 41’ s.t. Pisa s.v.). (Prisco, Montella, Pollidori, Gelfusa).
All. Rastelli 5,5.
CATANZARO (4-4-2) Vono 6;
Lauteri 5,5, Boyomo 6, Basile 5,5,
Ciano 5; Gigliotti 5, Di Meglio 4,
Biondi 5,5, Martinez 5 (dal 13’ s.t.
Gaglione 5); Morello 5 (dal 32’ s.t.
Beha s.v.), Puntoriere 5 (dall’8’ s.t.
Ferrare 5,5). (Scerbo, Capicotto,
Catalano, Santaguida). All. Aloi 5.
ARBITRO Carbone di Napoli 6.
NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Espulso Di Meglio al 5’ s.t.; ammoniti Di Meglio,
Morello, Battisti, Basile e Gaglione.
Angoli 7-1. (f.d.s.)
GIRONE C
SQUADRE
LATINA
TRAPANI
NEAPOLIS
POMEZIA
AVELLINO
VIGOR LAMEZIA
BRINDISI
MATERA
NORMANNA
MELFI
MILAZZO
FONDI
VIBONESE
CAMPOBASSO
ISOLA LIRI
CATANZARO (-1)
PT
25
22
21
21
18
17
17
16
16
15
14
14
8
7
5
2
G
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
V
7
6
7
6
5
5
5
4
4
4
4
3
1
1
1
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N
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P RF RS
0 13 5
1 16 5
4 12 8
2 9 6
3 15 9
4 16 13
4 9 10
3 12 8
3 7 6
4 12 12
5 11 13
3 10 12
5 11 20
6 5 11
8 6 15
8 4 15
GIUDIZIO+++
MARCATORE Grieco al 6’ p.t.
NORMANNA (4-3-1-2) Pettinari
6; Carbonaro 6, Mattera 6, Di Girolamo 6,5, Letizia 6,5; Arini 6,5, Massimo 6, Petagine 6,5 (dal 31’ s.t.
Partipilo s.v.); Grieco 7 (dal 38’ s.t.
Pisani s.v.); Ercolano 6, Varriale 6
(dal 20’ s.t. Zolfo 6). (Polise, De Gol,
Campanella, Tovalieri). All. Ferazzoli 6,5.
MILAZZO (4-3-3) Terracciano 6;
Di Pasquale 5,5, Maccarone 5,5,
Lanzolla 6, Suriano 5,5 (dal 39’ s.t.
Bica Badan s.v.); Orioles 6,5, Fiore
5,5, Quintini 5,5; D’Amico 6 (dal 25’
s.t. Iannelli 6), Proietti 6,5, Lasagna 6. (Di Dio, Cucinotta, Chiappone, Salmeri, Rasà). All. Venuto 5,5.
ARBITRO Dei Giudici di Latina 6.
NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Carbonaro, Petagine, D’ Amico, Di Pasquale e Proietti. Angoli 2-3.
(g.ar.)
RISULTATI
AVELLINO-VIBONESE
BRINDISI-CATANZARO
CAMPOBASSO-LATINA
ISOLA LIRI-TRAPANI
NEAPOLIS-MATERA
NORMANNA-MILAZZO
POMEZIA-FONDI
VIGOR LAMEZIA-MELFI
4-0
1-0
0-1
0-1
1-2
1-0
1-1
4-1
PROSSIMO TURNO
domenica 21 novembre, ore 14.30
AVELLINO-VIGOR LAMEZIA
CATANZARO-CAMPOBASSO
FONDI-TRAPANI
LATINA-NEAPOLIS
MATERA-POMEZIA
MELFI-ISOLA LIRI
MILAZZO-BRINDISI
VIBONESE-NORMANNA
MARCATORI
6 RETI Tortolano (Latina); Guazzo (2, Melfi); Mangiapane (3,
Vigor Lamezia).
5 RETI Vicentin (2, Avellino); Ceccarelli (Brindisi);
Longobardi (1, Neapolis); Macciocca (1, Pomezia); Perrone
(1, Trapani); Grillo (3, Vibonese).
4 RETI Ancora (2, Matera); Grieco (2, Normanna); De Luca
(Vigor Lamezia).
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
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L’INIZIATIVA
y
ALESSANDRO RUTA
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dCi sono dei numeri spaventosi e situazioni allucinanti, se
realizzate davvero e non prese
solo come ipotesi. I morti in auto per distrazione rappresentano, secondo statistiche e ricerche, una perdita pari al 2% del
Pil: tanto costa all'Italia questa piaga, oltre 30 miliardi di
euro in costi sociali. Perché il
morto, Altre cifre da brividi, in
negativo: dal 2000 ad oggi
hanno perso la vita per incidenti dovuti sempre a questo
motivo circa 50 mila persone.
Tipo uno stadio di media-grande capienza tutto esaurito.
«Pensa a guidare» è la campagna lanciata dall’Ania (Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici) per sensibilizzare sull’attenzione alla
guida, senza distrazioni; una
campagna che ha avuto come
traino proprio il calcio.
Novanta metri bendato Tra ieri
e sabato in due stadi della Serie A è stata presentata l'iniziativa. A Torino per Juventus-Roma e a Roma per Lazio-Napoli, via al messaggio:
«Quando guidi, pensa a guidare». Coreografie colorate e musiche a tutto volume (tra l'altro guidate da Nikos Lagousakos, lo stesso che ha organizzato le cerimonie di apertura
dei Giochi Olimpici di Atene
2004 e Torino 2006), ma solo
sul campo: in macchina non si
scherza. Già in tv e alla radio
sono in palinsesto degli spot
emblematici. Il succo della vicenda è che basta un attimo
per perdere il controllo. Il tempo di uno squillo al cellulare,
distogliere lo sguardo da davanti agli occhi per vedere solo chi è, ed è la fine. In caso di
pericolo questo porterà a frenare oltre 20 metri dopo anche procedendo a soli 40 chilometri orari. Per tre secondi, a
110 all’ora, quindi sotto il limite di velocità, e sarebbe come
guidare bendato per novanta
metri, secondo un'indagine
scientifica: quasi come un campo di calcio da una porta all’altra.
Gigi e Fernando E a proposito
di porte e di portieri, i testimonial di questa campagna di
Ania sono proprio due numeri
uno di altrettante squadre di
Serie A: Gigi Buffon e Fernando Muslera (anche se sulla
schiena ha l’86 resta, nell’immaginario, il numero 1). I portieri di Juventus e Lazio, coinvolte nelle partite in cui l'ini-
UN TERZO
DEI MORTI
UNDER 30
SICUREZZA
Il pallone si mobilita
Un calcio ai distratti
dell’automobile
Nel 2008 sulle
strade italiane ci
sono stati 4.731
morti, oltre 1.400
dei quali con
vittime under 30.
In totale ci sono
stati 3,7milioni di
incidenti che
hanno causato
quasi un milione
di feriti, 20 mila
dei quali
resteranno
invalidi a vita. Una
tragedia costata
all’Italia oltre 30
miliardi di euro in
costi sociali. La
distrazione alla
guida è vista
come primo
fattore di
incidentalità
stradale. Lo
afferma il 51%
degli italiani, che
conferma di aver
avuto un
incidente per
distrazione
IL PRESIDENTE ANIA
«Tragedia
da due
punti di Pil»
Salvati: «Portieri
scelti per il loro
ruolo a rischio»
dÈ da quarant'anni che Sandro Salvati lotta per la diminuzione del rischio, sulle strade e
non. È una missione semi-impossibile, ma sperare non costa
niente. Il presidente dell’Ania
ci spiega i motivi della campagna "Pensa a guidare".
Presidente, perché il calcio?
«La più grande tragedia italiana andava resa nota attraverso
la più grande passione degli italiani. Quindi, il pallone, e due
partite come Juve-Roma e Lazio-Napoli.
E come mai due portieri?
«Perché rappresentano un ruolo in cui l'errore è fatale».
Ha scelto lei Buffon e Muslera?
«Gigi è un totem del calcio italiano, ci ho pensato subito. Muslera è giovane e di una squadra che lotta per lo scudetto».
Lei ha parlato di grande tragedia delle morti in auto per distrazione: conferma?
«Sì, una tragedia che non fa
troppa notizia perché succedono morti in tutte parti d’Italia e
starci dietro è impossibile, a
meno di stragi. Ma i morti sono
tantissimi, troppi: e il 30% di
questi sono tra gli under 30».
In Juventus-Roma (sopra) e Lazio-Napoli (sotto) le coreografie per presentare «Quando guidi pensa a guidare» LAPRESSE
Prima di Juve-Roma
e Lazio-Napoli
presentata l’iniziativa
dell’Ania per ribadire
che in macchina
non si scherza
Un attimo di
disattenzione di tre
secondi equivale a
guidare bendato per
circa 90 metri, come
un campo da calcio
ziativa è stata presentata, hanno prestato gratuitamente il loro volto per sensibilizzare la
gente su quella che il presidente dell’Ania, Sandro Salvati,
ha definito «la più grande tragedia italiana». Buffon e Muslera che negli spot, visibili anche sul sito della Gazzetta dello Sport, commentano: «Di
fronte a tanti incidenti stradali
non potevamo restare in panchina. Ci sono distrazioni che
costano un gol, altre che possono costare una vita. Per questo
a chi è in automobile diciamo:
quando guidi, pensa a guidare». Un messaggio impossibile
da ignorare, per dimenticare i
numeri di un dramma che passa spesso sotto colpevole silenzio.
BUFFON E MUSLERA TESTIMONIAL
«Non restiamo indifferenti»
Trenta miliardi di costi sociali:
davvero pesa così tanto questa piaga?
«Per alluvioni e catastrofi naturali l'aggravio per lo Stato è di
6 miliardi. Cinque volte meno.
Fate voi il paragone».
E oltre ai morti ci sono anche i
feriti e quelli che restano paralizzati.
«L’80% degli incidenti è frutto
di errori umani. Sono 20 mila, i
paraplegici accertati per incidenti da distrazione».
Buffon (foto sopra) al telefonino prende un gol:
Muslera idem perché guarda una ragazza. «Ci sono
distrazioni che costano un gol: le altre la vita». La
campagna di Ania vive anche degli spot con i due
portieri. Che dicono: «Davanti a tanti incidenti
stradali non potevamo restare in panchina».
La guida distratta uccide più
dell'alcol?
«Nettamente. Purtroppo in generale manca la cultura delle
regole, ma noi lavoriamo per ridarle la giusta importanza».
a.ru.
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
FORMULA 1 LA BEFFA DI ABU DHABI
l’analisi
di
UMBERTO ZAPELLONI
1
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CHE ERRORE!
MA GRAZIE
LO STESSO
L’errore c’è stato ed è anche
di quelli difficili da
dimenticare e da perdonare.
La Ferrari ha sbagliato dove
una volta dominava: nella
scelta della strategia. Dai
box hanno mandato Alonso
in marcatura su Webber,
lasciando via libera a Vettel,
volato indisturbato verso un
Mondiale meritatissimo. Si è
scelto di seguire da vicino la
Red Bull sbagliata, senza
contare che l’ingresso della
Safety Car aveva già fatto
saltare il banco con il
cambio gomme anticipato di
Rosberg e Petrov infilatisi tra
la Ferrari e il quarto posto
che avrebbe portato al titolo.
Così Alonso si è ritrovato
imbottigliato nel traffico
dell’ora di punta su una
pista scenograficamente
stupenda ma sportivamente
demenziale, considerando
che i sorpassi non sono
consentiti quasi mai, come si
era già capito un anno fa
quando, in tutta la gara, ne
furono possibili solo quattro.
Gli sarebbe bastato seguire
la strategia di Vettel, guidare
da taxi driver e oggi sarebbe
lui il campione.
È il 15˚ giro e
Fernando Alonso
fa il pit stop:
la mossa che gli
costerà il titolo
IL FILM
L’incubo comincia
con uno scatto difficile
COLOMBO
S
BUTTON PASSA AL VIA
Scatta bene Vettel che parte con la macchina che punta
verso il centro pista: mantiene il comando su Hamilton
Alonso perde una posizione ed è 4O dietro a Button IPP
SPROFONDO
La Ferrari butta
via il Mondiale
Vettel campione
E’ un peccato perché il titolo
era davvero a portata di
Alonso e perdere così il
Mondiale fa ancora più
rabbia di quando capitò due
anni fa a Massa. La Ferrari
ha giocato male le sue carte
e Alonso, che a fine gara
avrebbe potuto evitare di
mostrare il pugno a Petrov,
non è riuscito a fare il
miracolo che ad un certo
punto gli hanno chiesto via
radio: «Sfrutta tutto il tuo
talento, sappiamo che è
enorme». Il talento di
Fernando non è bastato a
mettere le ali a una Ferrari
incapace di sorpassare la
Renault, è rimasto
ingabbiato in una strategia
molto simile ad un autogol.
LIUZZI SOPRA SCHUMACHER
Fernando e la Ferrari sono
stati straordinari a tenere in
vita il campionato fino
all’ultima gara in una
stagione dove il dominio
Red Bull è stato devastante
(15 pole e 9 vittorie in 19
gare). Soltanto la grande
rimonta da Monza in poi ha
permesso di arrivare ad Abu
Dhabi con una Ferrari
davanti a tutti e un bel
rigore da calciare dopo il
giro perfetto di Alonso in
qualifica. Il rigore è finito
fuori. Come quelli calciati da
Baresi, Baggio e Massaro
nella finale Mondiale di Usa
’94. Una botta difficile da
digerire, ma dalla quale si
deve ora ripartire con più
fame di vittoria di prima.
Con buona pace di quei
politici che non perdono mai
l’occasione di stare zitti.
Alonso perde il Mondiale nei 40 giri, impotente dietro la
Renault di Petrov che non commette scorrettezze ma
guida al limite per non farsi superare sul dritto COLOMBO
Poco dopo il via la Force India di Liuzzi sale sulla
Mercedes di Schumi, che rischia grosso. La testa viene
sfiorata dal muso dell’auto di Vitantonio COLOMBO
Il cambio gomme anticipato di Webber manda nel panico
i box del Cavallino. Alonso lo imita e perde tutto: è solo 7˚
DAL NOSTRO INVIATO
PINO ALLIEVI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ABU DHABI (Emirati Arabi) dUn suici-
IL TAPPO AL TITOLO
IL TRIONFO DI SEBASTIAN
Con Hamilton e Button staccati, l’ultimo giro è una
passerella per Vettel: alla sua 5a vittoria stagionale, la 10a
in carriera, conquista gara e titolo mondiale REUTERS
dio. Incredibile, inimmaginabile, imprevedibile. La Ferrari si è
tolta di mezzo da sola e ha regalato il Mondiale a Sebastian Vettel e alla Red Bull, nel giorno in
cui il trionfo rosso era atteso in
tutte le piazze d’Italia e di Spagna. Fernando Alonso è stato
virtualmente campione sino alle 17.30 (ora locale) di ieri. Poi
la Ferrari ha deciso di farsi male. Ed è finita lì, poco da aggiungere. Meglio sarebbe stato se
fosse scoppiato il motore o se ci
fosse stata una foratura, almeno avremmo avuto qualcosa su
cui recriminare. Perdere in questo modo non è accettabile,
non è digeribile.
Tristezza Stefano Domenicali è
scoppiato in lacrime, Luca di
Montezemolo ha ammesso gli
errori, Sergio Marchionne è stato categorico, prima di lasciare
in fretta il circuito: «Mi spiace
per Fernando, siamo stati noi a
fermarci prima del dovuto, non
è stata colpa degli altri...». La
Ferrari si prende le colpe e salva il pilota. Non potrebbe fare
altrimenti, dinanzi a un errore
strategico in mondovisione: così clamoroso da oscurare una
stagione comunque bella e facendo apparire lontana anche
la vigilia del GP, quando Alonso comandava la classifica con
8 punti su Mark Webber, mentre Vettel era indietro di 15.
Era solo ieri l’altro. Il giorno prima del suicidio.
4
SEB VINCE
PER SOLI
4 PUNTI
1. Vettel
Ger-Red Bull
256 punti
2. Alonso
Spa-Ferrari
252 punti
3. Webber
Aus-Red Bull
242 punti
Errore Perché suicidio? Perché
quando Alonso è scattato quarto, alle spalle del leader Vettel,
di Lewis Hamilton e di Jenson
Button, con Webber alle spalle,
l’impresa era già fatta. Bastava
rimanere lì, attendere. Poi sono accaduti due episodi: è uscita la Safety Car, a metà del primo giro, per un botto pauroso
quanto incruento tra Michael
Schumacher e Vitantonio Liuzzi. Chi non aveva nulla da perdere è rientrato a montare
pneumatici duri per continuare
sino alla fine: gli ininfluenti Jaime Alguersuari e Lucas Di Grassi, i più insidiosi Nico Rosberg e
Vitaly Petrov. Quando la corsa
è ripresa, Webber è andato a
strisciare con la ruota posteriore destra contro il guard-rail,
rientrando poco dopo a cambiare le gomme, visto che una rischiava di afflosciarsi. E con le
dure ha subito fatto tempi eccellenti. Che hanno
mandato nel panico la Ferrari,
focalizzata su
Webber mentre
invece Vettel
fuggiva avanti.
Così si è deciso di
far rientrare prima Felipe Massa
(13˚ passaggio) e
poi Alonso (15˚),
sperando di proiettarli, con le gomme dure,
nelle prime posizioni
col passare dei giri. Avesse atteso — non c’era fretta, Fernando viaggiava co-
P
la vignetta
Il bacio
Sebastian
Vettel, 23 anni,
e la sua coppa
di STEFANO FROSINI
REUTERS
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
w
Il
team
2
I NUMERI
La scelta
sbagliata
10 è stata
di Dyer
Sebastian Vettel
quest’anno era
stato primo in
classifica solo
due volte e
sempre a pari
merito con un
altro pilota
O ROSSO
LA SCHEDA
O
SEBASTIAN VETTEL
GERMANIA - 23 ANNI
PILOTA RED BULL
Sebastian Vettel è nato a Heppenheim
(Ger) il 3 luglio ’87, ha corso 62 GP
vincendo 10 volte. A 23 anni 4 mesi e 11
giorni è il più giovane iridato, meglio di
Lewis Hamilton. Il talento tedesco ha
iniziato nel ’95 con i kart, nel 2003 ha
corso in F. Bmw (18 vittorie in 20 gare) poi
in F.3 (’05-'06) e in F.1 dal 2007 come 3O
pilota Bmw. Ha debuttato nel GP Usa poi è
passato alla Toro Rosso con cui, nel 2008,
ha fatto a Monza pole e vittoria,
diventando anche in queste classifiche il
più giovane di sempre
me Button — avrebbe salvato
sia la gara sia il Mondiale.
Bloccati Con i pit stop anticipati, Massa si è ritrovato dietro la
Toro Rosso di Alguersuari e
non l’ha più passata, mentre
Alonso ha fatto 40 giri davanti
a Webber ma dietro la Renault
di Petrov (!) senza poterla attaccare, perché la F10 era più lenta in rettilineo di 3-6 km orari
che non permettevano di uscire
di scia per l’azzardo. La corsa
della Ferrari, che ha valutato
male il consumo delle gomme,
è finita lì. In compenso, Button
(3˚) ha completato ben 39 giri
con pneumatici teneri e Robert
Kubica addirittura 46, tenendosi dietro, a sua volta, Hamilton
(finito 2˚) per tre quarti di gara. Avesse seguito la strategia
McLaren, la Ferrari ieri sera
avrebbe festeggiato. Invece
Alonso, intruppato nel traffico
e innervosito da Petrov è giunto 7˚ quando invece con un facile 4˚ posto avrebbe conquistato il titolo.
Panico Un errore grave quello
del box Ferrari, che quest’anno
(ma anche nel 2009) è stato più
d’una volta sotto accusa per
Lo spagnolo bloccato
per 40 giri da Petrov
che andava più forte
in rettilineo.
Marchionne: «Mi
spiace per Fernando»
strategie sbagliate. Nel momento decisivo è accaduto di nuovo, mandando all’aria un’annata. Pazzesco.
Record Così Vettel, a 23 anni e
4 mesi, è il più giovane iridato
di sempre, con la Red Bull che
ha conquistato il titolo piloti dopo quello costruttori, senza
aver mai dato ordini di scuderia. Grazie a una macchina formidabile, la RB6. Chapeau. Vettel è stato velocissimo, tenace,
duro. Ha meritato. È invece
crollato Webber, 8˚ all’arrivo e
3˚ in un Mondiale che poteva
essere suo. La verità è che Vettel ha beffato tutti. Però non ce
l’avrebbe fatta senza la perversa complicità Ferrari. Questo farà perdere il sonno a molti, a
Maranello. Ma a qualcuno, forse, anche il posto.
Le vittorie
ottenute in
carriera da
Sebastian
Vettel. Solo in
questa stagione
ne ha centrate
cinque
15
Il tecnico ora potrebbe saltare
Domenicali: «Che errore fare
la corsa soltanto su Mark»
Le pole position
ottenute dal
pilota tedesco
in 62 gare.
Quest’anno ne
ha centrate
ben 10 su 19
gran premi
rebbe rimasta quella pianificata.
Processo Qualcosa a Maranello cambierà, questo lo si è intuito, qualche testa (quella dell’ingegnere australiano appare
davvero molto a rischio) salterà. Anche Domenicali, pur riaffermando che la Ferrari non è
formata da «una manica di incompetenti» e rifiutando processi pubblici («le valutazioni
le faremo tra di noi»), ammette
che «a Maranello si hanno le
idee chiare sulle aree nelle quali investire e dove è necessario
fare un passo avanti per tornare ad essere vincenti. Perché il
bello e il brutto della Ferrari è
che siamo condannati a vincere e arrivare secondi è una sconfitta». Il cambiamento è già iniziato, spiega Domenicali: ha riguardato «le metodologie» e
l’innesto di alcune persone (come l’ex McLaren Pat Fry)» nell’organico: «I frutti li vedremo
il prossimo anno».
Presidente Luca di Montezemolo cerca di risollevare il morale
della truppa, radunandola dietro il box, lontano da occhi indiscreti. Il discorso presidenziale
«Non sapevamo la
durata delle gomme e
siamo finiti nel
traffico: la peggior
gara dell’anno»
256
Grazie al nuovo
regolamento che
assegna 25 punti
a vittoria, Vettel
ha realizzato il
record di punti
numeri di
G. Cortinovis
37
R
«Non siamo un
gruppo di
incompetenti e
sappiamo dove fare
un passo avanti»
Aria di smobilitazione al box Ferrari: sorridono solo i manichini... AP
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ABU DHABI d«È come se mi stessi risvegliando da un brutto sogno», commenta Piero Ferrari
mentre all’esterno della palazzina della rossa si respira aria
di smobilitazione. Stefano Domenicali parla di «un pugno
nella pancia». La festa accarezzata alla vigilia non c’è, gli ospiti importanti — il presidente
della Fiat, John Elkann e l’amministratore delegato Sergio
Marchionne — si sono volatilizzati mentre ancora risuonano
le note dell’inno tedesco che incoronano Vettel vincitore della
gara. Resta a guardarsi intorno, come stordito, soltanto il tenore Placido Domingo, mentre
di re Juan Carlos si sono perse
le tracce.
Disastro Tocca a Domenicali
spiegare che cosa è andato storto: «È stata la gara peggiore della stagione — ha esordito —:
abbiamo commesso tre errori il
primo è stato quello di marcare
Webber con tutte e due le macchine; il secondo è di non aver
compreso che le gomme tenere
sarebbero durate più a lungo
di quanto ci aspettassimo, il terzo di non aver considerato adeguatamente la difficoltà di superare le altre vetture».
Colpevole Domenicali si guarda bene nell’indicare il colpevole («ragioniamo sempre da
squadra») ma chi aveva le cuffie in testa in quei momenti cruciali sostiene che la decisione
finale (rivelatasi fatale) sia stata presa da Chris Dyer, il coordinatore dei tecnici in pista, pochi istanti dopo che Andrea
Stella, l’ingegnere di pista, aveva invece confermato ad Alonso che la strategia ferrarista sa-
tocca l’orgoglio del team e sono in tanti che si mettono a
piangere. Poi in pubblico sorvola sulle responsabilità («forse
si potevano fare scelte differenti») e cerca di addolcire la delusione: «Siamo giù di morale
perché fa male perdere all’ultima gara quando ci avevamo ormai fatto la bocca al titolo. Ma
ormai succede da 12 anni che
siamo in lizza per il titolo. Qualche volta abbiamo vinto, qualche volta abbiamo perso all’ultima gara. È capitato nel 2008
con Massa e si è ripetuto qui.
Ma voglio ringraziare la squadra che non ha mai mollato,
Fernando che ci ha sempre creduto e si è dimostrato determinato e veloce. Guardiamo avanti perché vogliamo vincere l’anno prossimo».
La squadra ringrazia e si schiera compatta, stigmatizzando
«coloro che in cerca di popolarità hanno scelto questa occasione» per attaccare il Cavallino.
LA LEGA CONTRO IL PRESIDENTE DELLA ROSSA
Calderoli: «Strategia demenziale
Montezemolo deve dimettersi»
Non aspettavano altro. Forse
hanno anche gufato. Ma alcuni
esponenti della Lega hanno
colto l’occasione della
sconfitta di ieri per replicare
alla recenti critiche sul
governo del n.1 della Ferrari,
Luca di Montezemolo. La prima
bordata è del ministro per la
Semplificazione Normativa,
Roberto Calderoli: «La Ferrari
è riuscita a perdere un
Mondiale già vinto grazie alla
demenziale strategia. Chi è
responsabile di questa disfatta
deve andarsene. Entro sera
(ieri; n.d.r.) ci aspettiamo le
dimissioni di Montezemolo, il
quale, al posto di fare il grillo
parlante della politica senza
beccarne mai una, dovrebbe
imparare dagli altri come si
gestisce una vittoria».
Rincara la dose il vice ministro
alle Infrastrutture, Roberto
Castelli: «Se dovessi usare nei
suoi confronti lo stesso metro
di giudizio che Montezemolo
usa nei confronti del governo,
dovrei dire che Alonso ha
perso il titolo per la gestione
dilettantesca della corsa». «Se
Montezemolo avrà in politica la
stessa fortuna che ha avuto in
F.1, povera Italia!», chiude
l’eurodeputato Matteo Salvini.
In difesa del presidente si è
schierato il vicepresidente
della commissione Affari
Europei, Enrico Farinone (PD):
«I leghisti pensino al GP di
Monza che rischia di essere
declassato da quello di Roma
per l’alleanza Pdl-Lega».
Nessuna replica dal presidente
della Ferrari, che ha preferito
ricordare «il grande lavoro
fatto dagli uomini e le donne
della Ferrari». E il sostegno dei
tifosi. Da tutta Italia, ma anche
dall’estero, in 8.000 ieri hanno
seguito la gara di Abu Dhabi
sul maxischermo a Maranello.
Sicuramente senza gufare.
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FORMULA 1 LA BEFFA DI ABU DHABI
Le lacrime di Alonso
«Ho perfino gufato»
LA RISPOSTA DI VITALY
L’OSTACOLO RUSSO
1
«È andato tutto storto, speravo che Vettel si fermasse
Il gestaccio a Petrov? Non era mai stato così aggressivo»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI
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ABU DHABI (Emirati Arabi) dQuando
LAPRESSE
Incubo Guarda al futuro Fernando perché il presente fa ancora
male. Ricorderà per un pezzo,
negli incubi notturni, la sagoma di quella Renault (proprio
la scuderia con la quale ha corso 6 stagioni e vinto 2 Mondiali) là davanti che è diventata un
ostacolo insormontabile. «Il
mio gestaccio alla fine rivolto a
Petrov? Era di frustrazione, dopo 40 giri dietro di lui! E mai
l’avevo visto così aggressivo
quest’anno».
Errore Il fatto è che Fernando lì
non ci sarebbe stato se non fosse stato fermato troppo presto
per marcare Webber. «Eravamo davanti a un bivio — spiega
lo spagnolo —: o difenderci da
Rosberg e Petrov che si erano
fermati ai box con la Safety Car
o farlo su Webber. Abbiamo
scelto la seconda opzione anche perché avevamo notato che
da quando Mark aveva sostituito le gomme andava più forte.
Se non mi fossi fermato subito,
rischiavo di finirgli alle spalle.
La verità è che è andato tutto
storto: la partenza dove Button
mi ha passato e Hamilton non è
riuscito a farlo su Vettel come
speravo; quelle soste con la Safety Car di Petrov e Rosberg che
alla fine li ha avvantaggiati
mentre di solito in casi del genere si finisce in coda».
Conferma Dietro la Renault,
Alonso ammette di aver gufato.
«Ho sperato sino alla fine che
Sebastian si fermasse e solo
quando ha tagliato il traguardo
ho capito che il titolo era perso.
Ma è come al Tour de France,
perdi la maglia gialla per pochi
secondi ma non perché è andata male la crono finale, piuttosto hai perso nelle tappe precedenti. Se noi abbiamo perso per
nostri errori 25 punti, la Red
Bull forse ne ha persi 100! Nel
2011 dovremo migliorare in
strategia e nell’affidabilità dei
motori. E avere tra le mani una
macchina che sia sempre all’altezza di McLaren e Red Bull».
Per rilassarsi fernando ha deciso di tornare a casa per qualche
giorno prima di ripresentarsi in
pista ad Abu Dhabi per i test di
sabato.
DAL NOSTRO INVIATO
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2
3
1. Fernando Alonso si ritrova dietro la Renault di
Vitaly Petrov dopo il cambio gomme. 2. Lo spagnolo
cerca di passare il russo. 3. Dopo il traguardo, il
ferrarista manda Vitaly a quel paese LIVERANI-LAPRESSE
ABU DHABI d I suoi occhi di
ghiaccio erano noti a tutti, da
ieri si sa pure che Vitaly Petrov, primo russo a correre in
F.1, ha nervi d’acciaio. Non è
da tutti vedere per 40 giri la
sagoma della Ferrari guidata
dal leader del Mondiale negli
specchietti e non commettere
mai uno sbaglio. A perdere la
calma, casomai, è stato Fernando Alonso. A fine gara, infatti, lo spagnolo gli ha rivolto
un gesto di stizza con la mano,
quasi a volergli dire: «Ma cosa
volevi dimostrare?».
«Lo capisco, mi sarei comportato così anch’io se avessi perso il campionato del mondo.
Ma ho fatto soltanto la mia corsa, se mi avesse attaccato a fondo probabilmente non avrei resistito troppo perché sapevo
che lui si stava giocando il titolo. Ma in realtà non l’ha mai
fatto e io ho difeso la mia posizione. Io sono qui per lottare,
come qualsiasi altro pilota»,
ha sottolineato Vitaly che ha
anche ammesso di aver terminato la gara con la sospensione posteriore sinistra danneggiata.
a.cr.
Un marchio Daimler.
è entrato nello stanzino e i suoi
uomini si sono alzati in piedi
per applaudirlo, Fernando
Alonso si è lasciato andare a un
pianto liberatorio nel quale ha
trascinato anche alcuni dei suoi
uomini.
«Il loro applauso è stato emozionante — dice una volta che si è
ricomposto — lo apprezzo e lo
porterò sempre con me come
uno dei ricordi più belli del
2010. Perché al di là delle vittorie, questa stagione è stata positiva per il bel rapporto che ho
instaurato con la squadra. Un
team compatto, determinato
per questo guardo al futuro con
fiducia: se abbiamo lottato sino
all’ultima gara per il titolo pur
avendo a disposizione una macchina meno veloce di Red Bull e
McLaren, come racconta anche
la classifica costruttori, cosa
possiamo fare con una macchina più veloce?».
Fernando
Alonso, 29
anni, torna
mestamente ai
box dopo aver
concluso
solamente al
7˚ posto il GP
di Abu Dhabi
«Capisco
la sua rabbia
ma ho fatto
la mia gara»
Il mio Van. Il nuovo Vito.
Nuovo Vito. L’affidabilità di cui vantarsi.
Consumi ridotti e più rispetto per l’ambiente grazie alle nuove motorizzazioni diesel
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
R
FORMULA 1 LA BEFFA DI ABU DHABI
BABY FENOMENI
Ha battuto
il record
di Hamilton
V
VETTEL
HAMILTON
ALONSO
FITTIPALDI
M. SCHUMACHER
Red Bull-Renault
Campione del mondo 2010
Età: 23 anni e 134 giorni ANSA
McLaren-Mercedes
Campione del mondo 2008
Età: 23 anni e 301 giorni IPP
Renault
Campione del mondo 2005
Età: 24 anni e 59 giorni INFOPHOTO
Lotus-Ford
Campione del mondo 1972
Età: 25 anni e 274 giorni OLYMPIA
Benetton-Ford
Campione del mondo 1994
25 anni e 315 giorni REUTERS
MARCO DEGL’INNOCENTI
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ABU DHABI (Emirati Arabi) dNel mo-
mento in cui il sogno più grande si realizzava, Sebastian Vettel è scoppiato in lacrime. Con
la voce rotta dal pianto, appena tagliato il traguardo della
decima vittoria in carriera,
quinta stagionale, che lo ha
laureato più giovane campione della F.1 a 23 anni 4 mesi e
11 giorni, al biondo tedeschino della Red Bull la voce si è
strozzata in gola: «Grazie ragazzi! Campione del mondo,
incredibile!», ha urlato via radio al team.
NUMERO 1
IL GRANDE DELUSO
«Hanno sbagliato
a marcarmi»
Webber: «Non sono stato
veloce, Seb merita il Mondiale»
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ABU DHABI dDa favorito per il titolo, con Alon-
so, a eroe tragico di questa finale di campionato. Proprio come lo spagnolo. Mark Webber si è
dovuto inchinare al più giovane compagno di
squadra Sebastian Vettel: «Semplicemente,
non sono stato abbastanza veloce al momento
giusto», ammette l’australiano della Red Bull.
Che precisa: «Già la qualifica mi aveva fatto un
po’ male; dopodiché tutto è diventato più difficile. In gara ho avuto un’altra giornata dura e
non ha funzionato come speravo. Invece Sebastian ha trovato il ritmo giusto al momento giusto, nelle ultime gare è stato lui ad avere in mano il Mondiale e voglio congratularmi con lui».
Webber, comunque, ha anche sottolineato:
«Nello sport quando uno arriva così vicino all’obiettivo e lo fallisce di poco è chiaro che prova emozioni non piacevoli. Ma non mi getterò
certo nella disperazione, la vita continua».
Successore Lacrime anche sul
podio, durante l’inno tedesco,
dopo il salto «alla Schumacher». Lacrime a stento trattenute durante la prima conferenza stampa da campione, accanto ai due iridati che lo hanno preceduto, Jenson Button e
Lewis Hamilton.
«Non so cosa devo dire, ma in
ogni caso sono felice. Non posso ancora credere che sia successo. Quando ho passato il
traguardo non sapevo se quello che avevo fatto era sufficiente. Il mio ingegnere mi ha det-
Aiuto Parlando della sua gara Mark fa presente
che anche lui, sia pure indirettamente, ha aiutato Vettel: «Alonso non ha fatto bene a cambiare
così presto le gomme, perché doveva marcarmi. In un certo senso, quindi, è stata una prestazione di tutto il team, la nostra. Ma io non ho
ottenuto il risultato che volevo. in questa stagione ci sono state molte cose positive. Ma anche
negative: purtroppo anche in questo fino settimana ed è stato davvero un peccato. Nelle prossime settimane avremo, però, tutto il tempo
per pensarci sopra. Ma il team ha vinto due titoli, non è stata certo una cattiva stagione».
I complimenti della
Merkel. Mateschitz:
«Forse abbiamo
avuto più fortuna che
ragione ma ce lo
siamo meritato»
m.d.i.
to che le cose si era messe molto bene e in quel momento ho
cominciato a capire che poteva essere davvero successo.
Non ho guardato i maxischermi fino a che non mi hanno urlato: sei campione!».
Confusione Sopraffatto dall’emozione, Vettel ha continuato a gettare nei microfoni
sensazioni, più che frasi pensate. «La stagione per me e per
tutti è stata molto dura: fisicamente e mentalmente. Con tutti i leader che la classifica ha
avuto e che poco dopo venivano già dati fuori gioco, come
Alonso, che è ritornato forte o
Hamilton. Ma io avevo fiducia
in me stesso e ho cercato sempre di tenere lontane le pressioni esterne. Anche quello di
negativo che dicevano su di
noi, che ho preferito ignorare.
Sabato notte, a letto, pensavo
a come sarebbe andata la gara. Ci ho messo un bel po’ prima di addormentarmi. Prima
del via ho cercato di evitare al
massimo il contatto con la gente. Pensavo solo a vincere: la
macchina qui era davvero fenomenale. È un sogno! In testa alla classifica per la prima
volta in questa stagione e proprio alla fine!».
Compagni Gli viene chiesto co-
«Sono tra Schumi
e Senna: incredibile!»
Vettel tagliato il traguardo è scoppiato a piangere
Horner: «Siamo campioni e senza ordini di scuderia»
sa significhi questo titolo. «Essere nella lista di quelli che
hanno vinto dal 1950 ad oggi,
con Schumacher, Senna... mi
mancano le parole...». Commossi anche i familiari. «Abbiamo finalmente raggiunto quello che abbiamo sempre sognato», ha detto papà Norbert,
che con la moglie Heike, la figlia maggiore Stefanie e l’ultimogenito Fabian, di 11 anni
hanno seguito trepidanti la gara in una saletta Red Bull. L’altra sorella, Melanie, è rimasta
a casa. Come la sua ragazza,
Hanna, alla quale Sebastian
ha mandato un timido saluto
dalla tv.
Passaggio di consegne tra Michael Schumacher,
41 anni (a destra) e Sebastian Vettel, 23 ANSA-GETTY
Squadra «Siamo diventati campioni del mondo da veri sportivi: in pista, senza ordine di scu-
deria», ha sottolineato Horner. E Dietrich Mateschitz, il
proprietario della scuderia,
che in soli 5 anni di F.1 ha vinto entrambi i Mondiali ha ammesso: «Non ci speravo più.
Mi tremavano le gambe. Forse
abbiamo avuto più fortuna
che ragione, ma ce lo siamo
meritato». A Vettel sono arrivati subito i complimenti dalla
Germania, a partire dal presidente della repubblica, Chistian Wulf, e della cancelliera
Angela Merkel, che ha elogiato il suo sangue freddo.
«Sebastian ha avuto una stagione fantastica, con un’ultima parte grandiosa», è stato il
complimento di Michael Schumacher. Che non è più l’unico
tedesco iridato: Seb è campione 2.342 giorni dopo di lui.
L’ALBO D’ORO
È il secondo pilota tedesco
a conquistare il titolo,
2.342 giorni dopo Michael
1950 Farina Ita-Alfa
Romeo
1951 Fangio Arg-Alfa
Romeo
1952-53 Ascari Ita-Ferrari
1954 Fangio
Arg-Mercedes / Maserati
1955 Fangio
Arg-Mercedes
1956 Fangio Arg-Ferrari
1957 Fangio Arg-Maserati
1958 Hawthorn
GB-Ferrari
1959-60 Brabham
Aus-Cooper
1961 P. Hill Usa-Ferrari
1962 G. Hill GB-Brm
1963 Clark GB-Lotus
1964 Surtees GB-Ferrari
1965 Clark GB-Lotus
1966 Brabham
Aus-Brabham
1967 Hulme NZ-Brabham
1968 G. Hill GB-Lotus
1969 Stewart GB-Matra
1970 Rindt Aut-Lotus
1971 Stewart GB-Tyrrell
1972 Fittipaldi Bra-Lotus
1973 Stewart GB-Tyrrel
1974 Fittipaldi
Bra-McLaren
1975 Lauda Aut-Ferrari
1976 Hunt GB-McLaren
1977 Lauda Aut-Ferrari
1978 Andretti Usa-Lotus
1979 Scheckter
Saf-Ferrari
1980 Jones Aus-Williams
1981 Piquet Bra-Brabham
1982 Rosberg Fin-Williams
1983 Piquet Bra-Brabham
1984 Lauda Aut-McLaren
1985-86 Prost
Fra-McLaren
1987 Piquet Bra-Williams
1988 Senna Bra-McLaren
1989 Prost Fra-McLaren
1990-91 Senna
Bra-McLaren
1992 Mansell GB-Williams
1993 Prost Fra-Williams
1994-95 Schumacher
Ger-Benetton
1996 Hill GB-Williams
1997 Villeneuve
Can-Williams
1998-99 Hakkinen
Fin-McLaren
2000-01-02-03-04
Schumacher Ger-Ferrari
2005-06 Alonso
Spa-Renault
2007 Raikkonen
Fin-Ferrari
2008 Hamilton
GB-McLaren
2009 Button GB-Brawn
2010 Vettel Ger-Red Bull
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40
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
R
FORMULA 1 LA BEFFA DI ABU DHABI
Hamilton sulle ali della McLaren
La nuova aerodinamica rilancia Lewis e il compagno Button. Kubica, che sorpasso a Kobayashi
LE PAGELLE
di PINO ALLIEVI
Pilota dal
carattere
d’acciaio
P 10
SEBASTIAN VETTEL
Ci ha sempre
creduto.
Impegnandosi come un
matto anche
quando
pareva
spacciato. Un
pilota d’acciaio
nel carattere,
nonostante la
giovanissima età
e una maturazione
agonistica
incompleta: 10
pole e 5 vittorie
dicono che non
ha rubato nulla.
La Red Bull non
ha voluto fare
giochi di
squadra ed è
rimasta
imparziale nel
duello tra lui e
Webber: un
merito in più.
Sebastian Vettel, 23
anni: 62 GP in carriera,
10 vittorie e 15 pole IPP
LEWIS HAMILTON
ROBERT KUBICA
8
8
Grande in qualifica e corsa, pure
lui bloccato da una Renault, quella
di Kubica, sino al cambio gomme.
Poi ha rimonto valanghe di secondi
su Vettel, ma era tardi, Con la
McLaren rivitalizzata dalla nuova
ala, Hamilton, come Button, è
tornato ai suoi abituali livelli ANSA
Si parlerà della Renault d’inverno.
Sia di quella di Petrov che ha
bloccato la Ferrari di Alonso sia di
quella di Kubica, che ha incendiato
gli arabi col sorpasso, all’esterno,
di Kobayashi. Con Robert, 5o, che
ha ottenuto un tempo sul giro
vicino a Vettel LAPRESSE
4
GLI ALTRI
Bridgestone
ha vinto 175
gare: merita 8
SI RIPARTE
IL 13 MARZO
IN BAHRAIN
BRIDGESTONE 8
Ha dato l’addio alle corse con
il GP di Abu Dhabi, al termine
di 14 stagioni che hanno
fruttato 175 vittorie (anche
perché spesso ha corso da
sola). Grande partner per la
Ferrari dell’era Schumacher.
Venti gare nel
2011 con la novità
del GP dell’India.
13 marzo
Bahrain
27 marzo
Australia
JENSON BUTTON 7,5
Ha corso bene, con uno sprint
al via in cui ha bruciato
Alonso. Podio meritatissimo.
10 aprile
Malesia
NICO ROSBERG 7,5
Grande corsa, un quarto posto
alle spalle dei protagonisti del
Mondiale, al termine di una
stagione molto brillante.
8 maggio
Turchia
FERNANDO ALONSO
7
6
Non è il più simpatico della F.1, e
non ha fatto nulla di straordinario
al suo primo anno. Ma ieri, con il
montaggio anticipato delle gomme
dure, ha azzeccato tutto. Alonso si
è arrabbiato con lui ma il russo non
è stato mai scorretto LAPRESSE
Si è preso le colpe della strategia
sbagliata. Ma il suo GP è appena
sufficiente, dietro tanti comprimari,
dopo qualificazioni che gli avevano
dato la quasi certezza del titolo.
Spettava alla Ferrari non farlo
ritrovare in quella situazione AP
FELIPE MASSA
MARK WEBBER
5.5
5
Ha chiuso 10o la stagione più
infelice della carriera. In gara ha
patito come Alonso alle spalle di
una Toro Rosso (motorizzata
Ferrari!) più veloce. In prova aveva
fatto poco, quando ci si aspettava
che potesse dare una mano ad
Alonso. Ci eravamo illusi... LAPRESSE
Che peccato! Il titolo sembrava
quasi suo, sino a 2 GP fa. Poi il
crollo, soprattutto psicologico, con
una Red Bull che gioiva soltanto se
vinceva Vettel e non lui. Così Mark
negli ultimi GP non è più stato lui: ha
sofferto. E anche qui ha reso meno
di quanto avrebbe saputo fare AP
Da quarto a primo
grazie a una
grande partenza
22 maggio
Spagna
29 maggio
Monaco
12 giugno
Canada
26 giugno
Europa
RUBENS BARRICHELLO 6
Bella qualifica, però in gara è
scomparso. Ma non ha corso
male.
10 luglio
G. Bretagna
NICO HÜLKENBERG 5,5
Dopo il lampo nelle
qualificazioni di Interlagos si è
perso. Ieri è giunto 16˚. E non
ha la certezza del posto per il
2011.
31 luglio
Ungheria
24 luglio
Germania
28 agosto
Belgio
11 settembre
Italia
LOTUS 5
Che tristezza vedere la Lotus
di Trulli che nel finale di gara
perdeva pezzi lungo il circuito!
Per fortuna cambieranno
molto cose nel team e Jarno,
magari, tornerà a sorridere.
25 settembre
Singapore
MICHAEL SCHUMACHER ng
Ha chiuso male l’annata del
rientro, dopo una collisione
(forse evitabile) con Rosberg e
il rischio che Liuzzi gli facesse
male. Poi il sospiro di sollievo.
30 ottobre
India
9 ottobre
Giappone
16 ottobre
Corea del Sud
13 novembre
Abu Dhabi
27 novembre
Brasile
LE CLASSIFICHE
L’ARRIVO
Valsecchi
chiusura
perfetta
17 aprile
Cina
JAIME ALGUERSUARI 7
Nono con la Toro Rosso, una
stagione in crescendo.
Anche per lui il pit stop
anticipato al primo giro ha
pagato.
VITALY PETROV
GP2 ULTIMA GARA
ROBERTO CHINCHERO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ABU DHABI dÈ andata a Davide
Valsecchi (nella foto Pellegrini) l’ultima gara della GP2
2010 disputata ieri sul circuito
di Abu Dhabi. Il 23enne di Erba è partito in maniera perfetta dalla 4ª alla 1ª posizione,
controllando poi gli assalti di
Luiz Razia. Il secondo posto finale di Razia è stato prezioso
per il team italiano Rapax, che
dopo il titolo piloti con Pastor
Maldonado, ha conquistato
anche il titolo a squadre. Il venezuelano, in odore di passare
alla Williams F.1 nel 2011, ieri
ha chiuso 10˚. Il podio è stato
completato dal francese Romain Grosjean, mentre Fabrizio Crestani ha chiuso 15˚.
Gara 2: 1. Valsecchi (Ita-iSport) in
40’59"120, media 178,707 km/h; 2. Razia (Bra-Rapax) a 0”925; 3. Grosjean
(Fra-Dams) a 5”107; 15. Crestani
(Ita-DPR) a 37”828.
Classifica finale: 1. Maldonado p. 87;
2. Perez 71; 3. Bianchi 52; 4. Clos 51; 8.
Valsecchi 31; 12. Ricci 16; 19. Filippi 5.
I GIRI VELOCI
PILOTI
POS PILOTA
NAZ
1.
VETTEL
GER Red Bull-Renault
2.
HAMILTON
GB
McLaren-Mercedes
3.
BUTTON
GB
McLaren-Mercedes
4. ROSBERG
5.
TEAM
DISTACCO (PIT STOP)
1h39’36"837 (1)
media 183,923 km/h
a 10"162 (1)
a 11"047 (1)
GER Mercedes
a 30"747 (1)
KUBICA
POL Renault
a 39"026 (1)
6. PETROV
RUS Renault
a 43"520 (1)
7.
ALONSO
SPA Ferrari
a 43"797 (1)
8.
WEBBER
AUS Red Bull-Renault
a 44"243 (1)
9.
ALGUERSUARI SPA Toro Rosso-Ferrari
10. MASSA
BRA Ferrari
11. HEIDFELD
GER Sauber-Ferrari
12. BARRICHELLO BRA Williams-Cosworth
a 50"201 (1)
a 50"868 (1)
a 51"551 (1)
a 57"686 (1)
13. SUTIL
GER Force India-Mercedes
a 58"325 (1)
14. KOBAYASHI
GIA
Sauber-Ferrari
a 59"558 (1)
15. BUEMI
SVI
Toro Rosso-Ferrari
a 1’03"178 (1)
16.
17.
18.
19.
20.
21.
GER
FIN
BRA
BRA
AUT
ITA
Williams-Cosworth
a 1’04"763 (1)
HÜLKENBERG
KOVALAINEN
DI GRASSI
SENNA
KLIEN
TRULLI
Lotus-Cosworth
a 1 giro (1)
Virgin-Cosworth
a 2 giri (1)
HRT-Cosworth
a 2 giri (1)
HRT-Cosworth
a 2 giri (1)
Lotus-Cosworth
a 4 giri (2)
RITIRATI: Al 1˚ giro SCHUMACHER (GER-Mercedes) incidente e LIUZZI (ITA-Force
India Mercedes) incidente; al 44˚ GLOCK (GER-Virgin Cosworth) cambio.
GIRO PIÙ VELOCE: il 47˚ di HAMILTON in 1’41"274, media 197,428 km/h.
NOTE: Dal 1˚ al 24˚ giro Vettel; dal 25˚ al 39˚ Button; dal 40˚ al traguardo Vettel
Safety Car: dal 1˚ al 5˚ giro.
POS PILOTA
NAZ
PUNTI
BAH
AUS
MAL
CIN
SPA
MON
TUR
CAN
EUR
GB
GER
UNG
BEL
ITA
SIN
GIA
COR
BRA
ABU
12
18
25
25
25
1. VETTEL
GER
256
12
25
8
15
18
12
25
6
15
15
25
25
15
25
15
252
2. ALONSO
SPA
6
25
12
12
18
8
4
15
4
25
18
8
15
18
18
242
3. WEBBER
AUS
18
4
4
2
18
4
25
25
15
10
25
8
25
10
18
12
240
4. HAMILTON
GB
25
18
15
8
8
18
10
25
25
18
18
12
18
12
12
10
214
5. BUTTON
GB
15
6
25
4
25
10
18
18
15
12
10
4
15
4
15
6. MASSA
BRA
144
12
1
18
15
6
2
8
12
6
18
12
10
10
8
7. ROSBERG
GER
142
8
12
10
10
15
15
6
10
8
1
15
4
4
6
10
2
8. KUBICA
POL
136
15
10
18
12
10
4
15
8
6
10
6
2
8
12
6
9. SCHUMACHER
GER
72
6
8
1
1
12
12
2
2
1
8
2
6
10. BARRICHELLO
BRA
47
1
4
2
12
10
1
2
11. SUTIL
GER
47
10
10
6
4
2
1
8
4
6
4
1
12. KOBAYASHI
GIA
32
4
1
6
8
2
13. PETROV
RUS
27
2
8
6
1
10
6
1
1
4
14. HÜLKENBERG
GER
22
1
1
8
8
15. LIUZZI
ITA
21
1
2
6
2
2
1
16. BUEMI
SVI
8
1
4
2
17. DE LA ROSA
SPA
6
6
4
2
18. HEIDFELD
GER
6
19. ALGUERSUARI
SPA
3
2
2
1
20. KOVALAINEN (FIN) 0; 21. TRULLI (ITA) 0; 22. CHANDHOK (IND) 0; 23. SENNA (BRA) 0; 24. DI GRASSI (BRA) 0; 25. GLOCK (GER) 0; 26. YAMAMOTO (GIA) 0; 27. KLIEN (AUT) 0
POS COSTRUTTORE
PUNTI
BAH
AUS
MAL
CIN
SPA
MON
RED BULL-RENAULT
498
16
2
43
12
40
43
454
2. MCLAREN-MERCEDES
21
33
12
43
10
10
396
3. FERRARI
43
27
6
14
26
20
214
18
11
15
16
12
6
4. MERCEDES
163
18
12
16
4
15
5. RENAULT
69
1
4
1
2
6. WILLIAMS-COSWORTH
68
2
6
10
6
6
7. FORCE INDIA-MERCEDES
44
8. SAUBER-FERRARI
13
2
1
1
9. TORO ROSSO-FERRARI
10. LOTUS-COSWORTH 0; 11. HRT-COSWORTH 0; 12. VIRGIN-COSWORTH 0
1.
TUR
CAN
EUR
GB
GER
UNG
BEL
ITA
SIN
GIA
COR
BRA
ABU
15
43
10
22
8
2
1
-
22
43
15
8
6
3
4
25
33
4
1
10
12
8
6
2
31
30
17
11
4
8
-
23
22
43
6
7
-
40
4
30
10
9
8
-
18
25
12
14
17
11
4
-
20
18
40
12
4
7
-
33
12
29
10
6
9
2
-
43
22
15
8
2
10
1
18
40
12
10
7
8
6
-
43
22
15
14
2
4
1
-
29
33
7
12
18
2
1. Hamilton 1’41"274 (47˚)
2. Button 1’41"636 (48˚)
3. Rosberg 1’41"711 (52˚)
4. Vettel 1’41"739 (50˚)
5. Kubica 1’41"753 (51˚)
6. Webber 1’42"196 (52˚)
7. Alonso 1’42"227 (52˚)
8. Petrov 1’42"311 (52˚)
9. Hülkenberg 1’42"397 (51˚)
10. Buemi 1’42"573 (50˚)
11. Barrichello 1’42"669 (50˚)
12. Heidfeld 1’42"673 (52˚)
13. Sutil 1’42"695 (52˚)
14. Massa 1’42"725 (52˚)
15. Alguersuari 1’42"727 (49˚)
16. Kobayashi 1’42"733 (53˚)
17. Kovalainen 1’45"378 (52˚)
18. Trulli 1’45"979 (42˚)
19. Di Grassi 1’46"126 (50˚)
20. Senna 1’46"255 (52˚)
21. Klien 1’46"646 (44˚)
22. Glock 1’46"837 (39˚)
Lewis Hamilton, 25 anni COLOMBO
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42
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MOTOGP
fIeri all’ospedale di Cattolica il pilota della
Ducati è rimasto due ore sotto i ferri
Valentino, ricostruita la spalla
I chirurghi: «Era una situazione disastrosa, ci vogliono 90 giorni per recuperare»
MAURIZIO BRUSCOLINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PESARO dForse sono state le
due ore più lunghe della sua vita, sicuramente per Valentino
Rossi i prossimi saranno i giorni più duri, anche peggiori di
quelli successivi alla frattura
della gamba al Mugello.
Scoperta Ieri alle 11.30, è iniziato l’intervento che doveva sistemare la sua spalla, lesionata nella sciocca caduta fatta a
metà aprile mentre si allenava
con la moto da cross. Un’operazione che il pesarese a lungo
ha cercato di evitare con tutte
le sue forze e che invece ieri ha
rivelato una situazione molto
più grave di quel che si poteva
pensare. «Solo la sua grande
volontà gli ha permesso di finire il campionato con una spalla disastrata in questo modo»,
hanno commentato i dottori
Alex Castagna, uno dei maggiori specialisti italiani della
spalla, e Giuseppe Porcellini,
che ieri lo ha assistito.
43
R
Rossi operato dallo
specialista Castagna
con l’assistenza del
dottor Porcellini
Poi è andato a casa
a vedere Inter-Milan
parte totale e in parte parziale,
l’intervento in artroscopia,
cioè con l’introduzione di tre
piccole sonde ecoguidate attraverso dei fori nella spalla, ha
evidenziato una situazione devastante. La lesione al tendine
sovraspinoso, che era stata diagnosticata al 50 per cento, in
realtà era del 90 per cento. Ma
era lesionato pesantemente anche il capolungo, che negli esami esterni non si vedeva. Inoltre l’infrazione alla cartilagine
della cercina glenoidale era
più importante del previsto e
per suturarla sono stati utilizzati chiodini autoassorbenti.
Fuga «È stata una liberazione
— ha commentato sempre Porcellini — perché si è trattato di
un intervento importante, molto più complicato di una frattu-
ra alla gamba. Ora quello che
conta è la riabilitazione, che diventa un’altra sfida, che noi
aiuteremo a sostenere: dovrà
fare grandi sacrifici». Valentino che terrà un tutore per 3 settimane, ha davanti la prospettiva di tre mesi per la guarigione
completa.
Prove E qui iniziano i problemi. Perché il ritorno in sella alla Ducati è previsto per il 1˚
febbraio, cioè 79 giorni dopo
l’intervento. Quindi la riabilitazione — attiva e passiva — dovrà essere fatta con una intensità straordinaria per velocizzare i tempi. Intanto Valentino
ha già iniziato a stravolgere i
piani di recupero. Era previsto
che stesse una notte ricoverato, ma ieri sera ha chiesto di andare a casa: in tv lo aspettava il
derby tra il Milan e la sua Inter...
Sollievo La brutta scoperta fatta durante l’intervento, effettuato all’ospedale Cervesi di
Cattolica, con l’assistenza dei
dottori Fabrizio Campi e Paolo
Palladini, viene bilanciata dall’ottima riuscita, «qualcosa di
straordinario — ha detto sempre Porcellini — perché per
una persona normale non
avremmo fatto una cosa del genere. È stato un vero e proprio
triplice intervento. In 20 anni
di attività non mi era mai capitato di trovarmi di fronte ad
una spalla in queste condizioni».
Lesioni Dopo l’anestesia, effettuata con una tecnica mista in
MONDIALE RALLY
Galles, Loeb
vince e chiude
l’epoca Wrc
(g.r.) Due prove per
consolidare il vantaggio, due
per prepararsi a festeggiare
una vittoria un po’ diversa
dalle altre. Subito all’attacco,
Sébastien Loeb sfrutta i quasi
30 km di Resolfen e gli 8 km di
Margam per mettere altri 9"5
fra sé e Petter Solberg. Il
norvegese recepisce il
messaggio e il duello fra i due
finisce a metà mattinata. Non
più pressato da nessuno, con
l’avversario più vicino a 14",
l'Extraterrestre se la prende
decisamente più comoda e
lascia brandelli di gloria a
Jari-Matti Latvala, più attento
a non compromettere il
secondo posto nella classifica
iridata che a battagliare con
l’evanescente Mikko Hirvonen,
e pure a Dani Sordo. «Questa
è stata l'ultima gara delle
attuali World Rally Car e mi
piace aver chiuso un ciclo con
un altro successo», osserva
Loeb che arriva a 62 vittorie in
carriera.
Arrivo: 1. Loeb (Fra-Citroën)
in 3h14’54"; 2. P. Solberg
(Nor-id.) a 19"1; 3. Latvala
(Fin-Ford) a 1’35"3; 4.
Hirvonen (Fin-id.) a 1’53"3.
Mondiale: 1. Loeb p. 276; 2.
Latvala 171; 3. P. Solberg 169.
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44
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET LA 5a GIORNATA DI SERIE A
Milano domina
Lo spettacolo
è il pubblico
A Sassari, Finley il migliore, i sardi resistono 10’
Bucchi: «Ambiente super. Van den Spiegel a breve»
DAL NOSTRO INVIATO
SASSARI
MILANO
54
69
(17-16, 21-39; 36-53)
SASSARI: Diener 8 (2/4, 0/3), Devecchi 3 (1/3 da 3), White 15 (5/9, 0/2),
Hubalek 2 (1/2, 0/1), Hunter 15 (4/8,
1/2); Cittadini, B.Sacchetti 2 (1/1,
0/2), Tsaldaris 7 (1/1, 1/3), Vanuzzo
(0/1, 0/2), Pinton 2 (0/3 da 3). All.:
R.Sacchetti.
ARMANI JEANS MILANO: Finley 20
(5/6, 2/2), Hawkins 3 (1/4, 0/3), Mancinelli 9 (3/5, 1/3), Maciulis 6 (1/4, 0/2),
Melli 4 (2/3, 0/1); Mordente 6 (2/4,
0/2), Jaaber 9 (1/2, 1/5), Rocca 12
(4/5), Nardi. N.e.: Ganeto, Petravicius. All.: Bucchi.
ARBITRI: Sahin, Giansanti, Lanzarini.
NOTE - T.l.: Sas 17/23, AJ 19/27
Rimb.: Sas 23 (Hunter 5), AJ 37
(Rocca 12). Ass.: Sas 7 (Diener 4),
AJ 11 (Mancinelli, Jaaber 3). Progr.:
5’ 12-8, 15’ 19-26, 25’ 31-44, 35’
43-59. Usc. 5 f.: Hawkins 37’55"
(49-63). F. antisp.: Tsaldaris 14’37"
(17-25),Hubalek 22’15" (25-41).
Spett. 4497 per 65.620 euro.
MASSIMO ORIANI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SASSARI dConcedeteci una pa-
rentesi prima di raccontarvi la
larga vittoria che tiene Milano
imbattuta e da sola in vetta.
Quando a un minuto o poco più
dalla fine il pubblico si alza in
piedi, applaude la Dinamo e fa
partire cori di ringraziamento
ai suoi giocatori, controlliamo
il tabellone per essere sicuri di
non aver capito male. L’AJ è
avanti di 15 punti. Non è retorica, sono cose che vanno sottolineate tanto siamo abituati al becerume che regna nello sport
italiano.
Ambiente E infatti le prime parole di Bucchi nel dopogara sono
rivolte a tifosi locali: «Un ambiente super, da coltivare, una
vera festa dello sport». Gli fa
eco Mordente: «Una cosa meravigliosa, che capita raramente». La partita è durata un quar-
to, con Sassari avanti di un punto, prima di incappare nei peggiori 10’ del suo campionato,
nei quali perde 11 palloni, segna solo 4 punti (2/11), chiudendoli con -7 di valutazione.
«Ci siamo scontrati con una fisicità da Eurolega alla quale non
siamo abituati — dice Sacchetti
— Abbiamo patito la loro ag-
EUROLEGA
Tre sfide alle big
Che settimana!
Settimana di grande basket in
Italia: mercoledì, Siena e Roma
affrontano in casa le due
finaliste della passata edizione
d’Eurolega, e favorite in
questa, Barcellona e
Olympiacos. Giovedì Milano
ospita il grande Panathinaikos.
Domani parte l’Eurocup per
Cantù, Caserta e Treviso.
Omar Thomas, 28 anni CIAM-CAST
Van den Spiegel Così, pur con
Hawkins (3 punti e 4 perse in
28’) e Maciulis (6 in 23’ con altrettante perse) sottotono, è arrivata la 5ª vittorie in 5 gare di
campionato. Bucchi ha continuato con la strategia annunciata dopo Valencia per Petravicius, tenendolo fermo per averlo a disposizione giovedì con il
Panathinaikos: «Alterna un
giorno di lavoro a uno di riposo. Intanto Van den Spiegel verrà ufficializzato a breve». Sacchetti tesse le lodi dell’Olimpia:
«Gioca meglio, soprattutto in
campo aperto, rispetto all’anno
scorso. Non riesco ad immaginare cosa saranno quando
avranno Petravicius e Pecherov». I problemi in casa Dinamo
sembrano invece essere legati
alla salute di Travis Diener, un
giocatore che può fare la differenza se sano (cosa che non è)
e che invece rischia di diventare condizionante in negativo se
in campo neppure al 50%.
GUARDA
la galleria fotografica su
www.gazzetta.it
PARTITA SUPER
Avellino show
Dean stende
Montegranaro
gressività sui piccoli. Le 11 perse del 2o periodo sono scaturite
quasi tutte in facili contropiede
o falli intenzionali. Dobbiamo
capire che serve più intensità
contro squadre come Milano».
L’AJ è così andata al riposo sopra di 18, chiudendo la pratica
all’intervallo, pur non giocando una gran partita: 3/21 da 3
e 28 perse. Quante quelle di
Sassari, in una gara bruttissima
che ha visto più turnover (56)
che canestri (50). «La cosa che
più mi piace di questa gruppo
— aggiunge Mordente — è che
in ogni gara c’è un protagonista
diverso. Stavolta è toccato a
Finley. Ti senti parte di una
squadra forte quando è così».
p
BATTUTA BRINDISI
MONTEGRANARO
AVELLINO
93
98
(19-29, 45-54; 56-73)
FABI SHOES MONTEGRANARO: Maestranzi 11 (0/2, 2/7), Cavaliero 12 (3/ 7,
0/2), Jones 12 (1/2, 2/3), Ivanov 16
(5/10), Ford 18 (7/12); Cinciarini 13 (3/5,
1/3), Ongenaet 4 (1/ 3), Antonutti 7 (1/1, 1/3),
Canavesi. N.e. Ray, Nasini, Fenati. All.: Pillastrini
AIR AVELLINO: Green 16 (0/4, 4/5), Dean 27 (3/5, 6/12), Thomas 25 (9/16,
2/4), Szewczyk 4 (2/3, 0/1), Troutman
17 (7/10); Spinelli (0/2), Lauwers 5 (1/2,
1/2), Johnson 4 (1/2). N.e. Casoli, Cortese,
Infanti, Iannicelli. All.: Vitucci
ARBITRI: Facchini, Begnis, Biggi.
NOTE - T.l: Mon 27/31, Ave 13/18. Rimb.:
Mon 37 (Ford 13), Ave 35 (Thomas 7). Ass.:
Mon 8 (Maestranzi 4), Ave 8 (Green Troutman 2). Tecnico: Ivanov 23'59". Progr.: 5'
10-15, 15' 30-44, 25' 55-61, 35' 74-83.
Spett.: 3000 per 10.000 euro.
P.S.GIORGIO — E' una bella Avellino quella
che espugna il PalaSavelli e vince in volata
contro la Fabi alla seconda sconfitta con-
secutiva. Un successo meritato per la
squadra di Vitucci capace di dominare gli
avversari per 25’ e, rispetto a precedenti
incontri, di non smarrirsi. Montegranaro
ha il rammarico di entrare tardi nel match
e di regalare un americano (Ray in panchina solo ad onor di firma). Parte bene Avellino che sin dall’avvio riesce a trovare il giusto ritmo difensivo accompagnato da una
buona fluidità in attacco. Dopo 3’, sulla tripla di Dean (migliore dei suoi con 20 punti
in 21' su 27 finali), il punteggio era già 2-10
per gli irpini. Montegranaro, trova la giusta reazione e con Cavaliero (13-15 al 6').
Nel secondo periodo la squadra di Vitucci
allunga ancora. Dean è il primo terminale
offensivo e Thomas è la spalla ideale per
volare sul +17 (34-51 al 17'). Nella ripresa è
un'altra Sutor. Ford e Jones la riportano
a -3, 53-56 al 32', ma Avellino torna nuovamente sul +17. A inizio quarto periodo arriva anche il +20 con un tiro pesante di Thomas per il 56-76. La Fabi con orgoglio prova a ricucire lo strappo e il miracolo quasi
riesce (86-88 a 1'50" dalla fine) con tripla
di un redivivo Maestranzi. Sul più bello
però si perde con gli errori dello stesso
play italo-americano e di Cinciarini, mentre Green dalla lunetta è un cecchino.
Aaron Pettinari
Thomas-Slay
Varese fa
la grande
Jobey Thomas, 30 anni CIAM-CAST
VARESE
BRINDISI
73
60
(21-25, 36-32; 57-44)
CIMBERIO VARESE: Ranniko 2 (1/1,
0/1), Thomas 19 (5/7, 3/9), Righetti 5
(1/3, 1/2), Slay 13 (3/12, 2/3), Fajardo 6
(2/3, 0/1); Kangur 8 (1/3, 2/6), Cotani (0/1),
Goss 13 (5/7, 1/3), Galanda 7 (3/3, 0/1), Antonelli, Mian. N.e.: Lenotti. All. Recalcati.
ENEL BRINDISI: Dixon 16 (1/1, 4/7), Roberson 20 (7/9, 2/10), Diawara 4 (1/5,
0/2), Touré 13 (4/7, 0/5), Lang 2 (1/4);
Pugi, Maresca (0/3 da 3), Infante (0/2, 0/1),
Giovacchini 5 (0/2, 1/4). N.e.: Gallea. All.
Perdichizzi.
ARBITRI: Cerebuch, Duranti e Ramilli.
NOTE - T.l.: Va 4/5; Br 11/15. Rim.: Va 41
(Slay 16); Br 38 (Touré 14). Ass.: Va 20
(Goss 8); Br 7 (Dixon 3). Progr.: 5' 8-10, 15'
23-27, 25' 45-34, 35' 64-53. Spett.: 3.428
per 52.613 euro.
VARESE La coppia Thomas (19 punti con
tanti canestri pesanti) e Slay dominatore
dentro l'area colorata (16 rimbalzi) aiuta
coach Recalcati a mettere a frutto una difesa da piani alti della classifica.E' stato
proprio nella sua metà campo che la Cimberio ha costruito la quarta vittoria di un
ottimo inizio di campionato: dopo aver concesso 25 punti con il 57% nelle triple avversarie nel primo quarto, la formazione di casa ha costretto nei successivi 20’ l'Enel a
bloccarsi a quota 19. Nelle due frazioni
centrali (al 30' il tabellone diceva 57-44)
Varese ha così costruito un successo che
permette all'ottimo Goss ( 8 assist) e compagni di ambire legittimamente al ruolo di
quintetto rivelazione della prima parte della stagione. Perdichizzi può recriminare
per la pessima serata del centro Lang e
soprattutto di Diawara. L'inefficacia dell'
ala francese ha finito per annullare gli sforzi del connazionale Touré (13 punti e 14
rimbalzi) al debutto con i pugliesi e di un
Roberson alla fine miglior realizzatore
dell'incontro. E se in apertura Dixon (4 canestri da tre fino all'intervallo lungo) aveva sostenuto lo sforzo dell'Enel (massimo
vantaggio esterno 13-20 all'8'), poi anche
il play Usa è andato a sbattere contro la
zona a lungo proposta da Varese. Il parziale di 11-0 tra il 16' e il 19' ha messo avanti
nel punteggio una Cimberio dove nella ripresa anche Kangur ha portato il suo mattoncino pur in precarie condizioni fisiche.
Antonio Franzi
NBA GLI AZZURRI VANNO FORTE, IL MAGO MIGLIOR REALIZZATORE DEI RAPTORS 7 VOLTE SU 10
A-1 DONNE
Belinelli 18 e vittoria, Bargnani 22 a Miami
Umbertide, Schio
Taranto imbattute
Gli Hornets restano
i soli imbattuti
Toronto sconfitta
dall’ex Bosh
dMarco Belinelli disputa un
altro partitone (18 punti, 4/6
da 3) e dà più che una mano
per tenere i New Orleans Hornets in vetta alla Nba, unica
squadra imbattuta dopo 8 partite. Beli sta viaggiando a 11.9
punti di media in quasi 30’ in
campo: gli Hornets sono stati
anche fortunati perché le molte vittime hanno avuto spesso
problemi di infortuni. Stavolta
è toccato a Brandon Roy, il cui
problematico ginocchio ha fatto ancora crac su un cambio di
direzione dopo 22’ e soli 2 punti, con 1/7 al tiro. A Miami, pochi si accorgono dei 22 punti e
9 rimbalzi di Andrea Bargnani,
per la settima volta in 10 partite miglior realizzatore dei Raptors, nella (buona) sconfitta di
Toronto con gli Heat. In Florida hanno avuto occhi solo per i
33 punti di Wade e i 23, con 11
assist, di LeBron, in Canada si
sono preoccupati solo della prima partita contro Chris Bosh,
la loro ex stella, che non è stata
perdonata per aver trovato scuse («Se anche fai 20 punti e 10
rimbalzi ogni sera a Toronto,
negli tati uniti non sanno nenache chi sei» la più plausibile)
per giustificare l’addio. Subito
con problemi di falli, ha chiuso
con 12 punti. Finora a Miami,
invece dei Big Three si sono visti solo i Big Two. Nelle altre
gare, Deron Williams ha segnato a 8/10 dalla fine il canestro
del successo Jazz a Charlotte.
Jameer Nelson ha dato la vitto-
Quarta giornata: Pool
Comense-Phonica Pozzuoli
82-55 (Hicks 20; Walker 24),
Taranto-Agos Ducato Lucca
70-40 (Gianolla 16; Willis 12),
Umana Venezia-Erg Priolo
62-53 (Sottana 21; Favento
16), Liomatic Umbertide-Job
Gate Napoli 61-56 (Robert 16;
Gidden 18). Sabato:
Faenza-Parma 67-60, Sesto
SG-Schio 60-63,
Classifica: Taranto, Schio,
Umbertide 8; Como, Faenza 6;
Parma, Venezia 4; Sesto San
Giovanni, Napoli 2; Pozzuoli,
Priolo, Lucca 0.
ria a Orlando a 4" dalla fine
mentre una tripla decisiva di
Ray Allen all’overtime salva i
Celtics a Memphis.
RISULTATI
Charlotte-Utah 95-96 (S.Jackson 24;
A.Jefferson 19), New Jersey-Orlando
90-91 (Harris 26; D.Howard 16),
Cleveland-Indiana 85-99 (Jamison 19;
Granger 34), Miami-Toronto 109-100
(Wade 31; Bargnani 22), ChicagoWashington 103-96 (Rose 24; Arenas
30), Memphis-Boston 110-116 t.s.(Gay
22; Pierce 28), New Orleans-Portland
107-87 (Da.West 18; Batum 16),
Milwaukee-Golden State 79-72
(Salmons 26; Ellis 24), San AntonioPhiladelphia 116-93 (T.Parker 24;
Holiday 16)
Marco Belinelli (24) contro Rudy AFP
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA 5a GIORNATA
RISULTATI
SASSARI-MILANO
54-69
MONTEGRANARO-AVELLINO
93-98
ROMA-TREVISO
84-73
TERAMO-PESARO
67-77
VARESE-BRINDISI
73-60
BIELLA-CREMONA
100-95
CANTÙ-SIENA
72-75
CASERTA-BOLOGNA
63-71
CLASSIFICA
SQUADRE
PT G
MILANO
10 5
SIENA
8 5
BOLOGNA
8 5
VARESE
8 5
CANTÙ
6 5
SASSARI
6 5
AVELLINO
6 5
BIELLA
6 5
PESARO
6 5
CREMONA
4 5
MONTEGRANARO 4 5
ROMA
4 5
TREVISO
2 5
BRINDISI
2 5
CASERTA
0 5
TERAMO
0 5
V
5
4
4
4
3
3
3
3
3
2
2
2
1
1
0
0
P
0
1
1
1
2
2
2
2
2
3
3
3
4
4
5
5
Le prime 8 ai playoff, l’ultima in LegaDue.
PROSSIMO TURNO
Morris Finley, 29
anni, 7/8 al tiro e 4/4
ai liberi, supera
Alessandro Cittadini,
31 CIAMILLO
Domenica 21/11, ore 18.15
AVELLINO-CANTÙ (20/11)
TREVISO-TERAMO (20/11)
BRINDISI-CASERTA (20/11)
PESARO-SASSARI
SIENA-BIELLA
MILANO-ROMA
BOLOGNA-MONTEGRANARO
CREMONA-VARESE
Giachetti
e il ritorno
di Smith
Roma c’è
Batte Treviso, Repesa laconico
«Mai stato in un casino così»
MARIO CANFORA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA dEccoli, i due punti tanto
attesi dalla Lottomatica. Ed ecco pure spuntare fuori il picco
positivo che s’era nascosto chissà dove nelle ultime gare. Beninteso, non è certo una vittoria a far scacciare via tutto il male. Ma, al momento, basta e
avanza. Anche perché, dopo i
primi 10’, il rischio sfascio era
altissimo. Undici punti realizzati contro diciotto, nove palle
perse da far accapponare la pelle. Con la gente che va per lo
sfottò: «Andate a lavorare», e
«Resteremo in serie A». I primi
dieci minuti, Matteo Boniciolli
li liquida in una sola parola:
«Raggelanti». Eppure, il tecnico aveva cercato di cambiare
qualcosa al quintetto: Vitali-Washington come esterni, e
Traore sotto i tabelloni. Smith,
5 K.O. PER LA TERCAS
Super Hackett
Pesaro sbanca
Teramo
Daniel Hackett, 22 anni CIAM-CAST
quindi, è il grande escluso. Il
«raggelante» usato da Boniciolli è tutto nello 0-10 dopo 4’. Stavolta però (complice pure una
Benetton con pochi punti nelle
mani, senza panchina e col solo
Toolson a farsi notare degnamente), Roma non crolla. È paziente, trova la verve di Giachetti e un Crosariol che si sbatte, e
pure bene.
Rimonta Proprio quattro punti
del lungo azzurro producono il
primo sorpasso Roma (20-18),
mentre Charles Smith resta
sempre abulico (al riposo un
punto con 1/4 ai liberi e 0/3 dal
campo in 14'). Treviso ritrova
Brunner, e regge la rimonta romana pur con un Peric inconsistente (chiuderà con soli 2 punti). Il 30-32 del riposo lungo è
lo specchio di una partita a
strappi, ravvivata nel terzo
quarto da tre triple di Giachetti
Jacopo Giachetti, 26 anni, 24 punti: il suo record è 26 nel 2004 CIAMILLO
(mvp con 24 punti in 23') e da
nove punti di fila di Motiejunas, caparbio ma con scelte rivedibili in attacco. Ma la vera notizia è un’altra: si rivede, nella
Lottomatica, pure Smith che
tra la fine della terza frazione e
l'inizio dell'ultima mette due triple di fila che portano Roma sul
60-57, sbloccandola. Perché gli
ultimi 10’ sono da squadra vera, con lo stesso Smith leader e
un Dedovic sempre più intelligente nel leggere le varie situazioni di gioco. «È da una settimana che ho smesso di leggere
i giornali, qualcosa mi riferiscono ma invito tutti a una maggiore calma, qui nessuno ha la bacchetta magica», chiosa Boniciolli, mentre Repesa, ci mette poco per spiegare l’attuale momento di Treviso, al quarto k.o.
di fila: «Siamo in un bel casino,
non mi sono mai trovato in una
situazione simile».
ROMA
TREVISO
SOSA, 10 ASSIST
67
77
TERAMO
PESARO
(20-19, 36-32; 53-57)
BANCA TERCAS TERAMO: Diener 13
(2/5, 2/3), Zoroski 6 (0/3, 2/4), Hall 4
(2/3, 0/4), Fletcher 26 (11/15, 0/3), Davis 9 (3/5, 1/4); Boscagin 7 (1/5, 1/2), Lulli,
Rullo (0/1, 0/1), Polonara 2 (1/2). N.e.: Ricci, Serafini, Martelli. All. Capobianco.
SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Collins 2 (0/1), Almond 22 (6/9, 3/4), Hackett 27 (8/11, 1/4), Bartolucci (0/2),
Aleksandrov 9 (1/2, 2/6), Lydeka 13
(5/7), Flamini (0/2 da 3), Traini 2 (1/1), Hoover 2 (1/1, 0/3). N.e.: Cusin, Cinciarini, Testa. All. Dalmonte.
ARBITRI: Chiari, Tola, Pinto.
NOTE - T.l. Ter 9/15, Pes 15/20. Rimb.: Ter
35 (Fletcher, Hall 7), Pes 28 (Hackett 8).
Ass.: Ter 17(Zoroski 9), Pes 12 (Hackett
5). Tec. Diener 6’27"(13-15). Progr.: 5’
8-13, 15’ 26-26, 25’ 42- 43, 35’ 57-65.
Spett.: 3141
TERAMO La Scavolini Siviglia, in piena
emergenza, oltre Cusin e Cinciarini, presenti solo a referto, nel primo quarto si
stira anche Collins, strappa con autorità
la vittoria ad una Banca Tercas in chiara
crisi d’identità. I tifosi contestano il coach
Capobianco, che riconosce nel volto dei
suoi giocatori la paura di sbagliare e la voglia di strafare. Dalmonte, invece, soddisfatto, non trova aggettivi per elogiare il
cuore dei suoi. La partita si dipana sul filo
dell’equilibrio fin dall’inizio con la Scavo
che si dimostra subito viva con Almond,
molto preciso da 3. Fletcher è un baluardo, mentre Davis prova ad entrare in sintonia con i compagni, ma stenta a causa
della confusione in attacco. Nel secondo
quarto si resta 4’ senza segnare, poi Hackett capisce che deve essere leader e
prende il comando delle operazioni per
Pesaro, mentre tra i padroni di casa solo
Fletcher continua a non aver paura di
niente. Nel terzo periodo, Pesaro prova
ad allungare con Almond e Hackett, mentre Teramo continua a giocare senza continuità. Hall è un fantasma e Zoroski non
da lucidità. Scappa Pesaro fino al massimo vantaggio, 49-56, ma Fletcher combattendo, la riporta sul 53-57. Ma è un fuoco di paglia, perché la Scavolini ci crede e
non molla, mentre Teramo ha reazioni di
singoli e non di squadra.
Biella corre
con Suton
Cremona k.o.
Malì Pomilio
Goran Suton, 25 anni CIAM-CAST
100
95
BIELLA
CREMONA
(32-24, 52-42; 73-66)
ANGELICO BIELLA: Sosa 7 (2/3, 1/5),
Slaughter 21 (6/8, 2/3), Viggiano 15
(6/6, 1/2), Salyers 11 (5/7, 0/3), Suton
23 (9/10, 1/1); Jurak 9 (3/4), Soragna 11
(2/3, 1/2), Chessa 3 (1/3). N.e.: Minessi, Mariani, Laganà. All.: Cancellieri.
VANOLI BRAGA CREMONA: Rowland
22 (5/6, 2/4), Foster 9 (2/3, 1/3), Milic
22 (8/13), Sekulic 17 (8/8, 0/2), Drodzov 8 (1/3, 2/5); Formenti (0/1), D'Ercole 4
(2/2, 0/1), Perkovic 13 (4/6, 1/3), Zacchetti
(0/1). N.e.: Conti, Zampolli, Lottici. All.:
Mahoric.
ARBITRI: Sabetta, Taurino, Vicino
NOTE - T.l.: Bie 10/14, Cre 17/24, Rimb.:
Bie 22 (5 con 4), Cre 29 (Drodzov 8). Ass.:
Bie 22 (Sosa 10), Cre 14 (Rowland 5). Progr.: 5' 18-13, 15' 42-29, 25' 64-55, 35'
86-75. Spett. 3703 per 45217 euro.
BIELLA — Forse se lo sentiva coach Mahoric, furioso a fine gara, che la serata si prospettava dura, così la mattina ha chiesto
che venisse verificata l’altezza dei cane-
stri del Lauretana Forum. Avrebbe forse
fatto bene a verificarne la larghezza del
ferro, considerato che l’Angelico ha rifilato a una difesa di belle statuine cremonesi 100 punti con percentuali ben al di sopra della media. La difesa allungata Angelico non ha fatto molto di meglio, ma il piano
partita preparato da Cancellieri prevedeva proprio pressione, correndo qualche rischio, e un corri e tira che ha funzionato
seppur con qualche patema d’animo nel
finale. L’ultimo minuto si è consumato in
un duello di freddezza ai tiri liberi dove
Biella è riuscita a confermare fino alla fine
il vantaggio, comunque mantenuto sin dalle prime battute (58-44, il massimo sul
+14). Determinante nel finale la precisionedi Slaughter e Suton (ancora una volta migliore in campo) che hanno respinto l’assalto guidato da Rowland e Milic. Nella Vanoli Braga da segnalare anche l’8/8 al tiro
di un Sekulic produttivo in attacco, ma impiegato solo 20 minuti dal suo allenatore
che invece ne ha concessi 10 di più a un
meno incisivo Drodzov, che ha visto solo
passare Suton, autore di 23 punti in soli
23 minuti, causa falli. Menzione per un incisivo Matteo Soragna, premiato per le 171
presenze record in maglia biellese.
Gabriele Pinna
a
VERONA
84
73
(24-16, 42-39; 65-56)
AGET IMOLA: Masoni 8 (3/3),
Whiting 22 (6/8, 0/3), Prato
16 (4/7, 1/1), Bruttini 12 (6/6),
Ebi 23 (6/13, 1/4); Amici 1, Moreno 2, Laganà, Ringstrom. N.e.:
Preti. All.: Lasi.
TEZENIS VERONA: Rombaldoni 3 (0/4, 1/2), Abrams 9
(1/7, 2/8), Trepagnier 18 (5/10,
2/5), Bellina 6 (3/5, 0/1), Waleskoski 20 (9/12); Gueye 13 (0/1,
2/2), Mariani, Renzi 4 (2/7), Campiello, N.e.: Corsini. All.: Marcelletti.
ARBITRI: Masi, Di Toro, Gagliardi.
NOTE - T.l.: Imo 28/35 Ver
12/14. Rimb.: Imo 31 (Ebi 9) Ver
28 (Waleskowski 9). Ass.: Imo 7
(Bruttini, Ebi 2), Ver 12 (Rombaldoni 3). Progr.: 5' 14-6, 15'
31-25, 25' 46-47, 35' 73-66.
Spett. 1600 (p.b.)
RIMINI
VENEZIA
84
73
(11-18, 30-32; 57-55)
LOTTOMATICA ROMA: Vitali 3 (0/3,
1/5), Washington 4 (2/3, 0/1), Dedovic
16 (3/3, 2/5), Dasic 4 (1/1), Traore 2
(1/2); C. Smith 12 (1/3, 2/7), Giachetti
24 (2/3, 4/5), Heytvelt 12 (4/5), Crosariol 7 (3/5), Datome. N.e.: Tonolli,
Iannilli. All.: Boniciolli.
BENETTON TREVISO: Markovic 13
(2/4, 2/4), Toolson 14 (4/6, 2/5), D. Smith 8 (4/8, 0/2), Motiejunas 18 (3/5,
1/2), Nicevic 10 (5/8); Brunner 4 (2/5),
Bulleri 4 (2/3, 0/2), Peric 2 (1/4).
N.e.: Cazzolato, Cuccarolo, Gentile,
Wojciechovski. All.: Repesa.
ARBITRI: Paternicò, Seghetti, Sardella.
NOTE - T.l.: Rom 23/30, Tre 12/16.
Rimb.: Roma 37 (Crosariol 9), Tre
23 (Brunner 8). Ass.: Rom 17
(Washington 5), Tre 11 (3 con 3). Progr.: 5' 4-10, 15' 21-23, 25' 42-38,
35' 68-61. Antisp.: Dasic 6’17”
(4-12). Usc. 5 f.: Brunner, Markovic.
Spett. 3716.
LEGADUE f La 7 giornata: Pecile 26 punti (16/17 ai liberi) batte Crispin 35. Marcelletti e Bartocci, esordio con sconfitta
IMOLA
45
R
64
67
(10-15, 28-37; 49-50)
IMMOBILIARE SPIGA RIMINI:
Tomassini 11 (3/6, 1/3), Vukcevic 22 (5/9, 2/10), Filloy (0/2,
0/1), Eliantonio 6 (3/5), Lollis
15 (5/10); Gurini 10 (1/4, 2/8), Metreveli. N.e.: Scarone, Gasparin,
Dimitrov. All.: Caja.
UMANA VENEZIA: Clark 21
(3/5, 4/6), Young 14 (3/11,
2/4), Slay 11 (3/7, 1/2), Maestrello (0/1, 0/2), Di Giuliomaria 2 (1/1); Allegretti 2 (0/1, 0/1),
Bryan 2 (1/2), Meini 6 (0/1, 2/2),
Causin 9 (3/4 da 3). N.e.: Furlan,
Pasini, Ceron. All.: Mazzon.
ARBITRI: Caroti, Calbucci, Ciaglia.
NOTE – T.l.: Rim 15/23, Ven 9/11.
Rimb.: Rim 33 (Lollis 16), Ven 32
(Bryan 7). Ass.: Rim 11 (Tomassini 4), Ven 14 (Clark e Meini 5).
Progr.: 5' 6-7, 15' 20-23, 25'
39-46, 35' 56-56. Usciti 5 falli:
Tomassini, Lollis. (a.c.)
FERRARA
SCAFATI
72
56
(16-15, 27-28; 50-42)
NATURHOUSE FERRARA: Farabello 9 (1/1, 1/2), Boyette 11
(3/6, 1/1), Melson 11 (3/5, 1/2),
Ndoja 17 (5/9, 2/6), Kotti 11
(5/11); Brandani, Borsato, Cournooh 5 (1/6, 1/3), Mazzola 8 (2/3,
1/3), Gamal. All.: Martelossi.
SUNRISE SCAFATI: Levin 6
(2/6, 0/1), Hunter 11 (3/8, 1/4),
Davis 9 (3/10, 1/3), Baldassarre 11 (4/9), Chiacig 6 (1/6); Casini 5 (1/1, 1/3), Portannese 2 (1/4,
0/2), Fattori 6 (2/2, 0/1), Avanzini
(0/1 da 3). All.: Griccioli.
ARBITRI: Di Francesco, Federici, Baldini.
NOTE - T.l.: Fer 11/18, Sca 13/20.
Rimb.: Fer 39 (Mazzola 9), Sca
36 (Chiacig 8). Ass.: Fer 9 (Farabello 4), Sca 6 (Davis 2). Usc. 5
f.: Boyette 38' 23", Davis 39'50".
Progr.: 5' 11-6, 15' 24-21, 25'
43-37, 35' 59-45. Spett. 1950
per 13155 euro. (m.c.)
PISTOIA
SAN SEVERO
75
62
(19-7, 38-25; 49-44)
TUSCANY PISTOIA: Filloy 9
(1/3, 1/5), Porzingis 18 (4/7,
2/2),Toppo 10 (5/7), Forte 9
(2/4, 1/6), Varnado 20 (8/12);
Berti 3 (1/1), Fucka 2 (1/3), Marzoli 4 (0/1, 1/1). All. Moretti.
MAZZEO SAN SEVERO: Johnson 7 (2/5), Leonavicius (0/2,
0/1), Childress 7 (2/8, 1/6),
McKay 15 (5/10, 1/4), Cutolo 2
(0/4); Chiarello 8 (2/4, 1/1), Ferri
5 (0/1, 1/3), Ianes 6 (3/5), Zanelli
12 (1/2, 2/4). All. Bartocci.
ARBITRI: Provini, Castelluccio,
Quarta.
NOTE - T.l.: Pis 16/23, SS 14/16.
Rimb.: Pis 35 (Forte 7), SS 32
(Johnson 15). Ass.: Pis 12 (Forte
5), SS 5 (Childress e Mckay 2).
Progr.: 5’ 13-2, 15’ 26-16, 25’
42-38, 35’ 58-49. Usc.5f.: Chiarello 32’53” (54-49). Spett.
2400. (e.c.)
JESI
BARCELLONA
dts 99
98
(12-25, 34-42, 58-61, 84-84)
FILENI JESI: Maggioli 20
(8/13), Nocedal 7 (1/2, 1/2), Pecile 26 (2/2, 2/4), Elder 11 (1/6,
3/3), Mobley 16 (4/5, 2/4); Rossi 8 (4/5, 0/2), Tagliabue, Migliori
10 (1/1, 2/6), Santiangeli 1. All.
Cioppi.
SIGMA BARCELLONA: Crispin 35 (3/6, 6/15), Hicks 21
(5/8, 1/2), Bucci 18 (3/7, 3/3),
Da Ros 2 (1/2, 0/2), Achara 8
(2/3, 0/1); Mocavero 5 (1/1, 0/1),
Bonessio 2 (1/1, 0/2), Ghiacci 3
(0/4, 1/2), Cardinali 4 (2/3, 0/3),
Sorrentino (0/1, 0/2). All. Pancotto.
ARBITRI: Ursi, Ciano, Di Gianbattista.
NOTE: T.l.: Jes 27/36, Bar 29/32.
Rimb.: Jes 36 (Maggioli 9), Bar
33 (Hicks 8). Ass.: Jes 9 (Nocedal 2), Bar 3 (Crispin 2). Progr.:
5' 10-13, 15' 16-34, 25' 42-54,
35' 66-69. Spett.: 2529. (f.c.)
64
CASALPUSTERLENGO 80
FORLÌ
(18-27, 30-43; 41-63)
MARCOPOLOSHOP.IT FORLÌ:
Licartovsky 9 (2/7, 1/8), Gordon 4 (2/9, 0/2), Piazza (0/2),
Wittman 15 (3/4, 3/7), Foiera 7
(3/3): Poletti 14 (6/9), Lestini 8
(1/2, 2/3), Forray 3 (1/3, 0/3), Ranuzzi 4 (2/3, 0/1). All.: Di Lorenzo.
ASSIGECO BPL CASALPUSTERLENGO: Boykin 19 (8/11,
1/3), Bertolazzi 8 (1/1, 2/3), Cerella 17 (4/7, 0/1), Szabo (0/1),
Marigney 23 (3/6, 3/7); Venuto
3 (1/3 da tre), Castelli 4 (2/6, 0/1),
Ferri (0/1 da tre), Verri, Banti 6
(3/9). All.: Calvani.
ARBITRI: Di Modica, Beneduce,
Mazzoni.
NOTE - T.l.: For 6/13, Cas 13/15.
Rimb.: For 31 (Poletti 6), Cas 34
(Boykin 10). Ass.: For 13 (Wittman 4), Cas 10 (Marigney 3). Progr.: 5' 13-23, 15' 24- 36, 25'
35-59, 35' 56-71. Spett. 3000.
(e.p.)
CASALE M.
VEROLI
SITUAZIONE
92
81
(25-18, 50-39; 67-59)
FASTWEB CASALE MONFERRATO: Hickman 18 (4/4, 0/1),
Taylor 23 (9/14, 1/3), Ferrero
5 (1/2, 1/2), Nnamaka 4 (2/2),
Fantoni 11 (4/6); Gentile, Chiotti 2 (1/3), Malaventura 13 (1/3,
3/7), Pierich 16 (2/3, 4/5). All.:
Crespi
PRIMA VEROLI: Penn 15 (4/6,
1/4), Jackson 16 (5/8, 2/4),
Rosselli 11 (3/5, 0/1), Brkic 8
(2/3, 0/3), Kavaliuskas 8
(3/5); Binetti (0/1, 1/3), Rossetti,
Gatto 23 (5/6, 1/2), Iannone (0/1
da tre). All.: Cavina
ARBITRI: Terreni, Paronelli,
Conti.
NOTE - T.l.: Cas 17/19, Ver
25/31. Rimb.: Cas 19 (Fantoni 6),
Ver 29 (Penn, Kavaliuskas 5).
Ass.: Cas 12 (Hickman 6), Ver 4
(4 con 1). Progr.: 5’ 13-5, 15’
36-29, 25’ 54-49. Spett. 2000.
(ma.ne.)
Prime Udine
e Venezia
Classifica: Udine,
Venezia 12; Rimini,
Pistoia 10;
Barcellona Pozzo di
Gotto* 9;
Casalpusterlengo,
Casale Monferrato,
Jesi 8; Scafati,
Reggio Emilia, Imola,
Ferrara 6; Forlì,
Veroli 4; Verona 2;
San Severo 0.
*Penalizzazione -1.
Venerdì:
Udine-Reggio Emilia
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46
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
47
R
SPORT INVERNALI GHIACCIO E SCI
FIGURA SKATE AMERICA, LA QUARTA TAPPA DEL GRAND PRIX
Kostner terza: la finale è in bilico
L’azzurra vince il
corto, ma è solo 6ª
nel libero. Ora deve
aspettare le altre
ANDREA BUONGIOVANNI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Carolina Kostner, 23 anni REUTERS
dAppuntamento rimandato.
Carolina Kostner, dopo quelle
di Torino 2007 e Goyang City
2008, inseguiva la terza finale
di Grand Prix della carriera.
Ma per sapere se tra le sei elette che al Capital Indoor Stadium di Pechino, il 10-11 di-
cembre, parteciperanno all’atto conclusivo del circuito Isu ci
sarà anche lei, occorrerà attendere i risultati delle ultime
due tappe. Perché l’azzurra, allo Skate America disputato nel
weekend al Rose Garden di
Portland, in Oregon, dopo il
successo colto tre settimane fa
all’Nhk Trophy di Nagoya, dopo aver vinto il corto, non va
oltre il terzo posto (suo settimo podio nel Grand Prix).
La gara La gardenese tornata
all’ovile, cioè a Oberstdorf e al
vecchio allenatore Michael Huth, pareva aver dimenticato le
debolezze e le incertezze del
passato. Sembrava aver ritrovato quella tranquillità che le
permette di esprimere compiutamente il suo sconfinato talento. E invece, nel libero di ieri, chiuso addirittura al sesto
posto, ha fatto riemergere molti dubbi. E’ non è solo colpa del
dolore al ginocchio sinistro,
forse ormai cronico, che non
le permette di eseguire flip e
lutz.
I programmi Sabato, di blu vestita, il successo nel corto, con
quel flamenco che ammalia e
strappa un livello 4 (il massimo) per la sequenza di passi,
60.28 punti totali (miglior
punteggio stagionale nel
Grand Prix) e un vantaggio di
quasi sei lunghezze sulla seconda, la giapponese iridata
juniores Kanako Murakami. Ieri il libero, in costume bianco,
sulle note di «Un pomeriggio
di un fauno» di Claude Debussy, molto pasticciato. Prima
un axel semplice, poi una caduta (la prima della stagione)
su un triplo loop, solo doppio
il secondo, mani quasi per terra sull’ultimo salchow e un attacco di combinazione solo abbozzato. Insomma: un mezzo
disastro dopo tante note liete.
A vincere è così la stessa Murakami, poi il pericoloso ritor-
no ai vertici della statunitense
Rachael Flatt, beniamina di casa. «Non sto pattinando al meglio — ammette la tre volte
campionessa europea, scesa
in pista in entrambi i casi per
ultima — in questo momento
cerco soprattutto pulizia». Ieri
non c’è stata. Ora tocca alle altre. Servirà anche un pizzico
di fortuna.
Uomini. Finale: 1. (2.1.) Takahashi
(Giap) 227.07; 2. (1.2.) Oda (Giap)
226.09; 3. (4.3.) Mahbanoozadeh
(Usa) 211.17. Donne. Finale: 1. (2.2.)
Murakami (Giap) 164.93; 2. (4.1.) Flatt
(Usa) 162.86; 3. (1.6.) Kostner 154.87.
Coppie. Finale: 1. (1.1.) Savchenko-Szolkowy (Ger) 197.70; 2.
(2.2.) Moore Towers-Moscovitch
(Can) 175.48; 3. (4.3.) Wenjing
Sui-Cong Han (Cina) 170.07. Danza. Finale: 1. (1.1.) Davis-White (Usa)
156.68; 2. (2.2.) Crone-Poirier (Can)
149.08; 3. (4.3.) Shibutani-Shibutani
(Usa) 144.81.
Salta Razzoli, ci pensa Deville
Il campione olimpico esce dopo 14 porte, il compagno di squadra parte col 27 ed è 4˚. Settimo Moelgg
l’analisi
di
PA.M.
1
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E’ il segnale
Abbiamo
una squadra
In un Paese dove la cultura
sportiva è bassa e si dà
spazio solo alla vittoria, pare
difficile gonfiare il petto
dopo un quarto e un settimo
posto. Invece quanto
realizzato da Cristian
Deville e Manfred Moelgg a
Levi dà una misura
importante della squadra
azzurra. Se ai Giochi di
Vancouver l’oro di Razzoli
aveva coperto tutte le
magagne, in Finlandia è
successo l’esatto contrario, e
questo risultato dà il senso
di una squadra, come quella
maschile di slalom, quadrata
e che può contare su
elementi con caratteristiche
diverse per emergere in gare
differenti.
Un peso in meno anche per
Razzoli, che poteva anche
essere schiacciato dalla
popolarità arrivata
all’improvviso.
Deville e Moelgg possono
anche diventare vincenti,
come lo possono essere i
gigantisti in scena nello
spezzone di gara di Sölden.
Fra due settimane entrano in
scena i velocisti e lì
capiremo davvero quali
ambizioni può coltivare
questo gruppo per il
continuamento della Coppa
e soprattutto verso i
Mondiali di Garmisch.
Discorso diverso per le
donne falcidiate dagli
infortuni. Con Denise
Karbon, Nadia Fanchini e
Chiara Costazza ferme per
infortunio la squadra è
depotenziata. Comunque il
potenziale complessivo è
buono, basta che atleti e
tecnici rimangano al riparo
dalle bufere che
imperversano attorno alla
federazione.
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
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LEVI (Finlandia) dLa prima gara della Coppa del Mondo nel gelo e
la penombra di Levi regala due
grandi ritorni, il francese Jean
Baptiste Grange, fra le maggiori vittime la scorsa stagione dell’eccessiva reattività degli sci
che si stanno utilizzando, e per
i nostri colori quel Cristian Deville che pareva perso nei meandri degli infortuni e la conferma che la nostra squadra di slalom, dopo il ritiro di Giorgio
Rocca, non è solo Giuliano Razzoli.
Jean Baptiste Grange ha vinto
come solo i grandi sanno fare
alla prima gara dopo un anno
di sofferenze. Nel novembre
2009 si era rotto il crociato di
un ginocchio nel gigante di Beaver Creek senza neppure cade-
Jean Baptiste Grange, 25 anni,
è tornato in pista dopo
l’infortunio del 6 dicembre 2009
a Beaver Creek. A Levi ha vinto
il sesto slalom di Coppa
del Mondo, è stato primo anche
in una supercombinata AP
LA GUIDA
Il 27 gli uomini
a Lake Louise,
donne ad Aspen
SLALOM MASCHILE (Levi): 1.
Grange (Fra) 1’46"64 (52"32 +
54"32), 2. Myhrer (Sve) a 33/100;
3. Kostelic (Cro) 97/100; 4.
DEVILLE 1"25 (52"76 + 55"13); 5.
Pranger (Aut) 1"35; 6. Zurbriggen
(Svi) 1"47; 7. MOELGG 1"70 (53"19
+ 55"15); 8. Cousineau (Can) 1"72;
9. Gini (Svi) 2"14; 10. Lizeroux
(Fra) 2"21; 11. Hargin (Sve) 2"38;
12. Missilier (Fra) 2"48; 13. Bank
(Cec) 2"49; 14. Dopfer (Ger) 2"56;
15. Larsson (Sve) 2"57; 16.
Spence (Can) 2"93; 17. Trejbal
(Cec) 3"19; 18. Ligety (Usa) 3"25;
19. White (Can) 3"31; 20.
Byggmark (Sve) 3"34. Non qual.
II m.: GROSS, Matt (Aut),
Neureuther (Ger), THALER. Rit. I
m.: Raich (Aut), Herbst (Aut),
Janyk (Can), Hirscher (Aut),
RAZZOLI, Miller (Usa), TONETTI,
BORSOTTI. Sq. I m.: Palander
(Fin).
Coppa del Mondo (1 prova): 1.
Grange (Fra) p. 100; 2. Myhrer
(Sve) 80; 3. Kostelic (Cro) 60.
Prossime gare: 27/11 discesa
uomini a Lake Louise (Can) e
gigante donne ad Aspen (Usa)
28/11: superG uomini a Lake
Louise (Can) e slalom donne ad
Aspen (Usa).
A Levi il primo slalom
della stagione è
del francese Grange,
di ritorno da un anno
di stop per infortunio
Sasaki, brutta caduta
po 17 secondi si è trovato sdraiato sulla neve, alla 14a porta:
«Sono partito molto forte, ma
c’era una doppia da cui si usciva molto veloci e subito dopo
un dosso che mi ha fatto perdere aderenza, ho provato, ma mi
sono trovato a terra. Significa
che non sono ancora pronto
per queste velocità, non ho reagito come dovevo all’imprevisto».
re, era bastata una curva troppo secca e una cunetta a innescare la brutale risposta elastica dello sci per ferirgli l’articolazione. Operazione e lungo
stop. Non è facile quando si
rientra trovare subito la misura, se le gambe vanno, a volte è
la testa a frenare. Grange ha superato l’empasse in un secondo
e già nella prima discesa ha capitalizzato il successo.
Trappole E non era facile quando prima di lui campioni esperti come Raich ed Herbst erano
caduti in una trappola nella parte più facile del percorso. Ma
lui non ha forzato, ha preferito
un’azione continua all’aggressione di ogni fiocco di neve e la
condotta ha pagato. Raich e
Herbst si diceva, ma questo primo tracciato ha fatto fuori anche l’altro austriaco Hirscher. E
pensare che a disegnare la strada era stato Hoflehner, il tecnico che li allena tutti i giorni...
Purtroppo in questa trappola è
caduto anche Razzoli, che do-
Cristian Deville, 29 anni AP
Manfred Moelgg, 28 anni AP
Giuliano Razzoli, 25 anni
Giuliano Razzoli stasera al Teatro
Regio di Parma riceverà il premio
«Atleta dell’anno» dai Veterani
dello Sport di Parma domani sera
al Teatro Regio nella 34a edizione
del Premio Internazionale Sport
Civiltà. Tra gli altri premiati
Riccardo Garrone, Gianni Rivera,
Sandro Mazzola, Livio Berruti ,
Giorgia Bronzini, Giorgio e Tania
Cagnotto, Francesca Porcellato,
Ottavio Cinquanta e Marco
Pastonesi della Gazzetta.
Razzoli premiato a Parma
Deville A consolarci sono stati
Moelgg e, dopo, Deville. Manfred s’è mostrato molto reattivo
e veloce sul piano e ha chiuso la
prima discesa al settimo posto
senza prendere alcun rischio. A
stupire è stato Deville, che dopo 3 anni di passione per il tendine rotuleo del ginocchio sinistro, ha potuto prepararsi per
far valere le sue qualità. Partito
col 27, ha disputato una prima
manche intelligente, perdendo
sul piatto e recuperando sul muro, tanto da trovarsi alla fine secondo alle spalle di Grange.
Nella seconda discesa ha preval-
so la necessità di arrivare per
migliorare il numero di partenza e così ha perso due posizioni. «Non potevo fare altrimenti
— ha spiegato il finanziere di
Moena — dovevo piazzarmi
nei primi 10 per crescere in classifica, ma nella seconda manche ho trovato porte molto larghe sul muro e non sono riuscito a dare il meglio. Comunque
ho eguagliato il mio miglior
piazzamento in Coppa, non posso che essere soddisfatto». Anche Manfred Moelgg si è sentito rinfrancato dal 7o posto. «Poteva andare meglio — ha detto
— se non mi fossi impantanato
nel pianetto che precede il traguardo. Ma so che sono competitivo». L’ultima nota sulla sicurezza: già la velocità è un rischio, e in pista bisogna cercare
di non aumentarli: Sasaki è
uscito e ha picchiato la testa
contro il sostegno di uno striscione pubblicitario riportando
una forte contusione al collo
che poteva avere conseguenze
più gravi. Un po’ di attenzione.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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BOXE MONDIALE SUPERWELTER WBC
y la ribalta A
SUPEREROE
Una macchina da pugni
e da soldi: nelle Filippine
milioni scendono in piazza
LE SUE
OTTO
PERLE
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S
Mosca
Titolo Wbc il 4
dicembre 1998,
poi due difese
Supergallo
Titolo Ibf il
23/6/2001,
quattro difese
(una anche
valida per il
Wbo)
Piuma
HA DATO 474 PUGNI
Il dominio di Pacquiao, 31 anni, non è stato evidenziato
solo dai cartellini, ma anche dal conteggio dei colpi
portati nel match: 474 per lui, solo 229 per Margarito (32
anni), che ha finito col volto tumefatto (sopra) AP
Onorevole Pacquiao
Fenomeno infinito
Manny più piccolo, più leggero, ma troppo veloce:
domina Margarito e conquista il titolo nell’8a categoria
FAUSTO NARDUCCI
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HA GUADAGNATO 15 MILIONI
Manny Pacquiao ha guadagnato una borsa garantita di
15 milioni di dollari, ma la cifra è destinata ad aumentare
di qualche milione per gli introiti della pay per view AP
UNA NAZIONE IN FESTA
Un paese intero, le Filippine, si è fermato per assistere
sugli apparecchi di casa o sui maxischermi all’incontro di
Pacquiao, un vero eroe nazionale: dopo la vittoria milioni
di persone si sono riversate sulle strade a festeggiare AP
di
RINO TOMMASI
dL’occhio sinistro gonfio come
un fondo di bottiglia, quello destro sprofondato sotto l’osso orbitale fratturato alla quarta ripresa. Mentre il povero Antonio Margarito, che subirà una
delicata operazione alle arcate
sopraccigliari domani in Texas,
continuava a parargli i colpi
con la sua faccia insanguinata,
Manny Pacquiao si è rivolto all’arbitro Laurence Cole per chiedergli di interrompere il match: «Non volevo provocargli
danni permanenti. Ho chiesto
di controllare se Margarito fosse in grado di andare avanti».
Un consulto fin troppo veloce
ha consentito al messicano, triplo ex campione dei welter, di
assistere in pieno al trionfo di
re Manny VIII, il filippino che
sabato notte ha aggiunto quella
dei superwelter Wbc alla sua
collezione di 7 corone.
Tutte vinte Nella bolgia del Dallas Cowboys Stadium di Arlington, Manny Pacquiao davanti
a 41.734 paganti ha definitiva-
mente aperto una nuova strada
per la boxe moderna: vince non
chi è più potente o possente (il
filippino regalava 13 centimetri al messicano) ma chi è più
veloce. E non c’è dubbio che oggi la velocità di esecuzione di
Pac Man impedisca ai suoi avversari perfino di pensare. Lo dimostrano le statistiche del ring
(474 pugni a 229!) più che i ver-
Il messicano sarà
operato alle arcate
sopraccigliari.
Aspettando Mayweather,
il filippino domani farà un
concerto in Nevada
detti di tre giudici (120-109,
118-110 e 119-109) che a tutti
costi hanno voluto assegnare
un paio di riprese a Margarito
che invece non ne ha vinta neanche una. «E’ stato l’avversario più forte della mia carriera
— ha mentito il vincitore —.
Non mi aspettavo che Margarito fosse così forte, che potesse
reggere a così tanti colpi». La di-
plomazia giusta per un campione che saliva per la prima volta
sul ring dopo aver conquistato
un posto nel congresso nazionale filippino. Ma anche un’ulteriore spallata ai suoi record da
supereroe del ring: ottava categoria di peso e 13ª vittoria consecutiva dopo la sconfitta con
Morales nel 2005 a Las Vegas.
Eppure Pacquiao, festeggiato a
Manila e dintorni con manifestazioni popolari degne di un
eroe nazionale, ha mostrato il
suo volto umano quando subito dopo il trionfo è corso a bordo ring ad assistere la madre
colpita da un attacco d’ansia.
Il futuro Il problema è che a questo punto la boxe ha bisogno di
Pacquiao ma Pac Man non ha
più bisogno della boxe: «Ora il
mio dovere è aiutare la mia gente, mi concederò altri due match prima di chiudere la carriera». E così ieri mattina, mentre
il suo allenatore Freddy Coach
lanciava l’ultima sfida verbale a
Mayweather, il re filippino era
già pronto a cambiare veste: domani si esibirà come cantante a
Lake Tahoe nel Nevada.
Titolo Ibf e
super Wba
l’8/5/2004
Superpiuma
Titolo Wbc il
15/3/2008
Leggeri
Titolo Wbc il
28/6/2008
S.leggeri
Titolo Ibo (non
riconosciuto in
Italia) il
2/5/2009
Welter
Titolo Wbo il
14/11/2009, poi
una difesa
S.welter
Titolo Wbc il
13/11/2010
Pacquiao ha
distanziato
Oscar De la
Hoya, sempre
fermo a sei:
superpiuma,
leggeri,
superleggeri,
welter,
superwelter,
medi
Che dominio
Bisognava
interrompere
Il modo in cui Manny
Pacquiao ha surclassato un
avversario non trascurabile
come il messicano Antonio
Margarito impone qualche
riflessione sulla
irresponsabilità di alcuni
arbitri che hanno bisogno che
un pugile vada una o più
volte al tappeto per fermare
un incontro anche quando è
evidente che si sta
trasformando in un
argomento a favore di chi
vorrebbe l'abolizione del
pugilato. Se Margarito è
riuscito a rimanere in piedi
per 12 riprese, senza peraltro
riuscire a vincere non un
round ma un solo minuto del
match (due giudici gli hanno
concesso una o due riprese
sperando probabilmente in
un miracolo) è perché tra le
due qualità non può esserci,
a certi livelli di peso,
la potenza per poter risolvere
un match con un colpo solo.
Peraltro un k.o. sarebbe stato,
per Margarito ed altri suoi
precedenti avversari, una
liberazione. Ricordando che
qualche settimana fa ad
Amburgo un altro arbitro
incosciente aveva consentito
a Vitali Klitschko di
maltrattare, ai limiti
dell’omicidio legalizzato,
l'americano Shannon Briggs,
bisognerebbe evitare che il
pugilato offrisse di questi
esempi.
MASSIMI WBA
Conferma Haye
Ora i Klitsckho?
(r.g.) A Manchester il
britannico David Haye (25-1)
ha conservato il Mondiale dei
massimi Wba battendo kot 3 il
connazionale Audley Harrison
(27-5), olimpionico a Sydney.
Haye dopo la vittoria ha
dichiarato di voler sfidare
entrambi i Klitschko nel 2011,
in primavera e in estate.
ATLETICA La 24a edizione della maratona piemontese
Torino rilancia le ambizioni di Pertile
Il padovano vince in rimonta: 2h10’58"
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ha vinto con autorità. Restituendo all’Italia un minimo di
credibilità in una specialità
nella quale sino a poche stagioni fa dettava legge nel mondo.
Per il 36enne padovano, già il
migliore in Europa nel 2009,
si tratta del primo tempo nazionale e del quinto continentale 2010.
dLa maratona di Torino gli
porta bene. Ruggero Pertile,
sulle strade piemontesi, nell’aprile 2009 fu secondo con il
personale di 2h09’53". Ieri,
pur chiudendo circa un minuto più lentamente (2h10’58"),
La gara Di certo il tempo finale
avrebbe potuto essere più indicativo. Perché il 36enne portacolori dell’Assindustria Padova ha fatto gara praticamente
da solo e, tra l’umido e l’asfalto
a tratti scivoloso, ha dovuto da-
Il 36enne azzurro
riscatta l’amaro 4˚
posto degli Europei
di Barcellona
Il padovano Ruggero Pertile, 36 anni, all’arrivo in piazza Castello COLOMBO
re i conti con condizioni ambientali non favorevoli. Però,
aiutato dai consigli di coach
Massimo Magnani, ha corso
con molto acume tattico. Ha
fatto sfogare gli specialisti africani di turno (per l’azzurro passaggio alla mezza in 1h04’46",
con una ventina di secondi di
ritardo dai battistrada). Poi,
man mano, li ha recuperati
(l’ultimo intorno al 39˚ km),
facendo il vuoto nel finale.
La dedica «Puntavo a qualcosa
di meglio — ammette l’atleta
di Villanova di Camposampiero — ma sono soddisfatto anche così. Quando ho capito
che cronometricamente non
c’erano le condizioni per poter
fare grandi cose, ho puntato
esclusivamente alla vittoria.
Questo risultato mi ripaga della delusione per il quarto posto degli Europei di Barcello-
na, arrivato dopo cure di antibiotici per problemi ai denti e
del duro lavoro di tre settimane svolto di recente in Kenya».
Ad attenderlo sul traguardo di
piazza Castello, la moglie
Chiara e, per la prima volta, la
figlia Alice, nata 14 mesi fa.
Per «Rero», in dicembre operato a un tallone, è la terza vittoria della carriera in maratona
su diciassette tentativi dopo i
successi di Roma 2004 e di Padova 2006. Un applauso va anche alla tenacia del 37enne Danilo Goffi che, dopo il ritiro del
24 ottobre a Venezia, è riuscito a concludere, quinto in
2h14’38".
a.b.
Uomini: 1. Pertile 2h10’58"; 2. Kimaiyo
(Ken) 2h11’45"; 3. H. Lemma (Eti)
2h12’21"; 4. P. Kurui (Ken) 2h13’06"; 5.
Goffi 2h14’38". Donne: 1. P. Jeptoo
(Ken) 2h27’01"; 2. F. Tola (Eti) 2h28’21";
3. Chepsoi (Ken) 2h32’38".
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
CICLISMO MERCATO
Pozzato
accontentato
C’è Paolini
Il comasco alla
Katusha: l’ha
voluto Pippo.
Tosatto e Tonti
sono a spasso
CLAUDIO GHISALBERTI
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Luca Paolini, 33 anni BETTINI
dFilippo Pozzato è stato accontentato: Luca Paolini l’anno
prossimo sarà suo compagno
di squadra nella Katusha. All’accordo, che avrà durata annuale, manca ancora la firma
che verrà messa appena Paolini, 34 anni a gennaio, tornerà
dalle vacanze alle Maldive, dove si trova in compagnia del
c.t. Paolo Bettini.
Il comasco, che nelle ultime tre
stagioni ha corso nell’Acqua&Sapone, si andrà così
ad affiancare al belga Leif Hoste e al bielorusso Alyaksandr
Kuchinsky come spalla di Poz-
zato e Ivanov nelle classiche.
Per fare spazio al grande amico
di Pippo, che settimana prossima partirà per una breve vacanza tra Singapore e Bali, la squadra russa ha sacrificato Marco
Bandiera, approdato alla Quick Step, e Luca Mazzanti, che
nonostante i quasi 37 anni ha
ancora voglia di correre ma al
momento non ha squadra. Per
aiutarlo, Pozzato ha chiesto
una cortesia a Luca Scinto, ed è
probabile che l’anno prossimo
Mazzanti indossi la maglia della Farnese.
«Toso» in difficoltà Il Poz avrebbe voluto in squadra pure Matteo Tosatto, anche lui verso i
37 anni, ma Andrei Tchmil, presidente della squadra russa, ha
detto no. Così il miglior azzurro del Mondiale è a sua volta
senza squadra. Patrick Lefevere, team manager della Quick
Step, gli aveva fatto un’offerta,
ma il «Toso» l’aveva ritenuta
non adeguata al suo livello. Dopo avere a lungo trattato senza
esito con il Team Luxembourg
dei fratelli Schleck, Tosatto sarebbe stato disposto ad accettare l’offerta belga. Ma Lefevere,
due giorni dopo il Lombardia,
gli ha comunicato che il tempo
era scaduto. Ora per il veneto
potrebbe aprirsi uno spiraglio
nella Saxo Bank di Bjarne Riis.
E Tonti balla Sempre in tema azzurri, nell’elenco dei senza
squadra c’è anche Andrea Tonti, 35 anni a febbraio. O meglio, lui il contratto per un altro
anno l’avrebbe con la CarmioOro, che però ha chiuso i battenti. Il marchigiano potrebbe approdare all’Acqua&Sapone.
ALFREDO PROVENZALI (RadioRai) Premio Radio e Televisione
MARCO PASTONESI (La Gazzetta dello Sport) Premio Stampa
RICCARDO GARRONE (Calcio) Premio Sport e Lavoro
FRANCESCA PORCELLATO (Atletica, Sci) Premio Sport Diversamente Abili
GIORGIA BRONZINI (Ciclismo) Premio Atleta dell’Anno
GIULIANO RAZZOLI (Sci) Premio Atleta dell’Anno
SANDRO MAZZOLA (Calcio) Premio Una Vita per lo Sport
IPPICA A SAN SIRO
Owen’s
Squalifica
dopo lo show
Owen’s d’ambio, squalificato. Poi da sin. Opal (1˚) e On the Way (3˚) DE NARDIN
A ROMA
Vola Rosendhal
Pr. Aloisi - (gr. 3) - m 1200: 1
Rosendhal (M. Monteriso); 2
Morgan Drive; 3 Jiroft; 4 Jakor;
Tot.: 10,15; 3,41, 6,21, 2,54
(193,91). Tris 13-11-9: e 1.020,39
OGGI TRIS A PADOVA (ore 19)
scelta Limbo dei Venti (18), Elvis
(7), Guantanamela (13), Gueridon
(4), Endy di Re (16) e Litio (6)
2ª TRIS A Pisa (ore 14) scelta
Hallingsome (4), Tokio (15),
Batten Boom (1), Living Darfur
(11), Mamma Gervasi (6) e Pasmin
(2)
ANCHE Palermo, Varese (15.20)
MILANO dUna beffa incredibile
e una gioia. Per il team Gubellini-Rantanen la domenica del
Gran Criterium è stata a due facce: da un lato la vittoria di
Otras Bi tra le femmine, dall’altro la squalifica (per ambio) a
corsa vinta di Owen’s Club nella prova Open.
Entrambi erano imbattuti ed entrambi erano favoritissimi: se
avessero vinto tutti e due Pietro
Gubellini sarebbe stato il primo
a firmare le due classiche giovanili nello stesso anno. E invece
Owen’s è stato sfortunatissimo.
Difeso il comando dopo dura
lotta (27.8 il primo quarto), il
figlio di Duke of York ha gestito
la situazione lungo il percorso,
seguito da On the Way Grif, con
il treno esterno formato da
Rusty Dust, Orchetto Jet e Opal
Brown. Quest’ultimo al chilometro (1.14.3) è scattato con
decisione e sull’allungo di
Owens’ si è accodato. La retta
sembrava solo una formalità,
ma l’azione del leader è via via
peggiorata e la giuria ha tirato
fuori il cartellino rosso: per
Owens’ prima sconfitta della
carriera dopo tre uscite.
Il commento di Gubellini «Lo
strappo violento al via, 400 metri in meno di 28 secondi. Credo lo abbia pagato caro. Dopo
un chilometro il cavallo ha iniziato a non essere più centrato,
in retta avevamo 20 metri di
vantaggio, ho cercato di lasciarlo tranquillo e invece per qualche attimo ha preso l’ambio. Roba da non dormirci la notte...».
Via libera così a Opal Brown,
un figlio di Toss Out allenato
da Edy Moni e guidato da Federico Esposito che ha vinto in
1.15.3 (lontano l’1.13.6 record
di Ilaria Jet nel 2006). Finora il
suo miglior risultato era il secondo nel Criterium Vinovo dietro On the Way Grif, ieri terzo
battuto per il podio da Oasis Bi.
Un’ora e mezza prima, nella
prova femminile Otras Bi da un
capo all’altro e poi isolata isolata (6 su 6) in 1.14.1
m. pie.
4ª corsa - Gran Criterium filly - m
1600: 1 Otras Bi (P. Gubellini) 1.14.1; 2
Ozge Ferm; 3 Orleans Om; 4 Olimpia
Grif; Tot.: 1,25; 1,14, 1,55, 2,27 (3,96).
Quota tris: e 14,07 alla 5-3-13.
7ª corsa - Gran Criterium - m 1600: 1
Opal Brown (Fed. Esposito) 1.15.3; 2 Oasis Bi; 3 On the Way Grif; 4 Olifild; 5 Olmo; Tot.: 37,98; 4,87, 5,17, 2,87 (785,85)
Trio: 9.138,35.
GIANNI RIVERA (Calcio) Premio Una Vita per lo Sport
OTTAVIO CINQUANTA (CIO) Premio Dirigente
LIVIO BERRUTI (Atletica leggera) Premio Benemerenza Sportiva
Famiglia CAGNOTTO (Tuffi) Premio Ambasciatori dello Sport
CARIPARMA BASEBALL Premio “Ercole Negri”
PANTHERS PARMA (Football americano) Premio “Ercole Negri”
FRANCESCO CANALI Premio Sport Solidarietà
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
Su Gazzetta.it
PALLAVOLO MONDIALE
Sul nostro sito le videointreviste alle protagoniste azzurre
e i commenti sul blog http://dal15al25,gazzetta.it
L’Italia è quinta
«Non ci sono clan»
Turchia stesa, le azzurre onorano il torneo, sfogo Gioli:
«Il gruppo non è diviso, abbiamo solo cambiato troppo»
3
0
ITALIA
TURCHIA
(25-23 25-20 25-21)
ITALIA: Lo Bianco 3, Del Core
10, Arrighetti 5, Ortolani 16, Piccinini 5, Gioli 14; Cardullo (L), Crisanti 1, Bosetti. Non entrate: Di Iulio, Barcellini, Rondon. All. Barbolini.
TURCHIA: Aydemir 1, Ozsoy 4,
Toksoy 8, Darnel 18, Gumus 8,
Erdem 7; Kayalar (L), Kirdar, Tokatlioglu 2, Agca. Non entrate: Gurensen, Cansu. All. Bedenstenlioglu.
ARBITRI: Jovanonvic (Ser) e Rodriguez (Spa).
NOTE - Spettatori 500. Durata set:
25', 22', 24'; totale 71'; Italia: battute sbagliate 9, vincenti 2, muri 10,
2a linea 7, errori 16. Turchia: b.s. 8,
v. 4, m. 5, 2a l. 9, e. 21.
PREMI INDIVIDUALI
Mvp: Ekaterina Gamova (Rus).
Best Scorer: Neslihan Darnel
(Tur).
Servizio: Maret Grothues (Ola).
Attacco: Tatiana Kosheleva (Rus)
Muro: Christiane Fürst (Ger)
Palleggiatrice: Wei Qiuyue (Cina)
Libero: Stacy Sykora (Usa)
Da sinistra, Francesca Piccinini, Serena Ortolani, Leo Lo Bianco, Gioli e Cardullo TARANTINI
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI
LA GUIDA
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Giappone bronzo
Il Giappone è bronzo, va sul podio
dopo 32 anni: nel ’78 fu argento.
Finale 11˚ Olanda-Cuba 3-0
(32-30, 25-23, 25-17).
Finale 9˚ Polonia-Cina 3-0
(25-23, 25-21, 25-22).
Finale 7˚ Serbia-Germania 1-3
(25-20, 21-25, 22-25, 23-25);
Finale 5˚ Italia-Turchia 3-0;
finale 3˚ Stati Uniti-Giappone
2-3 (25-18,23-25, 25-21, 19-25,
8-15). Finale Russia-Brasile 3-2.
Classifica: 1. Russia; 2. Brasile;
3. Giappone; 4. Usa; 5. Italia; 6.
Turchia; 7. Germania; 8. Serbia;
9. Polonia; 10. Cina; 11. Olanda;
12. Cuba; 13. Sud Corea, Thailandia; 15. Perù, R.Ceca; 17. Costarica, PortoRico, Croazia, R.Dominicana; 21. Algeria, Kenya,
Kazakhstan, Canada.
A-1 UOMINI
MACERATA
TRENTO
2
3
TOKYO (Giappone) d«Avete scritto
che questo gruppo è spaccato,
che ci sono dei clan. E io vi dico
che vi siete sbagliati. L'anno
scorso la situazione era ben
peggiore, c'erano molte più tensioni, ma abbiamo vinto tutte
le partite e voi non vi siete accorti di nulla». L’occhio truccato la rende ancora più aggressiva, Simona Gioli, «La strega
che schiaccia», sceglie sempre
l'ultimo giorno del torneo per
dire la sua verità («Sono superstiziosa, se posso faccio sempre
così»). «Se ne sono dette tante
sulla nostra squadra in queste
settimane e invece la risposta è
molto più semplice di quello
che si possa credere. I nostri
guai non erano di rapporti, ma
f
TIME OUT
di
ANGIOLINO FRIGONI*
Russia, Brasile, Giappone, Usa usano
sistemi di gioco diversi, a seconda delle
giocatrici a disposizione, per valorizzare i
pregi e nascondere i difetti. All'interno di
questi sistemi però le abilità individuali
sono determinanti. Da sottolineare come
sia decisiva l'alzata (non solo della
palleggiatrice) per mettere in
condizioni l'attaccante di poter
scegliere tra i vari colpi. Le ultime
tre palle della Russia sono state
emblematiche: palla difesa e
alzata perfetta in bagher o in
palleggio e attacco perfetto.
Complimenti.
* Ex c.t. nazionale italiana
Barbolini plagiato? «Quando sei
lì pensi solo a giocare e a tirare
la palla più forte che puoi perché fare figure di m… come è
successo nel primo girone, o
giocare partite come questa
contro la Turchia davanti a
500 persone non ci fa certo piacere. Anzi». Parla poche volte
la Gioli, ma quando lo fa è un
fiume in piena, soprattutto
adesso che la sua Italia si congeda dal Mondiale in maniera «dignitosa» (con il secondo 3-0 di
fila, chiude quinta davanti alla
Turchia, battuta nettamente)
anche se nessuno può essere
contento nello staff azzurro.
«Eravamo venute qui per cercare di portare a casa una medaglia, ma ci sono annate buone e
annate in cui non va nulla per il
verso giusto. Voi parlate di rapporti fra compagne, io vi dico
che se per tutta l'estate ti alleni
in 6 o 7, non giochi mai una partita con la stessa squadra, fai fatica a trovare il ritmo giusto.
Gli inserimenti devono essere
provati un po’ alla volta, ma
non è sempre facile. L’anno
scorso è stato differente. Forse
sarà un caso che siamo andate
in crescendo in questo Mondiale, perché alla fine abbiamo trovato il ritmo, quello che non
avevamo nelle prime partite.
In quella maledetta gara con la
Repubblica Ceca che ha deciso
il nostro torneo. Poi è chiaro
che quando le cose non vanno,
tutti si fanno un esame di coscienza. Noi, il tecnico, sì certo
quello che noi senatrici
“plagiamo”».
Battuta Simona Gioli mentre
parla vede con la coda dell’occhio passare il c.t., Massimo
Barbolini, e alza la voce, apposta, facendo una battuta. «Anche questo è stato scritto. Ma vi
rendete conto? Noi che decidiamo al posto di Massimo. Ridicolo. Solo che qualcuno — forse
capendo male — adesso in Italia ci crede davvero. Non c'è cosa più sbagliata. Anzi vi prego
fatelo sapere a tutti che qui comanda solo lui. Come è giusto
che sia».
TREVISO
2
CUNEO
PIACENZA
3
LATINA
3
0
(25-21, 21-25, 26-28, 25-18, 13-15)
(25-17, 25-21, 25-16)
LUBE BANCA MARCHE: Martino
6, Stankovic 6, Omrcen 18, Savani 24, Podrascanin 5, Vermiglio 1;
Paparoni (L), Van Walle 1, Conte 8,
Vadeleux 3, Lampariello, Marchiani.
N.e. Cacchiarelli (L). All. Berruto.
SISLEY TREVISO: Bjelica 9, Fei
28, Horstink 17, Bontje 7, Pujol 2,
Maruotti 13; Farina (L), Papi, Boninfante, De Togni, Kovar 2, Szabo.
N.e. Vanin. All. Piazza.
BRE LANNUTTI CUNEO: Wijsmans
19, Volkov 10, Peda 10, Parodi
10, Grbic 2; Henno (L). N.e Rossi,
Patriarca, Nikolov, Galic, Carletti,
Montagna (L). All. Giuliani.
ITAS DIATEC TRENTINO: Della Lunga 11, Birarelli 13, Stokr 22, Kaziyski 13, Riad 3, Raphael 4, Bari
(L), Sokolov 2, Colaci (L), Sala 2, Bratoev 1, Zygadlo, Leonardi. All.
Stoytchev.
COPRO MORPHO PIACENZA:
Popp 11, Holt 6, Nilsson 21, Zlatanov 21, Tencati 4, Gonzalez 9;
Marra (L), Semenzato 2, Perazzolo,
Benito 1, Boschi. N.e. Massari. All.
Lorenzetti.
ARBITRI: Gnani e Braico.
NOTE - Spettatori 1670, incasso
7158. Durata set: 27’, 28’, 37’, 27’,
20’; totale 139’. Sisley: b.s. 20, v. 6,
m. 17, s.l. 16, e. 32. Copra: b.s. 21, v.
9, m. 8, s.l. 12, e. 33.
Trofeo Gazzetta: 6 Fei, 5 Zlatanov,
4 Farina, 3 Nilsson, 2 Holt, 1 Gonzalez.
TREVISO (e.sp.) Suicidio Sisley che
avanti nel tie break 10-4 si fa recuperare da Piacenza che ha il merito di
crederci e manda in tilt Pujol che
smette di servire Fei fino a quel momento perfetto e autore di 7 punti (3
ace) nel set. Treviso in bambola e
Popp chiude da posto 4.
ANDREOLI LATINA: Vujevic 9,
Spairani 2, Starovic 11, Kovacevic 11, Kohut 4, Sottile; Pieri (L),
Giombini, Popelka, Gitto 1, Cortina.
N. e. Nonne, Labardi. All. Medei.
ARBITRI Castagna e Cerquoni.
NOTE Spettatori 3472, incasso
18838 euro. Durata set: 24’, 26’, 22’;
tot. 72’. Bre Lannutti: b.s. 12, v. 7, m.
9, s.l. 7, e. 17. Latina: b.s. 10, v. 0, m.
4, s.l. 12, e. 20. Trofeo Gazzetta: 6
Wijsmans, 5 Peda, 4 Volkov, 3 Parodi, 2 Grbic, 1 Sottile.
CUNEO (g.sca.) Wijsmans torna in
campo da italiano e riceve il premio
di miglior giocatore attaccando con
il 73%, mentre Nikolov resta in panchina risparmiato per la Champions
League. Cuneo torna alla vittoria
grazie al servizio (7-0 gli ace, di cui 5
di Wijsmans) e Latina è tramortita
dal rullo compressore formato da
Parodi, Peda, Fortunato e Volkov.
Grbic ha gioco facile,
MONZA
2
MODENA
ROMA
3
VIBO
(25-18, 25-23,
22-25, 23-25, 13-15)
ACQUA PARADISO MONZA: Travica 3, Rauwerdink 18, Buti 8, Gavotto 16, Rooney 21, Forni 13; Exiga (L), Krumins, Shumov. N.e. Molteni, Pesenti, Alborghetti, Cetrullo, Zito (L). All. Monti.
ROMA: Uriarte 1, Zaytsev 13, Yosifov 13, Poey 4, Cisolla 14, Lebl
10; Corsano (L), Paolucci 2, Bencz
16, Saraceni, Tomatis, Cesarini (L).
N.e. Corsini. All. Giani.
ARBITRI: Padoan e Sobrero.
NOTE: spettatori 1987, incasso
3297. Durata set: 26’, 29’, 27’, 29’,
21’; tot. 132’. Monza: b.s. 18, v. 2,
mm. 17, s.l. 7, e. 34; Roma: b.s. 17, v.
4, m. 12, s.l. 11, e. 29. Trofeo Gazzetta: 6 Bencz, 5 Rooney, 4 Forni, 3
Paolucci, 2 Rauwerdink, 1 Cisolla.
MONZA (c.g.) Dopo un primo set
evanescente, Roma rovina l’amarcord per Marcello Gabana, il presidente di Monza scomparso un anno
fa, e vince al tie-break, con palla decisiva di Zaytsev. Decisivo l'ingresso dello slovacco Bencz per uno
spento Poey e il cambio in regia Paolucci per Uriarte. Ai monzesi non sono bastati i 7 muri di Forni.
3
2
LA FINALE BRASILE K.O.
5 VOLTE
URSS
2 RUSSIA
Questo l’albo
d’oro del
Mondiale:
1952 Unione
Sovietica
1956 Unione
Sovietica
1960 Unione
Sovietica
1962
Giappone
1967 Giappone
1970 Unione
Sovietica
1974 Giappone
1978 Cuba
1982 Cina
1986 Cina
1990 Unione
Sovietica
1994 Cuba
1998 Cuba
2002 Italia
2006 Russia
2010 Russia
Ranking
Mondiale
(a.a.) Anche se
non è ancora
ufficiale,
nonostante il 5o
posto l’Italia
risale nel
ranking
internazionale
e ora si
troverebbe sul
podio assieme
al Giappone. La
Russia 6ª
nonostante la
vittoria iridata
sconta il fatto
di non avere
partecipato al
Grand Prix di
quest’anno.
Classifica
Mondiale: 1.
Brasile; 2. Usa;
3. Italia, 4.
Giappone; 5.
Cina;
6, Russia; 7.
Cuba; 8.
Polonia; 9.
Serbia; 10.
Germania; 11
Turchia; 12.
Olanda.
SAN GIUSTINO
VERONA
3
0
(25-23, 25-23, 25-20)
CASA MODENA: Kooy 12, Kooistra 12, Esko 3, Berezhko 8, Piscopo 7, Dennis 15; Manià (L) 1, Fabroni 2, Casadei 6, Creus, Diaz 3, Casòli 8, Ciabattini (L). All. Prandi.
RPA LUIGI SAN GIUSTINO : Nikic
13, Finazzi 6, Dias 16, Maric 12, Cester 4, Steuerwald 1, Giovi (L), Zhokouski, Van Den Dries. N.e.
Schwarz, Bartoletti, Braga, Lo Bianco (L). All. Zanini
MODENA (p.r.) Modena, a tratti inguardabile e spesso tradita dai suoi
titolari, vince il terzo tie-break su
quatto incontri e recupera un quinto
set iniziato nel peggiore dei modi.
Occasione persa per Vibo che ha
avuto il demerito di non riuscire ad
affondare il colpo (vedi quarto set)
nel momento peggiore dei gialloblù.
Decisivi tra i padroni di casa Casòli
e un Piscopo finalmente concreto.
è una star
La Russia fa
il bis iridato
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TOKYO dCome 4 anni fa, più di
4 anni fa: la Russia sorprende
ancora il Mondo e dopo stagioni di basso profilo si ri-prende
il titolo iridato, ancora contro
il Brasile, ancora in un tiebreak che sembrava avere perso.
Lo fa forse giocando meno bene rispetto alla semifinale contro gli Stati Uniti (probabilmente il capolavoro tattico del
c.t. Vladimir Kuzyutkin) dove
si è apprezzato che la Russia
sa anche difendere e non solo
attaccare forte.
Super Gamova Ma quando c'è
da mettere la palla per terra
non si fa mancare nulla, soprattutto se in squadra c’è una
giocatrice come Ekaterina Gamova che nell’ultimo match di
questo Mondiale infinito (davvero troppe le partite disputate) mette a terra 35 palloni e si
porta a casa anche il titolo di
miglior giocatrice del torneo.
Annichilito il Brasile campione a Pechino. Distrutto nel fisico e nella testa: l’immagine
che resterà ai tifosi verdeoro
di questa gara sono le lacrime
infinite di tutte e 12 le giocatrici di Zé Roberto, affondate dopo un percorso di 10 vittorie
consecutive.
g.l.p.
3
2
RUSSIA
BRASILE
(21-25, 25-17,
20-25, 25-14, 15-11)
RUSSIA: Borodakova 6, Sokolova 14, Gamova 35, Perepelkina
13, Kosheleva 10, Startseva 6;
Kryuchkova (L), Makhno, Goncharova. N.e. Merkulova, Kabeshova
(L), Ulyakina. All. Kuzyutkin.
BRASILE: Jaqueline 16, Thaisa
9, Sheilla 26, Natalia 18, Fabiana 9, Fabiola 2; Fabi (L), Dani Lins,
Sassa 1, F. Garay, Joyce. N.e. Adenizia. All. Zé Roberto.
ARBITRI: Kim Kun-Tae (S.Cor) e
Tano (Giap).
NOTE - Spettatori 8200. Durata set: 26', 27',
27', 22', 16'; totale 118'. Russia: battute sbagliate 4, vincenti 7, muri 15, errori 11.
Brasile: b.s. 3, v. 5, m. 11, e. 22.
(23-25, 27-25,14-25, 25-17, 15-13)
TONNO CALLIPO VIBO: Rivera 8,
Suljagic 8, Simeonov 22, Anderson 20, N. Nikolov 15, Coscione
5; Fanuli (L), Kindgard, Baroti, Ferraro, Ferolato. All. Di Pinto.
ARBITRI: Puercher e Balboni
NOTE - Spettatori 2559, incasso
21.110. Durata set: 28’, 33’, 23’, 24’,
20’, tot. 128’, Casa Modena b.s 13, v.
3, m. 11, s.l. 8, e. 14. T. Callipo: b.s. 4,
v, 13, m . 12, s.l. 11, e. 13. Trofeo Gazzetta: 6 Anderson, 5 Simoenov, 4
Casoli, 3 Coscione, 2 Manià, 1 Piscopo 1.
a
y La Gamova
TRENTO PASSA A MACERATA, K.O. MARTINO E PODRASCANIN
(25-20, 21-25, 25-15, 17-25, 11-15)
ARBITRI: Boris e Pasquali.
NOTE Spettatori 2100, incasso
12.601 euro. Durata set: 23’, 29’, 25’,
26’, 16’, totale 119’. Lube: bs. 24, v. 9,
m. 5, 2L. 7, e. 29. Itas: bs. 16, v. 2, m.
14, 2L. 6, e. 27. Trofeo Gazzetta: 6
Savani, 5 Birarelli, 4 Stokr, 3 Podrascanin, 2 Della Lunga, 1 Raphael.
MACERATA (m.g.) Inarrestabile
Trento, ma la Lube cade al termine di
una sfida stellare. Itas senza Juantorena, ha trovato nella battuta e nel
muro armi micidiali mentre a Macerata, che durante la gara ha perso per
infortunio Martino (ginocchio) e Podrascanin (mano) vittime di distorsioni, non è bastato un Savani gigante
(8 ace) per superare l’esame.
di tecnica. Certo in ogni gruppo che sta assieme tutti i giorni
per tanti mesi l'anno ci sono
dei problemi piccoli o grandi,
ci sono degli screzi. Ma noi siamo tutti dei… maschiacci: si litiga, poi quando si va in campo
non ci si pensa più. Oppure credete davvero che quando stai
giocando contro il Brasile nel
cervello ti venga in mente
“quella compagna è antipatica
o questa mi ha risposto male?”
Ma dài».
51
R
MARMI LANZA VERONA: Herpe 3,
Brunner 5, Lasko 23, Cala Gerardo
7, Pajenk 8, Meoni 1, Smerilli (L), Latelli, Lotman 6. N.e. Zingel, Kosmina,
Bolla. All. B. Bagnoli.
ARBITRI: Pessolano e Tanasi.
NOTE Spettatori 1500, incasso
5100 euro. Durata set: 29’, 31’ , 28’;
totale 88’. Rpa: b.s. 12, v. 9, m. 13,
s.l. 5, e. 30. Itas: b.s. 19, v. 4, muri
14, s.l. 7, e. 35. Trofeo Gazzetta: 6
Dias, 5 Maric, 4 Nikic, 3 Stokr, 2
Lasko, 1 Finazzi.
SAN GIUSTINO (Pg) (an.me.) Arriva
il primo successo in campionato per
la Rpa, contro una Marmi Lanza, vittima della sua discontinuità. A trascinare la squadra di Zanini è stato
Dias. Solo nel primo set i veneti, con
Meoni alla prima stagionale da titolare, sono riusciti a rimontare e portarsi in vantaggio nel finale, sempre
grazie all’opposto brasiliano.
CLASSIFICA
SQUADRE
Trentino
Macerata
Cuneo
Roma
Latina
Treviso
Modena
Verona
Piacenza
Monza
Castellana
Vibo
San Giustino
Forlì
PT
14
10
10
7
7
7
6
6
5
4
4
4
3
0
G
5
4
4
4
4
4
4
4
5
4
4
4
4
4
V
5
3
3
3
2
2
3
2
2
1
1
1
1
0
P
0
1
1
1
2
2
1
2
3
3
3
3
3
4
SVSP
15 3
11 3
11 4
10 8
8 6
10 9
9 9
8 9
7 11
5 9
5 10
5 10
4 9
4 12
PROSSIMO TURNO
Domenica 21 ore 18
Piacenza-Latina
San Giustino-Forlì
Monza-Cuneo
Vibo-Treviso
Modena-Trento
Verona-Macerata
Castellana-Roma sabato ore 16
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52
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Venezia
Dubrovnik
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Katakolon
Olimpia
Rodi
Alessandria
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
53
R
RUGBY
In 7 anni 11 aperture
e 25 regie diverse
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dDa quando si è ritirato Dominguez (ultimo cap il
22/2/2003), l’Italia ha schierato 25 regie diverse. La più presente è Pez-Griffen, voluta da
Berbizier e titolare 16 volte,
delle quali 12 di fila tra il 2005
e il 2006. Nell’ultimo anno Mallett ha puntato su Gower-Tebaldi, 10 volte insieme: da giugno
2009 l’australiano è sempre stato titolare. Nel 2007, anno del
Mondiale e delle due vittorie
APERTURA-M. MISCHIA
PRESENZE
R. Pez-A. Troncon
5
F. Mazzariol-A. Troncon
2
F. Mazzariol-M. Mazzantini 1
R. Wakarua-A. Troncon
3
R. Wakarua-P. Griffen
5
R. De Marigny-P. Griffen
4
L. Orquera-P. Griffen
2
L. Orquera-A. Troncon
5
R. Pez-P. Griffen
16
R. Pez-S. Picone
1
A. Scanavacca-P. Griffen
2
A. Scanavacca-A. Troncon 2
R. Pez-A. Troncon
4
K. Burton-P. Canavosio
1
R. De Marigny-A. Troncon
3
A. Masi-P. Travagli
2
A. Masi-S. Picone
3
L. McLean-S. Picone
2
A. Marcato-P. Canavosio
2
A. Marcato-P. Travagli
1
A. Marcato-Ma. Bergamasco 1
L. McLean-P. Griffen
4
C. Gower-P. Canavosio
2
C. Gower-T. Tebaldi
10
C. Gower-S. Picone
2
Troncon
e Dominguez,
dopo il buio OMEGA
nel Sei Nazioni il c.t. francese
cambiò 5 coppie, e in Coppa
schierò titolare un n.10, Pez, allora senza club. Le sole regie
sempre titolari in un Sei Nazioni sono Orquera-Troncon nel
2005 e Pez-Griffen nel 2006.
Nel Torneo 2008, l’apertura titolare è stata Andrea Masi, un
centro. Nel febbraio 2009 in Inghilterra a mediano di mischia
è stato schierato Mauro Bergamasco. In totale, dal 2003, si
contano 11 aperture, cinque
cambiate solo da Kirwan.
La mediana è un’incognita
Tebaldi bocciato, Gower k.o.
Dopo la debacle con l’Argentina, convocati Gori e Bocchino
Contro l’Australia è probabile la coppia Orquera-Canavosio
ANDREA BUONGIOVANNI
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dMusi lunghi sul pullman che
ieri, nel primo pomeriggio, ha
trasportato la Nazionale da Verona a Firenze. L’Italia sabato,
nella città veneta, ha perso
(male) contro l’Argentina e tra
cinque giorni, in quella toscana, affronterà un’Australia reduce dal tonfo di Twickenham.
In mezzo una probabile settimana di passione.
Giubilazioni Il k.o. contro i Pumas ha portato a immediate e
drastiche decisioni. Tito Tebaldi, al Bentegodi tra i peggiori
in campo, è stato relegato nel
gruppo della Nazionale A che
venerdì a Biella affronterà Tonga. Per il 23enne mediano di
mischia degli Aironi, in azzurro titolare dalla tournée del giugno 2009 in Australia e Nuova
Zelanda, se non è una bocciatura poco ci manca. Lento, macchinoso e mai brillante, contro
l’Argentina non ha saputo imporre quei cambi di ritmo che
avrebbero dovuto fare la differenza. Ma non basta: al Franchi, presumibilmente, non ci sarà nemmeno Craig Gower. In
questo caso, però, più che di
una scelta voluta, si tratta di
una scelta obbligata. L’apertu-
Tito Tebaldi, 23 anni e 14 caps, libera il pallone in una fase di Italia-Argentina sabato a Verona IMAGE SPORT
Nella rosa per
Firenze richiamati
i due giovani. Ma i
ruoli sono scoperti
da anni. Ghiraldini
recuperato
ra, alla prese da tempo con un
serio problema al ginocchio destro, è uscito a pezzi dal match
e solo nei prossimi giorni si saprà se potrà essere recuperato.
Nemmeno la grave eventualità
di un’operazione è da scartare.
Conseguenze anche per i Pumas: Carizza ha rimediato la
frattura dell’omero destro, Fer-
nandez-Lobbe una brutta botta
alla cresta iliaca.
I giovani Nick Mallett ha così
«confermato» l’esordiente Edoardo Gori, 20enne sul quale
punta da tempo, che avrebbe
dovuto unirsi all’Italia A (a Verona era in tribuna) e Riccardo
Bocchino, 22enne cavallo di ri-
VITTORIE
0
0
0
2
2
2
1
0
5 (+ 1 pari)
1
1
1
2
0
1
0
1
1
0
0
0
0
0
2
0
torno (4 caps), che a sua volta
stava per recarsi a Biella. Le
condizioni di Leo Ghiraldini, almeno quelle, non destano particolari preoccupazioni: il tallonatore, sabato a sua volta toccato duro al ginocchio destro, resta in rosa. Nella A, intanto,
fuori gli acciaccati Vosawai,
Furno, Majstorovic e Benettin,
entrano Belardo, Petillo, Rubini, Burton e Trevisan.
Cerniera rotta Insomma: Celtic
League o meno, il problema
maggiore della Nazionale resta la mediana. Il ritornello è
stucchevole, ma sempre d’attualità: l’Italia, dal dopo Dominguez-Troncon, non ha più
trovato una coppia all’altezza.
I tentativi sono stati addirittura venticinque in sette anni.
Tutti (o quasi) miseramente falliti. Avanti il prossimo, allora.
La logica, a questo punto, dice
che contro i Wallabies, il 10 e il
9 azzurri saranno Luciano Orquera e Pablo Canavosio. Il primo, al Bentegodi, ha giocato
sette minuti, il secondo diciotto. Ma insieme hanno fatto vedere cose migliori di Gower-Tebaldi. Pensando a lungo termine, cioè alla Coppa del Mondo
del settembre 2011, con Craig
in ogni caso prima opzione all’apertura, c’è tutto da inventare. Senza dimenticare l’attuale
linea «oriunda» del Benetton
Treviso, Kristopher Burton-Tobias Botes, col secondo (sudafricano) eleggibile da giugno.
Tifosi Il rischio, nel mentre, è
che anche i tifosi alla fine si disaffezionino. L’atmosfera, al
Bentegodi, non s’è mai scaldata e la risposta dei teleutenti
non è stata entusiasmante: la
diretta su La7 ha raccolto una
media di 505.000 spettatori,
quella su Sky Sport circa
60.000. Non c’è tempo da perdere.
C.T.
Kirwan
Kirwan
Kirwan
Kirwan
Kirwan
Kirwan/Berbizier
Kirwan/Berbizier
Kirwan
Berbizier
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2003
2003-04
2003
2003
2004
2004-07
2004-05
2005
2005-07
2006
2006-07
2007
2007
2007
2007
2008
2008
2008
2008
2008
2009
2009
2009-10
2009-10
2009-10
I TEST MATCH
Sabato
al Franchi
ecco i Wallabies
E’ atteso per mercoledì l’arrivo a
Firenze dell’Australia che sabato
affronterà l’Italia. I Wallabies, che
nelle due settimane precedenti
avevano sconfitto gli All Blacks a
Hong Kong e il Galles a Cardiff,
sono reduci dal k.o. di sabato
contro l’Inghilterra a Twickenham
(35-18). Mai il XV della Rosa,
contro quello australiano, aveva
realizzato così tanti punti e solo
una volta si era imposto con un
margine così ampio.
Sabato 27
le Figi a Modena
Sabato 27 a Modena l’ultimo test
del trittico, contro le Figi. Gli
isolani, sconfitti 34-12 sabato a
Nantes dalla Francia, venerdì
sera saranno a Cardiff per
sfidare il Galles.
Gli isolani sono avanti negli
scontri diretti con gli azzurri; 4
vittorie su 7 incontri. L’ultimo test
in Italia, nel 2005, si giocò sotto
la neve (23-8 per gli azzurri).
ALTRI TEST Portogallo-Usa
17-22; Spagna-Canada 22-60.
Costo biglietti
da 10 a 80 euro
Le due partite cominceranno alle
15 e andranno in diretta televisiva
su La7 e Sky Sport (anche in 3D).
I prezzi per i biglietti vanno dai 10
agli 80 euro per il match con
l’Australia al Franchi di Firenze e
dai 15 ai 55 euro per la sfida alle
Figi al Braglia di Modena. Biglietti
a prezzo ridotto per gli under 14 e
gli over 65. Le tessere Siae e Coni
non saranno valide. Prevendita
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54
R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24
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fax 051/42.01.028.
FIRENZE : tel. 055/55.23.41,
fax 055/55.23.42.34.
BARI : tel. 080/57.60.111,
fax 080/57.60.126.
NAPOLI : tel. 081/497.7711,
fax 081/497.7712.
BERGAMO : SPM Essepiemme s.r.l.
tel. 035/35.87.77, fax 035/35.88.77.
BRESCIA : BRESCIA IN s.r.l.
tel. 030/37.72.609, fax 030/37.72.629.
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fax 031/30.33.26.
CREMONA : Uggeri Pubblicità s.r.l.
tel. 0372/20.586, fax 0372/26.610.
GENOVA : Promospazio
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LECCO : SPM Essepiemme s.r.l.
tel. 0341/357400 fax 0341/364339
MONZA : Pubblicità Battistoni
tel. 039/32.21.40 — 039/38.07.32,
fax 039/32.19.75.
OSIMO-AN : tel. 071/72.76.077 071/72.76.084.
PADOVA : tel. 049/69.96.311,
fax 049/78.11.380.
PALERMO : tel. 091/30.67.56,
fax 091/34.27.63.
PARMA : Publiedi srl
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RIMINI : Adrias Pubblicità di Rimini
tel. 0541/56.207, fax 0541/24.003.
ROMA : In Fieri s.r.l.
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SONDRIO : SPM Essepiemme s.r.l.
tel 0342/200380 fax 0342/573063
TORINO : telefono 011/50.21.16,
fax 011/50.36.09.
VARESE : SPM Essepiemme s.r.l.
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VERONA : telefono 045/80.11.449,
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3,90; n. 13: euro 11,00; n. 15: euro 5,00;
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21: euro 6,00; n. 24: euro 6,50.
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n. 4: euro 5,30 sul Corriere della Sera; euro
2,00 sulla Gazzetta dello Sport; euro 6,00
sulle due testate.
n. 22: euro 4,90 sul Corriere della Sera;
euro 3,50 sulla Gazzetta dello Sport;
euro 5,60 sulle due testate.
n. 23: euro 4,90 sul Corriere della Sera;
euro 3,50 sulla Gazzetta dello Sport;
euro 6,00 sulle due testate.
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ricerche di personale debbono intendersi riferite a personale sia maschile sia femminile,
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
55
R
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
TENNIS : BATTUTO MONFILS 6-1 7-6 (1) IN FINALE A BERCY
SCHERMA: LE TRIONFATRICI DEI MONDIALI
Buona la terza: lontano dalla terra
stavolta Soderling sbanca Parigi
su tutte le superfici, come gli
altri top ten».
VINCENZO MARTUCCI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dParigi, oh cara. Chissà perché Robin Soderling gioca
proprio nella capitale francese le finali più importanti della carriera. Stavolta, però, dopo le bocciature degli ultimi
due anni sulla terra rossa del
Roland Garros (con Federer
e Nadal), sbanca l’ultimo Masters 1000 (ex Masters Series) dell’anno sulla velocissima superficie indoor di Bercy
(Fra, 2.750.000 e), stoppando il sogno dell’eroe di casa
Gael Monfils per 6-1 7-6 (1).
Rilancio Così riporta uno svedese sul trono di Bercy (dopo
Thomas Enqvist nel 1996) e
nell’albo d’oro di un Masters
1000, i tornei più importanti
dopo i 4 Slam (sempre dopo
Enqvist, 10 anni fa a Cincinnati). Inoltre, con il 1˚ successo importante in carriera, il
potente 26enne supera oggi
al numero 4 del mondo Andy
Murray. Che ritrova fra una
settimana alla 02 Arena di
Londra nel Masters coi primi
8 del mondo. E subito rilancia: «Il mio prossimo obiettivo è diventare numero 3. Perché ora so che posso riuscire
GOLF
Stop a Singapore
Scott sempre 1˚
Il quarto ed ultimo giro del torneo di Singapore (European
Tour, 4.530.000 e, prima moneta 713.165) è slittato a oggi, dopo 5 ore e mezzo di sospensione per i pericolosissimi
fulmini di ieri. Lo scatenato
Adam Scott (Aus) è stato fermato dal maltempo quand’è
ancora al comando, a -17 dopo 8 buche (3 birdie), dopo
aver aumentato a 3 colpi il vantaggio sul campione uscente,
Poulter (Ing) e a 4 su
Kyung-nam. Perde 4 posizioni
Francesco Molinari, 13˚, dopo
9 buche, mentre recupera parzialmente Matteo Manassero,
dal 64˚ al 47˚ posto.
TIGER QUARTO A Melbourne (Australasia Tour, 1.500.000 $), sprint decisivo di Stuart Appleby (Aus) che s’impone con 274 (71 69 69 65) davanti ai connazionali Bland a 275 (65 67 70 73) e
Gaunt a 276 (65 72 68 71). Reazione di
Tiger Woods, campione uscente, che,
con due eagle, quattro birdie, due bogey, chiude 4˚ con 277 (69 72 71 65).
TERZO NORMAN «The shark» (Lo
squalo), il 55enne australiano Greg
Norman, ex n. 1 del mondo anni 80/90,
ha sposato in terze nozze a piedi nudi
su un’isola dei Caraibi, Kirsten Kutner.
Dopo 25 anni di matrimonio, aveva divorziato dalla 1ª moglie ed aveva portato all’altare l’ex tennista Chris Evert
ma l’unione era durata solo un anno.
Adam Scott (Aus), 30 anni REUTERS
Robin Soderling, 26 anni, 6 titoli Atp (5 sul veloce indoor) REUTERS
VELA: A DUBAI
Vuitton Trophy
Botto Mascalzone
La collisione tra Mascalzone e Kiwi
(r.ra.) Giornata di emozioni a
Dubai dove si sono svolte le
prime regate del Vuitton
Trophy. Mascalzone Latino ha
battuto nel match d'esordio
Emirates Team New Zealand
per 27 secondi, ma nel secondo (nel primo Round Robin
ogni team incontra gli avversari due volte), in un concitato
giro di boa c’è stata una collisione tra le due barche che ha
obbligato l’equipaggio italiano al ritiro. La falla era troppo
vicina all’attacco della volante
e l’equipaggio di Mascalzone
ha preferito non proseguire
per verificare l’entità del danno.
La Giuria ha poi penalizzato il
team di Onorato di un punto
(in quanto colpevole dell’incidente) e di mezzo i neozelandesi (per non avere evitato la
collisione). La classifica vede
al comando Bmw Oracle con 2
punti avendo vinto entrambi i
match contro All4One, secondi Artemis e Synergy che hanno vinto un match ciascuno,
terzo Emirates Team New Zealand a 0,5 e a secco di punti
Mascalzone e All4One. Oggi
Mascalzone Latino incontrerà
due volte Synergy timonato
da Francesco Bruni.
NUOTO: GIOCHI ASIATICI
Il ritorno di Park:
1’44"80 nei 200 sl
(al.f.) Il coreano Park Tae
Hwan, che ha subito un controllo antidoping appena atterrato all’aeroporto di Guangzhou (Cina, 50 m) alla vigilia
dei Giochi Asiatici, vince i 200
sl in 1’44"80, miglior crono dell’anno che va a limare 5/100
al suo primato continentale risalente a Pechino 2008. Doppio primato asiatico per la cinese Zhao Jing che nuota i
100 dorso in 58"94 (prima
donna sotto i 59" con il costume in tessuto) e la doppia distanza in 2’06"46., quinto tempo di sempre al mondo.
Uomini: 200 sl Park (S.Cor.) 1'44"80
(r.as.; 1˚ t. 2010); 50 ra Xie Zhi 27"80;
100 fa Zhou Jiawei 51"83; 200 fa Matsuda (Giap) 1’54"02 ˚(1 t. 2010); 400
mx Horihata (Giap) 4'13"35.
Donne: 200 sl Zhi Qianwei 1’56"65;
100-200 do Zhao Jing 58"92
(r.as.)-2’06"46 (r.as.; 5˚ t. all-time); 50
ra Wang Randi 31"04; 400 mx Ye
Shiwen (15 anni) 4’33"79 (2˚ t. 2010).
DOPPIO SCIENZY (al.f.) A Vienna
(Aut, 25 m), Federico Colbertaldo vince 400-1500 sl con tempi modesti. Uomini: 100 sl Santucci 48"87; 400-1500
sl Colbertaldo 3’47"09-15'01"03; 100
do Bal (Usa) 51"71, Lestingi 52"41; 50
ra Ossola 27"13; 200 ra Mate 2’09"35,
Bossini 2’09"39; 200 mx Townsend
(S.Af.) 1'56"26. Donne: 200 fa Giacchetti 2’08"42.
Brividi Soderling non dimenticherà Parigi-Bercy, anche per
i 3 match point che ha salvato
in semifinale contro la sorpresa locale, Michael Llodra, e
per i 5 che ha visto salvare,
sempre in semifinale, da
Monfils a Federer, la sua bestia nera (precedenti 1-14).
Mentre, contro l’atletico moro francese, aveva già vinto
due volte su due e senza mai
perdere un set, l’ultima la settimana scorsa a Valencia. Perché non gli dà ritmo, perché
non trova adeguata resistenza nella risposta e perché non
incontra le palle basse e lavorate che tanto soffre. Inoltre
Robin ha potuto sfruttare il
normale calo di tensione di
Monfils dopo l’impresa contro Roger, dopo i due match
point salvati in precedenza
contro Verdasco e il colpaccio contro Murray. E ha spostato tutta la pressione sulle
spalle del francese, già battuto in finale l’anno scorso (da
Djokovic). Anche se la Francia sorride: la finale di Davis
del 3-5 dicembre in Serbia
sembra più facile con Monfils
e Llodra in forma.
ATLETICA
Caliandro e Agnes ok
al Cross di Volpiano
VOLPIANO (To) — (e.b.) Successi di Mimmo Caliandro (dopo una gara a tre vinta
in volata sui compagni finanzieri Yuri Floriani e Gabriele De Nard) e di Agnes
Tschurtschenthaler (in rimonta) nel 7˚
cross della Volpe a Volpiano, apertura
della stagione italiana sui prati e prima di
due indicative per gli Europei di Albufeira
(Por) del 12 dicembre. Uomini. Sr (km 9):
1. Caliandro 28’22"; 2. Floriani 28’23"; 3.
De Nard 28’24"; 4. Scaini 28’36"; 5. Gariboldi 28’48"; 6. Buttazzo 28’51"; 7. Maccagnan 28’54"; 8. Haddoumi 28’56". Jr (km
6): 1. Razine 18’16"; 2. Sanguinetti 18’29";
3. Fontana 18’44"; 4. Marzetta 19’01". Donne (km 7): 1. Tschurtschenthaler 26’08";
2. Belotti 26’17"; 3. Costanza 26’22"; 4.
Epis 26’31"; 5. Iozzia 26’38"; 6. Quaglia
26’42". Jr (km 4): 1. Martinelli 14’41"; 2. Pistilli 14’48"; 3. Pulina 14’52".
BRAVA BIANCHI (m.m.) Così alla maratona di Livorno. Uomini: 1. Chirchir (Ken)
2h17’10". Donne: 1. Bianchi 2h42’02".
BASEBALL
PALLA CARA La pallina del fuoricampo
n. 702 di Babe Ruth (il suo totale è di 714)
è stata venduta per 264.500 dollari durante un’asta al Museo della Louisville
(casa produttrice di mazze e guantoni): la
palla apparteneva a una famiglia del Minnesota da tre generazioni. Una mazza appartenuta a Cy Young e utilizzata alla
World series del 1903 è stata battuta a
138.000 dollari, mentre una foto di Marilyn Monroe autografata da Joe DiMaggio
è andata a 63,250 dollari.
BOXE
STRANO EUROPEO (r.g.) A Kharkov
(Ucr) il locale Serhiy Fedchenko (27-1) ha
conquistato l’Europeo superleggeri per il
Wbo battendo ai punti DeMarcus Corley
(37-15-1), ex iridato nel 2001, 36 anni, professionista dal 1996. L’anomalia è che
Corley è statunitense, essendo nato a
Washington nel 1974.
CHE DRAGO (r.g.) A Lentate sul Seveso
(Mi) il medio Santo Drago ha debuttato al
professionismo, battendo Giuseppe Sovijus (Slk, 2-55-2) ko 2.
VANGELI (i.m.) Al 39˚ trofeo Golden Ring
di Skopje (Mac) Dario Vangeli nei 64 kg
ha perso 2-0 in finale da Vrenozi (Alb).
Park Tae-hwan, 21 anni REUTERS
BARRY FA SCUOLA (r.g.) Barry Mc Guigan (32-3), ex iridato piuma nell’85 e ’86,
uno dei più popolari pugili irlandesi, avversario di Valerio Nati nell’83 per l’Europeo, ha aperto una Boxing Academy a
suo nome, con la possibilità per gli studenti del College di Filton, vicino a Bristol, di scegliere la boxe come materia, in
alternativa all’educazione fisica. Le lezioni hanno valenza scolastica con tanto di
valutazione a fine anno. L’iniziativa sembra ottenere grande successo.
Valentina Vezzali, Ilaria Salvatori, Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca
Dream Team in Gazzetta
Festeggiatelo con noi
chiamando 02/29532248
In Sala Montanelli il quartetto d’oro
Di Francisca, Errigo, Salvatori e Vezzali
Festa Gazzetta al Dream Team in Sala Montanelli: mercoledì alle 15.30 Valentina
Vezzali, Elisa Di Francisca,
Arianna Errigo e Ilaria Salvatori saranno festeggiate in
Gazzetta e risponderanno alle domande del pubblico.
Due ori mondiali ed europei
di fila, un dominio che continua anche in Coppa del Mondo con 8 successi su 9 nelle
ultime due stagioni, le azzurre del fioretto femminile hanno dominato sia la prova individuale (Elisa Di Francisca
oro dopo aver battuto in fina-
le la compagna di squadra
Arianna Errigo; Valentina
Vezzali che ha chiuso con il
bronzo) che quella a squadre
(in finale hanno superato la
Polonia) ai recenti Mondiali
parigini in cui da sole hanno
vinto più della metà (quattro
su sette) delle medaglie della
spedizione azzurra.
Oggi e domani (dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18) potete prenotare il vostro posto in
Sala Montanelli per festeggiare e intervistare le campionesse. Il numero di telefono per
riservare il posto è
02/29532248.
CANOTTAGGIO
CSEH A DUBAI (al.f.) Laszlo Cseh salterà gli Europei in corta, ma sarà al via ai
Mondiali di Dubai. Intanto i campionati ungheresi di Budapest (Ung, 25 m). Uomini:
100 do/200 fa/200 mx Cseh
54"86/1'55"70/1'57"68; 50-100-200 ra
Gyurta 28"24-59"27-2'06"34. Donne:
200 sl/mx Verraszto 1'54"76/2'09"99;
200 fa Jakabos 2'08"87.
SILVER SKIFF Sono lo sloveno Iztok Cop
e la statunitense Mae Joyce Gay ad aggiudicarsi la 19ª edizione del Silver Skiff, regata internazionale di fondo disputata a
Torino sulla distanza di 11 km con la partecipazione di 519 atleti. Tra gli azzurri, terzo (e primo nei pesi leggeri) Bertini e quarta Valentina Calabrese.
GHIACCIO
Fabris 12˚ sui 5000
HEERENVEEN (Ola) — Ieri a Heerenveen,
nella 3ª e ultima giornata della 1ª tappa di
Coppa del Mondo in pista lunga, 12˚ posto di Enrico Fabris nei 5000. Uomini. 500
(II). I: 1. Nagashima (Giap) 34"97; 2. Kato
(Giap) 35"01; 3. Kang-Seok Lee (S.Cor)
35"10. II: 7. Ioriatti 36"01. 5000. I: 1. De
Jong (Ola) 6’17"31; 2. Skobrev (Rus)
6’18"96; 3. Olde Heuvel (Ola) 6’20"93; 12.
Fabris 6’27"38. II: 12. Cignini 6’40"68; 18.
Stefani 6’47"44. Donne. 1500: 1. Nesbitt
(Can) 1’56"00; 2. Wüst (Ola) 1’57"35; 3. Leenstra (Ola) 1’57"68.
SHORT TRACK Dominio di Nicola Rodigari e Arianna Fontana nel 19˚ Alta Valtellina Trophy di short track a Bormio (So).
Uomini. Sr. Superfinale (3000): 1. Rodigari. Classifica: 1. Rodigari 141; 2. Saulitis
(Let) 68; 3. Van der Ree (Ola) 34; 12. Compagnoni. Donne. Superfinale (3000): 1.
Fontana; 5. Maffei. Sr. Classifica: 1. Fontana 136; 2. Georgieva (Bul) 71; Lajtos (Ung)
47; 4. Maffei 44. Jr A. 500/superfinale/classifica: 1. M. Valcepina; 2. Viviani. Jr
B. Classifica: 1. A. Valcepina.
HOCKEY GHIACCIO
MILANO OK (m.l.) Il Milano ingaggia il
26enne difensore slovacco Martin Ondrej e nel 12˚ turno di A-2 vince in casa
del Caldaro 5-3. Classifica: Vipiteno 25;
Gardena* 23; Egna* 22; Milano 19; R. Torino 17; Appiano 15; Merano 13; Caldaro*
10; Bozen84 0 (*una in meno).
ITALDONNE KO (m.l.) L’Italia femminile è
stata sconfitta nelle due amichevoli giocate a Egna (Bz) contro l’Austria: 4-1 sabato, 2-1 dopo i rigori ieri. Reti azzurre di
Anna De la Forest e Tanja Lerger.
NUOTO
STEFFEN VINCENTE (al.f.) Dopo il successo nei 100 sl che vale la qualificazione
agli Europei, Britta Steffen vince anche i
50 sl ai campionati tedeschi di Wuppertal (25 m). Paul Biedermann si impone nei
400 sl dopo due sconfitte di misura nelle
giornate precedenti. Uomini: 50 sl/100 fa
S. Deibler 21"32/51"16; 400 sl Biedermann 3'42"91; 1500 sl Wolfgarten
14'40"85 (3˚ t. 2010); 50 do Feldwehr
27"10; 100 do Herbst 51"90; 200 do
Lebherz 1'52"89; 200 ra Koch 2'06"78;
100-200 mx M. Deibler 52"50-1'55"33.
Donne: 50 sl Steffen 24"38; 200 ra Ruhnau 2'25"06.
SCHUBERT LASCIA (al.f.) Dopo 60 giorni di aspettativa, Mark Schubert ha definitivamente abbandonato l'incarico di direttore tecnico della nazionale Usa.
PALLANUOTO
EUROLEGA Si è completata la prima giornata degli ottavi. Gir. A: Szeged (Ung)-Vasas (Ung) 9-9, Primorac (Mng)-Jadran
H.Novi (Mng) 14-7. Gir. C: Barcellona
(Spa)-Olympiakos (Gre) 10-8, Mladost
(Cro)-Partizan (Ser) 10-8. Gir. D: Barceloneta (Spa)-Eger (Ung) 10-9, Jug (Cro)-Primorje (Cro) 12-7.
COPPA LEN Nell’andata degli ottavi, Marsiglia (Fra)-Posillipo 8-7.
PALLAVOLO
SERIE A-2 (f.c.) Così la 5˚: Sora-Mantova 3-1 (22-25, 25-16, 25-23, 25-17); Padova- Gela 3-0 (25-22, 25-19, 25-13); Reggio Emilia–Segrate 3-0 (25-20, 25-19,
25-21); Perugia-Città Di Castello 0-3
(17-25, 18-25, 23-25); Ravenna-Milano
3-0 (25-18, 25-18, 25-20); Genova-Loreto 3-1 (25-22, 25-18, 20-25, 25-22); Club
Italia Roma- Isernia 1-3 (21-25, 18-25,
25-20, 13-25); Santa Croce–Pineto 3-2
(37-39, 25-18, 25-22, 25-27, 15-10). Classifica: S.ta Croce, Ravenna 13; Sora, Padova 12; C.d. Castello 10; Milano, Gela,
Genova, Reggio Emilia 8; Isernia 7; Mantova 6; Perugia, Pineto 4; Loreto 3; Segrate, Club Italia 2.
A-2 DONNE (m.l.) Guida sempre Parma a
punteggio pieno: Chieri–San Vito 3-0
(25-22, 25-17, 25-20); Busnago–Verona
3-2 (25-27, 25-15, 25-14, 23-25, 16-14);
Parma-Pontecagnano 3-1 (23-25, 25-16,
25-20, 25-11); Roma–Crema 3-1 (19-25,
25-21, 27-25, 25-20); Soverato–Giaveno
1-3 (19-25, 19-25, 25-14, 18-25);
Matera–Loreto 2-3 (25-22, 23-25, 13-25,
25-23, 10-15). Sabato: Santa Croce–Forlì
3-1. Classifica: Parma 15; Chieri 13; Busnago 12; Matera 9; Loreto, Crema, Giaveno, Pontecagnano 8; Pomezia 6; Santa
Croce 5; Verona 4; Forlì, Soverato, San
Vito 3.
SPORT INVERNALI
FOLLIS OK (g.v.) Prima vittoria stagionale per il fondo azzurro ieri a Muonio, ultimo test prima della Coppa del mondo,
con Arianna Follis che ha vinto la 5 tl su
Michailova (Rus) e Roponen (Fin). Le altre azzurre: 12. Rupil; 19. Genuin; 20. Brocard. Tra gli uomini (10 tl) successo di
Sergey Shiriaev (Rus) su Freeman (Usa).
Bene Piller Cottrer (5˚) e Clara (6˚).
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R
#
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
le polemiche dei giorni scorsi, è stata confermata
fDopo
la presenza di Fini e Bersani a «Vieni via con me», il
programma di Fazio e Saviano in onda stasera su Rai3
s
IL FATTO DEL GIORNO
5 DOMANDE 5 RISPOSTE
Il Papa e la crisi: «Cambiare stile
di vita e rilanciare l’agricoltura»
S
Berlusconi ha la maggioranza al Senato
e propone che si vada a nuove elezioni
per l’altro ramo del Parlamento che
potrebbe sfiduciarlo: la Costituzione lo
prevede ma non è mai successo prima
gda@gazzetta.it
Ieri Silvio Berlusconi ha telefonato alla convention milanese
del Pdl, e naturalmente l’hanno
messo in amplifono. Ha detto:
«Sono sicuro che il governo otterrà la fiducia sia a Palazzo Madama che a Montecitorio. Se così
non fosse, credo che dovremo andare di nuovo a votare, ma solo
per la Camera». Sono seguiti attacchi ai giornali, alla Rai e ai
professionisti della politica che
aspirano a diventare capi del governo e, siccome sanno che il popolo non li legittimerebbe mai,
tentano oscure manovre di Palazzo.
1Si può fare? Dico, di sciogliere
solo la Camera e non il Senato?
Articolo 88 della Costituzione:
«Il Presidente della Repubblica
può, sentiti i loro Presidenti,
sciogliere le Camere o anche
una sola di esse». Quindi è teoricamente possibile. La Costituzione non precisa se il parere
dei presidenti delle Camere sia
vincolante o no. E però sarebbe
strano che Napolitano sciogliesse la Camera dopo che Fini s’è detto contrario. Questo è
un primo ostacolo. Un secondo
ostacolo è dato dalla prassi,
cioè da quella costituzione materiale che si è andata formando nel corso dei decenni. Non è
mai capitato, finora, che il Pre-
sidente sciogliesse anticipatamente una sola Camera.
2
Questo impedisce che si possa
fare?
Chi lo sa. Come può immaginare è una materia complicatissima. Certo la Costituzione materiale, cioè quella che si è andata formando in seguito agli atti
effettivamente compiuti da ciascun soggetto istituzionale nell’ultimo mezzo secolo, non è
priva di valore. Anzi: in Inghilterra non c’è mai stata una costituzione scritta e ci si regola
in base al common law, cioè alle sentenze e ai comportamenti che hanno fatto giurisprudenza. Da noi, è diverso, anche se,
per esempio, l’abitudine del
Presidente, quando c’è una crisi, di sentire gli ex capi dello
Stato, non è fissata dalla Costituzione: è una prassi che si è
andata consolidando negli anni e dà certezza ulteriore alle
decisioni assunte. Ora, sciogliere le Camere perché una delle
due non dà la fiducia al governo sta nella prassi? No, non ci
sta. Anche perché i costituenti
scrissero la nostra carta avendo in mente un sistema elettorale proporzionale, e la proporzionale non ha mai determinato una differenza troppo sensibile di consenso tra un ramo e
l’altro del Parlamento. Questa
differenza è venuta fuori col
Porcellum, che ha criteri diver-
NOTIZIE TASCABILI
FRANCIA,
NUOVO
GOVERNO SULLA SITUAZIONE ECONOMICA MONDIALE
Ma è possibile
tornare al voto
soltanto per
la Camera?
GIORGIO DELL’ARTI
GIANFRANCO FINI
PRESIDENTE DELLA CAMERA
si nell’assegnazione dei premi
di maggioranza e quindi può
rendere precario in una camera un governo che è solidissimo dall’altra parte. È capitato a
Prodi (debole al Senato), sta capitando a Berlusconi (debole
alla Camera).
3
Berlusconi e il Pdl insistono
molto sul concetto che la fiducia va discussa prima al Senato e poi alla Camera. Perché?
Se Berlusconi si presentasse
prima alla Camera, e non ottenesse la fiducia, non avrebbe bisogno di andare al Senato: dovrebbe salire subito al Quirinale. Basta infatti il no di una delle due assemblee per farlo cadere. Se invece va prima al Senato, ottiene la fiducia, e poi va
alla Camera e viene bocciato,
raggiunge, pur entrando in crisi, due risultati. Primo: è autorizzato a chiedere il solo scioglimento della Camera, procedura che oltre tutto gli permetterebbe di liquidare Fini dalla
presidenza. Secondo: avrà la
prova provata che non esiste
nessuna maggioranza capace
di sostenere un governo. Risulterebbe infatti che al Senato la
maggioranza è la sua, mentre
alla Camera è di qualcun altro.
Dunque, il Capo dello Stato
non avrebbe da perder tempo a
cercare alternative: che si vada
alle elezioni. Quello che il presidente del Consiglio vuole impedire ora è che qualcuno formi
un governo dopo di lui. Quella
sarebbe probabilmente la sua
fine politica. Berlusconi non
vuol sentir parlare neanche di
un Berlusconi bis.
4
La Lega?
Ieri Bossi ha detto: «Secondo
me Berlusconi vuole andare al
voto, perciò gioca al ribasso. Io
giocherei invece al rialzo». Siccome il capo leghista s’è affrettato ad aggiungere: «A me Fini
ha detto che non gli dà fastidio
vedere Berlusconi fare il presidente del Consiglio, io sto alle
sue parole» dobbiamo dedurne
che Bossi punta a un Berlusconi bis.
5
È vero poi che Fini non si opporrebbe a un Berlusconi bis?
Fini ha detto chiaro e tondo
che punta alla fine politica del
Cavaliere. I suoi hanno preparato una mozione di sfiducia,
che dovrebbe essere presentata stamattina. I quattro uomini
al governo della componente
Fli – Ronchi, Urso, Bonfiglio e
Mania - si dimetteranno oggi.
Quando Berlusconi renderà noti i nomi dei sostituti, Napolitano non gli chiederà di andare
in Parlamento a farsi votare la
fiducia solo perché prima c’è
da approvare la finanziaria. Dopo la finanziaria (più o meno il
15 dicembre) ci sarà la resa dei
conti finale.
Sarkozy
prova
il rimpasto
Il primo ministro
francese,
François Fillon,
che due giorni
fa si era
dimesso, è
stato
riconfermato
dal presidente
Nicolas Sarkozy
(nella foto) alla
guida di un
nuovo
governo.
Nel rimpasto
Sarkozy
ha scelto
di mantenere al
loro posto gran
parte degli
uominichiave, ma ha
spostato
l’esecutivo più a
destra. Lascia
il ministero degli
esteri,
l’ex socialista
Kouchner,
dopo
le polemiche
sugli immigrati
«La crisi economica va presa sul serio, serve una
profonda revisione del modello di sviluppo economico globale», ha detto ieri Papa Benedetto
XVI prima dell’Angelus. «Occorre un nuovo equilibrio tra agricoltura, industria e servizi, perché a
nessuno manchi pane e lavoro. Bisogna rivalutare l’agricoltura come risorsa indispensabile».
LA PROTESTA DEGLI IMMIGRATI SULLA GRU
Scontri di Brescia, 2 denunciati
Maroni: «La legge va rispettata»
Due le denunce per gli scontri di sabato a Brescia, nei pressi della gru occupata da 4 immigrati
che protestano per il permesso di soggiorno.
«La legge va rispettata, non possiamo violarla
per dei gesti eclatanti», ha detto il ministro degli
Interni Roberto Maroni. Il bilancio degli scontri
parla di 22 feriti (18 tra poliziotti e carabinieri).
LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA
Milano, vince Pisapia
Ora sfiderà la Moratti
In primavera sarà Giuliano Pisapia (foto Ansa) a sfidare Letizia Moratti nell’elezione a
sindaco di Milano. Pisapia, avvocato ed ex
parlamentare del Prc, secondo gli exit poll
ha vinto le primarie del centrosinistra con
una forbice di voti tra il 43 e il 47%. L’altro
candidato, l’architetto Stefano Boeri (Pd),
fermo tra il 37 e il 41%, gli ha telefonato per
congratularsi. Valerio Onida, presidente
emerito della Corte Costituzionale, fermo
tra il 13 e il 15%. Michele Sacerdoti al 2%.
A MONTE DI PROCIDA
Dramma della follia nel Napoletano
Zio uccide la nipotina di due mesi
Ha tagliato la gola alla nipotina di due mesi perché piangeva. I genitori avevano lasciato Sofia
alla nonna a Monte di Procida (Na) per alcune
ore. Lo zio Antonio Spinelli, 29enne malato di
mente che vive con la madre, aveva in braccio la
piccola quando, colto da un raptus, ha afferrato
un coltello e l’ha uccisa. L’uomo è stato arrestato.
IL CASO SABATO SERA IN UNA DISCOTECA DI MILANO: MAXI CACHET, CHAMPAGNE E CONTESTAZIONI
OPERAIO VITTIMA DI UN KILLER
E Ruby fa la reginetta. Tra gli insulti
Palmi, ucciso per errore
L’obiettivo era un avvocato
Show della ragazza
dei party ad Arcore.
La pm dei minori
insiste: Maroni mente
ANDREA PUGLIESE
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dScarpe leopardate, tubino nero e bracciali dorati. Si è presentata così sabato sera Ruby alla
discoteca Karma di Milano,
ospite di lusso per rilanciare il
locale. Per qualcuno diecimila
euro di cachet, solo «duemila,
con fattura e contratto» per Silvano Scalmana, gestore del Karma. Di certo, Ruby non ha fati-
Ucciso per errore. È successo sabato sera a
Palmi (Reggio Calabria), dove l’operaio Martino
Luverà, 33 anni, ha perso la vita nell’agguato
preparato per l’avvocato Francesco Nizzari (42
anni). Luverà (incensurato, lavorava per la Lsu
del Comune di Isolabona, a Imperia) si è trovato
sulla traiettoria dei colpi sparati da un killer con
un fucile a pallettoni contro Nizzari (raggiunto alla
gamba sinistra ed all’addome da 4 colpi) mentre
stava facendo rientro a casa. Luverà, che era in
Calabria per un periodo di ferie (di cui aveva
approfittato per rivedere parenti ed amici), è
stato colpito a 30 metri da Nizzari con un colpo
che però l’ha raggiunto al cuore, uccidendolo.
Nizzari, invece, è stato portato all’ospedale di
Gioia Tauro e le sue condizioni sono gravi (è in
coma farmacologico). Il movente dell’agguato
potrebbe essere una vendetta per motivi
professionali (Nizzari si occupa prevalentemente
di cause civili, ma fa anche il penalista).
pug
cato: niente danza del ventre,
solo una ventina di minuti seduta sul trono, bevendo qualche
flute di champagne. E, purtroppo per lei, sentendo anche i tanti insulti delle sue coetanee.
Magistrato Ieri, intanto, a In
1/2 Ora su Rai3 ha parlato Annamaria Fiorillo, il magistrato
in servizio il 27 maggio, quando Ruby fu portata al Tribunale
dei minori di Milano. La Fiorillo si è rivolta al Csm. Ecco perché: «Quando il ministro Maroni ha detto che "quella sera sono state rispettate tutte le procedure" non ha detto la verità.
Non ho mai autorizzato l’affido
alla Minetti e nessuna ragion di
Stato può violare la legalità».
«Ruby» Karima El Mahroug, 18 anni, alla discoteca Karma di Milano LAPRESSE
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
chiamerà The Daily ed arriverà entro dicembre. È il
fSi
primo giornale solo su iPad, a pubblicarlo sarà Rupert
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
HIROSHIMA (Giappone) d«Robi, Ro-
bi, Robiiii». Percorre il viale
del Peace Memorial Park fra
due ali di folla, osannato perfino più del Dalai Lama che è ancora laggiù vicino al cenotafio
(monumento sepolcrale) che
ricorda le migliaia di vittime
del primo Olocausto atomico
della storia dell’umanità. Roberto Baggio saluta, tocca le
mani, firma qualche autografo, regala sorrisi mentre si avvia alla conferenza stampa dell’undicesimo World Summit
dei Premi Nobel per la Pace
che si è tenuto in questo fine
settimana a Hiroshima sotto la
presidenza di Walter Veltroni.
sarebbe più appropriato chiamarle anti-bambino) che vengono usate quotidianamente
in tante guerre «dimenticate».
Affetto Baggio sorride, è amato dalla gente come se avesse
ancora ai piedi quelle scarpe
coi tacchetti che lo hanno reso
famoso nel mondo. Si capisce
bene che un messaggio portato da personaggi come lui,
può arrivare molto più vicino,
al cuore della gente. Lui non
se la tira e risponde alle domande: «Il mio prossimo obiettivo? Vorrei portare il premio
s TUTTA SALUTE
ITALIANA
ANCHE
LA SIGLA
di MABEL BOCCHI
S
Roberto Baggio riceve il World Peace Award a Hiroshima, Giappone AP
"Città di Roma" a Aung San
Suu Kyi (l’esponente politica
birmana o del Myanmar, come è conosciuta ora questa Nazione sulle cartine, ndr). Pare
che sia stata liberata davvero.
Purtroppo io e Vittorio (Petrone, il suo manager, ndr) siamo
personaggi non graditi in quel
Paese, ma se dovesse esserci la
possibilità, saremo pronti a
sfruttarla». Come ha fatto molte altre volte: «Quando giochi
non hai molto tempo, quando
smetti di giocare sei un po’ meno famoso... Ma continuo a fare quello in cui credo, come
sempre, perché dentro penso
che se fai qualcosa per gli altri,
in maniera disinteressata, presto o tardi ti tornerà indietro.
Penso che siano tanti i calciatori che aiutano il prossimo, ma
(giustamente) preferiscono
non farlo sapere, preferiscono
non vantarsene». Banale, quasi scontato, ma questo è davvero un gran gol, forse il più bello della sua carriera.
GUARDA
Nel nostro sito è disponibile
anche un video sulla
premiazione a Hiroshima
www.gazzetta.it
la foto
g
p
E Aung parla
davanti a 40 mila:
«C’è speranza»
Codino Lui, l’ex Codino più famoso del calcio italiano, è stato insignito del World Peace
Award 2010, un riconoscimento per la sua attività (quasi
sempre silenziosa) in favore
degli altri, di quelli che hanno
perso tutto o che non hanno
mai avuto nulla. Ha letto il suo
discorso davanti al Dalai Lama, Mairead Corrigan-Maguire, Mohamed El Baradei, Jody
Williams, Shirin Ebadi e a Frederik Willem De Clerk (che gli
ha consegnato materialmente
il premio), tutti Premi Nobel
che si sono trovati per chiedere con la forza del loro nome
— una volta di più — la messa
al bando delle armi nucleari,
ma anche delle cluster bomb o
delle mine anti-uomo (forse
RUPERT MURDOCH
EDITORE AUSTRALIANO
Murdoch: obiettivo 800.000 abbonati e tante inchieste
Il gol più bello
di Baggio:
«Dare aiuto
fa bene»
Robi ha ricevuto il World Peace
Award: «Adesso vorrei andare in
Birmania a incontrare San Suu Kyi»
57
R
Il premio Nobel Aung San
Suu Kyi ha tenuto il primo
discorso da donna
libera, dopo la sua
scarcerazione di due
giorni fa decisa dalla
giunta militare birmana.
Vestita di blu con un fiore
giallo, ha parlato ieri,
nella sede del suo partito,
la Lega nazionale per la
democrazia. Ad ascoltarla
fuori 40 mila persone.
«Se il mio popolo non è
libero, come potete dire
che lo sia io? Non perdete
la speranza. Resistete
per ciò che è giusto» ha
detto San Suu Kyi ANSA
A Hiroshima
un brano
di De Luca
Oltre a Robi
Baggio,
c’è stato anche
un altro po’
di Italia
nella cerimonia
di Hiroshima:
la sigla di
presentazione
del summit dei
Premi Nobel
è stata firmata
dal giovane
cantautore
romano Mattia
De Luca.
Il brano
intitolato
«Childhood
Dreams»
è un messaggio
di speranza
portato
da un
bambino,
che sogna
un mondo
di fratellanza
tra i popoli
Un soccorso del 118 dopo una crisi cardiaca RADAELLI
Con il secondo infarto
il pericolo si triplica
Spesso chi supera il primo infarto (la mortalità nelle Unità coronariche sfiora il 3%) ci
ricade. I dati diffusi dall’Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri)
parlano chiaro: su 130mila italiani colpiti da
infarto, circa 50mila subiscono anche il secondo e, tra questi, 10mila muoiono entro
l’anno successivo con un tasso di mortalità
triplicato. Solo un paziente su due corregge,
infatti, il proprio stile di vita. Sul banco degli
imputati sedentarietà, fumo ed errata alimentazione. Più a rischio donne e under 60.
Ottenuto sangue umano
dalle cellule della pelle
Alcuni ricercatori canadesi della McMaster
University in Ontario hanno ottenuto sangue umano dalle staminali della pelle, cellule primitive non specializzate dotate della
singolare capacità di trasformarsi in diversi
altri tipi di cellule del corpo, con una programmazione diretta. Una conquista che
apre le porte alla possibilità di eseguire trasfusioni con sangue prodotto da campioni
del proprio derma e che comporterà notevoli avanzamenti per la cura di alcune malattie, come il cancro. Presto i test sull’uomo.
È sempre lotta all’Aids
Ecco il vaccino italiano
Sino ad oggi le particelle del virus Hiv venivano aggredite dai farmaci antiretrovirali che
non erano in grado di decimarli. Così i «superstiti» continuavano a stimolare le difese
immunitarie creando problemi cardiovascolari, renali ed epatici. Ora, grazie al vaccino
dell’Iss (Istituto superiore di sanità), è possibile attaccare il virus nella cellula dove i farmaci non arrivano. Agisce colpendo l’azione
della proteina Tat, il motore che all’interno
del virus Hiv gli permette di replicarsi. Lo
studio è nella fase II di sperimentazione.
CURIOSITÀ I CADUTI RICORDATI NEL REMEMBRANCE DAY DA POLITICI, VIP E SPORTIVI CON UN FIORE SUL PETTO
LA CABELLO E LO SCIMMIONE
L’Inghilterra unita
da un papavero
Lo spot diventa una sitcom
e va a puntate su Facebook
dSi è concluso ieri in Gran Bretagna il Remembrance Day, un
giorno di commemorazione
per le vittime di tutte le guerre.
Ogni 11 novembre (giorno dell’armistizio che segnò la fine
della Prima guerra mondiale),
alle 11, due minuti di silenzio
fermano la nazione. Poi la seconda domenica del mese si
svolge una sfilata di veterani davanti alla regina e ai leader politici: grande partecipazione anche ieri a Londra. Il simbolo è il
papavero di carta, un fiore finto che si appende al petto: la
vendita serve ad aiutare l’associazione dei veterani. In questi
giorni il papavero è stato visto
anche al petto dei protagonisti
del film Harry Potter e i Doni della morte, sul tappeto rosso della
prima londinese. Non ha fatto
eccezione la Premier League:
un papavero stampato su tutte
le maglie. Qualche giorno fa lo
ha esibito anche il premier inglese Cameron durante la sua
visita in Cina. In quell’occasione si è quasi sfiorato l’incidente
diplomatico: le autorità di Pechino hanno chiesto di togliere
dal petto il fiore di carta che per
loro ricorda le guerre dell’oppio perse nel XIX secolo contro
il Regno Unito. Niente da fare,
Cameron non ha voluto abbandonare il suo «poppy» che poi
ha esibito anche a Seul, durante il G20.
Da sinistra, in alto la regina Elisabetta e il premier Cameron, sotto l’attore
Daniel Radcliffe e Didier Drogba: tutti col papavero AFP/REUTERS/LAPRESSE
Dalla tv alla pubblicità, dalla pubblicità a internet. Gli
esperti la chiamerebbero un’operazione
«crossmediale». Nei fatti è il primo tentativo italiano
di trasformare uno spot in sitcom. Protagonisti
Victoria Cabello, piccola star de La7, e lo
scimmione che con lei anima le scenette del
Crodino. Da oggi ogni giorno alle 15 su Facebook,
così, Victoria e lo scimmione dall’accento
romanesco interpreteranno «A un pelo dalla
Victoria», una sorta di sitcom in pillole. Previsti
venti episodi fino al 3 dicembre, in onda sul
social network più popolare. La storia
narrata dura un weekend. Oltre alla Cabello,
protagonisti anche Vittoria Belvedere,
Edoardo Raspelli, Antonio e Michele, comici
di Zelig. Dietro l’operazione c’è il marketing
di una multinazionale (la Campari), ma
la pagina Facebook dove è
possibile vedere il trailer ha già
superato i 25 mila amici e questo
è già un successo.
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sport Italians
LETTERE
dite la vostra
INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano. Fax 02.62.82.79.17.
Altre lettere su www.corriere.it/solferino/severgnini. Email gol@rcs.it
A cura di Beppe Severgnini
Iniesta
e Sneijder
Troppa Inter
e rileggere
l’almanacco
dei due club
milanesi
Caro Beppe, va bene essere
dell’Inter: anche mio fratello
lo è. Va bene parlarne in
continuazione. Ma leggendo
spesso il blog "Italians" noto
troppe risposte sulla tua
squadra del cuore. Quando si
parla di Inter non riesci a
trattenerti, rispondi sempre
con un tono che sfiora il
sarcasmo. Da lettore mi
dispiace, da milanista ti
ricordo di studiare un po’
meglio l'almanacco della tua
e della mia squadra forse
saresti un po’ meno bauscia.
Luca Errani newyork61@.it
Ho ripescato questa lettera, arrivata tempo fa, perché mi sembra splendidamente derbistica.
Adatta a queste ore, voglio dire.
Pura, pacifica rivalità milanese,
condita di polemica, ma priva di
toni aggressivi. Scrivo così perché abbiamo perso? No, scrivo
così perché sono convinto che
interisti e milanisti, oltre a essere reciprocamente necessari,
si tollerano bonariamente. Le rivalità spietate sono altrove.
Una prova? A Milano il derby si
gioca di notte, a Roma di giorno.
Detto ciò, vediamo di commentare questo derby tristanzuolo.
IL TEMPO
Caro Severgnini, fra poco verrà proclamato il Pallone d'oro
2010. Secondo lei, chi se lo aggiudicherà?
mente razzista nei confronti
di Napoli e dei napoletani, del
tipo "Usate acqua e sapone". Si
è poi scoperto della matrice italiana di questi striscioni, suggeriti da tifosi interisti.
ramente grossa, però è anche
vero che Antonio è cresciuto
in un contesto molto complicato che ha lasciato strascichi e
insicurezze che lo hanno fregato tante volte. Questo non
vuol dire che Antonio sia un
cattivo ragazzo, anzi. Non tifo
Sampdoria, ma dico al Presidente Garrone di perdonare,
almeno calcisticamente, Antonio, se veramente fino a pochi
giorni fa lo considerava sempre calcisticamente un figlio.
Dagli errori si può solamente
imparare e credo che questa
volta Antonio imparerà tantissimo. Presidente Garrone non
dimentichi nemmeno che tra
pochi mesi Antonio diventerà
papà e di cose ne capirà tante
altre e chissà che poi questo
bambino non si chiami Riccardo alla fine in onore di qualcuno. Un ultima cosa: Anto' ie'
so' provat! Mo pero' mitt la cap
a post e pinz ass'lut a
m'gghiert a u' p'ccnin e a
sciuqua' o' pallon!
Saverio Stranges
southernspirit71@googlemail.com
Fabio Cobianchi
Prima considerazione. Il Milan
non è trascendentale, ma l’Inter
è sembrata impotente (neanche
un tiro in porta su azione). La
squadra si agita, ma appare pacificata, come i suoi tifosi. Vinto
tutto l’anno scorso, si può perdere qualcosa quest’anno: nessuno lo vuole ammettere, ma è
così. E Benitez (foto EPA) non
può farci niente. Non è un allenatore-fiammifero, in grado di accendere il fuoco. Semmai un allenatore-caminetto: l’unica fiamma, per ora, è sulle guance. Certo qualche domanda uno se la
fa. Per esempio:
- C’era bisogno di aspettare l’infortunio di Obi (un altro!), per capire che la squadra era imballata e cambiare modulo?
- C’era bisogno di vedere le incomprensioni dei primi 20’ per
capire che la difesa dell’Inter è
improvvisata e ha poco affiatamento? Il rigore c’era: ma che
pasticcio.
- C’era bisogno del derby per capire che Milito è l’ombra di se
stesso, Pandev non c’è, Biabiany e Coutinho sono acerbi ed
Eto’o non può fare tutto da solo? Primo tiro pericoloso al 39˚,
su punizione. Un’altra buona punizione di Sneijder, nel secondo
tempo. Un po’ poco, per i campioni d’Europa, in undici contro
dieci per un terzo di partita.
- C’era bisogno del derby per capire che per Pirlo si avvicinano i
giorni Inps, e per Ronaldinho sono già arrivati (con buona pace
di Mister B.)? I muscolari rossoneri funzionano. Certo, un milanista andava espulso. Ma era
Gattuso nel primo tempo, non
Abate nel secondo.
PS: Ho guardato con attenzione
l’almanacco della mia squadra e
della tua. Ho visto da una parte
una tripletta e cinque scudetti
consecutivi, che di là non ci sono. Ciao cugino Luca, forza che
è il vostro anno!
Se si tenesse conto del Mondiale (e talvolta succede), Iniesta.
Sarebbe un modo di premiare
collettivamente la Spagna. Se si
tenesse conto dell’impatto sul
proprio campionato e sulle coppe, Milito. Se si tenessero presenti tutti i fattori, Sneijder.
Campione d'Italia, campione
d’Europa, vice-campione del
mondo. Uomo-squadra, trequartista e goleador. Non male,
per uno scarto dell’Irreal Madrid (tornato Real con Mou, temo).
La civiltà
dei tifosi (inglesi)
Caro Severgnini, sono un napoletano, ricercatore universitario, da nove anni all'estero.
Settimana scorsa ero a Liverpool ad assistere alla partita di
Europa League; nonostante la
sconfitta del nostro Napoli, mi
sono divertito tantissimo e sono riuscito a seguire la partita
in tutta tranquillità tra i tifosi
inglesi, con cui abbiamo scambiato civilmente opinioni calcistiche e di altro tipo. Lo stesso
non sarebbe potuto accadere
se mi fossi trovato in qualsiasi
stadio italiano. L'unica nota
stonata della serata è stata la
esposizione di tre striscioni
nella curva Kop, di tono chiara-
E ti pareva che l’ecumenismo
non si fermasse sulla porta di
casa. Non so, caro Saverio, come lei possa essere certo che
quegli striscioni siano stati "suggeriti da tifosi interisti". Se così
fosse - è ovvio - potremmo solo
dire: vergogna. In quanto alla
possibilità di "seguire la partita
in tutta tranquillità tra i tifosi inglesi, scambiando civilmente
opinioni calcistiche e di altro tipo". Sono contento che sia andata così; altre volte non va altrettanto bene, in Inghilterra.
Basta essere individuato come
tifoso ospite, e si viene insultati
dai tifosi di casa e/o espulsi dagli stewarts (non l'ho letto, l'ho
visto). Detto ciò, la situazione
negli stadi inglesi resta comunque migliore rispetto agli stadi
italiani: almeno non ci sono barriere; e chi sbaglia, paga. Ma
purtroppo l'istinto tribale rimane. E una bella esperienza come
la sua non cancella il fatto. Diciamo che le è andata bene, e chiudiamola qui.
Giuseppe Lopez
giuseppe.lopez@gmail.com
In attesa della traduzione sull’ultima parte, dico: stiamo ai fatti.
1. Cassano è un talento, ma non
ha reso e vinto quanto avrebbe
potuto; 2. Cassano sembra migliorato, come carattere, da
quando è alla Sampdoria; 3.
Cassano resta un giocatore del
comportamento imprevedibile;
4. Nessuna grande squadra,
seppure consapevole dei punti
(1) e (2), appare disposta a correre il rischio di cui al punto (3).
Lei è dispiaciuto? Anch’io. Lei è
stupito? Io no. L'Inter, per motivi caratteriali, ha rinunciato a
Balotelli. Che ha otto anni di meno.
Il caso
Cassano
E' vero che Antonio Cassano
ha sbagliato tantissime altre
volte ed è vero che sarebbe potuto essere un grandissimo
campione con tante medaglie
al collo. E' verissimo che questa volta Antonio l'ha fatta ve-
www.meteo.it
a cura del Centro Epson Meteo
LEGENDA
Oggi
Domani
Il Sole oggi
In Europa
Milano
Sole
Oslo
Trento
Nuvoloso
10 12
Aosta
Rovesci
8 10
Coperto
Te
Genova
Berlino
Neve
Firenze
Perugia
11 15
10 16
Sorge
Tramonta
6.59
16.51
Roma
Sorge
Tramonta
7.23
16.53
Sorge
Tramonta
7.00
16.50
La luna
8 17
Madrid
Istanbul
Ultimo
quarto
Roma
Lisbona
L’Aquila
Nebbia
16.54
Parigi
Ancona
15 17
7.21
Milano
Londra
9 16
Tramonta
Il Sole domani
Mosca
10 14
Bologna
9 11
Temporali
Stoccolma
12 15
Venezia
10 12
Torino
Pioggia
Trieste
Milano
Roma
Sorge
Atene
Nuova
28 Novembre 5 Dicembre
Primo
quarto
Piena
13 Dicembre
21 Novembre
2 20
ROMA
VENTI:
12 19
Deboli
Dopodomani
Campobasso
Bari
11 17
10 20
Moderati
Napoli
Potenza
14 20
10 18
Forti
Molto forti
Cagliari
Catanzaro
14 21
Le temperature
ieri in Italia
Alghero
Ancona
Aosta
Bari
Bologna
Cagliari
min
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9
7
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11
19
Campobasso
Catania
Firenze
Genova
L’Aquila
Milano
Napoli
Palermo
min
max
9
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15
2
10
11
12
17
23
14
18
17
11
21
20
Perugia
Potenza
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trento
Trieste
Venezia
min
max
9
6
12
14
10
9
12
7
17
18
20
20
11
11
14
15
12 21
MARI:
Reggio Calabria
Palermo
Calmi
15 23
15 22
Catania
Mossi
12 23
Agitati
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e 10,99 - con Bruce Lee e il Grande Cinema delle Arti
Marziali N. 35 e 10,99 - con Gli anni d’oro di Topolino N.
35 e 10,99 - con Hugo Pratt N. 20 e 7,99 - con Aeronautica Militare N. 11 e 11,99 - con Il Mitico Fantozzi N. 12 e
10,99 - con Megaposter e 10,99 - con Il Grande Golf N. 7
e 15,99 - con Libro Maradona e 13,99 - con Motomondiale Story 2010 N. 1 - N. 2 e 11,99 - con Stallone N. 1 e 10,99
- con Calendario 14 mesi Milan e Genoa e 8,99 - con
Calendario 14 mesi Ferrari e NBA e 10,99
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e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 1,85; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,00; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20/Kr. 80; Slovenia e 1,85; Spagna/Isole e 1,85; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 2,60; Svizzera Tic. Fr. 2,60; Tunisia TD
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LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
59
R
TV E RADIO
I FILM DI STASERA
Hellboy
The way of war
La terra
Un’impresa da Dio
Cado dalle nubi
Troy
sDi G. Del Toro, con R. Evans
sDi J. Carter, con C. Gooding Jr
sDi S. Rubini, con F. Bentivoglio
sDi T. Shadyac, con M. Freeman
sDi G. Nunziante, con G. Miche-
sDi W. Petersen, con B. Pitt (Usa,
FANTASTICO Italia 1, alle 23.05
AZIONE Rai 4, alle 21.10
DRAMMATICO Iris, alle 21.10
COMMEDIA Italia 1, alle 21.10
COMMEDIA Premium cinema, alle 21
STORICO Cinema Energy, alle 21
(Usa, 2004) È il 1944, un rito magico di alcuni nazisti crea un bimbo dalle sembianze demoniache.
(Usa, 2009) David Wolfe è un soldato che in Medioriente deve uccidere un terrorista. Non è facile.
(Italia, 2005) Luigi, professore a
Milano, torna in Puglia per una
questione sull’eredità del padre.
(Usa, 2007) Eletto al Congresso, Evan lascia Buffalo per portare la sua famiglia in Virginia.
lini (Italia, 2009) Checco vuole
diventare un cantante e dalla
Puglia va a Milano per riuscirci.
RADIO
IN CHIARO
RAIUNO
RAIDUE
TG 1
VERDETTO FINALE
TG 1
OCCHIO ALLA SPESA
LA PROVA DEL CUOCO
TELEGIORNALE
BONTÀ LORO
SE... A CASA DI PAOLA
LA VITA IN DIRETTA
TG 1
L' EREDITÀ
TELEGIORNALE
SOLITI IGNOTI
IL COMMISSARIO
MONTALBANO Fiction
23.35 PORTA A PORTA
0.35 TG 1 - NOTTE
1.05 CHE TEMPO FA
1.10 APPUNTAMENTO
AL CINEMA
9.30
10.00
11.00
13.00
14.00
16.10
17.00
17.50
18.15
18.45
19.35
FILM SUL
DIGITALE TERRESTRE
LO SPORT IN CHIARO, SUL SATELLITE E SUL DIGITALE TERRESTRE
PREMIUM
IN DIRETTA
11.35 RUSH HOUR-DUE MINE
VAGANTI
STEEL
11.50 CHIEDIMI SE SONO
FELICE
PREMIUM CINEMA
13.30 VINCERE
JOI
13.31 LO SPAZIO BIANCO
PREMIUM CINEMA
15.18 L'UOMO NERO
PREMIUM CINEMA
17.25 GALANTUOMINI
PREMIUM CINEMA
19.18 È GIÀ IERI
PREMIUM CINEMA
21.00 I LOVE RADIO ROCK
JOI
21.00 CADO DALLE NUBI
PREMIUM CINEMA
22.40 DARKNESS
STEEL
22.47 WHITEOUT
PREMIUM CINEMA
CALCIO
7.00
10.00
11.00
11.05
12.00
13.30
14.10
14.40
16.10
17.00
18.50
20.00
20.30
21.10
2004) 1193 a. C.: Paride, principe di Troia, rapisce Elena, regina
di Sparta e moglie di Menelao.
20.30
21.05
23.25
23.40
1.00
1.10
SORGENTE DI VITA
TG2PUNTO.IT
I FATTI VOSTRI
TG 2 - GIORNO
POMERIGGIO SUL 2
GIALLI SUL 2
NUMB3RS
RAI TG SPORT
TG 2
EXTRA FACTOR
SQUADRA SPECIALE
COBRA 11
TG2
SENZA TRACCIA
Fiction
TG 2
VIVERE CON
IL NEMICO
TG PARLAMENTO
PROTESTANTESIMO
19.00 PESCARA - ASCOLI
RAITRE
9.15
11.00
11.10
12.00
12.45
14.00
15.05
16.00
17.40
19.00
20.00
20.10
21.05
23.15
0.00
0.10
1.00
SKY SPORT 1
8.00
Serie B
Sky Calcio 2 e Dahlia Sport
20.30 SPEZIA - MONZA
Lega Pro.
Prima Divisione Girone A
Rai Sport 1
21.00 SIENA - GROSSETO
Serie B
Sky Sport 1, Sky SuperCalcio,
Sky Calcio 1 e Dahlia Sport
UTAH JAZZ OKLAHOMA CITY
THUNDER
NBA
Sky Sport 2
FOOTBALL
2.20
OROSCOPO
PHILADELPHIA
EAGLES WASHINGTON
REDSKINS
NFL
Dahlia Sport e ESPN America
CALCIO: LAZIO NAPOLI
8.40
9.55
10.05
11.00
13.40
14.45
16.15
16.55
18.50
20.00
20.30
21.10
0.15
1.00
1.30
2.10
MATTINO CINQUE
GRANDE FRATELLO
PILLOLE
MATTINO CINQUE
FORUM - TG5
SOAP
UOMINI E DONNE
AMICI
POMERIGGIO CINQUE
CHI VUOL ESSERE
MILIONARIO
TG5
STRISCIA LA NOTIZIA
GRANDE FRATELLO
Reality
MAI DIRE GRANDE
FRATELLO
TG5 - NOTTE
METEO 5 NOTTE
UOMINI E DONNE
18.00 CALCIO: I SIGNORI DEL
CALCIO - PANUCCI
SKY SPORT 2
Serie A
8.30
CALCIO: JUVENTUS ROMA
7.45
Serie A
10.30 CALCIO:
INTER - MILAN
Serie A
11.00 CALCIO: FIORENTINA CESENA
BASKET
3.00
AGORÀ
APPRESCINDERE
TG3 MINUTI
TG3 - RAI SPORT
LE STORIE - JULIA
TG REGIONE - TG3
LA STRADA
PER AVONLEA
COSE DELL'ALTRO GEO
GEO & GEO
TG3 - TG REGIONE
BLOB
SOAP
VIENI VIA CON ME
Varietà
CORREVA L'ANNO
TG3 LINEA NOTTE
TG REGIONE
APPUNTAMENTO
AL CINEMA
CANALE 5
Serie A
11.30 CALCIO:
LAZIO - NAPOLI
Serie A
12.00 CALCIO: I SIGNORI
DEL CALCIO - PANUCCI
13.00 CALCIO:
JUVENTUS - ROMA
Serie A
13.30 CALCIO:
INTER - MILAN
Serie A maschile
10.30 RUGBY: ITALIA ARGENTINA
RETE 4
LA 7
CARTONI ANIMATI
TELEFILM
STUDIO APERTO
COTTO E MANGIATO
I SIMPSON
MY NAME IS EARL
CAMERA CAFÈ
CARTONI ANIMATI
TELEFILM
STUDIO APERTO
BIG BANG THEORY
I SIMPSON
TRASFORMAT
UN'IMPRESA DA DIO
Film
23.05 HELLBOY
1.25 AMERICAN DAD
1.55 I GRIFFIN
2.20 STUDIO APERTO
- LA GIORNATA
7.55
8.50
10.15
11.30
12.00
12.55
14.05
15.10
16.15
16.45
18.55
19.35
20.30
21.10
STARSKY E HUTCH
HUNTER
CARABINIERI
TG4 - TELEGIORNALE
WOLFF...
DETECTIVE IN CORSIA
FORUM
HAMBURG DISTRETTO 21
SENTIERI
DUE AMICHE ESPLOSIVE
TG4
TEMPESTA D'AMORE
WALKER TEXAS RANGER
NICO
Film
23.10 I BELLISSIMI DI R4
23.15 LA VENDETTA
DI CARTER
1.15 TG4 NIGHT NEWS
1.40 PIANETA MARE
7.00
7.30
9.55
10.50
10.55
11.30
12.30
13.55
7.05
8.40
12.25
13.40
13.50
14.20
14.50
15.40
16.40
18.30
19.30
20.05
20.30
21.10
22.00 BASKET: OKLAHOMA
CITY THUNDER PORTLAND TRAIL
BLAZERS NBA
SKY SPORT 3
RUGBY: ITALIA ARGENTINA Test Match
10.00 GOLF: BARCLAYS
SINGAPORE OPEN
9.00
Test Match
11.30 BASKET: BENNET
CANTÙ MONTEPASCHI SIENA
Serie A maschile
14.00 FOOTBALL: FLORIDA
STATE - SOUTH
CAROLINA NCAA
17.00 RUGBY: SCOZIA NUOVA ZELANDA
Test Match
18.00 BASKET: DINAMO
SASSARI - ARMANI
JEANS MILANO
Serie A
Serie A maschile
Pga European Tour
18.30 CALCIO: BARCELLONA
- VILLAREAL Liga
21.00 TENNIS: ATP PARIGI
Finali. Da Parigi, Francia
23.00 CALCIO: SIENA GROSSETO Serie B
01.00 RUGBY: INGHILTERRA AUSTRALIA Test Match
EUROSPORT
9.30
12.00 RUGBY: SCOZIA NUOVA ZELANDA
Slalom maschile 2ª manche.
Da Levi, Finlandia.
Test Match
13.00 BASKET: BENNET
CANTÙ MONTEPASCHI SIENA
Serie A maschile
14.00 CALCIO: ASTON VILLA
- MANCHESTER
UNITED Premier League
16.30 FOOTBALL: FLORIDA
STATE - SOUTH
CAROLINA GAMECOCKS NCAA
SCI ALPINO: COPPA
DEL MONDO
10.15 SCHERMA: MONDIALE
Da Parigi, Francia
11.15
BOCCE: SCOTTISH
INTERNATIONAL OPEN
Finale. Da Perth, Scozia
12.15 CALCIO: SVIZZERA GALLES Europeo
13.00 CALCIO: SCOZIA SPAGNA
16.00
18.00
20.00
20.30
21.10
23.40
23.50
0.55
1.10
1.15
OMNIBUS
TG LA7
(AH)IPIROSO
MOVIE FLASH
OTTO E MEZZO
ULTIME DAL CIELO
LIFE - TG LA7
TORNA PICCOLA
SHEBA
ATLANTIDE
TELEFILM
TG LA7
OTTO E MEZZO
L'INFEDELE
Attualità
TG LA7
EFFETTO DOMINO
PROSSIMA FERMATA
MOVIE FLASH
OTTO E MEZZO (R)
Radio 105
105 Friends
Alle 11 Tony e Ross ospitano il
pianista marchigiano Giovanni Allevi (nella foto) che presenta il nuovo album «Alien».
Radio Monte Carlo
Teo in tempo reale
Alle 11 l’acuto opinionista a
360˚ Teo Teocoli (nella foto)
parla di sport, ma anche di
musica e attualità.
13.45 CALCIO: OLANDA SVIZZERA Europeo
14.45 SCI ALPINO: COPPA
DEL MONDO
Slalom femminile 2ª manche.
Da Levi, Finlandia.
15.45 SCI ALPINO: COPPA
DEL MONDO
Slalom maschile 2ª manche.
Da Levi, Finlandia
16.45 BOCCE: SCOTTISH
INTERNATIONAL OPEN
Finale. Da Perth, Scozia
21.30 WRESTLING: R. RAMON
- TRIPLE H - B. HART
Vintage Collection
00.15 CALCIO: IRLANDA
DEL NORD - ITALIA
Virgin Radio
Virgin Investigation...
L’agente Malone interroga Mick Fleetwood (nella foto), batterista dei Fleetwood Mac. Si
ascolta «Go Your Own Way».
Europeo
DAHLIA SPORT
12.45 FOOTBALL: ST LOUIS
RAMS - SAN FRANCISCO
Europeo
NFL
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
La Luna vi rende
socievoli come i
pechinesi (nel senso di
cagnolini). Peccato,
perché le idee
sarebbero realizzabili
e monetizzabili. Calmi.
Con l’aiuto di amici e
sponsor arriverete in
alto. E otterrete favori
e agevolazioni. La
forma fisica rifulge,
l’ormone indulge nel
piacer…
Il morale cala, il peso
del lavoro cresce, la
forma fisica è scarsa:
non ingigantite rogne
light. Una donna vi fa
girar gli zebedei.
Mucho.
Arrivano chance
super, per viaggi e
lavoro. Nel lavoro siete
i campioni del problem
solving, il sudombelico
ha qualche limite, ma
superabile.
Rischiate di
commettere azioni
rovinose per il vostro
saldo bancario: occhio.
Le energie, però, sono
tante e l’amor rallegra
cuore e corpo tutto.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
Acquario 7+
LUCIANO
SPALLETTI
Irrorereste volentieri
di antrace la gente
intorno a voi, tanto ve
le faranno fumare, ma
meglio desistere. Il
lavoro premia, senza
miracoli…
La vostra faccia sarà
la cosa più triste vista
in giro dai tempi di
Italia-Corea del '66.
State su, la giornata fa
schifetto, ma
vincerete.
Il rendimento nel
lavoro e la stima nei
vostri confronti
crescono. Arrivano
risposte e news utili,
in-sieme a golosità
suine muy prelibate.
Siete stressati, certo,
ma… primo: voi non
v’ammazza nessuno;
secondo: non è
mordendo come i
piranha che risolverete
i problemi. Be quite!
Ogni successo
v’arriderà e i rivali
s’attaccheranno al
tram come fossero la
pubblicità d’uno yogurt.
Good news in arrivo,
ma occhio ai soldi.
Potreste lavorare così
alacremente e
proficuamente da
alzare il PIL di mille
punti: siete grandi! Ok
soldi, piaceri del palato
e sudombelicali…
Il tecnico dello Zenit
San Pietroburgo, neo
campione di Russia,
è nato a Certaldo
(Firenze) il 7-3-59.
Con la Roma ha vinto
due Coppe Italia.
LE PAGELLE
DI ANTONIO CAPITANI
Vergine 6-
21/3 - 20/4
BASKET: DINAMO
SASSARI - ARMANI
JEANS MILANO
ITALIA 1
Ariete 6-
Bilancia 5,5
Toro 7+
Scorpione 7,5
Gemelli 5,5
Sagittario 5,5
Cancro 7+
Capricorno 7+
Leone 6,5
20/2 - 20/3
Pesci 8
IL MIGLIORE
Siete il segno da
battere: Luna e Giove
insieme rendono
infatti possibile per
voi il conseguimento
di obiettivi elevati! E
va a finire che
cuccate pure…
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R
LUNEDÌ 15 NOVEMBRE 2010
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