giugno 2009 - Stampa Reggiana
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STAMPA REGGIANA AutoGepy AutoGepy periodico di attualità > cultura > spettacolo > sport www.autogepy-chrysleritalia.it Editoriale Teletricolore srl - Direttore Responsabile: Ivano Davoli - Direzione,Redazione e Amministrazione: Via Pasteur, 2 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522/337665 - Fax 0522/397794 E-mail: stampareggiana@stampareggiana.it sito web: www.stampareggiana.it - Pubblicità: PUBBLI7 Via Pasteur,2 Reggio Emilia Tel.0522/331299 - Fax 0522/392702 Poste italiane spa - spedizione in a. p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 1, DCB Reggio Emilia - Iscrizione al ROC nr.10590 www.autogepy-chrysleritalia.it anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 Euro 3, 00 CANDIDATI, NON TRADITE CHI VI VOTA PROVINCIA COMUNE MANTENETE LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE dI Simone Russo E' ormai un luogo comune quello che il voto dei cittadini sia sempre più influenzato da fattori come l'immagine e il profilo personale dei candidati a scapito dell'attenzione alle proposte di cui si fanno portatori. E' il virus della personalizzazione della competizione politica, generato dall'altro "fenomeno" della politica contemporanea, la mediatizzazione del confronto elettorale. A prescindere da questa evoluzione, resta pur sempre vero che in competizioni segnate da sempre maggiore incertezza, le proposte programmatiche assumono co> DALLE OPERE SCULTORIE IN DUOMO AI DIPINTI DELLA CHIESA DI GAZZATA munque un ruolo di peso e sono capaci di spostare voti da una sigla all'altra, da un candidato all'altro. Specie per l'enclave centrista del territorio elettorale, sempre alle prese su come e dove posizionarsi rispetto al crinale tra i due schieramenti, la capacità di proporre visioni di società e programmi allettanti, può avere un peso decisivo nella scelta. Per questo proponiamo di seguito alcune suggestioni tematiche tratte dai programmi elettorali dei candidati per il Comune di Reggio e per la Provincia. Una guida tra proposte e risposte ai cittadini sui temi più scottanti del dibattito politico locale. di Mons.Tiziano Ghirelli segue a pagina 3 DOCUMENTI I giochi di una volta per i bambini di oggi PRIMO PIANO Nel futuro del Campovolo il progetto di quindici imprenditori reggiani > di Romano Pezzi di Sergio Masini da pagina 8 a 11 EUROPEE a pagina 14-15 > da pagina 19 a 23 SPORT Cara Regia, comunque vada è stato un successo di Ercole Spallanzani da pagina 24 a 26 STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 Politica > MANTENETE LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE IN CORSA PER IL MUNICIPIO E PALAZZO ALLENDE I CANDIDATI DEL COMUNE GRAZIANO DELRIO FABIO FILIPPI ANTONELLA SPAGGIARI LUIGI PISCOPO GIULIANO ROVACCHI ANGELO ALESSANDRI MARCO SCARPATI MATTEO OLIVIERI NICOLO’ FERRARI I PRINCIPALI CANDIDATI DELLA PROVINCIA SONIA MASINI segue dalla prima Simone Russo Angelo Alessandri della Lega Nord (sostenuto dalla lista civica Cambiare) ha presentato un programma che ha i suoi due punti più importanti nella sicurezza e nella mobilità. Partendo dalla constatazione che a Reggio negli ultimi anni, spostarsi da una parte all'altra della città è diventato un'operazione a troppe incognite, Alessandri promette un cambio di visione rispetto all'attuale Giunta, con interventi dal punto di vista delle nuove infrastrutture. L'altro pilastro del programma di Alessandri è la sicurezza: stop ai campi nomadi e alle campine, più poteri e strumenti alla polizia municipale. Nel campo dell'urbanistica, Alessandri propugna una visione che mette al centro la qualità delle nuove costruzioni. In tema di welfare, Alessandri propone la costituzione di una casa per il volontaria- GIUSEPPE PAGLIANI MARIO POLI to che punti a coordinare le diverse realtà che operano sul territorio; il tutto nel quadro di una disciplina dell'immigrazione che consenta ai servizi sociali di non diventare la classica "coperta troppo corta" a svantaggio dei cittadini reggiani. Una visione per molti aspetti agli zioni del candidato su temi come quello della sicurezza e dell'immigrazione riportano infatti il discorso alla centralità della persona e alla necessità di integrazione a partire dal carattere "inevitabile" della convivenza di più culture nella nostra società. Quindi, cultu- antipodi è quella del candidato della lista I Giovani,(che candida Nicolò Ferrari) formazione emersa all'ultimo momento dal più totale anonimato e portatrice di valori orientati al cattolicesimo. Le posi- ra piuttosto che repressione, ascolto piuttosto che pugno duro. Ferrari auspica anche il completamento dell'attuale tangenziale, il potenziamento dei trasporti pubblici con un occhio di attenzione alle FRANCO FERRETTI ALBERTO FERRIGNO necessità di anziani e portatori di trasporto pubblico, per diminuire handicap, Luigi Piscopo, della lista il ricorso all'auto privata. Secondo Reggio Civica, per la mobilità chie- Scarpati in centro storico devono de un deciso potenziamento dei ritornare importanti funzioni diretrasporti pubblici. In particolare zionali attualmente decentrate: Piscopo vuole rendere più frequen- solo così si aumenterebbe la fruiti le corse di collegamento nord- zione del centro storico. sud ed est-ovest, con tempi di atSui temi urbanistici, Scarpati sotesa da vera metropolitana di su- stiene la necessità di fissare un perficie. Per quanto riguarda sicu- orizzonte di decrescita per la città, rezza e centro storico, Piscopo risegue a pagina 4 tiene che il problema non si possa risolvere solo agendo sulla leva delle forze dell'ordiSTAMPA REGGIANA ne: nel suo programma il periodico di attualità cultura spettacolo sport concetto di sicurezza sta Proprietario Editore sullo stesso piano della viEditoriale Tricolore srl vibilità. Per questo, la ricetDirettore Responsabile ta per la città storica è Ivano Davoli quella di una maggiore Art Director frequentazione dei reggiaRoberta Castagnetti ni nelle ore serali, favorita Servizi fotografici da vincoli meno severi di Stefano Rossi quelli attuali. Marco ScarMarco Moratti pati, candidato della lista Sede e Redazione Gente di Reggio, ritiene Via Pasteur 2 - Reggio Emilia che il problema della moTel. O522.337665 Fax O522.397794 bilità si possa affrontare Pubblicità solo nell'ambito di una sePUBBLI7 Uff. Commerciali Via Pasteur 2 42100 Reggio Emilia ria politica urbanistica che Stampa limiti l'espansione sregolaSocietà Editrice Lombarda S.R.L. ta della città; al contempo Via Dè Berenzani 6-26100 Cremona occorrerebbe investire inAutorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 1093 del 17/03/2003 genti quantità di risorse sul STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 3 > Politica segue da pagina 3 una "cura dimagrante" che si fondi su uno stop alle nuove costruzioni e alle numerose delocalizzazioni che favorirebbero solo i grandi gruppi economici della città. Giuliano Rovacchi, candidato per Rifondazione Comunista, ritiene che il problema della sicurezza si possa affrontare con un maggiore investimento nelle politiche di coesione sociale, mentre in campo di welfare sostiene la necessità di maggiori politiche contro il disagio indirizzate ai giovani. Sulla mobilità Rovacchi propugna la realizzazione di una metropolitana di superficie sull'asse est - ovest della città e sui tracciati Reggio - Bagnolo, Reggio - Scandiano e Reggio - Cavriago. Rivoluzionario invece il piano del candidato per la Lista Reggio a cinque stelle Matteo Olivieri: trasporti pubblici ad alta frequenza, corse triplicate sulle linee Rivalta- centro storico, centro storico Mancasale, centro storico via Emilia est, centro storico - via Emilia Ovest. Sul piano dell'urbanistica, Olivieri pensa ad una grande variante di contenimento del Psc, capace di favorire le aziende edili virtuose ed innovative e di scoraggiare i palazzinari. Sulla sicurezza la priorità è lo stop all'ingresso sul territorio delle grandi famiglie della criminalità organizzata, che si infiltrano nei settori dell'edilizia e dei trasporti. Graziano Delrio (sostenuto dal Pd, Idv, Pdci, Sinistra e Verdi e dalla lista Cittadini con Delrio) prone degli aggiustamenti e lo sviluppo dell'azione fin qui propugnata dalla sua Giunta. Sul piano dei servizi il sindaco uscente si è impegnato a progettare un sistema di welfare che vada verso una sempre più virtuosa collaborazione pubblicoprivato e una sempre maggiore capacità di analisi e risposta dei bisogni emergenti, specie in relazione alla grande sfida posta dall'impatto dell'immigrazione. Per migliorare la sicurezza, un ruolo centrale sarà assunto dal tavolo interforze, che sulla base della segnalazione dei cittadini organizzerà una risposta coordinata delle varie forze dell'ordine. Per il trasporto urbano, Delrio ha promesso un incremento dell'offerta di servizi del 20%, nel quadro di una politica che tenderà a scoraggiare l'uso dell'auto privata. Fabio Filippi, candidato per il Pdl, mette al centro del suo programma il tema della sicurezza: la sua ricet- Mobili Pettenati ta prevede un mix di maggiore impegno da parte della polizia municipale, l'attivazione di servizi al cittadino e l'impiego di volontari per la sicurezza che controllino il territorio a partire dai quartieri. In materia di urbanistica una delle proposte più interessanti è quella di incentivare la realizzazione di costruzioni a risparmio energetico, a basso costo ma di qualità, oltre ai recuperi edilizi, favorendo l'utilizzo delle nuove leggi promosse dal Governo. Antonella Spaggiari, candidata per le liste Città Attiva, Udc, ReggioLab e la lista Reggio Libera Reggio, sostiene la necessità, per migliorare la mobilità, di lanciare nuove infrastrutture. Tra le soluzioni prospettate, anche l'incentivazione del trasporto elettrico e l'uso dei taxi. Per aumentare la sicurezza in centro storico, l'idea è quella di aumentare in misura considerevole l'organico APER LA DOM TO E POMER NICA IGGIO il mobile in campagna CONTINUA LA V.le Umberto 1°, 53 - REGGIO EMILIA ( Ponte di S. Pellegrino di fronte Ospedale Spallanzani) VENDITA PROMOZIONALE Nuovo negozio in V.le Piave 7 - REGGIO EMILIA NUOVE COLLEZIONI PRIMAVERILI VENDITA CAMPIONARI A PREZZI SCONTATISSIMI Le scarpe più belle di Reggio ai prezzi più bassi d’Italia 4 STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 CON SCONTI Pagamento rateale fino a 24 mesi a interessi zero dal 30% al 70% SU TUTTI GLI ARTICOLI IN SALA MOSTRA Via G. Ferraroni, 19 - P. Modolena (Re) Tel. 0522.303552 - Fax 0522.793357 www.mobilipettenati.it • e-mail: mobili.pettenati@libero.it Politica > della polizia municipale e di migliorare l'illuminazione pubblica. Per quanto riguarda i servizi sociali, la Spaggiari guarda con favore ad una maggiore interazione con il privato sociale e individua nella formazione alle badanti una delle azioni più urgenti per migliorare l'assistenza agli anziani. Veniamo ora brevemente ai principali candidati per la Provincia. Sonia Masini, proposta è quella di un patto per attraversare la crisi e per garantire una prospettiva a chi sta per perdere il lavoro. Ferretti propone di investire nella green economy e sulle fonti rinnovabili. Infine Mario Poli, candidato dell'Udc, che vede la nostra Provincia messa da parte ai tavoli per le grandi infrastrutture e si propone di invertire la tendenza, puntando LA CADUTA DELLA RICCHEZZA di Dario Caselli presidente uscente ricandidata dal Pd alla guida di Palazzo Allende, ha promesso di battersi per dare alla nostra Provincia un ruolo di maggiore importanza a livello nazionale ed europeo. Una delle priorità indicate è la valorizzazione della Stazione Mediopadana, che si inserisce nel quadro di un piano per le grandi infrastrutture che contempla anche la tanto agognata via Emilia bis. Marco Pagliani, candidato sostenuto da Pdl e Lega, ha al centro del suo programma il potenziamento dei consorzi fidi e la valorizzazione dell'agroalimentare. Tra i punti del suo programma anche la realizzazione di invasi (ma non di dighe) sul Secchia e sull'Enza. Franco Ferretti, candidato di Sinistra e Verdi, mette in testa alla lista delle priorità le strategie per uscire dalla crisi economica. La sua forte sui progetti di valorizzazione della fermata Mediopadana. Grande attenzione anche al territorio della montagna: Poli propone l'applicazione di alcune formule, come i patti in deroga, per diminuire i costi del lavoro nelle aziende del nostro Appennino. Il Prc, dopo il mancato accordo con Sonia Masini, schiera come candidato alla presidenza Alberto Ferrigno: nel suo programma un deciso no al nuovo inceneritore e la stabilizzazione dei contratti di lavoro precari dell'ente Provincia. Gli altri candidati che si presentano ai nastri di partenza sono Romeo Catellani per la lista Gente di Reggio; Giancarlo Cantarelli per il cartello di liste Mpa - la Destra e Partito Pensionati; Fausto Fornaciari per il Partito comunista dei lavoratori. Seguendo uno dei sempre peggiori talk show in cui si esibiscono i politici italiani, mi è capitato di sentire, in una pausa della rissa Gasparri-Vendola, un'intervista al colto e garbato Amartya Sen, premio Nobel 1998 per l'economia. Avevo già avuto modo di ascoltarlo dal vivo e quindi non mi ha sorpreso la sua affascinante capacità espositiva, quello che mi ha colpito è stato l'uso ripetuto della parola "miseria". Un vocabolo che ci fa pensare a malattie antiche come la tubercolosi, da tempo scomparse nel nostro Paese, o come appunto la miseria, quella dura, che spingeva all'emigrazione. Ora che con le ondate immigratorie sono tornate le malattie scomparse o sconosciute, è possibile che possa tornare la miseria? Certo Amartya Sen parla di quella che nel mondo colpisce miliardi di persone, ma non possiamo nasconderci che un tempo la torta della ricchezza era appannaggio del mondo occidentale, in pratica di Usa, Europa e Giappone. Oggi, in conseguenza della globalizzazione, la torta va divisa con molte più persone e paesi, anzi gli Usa, avendo consumato in eccesso, sono debitori verso tutto il mondo, in partico- lare cinesi, giapponesi e russi. E' possibile che dobbiamo temere la miseria? Sì. In parte è arrivata con gli immigrati, soprattutto clandestini e se ancora non tocca la gran massa degli Italiani, dobbiamo registrare un aumento di coloro che stentano ad arrivare alla fine del mese e di coloro che hanno dovuto tagliare i consumi, o cose necessarie a farli sentire Amartya Sen tranquilli, fuori dall'emergenza. Se però consideriamo che siamo dentro alla più grande crisi mai vista e che, al di là di un ottimismo, magari utile psicologicamente, non solo non si intravede la ripresa, ma la caduta occupazionale ed i fallimenti aziendali toccheranno il loro massimo a settembre, dobbiamo attenderci che l'area della povertà si allarghi e si affacci la miseria, certo diversa da quella dell'Africa, ma non necessariamente meno dolorosa, per noi occidentali non attrezzati a reggere questa calamità. Se pensiamo ai giovani senza lavoro, o ai cinquantenni senza speranza di reinserimento, sappiamo che forse non mancherà il pane, ma la capacità di procurarselo, non chiederanno l'elemosina per strada, la riceveranno dalla famiglia e non si sentiranno certo bene. Di sicuro la caduta della ricchezza nelle società altamente consumistiche, comporta una grande miseria morale, se il denaro è il vitello d'oro, pur di procurarselo si è disposti a tutto. La povertà dignitosa è figlia della civiltà contadina, arcaica, religiosa e conservatrice, non certo dell'era delle luci degli spot, del corpo esibito e venduto come merce, dell'apparire per esistere, dell'avere per contare. Sarà un adattamento difficile passare da una civiltà basata sui consumi, ad una più parsimoniosa, dove il divario di ricchezza tra i ricchi ed i meno abbienti aumenterà, come aumenterà quello fra rendita e salari, tra lavoratori e non, fra vecchi e giovani. L'unico elemento redistributore è lo Stato, che essendo sprecone, tende invece a creare ulteriori disuguaglianze. La miseria, come le malattie, si può prevenire e curare, ma non sappiamo se i medici preposti, cioè la nostra classe politica sia all'altezza, o non assomigli piuttosto ai medici di Pinocchio. Innovazione e tecnologia per un servizio unico al mondo! Technology moves the world..... Le capacità della nostra ingegneria superano la potenza di qualsiasi attrezzatura! HEADQUARTER: Via G.B. FERRARIS, 13 – S. ILARIO D’ENZA (RE) Tel. 0522.6751 – Fax 0522.675202 www.fagioligroup.com - info@fagioligroup.com Richiedete gratis il DVD con le operazioni di install azione dei moduli eseguito da Fagioli per il progetto Adriatic LNG, primo ri-gassificatore off-sh ore del mondo. 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Al centro foto di gruppo con i premiati. FESTINCONTRO AL “DON BOSCO“ L a 43^ giornata mondiale delle comunicazioni sociali è stata illustrata all'Associazione Stampa Reggiana "G. Bedeschi" in occasione dell'assemblea di domenica 24 maggio, durante la quale sono stati assegnati i premi di studio ai figli dei giornalisti. A parlare della ricorrenza è stato invitato monsignor Emilio Landini, vicario episcopale per le comunicazioni sociali, il quale nel corso della messa che ha preceduto l'incontro, ha sottolineato che la giornata è stata istituita dal Concilio Vaticano II, con la costituzione Inter mirifica per affrontare specificamente il tema dei mass-media. Monsignor Landini, richiamando l'argomento di quest'anno "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia", ha riconosciuto il ricorso sempre più massiccio ai mezzi digitali, e ha invitato i giornalisti a non perdere mai il contatto con le persone. Al termine della Messa sono stati ricordati i giornalisti defunti Giovanni Fucili, Renzo Zannoni e il socio onorario dell'Assostampa Luigi Alpi. L'assemblea è stata aperta dal presidente Gino Badini, il quale ha presentato una sintesi dell'attività svolta nel corso dell'anno sociale: ha ricordato i patrocini concessi e le diverse attività realizzate, fra cui il convegno nazionale in tema di periodici culturali organizzato a Reggio nel settembre scorso con l'Ordine dei Giornalisti e con la partecipazione del presidente nazionale Del Boca. Per quanto attiene al programma futuro, Badini ha fatto presente che il consiglio direttivo sta elaborando un progetto di incontri sul giornalismo e un seminario sul censimento dei periodici locali da realizzare assieme all'Università di Modena e Reggio. Inoltre, su proposta di Roberto Zalambani che ha partecipato alla riunione portando il saluto dell'Esecutivo nazionale OdG, è stato deliberato un convegno sul precariato da svolgersi nell'autunno prossimo. Infine il presidente dell'Assostampa "Bedeschi" ha preannunciato la pubblicazione di una raccolta di scritti curata dal socio Glauco Bertolini, per lunghi anni alla guida del sodalizio. Al termine dell'incontro, nel tradizionale clima di festa, sono stati consegnati i premi di studio "G. Bedeschi" ai figli dei giornalisti, di cui riportiamo i nomi e le scuole frequentate nell'anno scolastico 2007-2008. Elementari: Francesco Barilli, Lisa Bergianti, Lorenzo Guerra, Irene Patria, Pietro Rocchi. Medie: Anna Barilli, Angela Bergianti, Marta Bergianti, Elena Lugli, Damiano Mammi, Matteo Moratti, Federica Pessina, Simona Si terrà nei giorni 12-15 giugno e 19-21 giugno 2009 presso l'Oratorio Cittadino Don Bosco in Via Adua, 79 a Reggio Emilia. Quest'anno il "FESTINCONTRO" compie 25 anni, la festa nacque come incontro di giovani poi nel corso degli anni si è tramutata in festa di tutta l'Azione Cattolica. Il titolo "FINO IN CIMA…" significa affrontare e discutere temi forti che ci interrogano tutti come uomini, cristiani e non, che si sentono appartenenti alla comunità civile e vogliono fare qualcosa per creare un mondo migliore. Il nostro programma inizia con Padre Bernardo Cervellera, missionario del PIME (Pontificio Istituto Missione Estere) e giornalista, con lui partiremo dalla realtà di una STAMPA REGGIANA chiesa ancora perseguitata in Asia. Incontreremo poi Carlo Castagna, che accompagnato dal poeta e scrittore Davide Ronzoni, ci aiuterà ad entrare nel territorio del perdono e della testimonianza quotidiana. Passeremo, dopo, insieme agli amici della CARITAS, del Circolo Toniolo e a Mons. Giuseppe Pasini a discutere dell'attuale crisi partendo dalle categorie che risultano più svantaggiate. Con l'ultimo incontro con la Dott.ssa Paola Germano parleremo del problema dell'AIDS in Africa. Ci saranno inoltre serate più "leggere" con Max Pisu, comico di Zelig, Gigi Cotichella e gli "Artisti Terrestri" animatori di strada e Carlo Pastori, attore e cabarettista che presenterà nel corso della serata conclusiva il CANTALAVITA. > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 7 > Primo Piano E SE FOSSE LA VOLTA di Romano Pezzi Una vera festa dell'aria sul nostro aeroporto. Il piazzale dell'Aereo Club Reggio, il 24 maggio è stato occupato da ogni tipo di aereo, da quelli che hanno fatto la storia ai modelli più recenti. Una sorta di air show dove ha trovato il suo giusto spazio, il Falco di Luigi Aldini, uno snello biposto che lo stesso Aldini si è costruito in casa dopo sette anni di lavoro, seguendo fedelmente i disegni originali del suo progettista. Luigi Aldini ha offerto poi al pubblico una esibizione a bordo del suo gioiello, un monoplano ad ala bassa con un motore da 180 cv. Al termine Aldini salutando il pubblico che lo applaude, è apparso commosso. "Ritornare su questo aeroporto è sempre emozionante. Qui ho imparato a volare e ogni volta che ritorno mi emoziono. Luigi Aldini è di Reggio, ma abita da parecchi anni, a Rieti dove dirige la sezione laziale della Lombardini Motori, un personaggio tipico della forte tradizione aeronautica reggiana. La giornata di volo si è conclusa 8 STAMPA REGGIANA con l'esibizione del Provost, il jet inglese per l'addestramento, recuperato e restaurato da Renzo Catellani. A bordo di questo aereo Catellani si è esibito in una serie di passaggi mozzafiato affiancato alla cloche da Cristiano Rett, triestino, colonnello dell'Aeronautica del 2° Stormo, uno dei mitici Lanceri Neri. Importante il momento della giornata, durante la quale è stata dedicata la sala dell'Aereo club a Walter Ruozi, l'uomo che per oltre cinquant'anni ha curato la manu- Luigi Bertolini tenzione dei velivoli dell'Aero Club. Una targa infatti ricorda questa sorta di angelo custode di tutti i piloti che hanno volato a Reggio. Presenti alla commovente cerimonia, Bona e Raffaele Scapinelli, figli dell'indimenticabile asso > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 reggiano, perito il 14 marzo sul nostro aeroporto, mentre collaudava il secondo prototipo del Reggiane 2001. Quindi all'aeroporto di Reggio si vola, e ci sono tutte le condizioni necessarie per tornare a volare secondo il progetto avanzato da una quindicina di imprenditori reggiani, legati alla "Refly", una società nata circa tre anni fa, composta da appassionati del volo che conoscono le vicende degli ultimi decenni del nostro campovolo. Questi uomini hanno capito come utilizzare in modo utile questa prestigiosa area, patrimonio della città e si sono accordati con una società di Lugano, l'Asset Management Advisor (Ama), per realizzare in primis, un polo di emergenza sanitaria, il primo in Italia del genere. Niente progetti fantasiosi quindi come l'immaginarsi a Reggio di un traffico di jet di linea, in quanto la pista attuale non può riceverli perché è troppo corta e che sarà difficile poterla allungare in modo sufficiente. Ma secondo le intenzioni di questo pool di im- prenditori con la passione del volo, il modo migliore di utilizzare le nostre strutture aeroportuali è quello di concentrare una serie di servizi, con aerei adatti e di elicotteri, come questo centro di emergenza sanitaria, con servizi di aerotaxi, di un servizio cargo, nonché intensificare l'attuale volo ludico proposto dai club del volo esistenti a Reggio Emilia Il più attivo a questo progetto è Luigi Bertolini, della omonima ditta di carburanti, presidente appunto della Refly. Bertolini è uno dei tanti appassionati reggiani di aviazione generale, come del resto lo sono i consoci della Refly. Possiede il brevetto di volo da una dozzina d'anni, e conosce tutti gli aeroporti d'Italia civili e militari. Un suo rammarico è quello di non essere diventato pilota militare e poter volare sui famosi jet, ma non presentò mai la domanda di ammissione, perché in gioventù fu distratto dalla sua attività, ma seguì sempre ogni vicenda legata all'aeronautica. Non manca mai tra l'altro ad ogni prima esibizione annuale delle Freccie Tricolori che si effettua a Rivolto il primo maggio e nel suo ufficio, tiene appeso un poster di questi dieci funamboli del volo, con dedica del comandate della Pan. "Ogni loro esibizione - Aereo in dotazione attualmente dalla Refly Primo Piano > BUONA PER DECOLLARE? Dopo anni di bilanci in rosso e obiettivi mancati, l’aereoporto reggiano tenta la carta del soccorso con un primo aereo ambulanza. Intervista con Luigi Bertolini presidente della società Refly Fairchild Dornier 328 dice - è sempre uno spettacolo emozionante". Ora Bertolini mette a disposizione la sua capacità imprenditoriale in questa importante iniziativa. Rappresenta l'anima del progetto, della novità e soprattutto dell'accordo tra la Società Aeroporto con la Refly, o meglio, la quindicina di soci del sodalizio che hanno seguito il loro presidente in questa av- ventura, e la società svizzera Ama. Un progetto in definitiva di grande impatto sociale perchè Reggio rappresenta una zona strategica per voli di servizio da ogni destinazione italiana ed europea. L'AMA, la società svizzera che diventerà il nuovo socio in questo progetto, è specializzata nella gestione di aerei ed elicotteri e tramite la BP Aircraft, ha già pro- EEx grammato lo sviluppo di un sistema di trasporto sanitario in condizione di garantire una copertura da Reggio verso i principali poli sanitari. Nel progetto è previsto l'acquisto di un primo aereo ambulanza, un Fairchild Dornier 328, prodotto dalle due storiche aziende aeronautiche associate, la Fairchild americana appunto, specializzata nella costruzione di aerei per il soccorso e per il trasporto (tra i suoi modelli figura il mitico C 119 usato in passato dalla 46° aerobrigata di Pisa) e della Dornier tedesca, che possiede una filiale in Svizzera, ad Althenrhein sul lago di Costanza, dove si sviluppano idrovolanti. In seguito la società prevede poi l'acquisizione di un Sukoi dell'Alenia, un jet di modernissima generazione, con struttura modulare, capace quindi di trasformarsi in poco tempo, in aereo ambulanza, trasporto persone e cargo e col quale sarà possibile una copertura globale del servizio, con possibilità quindi di interventi anche in condizioni di grandi catastrofi. "Ci saranno soprattutto - spiega segue a pagina 11 AMBULATORIO PRIVATO CENTRO MEDICO DIAGNOSTICO EXPLORA s.r.l. 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Non si esclude poi anche gli eventuali sviluppi dell'aerea e dello stesso plesso aeroportuale, per garantire nuovi collegamenti ed offrire alla città di Reggio ed alla Provincia, il giusto servizio, importante per la nostra economia". L'ingresso del nuovo socio, secondo gli accordi intrapresi, avverrà mediante l'aumento del capitale sociale a lui riservato e regolato in modo tale da consentirgli la conduzione dell'attività ordinaria, lasciando in capo ai soci pubblici la maggioranza della proprietà, in pratica il controllo dell'area e poter continuare la gestione delle attuali attività che hanno vita nell'area. La società elvetica quindi gestirà la parte commerciale delle attività, compreso l'eventuale trasporto di persone per viaggi interregionale ed anche internazionale e soprattutto si farà carico del 90% delle eventuali perdite. Trasportare passeggeri nei vicini paesi europei rappresenta un obiettivo importate per la società. Questo progetto però non è sfuggito alle critiche trasversali della politica, impegnata in questo periodo prossimo alle elezioni. Dai pareri favorevoli degli enti locali legati al progetto, a quelli contrari degli esclusi. Ora si tratta di attendere ogni sviluppo. Foto 1: il pres dell’Aereoclub Reggio Fabrizio Segrè assieme a Luigi Aldini e i figli. Foto 2: la figlia di Pietro Scapinelli posa davanti al modello RE2000. Foto 3: il Provost con a bordo Renzo Catellani pronto per il decollo. Foto 4: Luigi Aldini in piedi davanti al Falco di sua ideazione COMUNICARE A COLORI CONCESSIONARIO REGGIO EMILIA E PROVINCIA OFFICE AUTOMATION STAMPANTI - COPIATRICI - FAX - FOTOCAMERE - DUPLICATORI - SCANNER SOLUZIONI E APPLICATIVI PER UFFICI, GRUPPI DI LAVORO, CENTRI SERVIZI LA TECNOCOPIE SRL - Via Napoli 8 - 42100 Z.I. Mancasale - Reggio Emilia (Italy) TEL. 0522 517560 - FAX 0522 511228 - info@tecnocopie.it - www.latecnocopie.it STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 11 MESE DELL’ARMADIO SPAGGIARI mobili "nuova linea" Via Roma Nord, 57/B 42030 VEZZANO sul Crostolo (RE) Tel. 0522. 601500 - Fax 0522. 601601 www.spaggiarimobili.it e-mail: info@spaggiarimobili.it CHIUSO LA Nuova e unica concessionaria per Reggio Emilia e Provincia STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 DOMENICA Via F.lli Cervi 81/C Reggio Emilia Tel. 0522 930055 Fax 0522 381290 Imprese > COME SI FORMANO LE RISORSE DEL FUTURO Cristina Strozzi alla guida del CIS, la scuola per la gestione d’impresa degli Industriali di Reggio Emilia di Cristina Bolognesi Cristina Strozzi attualmente ricopre il ruolo di Vice-Presidente con delega per Education e Rapporti con la Scuola dell' Associazione Industriali di Reggio Emilia, è Presidente del CIS - Scuola di formazione dell'Associazione ed è anche la Responsabile Comunicazione e Affari Generali di Walvoil spa. Classe 1964, laureata in lingue e letterature straniere e sposata da 19 anni con Fausto Iori, ha 3 splendidi figli, Giulia di 14 anni e 2 gemelli, Irene e Luca di 11 anni. Cristina è una donna molto impegnata nel lavoro e nella famiglia. Come si definirebbe? Mi definirei una persona pragmatica, leale, socievole e sensibile, che ama programmare (anche troppo, mio marito mi prende spesso in giro al riguardo) ogni singola giornata, nei minimi dettagli. D'altra parte, se non facessi così, non riuscirei a sopravvivere… Quindi la programmazione innanzitutto, sia al lavoro che in famiglia: ed i suoi tre bambini? Credo che sia molto importante la qualità, più della quantità, del tempo che si dedica. Ho sempre cercato di essere vicina ai miei figli nelle situazioni più difficili o delicate e di condividere con loro tutti i momenti importanti che li vedono coinvolti nella scuola e nelle varie attività extra-scolastiche e sportive. Inoltre ho sempre cercato di insegnare loro i valori in cui credo profondamente e di dare loro l'esempio. Devo anche dire però che, se sono riuscita a conciliare tutti i miei impegni con le esigenze famigliari, lo devo principalmente all'aiuto che da sempre mi garantiscono i "preziosissimi" nonni, senza i quali non avrei potuto fare tutto quello che ho fatto fino ad oggi. Mi sento molto fortunata per questo. La sua azienda, la Walvoil spa, nella quale suo padre Albano Strozzi ha avuto un ruolo molto importante come socio e dove, già prima di conseguire la laurea, ha iniziato la sua esperienza lavorativa che la vede ancor oggi presente in un ruolo dirigenziale. Cosa ha significato per lei? Ha avuto un ruolo fondamentale nella mia formazione professionale. E' stata una vera e propria palestra (anche di vita). Mi ha insegnato tantissimo, grazie anche alla possibilità che mi è stata offerta, soprattutto nei primi anni, di fare esperienza nei vari settori aziendali e di vivere direttamente, quindi, tanti ambiti diversi - esperienza che si è rivelata poi utilissima nei molti anni di attività come responsabile Risorse Umane. Posso dire che ho avuto tanto da moltissimi componenti della nostra Azienda (dai soci ai dipendenti) e mi auguro di essere in grado di contraccambiare Il suo nuovo ruolo in Associazione Industriali? Sono giunta a questo nuovo incarico di Presidente del CIS dopo la nomina alla Vice Presidenza per l'Education e i Rapporti con la Scuola, assegnatami dalla Presidenza di Gianni Borghi, e ai diversi anni di attività nel Gruppo Scuola dell'Associazione, che sto tuttora coordinando, devo dire con molta soddisfazione, grazie anche alla partecipazione attiva e propositiva di diversi colleghi. Cosa significa per lei la formazione? La formazione è condizione imprescindibile per la competitività delle imprese e della Pubblica Amministra- zione, e per la qualità dei prodotti e delle prestazioni. La nostra società, per offrire opportunità ai giovani, deve puntare sulla competitività per misurarsi con successo con gli altri sistemi economici nello scenario della globalizzazione. Uno scenario nel quale la materia prima veramente determinante è sempre più quella grigia. La formazione continua sta vivendo una fase di intenso cambiamento che la porterà a definirsi per la prima volta in Italia come Sistema, alimentato da diverse fonti di finanziamento: i fondi interprofessionali e le risorse finanziarie europee, nazionali e regionali ad esso destinate. I fondi interprofessionali, nel cui ambito Confindustria è promotrice di Fondimpresa e Fondirigenti, rivolti ai lavoratori e ai dirigenti, vogliono incoraggiare le aziende a investire nella formazione, attraverso una semplificazione delle procedure di progettazione, realizzazione e gestione dei piani formativi. Ci può illustrare cos'è Il CIS? Il CIS, la scuola di formazione voluta dall'Associazione Industriali di Reggio Emilia, accreditata presso la Regione Emilia-Romagna per i servizi di formazione e orientamento, si occupa principalmente di: - formazione continua per l'aggiornamento/riqualificazione del personale occupato - formazione manageriale, seminari di approfondimento per dirigenti - alta formazione (post-diploma e post-laurea) per giovani in cerca di occupazione - apprendistato L'ampia proposta del CIS consente a imprenditori e manager di coltivare le proprie competenze imprenditoriali, manageriali e organizzative, di acquisire nuovi strumenti per gestire, di imparare nuovi metodi per innovare, di sviluppare nuove idee per dirigere. Le domande degli imprenditori aiutano a creare risposte. Le loro esperienze aiutano a capire a fondo il mercato. Le esigenze degli imprenditori aiutano a formare nuovi talenti. La nostra società inoltre ha bisogno di tecnici specializzati in ogni campo, di profili professionali al passo con i tempi. La formazione professionale può dare risposte a questa esigenza. Grazie allo stretto rapporto che la lega all'Associazione Industriali e alle aziende consorziate, CIS è in grado di offrire ai giovani una formazione professionalizzante idonea all'acquisizione delle competenze operative necessarie ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Per poter fare questo, CIS si avvale della collaborazione di docenti che operano a stretto contatto con le realtà aziendali. I programmi sono pensati e strettamente realizzati sull'analisi dei bisogni delle aziende associate, mentre la didattica prevede l'uso di metodologie attive e lo studio di casi aziendali, proprio per trasmettere quel "saper fare" realmente rispondente alle richieste provenienti dal mercato del lavoro. "Nella società della conoscenza la formazione non finisce mai". WALVOIL, un progetto chiamato futuro Nata nel 1973, da oltre trentacinque anni Walvoil progetta da Reggio Emilia il futuro del movimento. Tra i principali produttori mondiali di valvole oleodinamiche e di sistemi meccatronici completi per il mercato del macchinario mobile, dal 2004 ha intrapreso la sua strada sulla via dell’internazionalizzazione ed ora può contare su presidi nei principali mercati internazionali: in Cina, Corea, Francia, India e Stati Uniti con filiali commerciali e produttive, in Brasile ed Oceania con uffici di rappresentanza. E’ superiore al 4% del fatturato l’investimento che Walvoil destina ogni anno a nuovi progetti di Ricerca & Sviluppo, promuovendo spesso collaborazioni interaziendali che creano innovazione. La STAMPA REGGIANA Walvoil promuove strette collaborazioni con Istituti Scolastici e di Formazione Professionale, Facoltà Universitarie ed Istituti di Ricerca, attraverso un’intensa attività di formazione ed aggiornamento rivolta all’interno dell’azienda. Un importante segnale di continuità rispetto alla crescita che l’azienda ha vissuto sinora, viene dalla recente costruzione del nuovo stabilimento di Bibbiano, che con i suoi oltre 13.000 mq di superficie coperta, insieme agli stabilimenti già esistenti in loco, a fine estate concorrerà alla realizzazione del nuovo polo produttivo e logistico di quella che è tuttora la prima azienda in Italia e tra le aziende leader del settore nel mondo. > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 13 > Documenti QUEI GIOCHI “DEI NONNI” CHE NON Passano le generazioni, ma il modo di giocare dei bambini è rimasto quello tradizionale. La funzione diseducativa di certi giochi secondo psicologi e pedagogisti di Sergio Masini Il termometro è giù. Nubi, pioggia, neve, gelo. Per di più qui da noi, anche nebbie e umidità bestiale nell'aria, gentile regalo del nostro Po. Pieno inverno. In questa stagione, quando i nonni erano piccoli, oltre 50 anni fa, giocavano fra di loro nelle case delle mucche. Le stalle. Nei paesi di campagna. C'era sempre una "posta" vuota e lì si svolgevano le lotte nella paglia. O giocavano, seduti, con due poveri attrezzi, un coltellino e due forbici, per costruire giocattoli, come carri armati con rocchetto da filo e un elastico, fionde con le forcelle di rami duri, furattole per rubare l'uva al di là delle siepi, collane con turaccioli, maschere di cartapesta per un Carnevale e così tante altre cose da piccoli operai. Anche più fini, come giochi completi da tombola e dell'oca. Che giocavano spesso con le bambine, finendo con pegni o penitenze allusive ai morosi. Le bimbe continuavano per giorni, nella "posta con la paglia" a fianco della "Rossa" e della "Bigia", due mucche molto amiche, che guardavano con due occhi enormi, umidi e capaci di effimere compassioni, a preparare costumi di carta colorata e maschere di cartapesta per poi "fare la recita" con clamorosa e affettuosa partecipazione di tutte le famiglie vicine, messe in fila, come al cinema, nel corridoio, con le mucche a lato e, dalle parti, anche i due canadelli dalla puzzolente pipì (grandi pisciate, in realtà) delle amiche vacche, già stravaccate e mezze dormienti. Senza stalle, nei paesi e città, i ragazzi giocavano come potevano nelle camere o cucine da "casanti". Strette, calde per le accese "cucine economiche" a legna, o le "Becchi" a 4 piani, giochi in ginocchio, con le bocine o i figurini, le corse con le finte automobili o le culle delle bambole per future ragazze. Giochi a tavola, come le carte, le dame, i dadi con la campana, a disegnare o pitturare, a fine collane o aereoplanini. Anche a raccontarsi, ridacchiando, storie di scuola, di 14 STAMPA REGGIANA amici e amiche, in una specie di gossip anteliterram. Solo la neve può chiamare - e chiama - fuori tutti e tutti, dopo le pallate, ne inventavano di ogni. Per fare la "blisga" (scivola) buttavano (e ancora, talora) secchi di acqua in un posto adatto, per avere, la mattina, una pista da scivolo fantastica. A scuola scrivevano quasi tutti: "Oggi è caduta la nevica e io me la sono goduta fuori!" Ma col brutto tempo, oggi, in casa, campagna o città, tutti i ragazzi sono omologati come giocatori di macchinette elettroniche e meccaniche. Culo incollato a seggiole o poltroncine, da soli, eccoli tesi a giocare a lottare in imprese disperate, gonfie di sorprese, vincite o defaillance, con emozioni al cielo o sotto terra, urla di gioia o silenzi devastanti, al limite del pianto o dei pugni col vicino. Solitari, dentro mondi sfolgoranti con eroi da armi invincibili e spaventose, con superdonne esaltate o rasoterra, sempre simboli intricati e allucinanti che eccitano pulsioni forti, adorate dai bambini ma devastanti. Spen- > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 dono soldi per imbambolarsi in emozioni diseducative. Che non c'entrano con la vita reale. Lo predicano psicologi e pedagogisti. Così isolati davanti a play station o televisori o altri apparecchi, i ragazzi non crescono bene. E sono attirati, anzi catturati, da storie e tecnologie ipnotizzanti. Meglio la neve fuori! Poi là, seduti, soli, al buio, intronati, sgranocchiano e succhiano cioccodolcini o succhi seducenti, promettenti. Imparano a usare parole nuove come stronzo e cazzo e anche modi di dire un po' "svaccati", da gioventù non bene. Così crescono obesi e maleducati. Ma con intuizione veloce. Per fortuna c'è chi va, in ogni stagione, in piscina o a danza o in parrocchia o in cooperativa, dopo l'esperienza cognitiva ed emotiva, con quella sociale, struttura identità brave e capaci, che è quello che conta. E i figli degli extracomunitari dove giocano? Con gli altri, ma d'inverno vanno a scaldarsi e a divertirsi anche coi tram 3 e 9 coi nonni, ai supermercati Meridiana e Ariosto, dove ci sono larghi corridoi e ampi spazi. Si rincorrono e guardano la gente passare. Come il nonno in panchina, africano o asiatico. Ma ecco qui che sono arrivate le rondini. E il cielo azzurro come Giotto o Raffaello, il sole che spazza via stufe e termo, chiama in causa l'aperto, i cortili, i parchi, i campi, le piste ciclabili e i maratoneti di ogni stazza ed età. L'aperto, finalmente, che ci ospita per respirare aria sana e muoversi, come è nella nostra natura, e anche giocare. E' molto importante, oggi, come ieri, che i ragazzi giochino. Piaget consiglia giochi percettivo - motori anche dai 12 ai 28 mesi d'età: poi simbolici dagli 8 mesi ai cinque anni (accompagnati dalla crescita del linguaggio), quando comincia la condivisione con altri amici, la coppia e il gruppo fino ai 7/8 anni, quando nel gioco ci vogliono "regole" fino agli 11/12 anni, dove si preparano "strategie" per giocare e confrontarsi per "vincere". Ma anche A. Freud e M. Klein, giudicano decisivo il gioco all'aperto, per lo sviluppo non solo psicofisico, ma anche emotivo. Anche in funzione terapeutica. La Montessori prepara giochi scientifici, J. Dewey li vuole con oggetti rozzi da usare in modo creativo. D.W. Winnicott li predica per il rapporto con l'inconscio e quindi per la costituzione di una identità aperta. Tutto questo c'è, di cultura e scienza intorno ai giochi dei bambini oggi. Ma senza nulla togliere alle varie teorie, sapete cosa resta Documenti > N TRAMONTANO MAI A RIO SALICETO I GIOCHI DI IERI E DI OGGI d'importante e consigliato da tutti? Il patrimonio dei giochi tradizionali: quelli dei nostri nonni!! Che oggi si ripropongono e consigliano in tanti bei libri. Ce n'è uno stupendo, fatto in casa, qui da noi dal Centro di Documentazione e Ricerche Educative della istituzione del Comune di Reggio, denominata "Scuole e nidi d'infanzia". E' stato pubblicato a cura di Paola Strozzi e Morella Ruozi. E' nella Biblioteca del Centro Malaguzzi Reggio Children. Propone proprio tutti i giochi tradizionali, dalle conte ai girotondi e quelli in cerchio per tutti o per squadre, di destrezza, danze e penitenza, ecc. Sono decine e decine di giochi descritti, spiegati e commentati e disegnati anche dai bambini delle scuole. Bello, da consigliare a tutti, genitori, educatori, insegnanti. Ma la volete sapere tutta? Questi giochi i ragazzi li fanno perché li sanno anche da soli, tramandati nelle famiglie, di generazione in generazione, fino a noi. Fino a Sergino, che li giocava 50 anni fa, nel cortile di casa sua, in Via Redipuglia, o in quello di Loris Malaguzzi, in via Veneri. Nei cortili, finalmente, nei parchi, nei giardini, pubblici e privati, tra il verde, è molto bello sentire e vedere i ragazzi giocare. Che è come dire vederli crescere attivi, fisicamente e psicologicamente impegnati, socialmente, partecipi di amicizia in gruppi spontanei, maschietti e bambine, che scambiano conoscenze ed emozioni. Anche se a Reggio, purtroppo, l'aria è inquinata. Ma fuori, all'aperto, a giocare, non sono inquinate le menti e i sentimenti. I giochi di oggi sono anche quelli di ieri. Li chiamano "tradizionali" o "dei nonni". Sono storici, sembrano eterni. La settimana o la campana per le bambine, la cavallina per i bambini. Anche "la schiaffa" piace tanto, si gioca sempre anche fino al servizio militare. In piedi ti infili la mano sinistra sotto l'ascella destra col palmo voltato dietro la schiena, così ti possono dare uno schiaffo, senza farsi vedere e tu vinci se indovini chi è stato a schiaffare, tra gli amici, fermi come statue a fare i fintoni. Giochi passati di generazione in generazione: Nascondino, rubabandiera, palla avvelenata, i quattro cantoni, un due tre… stella, il braccio di ferro, il battimuro, coi figurini e la burella con la piastra, i circuiti con le bocine e il passaparola, in cerchio, seduti a terra, fino a che non arrivi alla punizione birichina: fare, dire o… baciare. In angoli trovi a volte le bocce o le piastre, o i birilli o il vecchio "begher", il tappo con figurine sopra, che se lo fai cadere con la piastra tirata da lontano, i figurini sono tutti tuoi. E poi: sollevati da terra, la corsa dei sacchi, la corsa corsa, l'angolo delle automobili o delle bambole, sulle panchine, chi fa la mamma, il papà, la sarta, la parrucchiera, con dialoghi simpaticamente inventati. Li chiamano "giochi di ruolo" e sono molto importanti educativamente. Posti beati, oggi come ieri, quelli per i giochi dei bambini. I nonni li ricordano per tutta la vita, insieme ai nomi degli amici e delle amiche dei giochi. E i piccoli canti che non si scordano mai: Madama Dorè, per le bimbe (oh! quante belle figlie Madama Dorè), la bella lavanderina (che lava i fazzoletti, fai un salto e poi un altro, fai la giravolta e falla un'altra volta, guarda su, guarda giù, e dai bacio a chi vuoi tu). E le conte: Uccellin che vien dal mare, quante penne puoi portare? Solo tre, uno, due tre, stare sotto tocca a te! E i girotondi, le passeggiate con una gamba, le biciclettine. Un grande mondo, sano, quello dei giochi dei bimbi. Facciamoli giocare, tanto, più che si può, adesso, subito, dappertutto dove si può. Piccoli e grandi. A Rio Saliceto una bella iniziativa è stata esposta e illustrata a cura della Casa Protetta - Centro Diurno. Magiera Ansaloni e le classi 2° A, B, C, della Scuola Primaria Anna Frank. Gli anziani della Casa Protetta, i nonni e le nonne, si sono incontrati regolarmente con le scolaresche per discutere i giochi di ieri e di oggi. Con un questionario i bambini hanno voluto conoscere bene, fra l'altro: "Come giocavate voi nonni? Avete e conoscete i computer, le play station e le TV? Come stavate nelle stalle e nelle case a giocare?" E via, a farsi spiegare, gioco per gioco. I racconti dei nonni diventavano favolosi, veri spettacoli di emozioni, rifornimenti di storia, e anche di lingua, italiano e dialetto. Hanno persino scritto con il pennino e l'inchiostro di una volta. Un bel metodo di studiare ed educare. Anche i giocattoli fatti a mano con i rocchetti, gli elastici, le fionde, i frulli, le bambole e i trenini, i fili di rame, sono stati illustrati - insieme al metodo - in un bel fascicolo stampato ed esposto al pubblico su un tavolo della Fiera di Maggio, che ha trionfato per le piazze e le vie del Paese. E molto soddisfatte, giustamente, dell'apprezzamento del pubblico, sia le operatrici della Casa Protetta e le Insegnanti della scuola, in capo alla ricerca didattica svolta. STAMPA REGGIANA Abbiamo conosciuto in Fiera alcune protagoniste della bella iniziativa: Marinella Santi, manager, Vice Presidente, Monica Morini, animatrice, Anna Aldini, inse- Marinella Santi, vice presidente casa protetta Magiera Ansaloni gnante in pensione, ora attiva volontaria AUSER, tutte e tre della Casa Protetta e la maestra Antonella Certo, della scuola Anna Frank. La Prof. Laura Spinadelli, Preside e Direttrice delle scuole, ha espresso il suo compiacimento per la bella iniziativa didattica nella collaborazione Scuola - Casa Protetta. La ricerca diretta è una metodologia molto moderna e produttiva culturalmente e socialmente, in atto nella scuola di Rio Saliceto. S.M. > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 15 > Eventi di Sebasiano Simonini La Notte Bianca sembra rappresentare l'apice dell'animazione cittadina, l'esempio più alto di come si pensi di fare vivere il centro storico. Una grande abbuffata di ogni possibile divertimento, si mangia, si beve, si suona, si balla, si cammina a fatica in una movida accaldata che paralizza la città. Cosa dire e cosa scriverne? Mah, anche per la Notte Bianca sorvoliamo sul tema costi e lasciamo stare le comprensibili osservazioni in tema di rumore e sporcizia (anche se è doveroso precisare che la mattina seguente la città sembrava essere in perfetto ordine, complimenti all'efficienza di ENIA). Tre semplici spunti di riflessione. Primo: è sotto gli occhi di tutti, dobbiamo ammettere che il tema della birra ha surclassato le ambizioni iniziali di porre l'arte al centro della Notte. E' stata la birra il vero leitmotiv della Notte Bianca ed ogni bar, negozio di alimentari, ristorante, forno, forse anche fruttivendolo aveva sulla propria soglia il banchetto con la spina per la mescita di birra. Insomma, una Oktoberfest in miniatura. Poco 16 STAMPA REGGIANA male, d'accordo, ma l'arte ne è uscita sconfitta. Secondo: perché consumare tutto in un giorno? Contemporaneamente alla Notte Bianca, già anticipata il venerdì precedente dalla Maratona delle Quattro Porte, si inaugurava "Celeste Galleria", si svolgeva la giornata dell'Adsi (associazione Dimore Storiche Italiane), proseguiva la Fotografia Europea, si tenevano le celebrazioni matildiche, ed i contenuti stessi, i molti concerti della Notte Bianca > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 avrebbero potuto riempire diverse settimane di programmazione. Non riesco davvero a capire il perché di quest'abbuffata, che immagino in parte influenzata da una comprensibile iper eccitazione pre elettorale. Offrire maggiore respiro a questa forte e insolita offerta di intrattenimento aiuterebbe tutti a goderne meglio. Sono entrato al CREDEM (che aderiva al progetto di Celeste Galleria) ed ero il solo visitatore; gli stessi addetti al servizio di guida e sicurezza erano meravigliati da questa insolita scarsa affluenza… ma i preparativi dell'Oktoberfest erano in corso e l'eccitazione della Notte metteva in ombra tutto il resto. Un'ultima cosa, un dubbio personale forse anche dovuto all'età ormai avanzata: ma che senso ha la Notte Bianca? Ecco, anche alla luce di quanto scritto in queste poche righe, io di senso non ne trovo. Non ne comprendo le motivazioni, evidentemente effimere, non ne vedo i benefici (a parte gli incassi dei venditori di birra), non traspare alcuna possibile crescita culturale, la ricaduta sul territorio è altrettanto estemporanea, non so, ma qualcosa non mi convince. Per dirla con Vasco, "voglio trovare un senso a questa sera…" E ALLA FINE SARA’ FOTOGRAFIA EUROPEA… Chiusa anche questa terza edizione della kermesse, penso sia possibile porre sul tavolo del dibattito alcune considerazioni sulle quali riflettere e dalle quali, eventualmente, trarre qualche idea per riposizionare l'iniziativa e farla ancora crescere. Lasciamo stare le solite sterili discussioni legate a budget e costi (per costruire eventi di rilievo occorre investire molto) e le curiosità sull'effettivo numero dei visitatori (siamo tutti d'accordo che dovrebbero essere conteggiati i biglietti venduti e le eventuali gratuità, non anche i manifestanti del 1° maggio…) e cerchiamo di guardare avanti per potere, auspicabilmente, fare meglio. Si sono ripetuti alcuni errori. Gli eventi sono troppi, il programma diviene farraginoso e impossibile fisicamente da seguire nella sua completezza. Il livello dell'offerta è spesso oggettivamente basso, bassissimo, perché le salumerie, i negozi di biancheria intima, i bar dovrebbero stare fuori dal cartellone. E sarebbe compito del curatore, in prima persona, di control- Eventi > lare e valutare attentamente l'offerta di chi vuole partecipare, anche entrando nel merito e rischiando scelte impopolari. Questo con l'obiettivo di individuare non più di 30-40 eventi in tutto (fra istituzionali e mostre di gallerie private per il cosiddetto circuito "off") , per un percorso che l'ipotetico visitatore possa cogliere nella sua totalità. Occorrerebbe, in sintesi, "alzare l'asticella" dell'offerta, per cui al di sotto di un certo livello non si entra in catalogo. Ho visto in diverse occasioni persone incu- riosite di fronte a negozi con il rettangolo rosa intente ad interrogarsi su cosa si stesse esponendo, per poi riprendere il cammino sorridendo. Altro problema è la durata della manifestazione, che funziona bene la sera dell'inaugurazione, regge nei due giorni seguenti, ancora tiene il fine settimana successivo (al quale peraltro arriva con il fiato lungo) poi basta. E' un inutile accanimento il voler forzare per più settimane l'apertura di esposizioni che, esaurita l'eccitazione iniziale, faticano a mantenere attrattività. Solo le due-tre mostre principali giustificano un'apertura protratta oltre. Andiamo avanti, con un paio di idee che mi ronzano in testa e che, perché no, metto sul tavolo della discussione. E' possibile cercare un modo per sviluppare questa Fotografia Europea anche in ottica commerciale? Non si potrebbe individuare un'area, sempre nel Centro Storico, da riservare ad editori specializzati e gallerie di settore, meglio se anche straniere? Non sarebbe bello poter offrire a tutti i visitatori la possibilità di portarsi a casa qualcosa, un libro, qualche foto di autori esordienti (ed a basso prezzo!), affiches, o magari anche cose più importanti. Tutto questo penso potrebbe funzionare, renderebbe più vitale la manifestazione contribuendo anche a sdoganarla da quest'ambito un po' troppo autocelebrativo dell'Amministrazione. Un'ultima osservazione riguarda l'organizzazione della biglietteria: così non funziona come dovrebbe. STAMPA REGGIANA Ho incontrato diversi aspiranti visitatori girare alla ricerca di Piazza Casotti, altri, troppi, che cercavano di accedere ad una singola esposizione, ma senza successo perché impossibilitati ad acquistare il biglietto in loco, molti gruppi di giovani evitavano il costo del biglietto limitandosi al circuito "off", ma comprensibilmente rimanendo poco soddisfatti dall'offerta (è il discorso di cui sopra)… qualcosa è sicuramente da sistemare. Ma alla fine sarà Fotografia Europea. > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 17 l’ora della qualità lunedì - sabato 8.00 - 20.30 martedì 8.00 - 14.00 STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 Beni Culturali > 1 2 3 L’ESTRO UMANO NELLA STORIA DEL DUOMO Secoli di testimonianze d’arte, pittura e scultura nella mostra fotografica di Carlo Vannini di Mons. Tiziano Ghirelli Direttore dell'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici Non è un (ri)ritrarre, ma il lavoro del fotografo è stato quello di calarsi nei personaggi; i particolari amplificati, grazie all'autore, offrono una lettura d'insieme del soggetto. Confrontando le fotografie con i prototipi, possiamo affermare che si passa da un'arte ad un'altra. L'effigiato ci è restituito, da un battito del cuore più che da uno scatto meccanico, nella dimensione "vivente"; è l'occhio di Carlo Vannini che non ripropone solo la materia per lo spazio che occupa. Queste fotografie ritraggono un respiro, nel senso del nefesh ebraico; restituiscono dei sospiri. Lo dice l'aver puntato lo sguardo sulla posa colloquiale del vescovo Bonfrancesco Arlotti che, in una postura da letto tricliniare che rimanda all'antico simposio, continua il dialogo che ha avviato, da umanista qual era, con i suoi contemporanei: dunque, la vittoria della relazione sul ruolo. Lo conferma il particolare del viso e la mano benedicente di Angelo Maria Ficarelli, prelato scomparso poco più che quarantenne lacerato dal dolore per non aver potuto impedire la decapitazione del "suo" don Giuseppe Andreoli (1822): nel pizzo della manica del camice si esprime l'ininterrotto legame nel comune servizio a Dio nel sacerdozio (" … tu es sacerdos in aeternum…"). Infine, lo testimonia il volto e il dito inanellato di Ugo Rangone; segue a pagina 23 La Cattedrale di Reggio Emilia, grazie al restauro di recente concluso, continua a stupirci con i suoi tesori; la mostra delle fotografie di Carlo Vannini ne é prova ulteriore. La domus del Vescovo e dei reggiani, infatti, si è arricchita nei secoli di testimonianze d'arte, pittura e scultura in particolare, che l'hanno resa luogo di memorie della fede. Scatti che trasmettono il respiro Perché opere scultoree sono in Cattedrale? Le risposte sono diverse: possiamo partire dalla necessità di rappresentare il potere per arrivare al desiderio di ricordare i boni vires. C'è poi la scelta consapevole di far partecipare l'estro umano al processo creativo con cui si apre la storia ("In principio Dio creò il cielo e la terra", Genesi, 1). Ciò che l'occhio di Vannini coglie non sono tanto i monumenti e le lapidi in cui si perpetua il ricordo, ma le profondità di chi è stato effigiato. 4 5 STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 19 > Beni Culturali VILLA GAZZATA, UNA COMUNITA’ E I CAPO Per arrivare a Gazzata devi attraversare campi e vigneti; incontri case coloniche e qualche insediamento industriale. Nuove strade, il tracciato autostradale, l'alta velocità. Anche qui il paesaggio è frutto dell'incontro di una campagna abitata fin dall'antichità con tecniche produttive e infrastrutture non immaginabili solo 50 anni fa. Il volto di questa terra è cambiato. Forse è per questo che tutto il paese ha voluto mantenere viva la propria chiesa parrocchiale dedicata alla Natività della Vergine, specie dopo i danni provocati dai diversi terremoti. "E' per i nostri giovani, per dare loro un futuro che sappia di qualcosa…" ci dicono gli occhi raggianti delle persone che abbiamo incontrato. Franco Gallingani (il sacerdote che ne ha la cura pastorale), Mauro Severi (l'architetto direttore dei lavori), Luigi Franceschi (intervenuto sapientemente nel restauro), Italo Moscardini (per il comitato locale di restauro); nomi e persone, capofila della lunga lista di quanti hanno contribuito perché, anche qui, la memoria non evapori. Una memoria che parte dal legame con la terra, ma fatta di relazioni, frequentazioni, scherzi, passioni, sofferenze. Tutto questo è la chiesa restaurata di Gazzata; è il segno di relazioni che nel Vangelo hanno trovato orientamento e termine di confronto. Non è dunque solo per i muri o per gli affreschi recuperati che ci rallegriamo; è per una comunità che ribadisce il senso d'appartenenza e il riconoscimento reciproco. Non solo con chi oggi c'è, ma anche con chi qui ha vissuto e oggi non c'è più. Grazie Gazzata! *** Ma il lavoro non è finito. L'edificio, frutto di un rifacimento settecentesco, si presenta a croce greca; conformazione non usuale per le chiese della nostra Diocesi, così come originale è il ciclo di dipinti che ornano le cappelle e il complesso della decorazione pittorica muraria che testimonia di un periodo, il tardo liberty, che non ha lasciato, sul territorio reggiano, espressioni così ampie e articolate. Il recupero completo di questa chiesa, sia dal punto di vista statico che da quello della decorazione pittorica, consente ora di pensare all'adeguamento liturgico, secondo l'insegnamento del Concilio Vacano II; sarà così possibile intervenire per dare un assetto "significante" ai poli liturgici. Così uno dei documenti conciliari: "la Liturgia, mentre ogni giorno edifica quelli che sono nella Chiesa 20 STAMPA REGGIANA in tempio santo nel Signore, in abitazione di Dio nello Spirito, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo, nello stesso tempo e in modo mirabile irrobustisce le loro forze perché possano predicare il Cristo" (Sacrosantum Concilium, 2). Sarà necessario, come andiamo ripetendo da tempo, sperimentare, così da offrire alla comunità, tappe di avvicinamento in questo percorso dentro il Mistero della Liturgia "ove Cristo continua nella sua Chiesa, con essa e per mezzo essa, l'opera della > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 nostra redenzione" (Catechismo, compendio, 219). La nostra attenzione dovrà essere diretta, in primo luogo, a ciò che dentro la Chiesa si "fa" e si è "fatto", cioè alla Liturgia, "culmine" dell'azione della stessa Chiesa (ibidem, 219). E una buona celebrazione liturgica sarà lo scopo del ragionare di spazi, di cose, di movimenti, di parole… L'essere monumenti d'arte, per una Chiesa, viene dopo; meglio ancora se avviene insieme alla dina- mica liturgica; nel caso di Gazzata sarà meno difficile affrontare questi temi, proprio per le particolari dimensioni dello spazio, ove l'Assemblea potrà ritrovarsi, recuperando quella circolarità che meglio si addice a celebrazioni che fanno dell'incontro di ascolto, di preghiera e di lode, tra gli uomini e tra questi e Dio, il vero "momento" liturgico. Dunque, il lavoro continua. Mons. Tiziano Ghirelli Foto in alto sx: L'esterno della chiesa. Foto in alto centrale: La navata. Foto in alto dx: La cupola e i pennacchi con le figure degli Evangelisti dipinte da Arcangelo Salvarani (1882 - 1953). Foto in basso sx: L'organo con la cassa decorata. Foto in basso centrale: Cappella laterale destra Pala con Madonna e Santi di Domenico Pellizzi (1818 - 1874). Foto in basso sx: Pala dell'altare maggiore con la natività di Maria Vergine, di Domenico Pellizzi (1818 - 1874) Beni Culturali > OLAVORI DELLA SUA CHIESA RESTAURATA STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 21 Diagnosi scocca computerizzata Disbrigo pratiche assicurative e assistenza legale Auto sostitutiva gratuita AUTO OCARROZZ ZER RIA A DALL LARI s.a a.s s. di Dalllari Nan ndo e C. AUTORIZZATO TOYOTA SPECIALIZZATO Scotchtint™ 42100 Reggio Emilia - Via U. Degola 8 Zona Villaggio Crostolo Tel: 0522.921188 - Fax: 0522.924407 e-mail: autocarrozzeria.dallari@tin.it www.autocarrozzeriadallari.it per Auto Pellicole per il controllo Solare e la Sicurezza del Vetro AKZO NOBEL SIKKENS PRODOTTI VERNICIANTI STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 Beni Culturali > 6 segue da pagina 19 quel gesto è imperativo ma lo sguardo diviene dolente, lui che non ha potuto riportare nella cattolicità il riformatore Lutero. Qui c'è il dramma di una comunità che vive i suoi conflitti e non trova la strada per quella conciliazione pur promessa. *** Il visitatore della mostra non mancherà di cogliere le suggestioni che le fotografie di Carlo Vannini trasmettono, cariche come sono di semi di vita; ciò vale anche per le effigi dei Santi e dei personaggi di contorno (il ventre trafitto, ma ancora palpitante, di S. Sebastiano, la mano che stringe l'Evangelo, i mascheroni…). 8 7 Nell'attesa della Resurrezione Essere sepolto nella Cattedrale o, comunque, ricordato nella Chiesa madre dopo il decesso, non solo è un privilegio riservato a Vescovi o a personaggi importanti; le piccole lapidi, i cenotafi, le anonime sepolture (secolo VIII?) rinvenute sotto il pavimento della navata centrale durante il recente scavo archeologico, confermano una prassi delle comunità cristiane. Riposare in aeternum in una chiesa o in una Cattedrale vuol dire, prima di tutto, partecipare all'assemblea dei credenti, alle liturgie di quanti, lodando Cristo, vivono in attesa della "parusia" (la "venuta", l'"adventus", 1Ts. 5,23). Secondo l'esortazione di Paolo, l'avvento del Signore, più che un punto futuro del tempo, è un luogo spirituale in cui camminare e dentro il quale essere custoditi in ogni dimensione personale. Rimanere nel Duomo, anche dopo la morte, è insediarsi nel mistero della venuta del Signore ancor prima della sua piena realizzazione, alla fine dei tempi; nell'assemblea liturgica, che qui si raduna per la preghiera, si attinge continuamente la virtù santificatrice, poiché i tempi ultimi sono già iniziati con la morte e risurrezione di Cristo. E' un esserci che testimonia la speranza condivisa; al di là del plasmato, questo è il messaggio che ci comunicano le pietre, un tempo rese monumento e ora interpretate da Carlo Vannini. Il cristianesimo non auspica l'eternità, com'era nell'antica Roma ove si realizzano i grandi mau- solei per gli imperatori, né medita romanticamente sul valore degli antepassati, ma vive quotidianamente nella (e della) certezza della Pasqua, secondo quanto le prime comunità hanno vissuto e trasmesso: "Nella sua grande misericordia Dio ci ha rigenerati, mediante la resurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva" (1Pt. 1,3). Dal napoleonico editto di Saint Cloud (1804) in poi, con motivazioni igienico-sanitarie e ideologiche di diverso spessore, non riscontriamo nelle chiese l'affollarsi di monumenti funebri; Carlo Vannini con le sue fotografie non solo documenta pagine di storia locale, ma ci restituisce, ripulite da incrostazioni, storie di uomini che hanno creduto nella resurrezione. Foto 1 - Transetto S.Prospero - Francesco Pacchioni. Foto 2 Cappella Rangone Monumento Vescovo Rangone - Prospero Clemente. Foto 3- Cappella Rangone Monumento Vescovo Rangone - Prospero Clemente. Foto 4 - Monumento Malaguzzi - Nicola Scampolo e Giovanni Abati su disegno del Clemente. Foto 5 Cappella SS.Sacramento - Monumento Bonfrancesco Arlotti Bartolomeo Spani. Foto 6 - Cappella Malaguzzi - Sepolcro di P.Valerio Malaguzzi - Bartolomeo Spani. Foto 7 - Monumento Malaguzzi - Nicola Scampolo e Giovanni Abati su disegno del Clemente. Foto 8- Cappella Rangone - Monumento Vescovo Ugo Rangone - Prospero Clemente LATTONERIE INDUSTRIALI E CIVILI s.r.l. SMALTIMENTO AMIANTO Via Nobel, 11 - SESSO (REGGIO EMILIA) - Tel. 0522/533223 Fax 0522/532257 STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 23 > Sport di Ercole Spallanzani Reggiana è finita, ma grazie lo stesso! Il 5 a 4 per la Pro Patria ottenuto domenica al Giglio nella semifinale play-off, dopo che i granata si erano portati sul 3 a 0, suona beffardo e cancella di colpo l’ottimismo che si era fatto largo nella prima parte della gara. Speranze dei granata ridotte al lumicino, difficile se non impossibile ribaltare il risultato domani a Busto Arsizio. E’ vero che nel calcio, tutto è possibile, ma le risorse della squadra lombarda evidenziate nella seconda parte non danno delle grandi probabilità di successo. Comunque vada alla fine della stagione, per la Reggiana sarà stato un successo, perchè una matricola che arriva sin qui, dimostra di aver disputato una grande stagione. Non dobbiamo dimenticarci che la squadra granata è una neo promossa, e che nell'allestire la squadra ha rispettato tutti i parametri imposti da federazione e lega, a differenza degli avversari che domenica si è trovata di fronte. E’ pur vero che con una maggior accortezza e forse con una maggior determinazione la squadra avrebbe potuto vincere direttamente il campionato, ma con i se e i ma, non si arriva da nessuna parte. A fine stagione, anche se manca una sola partita (diciamo solo una per scaramanzia) è possibile fare un bilancio, che ribadiamo deve essere considerato positivo. Purtroppo alla Reggiana, rispetto al Cesena promosso direttamente, e alle altre squadre dei play-off, Padova, Ravenna e Pro Patria, è mancato l'attacco, una squadra sterile che spesso e volentieri ha creato sino alla tre quarti, ha mantenuto il possesso di palla, ha mostrato una netta supremazia territoriale, ma non ha saputo capitalizzare quanto di buono aveva costruito, e quando è andata in gol, come domenica non ha saputo difenderli. Questa è forse la nota dolente di tutta la stagione, sono mancati gli uomini gol, sarebbe bastato che qualche bomber fosse riuscito a segnare con una certa continuità, che probabil- 24 STAMPA REGGIANA REGGIANA GRAZIE, ANC mente la Reggiana avrebbe vinto il campionato. Bisogna sapersi accontentare, e dire grazie al tecnico, ai giocatori ed alla società che ha mantenuto le promesse, anche se probabilmente a fine stagione potrebbe esserci un ribaltone con l'arrivo di qualche forza nuova, e ci vuole visti i tempi che corrono. Consentiteci però una divagazione dal tema granata, ma che > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 è correlata con la partita di domenica e con il campionato. E' una considerazione che abbiamo più volte esternata mai nascosta in tutti questi mesi: per noi domenica scorsa la Reggiana ha... vinto, anche se il risultato è stato contrario. Perchè direte voi? Perchè in campo c’era una squadra regolare, quella granata che ha rispettato tutte le leggi imposte da Figc e Lega, mentre dall’altra parte era presente una squadra.... fantasma, fallita che non doveva essere iscritta al campionato e che mai e poi mai avrebbe potuto tesserare quei fior di giocatori che abbiamo visto in campo, e che probabilmente ha avuto degli.... aiutini. Dunque si tratta di un campionato taroccato, così facendo il calcio prima o poi morirà, non ci sono Santi. Il mondo del calcio è diventa- to da qualche tempo, per non dire da molto, una zona franca senza regole, ed ora vedremo come andrà a finire con la Lega di A e B commissariata, e il commissario è niente di meno che il presidente federale. Sembra un film già visto quando presidente era Carraro che venne nominato allora commissario, parliamo di 31 anni fa, ma siamo alle solite. Nella Federazione Italiana Sport > CHE SE NON SARA SERIE B Gioco Calcio ognuno fa quello che vuole, quel cambio di rotta auspicato con l’arrivo di Abete non si è verificato. Il nuovo presidente si è trovato di fronte a continui problemi determinati da una spaccatura lacerante fra A e B, fra B e Lega Pro, ed ha trovato anche il solito muro corporativo dell’Associazione Calciatori e dell’Associazione allenatori che curano solamente interessi di bottega anzichè preoccuparsi del futuro e di dare trasparenza e correttezza nel mondo del calcio. In particolare l’AIC che continua a non denunciare la gestione dei contratti dei propri tesserati ed in modo particolare a non denunciare firme liberatorie fasulle che consentono l’iscrizione ai campionati di squadre che invece dovrebbero essere messe al bando. E proprio per questi motivi, ed anche per i mancati controlli della Covisoc, sotto l'egida della Figc, che la Pro Patria ha potuto allestire uno squadrone ed arrivare ai playoff. Una società del genere, con tutto il rispetto della squadra e del suo allenatore Lerda che sono andati avanti fra mille difficoltà, non doveva essere iscritta al campionato, ma invece è lì a togliere i diritti di qualche altra società che ben si è comportata. Bilancio. Il bilancio stagionale sportivo della Reggiana non può che essere positivo, per non dire eccellente. E' positivo sul piano del risultato sportivo, è positivo sul piano del divertimento e dell'interesse che la squadra ha saputo dare, è positivo anche sul piano della gestione societaria. E' vero che ad un certo punto si pensava di poter fare meglio e che la soSTAMPA REGGIANA ciet cietà credeva al miracolo, ma non è stato così, comunque sia in blocco diciamo bravi a questi ragazzi che hanno tenuto alto il nome della Reggiana su tutti i campi. Allenatore: Molto probabilmente Alessandro Pane si trova agli sgoccioli della sua avventura granata, segue a pagina 26 > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 25 > Sport segue da pagina 25 ed anche se non ha raggiunto i vertici di Pippo Marchioro, sarà sicuramente un allenatore che nel cuore dei tifosi lascerà un segno indelebile. Da quando siede sulla panchina della Reggiana, è la terza volta che si gioca il passaggio di categoria. Un piccolo record per il tecnico toscano che alla sua prima esperienza su una panchina importante (dopo due stagione alla Cuoiopelli ed una “gavetta” nel settore giovanile dell’Empoli) sta riscuotendo risultati eclatanti. Alessandro Pane, subentrato a Luciano Foschi alla quinta giornata della stagione 2006-2007 si è seduto sulla panchina granata 102 volte (98 in campionato, di cui 64 in C2 e 34 in Prima Divisione 4 nei play-off di serie C2 due anni fa) con un bilancio che parla di 47 vittorie, 39 pareggi e solo 16 sconfitte (3 vittorie ed una sconfitta appartengono ai play-off). “Comunque vada, sarà un successo” è stato il messaggio che Pane ha coniato in questi ultimi tempi, ed ha perfettamente ragione, perchè al via ci saremmo accontentati di una salvezza tranquilla,m ed invece, anche se con poche speranze, siamo ancora in ballo per la B. Futuro. Il futuro lo conosceremo fra poche ore, dopo la gara di ritorno di Busto Arsizio, ed anche se, come detto, le probabilità di andare in finale sono ridotte ai minimi termini, aspettiamo a fare delle ipotesi. Una cosa però possiamo farla, pensare positivo, essere ottimisti, perchè solamente così si potrà individuare quel che si dovrà fare con serenità e dare maggior forza ai protagonisti siano in campo o dietro la scrivania. Sarà B o non sarà B, non fasciamoci la testa, prima o poi ci ritorneremo, per ora godiamoci questi ultimi novanta minuti di speranza, Forza Reggiana! CARPENTERIA ARMADI CONTENITORI METALLICI R E GG IO E M I L I A - Te l . 0 5 2 2 / 5 1 7 0 3 6 26 STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 Costume & Società > IL SOGNO DI UNA GRANDE VITTORIA di Riccardo Caselli C os'è in fondo lo sport? È la ricerca del risultato o della perfezione di un gesto? Certo sono i risultati che restano scritti negli albi d'oro: sono l'unica cosa che la storia non cancella, a differenza persino dei protagonisti degli stessi. Negli sport di squadra, a distanza di anni si ricordano i campioni, meno i gregari, quasi mai le riserve di un team vincente, e proprio mai i secondi classificati. Nel calcio un goal può essere meraviglioso, ma deve anche portare un risultato, essere un goal importante. I goal di Maradona, Van Basten, Zidane, si sono consegnati alla storia perché fatti con le nazionali o in Coppa dei Campioni e perché goal decisivi. La rovesciata di Bressan, quella di Moriero, il pallonetto di Mascara sono stati goal stupendi, che però la storia dimenticherà o ha già dimenticato. Eppure ricordo ancora una partita di oltre due anni fa, di Matteo Serafini, del Brescia. A 29 anni, una carriera in serie B, senza ormai speranze di salire di livello. Un giorno si è trovato davanti la Juventus ed ha segnato una tripletta al portiere più forte del mondo: un pallonetto da 40 metri, una rovesciata, ed una cannonata da fuori area di controbalzo. Spettacolare. Ci sono giocatori che tre reti così non le fanno in un campionato, alcuni nemmeno in una carriera, e quasi nessuno in una sola domenica. E allora cos'è lo sport? Forse è anche l'instancabile ricerca della perfezione di un gesto. Di una domenica perfetta, come quella di Matteo Serafini. Chissà cosa gli avranno detto i compagni nello spogliatoio, cosa avrà pensato, e chissà se anche lui si sarebbe mai aspettato una giornata del genere, a 29 anni, contro la Juventus in serie B. Tutti sognano una grande vittoria, pochi soltanto una partita perfetta, nonostante sia spesso più rara. Probabilmente la storia non ricorderà la giornata di Serafini, ma per lui è quella giornata a racchiudere il senso di una storia: la sua. E allora in fondo cos'è anche la vita? La rincorsa ai risultati Matteo Serafini o la ricerca della perfezione di un istante? Il mondo è pieno di record e grandi accumuli: c'è chi è arrivato a possedere decine di miliardi di dollari, centinaia di palazzi, chilometri di terra, potere su milioni di uomini. Eppure ogni giorno si realizzano anche i piccoli miracoli di chi vive solo per giocare almeno una volta nella vita una partita perfetta: la mano del ginnasta che afferra la sbarra, la lama del bisturi che incide la pelle, la freccia dell'arciere che si conficca al centro del bersaglio, la caduta dell'ultima tessera in un domino da milioni di pezzi, la sincronia al millisecondo di un orchestra che suona Beethoven. E in quell'istante la vita è uguale per tutti, che si trovino in serie A o in serie B, ricchi o poveri, vincenti o eterni sconfitti. E alla fine, se quella partita arriva, o quel gesto prende forma per un frangente, anche se la storia se lo porterà via, quel singolo gesto, per un momento, riempie chi lo compie di un soffio divino. caselli.riccardo@libero.it Vasto assortimento di prodotti gastronomici Al Conad Il Colle ogni giorno la qualità dei Supermercati Conad è di casa! ALBINEA (RE) Via XXV Aprile 1/B Tel. 0522.347426 Orario continuato 8,30-20,00 tutti i giorni martedì 8,30-14,00 CHIUSO MARTEDI’ POM. LE FORCHE PUIANELLO (RE) Via G.di Vittorio 39/H Tel. 0522.885818 Orario 8,30-13,30 • 15,30-19,30 Giovedì 8,30-13,30 Sabato continuato 8,30-19,30 CHIUSO GIOVEDI’ POM. STAMPA REGGIANA MONTECAVOLO (RE) (NUOVO PUNTO VENDITA) Via F. Cervi, 28 Tel. 0522.886179 > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 27 > Spettacoli REGGIO EMILIA CAPITALE DEL QUARTETTO Dal 15 al 21 giugno si svolgerà il Festival internazionale che sostituisce il Premio Borciani negli anni di pausa, proseguendone la tradizione di qualità e rigore. Una settimana di concerti, master class, mostre e workshop per musicisti amatoriali di Paolo Borgognone Nel mese di giugno, quando si spegne la ribalta della lirica, del musical, della prosa, della danza e dei concerti sinfonici, Reggio Emilia diventa la capitale del Quartetto. Avviene fin dal 1987, prima edizione del Premio intitolato a Paolo Borciani, primo violino e fondatore dello storico Quartetto Italiano. Il concorso, presto diventato il più importante a livello mondiale, ha cadenza triennale. Ma da qualche anno è stato deciso di riempire gli anni di pausa con un altro evento, sempre dedicato al quartetto, che partito quasi in sordina - ha riscosso un successo sempre più caloroso ed ha assunto le proporzioni e la struttura di un vero, importante evento internazionale. Si tratta del Festival del Quartetto, la cui prima edizione si svolse due anni fa (in realtà con il nome di Festa del Quartetto), in occasione della duplice celebrazione del 150esimo anniversario del Teatro Municipale e dei vent'anni del Premio Paolo Bor- 28 STAMPA REGGIANA ciani. Questa volta i concerti, che vedranno alternarsi alcune tra le migliori formazioni cameristiche mondiali, si terranno alla Cavallerizza, tutte le sere alle ore 21, dal 15 al 21 giugno. Ecco il programma in dettaglio: Lunedì 15 giugno, il QUARTETTO ARTEMIS eseguirà F. Schubert, "Quartettsatz in do minore D 703", J. Widmann, "Quartetto No. 2 Choralquartett", J. Widmann, "Quartetto No. 3 Jagdquartett", F. Schubert, "Quartetto in sol maggiore" op. 161 / D 887. Martedì 16 giugno ancora il QUARTETTO ARTEMIS, con JACQUES AMMON al pianoforte: F. Schubert, "Quartet in la minore op. 29 / D 804 Rosamunda", A. Piazzolla, "Suite del AnQuartetto Artemis gel, per quartetto RUNGE, violoncello e JACQUES d'archi"(Arrangiamento di E. Runge / J. Ammon), A. Piaz- AMMON, pianoforte: "CelloTanzolla, "Fuga y Misterio", per go", musiche di A. Piazzolla, A. quartetto d'archi e pianoforte Villoldo, C. Gardel, H. Sálgan, J. (Arrangiamento di E. Runge / J. Gade (Arrangiamenti di E. Runge Ammon), A. Piazzolla, "Concierto / J. Ammon). Giovedì 18 giugno, para Quinteto" (Arrangiamento QUARTETTO MIRÓ con FRIEDdi E. Runge / J. Ammon), P. I. MANN WEIGLE, viola: K. Puts, Tchaikovsky, "Quartet n. 2 op. "Credo", W. A. Mozart, "Quintet22". Mercoledì 17 giugno, DUO to per archi in sol minore K 516", CELLO PROJECT con ECKART F. Schubert, "Quartetto in re mi- > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 nore D 810 La Morte e la Fanciulla". Venerdì 19 giugno, QUARTETTO CASALS con ECKART RUNGE, violoncello: F. J. Haydn, "Quartetto in do maggiore op. 33 n. 3", W. A. Mozart, "Quartetto in fa KV 590", F. Schubert, "Quintetto in do maggiore op. 163 / D 956". Sabato 20 giugno, THE HILLIARD ENSEMBLE: "Echoes", musiche di Pérotin, K. Ueno, St Martial Ms, J. Lupi, L. Belcastro, J. Desprez, J. Wild, le Rouge, S. Hartke. Infine, domenica 21 giugno, il concerto di chiusura del Festival, con i protagonisti della master class per quartetto d'archi. La master class permette di aprire il discorso sull'altro aspetto del festival, quello definito "In città", che prevede appunto una Spettacoli > Eckart Runge e Jacques Ammon master class per quartetti d'archi, con lezioni aperte al pubblico tenute dal Quartetto Artemis, al 15 al 19 giugno, dalle 9 alle 13. C'è poi la quinta edizione di "Movimenti di quartetti": concerti per quartetto d'archi gratuiti nelle piazze, nei cortili, nei palazzi privati della città. Ne saranno protagonisti gli allievi della Master Class. Questi gli appuntamenti, in sedi al momento ancora da definire: 19 giugno, ore 19.00 e ore 23.00; 20 giugno, ore 19.00 e ore 23.00; 21 giugno, ore 11.00 e ore 12.00. La novità è rappresentata dal workshop di cinque giorni dedicato al mondo dei musicisti amatoriali, e realizzato in collaborazione con ACMP, The Chamber Music Network e APA, Amateur Music Players' Association Japan. Gli insegnanti sono professori Quartetto Casals dell'Accademia Europea del Quartetto dalla Scuola di Musica di Fiesole. Le lezioni, aperte al pubblico, si terranno dal 15 al 19 giugno. Infine, due importanti mostre affiancano il festival: la prima è una mostra di liuteria, in collaborazione con la Fondazione Stradivari Cremona e il Consorzio Liutai Antonio Stradivari Cremona: esibizione di strumenti d'epoca e contemporanei, affitto di strumenti, manutenzione, sound improvement. L'altra si svolgerà allo Spazio Gerra dal 12 al 21 giugno ed è dedicata a un altro tipo di quartetto: The Beatles. Si tratta infatti della mostra fotografica "New York, gli ultimi giorni di John Lennon", di una esposizione di memorabilia e di "Bag One: le litografie erotiche originali di John Lennon" (1971). Hilliard Ensemble MONTANARI & GRUZZA S.p.A. VILLA GAIDA (RE) - VIA NEWTON, 38 - TEL. 0522/944251 - FAX 0522/944129 W W W . M O N T A N A R I - G R STAMPA REGGIANA U Z Z A . > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 I T 29 AFFARI D’ORO Continua con grande successo la proposta “affari d’oro”: un corner dedicato con superofferte scontate fino all’ 80% del prezzo originale e da oggi puoi acquistare via internet, digita www.gateonline.it via dell’Areonautica 12/A - 42100 Reggio Emilia - www.gateone.it STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 Cultura > A PROPOSITO DI COLLEZIONISMO Incontro con l'autore del libro "I Collezionisti: usi, costumi, emozioni" e con le riviste Antiquariato, Charta, Collezionare, Il Curioso Non importa che cosa si colleziona: potrebbero essere biglietti del tram come opere d'arte o d'artigianato, francobolli come trattori. Il fenomeno è lo stesso, pur nelle sue infinite sfaccettature. I collezionisti costituiscono una categoria trasversale più diffusa di quanto non si creda, sono spesso vittime di stereotipi che li dipingono come persone bizzarre, confondendo le patologie di pochi col divertimento dei più. Collezionare è un modo d'essere profondamente umano, fatto di curiosità e senso della scoperta, cultura e socialità. Una collezione richiede tempo energie e risorse, come qualsiasi attività del tempo libero; si può viverla in tanti modi diversi, come tutte le altre umane passioni. Capire questo mondo non è semplice, specie se lo si guarda dall'esterno: che cos'è realmente una collezione? Come nasce e si sviluppa? Cosa fa il collezionista per crearla e farla crescere? Sono stati questi i temi affrontati nella conferenza dello scorso 14 maggio tenutasi a Milano nella splendida cornice della Biblioteca di Brera. Lo spunto è venuto dal libro "I Collezionisti: usi, costumi, emozioni" di Enrico Castruccio (Persico Edizioni): un reportage su questo variegato mondo, che ne passa in rassegna i differenti aspetti e i problemi. Dopo il saluto di Aurelio Aghemo, Direttore della Biblioteca, Enrico Castruccio ha moderato gli interventi dei rappresentanti delle più importanti riviste del settore: Antiquariato, Collezionare, Charta, Il Curioso. Michele Buonuomo, direttore di Antiquariato, ha evidenziato come dietro a ogni raccolta ci sia un preciso ordine. Il collezionista diventa un esperto: se non ci fossero stati i collezionisti, gli storici dell'arte non avrebbero potuto lavorare. E ha sottolineato l'importanza della cultura e della conoscenza che accompagnano l'atto del collezionare. Il pensiero di Paolo Manazza, direttore di Arslife, si è concentrato sullo spreco di risorse che viene fatto in Italia, paese ricco di beni artistici, ma incapace di sfruttare le sue potenzialità. Da "Collezionare" è intervenuto il direttore, Mariachiara Spallanzani. "Il collezionismo, che fino a cento anni fa era riservato a un'elite colta che si dedicava alla raccolta di oggetti d'arte raffinati e rari, oggi è diventato un fenomeno di massa diffuso in modo trasversale. Parte da un'esperienza culturale ma porta con sé anche un aspetto ludico". Adesso, bisogna confrontarsi con la crisi: "assistiamo alla riduzione drastica di fiere, mostre, e aste ma per il momento il collezionismo regge, e reggono le manifestazioni specialistiche". Gli interventi del pubblico hanno messo in risalto diverse realtà, aprendo un dibattito che certamente avrà un'evoluzione. "Questa sera si è creato un confronto" ha concluso Castruccio, "abbiamo dimostrato che c'è molto interesse intorno al collezionismo e che vale la pena di continuare a parlarne". STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 31 STAMPA REGGIANA > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 Arte e Cultura > QUANDO L’ACQUA DIVENTA ARTE Alla Fotografia europea lo speciale concorso fotografico degli enti di bonifica reggiani e la mostra "Fondo vivo" dell'artista Kai-Uwe Schulte-Bunert di Gabriele Arlotti REGGIO EMILIA, MODENA, GUALTIERI - Tra acqua, lavoro e tutela: ecco gli ambiti nei quali i fotoamatori sono stati chiamati a confrontarsi grazie al concorsomostra "Gocce di Sicurezza" indetto dagli enti di bonifica che operano in un comprensorio compreso tra le province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Mantova. "Cogliere l'attimo e svelare gli aspetti più reconditi di situazioni in apparenza ordinarie - sono le parole di Marino Zani ed Emilio Bertolini, presidenti rispettivamente dei Consorzi di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia e della Bentivoglio Enza - gesti che hanno un'importanza fondamentale per il nostro vivere quotidiano e che spaziano dalla sicurezza idraulica all'irrigazione". Ma è la centralità dell'uomo il senso estremo di questo concorso visti i titoli delle tre sezioni: la prima verte su persone comuni negli impianti, canali e opere di bonifica, la seconda invece ha per tema le opere di bonifica e le attrezzature con personale al lavoro, mentre la terza sezione riguarda i segni delle bonifiche dagli Appennini al Po. Nei giorni seguenti l'inaugura- zione, la mostra, organizzata dal Consorzio di Bonifica Bentivoglio Enza col patrocinio del Comune di Gualtieri, si potrà ammirare presso Atrio di Palazzo Bentivoglio (Gualtieri), dal 17 maggio al 30 maggio, con i seguenti orari d'apertura: dal martedì e al giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, il venerdì dalle 9 alle 12, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 (chiuso il lunedì). Da segnalare che qui saranno esposte le 21 immagini finaliste stampate su tela e su book tutti i partecipanti. "Per questo primo concorso - spiegano i presidenti Emilio Bertolini e Marino Zani - abbiamo puntato sulle eccellenze: innanzitutto scegliendo le maestranze di bonifica come soggetti degli scatti, ma anche le vetrine nelle quali verranno esposte le opere che giungeranno". Sarà infatti allestita una mostra nell'ambito della Settimana Europea della fotografia a Reggio Emilia. Fiore all'occhiello di questa iniziativa sarà la contemporanea presenza delle opere dell'artista KaiUwe Schulte-Bunert. I pezzi d'arte concepiti da questo fotografo berlinese che nel corso della vita ha anche assaporato il nettare delle dolci terre emiliane, avranno per titolo "Fondo vivo". Le opere dell'artista KaiUwe Schulte-Bunert sono da tempo abituate ad essere esposte in sedi prestigiose da Parigi a Berlino, da Görlitz a Pordenone, senza tralasciare gli scatti esposti nelle precedenti edizioni della Fotografia europea di Reggio Emilia. "Nei mesi scorsi ho tratto ispirazione partendo proprio dal senso di identificazione delle persone impegnate nelle opere di bonifica - sottolinea Kai-Uwe SchulteBunert - maestranze che hanno ben chiaro il senso della loro fatica quotidiana e dell'importanza che queste attività rivestono per il territorio, ma anche il valore storico delle opere idrauliche nel corso dei secoli". STAMPA REGGIANA Conclude l'artista tedesco evidenziando come "vorrei riuscire a trasmettere l'importanza sociale che il fattore umano riveste nelle imprese che queste maestranze compiono quotidianamente, dall'operaio al presidente. Essere o dare fondo alla vita questo il legame dal quale ho scelto il titolo della mostra 'Fondo vivo', immagini tra paesaggi e 'architettura umana'". Singolare e forte la scelta di presentare filmati di personale di bonifica in posa nei loro ambienti di lavoro. Dopo una prima esposizione a Reggio Emilia, a Palazzo del Portico, si potranno ammirare le opere di Kai alla Sala dei Falegnami, dal 23 maggio al 14 giugno, con inaugurazione sabato 23 maggio ore 16.30. "Vedere con occhi diversi il quotidiano - sottolineano i presidenti degli enti consortili Marino Zani ed Emilio Bertolini - scoprire o riscoprire un territorio e le sue genti, mai dimenticando gli obiettivi degli enti di bonifica: sicurezza idraulica, tutela dell'ambiente e irrigazione, il tutto reso possibile dal lavoro delle nostre maestranze". > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 33 > Arte e Cultura EUGENIO PATERLINI: PITTORE, SCULTORE INCISORE pagine a cura di Gaetano Montanari Pittore, scultore incisore, diplomato all'Istituto Statale Chierici di Reggio Emilia e' insegnante di tecnica dell'incisione presso il Circolo degli artisti della citta' stessa. La produzione pittorica e la grafica alla quale Eugenio Paterlini ha cominciato a porre mano da qualche tempo, in se' ritiene un singolo carattere di sintomicita' derivante, in gran NATALINA PANINI UNA PITTRICE RITROVATA Negli ultimi tempi ha ripreso la sua attivita' pittorica, Natalina Panini, che aveva momentaneamente abbandonato per impegni strettamente familiari. Nel frattempo il suo personalissimo stile, si è andato raffinando, consentendo alle sue opere di sviluppare una rassegna ricca di motivi e di interessi, legati ad un tema "natura morta" che si presta alle variazioni piu' ampie e sottili. E sa essere sempre vera, ricca di fantasia, spontanea e brillante. Ci sono molte cose vive che rivelano l'energia d'un temperamento ricco di risorse. I due dipinti ad olio, ad esempio, "ASCOLTA" e il "RIPOSO" dal 2004, sono condotti magistralmente. Senza contare che un suo delizioso "AUTORITRATTO", 34 STAMPA REGGIANA sempre del 2004, va inserito nel catalogo delle sue opere migliori. Là fuori, per la terra ondulata e stellata la vita immensa, gonfia di riso e di palpito, che domani tornerebbe, grazie ai pennelli della Panini, ad essere piena di sole…La piu'recente produzione, tutto (o quasi) avente per soggetto dipinti di "nature morte", ha raggiunto livelli prestigiosi. Soprattutto un "cesto colmo di freschissime mele", nonchè un incantevole olietto raffigurante il "micetto" della pittrice. > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 parte, dalle varie e complesse esperienze culturali e tecniche vissute dall'artista, da una sua specifica, personalissima disponibilita', da una sua attitudine a cogliere, ed a esprimere con i mezzi piu' adeguati, i momenti, per cosi' dire, "di punta", le leggende e i miti che stiamo vivendo. La sua pittura e le sue incisioni si sono formate attraverso una serena e schietta interpretazione della realta' ed hanno seguito di pari passo la formazione della sua coscienza di artista. La verita' e' che Eugenio Paterlini, per quel che riguarda il colore ce l'ha messa tutta per interpretare il mondo in maniera originale. Ma sicuramente in questa sua pittura v'e' qualcosa di nuovo che non puo' sfuggire e che scaturisce dall'intensita' della visione sempre tesa verso vibrazioni coloristiche di elevato valore. Segno e' che l'artista e' consapevole di proporzionare mezzi e volonta' ai suo fini, che la sua esperienza, se segna la fine di ogni avventura, inibisce anche il soccorso di ogni libera inventiva e di ogni errore che non sia uno sbaglio. Ma se osserviamo a certe sensibilita' calde che circolano nel tessuto di qualche parte dei suoi dipinti o ci soffermiamo ad osservare la semplicita' schematica delle sue costruzioni, non possiamo negare di avvertire un sicuro presagio della sua piena e conclusa maturita' artistica. LORENZO CRISCUOLI OLTRE I LUOGHI Come c'e' un poeta, un musicista, un sapore, un colore, il quale convince piu' degli altri, cosi' il dipinto ad olio e' la sua luce. Ma v'e' in tutte le cose del mondo un avvicinamento fra la realta' ed il sogno che non puo' durare in eterno, perche' il sogno e' musica pura e la realta' caduca materia che si corrompe e che muta. Questa pittura di Natalina Panini vive in un mondo fervidamente comunicativo e rimarra', nel tempo, indubbia testimonianza in contrapposto all'arte che sovente non ha nulla di emozionante da trasmettere. L orenzo Criscuoli e' uno dei piu' giovani pitticultori d'oggi. Ha gia' partecipato a numerose manifestazioni artistiche collettive e personali, suscitando vivo interesse ovunque. La storia dell'uomo si concepisce in lui stesso. Le immagini sono ritmate da una geometria volutamente tra l'ironia e il sogno. La contrapposizione fra questo elemento stilistico e i colori squillanti, riesce a fuggire quel senso di malinconica dolcezza che emana dalle pittosculture e ad immergersi tutto in un candore altrettanto dolce, in una silenziosa e pacata sinfonia. Il profondo, che esala dalle supercifi stesse delle tavole, e' piu' vicino al grottesco che al lirismo. Vivendo nel singolare mondo fatto ad un tempo di assurdo e di vissuto, Criscuoli e' giunto a vette a cui si puo' arrivare soltanto attraverso una preparazione di altissimo valore spirituale. Piu' pronfodamente di ogni immaginabile fantasia, le opere di Lorenzo Criscuoli rivivono sotto il nostro sguardo, ci prendono, ci emozionano, ci incantano. Comunemente si usa dire che l'arte e' lunga e la vita breve: in verita' sarebbe piu' esatto dire che essa cerca sempre nuovi sentieri nei quali ardere. E' un fuoco di praterie, il quale, per non estinguersi, ha bisogno del vento che lo spinge. Il vento e l'immaginazione. E' come se nell'anima ci fosse nato il sole. Arte e Cultura > ALFONSO BORGHI SOTTO L'EPIDERMIDE DELLE APPARENZE L'arte che cosa cerca di ottenere in fondo? Niente altro che trasportarci lontano dalla realta' fuori da noi stessi. Quello che la pittura ci puo' dare, nessuna altra cosa ci dona, perche' veramente l'artista che dipinge si trova in uno stato di grazia, superiore alla vita. Esempio classico, appunto, e' Alfonso Borghi, il quale merita piu' di un discorso a parte. Ora e' nella sua maturità, ha dipinto quanti quadri ha voluto, i più grandi critici d'arte del momento ne hanno esaminato la sua arte da cima a fondo: ha realizzato anche molte litografie ed incisioni e si e' dato, con successo, alla ceramica. Le opere di Alfonso Borghi sono degne della massima attenzione, poiche' non vanno valutate superficialmente ma occorre studiarle sotto il profilo della tecnica pittorica e dell'abilita' con la quale ogni tratto di colore ha un significato ed una precisa espressione di piani e di volumi, di lontananze e prospettive. Come per tutti i grandi artisti , la sua maestra e' l'astrazione, dominandola secondo i canoni propri e secondo i propri sentimenti. Diremo che i suoi colori siano da qualche tempo più disciplinati, senza nulla togliere all'impeto antico e fiammante della poesia. I colori rimangono i medesimi, e lo stesso lo stile, ma le maniere e l'atteggiarsi delle cose sotto la mano del pittore hanno un che di fantastico, e che, Alfonso Borghi, si pone di diritto nel fiore della tradizione piu' autentica della pittura contemporanea europea. GIORNATA DELLA “DANTE” PREMIATI 40 STUDENTI Come ogni anno sono stati consegnati nella sala del Tricolore, nel corso di una cerimonia organizzata con la solita maestria dalla professoressa Edmea Sorrivi Guidetti, oltre 40 premi ad alunni più meritevoli delle scuole elementari, medie e superiori di tutte le provincie. In primo piano come sempre, la lingua italiana, con due premi dedicati a Marta Spallanzani quello del “Tema più bello” riservato alle scuole medie e “Una voce per la poesia”, STAMPA REGGIANA che ha visto invece protagonisti gli studenti delle superiori. Non è mancata la sezione stranieri con i premi per “L’intercultura”, il concorso “Le menti donate alla scienza” e quattro giovani premiati per le Olimpiadi di Matematica, Fisica, Chimica e Informatica. Il premio “Laerte Guidetti” riservato ad una giovane penna dello sport è stato assegnato ad Alex Bartoli del giornale L’informazione. > anno VII numero 6 > GIUGNO 2009 35 Alla festa dell’A.N.I.O.C. il premio “San Giorgio” 4 3 2 1 8 5 6 12 7 10 9 Domenica 10 maggio l'ANIOC (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche) ha festeggiato il patrono dei cavalieri, S. Giorgio con una S. Messa che si è svolta nella Chiesa di S. Pietro a Reggio Emilia e successivamente ha organizzato, presso il Ristorante del Circolo del Golf Matilde di Canossa, il tradizionale pranzo annuale. Il momento più significativo è stato la Consegna del Premio S. Giorgio al Cavaliere di Gran Croce Gianni Iotti da parte delle massime autorità cittadine: il Sindaco Graziano Delrio, la Presidente dell’Amministrazione provinciale Sonia Masini e numerose altre autorità. Foto 1: l'On Otello Montanari pres. Associazione Nazionale Primo Tricolore e Sonia Masini pres. della Provincia di Reggo Emilia, consegnano il Primo Tricolore a Maria Orazia Mascagna sindaco di Solferino della Battaglia. Foto 2: da sx: il sindaco Graziano Delrio, il cav Giuseppe Albertini, il cav. di Gran Croce Gianni Iotti, l'ing. Fabio Filippi consigliere regionale, la prof.ssa Maria Orazia Mascagna sindaco di Solferino della Battaglia, l'on. Otello Montanari pres. onorario ANIOC, il dott. Pierluigi Saccardi vice presidente della provincia di Reggio Emilia. Foto 3: avv. Stefania Trincanato, d.ssa Fiorenza Gambazza, barone Valentino Aliani e cav. Giuseppe Ferrari. Foto 4: cav. Prospero Davoli. Foto 5: a sx il cav di Gran Croce Iotti Gianni a cui e' stato conferito il "Premio San Giorgio", insieme all'autore, maestro Francesco Iatteri. Foto 6: da dx: il cav. di Gran Croce Gianni Iotti, il cav Giuseppe Albertini pres. ANIOC di Reggio Emilia, il sindaco di Reggio Emilia dott Graziano Delrio, il dott Antonino Vacirca, il cav. Giuseppe Ferrari. Foto 7: l'assessore avv Giovanni Catellani si congratula con il cav. di Gran Croce Gianni Iotti. Foto 8: Claudio Ognibene e Manuela Morini. Foto 9: soci partecipanti al pranzo. Foto 10: da sx il cav Valter Fanni, la signora Gallo Maria Rosa, il cav. Cilloni Israele ed il dott. Martino Ferdinando. Foto 11: da sx; Stefania Trincanato, Rossella Gobbi, Loredana Meris Spagni, Claudia Zanfi, Daniela Guidetti. Foto 12: il dott. Giorgio Gobbi e la dott.ssa Livia Garavelli. Foto 13: da sx: Fabrizio Magagnin, Emanuela Rovacchi, Alessandro Magagnin. Foto 14: a sx: Luciano Sessa, Tobia Pellino, Giuseppe Procaccia, Giuseppe Pellino. 11 13 14 Foto Studio Nova Foto G. Bucaria Piscina di Montecavolo cena dello “start” 4 1 2 4 3 5 6 7 9 8 7 10 11 12 13 Foto 1 : la maschera Giancarlo, il vice segretario BMD Dimes, Gruppo servizio Agip Montecavolo.Foto 2: Staff Bagnini. Foto 3: Iori, il vice presidente Mariani. Foto 4: il consigliere Morelli, il pres. Colli, direttore sportivo Veroni, il consigliere Ricciardi. Foto 5: il team Studio Prampolini. Foto 6: le responsabili della segreteria Elisa e Francesca. Foto 7: i lettinari Moratti e Morani. Foto 8: il consigliere Sabrina, il pres. associazione Insieme Annalisa, la first lady Daniela. Foto 9: la cesarina Rosetta : Foto 10: il consigliere Monica, Reverberi e Bizzarri. Foto 11: i consiglieri Campani e Fontanesi, dottor Prampolini. Foto 12: i titolari Gioielleria 18 carati, coordinatrice cesarine Tiziana. Foto 13: il consgliere Casoli, il direttore Fanari e titolare Irrigalpioggia Ghidoni. Gli insigniti della stella al merito del lavoro Borse di studio BPER Su proposta del Ministro del Lavoro è stata conferita dal Presidente della Repubblica la Stella al Merito del Lavoro per meriti professionali e buona condotta morale a 18 lavoratori reggiani, dipendenti da altrettante industrie della Provincia di Reggio Emilia. La cerimonia della consegna degli attestati si è svolta nella Sala Convegni dell'Associazione Industriali di Reggio Emilia, nel palazzo Cassoli Trivelli, alla presenza di tutte le autorità civili e militari cittadine. Hanno consegnato gli attestati il Dott. Adolfo Valente, VicePrefetto Vicario di Reggio, dopo una importante relazione sul tema Occhio ai 10 Megatrend (lo sviluppo dell'economia e della civiltà oggi) svolta dal Dott. Giovanni Palladino, Presidente del Centro Internazionale di Studio Sturzo introdotta dalla console Reggiana dei Maestri del Lavoro, Dirce Riva Ognibene, organizzatrice perfetta di tutta la manifestazione, molto partecipata. Erano presenti anche il Presidente degli Industriali di Reggio, Gianni Borghi, che ha ospitato la importante iniziativa e anche la Dott.ssa Annamaria Artoni degli Industriali della regione. Ecco l'elenco dei premiati: Bordi Pietro (Rubiera), Brevini Giancarlo (Bibbiano), Capellini Leopoldo (Reggio Emilia), Cavatorti Giorgio (S. Polo d'Enza), Ciroldi Flaminio (Fabbrico), Colli Ermanno (Reggio Emilia), Colli Maria Teresa (Reggio Emilia), Gasparini Ulderico (S. Martino in Rio), Lasagni Maura (Reggio Emilia), Lusetti Wilder (Bagnolo in Piano), Magnani Paolo Pietro (Scandiano), Mora Orazio (Campagnola), Morani Paolo (Quattro Castella), Piccinini Germano (Reggio Emilia), Rossi Dorando (Reggio Emilia), Saccani Gianna (Albinea), Verona Antonio (Guastalla), Zanettini Giacomo (Cavriago). Foto Studio Nova Foto G.Bucaria Presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si è tenuta la cerimonia di consegna delle 30 borse di studio "Fondazione Centenario" della Banca popolare dell'Emilia Romagna. Presenti, con i vertici di BPER, il Provveditore agli Studi di Reggio Emilia dott. Vincenzo Aiello e la dott. ssa Nadia Castagnetti per l'Assessorato all'Istruzione della Provincia. Questo l'elenco completo degli studenti premiati: Allodi Giovanni, Ascolese Cecilia, Becchi Alessia, Beltrami Riccardo, Beretta Noemi, Bernanrdelli Giuditta, Bolla Nicolo', Calvello Simone, Carpi Luca, Chiesi Shiela, Coda Angelica, Crotti Samuele, Daolio Giulia, Epifania Deborah, Ferri Francesco, Gonzaga Francesco, Lavecchia Vincenzo, Lorenzani Giulia, Masciovecchio Mario, Meglioli Sara, Minarelli Andrea, Palladini Barbara, Pedinotti Andrea, Piccini Yamita, Serri Samuela, Solimeo Erika, Terenziani Barbara, Torelli Eleonora, Valla Francesco, Vecchi Laura. The Swingle Singers al Valli 4 5 Teatro valli gremito per il concerto dei Swingle Singer, il celebre gruppo vocale che per la prima volta si e' esibito nella nostra città. Una serata straordinaria a favore di "Fondazione Francesca Rava" e "NHP Italia Onlus". L'intero ricavato e' stato devoluto al progetto "Francisville-Città dei mestieri" per salvare migliaia di bambini nel paese quarto mondo di Haiti. Tra le numerose personalita' presenti, Maria Chiara Rota vice presidente di NPH Italia, Vando Veroni, Fabio Storchi Foto Elite Tutti a cena per il Correggio Per il terzo anniversario della nascita della Casa del Correggio, oltre duecento commensali si sono trovati attorno ai tavoli sistemati lungo la via Borgovecchio per il tradizionale convivio che ha visto tra i principali organizzatori Antonio Ravagnelli. Foto Elite