Scarica Grillo Bramante n. 1 Novembre 2012
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e t n a m a r B o l l Il Gri Periodico del Liceo Bramante di Magenta Anno XXII colori Versione a online! N. 1 Novembre 2012 In questo numero: La nostra scuola: Dal territorio: Diamo la parola al Capo d’Istituto Intervistati per voi! Don Giovanni: “ Fede e scienza? Unite nella verità” I Cuori Grandi di Mariastella Cultura: Lo sport dentro di noi! La Bibliobussola di Alice Bramarte: “l’officina dell’arte” Irisinversi Il teatro? Un “gioco di vita” “Ti racconto un libro”: guarda, ascolta e… assapora! Digito ergo sum: Facebook e la filosofia Rubriche: Opinioni: Il questionario di Alex Stanchezza da democrazia Il Bramante ai fornelli Noi più di quarant’anni fa: il Sessantotto Botta e risposta Informarsi in rete Top Ten L’oroscopo del Grillo Sondaggio: La musica secondo Facebook Break Scienza/Scienze: 21 dicembre 2012: scienza o misticismo? Una Felix Fabula Pagina Centrale Ti piace scrivere o vorresti disegnare fumetti? Sei interessato a partecipare al Giornalino in qualsiasi altro modo? Hai qualche proposta? CONTATTACI! grillobramante@liceobramante.it Pagina 2 Il Grillo Bramante La Redazione Redattori:M. Albano, A. Barbazza, B. Bergamaschi, I. Bertani, N. Bramani, G. Caprioglio, L. Casella, A. Cerutti, G. Colombo, I. Daka, A. De Cicco, R. Fadiga, V. Fiori, A. Gambaro, S. Garavaglia, E. Giora, M. Guizzardi, S. Gussoni, M. Mantovani, M. Mariano, M. Montonati, L. Motta, E. Nava, A. Pellegrini, E. Porta, A. Re, L. Rondena, S. Saffioti, F. Sarri, B. Soldano, M. Tavera, E. Tosello, V. Tufaro, D. Zarinelli. Vignettista: E. Popa Pagina Centrale: G. Caprioglio Impaginatori: L. Colombo, L. Rondena Fotografo: D. Montana Stampa: M. Bigatti Docenti referenti: Prof.ssa Luigina Marcogiuseppe, Prof. Mauro Parrini La redazione ringrazia le collaboratrici scolastiche Anna e Giovanna Editoriale E.Porta 4D Buongiorno carissimi Bramantini! Innanzitutto diamo il benvenuto agli studenti delle classi prime, ai nuovi docenti e naturalmente salutiamo i “veterani” del nostro Istituto, augurando a tutti meritate soddisfazioni. Quest’anno la Redazione del nostro Giornalino è particolarmente numerosa e l’entusiasmo non manca, per questo ci siamo posti l’obiettivo di pubblicare quattro numeri, uno più dell’anno scorso, contando sull’esperienza acquisita che ci consentirà, ne siamo convinti, di procedere più speditamente. Il Grillo non ha cambiato impostazione, le sezioni sono quelle dell’anno scorso, dedicate alle scienze, all’attualità e alla cultura. Naturalmente ampio spazio sarà dedicato alla sezione relativa alla nostra Scuola, che quest’anno si arricchisce della rubrica BramArte, che ospiterà resoconti delle varie attività artistiche presenti nel nostro Liceo. Ci saranno anche alcune frizzanti novità come il Questionario di Alex, la Bibliobussola di Alice, Irisinversi e una pagina centrale, ma non vogliamo anticiparvi troppo. Comunque, poiché il Giornalino è di tutta la Scuola e non solo della “cricca” di quelli che partecipano alle riunioni, se ci inviate un articolo, una foto, una vignetta, non potrà che farci piacere! Facciamo quindi i nostri complimenti ai redattori dell’anno scorso che hanno ottenuto il riconoscimento con Diploma di Gran Merito dall’Associazione Nazionale del giornalismo scolastico e la nomination al “Premio Nazionale Giornalista per 1 giorno” : Il Grillo Bramante è uno dei migliori Giornalini d’Italia! Che questo riconoscimento sia di buon auspicio per tutti noi! Infine una nota triste: dopo una lunga malattia, il mese scorso è mancata la professoressa Giuseppina Franzolini, per tanti anni insegnante di matematica nel nostro Liceo. A lei e ai suoi cari, con l’affetto e la gratitudine di tutti quelli che l’hanno conosciuta, dedichiamo questo numero del Grillo. La sua persona, la sua passione per la scuola e il suo impegno non saranno dimenticati. Buona lettura! Pagina 3 La nostra scuola Diamo la parola al Capo d’Istituto Il Dirigente Scolastico Maria Carmen Olgiati In apertura dei lavori della redazione del Grillo Bramante per il nuovo anno scolastico orgogliosamente e con gioia invio questo mio scritto. I miei complimenti a tutta la redazione, sempre più numerosa , per l'ottimo lavoro svolto e, a tutti voi, i miei più sentiti auguri per un anno ancora più ricco di esperienze. Il riconoscimento dell'impegno e dell'entusiasmo di un gruppo di lavoro che, in sinergia e collaborazione, cresce continuamente e arricchisce di spessore culturale la pubblicazione del nostro giornalino, è arrivata anche dall'Associazione Nazionale di giornalismo per le scuole con la nomination al “Premio Nazionale Giornalista per 1 giorno” e il “ Diploma di Gran Merito” di cui sono orgogliosa: chissà quali meravigliosi traguardi ancora ci aspettano! Da parte mia, quindi, tutto il supporto necessario per il raggiungimento dei nuovi obbiettivi . Un ringraziamento al professore Antognazzi per il lavoro svolto lo scorso anno e un grande augurio al professor Parrini per la disponibilità a far parte della redazione; un ringraziamento particolare poi alla professoressa Marcogiuseppe per la costanza e la determinazione nel seguire con competenza e impegno il lavoro. Voglio usare questo spazio anche per complimentarmi con gli studenti Bollini Daniel e Pollicita Samantha che hanno rappresentato il Liceo Bramante alla importante manifestazione delle Olimpiadi Internazionali dell'Informatica tenutasi a settembre a Sirmione e, a proposito di informatica, inviare un grande augurio agli studenti e ai docenti delle classi 1 e 3D che si apprestano a realizzare il progetto GENERAZIONE WEB LOMBARDIA. I tre anni passati insieme mi sono serviti per impostare al meglio l'organizzazione dell'Istituto, costruire relazioni con gli Enti e le Associazioni del territorio, arricchire la scuola delle strumentazioni moderne a corredo delle attività curriculari , dei progetti di ampliamento dell'offerta formativa e dell'innovazione didattica; ora il mio impegno sarà quello di proseguire in questo cammino, nell'ottica continua e costante del dialogo con tutte le componenti della nostra comunità. Il percorso non è stato facile, incertezze e discordanze si sono manifestate, ma tutto ciò fa parte del processo di crescita di ciascuno di noi e della nostra comunità : la ricerca della soluzione dei problemi, il superamento delle difficoltà sta nella volontà di confrontarsi e di ascoltarsi, nel rispetto dei propri ruoli e delle proprie competenze, e nell' accettare le regole che la conviven- za civile e la realizzazione del bene comune necessariamente impongono. I tempi che viviamo sembrano dare altre indicazioni fuorviando le finalità proprie del vivere insieme, ma il nostro essere soprattutto tempio dell'educazione ci dà ragione nel proseguire nei suddetti presupposti per il bene delle future generazioni. Mi è molto dispiaciuto il fatto che quest'anno, per leggerezza e inesperienza, gli studenti non abbiano presentato, come sempre accaduto, nei tempi stabiliti le liste dei candidati per le elezioni dei propri rappresentanti nel Consiglio di istituto: la riflessione su questo fatto ha portato il Consiglio di istituto a proporre agli organi collegiali della scuola ed in particolare ai consigli di classe un lavoro più costante e più incisivo nell'ambito della educazione alla legalità e questo sicuramente rende merito al fatto che, pur partendo da un punto di debolezza, si vada a strutturare un intervento di riflessione e di positività nell'acquisizione di maggiori competenze. Voglio quindi ringraziare tutti gli studenti, i docenti, le famiglie, il personale di segreteria e i collaboratori scolastici che, dandomi fiducia, mi hanno aiutato a realizzare e a migliorare giorno per giorno il progetto di scuola che il Liceo Bramante offre al territorio ponendosi come centro di riferimento, di propulsione culturale e di crescita umana nel senso più completo dell'educazione permanente. Buon anno e buon lavoro a tutti. Pagina 4 La nostra scuola Intervistati per voi! Riccardo e Stefano ci raccontano la loro esperienza americana G. Caprioglio, A. Re 5H - Dove avete trascorso lo scorso anno scolastico e quanto è durato il vostro soggiorno all'estero? S: Ho vissuto nella città di Chicago per 10 mesi, da agosto a giugno. R: Barrington, Illinois, appena fuori Chicago, sempre per 10 mesi. - Come era la famiglia che vi ha ospitato? S: Assolutamente fantastica. Era composta da mamma, papà e due sorelle più grandi. Sono sempre stati tutti molto ospitali, comprensivi e affettuosi; in generale mi hanno davvero fatto sentire a casa. R: Fantastica. Mio fratello è diventato il mio migliore amico, il signor B. é stato un mentore e una guida per un anno, la signora B. era la persona più dolce e buona che avessi mai conosciuto, e ho finalmente avuto una sorella! - Quale scuola frequentavate? E a quali lezioni partecipavate? S: Walter Payton College Prep, che si trova a pochissima distanza dal cosiddetto “Loop”, il cuore di Chicago. Frequentavo lezioni di matematica, giornalismo, storia, arte, letteratura mondiale e filosofia, educazione fisica e chimica. R: Barrington High School. Ho seguito storia americana, fisica, matematica, gestione aziendale e letteratura inglese, quest'ultima sostituita da critica cinematografica nel secondo semestre. - Com’ era la scuola rispetto al nostro Liceo? S: Era molto diversa per i sistemi di insegnamento, più basati sull’utilizzo della tecnologia, oltre che per il sistema di valutazione. Inoltre la mia scuola era stata fondata da appena 10 anni per cui era avvantaggiata per quanto riguarda l’aspetto dei laboratori e dei macchinari. R: Uno scherzo. Chicago - Che rapporto avevate con i compagni? S: Devo dire che mi sono trovato subito molto bene con quasi tutti. Il fatto di essere straniero ti avvantaggia soprattutto nei primi tempi, in cui devi rompere il ghiaccio: sei diverso e perciò, in una cultura molto aperta come quella americana, interessante. Naturalmente dopo i primi tempi ho approfondito la conoscenza con le persone che mi sembravano più interessanti. R: Per fortuna i ragazzi americani sono molto amichevoli, perchè costruirsi una vita sociale da zero in pochi mesi non è facile. Alla fine però basta essere socievoli e aperti e si incontrano pochissime difficoltà, fare amicizia non è difficile. - Quanto è importante lo sport nelle scuole americane? S: È fondamentale. Lo sport è il modo per stare con i compagni che sono nei corsi che frequenti, ma anche per conoscere nuova gente. Io ho praticato football, nuoto e pallanuoto ed è stato con i miei compagni di squadra che ho stretto un maggior rapporto di amicizia; inoltre c’è un gran seguito da parte di tutti, con tifoserie super organizzate, quindi in generale è l’aspetto che crea lo spirito di appartenenza alla tua scuola. R: Non poi quanto si potrebbe credere. Voglio dire, a parte gli allenamenti 4 giorni alla settimana, la partita nel weekend, il fatto che i propri compagni di squadra siano i propri migliori amici, e che il proprio status sociale sia quasi completamente determinato dalla propria squadra… Pagina 5 La nostra scuola - Com’era la vostra giornata-tipo? S: Sveglia alle 6.30 per prendere la metro fino a scuola; inizio delle lezioni alle 8; pranzo verso l’una e poi ancora lezioni fino alle 3 di pomeriggio. Appena suona la campanella si va agli allenamenti e lì si passano dalle due e mezza alle tre ore. Poi ancora sulla metro e si torna a casa per fare i compiti, e infine meritato relax. R: Sveglia molto presto, la scuola comincia alle 7.05; otto ore di lezioni, intervallate da vita sociale nei corridoi e agli armadietti, e dopo le lezioni allenamenti. Poi studio o compiti con un gruppo di amici nella biblioteca della scuola; ritorno a casa verso le sette di sera, per cenare, andar a letto e finalmente dormire. - Quali sono gli aspetti positivi e negativi dell'anno all'estero? Consiglieresti ai tuoi compagni di vivere questa esperienza? S: Assolutamente sì. Credo che sia davvero un’esperienza fantastica e affascinante che ti fa crescere molto dal punto di vista personale, ti fa conoscere moltissimi nuovi amici, ti concede di vedere e vivere in posti nuovi, ti insegna come viaggiare, ti permette di imparare una nuova lingua e una nuova cultura. Zero gli aspetti negativi. R: L'unico aspetto negativo secondo me è la situazione al rientro, perchè c'è molto da recuperare, ma resta un'esperienza assolutamente unica che consiglio a tutti. - Avete fatto fatica a riambientarvi una volta tornati in Italia? Qualche problema con i congiuntivi? S: OMG Yes! A parte la lingua, le frasi come “Io mi sto stando sedendo”, gli “ok” ed i “wow” dal suono sospetto e l’incapacità di scrivere una frase in italiano senza un parola che sia scritta in maniera sbagliata, è davvero un grande cambiamento tornare da una città di quasi tre milioni di abitanti, così moderna e piena di vita, all’hinterland milanese. R: Assolutamente no! Se avrei qualche problema me ne accorgessi! - La cosa che vi manca di più dell'America. S: Mi mancano gli amici, la mia famiglia, la mia vita là, la città… ma se dovessi riassumere in una sola cosa direi la mentalità delle persone. Gli americani sono molto aperti, disponibili, onesti, hanno una grande voglia di fare e sono molto incuriositi dalle nuove possibilità. Credo che avremmo da imparare sotto questo punto di vista. R: La chiarissima, incontestabile e immutabile piramide sociale scolastica, con la mia squadra di rugby in cima! Ricc ardo Pig Stefano o (5 liafredd I) Fadi ga (5 H) Pagina 6 La nostra scuola Don Giovanni:”Fede e scienza? Unite nella verità.” V. Tufaro 5B A settembre il nostro nuovo professore di religione Don Giovanni ha tenuto una conferenza sul bosone di Higgs nella sala consiliare del comune di Vittuone . Ho pensato di intervistarlo per saperne di più e così farvi conoscere meglio il nuovo insegnante. Mi dica, come è sorta l’idea di organizzare questa iniziativa? Questa iniziativa, come del resto la maggioranza delle nostre scelte, nasce da una domanda, da una curiosità. Nel nostro caso il parroco di Vittuone, don Antonio, messo di fronte alla presunta scoperta della cosiddetta “particella di Dio”, si è chiesto cosa c’entrasse Dio con una scoperta scientifica e ha immaginato che anche molti parrocchiani potessero essere un po’ confusi. E così mi sono trovato la richiesta di preparare una conferenza che potesse fare un po’ di chiarezza. Naturalmente mi sono un po’ spaventato, perché non sono all’altezza di questo compito; così abbiamo coinvolto anche il dottor Stefano Olivares, ricercatore nel campo della meccanica quantistica, e Paolo Ranzani, studente di quinta liceo a Vittuone, per proporre un confronto su questo tema. Questa conferenza mette in luce un aspetto interessante della sua persona. Lei è sacerdote e laureato in astrofisica, un fatto non comune. Ce ne parli … La provocazione di un mio compagno di corso che sosteneva che non potevano esserci cattolici nella facoltà di Fisica mi costrinse ad interrogarmi. Questo mi ha aiutato a scoprire che c’era una unità profonda tra le mie scelte di fede e il percorso intellettuale che stavo vivendo, anche se fu solo dopo qualche anno che compresi fino in fondo di aver percorso senza accorgermi un cammino intellettuale ben preciso. Fin dalle superiori mi incuriosiva scoprire attraverso quali leggi universali questo nostro mondo così bello e affascinante funzioni, e così mi sono iscritto alla facoltà di Fisica; poi la domanda si è approfondita e ho intrapreso la specializzazione in Astrofisica, a causa di quella domanda interiore che spingeva oltre ai confini di ciò che vediamo, alla ricerca dei misteri celati al nostro sguardo; all’interno di questo ramo della fisica mi sono poi interessato soprattutto della cosmologia, dello studio, cioè, dell’universo, della sua origine e del suo sviluppo, grazie alla spinta a scoprire il perché, il senso globale di tutto ciò che esiste; infine, ancora non appagata, la mia ricerca intellettuale mi ha portato alla teologia, che cerca di indagare il mistero di Dio, dell’infinito. È stato un viaggio, come direbbe un giocattolino famoso, “verso l’infinito ed oltre”. Non sono stati anni buttati, anzi sono stati un grande dono che non ho perso, anche da prete. Come vede lei il rapporto tra fede e scienza, rapporto che può sembrare avvolto da contraddizioni? Come il nostro corpo è uno solo ma fatto di molte membra, così la nostra anima è una sola, ma fatta da molte domande, dimensioni, ambiti. C’è nel nostro spirito un anelito insopprimibile, che è quello della ricerca della verità, e tutto il nostro essere tende a quello. Questa ricerca è quella che guida tutta la nostra curiosità, tutta la ricerca umana, religiosa, scientifica e quindi questo stesso anelito si esprime in molte ramificazioni. Scienza e fede sono, a mio parere, entrambe espressioni di questo stesso anelito, di questa stessa ricerca della verità, che è unica, declinata in ambiti diversi. Per questo non può esserci contraddizione o concorrenza, purché non si confondano le due cose; bisogna essere attenti a non cercare nella religione la spiegazione di come funziona il mondo e a non cercare nella scienza il fondamento e il senso della nostra esperienza. D’altronde nessuno di noi cercherebbe di telefonare con una lavatrice o di lavare i panni col telefono. Se cerchiamo di risolvere i nostri problemi esistenziali con la scienza o di dare spiegazione dei fenomeni naturali tramite la fede salta fuori un bel cortocircuito. Einstein diceva: “la religione sena la scienza è cieca, la scienza senza religione è zoppa”. Per questo, se si è attenti a non confondere i piani, si può anche arrivare a vedere scienza e fede addirittura come alleate e collaborative, proprio perché nutrono aspetti diversi del nostro animo: in effetti Giovanni Paolo II sosteneva che “la scienza può purificare la religione dagli errori e dalla superstizione; la religione può purificare la scienza dall’idolatria e dai falsi assoluti. Ognuna può condurre l’altra in un mondo più ampio, un mondo in cui entrambe possono fiorire”. Insomma, a chi vuole volare alto nella vita, verso la scoperta della verità, a chi cerca uno sguardo penetrante come quello dell’aquila, servono due ali, distinte ma unite allo stesso tempo; per questo, come suggerisce ancora Giovanni Paolo II possiamo pensare a fede e ragione come a “due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità”. Ringraziamo il Don per l’intervista che offre numerosi spunti per riflettere a ognuno di noi. Pagina 7 La nostra scuola I Cuori Grandi di Mariastella Intervista a Mariastella Bigogno G. Colombo & E. Porta 4D Venerdì 26 ottobre è venuta a testimoniare nella nostra scuola una missionaria attiva in Togo da quasi quindici anni e promotrice della Onlus “ Cuori grandi”: Maria Stella Bigogno. Dopo aver fatto partecipe le quarte e le quinte del nostro liceo delle sue “imprese” tra i poveri del mondo, Maristella si è resa disponibile a rispondere a qualche nostra domanda per saperne di più sulle sue iniziative: li e affettuose con chi si dimostra pronto ad aiutarle. Quanti sono i missionari con cui lavora? Di base siamo in tre, tuttavia non siamo mai soli; durante tutto l’anno, infatti, missionari di tutto le età vengono per darci una mano o, come accade per i più giovani, per fare un’esperienza . Di norma siamo sempre come Da quanto tempo è attiva come missionaria? Precisamente dal 26 febbraio del 1998 In cosa consiste la sua attività di missionaria? La mia attività consiste nel far conoscere Gesù, si cerca infatti di iniziare a fare corsi di catechesi , inoltre ci si impegna a migliorare la qualità della vita delle persone, teniamo infatti corsi per mamme analfabete e costruiamo scuole. Dove svolge la sua missione? Ho sempre svolto la mia missione in Togo, da quest’anno, però, la mia attività si è spostata ad Amakpape, che nella lingua locale significa “casa delle foglie”. Qual è lo scopo della sua attività? Prima di tutto ci interessiamo dell’evangelizzazione delle comunità locali, poi ci occupiamo dell’educazione e della sanità, soprattutto pediatrica in quanto ci sono pochissimi centri che si occupano della cura dei bambini nella zona in cui operiamo. Ha incontrato difficoltà nell’integrarsi nelle comunità in cui si è trovata ad esercitare? Assolutamente no, le persone del posto sono amichevo- minimo una decina ad operare. Ogni quanto tempo torna in Italia? Di norma ogni due anni. Come siete stati accolti dalle comunità locali? Molto bene! L’importante, infatti, è che la gente non ci veda come turisti o “colonizzatori”, ma come persone con la voglia di vivere insieme a loro migliorando lo stile di vita locale. Un esempio può essere il momento in cui sono arrivata in Togo; le persone del posto si sono tutte mobilitate per portarci i prodotti della loro terra in modo da farci cenare. E’ stata un momento molto emozionante. Ora non ci resta che ringraziare Maristella per la sua disponibilità e augurarle di essere ripagata per tutto ciò che fa anche “solo” con il sorriso di un bambino la cui vita viene resa migliore grazie a persone come lei. Pagina 8 La nostra scuola Lo sport dentro di noi! Le attività sportive del nostro Liceo L. Motta, A. Pellegrini & B. Soldano 3F Carissimi lettori del Grillo Bramante siamo lieti di annunciarvi che anche quest’anno all’interno della nostra scuola saranno numerose le attività sportive che si svolgeranno sia durante la mattinata che nel pomeriggio. La prima gara di quest’anno si è svolta venerdì 26 ottobre ed è la corsa campestre. Questa gara serviva per scegliere gli alunni che parteciperanno ai campionati studenteschi provinciali di atletica, e come ogni anno siamo sicuri che i nostri bramantini saranno protagonisti . La corsa campestre è compresa anche nella terza edizione del TROFEO CITTA’ DI MAGENTA. Questo trofeo della nostra città comprende tre diverse discipline nelle quali vengono messi a confronto gli studenti del liceo Bramante, del Quasimodo, dell’Einaudi e dell’ IPSIA. Oltre alla campestre sono state inserite anche una gara di sci, che si svolgerà a gennaio, e la gara di mountain-bike, che invece si svolgerà a maggio. Vogliamo ricordare come la nostra scuola si sia distinta in questo trofeo, vincendo le prime due edizioni, proprio grazie al rigore con cui si effettua la selezione degli alunni che vi devono partecipare. La gara di mountain-bike si svolgerà a Maggio appena il tempo lo permetterà e avrà la percorrenza di due giri attorno alla nostra scuola per i ragazzi del biennio e di tre giri per i ragazzi del triennio. La terza disciplina è lo sci e per scegliere gli studenti da destinare alla gara, anche quest’anno, ci sarà l’ormai classico stage di sci alpino ideato e diretto dal prof. Moscatelli. Quest’anno, come gli anni precedenti, si svolgerà a Chiesa Valmalenco dal 19 al 22 dicembre 2012 ed avrà la finalità, oltre che di pura selezione, di affinare le capacità tecniche dei partecipanti, sempre in vista della gara che si terrà l’ultimo giorno. Infatti ogni alunno può cercare il giusto approccio alla disciplina sportiva attraverso allenamenti specifici. Si ricorda che è aperto a tutti gli alunni che però abbiano almeno qualche anno di esperienza sciistica. La gara si svolgerà l’ultimo giorno dello stage e servirà per selezionare i migliori sciatori del nostro liceo divisi per categorie, i quali poi parteciperanno a gennaio ad una gara con gli alunni delle altre scuole magentine, nell’ambito sempre del trofeo città di Magenta. Ancora durante la mattinata, in primavera, cominceranno i tornei interni: calcetto per i ragazzi e pallavolo per le ragazze, suddivisi per classi. Questi tornei si concluderanno con le finali durante l’ultimo giorno di scuola in palestra. Saranno come ogni anno divisi tra biennio e triennio e ogni classe è automaticamente iscritta. Viene proposta invece alle ragazze di 1°-2°-3° liceo, come attività opzionale al pomeriggio, un cor- so di pallavolo al fine di creare una squadra del liceo e farla partecipare al campionato provinciale studentesco assieme ad altre scuole dei dintorni. Questo progetto si terrà il martedì dalle 13.30 alle 15.30 e sarà tenuto dalle prof. Spagnolini e Mascellani. Al termine di questo progetto ne sarà presentato uno nuovo proposto dalla prof. Spagnolini, che consiste in una attività di streetball che, per chi non lo sapesse, è il basket 3 contro 3. Viene data così la possibilità di praticare uno sport a scuola anche a quei ragazzi di tutte le classi che non amano o comunque non si ritengono così abili da poter affrontare un torneo di calcio o pallavolo. Ci sarà anche una novità quest’anno ed è rappresentata da un torneo di pallavolo misto che rientra nel progetto tenuto dalla prof. Mascellani denominato SPORT 4 PEACE. Questo torneo, che è già cominciato ad ottobre e durerà per tutto l’anno scolastico, è aperto a ogni squadra formata da ragazzi di 3°-4°-5° divisi per classi. Ringraziando i professori di educazione fisica che si sono adoperati per far partire tutte queste iniziative, auspichiamo una grande partecipazione a queste attività da parte di tutti gli studenti, perché sono attività di formazione e crescita, oltre che di divertimento, dopo o durante l’orario curriculare. Per chi non potesse partecipare direttamente alle attività è comunque prevedibile una calorosa presenza almeno da…tifosi per le finali dei tornei, al fine di sostenere i propri amici e compagni, e con loro le attività sportive nella scuola Pagina 9 La nostra scuola Bramarte: “l’officina dell’arte” Parte il progetto Action Art della Galleria di Magenta A. Cerutti 5H Nel corso dei diversi anni, il Liceo Bramante, tramite collaborazioni con enti extra scolastici, ha preso parte a diverse iniziative artistiche; dimostrando grande serietà e collaborazione attiva, gli studenti hanno partecipato ad attività come importanti concorsi di laboratorio fotografico, o il recente progetto della decorazione di alcune pareti dell’ospedale di Magenta (“Muri e colori”). L’anno precedente ha preso vita un’iniziativa della Galleria di Magenta, che si occupa d'arte moderna e contemporanea, e organizza svariate attività per promuovere la cultura dell'arte, estendendola anche agli ambienti didattici mediante dei laboratori creativi. L’attività che la Galleria ha proposto ad alcune sezioni del nostro liceo (in particolare la 4G, 4H, 4I dell’anno scorso) è il progetto di ACTION ART, che loro stessi definiscono “un’officina, una palestra dell’arte”. Obiettivo: realizzare un oggetto di Design (un tavolo multimediale) per l’arredamento della sede di ActionArt Factory, che a breve vedrà l’apertura al pubblico in Via Roma 85 (Magenta). ACTION mette a disposizione degli studenti un’equipe specialistica che consente un approccio totalmente nuovo e dinamico alla sperimentazione pra- tica dell’arte moderna. IN COSA CONSISTE IL NOSTRO PROGETTO di Co.Design In particolar modo quest’elaborazione, partendo da una fase creativa di “skatch” individuale, porterà alla presentazione di un unico progetto per classe, risultato di un lavoro d’équipe in sinergia con i professori di Disegno e Storia dell’arte Paolo Moneta e Annamaria Tepatti e con Marco Lazzaroni, direttore artistico di Actio- nArt Factory. . Dei tre progetti solo uno verrà scelto da una giuria di specialisti di vari settori e realizzato su misura nel 2013 per gli spazi dell’atelier creativo. In particolare l’oggetto in questione – il tavolo multifunzionale – non solo dovrà corrispondere alle esigenze e ai desideri dei ragazzi coinvolti ma il suo utilizzo dovrà anche essere pensato per altre persone, di diversa età e condizione: il progetto che meglio soddisferà questi parametri, sarà quello scelto. IL RAPPORTO CON UN’EQUIPE SPECIALIZZATA Lo svolgimento del progetto si articola in diversi incontri, con il personale della Galleria, che mette a disposizione degli studenti la massima disponibilità; alcuni incontri si tengono nell’istituto stesso, altri in laboratori specifici della Galleria, che inoltre ha creato una pagina facebook https://www.facebook.com/pages/ActionartFactory-di-Galleria-Magenta/138194776241206?ref=hl in cui anche i progetti che non verranno selezionati potranno essere caricati nell’apposita sezione, interagendo direttamente con tutti i componenti dell’attività. IL VALORE DEL PROGETTO La competenza lavorativa degli esperti della Galleria e l’efficacia della collaborazione tra docenti e studenti del liceo, rendono questa iniziativa una speciale opportunità di vivere e sperimentare esperienze artistiche del mondo del Design, interagendo in modo pratico e diretto con l’arte, che appare così agli studenti molto più “viva” e dinamica, ricreando in piccolo un “cantiere” artistico di produzione. Questo progetto insomma, oltre a rappresentare una valida opportunità di esprimere la propria arte, rappresenta un’attività di orientamento nel futuro nel campo artistico-pubblicitario: un piccolo assaggio del mondo lavorativo del Design. Pagina 10 La nostra scuola Il teatro? Un “gioco di vita” M. Guizzardi 1B “ Il teatro è qualche cosa di magico che il pubblico non deve sapere ”. Così disse Eduardo de Filippo, grande commediografo e attore del Novecento in Italia. Infatti, il teatro è proprio questo: un’arte che richiede talento e ispirazione, capace di ammaliare il pubblico e di coinvolgere nelle vicende dei personaggi più di quanto possa fare persino un libro. Chiunque sia capace di esprimersi senza timore può fare teatro. Purtroppo ai giorni nostri sembra che la recitazione sia qualcosa che, almeno al liceo, fanno solo i meno considerati. Io non credo che sia così. Il teatro è un’arte che necessita di passione e dedizione. Ne abbiamo avuta una splendida dimostrazione dai ragazzi del laboratorio teatrale che lo scorso 29 settembre hanno accolto noi ragazzi di prima con una vivace rappresentazione fatta apposta per noi, e da loro realizzata in soli due giorni di prova. Nel loro spettacolo non solo ci hanno mostrato davvero cosa significhi fare teatro, ma ci hanno anche fatto capire quanti sono i pregiudizi riguardo ad esso. Oggi la maggior parte dei teenagers crede che recitare sia una delle cosiddette “cose da sfigati”, e proprio questo impedisce a molti giovani di mettersi in gioco e di scoprire invece quanto l’esperienza teatrale possa aiutare a crescere. Il teatro in primo luogo insegna a lavorare con gli altri; questo ci consente di stabilire delle relazioni con le persone con cui siamo in contatto quando siamo in scena e specialmente nel mondo moderno, dove la maggior parte dei contatti che abbiamo con gli altri sono gestiti attraverso i social networks e gli apparecchi elettronici, questo è fondamentale. Gli attori che lavorano insieme in scena, diventano una famiglia anche al di fuori di essa. Per recitare, infatti bisogna essere in sintonia e essere consapevoli del meccanismo di cui facciamo parte. Ma il teatro non ci insegna solo questo: imparando a recitare si diviene più capaci di esprimersi con linguaggio forbito, si diviene padroni dell’arte oratoria (utile soprattutto quando non abbiamo studiato e siamo interrogati!) e ci si abitua a parlare davanti a un cospicuo numero di persone che molto spesso mettono a disagio. Questo avviene soprattutto in classe, durante le interrogazioni quotidiane che purtroppo almeno uno di noi deve subire. Inoltre conoscere le opere teatrali può spesso essere un vantaggio, perché queste sono ricche di termini arcaici che potresti usare magari per confondere qualche tuo amico…. Ma non è finita qui, poiché le opere di molti commediografi si studiano in terza, quarta e quinta liceo: se si è recitato “Amleto” di William Shakespeare sicuramente la sua trama si ricorderà. Le opere teatrali sono ricche anche di vicende in cui ci si può riconoscere, speriamo non in una tragedia, e si può rimanere sorpresi da come ci si possa ritrovare e immedesimare in un personaggio. Magari un’opera può suggerire la soluzione ad un problema o tra le sue righe si può trovare un buon consiglio, o si può persino scrivere un’opera, come ci hanno detto i ragazzi del laboratorio teatrale, e lasciare a briglie sciolte la nostra fantasia. Ma secondo me il motivo per il quale il teatro è importante per i ragazzi è soprattutto il seguente: coloro che recitano non si curano delle opinioni altrui, e di certo a loro non interessa essere presi in giro. Al giorno d’oggi è infatti molto facile che i teenagers si confondano nella massa di pecoroni per il semplice bisogno di essere accettati, perché è più semplice fingere di essere qualcun altro che essere veramente sé stessi. Invece non bisogna curarsi troppo dell’opinione altrui poiché anche se veniamo derisi non ci deve importare, almeno fin quando chi si prende gioco di noi a sua volta non ha nemmeno il coraggio di mettersi in gioco. Inoltre come disse una volta un uomo molto saggio: “Se non si sa ridere di sé stessi nella vita non ci si può divertire”. La recitazione è anche questo: sapersi accettare per come si è. Ecco perché il mio invito è rivolto soprattutto ai miei coetanei delle prime: mettevi in gioco, iscrivetevi al laboratorio teatrale, distinguetevi dal gregge! Perché in fondo il mondo ha anche bisogno di attori. Pagina 11 Opinioni Stanchezza da democrazia ...a proposito delle recenti elezioni del Consiglio d’Istituto L. Casella 2A -Anno 2011Due liste si sfidano per la corsa alle elezioni dei rappresentanti: in un angolo del ring la lista “Yes Week End” che ha in programma settimana corta, opzionali potenziate e sicurezza nelle classi; all’altro lato del ring la lista “Miglioriamo Insieme La Fama” che ha un programma a favore degli studenti…poi non me la ricordo più, ma mi ricordo una cosa: noi primini, ancora un po’ spaventati dalla nuova Scuola, che però ci eravamo appassionati subito a questa storia delle elezioni e tornati in classe nessuno riusciva a farci stare zitti perché discutevamo tra di noi: “Io voto loro perché sono dei fighi! Solo per il nome!” “ma no, sono solo esaltati” “ma vogliono mettere l’intervallo lungo!” “tutto ministeriale non si può!” “allora cosa vuoi fare? Voti Week end? Sei pazzo!” “Ma no perché?” e così avanti per settimane… -Anno 2012Aspetta, fammi pensare… Ah sì, c’è uno di seconda che si candida, forse, non so.. così ha detto Tizio… Ah, giusto…...niente. Ok, ora il succo della storia: nessuno si è mosso per fare una lista (no, non per vantarmi ma il sottoscritto lo ha anche fatto ma non ci è riuscito) quindi quest’anno niente candidati. Fine. La preside aveva stabilito, secondo norma, un limite entro il quale bisognava presentarsi, non l’avete fatto? Non è passata la circolare? C’è un sito: liceobramante.it sul quale vengono postate tutte le circolari, inoltre, la circolare è passata in formato cartaceo. Punto, non si può far niente, c’è una legge da rispettare. Per chiudere parlerò di morale; ci scandalizziamo tanto della nostra classe dirigente che è corrotta, che non è capace, che siamo più corrotti del Ghana, che sono attaccati alla poltrona, eccetera ma alla fine chi si muove? Noi frequentiamo un liceo scientifico e il 90% di noi andrà in una università per conseguire una laurea, andando a creare la classe dirigente del domani. Siamo il futuro del nostro Paese. In quale direzione stiamo andando? Il futuro sarà l’anarchia giustificata dall’ingiustizia delle proprie leggi? Ci stiamo forse stancando della democrazia? Quella per cui per secoli i nostri avi si sono battuti? Quella cosa di cui si parla tanto ma che non sembra attuata? Gente, costruiamo insieme con un po’ di impegno da parte di ciascuno una democrazia nuova nella quale tutti possano dire la propria. Abbiamo un po’ di autonomia come studenti? Sfruttiamola! Se noi studenti ci uniamo per mezzo delle assemblee d’istituto ci possiamo tutelare, possiamo dire la nostra e insieme costruire il nostro futuro. “Spesso non voglio più essere italiano ma per fortuna lo sono!”. Pagina 12 Opinioni Noi più di quarant’anni fa: il Sessantotto I “formidabili anni” della contestazione giovanile L. Rondena 5H Il 1968 non fu un anno come tanti altri nel corso della lunghissima storia dell’umanità. Quell’anno diede il nome a un periodo del passato e a un movimento di contestazione che unì vari paesi del globo sotto gli stessi ideali. Un mondo di giovani, operai e minoranze si opposero al “sistema” della cultura ufficiale, tradizionalista e capitalista. Ciò è la chiave di lettura di una fase totalmente nuova, poiché senza un coordinamento premeditato si formarono contestazioni in tutto il pianeta contro diversi sistemi politici, culturali e sociali. Così si crearono i movimenti contro la guerra in Vietnam e le manifestazioni per i diritti degli afroamericani negli Stati Uniti, mentre il blocco orientale dell’URSS e dei paesi del socialismo reale iniziò a vacillare a causa delle proteste di coloro che chiedevano maggiore libertà dall’oppressivo governo sovietico. Quest’ondata di ribellione si abbatté e sconvolse anche le istituzioni più comuni della vita quotidiana, come la famiglia. Di fatto tra i giovani vi fu un rifiuto dell’autorità dei genitori e un’opposizione al conformismo dei ruoli all’interno del nucleo famigliare. Intanto gli studenti, infervorati dagli ideali sviluppatosi nei vari strati sociali, attaccarono l’autorità del docente, i pregiudizi dei professori e il sistema scolastico, classista e obsoleto. La società del benessere e del consumismo veniva rifiutata e ad essa si opponevano comportamenti anticonformisti, devianti (uso di droghe) e stili di vita “alternativi”. In Italia questa forte carica fu assorbita particolarmente dalle università e dalle scuole superiori. Infatti le giovani menti italiane degli anni sessanta, influenzate dagli eventi del mondo e dalla ripresa delle idee marxiste, si impegnarono per una migliore organizzazione degli istituti e delle facoltà, impreparate alla scolarizzazione di massa di quegli anni. Inoltre gli studenti desideravano che la scuola fosse in grado di interpretare le esigenze delle nuove generazioni. Il profondo malessere sociale era anche legato ai risultati del boom economico italiano degli anni sessanta che non premiò nella stessa misura le classi meno abbienti, le quali difficilmente potevano permettersi il diritto allo studio. Da Trento al resto d’Italia le università iniziarono ad essere occupate dagli studenti e di conseguenza aumentarono le manifestazioni anche nelle piazze e gli scontri violenti con la polizia. Il conflitto più importante tra giovani e poliziotti fu a Roma, dove talvolta anche studenti con ideologie politiche totalmente opposte si unirono negli scontri con le forze dell’ordine. Mentre negli altri paesi occidentali il movimento del Sessantotto andò spegnendosi lasciando dietro di sé pochi risultati concreti, in Italia continuò anche negli anni successivi. Il “testimone” del movimento fu passato nelle mani degli operai che nel 1970 lottarono per i propri diritti, ottenendo lo Statuto dei lavoratori, ma non mancò un processo di degenerazione della lotta politica che avrebbe avuto, tra i suoi effetti più drammatici, l’inizio degli anni di piombo, durante i quali si verificarono atti di terrorismo politico, sia di destra che di sinistra. Anche se il terrorismo post-Sessantotto agì con una logica militarista opposta all’etica libertaria delle rivolte studentesche e operaie antecedenti, è riconducibile ad esso come una “cattiva eredità” del movimento. Di fatto le lotte del Sessantotto furono talvolta violente e proprio in quel periodo sorsero i primi nuclei antidemocratici destinati a ferire profondamente la storia, la società e la politica italiana. Il Sessantotto venne definito da TIME come “il rasoio che ha separato per sempre il passato dal presente”, ovvero l’atto finale del secondo dopoguerra e quello d’inizio della società contemporanea. Pagina 13 Opinioni Informarsi in rete Risorse e pericoli dell’informazione on-line E. Tosello 5H Quanto pensiamo sia giusto spendere oggi per poter fruire di una corretta informazione? Quanto tempo? Quanto impegno? In un mondo dove informazione e disinformazione, verità e finzione, probabile e auspicabile si confondono in un “quantum” dai contorni indefiniti, possiamo affermare con certezza che esista una verità apprezzabile in quanto tale? Se in passato le fonti erano poche e di una attendibilità approssimativa oggi esse sono esponenzialmente aumentate, e tuttavia non per questo assicurano una corretta informazione. Nel tempo gli strumenti di informazione sono diventati sempre più numerosi e accessibili e chiunque può reperire facilmente le notizie. Ma questo cambiamento mostra risvolti anche negativi, fino a configurare il rischio di una disinformazione per eccesso. Le numerose fonti non sempre sono di sicura affidabilità e non sempre ci dicono la verità. I principali strumenti di informazione oggi possono essere considerati: Internet, i media televisivi e la stampa. Il web, strumento che ha rivoluzionato tutto ciò che ci circonda, ha dato la possibilità a chiunque di diffondere notizie, di esporre le proprie idee, ma allo stesso tempo niente ci assicura che esse siano fondate e corrette. Uniamo a ciò la velocità con cui le notizie si trasmettono ed ecco che magari un errore può in poco tempo avere grandi conseguenze. L’utente più ingenuo può venire strumentalizzato, diventare diffusore di notizie utilizzate da qualcuno per fini propri e spesso non dichiarati. I media televisivi, nonostante rimangano uno dei più utilizzati strumenti di informazione, sembrano intanto aver perso il loro ruolo principe nell'informazione proprio a vantaggio del web. Con la diffusione di smartphones, tablet e pc il web si può dire abbia quasi soppiantato il mezzo televisivo. Questo fenomeno ha colpito ancor più duramente la stampa, infatti sono numerose le statistiche che ci confermano che sempre più persone preferiscono consultare gli stessi quotidiani su Internet. Così un numero crescente di testate giornalistiche, per sopperire alle perdite causate dalle sempre minori vendite in edicola, decide di sospendere l’edizione cartacea per concentrarsi solo su quella multimediale disponibile sulla rete.Negli ultimi anni inoltre la grande diffusione dei social networks ha ulteriormente incrementato il potere di Internet: con essi le persone possono entrare in contatto ancor più facilmente in qualunque momento e trasmettersi ciò che accade in tutto il mondo in brevissimo tempo. La diffusione capillare di Internet ha portato dunque un mutamento di prospettiva, mettendoci in condizione di poter conoscere molte cose, di arricchirci con notizie che però possono anche essere false e inattendibili. Diventa quindi necessario trovare una metodologia di selezione di ciò con cui veniamo in contatto, in modo da non rimanere vittime di falsità o di nozioni inutili e ridondanti Sembra quindi indispensabile abituarsi a un controllo incrociato, cioè alla ricerca di più conferme su ciò di cui veniamo a conoscenza. Prima di tuffarsi nella rete occorre quindi dotarsi di opportuni strumenti critici, se non vogliamo rimanerci imprigionati. Pagina 14 Sondaggio Sondaggio: la musica secondo Facebook S. Garavaglia 2A Come tutti sappiamo, attraverso i social network le persone esprimono e condividono i loro gusti, in particolare, soprattutto tra i giovani, quelli per i gruppi musicali. Parliamo quindi di Facebook. Facebook è uno dei social network più popolari e diffusi tra noi adolescenti: esploriamo gli apprezzamenti musicali sul web. Ovviamente i cantanti presenti nella nostra classifica non coincidono con i cantanti più popolari degli ultimi tempi, dato che riduciamo il sondaggio a una parte ristretta di persone (specialmente di giovane età). Il decimo posto è occupato dal rapper Lil Wayne. Nato a Hollygrove e attivo dal 1997; su Facebook raggiunge un totale di 35 milioni di fan. Ha inciso il suo primo album, True Story all'età di soli 12 anni e in 15 anni di carriera ha pubblicato 9 album. Al nono posto troviamo Bob Marley, cantante giamaicano simbolo del Reggae. Anche a distanza di più di 30 anni dalla sua morte (1981) la sua musica è rimasta una delle più amate, come dimostrano anche i suoi 36 milioni di fan. L’ottavo posto è il primo ad essere occupato da un gruppo e non da un cantante solista: i Linkin Park. Sono un gruppo alternative metal statunitense, formatosi a Los Angeles nel 1996 che su Facebook ha raggiunto la notevole quota di 39 milioni di fan. Il settimo posto spetta ad una cantautrice pop californiana che è stata in grado di raccogliere 39 milioni di fan: Katheryn Elizabeth Hudson, meglio nota con lo pseudonimo di Katy Perry. Il sesto posto è presieduto dal giovanissimo Justin Bieber. Venne scoperto su YouTube e lanciato da Usher all’età di 13 anni. Apprezzatissimo da molte teenagers di tutto il mondo, ma molto spesso anche criticato. Guardando oltre le critiche i numeri parlano chiaro: adesso il giovane cantante possiede su Facebook un totale di 40 milioni di fan. Al quarto e quinto posto con 45 milioni di fan abbiamo due cantanti, anche se appartenenti a due generi e epoche completamente diversi. Da un lato c’è Shakira, la cantautrice e ballerina colombiana che ha iniziato la sua carriera canora nel 1991, e dall’altro Michael Jackson, il Re del Pop, che ha pubblicato 11 album ed è entrato nel Guinness dei Primati per aver registrato un miliardo di dischi venduti. Ed ora siamo pronti a mettere il primo piede sul podio. Al terzo posto troviamo la stravagante Stefani Joanne Angelina Germanotta, la cantautrice italo-americana che tutti conosciamo come Lady Gaga. Su Facebook raggiunge un numero di fan pari a 48 milioni con i quali interagisce attivamente attraverso la sua pagina. Al secondo posto troviamo Rihanna, la giovane cantante barbadiana che negli ultimi tempi ha avuto un rapidissimo aumento di apprezzamenti sul web, tanto da arrivare a un totale di 50 milioni di fan. Ecco che finalmente riusciamo a premiare il cantante più famoso e più amato dalla popolazione di Facebook. È il rapper più famoso dell’ultimo decennio con 52 milioni di fan. Inoltre è l’unico rapper della storia ad aver vinto un Premio Oscar con la sua canzone Lose Yourself. Avete capito di chi sto parlando? Esiste solo una risposta a tutto ciò: Eminem. Pagina 15 Scienza/Scienze 21 dicembre 2012: scienza o misticismo? N. Bramani & M. Mariano 5H Il fatidico giorno si avvicina. Sono ormai un paio di anni che la previsione maya a proposito della fine del mondo impazza tra telegiornali, quotidiani, social network, cinema e ogni forma di telecomunicazione. Ma prima di tutto è bene sapere cosa c'è alla base di questa previsione e soprattutto cosa essa realmente implicherebbe. Il calendario maya, chiamato Tzolk'in o Cholq'ij, si organizza su tre cicli e il 21 dicembre 2012 coinciderebbe proprio con la fine del ciclo maggiore, denominato “Lungo Computo”, di 1872000 giorni, che equivalgono a circa 5125 anni. E' proprio da qui che nascono le numerose ipotesi su un eventuale fine di una era o del mondo così come lo conosciamo. In realtà non ci sono prove certe che affermino che i Maya pensassero al 21 dicembre come la fine del mondo e non semplicemente come a un momento di svolta e a un'occasione per compiere celebrazioni in occasione dell’inizio di una fase di rinnovamento. La presunta previsione della fine del mondo deriverebbe dunque semplicemente da una nostra interpretazione non provata o non corretta degli studi astronomici compiuti dai Maya, forse dovuta alla crisi economica globale o forse a fattori climatici e fenomeni catastrofici come l’eruzione di vulcani da anni inattivi o a terremoti e maremoti disastrosi. Ma questa spiegazione che dovrebbe tranquillizzarci non elimina le ipotesi più apocalittiche, che si dicono frutto di “rigorosi” studi scientifici ma che forse derivano della semplice immaginazione dell’uomo, mentre qualcuno magari ne ricava anche dei profitti. Sentite, cari lettori, quali sono le teorie sulla fine del mondo più in voga in questo periodo, e vi assicuriamo che avrete i brividi dopo averle lette. Alcuni pensano che il nostro pianeta smetterà di ruotare su se stessa per ben 3 giorni, dopodiché riprenderà a girare, ma in senso contrario portando sconvolgimenti climatici senza precedenti; altri pensano che, dai confini dell’universo, comparirà un corpo celeste, chiamato Nibiru che, incrociando le orbite dei pianeti, porterà ad un mutamento degli equilibri gravitazionali tra i corpi celesti, che porterà disastri nel Sistema Solare e, di conseguenza, anche sul nostro pianeta; altri ancora pensano che ci sarà un allineamento tra diversi corpi celesti con la Terra, provocando terribili sconvolgimenti planetari; infine altri pensano all’arrivo di una razza aliena che entrerà in contatto con noi (ma questa è solo fantascienza!) oppure alla vera fine di tutto in senso anche religioso, cioè al Giudizio Universale come viene raccontato nell’Apocalisse. L’ultima, ma forse la più scientifica e proprio per questo la meno catastrofica, è quella relativa all’attività delle macchie solari presenti sulla superficie della nostra stella: infatti, si pensa che tra il 2012 e il 2013, a conclusione del ciclo di 11 anni del Sole, avremo un picco di macchie solari, la cui influenza magnetica provocherà probabilmente qualche difficoltà ai satelliti artificiali che gravitano intorno alla Terra e che forse limiterà il funzionamento dei pannelli solari. Ma da questo alle trombe dell’Apocalisse, ce ne corre… Se solo questo ci dice la scienza, c’è tuttavia chi non vuole rinunciare a ipotesi suggestive o catastrofiche, e magari al piacere del brivido, e continua a interpretare queste previsioni o come la fine ormai imminente del mondo o come un'occasione di svolta, di miglioramento e di nuovo inizio per la civiltà umana. Chi vivrà vedrà, è il caso di dire. C’è comunque da ribadire una cosa, in conclusione: i Maya hanno fatto un calendario, quello sì, che è davvero la fine del mondo. Dunque, arrivederci al prossimo numero (FORSE!). Ma no fantas parte suffic questo mente guire è te vuo proget più se voi! Ciao a tutti i lettori del nostro mitico Giornalino! Come saprete, quest’anno numerose sono le novità del Grillo Bramante, e tra queste potete trovare una nuova sezione un po’ particolare… Tutti voi leggendo riviste di moto e macchine per i maschietti, o di gossip e moda per le donnicciuole, vi sarete accorti che l’inserto centrale non manca mai: che sia un poster, una ricetta di cucina oppure una guida fai-da-te, è sempre carino trovare qualcosa da poter staccare e conservare. Perché il nostro Giornalino deve essere da meno? E dunque ecco qua! In ogni numero troverete un disegno, un fumetto, o una frase accompagnata da illustrazioni, pronta per voi, per tutti coloro ai quali piacerà talmente tanto da volerla staccare e appendere in cameretta (o almeno, noi proveremo a fare in modo che ciò si realizzi!). on finisce qui… Siete bravi a disegnare? Avete fantasia? Avete menti brillanti ed un stico senso dell’umorismo? Lasciate uscire il vostro estro! Non è necessario far della redazione per vedere la vostra idea pubblicata come inserto centrale: sarà ciente comunicare il vostro progetto scrivendo alla casella di posta del Grillo, e se o piacerà potrete vedere il vostro lavoro pubblicato sul numero successivo, ovviae autografato! Che aspettate allora? Inviateci le vostre idee! L’unica “regola” da seè la seguente: come il Grillo Parlante era la coscienza di Pinocchio, il Grillo Bramanole essere la coscienza degli studenti del nostro Liceo, e ciò significa che il vostro tto dovrà essere inerente a riflessioni scaturite in ambito scolastico… Tranquilli, è emplice di quanto le mie parole facciano pensare! Quindi: che l’ispirazione sia con Pagina 18 Scienza/Scienze Una Felix Fabula La memorabile impresa di Felix Baumgartner F. Sarri 5H Salisburgo, anno 1969. Nasce, da una famiglia del tutto ordinaria, un bambino di nome Felix. I primi anni della sua vita li passa tra i banchi di scuola, come ogni ragazzo della sua età ma, nel 1985, come un moderno Ciaula, alza gli occhi al cielo e rimane sbigottito da quanto sia intrigante e magnifico il cielo sopra di noi. Dizionario di Latino, 2012. So di chiedervi un grande sforzo ma fidatevi e capirete; una della prime voci sotto la lettera F è quella di fabula, nome femminile appartenente alla prima declinazione e bla bla bla.. non è questo che ci interessa, noi vogliamo capire cosa significa. L’ indispensabile “IL” ci fornisce la traduzione di mito, leggenda, favola. Ora, proviamo a sintetizzare la forza esplosiva e l’ energia di un sedicenne che ha appena compreso di voler solcare i cieli, con il mito, la leggenda, le grandi imprese. La soluzione è sotto gli occhi di tutti: Felix Baumgartner. Comincia così l’ avventura di un uomo destinato ad entrare nella storia; a sedici anni, ammaliato dalla bellezza dei cieli, indossa il primo paracadute e la sue abilità, quasi innate, gli permettono di entrare facilmente nel Team di dimostrazione aerea dell’ esercito austriaco. Tre anni dopo, nel 1988 inizia il percorso di collaborazione con Red Bull che gli garantirà fama e successo come BASE jumper, ovvero come paracadutista specializzato in cadute da rilievi naturali, edifici, ponti e quant’ altro vi possa sembrare abbastanza estremo per essere sfidato. Ma il bello deve ancora venire. Non contenti, Felix e l’ azienda austriaca, nel 2010, decidono di intraprendere una via fino ad allora inesplorata: nasce il progetto Red Bull Stratos, che prevede il lancio di Baumgardner da trentasei km di altezza dalla superficie terrestre. I lanci di avvicinamento all’ impresa vera e propria sono molteplici fino a quando non arriva il grande giorno, l’ 8 ottobre 2012. Il mondo intero è con gli occhi puntati al televisore (o al cielo?) ma, ahimè, la Natura decide di prendersi gioco di noi uomini, impedendo il lancio con raffiche di vento e maltempo. Pensiate che Felix si dia per vinto? Assolutamente no, tanto che il 14 ottobre indossa nuovamente la propria tuta da astronauta e sale sulla capsula, appesa a un pallone aerostatico, che lo porta fino alla stratosfera. L’ ascesa, avvenuta grazie a un ingente quantità di elio, dura più di due ore, al termine delle quali cominciano la procedure di preparazione al grande salto. La tuta di Felix viene pressurizzata, vengono sganciate le cinture di sicurezza e, finalmente, il portellone si apre: davanti a Felix, agli otto milioni di spettatori Youtube e i tre milioni della televisione austriaca, si spalanca uno scenario mozzafiato: la Terra, con le sue immense distese d’ acqua, le sue montagne e le innumerevoli città che, viste da quell’ altezza, altro non sono che piccoli puntini. Felix si alza dalla sedia e sale sull’ orlo del “precipizio”, dal quale ci saluta dicendo che “a volte bisogna andare molto in alto per capire quanto siamo piccoli”. Un salto, un banalissimo salto, e precipita nel vuoto; il mondo è con il fiato sospeso e, quando Felix inizia a roteare vorticosamente, si teme il peggio. Ma dopo pochi secondi il volo si stabilizza e questo permette al “pioniere dei cieli” di comunicare con il proprio team a terra e di raggiungere la tanto desiderata velocità del suono. A 1550 m d’ altezza apre il paracadute e comincia una docile discesa verso la Terra. Ad aspettarlo ci sono fotografi, scienziati, e non solo: ci sono io tre record del mondo che ha battuto: l'altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, l'altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico e la velocità massima raggiunta da un uomo in caduta libera. C’ è la sua famiglia, che ha vissuto ore e ore con il fiato sospeso, pregando che tutto andasse per il verso giusto. C’è l’ umanità intera, o almeno quella parte che vuole ancora vivere di sogni e speranze per il futuro. Pagina 19 Scienza/Scienze Bolle detergenti: un’esplosione di pulito! La scoperta di una Università americana E.Nava 2A In questi ultimi anni è stata portata a termine una scoperta che può essere considerata "rivoluzionaria", in grado di risolvere molti problemi dei nostri tempi, sia economici che ambientali. Infatti nell'Università di Southampton in America si è riuscito a concludere con successo un esperimento che era già stato preso in considerazione nel 1933. Il chimico Tim Leighton, professore di questa università, insieme ad altri scienziati, ha individuato un sistema per la pulizia di oggetti, anche di uso quotidiano, senza l'utilizzo di detersivi o sostanze detergenti. Infatti se si introducono nell'acqua delle bolle d'aria e queste vengono colpite da ultrasuoni, le bolle subito collassano, provocando una brevissima esplosione che emette calore a gradi molto elevati. La temperatura di questa esplosione può anche arrivare a quella del Sole. Questo sistema è utile per togliere lo sporco da oggetti e da qualsiasi tipo di materiali resistenti; per riuscire, invece, a pulire superfici delicate, come ad esempio la nostra pelle oppure i prodotti alimentari, è necessaria una "esplosione" di minor potenza, perchè altrimenti potrebbe essere altamente corrosiva e pericolosa. Per questo si utilizza una versione con potenza minore, così che si verifichi solo l'oscillazione, e non l'esplosione, delle bolle d'aria, che si trasformano in una sorta di spugna abrasiva che elimina lo sporco. Questo metodo era già stato messo in atto da alcune aziende, che già utilizzavano da tempo questo sistema di pulizia, ma in futuro verrà anche introdotto negli ospedali, nelle industrie per la pulizia nella preparazione degli alimenti e in ambiente domestico. Infatti, lo stesso professor Leighton e il dottor Peter Birkin, hanno inventato un dispositivo che sfrutta questa scoperta, permettendo di portarla in tutte le nostre case. Ad un comune rubinetto viene applicato un ugello che è formato da due dispositivi che permettono uno la produzione di bolle d'aria, e l'altro la produzione di ultrasuoni che vengono a contatto con le bolle. Entrambi scendono con l'acqua corrente sulla superficie sporca ripulendola immediatamente con il solo utilizzo di acqua fredda, un ridotto numero di additivi e un consumo di elettricità che equivale a quello di una lampadina in quanto evita di ricorrere all'acqua calda. Per questa invenzione, Leighton e Birkin, hanno ricevuto il "Premio dell'Innovazione 2011 Bian Mercer" della Royal Society e una quantità sufficiente di denaro che utilizzeranno per la produzione di questi ugelli. Si tratta, senza dubbio, di una invenzione che potrebbe essere la soluzione a molti problemi appunto, sia economici, che ambientali. Infatti in questo modo l'utilizzo di saponi e detersivi diminuirebbe notevolmente, portando ad una riduzione nell'acqua delle sostanze inquinanti, nocive e dannose per ogni tipo di essere vivente. Potrebbe diminuire inoltre il pericolo di malattie infettive dato che alcune ricerche hanno constatato che il contagio di molte di esse avviene più facilmente attraverso l'acqua inquinata. L'invenzione degli scienziati americani poi eviterebbe l'enorme spreco di acqua che si verifica ogni anno. Sul nostro pianeta l'acqua dolce è preziosa, costituendo solo un terzo della quantità complessiva essendo infatti la Terra coperta soprattutto di acqua salata. Inoltre sarebbe possibile risparmiare molto denaro evitando l'aquisto di detergenti per la pulizia e riducendo la quantità di energia elettrica necessaria per il riscaldamento dell'acqua a cui si ricorre per ottenere maggiori risultati nel lavaggio. Pagina 20 Dal territorio “Ti racconto un libro”: guarda ascolta e… assapora! Al via al Cinemateatro Nuovo di Magenta l’edizione 2012/2013 G. Colombo 4D Successo sempre crescente per l’ ormai nota rassegna culturale “Ti racconto un libro” , giunta ormai all’ottava edizione. Ad ogni testo sono dedicate due o tre serate; alla fine la rassegna viene chiusa da una compagnia di attori professionisti che recitano su testi di autori affermati. La programmazione di quest’anno è particolarmente avvincente e permette al pubblico di scoprire alcuni capolavori dell’universo letterario attraverso un appuntamento settimanale presso il Cinemateatro Nuovo di Magenta. Questa iniziativa ha anche avuto il patrocinio del Ministero dei Beni cuturali. In questo numero intervistiamo il Prof. Sergio Chiodini, docente di Lettere nel nostro Liceo nonche’ promotore di tante proposte culturali all’interno della scuola. Nell’ambito di questa iniziativa, il nostro Prof. ha introdotto con una efficace presentazione l’opera “Alla ricerca del tempo perduto”, seguita dalla suggestiva e coinvolgente animazione del testo di Proust. Ci potrebbe spiegare brevemente in cosa consiste questa rassegna? La finalità della rassegna è quella di avvicinare le persone alla lettura attraverso uno spettacolo suddiviso in tre parti: la presentazione sintetica del testo mediante un’introduzione di circa 10 – 15 minuti, la sua rappresentazione della durata di circa un’ora e infine un momento conviviale in cui il pubblico può dialogare con gli stessi attori/ interpreti. Quando avvengono le rappresentazioni? Gli incontri sono concentrati nella fase autunnale, possono essere quattro o cinque. Cosa prevede la sua partecipazione a questa iniziativa? Consiste in un lavoro preparatorio compiuto insieme alla compagnia teatrale ( Gli Ammazzacaffè): c’è una prima fase in cui si passa dal testo originale alla stesura di un copione, si effettuano le prime prove apportando i necessari correttivi e vengono divisi gli ambiti di intervento. Il mio compito, in particolare, riguarda l’inquadramento storico/ culturale dell’opera mentre quello della compagnia deve essere una fedele interpretazione del copione elaborato. Ha già presentato altri testi negli anni precedenti? Sì, quella di quest’anno è la quinta partecipazione: negli anni precedenti ho presentato“Memorie di Adriano” di Yourcenar – “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Kundera – “1984” di Orwell -“Il Birraio di Preston” di Camilleri e, quest’anno, “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust. C’è un tema conduttore che lega i testi che verranno proposti quest’anno al pubblico? Sì, il tema è quello dei colori. Tutti i colori rispecchiano un sentimento dell’animo umano, in fondo sono pretesti per raccontare un bel libro. Giallo, rosa, nero…. Ogni colore ha in sé una storia tutta da scoprire Ritiene che questa opportunità sia utile per avvicinare i ragazzi alla lettura? Sì, perché lo sforzo mio e della compagnia è quello di comunicare un’emozione, che è il primo stimolo alla lettura; in questo senso va anche la scelta della direzione del Cineteatro Nuovo, che propone un costo contenuto del biglietto d’ingresso per favorire il più possibile la presenza di giovani. Gli abbonamenti, solitamente si esauriscono in pochi giorni e hanno sempre un’ottima risposta di pubblico,anche dopo anni dall’avvio di questa iniziativa. Ringrazio il Prof. Chiodini per aver risposto alle mie domande con grande disponibilità e cortesia. Leggere…. “a colori”: un’ importante occasione per i lettori del magentino che potranno così avvicinarsi con curiosità e piacere a libri che sicuramente arricchiranno il loro autunno. Pagina 21 Dal territorio Digito ergo sum: Facebook e la filosofia Pop-filosofia alla Biblioteca Comunale di Corbetta E. Giora 5H Nei giorni 22, 29 ottobre e 5 novembre 2012 a Corbetta presso la Sala Grassi del Comune hanno avuto luogo i tre incontri della prima edizione di “Filosofia, scienza, società - riflessioni sul contemporaneo”. Questo evento è stato principalmente pensato per i giovani, ma non solo, e aveva come obiettivo la divulgazione e l’approfondimento di tematiche filosofiche e scientifiche particolarmente legate alla società contemporanea. La manifestazione è stata promossa dall'assessorato alla cultura e dalla biblioteca comunale di Corbetta e ha avuto un ottimo riscontro di pubblico. Tema generale degli incontri è stata la “popfilosofia”, il tentativo cioè di mettere in relazione la tradizione, i metodi e gli argomenti della filosofia con oggetti “pop”, cioè di uso contemporaneo e familiare anche a chi non si occupa di filosofia. Il primo incontro, dal titolo “Facebook e la filosofia” è stato a cura di Edoardo Alcotto, studioso e insegnante di filosofia e storia a Liceo Santorre di Santarosa di Torino. Dopo l’intervento delle autorità civili di Corbetta, due studenti della nostra scuola, Michele Pellegrino e Matteo Bolzonella, in qualità di moderatori, hanno introdotto l’argomento. Michele definisce la pop-filosofia come un tentativo di far uscire la disciplina dalle aule per metterla in relazione con la cultura popolare. Per questa ragione c’è chi sminuisce la pop-filosofia definendola “banale”. Matteo ci introduce invece l’argomento: il sociologo canadese Marshall McLuhan già nel 1968 ha coniato l’espressione “villaggio globale”. Con la diffusione di Internet e Facebook sono scaturiti però ulteriori problemi come quello della privacy oppure quello etico del cambiamento di valore dell’amicizia, fino (e non ultimo) al problema della libertà: siamo veramente liberi da Facebook e con Facebook? Dopo questa presentazione inizia la conferenza del professor Alcotto. La pop-filosofia è l’ideale filosofico di Gilles Deleuze, filosofo francese e iconoclasta, che nel 1977 afferma di voler “fare una filosofia come Bob Dylan fa una canzone”. Il prefisso “pop” sta a significare che è una filosofia che incontra la cultura popolare e i mass media, basti considerare che pop-filosofi hanno scritto libri riguardanti la musica poprock, Harry Potter, cartoni animati come i Simpson, la Harley Davidson…il tutto correlato con la tradizione filosofica. Ai critici che sottolineano la sua povertà di contenuti i pop-filosofi ricordano che già la concezione enciclopedica della filosofia di Aristotele riteneva che essa potesse e dovesse parlare di tutto. I filosofi pop aggiungono poi di voler trattare argomenti moderni in forma leggera, e anche divertente se possibile. Lo stile pop per il professore Alcotto è infatti la sintesi tra forma e contenuto ideale per il grande pubblico, poiché viene minimizzato lo sforzo di comprensione massimizzando l’effetto cognitivo. Un’altra critica mossa alla pop-filosofia è quella di assecondare l’antiintellettualismo imperante trattando argomenti volgari o poco rilevanti. La risposta a questa critica è che anche dietro al “pecoreccio” ci può essere Platone, e per questa ragione la pop-filosofia non può essere definita necessariamente populista. L’antropologo britannico Jack Goody definisce Facebook “tecnologia dell’intelletto”, e conferisce a questo social network il valore di esteriorizzare la facoltà di ragionare, perché entrando in contatto con altre idee così velocemente l’uomo è portato a non pensare più solo con la sua te- sta, ma in costante condivisione con quella degli altri. Estremizzando si può affermare che “pensiamo con le dita sulla tastiera e gli occhi sullo schermo”. Facebook crea poi un nuovo tipo di soggetto, il soggetto online, il quale ha due modalità: la modalità online, cioè quella multidialogante e narrativa di se stessa, e la modalità offline, nella quale si può configurare l’antica solitudine. In questo modo il sé viene costruito virtualmente e questo può avere risvolti positivi o negativi. Per la professoressa Sherry Turkle in rete ci si può mettere in scena inventare nuove identità e questo può avere anche un valore terapeutico. Per il sociologo Erving Goffman invece avere la possibilità di atteggiarmi a qualcuno che non sono fa di me una sorta di attore che nella sfera pubblica si trova su un palcoscenico, mentre nella sfera privata si trova nel retroscena; per questa ragione non si può più stabilire con certezza se chi parla è l’io attore o l’io reale, e diventa difficile chiedere e dare fiducia agli altri. L’ultimo aspetto di Facebook trattato dal professor Alcotto è stato quello degli oggetti conversazionali. Sul social network gli utenti pubblicano video o post per creare un contesto dal quale far partire una conversazione: in questo modo tutti vengono motivati ad argomentare, e Facebook diventa una sorta di palestra per il ragionamento. Al termine della conferenza animato dibattito, moderato efficacemente da Michele e Matteo. Nei prossimi numeri del “Grillo” il resoconto degli altri incontri. Pagina 22 Cultura La Bibliobussola di Alice Gambaro 2A Libri che scottano? Meglio bruciarli Lo sapete che la carta prende fuoco spontaneamente a 451° Fahrenheit? Questo fatto ha dato il titolo ad un famoso romanzo di fantascienza, scritto nel 1953 dallo scrittore americano Ray Bradbury. Fahrenheit 451 è ambientato in un futuro non meglio precisato, o addirittura in una realtà parallela alla nostra. Nella società immaginata da Bradbury è illegale viaggiare in automobile a meno di 100 km/h, mentre è perfettamente normale che ragazzi adolescenti si uccidano a vicenda per passatempo. Nelle case intere pareti sono adibite a televisori, e gli abitanti sono convinti di trovare una famiglia nei personaggi delle varie fiction interattive. Soprattutto, però, la lettura è illegale. Nel corso del tempo, infatti, i libri sono andati riducendosi sempre di più, soprattutto per questioni politico-sociali: un racconto urta la sensibilità di qual- cuno? Cancelliamolo dall’esistenza e non ci saranno problemi. Applicando questo principio, i vari governi che si sono succeduti in questa “storia parallela” hanno eliminato molte opere storiche, da Dante a Seneca passando per Virgilio, fino a dichiararle tutte illegali. Per far rispettare le norme sui libri esiste una sorta di polizia specializzata, i pompieri, che invece di spegnere gli incendi - come sarebbe naturale pensare - appiccano il fuoco alle case di tutti i ribelli che sono sorpresi in possesso di libri o materiale scritto. Di questi pompieri fa parte il protagonista del romanzo, Guy Montag. Inizialmente egli è, almeno all'apparenza, contento del suo lavoro: adora vedere il fuoco che trasforma e brucia tutto ciò che trova sul suo cammino. Tuttavia, l'incontro inaspettato con una ragazza solleva molti interrogativi nascosti nell'animo di Montag. La ragazza in questione risponde al nome di Clarisse McClellan ed ha quasi diciassette anni. Montag la incontra una sera tornando dal lavoro e lei riesce a deviare la sua attenzione con una serie di commenti e osservazioni contrari al senso comune della società in cui vivono. Clarisse chiede a Montag se è felice della sua vita ed egli risponde affermativamente, ma in realtà è profondamente turbato dalla domanda. Ripensandoci, Montag si convince di essere profondamente infelice: svolge il suo lavoro solo per abitudine, non perché gli piaccia davvero; mentre la moglie, Mildred, che pensava di conoscere, si rivela come una totale estranea. Il suo turbamento interiore culmina durante una sera di lavoro. Durante i preparativi per l'incendio di una casa Montag, come guidato da un istinto nascosto, ruba un libro e lo nasconde senza essere visto. Non è che il primo, perché poi continuerà a prendere libri dalle case dei condannati per celarli in casa sua. Così facendo suscita però il sospetto di sua moglie e del capitano Beatty, il capo dei pompieri. Nonostante ciò, spinto dalla morte in circostanze misteriose di Clarisse, Montag inizia a leggere, con l'aiuto di un uomo di nome Faber. Attraverso i libri, Montag riesce a riscoprire la sua identità e inizia a scontrarsi sempre di più con la mentalità dei suoi concittadini. La sua attività, però, non sfugge agli agenti incendiari del capitano Beatty… Lo stile di Bradbury è, secondo me, abbastanza scorrevole e facile da leggere; ci sono parti più oscure, ma servono per comunicare lo smarrimento di Montag, e in ogni caso leggendo attentamente si riesce ad individuare il filo conduttore del passaggio. Il lettore si immedesima con Montag e lo segue nelle sue vicende; leggendo sembra quasi di sentire le voci dei personaggi, e di provare le loro emozioni. Non bisogna però considerarlo una lettura leggera: infatti, a dispetto dello stile lineare, i concetti proposti richiedono una certa attenzione, e spingono il lettore a riflettere e a interrogarsi sull’evoluzione della nostra società. Sì, perché l’impressione che si ha a lettura finita è proprio quella che, a meno di ritornare sulla retta via, il nostro mondo finirà proprio così: basti pensare a quante persone, al giorno d’oggi, considerano una carriera nel mondo della televisione più importante di anni ed anni di studi. Insomma, Fahrenheit 451 è una lettura impegnata, ma vale decisamente la pena di buttarsi a capofitto nella storia! E assicurarsi che i libri non arrivino alla temperatura fatidica di 451°F… (N.B. Tutti i giorni alle 15, dal lunedì al venerdì, su Radio 3 va in onda una trasmissione di libri e idee che si chiama “Fahrenheit” in memoria del romanzo di Bradbury) Pagina 23 Cultura Irisinversi di Iris Daka 5B LASCIATEMI DIVERTIRE Cadi, neve, leggera, leggera, porta sul mondo nuova primavera. Soffia, vento, soffia più forte, solleva le foglie, rianima la notte. Scatenati, o pioggia, nella notte scura, dai sfogo alla tua forza, non mi fai paura. Danzate, fenomeni, del tempo padroni, che il vostro canto nel mio cuore tuoni. Così, bambina, con voi giocherò, d’ingenua allegria di voi riderò. Vi sembrerà pazzia questo mio dire, ma non giudicatemi, lasciatemi divertire. Pagina 24 Rubriche Il questionario di Alex A. De Cicco 3E Carissimi lettori del Grillo, quella che vi presentiamo oggi è una nuovissima rubrica pensata proprio per tutti gli studenti del nostro liceo! Abbiamo scelto due studenti, che si sono gentilmente prestati a rispondere a questo semplicissimo ma interessante questionario. Chissà se riuscirete a scoprire chi sono i due studenti misteriosi.. buona lettura! Ruiz Zafòn Carlos. Nome? (se preferisci puoi utilizzare un soprannome) F: Pizza. - Filippo. Chi è il tuo cantante preferito? Perchè? - Mmm.. diciamo “Giovanna”. Eta? F: 18 G: 17 Scuola media frequentata? F: Istituto medio M. Anna Terzaghi (canossiane) G: Enrico Fermi La prima cosa che pensi quando ti svegli al mattino? F: Prima lezione a scuola? (anche se non penso molto alla mattina..) G: Il cavaliere del Giglio – Russo Carla M. Qual è l'ultimo film che hai visto? F: Il miglio verde, anche se in realtà è molto che non guardo film. G: L'era glaciale 4 Il tuo piatto preferito? G: Lasagna. F: Lady Gaga: la considero un'artista a 360° e combatte in favore dei più deboli. G: Ligabue: con le sue canzoni esprime ciò che penso. La tua materia preferita? F: Biologia/ Filosofia G: Scienze La materia che odi? F: Latino, anche se non è un vero e proprio odio. G: Latino. G: Oggi sarà una bella giornata. Andiamo a scuola dai …. Cosa ti piace fare nel tempo libero? Cosa ti piace di più di te stesso? F: Nel tempo libero mi dedico soprattutto agli amici o ai miei cani, la mia passione! F: La sincerità! G: Avere sempre il sorriso sulle labbra. Cosa detesti di te stesso? F: L'orgoglio. G: I capelli. Qual è l'ultimo libro che hai letto? F: Il prigioniero del cielo – G: Studiare! No, dai, scherzo.. nel tempo libero mi piace uscire con gli amici e praticare lo sport che amo, la pallavolo. La persona che ammiri di più?Perchè? F: Mio padre. Perchè ha sempre una soluzione a tutto e raggiunge sempre gli obbiettivi che si prefigge. G: Mia mamma. Perchè … motivi troppo personali.. Se potessi essere un personaggio famoso, chi vorresti essere? Perchè? F: Non penso che mi piacerebbe essere famoso. G: Francesca Piccinini perchè ha partecipato alle olimpiadi di Londra 2012. Sono stato molto felice quando... F: Il due ottobre scorso. Unica data del concerto di Lady Gaga in Italia. G: Sono riuscita ad ottenere ciò che volevo. Sono stato molto infelice quando... F: Solitamente preferisco nascondere i momenti infelici e concentrarmi maggiormente su quelli positivi. G: Un anno fa. Cosa pensi dell'amore? F: Penso sia qualcosa di eterno e difficile da trovare. G: …........ AHAHAH Se avessi la bacchetta magica, qual è la prima cosa che faresti? F: Raggiungerei mia nonna. G: Cambierei davvero tante cose. Qual è il tuo motto? F: “Born to be brave” ossia “Nato per essere coraggioso. “ G: “Cum honore pugna et numquam cede" ossia "Combatti con onore e non cedere mai." Pagina 25 Rubriche Break E. Popa 4D “Bramante Hi-tech” “La Web Interrogazione” Ahahah! CRI CRI CRI! Ahahah! Pagina 26 Rubriche Il Bramante ai fornelli La grande cucina regionale A. Barbazza 5C Da sempre la cucina italiana si è distinta per la propria varietà di sapori e prodotti. Questa diversità si è creata nel corso del tempo non solo a causa delle condizioni ambientali e territoriali del nostro paese, ma anche per il succedersi di varie popolazioni sul suolo italico. Questo ha permesso all’ interno delle penisola la creazione di molte correnti culinarie che hanno portato alla nascita di numerosi piatti. Il segreto della nostra cucina è in ogni caso l’utilizzo di prodotti di altissima qualità dal punto di vista organolettico e nutrizionale, come la pasta, il formaggio grana e l’olio extra vergine d’oliva. Una macro divisione tra le varie cucine regionali può esser fatta a seconda delle caratteristiche geografiche del territorio italiano: da Nord a Sud, fascia montuosa, pianeggiante e costiera. Nella prima si sono sviluppati sapori legati ai prodotti derivanti dall’allevamento e dalle attività connesse ad esso. L’incontro tra le peculiarità del luogo, tra genti e culture diverse dà vita, ad esempio, alla cucina trentina, la quale si basa su carni bovine, suine e selvaggina locale. A questi gusti decisi vengono aggiunte punte di agrodolce grazie all’accostamento con crauti e al frutto caratteristico della zona: la mela. timo livello in qualsiasi località italiana ci si voglia recare, avendo il riguardo di rispettare le tradizioni e i sapori tipici di ciascun territorio Passando alla fascia pianeggiante troviamo la zona più ricca di prodotti alimentari. Questa ricchezza nasce dalla fertilità dei territori, e non solo dalle coltivazioni tipiche come riso, mais e legumi, ma anche dall’apporto fondamentale proveniente dalle zone dei laghi. In queste aree lacustri, grazie al clima mite, si ha una produzione consistente di olive e anche agrumi come limoni e cedri. Una delle regioni che spicca per le proprie tradizioni a tavola è certamente la Lombardia. Essa, partendo da ingredienti poveri a base di polente di granaglie insaporite con castagne o rape e dagli unici grassi conosciuti ,come il lardo e lo strutto, ha saputo evolversi fino a diventare un vero e proprio riferimento mondiale per varietà e qualità di sapori. Basti pensare a piatti come il risotto alla milanese, i tortelli di zucca già presenti nelle corti medioevali di Mantova e Ferrara o alla colomba pasquale che fonda la propria origine nella zona pavese in età longobarda. A partire dagli anni Settanta del ‘900 questa cucina è arrivata ai massimi vertici grazie al tocco innovativo che hanno saputo portare grandi chef come Gualtiero Marchesi e Carlo Cracco. Le zone costiere basano le proprie tradizioni culinarie su prodotti derivanti dalla macchia mediterranea e sulle risorse ittiche. Tali prodotti, invidiati da tutto il mondo per la loro qualità, costituiscono la base per ricette dai sapori intensi ma delicati. Una regione in cui si possono riscontrare questi sapori è la Liguria, dove si possono trovare ricette molto semplici che con pochi ingredienti sanno accontentare anche i palati più raffinati. Bisogna quindi riconoscere la possibilità di poter gustare piatti unici e di ot- Pagina 27 Rubriche Il Bramante ai fornelli Ricette M. Mantovani, S. Saffiotti & M. Tavera 3F TORTINO AL CIOCCOLATO INGREDIENTI: -200g di cioccolato fondente (70%) -200g di burro -5 uova -2 cucchiai di zucchero PREPARAZIONE: SUGGERIMENTI: Fate sciogliere in un recipiente a bagno maria il cioccolato con il burro e lo zucchero. Non appena i tre ingredienti si saranno amalgamati togliete dal fuoco il contenitore e incorporate con l’ausilio di una frusta le uova intere fino ad ottenere un composto denso; a questo punto versatelo nelle pirofile per singola porzione (precedentemente imburrate e infarinate) fino ai ¾. Fate cuocere il tortino per 15 minuti a 180° in forno pre-riscaldato. A piacere nell’impasto può essere aggiunto del rhum, della cannella o scorza d’arancia grattugiata Pagina 28 Rubriche Botta e Risposta M. Albano & S. Gussoni 2A Ciao, sono una ragazza di terza superiore e mi sento un po’ confusa: mi piace un ragazzo da un anno e mezzo,ma mi sono sempre limitata a guardarlo perché mi imbarazzo se provo a parlargli. Ho provato a comunicare con lui su facebook, ma niente, non ci riesco! Il fatto è che io gli piacevo quando non mi interessava, adesso la situazione si è invertita. Cosa posso fare?? R. Cara R, prima di tutto escludi Internet! Sul web tutti i ragazzi sono perfetti, ed è facile trovare il coraggio di parlare, ma diventa molto difficile essere sinceri e se stessi. Fatti avanti: guardalo negli occhi e, senza parlare, scoprirai se gli piaci ancora. Buona fortuna! Fammi sapere! Ciao, sono una ragazza di seconda superiore, conosco la mia migliore amica da circa 7 anni. Lei da quasi un anno è fidanzata e, a causa di questo mi trascura. Andando in due scuole diverse, il tempo per vederci è minimo e le poche volte che potremmo stare insieme lei preferisce il suo ragazzo: il nostro rapporto non è più lo stesso. Che cosa dovrei fare? Ragazza Trascurata. Cara Ragazza Trascurata, l'unico consiglio che posso darti è quello di parlarne con la tua migliore amica: insieme troverete una soluzione. Lei probabilmente non rinuncerà al suo ragazzo ma ritaglierà più tempo da trascorrere con te, se veramente tiene alla vostra amicizia. Spero che il vostro legame si ricongiunga e ritorniate quelle di prima! Ciao, ho 17 anni e frequento la prima superiore. Arrivo dal Pakistan e giunto in Italia non conoscevo la lingua così mi hanno declassato. A scuola mi trovo bene, però non conosco i vostri usi e le vostre abitudini e, quando l’altro giorno la ragazza per cui ho una cotta mi ha invitato alla sua festa, mi sono sentito perduto. Come mi posso vestire??? H. Caro H, sarai perfetto comunque ti vestirai, e dai poco importanza a quello che indossi. Impara questo nostro detto “ l’abito non fa il monaco”. Quindi, un paio di jeans e una tshirt portati con disinvoltura saranno il top. Ciao sono una ragazza di 17 anni e sono fidanzata da un paio d'anni, con lui è tutto perfetto ed è la cosa più bella che mi sia mai capitata! Molte volte,però, soprattutto quando litighiamo, ripenso ad un mio vecchio amore! Vorrei sapere se è normale ripensare al passato anche se nel presente non ci sono problemi! Grazie. A. Cara A, certo che è normale. Il passato è quasi sempre idealizzato, spesso siamo portati a ricordare esclusivamente quello che ci fa piacere e a dimenticare gli eventi spiacevoli. Capirai che, grazie a questo meccanismo, gran parte di ciò che è stato e non è più ci attira un po' e ci porta quasi a desiderare di poter tornare indietro ogni volta che qualcosa non va. Gli amori poi sono sempre difficili da dimenticare, proprio perché abbiamo amato! L'amore è un sentimento forte, anche quando finisce, e non per questo si dimentica. Pagina 29 Rubriche Top Ten M. Montonati,D. Zarinelli 5H -“Quei figli di p…terodattili!” -Prof: “Il paramicio” Alunno: “Si dice paramecio!” Prof: “Preferisco il paramicio che fa paramiao!” -“Allora le pinne della banana, no scusate le ali della balena… no le pinne della balena!” -”I castori di oggi sono uguali a quelli del Medioevo… Oddio, avrei qualche dubbio. L’altro giorno ho visto un castoro con lo smartphone e uno con la motosega per tagliare gli alberi, anziché usare i dentini” -“Il Moulin Rouge non è un mulino, ma è stato costruito proprio con le pale, con una elle sola, che girano” -“Il fine del canto dell’usignolo? Far colpo sull’usignola!” -“Thyco era proprio cattivo, un bravo astronomo, ma mi è scaduto come persona” -“ Leopardi era un bisgobbo… aveva due gobbe, una davanti e una di dietro” -“Il macaco del Giappone è intelligentissimo, probabilmente riuscirebbe a fare il biennio al Bramante!” -“Barbafuoco, Barbarossa, Barbanera… ah no era Mangiafuoco non Barbafuoco!” Pagina 30 Rubriche L’Oroscopo del Grillo B. Bergamaschi & V. Fiori 2A ARIETE : Scuola :Potresti avere qualche difficoltà negli studi, ma la tua tenacia ti aiuterà a superarli. Nella seconda parte dell’anno potrai raccogliere i frutti dei mesi passati sui libri. Sarà un anno molto impegnativo. Cerca di studiare anche insieme ai tuoi compagni di scuola, ti sarà molto utile per arrivare preparato a qualsiasi interrogazione o compito. Amore: Si prevedono tante amicizie in arrivo e tra queste c'è anche la persona della quale ti potresti innamorare follemente. Potresti perdere la testa per un nuovo amico. E non ha l'aria di essere una semplice avventura, ma ha tutte le carte in regola per essere un amore importante. TORO: Scuola: Sei molto perfezionista. In quest’anno scolastico potresti avere un po’ di problemi, cerca di mantenere la calma e riuscirai a superare ogni ostacolo. Sarai in grado di organizzare il tuo studio e in questo modo otterrai ottimi risultati. Amore :Le relazioni si costruiscono un passo alla volta. Le coppie potrebbero ottenere qualcosa di più con le buone maniere piuttosto che stare sempre a criticare il partner nella speranza che questo cambi abitudini e modo di fare. Magari dovreste cambiare voi..Attenzione a non desiderare ciò che non vi appartiene perché potrebbe portare a una brutta situazione. GEMELLI: Scuola :Quando vuoi raggiungere un obiettivo non ti fai fermare da nessun ostacolo. Dovrai studiare molto in questo anno ma non spaventarti, sarai capace di controllare ogni cosa. Alla fine dell’anno sarai ricompensato dal tempo trascorso sui libri. Amore: I single troveranno qualcuno davvero interessante con cui uscire e trascorrere insieme delle serate. Le coppie dovranno cercare di risolvere quei contrasti che potranno portare a una separazione, ma state tranquilli, con un può di buona volontà e il vostro amore si risolverà tutto. CANCRO: Scuola:Sei molto sensibile. Ti piace sognare ad occhi aperti e per questo ti capita di risultare una persona distratta. Ti impegni comunque al massimo nello studio e questo ti aiuterà a portare a casa ottimi risultati. Amore: Le coppie trascorreranno molto tempo insieme ai loro amici e questo vi aiuterà a rinforzare la vostra storia. I single potrebbero alla fine trovare la felicità,ma non si guarderanno intorno come al contrario dovrebbero fare. LEONE: Scuola:Sei molto intelligente ed ambizioso. Dovrai affrontare qualche problema a scuola che potrebbe farti rallentare lo studio, ma se resterai calmo, riuscirai ad affrontare e superare qualsiasi ostacolo. Amore: I vostri sentimenti sono senza dubbio sinceri. Avete un rapporto bellissimo con il vostro partner. Siete tranquilli e questo vi aiuterà nella vostra relazione. I single non riusciranno a trovare la persona perfetta ma non abbattetevi ,ci sarà un incontro inaspettato. VERGINE Scuola:E' un anno scolastico non molto fortunato. Inizialmente avrete paura di aver fatto una scelta sbagliata per quanto riguarda gli studi ma poi riuscirai a trovare il tuo metodo di studio e a portare a casa soddisfacenti risultati. Amore: Le coppie potrebbero avvicinarsi un pochino di più, è proprio il momento giusto per consolidare il proprio rapporto. I single non saranno molto allegri e questo sarà un peccato perché potrebbero trovare tante persone interessanti in giro se si aprissero. Pagina 31 Rubriche BILANCIA Scuola: Ti impegni sempre molto in ciò che fai e quando prendi una decisione nessuno può farti cambiare idea.. A fine anno otterrai ottimi risultati e potrai raccogliere i frutti del tuo impegno. Amore: Quest'anno, troverete qualcuno che starà al vostro fianco e, se già lo avete, attenzione ai vostri atteggiamenti, potrebbero crearsi situazioni difficili da risolvere in breve tempo. Se invece preferite restare soli e divertirvi, troverete sempre il modo per farlo. SCORPIONE Scuola: E' l'anno giusto per darsi da fare e per ottenere ottimi risultati a scuola. Gli ultimi mesi dell'anno saranno un po' più difficili per lo studio, ma non farti travolgere dalla paura di non riuscire a studiare come vorresti. Amore: Se inizierete qualche nuova conoscenza in quest'anno, assicuratevi che le persone che state frequentando siano del tutto sincere e spontanee con voi o potrete avere delusioni. SAGITTARIO Scuola:cerca di non farti sfruttare troppo dai tuoi compagni di studio. Quest'anno potrai ottenere risultati importanti, ma dovrai essere disposto a fare qualche sacrificio e ad impegnarti più del solito, il tuo impegno costante nello studio sarà ripagato ampiamente a fine anno. Amore: Non vorrete dare ascolto a qualcuno che vi dice che state sbagliando tutto sentimentalmente e otterrete qualche delusione. Le coppie potrebbero avere tralasciato qualche dettaglio e non averlo rivelato al partner e questo comporterà qualche discussione tra voi. CAPRICORNO Scuola: Sei una persona sincera e disposta a tutto per aiutare i tuoi amici, anche nello studio, a volte però ti fai prendere da un po' di insicurezza, che potrebbe crearti problemi a scuola. Amore: I single saranno alla ricerca della persona perfetta, ma non la troveranno, al suo posto però potrebbero trovare una buona amicizia. Non cercate il vostro partner ideale ma lasciate che venga da sé, se sarà la persona giusta ve ne accorgerete subito. Per ora pensate a divertirvi. ACQUARIO Scuola: Sei una persona instabile, che cambia spesso idea, ed a volte agisci senza pensarci troppo. Questo potrebbe crearti dei problemi anche nello studio quindi rifletti su ciò che fai per evitare errori che potrebbero costarti caro. Se ti impegnerai seriamente nello studio, riuscirai ad ottenere ottimi risultati, però dovrai avere pazienza. Amore: Forse vi siete lasciati un po' troppo andare alle considerazioni dei vostri amici e dai loro pregiudizi, tanto che la persona che voi pensavate fosse quella giusta, ora la vedete come qualcuno pronto a tradirvi alla prima occasione. Non ascoltate gli altri, ma semplicemente voi stessi. PESCI Scuola: Sei una persona molto sensibile e sognatrice e non sai ancora cosa vuoi dal tuo futuro. Cerca in quest'anno di capire cosa vuoi veramente e prendi una decisione. Amore: Qualcosa in questo periodo non va proprio per il verso giusto, nel senso che ci sarebbe qualcuno di cui vorreste l'attenzione che proprio non ve la concede. Fate il possibile per ottenerla se davvero ci tenete! La Redazione del Grillo Bramante In Grillo veritas!
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E. Porta, A. Re, L. Rondena, S. Saffioti, F. Sarri, B. Soldano, M. G. Tavera, A. Tenconi, E. Tosello, V. Tufaro, D. Zarinelli.
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