De Architectura Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in
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De Architectura Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in
tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite a turrisbabel u 0 10 2003 Geschäfte und Bars Negozi e bar 60 Trimestrales Mitteilungsblatt der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen Notiziario trimestrale dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol Interview mit / Intervista con Rainer Schölzhorn Franz Staffler Taxe Percue Sped. in a. p., 45%, art. 2, comma 20/b legge 662/96 (BZ) In caso di mancato recapito, rispedire all’ufficio di Bolzano C.P.O. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso 10 2003 Geschäfte und Bars / Negozi e bar De Architectura tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite b tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 1 turrisbabel Editorial / Editoriale 2 Ground zero Luigi Scolari De Architectura Geschäfte / Negozi 4 60 Vom langen Weg zum schnellen Bauen Zusammengestellt von Sabrina Pievani 10 2. Durchgang Zusammengestellt von Alessia Carlotto 16 La «pelle» dell’architetto Alberto Vignolo 22 Sacri Fumi a cura di Umberto Bonagura 26 Arcade: 12 Ebenen für ein Geschäft Zusammengestellt von Andrea Santini 28 1063. Goldschmiede Elisabeth Schatzer 30 Negozio di fiori a Bolzano Trimestrales Mitteilungsblatt der Kammer Zusammengestellt von Alessia Carlotto e Umberto Bonagura der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen 32 Notiziario trimestrale dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano Zusammengestellt von Alessia Carlotto 34 36 Tel. 0471 971741 http://www.bz.archiworld.it e-mail: turrisbabel.bz@archiworld.it Schuhhaus Dissinger, Brixen Zusammengestellt von Umberto Bonagura Sparkassenstraße 15 via Cassa di Risparmio I — 39100 Bolzano / Bozen Geschäft Shri Lakshmi. Indisches Kunsthandwerk Fünf Höfe, Five Courtyards for the Munich City Centre Zusammengestellt von Assistent Communications, Herzog & de Meuron 40 „De Call“ Flag-Ship-Store in Deutschland Zusammengestellt von Umberto Bonagura 42 AWG: DonGil Zusammengestellt von Lukas Abram Interview Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile: 46 Luigi Scolari Vizedirektor / Vicedirettore: a cura della redazione 50 I love shopping a cura di Umberto Bonagura, Angela Giudiceandrea, Luigi Scolari Umberto Bonagura 56 Redaktion / Redazione: Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt Zusammengestellt von Lukas Abram Lukas Abram, Pier Francesco Bonaventura, Statements Alessia Carlotto, Angela Giudiceandrea, Sabrina Pievani, Emil Wörndle Architetti imperatori 60 Osservazione sui Portici Pier Francesco Bonaventura Kammerbeauftragter / Resp. rapporti con l’Ordine: De Architectura Bars / Bar Roberto D’Ambrogio 62 Gertrud Kofler Verantw. für die Werbung / Resp. per la pubblicità: Ulrich Weger, Tel. 0471/973886 Restaurierung des „Batzenhäusl“ in Bozen 64 Umbau der Erweiterung des „Batzenhäusl“ in Bozen Christoph Mayr Fingerle Grafik / Grafica: www. Lupe.it (BZ) 68 „Walther’s – Caffè Ristorante“ a cura di Umberto Bonagura Druck / Stampa: Europunto (VR) 70 Bar Hilde Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen a cura di Umberto Bonagura die jeweiligen Autoren verantwortlich. Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto 72 la responsabilità dell’autore. Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen Registro stampe del tribunale di Bolzano Zusammengestellt von Andrea Santini 74 Il Bar Hintergasse a Brunico Giovanni Dissegna N./n. 22 /97 vom/del 9.12.1997 78 Oktober / Ottobre 2003 Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol Zusammengestellt von Emil Wörndle Spedizione in a.p., 45%, art. 2 comma 20/b, Textbausteine / Architetture di carta legge 662 /96 – Filiale di Bolzano Kostenlose Verteilung / Distribuzione gratuita Gasthof Figl 84 Al Paradiso delle Signore a cura di Alberto Vignolo Foto Titelseite / Foto copertina: Wettbewerbe / Concorsi Bozen, Lauben / Bolzano, Portici © Ludwig Thalheimer / Lupe 86 Concorso per una scuola elementare a Vipiteno a cura della redazione tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 2 2 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Luigi Scolari Editorial Editoriale Supermercati MPreis in Tirolo / Supermärkte MPreis in Tirol Le tre possibilità La città, struttura dinamica, gli arredi dei plateatici, che pag. 78). Per gestori e commer- estesa per chilometri quadrati, invadono lo spazio pubblico, cianti le preoccupazioni e le milioni di metri cubi di ce- sempre più risicato, con tavoli- difficoltà nell’affrontare la ri- mento, mattoni e calcina, quin- ni, sedie in plastica e ombrel- strutturazione e l’allestimento ta architettonica multiforme loni di scarsa qualità anche del proprio spazio sono nume- di stili, stratificata nella storia, fuori degli orari di esercizio. rose ed le situazioni sono molto eretta a ridosso della maglia Come i bar, anche i negozi ten- differenziate. Il mercato degli stradale, suddivisa per isolati, dono a riversare i loro spazi affitti condiziona in modo tan- generata per quartieri, è per- all’esterno, ampliando vetrine gibile la durabilità e sopravvi- cepita dall’uomo che per gene- a discapito del pubblico pas- venza di un esercizio. Esercizi razioni l’ha demolita e rico- saggio, insensibili a proporzioni di lunga tradizione, ma con struita, questo essere umano, e indifferenti alle composizioni locali in affitto, hanno chiuso altezza media 1 metro e set- delle facciate architettoniche i battenti. In casi eclatanti, al- tanta, a partire dal suo punto in cui si inseriscono (Osserva- cuni proprietari hanno valu- di vista: da terra. Dal basso, dal zioni sui Portici pag. 60). tato che le rendite da locazione piano stradale su cui agevol- Compito dei gestori più sen- sono più soddisfacenti ed han- mente può muoversi il frequen- sibile sarebbe quello di testi- no preferito chiudere o trasfe- tatore abituale di questo quan- moniare che anche iniziative rire l’attività affittando gli spazi to mai complesso tessuto urba- e progetti modello, possono a grandi catene commerciali, no, il cittadino ma anche il visi- contemporaneamente soddisfa- che sole possono permettersi tatore curioso, il turista, la città re le proprie esigenze di red- le posizioni centrali, a volte è percepita in modo selettivo. dito e quelle di tutela e salva- con unico scopo di rappresen- Tutta questa complessità si guardia dello spazio pubblico tatività. Il centro storico diviene perde, obliata dalle luminaires, (Architetti imperatori pag. 46). sempre più anonimo e simile che irretiscono lo sguardo, Sino ad ora l’invasione dei a quello di tante altre città. e la percezione si concentra grandi centri commerciali è Chi decide di rinnovare i locali sulla vetrina del negozio. stata tenuta a freno da previ- o apre una nuova attività ha Sul ground zero si aprono gli denti piani urbanistici e del davanti a se tre strade. Arran- spazi commerciali e della sosta, commercio, che ci hanno giarsi con un allestimento i bars, a cui è dedicato questo risparmiato dalla triste sorte “fatto in casa”, come avviene numero 60 di turrisbabel. delle province vicine, Veneto per alcuni bars e quasi mai per Abbiamo voluto indagare se e Trentino, e contemporanea- il negozio. Qui, risolti i requi- e come l’immagine della città mente hanno permesso ai siti tecnici e d’igiene di talune dipende anche dalla percezione “piccoli” commercianti di pro- attività specifiche, si ritiene e dalla qualità di questi eser- sperare e crescere, generando che per creare un’atmosfera ac- cizi, valutando che a prescinde- anche dei piccoli imperi. Molti cogliente bastino tavoli e sedie re dalla loro funzione di servizio sostengono che un mercato in legno di seconda mano. essi potrebbero e dovrebbero più libero e aperto all’offerta svolgere un ruolo rappresenta- del commercio all’ingrosso, tivo per la città (I love shopping garantirebbe una riduzione dei pag. 50). Vetrine, insegne, pla- prezzi. Se al consumatore verrà teatici, emissioni acustiche, car- offerta una tale opportunità, telloni pubblicitari influenzano dovremmo almeno evitare di in modo rilevante quello che in ricreare il paesaggio di ca- senso più limitato viene altri- pannoni prefabbricati che ben menti definito “arredo urbano”. conosciamo, e fare invece te- Da parte della pubblica ammi- soro iniziative imprenditoriali nistrazione, sarebbe auspica- lungimiranti come quelle del- bile avviare dei progetti di ge- la catena austriaca M-Preis stione qualitativa almeno per (Baukultur mit Supermärkten tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 3 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Le tre possibilità – Editorial / Editoriale 3 Altrove sono le ditte specializ- Sie prägen diese Ebene Null, – und blematisch: Hohe Mieten erschwe- zate che propongono cosiddette ihnen ist diese Ausgabe 60 von ren das Überleben und viele Tradi- soluzioni su misura per il clien- turrisbabel gewidmet. tionsbetriebe mussten deshalb ihre te, vantando un’esperienza plu- Wir wollten untersuchen, ob und in Läden schließen. In manchen Fällen riennale e tempistica garantita. welchem Maße das Bild der Stadt war es für die Geschäftsbesitzer La gestione chiavi in mano e la von der Erscheinung und der Qualität lukrativer, ihre Tätigkeit einzustellen sicurezza dei tempi di consegna dieser Strukturen abhängt und ob sie und die Räumlichkeiten an große sono fattori determinanti nella über ihre eigentliche Funktion hinaus Ladenketten zu vermieten, die sich scelta del committente. A fronte auch eine repräsentative Rolle für die zentralste Lagen leisten können, di queste garanzie, implicite Stadt spielen (I love shopping S. 50). manchmal auch nur zu reinen Re- nell’offerta di qualsiasi profes- Schaufenster, Schilder, Eingänge, präsentationszwecken. So wird das sionista capace, raramente la Werbeelemente prägen das Erschei- Stadtzentrum immer anonymer und soluzione proposta va oltre nungsbild der Stadt. Es wäre wün- dem anderer Städte immer ähnlicher. un adattamento alle dimensioni schenswert, wenn die öffentliche Wer einen Umbau oder eine Ge- dei locali di un arredamento Verwaltung Richtlinien wenigstens schäftseröffnung plant, hat im Grun- für die Gestaltung jener Bereiche de drei Möglichkeiten: Eine Selfma- erlassen würde, die den öffentlichen de-Einrichtung, wie man es haupt- Raum prägen, der auch außerhalb sächlich bei Bars häufig sieht, wo der Öffnungszeiten immer mehr von schon ein paar gebrauchte Tische hässlichen Tischen, Plastikstühlen und Stühle eine einladende Atmo- und Sonnenschirmen verunstaltet sphäre schaffen können. Dann gibt wird. Auch die Geschäfte stülpen es die Möglichkeit, sich an speziali- sich gleichsam in den öffentlichen sierte und erfahrene Firmen zu wen- Raum hinaus, ohne Rücksicht auf die den, die mit schlüsselfertige und Ordnung und die Proportionen der maßgeschneiderten Einrichtungen Fassaden, in denen sie sich befin- werben. Darin sehen viele den gro- den (Osservazioni sui Portici S. 60). ßen Vorteil, obwohl diese Garantien Dabei beweisen die Initiativen und eigentlich von jedem Professionis- Projekte einiger weniger, dass es ten erwartet werden können. Diese möglich ist, wirtschaftliches Intedi serie, cui la ditta fa riferi- resse und Rücksicht auf den öffent- mento o produce in proprio. lichen Raum zu vereinbaren (Archi- La merce è esposta su ripiani, tetti imperatori S. 46). il negozio, anche se ravvivato Die Schaffung von großen Einkaufs- dai colori di pareti e pannelli zentren konnte bisher durch urbanis- fortemente illuminati, diventa tische Maßnahmen und Initiativen un magazzino. I progetti pub- der Kaufleute gebremst werden. blicati testimoniano la terza Das unglückliche Los der Nachbar- via, valutino i commercianti provinzen Trentino und Veneto blieb ed i gestori di locali quale sia uns so erspart, und viele kleine Kauf- per loro la soluzione più sod- leute konnten überleben und wach- disfacente. sen, einige sogar über die Maßen. Viele vertreten die Ansicht, dass ein Die Stadt, diese in Jahrhunderten freierer Markt die hohen Preise sen- Lösungen sind meist nichts anderes gewachsene, dynamische Struktur ken könnte. Falls in Zukunft diese als eine individuelle Anpassung von enormen Dimensionen, wird vom Möglichkeiten geschaffen werden, von seriell gefertigten Einrichtungs- Mensch, diesem durchschnittlich sollten wir wenigstens darauf achten, elementen, und das so gestaltete 170 cm großen Wesen, von seinem diese Märkte rücksichtsvoll in die Geschäft besteht aus einer An- Standpunkt, dem Boden, aus wahr- Landschaft zu setzen, wie es uns sammlung von Regalen und eher genommen. Diese Wahrnehmung von die österreichische Supermarktkette einem Magazin. Die in dieser Aus- unten bedeutet einen sehr selektiven MPreis beispielhaft vorführt (Bau- gabe gezeigten Beispiele zeigen Blick auf das urbane Gefüge. All die kultur mit Supermärkten S. 78). die dritte Möglichkeit auf, – überlas- Komplexität der Stadt tritt zurück, die Der Umbau und die Einrichtung von sen wir es dem Urteil der Unterneh- Wahrnehmung konzentriert sich auf Geschäftsräumen gestaltet sich für mer, welcher Weg für sie der zufrie- die Vitrinen der Geschäfte, der Bars. Pächter und Kaufleuten häufig pro- denstellendste sein kann. tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 4 4 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Kurt Egger, Dora Aichner, Werner Seidl De Architectura Geschäfte / Negozi Vom langen Weg zum schnellen Bauen – eine Baugeschichte Am Anfang stand ein aus allen Nähten Absprachen und Klärungen mit den Bau- platzendes Athesia Buch- und Papierhaus herren, dem Landesdenkmalamt und der in Bruneck – von Prof. Arch. Othmar Barth Gemeinde und den daraus folgenden Varian- vor 30 Jahren geplant und gebaut. Ein ten war das Projekt einreichfertig. In der Gebäude, von städtebaulicher und innen- Zwischenzeit hatte sich aber durch das Auf- räumlich höchster Qualität, dem keine treten weniger Personen massiver Wider- Möglichkeit zur Erweiterung gegeben war. stand gegen einen Abbruch der alten Häu- Nach langem Suchen fand der Bauherr ser formiert. Die Polemik zog sich über durch den Erwerb des ehemaligen Sennige- Monate und wurde auf sehr emotionalem bäudes, Stadtgasse 4, die Möglichkeit zur und unterschwelligem Niveau ausgetragen Erweiterung. Der kleinere Teil des Stamm- (nachzulesen in vielen Leserbriefen der hauses – die Papierabteilung – sollte im Tageszeitung Dolomiten). Im Herbst 2000 sanierten Ex-Sennigebäude ihren Platz fin- versuchte der Bauherr mittels einer groß den, die Buchabteilung das ganze Stamm- angelegten Bürgerversammlung mit Pro- haus füllen. Nach einem genehmigten jektvorstellung und anschließender Diskus- Sanierungs- und Umbaukonzept für das sionsrunde auf eine rationale Gesprächs- neue Haus wurde der Athesia das an das ebene zurückzukehren. Was zu einem gro- Ex-Sennihaus angrenzende Rechhaus ange- ßen Teil auch gelang. Die aggressiven und boten. Durch etliche Studien wurden ver- unterschwelligen Angriffe Einiger wurden schiedene Sanierungs- und Umbaukonzep- aber bis zur Fertigstellung des Hauses te für beide Häuser durchgespielt. Durch weitergeführt. Durch diese Polemik ver- die nun vorhandene Dimension in Fläche schob sich der geplante Baubeginn – Juli und Kubatur beschloss der Bauherr, nicht 2000 – um Monate. Der Eröffnungstermin die Papierabteilung, sondern das Buch- und blieb mit 16. November 2001 immer der zukünftige Medienhaus hierher zu verlegen. gleiche. Im Zeitraum der Ausführungspla- Das von Prof. Arch. Othmar Barth geplante nung und Vergabe der Arbeiten wurden die Stammhaus sollte nun als Papier-, Ge- alten Häuser abgebrochen und die tech- schenk- und Spiele-Haus genutzt werden. nisch aufwendige, 6 bis 13 m tiefe Bau- Durch drei verschiedene Niveaus in den grube mittels bis zu 16 m hohen Wurzel- zwei bestehenden Häusern, feuchtes bis pfählen (Fels, Wasser, zum Teil nicht unter- nasses Mauerwerk im schlossbergseitigen kellerte, fundamentlose Nachbarhäuser) Teil und die zu geringe Traglast der erst eingerichtet. Die Hochbauarbeiten starteten kürzlich ausgewechselten Decken war die Anfang April. Sieben Monate für die Bau-, Nutzung des Bestandes als Buch und Me- Ausbau-und Einrichtungsarbeiten an der dienhaus nur schlecht möglich. Das Landes- engsten Stelle der Stadtgasse gingen an denkmalamt wurde um ein Gutachten er- die Grenzen des Machbaren für alle Beteili- sucht, ob die zwei vor kurzem total sanier- gten – Bauherren, Architekten, Bauleiter, ten Häuser erhaltenswert seien oder ob Firmen, Nachbarn, Passanten usw. – ein Ka- ein Abbruch und Neubau möglich wäre. pitel für sich. Der Eröffnungstermin wurde Nach einem Lokalaugenschein und einer mit dem 16. November 2001 eingehalten. Fassadenuntersuchung in beiden Häusern wurde durch das Landesdenkmalamt keine erhaltenswerte Substanz festgestellt und einem Abbruch und Neubau zugestimmt. Die Aufgabe wurde immer reizvoller – ein neues Buch- und Medienhaus im Ensemble Foto Georg Hofer der Stadtgasse. Nach diversen Entwürfen, (Dora Aichner, Werner Seidl) tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 5 tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 6 6 De Architectura Geschäfte / Negozi – Vom langen Weg zum schnellen Bauen – eine Baugeschichte 1 1 2 3 4 Lageplan Schnitt A-A Grundriss Untergeschoss Grundriss Erdgeschoss Fotos Georg Hofer Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 tb60_completo 30.10.2003 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 15:52 Uhr Seite 7 Vom langen Weg zum schnellen Bauen – eine Baugeschichte – De Architectura Geschäfte / Negozi 7 2 3 4 tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 8 8 De Architectura Geschäfte / Negozi – Vom langen Weg zum schnellen Bauen – eine Baugeschichte Weite der Enge Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 es auf Anhieb mit der Ganzheit des Gebäudes zu tun. Dabei sind die großflächigen Das Buch- und Medienhaus der Athesia Fenster, auch das geschossübergreifende führt in die Stadtgasse der Brunecker im Mittelteil, keine exhibitionistische Ent- Altstadt einen unaufdringlichen Dimen- hüllung eines für sich seienden Innenraums, sionssprung ein, weniger durch markante da sie diesen wesentlich miterzeugen. Zeichensetzung, denn durch Ausformulie- Erst die Interaktion, die Begegnung von rung einer verfeinerten Sensibilität. Innen und Außen ist raumbildend, – der Die behutsame Einfügung in das histori- Gassenraum verschafft sich eine Bühne, sche Ensemble war dabei eine Vorgabe, um sich selbst zu reflektieren. die sich durch die Baulage von selbst Die bühnenhafte Verflechtung von Innen ergab und sich den Architekten Egger-Aich- und Außen ist daher ein Einräumen von ner-Seidl keineswegs als Behinderung Zeit, sie ermöglicht ein Bewusstwerden ihres Veränderungswillens, sondern von des Ortes. Sie macht schon den Passan- vornherein als dessen Inspirationsquelle ten, der außen vorbei geht, zum Passa- anbot. Die bodenständige Lochfassade, gier, der, um einzutreten, keine Schwelle die bündigen Fenster, die gerade abge- mehr überschreiten müsste. schlossene, hochgezogene Attika sind Im Unterschied zu den Geschäftshäusern Elemente, durch die sich der Neubau mit der Nachbarschaft, die, auch wenn sie der lokalen Umgebung familiarisiert. mehrgeschossig sind, sich nicht als ganz- Trotzdem reiht er sich nicht einfach ein, heitliche Gebäude öffnen, sondern nur sondern wird gerade in seiner betonten als Schaufenster im Eingangsbereich, Schlichtheit und Enthaltsamkeit zu wird so der Eintretende nicht automatisch einem Angebot nackter Gegenwärtigkeit zum Konsumenten. Er wird von einer in der munteren, dichtgedrängten Abfolge großzügigen, doppelläufigen Treppe in der Häuser. Trotz der Beengtheit und der einem Lichthof empfangen, der von Fliehkraft des Standortes, entwickelt das einer Glasdecke abgeschlossen wird und Gebäude eine ausholende, weitatmige das durch die Fassade bereits angekün- Präsenz, ohne weder die scharf gekrümm- digte Raumkontinuum fortsetzt. Unverse- te, enge Gassenflucht, noch die Konti- hens durchwandelt er die Niveaus, durch- nuität der Häuserfront sprengen zu müs- misst Höhe und Tiefe des Baukörpers sen, in die es sich zurückhaltend einfügt. und das Auf- und Abschwellen des Tages- Wenn es in der Straßenperspektive zur lichts. Durchblicke und Ausblicke verknüp- Randerscheinung wird, dann entfaltet fen Oben und Unten, Innen und Außen, auch die Öffnung der Passage ihre größte Vorder- und Rückseite, inszenieren die Ko- Wirkung, die den Fluchtpunkt der Gasse existenz von Entlegenem. Das Gebäude immer schon eingeholt und der eigenen selbst wird durchlässiges Medium, Ver- Inszenierung einverleibt hat. Und die netzung. Wie von einem Buch, das die großflächigen Fenster können, wenn das Sesshaftigkeit des Lesenden aufhebt und Gebäude noch Randerscheinung ist, ein ihn zum Passagier macht, wird hier der Stück vom Himmel herabholen, und der Wandelnde von der Fluidität und Allge- mit Perlmutt und Glas durchsetzte Fassa- genwart des Raumes erfasst. Aber in denputz kann flimmerndes Licht bis in diesem Reich der Durchlässigkeit und Ver- den Schoß der Gasse locken. So wird der flechtung von Möglichkeiten, der spieleri- Engpaß durch Blick- und Lichtinszenierun- schen Überbrückung von Entfernungen gen erweitert. Auch die großteils nackt durch Freigabe von Blicken, in das der bleibende Substantialität der Wand und Passant aus der engen Gassenflucht ent- die bemessene Setzung der Fenster lassen führt wurde, das der Welt des Buches, die Fassade trotz ihrer Teilansichtigkeit der Welt des Geistes entspricht, kurzum, als unteilbare Ganzheit in Erscheinung in diesem Zustand der Beflügelung, emp- treten, die die volle Dimensionalität des findet er stets die Haftung an seinem kon- Baukörpers standpunktunabhängig erfahr- kreten Ort, wenn er hinter einem der Fen- bar macht und auch den Eingangsbereich ster der Rückseite das Gras und die Mauer von vornherein mit dem Ganzen verbindet. des steil aufragenden Geländes sieht. Der Vorübergehende, der Passant, hat (Andreas Zoderer) tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 9 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Vom langen Weg zum schnellen Bauen – eine Baugeschichte – De Architectura Geschäfte / Negozi 9 1 Auftraggeber Baukosten Hochbau Baugrube Wurzelpfahl- Außenhaut 14 cm VWDS Athesia Buch G.m.b.H. ohne Einrichtung gründung zwischen nicht mit speziell entwickel- Baubeginn 04. 2001 2.500.000 Euro unterkellerten mittelalter- tem Putz. Zuschläge aus Eröffnung 11. 2001 Kosten ohne Einrichtung lichen Häusern im Alt- Perlmutt und Sandstrahl- inkl. Einrichtung 595 Euro pro m3 stadtbereich an der Nord- glas – von Hand aufge- Bebaute Fläche Planung Architekten seite des Schlossbergs. tragen und gewaschen. 395,81 m2 Egger, Aichner, Seidl Durch den wasserführen- Fenster Putzbündig Nettonutzfläche Mitarbeiter den Fels umseitig hinter- sitzende Fenster – Alu und 1180,94 m2 Luca Canali Sylvia lüftetes Untergeschoss- Edelstahl. Kubatur über Erde Schwingshackl Keller steht in der Luft. Treppenanlage Frei tra- 3611,30 m3 Statik, stat. Bauleitung Gebäudestruktur Tragende gende Stahltreppen mit Kubatur unter Erde Ing. Josef Aichner Außenwände in Stahlbe- Ganzglasbrüstungen und 1778,04 m3 Erhöhte Bauleitung ton mit innen liegendem dachterrassenbündigem Baukosten Abbruch Arch. Marco Micheli Stahltragsystem – Säulen 36 m2-Glasoberlicht. 1 Ansicht Stadtgasse und Baugrube Farbkonzept und Trägerrost mit aus- Dach Hochgedämmtes, Fotos Georg Hofer 700.000 Euro Albert Mellauner betonierten Deckenfeldern. bekiestes Flachdach. tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 10 10 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Peter Plattner 2. Durchgang Im Frühjahr 2001 wurde nach einer Zurückhaltung in der Gestaltung der Schau- 18-monatigen Bauzeit die Sanierung des fenster im Erdgeschoss. Die absolute Trans- Amonn-Farbenhauses am Rathausplatz parenz der Geschäftsvitrine verschmilzt den in Bozen fertiggestellt. Einzig das im Erd- Innen- mit dem Außenbereich, wobei die geschoss vorgesehene Geschäft war noch schlichten, ungleich großen Rundbögen leer, da der passende Mieter noch nicht den Aufenthalt im Geschäft schützen. gefunden war. In der Zwischenzeit wurden Nach dem Durchschreiten eines Vitrinen- die Putzoberflächen der Kreuzgewölbe Windfangs öffnet sich der großzügige, im Erdgeschoss wie auch das Sichtmauer- luftige ebenerdige Verkaufsbereich. Da je- werk im Kellergeschoss sandgestrahlt doch in der selben Ebene noch Bedarf nach und von Markus Pescoller in den Original- einer abgetrennten Verhandlungskoje be- zustand zurückgeführt. Es war für den steht, bietet der geätzte Glaszylinder die Bauherrn und Besitzer Arno Amonn klar, notwendige Intimität, ohne sich in einem dass der respektvolle Umgang mit der Raum eingesperrt zu fühlen. Um den Kunden bestehenden historischen Bausubstanz persönlich betreuen zu können, öffnet sich auch die Räumlichkeiten des Geschäftes im Kellergeschoss unter der historischen prägen musste. Nebenan befand sich ein Holzbalkendecke und dem freigelegten Stein- kleines bescheidenes Juweliergeschäft, mauerwerk ein außerordentlicher Verkaufs- ein langjähriger Familienbetrieb, mit wohnraum mit musealem Charakter. einer reduzierten Verkaufsfläche von max. Die verwendeten Materialien sind dreier- 40 m und einem noch unglücklicheren, lei: Einbauteile aus rohen Stahlplatten, seitlichen, unübersichtlichen Zugang. Glas und rotes Leder. Elitär, sinnlich und Das geduldige Warten der Familie Amonn kostbar zeigen sich Lokal und Ware durch auf einen Mieter gab den Brüdern Pietro das Zusammenspiel bzw. die Spannung und Paolo Tomasi, Söhne eines erfahre- der verwendeten Materialien. nen Juweliers, die Zeit, sich mit Ruhe zu Eine „Risenvitrine“ aus Stahl, in der einem großen Schritt zu entscheiden, Schmuckkästen eingebaut sind, formt sich nämlich das Ex-Amonn-Farbengeschäft zu einer Sitzbank, schneidet entlang anzumieten und ihr bis dato kleines aber der rechten Wand in den Verkaufsraum feines Juweliergeschäft zu vergrößern und ein und offenbart dem Kunden begleitend die Planung dem Urheber der Sanierung die Schätze. Der Beratungstisch hinter des Amonn-Farbenhauses anzuvertrauen. der Glaskulisse wie auch jener im Unter- Nachdem die Tomasis jahrelang zu viert auf geschoss konzentrieren die Aufmerksam- engem Raum ihr Juweliergeschäft führten, keit von Kunden und Verkäufer auf das je- verlangten sie nun große Ausstellungs- weilige Anliegen. Gezielt lädt die Spiege- vitrinen, vielfältige, verschiedenartige Ver- lung der Atmosphäre ins Untergeschoss kaufsflächen, um die hochwertigen Produkte ein. Durch das Verschieben einer bündigen anzubieten, Licht, Luft , Warte-Sitzecken, Stahltür tritt man in das Schmuckkästchen Bereiche, in denen ungestört mit dem Kunden des Geschäftes ein. Rundum mit rohen verhandelt werden kann und last but not Stahlplatten eingekleidet offenbart sich der least „RIESENVITRINEN“. Alles gut, aber Schmuck, auf Tabletts präsentiert, ent- der respektvolle Umgang mit der bestehen- lang des historischen Sichtmauerwerkes. 2 den Bausubstanz war und blieb oberstes Gebot. Die wichtigsten Maxime in der Aus- Es ist sehr schwer, die vielfältige Einfach- einandersetzung und Entwicklung des Pro- heit und den poetischen Anspruch in jektes waren Sicherheit, Funktion und hoch- Worte zu kleiden, deshalb lade ich Euch wertiges Design bis ins kleinste Detail. gerne zu einem Rundgang im Juweliergeschäft Tomasi ein, wo Paolo oder Pietro Fotos Ignacio Martinez Die Fassade wird von den neu restaurierten Euch sehr stolz noch weitere Anekdoten Stolz-Fresken geprägt und fordert absolute erzählen werden. tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 11 tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr 12 De Architectura Geschäfte / Negozi – 2. Durchgang 1 1 Grundriss Erdgeschoss 2 Längdschnitt Projekt Arch. Peter Plattner Fotos Ignacio Martinez Seite 12 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 tb60_completo 30.10.2003 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 2 15:52 Uhr Seite 13 2. Durchgang – De Architectura Geschäfte / Negozi 13 tb60_completo 30.10.2003 15:52 Uhr Seite 14 14 De Architectura Geschäfte / Negozi – 2. Durchgang Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 3 3 Längsschnitt Fotos Ignacio Martinez tb60_completo 30.10.2003 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 15:52 Uhr Seite 15 2. Durchgang – De Architectura Geschäfte / Negozi 15 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 16 16 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Alberto Vignolo su un progetto di Luigi Scolari La «pelle» dell’architetto Foto Ludwig Thalheimer Luogo del passeggio e dello scambio per inopportunamente desueto, pelletteria, definizione, il portico rispecchia uno dei che sembra uscire da un film in costume, più caratteristici modelli organizzativi degli assieme alle ‘colleghe’ merceria e dro- spazi dedicati al commercio. La succes- gheria: oggi si naviga, dizionario alla sione delle botteghe ai piani bassi degli mano, tra la veterana boutique e il flag- edifici, infatti, esalta la distribuzione lineare ship corner di uno store molto trendy…). lungo le vie tradizionalmente dedicate alle L’immagine di grande trasparenza di attività mercantili. Analogamente, le gal- Matt si compone sostanzialmente di un lerie commerciali a partire dai pionieristici diaframma di vetro posto a filo della pro- esempi ottocenteschi, così come le grandi prietà, che recupera lo spazio di una pre- superfici della distribuzione moderna esistente piccola galleria di accesso. (i famigerati «centri commerciali») sono Le due pareti di vetro ad angolo fanno organizzate secondo una dimensione balzar fuori l’interno del negozio con la lineare prevalente, che ricalca – sovente sua immagine schiettamente moderna e in maniera caricaturale – una successione di luminosa eloquenza. L’architetto, con di frammenti urbani, strade e piazzette. malcelata perfidia, ci priva persino della La linea che si insinua dalle vie nelle pro- maniglia della porta, discontinuità non fondità del parcellario si ribalta lungo la tollerabile nella levigatezza della super- verticale, sale a conquistare i primi piani ficie trasparente. Un prezzo da pagare al degli edifici o, come più spesso accade, riduzionismo minimalista, verbo al quale scende a rivalutare i negletti scantinati, egli si vota. Ma così facendo, costringe che divengono così preziose estensioni l’avventore a lasciare la propria impronta delle superfici espositive. Secondo questa sull’anta di ingresso, segno reciproco di visione, le città appaiono come creature quella «pelle» che è la materia principale bizzarre o mostruose, sospese su lunghi qui scambiata. D’altro canto, quale altra trampoli affondati in una melma quasi con- immagine è lecito proporre per un negozio, tinua di negozi e botteghe… posta la sostanziale afonia, o quanto meno Il fenomeno dello shopping con le sue laconicità, della funzione del commercio? ritualità, materializzate nell’alternarsi degli È noto come uno dei postulati della tradi- esercizi commerciali e delle attività profes- zione architettonica del Moderno preveda sionali, ridisegna costantemente le strade una sostanziale congruenza tra forma e e le piazze. Assieme ai capisaldi dei monu- funzione. Ma lo scambio è un atto ele- menti e dei luoghi notevoli, l’esperienza mentare che non esprime requisiti spaziali contemporanea fornisce così nuovi land- particolari. In fondo, basta un telo steso mark, per quanto mutevoli e dalla rapida su un marciapiede o una semplice stretta obsolescenza questi possano essere, che di mano perché la transazione si compia nel loro insieme restituiscono un’immagine e la funzione sia espletata. Ragione per vivida e incisiva dell’ambiente urbano. la quale, al di là di alcune regole di compa- In una cittadina come Merano, la via tibilità, che rendono possibile che il tema Leonardo da Vinci – assieme a via Portici – si materializzi in un manufatto edilizio, è l’elegante vestibolo coperto per l’andiri- una vera e propria tipologia dello spazio vieni del flâneur tirolese, del turista mila- per il commercio non si può riconoscere. nese, del teutone borghese. A percorrerla Tra la bottega d’antica tradizione e lo con l’occhio mirato sul filo degli edifici showroom modaiolo o avanguardista, porticati, non è facile rimanere indifferenti l’arco lessicale che descrive, nelle molte- alla vetrina di Matt, elegante pelletteria di plici variabili spaziali e temporali, l’espe- lunga tradizione che ha voluto rinnovare rienza del commercio, sottende una com- radicalmente la propria immagine e i pro- plessità che è più apparente che reale, pri spazi nel 2000, affidandosi alle cure più costruzione che costrizione. Tutto ciò dell’architetto Luigi Scolari (ma che termine che rientra nella categoria dell’architet- tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 17 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 18 18 De Architectura Geschäfte / Negozi – La «pelle» dell’architetto Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 19 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 La «pelle» dell’architetto – De Architectura Geschäfte / Negozi 19 tura per il commercio assume pertanto un scolariana, o forse scolaresca?) appaiono carattere di necessario artificio, una narra- come i prodromi di altre impegnative zione, alla quale volta per volta attribuia- realizzazioni a venire. Un’opera-manifesto, mo, nel bene o nel male, l’appellativo di in sostanza. La stessa trasparenza totale negozio. Navigando tra i corsi e i ricorsi della vetrina, a cui si è accennato, espri- degli stili di un’epoca, come quella attuale, me in fondo più una volontà autocelebra- caratterizzata da una ipertrofia dei mezzi tiva dell’architetto, che non l’ideale di una rispetto ai fini, scorgiamo però un filo con- presunta accessibilità democratica della duttore, un linguaggio che accomuna schie- merce, ipocrisia che in un negozio di tali re fedeli di militanti. Avanti, popolo degli fattezze appare evidente a chiunque nello architetti: l’«Internazionale Minimalista» scorrere i listini d’acquisto. unifica sotto la propria bandiera le gesta Ma, una volta varcata la soglia di ingresso, di una teatralità del riduzionismo lessicale. un leggero ponticello sospeso svela nella Dal less is more in poi, l’architetto lavora profondità del sottosuolo un universo anco- per sottrazione, taglia sfronda riduce e, ra pietroso, dove si accumulano ciottoli levi- così facendo, accumula sensi e significati. gati, alla maniera di un frammento strati- Nel campo degli interni, questo atteggia- grafico. O forse lo scopo è quello di svelare, mento si traduce nella sicurezza del bianco complice il parapetto di vetro, un’insperata totale e nell’astrazione della ‘scatola’ neu- vista dal sotto in su dell’avventrice di turno tra, cui fa da corollario una rarefazione degli dalla gonna svolazzante? Questo dispositi- oggetti esposti, la trasparenza del vetro vo spaziale, implicita citazione di un ponte e l’utilizzo di pochi, selezionati materiali. levatoio, segna l’accesso al castello incan- Assecondando quest’ottica, Matt risulta tato della merce. Un ulteriore diaframma essere un campione rappresentativo tra l’esterno tumultuoso e ridondante di del «fare negozi» contemporaneo, a sua segni, e l’interno conformato dall’architetto. volta categoria esemplare di una tendenza Il quale, con un atto di volontà che è es- dell’architettura degli interni. Senza fare pressione di una meditata fiducia nel pro- torto all’originalità dell’autore, se vedes- getto, ci conduce per mano nel mondo che simo le immagini di questo negozio su egli desidera, pensa, spera e, per frammenti, una rivista del settore, potremmo pensare mette in opera. Strutturalmente, l’interno all’ennesima performance di un Citterio, del negozio è articolato secondo quel dis- Progetto e direzione lavori di un Chipperfield: segno al tempo stesso positivo lineare che è precipua caratteristica arch. Luigi Scolari di abilità e di consonanza allo spirito del degli spazi commerciali. Dal ponticello di tempo. I caratteri distintivi di una maniera ingresso fino all’infilata sulla scala che con- autonoma di progettare (che diremmo duce al livello superiore, la sequenza si Committente Manfred Batliner Statica ing. Johann Mittermair Grafica Lupe Foto Ludwig Thalheimer tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 20 20 De Architectura Geschäfte / Negozi – La «pelle» dell’architetto turrisbabel 60 compone di modulazioni dell’involucro Per questo si riscontra una continua osmo- spaziale e degli elementi d’arredo, che si tra negozio e museo. I negozi sempre comprendono il sottile bancone centrale, più spesso diventano showroom, letteral- il banco a ridosso del pilastro luminoso, mente spazi espositivi, con installazioni i camerini di prova, gli espositori. La linea in vetrina e opere d’arte fra un cappottino è contrappuntata da elementi puntiformi – griffato e uno scarponcino da maliarda, in particolare i fori dei lucernari circolari, attenzioni illuminotecniche da pinacoteca, la svettante poltroncina rossa – e dai piani spazi di sosta e talvolta anche di ristoro. delle superfici espositive – la parete con Parallelamente, i luoghi espositivi veri e le nicchie, l’altra con i ripiani a mensola. propri vedono un’enfasi sempre maggiore Analogamente, il sistema dell’illuminazione riposta sugli aspetti mercantili, con la artificiale si compone di tagli lineari (le asole ricca messe dei bookshop, delle cafeterie nel controsoffitto), di apparecchi puntiformi e dei ristoranti entro gli spazi dell’acco- (i cilindri sull’ingresso e sul corpo scala, i glienza, e con l’attenzione crescente al faretti mirati sugli oggetti esposti), e di merchandising e allo sfruttamento degli piani illuminati con luce indiretta. L’uso dei spazi per eventi di varia natura. materiali sottolinea il contrasto tra conteni- Il negozio diviene così un luogo di speri- tore e contenuto: superfici volutamente mentazione d’eccellenza, espressione di povere – il cemento lisciato, il cartongesso una ricerca progettuale che è, innanzitutto, e l’intonaco bianco, gli arredi in medium una ricerca del proprio modo di operare. density al naturale, i pannelli isolanti dispo- Luigi Scolari ha qui lavorato attorno alle sti come conci di pietra - fanno da sfondo proprie idiosincrasie, allestendole con la ai preziosi pellami di borsette borselli e complicità di una committenza accorta e borsoni, disposti come ieratiche figure che partecipe, che ha assecondato di buon sembrano trattenere il sommesso lamento grado i desideri dell’artefice. Così facendo, degli antichi depositari della materia. l’architetto ‘vende cara la pelle’: la propria, Se pensiamo a come il termine pelle sia in primo luogo, e quella di altre povere usato anche come sinonimo di rivestimen- bestiole. In ciò consistendo il fine ultimo, to nel gergo architettonico, si rivela un ulte- la missione commerciale del negozio cui riore livello di lettura, che gioca sullo scarto ha dato brillantemente forma. semantico tra il nome del negozio (matt, opaco, in lingua inglese), e la sostanza stessa che qui viene trattata. L’involucro si fa dunque guscio assorbente, i rivestimenti delle quinte murarie sono messi a nudo nella cruda essenza della materia. Strato su strato, la pelle del contenitore e le pelli ivi contenute si sovrappongono l’una sull’altra, provocando la lusinga di una ricchezza spaziale intesa non solo in senso fisico, ma anche come potere di suggestione e sovrabbondanza. Il negozio è infatti il luogo in cui l’oggetto diventa merce: ma il mercimonio, lo scambio contrattuale, è solo l’ultimo atto di un rito che si compone di un’insieme sottilmente congegnato di attività elementari quali porgere, mostrare, esibire, connotare... In fondo, esporre un prodotto ed esporre un oggetto artistico sono operazioni che si avvalgono dei medesimi strumenti concettuali ed operativi. Uno dei riconosciuti maestri dell’allestimento museale, Franco Albini, sosteneva che non esistono oggetti Foto Ludwig Thalheimer Oktober Ottobre 2003 belli o brutti, basta saperli esporre bene. tb60_completo 30.10.2003 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 15:53 Uhr Seite 21 La «pelle» dell’architetto – De Architectura Geschäfte / Negozi 21 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 22 22 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Enrico Canino Sacri Fumi Aber eine Zigarre kann gelegentlich auch Tabaksüchtigen und Cigar-Aficionados, der bloß eine Zigarre sein, wissen Sie? Einbau des begehbaren Klimaraumes, wel- (Sigmund Freud zu Carl Gustav Jung) cher in alten Zigarrenläden fehlte, und eines, im Kellergeschoss gelegenen, klima- Die hier vorgestellte Arbeit gestaltete sich tisierten Degustationsraumes. Ein bühnen- schon zu Beginn als außergewöhnlich und technisch konzipiertes, als Zigarrenpresse besonders faszinierend, nicht nur weil der ausgarbeitetes Möbelstück in massivem Planungsauftrag den vollständigen Umbau amerikanischen Nussholz füllt fast zur Gänze der in unserer Heimatstadt rennomiertes- den (Verkaufs)raum, windet sich um sich ten Tabaktrafik betraf (man also nachher selbst ähnlich einem überdimensionalen tagein-tagaus an seinen tatsächlichen und Tabakblatt zu einem sehr hohen, gestaffelten vemeintlichen Bausünden bis an sein Verkaufstresen und bildet sich im rückwärti- Lebensende vorbeilaufen und seinen Tabak gen Bereich zu einer Apsis aus, hinter der, einkaufen muss…), sondern auch weil es schwer zugänglich, sich der jedem Zigarren- diesbezüglich, wie eine aufwendige Litera- experten kostbarste Raum befindet: der turrecherche zum Thema „Zigarrenläden“ Humidor! Von Außen schützt und verbirgt ergab, jegliche Sekundärlitertur über Ge- ein sonderbares, in Teilen der mesoamerikani- schichte, Konzept und Einrichtung, Technik schen Architektur (unter leiser Beibehaltung von (zeitgemäßen, reflektiert geplanten) der Gliederung der ursprünglichen Zigarrenläden fehlt, – und es somit darum Geschäftsportale des Kurhauses) nachemp- ging, diese Geschäftstypologie aus dem fundenes eisernes Portal eine „fremde, völ- Stand neu zu er- und begründen. Seit ca. 70, lig andersgeartete Welt“ (Handke). 80 Jahren steckt die natürliche Geschmacksentwicklung bezüglich der Innenraumge- PS. per Umberto staltung von Zigarrenfachgeschäften entweder bei (häufig schlechten) Nachbauten von Ecco… e poi ci manca ancora la “dichiarazione di historisierenden, klassizistischen Vorbildern poetica” nò?… Mica facile sedersi e fare una fest, oder es werden, bestenfalls durch dichiarazione di poetica (intanto qualcuno mi deve obeflächliche Verwendung von (Kunst)edel- aiutare per il linguaggio… qualcuno aderente alla holzfurnieren, im Grunde simple Ladenaus- vita… Cèline?, Keruac? Simon? Huoellebecq?) che stattungen „athmosphärisch“ verbrämt… invidia mi fanno quelli ai quali riesce tutto giusto… Unser Bemühen bestand in Folge vor allem appropriato… tipo tutto il progetto si informerà ad im Herausarbeiten, Definieren und Um- una concezione per cui: «… non più semplice setzen einiger typischen, projektgrün- luogo di vendita, il ‘negozio’ esprime attraverso la denden Konstanten, wie sie noch in den sua immagine un’identità di prodotto e marca (il wenigen erhaltenen, um die Jahrhundert- cui) spazio fisico deve corrispondere in tutti i detta- wende errichteten Zigarrenläden erlebbar gli, dall'ambiente al singolo soggetto, ad un territo- sind: Dunkelheit, hohe athmosphärische rio qualitativamente unico e diverso, sperimentale Raumqualität durch Verwendung von Edel- ed innovativo. Lo spazio in questo senso, è una hölzern, Intimität, betonte Zäsur zwischen ‘forma della sensibilità’ e, in quanto tale, non con- Außen-und Innenbereichen, eine eher der cettuale etc.» (da: domus). Amen. Ma… la poesia? Aquirierung von Kundschaft und der Ver- Dal greco pòiesis, produzione, poesia da pòiein mittlung eines erlesenen Lebensgefühles, “fare”… semplicemente… cosa volevamo fare…? als vordergründig dem Verkauf eines Pro- Dichten=condensare… un poetico condensato?… duktes dienende Raumgestaltung, eine Ma volevamo fare semplicemente la tabaccheria „Kostbarkeiten“ bergende Innenarchitektur più bella del mondo! No. Scontato… tanto per mit relativ geringen Austellungsflächen. cominciare… da autentici mitomani… ma si può Hinzu kommen, als zeitgemäße Neuerun- forse fare diversamente? Pensarla diversamen- gen, die formale Umsetzung der erstre- te…? È che dopo… di colpo divenne maledetta- benswerten Trennung von kompulsiven mente seria, la cosa… dopo che per gli ultimi 20, tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 23 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Ubicazione Realizzazione 30 anni (forse per gli ultimi ottant’anni adirittura) sigari”… niente esperti! E poi… intorno al tavolo Corso Libertà, Merano impianto termotecnico nessuno aveva mai fatto nulla di simile, niente di da disegno a dire la loro sulle botteghe, sui sigari, Committente Hofer Paul & Co KG-s.a.s. sul mito Cristoforo Colombo (colpa sua se tutti Otto Garber Arredamento nuovo, proprio mai nessuno… niente di niente, Progetto e direzione lavori Arredi e Contract niente manuali sul tavolo da disegno… niente fumano in Europa) e Rodrigo de Xeres che “vide Studio Condotta architetti storie srl. De Stefani arch. Alessio Condotta Milano “strumenti del mestiere” niente articoli, relazioni, uomini che fumano come comingnoli”… e Padre Enrico Canino Strutture monografie, tesi, pubblicazioni (turrisbabel è la Las Casas, che racconta la storia di come Colombo arch. Guido Manfredi ing. Bruno Marth prima rivista d’architettura al mondo a pubblicare scoprisse il tabacco senza prendere il vizio del Impianto termotecnico Fabbro e “Walk in Humidor” Walter Destro una bottega dei sigari, non male…). Si trovava fumo e poi Luis de Torres e Jean Nicot (da cui la Klammsteiner & Felderer Grafica solo… anedottica, manuali e guide sul fumo ma nicotina, consigliata allora anche per la cura delle ing. Norbert Klammsteiner Gruber creative solutions (direzione lavori) Martina Gruber niente di speciale da andare a vedere, niente pelle- malattie respiratorie!) e Castro, Che Guevara e grinaggi (tranne da Hajenus, ad Amsterdam, ma è Bill Clinton e Groucho Marx e Karl Marx, Churchill, del 1830 e l’ho scoperto solo poco tempo fa, un Alfred Dunhill e Prad Pitt (!), Schwarzenegger, tabacchino di Adalberto Libera, a Milano, anni ’50 Hitchcok… il sigaro con il corvo sopra. E diventano demolito, chiaramente) incredibile… gioiellerie: sempre di più! Kennedy che non firma l’embargo (Schullin a Vienna, Hollein), American Bar elevati a finche il suo diplomatico a Cuba non gli assicura paradigma tipolgico (Kärntner Bar, Loos), Kolhaas una partita dei suoi sigari preferiti (storico!), Tinto per Prada Silvestrin Fuxsas per Armani, Enzo Mari Brass, Garcia Gallo torcedor, il sig. Monterrey, il Mattheo Thun per Lavazza, ma niente trattati del sig. Upmann e poi tutti, tutti fumano Umberto! … tipo: “Saggio sopra la costruzione delle botteghe di Tutti sono unici, tutti quelli che conosco… sigaret- tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 24 24 De Architectura Geschäfte / Negozi – Sacri Fumi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 te no, ma un bel sigaro! A casa, di nascosto, in disegni foto schizzi… vecchie scatole, accendini privato tutti a raccontare la loro storia lì a magnifi- e tagliasigari in disuso… arrivano i Buena Vista care, ad annusare i campioni di legno di cedro è Social Club… Avo Uvezian, e poi anche qualcu- tutto un… mmmmmmh senti-che-profumo aaaaah no… gli esperti, gli amici, qualche architetto a che spettacolo… oooooh ecco la mia marca, la dirmi: sii sobrio!… Equilibrato, prudente, minimale, mia vitola… tutti che si accalcano a dire la loro… essenziale, modesto, razionale, “moderno”, rico- ricordati quà ricordati là… tieni presente che… noscibile… “ma questo è matto come un cavallo e separa i tabagisti compulsivi da noi! Cigar Aficio- matto”, non è in riga, non cita, non si inquadra… nados ed esperti epicurei! Via le cicche!, niente ma dico!… E la Vita Tutta?… Tutti quelli sopra?… caramelle!… Il mito! Non la vendita. E tutte le loro storie? I loro sogni e miti dove an- Ti deve interessare! Esagera!… La stanza della dranno ne sento uno che se ne intende proprio… maraviglia, una fabrica mirabilissima… Al Capone, perbacco… che spiega… ascolto: Zino Davidoff, Bertolt Brecht, una despalilladora, «(…) Preferiamo il rapporto voluttuario con il una escogedora, una anilladora… arrivano, apas- sigaro a quello di subordinazione con la sigaretta. sionati, febbrili, ebbri… Cuba…, mi portano anche E, d’altra parte, se del buon tabacco sono stati sempre magnificati sapore e aroma, cioè sensazioni ubicate nella bocca e nelle prime via respiratorie, che significato avrebbe l'inspirarne il fumo? (…) Siamo colpiti dal rituale con cui ci si accosta al sigaro o alla pipa e dallo stato di rilassamento che domina l’atto; troviamo invece “compulsivo” il rapporto con la sigaretta, rivolto più a soddisfare una smania con l’epicentro nelle labbra che a costituire un rifugio del pensiero. (…) Il nostro soggetto (il sigaro Toscano, n.d.r.) è debordante e anche quando giace nell’astuccio solletica in maniera sottile. (…) No, il Toscano si fa vivo con te in maniera primordiale e d effica- tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 25 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Sacri Fumi – De Architectura Geschäfte / Negozi 25 cissima. Tra noi la comunicazione intima non si mondo altro”, ed il logo è acidato tra i vetri verdi il bancone, li spinge fuori e poi si alza e si abbassa basa sulla vista bensì sull'odorato, che una frene- così se cambiano il logo devono anche demolire e si alza e si abbassa di nuovo si avvicina al pezzo sia d’igiene tende a sopprimere come una vergo- la porta, così che sia per sempre, ed il maniglione di fronte e ci passa solo una persona e “… e lì gna. (…) Consti che questo fisico abbronzatissimo, è in realtà la mano della divinità del tabacco che dietro cosa c’è” e “non è per Lei… e solo per i privo di ogni segno di obesità, crepa di salute e porge un fascio di sigari ma dall’altra parte della veri esperti.… Lei è un vero esperto? Può guar- quasi ti sfida. E allora vuoi saperne di più.» strada i maniglioni dei portoni della birreria Forst dare da lontano dall’esterno senza entrare, da pro- (da: Il Toscano, Guida completa al sigaro Italiano) sono fatti a guisa di spighe di grano perciò non fano perchè altera i rapporti igometrici, se entra… Si, si, ne voglio sapere di più!… sobrio, equilibrato, ho inventato nulla ma solo fatto quello che andava subito 20° invece di 19° e non fa bene ai sigari!” prudente?… ma non è… «dell’arte il fin’ la mara- fatto e dietro il portale-scrigno si alza di botto, fino così guarda e basta e deve studiare ed il pavi- viglia, chi non sa stupir’ vada alla striglia…?” al soffitto, e si aviluppa su se stesso come una mento in lastroni di “verde alpi” ed inserti di gra- e poi Umberto, da lì in avanti è stato tutto sempli- enorme foglia di Virginia e diventa un abside e nito blù e per i Maja questo era un unico colore ce, tutto veniva da sè: un’enorme mobile sagomato giuro che non avevo mai pensato di fare un abside e significava “centro del mondo” e ah!… e poi a guisa di pressa di sigari, di “galera”, in noce ma avevamo bisogno di spazio per i tuboni dell’im- dentro mancano ancora dei pezzi… il tempietto americano massiccio, pieno di cassetti cassettini pianto di climatizzazione e dietro l'abside il sancta dei sigari toscani che sono un altra cosa dai cu- cassettoni e ripiani e nicchie segrete ed aperture si santorum, la stanza climatizzata, accessibile a bani e… unico sigaro autoctono europeo am- alza di botto dietro il portale-scrigno, in ferro che pochi, e rieccoli, dopo avere con difficoltà spostato mezzato o intero, antico o extravecchio o extra- sembra bronzo, in bronzo che sembra legno, coi un pesantissima porta porta scorrevole… mmmmh secco (per volere di Mario Soldati) o il “Moro” campi quadrati presi dai templi Maja, con un pò di senti-che-profumo… e dopo l’abside le cicche… duemila pezzi solamente… per anno… quattro tripartizione ottocentesca come nei vecchi portali e non si possono togliere le sigarette… no…! ore di fumata… sconsigliabile ai neofiti che dei negozi del Kursaal, ma un pò arretrati, i portali, Le stecche verranno fermate dal numero in rame potrebbero esserne soprafatti!... L’Italia a con- così è salva la facciata, e nessuno uscirà più oltre del prezzo… al tabagista interessa il prezzo ed il fronto del mondo intero… gli altri sigari muoiono la facciata con becere vetrine se-no-la-gente-non- suo pacchetto, morbido o duro, light o strong, rosse quando si spengono il toscano mai? e allora ci compra-se-non-vede, e ognuno potrà disegnarselo o blù e poi…fuori, via sciò raus!… Per cui il baco- vuole un posto tutto per lui… ed anche un altra come vuole, ma dietro… senza doverlo copiare ne così alto… come in un film di Fellini… enor- macchinetta di umidificazione… e poi sotto, a come era cent’anni fà che non interessa più nessu- me… i bambini non arrivano a prendersi le cara- fumare in segreto in una enorme scatola di sigari, no ed una porta d’ingresso grande, così tutti vedo- melle, e qualche volta neanche i grandi, da terra accessibile e per tutto il resto, ci si è attenuti no bene: Garber ha aperto o Garber ha chiuso e ma si industriano e salgono sulle presse, una alle norme contenute nel vigente regolamento quando apre la mattina è come l’ingresso ”in un dopo l’altra… free climber in erba in tabaccheria… edilizio del Comune di Merano. tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 26 26 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Benno Simma Arcade: 12 Ebenen für ein Geschäft Das denkmalgeschützte Gebäude am ab, es entsteht der Eindruck eines langen, Anfang der Goethestraße, praktisch sich im Dunkeln verlierenden Raumes. noch auf dem Obstmarkt Bozens gelegen, Alle Treppenrampen haben eigentlich keine stammt aus dem 14. Jahrhundert und weist herkömmlichen Geländer mit Handläufen. die typischen Merkmale der schmalen, Der gesamte Erschließungsturm im Zent- langgezogenen Bauparzelle auf. Nicht mehr rum des Hauses ist mit roh belassenen als 2,80 m breit und im Schnitt 15 m lang, Stahlrahmen ausgefacht, die ihrerseits mit wird das 16,5 m hohe Haus mit seinen 12 Stahlkabeln in 10 cm Abstand horizontal versetzten Ebenen über ein zentral ange- bespannt sind. Damit entsteht der Eindruck legtes Treppenhaus erschlossen. Die histo- eines selbstständigen Bauteils, der mit risch bestehenden Treppen aus Holz waren den Räumen auf seinen beiden Seiten im quer zur Längsachse angelegt und so steil, Dialog steht, sozusagen den Besucher des dass keine Nutzung möglich gewesen wäre. Hauses einlädt, immer mehr nach oben zu Es ist dem Mut des Bauherrn zuzuschrei- gehen, immer neue Bereiche des Geschäf- ben, dass ein Projekt entstanden ist, das tes zu entdecken, bis zur Dachterrasse. sich durch seine besondere Atmosphäre Der Besuch des Geschäftes entpuppt sich auszeichnet. Durch den Umbau des Trep- als eine in die Höhe strebende Entdeckungs- penturmes – mit jeweils drei Treppenram- reise durch eine Wunderwelt von bezau- pen pro Ebene in der Längsachse – und die bernden Wohnaccessoires, mit Durchbli- Markierung aller Eingriffe durch roh belas- cken und Blickfängen: eine Eroberung des sene Materilien wie Sichtbeton und Stahl Ausblicks über den Obstmarkt. zieht sich eine markante Trennlinie zwischen historisch Gewachsenem und Neuem. Durch die offene Gestaltung der Erschließungswege und das Abtragen sämtlicher Trennwände sind trotz der extrem reduzierten Breite des Hauses interessante Durchblicke und Raumsituationen entstanden. Perspektiven durch das Gebäude, erhöht durch die leicht versetzten Ebenen, sind fesselnd: das Tageslicht ebbt nach hinten tb60_completo 30.10.2003 Standort Goethestraße, Bozen Projekt Arch. Benno Simma Entwurf 1995 Bauzeit 01.–10. 1998 Bebaute Fläche 45 m2 Kubatur 750 m3 15:53 Uhr Seite 27 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 28 28 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Elisabeth Schatzer 1063. Goldschmiede Für den Namen der Goldschmiede wurde sche) und die Ausstellungswand. Die block- ein bürointerner Wettbewerb ausgeschrie- haften Tische sind versetzt hintereinander ben: 1. Preis ein ganzer Halbedelstein; ge- aufgestellt und strukturieren den lang ge- wonnen hat schließlich die Bauherrin sel- streckten Raum in der Tiefe; sie sind im sel- ber mit 1063 – der Schmelzpunkt von Gold. ben Material wie der Boden (Eiche, säge- Die Goldschmiede ist Ausstellungs-, Ver- rauh) ausgeführt. Die Ausstellungswand be- kaufs- und Arbeitsraum zugleich: zur Verfü- gleitet seitlich den Raum als weiße Schrank- gung standen ein kleines Lokal (30 m2) in der wand mit horizontaler Vitrine. Die Beleuch- Gerbergasse und ein noch kleineres Budget. tung erfolgt indirekt und über einen mittig Die bestimmenden Elemente des Raumes in den Raum gehängten Lichtbalken sind 3 Tische (Verkaufstisch und 2 Arbeitsti- mit innenseitiger Blattgoldbeschichtung. Auftraggeberin Evi Klammer Projekt Arch. Walter Pardeller Arch. Elisabeth Schatzer Arch. Stephanie Sülzen Standort Gerbergasse 52, Bozen Projekt und Ausführung 07. – 06. 2002 Fotos Georg Hofer tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 29 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 30 30 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Francesco Minniti Negozio di fiori a Bolzano Il progetto consiste nella ristrutturazione tura a calce. Ho deciso di operare una scel- ed arredamento di un locale da adibire ta estrema per la pavimentazione, attraver- a negozio di fiori. L’ambiente presenta so l’uso di lastre di ferro. Serviva, infatti, un’interessante preesistenza di volta a un materiale estraneo e neutro, che avreb- botte con arco a tutto sesto che contorna be denunciato chiaramente la sua contem- l’ampia vetrina che si affaccia sulla Via poraneità per stabilire una tensione, un Argentieri. Ad incrociare la volta, due lu- confronto con il senso di “naturale” radi- nette, di forma ogivale, le quali incorni- cato nei fiori. Doveva essere capace di ciano le piccole finestre che si affacciano assorbire le tracce del passaggio dell’uo- sul Vicolo Parrocchia. Un precedente inter- mo, quasi a voler porre l’accento, a dispet- vento di risanamento aveva purtroppo to dell’apparente robustezza, sulla sua pre- compromesso l’integrità ed il fascino origi- carietà e temporaneità. Per il banco di la- nario del vano. La committenza richiedeva voro e la quinta ho usato il legno d’acero, un intervento radicale e di carattere, bi- scelto per la sua regolarità del colore e sognava tenere conto però, non essendo della venatura. In questo caso non un ele- i locali di proprietà, che tutte le soluzioni mento di tensione ma d’equilibrio. Un dovevano essere totalmente reversibili. materiale riconosciuto dall'occhio come È palese come non basta la semplice “naturale”. Per gli infissi, mi restava solo risposta alle circostanze per definire e de- la possibilità di cambiare il colore con terminare la qualità che un progetto d’ar- uno più chiaro quantomeno per tentare di chitettura deve avere. D’altro canto viviamo snellire i profili. Una frase di Annemarie in un’epoca che celebra il superfluo, dove Schwarzenbach mi mette all’erta: “…perché la cultura della creazione è avvilita dal- tutto ciò che accade è terribilmente conca- l’arbitrarietà del concetto di bello. È sco- tenato e tutto ciò che si fa ha mille respon- raggiante che tanta gente consideri gli sabilità, è enorme, e nessun giudizio è architetti dei “truccatori”, esperti di colore esatto ed equo. Eppure dobbiamo vivere”. o disegni “carini”. Dovremmo far capire alla gente che l’architettura non è decorazione, né tanto meno dissipazione di forme e significati senza ragione. L’architettura è una cosa difficile; non è solo geometria, né matematica: è istinto reso scienza, una segreta alchimia, che solo pochi architetti hanno avuto la fortuna di scoprire. Io non sono tra questi. Cerco lo stesso di svolgere la mia professione, con il principio che la qualità è in ogni modo qualcosa che deve sempre essere ricercata e desiderata. L’unico modo che conosco è quello di restare vicino all’essenza dell’oggetto che devo creare, averne cura fino in fondo, con coerenza. Il mutare delle stagioni con il variare di forme e colori di piante e fiori, Committente era questa l’immagine suggestionante che Blumenfenster volevo conservare. Credo che la moltepli- Progetto cità e la ricchezza delle cose si debbano arch. Francesco Minniti Ubicazione poter mostrare da sole. Mi è sembrato giu- via Argentieri 11, Bolzano sto interpretare il rispetto della tradizione Durata dei lavori 07. – 08. 2002 Foto Georg Hofer valorizzando la particolare architettura della volta attraverso il bianco candore della pit- tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 31 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 32 32 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Gerd Bergmeister Geschäft Shri Lakshmi Indisches Kunsthandwerk Auf 26 m2 die Aufgabe, die Vielfalt der Far- hervortretend. Unterteilt werden sie erstens ben, der Materialien kostengünstig zu prä- durch Glasfelder, von Magneten gehalten. sentieren und das Durcheinander zu bän- Sie ermöglichen eine Vielfalt an Variatio- digen. Die Unregelmäßigkeit der Wände nen. Zweitens durch Lochblechelemente. gab den Ausschlag für die Idee zur Gestal- Der Schmuck, silbrig und farbig, tritt aus tung des neuen Raumes. Gipskartonwände diesen hervor. Die einzelnen Flächen wer- wurden hineingestellt. Weiß. In die so den durch speziell berechnete Reflektor- entstandenen Zwischenräume wurden leuchten angestrahlt. Das alles für einen schwarze Stahlkuben geschoben. Vielfältig jungen Mann aus Indien, der Wert auf in ihrer Art, wie die Accessoires, die sie Authentizität im Kunsthandwerk legt und präsentieren, zum Teil bündig, doch auch in Brixen seine neue Heimat gefunden hat. Ort Albuingasse, Brixen Projekt Arch. Gerd Bergmeister, Brixen Stahlkörper Ellecosta, Brixen Beleuchtung Lichtfabrik Halotech, Innsbruck Oben Erdgeschoss tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 33 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 34 34 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Gertrud Kofler Schuhhaus Dissinger, Brixen Ausgehend, dass das ganze Geschäft zum Daraus ergibt sich die Kombination der Ma- Schaufenster werden soll, ist die Grundlage terialien Stahl natur, gewachst, als dunkles des Entwurfskonzeptes die Offenheit und Element und Ahornholz, Vollholz geölt, als die Sichtbarkeit der Ausstellungsobjekte. helles Element. Beide Materialien werden Verkauft werden Schuhe und zu einem klei- in einer gewissen Stärke verwendet, um den nen Teil auch Bekleidung. Ein Grundthema Boden zu simulieren. Gestaltungsthema wird ist das Zur-Geltung-Kommen der Ausstel- die Komposition von Stahl in Form von lungsstücke. Es werden folgende Entwurfs- Kuben und von Holz in Form von Scheiben. themen erarbeitet: Die Holzkonsolen können alle abgenommen und bei Bedarf mit Kleiderstangen ersetzt Auftraggeber Maurerarbeiten 1. Die Ausstellungsunterlagen (Konsolen) werden, somit ist jede Art von Ausstel- Klaus Peter Dissinger Gianfranco Barbieri sollen eine gewisse optische Schwere lungskomposition möglich. Das Geschäft Projekt Umbau und Ein- Terrazzoboden Ricordi richtung des Geschäftloka- Elektriker Klaus Faller haben, um den Boden, den die getrage- besteht aus drei ineinandergehenden Räu- les Schuhhaus Dissinger Hydrauliker Pezzei L. & Co nen Schuhe berühren, zu simulieren. men, dem Eingangs- und Hauptraum als Brixen, Große Lauben 16 Gips- und Malerarbeiten Planung und Bauleitung Peter Kompatscher 2. Die Ausstellungsmöbel sollen eine ge- Ausstellungsraum, dem ehemaligen Hof, Arch. Gertrud Kofler Tischlerarbeiten wisse Flexibilität aufweisen um eine indi- ein von oben belichteter Innenraum, als Aus- Nutzfläche Geschäft Malfertheiner OHG viduelle Kombination der Bekleidung mit stellungs- und Büroraum und einem innen- 118 m2, Lager 68 m2 Schlosserarbeiten liegenden Raum als Anproberaum. Diese Planungsbeginn 07. 2000 Christian Greif den Schuhen zu ermöglichen. Baubeginn 12. 2000 Plexiglas Neonalpi 3. Um alle Farben der Schuhe zur Geltung drei Räume unterscheiden sich leicht in Fertigstellung 07. 2001 Beleuchtung Eos Luce Baukosten (inkl. Einrich- Grafik Gruppe Gut kommen zu lassen, braucht es helle und ihrer Farbgebung. Die Farbe unterstreicht tung) 100.000 Euro Fotos Heinrich Wegmann dunkle Ausstellungsunterlagen (Konsolen). den jeweiligen Charakter des Raumes. Büro Lauben Ausstellung Anprobe tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 35 tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 36 36 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Herzog & de Meuron Fünf Höfe, Five Courtyards for the Munich City Centre “Fünf Höfe”, cinque Corti per il centro di Monaco di Baviera City Planning Salvatorpassage and the Maffeihof. Upon the completion of the first phase More than any other German city, Munich of building in February 2001, three of the Più d’ogni altro centro urbano tedesco, Monaco has cultivated a classical and classicist five courts were inaugurated: the Maffei- ha coltivato quella tradizione classica e classi- tradition, wich accounts for the city’s hof, the Perusahof and the Prannerpassage. cista cui si deve la diffusa atmosfera di “italianiz- expansive Italianate air. The buildings erec- In June, the Kunsthalle reopened with zazione” della città. Gli edifici ricostruiti dopo ted after the war around the ciy block of twice as much gallery space as before. la guerra intorno all’isolato tra Theatinerstrasse/- Theatinerstrasse/Kardinal-Faulhaber When you walk into the block from Theati- Kardinal-Faulhaber-Strasse si sono mantenuti Strasse are also faithful to this relatively nerstarsse, you first enter the Perusahof, fedeli a questo spirito relativamente conservatore. conservative spirit. a reflecting glass vessel: glass walls of Il progetto di concorso consegnato nel 1994 The project submitted in 1994 was based large-format windows, a glass ceiling and era basato sulla demolizione di gran parte degli on the demolition of most of the buildings, above it a narrow glass court that visually edifici esistenti, come richiesto all’epoca dal as specified by the competition at that connects visitors to the Kunsthalle with bando, mentre il progetto completamente rivisto time, while in the newly initiated project people walking through the arcade. del ’97 e ‘98 conserva la maggior parte degli of 1997 and 1998, most of the buildings From Kardinal- Faulhaber-Strasse, the edifici e delle facciate lungo le strade. Quello and façades along the sreet have been pre- Prannerpassage leads into the interior of che all’inizio sembrava essere uno svantaggio, served. What initially appeared to be a dis- the Five Courts: when you pass through in seguito si è invece rivelato un colpo di fortuna. advantage, proved a strocke of good luck. one of the two small openings in the Neo- Intervenire all’interno di un impianto urbano esi- Instead of having to contend with the Baroque Stadtpalais, you enter a vaulted stente, senza doversi confrontare con il contesto façades of the historical neighbourhood, space with glass sequins set into the storicheggiante, ha permesso di creare spazi intervention in an existing structure made plastered walls and the vaulting, which inaspettatamente esotici. Gli edifici hanno acqui- it possible to create unexpectedly exotic glisten in the oblique light. Four finger stato volume e profilo, proprio dall’essere collo- spaces. The buildings acquire volume and move, as if into a glove, towards the exis- cati come tamponamenti intorno ai vuoti ritagliati shape by being placed like fillers around ting openings of the façade, allowing all’interno dell’isolato. Ne è risultato un complesso the spaces cut out of the interior of the pedestrians and light into the passage. radicalmente nuovo, una sequenza di corti varia- block. The result is an entirely new com- When you leave the block going south, bili per forme e dimensioni, con negozi, ristoranti plex, a sequence of courts varying in size you move from the Salvatorpassage into e caffè. Da una parte il concetto dei “Fünf Höfe” and shape with shops, restaurants and the Maffeihof, a large rectangular court può essere visto come un complemento con- cafés. On one hand, the concept for the with a slightly projecting façade above the temporaneo della tipologia storica del palazzo “Five Courts” may be seen as a contempo- mezzanine. The Maffeihof, a product of a corte, e dall’altra come la risposta europea al rary complement to the historical courts of Studio Ivano Gianola, architectural offices centro commerciale americano. the Residence, and on the other, as a Euro- in Ticino, and originally designed as an pean response to American shopping malls. indipendent project of the Vereinsbank, Il progetto si presenta come un puzzle composto da una varietà d’elementi diversi, più che edifici dovetailed from the start with urban con- Courts and Arcades si tratta di corti, gallerie e passaggi che instaurano cept developed by Herzog & de Meuron. Haus Theatinerstrasse 8, the only new un nuovo ordine spaziale. Gli edifici s’inseriscono The project is a puzzle assembled out building, extends from the interior of the come diaframmi negli spazi ricavati all’interno of a number of different building blocks block to the street front, with its multi- dell’isolato. La circolazione attraverso i “Fünf or pieces. But these blocks are not buil- layered façade producing varying effects Höfe” è definita da assi di percorrenza incrociati dings; they are courts and arcades or pas- both inside and outside. The external skin da est verso ovest e da nord verso sud. Entrando sages which establish a new order. of bronze elements guides the perception nell’isolato dalla Theatinerstrasse ci si ritrova nel The shapes of the buildings act like fillers of the environs and the buildings, and Perusahof, un invaso di vetro riflettente: facciate in the spaces cut out of the interior of operates with seemingly incompatible continue con finestre di grande formato, un soffitto the block. Circulation through the Five opposites: depending on the time of day in vetro e sopra a questo una stretta corte in vetro Courts is defined from east to west by the and the lighting, the building oscillates che collega visivamente i visitatori della Kunst- Perusahof and the Prannerpassage, from between open and closed, light and heavy, halle con il pubblico della galleria commerciale. north to south by the Viscardihof, the bright and dark, metallic and textiles. tb60_completo 30.10.2003 15:53 Uhr Seite 37 tb60_completo 1 2 3 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 38 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 39 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Fünf Höfe, Five Courtyards for the Munich City Centre – De Architectura Geschäfte / Negozi 39 Second Phase of Consrtuction ning floors above house office space of various sizes and 27 flats facing Salvator- Upon completion of the 2nd phase of strasse. Inside the block there is an construction and thus the entire complex underground garage for tenants. In addi- of the Five Courts in March 2003, the tion, architects Hilmer & Sattler designed system of arcades will be extended to the Amirahof, the façade of Salvator- the north. The Salvatorpassage is now strasse 5 and 7 as well as other individual completely accessible and leads into elements. Obermeyer Planen + Beraten the Viscardihof. The centerpiece of the planned the garage. Herrzog & de Meuron designed the overall urban concept. Competition 1994 Haering, Bad Birnbach) Project 1995, 1996–1998 Building part 1, 2 und 4 Realization 1999–2003 Herzog & de Meuron complex, the Salvatorpassage, is a glass- Location Theatinerstrasse / Building part 3 und 5 enclosed interior space, 19 metrs in lenght, Salvatorstrasse / Kardinal- Hilmer & Sattler, München Faulhaber-Strasse, Munich Building part 6 (Germany) Obermeyer Planen + Bera- A grid suspended under the ceiling like a Client Fünf Höfe GmbH ten, München canopy will accomodate Tita Giese’s selec- In collaboration with the artist Rémy & Co. KG, vertreten durch: Project Maffeihof Zuagg, Thomas Ruff and Olafur Eliasson 10 meters wide and 14 meters high. Collaboration with Artists HVB Immobilien AG, Studio Gianola, Mendrisio tion of vines and climbing plants, forming München (Germany) Construction Manage- a hanging garden up to 10 meters high. the courts have been given a distinctive Construction Eur 140 mio ment Cronauer Beratung Gross Floor Area 78000 m2 Planung, München From the Salvatorpassage, the path appearance so that strolling through the Project Structural Engineering leads in the direction of Odeonplatz via complex becomes a lively and diversified H&deM Project Team Obermeyer Planen Viscardihof, a pentagonal courtyard with urban experience. Artist Olafur Eliasson Competition + Beraten, München H&deM Competition Team Specialist Consultant a grey finish, rounded corners and spa- from Iceland complements the character Collaboration Peter Andres, Hamburg ciously vaulted upper and lower edges; of the architecture with his suspended spi- Rémy Zaugg, Basel (Lightdesign Exibition (colours and texts in Hall and Mall), Kersken it rests like a large vessel above the ral sphere. Rémy Zuagg’s text pictures and public area) and Thomas + Kirchner, München (Fire shopping level. The windows, some flush color designs are placed on the walls and Ruff, Düsseldorf Protection), Memmert with the façade, others protruding, add the floor throughout the arcades and leads (photographic floor & Partner, Neuss (Facade), to a variety of associations and encounters. panels in the passages) Möhler & Partner, to the plasticity of the wohle. The ground Plant Project Salvatorpas- München (Acoustics) floor and part of the first floor accomo- Photographs by Thomas Ruff have been sage Herzog & de Meuron Landscape Design in collaboration with Tita Burger Landschaftsarchi- date mostly small and medium-sized retail printed on 12 panels set into the ground Giese, Düsseldorf and tekten, München (courts) shops, cafés and restaurants; the remai- and reflect the history of various places. Dalla Kardinal-Faulhaberstrasse il Pranner- versa il Viscardihof, una corte pentagonale rifinita passage penetra all’interno dei “Fünf Höfe”: attra- in grigio con angoli arrotondati e cornicioni ampia- versando una delle due piccole aperture del neo- mente incurvati, che galleggia come una grande barocco Stadtpalais si entra in uno spazio voltato, chiglia di nave sopra il livello dei negozi. La fine- con inserti di vetro nell’intonaco dei muri e della stratura in parte a filo facciata e in parte aggettan- volta, brillanti nella luce radente. Quattro bracci te amplifica la plasticità all’insieme. In collabora- si diramano, come dita in un guanto, verso le zione con diversi artisti si è sottolineato il carattere aperture esistenti nella facciata, permettendo il peculiare delle singole corti in modo da trasforma- passaggio del pubblico e della luce all’interno. (…) re il semplice attraversamento del complesso in Un unico edificio si estende fino all’affaccio su un’esperienza urbana vivace e diversificata. strada, Theatinerstrasse n. 8, e con la sua facciata (Traduzione e riduzione testo: Umberto Bonagura) stratificata produce effetti cangianti verso l’interno come verso l’esterno. Lo schermo esterno formato da elementi in bronzo orienta la percezione del contesto e degli edifici ottenendo effetti opposti, apparentemente inconciliabili. Infatti col variare della luce e dell’ora del giorno, l’edificio oscilla tra l’aperto e il chiuso, il leggero e il pesante, il luminoso e lo scuro, il metallico e il tessile. Il cuore del complesso, il Salvatorpassage, è un’interno avvolto in vetro, lungo 19 m largo 10 e alto 14 m. Una griglia sospesa come una vela sotto al sof1 Grundriss Erdgeschoss, Schnittebene + 1,00 / +516,88 m. .M 2-3 Schnitte fitto alloggia una selezione di piante rampicanti formando una sorta di giardino pendente dall’altezza di dieci metri. Verso Odeonplatz il percorso attra- tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 40 40 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 PVC-Architects „De Call“ Flag-Ship-Store in Deutschland Die Meraner Modedesignerin Alexandra Kulisse des im wechselnden Lichteinfall Stelzer hatte großes Glück, als bei ihrer erscheinenden japanischen Gartens. Der ersten Kontaktaufnahme mit der Immobilien- eingefärbte Betonestrich als Bodenbelag gesellschaft einer der reizvollsten Plätze im und der antrazithfarbene Raumabschluss, gesamten Areal des neuen Münchner Ein- hinter dem sich Lager und Wc befinden, kaufszentrums „Fünf Höfe“ noch nicht be- verstärken dieses Schauspielempfinden setzt war. Ein langgestreckter Raum mit 6 für den Besucher der Passagenboutique. runden Säulen, gelegen zwischen der pflan- Alexandra Stelzer: „Mit dem Flag-Ship- zenbehangenen „Salvatorpassage“ und dem Store Deutschland von De Call Alexandra „Promenadenhof“ mit japanischem Garten, Stelzer in den Fünf Höfen in München ist davon getrennt durch raumhohe Glas- es uns gelungen, unsere Fashion-Kollektion flächen. So war es auch ein großes Anlie- im Einklang mit dem Projekt durch dessen gen, diese reizvolle Umgebung als Kulisse Linearität und Transparenz hervorzuheben für die ausgestellte Mode wirken zu lassen bzw. zu vereinen. Das avantgardistische und nicht zu verbauen. Wie auf einer Bühne Design der Kleidungsstücke in Kombination werden die nüchternen, satinierten Glas- mit den hochwertigen Materialien kommt scheiben zu Statisten, die farbigen Klei- in diesem stilistisch individuellen Ambiente dungsstücke zu Hauptdarstellern, vor der ausgezeichnet zur Geltung.“ Salvatorpassage 1 Promenadehof Bauherr Alexandra Stelzer Gestaltung PVC-Architects & Partner, Meran Fertigstellung März 2003 Foto Maurizio Melozzi 1 Schnitt 2 Grundriss Erdgeschoss 2 Salvatorpassage Promenadehof tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 41 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 42 42 De Architectura Geschäfte / Negozi Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 AllesWirdGut AWG: DonGil Um ein Produkt zu verkaufen, das mit wirklichung der Projekte gegen den Wider- einem so großen Konkurrenz- und Überan- stand von verschiedener Seite möglich. gebot zu kämpfen hat wie Bekleidung, kann man es zum einen besonders billig abge- Christian Waldner, einer der Südtiroler im ben, oder zum anderen besonders quali- Team von AWG, zum Konzept: tätsvoll, um sich von der Menge abzusetzen „Unser Konzept hat von Anfang an ver- und Marktanteile zu gewinnen. Da billig sucht, Stärken in einer Synthese aus ge- anzubieten in den Innenstädten wegen staltenden wirtschaftlichen und geschäfts- des bekannten Preis- und Mietenkarusells psychologischen Argumenten zu suchen. zunehmend schwierig wird, andererseits Letztlich sollte unser Geschäftskonzept Qualität made by the children of Bangla- ein dreidimensionales Umsetzen der Don- desh zwar keineswegs schlecht sein muss, Gil-Firmenphilosophie sein. aber eben auch nicht besser als die Arbeit - Beispiel Catwalk (ein großes rotes Möbel): von erwachsenen Frauen im Punjab, muss Er kommt in variierenden Formen in jeder ein zusätzlicher Attraktor her, um poten- Filiale wieder vor, enthält immer wieder zielle Kunden davon zu überzeugen, sie ähnliche Programme wie Schaufensterprä- brauchen jetzt genau diese neue Unter- sentation, Infomöbel, Kassamöbel, Präsen- hose. Eine Möglichkeit besteht darin, über tation besonderer Ware und ist Wegweiser gute Architektur ein ansprechendes Ein- und Begleiter von draußen nach drinnen – kaufsambiente zu schaffen. der rote Faden, der Kunden in und durch das Geschäft zieht. Er ist aber eben nicht nur Das österreichische Herrenmodelabel Möbel, sondern letztlich ein gebautes Logo DonGil hat im Jahr 2000 einen gelade- für die Marke DonGil, mit enorm großem nen Wettbewerb veranstaltet, zu dem 5 Aufmerksamkeits- und Erinnerungsfaktor, Architektenteams geladen worden sind: vor allem Richtung Außenraum, ein Tool, - Eichinger oder Knechtl, Delugan_Meissl, das wir spielerisch den unterschiedlichen Walter Stelzhammer, Rene Chavanne Standorten und Gegebenheiten anpassen und eben AWG (AllesWirdGut). DonGil können, ohne dass es an Kraft verliert. hat bewusst sehr unterschiedliche Teams - Beispiel von uns geschaffene Programme eingeladen, da die Firma sich selbst über innerhalb des Ladens: Lounge und den einzuschlagenden Weg unklar war. Garten, Beautyroom und Umkleidesalons AWG wurde damals sozusagen als Ver- sind Zonen, die DonGil nicht als Raumpro- treter der jungen Unbekannten, vielleicht gramm vorgesehen hat, wir ihnen aber für eine Überraschung gut, dazugeladen. als Pluspunkte ihrer Kette verkauft haben. Den Sieg hätte ihnen aber letztlich nie- Da DonGil ein Herrenausstatter im oberen mand zugetraut, das wurde ihnen nachher Segment ist, sind diese von uns geforder- noch oft genug vermittelt. ten Pluspunkte sehr großzügig gestaltete Die Standorte von DonGil sind sehr unter- Bereiche, welche die Geschäfte an Luxus schiedlich, insgesamt haben sie ca. 20 und Wohlbefinden klar von Billigketten Filialen, welche alle von AWG in den näch- abgrenzen. Der Kunde kommt zu DonGil sten Jahren nach demselben Konzept um- nicht nur um zu kaufen, sondern auch um gebaut werden sollen (bisher sind 4 Filialen sich verwöhnen zu lassen. bereits realisiert, die fünfte soll im Sommer - Er kann in der Lounge, sich an der Kunst fertig werden). Im Wesentlichen handelt erfreuend, einen feinen Wein trinken, im es sich um zentrale Altstadtumbauten oder Garten die Pflanzenarrangements betrach- aber Innenausbauten in Shoppingcentern. tend eine Zigarre rauchen und sich anschlie- Der sehr junge Chef der Kette brachte dem ßend im Beautyroom mit den bereitste- Jungen Team ein großes Maß an Vertrauen henden Wässerchen wieder frisch machen, entgegen und war vom Konzept vollkom- damit er das Einkaufen nicht vergisst! men überzeugt. Dadurch wurde die Ver- Diese Bereiche kosten zwar viel Geld, wir tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 43 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 44 44 De Architectura Geschäfte / Negozi – AWG: DonGil Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 erreichen dadurch aber einen luxuriösen Und lohnt sich das für die Firma? Charakter, der das gesamte Geschäft teu- „Von der Firmenleitung haben wir erfahren, rer und gehobener ausschauen lässt, was dass unsere Umbauten bis jetzt immer letztlich auch wieder teurere Ware für den eine klare anfängliche Umsatzsteigerung Kunden rechtfertigt! erzielt haben, die sich aber letztlich doch - Beispiel Geschäftsraum: Dieser ist eher immer wieder gelegt hat. Scheinbar helfen zurückhaltend, es war DonGil wichtig, viel unsere Umbauten, große Aufmerksamkeit Ware im Geschäft zu haben; wir haben ver- zu erregen und damit bestimmt auch mehr sucht, der Ware eine Ordnung und einen Zufallskunden als früher zu interessieren. klaren Rahmen zu verpassen ohne aber mit Laut Firmenleitung ist aber bei DonGil der Ware zu konkurrieren. Der Geschäfts- der Stammkunde derjenige, der den Um- raum ist naturfarben gehalten, unterschied- satz ausmacht, und der gewöhnt sich natür- liche Materialien betonen zart unterschied- lich schnell an das Ambiente und der Reiz liche Bereiche, so wurden im Eingangsbe- des Neuen ist dahin. Scheinbar sind das reich (sportliche Ware!) harte schnelle Personal, visual merchandising, gute Ware und lautere Materialien verwendet (Magne- usw. weit wichtigere Faktoren als gute sitestrich, Hochglanzlack) während in den Architektur… leider. Trotzdem, gute Archi- hinteren Bereichen (klassischere Ware!) tektur zahlt sich auf jeden Fall aus! Wir weiche, langsamere, ruhigere und edlere haben aber bis jetzt immer die Erfahrung Materialien verwendet worden sind (Tep- gemacht, auch bei DonGil, dass gute Archi- pich, Leder, Eiche)“ tektur nicht mehr kosten darf, auch wenn sie mehr kann. Besonders wichtig ist, dass Die Grenze zum öffentlichen Raum… sie nicht mehr kostet, nur weil der Architekt „Den Außenraum haben wir nie angetastet, etwas so haben will. Mehrkosten müssen da gäbe es Interressenskonflikte mit der dem Kunden/Bauherrn einen fühlbaren öffentlichen Hand, die unserer Erfahrung und einsehbaren Vorteil bringen, sonst nach nicht so schnell gelöst werden kön- werden sie gestrichen. So gesehen wusste nen, wir haben bei DonGil immer sehr eng DonGil, dass gute Architektur was brin- gesteckte Terminpläne (für Planung und gen kann (Aufmerksamkeit nach außen, Ausschreibung ca. 4 Monate, für Ausfüh- Wohlfühlen nach innen, usw.), hat ihr aber rung 2 Monate), mehr ist da nicht drin. letztendlich keine so große Bedeutung Wir haben aber öfters versucht (Graz und zugemessen wie wir Architekten.“ Linz), den Außenraum nach innen zu ziehen. Durch vorgelagerte Bereiche haben wir die psychologische Schwelle Eingangstür etwas nach hinten gesetzt, dadurch werden Barrieren abgebaut, ein Ruheraum eingeführt, der zum Verweilen und genauerem Betrachten des Schaufensters und des Geschäftes einlädt. Der Schritt ins Geschäft erfolgt eher, als wenn man direkt vom Kurzinfo Geladener schnelllebigen Gehsteig bzw. der Einkaufs- Wettbewerb zur Konzep- passage in das Geschäft treten müsste. tion und Ausführungsplanung von ca. 20 Auch der Catwalk soll ein Vermittler zwi- Filialen der Firma DonGil schen Außen und Innen sein. in verschiedenen Städten Das Geschäft öffnet sich großzügig nach Österreichs (Jahr 2000) Gewinner AllesWirdGut außen, großteils wird das Geschäft selbst (AWG), Wien zum Schaufenster, die Passage verwischt Konzept, Design, Architektur und Graphik die Grenzen zwischen Außen und Innen AllesWirdGut und der Catwalk soll für den notwendigen Projektmanagement Zug bzw. Kick sorgen, wirklich einzutreten, BSW 19 Lichtkonzept denn dann hat DonGil bereits gewonnen. AllesWirdGut Wenn es der Architektur nur gelingt, den Kun- mit Christian Ploderer Bauherr Don Gil Textilhandel AG den zu diesem ersten Schritt zu helfen, ist der Rest dann leicht. Glaube ich zumindest!“ tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 45 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 1 Verkauf ‘sportiv casual’ 2 Verkauf ‘klassik modisch’ 3 Schaufenster 4 Catwalk AWG: DonGil – De Architectura Geschäfte / Negozi 45 5 Beautysalon/Bad 6 Vorraum, Kabinen 7 Kabine 8 Lager 9 Lounge 10 Teeküche tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 46 46 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Intervista ad Alfred Batliner e Otto Garber Interview Architetti imperatori Turrisbabel ritiene che negozi, bars, risto- due negozianti meranesi, Otto Garber del ranti e tutti i locali accessibili al pubblico, negozio Sugar, ed Alfred Batliner, del nego- partecipino, come gli spazi all’aperto, le zio Matt, per valutare insieme se le condi- piazze, le strade e le facciate degli edifici, zioni di mercato e il mercato immobiliare a definire l’immagine della città. sono determinanti sulla decisione di intra- Soddisfatto il servizio primario, l’offerta di prendere una ristrutturazione e di investire merci o di ristorazione, sono valori aggiunti nell’allestimento del proprio negozio. come l’ospitalità del gestore, la professionalità del commerciante e l’allestimento Garber Devo precisare di non essere pro- dell’ambiente a lasciare un ricordo nel con- prietario del locale, sono affittuario. sumatore. Nella nostra provincia, a princi- Turrisbabel Quindi può spiegarci perché ha pale vocazione turistica, questi valori, dove voluto investire in un’importante ristrut- assumono il carattere individuale di ogni turazione del negozio, nonostante sia commerciante o gestore, collaborano a opinione comune che possa permettersi creare l’immagine peculiare dell’Alto Adige. tale investimento solo chi è proprietario Secondo il principio opposto alla persona- dei locali. Non è stato un azzardo affronta- lizzazione, agiscono le grandi catene com- re l’allestimento della Sua tabaccheria? merciali, alberghiere e gastronomiche, Garber Devo precisare che io sono affit- nazionali e straniere, che con potenti mezzi tuario del Comune. Pertanto il contratto economici conquistano posizioni centrali, d’affitto è generalmente rinnovabile, i sbaragliano la piccola concorrenza e ormai tempi di scadenza sono lunghi e certi, ed quasi onnipresenti, causano l’appiatti- i costi non vengono incrementati in modo mento di qualsiasi particolarismo locale. spropositato, come sul libero mercato Un piano del commercio, redatto dai immobiliare. Per me affrontare un “esperimento” del genere (il nuovo allestimento, ndr), è stato una sicurezza, anche su mura non proprie, ed il Comune è stato molto soddisfatto. TB Arretrando le vetrine in una nicchia, avete eliminato le insegne a sbalzo e sulla facciata dell’edificio, queste possono essere applicate solo all’interno della nicchia che ospita l’ingresso e la facciata del negozio. Il Comune ha poi esteso questa prescrizione anche agli altri negozi sullo stesso fronte stradale, ha introdotto una normativa ad Comuni potrebbe pianificare e controllare hoc. Voi avete agito da modello per la città. queste aggressive dinamiche insediative. Garber (rivolto a Batliner) Anche tu avevi Un piano di salvaguardia a favore del com- delle vetrine esterne sotto il portico, e te mercio locale potrebbe suggerire la pos- ne sei privato, le hai rimosse… Immagino sibilità di sgravi fiscali ai proprietari immo- che sarebbe improbabile aspettarsi Io stes- biliari che evitino gli sfratti sui commer- so dai commercianti del centro storico a cianti a favore delle grandi catene, che sole Bolzano. Liberare gli archi dei portici dalle possono permettersi affitti da capogiro. vetrinette restituirebbe l’immagine origi- L’intervista a Rainer Schölzhorn, Presidente naria ai portici della città. D’altra parte c’è dell’Unione commercianti e Direttore del- l’interesse del negoziante, che dice: “Non teria Matt di Merano l’Azienda di soggiorno di Merano, a pag. 50, mi potete togliere superficie espositiva”, Sopra e a destra servirà ad indagare queste possibilità e di no? Quindi, è un caso abbastanza eclatan- valutare gli effetti delle dinamiche in atto te il tuo, non sono in tanti che si permet- sul nostro territorio. Ora ci rivolgiamo a tono e fanno una scelta di questo tipo. Sopra Alfred Batliner, proprietario della pellet- Otto Garber, gestore della tabaccheria Garber Foto Ludwig Thalheimer tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 47 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Architetti imperatori – Interview 47 Per fortuna nella ristrutturazione del mio Garber Die Frage, die ich immer höre: più dei negozi in franchising di altre città. negozio, io non ho mai dovuto sentire „Was hat das gekostet?“ Ich antworte immer: Queste catene non si sono insediate in “Non è possibile”, ma: “Per tutto c’è una Jede Sache im Leben hat ihren Preis, aber città, non so se è una fortuna. Il globalis- possibilità, c’è una soluzione, basta volere ein Traum ist nie zu teuer. mo avanza, arriverà anche a Merano. e provare”. Gli architetti sono degli impera- Batliner Nein, wir sind vielleicht die Traum- TB Rainer Schölzhorn afferma che il com- tori! Loro credono di sapere la cosa ideale. fänger von den anderen, weil jeder hat den pito dell’architetto è quello di interpretare Se uno dice: “A me piace il muro verde Traum, ein schönes Geschäft zu haben. “die Seele der Sachen”. e il pavimento rosso”, l’architetto dice: TB Aber warum tut er es nicht? Batliner Natürlich. “Impossibile, dobbiamo farlo bianco e blu”, Batliner Weil es den Leuten zu bequem ist, Garber Meine Bedürfnisse sind interpre- perché è abituato a fare così. Gli architetti es geht so auch. In Meran ist vor allem das tiert und erfüllt worden. Ich stelle mir mein sono poco flessibili e, purtroppo, legati Problem Generationskonflikt. Es sind noch Leben in meinem Geschäft so vor und das alle ditte che fanno i lavori. Artigiani, gran- viele Leute, die die 60er, 70er Jahre erlebt ist realisiert worden. Logisch, das kostet di industrie convincono l’architetto di un haben. Sie sagen: „Es ist immer gut gegan- immer ein bisschen mehr. Ikarus, um sei- prodotto, e l’architetto convince poi il com- gen. Wieso soll es heute nicht mehr gehen?” nen Traum des Fliegen erfüllen zu können, mittente. Bisogna avere la fortuna di tro- Garber Aber dann ist es nur ein Beweis hat mit dem Leben bezahlt, okay, aber er vare un architetto che non è legato a nes- des Geldes, wenn sie sehen: „Ich verliere hat seinen Traum erfüllt. Man kann nur das suna linea di marketing, e che non conosce da und die anderen machen weiter“. hoffen. Wir fangen die Geschichte jetzt an. la parola “impossibile”. Quindi, un profes- Batliner Nein, nicht Beweis des Geldes, Ich weiß nicht, haut es hin, haut es nicht hin. sionista disponibile e flessibile. sondern des Sinns. Die neue Generation TB Ja. Verzeihen Sie mir, wenn ich Sie TB Gibt es einen unmittelbar nachweis- wird vielleicht eher einsteigen, aber es unterbreche. Ihr seid beide Geschäftsleute… lichen Gewinn, materiell oder ideell, wenn sind noch viele alte Generationen in den Avrete fatto i vostri conti… man in Architektur investiert? Betrieben drinnen, die sagen: „Nein“ Sie Garber Da lui il conto è già tornato, da me Garber Ideell di certo! Vedersi realizzato sagen „es geht weiter!“. Und plötzlich ist deve ancora tornare. Man muss die gewis- nel mondo del lavoro che si svolge… es zu spät, dann sind sie weg. se Courage haben. Man muss auch einmal Meglio di così non può essere! Chiara- Garber Stimmt, ich kenne viele Kollegen neue Pfade gehen. z.B. beim Bergsteigen, mente il costo, lavorando con un architetto, von mir, die sagen: „Ich würde schon gerne, wenn jeder nur die Wege gegangen wäre, è maggiore rispetto all’offerta di un’azienda aber der Vater will nicht.“ die jeder andere gegangen wäre, dann specializzata, che ti offre però un prodot- Batliner Das hat mit der Tradition zu tun. wären wir noch auf den Muthöfen oben, to standard, già disponibile sul mercato. Garber Das Denken ist einfach krank. nicht auf dem Everest. Ein Kaufmann muss Con questo risultato ho ottenuto un sensi- Wir hätten so eine schöne Stadt, so eine bile incremento di incassi. Es ist zwei Jahre schöne Zukunft, mit den Thermen, die her. Ich bin immer noch stolz auf mein gemacht werden… Ich bin überzeugt. Geschäft. Ich bekomme immer mehr Recht Meran hat Zukunft, aber es muss ein biss- von der Bevölkerung, von den Kunden, chen mehr passieren. Wenn immer mehr vom Umsatz. Ich kann es nur jedem raten: billigere Läden herkommen, wird die Stadt Probiert es, macht es. Realisiert eure Träu- auch nicht besser. Das Angebot muss stim- me. Das ist wichtig. Denn jeder von uns men für die Leute, die wir uns erwarten, möchte ein tolles Geschäft haben. Sie weil wenn wir nur Billigangebote haben, haben die Courage nicht, über den eigenen werden wir auch nur Billigpublikum haben. Schatten zu steigen um zu sagen „Okay. Meran ist dabei, mehr zu bieten, aber dann Ist ja ganz gleich. Okay.“ Sie haben viel zu müssen sich die Geschäfte dementspre- wenig Zukunftsweitblick, weil der Laden, chend anpassen, was im Moment nicht einen gewissen Mut zum Risiko haben. wie Du gesagt hast, hat viel mehr gekostet der Fall ist. Meran ist ein Supermarket mit Man muss tausendprozentig hinter seinem als ein Standardgeschäft zu machen. drei, vier Ausnahmen. Ist aber schade. Projekt stehen, sonst geht sowieso alles flö- Batliner Posso condividere. TB A Bolzano il centro non si distingue da ten. Die Selbstsicherheit, die du in deinem TB È una bella soddisfazione. quello di qualsiasi altra città, i negozi in neuen Geschäft ausstrahlst, spiegelst du Batliner Soprattutto perché sto lavorando franchising prendono piede ovunque… auf die Leute über. Sie lassen sich nicht nur al 70% con la gente del luogo, sia di Me- Batliner Bolzano è una città che ha 100.000 von der Architektur beeindrucken, sondern rano che di Bolzano, ma anche da Trento. abitanti, e i produttori su 100.000 abitanti auch vom Menschen, der hinter der Archi- Vendo l’articolo giusto, ho personale com- fanno il punto vendita in franchising. tektur steht, die das alles in die Wege gelei- petente, facciamo un servizio dopo l’acqui- Merano ne ha 30.000, per punti vendita tet hat. Das ist das Wichtige, dass du voll sto, e ho il negozio nuovo. Sapete cos’è in franchising è troppo poco. Le ricerche dahinter stehst und weißt, du hast deinen interessante? Quanti commercianti sono di mercato di alcune aziende stimano che Traum realisiert. Dir kann jeder ins Geschäft venuti da me a dire: “Mah, jetzt baue ich Merano sia una cittadina troppo piccola. kommen und sagen: Was ist das jetzt? Ich auch um”. E poi niente… D’altra parte con il mio negozio vendo sage: Das ist mein neues Geschäft. tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 48 48 Interview – Architetti imperatori Sopra da sinistra Alfred Batliner, Enrico Canino e Otto Garber Foto Ludwig Thalheimer Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Batliner Io non ho propriamente tolto ve- in un progetto su misura. Il progetto è nato trine. Se tu ricordi, ho eliminato la rientran- da una lunga frequentazione, e da uno za su cui apriva la porta di ingresso, con lo scambio di informazioni, quasi un proces- spazio espositivo sui lati, ho allineato la so culturale con il progettista. Ne è emersa vetrina ai portici aumentandone la visibilità, una soluzione tagliata a mia misura. anche dalla strada, e quindi ho potuto eli- Tornando al “Blickfang”, noi siamo l’unica minare le vetrine sul lato strada. Ho aumen- tabaccheria senza vetrina, giochiamo sulla tato la visibilità della merce e sul negozio. curiosità delle persone, alcuni hanno inter- TB Esigenza che il progetto ha assecondato… pretato la quinta su strada e poi l’interno Batliner Si, prima dovevo attirare il cliente come una cattedrale, altri come una nave, con l’allestimento della vetrina, con mani- il sommergibile del capitano Nemo. Ognu- chini…, con ulteriori spese per l’esposi- no ritrova la sua idea di negozio, fa lavora- zione. Ora il progetto architettonico ha re la fantasia ed elabora una sua immagine realizzato un “Blickfang”, il ponte sospeso, personale del negozio. il foro sul piano inferiore, incuriosiscono TB Abbiamo scelto questi due progetti, ed attirano il cliente, ora espongo sempli- proprio per la loro evidente differenza, cemente la merce. uno minimale, l’altro più elaborato. Come TB Molti esercenti si rivolgono a ditte spe- è arrivato al suo progetto? cializzate per l’arredo dei locali, sono casi Batliner Quando ho deciso di ristruttu- eclatanti i bars, o i parrucchieri, dove ditte rare il negozio, mi sono rivolto sia all’ar- specializzate propongono soluzioni chiavi in chitetto, sia ad un’azienda altoatesina mano. Perché Lei si è rivolto ad un architetto? specializzata in arredamenti. L’azienda ha Garber Le ditte propongono soluzioni risposto velocemente con un progetto ed con prodotti standardizzati, buoni per tutti. un’offerta economica. La soluzione pro- Odio lo standard, per me non esiste il gettuale non era molto diversa dall’arredo “cliente standard”. Ogni cliente va accolto del supermercato vicino al negozio! Tra- individualmente, devi attirarlo e soddisfarlo scorro più ore in negozio che a casa e vo- individualmente. Se entrano in negozio levo uno spazio dove sentirmi a mio agio. cento clienti per un pacchetto di sigarette, La scelta è caduta sull’architetto, nel suo sono cento persone diverse, da affrontare progetto ho intravisto un’assonanza mag- in modo individuale. I progetti proposti giore. Non mi pento della scelta. non mi sono piaciuti. D’altra parte nel TB Forse dietro la proposta della ditta spe- nostro settore i margini di guadagno sono cializzata c’erano anche delle valutazioni bassi, i colleghi hanno paura di investire di marketing? Parlando con Rainer Schölz- tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 49 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Architetti imperatori – Interview 49 horn, egli ci ha citato l’esempio di una impari che questi clienti prima o dopo spa- bia, cambierà anche il negozio. Penso rinomata catena di supermercati. Le sue riscono. Si deve lavorare con il cliente di che fra una decina di anni… Per oggi vetrine sono volutamente oscurate e sciat- oggi, anche con quello che entra una volta è ancora attuale, e dopo due anni i nuovi te, anche se poste su di un edificio di pre- sola. In linea di massima, il cliente è rima- clienti stranieri ancora si meravigliano. stigio, perché le strategie di mercato sug- sto entusiasta del negozio. Voglio aggiun- TB E’ opinione comune che l’architetto geriscono che il consumatore è più attirato gere una parola magica: venire nei nostri crei una scenografia vincolante, dove ad entrare, in quanto ritiene che tale im- negozi deve essere una “Erlebnis”, non persino i commessi indossano costumi magine di povertà debba corrispondere a si tratta solo di un: “Qua i soldi, e qua la appositamente creati, – si pensi alle grandi prezzi più competitivi. Forse l’intenzione merce.” Per il cliente entrare in un negozio boutiques di fama internazionale – e poi dell’azienda altoatesina era questa? deve diventare un evento, godere di una voglia anche imporsi sulla gestione d’im- Batliner Io desideravo un negozio esclu- nuova impressione, quella di entrare in un magine del negozio. sivo per Merano, come distributore esclu- luogo studiato per lui, dove con il denaro Batliner Sì. sivo per alcuni prodotti, di cui il cliente poter accedere alla merce e all’architettura. TB Subentrare in una gestione più tradi- già conosce il valore e la categoria di prez- TB Acquisizione di clienti, e non solo zionale del negozio provoca delle “Rei- zo. Uno spazio dove sentirmi a mio agio. vendita prodotto. L’ambiente deve comuni- bungen”, degli attriti, quando l’architetto TB Questo tipo di prodotto ha bisogno care il valore della merce: il processo di afferma: “lo spazio deve essere gestito di una scenografia, di una messa in scena crescita della pianta del tabacco, il lavoro in questa maniera”. Come risponde il che lo promuova. artigiano della produzione del sigaro, op- committente? Si piega a questa, che può Garber Il progetto deve essere in grado di pure i dettagli tecnologici di alcune borse essere vissuta come un’imposizione, e risolvere le esigenze del committente, pro- e la qualità della lavorazione della pelle. riconosce che è corretta perché egli stesso muovere il prodotto e affascinare il cliente. Eravate coscienti che investendo in imma- ha voluto creare un teatrino, un’immagi- Deve essere studiata una soluzione su mi- gine avreste optato per un salto di qualità, ne scenografica come è vissuta dall’esterno? sura del commerciante, la soluzione ideale, magari perdendo una fetta di consumatori? Batliner La ristrutturazione è un processo costa di più, ma dà un’immensa soddisfa- Batliner Sì, ho eliminato un terzo dei lungo, perché inizia già prima di chiudere zione. Lavorare in un ambiente costruito fornitori, quelli da basso prezzo. per i lavori, e finisce dopo che hai inaugu- Garber Viviamo in una provincia ricca, dove i prodotti medi sono abbastanza… Batliner Costosi. TB Nelle grandi città l’allestimento del negozio viene sostituito spesso, anche perché gli stessi negozi vengono chiusi e rimpiazzati da altri. Cosa pensate della durabilità di un arredamento? Garber Noi abbiamo deciso per una soluzione duratura, in legno massiccio. Il mio grande sogno è stato potermi confrontare con la più antica tabaccheria in Europa, sulle tue esigenze dà grandi soddisfazioni ad Amsterdam. È un negozio del 1830, con rato il nuovo negozio. Nel frattempo, tra e poiché asseconda anche il cliente, ti in- quasi tutti gli arredi originali. È un tempio l’architetto e il committente si avvia un pro- voglia ad affrontare un investimento più dove quasi tutti i cultori del sigaro vanno cesso di interazione… prima una lotta, poi oneroso. So che questa è una disposizione in pellegrinaggio una volta nella vita. un accordo reciproco, e alla fine si arriva mentale personale, culturale, non condivisa. Altri negozi, per esempio la catena Davi- insieme alla soluzione. L’architetto…, io lo TB È impensabile che i vostri esempi pos- doff, hanno un ciclo di vita più breve ed paragono ad un medico, c’è il medico che sano indurre anche altri colleghi a simili una immagine più impersonale ti dà informazioni sul tuo stato di salute, valutazioni? Merano è una città di negozi Batliner È come un buon vestito su misu- e quello che ti somministra la medicina molto tradizionale, il negozio Matt è stato ra, che non si vorrebbe mai buttare via. senza dire nulla. C’è l’architetto che impone un esempio dirompente? TB Sugar è un negozio particolare, vende la sua idea, e quello con cui avvii e coltivi Batliner È stata una bomba, certo. un prodotto legato alla cultura ed alla tradi- un dialogo, ed il dialogo, alla fin fine, esal- TB E poi cosa è successo? zione del fumo, un prodotto che non cam- ta tutti e due, sia l’architetto che il com- Batliner Questa è una buona domanda. bia, eventualmente si raffina, una volta mittente. A me è successo, anche a Otto, Potrei scrivere un libro specialmente sul soddisfatte le esigenze espositive e di con- e con divertimento reciproco. primo mezzo anno, dopo la riapertura. servazione, il progetto si può dire concluso. Garber Fino a prima della ristrutturazione Ti trovi il cliente, in tedesco il nome forse Matt vende un prodotto di moda, quindi ho molto diffidato degli architetti. L’archi- più perfetto è “der treue Kunde”, che entra necessariamente caduco. tetto arriva sempre con tre parole. “Non è e dice: “Che peccato”, poi, in fin dei conti, Batliner Il mio è un prodotto che cam- possibile”, e ti impone sempre le sue idee. tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 50 50 Interview Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Intervista a Rainer Schölzhorn I love shopping Nata come mercato, la città di Merano di ambiente fisico e sociale. In questa vanta da sempre una tradizione com- realtà, fra tradizioni antiche e la spinta al merciale. Una risorsa inserita espressa- cambiamento, il risultato è da leggere mente anche nel campo del turismo. come un libro ma anche da rivivere nelle Commercio e artigianato: una collabora- sensazioni come guardando lo snodarsi zione che ha lasciato le sue tracce nel dei fotogrammi di un film. racconto della città come luogo fisico (Angela Giudiceandrea) ma anche come spazio sociale e affettivo. I portici di Merano Foto Ludwig Thalheimer L’architettura dinamica del commercio Turrisbabel Signor Schölzhorn, la perce- viene promossa a rappresentante della zione visivo-spaziale della città è deter- cultura materiale in grado di raccontare la minata in buona misura dagli ambienti storia di questa regione. L’oggetto, la mer- e dalle immagini proposte (o imposte) ce, domina nella nostra realtà, fuori dalle dagli allestimenti commerciali. Si tratta costruzioni sorte ad uso commerciale, sen- dell'esperienza immediata vissuta dal za didascalie, senza riferimento e ordine passante, di suggestioni emozionali, spazio-temporale, suddivisa per tipologie forse superficiali, ma proprio per questo di attività alle quali è preposta: bere, man- primarie. La loro qualità riveste un ruo- giare, vestire ecc.. Sembra avere il potere lo di grande responsabilità per la forma- di attribuire valore all’ambiente urbano. zione dell’immagine urbana. Dall’incontro non sempre facile tra com- Schölzhorn Come presidente dell’Azienda mittenti illuminati e progettisti impegnati di Soggiorno incontro e ricevo tanti per- nascono spazi dove si avverte la presenza sonaggi che vengono qui per la prima di un’idea di fondo e il grande valore at- volta e notano cose che noi non vediamo tribuito alla sua realizzazione concreta. più, e in particolare guardano molto i ne- La speranza è che questo dialogo costrut- gozi. Questo aspetto della città è diventato tivo possa estendersi e contribuire alla un vero e proprio biglietto da visita. formazione di un nuovo assetto del tessu- Del resto la parola tedesca Stadt deriva to urbano che coinvolga direttamente il dalla definizione: “Es findet etwas statt.” pubblico che interagisce con lo spazio. La città è lì dove succede qualche cosa, Lo abbiamo chiesto a Rainer Schölzhorn, dove c’è movimento, e il mercato era la presidente dell'Azienda di Soggiorno, cosa che accadeva. Le nostre città, con del Circondario dei Commercianti, del Set- i portici, sono nate proprio come mercato. tore Librario nonché proprietario di una L’idea, il ricordo di una città è fatto d’im- libreria a Merano. Uomo sensibile e attento magini contraddittorie, composite ma al nostro habitat urbano, è alla ricerca di anche uniche: il paesaggio, il gioco delle un processo capace di conferire ai nostri luci, e le facciate delle costruzioni, le vetrine. ambienti una relatività al tempo reale e Da una parte c’è l’ambiente e l’architettura simultaneo all’uso. Pur cosciente del fatto statica della città, e sovrapposta a questa che questi recenti sono stati anni com- c’è l’architettura in continuo movimento plessi – d’affermazione di un poderoso del commercio, dell’arredo urbano e delle business-system, di un mutamento gene- persone. L’architettura che ha la capacità rale, di nuovi capitoli e di scoperte, non di combinare il disordine dell’esperienza ripudia né dimentica la tradizione storica. vissuta, e valorizza o lascia morire dei È l’unicità delle nostre contraddizioni. momenti, è da considerarsi come un li- Per Schölzhorn è l’occasione di far conver- bro aperto di quello che la città di fatto è. gere elementi architettonici, sociali, cultura- TB I negozi possono dunque racconta- li affinché si possa solo convivere meglio. re come la città è cresciuta nel tempo, in Al professionista tocca il compito di met- anni difficili o di grandeur? tere in scena la proprietà della cultura S Certo, raccontano chiaramente anche in materia d’arte, di struttura, di contesto, queste cose. Ogni negozio racconta una tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 51 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 52 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 53 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 I portici di Merano Foto Ludwig Thalheimer I love shopping – Interview 53 storia, è quasi la biografia del proprietario TB È importante capire cosa si può fare o di chi ha un’idea. Sotto i portici di per correggere questa situazione con stru- Merano i negozi sono ancora per la gran menti politici e amministrativi. parte in mano a famiglie che si auto- S Abbiamo in provincia una politica che gestiscono, e ultimamente si nota anche protegge, in un certo senso, il piccolo com- un certo impoverimento. Stanno incal- mercio e penso che questo sia un bene per zando le catene di negozi che rendono il centro storico. Da noi non esistono i internazionale il tessuto urbano ma lo grandi centri commerciali fuori dalla città, privano della propria identità. quindi esiste una condizione di base per TB Un impoverimento di gusto, culturale, la tutela dei negozi più piccoli. Si possono oppure…? fare delle scelte, impostare delle strate- S Economico in primo luogo. Die finan- gie, ma non si può imporre una precisa zielle Verarmung der kleinen Einzelhändler. direzione. L’Associazione dei Commercianti Non abbiamo solo i grandi negozi. in Alto Adige si distingue dal resto del- Come commerciante, ma principalmente l’Italia e anche da Austria e Germania, per- come presidente del Circondario dei Com- ché ha potere di decisione sulla localizza- mercianti conosco bene questa realtà: zione delle attività commerciali, ma poi quello che avviene nelle vetrine avviene gestirle è difficilissimo. Sotto i portici ogni anche a casa loro. Bisogna considerare spazio ha tempi, esigenze e tradizioni che il 70% degli esercizi a Merano, l’80% diverse, opinioni diverse, anche una certa a Bolzano e fino al 95% a Trento è in litigiosità che poi è anche una risorsa di affitto. Il negoziante-proprietario può per- creatività. Questo disordine non struttu- mettersi di investire in architettura ma il rato è il prezzo della creatività individuale. negoziante in affitto difficilmente ci riesce. L’architettura nasce anche nell’ambito TB Il commercio comunque è alimentato di un’amministrazione comunale libertaria, anche dal turismo, e lo alimenta a sua volta. aperta, non conservativa. S Il turismo dello shopping non funziona TB Per esempio, c’è un’occupazione del come si crede. Il turista cerca il prodotto suolo pubblico che va al di là dell’orario di locale, perché è stimolato da un manage- lavoro e che influenza anche una percezio- ment pubblicitario, e quindi anche nei ne della città da parte del cittadino, una negozi ama trovare cose che a casa non ci volta chiuso il bar, le sedie vengono sono. Invece trova molti Benetton, prodotti comunque lasciate fuori. E’ come sottrarre che conosce già perfettamente. Questo è spazio alla città. l’impoverimento culturale. Dovremmo S Nei portici di Merano, così come a Bol- riscoprire la nostra tipicità come la nostra zano, il bar tra infrastrutture e macchinari vera risorsa: ein Vinschger Produkt muss ha 35 mq, mentre fuori ne ha 60 o 120 mq, in der Welt klar erkennbar sein. Bisogna quindi queste sedie non possono essere investire nel dialogo tra artigianato e com- riposte all’interno. È uno spazio non strut- mercio e il ruolo dell’architetto è di fare da turato esterno che ha, appunto, un’occupa- tramite culturale, con la sua arte. zione maggiore del locale vero e proprio. tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 54 54 Interview – I love shopping Oktober Ottobre 2003 Si dovrebbe affidare all’architetto l’incarico nella sua linea. Questa è una provocazione. di trovare il modo o gli strumenti per sti- TB Spesso però sono i committenti che molare la qualità delle soluzioni, anche prendono l’anima dell’architetto. degli interni. Magari con gare a tema. S Sono delle “schlafenden Bomben”. Chi TB Cosa spinge un commerciante a inve- crede in un’idea vuole investire rischiando stire in architettura per la sua impresa in proprio e cerca stimoli culturali. Man commerciale? Solamente il calcolo di un braucht einen Rahmen, so wie die Lauben buon ritorno economico, la volontà di sind, so einen starken bildenen Rahmen rappresentare al meglio la propria imma- für das Leben, für die eigene Persönlich- gine, oppure anche la coscienza di con- keit der Kaufleute. Ho notato che negli tribuire a conformare l’ambiente urbano? ultimi anni molti figli di commercianti, S Investire in architettura può avere un intuendo di dover fare qualche cosa in riscontro economico, ma per ora è una più rispetto ai loro genitori, partecipano soddisfazione personale. Si costruisce a seminari in varie località. Lì vedono il per sé, ma anche per gli altri, perché un Budda-Bar e magari lo vogliono riproporre negozio è alla portata di tutti. a Merano. Però non hanno colto TB Quindi è possibile stimolare la qualità la filosofia, la storia e l’idea che sta dietro della produzione di spazi e allestimenti a tutte quelle decorazioni rosso e oro. commerciali, e quindi la qualità dell’im- Lì voi architetti avete il compito di inter- magine della città? venire. Il successo dell’architettura non è S E’ fondamentale che l’architettura altro che riuscire a raccontare una storia: cominci a prendere posizione nel quotidia- se è vero che l’Alto Adige è una provincia no ed entri a far parte della sfera sociale magica che racconta storie, voi dovete far e culturale corrente. Per fare un esempio, sì che le storie raccontate siano autentiche. se in una città dove c’è solo uno psicologo, lì ci vanno gli ammalati; ma dove ci sono trenta psicologi “man geht zum Psychologen”. Insomma si deve laicizzare l’architettura, liberarla da quella sacralità che l’allontana dalla realtà di tutti i giorni. I negozi sono il terreno ideale per portare l’architettura sulla strada, proprio per farla vivere. L’architettura moderna dovrebbe fare un salto di qualità superando il semplice funzionalismo, non occupandosi solo dell’uomo nella sua oggettività, ma nella sua soggettività, diventando l’amplificatore dell’individualità del suo committente. I portici di Merano Foto Ludwig Thalheimer turrisbabel 60 L’architetto dovrebbe cogliere l’anima del committente e raccontarla ed esprimerla tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 55 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 56 56 Interview Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Interview mit Franz Staffler Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt Franz Staffler, Bozner Unternehmer ein wesentlicher dirigistischer Faktor, der und Hotelier, hat vor einigen Jahren das dann das wirtschaftliche Handeln bestimmt. Hotel Greif und angrenzende Bauten Das heißt, Politik hat mit diesen zwei Dingen am Waltherplatz von Boris Bodrecca aus absolut wesentliche Instrumente in der Wien umbauen lassen. Er gab damit einem Hand. Dann handelt die Wirtschaft und dann der zentralsten Plätze Bozens ein neues hat die Politik weniger Einfluss auf das, was Gesicht. Der Architekt kommt ja immer wird. Dann kommen wir zur Architektur, der erst gegen Ende einer unternehmerischen Gestaltung und vielen anderen Dingen. Planung ins Spiel. Wir wollten etwas mehr Das heißt, genauer ausgedrückt, wenn man über die Bedingungen der wirtschaftlichen eine forcierte Fußgängerzonenpolitik und politischen Entscheidungen wissen, betreibt, hat das ganz klar zur Folge, wer welche schließlich zu einer baulichen Maß- noch im Stadtzentrum wirtschaftlich leben nahme führen. oder überleben kann. Wenn die Fußgängerzone zu groß ist, siedelt klarerweise jeder Fotos Ludwig Thalheimer Turrisbabel Diese Ausgabe von Turris- Handwerker aus und jedes Geschäft, das babel handelt von Einrichtungen wie Ge- schwerere Artikel verkauft. Am Ende be- schäften und Lokalen, die in den öffent- steht die Gefahr, dass nur mehr die Bouti- lichen Raum hinein wirken, wo praktisch quen im Stadtzentrum bleiben. Da sind die der private Unternehmer oder die Politik Akzente von der Politik gesetzt, das betrifft oder beide den öffentlichen Raum gestal- eben auch die Lizenzen, die Größen der ten, mit dem wir alle täglich zu tun haben. Lizenzen usw.. Das ist ein wesentliches Das wird als ganz normal hingenommen, Merkmal und für mich eine große Gefahr. aber es macht eigentlich einen Großteil Die Stadturbanistik hat sich ja, wie ihr bes- unserer Alltagserfahrung aus. ser wisst als ich, in den Jahren entwickelt. Staffler Bezieht sich das auf Bozen? Man hat zuerst die Spezialisierung geför- TB Nicht nur auf Bozen, sondern allge- dert, Industrie, Handel, Handwerk und Wohn- mein. Speziell das Erscheinungsbild der zone und alles fein säuberlich getrennt. Innenstädte wird doch sehr geprägt vom Ich glaube, man ist inzwischen schon wie- Handel. Ich behaupte jetzt einfach, die der davon abgekommen, und sucht inzwi- Gestaltungsansprüche der Wirtschafts- schen eine gesunde Mischung, was natür- treibenden bestimmen das Aussehen der lich auch einer gewissen Toleranz bedarf, Stadt, in der wir alle leben. weil wenn im Stadtzentrum ein Lokal um Staffler Okay. In Bezug auf die Frage, die elf Uhr schließen muss… Na, gut. Bitte. ihr irgendwie angeschnitten habt, ob nun Weil dann niemand schlafen kann. Aber die Wirtschaft das Stadtbild gestaltet und die Stadt ist kein Dormitorium. Das Gleiche bestimmt – bzw. nur die Wirtschaft – und mit den Geschäften. Wenn der Handwer- wie weit die Politik einen Einfluss hat, ker einmal hämmert oder ein schmutzi- würde ich Folgendes zur Diskussion stellen: ges Wasser irgendwo ablässt, muss man Erstens stellen die Politik und die Urbanis- irgendwie schauen, wie man das Problem tik die Weichen, wie eine Stadt sich ent- löst. Wenn der Handwerker nicht mehr wickelt. Ganz spezifisch auf Stadtzentren vor Ort ist, dann wird das Stadtbild ärmer. bezogen, ist es ganz wesentlich, wie weit- TB Wir haben die gemeinsame Linie läufig, wie groß die Fußgängerzonen sind. von Wirtschaft und Politik jetzt schon Das bestimmt ganz wesentlich, wie die Wirt- ein bisschen angesprochen, ob es schaft dann handelt. Zweitens ist natürlich die überhaupt gibt, ob man ein gemein- das ganze Lizenzwesen in Bezug auf Ge- sames Image der Stadt anstrebt und schäfte, in Bezug auf Gastronomie, auch was man sich davon erhofft. Was man tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 57 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt – Interview 57 als Stadt nach außen vermitteln möchte. Dadurch konnte auch die sogenannte Nah- Staffler Ich glaube, „gemeinsame Linie“ versorgung gesichert, gefestigt oder zumin- kann man schwer sagen. Auf der einen dest in ihrem Verfall aufgehalten werden. Seite soll die Politik das umsetzen, was der Die Kaufkraft ist hier von der Stadt auf das Wähler sich grundsätzlich wünscht. Land übergegangen. Diese Aufteilung der Auf der anderen Seite muss gebremst wer- Kaufkraft hat letztendlich für das ganze Land den, weil sonst Wildwüchse entstehen wür- einen positiven Effekt gehabt. Aufteilung den. Ich habe nicht das Gefühl, dass so viel oder Segmentierung der Kunden halte ich an Gemeinsamkeit liegt. Mit der Bürger- nicht für richtig. Natürlich wird das Stadt- schaft in Bozen ist nicht sehr viel diskutiert zentrum weniger attraktiv durch flaches worden, wieviel Verkehr wir zulassen wol- oder einheitliches Angebot wie im Kleider- len, wie umfassend die Lizenzen vergeben bereich. Wenigstens für den Bewohner der werden oder eben wie groß die Fußgän- Stadt. Für die Touristen nicht, weil die grund- gerzone ist. Übrigens auch nicht über das, sätzlich den Handwerker vielleicht nicht was die Wiedergewinnungszone anbelangt. brauchen. Aber ganz sicher passiert, dass TB Nach welchen Kriterien wird das be- die großen Ketten, die überall gleich sind stimmt? Ist das mehr willkürlich festgesetzt und interessante Touristenmärkte sehen, die oder abgeschaut worden? Preise irgendwo in die Höhe treiben und Staffler Ich glaube, das Land hat schon dadurch eine Geschäftsgründung unattrak- sehr große Bestimmungsgewalt. Vorbild ist tiv machen. Das ist aber eine etwas unauf- bei uns sicher viel, was in Deutschland ge- haltsame Entwicklung. Gegen diese makro- macht wird. Das wird dann umgesetzt und ökonomischen Tendenzen kann weder die angepasst. Ob das richtig oder weniger Wirtschaft noch die Politik lokal etwas tun. richtig ist..., darüber lässt sich diskutieren. TB Wieso finden diese großen Firmen TB Uns geht es vorerst hauptsächlich um ein so kleines Städtchen wie Bozen über- die Innenstadt. Da sind natürlich die Touris- haupt attraktiv? ten ein wichtiger Punkt, auch was die Kauf- Staffler Ja, das wundert eigentlich auch kraft angeht. Gibt es die Möglichkeit, den für mich zum Teil. Ich habe mir darüber Touristenstrom zu kanalisieren und wirt- Gedanken gemacht, warum z.B. der Benet- schaftlich zu nutzen oder sollten sich die ton unter den Lauben 2.500 m2 zu diesen Städte überhaupt anders präsentieren, Preisen anmietet, Megastore usw. Aber sie einen anderen Touristentyp bewerben als machen sich eine ganz einfache Rechnung. der ländliche Teil Südtirols? Sie sagen: Bozen hat einen enormen Tou- Staffler Ich glaube nicht. Das Land ist viel ristenstrom. Tagestourismus, nicht über zu klein als dass man es so segmentieren Nacht, wohlgemerkt. Wir haben hauptsäch- könnte. Publikum Land, Publikum Stadt. lich Binnentourismus, also Touristen die Wir haben 400.000 Einwohner, mit kleinen aus angrenzenden Orten herkommen. Städtchen, die einzige größere Stadt ist Aber es kommen schon sehr viele Touristen Bozen. Da zu segmentieren... also attraktiv nach Bozen, ziehen zumindest einmal durch müssen wir schon für alle sein. Ein Ding ist Bozen durch. Schlussendlich lassen sie ja gelungen, dass die kleinen Zentren in anscheinend nicht so viel Geld liegen. Für Südtirol sehr gut gehende Geschäfte auf- Benetton und diese Ketten ist der Kontakt, bauen konnten durch die Touristen. der Markenkontakt, mit so und so viel Tou- tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 58 58 Interview – Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt Fotos Ludwig Thalheimer Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 risten enorm wichtig. Also für sie ist das zentren außerhalb des Stadtgebiets. eine Werbung. Wenn sie das im Fernsehen Staffler Die sogenannten Einkaufszentren schalten und drei Millionen sehen das, auf der grünen Wiese sind natürlich ein und in Bozen ziehen hunderttausende Thema. Werden sie genehmigt, dann wan- Touristen dran vorbei… Sie sehen da den dert wahrscheinlich noch mehr Kaufkraft Augenkontakt mit der Marke als wichtig. nach außen ab. Abgesehen davon, dass Süd- TB Kann man sagen, dass sich der touris- tirol nicht geeignet ist, so große Einkaufs- tische Einkaufsaspekt in Bozen auf das zentren zu bauen oder überhaupt wirtschaft- Angebot auswirkt? Dass das Angebot an- lich zu erstellen, wie sie für Verona, Mai- gepasst und vereinheitlicht wird dadurch, land oder München attraktiv sind. Die rech- dass eine große Masse angesprochen nen mit einer Million Einwohner und 20 Mi- werden muss? nuten Anfahrtszeit. Nur dann rentiert es sich. Staffler Ja. Ganz sicher geht der Markt dort- Fangen wir einmal damit an, was heißt hin, wo er sich was erhofft. Dass er von der Großeinkauf auf der grünen Wiese? Bei uns Kaufkraft des Kunden, der da ist, um viel- heißt groß 2.000 m2 und woanders ist groß leicht den Ötzi anzuschauen, nebenbei profi- 10.000, 15.000, 20.000 oder 30.000 m2. tiert. Auf der anderen Seite ist es so, dass Die Dimension ist da gar nicht drinnen, durch die strenge Reglementierung des weil wir nur 400.000 Einwohner haben und Stadtzentrums sehr viele kleine Geschäfte es vom Reschen bis Bozen vielleicht zwei von vornherein wegfallen und gar nicht ein- Stunden oder mehr Anfahrtszeit braucht. mal die Gelegenheit haben, sich anzupassen. Ein Großeinkaufszentrum für nur 100.000 TB Wir stellen uns vor, dass durch diese Einwohner in Bozen oder 200.000 zwischen Verflachung Attraktivität für den Besucher Bozen und Meran ist sowieso nicht drin- verloren geht und somit verliert das Zen- nen. Also das wären dann immer nur mitt- trum auch für die großen Marken seine An- lere Einkaufszentren. Da kann man jetzt ziehungskraft. aber diskutieren, solche mittlere Einkaufs- Staffler Ein circulus vitiosus, der schon zentren zu genehmigen, im Stadtzentrum gefährlich ist. oder auf der grünen Wiese, aber man darf TB Aber die Wirtschaft ist sich dieser sich denen nicht verschließen, weil ganz Gefahr bewusst? sicher ist, dass eine ungeheure Kaufkraft- Staffler Absolut. Ich sehe ja auch als Kon- menge abwandert. Man braucht nur mal sument, wer was anbietet, was ich weg schauen, wie viele Südtiroler zum Beispiel bringe. Jetzt wo zum Beispiel die Electronia nach Affi fahren, und was da alles gekauft weggeht... , das sind kleine Dinge, aber da wird. Komplette Skiausrüstungen und Som- hast du mehr oder weniger alles bekommen. mergarnituren, alles Mögliche, zu Preisen, Jetzt, wenn du eine Lampe kaufen musst, die hier kein Mensch bieten kann. Das musst du in die Industriezone gehen, wenn heißt, man darf sich nicht sträuben, so was du eine Batterie kaufen musst, dann weiß ich zu machen. Vielleicht nicht im Stadtzent- nicht, wo du hingehst. Es ist schon so, dass rum, da fehlen die Flächen. Wenn es sich das eine Verarmung einer Stadt darstellt. aber ergibt, muss man es sofort zulassen. TB Zur Diskussion der Stadtzentren Der Pernthaler von der Electronia hat und ihrer Verarmung gehört ja bindend äußerste Schwierigkeiten seine Lizenzen zu- auch die Diskussion um die Einkaufs- sammenzuschustern, weil 200 Meter weg tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 59 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt – Interview 59 vom Stadtzentrum Produktionszone ist. des Werts und du kannst in den Zonen nur keinster Weise an irgendeinem Kunden- Er darf drei Viertel von den Sachen nicht Autos oder Möbel verkaufen. geschmack orientiert. verkaufen. Das ist ein totaler Schwachsinn. TB Vielleicht so viel zu den Rahmenbedin- TB Aber kommen Kunden vielleicht gera- Das schadet echt und da ist die Politik ge- gungen. Uns als Architekten geht es auch de deshalb, weil es so ausschaut, und sind fordert. Da spielen auch die Verbände der darum, was einen dazu bringt, den großen diese dann auch bereit, etwas mehr Geld Handwerker hinein. Das ist meines Erach- finanziellen und organisatorischen Auf- da zu lassen? tens ein ganz schwerwiegender Fehler. wand zu treiben, um im Zentrum selber Staffler Manche Architekten (lacht)... Ich Natürlich sagen die produzierenden Ge- was zu verändern. Ist es mehr ein persön- bekomme schöne E-Mails, schöne Briefe, werbe, wir haben keine Flächen und wenn licher Wunsch, ist es geschäftliche Kalkula- auch manchen Schmähbrief, das sind dann wir die Produktionsflächen an Handel- tion oder beides? besonders alte Greifgäste, die das alte treibende übergeben, steigen die Preise Staffler Ich kann hier nur für mich spre- Greif gewohnt waren, aber das sind ganz auf ein Niveau, das sich die Industrie nicht chen. Ganz sicher ist es eine Freude und wenige. Der Großteil sieht das Ganze sicher mehr leisten kann. ein Privileg, sagen wir einmal so, wenn positiv, aber davon kann man nicht leben. TB Aber für den Konsumenten in der Stadt man das, was einem Freude macht, ins TB Den meisten Gästen ist der Umbau würde es wahrscheinlich billiger werden... Geschäftliche einfließen lassen kann. also egal? Staffler Es wird nicht nur billiger werden, Das heißt schöne Architektur, gute Mate- Staffler Ich denke längerfristig. Da geht sondern es wird auch, denke ich, wieder rialien usw. sind wahrscheinlich Freude es um die Entwicklung Bozens. Da denke sicher attraktiver werden. Andererseits hat und Lust. Ganz sicher sogar. Diesen Bau ich an die EURAC, die Universität, da Bozen tatsächlich wenig Fläche. Es ist die hätte man viel billiger hinstellen können denke ich an einen Ötzi. Da denke ich an Gemeinde Italiens, die am wenigsten Ge- und wirtschaftlich wesentlich mehr erlösen den Flughafen, da denke ich an das, was meindefläche pro Kopf hat. Da sind wir können. Sagen wir einmal, wirtschaftliche Bozen potenziell eine Entwicklung bringen wieder bei unserem Südtiroler Gesetz der Kalkulation ist es in diesem Falle nicht. kann und muss. Dazu gehört eben auch, Zuweisungen. Das muss einfach ein Ende Zum Hotel im Speziellen, da ist natürlich dass es ein Haus gibt, das einem qualifi- haben, diese Geschichte der Zuweisungen. auch über das Notwendige investiert wor- zierten Angebot an Wohnen und Meeting Wenn jemand eine Initiative ergreifen will, den. Sicher möchte man auch was Beson- nachkommt und kulturell und wirtschaft- dann muss er sich einen Grund zuweisen deres machen, damit man werbemäßig lich entspricht. lassen, weil man ihn nicht mieten darf. interessant präsent sein kann in Zeitungen, TB Kann man sich mit etwas Besonderem Wenn jemand eine Idee hat, muss er Kapi- aber dazu hätte es wahrscheinlich nicht die- auch finanziell absetzen, oder bringt das tal haben und die Zeit haben zu warten, bis sen Aufwand gebraucht. Das fließt sicher kaum etwas? er einen Grund zugewiesen bekommt, nicht in diesem Ausmaß zurück. Natürlich Staffler Man besetzt immer eine Nische. dann erst kann er starten. Das heißt, diese sagst du, wenn du schon etwas Schönes Wenn etwas Besonderes keine Nische Geschichte limitiert die Zirkulation und die machst, dann hoffst du eben das Interesse mehr ist, dann wird es zur Allgemeinheit. Flexibilität der Entstehung neuer Geschäfte. zu wecken, was auch der Fall ist. Dass da- Jeder muss, wo er ist, wie er ist und was Mit diesem Thema sind wir ganz tief in durch aber mehr Leute nach Bozen kom- er tut, eine Nische finden. Das gehört auch der Südtiroler Urbanistik. Ich muss andere men trifft sicherlich nicht zu. zum wirtschaftlichen Denken. Flächen ausweisen. Es gibt Leute, die 15 TB Es gibt ja verschiedenste Möglich- TB Lohnt sich der Einsatz für gute Archi- Jahre auf eine Fläche warten. Das Gegen- keiten der Gestaltung. Entweder orientiert tektur, oder wird das nächste Mal weniger teil ist in den Produktionszonen am Land man sich einfach am gegenwärtigen Kun- aufwendig geplant? geschehen. Dort haben die Leute Flächen dengeschmack, oder man macht etwas, Staffler Bevor ich schlecht baue, baue ich bekommen und gebaut, und wissen nicht, wo sich Kunden erst daran gewöhnen müs- gar nicht. was sie mit den Bauten anfangen sollen. sen oder etwas, womit man ein grundsätz- TB Steckt da persönliche Freude über das Sie können nichts damit anfangen. Sie kön- lich anderes Publikum anspricht. gelungene Projekt dahinter? nen sie nicht vermieten oder nur zu 25% Staffler Was mich betrifft, habe ich mich in Staffler Ja, absolut. Kein Zweifel. tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 60 60 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Pier Francesco Bonaventura Statement Osservazioni sui Portici Bolzano nasce nell’XI secolo come città residenza aveva sottratto quote millesi- mercantile: lungo un asse viario in dire- mali importanti, si prese la rivincita. zione est-ovest si dispongono due file di Là dove ha potuto il negozio si è riappro- circa 40 lotti stretti e lunghi, ciascuno occu- priato dell’intera casa dalla cantina fino al pato da una bottega. Nonostante oggi ci tetto e l’ha trasformata in grande magazzino. appaia angusta, la maglia gotica con cui Le case ai nn. 14, 37 e 67 sono state le prin- venne fondata la città non poteva che esse- cipali vittime di questa deprecabile evolu- re ottimale rispetto all’organizzazione del zione. La tipologia di quelle case è oggi commercio medievale. L’esposizione della stravolta in modo irrimediabile: il cavedio è merce avveniva nel portico. Il resto dell’at- stato chiuso o trasformato in vano scala, le tività commerciale si svolgeva in profon- tramezzature superflue (e in qualche caso dità, nei magazzini e nelle cantine, né esi- anche i muri portanti) sono state eliminate steva una netta distinzione tra l’ambito per fare posto a zone open space estese commerciale e quello residenziale, giacché fino a via Argentieri o a via Streiter. Solo erano lo stesso mercante e i suoi famigli gli stucchi dei soffitti e qualche superstite ad occupare i piani superiori dell’immobile. portale in arenaria lasciano appena intrave- La sopraelevazione d’età barocca e lo dere la ricchezza e la complessità della casa sviluppo di una residenzialità slegata dal mercantile bolzanina di un tempo. Dove il commercio dovettero porre qualche pro- commercio non è arrivato ad espellere la blema ai proprietari-mercanti dell’epoca. residenza (magari perché nel frattempo è Come arrivare agli appartamenti senza intervenuta la legge provinciale che gli passare per il negozio? Ecco che il lotto impone di fermarsi al 40% della cubatura gotico si riduce ulteriormente per far posto dell’immobile), si è limitato a riconquistare a quei corridoi angusti che nelle case dei la vetrina. Questa è tornata ad occupare tutta l’ampiezza del lotto gotico ed è stata in genere arretrata di un tre-quattro metri rispetto al filo del portico allo scopo di moltiplicare le possibilità espositive del negozio. Gli ingressi ai piani residenziali sono stati relegati in qualche angolo dell’esposizioPortici conducono al vano scala e ai cavedi ne (nn. 8, 33, 46), oppure trasferiti sui lotti interni. Sul lato interno del portico si alter- contigui tramite l’imposizione di compli- nano allora vetrine e accessi residenziali, cate servitù di passo (n. 72). Negli ultimi in alcuni casi ben risolti sul piano estetico allestimenti delle “case d’abbigliamento” e funzionale. Questa situazione restò so- ai nn. 14 e 27 la tendenza all’arretramento stanzialmente inalterata fino agli anni ’60 della vetrina viene spinta fino al parossi- del Novecento, quando il commercio, cui la smo con l’evidente intento di creare uno tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 61 spazio semipubblico aperto tra il portico che caratterizza il commercio in franchising, e il negozio. La vetrina è definitivamente e più in generale le grandi catene di negozi: eliminata e sostituita da uno squarcio l’ampliamento della superficie espositiva rettangolare pronto a risucchiare all’inter- esterna non è per il franchisor una priorità no del negozio anche il passante più re- commerciale quanto lo è per il marchio frattario al consumo. Negli anni ’90 si sono locale acchiappaturisti, che tende invece a registrate nuove modifiche strutturali nel dilatare gli spazi espositivi come in un commercio bolzanino, accompagnate caleidoscopio (nn. 37 e 67,). Tra il franchisor da una parallela attività di rinnovo degli e il grande magazzino multipiano soprav- allestimenti. Tra il 1992 e il 2002 metà vive qua e là qualche bottega indifferente degli 82 esercizi commerciali dei Portici agli sviluppi del commercio cool e globaliz- di Bolzano ha cambiato vetrina o arredo, zato. Sono strette in spazi di risulta rica- in particolare le grandi catene d’abbiglia- vati da ripetuti frazionamenti e conservano mento italiane e i negozi in franchising, inalterato lo charme un po’ ostico e sparta- per i quali il restyling continuo è un obbli- no della vecchia Bolzano (nn. 23, 53, 54). go commerciale inderogabile. Purtroppo Nella cappelleria al n. 60 questa “bolzanità” gli “italiani” – contrapposti ai “Laubenkönige”, le famiglie mercantili bolzanine insediate da generazioni sotto i Portici – portano con sé una cultura dell’immagine effimera e veloce che non appartiene a quella situazione urbana, tipico prodotto della “lunga durata”. Al di là dell’oggettiva volgarità di alcuni allestimenti (nn. 7, 11, 66), persino nelle situazioni in cui si riconosce la mano di un arredatore attento e disponibile al dialogo con la preesistenza non si può fare a meno di avvertire un senso sgradevole di artificiosità. L’arrivo dei franchisors sta peraltro deter- è apertamente esibita, anzi ricercata con minando un ritorno alla tradizionale compiacimento. Dietro le modeste appa- vetrina posizionata lungo il lato interno renze della vetrina dei Portici si offre al del portico, che come si è visto rischiava cliente e al turista (figure che in questo caso di scomparire a vantaggio di spazi aperti spesso coincidono) un prezioso spaccato di mediazione tra il portico e il negozio di cultura commerciale e storia edilizia bol- sempre più estesi. Questa evoluzione zanine con le sue cantine fonde, il cavedio, probabilmente è da mettere in relazione i magazzini stipati di merce, il via vai con- con la prevalenza del marchio sulla merce citato delle commesse e delle apprendiste. tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 62 62 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Gertrud Kofler De Architectura Bars / Bar Restaurierung des „Batzenhäusl“ in Bozen Das Batzenhäusl, in seiner derzeitigen Form mente entsprechen einer zeitgenössischen schon seit ca. 1840 bestehend und als Formensprache, um auch die Geschichten Schenke auf das Jahr 1404 zurückgehend, fortzusetzen. Trotzdem haben die neuen ist ein Haus mit vielen Geschichten und Elemente keine Berechtigung, aufdringlich vielen Objekten, die an diese Geschichten zu sein und ordnen sich somit den Räumen erinnern. So hat das Mobiliar nicht nur unter. Ein Gestaltungsthema ist die Schrift einen kunsthistorischen, sondern auch als Symbol für die Geschichten. So wurden einen emotionalen Wert. Trotzdem sind alle in die Verkleidungen der Theken alte Texte, Räume im Laufe der Jahre mit wertlosen das Batzenhäusl betreffend, geritzt. und für die Raumatmosphäre völlig nega- Die Verkleidungen der Aufzüge sind mit tiven Elementen gefüllt worden. Tafelfarbe gestrichen und so können immer Nach einer sorgfältigen Analyse aller neue Geschichten geschrieben und neue Räume und Möbel und anhand alter Fotos Bilder gemalt werden. Zudem ist es ein und Pläne wurden die Räume in ihrem Thema neue Durchblicke zu schaffen, um Ursprungscharakter unterstützt, störende einerseits die Tiefe des Batzenhäusls er- Elemente entfernt oder versetzt und mit lebbar zu machen und andererseits mehr neuen Elementen ergänzt. Die neuen Ele- Licht in die Räume zu bringen. tb60_completo 30.10.2003 Auftraggeber Bozner Brau GmbH, Robert Widmann Planung und Bauleitung Arch. Gertrud Kofler Nutzfläche 360 m2 Planungsbeginn 02. 2003 Bauzeit 06.– 12. 2003 Grafik Gruppe Gut Fotos Heinrich Wegmann 15:54 Uhr Seite 63 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 64 64 De Architectura Bars / Bar Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Christoph Mayr Fingerle Umbau der Erweiterung des „Batzenhäusl“ in Bozen Seit 1820 gehört das Batzenhäusl zu den Aufgabe traditionsreichsten Wirtshäusern der Stadt. Der Name dürfte von Batzen (Münzen) her- Das neue Lokal dient als Erweiterung und rühren, für die man dort je ein Maß Wein Ergänzung der knapp bemessenen Ein- bekommen hatte. Zwischen 1880 und 1914 gangsebene des Wirtshauses. Es soll der gestaltete es der Wirt Engelbert Trebo zu Atmosphäre eines gemütlichen Wirtshau- einem weitbekannten künstlerfreundlichen ses / Weinlokals entsprechen und dient Treffpunkt, dessen Wände hunderte von der Ausstellung und Präsentation hervorra- Gemälden der bekanntesten zeitgenössi- gender Weine sowie der Integration einer schen Maler von Defregger bis Egger Lienz frei stehenden neuen Schnapsbrennerei. zierten. Dies verleihte dem Wirtshaus einen Ziel ist es, ein möglichst breites Publikum bis heute andauernden großen Bekannt- anzusprechen und zusammen mit dem heitsgrad. Nach dem Einschlag einer Flie- angrenzenden Restaurant ein Spezialitäten- gerbombe im Zweiten Weltkrieg kam es zu lokal zu bieten mit typisch Südtiroler mehreren Umbauten, Besitzerwechseln und Küche. Der Raum soll mit und ohne Hof zum Verlust der Bildersammlung. Die Über- auch für kleinere Musikveranstaltungen nahme durch die Bozner Brau Gmbh 2001 und Theateraufführungen (Cabaret) adap- führte zu einer grundsätzlichen Erneuerung tierbar sein. Dem Wunsch der Bauherren des Lokals und im Jahre 2002 zu einer entsprechend soll das Projekt, bei niedrigen Einbeziehung des angebauten Nachbar- Kosten, in selbstverständlicher Art an die hauses und des angrenzenden Innenhofes. lokale Tradition anknüpfen und gleichzeitig Bis 1989 war dort eine Sattler- und Tape- eine zeitgenössische Architektursprache ziererwerkstatt untergebracht. Mit der ausdrücken, ohne sich dabei eines „Desi- gegenüberliegenden Schmiede und der gner- oder Architekturstylings“ zu bedie- angrenzenden Wagnerei war diese Gegend nen. Eher handelt es sich um eine Rückbe- seit 1910 ein kleines Handwerkerviertel, in sinnung auf die Qualitäten von bestimmten dessen unmittelbarer Nähe sich auch die „anonymen“ Wirtshäusern, wie z.B. das bekannte Weinkellerei Lageder befand. nahegelegene „Weiße Rössl“ oder die Das Projekt bezieht sich auf den Umbau bekannte „Bottega del vino“ in Verona. dieser neu dazugewonnenen Bereiche. Erstmals seit vielen Generationen bilden Entwurfskonzept die beiden Gebäude nicht nur baulich, sondern auch besitzmäßig eine Einheit. Das Diese räumlich und programmatisch ein- Erdgeschoss war von drei Seiten belichtet engenden Rahmenbedingungen in Verbin- und trotz der reduzierten Grundfläche von dung mit einem sehr anspruchsvollen Funk- ca. 80 m hatte es 9 Fenster- bzw. Türöffnun- tionsprogramm stellten an die Planung gen. Es war von der Batzenhäuslgasse aus eine große Herausforderung. Einerseits zugänglich und wirkte wegen seiner Nord- musste die räumlich schwierige Situation lage und den mittelgroßen Fenstern eher entscheidend verbessert werden, anderer- geschlossen. Zum Hof hin war es nur mit seits sollte nicht gleich das ganze Haus um- einer Türe verbunden und lag ca. 50 cm gekrempelt, sondern mit dem insgesamt unter dem Straßenniveau. Die 4 Fenster doch charaktervollen Bestand gearbeitet nach Norden blickten auf Räder und Stoß- und dessen Potenziale ausgereizt werden. stangen parkender Autos; die Decke bei Der Raum wird als Verbindungselement zwi- knapp 2.60 m über dem Boden wirkt drü- schen Straße und Innenhof definiert und in ckend, ein Gefühl, das von 3 mächtigen, quer dessen Fortsetzung sollte er das Gefühl laufenden Stahlträgern verstärkt wurde. eines überdeckten Freiraumes vermitteln. 2 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 65 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 66 Bauherr Bozner Brau Gmbh Architekt Christoph Mayr Fingerle Mitarbeiter Christian Rübbert Farbkonzept Manfred Alois Mayr Bauzeit 2003 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 67 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Umbau der Erweiterung des „Batzenhäusl“ in Bozen – De Architectura Bars / Bar 67 Das Thema „Wein“ soll sich in all seinen die Raumhöhe vergrößert sich dadurch einen gezielten Umgang mit archaischen Facetten und Nuancen im Raum widerspie- zumindest partiell um 20cm und verleiht Elementen. Für die Farbwahl ausschlagge- geln, ohne aufdringlich zu wirken und sich dem Raum eine leichte Hallenwirkung. bend ist der Produktionsprozess, vom erst „auf den zweiten Blick“ erschließen. Das Weinregal entlang der Wand bildet Anbau der Rebe bis zur Herstellung des das Rückgrat der Möblierung und formu- Weines. Der Ort wo der Wein wächst, der liert das Thema des langgezogenen Rau- Weinberg, die Erde, die mit Kupfervitriol mes, was durch die parallele Ausrichtung getränkten, silbergrauen Kastanienpfähle Mit einer Verbreiterung der Maueröffnung des Holzbodens und der Tische verstärkt der Pergl u.s.w. Wesentliche Einflussfakto- zum Hof und einer Verglasung zur Straße wird. Aufgrund der geringen Raumhöhe ren sind die architektonischen Vorgaben wird die Orientierung des Raumes von sei- wurde entschieden, auf punktuelle auf die wie Raumöffnungen und Fenster, die Tages- ner Quer- in seine Längsrichtung gedreht. Tische bezogene Hängeleuchten zu verzich- lichtsituation – bei bedecktem Himmel und Diese Lösung lag nicht unbedingt nahe, ten, ebenso auf Leuchten die mit einem bei direkter Besonnung und somit die Hel- denn sie erfordert den teilweisen Verzicht eigenem „Stimmungskörper“ ihre Präsenz ligkeitsschwankungen. Es geht darum, den auf vier Fenster in dem nicht gerade hellen markieren. Das Lokal wird direkt und indi- Raum bzw. das Weinlokal so zu „färben“, Raum. Die westliche Außenwand wird rekt ausgeleuchtet: Die indirekte Beleuch- dass er primär Alltäglichkeit ermöglicht auf einer Breite von 5.50 m durchbrochen tung aus der langen Brüstungswand und und zweitens das „Wein-trinken“ begleitet und der bestehende Balkon mit Erschlie- hinter dem Weinregal erweitert optisch und charakterisiert. Im Inneren und Äuße- ßungstreppe für die oberen Geschosse den Raum und liefert die Grundstimmung, ren des Weinlokals werden natürliche, teils wird ersetzt durch einen neuen Betonkör- während die direkte und dimmbare De- unbehandelte Materialien wie Eichenholz per, der den Übergang zum Hof noch ein- ckenbeleuchtung an die sich ändernde und Sichtbeton verwendet, welche sich im mal speziell thematisiert. Der neue Beton- Lokalatmosphäre angepasst werden kann. wechselnden Tageslicht an der Oberflächen- körper ist das Bindeglied zwischen Innen- Glasklare Glühbirnen hängen wie leere textur laufend ändern, von lichtreflektie- raum und Hof, er nimmt das geforderte Weingläser von der Decke; sie sind im aus- Behinderten-WC sowie einen Abstell- geschalteten Zustand fast unsichtbar, was raum auf und dient zugleich als Balkon störungsfreie Blickachsen ermöglicht und und Erschließungselement für die oberen so die Transparenz im Raum fördert. Geschosse. Formal knüpft er an die in Verschiedene Möbel und die Deckenleuch- Bozen typischen mittelalterlichen Erschlie- ten wurden eigens auf Maß angefertigt. ßungstreppen an, die außenliegend aus Über das Material Eiche sowohl des Regals, dem Straßenraum in das erste Oberge- der Tische, Bänke und der mit Wein gefärb- schoss führen. Mit einem leichten Knick ten Holzbrüstung bei der Stiege wird ein an der Seite schafft er die Richtungsumlen- direkter Bezug zum Wein geschaffen. Die kung und Öffnung zum Hof. Die Schiebeele- Stühle in schwarz lackiertem Holz sind ein mente lassen die rahmenlose Glasfassade Entwurf (1926) des Schweizer Architekten in einer Nische völlig verschwinden und Max Ernst Haefeli. Die Authenzität der ver- ermöglichen einen schwellenlosen Über- wendeten Materialien soll auf die Authenti- gang zum Gastgarten (dieses Element zität und Qualität des Weines verweisen. wurde speziell für dieses Projekt entwickelt). Damit der Raum als höher wahrgenommen rend-strukturiert bis körperhaft-massiv. Bei geöffneter Glasfassade wird die räumli- wird, sind die Sitzbänke um 5 cm niedriger Als Ausgangslage für das Farbkonzept che Trennung zwischen Innen und Außen als normal ausgeführt – 41 cm statt der dient die „Selbstverständlichkeit“ der vollständig aufgehoben. Plötzlich entsteht üblichen 46 cm Sitzhöhe. schon vorgefundenen traditionellen Koloris- Ausführung ein Raumkontinuum von der Batzenhäuslgasse durch das Lokal weiter ebenerdig tik der alten Bausubstanz des Batzenhäusl. Material und Farbe zum Innenhof. Der Raum zeigt sich voll- Dazu kommt die Farbe als Bedeutungsträger – die eingesetzte Weinfarbe selbst, als kommen verändert, er ist jetzt luftig, offen Die Material- und Farbgestaltung steht natürlicher Farbstoff, und die Materialfarbe und einladend. Die drei großen Unterzüge inhaltlich in Zusammenhang mit der The- der Weinfässer, das Eichenholz. werden gestalterisch und farblich in die matik Wein sowie der alten Bausubstanz. Decke integriert. Es werden die Zwischen- Detailliert werden folgende Bereiche unter- räume der Deckenbalken freigelegt und sucht und berücksichtigt: die Raumhöhe, in einem zweiten Schritt sowohl Balken Größe sowie Lage des Raumes (teils als auch Unterzüge einheitlich verkleidet ebenerdig – teils unter dem Erdniveau), und gestrichen. Die Unterzüge sind jetzt die Lichtsituation – der Lichteinfall, die ge- konstruktiv lesbar, weniger dominant und dämpfte Tageslichtversorgung und die in die Deckenstruktur eingebunden. künstliche direkte und indirekte Belichtung. Die gesamte Decke ist optisch angehoben, Der Wein als „Grundmaterial“ erfordert tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 68 68 De Architectura Bars / Bar Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Alessandro Costanzia di Costigliole e Andrea Ettore Bizzozero Walther’s – Caffè Ristorante Architetti Alessandro Costanzia di Costigliole e Andrea Ettore Bizzozero Foto Pierluigi Perra Il mondo di ieri in una tazzina di caffè… tradizione di una città che da sempre Ristrutturazione dell’antico ristorante è crocevia di scambi commerciali e cul- Grifone, storico locale affacciato sulla piaz- turali. La metafora del viaggio, rappresen- za principale di Bolzano, in attività come tata dal bancone a prua di nave, il radica- locanda prima, poi come ristorante-alber- mento e nello stesso tempo il desiderio go, sin dal 1600 e da sempre istituzione di lontananza, il regionalismo storico e civica e teatro di rappresentazione della critico, l’inevitabile condizione di città di vita cittadina. Nella ricostruzione di questi provincia unita ad un’ambizione di cen- locali si è tenuto conto sia della loro tralità nel mondo mitteleuropeo, ormai lunga tradizione che del loro ruolo nella tramontato, di un’Austria Felix Caput storia della città, conciliando questi aspetti Regni, sono alcuni dei temi presenti nel con nuove proposte ed esigenze funzionali. progetto e nelle scelte stilistiche e for- All’origine delle scelte progettuali c’era mali interpretate, a volte con spirito colto il desiderio di far rivivere un luogo che ed approfondito nell’aderenza ai modelli fosse contemporaneamente attuale senza classici e nella ricerca di lavorazioni e però rinnegare le proprie radici. materiali, a volta in chiave più disinibita C’è il racconto di tempi opulenti e allo e giocosa, sempre all’interno di un approc- stesso momento la testimonianza della cio progettuale complesso e stratificato. tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 69 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 70 70 De Architectura Bars / Bar Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Alexander Klose – Walter Kirpicsenko mit Heinz Benedikter Bar Hilde Die Gestaltung resultiert aus der Spannung haus, die andere parallel und waagrecht zu und Irritation, die aus der Überlagerung der dem Lokal vorgelagerten Behinderten- von zwei Raumrastersystemen entsteht: rampe. In der eingespannten Glasbrüstung Einerseits die Raumhülle, die orthogonal der Rampe befindet sich der Namenszug zum Achsensystem des Hauses ist. Die der Bar „Hilde“ als vorgelagerter Hinweis „Möblierung“ der Bar unterliegt diesem auf den Ursprung der Achsverschiebung. System. Andererseits ein durchgehendes Der geätzte Schriftzug wird mit einer Spot- Raumraster, das aus dem Fugenbild der light-Beleuchtung in den Abendstunden Birkensperrholz-Wandpaneele entsteht und zum Glühen gebracht. Die ziffernlose Uhr von der im Innenraum optisch dominanten, an der Rückwand der Bar visualisiert den dem Lokal vorgelagerten Behindertenram- Konflikt der zwei Achsensysteme der pe entspringt. Die Beleuchtung des Innen- Gestaltung. Der Bauherr entschied sich, raumes folgt den Fugen des Raumrasters den Entwurfsarchitekten nach Vorlage des in Form von Slimline-Neonröhren, die eine detaillierten Entwurfs den Auftrag für die dimmbare, diffuse Raumausleuchtung weiterfolgende Detailplanung zu entziehen bewirken. In der Fläche zwischen der höl- und realisierte den Entwurf mit Zuhilfenah- zernen Raumhülle und der Bestandswand me von einzelnen Fachfirmen selbst. Inwie- entsteht eine Funktionswand hinter dem fern das sehr stringente Entwurfskonzept Bartresen, die alle notwendigen Geräte auf- somit eingehalten wurde oder eher eine nimmt, ohne den Minimalismus des Rau- Karikatur entstand, ist dem Betrachter sel- mes zu stören. Als Sitzgelegenheiten und ber überlassen zu beurteilen. Tische wurden Ply-Chairs und Ply-Tables sowie die Benches von Jasper Morrison gewählt, die auch das Material- und Farbkonzept der Bar diktieren. Das Birkensperrholz der Möbel wurde für die Wandpaneele übernommen, die Farben der Benches (gelb, orange, rot) ergab die Linoleumfarbskala des Bodens. Darüber hinaus weisen diese Möbel eine ca. 10%ige verkleinerte Proportion auf, sodass ein insgesamt großzügigerer Raumeindruck entsteht (Le Corbusier). Die zwei Markisen an der Fassade unterliegen ebenfalls dem Prinzip der Überlagerung dieser zwei Raumraster, die eine parallel und waagrecht zum Bestands- Standort Raingasse / GreifAreal Bozen, Bristolhaus Architekten Alexander Klose – Walter Kirpicsenko mit Heinz Benedikter 1– 3 Innenansichten 1 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 71 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 2 Bar Hilde – De Architectura Bars / Bar 71 3 tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 72 72 De Architectura Bars / Bar Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Wolfgang Piller Gasthof Figl Die alte Stube im 1. Stock auszubauen und geführt und alles auf einen pflegeleichten deren Teile ebenerdig wiederzuverwenden, Terrazzoboden gestellt. Auch die Verbin- kam für mich nicht in Frage. Es war eine dung zwischen Außen und Innen war wichtig. Einrichtung auf Maß für einen bestimmten Der Übergang vom Gastlokal in den seit Zweck, an einem bestimmten Ort angefer- jeher beliebten Gastgarten ist durch die tigt. Es ging hier um Authentizität gewis- großflächigen Glastüren fließend, das sermaßen. Dass es anders kam, hat zwei schattenspendende Sonnensegel und die Gründe: Zum Einen wollte der Bauherr Oleandren schaffen ein heimeliges über- die Gasträume aus betrieblichen Überle- dachtes „Platzl“. Das Figl hatte – wie alle gungen zu Recht im Erdgeschoss ange- Traditionslokale – seine Stammkunden. ordnet wissen, zum Anderen musste im Das Besondere an dieser Klientel war Zuge der Umbauarbeiten die gesamte die soziale Durchmischung – vom Rechts- Stubentäfelung abgenommen werden, um anwalt zum Sandler, vom verkrachten nicht im Regen zu stehen. So machte man Künstler zur einsamen Pensionistin (mit aus der Not eine Tugend und montierte mit Hund), vom Friseur zum Studenten, von einigen Nachbesserungen, Ergänzungen der Nutte zum Polizisten, alle waren da und Zuschnitten das Ganze im Gastlokal. als Spiegelbild der Gesellschaft. Sie sind Wir haben auf Kontrast gesetzt und die nach dem Umbau wiedergekommen, restlichen Einbauten, wie Theke, Rezeption, wohl auch, weil die Wirtsleute für jede usw. aus glattem gebürsteten Inox aus- und jeden immer ein offenes Ohr haben. tb60_completo 30.10.2003 15:54 Uhr Seite 73 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Standort Kornplatz, Bozen Bauzeit 06. 1998 – 07. 2000 Projekt Arch. Wolfgang Piller Thermosanitärplanung Ing. Erwin Mumelter Statik Ing. Hansjörg Letzner Bauunternehmen Domus Residence 1 Grundriss Erdgeschoss tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 74 74 De Architectura Bars / Bar Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Giovanni Dissegna su un progetto di Stefan Hitthaler Il Bar Hintergasse a Brunico La scoperta del locale Hintergasse, grezzo, in contrasto con le membrane situato in un vicolo appartato ma cen- tessili, si trasformano in soffitto per una trale di Brunico, tra Graben e strada porzione raccolta dello spazio: i drap- principale del centro storico, ha la forza peggi arricciati, i lampadari di Murano, di un incontro inaspettato e felice. gli aerei sgabelli dei tavoli intessono un Dalla strada esso si presenta come una rapporto di insolita tensione. Vele, cam- vetrina, di carattere domestico ed inti- busa di una nave, il ventre di un grosso mo, un insolito soggiorno a pianterreno, pesce: il movimento ed il fluire dello spa- a metà tra la presa di possesso medi- zio richiamano il mare. E usciti in strada, terranea dello spazio pubblico e l’osten- ci si sente come Giona sull’asciutto. tata privacy olandese. Già dalla porta si avverte il fluire degli Bar Hintergasse spazi in profondità, che discendono su Fotos Jürgen Eheim più livelli. Lo spazio di quello che ancora was wir (hitthaler, peintner) machen wollten non si può definire nè caffè, nè bar, è war einen ort schaffen. dieser ort sollte mehreren scenografico: stretto, ma con aperture anforderungen gerecht werden. zum einen sollte laterali nascoste da drappeggi; atmosfere dieser ort ruhe ausstrahlen. dies haben wir er- luminose ricreate in un ambiente quasi reicht, indem ein befreundeter künstler, herr franz completamente privo di luce naturale da josef feichter aus luttach – mitglied der künstler- lampadari in cristallo, vele di luce, sor- gruppe KUNSTMYST – ein eigenes farbkonzept genti indefinite sotto i piani a mensola entwickelte und mit uns dann umgesetzt hat. dei tavoli. Rigore e divertimento traspa- die farben sind warme weiche töne, nicht homo- iono nell’uso dei materiali: metallo grezzo, gen aufgetragen… für jede wand, für jede fenster- reso nobile da una patina rosso fuoco; leibung ein eigener ton. was uns ebenfalls sehr pavimento industriale; una cucina discre- am herzen lag war die akustik. christina nieder- tamente in disparte ma presente, rigorosa- stätter hat eine sehr gute arbeit gemacht, vielen mente in acciaio; bottiglie sull’attenti nei menschen fällt die angenehme akustik im lokal loro scanni nella parete di separazione tra auf, sie ermöglicht diskretion, kommunikation und cucina e locale. I rivestimenti delle pareti musikgenuss. ein freund aus wien, werner moser, e del soffitto in pannelli di ferro sembrano internetgrafiker für siemens und daimler chrysler…, tagliate a fendenti, come fossero di com- stellte und stellt uns immer noch verschiedene pensato. Arrivati in fondo, sceso qualche cd’s zusammen, welche im lokal gespielt werden. gradino, quasi un separè, divani e poltrone es gab keine vorgabe was die stilrichtung der in pelle rossa trapuntate, in una stanza a musik angeht, sondern wichtig war uns der rythmus. volta dalle pareti in nuda pietra. angelehnt an den angenehm entspannten herz- Questo lavoro nasce dalla stretta collabo- rythmus kannst du bei uns indianerklänge ebenso razione tra architetto-committente-artista. hören wie jazz standards, blues, indische weisen, Il risultato è di sorprendente unità, un equi- filmmusik, neapoletanische bis mundart lieder… librio nel quale il rapporto tra gli elementi, kurzum verschiedene richtungen aber alle an- nonostante le forme insolite, è naturale e genehm und interessant. für das licht zeichnet ben calibrato. Le luci e i tavolini, tutti di- in erster linie stefan hitthaler verantwortlich, da versi tra di loro, segnano un ritmo battente seine kreationen den raum sehr stark beeinflussen. che articola la profondità del locale, sul nur eines ist hier zu erwähnen. wir können immer percorso lineare sono inanellati spazi di- alles dimmen, was für atmosphärengestaltung versi in sequenza, con differenti articola- sehr wichtig ist. bei den produkten steht an erster zioni di scala. I corpi luminosi si estendono stelle der wein. über 100 etiketten führen wir, da- trasversalmente rispetto all’estensione von etwa 8 bis 10 flaschen offen. rohschinken, prospettica, e la plasticità dei tessuti ela- eine ansprechende käsepalette sorgen gegen den stici translucenti sottolinea l’aspetto av- kleinen hunger und ein mir sonst nicht bekanntes volgente dello spazio. Le pareti in metallo SUPPENBUFFETT runden diesen bereich ab. wir tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 75 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 76 76 De Architectura Bars / Bar – Il Bar Hintergasse a Brunico Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 haben ständig 3 frische suppen zur auswahl, sind dienstag bis donnerstag von 17.00 bis 01.00 welche von AHRNTAL NATUR täglich frisch geliefert uhr, freitag von 17.00 bis 2.00 uhr, samstag von 10.00 wird. um 5 euro pauschal kannst du alle suppen bis 14.00 und von 17.00 bis 01.00 uhr und sonntag durchkosten inklusive brot selbstverständlich, oder ebenfalls von 10.00 bis 14.00 und von 17.00 bis 22.00. von einer suppe mehrere teller essen, es kostet mit lieben grüßen immer gleich viel und wird sehr gut angenommen. 1 2 Progetto Stefan Hitthaler 1 Schnitt A-A 2 Grundriss Erdgeschoss 2 Schnitt Fotos Jürgen Eheim ich denke wir sind südtirols erstes suppenbuffett thomas peintner (Bauherr u. Betreiber, Anm. d. R.) bzw. bar mit suppenküche. die öffnungszeiten creARTiv (office@creartiv.com) tb60_completo 30.10.2003 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 15:55 Uhr Seite 77 Il Bar Hintergasse a Brunico – De Architectura Bars / Bar 77 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 78 78 De Architectura Supermärkte / Supermercati Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 Dominique Perrault Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol Das Tiroler Familienunternehmen MPreis MPreis Wattens I ist einzigartig in Österreich, wenn nicht in Europa, mit dem Anspruch, seine Lebens- Beim Entwurf des ersten Supermarktes mittelmärkte in einer modernen Architektur für Mpreis in Wattens war der leitende von hoher Qualität zu realisieren. Gedanke des Architekten, eine Kristallstruktur inmitten der eindrucksvollen Berg- Das Bestreben, das dahinter steckt, geht landschaft Tirols zu schaffen. Das Gebäude in zwei Richtungen: Einmal will man am Ortseingang des Straßendorfes liegt dem Kunden einen ansprechenden Rah- gegenüber von Swarovskis Kristallwelten. men für seinen Einkauf bieten, der als Die Architektur des Supermarktes ist in Kommunikations- und Bewegungsfläche dieser Umgebung zurückhaltend und prä- das Einkaufen zu einem Erlebnis, zu zise: eingeschossig, mit orthogonaler einer Möglichkeit der Begegnung macht. Struktur und wohlproportionierten Glas- Auf der anderen Seite gibt es das Bestre- fassaden. Den Blickfang bildet ein kleiner ben des Unternehmens, auch den Mit- Kieferngarten, umzäunt von einem ge- arbeitern ein optimales Arbeitsumfeld welltem Gerüst aus Stahl und Draht – zu bieten. Offensichtlich hat sich im Unter- vom Architekten inszenierte Natur. Vor ihr nehmen die Einsicht durchgesetzt, dass weicht die sonst geradlinige Glasfassade ein Ambiente, das sich durch architekto- des Gebäudes schwungvoll zurück. Mit den nische Qualität auszeichnet, einen wesent- neun umzäunten Kiefern spielt Perrault lichen Einfluss auf das Wohlbefinden der auf die umgebende Landschaft an und Mitarbeiter hat, und dass sich dieses weckt Erinnerungen an seinen streng ge- wiederum entscheidend auf das Kauf- und stalteten Garten der Nationalbibliothek in Aufenthaltsverhalten der Kunden auswirkt. Paris. Via Abstraktion werden Kunst und Die anspruchsvolle Architektur ist mittler- Natur in Einklang gebracht. Durch die weile zu einem Markenzeichen des Unter- kubische Form des Supermarktes und vor nehmens geworden, das schon mit über allem in der Gestaltung der Fassade ent- 20 verschiedenen Architekten zusammen- steht der von Perrault erstrebte kristalline gearbeitet hat. Bis vor kurzem waren dies Eindruck. Nur die Schauseite des Gebäudes meist junge engagierte Kollegen aus Tirol, hat entlang des Kieferngartens eine Front letzthin wurde mit Dominique Perrault aus Klarglas. Die übrigen Scheiben der auch ein international renommierter „Star- drei Glasfassaden enthalten Kapillarein- architekt“ beauftragt. Perrault hat mittler- lagen, die das Tageslicht in den Verkaufs- weile bereits 3 Lebensmittelmärkte, zwei raum streuen und für ein weißes, kristal- in Wattens und einen in Zirl gebaut. lines Schimmern der Fassade sorgen. Trotz dieser Wirkung ermöglichen die Supermarkt MPreis Wattens I, Tirol Es gibt ein paar Gemeinsamkeiten bei den unzähligen Kapillarröhrchen im Scheiben- letzten Lebensmittelmärkten, die die Unter- zwischenraum eine Sicht nach draußen. nehmensphilosophie verdeutlichen: Ein Das Glas mit der Kapillareinlage ist hoch- integriertes Cafe der firmeneigenen Bäcke- dämmend, schützt vor direkter Sonnenein- reikette Baguette, eine luxuriöse Großzü- strahlung und reduziert die solare UV- gigkeit im Raumangebot, die schnelle Strahlung. Neben der ästhetischen Be- Orientierung, und eine großzügige Waren- deutung hat die kristalline Qualität der präsentation ermöglicht, unterstützt von Scheiben ganz praktische Funktionen. der Transparenz zum Außenraum durch viele Durch diesen Schutz wird eine Präsenta- Fensterflächen, womit das Einkaufen eine tion der Waren bei Tageslicht ermöglicht. selten zu findende Erlebnisqualität bietet. Passend zur Transparenz der Fassade tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 79 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 80 80 De Architectura Supermärkte / Supermercati – Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 81 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol – De Architectura Supermärkte / Supermercati 81 vermittelt Perraults Halle auch im Inne- Der Markt ist als lichtdurchlässiger Raum ren einen offenen und klaren Eindruck. konzipiert: Eingeschnittene, mit Weiß- Das konstruktive Gerippe aus kräftigen, kiefern bepflanzte Patios durchdringen silberfarbenen Fachwerkträgern gliedert den Raum und führen zu einem unge- sichtbar den Raum. Technische Installa- wöhnlichen Erlebnis von Durchlässigkeit: tionen sind verborgen, die Decke wird Das Tageslicht wird zur Inszenierung der aus OSB-Platten mit hellen Holzschichten Waren in das Innere des Hauses geholt. gebildet, als Kontrast wirkt der Boden Rhythmisch wechselt sich diese Transpa- aus schwarzen Platten. Die Halle ist an renz mit vom Metallgewebe gefilterten drei Seiten verglast. An der Rückwand Bereichen ab. Diesem für die Architektur aus Beton schließen sich Service-, Sozial- Dominique Perraults charakteristischen und Büroräume an, außerdem eine Zone Material wird hier zugleich eine neue für die Warenanlieferung. Funktion als Sonnenschutz zugewiesen. Gleich einem Marktplatz, regt das hybride MPreis Wattens Mitte MPreis Wattens l Programm Salzburger Straße Supermarkt MPreis, Cafe, A–Wattens Blumengeschäft, Parkplatz Grundstücksfläche Architekt Die Durchmischung der Funktionen kenn- 5230 m2 Dominique Perrault, Paris zeichnet das Konzept des MPreis im Stadt- BGF 1790 m2 Gebäude im Herzen der Stadt die Kommunikation und Betriebsamkeit an. MPreis Zirl Partnerarchitekten Umbauter Raum 7362 m RPM Architects, München zentrum von Wattens. In diesem Einkaufs- Planungsbeginn 11. 1999 Tragwerksplanung zentrum sind neben dem Supermarkt In Zirl entstand am Ufer des Inns ein Bauzeit 08.–12. 2000 Guy Morriseau, Paris Baukosten 1.850.000.- Dipl. Ing. Alfred Brunn- noch weitere Geschäfte, ein Café und Supermarkt, der durch sein architektoni- Euro ohne MwSt. steiner, Natters die örtliche Gendarmerie untergebracht. sches Konzept und die durchdachte Mate- Der zweigeschossige Baukörper stellt rialwahl gänzlich in seine Umgebung inte- 3 MPreis Wattens Mitte Euro ohne MwSt. Bahnhofstraße 23 Programm Einkaufszen- ein markantes Element der Neugestal- griert wird und somit als selbstverständ- A–Wattens trum MPreis, Laden, Cafe, tung des Marktplatzes im Ortszentrum dar. licher Teil der Uferpromenade wahrgenom- Grundstücksflache Polizei, Tiefgarage 5297 m2 (+1 334 m2 beste- Team MPreis Der Architekt fügte das Gebäude als über men wird. Das Wechselspiel von geschoss- hendes Gebäude) Bernhard Schiendl (Bau- dem Parkdeck „schwebendes“ Element in hohen Glas- und Edelstahlpaneelen BGF 2688 m2 leitung), Hans Efferl Umbauter Raum 27635 m3 Architekt das leicht abfallende Gelände ein. an der innenseitigen Ostfassade hebt die Planungsbeginn 11. 2001 Dominique Perrault, Paris Zufahrtsrampen unterschiedlicher Nei- Grenzen zwischen Innen- und Außenraum Bauzeit 11.2002–06.2003 Partnerarchitekten gungen umlaufen das Parkdeck und be- auf. Die Transparenz und Spiegelung lenken Baukosten 3.900.000,- RPM Architects, München günstigen den Einfall von Tageslicht. Die neben einer Fülle an natürlichem Tages- dadurch entstandene Lichte wird nachts licht auch die außenliegende Landschaft zum Lichtband, welches das Gebäude in das Gebäude. Die Uferpromenade mit MPreis Zirl Euro ohne MwSt. Bahnhofstraße 37 b Programm Supermarkt A–Zirl MPreis, Cafe, Parkplatz Grundstücksfläche Architekt rundum erhellt und dessen schwebenden, ihrer reichen Vegetation wird in das Innere 5037 m2 Dominique Perrault, Paris schwerelosen Charakter unterstreicht. des Marktes gestülpt und vermittelt dem BGF 2000 m2 Partnerarchitekten Umbauter Raum RPM Architekten, München Zurückgesetzte Bereiche der umlaufend Besucher so eine Fortsetzung der umlie- 11252 m3 Tragwerksplanung verglasten Fassade verleihen dem Bau- genden Landschaft. Durch die Verbindung Planungsbeginn 11. 2001 Guy Morriseau, Paris Bauzeit 11. 2002–05. 2003 Dipl. Ing. Alfred Brunn- volumen die erforderliche Maßstäblichkeit von Einkauf und Flanieren wird die Bewe- Baukosten 1.500.000.- steiner, Natters im städtebaulichen Zusammenhang. gung am Inn attraktiv gestaltet. Einkaufszentrum MPreis, Wattens Mitte, Tirol tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 82 82 De Architectura Supermärkte / Supermercati – Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol Oktober Ottobre 2003 Supermarkt MPreis, Zirl, Tirol turrisbabel 60 tb60_completo 30.10.2003 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 15:55 Uhr Seite 83 Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol – De Architectura Supermärkte / Supermercati 83 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 84 84 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 a cura di Alberto Vignolo Textbausteine Architetture di carta Al Paradiso delle Signore La Desforges, dopo aver corso il rischio momento ancora. Essa aveva ora sotto di di perdere il mantello tra la folla, aveva sé le sezioni del pianterreno, appunto quel potuto finalmente entrare e attraversare popolo di clienti che aveva dovuto attra- proprio in quell’attimo il primo vestibolo. versare. Era uno spettacolo nuovo, un Come giunse alla grande galleria, alzò gli oceano di sole teste, e infatti il rimanente occhi… A forma di navata, la grande galle- della persona non si vedeva, in costante ria somigliava all’interno della tettoia d’una agitazione come di formicolio. I cartelli stazione, contornata dalle rampe dei due bianchi non erano più che strisce sottili, le piani, intramezzata da scale sussidiarie, pile dei nastri sembravano basse basse, il attraversata da ponti volanti. Scale di ferro promontorio delle flanelle tagliava la galle- a doppio giro, di curvatura ardita, con gran ria con un muro strettissimo, mentre i tap- numero di ripiani; ponti di ferro, sospesi peti e le pezze di sete ricamate che pave- nel vuoto, slanciati dritti verso l’alto. E tutto savano i balaustri, pendevano sotto di lei quel ferro, sotto il bianco risplendere dei come stendardi professionali appesi al pul- vetri, componeva un’architettura leggera, pito d’una chiesa. Più lontano, essa vedeva una trina complicata, traverso cui passava gli angoli delle gallerie laterali come dalla la luce del giorno. Era come un palazzo cima di un campanile si distinguono i can- sognato e poi tradotto nella realtà la più toni delle strade più prossime col mosso moderna; una babele sorgente da piano nereggiare della gente. Ma anche di più la a piano, allargantesi nelle sale, aperta in sorprendeva, quando chiudeva le palpebre «fughe» verso altri ballatoi e verso altre sugli occhi stanchi per quell’abbagliante stanze, all’infinito. Del resto, il ferro signo- mistione di colori, il sentire la folla come reggiava dappertutto; l’ingegnere aveva un cupo e crescente rumore di marea, e avuto la coraggiosa onestà di non nascon- insieme il calore umano che ne saliva. derlo sotto un intonaco che imitasse il Un polverio sottile si alzava dai pavimenti, marmo o il legno. Nel basso, per non nuo- pieno dell’odor di donna: odore di bianche- cere alla vista delle mercanzie, gli orna- ria e di pelle della nuca, di gonne e di cap- menti erano sobri, a grandi tratti uniti, e di pelli; odore acuto, penetrante, conturbante, tono grigio. Poi, di mano in mano che la che sembrava l’incenso di quel tempio costruzione metallica saliva, i capitelli delle innalzato, appunto, al culto della beltà fem- colonne si facevano più ricchi, le ribadi- minile. […] ture formavano rosoni, le modanature Rimasero immobili dalla sorpresa. Davanti e gli aggetti s’empivano di figure scolpite. a loro si stendevano i magazzini, i più vasti Al termine, lassù, splendevano le verni- del mondo, com’era detto in tutti gli an- ciature verdi e rosse, frammezzo all’oro nunci. La grande galleria centrale correva sparso senza economia, a strisce, a chiazze, ormai da un capo all’altro, s’apriva cioè fino alle invetriate, anch’esse, riquadro per sulla via Dieci Dicembre e sulla via nuova riquadro, con «motivi» aurei. Sotto le gal- di Sant’Agostino; e a destra e a sinistra, lerie coperte, le volte figurate a incastro simili alle navate laterali d’una chiesa, la di mattoni, avevano ancor quelle, or qui galleria Monsigny e la galleria Michodière, or là colorazioni di bell’effetto. Mosaici e più strette, si stendevano lungole due vie ceramiche facevano parte degli ornati, rin- omonime, senza interruzione. Di tanto in vispendo i fregi e mettendo note di fre- tanto le varie congiunzioni s’allargavano a schezza all’insieme severo. Le scale mede- compire vestiboli in mezzo all’ossatura sime, con passatoie di velluto rosso, ave- metallica delle scale sospese e dei ponti vano le ringhiere sfaccettate e lucide come volanti. L’ordine interno risultava rovesciato l’acciaio d’un’armatura. […] rispetto a prima: i «saldi» erano sulla via La Desforges stava alla fine per arrivare Dieci Dicembre, la seta al centro, i guanti al primo piano, quando un’ondata più for- presso lo sbocco di via Sant’Agostino; e dal te delle altre la tenne ferma per qualche nuovo ingresso principale, alzando gli tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 85 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 Al Paradiso delle Signore – Textbausteine / Architetture di carta 85 occhi, si vedevano anche stavolta i letti, neve a larghe falde: coperte bianche e spostati da una sala all’altra del secondo copripiedi bianchi penzolavano, accostati, piano. Le sezioni erano aumentate grande- come i parati d’una chiesa; lunghe gittate mente di numero: cinquanta! Molte di di trine a festoni da un punto all’altro pare- esse, nuove, s’inauguravano proprio quel vano sorreggere sciami di farfalle bianche giorno; altre, fattesi troppo importanti, dal volo immobile; i merletti fremevano erano state sdoppiate, né più né meno, da ogni parte, precipitavano come i ragna- per facilitare la vendita. In quel continuo teli in un cielo d’estate, empivano l’aria del crescere degli affari gli impiegati con la loro alito bianco. E la meraviglia, l’altare nuova stagione erano saliti al numero di di quella religione del bianco, era sopra la tremilaquarantacinque. sezione delle sete, nella grande sala: una Ma la sorpresa maggiore veniva alle signo- tenda fatta di cortine bianche che scende- re dal prodigioso spettacolo della superba vano dall’invetriata. Le mussoline, le velet- esposizione del «bianco». Attorno ad esse te, le trine prezione venivano giù a fiotti ecco dapprima l’atrio, tutto a cristalli, col leggeri, mentre i veli ricamati, ricchissimi, pavimento a mosaico, dove le mostre a e le sete orientali laminate d’argento face- prezzi bassi incantavano la fola avida; poi vano da sfondo, contornandola, a quella l’allungarsi delle gallerie in un biancore immensa decorazione che aveva del taber- accecante: paese boreale, contrada nevosa, nacolo e dell’alcova nel tempo stesso. cumuli di ghiacciai scintillanti nel sole. Vi si Pareva nell’insieme un grande letto bian- ritrovava il bianco delle vetrine esterne, ma co che nella sua enormità virginale aspet- ravvivato, moltiplicato all’infinito, ardente, tasse, come nelle leggende, la principessa da un punto all’altro dell’immensa cavea, bianca: proprio quella che un giorno sa- delle fiamme bianche d’un incendio bianco rebbe venuta, onnipossente, col velo bian- indomabile. Nient’altro che il bianco; ogni co di sposa… roba in ogni sezione bianca; un’orgia di – Oh, ma è straordinario! – ripetevano le bianco; una stella bianca i cui raggi fissi in signore. – Inaudito! un primo momento disturbavano gli occhi, Non le stancava quel cantico del bianco, impedendo il discernere dei particolari. intonato dalle stoffe dell’intero magazzino. Poi gli occhi s’avvezzavano: a sinistra, la Un’idea così «vasta» Mouret non l’aveva galleria Monsigny allungava promontori mai avuta: veramente quella era la trovata bianchi di tela e di lino, rocce bianche di fra tutte geniali della sua arte delle mostre. lenzuoli, asciugamani, fazzoletti; a destra, Sotto i bianchi scoscendimenti, nell’appa- la galleria Michodière, occupata dalle mer- rente disordine dei tessuti, caduti come cerie, dai cappellini e dalle lanerie, espone- per caso giù dai ripostigli, c’era una frase va delle «costruzioni» bianche tutte fatte armonica, il bianco seguito e svolto in tutti di bottoni di madreperla; una decorazione i suoi toni, che nasceva, cresceva, si span- realizzata con un sovrapporsi di calze bian- deva con la strumentazione complicata di che; una sala intera coperta di lanina bian- una «fuga» dovuta a un grande maestro, ca su cui andava a posarsi una luce che la quale nel continuo svolgimento rapisce veniva da lontano. Ma principalmente rag- le anime in un volo sempre più alto. Nul- giava la galleria centrale, coi nastri e le l’altro che il bianco, e non mai lo stesso cravatte, i guanti e le sete. I banchi non si bianco; tutti i bianchi, gli uni sugli altri, vedevano più sotto il bianco delle sete, dei contrapponendosi, compiendosi: per giun- nastri, delle cravatte e dei guanti. Attorno gere allo splendore stesso della luce. alle colonnine di ferro si alzavano sbuffi di mussolina bianca, legati di tanto in tanto da fazzolettini di seta bianca. Le scale erano addobbate di stoffe bianche, di tele spinate e di «cambrì» alternate, che seguitando lungo tutte le ringhiere contornavano i singoli reparti fino al secondo piano. E tutto quel bianco prendeva le ali, si alzava e si perdeva come un volo di cigni, per ricadere dalle volte come piuma, come tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 86 86 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 a cura della redazione Wettbewerbe Concorsi Concorso per una scuola elementare a Vipiteno Estratto dal bando del concorso L’interno dovrà essere il più possibile esposto alla luce naturale, un fattore che au- Oggetto del concorso è l’elaborazione di un menta la qualità e favorisce un’atmosfera progetto preliminare per un edificio scola- positiva. I collegamenti tra spazio esterno stico per la scuola elementare in lingua ed interno dovranno essere fluidi (passaggi tedesca. La nuova scuola elementare in lin- vetrati, verande). Lo spazio esterno dovrà gua tedesca, accanto alla sua funzione vera tenere conto delle esigenze dei bambini in e propria, servirà a soddisfare le esigenze quanto anch’esso luogo di apprendimento della popolazione scolastica dei quartieri pedagogico. Gli spazi liberi dovranno esse- circostanti. La scuola dovrà essere proget- re ampi, naturali e adatti ai bambini. tata per quindici aule normali più tre aule succursali. All’interno del complesso scola- Estratto dal protocollo della giuria stico deve essere prevista una palestra. Si dovrà progettare un parcheggio all’aper- 1o premio – arch. Rinaldo Zanovello, to di ca. 30 posti macchina. Il progetto arch. Carlo Calderan deve prevedere la possibilità in un secondo Il progetto vincitore soddisfa ampiamente tempo, di un ampliamento con la costruzio- il requisito stabilito in fase introduttiva ne di ulteriori sei aule normali e di quattro dalla Commissione giudicatrice secondo aule succursali. L’alloggio di servizio è ad cui il nuovo edificio deve costituire un uso esclusivo del personale amministrativo elemento proporzionato e delimitatore o di vigilanza. L’allestimento del nuovo edi- rispetto all’insieme di costruzioni sparse ficio e il suo inserimento nell’attuale realtà esistente a est. La soluzione architettonica costruttiva deve tenere conto della zona lineare e compatta del complesso, inizial- residenziale confinante È da garantire un mente previsto di due piani, attenua la utilizzo extra scolastico dell’aula magna e verticalità quasi esasperata della vicina degli spazi di ricreazione a cielo aperto per- chiesa parrocchiale di cui costituisce l’idea- tinenti alla scuola. Per le aree destinate ai le complemento e insieme alla quale deli- parcheggi esterni sarebbe auspicabile che mita la rimanente area lasciata a verde. potessero essere utilizzate da tutte le strut- La sistematica sopraelevazione delle ture limitrofe. Siccome la scuola elementa- fondazioni rispetto al piano di campagna re dovrà servire in primo luogo alla popo- suscita una gradevole impressione di leg- lazione residente nelle zone confinanti, il gerezza e di sospensione sulla “Palude” progetto dovrà tenere conto dei collega- per questo edificio che sviluppa poi al menti con queste zone. Le soluzioni scelte suo interno una topografia architettonica dovranno orientarsi alle esigenze di comu- estremamente marcata e una straordina- nicazione ed attività dei bambini. I criteri ria varietà di vedute, di eccellente stimolo architettonici della disposizione dei vani alla fantasia dei bambini. Gli spazi aperti dovranno basarsi sugli attuali orientamenti si distinguono per la varietà di forme e pedagogici. Luoghi centrali come la zona altezze e si alternano a facciate in vetro di ingresso dovranno essere progettati attraverso le quali il verde che orna tetti in modo da adempiere alla loro funzione e cortili penetra all’interno dell’edificio di luogo d’incontro e spazio per attività caratterizzandone l’atmosfera. L’ingresso comuni ricreative e di rappresentazione. è posizionato all’intersezione fra l’area La strutturazione dei vani previsti dal pro- di parcheggio e la via Palude, dietro gli getto architettonico non dovrà limitare il alberi che decorano la facciata est e che campo di attività dei bambini. I vani do- potrebbero divenire un poetico e meta- vranno essere polifunzionali. forico emblema della scuola stessa. tb60_completo 30.10.2003 1 o 15:55 Uhr Seite 87 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 88 88 Wettbewerbe / Concorsi – Concorso per una scuola elementare a Vipiteno 1 o turrisbabel 60 La posizione e la suddivisione dei vani lasciandola trasparire come attraverso e delle unità funzionali risponde adegua- un velo, è apparsa quanto mai interes- tamente ai requisiti formulati e la previsio- sante agli esperti della commissione. ne di un ingresso a ovest per la palestra La passerella pedonale, facilmente indi- ne assicura l’utilizzo anche per attività viduabile grazie al particolare rivestimento, extra scolastiche. La griglia in tondame è ben delimitata rispetto all’area di par- di legno scortecciato che si sovrappone a cheggio grazie alla tettoia per biciclette mò di filtro alla struttura della facciata, che costeggia quest’ultimo. 1 2 Oktober Ottobre 2003 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 89 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 3 Concorso per una scuola elementare a Vipiteno – Wettbewerbe / Concorsi 89 4 5 6 1o premio 1 Pianta piano terra e pianta primo piano 2 Prospetto ovest 3 4 5 6 Prospetto sud Prospetto nord Sezione A-A Prospetto est tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 90 90 Wettbewerbe / Concorsi – Concorso per una scuola elementare a Vipiteno 2 3 Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 2 o premio – arch. Heinrich Zöschg ne favorisce l’utilizzo anche per attività L’edificio progettato si inserisce armoniosa- extra scolastiche. La suddivisione dell’edi- mente nel costruito esistente e assicura ficio scolastico in gruppi di aule dotati di una perfetta integrazione nel sistema di col- ingresso e scale autonomi costituisce una legamenti previsto dal Piano Urbanistico. proposta interessante e anche la posizio- L’edificio, ripartito su due piani, presenta namento dei locali comuni al piano terra un’architettura lineare che non verrebbe e di tutte le aule al piano superiore appare compromessa dall’eventuale ampliamento positiva ai fini della gestione della scuola. verso nord. Nonostante l’estensione della La semplicità dei corpi di fabbrica e la pianta, permane un quantitativo adeguato rinuncia a cubature interrate, ad eccezione di spazi liberi funzionali, mentre la separa- del piccolo vano tecnico, permettono inol- zione della palestra dall’edificio principale tre di contenere i costi di realizzazione. 1 2 o tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 91 turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003 3 Concorso per una scuola elementare a Vipiteno – Wettbewerbe / Concorsi 91 3o premio – Confort Architecten che si sviluppa intorno a un cortile interno arch. Marco Michieli, arch. Michael Mumelter con del verde. I percorsi di accesso sono Il progetto colloca un corpo principale chiari e ben organizzati e risultano ade- compatto al centro dell’area di concorso, guatamente illuminati dal cortile interno in modo da lasciare sul lato nord ampi e dai lucernari disposti in fila continua. spazi liberi che, non essendo utilizzati Grazie alla disponibilità di luce naturale e dalla scuola, possono essere destinati ad alla disposizione su vari livelli, le zone di altri scopi. La scuola si concentra così in transito e di ricreazione presentano una un insieme molto compatto dalla cubatura discreta qualità architettonica. Viene inoltre estremamente ridotta, che estese superfici valutata positivamente la disposizione di a verde e ampi spazi liberi separano dal vani comuni come la palestra, la mensa, costruito circostante. Le aule per le attività l’aula magna e la biblioteca nelle vicinanze didattiche si susseguono in modo molto degli ingressi principali. L’edificio risulta compatto lungo una spirale ascendente ampliabile senza difficoltà. o 4 2o premio 1 Planimetria 2 Pianta piano terra 3 Prospetto est 3o premio 4 Planimetria 5 Pianta piano terra 6 Prospetto est 5–6 tb60_completo 30.10.2003 15:55 Uhr Seite 92 92 Wettbewerbe / Concorsi – Concorso per una scuola elementare a Vipiteno Oktober Ottobre 2003 turrisbabel 60 _ Membri tecnici della Giuria 1o rimborso spese: arch. Harald Stuppner, 3o rimborso spese: Helmuth Frötscher, arch. Josef March (Presidente della giuria / arch. Renate Andergassen arch. Wolfgang Prader Direttore del Dipartimento Lavori Pubblici Il progetto è caratterizzato da una forte La stecca posizionata sul lato ovest del- della Provincia Autonoma di Bolzano), compattezza volumetrica e da chiare forme. l’area di concorso definisce perentoriamen- arch. Fulvio Melle (rappresentante dell’Or- L’inserimento urbanistico viene valutato te lo spazio scolastico e prende distanza dine degli Architetti di Bolzano), ing. Renzo positivamente anche in considerazione dall’esistente costruito a est. L’area ribassa- Croce (rappresentante dell’Ordine degli dell’esistente. La disposizione dell’ambito ta definisce il cortile della scuola e lo sepa- Ingegneri di Bolzano), arch. Hanno Schlögl d’ingresso alla scuola è buona poiché ra con eleganza dal resto delle superfici e (esperto riconosciuto) immediatamente a ridosso della via Palude dei percorsi. Di fronte allo sbocco della via Membri analitici della Giuria e percepibile dal parcheggio. L’orientamen- Palude sull’area di concorso è correttamen- Dr. Thomas Egger (Sindaco di Vipiteno), to delle aule è accettabile. te posizionato l’ingresso principale e su Geom. Hermann Eppacher (rappresentante un lato di esso si estende il porticato a crea- del comune di Vipiteno), Dr. Roland Thaler 2o rimborso spese: arch. Stephan Dellago, re un’area di riparo. L’orientamento delle (rappresentante delle scuole elementari) arch. Paul Peter Hofer, arch. Gerlinde aule è ideale, così come la disposizione del Coordinatore del concorso Prugg, arch. Manuel Benedikter tratto amministrazione e dell’aula magna. arch. Luciano Del Bello Insieme compatto con corpo di fabbrica _ Graduatoria premi centrale di tre piani, buon collegamento 4o rimborso spese: arch. Kaj Delugan 1o premio: arch. Rinaldo Zanovello, alla rete viaria e ampia disponibilità di L’inserimento urbanistico del complesso arch. Carlo Calderan spazi liberi per la ricreazione. Eccellente scolastico è stato giudicato positivamente. 2 premio: arch. Heinrich Zöschg disposizione dei locali comuni al piano Il sistema dei percorsi urbani e scolatici è ben 3o premio: Confort Architecten terra, che possono così essere utilizzati organizzato. Corretta la scelta di collocare arch. Marco Michieli, arch. Michael Mumelter senza problemi anche per attività extra sco- l’aula magna e la mensa in prossimità del- Graduatoria rimborso spese lastiche, posizionamento funzionale dei l’ingresso, così come la disposizione dei o 1 rimborso spese: arch. Harald Stuppner, locali ad uso dell’amministrazione e dispo- locali per l’amministrazione. È stata apprez- arch. Renate Andergassen nibilità di ampi spazi per la ricreazione ai zata la qualità architettonica del cortile per la 2 rimborso spese: arch. Stephan Dellago, piani superiori vicino alle aule. pausa con l’affaccio su di esso di biblioteca o o arch. Paul Peter Hofer, arch. Gerlinde Prugg e sala musica. Razionale e ben orientata è arch. Manuel Benedikter la disposizione delle aule ai piani superiori. 3o rimborso spese: Helmuth Frötscher, arch. Wolfgang Prader 4° rimborso spese: arch. Kaj Delugan 1 3 2 4 1 foto del modello del 1o rimborso spese 2 foto del modello del 2o rimborso spese 3 foto del modello del 3o rimborso spese 4 foto del modello del 4o rimborso spese