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Orselina Ei N u nz m el ero X I X ne A u u n i Ed i s g c o z io ab in n e e, o m Ko a st g g en io lo s 2014 www.pro-orselina.ch info@pro-orselina.ch PROGRAMMA MANIFESTAZIONI 2014 alle pagine 18-19 Sommario/Inhalt Storia del turismo orselinese Episoden aus Orselinas Tourismusgeschichte 2-7 2-3 Sicurezza:, un vero punto di forza Sicherheit als wahre Stärke 5 Mostra fotografica Fotoausstellung 7 Neofite, salute pubblica e biodiversità 9-11 Neophyten, Biodiversität und die Gesundheit Tasse: dal pianoforte al ferro da stiro Merkwürdige Gebühren 13-15 12-13 Nascita della Pro Orselina Die Geburt von Pro Orselina 15 Distribuzione dell’acqua ieri e oggi Wasserversorgung gestern und heute 15 “ArteperArte” - sculture nel Parco Skulpturen im Park 21 Gita nelle Terre di Pedemonte Ausflug in die „Terre di Pedemonte” 22-25 Pilota di Formula 1 Der Formel-1-Pilot 26-27 Ricordi della Festa d’agosto August-Fest im Park 28-29 22-25 L’eredità di Luigi Agustorni Das Erbe eines Meisters 31-33 26-27 www.pro-orselina.ch info@pro-orselina.ch Pro Orselina CH-6644 Orselina 18-19 Brione s/Minusio, museo all’aperto Kulturevents in der Casa al Platano 35 Manifestazioni al Parco di Orselina Veranstaltungen im Park von Orselina Programma 2014 Programm 2014 Editore: Pro Orselina Comitato Pro Orselina: Marco Garbani Nerini (presidente), René Schürpf (vice presidente), Claudio Lanini (cassiere), Christa Kremmel (segretaria), Françoise Pohl, Giovanni Bonetti, Silvio Cantiello Comitato di redazione: Carlo Branca, Gianni Caminada, Marco Garbani Nerini, Ramona Cristina (sito internet), Christa Kremmel, Luca Bieri Pubblicità: Christa Kremmel, Marco Sasselli, René Schürpf Traduzioni: Antje Bargmann, Francesco Welti Foto: Garbani, Locarno Impaginazione: Rezzonico Editore, Locarno Editing: Enrica Gazzaroli Stampa: RPrint SA, Locarno ORSELINA 2014 1 Pagine di storia del turismo orselinese di DAVIDE MARTINONI mmaginiamoci lo scenario collinare di 90 anni fa: strade sterrate, urbanizzazione pressoché inesistente, ampie superfici verdi. Da uno stabile chiamato ‘Kurhaus Orselina’ esce una coppia stranamente assortita: lui è ancora un ragazzo, si chiama Hermann Amstutz, la sua famiglia è proprietaria dell’albergo; lei è una donna che dal passo stentato, difficoltoso, lascia intuire un malessere più interiore che fisico. Si chiama Marie Rothan e da qualche mese sta cercando di lenire, nel clima temperato ticinese, le sofferenze di una brutta forma depressiva. È la moglie di un uomo importante, un barone a noi oggi ben noto: Pierre de Coubertin, fondatore del Comitato olimpico internazionale e promotore dei moderni Giochi Olimpici. Importante ma assente. Ed è forse anche per questo che la donna non riesce a darsi pace, cedendo ogni giorno ad una sorta di rituale infantile: gettare sassolini (raccolti per lei da Hermann) da un ponte sul riale Gutta, che taglia via Caselle... I Hotel Al Sasso, anni ‘60 (chiuso negli anni ‘80) Hotel Mon Désir, anni ‘40 (chiuso inizio 2000) Ristorante Funicolare, anni ‘50 Ristorante Miralago, anni ‘50 (chiuso negli anni ‘60) di stravolgimenti politici come la Rivoluzione russa, questa élite di turisti che poteva permettersi lunghi soggiorni di cura ha dovuto rinunciare. C’era la crisi, durissima, che nel corso degli anni ha determinato la chiusura forzata, uno dopo l'altro, di quasi tutti gli alberghi del periodo d’oro". Salvo beninteso alcune eccezioni: l’Orselina degli Amstutz, oppure il Mirafiori della famiglia Schmid, in funzione ancora oggi e in procinto di essere assunto in gestione da un’esponente della terza generazione: Rachele, figlia di Carlo e Ivana (l'altra figlia, Scilla, dopo un lungo periodo d’attività alberghiera, si è trasferita a Lugano). "Certo il turismo di una volta era completamente diverso rispetto a quello attuale – commenta Carlo Schmid – e la forte connotazione curativa del nostro territorio determinava soggiorni molto lunghi, di settimane o addirittura mesi. Oggi, lo sappiamo, la permanenza media è nettamente ridotta e le condizioni generali sono cambiate a causa dell’estre- ma facilità negli spostamenti e della concorrenzialità dei prezzi di altre destinazioni. Ecco perché, per distinguersi, ora bisogna puntare sulla qualità, sull’investimento continuo, sulla capacità di accoglienza, sulla disponibilità". Anche il Mirafiori ha dovuto adeguarsi. "Ho ripreso l’attività nel 1982 da mio padre, che aveva acquistato l'albergo nel 1953, e subito ho operato un intervento radicale alla struttura, raddoppiando il numero di camere e dotandole progressivamente dei comfort cui l’ospite non rinuncia. Stare al passo con i tempi, non perdere la voglia di migliorarsi, è la base della sopravvivenza alberghiera, perché le esigenze mutano e sarebbe autolesionista far finta che ciò non accada". “Inoltre – conclude Carlo Schmid – c’è un aspetto fondamentale del fare turismo che nessun investimento, nessuno sconto, nessuna iniziativa potrà mai sostituire: la capacità di regalare un sorriso. Un buon piatto servito col muso ha un sapore molto meno gradevole". Piccoli scampoli di storia come questo, situabile attorno al 1925, raccontano l’anima turistica non solo della collina orselinese, ma di tutto il Locarnese. Una regione che – ricorda Alberto Amstutz, albergatore di esperienza e tradizione familiare (e nipote del citato Hermann) – "nella prima metà del ‘900 ha costruito la sua fortuna proprio sulla mediterraneità. Orselina, in quel contesto, poteva distinguersi rispetto ad altre località per la sua raggiungibilità: nel 1906 è entrata in funzione la funicolare, che dal punto di vista della mobilità individuale rappresentava un bel passo avanti rispetto agli spostamenti a piedi, o a cavallo". Anche su queste basi il villaggio collinare potrà contare a un certo punto su una dozzina di hôtel “curativi”, con tanto di Società albergatori propria, e accoglierà intellettuali, nobili, addirittura – grazie ad un accordo stretto fra Svizzera e USA – gli ufficiali d’armata statunitensi che dovevano vegliare nel delicato periodo post Seconda guerra mondiale. "Lo sviluppo del turismo orselinese dev’essere visto in un contesto più ampio, nazionale – continua Amstutz. Dopo la Prima guerra mondiale, anche a causa Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 2 ORSELINA 2013 Episoden aus Orselinas Tourismusgeschichte von DAVIDE MARTINONI tellen wir uns ein Szenario am Hügel von vor 90 Jahren vor: Strassen ohne Asphalt, kaum Bauten, viel Grün. Aus einem ‘Kurhaus Orselina’ genannten Gebäude tritt ein merkwürdiges Paar. Er ist noch ein Junge und heisst Hermann Amstutz, seine Familie besitzt das Hotel. Sie ist eine Frau, die zögerlich, mit Mühe geht und so ein Unbehagen erkennen lässt, das mehr seelisch denn physisch ist. Ihr Name ist Marie Rothan. Seit einigen Monaten versucht sie im milden Tessin das Leiden einer schweren Depression zu lindern. Sie ist die Ehefrau eines bedeutenden Mannes, eines heute wohlbekannten Barons: Pierre de Coubertin, Gründer des Internationalen Olympischen Komitees und Veranstalter der Olympischen Spiele der Moderne. Wichtig, aber abwesend. Vielleicht findet die Frau deshalb keinen Frieden und gibt sich jeden Tag einem kindlichen Ritual hin: Steinchen – die Hermann für sie sammelt – von einer Brücke in den Gutta-Bach zu werfen, der die Via Caselle kreuzt... S Kleine Szenen aus der Geschichte wie diese aus der Zeit um 1925 zeigen nicht nur die touristische Seele des Hügels von Orselina, sondern des ganzen Locarnese. “Eine Region“, erinnert Albert Amstutz, Hotelier mit Familientradition und Enkel des zitierten Hermanns, “die ihren Erfolg in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts auf einem mediterranen Ambiente aufgebaut hat. Orselina vermochte sich in diesem Kontext von anderen Ortschaften abzuheben, weil es über die 1906 in Betrieb genommene Standseilbahn erreichbar war, die gegenüber einer Fortbewegung zu Fuss oder zu Pferd einen grossen Fortschritt bedeutete“. Auch dank dieser Besonderheit verfügte die Hügelgemeinde schliesslich über ein Dutzend Hotels im therapeutischen Bereich, eine eigene Hoteliersgesellschaft, und wurde von Intellektuellen, Adligen, ja – dank einer Vereinbarung zwischen der Schweiz und den USA – sogar von Offizieren der US-Armee frequentiert, welche über die heikle Nachkriegszeit wachen mussten. “Die Entwicklung des Tourismus in Orselina muss auch im grösseren, nationalen Zusammenhang betrachtet werden“ – fährt Amstutz fort. “Nach dem Ersten Weltkrieg und wegen politischer Veränderungen, wie die russische Revolution, verschwand jene touristische Elite, die sich lange Kuraufenthalte leisten konnte. Es herrschte eine sehr schwere Krise, weshalb nach und nach fast alle Hotels der goldenen Epoche schliessen mussten.“ Mit einigen Ausnahmen, natürlich. Das Orselina der Amstutz oder das Mirafiori der Familie Schmid, das noch heute in Betrieb ist: Nun schickt sich eine Vertreterin der dritten Generation an, die Leitung zu übernehmen, Rachele, Tochter von Carlo und Ivana: Die andere Tochter, Scilla, ist nach langer Tätigkeit in der Hotellerie nach Lugano gezogen. “Natürlich war der Tourismus von einst völlig anders“, ordnet Carlo Schmid ein. “Das stark ausgeprägte Kur-Element führte zu sehr langen Aufenthalten von Wochen, sogar von Monaten. Wie wir wissen, ist die Aufenthaltsdauer massiv gesunken, zudem haben sich die Bedingungen ganz allgemein verändert, weil Reisen extrem einfach geworden ist und andere Destinationen preislich konkurrenzfähig sind. Um sich hervorzuheben, muss man daher auf Qualität setzen, auf ständige Investitionen, auf die Empfangskultur, auf grossen Einsatz.“ Auch das Mirafiori hat sich anpassen müssen. “Ich habe den Betrieb 1982 von meinem Vater übernommen, der das Hotel 1953 gekauft hatte. Umgehend nahm ich einen radikalen Umbau vor, verdoppelte die Zahl der Zimmer und stattete sie schrittweise mit dem Komfort aus, auf den ein Gast nicht verzichtet. Mit der Zeit gehen, den Willen nicht verlieren, sich zu verbessern: Das ist die Grundlage für das Überleben in der Hotellerie. Denn die Bedürfnisse ändern sich und es wäre masochistisch, davor die Augen zu verschliessen.“ Ausserdem gibt es laut Schmid im Tourismus “etwas Entscheidendes, das keine Investition, kein Rabatt, keine Aktivität je ersetzen kann: die Fähigkeit, ein Lächeln zu schenken. Ein schmollend serviertes Gericht schmeckt weit weniger“. Hotel Planta, anni ‘60 (chiuso negli anni ‘70) Hotel Stella, anni ‘50 Ristorante Bellavista, anni ‘50 (chiuso nel 2010) Terazza Hotel Orselina, anni ‘40 Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 ORSELINA 2013 3 VIA ZANDONE 11 - 6616 LOSONE Tel. 091 791 08 17 - Fax 091 791 59 08 ww.delea.ch - vini@delea.ch ORARI ENOTECA: Dal lun. al ven. dalle ore 8.00 alle ore 12.00 e dalle ore 13.30 alle ore 18.00 Sabato dalle ore 8.30 alle ore 16.00 Possibilità di visita con degustazione su prenotazione Gault&Millau 14 Punkte Avreste mai pensato che da Cardada / Cimetta si vede il punto più basso (specchio del Lago Maggiore) e il punto più alto (cima Dufour nel massiccio del Monte Rosa) della Svizzera? Con la funivia in pochi minuti da Orselina a Cardada e di seguito con la seggiovia fino a Cimetta. Oltre al panorama mozzafiato a 360 gradi la montagna offre passeggiate, un percorso d’orientamento, sentieri nordic walking, un percorso plantare, una pista per mountain bike, un punto di partenza per parapendio e spazi da gioco per bambini. I ristoranti e le capanne sono lieti di accogliervi con la tipica cucina Ticinese. Hätten Sie gedacht, dass von Cardada / Cimetta der tiefste Punkt (Seespiegel des Lago Maggiore) und der höchste Punkt (Dufourspitze im Monte Rosa Massiv) der Schweiz zu sehen sind? Mit der Luftseilbahn in wenigen Minuten von Orselina nach Cardada und weiter mit dem Sessellift bis Cimetta. Nebst der atemberaubenden 360° Rundsicht bieten wir Wanderungen, eine Orientierungslaufstrecke, Nordic Walking Trails, ein Reflexzonenpfad, eine Mountainbikepiste, ein Startpunkt für Gleitschirmflieger und Spielzonen für Kinder. Die Restaurants und Berghütten erwarten Sie gerne mit traditionellen Gerichten der Tessiner Küche. Cardada Impianti Turistici SA CH-6644 Orselina / Locarno Tel. +41 (0)91 735 30 30 Fax +41 (0)91 735 30 31 www.cardada.ch info@cardada.ch A sinistra: la vecchia fontana ancora esistente in via Al Parco (dietro il palazzo comunale). Sopra: una cartolina d’epoca con il Ristorante Funicolare e la Madonna del Sasso. Sotto: altre immagini d’epoca di Orselina. Links: ein alter noch existierender Brunnen an der Via al Parco (hinter dem Gemeindehaus). Oben: eine alte Postkarte mit dem Restaurant Funicolare und der Madonna del Sasso. Unten: historische Aufnahmen von Orselina. La sicurezza, un nostro vero punto di forza nni fa ebbi occasione di incontrare un ministro germanico che da tempo era solito trascorrere le sue vacanze al Sonnenhof di Ascona. Gli chiesi come mai proprio il Locarnese. Mi rispose raccontandomi una storia che non potrò mai dimenticare". Flavio Mazzoni ha presieduto l’Ente turistico di Ascona dal 1996 per una decina d’anni. Considera la fusione con l’Ente turistico di Locarno e Valli, da lui promossa, come "l’evento sicuramente più importante della mia esperienza nel settore, un evento precursore di quello che intende fare ora Ticino Turismo con le Organizzazioni turistiche regionali, visto che allora la nostra intenzione era di coinvolgere anche tutti gli Enti turistici locarnesi. Ma quello, in quel momento, era un frutto ancora troppo acerbo per essere raccolto". Un decennio vissuto sull’onda di grossi cambiamenti, quello di Mazzoni alla testa dell’Ente turistico; cambiamenti che su scala minore sono lo specchio di quelli maturati nel turismo locarnese durante gli ultimi 60 anni: un flusso del tutto naturale di eventi e situazioni che ha plasmato il carattere di tutta una regione. "Ma ci sono cose che sono rimaste invariate e che sono la nostra forza. Per esse con determinazione dobbiamo continuare a lavorare e ad investire. Ne va della nostra sopravvivenza". Glielo fece capire proprio quel ministro: "La storia che mi raccontò fu per me una piccola illuminazione. Il ministro mi disse che, reduce da un periodo di duro lavoro, giunse ad Ascona e si sistemò come sempre in albergo. Tre giorni dopo, finalmente un po’ più rilassato, ebbe un sussulto: aveva lasciato in auto la sua mappetta contenente gli affari di Stato. Col cuore in gola si precipitò al parcheggio e si accorse che la mappetta era ancora al suo posto, ma non solo: vi era rimasta nonostante le portiere fossero aperte. Ricordo quell’aneddoto per dire che era e rimane la sicurezza, il nostro vero punto di forza". Una sentimento impagabile che ha sempre caratterizzato il Locarnese come destinazione turistica, e che Mazzoni considera il principale 'fil rouge' dell’evoluzione turistica regionale. (D.MAR.) “A Sicherheit als wahre Stärke „V or Jahren hatte ich die Gelegenheit, einen deutschen Minister zu treffen, der seit längerem die Ferien im Sonnenhof in Ascona zu verbringen pflegte. Ich fragte ihn: weshalb ausgerechnet das Locarnese? Er antwortete mir mit einer Geschichte, die ich nie vergessen werde.“Flavio Mazzoni hat den Verkehrsverein Ascona von 1996 an während rund einem Jahrzehnt präsidiert. Er betrachtet die von ihm vorangetriebene Fusion mit dem Ente turistico Locarno e Valli als das “sicherlich wichtigste Ereignis meiner Zeit in diesem Sektor. Ein Ereignis, das vorausnahm, was Ticino Tourismus jetzt mit den regionalen Tourismus-Organisationen tun will. Insbesondere weil es damals auch unsere Absicht war, alle Verkehrsvereine des Locarnese einzubinden. Aber dafür war die Zeit noch nicht reif.“ Mazzonis Jahrzehnt an der Spitze des Verkehrsvereins war das der grossen Veränderungen, welche auf anderer Ebene widerspiegeln, was sich in den letzten 60 Jahren im Locarneser Tourismus verändert hat – ein natürlicher Fluss von Ereignissen und Situationen, welche den Charakter der ganzen Region geprägt haben. “Aber es gibt Dinge, die gleich geblieben und unsere Stärke sind. Für diese müssen wir entschieden einstehen und investieren. Davon hängt unser Überleben ab.“ Das war genau das, was ihm der besagte Minister begreiflich machte. “Seine Geschichte war für mich eine Art Erleuchtung. Nach einer Phase harter Arbeit in Ascona angekommen, richtete er sich wie immer im Hotel ein. Drei Tage später, als er sich endlich etwas entspannt hatte, erschrak er: Er hatte seine Mappe mit Unterlagen zu Staatsgeschäften im Auto gelassen. Pochenden Herzens stürzte er zum Parkplatz und stellte fest, dass das Mäppchen noch an seinem Platz war. Mehr noch: Es lag dort, obwohl der Wagen nicht abgeschlossen war. Ich erinnere an diese Anekdote, weil die Sicherheit unsere wahre Stärke war und ist.“ Ein unbezahlbares Gut, das seit jeher das Locarnese als Tourismusdestination auszeichnet und das Mazzoni als den wichtigsten “roten Faden“ für die touristische Entwicklung der Region bezeichnet. (D.MAR.) ORSELINA 2014 5 a pelletteri oods leather g dal 1980 ch_6600 locarrn no .ch disalvobags Palazzo Salina 6600 Locarno-Muralto tel 091 743 86 60 ! " # $# %%%# Gli alberghi del passato in una mostra fotografica Pensione Villa Fragola Castello Bernese e Albergo Mirafiori Ristorante Posta Hotel Montesano l bianco e nero gioca brutti scherzi perchè consegna all’immagine una “allure” particolare e induce nell’osservatore una naturale nostalgia che si fa pungente quando i luoghi sono familiari, frequentati ogni giorno, conosciuti a fondo. La forza della mostra di fotografie allestita quest’anno dalla Pro Orselina lungo il canonico percorso, che si snoda dalla Madonna del Sasso alla chiesa, è proprio nella presenza preponderante del bianco e del nero, per un gioco di contrasti che si fa anche lezione geo-culturale. Abbiamo autentiche chicche, nella raccolta di immagini di alberghi del passato – alcuni scomparsi da tempo – che rimandano gli anziani all’infanzia e i più giovani nel regno dei racconti. Come Villa Fragola, antica pensione situata in Via Eco, che di delizioso aveva però soltanto il nome e l’aspetto, non il ruolo storico: ospitava infatti i figli dei gerarchi nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Della villa rimane oggi soltanto il nome dell’edificio in comproprietà: “La Fragolaia”. Poi ci I sono i simboli resistiti al tempo e ai cambiamenti. Dal novero delle immagini possiamo estrapolare quelle dell’Albergo Stella (negli anni radicalmente trasformato), della Clinica Montesano (oggi residenza per anziani), dell’Albergo Mirafiori (nato nel 1900 e primo hôtel con “diritto di alloggio”), dell’Albergo Orselina (oggi Villa Orselina ma ancora testimone, nella sua anima e nell’aspetto del corpo principale, degli splendori passati) e del Ristorante Funicolare (straordinari gli scorci proposti, con la strada sterrata e una cementificazione ancora da venire). Del tutto scomparsi, invece, altri simboli dell’Orselina turistica che fu, come il Ristorante Mirasole, l’Albergo al Sasso, il Mon Désir, l’ex Pöstli, la Pensione Helvetia, il Bellavista e la Pensione Planta, contigua al Kurhaus Victoria, non lontano dal Castello Bernese, a tutt’oggi punto di riferimento degli orselinesi. Insomma, un’autentica pioggia di ricordi sugli irripetibili fasti del secolo scorso. Sono gocce, e lacrime, di meraviglia. (D.MAR) Hotel Orselina Hotels von einst in einer Fotoausstellung in Schwarzweissfoto ist tückisch, weil es dem Abgebildeten eine spezielle Note gibt und den Betrachter zu einer natürlichen Nostalgie verleitet, die besonders stark wird, wenn es sich um täglich aufgesuchte Stätten handelt, die man bestens kennt. Die Stärke der diesjährigen Fotoausstellung von Pro Orselina, die entlang des üblichen Parcours von der Madonna del Sasso zur Kirche führt, wird durch ein Spiel der Kontraste Schwarz und Weiss dominiert, das auch zu einer geo-kulturellen Lektion wird. Unter den Bildern von – einigen seit langem verschwundenen – Hotels der Vergangenheit gibt es echte Schmuckstükke, die Ältere an ihre Kindheit erinnern und Jüngere an Geschichten. Die Villa Fragola gehört dazu, eine alte Pension in der Via Eco, von der lediglich Name und Anblick angenehm waren, nicht aber ihre historische Rolle: Sie beherbergte während des Zweiten Weltkrieges die Kinder von Nazi-Führungskräften. Von der Villa ist nur noch der Name übrig, “La Fragolaia“. Dann gibt es Symbole, die dem Zahn der E Zeit und den Veränderungen getrotzt haben. Herauspicken können wir aus der Fotoserie das Albergo Stella (über die Jahre radikal umgestaltet), die Clinica Montesano (heute Altersresidenz), das Albergo Mirafiori (1900 entstanden, erstes Hotel mit “Bewilligung für Übernachtungen“), das Albergo Orselina (heute Villa Orselina, deren Seele und Hauptkörper aber noch immer vom Glanz der Vergangenheit zeugen) und das Ristorante Funicolare (ausserordentlich die gezeigten Ansichten mit der nicht asphaltierten Strasse und einer noch bevorstehenden Bautätigkeit). Vollständig verschwunden sind hingegen andere Symbole des touristischen Orselina von einst wie das Restaurant Mirasole, das Albergo al Sasso, das Mon Désir, die Pension Helvetia, das Bellavista, die an das Kurhaus Victoria angrenzende Pension Planta unweit des Castello Bernese, das bis heute ein Bezugspunkt der Leute von Orselina ist. Kurz gesagt, bringt es eine Flut an Erinnerungen an die unwiederbringlichen Höhepunkte des vergangenen Jahrhunderts. Tropfen – und Tränen – voller Zauber. (D.M.) ORSELINA 2014 7 VILLA ORSELINA MOMENTI DI VERA DELIZIA Kulinarische Gaumenfreuden, ein RundumVerwöhnprogramm im LABO-Spa und ein traumhafter Blick über den Lago Maggiore: Das Fünf-Sterne-Hotel Villa Orselina lädt in einem einzigartigen Ambiente zum genussvollen «Dolce far niente» ein. Mit dem Gault-Millau-Restaurant «il ristorante» unter der Leitung von Spitzenkoch Antonio Fallini, dem idyllisch am Pool gelegenen Restaurant «la pergola» und der eleganten Grand Bar «il bar» bietet die Villa Orselina kulinarische Erlebnisse für jeden Geschmack. Für besonders entspannende Momente sorgt die Wellness- und Beauty-Oase LABO-Spa mit einer Vielzahl an vitalisierenden Massagen, exklusiven Ritualen für zwei sowie luxuriösen Gesichts- und Körperbehandlungen. Ebenso laden ein grosser Aussenpool mit verschiedenen Liegewiesen, eine Indoor-Badewelt, ein Fitnessraum sowie eine Saunalandschaft mit Finnischer Sauna, Dampfbad und Laconium zum Verweilen ein. Via Santuario 10 6644 Orselina 091 735 73 73 welcome@villaorselina.ch www.villaorselina.com Sämtliche Restaurationsbetriebe und der LABO-Spa stehen auch Nicht-Hotelgästen zur Verfügung. Neofite, salute pubblica e biodiversità Neophyten, Biodiversität und die Gesundheit di/von FRANCESCA PALLI vegetali si sono sempre diffusi fuori dal loro habitat d’origine, anche prima della comparsa dell’uomo sulla terra, ma l’umanità ha avuto un ruolo decisivo nell’incrementare queste migrazioni. Ad esempio, il castagno, originario dell’Asia Minore, è stato introdotto in Ticino dai Romani. Prima del 1500, circa 500 specie vegetali si erano già naturalizzate con successo in Svizzera. Dopo il 1492, molte specie animali e vegetali provenienti dal continente americano raggiunsero l’Europa, ma è dal 1900 che ininterrottamente più piante esotiche arrivarono e continuano a giungere nel nostro paese a causa di un’urbanizzazione sempre più estesa e dell’aumento degli scambi commerciali e turistici. Circa il 10% delle specie introdotte riesce a stabilirsi definitivamente nella nostra flora, mentre solo l’1 % diventa invasivo. La flora svizzera oggi è costituita da 2650 specie indigene, 305 neofite apparentemente non problematiche e 45 neofite invasive. Benché siano relativamente poche, l’introduzione di specie esotiche è una delle principali cause del degrado ambientale, dell’eccesivo sfruttamento delle risorse naturali, della distruzione e della frammentazione degli habitat. Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (UICN), le specie esotiche invasive sono la seconda causa di diminuzione della diversità biologica a livello mondiale. Se una neofita invasiva raggiunge una grande diffusione, solitamente è impossibile che si estingua: si tratta quindi di un processo irreversibile. A Orselina questi fenomeni nocivi per la flora indigena, sono facilmente osservabili, soprattutto nelle immediate vicinanze dell’abitato. Il bosco e il sottobosco, attorno alla Madonna del Sasso, sono un ottimo esempio, essendo costituiti quasi più da specie esotiche che da flora indigena, tra le quali: robinie (Robinia pseudoacacia), palme (Trachycarpus fortunei ), mimose (Acacia dealbata), false canfore (Cinnamomum glanduliferum), ailanti (Ailanthus altissima), paulownie (Paulownia tomentosa), laurocerasi ( Prunus laurocerasus), alberi delle farfalle (Buddleja davidii), ciliegi di Virginia (Prunus serotina), poligoni del Giappone (Reynoutria japonica), I chon immer haben sich Pflanzen ausserhalb ihres ursprünglichen Habitats verbreitet, auch bevor der Mensch auftrat. Allerdings hat die Menschheit eine entscheidende Rolle dabei gespielt, diese Migration zu verstärken. Zum Beispiel haben die Römer die aus Kleinasien stammende Kastanie im Tessin eingeführt. Vor 1500 etablierten sich schon 500 Pflanzenarten erfolgreich in der Schweiz. Gelangten nach 1492 viele Tier- und Pflanzenarten aus dem amerikanischen Kontinent nach Europa, erreicht seit 1900 ein ununterbrochener Fluss an exotischen Pflanzen unser Land – sei es wegen der zunehmenden Verstädterung, sei es wegen des wachsenden Handels und Tourismus. Rund 10% der eingeführten Arten gelingt es, dauerhaft in unserer Flora zu überleben, wogegen lediglich 1% invasiv sind. Die Schweizer Flora besteht heute aus 2650 einheimischen Arten, 305 offenbar unproblematischen sowie 45 invasiven Neophyten. Obschon das relativ wenige sind, gehören diese exotischen Arten zu den wichtigsten Ursachen für den Niedergang der Umwelt, für die übermässige Nutzung natürlicher Ressourcen, die Zerstörung und Zersplitterung von Lebensraum. Gemäss der International Union for Conservation of Nature (IUCN) sind exotische, invasive Pflanzen weltweit der zweitwichtigste Grund für den Artenrückgang. Erreichen invasive Neophyten einmal eine erhebliche Verbreitung, ist es normalerweise unmöglich, sie zu vernichten: Damit ist der Prozess irreversibel geworden. In Orselina sind derartige, für die einheimische Flora schädlichen Phänomene leicht zu beobachten, insbesondere in unmittelbarer Nähe zum bewohnten Gebiet. Ein sehr gutes Beispiel sind der Wald und das Unterholz um die Madonna del Sasso, wo fast mehr exotische als einheimische Arten vorkommen. Zu ersteren gehören Robinien (Robinia pseudoacacia), Palmen (Trachycarpus fortunei), Mimosen (Acacia dealbata), Kampferbaum (Cinnamomum glanduliferum), Götterbaum (Ailanthus altissima), Paulownia (Paulownia tomentosa), Kirschlorbeer (Prunus laurocerasus), Schmetterlingsflieder (Buddleja davidii ), spätblühende S In alto: infiorescenza di kudzu (Pueraria lobata) originaria dell'Estremo Oriente. In basso: infiorescenza di mimosa (Acacia dealbata) originaria dell'Australia. Oben: Blütenstand des Kudzu (Pueraria lobata), der aus dem Fernen Osten stammt. Unten: Blütenstand der aus Australien stammenden Mimose (Acacia dealbata). Servizi Internet, telefonia e TV digitale www.ticinocom.com ORSELINA 2014 9 Via Vallemaggia 9 • Locarno Tel. 091 760 00 40 Fax 091 760 01 90 Via Cantonale • Vira Gambarogno Tel. 091 795 16 17 Fax 091 795 16 75 info@inelettra.ch • www.inelettra.ch Sopra: Balsamina di Balfour (Impatiens balfourii) proveniente dall'Himalaya. A destra: baccelli di kudzu (Pueraria lobata) fotografati a Orselina. Oben: das Balfours Springkraut (Impatiens balfourii) kommt aus dem Himalaya. Rechts: in Orselina fotografierte Hülsen des Kudzu (Pueraria lobata). caprifoglio del Giappone (Lonicera japonica), kudzu (Pueraria lobata), balsamine (Impantiens glandulifera, Impatiens parviflora e Impatiens balfourii), assenzio dei fratelli Verlot (Artemisia verlotiorum), … Da diversi anni, sulle rocce che sovrastano l’edificio della partenza della funicolare e sul muro di sostegno all'inizio del sentiero di accesso al Santuario della Madonna del Sasso, cresce una liana molto rigogliosa nota con il nome di kudzu (Pueraria lobata). Si tratta di una fabacea semi-legnosa, originaria dell’Asia, che cresce molto rapidamente (fino a 30 cm al giorno, circa 20 m all’anno) avvinghiandosi a qualunque tipo di supporto, ma può anche strisciare al suolo e ricoprirlo completamente, passando da 100 m2 di superficie a 2'550 m2 in un anno. Si riproduce vegetativamente da piccoli frammenti di fusti o di radici particolarmente ricche di riserve nutritive. Il kudzu è nella "lista nera" delle neofite per il grosso impatto sulla biodiversità, poiché copre tutto, alberi e suolo, impedendo la crescita delle altre specie vegetali. In Ticino, sono noti almeno una trentina di focolai di kudzu, situati specialmente in vicinanza dei laghi. La Pueraria lobata dovrebbe essere eliminata o tenuta sotto controllo prima che si diffonda ulteriormente, rispettando le direttive emanate dalla Confederazione e dal Cantone. Alcune specie esotiche possono anche provocare gravi problemi di salute pubblica, pertanto non dovrebbero mai essere immesse in alcun tipo di ambiente. Fra le specie che causano danni di questo tipo, si può citare l’Ambrosia artemisifolia, le cui infiorescenze e il cui polline sono molto allergenici. Nonostante numerosi tentativi per contrastare la sua diffusione, essa è oramai presente ovunque in Svizzera ed è abbondante in Ticino; anche a Orselina è stata osservata. A San Bernardo, è stata segnalata la presenza di un’altra specie molto pericolosa, si tratta del panace di Mantegazzi (Heracleum mantegazzianum), che si è già diffuso verso Monte Brè. La linfa del panace, in associazione con i raggi solari, provoca gravi infiammazioni della pelle con lesioni bollose estese, che possono lasciare cicatrici permanenti, piccole dosi di linfa negli occhi rischiano di provocare cecità momentanea o permanente. Si consiglia di consultare un medico soprattutto se il grado di ustione e gli effetti secondari (febbre, disturbi circolatori ecc.) sono molto intensi. Purtroppo il panace è diffuso volontariamente da apicoltori poco avveduti perché attira gli insetti bottinatori. La pericolosità di questa specie, impone di agire sempre per eliminarla totalmente. Per ulteriori approfondimenti consultare il sito web del Centro nazionale di dati e informazioni della flora svizzera: www.infoflora.ch/it/flora/neofite Traubenkirsche (Prunus serotina), japanischer Staudenknöterich (Reynoutria japonica), japanisches Geissblatt (Lonicera japonica), Kudzu ( Pueraria lobata ), Balsaminengewächse (Impantiens glandulifera, Impatiens parviflora und Impatiens balfourii), Verlot-Beifuss (Artemisia verlotiorum)... Seit etlichen Jahren wächst auf den Felsen oberhalb der Bergstation der Standseilbahn und auf der Stützmauer am Anfang des Weges zum Sanktuarium Madonna del Sasso eine kräftig wuchernde Liane, die unter dem Namen Kudzu (Pueraria lobata) bekannt ist. Es handelt sich um einen sehr schnell wachsenden Hülsenfrüchtler (bis zu 30 cm pro Tag, rund 20 m pro Jahr) aus Asien, der an der Basis verholzt und sich um jede Art von Stütze windet, aber auch dem Boden entlang kriechen und diesen vollständig bedecken kann, wobei eine Fläche von 100 m2 innerhalb eines Jahres auf 2550 m2 anwächst. Er vermehrt sich vegetativ über kleine Stücke des Stammes oder Wurzeln, die besonders reich an Nahrungsreserven sind. Der Kudzu steht wegen seiner verheerenden Wirkung auf die Biodiversität auf der schwarzen Liste der Neophyten, denn er überwuchert alles, Bäume wie Boden, und verhindert das Wachstum anderer Pflanzen. Im Tessin sind mindestens 30 Populationen von Kudzu bekannt, die sich überwiegend in der Nähe der Seen befinden. Die Pueraria lobata sollte gemäss den Richtlinien des Bundes und der Kantone eliminiert oder unter Kontrolle ge- halten werden, damit sie sich nicht weiter ausbreitet. Einige exotische Arten können auch erhebliche Gesundheitsprobleme auslösen, weshalb sie nirgendwo gepflanzt werden sollten. Zu diesen Arten gehört die Ambrosia artemisifolia, deren Blüten und Pollen zu sehr schweren Allergien führen können. Trotz zahlreicher Versuche, ihre Ausbreitung einzudämmen, ist sie inzwischen überall in der Schweiz zu finden und ist im Tessin verbreitet; auch in Orselina wurde sie gesichtet. Aus San Bernardo wurde eine andere, sehr gefährliche Art gemeldet, der Riesen-Bärenklau (Heracleum mantegazzianum) der sich bereits in Richtung Monte Brè ausgebreitet hat. Der Saft der Pflanze verursacht in Kombination mit Sonnenlicht schwere Entzündungen der Haut und verbreitet Schwellungen, welche Narben hinterlassen können. Eine kleine Dosis des Safts kann zu vorübergehendem oder dauerhaftem Erblinden führen. Besonders bei starken Verbrennungen und Nebeneffekten (Fieber, Kreislaufstörungen etc.) wird geraten, einen Arzt aufzusuchen. Leider wird der Riesen-Bärenklau von unbesonnenen Bienenzüchtern absichtlich verbreitet, weil er Nektarsammler anlockt. Die Gefährlichkeit dieser Art macht es erforderlich, Pflanzen stets vollständig zu entfernen. Für weitere Informationen Website des nationalen Daten- und Informationszentrums der Schweizer Flora konsultieren: www.infoflora.ch/de/flora/neophyten ORSELINA 2014 11 2 1 3 4 di/von CARLO BRANCA Dalla tassa sui pianoforti a quella sul ferro da stiro E ravamo all’inizio della prima guerra mondiale; leggendo testimonianze contabili di quel tempo concernenti le tasse comunali o cantonali, alcune ci appaiono curiose e strane. Risale al 1916 una ricevuta firmata dal sindaco e dal segretario comunale, della tassa sui pianoforti, sui verticali e sugli strumenti musicali automatici per l’importo di 10 franchi. 1 Era stata pagata quella pel corrente anno 1916, in ossequio alla legge del 29 settembre 1914, probabilmente con altre sei, a giudicare dal numero progressivo della fattura. In quegli anni il Comune di Orselina gestiva anche il Servizio del Solfato di Rame 2 ; mescolato con la calce spenta formava la famosa "poltiglia bordolese” o verderame, che si usava per combattere le malattie fungine della vite. Sembra che tra il 1905 e il 1925 fu istituita dall’allora Dipartimento dell’Agricoltura la distribuzione del verderame da parte dei comuni interessati, per incentivare la lotta contro la peronospora della vite. Dal numero della fattura, 31, e dalla data, 8 aprile 1921, si deduce che i viticoltori e i Curiosità e stranezze tra le testimonianze contabili delle tasse comunali o cantonali ai tempi della prima guerra mondiale. Da quei documenti emerge anche la nostra microstoria commerciale. vigneti dovevano essere numerosi per il nostro piccolo comune. Dai documenti contabili emerge anche la microstoria commerciale di Locarno e di Muralto. Per esempio la Cappelleria e Tintoria Enrico Colombo di Locarno 3 , con assortimento di cappelli di paglia, sicuramente della Val Onsernone, ed eleganti merinos, che seguivano la moda di allora, ma anche ombrelle e bastoni da passeggio, carrozzelle per bambini e carrettini a mano. Il Saponificio Locarno 4 , in via ai Saleggi (oggi resta solo il nome della via che ricorda i salici che crescevano sul disabitato delta della Maggia) si estendeva, con i terreni attorno allo stabilimento, dalla rotonda di Piazza Castello fin quasi agli argini del fiume. Produceva saponi, candele e detersivi. Nel conteggio del 25 aprile 1910 si precisa la fornitura di 100 kg di soda in cristalli forniti a mezzo carro, ancora trainato dai cavalli, con la merce che viaggia a rischio e pericolo del committente. L'incasso postale avvenne con il conto chèque n.33 Bellinzona. Molti Locarnesi ricorderanno la Birraria Nazionale, telefono n. 38, appartenuta alla famiglia Beretta fino agli anni Settanta del secolo scorso. Famosa per la buona birra artigianale, grazie anche alla captazione d’acqua proveniente dalla nostra montagna, tipi Pilsen e Monaco. Raffinato e preciso il suo logo, con il disegno della stella a sei punte intrecciata con orzo e luppolo, con al centro lo scudo crociato (v. pag. sommario). Nel 1921, Luigi Bianchetti era invece titolare del molino elettrico a cilindri, fornitore di farine e da una sua fattura 5 si apprende che dopo 3 mesi dalla data della fattura corre l’interesse del 6%. Un altro punto di riferimento per il Locarnese e le valli, era la Farmacia Maggiorini della quale conserviamo una busta 6 con l’intestazione un po’ artistica e un po’ esoterica, a mo' di serpente. Non si tratta però del colubro, presente ancora oggi nelle insegne farmaceutiche. La Farmacia Maggiorini fu fondata nel 1757 (la scritta è in francese sulla busta) e proponeva specialità medicinali estere e nazionali (chi penserebbe oggi a queste distinzioni?), con acque minerali e ossigeno e si rivolgeva ai ricchi ospiti della regione English Pharmacy, Man spricht Deutsch, On parle francais. Ma il documento forse più curioso 7 riguarda un'imposta oggi difficilmente immaginabile: la tassa ferro a stirare di fr. 10 emessa dalla Società Elettrica Locarnese, per il 1. semestre 1914. Ringraziamo Christa e Oliver Kremmel per averci trasmesso queste singolari testimonianze di un secolo fa. Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 12 ORSELINA 2014 5 7 6 Von der Klavier-Gebühr bis zu der für Bügeleisen W ir stehen am Beginn des Ersten Weltkriegs: Liest man Unterlagen aus der Buchhaltung jener Zeit in Bezug auf Gemeinde- und Kantonsgebühren, entdeckt man Merkwürdiges. Von 1916 stammt eine vom Sindaco und vom Gemeindesekretär unterschriebene Quittung 1 für die Gebühr auf Flügel, Klaviere und automatische Instrumente über einen Betrag von 10 Franken. Bezahlt wurde sie auf das laufende Jahr 1916 und gemäss dem Gesetz vom 29. September 1914, aufgrund der aufsteigenden Nummer der Rechnung gab es wohl weitere sechs. In jenen Jahren kümmerte sich die Gemeinde Orselina auch um die Lieferung von Kupfersulfat, 2 mit gebranntem Kalk vermischt ergab dies die berühmte “Bordeaux-Brühe“, mit der man Pilzkrankheiten der Reben bekämpfte. Es scheint, dass das damalige Landwirtschaftsdepartement die Verteilung der Brü- he zwischen 1905 und 1925 durch die betroffenen Gemeinden vornehmen liess, um den Kampf gegen den falschen Mehltau anzukurbeln. Anhand der Zahl von 31 Rechnungen und des Datums, 8. April 1921, ist abzuleiten, dass es im Verhältnis zur kleinen Gemeinde viele Weinbauern und Weinberge gab. Die Unterlagen der Buchhaltung liefern auch einen kleinen Einblick in die Geschäftswelt von Locarno und Muralto. Da gibt es zum Beispiel die Hutmacherei und Färberei Enrico Colombo von Locarno, mit Sortiment von Strohhüten 3 , die sicherlich aus dem Onsernonetal stammten, und – der damaligen Mode entsprechend – mit eleganten Merinos, aber auch Schirmen und Spazierstöcken, Kinderwagen und Handkarren. Die Seifenfabrik Locarno 4 in der via ai Saleggi (geblieben ist davon nur der Strassenname, der an Wei- den erinnert, die auf dem unbewohnten Maggiadelta wuchsen) erstreckte sich mit den Grundstükken um das Produktionsgebäude vom Kreisel an der Piazza Castello bis fast an das Flussufer. Sie stellte Seifen, Kerzen und Waschmittel her. Die Abrechnung vom 25. April 1910 weist eine Lieferung von 100 kg Soda in Kristallen aus, geliefert mittels eines Wagens, der noch von Pferden gezogen wurde. Die Ware reist auf Gefahr und Risiko des Auftraggebers. Das Inkasso via Post erfolgte über das Konto Chèque n.33 Bellinzona. Viele Locarneser werden sich an die Birraria Nazionale, Telefon nr. 38 erinnern, die bis in den 1970er Jahren der Familie Beretta gehörte. Berühmt für – auch dank dem von unserem Berg stammenden Wasser – gutes, handwerklich hergestelltes Bier, vom Typ Pils und München. Raffiniert und genau Merkwürdiges und Kuriositäten finden sich in der Steuerbuchhaltung der Gemeinde und des Kantons aus der Zeit des Ersten Weltkrieges. Die Dokumente geben auch Einblick in die Geschäftswelt. das Logo, mit dem Schweizerkreuz auf einem Schild umgeben von einem sechseckigen Stern, der mit Pflanzen von Hopfen und Malz verwoben ist (Seite 1). Luigi Bianchetti hingegen war 1921 Chef der elektrischen Mühle mit Zylindern, Mehllieferant und aus einer seiner Rechnungen 5 entnimmt man, dass ab drei Monaten nach Ausstellungsdatum der Rechnung ein Zins von 6% läuft. Ein weiteres Wahrzeichen für das Locarnese und seine Täler war die Apotheke Maggiorini, von der wir ein Couvert 6 mit dem etwas künstlerischen und esoterischen Aufdruck einer Schlange aufbewahrt haben. Es handelt sich dabei aber nicht um die noch heute auf der Leuchtreklame von Apotheken zu sehende Natter. Die Farmacia Maggiorini wurde 1757 gegründet (auf dem Umschlag steht das in französischer Sprache), bot nationale und ausländische Spezial-Medikamente (wer würde heute noch eine solche Unterscheidung vornehmen?), Mineralwasser und Sauerstoff an und richtete sich an die reichen Gäste in der Region: English Pharmacy, Man spricht Deutsch, On parle francais. Das wohl kurioseste Dokument 7 betrifft aber eine kaum zu erwartende Steuer: Die Gebühr auf Bügeleisen von Fr. 10, ausgestellt von der Società Elettrica Locarnese, für das erste Semester 1914. Wir danken Christa und Oliver Kremmel, die uns diese einzigartigen Zeugnisse von vor einem Jahrhundert haben zukommen lassen. Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 ORSELINA 2014 13 Dal 1960 con tradizione e buon senso Questi i principi che stanno alla base del modo di operare di Banca del Sempione e dell’intero Gruppo da tre generazioni. Si tratta di valori fondamentali per costruire con la clientela un rapporto duraturo e sincero, sensibile anche a quelle dimensioni quali la famiglia con le sue problematiche, il lavoro, le amicizie che, nel modo di considerare il “patrimonio” per Banca del Sempione, ne costituiscono elementi essenziali. Ecco cosa ci contraddistingue: la capacità di essere un vero partner, affidabile ed obiettivo nelle questioni più delicate, disinteressato nel suggerire e nel consigliare, quasi un amico nel senso più bello e profondo. Sede e direzione generale Lugano Via Peri 5 Locarno-Muralto Piazza Stazione 9 | +41 91 910 71 11 Bellinzona Viale Stazione 8A Chiasso Piazza Boffalora 4 Consulenti Claudio Lanini e Franco Böhny Albergo Orselina Ma quando è nata la Pro Orselina? Wann ist die Pro Orselina überhaupt entstanden? 1910: 1910: è l'anno rilevato su una ricevuta trovata per caso e che fa sorgere qualche dubbio sulla data di nascita della Pro Orselina, ritenuta finora posteriore al primo decennio del secolo scorso. Purtroppo, non si sono ancora trovati documenti comprovanti l’anno esatto di fondazione della nostra Pro. Il 12 maggio 1910, la signora IsaakRüesch, dell'Hotel Pension Kurhaus Sanitas (ora Villa Orselina) aveva pagato la quota annua di fr. 25 che all'epoca non era esigua, se si pensa al valore del franco all’inizio del '900. 55 è il numero indicato sulla ricevuta, ma più difficile è risalire al numero globale dei soci della Pro Orselina, che è via via aumentato fino a superare in questi ultimi anni le duecento unità. I nomi che appaiono sulla ricevuta, quello della casa di cura “Kurhaus”, quello della signora Isak-Rüesch e quello del cassiere Hunziker, indicano la provenienza delle persone aderenti alla Pro Orselina. Quest’ultima fu creata e sviluppata con l'arrivo del turismo nella nostra regione, grazie allo spirito di iniziativa di amici di lingua tedesca che per primi hanno saputo apprezzare la bellezza della collina locarnese, con l’ampio orizzonte lacustre e la corona delle montagne circostanti, senza dimenticare il richiamo religioso del Santuario della Madonna del Sasso.La Pro Orselina è dunque una signora che festeggia quest’anno almeno il centoquattresimo compleanno ed è ancora in ottima (C.Br.) salute! Diese zufällig auf einer Quittung gefundene Jahresangabe weckt Zweifel an der Geburt von Pro Orselina, von der bisher vermutet wurde, sie sei nach dem ersten Jahrzehnt des vergangenen Jahrhunderts erfolgt. Leider sind noch keine Dokumente gefunden worden, die das genaue Gründungsjahr belegen. Am 12. Mai 1910 hat jedenfalls Frau Isaak-Rüesch vom Hotel Pension Kurhaus Sanitas – jetzt Villa Orselina – den Jahresbeitrag von 25.Franken bezahlt. Eine ansehnliche Summe, wenn man an den Wert des Frankens um 1900 denkt. Die Quittung trägt die Nummer 55. Schwierig, daraus die gesamthafte Mitgliederzahl der Pro Orselina abzuschätzen, die stetig gewachsen ist und in den letzten Jahren die Schwelle von 200 überschritten hat. Die auf der Quittung aufgeführten Namen – “Kurhaus“, Frau Isak-Rüesch, Kassier Hunziker – verweisen auf die Herkunft der in der Pro Orselina vertretenen Personen. Diese entstand und entwickelte sich mit der Ankunft des Tourismus in unserer Region, der auf dem Unternehmergeist unserer Freunde deutscher Sprache beruhte. Sie haben als erste die Schönheit des Hügels von Locarno mit dem weiten Horizont des von Bergen umgebenen Sees sowie, nicht zu vergessen, als religiöse Sehenswürdigkeit den Wallfahrtsort Madonna del Sasso schätzen gelernt. Die Pro Orselina ist somit eine Dame, die dieses Jahr mindestens ihren 104. Geburtstag feiert – und dies bei noch immer bester Gesundheit! (C.Br.) La distribuzione dell’acqua Versorgung mit Trinkwasser potabile ieri e oggi gestern und heute U n altro interessante documento è la fattura emessa dalla Società dell’Acqua Potabile, a carico dell'Hotel Pension Kurhaus Sanitas che nei due semestri del 1912 per l’acqua potabile aveva pagato franchi 48.40. Probabilmente non esistevano, come oggi né tassa base, né contatori, né conteggi dei rubinetti, degli apparecchi sanitari ecc. Questa Società comprendeva ancora Muralto e Orselina, parecchi anni dopo la separazione dei due comuni avvenuta nel 1881. In realtà, dopo quella separazione, diverse vicissitudini hanno caratterizzato la fornitura dell’acqua al nostro Comune, con erogazioni provenienti anche da Brione, da Minusio e da Locarno. Con lo sviluppo edilizio però, le sorgenti su territorio comunale erano diventate insufficienti ad assicurare la fornitura nei periodi di maggiore consumo o siccità. Attualmente il serbatoio Zotte, sopra Brione, è alimentato da acqua di falda, proveniente dai pozzi di captazione di Tenero, con due stazioni di pompaggio intermedie, una delle quali situata vicino all’Albergo Esplanade. La parte inferiore di Orselina viene invece servita dall’Azienda dell’Acqua Potabile di Locarno e gli utenti pagano direttamente tasse e comsumi alla città. Ma quali sono le caratteristiche dell’acqua potabile di Orselina? Secondo i controlli periodici del laboratorio cantonale, è valutata come “eccellente”; molto dolce e quindi non calcarea (risulta perciò superfluo e nocivo per l’ambiente l’uso di detersivi per lavatrici e lavastoviglie contenenti prodotti anticalcare); e debolmente mineralizzata (bicarbonati, solfati, magnesio; calcio meno di 10 mg per litro). (C.Br.) E in anderes interessantes Dokument ist die vom Wasserwerk zulasten des Hotel Pension Kurhaus Sanitas ausgestellte Rechnung, gemäss der dieses in den zwei Semestern von 1912 Franken 48.40 für Trinkwasser bezahlt hat. Möglicherweise gab es damals weder Grundtaxen noch Zähler und es wurden keine Hähne und sanitäre Einrichtungen etc. gezählt. Das gleiche Werk versorgte Muralto wie Orselina nach deren Trennung von 1881 weiter. Nach der Trennung haben verschiedene Ereignisse die Wasserversorgung unserer Gemeinde geprägt, wobei sie auch von Brione, Minusio und Locarno beliefert wurde. Aufgrund der Bauentwicklung reichten die Quellen auf Gemeindegebiet nicht mehr aus, um bei Spitzenverbrauch oder bei Trockenheit die Lieferungen sicherzustellen. Aktuell wird das Reservoir Zotte oberhalb von Brione über zwei Pumpstationen – eine davon nahe beim Hotel Esplanade gelegen – mit Grundwasser gespeist, das aus Wasserfassungen in Tenero stammt. Der untere Teil von Orselina wird hingegen vom Wasserwerk Locarno bedient. Die Nutzer zahlen Gebühren und Verbrauch direkt an die Stadt. Aber wie steht es um die Qualität des Trinkwassers von Orselina? Gemäss den periodischen Kontrollen des Kantonslabor wird es als “hervorragend“ bewertet. Es ist sehr weich, daher wenig kalkhaltig (weshalb der Gebrauch von Abwaschmittel mit Kalkentferner in Waschmaschinen oder Geschirrspülern überflüssig und schädlich für die Umwelt ist) und ist leicht mineralisiert (Kohlendioxid, Sulfat, Magnesi(C.Br.) um; Kalk weniger als 10 mg pro Liter). ORSELINA 2014 15 SURIHVVLRQLVWLGHOVRODUH Perché realizzare il vostro impianto solare fotovoltaico? &RQJOLLPSLDQWLSURJHWWDWLHUHDOL]]DWLGDQRLDWWXDOPHQWHqJDUDQWLWDXQDUHVD GHOFDSLWDOHLQYHVWLWRGHOQHWWRHILQRDOLQEDVHDLVXVVLGLIHGHUDOL5,& 3HUGDUHXQFRQWULEXWRFRQFUHWRDOODVDOYDJXDUGLDGHOODQDWXUD 3HUWUDVPHWWHUHTXHVWLYDORULDOOHJHQHUD]LRQLIXWXUH HOHWWULFLWjGDO6ROHSHUWXWWL RE TE PANNELLO FOTOVOLTAICO TTR ICA CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA ACQUISTATA DALL’AZIENDA o an m n ch ia vi EL E INVERTER UTILIZZO ENERGIA PROPRIA CONTATORE DI ENERGIA IN ESUBERO RIMESSA IN RETE CONTATORE ICA ENERGIA VENDUTA ALL’AZIENDA ELETTR Membro: (OHWWULFLWj%URQ]6$9LD0DSSR&+7HQHUR 7HO )D[ ZZZHFRHOHWWULFDFK HPDLOLQIR#EURQ]FK shop online ins. A4 B EB 4.12 &RQWDWWDWHFLSHUXQSUHYHQWLYRVHQ]DLPSHJQR APERTO tutti i giorni ! ! "#$%&''()*$+&,-+ -+%&%+&#*(,.*#&)*$+&!/(0$#*! 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Eröffnung der Ausstellung „Tourismus gestern“ und Skulpturenausstellung „ArteperArte“. 29 maggio / Mai ore 11.00 JazzAscona al Parco La meravigliosa atmosfera creata dalla musica di strada si sposta dalla Piazza di Ascona al Parco di Orselina. Concerto organizzato in collaborazione con il Municipio di Orselina e JazzAscona. Die wundervolle Atmosphäre der Strassenmusik kommt von der Piazza von Ascona in den Park von Orselina. In Zusammenarbeit zwischen der Gemeinde Orselina und JazzAscona. 25 giugno / Juni ore 21.00 Musica cittadina Locarno Concerto ricco di generi musicali, eseguiti con grande maestria dai quaranta componenti della rinomata banda musicale di Locarno. Ein Konzert, das reich ist an verschiedenen Musikfornen, meisterhaft dargeboten von den vierzig Mitgliedern der namhaften Stadtmusik von Locarno. 2 luglio / Juli Teatro Avanti - Visual comic show Esilarante spettacolo di clowneria, con fanfara e fuochi d’artificio, acrobazie circensi e volteggi impressionanti, comicità e magia. Un imperdibile viaggio attraverso il fantastico mondo del teatro. Heiteres Clownerie-Spektakel mit Fanfaren und Feuerwerk, Zirkus-Akrobatik und Kunstsprüngen, Komik und Magie. Eine unvergessliche Reise durch die phantastische Welt des Theaters. ore 21.00 Ottavio Palmieri Concerto di musica lirica con il tenore di Brissago. Palmieri è noto per il timbro squillante della sua voce ricca di suoni armonici e la straordinaria facilità nelle parti acute. Opernarien mit dem Tenor aus Brissago. Ottavio Palmieri ist bekannt für seine volle, harmonische Gesangsstimme und der Leichtigkeit, mit der er auch die anspruchsvollen Partien meistert. 16 luglio / Juli ore 21.00 Scuola Teatro Dimitri Spettacolo a tema presentato dagli allievi del secondo anno della Scuola Teatro Dimitri: giochi di prestigio, clownerie e numeri di grande effetto e abilità artistica. 23 luglio / Juli Ein thematisches Schauspiel, präsentiert von den Schülern des zweiten Jahres der ‘Scuola Teatro Dimitri’, in dem sie Zaubertricks, Clownerien und Kunststückchen vorführen. ore 21.00 HO TE L ST EL LA ORSEL INA Fam. René Schürpf - Tel. 091/743 66 81 - Fax 091/743 66 83 Eine Oase der Ruhe Unser Panoramarestaurant mit Aussichtsterrasse, in aussergewöhnlicher Lage mit subtropischer Umgebung, lädt Sie zum Verweilen ein. Besuchen Sie uns! 18 ORSELINA 2014 ANDERE VERANSTALTUNGEN MADONNA DEL SASSO 5.4 Concerto Vocale con l’Ensemble Ermitage di S. Pietroburgo 1.5 Concerto con il Piccolo Coro di S. Teresa di Viganello 20.9. Concerto di musica classica e canti religiosi, dir. Michaela Kais SOCIETÀ PODISTICA LOC. 22.6 Corsa in salita Orselina-Cimetta PRO MONTI 6.4 Risottata di primavera 7.9 Festa dei monti (ex-festa dell’uva) PRO CARDADA 21.4 Pasqua: caccia all’uovo 13.7 Festa Pro Cardada (in caso di pioggia: 20.7) 19.7 1.8 15.8 ore 21.00 9 luglio / Juli ALTRE MANIFESTAZIONI DELLA COLLINA LOCARNESE Teatro nel bosco Santa Messa alla Croce di Cardada Santa Messa alla cima della Trosa PRO BRÈ 1.8 Festa del 1. agosto PRO LEGO 17.8 Festa ai Monti di Lego PRO BRIONE 16.4 Caccia al coniglietto giu./lug. Concorso balconi fioriti 2.8 Musica nel bosco in Val Resa sett. Premiazione concorso balconi fioriti 5.10 Castagnata 8.12 Festa di San Nicolao MUNICIPIO BRIONE 27.3 “Curarsi con le erbe” con Elio Moro 14.9 Mercato d’artigianato e degli artisti CONTRA 5.7 Festa del paese “La contrada” MERGOSCIA 28.7 Festa di Porchesio 1.8 Festa del 1. agosto ago-set. Cinema all’aperto Eintritt frei PARCO DI ORSELINA Manifestazioni 2014 Entrata libera OrselinaAgenda Festa d’estate e concerto Vascojam Una grigliata in compagnia, seguita dal concerto della Vascojam Vasco Rossi Tribute Band per divertirci fino a notte fonda. Grill e bar aperti dalle ore 19.30 Ein gemeinsamer Grillplausch gefolgt vom Konzert der Vascojam Vasco Rossi Tribute Band. Das Fest dauert bis tief in die Nacht hinei. Grill und Bar sind ab 19.30 Uhr geöffnet. 2 agosto / August ore 19.00 Fantasios & Sylvie Spettacolo strutturato in chiave di magia moderna, che tiene gli spettatori con il fiato sospeso, grazie agli esperimenti ideati da Fantasios & Sylvie che coinvolgono anche il pubblico. Eine Show der modernen Magie, die das Publikum den Atem stocken lässt. Fantasios und Sylvie beziehen auch die Zuschauer in ihre Kunststücke mit ein. 20 agosto / August ore 21.00 Silvan Zingg Trio - Boogie Woogie & Blues Musica live con "l'ambasciatore svizzero del boogie woogie", già pianista di leggende del rock’n’roll come Chuck Berry, B.B. King, Carlos Santana e Ray Charles, solo per citarne alcuni. Livemusik mit dem Schweizer Botschafter des Boogie-Woogie, ehemaliger Pianist von Legenden des Rock’n’Roll wie Chuck Berry, B.B. King und Ray Charles, um nur einige zu nennen. 27 agosto / August ore 21.00 Pranzo degli anziani di Orselina Tradizionale invito rivolto agli anziani di Orselina per gustare un buon pranzo in compagnia, allietati dalla musica e dai canti in coro, con giochi e tanta allegria. Organizzazione: “Società amici del Parco” settembre / September Einladung an die Senioren von Orselina, um ein gutes Mittagessen zu geniessen, erfreut durch Musik und Chorgesang, mit Spielen und viel Fröhlichkeit. Org.: “Società amici del Parco” ore 21.00 Festa in collina Passeggiata nei boschi della collina locarnese e pranzo nel Parco: è questa la nostra manifestazione che tradizionalmente chiude la stagione estiva. 12 ottobre / Oktober Volkswanderung durch die Wälder unseres Hausberges, gemeinsames Mittagessen im Park von Orselina. Eine Veranstaltung, die jedes Jahr die Sommersaison beendet. ALTRE MANIFESTAZIONI DELLA COLLINA LOCARNESE ANDERE VERANSTALTUNGEN “ARTEPERARTE” SCULTURE NEL PARCO Parco di Orselina 29 maggio – 31 ottobre Inaugurazione: 29 maggio, alle ore 11, nel Parco di Orselina. Segue aperitivo. Dipinti e foto nella sala del Consiglio comunale 29 maggio – 1. giugno Skulpturen im Park 29. Mai – 31. Oktober Einweihung: 29. Mai, 11.00 Uhr, im Park von Orselina. Anschliessend Aperitif. Gemälde und Fotos im Gemeindesaal 29. Mai – 1. Juni “TURISMO IERI” via Santuario - via Al Parco Inaugurazione/Einweihung: 29.5 14 pannelli 70x70 con immagini di alberghi e ristoranti del secolo scorso. 14 Plakate 70x70, mit Bildern von Hotels und Restaurants des letzten Jahrhunderts. Didascalie in italiano/Bildlegenden auf Italienisch: Carlo Branca Traduzioni/Übersetzungen: Luca Bieri e Françoise Pohl Brione (Casa al Platano) Mostre collettive/Kollektivaust. J.A. Campiche (dipinti/Gemälde) L.C. Candolfifoto (scult./Skulpt.) 19.4 - 10.5.2014 A. Oesch (dipinti/Gemälde) C. Lienhard (sculture/Skulpturen) 7.6 - 19.7.2014 ore 9.00 Aperitivo di Natale Fiaccolata con i bambini, suono delle pive, albero di Natale, vin brûlé, minestrone e panettone. La suggestiva atmosfera natalizia fa da contorno all’ultima manifestazione dell’anno. 21 dicembre / Dezember Fackelzug mit den Kindern, Dudelsackklänge, Christbaum, Glühwein, Minestrone und Panettone. Die Weihnachtsstimmung bildet den Rahmen der letzten Veranstaltung des Jahres. FAHRPLAN DER FUNICOLARE November – März: von 8 bis 17.30 Uhr April und Oktober: von 8 bis 21.00 Uhr Mai, Juni und September: von 8 bis 22.00 Uhr Juli und August: von 8 bis 24.00 Uhr ore 17.00 HOTEL MIRAFIORI ORSELINA Famiglia Schmid-Brusa Tel. +41(0)91 743 18 77 - Fax +41(0)91 743 77 39 info@mirafiori.ch - www.mirafiori.ch La più bella terrazza di Orselina con stupenda vista lago cucina mediterranea aperta tutti i giorni dal 21 marzo al 19 ottobre 2014 ORSELINA 2014 19 Das kreative Lokal im Herzen von Brione s/Minusio. Experimentierfreudige Küche. Fragen Sie nach unseren täglichen Spezialitäten. Aussergewöhnliche Weine im Offenausschank. Und erst die Salate…! Wir freuen uns auf Ihren Besuch. Milena und Johnny Tel. 091 743 20 96 - www.osteriadajohnny.ch Öffnungszeit 09.00 – 01.00 - Ruhetag Mittwoch und Donnerstag Grotto Ferriroli La Bottega dei Monti Negozio alimentari e agenzia postale Locarno-Monti Tel. 091 751 84 65 Consegne a domicilio Cucina nostrana Griglia al camino Ivo Zaccheo - Pavimenti Via C. Mezzano 17 - 6644 Orselina Tel./fax 091 743 50 72 - 079 424 14 83 www.i-zac.ch - info@i-zac.ch Via Patocchi 17 - 6605 Locarno-Monti Tel. 0917510495 - anna.ferriroli@ticino.com Chiuso: lunedì e martedì Indipendente e attivo nel ramo da oltre 25 anni, eseguo qualsiasi lavoro di persona. I miei servizi spaziano dalla consulenza, al restauro, dalla pulizia di pavimenti esistenti alla nuova posa. Materiali naturali come legno, sughero, linoleum, tappeto in fibre naturali rendono la casa più bella, piacevole e più sana. Materiali sintetici come laminato, pvc, tappeti in fibre artificiali e tecnologiche facilitano manutenzione e igiene nei luoghi pubblici. 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Val Resa - 6645 Brione s/Minusio Tel. +41 (0)91 730 11 32 Cell. +41 (0)79 329 42 58 algrottcafe@ticino.com www.algrottcafe.ch Aperto da mercoledì a domenica - Gradita la riservazione “ArteperArte” l’esposizione rivive al Parco l progetto “ArteperArte" ritorna per il secondo anno al Parco di Orselina e quest'anno anche nella sala del Consiglio comunale, con una ventina di opere d'arte. Partito da lontano con l’indicazione precisa di portare sul territorio una folata di cultura riconducibile al tracciato delle opere artistiche storiche, per poi capitare nel presente e varcare, con visioni e curiosità nuove e rafforzate, il futuro di tutti noi. Le autorità comunali di Giubiasco, subito attente e vigorose sostenitrici del disegno ArteperArte, presto si sono viste affiancate anche da altre realtà istituzionali. La magia della Piazza di Giubiasco, quindi si propone e si materializza (ArteperArteontheTerritory) nuovamente davanti ai nostri attenti sguardi. Ancora una volta, trova aperture e condivisioni nuove e volge il suo sguardo sulla sponda destra del Ticino, nella zona monumentale di Monte Carasso, si scioglie lungo la Valle Morobbia, intrecciando le suggestive viuzze di Pianezzo. Ricompare poi al Parco di Orselina (ArteperArteontheTerritory), con una sua esclusiva finestra (OrselinaFlash) nella sala del Consiglio comunale. Si estende sui terrazzi di Mornera, si affaccia sul Ceresio, nel nucleo di Vico Morcote, e rinvigorisce con ArteperArteFlash14, l’autunnale evento culturale al Mercato Coperto di Giubiasco. Lo spirito dinamico e distintamente culturale, la visione interregionale e intercomunale che ArteperArte assume – e vuole mantenere – la determinazione di consolidare sinergie e gemellaggi, nell’aprire uno sguardo anche verso altri territori come la recente meravigliosa e riuscita iniziativa di Orselina e la validità delle opere portate, non possono che appagare organizzatori e artisti. La bellezza del nostro territorio potrà quindi accogliere diversi interessi espositivi, creando una sorta di dialogo tra l'espressione artistica e le peculiarità dell’ambiente circostante. Avremo pertanto, a Orselina, una ventina di artisti ripartiti al Parco e nella sala del Consiglio comunale (inaugurazione il 29 maggio 2014) e un rinnovamento primaverile degli accoglienti spazi conquistati da ArteperArteontheTerritory. Tutte le opere contemporanee in mostra, saranno visibili congiuntamente con le architetture e le trame urbane cresciute sul territorio nel corso dei secoli e produrranno così un emozionante contraddittorio fra l’arte paesaggistica di un tempo e quella di oggi, con l’uomo sempre protagonista di un confronto culturale avvincente, arte volta a riscattare la memoria del passato, per consapevolmente vivere il presente. I “Torre” 2007, Jörg Häusler (Pianezzo) Inaugurazione mostra 2013 Eröffnung Ausstellung 2013 (Parco Orselina) Strecia da mezz, Vico Morcote “I Tre Elementi” 2002, Milvia Quadrio (Parco Orselina) die Skulpturen zurück im Park as Projekt „ArteperArte“ macht zum zweiten Mal Halt im Park von Orselina. Ein Teil der rund zwanzig Kunstwerke wird auch im Gemeinderatssaal ausgestellt werden. Das Projekt entstand einst mit dem Ziel, das kulturelle Leben zu bereichern, dabei einen Bogen zu spannen von historischer Kunst über die Gegenwart bis hin zu den Visionen der Zukunft. Die Gemeindeverwaltung von Giubiasco zeigte sich schnell bereit, das Projekt zu unterstützen. Innerhalb kürzester Zeit wurde Interesse auch von verschiedenen anderen Seiten signalisiert. Besucher werden also wieder die Gelegenheit erhalten, die Magie der Piazza von Giubiasco (ArteperArteintheTerritory) erleben zu können. Darüber hinaus öffnet sich die Veranstaltung – wie schon im Vorjahr – auch für andere Regionen und richtet ihren Blick auf die rechte Uferseite des Fluss Ticino. So macht das Projekt Station in Monte Carasso, verlagert sich anschliessend weiter ins Valle Morobbia, wo es die malerischen Gässchen von Pianezzo belebt. Danach ist es in Orselina zu sehen (ArteperArteintheTerritory) mit seinem exklusiven Fenster (OrselinaFlash) im Gemeinderatsaal. Später geht die Ausstellung auf den Terrassen von Mornera weiter, zeigt sich am Ceresio, im Ortskern von Vico Morcote bis sie anschliessend erneut in Giubiasco auftaucht, mit ArteperArteFlash14, dem Herbstevent im Mercato Coperto Giubiasco. Dynamik und grenzüberschreitende Visionen zeichnen den Kulturevent ArteperArte also aus. Er fördert die überregionalen Synergien und Partnerschaften zwischen den Gemeinden – wovon auch die schöne und gelungene Mitwirkung von Orselina zeugt. Die Tatsache, dass der Blick auf verschiedene Regionen ermöglicht wird, der Ausstellung gleichzeitig inhaltlich ein hoher künstlerischer Wert zugesprochen wird, begeistert natürlich Künstler und Organisatoren. Die Schönheit der Region ermöglicht also die Gestaltung der Ausstellung – und schafft eine Art Dialog zwischen Kunst und Umgebung. In Orselina wird es also rund zwanzig Kunstwerke geben, die auf den Park und den Gemeinderatssaal aufgeteilt sind (Eröffnung am 29. Mai 2014). Der Besucher soll die zeitgenössischen Kunstobjekte im jeweiligen Ortsbild erleben, eingebunden in dessen Architektur und Infrastruktur, so wie diese im Verlaufe der Jahrhunderte gewachsen ist. Dies führt zu einem emotional geladenen Gegensatz zwischen historischem Ortsbild und Modernität. Der Mensch steht zwischen diesen Welten, und die Erinnerung an die Vergangenheit hilft manchmal dabei, die Gegenwart umso bewusster zu erleben. D “Il Naso” 2007, Karl A. Meyer (Monte Carasso) “In Affioramento” 2011, Brunivo Buttarelli (Piazza Grande, Giubiasco) Mornera “Ascoltare” 2012, Kurt Schwanger (Parco Orselina) Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 ORSELINA 2014 21 di/von ANDREA KELLER Foto: DARIO ALBERTINI Alla scoperta delle Terre di Pedemonte a gita che vi proponiamo oggi ci porta a visitare le “Tre Terre” di Pedemonte, che si estendono da Ponte Brolla a Cavigliano. Partiamo dalla fermata di Orselina di buon’ora e scendiamo a Locarno con la funicolare. Ci spostiamo a piedi verso la stazione sotterranea di Locarno-Muralto e saliamo sulla Centovallina fino a Ponte Brolla. Sino a inizio Novecento qui transitava la diligenza postale per la valle Onsernone. Dal 1907 al 1965 circolava la Valmaggina, il trenino con la sigla FPB che sta per Locarno-Ponte Brolla-Bignasco Iniziamo la nostra gita a piedi e dal ponte ammiriamo il Pozzo di Tegna che, con le sue fresche acque, d’estate attira moltissimi bagnanti; più in là vediamo le Terre di Pedemonte e in fondo Intragna con il campanile più alto del Ticino (65 metri), mentre rimaniamo affascinati dagli stupendi orridi modellati nei secoli dalla natura. Ci spostiamo quindi verso il Ristorante Centovalli e proseguiamo a destra sino al Grotto America. Da lì seguiamo il sentiero che parte proprio a sinistra del grotto. I grotti di Ponte Brolla, molto antichi, sono stati creati dalla natura e adattati dall’uomo per le proprie esigenze, in particolare per conservare al fresco derrate alimentari quali il formaggio, i salumi e il vino. La loro temperatura interna si aggira anche d’estate attorno ai 10°C. Sino agli anni '50 del secolo scorso, durante la bella stagione, i Locarnesi si spostavano in massa con treni speciali ai grotti di Ponte Brolla, dove trovavano il sospirato refrigerio. Sul percorso si scorge l’entrata di una galleria militare (il “fortino”), lunga circa 550 metri, che era stata costruita negli anni 1939-40 come baluardo difensivo in caso di attacco nemico. Scendiamo a lato del ristorante Michelangelo e proseguiamo verso Tegna, quartiere di Scianico. Lungo il percorso volgiamo lo sguardo in alto verso il Monte Castello, storicamente noto per le ro- A lato: la “Capelòna”sulla via tra Verscio e Cavigliano Sotto: il loggiato della “Cà du Vanin” a Verscio Links: Die “Capelóna“ auf dem Weg zwischen Verscio und Cavigliano Unten: Die wunderbaren Lauben der “Cà du Vanin” in Verscio L 22 ORSELINA 2014 vine del Castelliere, risalenti all’epoca romana. Notiamo numerosi scalatori che risalgono la frequentatissima palestra di roccia. Subito dopo il ristorante Giardinetto, girando a destra, osserviamo alcune abitazioni tipiche e risalendo il sentiero arriviamo a un pregevole lavatoio. Passando attraverso il nucleo vecchio di Tegna raggiungiamo la piazza dove si trova il ristorante alla Cantina, tipica costruzione settecentesca con un Una gita alla scoperta delle Tre Terre che si estendono da Ponte Brolla a Cavigliano, passando per i nuclei storici di Tegna e di Verscio. bel porticato. Sul retro vi si può ammirare un affresco di Giuseppe Antonio Felice Orelli. La chiesa del paese, in stile barocco, è dedicata a S.Maria Assunta. Nella cappella di San Rocco (il Santo protettore della peste) notiamo un cartiglio con l'iscrizione BDL (Benefattori di Livorno). Accanto alla chiesa si trova la casa parrocchiale (monumento protetto); nel cimitero riposa fra l’altro la celebre scrittrice Patricia Highsmith. Ci incamminiamo ora verso il quartiere di Predasco, dove troviamo una rinfrescante fontana. Seguiamo la strada cantonale diretti a Verscio. Volgendo lo sguardo verso montagna, scorgiamo il bianco oratorio di S.Anna, che si trova lungo il percorso Tegna-Streccia-Dunzio-Aurigeno, una delle più belle escursioni del Ticino. Sulla piazza di Verscio troviamo refrigerio alla fontana costruita nel 1804: il piccolo obelisco sulla colonna simbolizza la nuova libertà repubblicana. I tubi da cui esce l'acqua sono stati realizzati con le canne dei fucili dei reduci napo- leonici. Nel 1600 iniziò l’emigrazione di molti abitanti di questo comune verso la Toscana e ancora oggi il legame, in particolare con Livorno, è molto forte. In diversi punti del villaggio si rileva la scritta B.D.L e molti erano i versciesi che lavoravano a Livorno come muratori, tagliapietre e facchini. La popolazione era autosufficiente e produceva latte, grano, gli insaccati della mazza e pane dal forno casalingo. Nei secoli successivi, molti emigrarono poi in Australia e California. Visitiamo il nucleo vecchio di Verscio seguendo il sentiero che sale a est della piazza; dapprima superiamo la Vecchia Posta; poi il portale di Francesco Isidoro Leoni del 1818, raffigurante i santi Francesco d’Assisi e Francesco da Paola e lo stemma familiare. Giungiamo in seguito alla Casa Leoni (XVII secolo), un ampio complesso architettonico con loggiato a due piani e vasto cortile ben decorato, che conserva numerose tracce di affreschi dei secoli XVII-XIX. Degno di nota è lo stupendo cancello dei fabbri locali risalente al A lato: il campanile di Verscio Sopra: l’orrido di Ponte Brolla Links: die Kirche und der Kirchturm von Verscio Oben: die Klippen von Ponte Brolla Auf Entdeckungstour durch die „Terre di Pedemonte” iesmal schlagen wir einen Ausflug in die “Tre Terre” des Pedemonte vor, welche sich von Ponte Brolla bis Cavigliano erstrecken. Wir starten zu früher Stunde an der Bergstation in Orselina und fahren mit der Standseilbahn nach Locarno hinunter. Zu Fuss geht es zum unterirdischen Bahnhof von Locarno-Muralto weiter, wo wir die Centovallina in Richtung Ponte Brolla besteigen. Bis zu Beginn des 20. Jahrhunderts verkehrte hier die Postkutsche ins Onsernonetal, von 1907 bis 1965 die “Valmaggina“, die Maggiatalbahn, deren Abkürzung FPB für LocarnoPonte Brolla-Bignasco steht. Wir beginnen unseren Spaziergang und bewundern westlich der Brücke den Pozzo di Tegna mit seinem glasklaren Wasser, das im Sommer zahlreiche Badende anlockt; dahinter erstrecken sich die Terre di Pedemonte bis Intragna mit seinem Kirchturm, dem höchsten des Tessins (65 Meter). Ausserdem bewundern wir die über die Jahrhunderte von der Natur ausgeschliffenen Felsen. Nun begeben wir uns in Richtung Ristorante Centovalli, biegen nach D rechts ab zum Grotto America und folgen dem Weg, der links vom Grotto anfängt. Die Natur hat die uralten Grotti von Ponte Brolla geschaffen, der Mensch hat sie seinen Bedürfnissen angepasst; insbesondere um Lebensmittel wie Käse, Wurstwaren und Wein kühl zu lagern. In ihrem Inneren herrscht auch im Sommer eine Temperatur von um die 10°C. Bis in die 1950er Jahre fuhren die Locarneser in der warmen Jahreszeit mit Sonderzügen in Massen zu den Grotti von Ponte Brolla, wo sie die erhoffte Abkühlung fanden. Entlang dieses Wegstücks entdeckt man den Eingang zu einem rund 550 Meter langen Stollen des Militärs, der zwischen 1939-1940 als Festung für den Fall eines feindlichen Angriffs gebaut wurde. Vom Ristorante Grotto Michelangelo geht es hinunter in Richtung Tegna zum Quartier Scianico. Auf dem Weg dahin heben wir den Blick zum Monte Castello, der wegen der Ruine einer auf die römische Zeit zurückgehenden Befestigungsanlage historisch bekannt ist. Ebenso sichten wir zahlreiche Kletterer, die im sehr gut besuchten Klettergarten unterwegs sind. Unmittelbar nach dem Restaurant Giardinetto befinden sich einige traditionelle Gebäude. Weiter den Weg hinaufgehend, gelangen wir zu einem historisch wertvollen Waschbrunnen. Wir durchqueren den alten Dorfkern von Tegna und erreichen die Piazza mit dem Ristorante Cantina, einem typischen Gebäude aus dem 18. Jh. mit einem schönen Balkon und einem Fresko von Giuseppe Antonio Ein Ausflug in das Gebiet Tre Terre, das sich von Ponte Brolla bis Cavigliano erstreckt und das Dorfzentrum von Tegna und Verscio durchquert. Felice Orelli auf der Hinterseite. Die Dorfkirche im Barockstil ist Santa Maria Assunta gewidmet. Neben der Kirche befindet sich das denkmalgeschützte Kirchgemeindehaus; im Friedhof ruht unter anderem die berühmte Krimiautorin Patricia Highsmith. In der Kapelle San Rocco, dem Schutzheiligen gegen die Pest, ist eine Papierrolle mit der Einschrift BDL – Benefattori (Wohltäter) di Livorno – dargestellt. Wir spazieren nun zum Quartier Predasco, wo es einen erfrischenden Brunnen gibt, folgen der Kantonsstrasse in Richtung Verscio. Nach oben schauend, sticht das weisse Oratorium S. Anna ins Auge, das sich an der Route Tegna-StrecciaDunzio-Aurigeno befindet, einem der schönsten Ausflüge des Tessins. Auf der Piazza von Verscio liefert der 1804 erbaute Brunnen Abkühlung: Ein kleiner Obelisk an der Säule symbolisiert die damals neue, republikanische Freiheit. Die Rohre, aus denen das Wasser kommt, wurden aus den Gewehrläufen napoleonischer Veteranen geschaffen. Die Leute hier waren Selbstversorger, produzierten Milch, Weizen, Wurstwaren und Brot aus dem häuslichen Ofen. Um 1600 begannen Dorfbewohner in grosser Zahl in die Toskana auszuwandern. Bis heute besteht eine starke Verbindung – insbesondere – zu Livorno, wo zahlreiche Männer aus Verscio als Maurer, Steinmetze oder Gepäckträger arbeiteten. Deshalb ist an verschiedenen Stellen im Dorf die Inschrift B.D.L (Benefattori di Livorno) zu finden. In den späteren Jahrhunderten wanderten viele nach Kalifornien und Australien aus. Über den Weg, der östlich der Piazza ansteigt, begeben wir uns zum Dorfkern von Verscio. Zunächst kommen wir an der alten Post vorbei, dann am Portal von Francesco Isidoro Leoni von 1818, auf dem Francesco d‘Assisi und Francesco da Paola sowie das Familienwappen abgebildet sind. Danach gelangen wir zur Casa Leoni (17. Jh.), einem weitläufigen Gebäude mit Laubengängen auf zwei Etagen und einem schön geschmückten, ORSELINA 2014 23 Giugni SA costruzioni metalliche Via A. Pioda 4-8, 6600 Locarno tele efono +41 (0)91 751 71 55 telefono fax +41 (0)91 752 15 76 e-mail info@giugni.ch www.giugni.ch ch ipersottile sscorrevoli cor revoli r e con telaio ipersottile s Dal 1925 lavorare i me metalli etalli è il nostro mestieree Veronika Janigg · 091 743 03 20 · Via al Parco 1 · 6644 Orselina La linea Enoteca Merlot Sirio Barrique MATASCI MA M AT ATA TASCI | Vi Vini ni & Distillati Disttiiillllllaati dal daal 1921 d 1921 | Via Viia Ve V Verbano erb rbano 6 | 6 6598 59 98 Te Tenero ner e o (Locarno) ( ocaarrn (L no) | T Tel. eel. 091 091 735 735 60 60 11 11 | iinfo@matasci-vini.ch nfo@matasci-vviini.ch | www.matasci-vini.ch nf nfo ww w ww ww. w.maattas taasci-vin ini.ch Da sinistra a destra: Uno degli stemmi delle famiglie Leoni a Verscio; rappresenta con la corona sulla testa la stirpe dei Leoni benestanti (detti Capitani o Lupi) e, con la corona sulla lingua, quella dei Leoni popolani (Leoncitt). Von links nach rechts: Eines der Wappen der Familien Leoni in Verscio; mit der Krone auf dem Kopf stellt es den wohlhabenden Klan der Leoni dar (Capitani oder Lupi genannt) und, mit der Krone auf der Zunge, jenen der einfachen Leoni (Leoncitt). Madonna col bambino, nel nucleo di Cavigliano. Madonna mit Kind im Zentrum von Cavigliano. Il pregevole cancello in ferro battuto di Casa Leoni a Verscio. Das beachtenswerte, schmiedeeiserne Tor des Hauses Leoni in Verscio. Caraa nel nucleo di Cavigliano. Gasse im Zentrum von Cavigliano. 1700. Il palazzo fu costruito sulle rovine di un vecchio castello visconteo che serviva alle milizie destinate al controllo di chi lavorava nei campi. Poco più in là, preceduta da una fontana monolitica, ecco la Cà du Vanin, a tre ordini di colonne e di portici interni, costruita nella prima metà del 1600. Saliamo ancora un poco fino al ponticello sopra il Rì da Riei, dove a lato si trova il vecchio mulino sulla cui parete ammiriamo un affresco del Vanoni raffigurante la Madonna di Re, alla quale i Pedemontesi erano molto devoti. Scendiamo lungo il lato sinistro del Rì da Riei, dando uno sguardo al bel complesso porticato di una casa settecentesca, dal portale affrescato con uno stemma raffigurante due soldatini e le immagini del Santuario di Re (nella vicina Valle Vigezzo) e di quello di Caravaggio (località lombarda nei pressi di Treviglio). Attraversando la strada cantonale raggiungiamo una pregevole cappella del Settecento con l'immagine della Madonna di Montenero (località sopra Livorno) e con sullo sfondo il faro del porto di Livorno. Seguendo il sentiero acciottolato arriviamo al Museo Comico Dimitri. La chiesa di S. Fedele merita una visita. L'antico edificio, del 13.mo o 14.mo secolo è stato più tardi modificato e integrato parzialmente nell’odierna chiesa barocca a forma ottagonale. Sul sagrato ammiriamo la statua di S.Fedele, patrono della comunità pedemontese. All'interno della chiesa spicca la Crocifissione (1963), opera di Vaquero Turcios. Del 1760 sono invece le ba- laustre in marmo di gusto rococò, donate da benefattori di Livorno. Gli affreschi tardogotici sulla crociera del coro primitivo, datati 1480, sono attribuiti ad Antonio da Tradate. Ci incamminiamo quindi lungo il sentiero che costeggia la ferrovia e in prossimità di Cavigliano troviamo la Capelóna (la cappella principale fra Verscio e Cavigliano). Giunti in paese, giriamo per le viuzze alla scoperta di aspetti genuini di questo villaggio. Degni di nota sono gli affreschi dedicati alla Madonna della Cintura sparsi nel villaggio, oltre a una statua all'interno e una pittura sulla lunetta della porta principale della chiesa. Dopo una visita al torchio comunale risalente a inizio Seicento, ammiriamo ancora la bella chiesa di S. Michele, eretta nel 1709 nel luogo dove esisteva una cappella tardomedievale. L'altare maggiore e quello di S. Vincenzo Ferrer con la balaustrata di marmo, sono stati donati nel 1755 da caviglianesi emigrati a Livorno. La gita ci ha permesso di conoscere un bell’angolo del Ticino, forse un po' diverso da quello raffigurato nelle guide turistiche. Rientrando a Locarno con la Centovallina, dal finestrino vediamo passare come in un piacevole film le immagini dei posti che abbiamo visitato. Risalendo con la funicolare a Orselina ecco il Santuario della Madonna del Sasso. Un versciese ci ha detto che nel 1949 anche la popolazione delle Terre di Pedemonte ha seguito con grande partecipazione la Madonna Pellegrina (Madonna del Sasso). grossen Innenhof, in dem Reste zahlreicher Fresken des 17.-19. Jahrhunderts erhalten sind. Erwähnenswert ist das wunderbare Tor lokaler Schmiede, das von 1700 stammt. Das Gebäude wurde auf der Ruine einer alten Burg der Visconti errichtet, welche der Miliz dazu diente, die Feldarbeiter zu überwachen. Gleich in der Nähe, bei einem zum Brunnen umgestalteten Monolithen, die in der ersten Hälfte des 17. Jh. erbaute Cà du Vanin mit drei internen Säulengängen. Wir steigen noch bis zur kleinen Brücke über den Riei-Bach auf, an dessen Ufer sich die alte Mühle befindet, deren Wände ein Fresko von Vanoni ziert, das die Madonna von Re zeigt, der die Piemonteser sehr ergeben waren. Wir folgen dem Bach linksseitig abwärts und werfen einen Blick auf ein schönes Haus aus dem 18. Jh. mit einem Laubengang und einem bemalten Tor, das ein Wappen mit zwei Soldaten, Bilder der Wallfahrtskirche von Re (im nahen Vigezzotal) sowie eines von Caravaggio (lombardische Ortschaft nahe Treviglio) zeigt. Nachdem wir die Kantonsstrasse überquert haben, erreichen wir eine bemerkenswerte Kapelle aus dem 18.Jh. mit einem Bild der Madonna von Montenero (Ortschaft oberhalb von Livorno) sowie dem Leuchtturm des Hafens von Livorno im Hintergrund. Der gepflasterten Gasse folgend gelangen wir zum Museo Comico Dimitri. Einen Besuch verdient die Kirche San Fedele. Das antike Gebäude aus dem 13. oder 14. Jahrhundert wurde später verändert und teilweise in die heutige, achteckige Barockkirche integriert. Auf dem Kirchplatz bewundern wir die Statue des Heiligen Fidelis, des Patrons der Pedemonte-Gemeinde. Im Inneren der Kirche sticht die Kreuzigung (1963) hervor, ein Werk von Vaquero Turcios. Von 1760 stammt hingegen die Marmor-Brüstung im Rokoko-Stil, die Wohltäter aus Livorno gespendet haben. Die spätgotischen Fresken im Kreuzgang des primitiven Chors von 1480 wurden Antonio da Tradate zugeordnet. Daraufhin folgen wir dem Weg entlang der Bahnlinie und stossen nahe bei Cavigliano auf die “Capelóna“, die Hauptkapelle zwischen Verscio und Cavigliano. Im Dorf angelangt, schlendern wir durch die Gassen, um ursprünglich erhaltene Winkel dieser Ortschaft zu entdecken. Erwähnenswert sind die über das Dorf verteilten Fresken, die der Madonna della Cintura gewidmet sind, ausserdem eine Statue im Inneren der Kirche sowie ein Gemälde in der Lünette (Bogenfeld) über dem Haupteingang. Nach einem Besuch des Torkels der Gemeinde von Anfang des 17. Jh. bewundern wir auch die schöne, spätmittelalterliche Kirche S. Michele, die 1709 erbaut wurde. Der Hauptaltar und jener des Heiligen Vinzenz Ferrer mit der marmornen Brüstung wurden 1755 von nach Livorno emigrierten Einheimischen gestiftet. Der Ausflug hat uns ein schönes Eckchen des Tessin nähergebracht, das sich vielleicht von dem ein bisschen unterscheidet, was in Reiseführern gezeigt wird. Während der Rückfahrt nach Locarno in der “Centovallina“ sehen wir am Fenster wie in einem Film di Stätten vorbeiziehen, die wir besucht haben. Mit der Funicolare nach Orselina zurückkehrend erblicken wir die Wallfahrtskirche Madonna del Sasso. Ein Einwohner von Verscio sagte uns, dass 1949 auch die Bevölkerung der Terre di Pedemonte mit grosser Anteilnahme dabei war, als überall die Prozessionen mit der Figur der Madonna del Sasso stattfanden. Servizi Internet, telefonia e TV digitale www.ticinocom.com ORSELINA 2014 25 1 2 3 4 Il pilota di Formula 1 di DIEGO ERBA oi ragazzi della scuola elementare di Orselina eravamo attratti, negli anni Cinquanta, da un’autovettura Bugatti che ogni tanto percorreva le strade della collina lasciando dietro di sé un rumore assordante. Il proprietario dell’auto abitava in una villetta sottostante la strada che dalla funicolare porta all’Hotel Orselina e frequentemente lo si vedeva trafficare in uno dei due garage all’imbocco di Via Caselle, dove era posteggiata l’auto da corsa di colore giallo panna e nero. Per molti di noi il vedere da vicino la Bugatti era motivo di forte interesse e curiosità, come pure il poterci vantare con gli amici che a Orselina abitava il pilota Ottorino Volonterio. Per la verità del pilota noi sapevamo ben poco, anche perché era persona schiva e riservata che difficilmente parlava con chi incontrava. Si sapeva solo che il Volonterio era avvocato e che ogni tanto gareggiava nelle competizioni automobilistiche. Suo nonno Giuseppe fu per alcuni anni sindaco di Locarno e deputato al Gran Consiglio. Le cronache del tempo ricordano che il Volonterio – soprannominato N in ambito automobilistico con l’appellativo “il conte Volonterio“ – cominciò l’attività agonistica con la Bugatti 3300 cc., acquistata con i risparmi di famiglia, nel 1947, in occasione della corsa del Gempen, vicino a Basilea. Poi nell’ottobre 1950 disputò la prima edizione della corsa in salita Mitholz-Kandersteg con un’Alfa Romeo Platé Sports arrivando secondo nella categoria esperti. L’anno successivo eccolo impegnato nella gara Susa-Moncenisio (vinta dallo zurighese Dätwyler), dove con la Bugatti finì al settimo posto, con il tempo di 19 minuti e 27 secondi. Nel 1952 il Volonterio acquistò una Ferrari e corse con la monoposto a Monza in Formula 2, una gara caratterizzata dal grave incidente a Juan Manuel Fangio avvenuto sotto gli occhi del pilota orselinese. Partecipò poi alla cronoscalata del Maloja giungendo terzo e nel 1953, dopo aver sostituito la Ferrari con la Maserati, si classificò secondo nella Ollon-Villars. Nel 1954, finalmente arrivò il debutto in Formula 1 come corridore privato, cioè come pilota non appartenente a nessuna casa automobilistica: un debutto amaro poiché al Gran Premio di Spagna, con la sua Maserati fu costretto ben presto al ritiro. Un anno dopo giun- se settimo al Gran Premio di Napoli vinto dall’italiano Ascari. Nel 1956, il Volonterio conseguì alterne soddisfazioni: si ritirò al Gran Premio di Napoli, figurò come pilota di riserva a Reims, si classificò al settimo posto al Gran Premio di Germania del Nürburgring (e non al sesto come erroneamente indicato dal Corriere del Ticino dell’8 agosto nell’articoletto qui riportato). Con il titolo “Sportivo che si distingue” il quotidiano luganese annotava che “al Gran Premio automobilistico di Germania, disputatosi domenica scorsa, il signor Ottorino Volonterio della nostra città, pilotando una Maserati è riuscito a piazzarsi al sesto posto nella gara vinta dall'argentino Fangio. Un piazzamento onorevole se si considera il valore dei piloti di fama mondiale in lizza. Complimenti”. Nel 1957 il Volonterio prese parte al suo ultimo Gran Premio di Formula 1 in Italia, in coppia con il pilota francese André Simon. Dopo il ritiro della casa automobilistica Maserati, egli gareggiò soprattutto nelle cronoscalate con un’Alfa Romeo o con una Lancia. Il Popolo e Libertà del 23 luglio 1960 pubblicava la notizia che il giornale “La Montagna” di Clermont Ferrand riportava “il successo del concittadino Ottorino Volonterio, che si è qualificato secondo nella sua categoria (da '1000 a 1300 c.c.), su Alfa Romeo di grande turismo, compiendo km. 615,493 in 6 ore alla media oraria di km. 84.249. Complimenti vivissimi al sig. Volonterio”. Poi nel 1963 ci fu l’incidente al Mont-Ventoux dove il pilota orselinese si ruppe una gamba andando a sbattere violentemente contro una pianta. Con fratture varie alla cassa toracica e un trauma cranico con relativo e prolungato stato di coma venne ricoverato all’Istituto Rizzoli di Bologna per diverso tempo. Fu la fine della carriera automobilistica di un personaggio che ha accompagnato la nostra gioventù e alimentato le nostre fantasie. Per alcuni decenni si trasferì nei pressi di Reggio Emilia per poi rientrare negli anni Ottanta nel Luganese dove mantenne vivo a lungo l’interesse per le gare automobilistiche. Festeggiato nel 1989 dall’Automobile Club Svizzero sezione Ticino come primo pilota ticinese di Formula 1, Ottorino Volonterio morì nel 2003 e fu sepolto nel cimitero di Orselina. Per molti di noi resta il ricordo del pilota della Bugatti dal colore giallo panna e nero. La sua è stata indubbiamente una vita spesa interamente per i motori. Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 26 ORSELINA 2014 5 1) 1949: Volonterio alla guida della sua Bugatti nella Corsa internazionale del Maloja 2) 1950: corsa in salita Mitholz-Kandersteg, secondo posto con la Platé Sport 3) L’Allard, la Bugatti e l’Alfa Romeo esposte all’inizio di Via Caselle 4) Volonterio alla guida della Maserati nell’autodromo di Modena (1955). 5) Maloja 1949: il pilota Volonterio esegue l’ultimo controllo della sua Bugatti. 1) 1949: Volonterio am Steuer seines Bugatti am internationalen Maloja-Rennen 2) 1950: ein zweiter Platz beim Bergrennen Mitholz-Kandersteg im Platé Sport 3) Der Allard, Bugatti und der Alfa Romeo an der Via Caselle ausgestellt 4) Volonterio am Steuer des Maserati auf dem Autodrom von Modena 5) Maloja 1949: Pilot Volonterio nimmt eine letzter Kontrolle an seinem Bugatti vor Der Formel-1-Pilot von DIEGO ERBA ns Knaben von der Primarschule Orselina faszinierte in den 1950er Jahren ein Auto der Marke Bugatti, das gelegentlich unter ohrenbetäubendem Krach durch die Strassen am Hügel fuhr. Der Besitzer wohnte in einem Haus unterhalb der Strasse, die von der Standseilbahn zum Hotel Orselina führt. Häufig sah man ihn in einer der beiden Garagen bei der Einmündung in die Via Caselle, wo der crème- und schwarzfarbene Rennwagen parkiert war. Gross war bei vielen von uns das Interesse und die Neugier, den Bugatti aus der Nähe zu betrachten und gegenüber den Freunden damit zu prahlen, dass in Orselina der Rennfahrer Ottorino Volonterio wohnt. In Wahrheit wussten wir über den Piloten recht wenig, auch weil er eine zurückhaltende und scheue Person war, die kaum mit den Leuten sprach, denen er begegnete. Man wusste lediglich, dass Volonterio Anwalt war und gelegentlich an Autorennen teilnahm. Sein Grossvater war einige Jahre Sindaco von Locarno und Mitglied des Grossen Rates gewesen. Die Chroniken der Zeit erzählen, dass Volonterio – in Rennfahrerkrei- U sen “Graf Volonterio“ genannt – mit einem Bugatti 3300 ccm, den er 1947 mit den Ersparnissen der Familie gekauft hatte, beim Rennen in Gempen bei Basel seine Karriere startete. Im Oktober 1950 nahm er mit einem Alfa Romeo Platé Sports am Bergrennen Mitholz-Kandersteg teil und wurde in der Kategorie Spezialisten Zweiter. Im Jahr danach war er beim Rennen Susa-Moncenisio (gewonnen vom Zürcher Dätwyler) mit von der Partie und erreichte mit seinem Bugatti in einer Zeit von 19 Minuten 27 Sekunden den siebten Rang. 1952 kaufte Volonterio einen einsitzigen Ferrari und fuhr in Monza in der Formel 2 das Rennen, das vom schweren Unfall Juan Manuel Fangios überschattet wurde, welcher sich vor den Augen des Piloten aus Orselina zutrug. Danach klassierte er sich beim Maloja-Bergrennen als Dritter und wurde 1953 beim Ollon-Renens – er hatte den Ferrari inzwischen durch einen Maserati ersetzt – Zweiter. 1954 erfolgte endlich das Debüt in der Formel 1 als Privatfahrer, der von keinem Werksteam unterstützt wurde. Es war eine bittere Premiere, denn beim Grand Prix von Spanien sah er sich in seinem Maserati bald zur Aufgabe gezwungen. Im Jahr darauf kam er bei dem vom Italiener Ascari gewonnenen Gran Premio von Neapel auf den siebten Rang. 1956 war für Volonterio ein Auf und Ab: Er gab beim Gran Premio von Neapel auf, war in Reims Ersatzpilot und holte sich im Nürburgring den siebten Platz (und nicht den sechsten, wie es der Corriere del Ticino vom 8. August meldete). Unter dem Titel “Ein Sportler zeichnet sich aus“ schrieb die Tageszeitung aus Lugano, dass “es Herrn Ottorino Volonterio aus unserer Stadt beim Grand Prix von Deutschland, der vergangenen Sonntag stattgefunden hat, am Steuer eines Maserati gelungen ist, sich in dem vom Argentinier Fangio gewonnenen Rennen als sechster zu platzieren. In Anbetracht der Piloten von Weltruf, die daran teilnahmen, eine achtbare Platzierung. Kompliment.“ 1957 fuhr Volonterio in Italien seinen letzten Grand Prix der Formel 1, zusammen mit dem französischen Piloten André Simon. Als sich die Automarke Maserati dann von der Formel 1 zurückzog, fuhr er in einem Alfa Romeo oder Lancia vor allem Bergrennen. Der “Popolo e Libertà“ zitierte am 23. Juli 1960 eine Meldung der Zeitung “La Montagna“ aus Clermont Ferrand über “den Erfolg unseres Mitbürgers Ottorino Vo- lonterio, der sich im Alfa Romeo grande turismo als zweiter seiner Kategorie (von 1000 bis 1300 ccm) klassiert hat, indem er bei einem Durchschnitt von 84,249 km/h in 6 Stunden 615,493 Km zurücklegte. Ein grosses Kompliment an Hr. Volonterio.“ 1963 folgte der Unfall am Mont-Ventoux, bei dem sich der Rennfahrer aus Orselina ein Bein brach, als er heftig gegen einen Baum prallte. Mit mehreren Brüchen im Brustbereich und einem Schädeltrauma lag er längere Zeit im Istituto Rizzoli in Bologna. Es bedeutete das Ende der Motorsport-Karriere einer Persönlichkeit, die unsere Jugend begleitet und die Phantasie angeregt hatte. Für einige Jahrzehnte zog er in die Nähe von Reggio Emilia, um in den 1980ern ins Luganese zurückzukehren. Sein Interesse am Motorsport hielt er lange aufrecht. 1989 feierte ihn die Tessiner Sektion des Automobil Clubs der Schweiz als ersten Formel 1-Pilot des Kantons. 2003 starb Ottorino Volonterio. Er wurde auf dem Friedhof von Orselina begraben. Für viele von uns bleibt die Erinnerung an den Piloten mit dem cremeund schwarzfarbenen Bugatti, der sein Leben ganz den Motoren verschrieben hatte. Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 ORSELINA 2014 27 di/von GIANNI CAMINADA Sopra: spettacolo di French Can Can Sotto a destra: il presentatore della serata Gianni Caminada e l’orchestra Oben: Aufführung mit French Can Can Unten rechts: der Moderator des Abends Gianni Caminada und das Orchester È la generazione dei pensionati che oggi può ricordare la festa ricreativa più bella e divertente d’un tempo ormai lontano, la Festa d’agosto al Parco di Orselina. La prima edizione della manifestazione risale all'anno 1970, mentre l'origine del Parco al 1964. Tra via al Parco e via Caselle c'era infatti un grande appezzamento di terreno con piante curate adibite a parco, successivamente semiabbandonato, sul quale sorgeva una costruzione stile “castelletto” di proprietà della famiglia Brönimann, di origine bernese. Nel 1964, la casa fu messa in vendita e il Comune di Orselina con lungimiranza e obbiettivi ben precisi l’acquistò. Si prevedeva la costruzione di una nuova scuola e di un parco per il tempo libero. A seguito di un referendum però l'idea di una nuova scuola venne abbandonata a favore della villa dei Brönimann (il "Castello Bernese") dove ancora oggi studiano gli allievi delle elementari. Il progetto del parco invece catturò l'interesse dell’Ente Turistico, che sotto la presidenza di Alfonsito Varini decise di elargire un sussidio di 400'000 franchi a favore della realizzazione di questo luogo d’incontro destinato agli abitanti e alle manifestazioni turistiche. Su progetto dell'architetto Eldes Rossi, nacque così un parco unico nel suo genere, con un’arena in grado di accogliere fino a 700 persone e con ampio spazio per manifestazioni di ogni genere. Le gradinate per esempio permettono la posa dei tavoli, creati appositamente dalla ditta Giugni di Locarno e che ancor oggi sono utilizzati in occasione del carnevale. Da allora, il Parco ospita tutte le manifestazioni organizzate dalla Pro Orselina e da altre associazioni del Comune. “Per la prima edizione della Festa d’agosto, la manifestazione regina del Parco – ricorda Alberto Amstutz, convinto promotore di questa iniziativa – non fu facile convincere i collaboratori a rinunciare al biglietto d’entrata”. Molte le caratteristiche che distinguevano la Festa d'agosto dalle altre: l'ottimo cucina cibo preparato dagli albergatori e servito ai tavoli con una brigata di 30 camerieri; i gruppi musicali con 8 -10 elementi provenienti dalla Germania, come la Big Band, o dalla Svizzera tedesca, e dal Ticino, come la Bandella Remigia; le decorazioni floreali e le lampade a petrolio fissate sui tavoli che creavano una particolare e intima atmosfera. C'erano poi i fuochi d’artificio che venivano sparati da una torretta del castelletto disegnando scenografie fiabesche e il famoso “bar fungo”, così 28 ORSELINA 2014 Festa d’agosto nel Parco di Orselina chiamato per la sua forma particolare, dove ci si divertiva fra amici spesso fino alle prime luci dell’alba. Diversi i giochi per bambini e adulti. La partecipazione del pubblico era tale che ci si muoveva a stento; molte signore indossavano l’abito lungo mentre gli uomini portavano la cravatta…altri tempi. Il manifesto pubblicitario per lanciare la serata era di vitale importanza per richiamare il pubblico. Nel 1972 fu contattato un grafico tedesco abitante di Orselina, Eric Grassdorf, che disegnò il primo manifesto in bianco e nero, raffigurante una grande chioma di capelli neri, che in parte copriva il viso di un’elegante signora , con la scritta: “Festa d’agosto - Parco di Orsellina / Entrata Fr. 3.- / 5-6 agosto 1972”. Nel 1979 in occasione del 10° anniversario, fu chiamato l’allora presentatore e cabarettista della Radio Svizzera Italiana Yor Milano per allestire un programma degno della ricorrenza. Presentò a sorpresa un balletto “French can-can” eseguito da dieci eleganti ballerine nei tradizionali co- stumi dell’epoca. Fu un grande successo con scroscianti applausi. Inevitabile la richiesta dal pubblico di un bis: sorpresa, invece delle eleganti ballerine si presentarono dieci muscolosi e barbuti uomini con le parrucche, dai movimenti goffi e divertenti, un successo clamoroso! Per i grandi preparativi e lo smantellamento delle infrastrutture di quella speciale edizione della Festa d'agosto venne chiesto l’aiuto di una diecina di ragazzi dell’AGET (Associazione Giovani Esploratori Ticinesi). Alla consueta cena dei collaboratori, (tutti volontari), il cassiere annunciò che i conti si erano chiusi con buoni profitti e ai giovani esploratori venne corrisposto un importo di 1'500 franchi per il lavoro svolto con grande impegno, a totale soddisfazione degli organizzatori. La stessa somma venne offerta anche a Giorgio Piazzini, promotore e fondatore del “Gruppo sportivo sciatori ciechi” per l’acquisto di radio rice-trasmittenti che servivano da collegamento tra lo sciatore guida e lo sciatore non vedente. Piazzini e alcuni membri e accompa- gnatori del Gruppo presentarono un filmato sull’attività svolta sulle piste da sci: si trattava di una novità assoluta, mai vista prima d’allora. Per la 15° edizione ci voleva un’altra forte attrazione che richiamasse un numeroso pubblico. All’epoca era sulla cresta dell’onda una cantante di Brissago che vinse il primo premio all’Eurofestival. Si trattava di Nella Martinetti, che accettò di firmare un contratto e animare le due serate del 3 e 4 agosto, accompagnata dall'orchestra di Primo Pavese, composta di 4 elementi, e dalla Bandella Castellana di Bellinzona. Il repertorio di Nella era rigorosamente legato alla tradizione ticinese e la sua esibizione mandò il pubblico in visibilio. La simpatia e vivacità di Nella erano eccezionali e garantirono due serate di successo. Sono ricordi indimenticabili per una generazione di Orselinesi che hanno contribuito, promosso e sostenuto molti meravigliosi eventi, ma la Festa d’agosto rimane pur sempre la festa regina. Leggendo queste righe, forse qualcuno riaprirà l’albo dei ricordi. 1984: un’allegra e giovane Nella Martinetti sull’altalena del Parco. 1984: eine junge und fröhliche Nella Martinetti auf der Schaukel im Park. August-Fest im Park von Orselina n die August-Feste im Park von Orselina kann sich heute nur noch die ältere Generation erinnern – zu lange schon liegen diese unterhaltsamen und schönen Veranstaltungen zurück. Ihre Ursprünge haben die AugustFeste im Jahr 1970. Der Park war wenige Jahre zuvor, im Jahr 1964, eröffnet worden. Das Grundstück zwischen der Via al Parco und der Via Caselle, auf dem er entstand, mit seiner schlossähnlichen Villa der Berner Familie Brönimann, war damals halb verwildert. Ursprünglich verfügte es aber über eine sehr gepflegte Bepflanzung, die sich ideal für eine Parkanlage eignete. Als die Villa im Jahr 1964 verkauft wurde, griff die Gemeinde zu. Es bestand die Idee, eine neue Schule zu bauen sowie eine öffentliche Grünanlage für verschiedene Freizeitaktivitäten zu schaffen. Ein Referendum jedoch verhinderte den Bau eines neuen Schulgebäudes. Die Villa der Familie Brönimann (Castello Bernese) wurde gerettet. Heute drücken dort die Grundschüler die Schulbank. Das Parkprojekt aber weckte das Interesse des Tourismusvereins. Unter dem damaligen Präsidenten Alfonsito Varini wurde entschieden, die Realisierung einer solchen Anlage – die als Ort der Begegnung und für touristische Veranstaltungen dienen sollte – einen Zuschuss von 400'000 Franken zu gewähren. Nach den A Plänen des Architekten Eldes Rossi entstand auf diese Weise ein Park, der in seiner Form einzigartig ist: mit einer Arena für bis zu 700 Personen und ausreichend Platz für Veranstaltungen aller Art. Auf den einzelnen Rängen lassen sich Tische aufbauen, die zu diesem Zweck extra von der Firma Giugni hergestellt wurden und noch heute beim Karneval zum Einsatz kommen. Im Park werden seitdem sämtliche Events der Pro Orselina und der weiteren Vereine im Ort durchgeführt. „Als das erste Fest im August auf dem Programm stand, das Highlight aller Veranstaltungen, war es schwierig, die Organisatoren zu überzeugen, auf einen Eintrittspreis zu verzichten“, erinnert sich Alberto Amstutz, der mit Herzblut an der Planung mitwirkte. In vielen Punkten stach das „Festa d'agosto“ aus den übrigens Events heraus: es gab grossartige Speisen, die von den Hoteliers zubereitet und an den Tischen mithilfe von rund 30 Kellnern serviert wurden; für die Musik sorgten Bands, auch Big Bands, mit acht bis zehn Mitgliedern, die aus Deutschland oder der Deutschschweiz stammten sowie Gruppen aus dem Tessin, wie die Bandella Remigia; Blumengestecke und Petroleumlampen auf den Tischen sorgten für stimmungsvolle und heimelige Atmosphäre. Die Besucher erwartete ein Feuerwerk, das von einem Turm des Ca- stello aus entzündet wurde und märchenhafte Szenerien in den Himmel schrieb. Nicht vergessen werden darf ausserdem die Bar „fungo“, die ihren Namen ihrem pilzförmigen Aufbau verdankte, und wo bis in die frühen Morgenstunden unter Freunden gefeiert wurde. Zudem standen für Gross und Klein eine Vielzahl von Spielen auf dem Programm. Es kamen so viele Leute zu dem Fest, dass sich jeder nur langsam durch die Menge schieben konnte. Die Damen trugen lange Kleider, die Herren Krawatten – andere Zeiten eben. Sehr viel Wert wurde auf die Gestaltung eines Werbeplakats gelegt, um möglichst viele Besucher anzulokken. Im Jahr 1972 wurde der deutsche, in Orselina lebende Grafiker Eric Grassdorfer mit dieser Aufgabe betraut. In schwarz-weiss schuf er die erste Version. Das Plakat zeigte eine schwarze Haarmähne, die in das Gesicht einer eleganten Signora fiel, versehen mit der Aufschrift: “Festa d’agosto - Parco di Orsellina / Entrata Fr. 3.- / 5-6 agosto 1972”. Anlässlich des 10. Jubiläums im Jahr 1979 wurde der Schauspieler und Kabarettist der Radio Svizzera Italiana, Yor Milano, eingeladen. Er sollte ein dem Anlass gebührendes Programm auf die Beine stellen. Dies gelang ihm mit einer überraschenden Einlage: Er präsentierte einen„French can-can“, vorgetragen von zehn eleganten Tänzerinnen in traditionellen Trachten. Das Publi- kum war begeistert und quittierte die Vorstellung mit einem tosenden Applaus. Wie es zu erwarten war, wurde eine Zugabe verlangt. Doch statt der hübschen Tänzerinnen sprangen plötzlich zehn kräftige und bärtige Männer auf die Bühne, alle mit Perücken, die eine völlig ungelenke, aber umso lustigere Tanzeinlage boten – ein Riesenerfolg beim Publikum. Für den Auf- und Abbau der Infrastruktur für diese Jubiläumsausgabe des Augustfestes wurden rund zehn junge Leute der Tessiner Pfadfinder um Unterstützung gebeten. Bei einem nachfolgenden Nachtessen für alle freiwilligen Helferinnen und Helfer verkündetet der Kassenwart die frohe Nachricht, dass bei dem Fest gute Umsätze gemacht wurden. Ein Teil des Gewinns, 1'500 Franken, konnte daher den Pfadis als Dank für ihren Einsatz übergeben werden. Diesselbe Summe ging auch an den Gründer der „Gruppe blinde Skifahrer“, Giorgio Piazzini. Dieser investierte das Geld in spezielle Funkgeräte, die den Kommunikationsaustausch zwischen Skilgruppenleiter und blinden Teilnehmern ermöglichten. Aus diesem Anlass zeigten Piazzini und mehrere Mitglieder eine Dokumentation über ihre Aktivität auf der Piste. Es handelte sich damals um eine absolute Neuheit. Zur Feier der 15. Ausgabe des August-Festes war natürlich eine neue Attraktion notwendig. Schliesslich sollte es wieder ein grosses Publikum in den Park verschlagen. Zur damaligen Zeit eroberte gerade eine Sängerin aus Brissago die Herzen der Menschen – und wurde mit dem ersten Platz beim Eurofestival zum neuen Star: Nella Martinetti. Sie verpflichtete sich tatsächlich für Auftritte an zwei Abenden in Orselina – am 3. und 4. August. Begleitet wurde sie vom Orchester Primo Pavese, mit vier Musikern, sowie der Bandella Castellana aus Bellinzona. Nellas Repertoire war fest in der traditionellen Tessiner Musik verwurzelt – und so gelang es ihr problemlos, das Publikum in Entzücken zu versetzen. Die Sängerin strahlte eine unglaubliche Sympathie und Lebendigkeit aus. Beide Abende wurden ein grosser Erfolg. Diese Erinnerungen gelten der Generation von Orselinesern, die so viele herrliche Veranstaltungen unterstützt, beworben und organisiert hat. Die Königin unter den Events wird immer das Festa d'agosto bleiben. Sicher werden auch bei anderen Menschen, die diese Zeilen lesen, alte Erinnerungen wach. ORSELINA 2014 29 BIO-LOGICI, BIO-ATTIVI, BIO-EFFICACI - COLORE SENZA AMMONIACA - NO PARABENI - NO SLS (Sodium Laureth Sulfate e Sodium Lauryl Sulfate) - NO COLORANTI ARTIFICIALI - OLI ESSENZIALI PURI - PROFUMI IPOALLERGENICI - NO MINERAL OILS - WE LOVE ANIMALS jenni COIFFURE Via Bramantino 22 6600 Locarno 091 752 34 32 RICORDANDO LUIGI AGUSTONI A 10 ANNI DALLA SCOMPARSA ERINNERUNG AN LUIGI AGUSTONI ZEHN JAHRE NACH SEINEM TOD di/von GIOVANNI CONTI L'eredità di un maestro “H a speso una vita alla ricerca della verità, per la comprensione dei misteri racchiusi nei segni degli antichi manoscritti liturgici, decodificando i meccanismi di lettura di un patrimonio culturale e spirituale altrimenti caduto nell’oblio: il Canto Gregoriano, un canto universale". Così si leggeva qualche anno fa nel volume dedicato a Orselina ( Obsculta filii praecepta magistri - Lugano, Quilisma Press 2005 ) ricordando la figura di Luigi Agustoni, che proprio a Orselina non solo fu parroco per quasi mezzo secolo, ma anche uno studioso del canto sacro medievale. Uno dei più grandi, al punto che oggi alla sua "scuola" si formano numerosissimi giovani attraverso l’impegno dei suoi allievi e dei suoi collaboratori sparsi un po’ per tutto il mondo. Luigi Agustoni ha lasciato un’eredità forte in termini culturali, divenendo nel corso della sua vita un punto di riferimento per tutti coloro che del Canto gregoriano hanno dovuto o voluto farne materia di studio. Non è un caso se la sua metodologia e le sue scoperte sono oggi strumento di lavoro per musicologi e musicisti at- tenti al Medioevo e non solo. I suoi libri costituiscono testi di riferimento autorevolissimi e al momento insuperati. In dieci anni dalla sua scomparsa ne hanno tenuto viva la memoria i dirigenti dell’Associazione Internazionale di Canto Gregoriano di cui Agustoni fu il presidente per lunghi anni. Con loro i soci di Cantus Gregoriani Helvetici Cultores, sodalizio svizzero fondato da Agustoni stesso e dedito a diffondere il pensiero e gli studi di Luigi Agustoni. In questo filone si colloca anche il Comune di Orselina che, grazie alla lungimiranza dei suoi amministratori, ha da qualche anno istituito il "Premio Luigi Agustoni" che viene attribuito annualmente a personalità della ricerca musicologica e dell’interpretazione musicale e/o a neo laureati che si sono distinti per l’originalità e la qualità dei loro lavori nel campo degli studi gregoriani, sia dal profilo musicale e musicologico, sia dal profilo storico e liturgico. Nel 2013, il premio è andato all’uruguayuano Enrique Merello-Guilleminot, un vero pioniere nell’America del Sud della diffusione del Canto gregoriano secondo la metodologia di Agustoni, Das Erbe eines Meisters „E r hat sein Leben der Suche nach der Wahrheit gewidmet. Um zu verstehen, welche Geheimnisse in den Zeichen der antiken liturgischen Handschriften stecken, decodierte er den Lesemechanismus eines spirituellen Kulturguts, das ansonsten in Vergessenheit geraten wäre. Es geht um den Gregorianische Choral, einen universellen Gesang.“ Mit dieser Erklärung, die aus einem Buch über Orselina stammt (Obsculta filii praecepta magistri – Lugano, Quilisma Press 2005), wurde vor einigen Jahren der Person Luigi Agustoni gedacht. Agustoni war über ein halbes Jahrhundert Pfarrer von Orselina, gleichzeitig Experte für mittelalterliche Kirchenmusik. Er gilt heute noch als einer der „Grossen“ seines Fachgebiets, sein Wissen wird dank des Engagements ehemaliger Schüler und Mitarbeiter weltweit an die jüngere Generation weitergegeben. Luigi Agustoni hinterliess ein reiches Erbe – im kulturellen Sinne. Schon zu Lebzeiten galt er als Referenz für alle diejenigen, die den Gregorianischen Choral zum Mittelpunkt ihres Studiums machten. Noch heute bedienen sich Musiker und Musikwissenschaftler mit Schwerpunkt Mittelalter seiner Methodologie und seiner Forschungsergebnisse. Agustonis Bücher gelten in der Wissenschaft bis heute als richtungsweisend und unerreicht. Wachgehalten wurde die Erinnerung an den Theologen aus Orselina in den vergangenen zehn Jahren vor allem durch die „Internationale Gesellschaft für Studien des Gregorianischen Chorals“. Agustoni stand diesem Verband lange Jahre als Präsident vor. Auch die Mitglieder des „Cantus Gregoriana Helvetici Cultores“ sorgten dafür, dass der Schweizer Kirchenmusiker nicht in Vergessenheit geriet. Agustoni selbst hatte diesen Verein mit dem Ziel gegründet, sein Wissen und seine Gedanken der Nachwelt zu erhalten. Auch die Gemeinde Orselina trägt – dank der Weitsicht seiner Behörden – dazu bei, das Erbe Agustonis zu bewahren. Dies erfolgt über die Ausschreibung eines "Premio Luigi Agustoni", der alljährlich an einen Musikwissenschaftler im Bereich Forschung oder musikalische Umsetzung respektive einen Hochschulabsolventen vergeben wird. Voraussetzung ist, dass sich der Preisträger in besonderer Weise durch Originalität und Qualität seiner Arbeit - auf dem Gebiet des Gregorianischen Chorals verdient gemacht hat. Seine Tätigkeit muss sowohl auf musikalischer und musikwissenschaftlicher Ebene als auch im Hinblick auf die historischen und liturgischen Elemente überzeugen. 2013 ging der Preis an den Uruguayer Enrique Merello-Guilleminot Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 ORSELINA 2014 31 Banca Raiffeisen Locarno Società cooperativa Via Vallemaggia 73, CP 248 6604 Locarno Tel. 091 756 10 70 Fax 091 756 10 79 www.raiffeisen.ch/locarno locarno@raiffeisen.ch 6670 AVEGNO - Tel. 091 796 18 87 Fax 091 780 72 65 - Ccp 65-5640-8 info@aforavegno.ch La storica funicolare di Locarno... la via più suggestiva e comoda per raggiungere il Sacro Monte Madonna del Sasso e punto di partenza per bellissime passeggiate sui sentieri della collina. 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È praticamente impossibile cogliere singolarmente i molteplici aspetti che hanno caratterizzato la personalità di Luigi Agustoni, a partire da quello del credente, per continuare con quelli del liturgista, biblista, celebrante, pastore, musicista, musicologo, docente, animatore, organizzatore; tutte situazioni vissute e attraversate con quella libertà interiore che lo ha sempre accompagnato: una libertà nata dall’amore per la verità. Spinto da quella curiosità intellettuale che Aristotele definisce “madre della filosofia”, Agustoni ha sempre voluto approfondire ogni argomento non trovando pace se non di fronte a una risposta persuasiva agli interrogativi che hanno originato ogni sua ricerca. Tralasciando la miriade di contributi in riviste specializzate quali “Revue grégorienne”, “Musica Sacra”, “Beiträge zur Gregorianik” e “Studi Gregoriani”, l’ultima sua imponente opera in due volumi e tre tomi, realizzata in collaborazione allo studioso tedesco Johannes Berchmans Göschl “Einführung in die Interpretation des Gregorianischen Chorals” datata 1992 e della quale è stata completata la traduzione italiana e francese. Un lavoro che non ha prece- denti, dal valore inestimabile, da cui emerge lo spessore dell’opera della maturità nel senso più nobile del termine, nella quale Agustoni precisa i contenuti dei concetti più raffinati e sottili della sua esperienza di studioso, di docente e di interprete. Una “summa gregoriana” in cui tutto il messaggio dell’insegnamento agustoniano è espresso con forza e chiarezza. La stessa forza con cui ha sempre appoggiato iniziative legate alla diffusione, sotto diverse forme, del Canto Gregoriano. Per chi considera il Canto Gregoriano solo come “musica da chiesa” sarà sempre incomprensibile come sia stato possibile spendere un’esistenza per sviscerarne ogni aspetto. Se il Canto Gregoriano è invece considerato anche solo quale espressione altissima e raffinatissima di una spiritualità con tutte le implicazioni culturali ad essa connesse, da quella storica a quella biblica e teologica, ecco che se ne avverte la grandezza. Una grandezza capace di coinvolgere completamente la persona, l’individuo, il credente, la Chiesa che attraverso la Parola cantata – recuperata alla luce del genio di Luigi Agustoni – trova compimento alla sua aspirazione più alta: dialogare con l’Assoluto… La figura di Luigi Agustoni che fu parroco di Orselina per quasi mezzo secolo, ma anche studioso del canto sacro medievale con riconoscimenti internazionali. (siehe Foto), der in Südamerika zum Pionier der Verbreitung des Gregorianischen Chorals nach der Methode von Agustoni wurde. Das Wissen darüber verbreitete er mithilfe verschiedener Initiativen. Luigi Agustoni verkörperte eine Vielzahl von Persönlichkeiten. Es ist fast unmöglich, die vielen Facetten seiner Person vollständig aufzuzählen. In Erinnerung bleibt er als der Gläubige, der Liturgiker, der Bibelkenner, der Zelebrant, der Pfarrer, der Musiker, der Musikwissenschaftler, der Lehrer, der Organisator. Allen Lebenssituationen begegnete er mit der für ihn typischen inneren Freiheit, die sich aus einer besonderen Liebe für die Wahrheit entwickelte. Angetrieben wurde er bei seiner Forschung von jener intellektuellen Neugier, die Aristoteles einst "die Mutter der Philosophie" nannte. Agustoni ging den Dingen auf den Grund und ruhte nicht, bevor er nicht auf alle Fragen eine überzeugende Antwort fand. In diversen Fachzeitschriften, darunter der "Revue grégorienne", "Musica sacra", “Beiträge zur Gregorianik"und “Studi Gregoriani” veröffentlichte der Theologe Beiträge. Zuletzt verfasste er die "Einführung in die Interpretation des Gregorianischen Gesangs" (1992), ein Buch in mehreren Bänden, das er gemeinsam mit dem deutschen Gelehrten Johannes Berchmans Göschl herausgab. Es erschienen Übersetzungen in italienischer sowie französischer Sprache. Dieses Werk bedeutete eine Neuheit auf dem Fachgebiet und war somit von unschätzbarem Wert. Agustoni führt darin sein Wissen und seine Erfahrungen aus seiner Tätigkeit als Wissenschaftler und Lehrer aus. Es handelt sich um eine "summa Gregoriana", in der die Lehre Agustonis mit Klarheit und Nachdruck dargestellt wird. Sehr viel Energie wandte Agustoni auch für die Unterstützung von Initiativen auf, die der Verbreitung des Gregorianischen Chorals dienten. Wer Gregorianischen Gesang einfach als „Kirchenmusik“ abtut, wird wahrscheinlich kaum verstehen können, warum jemand sein gesamtes Leben der Erforschung dieser Musikgattung widmet. Wer dagegen erkennt, dass der Gregorianische Gesang die edelste und kunstfertigste Ausdrucksform darstellt, um seinen Glauben zu leben, nähert sich der wahren Grösse dieser Musik an. Der Gregorianische Choral kann einen Menschen, einen Gläubigen, so sehr in seinen Bann ziehen, dass sich der grösste Wunsch des Individuums erfüllt – der Dialog mit Gott. Luigi Agustoni war fast ein halbes Jahrhundert lang Pfarrer von Orselina, aber auch ein international ausgezeichneter Forscher des mittelalterlichen Kirchengesangs. Luigi Agustoni a cui è dedicato l’omonimo premio istituito dal Comune di Orselina. Luigi Agustoni ist der gleichnamige Preis gewidmet, den die Gemeinde Orselina vergibt. L’uruguayano Enrique Merello-Guilleminot, vincitore delPremio Don Agustoni 2013 Enrique Merello-Guilleminot (Uruguay), Gewinner des Preises Don Agustoni 2013 Seit 1908 einzige Tessiner Wochenzeitung in deutscher Sprache Bestellen Sie ein Schnupper Abo (4 Gratisausgaben) - tel 091 7562410 ORSELINA 2014 33 D/RFDUQRLQFLWW´9HFFKLDZZZYDUDOOLFK Aperto tutti i giorni (da inizio aprile a fine ottobre) • dormitorio con 10 posti letto • cucina con stufa a legna • torte fatte in casa • su ordinazione pranzi per gruppi Tel. 091 745 41 71 • Cel. 079 384 76 58 www.capanna-lego.ch • claudia-mario@bluewin.ch Lavori edili G. 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Una terra d’artisti, ma anche una terra ricca di valori culturali racchiusi nei numerosi sentieri che conducono sulle cime delle nostre montagne. Su questa realtà si innesta il "Percorso storico culturale“ voluto dal Comune per valorizzare il suo patrimonio. Un "museo all’aperto“, fruibile tutto l’anno, nel quale oggetti significativi testimoniano un passato quasi dimenticato. Nel 1996 il Comune ha così acquistato un vecchio immobile (oggi Casa al Platano), che è stato restaurato mantenendo l’architettura originale. L'inaugurazione ufficiale di Casa al Platano risale al 1998 e da allora ospita esposizioni e attività culturali. Oltre 25 sono state le mostre presentate a tutt’oggi e tutte hanno suscitato curiosità, interesse e piacere. La filosofia dei promotori è quella di offrire proposte variate: dalla mostra artistica all’esposizione delle Erbe Aromatiche; dal mercatino delle pulci fino alla collezione di scatole di latta. Una piccola galleria che sposa l’arte accademica con la cultura quotidiana e che nel suo genere si potrebbe definire unica, capace di esaltare ogni unità espositiva in grado di trasmettere emozioni e messaggi. Nell’ambito delle iniziative proposte dal Comune, in linea con il concetto di valorizzazione e pro- B mozione del territorio, spicca anche un evento musicale nell’incantevole cornice del bosco della Val Resa. Una sintesi armoniosa tra uomo e natura in cui le colonne portanti di questo suggestivo anfiteatro sono gli alberi. Kulturevents in der Casa al Platano it ihrer Mischung aus Gässchen, Wäldern, Pfaden und Grünflächen ist die Gemeinde Brione sopra Minusio schon immer Inspirationsquelle für Künstler gewesen. Die Schönheit des Ortes wird in Gemälden, in Fotografien und Musik eingefangen. Doch Brione hat nicht nur Künstlern viel zu bieten. Das Dorf ist reich an Kulturdenkmälern. Davon können die zahlreichen Wanderwege zeugen, die bis hoch auf die Berggipfel führen. Einer von ihnen nennt sich „Percorso storico culturale“. Er wurde eigens von der Gemeinde eingerichtet, um das öffentliche Kulturgut besser zur Geltung zu bringen. Der Spazierweg ist vergleichbar mit einem Freilichtmuseum, das das ganze Jahr über besucht werden kann. Die „Ausstellungsobjekte“, die es zu entdecken gibt, erzählen Geschichten aus fast vergessenen Zeiten. In diesem Zusammenhang kaufte die Gemeinde im Jahr 1996 ein altes Gebäude, das sie im Stil der historischen Architektur restaurieren liess. Die „Casa al Platano“, wie die Einrichtung heute heisst, wurde im Jahr 1998 eingeweiht und dient seitdem regelmässig als Standort für Ausstellungen und kulturelle Aktivitäten. Neugier, Interesse und jede Menge Lob brachten die Besucher den bisher rund 25 Ausstellungen entgegen. Geboten wird ein abwechslungsreiches Programm: Die Veranstaltungen reichen von Kunst- und Kräuteraustellungen über Flohmärkte bis hin zu Expositionen von Blechdosen. Die „Casa al Platano“ wird so zu einer kleinen Galerie, in der akademische Künste auf kulturelle Zeugnisse des Alltags treffen. Eine einzigartige Kombination, die jeden Event zu einem emotionalen Erlebnis macht. Die Gemeinde bietet darüber hinaus auch andere Aktivitäten mit dem Ziel, die Region aufzuwerten und zu bewerben. Zu den Highlights im Programm gehört ein Musikevent vor der märchenhaften Waldkulisse des Val Resa. Natur und Mensch verschmelzen zu einer Einheit, in einem Amphitheater aus Bäumen. M ORSELINA 2014 35 Ufficio turistico locale Casella postale - 6601 Locarno info@ascona-locarno.com www.ascona-locarno.com Tel. +41(0)848 091 091 www.pro-orselina.ch info@pro-orselina.ch Lago Maggiore e Valli HOTEL 1 HOTEL VILLA ORSELINAHHHHH - Via Santuario 10, 6644 Orselina Tel. +41 (0)91 735 73 73 - Fax +41 (0)91 735 73 74 www.villaorselina.ch 4 HOTEL STELLAHHH - Via al Parco 14, 6644 Orselina Tel. +41 (0)91 743 66 81 - Fax +41 (0)91 743 66 83 L'albergo, in posizione magnifica e tranquilla su una collina soleggiata sopra Locarno con il clima temperato di Orselina, vi farà sentire in un ambiente familiare. Vista mozzafiato sul lago, ambiente unico ed elegante, paradiso del relax. LABO Spa, oasi wellness, massaggi e trattamenti di prima classe. Ristorante GaultMillau. Ein traumhafter Ausblick auf den Lago Maggiore, kulinarische Gaumenfreunden im Gault Millau Restaurant und ein Rundum-Verwöhnungprogramm im LABO Spa. 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Das Panorama Restaurant bietet mediterrane Spezialitäten. Die Terrasse vermittelt Ferienstimmung und italianita! Das Hotel liegt direkt über dem Lago Maggiore die Sicht vom Balkon ist Traumhaft und lässt Ferienstimmung aufkommen. Mit dem Aussenschwimmbad, dem Fitnessraum, der Wellness Möglichkeit und mit einem grossem Park ist es eine Oase der Erholung und Entspannung. Familie Zimmermann Via Contra 45 CH-6645 Brione-Locarno Tel. +41 (0)91 735 30 00 Fax +41 (0)91 735 30 01 hotel@dellavalle.ch www.dellavalle.ch effe51riazzino 0918409300