Bimestrale di informazione medica

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Bimestrale di informazione medica
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA
MEDICA
Bimestrale di informazione medica - anno XLVII n. 3 GIUGNO 2012 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002
Bimestrale di informazione medica
In questo numero:
Sorveglianza delle febbri estive .................................... pag. 15
Pubblicità e informazione sanitaria ............................. pag. 19
Le nuove frontiere del risarcimento ............................. pag. 21
Il nuovo corso all’ENPAM ................................................ pag. 39
ENPAM, storia degli ultimi anni ..................................... pag. 42
3
GIUGNO
2012
La soluzione
a portata di mano
Comunicazione esclusivamente riservata ai professionisti sanitari
Per eseguire il PT/INR in ambulatorio
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Numero Verde
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SOMMARIO
EDITORIALE
STORIA DELLA MEDICINA
5 Spending Review
26 Sessuologia Clinica Islamica: un’opera curiosa
da un lontano passato
32 Olio d’oliva e benessere
34 I tartufi: dalla dietetica alla gastronomia
NOTIZIE DALL’ORDINE
6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni
FNOMCeO
ALBO ODONTOIATRI
9 Verbali della Commissione Odontoiatri
11 Direttiva 2011/84/UE del Consiglio dell’Unione
Europea del 20 settembre 2011 relativa ai prodotti
cosmetici
identificativi: proroga
ENPAM
LETTERE AL DIRETTORE
12 Ci salveranno l’economia?
13 Ad ogni donna il suo parto
AGGIORNAMENTO
15 Sorveglianza delle febbri estive in Regione Veneto, 2012:
36 Intervista al neo presidente FNOMCeO
37 Specializzandi: niente tasse sulla borsa di studio
38 Certificati di idoneità per la patente e codici
dengue, chikungunya, West Nile
39
41
42
43
Il nuovo corso dell’Enpam
Enpam: le riforme in arrivo
Enpam, storia degli ultimi anni
L’Enpam alza le pensioni minime e di invalidità
SINDACATI MEDICI
44 Rinnovato il Direttivo Provinciale FIMMG
44 Nuova polizza responsabilità civile e professionale
PROFESSIONE E LEGGE
19 Un chiarimento interpretativo sulla pubblicità
dell’informazione sanitaria
21 Le nuove frontiere del risarcimento
22 Valutazione dei rischi: fino al 31 dicembre
basta l’autocertificazione
in convenzione con FIMMG
LIBRI RICEVUTI
45 Controllo dermo-cosmetologico
ATTUALITÀ
nel paziente oncologico: Il corpo ritrovato
GIOVANI E PROFESSIONE
23 Medico di Famiglia e Dentista Italiano:
46 S.O.S. - Sostituzioni
le figure più gradite
24 Ricordo del Prof. Loris Premuda
25 Un’aula in memoria di Marco Orrico
TEMPO LIBERO
47 Chi cerca... trova
ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR
Nuovo Orario di Apertura
della Segreteria dell’Ordine
Lunedì
dalle ore Martedì
Mercoledì
dalle ore 9,00
dalle ore 9,00
Giovedì
Venerdì
dalle ore 9,00
alle ore 17,00 (Continuato)
dalle ore 9,00
alle ore 13,00
Sabato chiuso
VERONA MEDICA
9,00
alle ore 13,00
alle ore 17,30 (Continuato)
alle ore 13,00
3
VERONA MEDICA
Bimestrale di informazione medica
Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona
Anno XLVII n. 3 Giugno 2012
Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona
Registrazione del Tribunale di Verona
n.153 del 20/3/1962
ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona
tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904
web: www.omceovr.it
Direttore Responsabile
Roberto Mora
Comitato di Redazione
Battaglia Giuseppe, Bovolin Francesco, Carrara Giorgio, Marchi Carlo,
Mora Roberto, Orcalli Francesco, Peroni Alberto,
Peruzzini Carlo Matteo, Tosi Gelmino,
Consiglio Direttivo
Presidente: Roberto Mora
Vice-Presidente: Roberto Fostini
Segretario: Lucio Cordioli
Tesoriere: Fabio Marchioretto
Consiglieri
Giorgio Accordini, Renzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,
Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino,
Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,
Claudio Salvatore, Francesco Spangaro
Revisori dei Conti
Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa
Revisore dei Conti Supplente
Elena Piazzola
Commissione Odontoiatri
Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,
Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti
Fotocomposizione Videoimpaginazione
e stampa
Girardi Print Factory
Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)
tel. 0442 600401
e-mail: info@girardiprintfactory.it
Foto di Copertina
Mora Riccardo
– Volo di farfalla –
Inserzioni
pubblicitarie sul
Bollettino
Spazio
1/2 pagina interna (bianco e nero)
€
400,00
€
300,00 (per uscita)
€
250,00 (per uscita)
1 pagina interna (bianco e nero)
€
500,00
€
400,00 (per uscita)
€
350,00 (per uscita)
2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) €
800,00
€
600,00 (per uscita)
€
500,00 (per uscita)
4ª pagina di copertina (a colori)
€
1000,00
€
800,00 (per uscita)
€
600,00 (per uscita)
4
1 uscita
3 uscite
5 uscite
VERONA MEDICA
EDITORIALE
Spending
Review
Al mio ritorno in studio dopo tre giorni di ferie, ho trovato, consegnato dal
fattorino del Comune, un plico con
alcuni “volantini” che pubblicizzavano
una settimana di vacanza ad Abano
Terme. Insieme, una lettera del mio
“assessorato ai servizi sociali” che mi
chiedeva di esporli in sala d’attesa in
modo che gli “anziani” che vi stazionavano potessero prenderne visione e
valutare l’opportunità di aderire all’iniziativa.
La vacanza, a prezzi scontati, poteva
essere associata, vista la meta, alle
“cure termali”, perché, per quelle, sarebbe bastato munirsi dell’impegnativa
del “medico di base”.
Data l’autorità del richiedente, ho deciso di esporli sul tavolo della mia sala
d’attesa dove ho voluto però anche
appendere qualche mio commento.
Per ricordare, a chi avesse deciso di
rivolgermi la richiesta, la necessità, per
quelle, di essere realmente affetto da
almeno una delle patologie previste dai
vari Decreti che normano la materia,
ed aggiungendo, a titolo squisitamente personale, quello che, sull’argomento e sul tema di altri sprechi in sanità,
erano le mie convinzioni.
Si badi : quella delle cure termali non
è una novità.
Iniziative analoghe si presentano con
frequenza annuale. Cambiano le mete
delle “gite in campagna”, ma se queste
coincidono con una località termale,
non manca l’occasione per gli amministratori comunali di farsi la propaganda
VERONA MEDICA
a spese dell’ASL (che è quella che le
“cure” le deve poi pagare).
Il mio, però, stavolta, dev’essere stato
un messaggio forte, perché a tutt’oggi
nessuno mi ha chiesto “l’impegnativa”.
O che sia per via della crisi economica…?
A proposito di quella, a Roma, il Presidente FNOMCeO , Amedeo Bianco
ci ha raccontato che nel famoso “Patto della Salute Stato-Regioni 200122015” sarebbero contenute riduzioni
di finanziamenti pubblici per circa 17,5
miliardi di euro, suggerendoci che a
fronte di quelle previsioni dovremo
aspettarci che le Regioni siano costrette a rivedere i L.E.A. erogati.
Il giornale di oggi parla di SPENDING
REVIEW.
Questa non sarebbe altro che una
specie di lista della spesa alla rovescia, perché vi sarebbero elencate
non le cose da comperare ma quelle
a cui rinunciare.
Tra queste, secondo indiscrezioni,
molte le voci che riguardano la sanità.
Quelli che ci aspettano saranno tempi
di vacche magre…!
Anche perché su quella famosa lista
le voci che riguardano il nostro S.S.N.
corrisponderebbero a quasi il 90%
della attuale spesa sanitaria pubblica.
Pensare che già adesso, a parere
di chi ci lavora, si tratta di un sistema che quanto a sviluppo, ricerca,
innovazione tecnologica, formazione
ed investimenti è già in estrema sofferenza!
Ma sul giornale c’è anche una buona
notizia.
I partiti hanno deciso di tagliarsi i rimborsi elettorali.
Peccato sia solo per quest’anno….!
Nella posta elettronica, qualche giorno
fa, c’era un messaggio che mi informava che anche quest’anno ci sarà la
“Giornata Mondiale della Tiroide”.
Stavolta celebrata nell’Ospedale di
Villafranca dove, per chi vorrà, sarà
possibile effettuare gratuitamente “dosaggi ormonali” ed ecografie tiroidee.
Due anni fa, la giornata l’avevano celebrata nella mia ASL e la cosa mi aveva
indotto a scrivere qualche commento
che pubblicai sul bollettino (vedi Verona medica di Febbraio 2011).
L’iniziativa aveva prodotto un aumento
delle ecografie tiroidee, al punto che,
per far fronte all’aumento delle richieste, la mia ASL aveva dovuto potenziare l’offerta.
Il laboratorio, da parte sua, aveva registrato un incremento (non quantificato) di indagini che, guarda caso, solo
pochi mesi prima un gruppo di esperti
riunitosi a San Bonifacio per dare indicazioni sul come ridurre gli sprechi
nella diagnostica di laboratorio, aveva
definiti “inappropriati”.
Evidentemente certe lezioni fanno fatica a produrre effetti.
Oppure, dovremo pensare di essere
più pessimisti dei nostri amministratori.
Nel frattempo, per tornare alla Spending Review, quello che ci possiamo
augurare è che su quella famosa lista
ci siano elencate, tra le altre cose, le
campagne demagogiche e scriteriate,
le cure termali ed i “miliardari” finanziamenti ai partiti.
E che non ci sia elencato, invece, l’uso
del “buon senso”.
ROBERTO MORA
5
NOTIZIE DALL’ORDINE
Verbali
del Consiglio
e delle
Commissioni
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL 20 MARZO 2012
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,
Marchioretto, Accordini, Carrara,
Facincani , Guglielmi, Lombardo,
Oreglia, Rugiu, Salvatore
Revisori dei Conti: Costa, Braga,
Piazzola
Direttore: Cerioni
Avvocato: Gobbi
Assenti Giustificati: Bovolin, Molino,
Orcalli, Peruzzini, Spangaro,
Celebrano
b)
Il Presidente constatata la presenza del
numero legale dichiara aperta la seduta.
1) LETTURA ED APPROVAZIONE
VERBALE PRECEDENTE
Il Verbale del precedente Consiglio del
14.02.2012, viene approvato all’unanimità.
2) DELIBERE AMMINISTRATIVE
Il Presidente illustra le delibere poste
all’esame del Consiglio, riguardanti
l’acquisto di un nuovo server per il servizio informatico, le spese condominiali
della sede e la polizza per il Direttore
Le delibere, che faranno parte del pre­
sente verbale, vengono approvate all’u­
na­nimità.
3) COMUNICAZIONI
a) Il Presidente informa i convenuti che nei giorni 23-24-25 marzo
p.v. si svolgeranno a Roma le Elezioni per il rinnovo del Comitato
Centrale FNOMCeO. Comunica i
nominativi dei vari candidati ed il
programma per il prossimo triennio 2012/2014, inviato a tutti gli
6
c)
d)
e)
Ordini dal Presidente Dott. Bianco. Su tale punto interviene il Vice
Presidente, Dr. Fostini, il quale
chiede che al Punto 4 del programma stesso, venga aggiunta
la “depenalizzazione dell’errore
medico”.
Il Presidente fa propria la proposta
formulata dal Dr. Fostini e si impegna a chiederne l’integrazione al
programma di lavoro del Comitato
Centrale. Pone quindi in votazione le candidature segnalate per il
nuovo Comitato.
Il Consiglio le approva all’unanimità.
Il Consiglio prende atto dell’intervento del Dr. Oreglia, Presidente
CAO, che informa sulle candidature inerenti i rappresentanti del
Comitato Centrale nell’ambito degli Odontoiatri.
Il Presidente relaziona sull’incontro
svoltosi a Vicenza tra i Presidente
del Veneto ed il Segretario Regionale alla Salute, Dr. Mantoan.
In tale riunione si è discusso prevalentemente di E.C.M.Al Dr. Mantoan sono inoltre state
posti vari quesiti riguardanti il nuovo Piano Sanitario Regionale.
Il Presidente informa su quanto
discusso in sede di Federazione
Regionale degli Ordini del Veneto riferendo che sono emersi due
punti sui quali sviluppare l’azione
“politica” della Federazione stessa. In particolare nell’area dei contratti professionali ed in ordine alle
assicurazioni per la responsabilità
civile; auspica che tale argomentazione sia oggetto di discussione
nelle prime riunioni della Federazione Regionale degli Ordini dei
Medici C. e O. del Veneto.
Il Consiglio, su richiesta dell’Azienda Ulss 22, nomina il Dott. Ivo
PIEROBON quale Medico di Medicina Generale e Psicoterapeuta, a far parte del Dipartimento di
Salute Mentale della medesima
Azienda ULSS.
Viene rinviato al prossimo autunno l’ incontro con i Medici veronesi ed il Vice Presidente ENPAM
previsto del 28 aprile 2012.
Il Consiglio, tenuto conto del parere espresso dall’Avv. Gobbi, esprime parere favorevole alla richiesta
di accesso agli atti e documenti
da parte dell’Avv. xx, in nome e
per conto della yy in ordine alla
vertenza con il Dr. XY.
4) APPROVAZIONE BILANCIO
CONTUNTIVO 2011
Il Tesoriere illustra ai presenti le varie
voci del Bilancio Consuntivo 2011 e
pone in votazione la relativa approvazione.
Il Bilancio Consuntivo 2011 viene approvato all’unanimità e farà parte integrante del presente verbale.
5) GETTONI DI PRESENZA PER
INCARICHI ISTITUZIONALI
Il Presidente fa presente che la
FNOMCeO, già nell’anno 2003, aveva previsto l’erogazione di compensi
ai componenti le cariche istituzionali
(Presidente, Vice Presidente, Segretario, Tesoriere e Presidente CAO ed ai
Consiglieri presenti alle sedute di Consiglio. In tal senso già da allora i precedenti Consigli avevano deliberato in
tal senso.
Propone di lasciare inalterate le quote
destinate a Presidente, Vicepresidente, Segretario e Tesoriere e propone
un adeguamento per i Consiglieri.
Al termine dell’intervento, il Consiglio
approva i seguenti emolumenti:
Presidente € 1.500 mensili – Vice Pre­
si­dente, Segretario, Tesoriere e Presidente CAO € 1.200 mensili.
Ai Consiglieri € 100 quale gettone di
pre­senza alla riunione di Consiglio.
6) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
Le iscrizioni e cancellazioni vengono
approvate.
MEDICI - CHIRURGHI
Iscrizioni neo-abilitati:
Dott. AIELLO Giulia
Dott. AMBROSO Luca
Dott. ANTOLINI Lucia
Dott. AVESANI Giacomo
Dott. BARBA Eleonora
Dott. BELLO Giacomo
Dott. BENETTI Valentina
Dott. BERTAGNIN Matteo
Dott. BERTI Damiano
Dott. BIANCONI Francesco
Dott. BIANCONI Luca
Dott. BOLZAN Bruna
Dott. BONFANTE Elia
Dott. BROCCO Marta
Dott. BUCCI Alessandra
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
Dott. CASTELLANI Cinzia
Dott. CAVALLON Gemma
Dott. CHIOCCHETTA Martina
Dott. CIPOLLARI Chiara
Dott. COGO Ilaria
Dott. COMPRI Monica
Dott. COVOLO Caterina
Dott. CROSARA Stefano
Dott. D’AGOSTINI Giulia
Dott. DAL CORSO Flavia
Dott. DANESE Alessandra
Dott. DAVI’ Valeria
Dott. DE CRISTAN Damiano
Dott. DE MARCHI Giulia
Dott. DEGANELLO SACCOMANI Marco
Dott. FASSIO Angelo
Dott. FERRARI Elena
Dott. FERRARINI Isacco
Dott. FICIAL Barbara
Dott. FICIAL Miriam
Dott. FORMENTI Anna
Dott. FORMIGARO Licia
Dott. GHISELLI Luca
Dott. GREGO Elisabetta
Dott. LAVARINI Elena
Dott. LISTA Enrico
Dott. LOMBARDO Fabio
Dott. MAGAGNA Linda
Dott. MAGRINELLI Francesca
Dott. MAZZI Filippo
Dott. MELOTTI Giulia
Dott. MILANI Elisabetta
Dott. MODENESE Angela
Dott. NARDI Chiara
Dott. NEGRELLI Riccardo
Dott. PETROSINO Alfredo
Dott. PICCINNO Elia
Dott. PICCINO Marco
Dott. PICCOLI Anna
Dott. RIGO Fabio
Dott. RINALDI Elisabetta
Dott. RIZZO Giampietro
Dott. SALA Giuseppe
Dott. SANDRINI Camilla
Dott. SCHIRRU Luigi
Dott. SIGNORINI Manuel
Dott. SPANGARO Marco
Dott. SPEZIA Laura
Dott. TEZZA Michela
Dott. TOSI Martina
Dott. TREVISANI Laura
Dott. TURRI Gloria
Dott. VERZE’ Matteo
Dott. VERZINI Elisabetta
Dott. VINCENZI Tommaso
Dott. VICENZI Virginia
Dott. ZACCARIA Eleonora
Dott. ZAMPIERI Silvia
Dott. ZANOTTI Filippo
Dott. ZIVELONGHI Carlo
VERONA MEDICA
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. DEL FELICE Alessandra
da MONZA e BRIANZA
Dott. DI SARRA Daniela
da FROSINONE
Dott. LEONE Nicola da PALERMO
Dott. MIGLIARA Bruno da VERBANIA
Dott. STELLA Giuseppe da NAPOLI
Dott. VISCONTI Serena da NAPOLI
Cancellazioni per decesso:
Dott. CASTELLARIN Giuseppe
Dott. FORTUNA Zemiro
Dott. MERLO BANDA Maurizio
Cancellazioni per trasferimento ad
altro Ordine:
Dott. BIASI Claudio a BOLOGNA
Dott. CUGNO Chiara a MILANO
Dott. DUSSIN Elisa a MILANO
Dott. ZAMBONI Massimo a VICENZA
PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO
DALLA SALA I CONSIGLIERI ODONTOIATRI, I REVISORI DEI CONTI, IL
DIRETTORE E L’AVVOCATO.
Commissione Disciplina Medici Chirurghi, ha delibera quanto segue:
Una Richiesta ulteriori indagini.
Due Archiviazioni provvedimenti
Una Convocazione delle parti per risoluzione vertenza.
Uno Svolgimento procedimento e nomina Relatore.
Uno Resistenza al gravame ad un ricorso presentato da un Iscritto alla
Commissione Centrale.
1 PROCEDURE
La Commissione, in merito alle relazione istruttorie, delibera che anche
nel caso di “archiviazione del provvedimento”, siano redatte le relative motivazioni.
w
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL 17 APRILE 2012
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,
Marchioretto, Accordini, Bovolin,
Guglielmi, Lombardo, Molino,
Orcalli, Oreglia, Peruzzini (dalle ore
21,15), Rugiu, Salvatore, Spangaro
Revisori dei Conti: Braga, Celebrano,
Costa, Piazzola
Direttore: Cerioni
Avvocato: Gobbi
Assenti Giustificati: Carrara,
Facincani
Il Presidente constatata la presenza del
numero legale dichiara aperta la seduta.
1) LETTURA ED APPROVAZIONE
VERBALE PRECEDENTE
Il Verbale del precedente Consiglio del
20.03.2012, viene approvato all’unanimità.
2) DELIBERE AMMINISTRATIVE
Non presenti.
3) COMUNICAZIONI
a) Il Presidente comunica i risultati
delle Elezioni per il rinnovo del Comitato Centrale FNOMCeO svoltesi
a Roma nei giorni 23-24-25 marzo
2012. nelle quali il Dr. Bianco è
stato riconfermato alla Presidenza,
il Dr. Benato alla Vice Presidenza,
Segretario è stato nominato il Dr.
Antonio Conte e Tesoriere il Dr.
Raffaele Landolo. Quale Presidente della Commissione Albo
Odontoiatri è stato confermato il
Dr. Renzo. Consiglieri Medici sono
stati eletti: AUGELLO Giuseppe,
HUSSEIN Musa Awad, BOVENGA
Sergio, D’AUTILIA Nicolino, IBBA
Raimondo, MAGLIA Antonino, MARINONI Guido, RENZO Giuseppe, SANVENERO Sandro, SPATA
Gianluigi, STELLA Roberto, ZOVI
Alessandro, ZUCCARELLI Bruno.
Componenti Commissione Odontoiatri: BRUCOLI Giacinto Valerio,
IANDOLO Raffaele, SANVENERO
Sandro, ZOVI Alessandro.
Collegio Revisori dei Conti:
Presidente: ONORATI Salvatore.
Componenti: ALBERTI Francesco,
CASALE Ezio. Supplente: AVOLIO
Antonio.
7
NOTIZIE DALL’ORDINE
b) Il Presidente informa i presenti su
una nuova iniziativa attuata dalla
FNOMCeO. denominata MEDLA –
testata multimediale di informazione composta da Medici e Giornalisti, avente lo scopo di dare notizie
sanitarie ai cittadini in modo chiaro
ed efficace e di creare una interfaccia tra la Federazione e l’opinione pubblica.
c) Il Presidente illustra la comunicazione ricevuta dalla FNOMCeO relativa al rilascio delle certificazioni
nei rapporti tra la Pubblica Amministrazione ed i privati. Tale direttiva, approvata con la Legge n. 183
del 12.11.2011 dal Ministero della
Pubblica Amministrazione, prevede che i certificati avranno validità solo nei rapporti tra privati e le
Amministrazioni non potranno più
chiedere ai cittadini certificazioni
o informazioni in possesso di altre
amministrazioni pubbliche.
d) Il Presidente informa che è pervenuta una richiesta dall’On. Parodi,
Presidente dell’ENPAM, con la
quale lo stesso propone agli iscritti
di destinare il 5 per mille a favore
della Fondazione, al fine di incrementare l’erogazione di prestazioni
assistenziali a favore dei Colleghi in
gravi difficoltà.
Il Consiglio approva l’iniziativa con
il voto contrario del Dr. Costa,
componente il Collegio dei Revisori dei Conti.
e) Il Dr. Mora comunica che la prevista riunione della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici C.
e O. del Veneto del 16 aprile u.sc.,
non ha avuto luogo a causa di un
grave lutto che ha colpito il Presidente di Venezia, e sarà programmata a data da destinarsi.
f) Il Presidente segnala che nel tardo
pomeriggio del 3 maggio p.v., sarà
presente a Verona il Dr. Bianco,
Presidente della FNOMCeO.
Ritiene che questa sia l’occasione di indire una riunione di Consiglio straordinario per le ore 18,00
alla quale parteciperà anche il Dr.
Bianco.
Il Consiglio approva.
g) Viene fissata per il 27 ottobre 2012
la data di convocazione dell’Assemblea Annuale.
h) Il Dr. Mora relaziona sulla lettera
che ha inviato all’Avv. Dall’Ora –
8
Direttore Generale dell’Azienda
ULSS 22 – in merito alla vertenza
tra i Medici Anestesisti, le principali
sigle sindacali mediche e la Direzione dell’Azienda stessa, ampiamente diffusa dai media locali.
In merito, chiede la disponibilità
di due Consiglieri ospedalieri per
un eventuale incontro con l’Avv.
Dall’Ora.
A tale richiesta, si rendono disponibili il Dr. Orcalli ed il Dr. Rugiu.
i) Il Consiglio, dopo una breve illustrazione da parte del Dr. Mora,
approva l’accordo concordato e
sottoscritto tra gli Ordini provinciali degli Avvocati, dei Medici, degli
Psicologi e dei Magistrati, al fine
di fornire consulenze tecniche sui
procedimenti in cui sono coinvolti i
minori e le famiglie.
Dott. MINGOLLA Lucia da TARANTO
Dott. PACCA Rosario da RAGUSA
Dott. PONTRELLI Giovanni da BARI
4) CONVENZIONE
Viene approvata all’unanimità la convenzione tra gli Ordini dei Medici C.
e O. del Veneto e le Università degli
Studi di Verona e Padova, riguardante
le modalità di programmazione e svolgimento del Tirocinio Teorico-pratico
per l’abilitazione all’esercizio della professione di Medico Chirurgo.
7) VARIE ED EVENTUALI
Il Dr. Celebrano, referente della Commissione E.C.M., illustra la proposta di
organizzare un evento avente per oggetto “Nuove prospettive E.C.M.” da
tenersi il 13 ottobre c.a. dalle ore 8.00
alle ore 13.00 in una sede da destinarsi.
5) PARCELLE
Il Vice Presidente, Dr. Fostini, porta
all’esame del Consiglio due parcelle
presentate dal Dr. xx, per ottenere il
“parere di congruità”.
Il Consiglio le approva all’unanimità.
6) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
Le iscrizioni e cancellazioni, di seguito
riportate, vengono approvate.
Viene espresso parere sospensivo per
le richieste presentate da due cittadini
stranieri per i quali il Segretario, avrà a
breve un colloquio al fine di stabilirne la
conoscenza della lingua italiana.
Il Presidente informa di aver convocato
la Dr.ssa XY, iscritta nella precedente riunione di Consiglio, per accertamenti in
merito a “dichiarazione mendace” rilasciata dalla stessa, riscontrata a seguito segnalazione da parte della Procura
della Repubblica di Verona.
MEDICI - CHIRURGHI
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. MINARDI Emanuele da PRATO
Cancellazioni per decesso:
Dott. SALAZZARI Gianfranco
Cancellazioni per trasferimento ad
altro Ordine:
Dott. TORNIERO Claudia a GENOVA
Cancellazioni per morosità ed irreperibilità:
Dott. MAVROGIANNI Joanna
Dott. PANDNAVAZ Sahel
ODONTOIATRI
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. ONOFREICIUC Gavril da SAVONA
PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO
DAL­­LA SALA I CONSIGLIERI ODONTOIATRI, I REVISORI DEI CONTI, IL
DIRETTORE E L’AVVOCATO.
RELAZIONI ISTRUTTORIE
La Commissione delibera:
– una archiviazione provvedimento
– uno svolgimento di procedimento
disciplinare.
TRANSAZIONI FINANZIARIE
ED USO DEL CONTANTE
Ricordiamo a tutti gli Iscritti che con data
6.12.2011 sono diventate operative le nuove
limitazioni all’uso del contante. L’importo del­
le transazioni in contanti, assegni bancari e
postali al portatore, assegni circolari al por­
tatore, vaglia cambiari e postali al portatore
non potrà superare 999,99 euro. L’adegua­
mento riguarda anche i libretti di deposito al
portatore il cui saldo dovrà essere ricondotto
sotto 1000 euro entro il 31.12.
VERONA MEDICA
ALBO ODONTOIATRI
Verbali della Commissione
Odontoiatri
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DEL 13 MARZO 2012
Presenti: Dott. ssa Boscagin,
Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,
Dott. Oreglia, Dott. Paoletti
Lettura ed approvazione verbale
precedente: il verbale della seduta
precedente viene approvato all’unanimità.
Comunicazioni del Presidente:
1. Il Presidente relazione i presenti sulla riunione CAO regionale tenutati a
Vicenza il 05/03 u.s. nella quale si
sono discussi gli aspetti organizzativi e politici del Coordinamento Veneto, riconfermandone lo statuto,
ribadendo la volontà di essere presente nella FROMCeO e in merito
alle prossime elezioni FNOMCeO in
ambito odontoiatrico.
2. Il Presidente informa di aver ricevuto una ulteriore lettera da parte
della Sig.ra QQ la quale aveva inviato all’Ordine una segnalazione.
Nella nuova richiesta la Signora
pretende un intervento dell’Ordine.
Non essendo competenza di questa CAO esprimere pareri di merito
viene deciso di scrivere nuovamente alla Signora QQ.
3. Campagna Postura Corretta: il
Presidente illustra l’iniziativa e riferisce come l’antitrust abbia dato
parere favorevole all’iniziativa. A
seguito di questo la FNOMCeO
sollecita il parere di merito del Ministero della Salute già chiesto in
passato.
4. Il Presidente informa che è pervenuta una lettera anonima inviata
all’Ordine ed al NAS di Padova che
denuncia esercizio abusivo in uno
studio del veronese. Viene deciso
di inviare la lettera alla Dott.ssa
Troiani dell’ULSS 20 e di interrogare i Carabinieri NAS per conoscere
VERONA MEDICA
quali iniziative abbiano intrapreso.
5. Il Presidente informa di una comunicazione FNOMCeO, a firma Dott.
Renzo, che riporta una sentenza
della Corte di Cassazione la quale
sancisce che l’esercente abusivo, privo del titolo professionale,
agisce sempre e comunque con
dolo, anche se non procura malattia e abbia agito nella convinzione
di evitare ogni danno al paziente.
6. Il Presidente informa che la FNOMCeO, con comunicazione n. 14 del
14/02/2012, ha segnalato che il
decreto legge n. 5 del 09/02/2012
all’art. 45 comma 1 lett. C elimina
l’obbligo di predisporre ed aggiornare il documento programmatico
della sicurezza (DPS).
Relazioni Istruttorie:
1. Dott. X – Dott. Y – Dott. Z - il Presidente informa di aver invitato a
colloquio i Sanitari a seguito di una
pubblicazione sul sito “Groupon” e
di averli sensibilizzati sulla non correttezza della forma pubblicitaria
effettuata.
2. Dott. W: il Presidente comunica
di aver ricevuto una segnalazione
nei confronti del Sanitario da parte
della mamma di una piccola paziente. Viene deciso di convocare
il sanitario per chiarimenti.
3. Dott. J: il Presidente ripercorre il
caso relativa al Sanitario e comunica di aver saputo del sopralluogo
avvenuto da parte del NAS e del
successivo sopralluogo dell’USS
22. Comunica di aver inviato una
richiesta alla Dott.ssa Carla Foglietta dell’ULSS 22 per conoscere
l’esito del controllo effettuato.
4. Dott. H: il Presidente relaziona i
presenti sull’esito del colloquio
avuto con il Sanitario a seguito dei
segnalazione da parte dell’Ordine
di Roma. Nel corso del colloquio il
Dott. H produce copia della sentenza che verrà discussa il 17 set-
tembre p.v. Viene deciso, per ora,
di non procedere nei confronti del
Sanitario in attesa di conoscere
l’esito della sentenza stessa.
5. Dott. H: il Presidente informa i presente che è pervenuta una segnalazione da parte dell’ULSS 22 denunciante il fatto che, nonostante il
Dott. H sia sospeso dall’esercizio
della professione odontoiatrica
sino al 19/05/2012 a seguito di
procedimento disciplinare, lo stesso abbia compilato ed emesso
ricette di prescrizioni odontoiatriche. Viene deciso di invitare nuovamente a colloquio il Dott. H.
6. Dott. K: il Presidente ripercorre il
caso relativo al Sanitario e relaziona i presenti sull’invito a colloquio
avvenuto. Dopo ampia discussione viene deciso di non dar luogo a
procedere.
7. Dott. ß: il Presidente ripercorre il
caso relativo al Sanitario e riferisce
che lo stesso non si è mai presentato agli inviti a colloquio inviati. La
moglie del Dott. ß ha comunicato
che il Sanitario è fuori dallo Stato
italiano. Viene deciso di proseguire
il procedimento disciplinare aperto
a suo carico anche in sua assenza.
RICORDATE...!
È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:
a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo
della Professione Medica ed ogni fatto che leda
il prestigio professionale;
b) informare la Segreteria di ogni eventuale cam­
biamento di qualifica, di residenza e del con­
seguimento di specialità o docenze, esi­ben­do il
relativo attestato in competente boll­o.
Prestanomismo
Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della
legge n. 1792, che così recita:
1) Gli esercenti le professioni sanitarie che presta­
no comunque il proprio nome, ovvero la propria
attività, allo scopo di permettere o di agevolare
l’esercizio abusivo delle professioni medesime
sono puniti con l’interdizione della professione
per un periodo non inferiore ad un anno;
2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti,
hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso
gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispet­
to dei doveri inerenti alle rispettive professioni.
9
ALBO ODONTOIATRI
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DEL 10 APRILE 2012
Presenti: Dott.ssa Boscagin,
Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,
Dott. Oreglia, Dott. Paoletti
Lettura ed approvazione verbale
precedente: il verbale della seduta
precedente viene approvato con una
modifica al punto 5.
Comunicazioni del Presidente:
1. Il Presidente informa i presenti di
aver ricevuto una lettera a firma
del Presidente della CAO di Brescia riguardante le elezioni FNOMCeO recentemente svoltesi, spiegandone brevemente il contenuto.
Informa di aver inviato una lettera
di risposta ove viene espressa la
condivisione dei pensieri esposti.
2. Il Presidente informa di aver ricevuto una lamentela da parte di un
paziente del Dott.९ il quale lamenta di non aver ricevuto la fattura a
fronte della prestazione pagata.
Comunica di aver scritto al Collega esortandolo a provvedere al
rilascio della fattura.
3. Il Presidente informa che il movimento per i diritti del malato ha
segnalato all’Ordine che presso il
centro Dentale XX di …… Srl sono
state rifiutate le cure a due pazienti sieropositivi. Nel verbale di denuncia redatto dai Carabinieri la
struttura dichiarava di non essere
in grado di poter assicurare cure
adeguate ai pazienti successivi .
Considerato che il Direttore Sanitario , Dott. Y, è iscritto all’Ordine
di Trieste, verrà inviato il fascicolo
all’ordine competente. Il Presidente si riserva comunque l’opportunità di convocare il Collega per un
primo colloquio, essendo avvenuti
i fatti nella provincia di Verona.
4. Progetto tavolo di lavoro applicazione legge 22/2002: il Presidente
informa i presenti di aver ricevuto una segnalazione telefonica
da parte di una Collega la quale
ha avuto un controllo da parte di
ispettori ULSS 22. Nel corso del
sopralluogo è stata contestata alla
Collega la mancanza dell’imbustamento delle frese. Il Presidente
riterrebbe utile approfondire que-
10
sto e altri argomenti riguardanti la
legge 22/2002. Una volta messi in
nota una serie di fragilità venutesi a evidenziare, appare di utilità
organizzare un tavolo di lavoro
con le rappresentanze ULSS della provincia, sindacati e altri, per
poi condividerne i risultati a livello
regionale. Il Presidente propone di
evidenziare fra i componenti CAO
un responsabile del progetto; il
Dott. Bovolin da la propria disponibilità. La CAO approva.
La CAO valuta l’opportunità di proseguire i rapporti con le istituzioni intese come Carabinieri, NAS, Vescovo,
Sindaco, Guardia di Finanza, Direttori
Generali Azienda e ULSS provinciali e
decide di intraprendere questo percorso con il Presidente Albo Medici
Dott. Roberto Mora.
Relazioni istruttorie:
1. Dott. Ö: convocato per iniziativa
Groupon. Il Presidente espone
il caso e da lettura del verbale di
audizione.
2. Dott.ssa Ø: convocata per iniziativa Groupon. Il Presidente da lettura del verbale di audizione.
3. Dott. ƒ: il Presidente relazione
i presenti sull’invito a colloquio
avuto con il Sanitario che è stato
convocato per una segnalazione da parte dell’ ULSS 22 e da
lettura del verbale di audizione.
Viene deciso di comunicare alla
Dott.ssa Foglietta l’esito del colloquio segnalando che il Collega
ha provveduto ad uniformarsi a
quanto previsto. La CAO decide
di aspettare conferma ufficiale da
parte della Dott.ssa Foglietta.
4. Dott. Æ: il Presidente informa di
aver invitato a colloquio il Sanitario
a seguito di segnalazione ULSS
22. Nel corso del colloquio il Sanitario comunica di aver provveduto a mettere a norma lo studio
dopo il sopralluogo degli ispettori
sanitari. In una seconda verifica
lo studio è stato trovato a norma.
Viene fatto notare al Sanitario che
la targa esposta fuori dello studio
non è conforme a quanto previsto
dalla legge. Il Sanitario promette
di modificare la targa esposta.
Viene deciso di effettuare un’analisi dettagliata della segnalazione
relativa al Sanitario e di attendere
l’adeguamento della targa murale.
5. Dott. Ï: il Presidente ripercorre
il caso relativo al Sanitario e comunica di aver ricevuto dall’ULSS
22 copia del verbale di verifica dei
locali. Da tale relazione si evince
che lo studio ha ottemperato a
quanto richiesto degli ispettori
ULSS. Dopo ampia discussione
viene deciso di aprire procedimento disciplinare a carico del
Dott. Ï per ipotesi di favoreggiamento dell’esercizio abusivo della
professione odontoiatrica.
6. Dott. Þ: il Presidente ripercorre il
caso relativo al Sanitario. Viene
deciso di aprire procedimento
disciplinare a carico del Dott. Þ
per ipotesi di favoreggiamento
dell’esercizio abusivo della professione odontoiatrica.
Procedimenti disciplinari:
1. Dott. Û: il Presidente riferisce ai
presenti che il Dott. Û, sospeso
dall’esercizio della professione per
mesi 3 (tre), ha comunicato all’Ordine di aver presentato ricorso in
Commissione Centrale omettendo
però di presentarla contestualmente all’Ordine di appartenenza.
Il Dott. Û ha chiesto una sospensione della sanzione in attesa
dell’esito del ricorso presentato. La
CAO decide, nonostante il ricorso
non sia ricevibile, di attendere comunque la decisione della Commissione Centrale.
La Dott.ssa Boscagin informa i presenti della prossima riunione della
Commissione Giovani Medici proponendo alcune iniziative per venire in
aiuto dei neo iscritti. Informa inoltre i
presenti sulle novità relative al sito web
del’Ordine.
Il Dott. Cavallini relaziona i presenti sulle ultime novità del settore previdenziale ENPAM.
j
VERONA MEDICA
ALBOODONTOIATRI
Direttiva 2011/84/UE del Consiglio
dell’Unione Europea del 20 settembre 2011
relativa ai prodotti cosmetici
Nota Ministero della Salute - Realizzazione di elementi dentari da
parte dell’odontoiatra con apparecchiatura che utilizza la tecnica
CAD-CAM.
Cari Colleghi,
ritengo di far cosa utile trasmettendosi copia della direttiva 2011/84/UE del
Consiglio dell’Unione Europea del 20
settembre 2011 relativa ai prodotti cosmetici. Questa direttiva è particolarmente importante per quanto riguarda
l’uso del perossido di idrogeno e altri
composti o miscele che liberano perossido di idrogeno, fra cui perossido
di carbammide e perossido di zinco.
Più in particolare, per i prodotti con
concentrazione superiore al 6% di
perossido di idrogeno, la commercializzazione non sarà consentita ai consumatori, mentre per ciascun ciclo di
utilizzo di questi prodotti, la prima uti-
lizzazione dovrebbe essere riservata ai
dentisti, o avvenire sotto la loro diretta
supervisione se si garantisce un livello di sicurezza equivalente. I dentisti
dovrebbero in seguito consentire l’accesso a tali prodotti per il restante ciclo
di utilizzo. Sono previste inoltre norme
per la etichettatura dei prodotti in questione.
I Paesi membro della UE dovranno
adottare e pubblicare le disposizioni
necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro la fine di Ottobre
2012 (all. n. 1).
È pervenuta da parte del Ministero
della Salute - Dipartimento della programmazione e dell’ordinamento del
servizio sanitario Nazionale Direzione
Generale dei Dispositivi medici del servizio Farmaceutico e della Sicurezza
delle Cure una nota relativa alla Realizzazione di elementi dentari da parte
dell’odontoiatra con apparecchiature
che utilizzano la tecnica CAD-CAM.
Si evidenzia che “l’odontoiatra che uti-
lizza elementi dentari con le tecniche
CAD-CEM non è da considerarsi un
fabbricante che immette in commercio dispositivi medici su misura, ma è
un importante operatore professionale
che fornisce una prestazione “professionale” nell’ambito della quale applica
ed adatta un prodotto per la cura del
proprio paziente”.
Nella nota si ribadisce che l’attività
dell’odontoiatra nell’utilizzo delle tecniche CAD-CAM si configura come prestazione sanitaria solo nei casi in cui il
professionista realizza personalmente
l’adattamento di un dispositivo di serie
presso il proprio studio, impiegando le
tecniche sopra indicate ad uso esclusivo dello studio professionale medesimo.
Comunque per maggior dettaglio vi
allego la nota pervenutaci (all. n. 2) vi
chiedo la massima diffusione come richiestoci dal Ministero stesso.
GIUSEPPE RENZO
COmUNICARE IL QUESITO OD IL SOSpETTO DIAgNOSTICO
È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOgICA E DI bUONA pRATICA CLINICA
Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine
di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.
Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed
al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.
È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti
• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta
• timbro personale del medico proponente
• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente
• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti
VERONA MEDICA
11
LETTERE AL DIRETTORE
Ci salveranno
l’economia?
Caro Direttore,
è vero, lo sappiamo tutti, il nostro parere su questa indecente vicenda politico-accademica dei “tagli salariali”
ai “nostri” specializzandi e dottorandi
non conta niente.
Per chi avesse dei dubbi. basterà tornare con la memoria alle rarissime,
ma eloquenti occasioni in cui l’attuale
ed i da poco passati “governi” si sono
occupati dei problemi per noi più urgenti e cogenti - costi dello studio,
finanziamenti della ricerca, povertà
degli organici, concorsi - gomorra etc.
-senza interpellare le parti in causa.
Stavolta però, si era passato ogni
confine di decenza. L’annuncio del
sottosegretario che per recuperare
qualche decina di milioni di euro si
tagliavano salari accademici già tra i
più bassi d’Europa- borderline con la
Estonia ed il Portogallo nel censimento 2010- recuperando così una cifra
molto inferiore a quella della prossima rata di luglio del finanziamento dei
partiti, sapeva di miseria e di vergogna.
I giovani specializzandi dovevano fornire al governo poco più di quanto il”
Trota”o Lusi da soli avevano sottratto.
Mi rifiuto di credere che per elaborare
simile luminoso concetto economico
fosse necessario avere come premier
uno scienziato dell’economia, Direttore della Bocconi, contornato da alcuni
dei maggiori esperti monetari Italiani.
I giovani ricercatori hanno ritenuto
che, pur con tutto il rispetto per le difficoltà del nostro Paese, fosse difficile
accettare la proposta governativa di
ridurre i loro salari dagli attuali 1,5001,600 euro netti al mese; a circa milleduecento, pagando naturalmente
anche gli arretrati.
Va ricordato che il maggiore industriale italiano dichiara uno stipendio di 2,5
milioni di euro (lordi) al mese, e - come
egli stesso ammette- non paga tasse
avendo residenza in uno dei piccoli comuni svizzeri immuni da fiscalità
per un decreto cantonale di 4 secoli
orsono. E nessuno ha trovato niente
da ridire.
Si sono ribellati, dunque, ed hanno
giustamente vinto. Adesso vengono
ovviamente penalizzati per avere perso ben un giorno di lavoro. Niente da
stupirsi in un Paese che annovera tra
le sue leggi sul pubblico impiego anche le omeriche “norme antiassenteismo” di Brunetta, tornelli inclusi.
Ma direi che dovremmo tutti esprimere il nostro grazie ai colleghi più giovani, che con le loro manifestazioni
hanno almeno ridimensionato la figura
cretina che il nostro Paese stava facendo davanti all’Europa (si vedano
l’”Economist’’ o “Le Monde” di questi
giorni). Pochi e freddi i ringraziamenti
dai mass media, di solito veloci e scattanti se si tratta di enfatizzare - come
direbbe Ennio Flaiano - un cazzeggio.
Invece sarebbe bene che chi ha coraggio e fa le cose giuste esponendosi di persona, non restasse sempre e
solo affidato alla indifferenza generale,
ai mugugni e ad un po’ di umorismo
da caserma.
Verona, 18 Aprile 2012
Massimo Gerosa
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.
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12
VERONA MEDICA
LETTERE AL DIRETTORE
Ad ogni donna il suo parto
Accoglienza e qualità dell’assistenza ostetrica nei punti nascita di Verona e provincia
Perché un opuscolo?
Lo scopo principale di questo opuscolo è fornire alla donna in gravidanza e al futuro padre informazioni
utili per la scelta del luogo del parto
e per riflettere sul tipo di assistenza
desiderata.
Altri obbiettivi importanti, sono: contribuire alla trasparenza dei dati relativi
all’assistenza, facilitare la comunicazione tra i professionisti della nascita
e le Donne, favorire la collaborazione
tra i Punti Nascita, diffondere e generalizzare le buone pratiche ostetriche.
L’Italia è prima in Europa e terza nel
mondo per percentuale di tagli cesarei sul totale delle nascite (quasi il
40%). La percentuale più bassa in
Europa appartiene all’Olanda, ed è
del 13,5%: in altre parole, in Italia solo
6 donne su 10 partoriscono per via
vaginale, mentre in Olanda lo fanno
quasi 9 su 10, con pari sicurezza per
il neonato. Questi dati ci costringono
a prendere atto di una realtà molto
pesante: moltissime donne italiane
(almeno 2 ogni 10) vengono private
della possibilità di partorire per la via
normale senza un valido motivo.
Molti studi attendibili hanno dimostrato che gli interventi non necessari e
l’uso eccessivo e inappropriato della
tecnologia non migliorano, ma al contrario peggiorano la qualità dell’assistenza ostetrica e provocano più
danni di quanti non ne prevengano.
Con questo nostro lavoro vorremmo
contribuire a modificare, nel nostro
territorio, l’attuale tendenza all’industrializzazione della nascita e alla sua
eccessiva medicalizzazione.
Siamo convinti che il più potente fattore di cambiamento dell’assistenza
alla nascita è la libertà di scelta della
donna ben informata e consapevole
dei suoi bisogni e delle sue preferenze. Abbiamo quindi ritenuto necessario prima di tutto fotografare senza
filtri la realtà del nostro territorio.
Confidiamo che le informazioni contenute nell’opuscolo favoriscano il
confronto e l’incontro tra i bisogni
della donna (e della coppia) e le opportunità offerte dai Servizi, e aiutino
le donne a progettare il proprio Piano
della nascita.
Quest’ultimo è uno strumento di comunicazione tra donna/coppia e
Punto Nascita, che elenca preferenze
e scelte riguardo ai vari aspetti dell’assistenza durante il travaglio, il parto e
nei primi giorni dopo la nascita: a pag.
29 dell’opuscolo ne viene presentata
una traccia che pensiamo possa servire da ispirazione. In altre parole, i
dati contenuti nell’opuscolo possono
informare sul tipo di assistenza fornito da ciascun Punto Nascita, e il Piano della nascita può essere utile alla
donna per focalizzare e presentare al
meglio le proprie esigenze, ma sia i
Punti Nascita della Provincia di Verona
OSPEDALE
INDIRIZZO
TELEFONO
RESPONSABILE
Policlinico “GB Rossi”
Borgo Roma
Piazzale L. Scuro n. 10
37134 Verona
045 8124407-08
Prof. M. Franchi
Civile Maggiore
Borgo Trento
Piazzale Stefani n. 1
37126 Verona
045 8122720
Dott. V. Travagliati
“G. Fracastoro”
San Bonifacio
Via Circonvallazione n. 1
37047 S.Bonifacio (Vr)
045 6138689
Dott. C. Romagnolo
“Sacro Cuore”
Negrar
Via Sempreboni n.5
37024 Negrar (Vr)
045 6013358
Dott. S. Burati
“Orlandi”
Bussolengo
Via C.A. dalla Chiesa
37012 Bussolengo (Vr)
045 6712775
045 6712540
Dott. F. Barbieri
Casa di Cura
Pederzoli Peschiera
Via Monte Baldo n. 24
37019 Peschiera del Garda (Vr)
045 6449216
Dott. R. Zaccoletti
“Mater Salutis”
Legnago
Via Gianella n. 1
37045 Legnago
0442 622224
Dott. P. Catapano
VERONA MEDICA
13
LETTERE AL DIRETTORE
dati che il Piano della Nascita intendono facilitare e non sostituire l’incontro di persona e il dialogo diretto con
gli operatori.
I dati contenuti nell’opuscolo (relativi al 2010) sono stati raccolti grazie
alla attiva e generosa collaborazione
dei Responsabili e dei Colleghi degli
otto Punti Nascita della Provincia di
Verona, che hanno compilato il dettagliato questionario elaborato, durante
l’inverno 2010-2011, da un gruppo
di medici, ostetriche e psicologhe
appartenenti alle due Associazioni:
AIED Verona - Consultorio Familiare e
MELOGRANO Verona - Centro Informazione Maternità e Nascita.
I dati sono stati confermati e approvati
dai Responsabili dei Punti Nascita, ai
quali le bozze dell’opuscolo sono state sottoposte.
Ringraziamo Vittorio Di Dio, Assessore alle Pari Opportunità del Co-
14
mune di Verona, il Prof. Massimo
Franchi, Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di
Verona e la Dr.ssa Franca Consorte,
Presidente della Consulta delle Associazioni Femminili del Comune di
Verona per la fiducia e il sostegno
che da subito hanno assicurato a
questa iniziativa.
L’opuscolo è consultabile e scaricabile gratuitamente ai siti web
delle due Associazioni (vedi sotto),
i cui indirizzi email sono a disposizione degli operatori e del pubblico
per segnalare errori, incongruenze o
cambiamenti delle informazioni e dei
dati riportati nell’opuscolo. Ciò permetterà di aggiornare le future edizioni e migliorarne la qualità.
Il gruppo di lavoro AIED – MELOGRA­
NO “Accoglienza e Qualità del­l’As­
sistenza Ostetrica” (in ordine alfabeti-
co): Valeria Boschi, Silvana Cappellaro,
Francesco Cardini, Maria Geneth, Nicoletta Fusaro, Isabella Sciarretta,
Fran­cesca Sinigaglia, Santina Ugolini,
Silvia Zoppei
AIED Verona – Consultorio Familiare
Via Tito Speri, 7 – 37121 Verona
Telefono/fax 045 8013043
e-mail: aiedvr@tin.it
website www.aiedverona.org
Il Melograno - Centro informazione
maternità e nascita Verona
Via del Bersagliere, 16 - 37123 Verona
Telefono 349 6418745
e-mail: info@melogranovr.org
website www.melogranoverona.org
1) NB: l’opuscolo contiene anche i
dati relativi al Punto Nascita di Isola
della Scala, che ha terminato la sua
attività all’inizio del 2012.
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
Sorveglianza delle febbri estive
in Regione Veneto, 2012:
dengue, chikungunya, West Nile
Zeno Bisoffi
zeno.bisoffi@sacrocuore.it,
Federico Gobbi
federico.gobbi@sacrocuore.it
Centro per le Malattie Tropicali,
Ospedale Sacro Cuore
Don G. Calabria, Negrar
Introduzione
Dal 2008 nella nostra Regione si
sono regolarmente registrati casi di
West Nile Disease, sia nella forma
più grave neuro invasiva che in quella
meno grave, ma più frequente anche
se meno diagnosticata, di West Nile
Fever (Rossini 2008, Barzon 2009,
Rizzo 2009, Gobbi 2012). Precedentemente, in Emilia Romagna, l’epidemia autoctona di chikungunya del
2007 (Rezza 2007) aveva evidenziato
il ruolo della “zanzara tigre” (Aedes albopictus) nella trasmissione di questo
virus e potenzialmente anche di quello della dengue.
casi di nuova infezione in chi aveva già
contratto la dengue vanno incontro
alla dengue complicata: emorragie,
edema polmonare (da fuoriuscita di
plasma per aumentata permeabilità
vascolare), shock.
Chikungunya
Distribuzione geografica simile a
quella della dengue, con l’eccezione
dell’America latina in cui non si sono
descritti casi a tutt’oggi (giugno 2012).
In seguito a una mutazione genetica
Figura 1. Mappe epidemiologiche dell’O.M.S. per dengue e chikungunya
Cenni sulle tre malattie
Dengue
È una malattia febbrile acuta trasmessa da zanzara del genere Aedes, cui
appartengono, tra le altre, Aedes
aegypti (vettore della febbre gialla,
ancora non presente in Italia) e Aedes
albopictus, appunto la “zanzara tigre”.
Causata da un Flavivirus, la sua diffusione geografica è abbastanza ubiquitaria nei climi caldi (Fig.1a).
Febbre dengue. Breve incubazione
(3-5 gg. in media). Sintomi simili a
sindrome influenzale: febbre elevata,
dolori articolari, spesso mialgie, dolori ossei (in molte lingue viene definita
come “febbre spacca ossa”), cefalea,
dolore orbitale, fotofobia. Spesso è accompagnata da un’eruzione cutanea a
prevalente carattere eritematoso.
Dengue complicata. Fino al 10% dei
VERONA MEDICA
15
AGGIORNAMENTO
Figura 2. Mappe epidemiologiche dell’O.M.S. per dengue e chikungunya
*Fax della scheda al SISP e a IZSV-Legnaro.
puntiforme (Tsetsarkin 2007) di questo Alphavirus, Aedes albopictus (la
zanzara tigre) ne è diventato il vettore più efficiente. Dopo l’epidemia del
2007 in Italia non si sono osservati
nuovi casi autoctoni. Quadro clinico
molto simile a quello della dengue:
breve incubazione, febbre alta, dolori
articolari.
Complicazioni gravi riguardano soprattutto, ma non solo, in persone in
età più avanzata e con co-morbidità,
però in 15% dei casi hanno colpito
persone senza fattori di rischio noti.
Spesso causa un’artropatia cronica
(Volpe 2006, 2008).
Malattia di West Nile
Questo Flavivirus ha svariate specie
di uccelli migratori come ospiti definitivi, e la sua diffusione nel mondo
è legata quindi alle loro migrazioni e
non a quelle umane. Culex pipiens (la
zanzara più comune) può trasmettere il virus a mammiferi (più frequentemente i cavalli) e all’uomo. Su 150
16
casi di infezione, si stimano circa 20
casi di West Nile Fever (WNF) e uno
o due casi di West Nile Neuroinvasive
Disease (WNND). Questi ultimi, che
riguardano in grande maggioranza
soggetti anziani, hanno elevata mortalità e lasciano spesso sequele neurologiche nei sopravvissuti.
Per nessuna delle tre malattie esiste
un trattamento specifico, e il controllo
si basa sulla lotta ai vettori.
LA SORVEGLIANZA DELLE FEBBRI ESTIVE
Obiettivi
1. Identificare precocemente i casi di
chikungunya e dengue “importati”
nel territorio veneto da viaggiatori
ad aree endemiche, compresi i cittadini stranieri di prima immigrazione o “VFR” (viaggiatori temporanei
nel paese d’origine).
2. Identificare precocemente i casi di
febbre di West Nile a trasmissione
da vettori autoctoni nel territorio
veneto.
Linee operative
I casi febbrili “di importazione” dovrebbero essere riferiti prima possibile a un centro specialistico (U.O.
di malattie infettive): questo, prima di
tutto, per non ritardare una possibile
diagnosi di malaria, i cui casi mortali
sono quasi sempre imputabili al ritardo (anche di pochi giorni) della presa
in carico. Esclusa la malaria, i casi che
rispondono alla definizione di “caso
possibile” verranno sottoposti a test
rapidi per dengue e chikungunya, e
i campioni positivi saranno inviati al
Laboratorio regionale di riferimento
(U.O.C. di Microbiologia e Virologia,
Azienda Ospedaliera Universitaria
di Padova) per conferma. Per i casi
possibili (autoctoni) di febbre di West
Nile non sono disponibili test rapidi. I
test ELISA di primo livello vengono effettuati nei laboratori di microbiologia
di: Padova, Verona, Treviso, Rovigo,
Venezia-Mestre, Santorso. I campioni
positivi vanno inviati al Laboratorio regionale. I dettagli del protocollo operativo 2012 sono descritti di seguito.
1) Unità Pronto Soccorso, medici di
medicina generale (MMG):
Casi febbrili di importazione
Soggetti febbrili (con T° ascellare ≥
38 °C), di qualsiasi età, con storia di
viaggio in paese tropicale, che rispondano alla definizione di caso sospetto
importato di dengue o chikungunya
(v. sotto): i pazienti dovranno essere
riferiti all’unità operativa di malattie tropicali /infettive della propria zona per
concordare una visita entro le 24 ore.
Definizioni di caso febbrile “importato” (dengue, chikungunya)
a) Caso possibile di dengue e/o chikungunya: paziente con:
Febbre (≥38 °C) di recente insorgenza
(≤ 7 giorni);
Recente (≤ 15 gg.) rientro da area potenzialmente endemica di dengue e/o
chikungunya (Fig.1)1;
Assenza di diagnosi “ovvia” (es. infezione vie urinarie, infezione vie respiratorie, faringotonsillite);
Assenza di leucocitosi (GB totali <
10000/µl).
b) Caso probabile (di dengue e/o chikungunya): test rapido positivo.
c) Caso confermato (di dengue e/o
chikungunya): caso confermato dal laboratorio di riferimento.
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
Casi febbrili senza storia recente di
viaggi in paesi endemici
Soggetti febbrili (con T° ascellare ≥
38 °C), senza storia di viaggio recente,
di età ≥ 15 anni2 che si presentano al
medico curante o al PS degli ospedali sentinella con T° ascellare ≥ 38 °C e
rispondono alla definizione di caso sospetto autoctono (v. sotto): riferimento
per visita entro le 24 ore all’unità operativa di malattie tropicali/ infettive di
riferimento per la propria zona.
In alcuni casi, come ad es. in Provincia
di Treviso, i MMG e medici di PS avranno l’opzione alternativa di inviare il paziente (o il prelievo) direttamente a un
centro prelievi periferico che a sua volta
li canalizzerà alla microbiologia per esecuzione del test ELISA.
Definizioni di caso autoctono
a) Caso possibile autoctono di febbre di West Nile:
Febbre (≥38 °C) di recente insorgenza
(≤ 7 giorni);
Assenza di meningoencefalite (NB in
presenza di meningoencefalite a liquor
limpido andrà immediatamente attivato il protocollo “Sorveglianza rapida
dei casi umani di sindrome neurologica da West Nile”, n. 406733, all. 3 del
22/7/2009);
Assenza di diagnosi “ovvia”(es. infezione vie urinarie, infezione vie respiratorie,
faringotonsillite);
Assenza di leucocitosi (GB totali <
10000/µl).
b) Caso confermato autoctono di
febbre di West Nile: caso confermato
dal laboratorio di riferimento.
2) Centri di riferimento (unità operative di malattie infettive / tropicali)
Casi febbrili di importazione (Dengue, Chikungunya)
Vedi schema di flusso in Fig. 2. L’unità
operativa dovrà procedere al normale work up diagnostico per le febbri di
importazione (compresa la ricerca tempestiva della malaria e di altre patologie
gravi, qualora vi siano i presupposti epidemiologici) e, nei casi che rispondano
alla definizione di caso possibile, alle
procedure diagnostiche di primo livello
e all’invio al laboratorio di riferimento dei
campioni risultati positivi.
Segnalazione di caso. Il caso probabile va segnalato immediatamente
(per telefono e per fax o e-mail) al SISP
dell’ULSS competente territorialmente.
VERONA MEDICA
Figura 3. Anno 2012. Diagramma di flusso dei possibili casi di WNF (pz con età > 15 anni)
* Copia della scheda al SISP entro le 24 ore. SISP attiva inchiesta epidemiologica e si coordina con medico richiedente per compilazione scheda
di notifica.
Il medico reperibile del SISP che riceve
la segnalazione la girerà in tempo reale
per fax al Dipartimento di Prevenzione e
all’IZSV di Legnaro che, in base al monitoraggio della situazione entomologica, segnalerà la necessità o meno di
attivare le misure di controllo vettoriale.
Il caso confermato viene notificato dal
Laboratorio di riferimento (PD) entro le
12 ore dal completamento del test (per
telefono, fax o e-mail) al SISP dell’ULSS
competente territorialmente su scheda
ministeriale.
Casi febbrili autoctoni
Vedi schema di flusso riportato nella figura 3. Nel caso di un elevato sospetto clinico per dengue o chikungunya si
potrà procedere all’iter diagnostico anche per queste ultime, pur in assenza
di storia di viaggio.
Segnalazione di caso autoctono. Il
caso confermato viene notificato dal
Laboratorio di riferimento (PD) entro le
12 ore dal completamento del test (per
telefono, fax o e-mail) al SISP dell’ULSS
competente territorialmente.
Risultati della fase 2010-2011
I risultati della fase pilota sono riportati
nella tabella (da Gobbi 2012) (vedi pagina seguente).
Dalla tabella emergono alcuni dati interessanti sia per quanto riguarda le
febbri di importazione, sia per quelle
autoctone. Nel 2011 sono stati diagnosticati molti più casi di dengue nel periodo dell’anno non coperto dalla sorveglianza che durante il periodo estivo.
È dunque opportuno registrare tutti i
casi di dengue e chikungunya (di questa, il CMT di Negrar ha già segnalato 3
casi nel 2012) durante tutto l’anno, benchè durante la stagione fredda non ci
sia per il momento pericolo di trasmissione autoctona. Un altro dato importante è che negli anni della sorveglianza
sono stati registrati alcuni casi di WNF,
che non venivano considerati negli
17
AGGIORNAMENTO
Risultati della fase 2010-2011
Riferimenti bibliografici
2008
2009
2010
2011
–
2
4
14/79
(17,7%)
2/29
(6,9%)
+ 8 prima del 15/6
–
DENGUE
CHIK
1
0
1/79
(1,2%)
0/29
WNF
1
retr.
0
4/38
(11%)
3/51
(5,9%)
5
(4 retr.)
6
(1 fatale)
3/57
(5%)
10
(1 fatale)
WNND
–
–
–
anni precedenti, e che, se riusciremo a
mantenere attivo il sistema, ci consentiranno di avere un’idea più chiara della
reale distribuzione della virosi (che ormai è diventata un problema nazionale,
basti pensare che in Sardegna nel 2011
ci sono stati 2 casi mortali sul totale di 3
casi segnalati).
Conclusioni
In una società globalizzata, anche malattie che si credevano tipicamente o
esclusivamente “esotiche” possono
interessare i paesi a clima temperato
(vedi recenti casi di dengue autoctona
in Francia e soprattutto Croazia (La
Ruche 2010, Gjenero-Margan 2011),
dove nel 2010 si è verificata una vera e
propria epidemia locale sostenuta dalla stessa zanzara tigre. Questo rischio
non deve essere enfatizzato, ma nemmeno ci deve cogliere impreparati. Il
contributo della medicina di primo livello (medici di famiglia e pediatri di libera
scelta) e dei medici di pronto soccorso
è insostituibile se desideriamo che il
sistema sia sufficientemente sensibile.
Dobbiamo però anche ammettere con
onestà di non essere finora riusciti a realizzare un programma formativo-informativo sufficiente per questi colleghi, e
a nome del progetto regionale, mentre
ci ripromettiamo di organizzare entro la
fine dell’anno almeno un evento locale
di feed-back informativo, ci dichiariamo
fin d’ora disponibili a fornire qualsiasi
informazione supplementare ai colleghi
interessati, e a intervenire a eventuali riunioni programmate, se richiesto.
–
–
–
–
NOTE
1) Nota bene: molte delle aree indicate
sono anche a rischio malarico, la febbre può essere l’unico sintomo di una
malaria!
2) Si propone in una prima fase di limitare
il protocollo agli adulti per la maggior frequenza di febbri aspecifiche – esantematiche nei bambini, oltre alla minor frequenza
e gravità di WNV negli stessi
–
–
–
I MESSAGGI CHIAVE
• ogni paziente con febbre e proveniente da un paese tropicale dovrebbe essere riferito entro 24 ore al più vicino Centro di Malattie
Infettive e Tropicali.
• dal 15/06 al 30/11, in caso di paziente con test rapidi positivi per
dengue o chikungunya, pronta notifica al fine di attivare il servizio di
bonifica della zanzara tigre, se necessario.
–
–
–
• considerare nella stagione estiva la possibilità di febbre di West Nile
nei casi di febbre recentemente insorta senza cause identificate.
–
• fondamentale importanza del lavoro di rete tra: medici di famiglia e
di PS, infettivologi, microbiologi, igienisti, veterinari ed entomologi.
–
18
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VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Un chiarimento interpretativo
sulla pubblicità dell’informazione sanitaria
Riportiamo, sul tema della pubblicità
sanitaria, un interessante documento
dell’Ordine di Venezia.
Un definitivo chiarimento interpretativo, in merito alla questione della pubblicità dell’informazione sanitaria, arriva dalla giurisprudenza. La sentenza
della Cassazione Civile n. 3717 del 9
marzo 2012 precisa chiaramente che
le liberalizzazioni, introdotte in materia
di pubblicità dalla lg. 248/2006, trovano applicazione non solo per i professionisti, ma anche per le strutture
sanitarie gestite da società di capitali.
L’art. 2 della Lg 248/2006 stabilisce
che “sono abrogate le disposizioni
legislative e regolamentari che prevedono con riferimento alle attività libero
professionali e intellettuali:
(…)
b) il divieto, anche parziale, di svolgere pubblicità informativa circa i titoli e
le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi complessivi delle
prestazioni secondo criteri di trasparenza e veridicità del messaggio il cui
rispetto è verificato dall’ordine;
(…)
Le disposizioni deontologiche e pattizie e i codici di autodisciplina che
contengono le prescrizioni di cui al
comma 1 sono adeguate, anche con
l’adozione di misure a garanzia della
qualità delle prestazioni professionali, entro il 1° gennaio 2007. In caso di
mancato adeguamento, a decorrere
dalla medesima data le norme in contrasto con quanto previsto dal comma 1 sono in ogni caso nulle.”
Il recente aggiornamento giurisprudenziale rende definitiva chiarezza
sui termini di controllo preventivo e di
verifica della pubblicità dell’informazione sanitaria, escludendo in ogni
caso che l’Ordine possa ancora fare
riferimento alla legge 175/92. In par-
VERONA MEDICA
ticolare stabilisce che “L’abrogazione
generale contenuta nella L. n. 248 del
2006, art. 2, lett. b, nella quale è sicuramente compresa l’abrogazione
delle norme in materia di pubblicità
sanitaria, di cui alla L. n. 175 del 1992,
prescinde dalla natura (individuale,
associativa, societaria) dei soggetti
rispetto ai quali rileva l’esercizio della professione sanitaria, atteso che la
stessa è attuativa dei principi comunitari volti a garantire la libertà di concorrenza e il corretto funzionamento
del mercato e sarebbe illegittimo, oltre
che irragionevole, limitarne la portata
all’esercizio della professione in forma
individuale, fermo restando che, all’interno del nuovo sistema normativo,
nel quale la pubblicità non è soggetta
a forme di preventiva autorizzazione,
gli Ordini professionali hanno il potere di verifica, al fine dell’applicazione
delle sanzioni disciplinari, della trasparenza e della veridicità dei messaggio pubblicitario”.
In particolare per quanto concerne le
strutture sanitarie la legge 175/92 prevedeva un’autorizzazione REGIONALE rilasciata previo nulla osta dell’Ordine territorialmente competente. In
tal senso l’Ordine non aveva potere
autorizzatorio diretto, ma esplicava un
proprio parere intermedio di congruità
sul messaggio nel corso dell’iter di
autorizzazione regionale. Ad oggi la
regione del Veneto, non ha modificato
tale percorso, anche se al momento
le pratiche di pubblicità sono ferme
in Regione alla luce di questa recentissima giurisprudenza che introduce
un definitivo stop a qualunque forma
di controllo preventivo sulla pubblicità
ed elimina i criteri stringenti e ben incardinati sui contenuti e le forme del
messaggio stabiliti dalla precedente
normativa. La sentenza sarà oggetto
di una attenta valutazione da parte
dell’ufficio legale della Regione che
dovrebbero portare ad un documento
regionale di indirizzo su modi e forme
della pubblicità.
Questa questione sottende due differenti e, per loro stessa natura,
contrastanti interessi. Da un lato la
possibilità di pubblicizzare la prestazione offerta con metodi e contenuti
sempre più estremi e concorrenziali,
dall’altro la necessità di tutelare il cittadino da pubblicità ingannevoli in un
ambito di sicuro interesse stante la
natura le bene protetto: la salute.
Il compito dell’Ordine si mantiene in
una posizione di equilibrio, attento a
rendere un giudizio deontologico che
calibri il messaggio in termini di decoro e dignità della professione, comunque secondo criteri di veridicità e
correttezza del messaggio.
In effetti, questo ruolo viene richiamato anche dalla sentenza laddove
pur confermando “l’abrogazione delle
norme restrittive della pubblicità” affida agli Ordini professionali il “controllo
della libera pubblicità, ai fini disciplinari, sotto il profilo della trasparenza
e veridicità (cfr., rispetto agli avvocati,
Sez. Un. 18 novembre 2010, n. 23287,
in motivazione)”.
La sentenza citata n. 23287 del
18.11.2010, seppur riferita all’Ordine
degli Avvocati, si sofferma proprio su
questo rilevante aspetto poiché specifica “diversa questione dal diritto a
poter fare pubblicità informativa della
propria attività professionale è quella
che le modalità ed il contenuto di tale
pubblicità non possono ledere la dignità e al decoro professionale, in quanto
i fatti lesivi di tali valori integrano l’illecito disciplinare” il quale dispone che
“sussiste la libertà di informazione
da parte dell’avvocato sulla propria
attività professionale, ma che tale informazione, quanto alla forma ed alle
modalità deve “rispettare la dignità ed
il decoro della professione” e non deve
assumere i connotati della “pubblicità
ingannevole, elogiativa, comparativa”.
19
PROFESSIONE E LEGGE
In tal senso anche il Codice di deontologia medica contiene una serie di
articoli che danno lo stesso rilievo, seguendone l’ordine si evidenziano alcuni concetti fondamentali per comprendere quelli che sono i limiti di controllo
ed il tipo di valutazione posta a carico
dell’Ordine. Fin dal primo articolo, infatti, emerge per il medico l’obbligo del
decoro e della dignità anche al di fuori
della professione e nell’art. 4 si precisa
che il medico non deve soggiacere a
interessi, imposizioni e suggestioni di
qualsiasi natura, non ultima quella puramente commerciale.
Il capo XI si occupa poi espressamente della pubblicità e informazione sanitaria che deve essere trasparente e
veritiera, assecondando i principi della
correttezza informativa, responsabilità
e decoro professionale. “L’informazione non deve essere arbitraria e discrezionale, ma obiettiva, veritiera, corredata da dati oggettivi e controllabili e
verificata dall’Ordine competente per
territorio.” (art. 56)
“Il medico non deve mai venir meno a
principi di rigore scientifico, di onestà
intellettuale e di prudenza, escludendo qualsiasi forma anche indiretta di
pubblicità commerciale personale o a
favore di altri.” (art. 56)
Nella realtà la liberalizzazione della
pubblicità ha stressato il limite, con il
moltiplicarsi di pubblicità che forzano il messaggio verso forme sempre
più commerciali e temerarie, anche di
basso profilo. In tale contesto si rileva
anche una disparità, poiché le grandi strutture sanitarie, magari in franchising, hanno possibilità molto più
ampie di fare pubblicità e solitamente
sono proprio quelle che si spingono
all’estremo utilizzando strumenti e
mezzi di informazione di natura puramente commerciale e concorrenziale che nulla hanno a che vedere con
“l’informazione sanitaria”, spesso senza confrontarsi con i propri direttori
sanitari.
L’Ordine per poter mantenere il suo
ruolo di garanzia deve essere nella
condizione di contemperare i diversi
interessi, ponendo limiti chiari e definiti, per questa ragione gli Ordini hanno
continuato a fare verifiche su contenuti, forme e strumenti della pubblicità
in maniera precisa e stringente, mettendo in evidenza i punti fragili delle
richieste.
Il venir meno della possibilità di un
controllo preventivo della pubblicità,
comunque rende meno efficiente il sistema, poiché l’Ordine non è per sua
stessa natura in grado di esplicare un
potere ispettivo e quindi deve affidarsi
alle segnalazioni di altri.
Si ritiene pertanto di evidenziare che in
alcuni articoli del codice di deontologia
viene richiamato l’obbligo di collaborazione degli iscritti con il proprio Ordine
(art. 64, 65 e 69). In particolare l’art.
65 comma 1, prevede l’OBBLIGO di
“comunicare all’Ordine territorialmente
competente ogni accordo, contratto o
convenzione privata diretta allo svolgimento dell’attività professionale al fine
della valutazione della conformità ai
principi del decoro, dignità ed indipendenza della professione”. Stimolando
questo doveroso rapporto di collaborazione tra Ordine ed iscritto sarà più
facile avere strumenti anche per monitorare il sistema della pubblicità.
Anche il Direttore Sanitario, con l’art.
69 ha compiti precisi: il dovere di far
rispettare il codice di deontologia
all’interno della struttura e di vigilare
sul “materiale informativo” divulgato,
nell’ambito più generale di uno stringente rapporto di collaborazione con
l’Ordine.
L’Ordine continuerà a svolgere la propria funzione di controllo e verifica sul
messaggio pubblicitario, cercando di
dare sempre forza ed efficacia ai principi deontologici, indispensabili per
mantenere il decoro e dignità ad una
professione che non può confondere
le proprie prestazioni con un prodotto
commerciale ma deve essere in grado di riprodurre un modello virtuoso in
grado di mettere il cittadino nella condizione di fare scelte chiare e consapevoli, tutelandone il bene salute.
Il segretario
C. Boscolo
Il Funzionario
C. Carli
Norme comportamentali
per i medici che effettuano sostituzioni
Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:
• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto
conto dei disagi dell’utenza.
• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore
8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).
• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperi­
bilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare
un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.
• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garan­
tire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.
• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse
principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.
20
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Le nuove frontiere
del risarcimento
Il classico capoverso conclusivo,
pre­­sente in tutte le relazioni medicolegali, che tanti colleghi, anche non
specialisti della materia, avranno
a­vuto modo di notare nel corso della
loro attività, fa da traccia ad alcune
riflessioni sull’attuale momento o
“travaglio” che sta vivendo l’attività
medico legale e che si ritiene utile
portare a conoscenza di quanti operano in altri campi della “nobile arte
medica”.
MONTI E IL DANNO BIOLOGICO
Cosa accomuni lo stimato professore
di economia, attuale Capo del Governo, e il caposaldo dell’attività medicolegale è presto detto.
Come è certamente noto agli addetti ai lavori , ma non sempre di prima
evidenza per tutti, l’attività medico
legale è strettamente connessa con
l’andamento economico del Paese.
Infatti la maggior parte dei contenziosi assicurativi, peritali giudiziari ed
extragiudiziari, le assicurazioni sociali
(leggi INPS e INAIL), alcuni trattamenti pensionistici pubblici e privati, si basano sull’accertamento di un danno
biologico e sul conseguente risarcimento, ristoro o indennizzo, effettuato
su base monetaria.
Ebbene in un periodo di crisi economica prolungata, per alcuni anni
almeno dicono gli economisti, non
soltanto italiana ma mondiale, un sistema sociale che distribuisca a pioggia risarcimenti di vario genere, non
poteva non risentirne pesantemente.
Spia sensibilissima dell’attuale momento storico-economico è stato,
come era prevedibile, il sistema assicurativo privato,che ha messo in
campo le prime contromisure, ma
è facile prevedere, si estenderanno inevitabilmente a breve anche al
settore pubblico. In una fase economica in cui girano pochi soldi e le
famiglie tirano la cinghia fino all’osso,
la disoccupazione, specie giovanile,
VERONA MEDICA
raggiunge livelli mai prima raggiunti,
il preoccupante fenomeno dei suicidi che, dicono gli analisti del settore,
aumentano sempre in periodi di crisi,
sono tutti elementi di una situazione
presente sotto gli occhi di tutti e che
dovrebbero rendere più accettabili
impopolari manovre di contenimento
della spesa.
LA FESTA È FINITA
Il sistema assicurativo privato, per
primo, ha recepito questo nuovo
clima, questa nuova situazione e,
a marce forzate e con una compattezza mai prima d’ora registrate, si
sta adeguando ai tempi. Gli slogan
sembrano essere “La festa è finita”,
“Son tramontati i tempi delle vacche
grasse”; si ribadisce il concetto che le
assicurazioni non sono un ente di beneficenza o una Fondazione bancaria
ma aziende economiche che devono
raggiungere un pareggio di bilancio.
Bisogna pertanto tagliare su tutto
e rientrare rapidamente nei budget,
magari accompagnando la manovra
con un aumento consistente dei premi assicurativi che colpirà indistintamente tutti i cittadini, automobilisti in
particolare.
Questo applicato al settore medicolegale comporta tagli ai risarcimenti
(addio ai 7-8 mila euro per il classico
“colpo di frusta”) riduzioni dei rimborsi e dei compensi anche per i medici
che lavorano per le compagnie, analisi attenta dei costi. Ma per ottenere
risultati duraturi ci si è resi conto che
occorre agire a 360 gradi intervenendo su tutti i capitoli di spesa, anche
occulti, compresi gli “ordinatori di
spesa” tra cui rientrano, a pieno titolo,
anche i medici in generale, come categoria e gli specialisti in particolare.
La pressione sui medici si esercita
principalmente sui colleghi medicilegali che svolgono la loro attività prevalentemente a favore delle compagnie di assicurazione che si vorrebbe
schedare in particolari elenchi e con
l’imposizione, pena la sospensione
degli incarichi, di parametri sempre
più restrittivi nella valutazione del
danno biologico. Tutte le componenti
del danno vengono sottoposti a verifica e a riduzione: dal danno biologico
propriamente detto, il famoso “numeretto” posto a termine delle relazioni
medico-legali,alla temporanea inidoneità, la malattia comunemente detta
prevalentemente certificata dal medico di Medicina Generale, alle spese
mediche sostenute per le terapie o la
riabilitazione.
Per raggiungere questo obbiettivo si
susseguono a ritmo serrato le riunioni, i convegni, gli aggiornamenti tutti finalizzati alla riduzione dei costi. Il
negletto punto “O”, ovvero assenza
assoluta di postumi permanenti, viene riesumato secondo la formula “il
punto zero esiste, è alla base della
scala delle invalidità, ed io l’ho incontrato”. Alcune volte, in un clima di radicalismo esasperato, si tende a uno
stravolgimento dei classici concetti
di lesione, menomazione e danno finalizzati all’aspetto economico e tale
addirittura, da prefigurare una medicina assicurativa sganciata dalla classica dottrina medico-legale.
ALTRE STRATEGIE
DI CONTENIMENTO
Ma la cura dimagrante non finisce qui:
per un contenimento dei costi relativi
al risarcimento della Invalidità Temporanea, si esaminano con attenzione
tutte le certificazioni mediche di malattia per verificare se effettivamente
il danneggiato ha riportato un danno
economico dalla mancata prestazione lavorativa ovvero in quanto lavoratore dipendente, la malattia è rimasta
a carico del datore di lavoro, senza
quindi perdita di guadagno.
Una recentissima norma in tema di
certificazioni, che può interessare
anche il medico di base o lo specialista, ha sanzionato, anche in campo
penale, il rilascio di certificazioni falsamente attestanti stati di invalidità
dipendenti da infortunistica stradale.
Anche il giudizio di congruità delle
spese sanitarie è finito sotto la lente
dei vigilantes assicurativi prevedendo,
ad esempio, in accordo con i suggerimenti dei fisiatri, delle linee guida
sui trattamenti fisioterapici realmente
21
PROFESSIONE E LEGGE
efficaci in relazione ai vari tipi di lesione o di menomazione. Saranno così
decisi, a priori, quali trattamenti rimborsare e quali no. Massima attenzione verrà posta a spese sanitarie
prolungate, eseguite a molta distanza
dall’evento traumatico, magari presso
centri privati e la cui efficacia non sia
stata validamente testata o approvata
dal mondo scientifico.
GUERRA TOTALE
Ma poiché la guerra è guerra e se si
va in battaglia bisogna utilizzare tutti
gli strumenti, speriamo leciti, per raggiungere l’obbiettivo prefissato, ecco
che ci si è mossi anche sotto l’aspetto legislativo. Una norma, sempre di
recente emanazione, condiziona il risarcimento delle micropermanenti, si
definiscono così le piccole invalidità,
ad un accertamento medico legale
effettuato però con strumentazioni e reale obbiettività. Pertanto tutto
quanto rientra nella soggettività (cervicalgie, lievi impacci funzionali) non
sostenuto da una obbiettività clinica e
strumentale, non potrà essere oggetto di risarcimento.
Anche il contenzioso giudiziario viene
preso in considerazione e per evitare
che esso venga gestito dai Giudici di
Pace, considerati a torto o ragione,
più condiscendenti nelle valutazioni sempre favorevoli al danneggiato,
è stato proposto un trasferimento
dell’intera materia ai Tribunali Ordinari, cioè a giudici togati, che dovrebbero garantire, mole di lavoro permettendo, una maggiore imparzialità ed
equilibrio di giudizio.
Come si vede nulla è lasciato al caso
e nelle intenzioni dei promotori tutto
dovrà essere collegato con le reali
esigenze di bilancio delle varie compagnie assicurative.
‘E lecito pertanto chiedersi se siamo
vicini al definitivo pensionamento del
glorioso “colpo di frusta”, dopo aver
distribuito per anni non indifferenti risarcimenti agli utenti della strada
infortunati e perché no, anche guadagni a medici legali, periti e quanti
altri ruotano attorno all’infortunistica
stradale.
Ma un dubbio sorge legittimo: quale sarà la nuova frontiera dei risarcimenti?
Valutazione dei rischi:
fino al 31 dicembre
basta l’autocertificazione
Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 111 del 14 maggio 2012
è stato pbblicato il decreto-legge 12
maggio 2012, n. 57 rcante “Disposizioni urgenti in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luogi di
lavoro nel settore dei trasporti e delle
microimprese”.
Il decreto-legge è stato emanato anche
al fine di evitare che, nelle more della
definizione delle procedure standardizzate di effettuazione della valutazione
dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5,
del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.
81, i datori di lavoro che occupano fino
a 10 lavoratori, i quali entro il 30 giugno
2012 possono autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi, siano
obbligati, a decorrere dal 1° luglio 2012,
ad elaborare il documento di valutazione dei rischi secondo le procedure
ordinarie.
L’art. 1, comma 2, del decreto-legge
57/12 interviene, quindi, modificando
l’art. 29, comma 5, del D.Lgs. 81/08,
prevedendo di fatto la possibilità di autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi da parte dei datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori
sino e non oltre il 31 dicembre 2012.
Un fac-simile di autocertificazione del­
l’effettuazione della valutazione dei rischi ai fini di un eventuale uso da parte
di titolari di studi medici e odontoiatrici è
disponibile alla pagina web dell’Ordine
nella sottopagina modulistica.
Terremoto, Enpam:
aiuti a medici e odontoiatri colpiti
L’Enpam è pronto a intervenire con misure assistenziali a favore dei medici e degli odon­
toiatri residenti nelle zone colpite dal sisma. Gli interventi – ha reso noto la Fondazione
- consistono in sussidi straordinari per i danni subiti nella prima abitazione o nello studio
professionale, in proprietà o in usufrutto.
L’Enpam può intervenire anche per i danni a beni mobili come automezzi o attrezzature
medicali.
Le misure si estendono anche ai familiari di iscritti deceduti che percepiscono dall’Ente
una pensione di reversibilità o indiretta. Inoltre gli iscritti che esercitano esclusivamente
attività libero professionale, costretti a interromperla a causa del sisma, potranno chiedere
un contributo per compensare la perdita della loro fonte di reddito.
Sarà possibile presentare le domande non appena sarà pubblicato il decreto del presi­
dente del Consiglio dei ministri con il quale viene dichiarato lo stato di calamità naturale.
Le domande andranno inviate tramite l’Ordine dei medici e degli odontoiatri di appar­
tenenza, complete della documentazione richiesta, utilizzando i moduli già presenti nel
sito dell’Enpam
Giuseppe Cusumano
22
VERONA MEDICA
ATTUALITà
Medico di Famiglia e Dentista italiano:
le figure più gradite
Gli italiani hanno tanta fiducia nel
proprio dentista quanta ne hanno nel
medico di famiglia ma, a causa della crisi economica, meno di 6 italiani
su 10 (57%) ha effettuato una visita
nell’ultimo anno. Si rivela invece un
‘flop’ il fenomeno del ‘turismo dentale all’estero: la maggioranza di
chi l’ha provato non lo rifarebbe’.
I dati emergono da un sondaggio di
Renato Mannheimer sulla figura del
dentista oggi, presentato a Cernobbio in occasione del IV Workshop
dell’Associazione nazionale dentisti
italiani (Andi) sull’Economia in Odontoiatria.
Il dentista è dunque il ‘medico di fi-
ducià’: sono infatti nove su dieci
(93%) gli italiani che si fidano molto
di questa figura, considerata alla pari
del medico di base. Infatti, il dentista
e il medico di base hanno, nella popolazione, il voto di 7,6 come fiducia
media. All’opposto le professioni di
giornalista e di manager, con un voto
per la fiducia inferiore alla sufficienza
(5,9), mentre avvocati (6), notai (6,3)
e magistrati (6,4) sono appena sopra
la media. Il dentista ed il medico di
base raccolgono i voti più alti.
Dal sondaggio emerge anche la
‘bocciatura delle grosse strutture e
del turismo odontoiatrico’. Nove italiani su dieci hanno infatti più fiducia
Lachiver Servizi S.r.l.
verso il dentista che opera in uno
studio privato, mentre l’inefficacia
delle cure effettuate all’estero è evidenziata dal dato che indica come
più della metà di coloro che si sono
rivolti a dentisti all’estero dichiarano
che non lo rifarebbero. A prendere
in considerazione lo studio estero è
poco più di un italiano su dieci (15%),
mentre per nulla interessati alle cure
fuori i confini sono otto (81%) italiani
su dieci.
Infine, rivela il sondaggio, le agenzie
di viaggio specializzate in ‘turismo
dentale’ sono poco apprezzate: solo
uno su dieci (11%) le prenderebbe in
considerazione.(ANSA).
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Siamo consulenti qualificati, con forte specializzazione,
a servizio delle Strutture Sanitarie del Veneto che
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VERONA MEDICA
23
ATTUALITÀ
Ricordo
del Prof. Loris Premuda
di LUCIANO BONUZZI
Fra i medici che si sono laureati a Padova, prima dell’istituzione
dell’Università di Verona, il nome
di Loris Premuda, certamente assai noto, rientrava nell’elenco dei
docenti del primo biennio di studi
quando la Storia della medicina il suo insegnamento ufficiale - era
intesa come una disciplina eminentemente propedeutica all’incontro con la clinica, accanto alla
biochimica e all’anatomia.
La Storia della medicina attraversava allora una fase piuttosto problematica sul piano didattico: si
trattava, infatti, di passare da un
approccio prevalentemente cronologico ed aneddotico ad una
proposta metodologica affi nchè
la disciplina potesse concretamente svelare la propria utilità sia
in ambito clinico che scientifico. Il
magistero di Loris Premuda si è
costantemente mosso proprio in
questa direzione valorizzando con
particolare premura il contributo
che la facoltà padovana ha dato
alla nascita della medicina moderna, senza scordare i veronesi
che hanno illustrato questo Studio
soprattutto nel ‘500: Fracastoro,
Benedetti, il Montano. L’osmosi
fra Padova e Verona era motivo
assai caro a Premuda che non
trascurava di alludervi non solo
durante le lezioni accademiche,
ma anche quando era presente
a Verona per le occasioni congressuali più diverse attivate nelle strutture ospedaliere cittadine,
ora a Borgo Trento ed ora a Borgo
Roma, ma anche in tanti simposi
organizzati al di fuori del capoluogo: a Soave, ad esempio, o a
Boscochiesanuova per il dibattito
su ‘La formazione psicologica del
medico, oggi’. Premuda sembra,
24
insomma, inserirsi nella tradizione
storiografica veronese vera e propria - accanto a Giuseppe Cervetto, Luigi Messedaglia e Francesco
Pellegrini - svelando una curiosità
ed un’operosità che non hanno
conosciuto frontiere. Anche dopo
essere diventato ‘professore emerito’ Premuda non ha interrotto le
proprie ricerche, impegnandosi
soprattutto nel certosino riordino
di vecchie fatiche editoriali perché
Loris Premuda
il loro messaggio non andasse
smarrito. Si ricorda, in particolare,
la Storia dell’iconografi a anatomica pubblicata nel 1993 nella prestigiosa raccolta della Ciba Edizioni: un’opera che, per la prima
volta, era stata impressa proprio a
Verona nel 1957 nella raffi natissima ‘Stamperia Valdonega’ di Giovanni Mardersteig. Altrettanto utile
il volume Da Fracastoro al Novecento. Mezzo millennio di medicina tra Padova, Trieste e Vienna (La
Grarangola, 1996) con prefazione
di Gilberto Muraro, Rettore Magnifico dell’Università degli Studi di
Padova: un volume che raccoglie
molteplici lavori sparsi nelle riviste
più disparate e in atti congressuali che non sempre sarebbe facile
avere sotto mano.
L’accessibilità delle varie ricerche,
così come il significato del suo insegnamento sono questioni che
da sempre hanno preoccupato
Premuda. Non mancano, al proposito, tante memorie fra cui si
ricordano: Storici medici di oggi:
Loris Premuda in «Pagine di Storia della medicina» (n.4, 1961) ma
anche il Numero speciale in onore
di Loris Premuda edito nel 1986
in occasione del trentesimo anno
della rivista “Acta Medicae Historiae Patavina”. Si aggiungano gli
opuscoli L’Istituto di Storia della
medicina dell’Università di Padova
che compendiano l’attività dell’Istituto dal 1954 al 1992. Ma ancora
più utili per cogliere il complesso
significato della sua scuola sono i
volumi in parte autobiografici che
hanno visto la luce in questi ultimi
anni: Medicina tra realtà e storia.
Memorie in libertà di un medico
mitteleuropeo (Marsilio, 2003),
Una vita un ideale. Un percorso intellettuale di sessant’anni nell’analisi storica del pensiero medico
(Scenario, 2006) e Sanità e personaggi nell’Istria veneto-asburgica
(Trieste, Ars Libera, 2011). E da ultimo va ricordato il volumetto, con
postfazione di Euro Ponte, Storia
della medicina; ruolo e prospettive
(EUT, 2008) che ripropone una lettura magistrale tenuta nel lontano
1977 nell’Aula magna dell’Univerisità di Ferrara.
Loris Premuda si è laureato a Padova nel 1942 (Studenti istriani e
fiumani etc., Antilia, 2004, p. 398)
ed è nato in Istria a Montona il 4
gennaio 1917. È mancato nell’amatissima Trieste il 19 aprile 2012.
s
VERONA MEDICA
ATTUALITÀ
Un’aula in memoria
di Marco Orrico
Il giorno 10 maggio ultimo scorso, alle
ore 11, si è svolta la cerimonia per la dedicazione al Dott. Marco Orrico dell’aula
specializzandi dell’Istituto di Medicina
Legale dell’Università di Verona. Erano
presenti i rappresentanti delle principali
autorità accademiche e numerosi colleghi ed amici a testimoniare, ancora una
volta, l’affetto e la stima che Marco ha
saputo conquistare da tutti.
Il merito dell’iniziativa va al professor Domenico De Leo, il quale, egregiamente
coadiuvato dalla Dott.ssa Stefania Turrina, ha avuto l’idea e la perseveranza di
realizzare questo omaggio a Marco, che
non è solo espressione di un riconoscimento ad un brillante collega prematuramente scomparso, ma una ulteriore
manifestazione della stima e dell’affetto
paterno che hanno da sempre contraddistinto il loro rapporto.
È molto significativo che gli sia dedicata l’aula riservata agli specializzandi, la
fucina dove anche lui ha passato tante ore a formarsi per la sua professione nell’arco di circa 10 anni dal 1998
al 2008 e dove continuano a forgiarsi
i futuri Medici Legali della Scuola Veronese. Per Marco lo studio e l’attività
lavorativa sono sempre stati una priorità
assoluta. Studiava sempre con passione sia per la gioia di conoscere sia per
raggiungere una più completa preparazione professionale, necessaria alla
corretta gestione dei casi affrontati nella
pratica quotidiana. Ha sempre mostrato
una stupefacente capacità di sintesi e di
schematizzazione che gli consentivano
sia di analizzare con chiara semplicità le
situazioni dei pazienti che a lui si rivolgevano, sia di riuscire a trasmettere queste
conoscenze ai colleghi più giovani, cosa
che faceva sempre con molto entusiasmo. Ma come in ogni professione i libri
non sono sufficienti per imparare l’arte.
Quella la si impara dai Maestri e Marco ne ha avuti molti che ha apprezzato
e stimato profondamente e che hanno
saputo trasmettergli, ognuno secondo il
proprio carisma, le diverse sfaccettature necessarie nell’approccio professionale.
Per chi non lo abbia conosciuto, è giusto
ricordare che a soli 36 anni Marco ave-
Da sinistra: Peroni Anna, Massimo Orrico, Domenico De Leo, Mariangela Fiorasi (madre di Marco),
Mauro Orrico, Stefania Turrina.
VERONA MEDICA
va raggiunto tutti i livelli della formazione
accademica (Laurea 110/110 e Lode,
Specializzazione 50/50 e Lode, Dottorato di Ricerca); ha svolto attività didattiche sia in ambito universitario sia in corsi di formazione post-universitari; è stato
coautore di 9 monografie, 9 capitoli di
libri, 13 articoli scientifici su riviste nazionali ed internazionali, 21 comunicazioni
a congressi nazionali ed internazionali;
era affiliato a varie società scientifiche a
cui dava un attivo contributo; aveva una
attività professionale ben avviata: svolgeva consulenze medico legali per il Tribunale Civile e Penale e per la Procura
della Repubblica di Verona e per privati,
era consulente per varie Imprese di Assicurazione e dal 2011 anche Consulente Medico Centrale per una di esse.
Marco era fortemente convinto della necessità di tutelare la professione medico
legale, che non esiste in tanti altri Paesi. La medicina legale è una disciplina
veramente poliedrica, richiede di saper
ragionare applicando il metodo scientifico per interpretare correttamente le
conoscenze mediche, ma al contempo
richiede di tenere conto delle logiche
del diritto, che non necessariamente
coincidono con quelle “cliniche”. Per
essere un bravo medico legale è necessaria una formazione veramente molto
ampia e in continua espansione e aggiornamento, perché ci si trova a dover
affrontare diatribe inerenti ogni branca
medica. Sono indispensabili capacità
critica, per analizzare correttamente
le situazioni non sempre semplici, ed
equilibrio, per saper dare una equa valutazione finale della situazione.
Il senso della dedicazione di quest’aula
a Marco è di ricordare costantemente ai
giovani medici in formazione (medici legali, ma non solo) gli insegnamenti che
ha lasciato con il suo esempio: “Studiate molto, spremete ogni goccia di sapere dai vostri Maestri, amate il vostro lavoro, fatelo con passione e con onestà,
consapevoli dell’importanza del vostro
ruolo per tutelare sia i pazienti sia i colleghi da interessi a volte faziosi. Ricordatevi che l’unica cosa che vi farà avere
la stima duratura delle persone con cui
vi troverete a collaborare e che vi potrà garantire un futuro lavorativo sarà
la vostra competenza, intesa sia come
conoscenza della materia sia come capacità di saperla calare con equità, anche a prezzo di qualche scontro, nelle
situazioni concrete di tutti i giorni”.
25
STORIA DELLA MEDICINA
Sessuologia Clinica Islamica:
un’opera curiosa da un lontano passato
Alberto Peroni
Da lettore vorace e curioso non riesco
quasi mai a leggere un solo libro per
volta.
Se poi si tratta di romanzi storici ben
documentati, il piacere della lettura si
esalta e finisce per percorrere mille altri
rivoli e rimandi.
Così mi è successo con le opere di
Ildefonso Falcones (La Cattedrale del
Mare e La mano di Fatima).
Ambientati nella Spagna del XIV secolo il primo, e nel XVI secolo il secondo,
quando l’influenza moresca era particolarmente forte, gli accenni anche minimi alle conoscenze mediche hanno
scatenato in me desideri di approfondimento specie per quanto riguardava
le malattie sessualmente trasmesse, la
diagnostica, le terapie e le modalità di
controllo sanitario.
Cosi è bastato un semplice accenno ai saggi consigli dello sceicco Al
NAFZAWI (Abu Abdullah Muhammad
ben Umar Nafzawi) vissuto a Tunisi
nel XV secolo per mettermi in caccia
di questa prima opera di sessuologiaandrologia-ginecologia ovvero Il Giardino Profumato (Il titolo completo è Il
giardino profumato per la divagazione
della mente o al-rawd al-’âtir fî nuzhat
al-khâtir) è infatti un manuale arabo
relativo al sesso ed un classico della
letteratura erotica del XV secolo.
Da principio mi sono imbattuto in un
sito dove, allora, veniva riportato in
italiano il testo integrale consultabile
e scaricabile liberamente da chi fosse interessato (http://www.rodoni.ch/
GIARDINO-PROFUMATO/giardino1.
html ).
Successivamente ho reperito l’edizione cartacea per i tipi ES 2009, 143 p.,
brossura Curatore Tawfik Y.; Rossi Testa R. Editore ES (collana Biblioteca
dell’eros)
Come in tutte le storie interessanti fatti e leggende si intrecciano; nel caso
specifico essendo Al Nafzawi molto
26
rinomato come giurista, letterato e
medico ed autore di un altro opuscolo
L’illuminazione del Suggeritore sui segreti del coito, il Bey di Tunisi volle dargli la carica di qadi1); ma il nostro era
un uomo schivo, che voleva rimanere
fuori dalla politica, e chiese al sovrano
di rimandare la sua nomina per permettergli di finire il libro che stava scrivendo (Il Giardino Profumato, appunto
1410-1434 d.C.). Il Bey, incuriosito, volle
sapere di cosa trattava, e quindi decise
che non era il caso di distrarre il suo
autore da argomenti di tale interesse.
Il trattatello giunge a noi attraverso va-
rie traduzioni francesi (la prima di Guy
de Maupassant) ed inglesi che dovettero superare comprensibili difficoltà
censorie, come del resto accadde per
l’Ars Amandi di Ovidio, Il Decamerone
di Boccaccio, I Ragionamenti e i Sonetti Lussuriosi di Pietro l’Aretino o il
Gargantua di Rabelais.
Rispetto ad altre opere tuttavia nel
Giardino l’attenzione alla sessualità è
del tutto scevra da ammiccamenti o
morbosità che indurrebbero a ritenerlo
un’opera oscena o pornografica.
È l’occhio sereno e razionale dello
scienziato che osserva fisiologia e patologia con il supremo intento di saper
consigliare chi si trova in problemi da
cui vuole sortire.
Testimone di questo “taglio” è quanto
scrive G. Gelato nella sua introduzione
al testo italiano:
“Atti e organi sessuali vi sono nominati
con il linguaggio esplicito di chi ignora
il peccato.
Si può discutere se l’Islam abbia il concetto di peccato come il Cristianesimo
e l’Ebraismo, ma ci limitiamo a invitare il lettore a soffermarsi sull’inizio del
Giardino Profumato:
“Sia lodato Dio che ha messo il piacere
dell’uomo nelle parti naturali della donna e ha assegnato alle parti naturali
dell’uomo il compito di dare alla donna
il massimo godimento”.
Questo è il contrario del peccato, è
l’esaltazione del sesso come opera
meritoria di Dio! Anche se da un punto
di vista maschilista, di un maschilismo
così integrale che, più che indignarci, ci
fa sorridere”.
Nella scheda introduttiva al libro si
rileva come “uno dei tratti distintivi
dell’Islam rispetto alle altre religioni è la
massima attenzione con la quale considera e regolamenta tutti gli aspetti
della vita pubblica e privata, nessuno
escluso. Nella cultura islamica, in particolare, neppure il sesso viene guardato con riprovazione o imbarazzo; esso,
al contrario, fa parte a pieno titolo della
vita del credente, ed anzi il suo corretto
e sano esercizio è uno degli elementi
caratterizzanti quell’“imitatio Prophetae” cui tendono i musulmani più osservanti.
“Due cose amo del vostro mondo: i
profumi e le donne” e “Il coito è contemplato nella Legge; dunque, chi segue questa pratica quello “si trova affermato tra i Detti del Profeta. Ma tale
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
pratica, beninteso, va al pari delle altre
minutamente e severamente regolamentata, al fine d’essere, al contempo,
conforme allo scopo e gradita a Dio. È
dunque per questo che nei secoli successivi all’Egira vengono compilate e
diffuse, nel mondo islamizzato, opere di
precettistica sessuale in gran copia. Il
loro fine è di insegnare ai credenti come
integrare armonicamente il sesso con
gli altri aspetti dell’esistenza e soprattutto con la fede”.
In realtà l’interesse della specie umana
per la sessualità ha radici antichissime
di cui abbiamo riscontri con l’inizio della
scrittura.
Dalle civiltà dell’Antico Medio Oriente
(Sumeri, Assiri) attraverso gli Ebrei e gli
Egizi (Il papiro di Kahen,1850 a.C. e Il
papiro di Ebers, 1550 a. C. circa, trattano aspetti abbastanza sofisticati come
la contraccezione), ai Greci (Aristotele
-V secolo a.C. e Sorano di Efeso - 98
a. C.) e ai Romani (Epicuro) e quindi alla
civiltà occidentale a tutti nota.
Noi occidentali abbiamo dovuto attendere la fine del XIX secolo (con Paolo
Mantegazza) per avere un’attenzione
scientifica sull’argomento e addirittura
un altro secolo per avere risposte di
tipo “scientifico” (Masters & Johnson,
Kinsey) fino al modello “cibernetico”
di Baldaro Verde (1986) che, oltre alle
tre fasi del desiderio, dell’eccitazione
e dell’orgasmo, introduce una quarta
fase, quella del piacere sessuale post-
orgasmico, che diventa presupposto
importante per l’instaurarsi di un successivo desiderio sessuale.
Da tutto questo si comprende l’interesse che è giusto tributare al nostro
sceicco tardo medioevale!
Prima di addentrarci in qualche commento su alcuni passaggi del testo vorrei presentare l’indice generale che ci
dà un’ idea sommaria della modernità
della metodologia con cui l’Autore tratta
la materia.
L’incipit è decisamente scoraggiante
(siamo nel XV secolo in un paese Islamico, non dimentichiamolo e del resto,
nella stessa epoca, alla Donna Europea
non era riservata maggiore considerazione ) 2).
INDICE
de Il giardino profumato delle delizie sensuali
INTRODUZIONE
OSSERVAZIONI GENERALI SUL COITO
CAPITOLO I
DEGLI UOMINI DEGNI DI LODE
• Le qualità che le donne cercano negli uomini
• Varie lunghezze del membro virile
• L’uso dei profumi nel coito. La storia di mossailama
CAPITOLO II
DELLE DONNE DEGNE DI LODE
• La storia del negro doreram
CAPITOLO III
DEGLI UOMINI CHE MERITANO DISPREZZO
CAPITOLO IV
DELLE DONNE CHE MERITANO DISPREZZO
CAPITOLO V
DELL’AMPLESSO
CAPITOLO VI
DI TUTTO QUANTO È FAVOREVOLE ALL’ATTO DEL COITO
CAPITOLO VII
DELLE COSE CHE SONO DANNOSE NELL’AMPLESSO
CAPITOLO VIII
I VARI NOMI DATI ALL’ORGANO SESSUALE MASCHILE
CAPITOLO IX
I VARI NOMI DATI ALL’ORGANO SESSUALE FEMMINILE
• Storia di djoâidi e fadehat el djemal
CAPITOLO X
GLI ORGANI SESSUALI DEGLI ANIMALI
CAPITOLO XI
DEGLI INGANNI E I TRADIMENTI DELLA DONNA
• Storia di un marito ingannato e convinto d’essere stato
egli stesso infedele
• Storia dell’amante suo malgrado
VERONA MEDICA
• Ladra d’amore
• Storia della donna con due mariti
• Storia di bahia
• Storia dell’uomo esperto in raggiri che venne beffato
da una donna
• Storia dell’amante che fu sorpreso dall’arrivo
inaspettato del marito
CAPITOLO XII
OSSERVAZIONI UTILI SIA AGLI UOMONI SIA ALLE DONNE
CAPITOLO XIII
DELLE CAUSE DEL PIACERE NELL’ATTO DEL COITO
CAPITOLO XIV
DESCRIZIONE DELL’UTERO DELLE DONNE STERILI
E TRATTAMENTO DELLO STESSO
CAPITOLO XV
DELLE CAUSE DELL’IMPOTENZA NELL’UOMO
CAPITOLO XVI
IMPOTENZA TEMPORANEA
CAPITOLO XVII
PRESCRIZIONI PER AUMENTARE LE DIMENSIONI
DEI MEMBRI PICCOLI E RENDERLI SPLENDIDI
CAPITOLO XVIII
DELLE COSE CHE ELIMINANO IL CATTIVO ODORE
DALLE ASCELLE E DALL’ORGANO SESSUALE
FEMMINILE E CHE RESTRINGONO QUEST’ULTIMO
CAPITOLO XIX
INFORMAZIONI SULLA GRAVIDANZA E SU COME SI
PUÒ SAPERE SE IL NASCITURO SARÀ MASCHIO O
FEMMINA
CAPITOLO XX
CHE COSTITUISCE LA CONCLUSIONE DELL’OPERA E
TRATTA DEI BUONI EFFETTI DEL MANGIARE UOVA PER
FAVORIRE IL COITO
27
STORIADELLAMEDICINA
Così Al NEFZAUI:
“Egli non ha permesso alle parti della
donna alcuna sensazione piacevole
o soddisfacente se non quando esse
non sono state penetrate dall’organo
del maschio; e allo stesso modo gli organi sessuali dell’uomo non conoscono riposo né quiete finché non hanno
penetrato quelli della donna”.
Comunque:
“Sia lodato Dio che ha messo il piacere
dell’uomo nelle parti naturali della donna e ha assegnato alle parti naturali
dell’uomo il compito di dare alla donna
il massimo godimento”.
Questo dimostra che nell’Islam la
sessualità è il contrario del peccato,
è l’esaltazione del sesso come opera
meritoria di Dio!
In altro punto l’autore pone nella lettura
del Corano un elemento favorevole per
la predisposizione all’atto sessuale 3).
Anche se il tutto procede da un punto
di vista maschilista, di un maschilismo
così integrale che, più che indignarci,
ci fa sorridere.
Sorprendentemente tuttavia va però
detto che in numerosi punti del trattatello affiora l’attenzione costante per la
soddisfazione della donna, che diviene un imperativo per l’uomo.
Stupisca quindi leggere sin dal primo
capitolo come:
“L’uomo che merita favori è, agli occhi
delle donne, quello ansioso di soddisfarle. Deve essere di bella presenza,
superare in attrattiva tutti quelli che lo
circondano, essere ben formato e proporzionato; sincero nel parlare alle donne; inoltre generoso e pieno di coraggio,
non vanaglorioso e di piacevole conversazione. Vincolato alla sua parola, deve
sempre mantenere le sue promesse,
dire la verità e fare ciò che ha detto.
L’uomo che si vanta delle sue relazioni con le donne, della loro familiarità e
simpatia verso di lui, è un vigliacco”.
Tale concezione mi sembra estremamente moderna.
Al di là di tutto, se vogliamo mantenerci su un piano più tecnico, non ci resta
che rilevare l’attenzione scientifica con
cui vengono analizzati i diversi aspetti dell’esercizio della sessualità: dalle
dimensioni dell’organo maschile alle
varianti anatomiche femminili alle caratteristiche funzionali, etc.
Naturalmente, secondo i gusti letterari
dell’epoca, ampio spazio viene riservato a narrazioni che hanno una valen-
28
za decisamente erotica ma servono di
chiosa o di introduzione ad osservazioni o consigli di natura più tecnica.
Nel Cap VI il nostro ripropone più volte
il concetto dell’aspetto salutare dell’atto che diviene così “profittevole per
entrambi e per la tua salute…purchè
avvenga nella sede lecita”4)
Altri spunti interessanti:
• la potenziale nocività delle secrezioni vaginali (possono causare uretrite
ed itterizia)
• Il trattenere l’eiaculazione potrebbe
provocare ernia e calcoli vescicali
• Non metterti a lavorare sodo subito
dopo il coito, poiché questo potrebbe nuocere alla tua salute, ma va’ a
riposare per qualche tempo.
• Non lavare il membro subito dopo
averlo ritirato dalla vagina, bensì
aspetta che l’irritazione sia un po’
diminuita; poi lava accuratamente la
verga e la sua apertura.
• Altrimenti, non lavare spesso il pene.
E non uscire dalla vulva subito dopo
aver eiaculato, poiché questo può
causare infiammazioni.
Nel Capitolo VII si parla diffusamente
di ciò che è nocivo nell’atto sessuale.
• il coito, se compiuto in piedi, nuoce
alle giunture delle ginocchia e causa
tremiti nervosi; se invece è effettuato
di fianco, predispone alla gotta e alla
sciatica, che colpisce principalmente le giunture delle anche.
• Non amare una donna a digiuno o
immediatamente prima di un pasto,
altrimenti avrai dolori alla schiena,
perderai il tuo vigore e ti s’indebolirà
la vista.
• Se ti accoppi con la donna a cavalcioni su di te, la tua spina dorsale ne
soffrirà e ne avrai danno al cuore;
inoltre, se la più piccola goccia delle
usuali secrezioni della vagina entra
nel tuo canale uretrale, può derivarne una dolorosa strozzatura dello
stesso.
• Non lasciare il membro nella vulva
dopo l’eiaculazione, poiché ciò può
causare la renella, o un ammorbidimento della colonna vertebrale, o
la rottura di vasi sanguigni o, infine,
l’infiammazione dei polmoni.
• È nocivo anche fare troppo esercizio
fisico dopo il coito.
Ma più sorprendenti di tutte sono le
seguenti affermazioni
• “chi si unisce con una donna più
giovane acquista nuovo vigore; se la
compagna ha la sua stessa età, egli
non trarrà alcun vantaggio dal coito;
mentre, se è più vecchia, la donna
prenderà tutta la forza dell’uomo per
sé.
• Il coito delle vecchie è cibo velenoso.
• Altrettanto nocivo si può considerare il coito nel bagno, o immediatamente dopo essere usciti dal bagno;
l’acqua, penetrando negli organi
sessuali dell’uomo o della donna,
può portare a gravi conseguenze”.
• La pratica eccessiva del coito nuoce
alla salute, perché si emette troppo
sperma. I seguenti mali, che possono derivare dal coito eccessivo.
- Primo, perdita del potere generativo.
- Secondo, deterioramento della
vista. Anche se puoi non diventare
cieco, sarai almeno colpito da malattie agli occhi, se non seguii miei
consigli.
- Terzo, perdita della forza fisica.
Puoi diventare come l’uomo che
vuole volare ma non può; che inseguendo qualcuno non riesce a
prenderlo o che portando un peso,
o lavorando, si sente presto stanco
e prostrato.
• Ricorda che un uomo prudente si
guarderà dall’abusare del coito. Lo
sperma è l’acqua della vita; se lo
usi con parsimonia, sarai sempre
VERONA MEDICA
STORIADELLAMEDICINA
pronto al piacere sessuale; esso è
la luce dei tuoi occhi; non sprecarlo
ogni qual volta hai voglia di godere,
perché altrimenti rischi molti mali.
• Il saggio Es Sakli elenca i limiti che
un uomo deve osservare in questo
campo: gli uomini flemmatici o sanguigni non dovrebbero fare l’amore
più di due o tre volte al mese; quelli
collerici o ipocondriaci, soltanto una
o due volte.
Un’altra notazione a mio avviso importante è che “la donna non prova alcun
piacere durante il mestruo e in quei
giorni detesta il coito”.
Ed una curiosa:
• Non va nemmeno bene indossare
sempre indumenti di seta, poiché
questi diminuiscono l’energia per la
copula.
Anche le vesti di seta indossate dalla
donna nuociono alla capacità d’erezione del membro virile.
Se nel capitolo VIII si elencano i nomi
con cui si definiscono minuziosamente
le varietà del pene ( vi viene ad esempio descritta accuratamente l’ipospadia) nel IX si tratteggiano le caratteristiche dell’area genitale femminile con
dovizia di particolari anatomico- funzionali che anticipano di secoli “The
vulva revealed” A Photographic Guide
to the Female Genitals!
Nel capitolo XIII si parla invece DELLE
CAUSE DEL PIACERE NELL’ATTO DEL
COITO.
Sappi, o Visir (Dio sia buono con te!),
che le cause le quali tendono a sviluppare la passione per il coito sono sei: il
fuoco di un ardente amore, la sovrabbondanza di sperma, la vicinanza della
persona amata il cui possesso è desiderato ardentemente, la bellezza del
viso, i cibi afrodisiaci, il contatto.
Sappi anche che le cause del piacere
e le condizioni per provare godimento
sono numerose, ma le ottime e principali sono: il calore della vulva; la
strettezza, l’asciuttezza e il buon odore
della stessa.
L’apice del godimento, prodotto dall’abbondante e impetuosa eiaculazione dello sperma, dipende dalla circostanza che la vulva sia fornita di una
pompa aspirante (orifizio dell’utero),
che stringerà il membro virile e succhierà lo sperma con forza irresistibile. Una volta che il pene è afferrato
dall’orifizio, l’amante non può trattenere il seme, perché l’orifizio non lascia
VERONA MEDICA
la presa finché non ha spremuto ogni
goccia di sperma e, certo, se l’orgasmo arriva prima che si abbia questa
stretta del glande, il piacere dell’eiaculazione non è completo.
Vi sono otto cose che favoriscono e
rafforzano l’eiaculazione: la salute fisica, l’assenza di qualsiasi preoccupazione e angoscia, una mente sgombra,
la naturale gaiezza di spirito, il buon
nutrimento, il benessere economico,
la varietà dei volti e dei corpi femminili.
Seguono poi una serie di prescrizioni
dietetiche per mantenere ed aumentare la potenza o favorire il mantenimento del desiderio (un grave problema
alla base di molte criticità personali e
sociali oggi!)
Nei Capitoli XV - XVII si parla diffusamente anche delle cause d’impotenza nell’uomo, argomento di estrema
attualità-evidentemente- anche allora!
Si parla chiaramente di Malattie Sessualmente Trasmissibili, di condizioni
generali di salute che risultano importanti per lo svolgimento dell’attività
sessuale, ma anche di eiaculazione
precoce, di ipospadia e di disfunzione
erettile.
Nel XVIII si tratta della cosmesi genitale femminile.
“Sappi, o Visir (Dio ti sia benigno!), che
vulva e ascelle maleodoranti sono, insieme alla vagina larga, il peggiore dei mali.
La donna che vuole eliminare questo
inconveniente deve pestare della mirra
rossa, setacciarla, mescolare questa
polvere in acqua di mirto e col miscuglio
così ottenuto frizionare l’organo sessuale. Tutti i cattivi odori spariranno”.
Un altro rimedio consiste nel pestare
della lavanda e mescolarla ad acqua
di muschio e rosa. Imbevetene uno
straccio di lana e strofinate la vulva finché ve la sentite molto calda. Così non
emanerà più alcun odore.
Se una donna vuole stringere la vagina, deve soltanto sciogliere in acqua
dell’allume e lavare l’organo sessuale
con questa soluzione, che diventa ancora più efficace con l’aggiunta d’un
po’ di corteccia di noce, che è una sostanza molto astringente.
Un altro rimedio ben noto per la sua
efficacia è il seguente. Si fanno bollire in acqua carrube snocciolate e
corteccia di melograno. Poi la donna
faccia un semicupio nell’estratto così
ottenuto, che deve essere tanto caldo
quanto ella può sopportare; quando
si raffredda, deve essere riscaldato e
usato di nuovo, per molte immersioni
ripetute. Lo stesso risultato si può ottenere suffumigando la vulva con sterco
di vacca.
Dopo un Capitolo (XIX) sulla gravidanza e la determinazione del sesso del
nascituro ed uno sui “BUONI EFFETTI
DEL MANGIARE UOVA PER FAVORIRE IL COITO” Al Nafzawi conclude:
“Sappi, o Visir (Dio ti sia benigno!), che
questo capitolo contiene informazioni
importantissime su come aumentare
l’intesa nel coito, ed è di grande utilità
tanto al vecchio quanto al giovane e
all’uomo nel fiore degli anni.
Lo sceicco, che dà buoni consigli alle
creature di Dio il Grande, il saggio, il
sapiente, il migliore degli uomini del
suo tempo, dice su questo argomento
le cose che seguono; ascolta dunque
le sue parole.
Chi usa mangiare ogni giorno a digiuno tuorli d’uova, senza la parte bianca,
troverà in questo cibo un ottimo stimolante energetico per l’atto sessuale.
Lo stesso effetto si ottiene mangiando
per tre giorni tuorli d’uova mescolati
con cipolla tritata.
Chi fa bollire asparagi, li frigge in olio o
altro grasso, poi versa su di essi tuorli
d’uova con sale pestato e ne mangia
ogni giorno, diventerà fortissimo per
il coito, trovando in questo piatto uno
stimolante al suo desiderio amoroso.
29
STORIA DELLA MEDICINA
Chi, pelate alcune cipolle, le mette in
una casseruola con sale, aromi e tuorli
d’uova, e frigge il tutto in olio, acquisterà un sorprendente e inestimabile
vigore sessuale, se ne mangerà per
parecchi giorni di seguito.
Il latte di cammella mescolato al miele
e preso regolarmente, infonde un vigore senza pari per l’atto sessuale, facendo sì che il membro virile sia pronto
notte e giorno.
Chi per molti giorni mangia uova bollite con mirra, cinnamomo e pepe farà
enormemente aumentare il suo vigore
per il coito e il numero delle sue erezioni, tanto da fargli pensare che il suo
membro non tornerà più a riposo.
Un uomo che desideri fare l’amore per
tutta la notte e, siccome questo desiderio gli è venuto all’improvviso, non ha
avuto il tempo di prepararsi seguendo
una delle diete descritte sopra, può ricorrere alla ricetta che ora dirò.
Prenda una grande quantità di uova,
così da poterne mangiare all’eccesso,
e le frigga con grasso fresco e burro;
poi le immerga nel miele e mescoli per
bene il tutto. Deve mangiarne quanto
più può con un po’ di pane e il suo
membro non gli darà riposo per tutta
la notte.
E non mi punirai per questo il giorno
del giudizio!
E tu, lettore, dammi ascolto quando ti
supplico di dire: Così sia!
Questo libro è finito,
Chiedo perdono a Dio, il Sommo
Non c’è bene se non il Suo
Chiedo a lui assistenza
Finito nella mattina di domenica
24° del sacro Ramadan
dell’anno 1133 dall’Egira
Per mano del copista peccatore
Che implora il perdono del suo Signore
E la sua assoluzione nei due mondi
per lui,
per i suoi genitori
e per chi ha voluto ascoltarlo.
NOTE
1) magistrato musulmano di nomina
politica cui si demandava in epoca
classica l’amministrazione della giustizia ordinaria.
2) Non si negava l’anima alla donna
(come taluno maliziosamente sostiene), ma si riconosceva nell’utero femminile un tramite satanico che portava l’uomo a peccare e a commettere
adulterio (equivalente a dire: se il ladro ruba è colpa della gioielleria).
3) Anticipando di molti secoli Steinbeck che in “Furore” sostiene che,
(cito a memoria), “nulla è più stimolante per il sesso di una bella funzione
religiosa”
4) Intendendo l’Autore la vagina.
Certo ho fatto male a scrivere questo
libro;
Ma tu mi perdonerai, mio Dio, non mi
lascerai pregare invano
COMUNICATO AGLI ISCRITTI
Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.
Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,
che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.
LE OPZIONI SARANNO:
• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM
• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI
• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI
Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea
la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.
Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore
La segreteria dell’Ordine
30
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
Olio d’oliva e benessere
di Luciano Bonuzzi
Porre accanto l’olio d’oliva e il benessere può, almeno ad una prima impressione, suscitare qualche perplessità. L’olio d’oliva, infatti, è un salubre
alimento mentre il benessere è un vissuto, fortemente radicato nell’assetto
somatico ma felicemente aperto alle
molteplici aspettative dell’esistenza. Il
benessere, in altre parole, presuppone la salute che in quanto tale è silente ma la trascende: quando si gode
di buona salute non si avverte di possederla ma nello stato di benessere
si avverte invece che il corpo (Körper)
diventa corpo-vissuto (Leib) ed è attento, sensibile e disponibile a quanto
lo circonda.
Per venire ai possibili rimandi fra il benessere e l’olio d’oliva si deve, innanzi
tutto, pensare che l’olio d’oliva evoca
gli oliveti, iconomi fondamentali del
paesaggio mediterraneo dove l’incessante gioco di luci ed ombre che anima le foglie testimonia la vitalità che illumina i rami di ogni pianta. Del resto,
l’immediato fascino dell’olivo si coglie
nell’importanza simbolica che la nostra civiltà - la civiltà mediterranea gli ha riconosciuto: quando il Signore, dopo il diluvio, si riconcilia con gli
uomini invia a Noè una colomba con
un ramoscello d’olivo, mentre quando
Poseidone ed Atena si contendono il
possesso dell’Attica la vittoria viene
attribuita ad Atena che ha donato l’ulivo agli abitanti di quel territorio.
Il fascino dell’olivo è, naturalmente,
dovuto all’olio che, ottenuto mediante una sapiente spremitura delle olive, ricorda l’importanza della tecnica
e del lavoro nella vita dell’uomo. Nel
mondo antico l’olio aveva una centralità assoluta: serviva per le lucerne,
per l’alimentazione quotidiana, per la
medicina e per la stessa cosmesi. Si
capisce pertanto come l’olio sia facilmente diventato, con il tramonto del
mondo antico, un essenziale veicolo
simbolico della pratica liturgica cristiana.
Questo fascino, attivato da impalpabili rimandi radicati nel sedimen-
32
to della nostra storia e della nostra
cultura, è rinforzato dalla percezione
sensoriale dell’olio che, ad un tempo,
è alimento e condimento. Il condimento vivifica, nobilita e personalizza
il sapore di tanti nutrienti soprattutto
quando le loro caratteristiche sensoriali sono, per così dire, poco brillanti
o, addirittura, opache. L’olio appena
spremuto presenta suggestivi riflessi
che oscillano fra il giallo-oro e il verde;
ed al proposito, ricorda Giovanni Ballarini (1), che il verde e il giallo sono per
lo più colori assai graditi per quanto
interessa il soddisfacimento sensoriale indotto da una sorgente alimentare.
Ed ancora, la fragranza dell’olio nuovo è intrisa di profumi intensamente
fruttati non privi di asperità allusive
al momento acerbo, ma magico, di
ogni giovinezza. Oggi questi profumi
e questi sapori riscuotono un innegabile consenso, ma non è sempre stato così; Castor Durante, ad esempio,
suggeriva che l’olio fosse spremuto
da “olive mature” raccomandando nel
contempo che fosse “dolce e di due
anni almeno”(2) .
Il consenso per il profilo organolettico
dell’olio d’oliva è in sintonia con le felici caratteristiche che gli competono
in tema di salute. Alcuni anni or sono,
quando era di moda la così detta
‘dieta cuore’ si guardava, peraltro,
con qualche enfasi agli olii particolarmente ricchi di poliinsaturi, come l’olio
di mais o di girasole, per la loro funzione di prevenzione dell’arteriosclerosi. Ma oggi, per usare le parole di
Cesare Scandellari, si riconosce che
l’olio d’oliva “si colloca come il principio lipidico alimentare che ottimizza
il rapporto vantaggi/svantaggi”(3) . Ed
è interessante notare come esista
“una singolare somiglianza chimica
fra il grasso umano e l’olio d’oliva per
quel che riguarda il contenuto in acido
oleico”(4) . Ed è altrettanto interessante sottolineare le analogie compositive con il latte di donna tanto che,
secondo Gaburro, dovendo ricorrere
a grassi alimentari in sostituzione del
latte materno “l’olio di oliva per le sue
note caratteristiche globali si configu-
ra come una valida alternativa” (5) .
L’olio d’oliva, in breve, per le proprie
caratteristiche - elevata digeribilità
etc. - “quando viene usato crudo,
con il patrimonio vitaminico integro, si
presenta come un condimento decisamente raccomandabile. Ed ancora,
l’olio d’oliva presenta doti ottimali per
elaborare il fritto in quanto si mantiene
stabile anche ad elevate temperature
che alterano piuttosto gli olii ricchi di
poliinsaturi. La ricerca contemporanea giustifica così la pratica mediterranea di sempre che invita a condire e
a friggere con olio d’oliva”(6).
Nonostante l’intrinseca somiglianza
merceologica, i vari olii presentano,
tuttavia, caratteristiche compositive
ed organolettiche personalizzate che
dipendono da molteplici fattori: non
solo dall’età del prodotto e dal livello
di maturazione delle olive da cui l’olio
è stato spremuto, come si è sopra ricordato, ma anche, come è facilmente comprensibile, dalle differenti cultivar, dai suoli e dal microclima dove
vive l’ulivo. Si ottengono in tal modo
prodotti analoghi ma funzionali al
condimento di piatti diversi (7) .
Sfogliando i comuni repertori che
hanno per oggetto l’olio d’oliva, accanto alla presenza di preziose notizie
tecniche, si colgono per lo più due
ordini di suggerimenti: da una parte
vere e proprie ricette da elaborare
con l’olio descritto, dall’altra proposte di abbinamento tanto generiche
quanto fuorvianti.
Quando la proposta di un olio è mirata o si accompagna al suggerimento
di una ricetta tradizionale si tratta in linea di principio di proposta valida che
si può ben condividere: ad esempio,
si può proporre l’olio (8) della Gardesana dell’acqua, dall’elevato contenuto
di acido oleico e dalla bassa acidità,
per insaporire il carpione bollito e lo
stesso olio può essere raccomandato per elaborare le ’Sarde in saòr’ o
il ’Baccalà mantecato’(9) . Piuttosto
confusiva è invece la generica proposta di abbinamento con insalate,
con spaghetti o con le carni senz’altra
precisazione. Ci si può, infatti, chiedere con quali insalate o con quali
spaghetti? Se si pensa all’intenso sapore di certi olii del sud è inevitabile
il rimando ad un loro ideale incontro
con insalate o legumi dal sapore altrettanto intenso che maturano nel-
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
lo stesso ambiente ma, per tornare
all’esempio del carpione, sembrerebbero essere poco opportuni per condire il pesce in parola perché con la
loro intensità coarterebbero il sapore
tanto delicato di questo ospite, ormai
quasi introvabile, del lago di Garda.
Se, d’altra parte, si ha a potata di
mano un piatto di minestra di fagioli
- tiepido, con il ‘brusin’, con qualche
cotenna che si confonde con le inevitabili croste di formaggio grana o con
qualche frammento di prosciutto - un
olio percettivamente intenso ed aggressivo è quanto di meglio ci possa
essere per compiere il rito finale della
‘crose de oio’: l’ideale sembrano certi
olii del sud, dal sapore di mandorla e
di carciofo, il cui olivaggio comprenda
Nocellara del Belice, Biancolilla, Cerasuola, Coratina (10) .
Dati gli esempi ora riportati si può ipotizzare una regola che raccomandi olii
dal sapore delicato, dal vago sentore
di mandorla, come condimento ideale per piatti dal sapore altrettanto
delicato, riservando, invece, gli olii dal
sapore intenso ai piatti marcatamente
sapidi. Si tratta peraltro di una possibilità e non di una regola assoluta,
non solo perché il gusto risente for-
temente di inclinazioni e di varianti
personali ma anche perché la ricerca
della dissonanza può essere un’avventura gradita, una sorta di esperimento con cui si intende confrontarsi
nella ricerca di quei misurati piaceri
che costituiscono un motivo non irrilevante del benessere a cui giustamente si aspira. Senza voler dire
che le regole sono fatte per essere
trasgredite, si vuole piuttosto ricordare l’opportunità che in ogni tavola
siano presenti almeno due o tre tipi
di olio. Tanto più che la possibilità di
parlare dell’olio è un motivo, non di
certo l’unico, perché la convivialità sia
valorizzata invitando alla presenza e
alla partecipazione intorno alla tavola
della vita che l’attuale organizzazione
della famiglia non sembra incoraggiare alla regolare frequentazione.
L’autentico benessere è in sintonia
con la salute ma anche con quei
costumi che invitano alla partecipazione e al dialogo. L’olio d’oliva che
non è una medicina ma un prezioso
alimento e condimento, intriso di simbolismo, ha insomma caratteristiche
ideali per promuovere il benessere,
un vissuto che presuppone la salute
e reclama il dialogo.
Cenni bibliografici
1. G. Ballarini, La Creazione della Cucina. Orme
biologiche nell’esperienza gastronomica,
Roma, Accademia Italiana della Cucina,
2005, p. 71.
2. Castor Durante da Gualdo, Il tesoro della sanità, a cura di E. Camillo, Milano, Sella e Riva
Editori, 1982, p. 194.
3. C. Scandellari, Dieta e olio d’oliva, in L’olio
d’oliva nella cultura e nell’alimentazione
dell’uomo, a cura di L. Bonuzzi, Verona, Camera di Commercio I. A. A. di Verona, 1985,
pp. 127-134.
4. M. Messini, M. Cairella, Dietetica, Roma,
SEU, 1976, pp. 248 e seg.
5. D. Gaburro, I grassi nell’alimentazione del
lattante, in Il contenuto ottimale di acido linoleico nella dieta, Novara, Fondazione Alivar, s.
d., p. 106.
6. L. Bonuzzi, Condire e friggere con olio d’oliva: riflessioni antropologiche e sanitarie, in
La riviera degli olivi del Garda verso la DOC,
a cura di G. Bargioni e L. Bonuzzi, Verona,
Banca Popolare di Verona, l994, pp. 63-70.
7. AA. VV., Oli DOP d’Italia, Napoli, Regione
Campania - Feder DOP, 2006.
8. G. Bargioni, O. Pavan, L’olivicoltura nel veronese, in L’olivicoltura nelle Venezie, Verona,
AIPO - Accademia Nazionale dell’Olivo e
dell’Olio, 2007, pp. 5-22.
9. S. Conte, Almanacco dell’olio extravergine
d’oliva del Garda, Sommacampagna (Vr),
Morganti (Consorzio Tutela Olio Extra Vergine di Oliva Gaarda - Dop), s. d.
10. Oli di Sicilia - Catalogo, Trapani, Regione Siciliana - Assessorato Agricoltura e Foreste,
1998.
✂
SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI
(BARRARE)
MEDICINA GENERALE
COGNOME
PEDIATRIA
...............................................................................................................................................................................................................................................................
NOME..............................................................................................................................................................................................................................................................................
VIA
............................................................................................................................................................................................................................................
N.
.................................
CAP............................................. CITTÀ
...................................................................................................................................................................................................................
TELEFONO
...................................................................
.......................................
/
......................................
Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale
VERONA MEDICA
/ ........................................................................
SI
NO
33
STORIA DELLA MEDICINA
I tartufi:
dalla dietetica alla gastronomia
di Luciano Bonuzzi
Il tartufo è un portento per chi manca
il caldo drento (1) .
Il mondo dei tartufi (2) è, da sempre, connotato da una sorta di marginalità che ne
facilita il passaggio da un’area tematica
ad un’altra: ad esempio, dalla dietetica
medica, con aspettative vagamente mirate, alla gastronomia dove ad altro non
si bada che alla valorizzazione sensoriale
di quanto si porta alla bocca. Il tartufo,
del resto, è un tubero ipogeo che matura nel buio sotterraneo in simbiosi con
le radici di alcune piante in una oscurità
che annuncia la disponibilità al compromesso e facilita il cambio di posizione
funzionale.
Nella dietetica della tradizione l’atteggiamento della medicina nei confronti del
tartufo era quanto mai cauto: era infatti
ricordato per le sue proprietà afrodisiache
ma anche, e soprattutto, per il rischio che
potesse indurre l’emergenza di qualche
disturbo malinconico. Solo nella cultura
contemporanea si guarda al tartufo con
intenti eminentemente gastronomici, accantonando quelle preoccupazioni che
caratterizzavano la dietetica del passato
fino a tutta l’età moderna. Oggi, del resto,
le preoccupazioni in tema di dieta ruotano
intorno all’immagine del corpo - anoressia, bulimia - piuttosto che porre mente
agli specifici effetti di qualche particolare
nutriente e ciò vale, paradossalmente,
forse anche per la stessa ortoressia.
Questo cambiamento di rotta, almeno
per quanto riguarda il tartufo, si verifica al tempo di Anthelme Brillat-Savarin
che, sensibile allo sviluppo delle scienze del proprio tempo, non fu nè cuoco
né medico ma un magistrato, con rare
doti d’equilibrio, vissuto negli anni, tanto
brutali, della Grande Rivoluzione. BrillatSavarin, trasformando la dietetica del
passato, non ignora l’importanza della
chimica analitica nello studio degli alimenti e guarda con fiducia ai progressi della tecnica; conosce “la pentola
34
economica, la rosticciera, il girarrosto
a orologeria e il vaporizzatore”; erudito, estraneo alla pedanteria, sa essere
- per quanto è necessario - “fisico, chimico, fisiologo” ed anche inventore per
aver messo a punto un “irroratore”, un
piccolo strumento idoneo a profumare
l’ambiente. L’universo degli odori, a cui il
tartufo partecipa con tanta enfasi, non è
insomma sottovalutato da questo grande
gourmand che nelle sue riflessioni privilegia, senza dubbio, l‘insieme dei sapori
piuttosto che guardare agli effetti di un
singolo nutriente. Brillat-Savarin conosce
bene i tartufi di Francia - ottimi quelli del
Périgord e dell’alta Provenza - ma anche
i pregiati tartufi bianchi del Piemonte, dalle vaghe allusioni agliacee, che lasciano
la bocca perfettamente asciutta; meno
bene, in tema di qualità, con quelli della
Borgogna e del Delfinato perché duri e
poveri di profumo. Vi sono tartufi e tartufi.
L’approccio al tartufo reclama pertanto
un’indiscussa larghezza conoscitiva che
diventa ancora più complessa quando
si deve passare alla manipolazione in
vista del consumo. Eccellente il tacchino
tartufato. Meno bene invece l’accoppiata con il fagiano; osserva al proposito:
“Un fagiano tartufato è meno buono di
quanto si potrebbe credere: è un animale troppo aristocratico per ungere il
tubero; e poi, l’aroma dell’uno e quello
dell’altro mescolandosi si danneggiano
reciprocamente o meglio ancora non si
confanno”. Brillat-Savarin, in altre parole,
è alla costante ricerca dell’armonia perché: “I medici tedeschi dicono che coloro i quali sono sensibili all’armonia hanno
un senso più degli altri”. Per quanto il
tartufo possa essere proposto nella pienezza della propria integrità, è per lo più
triturato o tagliato in lamelle in modo da
promuovere - commenta Brillat-Savarin
- quell’armonia che lo rende idoneo al
condimento di tanti piatti e, addirittura,
dello stesso fagiano quando viene lardellato ed impreziosito con un ripieno a
base di beccacce e tartufo, accanto ad
altre squisitezze. L’interesse per queste
ricette, dove circola lo spirito della musica, non deve stupire in quanto l’autore
della Fisiologia del gusto - Brillat-Savarin
- era buon musicista e dirigeva “una banda musicale di dilettanti”. Brillat-Savarin
sa bene che il tartufo, data l’importanza
che ha in cucina e date le forti valenze atmosferiche che gli sono proprie, non può
non influenzare i rapporti sociali e, proprio a questo proposito, tenta di chiarire
la vecchia questione delle sue proprietà
afrodisiache ma, considerando la difficoltà empirica di procedere sul campo
ad una ricerca statistica vera e propria,
preferisce narrare il caso, relativamente
illuminante, di una signora - “una donna
intelligente senza pretesa, virtuosa senza
smorfie” - che riscuoteva la sua fiducia.
Questa signora, in assenza del marito,
dopo un buon pranzo a base di tartufi e
di champagne, aveva ascoltato uno spasimante senza prudenza alcuna e scopertasi incline a rinunciare alla propria
virtù aveva attribuito ai tartufi questo stato d’animo designato come “predisposizione pericolosa”. È da dire, tuttavia, che
nel caso in parola i tartufi sembrano giocare un ruolo senza dubbio significativo
ma non unico in quanto, in un contesto
particolarmente favorevole, operano in
sintonia con altri motivi: lo champagne,
ad esempio. I tartufi, insomma, non sono
nè farmaci né droghe ma impalpabili
mediatori d’armonia. Conoscenza, complessità e musica sono le coordiante del
tartufo, almeno secondo Brillat-Savarin
che scrive in un tempo in cui il consenso
per questo tubero è allo zenit(3).
Pure in un celeberrimo pranzo letterario il pranzo di Babette -, ambientato qualche
decina d’anni dopo l’età di Brillat-Savarin,
il tartufo ha un ruolo magico, discreto
quanto determinante, in quanto rientra
nell’elaborazione delle Cailles en sarcophage, la più sofisticata fra le portate
a cui si fa cenno. Questo piatto, che nel
Pranzo di Babette (4) sembra esprimere
una tipicità altamente connotante del parigino Café Anglais, risale verosimilmente
all’invenzione di Taillevent, uno chef me-
VERONA MEDICA
STORIADELLAMEDICINA
dioevale: quaglie - ovviamente -, fegatini
di pollo, champignon, lardo, burro, vino
bianco, madera, timo etc. e - dulcis in
fundo - “tartufo nero tagliato a lamelle.”(5).
Anche in un noto film di Gabriel Axel del
1987, che ha per oggetto lo stesso pranzo, al tartufo viene riservata una centralità
altrettanto significativa.
Per quanto non tutti i piatti che fra i loro ingredienti comprendono il tartufo abbiano
la complessità delle Cailles en sarcophage, si deve riconoscere che il ruolo principale del tartufo è quello di ingrediente
o di condimento mentre una porzione di
soli tartufi, per quanto effettivamente poposta da un grande maître come Escoffier(6), sembra racchiudere qualche cosa
di eccessivo, e non solo per il prezzo. Il
destino del tartufo è quello di guarnire, di
amalgamare, di alludere alla molteplicie
vaghezza dei sapori. Così nel suggerimento dei principali ricettari. Carême (7),
che propone, fra l’altro, una ricetta per
ottenere essenza di tartufi, li raccomanda
per alcuni ragoût e per alcune guarnizioni.
Escoffier prescrive i tartufi per non poche
salse e per qualche guarnizione ed anche per insaporire uova ed omelette ma,
nel contempo, suggerisce alcune ricette
perché “vengano serviti anche a titolo
di Verdura o di Hors-d’oeuvre”: sotto la
cenere, allo champagne, alla panna, su
tovagliolo. Le salse, commenta Escoffier,
sono “la pietra angolare della cucina” ed
hanno “creato e mantenuto l’universale
superiorità della cucina francese”(8): bisogna però prendere atto che, come molte
salse, anche quelle a base di tartufo sono
un po’ passate di moda, così come il primato della cucina francese non è più indiscusso; ed anche l’impiego del tartufo,
nella propria integrità, come verdura - lo si
è già fatto notare - è per lo meno eccessivo. Le mode cambiano e il tartufo resta.
Anche in Italia, proprio come in Francia,
il tartufo è largamente presente nelle cucine più prestigiose. Pellegrino Artusi ricorda fra i ‘Principii’ i crostini di tartufo e
conosce anche la salsa tartufata, i tartufi
con le uova ed il cappone arrosto tartufato, ma è soprattutto nel pasticcio di maccheroni - un piatto d’obbligo nella festa di
san Luciano - che il tartufo sprigiona i sapori più complessi: sotto la pasta frolla si
trovano maccheroni, parmigiano, animelle, burro, tartufi, prosciutto, funghi secchi,
rigaglie etc.(9).
I tartufi sono presenti in quasi tutte le
cucine regionali della penisola ad esclusione delle isole e dei territori più a sud.
VERONA MEDICA
Riccardo Morbelli, nel suo ‘Atlantino
dell’Italia a Tavola’ ne fa il fiore all’occhiello della cucina piemontese con i celebrati
tartufi bianchi, mentre in Umbria domina
il tartufo nero di Norcia. Né manca il ricordo dei tartufi bresciani di Padenghe,
né di quelli che crescono nelle montagne
di Verona, a Caprino Veronese ed a Tregnago (10). E neppure Vicenza è del tutto
estranea al tartufo. I ‘tartufi alla berica’,
illustrati da Alessandro Molinari Pradelli,
sono l’espressione di antiche conoscenze e di pratiche culinarie semplici quanto
raffinate: “Dopo aver nettato con cura i
tartufi, affettateli grossettini (cercando di
non rompere le fette); queste passatele
nell’uovo e nel pangrattato, infine friggetele in padella”(11).
Il tartufo è delicato e prezioso e va trattato con ogni cautela. Si capisce pertanto
come Lidia Morelli che scrive nel 1941, in
piena guerra, sia prodiga di raccomandazioni in merito. Ricorda, innanzi tutto, che
telle o una nevicata di lamelle di tartufo
per coprire il formaggio fuso che nasconde il prosciutto che avvolge la cotoletta
impanata. Per restare in Europa, un destino analogo a quello che il tartufo va ricoprendo nella cucina francese e italiana
va affiorando anche in quella tedesca, in
particolare per raffinati pranzi ufficiali, soprattutto da quando qualche illustre chef
ne parla alla televisione. Un segno della
crescente fortuna di questo tubero si può
cogliere nella proposta di tartufi piemontesi nei principali mercati delle grandi città
quale l’Hauptmarkt di Norimberga.
Non si deve, comunque, pensare che la
storia del tartufo sia giunta ad un punto
fermo. La storia - ogni storia - è sempre
in movimento e all’orizzonte compaiono
interessanti novità. Innanzi tutto i tartufi coltivati nelle tartufaie che in Cina - in
questo grande paese - sono prodotti a
prezzi sorprendentemente convenienti.
Cambieranno le ricette rispetto a quelle
oggi correnti? O i profumi di questi prodotti di tartufaia non saranno all’altezza di
quelli emanati dal tartufo spontaneo che
deve essere scovato con una sapienza
ben radicata nella dettagliata conoscenza del territorio? Solo l’esperienza aiuterà
a dirimere ogni perplessità ed a sciogliere
ogni dubbio.
RICHIAMI BIBLIOGRAFICI
non vanno “mangiati in eccesso”, che
sono costosi e raccomanda che al momento dell’acquisto “si scartino quelli avvolti in terra, di cui si paga un peso inutile
per tartufo”. Parlando poi della “fonduta
coi tartufi”, piatto ritenuto emblematico
per la cucina valdostana, propone di ricorrere a qualche succedaneo. Scrive:
“Economicamente si suole sostituire il
sapore del costoso tartufo col suffregare
d’aglio l’interno del recipiente di cottura:
i due sapori hanno qualche affinità”(12).
Tempi duri quelli di Lidia Morelli: tempi di
guerra e non tempo di tartufi.
Per concludere, rinunciando a sfogliare
i numerosissimi ricettari degli ultimi decenni, si ha la sensazione che lungo i due
secoli dell’età contemporanea il ruolo dei
tartufi, sia in Italia che in Francia, vada
progressivamente chiarendosi come
condimento: bruschette al tartulfo, uova,
pasticcio di maccheroni, risotto e taglia-
1) R. Morbelli, il boccafina ovvero il gastronomo avveduto, Roma, Casini, 1968, p. 231.
2) L. Bonuzzi, I tartufi: il fascino dell’ambiguità, in
Medici e Malattie: tra Storia e Memoria, a cura di
F. Alberton e R. Mora, Verona, Ordine dei Medici
Chirurghi e degli Odontoiatri, 2010, pp 295-298; Id.,
Tartufi ed atmosfera, «Alfa/Omega», 6 (2009), pp.
18-19; Id., I tartufi fra metafora sessualità e gastronomia, «Verona medica», 3 (2011), pp. 33-34.
3) A. Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto, a cura di F.
Palazzi, Milano, Ultra, 1944, pp. 120,135, 145-155,
559, 596, 610.
4) K. Blixen, Il pranzo di Babette, in Capricci del destino, trad. P. Ojetti, Milano, Feltrinelli, 1989, p. 37.
5) A. Alacevich, A pranzo con Babette. Le ricette di Karen Blixen, Torino, Il leone verde Edizioni,
2003, p. 46.
6) A. Escoffier, Guida alla grande cucina, trad. it.,
Roma, Muzzio, 2001, p. 946.
7) M. A. Carême, L’arte della cucina francese nel
XIX secolo. Trattato elementare e pratico, trad. A.
Pezzani, Fidenza (Pr), Mattioli, 2007.
8) A. Escoffier, Guida alla grande cucina, cit., p. 3.
9) P. Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, a cura di P. Camporesi, Torino, Einaudi,
1970, p. 222.
10) R. Morbelli, il boccafina etc., cit., pp. 262,
266-267.
11) A. Molinari Pradelli, La cucina veneta in 1200
ricette tradizionali, Roma, Newton & Compton,
2000, p. 349.
12) Nuovo ricettario domestico - Enciclopedia moderna per la casa, a cura di L. Morelli, Milano, Hoepli, 1941-XIX, p. 758.
35
FNOMCeO
Intervista
al neo presidente Fnomceo
Presidente Bianco, è stato riconfermato alla guida Fnomceo per il
terzo mandato. Da dove ripartirà?
Innanzitutto, lavoreremo al completamento dell’iter parlamentare della
riforma degli ordini: è urgente un riordino che le restituisca flessibilità e
dinamismo. Poi presteremo grande
attenzione alla qualità professionale, attraverso una più ampia collaborazione con gli atenei per ciò che
concerne la formazione pre e post
laurea e con le società scientifiche
per quanto riguarda l’aggiornamento
degli “skills” professionali.
dall’atto medico, in quanto improntato per principio al bene della persona. Fatti sempre salvi, ovviamente, i
casi di colpa grave. In ogni caso, il
principio al quale vogliamo ispirarci
è semplice: non è tollerabile che un
chirurgo - o qualsiasi altro medico entri in sala operatoria come portatore di bene e ne esca come indiziato
di omicidio, ancorché colposo.
Sul governo clinico?
Riteniamo necessaria una riallocazione del principio dell’autonomia del
medico nelle aziende sanitarie, sempre più chiamate a obiettivi estremamente rigidi. C’è anche da riportare
un po’ di coerenza nel sistema: da
un lato è in corso una riflessione sui
meccanismi concorsuali perché venga premiato effettivamente il merito,
dall’altro si pensa a sistemi di governo in cui alla fine chi decide tutto è
il direttore generale o il collegio di
direzione.
Amedeo Bianco
In tema di società scientifiche, da
tempo si parla di un loro accreditamento...
Contiamo di concretizzare il progetto con l’introduzione di un accreditamento istituzionale attraverso uno
strumento normativo ancora da affinare, il cui scopo sia quello di fare
delle società interlocutori affidabili.
Torniamo all’agenda: dopo la riforma?
È urgente superare tutti i meccanismi che sul fronte del contenzioso
oggi sono fonte di disagio per i medici. Bisogna restituire loro serenità e
su questo sembra essere d’accordo
anche il ministro Balduzzi. Lo stes-
so vale per le carenze organizzative
delle strutture sanitarie: quando di
recente ho detto che sarebbe necessario ripensare l’aziendalizzazione
del Ssn, non auspicavo ritorni al passato ma una riflessione sui problemi
del presente.
Contenzioso: nelle elezioni degli
ordini provinciali è balenata la
proposta di depenalizzare l’atto
medico...
La depenalizzazione è una proposta complessa, di cui va valutata la
fattibilità. Forse è più veloce e proficuo un percorso che consenta di disgiungere il reato di lesioni personali
Altro tema è quello dei rapporti
tra medici e professioni non mediche...
Anche qui serenità e certezze: non
è possibile che ogni cambiamento
venga letto come un’aggressione, a
farsi la guerra non si va lontano. La
strada vincente è quella delle soluzioni collaborative e multidisciplinari.
Ultima questione: l’intramoenia...
L’intramoenia prima ancora di essere
un concetto di spazi è un concetto
di regole. Le regole oggi esistono,
basta farle rispettare. Chi le ha eluse
va punito, ma è anche vero che se
è riuscito a farlo è perché gli è stato
permesso.
Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri di Verona
www.omceovr.it
Informazioni e servizi “on line”
36
VERONA MEDICA
FNOMCeO
Specializzandi:
niente tasse sulla borsa di studio
La Commissione Finanze della Camera dei deputati nella seduta in
sede referente di lunedì 16 aprile
2012 ha approvato, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Sarubbi 3.33, Laffranco 3.34 e Di Virgilio 3.35 (All. n. 1) soppressivi dei
commi 16-ter e 16-quater dell’art.
3 (All. n. 2) del disegno di legge
n. 5109 concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del
decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16,
recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficentamento e potenziamento delle
procedure di accertamento”.
L’art. 3, comma 16-quater, introdotto a seguito di un emendamento
approvato dal Senato, prevedeva
l’introduzione della tassazione Irpef
sulle zomme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di
assegno, premio o sussidio per fini
di studio o di addestramento professionale, per importi eccedenti
11.500 euro.
Questa Federazione esprime, pertanto, la soddisfazione per l’approvazione da parte della Commissione
Finanze della Camera dei Deputati
dell’emendamento
sopraccitato,
vlto a correggere un palese errore
di valutazione.
Resta comunque sul tappeto una
questione insoluta che riguarda i
giovani colleghi che svolgono la formazione in medicina generale, i cui
emolumenti, largamente inferiori a
quelli previsti per gli specializzandi,
sono invece gravati dalle tassazioni
fiscali.
La FNOMCeO ha già rappresentato
al Ministero della Salute questa problematica che apre una questione di
equità di trattamento e si sta adoperando affinché vengano almeno
perequati i trattamenti fiscali.
In conclusione questa Federazione
auspica che tale vicenda possa costituire l’occasione per una riflessione responsabile e matura sul nostro
sistema di formazione specialistica,
affinché tale sistema possa sempre
più e meglio corrispondere alle sue
finalità.
Amedeo Bianco
Medicina di Famiglia
Come calcolare il compenso dovuto
al sostituto
Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza
Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:
“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”
Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.
Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione
avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.
In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:
Compenso forfetario X 70%: 30 = X
(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)
X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo
X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre
VERONA MEDICA
37
FNOMCeO
Certificati di idoneità per la patente
e codici identificativi: proroga
Facendo seguito alle Comunicazioni
n. 12 del 25 febbraio 2011 e n. 55 del
19 settembre 2011 si ritiene opportuno segnalare che nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana n.
37 del 14 febbraio 2012 è stato pubblicato il decreto 31 gennaio 2012
recante “Ulteriore proroga del termine posto dall’articolo 6, comma 3,
del decreto 31 gennaio 2011 relativo
all’acquisizione del codice di identificazione da parte dei medici appartenenti ad amministrazioni e corpi”.
Come è noto il decreto 31 gennaio
2011 introduce l’uso di un codice
di riconoscimento del medico che
deve essere riportato in calce alle
certificazioni unitamente al timbro
ed alla firma del medico certificatore
ed all’indicazione dell’ufficio di appartenenza dello stesso.
L’art. 6, comma 3, del decreto 31
gennaio 2011 prevede che fino alla
data del 15 febbraio 2012 i medici
appartenenti ad amministrazioni e
corpi (medici appartenenti ad uffici
con fnzioni di medicina-legale ap-
partenenti alle unità sanitarie locali,
i medici responsabili dei servizi di
base dei distretti sanitari, i medici
appartenenti al ruolo dei medici del
Ministero della salute, i medici del
ruolo professionale dei sanitari della Polizia di Stato, i medici militari in
servizio permanente effettivo, i medici del ruolo sanitario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, gli ispettori medici del Ministero del lavoro
e delle politiche sociali e quelli delle
Ferrovie dello Stato) possono rilasciare i certificati di idoneità psicofisica, necessari al conseguimento
della patente di guida, seconso le
modalità previgenti.
Ebbene il decreto 31 gennaio 2012
indicato in oggetto che è stato emanato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dispone una ulteriore proroga al fine di garantire una
piena efficienza del servizio reso dai
medici appartenenti alle amministrazioni e corpi sopraccitati, accordando agi stessi medici un maggior
tempo per l’acquisizione del codice
di identificazione che deve essere
richiesto, per il tramite degli uffici di
appartenenza, all’ufficio della motorizzazione competente per territorio
in ragione del luogo ove ha sede
l’ufficio al quale appartengono.
Nella fattispecie l’art. 1 del decreto
31 gennaio 2012 modifica l’art. 6 del
decreto 31 gennaio 2011, prevedendo che “fino alla data che sarà resa
nota mediante pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale di un successivo
decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti” i medici appartenenti ad amministrazioni e corpi citati dapprima possono rilasciare
i certificati di idoneità psico-fisica
necessari al conseguimento della
patente di guida secondo il sistema
previgente.
Al fine di consentire un esame più
approfondito della materia è possibile scaricare copia del provvediemento sul portale della Fnomceo al
link gazzetta ufficiale.
Amedeo Bianco
Registro italiano medici:
ancora una pubblicità ingannevole
Giunge notizia che il Registro Italiano dei Medici ha nuovamente ripreso ad
inviare a tutti gli iscritti una comunicazione con cui chiede dati e informazioni ai
medici, per una eventuale pubblicazione sul Registro stesso.
Com’è noto, in relazione a precedenti iniziative del Registro Italiano dei Medici,
l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, con decisione del 4 luglio 2011,
ha dichiarato il messaggio di cui trattasi “pubblicità ingannevole illecita”,
vietandone l’ulteriore diffusione ed irrogando alla stessa la sanzione amministrativa
pecuniaria di euro 100.000.
Si informano gli iscritti che tale iniziativa ha carattere esclusivamente privatistico e
commerciale e, soprattutto, che in nessun modo riguarda gli Ordini e la Federazione.
Si segnala inoltre che, nonostante la scarsa trasparenza della comunicazione, l’ade­
sione all’iniziativa prevede onerosi costi a carico dei sottoscrittori.
38
VERONA MEDICA
ENPAM
Il nuovo corso dell’Enpam
Alberto Oliveti assume tutte le deleghe rimesse da Eolo Parodi, indagato dalla procura di Roma. Una nuova
sta­­gione: “Investimenti meno reddi­tizi
ma sicuri, taglio dei consulenti e­ster­ni,
più trasparenza”.
La garanzia di maggior guadagno sta
innanzitutto nello spendere poco”:
co­sì il Presidente facente funzioni
dell’Enpam ha illustrato la linea guida
che l’ente pensionistico dei medici e
degli odontoiatri seguirà per i futuri
investimenti. “L’investimento previdenziale deve essere prudente e sicuro – ha dichiarato Oliveti nel corso
di un incontro aperto alla stampa -,
rovesceremo la logica nelle scelte
finanziarie: quindi non punteremo a
rendimenti maggiori poiché questi
comportano una rischiosità eccessiva e corrispondenti costi commissionali. D’ora in poi applicheremo la
regola dello “zero virgola”, cioè difficilmente prenderemo in considerazione investimenti che in partenza
prevedono commissioni superiori
all’uno per cento”. Le stagioni della
finanza creativa sono davvero finite.
Una frase torna più volte: “Le pensioni dei medici sono sacre”. E per
difenderle Oliveti ricorda di aver già
avviato, con il ruolo di vicepresidente
ricoperto fino alle dimissioni di Eolo
Parodi, tre riforme: quella del modello di governance del patrimonio,
quella del sistema di previdenza e
quella della rappresentanza interna
all’Ente.
Temi già ampiamente illustrati negli
Stati Generali della Previdenza tenuti
a Roma nel novembre scorso, con
la presenza di ospiti illustri come il
professor Mario Monti, vicinissimo
ad essere chiamato alla guida del
Governo tecnico, e come Giuliano
Amato, anch’egli ora nella squadra di
Governo.
Tutta l’attenzione è rivolta a “mettere
in sicurezza” la previdenza dei medici, anche facendo una riforma difficile che lo stesso Oliveti, rivolto ai medici, riassume così: “Ti darò un po’
più tardi e un po’ di meno, ma ti ga-
VERONA MEDICA
rantisco che avrai la tua pensione”.
Parole chiare sui criteri che guidano
ora gli investimenti. Il presidente f.f. li
riassume nella formula “zero virgola”,
che spiega così: “Dobbiamo rovesciare l’approccio agli investimenti
finanziari, che solitamente puntano a
massimalizzare i rendimenti, alzando
di conseguenza i costi delle commissioni. I nostri investimenti sono rivolti
solo a garantire la previdenza e dunque devono essere prudenti, sicuri,
sia pure con una rendita bassa, dello
‘zero virgola’”.
Anche per il patrimonio immobiliare
si è aperta una stagione più austera. Gestione “in house” attraverso
Enpam Real Estate, ricontrattazione
degli accordi con Ata Hotel, il gruppo che gestisce i complessi turistici
di proprietà dell’Ente, e recupero di
un contenzioso di 40 milioni che si
trascinava dal 2008. Il risultato è che
nel 2011 la gestione del patrimonio
immobiliare Enpam è costata 2,5 milioni di euro in meno.
Venendo all’indagine della Procura
di Roma che ha portato alle dimissioni di Eolo Parodi, Oliveti ha detto di aver incontrato gli inquirenti, il
procuratore aggiunto Rossi e il sostituto procuratore Farinelli, ai quali ha
illustrato attraverso quale percorso
di valutazione si arrivasse alle scelte
del CdA Enpam, nel quale egli sedeva come “consigliere semplice”.
Un percorso che coinvolgeva il Comitato Enpam per gli investimenti, i
consiglieri esperti di finanza, il collegio dei sindaci e, ovviamente, i vertici
dell’Ente. L’indagine riguarda in particolare prodotti finanziari acquistati
nei primi anni 2000. “In quel periodo
– ha detto Oliveti – un po’ tutti hanno
comprato prodotti opachi, Comuni,
Regioni, anche il Fondo pensioni della Banca d’Italia. Noi ci siamo trovati
circa 400 milioni a rischio perdita, ma
siamo intervenuti subito e nel bilancio consuntivo 2011, che approveremo a breve, questa quota a rischio è
scesa a 250 milioni”.
“Per gli investimenti finanziari, la ci-
fra di 400 milioni di euro (l’asserito
“buco”) di cui si sente parlare rappresentava, al 2008, il valore di mercato teoricamente perso da alcuni
titoli strutturati, in particolare derivati,
durante la crisi finanziaria. Quest’importo era già stato iscritto a bilancio nel 2008 (approvato nel 2009),
dove è presente alla voce “Fondo
oscillazione valori mobiliari”. I bilanci dell’Enpam – che sono pubblicati
sul sito internet della Fondazione, e
che sono approvati dal Consiglio Nazionale e dagli organi di vigilanza, tra
cui i Ministeri e la Corte dei conti, e
sono sempre regolarmente certificati
da una società internazionale indipendente – mostrano che il rischio di
perdita è nel tempo diminuito, cosicché la consistenza del fondo oscillazione si è progressivamente ridotta
fino a ipotizzare, per il bilancio consuntivo 2011, un fondo di 220 milioni”
afferma una nota dell’Ente. “La Fondazione precisa che si tratta di una
perdita potenziale perché i titoli non
sono ancora arrivati a scadenza. Alla
scadenza il capitale investito verrà
restituito. Per evitare il concretizzarsi del rischio di perdita, nel 2009 la
Fondazione ha dato il via a un’operazione di ristrutturazione del suo portafoglio di derivati (composto da 9
titoli). I risultati sono incoraggianti: il
primo titolo in scadenza (31/12/2012)
affidato ai ristrutturatori quando valeva il 27% del prezzo pagato, adesso
vale il 116%. Questo vuol dire che a
fine anno l’Enpam dovrebbe recuperare il capitale investito, i soldi spesi
per la ristrutturazione e otterrà una
piccola quota di interessi. Se anche
gli altri 8 titoli seguiranno lo stesso
andamento, si potrà affermare che
l’Enpam non ha perso nulla nei derivati ma anzi ne ha tratto dei ricavi,
seppur modesti”, conclude il documento.
Nella stessa inchiesta sono entrati anche tre acquisti immobiliari che
l’Enpam avrebbe pagato eccessivamente, in rapporto alla cifra per la
quale erano stati acquistati in precedenza: il palazzo de La Rinascente a
Milano e due stabili in via del Serafico
a Roma. Oliveti ha però difeso il valore di queste acquisizioni: “Il palazzo
de La Rinascente a fianco del Duomo è un unico, di grande valore – ha
detto – mentre i due immobili romani
39
ENPAM
sono stati acquistati già affittati alla
Regione Lazio e hanno quindi una
redditività intorno al 6%, che mi sembra soddisfacente”.
Oliveti, a cui il consiglio di amministrazione dell’Enpam ha conferito le
ultime deleghe per l’attività ordinaria,
ha anche annunciato che la Fondazione sta valutando possibili azioni
legali di rivalsa per eventuali danni
finanziari e di risarcimento per i danni
d’immagine subiti. “Questo perché
crediamo che debba essere difesa
la serietà di questa Fondazione”, ha
aggiunto il presidente facente funzioni. Oliveti ha anche rivelato che,
su sua richiesta, è stato ricevuto ieri
dai magistrati titolari dell’indagine in
qualità di rappresentante della parte lesa. “L’incontro con il Procuratore Nello Rossi e il Sostituto Corrado
Fasanelli è stato cordiale – ha detto
il presidente facente funzioni –, è stato l’occasione per illustrare le attività
dell’Enpam e per esprimere totale
disponibilità e fiducia nei confronti
della magistratura”. Oliveti ha comunque ribadito che i fatti oggetto
di indagine si riferiscono al passato
e non incidono sulla situazione previdenziale degli iscritti: “Le attuali e future pensioni dei medici e dei dentisti
sono in sicurezza”.
Il conto consuntivo 2011 della Fondazione Enpam evidenzia un patrimonio in crescita e una riduzione dei
rischi legati ai passati investimenti in
strutturati e derivati. Del bilancio, che
è in via di approvazione, è possibile
fornire alcune anticipazioni. L’avanzo
di gestione sarà di oltre 1 miliardo,
dato migliore rispetto alle previsioni
(che stimavano questo valore al di
sotto di 900 milioni di euro). Il patrimonio totale (riserva legale) sale
così a 12,5 miliardi di euro, livello
più alto mai raggiunto nella storia
dell’Enpam. Allo stesso tempo sono
diminuiti i potenziali rischi di perdite
sugli strutturati e i derivati del passato. L’accantonamento a copertura
di questi rischi, di conseguenza, è
sceso a 253 milioni di euro. Subito
dopo la crisi del 2008 questo valore
era di 400 milioni di euro, poi scesi a
328 milioni l’anno successivo e a 296
milioni nel 2010. Il dato dello scorso
anno rappresenta un ulteriore miglioramento.
Per quanto riguarda il filone immobi-
40
liare, l’indagine, per ora contro ignoti,
riguarda l’acquisto di alcuni immobili
da parte del Fondo Ippocrate, gestito
dalla SGR First Atlantic Real Estate
(ora fusa in IdeaFimit). La Fondazione Enpam possiede il 100% delle
quote del Fondo Ippocrate ma non
lo gestisce, poiché ciò spetta – per
legge – alla SGR, che è autonoma
e vigilata dalla Banca d’Italia. “Si afferma che la SGR abbia acquistato
il palazzo della Rinascente di Milano
a un prezzo superiore al suo reale
valore – dicono all’Enpam -. La SGR
ha fornito alla Fondazione Enpam
un parere di congruità, redatto da
un esperto indipendente scelto secondo i criteri stabiliti dalla Banca
d’Italia, secondo il quale l’immobile
valeva 490 milioni di euro. La Fondazione ha quindi dato parere favorevole affinché la SGR acquistasse
l’immobile a un prezzo di 18 milioni
più basso rispetto al valore di mercato (cioè 472 milioni, cosa che si è
poi verificata). C’è da precisare che,
con una comunicazione precedente
all’acquisto, la SGR metteva a conoscenza l’Enpam che il palazzo della
Rinascente era stato acquistato, nel
giugno del 2007, dalla società ora
venditrice a un prezzo di 422.790 milioni e non quindi di 363.500 come
riportato dalla stampa. L’immobile rende attualmente 22,75 milioni
all’anno, cioè il 4,82% del prezzo di
acquisto”. “Per quanto riguarda due
immobili di via del Serafico in Roma –
conclude il documento della Cassa -,
risulta che la SGR li abbia acquistati
dopo che il venditore li aveva ristrutturati e locati. Il valore di un immobile
a uso uffici, infatti, si calcola anche a
partire dall’ammontare del canone di
locazione che produce (o non produce). Nel momento in cui venivano
apportati nel Fondo Ippocrate, i due
stabili erano già locati alla Regione
Lazio. Rispetto al capitale investito
(circa 108 milioni di euro) i canoni di
locazione corrispondono a un rendimento di oltre il 6% annuo”.
Come spiega “Il sole 24 ore”, che ha
lanciato l’iniziativa sulla trasparenza
dei conti, il maxifondo Ippocrate è il
più grande fondo immobiliare riservato (2 miliardi di euro la capacità di
investimento). “Ho sempre sostenuto
che i soldi di medici e dentisti devono essere gestiti con il massimo della
trasparenza. L’Enpam metterà online
un documento redatto con gli stessi
criteri di quello pubblicato dalla cassa ragionieri. La documentazione
sarà più corposa perché solo il fondo
Ippocrate è 40 volte più grande del
fondo Crono”. Gli stessi dati verranno
inseriti sul sito di Idea Fimit Sgr, che
si è detta d’accordo sulla decisione,
nella pagina dedicata al fondo Ippocrate. Ma non c’è solo Ippocrate:
“Non ci limiteremo agli investimenti
principali ma pubblicheremo analoga documentazione per l’altro fondo,
Q3, di cui possediamo la quasi totalità delle quote. Inoltre ho chiesto
agli uffici di contattare i fondi dove
l’Enpam ha una partecipazione minoritaria per chiedere il consenso a
pubblicare la loro documentazione”.
L’Enpam, dunque, seguirà la stessa
strada intrapresa dai ragionieri, il cui
ente pensione, presieduto da Paolo
Saltarelli (27mila iscritti e un totale attivo di 1,7 miliardi), è stato il primo a
rendere pubblico sul web il bilancio
del fondo immobiliare Crono.
A partire da aprile dello scorso anno,
come anticipato, la Fondazione ha
riportato in casa la gestione degli immobili rinunciando a darla in appalto
a gestori privati. L’incarico è stato affidato a Enpam Real Estate srl, di cui
Enpam è socio unico e che è presieduta da Alberto Oliveti. Così facendo, nel 2011 la Fondazione Enpam
ha già risparmiato 2,5 milioni di euro
rispetto all’anno precedente. Enpam
Real Estate ha reinvestito parte dei
risparmi conseguiti per mantenere
elevato il valore degli immobili (le risorse destinate alla manutenzione
straordinaria sono aumentate del
75%). Senza queste spese i risparmi complessivi avrebbero superato i
5 milioni di euro. L’Enpam sottolinea
anche che Real Estate non gestisce
immobili di proprietà di fondi immobiliari “e che quindi non vanno fatte
confusioni con il fondo Ippocrate”.
d
VERONA MEDICA
ENPAM
Enpam:
le riforme in arrivo
Le consulte dell’Enpam sono in riunione per concludere l’esame delle
riforme previdenziali. L’iter culminerà
con la seduta straordinaria del Consiglio nazionale della Fondazione già
prevista per il 24 marzo.
Il primo comitato consultivo convocato è stato quello del fondo della Medicina generale (23 febbraio), seguito
da quello della Libera professione (24
febbraio), degli Specialisti esterni (7
marzo) e degli Specialisti ambulatoriali (9 marzo). Il percorso si chiuderà con il Consiglio Nazionale, che è
l’unico organo rappresentativo del
Fondo di Previdenza Generale – quota A - cui sono iscritti tutti i medici e
gli odontoiatri indipendentemente dal
tipo di attività svolta.
La Fondazione ENPAM sarà in grado
di presentare al ministro Fornero una
riforma complessiva che assicurerà
la sostenibilità dei conti a 50 anni,
così assicura il vicepresidente vicario
Alberto Oliveti, ed inoltre la riforma
rispetterà i diritti acquisiti creando i
presupposti per una crescita del patrimonio.
Il Consiglio nazionale straordinario
sarà anche l’occasione per fare il punto sulle modifiche statutarie.
Il percorso di modifica dello Statuto
della Fondazione è iniziato lo scorso
anno con la nomina di una commissione paritetica Enpam-Fnomceo e
con la convocazione delle organizzazioni sindacali dei dipendenti, dei
convenzionati, dei liberi professionisti.
Ulteriori incontri si svolgeranno prima
del Consiglio Nazionale, di cui fanno
parte i presidenti o i delegati di tutti i
106 Ordini provinciali d’Italia.
Mutui agli iscritti
La Fondazione Enpam tornerà a valutare la possibilità di concedere mutui
ai medici e agli odontoiatri. Un’apposita commissione consiliare, che fra
i suoi compiti ha quello di studiare
l’eventuale “estensione dei mutui agli
iscritti”, si è insediata il 16 febbraio
scorso. “Già nel 2008, da consiglie-
re d’amministrazione, avevo proposto
di utilizzare una parte del patrimonio della Fondazione per tornare a
finanziare mutui agli iscritti – dice il
vicepresidente vicario Alberto Oliveti
– purtroppo la commissione istituita all’epoca dovette prendere atto di
alcuni ostacoli normativi e organizzativi. Ci riproviamo ora, con la determinazione di superare le difficoltà che
erano state riscontrate. I mutui sono
una forma di investimento perché
gli interessi pagati dai medici e dai
dentisti che li contraggono contribuiscono a pagare le pensioni di tutti.”
In passato l’Enpam erogava direttamente mutui agli iscritti, un’attività
però molto complessa dal punto di
vista tecnico-finanziario e molto onerosa dal punto di vista amministrativo,
tanto che negli anni ’70 una ventina
di dipendenti dell’ente erano esclusivamente addetti a questo settore. Per
questa ragione tra le ipotesi allo studio ora c’è quella di concedere mutui
tramite banche, cui l’Enpam potrebbe
affidare propri capitali. Oltre a valutare la convenienza e la percorribilità di
questa strada, la commissione consiliare sui mutui dovrà studiare anche
eventuali criteri per la concessione
dei finanziamenti. Tra le proposte c’è
quella di privilegiare l’acquisto della
prima casa o dello studio professionale e di offrire una corsia privilegiata
ai giovani.
INFO ENPAM
Le pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase,
previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni:
MARTEDÌ:
dalle ore 09.00 alle ore 13.00
GIOVEDÌ:
dalle ore 09.00 alle ore 13.00
VERONA MEDICA
41
ENPAM
Enpam, storia degli ultimi anni
Un patrimonio stimato in circa 11 miliardi e quasi 350 mila iscritti attivi, che
versano circa due miliardi di contributi
l’anno, e 85 mila pensionati. È la fotografia dell’Enpam, l’Ente nazionale di
previdenza e assistenza dei medici,
cui aderiscono con una quota minima
tutti i camici bianchi. Gli immobili sono
gestiti per metà direttamente dalla fondazione e per metà da fondi immobiliari. Parte del patrimonio immobiliare
e’ stato messo in vendita all’inizio del
2010, quasi 5mila appartamenti nel
Lazio e in Toscana (la maggior parte
a Roma, dove saranno messe in vendita 4.500 abitazioni, e poi 140 a Latina, 200 a Pisa e 32 a Firenze) con una
operazione che dovrebbe concludersi
nel 2013. L’ente previdenziale gestisce
5 fondi, un fondo generale bipartito
(una parte dove vanno i contributi minimi versati da tutti i medici e una dove
vanno i contributi sulla libera professione per la parte eccedente la quota minima) e tre fondi speciali per chi
lavora in convenzione. Il principale di
questi fondi, quello dei medici di medicina generale (circa 69mila professionisti che rappresentano oltre la metà
delle entrate contributive dell’Enpam),
quello per gli specialisti ambulatoriali e
quello per le strutture accreditate.
Ecco una breve sintesi della storia recente dell’Enpam.
• “Nel novembre 2007 un decreto ministeriale stabilisce le modalità di redazione dei bilanci tecnici
• I ministeri vigilanti indicano all’Enpam che la stabilità a 30 anni va
calcolata su bilanci tecnici riferiti al
31/12/2009, quindi su dati che si sarebbero resi disponibili solo due anni
più tardi
• Il 22/04/2009 una conferenza di
servizi organizzata dal ministero del
Lavoro chiarisce qual è il saldo di riferimento (all’epoca si stabilisce che
si tratta del “saldo corrente”, cioè
quello che tiene conto dei proventi
del patrimonio)
• A giugno 2010, come previsto dalle norme vigenti, viene approvato il
conto consuntivo 2009: l’Enpam
42
può quindi commissionare agli attuari i bilanci tecnici su cui dovranno
essere calibrate le riforme
• I bilanci tecnici al 31/12/2009 vengono consegnati all’Enpam nel dicembre 2010
• Nel corso del 2011 la Fondazione
predispone le riforme e le illustra in
occasione di congressi medici e di
riunioni organizzate dagli Ordini provinciali
• A fine 2011 il ministro Fornero cambia le regole: non si richiedono più
30 anni di sostenibilità ma 50 e si
vieta, inspiegabilmente, l’uso del patrimonio ai fini del calcolo dell’equilibrio cinquantennale
• 17-20 gennaio 2012 le Consulte
dell’Enpam si riuniscono per adeguare il proprio sistema pensionistico alle nuove norme.
• 30 giugno 2012: termine fissato dalla
legge per la presentazione delle riforme”.
La denuncia - A provocare l’indagine
è stata la denuncia fatta nel maggio
del 2011 da un gruppo di consiglieri dell’Enpam che si opponevano al
presidente. I consiglieri chiedevano
di accertare entità e responsabilità
nella gestione del patrimonio dell’ente
con riferimento ad alcuni investimenti
immobiliari in strumenti finanziari derivati. Secondo gli investigatori questo tipo di impegno fa ipotizzare per
l’ente una perdita valutata attorno ai
500 milioni di euro. L’accusa è convinta che i quattro indagati abbiano
“omesso di segnalare ai componenti
del consiglio di amministrazione della fondazione caratteristiche relative
alle note strutturate acquistate dalla
fondazione ed anzi assicurando loro il
rispetto dei criteri di investimento stabiliti dal consiglio di amministrazione
della fondazione medesima in ossequio a quanto stabilito dallo statuto
dell’ente e alle prescrizioni impartite
dagli organi di vigilanza e controllo”.
Il bubbone, come detto, esplode il 18
maggio 2011, quando viene presentato l’esposto. Un anno prima il consiglio di amministrazione dell’Enpam,
presieduto da ben 18 anni dall’ottantacinquenne Eolo Parodi, dc prima,
forzista dopo, europarlamentare nella
prima e nella seconda Repubblica in
cui siede anche a Montecitorio, affida
alla Sri Capital Advisers il compito di
effettuare una sorta di radiografia sugli investimenti dell’ente. Ne esce un
quadro a dir poco preoccupante. Ma
il rapporto rimane nelle mani del presidente che non lo fa conoscere nemmeno ai membri del cda. Secretato.
Le ragioni di tale comportamento si
possono facilmente scoprire. Leggendo pagina 38, per esempio: “Il
bilancio di Enpam risulta molto lacunoso, in particolare con riguardo alle
operazioni sul portafoglio mobiliare
immobilizzato. Ciò rende virtualmente
impossibile per un osservatore esterno valutare la gestione del portafoglio
stesso”.
Ma ce n’è anche per gli advisors “remunerati con commissioni particolarmente elevate difficilmente riscontrabili
nelle abituali finanziarie nazionali ed
internazionali”. A parte Mangusta Risk,
gli altri advisors, da Kanik Venture
Holding Limited a E. Partners, “sono
pressoché sconosciuti”. Quanto ai report di Mangusta appaiono “poco più
di un “copia e incolla” dei dati forniti dai
gestori”. E non è affatto normale che
un ente pensionistico per quanto privato affidi l’incarico di “portafoglio manager” a società con sede in uno dei
paesi della “black list”: alla CQS Cayman SP e alla Matrix Alternative Asset
Management LLP. “Incarico bizzarro e
contraddittorio”, si osserva nell’esposto alla Procura di Roma. Parodi, il 10
marzo del 2011, scrive a Sri per chiedere di cambiare i giudizi negativi. Del
report rimangono ancora all’oscuro
i membri del cda mentre lo conosce
Mangusta (perché?) che ricorre alla
magistratura sentendosi danneggiata
dai giudizi della Sri, potenziale concorrente. Il 3 maggio il Tribunale di Roma
respinge il ricorso.
La difesa di Parodi - “Non ho nulla da
nascondere, nulla di cui vergognarmi.
I medici italiani si tranquillizzino: non
VERONA MEDICA
ENPAM
ho mai pensato di sottrarre denaro
all’Enpam, come non penso che questa iniziativa legale abbia lo scopo di
colpire me per togliere alla Fondazione l’autonomia di cui finora ha goduto”.
Lo afferma il presidente dell’Enpam,
Eolo Parodi, commentando la notizia
dell’indagine per truffa a suo carico
che ha accolto, sottolinea, con “incredulità profonda”. “Con questi chiari di
luna - commenta in una nota il presidente dell’Ente di previdenza ed assi-
stenza dei medici e degli odontoiatri
italiani - non posso dire di essere tranquillo nell’apprendere di essere stato
accusato in maniera così infamante”.
“Naturalmente, lo dichiaro con profonda sincerità - prosegue - sono più che
disponibile a fornire notizie, delucidazioni e anche un po’ di storia dell’Ente
che presiedo con orgoglio. Non accetto che sulla mia persona vi sia anche
l’ombra di un dubbio. Prima di mettere
piede all’Enpam, allora sconvolto da
uno scandalo, avevo presieduto, eletto con votazioni quasi plebiscitarie, la
Federazione degli Ordini”. Per anni,
sottolinea Parodi, “sono stato il capo
dei medici e degli odontoiatri italiani.
È per quel passato che sono stato poi
eletto all’Enpam. Oggi vengo chiamato in causa ed indagato. Le porte del
mio ufficio - conclude - come quelle di
casa mia, sono sempre aperte. Non
ho nulla da nascondere, nulla di cui
vergognarmi”.
L’Enpam alza le pensioni minime
e di invalidità
A seguito della pubblicazione dei dati
Istat sull’inflazione registrata l’anno
scorso, la Fondazione ha aggiornato le
tabelle per calcolare i trattamenti previdenziali e assistenziali a favore degli
iscritti. La Fondazione Enpam di conseguenza ha aumentato le pensioni
minime, quelle di invalidità, le indennità di maternità e le prestazioni assistenzali.
Il trattamento minimo garantito dall’Inps, dato di riferimento per l’integrazione al minimo erogata dalla Fondazione Enpam, è di 6.246,89 euro
all’anno (520,57 euro mensili). Il diritto
all’integrazione al minimo della pensio-
ne è riconosciuto quando gli eventuali
altri redditi del pensionato sono inferiori a 12.177,10 euro per il 2011 e a
12.493,78 euro, dato provvisorio, per il
2012. In caso di cumulo con i redditi del
coniuge, l’importo non deve superare
24.354,20 euro all’anno per il 2011 e
24.987,56 euro, dato provvisorio, per il
2012. Inoltre, nel 2012, per le pensioni
di invalidità assoluta e permanente
e le pensioni indirette (per gli eredi del
medico deceduto in attività) l’importo
minimo erogabile sarà pari a 14.469,08
euro all’anno lordi.
Aggiornato anche il dato sull’indennità
di maternità per il 2012, che verrà rico-
nosciuta tra il minimo di 4.747,64 euro e
il limite massimo di 23.738,18 euro lordi.
Calcolati i nuovi minimi reddituali, anche per accedere alle prestazioni
assistenziali straordinarie. Il minimo
Inps di 6.246,89, moltiplicato per 6
come da regolamento della Fondazione, produce un limite di reddito pari a
37.481,34 euro, per famiglia con un
solo componente. Per ciascuna altra
persona presente nel nucleo familiare,
l’incremento fisso di una quota ulteriore
del minimo Inps, comporta i seguenti
importi: 2 persone: 43.728,23; 3 persone: 49.975,12; 4 persone: 56.222,01;
5 persone: 62.468,90.
TRIBUNALE DI TORINO
Gratuita la diffusione di musica negli studi medici
La riproduzione musicale in uno studio medico – medico-dentistico nel caso specificato – non può ritenersi effettuata a scopo di lucro, neppure
indirettamente. Il medico dentista, ha osservato il Tribunale di Torino, ascolta la musica mentre lavora soltanto per diletto mentre il paziente è indif­
ferente al fatto che nello studio venga trasmessa della musica, né è indotto a scegliere un dentista piuttosto che un altro in base al fatto che nello
studio si ascolti della musica. Consegue che il medico non è tenuto al versamento di compensi in favore del produttore di fonogrammi, nonché gli
artisti interpreti e gli artisti esecutori che abbiano compiuto l’interpretazione o l’esecuzione fissata o riprodotta nei fonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)
VERONA MEDICA
43
SINDACATI MEDICI
Rinnovato
il Direttivo Provinciale FIMMG
In data 10 maggio 2012 l’Assemblea
degli iscritti Fimmg di Verona, riunitasi
in seconda convocazione alle ore 21,00
presso la Sala Marani dell’Azienda
Ospedaliera di Verona ha eletto il Consigliere Direttivo nella figura dei dottori:
Dott. Lorenzo ADAMI,
Dott. Alessio MICCHI
Dott. Renzo SOAVE
Dott. Rosario CATTANEO
Dott. Franco COLLETTA
Dott.ssa Maria Chiara CRESSONI
Dott. Graziano GHIRELLI
Dott. Sandro GIROTTO
Dott. Claudio SALVATORE
Dott. Rudi SANTINI
Dott. Vincenzo SCOLA
Revisori dei Conti
Dott. Dantino Romano GALLIO
Dott.ssa Bianca ROSA
Dott. Paolo SANDRI
Probiviri
Dott. Giorgio BARINI
Dott. Franco COLLETTA
Dott. Francesco DEL ZOTTI
Il Consiglio Direttivo, riunitosi il 17
maggio u.s., ha eletto il nuovo Ese-
cutivo Provinciale per il quadriennio
2012-2016 così composto:
Dott. Lorenzo ADAMI
Segretario Provinciale Regionale
Dott. Alessio MICCHI
Vice-Segretario Vicario
Dott. Graziano GHIRELLI
Vice-Segretario
Dott. Renzo SOAVE
Tesoriere
LORENZO ADAMI
Il Segretario Provinciale
Generale Fimmg
Nuova polizza responsabilità civile
e professionale in convenzione con FIMMG
Di seguito la comunicazione di Franco pagano, responsabile di Pr.Ass.
Is. (previdenza e assicurazioni per gli
iscritti FIMMG) ai quadri periferici. Tutti
i medici che avevano sottoscritto con
la Navale Assicurazione la polizza di
RCP in scadenza il 31/01/12 hanno ricevuto il testo della nuova polizza unitamente al modulo di adesione.
“Ti sottolineo le principali coperture
assicurative della nuova polizza: danni
cagionati a terzi con colpa sia lieve che
grave in relazione all’attività professionale di Medico di Medicina Generale.
Responsabilità civile del sostituto indipendentemente dalla durata della sostituzione. Tutela giudiziaria con massimale di € 12.000 (facoltà di estensione
44
a € 20.000, previo versamento premio
integrativo). Vaccinazioni: Retroattività
dell’assicurazione (RCP pregresse).
La nuova polizza fornita/e da Assomedico; mentre per i neo iscritti la validità
(RCP pregressa) sarà di 3 anni. Altre
offerte: Consenso informato. responsabilità civile verso i dipendenti (RCI e
RCO). Errato trattamento dei dati personali. Attività di tutor. Il Medico ha la
possibilità di scelta tra vari pacchetti.
PrAssls - FIMMG, ritenendo oggi poco
adeguato il massimale di € 516.000,
consiglia di sottoscrivere la polizza
con massimale di € 1.500.000 o di €
2.500.000 (il differenziale di premio fra i
due massimali è minimo).
“Condizioni particolari con premio
ag­giuntivo” sono previste per i Medici
sottoscrittori della polizza che svolgono attività libero-professionale; rivolgendosi a Previasme-Assomedico è
possibile, però, sottoscrivere una polizza a parte a copertura delle specializzazioni escluse” di seguito il link di
Previasme e Assomedico contenenti
l’informativa, la modulistica ed il testo
della polizza.
Previasme
http://old.fimmg.org./prassis/20120117_
previasme.htm
Assomedico
http://old.fimmg.org/prassis/20120117_
assomedico.htm
VERONA MEDICA
LIBRI RICEVUTI
Controllo dermo-cosmetologico
nel paziente oncologico: Il corpo ritrovato
rendere la Medicina non solo tecnica
ma soprattutto empatia.
AUTORI
Norma Cameli - Roma
Gabriella Fabbrocini - Napoli
Maria Concetta Pucci Romano - Roma
Edizioni Minerva Medica
La possibilità di sopravvivere al
cancro è insieme una conquista e
una realtà del nostro tempo.
Molti anni fa nel tradurre il libro di un
Dermatologo Pediatra inglese sulla
Dermatite Atopica, problema cronico,
complesso e talora deprimente tanto per i Pazienti che per i Medici fui
colpito da una sua osservazione conclusiva “Vi è sempre qualcosa che si
può fare e questo tutti i buoni medici
lo sanno”
Ci piace quindi segnalare questo libretto (51 pagine) edito a gennaio
dalla Minerva Medica per l’attenzione
che richiama su aspetti francamente
negletti dalla maggioranza della classe Medica.
Ciò avviene vuoi per i sempre maggiori vincoli di bilancio, carenza di
per­sonale e strutture, vuoi per una
zoppia culturale che affligge molti
Medici e che spesso è alla base di incomprensioni e/o conflitti; è un testo
ben fatto, di immediata fruibilità cui
auguriamo non solo di avere successo ma di gettare un semino in più per
La patologia neoplastica e le relative
terapie hanno un forte impatto sull’immagine corporea nonché sulla cute
dei pazienti oncologici. La pelle è il
biglietto da visita del nostro apparire
e una sua alterazione può influenzare
il vissuto quotidiano di tali soggetti. Le
relazioni interpersonali vengono ad
essere compromesse, così come la
sfera emotivo-affettiva e quella lavorativa. Un’approfondita conoscenza
degli effetti collaterali dell’oncoterapia, una loro corretta gestione e, soprattutto, la possibilità di prevenirli,
consente di migliorare la qualità di vita
del paziente oncologico, migliorando
cosÌ l’atteggiamento che questi ha
verso la propria patologia. Tutto ciò
ha importanti ripercussioni positive
sulla sopravvivenza. Non perdere il
controllo e la percezione del proprio
corpo in un momento così difficile,
continuare a curarsi in modo adeguato, mantenere un buon margine di
autostima e compiacimento, aiuterà a
farcela!
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5X mille
all’Enpam
Carissimo Presidente,
come Ti è noto l’Enpam, e l’acronimo ce lo ricorda, non è solo un Ente previdenziale ma un Ente assistenziale che svolge per i colleghi meno
fortunati un importante, anche se misconosciuto, ruolo di sostegno attraverso l’erogazione di varie prestazioni assistenziali.
Nel 2011 sono stati necessari 1829 interventi per un totale di oltre otto milioni di euro e purtroppo il numero delle richieste di aiuto tende drammaticamente ad aumentare.
Al fine di allargare la platea dei beneficiari e per migliorare il livello delle nostre prestazioni ci siamo mossi alla ricerca di nuove forme di
finanziamento, e abbiamo individuato nella normativa sull’erogazione del “5xmille” una concreta possibilità. Per questo, fra iniziali incertezze
interpretative e difficoltà di dialogo con l’Agenzia per le Entrate, nel 2008 abbiamo dato il via al progetto, che ha portato, anche per il poco
tempo a disposizione, per quell’anno, un risultato modesto pari al 113 mila euro e, nel 2009, 295 mila euro, ovvero hanno destinato all’Enpam
il loro “5xmille”, in sede di dichiarazione dei redditi, per il primo anno poco più di mille e per il secondo circa tremila medici e odontoiatri italiani.
Non sappiamo ancora il risultato del 2010 men che meno quello del 2011.
Crediamo tuttavia che un’informazione più capillare possa dare risultati migliori e Voi come Presidenti di Ordine potete fare molto, sia attraverso il Vostro notiziario, sia attraverso altre forme di comunicazione. Essendo questa attività volta a realizzare una finalità istituzionale propria
dell’Enpam riteniamo di dover contribuire economicamente ai Vostri sforzi organizzativi. Pertanto Vi preghiamo di segnalarci tutte le iniziative
che andrete ad assumere.
È indubbio che la problematica dell’Assistenza è molto più ampia; per questo i nostri sforzi non si possono fermare ad una pur necessaria
campagna di adesione al “5xmille”.
A tal fine un’apposita Commissione consiliare sta elaborando una strategia complessiva, con interventi nei vari settori, per una riforma globale
dell’Assistenza, e Vi terremo puntualmente e tempestivamente informaTi delle prossime iniziative.
Per ora Vi debbo un grazie di cuore ma soprattutto avrete il grazie da tanti colleghi che attendono un nostro aiuto.
Colgo l’occasione per formularTi i più sinceri auguri di Buona Pasqua.
Con viva cordialità.
Il Presidente
Eolo Parodi
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