Bimestrale di informazione medica

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Bimestrale di informazione medica
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA
MEDICA
Bimestrale di informazione medica - anno XLVIII n. 5 DICEMBRE 2013 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002
Bimestrale di informazione medica
In questo numero:
Giornata del Medico e dell’Odontoiatra......................... pag. 11
Il trattamento delle lesioni squamose intraepiteliali
di alto grado della cervice uterina .................................... pag. 19
Appunti sulla nuova disciplina delle società
tra professionisti.................................................................. pag. 24
Ancora sentenze IRAP ......................................... pag. 30-31-32
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DICEMBRE
2013
SOMMARIO
31 Pagamenti elettronici: obbligo del POS per i medici
EDITORIALE
5 Il caso “Stamina”
32 Irap-Medici e Odontoiatri: Corte di Cassazione-sent. 23113/13
NOTIZIE DALL’ORDINE
7 Verbali del Consiglio e delle Commissioni
11 Giornata del Medico e dell’Odontoiatra
16 Indicazioni dell’Ordine Medici in merito a criticità
nei rapporti ospedale-territorio
LETTERE AL DIRETTORE
18 Aiutiamo William?
AGGIORNAMENTO
19 Il trattamento delle lesioni squamose intraepiteliali
di alto grado della cervice uterina
tra professionisti
ENPAM
alle dimissioni del paziente non salva il medico
dalla condanna
47 Da settembre la domanda per riscatti e ricongiunzioni
si compila online
47 Enpam: Medici e Odontoiatri potranno beneficiare
di fondi europei
29 Certificati sportivi:
chiarimenti da parte del Ministero della Salute
30 Irap: sentenza Corte di Cassazione n. 18108/13
Nell’attività medica sono indispensabili strumenti
di una certa consistenza e caratteristiche
31 Irap-Medici: la presenza di un dipendente part-time
38 Anomalie Mediche
medaglia al Merito e al Valor Civile
45 Su “my Ecm” la tua situazione crediti
46 Programma nazionale esiti nuovo corso Ecm
Agenas/Fnomceo
28 Esprimere verbalmente il proprio dissenso
STORIA DELLA MEDICINA
Al convegno della cattolica:
si parla di responsabilità del medico
24 Appunti sulla nuova disciplina delle società
33 Legge Stabilità. I tagli alla sanità ci sono.
44 A Paola Labriola e a Eleonora Cantamessa
23 Università e Ssn.
ATTUALITÀ
FNOMCeO
PROFESSIONE E LEGGE
Non è indice di autonoma organizzazione
un alto reddito e una autovettura di lusso
Colpo alla spesa del personale sanitario:
540 mln nel 2015 e 610 nel 2016
34 Assicurazione professionale.
Il Cineas scrive a Lorenzin: “Ecco le nostre proposte”
35 Novità fiscali
36 Bloomberg: l’Italia ha il 6° sistema sanitario
più efficiente del mondo
17 Verbali della Commissione Odontoiatri
ALBO ODONTOIATRI
e gli odontoiatri a far data dal 1° gennaio 2014
GIOVANI E PROFESSIONE
48 S.O.S. - Sostituzioni
TEMPO LIBERO
non determina necessariamente il pagamento dell’Irap
50 Chi cerca... trova
ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR
Nuovo Orario di Apertura
della Segreteria dell’Ordine
VERONA MEDICA
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
dalle ore dalle ore
dalle ore
dalle ore
dalle ore
9,00
alle ore 13,00
9,00
alle ore 17,00 (Continuato)
9,00
alle ore 13,00
9,00
alle ore 17,00 (Continuato)
9,00
alle ore 13,00
Sabato chiuso
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VERONA MEDICA
Bimestrale di informazione medica
Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona
Anno XLVIII n. 5 Dicembre 2013
Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona
Registrazione del Tribunale di Verona
n. 153 del 20/3/1962
ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA PROVINCIA DI VERONA
VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona
tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904
web: www.omceovr.it
Direttore Responsabile
Roberto Mora
Comitato di Redazione
Renzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara, Alessandro Dalla Riva,
Carlo Marchi, Roberto Mora, Francesco Orcalli, Alberto Peroni,
Carlo Matteo Peruzzini, Gelmino Tosi
Consiglio Direttivo
Presidente: Roberto Mora
Vice-Presidente: Roberto Fostini
Segretario: Lucio Cordioli
Tesoriere: Fabio Marchioretto
Consiglieri
Giorgio Accordini, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,
Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino,
Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,
Claudio Salvatore, Francesco Spangaro
Revisori dei Conti
Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa
Revisore dei Conti Supplente
Elena Piazzola
Commissione Odontoiatri
Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,
Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti
Fotocomposizione Videoimpaginazione
e stampa
Girardi Print Factory
Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)
tel. 0442 600401
e-mail: info@girardiprintfactory.it
Foto di Copertina
Roberto Mora
– Mercatini di Natale –
Inserzioni
pubblicitarie sul
Bollettino
Spazio
1/2 pagina interna (bianco e nero)
€
400,00
€
300,00 (per uscita)
€
250,00 (per uscita)
1 pagina interna (bianco e nero)
€
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€
400,00 (per uscita)
€
350,00 (per uscita)
2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) €
800,00
€
600,00 (per uscita)
€
500,00 (per uscita)
4ª pagina di copertina (a colori)
€
1000,00
€
800,00 (per uscita)
€
600,00 (per uscita)
4
1 uscita
3 uscite
5 uscite
VERONA MEDICA
edITORIALe
Il caso “Stamina”
Dopo anni di ricerca è arrivata la
notizia che la teoria dell’angiologo
dell’Università di Ferrara Paolo Zamboni, che riteneva esistesse una correlazione tra l’insufficienza venosa
cronica cerebrospinale e la sclerosi
multipla, non sarebbe confermata,
e che un intervento di angioplastica
venosa per la cura della malattia sarebbe dunque inutile.
A una conclusione analoga è giunta
negli ultimi giorni la Commissione di
esperti nominata dal Ministro della
Salute per far luce sul “caso Stamina” e che ha, di fatto, bloccato la
sperimentazione delle cellule staminali mesenchimali nella cura di alcune patologie, per la cura delle quali
era stata a gran voce invocata la loro
efficacia.
Anche se apparentemente simili, almeno nel modo in cui le due notizie
sono state trattate dalla stampa non
di categoria, le due vicende hanno
connotazioni del tutto differenti.
Mentre nel primo caso è da invocarsi una assoluta buonafede e le strade percorse sono state quelle della
scienza ufficiale, nel rispetto delle regole che impongono la verifica della
riproducibilità dei risultati, nel caso
Stamina la vicenda ha, fin dal suo
inizio, avuto contorni economicoaffaristici che sono tutt’altro che limpidi e ha visto coinvolta anche una
multinazionale farmaceutica (che
commercializza soprattutto prodotti
cosmetici ed integratori dimagranti).
Tutto ha inizio dalla fantasia imprenditoriale di un personaggio di nome
Davide Vanoni che come amministratore di una società di comunicazione ed indagini di mercato (Cognition) individua nella disperazione
di tanti malati un potenziale mercato
cui poter vendere speranza.
Colpito da un’emiparesi, Vanoni si
reca, nel 2007, in Ucraina per curarsi con l’infusione di cellule staminali
(cure che in quel paese possono essere praticate dal momento che non
vigono le rigide regole scientifiche
dei paesi occidentali). Qui incontra
VERONA MEDICA
due ricercatori, Elena Schegel’skava
e Vyacheslav Klymenko e li convince a seguirlo in Italia per fondare la
Re-Gene srl che installa il suo primo
laboratorio proprio nella sede della
Cognition dando così l’avvio ai primi
trattamenti con cellule staminali mesenchimali.
Cure che non sortiscono effetti positivi visto che tra i primi pazienti
trattati si devono registrare ben due
decessi, ma che non gli impediscono
però di incassare circa 60.000 euro.
I soldi vengono impiegati per creare
la Stamina Foundation Onlus (2009).
Nel 2010 i primi guai giudiziari: il Procuratore Guariniello avvia un’inchiesta e vengono rinviati a giudizio “per
somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica” ma anche per “truffa e associazione a delinquere” lo stesso Vanoni
ed i ricercatori Ucraini che pensano
bene di ritornarsene in patria per evitare i guai giudiziari. Vanoni invece si
trasferisce a San Marino e convince
un pediatra di un ospedale di Trieste,
a somministrare le sue cure. Contemporaneamente presenta le domande per brevettare il “suo” metodo di produzione di cellule staminali
mesenchimali.
Nel 2011 Vanoni riesce a far accettare dall’ospedale di Brescia l’uso del
“metodo Stamina” come cura com-
passionevole; cura che viene erogata in regime di convenzione con la
Regione Lombardia.
È l’atto che crea ufficialmente il “business Stamina” perché a quell’ospedale accorrono malati da tutta l’Italia.
Inutilmente, contro una richiesta crescente, i medici dell’ospedale cercheranno di far capire che sull’efficacia della cura non esiste nessuna
evidenza scientifica mentre certi sono,
almeno per le casse del nostro esausto SSN, i costi.
L’interlocutore finanziario della Stamina Foundation è diventato, non più
il singolo cittadino (cui va pur sempre riconosciuto il diritto di scegliersi
la cura, ed il medico che accetti di
somministrargliela) bensì, tramite la
Regione Lombardia, il nostro SSN; e
la cura viene erogata con i soldi della
comunità.
Intervengono, come per il caso Di
Bella, alcuni Magistrati decidendo
che il SSN non può fare distinzioni nel diritto alle cure e vorrebbero obbligare medici e ricercatori a
continuare la somministrazione delle cellule mesenchimali anche se le
ritengono inefficaci e magari anche
pericolose per la salute.
Insorgono contro queste decisioni i
medici che rivendicano l’indipendenza delle scelte terapeutiche e il dovere di attenersi alle evidenze scientifiche; il caso diventa un “affaire”
mediatico.
Come nel caso Di Bella stampa e
media cavalcano la vicenda contribuendo ad intorbidire più che a rendere limpide le acque.
Della vicenda deve farsi carico il Parlamento ed il Ministero della Salute
che alla fine (dopo alcuni interventi
che rischiano di peggiorare piuttosto
che migliorare le cose) deve cedere
alle pressioni mediatiche ed imporre la prosecuzione delle cure iniziate e nominare una Commissione di
esperti che avranno il compito di
pronunciarsi sui casi già trattati.
Storie come quella di Stamina e Di
Bella sembrano svilupparsi nel nostro paese con preoccupante ricorrenza.
Alla loro base vi sono, spesso, interventi legislativi inappropriati e preoccupati più della pressione mediatica
che dei giudizi degli esperti; in ogni
caso vi sono norme non rispettate.
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edITORIALe
Davide Vanoni
Nel caso del trattamento Stamina il
salto di tutte le procedure sulla sperimentazione dei farmaci, fatto questo
che ha rischiato di portare l’Italia fuori
dalle regole internazionali dell’Unione
Europea (EMEA) e della Food and
Drugs Administration trasformandola
in un paese pericolosamente permissivo dove tutto è concesso.
C’è da sperare che le conclusioni della Commissione Ministeriale di esperti
abbia posto fine, una volta per tutte,
al “caso Stamina”, anche se non credo che la vicenda sia da considerarsi
definitivamente conclusa.
Storie come quella del “Siero Bonifacio, la cura Di Bella, il metodo Stamina”, ci lasciano un insegnamento.
Esiste una frontiera dove insieme
a chi si occupa di ricerca e a chi si
muove per offrire, comunque, una
speranza ai malati, si aggirano, personaggi e organizzazioni meno limpide.
Medici e sperimentatori hanno il
compito di esplorare quelle frontiere
alla ricerca di strade non percorse;
alla politica quello di renderle sicure,
imponendo il rispetto delle regole.
Perché, quello della speranza, sarà
un mercato in continua espansione e
le incursioni di personaggi e organizzazioni senza scrupoli vi troveranno
sempre fertile terreno di crescita.
ROBERTO MORA
COMUNICATO AGLI ISCRITTI
Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.
Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,
che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.
LE OPZIONI SARANNO:
• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM
• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI
• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI
Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea
la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.
Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore
La segreteria dell’Ordine
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VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
Verbali
del Consiglio
e delle
Commissioni
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL 16 LUGLIO 2013
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,
Marchioretto, Accordini, Bovolin,
Carrara, Facincani, Guglielmi,
Lombardo, Molino, Orcalli,
Oreglia, Peruzzini, Rugiu, Salvatore
Direttore: Cerioni
Avvocato: Gobbi
Assenti Giustificati: Spangaro, Braga,
Celebrano, Costa, Piazzola
Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta.
LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI DEL 22.05.2013
Il Verbale di Consiglio del 22 maggio
2013, viene approvato all’unanimità.
DELIBERA AMMINISTRATIVA
Viene approvata la delibera amministrativa.
APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2014
Il Tesoriere illustra le varie parti del
Bilancio, soffermandosi in particolare
sulla necessità di procedere all’aggiornamento della quota d’iscrizione
che negli ultimi sei anni non ha subito
modifiche a fronte delle nuove voci di
spesa che l’Ordine deve sostenere,
portandola dalle attuali € 180,00 per
anno alla quota di € 188,00 per anno.
Il Consiglio, dopo breve discussione,
approva l’aumento che sarà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea
annuale degli Iscritti che si terrà in data
26/10/2013 e nella prossima Assemblea Annuale.
VERONA MEDICA
COMUNICAZIONI
a) Il Consiglio ratifica la riunione straordinaria del 14 giugno 2013 con la costituzione di parte civile nei confronti
di un odontotecnico per presunto
esercizio abusivo della professione
odontoiatrica.
b) Il Presidente informa i presenti che
nelle giornate del 28 e 29 giugno
c.a., ha partecipato ai Consigli Nazionali della Fnomceo e dell’Enpam.
Nel consiglio Fnomceo è stato presentato il Bilancio Consuntivo 2012
che vede un avanzo di bilancio di
circa € 11.000 Euro. Tale cifra sarà
destinata all’acquisto e ristrutturazione della attuale sede FNOMCeO di
P.zza Cola di Rienzo.
Altro argomento discusso quello
della rinuncia da parte dell’INPS del
rinnovo della convenzione in atto
con i Medici Fiscali e la conseguente
interruzione delle visite fiscali a carico dei lavoratori dipendenti del settore privato. Tale decisione interessa
circa 1.300 medici fiscali. Al fine di
sostenere le rivendicazioni dei Colleghi interessati la FNOMCeO fornirà
un Team di consulenti legali ai medici interessti e si impegnerà presso
le opportune sedi per sostenerne le
rivendicazioni.
Ha poi ricordato ai presenti, che il 13
agosto p.v., diverrà obbligatoria l’assicurazione RC per tutti i Medici.
L’argomento sarà oggetto di una
prossima riunione del Consiglio Nazionale FNOMCeO.
Nell’ambito del consiglio nazionale
Enpam, è stato approvato il Bilancio
Consuntivo 2012 con un avanzo di
gestione di € 1.300.000 euro.
Nel corso della discussione è stata
approvata una mozione che impegna il Consiglio Nazionale ENPAM di
rivedere al ribasso i compensi per il
Direttivo, i Consiglieri ed i Revisori dei
Conti dell’Ente.
c) Il Presidente informa i presenti che
la Fnomceo ha invitato gli Ordini a
valutare l’opportunità di istituire, laddove se ne ravvedesse la necessità,
di nominare un Gruppo di Lavoro in
tema di cure palliative e terapia del
dolore.
d) Il Presidente informa che attualmente non sono ancora pervenute all’Ordine notifiche circa la disponibilità
da parte di colleghi che esercitano
le Medicine non Convenzionali, per
l’istituzione di un gruppo di lavoro
finalizzato alla valutazione delle domande di iscrizione negli elenchi di
tali discipline.
Il consiglio ritiene a tal fine di chiedere la diponibilità di alcuni colleghi.
Vengono identificati in tal senso i
Dottori Enrico Dall’Anese, Bruno
Brigo, Rosario Pugliarello e Francesco Cardini, ai quali verrà richiesto di
dare la propria disponibilità a far parte del succitato Gruppo di Lavoro.
e) Il Presidente riferisce che il D.L.
21.06.2013 n.69 reintroduce l’obbligo della “Conciliazione civile”; chiede su tale punto all’Avv. Gobbi, di voler relazionare in merito al Consiglio.
L’Avvocato spiega che con il decreto
legge n. 69 del 21.6.2013, cosiddetto “del fare”, è stata reintrodotta la
mediazione obbligatoria per una serie di cause civili, tra le quali, espressamente, per quelle di responsabilità
medica.
La legge di conversione deve ancora essere approvata, e dunque
potrebbero essere apportate modifiche a quanto prevede il decreto
ma va detto che la disciplina della
mediazione entrerà in vigore decorsi
trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.
L’esperimento del procedimento va
compiuto prima del promovimento
della causa (viene definito condizione di procedibilità della domanda giudiziale), il procedimento non
potrà durare più di tre mesi, le parti
saranno assistite dagli avvocati, e i
mediatori dovranno far parte degli
organismi di mediazione accreditati
dal Ministero di Giustizia.
Sono state ridotte le indennità di mediazione, ed è stata prevista una serie di sanzioni (pagamento delle spese nell’ipotesi in cui una parte abbia
rifiutato senza giustificato motivo di
prestarsi al procedimento, o abbia
rifiutato di accedere alla proposta
del mediatore.
Occorrerà vedere come concretamente funzionerà tale nuova mediazione, a regime, ma è certo che,
almeno per un primo periodo, le
cause di responsabilità medica rallenteranno (quanto meno per l’obbligatorietà della mediazione), anche
se è auspicabile che diminuisca il
loro numero.
f) Tutela legale
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NOTIZIE DALL’ORDINE
A fronte dell’esigenza più volte
espresse dal Vice Presidente Dr.
Fostini e fatta propria dal Consiglio, che l’Ordine dei Medici di
Verona garantisca una prima consulenza legale agli iscritti che si ritenessero ingiustamente accusati
di malpractice o che ravvedessero elementi di danno alla loro immagine professionale, l’Avv. D.
Gobbi assicura la sua disponibilità
a garantire, per conto dell’Ordine,
il servizio indicato. Tale opportunità verrà debitamente divulgata a
tutti gli iscritti mediante gli organi
di stampa tradizionali (Verona Medica) o per via informatica (newsletter, sito dell’Ordine).
g) Il Presidente chiede ai Consiglieri
di segnalare entro il 24 luglio p.v.,
eventuali pareri, osservazioni e/o
suggerimenti, sul nuovo testo del
Codice di Deontologia Medica, la
cui bozza, fornita dalla Federazione Nazionale, è stata già inviata a
tutti i componenti il Consiglio tramite e-mail.
DECORRENZA TERMINI SOSPENSIONE COLLEGHI SU DELIBERE
DELLA COMMISSIONE CENTRALE
Il Dr. Mora informa i presenti che è necessario che il Consiglio si pronunci
sulla decorrenza delle sanzioni disciplinari laddove queste siano divenute
definitive in seguito alle decisioni della
Commissione Centrale per gli Esercenti Arti e Professioni Sanitarie.
Dopo ampia discussione, il Consiglio delibera che la decorrenza della
sanzione irrorata, divenga efficace dal
giorno stesso nel quale l’Ordine riceverà la notifica della stessa da parte
della Commissione Centrale.
NOMINA COMPONENTE COMMISSIONE PSICOTERAPEUTI
A seguito delle dimissione del Prof.
Antonio Balestrieri da Componente la
Commissione Psicoterapeuti, il Consiglio nomina quale sostituto, la Prof.
ssa Mirella Ruggeri.
La Commissione Psicoterapeuti sarà
così composta: Prof. Luciano Bonuzzi, Dr. Flavio Nosè, Prof.ssa Mirella
Ruggeri.
ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
Le iscrizioni e cancellazioni vengono
approvate all’unanimità.
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MEDICI - CHIRURGHI
Iscrizioni neo-abilitati:
Dott. BITIRE Georgeta Elena
Dott. BOSCHETTO Claudia
Dott. COATI Ilaria
Dott. FIN Alessandra
Dott. FRIGOTTO Alice
Dott. KOROMA Edward Gbanabom
Dott. MIOTTI Giovanni
Dott. RISOLI Marta
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. APPEZZATI Loredana da FOGGIA
Dott. HOXHA Stiljan da ROMA
Dott. LANZAFAME Paolo da UDINE
Dott. RIZZO Alessandra da BOLOGNA
Dott VARGIU Francesca da NUORO
Cancellazioni per decesso:
Dott. BONOMELLI Giovanni Maria
Dott. CUNEGO Giuseppe
Dott. LIETO Salvatore
Cancellazioni su rtichiesta:
Dott. ISOLAN Antonio
Dott. NEGRI Sandro
Dott. PETROVIC Ida
Dott. RAIMONDI Ivana Maria
ODONTOIATRI
Cancellazioni per decesso:
Dott. CUNEGO Giuseppe
Dott. LIETO Salvatore
Cancellazioni su richiesta:
Dott. MARTINELLI Claudia
VARIE ED EVENTUALI
a) Il Dr. Bovolin propone al Consiglio
di programmare un seminario per
il 12 ottobre 2013, da tenersi nella
Sala riunioni dell’Ordine, al fine di
stabilire, con alcuni commercialisti
e colleghi medici, le modalità attuative riguardanti la prevista istituzione
delle “Società tra professionisti”.
Il Consiglio approva.
b) Il Vice Presidente, Dr. Fostini, relaziona in merito all’incontro avuto,
congiuntamente con il Consigliere
Spangaro, con il Comune di Verona
in merito al progetto “Giornata del
Medico e dell’Odontoiatra Veronese” prevista per il 26 ottobre. In particolare il Comune ha confermato le
spese del noleggio della Sala della
Gran Guardia per un importo pari
ad euro 600. Il Consiglio stabilisce
di stipulare una polizza assicurativa
a copertura degli eventuali danni a
persone e/o cose. Il tema verrà ripreso e meglio definito nella prossima seduta consiliare.
c) Il Dr. Salvatore comunica che con
la Commissione Giovani Medici, ha
aggiornato il materiale informativo
che sarà distribuito ai giovani Colleghi neo-abilitati.
A seguire informa i presenti che
nell’ultima riunione della Commissione Territorio/Ospedale, è stato
nominato referente della stessa.
PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DALLA SALA I CONSIGLIERI ODONTOIATRI, IL DIRETTORE E L’AVVOCATO.
RELAZIONI ISTRUTTORIE
La Commissione delibera quanto segue:
N. 3 archiviazione provvedimenti.
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO
DELL’11 SETTEMBRE 2013
Presenti: Mora, Fostini, Cordioli,
Marchioretto, Accordini, Bovolin,
Carrara, Facincani, Guglielmi, Oreglia,
Peruzzini, Rugiu, Salvatore, Spangaro
Revisori dei Conti: Braga, Celebrano,
Costa, Piazzola
Direttore: Cerioni
Avvocato: Gobbi
Assenti Giustificati: Guglielmi, Lombardo, Molino, Orcalli
Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta.
LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE
Il Verbale di Consiglio del 16 luglio
2013, viene approvato all’unanimità.
DELIBERA AMMINISTRATIVA
Viene approvata la delibera amministrativa parte integrante del presente
verbale.
COMUNICAZIONI
a) Il Presidente informa i presenti che
la FNOMCeO con la circolare n.
70, ha comunicato le modalità con
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
le quali è stato distribuito l’importo di € 241.828,00- raccolti dai vari
ordini per le zone colpite dai sismi
nelle Regioni di Abruzzo ed Emilia
Romagna.
b) Il Dr. Mora comunica che l’Ordine
dei Medici C. e O. di Ferrara ha deliberato di ridurre le quote di iscrizione agli Albi per alcune categorie
di iscritti con le seguenti modalità:
- per i Colleghi neo iscritti è prevista
una riduzione del 60% per i primi
3 anni di iscrizione. Tale riduzione
viene applicata qualora il reddito
complessivo lordo annuo sia inferiore all’assegno annualmente
fissato per i medici specializzandi
(€ 21,000 annui lordi):
- per i Colleghi che abbiano compiuto 70 anni e che non esercitino
più la professione ed abbiano un
reddito complessivo loro annuo
inferiore ad € 30,000,00-, è prevista una riduzione del 60% purché
ne facciano apposita richiesta.
Il Consiglio prende atto di quanto
esposto e si riserva, per il futuro, di
valutare eventuali modifiche della
quota di iscrizione, sulla base anche di delucidazioni in merito che
saranno fornite dalla FNOMCeO.
c) Il Dr. Mora comunica che nella
seduta del Consiglio Nazionale
Fnomceo del 27 luglio u.s., è stato
affrontata la situazione del mercato
assicurativo in Italia, nel quale sono
evidenti vari ostacoli all’azione assicurativa quali:
1- la bassa attenzione alla sicurezza delle cure.
2-L’impianto giudiziario della responsabilità penale e civile con
regole non fisse che sono in
continuo divenire, ad esempio
la responsabilità contrattuale,
ove il reato si estingue dopo
10 anni, mentre nel caso di responsabilità extracontrattuali il
danno si prescrive dopo 5 anni.
3-Grande variabilità dell’entità dei
risarcimenti (danno biologico –
danno morale – ecc.) nella quale
mancano tabelle di riferimento.
4-Lunga durata delle cause civili.
In tale contesto ogni compagnia
assicurativa è in grave difficoltà
nel calcolare il reale rischio economico-assicurativo; infatti, la
legge Balduzzi prevede l’obbligo assicurativo per il professio-
VERONA MEDICA
-
nista ma non ha previsto un pari
obbligo per le assicurazioni.
Le categorie che trovano maggiori difficoltà ad assicurarsi,
sono quelle dei chirurghi, ortopedici e ginecologi.
Sarebbe auspicabile un’azione
che possa “spalmare” il rischio
assicurativo su tutta la categoria medica al fine di creare un
mercato più appetibile ed a tariffe più omogenee.
È quindi da valutare la possibilità di creare un’assicurazione
unica per il primo rischio, valida
per tutto il territorio nazionale e
per tutte le categorie mediche.
Una polizza di primo rischio che
copra fino ad un massimale di €
1.000.000 con un costo annuo
che dovrebbe aggirarsi su Euro
350/450, (l’eventuale assicurazione per il 2°è rischio sarebbe
a carico del singolo professionista). Tale copertura assicurativa inizierebbe con l’iscrizione
all’Albo e potrebbe essere gestita economicamente dall’Enpam che riscuoterebbe la cifra
unitamente alla contribuzione
previdenziale relativa al FONDO
GENERALE – QUOTA A.
Tale formula assicurativa verrebbe estesa all’azione di rivalsa
con la copertura del pregresso
per 10 anni.
Tale azione di rivalsa, non dovrebbe superare quanto riscosso dal medico in un periodo di 3
anni, mediante la rimborsabilità
con formule che prevedano la
rateizzazione.
Nel caso di colpa grave, attualmente il giudice ha ampia
discrezionalità di giudizio. Sarebbe auspicabile un documento ufficiale elaborato dalla
Fnomceo che potesse definire
i comportamenti da ritenersi compatibili con la ”COLPA
GRAVE”, ciò a supporto sia colleghi che della Magistratura.
Il Dott. Mora passa quindi ad illustrare quello che nelle intenzioni
del Senatore Dott. Bianco potrebbe essere un disegno di legge sulla responsabilità medica:
Estensione della responsabilità
civile ai 5 anni (anziché gli attuali
10 anni.
- Obbligo di azione nei confronti
della struttura e non sul sanitario
che vi lavora come dipendente.
- Obbligo di informazione da parte della struttura al sanitario circa le eventuali richieste di danno
civile che lo vedono coinvolto
con la perdita automatica della
possibilità di rivalsa da parte della struttura nel caso di mancata
informazione al medico.
- Possibilità da parte del sanitario coinvolto nella denuncia per
danno di poter intervenire come
parte in qualsiasi momento ed
in ogni grado del giudizio.
-Estensione temporale della
possibilità di rivalsa: 1 anno dalla sentenza.
- Previsione che la misura economica della rivalsa non possa
superare l’entità dei tre anni di
stipendio.
- Previsione della possibilità di
rateizzazione del risarcimento
per rivalsa; Previsione che l’entità della rata mensile non possa
superare il 5° dello stipendio.
d) Incontro annuale con i Sindacati
medici. Il Presidente ritiene che nel
mese di novembre possa essere
programmato il consueto incontro
annuale con i rappresentanti delle
varie componenti sindacali
Il Consiglio approva.
e) Viene illustrato dal Dr. Mora e dal
Vice Presidente la situazione che
si è venuta a creare in merito alla
contribuzione per i redditi percepiti dai Consiglieri non in possesso
di partiva IVA, derivanti da partecipazione alle cariche istituzionali.
In tale contesto la Fnomceo con
propria circolare inviata nel mese
di gennaio, faceva obbligo che i
percipienti emolumenti da cariche
istituzionali, venissero assoggettati
a contributo al Fondo Gestione Separato dell’INPS.
L’Enpam contesta tale obbligatorietà ritenendo che i redditi sopra
menzionati siano assoggettati a
contribuzione sul Fondo Generale
Enpam – quota “B”. Attualmente
la vertenza non è ancora definita e
si attende una risposta omogenea
che chiarisca in modo inequivocabile in quale Ente i percipienti di
redditi per cariche istituzionali siano obbligati alla contribuzione.
9
NOTIZIE DALL’ORDINE
f) Su richiesta dell’Azienda ULSS 20,
il Consiglio delibera la nomina della
Dr.ssa Braga Vania Teresa a rappresentare l’Ordine dei Medici C.
e O. di Verona, nella Commissione
sulla Prescrizione Farmaceutica.
ENPAM
Il referente della Commissione, Dr.
Accordini, illustra gli emolumenti erogati ai vari componenti del Consiglio
Nazionale Enpam ed alle varie Società partecipate dell’Ente, riferibili e
parametrati agli emolumenti erogati
da vari organismi analoghi, sia Enti di
previdenza, sia strutture economiche
private (banche, assicurazioni, fondi di
gestione ed aventi le medesime caratteristiche patrimoniali dell’Enpam) evidenziando nella relazione i vari parametri di confronto. Al presente verbale
viene allegata la relazione illustrata dal
Dott. Accordini.
ASSEMBLEA ANNUALE E GIORNATA DEL MEDICO E DELL’ODONTOIATRA VERONESE
Il Presidente informa il Consiglio che,
come previsto, il giorno 26 ottobre p.v.
si terrà la consueta Assemblea Annuale e Giornata del Medico e dell’Odontoiatra Veronese.
La giornata verterà su 2 incontri:
- nella mattinata, alle ore 10,00, nella Sala riunioni dell’Ordine, si terrà
l’Assemblea Annuale ove il Presidente terrà la consueta relazione ed
il Tesoriere provvederà ad illustrare
e sottoporre all’approvazione dei
presenti, i Bilanci Consuntivo 2012 e
Preventivo 2014
- Il pomeriggio alle ore 17,00, nel Palazzo della Gran Guardia, in P.zza
Brà, alla presenza delle varie Autorità, avrà luogo la premiazione
dei Colleghi con 50 anni di laurea,
la presentazione dei Colleghi neoabilitati, i quali effettueranno il giuramento professionale.
Nel corso dell’evento saranno previsti intermezzi musicali e poetici.
ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI
Le iscrizioni e cancellazioni vengono
approvate all’unanimità.
MEDICI - CHIRURGHI
Iscrizioni neo-abilitati:
Dott. KUZINA Anna
Dott. POZZERLE Maria
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. FERIGO Laura da TRIESTE
Dott. MABROUK Mohamed
da BOLOGNA
Dott. VEZZI David da BARI
Dott. VIAGGI Alma Ilaria da ROMA
Dott. ZANDONA’ Brunetta da VICENZA
Dott. ZANONI Fulvio da MONZA
Cancellazioni per decesso:
Dott. BUCCI Stefano
Dott. CERON Giglio
Cancellazioni su richiesta:
Dott. IVIC Nenad
Dott. PILLAI Wilma
Cancellazioni per morosità ed irreperibilità:
Dott. FOGAING Thirry Fernand
ODONTOIATRI
Iscrizioni neo-abilitati:
Dott. POZZERLE Maria
Iscrizioni per trasferimento da altro
Ordine:
Dott. VEZZI David da BARI
Cancellazioni per decesso:
Dott. LAZZARO Michelino
Cancellazioni su richiesta:
Dott. FERRARINI Marcello
Dott. LEVRATTI Enzo
VARIE ED EVENTUALI
a) Il Dr. Bovolin comunica che nella mattinata del 12 ottobre 2013,
avrà luogo un incontro con i Commercialisti ed i Colleghi Medici,
ove verranno illustrate le tematiche riguardanti le Società tra professionisti.
b) Il Dr. Celebrano informa i Colleghi che il 19 ottobre nella Sala
dell’Ordine, avrà luogo un incontro/dibattito con intervento di Magistrati, Avvocati e Colleghi, avente per oggetto l’Amministratore di
sostegno.
c) Il Dr. Peruzzini informa i presente
che alcuni rappresentanti dello
Stato della Sierra Leone, hanno chiesto un coinvolgimento
dell’Ordine per varie iniziative, sia
mediche che su altri argomenti,
chiedono il patrocinio dell’Ordine
all’iniziativa.
Il Presidente il giorno 13 settembre p.v., parteciperà ad un incontro che avrà luogo nella sede della
Provincia, per valutare le eventuali
richieste formulate.
PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DALLA SALA I CONSIGLIERI ODONTOIATRI, IL DIRETTORE E L’AVVOCATO.
RELAZIONI ISTRUTTORIE
Vengono esaminati 3 procedimenti
disciplinari. Si decide l’apertura in un
caso. Per gli altri due casi si decide
l’archiviazione.
AVVISO AGLI ISCRITTI
Si invitano gli iscritti a voler comunicare alla segreteria dell’Ordine l’eventuale variazione di residenza – o del recapito presso il quale si desidera ricevere le comunicazioni dell’Ordine, dell’Enpam e della Federazione Nazionale.
Si rammenta che questo è previsto dall’art. 64 del codice di deontologia medica ed è previsto anche dalle nuove norme riguardanti le pubbliche amministrazioni.
L’inadempienza a tali disposizioni può dar corso alle procedure di cancellazione dall’albo professionale con gravi conseguenze in ambito
civile e penale, ma anche a gravi rischi sulla copertura assicurativa per l’attività svolta.
È infatti fatto obbligo all’ordine di avviare le procedure di cancellazione dall’albo nei confronti degli iscritti che non risultano più reperibili.
La Segreteria dell’Ordine
10
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
Giornata del Medico
e dell’Odontoiatra
È andata oltre ogni rosea previsione, la
giornata del Medico e dell’Odontoiatra
Veronese, organizzata dall’Ordine nella
giornata di sabato 26 ottobre.
La formula, ormai a lungo collaudata, di
unire all’assemblea degli iscritti con la
presentazione, discussione ed appro-
Il Presidente ha ricordato in quella occasione i Colleghi che ci hanno lasciato nel
corso del 2013.
Li vogliamo ricordare ancora una volta:
BADINI Cristina, BARBI Claudio, BARBI
Giovanni Battista, BONOMELLI Giovanni Maria, BUCCI Stefano, CASTELLA-
Il Presidente Roberto Mora e la conduttrice della Giornata la Dr.ssa Anna Lisa Tiberio
vazione del Bilancio, con la cerimonia di
premiazione dei Colleghi che hanno raggiunto i 50 anni di Laurea ed il Giuramento di quelli che hanno ottenuto nel corso
dell’anno la prima iscrizione, è stata infatti
completamente modificata.
Si è provveduto infatti a separare la parte
“burocratica” del bilancio dalla cerimonia
della premiazione e del giuramento.
Per questa ultima parte si è puntato a
creare un evento che potesse enfatizzare
l’ideale passaggio di testimone tra chi ha
esercitato la professione per tanti anni e
chi si accinge ad affrontarla ora.
Nella mattinata di sabato 26 si è dunque
tenuta l’assemblea degli iscritti nella Sala
Riunioni “P.M. Fazzini” preso la sede
dell’Ordine.
Erano presenti una trentina di colleghi
con altrettante deleghe che hanno approvato il bilancio consuntivo 2012 e
quello preventivo 2014.
VERONA MEDICA
RIN Tarcisio, CERON Giglio, CUNEGO
Giuseppe, GRILLO Carlo, LAZZARO
Michelino, LIETO Salvatore, MENDOLA
Giovanni, MONICI Mario, OPPICI Franco,
PASOLI Corrado, SASSI Irene, TADEO
Carlo, TATÒ Luciano, TOMASONI Sergio.
Ha poi ringraziato per il lavoro svolto nel
corso dell’anno quanti hanno lavora-
to nelle varie commissioni ordinistiche,
ricordando in modo particolare i due
eventi di aggiornamento organizzati:
quello sull’Amministratore di Sostegno
(organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati) e quello sulla nuova
Legge sulle Società tra Professionisti in
campo medico ed odontoiatrico (organizzato in collaborazione con l’Ordine dei
Commercialisti).
Un ringraziamento è stato rivolto anche
a tutto il Personale dell’Ordine che ha
permesso di poter rispondere alle varie
esigenze di tutti gli iscritti.
Ha ringraziato in modo particolare il Direttore dell’Ordine Paolo Cerioni per la
sua opera instancabile.
Nel pomeriggio, dalle 17.00 alle 19.30
condotta magistralmente dalla Dott.ssa
Annalisa Tiberio, ha avuto luogo, nella
sala del Palazzo della Gran Guardia in
Piazza Bra, la cerimonia di premiazione
e del Giuramento.
Quest’ultimo in forma solenne, seguito
dalla chiamata sul palcoscenico e la presentazione alla comunità veronese ed
alle Autorità, dei Giovani che sono entrati
nella professione nel corso dell’anno.
Erano presenti circa ottanta dei 116 medici neoiscritti. Ecco i loro nomi:
ACCORDINI Federico, AMBROSI Enrico, BALLARINI Sofia, BANTERLE Silvia,
BENFARI Giovanni, BITIRE Georgeta
Elena, BOLOMINI Giulia, BONGHI Iolanda, BOSCHETTO Claudia, BOSELLO
Francesca, BREONI Irene, BRUGNERA
Annalisa, CACCIAMAN Giovanni, CANELLO Alessia, CARESTIATO Francesca, CHINCARINI Marco, CICCIARELLA
Lara, COATI Ilaria, COCCO Valentina,
COLLETTA Giulia, CUCCHETTO Giulia, CYBULSKI Adam Jerzy, DA PRATO
Giuliana, DAMOLI Isacco, DE CARO
Jolanda, De Marchi Davide, DOLCI Giulia, FASANI Giada, FERRARI Federico,
FOSSà Irene, FOSTINI Anna Chiara,
Il coro dell’Istituto Comprensivo Caprino Veronese diretto dal Prof. Francesco Pagnoni
11
NOTIZIE DALL’ORDINE
FRIGOTTO Alice, GALVAN Arturo, GASTALDON Chiara, GRAZIANI Pierfrancesco, GRECO Elena, KOROMA Edward
Gbanabom, KUZINA Anna, LAITI Silvia,
LAURENTI Alessandra, LONARDONI
Fabio, LUCIANO Umberto, MANZATO
Gisella, MARCONI Francesco, MARIOTTO Arianna, MENEGHELLO Luca,
MICHELETTI Valentina, MILANO Elena
Giulia, MINNITI Federica, MIOTTI Giovanni, MORANDI Luca, MURRI Virginia,
PAPOLA Davide, PARISSONE Francesca, PAURO Francesca, PERETTI Alessia, PERETTI Marta, PIERANTONI Silvia,
PIEROTELLO Luca, PIONA Claudia, PIZZEGHELLA Mariachiara, PLOTEGHER
Cristina, POZZERLE Maria, PUNTEL
Gino, QUAGLIA Francesca Maria, REMONTI Sirley, RISOLI MARTATAGETTI
Angela, TOT Ema, TRIPI Gaia, UGOLINI
Andrea, VENERI Antonio, VINCO Giulia,
ZAMBONI Federico, ZAMBONI Federica, ZAMPIERI Marina, ZANONI Laura,
ZECCHETTO Camilla, ZORZATO Pier
Carlo, LEMUS Maria Del Pilar.
A far da padrini al loro “battesimo professionale” trenta medici che sono stati
premiati per avere raggiunto quest’anno
i 50 anni di Laurea.
I loro nomi: Leone Aglietti, Giancarlo Battaglino, Guglielmo Canali, Alberto Carlini,
Giuseppe Costa, Carlo De Battisti, Emilio
Mario De Rose, Flavio Faustini, Marcello Ferrarini, Renzo Ferro, Pio Figna Ferrucci, Vittorio Fraccaroli, Giuliano Gagni,
Aristide Lavagnini, Mario Lazzarin, Mario
La sala della Gran Guardia ed il pubblico
12
L’intervento dell’Assessore alla Sanità Luca Coletto
Mancuso, Maria Grazia Montanari, Carlo
Nardini, Lajios Pinter, Carlo Andrea Robotti, Rodolfo Rossi, Giorgio Salvi, Onofrio Sidoti, Antonio Squassabia, Francesco Stasi, Antonio Tedesco, Luigi Tosi,
Giuseppe Tridente, Enzo Trinchi, Angelo
Vozza, Livio Zanoio, Lino Zen, Giuseppe
Zoppi.
Grande il numero di presenti (quasi 700
persone..!) che hanno gremito la sala
delle conferenze del Palazzo della Gran
Guardia.
Sul palcoscenico si sono esibiti il coro
degli allievi dell’Istituto Comprensivo Caprino Veronese” diretti dal Prof. Francesco Pagnoni, l’orchestra del Liceo “Car-
lo Montanari” di Verona diretta dal Prof.
Gabriele Galvani, il balletto del Liceo Coreutico “Michelangelo Buonarroti” diretti
dalla Direttrice Artistica Prof.ssa Cristiana
Cristiani.
Gli allievi dell’Istituto “Lorgna Pindemonte” hanno offerto la loro preziosa opera
organizzativa.
Il tutto dunque allietato da brani musicali,
cori e danze (particolarmente toccante il
balletto che ha concluso la serata, ballato
sulla musica del brano musicale “Mission” del Maestro Morricone).
A rendere più commovente la giornata
è intervenuto l’indimenticabile Bepi Sartori che ha letto qualche sua poesia per
ricordarci che un buon medico è quello
che sa leggere e toccare il cuore della
gente.
Tra le autorità convenute il Sindaco Flavio
Tosi, l’Assessore Regionale alla Sanità
Luca COLETTO, il Provveditore agli Studi della Provincia di Verona prof. Stefano
QUAGLIA, il dott. Enrico BUTTITTA Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Militare di Verona, il dott. Sandro
CAFFI dir. Gen. Azienda Ospedaliera, il
Col. Dario DI BLASIO dirigente Sanitario della 1ª Regione Aerea, il Col. Marco
MAISTRELLO comandante 3° Stormo
Villafranca, il prof. Alfredo GUGLIELMI (in
rappresentanza del Rettore dell’Università di Verona), il Gen. Antonio BATTISTINI
del Confoter Verona, il dott. Luigi BERTINATO Dir. Sanit. ULSS. 22, il dott. Gianni
TESSARI Dir. San. ULSS. 21, il dott. Michele VALENTE Pres. O. Medici di Vicenza, i Past President dell’Ordine dei Medici
di Verona: Franco ALBERTON, Giorgio
CARRARA, Francesco ORCALLI.
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
Ballerini del Liceo Michelangelo Buonarroti
Il Presidente ha tenuto in quella sede una
breve relazione che riteniamo utile riportare integralmente.
LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Gentili Signore e Signori, Autorità,
Cari Colleghi,
Grazie di aver voluto essere presenti e
benvenuti in questa splendida sala.
Qui oggi celebriamo, in una forma completamente nuova, la Giornata del Medico e dell’Odontoiatra.
Una celebrazione che speriamo possa
diventare un appuntamento fisso per i
medici e per tutta la comunità veronese.
Un appuntamento importante e ricco di
significati, non solo simbolici.
Oggi consegneremo ad alcuni medici
veronesi che compiono quest’anno i 50
anni di laurea, una medaglia come segno
di riconoscenza e di ringraziamento per
quanto hanno fatto con il loro impegno
professionale.
A ringraziarli, di tutti gli anni dedicati al
servizio della gente, non è solo l’Ordine e
la categoria medica ma anche la società
civile che oggi è rappresentata, qui, dalle Autorità e dai suoi Rappresentanti più
importanti.
VERONA MEDICA
Accanto a loro 130 giovani medici, neo
laureati e neo-iscritti, pronunceranno il
giuramento di osservanza ai principi deontologici della professione, come previsto dall’art. 54 della nostra Costituzione,
a coronamento di anni di studio e investimenti, che hanno visto partecipi ai loro
sacrifici anche quelli delle loro famiglie.
Oggi celebriamo un ideale passaggio
di testimone tra chi questa professione
ha esercitato per cinquanta anni e chi la
inizia ora, speriamo con l’entusiasmo e
la fiducia che è giusto siano propri della
loro età.
Entusiasmo che ci auguriamo non venga mai a mancare, perché fare il medico
è qualcosa di più di una laurea universitaria.
Non bastano le conoscenze, non basta
l’abilità e la capacità tecnica.
Per essere un buon medico serve la capacità di avvicinarsi agli altri e di condividerne debolezze e sofferenze.
Serve, in una parola, una buona dose di
UMANITà.
Servono i valori della solidarietà, dell’attenzione alla sofferenza, la capacità di
avvicinarsi ai deboli e ai sofferenti, a chi è
più fragile e bisognoso.
La nostra professione è un esercizio quotidiano di prossimità alle persone che si
esercita quotidianamente nelle corsie
degli ospedali, negli ambulatori e a casa
delle gente.
Questa di oggi è una festa per tutti i
medici e gli odontoiatri ma è anche un
momento di riflessione; una occasione per rinnovare entusiasmi e speranze, ed occasione per rinnovare anche
le promesse che abbiamo espresso
quando abbiamo iniziato questa professione.
Oggi il medico e l’odontoiatra provengono da corsi di laurea separati; diverse di
conseguenza sono le competenze.
Ad unirli c’è l’oggetto delle cure ed il comportamento etico.
Ecco perché poi le due professioni si
fondono in un unico ordine e sono unite
dallo stesso codice deontologico e dallo
stesso giuramento.
Il Provveditore agli Studi della Provincia di Verona Prof. Quaglia consegna il premio al Dr. A. Tedesco
13
NOTIZIE DALL’ORDINE
Il momento della consegna dell’attestato di giuramento
Ambedue hanno bisogno di conoscenze
che vengono acquisite in anni di studio,
ma per essere poi declinate hanno bisogno di due riferimenti fondamentali: il
giuramento Professionale ed il Codice deontologico.
Il primo, che oggi verrà qui proclamato e
sottoscritto dai giovani colleghi, costituisce l’asse portante dell’arte medica.
Il secondo, con i suoi precetti costituisce
la carta costituzionale della professione.
L’occasione di parlare a tanta gente si
presenta raramente.
Per questo non sarei un buon Presidente
se non la cogliessi per ricordare le tante
difficoltà che oggi affliggono il nostro Paese e la nostra sanità.
Abbiamo, tutti, davanti agli occhi i segni
del disagio economico e sociale che ha
colpito soprattutto i ceti più fragili creando nuove criticità e difficoltà: pensionati che stentano ad arrivare a fine mese,
tanti giovani disoccupati, gente non più
giovane ma anche non più occupata,
persone che hanno perso non solo il
posto di lavoro ma anche la speranza di
trovarlo …..).
Tra le criticità anche quelle di tanti giovani
laureati, che dopo anni di investimento
il lavoro non lo trovano o quando lo trovano non è adeguato alle capacità, alle
competenze e alle conoscenze acquisite.
Anche i medici pagano a questa crisi un
contributo economico non indifferente:
sono bloccate le retribuzioni, evanescenti
gli sviluppi di carriera, bloccati i turn-over;
sono aumenti i carichi di lavoro, i contratti, quando ci sono, sono solo contratti
atipici con compensi irrisori a fronte delle
responsabilità e di una conflittualità lega-
14
le che sembra in continuo aumento e che
trascina con se’ un costante aumento
continuo dei costi assicurativi.
A fronte di questa situazione, alcuni, non
so se i più brillanti, di sicuro i più intraprendenti, scelgono di trasferirsi in paesi
dove migliori possono sembrare le possibilità economiche, di ricerca e di carriera.
Il nostro rischia di diventare sempre
meno un paese per i giovani, anche per i
giovani medici.
Il nostro è un paese che importa braccia
ed esporta cervelli.
Il maggior numero di medici stranieri che
lavorano negli Stati Uniti proviene dall’Italia. Le nostre famiglie, ma anche tutta
la società, investe una quota significativa
delle proprie risorse per formare professionisti che poi, dal momento che non
trovano sbocchi lavorativi soddisfacenti,
portano le loro competenze, e con loro
anche tutti i nostri investimenti, altrove.
Accogliamo (male) chi ci raccoglie i pomodori, ma trattiamo male anche i nostri
figli, costringendoli ad emigrare.
Non sono un politico, faccio il medico e
lascio volentieri ad altri il compito di indicare le soluzioni.
Non posso però sottrarmi dal dovere di
denunciare che la nostra sanità pubblica, che per anni è stata un modello di
riferimento, sta perdendo in capacità
tecnologica, innovativa ed anche organizzativa…. e rischia di perdere anche
le caratteristiche che ne hanno fatto un
esempio internazionale: la capacità di
garantire insieme alla qualità, equità ed
accessibilità.
A frenarne il declino è rimasto il capitale
rappresentato dal personale umano, medici e personale sanitario tutto.
A far da traino a questa deriva è sicuramente la grave crisi economica che ha
colpito e colpisce tuttora tanti paesi industrializzati, ma è anche la miopia di chi,
nelle scelte, si fa guidare dal solo criterio
contabile.
Assicurare qualità, accessibilità ed equità, a chi è malato o può diventarlo, rappresenta un formidabile strumento di coesione sociale, che non può e non deve
essere dimenticato.
L’intervento del Sindaco Flavio Tosi
VERONA MEDICA
NOTIZIE DALL’ORDINE
Il balletto finale del Liceo Michelangelo Buonarroti
Pena il peggioramento delle conflittualità
sociali.
In tal senso i medici e le cure non sono
un problema, ma una risorsa ed una delle soluzioni ai problemi del nostro paese.
La salute è una di quelle cose che si comincia ad apprezzare quando viene a
mancare.
Se chiederete a chi ha sperimentato la
malattia quale sia la cosa più importante
vi accorgerete che la risposta sarà una
sola: “ La salute”.
Garantire a tutti la possibilità di curarsi
è un dovere civile; per la politica forse la
prima delle cose da garantire; per chi fa
il medico lavorare perché questo diritto
possa essere garantito a tutti è un dovere
morale ed etico.
Tra le persone che sono oggi qui presenti, ci sono 130 nuovi medici.
Essi rappresentano il meglio di quanto i
nostri sistemi educativi riescono a creare.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che
per raggiungere l’obiettivo che loro hanno raggiunto, hanno dovuto superare
formidabili selezioni. Oggi a medicina accede uno studente su dieci.
Una indagine condotta dall’Università
di Verona sulle motivazioni che portano
tanti studenti a tentare l’impresa ha rivelato che una delle principali è quella di
poter servire gli altri.
Vogliamo sperare che questa motivazione rimanga anche al termine degli studi
e che le loro giuste aspirazioni possano
venire premiate e non siano mai frustrate.
Cari Giovani colleghi,
state per intraprendere una professione che è antica quanto la storia stessa
dell’uomo. Nel percorrerne le vie abbia-
VERONA MEDICA
te come riferimento chi Vi ha preceduti,
come questi colleghi che oggi abbiamo
festeggiato dopo 50 anni di servizio.
Loro,con la loro presenza, oggi, Vi passano idealmente il testimone.
Ricordate che il “Viaggio” che iniziate potrà darvi grandissime soddisfazioni, ma
vi chiederà inesorabilmente anche tanti
sacrifici.
Nel percorrerlo dovrete servire tre padroni:
• Il primo padrone sarà il paziente: dovrete tenere presente che l’oggetto del
nostro lavoro è lui, con le sue debolezze e le sue infermità.
Non stancatevi mai di rispettarne la
dignità, sempre, in ogni momento ed
in ogni occasione.
Anche quando sarete stanchi, sco-
raggiati o amareggiati, concedetegli
sempre la vostra attenzione e tutta la
vostra disponibilità. In questo, prima
ancora che nella scienza e nelle capacità tecniche, sta il cuore della nostra
professione.
Ne riceverete in cambio gratitudine,
riconoscenza e stima. E credetemi,
alla fine delle vostra giornata di lavoro
questo potrà significare più di quanto
avrete realizzato economicamente.
• Il secondo padrone sarà la scienza,
cui dovrà sempre ispirarsi ogni vostro
atto e scelta; per servirla dovrete continuare a studiare e dovrete essere
sempre pronti a modificare convinzioni
e comportamenti.
• Il terzo padrone sarà il bilancio: perché, se vorremo garantire che tutti
possano accedere alle cure, indipendentemente dalle capacità economiche (come sta scritto nel nostro codice
deontologico) dovremo anche ricordarci di usare le risorse che ci vengono
messe a disposizione in modo appropriato Solo così potremo garantire che
il nostro possa rimanere un sistema
sanitario universale, accessibile a tutti,
ma anche sostenibile.
Sarà buon medico chi saprà servire al
meglio questi tre padroni.
Sarà un compito non facile, alle volte un
impegno anche gravoso, ma non dovrete
mai sentirvi soli.
L’ordine sarà sempre al vostro fianco.
Fra pochi minuti, vi sarà consegnata la
Il momento della consegna dell’attestato di giuramento
15
NOTIZIE DALL’ORDINE
pergamena che ricorderà nel tempo il
vostro giuramento. Sfilerete sul palco e
sarete presentati alla Comunità Veronese, alle Autorità e alla Società.
Un atto formale ma dal significato profondo; con esso entrerete a pieno titolo nella
nostra comunità medica.
Siate orgogliosi di farne parte, fate di tutto
perché i vostri colleghi più anziani siano
fieri di voi e dei vostri valori
Per finire, concedetemi di ringraziare,
insieme alle persone che sono oggi qui
presenti, le famiglie di questi giovani colleghi che presteranno giuramento.
Se siamo qui oggi a far festa è anche grazie ai sacrifici che loro hanno sostenuto.
Per questo vorrei che l’applauso che,
come penso, scatterà alla fine di questa
mia relazione, andasse soprattutto a loro.
Grazie a tutti per l’attenzione
ROBERTO MORA
Bepi Sartori
Indicazioni dell’Ordine Medici
in merito a criticità nei rapporti
ospedale-territorio
La commissione ospedale-territorio
dell’Ordine dei medici di Verona da
luglio 2013 ha cercato di individuare
alcune criticità che possono favorire
un rapporto migliore fra i medici che
lavorano sul territorio e in ospedale.
Pertanto di recente la commissione
ospedale-territorio ha incontrato i
direttori sanitari o loro delegati delle ulss 20-21-22 e degli ospedali di
Negrar e Peschiera.
Al termine dell’ incontro è emersa
la convergenza sulla diffusione e
applicazione di alcune delibere regionali e del decreto Brunetta sulla
pubblica amministrazione, che la
commissione ha tradotto in raccomandazioni e che l’Ordine dei medici di Verona diffonde a tutti gli iscritti:
1) obbligo di inviare la certificazio-
16
ne di malattia per via telematica
da parte dei medici all’atto della
dimissione del paziente evitando allo stesso ulteriori disagi. La
segreteria dell’Ordine è in grado
di rilasciare le credenziali di accesso al portale del Sistema TS
a coloro che ne avessero necessità. È necessario accedere personalmente alla segreteria per
ottenerle.
2) è indice di correttezza deontologica e di buona pratica clinica riportare sempre sulle richieste di
accertamenti clinici e strumentali
il quesito diagnostico o il motivo
della richiesta.
3) per evitare disagi ai pazienti sarebbe opportuno usare i ricettari
che ogni medico ha in dotazione
per il completamento diagnostico e inoltre all’ atto della dimissione fossero forniti i successivi
appuntamenti già prenotati con
le relative impegnative tenendo
ben presente i tempi delle liste di
attesa.
IL REFERENTE DELLA COMMISSIONE
OSPEDALE-TERRITORIO
CLAUDIO SALVATORE
VERONA MEDICA
ALBO ODONTOIATRI
Verbali della Commissione
Odontoiatri
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DELL’8 OTTORE 2013
Presenti: Boscagin, Bovolin, Cavallini,
Oreglia, Paoletti
Lettura e approvazione verbale precedente: approvato con una modifica.
VERBALE DELLA COMMISSIONE
ODONTOIATRI DEL 10 settembre 2013
Presenti: Boscagin, Bovolin, Cavallini,
Oreglia, Paoletti
Lettura ed approvazione verbali precedenti: i verbali delle sedute del 16/07 e
29/07 sono approvati all’unanimità.
1.Comunicazioni del Presidente: il
Presidente informa di una circolare
FNOMCEO riguardante la sentenza
dell’antitrust n. 24461 del 24/07/2013
che ha sanzionato alcune pratiche
commerciali.
3. Il Presidente ripercorre il caso relativo
alla pubblicità della società “FRTPLG”.
La commissione Albo Odontoiatri decide di convocare il dott. XX, direttore
sanitario, per informazioni
4. Il Presidente da lettura di una lettera
che la CAO manderà alla Commissione Centrale di Roma per un consiglio sul comportamento adottato o
da adottarsi per alcuni procedimenti
disciplinari in atto.
5.Il presidente informa di aver ricevuto
un invito da parte dell’associazione
Smile Mission a partecipare ad una
conferenza stampa.
Relazioni istruttorie:
1.Il Presidente informa di aver ricevuto
da un nostro iscritto una segnalazione
riguardante una pubblicità sanitaria effettuata da parte della società “……..”
ove erano pubblicizzate visite gratuite e
gadget in omaggio per la prima visita.
Nel volantino pubblicitario non compare il nominativo del direttore sanitario.
Viene deciso di invitare a colloquio il
Direttore sanitario per informazioni.
2.Il Presidente ripercorre il caso relativo al Dott. WW già preso in esame in
presidente riunione CAO in seguito a
denuncia della CAO di Savona. Viene
esaminata la visura camerale della
società XXX proprietaria del grup-
VERONA MEDICA
po YYYY e il relativo oggetto sociale. Viene presa nota della mancanza
dell’indicazione del direttore Sanitario
nel volantino in oggetto in violazione
dell’art. 56 c.d.. Dopo ampia discussione la CAO decide di aprire procedimento disciplinare in capo al Sanitario.
3. Dott. WW. Il Presidente informa di aver
ricevuto dall’Ordine di Trento una segnalazione relativa al Dott. W riguardante condanna per prestanomismo
in ambito odontoiatrico che il sanitario
ha avuto durante un periodo in cui non
era iscritto all’Ordine. Poichè il Presidente dell’Ordine si è già attivato per
convocare il sanitario per chiarimenti,
questa CAO decide di attendere gli
esiti del colloquio.
4. Dott. YY: il Presidente informa i presenti di aver ricevuto una segnalazione
da parte della Sig.ra FV che ne denuncia il comportamento come medico/
odontoiatra curante, e da lettura dell’esposto. Viene deciso di invitare a colloquio il Dott. YY per chiarimenti.
5. Dott. HH: il Presidente ripercorre il caso
relativo al Sanitario e comunica di aver
avuto un colloquio con il comandante della Guardia di Finanza per capire
meglio i termini del controllo da essi
effettuato nello studio del Dott. H. Viene deciso di aprire e contestualmente
sospendere il procedimento in attesa
della sentenza della magistratura.
6. Prof. JJ: viene riassunto il caso relativo
al Sanitario. Viene deciso di aprire e
sospendere contestualmente il procedimento in attesa della sentenza della
Magistratura
7. Prof. KK: viene riassunto anche il caso
relativo a questo Sanitario. Viene deciso di aprire e sospendere contestualmente il procedimento in attesa della
sentenza della Magistratura.
8.Dott. QQ: il Presidente comunica
che il Dott. QQ ha presentato ricorso
avverso la sospensione di mesi tre irrogata dalla CAO. Si delibera di dare
mandato al Presidente di resistere al
gravame.
Comunicazioni del presidente:
1. Il Presidente comunica ai presenti di
aver ricevuto lettera a firma del Dott.
Renzo sui percorsi formativi per le
professioni sanitarie, ove si auspica l’impegno di tutti per portare
chiarezza nei percorsi formativi con
particolare riguardo per la tutela dei
giovani neolaureati.
2.Il Dott. Berto informa di un convegno di sabato 12 /10 a Padova purtroppo coincidente con il convegno
dell’Ordine sulle Società tra Professionisti.
3. La CAO nazionale ha inviato, e viene letta, la documentazione su disegno di legge che propone modifiche al codice penale concernenti
l’esercizio abusivo delle professioni
e nuova disciplina dell’esercizio
abusivo della professione di Medico
e Odontoiatra.
Relazioni istruttorie: caso QQ/WW; il
Presidente, dopo aver ripercorso il caso
relativo ai sanitari, informa che l’udienza
presso il tribunale è stata fissata per il
giorno 7 novembre.
Dott. YY: il Presidente riferisce alla Cao
di aver invitato a colloquio il sanitario
per informazioni circa l’attività svolta
durante il suo ruolo trascorso di direttore sanitario presso lo studio “….”.
Esaminato il testo del colloquio la Cao
all’unanimità decide di attendere per
esprimersi nell’ipotesi di un approfondimento di indagini.
Il Presidente riferisce ai presenti che
sarà relatore al convegno organizzato
dall’Ordine sabato 12/10 sulle Società
Sanitarie. Viene aperto un ampio dibattito su questo argomento.
Il Dott. Bovolin informa i presenti sulla
riunione che si è tenuta il giorno 1 ottobre con i medici neolaureati. Durante
la riunione sono stati consegnati alcuni documenti inerenti la professione e
sono state raccolte le adesioni per la
prossima giornata del medico che si
terrà il giorno 26 ottobre.
17
LETTERE AL DIRETTORE
Aiutiamo
William?
So che sei attento ai problemi dei
bambini e per questo penso che tu
possa aiutarmi a trovare la strumentazione che mi è necessaria.
Ho bisogno di:
Un device usato o anche nuovo per
audiometria
Un Timpanometro usato o nuovo
Un audiometro usato o nuovo
Dear doctor,
I am a final year post graduate student studying audilogy at university
of ghana.
Dr, i have learnt so much from you
and the passion with which you were
attending to the sick.
I want to do some humanitarian services to the people of ghana in villages by providing audiological screening for newborns and children to
identify early potential babies in rural
areas likely to have hearing problems
in the future.
With this i believe you are the special dr for me to discuss this with due
to passion for kids,because of this
i would like you to help me look for
equipment that will be needed for
such out reach programs.
The equipment are:
1. USED OR NEW OTOACOUSTIC
EMISSION DEVICE
2. USED OR NEW TYMPANOMETER
3. USED OR NEW AUDIOMETER
PLEASE LETS MAKE A HUMBLE
APPEAL TO HOSPITALS WHO
HAVE ABANDONED THEIR OLD
EQUIPMENT SO THAT WE CAN
COLLECT AND USE.
HOPE TO HEAR FROM YOU SOON.
WILLIAM OFORI - GHANA
Caro Dottore,
sono, alla fine, uno studente all’ultimo anno di audiologia presso l’Università del Ghana.
Ho imparato molto da te e dalla passione con cui sei attento ai malati.
MI piacerebbe occuparmi in qualche servizio umanitario per la popolazione del Ghana portando nei
villaggi uno screening audiologico
per i bambini piccoli e quelli neonati
per poter identificare precocemente
chi ha problemi auditivi o che potrà
averli in futuro.
Ho conosciuto William in Ghana dove
per qualche tempo ho lavorato (alcune
settimane l’anno) come volontario a in
un centro medico a Biriwa, un villaggio
di pescatori vicino a Cape Coast.
William ha ora completato la sua preparazione professionale e è ora un audiometrista.
Mi ha mandato questo appello.
Chi fosse in grado di aiutarlo per
favore contatti la segreteria dell’Ordine (045-8006112).
ROBERTO MORA
medICInA dI fAmIGLIA
COme CALCOLARe IL COmpenSO dOVuTO AL SOSTITuTO
Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza
Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:
“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”
Il compenso in questione è il”COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.
Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione
avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.
In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:
Compenso forfetario X 70%: 30 = X
(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)
X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo
X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre
18
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
Il trattamento delle lesioni squamose
intraepiteliali di alto grado
della cervice uterina
P. Cattani, M. B. Bertolin,
M. Mantello, V. Morini,
R. Colombari*, D. Dalfior*
Centro di Ginecologia Oncologica
Preventiva ULSS 20 – Verona
* UOC di Anatomia Patologica, Ospedale
G. Fracastoro – San Bonifacio Verona
Fig. 1: Elettrodi ad ansa per radiofrequenze
INTRODUZIONE
L’aumentata frequenza delle lesioni
displastiche della cervice uterina in
donne giovani che non hanno ancora
completato il loro programma riproduttivo, la migliore conoscenza della
storia naturale di queste malattie, l’affinamento della tecnica colposcopica
e la maggior precocità della diagnosi
hanno indotto i clinici ad apportare
notevoli cambiamenti alle tecniche
chirurgiche utilizzate per il trattamento delle CIN: i trattamenti demolitivi,
quali l’isterectomia e l’amputazione
del collo, sono stati infatti abbandonati e sostituiti da interventi conservativi
ed ultraconservativi che mantengono
l’integrità anatomica e funzionale della
cervice e permettono un adeguato follow up colposcopico e citologico.
I TRATTAMENTI
I trattamenti conservativi ed ultraconservativi della CIN (Cervical Intraepithelial Neoplasia) oggi utilizzati
possono essere distinti in distruttivi (o
ablativi) ed escissionali.
La vaporizzazione (sia laser sia elettrica a radiofrequenze) è l’unica tecnica distruttiva attualmente utilizzata
nei nostri contesti risultando ormai
praticamente abbandonate sia la diatermocoagulazione sia la crioterapia.
Il limite maggiore di questo tipo di intervento è di non consentire il controllo
istologico del tessuto asportato con il
grosso rischio, soprattutto se viene a
mancare un supporto colposcopico di
VERONA MEDICA
buona qualità, di trattare come lesioni
intraepiteliali anche lesioni microinvasive o francamente invasive. Questo
rischio, lungi dall’essere solamente
teorico (la letteratura segnala un rischio di microinvasione di oltre il 6%
e di invasione dell’1-2% in pazienti con
biopsia CIN3), può portare, come è
intuibile, a gravi e talora non rimediabili conseguenze cliniche. Sono questi
i motivi che hanno indotto le Società
Scientifiche a ridurre drasticamente le
indicazioni dei trattamenti distruttivi:
oggi queste tecniche vengono relegate al completamento di trattamenti
escissionali (al fine di limitare il sacrificio di tessuto sano) o alla terapia chirurgica, quando indicata, delle lesioni
di basso grado. Per poter utilizzare in
sicurezza la vaporizzazione è però anche indispensabile soddisfare quattro
inderogabili requisiti:
1. la colposcopia deve essere soddisfacente, quindi con giunzione
squamo-colonnare visibile
Fig. 2: Altri elettrodi per radiofrequenze
2. non deve essere presente un sospetto colposcopico o citologico
di microinvasione o di invasione
franca
3. non deve essere presente un sospetto di lesione ghiandolare
4. deve esserci perfetta concordanza
tra citologia, colposcopia ed istologia della biopsia mirata (che va
sempre eseguita prima di adire ad
un trattamento ablativo).
Secondo le linee guida della Società
Italiana di Colposcopia e Patologia
Cervico-Vaginale (SICPCV) il trattamento della CIN di alto grado deve
essere preferenzialmente di tipo
escissionale per consentire il controllo istologico del tessuto asportato: le
tecniche escissionali comprendono la
conizzazione a lama fredda, la conizzazione laser, e l’escissione a radiofrequenze.
Per il clinico il trattamento ideale della
CIN di alto grado dovrebbe soddisfare tre requisiti: facilità di esecuzione,
efficacia e qualità di risultato.
La facilità di esecuzione dovrebbe
permettere l’effettuazione ambulatoriale dell’intervento in anestesia locale
ed in tempi contenuti per limitare sia
il discomfort della paziente sia i costi
per la struttura.
L’efficacia del risultato dovrebbe garantire in primo luogo, dopo aver
escluso l’invasione, la guarigione della
CIN; in secondo, molto più ambiziosamente, dovrebbe mirare ad eradicare l’infezione e ad interromperne la
trasmissione del virus.
La qualità del risultato, infine, va
commisurata alla accettabilità del
trattamento, alle scarse complicanze
precoci e tardive ed al mantenimento
della fertilità. Sono importanti inoltre
la qualità del campione istologico ottenuto e la facilità del follow up citologico e colposcopico.
19
AGGIORNAMENTO
Nessun trattamento oggi a disposizione del clinico può ritenersi ideale anche se tutti i trattamenti escissionali attualmente utilizzati garantiscono buoni
risultati nella terapia della CIN e nella
sua guarigione. A questa conclusione
giunge un’ampia metanalisi del 2010
della Cochrane Library riguardante il
trattamento chirurgico della CIN che
ha preso in esame 28 trial clinici randomizzati omogenei per modalità di
randomizzazione, criteri di inclusione,
numero di pazienti, tipi di intervento, durata del follow-up: gli interventi
escissionali presi in esame sono la
conizzazione laser, la LLETZ a radiofrequenza (Large Loop Excision of the
Transformation Zone), e la conizzazione a lama fredda. La conclusione finale a cui giungono gli Autori conferma
che in realtà non esiste a tutt’oggi un
trattamento migliore di un altro nell’eradicare le lesioni preneoplastiche della portio essendo i risultati ottenuti nei
vari trial statisticamente sovrapponibili.
Tuttavia se si prendono in considerazione la facilità di esecuzione e la qualità del risultato si nota che esistono notevoli differenze tra le diverse tecniche
e non solo tra trattamenti distruttivi ed
escissionali ma anche tra i singoli trattamenti escissionali.
È esperienza comune che la conizzazione a lama fredda male garantisca i
requisiti richiesti: è infatti un intervento
che comporta il ricovero della paziente e l’anestesia generale, che è gravato da una maggior incidenza di emorragie intraoperatorie, da un maggior
rischio di stenosi cervicale post chirurgica e di sequele ostetriche (parto
prematuro, rottura prematura delle
membrane) e che rende, soprattutto
se si applicano punti emostatici sulla
cervice, difficoltoso il follow up colposcopico e citologico della paziente
per i rimaneggiamenti cicatriziali e per
la risalita della giunzione squamo-colonnare nel canale cervicale. È inoltre
un intervento che non essendo eseguito sotto guida colposcopica non
consente precisione ed accuratezza
nell’escissione con conseguente sovra o sottotrattamento della lesione
preneoplastica. Questi limiti non compensano certamente la più precisa e
facile interpretazione istologica dei
margini di resezione del cono e sono i
motivi per cui nella Consensus Coference del XXVII Congresso Nazionale
20
(Venezia San Giuliano, Nov. 2012), la
SICPCV in accordo con la letteratura più recente non raccomanda l’impiego routinario della conizzazione a
lama fredda nel trattamento della CIN
ma riserva eventualmente questa tecnica chirurgica alla terapia dell’AIS in
donne anziane.
Oggi le metodiche escissionali che
rappresentano il trattamento d’elezione delle lesioni preneoplastiche del
collo dell’utero sono il laser e le radiofrequenze: si tratta infatti di tecniche
ambulatoriali, effettuate in anestesia
locale, praticate sempre sotto guida
colposcopica, che esitano in tempi di
guarigione rapidi, garantiscono buoni
risultati anatomo-funzionali (aspetto
molto importante in donne per lo più
giovani e desiderose di gravidanze
future) e presentano un’ottima compliance da parte delle pazienti.
Fig. 3: Letto chirurgico dopo escissione con ansa
Se si vanno tuttavia ad analizzare le
caratteristiche di queste due tecniche
chirurgiche si evidenziano delle differenze e delle peculiarità che fanno
concludere agli Autori della già citata
metanalisi della Cochrane Library che
la conizzazione laser richiede tempi
maggiori per l’esecuzione ed un addestramento più lungo per gli operatori.
Questi fattori, aggiunti ai maggiori costi dello strumentario, al maggior dolore perioperatorio per la paziente ed
alla maggior severità e profondità degli
artefatti da calore sul cono escisso,
fanno sì che l’elettrochirurgia a radiofrequenze sia raccomandata anche
nei confronti del laser nel trattamento
routinario della CIN.
L’ELETTROCHIRURGIA
ESCISSIONALE
L’elettrochirurgia escissionale è certamente il trattamento attualmente più
utilizzato nella terapia della CIN.
Per potere praticare questa chirurgia
è indispensabile un generatore monopolare che consenta l’utilizzo di una
corrente alternata ad elevata frequenza e a basso voltaggio. La necessità
di impiegare frequenze adeguate è
legata al fatto che frequenze inferiori
a 10 KHz possono portare a depolarizzazione dei tessuti, con effetti faradici o elettrolitici, e frequenze invece
troppo elevate comportano il rischio
di fughe di corrente con possibilità di
ustioni o di folgorazioni. Le frequenze
ideali di utilizzo cadono nel range delle
onde radio e sono di solito comprese
tra 350 KHz ed 1,5 MHz. In questo
modo si riducono al massimo i danni
derivanti dall’uso della corrente garantendo al sistema importanti vantaggi
quali il basso effetto elettrolitico dovuto al cortissimo periodo di conduzione
unidirezionale della corrente, l’assenza
di fenomeni di elettrostimolazione muscolare e la massima sicurezza per il
paziente nei confronti dei fenomeni di
folgorazione.
Il sistema di emissione delle radiofrequenze avviene per impulsi (modulazione) a frequenze prestabilite,
controllate da microprocessori e che
possono essere selezionate dal chirurgo: è possibile scegliere emissioni
in continuo, a singolo impulso (con
durata minima dell’impulso di 10 millisecondi), ad autoripetizione (treni di
impulsi con frequenza variabile da 3 a
20 Hertz) o in superpulsato (con possibilità di variare sia la durata che la
frequenza di ripetizione degli impulsi).
In questo modo la potenza di impatto
sul tessuto (potenza di picco) risulta
superiore alla potenza media, consentendo quindi il massimo trasferimento
di energia nella minima unità di tempo. Da ciò consegue anche la drastica
riduzione del danno termico (inferiore
a 330 micron) a garanzia sia della facilità di lettura del pezzo istologico sia
dell’integrità dei tessuti adiacenti alla
zona trattata. Queste premesse ben
evidenziano come le attuali apparecchiature elettrochirurgiche siano strumenti molto diversi dagli elettocoagulatori o dai vecchi elettrobisturi: sono
infatti strumenti che, se ben tarati,
possono fornire una vasta gamma di
funzioni e di regolazioni e consentire al
chirurgo di adeguare le loro caratteristiche al tipo di intervento da eseguire,
al tessuto da operare, alla delicatezza
VERONA MEDICA
AGGIORNAMENTO
degli organi vicini ed alla necessità di
emostasi.
Ulteriore ed importante vantaggio
dell’escissione a radiofrequenze è la
possibilità di utilizzare una vasta scelta
di elettrodi (vedi figg. 1 e 2) che vanno
dall’ansa, alla sfera, alla spatola, all’ago
ed al microago, ciascuno con supporti di varia lunghezza a seconda della
profondità dell’organo da trattare.
L’intervento escissionale di elettrochirurgia più praticato è certamente
l’escissione con ansa (nei paesi anglosassoni LEEP - Loop Electrosurgical
Excision Procedure – o LLETZ - Large
Loop Excision of the Transformation
Zone) (vedi fig. 3). L’ampia gamma
delle anse, che possono variare per
dimensione, per profondità e per diametro del filo, permette un’estrema
personalizzazione dell’escissione in
funzione delle dimensioni della portio,
dell’estensione periferica della lesione
colposcopica, della localizzazione della giunzione squamocolonnare.
L’ago a radiofrequenze consente di
eseguire una cilindrizzazione della
portio evitando l’impiego di un’ansa
di grandi dimensioni (con risparmio di
tessuto sano e facilitazione dei processi di guarigione): trova indicazione soprattutto in quelle pazienti con
lesione colposcopica molto profonda
nell’endocervice.
La spatola metallica infine risulta un
dispositivo ideale nelle procedure di
vaporizzazione sia quando questa
rappresenti un trattamento distruttivo
esclusivo, sia quando venga associata
alla terapia escissionale per completare il trattamento di lesioni particolarmente estese sull’esocervice o in
vagina (trattamento combinato ablativo-escissionale).
LA NOSTRA CASISTICA
I trattamenti per CIN di alto grado
effettuati nel 2012 presso il Centro
di Ginecologia Oncologica Preventi-
va dell’ULSS 20 – Verona sono stati
132: di questi 129 (97,7%) sono stati
eseguiti ambulatoriamente ed in anestesia locale, mentre 3 (2,3%) hanno
comportato l’anestesia generale ed il
ricovero giornaliero (stenosi vaginale,
richiesta della paziente e presenza di
contemporanea patologia endometriale).
I 129 interventi ambulatoriali, eseguiti sempre sotto guida colposcopica
e con l’utilizzo di radiofrequenze,
sono stati escissionali puri in 120
casi (93,1%) e combinati ablativoescissionali in 9 pazienti (6,9%) (vedi
tab. 1).
Non ci sono state complicanze in-
Fig. 4: Esiti a 6 mesi di trattamento con ansa
traoperatorie.
2 pazienti (1,5%) hanno presentato
emorragia postoperatoria tardiva: in
uno di questi casi è stata applicata
una sutura emostatica.
Non si sono verificati casi di infezione
locale postchirurgica e pertanto non
è mai stata prescritta terapia antibiotica sistemica o topica.
Tutti i campioni di tessuto inviati al
patologo sono risultati interpretabili
ed hanno consentito non solo la formulazione della diagnosi ma anche
la valutazione istologica dei margini
di escissione. Il margine endocervicale è risultato interessato da lesioni virali (di qualsiasi grado) in 13
pazienti (10,1%). Delle altre 116 pazienti (89,9%) 109 presentavano tutti
i 3 margini liberi da malattia mentre
7 avevano il margine esocervicale
o quello profondo interessati: riteniamo la valutazione di questi due
margini poco significativa dal punto
di vista prognostico per l’accurata
vaporizzazione che, secondo le indicazioni della letteratura, viene sempre eseguita sul margine periferico
dell’escissione e sul letto chirurgico
(fino alla radicale vaporizzazione di
tutti gli sfondati ghiandolari colposcopicamente evidenziati).
La diagnosi istologica definitiva ottenuta sul tessuto escisso (vedi tab. 1)
è stata in 19 casi (14,7%) di CIN1, in
102 (79,1%) di CIN2/3 ed in 6 (4.7%)
di carcinoma (4 casi di stadio IA1
e 2 casi di stadio I A2). 2 pazienti
(1,5%) hanno presentato, associata
alla lesione squamosa, un quadro di
adenocarcinoma in situ. In 2 pazienti
(1,5%) l’esame istologico è risultato
negativo.
CONCLUSIONI
L’analisi dei nostri dati in primo luogo
ci conferma l’opportunità di trattare in
modo escissionale le lesioni preneoplastiche di alto grado della cervice:
anche nella nostra casistica infatti
compaiono casi di invasione stromale e di patologia ghiandolare che, se
trattati con tecnica distruttiva, sarebbero sfuggiti alla diagnosi.
Tra i trattamenti escissionali ancora
una volta le radiofrequenze hanno
dimostrato efficacia terapeutica coniugata a buona tollerabilità da parte
della paziente ed a bassi costi di esecuzione. Questi fattori, uniti all’ottima
restituito ad integrum della cervice
trattata (vedi fig. 4), rendono questa
tecnica, con il laser, il trattamento di
scelta in caso di lesioni preneoplastiche della cervice uterina.
La maneggevolezza della strumentazione utilizzata, tuttavia, non deve indurre ad una sottovalutazione dell’inter-
Tabella 1 - Trattamenti escissionali ambulatoriali per CIN 2/3 eseguiti nel 2012
Margini
Totale
Trattamenti
Escissionali
Combinati
129
120
9
100%
93,1%
6,9%
VERONA MEDICA
Esame istologico
Negativi
Eso/Prof. Positivo
Apice
Positivo
Negativo
CIN 1
CIN 2/3
K
109
7
13
2
19
102
6
10,1%
1,5%
14,7%
79,1%
4,7%
89,9%
21
AGGIORNAMENTO
vento da eseguire: va sempre tenuta
presente l’assoluta necessità di una
buona preparazione in campo colposcopico per poter essere radicali sulla
malattia ma conservativi nei confronti
della cervice uterina allo scopo di salvaguardarne l’integrità anatomica e
funzionale. È indispensabile infine la
perfetta padronanza del generatore
e degli elettrodi utilizzati per evitare
complicanze chirurgiche anche importanti (emorragie, lesioni di organi vicini) e per assicurare un buona
interpretabilità istologica del pezzo
asportato.
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4, 1986
36. Mathevet P, Dargent D. A randomised prospective study comparing three techniques
of conisation: cold knife, laser, and LEEP.
Gynecologic Oncology 1994;54:175–9.
37. Girardi F. et al: Cold-knife conisation versus
loop excision : histolopathologic and clinical results of a randomised trial. Gynecologic Oncology 1994;55:368–70
38.Giacalone PL et al. Randomized study
comparing two techniques of conization:
cold knife versus loop excision. Gynecologic Oncology 1999;75(3):356–60.
39. Duggan B et al. Cold-Knife conization versus conization by loop electrosurgical excision procedure: a randomized, prospective
study. American Journal of Obstetrics and
Gynecology 1999;180:276–82
40. Mazouni C et al. Conservative treatment
of cervical intraepithelial neoplasia using a
cold-knife section technique. Eur J Obstet
Gynecol Reprod Biol 2005;121(1):86:93
41. Murdoch JB, Monaghan JM. Histological
incomplete excision of CIN after large loop
excision of the transformation zone (LLETZ)
merits careful follow up, not retreatment.
BJOG, 1992, 99(12): 990–993.
Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri di Verona
www.omceovr.it
Informazioni e servizi “on line”
22
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Università e Ssn.
Al convegno della Cattolica:
si parla di responsabilità del medico
Nella seconda giornata di lavori è intervenuto Il primo presidente della Corte
di Cassazione: “Troppe criticità riguardanti sia l’indeterminatezza delle linee
guida che l’operatore deve seguire, sia
il concetto di colpa lieve che non esiste
nel Codice penale”. Rilevate poi le pesanti ripercussioni sul piano assicurativo dei procedimenti civili.
“Gli Ospedali Universitari e il processo
di cambiamento del Servizio Sanitario
Nazionale”, questo il titolo del Convegno promosso dalla cattolica di Roma
il 7 e 8 novembre. Quattro le tematiche:
la mission degli ospedali universitari,
costi e opportunità dell’innovazione,
l’integrazione con il territorio, la responsabilità professionale. Veniamo a
quest’ultima.
“La legge Balduzzi, all’art. 3, cerca di
coprire un universo eterogeneo. Quando si spiega che l’esercente la professione sanitaria che nello svolgimento
della propria attività si attiene a linee
guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifiche non risponde
penalmente per colpa lieve, si solleva
un rilevante problema di indeterminatezza: non si spiega quali siano le linee
guide da seguire. Si deve considerare,
infatti, che per alcune specializzazioni
mediche esistono nel nostro Paese tre
linee guida nazionali, tredici linee guida
regionali ed alcune decine di linee guida
europee. Senza contare che il concetto di colpa lieve non esiste nel Codice
Penale. Questa distinzione è presente,
invece, nel Codice civile”. Così il primo
presidente della Corte di Cassazione,
Giorgio Santacroce, è intervenuto alla
seconda giornata di lavori del convegno dell’Università Cattolica.
Il presidente Santacroce ha affrontato
anche la questione riguardante il contenzioso medico-legale nell’ambito
della medicina nella sua duplice forma:
VERONA MEDICA
quella di rinuncia al prestare la propria
opera nelle situazioni di rischio clinico
suscettibili di potenziali strascichi giudiziari, e di iperprescrizione in via cautelativa di accertamenti diagnostici e interventi terapeutici il più delle volte inutili.
“Questo fenomeno in parte è imputabile al comportamento dei mass media
sempre pronti ad enfatizzare casi di
malasanità reali o presunti che siano.
L’aumento del contenzioso medicolegale è dovuto al fatto che rispetto al
passato i giudici sono diventati molto
più sensibili e attenti nei confronti dell’evento avverso che colpisce il paziente
data la mancanza di norme giuridiche
di riferimento sull’atto medico. Servirebbero - ha proseguito - norme precise
di riferimento da inserire in un progetto organico e unitario teso a introdurre
una tipizzazione del trattamento sanitario lecito a garanzia dei medici e dei
pazienti nella vertenza di responsabilità
professionale”.
Santacroce ha anche sottolineato la
difficoltà di introdurre una tipizzazione
o norme specifiche in questa materia, “sia perché il dibattito giuridico nel
settore medico si misura sempre più
spesso con questioni ideologiche di
deontologia clinica, come dimostra
ad esempio la vicenda riguardante il
testamento biologico, sia perché è diffuso il timore che l’opinione pubblica
possa interpretare la previsione di una
disciplina legislativa speciale dell’attività
medica come la ratifica di una sorta di
impunibilità per il medico, perché introdurrebbe esclusioni o limitazioni in suo
favore, in contrasto con il principio di
uguaglianza richiamato dall’art. 3 della
Costituzione”.
“Oggi abbiamo una responsabilità penale ridotta al lumicino - ha spiegato il
primo presidente della Corte di Cassazione - La responsabilità penale si sta
considerando sempre più come l’estre-
ma ratio. È questa, infatti, l’idea di fondo
che serpeggia nelle più recenti sentenze penali”. Diversa è invece la questione
nell’ambito civilistico: “Qui notiamo una
situazione ben più pesante con rilevanti
ripercussioni dal punto di vista assicurativo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di apertura di Francesco D’Alessandro, docente di Diritto Penale presso l’università Cattolica di Milano. “La
riforma Balduzzi si è rivelata insufficiente, serve una risposta di sistema che
intervenga su varie direttrici”, ha detto.
“L’aumento delle aspettative da parte
paziente ha portato ad un aumento del
contenzioso penale, che ha registrato
una lieve regressione solo negli ultimi
anni. È in continuo ed esponenziale aumento, invece, quello civile - ha spiegato D’Alessandro - La diffusa percezione
tra gli operatori di una prassi giudiziaria
molto severa capace di mettere a rischio le carriere ha portato a comportamenti di medicina difensiva perniciosi
sia per i pazienti che per il Ssn. Uno
spreco di risorse inutile per la tutela
della salute del paziente, ed utile solo
per salvaguardare dal punto di vista legale l’operatore nel caso di un evento
avverso”.
“Questo tipo di intervento legislativo
- ha proseguito - non si è dimostrato
adeguato a combattere il problema.
L’approccio di tipo accusatorio ha fatto
nascere un atteggiamento di tipo difensivo da parte dell’operatore, inducendo logiche di apprendimento passivo
dall’errore”.
D’Alessandro ha poi presentato alcuni
punti chiave di un progetto di riforma
di sistema elaborato dal Centro studi
Federico Stella di cui è coordinatore.
“Questi i cardini: definizione normativa di trattamento medico-chirurgico,
limitazione delle responsabilità penale
ai soli casi di colpa grave, previsione
23
PROFESSIONE E LEGGE
dell’effetto estintivo dei reati commessi
dal sanitario per colpa grave nel caso
in cui si concluda con successo un
programma di giustizia riparativa in
ambito sanitario”.
Il docente, infine, ha affrontato il problema del rischio clinico. “Le attività di
reporting degli errori possono essere svolte con serenità se, e solo se, il
sanitario che ha segnalato qualcosa
che non ha funzionato nella propria
attività o in quella della sua equipe ha
la certezza di non star caricando con
questa sua segnalazione la pistola giudiziaria che qualcuno un domani potrà
puntare contro di lui. Se non ci sono
norme che garantiscono l’inutilizzabilità di queste segnalazioni in contesti
giudiziari - ha concluso - automaticamente disincentiveremo gli operatori a
segnalare, visto che resterà il timore di
esporsi a future accuse”.
Comunicare il quesito od il sospetto diagnostico
È indice di correttezza deontologica
e di buona pratica clinica
Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che
è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.
Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e
può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.
È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI
riportare sulle richieste di accertamenti
• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta
• timbro personale del medico proponente
• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente
• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della
richiesta di accertamenti
Appunti sulla nuova disciplina
delle società tra professionisti
Studi professionali in un mercato
in evoluzione
La necessità di strutturare gli studi
professionali con forme associative
e societarie è ben presente già negli
anni ’70, per rispondere alle più ampie e diversificate esigenze aziendali
e sociali , offrire una migliore consulenza, fidelizzare la clientela, elevare
l’efficienza dello studio e mantenerla
nell’intero periodo annuale. Queste
affermazioni sono ancor più vere
oggi, in quanto le professioni intellettuali si trovano di fronte ad eventi economico-sociali di grande portata. La
globalizzazione ha portato alla ribalta
nuove potenze industriali (Cina, India,
Brasile, Russia, Sudafrica, Vietnam,
Turchia, ecc.) ed inoltre molti paesi
europei a noi vicini, come Slovenia e
Ungheria, allargano la loro competitività anche alle attività professionali.
24
I modelli organizzativi nel campo
dello “studio professionale” sono
riconducibili agli anni ’60 e oggi
manifestano una forte esigenza di
rinnovamento, in primis sul piano
organizzativo, evolvendo da studi
monocratici o condivisi verso studi
associati e società di professionisti.
Oltre a ciò appare sempre più rilevante la necessità di assumere nuove funzioni, esplorando e coltivando
campi di attività diversi e innovativi.
La strategia premiante sembra essere quella di superare la figura del professionista tuttologo nel suo ambito,
realizzando centri professionali che
uniscano competenze specialistiche
di alta qualità, anche attraverso l’unione di professionalità eterogenee:
occorre integrarsi, associarsi, fare
rete per far fronte ad una concorrenza sempre più accentuata e per
dotarsi di dimensioni e strutture adeguate ad un mercato che richiede
prestazioni professionali altamente
specializzate e che solo una integrazione tra specialisti può fornire.
La nuova legge sulle società tra professionisti dovrebbe permettere ed
accompagnare questa evoluzione e
rappresenta una svolta fondamentale pur in presenza di incertezze
su alcuni aspetti applicativi. La crisi
economica che non ha risparmiato
i professionisti e la rapida evoluzione mondiale impongono un cambio
di passo per rendere più competitivi
i nuovi piccoli e grandi studi e quelli
già esistenti.
Per meglio intendere il rilievo del
“modo delle professioni” si riporta il
numero dei soggetti iscritti agli ordini professionali (anno 2011 Fonte
Censis).
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Gli iscritti agli Ordini professionali
Medici e odontoiatri
406.788
Infermieri
404.333
Ingegneri
231.773
Avvocati
162.820
Architetti
151.312
Commercialisti
113.235
Geometri
95.745
Psicologi
85.233
Farmacisti
83.540
Biologi
45.517
Periti industriali
44.843
Assistenti sociali
40.065
Veterinari
29.770
Consulenti del lavoro
26.910
Agronomi e forestali
Altri
Totale
21.279
219.846
2.163.009
Fonte Censis - Il Sole 24 Ore 04/02/13
Costituzione di una STP
L’attività professionale è regolata dagli art. 2229-2238 del codice civile. In
particolare si prevede che le professioni intellettuali siano esercitate solo con
l’iscrizione in appositi albi istituiti dalla
legge. L’accertamento dei requisiti per
l’iscrizione, la tenuta degli albi e il potere disciplinare sono demandati alle
associazioni. Il codice non richiede per
l’esercizio particolari forme, ma a tal riguardo la legge 1815 del 1939 aveva
limitato l’esercizio ai soli professionisti
individuali o associati.
La Legge 183 del 12/11/2011 all’art. 10
prevede:
1) la riforma degli ordini professionali
2) consente la costituzione di società
tra professionisti (commi 3-12) per
l’esercizio di attività professionali
regolamentate nel sistema ordinistico, secondo i modelli societari
disciplinati dai titoli V e VI del libro V
del codice civile e cioè nella forma
di società di persone (società semplice, snc, sas), società di capitali
(Spa, Sapa, Srl, Srls) e società
cooperative (quest’ultime con un
minimo di 3 soci).
3) Prevedendo i seguenti obblighi:
a.L’attività svolta (oggetto sociale)
dev’essere l’esercizio di una attività professionale.
VERONA MEDICA
b.
La legge impone “l’esercizio
esclusivo dell’attività professionale da parte dei soci”.
c.Lo statuto può quindi prevedere
che l’attività professionale non
sia solo riferita a quella delle tipologie professionali tipiche, ma
viene lasciata alla libertà contrattuale. Così potrebbe essere la
consulenza in campo “medicogiuridico”, in materia di “ingegneria medica”, o sulla privacy.
Potrebbe pertanto accadere che
una società avente l’oggetto nel
campo della sicurezza del lavoro
sia costituita da un medico, un
avvocato e un ingegnere.
d.Possono fare parte di una STP
solo professionisti iscritti agli
Ordini, Albi o Collegi italiani, cittadini UE in possesso di titolo di
studio abilitante, e altre persone
anche non appartenenti a queste categorie, ma che svolgano
prestazioni tecniche o portatori
di capitale. Qualora nella società siano presenti tecnici non
iscritti agli albi e/o soci di capitale, il numero dei soci professionisti deve rappresentare una
maggioranza di almeno i 2/3
nelle delibere. La mancanza di
questo requisito costituisce
causa di scioglimento della società. La perdita di questa condizione deve essere ripristinata
nel termine di 6 mesi (pena lo
scioglimento). Lo Statuto dovrà
prevedere una clausola di scioglimento della società ove non
si provveda nei termini di legge al ripristino della condizione
di maggioranza qualificata dei
soci professionisti ed inoltre dovrà indicare l’attività prevalente.
e.Ogni socio può partecipare ad
una sola STP.
Tipologie societarie
Le forme societarie con cui costituire
una STP sono di tre tipi:
1) Società di persone: Società semplice, Società in nome collettivo,
Società in accomandita semplice
2) Società di capitali: Società a responsabilità limitata, Società a
capitale ridotto di 1 Euro, Società
uni personali a responsabilità limitata, Società per azioni, società in
accomandita per azioni.
3) Società cooperative a responsabilità limitata con un minimo di 3
soci.
Iscrizione all’Ordine
La società chiederà l’iscrizione all’Ordine o Collegio relativo all’attività individuata come prevalente nello Statuto o Atto Costitutivo. La domanda
in bollo da € 16 sarà corredata da
una copia autentica di Statuto e Atto
Costitutivo, il certificato iscrizione al
Registro Imprese CCIAA, il certificato
iscrizione agli Albi di ciascun professionista (o dichiarazione sostitutiva),
copia documento identificativo e C.F.
del legale rappresentante, ricevuta
versamento del contributo iscrizione
all’Ordine di riferimento, attestazione
originale del versamento Tasse Concessioni Governative di € 168,00.
Nel caso sia costituita una società
semplice, in luogo dell’Atto Costitutivo e dello Statuto dovrà prodursi una
dichiarazione autenticata del socio
amministratore.
Il Consiglio dell’Ordine dovrà verificare
la completezza della domanda, certificato CCIAA e certificati iscrizione
Albi, l’osservanza delle condizioni di
incompatibilità con la partecipazione
di un socio a più società, l’onorabilità
(mancanza di condanne o applicazione di misure di prevenzione personali
o reali – sarà opportuno avere copia
di certificato del casellario giudiziale)
e mancanza di condanne per una
pena superiore a due anni, salvo riabilitazione. Dovrà inoltre accertarsi
che la denominazione riporti la specificazione di “Società tra professionisti”, che l’oggetto, sia unico che prevalente, rientri nelle attività svolte in
campo medico, che la sede legale sia
di pertinenza dell’ambito territoriale
dell’Ordine, controllare i nomi dei soci
iscritti nello stesso Albo o in Albi diversi e l’eventuale cancellazione di un
socio da un Albo per motivi disciplinari e la sussistenza di tanti soci il cui
voto rappresenti più dei 2/3 di quelli
esprimibili in assemblea, oltre alla
presenza nello Statuto della norma
che preveda lo scioglimento ove tale
maggioranza non sia ripristinata entro
6 mesi. Un ulteriore adempimento è
dato dalla verifica della copertura assicurativa della responsabilità civile
per danni causati.
Eventuale diniego all’iscrizione dovrà
25
PROFESSIONE E LEGGE
essere preceduta da apposita comunicazione al legale rappresentante
con cui il consiglio professionale indica i motivi ostativi. La società ha 10 gg
per presentare osservazioni scritte e
documentazione di corredo. Il diniego
formale scritto può essere impugnato
secondo le disposizioni professionali
o presso l’autorità giudiziaria.
L’Ordine delibera nel termine di 3 mesi
dalla presentazione della domanda
(depurata dei vizi ostativi).
Viene disposta la cancellazione qualora, dopo l’iscrizione, venga meno uno
dei requisiti di legge non sanati entro 3
mesi (per esempio mancanza del numero dei soci professionisti > 2/3).
L’iscrizione della STP dovrà essere
fatta in una sezione speciale dell’Albo, nel quale si dovranno indicare i
dati significativi della stessa (denominazione che dovrà riportare “Società
tra professionisti”; oggetto, se unico
o prevalente; sede legale; nomi dei
soci iscritti nello stesso Albo o in Albi
diversi Stipula di polizza assicurativa
per la copertura rischi RC danni ai
singoli clienti).
Il Consiglio dell’Ordine dovrà assumere apposita delibera per determinare
la quota dell’eventuale contributo di
iscrizione iniziale e del contributo annuale dovuto dalla STP, mentre sarebbe dovuto il pagamento della tassa di
concessione governativa di € 168,00
ex art. 22 Tariffa DPR 641/1972.
La società dovrà:
• Provvedere a far annotare al Registro Imprese gli estremi di iscrizione presso l’Albo dell’Ordine.
• Consegnare una informativa scritta al cliente con cui sia segnalato:
l’elenco dei soci professionisti
tra cui il cliente possa scegliere;
il diritto di scegliere il professionista che esegua l’incarico; la
possibilità che l’incarico sia affidato ad altro socio e l’eventuale
comunicazione scritta in caso la
società debba variazione l’esecutore dell’incarico; l’esistenza di situazioni di conflitto di interesse
tra cliente e società.
• Comunicare al cliente gli estremi
della polizza assicurativa e relativo
massimale;
• Comunicare gli oneri ipotizzabili fino al momento di conclusione
dell’incarico e pattuire un compen-
26
•
•
•
•
•
so indicando gli eventuali maggiorazioni in caso di difficoltà in corso
d’opera.
Esecuzione incarico. L’esecutore
scelto dal cliente potrà avvalersi
di sostituti o ausiliari, purché i
loro nomi siano stati comunicati al
cliente stesso.
Considerare che vi è una responsabilità patrimoniale solidale tra la
società e il professionista esecutore.
Regime disciplinare. La responsabilità disciplinare del singolo
compete all’Ordine presso cui
questi è iscritto, qualora sia invece ricollegabile a direttive societarie la responsabilità personale
si aggiungerà a quella della STP
di competenza dell’Ordine in cui
essa è iscritta.
Fiscalità. Sembrerebbe confermato che il reddito prodotto ricade nella categoria del lavoro
autonomo. Il Consiglio dei Ministri
il 19/06/2013 ha stabilito che alle
STP si applica, anche ai fini Irap,
il regime fiscale delle associazioni professionali, rientrando quindi
nella qualifica di reddito di lavoro
autonomo ai sensi dell’art. 53 del
TUIR, anche per le società di capitali. L’imputazione seguirebbe le
norme dei lavoratori autonomi, per
cassa, derogandosi dal principio
di competenza economica, a prescindere dalla composizione della
compagine sociale. I compensi
della società sarebbero quindi assoggettati a ritenuta d’acconto del
20%. Come deve essere trattata
la quota di competenza del socio
non professionista?
Versamenti previdenziali. In particolare il versamento della quota
integrativa (4%) sarà fatta sulla
base e in capo ai soci professionisti in proporzione alla propria
quota di competenza, o si adotterà una soluzione più semplice del
versamento alla CPA di iscrizione
della STP? Non c’è stata finora
una presa di posizione completa
da parte delle Casse di Previdenza, avendo le due soluzioni vantaggi e limiti, anche considerando
come fare riguardo la quota dei
soggetti non iscritti ad una CPA
(qualcuno suggerisce che si possa presumere che i versamenti
potrebbero essere effettuati presso la gestione separata dell’Inps).
• Alcuni dubbi sulla natura del reddito sono stati espressi relativamente alle quote percepite dai
soci di capitale non professionisti.
Modalità di esecuzione delle prestazioni professionali
Se è vero che è possibile scegliere
qualsiasi forma societaria (modalità
di esercizio), l’esecuzione della prestazione compete sempre ed esclusivamente al professionista, incardinata sul rapporto fiduciario tra cliente
e professionista, cui si riconosce la
competenza professionale, preparazione e doti personali. In campo medico si veda la sentenza 17/05/2013
n. 21220 Cassazione che conferma
il divieto al personale non abilitato a
qualsiasi rapporto sanitario con il paziente escludendo anche la possibilità
della mera ispezione del cavo orale.
La titolarità dei rapporti con il cliente è
da considerarsi in capo alla società o
al singolo professionista? E la responsabilità civile nel caso di una società
di capitali può essere limitata?
Limiti e vantaggi rispetto alle associazioni professionali
Quali sono le ragioni e le finalità che
si è prefisso il legislatore e quali le
esigenze del mercato dei servizi professionali? Il legislatore in primo luogo
ha voluto allinearsi agli altri partner
comunitari, che avevano disciplinato
questa materia da tempo. La riforma delle professioni nelle intenzioni
del legislatore deve rappresentare
un passo avanti in termini di liberalizzazione, consentendo l’ingresso del
capitale nel mondo delle professioni,
favorendo nuovi sbocchi professionali, migliorando la qualità dei servizi. Le
società tra professionisti avrebbero
lo scopo di ampliare le possibilità di
creare strutture e strumenti moderni adatti a fronteggiare il progresso
tecnologico, la globalizzazione e i
continui e repentini mutamenti nello
scenario economico. Il mondo delle
professioni fatica a competere con
soggetti più strutturati in termini di
personale che di presenza in diversi
paesi, dotati di strumenti tecnologicamente avanzati, che offrono servizi a
più ampio spettro. La sfida impone ai
professionisti di trovare modo di asso-
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
STP
Associazione Prof
Società di servizi
lavoro autonomo
lavoro autonomo
Impresa
cassa
cassa
competenza
SI
SI
NO
Calcolo contributi soggettivi CPA
dubbi sulla quota socio K
sulla quota di ciascuno
Assoggettata Inps
Calcolo contributo integrativo in parcella
sul totale o in proporzione
ai soci professionisti (?)
sul totale onorari
NO
Versamento contributo integrativo
versano anche i soci
di capitale e non profess.?
versamenti in proporzione
alla quota di ciascuno
NO
Partecipazione di soci di capitale
SI
NO
SI
Maggioranza soci profession.
2/3 dei voti
100%
NO
Comunicazione del professionista incaricato
Obbligatoria
NO
NO
Preventivo compensi applicati
Obbligatoria
Introdotto ma
spesso inapplicato
NO, ma potrebbe essere
allineato in via giurispr.
Costituzione con atto notarile
SI
NO
SI
Iscrizione CCIAA
SI
NO
SI
Iscrizione all’Ordine professionale
SI
SI
NO
Nomina amministratori
SI
NO
SI
Nomina organo controllo
NO
NO
al superamento limiti
Limite ad 1 partecipazione
SI
NO
NO
Limitazione della responsabilità patrimoniale
Dubbio
NO
SI
Fallibilità
NO (?)
NO
SI
SI
SI
SI
Natura del reddito
Imputazione contabile
Assoggettamento a Rit. Acc.
Responsabilità personale
dell’esecutore la prestazione
ciare persone in possesso di capacità
specialistiche rilevati e complementari, anche ove il caso, eterogenee, rivedendo le modalità organizzative non
solo per migliorare l’efficienza e l’economicità, ma soprattutto per estendere i contenuti e il profilo dei servizi e
delle attività prestati.
Le nuove norme sulle società tra
professionisti non sembrano rispondere pienamente alle esigenze di
ammodernamento e riadattamento professionale sopra indicato, in
quanto non rappresentano una alternativa conveniente agli studi associati. Quest’ultimi sembrano più agili ed
efficienti in termini di costi e adempimenti: non necessitano di un atto
costitutivo, dell’iscrizione al Registro
Imprese e nomina amministratori.
La nuova normativa presenta molte
VERONA MEDICA
lacune e aspetti da chiarire, mentre
quella sugli studi associati, del 1939,
è sicuramente consolidata, più chiara, semplice e flessibile. È ben vero
che non prevede la figura del socio
di capitale, ma la limitazione ad una
sola partecipazione rende questo
vantaggio poco rilevante. Di seguito
si indicano in una tabella comparativa la regolamentazione delle principali problematiche per società tra
professionisti, associazioni professionali e società di servizi.
Appare forse inevitabile che la strada iniziata con tanta fatica e titubanze debba essere in parte modificata
e il modello al quale si arriverà potrebbe almeno in parte ispirarsi alle
esperienze consolidate dei centri di
assistenza fiscale e dei laboratori di
analisi, nei quali la qualità delle pre-
stazioni è garantita dalla presenza
di un direttore responsabile, dotato
degli specifici requisiti professionali,
ma è certo che si dovrà proseguire sulla regolamentazione della responsabilità, della garanzia personale e professionale in favore del
cliente, sulla sua effettiva informazione per permettergli scelte consapevoli e sulle coperture assicurative.
In campo medico le strutture che
appaiono oggi percorribili sono essenzialmente 3: lo studio associato
tra medici; lo svolgimento dell’attività medica in modo distinto da diversi soggetti, con alla base una società di servizi (commerciale) avente
funzione di ripartire servizi comuni
(segreteria, locazione, energia, acqua e pulizie); la Società tra Professionisti.
27
PROFESSIONE E LEGGE
Casi di possibile utilizzo della STP
Si indicano alcuni casi in cui si presta
l’utilizzo della veste della società tra
professionisti:
1) Avvio di uno Studio medico che
abbisogna di capitali (es.: dentista
o radiologo).
2) Avvio di uno Studio medico con
aggregazione di altre figure professionali.
3) Cessione di uno Studio Professionale da parte del titolare con uscita
progressiva.
4) Inserimento in Studio di un tecnico
non iscritto ad un Albo.
5) Acquisizione di uno Studio o di parte di esso.
6) Nel caso uno dei soci non abbia
terminato la laurea in medicina, o
ottenuto alcuna abilitazione pur
avendo grandi capacità in campo
organizzativo o tecnologico.
7) Nel caso di una evoluzione del SSN
verso forma di gestione dal basso,
con cooperative o società di medici, di ambito locali.
Certificazioni telematiche
di malattia
Informiamo gli iscritti che la segreteria
dell’Ordine è ora in grado di rilasciare ai
medici che ne dovessero avere necessità le
credenziali di accesso al portale INPS per
la compilazione dei certificati di malattia a l
personale dipendente.
Per ottenerle è necessario accedere alla segreteria personalmente.
Andrea Zanetti
Esprimere verbalmente il proprio dissenso
alle dimissioni del paziente non salva
il medico dalla condanna
(Cassazione penale, IV sezione,
n. 26966 del 20/06/2013)
Conseguentemente al decesso di
un paziente, dimesso anzitempo da
una struttura ospedaliera, i medici
che avevano trattato il paziente durante il ricovero, venivano rinviati a
giudizio per omicidio colposo.
Con la sentenza in commento la
Corte di Cassazione confermava la
condanna inflitta ad uno dei sanitari
nonostante l’attività di quest’utlimo
fosse stata limitata a dei turni quale
medico di guardia del reparto durante il periodo di degenza del paziente.
La difesa dell’imputato sosteneva
che il medico senza rivestire né il
ruolo di direttore dell’unità operativa, né di dirigente del reparto aveva
comunque, in sede di visita collegiale, espresso verbalmente alcune
perplessità in ordine all’opportunità
di dimettere il paziente.
Altresì si appurava che il medico non
aveva fatto parte dell’equipe chirur-
28
gica che aveva operato il paziente.
In sostanza la difesa chiedeva, prima ai giudici di merito e poi alla
Corte di Cassazione, come potesse essere riconosciuto colpevole un
medico per un errato percorso di
cure alla stesura del quale non aveva partecipato.
Come già anticipato il Giudice di legittimità è stato di diverso avviso.
Il medico “dissenziente” dice la Corte, il quale prese parte alla visita
collegiale che determinò la dimissione del paziente, “davanti ad una
determinazione presa dal Direttore
del reparto, che egli non trovava
condivisibile, era tenuto ad esprimere formalmente il proprio dissenso,
manifestandone le ragioni.”
“Ferme restando le altrui responsabilità, siccome anticipato, il medico che insieme al direttore del
reparto compie attività sanitaria
non può pretendere di essere sollevato da responsabilità ove ometta
di differenziare la propria posizione,
rendendo palesi i motivi che lo in-
ducono a dissentire dalla decisione
eventualmente presa dal direttore.
Infatti, tenuto conto degli interessi primari da salvaguardare e delle
qualificate e specifiche competenze
professionali dei protagonisti, non
può affatto ritenersi che il medico,
chiamato allo svolgimento di funzioni sanitarie, possa venir meno al
dovere primario di assicurare, sulla
base della miglior scienza di settore, le migliori cure ed attenzioni al
paziente, in base ad un male interpretato dovere di subordinazione
gerarchica. Né, il medesimo può assumere a propri a discolpa la circostanza che il paziente fosse stato da
altri seguito in prevalenza (in specie
dal dott. S., direttore sanitario): egli
partecipò alla visita collegiale, ebbe
a disposizione tutti i dati clinici del
caso raccolti in cartella, ebbe modo
di osservare l’ O., potendone raccogliere anche ogni sorta di utile informazione al fine di potersi rendere
conto dell’inopportunità dell’immediata dimissione.”
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Certificati sportivi: chiarimenti
da parte del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha trasmesso
per conoscenza a questa Federazione una nota recante “Criticità interpretative nell’applicabilità delle
norme sulla certificazione di attività sportiva”.
Si rileva pertanto che è parere del Ministero della Salute che l’art. 42-bis
della legge n. 98/13, nel sopprimere
l’obbligo della certificazione per l’attività ludico motoria/amatoriale, faccia
venire meno anche le correlate disposizioni recate all’art. 2 del decreto
attuativo del Ministero della Salute 24
aprile 2013, in cui erano determinati i
criteri per il rilascio del certificato medico per l’idoneità all’attività sportiva
amatoriale.
Con riferimento invece al rilascio del
certificato medico per l’idoneità
alla attività sportiva non agonistica
il Ministero della Salute chiarisce che
l’art. 3 del decreto 24 aprile 2013, recante “Definizione di attività sportiva
non agonistica - Certificazione”, sia
da considerarsi vigente, salvo il comma 3 in cui si prevedeva l’obbligo
della preventiva misurazione della
pressione arteriosa e l’effettuazione di un elettrocardiogramma a riposo, refertato secondo gli standard
professionali esistenti.
Rimangono quindi in vigore i commi 2 e 4 dell’art. 3 decreto 24 aprile
2013 che prevedono che “2. l praticanti di attività sportive non agonistiche si sottopongono a controllo
medico annuale che determina l’idoneità a tale pratica sportiva. La certificazione conseguente al controllo
medico attestante l’idoneità fisica
alla pratica di attività sportiva di
tipo non agonistico è rilasciata dal
medico di medicina generale o dal
pediatra di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o dal medico specialista in medicina dello
sport su apposito modello predefinito.
In caso di sospetto diagnostico o
in presenza di patologie croniche
e conclamate è raccomandato al
medico certificatore di avvalersi
della consulenza del medico specialista in medicina dello sport e,
secondo il giudizio clinico, dello
specialista di branca”.
In conclusione si rileva che la nota
interpretativa del Ministero della Salute non sembra avere risolto
i problemi derivanti dal campo di
applicazione del nuovo dettato legislativo. Con riferimento infatti al
rilascio del certificato per l’idoneità
alla attività sportiva non agonistica
il rinviare alla discrezionalità tecnica
del medico certificatore la necessità
o meno di prescrivere ulteriori esami
clinici, quali ad esempio l’elettrocardiogramma, potrebbe configurarsi
come imprudenza in un eventuale
contenzioso legale, in caso che tali
esami non vengano prescritti.
Il Presidente
Amedeo Bianco
SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITà PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI
(BARRARE)
n
n
MEDICINA GENERALE
PEDIATRIA
COGNOME......................................................................................................................................................................................................................................................................
NOME.....................................................................................................................................................................................................................................................................................
VIA.....................................................................................................................................................................................................................................................N. .................................
CAP........................................... CITTà .............................................................................................................................................................................................................................
TELEFONO....................................... /.................................................................. /
....................................... ........................................................................
Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale
SI n
NO n
Possesso della Specializzazione in Pediatria
SI n
NO n
VERONA MEDICA
29
PROFESSIONE E LEGGE
Irap: sentenza Corte di Cassazione n. 18108/13
Nell’attività medica sono indispensabili
strumenti di una certa consistenza
e caratteristiche
La Corte Suprema di Cassazione - Sezione Civile - con sentenza n. 18108/13
ha rilevato che nell’esercizio dell’attività
medica il possesso di beni strumentali
di valore superiore ai 15.000 Euro non
implica necessariamente l’assoggettamento del professionista al presupposto impositivo dell’IRAP.
Di fatto la Corte Suprema di Cassazione ha sancito che, contrariamente
a quanto sostenuto dalla Agenzia delle Entrate con la circolare n. 45/2008,
“l’assoggettamento ad IRAP richiede un analitico esame delle
spese affrontate dal contribuente
con specifica considerazione delle esigenze di chi esercita l’attività
medica, per cui sono indispensabili
strumenti di una certa consistenza
e caratteristiche”.
Si ricorda in conclusione che il valore
dei beni strumentali e l’utilizzo in modo
non occasionale di lavoro altrui sono tra
i fattori che possono determinare l’assoggettabilità del lavoratore autonomo,
che risulti responsabile dell’organizzazione, all’imposta regionale sulle attività
produttive.
Il Presidente
Amedeo Bianco
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30
VERONA MEDICA
PROFESSIONE E LEGGE
Irap-Medici: la presenza di un dipendente
part-time non determina necessariamente
il pagamento dell’Irap
La Corte Suprema di Cassazione - Sezione Civile - con sentenza n. 22020/13,
intervenendo in ordine all’applicazione
dell’IRAP, ha sancito che la presenza
di un lavoratore dipendente part-time non determina necessariamente
il pagamento dell’IRAP da parte del
professionista che si avvalga dell’opera dello stesso, perché non sempre
contribuisce ad aumentare la capacità
produttiva.
In un passaggio chiave della sentenza
la Corte Suprema di Cassazione rile-
va “che l’automatica sottopozione ad
IRAP del lavoratore autonomo che disponga di un dipendente, qualsiasi sia
la natura del rapporto e qualsiasi siano
le mansioni esercitate, vanificherebbe
l’affermazione di principio desunta dalla lettera della legge e dal testo costituzionale secondo cui il giudice deve
accertare in concreto se la struttura
organizzativa costituisca un elemento
potenziatore ed aggiuntivo ai fini della
produzione del reddito, tale da escludere che I’IRAP divenga una (probabil-
mente incostituzionale) tassa sui redditi
di lavoro autonomo. Vi sono, a giudizio
del Collegio, ipotesi in cui la disponibilità di un dipendente (magari part time
o con funzioni meramente esecutive)
non accresce la capacità produttiva
del professionista, non costituisce un
fattore impersonale ed aggiuntivo alla
produttività del contribuente, ma costituisce semplicemente una comodità
per lui (e per i suoi clienti)”.
Il Presidente
Amedeo Bianco
Pagamenti elettronici: obbligo del pos per i medici
e gli odontoiatri a far data dal 1º gennaio 2014
L’art. 15, comma 4, del D.L. 179/124,
convertito nella L. 221/12 ha sancito
che, a decorrere dal 1 gennaio 2014,
i soggetti che effettuano l’attività di
vendita di prodotti e di prestazione
di servizi, anche professionali, sono
tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. Al comma 5 dell’art. 15 del D.L.
179/12 è stato poi previsto che “con
uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto
con il Ministro dell’economia e delle
finanze, sentita la Banca d’Italia, vengono disciplinati gli eventuali importi
minimi, le modalità e i termini, anche
in relazione ai soggetti interessati, di
attuazione della disposizione di cui al
comma precedente. Con i medesimi
decreti può essere disposta l’esten-
VERONA MEDICA
sione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche
con tecnologie mobili”.
Pertanto, stante il quadro normativa
sopra esposto, si rileva che a partire
dal 1° gennaio 2014 i professionisti
non potranno rifiutarsi di accettare dal
cliente il pagamento delle proprie prestazioni professionali attraverso carte
di debito (dunque il diffuso circuito
bancomat, ma allo stesso tempo non
possono escludersi in via preventiva
le ulteriori carte di debito operanti in
altri circuiti quali maestro e V-pay). Si
sottolinea inoltre che il legislatore non
fa menzione delle carte di credito né
delle carte prepagate.
Tutti i professionisti dovranno quindi dotarsi di un terminale abilitato al
pagamento elettronico, il c.d. POS
(point of sale), dispositivo già utilizzato presso gli esercizi commerciali,
che consente di accettare pagamenti
in formato elettronico, collegato con
il centro di elaborazione della banca che offre il servizio e consente di
autorizzare ed effettuare contestualmente in tempo reale l’addebito sul
conto corrente del soggetto abilitato
e l’accredito sul conto dell’esercente
(ovvero il professionista).
Ad ogni buon conto si rileva che il legislatore non ha previsto sanzioni per il
professionista che non si doti di POS
e quindi non sia in grado di accettare
pagamenti in formato elettronico con
carte di debito.
Di particolare rilevanza sarà il decreto di cui al comma 5 dell’art. 15 del
D.L. 179/12 citato in premessa, che
31
PROFESSIONE E LEGGE
dovrebbe precisare l’importo minimo
non soggetto all’uso del POS.
Vale la pena ricordare, in ogni caso, che
per i pagamenti superiori a mille euro,
esiste già l’obbligo di utilizzo di un sistema tracciabile, non essendo consentito
effettuare il pagamento in contanti.
Sulla questione il Governo ha comunque assicurato che le misure da adottare sono in fase di approfondimento,
al fine di giungere ad una regolamentazione che minimizzi gli effetti distorsivi della concorrenza (particolarmente
riguardo ai costi connessi all’attuazione dell’obbligo in questione) ed alla necessità di stabilire regole per ridurre le
commissioni sulle transazioni effettuate mediante carte di pagamento.
In conclusione non si può infatti non
sottolineare che l’obbligo di dotarsi
di POS comporterà delle spese per
il professionista, quali ad esempio le
spese per l’acquisto, i costi per l’installazione, il canone mensile di utilizzo di un terminale, nonché delle
commissioni addebitate dalla banca
per ciascun pagamento effettuato
elettronicamente.
Il Presidente
Amedeo Bianco
Irap - Medici e Odontoiatri: Corte di Cassazione - sentenza 23113/13
Non è indice di autonoma organizzazione
un alto reddito e una autovettura di lusso
La Corte Suprema di Cassazione - Sezione Civile- con sentenza n.
23113/13, intervenendo in materia di
IRAP, ha rilevato che “per costante e
condiviso principio di questa Corte,
invero, in tema di IRAP, presupposto
per l’applicazione dell’imposta, secondo la previsione del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, art. 2, è l’esercizio
abituale di un’attività autonomamente
organizzata diretta alla produzione o
allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi, che ricorre qualora il contribuente sia il responsabile
dell’organizzazione ed impieghi beni
strumentali, eccedenti per quantità o
valore, il minimo generalmente ritenuto
indispensabile per l’esercizio della professione, oppure si avvalga in modo
non occasionale di lavoro altrui” (Cass.
26161/2011)”.
La Corte Suprema di Cassazione ha
quindi sancito che “la CTR non ha fatto
corretto uso di tale principio, in quanto
ha dedotto l’esistenza dell’autonoma organizzazione solo dall’entità
del reddito conseguito (che di per
sè non è indice di assoggettamento ad IRAP) e dall’auto utilizzata dal
contribuente per giungere sul posto
di lavoro, senza peraltro prendere nella giusta considerazione i dati risultanti
dalla dichiarazione (in particolare: com-
32
pensi a terzi solo per Euro 620,00, a
fronte del reddito di Euro 116.546,00)”.
Per le suddette motivazioni la Corte
Suprema di Cassazione ha accolto il
ricorso di un medico chirurgo contro
la sentenza della CTR Lombardia che
aveva invece confermato la fondatezza
dell’avviso di accertamento con il quale
l’Agenzia delle Entrate di Milano aveva
chiesto il pagamento della somma di
Euro 1 0.896,00, a titolo di IRAP relativo all’anno 2002.
In conclusione si rileva inoltre che il disegno di legge n. 1058 recante “Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo,
trasparente e orientato alla crescita”, approvato in prima lettura dalla
Camera dei Deputati il 25 settembre
2013, prevede all’art. 11, comma 2, che
“nell’ambito dell’esercizio della delega
di cui al comma 1, il Governo chiarisce
la definizione di autonoma organizzazione, anche mediante la definizione
di criteri oggettivi, adeguandola ai più
consolidati principi desumibili dalla fonte giurisprudenziale, ai fini della non assoggettabilità dei professionisti, degli
artisti e dei piccoli imprenditori all’imposta regionale sulle attività produttive
(IRAP)”.
RICORDATE...!
È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:
a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo della Professione Medica ed ogni fatto che leda il prestigio professionale;
b)informare la Segreteria di ogni eventuale
cam­biamento di qualifica, di residenza e
del conseguimento di specialità o docenze, esi­ben­do il relativo attestato in competente boll­o.
Prestanomismo
Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8
della legge n. 1792, che così recita:
1) Gli esercenti le professioni sanitarie che
prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria attività, allo scopo di permettere o di agevolare l’esercizio abusivo
delle professioni medesime sono puniti
con l’interdizione della professione per un
periodo non inferiore ad un anno;
2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti, hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli studi professionali, al fine
di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti
alle rispettive professioni.
Il Presidente
Amedeo Bianco
VERONA MEDICA
attualità
Legge Stabilità. I tagli alla sanità ci sono.
Colpo alla spesa del personale sanitario:
540 mln nel 2015 e 610 nel 2016
È confermato: per la sanità nessun
taglio. Ma solo nel 2014. Nel biennio
successivo la sanità dovrà comunque fare i conti con una riduzione del
Fondo sanitario di 1,150 miliardi. La
“sorpresa” è scritta nero su bianco
nell’ultima versione del testo del DDL
stabilità ora all’esame finale per la
bollinatura della Ragioneria generale
dello Stato e che inizierà il suo iter al
Senato.
In realtà è una sorpresa per modo di
dire. Le misure cassate la notte del 15
ottobre dal Cdm riguardavano infatti
solo i tagli sui farmaci e le prestazioni
sanitarie acquistate dai privati accreditati. Ma quelle sul personale sono rimaste come erano già state anticipate
nella bozza del 14 ottobre. Nel rumore
delle dichiarazioni rassicuranti di Letta
il giorno dopo in conferenza stampa,
“niente tagli alla sanità”, quelli al personale erano passati sotto traccia. Ma
ci sono e il fondo sanitario sarà quindi
comunque ridotto.
I risparmi di 1,150 miliardi in due
anni sono infatti tutti imputabili alle
norme sul personale dipendente e
convenzionato del Ssn e in particolare al blocco dell’indennità di vacanza contrattuale fino al 2017 sui valori in
godimento al 31 dicembre 2013 e su
una serie di interventi sul trattamento
accessorio. Confermato poi il blocco
del rinnovo della parte economica
del contratto e delle convenzioni fino
a tutto il 2014. Il rinnovo di contratti e
convenzioni potrà invece essere negoziato ma solo per la parte normativa, senza possibilità di recupero per la
parte economica.
Come abbiamo detto le misure si
concentrano anche sugli straordinari. In particolare è prevista la proro-
ga fino al 2014 del blocco degli emolumenti sui livelli registrati nel 2010 e
poi che, a decorrere dal 1° gennaio
2015, le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio, siano decurtate di un importo pari
alle riduzioni operate nel periodo di
vigenza del blocco.
Tra le altre norme riguardanti la sanità spicca la riduzione di un anno
(da 5 a 4) della durata dei corsi delle
scuole di specializzazione in medicina
e la riduzione al 4% (oggi è al 10) per
le prestazioni socio sanitarie erogate
dalle cooperative sociali.
Per l’anno 2014 è poi incrementata
la spesa di 250 milioni per gli interventi di pertinenza del Fondo per le
non autosufficienze, ivi inclusi quelli
a sostegno delle persone affette da
sclerosi laterale amiotrofica.
MEDICI PER LA PACE CERCA VOLONTARI:
ODONTOIATRI E IGIENISTI DENTALI
Medici per la Pace, associazione di volontariato nata a Verona nel 2001 e riconosciuta come Onlus già nel 2002, contrasta
le condizioni di povertà estrema in Italia e nel mondo, offrendo interventi socio-sanitari, anche odontoiatrici, a coloro che non
possono permettersi un’assistenza medica di base.
All’inizio di quest’anno, l’Associazione ha lanciato il progetto “Il Diritto al Sorriso”, il cui obiettivo è consentire l’accesso alle cure
odontoiatriche anche ai non abbienti.
Al fine di migliorare i risultati dell’iniziativa, Medici per la Pace vuole estendere la rete di collaboratori, ed è alla ricerca di
specialisti che mettano a disposizione la propria professionalità e una quantità anche minima del proprio tempo.
Medici per la Pace, sulla base della disponibilità di ciascun sanitario, si farà carico della prenotazione e dell’accompagnamento alle visite odontoiatriche, nonché della mediazione tra paziente e curante.
Coloro che siano interessati al progetto possono contattare la sede dell’associazione chiamando il numero 348.1881730 o
inviando una e-mail a info@mediciperlapace.org
VERONA MEDICA
33
attualità
Assicurazione professionale.
Il Cineas scrive a Lorenzin:
“Ecco le nostre proposte”
Occorre “mitigare il rischio assicurativo” se si vuole “preservare l’operatività del sistema sanitario e garantire
la tutela della salute, rafforzando la
fiducia dei cittadini nella sanità e negli operatori sanitari”. Ne è convinto
il Cineas, il Consorzio universitario
specializzato nella “cultura del rischio”, che per raggiungere questi
obiettivi ha elaborato 14 proposte,
illustrate in una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute, Beatrice
Lorenzin.
La proroga di un anno della scadenza dell’obbligo di sottoscrizione di
una polizza di RC Professionale per
medici e personale infermieristico,
spiega infatti il Cineas, ha rimandato
il problema, che ora, però, deve essere affrontato per risolvere “l’importante criticità” che le aziende sanitarie e i professionisti sanitari stanno
vivendo e che sono “dovute ai costi
assicurativi ed alla crescente difficoltà a reperire idonee coperture assicurative”. Una criticità che, avverte
il Cineas, “determina un rischio per
la tenuta del sistema sanitario e per
i pazienti, poiché c’è un effetto sulla
qualità ed appropriatezza delle cure
oltre al rischio del mancato risarcimento di eventuali danni”. Secondo
il Consorzio è dunque necessario
attuare “un programma di interventi
coordinati finalizzato alla riduzione
della sinistrosità e dei costi assicurativi”. e l’auspicio è che il Governo
“dimostri l’intenzione di trovare soluzioni concrete all’assicurabilità dei
professionisti della sanità e alla gestione del rischio clinico”.
Ma quali potrebbero essere queste
soluzioni concrete? Il Cineas indica
14 proposte in materia di prevenzione del rischio clinico, responsabilità
civile e responsabilità penale.
Eccole:
34
1. Prevenzione del rischio clinico
1.1 Definizione, in accordo con quanto previsto dall’articolo 3bis della
Legge n. 189/2012 (legge di conversione del D.L. 158/2012), di misure
per il contenimento degli eventi avversi in sanità, tra le quali:
1.1.1 introduzione obbligatoria in
tutte le aziende sanitarie nazionali
(come già è previsto in alcune regioni) della figura dell’hospital risk
manager, adeguatamente formato e
certificato secondo standard definiti.
1.1.2 introduzione di obblighi formativi specifici per medici, infermieri ed
altri professionisti sanitari sul tema
della gestione del rischio clinico,
nonché sull’osservanza di standard
appropriati di diligenza e di tenuta
della documentazione clinica, nonché sulla comunicazione con i pazienti.
1.1.3 introduzione di insegnamenti
sul rischio clinico nei piani di studio
dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle scuole di specializzazione post lauream magistrale.
2. Responsabilità civile
2.1 Attuazione rapida e puntuale
degli interventi previsti dall’articolo
3 della Legge n. 189/2012 (legge di
conversione del D.L. 158/2012), ed
in particolare:
2.1.1 emanazione del decreto di attuazione del Fondo per la copertura assicurativa agli esercenti le professioni sanitarie con definizione di
coperture, gestione, finanziamento,
regole, etc.
2.1.2 previsione di contratti di assicurazione con bonus-malus e disdetta subordinata alla reiterazione
della condotta colposa accertata
con sentenza definitiva.
2.1.3 risarcimento sulla base delle
tabelle di cui agli articoli 138 e 139
del decreto legislativo 7 settembre
2005, n. 209, dando attuazione a
quanto previsto dal comma 1 dell’articolo 138 in merito alla tabella per le
menomazioni alla integrità psicofisica comprese tra dieci e cento punti.
2.1.4 aggiornamento degli albi dei
consulenti tecnici d’ufficio, garantendo una qualificata rappresentanza di
medici legali e di esperti delle discipline specialistiche dell’area sanitaria
con il coinvolgimento delle società
scientifiche.
2.2 Necessità di affidare gli incarichi
di consulenza in ambito giudiziario
sempre ad un collegio di consulenti
costituito da uno specialista in medicina legale e da uno specialista nella
disciplina oggetto della controversia.
2.3 Predisposizione di una normativa
che, tenendo conto delle specificità
dell’attività sanitaria e dei rischi non
prevenibili dei processi di cura, ridefinisca l’onere probatorio (che per
l’evoluzione giurisprudenziale grava
oggi interamente sul prestatore d’opera) ed introduca dei limiti per la responsabilità per colpa.
2.4 Contenimento del ricorso al giudice attraverso meccanismi alternativi di risoluzione del contenzioso con
l’obbligatorio ricorso preventivo a camere di conciliazione, sul modello di
quanto avviene in Germania.
3. Responsabilità penale
3.1 Introduzione di misure per disincentivare il ricorso al sistema penale
come leva per ottenere un risarcimento.
3.2 Ampliamento della depenalizzazione di cui all’articolo 3, comma
1, della Legge n. 189/2012 (legge
di conversione del D.L. 158/2012) e
definizione di criteri formali per l’individuazione delle “linee guida e buone
pratiche” di cui al predetto articolo.
VERONA MEDICA
attualità
Novità fiscali
Elenchiamo alcune tra le più importanti novità approvate nel corso degli ultimi mesi, riguardanti tutti i soggetti:
AUMENTO IVA DAL 21% AL 22%
Con effetto dal 01.10.2013 è aumentata l’aliquota iva ordinaria dal 21% al
22% (ved. ns. circolare). Restano invariate le altre aliquote al 10% e al 4%.
ASSICURAZIONI SULLA VITA:
DIMINUISCE LA CONVENIENZA FISCALE
Dimezzata la possibilità di detrarre nel modello Unico le polizze vita, il cui
tetto massimo detraibile passa da € 1.291,14 ad euro 630.
APE: ATTESTATO DI PRESTAZIONE
ENERGETICA
Introdotto l’APE al posto del precedente ACE (attestato di certificazione
energetica) che sarà da allegare a tutti i contratti di compravendita immobiliare, di donazione di immobili, di locazione, ecc. In merito alle locazioni è
obbligatorio solo per i “nuovi” contratti, ovverosia non i contratti che siano
proroga di precedenti. La mancata allegazione dell’Ape, renderà nullo il contratto stesso.
DAL 01.01.2014 VARIERà
L’IMPOSTA DI REGISTRO
Dal 01.01.2014, salvo ulteriori successive modifiche, cambieranno le imposte
di registro, ipotecaria e catastale.
Le principali variazioni saranno: la diminuzione dell’imposta di registro
sull’acquisto della prima casa non di lusso (che passerà dal 3% al 2%), e
la tassazione di ogni altro trasferimento immobiliare con l’aliquota del 9%
(attualmente le aliquote vanno dal 3% al 15% a seconda dei casi).
CEDOLARE SECCA AL 15%
SUGLI AFFITTI A CANONE
CONCORDATO
Fisco più leggero sugli affitti a canone concordato: la cedolare secca passerà dal 19% al 15%. La cedolare secca sugli altri contratti rimane al 21%.
IMU
• Dopo che il DL 102/2013 ha eliminato l’acconto Imu 2013 sulle abitazioni
principali, si aspetta la Legge di Stabilità di fine anno per l’eliminazione
del saldo (per il momento il saldo Imu sulle abitazioni principali è solo
sospeso).
• Prevista la deducibilità al 50% dell’Imu pagata da imprese e professionisti,
ma solo ai fini Ires ed Irpef, mentre resterebbe esclusa la deducibilità ai
fini Irap.
• Prevista l’abolizione della seconda rata Imu per gli immobili invenduti e sfitti
delle imprese di costruzione.
APPALTI:
SOLIDARIETà LIMITATA ALLE RITENUTE
La responsabilità fiscale e sanzionatoria solidale tra appaltatore e sub-appaltatore rimane solo per le ritenute sui redditi di lavoro autonomo, mentre è
stata eliminata agli effetti iva. Quindi cambia ancora l’asseverazione che il subappaltatore dovrà rilasciare all’appaltatore, per certificare che i pagamenti
siano stati correttamente eseguiti.
MODELLO 730 UTILIZZABILE
ANCHE SE SI È SENZA LAVORO
Potranno fare il 730 anche le persone che hanno perso il lavoro e che sono
senza un sostituto d’imposta che possa fare il conguaglio. In questo caso
sarà direttamente l’agenzia delle entrate ad eseguire il rimborso.
Studio Commercialista
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VERONA MEDICA
35
attualità
Bloomberg: l’Italia ha il 6° sistema sanitario
più efficiente del mondo
Bloomberg L.P. una multinazionale
nel settore dei mass media con sede
a New York e filiali in tutto il mondo,
ha stilato la classifica dei Paesi con i
sistemi sanitari più efficienti.
E l’Italia, nella classifica guidata da
Hong Kong, Singapore e Giappone, è sesta (seconda in Europa solo
alla Spagna). Ma prima di scorrere
la graduatoria riportiamo il metodo
prescelto dall’Agenzia statunitense.
Ogni paese (48 quelli presi in esame)
è stato classificato in base a tre criteri: la speranza di vita (60 %), il costo
della sanità in percentuale sul Pil (30
%) e in assoluto il costo pro capite per
l’assistenza sanitaria (10 %) che comprende i servizi di prevenzione e cura
della salute, la pianificazione familiare,
attività di nutrizione e gli aiuti di emergenza. I paesi sono stati misurati su
ogni criterio ed i punteggi sono stati
ponderati e sommati per ottenere i
loro valori di efficienza. Nella classifica
sono inclusi paesi con popolazione di
almeno cinque milioni di abitanti, il PIL
pro capite di almeno 5.000 dollari e
l’aspettativa di vita di almeno 70 anni.
L’elaborazione è effettuata su dati
World Bank, International Monetary Fund, World Health Organization,
Hong Kong Department of Health.
Tornando alla classifica sorprende il
46° posto degli Stati Uniti, preceduti
da Iran (45°), Cuba (al 28° posto) e
Libia (sorprendentemente all’undicesimo posto). Guardando all’Europa la
Svezia è al decimo posto, l’Inghilterra
al 14° e la Francia al diciannovesimo.
Da notare come Grecia e Germania
occupino il 30° posto.
Sull’Huffington Post il commento della classifica lascia trasparire come a
prescindere dal sistema di erogazione dell’offerta (pubblico o privato)
vince il sistema che ha un controllo
statale capillare.
36
“Il fattore unificante sembra essere
uno stretto controllo del governo su
un sistema universale (che può assumere varie forme) un fatto evidente
nei primi tre sistemi sanitari più efficienti al mondo: Hong Kong, Singapore e Giappone. Al terzo posto nella
lista di Bloomberg, il sistema giapponese prevede l’assistenza sanitaria
universale, con la partecipazione
obbligatoria finanziata da imposte
sui salari versati dal datore di lavoro e dipendente, o premi in base al
reddito per i lavoratori autonomi. È
richiesta anche l’assistenza a lungo
termine per coloro di età superiore a
40 anni. Il Giappone controlla i costi
fissando tariffe per tutto, dai farmaci alle procedure, eliminando così
la concorrenza tra i fornitori di assi-
VERONA MEDICA
attualità
curazione. Mentre la maggior parte
degli ospedali del paese sono di proprietà e gestione privata, il governo
attua norme intelligenti per garantire
che il sistema rimanga universale ed
egualitario.
Il sistema di assistenza sanitaria di
Singapore è in gran parte finanziato
da contributi individuali, ed è spesso
salutato dai conservatori come un
faro di responsabilità personale. Ma,
come il conservatore David Frum
nota il sistema è effettivamente alimentato dalla mano invisibile del settore pubblico: gli individui sono tenuti
a contribuire con una percentuale del
loro stipendio mensile in base all’età
a un fondo personale per pagare per
i trattamenti e le spese ospedaliere.
Inoltre, il governo fornisce una rete di
sicurezza per coprire le spese per le
quali i risparmi personali sono inadeguati. La sanità privata svolge ancora un ruolo nel sistema di Singapore,
ma in secondo piano rispetto alle
offerte del pubblico, che vantano la
maggior parte dei medici, infermieri,
e le procedure eseguite.
Nonostante sia considerato da alcuni
come avere l’economia più libera del
mondo, il sistema di assistenza sanitaria universale di Hong Kong prevede la partecipazione del governo in
modo pesante. La medicina pubblica
è vista come la “pietra angolare” del
sistema. Gli ospedali pubblici sono
scelti dal 90 per cento dei cittadini,
mentre le numerose opzioni private
sono per lo più utilizzati dai ricchi.
Tutta questa attenzione del governo
non sta prendendo molto più di un
morso della vivace economia dello
Stato. Secondo Bloomberg, Hong
Kong spende solo il 3,8 per cento
del PIL per l’assistenza sanitaria pro
capite”.
Servizi dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di verona
offerti agli iscritti
L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Verona (OMCeO VR) mette gratuitamente a disposizione
dei suoi Iscritti, per problematiche relative all’attività professionale, le seguenti consulenze:
Consulenza legale (Avv. Donatella GOBBI)
La consulenza va richiesta al n. tel. 045 594377 nelle giornate di lunedì e mercoledì dalle 15,30 alle 17,00
Consulenza Medico legale (Dott.ssa Federica BORTOLOTTI)
La consulenza va richiesta all’indirizzo di posta elettronica: federica.bortolotti@univr.it
Consulenza assicurativa (Avv. Giuseppina MARITATO)
La consulenza va concordata con la Consulente al n. tel. 340 6850550
Consulente fiscale (Dott.ssa Graziella MANICARDI)
La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112,
nella giornata di martedì dalle 09,30 alle 12,00.
Consulenza telefonica si può ottenere al n. 0376 363904 il lunedì dalle 15,00 alle 16,00
Consulenza E.N.P.A.M. (Segreteria OMCeO VR - Sig.ra Rosanna MAFFIOLI)
La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112,
nelle giornate di martedì e giovedì
L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Verona ha stipulato una convenzione con “Aruba”, riservata agli
Iscritti, per l’attivazione gratuita della Posta Elettronica Certificata (PEC), mediante registrazione nell’area riservata del
sito dell’Ordine: www.omceovr.it
Le sig.re Virna Giampieri e Rosanna Maffioli sono a disposizione dei Medici ai numeri telefonici 045 8006112 e 045 596745
per le indicazioni operative che si rendessero necessarie.
VERONA MEDICA
37
STORIA DELLA MEDICINA
Anomalie
Mediche
di CARLO MARCHI
La variabilità e la complessità degli
eventi è alla base dell’esperienza vitale di ciascun essere umano ed è il
substrato fondamentale su cui si fonda la narrativa. Lo scrittore è in ogni
caso il primo a riconoscere che la
realtà vissuta è di gran lunga più imprevedibile ed articolata dell’immaginazione più fantasiosa e della trama
più complicata. A ciò non credo sfugga neppure la vita dei medici, sebbene la nostra sia in genere piuttosto
lineare seguendo le basi poste già
subito dopo la laurea. Alcune esperienze però paiono particolarmente
significative se le vicende coinvolgono medici famosi o per la loro arte o
per l’eccellenza in un altro campo non
medico. Ho così estrapolato fra molte vicende le storie di cinque medici.
Due compirono il loro iter medico fino
in fondo come Robert Koch e Ignaz
Semmelweis. Due ottennero la fama
nelle lettere, partendo dalla laurea
in medicina come Louis Ferdinand
Celine e Michail Bulgakov. Questa
è anche la vicenda del cantautore
Enzo Jannacci che dopo la laurea e
la specializzazione in cardiochirurgia
in Sudafrica nell’equipe del famoso
Christiaan Barnard, autore del primo trapianto cardiaco, scelse la via
dello spettacolo per l’affermazione
personale. Il percorso inverso venne
compiuto da Albert Schweitzer che,
sublime interprete di Bach all’organo
e teologo già di fama internazionale,
studiò medicina per poter essere d’aiuto alle popolazioni africane.
L’ingegnere minerario Hermann Koch
di Clausthal, un paese vicino ad Hannover, era sempre molto preoccupato perché le sue entrate non erano
sufficienti alle necessità quotidiane e
soprattutto al mantenimento degli undici figli (nove maschi e due femmine)
38
e a pagare l’oneroso mutuo contratto
per l’acquisto della splendida casa, al
margine della Kronplatz, nel centro
della cittadina. Per questo dal 1838
al 1845 si trasferì in Francia alla direzione di miniere, per uno stipendio
un po’ superiore. Quando, nel 1853,
divenne consigliere delle miniere imperiali di Hannover, col nuovo lauto
stipendio riuscì ad appianare le tante
difficoltà economiche. L’esperienza
francese dev’essere stata particolarmente gradita all’ingegnere che di
certo (doveva essere un grande affabulatore di fanciulli) trasmise ai figli il
desiderio di emigrare, di andarsene
da Clausthal e dalla Germania. Se ne
andarono infatti tutti in America, chi
negli Stati Uniti, chi in Messico e chi
in Uruguay.
Robert Koch
Robert era il terzo dei fratelli. Poiché
a quattro anni aveva imparato a leggere e a scrivere, a cinque fu affidato
a un insegnante privato e, in seguito
iniziò a frequentare il liceo classico.
Ma quegli studi non gli piacevano. Si
sentiva attratto dalle materie scientifiche, dallo studio della vita degli animali e dalla mineralogia. Così all’ultimo anno smise di studiare perché
si era prefisso di emigrare negli Stati
Uniti a fare il commerciante. Fu la madre ad insistere perché completasse
il liceo. In quel periodo fu fondamentale l’aiuto del nonno materno che lo
affascinò iniziandolo alla conoscenza
della fotografia ed in particolare della
microscopia e gli insegnò a giocare a
scacchi. Nel 1862, a diciannove anni,
Robert dopo avere resistito ancora
una volta alla tentazione di andarsene, su insistenza dei genitori si iscrisse alla facoltà di medicina dell’università di Gottingen.
Qui fu allievo del fisiologo Georg
Meissner, del clinico Karl Hassle e
dell’anatomo-patologo Friedrich Gustav Jakob Henle: tre medici che ebbero una particolare influenza su di
lui. In particolare Henle che nel 1840
aveva pubblicato il trattato Von den
Miasmen und Kontagien nel quale poneva le prime basi teoriche alla
possibile esistenza di germi patogeni come causa delle singole malattie. Era così brillante che, nel 1865,
il direttore dell’istituto di Patologia
dell’università, gli offrì un posto da
assistente anche se in quel momento
Robert frequentava solo il terzo anno.
Nel 1866 si laurò. Successivamente si
recò a Berlino per incontrare il grande patologo clinico Rudolph Virchow
e prese a frequentare il suo ospedale
Charitè. Fu per lui un’esperienza del
tutto deludente e si riaffacciò il desiderio di fuggire: fare il medico militare nell’esercito russo o cercare un
imbarco come medico a bordo dei
transatlantici.
Ancora una volta i suoi genitori riuscirono a contrastare le sue pulsioni e
chiesero l’aiuto di un amico fotografo
di Amburgo che riuscì a farlo assumere come assistente presso il locale
ospedale. La presentazione non avvenne in modo certamente lusinghiero perché il fotografo scrisse che “Si
tratta di un giovane medico con molto
talento ma troppo sicuro di se stesso,
che aspira, senza avere fondamenti
giustificativi, ad una carriera superiore e auspico che questo impiego da
medico assistente lo possa riportare
all’amara realtà”. Mentre attendeva di
prendere servizio ad Amburgo, Robert si fidanzò con Emmy Fraatz che
conosceva fin da bambino. I genitori
erano contenti perché con questo fidanzamento Robert avrebbe completamente abbandonato le sue paturnie
di emigrare all’estero. Non è chiaro se
quella fu un’unione d’amore o combinata, perché Robert visse quella
vicenda come una sconfitta.
L’esperienza di Amburgo durò molto poco e Robert scelse di esercitare come medico generico prima ad
Hannover quindi a Potsdam. In quel
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
periodo nacque la sua unica figlia
Gertrud ma poiché viveva in condizioni economiche precarie prese
nuovamente in considerazione l’idea
di emigrare. Nel 1869 Robert si trasferì a Rackwitz, in una cittadina ricca
e disposta a pagare adeguatamente i
medici. Non divenne ricco ma in poco
tempo divenne famoso per le sue capacità di medico. Ed ecco di nuovo
affacciarsi il demone della fuga: nel
1870 si arruolò come medico volontario nella guerra franco-prussiana e,
alla fine del conflitto, nel 1872, venne
assegnato come ufficiale medico al
distretto di Wollstein, dove rimase fino
al 1880. Lì Koch si comprò una casa
prestigiosa, accogliente e funzionale
sia per le visite ai pazienti sia anche
come laboratorio di ricerca. Koch
morì nel 1910 all’età di 67 anni. I primi 37 anni li trascorso combattuto fra
l’ambizione di essere un ottimo medico e l’indomabile desiderio di fuggire.
Negli anni di Wollstein, nel laboratorio attiguo all’ambulatorio, studiò il
decorso patologico dell’antrace che
era una malattia endemica degli erbivori riuscendo a descrivere l’intero
ciclo vitale del bacillus antracis e a
riprodurre la malattia su animali presi
come cavie. In questa ricerca venne
aiutato da Ferdinand Julius Cohn, direttore dell’istituto di Botanica dell’università di Breslavia. Nel 1876 pubblicò i risultati comprovando l’ipotesi
del maestro Henle che a causare una
certa malattia è un peculiare microrganismo. Nel 1877 inventò la microscopia fotografica (ricordate il nonno
fotografo?) e pubblicò un articolo
contente fotografie dettagliate di batteri. Nel 1880 Robert venne chiamato
come membro straordinario all’ufficio
di sanità imperiale e successivamente fu nominato consigliere imperiale
per la sanità. A Berlino Robert poté
estendere le sue esperienze. Così nel
1882 rese noto il suo lavoro sul bacillo della tubercolosi. Questo lavoro
lo portò alla nomina di consigliere di
fiducia imperiale. Dal 1877 al 1882
Robert espresse il massimo del suo
genio.
Nel Congresso Medico Internazionale di Londra del 1881, Koch ebbe
un buon successo personale dimostrando l’efficacia dell’uso del vapore come agente sterilizzante. In quel
congresso conobbe Joseph Lister e
VERONA MEDICA
Luis Pasteur. Non solo Koch e Pasteur non si piacquero ma fra di loro
sorse una profonda antipatia. Del resto il già glorioso francese mal sopportò l’aggressività verbale del quarantenne tedesco. Dopo 10 anni le
ruggini della guerra franco-tedesca
non erano ancora passate. Quando,
nel 1882, la rivista dell’Ufficio sanitario
tedesco, diretta da Koch, condusse
una vera e propria campagna contro
Pasteur, negando l’influenza preventiva della vaccinazione contro l’antrace, Pasteur chiese che venissero
fatte delle esperienze davanti a una
commissione nominata dal governo
tedesco. Alla fine tutti i membri della
commissione dovettero ritrattare le
accuse. Ma Koch, testardo, continuò
nel tempo i suoi attacchi.
Ignaz Semmelweis
Nel 1883-1884 Koch condusse la
“Spedizione colera” in Egitto e in India. Qui identificò il vibrione del colera
anche se fu una conquista dolceamara sia perché i tentativi di inoculare colture artificiali in animali sani ebbero esito negativo; sia perché venne
ben presto a conoscenza della comunità scientifica che il vibrione era già
stato identificato nel 1854 da Filippo
Pacini, anche se la scoperta non era
stata adeguatamente diffusa. Già da
allora l’Italia era ai margini della realtà
scientifica internazionale.
Nel 1885 Robert ottenne la tanto sospirata cattedra di Igiene all’università
di Berlino. Ma rimase profondamente
inquieto ed in costante competizione
con Pasteur che nello stesso anno
aveva presentato il vaccino contro la
rabbia. Nel 1890 presentò alla comunità scientifica la tubercolina, un
rimedio contro la tubercolosi, ma ben
presto si dimostrò che il suo potere
terapeutico era nullo. Le critiche alla
tubercolina dimostrarono rapidamente che le premesse scientifiche erano
tutt’altro che certe. Come al suo solito, Koch negò il fallimento della tubercolina anche quando nel 1902, al
Congresso medico sulla tubercolosi
di Londra, venne proclamata la non
identità del mycobactrium tubercosis umano e bovino. La tubercolina
venne rivalutata dal medico francese Charles Mantoux che, nel 1908,
la utilizzò per il suo famosissimo test
diagnostico.
Nel 1890 Robert divorziò da Emmy. Il
22 gennaio 1891 lui, 48enne conobbe
la 17enne Hedwig nello studio di un
suo amico pittore. Si sposarono dopo
tre anni. La seconda moglie accompagnò sempre Koch nei suoi viaggi a
differenza della prima. Fu con lui nel
1896 quando studiò la peste suina in
Sudafrica. Nel 1897 studiò la peste in
India. Nel 1898-99 studiò la malaria
in Italia, a Giava e in Nuova Guinea.
Quando stava studiando la malattia
del sonno nell’Africa orientale, interruppe il soggiorno per ricevere il premio Nobel per la medicina, a Stoccolma, per la scoperta del bacillo della
tubercolosi. Nel 1908 partì finalmente
per gli Stati Uniti, il Giappone e le isole
Hawaii.
Ignaz Semmelweis nacque nel 1818
in un vecchio quartiere commerciale
di Buda, allora ancora divisa da Pest.
Era il quinto dei nove figli del droghiere Jozsef, che grazie al sui senso degli affari ma anche per il matrimonio
con la figlia di un facoltoso fabbricante di carrozze, divenne tanto ricco da
assicurare un’esistenza agiata a tutta
la famiglia. Ignaz fu iscritto al ginnasio
cattolico all’età di 11 anni. Qui non si
distinse particolarmente perché non
imparò mai in maniera corretta la lingua ungherese e la sua parlata ebbe,
per tutta la vita, una cadenza tedesca, ma dialettale. Già questo, in fieri,
può essere un indicatore di qualche
turba psicologica, anche se non chiaramente patologica. Sarebbe come
se un liceale veronese, parlando con
39
STORIA DELLA MEDICINA
un professore, dicesse continuamente sculièro per cucchiaio o piròn per
forchetta. A 19 anni si iscrisse alla facoltà di Legge dell’Università di Vienna assecondando il padre che vedeva
per lui una carriera di giudice militare.
Un giorno accompagnò un amico,
studente in medicina, ad un’autopsia
nella sala anatomica. Nei giorni successivi accompagnò ancora l’amico
alle sue lezioni e capì quale fosse la
sua vera vocazione.
Cambiò facoltà e si iscrisse a Medicina. Qui fu allievo di tre grandi medici: Karl von Rokitansky, titolare della
cattedra di anatomia patologica, Joseph Skoda, clinico medico, che stava dando grande impulso alla pratica
dell’auscultazione e della percussione
cliniche e Ferdinand von Hebra, celebre dermatologo, che diventò in seguito il suo miglior amico. Si laureò nel
1844 con una breve e brutta tesi sulla
vita delle piante.
Affascinato dalle ricerche che venivano fatte nell’istituto di anatomia
patologica, fece istanza per un posto
da assistente a Jakob Colletschka,
del gruppo di von Rokitansky, ma la
sua domanda venne respinta. Chiese quindi di diventare assistente di
Joseph Skoda, ma questi aveva già
promesso il posto ad un altro medico. Allora approdò all’ostetricia, che
a quel tempo godeva di un posto di
prestigio nella gerarchia accademica.
Iniziò a frequentare la clinica ma ottenne anche da von Rokitansky il permesso di fare l’autopsia ai cadaveri di
donne morte per malattia o di seguito
a interventi di chirurgia ostetrica. Nel
1846 conseguì la specializzazione in
chirurgia ed ostetrica.
In quell’anno Ignaz ottenne l’incarico per due anni come assistente di
Johann Klein, che dirigeva la prima
divisione della clinica ostetrica all’Allgemaine Krankenhaus, il più moderno ospedale europeo inaugurato nel
1784 dall’imperatore Giuseppe II°. Il
primo direttore dell’ostetrica dell’Allgemaine fu Johann Boer che aveva
proibito l’insegnamento sui cadaveri e
ridotto le autopsie solo a casi particolarmente complessi o inusuali. Nei
trent’anni della sua direzione le morti
di parto si aggiravano sull’1%. Klein
gli era subentrato ed aveva imposto
l’autopsia su tutte le donne decedute.
Così gli assistenti effettuavano fino a
40
15 autopsie al giorno prima di andare
a visitare le degenti. Klein, nel 1834,
aveva istituito una seconda divisione
ostetrica usata solo per il tirocinio delle ostetriche.
Ignaz era ossessionato dall’elevato
numero dei decessi delle partorienti
per febbre puerperale e tormentato dalla constatazione che il numero
delle morti era di gran lunga superiore
nella clinica di Klein che nella seconda
divisione di Bartch, dove a far partorire le donne erano solo le ostetriche.
Inoltre nelle innumerevoli autopsie
eseguite, riscontrava quadri patologici sempre uguali. Confermò inoltre
che la mortalità delle partorienti nella
II° clinica ostetrica era di un decimo rispetto a quella della clinica principale.
Erano, a quel tempo, tre le principali
ipotesi etiologiche delle febbri puerperali: 1) i fluidi prodotti dall’utero e
bloccati al suo interno, ristagnando
sarebbero andati incontro a putrefazione che, diffondendosi nell’organismo, ne avrebbero causato la morte
2) l’utero ingrossato dalla gravidanza
avrebbe compresso e bloccato l’intestino provocando al suo interno il ristagno delle feci il cui imputridimento,
attraverso il sistema venoso, avrebbe
determinato la malattia mortale 3) gas
velenosi presenti nell’aria sarebbero
stati inalati dalle donne provocando
il blocco dei flussi uterini con conseguente putrefazione.
Semmelweis verificò quest’ultima
ipotesi raccogliendo dati sulla mortalità delle puerpere per febbre in città, in campagna e negli ospedali. La
mortalità era maggiore in ospedale e
dunque l’ipotesi non aveva conferma.
Pensò quindi che le puerpere morissero per autosuggestione perché
il prete della cappella dell’ospedale,
per dare l’estrema unzione, passava
scampanellando per i corridoi. Costrinse il sacerdote a non usare più la
campanella ma le morti non diminuirono.
Durante l’assenza di Ignaz fra il primo
ed il secondo periodo contrattuale,
morì un suo collega ed amico, Jakob
Kolletschka, dopo una breve malattia
febbrile. Ebbe accesso alla sua cartella clinica e fu colpito da due osservazioni 1) l’autopsia aveva evidenziato
lesioni simili a quelle riscontrate sulle
donne morte di febbre puerperale 2)
Kolletschka, qualche giorno prima, si
era ferito nel corso di un’autopsia praticata a una partoriente morta di febbre puerperale. Ciò permise a Semmelweis di comprendere finalmente
la causa delle febbri puerperali. Esse
erano una malattia che veniva trasferita da un corpo all’altro ed il vettore
erano i medici che, successivamente
alle autopsie del mattino, andavano in
visita alle partorienti degenti. Era una
teoria sconvolgente per i tempi. Per
verificarla il giovane Ignaz mise in atto
una banale disposizione: tutti colori
che entravano nel padiglione I erano
obbligati a lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calcio. A questo
aggiunse la disposizione che tutte le
partorienti cambiassero tutti i giorni le
lenzuola. I fatti gli dettero immediatamente ragione. Era il maggio 1847.
Nel 1846 su circa 4000 puerpere ricoverate nel padiglione I ne erano nmorte 459 (l’11%). Nel 1847, dopo l’adozione delle consegne di Semmelweis,
la mortà crollò al 5% e, negli anni successivi, si attestò sull’1% la stessa,
da sempre, nel padiglione II. Questi
risultati invece di suscitare interesse o
curiosità gli attirarono gelosia, invidia
e risentimento. Il più piccato fu il direttore Klein che aveva trovato irritanti
le iniziative di quel giovane assistente
che aveva dato disposizioni che non
gli competevano: offensive per il personale (lavarsi le mani prima di entrare in reparto) e onerose per le pazienti
(il cambio quotidiano delle lenzuola),
e non gli fece rinnovare il contratto.
L’appoggio dei suoi vecchi professori,
Skoda, von Hebra e von Rokitansky,
gli servì a poco per la diffusione della
nuova teoria che era osteggiata dal
mondo medico, che per principio rifiutava di ammettere la sua funzine di
untore. Venne coinvolto nella diatriba
anche il grande patologo Rudolph
Wirchow che gli dette implacabilmente torto.
Ci vollero quarant’anni prima che l’intuizione di Semmelweis veniss approvata e applicata in modo generalizzato. Ci volle il contributo, come al solito
nel XIX secolo, di Pasteur.
Semmelweis ritornò allora in Ungheria
e ripropose i suoi metodi all’ospedale
san Rocco, a Pest, con i medesimi
esaltanti risultati. Ma anche in Ungheria la classe medica gli si rivoltò contro. Ignaz, che probabilmente qualche tara psicologica doveva avere fin
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
dall’infanzia (ricordate che non aveva
mai imparato a pronunciare correttamente né l’ungherese né il tedesco?)
impazzì di brutto e venne ricoverato
in manicomo. Qui morì a 47 anni, nel
1865, a causa delle percosse subite
dagli infermieri dell’istituto. Evidentemente la sua era una pazzsia aggresiva e violenta.
È a mio avviso bello ciò che scrisse
lo scrittore francese Louis-Ferdinand
Céline nella sua tesi di laurea in medicina del 1924: “Egli era di quelli, troppo rari, che possono amare la vita in
ciò che essa ha di più semplice e di
più bello: vivere. L’amò oltre il ragionevole. Nella Storia la vita non è che
un’ebbrezza, la Verità è la Morte”.
Louis-Ferdinand Céline fu lo pseudonimo di Louis Ferdinand Destouches. Nacque nella periferia parigina
nel 1894. Nei suoi famosissimi libri
(Viaggio al termine della notte, Morte
a credito) ricordò sempre con astio
la figura del padre violento. Nel 1912,
a diciott’anni, si arruolò volontario
nell’esercito francese, fra i corazzieri di stanza a Rambouillet. Nel 1914
partecipò alla 1° guerra mondiale ma
molto rapidamente rimase ferito alla
testa e al braccio destro, che poté
usare poco per tutta la vita. Dopo
aver vagato per numerosi ospedali
militari, venne riconosciuto invalido
al 75%%, fu congedato e gli venne
riconosciuta un pensione di guerra.
Céline ha 22 ann. Oltre ai problemi
fisici, la guerra gli aveva lasciato una
insonnia cronica e fastidiosissimi acufeni. Venne assunto per dirigere una
piantagione di cacao in Camerun ma,
dopo nove mesi, spossato dalla malaria, fece ritorno in patria e si impiegò
presso una piccola rivista di divulgazione scientifica.
Nel 1918 si iscrisse alla facoltà di medicina di Rennes dove si laureò nel
1924 come detto, con una tesa sulla
tristissima vicenda di Semmelweis.
Dal 1924 al 1928 lavorò per la Società delle Nazioni che lo inviò a Ginevra, Liverpool, in Africa, negli Stati
Uniti, in Canada e a Cuba. In questi
spostamenti era spesso il medico di
bordo dei piroscafi. Durante queste
esperienze Céline affinò la propria
cultura e si rese conto che: “Il viaggio,
sia fisico che mentale, è l’unica cosa
che conta; tutto il resto è delusione e
VERONA MEDICA
fatica”. Rientrato in Francia nel 1928,
si stabilì a Montmatre dove svolse
la professione di medico dei poveri,
quasi gratuitamente. Di quel periodo
è la creazione di Viaggio al termine
della notte.
Da questa sua attività di medico dei
poveri che non sono mai in grado di
pagarlo, Céline si accorge che la stessa povertà è una malattia, tremenda
e senza cura. Continuando a visitare
senza farsi pagare, finì anch’esso per
ammalarsi di quella malattia.
Louis Ferdinand Céline
Quella di Céline è una lotto contro un
mondo che sogna soltanto il potere e la ricchezza, che è diventato lui
stesso una malattia cronica La morte
sembra l’unica cosa veramente coerente e la scrittura è l’unico rimedio
per tentare di sconfiggerla. Ma per
fare ciò l’uomo deve tornare ad essere un individuo ben distinto dagli
altri, capace di scappare da quella
piattura e quel grigiore dove è stato
relegato. Da queste premesse non è
difficile capire come il medico degli
ultimi potesse diventare antisemita e
predicatore della purezza della razza,
come ritorno alle origini, per rifondare
una società a misura d’uomo. E l’importanza di distinguersi dagli altri per
non appiattirsi nel grigiume generale,
gli faceva aborrire il bolscevismo.
Alla fine della guerra la Francia l’esiliò. Céline andò a vivere in Danimarca
fino al 1951 quando venne graziato.
Naturalmente tutto il mondo culturale francese, Jean-Paul Satre in testa,
lo emarginò. Subito nel 1951 Louis
Ferdinand Destouches acquistò una
casa a Meudun, nella periferia di Parigi. Riprese l’attività di medico anche
se poche erano le persone che accettavano di essere curate da lui. Da
quella casa, in dieci anni, non uscì più
di venti volte. Vive rinserrato con la
terza moglie Lucette, nella sua casa
ricca di libri e cianfrusaglie, circondato da cani e gatti ed in compagnia
del pappagallo Toto spesso ritratto
con lui. Si veste come un barbone indossando un paio di vecchi pantaloni
sformati tenuti su da una corda, maglioni infeltriti e infilati l’uno sull’altro, la
barba perennemente incolta.
Michail Misha Bulgakov Nacque a
Kiev, in Ucraina, nel 1891. Il padre era
professore di storia. Nel 1916, fuori
corso, si laureò in medicina presso
l’università di Kiev ma con menzione
d’onore. Da tre anni era già sposato. Fu subito inviato a lavorare vicino
a Smolensk nel locale ospedalino,
dove scoprì di essere l’unico medico.
Sono di questo periodo gli Appunti
di un giovane medico, nove racconti
sulla vita che conduceva in periferia. Vi racconta le sue esperienze di
neo-laureato confrontata con la vita
vera di un medico in un ospedale di
campagna: i dubbi, le emozioni, le
paure. Ogni giorno doveva visitare
non meno di cinquanta pazienti e poi
dedicarsi agli interventi chirurgici.
Gli Appunti sono decisament avvincenti e ben scritti e, a mio avviso
meritano di essere letti o riletti. Sette
di essi vennero pubblicati sulla rivista Medicinskij Rabotki (forse “lavoro
medico”) che mi piace pensare fosse
la rivista dell’ordine di Kiev. L’asciugamano col galletto è il regalo che
fa una bambina al dottor Bogard che
le ha salvato la vita tagliandole una
gamba maciullata. Ne Il battesimo del
rivolgimento Bogard si occupa di un
parto distocico. Ne La gola d’acciaio
il dottore esegue una tracheotomia in
un caso di difterite. Ne La tormenta
Bogard va in soccorso di un collega
ma in questo caso non riesce ad aiutare la paziente cadutaa da una slitta
in movimento. Le tenebre d’Egitto si
occupa di un ammalato di malaria
che rischia la morte per avere ingerito dieci bustine di chinino. Bogard
lo salva praticandogli la lavanda gastrica. L’occhio scomparso tratta un
41
STORIA DELLA MEDICINA
errore di Bogard che non diagnostica correttamente un vasto ascesso
palpebrale. Ne L’eruzione stellata
Bogard soprattutto parla della sifilide come malattia quasi endemica
nelle campagne. Nel racconto più
noto della raccolta; Morfina si parla
della discesa all’inferno del dottor
Polijakov vittima dell’abuso di morfina. Nell’ultimo Io ho ucciso si narra
la vicenda del dottor Jasvin, che era
stato rapito dall’esercvito nemico, e
che, chiamato a curare il colonnello,
particolarmente crudele, gli spara un
colpo di rivoltella in bocca.
L’anno successivo venne trasferito a
Viazma dove, almeno, lavorava assieme a quattro colleghi. Fu lì che gli
arrivarono i primi echi della rivoluzione. Nel 1918 Misha ritornò a Kiev con
la moglie ed aprì uno studio di dermosifilopatica. Affermò di avere assistito, in quell’anno a Kiev ad almeno
quattordici sovvertimenti politici, di
cui dieci vissuti in prima persona. È
da questo momento che comincia a
pensare di abbandonare la medicina
perché come pubblico ufficiale era
troppo soggetto al controllo del potere politico.
Nel 1919 venne inviato come medico
militare in Caucaso e qui cominciò a
scrivere articoli per i giornali nazionali. Nel 1920 si ammalò di tifo e maturò la decisione di abbandonare la
medicina.
Nonostante si dicesse che era relativamente benvoluto da Stalin, che
in particolare ammirava la commedia I giorni dei Turbin, a Misha venne
sempre impedito di uscire dall’Unione Sovietica anche solo per andare
a far visita ai fratelli che vivevano tutti
a Parigi. Il 28 marzo 1930, scrisse al
governo dell’URSS chiedendo ancora
una volta il permesso di fare un viaggio all’estero o, in subordine, di avere
un qualsiasi lavoro in un teattro. Il 18
aprile gli telefonò Stalin in persona
che gli negava la possibilità di espatriare ma gli prospettava un impiego
al Teatro Accademico dell’Arte di Mosca ma non come autore di testi.
Nell’ultimo decennio della sua vita
Bulgakov continuò a lavorare al suo
capolavoro Il Maestro e Margherita,
ma i suoi romanzi rimasero per quasi
trent’anni nel cassetto. Morì nel 1940
di insufficienza renale, come il padre.
Albert Schweitzer nacque nel 1875 in
42
Alsazia, in quella terra disgraziata di
confine fra la Francia e la Germania
che, in sttant’anni, fu più volte conquistata dalle due nazioni; in cui più volte
fratelli combatterono contro i fratelli
arruolati negli opposti eserciti.
Il padre era un pastore luterano. Fu un
bambino malaticcio, tardo nel leggere
e ad imparare a scrivere e soprattutto
pareva dislessico, quasi impossibilitato ad imparare. Riusciva egregiamente solo nella musica.
A sette anni compose un inno, a otto
Albert Schweitzer
imparò a suonare l’organo, a nove
sostituì un organista nella funzione in
chiesa. Frequentò il liceo di Mulhouse, ospitato da due zii anziani e senza
figli che gli insegnarono a suonare il
pianoforte. Vi ebbe come insegnante
di musica un organista di vaglia che
subito s’accorse del suo talento per
l’organo, gli insegnò Bach e lo fece
conoscere portandolo con sé a suonare a Parigi.
Nel 1893 si iscrisse alla facoltà di Filosofia e Teologia nell’università di Strasburgo. Nel 1899 si laureò e divenne
vicario presso la chiesa di san Nicola a Strasburgo. Nel 1902 ottenne la
cattedra di teologia e divenne direttore del seminario. In quel periodo
pubblicò varie opera sulla musica e
approfondì i suoi studi sulla vita e sul
pensiero di Cristo.
Nel 1904, dopo aver letto un bollettino della Società missionaria di Parigi
che lamentava la mancanza di personale specializzato in una missione in
Gabon, Albert sentì che era giunto il
momento di dare il suo contributo e
l’anno dopo, a trent’anni, si iscrisse
a medicina. Ne uscì a trentotto anni
specializzato in malattie tropicali.
Schweitzer aveva le idee chiare anche
sulla sua destinazione: Lambarené,
una cittadina del Gabon, allora parte dell’Africa equatoriale francese. I
missionari furono inizialmente scettici
sull’interesse per l’Africa mostrato dal
noto organista e teologo, Ma Scwitzer
si impegnò a raccogliere fondi per
conto proprio tenendo concerti e
conferenze per realizzare il sogno di
costruire un ospedale in Africa.
Imbarcatosi a Bordeaux approdò
il 16 aprile 1913 a Port Gentil. Portò
con sé settanta casse di attrezzature
destinate alla costruzione del nuovo ospedale. Aveva con sé un dono
della società bachiana di Francia: un
pianoforte in grado di resistere all’umidità e alle termiti africane. Attraversata la regione dell’Ogooué, giunse
sulle colline di Andende, sede della
missione evangelica parigina di Lambarené, Venne approntato alla megli
un ambulatorio ricavato da un vecchio pollaio, con una rudimentale ma
efficiente sala operatoria. Questo piccolo complesso lo chiamò Ospedale
Schweitzer. Era già sposato da un
anno con Hélène che lo seguì dopo
avere ottenuto il diploma di infermera.
I suoi inizi, nel cuore dell’Africa, furono assai difficili: oltre a dover lottare
contro la natura (piogge torrenziali,
anmali feroci, serpenti, coccodrilli
…) dovette vincere la diffidenza degli
indigeni. Non fu facile avvicinare gli
ammallati che si fidavano solo dei loro
stregoni (che poi si fece tutti amici).
Le cure del medico bianco non furono
ben accolte. Le sue pomate venivano
mangiate, i flaconi di medicine assunti
in un colpo solo.
Ma cominciarono ben presto ad arrivare ogni giorno circa quaranta
pazienti. Alber ed Hélène si trovarono di fronte malattie di ogni genere
soprattutto legate alla malnutrizione:
elefantiasi, malaria, dissenteria, tubercolosi, tumori, malattia del sonno,
malattie mentali, febbre gialla, vaiolo,
lebbra … Per i lebbrosi molto più tardi, nel 1953, coi proventi del premio
Nobel per la pace, costruì il lebbrosario Village de la Lumière. Schweitzer
costruì un villaggio indigeno accanto
all’ospedale. I malati vi giungevano da
VERONA MEDICA
STORIA DELLA MEDICINA
ogni parte, spesso con le loro famiglie e a volte con le loro oche e tutti
venivano ugualmente accolti, le loro
usanze rispettate e così le loro credenze. Piano piano il grande medico
bianco conquistò la fiducia della gente di Lambarené. Altri medici l’avevano raggiunto. Ben presto la sua fama
di benefattore si diffuse e uscì dall’Africa raggiungendo l’opinione pubblica mondiale.
Nel 1914, allo scoppio della guerra, i
coniugi Schweitzer vennero arrestati
dai francesi e messi agli arresti domiciliari. Vennero quindi trasferiti in un
campo di lavoro nel sud della Francia.
Intanto si erano ammalati di tubercolosi e di dissenteria. Verso la fine della
guerra, nel 1918, per uno scambio di
prigionieri di guerra tornarono in Alsazia e qui poterono curarsi. Albert trovò
lavoro come assistente medico presso
l’ospedale di Strasburgo, riprese le sue
funzioni di pastore a San Nicla, riprese
i concerti d’organo. Tutto ciò fu fondamentale nella ripresa delle sue energie
Albert Schweitzer
psico-fisiche. Le conferenze teologiche in Svezia ed i concerti in Svezia
e in Svizzera gli permisero di inviare
fondi all’ormai disastrata missione di
Lambarené, che raggiunse nel 1924.
Dell’ospedale era rimasta solo una
baracca. Ma già nell’autunno del
’25, la struttura poteva accogliere
150 malati coi loro familiari. Ma una
vasta epidemia di dissenteria lo costrinse ad ampliarlo verso una zona
più ampia. Complessivamente Albert
fece diciannove viaggi a Lambarené.
In Africa, oltre a fare il medico, si occupava dell’amministrazione dell’ospedale. In Europa insegnava, teneva
conferenze e concerti e scriveva libri
per raccogliere fondi per la sua opera. Spesso veniva insignito di lauree
honoris causa e la rivista Time lo dichiarò il più grande uomo del mondo.
Schweitzer non volle più ritornare a vivere nella sua terra natale, preferendo
morire nella foresta vicino alla gente
cui aveva dedicato tutto se stesso.
Morì il 4 settembre 1965 ormai novantenne, nel villaggio di Lambarené.
Migliaia di canoe attraversarono il
fiume per portargli l’ultimo saluto.
Dagli indigeni era chiamato oganga Schweitzer, lo stregone bianco
Schweitzer.
CARITAS dIOCeSAnA:
AAA VOLOnTARI CeRCASI
peR L’AmbuLATORIO “beATO CARLO STeeb”
La Caritas Diocesana Veronese lancia un appello di ricerca medici e odontoiatri volontari per l’Ambulatorio polispecialistico
“Beato Carlo Steeb” di Lungadige Matteotti, 8 (Verona). Il poliambulatorio ha come direttore sanitario la dottoressa M. E. Marilla de Gregori che coordina l’attività caritativa del servizio verso chi è in grave difficoltà.
Caritas cerca infatti medici internisti e medici odontoiatri (esclusivamente per interventi di estrazioni e medicazioni) provvisti
di assicurazione, a cui offre un’opportunità di volontariato che diventa anche l’occasione per conoscere il contesto di lavoro
attivo dal 1995 in Caritas, valorizzare le proprie competenze umane e professionali in uno stimolante ambiente di servizio alle
persone in forte disagio. Gli aderenti all’iniziativa potranno contare su una proposta formativa di base per la conoscenza della
struttura Caritas diocesana Veronese, della sua mission, della vision e dello stile di lavoro, oltre che ad una formazione specifica
riguardante l’organizzazione dell’Ambulatorio e i criteri di accesso da parte degli utenti.
Chi fosse interessato a proporsi come medico odontoiatra volontario può contattare la Caritas ai seguenti recapiti: volontariato@caritas.vr.it - tel. 045 8300677
VERONA MEDICA
43
FNOMCeO
A Paola Labriola e a Eleonora Cantamessa
medaglia al Merito e al Valor Civile
Il Comitato Centrale della Fnomceo,
riunito oggi a Roma, desidera esprimere cordoglio alle famiglie e rendere grazie e omaggio alle due donne
medico che hanno pagato un prezzo
inimmaginabile alloro impegno nella
Professione. A Paola Labriola, a Eleonora Cantamessa.
Cosa accomuna due storie diverse
per contesto e presupposti?
Si tratta di due donne, due medici,
a cui è stata sottratta la vita mentre
rispondevano a quei principi, a quel
diritto-dovere di curare, che costituiscono l’essenza stessa della Professione, manifestandone così il senso
più profondo.
Pur nella dovuta sobrietà di toni e
considerazioni, non possiamo non
rilevare, ancora una volta, la rischiosità di molte attività del nostro esercizio professionale, da troppe parti e
troppo spesso dimenticata, sia nelle
organizzazioni dei servizi sia, talvolta,
nella rappresentazione mediati ca,
quando coglie solo il contenzioso,
esaspera l’errore, costruisce il “caso”.
Fermo restando il diritto alla denuncia
se giusta e doverosa, è necessario
evitare esasperazioni che rischiano di
Eleonora Cantamessa
Paola Labriola
alimentare l’aggressività e la conflittualità; occorre migliorare la sicurezza
degli operatori sanitari e dei luoghi di
lavoro, in particolare nei posti di prima
assistenza.
La sicurezza degli operatori è infatti
il primo presupposto della sicurezza
delle cure; così come la rischiosità
della Professione è l’effetto collaterale
della quotidiana attività di prossimità
e vicinanza dei nostri medici ai disagi
delle persone e delle comunità, spesso in qualità di primi se non unici testimoni di diritti elusi e negati.
I nostri professionisti entrano nelle
case, nei quartieri, nelle comunità
devastate da malesseri ambientali e
sociali, sino a pagare il prezzo più alto
per non poter che rispondere “sì” a
chi chiede soccorso.
Nulla potrà restituire alla famiglia e alla
nostra comunità professionale queste preziose donne medico. Ma tutto
dobbiamo fare perché ne resti il ricordo e l’insegnamento.
Il Comitato Centrale ufficialmente rivolgerà al ministro della Salute la richiesta di una medaglia al Merito
della Sanità Pubblica e al ministro
dell’Interno quella di una medaglia al
Valor Civile.
Da parte nostra, ogni volta che chiederemo più attenzione e rispetto per
la nostra Professione, sarà anche per
Paola, anche per Eleonora.
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VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA
CERCO, OFFRO E SCAMBIO:
TEMPO LIBERO
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DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO
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COGNOME
NOME
..............................................................................................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................................................................................................................
INDIRIZZO
................................................................................................................................................................................................................................................................
TELEFONO
..............................................................................................................................................................................................................................................................
Nº TESSERA ORDINE
44
...............................................................................................................................................................................................................................
VERONA MEDICA
FNOMCeO
Su “my Ecm”
la tua situazione crediti
Da settembre 2013 i professionisti
sanitari possono nuovamente consultare la propria situazione crediti sul
sito http://ape.agenas.it/ registrandosi all’indirizzo “Registrazione professionisti sanitari”.
Il servizio, di indubbia utilità, è in fase
sperimentale e visualizza solo i dati
relativi all’ultimo triennio acquisiti
attraverso il sistema dell’accreditamento degli eventi, del successivo
sistema dell’accreditamento dei provider, nonché i dati relativi agli eventi
accreditati direttamente dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua. Tenendo presente che
Corso
il Provider ha a disposizione 90 giorni dalla conclusione del corso per
il caricamento dei dati è necessario,
prima di rivolgersi al Call Center (06
42749600) per avere informazioni sugli
esiti dei corsi FNOMCeO attendere almeno la scadenza dell’evento secondo
il seguente calendario:
N. Evento
Termine del corso
RCA - Root Cause Analysis (*)
932113
3 dicembre 2011
Audit clinico
13839
8 settembre 2013
Sicurezza dei pazienti e degli operatori
22943
31 dicembre 2013
Appropriatezza delle cure
43003
31 dicembre 2013
Governo clinico: Innovazioni, Monitoraggio Performance Cliniche,
Formazione
66270
15 giugno 2014
Il programma nazionale esiti: supporto alle attività di audit clinico
ed organizzativo
69597
1 settembre 2014
Per avere la situazione completa dei crediti il professionista deve inviare richiesta al COGEAPS : info@cogeaps.it
Norme comportamentali
per i medici che effettuano sostituzioni
Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:
• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto
conto dei disagi dell’utenza.
• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore
8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).
• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare
un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.
• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.
• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse
principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.
VERONA MEDICA
45
FNOMCeO
Programma nazionale esiti
nuovo corso Ecm Agenas/Fnomceo
Dal 23 settembre è attivo il corso on
line ECM sul Programma Nazionale Esiti (PNE) realizzato da Agenas e
FNOMCeO con il coinvolgimento della Federazione IPASVI.
Per accedere al corso è necessario
connettersi alla Homepage del sito
web del Programma Nazionale Esiti
(PNE) tramite link presenti sui siti internet di Agenas, FNOMCeO, Ministero della Salute, IPASVI.
Attraverso le attività di PNE, il Ministero della Salute si avvale di AGENAS
per lo svolgimento delle funzioni di valutazione dei risultati (outcomes) delle
prestazioni assistenziali e delle proce-
dure medico-chirurgiche nell’ambito
del Servizio sanitario nazionale.
Obiettivi del corso sono la diffusione
delle competenze necessarie a una
corretta lettura e interpretazione dei
contenuti di PNE, attraverso l’apprendimento di alcuni fondamenti di metodologia epidemiologica applicata alla
valutazione comparativa di esito.
Crediti: il corso, del tutto gratuito,
eroga 12 crediti ECM (Codice ECM
69597). L’attestazione dei crediti, una
volta superato il corso, è disponibile
nella “Situazione crediti” in alto a destra, appena entrati sulla piattaforma.
Le professioni accreditate sono: me-
dico, odontoiatra, infermiere, infermiere pediatrico, assistente sanitario.
Accesso: chi si è registrato per i precedenti corsi ricordiamo che è necessario passare sito FNOMCEO o IPASVI può accedere ai corsi.
È necessario passare dal sito della
propria Federazione per il controllo ogni anno.
ATTENZIONE: Il sistema è basato su
sessioni di lavoro; qualora si rimanga
inattivi per più di 20 minuti la sessione
scade e si deve quindi effettuare nuovamente l’accesso con ID e PIN.
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.
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Fax 045/8006737
46
VERONA MEDICA
enpam
Da settembre la domanda per riscatti e
ricongiunzioni si compila online
Niente più carta, raccomandate e fax
per i riscatti e le ricongiunzioni dell’Enpam. Dal 1° settembre 2013, gli iscritti
potranno fare domanda per questi
adempimenti direttamente online accedendo all’area riservata del sito
www.enpam.it
La procedura telematica permette di
ridurre i tempi e di evitare errori: si eliminano le attese legate alla spedizione
postale, alla protocollazione e all’inserimento dei dati, e si riduce al minimo
l’eventualità di inesattezze nella compilazione. L’iscritto troverà infatti molti dei
campi che lo riguardano già precompilati, grazie alle informazioni contenute nella banca dati dell’Enpam. Inoltre,
un sistema di controlli automatizzati
avverte l’iscritto in caso di errore, facilitandolo e guidandolo passo per passo
nella presentazione della domanda. Al
servizio di compilazione online si potrà
accedere in qualsiasi momento.
“L’introduzione dei moduli online rappresenta un ulteriore passo nel senso
della completa digitalizzazione delle
procedure dell’Enpam – ha detto il
presidente della Fondazione Enpam
Alberto Oliveti –. È una direzione verso
la quale vogliamo procedere speditamente per aumentare l’efficienza e la
qualità dei servizi agli iscritti e per realizzare risparmi”.
La digitalizzazione dei moduli è stata
preceduta da un lavoro di riscrittura
e di restyling dei moduli cartacei, sia
nella componente linguistica sia nella struttura e nella grafica del testo. Il
lavoro ha tenuto conto delle tecniche
di semplificazione del linguaggio bu-
rocratico amministrativo e si è avvalso anche di strumenti di misurazione
dell’accessibilità dei testi.
Una volta ultimata la compilazione,
l’utente potrà salvare una copia della
domanda inviata e riceverà un’e-mail
di conferma di ricezione. In ogni momento poi, l’iscritto potrà verificare a
che punto è la propria pratica di riscatto utilizzando il servizio di tracciabilità
della domanda (servizio non ancora
disponibile per le domande di ricongiunzione).
Chi non è ancora iscritto all’area riservata del sito internet dell’Enpam può
farlo all’indirizzo www.enpam.it/servizi/login
Chi non potesse compilare la domanda online potrà comunque ancora ricorrere al modulo cartaceo.
Enpam: Medici e Odontoiatri potranno
beneficiare di fondi europei
L’Ue ha riconosciuto alle Casse
pensionistiche private la possibilità di operare come soggetti
intermediari nell’ambito dei programmi strutturali comunitari. La
Commissione Europea ha infatti
recentemente equiparato i liberi
professionisti alle piccole e medie
imprese ai fini dell’accesso ai programmi Ue.
I medici e gli odontoiatri liberi professionisti potranno beneficiare di fondi
europei tramite l’Enpam. La Commissione Europea ha infatti recentemente equiparato i liberi professionisti alle piccole e medie imprese ai fini
VERONA MEDICA
dell’accesso ai programmi Ue e riconosciuto alle Casse pensionistiche
private la possibilità di operare come
soggetti intermediari nell’ambito dei
programmi strutturali comunitari.
La novità è stata annunciata ieri nel
corso di un convegno organizzato
dall’Adepp nella sede dell’ente previdenziale dei medici.
“Stiamo studiando attentamente le
possibilità che si stanno aprendo in
ambito europeo, specialmente per
quanto riguarda le azioni di sostegno
al credito – ha spiegato il presidente
della Fondazione Enpam Alberto Oliveti –. Sono tanti i medici e i dentisti
che ci chiedono come finanziare l’avvio di un ambulatorio o l’acquisto di
attrezzature medicali. Li terremo costantemente informati sulle prossime
opportunità”.
La Fondazione Enpam ha intanto
messo online sul proprio sito (www.
enpam.it) l’elenco delle agevolazioni
e dei bonus già a disposizione di chi
esercita la libera professione. Altre
iniziative si aggiungeranno nei prossimi mesi. “Sempre più spesso i bandi, a livello regionale, conterranno
indicazioni per i liberi professionisti”,
ha annunciato il presidente dell’Adepp Andrea Camporese.
47
GIOVANI E PROFESSIONI
S.O.S. – Sostituzioni
Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di
compilare il tagliando riportato a pagina 29 e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona).
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE
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Località
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Via M. Teresa di Calcutta 2
Legnago
ANTON GENAN
Via Palazzina 3
Verona
ARMANI ROBERTO
Via Cengia 89
San Pietro Incariano
BAR MARIANA
Via San Rosso
Bussolengo
BARAKAT ZIAD
Via Gran Ega 12
San Martino (BZ)
BAZZANINI NOEMI
BENEDETTI FRANCESCA
Via ex Internati 26
Pescantina
BISTROT CATERINA
Via Ognissanti 4
Verona
BITIRE ELENA
Via Paolo Borsellino 45
Bonavigo
BONASIA TERESA
BONDI’ VINCENZO
Via Nerio Toffaletti 4
Verona
BRUNELLI CLAUDIO
Via Molino 24
Nogara
BRUNELLI MARTA
Via Imola 10
Verona
BURATO GIULIA
Colognola ai Colli
BUSTI FABIANA
Via Martiri della Libertà 2
Nogarole Rocca
CACCIAMANI GIOVANNI
Verona
CAPONE SUSANNA
Vicolo Teodorico 44
Salionze
CARBONE GIUSEPPE
Via delle Agostiniane 29
Verona
CASTINO EVA
Via Paolo Sarpi 30
Verona
CAVALIERE ELENA
Via Scuderlando 80
Verona
CERAVOLO ROSSANA
Via Polesine 65
Verona
CERAVOLO ROSSANA
Viapolesine
Verona
COCCO VALENTINA
Via Italia Nuova 4
Illasi
COGO ILARIA
Via Rovigo 14
Legnago
COLLETTA GIULIA
Via del Risorgimento 34
Verona
COSTANZO ALESSANDRO
Via Corfu’ 5
Verona
COVOLO CATERINA
Via degli Scaligeri 2
Valeggio sul Mincio
DA PRATO GIULIANA
Via Macello 4
Verona
DALCEGGIO DANIELA
Via VIII Marzo 45
Trento
DALL’ALDA MARLENE
DE CARO IOLANDA
Via Verde da Salizzole 7
Verona
DE VLIEGHER EVELIEN
Via S. Monica 10
Albignasego
DEPLANO EMANUELA
Via G. Campania 11
Verona
DI SARRA DANIELA
Via Mantovana 52
Castelnuovo d/G.
EPURE MIHAELA CRISTINA
Via Benassù Montan.
Verona
FAINELLI GIULIA
Via G. dell’acqua 31
Bardolino
FERRARA GIADA
Via Imola 6/A
Verona
FILIPPINI GIULIA MARIA
Via Roma 109
Gazzo Veronese
FIN ALESSANDRA
Via Baratin 14
Ronco all’Adige
GERMENIA SILVA
Via Chioda 18
Verona
GUARDINI NADIA
Via Gela 31
Verona
HABASH ELIAS
Via Praissola 18
San Bonifacio
IUORIO ALESSANDRO
KALOUT KAMEL
Via Scuderlando 126
Verona
KUZINA ANNA
Via G. Matteotti 7
Bussolengo
LAVORGNA BARBARA
Via Favretto 16
Verona
LAVORGNA BARBARA
Via G. Favretto16
Verona
LISTA ENRICO
Via Monte Tomba 22
Cerea
LONARDONI FABIO
Via S. Maria in Stelle 5/C
Verona
MAGAGNA LINDA
Via Tramigna 5
Soave
MAGRINELLI FRANCESCA
Via G. Leopardi 11
Soave
MARCOCCI ALESSANDRO
Via Trieste 3
Verona
MARIOTTO ARIANNA
Via Pola 12
Verona
MARIOTTO OLGA
Via Fiume 28/P
San Bonifacio
MARIOTTO OLGA
Via Fiume 28/P
San Bonifacio
MARIOTTO OLGA
Via Fiume 28/P
San Bonifacio
MASIERO MARINA
Via Tesi 40/A
Verona
MASSARUTTO ALESSIA
Via Aldo Moro 1/A
Sommacampagna
MAZZEI FEDERICA
Str. A. Provolo 25
Verona
MAZZONI SILVIA
Via R. Valeri 3
Legnago
MELOTTI CAMILLA
Piazza G. Marconi, 19
Bosco Chiesanuova
MERRINO MICHELANGELO
Via Muro Padri 17
Verona
MINNITI FEDERICA
Via Ponte Pietra 17
Verona
MORANDINI BIANCA STELLA
MORANDINI ELEONORA
48
Dipl. formaz. M.G.
Telefono 1
NO
349 1579083
NO
347 6859953
NO
368 283740
NO
346 8203148
NO
334 9594162
NO
347 5935206
NO
340 0505545
NO
349 5344121
NO
348 2286620
NO
328 3649861
NO
333 3606318
NO
339 8424561
NO
393 5686430
NO
340 7814158
NO
045 2520488
NO
340 2491750
NO
335 6893809
NO
045 8348296
NO
349 1617635
NO
333 4003601
NO
338 3641543
NO
338 3641543
NO
348 7906813
NO
347 2619594
NO
347 8453814
NO
392 4645018
NO
348 3015866
NO
339 6606559
NO
340 3538104
NO
349 5934115
NO
320 4860202
NO
392 1617323
NO
340 9331099
NO
347 8495611
NO
392 7509915
NO
347 8921208
NO
347 2136164
SI
339 2505919
NO
347 0146494
NO
339 5240552
SI
349 2325336
NO
339 4573366
NO
333 6831575
NO
347 6724694
NO
NO
329 4239871
NO
329 4239871
NO
348 8210409
NO
349 0062116
NO
348 0176902
NO
340 8776021
NO
349 4082423
NO
347 2479985
NO
349 7282795
NO
349 7282795
NO
349 7282795
NO
347 2411450
SI
328 2660746
NO
338 8926070
NO
392 0027639
NO
320 2586564
NO
327 8889333
NO
345 9898558
NO
338 1439733
NO
333 7123732
Telefono 2
045 6850094
045 7500193
340 9766903
349 6778910
333 4729557
340 1676443
340 1676443
346 1878315
045 8400667
045 566969
045 6106013
08254 401083
392 3420052
388 7260070
045 7614468
045 7614468
VERONA MEDICA
GIOVANI E PROFESSIONI
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE
Cognome - Nome
Via
Località
Dipl. formaz. M.G.
Telefono 1
NARDI CHIARA
Via Tombole 157
San Bonifacio
No
338 2828566
NGANDIE NJONOU MILLY
Via Monte Ortigara 25/B
Verona
No
329 6190690
NICOLI PAOLA
No
346 8079575
PAIANO JACOPO
Via Regina Adelaide 12
Verona
No
348 9238476
PAPOLA DAVIDE
Via Calatafimi 6/A
Verona
No
328 3738807
PASETTO TRYSA
Via Roveggia 27
Verona
SI
339 7286242
PERON SILVIA
Monteforte d’Alpone
NO
340 0631022
PERONI MARIANA
Via Danieli 6
Verona
NO
347 1218310
POZZERLE MARIA
Via Zoppega 16
Monteforte d’Alpone
NO
045 6100370
PRANDO SILVIA
Viale Europa
Vigasio
SI
349 1880958
PRETO Marika
Via Gioberti 20
NO
349 4641934
RAPAGNA FRANCESCA
Via P. Querini 5
Verona
NO
333 4193398
RIGO FRANCESCA
Vic. S. Maria In Organo 1
Verona
SI
335 5941022
RINALDI CATERINA ANNA
Piazza Vescovado 1
Verona
SI
340 5199461
ROMANO SIMONE
Via Aquileia 22
Verona
NO
340 7767004
RUTA ELENA
Via Ponte Asse 13
Albaredo d’Adige
SI
347 2597635
SANSOTTA NAIRE
Via Aquileia 22
Verona
NO
329 7158223
SAVVAKI KALLIOPI
Via Scuderlando 161/B
Verona
NO
347 0940738
SAY SVITLANA
Via Marsala 37/B
Verona
NO
388 8928095
SCHIRALDI MARIA EMANUELA
Via Ca’ di Cozzi 8
Verona
NO
380 3662966
SCHINELLA STEFANO
Via degli Arusnati 1
Parona (VR)
NO
340 3434528
SERBUSCA DORIN
Via B. Romagnoli 84/A
Verona
NO
045 8903064
SHOKA ZAHI
Via Imola 2
Verona
NO
347 2313146 SIVERO VALENTINA
Via Bertoldi 2
Verona
NO
347 5892542
SOLDANI DARIA
Via R. Ruffilli 2947
Zimella
NO
347 6301811
TANTILLO ILARIA
Via Garibba 5
Verona
NO
349 1028616
TATTI MARIA FATIMA
Via Legnago 39
Verona
NO
347 9341350
TOBALDINI OLGA MARIA
Via dei Monti 4/A
Romagnano di Grezzana
NO
347 1611438
TOFAN LILIAN
Via Monte Belloca 25
Verona
NO
388 4717634
TOMEI PAOLA
Via Mezzomonte 38
Verona
NO
348 8752766
TORRESANI STEFANIA
Via Don Luigi Benassuti 2
Cerea
NO
333 5456004
TURATI MARIA GRAZIA
Via S. Antonio 50
S. Martino B.A.
NO
335 6302775
VENERI ANTONIO
Via Stra’ 57
Caldiero
NO
340 0715390
VIARO TIZIANA
Via dietro Listone7
Verona
NO
340 5715075
VIGNOLA PAOLA
VOLPE GIUSEPPE
Via Montesin 38
Cola’ di Lazize
NO
335 6763374
WEYNE MAGNUS FERNANDA
Via Carlo Del Prete 2
Verona
NO
045 8166039
ZENORINI ANDREA
Via Siedlce 21
Pescantina
NO
340 6031137
Telefono 2
045 7614716
348 8567639
393 0468005
340 3934368
045 7652948
349 6938124
340 9768134
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA
Cognome - Nome
Via
Località
Spec. in Pediatria
ABDUL JABBAR ALI
Via B. Scalari 14
Piubega (MN)
AGRESTI LUIGI
Via G. Trezza 36/A
Verona
AKASHEH GEORGE
Via Del Capitel 13/E
Verona
SI BARAC ALA
Via Gen. Dall’ora 54
Monzambano
BARAKAT ZIAD
Via Gran Ega 12
San Martino (BZ)
NO
BONASIA TERESA
Via delle Polidore 5
Verona
BORGHESANI MARISA
Via Pradelle 57
Verona
SI BRUNI FRANCESCA
Via Vincenti 1
Verona
CERAVOLO ROSSANA
Via Polesine 65 Verona
CIRELLI MARTA
Via M. Gentilin 29/B
Verona
SI DE VLIEGHER EVELIEN
Via S. Monica 10
Albignasego
DEPLANO EMANUELA
Via Colombine 5
Verona
DEPLANO EMANUELA
Via G. Campagna 11
Verona
EPURE MIHAELA CRISTINA
EPURE MIHAELA CRISTINA
Via Banassù Mont. 17
Verona
FABBRICI ROMINA
Verona
SI
FAKES BOULOS
Vicolo Menago 34
Bovolone
GRAMAGLIA MARIA
Via Almerini 06
Legnago
SI HABASH ELIAS
Via Praissola 18
San Bonifacio
JAFFAL YOUSSEF
Via Gramsci 8/A
Castel d’Azzano
KALOUT KAMEL
Via Scuderlando 126
Verona
LAVORGNA BARBARA
Via Favretto 16
Verona
MARIOTTO OLGA
Via Fiume 28/P
San Bonifacio
MELLA ROBERTA
Via F.lli Bandiera 42
Legnago
SI PASQUINI ANNA
Via C. Cadrega
Verona
PJESHKA MYRVETE
Viale Spolverini 112
Verona
RIGOTTI ERICA
Via V. De Gama 1
Negrar
SI ROMANO SIMONE
Via Aquileia 22
Verona
STUMPO MARIO FRANCESCO
Via C. Angiolieri 18
Castel d’Azzano
TESINI ROBERTA
V.le della Repubblica 45
Verona
SI TURATI MARIA GRAZIA
Via S. Antonio 50 S. Martino B.A.
ULMI DANIELA
Via A. Vivaldi 7
Tregnago
VENERI ANTONIO
Via Stra’ 57
Caldiero
VERNA ANNAMARIA
Via Castello 12/A
Castel d’Azzano
VOLPE GIUSEPPE
Via Montesin 38
Cola’ di Lazise
VERONA MEDICA
Telefono 1
320 6155026
340 4069008
320 882311
340 0699282
334 9594162
328 3649861
360 566631
347 9713662
338 3641543
347 4843083
392 1617323
340 9331099
340 9331099
392 7509915
392 7509915
0457101082
334 9467133
339 4573366
338 1147021
347 6724694
329 4239871
349 7282795
339 5739126
349 7288070
338 4174551
340 1956361
340 7767004
333 4890436
348 2900533
335 6302775
340 2335107
045 7652948
347 7861608
335 6763374
Telefono 2
340 0910058
328 3649786
340 1461078
340 1676443
045 8400667
349 1828271
392 420052
340 0715390
328 9067502
49
TEMPO LIBERO
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Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello).
Si raccomanda di segnalare alla Redazione
le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne la “Clearance”. La Redazione provvederà comunque alla sospensione degli
annunci dopo un certo numero di pubblicazioni. Si accettano solo annunci “brevi”.
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Wunder modello 960.
Tel. 340 7938231
Tessera Ordine n. 4004
✓OBBLIGO PER TUTTI GLI ISCRITTI
@
DI DOTARSI DI PEC
(posta elettronica certificata)
Ricordiamo a TUTTI i colleghi che è necessario produrre il proprio indirizzo PEC
all’Ordine; chi non ne fosse ancora provvisto, è invitato a generarne uno mediante
l’area riservata sul sito dell’Ordine, seguendo le istruzioni indicate.
Il Decreto 19 marzo 2013 stabilisce infatti che gli Ordini si fanno garanti
dell’accreditamento di tutti i professionisti, e trasmettono i loro indirizzi PEC
all’Indice Nazionale INI-PEC (l’Ordine dei Medici e Odontoiatri attraverso la
FNOMCeO).
È pertanto necessario provvedere quanto prima, poiché un atteggiamento omissivo
in tal senso è da considerarsi palese violazione di Legge.
VERONA MEDICA
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