Giornalino dicembre 2013 - Istituto Comprensivo Chignolo Po
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Giornalino dicembre 2013 - Istituto Comprensivo Chignolo Po
The Crispi Magazine Dicembre 2013 Anno 17 n°1 GIORNALINO della Anno 17 n.° 1 Scuola Secondaria di 1°gr. “F. Crispi” Pieve Porto Morone - PV Istituto Compr. Chignolo Po www.istitutocomprensivochignolopo.gov. it / / wwwSecondaria.pievepm. The Crispi Magazine @gmail.com Eccomi in terza media di Omar A. Cl IIIC Sommario Istituto Comprensivo Intorno a noi P.2 P.3 e P.4 Ebbene sì, sono arrivato all’ultimo anno delle medie. Due anni sono passati in un lampo; il primo giorno delle scuole medie ero pieno di timori e preoccupazioni, rimpiangevo le amate elementari, che mi avevano cullato per cinque anni e … nuova scuola, nuova classe, nuovi compagni, niente più maestre; da allora in poi c’erano le prof….. Ormai manca solo un anno e poi dovrò salutare i miei compagni che mi hanno sopportato per sette anni; avrò un ultimo gradino da scalare: gli esami, che le prof. hanno illustrato fin dal primo giorno. Sarà anche l’anno delle scelte, infatti entro febbraio dovrò scegliere quale strada intraprendere ma c’è ancora tempo per decidere la scuola che… non annoi, ma interessi e stimoli ad imparare! Fantasia ed horror P.5 Favole per tutti P.6 Amici animali P.7 Orientamento cl.3^ P.9 Poesie 10 lazione e mi vesto. Esco di casa e attraverso la strada; da- . Il mio primo giorno di scuola Serena C. Cl. IF È il mio primo giorno di scuola, mi alzo alle 7.00, faccio co- vanti alla scuola mi accorgo di essere in ciabatte e di non In ricordo di Mandela 11 avere messo le scarpe, allora cerco di ritornare a casa, ma è troppo tardi, la mia mamma è ormai andata al lavoro. La campanella suona e sono costretta ad entrare, arrivo in classe e vicino a me c’è un uomo di una quarantina d’anni, con una barba lunghissima. Gli chiedo che cosa ci fa qui e lui mi risponde che si chiama Luigi, è stato molto cattivo nella sua vita ed è venuto qui per confessare i suoi peccati. Entra un bambino piccolo, di circa tre anni e si siede davanti a me. Mentre il mio compagno si confessa, il bimbo si gira e mi chiede: «Qual è la radice quadrata di 3897». Gli rispondo che non lo so. Guardo fuori dalla finestra in cerca di normalità e vedo arrivare il pulmino della scuola con disegnati sui lati delle immagini di Hello Kitty, scendono i miei compagni ed entrano anche loro in classe. Mi siedo e mi accorgo che la mia sedia è minuscola, come quella che avevo all’asilo e non riesco ad arrivare al banco. Entra il prof. di italiano, si presenta e capisco dalla sua voce che è mio fratello, allora mi alzo per guardarlo e gli dico: «Hai solo nove anni e dovresti essere in quarta elementare!». Lui mi sgrida e mi dice di portargli il diario e mi darà una nota. Mi dirigo alla cattedra e scivolo sulle sue biglie, quelle che lascia sempre in giro per casa, tra le risate dei miei compagni. Per fortuna la mamma finalmente mi chiama e mi aiuta ad alzarmi: «Serena, sveglia!». Che sollievo, era solo un incubo; il mio primo giorno di scuola deve ancora iniziare. Il primo giorno di scuola alle medie di Diego M. cl. 1^C Il giorno 5 settembre la mamma mi ha svegliato alle sette precise e, balzato dal letto, sono corso a lavarmi, ho indossato i vestiti belli e, dopo la colazione, … via di corsa verso la scuola. Sulla piazza c’era un gran brulicar di ragazzi che si salutavano, che urlavano… Nel cortile della scuola ho visto subito Michael e Marco, i miei vecchi compagni, che ho ritrovato in classe alle medie, poi ho visto gli altri amici. Suona la campanella! Esce la professoressa Marenghi che spiega alcune cose, fa entrare i ragazzi del 2° e del 3° anno e poi comincia l’appello delle classi prime. Parte con la 1^F; uffa, che ansia l’attesa! Ed ecco… uno ad uno entriamo. Il cuore mi batte forte forte dall’emozione, mi sento nervoso: scuola nuova, insegnanti nuovi… Chissà come sarà questo anno! Entriamo con il professor Mango che ci accompagna in classe e ci spiega come dobbiamo comportarci, ci tranquillizza. Dopo dieci minuti entrano i nostri genitori che ascoltano l’insegnante, che spiega le novità di quest’anno. Finalmente iniziano le lezioni, io sono seduto vicino a Michael ma ci sono tre compagni nuovi, Giuseppe, Tommaso e Beatrice. Entra la prof. Marenghi, fa l’appello, ci detta l’orario del giorno dopo, ci spiega il materiale didattico e poi eseguiamo il test d’accoglienza. Suona la campanella e passiamo alle ore successive. Alle ore 12.00, al suono della campanella, Andrea, credendo che le lezioni siano terminate, prepara la cartella per tornare a casa, ma entra il prof. di musica e Andrea torna al suo posto di corsa, pronto per l’ultima lezione. E così è trascorso il primo giorno di scuola! The Crispi Magazine Anno 17 n.° 1 Pagina 2 L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIGNOLO PO NOTIZIE SCUOLA Eccovi alcuni dati sull’I. C., che aggrega le scuole materne, elementari (primarie) e medie (secondarie) di Badia P., Pieve P. M., Monticelli P., Chignolo Po, S. Cristina e B., Corteolona, per un totale di 988 alunni. Dirigente dell’I.C. è il Dott. Risoli Antonello. NOTIZIE SCUOLA SCUOLA dell’INFANZIA N° Alunni Plesso di BADIA PAVESE 20 Plesso di PIEVE P. MORONE 57 SCUOLA PRIMARIA N° Alunni Classi CHIGNOLO PO 197 10 PIEVE P. MORONE 124 6 S. CRISTINA 89 5 MONTICELLI P. 51 5 CORTEOLONA 120 7 SCUOLA SECOND. 1° g. N°alunni Classi CHIGNOLO PO 125 6 PIEVE P. MORONE 93 5 CORTEOLONA 113 6 Merry Christmas - Feliz Navidad Joyeux Noël - Sarbatori Fericite Frohliche Weihnachten BUON NATALE a tutti !! Il Natale di Alessia D. cl. 1^C A Natale si crea una dolce atmosfera; alla Vigilia ci riuniamo tutti insieme la sera, aspettando mezzanotte, per festeggiare la nascita del Bambin Gesù e per volerci bene di più. A Natale siamo tutti più buoni e ci scambiamo tanti doni, ma il regalo più bello e vero è sempre l’affetto sincero, di una bella famiglia unita, che si ama e si rispetta. L’Istituto Comprensivo di Chignolo Po, per il triennio 2012/2015, risulta così composto: Dirigente: RISOLI ANTONELLO Presidente: ANSELMI MARIO Vicepresidente:LUPI SIMONE Componente Docenti Infanzia Manfredini Ursula Visconti Alessandra Componente Docenti Primaria/ Ringraziamo Secondaria tutti coloro che, con l’acquisto Malinverno Piera del giornalino e con la pubbliciMango Antonio tà, ci permettono di comprare Garegnani Laura materiale didattico per la scuoTacchini Giuditta la. Quest’anno abbiamo acquiDel Grosso Alfonsina stato una nuova LIM (lavagna Vitaloni Rosanna interattiva); ringraziamo l’Avis Componente Genitori: di Castel S. Giovanni, Pieve Lupi Simone P. Morone e Sarmato, che Baffori Emanuela quest’anno ci ha regalato parecMigliazza Donata chio materiale didattico: quaTucci Mariella dernoni, biro, pastelli, pennarelAnselmi Mario Michele l i … O g n i a n n o l ’ A v i s Milanesi Cinzia Daniela (l’associazione volontari donatori di sangue) premia un alunno Balzarini Riccardo della scuola media, di cl. 3^, con Mannucci Andrea una borsa di studio. Il sanComponente ATA: Bollani Anna Rosa gue: un diritto trovarlo, un dovere donarlo! Genitori eletti nei consigli di classe CLASSE 1^C CLASSE 2^C CLASSE 3^C CLASSE 3^F Milanesi Cinzia Anselmi Mario Michele Dell’Acqua Rosalia Picardi Maurizio Marinoni Carol Tronconi Maria Rosa Verde Luigi Moro Daniela Mascaretti Simona Tacchinardi Angelica Boselli Giampiera Minuti Nadia CLASSE 1^F Una punizione in 1^ C: Cobianchi Angelo Bollani Cristina Come mi piace ridere, come mi piace giocare, per me la scuola è una giornata di festa. Uffa! Il prof. mi ha sgridato e questa frase 20 volte devo copiare! BUON ANNO HAPPY NEW YEAR ЩАСЛИВОГО РІЗДВА Buon Natale The Crispi Magazine Anno 17 n.° 1 Pagina 3 UNO SGUARDO INTORNO A NOI Arrivano altri immigrati Alessia B. Cl.3^C Salvataggio in mare Durante la notte tra venerdì 16 e sabato 17 agosto 2013, sono arrivati altri immigrati sulle coste siciliane. Una motovedetta della Guardia Costiera ha soccorso un gommone a bordo del quale si trovavano 95 persone e, verso l’una, sono approdati a Pozzallo. Tra i profughi, anche 20 donne di cui 4 incinte e un neonato. Altri 195 migranti sono arrivati a bordo di un barcone che è stato intercettato dalla nave della Marina militare a 42 miglia a Sud di Lampedusa. I migranti, arrivati nella notte, sono di nazionalità eritrea, somala . ... Sul tema degli immigrati è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha elogiato pubblicamente i bagnanti della spiaggia di Morghella a Pachino, in provincia di Siracusa che, con una catena umana, hanno tratto in salvo circa 160 emigranti siriani che non riuscivano a raggiungere la riva, tra i quali c’erano molti bambini. Il Capo dello Stato ha detto che azioni come queste fanno onore all’Italia e dimostrano come gli Italiani siano capaci di agire, mossi da un senso di umanità e di solidarietà che sovrasta sia la paura sia il pregiudizio. Anche Papa Francesco l’8 luglio aveva organizzato un viaggio a sorpresa nella terra più a sud del continente, ribattezzata “ la porta d’Europa”, che ha accolto negli anni migliaia di disperati. Prima di scendere sul molo di Lampedusa, ha deposto in mare una corona di fiori per ricordare i migranti morti in mare. Il Pontefice ha inaugurato così la sua prima visita nell’isola, dove lo attendeva una folla di 10 000 persone. È stata proprio la notizia degli “ immigrati morti in mare, su quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte” ad averlo spinto a scegliere Lampedusa come meta. Lo scopo, come ha ricordato durante la messa, è “ risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta”. Si calcola che nei viaggi della speranza dall’Africa all’Europa abbiano perso la vita almeno 25 000 persone negli ultimi 20 anni. E ancora gli sbarchi continuano. Sono immagini forti quelle che ormai si vedono tutti i giorni al telegiornale, raccontano storie tristi di persone disperate; l’ultima volta sul barcone c’era anche una donna siriana che ha partorito una bellissima bambina, per fortuna sana. Non solo tragedie ma anche lieti eventi che danno uno spiraglio di speranza. Gli sbarchi continuano! Quest’estate, ad Arma di Taggia, un piccolo paese in provincia di Imperia (Liguria), ho assistito ad un salvataggio in mare: una madre e sua figlia, entrambe di colore, hanno rischiato di morire annegate. Era un caldo pomeriggio di luglio in cui soffiava un forte vento e il mare era piuttosto mosso, anche se non in burrasca. Molti bagnanti erano in acqua a divertirsi, ma senza andare troppo al largo, come segnalavano le bandiere rosse. I bagnini, sempre attenti, scrutavano in lontananza con i loro binocoli, ma fortunatamente tutto sembrava tranquillo. A metà pomeriggio, uno dei bagnini di turno vede qualcosa. Va sulla torre, portandosi un cannocchiale e guarda meglio: laggiù, in fondo, due persone sembrano in difficoltà e riescono appena a tenere fuori dall’acqua il naso. Di corsa scende, chiamando un collega e si attivano per i soccorsi. Il primo bagnino si butta in acqua e nuota con tutta la sua forza, ma non riesce ad andare molto veloce perché ha le onde contro; il collega lo segue con il pattino. In loro aiuto arriva un altro uomo del salvataggio della spiaggia di fianco. Il primo arriva a nuoto e subito si accorge che una delle persone in difficoltà è una bambina; si avvicina e cerca di sostenere la signora, ma soprattutto la piccola. Intanto arriva anche la barca ed entrambe le bagnanti vengono recuperate e coperte con un telo termico. A riva si verificano le condizioni di salute: solo qualche colpo di tosse, un grande spavento e tutto si aggiusta: la bambina e la madre stanno bene e i bagnini vengono ringraziati e applauditi da tutti noi spettatori. Spesso il mare nasconde pericoli,anche se non sono evidenti e molti li sottovalutano. Bisogna quindi stare attenti, non scherzare troppo ed essere sempre prudenti in quello che facciamo. Disastri della natura Mattia B. cl 3^C - Ogni anno nel mondo accadono Irene P. Cl. 3^C fenomeni naturali che causano disastri e, purtroppo, anche vittime. Alcuni sono prevedibili, perciò molte popolazioni vengono allertate in tempo, come nel caso di tifoni e tornadi. Gli ultimi episodi sono accaduti nelle Filippine l’8 settembre con il tifone Haiyan, che ha causato distruzioni e oltre 5000 tra morti e dispersi. Il 19 novembre 80 tornadi hanno colpito 10 stati americani, con raffiche di oltre 270 km orari. Le vittime sono solo 7, grazie al servizio meteorologico statunitense, che ha diramato l’allerta per una situazione pericolosa. In questo periodo dell’ anno, non sono eventi eccezionali, ma è anomalo il loro numero nel giro di poche ore. Da anni geologi e metereologi parlano di inquinamento atmosferico e surriscaldamento della zona tropicale, che si scontra con quella fredda e secca delle zone polari e questo aumenta anche la potenza dei fenomeni. Anche in Italia ultimamente ci sono state regioni colpite da scosse sismiche o masse enormi d’acqua cadute in poche ore; è successo in Liguria, Toscana e in Sardegna. Sembra che la natura ci stia avvisando di quello che accadrà in futuro. Quando vedevo al telegiornale le immagini di questi fenomeni che sembravano succedere solo in America e nei paesi tropicali mi dicevo:” Meno male che qui da noi non avvengono, ma forse questi spaventosi tornadi stanno arrivando anche da noi. Tutti dovremmo avere più rispetto per l’ ambiente, per la natura. Questo eviterebbe crolli, cedimenti, alluvioni e perdite di vite umane. È assurdo che ancora oggi si possa morire per eventi causati dall’ uomo. The Crispi Magazine Pagina 4 Anno 17 n°1 Ricordando l’estate trascorsa … Pozzuoli: pullman precipita dal viadotto Marco M. cl 3^ C Lunedì 29 luglio 2013, guardando il telegiornale, ho visto l’incidente, accaduto a Pozzuoli, di un pullman pieno di persone, di ritorno dalla visita ai luoghi nativi di Padre Pio. Il mezzo viaggiava su un’autostrada ed è precipitato da un viadotto alto 30 metri. Nell’impatto ci sono stati 39 morti, tra cui l’autista e molti pellegrini: mogli, mariti, sorelle o fratelli, cognate, figli o genitori. La polizia ha dedotto che il pullman andava ad una velocità elevata e, dopo aver urtato qualche macchina, ha sfondato le barriere cadendo dal viadotto. Le forze dell’ordine hanno ipotizzato tre cause: la prima che il mezzo avesse i freni danneggiati perché, lungo il tratto di strada antecedente all’impatto, sono stati trovati pezzi relativi al motore e ai freni; la seconda che l’autista abbia avuto un malore e che non sia riuscito a controllare il mezzo e l’ultima che possa essere scoppiato uno pneumatico; questa ipotesi è avvalorata dalla testimonianza di una bambina ferita, che ha sentito uno scoppio poco prima dell’impatto che ha provocato lo sbandamento del mezzo. Ora è tutto in mano agli inquirenti. Questi incidenti non dovrebbero più succedere; i mezzi per il trasporto delle persone dovrebbero essere revisionati più spesso, in modo da garantire la sicurezza dei viaggiatori. Anche i dispositivi installati sulle strade dovrebbero garantire sicurezza in caso di urto. La tragedia è che 40 persone, felici per la gita, sono morte! Addio auto, Roma si riprende il Colosseo Omar A. cl. 3^ C Roma, 13 agosto; via dei Fori Imperiali è un tappeto di gente. Romani e turisti si godono lo spettacolo per festeggiare con il sindaco Ignazio Marino la chiusura al traffico del cuore archeologico di Roma. Quando il sindaco risponde ai giornalisti, ripete a tutti che questa chiusura al traffico privato è soltanto l'inizio di un sogno, quello della creazione di un grande parco archeologico dal Campidoglio all'Appia Antica! “Abbiamo la responsabilità di mantenere questa archeologia, che è la testimonianza dell'origine della civiltà occidentale; dobbiamo scegliere se vogliamo le automobili o custodire i nostri monumenti.” L'Italia è ricca di cultura. In ogni angolo del territorio si trovano monumenti importanti, paesaggi e ambienti unici al mondo; abbiamo l'80% dei beni culturali al mondo, in opere d'arte, siti archeologici e città piene di storia. Potremmo essere lo stato più ricco al mondo solo valorizzando il turismo e rispettando il territorio. Purtroppo invece si continua con la distruzione ambientale, con colate di cemento sulle coste marine; Pompei, città visitata da milioni di turisti, sta crollando e altri monumenti sono lasciati all'abbandono. Spero si risvegli l'interesse di tutti per rispettare l'Italia e i suoi tesori, vera ricchezza che abbiamo e che tutto il mondo ci invidia Malala Yousafzai Cristian C. cl. 3^ C Non vuole essere ricordata per l’attentato dei talebani né per il premio Nobel, ma per la sua battaglia: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. C’è tutta la saggezza di questa piccola, grande donna, nella risposta che Malala, 16 anni, ha dato sul Corriere della Sera nel giorno della pubblicazione della sua autobiografia: ”Io sono Malala”. Non vuole essere ricordata come la ragazzina alla quale i talebani spararono in faccia sul pulmino all’uscita della scuola, il 9 ottobre del 2012. La sua colpa era aver scritto un diario per la BBC, in cui denunciava il divieto, per le bambine, di andare a scuola. Fu curata prima in Pakistan, poi a Birmingham, dove rimase con la famiglia a causa delle minacce degli estremisti. Si è ripresa e lo scorso 12 luglio, al Palazzo di Vetro di New York, si è appellata alle Nazioni Unite per il diritto allo studio, in tutto il mondo, di maschi e femmine. Malala non vuole essere ricordata neppure per questo, ma come una ragazzina che ha lottato per l’istruzione. Chiedeva a Dio di farla crescere di altri 4 o 5 centimetri d’altezza; la rese alta come il cielo. La sua battaglia è straordinaria. In Pakistan 5 milioni di bambini non vanno neppure alle elementari, malgrado la Costituzione ne scandisca il diritto. Malala si sta impegnando per tutti. In fondo è una sedicenne come le altre: i suoi idoli sono Justin Bieber, Selena Gomez, America Ferrara, le piacciono Masterchef e Ugly Betty alla TV, Twilight al cinema. Ammira e riconosce il peso di Barack Obama, Nelson Mandela, Mahatma Gandhi e Abramo Lincoln. I prof di Yasmine E. Alessia V cl. IC La prof Marenghi è gentile, è una brava insegnante; la prof Scoglio è simpatica e non si arrabbia mai ; il prof Esposito è divertente e scherzoso; il prof Casella è bravo, si arrabbia facilmente; il prof Amoroso è generoso ; la prof Bardoneschi è sempre sorridente; la prof Artuso es muy guapa; la prof Mirabelli è gentile e scherzosa; La chitarra di Jennifer C. I C La chitarra ha sei corde, ogni corda ha otto note. Se metti insieme quelle note, viene una melodia che ti riempie il cuore di allegria. Con la chitarra puoi fare questo e anche di più! The Crispi Magazine Anno 17 n.° 1 Pagina 5 I nostri racconti: tra fantasia e Horror La gamba di Fabio M. Cl. IIC In una casetta isolata, in aperta campagna padre, madre e figlio stavano guardando la televisione. Il tempo cambiò improvvisamente e si scatenò un violento temporale. D’un tratto il cane corse verso la porta ringhiando, si girò e attaccò il padre uccidendolo. La moglie si alzò dal divano, andò in cantina, tornò col fucile e uccise il cane sparandogli. Il padre fu seppellito in giardino, mentre il figlio e la madre sopravvissuti, diventarono poveri perché non avevano abbastanza soldi per comprarsi da mangiare. La madre dopo qualche settimana, vecchia, morì di fame lasciando da solo il figlio e raccomandandogli di fare di tutto per sopravvivere. Il figlio, prima di seppellirla, le tagliò una gamba in modo da cucinarsela e mangiarsela e poi la seppellì vicino al padre. Dopo qualche giorno sentì bussare alla porta; vide una signora incappucciata che gli disse: “Oh buon uomo, ho camminato molto e sono stanca, sto cercando un riparo, fammi entrare, ti pagherò“. Il figlio la fece entrare e la fece accomodare in poltrona. La signora disse ancora:“Senti, io ho camminato molto; lavami i piedi, ti pagherò di più“. Il figlio provò a guardarla ma il cappuccio le oscurava tutta la faccia. Andò a prendere un catino pieno d’acqua calda; le prese il primo piede e glielo lavò, quando fece per prendere il secondo si accorse che mancava. Stupito le chiese:“ Scusi, ma che fine ha fatto la gamba?“ E la signora rispose:“Me l’hanno tagliata “e il figlio: “Ma chi ?! “ E la signora si alzò in piedi e disse: “Sei stato tu !!!” Il giorno dopo venne trovato il cadavere dell‘uomo. Si era impiccato per il rimorso. La Pomata Svanilina di Matteo D.. Cl. IIC Giovannino è un ragazzino che abita in una fattoria fuori dal paese di Svirgola. Tutti i pomeriggi i compagni di classe di Giovannino si recano da lui per fare i compiti, giocare con gli animali e correre in mezzo ai campi. Giocare alla fattoria è divertente, non ci si annoia mai, tutti i giorni si inventano giochi nuovi e i pomeriggi volano. C’è una cosa che spaventa Giovannino e i suoi amici: i pipistrelli. I ragazzini credono alle leggende dove si racconta che i pipistrelli se si attaccano ai capelli non riescono più a liberarsi, bisogna per forza andare dal barbiere per farsi rasare a zero. Un pomeriggio i ragazzi si trovano a giocare in un angolo del fienile dove erano stati abbandonati un sacco di oggetti interessanti, fra cui un curioso barattolo colorato senza etichetta. Giovannino, con molto coraggio, ha aperto il barattolo e sorpresa! Il barattolo è vuoto. Il gruppo di amici ha continuato a giocare, finché Mario ha notato che qualsiasi oggetto messo nel barattolo scompare. I ragazzi avevano trovato un barattolo magico, ma come usarlo? Dopo aver pensato ad un sacco di soluzioni, ecco l’idea giusta: usare il barattolo per far sparire i pipistrelli. Per interi pomeriggi il gruppo di amici ha trascorso il tempo a studiare un piano per catturare un pipistrello e infilarlo nel barattolo, ma per magia un giorno un pipistrello è entrato da solo nel magico contenitore. Da quel momento tutti i pipistrelli sono svaniti. Che bello giocare tranquilli senza paura, ma dopo qualche pomeriggio non si può stare più all’aperto, troppi insetti. Per fortuna la magia del barattolo è limitata e i pipistrelli sono tornati a volare. Nel giro di qualche ora gli insetti sono stati mangiati e si poteva stare nei campi senza le fastidiose zanzare. Giovannino e i suoi amici hanno capito l’importanza dei pipistrelli e il barattolo magico è tornato in mezzo agli oggetti abbandonati nel fienile. Io: Cristiano Ronaldo di Pietro C. l .IIIF Una sera stavo guardando una partita del Real Madrid ed espressi un desiderio:”Quanto vorrei essere Cristiano Ronaldo.” Il mattino dopo mi svegliai e mi trovai in un letto matrimoniale con a fianco una donna. Ero in una stanza grande e dalla finestra vidi un giardino immenso. ”Ma dove sono finito?” Andai in bagno per sciacquarmi la faccia e nello specchio vidi riflesso Cristiano Ronaldo. Ero io! Non ci potevo credere. Il mio sogno si era avverato. Feci i salti di gioia. La villa era immensa, piena di trofei, palloni d’oro … ero la persona più felice del mondo. Mi vestii e andai agli allenamenti. Oltre ad essere diventato famoso, vidi tantissimi altri campioni come: Dì Maria, Casillas, Sergio Ramos, Bale e il grande allenatore italiano Carlo Ancelotti. Tantissimi tifosi, soprattutto bambini, mi chiamavano. Mi ricordai di quando ero andato a vedere gli allenamenti dell’Inter e nessun giocatore si era fermato per una foto con me, perciò non volli far provare a quei bambini la delusione che avevo provato, mi fermai a firmare e a fare foto. Tutti mi acclamavano e dopo un po’ me ne andai negli spogliatoi. Non sapevo come comportarmi. Se qualcuno mi avesse chiesto qualcosa? Che cosa avrei fatto? Decisi di parlare il meno possibile. Il mister in campo ci spiegò che nelle prossime due settimane ci saremmo allenati duramente, per affrontare il Barcellona. Pensai:”Affronterò Lionel Messi, il giocatore più forte al mondo. Riuscirò a batterlo?” Iniziammo una corsa lenta per il campo, ma quando ci allenammo per gli scatti, mi accorsi che non ero agile e scattante come Cristiano e i compagni iniziarono a guardarmi con sospetto. Il mister urlò:”Cristiano! Vedi di riprenderti, se continui così ti lascio in panchina!” I tifosi mi incoraggiarono. Non riuscivo a fare le cose più semplici come palleggiare, scattare, stoppare il pallone … La gente incominciò ad andarsene e io capii che ero diventato Cristiano Ronaldo solo fisicamente ma, mentalmente e nell’ agilità ero rimasto bambino. Ogni giorno la stessa solfa e arrivò la sera del match: Real Madrid - Barcellona, le big spagnole. Il mister ci comunicò la formazione. Ero in panchina! Era la punizione per il mio scarso rendimento. All’ottantesimo minuto i tifosi iniziarono a gridare: ”Cristiano Ronaldo! Dove è la freccia portoghese!” Il mister mi chiamò ed entrai. Avevo paura di fare una figuraccia. Correvo scoordinato, non riuscivo a stoppare un pallone e i miei tiri facevano pena. Il pubblico cominciò a fischiarmi. A fine partita tornai a casa e decisi di ritirarmi dal calcio. Persi tutto:soldi, casa, moglie, fama. Ormai da oltre dieci anni vivo di elemosina e un giorno, mentre ero in un bar e trasmettevano una partita del Real Madrid, fece il suo esordio in Liga un giovane talento italiano Pietro Codazzi. Ero io ! Ero agile, scattante e gran tiratore, con le capacità di Cristiano Ronaldo. Il mio sogno si era avverato a metà e ora non potevo farci niente. Ero destinato a morire da solo in povertà, senza essere ricordato. The Crispi Magazine Il topolino goloso Stefano P. cl 1^ C Un giorno un topolino trovò un pezzo di formaggio nella cucina di una casa. Pensando che fosse troppo piccolo, si mise alla ricerca di altri pezzi ma non ne trovò; nel frattempo arrivò il padrone di casa e lui dovette fuggire subito nella sua tana, senza il pezzo di formaggio..... Anno 17 Favole per Mai giudicare il libro dalla copertina Gaia G. cl. 1^ C n.° 1 Pagina 6 tutti L’orso e l’ape Greta P. cl. 1^C Un giorno un’ape andò dall’orso: “Ciao, caro orso!”. “Oh! Bene, anche stavolta sei venuta a portarmi il miele; meno male, così non dovrò faticare!” L’ape disse che aveva molte altre cose da fare e lui era sempre presuntuoso, quindi si era stancata di portargli tutte le mattine il miele. L’orso si giustificò: “Ape, io non ho amici e tu sei l’unica durante la giornata che, anche se per cinque minuti, mi fa compagnia. L’ape: “Se fossi un amico vero, non ti approfitteresti di me con la presunzione, per farti portare il miele; se non hai amici, sii più gentile e ne troverai!” L’ape se ne andò, così l’orso da quel giorno, tutte le mattine, dovette cercarsi il miele da solo, come tutti gli altri orsi. Se maltratti gli amici, finirai per restare solo. La principessa di Cioccolandia aveva ormai raggiunto 20 anni, il che stava a significare che era pronta per diventare regina. Prima però doveva cercare il suo principe azzurro. Moltissimi erano i partecipanti, giunti al castello per inChi troppo vuole contrare la bella principessa: conti, dunulla stringe! chi e principi. Finita la festa, la principessa, ormai esausta, si era arresa Il pappagallo all’idea che non avrebbe mai trovato, tra tutti quegli splendidi ragazzi, uno e il canarino che fosse anche intelligente e, sconsoBeatrice P. cl. 1^C lata, decise per una passeggiata nel reIl pappagalgno; quando vide un ragazzo che offrilo, chiuso va cibo e denaro ad una poveretta, pennella sua sò che aveva davvero un gran cuore. gabbia, in Così la principessa di Cioccolandia un angolo decise di passare un po’ di tempo con della casa, lui, finì per innamorarsene e lo sposò . si sentiva bello, così colorato e Non è la bellezza fisica che fa bella passava la giornata a pettinarsi una persona, ma la sua bontà. le piume. Il canarino si sentiva un po’ solo e passava la giornaLa leonessa e la piccola antilope Alessia V. cl. 1^C ta a pensare a come evadere Una leonessa era a caccia e, vedendo una piccola antilope affamata, la immaginò già dalla sua gabbietta. Cercò di nella sua pancia. Giocò d’astuzia. Si avvicinò all’antilope e disse: ”Sei molto affamata; passare attraverso una fessura, dovresti venire nella mia tana, dove ti darò dell’ottima paglia e dell’acqua fresca e sul tetto della gabbia. Quando si buona.” La piccola andò, con un pizzico di timore, ma quando entrò nella tana della liberò, il pappagallo lo pregò di leonessa, subito essa si affrettò a sbranarla. Fidarsi è bene non fidarsi è meglio. liberare anche lui, ma il Le due mosche Greta P. cl. 1^ C canarino gli disse: “ Un giorno due mosche si intrufolarono nella casa di una signora, fissata con Invece di pettinarti le l’ordine, che non sopportava le mosche. La donna, appena vide una di quelle piume, potevi trovare due mosche, prese il giornale e la rincorse. La mosca scappò, volando ovunanche tu un modo per que ma la donna, sempre più furiosa, non aveva la minima idea di arrendersi. fuggire!” Poi, però, Mentre la mosca si stava avvicinando sempre di più alla morte, l’altra non si impietosito, lo liberò e, fece vedere e andò a chiamare altre mosche per salvarla. Quando arrivarono tutte le quando il portone si spalancò, i mosche, la donna impazzì e, furiosa, aprì la finestra indicando alle mosche di uscire. In due volatili volarono liberi inquesto modo la donna si dimenticò che tra quelle ne stava ricorrendo una, quindi … sieme, prima esitanti, poi felici quella non morì. L’unione fa la forza! e sicuri perchè insieme affrontaIl cane e il serpente di Sara Z. cl. 1^F vano la libertà. Un cane si perse nel bosco, aveva molta paura perché non ritrovava la strada per tornaChi trova un amico trova un re dal suo padrone. Incontrò un serpente che gli chiese dove stava andando e il cane tesoro. rispose che si era perso. Nel frattempo arrivò un cacciatore che voleva catturare il serpente ma il cane abbaiò, così il serpente riuscì a nascondersi su un albero e il cacciatore fuggì spaventato. Quando non si vide più il cacciatore, il serpente scese dall’albero e, strisciando, accompagnò il cane fuori dal bosco e lo aiutò a ritrovare il suo padrone. The Crispi Magazine Anno 17 n.° 1 Pagina 7 La rana-sveglia Dalila C. cl. 3^ C Ogni ragazzo ha un oggetto, un gioco dal quale non si separerebbe per nulla al mondo. Nella mia stanza, vicino al mio letto, ho una rana a cui sono affezionata. E’ una “rana-sveglia” e non so chi l’abbia comprata, perché l’ho trovata un paio di anni fa in una scatola in soffitta. Ha una forma sferica, con due grandi occhi bianchi posti sulla parte superiore. La bocca, larga e spalancata, contiene l’orario in forma digitale. Questo corpo è sorretto da due gambette messe in una tal posizione da farla sembrare in corsa. Anche le braccine producono lo stesso effetto di movimento. La sua particolarità sono gli occhi che, se schiacciati, illuminano la bocca con una luce arancione, così anche di notte è possibile vedere l’ora. Il suo allarme non è uguale a tutti gli altri: lei gracida! Non la uso tutti i giorni; infatti punto la sveglia solo quando mi devo svegliare per attività che mi piacciono. Quest’estate ha lavorato molto: ogni volta che sono andata in piscina, quando sono partita per il mare, quando ho visitato Milano… Sono talmente affezionata a quest’oggetto, che lo porto in vacanza con me e non permetto a nessuno di utilizzarlo, perché ho paura che si rompa. Per me rappresenta un modo simpatico per iniziare la giornata perché, vedendola, mi viene voglia di ridere e di divertirmi e non di girarmi e continuare a dormire. Il cane robot Cecilia A. cl. 3^ C E’ il 2112; un mese fa io e miei fratelli stavamo tornando da scuola in macchina, quando io vidi un piccolo cagnolino vicino a un sacco della spazzatura nell’angolo della via; scesi dalla macchina e diedi un’occhiata a quel povero cane. Era completamente grigio, di piccola taglia e molto intelligente, perché capiva la parola seduto e sdraiato. Non aveva collare, ma non era mal nutrito nè sporco; strano, per un cane abbandonato. Lui mi guardava con i suoi occhioni neri e lucidi e da quel momento capii che era speciale; volevo assolutamente portarlo a casa, così lo nascosi nel giubbotto e lo portai con me. Era strano, perché rifiutava i croccantini, sembrava che avesse paura dell’acqua ed era attratto dal ferro, per uno strano motivo!!! Provai ad accarezzarlo e capii che era un robot perché la pelliccia non era vera, ma un rivestimento grigio e morbido, duro e compatto, forse di ferro! Ero stupita e anche molto felice di avere un cane robot. Ed ancora adesso lo sono e per me è un compagno fedele!! Il suo nome è Tibit. (E’ uno dei tanti cani robot in circolazione, ma è difficile riconoscerli.) Il bue solitario Michael M. cl. 1^ C C’era un bue che non voleva stare con nessuno e per questo si rifugiò in una valle, lontano da tutti. Un giorno, mentre pascolava, sentì le pecore di un gregge che dicevano: “C’è una valle rigogliosa, ma per andarci bisogna superare la montagna.” Il bue si avvicinò e disse: “Ho sentito bene?” C’è una valle bellissima e rigogliosa?” “Sì, è ricca di cibo e acqua inesauribili, ma è oltre la montagna” dissero le pecore. “Nessun problema; io sono forte e riuscirò sicuramente a raggiungerla” disse il bue e si incamminò. Arrivò ad una montagna maestosa e la scalò; arrivato in cima, era sfinito ma scorse una foresta e poi la valle. “Ci sono quasi; ancora un piccolo sforzo…” e così scese dalla montagna. C’era un ostacolo che si poneva tra lui e la valle: la foresta. Si inoltrò; c’erano tanti alberi e là dentro era come un intricato labirinto, così il bue finì per perdersi. Stremato dalle forze si accasciò a terra, credendo che fosse arrivata la sua fine ma, all’improvviso, apparve una scimmia, anche lei alla ricerca della valle. “Rialzati, andremo assieme alla valle, conosco la strada!” Il bue si rialzò e insieme raggiunsero la valle “Eccola, eccola, è la valle!” disse la scimmia ma il bue rispose: “Sono contento per essere arrivato fin qui, ma sono ancora più contento, perché ho trovato qualcosa di più prezioso: un amico, che mi ha insegnato a lottare, a non arrendermi mai!” Amici nel deserto Giovanni R. cl 1^ C La biscia del deserto si guardò intorno. Davanti a lei solo sabbia, ai suoi lati altra sabbia e dietro di lei sassi enormi e bollenti come brace, arroventati dal sole cocente. Fu pronta a scommettere che, a parte lei, non c’era anima viva, eccetto qualche arbusto rinsecchito e l’erba delle rare oasi. Fu contentissima quando trovò un dipo mezzo morto e stremato, che curò amorevolmente con cibo, acqua e riposo al fresco. Quando si svegliò, la biscia chiese come si era ridotto in quello stato. Il dipo raccontò che non ci vedeva tanto bene e il suo gruppo lo aveva fatto perdere nel deserto con un trucco, perché era diventato una zavorra. “E se non mi avessi trovato tu” disse il dipo “sarei stramazzato tra il caldo martellante e il freddo insopportabile”. Da allora divennero grandi amici e condivisero insieme i momenti di gioia e di dolore. Chi trova un amico trova un tesoro! The Crispi Magazine ALLUVIONE IN SARDEGNA Linda B. - Melissa B.- Cl. IIIF Il 25 novembre la Sardegna è stata colpita da una devastante alluvione.47 centimetri d’acqua in meno di cinque ore hanno portato 2300 sfollati, 10 dispersi e 16 morti. Fango ovunque: l’asfalto sgretolato vomita fango, le case ne sono stracolme. I sardi hanno perso tutto, ricordi, lavoro, alcuni anche persone care. La popolazione di Olbia, una cittadina in Sardegna, particolarmente colpita da questa alluvione, conosciuta come la città diventata fiume, si fa sentire: “Non è colpa solo della pioggia;”sostengono che tutta quell’acqua non sia arrivata solo per causa del nubifragio. Sono molti i danni causati dall’alluvione, soprattutto su strade e ferrovie. In seguito al crollo di un ponte un uomo ha perso la vita, come un poliziotto che è morto nel crollo di un ponte a Monte Pino dove vennero coinvolti altri suoi due colleghi che, però, sono stati tratti in salvo. Tra le tante vittime ricordiamo la commovente storia di Patrizia e la figlia Morgana, spazzate via dall’acqua mentre erano in macchina con Innocenzo Giagoni, compagno di Patrizia, e padre di Morgana. L’uomo è riuscito a salvarsi, senza però essere stato in grado di aiutare la figlia e Patrizia che sono rimaste uccise in questo brutale incidente. Il piccolo Enrico, di due anni, e il papà Francesco, di 35, sono morti sotto gli occhi del nonno Paolo. Il padre di Francesco, corso sul posto in seguito a una telefonata del figlio, al suo arrivo vide i due nel punto più alto della macchina per sfuggire all’acqua; proprio in quel momento un’onda li spazzò via e il nonno, impotente potè solo stare a guardare la scena. “Diceva: nonno, nonno… e io non potevo fare nulla” ripete commosso il nonno ai giornalisti. Il lato positivo di questa disgrazia è che i sardi si sono uniti per aiutarsi l’uno con l’altro; molti infatti si sono improvvisati volontari per soccorrere i compaesani bisognosi di aiuto. Anno 17 n.° 1 Pagina 8 MODI DI DIRE “Fare bancarotta” di Olexandra K.– IIC A Siena nel 1472 viene fondata la prima banca del mondo, il Monte dei Paschi di Siena.La banca prestava i soldi ai commercianti che li usavano per comprare le merci per poi rivenderle guadagnando, ma messer Poldo non ebbe fortuna: coi soldi ottenuti in prestito aveva comprato delle tuniche di lana in estate quando costano meno perché faceva caldo, per rivenderle ai primi freddi d'inverno...Ma le tarme erano penetrare nei bauli che contenevano le tuniche e le avevano tutte bucherellate, rendendole invendibili. Così il povero commerciante Poldo, non guadagnando sulla vendita delle tuniche, si trovò in grave difficoltà. Non poteva restituire al Monte dei Paschi i soldi ricevuti in prestito. Una brutta mattina d'inverno si presentarono a casa sua le guardie. Queste chiesero a Poldo la restituzione dei soldi con gli interessi. Poldo rispose che non aveva i soldi. Le guardie allora applicarono la legge che al tempo della Repubblica Senese era sacra: la rottura in mille pezzi del banco dove il commerciante Poldo quotidianamente proponeva la sua merce, in modo che gli acquirenti sapessero che non bisognava fidarsi di lui e non era saggio prestagli soldi. Con la banca rotta non poteva più esporre la merce e neppure continuare la sua attività.Da allora quando qualcuno fallisce si dice che ha fatto "bancarotta". “Fare le cose alla Carlona” di Sara Z.-Cl. IIC C’era una volta un monaco amanuense di nome Augusto che viveva in un monastero nei pressi di Roma. Quest’ultimo veniva sempre incaricato dal re di ricopiare alla perfezione molte opere importanti per far sì che nel tempo non fossero andate perse. Purtroppo lui non rifiutava , però così facendosi ritrovava con una tale mole di lavoro da non avere un attimo di tregua. Tuttavia svolgeva sempre il compito in modo impeccabile. Col passare degli anni le sue mani non erano più quelle di una volta e non riusciva più a gestire tutto quello che il re gli affidava. Poi un giorno purtroppo morì. Il re non sapendo più che cosa fare senza il suo fidato monaco chiese consulenza alla sua gentile consorte. Lei gli raccomandò di affidare il lavoro al loro nipote Carlone, il quale aveva da poco terminato gli studi in seminario costretto dalla famiglia. Infatti a lui non piaceva la vita di sacrificio dei monaci, mentre adorava i divertimenti e la vita spensierata e sfarzosa di corte. Nonostante questo il re gli affidò un importante opera. In un primo momento sembrava che Carlone sarebbe riuscito a completare l’opera, ma alla consegna di quest’ultima il re notò che oltre ad essere scritta con pessima grafia era anche piena di errori. Tuttavia essendo il suo primo incarico, gli diede un’altra possibilità. Purtroppo la situazione non migliorò affatto nemmeno nelle altre opere affidategli, anzi gli errori aumentarono a causa del suo poco impegno e la sua trascuratezza dei dettagli. A tal punto che il re si vide costretto a togliergli l’incarico e nessuno più gli offrì lavoro, non perché era stato licenziato dal re bensì per il suo modo di fare proprio “alla Carlona”. Da qui nasce il detto. “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare” di Andrea V.-Cl. IIC Molti anni fa, nel Medioevo tra le vie di un feudo molto ricco, mendicava un vecchio zoppo astuto e furbo, infatti riusciva sempre a raccogliere molti soldi recitando la commedia del povero storpio. Un giorno arrivò di passaggio nel feudo un giovane mendicante a cui però nessuno faceva la carità, anzi lo cacciarono dicendogli che sarebbe stato meglio che fosse andato a lavorare così avrebbe guadagnato qualcosa onestamente e ne sarebbe stato orgoglioso. Il giovane che però era pigro e che proprio non voleva saperne di lavorare, mentre usciva dalle mura del castello incontrò lo zoppo e o osservò mentre recitava la sua parte. Il giovane decise di fare amicizia con lui. Il vecchio gli insegnò qualche trucco e il ragazzo imparò a raggirare gli altri. Dopo aver fatto un po’ di pratica s’incamminò verso altri feudi fingendo di essere un povero giovane zoppo, con la vita rovinata perché non poteva lavorare e riuscì a diventare ricco. Pagina 9 Distributori Automatici di Caffè, bevande calde e fredde, brioches. Assistenza Tecnica e Noleggio ANSELMI TEL. 0382.788202 Via Gandina, 40 27017 Pieve Porto Morone (PV) P. IVA 01342100185 FALEGNAMERIA MAGNANI ₰ MODIGNANI di Mascherpa Edoardo ₰ C. s.n.c Via Veneto, 44 – Tel.0382.79063 27017 ZERBO (PV) C.F. e Partita IVA 00120560180 DM DENTAL MEDICA Ambulatorio polispecialistico Direttore sanitario: Dott. Andrea Baccalini Via Cremona, n. 2 - Loc. Mariotto 20078 S. Colombano al Lambro(MI) Tel. 0371.897399 Bar Ristorante Al Country di Mascherpa Lucia e C. SAS Via Po n. 4 - San Zenone al Po (PV) Tel. 345 1210191 Chiuso il martedì pomeriggio AGGIORNAMENTI DAL MONDO SPORTIVO Fabio M.Andrea V. Cl. IIC Il girone di andata del campionato di calcio sta per terminare, la Juventus è prima in classifica, seguita da Roma, Napoli e Inter mentre l’ultima in classifica è il Catania. L’Inter, anche se è alta in classifica, non sembra andare molto bene. La nostra Nazionale di calcio si è qualificata per i Mondiali dell’anno prossimo. FORZA AZZURRI! Marc Marquez, ventenne, ha vinto il 1° Mondiale in Moto GP; invece il mondiale di Formula 1 si è concluso con la vittoria del titolo mondiale da parte di Sebastian Wettel; ma ci sono già delle novità previste per il prossimo anno, arriverà in Ferrari Kimi Raikkonen per prendere il posto di Massa che guiderà per la Williams. Aspettiamo con curiosità di sapere chi vincerà l’incontro di tennis tra Nadal e Frieder. Ovviamente Nadal è il favorito! Per quanto riguarda l’hokey è imminente il derby tra le squadre Val di Fassa e Alta Badia. Lutto nel mondo del Rugby , Cigarini un giocatore italiano, mentre giocava in una squadra in Florida, è morto per un colpo involontario alla carotide. Vicinissima è la partitona tra la nostra nazionale di rugby e quella Neo Zelandese degli All Blecks, speriamo bene! Campus sull'orientamento a Villanterio Sofia C. - Cl. 3^ F Il 9 novembre 2013 a Villanterio si è svolto il campus dell’orientamento per la scelta della scuola superiore di 2° grado. Il campus era ospitato nelle aule dell’Istituto Comprensivo di Villanterio. Il programma della giornata era il seguente: ore 9:00 saluto della Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Villanterio; ore 9:15 intervento di esperti ; ore 10:inizio delle presentazioni nelle aule; ore 14:00 fine campus. Ogni aula ospitava uno stand con volantini riguardanti un determinato istituto e un professore che rispondeva a curiosità e richieste , mentre nelle aule LIM ,ogni mezz’ora, si svolgeva una presentazione approfondita di ogni scuola, con gli orari, materie e i punti di forza. Il campus era aperto ai ragazzi e genitori di seconda e terza media degli istituti comprensivi di Chignolo Po, Belgioioso e Villanterio. Ragazzi dei tre istituti indirizzavano genitori e ragazzi nelle aule e distribuivano volantini informativi. Laboratorio orientamento in 3^ Il progetto Con. D. Or Denise, Riccardo, Armando cl. 3^c L’anno scorso è iniziato il progetto Condor, con lo scopo di orientarci nella scelta della scuola superiore. Alcuni questionari da noi compilati, ci sono stati riconsegnati quest’anno. Gli studenti universitari di Pavia ci hanno spiegato i nostri profili emersi dai test e ci hanno chiarito le idee sulla scelta della scuola superiore. Il 28 novembre 2013 c’è stato il secondo incontro organizzato in due laboratori per le classi 3^C/F. Noi della 3^c abbiamo lavorato sulla motivazione alla scelta della scuola e sulla gestione dello stress in nuove situazioni. Il 1^ laboratorio ci ha portato a riflettere su svantaggi e vantaggi, delle scuole da scegliere; il 2^ci ha permesso di analizzare situazioni che potrebbero provocare stress. E’ stato un utile lavoro di riflessione sulla nostra scelta futura. Faremo la scelta giusta? CORSI DI ALFABETIZZAZIONE PER STRANIERI Lunedì, 2 dicembre, presso la Scuola Media di Chignolo Po, sono cominciati i corsi <Vivere in Italia>.I corsi di “alfabetizzazione e cittadinanza” sono destinati a stranieri adulti e prevedono due livelli di alfabetizzazione. Chi seguirà il corso di livello A2 potrà sostenere un esame e conseguire un attestato di competenza linguistica, necessario per il permesso di soggiorno lungo. Questi corsi , che termineranno a metà maggio, sono realizzati con i fondi europei per l’ integrazione di cittadini dei paesi terzi e grazie all’ adesione alla rete territoriale lodigiana. ( Nada , Francesco , Amal cl 2 ^c) Pagina 10 POETI IN CLASSE LA NEVE di Diego C. cl I F L’inverno finalmente è arrivato, LA SCUOLA di Riccardo M. I F con il freddo e il gelo A settembre è iniziata la scuola, e il paese tutto innevato. in estate il tempo vola Scende dal cielo, fitta fitta, neanche il tempo di giocare in fiocchi piccoli e grossi, che subito a scuola si deve tornare. a ricoprire prati e fossi. Quando arriva la professoressa Mi preparo a spolverare e lucidar dobbiamo chiudere la finestra la mia slitta, che riposava “Presto, presto, iniziamo a studiare da un anno in soffitta. abbiamo tanto da imparare”: La neve, bianca e candida, storia, inglese, geografia, i giorno fa brillar tutto intorno; matematica, geometria, di notte riposa, brilla ma se saremo diligenti e riflette una luna splendida. diventeremo degli ottimi studenti I ragazzi con le loro slitte e studiando a volontà, scendono dalle sponde dell’argine; un bel giorno andremo all’università. con gioia e allegria C’ERANO UN CANE E UN GATTO si divertono in una splendida armonia. di Elisa B. di I F Non importa se siamo tutti bagnati, C’era un cane infreddoliti e affamati, che andava in giro ma con la neve ci siamo sfogati. al suono delle campane L’AMICO di Marco C. cl. I C e un gatto L’amico è una persona che ti aiuta. che coglieva sempre L’amico fa tutto per te. le persone sul fatto. E tu sei sempre pronto ad aiutarlo. C’eran questi due animali È questo l’amico! che guardavan la tv LA POESIA di Federico C. cl. I C e cambiavan i canali, La poesia guarda con occhi diversi, perché avevan due padroni ricchi per raccontare il mondo in versi. come gli arabi sceicchi. Ascolta con orecchio fino Non sapevan mai che fare. la natura da vicino. Allora un giorno decisero di imparare Spiega degli uomini l’amore a leggere e a contare, che hanno racchiuso nel cuore. ma è meglio non farglielo fare, CENA DI NATALE di Niccolò P. , altrimenti non saprebbero più Giovanni R., Alex I. cl. I C miagolare e abbaiare. Alla cena di Natale la felicità sale, LA NEVE di Cecile A. cl. I F ci sono i parenti Prima neve felici e sorridenti. che cade a Pieve! E con i molti doni, Gioia e felicità giochi e vestitoni percorre tutta la città! son felici tutti i bambini I bambini sull’argine, ricconi e poverini. con risate, Ci si siede alla tavola van giù con gran scivolate; perché di solito Natale vola, scherzare e ridere: mamma apre una scatola ecco il gran piacere. e rivela un primo da favola. Oh cara neve, E dopo un dolce celestiale non partire da Pieve! L’ATLETICA di Yasmine e Diego cl. I C si rivela lo spirito del Natale, ogni famiglia, ogni ragazzaccio, L’atletica è uno sport fantastico ed è molto fanatico; si riunisce in un abbraccio. con un’allenatrice tosta a volte si va sull’argine a Costa; corri, salta e divertiti! I nostri amici sono miti! IL SOLE Nicolò A. Cl.1F O sole, compagnero del giorno, GLI AMICI di Tommaso G. cl. I C Gli amici sono felici di stare con te, perché giocano con te, ridono con te, vivono per te. E sono molto felici, se possono aiutarti! IL NATALE di Gaia/Chiara cl.I C Nel giorno di Natale il cielo è speciale: è nato il buon Gesù ed una cometa è lassù! Il Natale è amore; devi aprire il cuore! Quando ti regalano un gioco Senti il calore del fuoco. La notte della vigilia è dolce come la vaniglia; ma la notte di Natale resta sempre speciale! Nel giorno di Natale E nata una persona speciale, è nato il Salvatore che nella vita è tuo accompagnatore! I COLORI di Giulia A., Andrea C. e Giuseppe V. cl I C I colori sono tanti; puoi colorare ciò che vuoi. Sono accesi e spenti, caldi e freddi, chiari e scuri. Con i colori ti diverti. Ti diverti a colorare, e con il prof Casella si impara a pitturare. I colori riempiono il cuore d’ allegria; tutto è una magia! LA NOTTE DI SANTA LUCIA di Alessia V. e Chiara C. cl. I C Tu vieni di notte per portare dolcetti e regalini, ai bambini più piccini; tu vieni di notte e porti sorprese a tutto il paese; tu vieni di notte: ti porta l’asinello e vi scaldate col fuocherello. La notte di Santa Lucia è la più bella che ci sia. pieno di amore e fantasie, di ricordi e armonie, che ci riscaldi viali con l’ amore di bontà del tuo calore, e felicità! che ci apri In ricordo di Nelson Mandela di Anna P. - Cl. IIIF Era da tempo che non si vedeva più , l’uomo stimato anche dai nemici , non parlava più nelle manifestazioni pubbliche e dalla televisione ; ma per quelli che ricordano il vero senso della parola razzismo , dimenticare la figura di Nelson Mandela , è impossibile…Madiba è morto nella sua casa di Johannesburg il 5 dicembre 2013. Era nato nel 1918 , nella famiglia reale dei Thembu , in Sudafrica. Il suo vero nome era Xhosa, venne chiamato Nelson solo quando iniziò a frequentare il collegio coloniale britannico di Healtdown. Mandela è stato il simbolo dell’ultima lotta dell’Africa nera contro la dominazione bianca nel continente; un uomo cresciuto nel regime razzista dell’apartheid che oppresse il Sudafrica dal 1948 al 1994, un leader che ha guidato la lotta, passato quasi un terzo della sua vita in carcere e ne è uscito come un “Gandhi nero”, che ha saputo riconciliare il paese senza alcuna ombra di sangue o ricorrendo all’uso della violenza. Studiò legge all’università del Witwatersrand e frequentò dirigenti dell’African National Congress (ACN) , il primo partito fondato nel 1912 dai neri in Sudafrica; nel 1952 aprì anche uno studio legale insieme ad Oliver Tambo. Insieme ad altri 150 uomini venne nel 1956 arrestato e accusato di tradimento. Nel 1964 fu condannato ai lavori forzati a vita; dal banco degli imputati, Mandela pronunciò il suo celebre discorso in difesa del diritto degli oppressi e contro la violenza degli oppressori; proclamò anche i suoi ideali di società non razzista con uguali diritti per le persone bianche e nere. Gli fu concessa definitivamente la scarcerazione nel 1990 dal presidente Federi de Klerk. Venne eletto presidente nell’ACN e venne insignito del Nobel per la pace nel 1993. Il 27 aprile 1994 in Sudafrica si ebbero le prime elezioni con la partecipazione della popolazione di colore e Mandela vinse con il 62 ℅. La sua presidenza durò un solo mandato, ma la sua influenza non smise mai, rimase sempre per tutto il mondo un modello alla quale guardare con ammirazione. “Esseri liberi non significa semplicemente rompere le catene, ma vivere in modo tale da rispettare e accentuare la libertà altrui “ “EMPORIO DI BADIA” Via Roma, 3 BADIA PAVESE (PV) Tel. 0382 728230 ROSS ELETTRONICA ANTENNE TV TERRESTRI di Corti Paolo e SATELLITE, ANTIFURTI SKY AUTOMAZIONE CANCELLI INSTALLER CONDIZIONAMENTO IMPIANTI ELETTRICI Morone(PV)-Tel.0382.78552/Cell.338.6502384 Indirizzo: Via Ponticello, 10 27017 Pieve Porto EUROCOSTRUZIONI Soc. Coop. 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Dalla Chiesa, 3 (zona industriale) CHIGNOLO PO (PV) E per concludere …GIALLO; GIALLO; GIALLO “Il delitto quasi perfetto” di Marta P.– IIIF Erano le 20:30, i coniugi Smith e la nipote avevano appena finito di cenare, quando sentirono bussare alla porta: era arrivato John, che si unì a loro; scambiarono quattro chiacchiere, presero un bicchiere di whisky e il conte Hilton salutò, per trascorrere nel suo studio il resto della serata. Appena si fu allontanato,la bella Elsie, che detestava il marito, costrinse la nipote ad andare nella sua stanza. Nella sala da pranzo rimasero solo lei e il cugino. Quella sera faceva molto caldo e il signor Smith decise di aprire una finestra, quella nascosta dall’edera rampicante sul muro esterno. Dopodichè continuò a scrivere, ma fu interrotto quando sentì qualcuno bussare alla sua porta. In un primo momento pensò si trattasse della nipote Ilary che era venuto a salutarlo, ma consultando il grande orologio a pendolo si accorse che era troppo presto e quindi si precipitò alla porta. Aprì e vide la moglie: “Sei ancora qui Hilton? Perché non vieni a dormire?” Sbuffando il conte rispose: “Ancora un paio d’ore e arrivo…” La moglie teneva in mano un bicchiere di plastica che gli offrì: “Tieni caro, ho pensato che un pò d’acqua potesse dissetarti con tutto questo caldo… ora vado a dormire perché sono molto stanca…” Il conte prese il bicchiere e lo appoggiò sul suo scrittorio, chiuse la porta a chiave e riprese a scrivere. Faceva veramente caldo e si ricordò del bicchiere di plastica, lo prese e iniziò a sorseggiare. Improvvisamente si sentì mancare e cadde in un sonno profondo. Ilary era in camera sua, ma voleva andare a salutare il nonno… non riuscì nemmeno ad alzarsi dalla stanchezza che si addormentò. L’ indomani mattina erano tutti a tavola per fare colazione: tutti tranne Hilton. Ilary andò a cercarlo . Bussò. Bussò ancora. Niente, nessuno rispondeva e presa dal panico andò a chiamare aiuto. Il conte era sdraiato a terra, pallido e freddo, morto. La nipote iniziò a piangere e subito venne chiamato l’ispettore George Oliver che arrivò subito e venne condotto nello studio; pregò tutti di uscire e osservò il cadavere: aveva la bocca aperta… nella stanza non c’era nulla di strano; finestra aperta, un bicchiere rovesciato e l’orologio a pendolo furono gli oggetti che più lo colpirono. Uscì e interrogò i presenti: sul volto della nipote si leggeva chiaramente che era innocente; la moglie disse di avergli portato solo dell’acqua e il cugino rimase in silenzio. Il signor Oliver rientrò, solo, nella stanza e si accovacciò sul cadavere del morto; osservò bene il viso; notò della polverina bianca sulle labbra, prese il bicchiere: anche lì era presente la sostanza bianca. Fece un mucchietto e l’analizzo: era un sonnifero! Corse verso la finestra aperta e venne colpito da delle macchie verdastre che notò anche sulla base dell’orologio e sul manoscritto di Hilton. Aprì l’orologio e osservò quegli strani ingranaggi e toccandoli si accorse di un flaconcino verdastro, infilato in un guanto di lattice. Era veleno, precisamente il VELCK121. Aveva capito tutto e convocò i familiari. “ Oliver iniziò a spiegare: “L’assassino ha un complice e vi comunico che questi ruoli sono stati svolti da John Harker e Elsie Smith!” Silenzio totale. “Ieri sera al signor Hilton è stata data dell’acqua, con un sonnifero. Il conte si addormenta e dalla finestra aperta, notata prima dalla moglie, John entra e fa bere alla vittima del veleno che agisce uccidendolo! Per sbarazzarsi del veleno lo nasconde tra gli ingranaggi dell’orologio, abbandona il cadavere ed esce dalla finestra.” I colpevoli non poterono negare l’evidenza e vennero condannati per omicidio. L’enigma del diamante scomparso di Giulia C. — Cl. III F La signora Elena e suo marito Pino Morano vedendo arrivare l’ora di chiusura decisero di sistemare il negozio e andare a casa. Il signor Nerini, direttore della gioielleria, depose in cassaforte uno dei loro ultimi acquisti, un costosissimo diamante, davanti all’occhio vigile dei signori Morano. Lunedì i Morano e Nerini arrivano in gioielleria aprono la cassaforte e con loro grande sorpresa il diamante era sparito. Qualche minuto dopo arrivò la polizia e con essa il famoso commissario Colombo. Cominciò subito a fare domande. “Buongiorno signori cosa è stato rubato?” “E’ stato rubato un diamante di inestimabile valore”- dissero io proprietari- “Era custodito nella nostra cassaforte ma senza il codice non si può aprire” Il signor Colombo chiese: “Oltre a voi chi conosceva la password?” Il proprietario rispose velocemente alla domanda: “Mia moglie, mia figlia, il signor Nerini e Sara la nostra commessa” Dopo varie settimana fu scoperto il ladro. Il commissario fece radunare tutti i familiari e gli impiegati: fra loro c’era anche il fidanzato della figlia. L’investigatore Colombo espose la sua teoria: “Dopo vari giorni di investigazioni sono giunto alla conclusione che il ladro sapeva la password dato che non ci sono segni di scasso, ed non ci sono impronte digitali per cui ha utilizzato dei guanti.Il ladro è…il fidanzato di vostra figlia Angela, il signor Manuel Prandera”“ Non è vero e poi perché avrei dovuto farlo?” Il commissario gli spiegò: “Dato che la band non vendeva più dischi eri quasi al verde , ma hai finito del tutto i soldi sul banco da gioco; per questo avevi un salato debito di gioco con un certo James ,che non vedendo arrivare i soldi ti ha minacciato. Tu preso dalla paura hai pensato subito alla gioielleria dei signori Morano. Una notte in discoteca hai approfittato dell’occasione che Antonella era ubriaca per rubarle la password. Il giorno dopo hai detto tutto a James che ha deciso di aiutarti. La sera prima verso le due di notte siete entrati nel negozio dopo aver disattivato allarme e telecamere, avete rubato il diamante , siete usciti e siete andati a casa come se nulla fosse”. Il ragazzo disperato rispose : “Si è vero, mi dispiace Antonella non avevo soldi.” Dopo i saluti andarono in commissariato e fu arrestato Manuel insieme al suo complice James , il diamante fu restituito ai signori Morano e tutto finì. TASSI ABBIGLIAMENTO Via F. Cavallotti, n. 36 Pieve Porto Morone (PV) Tel. e Fax 0382 78000 P F.LLI PRIORI s.n.c. Di Priori Carlo Alberto e Raffaella ₰ C. Ferramenta, utensileria, colorificio, casalinghi, ferro - lamiere 27017 PIEVE PORTO MORONE (PV) Uff: Via F. Cavallotti 17/19 Tel. e Fax 0382.78041 Magazzino: V.le Commercio,5 Tel. 0382.78400