chiara tedeschi - Campo de`fiori
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Campo de’ fiori 2 SOMMARIO Editoriale: Fra ricordi e sogni ...............................................3 L’intervista: MAX TORTORA e la sua “Doppia coppia”....4-5 Curriculum vitae: Chiara Tedeschi...................................................6 Aldo Ragone: “Registrerò le dieci suonate di Scriabin”...8-9 Roma che se n’è andata: Incontriamo Hans Barth................................10-11 Suonare Suonare: Gleen Hughes....................................................12 La musica “riciclata”......................................14 Nuove tendenze per l’udito...........................15 Non è la scienza in grado di salvare il mondo, ma la filosofia unita alla religione.................16 “Le Metamorfosi musicali”............................17 Ecologia e ambiente: Terra dei fuochi.................................................18 L’Angolo del Piacere: La cultura e la storia del Sigaro...........................23 La scelta dell’ospedale...................................20 Cine Parade: The Butler.........................................................21 Intervista a Paolo Radi. Tra la Folgore e i Comsubin...................................................22-23 Ronciglione - Cubo Festival 2014.................24 Ass. Artistica IUNA: L’Ode a Maria, concerto di Natale con il Maestro Matteo Biscetti e il soprano Mariella Spadavecchia....................................................26 UNA COSTOLA CHIAMATA ERMINIO............27 “Nasce la televisione”....................................28 “Click Gruppo Fotografico”............................29 Per una storia di Piazza San Clemente: Enrico Minio e il monumento ai Cadutin di Via Belvedere Faleri Veteres...............................30 Come eravamo: ARTURO VITALI “Singapore”...............................31 YOGURT, sono tutti uguali? ..........................32 Il contagio emotivo e l’emozionalità primaria..........................................................33 L’Angolo del collezionista: I calendari militari - Calendario storico dell’Arma dei Carabinieri........................................................34 Padre Giacinto Bracci. Il suo legame con Sant’Antonio Abate........................................35 La Fanfara Bersaglieri di Viterbo a Tokyo.....36 “Associazione Simone Gianfelici Boccione”..37 Mestieri da donna tra l’ ‘800 e il ‘900..........38 Il Fumetto: MPD PSYCHO....................................................39 LA ZANZARA IMPERTINENTE .......................39 Amatori Rugby Civita Castellana..................40 Wikipedia ed affini.........................................41 XV edizione della Rassegna di Canto Corale.............................................................42 L’Angolo del poeta.........................................43 Scritto da voi... ..............................................43 Una “Fabrica di ricordi”: “Pozzi moritte ‘o porco!”.....................................44 I nostri amici..................................................45 News..........................................................46-47 Le proposte editoriali di Campo de’ fiori......48 Roma com’era................................................49 Nel cuore........................................................50 MESSAGGI......................................................51 Agenda.......................................................52-53 Album dei ricordi....................54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti........................................60-61 Oroscopo........................................................62 Selezione offerte immobiliari ..................63-64 Foto di copertina di “Marcello Rapiti - Click Gruppo Fotografico” I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA : PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) SEDE TEL/FAX 0761.513117 - info@campodefiori.biz RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA INFO PUBBLICITA’: 0761.513117 - info@campodefiori.biz www.campodefiori.biz - Campo De Fiori Rivista Campo de’ fiori Fra ricordi e sogni N di Sandro Anselmi on vogliamo incominciare un altro anno come quello appena trascorso. Sarebbe l’ennesimo in cui dovremmo dar prova dei nostri sacrifici. Non vogliamo più vivere sdegnati, soffocati, disperati e nel terrore che si approssimi l’ora fatale! Questa sconvolgente impressione ci porta all’ossessione. Non è giusto che quei pochi del mondo d’orato possano ancora avvilire un’umanità piegata e sottomessa. I nostri politici, infangati fino alla coda, mai si tormenteranno per il rimorso perché non riescono neanche ad arrossire dalla vergogna. Il tempo della politica vecchia è trascorso e le macerie che ha lasciato intralceranno il cammino di più generazioni. È avvenuto un ormai definitivo cambiamento morale, persino negli atteggiamenti fisici. Non vorremmo più ascoltare incredibili, insulsi strombazzamenti che trasfondono in ridicola farsa. Vorremmo sentirci su un terreno sicuro e non vivere più questo stato sociale scricchiolante, pronto al collasso. Nonostante i venti avversi, noi, dal canto nostro, sostenuti principalmente da una incessante passione e dal vostro sincero apprezzamento, cercheremo di proseguire in questo bellissimo viaggio, pur se consapevoli degli indicibili sacrifici che ci aspetteranno. Metteremo tutto il nostro impegno per accompagnarvi in ogni mese di questo nuovo anno. In questo mare procelloso, Campo de’ fiori è rimasto l’unico a navigare. Vorrei vedere questo legno, ancor più lucido, puntare verso l’orizzonte a vele spiegate, per la mia soddisfazione, quella dei collaboratori e di voi innumerevoli lettori. 3 MA E D opo tanti tentativi, finalmente riusciamo nell’intento di incontrare uno dei personaggi televisivi e teatrali più richiesti e più amati dal pubblico italiano. Parliamo di Max Tortora e l’occasione buona è andarlo a vedere a teatro e precisamente, in questi primi giorni dell’anno, lo troviamo alla Sala Umberto di Roma dove interpreta, insieme a Michela Andreozzi, “Doppia Coppia” scritto a due mani con Paola Tiziana Cruciani che ne cura anche la regia. Incontriamo un Max sempre più effervescente e riconoscente al suo pubblico che lo apprezza fin dai tempi in cui iniziava il suo approccio allo spettacolo partecipando a programmi sui circuiti privati. E ben presto, nel 2001, approda a Rai 2 dove partecipa alla trasmissione Superconvenscion con Bertolino e la Panicucci e dove lancia le sue più riuscite imitazioni come quelle di Alberto Sordi, Luciano Rispoli, Adriano Celentano, Franco Califano e Michele Santoro. Dopo aver partecipato a Stracult e Cocktail D’amore, dove insieme a Max Giusti ed Eva Henger gioca con la parodia dell’ ispettore Derrick, ritrova Bertolino & Co. nell’edizione 2004-2005 di Buldozer, e aggiunge ai suoi personaggi Amadeus e Capello che aveva proposto anche a Quelli che il Calcio con Ventura-GnocchiBeldì. Nel 2005 vince il Delfino D’Oro alla Carriera e successivamente diventa protagonista con Bertolino della sit-com Piloti. Dal 2006 entra a far parte della grande famiglia de I Cesaroni che lascia nel 2012. Per il cinema interpreta Stregati dalla Luna (2001, Pino Ammendola), The Clan (2005, Christian De Sica), Genitori e Figli - agitare bene prima dell’uso (2010, Giovanni Veronesi), Natale in Sudafrica (2010,Neri Parenti). M AX T O R T O R A E LA SUA “DOPPIA COPPIA” Al teatro Sala Umberto di Roma, con Michela Andreozzi Ma torniamo al 2014, l’anno inizia bene per Max riproponendo Doppia Coppia... “Sì, questa commedia l’abbiamo scritta nel 2001-2002, è andata in scena nel 2005 con grande successo ed abbiamo pensato di riproporla perché é sempre attualissima. Io e Michela siamo una coppia che per sentirsi moderna vuole evadere dalla monotonia, ma scopre alla fine che forse è meglio fare le cose normali.” fronte casa, i cannolicchi presi in riva e mangiati crudi... che tempi! Volutamente abbiamo messo dei riferimenti personali.” Esistono tanti riferimenti alla tua vita come la professione del protagonista, architetto, la gioventù passata a Francavilla al Mare... “Si, avevamo una casa a Francavilla e tutte le estati andavamo lì, ricordo il mare di Sandro Alessi Insomma ancora una grande prova teatrale che vede Max Tortora ripresentarsi al suo pubblico in grande stile, iniziando un anno che porterà ancora tanti successi all’attore romano. Max Tortora e Sandro Alessi dopo l’intervista nei camerini del teatro Sala Umberto Campo de’ fiori 6 Curriculum vitae CHIARA TEDESCHI L o scorso mese vi abbiamo parlato di una show girl che avevamo conosciuto in occasione dello spettacolo divertente “Siamo tutti ... coyotes“, scritto da Silvestro Longo (che ne ha curato anche la regia) in scena alla Sala Petrolini di Roma con Nino Taranto, Claudio Saint Just ed Anna Tognetti ed in quella stessa occasione in scena era presente Chiara Tedeschi, giovanissima starlet che canta, balla e recita già con grande esperienza. Fin da piccola, infatti, scopre la sua passione per la danza trasmessale dalla mamma ballerina professionista e tuttora continua lo studio perché “...è vero che nella vita non si finisce mai di imparare...”. Anche per il canto la passione era tanta ma ritenendosi alcune volte stonata, non aveva mai sviluppato questo settore finchè un giorno non incontra il noto acconciatore romano Tony Al Parlamento, presidente di giuria di un concorso di danza, che, mentre la premia le chiede se sa anche cantare. Chiara risponde di no, ma col tempo decide di proporsi anche con la voce e, dopo una serie di provini, si accorge che potrebbe diventare una brava ballerina cantante. Infatti, successivamente, partecipa ad un grande spettacolo a Palazzo Brancaccio con Pupo, prende parte alla premiazione di Laura Biagiotti e alla manifestazione “Il Ratto delle Sabine”, e lavora con Pippo Baudo. Tra uno spettacolo e l’altro intanto lavora per i fotoromanzi di “Grand Hotel“, uno dei sogni nel cassetto che aveva fin dagli inizi della sua carriera artistica. Il successo comunque non la fa sentire arrivata, infatti ci dichiara di avere ancora tanta determinazione e voglia di studiare Per la tua pubblicità 0761.513117 info@campodefiori.biz Sandro Alessi e Chiara Tedeschi ed imparare dagli altri mantenendo sempre una grande umiltà. Siamo sicuri con il nuovo anno di rivederla su palcoscenici importanti e di parlarvene ancora. Sandro Alessi Campo de’ fiori 8 Aldo Ragone: “Registrerò le dieci suonate di Scriabin” Intervista al giovane pianista italiano. A A ldo Ragone è un giovane pianista italiano, anzi “uno dei migliori giovani pianisti italiani” come lo ha definito Roman Vlad (compositore e musicologo, ex direttore artistico al Teatro Alla Scala di Milano). “Un talento pianistico emergente” lo ha , invece, definito Pavel Gililov, pianista concertista tedesco. E questo solo per citare alcuni autorevoli giudizi. Di origini pugliesi, Ragone ha fatto della musica la sua filosofia di vita. La sua passione per il genere classico traspare chiaramente non solo dalle sue straordinare performance al pianoforte, ma anche dal suo modo di raccontare il suo lavoro che lo soddisfa e che gli ha permesso di girare il mondo. La vita, però, a volte ci impone delle scelte e la sua lo ha portato a stabilirsi definitivamente in Italia, seppur con qualche rimpianto. Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo e scoprire molto di lui. Come è nata la tua passione per la musica? L’ho avuta fin da bambino. A casa mia si è sempre ascoltata molta musica e soprattutto musica classica. Ricordo che già all’età di cinque anni mi piaceva andare a mettere i dischi in vinile nel giradischi. E quand’è che hai iniziato a studiare? Ho iniziato a prendere lezioni di musica da una mia zia che suonava il pianoforte, all’età di otto anni. Poi, appena ho potuto, da Bari, la mia città natale, mi sono trasferito a Roma dove ho frequentato il “Conservatorio di Santa Cecilia”. Appena diplomato, ho proseguito i miei studi a Venezia, presso la “Fondazione Cini”. Da lì mi sono trasferito in Francia, presso l’ “Ecole Normal A. Cortot” e successivamente sono volato nel Maryland, dove ho conseguito il dottorato in Arti musicali all’Università di Denver. All’Università del Maryland ho anche avuto la possibilità di insegnare come assistente e come docente alla “Regis University” di Denver. Dopo otto anni sono tornato in Italia ed a Teramo ho seguito un bienno specialistico. Questo è stato tutto il mio percorso di studi. Tu hai vissuto e studiato per lungo tempo all’estero. Qual è la differenza con l’Italia? La differenza è notevole soprattutto negli Stati Uniti, dove al musicista è riconosciuto un vero e proprio ruolo. L’istruzione musicale è ritenuta molto importante. Avere un diploma in musica ti agevola la strada anche per una assunzione come impiegato in banca, perché gli americani ritengono che chi ha studiato musica ha sviluppato delle qualità intellettive superiori rispetto agli altri. Cosa che può sembrare ridicola detta qui in Italia. E fare il musicista è considerato un lavoro a tutti gli effetti, non come nel nostro Paese, dove fare il musicista è ritenuto un hobby, perché quando si pensa al musicista si pensa a chi fa pianobar nei locali come secondo lavoro per arrotondare! Come mai hai deciso di tornare in Italia? Purtroppo questioni di famiglia mi hanno riportato qui, ma se avessi potuto sarei rimasto volentieri oltreoceano. Mi sono trovato benissimo, sotto ogni punto di vista. Amo profondamente l’America. Pensi di poterci tornare? Ormai non credo, anche perché l’età avanza (io sorrido e smentisco, nda). Mi sto adattando alle magagne italiane. La situazione dei conservatori è difficile, purtroppo si sta distruggendo l’istruzione pubblica e l’istruzione è il futuro per un Paese, alla base della formazione di una società. Così facendo si creerà un Paese di ricchi dove quest’ultimi avranno tutto e i poveri arriveranno a scannarsi tra di loro. La musica e l’arte hanno un’importantissima funzione sociale. Si può vivere di sola musica? Facendo il concertista assolutamente no, non è più questo il momento storico per poterlo fare. Si contano sulle dita di una mano quelli che sono in grado di farlo. Insegnando invece sì, e tutti i più grandi musicisti hanno anche insegnato musica nei conservatori o privatamente. L’una cosa comunque non esclude l’altra, anzi insegnare ti permette anche di approfondire certi aspetti della tua formazione professionale. Tutto sommato fa bene farlo. Anche tu, infatti, ti stai dedicando all’insegnamento, non è vero? Sì, attualmente insegno presso il conservatorio di Vibo Valentia, che tra l’altro è il terzo conservatorio d’Italia per numero d’iscritti. Pur essendo una cittadina di trentottomila abitanti ha un conservatorio con mille studenti iscritti. Aldo Ragone ed Ermelinda Benedetti dopo l’intervista Campo de’ fiori Qual è il tuo compositore preferito? Scriabin, senza dubbio. Ed io lo amo non solo per la sua musica ma anche per la sua filosofia. Scriabin è molto attento all’aspetto sociale della musica, vuole essere un missionario nella società attraverso la sua musica, per mezzo di essa vuole soccorrere l’umanità e liberarla dalle sofferenze. La tua più grande soddisfazione ricevuta fino ad oggi? Tra tutte forse due. La prima è essere riuscito a suonare l’integrale delle suonate di Scriabin, dieci in tutto, che mi hanno permesso di conseguire il dottorato americano e che sono uno spauracchio per molti pianisti, perché si tratta di lavori particolarmente complicati. La seconda grande soddisfazione l’ho avuta quando ho suonato per la prima volta con L’Orchestra filarmonica di Denver, è andata molto bene ed è stato un bellissimo evento. Le soddisfazioni più grandi, infatti, si hanno quando si riesce ad ottenere un vero riconoscimento per gli sforzi fatti. Qual è il tuo sogno nel cassetto? Ne ho diversi. Mi piacerebbe suonare nel teatro della mia città natale, questo è un sogno che ho fin da ragazzino, perché è il luogo dove andavo a sentire i primi concerti da bambino. Mi piacerebbe anche poter suonare in tutti i continenti. Finora ho suonato in Europa, in America ed in Asia. E poi, mi piacerebbe veramente che la musica classica in Italia assumesse maggiore importanza, perché abbiamo un livello di musicisti eccellente, siamo tra i migliori al mondo e non si capisce per quale motivo i nostri conservatori debbano essere bersagliati continuamente da gente che, tra l’altro, di musica non ne capisce nulla. Un ultimo sogno del tutto personale, è quello di potermi stabilire in Abruzzo. Mi piace moltissimo la montagna e mi piace fare una vita ritirata, suonare e suonare e suonare dove nessuno mi disturba. Progetti per questo prossimo futuro? La registrazione delle suonate di Scriabin. Un progetto molto ambizioso perché di registrazioni non ce ne sono molte, a differenza di quelle di altri grandi compositori. È un’idea che accarezzo da qualche anno e mi richiederà diverso tempo, perché oltre alle dieci ufficiali ne vorrei includere due giovanili, che ha composto in età precoce, ma una di queste non l’ho mai suonata e avrò bisogno di studiarla bene. Le altre undici devo rispolverarle perché le ho suonate tra il 2005 e il 2007. È un lungo excursus stilistico dal tardo romanticismo al linguaggio moderno, caratterizzato dal suo stile armonico e da lunghi intervalli, simbolo della sua filosofia. Vuoi lanciare un messaggio ai giovani che si vogliono avvicinare alla musica classica? L’idea di fare il musicista è un’idea importante, devono prepararsi al meglio e non bi- 9 sogna pensare di dover rimanere a casa, perché almeno un periodo di studio all’estero è importante. Una buona formazione culturale, inoltre, deve essere alla base anche per chi studia musica. Bisogna lavorare tanto e non pensare mai di essere arrivati, anzi ogni punto di arrivo deve essere un punto di partenza. E poi bisogna essere umili, non poveri di spirito ma consapevoli dei propri limiti. Non ci resta allora che attendere di poter ascoltare il maestro Ragone nelle sue suonate di Scriabin. Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 10 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Incontriamo Hans S ulle Osterie di Roma ci siamo intrattenuti più volte ma, volendo riparlarne al meglio non possiamo Hans che incontrare Barth, uno scrittore giordi Riccardo nalista tedesco nato a Consoli Stoccarda nel 1862 e morto a Roma nel 1926, dove aveva stabilmente, dimorato fra il 1887 e il 1915, come corrispondente del “Berliner Tageblatt”. Hans Barth parlava correntemente l’italiano e, amante dei testi classici com’era, conosceva bene il latino, ma la sua vera passione era per il vino, una vera, autentica, inesauribile passione, un vero grande amore per l’enologia italiana e le cantine. Conosciutissimo negli ambienti artistici e letterali della capitale, si “romanizzò” a tal punto da voler essere sepolto nel cimitero protestante di Testaccio. Alla fine del XIX secolo pensò di eseguire una sorta di censimento delle osterie, trattorie e mescite disseminate in buona parte dell’Italia, un vastissimo territorio compreso fra Verona e Capri, comprendente fra l’altro città come: Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze e, soprattutto Roma, che lo portò alla decisione di scrivere un libro dal titolo: “Guida spirituale delle Osterie Italiane da Verona a Capri”. Questa “Guida”, pubblicata nel 1908, originariamente in lingua tedesca, due anni dopo vide la luce anche in Italia, accompagnata con una roboante prefazione di Gabriele D’Annunzio che, da Marina di Pietrasanta, scriveva: “ … Mio caro Hans Barth, il vostro lepidissimo e disertissimo libro, polito con la pomice lasciata da Catullo su la tavola d’una Taverna Veronese, mi sembra illustrare la sentenza di quel santo bevitore Avicenna che morì d’una malattia di stomaco: esser permesso il vino all’uomo di bello spirito e vietato al balordo …”. Barth Cantore bacchico Dedicandosi alla scrittura della sua “Guida” Barth, annotava con grande tristezza: “ … E’ cresciuta una generazione di moralmente impotenti, di homuncoli, che non ha più il minimo concetto della poesia e della felicità bacchica; un generazione di uomini inferiori, fanatici di una salute senza gioia .. “ “ … Uomini senza canti e senza suoni, senza donne e senza vino, che dovrebbero vivere una diecina d’anni in più di noi. Vivere? Oibò! Trascinare per dieci anni la noia di una esistenza somigliante a quella di una rana amica dell’acqua, mettere al mondo altri esseri acquatici della stessa specie e guardarsi intorno con occhi imbambolati. E’ questo vivere? … “. La “Guida” nasce, come ebbe a precisare lo stesso autore, con lo scopo precipuo di indirizzare l’inesperto “assetato” verso le migliori osterie e le migliori cantine, quindi il resoconto di un viaggio per le cantine italiane, intese anche come “mescita” o come “spacci” della “preziosa” bevanda; un viaggio intrapreso da Bath in compagnia di un suo amico vignettista. I due ipotizzarono una scrupolosa esplorazione dell’enologia italiana, al punto che, per descrivere al meglio i luoghi visitati, avevano stabilito che l’”assaggio” doveva essere di mezzo litro per ciascuna delle tappe che, al termine della giornata erano, in media, una diecina. Non male! Ottimo giornalista e apprezzato scrittore, Hans Barth possedeva anche spiccate qualità di osservatore, oltre a vivacità e spigliatezza di stile; piacevole dicitore, amabilmente epicureo, buongustaio nato, amava ogni buona mensa non meno di un ameno conversare. Egli suggerisce di leggere la “Guida” senza prevenzioni raccomandandosi di evitare le trattorie di lusso per entrare in quelle più modeste e, se si dovesse avere qualche osservazione da fare al libro, che lo si informi perché: “ … non pretendo di sapere ogni cosa … “ e, del resto, carissimo lettore, ricorda che le osterie italiane sono “mobili”, come la donna. Quando, poi, ti troverai dinanzi mezzo litro, ti prego di dedicane anche a me un sorso, a me che, per darti una buona “Guida”, ho consacrato il fior fiore della mia sete. Lo scrittore era solito intrattenersi fino a tarda notte in qualche osteria dove, in un tavolino d’angolo e, sempre in buona compagnia, ben s’intende, discuteva animatamente, litigava e, da persona colta quale era,, argomentava su tematiche diverse e, ciò facendo, si consumavano parecchi litri “de quello bono”. Peraltro, come osservava un suo contemporaneo collega giornalista, la filosofia posta alla base del libro potrebbe essere condensata in questa frase: “ … bevete sempre e non morirete mai perchè è il vino che dà la divinità … “. Purtroppo dobbiamo registrare che molti dei luoghi della tradizione gastronomica visitati da Bart, con il trascorrere del tempo, hanno cambiato nome trasformandosi, in molti casi, in pretenziosi ristoranti che nulla hanno conservato della schiettezza dei cibi e dei personaggi che un tempo li frequen- Campo de’ fiori tavano. Volendo soffermarsi su qualcuna delle osterie romane citata nella “Guida”, ci sembra opportuno ricordare il c.d. “Bettolino degli Svizzeri”, osteria ubicata in prossimità della Porta che reca lo Stemma dei Borgia col Toro, nel cortile della Caserma degli Svizzeri. Il “Bettolino” è un locale senza pretese, unico ornamento un quadro rappresentante il leone di Lucerna e diverse immagine di Santi; ai tavoli qualche solenne figura nella divisa disegnata da Michelangelo. Il vino che non è “il veleno dei Borgia” si lascia bere con una certa dimestichezza, il rosso è caldo e ardente come il sangue di Lucrezia, il bianco, dolce e biondo come i suoi capelli. Poi, Barth compie un salto indietro nel tempo, fino al cinquecento, e immagina di riascoltare il canto italo - tedesco dei Lanzichenecchi: “trinche, Lanze, trinche, Lanze, Questo stare buone usanze”. A parte la sommaria descrizione e il fugace riferimento al vino, l’autore si sofferma su un particolare personaggio, a quell’epoca, abituale frequentatore del “Bettolino”. Era questi il Doctor Burkhardus, Segretario segreto di Sua Santità, giornalista ufficioso del Papa, un omino con una barbetta a punta brizzolata e con piccole orecchie di sorcio. Egli ordinava sollecitamente un litro e, dopo aver riempito diversi bicchieri, dava inizio alle sue “interviste” annotando a matita i particolari che lo interessavano: nome, età, indirizzo, tariffa di tutte le meretrici che avevano preso parte la notte precedente al ballo con fiaccole in Vaticano “primae in vestibus suis, deinde nudae”. Qualche secolo dopo il pubblico poteva leggere quanto il Doctor Burkhardus aveva scritto sui costumi o non costumi nella Corte di Sua Santità e sapere quali costumi da ballo le signore invitate in Vaticano portavano o, meglio, non portavano. E’ proprio per questo motivo, osserva Barth, che ogni tanto andiamo a visitare i “gagliardi” guerrieri del “Bettolino degli Svizzeri”. La lettura del capitolo dedicato a questa osteria non poteva sfuggire all’attenzione di Gabriele D’Annunzio che, nella sua ampollosa prefazione, scrive: “ … Due volte la tortora della rimembranza ha tubato di malinconia nel mio cuore, alla lettura gioconda. Con che grassa pennellata fiamminga voi dipingete la bettola degli Svizzeri sotto la torre Borgia! Ben la conosco. Quando la mia vita non era ancora quello specchio di probità e di continenza, ove oggi il mondo si rimira, io usavo condurre qualche giovine amica nel grottino borgiano per compirvi qualche dolce avvelenamento. Vi siete mai seduto nella saletta dalle pareti gialle, entro il vano della finestra ove un’amorosa tavolina è fra due sedili di pietra così che le ginocchia dell’affrontata coppia conviene si tocchino e s’intramettano pur anche?... “ “ … Ad multos annos, ilare amico, finchè non abbiate voi bevuto almen tanto di vin nero quanto d’acqua torba reca il Cedrino in piena di maggio per la terra ospite! … Voleas flo- 11 reas rubeas, multibibe doctor. Ave! … “ Hans Barth ci ricorda che i gloriosissimi dell’antichità solevano rinfrescarsi la gola fin dalle prima ore mattutine, si cominciava presto, quindi, lo scrittore tedesco ci invita a bere: “Come rimedio sicuro contro la sete - Come rimedio contro il terrore della morte - Come rimedio contro la melanconia Come necessità naturale, perché la natura aborre dal vuoto - Bisogna bere eternamente - Si deve sorseggiare theologalmente - Si beva come un templare - Si beva come una spugna - Si beva come la terra quando è secca - Si beva di buon’ora - Il vino dà la divinità – Come l’aiuto delle ali spinge gli uccelletti verso il cielo, così il buon vino con lo aiuto di Bacco eleva l’uomo, gli rallegra il cuore e lo libera da tutta la zavorra terrestre … Bevete sempre e non morirete mai”. Caro lettore forse sarebbe il caso di seguire questi suggerimenti. 12 Campo de’ fiori di Carlo Cattani Gleen Hughes L’autobiografia della VOCE del ROCK (dai DEEP PURPLE ai BLACK COUNTRY COMMUNION) “Piste” pericolose ! A ll’inizio del 1974 i giradischi degli “hardrockers” del pianeta si infiammavano sulle note di un nuovo album dei Deep Purple, “B U R N”! La novità, da parte della band Inglese, non era unicamente rappresentata dalla “fiammante” prova discografica, immessa nel mercato, l’ ottavo lp in studio, successivo al pressochè deludente “Who Do We Think We Are” dell’anno prima ma, soprattutto, dalla revisione della formazione schierata per l’occasione e più nota a tutti (no)i “roccKettari” come la “MARK III”, quella, per intenderci con i “senatori” Blackmore-Lord-Paice e….i “neoPurple” David Coverdale e G leen H ughes, rispettivamente in sostituzione di Ian Gillan e Roger Glover fuoriusciti, per divergenze varie con “sua maestà Blackmore”, nell’estate del ’73. Non si trattò di un semplice avvicendamento di musicisti ma di un cambiamento importante, davvero una nuova stagione musicale per il gruppo, una svolta che portò ad un “restilyng” del sound e all’immissione di nuova linfa nella vena creatività della band, con gran spolvero di ritmi e armonizzazioni vocali mai praticate fino ad allora! “Picconatori” di quel monumentale “status quo” musicale, raggiunto e consolidato dai Deep Purple della precedente formazione (“MARK II”) con la pubblicazione di due album fondamentali come “Deep Purple In Rock” (1970) e “Machine Head” (1972) e da entusiamanti concerti in quei primissimi anni ’70, una sintesi dei quali la si può apprezzare nel celeberrimo live– album ufficiale “Made in Japan” (1972), testimonianza di assoluto prestigio tecnico e artistico, una “fotografia” musicale del gruppo (nella formazione Mark II) mai sbiaditasi nel corso del tempo, abecedario musicale e “amico immaginario” di milioni di rockers, furono proprio i due “pischelli” neo aggregati, Coverdale alla voce e Hughes alla voce e al basso, che, “ricchi” di forti passioni per il blues, il soul il rhythm’n’blues e prestanti nei rispettivi strumenti, segnarono fortemente il prosieguo della vita della band, partecipando alla realizzazione di ulteriori due album, “Stormbringer” (1974) e “Come taste the band” (1975) prima di un drammatico scioglimento del gruppo alla fine del ’76. Per i tipi dell’attivissimo editore “Tsunami” è stata, recentemente, proposta anche in Italia l’autobiografia di G leen H ughes, molto spesso cruda narrazione di episodi della sua lunga e apprezzabilissima carriera di musicista estremamente “impolverata” da sostanze che pure agli acari avrebbero creato non poche intolleranze! Un racconto pesante “once e once” di cocaina che il nostro Gleen ha tirato in ogni luogo e circostanza, perfino alla celebrazione del suo matrimonio, protraendo per oltre 25 anni una feroce tossicodipendenza, la sua “malattia”, alimentata da un cospicuo sottobosco di spacciatori disponibili a raggiungerlo “h 24” in ogni angolo del pianeta, computando le spese vitto & alloggio…naturalmente al buon Gleen! Nonostante tutte le “piste” polverose percorse dal suo naso, Hughes <il cantante passionale che può cantarvi anche l’elenco del telefono> ne è, fortunatamente, uscito e, a 62 anni, continua a deliziarci con belle pagine di scrittura musicale e tanti spettacoli … pieni solo della polvere che dalle assi di un palcoscenico si solleva per l’energia di un buon concerto! CarloCattani©gennaio 2014 14 Campo de’ fiori La musica “riciclata” In Paraguay si suona con ciò che si butta L a musica è la passione di molti, può trasformare serate noiose e monotone in allegria e divertimento,è un elemento indispensabile per le feste o da sottodi Fabiana fondo in serate romantiPoleggi che, per alcuni è solo un hobby e per chi ha talento può diventare un lavoro, ma per altri ancora può aiutare ad uscire dal ciclo della povertà e, tramite la musica, uscire da umidi e sporchi sobborghi per entrare in eleganti ed accoglienti sale da concerto. Questo è il sogno che si è concretizzato per un gruppo di giovani paraguayani che uniti dalla musica, hanno formato l’ “Orchestra of Recycled Instruments” (Orchestra degli strumenti riciclati) e sfruttatando la loro creatività ed il loro talento musicale hanno realizzato dei veri e propri strumenti musicali a partire dai materiali di recupero. Tutto questo grazie ad un progetto di sviluppo incentrato sull’educazione musicale e sul riciclo, nel quale il giovane gruppo è riuscito a trasformare oggetti di uso comune e materiali di scarto in risorse per la realizzazione di un sound innovativo. Il complesso musicale paraguayano si è for- I giovani dell’ “Orchestra of di tutto il mondo, riuscendo a creare una mato grazie al proRecycled Instruments” vera e propria piccola getto Sonidos De La sfruttatano la loro creatività orchestra che si è già Tierra, attivo dal 2002, esibita in oltre 80 ed il loro talento musicale il suo intento è quello di concerti, sia in Paeducare alla musica rarealizzando dei veri e raguay che all’estero. gazzi e giovani provepropri strumenti musicali a Il progetto finora ha nienti dalle zone più coinvolto oltre partire dai materiali povere ed emarginate 12mila ragazzi, prodel Paraguay, in di recupero. venienti dalle comumodo da poter garannità più povere, che hanno potuto tire loro migliori prospettive per il futuro. condividere tra loro la passione per la muGrazie a questo progetto dunque, ragazzi e sica e la gioia di imparare a costruire da sé ragazze che vivevano nelle zone più povere i propri strumenti musicali – si calcola che ed emarginate del Paraguay, hanno avuto ne siano stati realizzati attorno ai 700- parl’occasione di seguire delle lezioni di musica tendo da oggetti d’uso comune e materiali grazie alle quali i più talentuosi hanno abprovenienti proprio dalla spazzatura. bandonato le discariche per calcare i palchi L’orchestra è stata inoltre protagonista di speciali eventi musicali organizzati in onore del Premio Nobel per la Pace Oscar Arias e dell’ex Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter. A finanziare l’impresa ci sono già un centinaio di sponsor, che hanno permesso a persone altrimenti impossibilitate di accedere allo studio della musica, e, perché no, di avviare un’azione di sensibilizzazione sul problema della gestione dei rifiuti in America Latina. Ascoltando le loro esecuzioni sembra incredibile che i più celebri ed elaborati brani di musica classica possano ritrovare nuova vita attraverso strumenti assemblati con materiali di scarto, ma la musica è sempre musica, che la si suoni con strumenti pregiati o con capolavori di artigianato realizzati riciclando rifiuti. Campo de’ fiori 15 Nuove tendenze per l’udito S ono di ritorno da un viaggio in America dove ho partecipato ad un Expo nel quale si parlava delle nuove tendenze e dei prossimi sviluppi per gli del Dott. apparecchi acustici. Stefano Erano presenti 33 Paesi, Tomassetti molti dei quali occidentali. Nelle varie sessioni di lavoro sono stati affrontati tanti argomenti interessanti, ma un aspetto mi ha colpito e vorrei condividerlo con voi. La percentuale delle persone che nascono con disturbi uditivi sta diminuendo fortunatamente e questo avviene per una maggiore attenzione ai rischi durante la gravidanza e alle avanzate diagnosi pre-natali. Di contro sta aumentando la popolazione con disturbi uditivi di varia natura. Questo fatto è dovuto ad un allungamento della vita che avviene un po’ in tutti i Paesi maggiormente industrializzati e avanzati e anche a causa dei rumori che sono sempre maggiori nelle città in cui viviamo. Fortunatamente oggi la propensione a trovare una soluzione per l’udito è più alta di un tempo. Attulmente nei nostri studi vediamo sempre più persone che, se anche sono al di sotto dei 50 anni, cercano alle prime difficoltà uditive una soluzione, consapevoli della differenza che c’è tra partecipare ed essere o sentirsi isolati. E anche il loro lavoro ne beneficia. In uno studio americano è stato scientificamente provato che le persone che non sentono bene hanno stipendi e salari più bassi, rispetto alla persone che sentono meglio. Inoltre i nuovi apparecchi sono sempre più sofisticati, colorati e ultra-miniaturizzati. Ciò risponde bene anche alle esigenze estetiche più esagerate. Devo riconoscere che anch’io riscontro una maggiore serenità ad intervenire prima possibile negli individui più giovani che nelle persone con qualche anno in più. Al congresso, tra i molti, ha parlato l’ex-presidente americano Bill Clinton, anche lui portatore di un apparecchio acustico. Clinton ha spiegato che nei vari importantissimi colloqui, soprattutto negli ultimi anni di presidenza, ha beneficiato moltissimo dell’aiuto di questi nuovi apparecchi acustici e, proprio mentre raccontava, con un facile gesto della mano, ha estratto dall’orecchio il suo apparecchietto e l’ha mostrato a tutti con una naturalezza incredibile. Non è certo il primo presidente americano ad aver utilizzato apparecchi acustici. Un altro famoso presidente è stato Ronald Reagan e sono certo che non sarà nemmeno l’ultimo che vedremo. Se persone così influenti adattano apparecchi acustici vuol dire che sono certamente efficaci, non credete? Eppure si sente dire che gli apparecchi acustici non vanno bene. Quasi sempre non è un problema dell’apparecchio di per sè ma della regolazione che è stata scelta dall’Audioprotesista e dal tempo trascorso senza sentire. Oggi esistono apparecchi acustici incredibili e per il 90% delle persone che hanno abbassamenti uditivi c’è sempre la possibilità di migliorare. Non ha tutti è possibile garantire la migliore comprensione, ma tutti trovano giovamento. A volte il danno all’orecchio è particolare e profondo, per il quale non si può assicurare un migliore ascolto, ma sempre c’è un cambiamento vantaggioso. Per quanto riguarda il costo, infine, la possibilità di ratealizzare l’acquisto con piccole e comode rate mensili (anche al di sotto delle 50 ) permette ad ognuno di poter acquistare la soluzione più adeguata. Ricordate però che non è l’apparecchio che può farvi sentire da solo, ma la capacità delprofessionista dell’udito di sapervi spiegare e indicare la soluzione più opportuna per il vostro problema, oltre alla sua capacità di saper trovare la regolazione per voi più efficace. Quando un apparecchio è regolato bene non si sentono fischi, rumori e fastidi!! Si sente meglio e basta. Per prenotare una visita senza impegno per un test dell’udito Gratuito o una prova di ascolto telefonate al numero verde 800 11 35 90 e vi sarà indicato il centro a voi più vicino di Civita Castellana, Roma, Bracciano e altri punti ancora. I centri per l’Udito SENTECH sono iscritti all’albo fornitori per le pratiche ASL (per invalidi civili) e INAIL (per invalidi del lavoro). Per coloro che hanno diritto possono inoltrare la richiesta per la fornitura di apparecchi acustici. Campo de’ fiori 16 Non è la scienza in grado di salvare il mondo, ma la filosofia unita alla religione. A scanso di equivoci dirò, preliminarmente, che io non sono affatto contro la scienza. Anzi, ne sono sempre stato entusiasta. Sono però contro l’idea redel Prof. lativista che la scienza Massimo possa, da sola, far fronte Marsicola ad ogni problema ed evenienza. Basta guardare il mondo antropizzato, risultato della scienza e della tecnica, per capire che subiamo una grave imposizione. Non è il mondo che volevamo; non è il mondo felice che i cibernetici ci avevano prospettato dove l’uomo è più libero. Tutti quanti sentiamo il disagio di “non sapere come uscirne”. Magari si potesse riporre una giusta fiducia nella scienza. Magari si riponesse fiducia in qualcosa che è alla portata di tutti. Significherebbe partecipare tutti insieme alla costruzione del futuro ad armi pari. Ma non è così. Il fatto è che la scienza ha sviluppato in se stessa una enorme quantità di linguaggi settoriali detti “specialistici”, e per questi linguaggi si è frantumata al suo interno al punto che ciascuno, nella migliore delle ipotesi, è padrone del proprio settore di specializzazione. Proprio come è avvenuto per le varie lingue parlate nel mondo. Ma nello stesso tempo, è del tutto evidente che è inl’uomo uno sguardo d’insieme sulla realtà, capace di comunicare con gli altri (settori). ha perduto la padronanza stessa del Proprio per questo è diventato impossibile mondo. E’ come spaesato. Il mondo inun discorrere ampio, alla portata di tutti, in combe su di lui e viene grado cioè di mettere tutti Termina l’epoca avviata percepito come una misullo stesso piano quanto naccia. a responsabilità e decicon l’Umanesimo ed il sione. Lo sviluppo dei lin- Rinascimento e si avvia il Ecco perché sempre più spesso si rifugia nel guaggi specialistici ha tempo dell’uomo nuovo gioco o in una attività. Lo significato e significa divifa per ritrovare una certa sione, frantumazione, inche si spende padronanza, per vincere comunicabilità; incapacità per la costruzione lo spaesamento. Lo dico di pervenire ad una sindi una umanità nuova chiaro: non è la scienza tesi. che potrà salvare il Anzi, le tecnologie che dea partire dal singolo. mondo, ma la filosofia e rivano dai linguaggi spela religione. Constatata la frantumazione cialistici sono, a loro volta, all’origine di ideale e ideologica, culturale ed ambientale ulteriori divisioni, tra chi conosce quel linnella quale siamo finiti, vi è la necessità di guaggio e chi non lo conosce, tra chi sa riguadagnare, pena la scomparsa, una viusare chi non sa usare. Siamo dinanzi ad sione unitaria delle cose. una nuova forma di schiavitù. Quella che Nel caso della filosofia propongo il mio penmette ciascuno dinanzi al nulla o, che è lo siero filosofico che, come ho detto in altre stesso, dinanzi ai propri limiti. Limiti dei licircostanze, è da considerarsi filosofia delmiti e non limiti rispetto a ciò che è illimil’unità. Con questa filosofia si dovranno cotato. Si, perché uno può conoscere bene un munque fare i conti; ad essa potranno settore, ma per gli altri settori deve affidarsi guardare tutti coloro che sentono la responagli altri. E la democrazia non prevede, per sabilità verso il futuro. caso, che tutti si possa partecipare paritetiLa mia filosofia non è pura “ratio” contrapcamente alla vita civile collettiva? Basta posta alla fede, secondo un modello obsoquesto per mostrare che avendo perduto leto di intendere le cose e di ragionare. In essa fede e ragione collaborano armonicamente e stanno in rapporto tra loro come l’intero e la parte. Il razionalismo ha “despiritualizzato” l’uomo togliendogli, di fatto, la possibilità di agire nel rispetto della sua vera natura. L’uomo non è soltanto un “animal rationale”. Troppo riduttiva è questa definizione e troppo angusti gli spazi per starci dentro. Termina l’epoca avviata con l’umanesimo ed il rinascimento e si avvia il tempo dell’uomo nuovo che si spende, al di là delle ideologie vissute e considerate come un vero limite, per la costruzione di una umanità nuova a partire dal singolo. La religione è da considerarsi uno strumento snello, di sintesi, immediato, che mette nelle mani di tutti e di ciascuno la fede mediante la quale è possibile navigare in questo mondo complicato e spesso tumultuoso. Essa accoglie ed esprime tutto il mistero del quale l’uomo fa parte da sempre e che mai potrà svelare appieno perchè tale opera inerisce alla storia della rivelazione dello spirito. Filosofia e religione dunque, insieme per salvare l’uomo, con il contributo della verità procurata dalla scienza. Campo de’ fiori 17 “Le Metamorfosi musicali”: 10 anni di attività ed un CD con il PAPA Importante traguardo per l’Orchestra da camera nata a Civita Castellana nel 2004. G rande onore per l’orchestra da camera “Le Metamorfosi Musicali” di Civita Castellana, che è stata chiamata ad incidere quattro brani, in un cd che raccoglie le omelie di Papa Francesco. La Radio Vaticana, infatti, sta realizzando un “compact disc” contenente alcuni passi estratti dalle omelie che Papa Francesco ha pronunciato durante le S. Messe mattutine nella Cappella di Santa Marta in Vaticano. Il CD sarà intitolato Lasciamoci amare da Dio – Dalle omelie di Papa Francesco a Santa Marta e sarà riprodotto in un numero limitato di copie direttamente dalla Radio Vaticana. Non verrà commercializzato, ma distribuito gratuitamente dall’emittente alle autorità vaticane e ai Nunzi Apostolici. Enorme è la soddisfazione di Enrico Mazzoni e Alberto Poli, fondatori e direttori artistici delle “Metamorfosi musicali”, che abbiamo avuto il piacere di incontrare, per rivolgere loro qualche domanda. Come si svilupperà questo importante progetto a cui siete stati chiamati a partecipare? “Ogni estratto dalle omelie del Santo Padre, sarà accompagnato da un sottofondo musicale tratto da alcune registrazioni effettuate nel corso degli anni dalla Radio. Tra quelle scelte vi è l’esecuzione realizzata dall’Orchestra da camera “Le Metamorfosi musicali” l’11 marzo 2012, presso la Basilica di Santa Apollinare in Roma, nell’ambito della stagione concertistica del Pontificio Istituto di musica sacra.” Quali sono i brani eseguiti dalle “Metamorfosi”, inseriti in questo progetto? “La cantata “Den Herr denket an uns” di J.S.Bach, il Concerto in re minore op.3 n.11 per due violini, archi e basso continuo di A. Vivaldi e il Concerto Grosso in re maggiore op.6 n.4 per due violini, archi e basso continuo di A. Corelli. Solisti di queste esecuzioni sono il M° Alberto Poli e Claudia Ragonesi (violini), Gianluca Pirisi (violoncello), Gianluca Alonzi (sopranista), Manuela Garofano (soprano), Francescantonio Bille (tenore), Andrea D’Amelio (basso), organista e clavicembalista è il M° Enrico Mazzoni, il coro è quello del Pontificio Istituto di musica sacra, direttore dell’orchestra e del coro è il M° Walter Marzilli.” Cosa avete provato appena ricevuta la notizia? “Sapere che le esecuzioni della nostra orchestra siano avvicinate alle parole di Papa Francesco e facciano il giro del mondo attraverso i Nunzi Apostolici, ci emoziona e ci rende orgogliosi del lavoro svolto in questi dieci anni. Nel 2014 festeggeremo dieci anni di attività e questo non poteva essere regalo più bello!” Come è nata la vostra orchestra? “La nostra storia inizia a Civita Castellana nell’Aprile 2004, in occasione di un concerto di beneficenza organizzato da Lions Club “Falerii Veteres” presso il duomo dei Cosmati. Fondamentali allora- ricordano Enrico e Alberto- furono l’incoraggiamento e il sostegno di Mons. Giuseppe Bellamaria (allora parroco del duomo, ndr) e la preziosissima supervisione artistica Giugno 2008. Chiesa San Luigi Gonzaga, Sassacci. “V edizione del del Maestro Giusto Concerto Giovanni Colamedici” con la partecipazione del Maestro Cappone (prima viola Francesco Pepicelli. della Filarmonica di Berlino diretta da Herbert von Karajan, ndr), scomparso anch’egli pochi anni fa. Due personalità che ci hanno insegnato molto sia dal punto di vista umano che musicale! L’unico rimpianto è quello di non aver fatto in tempo a ringraziarli abbastanza, ma idealmente vogliamo condividere con loro anche questo bel momento.” So che siete molto legati anche ad una Ottobre 2006 – Duomo di Civita Castellana. importante famiglia di Civita CastelConcerto celebrativo del 250° dalla nascita di lana, vero? Mozart. Don Giuseppe Bellamaria dirige il “Sono certamente tante le persone, i musicoro del Duomo e l’orchestra le Metamorfosi cisti, i direttori, i cori, con i quali in questi musicali dieci anni abbiamo condiviso il piacere di fare musica, ma la Famiglia Giovanni Colamedici rappresenta per noi uno straordinario, e purtroppo sempre più raro, esempio di mecenatismo. Dal 2004, infatti, ogni anno si ripete a Sassacci il concerto Giovanni Colamedici, nel quale “Le Metamorfosi” hanno la possibilità di attuare propri progetti musicali e stringere collaborazioni con musicisti di prestigio che ci consentono una continua crescita artistica.” Novembre 2005 – Roma, Istituto di cultura Mantenere unito un gruppo non è mai Giapponese. Le Metamorfosi musicali dirette semplice. Qual è il vostro segreto? dal Maestro Antonio D’Antò. “Gestire un’orchestra non è cosa facile, soprattutto perché si ha una crescita collettiva solo se i singoli componenti sono costantemente impegnati in una crescita individuale. Purtroppo spesso quando la musica diventa una professione, per una serie di motivi (in primis quelli economici), il musicista smette di studiare, ma se si ama veramente la musica bisogna tener duro e onorare questa grande arte dispensatrice di emozioni e bellezza con studio e sacrificio continui.” Da sx: Maestro Giusto Cappone, Alberto Poli Prossimi progetti per il futuro? ed Enrico Mazzoni, fondatori e direttori arti“Stiamo studiando per celebrare al meglio stici dell’Orchestra da camera le Metamorfosi questo decennale! Speriamo di trovare il nemusicali, al termine del concerto del 24 setcessario sostegno anche a Civita Castellana tembre 2004 al Duomo di Civita Castellana per mantenere e rafforzare il legame con numerose soddisfazioni. A questi giovani muquesta città che ci ha dato i natali.” sicisti va tutto il nostro incoraggiamento a proseguire in questa loro passione per la muA “Le Metamorfosi Musicali” rivolgiamo i nosica classica, un genere, sfortunatamente, stri migliori auguri sia per questi importanti troppo poco conosciuto ed apprezzato! dieci anni di attività, sia per un longevo e Ermelinda Benedetti proficuo cammino insieme, ricco ancora di Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Terra dei fuochi I l dramma che stanno vivendo intere popolazioni della regione Campania è un qualcosa di così grave e di vasta proporzione che nulla può far pensare di di Giovanni non intervenire tempestiFrancola vamente. Per anni organizzazioni criminali senza scrupoli e con il solo scopo di incassare enormi profitti, hanno riversato nel sottosuolo, rifiuti di qualsiasi genere, rifiuti tossici che con gli anni hanno trasformato terreni fertili e produttivi in un inferno fumante e terrificante. Ciò che oggi è sotto gli occhi di tutti, lo era anche prima, ma pochi hanno avuto il coraggio di denunciare, di rendere pubblico questo delitto. quei territori. Da non La prima volta che La prima volta che venne sottovalutare nepvenne usata questa de- usata questa definizione pure l’elevato inquifinizione “Terra dei fuo- “Terra dei fuochi” fu nel namento da diossina chi” fu nel 2003 nel dei terreni che intro2003 nel rapporto rapporto Ecomafie cuduce inevitabilmente Ecomafie curato da rato da Legambiente, sostanze tossiche venne dopo ripresa anche nella catena Legambiente, venne anche da Roberto Saalimentare degli anidopo ripresa anche da mali di allevamento. viano nel suo libro Gomorra. L’area territoriale Roberto Saviano nel suo Presenza di diossina interessata da questo furono riscontrate nel 2008 libro “Gomorra” enorme stupro è comnel latte di bufala proveniente presa all’incirca tra i comuni di Giugliano da allevamenti del Casertano, questo triste in Campania, Orta di Atella, Qualiano, episodio bloccò temporaneamente anche Caivano, Succivo, Acerra, Nola, Fratl’importazione di mozzarella di bufala con taminore, Castelvolturno, Marcianese alcuni Paesi stranieri tra cui il Giappone e e Melito di Napoli. Enorme aree contala Corea del Sud. minate forse per sempre da rifiuti pericolosi, Soltanto in questi ultimi mesi, la consapein molte campagne si sono verificati svervolezza della popolazione ha fatto si che samenti di rifiuti nucleari e industriali proistituzioni locali e nazionali prendessero atto venienti dal Nord Europa e dal Nord Italia, della grave situazione e di conseguenza molti altri abbandonati lungo i margini delle delle azioni, non solo per informare i cittastrade e poi successivamente incendiati, dini, ma anche per bonificare enormi terriroghi di tonnellate di rifiuti responsabili di tori trasformati in discariche assassine. un alto tasso di tumori che hanno colpito Secondo un rapporto dell’Arpa della Camsoprattutto donne e bambini presenti in pania, un’ area di ben 3 milioni di metri quadrati risulterebbe compromessa per l’elevata presenza di rifiuti tossici. Tutto questo spaventoso smaltimento illegale di rifiuti mette a rischio anche molte falde acquifere presenti, che una volta contaminate hanno bisogno di enormi e costosi interventi, monitoraggi continui per salvaguardare la salute dei cittadini, spesso ignari dei pericoli che corrono da chi sa quanto tempo. Ben vengano manifestazioni, cortei, incontri tra cittadini, comitati e istituzioni, ma credo che quello che più necessita è far nascere una nuova coscienza ambientale, una nuova convivenza con ciò che abbiamo semplicemente avuto in dono, mettendo così fine a tanta stupidità umana. Campo de’ fiori L’Angolo del Piacere La cultura e la storia del Sigaro N articoli egli precedenti abbiamo parlato di SIGARI di varia provenienza territoriale, abbiamo fatto una Fabio Ventura panoramica sugli accessori necessari al loro consumo, infine, abbiamo introdotto i loro possibili abbinamenti nel mondo dei DISTILLATI, prendendo in esame il più nobile tra i prodotti enologici quale il RUM. E’ mia premura specificare che i SIGARI si possono facilmente abbinare ad altri DISTILLATI d’eccellenza quali: grappe, cognac, armagnac, calvados, whisky etc. etc. Il nostro viaggio prosegue nel mondo dei vari distillati, che per essere degustati al meglio necessitano di alcuni accorgimenti. E’ il coinvolgimento dei cinque sensi: colori, profumi e sapori colpiscono gli organi del senso, stimolandone la specifica eccitazione e trasformando gli stimoli in sensazioni ed emozioni. In fase di abbinamento con il nostro sigaro queste sensazioni ed emozioni raggiungono punte di piacere molto elevate. Il primo esame è quello tattile, per verificarne l’integrità, il tiraggio e la morbidezza che è indice di una giusta e corretta conservazione. IL SIGARO DEVE APPARIRE INTEGRO, SENZA CREPE E PRIVO DI TARLATURE. L’esame visivo permette di comprendere la composizione, ma soprattutto la complessità delle sue proprietà organolettiche. L’esame olfattivo, necessita sia di un periodo di lungo apprendimento psicofisico, che della costruzione di un significato, di una percezione, rappresentativa della lettura del segnale offerto dalla sensazione. Generalmente il sigaro è caratterizzato da alcuni sentori caratterizzanti: erbaceo, vegetale, floreale, frutta secca, speziato, boisè, cuoio, miele, cacao, che esprimerà in base alla sua evoluzione organolettica. Infine avviene l’esame gusto-olfattivo, chiamato, in gergo tecnico, esame a crudo, che consiste nell’aspirare il sigaro senza accenderlo, importante nel verificare la combinazione tra i quattro gusti primari: il dolce, il salato, l’acido e l’amaro. I recettori gustativi disposti sulla lingua sono in grado di percepire qualsiasi tipo di sapore, ed in particolare la punta della lingua è più sensibile al dolce e al salato, i margini alle sostanze acide, e la parte posteriore a quelle amare. Conseguentemente all’accensione si valuterà la persistenza e la forza. Prima della fumata dovremo ghigliottinare il sigaro, sulla parte dell’imbocco, creando un’apertura sul punto di aspirazione con un taglio netto e preciso, senza arrecare danni al nostro prodotto. Il rito dell’accensione è un momento molto importante e può richiedere anche un minuto. Il primo passo consiste nel riscaldare con un fiamma, non più alta di due centimetri, l’estremità del sigaro quando sulla parte esposta inizia la fase di combustione, si può procedere all’accensione definitiva facendolo roteare tra le dita a 360 gradi, in modo che tutta la superficie del piede del sigaro sia esposta alla fiamma, lo si porta in bocca e si comincia ad aspirare il fumo con regolarità, senza forzare troppo e molto lentamente. Sia l’accensione che la fumata deve essere molto lenta, per evitare di surriscaldare il sigaro, evitando nel pa- lato, le conseguenti, sensazioni amare. Durante il momento degustativo il fumo che raggiunge la bocca si arricchisce delle numerose sostanze presenti nelle foglie. Il gusto sarà verificato nei tre aspetti essenziali: INTENSITA’, PERSISTENZA E SAPORE. L’intensità e i sapori sono fattori variabili in base alla provenienza e alla stagionatura del tabacco. Dopo un ragionevole spazio temporale, entro il quale il sigaro riesce ad esprimersi al meglio nel nostro palato, è possibile percepire le varie sfaccettature di gusto accentuate notevolmente durante l’evoluzione e la progressione nella fumata. La comunicazione di emozioni, la predisposizione della mente ad un viaggio ricco di sensazioni e di profumi è sicuramente l’analogia che lega un legame indissolubile tra i sigari, il vino, il cibo e i grandi distillati. 19 Tutti questi elementi rappresentano la contrapposizione al ritmo frenetico della vita moderna, sicuramente un invito a vivere una vita più lenta e riflessiva. Degustare significa analizzare le sensazioni, collegare le emozioni legate alla storia, alle tradizioni artigianali, dove un corretto abbinamento con un buon distillato, permette di raggiungere un alto grado di piacevolezza, un’arte che richiede, tempo, esperienza e molta attenzione. I due principi fondamentali che legano i molteplici abbinamenti tra sigari e distillati sono quelli della contrapposizione e della concordanza. Nell’abbinamento per contrasto l’alcool ammorbidisce la fumata, e contribuisce a bilanciare la potenza e la nota amara del sigaro. Sapidità, tendenza acida, tendenza dolce, si abbinano per contrapposizione. Negli abbinamenti per similitudine la concordanza dei caratteri va ricercata per aroma, gusto e soprattutto nel retro olfatto. Un sigaro con una forte personalità si abbina ad una bevanda ad alto grado alcoolico. Un sigaro con una spiccata aromaticità e persistenza ben si abbina ad un distillato con grande intensità gusto-olfattiva di lunga persistenza. Queste sono linee guida per meglio districarsi nel mondo dei possibili abbinamenti, le combinazioni sono comunque innumerevoli. Se siete pronti ad immergervi in questo fiume di sensazioni, vi invito a partecipare alle nostre serate degustative, dove, sicuramente, non rimarrete delusi. “COME SEMPRE, A NOI IL COMPITO DELLA PROPOSTA, A VOI IL PRIVILEGIO DELLA SCELTA” CIGAR CLUB BACCO&TABACCO VENERDI' 24 GENNAIO presso il RISTORANTE BECCOFINO di Civita Castellana. Cena a base di pesce e degustazione a sorpresa. POSTI LIMITATISSIMI causa SIGARI A TIRATURA LIMITATISSIMA!!! 20 Campo de’ fiori LA SCELTA DELL’OSPEDALE I ndubbiamente la scelta di un ospedale è direttamente legata ad alcune variabili che, a loro, volta presentano delle sub variabili. Generalmente essa dipende: del Prof. TIPO PATOLOGIA; VISergio CINANAZA NOSOCOFunicello MIO; GRAVITA’ DELLA PATOLOGIA; STIMA DELLA STRUTTURA; LIVELLO RICHIESTO DI SPECIALIZZAZIONE; FIDUCIA VERSO UN O PIU’ MEDICI DELLA STRUTTURA; PASSA PAROLA (sarebbe da evitare); PRIVACY. Generalmente ospedali con nome di alta risonanza sono preferiti per patologie di alto livello e pertanto, ad esempio Molinette Torino, Gaslini, Centro neurologico di Imola, S. Orsola ed il CTO di Bologna , Centro tumori Aviano, Ist Europeo Tumori di Milano, Careggi di Firenze, S Camillo de’ Lellis, Umberto I e S Andrea di Roma, il Cardarelli o il Pascale di Napoli, l’universitario di Bari o di Palermo o il Brotzu di Cagliari, ispirano fiducia perché giudicati migliori di altri. Non è cosi’ almeno non sempre. Vi sono strutture, anche di non capoluoghi di provincia, di gran lunga capaci di soddisfare le necessità anche di medio alto livello e possono essere scelte tranquillamente. Una cosa è necessario valutare nei ricoveri programmati la interdisciplinarità. Vediamo di cosa si tratta. Un intervento di pneumectomia (togliere un polmone)può essere eseguito dovunque come atto chirurgico toracico ma solo se in presenza di un’ottima èquipe specializzata. Ne4 deriva che la scelta tra l’ospedale di VATTELAPESCA dove l’operatore e l’èquipe hanno una valenza 8/10 e quello dell’ospedale di CASAGROSSI con valenza 7.50, MA DOTATO DI BEN MIGLIORE SERVIZIO DI TERAPIA INTENSIVA E RIANIMAZIONE dovrà, a mio avviso, cadere sulla seconda. Tutto ciò chiaramente in assenza di migliori alternative. Vi porto un esempio, per mia cultura (sono direttore scientifico Ass Lotta Tumori Seno ONLUS) un caso in cui la competenza non era unita, ma ,direi, fusa con l’umanità che ho visto verso una persona a me cara, a dire il vero anche verso TUTTE e sottolineo TUTTE le pazienti presso l’U.O.S.D di senologia chirurgica dell’ospedale Belcolle di Viterbo guidata dalla dr.ssa Patrizia Frittelli e riguardante l’intera èquipe.compreso il chirurgo plastico Dr Montemari, è stata eccezionale). Questo non vuol dire assolutamente che le vicinorie identiche unità di Roma, Terni, Siena e Rieti siano da cancellare, ma che, per mia espe- rienza, questa, che probabilmente qualcuno avrebbe sconsigliato con un “ sarà anche buona, ma vuoi mettere con un grande centro ….)ha dato lezioni non solo di chirurgia, ma anche di vita che, in buon regime clinico, diventa una plus valenza. Non sempre, ve lo garantisco, in alcune strutture di alto “livello” e di altra branca abbiamo simili riscontri. Probabilmente in una stessa struttura vi sono dei servizi migliori o peggiori, per cui l’esempio che ho riportato a proposito della senologia, non DEVE (anche fosse) far pensare che in quel fascio vi siano solo orchidee. Potrebbe anche essere così, ma sarà bene studiare caso per caso ad esempio la chirurgia robotica (non esiste a Belcolle) o la stessa senologia, per mutamento , in remoto futuro, della guida potrebbe divenire pessime“ anche se devo dire che anche se la drssa Frittelli decidesse di raggiungere un centro con nome più altisonante, il futuro, conoscendo la sua vice, mi pare già garantito come positivo) LA VICINANZA DEL NOSOCOMIO non può avere una valenza accettabile se non coniugata ad una accettabile garanzia di capacità. Ad esempio il vostro ospedale potrebbe anche essere a tre metri da casa con il suo reparto di oftalmologia ma se il direttore dovessi essere io con la mia cultura attuale in materia, sarebbe mera follia sceglierlo (sono specialista in Med legale e Chir d‘Urgenza) anche per una cataratta semplice semplice. Attenzione che, a mio modesto avviso direttori non specialisti e meritocraticamente di basso livello, anche se pochi, esistono in Italia) e sono importanti nella loro negatività anche in branche apparentemente meno pericolose Della GRAVITA’ della PATOLOGIA ho già parlato, ma voglio aggiungere, che anche se la struttura fosse conosciuta come eccellente (ad esempio nei cerebrolesi IMOLA O FUORI Italia INSBRUCK ed altre) sarà bene sempre informarsi sulle condizioni “here and now” ovvero “qui ed ora” della stessa. La STIMA DELLA STRUTTURA è consequenziale a quanto illustrato fino ad ora e deve avere in sé, solo minimamente , la componente simpatia o antipatia “ a prescindere. Ci sono direttori e dirigenti autentici “simpaticoni” che in realtà usano questa dote per coprire ben altri difetti (insomma il cuoco che usa molte spezie per coprire la sua mediocrità). LIVELLO RICHIESTO DI SPECIALIZZAZIONE questo è un fattore cardine per cui controllare dove l’operatore si sia formato o i risultati raggiunti nel caso abbia già oltre un decennio di esperienza in prima persona. Se poi,anche senza specializzazione, avesse avuto incarichi molto diversi allora diviene un uomo politicamente forte da collocare. FIDUCIA VERSO UNO O PIU’ MEDICI DELLA STRUTTURA qui valga , se diretta- mente coinvolti, la seria conoscenza del professionista se operante in altri reparti, ma conosciuto come intellettualmente onesto tanto da accettare il consiglio negativo o positivo che vi verrà dato. Questo ruolo potrebbe essere espletato PRINCIPALMENTE da medico di famiglia con il quale il rapporto di fiducia dovrebbe essere molto grande. PASSA PAROLA. Aspetto in genere negativo nella scelta perché inquinabile da fattori esterni quali la simpatia,l’essersi trovati bene per fattori extra sanitari (ad esempio vicini di letto simpatici, infermiera/e molto bella/o e/o sexy (succede), vitto gradito, camere singole o a due letti ecc ecc. o vedi il suddetto medico “simpaticone”. PRIVACY ovvero sufficiente lontananza da casa affinché non si sappia del ricovero. Decisione rispettabile, ma non legata alla medicina. In ogni patologia e/o in ogni servizio clinico, diagnostico o dei servizi dunque controllate: SPECIALIZZAZIONE SPECIFICA E NON INESISTENTI O EQUIPARABILE DEL DIRETTORE E DEI DIRIGENTI, LA COMPROVATA ESPERIENZA e LA POSSIBILE COPRESESENZA DI STRUTTURE DI SUPPORTO VALIDE. Ricordo che mesi orsono una persona, a me molto cara, mi chiamò chiedendomi di intervenire affinché un luminare della chirurgia vascolare del nord lo operasse di aneurisma aorta addominale, la cosa non fu possibile ed optò per il Cardarelli di Napoli (scelta di vicinanza controllata). Ovviamente l’intervento non andò bene, ma benissimo ed un altro mito basato sul “passa parola” o su una forma di negatività fu sfatato restituendo, nello specifico, dignità all’èquipe chirurgica partenopea. Posso garantire che la posizione sociale e culturale del “de cuius” fu fondamentale nel fargli accettare la soluzione “CARDARELLI” dove, e non è poco, opera un certo Cutrufo che proprio l’ultimo arrivato non è. Poi magari vai in un centro “d’eccellenza per una determinata patologia” e trovi tutte le negatività del mondo. Non il bartaliano “l’è tutto sbagliato e tutto da rifare!”, ma tutto sempre migliorabile e sempre non da gettar via. Devo, nel 2001, la vita al servizio eliambulanza ed alla UTIC del S Camillo de’ Lellis di Roma che ovviò a deficit funzionali organizzativi di un altro ospedale ed al cardiochirurgo di quel nosomio ed alla alla sua èquipe ,ma, in contraltare, una donna di un paesino deve la vita ad un medico di guardia in un ospedale oggi chiuso del viterbese (nei primi anni 90 )che con una diagnosi cui nessuno credette possibile, anzi casuo’ ilarità la salvo’ da morte sicura per emorragia cerebrale. La giovane signora andò a ringraziare il Santo patrono del suo paesino e mai il medico in una visione alla Eduardo de Filippo, ma va bene cosi’. Campo de’ fiori 21 THE BUTLER C di Catello Masullo ecil Gaines dalle piantagioni di cotone del sud arriva al nord, fino a diventare maggiordomo alla Casa Bianca, dove resterà per 34 anni (dal 1958 al 1986), fedele ed impeccabile servitore di 7 presidenti degli Stati Uniti, da Harry Truman fino a Barack Obama... Ispirato alla vera storia di Eugene Allen ed all’articolo “A Butler Well Served by This Election” di Wil Haygood apparso sul Washington Post il 7 novembre 2008. Sceneggiato da Danny Strong e diretto daLee Daniels (Shadowboxer [2005], Precious [2009], The Paperboy [2012], Orders to Kill [2014]). “The Butler” è un film epico, al limite del didascalico e del calligrafico. Un film fatto per toccare le corde dell’anima e per mettere d’accordo tutti (ed anche per conquistare qualche Oscar). Ma c’è più testa che cuore. La grande organizzazione, la meticolosa messa in scena (efficace il montaggio alternato e stridente tra i cerimoniali della Casa Bianca e delle azioni di disobbedienza civile effettuate dai ragazzi della Fisk University nel sud), il cast stellare, la impeccabile interpretazione di Forest Whitaker, non riescono però a far gridare al grande film. E’ “solo” un discreto film. FRASI DAL CINEMA: “Darkness cannot drive out darkness. Only light can do that!”. (Citazione da Martin Luther King, posta ad esergo iniziale) “L’unica cosa che conoscevo era il cotone. Era un lavoro duro... ma a me piaceva, passavo tutto il giorno con mio padre!”. (Forest Whitaker, fuori campo, racconta della sua infanzia, del 1926). “In qualsiasi momento un bianco poteva ucciderci e rimanere impunito. La legge non era dalla nostra parte. La legge era contro di noi!”. (Forest Whitaker, fuori campo, racconta della sua infanzia, del 1926). “Noi abbiamo due facce. La nostra e la faccia che dobbiamo mostrare ai bianchi. Allora, per stare in piedi nel mondo, non dobbiamo mai farli sentire minacciati!”. (il suo primo mentore, a Forest Whitaker). “Lei si occupa di politica? No, signore. Bene. Non tolleriamo opinioni politiche qui alla casa bianca!”. (Colman Domingo e Forest Whitaker). TITOLO: THE BUTLER REGIA: Lee Daniels SCENEGGIATURA: Danny Strong INTERPRETI PRINCIPALI: PERSONAGGI INTERPRETI DOPPIATORI Forest Whitaker PAOLO MARCHESE CECIL GAINES GLORIA GAINES Oprah Winfrey LAURA ROMANO LOUIS GAINES David Oyelowo SIMONE CRISARI CHARLIE GAINES Elijah Kelley GABRIELE PATRIARCA EARL GAINES David Banner ALBERTO ANGRISANO HATTIE PEARL Mariah Carey — (originale) HOWARD Terrence Howard ANDREA LAVAGNINO CARTER WILSON Cuba Gooding Jr. FABIO BOCCANERA JAMES HOLLOWAY Lenny Kravitz ALESSANDRO QUARTA FREDDIE FALLOW Colman Domingo ROBERTO DRAGHETTI GINA Adriane Lennox ANNA CUGINI CAROL HAMMIE Yaya DaCosta CHIARA GIONCARDI THOMAS WESTFALL Alex Pettyfer MARCO VIVIO ANNABETH WESTFALL Vanessa Redgrave PAILA PAVESE MAYNARD Clarence Williams III FABRIZIO TEMPERINI DWIGHT D. EISENHOWER Robin Williams CARLO VALLI SHERMAN ADAMS James DuMont ROBERTO STOCCHI HERBERT BROWNELL JR. Robert Aberdeen JOHN F. KENNEDY James Marsden FRANCESCO PRANDO JACKIE KENNEDY Minka Kelly FRANCESCA FIORENTINI LYNDON B. JOHNSON Liev Schreiber PINO INSEGNO RICHARD NIXON John Cusack MASSIMO ROSSI H.R. HALDEMAN Alex Manette ENRICO DI TROIA JOHN EHRLICHMAN Colin Walker RONALD REAGAN Alan Rickman DARIO PENNE NANCY REAGAN Jane Fonda MARIA PIA DI MEO STEPHEN W. ROCHON Stephen Rider MARCO VIVIO MARTIN LUTHER KING JR. Nelsan Ellis FRANCESCO BULCKAEN JAMES LAWSON Jesse Williams EDOARDO STOPPACCIARO CECIL GAINES da giovane Aml Ameen ANDREA METE JENKINS John P. Fertitta STEFANO DE SANDO R.D. WARNER Jim Gleason SAVERIO INDRIO HELEN HOLLOWAY Dana Gourrier ALESSANDRA CASSIOLIK ELDRIDGE HUGGINS Mo McRae NISEEM ONORATO SEN. KASSEBAUM Nealla Gordon ROBERTA PELLINI ANZIANA CLIENTE GRAZIELLA POLESINANTI GIUDICE OLIVIERO DINELLI PRODUZIONE: LEE DANIELS, PAMELA OAS WILLIAMS, LAURA ZISKIN, BUDDY PATRICK, CASSIAN ELWES PER LAURA ZISKIN PRODUCTIONS IN ASSOCIAZIONE CON WINDY HILL PICTURES, FOLLOW THROUGH PRODUCTIONS, SALAMANDER PICTURES, PAM WILLIAMS PRODUCTIONS ORIGINE: USA DISTRIBUZIONE : VIDEA (2014) DURATA: 132’ SOGGETTO: DRAMMATICO “Mi dice mettici un dito ed io ce lo metto, mi dice mettici due dita, ed io ce le metto, poi comincia a strillare ed a gemere e mi dice mettici una mano, ed io ce la metto, poi mi dice mettici tutte e due le mani, poi mi dice fammi un applauso, ed io dico che non ce la faccio, ed allora lei mi dice : hai visto? Te l’avevo detto che ce l’avevo stretta!”. (il capo maggiordomo Cuba Gooding Jr. agli altri maggiordomi). “Noi di colore, i domestici neri, svolgono lo stesso lavoro dei domestici bianchi. Credo che i nostri salari dovrebbero corrispondere al nostro servizio. Domestici neri? VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi): Inoltre penso che dovremmo avere opportunità di avanzamento. Nessun domestico Leggenda: nero è stato mai promosso ad un posto specializzato. Sei tenuto in grande considerazione qui. Ma se non sei soddisfatto del salario e CAPOLAVORO: 10 delle condizioni, ti suggerisco di trovarti un altro lavoro. Non ti fare influenzare dalle DA NON PERDERE: 8 stronzate di Martin Luther King. E non dimenticare di dove ti ho trovato!”. (Forest DISCRETO: 6 DA EVITARE: meno di 6 Whitaker e Jim Gleason). 7.5 Campo de’ fiori 22 INTERVISTA A PAOLO RADI, TRA LA FOLGORE E I COMSUBIN E’ uscito il nuovo lavoro del regista-docente, dal titolo “Pollice Verde” P aolo Radi è un docente di Lettere presso l’I.T.C. “Donato Bramante di Pesaro con la passione per il cinema e per le forze armate e di polizia. Ha readi Giuseppe lizzato assieme ai suoi Ferone alunni quattro corti: “The Temple”, un horror ambientato all’interno dell’Istituto dove lavora, un giallo dal titolo “The Five Dragons” sul tema della strategia della tensione, “The Stoftware”, un giallo onirico ambientato nel mondo della polizia e dei servizi segreti e un documentario sulla storia della Brigata Folgore diviso in due parti: “Le ali di un soldato” e “Le ali di un soldato –sole testimonianze”. Lo abbiamo incontrato alla vigilia della presentazione del suo nuovo lavoro realizzato in parte con i docenti dove insegna: “Pollice Verde”. Un altro corto, stavolta però c’è di mezzo il terrorismo ed i servizi segreti internazionali. L’anno scorso abbiamo iniziato la nostra intervista partendo dal tuo percorso di formazione, stavolta la prima domanda che ti vogliamo fare riguarda il percorso di “Le ali di un soldato”. E’ stato presentato in forma privata al 28 esimo RGT Pavia di Pesaro, poi a Giugno l’ho fatto visionare dall’U.N.U.C.I del Belgio, ho avuto un invito dall’A. P. Di Torino, inoltre mi sono pervenute due lettere di ringraziamento, una dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’altra dal C.S.M. Gen. Claudio Graziano, più due mail dal Generale Marco Bertolini Capo del C.O.I e dal Generale ora in pensione e Comandante della Brigata Folgore, Enrico Celentano. Visto che questo lavoro è passato in secondo piano, cosa avresti cambiato? Ti posso dire che non è passato in secondo piano. A ottobre ho fatto uscire una versione rimasterizzata, parlo del sonoro e poi lo sto traducendo in Inglese. Le ali del soldato, devono volare ancora perché non sono giunte a destinazione. Qualche delusione? Le delusioni non mancano, ho investito qualche migliaia di euro e ti posso dire che sono ancora sotto. Mi aspettavo che i vari Comandi ne facessero richiesta, ma ciò non è avvenuto, forse ho sbagliato a promuoverlo. Ma vedi, all’estero è più facile, in Italia, non so che dire … L’A.N.P.D’I (Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia) ti sarà stata riconoscente, in fin dei conti hai coinvolto degli alunni su un argomento, la storia della Brigata Folgore, che pochi giovani conoscono. In Italia la riconoscenza non esiste, vedi per capire l’ambiente Folgore mi sono iscritto nelle tante pagine Facebook che prolificano sul web, diciamo che quello che io argomentavo non è piaciuto a molti, e allora si è sparsa la voce “della mia pericolosità”, mi hanno visto come un intruso, uno che voleva sapere troppo su certi argomenti, altri mi hanno visto come un sovversivo etc. Ma va bene così, ho spedito all’A.N.P.D’I il mio lavoro e dopo un anno e mezzo non ho ricevuto nulla, nessuna lettera di ringraziamento. Mi fermo qui, qualcuno non avrà gradito qualche testimonianza presente nel lavoro, ma sono mie supposizioni. Però hai ricevuto tante soddisfazioni, in fin dei conti … In fin dei conti non si può piacere a tutti, sarei presuntuoso, comunque il lavoro a chi me lo ha chiesto l’ho inviato in forma gratuita, non speculo sui morti e sulle tragedie, tanti mi dicevano: ”quanto costa?” Non sapevo cosa rispondere e allora ho preferito agire secondo la mia coscienza. Parliamo di “Pollice Verde”, cosa racconti questa volta? Un terrorista di cui all’inizio non si conosce l’identità, sappiamo solo che si chiama Ismail 43, è fuggito dall’Afghanistan per compiere un attentato al Conservatorio di Pesaro, nel giorno in cui ci sarà la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A Roma si incontrano strani individui, un agente segreto Afghano, una giovane agente della Cia, Joyce e il Capitano dei Servizi Segreti Giorgio Carta. Joyce chiede aiuto al Capitano Carta per poter sventare l’attacco terroristico. Il capitano titubante fa capire che è disponibile al momento un giovane “Ardito Incursore di Marina” che non ha ancora completato l’addestrato: Marco Solo. L’azione da Roma si svolge a Pesaro. Dopo mesi di prova i giovani musicisti si preparano per il gran giorno, suoneranno per il giorno dell’arrivo del Presidente l’opera rossiniana, “l’Italiana in Algeri.” Mentre il professore spiega ai giovani il lavoro svolto e riassume alcune particolarità di Rossini, si presenta alla lezione il giovane agente del Comsubin sotto le mentite spogli di Marco Solo, un giovane musicista. Marco dice di essere arrivato in ritardo perché per un disguido la segreteria dell’Istituto non gli aveva comunicato in tempo l’accettazione al seminario su Rossini e di conseguenza l’opportunità di suonare in vista della visita presidenziale. Finita la lezione Marco fa amicizia con Luna, una giovane musicista araba. Fra loro sembra nascere una certa simpatia. Il giorno dell’attentato Marco non ha ancora capito chi possa essere il giovane attentatore, ha un’intuizione, una frase pronunciata il giorno prima da Luna lo fa riflettere: “ domani suoneremo l’Italiana a Tangeri”. Capisce immediatamente l’identità di Ismail 43. Non sveliamo altro. L’azione prosegue a Viterbo dove una giovane donna, un agente segreto di un non meglio identificato paese, ci fa capire che ci saranno altri attentati. I titoli di coda spiegano allo spettatore che la storia è vera e che lo sceneggiatore si è ispirato a un fatto realmente accaduto; le fonti? I dispacci militari statunitensi. Una trama avvincente, quando tempo hai dedicato alla sceneggiatura e quando hai iniziato a scriverla? Campo de’ fiori Ho scritto una prima versione a settembre del 2012, mentre stavo supervisionando il montaggio delle Ali di un Soldato, poi a ottobre del 2012 ho girato senza una versione definitiva della sceneggiatura alcune scene ambientate a Roma e Viterbo. A febbraio ho finito lo script. E ho iniziato a girare alcune scene con i miei alunni all’interno dell’Istituto. Ma le riprese sono finite a ottobre 2013 mentre facevo un primo montaggio. Come mai tanto tempo per un corto che dura solo 17 minuti? Il motivo è semplice, mentre stavo supervisionando alcuni dialoghi ho raccontato il progetto del nuovo film in lavorazione a un amico che lavora per il Ministero della Difesa, appena ha sentito che avrei usato l’acronimo Comsubin mi ha detto che senza la dovuta autorizzazione da parte del Ministero della Marina avrei potuto avere delle grane legali legate a quel tipo di nome. Così ho scritto subito all’ufficio preposto della Marina (ovviamente ho spiegato la tipologia del lavoro) per avere l’autorizzazione. Appena è arrivata l’autorizzazione ci siamo messi subito al lavoro e a tempo di record abbiamo finito il corto. L’ho spedito alla Marina Militare a al Comsubin. I primi riscontri sono positivi. Certo sappiamo tutti la riservatezza che circonda il luogo dove si allenano e si preparano i futuri incursori, poi dalla locandina l’acronimo Comsubin viene associato alla CIA, ad alcune organizzazioni terroristiche. Concludendo, avresti messo in imbarazzo questo reparto, giusto? Si è giusto, ovvio che nessuno conosce i nomi degli incursori, e la maggior parte delle persone non sa nemmeno cosa siano i Comsubin, ed è meglio così, i problemi li avrei potuti avere io. Potevo beccarmi una denuncia, tieni presente che nel corto ci sono dei minori. Sono contento dell’autorizzazione, spero di poter collaborare di nuovo con la Marina Militare. Questa volta nel tuo film c’è una special guest, se così la posso definire, ossia l’avvocato Giorgio Carta. Come lo hai contattato? Conosco l’avvocato Giorgio Carta da diverso tempo, quattro anni, e a un certo punto mi sono chiesto, perché non chiedere a Giorgio se ha voglia di interpretare se stesso, Giorgio ha accettato e abbiamo girato nel suo studio. Giorgio ha avuto fiducia in me e la cosa mi ha fatto molto piacere. Quando abbiamo iniziato a lavorare al montaggio, Fabrizio Colonesi, (cura sin dall’inizio della mia carriera il montaggio dei miei film e il missaggio del sonoro) mi disse: ” Paolo complimenti, ma chi interpreta l’avvocato è un attore bravissimo, quanto ti è costato”. Gli risposti: “Fabrizio, interpreta se stesso, non è un attore!”. Diciamo che Giorgio ha una forte presenza scenica, ma tutti sono bravi. Questa volta sono molto soddisfatto della recitazione, i miei alunni hanno dato il meglio. Un ringraziamento particolare a Marina D’Annibale, peccato che non faccia una bella fine. Basta: vi ho rivelato anche troppo! A cosa hai dovuto rinunciare? Dovevamo girare gli interni al Conservatorio, avevo i permessi pronti, poi per un disguido non se n’è fatto più nulla, volevo terminare il film per dicembre 2013, e allora ho girato all’interno della mia scuola, poi certo, era previsto un inseguimento a piedi a Villa Borghese, ma due miei cari amici mi hanno dato forfait. Peccato. Per quel che concerne i minori la prima cosa che devi fare un docente è tutelarli. In genere il Dirigente mi dà carta libera, anche se legge sempre la sceneggiatura. La trama ha un contenuto di forte attualità, l’argomento è scottante, ecco perché ho preferito evitare delle scene che avrebbero potuto essere disturbanti. La trama è chiara e lineare, il fatto che tu dica che il contenuto è veritiero conferisce un maggiore realismo. Desidero che alla fine lo spettatore si chieda: ma allora è vero? Siamo tutti in pericolo dunque? Ecco cosa desidero, lo spettatore deve porsi degli interrogativi, l’amico fidato può far parte di un’organizzazione terroristica oppure essere un agente sotto copertura. Il messaggio è chiaro: non fidatevi di nessuno! Anche questa volta il finale è aperto, come mai non chiudi mai i tuoi film in maniera tale che tutto sia definitivo e chiaro? Sta allo spettatore far terminare il mio film, in questo caso il film è circolare, tutto rico- 23 mincia dall’inizio anche se qualcuno ha pagato di persona. E’ la prima volta che ci sono degli omicidi, solo che non si vedono. Cosa stai preparando attualmente? Per quel che concerne i nuovi lavori ti posso dire che è terminata la II parte dedicata alla Folgore. Un secondo lavoro, un documentario, si chiama “Il deserto della memoria, i ricordi di un ragazzo della Folgore – El Alamein 1942”, poi ad Aprile con i miei alunni realizzerò un corto sull’operazione Ibis in Somalia, titolo provvisorio “La Battaglia degli Angeli”. Mi fermo qui per i progetti. Intanto “Pollice Verde” spero che venga selezionato per i futuri festival che si terranno in Italia e in Europa. L’intervista finisce qui e speriamo in qualche premio. I premi sono importanti, ma credo che sia importante quello che i miei alunni si ricorderanno in futuro sul ruolo degli incursori nella storia della II guerra mondiale, io come docente offro degli spunti, sta a loro approfondire. Campo de’ fiori 24 RONCIGLIONE – CUBO FESTIVAL 2014 REGOLAMENTO DEL CUBO FESTIVAL CULTURE CONTEST 2014 G ià in prepara zione la prossima manifestazione CUBO FESTIVAL a Ronciglione. La prima edizione ha avuto un notevole successo di di Roberto pubblico, nonostante lo Ragone scetticismo manifestato da alcuni. Tre giorni di cultura dura e pura in un paese come Ronciglione, avevano fatto dubitare parecchi, dato il taglio sempre tradizionale delle manifestazioni già conosciute. La soddisfazione di chi ha organizzato è stata quella di vedere completamente convertiti al nuovo verbo tutti coloro che più avevano mal giudicato la manifestazione, riponendo poca fiducia sia nella formula che negli organizzatori. C’è da dire, ad onore di questi ultimi, che la somma stanziata e utilizzata è stata veramente esigua nell’ordine di un paio di migliaia di euro, mentre molti partecipanti hanno provveduto a pagarsi le spese. Per la seconda edizione, già in programma per i giorni 5,6,7 e 8 dicembre 2014, ci sono interessanti novità. Una di queste è il contest policulturale indirizzato agli under 35, che comprende teatro, cortometraggio, musica,letteratura e fotografia, di cui diamo qui di seguito il regolamento. Regolamento CUBO Festival Culture Contest 2014. Art. 1 Il CUBO Festival Culture Contest si svolge nell’anno 2014 nel comune di Ronciglione. Il Premio è organizzato dall’associazione Act Ronciglione in collaborazione con: Comune di Ronciglione Assessorato alla Cultura, Istituzione Teatro Ronciglione, Istituzione Musica Ronciglione, Istituzione Biblioteca Ronciglione, Alterego Edizioni, Tuscia Film Festival, Associazione Astarte, l’associazione Tormillinarte, Associazione Rinascimento, Tuscia in Jazz Festival, associazione culturale Mariangela Virgili, Colori Musicali Edizioni, Etichetta Discografica Eunote, Centro Ricerche e Studi di Ronciglione. Art. 2 Il CUBO Festival Culture Contest è riservato ai giovani under 35 e suddiviso in 5 premi dedicati a Teatro, Cortometraggio, Musica, Letteratura e Fotografia. In base ai seguenti criteri (...). Art. 3 Le domande d’iscrizione al CUBO Festival Culture Contest dovranno pervenire entro il 30 marzo 2014 (farà fede la data del timbro postale).E’ previsto che l’iscrizione avvenga tramite invio via posta o email dei seguenti materiali (...) Art. 4 Le domande di iscrizione contenenti la documentazione richiesta dovranno essere inviate al seguente indirizzo Cubo Festival Culture Contest – Via Magenta 21 – 01037 Ronciglione VT – Tel. 393 9511130 – cubofestival@gmail.com Art. 5 Tra tutti gli iscritti saranno selezionati 3 finalisti che si esibiranno con il seguente programma: Musica il 26/04/2014, ore 21 Teatro Petrolini - Teatro il 03/05/2014, ore 21 Teatro Petrolini - Cortometraggio il 10/05/2014, ore 21 Teatro Petrolini - Letteratura il 17/05/2014, ore 21 Biblioteca Fotografia il 24/05/2014, ore 21 Sala del Collegio. Tra essi verranno a sua volta scelti i 5 vincitori che presenteranno le loro Opere durante il CUBO Festival dal 5 all’8 dicembre 2014 L’ammissione dei candidati selezionati alle fasi finali avverrà ad insindacabile giudizio del Comitato Organizzatore e sarà resa nota ai candidati entro il 30 aprile 2014 attraverso un contatto telefonico ed una email. Art. 6 I concorrenti iscritti saranno valutati dalle seguenti giurie: Teatro –Luciano Mariti, Paolo Manganiello e Patrizia Natale. Cortometraggio – Mauro Morucci, Roberto Torelli. Musica – Mauro Dolci, Italo Leali e Sesto Quatrini. Letteratura – Giorgio Nisini, Francesca Romana Stocchi e Danilo Bultrini. Fotografia – Dario Coletti, Chloe Ercoli Bannister. Art. 7 Il CUBO Festival Culture Contest si svolgerà a Ronciglione secondo il seguente programma: Musica il 26/04/2014, ore 21 Teatro Petrolini: N° 3 artisti ammessi alle finali - Teatro il 03/05/2014, ore 21 Teatro Petrolini: N° 3 artisti ammessi alle finali Cortometraggio il 10/05/2014, ore 21 Teatro Petrolini: N° 3 artisti ammessi alle finali - Letteratura il 17/05/2014, ore 21 Biblioteca: N° 3 artisti ammessi alle finali Fotografia il 24/05/2014, ore 21 Sala del Collegio: N° 3 artisti ammessi alle finali Tutti i vincitori prenderanno parte al Cubo Festival dal 5 all’8 dicembre 2014 a Ronciglione. Art. 8 La Giuria delle selezioni sarà presieduta da: Teatro –Luciano Mariti, Cortometraggio – Mauro Morucci, Musica – Mauro Dolci, Letteratura – Giorgio Nisini Fotografia – Dario Coletti. Art. 9 Nelle serate finali la Giuria assegnerà i seguenti Premi: Teatro – Presentazione dell’opera al Cubo Festival 2014 e Inserimento nel cartellone della Rassegna Teatrale di Ferento e di Ronciglione del 2015.Cortometraggio – Presentazione dell’opera al Cubo Festival 2014 e al Tuscia Film Festival 2015 a Viterbo. Musica - Presentazione dell’opera al Cubo Festival 2014 e Incisione e produzione del CD con l’etichetta discografica Eunote con edizioni Colori Musicali. Letteratura – Presentazione dell’opera al Cubo Festival 2014 e Pubblicazione di un romanzo da parte della Alterego edizioni. Fotografia – Organizzazione di una mostra personale al Cubo Festival 2014. Art. 10 Le spese di logistica, allestimenti, tecnici audio e luci, backline e promozione sono a carico dell’organizzazione. Art. 11 Le spese di vitto, alloggio e viaggio sono a carico dei concorrenti. L’organizzazione realizzerà apposite convenzioni con le strutture alberghiere del luogo per favorire gli iscritti. Art. 12 L’organizzazione del Premio non si assume alcuna responsabilità per eventuali incidenti che potrebbero verificarsi prima, durante e dopo lo svolgimento del concorso. Art. 13 L’iscrizione al CUBO Festival Culture Contest comporta la piena accettazione del presente bando di concorso.Il Regolamento è pubblicato in lingua italiana, francese ed inglese. In caso di controversia farà fede il testo in lingua italiana. 26 Campo de’ fiori Associazione Artistica Ivna L’ode a Maria, CONCERTO DI NATALE CON IL MAESTRO MATTEO BISCETTI E IL SOPRANO MARIELLA SPADAVECCHIA CHI SONO MARIELLA SPADAVECCHIA E MATTEO BISCETTI? Mariella Spadavecchia, soprano, diplomata in Canto lirico. Si laurea in Discipline L ’ODE A MARIA ha voluto essere un concerto di Natale in onore alla Madonna, un canto, una preghiera comunitaria che ha tentato della Prof. ssa di avvicinare anime ad Maria Cristina anime, cuori a cuori al Bigarelli Cuore Immacolato di Maria presso il Teatro Parrocchiale di Villanova mercoledì 03 dicembre alle ore 21.00. Sala al completo che ha visto paladini della serata Il Maestro d’Organo Matteo Biscetti e Mariella Spadavecchia, Soprano. Il programma di sala è stato eseguito con “L’AVE MARIA” di C. Franck, il “SALVE REGINA” di G. Puccini, l’AVE MARIA, detta di Caccini, di V. Vavilov, il WIEGENLIED, op 49 n. 4 “GUTEN ABEND, GUTE NACHT di J. Brahams, “LA VERGINE DEGLI ANGELI” ( da la forza del destino) di G. Verdi,il “ MARIA WIEGENLIED op.76 n.52 di M. Reger, “L’AVE MARIA” , da Otello, di G. Verdi, il “DI’, MARIA DOLCE” di V. Rivoglia, l’AVE MARIA , sull’intermezzo di Cavalleria rusticana, di p. Mascagni e BIANCO NATALE “WHITE CHRISTMAS” scritta da Irving Berlin. Un Canto, una Preghiera, per l’appunto, che ha unito insieme un numeroso pubblico in un comune sentire…e il sentimento è stato ispirato dalla famosa affermazione di S. Agostino: “Chi canta, prega due volte”. Il concerto ha contribuito a vivere con gioia il culto liturgico del periodo forte, come quello del Natale. E’ stato un momento di riflessione, come affermato dal parroco Don Emanuele Germani che ha voluto riferirsi all’angelo del presepe allestito per l’occasione. Contrariamente al fatto che generalmente gli Angeli portano i lieti annunci, cantano sempre e la notte della nascita di Gesù cantano il Gloria. Questo è un Angelo, donato che…, invece, non canta, sta lì pensoso… rispecchiando un po’ il senso della serata e del concerto… il pensare, il ripensare come hanno fatto i grandi musicisti, componendo melodie meravigliose… attra- delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS), con indirizzo Musicologico, all’Università degli Studi di Bologna e ha successivamente conseguito i diplomi di specializzazione post lauream in “Educazione musicale, elementi di ditattica” e “Le culture musicali”. Ha insegnato Storia della Musica presso il Dipartimento di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli Studi della Tuscia. Giornalista affianca l’attività concertistica a quella didattica, giornalistica e di critico musicale. Ha curato i programmi di sala del Festival Barocco di Viterbo e di altre rassegne musicali. Ha collaborato regolarmente per ventuno anni con la redazione di Viterbo del quotidiano “Il tempo”, curando in particolare il settore musicale e degli spettacoli, scrivendo articoli sulla cronaca regionale del Lazio e nazionale. Scrive per riviste e siti specializzati nel settore musicale. E’ attualmente vicedirettore del quotidiano online di Viterbo e provincia “Tuscia Times”. Svolge didattica e tiene corsi di canto lirico e moderno, propedeutica musicale per bambini, solfeggio, storia della musica. Ha iniziato a cantare come corista dell’Unione Musicale Viterbese “Adriano Ceccarini”, diretta dal maestro Vincenzo Rivoglia. Tiene concerti per soprano e pianoforte e soprano e organo, con il Maestro Ferdinando Bastianini e il Maestro Matteo Biscetti. Ha cantato per “Organa nostra”, la rassegna itinerante per riscoprire gli organi storici della Tuscia. In occasione dell’edizione 2009 del Tuscia Operafestival ha cantato nella chiesa di Santa Maria della Quercia (Viterbo) lo “Stabat Mater” di Pergolesi, per soprano, contralto e orchestra d’archi. Matteo Biscetti, nato a Viterbo nel 1988, inizia lo studio del Pianoforte all’età di sette anni sotto la guida del M° Ferdinando Bastianini. Successivamente prosegue gli studi con il M° Demetrio Massimo Trotta presso il Conservatorio “C.G. da Venosa” di Potenza nel quale nel 2008 si diploma con il massimo dei voti e la lode dopo aver conseguito, nel 2007, la maturità scientifica presso il Liceo Scientifico “P. Ruffini” di Viterbo. Presso il medesimo conservatorio nel 2008 consegue anche il Diploma di Compimento Inferiore in Organo e Composizione Organistica e nel 2010 termina il Tirocinio biennale in Pianoforte. Dal 2009 al 2011 si perfeziona in Pianoforte presso l’Accademia Musicale di Firenze con il M° Pier Narciso Masi. Nel 2012 consegue la Laurea specialistica in Discipline Musicali, Indirizzo Interpretativo in Pianoforte, Curriculum Solistico sotto la guida del M° Carlo Guaitoli presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Briccialdi” di Terni con una tesi e un recital sui Quadri di un‘Esposizione di M. Musorgskij. Ha studiato inoltre Composizione con il M° Fabrizio Bastianini. E’ stato premiato in moltissimi concorsi pianistici nazionali e internazionali in importanti città italiane. Inoltre nel 2003 è risultato vincitore al concorso “Note d’Organo nei Monumenti della tua Città” promosso dall’A.P.T. e dal Festival Barocco di Viterbo, nel 2006 al concorso di arti sceniche “Creo Ergo Sum” di Rieti in qualità di pianista accompagnatore e nel 2010 al concorso “Giovani Musicisti Città di Viterbo” nella sezione Musica da Camera. Intensa l’attività concertistica sia come solista che in formazioni cameristiche nell’ambito di importanti programmazioni artistiche organizzate da rinomate associazioni musicali nazionali. Si è esibito alla presenza di importanti cariche istituzionali quali l’ex Presidente Cossiga, Ministri e Onorevoli Parlamentari. Si è esibito inoltre alla presenza del M° Uto Ughi. Dal 2000 è organista titolare della Basilica Santuario di Santa Maria della Quercia di Viterbo nella quale ha suonato al cospetto di S.S. Papa Benedetto XVI in occasione della Visita Pastorale a Viterbo nel 2009. verso le quali hanno pensato, hanno immaginato di vedere Dio, la Madonna, i Santi, il Paradiso…e questo Angelo sicuramente pensa a Gesù e invita anche noi a pensare al Mistero Grande del Natale. Presentatrice della serata la Signora Laura Ciulli che con voce calda e appassionata, in atteggiamento di lode e di preghiera introduce le melodie eseguite con altrettattanto sacro ossequio e rispetto. Le note dell’Organo hanno dato solennità e autorevolezza alla voce del Soprano e insieme hanno fatto sì che la Preghiera Comunitaria si trasformasse in disposizione d’animo, in apertura al prossimo, caratteristica di chi cerca il dialogo con Dio. UN CANTO, non teso alle inclinazioni individualiste…orientato, invece, verso la LITURGIA, verso il MISTERO dell’INCARNAZIONE. Quella di Mariella Spadavecchia e di Matteo Biscetti è stata un’Ode a Maria accuratamente preparata, spiritualmente eseguita che ha reso possibile presentare a Dio anche la ricchezza dei talenti che Lui STESSO HA DONATO moltiplicata dalle umane e affettuose cure musicali e vocali nell’Amore, il solo di tutti i moti dell’anima che ci conduce alla LUCE e al SENSO della Vita con la Vita. Campo de’ fiori 27 Dopo il terremoto estivo, “Mignolò” rimane ad Ernesto UNA COSTOLA CHIAMATA ERMINIO D ue terremoti. Il primo, quello autentico, nel novembre del 1980 in Irpinia, quando per la prima volta andai a mangiare da di Secondiano “ Mignolò”, il secondo, Zeroli quello inaspettato, nel novembre del 2013,quando nella cucina del ristorante seppi dell’ avvenuto divorzio. Della prima volta serbo un dolce ricordo, perché una signora bionda e massiccia, che poi conobbi come la proprietaria signora Bianca, mi raccolse da terra l’ impermeabile, che avevo sbadatamente fatto cadere e me lo spazzolò con incredibile premura. Della seconda incredulità e stupore, quando Gabriella, la moglie di Ernesto, mi mise al corrente del diverbio tra fratelli e della conseguente separazione commerciale. Tra i due avvenimenti 33 anni di mie frequentazioni prima assidue poi sporadiche, quando gli avvenimenti della vita mi hanno portato ad abitare sul lago di Bolsena. Ma di “ Mignolò”, che rappresenta lo zoccolo duro della ristorazione a Civita Castellana, conservo davvero molti ricordi. E’ lì che conobbi il leggendario pugile Tiberio Mitri, che all’apice della povertà, tentava di piazzare detergenti e strofinacci per il bagno, ma non mancava, con le giuste sollecitazioni, di rivivere i suoi momenti mitici in mezzo alle fatidiche dodici corde. E’ lì che Edoardo Vianello, in piena crisi dopo la lacerazione del legame con Wilma Goich, tra un rigatone alla “Mignolò” ed una “tranche” di pesce spada, cercava orgogliosamente di rimanere in partita, quando tutto il mondo musicale lo stava dimenticando. E’ lì che il piccolo di statura, ma grande di personalità, capitano della Roma degli anni ’60, Giacomino Losi, mi confessò, alla presenza del noto telecronista Gianni Cerqueti, che ambiva ad intraprendere la carriera di allenatore e che chissà forse un giorno sarebbe anche potuto approdare a Viterbo, in una serie C allora molto meno affollata di ora. E’ soprattutto lì che riuscii appieno a valutare il grande cuore dei proprietari . Un Ernesto, ex pugile amatoriale, che con tocco leggero mi fece una dozzina di iniezioni senza che sentissi il benché minimo dolore. E’ lì che Erminio mi offriva dei pregevoli vini, quando uno stralunato Cerri mi si sedeva accanto per parlarmi delle vicissitudini spesso tempestose della nostra amata Roma. I miei ricordi più belli sono questi. Sono quelli in cui la signora Bianca mi toglieva la polvere sulla macchina che avevo parcheggiato sul piazzale antistante per una vacanza all’estero. Sono quelli delle cene di “Punto Zero” con Sandro Anselmi, Stefano Principalli, Ermanno Todini, Doris Del Bufalo, Augusto Tordi, Ivano Gabrielli. Ora quando da Ponte Clementino arrivo a Via Ferretti vado in confusione perché non so se virare a destra verso il nuovo ristorante di Erminio o effettuare la consueta sterzata a sinistra verso la cosiddetta variante Mignolò. Vi immaginate cosa farebbe mamma Bianca? Impossibile saperlo, ma un “moccolo” in friulano lo tirerebbe giù di sicuro. Noi certo non possiamo farci niente, ma una preghiera possiamo indirizzarla ad entrambi. Sarebbe bello se il mercoledì Erminio( che è chiuso) andasse da Ernesto ed il giorno successivo Ernesto gli rendesse la pariglia. Così anche mamma Bianca da Lassù ne sarebbe rasserenata. Campo de’ fiori 28 Le grandi conquiste ottenute con pacifiche evoluzioni democratiche e i grandi eventi che hanno fatto la storia del nostro Paese. “Nasce la televisione” L a televisione italiana nasce a Milano il 3 Gennaio alle ore 14,30 negli studi della Rai. La prima trasmissione fu “Arrivi e partenze”, una di Sergio Piano rubrica settimanale di interviste a varie personalità, condotta da Armando Pizzo e Mike Bongiorno. Il primo giorno di trasmissioni prosegue con la musica leggera di “Orchestra 15”, poi una cronaca sportiva, un documentario su Tiepolo, il telegiornale e una commedia di “Carlo Goldoni”. Appena nata la nostra televisione contava già 24.000 abbonati, che diventeranno 90.000 alla fine dell’anno. Un televisore costava 250.000 lire, lo stipendio di un impiegato era di 40.000 lire e una Fiat 600 costava 390.000 lire. Nonostante i costi alti per l’epoca, la televisione ha un grandissimo successo, la si vede prima nei cinema e nei teatri, poi nei bar e nei circoli, fino all’ingresso nelle case. Come non ricordarsi di trasmissioni storiche come “Lascia o raddoppia” o “Il musichiere”, trasmissioni che ebbero un successo nazionale, oppure dei primi varietà, come “Un due tre” o “Canzonissima”, sceneggiati come “Piccole donne” o trasmissioni informative come “L’amico degli animali”, o ancora i grandi eventi come le nozze del principe Ranieri di Monaco con l’attrice Grace Kelly, o di Sanremo, o del funerale di Papa Pio XII, o ancora personaggi come “Il mattatore” di Vittorio Gassman, il “Tenente Sheridan” di Ubaldo Lai, “Mago Zurlì” di Cino Tortorella, o Topo Gigio. Tutte queste trasmissioni sono diventate patrimonio della nostra vita e ci hanno accompagnato negli anni. Nel 1957 ha inizio una delle trasmissioni che porteremo per sempre nel cuore: “Carosello”, che poi non era una vera e propria trasmissione, ma semplicemente l’ingresso della pubblicità nella televisione italiana. Nel 1959 gli abbonati arrivano ad un milione, ma i telespettatori sono molti di più, le Olimpiadi di Roma nel 1960 sono viste da tutto il Paese per la prima volta. All’inizio la Rai, avendo una vocazione pedagogica, trasmette programmi come “Telescuola” e “Non è mai troppo tardi”, che dominano l’intera programmazione giornaliera. Nel 1961 nasce il Secondo Canale Rai, mentre la terza rete nascerà nel 1979. Alla fine degli anni ’60, iniziano a trasmettere anche le prime emittenti straniere in lingua italiana, come “Capodistria”, mentre nel 1971 nascono le tv locali, che si sviluppano in catene o gruppi. Ad esempio “Telemilano”, emittente di un quartiere suburbano costruito da Silvio Berlusconi, all’inizio degli anni ’80 diventa Canale 5 e nella stessa galassia entrano Rete 4 dal gruppo Mondadori e Italia 1 dal gruppo Rusconi, tutte poi confluite in Mediaset. Con la nascita delle emittenti private, la concorrenza comincia a farsi molto forte: nel 1982 la Rai ha il 63% degli ascolti, mentre le emittenti private arrivano al 30%, ma questo dualismo tende a livellarsi, lasciando un piccolo spazio ad altri gruppi come La7, nata da Telemontecarlo nel 2001 e dai canali satellitari di SKY. Oltre a questo, la televisione ci ha reso partecipi di altri grandi eventi, come ad esempio lo sbarco dell’Uomo sulla Luna, o i funerali di J.F. Kennedy o di Lady Diana, o anche di eventi sportivi come le Olimpiadi e i Campionati del Mondo di Calcio, e tantissime altre notizie che hanno anche diviso oppure unito il Paese, come il Referendum sul divorzio o quello sull’aborto. Ma ci ha anche reso partecipi di grandi momenti di commozione collettiva, come il fallito tentativo di salvare il piccolo Alfredino Rampi caduto in un pozzo a Vermicino, una tragedia che commosse il Paese intero. Oltre a questo la televisione ci ha regalato anche trasmissioni più leggere e culturali, come “Il salotto” di Bruno Vespa oppure il “Maurizio Costanzo Show”, o anche “La piazza” di Santoro, ma anche il “Drive in” nel 1963 oppure “Striscia la notizia”, per passare poi ai reality show, come “Grande fratello” o “X-factor”. Ultimamente l’avvento del digitale terrestre ha arricchito ancora di più la sua programmazione con nuovi canali telematici, dandoci così la possibilità di avere una scelta ancora maggiore, a seconda dei nostri gusti. Insomma la televisione è stata, è e credo che rimarrà per sempre il nostro passatempo preferito, a prescindere da tutto. Ha compiuto sessanta anni, ma non ha nessuna intenzione di andare in pensione e francamente nemmeno noi. Campo de’ fiori 29 “Click Gruppo Fotografico” Il gruppo di Facebook dedicato agli appassionati di fotografia L a passione per la fotografia, soprattutto in questi ultimi anni, sta letteralmente dilagando, ed il fatto è dovuto certamente anche all’avvento del digitale. La nuova tecnologia ha sicuramente incentivato questo settore. Scattare foto, oggi, è semplice e veloce, non solo con macchinette fotografiche, ma anche con cellulari e tablet ed uno tra questi accessori è oramai alla portata di tutti. Si scattano foto a ripetizione, senza dover più pensare che il rullino potrebbe finire. Ed anche lo sviluppo è diventato praticamente un ricordo. Scarichiamo le foto nel computer o le postiamo sui social network, raramente ne stampiamo qualcuna. Questo può essere certamente considerato un vantaggio, specialmente dal punto di vista economico, ma di contro rimane il fatto che ancor più raramente le andiamo a rivedere, come si faceva con le vecchie foto. Spesso accade poi che per problemi tecnici, legati a questi mezzi moderni, le foto si cancellino e il ricordato fissato, rimanda sempre più remoto nella nostra memoria. Questo è quello che accade un po’ comunemente a tutti. C’è poi chi, ancor più innamorato ed appassionato della fotografia, si dota di macchinette potenti e sofisticate, per fare di questa arte più di una passione da inseguire e condividere con gli altri. Ed è così che su Facebook è nato, quasi per gioco, il gruppo Click. L’idea è del giovane civitonico Stefano Morselli, che abbiamo incontrato per l’occasione. Quando e come è nato il gruppo? Erano gli inizi di Settembre 2013. Io insieme ad altri quattro amici, andando verso l’inverno, cercavamo un modo per poter continuare ad incontrarci e portare avanti la nostra passione per la fotografia. Cosi abbiamo deciso di creare un gruppo su Facebook, il “Click Gruppo Fotografico”, cosi da poter rimanere in contatto ed organizzarci anche durante il periodo invernale. A chi si rivolge Click? Il gruppo coinvolge tutti coloro che sono legati in vari modi al mondo della fotografia, ed è divenuto in pochissimo tempo una piattaforma di riferimento per coloro che nutrono passione o semplice diletto per la fotografia. È composto da fotografi professionisti, fotoamatori, principianti e appassionati d’arte in genere. Un primo bilancio? In questi primi mesi abbiamo raggiunto un sostanzioso numero di iscritti, che partecipano attivamente pubblicando foto, progetti o semplici scatti di vita quotidiana, sottoponendoli alla critica (sempre costruttiva) di tutti gli altri membri del Gruppo. Qual è il segreto del successo imme- diato che ha riscosso l’iniziativa? E’ proprio questo sistema, di condivisione di opinioni ed esperienze fotografiche, che sta facendo crescere e migliorare tutto il gruppo, sia nell’aspetto tecnico fotografico, ma soprattutto nell’aspetto sociale. Parlo di sociale perché, a prescindere dalle tecniche e dai numerosissimi generi fotografici, ciò che si è creato nel gruppo è soprattutto un rapporto di amicizia tra tutti i membri. Il merito di tanto successo è dovuto anche agli amministratori e a tutti i membri del Gruppo, che partecipano attivamente sia agli eventi che organizziamo, sia attraverso la pagina Facebook, sempre ricca di immaDue momenti del corsodi fotografia organizzato da gini, iniziative e curio“Click Gruppo Fotografico” sità fotografiche. blicitaria… offrendo al Gruppo una visione Quali sono le iniziative che siete riufotografica a tutto campo. sciti ad organizzare finora? Prossime iniziative in programma? In poco più di tre mesi abbiamo organizzato Sono in fase di realizzazione delle escursioni numerose iniziative, tra cui un interessane concorsi fotografici molto interessanti che tissimo corso di fotografia Macro e Still Life vedranno partecipare attivamente gran presso la Libroteca di Civita Castellana; un parte del Gruppo. Iscriversi è facile, si acprogetto fotografico collettivo a tema, in cui cede a Facebook, si cerca il gruppo “Click i membri si sono dovuti cimentare con le Gruppo Fotografico” e si richiede l’iscrizione. proprie capacità per sviluppare un proprio progetto sul tema proposto e una vera e Davvero una bella iniziativa, che raccoglie propria mostra fotografica collettiva, ancora finalmente insieme i tanti, tantissimi amauna volta negli spazi de La Libroteca, comtori del settore fotografico. Accedendo al posta da più di trenta immagini provenienti Click Gruppo Fotografico su Facebook, la dal progetto fotografico collettivo. descrizione recita così: “Gruppo fotografico Qual è lo scopo del vostro gruppo? in cui pubblicare e condividere foto, eventi Unico scopo è quello della condivisione della fotografici, curiosità e novità fotografiche, passione fotografica in ogni forma ed domande tecniche e consigli utili per tutti. espressione ed è grazie a tali propositi, baÉ gradita una partecipazione attiva sia nelle sati sulla condivisione ed il miglioramento pubblicazioni di foto che nei commenti. Si collettivo, che il Gruppo ha avuto un succresce e si migliora attraverso la condivicesso cosi repentino. sione ed il confronto.” Ci sono limiti o regole per entrare a Avrete modo di apprezzare gli scatti degli farvi parte? iscritti al gruppo Click anche attraverso le No, ed il valore aggiunto è proprio l’eteropagine della nostra rivista, sempre alla geneità fotografica. Ogni membro ha un ricerca di foto interessanti e curiose. proprio genere, che spazia dal ritratto alla Ermelinda Benedetti fotografia naturalistica, dalla paesaggistica allo street, dallo still life alla fotografia pub- Campo de’ fiori 30 PER UNA STORIA DI PIAZZA SAN CLEMENTE ENRICO MINIO E IL MONUMENTO AI CADUTI DI VIA BELVEDERE FALERI VETERES. del Prof. Architetto Enea Cisbani N ... continua dal numero 109 el centro antico di Civita Castellana, alla confluenza tra via Vinciolino e via Belvedere Faleri Veteres – nelle immediate vicinanze del Liceo Artistico Ulderico Midossi – è collocato il Monumento ai Caduti della Guerra 1940-1945, fortemente voluto dalla Comunità locale, dalle Associazioni Combattentistiche e dei reduci, nonché dall’Amministrazione Comunale del tempo presieduta dal Sindaco Enrico Minio. Originariamente collocato in via Minolfo Masci, prospiciente il ponte Clementino, nel 2008 in occasione dei restauri della fontana di Corte promossi dal sindaco Massimo Giampieri, è stato rimosso e posizionato nell’attuale sito. La struttura portante in cemento armato e lo stesso pannello in ceramica pregevole opera giovanile del professore Franco Valeri, insigne docente, ceramista e designer, ispirata alla celebre opera Guernica di Pablo Picasso, si presenta oggi in precario stato di conservazione e lo stesso pannello ceramico presenta estese fessurazioni tali da richiedere un urgente intervento di restauro. Al degrado contribuisce, inoltre, la condizione della stessa area, in particolare il muro in tufo a confine con la scuola, precario e fatiscente. Le stesse alberature presenti vanno recuperate adeguatamente. Auspichiamo i maggiorenti della politica e della cultura locale, che il secondo monumento in ordine cronologico della città – dopo quello ai Caduti della Guerra ‘15/’18 in via Gramsci – sia adeguatamente valorizzato e restituito al suo iniziale splendore. L’acquisizione di importanti documenti, oggi in nostro possesso, ci consentono di conoscere reconditi aspetti del travagliato iter realizzativo che si trascina per ben due anni e che contribuirà, unitamente ad altri episodi, alle dimissioni del sindaco Minio. Il 30 aprile 1960 con delibera n. 36 del Consiglio Comunale, presente la Giunta, i Consiglieri, il Sindaco e il Vicesindaco Orazio Vaselli, approva all’Unanimità il progetto del Monumento ai Caduti della Guerra 1940-1945 Soldati, Partigiani, Civili, secondo il progetto architettonico firmato dai professori Franco Giorgi e Franco Valeri e allegato bozzetto a matita nera del pannello in ceramica smaltata firmato dal prof. Valeri. Bisognerà attendere il 30 settembre 1960, per l’approvazione del preventivo di spesa di £.1.700.000, elaborato dalla ditta appaltatrice Graja e Paolelli con sede in via Nazionale Flaminia n.107 nel comune di Rignano Flaminio. Tra le due date evidenziate si pone la denuncia alla Prefettura di Viterbo del maggio 1960, con il quale numerosi cittadini contestano l’operato di Minio, l’entità della somma avanzata e che l’epigrafe del monumento, così come elaborata e progettata, non riporta i nomi del Caduti civitonici nella Seconda Guerra Mondiale, con fare e metodo discriminatorio rispetto al monumento di via Gramsci che riporta invece i nomi, come a voler distinguere tra morti di serie maggiore e minore, così come riportato nello stesso esposto. E’ necessario sottolineare che l’attenta analisi materiale del documento d’archivio, evidenzia che risulta formato da due fogli ben distinti: il primo con il testo della denuncia con le motivazioni citate e il secondo contenente le firme dei sottoscrittori, tale da avvalorare l’ipotesi giuridica che chi sottoscrisse il documento non comprese il testo principale, ma su questo aspetto ritorneremo in seguito. Il 29 luglio 1960, con prot. n.21949, il Prefetto di Viterbo scrive a Minio di calmare la situazione al fine di non farla degenerare in scontri o disordini e di considerarla con la dovuta attenzione con l’obiettivo di trovare un preciso accordo tra le parti. Perchè l’invito del Prefetto e poi della stessa Questura, alla calma? Non dimentichiamo i fatti del 1948 a Civita Castellana: carteggi e atti riservati del Ministero degli Interni, indicano la decisione da parte degli alti vertici militari, di drastici interventi in materia di Ordine Pubblico qualora la situazione nel nostro comune fosse degenerata. Ora bisogna considerare gli eventi storici del tempo e in particolare l’esperienza del Governo Tambroni appoggiato dal Movimento Sociale Italiano, che nel luglio 1960 culmineranno nei tragici fatti di Genova e Milano con morti e disordini che getteranno nel caos l’Italia. Nel marzo 1960 il nasce il governo Tambroni con l’esclusione del partiti Socialista, Liberale e Comunista dalla compagine governativa. Nell’aprile 1960 il Movimento Sociale Italiano decide di tenere il Congresso Nazionale a Genova, Medaglia d’Oro della Resistenza: è l’inizio dei disordini e dei tragici fatti di Genova. ... continua sul prossimo numero Campo de’ fiori 31 Come eravamo ARTURO VITALI “Singapore” Q uando a Civita si parla dei camionisti di una volta, il primo che viene in mente (almeno per quanto mi riguarda), è appunto Arturo di Alessandro Vitali, da tutti meglio coSoli nosciuto come “Singapore”. Era un vero personaggio, già il suo aspetto così caratteristico faceva presagire chissà quali avventure: alto filiforme, i baffetti alla Clark Gable, con in testa l’immancabile cappello da cow boy, gli davano quell’aria spavalda e bonaria allo stesso tempo, tipica degli eroi del cine o dei fumetti. Il suo cavallo era il vecchio camion affidatogli dai F.lli Brunelli , titolari della ditta Autotrasporti che ha fatto la storia della consegna merci civitonica, il suo campo di battaglia, le vecchie vie consolari che consentivano appunto, il recapito dei nostri prodotti ceramici e non solo, in tutta la penisola. Che strano mestiere il camionista, da sempre in lotta contro il tempo, da sempre di corsa per raggiungere la meta cioè la consegna, da sempre la stessa speranza, quella del ritorno a casa. Singapore aveva una famiglia numerosa, la moglie Dina Pace gli aveva regalato ben 5 figli, nell’ordine: Marco, Giorgio, Fabio, Domenico e infine Barbara. Guidare a quei tempi non era facile come adesso, i camion non avevano né servo-sterzo, né servo-freno. Il posto di guida era angusto, con la “tartaruga” (coperchio vano-motore) che occupava gran parte della cabina, poi in alto la piccola cuccetta che veniva occupata a turno dai due autisti. E le strade? Come dicevo sopra, quando le autostrade erano di là da venire, erano le consolari come l’Aurelia e la Flaminia verso nord e l’Appia verso sud ad assistere al quotidiano passaggio dei nostri eroi. E le salite? La Somma, il Bracco, Radicofani, Arturo Vitali 23/09/1924 - 10/06/1993 tanto per citarne alcune, spesso si vedevano camion in difficoltà arrancare su di esse col secondo autista che scendeva a mettere la “zeppa” (cuneo triangolare) dietro i grandi pneumatici, per evitare il peggio. Il caldo dell’estate, il freddo dell’inverno, l’afa, il ghiaccio, la neve. Eppure il fascino che traspare dal camionista, è qualcosa di indescrivibile. Anche il nostro Singapore, era uno di questi eroi, anche lui teneva la sua donnina nuda ritagliata dal giornale illustrato, o dipinta, ben “appiccicata” sul vetro, come tutti i camionisti, e come tutti i camionisti aveva la sua immaginetta sacra e la foto della sua famiglia. Voglio a questo punto ricordare un piccolo episodio, che fin da piccolo ho sempre sentito raccontare. Dopo uno dei tanti rientri da Milano, dopo aver scaricato le merci e rientrato a Civita, appunto dai F.lli Brunelli, i due titolari Umberto e Anacleto (Pepo) si avvicinano a Singapore, lo prendono sottobrac- Dina e Arturo nel giorno del loro matrimonio cio: “ Artù te dovemo chiede un favore, c’anno telefonato mò da Milano, c’avemo un’urgenza, che te lo faresti un’andro viaggetto pe’ Milano?” Singapore non ci pensò un attimo, trovò il compagno di coppia, una lavata e via di nuovo verso l’ennesima avventura. Perché lo fece? Perché si rendeva conto che la sua Dina, la sua numerosa famiglia, la sua voglia di guadagnare, lo spingeva a svolgere quel lavoro che tanto amava, quel lavoro che a quei tempi di certo non mancava, mentre oggi….. Campo de’ fiori 32 YOGURT, sono tutti uguali? Un po’ di storia: E’ un alimento che - dice la Bibbia- Abramo già consumava e che offrì a Dio sotto forma di “latte acido” insieme a carne di vitello e focacce. di Josiane E’ una parola- la cui etiMarchand mologia viene dal turco Naturopata yogurt-yogurmak che significa “ impastare” ,che si pronuncia nello stesso modo in 26 paesi del Mondo, è forse il latticino più consumato in Italia ed è arrivato in Cina solo all’inizio degli anni ‘90. Già Plinio il Vecchio aveva notato che alcune tribù “barbare” sapevano “ far ispessire il latte in una materia di una gradevole acidità”. Alcuni considerano oggi la Bulgaria il paese inventore dello yogurt, ma forse è più giusto pensare che lo yogurt arrivi da una regione del medio oriente che potrebbe essere l’Iran o il Kurdistan. Lo yogurt è latte di mucca, di capra, di pecora, di cammella o anche di soia, fermentato. Le tecniche tradizionali di quelle regioni mediorientali- ancora in uso oggiconsistono a far fermentare il latte grazie ad un ondeggiare di questo ultimo in un “sacco”, un otre fatta con lo stomaco di pecora oppure di capra. Lo yogurt è il risultato di una fermentazione spontanea, forse grazie al contatto con batteri selvatici che risiedono all’interno di quei sacchi- non troppo puliti!- di pelle di capra usati per il trasporto del latte. Alla fine del XIX secolo, Ilya Ilych Metchnikoff (Ivanovka 1845-Parigi 1916) allievo del grande Pasteur e premio Nobel per la Biologia nel 1908, si interroga sul legame di consumo di yogurt e la longevità dei montanari del Caucaso e dei Balcani. Scopre, invece, gli effetti positivi dello yogurt sui disordini intestinali dei neonati! Riesce ad isolare il batterio per eccellenza responsabile della fermentazione del latte , il Lactobacillus delbrueckii, varietà bulgaricus insieme allo Streptococcus thermophilus fautori della scissione del lattosio in acido lattico. Lo yogurt così creato ha un contenuto di proteine e di calcio più importante del latte normale. E’ stato per molto tempo considerato una medicina e venduto in farmacia così come nelle “Case di cura dello yogurt” ma diventerà finalmente di uso familiare tra le due guerre mondiali. Il primo stabilimento commerciale per la produzione di yogurt nasce a Barcellona, nel 1919, grazie all’imprenditore spagnolo Isaac Carasso, con il nome di una marca leader, ancora presente oggi nei reparti “prodotti freschi” dei supermercati. Già 4000 anni fa appariva nell’alimentazione dei nostri progenitori: in India lo chiamano “dahi”, in medioriente “laban” (liquido ma anche solido) e le tribù nomadi koumiss. Molti di voi conoscono lo yogurt greco, il latte bulgaro, il kefir o lo gioddu sardo. Hanno tutti in comune una miriade di batteri salutari detti anche fermenti lattici probiotici di cui il significato è “ che favorisce la vita” e quindi aiuta a stare e a vivere meglio. Non tutti gli yogurt in commercio sono uguali: Nel mondo ne esistono 25 tipi, ma vi sono in circolazione anche semplici latti fermentati probiotici, prodotti aggiungendo al latte dei fermenti diversi -come il Bifidus, batterio che si trova in natura solo ed esclusivamente nell’intestino dei neonati allevati a latte materno, e l’acidophilus, batterio intestinale presente nell’apparato digerente-, ai due caratteristici dello yogurt e che hanno comunque effetti positivi sull’organismo umano, ma che non possono fregiarsi del termine “yogurt”. La prima regola è controllare la denominazione commerciale che deve essere proprio “yogurt” poiché solo lo yogurt contiene “fermenti lattici vivi”che devono essere al momento della produzione almeno 100 milioni di lattobacilli per grammo, ma più tempo passa e più i lattobacilli diminuiscono fino ad arrivare a 1 milione e sino a scomparire del tutto. Di conseguenza, regola numero due: leggere sempre e bene l’etichetta e preferire la scadenza più lontana. Scadenza che comunque è sempre a discrezione del produttore e varia da 30 a 40 giorni, secondo i metodi di lavorazione e la densità. Questo è un suggerimento per stare sempre meglio ed avere cura di sè! naturalbenessere@yahoo.it Come fare lo yogurt in casa 2 fasi: preparazione della madre e preparazione dello yogurt vero e proprio. 1) Preparazione della madre: - mettere a bollire bicchiere di latte e spegnere appena bolle. Si chiama pastorizzazione: elimina gran parte dei batteri presenti nel latte. Si deve effettuare obbligatoriamente se non i tempi di fermentazione si allungano sensibilmente. - Lasciar raffreddare fino a circa 40° - Porre in una tazzina pulita 2 cucchiaini di yogurt commerciale e stemperarlo con un piccolo quantitativo di latte pastorizzato bollito prima. Aggiungere il latte restante, versare il tutto in un piccolo thermos a fermentare (servono a volte anche 12 ore) La madre è pronta quando si presenta come una massa poco gelatinosa che inizialmente potrebbe essere molto liquida e parzialmente immersa in un siero trasparente. - Ripetere il procedimento appena illustrato per 4 volte almeno. A questo punto, la madre è pronta e si passa alla preparazione dello yogurt. 2) Preparazione dello yogurt: - Riempire una pirofila pulita con acqua a 46° - mettere a bollire 1 litro di latte e 200ml di panna liquida spegnendo appena bolle. - porre il recipiente in acqua fredda fino a portarne la temperatura a 46° -vuotare la pirofila e versarvi 20ml di madre. Unire 3 cucchiaiate della miscela di latte e panna e stemperare la madre; versare il resto della miscela: la temperatura finale deve essere di 44° circa. Sigillare la pirofila con la pellicola e lasciare fermentare per 10/12 ore in forno intiepidito e poi spento. - Lo yogurt si presenterà quindi come una massa molto compatta. Se ci fosse presenza di siero ciò indica che la temperatura di fermentazione è stata troppo alta. In questo caso, lo yogurt risulterà più acido. Quando la massa viene spezzata, il siero affiora comunque ma viene riassorbito quando si mescola lo yogurt. Dopo aver prelevato la madre necessaria per la preparazione successiva, lo yogurt può essere consumato all’istante o esser posto in frigo a raffreddare. Si conserva, chiuso ermeticamente, fino ad una settimana se tenuto in frigo. Yogurt addizionati di: -Lactobacillus gasseri efficaci per prevenire l’ulcera gastrica -Bifidobacterium lactis con proprietà antimutageni vengono studiati come mezzo preventivo del cancro del colon -Lactobacillus acidophilus aiuta a diminuire il colesterolo cattivo LDL. 33 Campo de’ fiori IL CONTAGIO EMOTIVO E L’EMOZIONALITÀ PRIMARIA S i potrebbe sostenere che il contagio emotivo è la forma primaria dell’empatia. Per contagio emotivo s’intende la condivisione immediata ed involontaria del Prof. Piero Mecocci delle emozioni. Si tratta, in sostanza, di Grafologo una reazione automatica e immediata di condivisione emozionale agli stimoli espressivi manifestati da un’altra persona. L’ipotesi che esista una tendenza innata al contagio emotivo, senza un filtro cognitivo, è stata espressa già da Darwin nel 1872. Secondo Darwin esiste nell’uomo la capacità innata di riconoscimento delle emozioni unita ad una tendenza altrettanto innata a rispondere automaticamente a queste in modo congruente. La rapidità con cui il contagio emozionale si propaga da un individuo ad un intero gruppo svolge una funzione adattiva essenziale per la sopravvivenza (emozionalità della sopravvivenza o Istinto vitale del Moretti) perché permette di reagire adeguatamente ai pericoli. Lo scambio comunicativo in realtà è funzionale anche alla cooperazione, all’altruismo, al prendersi cura dei piccoli e dei più deboli (emozionalità riproduttiva o Istinto sessuale del Moretti). La disposizione genetica alla sintonizzazione affettiva è dimostrata dalla presenza già nel bambino piccolo della ricchezza di scambi comunicativi con la madre. La tendenza universale al contagio emozionale è confermata da numerose osservazioni antropologiche sia sui popoli primitivi, sia su quelli più culturalmente evoluti. I processi implicati nel contagio emotivo sono di tipo automatico (risposta emozionale primaria) e non comportano alcuna modificazione cognitiva, in altre parole non sfruttano le capacità modulatrici dell’esperienza e delle conoscenza fatte. Esisterebbe pertanto un’intersoggettività innata prima- ria, e le emozioni sarebbero il ponte naturale tra le menti. “La scrittura è il film della sensibilità registrato dallo stesso scrivente”, diceva Pierre Jannette. La scrittura rivela se il soggetto è coinvolto emozionalmente. I segni grafologici più importanti, riguardanti l’emozione, sono: – Pressione spasmodica – Lettere addossate – Occhielli aperti – Pressione filiforme – Vuoti di pressione – Lettere scattanti – Inclinazione oscillante contorta – Tentennamenti – Confusioni – Stentatezze – Fluttuante – Impazienze Il temperamento emotivo si manifesta particolarmente nella pressione della punta della penna sul foglio. Esiste, infatti, uno stretto rapporto tra lo stato emotivo (causa) e la modificazione della pressione (effetto). La pressione è tensione e ci rivela come l’individuo regola i propri meccanismi d’inibizioni e di eccitazione quando si lascia sopraffare dall’emotività. Davanti ad un pericolo il soggetto assume un atteggiamento difensivo e prova un repentino bisogno di attacco o di fuga. Gli ingrossamenti della pressione di alcuni finali nella parola indicano emozione che può sfociare anche in attacco per difesa contro l’ostacolo. Gli assottigliamenti della pressione indicano paura e fuga verso un rifugio preferibilmente di natura affettiva o, nella peggiore dell’ipotesi, nell’ansia. ISTINTI E GRAFOLOGIA Il Moretti dedicò molti studi all’istinto, che definì “La passione predominante” e si riallacciava alle teorie cartesiane. Origine della passione dominante è la conservazione e la difesa della personalità. Nell’emozionalità sono compresi una serie di cambiamenti che avvengono a livello somatico, ma sarebbe ancora preferibile definire questi cambiamenti come “sentimento”. Il Moretti distinse tra emozionalità primaria e secondaria. La “Primaria”, quando ad uno stimolo esterno segue una risposta immediata dell’organismo. Questa situazione non prevede alcuna valutazione cognitiva dell’evento e si tratta di una struttura già presente dalla nascita, quindi non è necessario che l’individuo abbia una nozione esatta di cosa stia accadendo. La “Secondaria” mette in atto una scelta di come affrontare una determinata situazione. Essa prevede e, in base all’esperienza, evita un pericolo o consiglia prudenza in determinate circostanze. Ha la funzione di controllo, ed esamina gli eventi prima di adottare un determinato comportamento. L’esame della scrittura, come ogni test di personalità, permette di evidenziare ciò che realmente siamo, cosa possiamo formarsi, quale difese dobbiamo adottare e utilizzare per irrobustire la nostra struttura psichica e infine che cosa si agita nel nostro inconscio, che spesso è causa di malesseri fisici e morali. Il test della scrittura è paragonabile ad una radiografia che, collaborando con altre discipline, può dare l’opportunità di intervenire tempestivamente e correttamente sulle cause del turbamento psichico dell’individuo. continua sul prossimo numero... COLORO CHE DESIDERANO SCRIVERE O PORRE QUESITI SULLA GRAFOLOGIA POSSONO INVIARE UNA MAIL AI SEGUENTI INDIRIZZI: pier.mecocci@tiscali.it - info@campodefiori.biz A.I.D.I.ACCADEMIA INTERNAZIONALE D’ITALIA EDITORE SE AVETE UN VOSTRO ROMANZO O POESIE INEDITE, LE NOSTRE EDIZIONI POTRANNO FARLI CONOSCERE A TUTTI ED IL VOSTRO SOGNO DIVENTERA’ UN SUCCESSO! CHIAMATECI SUBITO! REALIZZEREMOIL VOSTRO DESIDERIO! 0761.513117 - info@campodefiori.biz 34 Campo de’ fiori Langolo del Collezionista I calendari militari Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri I l nuovo anno è arrivato accompagnato, come sempre, da una moltitudine di calendari; in questo nostro spazio cominceremo, da questo numero, a parlare dei calendari militari, divendi tati ormai da tempo vere e Letizia Chilelli proprie “chicche” per chi si occupa di questo tipo di collezionismo. Faccio parte di questa famiglia anche io, infatti, è ormai da qualche anno che aspetto i primi di gennaio per veder arrivare a casa mio padre, un Carabiniere in congedo, con in mano la sua bella copia del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, la cosa che più mi piace è “gustare” il profumo della sua carta, una carta che sa di inchiostro, di colori, di buono, di caserma. Avere in mano la copia del calendario è come avere tra le dita la Storia d’Italia, è ormai noto, infatti che le “tavole”, perché di questo si tratta, sono dedicate, ogni anno ad un tema che riguarda la Storia del Nostro Paese o all’attività della Benemerita. Era il 1928 quando a Firenze, per iniziativa del Generale Gino Poggesi, all’epoca Ispettore della III Zona Carabinieri, nacque il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri. Dal 1934 al 1944 la sua pubblicazione venne affidata al Museo Storico dell’Arma, la produzione riprenderà nel 1950, dopo essere stata interrotta a causa della guerra e verrà curata dal Comando Generale dell’Arma che ne detiene tutt’ora l’edizione. Possedere il Calendario dei Carabinieri è essenzialmente segno di appartenenza, appartenenza ad una grande famiglia, ricca di tradizioni ed è proprio grazie a queste tradizioni che questo almanacco è diventato un vero e proprio oggetto da collezione, che si può ammirare negli uffici, nelle caserme e nelle case, proprio perché, è uso tra i militari dell’Arma, regalare ogni anno la copia del calendario ad amici o conoscenti, allargando così la curiosità e la conoscenza su questa vera e propria opera d’arte, che non può essere acquistata in edicola o in libreria, ma è appunto reperibile solo per il personale militare, in servizio e in congedo, presso l’Ente editoriale dell’Arma dei Carabinieri. Quest’anno e precisamente il 13 Luglio 2014 l’Arma compirà il suo Duecentesimo Compleanno ed i calendari del 2011, 2012, 2013 e 2014 raccontano ciascuno i 50 di storia e della sua storia. Il 13 Dicembre è stato presentato a Roma, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri, il Calendario 2014, ideato e realizzato dal Maestro Paolo di Paolo, con l’ausilio, nelle pagine centrali del Sig. Massimo Maracci, che chiude, come già detto il “Quarto cinquanten- nio di Storia” dell’ Arma. La tiratura è di 1.300.000 copie, di cui 8.000 tradotte in francese, spagnolo, tedesco ed inglese. Il calendario, con apertura a soffietto, e che permette quindi di essere sfogliato come un vero e proprio album, sfoggia in copertina la tavola della celebre “Pattuglia nella tormenta” opera scultorea di Antonio Berti, che si potrà ammirare tra qualche tempo nei giardini antistanti il Palazzo del Quirinale, voluta fortemente dai Comuni d’Italia questo a riprova del forte legame tra gli Italiani e l’Arma. Vi è poi la classica descrizione dei dodici mesi dell’anno, si prosegue, poi, con la prefazione del Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli che evidenzia come da sempre le Stazioni Carabinieri siano “il cuore della nostra organizzazione e tra i simboli più antichi e amati dello Stato Italiano, per quella radicata e riconosciuta capacità di coniugare efficienza operativa e sensibilità umana”. Si arriva poi alla descrizione, sempre mirabilmente disegnata, delle “Attività di soccorso” compiute dai Carabinieri ricordando episodi come l’epidemia di colera in Piemonte, il maremoto di Messina, il disastro del Vajont l’alluvione di Firenze, il terremoto dell’Aquila sino al recente dramma degli immigrati che, disperati, approdano sulle coste italiane. Continuando a sfogliare questo almanacco si arriva alla descrizione dell’azione di contrasto “Contro i sequestri di persona” che hanno afflitto il nostro Paese, soprattutto la Sardegna, in tempi non troppo lontani e che grazie al lavoro delle Forze di Polizia è ormai quasi un doloroso ricordo. Andando avanti nella descrizione ecco che si può ammirare quella che viene definita “La sfida della modernità” dove vengono ampliamente descritti i Reparti Speciali dell’Arma a supporto dei comandi “territoriali”. Proseguendo si arriva alla “Lotta all’eversione” dove si raccontano due tragici episodi della Storia d’Italia: il ritrovamento del corpo di Aldo Moro (9 Maggio 1978) e la strage alla stazione ferroviaria di Bologna (2 Agosto 1980) e la nascita dei reparti specializzati. I Carabinieri, sono sempre presenti nella nostra vita di tutti giorni, soprattutto durante manifestazioni sportive, processioni religiose, raduni, manifestazioni ed è proprio a questo tema che è dedicata un’altra tavola del Calendario, quella appunto “A tutela delle pubbliche manifestazioni” Si arriva poi alla tavola che riguarda “L’Arma dei Carabinieri nel primo centenario della sua Fondazione”, ed a seguire quella che riguarda il “secondo centenario della sua Fondazione”. Continuando il nostro viaggio tra queste affascinantissime pagine arriviamo alla tavola con quattro volti noti dell’Arma: Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso dalla mafia a Pa- lermo la sera del 3 Settembre 1982, il Brigadiere Carmine Tripodi comandante di Stazione, ucciso a San Luca (RC) il 6 Febbraio 1985, il Capitano Emanuele Basile, Comandante della Compagnia di Monreale (PA) ucciso il 4 maggio 1980 e il suo successore Capitano Mario D’Aleo, ucciso con il Brigadiere Giuseppe Bommarito e con il Carabiniere Pietro Morici il 13 giugno 1983 in un attentato, che ci ricordano come l’Arma sia sempre in prima linea nel “Contrasto alle organizzazioni mafiose”. L’Arma compie anche missioni all’estero, ed è questo il tema delle tavole riguardanti “Il tormentato fronte balcanico” dove si descrivono i compiti di polizia civile e militare, dei nostri Carabinieri, volti al mantenimento della pace. Il 31 marzo 2000, l’Arma dei Carabinieri è stata elevata al rango di autonoma Forza Armata, precisamente la quarta, in ordine di costituzione, ed è proprio questa data che viene raffigurata nella tavola “Quarta Forza Armata”. Nel 1999 le porte dell’Arma si aprono alle donne, nella tavola “Una lucerna anche per le donne” viene descritto il momento in cui Cristina Trivulzio di Belgioioso, protagonista femminile dell’Unità d’Italia”, presenta i suoi 200 volontari che parteciparono alle Cinque Giornate di Milano ad un Ufficiale dei Carabinieri. Un momento doloroso per i Carabinieri e per l’Italia intera si ha il 12 novembre 2003, data che tutti ricordano per l’attentato di Nassiriyah, proprio a questa tragica data è dedicata la tavola “A Nassiriyah, vittime per la pace”. In questa bella rassegna c’è anche il nostro amatissimo “Papa Francesco”, in questa tavola si parla dei valori che sostengono i Carabinieri e che sono racchiusi nel loro Regolamento Generale che da alcune fonti storiche sembra essere stato scritto con l’ausilio del padre gesuita Cristiano Chateaubriand, si fa forte il parallelismo tra l’obbedienza dei gesuiti al Papa, la loro dedizione all’educazione e alle missioni e il forte senso del dovere, della disciplina e delle vocazioni per le missioni di pace all’estero dei Carabinieri. Il calendario si chiude con le tavole in cui vengono descritte tutte le “ricompense concesse all’Arma dei Carabinieri dal 1814 al 2014”. Si conclude così questo “viaggio” all’interno di questo affascinante calendario ricco di ricordi, emozioni e carico di speranze..colgo l’occasione, prima di salutarci, di ringraziare uno per uno tutti i Carabinieri che prestano servizio in Italia ed all’estero per tutto quello che fanno per noi nel cercare di rendere questo mondo un po’ meno grigio e buio, un ricordo particolare e commosso va soprattutto a chi non c’è più per causa di servizio e a mio nonno Emilio che ha avuto l’onore di indossare questa divisa, la stessa divisa che ovunque io mi trovi, il solo vederla mi fa sentire sempre a casa. (Fonte e sitografia: www.carabinieri.it) Campo de’ fiori 35 Padre Giacinto Bracci. Il suo legame con SantAntonio Abate S iamo di nuovo a parlare di Padre Giacinto Bracci, frate originario di Vignanello, che ha trascorso la sua vita nel convento di Bellegra (RM) e che è in attesa di Ermelinda di essere proclamato Benedetti santo, visti i numerosi miracoli che sembra aver compiuto tanto in vita quanto in morte. A sostenere fortemente l’apertura del suo processo di canonizzazione è l’associazione “Padre Giacinto Bracci”, che raccoglie numerosi fedeli devoti al frate, e che in occasione delle festività natalizie, insieme alla banda musicale “G. Puccini” ed all’associazione “Madonna di Maregnano” di Vignanello, ha organizzato un bel concerto di fine anno, il 28 Dicembre 2013 nella sala del locale cinema comunale. Durante il concerto della banda, il coro dell’associazione “Padre Giacinto Bracci” ha eseguito due canti, uno dedicato al frate cui è intitolata l’associazione stessa, l’altro alla Madonna di Maregnano, in un cinema praticamente al completo. La figura di Padre Giacinto è fortemente legata a due monaci già santi: San Benedetto da Norcia e Sant’Antonio Abate. Al primo lo lega il fatto che venne consacrato l’11 Luglio, festa appunto di San Benedetto, mentre all’altro lo lega un’altra data, quella della sua morte. Padre Giacinto, infatti, muore il 17 Gennaio del 1967. Queste due date, secondo la testimonianza di padre Ortensio Gionfra, erano già state indicate dal Signore al piccolo Giuseppe (questo il nome di battesimo di Padre Giacinto), quando chiese nelle sue preghiere di “vivere in ritirata preghiera” per tutta la sua vita. Numerose sono le testimonianze raccolte in questi anni, che dimostrano i miracoli compiuti da Padre Giacinto Bracci e come promesso ve ne racconteremo alcuni. Quello riportato in questo numero è per certi aspetti legato anche a Sant’Antonio abate, che abbiamo festeggiato da pochi giorni, ed è la grazia ricevuta dalla signora Margherita di Tivoli, a cui Padre Giacinto nel 1948 guarì il ginocchio del piccolo figlio. “Mio figlio Paolo aveva battuto il ginocchio sinistro che si era gonfiato come un meloncino; gli misi prima la pomata, poi glielo ingessarono per quaranta giorni, ma il ginocchio era sempre gonfio, mio figlio sentiva dolore e zoppicava. Allora l’ho portato da P. Giacinto, nostra ultima speranza (…). Era di primo pomeriggio verso le 16.15. Tutta la gente che era andata a trovare P. Giacinto – e quanta ce ne andava all’epoca! – se ne stava ritornando a casa: chi a piedi, chi con la corriera delle 16.30 che andava a Roma. Il confratello che era con P. Giacinto non voleva farmi passare dicendomi che era tutto il giorno che riceveva, che era stanco e non ce la faceva più. Io insistetti, P. Giacinto mi sentì e, poiché mi conosceva disse “Che cosa vuoi tu? Sempre con questi figli”. Mi fece entrare nella foresteria. Gli feci vedere il ginocchio di mio figlio ed egli disse “Ma qui non c’è niente!”. “Ma Padre Giacì, questo ginocchio è gonfio!” (rispose la donna, ndr). Ha visto meglio e ha cominciato a pregare e a fare segni della croce sul ginocchio: diceva anche a me di credere e pregare. Poi mi congedò dicendomi di dire tredici Pater Ave Gloria a Sant’Antonio e di mettere sul ginocchio l’olio che avevo in casa, che egli, dal convento, lo avrebbe benedetto. Ho fatto tutto e pregato come P. Giacinto mi aveva detto. La mattina dopo ho visto il ginocchio. Per scrupolo di coscienza non potrei giurare che fosse completamente sgonfio però non aveva quell’aspetto tra il gonfio e il tumefatto dei giorni precedenti. Mio figlio da quella mattina si è messo a camminare; il ginocchio non gli ha dato più fastidio e non se ne è più parlato.(…)”. Ognuno può pensare ciò che vuole, ma questo non è stato un caso isolato. Le guarigioni operate da Padre Giacinto durante la sua vita sono davvero molte, come testimonia appunto il gran numero di dichiarazioni raccolte. Spetta ovviamente alla Chiesa l’ultima parola, ma noi, intanto, continueremo a raccontarvi i suoi prodigi. A tal proposito, ricordiamo che se qualcuno avesse testimonianza da rendere può contattare Fabrizio 076.754766 – 333.8585812, Fulvio 0761.755389 e Ivano 0761.755391, dell’associazione “Padre Giacinto Bracci” di Vignanello. Campo de’ fiori 36 La Fanfara Bersaglieri di Viterbo a Tokyo L a Fanfara Bersaglieri in congedo di Viterbo, ha avuto l’onore di ra p p r e s e n t a r e tutti gli appartenenti alla loro arma nonché l’Italia e di Arnaldo Ricci le sue Forze Armate, nella arnaldo_ric@yahoo.it capitale del Giappone: Tokyo. La Fanfara della sezione di Viterbo, attualmente sotto la presidenza del Bers. Luigi Roselli è stata lunapplaudita dalle autorità gamente giapponesi, nonchè da quelle italiane, presenti in Giappone con funzioni diplomatiche. Per la nostra provincia ed i suoi Bersaglieri, è stato un onore rappresentare l’Italia in un paese così lontano quale il Giappone; io ne sono particolarmente orgoglioso, perché fra l’altro, il loro Presidente è stato mio compagno di banco all’Istituto Professionale di Stato “ G. Marconi “ di Viterbo per tutta la durata del ciclo di studi negli anni sessanta. I nostri Bersaglieri della sezione di Viterbo sono partiti per Tokyo il giorno 16 Novembre. La maggior parte di loro non aveva mai preso un aereo ed è stato quindi un battesimo del volo che è durato 12 ore senza scali, ma l’ entusiasmo per questo meraviglioso evento era cosi alto da far superare a tutti qualsiasi timore. La trasferta in Giappone è stata un grande successo, ed ha portato un’atmosfera di allegria tricolore in tutti gli ambienti dove i bersaglieri si sono esibiti. La prima esibizione si è svolta lunedì 18 novembre, presso il teatro comunale di Tokyo; l’ingresso era aperto a tutti i cittadini giapponesi ed italiani che per una qualsiasi ragione abitano a Tokyo; la maggior parte degli spettatori italiani erano familiari dello staff diplomatico. E’ ovvio che non poteva mancare l’ambasciatore italiano S.E. Domenico Giorgi, il quale dopo l’applauditissimo concerto, ha invitato ad un ricevimento per il giorno successivo, presso la sua residenza a Tokyo, tutti i nostri Bersaglieri. L’indomani, 19 Novembre, si è svolta la cerimonia nella sala “Umberto Agnelli” presso l’Istituto Italiano di Cultura diretto dal Prof. La Fanfara Bersaglieri sul palco dove si è svolto il concerto per la giornata delle “ Forze Armate “ con l’ ambasciatore S.E. Domenico Giorgi con a fianco l’ interprete Sig. Erika che traduceva ciò che veniva detto in inglese e in giapponese. Giorgio Amitrano, dedicata alla festa delle Forze Armate italiane. Alla manifestazione con relativo concerto della Fanfara, erano presenti tutte le autorità delle varie ambasciate di Tokyo, compresa la rappresentanza del Nunzio Apostolico del Vaticano. La maggior parte di queste perI nostri Bersaglieri con alcuni addetti militari dell’ambasciata sone non avevano mai sul palco ascoltato una Fanfara dei Bersaglieri; alla fine del concerto la platea si è sciolta in un lunghissimo applauso. Ovviamente non è mancata la tradizionale corsa svoltasi tra gli spettatori entusiasti della manifestazione. L’organizzazione di tutte le manifestazioni a cui hanno partecipato i nostri bersaglieri, è stata minuziosamente curata del Gen. Domenico Pace, risultando alla fine sempliceDa sx: il Presidente della sezione Bersaglieri mente perfetta. di Viterbo Luigi Roselli; l’ambasciatore d’ ItaAl mio caro compagno di banco Luigi Roselli lia a Tokyo S.E. Domenico Giorgi; ed a tutti i suoi Bersaglieri, va il mio ringrae Giuliana, consorte di Luigi Roselli ziamento personale, nonché quello della resalde ed irrinunciabili tradizioni. dazione della rivista Campo de’ fiori per aver così degnamente ed impeccabilmente rappresentato, tramite la loro Fanfara, le nostre 16 novembre 2013. Luigi Roselli ed i suoi Bersaglieri in partenza da Fiumicino per Tokyo Il Bersagliere Luigi Roselli (giacca scura) con i suoi fanfaroni di fronte all’hotel di alloggio a Tokyo Campo de’ fiori 37 Associazione “Simone Gianfelici Boccione” Ricordare la scomparsa di un amico con tante attività S pesso il destino strappa, troppo presto, alla vita persone a noi care. Il modo migliore per ricordarle è portare avanti i loro progetti, realizzare quei sogni che non hanno potuto portare a termine. Questo è quello che hanno fatto anche gli amici di Simone Gianfelici, dai più conosciuto col soprannome di “Boccione”, un giovane prematuramente scomparso in un incedente stradale. Il loro è un gruppo che ha deciso di proseguire il progetto di creare una linea di abbigliamento sportivo per motociclisti, iniziato proprio da Simone prima della sua morte. Abbiamo incontrato il capo del gruppo, Rossano, fratello di Simone, Davide Frate e Fabio Zallocco, tra i membri più attivi. Anzitutto, come si chiama il vostro gruppo? “Associazione Simone Gianfelici Boccione”, come si legge sulla nostra pagina di facebook, dove da subito abbiamo iniziato a gestire il gruppo, facile ed accessibile immediatamente a tutti. Quando è nato tutto questo? Il 24 gennaio 2010. Come vi siete ritrovati a dar vita a questa iniziativa? Dopo la morte di Simone ci siamo ritrovati più volte davanti ad una birra a parlare di lui per cercare di colmare il vuoto che aveva lasciato in noi. “Lo scopo è quello di ricordare e commemorare il nostro amico”, come si legge sulla nostra pagina facebook. Così, andando avanti, abbiamo deciso di dare un senso a questi nostri incontri. Qual è stato il vostro punto di partenza? Siamo partiti da un marchio che Simone aveva disegnato per creare una sua linea di abbigliamento sportivo per motociclisti, vista la sua passione per le moto e l’amicizia che lo legava ad un giovane che corre nel trofeo 600 amatori e che lui era solito accompagnare come meccanico. Abbiamo subito provveduto a registrare il marchio ed a stampare degli adesivi. Cosa significa questo marchio? “Bcone”, letto con la pronuncia inglese, in realtà è il diminutivo del suo soprannome, “Boccione”, e le tre parole Lost Life Lap nel gergo motociclistico significano “giro a vita persa”, cioè quando si dà il tutto per tutto per ottenere qualcosa in più degli altri. Nelle zione comunale di Fabrica di Roma quale regare motociclistiche è l’ultimo giro di qualialtà locale può avere bisogno di cosa. Così ficazione. Questo è diventato il nostro tre anni fa abbiamo donato una bella strumotto. mentazione per l’amplificazione alle scuole Quali sono i vostri scopi? elementari di Faleri; due anni fa, alla scuola Anzitutto portare avanti il sogno di Simone media di Fabrica di Roma, abbiamo regalato creando questa linea di abbigliamento sporun tablet particolare, dotato di un protivo, anche se, partendo da zero, senza algramma per bambini artistici; e l’anno cuna conoscenza, per noi non è semplice. scorso abbiamo donato all’associazione di Già dal 2010 abbiamo realizzato cinque tragazzi disabili “Uniti per loro” un computer shirt ed una felpa, anche se non siamo anda tavolo completo di stampate. Anzi nel cora in grado di proporle in vendita. La 2013 c’è stato anche un bis perché siamo maglietta, infatti, viene regalata come gadriusciti a mandare circa 700 ad una famiget a chi si iscrive al nostro gruppo. glia di nostri amici alluvionati in Sardegna, Chi è che disegna la t-shirt? dove eravamo stati in vacanza l’estate Tutti! Nel senso che durante la cena che orscorsa. Possono sembrare piccole cose, ma ganizziamo ogni fine d’anno, bandiamo una per noi sono importanti. sorta di concorso, dove tutti i partecipanti Progetti per il 2014? possono esprimere la loro idea presentando Riproporremo certamente tutte le iniziative un disegno. Questi disegni, poi, vengono che sono ormai diventate consuete, seppur messi a votazione e se ne sceglie uno che con una nota di novità, a partire dalla t-shirt verrà stampato sulla t-shirt del nuovo anno. e dalla felpa. Non mancherà il moto raduno, Su quali altri fronti siete impegnati? con un percorso ovviamente diverso riAbbiamo affiancato a questo progetto di spetto a quello dello scorso anno, visto i base delle attività di aggregazione. Ed ogni consensi che raccoglie ogni anno. Ci posanno organizziamo una moto passeggiata, siamo davvero ritenere soddisfatti di quello con un percorso sempre diverso. Abbiamo che siamo riusciti a realizzare fino ad ora. all’attivo già tre moto raduni a livello nazionale, riconosciuti dalla FMI. Lo proponiamo Potete rimanere aggiornati su tutte le iniziadurante le festività dei SS Felicissima e Grative dell’associaizone attraverso la pagina di tiliano, l’ultima settimana di Giugno. Collafacebook “Associazione Simone Gianfelici boriamo, infatti, con il comitato locale dei Boccione”. festeggiamenti animando le feste con uno Ermelinda Benedetti stand dove si può cenare e ballare. Ma so che fate anche della beneficenza! Tutto ciò che facciamo, non lo facciamo certo a scopo di lucro, e da ogni attività che organizziamo cerchiamo di ricavare qualcosa per fare beneficenza qui nella nostra zona. Chiediamo all’amministraIl disegno che ha vinto il concorso 2013 per la t-shirt del 2014. Campo de’ fiori 38 Mestieri da donna tra l’ ‘800 e il ‘900 L a levatrice era un mestiere femminile e nella civiltà contadina godeva di grande prestigio e di grande autorità, poiché aiutava a dare la di Francesca vita,ed era chiamata cosi Pelinga perché era in grado di levare il neonato dal corpo della donna incinta. Mia madre quando ascoltava donne che parlavano di epidurale o parto cesareo per evitare il dolore, sorrideva dicendo che ai suoi tempi si partoriva in casa e bastavano asciugamani, acqua calda e la presenza della levatrice. Nel 1888 il Governo Crispi istituzionalizzò la professione e obbligò i Comuni a stipendiare la levatrice con l’obbligo di cura gratuita per i poveri mentre le famiglie benestanti dovevano pagare e lo facevano sovente con oro e biancheria. Tutto questo per il disinteresse dei medici e la necessità di debellare la morte per parto, la febbre puerperale ed altre patologie dovute a scarse precauzioni igieniche da parte di levatrici improvvisate. Si provvide quindi, a tal fine, ad istituire scuole di ostetricia e, grazie alla sig. Lucia Vaselli che metteva a disposizione i libri con cui aveva studiato sua nonna, Lucia Monti, nei primi del ‘900, levatrice di Civita per molti anni, si seppe cosa serviva per avere il diploma e quali erano i compiti da assolvere. Le donne che volevano diventare levatrici dovevano innanzitutto superare un esame di ammissione sul programma della terza classe elementare, avere un’età compresa fra i 18 e i 36 anni, possedere un certificato di buona condotta rilasciato dal Comune di appartenenza, e poi frequentare per due anni scolastici una delle scuole di ostetricia del Regno. Le scuole erano convitti dipendenti da un distretto universitario annesse ad un ospizio di maternità o ad un ospedale. Alla fine del primo anno dovevano sostenere un esame teorico e, alla fine del secondo, un esame pratico, e quando dopo questi avessero dimostrato di essere a sufficienza istruite, veniva loro rilasciato il diploma di levatrice e chi intendeva esercitare doveva far registrare il diploma nell’ufficio comunale entro un mese dal giorno in cui vi avevano preso la residenza. Le levatrici dovevano essere di sana e robusta costituzione ,infatti fra le loro mansioni vi erano quelle di vegliare intere notti presso le partorienti, di cambiare il letto delle ammalate ed altro, non dovevano essere ammalate di epilessia perché al momento in cui dovevano prestare la loro opera non potevano venir colpite da convulsioni. Gli organi dei sensi fini e delicati, non solo quello della vista ma anche quello del tatto e dell’udito; su di essi infatti si basavano i piu importanti mezzi di indagine dell’esame ostetrico: l’ascoltazione e il riscontro vaginale. Altra malattia che non dovevano avere era l’ozena (malattia delle fosse nasali “La levatrice” Busto della levatrice Angela Ribaldi caratterizzata da un profondo e diffuso processo di suppurazione che esita in atrofia e che coinvolge la mucosa e in un secondo tempo anche il periostio e le pareti ossee delle cavità nasali ed emana un fetore) che rendeva l’alito fetido e poteva procurare febbre puerperale alle donne a cui prestavano assistenza. Fra le doti necessarie anche “quelle del cuore” infatti non dovevano essere troppo sensibili, non immedesimarsi nell’altrui dolore fisico, non avere eccessiva compassione per chi soffriva poichè cosi non avrebbero potuto avere la la calma sufficiente nell’agire, dovevano essere linde e pulite sia nei vestiti che nel corpo e, di tanto in tanto, fare un bagno generale. Le levatrici dovevano essere provvedute di una busta contenente i mezzi necessari per l’assistenza al parto e quelli per arrestare l’emorragia nei casi urgenti,gli oggetti erano: un irrigatore della capacità di un litro con tubo di gomma munito di chiavetta a due cannule vaginali di vetro per le irrigazioni, spazzola, forbici e lima per le unghie, grembiule di tessuto bianco, netto di bucato, a maniche che corte e doveva coprire tutta la parte anteriore della persona. Uno stetoscopio, un termometro centigrado, un paio di forbici per la recisione del funicolo, una sonda di gomma elastica per l’estrazione dell’urina ed una sonda per la riduzione del funicolo ombelicale. I mezzi di disinfenzione erano: acido borico, sapone cotone fenicato. Dovevano essere fornite di un modulo in cui si dovevano annotare il numero dei parti naturali o artificiali, degli aborti, di come era avvenuta l’ultima gravidanza e indicare se il parto attuale fosse stato normale, in caso di morte della partoriente, se aveva avuto luogo durante o subito dopo il parto, se il feto era vivo o morto, quali fossero le cause e se ci fossero stati incidenti prima, durante o dopo il parto. Apppena arrivate a casa della partoriente dovevano preparare tutto poi avvicinarsi alla donna, dopo il parto dovevano recarsi per i primi otto giorni per almeno due volte a giorni a casa della puerpera e se venivano a contatto con chi fra le partorienti fosse sospetta di febbre puerperale o di infiammazione uterina dovevano astenersi dall’esercizio professionale per cinque giorni. Nel caso in cui ci fossero state complicazioni dovevano chiamare il medico, non potevano usare strumenti chirurgici o praticare operazioni manuali sul feto salvo per il caso d’urgenza eccezionale in cui risultava impossibile di avere il tempo utile per l’pera del medico. La denuncia della nascita doveva essere fatta entro i primi cinque giorni, doveva comprendere il comune, la casa, l’ora e il sesso del neonato e il nome che gli era stato dato. Se la levatrice procurava l’aborto ad una donna, anche col suo consenso, era punita con una reclusione da trenta mesi a cinque anni e la condanna aveva per effetto la sospensione dall’esercizio della professione per un tempo pari alla pena inflitta. Nel caso di un parto clandestino dovevano denunciare la nascita pur senza essere tenute a dichiarare il nome e il cognome della madre naturale che voleva rimanere sconosciuta. Il mestiere della levatrice non era facile, gli stipendi dei Comuni erano scarsi e poteva essere rimosse dal loro incarico in qualsiasi momento. Nel 1886 le levatrici fondarono la Società italiana delle levatrici per difendersi e tutelarsi. Oggi la levatrice è sostituita da una figura piu emancipata chiamata ostetrica. Campo de’ fiori “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA MPD PSYCHO di Enji Otsuka e Sho-u Tajima edito da Panini Comics – 17 volumi, in corso Y osuke Kobayashi è un giovane e tranquillo investigatore giapponese alle prese con un efferato serial killer. Quando però l’assassino rapisce e sevizia orribilmente la sua fidanzata, qualcosa scatta in Yosuke, e in lui cominciano ad affiorare diverse personalità, addirittura in conflitto fra loro. Una delle sue personalità, Shinji Nishizono, uccide a sangue freddo il criminale, e per questo Yosuke viene condi dannato a diversi anni di detenzione. Dal momento dell’omicidio Daniele Vessella è però la personalità di Kazuhiko Amamiya a soppiantare quella di Yosuke. Kazuhiko continua comunque ad essere un valente investigatore specializzato in psicologia criminale, tanto che la polizia gli fa spesso visita in carcere per chiedere la sua collaborazione. Scontata la pena, Kazuhiko viene avvicinato da una sua ex collega che gli propone di lavorare in una nuova agenzia investigativa privata. Kazuhiko accetta e si ritroverà nuovamente invischiato in un terrificante puzzle di morte di cui lui stesso, o uno dei suoi alter ego, è forse inconsapevole parte. (Trama tratta dal sito dell’editore). Psicopatico, ma proprio per questo affascinante. La storia imbocca un sentiero, per poi prenderne un altro creando misteri e intrighi a non finire. Ma il cambio di rotta non è brusco, quindi si ha il tempo di assimilare il nuovo percorso senza rimanere spaesati, con i personaggi che si incastrano perfettamente tra loro. Questo lo fa diventare un capolavoro, per palati fini. Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ ...... . . . . . . . . Z Z Z Z ZZZ Z Z Z Z Z Z Z E Z T ZZ N E N I T R E IMP A R A Z N A Z LA 39 Campo de’ fiori 40 Amatori Rugby Civita Castellana Nuovo anno e nuova rubrica, ci occuperemo in questo spazio di sport e di tutto quello che gira intorno allo sport, insomma sarà una piccola rubrica dove tenteremo per questi primi numeri, di conoscere le realtà sportive di Civita Castellana e dei loro protagonisti per poi allargare lo sguardo anche su altre realtà nazionali ed internazionali, dopotutto, noi Italiani non siamo mica conosciuti nel mondo come un popolo di santi, navigatori e…sportivi?! “A rugby si gioca con le mani e con i piedi, ma in particolare con la testa e con il cuore” (Diego Dominguez, ex rugbista italo-argentino quinto miglior marcatore internazionale della storia del rugby, primo giocatore a raggiungere i 1000 punti.) L a cosa che mi ha sempre affascinato del gioco del rugby è lo straordinario spirito di squadra che caratterizza gli uomini in campo ma soprattutto gli spettatori, parlare di uno sport che ha “il terzo tempo”, in mezzo a tutto lo scempio che spesso accompagna alcuni sport, su tutti il calcio, è come trovare un boccata di ossigeno per tornare a guardare lo sport con gli occhi giusti e veri della competizione ma soprattutto del rispetto degli avversari. La realtà del rugby a Civita Castellana è rappresentata dagli “Amatori Rugby Civita Castellana” e la loro storia viene raccontata sul loro sito www.civitarugby.it così: circa trenta anni fa Ermanno Lanzi, Romolo Angelozzi e Giuseppe Profili, atleti che giocavano nella squadra del Viterbo, cominciarono presso le strutture della Poli- sportiva Calcio, ad infondere nei ragazzi di allora la passione per questo sport e, dopo aver fondato nel ’72 la società “Rugby Civita Castellana”, i risultati non tardarono ad arrivare premiando la categoria “giovanile” Campione d’Italia. I successivi anni di intenso lavoro e ferma determinazione produssero una squadra “senior” che nell’82 disputò la finale di campionato valida per la promozione in serie B. Purtroppo seguì un periodo buio causato dalla mancanza di strutture e di fondi, ma come spesso accade quando c’è di mezzo il cuore, l’A.S. Amatori Rugby Civita Castellana è rinata come la Fenice dalle sue stesse ceneri nel 1999 grazie a Giuseppe Profili, Giuseppe Rossetti, Erminio Cipriani, Angelo Proietti ed altri irriducibili della palla ovale. Oggi la 1^ squadra partecipa al campionato di serie C e la società conta su un vivaio di categorie che vanno dagli Under 8 agli Under 18. Inoltre un nutrito gruppo di “old” continua a portare lustro a Civita Castellana durante gli incontri che questa “goliardica” categoria organizza in Italia e all’estero. La società gestisce il campo sportivo intitolato al compianto Carlo Angeletti, indimenticato compagno di tante avventure dipartito prematuramente, dove organizza spesso manifestazioni di rilievo oltre alle normali partite di campionato ed ai concentramenti delle categorie juniores. E’ presente nelle scuole della città con le quali partecipa ai campionati studenteschi anche prendendo parte all’ Ente Scolastico. L’Amatori Rugby Civita Castellana ha ricevuto anche l’ambito riconoscimento delle “stelle al merito sportivo” dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Per avvicinarsi a questo entusiasmante sport la Amatori Rugby Civita Castellana ha istituito dei corsi gratuiti: Mini Rugby: Under 6-8-10; Giovanili: Under 12-14-16-18; Seniores: Serie C- Old. La squadra può essere seguita presso il campo Angeletti, in Via dei Marinai d’Italia a Civita Castellana, oltre al già citato sito è possibile rimanere aggiornati sull’andamento del campionato e sulle iniziative anche grazie alla pagina www.facebook.com/civitarugby. Letizia Chilelli CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 41 Wikipedia ed affini! Wikipedia (www.wikipedia.org), la strafamosa Enciclopedia online scritta da migliaia di volontari nata nel 2001 dalla menti geniali di Larry Sanger e Jimmy Wales, che ad oggi conta oltre 77 di Patrizia milioni di voci in 280 linCaprioli gue, negli ultimi anni ha prodotto anche altri mini portali che trattano di varie tematiche, ma sempre improntati allo spirito della collaborazione e condivisione libera dei contenuti. Vediamo insieme cosa è stato creato al di là di Wikipedia Incominciamo con Wikivoyage (http://it.wikivoyage.org) che rappresenta una vera e propria guida turistica mondiale, con tantissimi paesi descritti nelle loro bellezze naturali e culturali. Wikimedia Commons (http://commons.wikimedia.org) un Database con circa 20 milioni di files multimediali liberamente utilizzabili. Wikiquote (http://it.wikiquote.org) una grande antologia di aforismi, incipit ed explicit di opere letterarie, proverbi e molto altro. Wikizionario (http://it.wiktionary.org) un vero e proprio dizionario con attualmente 120.903 lemmi. Wikinotizie (http://it.wikinews.org) una fonte di news aperta e varia a cui tutti possiamo dare il nostro contributo di contenut; naturalmente le notizie vengono prima vagliate da un gruppo di controllori volontari. Wikispecies (http://species.wikimedia.org) è un grande contenitore di articoli su migliaia di specie animali, vegetali e minierarie! Meta - Wiki (http://meta.wikimedia.org) è il portale attraverso il quale si incontrano e si sviluppano i progetti della Comunità dei Wikipediani. Wikibooks (http://it.wikibooks.org) in esso troverete manuali e libri di testo scritti dai wikipediani, modificabili e liberi di essere letti e scaricati gratuitamente; gli argomenti trattati sono davvero tanti. Wikisource (http://it.wikisource.org) biblioteca libera con 149.712 pa- gine di contenuto libero da consultare. Wikiversità (http://it.wikiversity.org) l’Università libera, un luogo di apprendimento costante e gratuito. Wikidata (http://it.wikidata.org) è uno spazio aperto dedicato ai dati strutturati, quali ad esempio statistiche su determinate tematiche o paesi. E per finire esiste un programma Kiwix (http://www.kiwix.org/wiki/Main_Page/it) capace di farci consultare Wikipedia offline, pensato per i paesi in via di sviluppo, tale strumento permette di immagazzinare milioni di voci e di poterle esportare anche in PDF o HTML. Buon apprendimento a tutti! 42 Campo de’ fiori XV edizione della Rassegna di Canto Corale Il “Coro San Filippo Neri” di Carbognano, il “Coro Veientano” di Roma, il gruppo strumentale “Solo Sax” e la “Nova Schola Cantorum” di Nepi, al Duomo di Civita Castellana S abato 11 gennaio si è svolta, presso la chiesa di Santa Maria Maggiore in Civita Castellana, la 15° edizione della Rassegna di Canto Corale, che vede il civitonico “Coro Polifonico Mons. Giuseppe Bellamaria”, esibirsi e ospitare altri cori delle diocesi del circondario. Per questa quindicesima edizione, hanno partecipato il “Coro San Filippo Neri” di Carbognano in collaborazione con il “Coro Veientano” di Roma e del gruppo strumentale “Solo Sax” e la “Nova Schola Cantorum” di Nepi. Il coro polifonico di Civita Castellana “Mons. Giuseppe Bellamaria”, diretto ormai da ben sette anni dal M° Laura Ammannato, ha rinnovato anche quest’anno il livello di impegno e difficoltà sempre crescenti che lo caratterizzano. Il coro, formato a oggi da ben 30 elementi; grazie al proprio fondatore, Mons. Giuseppe Bellamaria, basa le proprie fondamenta nello studio amorevole dell’arte del canto gregoriano, cercando di ampliare la costruzione come archi diramanti da pilastri, promuovendo e divulgando la musica polifonica liturgica ed ex-liturgica. “La divulgazione della musica polifonica del ‘500 e ‘600, Italiana ed Europea” Dice il M° Ammannato “E’ necessaria al ricordo e alla riscoperta della musica che ci appartiene, come identità e come patrimonio culturale. Ci identifica e ci caratterizza, rispetto ad altri generi che non appartengono ai luoghi dove siamo nati, non appartengono alla concezione musicale della nostra cultura. Si tratta di un bene che va amato, riscoperto e mantenuto come un tesoro che è già di nostra proprietà”. I cinque brani proposti per la rassegna sono il sintomo di un lavoro costante e passionale di tutti gli elementi che alternano, in forma di puro volontariato, prove fisse settimanali a impegni costanti per le funzioni liturgiche nell’arco di tutto l’anno. Accompagnati all’organo dal M° Enrico Mazzoni, passando da un bellissimo 1° movimento del Magnificat di Durante al ben conosciuto e velato di una sorta di dolce malinconia, Minuit Chrétiens di Adolphe Adam, il coro civitonico ha aperto la bella serata. Il “Coro San Filippo Neri” di Carbognano e il “Coro Veientano” di Roma, diretti dal M° Romeo Lipperi, hanno presentato dei brani complessi e articolati di Bach e Tassani, dimostrando intenzione e buone capacità, sostenuti dall’interessante e inusuale intreccio sonoro creato dal gruppo di soli sassofoni “Solo Sax”, che ha ben dosato dinamiche e armonie. In chiusura il coro di Nepi “Nova Schola Cantorum”, diretto dal M° Gaetano Trivelloni, ci ha piacevolmente sorpresi con un repertorio variegato. Il coro, caratterizzato da una forte predominanza femminile che impone la sua impronta timbrica, ha spaziato da brani di musica medioevale come “Alle Psallite”, mottetto del XIII° secolo preso dall’anonimo codex di Montpellier (di mottetti francofoni e pre-francofoni) a brani più classici, fino ad arrivare al gospel, accompagnati al piano dal grande M° Mark Hamlyn. Una nota di merito al M° Michela Luzzetti per le sue esecuzioni al flauto dolce. La chiusura del concerto, ha visto la consegna delle targhe ricordo per i cori ospiti e un bellissimo fuori programma con i quattro cori, per un totale di circa cento persone, che si sono riuniti per una “Ave Verum” di Mozart davvero emozionante. La buona affluenza alla manifestazione è sicuramente indice di volontà e la piacevole presenza del vescovo emerito Mons. Divo Zadi (che non perde una sola edizione), ha allietato la serata, anche se come nota stonata, è il caso di dirlo, la totale assenza delle rappresentanze istituzionali ha tacitamente confermato, purtroppo, il pregiudizio nei confronti della cultura e dello sforzo di persone che senza alcun profitto si dedicano alla conservazione del patrimonio culturale. Vorrei terminare riflettendo sul “coro” come rappresentazione della metafora della vita. Nel coro tutti partecipano esistono e si annullano come tasselli di voci che compongono il mosaico dell’armonia totale, l’unica cosa che conta è lo scopo più alto e tutti lavorano per quello, ogni uno con la sua parte, ogni uno nel rispetto delle parti altrui. Il caos produce solo rumore, solo quando umilmente gli elementi dicono NOI e non IO, l’armonia esiste. Riccardo Chiodi Campo de’ fiori L’angolo del poeta 43 Buon anno specialmente a chi viaggerà con la mente. Un buon anno a chi camminerà speditamente ma non troppo velocemente, Buon anno a chi cercherà di avere più fiato dell’anno precedente, Buon anno a chi camminerà con gli amici, Un buon anno a chi lo inizierà a cuor contento e che non sentirà neppure il vento, Buon anno a chi va verso una meta, Ma buon anno anche a chi non ce la farà. Piero Mecocci, tratto dal suo libro “Parole come il vento” Maria Giudice SCRITTO DA VOI... Gentile Direttore, Le trascrivo quest’ articolo, che molti potrebbero non aver letto, apparso sul quotidiano Avvenire di Martedì 31 dicembre 2013, sapendo che Campo di Fiori potrebbe colmare questa lacuna. Avrei piacere se potesse rie laborarlo e poi se lo trova interessante pubblicarlo nella sua rivista. La ringrazio cordialmente e le auguro un sereno anno nuovo AlRo LA DENUNCIA IL FORUM FAMIGLIE: giù le mani dalle detrazioni “Dopo il nulla di fatto portato dalla legge di stabilità alle famiglie italiane, dopo il pasticciaccio brutto della nuova tassa municipale e dopo il nuovo Isee, ora fa la sua comparsa, un ulteriore taglio alle detrazioni da applicare entro gennaio 2014 se non saltano fuori 500 milioni“. Lo denuncia il Forum delle associazioni familiari. “Ci troviamo a gridare: via le mani dalle tasche delle famiglie”, commenta il presidente, Francesco Belletti. I tagli, denuncia, cadono su “sostegni ai disabili, assegni familiari, detrazioni delle spese mediche”. E “da subito”, mentre quelli ai finanziamenti dei partiti “cominceranno, forse, nel 2016 o nel 2017”, lamenta Belletti. A provocare l’”en nesimo buco”, chiede in modo provocatorio, sono state “le famiglie o quegli interessi locali che nottetempo, grazie a un parlamentare o un burocrate compiacente, riescono ad infilare, tra le pieghe delle leggi di stabilità, il piccolo intervento per il proprio interesse par ticolare?”. Per Belletti stiamo diventando il paese “dell’azzardo e dei balocchi di stato, anziché dei diritti sociali”. Salvo poi “finanziare gli interventi contro la povertà”. Ma i poveri “ci piacerebbe non diventarci”. Infine, la richiesta di smetterla di considerare le detrazioni quasi un regalo, eliminabile in nome dei conti pubblici. “Basta clausole di salvaguardia che mettono le mani nelle tasche delle famiglie, con aumenti automatici dell’Irpes e tagli lineari alle detrazioni: medicina che abbiamo già bevuto. Non solo amara per le famiglie, ma che ha quasi ucciso il paziente Italia”. Spett.le Campo de Fiori, Vi scrivo per chiederVi cortesemente di accettare nella Vs. rubrica dedicata agli annunci una mia offerta. Approfitto per farvi i miei complimenti per la Vostra ottima rivista ed augurarvi un buon anno. Cordialmente Leonardo Pompei Campo de fiori Rivista è su facebook! Lascia i tuoi commenti... Campo de’ fiori 44 Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma “Pozzi moritte ‘o porco!” A Gennaio, con il freddo secco di tramontana, si doveva ammazzare il maiale, ed allora tutta la famiglia contadina veniva occupata per l’occasione, nessuno di Sandro escluso. Nel giorno preAnselmi stabilito, arrivava il norcino con lo scannatore (punteruolo lungo ed appuntito), che, dopo aver fatto fatica ad immobilizzare l’animale nel cortile di casa, aiutato da tutti gli uomini della famiglia, scannava il maiale. Il sangue caldo che sgorgava dalla povera bestia poteva essere bevuto; ma normalmente veniva cotto in una padella per farne il sanguinaccio, consumato da tutta la famiglia come un trofeo, secondo un antico rito tribale. Dopodiché si passava alla sbollentatura della pelle per poterlo depilare e, successivamente, scuoiare. Il norcino, poi, squartava l’animale e, fissate le due parti sulle cavigliere (assi di legno appoggiate al muro, con degli uncini), iniziava a sezionarlo nei vari tagli: prosciutti, spalle, lonze… Molta di questa carne veniva macinata ed insaccata per farne i rocchi (salsicce). Le budella, mondate del loro contenuto e lavate, fun- gevano da guaina. Una parte di loro veniva essiccata al calore del fuoco del camino e diventavano bevarielli. La vescica era il contenitore dello strutto, ossia il grasso sciolto col calore, che serviva in cucina per le minestre, per i dolci e per ungere le padelle. La ratta (reticolo dell’intestino) veniva utilizzata per contenere la carne del fegato, con cui si facevano i fegatelli. La testa e gli scarti delle cartilagini davano la coppa, insaporita sapientemente con la buccia d’arancia. Perfino le ossa venivano utilizzate: si scioglievano nell’acido per ricavarne il sapone. Nemmeno le setole (peli) della pelle venivano buttate, ma riutilizzate per farne pennelli. L’animale, che era il principale sostentamento alimentare della famiglia contadina, veniva accudito con cura per tutto l’anno, e ad esso erano date in pasto cose semplice e naturali come la ghianda, il granturco, le mele di scarto e i consueti beveroni, ovvero semola (crusca) impastata con l’acqua di cottura della pasta. A Fabrica, nella zona di Peccio, il Comune metteva a disposizione delle stallette per chi non ne aveva una propria, dove poter tenere il maiale, un animale talmente importante per la povera economia agricola che per offendere profondamente qualcuno gli si augurava la morte dello stesso. Non era difficile, infatti, sentire, durante le partite di calcio nei paesi, inveire contro l’arbitro con esclamazioni quali: “Arbitro cornuto, pozzi moritte ‘o porco!!!” Campo de’ fiori Sono Finnicella e sono una randagia. Mi hanno recuperato in strada INCINTA e il 26 ottobre sono nati i miei CIUPINI. Io sono piccina peso SOLO 9 kili e questo è PAN, un mio cucciolotto, maschio. ADOZIONE SOLO NEL LAZIO. Si affidano con regolare preaf fido , FIRMA moduli di adozione e sterilizzazione OBBLIGATORIA. 347/6113511. E’ gradita mail di presentazione anna.garrioli@email.it ATHENA, figlia di Finnicella.... Sono Finnicella e sono una ran dagia. Mi hanno recuperato in strada INCINTA e il 26 ottobre sono nati i miei CIUPINI. Io sono piccina peso SOLO 9 kili. ADOZIONE SOLO NEL LAZIO. Si affidano con regolare preaffido , FIRMA moduli di adozione e ste rilizzazione OBBLIGATORIA anche per i ma schi. 347/6113511. EROS, figlio di Finnicella....Sono Finnicella e sono una randagia. Mi hanno recuperato in strada INCINTA e il 26 ottobre sono nati i miei CIUPINI. Io sono piccina peso SOLO 9 kili ADOZIONE SOLO NEL LAZIO. Si affidano con regolare preaffido , FIRMA moduli di adozione e ste rilizzazione OBBLIGATORIA anche per i maschi. 347/6113511. MICIA: 6 ANNI FIV FELV NEGATIVA Il TUO de stino Micia doveva essere nella tua casa dove sei cre sciuta ma non è stato cosi. Il tuo padrone è morto e tu via... Per info e adozione 347/6113511 45 AIUTO...comincia ad essere SUPERURGENTE! FABRICA DI ROMA (Viterbo) Lazio: questa splendida cagnolina ha circa un anno. Si chiama Leyla. Taglia piccola simil bassotto/cane da caccia. Ha anche qualcosa del beagle, vero? E’ molto affettuosa e dolce. Cerca solo carezze. E’ stata trovata con due cuccioli. Verrà a breve sterilizzata. Non può ne deve RIMANERE A CATENA!!!! 3335375465 GASTONE è un labrador puro con tanto di pedigree (questo non vuol dire nulla) ma soprattutto è un cane SOLO. La vita, con lui e la sua famiglia, è stata ingrata, soprattutto ora che avrebbero bisogno l’uno dell’altra. Lasciamo da parte le polemiche quando si tratta di casi estremi come questo: e quanti ce ne sono! Non voglio leggere termini come “bastardi”, “infami” o simile...I suoi pa droni soffrono quanto lui e sono depressi quanto lui ma la convi venza non è più possibile. Non facciamolo marcire e morire dietro a quella grata, dove si trova da ben 3 anni. Ha ancora sicuramente qualche anno da vivere: è sano potrebbe ancora regalare tante gioie a chi lo prenderà in CASA come stava prima... Pensate se voi da casa confortevole a 75 anni andreste a vivere sotto i ponti! NO. Gastone merita di più. Non lo lasciamo morire di freddo e di malinconia... 3387357799 SMARRITA Tekla NERA taglia MEDIA collarino come da foto e guinzaglio attaccato venerdì 10 gennaio da Civita Castellana VT. AVVISTATA nelle zone di Sassacci, Quartaccio, Civita Castellana, Parco Falisco, Faleri, Corchiano……è molto impaurita, chiamare subito!!! Microchip n. 380260040238387. Contattate il numero 338 4101428 Giuseppina oppure 335 228897 Cinzia Grazie!!!!!! Ricompensa solo se viva 46 Campo de’ fiori EWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS Chiusura d’anno col botto a Fabrica di Roma È stata una chiusura d’anno eccezionale, quella che ho vissuto in prima persona, domenica 29 Dicembre 2013 a Fabrica di Roma. Il programma prevedeva l’uscita del gruppo Sbandieratori e delle Majorettes locali. La palestra comunale era stracolma di genitori e nonni accorsi ad assistere all’evento, che stavano in trepidante attesa della performance dei propri figli e nipoti. Lo spettacolo era stato affidato alle sapienti mani di Claudio Ricci, già presentatore del premio “Arco d’oro” (manifestazione che si svolge presso il teatro Tenda di Fabrica di Roma). Presenti le autorità, con in testa il sindaco Mario Scarnati, seguito dall’assessore Gianni Celeste e dall’immancabile don Chicco, è iniziato lo spettacolo con la regia di “Gegia” alle musiche. L’ingresso dei due gruppi è seguito a quello dei ragazzi e delle ragazze che suonavano tamburi e strumenti a fiato. È stato bellissimo vedere il gruppo degli sbandieratori esibirsi in giochi di abilità con le bandiere, ma all’ingresso delle Majorettes c’è stato un vero e proprio boato, sembrava di essere allo stadio, con tutte le persone che applaudivano al più piccolo movimento dei due gruppi, formati da ragazze e bambine, per non parlare poi della mascotte delle Majorettes, la piccola Giulia, che ha letteralmente incantato il pubblico presente. La manifestazione è sicuramente stata un successo, e questo, mi rende felice per tutti coloro che, con il loro lavoro, si sono prodigati in questi mesi, per regalare ai cittadini di Fabrica di Roma due ore di autentico spettacolo, ma allo steso tempo mi rende orgoglioso (e permettetemi di essere di parte) perché l’insegnante delle coreografie e dei balletti delle Majorettes è mia figlia: Ilari, che con passione ed impegno, ha messo in piedi questo spettacolo. Ma da nonno, il mio applauso va anche a mia nipote Nicole che ha partecipato insieme alle altre bambine sue amichette alla meravigliosa serata, e devo dire che sono state veramente favolose. Ma bando alle questioni personali, credo che sia doveroso ringraziare il sindaco Mario Scarnati, l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine, i cittadini che hanno presenziato all’evento e tutti coloro che hanno prestato la loro opera per la riuscita della manifestazione. Sergio Piano Befana della Protezione Civile di Monterosi a L’Aquila... 18 edizione! Il 5 e 6 gennaio 2014 i volontari di RNS Monterosi si sono recati insieme a Italo Cassa (presidente de “La Scuola di Pace” ed ideatore dell’evento) all’Aquila e nel popoloso e multietnico quartiere di Torpignattara per la consegna delle migliaia di giocattoli ai bambini. Piazza Duomo all’Aquila ci ha accolti con la sua consueta “Fiera dell’Epifania” all’interno della quale ormai da cinque anni viene inserito l’evento della Befana della Gioia. Un momento per ricordare e non dimenticare la tragedia che nel 2009 ha duramente colpito l’Aquila e che ancora lascia nella cittadina e nella sua popolazione un concreto segno di impotenza davanti alla lentezza della ricostruzione! La giornata non era delle migliori perché è piovuto tutto il giorno ... ma la Befana della Gioia ha riscosso un grande successo facendo felici i bambini dell’Aquila con tantissimi giocattoli e un grande grande sorriso!!! Migliaia sono stati i doni distribuiti che hanno allietato grandi e piccini! Soprattutto i cittadini dell’Aquila hanno ringraziato tutti noi volontari perchè ogni anno vogliamo essere loro vicini. Durante l’evento ci ha fatto visita anche Elisabetta Leone, Assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila, che ha voluto portare il suo personale saluto e ringraziamento e ci ha voluto rendere partecipi dello stato dell’arte della ricostruzione. Il 6 gennaio, per il terzo anno consecutivo, è stato scelto il popoloso e multietnico quartiere di Torpignattara, trovando ospitalità all’interno della Sala del III Municipio. Una giornata di grande lavoro per la Befana della Gioia! Piano piano, passo dopo passo, passa parola ... sono scesi tutti i bambini di Torpignattara e la Befana è stata costretta a moltiplicarsi in 5 bellissime versioni per donare i giocattoli e tanta gioia ai bambini!!! Fino a tardo pomeriggio c’è stata una continua presenza di bambini che hanno potuto scegliere, coadiuvati dai volontari di RNS Monterosi e dalle simpatiche Befane, i giocattoli che desideravano. Grandi sorrisi hanno scaldato il cuore di tutti noi per questa nuova edizione della Befana della Gioia ... appuntamento per il prossimo anno! Addio al regista Lorenzo De Feo fondatore del Teatro Millelire di Roma Si spento nella mattina di domenica 19 gennaio, stroncato da un infarto, il regista e autore Lorenzo De Feo, direttore artistico del Teatro Millelire. Cordoglio da parte di molti attori e registi che da questa mattina gli stanno rendendo omaggio nella camera ardente dell’Ospedale Policlinico Umberto I di Roma, dove era stato operato Giovedì 16 gennaio. Nato a Napoli nel 1965 Lorenzo De Feo ha dedicato la sua vita all’arte, in particolar modo al teatro. Ha diretto commedie come “Bang! Un giallo a fumetti”; “Caro ti presento il tuo amante”, “Sono diventato Etero!”, “Doppia coppia batte il tris” “E’ morta zia Agata. Dal 2000 al 2007 è stato il direttore artistico di Fonòpoli. Ha curato mostre di pittura, ha lavorato per il cinema e la televisione. Da giugno del 2012 è stato il direttore artistico del Teatro Millelire di Roma insieme ad Antonio Lupi che lo ricorda “È stato un compagno di vita e di lavoro ineguagliabile. Ci lascia un grande uomo di teatro, porterò avanti il suo lavoro sperando di non deluderlo”. I funerali si sono svolti il 21 Gennaio presso la Chiesa Santa Maria delle Grazie nell’omonima piazza a Roma. Campo de’ fiori 47 WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS Parco Ivan Rossi: al via il progetto di Paolo Portoghesi con gli alunni del Colasanti Sono iniziati lunedì 13 gennaio i lavori di realizzazione del Parco Ivan Rossi di Rendering Civita Castellana, sul progetto esecutivo dell’Architetto Paolo Portoghesi, che Parco Ivan Rossi ha elaborato quello realizzato da 80 studenti del liceo scientifico “Colasanti” sotto la sua supervisione. L’opera riguarderà tutto il Parco Ivan Rossi, da via San Gratiliano a Piazza Di Vittorio al Giardino Pubblico già intitolato a Ivan e riscriverà una parte importante di Civita Castellana dedicata al ricordo di Ivan Rossi e del gesto che gli è valso la Medaglia d’Oro al Valore Civile. Il progetto del Parco Ivan Rossi, di cui sono in corso i lavori per la realizzazione del primo stralcio dell’opera che prevede il rifacimento di tutta l’area di via San Gratiliano, è stato affidato dal sindaco Angelelli agli studenti di tre classi terze del liceo scientifico “Colasanti” di Civita nel 2011. L’amministrazione si è rivolta alla scuola chiedendo di progettare un’opera che poi sarebbe stata inserita nel piano triennale dei lavori pubblici. Sono state individuate tre classi dello scientifico ed è stato coinvolto uno dei nomi più illustri dell’architettura italiana, l’architetto Paolo Portoghesi. Dopo le lezioni tenute loro dal “Maestro” Portoghesi, le tre classi hanno presentato tre progetti distinti, tutti e tre mossi da alcune ragioni di fondo come l’acqua, il mare, la vita, in ricordo di Ivan Rossi. I tre progetti sono stati poi fusi in uno e così è stato redatto il progetto preliminare. Dopodiché si sono invertiti i ruoli, il professionista, Paolo Portoghesi ha redatto il progetto definitivo ed esecutivo e i ragazzi hanno apportato le loro modifiche e critiche a quel progetto, che poi è stato finanziato e i cui lavori sono oggi in corso Edu Tech: rivoluzione digitale nelle scuole di Civita da qui al 2015 In ogni classe delle scuole elementari e medie di Civita Castellana verrà installata una lavagna elettronica da qui al 2015 grazie al progetto Edu Tech del comune di Civita Castellana. E gli alunni con difficoltà di apprendimento, disturbi specifici o disabilità saranno seguiti da uno speciale Centro per l’inclusione, che li aiuterà nell’apprendimento attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Il progetto Edu Tech, infatti, sviluppato in tre anni scolastici a partire da quello in corso, prevede la graduale fornitura di lavagne elettroniche a tutte le classi di elementari e medie, la formazione degli insegnanti, l’accesso a internet in ogni classe, la fornitura di tablet per alcune classi campione e la creazione di un Centro per l’inclusione insieme all’istituto “Leonarda Vaccari”. Il progetto nasce per sviluppare e potenziare l’innovazione delle infrastrutture tecnologiche nelle scuole del comune di Civita Castellana e, con esse, le nuove modalità di accesso al sistema informativo, ponendo come obiettivi l’incremento dell’accessibilità, dell’utilizzo dell’informatica nella didattica, e dell’accesso ai servizi in rete di tutte le componenti scolastiche. Parte integrante e qualificante del progetto Edutech è la creazione di un Centro per l’Inclusione che miri a ottimizzare le risorse scolastiche sia economiche sia operative nell’ottica di permettere la miglior inclusione degli studenti con difficoltà, di quelli con specifici disturbi e/o di studenti con disabilità. Il progetto si pone come obiettivi: favorire l’innovazione nella metodologia didattica, avviare un processo positivo nelle varie scuole, affiancando all’azione didattica tradizionale nuovi strumenti tecnologici/multimediali che, con la loro valenza ludica e la naturale empatia dell’interfaccia grafica, possono agevolare i percorsi di apprendimento; svolgere adeguate azioni di formazione in servizio del personale scolastico; contribuire alla realizzazione della piena integrazione scolastica dei soggetti con “Bisogni educativi speciali”. Start up: dieci mila euro dal comune di Civita Castellana per le imprese giovanili Chi ha avviato o sta avviando una nuova impresa a Civita Castellana può partecipare alla selezione pubblica per start up avviata dal Comune di Civita. Con il bando appena deliberato saranno individuati un massimo di tre processi di start up con sede operativa sul territorio comunale di Civita Castellana nei settori dell’innovazione tecnologica e tutela e riqualificazione dell’ambiente e del territorio. Ai migliori processi di start up verrà riconosciuto un contributo economico massimo di 5.000 euro. Alla procedura possono partecipare sia i legali rappresentanti di società già avviate, sia i promotori di processi di start up, i quali dovranno descrivere il piano programma e la finalità degli interventi, oltre a dichiarare una dettagliata previsione degli investimenti. L’individuazione dei beneficiari del contributo economico sarà assegnata ad una Commissione Valutatrice. La domanda di partecipazione dovrà pervenire all’ufficio protocollo del Comune di Civita Castellana, sito in via SS. Martiri Giovanni e Marciano entro le 12,30 del 28 febbraio 2014. “E’ un’opportunità importante per le società costituite da poco o nuove società che si occuperanno di nuove tecnologie e ambiente - ha detto l’assessore alle attività produttive e all’E democracy, Alessandrini Alessio - il comune mette a disposizione 10.000 euro, limitando a tre il numero degli interventi per rendere sostanziale l’apporto economico dato. Ci aspettiamo numerose domande”. Campo de’ fiori 48 LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI “LA PORTA DEL FUTURO” Q Così si chiude la trilogia di Massimo Marsicola uesto libro contiene idee innovative, di svolta. Sono tenuti a conoscerle tutti coloro che hanno a cuore il futuro e che vorranno dare il loro contributo all’edificazione di una nuova civiltà. Si tratta di una filosofia che dopo aver interpretato la realtà nella quale viviamo, indica la strada universale da percorrere per uscire da ogni tipo di crisi. Vostro a soli 5,00 - Info e prenotazioni 0761.513117 - info@campodefiori.biz IDENTITA’ E VALORE IL SECONDO TASSELLO DELLA TRILOGIA DEL PROF. MARSICOLA Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare quello che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi, più importanti ed influenti degli altri? Prima risposta: “perché nonostante gli sforzi che ciascuno fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire le motivazioni di questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è certamente propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, ma è anche decisivo per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La prima cosa che mi viene da rispondere a tutte le domande che sopra ho posto è la seguente: si vuole apparire quel che non si è perché si teme SOLO 1 comunque di essere inadeguati.... Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere rappresentato a teatro (commedia in atto unico). Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni campo e settore produttivo.Utile per chi avesse a cuore un reale rinnovamento della Politica e delle Istituzioni. OMAGGIO Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. Campo de’ fiori Roma. Fine ‘800. L’antico Foro Boario si sviluppava nella zona antistante il Tempio detto di Vesta. I buoi che trainavano i carri erano lasciati in sosta presso la fontana di Carlo Bizzaccheri. Dietro il Tempio, una schiera di case divideva il Foro Boario dal fiume Tevere. A vedere questa immagine sembra impossibile che si possa trattare realmente di Roma! Campo de’ fiori 49 Roma com’era 50 Campo de’ fiori Nel cuore Se ne va un altro pezzo di storia Civitonica Ciao Giggi, te ne sei andato proprio l’ultimo giorno dell’anno, te ne sei andato il giorno di San Silvestro, il giorno di quella maratona che celebra la città eterna e che tu hai corso 15 o 20 volte. Avevi appena compiuto 94 anni nel mio articolo pubblicato due mesi fa, ti avevo definito “Cerqua civitonica” , sì perché eri tosto come quella pianta che rappresenta non a caso la flora del nostro territorio. Atleta variegato amavi la bici, la moto, ma soprattutto la maratona e la poesia. Ti sono stato vicino in questi ultimi 10 anni ed ho avuto l’onore e la gioia di raccogliere i tuoi ricordi fatti di piccole e grandi storie riguardanti la tua vita. Una vita fatta di viaggi in treno, su e giù per l’Italia, quando indossavi tuta e scarpette e ti mescolavi alle moltitudini variopinte di atleti molto più giovani di te, con la consapevolezza, che tanto saresti arrivato, sempre e comunque. Sei stato l’esempio per chi ti ha conosciuto, di cosa significa correre con la tenacia e lo spirito che contraddistingue l’atleta forte, quello che come te iniziò a corre a 54 anni (quando gli altri smettono), noncurante del congelamento ai piedi che ti regalò la guerra sul fronte greco-albanese. Ho lasciato per ultimo le tue poesie, che conservo tutte (qualcuna anche registrata) e che reciterò insieme alle mie, come più volte ti ho promesso. Ciao Giggi, e stai tranquillo, perché la tua preoccupazione, che mi esternavi riguardo al fatto che nessuno ti avrebbe ricordato, da oggi è svanita, perché ci penserà Sandro a mantenere vive le gesta di Luigi Del Priore. Alessandro Soli Luigi Del Priore Ciao Zio Richetto Zitto zitto zio Richetto ha voluto aspettare la befana prima di andarsene. Chi a Fabrica non ha avuto modo di conoscerlo e incontrarlo o semplicemente scambiarsi un saluto? Vorrei dire tante cose di zio Richetto, ma non so da dove iniziare, non sarebbe mai abbastanza per descrivere un personaggio di una creatività e intuizione incredibile e naturale, così intensa da restare stupiti ogni qual volta che le sue mani iniziavano a lavorare per realizzare una nuova invenzione. Non c’era materia, metallo, plastica, vetro o carta, che non prendesse forma. Da esperto orologiaio riusciva ad assemblare componenti così piccole e delicate da rimanere sbalorditi da tanta precisione e raffinatezza, sul suo volto era sempre presente il sorriso e con il fischiettio accompagnava ogni sua giornata di lavoro. La prima volta che lo vidi impegnato a riparare orologi, fu nella sua casa a Firenze, molti anni fa, il suo laboratorio era ricavato dentro ad un grande armadio, ogni anta e cassetto erano piani di lavoro, nulla era lasciato al caso, lui diceva che per il mestiere che faceva e per i pesi che doveva sollevare, un armadio era più che sufficiente e poi c’era poco da angosciarsi per mettere in ordine il laboratorio, bastava chiudere l’armadio. Una scena, quella, difficilmente da dimenticare. La pazienza era la sua arma migliore, pacato e sempre disponibile a condividere con gli altri tutto ciò che dal nulla prendeva vita. Orologi antichi, sveglie, oggettini, oggetti meccanici, giocattoli e marchingegni di ogni tipo, pian piano prendevano forma. Il suo motto era: osservazione, meditazione e azione. Prendeva sempre tempo, non dava nulla per scontato, ma poi, come d’incanto, il suo sguardo si fissava, le sue mani iniziavano a cercare ogni attrezzo di precisione e come in un cartone animato, tutte le parti assemblate iniziavano a muoversi e funzionare. Ritengo che sia stato un grande uomo di ingegno, con il suo carattere mite e credente, accompagnava le sue giornate con preghiere e nutriva enorme ammirazione per tutto quello che lo circondava. Ciao zio Richetto e grazie di cuore per i consigli, per i giorni trascorsi insieme, e di una cosa sono certo: anche se ci hai lasciati zitto zitto, non avrai tempo di annoiarti, continua a cercare a osservare, inventati qualcosa per farci di nuovo sognare, fallo sempre fischiettando, saranno tanti ad ascoltarti. Giovanni Francola Vaselli Angelo “Miccheletto” 06.01.2013 – 06.01.2014… E’ già passato un anno! Di solito la Befana porta dei bei doni, ma per noi non è stato così, anzi! Ci ha tolto te. Sei il primo pensiero appena apriamo gli occhi e l’ul timo prima di addormentarci la sera, sei sempre vivo in noi e nei nostri pensieri. Ci manchi tantissimo. Ciao papà Ricordo di Nello Tomei “Bussiamo al soffitto, la Roma ha segnato e bisogna dirlo a Nello”, tra i tanti ricordi quello che mi salta subito alla mente è questo, ero piccolina, tu eri appena stato operato al cuore, la Roma giocava una partita importante e tu, per ovvi motivi, non potevi seguire la diretta televisiva, la Roma aveva segnato, papà mi prese in braccio ed io con la scopa bussai al soffitto per “comunicarti” la rete della nostra squadra..erano altri tempi, altro calcio.. è così che voglio ricordarti, caro Nello, con il sorriso sulle labbra pensando che volteggiando nel Cielo ci guardi e ti siedi comodamente su di una nuvola sopra lo stadio per seguire la tua squadra! A questo mio ricordo si unisce la mia famiglia e il saluto di tutto il tuo condominio… Letizia Chilelli Campo de’ fiori 51 LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!! Aleeee...eccolo! E’ arrivato di nuovo il tuo Compleanno... non volevi ricordartene? Peccato ci abbiamo pensato noi!!! Auguroni di un Buon Compleanno (21 Gennaio)!!! Silvia e Simone. Amore mio non importa quanti anni compi, l’importante è che sei il più grande amore della mia vita che mi riempie di gioia giorno dopo giorno. Auguri!!! Ti amo... Luca È bello ricevere regali, ma due gioielli così sono meravigliosi! Un bacio grande a Cristopher e Nicole da nonno Sergio…. ...E anche quest’anno mi hai regalato gioie ed emozioni… Sorrisi ed allegria... Posso solo dirti grazie augurandoci ad entrambe di passare questo nuovo 2014 ancora insieme... BUON ANNO AMICA MIA...Ti voglio bene Tanti auguri di buon compleanno a Teresa Baglivo che il 23 Gennaio compie 67 anni, dalle figlie, i generi ed i nipoti. Tanti auguri al nostro piccolo Francesco Sbarra, che l’8 febbraio compie 4 anni. Buon compleanno Amore! Da mamma e papà, i nonni, gli zii e i cuginetti. Tanti auguri di buon compleanno alla piccola Denise Giove che compie il suo primo anno il 30 Gennaio, dalla mamma, il papà, i nonni, gli zii ed i cuginetti. Tanti auguri di buon compleanno al piccolo Francesco che il giorno 8 febbraio compie 4 anni. Dal papà Marco e dalla mamma Daniel.a dai nonni e dagli zii. Tanti auguri al mio amore Federico per la sua laurea in ingegneria aereodinamica. Ora incrociamo le dita insieme. Con orgoglio tua moglie Paola. Tantissimi auguri di buon compleanno a Laura e Luigia Brandi di Soriano nel Cimino che il 10 Febbraio compiono 60 anni! Auguri dalla sorella Alida e dal fratello Paolo. A Fabrizio Ferrari che il 29 Al mio caro papà, che il Dicembre ha compiuto 33 anni, 13 gennaio ha festegtanti auguri da tutta la sua famiglia. giato il suo compleanno, voglio fare i miei più Tantissimi auguri a Giorgio Cimarra coccolosi AUGURI. che compie gli anni il 31 Gennaio, Auguri anche da parte da sua sorella Emilia e della mamma e da tutta la famiglia. dai nostri familiari. 52 Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Ceramica artistica: ritorna il corso gratuito del comune Dopo il successo del laboratorio di ceramica organizzato lo scorso anno dal comune di Civita Castellana, ritorna anche quest’anno il corso gratuito riservato ad hobbysti con età maggiore di 14 anni. Il corso sarà organizzato presso il Liceo Artistico Midossi di via Gramsci e le lezioni, di tre ore ciascuna, avranno la frequenza di due volte alla settimana. A tenere il corso saranno tre insegnanti con una consolidata esperienza nel campo della ceramica artistica: il professor Franco Giorgi che si occuperà di ideazione e progettazione di manufatti che costituiscano soluzioni innovative del materiale ceramico destinato all’uso individuale e collettivo, il professor Dino Dominicis che si occuperà dell’esercizio di foggiatura accompagnato dalla conoscenza e sperimentazione delle varie tecniche sia nelle attività artigianali che industriali; e Dobboloni Vincenzo che si occuperà della decorazione dei manufatti con conoscenza e speri- mentazione delle varie tecniche. “Dato il successo dell’anno scorso e viste le tante richieste – ha dichiarato il sindaco, Gianluca Angelelli - sono felice di poter replicare questa iniziativa, quest’anno verrà perfezionata, rimarranno gli stessi insegnanti. E’ un’iniziativa che mira a mantenere viva la tradizione della ceramica artistica a Civita Castellana e a farla riscoprire anche ai ragazzi”. Nei prossimi giorni uscirà l’avviso pubblico a seguito del quale sarà possibile presentare le domande. Il corso inizierà il 1 marzo e terminerà il 30 maggio. Sarà completamente gratuito ad eccezione della polizza assicurativa a carico degli iscritti. 17° MINI FESTIVAL DI VITERBO. Fino al 31 Gennaio le iscrizioni. Dopo un’estate davvero intensa – costellata da numerose esibizioni in giro per la provincia – torna il vero e proprio Mini Festival di Viterbo, tuttora unico malgrado i numerosi tentativi di imitazione! La manifestazione, giunta alla sua diciassettesima edizione, avrà il suo epilogo – a Viterbo – domenica 2 marzo p.v., dopo aver svolto le semi finali a Fabrica di Roma, sabato 22 febbraio, e ad Acquapendente, domenica 23 febbraio 2014. Come il solito, l’organizzazione è a cura dell’Associazione “Omniarts”, con il patrocinio ed il contributo dei Comuni di Viterbo, Acquapendente e Fabrica di Roma e la collaborazione dell’Associazione Te.Bo. Anche nel 2014, inoltre, il Mini Festival diventerà promotore di solidarietà, in quanto farà parte delle manifestazioni promosse da “Viterbo con Amore”. Fino al 31 gennaio 2014 sarà possibile iscriversi al Mini Festival; ogni partecipante sceglierà il brano da cantare e, se non l’avesse già, ne riceverà il testo e la base musicale. Per le iscrizioni basterà inviare una e-mail con i propri dati a omniarts@email.it o telefonare ai numeri 327/2211332 – 328/7188646; ad inizio febbraio p.v. si svolgeranno le selezioni per le semi finali, presso il ristorante “La Commenda” di Viterbo. I partecipanti saranno, ovviamente, giudicati da una giuria di assoluta qualità che, anche quest’anno, sarà presieduta dal giovane tenore viterbese Antonio Poli – vincitore del Mini Festival 1998 – che, ormai, è considerato il talento lirico in più forte ascesa in Europa. Oltre ad un simpatico omaggio per tutti i partecipanti ed ai premi – con l’esclusivo logo del Mini Festival – per i primi tre classificati di ogni categoria (cat. 1 per i nati tra il 2002 e il 2007, cat. 2 per i nati tra il 1998 e il 2001, cat. 3 per i nati tra il 1993 e il 1997), il vincitore della sezione dedicata ai più grandi avrà la possibilità di incidere un CD demo presso il Binario2 Recording Studio. I primi classificati della seconda e terza categoria, inoltre, potranno partecipare – gratuitamente – agli stage formativi tenuti da Tuscia in Associazione OMNIARTS Jazz. Nuova stagione teatrale al “Fescennino” di Corchiano Anche il piccolo teatro di Corchiano può vantare una ricca stagione teatrale, che si è aperta venerdì 17 Gennaio con uno spettacolo di Beatrice Zuin e Claudio Moro in “Amodo mio” - ricordi e musica di Cuba, e si concluderà venerdì 14 Marzo. Domenica 19 Gennaio L’Ass. culturale Prove d’Attore ha presentato una esilarante commedia degli equivoci: “La Presidentessa”. È seguita venerdì 24 Gennaio “Ragazza seria conoscerebbe uomo max 70enne”, storia di un incontro al buio interpretata da Carla Carucci. Venerdì 31 gennaio, è la volta di Felice Pantone, un cantastorie di Terzo Millennio, in “Il signore delle ciliegie”. Venerdì 7 Febbraio Peppino e Fedele presentano “Crisibolario – il dizionario dei momenti critici”. Venerdì 14 Febbraio il duo chitarra e voce Farraela Siniscalchi e Massimo Antonietti portano in scena “Jazz4Tow”. Il 21 Febbraio Luca Mauceri propone al pubblico “Sulle rotte del sogno” parole, musiche e storie. Il 28 Febbraio Francesca Palombo è Pepa Lopez de Leon in “Canzoni sull’orlo di una crisi di… nervi”. Venerdì 7 Marzo Caric’ & Villa si cimenteranno in un live collage show intitolato “Synchronotopy”. A chiudere la stagione saranno Javier Salnisky e Federico Ferrandina, il 14 Marzo 2014 con un tango argentino – bandoneon. Una proposta davvero interessante e variegata, grazie anche alla scelta operata della direttrice artistica del teatro, Serena Galella. Tutti gli spettacoli si terranno il venerdì sera alle ore 21. Biglietto d’ingresso 7,00. E.B. Campo de’ fiori AGENDA 53 Tutti gli appuntamenti più importanti “PREMIO ARCO D’ORO”. SETTE IMPERDIBILI INCONTRI AL TEATRO PALARTE DI FABRICA DI ROMA S i riparte domenica 9 Febbraio con la seconda parte della popolarissima rassegna di teatro amatoriale “Premio Arco d’oro” al Teatro Palarte di Fabrica di Roma. Dopo le cinque rappresentazioni andate in scena tra l’ottobre ed il novembre scorso, c’è grande attesa per le prossime sette, da parte dei tanti appassionati di teatro che ogni domenica, nel periodo della rassegna, si recano a teatro, per trascorrere sì un pomeriggio diverso e piacevole, ma soprattutto per ammirare la bravura degli attori che di volta in volta si susseguono sul palco in ruoli drammatici o comici. La manifestazione è giunta quest’anno alla sua VIII edizione, grazie anche al sostegno dell’Amministrazione comunale che, con il suo intervento, fa sì che il biglietto possa essere venduto a soli 5,00 a persona per ciascuno spettacolo. La modica cifra è quasi simbolica se si tiene conto del fatto che la struttura e le compagnie che intervengono valgono davvero molto di più. Tutti i dodici gruppi in gara, provenienti da ogni parte d’Italia, sono stati scelti tra ben settanta compagnie, per aggiudicarsi il sempre più ambito “Premio Arco d’Oro” come miglior spettacolo. Ma la sera delle premiazioni, il 5 Aprile, saranno assegnati anche numerosi altri premi: ai miglior attori protagonisti e non maschili e femminili, per la miglior regia e scenografia, oltre all’ambito Premio del Pubblico, assegnato attraverso i voti raccolti tra gli spettatori. Tra i vari premi siamo lieti di poter assegnare anche quest’anno quello della Stampa, offerto dalla rivista Campo de’ fiori. Personalmente, ormai da diversi anni, ho l’onore di far parte della validissima giuria, presieduta da Giantommaso Cencelli, a cui è affidato l’arduo compito di emettere il verdetto. In questo finale d’inverno ed inizio di primavera ci aspetta, dunque, tanto buon teatro ed una interessante serata di premizioni, condotta da Claudio Ermelinda Benedetti Ricci e Carlo Ciaffardini (direttore artistico del teatro), veramente da non perdere. Campo de’ fiori 54 Album de Campo de’ fiori Civita Castellana - Scuola media Dante Alighieri, classe 2°D. In piedi da sx: Lazzarini Claudio, Cavalieri Mauro, Corteselli Roberto, Bobboni Roberto, Anzellini Fabio, Rossi Carlo, Cimarra Giorgio, Cima Roberto, Brunori Giovanni, Azzardo Francesco, Marroni Erasmo, Carvetti Carlo, Bonomo Romano, Angeletti Mauro, Miccini Sergio. In basso da sx: Fontana Carlo, Celletti A...., Granatelli Franco, Cavalieri Ferdinando, Santini Claudio, Filippi Giovanni, Cavarischia Vincenzo, Ricucci Sergio, Lazzari Massimo, Zezza Antonio, Gemma Marco, Marcantoni Franco, Sopranzi Antonio, Profili Sandro. Assente Ferrante S. La foto è del sig. Giovanni Filippi. Un pensiero a chi non c’è più. Campo de’ fiori Civita Castellana. Anni ‘80. P. Perazzoni, M. Salvatori, M. Baldoffei, G. Fiori, P. Sacchetti, M. Silveri, G. Agostinelli, N. Seugo, A. Aballe, U. Salvi, M. Salvatori, F. Sansonetti, L. Patrizi, V. Martelli, M. Ulisse, R. Baiocco, ... Massaccesi, M. Barduani, Renzo Lupetto. Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Chianciano Terme 1992. Gruppo silicotici di Civita Castellana. In alto da sx: ... Stinchelli, Ilio Fantera, ... Cassio, ... Giordani, Al centro da sx: ...., ... Bobboni..., ... Catena, Fabrizio Mezzanotte, Antonio..., ..., ... Ricci, Gino Fantera, ..., Gino Casaluce, ... Santino, Giovanni..., Ulisse Vegni, Sergio Accettoni, ..., Brocchi, Gianni Anselmi, Fabio Sopranzi, Giuseppe Mei. In basso da sx: ... Bobboni, Sergio Berluti, ..., ... Mancini, Costantino..., ... De Iaco, ... Santini. Campo de’ fiori Civita Castellana. Campo “T. Madami”. Anni ‘70. Torneo amatoriale. Squadra del “Bari”. In piedi da sx: Giovanni De Florio, Antonio Dentico, Massimo Ceci, ..., Di Fidio, Silvano Sciarrini, ..., ... Mancinelli, ... , ..., Bellizzi (Ciccillo), ... Giuliano, Giovanni Bellizzi, Massimo Tomei, Giuseppe Di Vittorio. In basso da sx: Roberto Vaselli, ..., Franco Antonini, Angelo Borromei, Ivone Cavalieri, Antonio Armagno e Pietro Fonghini. Campo de’ fiori 56 Album de Campo de’ fiori Fabrica di Roma - 2003. La famiglia Stefanucci festeggia gli 80 anni di Giuseppa Stefanucci. Foto di Elida Stefanucci. Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anni ‘80. Da sx: Marinella Marinelli, Ciro Marinelli, Sandro Ceccarelli, Alba Marinelli. Nella foto pubblicata sul precedente numero di Campo de fiori (n.109 Dicembre 2013) a pag. 57, sono stati omessi i nomi di Marcelli Anna e Marcelli Giampiero. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori. Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Primi anni ‘70. Da sx: Renzo Capparucci, Otello Narduzzi, Francesco Alessandrini, Luigi Censi, Remo Morelli, Vitilio Stefanucci, Medoro Stefanucci, Valerio Giovagnoli, Alfio Poleggi, Fernando Cianchi, Gianni Cosimi, Marcello Morelli. Campo de’ fiori Campo de’ fiori Fabrica di Rima. Fine anni ‘50. Augusto Anselmi, il “macellaro” Fabrica di Roma. Anni ‘70. Mario Scarnati, in un momento di relax, oggi sindaco del paese con “qualche” impegno in più 58 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori Carbognano. Anni ‘60. Squadra del Carbagnano contro Villa San Giovanni in Tuscia. Risultato finale 6-1. In pedi da sx: Sandro Ciula, Vincenzo Narduzzi, Giuseppe Ceccarelli, Maurizio Incanti, Michele Fracassa, ... Carpiceci (allenatore), Osvaldo Iacomoni, ... Pirano (dirigente), Luigi Pastorelli, Eraldo Palmieri (dirigente). In basso da sx: Nando Pastorelli (dirigente), Mario Cristofari, Giovanni Ceccarelli, Angelo Di Biagi, Sergio Pastorelli, Angelo Cristofari. Campo de’ fiori dei ricordi Campo de’ fiori 59 Campo de’ fiori Corchiano 1915. Giustino Marconi e Beatrice Cianca. Da sx: Novello e Roberto Marconi. Foto di Milena Marconi Campo de’ fiori Corchiano195. Prospero Prosperi con la sua prima bicicletta. 60 LAVORO CERCO - CERCO LAVORO COME corriere express, colatore, rifinitore, accompagnatore anzianai, muratore, aiuto cuoco, autista (patente B). Tel. 329.7729949 - CONIUGI ITALIANI cercano lavoro presso azienda come guardiani giorno e notte, con alloggio, tuttofare. 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Tel. 320. 3826564. - RAGAZZA 19ENNE cerca lavoro come commessa, cameriera o altro. Seria e responsabile. Fabrica di Roma. Tel.3883629332 /0761569905 - LAVORO PART-TIME zona Fabrica di Roma, Civita Castellana, Caprarola, Ronciglione, Corchiano, Vignanello, Sutri, Capranica, come dog sitter, cat sitter, pulizie di casa (no stiro). Sabina 349.6744121. - GIOVANE SIGNORA ITALIANA seria ed affidabile, cerca lavoro con persone anziane, come assistente notturna. Fabrica di Roma. Tel. 346.3334813 Eleonora. - COLATORE, RIFINITORE COLLAUDATO, giardiniere, aiuto cuoco, manovale, dadante per anziani. Cerco lavoro. Automunito. Tel. 329.7729949. - RAGAZZA DOMINICANA cerca lavoro anche lungo orario (compresa notte), assistenza anziani, domestica, baby sitter, servizio ristorante, pulizia alberghi e cucine. Zona Roma e provincia di Viterbo.Tel. 339.8815031. - CERCO LAVORO COME BADANTE anche giorno e notte, per pulizie, aiuto ristorante e pizzeria, baby-sitter, come sarta o in case di cura. URGENTE. Tel. 329.7755636- CERCO LAVORO PART TIME O LUNGORARIO a Civita castellana e dintorni. Sono sud americana, 35 anni, regolare econ buon italiano. Tel. 3203826564. - RAGAZZA ITALIANA 26 ENNE, diplomata magistrale, cerca lavoro come badante ad ore, part time o lungo orario ma anche come babysitter e colf. Zona Civita Castellana. Tel. 3801819720 o 347.7628193. - STUDENTE 20ENNE, con brevetto di assistente bagnino, cerca lavoro di qualsiasi genere, fulltime e part-time. Fabrica di Roma e dintorni. No motorizzato. Tel. 339.1120529. - RAGAZZA 19ENNE, automunita, seria e vo- Campo de’ fiori Annunci lenterosa, con diploma magistrale per l'indirizzo turistico, cerca lavoro come baby sitter, cameriera, commessa, o segretaria, nella zona di Corchiano, Civita Castellana, Fabrica di Roma e dintorni! Tel. 327.7574774 - CERCASI BADANTE 24h per signora anziana,autosufficente,possibilmente automunita ,località magliano sabin. Uurgente. 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Fax 0761.513117 Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a info@campodefiori.biz (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) .................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. 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Città......................................................Tel...................................Firma................................................................ 62 Campo de’ fiori Oroscopo di Febbraio by Cosmo ARIETE Nonostante il cielo sembri avercela con voi, un piccolo astro illuminerà il cammino rendendolo quanto meno più sopportabile. Ora vi pare tutto a voi contrario, ma presto potrà insinuarsi un po’ di ottimismo e di fiducia in voi stessi: ingredienti sufficienti a far fronte alle tante richieste che arrivano dal vostro ambiente. TORO Siete particolarmente spietati e scorbutici. Puntualizzerete con caparbietà e ostinazione,ogni minima situazione a voi non gradita. Se la passeranno meglio i single, che ora ameranno sé stessi più di ogni altra cosa possibile o immaginabile. Questa strana repulsione per i sentimenti dovrebbe farvi riflettere su ciò che cercate. GEMELLI La comunicazione è l’aspetto fondamentale di questo momento. Se siete in attesa di esiti, scartoffie, pratiche, queste arriveranno puntualmente nel mese di febbraio, e saranno a vostro vantaggio. Tenete per voi l’energia mentale che state accumulando, e trasformatela in azioni concrete e risolutive per il vostro promettente. CANCRO Siete piuttosto trasandati. E’ necessario riprendere possesso di sé stessi, tornado in splendida forma fisica, e curandosi nuovamente. Anche perché febbraio può risultare piuttosto hot. Datevi una riordinata, e preparatevi a riprendere il ritmo! Ok il lavoro, ma anche la cura di se stessi e importante! LEONE Il mese in questione vi vede un po’ deboli di corpo, e tendenti quindi agli acciacchi di stagione, febbre e raffreddori. Come se non bastasse, ci si metterà anche qualche ignaro e stressato collega dello zodiaco a peggiorare la situazione: un rimprovero forte e duro è in arrivo, da un amico o dal partner. VERGINE Quello che sta per accadere, a febbraio, è l’emersione di antichi dissapori. Ritorneranno persone che credevate scomparse, si ripresenteranno con scuse assurde, infastidendovi. Tutto sommato sarà un’occasione d’oro per chiarirsi con qualcuno, e per esprimere le proprie considerazioni su faccende passate non del tutto chiuse. BILANCIA I debiti si pagano. Dimostrate grande lealtà verso gli altri: evitate di fare buffi, e non date mai fregature. C’è anche però qualcuno ha dimenticato le promesse che vi ha fatto. Ed ora chiedete voi conto a tale affronto. Saprete essere chiari con chi vi circonda, ma un tantino irruenti e netti. Fate attenzione a come dite le cose! SCORPIONE La realtà ora è un’illusione. Vi fate troppi problemi. Questo vi porta a giudicare chi avete intorno, giudizi però sbagliati e che possono privarvi di opportunità grandiose, sia in amore che sul lavoro. Ma se qualcuno vi fa notare un errore vi spaccherete in quattro per dimostrare che si sbaglia. SAGITTARIO Febbraio è un mese dove il viaggio, o lo spostamento, è un tema centrale del vostro segno zodiacale. Potrebbe trattarsi di un trasloco di lavoro, o di casa. Oppure un aumento vertiginoso degli spostamenti in macchina, per diversi motivi, anche affettivi. Di qualunque cosa si tratti fatela in modo oculato! CAPRICORNO Il cielo vi è contro, le stelle vi odiano, gli astri vi fanno i dispetti. Il momento astrologico per il vostro segno è difficile. Per ora potete solo ritornare alle vostre attività e superare i momenti di difficoltà con i così detti colpi di fortuna. Ma, non temete, presto arriverà anche per voi il momento del riscatto! ACQUARIO Carisma e magnetismo aumentano e la sfera affettiva è vincente. Il che vi impone di approfittarne col partner: godetevi questo momento. E voi single, uscite dall’anfora e annaffiate il mondo. Tutta questa grande energia primaverile (anche se ancora è inverno) infonderà ottimismo, e grandi risultati sulla vita pratica di tutti i giorni. PESCI Venite da un passato recente di mortificazione e delusione. Non agite impulsivamente, perché a febbraio arrivano risposte concrete. Non saranno gli altri a trovare le risposte per voi, ma arriverete da soli a conclusioni. Vi accorgerete che certi pensieri negativi erano frutto esclusivo della vostra naturale paranoia di essere giudicati! Campo de’ fiori 63 VENDO CEDO Fabrica di Roma Civita Castellana Avviatissimo negozio di bomboniere ed articoli da regalo. Vero affare. Cod. At46 Negozio di abbigliamento, in locale completamente ristrutturato. Zona nuova. Avviatissimo. Patrocinio Centro Commerciale Falerii Novi Negozio di 50 mq completo di arredamento per attività di profumeria. Ottimo investimento. Cod. V02 Locale commerciale 284 mq+39 mq soppalchi+41 mq tettoia chiusa. Cod. V20 Cod. At48 Roma Vignanello Zona Santa Maria Maggiore affitto appartemento max 2 persone oppure uso ufficio Cod. A 68 Terreno 6.800 mq con ulivi, nocciole e piccolo annesso. Cod. 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Ab b ona ti an che tu! (C o up on a pa g. 40 ) Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina, Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene. A Roma nei teatri, nei migliori alberghi e locali, sui taxi e in tutte le stazioni MET.RO. Spedito a tutti gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e straniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo. Campo de’ fiori Periodico Sociale di Arte, Cultura, Spettacolo ed Attualità edito dall’ Associazione Accademia Internazionale D’Italia (A.I.D.I.) senza fini di lucro Reg.Trib. VT n. 351 del 2/6/89 Presidente Fondatore: Sandro Anselmi Direttore Editoriale: Sandro Anselmi Direttore Responsabile: Stefano De Santis Consulente Editoriale: Enrico De Santis Direzione Amministrazione Redazione Pubblicità ed Abbonamenti: Piazza della Liberazione, 2 01033 Civita Castellana (VT) Tel. e Fax 0761.513117 e-mail: info@campodefiori.biz Redazione di Roma: Viale G. Mazzini 140 Abbonamenti Rimborso spese spedizione Italia: 12 numeri 25,00 Estero: 12 numeri 60,00 Caporedattore Ermelinda Benedetti Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 42315580 Segreteria di intestato all’AssociaRedazione zione Coordinamento Accademia InternazioImpaginazione e nale D’Italia. Grafica: L’abbonamento andrà in corso dal primo nuCristina mero Evangelisti raggiungibile e può avere inizio in Sonia Bonamin qualsiasi momento dell’anno ed avrà, comunque, validità per WebMaster 12 numeri. www.sistibruno.it Garanzia di riservatezza per gli Stampa: abbonati La realizzazione di questo giornale e la stesura degli articoli sono liberi e gratuiti ed impegnano esclusivamente chi li firma. Testi, foto, lettere e disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti se non dopo preventiva ed esplicita richiesta da parte di chi li fornisce. I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche parziale, sono riservati in tutti i paesi. 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attiva fin dal primo volume e ne fu anche redattore, in quell'anno, con Augusto Jandolo e Marcello Piermattei; partecipò alla fondazione dell’”Istituto di Studi Romani” che aveva lo scopo di promuo...
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