sospensione delle forme nei dipinti di mirna bisulli
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sospensione delle forme nei dipinti di mirna bisulli
A LEZIONE DAL PROFESSOR GNOMUS LO SPETTACOLO VAGANTE AL COSPETTO DI BENEDETTO XVI SOSPENSIONE DELLE FORME NEI DIPINTI DI MIRNA BISULLI Campo de’ fiori 2 SOMMARIO Editoriale: Natale è ... Natale........................................3 L’intervista: A LEZIONE DAL PROF. GNOMUS.....................4 Lo spettacolo vagante al cospsetto di Benedetto XVI............6 Curriculum vitae: Alessandra Bruno..........................................9 Roma che se n’è andata: Barberini, Bernini e Borromini, artefici del Barocco italiano.....................................10-11 Suonare Suonare: Antonio Oleari - Renzo Stefanel..............12-13 La rete delle sorprese.............................14 Sentire bene fa bene alla famiglia ed alla coppia......................................................15 Cine Parade: Cosimo e Nicole...........16 “La pedofilia: come affrontarla”.............17 Ecologia e ambiente: Il tempo del non tempo...............................18 Stato vince, gestore perde... fate il vostro gioco...................................................20-21 Ancora sul senso dell’essere...................22 Come eravamo: TURIDDO MADAMI ... questo sconosciuto....25 La malasanità ....................................26-27 La sospensione delle forme nei dipinti di Mirna Bisulli.......................................28-29 Le trasformazioni di Civita Castellana...30 Trucco d’epoca: Gli anni ‘70 ................................................31 Il probabile futuro dell’aviazione civile........................................................33 Il Fumetto: Proiettili di zucchero...................................34 Canto di Natale.......................................35 Un favola bellissima................................36 Una “Fabrica di ricordi”: ‘A tommala de Natale ................................37 Oroscopo di Dicembre ...........................38 La domenica del corriere.......................39 1° Concorso letterine..............................40 I nostri amici...........................................41 News.......................................42-43-44-45 Le proposte editoriali di Campo de’ fiori..........................................................46 Il calendario 2013 di Campo de’ fiori........47 Agenda...............................................48-49 Messaggi............................................50-51 Roma com’era.........................................52 Album dei ricordi...53-54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti................................60-61 Selezione offerte immobiliari ..........62-63 Foto di copertina di STEFANO PAOLINI - www.caponzio.it Sacra Famiglia - scultura lignea - collezione Idea Oro Gioielli A Civita di Bagnoregio, un Presepe come nessun altro................................32 I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA : PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) TEL/FAX 0761.513117 - info@campodefiori.biz SEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA Campo de’ fiori 3 Natale è ... Natale S empre, quando scrivo queste poche righe, ho il timore di sembrare uno sciocco sentimentale, ma è così che prendo ciò che passa nella mia anima, e quanto ne esce vorrei che fosse sempre comprensibile e condivisibile, di comune affetto. In questa pagina ho sognato, ho fantasticato, ho gioito e pianto, mi sono rammaricato e rincuorato, ma ho sempre parlato con voi. Mi sono affezionato a voi! di Sandro Anselmi La speranza, mai pretesa, è stata quella di incontrare i vostri consensi. Sono entusiasmato dei vostri giudizi, pure immeritati ... e seguito a pensare. Questa volta è Natale, e seguirà l’anno nuovo. Quanta vita vissuta, quante immagini care si legano a queste grandi feste. È commozione, nostalgia, e rimpianto per ciò che di bello è passato, ma è anche delusione per le tante, troppe cose che non sono andate, poi, per il verso che avrei voluto. È che tutti vorremmo che la vita fosse quella che sogniamo, ma il destino non è spesso benevolo e prende strade tortuose. Si pensa, a volte, di ritirarsi dalle scene e lasciare al domani il ricordo dei fatti. Ma è il viaggio della vita e quando ti trovi nello stato che supera pensieri e sentimenti ed affanni, allora la fede e la speranza, sole, ci danno la forza di andare oltre, di superare. Ed io che avevo sempre creduto, con la leggerezza degli anni giovani, di aver combattuto le mie paure da solo?! Ma solo non ero, non lo ero mai! Nel mistero della continuazione, mi sento, ora, di testimoniare e proseguire ciò che di meglio è stato fatto prima di me, e vorrei che così fosse per tutti, con amore ecumenico ed universale. Tutto sarebbe più bello e più chiaro e gioioso! Quale periodo migliore, allora, per riscoprire in noi l’animo buono e perdonare, se mai, per essere perdonati, ed amare, comunque, per essere riamati? Fra le miserie ed i tormenti dell’anima, s’accende, adesso, una luce speciale che ci guiderà nel nostro cammino e ci condurrà in un porto sicuro, per regalarci pace, serenità e ricchezza. Tutto quello di cui, ora più che mai, abbiamo bisogno! Dieci Natali e dieci Capodanni sono già trascorsi dalla nascita di Campo de’ fiori ed il mio augurio è , allora, dieci volte più grande per le feste più belle e perché il 2013 possa essere veramente l’anno fortunato! Auguri a tutti voi ed a tutte le vostre famiglie, ai miei collaboratori ed ai loro cari ed a tutti gli sponsor che hanno creduto e credono in questo mio sogno. Auguri, auguri, auguri e grazie a tutti… Campo de’ fiori 4 A LEZIONE DAL PROFESSOR GNOMUS: “MARTE - VENERE, DALLA TEORIA ALLA PRATICA” Al Teatro dei Satiri fino al 27 Gennaio D benissimo, il tutto con un gradevole susseguirsi di gag”. E le coppie come rispondono? “Le coppie che vengono a vedere lo spettacolo iniziano dandosi delle gomitate e dicendo: vedi, vedi... te lo avevo detto... ed alla fine si abbracciano e si baciano tornando a casa più innamorati di Insomma una serie di lezioni serali sempre. Infondo nell’ per coppie... uomo e nella donna ci “Innanzitutto va detto che lo spettacolo è sono tante differenze che divertente, non si può fare una lezione potrebbero diventare, in seriosa, ma qualche messaggio arriva. Si ogni momento, fonte di esce dalla sala sapendo qualcosa in più sul complicità e di stabilità rapporto di coppia, e soprattutto con più nella coppia e non più tolleranza nei confronti del partner. generatrici di conflitti e Questa mi sembra già una bella conquiincomprensioni”. sta!” Quasi quasi ci riveCome è nata l’idea? Perchè diamo lo spettacolo “Tutto parte da un altro spettacolo che ho portato gli uomini non stasera.... casomai ci sfuggito qualin scena per circa sette trovano mai i fosse cosa... E voi, non mesi a Roma, “Gli Uomini calzini e le perdetevelo, da soli o vengono da Marte, le in coppia va assoludonne da Venere”, con donne non un grande successo di sanno leggere tamente visto! pubblico. La cosa mi le mappe? Sandro Alessi diede molta soddisfazione, tanto che decisi di scrivere uno spettacolo di approfondimento completamente diverso ed anche più divertente del precedente che, vorrei ricordare, non avevo scritto io. In scena sono con Sara Adami, splendida attrice con cui lavoro da oltre 10 anni, ed insieme dimostriamo al pubblico quello che succede a casa loro e che loro conoscono opo il grande successo ottenuto con “Gli Uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, Claudio Gnomus porta in scena il nuovo spettacolo che vuol essere un approfondimento sul tema: la differenza tra uomo e donna. Fino al 27 Gennaio si potrà partecipare a questa particolare terapia di gruppo al Teatro dei Satiri, in Via di Grottapinta a Roma: “Marte-Venere, dalla teoria alla pratica”. 6 Campo de’ fiori Lo spettacolo vagante al cospetto di Benedetto XVI Sabato 1° Dicembre, udienza straordinaria per circensi, fieranti, artisti di strada, cantastorie, gruppi bandistici e folkloristici provenienti da tutto il mondo E ra davvero tanto tempo che non andavo al circo. L’ultima volta avrò avuto dieci, dodici anni, non di più e, con tutto il rispetto, i circhi che si fermavano e seppur più di rado, si fermano tutt’ora al mio paese, non sono certo di grandi dimensioni. Ma l’attrazione principale per me, non erano tanto i clown o gli acrobati, quanto gli animali che portavano con sé : leoni, tigri, dromedari, coccodrilli, che non avrei potuto certo vedere da nessun’ altra parte. Dopo tanto tempo ci sono riandata, e che circo, anzi, che circhi! E già , innanzitutto perché ad ospitare i circensi stavolta, non è stata una delle classiche ed inconfondibili strutture a tendone, bensì l’Aula Paolo VI in Vaticano, conosciuta anche come Sala Nervi, dal nome dell’architetto che sotto il pontificato del Papa a cui è intitolata, ebbe l’ordine di progettarla. E poi perché ad esibirsi non sono stati gli artisti di un solo circo, ma dei più prestigiosi circhi d’Italia e del mondo, che si sono alternati a gruppi folkloristici provenienti da varie nazioni della terra, sbandieratori, bande musicali, cori, majorettes, cantastorie, burattinai, trampolieri, giocolieri, contorsionisti, giovani ballerine alle prese con i lula hoop. Era questa, infatti, l’udienza straordinaria concessa da Benedetto XVI agli artisti di strada, organizzata nell’Anno della Fede ed in occasione del 25° anniversario della Fondazione Migrantes, il 1° dicembre 2012. Gremita l’enorme sala, che può contenere fino a 12.000 ospiti. In attesa dell’arrivo del Pontefice, previsto per le ore 12 circa, siamo stati intrattenuti da un entusiasmante spettacolo di quasi due ore, presentato da un personaggio dello spettacolo molto legato al mondo del circo, come lei stessa ha tenuto a precisare più volte: Ambra Orfei. Uno più bravo dell’altro gli artisti ed i gruppi che si sono esibiti sul palco, lasciando spesso i presenti a bocca aperta e strappando loro numerosissimi applausi. Accolto, e poi salutato, con grande fervore, anche il Santo Padre, che durante la sua udienza ha voluto incoraggiare più volte questi artisti di strada a non demordere, nonostante le difficoltà che quotidianamente si trovano ad affrontare per via del loro stile di vita nomade, non da ultimo l’istruzione dei propri figli. Quando arrivava il circo in paese, infatti, spesso ci ritrovavamo in classe un nuovo compagno, col quale convivere solo per qualche giorno e proprio io mi chiedevo come riuscisse a studiare costretto a cambiare continuamente scuola e come anche gli insegnanti potessero alla fine giudicarlo correttamente. Ma ci sono, poi, anche i problemi legati al fatto di riuscire a trovare lo spazio adatto per stabilirsi, in ogni paese, o di ricevere tutti i permessi necessari per esibirsi. Tenere costantemente presenti le parole del Vangelo è ciò che ha ricordato Benedetto XVI a tutti gli artisti dello spettacolo vagante. In piazza San Pietro, dove si sta allestendo il tradizionale presepe statico, era stato posizionato un piccolo tendone da circo a strisce bianche e rosse ed una delle classiche e sempre affascinanti giostre con i cavalli e le carrozze. Il mondo del circo, protagonista principale di questa giornata, sembra essere sempre legato ai bambini, forse per via della figura del clown, che ne è uno dei simboli per antonomasia. Ma al suo interno si formano, invece, tanti artisti con la “A” maiuscola, che sfruttando al massimo, soprattutto le qualità del proprio corpo, riescono in dimostrazioni strabilianti, da incantare anche i grandi. E se poi, ma solo per pura ipocrisia, si vuol continuare a dire che sono “cose da bambini”, sono ben lieta di aver fatto un bel tuffo indietro ed essere tornata, ahimè per un po’, bambina. Ermelinda Benedetti 9 Campo de’ fiori Curriculum vitae ALESSANDRA BRUNO L a sua bellezza è sfolgorante quanto la sua bravura e l’abbiamo notato subito sul palco del Teatro Anfitrione. Stavano terminando le repliche di “L’amore per bene e per male”, commedia musicale di Silvestro Longo ed il suo saper danzare e recitare con quel fisico da modella non è passato inosservato. La incontriamo al termine dello spettacolo e ci racconta dei suoi inizi, di quando, bambina, si appassionava alla danza classica e moderna finché ad 8 anni decise di provare anche la ginnastica ritmica e, con passione e sacrifici, entra a far parte della Nazionale Juniores di ritmica, partecipando a gare nazionali, europee ed internazionali. Ma dopo aver conseguito numerosi titoli, decide che il suo mondo deve essere quello della danza, frequentando con grande profitto la scuola di Renato Greco ed entrando a far parte della sua compagnia. Mentre continua a lavorare come modella (makeup artist Valentina Oliviero - Miss Fotogenia - Miss Cinema - Miss Ragazza Number One - Miss Intimo...) frequenta alcuni corsi di formazione teatrale con Carlo Ragone e perfeziona la danza, partecipando a corsi di Modern Jazz con il coreografo/regista Marco Sellati, presso lo Ials. Quest’anno ha partecipato al film “Pazze di me“ ed alla fiction “Che Dio ci aiuti”. Ma il primo amore non si scorda mai, ed infatti la troviamo come ballerina nel video clip per i “The Giornalist”. Quando le chiediamo del futuro, i suoi grandi occhi si illuminano e ci anticipa la partecipazione ad un musical, alle mattinee del Sistina con il coreografo Marco Sellati, e al musical “ Romulus”, da aprile 2013 al Teatro Tendastrisce di Roma, con le coreografie di Manolo Casalino e la regia di Sandro Pecorelli Corelli. Non ci resta altro che salutare Alessandra Bruno augurando anche a lei un nuovo anno pieno di soddisfazioni... Sandro Alessi Inviate il vostro Curriculum vitae! Verrà pubblicato sulle pagine della nostra rivista per dare ancor più lustro al vostro lavoro di attore, attrice, cantante, suobrette. L’indirizzo è info@campodefiori.biz Campo de’ fiori 10 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Barberini, Bernini & Borromini, artefici del C orre l’anno 1623 quando viene eletto Papa Matteo Barberini, che assume il nome di Urbano VIII, 1623 – 1644, ed è proprio questo l’anno cruciale per di Riccardo le sorti di Roma dal Consoli punto di vista artistico. Appena eletto, il nuovo Pontefice dimostra di essere amante delle arti e grande ammiratore di Gian Lorenzo Bernini che considera l’artista ideale per la realizzazione dei suoi ambiziosi progetti urbanistici, essenzialmente finalizzati a dare forma ed espressione trionfale ai progetti della Chiesa. Ma procediamo con ordine: chi sono i Barberini? Originaria di Barberino, località in Val d’Elsa, nel corso del XIII secolo la famiglia si trasferisce a Firenze, ma nel 1530, dopo la caduta della Repubblica Fiorentina e la restaurazione dei Medici, a loro ostili, il ricco mercante Antonio Barberino giunge a Roma dove, però, viene quasi subito assassinato da un sicario nella sua abitazione di Via Giulia. E’ con il nipote Francesco che inizia la fortuna della famiglia. Questi, infatti, diventa Pronotaro Apostolico e Tesoriere Pontificio preparando, in tal modo, a Maffeo Barberini la strada verso il Soglio Pontificio. Con Urbano VIII ha inizio il trionfo del Barocco romano che si potrebbe verosimilmente sintetizzare nella “sfida” fra i due maggiori artisti dell’epoca, Gian Lorenzo B arocco romano Bernini e Francesco Borromini. Sono questi due grandi architetti che riusciranno a dare un contributo determinante alla nuova splendida immagine che Roma assumerà da lì in avanti. Infatti, è proprio con il Barocco che il centro storico della città acquisterà quell’aspetto che ancora oggi lo caratterizza. A ben vedere l’arte Barocca è una rappresentazione scenica il cui scopo è quello di attrarre e impressionare; le opere sono caratterizzate dalla esuberanza teatrale e dalla continua ricerca di un coinvolgimento emotivo dell’osservatore: colonne a tortiglione, temi mitologici rappresentati in forme esasperate, Madonne e Santi in un turbinio di vesti e di nuvole vaporose, il tutto con grande impiego di ricchi stucchi, legni pregiati e finiture in oro. Bernini e Borromini lavorano insieme a San Pietro e a Palazzo Barberini, ma ben presto la competizione professionale, la diversità di carattere, ma anche una diversa concezione artistica, determineranno una violenta rottura che si trasformerà in aperta rivalità . Alla personalità estroversa del Bernini si contrappone quella introversa, ansiosa ed irrequieta del Borromini. Di quest’ultimo artista ci siamo occupati in altra occasione, per cui, in questa sede, dedicheremo maggiore attenzione a Gian Lorenzo Bernini, non soltanto perché il preferito da Urbano VIII, ma soprattutto perché egli è il vero, principale artefice del Barocco romano. Nasce a Napoli dallo scultore Pietro Bernini; artista quanto mai precoce, trascorse quasi tutta la sua vita a Roma al servizio di sette Pontefici, ottenendo un enorme successo, anche grazie alla sua capacità di intrattenere ottimi rapporti con la committenza. Artista dotato di personalità vivace e fantasiosa, grande abilità tecnica, è architetto, scultore, pittore, ma si occupa anche di teatro, per il quale scrive parecchi testi e crea sorprendenti macchine teatrali e spettacolari scenografie ed è proprio la ricerca di effetti scenografici la componente che si ritrova in molte delle sue opere. Egli, infatti, riesce ad imporre allo spettatore una osservazione quanto più luminosa possibile. Il sodalizio artistico fra Urbano VIII e Bernini trova il suo incontro ideale nella Basilica di San Pietro, edificata sul luogo della sepoltura del principe degli Apostoli, dove l’artista lavora per più di quarant’anni. Secondo l’idea del nuovo Pontefice, la Basilica dovrà rappresentare la rinascita della Chiesa stessa, oltre che la sua rivincita morale e spirituale, vuole che il nuovo Altare dovrà essere sormontato da un enorme Baldacchino, recante il suo Stemma che, appoggiato su basamenti di marmo, si svilupperà su quattro colonne tortili. Piazza San Pietro, la regina delle piazze italiane e probabilmente del mondo, costituisce il capolavoro di Gian Lorenzo Bernini che la realizza fra il 1656 e il 1667 con lo scopo di dare una degna cornice e un solenne accesso al più grande Tempio della Cristianità . Una immensa ellissi con sullo fondo, sopraelevata, la grande facciata della Basilica Vaticana dietro la quale emerge maestosa la Cupola di Michelangelo. L’idea del Bernini è che la piazza dovrà essere costituita da un ampio spazio adatto a raccogliere la moltitudine di fedeli che qui arriveranno per ricevere la benedizione del Pontefice, simbolicamente impartita a tutto il mondo; la Loggia dovrà essere perfettamente visibile a tutti e la stessa forma della piazza dovrà poter esprimere l’universalità della funzione. Questi gli elementi essenziali del suo grande progetto architettonico: un primo spazio trapezoidale inquadrato da due ali piene in prossimità della facciata, un secondo spazio ovale in forma di colonna- Campo de’ fiori il potere acquisito nel mondo artistico romano; i suoi detrattori lo consideravano un cattivo architetto dal punto di vista tecnico e si vendicarono costringendolo a subire l’umiliazione dell’abbattimento del Campanile posto sulla facciata della Basilica di San Pietro per presunti problemi statici. to libero con due esedre, un asse trasversale arricchito da un obelisco e, ancora, due bellissime fontane, di eguale disegno, che lanceranno alti getti d’acqua allo scopo di inserire una nota musicale nella solennità dell’ambiente. La scelta simbolica delle maestose braccia del colonnato, quattro file di 284 colonne e 48 pilastri di dimensioni colossali, sta ad indicare le braccia materne della Chiesa, come ebbe a precisare lo stesso Bernini mentre, l’ellisse fu pensato staccato dalla facciata della Basilica allo scopo di portare l’osservatore alla distanza giusta per apprezzare la Cupola di Michelangelo in tutta la sua maestà . L’interno della Basilica di San Pietro testimonia la grandiosità e magnificenza del Barocco romano, segno della potenza del Papa ed immagine del trionfo della Chiesa. Nel 1627 il Bernini da corso ai lavori relativi al monumento sepolcrale di Urbano VIII che sarà completato dopo parecchi anni, collocato in posizione simmetrica rispetto a quello di Paolo III, Alessandro Farnese, 1534 - 1549, risalta la statua del Papa benedicente con ai lati due figure allegoriche della Carità e della Giustizia. Gian Lorenzo Bernini, divenne ben presto un architetto molto rispettato ma, come spesso accade, anche temuto e odiato per Alla morte di Carlo Maderno, gli viene conferito l’incarico per i lavori di completamento di Palazzo Barberini che, nel frattempo, era stato portato avanti da Francesco Borromini ed è proprio in questa occasione che inizia una stretta collaborazione fra i due grandi architetti. Il Palazzo, nuova residenza della famiglia Barberini, che all’epoca abitava nella cosiddetta “Casa grande” di Via dei Giubbonari, realizzato con finanziamenti di Urbano VIII, con la sovraintendenza del nipote Francesco, domina l’omonima piazza, anche se l’ingresso è ubicato lungo Via delle Quattro Fontane; la grandiosa costruzione, sorge sui luoghi dove insistevano: la vecchia “Vigna Sforza” e antichi edifici classici fra i quali il Tempio dedicato alla “dea Flora”. Questo Palazzo, con la sua maestà e bellezza, indica in maniera chiara quali altezze raggiunse il Barocco romano; alla sua realizzazione parteciparono, dando il meglio di se, Carlo Maderno, Francesco Borromini, Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona; da parte sua la nobile famiglia Barberini non fu da meno, infatti, per la realizzazione dei suoi progetti, spogliò la città di marmi e bronzi di epoca classica per realizzare una grande quantità di statue, cibori e baldacchini. Il Cardinale Francesco aggredì letteralmente il Colosseo e il Pantheon per estrarre le pietre e le tegole occorrenti per la costruzione del Palazzo e lo stesso Papa prelevò le travi in bronzo dello stesso Pantheon, gesta che attirarono loro il notissimo epigramma di Pasquino; “Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini” e quando il Pontefice arrivò a tassare il vino per finanziare i lavori di “Fontana di Trevi”, sempre Pasquino: “Poiché Urbano di tasse aggravò il vino, ricrea con l’acqua il popol di Quirino” A Piazza Barberini, posta in prossimità della famosa Via Veneto teatro della “Dolce vita” di Federico Fellini, che si scontrano i diversi stili e le diverse personalità dei due maggiori artefici del Barocco romano, quì oltre a Palazzo Barberini, anche la “Fontana del Tritone”, opera del Bernini, una delle più belle di Roma. Nell’anno 1644, con la morte di Urbano VIII, la fortuna di Gian Lorenzo Bernibi sembra fermarsi improvvisamente, comincia il Pontificato di Innocenzo X, Giovanni Battista Pamphjli, 1664-1655, molto più austero del suo predecessore anche a causa della crisi economica dello Stato Pontificio così , da questo momento, alcune delle commissioni più ambite finiscono 11 ai suoi rivali. Proprio all’inizio del suo Pontificato Innocenzo X decide di far trasferire l’obelisco che nel corso del IV secolo d.C. l’Imperatore Massenzio aveva fatto collocare nel Circo dallo stesso realizzato sulla Via Appia come monumento inaugurale del suo Pontificato. Decisione, questa, che suonava come un affronto per il Bernini che aveva previsto l’utilizzo di quell’obelisco nella “Fontana dei Quattro Fiumi” in Piazza Navona; ma come fare per richiamare l’attenzione del Pontefice? Gli viene incontro un amico con un suggerimento destinato ad avere successo. Il Bernini realizza un modellino in argento della fontana così come l’aveva pensata, ossia con l’obelisco, che consegna alla sua conoscente Donna Olimpia Maidalchini cognata del Pontefice e non solo. L’idea si dimostra vincente: Papa Innocenzo, assiduo frequentatore della casa di Donna Olimpia, finisce per notarlo, rimase favorevolmente colpito, rinuncia alla sua primitiva idea, convoca il Bernini e gli affida la realizzazione della magnifica fontana. Fra i romani divampa immediatamente una polemica a causa dell’eccessivo costo della stessa, tremila scudi sono considerati una somma di denaro enorme per quei tempi, al punto, da determinare l’aumento delle tasse e il prezzo del pane. Scoppia la protesta con numerosi tafferugli e le immancabili Pasquinate, una delle quali echeggia le Sacre Scritture: “Signore, se solo queste pietre si mutassero in pane”. Campo de’ fiori 12 di Carlo Cattani Antonio OleariRenzo Stefanel Il Libro /STORIA DI UN MINUTO Il primo disco di PFM S i era nel 1971 Al Citofono: Brrrrrr.. brrrrr…. La mia Mamma: Sii ! Tecnico: Bongiorno ... so er “tennico” della SIP …pe a filodiffusione…che piano state signò? La mia Mamma: Al terzo …ascensore di sinistra..scala b ..interno … grazie! Campanello di casa: Driiin … La mia Mamma: Buongiorno …si accomodi Tecnico: ‘Ngiorno ….che posso entrà ? ..’Ndove che c’ha la presa der telefono signò ? La mia Mamma: Prego, in fondo al corridoio ….Carlo.. mostra al signore dove dobbiamo mettere la filodiffusione…. IO: Qui ,qui!! ..la presa è qui e la mettiamo su questo tavolinetto vicino all’abatjour! Tecnico: Sicuro che a voi qui regazzi? …perché doppo nun la potete più spostà senza chiedelo a noi de la Sip.. e l’intervento doppo se deve da pagà ! IO: Si, si ..va bene qui! (con l’indice della mia mano destra ben rigido verso l’angolo basso dietro il tavolino) …così la sentiamo da tutte le stanze! Tecnico: Bene …mò scommetto che voi vedè come a famo funzionà sta cosa ……scusa me poi accenne la luce che nun ce se vede? Bene … mò te faccio vedè io come famo …..Carlo, te chiami, giusto? Damme cinque minuti che smontamo sta presa e ce inserimo ‘sto filtro, collegamo ‘sti du fili, sardamo ‘sto cosetto a quest’artro (un mini jack a un cavetto) …(e cinque minuti dopo…) ..A Cà ..famme er piacere … passeme un po’ quea scatola vicino alla borsa delli ferri e tiè sto sardatore …ma pialo qui e nun te spostà co la mano …ahò ..nun te brucia è ..che se nò tu madre me te fa ripaga pe novo! ..straagg ..straag ..straag …frrrrr (è lo squarcio praticato sulla scatola contenente l’apparecchio) …ecchece qua …tutta rossa ….gajarda è ? Ancora un attimino che je mettemo er coso qui (il jack), attaccamo a spina alla corente …fatto …niente scossa e a lucetta rossa …s’è appicciata! ….Bene, mò spingi uno de ‘sti cosi neri e poi te dico a che te serveno tutti li bottoni qui davanti e i buchetti (uscite) che ce stanno qui de dietro … ‘che dopo tu lo dici a mamma …. ok? Dunque…o vedi questo .. click: qui poi sentì er primo (RAI, ovviamente), qui er seconno, click, qui er terzo programma, click, …. an senti che palla (!!!)… e poi ce stanno quest’artri pe er quarto er quinto er sesto (in sequenza, click, click, click) canale de a filodiffusione …qui c’è er volume e questi so li bassi e l’arti ....capito? ... aspetta che ancora nun ho finito …vedi qui de dietro? ..qui ce metti ‘sto cavetto….te lo regalo io, così lo attacchi a un coso …a un registratore …te l’ha comprato tu padre un registratore?…io l’ho regalato a mi fia più grande! IO: Si, per la mia festa! Tecnico:…bene! ..quant’ anni che c’hai? IO: quasi dieci e mezzo! Tecnico: beh.. all’età tua allora lo sai fa sicuramente funzionà ! metti lo spinotto da ‘sta parte e pure da quest’artra parte e poi …..registri quello che te pare! Ma a te te piace a musica? A me me piace l’operetta ma pure, Claudio Villa …ciò parecchi dischi a casa de ‘sto genere …ma me sa che a te te piace artra robba …vero? IO: già …! La mia Mamma: Lo prende un caffè ? Tecnico: Si grazie signò ….pure che è er quarto pe stamattina ….lo prenno volentieri …ah ..ho spiegato tutto ar regazzo..…mò sa come se deve da fa pe accenne …pe sentì è facile….serveno le recchie! Vai co a musica Carlè ! La mia Mamma: non ho dubbi, è da piccolo che traffica con musicassette e microfoni ..fili dappertutto …un giorno di questi non li vedo … inciampo e …saluti a mamma! Tecnico: …a scatola a butto io signò …a garanzia sta qua dentro alla bustina de plastica… quarsiasi problema all’apparecchio chiama all’assistenza SIP ….si nun stò in ferie o so malato… torno sempre io …vado che c’ho nartra casa da visità qua pe vicino ….bona giornata signò e.. vai co a musica a Carlè! (affettuosa stropicciatina ai miei capelli da parte “der tennico”). Campo de’ fiori Tornando ai giorni nostri, rassicuro tutti che …mamma non cadde mai sulle mie “trappole” da ricercatore sul campo di suoni ma…ma forse, a ripensarci bene, qualche disturbo all’udito, alla gola e parecchi mal di testa li deve aver sofferti per la pressoché costante accensione di quell’apparecchio e al suo volume non proprio tenuto a livelli moderati. D’altra parte “er tennico” era stato c a t e g o r i c o: vai co a musica Carlè ! Quella filodiffusione, una SIT Siemens Diffy ELA43-16, così si chiamava, dalla sottile forma a parallelepipedo, laccata rosso fuoco, perfettamente in linea con il design più avanzato di inizii anni ’70, è stata la mia “palestra musicale” in età puberale, avendomi consentito di allenare l’orecchio a generi diversi e stimolato la curiosità verso tanti soggetti musicali. L’esposizione costante alle “sonorità ” della filodiffusione, soprattutto nei suoi canali di pura programmazione musicale, unita alla precoce lettura della mitica rivista CIAO 2001 (http://digilander.libero.it/ciao.2001/), inizialmente propostami dal figlio sedicenne del portiere del mio stabile, (Sabatino lui e Domenico il padre…che fantasia!!) costituiscono, così , le “fonti” arcaiche del mio sapere in campo musicale. Da quell’ infuocato “musical box” installato all’angoletto del corridoio di casa, le orecchie mi si arrossavano e i timpani “tambureggiavano” indefessi sottoposti com’erano alle scalette di “mamma Rai” che diffondeva tramite i fili del telefono brani per tutti i gusti. Scolpiti nella mia mente restano le hit di quel periodo, i brani celebri dei gruppi pop rock esteri e Italiani, ripetutamente passati all’interno di precise fasce orarie i cui contenuti venivano riportati, giorno per giorno, dal Radio Corriere TV. Così , mi capitava spesso di aspettare, al pomerig- gio dopo i compiti, seduto sullo sgabellino posto accanto all’apparecchio, la selezione che conteneva quei brani da me più apprezzati. Tra quelle proposte che attiravano particolarmente la mia attenzione figurava la nostrana Premiata Forneria Marconi anche abbreviata in PFM (www.pfmpfm.it), il gruppo rock Italiano per eccellenza, ancora oggi in smagliante attività e ampiamente noto all’estero, che veniva ripetutamente trasmesso con tre brani tratti dal loro primo album, “Storia di un minuto”: “Impressioni di settembre”, “ La carrozza di Hans” ed “E’ festa”. Sono trascorsi 40 anni dalla pubblicazione, avvenuta ai primi di gennaio del 1972, dell’album “Storia di un minuto”, opera fondamentale del rock Italiano e tra le più apprezzate di quei primi anni ’70 anche a livello internazionale, con una ricorrenza celebrata in vari modi: discograficamente parlando, la Sony ha pubblicato un triplo box set (in versione cd e vinilica) intitolato «Celebration 1972 2012» che include i primi due lavori discografici del gruppo, «Storia di un minuto» e «Per un amico», aggiungendo un terzo cd o lp , «Road Rarities» con versioni inedite dal vivo di dodici brani ed “accessoriando” la pubblicazione con un volumetto di 32 pagine che racconta la storia della band. Sul fronte della carta stampata non si è da meno perché SUPERENALOTTO 13 per le edizioni AEROSTELLA(www.aereostella.it) è da qualche settimana disponibile il libro “Storia di un minuto –il primo disco di PFM” scritto a “quattro mani” da Antonio Oleari e Renzo Stefanel, entrambi già autori di diverse pubblicazioni a rispettivo nome, conduttori radiofonici e titolari di spazi giornalistici su alcune quotate riviste musicali Italiane. Frutto di un meticoloso lavoro di raccolta di documenti e interviste ai protagonisti dentro e fuori il gruppo, il libro, in 123 pagine ripercorre le fasi pre fondazione della PFM, al tempo delle attività dei singoli membri come musicisti “di turno” in dischi altrui; ci documenta dei primi passi discografici a nome dei “QUELLI” e apre finestre di curiosità e aneddoti sull’intensa e forgiante attività dal vivo in locali qui e là sparsi per l’Italia, fino all’approdo discografico nel ’72, finalmente “fermando“ la propria musica come Premiata Forneria Marconi. Si tratta, come riporta Antonio Oleari dal suo blog <di una piccola ma densa opera che dice e racconta tutto dei primi anni di vita di quella band che, anche quando ancora non si chiamava Premiata Forneria Marconi, aveva già iniziato a scardinare il rock Italiano con la propria musica>. Voglio concludere riportando il pensiero di un ragazzo che ho “tagliato” da un commento ad un filmato vintage del brano “Impressioni di settembre“ su You Tube : <Io ho 16 anni, credo che ovviamente non potranno esserci degli altri PFM o un altro Peter Gabriel. Ad esempio, ditemi, c’è mai stato un’altro Mozart? Ma proprio perchè queste persone magiche esistono una volta sola noi continuiamo ad ascoltare le loro opere anche 500 anni dopo….>. Per dirla “alla PREMIATA” … E’ FESTA! E allora, Auguri !!! Carlo Cattani©Dicembre 2012 14 Campo de’ fiori La Rete delle sorprese! Consigli utili su come sfruttare internet per i nostri regali di Natale A nche quest’anno sullo stesso. Vi segnalo, sempre arrivano i doni restando nella Rete, i Buoni Regalo natalizi sotto che si possono acquistare sul sito forma di tecnoregali: dell’Apple Store (store.apple.com), un negozio on-line dedicato alla smartphone e tablet multimedialità . Stanno andando a andranno a ruba, a ruba le Easy Gift Card di Media sentire le ultime news World, anche per il semplice fatto dal mondo della Rete! di Patrizia che possono essere emesse ad un Ma ci sono tantissimi Caprioli valore superiore ai 200 Euro e ciò altri modi per sfruttare permette di poter scegliere tra i questo spazio virtuale regali un po’ più costosi. a nostro piacimento per comprare doni, Andando sul personale possiamo creare una wishlist (una lista di desideri) e anche decidere di visitare dei siti mandare auguri a tutti i nostri amici e online che possono rendere unico parenti. il nostro dono: tipo i servizi che si Incominciamo la nostra carrellata di buoni occupano di personalizzare propositi in Rete iniziando col dire che, se magliette, gadget e quant’altro per proprio non riusciamo a capire cosa poter rendere inimitabile il nostro regalo! Tra i regalare ad una persona, possiamo indatanti vi segnalo Crearti (www.crearti.eu), gare sulle pagine del suo profilo Facebook che trasforma una foto in per sfruttare questo social network per car- Stilare una wishlist un vero e proprio quadro stile pop art! pire i desideri dei nostri per i propri desideri Ho trovato per voi anche un amici. sito che potrebbe interessaSe anche questo metoe sbirciare sul re a chi ha dei bambini. Se do non dà risultati sodprofilo dei propri andate su www.libelluscoldisfacenti, oppure semplicemente il nostro amici per scegliere lection.com potete creare una vera e propria favola amico non ha un profilo il giusto regalo! dove i protagonisti sono i su nessun Social, posvostri figli! siamo continuare l’apEd ecco una chicca per chi invece deve proccio regalandogli un “Buono Regalo”, ricevere regali e non vuole sorprese! Si che dà la possibilità di acquistare un stanno creando in Rete una serie di servioggetto particolare del valore indicato zi che permettono di realizzare vere e proprie Wishlist, liste dei desideri che possono essere inviate ai nostri contatti tramite e-mail oppure condividendole nei nostri Social Network, come si può fare andando sul sito www.listadeidesideri.it. Altri due siti per creare Wishlist su misura per voi, e del tutto gratuitamente, sono www.regalamiquesto.it ed www.lamiawishlist.com. E se alla fine di tutto, la mattina di Natale quando, scartando i regali ancora tutto insonnoliti, ci accorgiamo che uno di essi non ci è gradito, niente panico … c’è Ebay! Buon tecno-Natale a tutti! Glossario di Informatika Moderna!! Mini-spazio dedicato ai termini più in uso nel mondo della Tecnologia e della Rete! A cura di Patrizia Caprioli. Browser: Un browser è un programma che fornisce uno strumento per navigare e interagire con i contenuti che si trovano nel World Wide Web. Programmi del genere sono Internet Explorer, Mozilla FireFox, Google Chrome. Campo de’ fiori 15 Sentire bene fa bene alla famiglia e alla coppia Stabilito che l’unica soluzione è l’apparecchio acustico, bisogna intervenire subito per evitare l’istaurarsi di altre difficoltà Scordatevi il parlare a tavola, perché chi hi si ricorda di quei non sente bene ha difficoltà a capire tempi dove c’era il quando ci sono più persone che parlano piacere di conversainsieme o ci sono rumori di sottofondo, e re in un salotto silenzioso dimenticatevi anche di vedere un bel film tra amici o in famiglia dove nello stesso tempo, perché la necessità di si ascoltava e si parlava volumi di ascolto diversi rende praticauno per volta, dove non mente il tutto impossibile. del Dott. c’era la televisione o una In uno studio del “Hearing is Living” sulStefano musica accesa in sottofonl’argomento, è stato dimostrato che tra le do? Tomassetti persone con problemi di udito, chi utilizza E dove sono quei bei un apparecchio acustico conduce una vita momenti tipici, propri delle famiglie italiadi coppia e di famiglia migliore, e di conne, in cui si raccontano i fatti accaduti seguenza risultano più soddisfatte. nella giornata e si scambiano consigli? E quei bei momenti Ecco alcuni dati imporOggi la televisione di dove, alla fine di una tanti da conoscere: giornata, o durante sottofondo è un intruso - il 36% degli intervistaun weekend, ci si continuo che occupa i ti che usa l’apparecchio ritrova a vedere un acustico ha una vita nostri sensi, sia dell’udito bel film insieme? Non amorosa, più soddisfasono bei momenti? che della vista, e non ci cente, in quanto dice di C permette di concentrarci stanno In questi tempi, dove su quello che ci la comunicazione è diventata sempre più dicendo veloce e frammentata, si sono un po’ perse queste piacevoli abitudini. Oggi la televisione di sottofondo è un intruso continuo e con i suoi suoni e rumori, a volumi variabili, talvolta davvero fastidiosi, occupa i nostri sensi, sia dell’udito che della vista, e non ci permette di concentrarci su quello che ci stanno dicendo nostra moglie, marito, padre, madre o figlio. Quante volte abbiamo sentito queste frasi: “Ma mi stai ascoltando?”, “Tu non mi capisci”, “Ne abbiamo già parlato”? Queste situazioni accadono oggigiorno un po’ a tutti e sono già causa di discussioni più o meno frequenti, ma immaginiamo cosa succede se poi una persona soffre anche di problemi di udito, in questi casi oltre alle discussioni, spesso si frappone un muro fatto di silenzi, risentimenti, nervosismi ed incomprensioni. sentire meglio; - il 70% degli intervistati riporta un beneficio generale nella relazione di coppia, grazie al miglioramento delle capacità uditive; - l’81% dei partner delle persone con perdita uditiva, accetta o gradisce che il compagno usi l’apparecchio acustico; - il 52% degli intervistati che usa l’apparecchio acustico, trova che sia facile fare nuove conoscenze. Una volta, però , che il problema di udito non ha possibilità di guarigione, l’unica soluzione è migliorare la situazione con l’apparecchio acustico. Bisogna muoversi presto perché con il tempo si istaurano altre difficoltà , e intervenire dopo anni di abbassamento di udito, come spesso accade, è assai più difficile e complicato. Il consiglio quindi è di agire. Se avete problemi di udito, o un vostro famigliare, amico, compagno ne è afflitto, aiutatelo a provvedere: migliorerà la sua relazione con voi e con tutti gli altri, rendendolo più felice. 16 Campo de’ fiori COSIMO E NICOLE Genova, 2001 : un ragazzo italiano, Cosimo, ed una ragazza francese, Nicole, si incontrano per caso durante una carica di polizia al G8. E’ subito colpo di fulmine. Dopo aver vagabondato l’Europa, decidono di ritornare proprio a Genova. Iniziano a lavorare per un loro vecchio amico, Paolo, che si occupa di montare palchi per i concerti. Quando un immigrato clandestino cade dal palco… TITOLO: COSIMO E NICOLE REGIA: Francesco Amato INTERPRETI PRINCIPALI: Riccardo Scamarcio ... Cosimo Clara Ponsot ... Nicole Paolo Sassanelli ... Paolo Souleymane Sow ... Alioune Giorgia Salari ... Nadia Andrea Bruschi ... Chief Inspector Jo Prestia ... Jean Thierno Thiam ... Thierno Angela Baraldi ... Patty Albert Jeunehomme ... French Cop (as Jeunehomme Albert) Claude Lebas ... Il giudice ORIGINE: ITALIA DISTRIBUZIONE: BOLERO FILM DURATA: 101’ PREMIO L.A.R.A. A PAOLO SASSANELLI, PREMIO PROSPETTIVE ITALIA A FRANCESCO AMATO ALLA VII EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2012. Francesco Amato , 34-enne torinese, è enfant prodige del cinema italiano. Nel 2001, con il corto di esordio, “Figlio di Penna”, prende il premio Fice a “Visioni Italiane” a Venezia e sarà l’unico corto italiano presente al successivo Festival di Cannes, alla “Semaine de la Critique”. Ha poi conseguito l’invidiabile singolarità che il suo saggio di diploma al centro sperimentale di cineSOGGETTO: DRAMMATICO matografia, “Ma che ci faccio qui”, del 2006, ha talmente impressionato da essere distribuito nelle sale come un film vero e proprio. Incassando persino VII EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE una bellissima recensione positiva da parte del decano dei critici italiani, Gian DEL FILM DI ROMA (2012) NELLA SEZIONE Luigi Rondi. Questa sua opera seconda, “Cosimo e Nicole”, conferma la mae‘PROSPETTIVE ITALIA’. stria del giovane autore. Che torna ancora a girare un road movie. Che questa volta è anche una tenera ed appassionata storia d’amore. Convincente. Garbato. Con alcune cose veramente belle. Come la scena dell’ingresso dei due protagonisti nella comu- VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) nità dei guineani, con il silenzio che cala. Ed il concerto di Leggenda: CAPOLAVORO**** quattro stelle: equivalente in decimi: 10 Marlene Kunz, uno dei simboli della musica indipendente del- DA NON PERDERE*** tre stelle: equivalente in decimi: 8 l’ultimo decennio, organizzato proprio per girare il film. DISCRETO** due stelle: equivalente in decimi: 6 EVITARE* una stella: equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6 Notevole a cura di Catello Masullo 6.5/7 FRASI DAL CINEMA “Io benedico questo palco nel nome del punk, del blues e del rock and roll!”. (Paolo Sassanelli) “Abbiamo sempre avuto un rapporto assoluto , bello, chiuso : Cosimo e Nicole!”. (Clara Ponsot all’interrogatorio). “Il problema di separarsi è come se ti portassero via un pezzo di te. Nella mia vita senza Nicole, quello che mi mancava di più, non era Nicole, ma era quel pezzo di me!”. (Riccardo Scamarcio all’interrogatorio). “E’ strano il mondo: abbiamo ucciso un uomo ed abbiamo guadagnato un lavoro, quando invece abbiamo cercato di salvarlo ci sbattono in galera!”. (Clara Ponsot all’interrogatorio). Campo de’ fiori 17 “La pedofilia: come affrontarla” Primo convegno internazionale organizzato dall’Associazione “Giovanna d’Arco” A rgomento scottante quello della pedofilia, ma che è stato affrontato con grande professionalità in occasione del Primo Covegno Internazionale “La pedofilia: come affrontarla”, organizzato venerdì 16 novembre 2012, presso la Sala Conferenze in Montecitorio, dall’Associazione “Giovanna d’Arco”, da anni impegnata su questo fronte. L’evento ha visto protagonisti personaggi di notevole spessore che, con le loro testimonianze, hanno messo i presenti di fronte alla crudezza di questo fenomeno, e, con i loro progetti, si stanno impegnando nella lotta contro un crimine tanto aberrante. La purezza di un bambino deve rimanere tale! Dopo l’uscita del numero di ottobre della nostra rivista, sulla quale avevo avuto il piacere di pubblicare la mia intervista alla scrittrice Laura Scanu, autrice del libro Prima che cali il silenzio, in cui si affronta il problema attraverso gli occhi del pedofilo stesso, che consapevole del suo male dal quale non riesce a liberarsi, giunge ad una conclusione tragica, sono stata raggiunta in redazione dalla telefonata del collega, seppur non posso paragonarmi al suo livello, Franco Bucarelli, che avrò il piacere di intervistare prossimamente. Membro dell’associazione, dopo aver letto l’articolo, esprime il desiderio di voler invitare la scrittrice all’evento e mi invita personalmente a partecipare. Fin dalla mattinata si sono susseguiti inter- venti di autorevoli personalità sia del mondo ecclesiastico che laico, introdotti dal moderatore Franco Bucarelli, appunto. Tra di essi il Dott. Matco Sanini, della Procura del Tribunale di Torino, che ha portato come esempio alcuni paradossali casi di pedofilia, dove, in un certo senso, le vittime sono diventate addirittura carnefici; il Dott. Carmelo Cantone, Provveditore degli istituti di Pena della Toscana, che ha illustrato il comportamento del pedofilo carcerato, silenzioso ed appartato; il Prof. Nino Marazzita, avvocato penalista del Foro di Roma, e, tra le altre cose, presidente onorario di un’altra importante associazione contro la pedofilia, “La caramella buona” e molti altri ancora. Anche Laura Scanu ha potuto portare la sua voce, non solo presentando brevemente il suo libro, ma cercando di spiegare le motivazioni per le quali ha scelto di provare ad indossare i panni dell’”orco”. Ad aprire e chiudere il convegno l’Avv. Maria Pia Capozza, presidente dell’associazione organizzatrice, soddisfatta di questa prima esperienza. Importante è prevenire attraverso l’informazione, ed ancor più importante è aiutare quei bambini che, nella loro ingenuità , si fanno oggetto inconsapevole di abusi sessuali. Le conseguenze vere, le pagheranno soprattutto dopo, proprio quando, ormai grandi, prenderanno conoscenza di ciò che hanno subito. Evitiamogli questo dolore! Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente “Il tempo del non tempo” N on c’è dubbio situazioni di vita quotidiache viviamo il na che sfuggono continostro tempo in nuamente e non sono maniera del tutto frepiù un’armonia con ciò netica. Stando alle che li circonda. previsioni dei Maya Farò un esempio: per sembrerebbe che il anni abbiamo succhiato cammino o percorso alla Madre Terra intere dell’ uomo che si svirisorse in termini di di Giovanni luppa e muta dentro petrolio, gas, minerali e Francola un ciclo che inizia e materia prima di ogni che poi finisce, sia arrivato ad un punto genere, inquinando inechiamato “Katun” (cioè gli ultimi venti vitabilmente acqua, aria anni) un tempo questo molto importante e terra, per appagare la in quanto considerato il tempo della connostra “voglia di proclusione di un “ciclo”, la fine di un’epoca. gresso” e pur comprenIl “tempo del non tempo” lo consideravadendo del male inferto, si è no i Maya, quello spazio crepuscolare in continuato nella folle corsa allo scippo di cui non è giorno e non è queste risorse naturali, Per appagare la notte. Questo dovrebbe consenza porre alcun fine a cludersi appunto il 21 dicemquesti scempi di civiltà . nostra “voglia di bre del 2012. Come ho già Mi chiedo dove condurrà progresso” e pur scritto in un recente articolo, questa nostra bramosia, comprendendo del mi domando per quale su questa data sembrerebbe che sia stato detto di tutto e ragione si continua a male inferto, si è di più, chi sostiene scenari mercificare e stuprare continuato nella folle interi territori, disboscanapocalittici, chi non crede corsa allo scippo delle do immense aree, “polaffatto all’avvicinarsi di un grande cambiamento per l’umoni naturali del nostro risorse naturali! manità , chi invece assume pianeta”, senza minimaatteggiamenti di paura e apprensione, solo mente arrestare tali azioni, quanto male ci al pensiero che tale data sia così prossistiamo facendo? Basta vedere questi ultima. Ogni uno è libero di credere a ciò che mi nubifragi per capire a che livello abbiavuole, certo è che il calendario dei Maya mo ridotto i nostri territori. La continua redatto da sacerdoti in veste di scienziati, disapprovazione e resistenza da parte di filosofi e astronomi, è talmente preciso, persone o associazioni che operano localche l’eclissi solare dell’11 agosto 1999 si è mente o in larga scala, non è sufficiente a verificata con 33 secondi di ritardo rispetfare da massa critica al grande strapotere to al tempo previsto dai Maya, considedelle lobby, che con i loro enormi capitali rando che questa previsione sia stata fatta si possono permettere qualsiasi propaintorno al 3000 a.C, lascia davvero un ganda a loro favore, al fine di continuare grande stupore. indisturbati nei loro piani. Ma non è mia intenzione fare una compleCosì intere popolazioni, anche maggiorita analisi su questa profezia, ma resta il tarie e contrarie a tali scelte, subiscono fatto che molti scenari forniti sono molto ogni conseguenza, “carestie, alluvioni, sicsimili o premonitori con tutto ciò che cità , ecc.”, come se un destino sia già avviene nei nostri giorni, un insieme di scritto, come se il processo di accanimen- to, impoverimento e inquinamento debba necessariamente continuare per la sua assurda corsa. Per arrivare a quale conclusione? Per mettere fine a tutto questo, occorre che l’ uomo rivoluzioni se stesso, il proprio pensiero, raccordarsi di nuovo al quel ritmo cosmico per poi acquisire una nuova coscienza individuale e collettiva. E forse in questo che i Maya avevano previsto che il nostro attuale ciclo in corso, che ha avuto inizio il 6 settembre del 3114 avanti Cristo sarebbe arrivato al termine, iniziando appunto il nuovo ciclo, una nuova Era. Su questi problemi l’uomo si interroga, si pone domande ma poi si colloca come unico interlocutore di tutto l’insieme, al centro dell’universo, senza pensare che è soltanto una minima parte del Creato, una piccola cosa fragile e complessa che è si in grado di modificare a proprio piacimento materia e pensiero, ma alla fine ne rimarrà vittima e corresponsabile del proprio destino. Ebbene, fino a quando l’umanità potrà continuare e resistere a questi eventi contrari e destabilizzanti? “Il tempo del non tempo” è solo un segno, un appuntamento forse che ci darà una nuova dimensione e prospettiva per il futuro che verrà . 20 Campo de’ fiori STATO VINCE, GESTORE PERDE ... FATE IL VOSTRO GIOCO. Scontrino fiscale o Lotteria del resto? M eno di un anno fa è stata stilata dall’attuale governo Monti una maximanovra definita Salva-Italia in cui sono stati chiesti, attraverso i lacrimoni di qualche di Ministro, dei grossi Giuseppe Ferone sacrifici ai cittadini italiani. Sacrifici enormi, che significano aumento dell’iva e reintroduzione dell’imposta sulla prima casa (Imu). Forse l’Italia a causa di questa manovra riuscirà negli anni a risanare il deficit. Questo sì. Ma il cittadino cosa guadagna? Quale sarà la sua ricompensa? È questa qua: lo Stato offre al cittadino nuovi sistemi di investimento. Un investimento che il cittadino può fare “divertendosi”. Attraverso il gioco, che d’azzardo sembra non essere più. La “Lotteria del resto”, infatti, è una nuova trovata ludica che permetterà al giocatore di scommettere anche nelle casse dei supermercati. Il meccanismo consiste nel far scegliere al cliente se tenere il resto della spesa oppure di convertirlo in uno scontrino che varrà come ricevuta di partecipazione alla lotteria, la quale permetterà al giocatore-cliente di vincere fino a migliaia di euro. Ma il grande boom dello Stato, oltre al guadagno ricavato dai numerosi tipi di gioco, resta il monopolio delle slot machines. Le cosiddette “macchinette”, presenti ormai in ogni bar o sala-giochi. Questi diabolici marchingegni sono capaci di rovinare intere famiglie. Ma come di preciso? Campo de’ fiori è andato ad ascoltare diverse parti: un tecnico che programmava e riparava i vecchi videopoker ed un ex gestore di circoli ludici che è stato costretto, a causa della normativa statale, a chiudere la sua attività . Un tempo, infatti, le slot machines legali in Italia pagavano quanto stabilito dal gestore della sala da giochi senza leggi precise. Da qualche anno a questa parte sono state invece attivate delle regole piuttosto ferree dell’AAMS ed è nato il gioco “sicuro”. Stiamo parlando di una formula che tiene conto delle esigenze di tutti e riesce a suddividere in maniera “equilibrata” il denaro tra i giocatori, il casino online e lo stato. Ma è davvero una maniera equilibrata? Ascoltando le diverse parti sembrerebbe proprio di no. percentuali fisse di vincita. Questo è vero. La cosa di cui però non ha tenuto conto, o forse non ha voluto farlo, è che il giocatore continuerà sempre ad inserire soldi. Anche vincendo più spesso. Per evitare il problema del gioco eccessivo l’unica soluzione è solo quella di togliere le videoslot definitivamente”. Un ex tecnico di macchinette videopoker ci ha svelato il segreto che ha intuito lo Stato. Il motivo per cui, pur legalizzando e controllando il gioco, non si è riusciti a porre fine ai numerosi casi di famiglie cadute in rovina e giocatori che finiti per strada. Signor Roberto, lei è stato un tecnico esperto di “macchinette” ai tempi dei famosi videopoker, quando non era lo Stato a controllarne il monopolio ma i gestori dei bar e delle sale-giochi. Cosa è cambiato da allora? “Lo Stato capì che il cosiddetto monopolio delle macchinette era davvero importante. I videopoker di allora potevano essere tarati con delle percentuali di vincita. Ho visto alcuni gestori disonesti che taravano le macchine anche al di sotto del 50% di vincita, cosicchè il giocatore inseriva una gran quantità di denaro senza vincere mai. Lo Stato, invece, ha impostato delle Il signor Remo Grassetti ci ha raccontato invece la sua esperienza. Da storico gestore di circoli e salette ludiche in diverse borgate romane è stato costretto, dopo moltissimi anni, a chiudere la sua attività e la sua passione per via delle nuove normative statali che lo hanno messo in condizione di non poter più continuare la sua attività economica. Signor Remo, per quanto tempo ha gestito la sua saletta ludica? “L’ultima che ho avuto qui in questo quartiere l’ho tenuta per undici anni. Ma già due anni prima sono stato nell’ambito di circoli e sale-giochi”. Gli affari della sua attività andavano bene o c’erano delle difficoltà da subito? “Difficoltà da subito ci sono sempre state. O lavoravi in un certo modo, oppure se cercavi di accostarti alle direttive dello Stato in tema di videoslot e videopoker, ossia mettendo le macchinette in regola, non potevi assolutamente andare avanti poiché il guadagno era molto scarso”. Il guadagno principale dell’attività , però , proveniva proprio dalle macchinette? “Certamente si. I videopoker prima, e le slot machines negli ultimi anni, erano la fonte principale del guadagno dell’attività ”. Com’è cambiata, nel corso degli anni, la legge statale che oggi controlla totalmente il gioco? “E’ cambiata sicuramente in peggio per noi gestori. Lo Stato ha iniziato a scoprire la presenza di bische clandestine e macchinette taroccate e, monopolizzandolo, ha cercato di “aggiustare il tiro” delle videomacchine. Pensi che una volta c’era addi- Campo de’ fiori rittura un telecomandino che permetteva di cambiare la percentuale di vincita da lontano mentre il cliente stava ancora giocando. Più di dieci anni fa lo Stato affermò che le vincite potevano avvenire soltanto in consumazioni, giocattoli, gadget o prodotti gastronomici. Le vincite infatti uscivano dalle macchinette sotto forma di ticket che il cliente poteva poi cambiare alla cassa scambiandoli con alcuni prodotti. Questo non è mai successo. Infatti, a meno che non c’era un agente incaricato di fare controlli al momento della vincita, i ticket venivano scambiati sempre in denaro. Negli anni poi, il guadagno proveniente dalle videomacchine ha iniziato ad aumentare a dismisura tanto che nel giro di tale attività sono cominciati a subentrare cosche mafiose e criminali, italiani e cinesi”. Anche le videomacchine cambiavano? “Certo. Andando avanti negli anni uscivano sempre nuove macchine e il giocatore pretendeva di giocare solo nelle macchine di ultima generazione. Ed aveva ragione. Le vecchie videomacchine infatti non potevano pagare più di una certa somma di denaro, mentre in quelle di ultimo tipo che sono cominciate a circolare dieci anni fa potevano pagare anche fino a 500 euro”. E sono cambiati, con le macchinette, anche i sistemi di controllo statali? “Già . Con la nuova normativa, infatti, il gestore è obbligato a tenere le slot di ultima generazione per non incorrere nel controllo della Guardia di Finanza che, attra- verso uno strumento applicato direttamente sulle videomacchine, controlla in tempo reale lo sviluppo del gioco, anche quando la macchinetta è ferma o è guasta. Il gestore è stato quindi obbligato a mettersi in regola. Ed il nostro guadagno è scemato mostruosamente. Tuttavia, posso confermare, che nonostante la nuova normativa e i moderni sistemi di controllo, ci sono migliaia e migliaia di videomacchinette che non sono sotto controllo. E neanche la Guardia di Finanza è in grado di rilevarlo per diversi motivi. Il primo di questi è la mancanza di personale. Il secondo motivo sono sicuramente le talpe interne”. Questo, dunque, è il principale motivo per cui lei, come molti altri gestori, sono stati costretti a porre fine alla propria attività e passione? “Io in particolare sono stato costretto a lasciare proprio per questi motivi. Sono un vecchio gestore che è rimasto attaccato all’orgoglio dei suoi vecchi principi ed ho preferito non comprare le nuove videomacchine di ultima generazione. Ma il mio guadagno, con il tipo di macchinette del vecchio stampo, e la nuova normativa dello Stato, era diventato quasi nullo, anche se avessi deciso tenerle non in regola. Il giocatore moderno conosce tutte le macchinette. Quelle più generose, quelle più divertenti e quelle che invece non pagano abbastanza”. 21 Quindi per guadagnare oggi, attraverso la gestione di videomacchine, basta possedere delle videoslot di ultima generazione? “Assolutamente no. Anche avendo gli ultimi prodotti del mercato in campo di videoslot, un gestore è costretto a tenere le sue videomacchine non in regola per guadagnare qualcosa. Tenere le videoslot in regola significa infatti che devono offrire una restituzione pari al 75% delle puntate in vincita, mentre il restante 25% viene diviso tra il gestore e lo Stato. Il 12% di guadagno, dunque, va diviso tra il gestore della sala-giochi e il proprietario delle slot. Alla fine, facendo i calcoli, si incassava circa il 6%. Per guadagnare 60 euro, quindi, si dovevano incassare 1000 euro. E siccome oggi non si lavora neanche più come si lavorava una volta, sono stato costretto a porre fine alla mia attività di gestore”. Campo de’ fiori 22 Ancora sul senso dell’essere Questa filosofia ha il compito di portare alla luce ciò che altrimenti rimarrebbe nascosto, ossia la verità. N el nostro tempo è passata l’idea che la metafisica è finita, che abbia cioè terminato il suo compito. E con essa la filosofia. Tant’è che ce ne siamo occupati e continuiamo ad occuparci del Prof. della cosa dal momenMassimo to che siamo i fautori Marsicola di una ripartenza su basi nuove della filosofia dopo che questa è scaduta, proprio a causa della presunta sua consunzione, nella mera opinione. Abbiamo scoperto, leggendo e rileggendo i testi di autori che, forse frettolosamente, o forse ansiosi anch’essi di proclamare la fine di qualcosa, si sono allineati su questo fronte. Una lettura più attenta di Heidegger, per esempio, suggerisce di prendere in considerazione una significativa novità . In Tempo ed essere (Micromegas, 1988, p. 88) si legge: “la storia dell’essere è finita” nel senso, beninteso che il pensiero stando: “in e davanti a Quello, che ha destinato le diverse figure epocali dell’essere” sta in e davanti a Quello che “di per sè non è storico, meglio: non sottostà al destino”. Che tradotto significa: “la manifestazione dell’essere, avvenuta nel corso della storia attraverso le figure che esso stesso ha prodotto, è giunta al termine giacchè , adesso, si sente il bisogno della manifestazione non tanto di “una delle sue figure”, quanto del luogo originario dal quale scaturiscono: dall’essere stesso. Insomma: nel nostro tempo si sente il bisogno della manifestazione dell’essere nella sua originarietà e pienezza. Che fuor di metafora significa: “si sente un gran bisogno di sapere come davvero stanno le cose”. C’è un bisogno di verità . C’è bisogno di ordine. C’è bisogno, dunque, di filosofia. La storia della metafisica non è giunta a compimento. L’attuale tappa chiede l’originale, non la copia, l’origine, non il prodotto, la sostanza, non la funzione. E si può ben dire che, poichè il luogo della manifestazione dell’essere, quanto al significato, è lo spirito umano, ciascuno può deliberatamente orientarsi verso di esso facendo spazio al silenzio che custodisce la parola, preliminare, necessario passo per poterla ascoltare. Alcuni, tra gli snob del pensiero, hanno tentato di scrivere una pagina di filosofia riguardante il nulla. Si, perchè essendo conclusa la metafisica, si sono detti, poichè l’essere rimane muto, nascosto, obliato, meglio rivolgersi al nulla. Il problema è che coloro che hanno tentato questa via hanno scritto una pagina di non filosofia. Il loro tentativo può persino apparire elegante, chic, persino di moda, ma di sicuro è un panegirico che non serve a niente; non serve cioè , neppure il niente. Filosofia dell’essere, dunque? E quale altra filosofia si potrebbe scrivere? La filosofia è dell’essere in quanto da esso deriva, di esso è manifestazione, ad esso conduce. Dire “filosofia dell’essere” non significa aggettivarla, come ad esempio si farebbe se uno dicesse “filosofia politica”, “filosofia del diritto”, “filosofia della scienza”, ecc. Dire “filosofia dell’essere” equivale ad indicare la natura stessa della filosofia nella sua origine, nella sua esposizione e nella sua finalità e conclusione. Conclusione che si avvicenda di tempo in tempo, di epoca in epoca giacchè la filosofia dell’essere ha il compito di portare alla luce ciò che altrimenti rimarrebbe nascosto, ossia la verità . E, come tutti possono comprendere, da Pareyson in poi, essendo la verità “inesauribile”, la filosofia ha bisogno del tempo per portare alla luce le essenziali verità . Si capisce allora che le varie filosofie, sono, per così dire sottoprodotti di un’unica filosofia, e tutte concorrono al disvelamento e all’affermazione della verità . Ma indugiare in una di esse, assumerne la prospettiva, sarebbe cadere nel relativismo, nell’assolutizzazione del particolare. Campo de’ fiori 25 Come eravamo Turiddo Madami... questo sconosciuto La speranza di tornare a casa per Natale… l’ultimo A Turiddo avevano promesso una licenza per quel Natale del 1942, erano mesi che aspettava, ed in ogni sua lettera quel desiderio era sempre più vivo. Diceva di godere ottima salute, i disagi ed il di Alessandro Soli freddo non lo impaurivano, consapevole dei cambi che venivano effettuati, la sua era più che una speranza. Sentite cosa scrive al fratello Primo militare a Perugia: fronte russo 4-12-42 Carissimo fratello ancora mi trovo qua ma giorno per giorno si aspetta il cambio. Ma stai tranquillo che presto ci vediamo. Io sto molto bene, ma incomincia a fare molto freddo e molta neve. Ma io a questo poco ci penso, perché , fra pochi giorni venco in Italia. Tu non scrivermi più. Te farò sapere le mie, e poi quando piglierò il treno te lo faccio sapere. Un forte abbraccio a tanti baci Turiddo. Lo stesso giorno Turiddo scrive anche alla sorella Teresa: Cara sorella giorno per giorno si aspetta per partire, molti sono già partiti e noi aspettiamo il cambio. Fatevi coraggio che io sto molto bene. Sandra cara (la nipotina che aveva cinque anni) zio te manna tanti bacetti, e poi presto venco e te porto tanta roba. Saluti a Arnoldo baci a Sandra tanti a te tuo fratello Turiddo. Ma i giorni passavano ed allora Turiddo scriveva ancora a Teresa rivolgendosi alla nipotina Sandra di cinque anni, che amava tanto: Sandra bella ai ragione di dire a nonno, che zi Turiddo dice che viene e poi non viene mai. Ma stai tranquilla che zio presto viene e te porta tanta roba. Cara sorella, dico che venco perché è una cosa sicura, si aspetta giorno per giorno che viene il nostro cambio. Molti già sono partiti e presto partiremo anche noi. Il fatto è che voi non state in pensiero, perché io sto bene. Saluti alli vicini di casa saluti a Arnoldo, baci a te Turiddo. Quanto che parto da qua ve lo faccio sapere, state tranquilli, baci Turiddo. fronte russo 10-12-42: Natale si avvicinava e Turiddo si aggrappava alla speranza di ricevere da casa almeno un ultimo pacco prima delle feste. Era abituato infatti a ricevere dall’Italia i pacchi che venivano inviati al fronte dai parenti, perché , strano a dirsi, quel servizio funzionava, e lui, come gli altri commilitoni, avrebbe potuto godersi le piccole richieste fatte per posta. Carissimi genitori vengo di nuovo a farvi sapere mie notizie. Sono ottime, la mia salute è ottimavi prego a voi tutti di famiglia di non stare in pensiero e di trascorrere le S. Feste tranquilli. Non ò ancora ricevuto il 4° pacco che mi avete spedito dove dite che ci sono parecchie sigarette. Ma spero al più presto di riceverlo. Buon Natale a tutti un forte abbraccio e tanti baci vostro figlio Turiddo. Tanti bacetti a Sandra. Fronte russo 19-12-42: In partenza per il Distretto sul Treno Roma Nord. Turiddo sul finestrino (primo da sx) Cartolina del 04.12.1942 inviata da Turiddo al fratello Vi sarete accorti che Turiddo in ogni sua lettera rimarca il fatto di godere ottima salute, e se pensiamo che la sua breve vita venne stroncata dall’epidemia di tifo petecchiale, contratto nei mesi di prigio- Cartolina del 10.12.1942 inviata da Turiddo alla sorella nia, ci rendiamo conto dell’ironia della sorte toccata a questo nostro concittadino. Lui, che amava Civita, i parenti, gli amici, i vicini di casa, lui che non vedeva l’ora di tornare e stringere a sé la piccola nipotina Sandra, alla quale avrebbe portato “Tanta roba”. (continua) 26 Campo de’ fiori La malasanità Di chi sono le colpe? Q uesta volta parleremo della colpa professionale nei medici ed ormai anche del personoale esercente professione sanitaria in toto. L’andazzo con cui del Dott. Sergio queste figure sono Funicello bersagliate da denunSpec. Medicina ce, comunemente legale e delle prive di fondamenta, assicurazioni ha una valenza negaSpec Chiururgia tiva abnorme per la d’urgenza e di P S società sia in termini di COSTI, d’IMMAGINE ALL’ESTERO sia di QUALITA’ DELLE CURE. Ciò non porta ad una reale visione del problema da parte di cittadini, che vanno avanti “ a provarci” supportati anche da strutture senza scrupoli che fanno vedere loro il miraggio di un facile guadagno. Se vi fosse certezza di una valutazione equa , manca anche questa a dire il vero, tante illusioni crollerebbero. Vi è poi un altro aspetto partigiano, senza fondamenta, legato sia pur a sporadici casi nel “voler aiutare “ a tutti i costi anche davanti ad evidenti errori. Quest’atteggiamento, certamente positivo per il medico inquisito, sarà negativo per la parte lesa e la società tutta, medici compresi, divenendo un motivo di “scontro” tra utenza ed i sanitari. Un giusto risarcimento fa notizia per poco tempo e per raggi geografici limitati, un’ingiustizia travalica i confini provinciali e regionali e da’ false etichette all’intera categoria. Una giusta condanna nei pochi casi di reale malpractice convincerebbe coloro che, in mala o buona fede, ritengono di aver subito un torto a valutare meglio il caso nella loro eventuale pochezza, perché ricrebbero come giusta la marea di assoluzioni legate ad un oceano di denunce fasulle. Posso dire di aver accettato, nella carriera, solo il 4% dei casi giunti alla mia osservazione. Esiste, poi, una differenza tra malpractice e mala sani- tà . Quest’ultima non è legata quasi mai al medico o ad altri esercenti la professione sanitaria (biologi, farmacisti, infermieri professionali, tecnici nelle varie branche, ostetriche, capisala in genere ecc.). Spessissimo però , devo aggiungere, l’utente è innervosito da atteggiamenti di “sufficienza” del professionista. Porto un esempio accaduto da poco. Una signora in un ambulatorio specialistico universitario, si è lamentata, ero presente, di aver atteso oltre 4 ore per essere visitata e lo ha fatto, alle 18.30, con signorilità ed in maniera sussurrata.Un medico ha ascoltato rispondendo “che dovrei dire io che sono qui dalle 7 di questa mattina?” e, sempre in maniera sussurrata, l’utente ha controbattuto “ è il suo lavoro dottore” e la cosa è finita lì . Ora vi chiedo se quel sanitario avesse, nel prosieguo, commesso un sia pur minimo errore o presunto tale e la signora fosse stata un po’ più “sanguigna” di quella in oggetto, quanto sarebbero aumentate le possibilità di una denuncia per pura ripicca? Verosimilmente tutto sarebbe finito in un “nulla di fatto”, ma intanto avrebbe avuto un costo per gli attori e per la comunità . Non possiamo, però , trascurare i media, che adorano individuare nel medico “il mostro da sbattere in prima pagina”. Una recente trasmissione condotta dalla signora Lorella Cuccarini ha riportato come malpractice una decisione di una commissione invalidi civili con dovizia di stupidaggini tecniche, d’inesattezze e con qualche verità . L’applauso che seguiva ad ogni attacco, spesso assolutamente fuori d’ogni realtà da parte del pubblico dimostrava come lo stesso fosse condizionabile ed idem i mugugni quando ad intervenire era un medico in difesa dei colleghi. Esistono poi avvocati o medici legali, questi ultimi spesso solo sedicenti tali, che avendone un tornaconto economico, vanno ben poco “per il sottile”. Vi porto un esempio che mi riguarda. Anni fa fui denunciato perché avevo accompagnato una mia collaboratrice ine- sperta a fare una visita fiscale. L’accusa , ovviamente caduta immediatamente, fu d’avere trasformato una visita normale in collegiale. Visto il livello culturale specifico del denunciante è facile immaginare chi abbia ventilato la possibilità di un guadagno a questa persona? Certo ho anche sentito consulenti d’ufficio affermare, anzi giurare, cose indegne della medicina e che sarebbero dovuto apparire lapalissiane anche a chi medico non era e che, invece, hanno portato all’assoluzione. Sono convinto che il medico debba essere anche utente sia nel valutare il comportamento rispettando certamente , ma anche pretendendo rispetto. Esiste, a mio avviso, una sorta, anch’essa raro, di comportamento dell’utenza che potremmo definire malpractice dal cittadino verso il medico. La mala sanità , al contrario, è legata a strutture fatiscenti e a mancanza spesso di un buon risk management che altro non è che valutare le zone e le situazioni a rischio e comportarsi ,se non per annullarle (sarebbe un’illusione), almeno per ridurle al minimo possibile. La malasanità prevede figure professionali che dovrebbero permettere ai professionisti della salute di lavorare in relax. Sarà dunque l’ingegnere ed il tecnico in genere che dovranno garantire l’uso corretto dei conduttori dei gas, ad esempio, in sala operatoria e , nella disgraziata ipotesi un gas fosse incanalato in altra conduttura non sarà il medico, nello specifico l’anestesista , fruitore di un servizio,ma colui che questa condizione ha creato o nell’impostare la tubatura o nell’uso della stessa. Tutto, Campo de’ fiori ovviamente, escludendo ogni ragionevole dubbio nel professionista. Un farmaco giunto in corsia con nome sbagliato e,ne consegue, capace di arrecare lesioni o morte in un paziente avrà il colpevole nella filiera che dalla farmacia ha portato alla somministrazione ovvero dal farmacista a colui che materialmente lo ha consegnato o inoculato e non nel medico e, men che meno, nell’ultimo somministratore tranne che, per quest’ultimo e nelle varie figure, non vi fossero eclatanti differenze che avrebbero dovuto insospettirlo. Certamente il rifiuto di visita ,la sufficienza nella stessa, la supponenza ,l’anteporre altro al proprio dovere sarà colpa del medico o del professionista operante in prima persona. Teniamo presente che “la vita è una malattia grave che conduce a morte” e che non possiamo trovare colpe ogni volta essa abbia a raggiungere il capolinea. Per due medici mascalzoni,ignoranti o supponenti o tutti e tre gli aspetti, ne esistono almeno 2.000 dediti al loro lavoro con abnegazione. Evitiamo, signori utenti, di non distinguerli facendo di tutta l’erba uno sciocco fascio. “Del senno del poi son piene le fosse” e se non si capisce questo si rischiano spese giudiziarie inutili. Ricordiamo anche che questa “denuncia facile”ha portato alla medicina difensivistica che invita il medico a crearsi, con esami diagnostici al limite dell’utilità ed anche oltre, una corazza di inattaccabilità assolu- 27 ta con spese e danni enormi per tutti comprendendo nei danni anche i tempi di attesa abnormi nei P.S. Deve esserci colpa nell’operato del medico e questa è presente per l’inosservanza di quelle regole di condotta che hanno la finalità di prevenire il rischio, e dalla prevedibilità , non adottando tali misure, ed evitabilità , adottandole, dell’evento lesivo. Le ipotesi di responsabilità colposa, inoltre, possono derivare o dalla inosservanza di leggi, regolamenti, ordini, discipline che, mirano ad impedire o prevenire una lesività e da imprudenza, negligenza, imperizia. Avremo IMPRUDENZA quando il medico , oggi vale anche per altre figure professionali, dovesse agire con avventatezza, con eccessiva precipitazione, con ingiustificata fretta, senza adottare le cautele indicate dalla comune esperienza o dai protocolli scientifici. Si dovrà , dunque, essere prudenti ovvero capaci i prevedere i possibili effetti collaterali negativi (le complicazioni dannose) e di prevedere, sapendo ovviare le possibili evoluzioni della situazione morbosa. Altro punto base è la NEGLIGENZA la differenza tra imprudenza e negligenza consiste nel fatto che la prima è una fare (commettere detto atteggiamento commissivo) oltre alle regole fondamentali che la comune esperienza consiglia per tutelare la salute del paziente, la seconda, omissiva (atteggiamento omissivo) nel senso di non fare ciò che la scienza medica consi- glia come quello che va posto in essere per controbattere una situazione di pericolo per la salute. IMPERIZIA è legata al NON SAPER FARE cose che si dovrebbero conoscere . Ovviamente i titoli professionali e la cultura medica saranno direttamente proporzionali alle aspettative che si possono stimare da quel professionista. Altro punto, come suaccennato, è l’INOSSERVANZA DI LEGGI E REGOLAMENTI il cui significato è facilmente intuibile. Quando attaccate il vostro medico fatelo,se proprio volete, purchè siate convinti dentro di voi che egli abbia sbagliato arrecandovi un grosso danno, ma esimetevi se a farvi ragionare sarà solo il vostro cervello perché legato ad una , assolutamente improbabile, speranza di risarcimento. Questo , ripeto, per due motivi uno etico perché sarebbe un atteggiamento mascalzonesco. L’altra pratica perché la tasca , con ogni probabilità , ne uscirà alleggerita e non appesantita anche laddove vi dovessero promettere zero spese. So che in molti penserete che io da medico scriva per i medici, ma …non è così . A voi crederci o meno a me… la mia coscienza di persona culturalmente onesta un po’ meno, alla pari o un po’ più di voi come accade sempre tra la gente sergio.funicello@gmail.com CAMPO DE’ FIORI E’ SU FACEBOOK!!! RICHIEDETE LA NOSTRA AMICIZIA E SARETE AGGIORNATI SU TUTTE LE NOVITA’ DELLA RIVISTA CHE AMATE DI PIU’! Anche tramite il nostro sito www.campodefiori.biz Campo de’ fiori 28 Associazione Artistica Ivna LA SOSPENSIONE DELLE FORME NEI DIPINTI DI MIRNA BISULLI, GUERRIERA DI LUCE E DI PACE ATTRAVERSO I COLORI DELL’ENERGIA INTERIORE. A bbiamo conosciuto Mirna Bisulli, Romagnola doc, dalla calda e affascinante creatività atta a distinguere il bene dal male come privilegio, come grazia, un vero e proprio della Prof.ssa Maria Cristina dono ricevuto dall’Alto, richiesto, urlato, cercato, Bigarelli accolto con tutto il suo essere. Ecco come ci appare Mirna , l’Artista dalle movenze idealizzate e dalle idee concretizzate che s’intersecano in un vissuto artistico che diventa approccio all’Altro e all’Alto. Ascoltare se stessa e la realtà , interpretarla per poi riprodurla, cambiando alcuni elementi, ponendoli in modo del tutto particolare, giocando oltre la fantasia, creando maggiore suggestione, provando emozioni vere e concrete del trascendente, dell’energia che, silenziosa, va e alimenta la nostra psiche e il nostro spirito. Un impulso visibile esterno che stimola, un’ immagine che, accuratamente studiata, ci trasporta il più possibile alla realtà strutturata in modo cromaticamente trasparente, facendo risaltare le forme e, con essa, la trama vissuta dell’esistenza, scivolando, senza cadere in cerchi o fasci grinzosi ma brillanti, tendenti alla luce emergente da fonte sicuramente più scura della meta alla quale gli animi anelano, come attratti da un magnetismo sconcertante e rilasciati da uno slancio energizzante, benefico e filantropo. L’operosità del pennello di Mirna Bisulli non termina con il tocco, con il tratto, ma va energicamente a muovere le forme in una vitalità tendente al rinnovamento dinamico della realtà . Le immagini dipinte non perdono né volume, né peso, né forme, né tanto meno la consistenza o l’identità . Tutto è riconoscibile, tutto è identificabile nelle composizioni di amore, di comunione, di pace, di emozioni e di kryon, di elementi intimi e profondi, di stati interiori ingranditi, di strumenti visibili… che per Mirna hanno un linguaggio decifrabile nel contesto cromatico naturale che appartiene loro e che convenzionalmente è stato loro attribuito, quello dei gialli, degli ori, tipici della Luce. Questo è il modo di interpretare la natura umana più silenziosa, più nascosta che Mirna cerca, scova, scopre e vive: altro non è che una natura viva, frutto del mondo del colore come Energia e Guarigione. In questo la Bisulli si ispira alla for- mazione della scuola di Filosofia Acquariana di Baba Bedy, che ha fortemente contribuito a fare di Mirna Bisulli la pittrice contemporanea dalla sviluppatissima sensibilità atta a cogliere le circostanze e percepire oltre l’immanente. Abbiamo, sì , conosciuto Mirna, una donna dal nome singolare, profetico per la sua missione di Artista, come lei sente; Mirna nome di origine egiziana, Mrjt, che significa Amata… e da Amata attraversa differenti gradi del sentire e far sentire Amore, tanto che in una sua opera in olio su tela lei percepisce la voce “Io sono Amore”. Un’Artista dall’animo creativo a 360° per 365 giorni l’anno, senza accusare stanchezza nell’essere donna né tanto meno artista: una vera e propria Guerriera di Luce, di Pace, una Putesse che si contrappone al mondo attuale materialista e spregiudicato…una donna di potere che ama e vuol trasmettere amore, emozione! Dopo sedici anni all’Accademia Romagnola di Cesena, allena la mano, realizzando icone sacre nell’approfondimento del figurativo e di quel periodo appartiene “La Figlia di Giairo”, che dal bianco e nero di Dore, l’artista ha voluto dare il colore in un gioco di Campo de’ fiori equilibri cromatici ben forniti; ha dipinto un illuminato indiano, Yogananda, dagli occhi particolarmente trasparenti. Fin da quel periodo Mirna sente la “forza”; infatti, per esempio, nel concentrarsi sulla “Pietà ” di Giotto, riesce a entrare in contatto con l’energia della stessa, quando rifà il viso del Cristo o la veste della Madonna, e sembra quasi incontrare quelle specifiche energie spirituali, che la arricchiscono, la elevano e la fanno stare bene. Avverte il bisogno di esprimere l’immediatezza del suo sentire, così incomincia a dipingere andando verso la MEDITAZIONE: lei stessa ci dice che “conoscendo Baba Bady, ha cominciato a comprendere cosa voleva significare interiorizzare, trovarsi nel silenzio.” NEL PASSAGGIO TRA IL FIGURATIVO e lo stile meditativo c’è stato un evolversi delle tecniche, dell’uso del colore, prediligendo essenzialmente un colore a olio molto brillante. Le sue opere hanno bisogno di luce, ne è un esempio “Io ti amo tanto così ” che ha dedicato al Divino, al quale si è affidata, tanto che da allora per lei dipingere significa portare serenità , sorriso e luce. Attraverso le tecniche che Baba le aveva insegnato, Mirna Bisulli ha la chiara percezione, interiorizzandoli, dei colori che materialmente non sono realizzabili, perché si tratta di colori di energie interiori, brillanti e caldi che ognuno può vedere, anche se difficili da riportare su tela. La tecnica che predilige, quella della luce, sarà la chiave che le aprirà la porta del mondo cromatico lucente e splendente; da quel momento in poi le tecniche saranno utilizzate da Mirna con grande maestria attraverso il cuore, assemblando magistralmente i colori. In questo desiderio di rendere il mondo più luminoso, colmo di pace e di amore, l’Artista fa di se stessa il quadro più bello per poi, con pennellate docili ma decise, riprodurre quello stato sommerso nel quale e per il quale si mette in ascolto, riuscendo a percepire il messaggio della realtà e delle persone a lei vicine. Nel quadro “Io sono amore” chiunque sia quel bambino, qualunque razza rappresenti o colore della pelle, il bambino nasce puro ed è amore e quindi questo è per lei il messaggio centrale. Tutti i bambini possono essere accolti e affidati, considerandoli un dono: soltanto così potremo credere e affermare che potranno avere fede, fiducia in loro stessi, nel Divino, ritrovando forza interiore che dice “Io sono”. Una donna, una pittrice che vive dal ’90 un’esperienza artistica, psichicamente coinvolgente, fatta di rilassamento, di silenzio perché conscia che l’Arte nasce dal silenzio e in esso termina. Chi contempla l’Opera medita, chi crea nella meditazione è volto all’ascolto interiore, chiedendo “concetti”, che travalicano la mente per approdare al concetto di rilassamento attivo e vivace dal quale Mirna riceve Emozioni. La filosofia di Baba Bedy, che Mirna conosce personalmente, rende i soggetti e i colori delle sue opere, spe- 29 ciali! Essi sono il tentativo di “materializzare” senza snaturarne l’identità psichica, la Gioia, l’Amore, la Speranza, la Felicità … stati d’animo non privi di sofferenza, scaricati di dolore, purificati seppur carichi di vissuto. “La ruota delle possibilità ” suggerisce di non gettare mai la spugna perché le possibilità sono infinite, ci invita a credere e a sperimentare che non dobbiamo seguire i nostri limiti e quelli della nostra mente, ma confortati dal nutrimento dello spirito, è bene affidarci agli eventi attendendo che essi maturino. “Emozioni” è l’opera ispirata all’interiorizzazione delle emozioni con l’obiettivo di dare il senso concreto della propria vita. Dalla ricerca e dall’ascolto Mirna arriva al QUID, arriva a porsi domande, dal dolore arriva agli interrogativi: nel quadro l’artista, ancora una volta interiorizza emozioni, riuscendo a trasporle su tela ponendo dei punti interrogativi che sorprendentemente a rovescio diventano delle orecchie in ascolto, che nel contempo mostrano il lato di un viso, di un urlo, intendendo il dolore provato, poi scaricato, attraverso il movimento della spatola, portata dal basso verso l’alto in uscita dal quadro in un’esplosione di Energia. Nella sua personalità di pittrice appassionata e originale non manca in lei la consapevolezza della dignità dell’artista. In tal senso ha goduto del privilegio non comune di essere inserita in un contesto sociale nel quale l’arte e la sua cultura artisticopittorica aiutano l’Essere a migliorare la vita relazionale, spirituale dell’Uomo dandogli una marcia in più nel progresso, nel dialogo tra gli umani, tra gli umani e il loro ambiente, tra gli umani e i loro sogni, tra gli umani e l’universo: Essa, l’Arte porta armonia, porta benessere, ci allontana dagli incubi della violenza, ci erudisce perché espressione dello sviluppo del bello sgorgante dalla Creazione in senso biblico e arcaico. Campo de’ fiori 30 Le trasformazioni di Civita Castellana... verso lo sviluppo A gli inizi del Seicento lo Stato Pontificio aveva esigenza di comunicare con le fortezze, compreso il Forte San Gallo. Poiché l’accesso a Civita Castellana non era diretto, papa Paolo di Francesca V fece costruire, nel Pelinga 1609, la variante della Flaminia in modo che la città fosse collegata con la vecchia via consolare, dalla valle del bivio per S.Oreste (Pian Paradiso), arrivava al fiume Treia e, dopo il tempio di Giunone Curite, raggiungeva Borghetto. Questo provocò opposizione da parte degli Orsini che, lungo le sponde del fiume Tevere, avevano numerose osterie e ricoveri per la notte. Ci furono anche delle lotte di sangue fra gli abitanti di Foglia e i civitonici; infatti i fogliani, forti della protezione degli Orsini, organizzavano scorribande, rompendo in più tratti la nuova strada. I nostri concittadini insorsero ed ebbero la meglio. Gli Orsini intervennero e la pace fu stipulata nell’osteria di Stabia. La variante fu fatta e venne emanato un bando in cui chiunque si fosse trovato con scariole, muli o quant’altro a transitare sulla vecchia via, sarebbe stato multato di 200 scudi e 3 frustate. Nel 1700, per volere di papa Clemente XI (Giovan Francesco Albani), venne costruito il ponte Clementino. Fu realizzato dall’architetto Filippo Barigioni ed i lavori, iniziati nel 1702, terminarono nel 1709. Nella prima costruzione il ponte aveva sei arcate superiori e quattro arcate inferiori per un altezza di 48 metri; aveva una torre quadrata con una porta d’ingresso dalla parte di via della Repubblica. Fu ricostruito nel 1870 in seguito all’alluvione del Rio Maggiore nel 1861, con un’arcata centrale piu grande e con una monumentale porta che fu abbattuta nel 1911 per il passaggio della tranvia. La costruzione del ponte Clementino segnò una svolta per Civita che venne inserita nel traffico di due importanti arterie: la Flaminia e la via Nepesina o Lauretana. Vennnero costruiti i palazzi dei marchesi Andosilla, Grotti-Gremigni (palazzo Onorati), palazzo Morelli; venne restaurato il duomo da Mons.Tenderini. Nel 1792, la Camera Apostolica, concede l’estrazione nel territorio civitonico dell’argilla, per la fabbricazione della terraglia ad uso inglese, a Giuseppe Valadier e ai fratelli Mizzelli. Inizia la nascita dell’artigiana- to ceramico civitonico. Durante l’impero di Napoleone furono distrutti quasi tutti gli stemmi sui palazzi, la popolazione si dimezzò poichè molti giovani morirono in guerra, infatti nel 1816 Civita contava 1825 abitanti. Con la fine dell’impero francese fu di nuovo restaurato il Cartolina originale proveniente dall’achivio potere dello Stato del Sig. Roberto Felicetti Pontificio e nell’Ottocento il forte Sangallo divenne la chiesa di San Giorgio all’attuale sito. Bastiglia Pontificia, dove furono rinchiusi e Nel 1906 fu inaugurata la tramvia, collegamorirono molti patriotti. mento diretto con Roma. Nacquero poi le Con l’unita d’Italia, e quindi la fine dello prime cooperative di muratori, agricoltori. Stato Pontificio, ci fu una regressione nelIl sindaco Midossi volle realizzare il primo l’economia civitonica che aveva usufruito, edificio scolastico, l’attuale Istituto d’arte; fino a quel momento, della sua posizione nacquero nel contempo le prime industrie strategica; infatti, sia con la variante, che della ceramica che diedero, per molti, con la costruzione del ponte, vi era stato anni benessere ai civitonici. un grande passaggio di viaggiatori e mercanti che avevano portato benessere. Contribuì al declino anche il ritiro della guarnigione del Forte. Cominciaro così le emigrazioni, prima verso il Brasile poi verso l’America del Nord. Nel 1890, esattamente il 15 settembre, s’inagurò l’illuminazione elettrica con la centrale costruita dalla ditta Paolelli sul Rio Maggiore. Per i privati erano concesse lampade a tre candele. Nel 1895, il 21 maggio, venne impiantata la prima linea telefonica; venne trasferito il cimitero dalla Campo de’ fiori 31 Trucco depoca Trend degli ultimi sessantanni... Make-up,outfit,acconciatura,manicure,figura della donna di Ilaria Palanga Anni ’70: La donna nella lotta femminista Il ‘68 è l’poca della rivoluzione sessuale, della contestazione giovanile, del “Peace&Love”. Sono di moda due stili molto diversi: quello degli Hippy o Figli dei Fiori (Flower Power) più in armonia con la Natura, e quello sgargiante della Disco Queen. Gli anni ‘70 sono gli anni della libertà , della trasgressione, delle lotte politiche; esplodono la voglia di creatività e di progresso a tutti i costi e delle lotte politiche. I giovani sono impegnati in politica, sono degli attivisti, dei “Fricchettoni” (dalla parola inglese Freak, che significa anomalo, strambo). Nel ‘78 inizia l’era della disco-music. Nasce il movimento dei Punk, la discodance. Nel ‘79 nasce il primo Walkman della Sony. Figura della donna: La donna risulta aggressiva, impegnata nelle lotte femministe per la parità dei sessi. Si vuole costruire una società che tenga conto delle peculiarità femminili garantendo allo stesso tempo l’egualianza dei diritti tra uomo e donna. Le ragazze si rendono conto di essere relegate ai margini ed a ruoli subalterni all’interno dei movimenti stessi; optarono, quindi, per una politica separatista. Combattevano anche per il ruolo secondario della donna nel processo produttivo e nel settore industriale per raggiungere la parità di stipendio con gli uomini e quindi per la tutela del lavoro femminile e l’importanza del lavoro extradomestico della donna non vista più solo come essere aggiuntivo per la riproduzione dell’umanità in nome del progresso sociale e civile. Out fit: Vanno di moda i pantaloni a zampa d’elefante (stretti sul ginocchio e svasati alla caviglia) a vita alta, le camice che escono fuori dalla cintura e le zeppe come calzature. Ci sono sia caratteristiche legate ancora agli anni ’60, che già anticipazioni degli anni ‘80. I colori dai tessuti forti e i jeans a campana rappresentavano la nuova tendenza che si identificano con gli “Hippy”. Tessuti adornati da fantasie floreali sia piccoli che grandi, o con colori sgargianti e appariscenti disegni geometrici multicolor. Va di moda il velluto a coste e il jeans; per quanto riguarda la maglieria le camice larghe con le maniche svasate. I gilet di pelle chiara con le frange, e frange sulle borse. Le calzature cult erano le zattere e le zeppe di stretta derivazione dello zoccolo con il tacco, che nel corso del tempo ebbero la tendenza ad alzarsi. Ralph Lauren detta moda a New York, in Italia Elio Fiorucci, che intuisce i bisogni di una generazione rivoluzionaria, era un anarchico che preparava capi fuori dagli schemi. Sono in voga look appariscenti per i patiti della disco che osavano per essere notati a tutti i costi fatto anche di tutine aderenti, zatteroni e capelli afro. I bijoux avevano linee geometriche o facevano riferimento a motivi indiani. Le borse erano per lo più borselli con tracolla unisex (la parità dei sessi era riflessa anche nella moda e nel modo di vestire), spaziose, dalle forme geometriche e squadrate. Gli occhiali da sole sono molto ricorrenti in questo periodo e forse è ciò che di più rappresenta la peculiariStefania Sandrelli tà di questo decennio. Questo è tutto quello che oggi si fregia l’appelativo di Vintage, assai ricercato nei mercatini. DIVE/ICONE: Edwige Fenech, attrice francese naturalizzata italiana, nota per aver interpretato numerosi film appartenenti al genere della commedia erotica all’italiana. Bo Derek (nome d’arte di Mary Cathleen Collins), attrice statunitense di origini irlandesi, tedesche e olandesi. Farrah Fawcett (all’anagrafe Farrah Leni), attrice statunitense, icona della cultura pop e sex symbol degli anni ‘70, divenne una star internazionale nel 1976, grazie al ruolo di Jill Munroe nella serie televisiva Charlie’s Angels. Barbara Bouchet (pseudonimo di Barbara Gutscher), attrice tedesca naturalizzata italiana, diventata famosa in Italia nel periodo d’oro della commedia sexy all’italiana. Gloria Gaynor (nome d’arte di Gloria Fowles), cantante statunitense, esponente di spicco della Discomusic famosa per “I will survive”e “Never Can say goodbye”. Donna Summer (nome d’arte di Ladonna Adrian Gaines), cantante statunitense, la cui notorietà è dovuta a successi musicali Gloria Gaynor degli anni ‘70 che le valsero il titolo di “Queen of Disco” (Regina della Discomusic). Nada (Nada Malanima), cantante e scrittrice italiana. Laura Antonelli deve la sua popolarità anch’essa grazie alla partecipazione delle pellicole erotiche di questo periodo. Catherine Deneuve, attrice francese. Caterine Spaak, attrice francese naturalizzata italiana di origine belga. Claudia Mori (pseudonimo di Caludia Moroni), attrice italiana, moglie di Adrinao Celentano e madre di Rosita, Giacomo e Rosalinda. Raffaella Carrà (nome d’arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni), conduttrice televisiva, attrice, ballerina, cantante, showgirl e autrice, lancia un nuovo stile scattante e moderno di condurre i programmi televisivi. Gloria Guida tra le principali interpreti delle commedie sexy all’italiana, attuale compagna di Jhonny Dorelli (pseudonimo di Giorgio Guidi). Stefania Sandrelli, attrice italiana, ex compagna di Gino Paoli e madre di Amanda. Celentano e Claudia Mori Copia il look (trucco,acconciatura e manicure) Terra di sole o basi molto calde, che davano l’aria di essere esageratamente abbronzate artificialmente. Uso feroce del mascara (comincia ad abbandonarsi l’uso delle ciglia finte). Ombretti perlati o meglio madreperlati con uso più evidente del colore: azzurro, verde, tonalità calde come il marrone, i colori della terra, del mare, del sole, del bosco. L’occhio veniva leggermente meno bordato rispetto agli anni ‘60, la piega della palpebra molto accentuata, con l’uso di moltissimo mascara. C’è un’alta definizione della piega della palpebra, con l’ombreggiatura che segue fino agli angoli dell’occhio, la bordatura non era troppo evidente. Sopracciglia “non pulite”, perchè non considerate, ma lasciate naturali, infatti non hanno una forma ben precisa lasciate “selvagge”. La bocca veniva schiarita col fondotinta, poi contornata con la matita marrone con un tratto deciso e riempita solo con il lucidalabbra. Il fard era dato in maniera geometrica e risultava molto spigoloso, per “scavare” lo zigomo, con colori caldi o marroni. I capelli erano lunghi con le punte rivolte all’indietro sia per l’uomo che per la donna (anche l’uomo inizia a schiarirsi i capelli con le mechè s), onde ampie e morbide molto voluminose arricicate verso l’esterno come quelle di Farah Fawcett che incorniciavano il viso e la parte alta dei capelli cotonati. Acconciature che donavano un fascino unico accompagnate da favolosi colori di tinte forti e decise come il nero,il rosso,il marrone o il prugna. Gli hippy si ispiravano ad uno stile naturale e selvaggio con i capelli fluenti, le labbra neutre e le guance rosate, mentre i disco queen sfoggiavano ombretti perlati e sgargianti con poleri sature di colori metallici come oro, bronzo, rame, argento, le scarpe con la zeppa e i ricci selvaggi. Molto in uso unghie lunghissime e spesso finte, smalti con colori madreperlati. Campo de’ fiori 32 A Civita di Bagnoregio UN PRESEPE COME NESSUN ALTRO I mmaginate di salire Gesù, il re-inizio della nostra storia, su per il ponte di portando con voi le scorie della stoCivita di ria del mondo. In quella salita, illumiBagnoregio, portando nata da fasci di luce multicolore, vi trosulle spalle un pesante verete di fronte alla nascita e alla morte fardello: i vostri crucci, del Cristo, la vostra memoria oscillerà fra le vostre frustrazioni, i la vita e la morte, tra la grotta di vostri insuccessi. Betlemme ed il picco del Golgota. Sarete Camminate lentamente voi i testimoni di questo passaggio che ha di Secondiano e ogni tanto ripensate segnato per sempre il mondo. Conoscendo Zeroli a quella che è la vostra la fatica dell’ascesa, toccando il rullare vita. Le illusioni che vi hanno spinto a delle vostre tempie avrete svelato ai vostri compiere azioni arrischiate, cuori la magia del Natale e la le incomprensioni con famitragedia della Pasqua. 26-29 e 30 gliari, amici, superiori, colQuello di Civita non è infatti Dicembre 2012 leghi di lavoro. Nel salire e un Presepe come tanti altri: nel pensare, quando la fatiquello di Civita è il Presepe 1-5 e 6 ca si fa più opprimente, che squaderna la vita, che la Gennaio 2013 vedrete squarci del vostro mette su un tavolo e la vissuto, momenti della mostra al mondo. Chi vi parvostra azione quotidiana, la sofferenza per tecipa è protagonista d’una storia tragica, ciò che non potete avere, la vita passata d’un susseguirsi di eventi che hanno dato e quella presente, miscelata nella vostra senso e sostanza alla immagine del testa che pesa sempre di più man mano mondo. Le luci, i colori, l’atmosfera ci che la meta si avvicina. Immaginate che ricordano la nostra vita, ci fanno riflettere sia così quando vi avvierete su per l’erta sulla nostra esistenza. Non è blasfemo il di Civita per godere dello spettacolare ricordarlo ancora: si vive il Natale e lo si Presepe vivente, che, sul piccolo isolotto tufaceo, viene annualmente organizzato e che quest’anno regalerà emozioni ancora più intense. Ma è nella fatica del vostro procedere, nella cadenzata immagine delle vostre gambe che si muovono lentamente, oscillando leggermente all’indietro, che si coglie il tremore dell’emozione, il messaggio puro della vostra devozione. Perché voi andrete a conoscere la nascita di soffre, pensando alla Pasqua. I due eventi estremi dell’esistenza . E’ questo il messaggio che ci riempie il cuore, visitando il Presepe vivente di Civita di Bagnoregio. Campo de’ fiori 33 IL PROBABILE FUTURO DELL’AVIAZIONE CIVILE P di Arnaldo Ricci arnaldo_ric@yahoo.it remessa: questo articolo tratta solo il probabile futuro dell’aviazione civile; quella Militare non è trattata; essa è già nel futuro! Nel titolo di questo articolo vi è la parola probabile perché mai si può sapere con certezza lo sviluppo della tecnologia futura. Come potrebbero essere gli aerei passeggeri? Innanzitutto avranno una sagoma diversa da quelli attuali; essi potrebbero collegare qualsiasi parte del mondo con un volo che al massimo sarà di quattro ore! Si presume che voleranno ad un’altezza prossima dai 30 ai 40 mila metri, cioè all’estremo confine dell’ atmosfera terrestre, ad una velocità circa 5 volte quella del suono ( 5 o 6 mila chilometri orari ). Ovviamente saranno utilizzati solo per i voli intercontinentali! Per i voli nazionali credo che per i prossimi trenta anni rimarranno in servizio gli aerei con l’attuale tecnologia. Quindi per arrivare in quota di crociera ( sempre nei voli intercontinentali ) non sono più utilizzabili i motori attuali, i quali consumerebbero una tale quantità di carburante con conseguente inquinamento atmosferico non più accettabile ( si pensi al Concorde che superava di poco la velocità del suono ). Probabilmente verrà utilizzato un motore all’idrogeno ad impatto zero, per l’ambiente atmosferico! La tratta Roma – New York potrebbe essere coperta in un’ora e mezza ( si potrebbe fare il pendolare come noi lo abbiamo fatto verso Roma o Viterbo, a bordo dei leggendari treni della Roma Nord! ). Su questi aerei potremmo collegarci in volo, tramite internet o eventuali reti di telecomunicazioni future, con qualsiasi utente, esattamente come facciamo adesso da casa sulla rete fissa o in mobilità su quella mobile. Credo che la tendenza attuale di costruire aerei sempre più grandi e di conseguenza più capienti nell’ospitare passeggeri (vedi Airbus A380) verrà abbandonata (sempre per i voli transoceanici) mentre rimarrà per i voli nazionali. Molto probabilmente questi aerei non avranno più il pilota umano ma solo quello automatico. Ovviamente credo che a bordo vi sarà sempre un pilota in carne ed ossa, per le situazioni di emergenza; secondo la mia esperienza, penso che un sistema compuNel 2050 un aereo passeggeri potrebbe essere come in terizzato, sofisticato che sia, non questa immagine potrà mai sostituire sempre e completamente l’uomo negli infiniti ed re su di un nastro trasportatore fornito di imprevedibili eventi che possano accadere. sensori adatti a leggere le informazioni dell’etichetta, con conseguente istradaOvviamente saranno riprogettati e modifimento automatico verso l’aereo in partencati tutti gli aeroporti che dovranno ospitaza. Gli esperti dicono che tutti gli errori re questi nuovi velivoli. causati dall’uomo nel maneggiare i bagagli I futuri aeroporti saranno comunque diversaranno eliminati. In pratica si annullerebsi dal punto di vista dell’accoglienza e serbe la possibilità di smarrimento o errato vizi per i passeggeri; per esempio l’operasmistamento bagagli. zione di Check-in sarà di gran lunga più L’aumento medio mondiale del traffico veloce di quella attuale; per quanto riguarpasseggeri è stato stimato di circa l’ 8% da questa operazione preliminare di annuo, con punte del 23% nei paesi emerimbarco, si può affermare che all’aeroporgenti ( brasile, Cina, India…etc..etc..). La to internazionale JFK di New York siamo stima è stata fatta dalla IATA già nel futuro! Si arriva e si è immediata(International Air Transportation mente invitati a fare il check – in appogAssociation) che riunisce in associazione la giando il passaporto aperto in un monitor maggior parte di tutte le compagnie di tratouch screen che legge tutti i dati in esso sporto aereo del mondo. contenuti, comprese le impronte digitali, E’ evidente che l’aumento di passeggeri rilasciando in meno di un secondo la docustimato dalla IATA (e non da un Pinco mentazione d’imbarco sia del passeggero Pallino qualsiasi! ) ha come conseguenza, che del bagaglio! l’aggiornamento e l’implementazione conQuesto che avviene al JFK è solo l’inizio; tinua di qualsiasi aeroporto; presumo che fra qualche anno, le impronte digitali ne conseguirà aumento di occupazione, saranno confrontate con le informazioni lavoro e sviluppo economico per i territori dell’iride oculare del passeggero, il quale limitrofi, sia nel campo dell’edilizia, dovrà solo guardare l’apparato di lettura impiantistica, alberghiero, trasporti ferroed immediatamente gli saranno stampati viari e viari…etc…etc…. tutti i documenti d’imbarco ( sempre a Per questi motivi ritengo che l’adeguacondizione che le informazioni catturate mento verso il servizio di traffico passegdal lettore di iride, corrispondono con i dati geri ( l’aeroporto Militare esiste già fin dal di prenotazione precedente! ). 1936 ) del nostro aeroporto di Viterbo, sia Per quanto riguarda i bagagli, l’etichetta una notevole conquista, in termini di prostampata dopo la scansione dell’iride, gresso futuro per le popolazioni della verrà incollata al bagaglio dal passeggero Tuscia. stesso, dopodiché esso si potrà deposita- 34 Campo de’ fiori “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA PROIETTILI DI ZUCCHERO di Kazuki Sakuraba e Iqura Sugimoto. Edito da Panini Comics – 2 volumi, conclusa N agisa è solo alle medie, ma ha già perso sogni e speranze. È disillusa. La vita, con lei, non è stata generosa. Un giorno di settembre nella sua classe arriva una nuova studentessa, bella, stramba e ricca. Diventa subito l’attrazione principale dell’istituto. Nagisa la ignora, infastidita. Ma le due ragazze sono destinate a vivere un’avventura intensa e drammatica. Le autrici di questa miniserie in due volumi tratta da un romanzo ci raccontano che la vita è caos, che forse è inutile fare progetti, convincersi di un’idea. Il pericolo è sempre dietro l’angolo e può cambiare tutto. (trama ripresa dal sito dell’editore). di Daniele Vessella A tratti angosciante e malinconico, il fumetto parte in sordina per poi colpirti allo stomaco… un colpo violento che ti lascia senza fiato. Ma in questo modo si respirano emozioni forti, ed è questo che deve trasmettere una qualsiasi opera d’arte. In Proiettili di Zucchero non si sorride mai, non c’è posto per sdrammatizzare… è un crescendo di situazioni dolorose fino alla tragedia finale. I personaggi sono costruiti in maniera ineccepibile, in soli due numeri raggiungono uno spessore di alto livello che si mantiene tale fino alla fine. Una perla per chi vuole suggestioni potenti da una storia semplice, ma che non passa inosservata. Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ ECCO UN OTTIMO REGALO DI NATALE!!! ORIGINALE E SICURAMENTE MOLTO GRADITO! UN ABBONAMENTO ALLA RIVISTA PIU’ LETA ED AMATA!!!! CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città ________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città ____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 35 Langolo del Collezionista A Canto di Natale ffido i miei auguri di Buone Feste a questo famoso racdi Letizia Chilelli conto, con la speranza che la tenerezza della gioia e della felicità della famiglia Cratchit possa scaldarci il cuore: ai più grandi con il ricordo del dolce e malinconico sapore di quel Natale che ormai, purtroppo, non c’è più.. ai più piccolini con l’augurio di poter assaporare, o magari avvicinarsi, proprio a quel dolce sapore del Natale che a guardar bene era proprio Natale… “ Scrooge era un vecchio avaro, infelice e senza cuore. L’unica cosa di cui si curava erano i soldi. Il Natale, diceva, non era che una grande frode e lui non voleva averci nulla a che fare. Ma, un giorno di Natale, appunto andarono a fargli visita tre fantasmi: il Fantasma del Natale Presente, quello del Natale Passato e quello del Natale Futuro. Ciascuno portò con sé Scrooge in un viaggio fantastico: il primo fantasma gli mostrò le tristi scene della sua stessa fanciullezza e giovinezza; il secondo fantasma gli mostrò come la gente gioiva e festeggiava il Natale; il terzo gli indicò il misero sepolcro in cui sarebbe giaciuto un giorno, se non avesse cambiato il suo modo di vita. Dopo queste visioni, Scrooge capì di essere diventato un miserabile, incapace di vivere come gli altri. Allora decise di diventare buono e generoso e riuscì finalmente a godere della serenità e felicità del giorno di Natale. Questa è una della scene mostrate dal Fantasma del Natale Presente che riuscirono a toccare l’arido cuore di Scrooge e che lo aiutarono a cambiare la sua infelice vita: una povera famigliola riunita per festeggiare il Natale con un misero pranzo. Una famiglia veramente povera, ma dove tutti erano felici come mai Scrooge era stato in tutta la sua esistenza. La famigliola era quella di Bob Cratchit, un impiegato sfruttato e sottopagato da quell’avaro di Scrooge. Uno dei bambini di Bob, Tiny Tim, era storpio. Così Dickens descrive ciò che Scrooge vide: La signora Cratchit stava facendo riscaldare il sugo, precedentemente preparato in una casseruolina; Peter rimestava le patate con grande vigore; Belinda metteva lo zucchero nella salsa di mele; Marta spolverava i piatti caldi; Bob aveva preso Tiny Tim accanto a lui, in un angoletto della tavola; mentre i due più giovani preparavano le sedie per tutti, ficcandosi i cucchiai in bocca, per tema di lasciarsi sfuggire uno strillo all’arrivo in tavola dell’oca. Finalmente i piatti furono sistemati e la preghiera recitata. Ci fu un attimo di assoluto silenzio, durante il quale la signora Cratchit impugnò lentamente il grosso tritacarne preparato per essere conficcato nel petto della grassa oca: ma quando il tanto atteso schizzo di ripieno odoroso apparve, un mormorio deliziato si fece udire da tutti i commensali. Perfino Tiny Tim, sobillato dai due fratellini, diede un colpo sul tavolo con il manico del suo coltello e gridò debolmente un flebile «hurrà !». Non avevano mai avuto un’oca come quella! Tutti magnificarono la tenerezza della carne e il gusto squisito. Con la salsa di mele e le patate era un piatto sufficiente per tutta la famiglia: infatti, come ebbe modo di osservare la signora Cratchit (sorvegliando un ossicino rimasto su di un piatto) non erano neppure riusciti a mangiarla tutta! Ciascuno ne aveva avuto a sufficienza e i due più giovani Cratchit erano imbrattati di salvia e cipolla fino alle sopracciglia! Ma ora Belinda doveva cambiare i piatti, mentre la mamma andava a prendere il pudding E se non fosse cotto abbastanza? E se si fosse rovinato togliendolo dallo stampo? E, se qualcuno l’avesse rubato dalla finestra sul retro del cortile? In pochi attimi ogni sorta di supposizioni catastrofiche furono immaginate. Finalmente! Un gran sospiro di sollievo salutò il pudding che, sul piatto di portata, emanava un delizioso profumino! La signora Cratchit entrò accaldata e sorridente, reggendo il pudding simile ad una palla di cannone screziata, così solido e fermo, circondato dalle fiammelle del brandy cui era stato dato fuoco, e decorato in cima con un grazioso rametto natalizio. Oh che fantastico pudding! Bob Cratchit osservò con grande serietà che, sicuramente, era il miglio risultato ottenuto dalla signora Cratchit da quando erano sposati. La signora Cratchit si schermì dicendo che non era certa di aver usato il giusto quantitativo di farina. Tutti ebbero qualcosa da osservare sul pudding, ma nessuno disse o pensò che era in realtà un pudding troppo piccolo per una famiglia così grnde! Quando il pranzo finì , i piatti furono lavati, il focolare spolverato e i fuoco acceso. La bevanda nella caraffa fu definita perfetta; mele e arance furono messe in tavola e una manciata di castagne sul fuoco. Poi tutta la famiglia si dispose attorno al focolare, in quello che Bob definiva un circolo, volendo significare un semicerchio; e Bob Cratchit prese tutti i bicchieri disponibili, due gotti e una ciotola senza manico, che comunque tenevano bella calda la bevanda, altrettanto bene che se fossero stati calici preziosi. Bob, con gli occhi scintillanti di gioia, servì la bevanda dalla brocca, mentre le castagne sul fuoco scoppiettavano allegramente. Poi il capofamiglia disse: « Buon Natale a tutti, mie cari e che Dio ci protegga!» A questo augurio fece eco tutta la famiglia. « Dio ci protegga!» concluse da ultimo Tiny Tim. ” (Canto di Natale da Charles Dickens. Tempo di Natale, Arnoldo Mondadori Editore, Milano) Campo de’ fiori 36 Una favola bellissima. I provini. Storia di una piccola società diventata, poi, una delle più grandi della nostra provincia ... continua dal numero 97 La bellissima figura fatta al Torneo “Mario Frustalupi” di Orvieto e gli ottimi risultati del nostro settore giovanile, che dal 2000 al 2009 ha di Sergio Piano sempre partecipato nelle categorie Esordienti e Pulcini alle “Feste Finali” Provinciali, Interprovinciali e Regionali, ci permise di farci conoscere (come società ) anche in ambito regionale e nazionale, tantochè la mia scrivania era quasi sommersa dai tantissimi fax inviatici dalle più disparate società professionistiche di serie A e B, che richiedevano la partecipazione di nostri ragazzi alle varie prove di selezione (i cosiddetti “provini”), organizzati in collaborazione con società della provincia e della regione. Era per noi motivo di orgoglio, e di grandissima soddisfazione, far partecipare i nostri ragazzi a queste prove, perché questo ci ripagava dei tantissimi sacrifici che facevamo per portare avanti i nostri progetti. Le prove si svolgevano sui campi più disparati della provincia e della regione, a volte distanti anche 100-150 chilometri, ma il solo pensiero che qualcuno dei nostri ragazzi potesse farcela ad entrare nell’elite del calcio professionistico, ci ripagava di ogni sforzo fatto. Molte volte, dovendo trovarci su campi molto distanti, in orario pomeridiano (14,30), per l’inizio delle prove chiedevamo ai genitori e al responsabile scolastico di far uscire i ragazzi prima della fine delle lezioni, per permettere loro di presenziare all’evento. All’orario stabilito andavamo a prenderli direttamente a scuola e ci mettevamo in viaggio, spesso anche senza mangiare. Le frequenti partecipazioni a queste prove, ci permisero di conoscere e farci conoscere da tantissime persone: dirigenti di grandi società , direttori sportivi, osservatori etc…. Queste persone svolgevano il loro lavoro, girando l’Italia in lungo e in largo, alla ricerca di ragazzi che un domani avrebbero potuto diventare campioni. Ebbene, dopo tantissime prove e provini, fummo contattati da un dirigente della SS. Lazio, che ci disse che loro, come tutti gli anni, organizzavano uno stage di una settimana presso la struttura di Pievepelago e avrebbe avuto il piacere di avere un nostro ragazzo. Pensammo subito ad uno scherzo, ma dopo quella telefonata arrivò il fax di conferma con la richiesta ufficiale e con tanto di nome e cognome del ragazzo. Il ragazzo in questione si chiamava, e si chiama, Jacopo Sciamanna, classe 1990, attaccante e dopo quella prova fu preso e fece tutta la trafila di squadre nel settore giovanile della Lazio, fino alla squadra Primavera, dove diventò vicecampione d’Italia di categoria. Da sx: Iacopo Sciamanna ed il presidente, Antonio Ricci. Indossò anche le maglie della Nazionale Italiana Under 15, Under 16 e Under 17, con nostra grandissima soddisfazione. Dopo qualche anno fummo di nuovo contattati da una società di serie A, la AS. Roma, che voleva due nostri ragazzi: Romeo Shainas e Danilo Martinozzi, classe 1996 e, in brevissimo tempo, i ragazzi si trasferirono alla AS. Roma, dove, ancora oggi, giocano nella squadra degli Allievi Nazionali. Che ne dite? Niente male è ? In bocca al lupo ragazzi. ... continua sul prossimo numero Campo de’ fiori 37 Una “Fabrica ” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma ‘A TOMMALA DE NATALE ni consunti e sconnessi, ed i ragazzini contenti che finalmente si inizia a giocare, si siedono tutti vicini. Inizia il gioco e le pedine di legno con i numeri in rilievo, cominciano a riempire il tabellone. All’uscita del 77, tutti in coro: – ‘E cianche de vecchie. Esce il 47 e: – O morto che parle. Il 90: – ‘A paura. Il 16: – Se dice. Il 69: – Su e giù . L’1: – O più grosso. L’11: – I zeppetti. Il 22: - ‘E carrozzelle... Fabrica di Roma - 1963. Donatella Anselmi, Marisa Ianni, Assunta Ricci, Tommaso Ianni, Sante Ricci, Massimo Ricci, Dante Ricci, Luigi Ricci, Laura Bartolocci, Annunziata Mattioli, Franca Bartolocci, Claudio Ricci Intanto i chicchi di granoturco riempiono pian piano i numeri delle cartelle. - Terno! – urla la nonna Nunziata, ed i ’ la notte di midori! (il vino incomincia a fare il suo nipoti scoppiano a ridere perché ha scamNatale del 1963, effetto). biato il 6 con il 9. e nel vicolo del - Si mejo tu che c’hai ‘e labbra tutte frezE le partite si susseguono l’una all’altra, tra Forno, su alla Rocca, zate e i geloni t’hanno bottato tutte ‘e chi vince e chi perde, chi si accanisce al molta gente si ritrova deta, ‘sto tatoccio! - Gli rispondono in gioco ed aspetta di fare tombola, e chi a casa di Tomassino coro. sbadiglia per il sonno. per giocare a tombola. Sul fuoco, intanto, arrostiscono le castaS’avvicina, poi, la mezzanotte e gli uomini Parenti e vicini hanno gne che qualcuno ha portato, ed il profusi preparano per andare a messa. Si imbascelto di incontrarsi lì, mo riempie la stanza. di Sandro Anselmi cuccano tutti ed escono per recarsi in chiedopo cena, perché la - Fermi tutti che Gigi ha da tira’ un brindisa. I vicoli, illuminati dalla luna, sono batcasa ha una stanza se … - esclama Marisa. tuti da una tramontana gelida e tagliente. molto grande con un bel camino, ed il pro- Mo che ‘e castagne so’ cotte, se magne L’ombra della torre si staglia lunga sulla prietario è davvero simpatico ed ospitale. e se beve ‘nfinente a mezzanotte! chiesetta di San Carlo e prosegue giù, Si sono portati le sedie da casa, e Giggi, Un applauso si leva e parte un altro brinverso la Cella, per scomparire là, nel che lavorava a Roma qualche tempo prima disi. Cunicello, fra grappoli di stelle. ed aveva comperato una tombola, è , per- Bello o foco cu i tizzi ardenti, viva Il gruppo s’avvia ed incontra altre persone ciò, l’ospite più desiderato. Tomassino e tutti i presenti. che sbucano dai vicoli adiacenti. Con l’euforia propria dei ragazzini, i pre- Bravo Sante, mo aritocche a Dante…… - Attente che se scivele… senti esortano l’inizio del gioco, ma - Giggi a tommala ha da pijà e tutti ‘nseme - Mazza che pizzarulli l’a funtana… Tomassino vuole prima offrire un bicchiere c‘amo da gioca’. - Bonnatale … … di vino ai più grandi. Tutte le sedie si avvicinano al tavolo cerSi sono già spogliati dei poveri, vecchi cando un equilibrio fra quei vecchi mattocappotti che indossano e, illuminati dal bagliore del grande focolare che riempie la scena, sbattono gli spessi bicchieri per un brindisi. Incomincia Dante: - Mo che avemo magnato e avemo sete, è mejo sta’ chi che sta’ a mete. - E’ mejo beva e ‘ntegne o gargarozzo che seccasse a gola e po’ me strozzo – risponde Sante. Il piccolo Massimo, eccitato da quelle schermaglie in rima, esclama: - Ommele le site rosci, parete tutti pum- E 38 Oroscopo di Dicembre Campo de’ fiori by Cosmo ARIETE 21 marzo - 20 aprile E’ tempo di modificare l’idea che hai sulla tua persona e di rispondere agli stimoli interni ed esterni con rinnovate modalità , solo questo potrà modificare le risposte dall’esterno, aprendo nuove possibilità . L’anno 2012 sta terminando è il momento giusto per lasciare la vecchia maschera e indossarne una più. Rinnovamento! TORO 21 aprile - 20 maggio Chiusura dell’anno faticosa. Siete vincolati a condizionamenti che nascono da una forma di rigidità , cristallizzazione che necessità di essere rotta affinché possiate fluire serenamente nella vita raggiungendo le circostanze interne ed esterne appaganti e soddisfacenti. Uscite dallo scontato mondo manifesto e lanciatevi in nuove sfide. GEMELLI 21 Maggio - 21 giugno Il momento è fervente. Ci sono una serie di possibilità che si schiudono favorendovi su diversi piani. Non è il momento di stare a guardare, ora è possibile realizzare i vostri scopi o meglio c’è da seminare. Essere presenti senza esagerare. Investite seriamente le vostre energie e ne trarrete grandiosi risultati. CANCRO 22 giugno - 22 luglio La fragilità delle unioni, mostra la definizione dei partner. La relazione, qualunque tipo di rapporto sia, è la cartina tornasole delle risorse e della maturità degli individui coinvolti. Quando non funziona una relazione e non si ha il coraggio di ammetterlo, si tradisce principalmente se stessi. Riflessioni in atto. LEONE 23 luglio - 22 SAGITTARIO 22 novem- agosto Non ci si può permettere di abbassare la guardia che giungono colpi bassi da tutte le parti. La vita vi chiede di rispondere più che adeguatamente alle richieste d’impegno, serietà , ordine e disciplina. Siete certamente costellati di opportunità ma dovete sapervi gestire bene. Ne uscirete certamente bene, ma bando alla pigrizia. VERGINE 23 agosto - 22 settembre Avete due strade da percorrere, una che vi salverà , l’altra che vi continuerà a confondere e non vi porterà lontano. Dovete attivare insieme alla capacità di discernimento che normalmente vi contraddistingue, quell’intuizione utile a fiutare la via da percorrere senza perdere altro tempo. BILANCIA 23 settembre - 22 ottobre Qualcosa non fila, fermatevi. Se si continua a procedere indistintamente sempre nella stessa direzione, è difficile che quella parte della vostra vita che non funziona possa migliorare. Cambiate, agite diversamente, ri-inventatevi, fate finta di essere un altro, qualsiasi cosa ma cambiate! SCORPIONE 23 ottobre - 21 novembre Non è cosa da poco essere e mantenersi coerenti, ma è lo sforzo necessario per andare lontani. Siete in una posizione di privilegio per molti aspetti, avete dalla vostra parte grandiose risorse dovete solo metterle in atto. Le prove non mancano, le tentazioni sono tante ma dovete offrire il meglio. bre – 21 dicembre Siete sulla buona strada, avete capito abbastanza ma dovete metterlo in pratica. Mantenere una linea deve essere il vostro vero sforzo, fare una scelta e perseguirla. State in balia di deliri, paure che vi fanno perdere ogni passo fatto in avanti. C’è ancora da fare qualche fatica. Procedere, nessuno può rimanere fermo se vuole crescere. CAPRICORNO 22 dicembre - 19 gennaio Dovete cominciare a far scivolare via quello che non vi serve più senza farvene una malattia. Date la benedizione a ciò che è stato ed è andato e guardate oltre. Potete fare e osare tante cose, ma ve lo dimenticate troppo spesso. Ricordatevi della forza e della tenacia che possedete. ACQUARIO 20 gennaio 18 febbraio I sospesi pesano e non vi potete permettere proprio voi, tanto audaci e fuori le righe di aver timore di affrontare le circostanze passate e presenti non definite o lasciate ambiguamente. Avete la capacità di capitolare e fare del vostro meglio per mostrare la forza, la disponibilità e l’onestà che sapete. PESCI 19 febbraio - 20 marzo Siete particolarmente sensibili alle influenze, sia alle energie attive nel vostro inconscio che alle sfumature e alle sensazioni che riuscite abilmente a captare dall’ambiente circostante. Dovreste semplicemente rimanere aderenti a ciò che sentite, come quando avete fame e sapete di dover mangiare. Buon 2013 a tutti... dalle stelle!!! A Natale regala e regalati un abbonamento! Campo de’ fiori 39 Vi proponiamo una singolare pagina pubblicitaria tratta da La domenica del Corriere, del 9 Ottobre 1902, in omaggio agli abbonati del Corriere della Sera. ERRATA CORRIGE Sul precedente numero di Campo de’ fiori (97, del mese di Novembre 2012) è stata erroneamente riportata la data di una delle foto inserite all’interno della rubbrica Album dei ricordi (pag. 59). La data non è 1966, ma 1960. Nella rubrica Nel cuore (pag. 35), inoltre, in riferimento alla dedica “Uno zio straordinario” di Paola Merlini, è stato omesso il nome di Sergio Smargiassi, destinatario della dedica stessa, recentemente scomparso. 40 Campo de’ fiori 1° Concorso Letterina di Natale per Campo de’ fiori Queste sono le tre letterine selezionate, tra quelle pervenuteci in redazione, che hanno partecipato al concorso “Letterina di Natale”. Ai tre vincitori andrà in regalo un abbonamento per dodici numeri alla nostra rivista! Grazie bambini... continuate a segurici! Questa è la letterina di Beatrice, 3 anni, da Fabrica di Roma, l’amore di zio Marco e zia Nadia! Ciao a tutti! Mi chiamo Letizia ho 6 anni e frequento la prima elementare. Nella mia classe la maestra ha messo un bel salvadanaio ed ha invitato noi bambini a donare dei soldini, cosi’ per la festa del Santo Natale anche i bambini, meno fortunati, potranno sorridere! Mi piacerebbe salutarli su Campo de’ Fiori e dargli un consiglio: comprate tanti pennarelli cosi’ potrete creare un mondo a colori e pieno di gioia!! Buon Natale! Campo de’ fiori 41 PROGETTO “Gli animali domestici: conoscerli, rispettarli, viverli in sicurezza” L’idea del progetto nasce dalle problematiche legate al randagismo e all’abbandono degli animali da affezione. L’intento è quello di guardare in modo diverso alle situazioni esistenti nei canili, cercando soluzioni che puntino a favorire le adozioni degli animali in buono stato di salute ed evitare così la loro perdurante e spesso definitiva degenza presso quelle spesso orrende strutture. La ricerca di una corretta relazione uomo-animale riguarda tutti noi, sotto vari aspetti: etico, sociale e ambientale; in tal senso, come sempre quando si tratta di indurre comportamenti virtuosi, il giusto approccio non può che partire dal mondo scolastico. La conoscenza e l’intervento nelle realtà spesso difficili in cui vengono a trovarsi i “fedeli amici dell’uomo” quando non soddisfano più ai nostri bisogni, assumono un significato formativo per i giovani e al contempo una valenza sociale per la collettività . Questo progetto, partendo dal coinvolgimento delle scolaresche può rappresentare l’inizio di un nuovo rapporto con il territorio che i singoli studenti e le loro famiglie possono poi alimentare con il proprio impegno personale. FINALITÀ Il progetto vuole fornire l’opportunità ai bambini e ai ragazzi di prendere coscienza della realtà degli animali abbandonati entrando anche in contatto con le strutture che li ospitano attraverso l’adozione a distanza; è stata coinvolta l’Associazione INCROCIAMOLEZAMPE che provvederà ad illustrare il progetto presso le Scuole aderenti. Attraverso incontri programmati si vuole offrire agli alunni e agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, l’opportunità di conoscere le situazioni esistenti sul proprio territorio e di interagire positivamente con le strutture di ricovero degli animali anche attivando una raccolta su base volontaria di piccole offerte destinate a migliorare il loro benessere. Occuparci dei nostri animali significa occuparci del nostro ambiente, del nostro sistema di vita, della nostra città , e in fondo di noi stessi. Sviluppare una sempre maggiore consapevolezza e assunzione di responsabilità potrà assicurare un clima di reciproca convivenza tra uomo e animale, fondata nel rispetto della vita di ogni essere vivente anche diverso da noi. Sono quattro meticcetti di taglia medio-piccola, 2 maschi e 2 femmine. Adottabili da metà dicembre 2012. 3455861588 fioretto.giulia@hotmail.it Sollecitati da diversi nostri lettori, lanciamo un appello a tutti i possessori di cani, affinchè li tengano al giunzaglio quando si trovano a passeggiare in luoghi pubblici, per evitare spiacevoli, imprevedibili incidenti. 42 Campo de’ fiori NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS N Festa dell’ albero – Fabrica di Roma Mercoledì 21 novembre 2012 ricorreva la III edizione della “Giornata Nazionale dell’ Albero”. L’amministrazione comunale di Fabrica di Roma, nonostante sia stata recentemente costretta a tagliare alcuni alberi esistenti nel proprio territorio al fine di garantire l’incolumità dei cittadini e per risolvere gravosi problemi di viabilità , essendo sensibile ai problemi del verde pubblico e dell’ambiente, ha deciso di ripristinare in questa occasione la tradizionale “Festa dell’albero”. Già da qualche giorno, il sindaco ha proceduto ad incrementare e valorizzare il patrimonio arboreo del Comune con una serie di iniziative, quali la piantumazione di alberi di leccio di circa quattro anni presso le scuole elementari di Via della Repubblica, presso la scuola materna di Viale Italia, presso la scuola di Faleri e nei nuovi piazzali in località Le Vallette e Materano. Inoltre, avvalendosi dell’aiuto dell’agronomo Luciano Schiavoni, nelle scuole si sono tenute delle lezioni ambientali con grande partecipazione ed interesse da parte degli alunni. Ieri mattina gli studenti sono stati infine i protagonisti, partecipando attivamente, della messa a terra di altri sei lecci in via dell’ Ortale alla presenza del Vicesindaco Cimarra, di alcuni amministratori, del preside e dei rappresentanti di alcune associazioni locali. Grande è stato l’entusiasmo dei bambini che hanno capito l’importanza del verde e si sono appassionati al tema dell’ ambiente. L’iniziativa, conclusasi positivamente, è stata fortemente voluta dal sindaco Mario Scarnati e dal Cons. del. al patrimonio e all’agricoltura, Sigismondo Sciarrini. Grande successo del progetto “Ambasciatore di sicurezza stradale” Stanno ottenendo un grande successo a Civita Castellana i corsi di guida sicura offerti per tre anni dall’ ACI per gli stranieri che guidano nel nostro Paese. I corsi che si svolgono a Civita Castellana sono sostenuti da Sara Assicurazioni e da Aci Global in collaborazione con il comune di Civita Castellana –assessori Letizia Gasperini e Alessio Alessandrini- e con l’ associazione “Stranieri senza frontiere”. L’ intento è quello di diffondere nelle proprie famiglie e nelle comunità nazionali il valore del rispetto del codice della strada. I primi due corsi si è svolti il 24 novembre ed il 1 dicembre scorsi ed hanno visto la partecipazione di numerose persone della comunità straniera che hanno dimostrato la loro disponibilità a recepire il messaggio di integrazione. I prossimi appuntamenti con i corsi di guida sicuri a titolo gratuito sono programmati per il 15 e 16 dicembre e per partecipare bisogna rivolgersi allo sportello per l’ immigrazione di Civita Castellana. “Mi sembra una bella dimostrazione di interesse e impegno per avvicinarsi alle nostre regole sociali” - ha detto l’assessore ai servizi sociali, Letizia Gasperini. VITORCHIANO PER ALBINIA. RACCOLTI 15 SCATOLONI DI GENERI DI PRIMA NECESSITA’ Esito positivo per la campagna di solidarietà . La consigliera Scorzoso: “Il merito è dei cittadini” Quindici scatoloni pieni di generi di prima necessità per Albinia, con particolare riguardo a quelli destinati ai bambini della frazione di Orbetello (Gr) colpita dall’alluvione di due settimane fa. E’ questo il risultato della campagna di solidarietà promossa dal Comune di Vitorchiano in collaborazione con i supermercati Superconti e Spesa Amica che si è svolta il 1° e il 2 dicembre. A ritirare materialmente il ricavato delle offerte sono stati due volontari di “Albinia nel cuore”, che sono arrivati a Vitorchiano nella mattinata del 6 dicembre. Dai volontari parole di apprezzamento per i cittadini di Vitorchiano, che con la loro generosità hanno permesso di ottenere questo risultato. Secondo Alessandra Scorzoso, la consigliera comunale che ha seguito l’organizzazione, “il merito è solo della sensibilità dei vitorchianesi, che hanno risposto in massa all’appello. Rimarremo in contatto con la popolazione di Albinia, l’emergenza non è ancora finita”. I generi di prima necessità finiranno alla Caritas e alla Croce Rossa e poi saranno smistati tra la popolazione. Concerto di S. Cecilia alla Chiesa di S. Silvestro Papa di Fabrica di Roma. In un’atmosfera quasi surreale e magica si è tenuto il concerto in onore di S. Cecilia presso la Chiesa di S. Silvestro di Fabrica di Roma. Due elementi di primo piano hanno reso la serata carica di phatos ed suggestione: la Banda comunale “Raffaele Poleggi” diretta dal M° Luigi Rampazzi, ed il Coro Polifonico “Abbondio Antonelli” diretto dal M° Bruno Buoncristiani. La banda musicale si è destreggiata tra pezzi assai noti, come la Danza degli Zufoli di Ciajkovskij al Canto alla luna di Dvorak, mentre il coro ha saputo emozionare regalando ai presenti un bis della splendida canzone napoletana “Tu ca nun chiagne”. Un plauso va senz’altro fatto ai componenti dei due gruppi che si impegnano volontariamente e con passione per dare il meglio di loro stessi nelle loro esibizioni musicali ed artistiche. Aggiungiamo che la volta della chiesa ha donato in più un’acustica spettacolare a questo concerto in onore della Santa protettrice dei musicisti. Patrizia Caprioli 43 Campo de’ fiori WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS LA NOTTE SANTA. Il gruppo teatrale della Pro loco, guidato da Norma Martelli replica al teatro Fescennino di Corchiano. Il gruppo teatrale della Pro loco di Corchiano, dopo il successo dello scorso anno, torna in scena con lo spettacolo La notte santa, per la regia di Norma Martelli. Cambia un po’ l’assetto del gruppo, e cambia anche la location. Ad ospitare la rappresentazione, infatti, non è stato il teatro dell’oratorio parrocchiale, ma il nuovo teatro comunale. Il risultato è stato, però , lo stesso, complice anche l’atmsfera natalizia nella quale siamo ormai completamente immersi. Lo spettacolo, breve ma davvero intenso, sprigiona una grande magia, in grado di aiutare gli spettatotori a preparare i propri cuori al Natale! Ad impreziosire la rappresentazione della natività , le musiche del Maestro Nicola Piovani, che , per imoegni lavorativi, non è però potuto essere presente nelle due giornate di repliche, sabato 8 e domenica 9 dicembre. Soddisfatta la regista ed ancor più gli attori, confortati anche dall’entusiasmo del pubblico che al termine delle performance si è complimentato a lungo con tutti. Chissà cosa ci serverà il grupo guidato da Norma Martelli per il futuro! Magari senza aspettare nemmeno fino al prossimo anno! Ermelinda Benedetti Arianna Occhipinti è NEXT IN WINE 2012 Il Premio riservato ai giovani talenti della Vigna Italia è stato assegnato a Roma in occasione della presentazione della Guida Bibenda 2013. Siciliana, carismatica e determinata nelle proprie idee. Le sue vigne, e la terra su cui crescono, non sono piegati dalla tecnica ai voleri dell’uomo, ma interpretati e compresi per quello che sono, con sensibilità , coraggio, creatività e innovazione: Arianna Occhipinti è la vincitrice della seconda edizione di NEXT IN WINE, il premio assegnato ai giovani talenti under 35 della Vigna Italia da Simonit & Sirch Preparatori d’Uva e dalla Scuola Italiana di Potatura della Vite, in collaborazione con Bibenda e Associazione Italiana Sommelier. Il premio (un quadro di Gianpaolo Spagnoli, artista veronese emergente) le è stato consegnato da Marco Simonit e Pierpaolo Sirch nel corso della presentazione della Guida Bibenda 2013, svoltasi il 24 novembre all’Hotel Rome Cavalieri di Roma. Finalisti, con lei, si sono piazzati il bresciano Enrico Togni dell’azienda Azienda Agricola Togni-Rebaioli di Erbanno e il friulano Cristian Specogna dell’azienda Specogna di Corno di Rosazzo. Istinto, coraggio e innovazione. Questi i denominatori comuni delle tante storie di giovani viticoltori che si sono iscritti al concorso NEXT IN WINE 2012. Giovani appassionati, decisi ad affermarsi nel mondo del vino con idee e progetti aziendali innovativi, capaci di guardare al futuro, mantenendo saldo il legame con le proprie radici. “Non è stato facile quest’anno assegnare il premio NEXT IN WINE 2012. I candidati hanno tutti meritato, sebbene con motivazioni diverse, di essere proclamati vincitori - spiega il prof. Attilio Scienza, presidente della giuria – Tante storie di giovani appassionati, decisi ad affermare la loro idea di vino, consapevoli del significato che la produzione dell’uva ha nel rispetto dei valori della natura e delle sue leggi, testimoni della grande originalità del vino italiano. Tra tutti è però emersa la personalità di Arianna Occhipinti, non solo per la sua filosofia di produttrice che si ispira senza dogmatismi ai principi della antroposofia, ma soprattutto per il carisma e la determinazione con la quale afferma le sue idee e comunica i suoi vini. Dotata di una solida preparazione scientifica e tecnica che le proviene dalla laurea in viticoltura ed enologia conseguita all’Università di Milano, ha soprattutto usato l’istinto per andare alla ricerca della verità che le consente di rendere visibile in un vino l’invisibile che si nasconde nel rapporto complesso tra il vitigno e l’ambiente. Nella sua attività di viticoltrice tutto ha inizio dal territorio, che non è piegato dalla tecnica ai voleri dell’uomo, ma che è interpretato e compreso per quello che è , con i suoi limiti che gli provengono dalle sue origini, ma anche con i suoi misteri, dove si nasconde lo spirito del vino.” Con Attilio Scienza, Presidente del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Milano, hanno fatto parte della giuria Franç ois Murisier Vice-presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino; Francesco Gagliano dell’Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari SOAT della Regione Sicilia; Gianluca Macchi Direttore del CERVIM; Fabio Mencarelli dell’Università della Tuscia; la giornalista Clementina Palese; Enrico Peterlunger dell’Università di Udine; Diego Tomasi del CRA – VIT di Conegliano. Fotovoltaico nelle scuole di Civita Castellana: entro 60 giorni al via i lavori Sono state definite le gare di appalto per gli impianti fotovoltaici sugli edifici scolastici della scuola media “Dante Alighieri”, della materna “Collodi” e della elementare “Gianni Rodari” a Civita Castellana. Le scuole scelte per questa prima fase funzionale, rispondono tutte alle medesime esigenze di miglioramento delle prestazioni termiche legate alla struttura di copertura. Infatti sono accomunate da una copertura in laterocemento, che necessita di un intervento risolutivo atto a scongiurare infiltrazioni meteoriche e alte trasmittanze termiche. Il finanziamento ottenuto è pari all’80% mentre l’amministrazione comunale copre il 20% residuo tramite mutuo, tale cifra sarà ampiamente ammortizzata tramite il conto energia e il risparmio ottenuto sui consumi. Per l’impianto relativo alla Scuola Dante Alighieri i lavori sono stati affidati alla SAIT srl di Civita Castellana che ha offerto un ribasso del 45% sulla base di gara di 79.128,54, il lavoro consiste nell’istallazione di un impianto per la produzione di 20 kWp e lavori conessi alla sistemazione della copertura. Per l’impianto relativo alla Scuola Elementare Gianni Rodari i lavori sono stati affidati alla ARPE APPALTI srl di Casalgiove (CE) che ha offerto un ribasso del 25.871% sulla base di gara di 253.715,10 , il lavoro consiste nell’istallazione di un impianto per la produzione di 40 kWp e lavori conessi alla sistemazione della copertura dell’edificio scolastico.Per l’impianto relativo alla Scuola Materna C. Collodi i lavori sono stati affidati alla INGEGNERIA SOLARE srl di Fabrica di Roma che ha offerto un ribasso del 15 % sulla base di gara di 118.295,65 , il lavoro consiste nell’istallazione di un impianto per la produzione di 20 kWp e lavori conessi alla sistemazione della copertura dell’edificio. Campo de’ fiori 44 NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE VI Meeting Internazionale del Servizio Aquiloni Tarquinia - Si è concluso Domenica 11 Novembre presso la Cittadella di Semi di Pace International ONLUS, tra il fermento costruttivo dei partecipanti, il VI Meeting Internazionale del Servizio Aquiloni organizzato dall’Associazione con l’intento di valorizzare l’ambito del sostegno a distanza come progetto fondamentale di educazione allo sviluppo. I Servizi Aquiloni, che in diverse parti del territorio nazionale e internazionale operano appunto come promotori del sostegno a distanza, hanno ribadito il loro rispettivo impegno affinché questa forma di solidarietà sia sempre più abbracciata come strumento per la realizzazione dei diritti umani nel mondo e per lo sviluppo di una informazione che contribuisca alla conoscenza e al rispetto delle realtà in difficoltà . L’obiettivo futuro sarà quello di favorire ulteriormente la garanzia per i sostenitori che i progetti di sostegno a distanza diano ai beneficiari risposte efficaci e in linea con il contesto reale dell’intervento, incentivando la comunicazione con le comunità e la partecipazione ad esperienze sul campo. Il Meeting che ha visto numerosi partecipanti provenire da Tarquinia, Roma, Viterbo, Canino, Vejano, Civitavecchia, Santa Marinella, Montalto di Castro, Latina Tuscania, Piansano, Cupramontana, Mantova, Anacapri, Spagna-Barcellona e Innsbruck, è stata anche un’occasione per presentare lo stato di avanzamento dei progetti in Repubblica Democratica del Congo, in Messico e in Perù, nonché i relativi risultati che si intendono raggiungere nei prossimi mesi. Un ampio spazio è stato riservato ai volontari che hanno partecipato alle recenti missioni e che hanno dunque esternato le proprie emozioni. In quel contesto è stato possibile ricordare che Semi di Pace International è promotrice di viaggi solidali nelle zone del mondo in cui sono attivi i progetti umanitari. Un ringraziamento speciale va a Padre Paolo Maiello, Assistente Nazionale di Semi di Pace e Parroco di S. Gregorio VII a Roma, che ha aperto i lavori del Meeting trasmettendo alla platea dei presenti un edificante messaggio di solidarietà fraterna e al giornalista Giuseppe Carrisi che ha offerto un prezioso contributo sul fenomeno dello sfruttamento minorile e sulla violenza di genere in particolare riferimento al contesto africano, destando una riflessione approfondita sul tema dell’infanzia negata. 2^ Serata di Gala dinner a Londra a favore del Progetto Luce nella Repubblica Democratica del Congo Semi di Pace International in collaborazione con la Royal Bank of Scotland di Londra ha organizzato la seconda serata la seconda serata di Gala a favore del Progetto Luce nella Repubblica Democratica del Congo per aiutare bambini ed adulti a vedere il mondo con i propri occhi. L’evento si è svolto Venerdì 16 novembre dalle ore 19 a Londra presso il Centro Direzionale dell’RBS 250 Bishopgate.L’obiettivo del progetto è : - permettere a tutta la popolazione della zona e dei villaggi vicini di poter avere un controllo gratuito della vista e se, necessario, la prescrizione ed il confezionamento di occhiali correttivi; - monitoraggio dei pazienti affetti da cataratta, tracoma ed oncocercosi; - esecuzione di interventi chirurgici di cataratta, glaucoma e pterigio; - formazione professionale di medici e di infermieri che operano in loco; - aiutare i bambini dell’orfanotrofio ad avere una vita migliore. La serata si è aperta con l’aperitivo, a cui è seguita la cena Bar&Musica dal vivo. Durante l’evento sono stati messe all’asta borse donate da Bulgari e da Ferragamo nonchè gadget offerti da Balestra, Roberto Cavalli; il Courtyard by Marriott Rome Central Park ha messo a disposizione un weekend nel prestigioso Central Park di Roma per due persone, l’Oleificio Ottaviani di Villa San Giovanni in Tuscia, provincia di Viterbo, invece, ha fornito 120 bottigliette da 100 cc e bottiglie da un litro per la serata e il negozio “Gli Asfodeli” di Tarquinia ha contribuito con omaggi vari. Le persone presenti sono state oltremodo generose, ma anche la Royal Bank of Scotland ha dato il suo notevole contributo economico permettendo una raccolta fondi superiore alle aspettative. Il ricavato della serata finanzierà la due missioni in R.D.Congo previste per il 2013e sarà utilizzato per l’acquisto di attrezzature e suppellettili per sala operatoria oculistica,camici sterili per sala operatoria, garze sterili, telini sterili monouso. La Yama Arashi G.p. e i suoi piccoli judoka a Palestrina (RM) Domenica 28 ottobre 2012, alzataccia per la Yama Arashi G.p. e i suoi piccoli judoka. Alle 07.00 del mattino tutti pronti per dirigersi a Palestrina (Rm) presso il Palazzetto Pala Iaia. Dalle ore 08,30 alle ore 09,30 i piccoli del team judoistico “Yama ArashiG.p. Civita Castellana(Vt)”: Pedica Giuliano e Pistola Ares, si sono presentati in kimono per il controllo del peso, necessario per determinare i loro primi incontri con altri loro coetani judoka (anno di nascita compreso tra il 2003/2004), alla loro prima gara di Judo. Ansie e tensioni per questo “Trofeo del Piccolo Samurai Judo“, ma anche voglia di mettersi in gioco per la parte finale della gara, il momento di prendere la medaglia e salire sul loro primo podio! Si inizia. Pedica Giuliano, di anni 9, per la categoria Fanciulli, con i suoi 28 kg, riesce a uscire vittorioso in un combattimento e atterrare il suo avversario. Il terzo posto al podio è suo, e corre gioioso dalla madre, Simonetta Falcinelli, sempre presente ad ogni allenamento di Judo per supportare i figli. Il secondo incontro in mattinata, spetta al judoka Pistola Ares, di anni 8, il piu’ piccolo combattente della Yama ArashiG.p., che si è presentato e ha sfidato il suo avversario in ben due incontri di 1,30 minuti , per la categoria Fanciulli e con i suoi 38 kg. Il terzo combattente dell’associazione, il piu’ grande, Alessandro Pilli, rientrante nella categoria Esordienti A, si è recato al controllo peso tra le 10,30 e le 11,30 per poi combattere in due incontri anche lui, dopo le 13,00 circa. Sfortunatamente, il suo secondo incontro, ha dovuto svolgerlo con un avversario superiore di peso, poichè i ragazzi della sua categoria di peso, 45 kg, erano in numero dispari,. Pero’, non si è perso d’animo e lo ha affrontato. Tutti sul podio, dunque per venire premiati con il cappellino C.S.E.N. e la medaglia Bronzo, al terzo posto! Emozioni, lacrime, applausi dei genitori presenti e voglia di rivincita. Tutto questo è stata la Yama ArashiG.p. che non mancherà con i suoi piccoli combattenti ai prossimi tornei di Judo ed ha aperto cosi’ con il Maestro tecnico federale Fijlkam Pistola Giuseppe, la stagione agonistica dei bambini, futuri campioni, Yama ArashiG.p.! Maila Pistola Campo de’ fiori 45 S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS VIII edizione del Trofeo “Terra Falisca “ di Judo Ennesimo straordinario successo della ottava edizione del Trofeo “Terra Falisca “ di Judo. Il collaudato team organizzatore composto dagli allievo del Maestro Domenico Petti della Palestra Yama Bushi di Fabrica di Roma, dalla struttura del Comitato Regionale Lazio FIJLKAM , settore Judo del Presidente Gennaro Maccaro, con l’importante supporto e Patrocinio del Comune di Fabrica di Roma, ha nuovamente centrato l’obbiettivo. Di una manifestazione di alto livello tecnico e di una partecipazione delle migliori scuole di Judo della nostra regione. Giovani atleti provenienti dalle attuali cinque provincie laziali si sono affrontati sui tatami allestiti nella palestra comunale di Fabrica di Roma, dando vita ad una gradevole giornata di sport per giovani e giovanissimi. Oltre quattrocento agonisti, con una nutrita schiera di tecnici, accompagnatori e sportivi hanno fatto vedere quanto entusiasmo e interesse c’è tra i Judoka. E quanto alta sia la attenzione del Comitato Regionale Lazio nei confronti di Fabrica , che risponde sempre nel migliore dei modi , con il Comune che agevola ed incentiva la pratica di questo sport. L’area della palestra già dalla mattina presto era affollata di partecipanti i quali hanno dato impulso anche a diverse altre attività locali che hanno supportato l’evento. Alle premiazioni si sono alternati dirigenti locali e regionali, in un podio che vedeva un continuo grande affollamento di ragazzi ansiosi di avere al collo la medaglia conquistata. Al termine delle gare scambio di targhe tra gli organizzatori, per suggellare una collaborazione che ha dato e darà soddisfazione a tutti. Da segnalare anche che nella giornata precedente sempre a Fabrica si è svolta un corso di aggiornamento per tecnici MGA , necessario per avere le abilitazioni all’insegnamento. Per la prima volta, come in altre occasioni , Fabrica di Roma ha avuto l’onore di ospitare una giornata di istruzione ufficialmente gestita dal CR Lazio del M° Maccaro che anche in questa occasione ha gestito in prima persona il corso. D. P. Spettacolo “BarbaBlù”, prodotto per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Riflessione dell’Associazione Fab(b)rica delle donne Per il 25 Novembre, Giornata Internazione contro la violenza sulle Donne, noi, dell’associazione Fab(b)rica delle donne, volevamo fare qualcosa che non fosse usuale, rituale, volevamo qualcosa che destasse interesse, attenzione, discussione perché la violenza nei confronti delle donne, sia fisica che psicologica, non può esaurirsi con le denuncie di un giorno, ma va combattuta sempre, ogni momento, in ogni azione, in tutti i luoghi e in tutte le realtà dove si manifesta; e soprattutto va combattuta modificando la cultura, superando gli stereotipi, le discriminazioni, le disparità esistenti, il linguaggio, le immagini sessiste e la disinformazione che sono l’humus nel quale la violenza si alimenta, cresce, si giustifica. Volevamo anche e soprattutto qualcosa che arrivasse al cuore e alla testa, che facesse capire la banalità del male che non si nasconde negli angoli bui, ma che si manifesta quasi sempre alla luce del sole, nella vita di tutti i giorni, nei luoghi dove ci sentiamo più sicure/i e può colpire chiunque. Volevamo anche un modo nuovo di raccontare che arrivasse sia ai ragazzi che agli adulti e questo spettacolo che abbiamo rappresentato ci è riuscito; ha rivisitato la fiaba di Perrault con leggerezza, con ironia per arrivare prima in punta di piedi e poi sprofondare nell’orrore della violenza, dello stupro e dell’assassinio. Lo abbiamo rappresentato la mattina agli alunni delle scuole medie e la sera al pubblico adulto e in entrambe le situazioni c’è stata attenzione, emozione, coinvolgimento e ciascuno, pur nelle differenze dell’età e dell’esperienza, vi ha trovato motivo di riflessione e partecipazione; particolarmente piacevole e gratificante è stato vedere il coinvolgimento e l’attenzione delle giovani e dei giovani alunni. Ci hanno detto che abbiamo avuto coraggio a rappresentare un teatro come questo, un teatro diverso, alternativo, visionario, e parlare di violenza di genere, di violenza familiare, di violenza maschile sulle donne, noi invece crediamo che la denuncia civile, il confronto, la partecipazione siano la strada giusta per il superamento delle discriminazioni, per il raggiungimento del rispetto delle differenze siano esse di razza, sesso, religione e che il teatro sia uno strumento di grande efficacia. Abbiamo avuto ragione e lo ha dimostrato un teatro quasi completamente pieno in un venerdì sera, con la presenza di tante donne, ma anche di tanti uomini e di giovani, presenza che fa capire che il silenzio è finalmente rotto. Un teatro che è riuscito ad emozionare e a far pensare e questo grazie al nostro incontro con Sandro Nardi con la sua compagnia teatrale Il Cerchio Invisibile che ha saputo creare uno spettacolo dove ironia , tragedia e denuncia si integrano e si completano. E allora un grande grazie a Sandro Nardi che ha capito e rappresentato, in maniera nuova e per questo maggiormente coinvolgente, il dramma della violenza e a tutti gli attori, le attrici e i tecnici che si sono impegnati con passione e fatica e se l’impegno è stato tanto il risultato è stato bellissimo e applauditissimo; al successo hanno anche contribuito la scenografia minimalista, ma efficace, le luci che segnavano le vicende, la musica particolarmente suggestive. Un grazie a tutte le realtà del territorio presenti, l’UNICEF, la Consigliera di Parità ( non fisicamente, ma con un bel messaggio di sostegno e stima), la Consulta regionale Femminile del Lazio, il Distretto scolastico, l’associazione e Centro antiviolenza Erinna, il Comune di Fabrica di Roma, ma soprattutto al pubblico, le tantissime persone presenti che ci hanno dato forza e appoggio, che ci hanno ripagato dei sacrifici e delle inevitabili stanchezze con il loro totale e grande apprezzamento e che ci danno la voglia di continuare. 46 Campo de’ fiori Scegli tra i nostri libri il tuo regalo di Natale! LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere rappresentato a teatro (commedia in atto unico). Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni campo e settore produttivo. Utile per chi avesse a cuore un reale rinnovamento della Politica e delle Istituzioni. Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. Ermelinda Benedetti NOTA DELL’EDITORE In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma Sandro Anselmi soprattutto amor fatale! A.I.D.I. ACCADEMIA INTERNAZIONALE D’ITALIA EDITORE AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO??? CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRO DESIDERIO! 0761.513117 - info@campodefiori.biz Campo de’ fiori M 47 ai come in questo momento c’è bisogno di solidarietà e sussidiarietà fra noi. Il nostro Stato ha completamente fallito in ogni suo intento ed ancor più nei settori sensibili, in special modo nella sanità . Ora più che mai l’opera del volontariato assume un’importanza basilare, insostituibile. Bisogna almeno tentare di angelicare l’attuale politica e questo è quello che distingue “Una mano al tuo ospedale”, un’importante organizzazione che opera sul territorio da anni, e tanto ha fatto per la nostra collettività . Ha incentivato le aziende ed i tanti cittadini sensibili a realizzare progetti efficaci ed indispensabili, dotando il nostro ospedale di strumenti ed attrezzature diagnostiche all’avanguardia. Il suo continuo impegno ha permesso a tante persone ammalate di riappropriarsi della propria dignità , spesso calpestata. Ha difeso il diritto insopprimibile di essere curati. La vita, anche di un solo uomo, deve valere sopra ogni cosa. Renderla meno pesante nei momenti più bui e difficili è qualcosa di speciale ed altamente nobile. Questo calendario sociale sta diventando di buon uso per tutti, ed è giunto già alla sua quarta edizione. Il calendario, donato all’associazione “Una mano al tuo ospedale”, verrà distribuito tra voi cittadini e tutto il ricavato delle offerte sarà devoluto all’associazione stessa.Ringrazio, perciò, tutti per la notevole partecipazione ed in particolar modo le lodevoli aziende che, anche quest’anno, hanno creduto ed appoggiato il progetto, permettendone la realizzazione.Auguro un buon anno a tutti! Sandro Anselmi Il concorso attraverso il quale sono state selezionate le foto che lo corredano, ha avuto un enorme successo di partecipazione. Fra gli innumerevoli fotografi che hanno inviato le loro istantanee, il comitato interno di redazione, presieduto dal fotografo Alessandro Bartolomei, ha selezionato quegli scatti che ha ritenuto più idonei ha rappresentare i mesi dell’anno a venire. Nulla da togliere al merito dei tanti altri partecipanti. Per la copertina è stata scelta una delle foto inviata da Don Maurizio Medici, per la sua originalità. A Gennaio, le foto di Giuseppe D’antoni e Ylenia Zuccarino; Febbraio, Alessandro Parata e Antonio Compagnucci; Marzo, GSG Bagnoregio e Domenico; Aprile, Marcello Rapiti e Noemi Panci; Maggio, Fabio Fasanari e Samanta Cervesato; Giugno, Giorgia Ribelli e Stefania Quintiliani; Luglio, Paola Merlini e Luisa Molinari; Agosto, Beatrice Spallacci ed Anna Maria Pacelli; Settembre, Samanta Bartoloni e Noemi Ventura; Ottobre, Carlo Drogo e Michela Midossi; Novembre, Anna Francola e Stefano Paolini; Dicembre, Giuliana Valeri e Roberto Finesi. In fondo sono state inserite altre foto di partecipanti che non sono rientrate nelle venticinque selezionate. La scelta è stata veramente ardua e sofferta, ma il risultato è sicuramente ottimo! Appuntamento al prossimo anno, con il concorso “12 scatti per il 2013” (benchè, alla fine siano diventati molti di più), che ci ha permesso di visionare queste ed altre splendide foto, che avremo, magari occasione in futuro di utilizzare per la nostra rivista. Ancora grazie e complimenti a tutti!!! 48 Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Vitorchiano Mercatino di Natale nel Paese arroccato sulla massa di peperino Una serie di Mercatini di Natale si svolgeranno a Vitorchiano, sulla Piazza Umberto I, dinanzi alla fortificata porta di accesso al Paese. Si terranno nei giorni di sabato 8 e domenica 9, domenica 16, domenica 23 Dicembre 2012 e per finire alla grande, il 6 Gennaio 2013, giornata della Befana. Vitorchiano è a circa dieci chilometri da Viterbo e si raggiunge facilmente dalla Statale 675, ossia quella a quattro corsie che da Viterbo conduce ad Orte, in meno di un quarto d’ora. Un comodo bivio, dopo quello per Bagnaia, immette proprio su Piazza Umberto I, arricchita dalla presenza di una storica fontana. Una vera passeggiata... una passeggiata per entrare nel mondo medievale di uno dei Paesi più ben mantenuti in Italia, con case, palazzi, torri, chiese, vicoli, che emanano il profumo dell’antico. Antico che ben si amalgama col Mercatino di Antiquariato, Artigianato, Collezionismo e Prodotti tipici, dove il vocio delle persone, il brillare dei monili, i sottofondi delle musiche, le misteriose lettere d’un tempo, le monete d’una volta, il sapore attuale dei prodotti tipici, sono festa per i nostri occhi, per il nostro palato. Ma hai mai provato ad affacciarti dalla rupe che sostiene Vitorchiano? Noooo! Beh allora non perdere l’occasione, ovunque ti affaccerai, ammirerai una vallata intensa, infinita, acerba, ricca di colori: il verde, il marrone, il giallo, tutti di mille tonalità e... c’è anche il “rosso”. Sì il rosso del tuo cuore che comincerà a pulsare così forte, da sollevati e farti volare, come un uccello, al di sopra dei merli delle mura castellane, delle torri, dominando così tu stesso, il panorama medievale, quale padrone del tempo, che mai più tornerà , ma che resterà per sempre dentro di te. premiocittacorchiano@libero.it Campo de’ fiori 49 AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti TORNA A FABRICA DI ROMA IL MUSICAL DIVINA COMMEDIA Il 14, 15 e 16 Dicembre, dopo aver riscosso a fine novembre un grande successo al Teatro Roma, il musical scritto e diretto da Antonio Spaziano torna a Fabrica di Roma (Vt) al Teatro Palarte con le sue atmosfere magiche. Interpretato da Marco Pasquetti, Serena Troiani, Marco Gandolfi Vannini, Andrea Meli, Pamela Scarponi, Eugenio Picchiani, Vita Rosa Pugliese, Claudio Crisafulli coadiuvati dal corpo di ballo formato da Antonella Perazzo, Roberta Guerrini, Vincenzo Gambuzza ed Angelo Recchia coreografati dalla stessa Antonella Perazzo. Dante Alighieri, Beatrice, Virgilio, Caronte, Paolo e Francesca, Lucifero sono alcuni dei personaggi che incontreremo nell’evolversi della discesa dantesca negli inferi e la risalita al purgatorio ed al paradiso. Tutta l’opera è un inno alla vita ed all’amore per la vita, un’affidarsi alla fede ed al Dio che “move il sole el’altre stelle” esortando l’uomo ad essere artefice del proprio destino a saper reagire al dolore ed agli imprevisti della vita ma soprattutto dare e ricevere amore. Insomma 120 minuti che ci riconciliano con la vita e con le piccole gioie terrene che sfuggono con la nostra breve vita. Crediamo tanto in questo spettacolo che vogliamo augurare ad Antonio Spaziano ed al cast completo di arrivare col nuovo anno a ribalte che meritano e che soprattutto l’idea iniziale, rischiosa e portata a termine, ci guida in reminiscenze scolastiche e sapori di vita quotidiana. Sandro Alessi Parrocchia San Giovanni Battista - Fabrica di Roma - Natale ad arte 20122013 Dal 25 dicembre al 6 gennaio nel salone parrocchiale. Mostra di: Fotografie storiche della tramviaria Roma Nord nel centenario dell’apertura Civita Castellana Fabrica Di Roma, di Roberto Felicetti Pitture di artisti locali dal tema i fiori e la natura Sculture in Legno, realizzate da Novello Pastorelli Fotodinamismo musicale, di Doriano Pedica Calendari dal 1915 ad oggi, di GiamperoMarcelli Esposizione di reliquiari con relative autentiche e di ex voto Dal 24 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013, il salone parrocchiale, sottostante il Duomo di Fabrica di Roma, ospiterà una straordinaria mostra fotografica in occasione del centenario dell’inauguarazione della tratta tramviaria Civita Castellana - Fabrica di Roma, avvenuta il 9 Ottobre 1912. Le numerose fotografie, tratte dalla collezione privata del Sig. Roberto Felicetti, riguardano, in realtà , tutto il tratto tramviario che aveva inizio in Piazza della Libertà , a Roma, e terminava a Porta Fiorentina, a Viterbo. Alla mostra, organizzata sotto l’occhio vigile del parroco don Terzilio Paoletti, prenderanno parte anche altri artisti locali. Vista la rarità delle foto e l’estro di tutti gli espositori, sarà un’occasione da non perdere! L’ASSOCIAZIONE “UNITI PER LORO” di Fabrica di Roma il 16 Dicembre 2012 organizza un MERCATINO DI NATALE! Il ricavato sarà destinato alla gestionedella neoassociazione stessa, costituita dai familiari dei ragazzi disabili. 50 Campo de’ fiori La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri Classe 1972 – Fabrica di Roma! Prima fila da sx: Gianpaolo Carosi, Stefano della Marchesina, Fabio Zallocco, Fabio Calcinari, Fabio Baldassarre, Davide Tombesi, Luigi Cencelli, Rosita Mercatelli, Samantha Catinari, Raniero Anselmi, Nada Di Giammartino. Seconda fila da sx: Pier Giuseppe Stefanucci, Riccardo Ripani, Patrizia Caprioli, Gian Luca Alessi, Juna Anitrini, Cinzia Peruzzi, Angelo Parmiggiani, Emanuela Capparucci, Maria Rosa Maggio, Antonella Cecchetto, Monica Mariani, Daniela Ripani, Katia Massacesi, Luana Sploverini, Monica Ottaviani, Roberta Galli, Luigi Rampezzi, Gianfranco Donara, Accanto alla torta: Stefano Pacelli e Anna Maria Chiavari. Per il mio primo compleanno, il 10 dicembre, regalo questo sorriso pieno di gioia e allegria a mamma Valentina, papà Gianluca, lella Valentina, ai nonni, bisnonni e zii... Andrea Gaspari Tanti auguri a Marina Calamanti che il 22 dicembre compie i suoi primi 50 anni, da parte della mamma, Irene, Enrico, Alessio , Ebe e tutti gli amici. Auguri! Tantissimi auguri a Michela Antonelli per Un augurio al piccolo i suoi meravigliosi 18 Dario Mazzasette che ha anni che ha festegricevuto il dono del giato il 17 Novembre, battesimo circondato da dai genitori, dal fra- tutti coloro che gli vogliotello, i nonni, e tutti no un mondo di bene! Sei i parenti. l’amore di mamma e papà! 60 sul campo ... 20 nell’anima! Paola, Lucia, Loredana, Fabrizio, Giorgio, Maria Rosaria, “‘Ntrippete”, Amelia, Rita, Paola, Gianna, Fabio, Maria Assunta, Anna Maria, Luciana, Carla, Mira, Gilda, Silvana (Rita), Marco, Umberto, Vincenzo (Capello’), Giorgio, Umberto, Elena, Rosa, Sandro, Angelo, Pasquale, Ugo, Renzo, Rosanna, Claudio (Priz), Giulio, Fernando, Antonio, Mario, Regina, Antonio, Anna Grazia, ..., Massimo, Mauro, Sandro... Campo de’ fiori Civita Castellana. ! Novembre 2012. Pranzo dei cugini Molinari. Un augurio speciale pieno d’amore da tutti i suoi nonnia Michele Caccia che il 30 settembre ha ricevuto il Sacramento del Battesimo. Congratulazioni vivissime ad Anna Maria Troncarelli di Corchiano, che il 24 novembre ha vinto il primo premio nel concorso nazionale “dolce con nocciola romana dop”. Brava! Bravissima!! Dai suoceri Sergio e Laura e dalla cognata Eleonora. 51 Un augurio particolare al Maestro Giuseppe Giustozzi, che l’11 Dicembre compie i suoi meravigliosi 100 anni!!! In attesa di poter festeggiare con tutta la comunità di Corchiano, e di ospitare la sua intervista nella nostra rubrica “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, gli rivolgiamo anche un sentito augurio di pronta guarigione, dopo il piccolo intervento che ha, di recente, subito! Coraggio Peppino, ti aspettiamo tra noi! Hai tante cose da raccontarci... Buon Natale e felice anno nuovo a tutti i nostri lettori dalla redazione e dai collaboratori di Campo de’ fiori, oltre che da tutti i nostri sponsor! Campo de’ fiori 52 Roma com’era Campo de’ fiori Roma - 1887. Una veduta del Tevere prima della sua sistemazione, precisamente la sponda destra all’altezza di Ponte Umberto I. Visita il nostro sito www.campodefiori.biz e seguici anche su Facebook Civita Castellana. Anni ‘70. Un Ponte Clementino ed una Via della Repubblica d’altri tempi. Sulla destra spicca la caratteristica torre della vecchia Ceramica Sbordoni, ormai inesistente. Sullo sfondo, alla sinistra, le ciminiere della Ceramica Marcantoni, uniche superstiti del complesso industriale anch’esso demolito per lasciar posto a nuove costruzioni. Campo de’ fiori Campo de’ fiori 53 Album dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana - chiesa San Lorenzo. 14.12.1981. Cresima classe 1969. Foto di Ilaria Colletti 54 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana. Anno 1940. Davanti da sx: Sergio Mossi, Alvaro Cerri e Franco Fantera (Rapera). Dietro da sx: Memme Mossi, Augusto Fantera, Peppe Agostinelli, Rolando Fantera e Carletto Basili. Campo de’ fiori Civita Castellana. 14 Ottobre 1954. Nazzareno Freddi ed Ersilia Caponi nel giorno del loro matrimonio. La bambina in basso a sx è Marina Freddi. Fabrica di Roma - Anno 1978. Classe V elementare Maestra: Linda Cristofari. 1° Fila, da sx: Giuseppe Pancia, Roberta Galli, Stefania Speranza, Silvia Alessi, Sabrina Mordacchini, Katia Massaccesi. 2° Fila, da sx: Alessandro Anitrini, Andrea Ciampricotti, Salvatore Rotella, Gianluca Iacurto, Maurizio Cecchini, Giampaolo Tosti, Andrea Sciosci. 3° Fila, da sx: Alessio Carosi, Andrea Morelli, Massimo Tabbacchini, Gianluca Iannoni, Maurizio Carosi, Paolo De Santis, Patrick Giorgi. Campo de’ fiori 56 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anni ‘60. Da sx: Salvatore Giaquinto, Salvatore Chiossi, Dante Ricci, Arturo Anselmi, Mario Proietti, Gabrielli Meschino (Salvatore), O’ Cistarello. Campo de’ fiori Terminilo (RI) - Anni ‘60. Giovani fabrichesi in gita. Da sx Giorgio Francola, Sandro e Mauro Anselmi, Doriano Pedica, Graziella Anselmi, ..., ..., Vania Antinori, Stefano Calabresi, ..., ... . 58 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori Magliano Sabina. Anno 1981. Polisportiva Maglianese Boxe. All. Brusconi, Stelvio Paiella, Luciano Di Genova, Pietro Ciambotti, All. Fiorello Di Giacomo, Pescetelli...., Pescetelli....., Narduzzi.... . Sant’Oreste. Anno 1936. Giuseppe Fanciulli e Domenica Della Rosa. Campo de’ fiori dei ricordi Campo de’ fiori 59 Campo de’ fiori Corchiano. Anni ‘40. Bambini che giocano nel cortile dell’asilo parrocchiale, gestito dalle suore Pie Venerine. Campo de’ fiori Corchiano. Anno 1961. Da sx: Maria Chiara Clericetti, Geltrude Clericetti, Sora Maria, la levatrice e la piccola Paola nel giorno del suo Battesimo. Campo de’ fiori 60 Annunci LAVORO CERCO - LAVORI DI TAGLIO E CUCITO SU MISURA, riparazioni sartoriali di qualsiasi tipo, a macchina e a mano; orli, lampo, tende. Civita Castellana centro storico. 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Fax 0761.513117 Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a info@campodefiori.biz (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) .................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. Campo de’ fiori non è responsabile per la qualitià e la veridicità delle inserzioni, non effettua commerci e non riceve provvigioni. A garanzia dei lettori, Campo de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al presente regolamento o che, a suo insindacabile giudizio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche. Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giudiziaria, Campo de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”. COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via............................................................... Città ......................................................Tel...................................Firma................................................................ Sandro Anselmi P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) Tel./Fax 0761.51.31.17 e-mail : sandro_anselmi@libero.it Hai un immobile da vendere o da affittare? Cosa aspetti! Pubblicizzalo tramite l’Agenzia Anselmi, da 40 anni al vostro servizio! Cerchi un immobile da affittare o da acquistare? Valuta le nostre offerte e vieni a trovarci in agenzia! VENDO Civita Castellana Via IV Giornate di Napoli. App.to di 60 mq circa, composto da ambiente giorno e angolo cottura, bagno e ripostiglio. Terrazzo, garage, cantina. AFFARE! Cod. V86 Napoli Vende o Affitta appartamento al III° Piano, 90 mq, composto da disimpegno, cucina abitabile, 3 camere, bagno e grande ripostiglio.Completamente soppalcabile. Soleggiato e ben collegato con i mezzi urbani. Cod. V61 Appartamento Loc. 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(C o u po n a p a g . 3 4) Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina, Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene. A Roma nei teatri, nei migliori alberghi e locali, sui taxi e in tutte le stazioni MET.RO. 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