OCCHIO JUVE LA ROMA C`E`

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OCCHIO JUVE LA ROMA C`E`
www.gazzetta.it giovedì 3 aprile 2014 1,30 €
ITALIA
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 118 ­ numero 79
Numero 79
Anno 118 ­ L’INAUGURAZIONE PRESENTAZIONE DELLA NUOVA SEDE ROSSONERA. INTANTO BERLUSCONI: «PIANGO E CI METTO PURE I SOLDI»
IL MILAN DI BARBARA RISORGE A ORIENTE
«Pronti a cedere il 30 per cento. Lo stadio è un imperativo». La caccia al partner è un’esigenza per la Champions
3 Barbara Berlusconi, 29 anni BUZZI
LA POLEMICA
LAUDISA, PASOTTO ALLE PAGINE 14­15
IL RECUPERO I GIALLOROSSI BATTONO 4­2 IL PARMA
Elkann punge
l’Inter: «Spero
perda ancora»
TOTTI GOL
Il numero uno della Fiat risponde con una battuta alla domanda di un bambino e aggiorna un infinito botta e risposta
OCCHIO JUVE
LA ROMA C’E’
Il distacco dalla capolista
scende a 8 punti: la banda
Garcia ci crede. Il capitano
segna la rete n. 20 agli
emiliani. Completano
il poker Gervinho,
Pjanic e Taddei
3 John Elkann, 38 anni, presidente della Fiat e di Exor ANSA
OLIVERO A PAGINA 7 NERAZZURRI: CHI SALE CHI SCENDE
Guarin, Icardi, Cambiasso
L’esame vale per tutti
CECCHINI, CECERE, PUGLIESE
ALLE PAGINE 2­3
3 Francesco
Thohir tiene ogni giocatore sulla corda, non solo Mazzarri. Per fare cassa partirebbe anche un big
Totti, 37 anni,
festeggiato da
Gervinho, Taddei
e De Rossi EIDON
3 Fredy Guarin, 27 anni, colombiano IPP
DALLA VITE, ELEFANTE A PAGINA 16
LA NOSTRA INCHIESTA
L’ex napoletano fa centro dopo 3’, l’ex del Palermo firma il 3­1 per il Psg che complica le cose al Chelsea. Zlatan stirato
3 Lavezzi, Maxwell, Motta e Verratti esultano dopo l’1­0 LIVERANI
CONDO’, FROSIO, GRANDESSO ALLE PAGINE 8­9
COMMENTO DI LICARI A PAGINA 21
A MADRID CR7 A 14 GOL COME ALTAFINI E MESSI Real, storico Ronaldo
Steso il Borussia: 3­0 CERRUTI, RICCI ALLE PAGINE 10­11
IL CASO PUNIZIONE DELLA FIFA FINO AL 2015 Acquisto illegale minori
Barça, niente mercato
DAVIS A NAPOLI: SPECIALE DI 4 PAGINE
Dal 2014­2015 nessun obbligo anche per gli amici di chi possiede la card Lotta alla violenza e dialogo: i club fanno fronte comune
Super Fognini
sfida Murray
E’ show Italia
Gran Bretagna
IARIA A PAGINA 20
ALL’INTERNO IL ROMPIPALLONE
DI GENE GNOCCHI
Segnali che Balotelli
andrà al Napoli. Ieri ha twittato
la ricetta della pastiera.
9 771120 506000
Lavezzi&Pastore
affondano Mou
Ibrahimovic k.o.
RICCI A PAGINA 12
Stop tessera del tifoso
Novità per gli under 14
40 4 0 3>
CHAMPIONS
w
3 Fabio Fognini, 26 anni, ligure
EUROPA LEAGUE STASERA A LIONE (21.05) ANDATA QUARTI PER I BIANCONERI
BASKET EUROLEGA: L’EA7 VINCE 91­63
Tevez contro l’Euro­tabù lungo 5 anni
Nel 2009 l’ultimo centro in coppa dell’Apache. La carica di Conte
Milano e Gentile spettacolo
Travolto pure il Barcellona
BIANCHIN, GARLANDO ALLE PAGINE 4­5
DI SCHIAVI ALLE PAGINE 28­29
3 Carlos Tevez, 30 anni, primo con la Juve ANSA
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
SERIE A RECUPERO 22a GIORNATA
Acquah risponde al gol del primo vantaggio della Roma segnato da Gervinho: ma l’1­1 dura appena un minuto, Totti ristabilisce subito le distanze ANSA
Rodrigo Taddei a fine partita posa con Leonardo Lucci, il figlio del suo procuratore: il brasiliano non segnava in Serie A da più di due anni ANSA Juve, occhio
Roma a ­8
Super Gervinho,
poi Totti e Pjanic
Garcia da rimonta
Va a segno anche Taddei, il Parma è k.o. Giallorossi a quota 73 punti in 31 gare: è record
MASSIMO CECCHINI
ROMA
Adesso, a meno 8 dalla te­
sta della classifica e avendo in
casa lo scontro diretto contro la
Juve, un vago aroma di scudetto
la Roma è pienamente legitti­
mata ad annusarlo. Anzi, dome­
nica la Roma vincendo a Caglia­
ri potrebbe ritrovarsi a ­5 aspet­
tando i bianconeri in campo lu­
nedì sera col Livorno. Nel
recupero della 22a, la squadra di
Garcia regola per 4­2 un Parma
arrivato alla 3a sconfitta conse­
cutiva, grazie alle reti di Ger­
vinho, Totti, Pjanic e Taddei, a
cui hanno risposto in avvio Ac­
quah e sui titoli di coda Bia­
biany. Troppo poco per sfatare il
tabù Olimpico di Donadoni, che
in campionato è sempre uscito
sconfitto. Stavolta, però, si in­
china a una squadra «monstre»:
73 punti in 31 partite sono un re­
cord nella storia giallorossa, il
che consente – con 21 lunghezze
di vantaggio sui viola – di dover
raggranellare solo un punto per
centrare aritmeticamente la
l’Analisi NICOLA CECERE
Il divario e le proporzioni
del punteggio finale sono figli
anzitutto della quantità di tiri e
relativa precisione. La Roma ha
inquadrato la porta otto volte
ricavandone quattro centri,
giusto il 50%; il Parma tre volte
ricavandone due gol. Come
percentuale ha i due terzi, con­
solazione assai parziale. Gli
ospiti hanno spedito fuori dallo
specchio sei tentativi, i giallo­
rossi quattro. Fanno 12 tiri a 9,
non pochi. C’è da aggiungere al
riguardo quello che le fredde ci­
fre statistiche non possono di­
re: la Roma ha saputo liberare i
qualificazione in Champions,
mandando il Napoli a ­9. Aven­
do recuperato 6 punti alla Juve
in 4 giorni, chapeau a tutti, tran­
ne al manipolo di ultrà della
Curva Nord che hanno intonato
per due volte «O Vesuvio lavali
col fuoco», per fortuna stoppato
da tutto il resto del settore con
fischi e col pertinente grido di
«scemi scemi».
A viso aperto Rispetto alla ga­
ra interrotta il 2 febbraio causa
LA VOLATA SCUDETTO
Scontro diretto
alla penultima
Il cammino di Juve e
Roma. 32a: Juve­Livorno e Cagliari­Roma; 33a Udinese­Juve e Roma­Atalanta; 34a Juve­
Bologna e Fiorentina­Roma; 35a Sassuolo­Juve e Roma­
Milan; 36a Juve­Atalanta e Catania­Roma; 37a Roma­Juve; 38a Juve­Cagliari e Genoa­Roma
Miralem Pjanic, 24 anni compiuti ieri, ha festeggiato con il gol il suo complenno ANSA
pioggia i giallorossi hanno fuori
Florenzi per scelta tecnica e
Strootman per infortunio, men­
tre i gialloblù Paletta, Gargano e
Cassano, tutti per problemi fisi­
ci. Inutile dire che, nell’econo­
mia delle due rose, a rimetterci
sono soprattutto gli emiliani, co­
stretti addirittura ad improvvi­
sare Molinaro centrale difensivo
(Felipe è squalificato così come
Nainggolan). Si ricomincia dal
minuto 8 e 20 secondi, ma Roma
e Parma hanno fretta di scaldar­
si perché i due moduli quasi spe­
culari danno vita quasi ad un
match di pugilato in cui i due at­
leti si preoccupano più di colpire
che di coprirsi. Squadre lunghis­
sime e continui cambiamenti di
fronte portano 3 reti in 5 minuti,
più una annullata per fuorigio­
co. Al 12’ Taddei lancia Ger­
vinho, che serve Totti chiamato
a imbeccare Destro, il cui tiro si
schianta sul palo: elementare la
ribattuta in porta dell’ivoriano.
Neppure il tempo di esultare,
che un cross di Gobbi viene con­
trollato in mezzo all’area da Ac­
quah, che batte facilmente De
Sanctis. Finita? Macché. Su as­
sist dal vertice dell’area di Pjanic
tocca a Totti salire sulla giostra
del gol, segnando il 20° gol in
carriera agli emiliani, che a que­
sto punto sono autorizzati agli
esorcismi. Da quel momento, la
partita si assesta ma solo un po’,
visto che i registi bassi ­ De Rossi
e Marchionni ­ hanno sempre li­
cenza d’impostare senza fastidi,
mentre gli interni delle rispetti­
ve mediane (Taddei e Pjanic op­
posti a Parolo e Acquah) hanno
nel dna più l’affondo che la co­
pertura. Con il brasiliano e il bo­
sniaco in forma splendida, san­
tificata per entrambi dal gol, fa­
cile immaginare chi avrà la me­
glio, tanto più che i movimenti
degli esterni d’attacco di en­
trambe le squadre liberano le
corsie su cui da un lato straripa
Maicon (Torosidis è adattato a
sinistra) che stravince il premio
Frecciarossa sul timido Cassani
e l’onesto Gobbi. Se si aggiunge
un Totti ispirato nella manovra,
ne consegue che solo un paio di
errori in rifinitura e qualche
buona chiusura impediscono al
pallottoliere di innescarsi anco­
ra, anche se Destro colpisce una
splendida traversa deviando di
testa un cross di Maicon.
Cooperativa Con queste pre­
messe, la gara sarebbe ancora in
bilico se la Roma non premesse
subito sull’acceleratore, andan­
do in rete già dopo quattro mi­
nuti, quando un’ennesima per­
cussione di Gervinho viene re­
spinta in tandem da Molinaro e
Lucarelli sui piedi chirurgici di
Pjanic, che festeggia al meglio il
24° compleanno. La partita così
s’inclina verso una maggiore
quiete, forse perché il Parma
perde di morale. Non a caso ri­
troverà la via della porta solo al
45’, grazie ad una accelerazione
con tiro dal limite di Biabiany
che realizza il 4­2. Nel frattem­
po a festeggiare è ancora la Ro­
ma che rispolvera un Taddei in
gol (37’) che mancava da quasi
due anni e mezzo. Il brasiliano è
il 17° marcatore della cooperati­
va giallorossa. E siamo convinti
che questo numero non porterà
sfortuna ad una Roma solida,
autorizzata ancora a sognare il
più bello dei sogni possibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Biabiany è il re del dribbling: cinque
Cassani batte Maicon nei cross: 6­2
suoi cecchini a pochi metri dal­
la linea bianca. Il gol di Ger­
vinho è stato un facilissimo tap­
in da due passi che chiama in
causa l’organizzazione dell’in­
tera difesa emiliana, colpevol­
mente statica e priva di reattivi­
tà. Ma pure Totti, Pjanic e Tad­
dei hanno colpito nel cuore del­
l’area e i primi due
centralmente...
LA MOSSA
TOTTI 1
GERVINHO
DESTRO
TOTTI 2
Movimento
Passaggio
MAICON
GDS
cross giallorossi, 19 a 6. Un esi­
to naturale considerando la su­
premazia di giocate sulle fasce
(61 contro 53%) alla quale ha
offerto un ottimo contributo
Cassani autore di sei cross. An­
che Maicon è stato protagoni­
sta di un bell’incontro, dovendo
spesso limitare la velocità di
Biabiany, ma non è riuscito ad
avvicinarsi al terzino parmen­
se. Per il brasiliano lo score par­
la di 32 passaggi positivi con 2
lanci, 2 cross e 2 sponde più
una palla gol creata. Otto gli er­
rori.
Cassani crossa Il Parma ha
vinto più contrasti (73% a
71%), ha avuto più vantaggio
territoriale (il 57 contro il 43%)
e più possesso palla (51,1 con­
tro 48,9), effettuando 442 pas­
saggi contro 433. Ma soprattut­
to ha effettuato il triplo dei
Biabiany dribbla Fra gli emi­
liani quello che si è messo più
volte al servizio dei compagni è
stato Biabiany, che vanta sei
sponde positive e due cross az­
zeccati. Biabiany è pure il gio­
catore che ha tentato più drib­
bling: nove. Gliene sono riusciti
cinque mentre in quattro occa­
sioni è stato fermato. Quattro
volte è stato fermato anche
Gervinho, l’altra freccia in cam­
po, che di dribbling ne ha tenta­
ti cinque. Ergo la vittoria di tap­
pa in questa esaltante specialità
va all’esterno di Donadoni. Che
nel finale si è pure tolto lo sfizio
di segnare il secondo gol in tre
giorni all’Olimpico, anche que­
sto bellissimo. Dal limite.
Che difesa La Roma ha perso
meno palloni (114 a 141), ne ha
ROMA
PARMA
4
2
PRIMO TEMPO 2­1
MARCATORI Gervinho (R) al 12’, Acquah (P) al
15’, Totti (R) al 16’ p.t.; Pjanic (R) al 4’, Taddei
(R) al 37’, Biabiany (P) al 45’ s.t.
ROMA (4­3­3) De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosi­
dis; Pjanic, De Rossi, Taddei; Destro (dal 13’
s.t. Florenzi), Totti (dal 32’ s.t. Bastos), Ger­
vinho (dal 41’ s.t. Ljajic).
PANCHINA Lobont, Skorupski, Jedvaj, Toloi,
Romagnoli, Dodò, Mazzitelli, Ricci.
ALLENATORE Garcia
ESPULSI nessuno. AMMONITI Taddei per com­
portamento non regolamentare.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,8 metri
PARMA (4­3­3) Mirante; Cassani, Lucarelli, Molinaro, Gobbi;
Acquah (dal 26’ s.t. Munari), Marchionni, Pa­
rolo (dal 40’ s.t. Josè Mauri); Schelotto (dal 40’
s.t. Palladino), Amauri, Biabiany.
PANCHINA Bajza, Pavarini, Rossini, Sall, Gal­
loppa, Obi, Jankovic, Cerri.
ALLENATORE Donadoni
ESPULSI nessuno.
AMMONITI J. Mauri per gioco scorretto.
CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO ALTO 55,1 metri
ARBITRO De Marco di Chiavari
NOTE spett. paganti 17.753, incasso di 590.035 euro;
abbonati 23.872, quota 474.410 euro. Tiri in porta 8­3. Tiri fuori 4­6. Angoli 1­2. Fuorigioco 4­2. Recu­
peri: 1’ p.t., 3’ s.t.
recuperati di più (55 contro 49)
e vanta l’84% di riuscita nei
passaggi contro l’80,5. Il rendi­
mento complessivo dei due
pacchetti arretrati sorride ai
giallorossi. Nelle giocate di te­
sta è finita 53­45, le palle recu­
perare sono 55­49, i contrasti
vinti 12­11, i passaggi intercet­
tati 19­13, gli interventi positivi
in area 49­43.
Come la Juve D’altra parte
stiamo parlando della difesa
più arcigna del torneo e anzi il
Parma può dirsi soddisfatto di
averla bucata per due volte, la
prima delle quali con una azio­
ne sul dischetto del rigore che
raramente in passato era stata
concessa dagli uomini di Gar­
cia. Adesso la differenza fra gol
fatti e subiti è uguale a quella
della Juve: +45. Un altro detta­
glio significativo dei progressi
compiuti dai giallorossi nella
manovra di avvicinamento alla
capolista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
DI MA.CEC.
MAICON VA COME UN TRENO
TADDEI INCIDE
PAROLO SOFFRE
Il capitano continua:
gol n°20 al Parma
«Faremo grandi cose»
ROMA 7
Francesco
Totti
37 anni
Totti a 234 centri in A: «Punti fondamentali per la nostra stagione»
E Pjanic: «La rete è per mia madre: era pure il suo compleanno»
la Moviola DI ALEX FROSIO
Non c’è offside sul primo gol giallorosso
Una festa per due, con
la fantasia al potere nell’uni­
verso giallorosso. Miralem
Pjanic ha trovato il modo mi­
gliore per farsi gli auguri per
i suoi 24 anni con il gol ad ini­
zio ripresa, Francesco Totti
ha ribadito il suo affetto per­
sonale per il Parma, segnan­
dogli il ventesimo gol in car­
riera (19 in Serie A, uno in
Coppa Italia). E pazienza se a
pranzo Mire si è dovuto ac­
contentare di una torta che
non era tale (un kiwi ed una
fragola, con sopra una sola
candelina, per volere esplici­
to di Rudi Garcia che non
vuole che i giocatori mangi­
no dolci), la festa ha preso il
via a fine gara, quando en­
trambi (con De Rossi e Ca­
stan) si sono immersi nella
vasca gelata della criotera­
pia. «Ringrazio tutti per l’af­
fetto, ma era anche il com­
pleanno di mia madre (Fati­
ma, ndr), il gol lo dedico so­
prattutto a lei», dice alla fine
il talento bosniaco.
ve saremo. Di certo per lo
scudetto non è ancora finito
niente, noi ci crediamo, le
vogliamo vincere tutte». An­
che per tenere definitiva­
mente a distanza il Napoli e
ipotecare la Champions Lea­
gue diretta, senza passare
dalle forche caudine dei pre­
liminari. «Se faremo tutto
bene come dobbiamo fare, il
Napoli non ci potrà più ri­
prendere». Ed in mezzo, ma­
gari, arriverà anche l’atteso
rinnovo contrattuale. «Ci sa­
rà sicuramente, almeno lo
spero, ma non so quando –
chiude Miralem –. Ho già
parlato con Garcia e con il
club: io qui a Roma sono feli­
ce, lo dico per la centesima
volta. E aspetto».
Poco lavoro per l’arbitro
De Marco, tantissimo per gli assistenti, in particolare per Putrella e in particolare nei primi minuti. Al 12’, cioè 3 minuti
dopo la ripresa del gioco, Roma subito in vantaggio, e il gol è regolare: non è in fuorigioco Destro sul passaggio di Totti (c’è Lucarelli a tenerlo in gioco) e non è in fuorigioco nemmeno Gervinho che raccoglie dopo il palo di Destro, perché l’ivoriano è dietro la linea del pallone quando il compagno tira in porta. Passa un minuto e viene giustamente annullato il 2­0 giallorosso: Putrella segnala il fuorigioco di Gervinho, che colpisce al volo su cross di Maicon ma partendo un metro in fuorigioco. Al 23’, sempre del primo tempo, doppia decisione sbagliata del guardalinee: Destro appoggia a lato davanti alla porta, segnalato in fuorigioco che non c’era, l’attaccante era dietro la linea della palla su passaggio di Pjanic, che però a inizio azione era partito in offside, questo non segnalato. Solo due le ammonizioni in una partita tranquilla: Taddei per l’esultanza dopo il gol, Mauri in ritardo su Pjanic.
FRANCESCO E I GIALLOBLÙ
30­11­1997 Serie A PARMA­ROMA 0­2
29­03­1998 Serie A ROMA­PARMA 2­2
25­04­1999 Serie A ROMA­PARMA 1­0
17­06­2001 Serie A ROMA­PARMA 3­1
13­04­2003 Serie A ROMA­PARMA 2­1
29­02­2004 Serie A PARMA­ROMA 1­4
19­12­2004 Serie A ROMA­PARMA 5­1
19­12­2004 Serie A ROMA­PARMA 5­1
21­09­2005 Serie A ROMA­PARMA 4­1
10­01­2007 Coppa Italia ROMA­PARMA 2­1
11­02­2007 Serie A ROMA­PARMA 3­0
07­10­2007 Serie A PARMA­ROMA 0­3
07­10­2007 Serie A PARMA­ROMA 0­3
01­03­2008 Serie A ROMA­PARMA 4­0
01­05­2010 Serie A PARMA­ROMA 1­2
27­02­2011 Serie A ROMA­PARMA 2­2
31­10­2012 Serie A PARMA­ROMA 3­2
17­03­2013 Serie A ROMA­PARMA 2­0
15­09­2013 Serie A PARMA­ROMA 1­3
02­04­2013 Serie A ROMA­PARMA 4­2
SERIE NO DOPO 17 RISULTATI UTILI CONSECUTIVI
Donadoni e le 3 sconfitte di fila «Ma all’Europa credo ancora»
ROMA Roberto Donadoni
ci crede ancora. Anche dopo 3 k.o. in 8 giorni. «Siamo in corsa
per l’Europa League, un sogno che stiamo costruendo con determinazione», dice il tecnico nel dopo gara. Dopo 17 risultati utili di fila, l’Olimpico è ancora fatale ai gialloblù: dopo la Juve a Torino, i due k.o. con Lazio e Roma con 7 gol al passivo. Ma da lassù, dal 6o posto (miglior piazzamento 10 anni dopo il Parma di Prandelli), Donadoni sprizza ottimismo: «Sì, l’Europa è il nostro obiettivo. Certo, con Cassano, Paletta, Gargano e Felipe (ieri assenti, ndr) riusciamo a diventare superiori alle nostre possibilità. Ma quelli che hanno giocato hanno fatto molto bene». Respinte al mittente le accuse di un approccio soft al match: «Ho visto superficialità solo con la Dedica e contratto Con la
vittoria di ieri sera, la Juven­
tus adesso è un po’ meno lon­
tana di prima. «Il nostro
obiettivo erano i tre punti, li
abbiamo presi giocando be­
ne – continua Pjanic –. Ades­
so ci aspettano gare impor­
tanti,in palio ci sono ancora
21 punti. La Juventus sta fa­
cendo un campionato straor­
dinario, merita il primo po­
sto. Ma vedremo alla fine do­
73
punti
Mai dopo 31 giornate la Roma
aveva messo insieme un
bottino così consistente
Roberto Donadoni, 50 anni LAPRESSE
Lazio nei primi 15’. Bisogna riconoscere i meriti della Roma. Il 3­1 ci ha tagliato le gambe». E ora il posticipo col Napoli: «Noi pretendiamo l’Europa League – aggiunge l’a.d. Leonardi ­. Su certe scelte arbitrali (riferimento alla posizione di Gervinho sul 1° gol e a un calcio in faccia in area subìto da Schelotto in avvio, ndr), non voglio dir nulla».
Alessio D’Urso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A FEBBRAIO L’INTERRUZIONE
SOSP.
SOSPESA IL 2 FEBBRAIO AL 9’ P.T.
PER IMPRATICABILITÀ DEL CAMPO
ROMA (4­3­3) De Sanctis; Maicon, Be­
natia, Castan, Torosidis; Pjanic, De Ros­
si, Strootman; Florenzi, Totti, Gervinho.
(Skorupski, Lobont, Jedvaj, Romagnoli,
Bastos, Taddei, Battaglia, Ljajic, Destro,
F. Ricci). All. Garcia. PARMA (4­3­3) Mirante; Cassani, Palet­
ta, Lucarelli, Gobbi; Gargano, Marchion­
ni, Parolo; Biabiany, Amauri, Cassano.
(Bajza, Coric, Rossini, Sall, Molinaro,
Galloppa,Schelotto, Acquah, Munari,
Mauri, Cerri, Paladino). All. Donadoni.
ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE spettatori 39.473, incasso di 966
mila euro. Ammoniti nessuno. Angoli
nessuno. In fuorigioco 1­0.
L’arbitro De Marco e Lucarelli il 2 febbraio sotto l’acquazzone AP
SQUADRE PUNTI
JUVENTUS
ROMA
NAPOLI
FIORENTINA
INTER
PARMA
ATALANTA
LAZIO
VERONA
TORINO
MILAN
SAMPDORIA
GENOA
UDINESE
CAGLIARI
CHIEVO
BOLOGNA
LIVORNO
SASSUOLO
CATANIA
81
73
64
52
49
47
46
45
43
42
42
41
39
38
32
27
26
25
21
20
G
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
31
PARTITE RETI V N P F S
26 3 2 67 22
22 7 2 62 17
19 7 5 59 32
15 7 9 49 33
12 13 6 49 33
12 11 8 51 41
14 4 13 37 39
12 9 10 40 40
13 4 14 46 52
11 9 11 45 40
11 9 11 47 43
11 8 12 40 43
10 9 12 34 39
11 5 15 34 42
7 11 13 29 41
7 6 18 26 46
5 11 15 24 48
6 7 18 34 58
5 6 20 29 61
4 8 19 23 55
UCHAMPIONS UPRELIMINARI CHAMPIONS UEUROPA LEAGUE URETROCESSIONE
ANSA
A quota 20 Nella Roma dei
record (i 73 punti dopo 31
gare non hanno precedenti
nella storia giallorossa, come
i 17 giocatori mandati a se­
gno che eguagliano la Roma
2006­07, quella di Luciano
Spalletti), Francesco Totti ha
rimpinguato il suo, segnan­
do il ventesimo gol in carrie­
ra al Parma (il suo 234o in Se­
rie A),da sempre la sua vitti­
ma preferita. «Ma non sono
ancora ai livelli di inizio sta­
gione, sto cercando di ritro­
vare progressivamente la
condizione migliore – dice
alla fine il capitano gialloros­
so –. Questo successo rappre­
senta un passaggio fonda­
mentale per la nostra stagio­
ne, se giocheremo sempre
con questa cattiveria agoni­
stica possiamo fare ancora
grandi cose».
Esempio Taddei Già, anche
perché ieri Rudi Garcia si è
ritrovato ancora una volta un
Taddei formato doc, ancora
più luccicante che nelle gare
giocate contro Chievo, Udi­
nese e Sassuolo. «È stata la
vittoria del gruppo, ma è ve­
ro, c’è un nome che è giusto
menzionare ed è proprio
quello di Rodrigo – chiude
Totti – Taddei è un amico ve­
ro ed un compagna di squa­
dra unico per serietà, profes­
sionalità e attaccamento alla
maglia. Un esempio per tutti
noi e soprattutto per i giova­
ni». Un invitato speciale per
una doppia festa, quella del
genio di Miralem e France­
sco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
17
giocatori in gol
La squadra del tecnico Garcia
eguaglia quella del 2006­07
di Luciano Spalletti
PROSSIMO TURNO
CLASSIFICA
Nubifragio sulla Capitale
De Marco decise lo stop al 9’
ROMA­PARMA
3
le Pagelle
i protagonisti
UNA FESTA PER DUE
ANDREA PUGLIESE
ROMA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sabato 5 aprile
Chievo­Verona, ore 18
(1­0)
Inter­Bologna, ore 20.45
(1­1)
Domenica 6 aprile, ore 15
Lazio­Sampdoria, ore 12.30 (1­1)
Atalanta­Sassuolo
(0­2)
Cagliari­Roma
(0­0)
Catania­Torino
(1­4)
Fiorentina­Udinese
(0­1)
Parma­Napoli, ore 20.45 (1­0)
Lunedì 7 aprile
Juventus­Livorno ore 19
(2­0)
Genoa­Milan ore 21
(1­1)
MARCATORI
18 RETI Tevez (1, Juventus).
17 RETI Immobile (Torino).
15 RETI Toni (1, Verona).
14 RETI Rossi (5, Fiorentina); Palacio (Inter); Higuain (4, Napoli).
13 RETI Gilardino (4, Genoa); Balotelli (3, Milan).
12 RETI Paulinho (2, Livorno); Callejon (Napoli); Berardi (5, Sassuolo); Cerci (5, Torino).
11 RETI Denis (1, Atalanta); Llorente e Vidal (2, Juventus); Cassano (1, Parma).
10 RETI Paloschi (3, Chievo); Destro (Roma); Di Natale (4, Udinese).
DE SANCTIS 6 Lavora meno di altre volte, ma deve inchinarsi in due occasioni alle rasoiate di Acquah e Biabiany.
MAICON 7 Un Frecciarossa in formato «mundial»: incontenibile.
BENATIA 6,5 Con Amauri il lavoro non manca e e lui lo svolge bene.
CASTAN 6 Il primo gol emiliano nasce più dal suo lato, in generale comunque se la cava.
TOROSIDIS 5,5 Adattato a sinistra, il greco è più in versione Tersite che Ulisse, soprattutto opposto a Biabiany.
h
IL MIGLIORE
7 PJANIC
Compie 24 anni ricordando a tutti la sua bravura con un gol e un assist: il resto è scienza calcistica.
DE ROSSI 6 Imposta con discreta precisione anche se non blinda la lunetta giallorossa.
TADDEI 6,5 Non segnava dal dicembre 2011: il suo sigillo è dolce come la ripresa disputata, mentre nel primo tempo fatica un po’ su Acquah.
DESTRO 6 Un palo, una traversa, un gol sciupato e tanti movimenti giusti. Si ferma dopo quattro partite consecutive a segno.
FLORENZI 6 Entra a gara indirizzata provando a galoppare negli spazi. Suo l’angolo per Taddei.
TOTTI 7 I numeri raccontano il 234o gol in A e il 20o al Parma: ciò che non spiegano invece è la classe costante sprigionata nella manovra (Bastos s.v.)
GERVINHO 7 Il ghepardo mastica il decimo gol stagionale, propiziando con una delle sue tante percussioni anche la rete di Pjanic. (Ljajic s.v.)
ALL. GARCIA 7 La gestione del gruppo è da manuale così come la scelta, perso Strootman, di accentuare la vocazione offensiva a costo di subire di più.
PARMA 5,5
MIRANTE 6 Attento due volte su Maicon e Totti, ma quando arriva la grandinata non può fuggire.
CASSANI 6 Non cementa la sua corsia ma crossa parecchio. LUCARELLI 5,5 Leader di una difesa in emergenza e per questo traforata persino meno del possibile.
MOLINARO 5 Adattato al centro della difesa, normale che patisca contro un attacco super.
GOBBI 6 Approfitta dei pertugi per affiancare la manovra, trovando anche buoni assist.
ACQUAH 6 Primo gol in A quest’anno che gli dona vena ed energie solo per un tempo.
MUNARI 5 Entra per Acquah senza incidere.
MARCHIONNI 6 La fase di filtro non è il suo forte, però sa smistare il pallone per le ripartenze.
PAROLO 5 Partita anonima opposto spesso al talento scintillante di Pjanic (J. Mauri s.v.)
SCHELOTTO 5,5 Sciupata la prima palla gol del match. Non riesce a saltare l’uomo e a creare superiorità numerica. Opaco.
AMAURI 6 Pur con qualche imprecisione si batte da tigre, anche se non può evitare la gabbia (Palladino s.v.)
h 6,5 IL MIGLIORE
BIABIANY
Al netto della rete, in quasi tutti i suoi spunti sa come mettere in difficoltà i dirimpettai.
ALL. DONADONI 6 Le assenze e la qualità dei rivali lo condannano, ma il suo Parma gioca.
GLI ARBITRI
DE MARCO 6,5 Tiene in pugno senza problemi una partita tutto sommato agevole. Galloni 6­Putrella 6 Merchiori 6­Aureliano 6
4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
EUROPA LEAGUE ANDATA QUARTI
IlCommento 4
I NUMERI
DI LUIGI GARLANDO
Se Conte ha sonno,
la Juve non sbadigli
Tra i punti di forza di questa Juve c’è senz’altro
l’empatia con il suo allenatore, cresciuta nel tempo
a livelli considerevoli. Oggi se viene sonno a Conte,
sbadiglia la squadra. Da qui il sospetto che i
giocatori abbiano assorbito, più o meno
inconsciamente, le gerarchie del proprio mister e in
particolare la priorità assoluta per il terzo scudetto
consecutivo che consegnerebbe il ciclo «contiano»
alla storia, oltre santoni quali Trapattoni, Lippi e
Capello. Legittimo orgoglio di allenatore che però
forse ha condizionato parte della stagione
bianconere.
Se la Juve oggi è in riserva, come ha suggerito il
San Paolo, forse è anche per lo striminzito turnover
in campionato. Questa fortissima Juve è uscita da
due coppe non solo per meriti altrui e per colpa dei
trattorini di Istanbul, ma anche perché non ci ha
messo sempre la stessa determinazione (e gli stessi
titolari) degli snodi cruciali di A. Ma siamo proprio
sicuri che il traguardo dei 100 punti sia più glorioso
di una Europa League?
No, non lo è. E non solo perché la finale si
giocherà allo Juventus Stadium. Un trofeo scalda
sempre più di un numero. La gente pretende un
oggetto da venerare, vuole vedere la coppa
sollevarsi tra le mani del capitano e poi ammirarla
in bacheca. Il terzo scudetto, anche a quota 100, non
darà nulla di più a questa squadra. Un trionfo
internazionale invece sì, porterebbe autostima
nuova da spendere nella prossima Champions.
Arrivare in fondo alla competizione significa
prendere ulteriore confidenza con l’aria d’Europa
che è diversa da quella di campionato. Sarebbe
come abituare l’organismo all’ultimo campo base,
prima dell’assalto alla prossima Champions.
Se l’Atletico Madrid non avesse vinto un paio di
Europa League tra il 2010 e il 2012, e non fosse
cresciuto attraverso quelle prove di forza, martedì
non avrebbe avuto lo stesso coraggio in casa di
Messi. La Coppa Coppe vinta dalla Trap-Juve
nell’83-84 preparò il felice assalto alla Coppa
Campioni della stagione successiva. E così fece
Lippi, finalista Uefa nel 1995 e campione d’Europa
l’anno dopo.
È con questo spirito che deve scendere in campo
la Juve a Lione: feroce come è sempre Tevez, come se
fosse uno spareggio-scudetto con la Roma, perché
questo quarto di finale di Europa League in realtà è
già un preliminare della prossima Champions che
sta tanto a cuore alla proprietà e a tutto il popolo
bianconero. E anche perché il terzo scudetto
consecutivo sarà indimenticabile, ma
accompagnarlo con la terza eliminazione stagionale
da una coppa, sarebbe come presentarsi davanti alla
Storia in frac e con una macchia di sugo sulla
camicia.
L’Olympique ha fatto ieri un sospetto esercizio di
umiltà: «Sfida impossibile. Montagna da scalare». A
scanso di equivoci, già assaggiati in Danimarca e
altrove, meglio pretendere alla Gerland la Juve
migliore, quella che spolpa in pressing e attacca in
massa. Anche a costo di smarcarsi dalle gerarchie
del mister e di spezzare, per una notte, l’empatia. Se
Conte ha sonno, la Juve non deve sbadigliare.
2
Le sconfitte
consecutive
casalinghe
per il Lione.
La striscia
è aperta
dal 16 marzo
contro il
Monaco (2­3)
e proseguita
con
il St. Etienne
(1­2)
il 30 marzo
2
Le vittorie
consecutive
in trasferta in
Europa League
per la Juventus.
I bianconeri
hanno
battuto 2­0
il Trabzonspor
e 1­0 la
Fiorentina
5
Le gare
casalinghe
consecutive
senza sconfitte
in Europa
League per il
Lione: 4 vittorie
(di fila)
e un pareggio
14
Le gare
consecutive
senza sconfitte
per la Juventus
in Europa
League.
Dal 2010 a oggi,
7 vittorie
e 7 pareggi
Che fame
ha Tevez!
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
LIONE (Francia)
Il gol è boato, esplosione,
felicità. Il gol è festa, gioia. Ma
per un attaccante anche il silen­
zio improvviso può essere piacere
intenso, libidine pura se quel si­
lenzio è frutto di un suo tiro. Di
un suo gol. Carlos Tevez il silen­
zio della Gerland se lo ricorda be­
ne. Mancavano tre minuti alla fi­
ne dell’andata degli ottavi di
Champions League, il 20 febbraio
2008. Il Lione vinceva 1­0 grazie
al gol di Karim Benzema, il Man­
chester United per inseguire il pa­
reggio inserì l’Apache al posto di
Giggs. Cross, rinvio sbilenco e al­
l’improvviso con un tocco sotto
misura Tevez trasformò la bolgia
della Gerland in un silenzio fune­
bre. Se lo ricordano bene, da que­
ste parti, il ghigno di Carlitos:
aveva i capelli lunghi, ma la stes­
sa cattiveria, la stessa ferocia, la
stessa voglia di vincere. Quel gol,
unito all’1­0 del ritorno, fu fonda­
mentale. Dopo aver eliminato la
Roma nei quarti e il Barcellona in
semifinale, i Red Devils conqui­
starono la Champions battendo
nella finale di Mosca il Chelsea ai
rigori. E il primo tiro dal dischetto
fu trasformato proprio da Tevez.
L’Apache a secco
in Europa da 5 anni
Juve, conta su di lui
L’ultimo gol nelle Coppe risale al 7 aprile 2009 in United­Porto Lo strano digiuno Il gol di Lio­
ne è anche il quartultimo realiz­
zato dall’argentino nelle coppe e
l’ultimo siglato in trasferta. Gli al­
tri tre, contro Roma, Aalborg e
Porto, arrivarono a Old Trafford.
Sono passati quasi cinque anni
dall’ultima gioia europea di Carli­
tos: 7 aprile 2009, Manchester
Utd­Porto 2­2, rete all’87’. Quanti
sono i giocatori finiti sul tabellino
dei marcatori delle coppe in cin­
que anni? Tantissimi. Ma tra que­
sti non c’è Tevez. Una cosa del ge­
nere, sebbene molto meno ecla­
tante, capitò a Gianluca Vialli nel­
la Coppa Campioni 1995­96: la
Juve vinceva quasi tutte le parti­
te, segnava tanto, ma lui non riu­
sciva a sbloccarsi. Il primo gol del
capitano bianconero arrivò addi­
rittura in semifinale e, guarda un
po’, a una squadra francese: il
Nantes. Vialli segnò in casa il mo­
mentaneo 1­0 (finì 2­0) e in tra­
sferta sbloccò il risultato (poi la
Juve perse 3­2) lanciando la sua
squadra verso la finale di Roma
Magia Champions ‘08­’09, andata quarti United­Porto (2­
2): 87’, ultimo eurogol di Tevez
vinta ai rigori contro l’Ajax.
La nuova coppia Tevez e Vialli
hanno in comune lo spirito da
guerriero, la voglia di trascinare i
compagni e l’altruismo: la squa­
dra viene prima di se stessi. I lea­
der sono fatti così. Mirko Vucinic
ha molte qualità, ma quelle del
trascinatore gli mancano: que­
stione di carattere, soprattutto,
perché dal punto di vista tecnico
il montenegrino è fortissimo. Sta­
sera sarà lui il compagno di Tevez
e chissà che non sia proprio Mirko
ad aiutare Carlitos a sbloccarsi.
Anche Vucinic in Europa non se­
gna da parecchio tempo: quattor­
dici mesi, era il 12 febbraio 2013,
Celtic­Juve 0­3. Vucinic e Tevez
amano muoversi fuori area, non
daranno punti di riferimento alla
difesa del Lione. Mirko non è tito­
lare dal 6 dicembre 2013, nel
2014 è sceso in campo appena tre
volte giocando complessivamen­
te meno di un’ora. Stasera ricom­
porrà con Tevez la coppia di ini­
zio stagione: il bottino in coppia è
di tre vittorie (una in Supercop­
pa) e due pareggi. A giugno pro­
babilmente le strade di Mirko e
Carlitos si divideranno, ma non è
questo il momento di parlare del
futuro anche se ieri ci ha provato
Daniel Angelici, presidente del
Boca: «Quando scadrà il suo
contratto con la Juve, Te­
vez verrà da noi. Me l’ha
promesso». Prima, pe­
rò, ha ancora tante
cose da fare con la
Juve.
© RIPRODUZIONE
RISERVATA
LA SITUAZIONE
QUARTI DI FINALE
AZ Alkmaar (Ola)
andata oggi ore 21.05
ritorno 10 aprile ore 21.05
A R
A R
- -
- -
Basilea (Svi)
- -
Valencia (Spa)
Benfica (Por)
- -
Lione (Fra)
- -
- -
Porto (Por)
JUVENTUS
- -
- -
Siviglia (Spa)
SORTEGGIO SEMIFINALI
SEMIFINALI
venerdì 11 aprile a Nyon (Svizzera)
giovedì 24 aprile e giovedì 1° maggio
FINALE mercoledì 14 maggio, Juventus Stadium ore 20.45
GDS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’argentino Carlos Tevez,
30 anni
ANSA
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
COSÌ IN CAMPO A LIONE ORE 21.05
STADIO Stade de Gerland 45.044 posti
GONALONS
LIONE 4-3-1-2
Quasi venduto al Napoli in
inverno, stasera sarà il jolly.
Può comandare in mezzo
3
o fare il centrale difensivo,
BEDIMO
se Umtiti non recupererà
16
A. LOPES
23
UMTITI
METEO Nuvoloso, temperatura 14 gradi
JUVENTUS 3-5-2 POGBA
33
ISLA
28
MVUEMBA
9
VUCINIC
4
BAKARY KONE
12
FERRI
17
10
TEVEZ
10
LACAZETTE
4
CACERES
6
POGBA
21
PIRLO
MALBRANQUE
21
GONALONS
55
TOLISSO
18
GOMIS
La Juve ha bisogno di
ritrovare il vero Pogba che
con gli inserimenti e il tiro
può creare molti problemi
al Lione
8
MARCHISIO
19
1
BONUCCI BUFFON
3
CHIELLINI
22
ASAMOAH
ALLENATORE Conte
ALLENATORE Garde
PANCHINA: 1 Vercoutre, 2 Zeffane, 15 Sarr, 20 Danic, 19 Briand,
25 Benzia, 26 Njie SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: M. Lopes,
Bisevac, Grenier, Gonalons INDISPONIBILI: Bisevac, Fofana,
M. Lopes, Dabo, Grenier, Gourcuff
PANCHINA: 30 Storari, 13 Peluso, 26 Lichtsteiner, 20 Padoin,
12 Giovinco, 14 Llorente, 18 Osvaldo
SQUALIFICATI: Vidal DIFFIDATI: Tevez
INDISPONIBILI: Barzagli, Ogbonna, Pepe, Quagliarella
ARBITRO Collum (SCO) GUARDALINEE Cryans, Conquer ADD Madden, Beaton QUARTO UOMO Harris
TV Canale 5, Premium Calcio; Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD INTERNET www.gazzetta.it
GDS
Euro desiderio
«Pronti per il Lione
Vogliamo ridare
lustro all’Italia»
Conte: «Mi aspetto una gran Juve»
Marchisio: «Puntiamo alla finale»
1822
DAI NOSTRI INVIATI
LUCA BIANCHIN
GB OLIVERO
LIONE (Francia)
Preoccupato zero. Più
chiaro di così Antonio Conte
non sarebbe potuto essere.
Non lo preoccupano affatto la
sconfitta di Napoli («Dopo una
lunga serie di vittorie è quasi
fisiologica. Può capitare che
l’attenzione e la determinazio­
ne vengano meno»), la vittoria
della Roma con il Parma
(«Non penso al campionato:
qui si gioca l’Europa League e
ci concentriamo sul Lione») e
soprattutto lo stato psicofisico
della squadra: «Mi aspetto una
grande prestazione da parte di
I giorni senza gol di Tevez
Tanti ne sono passati dall’ultimo
gol europeo: era il 7 aprile 2009,
Manchester United­Porto 2­2,
Champions League.
tutti. Sono preoccupato zero».
In effetti, chiacchierando con i
giocatori sull’aereo, si ha l’im­
pressione che per loro la stan­
chezza sia soprattutto menta­
le. Non a caso Conte ripete
spesso che la condizione atle­
tica è ottima e stasera cambie­
rà quattro titolari rispetto a
Napoli: Isla per Lichtsteiner,
Marchisio per Vidal e Vucinic­
Tevez per Llorente­Osvaldo.
Bandiera italiana Il tecnico
dei francesi Garde paragona la
Juve al Psg e a una montagna
dura da scalare: «Cercheremo
di rendere invalicabile questa
montagna ­ scherza Conte ­. Il
confronto con il Psg è un com­
plimento, significa che abbia­
mo compiuto un bel percorso
visto che tre anni fa il Lione
era più in alto della Juve nelle
gerarchie europee. Il Lione è
forte soprattutto in attacco,
dove Gomis e Lacazette hanno
grandi qualità se trovano gli
spazi per esprimerle. Li abbia­
mo studiati, conosciamo i loro
pregi e difetti, cercheremo co­
me sempre di fare la partita».
E di tenere alta la bandiera ita­
liana in un’Europa che in pri­
mavera si sta abituando a fare
a meno di noi: «Essere di nuo­
vo gli unici rappresentanti del
nostro calcio è motivo di orgo­
glio. Sentiamo la pressione di
ridare lustro al movimento ita­
liano».
Il principino Rientrata da Li­
one, la Juve potrebbe arrivare
in fondo giocando tre partite
in casa (finale compresa) e
una sola in trasferta (l’even­
tuale semifinale). Un motivo
in più, ma non il principale,
per cercare una bella presta­
zione alla Gerland: «Il nostro
obiettivo è chiaro ­ dice Clau­
dio Marchisio ­ e non solo per­
ché la finale si giocherà allo
Stadium. Noi avremmo voluto
migliorare il risultato dello
scorso anno in Champions ma
purtroppo non ci siamo riusci­
ti. Adesso ci concentriamo sul
Lione e sull’Europa League». Il
Principino ritiene eccessive le
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LE ALTRE SFIDE
Valencia e Benfica
giocano fuori casa
C’è Porto­Siviglia
Gli altri incroci dei quarti
propongono Az Alkmaar­
Benfica, Basilea­Valencia e Porto­Siviglia. L’Az, settimo in campionato, viaggia a intermittenza in Olanda mentre in Europa League non perde da agosto; stesso mese dell’ultimo k.o. del Benfica, vero, ma in campionato: poi 20 vittorie, 4 pareggi e 1° posto. Numeri impressionanti pure per il Basilea che guida in Svizzera (una sconfitta in 27 gare) e che aspetta il Valencia, 8° nella Liga ma capace di vincere le ultime 5 trasferte in Europa. Infine Porto­Siviglia: portoghesi in ritardo in campionato (terzi) e lenti in Europa (retrocessi dalla Champions, 3 pareggi e una vittoria), mentre il Siviglia (5° nella Liga) ha eliminato il Betis ai rigori nel turno precedente.
recenti critiche: «Ogni anno il
nostro vantaggio su chi inse­
gue aumenta e non sono d’ac­
cordo con chi ipotizza un futu­
ro peggiore per la Juve. Noi
continueremo a crescere».
Marchisio è ottimista: «Sap­
piamo cosa abbiamo sbagliato
a Napoli: non avevamo la no­
stra solita mentalità. Poi gli
avversari ci conoscono e ci stu­
diano, ma la Juve sta bene sia
dal punto di vista fisico sia da
quello mentale e anche a Lio­
ne cercheremo di imporre il
nostro gioco e di ritrovare gli
inserimenti da dietro». A Lio­
ne sono volati Andrea Agnelli,
Fabio Paratici e Pavel Nedved.
Bloccato da un lieve attacco
influenzale, Beppe Marotta
arriverà oggi. Conte ha porta­
to a Lione anche gli infortuna­
ti Barzagli e Ogbonna e lo
squalificato Vidal: è il momen­
to di stare tutti insieme.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TECNICO AVVERSARIO
Garde, vigilia con la guardia alta
«Juve, casa tua è la Champions»
(l.b.) «En garde», «in
guardia», come nella scherma. Remi Garde, allenatore del Lione, non ha avuto un approccio alla Mourinho: «Sulla carta non abbiamo chance. Di fronte abbiamo una montagna, da superare in due passi: andata e ritorno. Però dobbiamo giocare la partita perfetta, perché il posto della Juve è nei quarti di finale di Champions». Garde pensa soprattutto alla difesa: Gourcuff è l’assenza di nome, ma il Lione probabilmente soffrirà dietro. Tra i titolari mancano Lopes e Bisevac e, se Umtiti non recupererà, Gonalons farà il centrale. Il Lione non è nel suo momento migliore. Ha appena perso il derby col St. Etienne in Ligue 1 e sa che la zona Champions in Francia è imprendibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
EUROPA LEAGUE ANDATA QUARTI
stilettate
Dal titolo 2006
contestato
al «Jakartone»
targato 2013
«LO SCUDETTO DEI PRESCRITTI»
Agnelli e il titolo post­Calciopoli nel giugno 2012
Andrea Agnelli: «L’Inter, che nel 2006 era arrivata 3a dietro al Milan, è andata in giro con lo scudetto degli onesti. Tutt’al più dei prescritti»
MORATTI: «AGNELLI? UN GIOVIN SIGNORE...»
A gennaio 2011
Andrea Agnelli: «Calciopoli? Questo argomento mi annoia». Massimo Moratti: «Agnelli è un Giovin signore. Mi dispiace annoiarlo».
«LA CAPITALE DELL’INDONESIA? JAKARTONE»
Il benvenuto a Thohir su Facebook a ottobre 2013
Una battuta di Andrea Agnelli dà il benvenuto a Thohir: «La capitale indonesiana ribattezzata oggi 15 ottobre non più Jakarta ma Jakartone».
Juve­Inter ancora veleni Elkann: «Spero continuino a perdere»
Una battuta del numero uno della Fiat riaccende il botta e risposta tra bianconeri e nerazzurri DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
LIONE
È una battuta, certo, e in
risposta alla domanda innocen­
te di un bambino. Però è una
battuta che John Elkann ha pro­
nunciato molto volentieri e che
riapre il libro delle frecciate tra
Juve e Inter. Serralunga d’Alba,
piccolo comune della provincia
di Cuneo: alla Fondazione Mira­
fiore il presidente della Fiat tie­
ne una lectio magistralis dal ti­
tolo «Il cambiamento». Una pa­
rola che in casa Juve negli ultimi
anni vuol dire Stadium, ritorno
al vertice, due scudetti consecu­
tivi e chissà cos’altro. Un ragaz­
zino, evidentemente curioso,
chiede: «Perché l’Inter non vin­
ce più?». Elkann sembra Del Pie­
ro servito da un assist di Zidane.
Gol facile facile: «Non so perché
l’Inter non vince più, ma lo pos­
so assicurare: mi auguro che
continui a perdere».
Saper perdere Lo ripetiamo,
è una battuta e come tale va pre­
sa. Si inserisce nel filone light
inaugurato in autunno da An­
drea Agnelli con il famoso tweet
di saluto a Moratti e benvenuto
a Thohir: «La capitale indone­
siana ribattezzata oggi 15 otto­
bre: non più Jakarta, ma Jakar­
tone». Una frase che aveva fatto
sorridere lo stesso Moratti. Det­
to ciò, non si può nemmeno
ignorare che l’antipatia sportiva
tra Juve e Inter, sempre viva in
passato ed esplosa definitiva­
mente in seguito a Calciopoli,
non accenna a diminuire. E se
quella di ieri è stata solo una
battuta, in passato i toni tra i di­
rigenti erano stati aspri. Agosto
2010: Moratti, a proposito del­
l’elevato numero di stranieri
nell’Inter, si lascia andare a
un’affermazione («Meglio esse­
re una multinazionale che ruba­
re») che a Torino interpretano
come un’allusione. A Villar Pe­
rosa Elkann ribatte duramente:
«L’Inter non ha mai saputo per­
dere e non ha ancora imparato a
vincere». Agnelli, definito in al­
tra occasione «giovin signore»
dal presidente nerazzurro, ag­
giunge: «Moratti dovrebbe im­
parare a gioire delle sue vittorie,
ho trovato le sue parole inutili».
John Elkann, 38 anni
Vacanze prescritte Quella è
l’estate in cui l’Inter è reduce dal
triplete e la Juve dal settimo po­
sto. Un abisso. Ma le distanze da
quel giorno cominceranno a ri­
ANSA dursi fino a trasformarsi nella
realtà odierna, con la Juve lan­
ciata verso il terzo scudetto con­
secutivo e unica rappresentante
italiana in Europa e l’Inter co­
stretta a inseguire un posto utile
per la prossima Europa League.
Nell’agosto 2011 la Juve, nuova­
mente reduce da un settimo po­
sto, inizia l’era Conte. Da lì a po­
co torneranno le vittorie, ma il
pensiero di Calciopoli non sva­
nisce. Agnelli apre: «Quello del
2006 non è lo scudetto degli
onesti, ma dei prescritti», con ri­
ferimento al coinvolgimento
dell’Inter nell’inchiesta e alla
prescrizione che ne aveva sana­
to la posizione. Moratti rispon­
de: «Si prenda una vacanza e si
rilassi». Elkann interviene, co­
me sempre da Villar Perosa: «I
consigli delle persone di una
certa età, con la loro saggezza,
devono essere ascoltati, ma noi
dobbiamo lavorare perché c’è
tantissimo da fare. Le vacanze
da noi sono prescritte». Passano
gli anni, le tensioni si sciolgono
un po’, ma l’antipatia sportiva
resta. E ieri è arrivata la nuova
puntata. Elkann, poi, ha parlato
anche di calcio: «Conte? Sono
molto felice di questi anni e di
come sta andando la squadra. Il
k.o. di Napoli mi ha fatto soffri­
re, speriamo di concludere be­
ne». Ma si è divertito di più a ri­
spondere a quel bambino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
#
CHAMPIONS ANDATA QUARTI
le Pagelle
1
IL TABELLONE LA SETTIMANA PROSSIMA LE GARE DI RITORNO
DI P.C.
POCO LAVORO
PER SIRIGU
TERRY MALE PSG 7
SIRIGU 6 Poco lavoro.
JALLET 5,5 Hazard lo porta a spasso. Cigola, non crolla.
ALEX 6 Tiene l’uomo che s’inserisce.
T. SILVA 6 Rigore da pollo, salvataggio da califfo nella ripresa.
MAXWELL 5 Willian fa quello che vuole
h 7,5 IL MIGLIORE
VERRATTI
Governa la partita con una sicurezza impressionante.
CABAYE 6 Giudizioso.
T. MOTTA 6,5 Assiste Verratti, preziosissimo.
MATUIDI 6,5 Un martello, non si ferma mai.
CAVANI 5 Terzino più che ala, nel finale centravanti sbalestrato.
IBRAHIMOVIC 5 Perde la palla che porta al rigore, davanti combina poco.
LUCAS 6,5 Uno slalom da applausi.
LAVEZZI 7 Subito in gol, e poi ancora pericoloso.
PASTORE 7 Un gol da cineteca.
ALL. BLANC 7 Squadra bene impostata, vince anche senza gli assi.
CHELSEA 5,5
CECH 5 Lento. Sta arrivando l’ora di Courtois...
IVANOVIC 6,5 E’ l’argine che non salta mai.
CAHILL 6 Regge la velocità di Lavezzi, a centro­area fa per due.
TERRY 5 Un’altra gara in difficoltà. Tramonto vicino.
AZPILICUETA 5,5 Salta nel finale dopo una gara decente.
DAVID LUIZ 5,5 L’autogol pesa, ma a centrocampo è ovunque.
h 6,5 IL MIGLIORE
RAMIRES
Difende e attacca: un maratoneta. Salterà il ritorno.
WILLIAN 6,5 Leggero, prezioso, ma poco incisivo in proprio.
OSCAR 5 Il rigore e poco altro, fra i tre tenori è quello che canta più basso.
LAMPARD 5 Si trova coinvolto nel gol di Pastore sotto forma di paletto dello slalom.
HAZARD 6,5 E’ il più pericoloso, miglior gara in Champions.
SCHURRLE 5 Non è un centravanti, e infatti gioca molto in linea con gli altri tre. Esce stremato.
TORRES 5,5 In crisi di fiducia, non viene servito quando pure sarebbe libero. Da ricostruire altrove.
ALL. MOURINHO 6 Gli manca il centravanti, e le scelte di formazione sembrano un memento per Abramovich.
GLI ARBITRI MAZIC 7,5 Grande
arbitro, forse già da finale. Il rigore su Oscar c’è, quello reclamato dal Psg su Cavani no. Oculato nella gestione dei cartellini. Ristic 6 ­ Djurdjevic 6; Grujic 6 ­ Filipovic 6
ANDATA
RITORNO
9 aprile
Barcellona
Atletico Madrid
Semifinali
(sorteggio 11/4)
1
1
8 aprile
Andata
22-23 aprile
ANDATA
Finale
RITORNO
9 aprile
24 maggio
al Da Luz
di Lisbona
Manchester United
Bayern Monaco
Ritorno
29-30 aprile
1
1
8 aprile
Paris Saint Germain 3
1
Chelsea
3
Real Madrid
Borussia Dortmund 0
GDS
Lavezzi­Pastore: Psg all’italiana
Ma Ibra si fa male
Chelsea battuto 3­1: il sigillo al 92’ con una magia
dell’ex Palermo. Zlatan stecca poi esce: stagione finita?
LEZIONE A MOU
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’
PARIGI
Un gol di Pastore diretta­
mente prelevato dal Louvre
mentre le porte della Piramide
si stanno chiudendo sposta con
decisione il duello dalla parte
del Paris St.Germain. Sbigottito
dalla bellezza dello slalom del­
l’argentino, e dall’arrendevo­
lezza dei suoi difensori, José
Mourinho scatta a stringere
mani alla panchina francese
prima ancora che il gioco ri­
prenda, e che l’arbitro fischi la
fine del recupero. In quel mo­
mento sembra una dichiarazio­
ne di resa.
Malgrado le punte Parigi ora
brucia di passione, perché a
questi livelli il 3­1 è un vantag­
gio largo, specie se sei una
squadra che ha molti gol nei
piedi anche a prescindere dalla
carica a salve dei tuoi cannoni.
Il Psg segna infatti tre gol alla
difesa «diplomata» del Chelsea
malgrado una nuova prestazio­
ne stinta di Ibrahimovic in
Champions e malgrado il delu­
dente apporto di Cavani, che ri­
piega a fare il terzino ma davan­
ti non incide nemmeno dopo
l’uscita di Zlatan (dolore ai fles­
sori: si teme uno stiramento,
quindi stagione a rischio). Il Psg
segna fulmineo con Lavezzi, ri­
ceve in omaggio l’autorete in
mischia di David Luiz nel mo­
mento in cui la gara sta deci­
dendo dove indirizzarsi, e forse
pianta un paletto nel cuore del
Chelsea con l’estrema meravi­
glia di Pastore.
Il segreto parigino
è Verratti. L’azzurro gioca
da leader: sta
arrivando al top
Super Verratti E’ il momento
di affermare che il segreto di
questo Psg si chiama Marco Ver­
ratti. Non è nostra abitudine ti­
rare Prandelli per la giacca. Se­
gnaliamo però che un ragazzo
italiano governa il gioco di una
grande d’Europa con una capa­
cità tecnica e un talento tattico
sconfinati. I suoi non sono pas­
saggi banali, ma molto spesso
lunghi e sempre verticali. Diffi­
cili, insomma: a volte troppo e
in zone pericolose, ed è questo
il difetto che deve togliersi. Ma
la gara di ieri è stata il trailer di
un fuoriclasse ormai in arrivo.
MARCO VERRATTI
21 ANNI
tenzionato a chiudersi e riparti­
re — prova regina la scelta del
vitaminico Schurrle al posto
dello sgonfio Torres — e invece
deve rapidamente caricarsi sul­
le spalle il peso del match. La
squadra di Mourinho, costruita
per le transizioni veloci del suo
trio di creativi, si dispone così al
possesso palla; non gli riesce
complicato, vista la qualità de­
gli interpreti, ma il fatale
schiacciamento in avanti del
trio — se non c’è centravanti,
non c’è profondità — obbliga
David Luiz a fare il regista. La
Rovesciamento La partita de­
flagra subito, perché l’1­0 dopo
tre minuti stravolge i piani tatti­
ci di tutti. Il Paris St.Germain
era preparato ad attaccare, sia
pure con giudizio, e prima che il
gallo canti si ritrova in tasca un
gruzzoletto; il Chelsea era in­
prima opzione di passaggio è
sempre Hazard, perché nello
schieramento di Blanc è noto a
tutti che il ventre molle è Jallet;
sentendo lì l’odore del sangue il
Chelsea vi si dirige con ovvio ci­
nismo, ma dopo una ventina di
minuti nei quali lo strano schie­
ramento di Mourinho (fra
Schurrle che arretra e Ramires
che si lancia, ci sono momenti
in cui davanti c’è una linea di
cinque uomini) combina poco,
un’ingenuità — pensa te — di
Thiago Silva, che abbatte Oscar
in area, offre a Hazard il rigore
dell’1­1.
Ripresa Se il primo tempo si
chiude su un palo del belga, la
ripresa gira sulla punizione di
Lavezzi che David Luiz devia
maldestramente nella sua por­
ta. Da lì in avanti il match oscil­
la fra le transizioni inglesi —
ora Torres dà profondità, ma
Thiago Silva riesce a interrom­
pere un letale passaggio per lui
di Hazard — e la pressione fran­
cese, che al 39’ Cavani non con­
cretizza di un amen. Pare finita.
Pare. Il Louvre sta chiudendo,
le serrande di sicurezza sono
quasi giù, ma improvvisamente
la Gioconda non è più al suo po­
sto...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PSG
CHELSEA
3
1
PRIMO TEMPO 1­1
MARCATORI Lavezzi (P) al 3’, Hazard (C)
su rigore al 27’ p.t.; autorete di David Luiz
(C) al 16’, Pastore (P) al 47’ s.t.
PSG (4­3­3) Sirigu; Jallet, Alex, Thiago Silva, Maxwell;
Verratti (dal 30’ s.t. Cabaye), Thiago Mot­
ta, Matuidi; Cavani, Ibrahimovic (dal 28’
s.t. Lucas), Lavezzi (dal 40’ s.t. Pastore).
PANCHINA Douchez, Marquinhos, Digne,
Rabiot.
ALLENATORE Blanc.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO BASSO 49,5 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Alex, Thiago Motta e Cavani
per gioco scorretto.
CHELSEA (4­2­3­1)
Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta;
David Luiz, Ramires; Willian, Oscar (dal
27’ s.t. Lampard), Hazard; Schurrle (dal
15’ s.t. Torres).
PANCHINA Schwarzer, Akè, Kalas, Obi
Mikel, Ba.
ALLENATORE Mourinho.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO BASSO 48,5 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Ramires, Willian e David Luiz
per gioco scorretto.
ARBITRO Mazic (Serbia).
NOTE spettatori 45 mila. Tiri in porta: 3­3.
Tiri fuori: 5­0. Angoli: 4­3. In fuorigioco:
0­0. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
#
ma, quando l’ha messo, Torres
non ha dato lo sperato: solo 4
passaggi, nessun tiro, nessuna
sponda, 6 palle perse.
3
l’analisi
IL DOPO GARA
Josè ci crede
«Possiamo
ribaltarla»
1­2 Il capolavoro di Javier Pastore. Al 47’ s.t. l’ex Palermo salta tre difensori e infila Cech per il 3­1 del Psg: che festa coi compagni AFP 3 È il 28’ del secondo tempo: Ibrahimovic a terra dolorante EPA
2
U
10
le reti di Lavezzi Nel 2013­14 ha segnato 7 reti
in Ligue 1, una in Coppa di Francia, 2 in Champions
1
Il k.o. di Mourinho
Prima sconfitta contro una
francese: in precedenza
10 vittorie e 3 pareggi
Cavani «difensore»:
5 recuperi e un tiro Oscar zero dribbling
PARIGI Era forse il pronostico meno scontato, anche se da giorni Mourinho ripeteva che il favorito non era il Chelsea, cliente fisso della zona vip europea, ma il Psg senza «tituli», però voracemente ambizioso. La profezia era giusta anche se somigliava non tanto a scaramanzia ma a pura tattica destabilizzante. Mourinho al 3­1 di Pastore è andato a stringere la mano a Laurent Blanc. Gesto di galanteria solo apparente: «L’ho fatto perché la partita stava per finire». Resta il giudizio severo: «Nel secondo tempo abbiamo fatto autogol e ci siamo goduti la rete di Pastore. Difensivamente abbiamo pagato il prezzo dei nostri errori. Controllavamo Ibrahimovic, Cavani, Verratti e Thiago Motta. Ma abbiamo lasciato partire Lavezzi, un top player. A questi livelli, l’errore lo paghi con il gol». Resta l’ottimismo per il ritorno: «Non abbiamo le punte del Psg, ma giochiamo in casa, dobbiamo provarci. Possiamo ribaltarla». E poco importa se dovesse mancare Ibra: «Non è un problema per il Psg: hanno Lucas, Lavezzi e Cavani che è migliore da centravanti che da esterno». E al Chelsea troverebbe di sicuro spazio da punta pura, nel caso decidesse di cambiare maglia. Da segnalare incidenti in centro prima della gara tra ultrà che hanno provocato qualche ferito. ALEX FROSIO
Ibrahimovic contro il
centravanti che non c’è. Solo
che anche Zlatan è stato un
fantasma, prima di uscire in­
fortunato. Ibra lo vorrebbe ec­
come, Mourinho. Senza Sa­
muel Eto’o, il portoghese ha di
fatto bocciato Torres sceglien­
do ­ chissà con quale sforzo in­
tellettuale ­ il falso nove tipico
di Guardiola. Ragioni tattiche
e nemmeno sbagliate. Schurr­
le ­ l’uomo in Blue che ha corso
di più (7.371 chilometri) par­
tiva da 9 ma indietreggiava a
mettere pressione a Verratti e
Thiago Motta, aiutato spesso
da Willian (11 i palloni recu­
perati in coppia) per poi sfrut­
tare le giocate di Oscar e a sini­
stra di Hazard: l’asse però ha
funzionato soltanto un paio di
volte, sul rigore guadagnato
dal brasiliano e sul palo colpi­
to dal belga su cross dell’ex In­
ternacional. Sugli esterni Ha­
zard e Willian hanno indovi­
nato 6 dribbling su 6: tutti po­
sitivi, ma pochi. E Oscar non
ne ha tentato neanche uno. Da
qui anche le lamentele di
Mourinho che a fine partita ha
denunciato l’incapacità di suoi
di fare la giocata decisiva negli
ultimi venti metri. Gli sarebbe
servito un centravanti vero,
Alessandro Grandesso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOSSA
Passaggio
Movimento
SCHÜRRLE
HAZARD
OSCAR WILLIAN
RAMIRES
GDS
S
Oscar, 22 anni, è stato comprato
nell’estate 2012 dal Chelsea,
che ha sborsato 32 milioni
all’Internacional di Porto Alegre AFP
Sacrifici Blanc invece il cen­
travanti ce l’ha. Anzi ne ha
due, perché c’è pure Cavani. Il
problema è che Ibrahimovic è
stato il «solito» Ibra europeo.
Troppo lontano dalla porta,
anche per lo sviluppo tattico
dettato dal gol immediato, ha
giocato quasi da regista d’at­
tacco, da catapulta per il velo­
cista Lavezzi. Ma c’è stata
troppa poca precisione nei 68
minuti giocati da Zlatan: solo
28 passaggi positivi e 10 sba­
gliati, 4 lanci positivi ma an­
che 18 palloni persi. E soprat­
tutto nessuna conclusione
verso la porta: insolito per le
cifre cui Ibra aveva abituato il
Psg ­ 25 gol in Ligue 1, 10 fino­
ra in Champions ­ ma non lon­
tane dal suo rendimento abi­
tuale nella fase a eliminazione
diretta della coppa. E l’altro
centravanti Cavani? Beh, a
lungo ha giocato più che altro
da terzino: a Mourinho avrà
ricordato proprio il suo Eto’o
interista a Stamford Bridge
contro il Chelsea. Per il Mata­
dor più palloni recuperati, 5,
che tiri in porta: uno solo, un
gran destro a giro sull’unico
spunto offensivo della sua
partita, quando dopo l’uscita
di Ibra è andato davanti, ma
ormai troppo stanco per con­
servare la lucidità di fronte al­
la porta (come dimostra un
dribbling sbagliato nell’uno
contro uno al limite dell’area).
Così la partita la decisa non
un 9 ma un 10. Il Chelsea ne
aveva quattro in campo, al
Psg ne è bastato uno: Pastore.
Con una giocata decisiva ne­
gli ultimi sedici metri. Pro­
prio quello che aveva chiesto
Mourinho ai suoi.
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10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
CHAMPIONS ANDATA QUARTI
1
le Pagelle
3
DI FILIPPO MARIA RICCI
REAL MADRID (4­3­3) Casillas; Carvajal, Pepe, S. Ramos, Coen­
trao; Modric, X. Alonso, Isco (dal 25’ s.t. Il­
larramendi); Bale, Benzema (dal 30’ s.t. Mo­
rata), C. Ronaldo (dal 35’ s.t. Casemiro).
PANCHINA D.Lopez, Varane, Nacho, J.Rodri­
guez. ALLENATORE Ancelotti. CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI NESSUNO. AMMONITI nessuno. REAL MADRID 7,5
CASILLAS 6 Per il portiere di coppe un miracolo con l’avversario in fuorigioco e l’affetto del Bernabeu.
CARVAJAL 7 Parte con l’assist a Bale, continua con corsa e difesa.
PEPE 7,5 Quando si limita a giocare a calcio lo fa molto bene. RAMOS 6,5 Attento dietro e brillante in appoggio offensivo.
COENTRAO 6 Nel secondo tempo soffre Reus.
MODRIC 6,5 Altra serata positiva, e l’assist a Ronaldo.
XABI ALONSO 6,5 Dicono sia stanco,
il suo lo fa sempre.
Un gol meraviglioso, tanti altri dettagli di qualità. Standing ovation
ILLARRAMENDI 6 Venti minuti a remare.
BALE 7 Il gol dopo 3 minuti, una bella punizione, qualche errore.
BENZEMA 6,5 Brillante nell’azione del primo gol, attivo, non sempre lucido.
MORATA 6 Un quarto d’ora, accademico.
RONALDO 7 Sabato fischiato per egoismo, ieri gol, ovazione e dolore: esce zoppicando. CASEMIRO 6 Partecipa alla festa.
ALL. ANCELOTTI 7,5 Ennesima grande notte europea.
BORUSSIA D. 5
WEIDENFELLER 6 Incolpevole sui gol, para due punizioni e altro.
PISZCZEK 5 Male sul secondo gol, spesso in affanno, sostituito.
SCHIEBER 5,5 Arrugginito.
PAPASTATHOPOULOS 4 Le prime due reti sulla coscienza: disastro.
HUMMELS 5 Deve giocare per due, non sempre gli riesce.
DURM 6 Il più positivo in difesa.
SAHIN 5 Torna da ex, male.
KEHL 5 Ammonito e squalificato.
JOJIC 5,5 Pochi minuti di nulla. REUS 5,5 Si sveglia solo dopo l’intervallo, troppo tardi.
MKHITARYAN 5 Perde palla sul secondo gol.
HOFMANN 5,5 Il primo cambio di Klopp, non influisce.
GROSSKREUTZ 5 Con Carvajal non passa mai. h
IL MIGLIORE
6 AUBAMEYANG
A lungo è l’unico dei suoi che ci prova. Isolato e volitivo.
ALL. KLOPP 5 Aveva detto in spagnolo che i suoi avrebbero mostrato «cojones», si è sbagliato.
GLI ARBITRI
CLATTENBURG 6,5 Fa scorrere la partita nella sua tranquillità, non sbaglia nulla.
Beck 6,5 ­ Burt 6,5
Oliver 6 ­ Probert 6 3
0
PRIMO TEMPO 2­0
MARCATORI Bale al 3’, Isco al 27’ p.t.;
C. Ronaldo al 12’ s.t. PEPE UN MURO
OK CARVAJAL
DISASTRO «PAPA»
REUS A SPRAZZI
h 7,5 IL MIGLIORE
ISCO
REAL MADRID
BORUSSIA D.
2
BORUSSIA DORT. (4­2­3­1)
Weidenfeller; Piszcek (dal 21’ s.t. Schieber),
Papastathopoulos, Hummels, Durm; Sahin,
Kehl (dal 28’ s.t. Jojic); Reus, Mkhitaryan (dal
18’ s.t. Hofmann), Grosskreutz; Aubame­
yang. PANCHINA Langerak, Friedrich, Kirch,
Ducksch. ALLENATORE Klopp. CAMBI DI SISTEMA dal 21’ s.t. 4­4­2.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Kehl e Grosskreutz per gioco
scorretto.
ARBITRO Clattenburg (Inghilterra).
NOTE spettatori 75.000 circa. Angoli 6­6. Tiri in
porta 10­2. Tiri fuori 3­3. In fuorigioco 1­0. Re­
cupero. p.t. 1’; s.t. 4’.
1 Bale sblocca la partita dopo una manciata di minuti con un tocco ravvicinato LAPRESSE 2 Il Real raddoppia grazie al tiro dal limite di Isco: il pallone s’infila proprio nell’angolino basso EPA 3 Arriva il tris firmato dal solito Cristiano Ronaldo che non lascia scampo all’uscita di Weidenfeller LAPRESSE
Ancelotti forza tre
Ronaldo è da record
Il Real vede la semifinale
In gol Bale, Isco e il portoghese che eguaglia Messi e Altafini:
14 reti in una edizione della Coppa. Dortmund strapazzato
ALBERTO CERRUTI
MADRID (Spagna)
Revancha. Rivincita cioè
di uno spettacolare Real Ma­
drid che cancella, con un ap­
plauditissimo 3­0, l’elimina­
zione in semifinale di un anno
fa lasciando al Borussia sol­
tanto la speranza di un mira­
colo per il ritorno di martedì a
Dortmund. Fa festa Ancelotti,
primo allenatore capace di ar­
rivare ai quarti con cinque
squadre diverse: Juventus,
Milan, Chelsea, Psg e ora que­
sto nuovo Madrid dei record,
capace di segnare 32 gol in 9
partite alla media record di 3 e
mezzo per volta. E con lui fa
festa Cristiano Ronaldo che
nella sera in cui gioca la sua
centesima partita in Cham­
pions firma la rete con cui rag­
giunge Di Stefano a quota 49
in Europa, eguagliando il re­
cord di 14 gol in Coppa dei
Campioni/Champions di Alta­
fini e Messi. Ma per rendere
l’idea della forza di questa
squadra, non a caso uscita con
il miglior punteggio dal primo
quarto di finale, è bene ricor­
dare che Ronaldo è «soltanto»
la classica ciliegina sulla torta,
perché se Casillas non prende
gol il merito è anche di un
grande Pepe, davanti al quale
si rivede un eccellente Modric,
con la piacevole riscoperta di
Isco, rilanciato in extremis
dall’improvvisa gastroenterite
di Di Maria.
perché Xabi Alonso si confer­
ma fondamentale come Pirlo,
tra Modric e il jolly Isco. Tutti
si chiudono davanti al portie­
re di coppa Casillas e poi natu­
ralmente ci sono quei tre sata­
nassi davanti, con Benzema
sempre generoso al centro,
mentre Bale e Ronaldo si
scambiano volentieri le fasce.
E proprio dalle fasce nasce do­
po appena 3’ il gol che conqui­
sta l’esigente pubblico del Ber­
nabeu. Carvajal, altra scelta
felice di Ancelotti, scambia
con Benzema bravo a liberare
Bale che infila il pallone del­
l’1­0, quinto gol per lui in
Champions. Colpiti e affonda­
ti, i tedeschi confermano di es­
sere lontani parenti dello
squadrone di un anno fa, ca­
pace di eliminare il Madrid
dopo averlo già messo in diffi­
coltà con un 2­1 in casa e un
2­2 qui al Bernabeu nella fase
Borussia minore Un anno e
quattro sfide dirette di Cham­
pions dopo, è un altro Real
Madrid, anche senza Marcelo
a sinistra, rilevato da Coen­
trao. Ciò che non manca mai,
invece, è l’equilibrio tattico
Una rivincita dello
0­4 di un anno fa.
Ma questo Real ha ben altro equilibrio tattico
e un attacco da favola
a gruppi. Troppo pesanti si ri­
velano le assenze dei vari
Gundogan,
Subotic,
Blaszczykowski, Bender, Sch­
melzer e dello squalificato
Lewandowski. Reus, unico su­
perstite di quel tremendo tri­
dente completato da Gotze e
dallo stesso Lewandowski,
non si vede mai. E poco di più
combinano i suoi nuovi com­
pagni di reparto Grosskreutz a
sinistra e Mkhitaryan al cen­
tro, alle spalle di Aubame­
yang.
Festa Ronaldo Contro questo
Borussia minore, il Madrid ha
il merito di non fermarsi mai
giocando con la tranquillità
del suo allenatore e con la fa­
me di una squadra che inse­
gue la Decima. Cristiano Ro­
naldo cerca invano il gol, ne­
gatogli due volte da Weidelfel­
ler, accontentandosi di
festeggiare il 2­0 firmato pro­
prio dall’ultimo arrivato, Isco,
bravissimo a sfruttare un rim­
pallo con un perfetto rasoter­
ra. Il Borussia Dortmund im­
provvisamente si scuote con
Grosskreutz che impegna Ca­
sillas, avvio di un tardivo ri­
sveglio che sembra concretiz­
zarsi nella ripresa quando i
gialli si gettano in avanti a co­
sto di esporsi al contropiede
micidiale del Real. Pepe salva
su Mkhitaryan e dal possibile
2­1 si passa invece al 3­0, gra­
zie a un’iniziativa di Modric
che vola a sinistra e scodella a
Ronaldo il pallone della sua
festa. Sembra finita, ma Casil­
las sbaglia un’uscita e viene
salvato ancora una volta dal
provvidenziale Pepe. Klopp
non ci sta, manda in campo
prima Hofmann, poi Schieber
e infine Joijc. Tutto inutile per
il Borussia. Ancelotti, invece, è
costretto a richiamare Ronal­
do, che esce zoppicando. Ma
rimane questa l’unica macchia
di una notte felice per il suo
Madrid.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MONDO
«Lo Zenit comprò l’arbitro per vincere in Uefa»
L’ex Hagen: «Noi giocatori pagammo 3 mila dollari a testa e lui annullò 4 gol per fuorigioco»
«I giocatori dello Zenit
corruppero un arbitro per pas­
sare un turno di Coppa Uefa».
Lo denuncia choc arriva dal­
l’ex calciatore norvegese Erik
Hagen, 38 anni, che giocò nel­
la squadra di San Pietroburgo
dal 2005 al 2008 (Luciano
Spalletti sarebbe arrivato nella
stagione seguente). Il difenso­
re in un’intervista al giornale
norvegese «Vg» ha rivelato:
«Saputo della cosa mi ribellai
dicendo che era una follia, che
eravamo più forti degli avver­
sari, ma alla fine abbiamo pa­
gato tutti. Versammo tremila
dollari a testa per l’arbitro, che
uno di noi conosceva, e ne in­
tascammo 12 mila come pre­
mio partita. Il direttore di gara
annullò 4 gol per fuorigioco».
Hagen non dà altri particolari
sulla vicenda, l’unica di cui
avrebbe conoscenza diretta
avendo partecipato alla «col­
letta», ma ritiene che la partita
di Coppa non sia stata l’unico
caso di corruzione negli anni
in cui giocava a San Pietrobur­
go. Riandando alla stagione
d’oro dello Zenit nel 2007, il
norvegese ricorda: «Nelle ulti­
me 10 sfide tutte le decisioni
degli arbitri erano a nostro fa­
vore. È stato molto imbaraz­
zante. Nella stagione prece­
dente, invece, le cose erano
andate in senso opposto».
S
Erik Hagen
38 anni, è stato
difensore
dello Zenit dal
2005 al 2008.
Per lui anche
28 presenze
e 3 reti nella
nazionale
norvegese
Smentite e stupore Il giorna­
le non ha indicato il match in
questione, ma è in possesso di
indicazioni precise tanto da
aver contattato il presunto ar­
bitro corrotto, che però ha
smentito in modo categorico.
Il «Vg» ha poi sentito un porta­
voce dello Zenit che ha espres­
so la sorpresa del club per le
parole di Hagen: «Sono sem­
pre state rispettate le regole
del fair play» è stato il com­
mento. Le parole del difensore
sulle presunte diffuse irregola­
rità nel calcio russo sono state
però confermate nella stessa
intervista da un altro norvege­
se dai trascorsi in Russia, Jor­
gen Jalland, che ha giocato nel
Rubin Kazan tra il 2005 e il
2006. A suo parere, la pratica
del «match­fixing» era molto
diffusa: «Dopo 10’ capivi subi­
to se la gara sarebbe stata vinta
o persa». Secondo un questio­
nario proposto dal sindacato
internazionale calciatori Fif­
Pro a 177 giocatori della mas­
sima serie russa, il 10% ha det­
to di essere stato contattato
per fissare il risultato del gio­
co. Quasi la metà, il 43,5%,
hanno riferito di avere saputo
di risultati combinati.
Taccuino
CHAMPIONS ASIA
Lippi k.o. in Sud Corea
SEUL Il Guangzhou di Marcello Lippi perde 1­0
in casa dei sudcoreani dello Jeonbuk, nella 4a giornata
del gruppo G della Champions League asiatica. Con
Alessandro Diamanti in campo per tutti i 90’, e in supe­
riorità numerica per l’espulsione al 67’ di Jung Hyuk, i
cinesi sono stati puniti dalla rete di Leonardo al 76’.
Nonostante il k.o. il Guangzhou mantiene il primato del
girone G con 7 punti in compagnia dei sudcoreani.
BRASILE
Il Fluminense esonera Renato
RIO (m.can.) Renato, attaccante della Roma
88­89, non resiste all’eliminazione dalle finali del cam­
pionato dello stato di Rio de Janeiro: non è più l’allena­
tore del Fluminense, con cui aveva un contratto sino
alla fine del 2014. Il bilancio di Renato in questa stagio­
ne: 18 partite, con 9 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte.
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
«Vinta la prima di 5 finali, avanti così»
Ancelotti: «Abbiamo reagito bene alle difficoltà, ma è ancora lunga». Isco: «Una serata perfetta»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
@filippomricci
MADRID
I fischi di sabato, le ova­
zioni di mercoledì. Così è il
Bernabeu. Il Madrid in Europa
infila il 17esimo risultato posi­
tivo e la decima partita se­
gnando 2 o più gol, i tifosi se
ne vanno contenti. «L’ambien­
te era molto positivo, dentro e
fuori dal campo – dice Ance­
lotti –, c’era una bella alchimia
nell’aria, e la cosa aiuta a fare
partite come queste. L’entusia­
smo del pubblico è fondamen­
tale». Pace fatta. Anche e so­
prattutto con Ronaldo, sabato
fischiato per egoismo.
Gol e record Del resto, come
si fa a prendersela con uno che
quest’anno ha già fatto 45 gol
in 41 partite? Ieri per Ronaldo
centesimo gettone di Cham­
pions e un paio di record: è ar­
rivato a 11 partite di fila se­
gnando (15 gol in totale)
quando Messi due volte si era
fermato a 10, e soprattutto è
già a 14 gol in questa Cham­
pions, eguagliato il primato
stabilito da Altafini nel 1963 e
da Messi due stagioni fa. Sem­
bra l’anno giusto per superare
i rivali. E allora tutti in piedi:
quando Ancelotti richiama
Ronaldo il Bernabeu si alza ad
abbracciare il pichichi della Li­
ga e della Champions. E si pre­
occupa un po’, perché CR fa
una smorfia di dolore ed esce
zoppicando. «È uscito solo per
precauzione – ha detto Ance­
lotti –. Non è infortunato, ave­
va un dolorino al ginocchio e
l’abbiamo cambiato. Non sono
preoccupato». E sulla partita:
«Abbiamo reagito bene alle
difficoltà, ma non è stato faci­
le, e non lo sarà a Dortmund,
nonostante il risultato. Nel se­
condo tempo hanno mostrato
le loro qualità: la prima delle
cinque finali per vincere la
Champions l’abbiamo fatta be­
ne, speriamo di continuare».
enterite che ha fermato Di Ma­
ria. Destino. Il ragazzo,
21enne ancora per qualche
giorno, si è mosso bene, ha
scaldato lo stadio e ha lasciato
il segno sulla gara con un col­
po da biliardo. Decimo gol sta­
gionale per lui, terzo in Cham­
pions. «Sono contentissimo
per il risultato, per il gol che ho
fatto e perché non ne abbiamo
incassati. Serata perfetta, im­
portante per il ritorno. La mia
posizione? Io posso giocare in
ogni modulo e in ogni posizio­
ne. Non volevo rivincite, solo
mostrare il mio valore all’alle­
natore e al pubblico. Troppi
paragoni: io sono Isco, e solo
Isco». Una rivendicazione le­
gittima, in una grande notte
europea. Pensando a Juanito.
«Sono solo Isco» L’altra ova­
zione il Bernabeu l’ha dedica­
ta a Isco. E doveva essere scrit­
to da qualche parte. Nella not­
te segnata dal 22° anniversa­
rio della morte di Juanito ci
sono gloria e applausi per un
altro ragazzo di Malaga. Isco
ha giocato solo per la gastro­
Carlo Ancelotti, 54 anni EPA
la mossa tattica
Bale e CR7
jolly mobili
Klopp in barca
L’ATTACCO REAL
BENZEMA
RONALDO
BALE
CARVAJAL
Movimento
Passaggio
GDS
Gli scambi di
=
fascia tra Ronaldo e
Bale con Benzema
in mezzo a fungere da
«pivot mobile» hanno
messo in crisi la difesa
del Borussia di Klopp.
L’assetto iniziale
prevedeva a destra
Gareth Bale e a sinistra
Cristiano Ronaldo, ma i
due si sono
continuamente alternati,
non solo disorientando
gli avversari ma
facendo anche spazio
agli inserimenti da
dietro. Emblematica
l’azione del primo gol:
Carvajal scambia con il
«pivot» Benzema e va a
raccogliere il passaggio
di ritorno prima di
crossare per Bale che
segna.
INGHILTERRA
Hodgson ci ripensa
«Vietate le wags
nel ritiro mondiale»
LONDRA Divieto di wags
per l’Inghilterra: Roy Hodgson ha deciso che mogli e fidanzate non potranno viaggiare con la nazionale al Mondiale, sin dal pre­ritiro di Miami. Una vera e propria virata, quella del c.t., dopo l’iniziale invito esteso a tutte le compagne. La decisione
di Hodgson forse si spiega con gli sfortunati precedenti, come quando a Germania 2006 le wags, tra le quali Victoria Beckham, avevano rubato la scena ai mariti fino a divenire un elemento di distrazione. Quattro anni fa anche l’allora c.t. Fabio Capello aveva chiuso le porte alle wags (acronimo di «women and girlfriends»).
Isco, 21 anni, ex Malaga REUTERS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
IL CASO Barça nei guai
Minori acquistati
illecitamente
«Stop al mercato»
Catalogna: il giudice del caso
Neymar è a Madrid, i documenti
della denuncia vengono passati a
un giornale di Madrid, alla Fifa,
Commissione sullo Statuto del
Calciatore, quella che si occupa
del regolamento sul trasferimen­
to dei minori, nel 2013 è appro­
dato un dirigente del Real Ma­
drid.
La regola Da anni il Barcello­
na, come tante altre squadre,
prende ragazzi da far crescere
nel vivaio. Nonostante la Fifa ab­
bia regolato il flusso dei mino­
renni vietando l’acquisto di un­
der 18. Con 3 eccezioni: che la fa­
miglia si sposti col ragazzo per
motivi di lavoro, non legati al cal­
cio; che il giocatore abbia com­
piuto 16 anni e si sposti all’inter­
no della Comunità Europea; che
il movimento coinvolga un club a
meno di 50 km dalla frontiera e
un calciatore che vive nello Stato
limitrofo sempre a meno di 50
km dalla frontiera. Secondo la Fi­
fa il Barça ha violato l’Articolo 19
in 10 occasioni tra il 2009 e il
2013.
La Fifa punisce i catalani: non potranno comprare
fino al giugno 2015. Il club: «Spiegheremo tutto» La cronaca Nel 2012 alla Fifa
arrivano due denunce anonime
su presunte irregolarità. Si apre
l’inchiesta, viene avvertita la fe­
dercalcio spagnola che contatta
quella catalana e questa il Barça.
Che fa finta di nulla. E allora nel
febbraio 2013 arriva lo stop per 6
canterani blaugrana: i coreani
Lee Seung Woo, Paik Seung­Ho,
Jang Gyeolhee, il francese Chen­
dri, il nigeriano di passaporto
olandese Bobby Adekanye e il ca­
merunese Patrice Sousia.
L’ingegnere e imprenditore Josep Maria Bartomeu, 51 anni, presidente del Barcellona dal 23 gennaio 2014 ANSA
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
@filippomricci
MADRID
Leggi aggirate, grandi inte­
ressi economici, minorenni figli
del calcio globale e una sanzione
esemplare. La Fifa ha multato
(370.000 euro) e squalificato il
Barcellona con l’impedimento a
operare nei due prossimi merca­
ti, estate 2014 e inverno 2015,
per irregolarità nella gestione
dell’acquisto di 10 calciatori Un­
der 18. Multata anche la feder­
calcio spagnola (400.000 euro)
per omissione di controllo.
La difesa Il club catalano ha
21 giorni per il ricorso, già an­
nunciato in un lungo comunicato
nel quale il Barça afferma anche
che in qualsiasi caso invierà al
Tas la sentenza Fifa e chiederà la
sospensione cautelare del ver­
detto per poter operare sul mer­
cato quest’estate. Il Barça si di­
fende sottolineando che è stata
multata anche la federcalcio spa­
gnola (che dovrebbe vigilare),
dicendo che tratta bene i suoi ra­
gazzi e aiuta le loro famiglie, che
secondo i criteri della denuncia
Fifa sarebbero 15.000 i ragazzi
tesserati in maniera irregolare
solo in Catalogna. Nulla però sul­
lo specifico del come sono stati
tesserati.
Complotto capitale? In attesa
degli sviluppi a Barcellona s’in­
terrogano sull’origine della de­
nuncia, che fa il paio con quella
per il caso Neymar, ancora aper­
tissimo e che è costato la presi­
denza del club a Rosell. Si guar­
da sempre a Madrid, la capitale
vista come origine di ogni male
ancor di più in questi tempi di
grande fermento indipendenti­
stico, col Barça che resta sempre,
per dirla con Vazquez Montal­
ban, l’esercito disarmato della
L’accordo negato Il Barcello­
na prova la fuga in avanti, propo­
nendo alla Fifa la creazione di
una specie di elitario club dei mi­
gliori vivai ai quali sarebbero ri­
servate deroghe e trattamenti
speciali inclusa l’abolizione del
limite d’età sui trasferimenti. La
Fifa rifiuta, e infila il tiqui­taca
normativo blaugrana con un
contropiede letale: la squalifica
di ieri. Due considerazioni. Pare
che questo Lee Seung Woo sia un
vero fenomeno, e magari è così.
Però sembra chiaro che aprendo
la cantera all’Asia il Barça oltre
che un ipotetico nuovo Messi cer­
chi l’apertura di nuovi mercati
economici. Cosa che può aver su­
scitato invidia. Ed è certo che do­
po il Caso Neymar questa storia
dei minorenni arreca un nuovo e
notevole danno d’immagine a un
club che si è sempre venduto co­
me al di sopra di ogni sospetto e
portatore di valori etici e morali
di primissimo piano.
clic NEL 2009 IL CHELSEA
PAGÒ 900 MILA EURO
AL LENS PER KAKUTA Il caso Barcellona ha
un precedente: autunno 2009, il Tas «salva» il Chelsea per l’acquisto del francese Gael Kakuta (classe ‘91 e oggi alla Lazio), preso minorenne, nel 2007, dal Lens. I Blues pagano 900 mila euro di indennizzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S
Marc­André
ter Stegen
21 anni, portiere
del Borussia
Monchenglad­
bach, è già
stato acquistato
dal Barça, ma il
contratto non
è ancora stato
depositato
S
Alen
Halilovic
17 anni,
centrocampista
croato della
Dinamo
Zagabria, ha già
debuttato in
nazionale: pure
il suo acquisto
è congelato
S
Rafinha
21 anni,
centrocampista.
Il fratello di
Thiago
Alcantara è
stato prestato
al Celta Vigo
e questa estate
farà ritorno al
Barcellona
Valdes­Puyol out:
con porta e difesa da sistemare
sarebbe un guaio
Gli arrivi di Ter Stegen e Halilovic sono congelati:
si punta alla sospensione
della pena per quest’estate DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MADRID
Qualora la squalifica fosse mantenuta,
per il Barcellona sarebbe un disastro. La san­
zione colpirebbe i catalani nel momento di
maggior esigenza, col ritiro di Carles Puyol e
l’addio di Victor Valdes (svincolato a giugno)
già annunciati da tempo e l’assoluto bisogno di
prendere portiere e difensore centrale.
Ter stegen congelato Il portiere è già stato in­
dividuato, e preso, da tempo: il tedesco Marc­
Andre ter Stegen, anche lui a fine contratto col
Borussia Monchengladbach. «Non voglio par­
lare del Barça e non so nulla della sanzione —
ha detto ieri il giocatore al Kolner Express —, so
solo che a giugno lascerò il Borussia». Il suo
contratto non è stato ancora depositato, e ora il
trasferimento è condizionato dalla Fifa. Se Ter
Stegen non potesse venire, due ipotesi: che il
Barça supplichi Valdes a restare un anno in più.
Situazione complicata dalla rottura del lega­
mento del ginocchio subita la scorsa settima­
na: in ogni caso Valdes è fuori fino a ottobre.
Dare fiducia al 38enne Pinto, col contratto in
scadenza a giugno, e ai giovani Oier Olazabal e
Masip, cioè guardare alla cantera.
Senza difesa Per il difensore il problema è
peggiore, perché non c’è nessun precontratto e
il Barça si sarebbe dovuto muovere sul mercato
estivo con quel tesoretto da 60 milioni sbandie­
rato dal presidente Bartomeu. I centrali di Mar­
tino sarebbero Piqué, Mascherano, Bartra oltre
alle soluzioni di emergenza: Adriano, Bu­
squets, Song. Congelato anche l’acquisto della
stella croata Alen Halilovic, 17enne della Dina­
mo Zagabria comunque destinato al Barça B.
Quest’estate il Barcellona recupererebbe due
giocatori, e di grande qualità: Gerard Deulo­
feu, prestato all’Everton, e Rafinha, fratello di
Thiago Alcantara, prestato al Celta. Questo lo
scenario peggiore. Però difficilmente finirà co­
sì, per vari motivi. Il primo: il Barcellona chie­
derà la sospensione cautelare della pena in at­
tesa della sentenza definitiva: se dovesse otte­
nerla potrebbe fare acquisti nell’estate di que­
st’anno e stare fermo nell’inverno e nell’estate
2015 quando avrà messo fieno in cascina. Il se­
condo: le regole della Liga permettono di avere
in rosa al massimo 25 giocatori, e di coprire con
un acquisto anche fuori dalle finestre di merca­
to eventuali vuoti lasciati da infortuni gravi.
Con Valdes fuori gioco se si fa male Pinto il club
catalano avrà a diritto a prendere un portiere.
Il tempo ci dirà che Barça vedremo nelle prossi­
me due stagioni.
f.m.r.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CHAMPIONS RITORNO SENZA DUE PROTAGONISTI
Como aspetta Messi: avrebbe preso una villa vicino ai vip
mo, è stata resa pubblica dalla
Proto Organization, società
specializzata nella compra­
vendita di immobili per le star
di Hollywood e dello sport.
L’acquisto di Messi seguirebbe
quello effettuato da altri gio­
catori o ex come Ronaldo e Be­
ckham che hanno casa sulle ri­
ve del Lario. Arriverebbero
quindi nuovi acquirenti Vip,
altri se ne vanno. E’ il caso di
Josè Mourinho che ha vendu­
to la sua villa sempre in pro­
vincia di Como qualche setti­
mana fa.
GIÀ
PRESI
LO SCENARIO COSA FARÀ IL BARCELLONA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOVO ARRIVO SUL LAGO HANNO CASA ANCHE RONALDO E BECKHAM Il lago di Como piace ai
vip e sembra che anche Leo
Messi non faccia eccezione.
Gli avvocati del campione del
Barcellona, vincitore di quat­
tro Palloni d’oro, ieri avrebbe­
ro concluso per conto del gio­
catore l’acquisto di una splen­
dida villa sul lago di Como.
Messi ama l’Italia e ama fre­
quentare soprattutto Milano:
è un assiduo frequentatore del
quadrilatero della moda. Co­
mo, dunque, potrebbe diven­
tare la sua base per le trasferte
nel nostro Paese. La trattativa,
rimasta segreta fino all’ulti­
A
Piqué fermo un mese
salta l’Atletico Madrid
Anche Diego Costa k.o.
L’infortunio di martedì non ha
niente a che vedere con il pro­
blema al ginocchio dei giorni
scorsi. Piqué si è fermato dopo
10’ a causa di uno scontro ae­
reo con Diego Costa, ma so­
prattutto per essere caduto
male: al suo posto ha giocato il
giovane Marc Bartra.
BARCELLONA
Costa 7 giorni Solo una setti­
mana di stop invece per Diego
Costa. L’Atletico Madrid ha ti­
rato un sospiro di sollievo do­
po gli esami a cui si è sottopo­
sto l’attaccante, vittima di un
infortunio muscolare in
Champions League a Barcello­
na. Il problema al muscolo se­
mitendinoso della coscia de­
stra è meno grave del previsto.
Costa, in ogni caso, sembra
destinato a saltare la sfida
contro il Barcellona nel ritor­
no dei quarti di Champions.
Il ritorno di Atletico­Bar­
cellona, al Calderòn di Ma­
drid, sarà senza due protago­
nisti: Piqué e Diego Costa. Il
Barcellona ha comunicato che
il difensore Gerard Piqué starà
fuori dalla formazione titolare
per 4 settimane: ha subito una
«contusione pelvica sul lato
destro e sarà costretto a stare
fuori per un mese». Di certo
sarà costretto a saltare anche
la finale di Coppa del Re del 16
aprile, contro il Real Madrid.
In alto uno scorcio del lago di Como Sopra: Messi a Milano BOZZANI
Gerard Piqué a terra infortunato AFP
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
MONDIALE
SPECIALE: LE NAZIONALI
Brasile, il grande favorito
prio contro l’Uruguay. Ma non
sarebbe snobbata di sicuro
una finale contro gli azzurri,
che di mondiali ne hanno vinti
quattro.
Sognando un’altra finale Meglio se con l’Uruguay
La Seleção di Neymar può cancellare lo smacco del 1950 E rafforzare il primato Mondiale: sarebbe la sesta vittoria 4
GARE DEL
GRUPPO
S
12 giugno
San Paolo
BRASILE­
Croazia
ore 22
17 giugno
Fortaleza
BRASILE­
Messico
ore 21
23 giugno
Brasilia
Camerun­
BRASILE
ore 22
(ora italiana)
NICOLA CECERE
Ci sono oltre duecento­
mila persone, di cui 173.850
paganti, al Maracanà di Rio il
pomeriggio del 16 luglio 1950.
Brasile e Uruguay, alle ore 15,
si affrontano per la finale della
coppa Rimet, il campionato
del mondo. La formazione di
casa, per esigenze «cinemato­
Solida ed esperta
la difesa messa su
da Scolari, ancora
qualche dubbio
a centrocampo
grafiche» veste una divisa
bianca, gli ospiti hanno la tra­
dizionale maglietta celeste
con pantaloncini neri. Il Brasi­
le si porta presto in vantaggio
ma a vincere sarà l’Uruguay,
grazie a un tiro a fil di palo di
Ghiggia: 1­2, quindi, il titolo
va agli ospiti. Alla fine piango­
no tutti: i vincitori fieri dell’im­
presa storica; i vinti per quello
che considerano uno smacco
disonorevole. Nel Paese si re­
gistrano anche dei suicidi: sia­
mo proprio al dramma colletti­
vo.
IL CAMPETTO
BRASILE 4-2-3-1
c.t. Luiz Felipe Scolari
JULIO CESAR
DANI
ALVES
DANTE
THIAGO
SILVA
MARCELO
FERNANDINHO PAULINHO
HULK
OSCAR
NEYMAR
FRED
LA GAZZETTA DELLO SPORT
La rivincita Sessantaquattro
anni dopo il Brasile ha la possi­
bilità di cancellare la macchia
su un palmares divenuto nel
frattempo unico: nessuna na­
zionale può vantare 5 successi
mondiali. Il dovere assoluto
per gli uomini di Felipe Scolari
è vincere il sesto, davanti al lo­
ro popolo. E, naturalmente, in
molti sognano, una finale pro­
Neymar esulta (sopra), gioca (a destra) e posa (in alto) con Marcelo, Thiago Silva e
la Confedera­
tions Cup vinta al Maracanà di Rio de Janeiro, contro la Spagna, il 30 giugno scorso REUTERS/AP/AFP Hernanes e Kakà Senza le ga­
re di qualificazione a disposi­
zione, Scolari ha cercato in
ogni caso di trasformare in
squadra la legione straniera,
gente abituata al calcio euro­
peo di vertice. Frequenti i viag­
gi del c.t. in Inghilterra, sotto
controllo costante pure i tornei
spagnolo e tedesco. Un po’ me­
no il nostro, dove Robinho e
Kakà sono stelle cadenti e Her­
nanes è quasi sicuro di esserci
(lo ha sempre convocato) ma
non in un ruolo di primattore.
Eppure proprio il reparto di
centrocampo della Seleção ap­
pare quello meno bloccato ov­
vero passibile di miglioramen­
ti, attraverso inserimenti del­
l’ultimo momento. C’è potenza
e personalità sulla mediana,
ma può esserci carenza di al­
ternative a chi è deputato a
conferire estro e fantasia. Ecco
perché Kakà spera ancora.
Neymar come Messi In molti
vedono nel giovane Neymar il
possibile trascinatore della Se­
leção. Una naturale contrap­
posizione all’argentino Messi,
suo compagno nel Barcellona.
Noi ricordiamo però il venti­
treenne Messi del Sudafrica
2010 come un flop per il c.t.
Maradona che aveva puntato
forte sul suo erede. E Neymar a
giugno avrà ventidue anni...
Il modulo Solida ed esperta
appare la difesa messa in piedi
da Scolari. Julio Cesar in por­
ta, Dani Alves e Marcelo terzi­
ni, Thiago Silva e Dante o
David Luiz come centrali.
Un ottimo reparto, con va­
lide alternative tipo Rafinha.
Inesauribili i cursori di cen­
trocampo, Paulinho e Fer­
nandinho, che agiscono
alle spalle dei tre creatori di
gioco Hulk, Oscar e appunto
Neymar, collocati alle spalle di
Fred. Il modulo 4­2­3­1 in que­
sti ultimi anni viene visto come
la massima espressione di una
vocazione offensiva. Punto de­
bole di tale sistema è la corsia
esterna presidiata solo dai ter­
zini. Bisogna che quando at­
taccano gli avversari Neymar e
Hulk diano una mano. Detto
ciò è questa la squadra favori­
tissima al titolo di campione
del mondo. Sarebbe il sesto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la scheda
NEYMAR
22 ANNI
ATTACCANTE
Il destino del Brasile è
soprattutto nei piedi di Neymar da Silva Santos Júnior, nato a Mogi das Cruzes il 5 febbraio 1992. Talento del Barcellona e della Nazionale brasiliana con cui ha giocato, dal 2010, 47 gare e segnato 30 gol; 4 di questi nell’ultima Confederations Cup vinta il 30 giugno 2013, 3­0 alla Spagna (la 4a per il Brasile). LA SELEÇÃO La Nazionale di calcio del Brasile detta Seleção è la più titolata del mondo con 5 Mondiali vinti: 1958, 1962, 1970, 1994, 2002. Per questo il Brasile è detto Pentacampione. È anche l’unica nazionale al mondo ad aver partecipato a tutte le 19 edizioni
del Mondiale dal 1930 ad oggi. DOPPIETTA Il Brasile ospita la 20a edizione dei Mondiali, 64 anni dopo avere ospitato l’edizione del 1950. Il bis l’hanno fatto anche Messico, Italia, Francia e Germania.
CAPOCANNONIERE
È Pelé che con la maglia del Brasile ha segnato 77 gol. Pelè ha detto: «Neymar può diventare anche più forte di me». E se lo dice lui...
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
SERIE A 4
I NUMERI
9
mila
i metri quadri
di superficie di
Casa Milan, la
nuova sede
rossonera. Di
questi, 3.000
sono destinati
agli uffici
10
le ore
di apertura del
Milan Store
(tutti i giorni
dalle 10 alle
20, il giovedì
fino alle 22).
La novità è
rappresentata
dalla libreria,
ovviamente a
tematiche
rossonere
25
mila
metri quadri la
superficie della
piazza su cui
sorge Casa
Milan. E’ una
delle piazze più
grandi della
città. Il club
vorrebbe
diventasse il
luogo simbolo
per celebrare i
successi e di
aggregazione
dei tifosi
rossoneri
160
i posti
del bar­
ristorante
interno, di cui
105 riservati al
ristorante
(aperto a
pranzo e a
cena)
MARCO PASOTTO
MILANO
Il Milan ha un nuovo cuo­
re. Se a Milanello pulsa quello
sportivo, ora in via Aldo Rossi
batte forte quello istituzionale.
Nuova sede, nuove idee, nuovi
progetti. Pensieri in grande. In
realtà il trasferimento da via
Turati al Portello – zona nord­
ovest della città: una «falsa pe­
riferia», a pochi passi da San
Siro e dalle autostrade ma non
lontano dal centro – risale a
novembre. Per rendere opera­
tivi novemila metri quadri di
superficie però serve tempo, e
così «Casa Milan» è stata pre­
sentata ufficialmente ieri.
«Questo è ciò che per due anni
è stato il mio sogno», ha rac­
contato un’emozionata Barba­
ra Berlusconi, che ha voluto
fortemente e curato da vicino
il nuovo quartier generale. Se­
duta accanto al neo direttore
commerciale Jaap Kalma e al­
l’architetto Fabio Novembre,
che ha tradotto le idee in real­
tà, la vicepresidente ha spiega­
to la grande differenza rispetto
al passato: «Il Milan sta cam­
biando e sta crescendo, aveva­
mo bisogno di una realtà poli­
funzionale, tecnologica, aper­
ta ai tifosi e alla città e che
Milan: nuova casa
Barbara chiama l’Oriente
«Pronti a cedere il 30%»
L’a.d. presenta la sede: «Investiremo ancora. E non escludo un futuro in Borsa. Lo stadio? Un imperativo. Con Galliani confronto duro, ora sintonia»
avesse un importante utilizzo
commerciale. Questa sede ha
una forte valenza per lo svilup­
po del marchio. Investire nella
sede significa aumentare i ri­
cavi. In ambito commerciale
l’obiettivo è incrementare la
nostra presenza nei mercati
asiatici e medio orientali».
Impegno Investimento è ov­
viamente una parola chiave,
soprattutto ora che il rubinetto
Fininvest non eroga più come
ai tempi d’oro. E anche perché
la prossima stagione verranno
a mancare gli introiti della
Champions. Così Barbara pri­
ma puntualizza: «Tengo a riba­
dire l’impegno della mia fami­
glia nel Milan, l’interesse a va­
lorizzare il nostro patrimonio
e a investire nel club». Quindi
chiarisce: «Si è parlato di una
cessione societaria e non è cor­
retto. Una partnership invece
sarebbe molto ben vista e per­
metterebbe un approccio più
sereno a questioni primarie co­
me la costruzione dello stadio
di proprietà. Siamo pronti a
valutare la cessione di una
quota di minoranza, intorno al
20­30%. Un futuro in Borsa? E’
un’ipotesi che al momento non
stiamo vagliando, ma per il fu­
turo non la escludo». Infine an­
ticipa: «La settimana prossima
è in programma un viaggio ne­
gli Emirati Arabi (da domenica
6 a venerdì 11, sarà accompa­
gnata da Kalma e dal responsa­
1899­1909 LA PRIMA CASA La Fiaschetteria toscana La prima sede del Milan, in via Berchet 1, dove è stato fondato. 1965­66 CORSO VENEZIA
Palazzo Castiglioni
L’elegante palazzo Castiglioni, in Corso Venezia 47 a Milano
1966­2013 VIA TURATI L’era di Berlusconi
Il palazzo moderno di via Filippo Turati
3 che ha ospitato il Milan fino al 2013
storia
Dalla Fiaschetteria
sino a Via Turati:
115 anni vissuti nel cuore di Milano
Gli scenari
LE STRATEGIE DEL CLUB
CARLO LAUDISA
@carlolaudisa
MILANO
La caccia al nuovo socio è partita da tem­
po. La novità è che le parole di Barbara Berlu­
sconi alzano un velo e imprimono un’accelera­
zione senza precedenti. La presentazione di ca­
sa Milan dà l’opportunità per indicare gli sce­
nari imprenditoriali che fanno conto
evidentemente sul nuovo stadio. Ma non solo.
Il futuro rossonero è chiaramente legato ai suc­
cessi tecnici che comportano investimenti im­
mediati.
Caccia al partner
150 Un’esigenza
per la Champions
mila
i visitatori che
si aspetta il
club nel primo
anno di
apertura del
Museo
La sinergia Barbara ieri avrebbe voluto al suo
fianco Adriano Galliani, ma l’a.d. per l’area
sportiva ha preferito restare in disparte. Non
per polemica (i rapporti tra i due non sono mai
stati così distesi), ma per evitare che i temi tec­
nici prendessero il sopravvento. E questa cau­
tela dimostra come la squadra manageriale
stia giocando in sintonia per preparare le pros­
sime mosse nel modo migliore. In questi anni
Il viaggio a Dubai per rinnovare con Emirates: ma è già pronta l’alternativa. Barbara ambasciatrice di papà Silvio che ha messo al lavoro i manager Fininvest
I LUOGHI NEGLI EMIRATI Emirates
è la compagnia
aerea di bandiera
di Dubai
Etihad è la compagnia
aerea di bandiera degli
Emirati Arabi Uniti con
sede ad Abu Dhabi
Dubai
ABU DHABI
EMIRATI
ARABI UNITI
GDS
non sono mancate le lusinghe per Silvio Berlu­
sconi, ma lui ha sempre respinto partner in­
gombranti. Questa volta, più di altri, la partita
è nelle mani del proprietario e dei suoi uomini
di fiducia in Fininvest. Come del resto è appena
avvenuto per la soluzione della crisi che ha
portato al duopolio sancito il 19 dicembre sor­
so.
Nell’assemblea dei soci del prossimo 16 apri­
le verrà reso pubblico l’ultimo bilancio che re­
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
a nuove frontiere
Silvio: «Milanisti,
io piango e ci metto
anche i soldi...»
so
C.
Maxi schermo
Se
Sala riunioni
on
pi
m
Ufficio biglietti
Giardini
Pubblici
e
Store
Uffici
Duomo
Ristorante
Museo
zona Portello
Co
rs
Il lancio Da sinistra, il direttore commerciale Jaap Kalma, Barbara Berlusconi e l’architetto Fabio Novembre
BUZZI bile vendite Tavola, ndr) per
esportare i contenuti di Casa
Milan, ma anche per cercare
partner disponibili a legarsi
con noi». Ovviamente lo stadio
è al primo posto dei pensieri:
«E’ ciò che ci permetterà di
competere con tutti i top club.
Realizzarlo è un imperativo,
stiamo cercando la zona idea­
le. L’area Expo non è l’unica».
Erede Idee chiare dunque
per la famiglia Berlusconi, con
Barbara erede designata di Sil­
vio: «Mi auguro che mio padre
torni a occuparsi di Milan, ha
un grande intuito sportivo e in
questo momento difficile gli
può servire perché per lui il
Milan è una gioia. Mi dà molti
consigli, ma poi inizia a parlare
di tattica e allora io gli consi­
glio di rivolgersi a Galliani».
Già, l’altro a.d., delegato al­
l’area sportiva «cui è destinato
l’80% del nostro fatturato».
Racconta BB: «Il mio rapporto
con lui è estremamente positi­
vo. C’è stato un confronto du­
ro, ma ora abbiamo ritrovato
oL
od
i
GDS
obiettivi e intenti comuni». In­
fine, un accenno a Maldini: «E’
una bandiera. Abbiamo parla­
to diverse volte, ma in termini
generici. Sarebbe positivo se
lui volesse portare il suo con­
tributo». Ma le parole sono
sembrate più che altro un pro
forma. E poi la reginetta della
festa era la sede. Da fine mag­
gio saranno operativi il bar­ri­
storante «Cucina Milanello»
(160 posti), il museo e il Milan
Store. Wi­fi gratis ovunque. Su
una facciata del palazzo sarà
collocato un maxi schermo
permanente (che trasmetterà
le partite del Mondiale) e la
piazza su cui sorge Casa
Milan, fra le più grandi di
Milano, nell’idea del club
diventerà il luogo per ce­
lebrare i successi. In una
sede che cresce, cresco­
no anche i dipendenti.
Previste 20­30 assunzioni
fra museo e store: basta
informarsi sul sito rossone­
ro e mandare il curriculum
a lavoraconnoi@acmilan.it.
Ieri, a Roma, a Villa Gernetto, Silvio Berlusconi (nella foto sotto) è tornato a parlare del momento che vive il suo Milan. L’ex premier ormai ci scherza anche su. Ai vertici dei coordinamenti regionali del Trentino Alto Adige ha chiesto: «Chi di voi tifa Milan? Anche voi piangete come piango io?». Loro hanno risposto: «Presidente faccia qualcosa, non possiamo trovarci in questa condizione». Pronta la sua replica: «A voi dispiace? Figuratevi quanto dispiace a me, che piango e ci metto anche 50 milioni di euro l’anno».
Il ritiro del dicembre 2011: ecco il Milan a lavoro EPA
gistrerà un leggero disavanzo. Ma il vero nodo
è la prossima stagione, quello senza Cham­
pions League. Senza i ricavi il fatturato avrà un
decremento e soprattutto aumenterà il gap
economico con le rivali. Soprattutto in vista
della stagione 2015­16, quando in virtù del
nuovo contratto di Mediaset gli introiti per i
club italiani aumenteranno di una ventina di
milioni di euro. Il Milan sarà competitivo per
tornare nella massima competizione in tempi
brevi? E’ questo l’interrogativo più pressante.
Forse anche per questo la famiglia Berlusconi
ha deciso di vagliare con grande attenzione
l’ingresso in società di un socio a cui destinare
circa il 30% delle quote. Ancor meglio, poi, se
questo partner ha voglia di finanziare anche il
business del nuovo stadio.
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S
su Galliani
«Mio papà mi dà
molti consigli,
per lui il Milan è
una gioia, ma
poi inizia a
parlare di moduli
e tattica e allora
io gli consiglio di
rivolgersi a
Galliani...»
S
doppia valenza. Innanzitutto l’a.d. per l’area
commerciale incontrerà i vertici di Emirates ­
la compagnia aerea di Dubai ­ per discutere il
rinnovo del contratto in scadenza tra un an­
no. La compagnia aerea ora è un main spon­
sor con un vincolo da 12 milioni annui più
premi. A Dubai sono interessati anche a rilan­
ciare? Non meno interessante la tappa nella
vicina Abu Dhabi, dove ha sede la concorrente
Etihad che guarda caso in questi giorni sta de­
finendo l’ingresso in Alitalia. E all’orizzonte si
aprono strategie commerciali che possono
tornare comode agli interessi rossoneri. In
ogni caso la mission di Barbara Berlusconi è
tanto ambiziosa quanto impegnativa. Ricor­
diamo che il club di via Aldo Rossi rimarrà a
San Siro sino al 2017. Quindi l’investimento
immobiliare è fatalmente a medio termine,
nonostante esista già un progetto architetto­
nico avveniristico. Anche per questo la scelta
dell’area verrà fatta con calma. La soluzione­
Expo, per ora, è troppo costosa. Si attendono
sviluppi. In tutti i sensi.
Il blitz In quest’ottica il prossimo viaggio di
Barbara Berlusconi negli Emirati Arabi ha una
S
sul club
«Si è parlato di
una cessione
societaria e non è
corretto. Una
partnership invece
sarebbe molto ben
vista. Investire
nella sede significa
aumentare i
ricavi»
15
INFERMERIA
Muntari, stop
di 15 giorni
Ok Montolivo MILANELLO (Va) Sulley
Muntari alza bandiera bianca. Ieri gli esami strumentali hanno evidenziato che il problema in cui è incappato sabato scorso contro il Chievo è una distrazione miotendinea al polpaccio destro. Il ghanese verrà rivalutato nei prossimi giorni, lo stop è quantificabile in circa due settimane. Per Seedorf un problema non da poco, dal momento che Sulley stava attraversando un ottimo momento di forma, riuscendo ad abbinare quantità e qualità. In mediana il tecnico ritrova comunque Montolivo, che ha smaltito l’edema alla schiena. Il capitano ha ripreso a lavorare col gruppo ed è atteso da un ballottaggio con Essien per l’altra maglia da titolare accanto a De Jong (che è diffidato). Si è riaggregato ai compagni pure Abate. Lunedì sera contro il Genoa rientreranno dalla squalifica Mexes e Constant.
GLI AVVERSARI DI LUNEDÌ
Perin: «Occhio
Genoa: il Milan
è in crescita»
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Dicembre 2010: Yepes, Abate e Ibra a Dubai REUTERS
HA
DETTO
IL PRESIDENTE L’AREA IN CUI SORGE A NORD OVEST DI MILANO, TRA VIALE SERRA E VIALE SCARAMPO Milan Lab
d
LA GAZZETTA DELLO SPORT
su Maldini
«E’ una bandiera,
sempre disponibile
con noi. Abbiamo
parlato diverse
volte, ma in
termini generici.
Sarebbe positivo
se lui volesse
portare il suo
contributo»
GENOVA (f.g.) Verona
una disfatta a metà. Da qui, per Mattia Perin, ieri ospite allo stand del Grifone in Fiera, bisogna ripartire per valutare il Genoa con vista sul Milan: «Colpa di due gol presi nei minuti finali, con tante punte in campo. Sino a quel momento eravamo sotto di una rete, e tutto questo clamore non ci sarebbe stato, anche se forse Gasperini si sarebbe incaz... ugualmente». Ora sotto con i rossoneri. All’andata Mattia fu protagonista: «Ora loro sono in crescita. Faranno una grande partita, noi dovremmo essere ancora più bravi. Non cerco una notte da protagonista. Andrebbe benissimo uno 0­0 o un 1­0 senza un mio intervento...». Testa al Mondiale: «Macché, penso al Genoa, i conti si faranno a maggio. Solo l’idea di essere preso in considerazione da Prandelli è bellissima. Se non sarò convocato, guarderò più avanti».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
SERIE A
DAI NOSTRI INVIATI
MATTEO DALLA VITE
ANDREA ELEFANTE
APPIANO GENTILE (Como)
Non solo Mazzarri sotto
esame: sarebbe troppo como­
do, ed è già accaduto troppe
volte negli ultimi anni di Inter,
da Mourinho in poi, di scarica­
re tutte le responsabilità sem­
pre e solo sull’allenatore. Que­
sta stagione, e dunque tanto
più queste ultime sette partite,
serviranno a fare valutazioni
con vista sul domani. Che a
prescindere vedrà un ulterio­
re, profondo cambiamento:
non solo, dovesse essere fallita
la qualificazione all’Europa
League, a proposito di guida
tecnica, ma anche nella rosa
dell’Inter. E se sarà più o meno
profondo potrà dipendere
anche da quest’ultimo
scorcio di campionato.
Per questo Mazzarri
lunedì sera ha parlato ancora
una volta di «raccolta dati» per
il futuro: non a questo può ri­
dursi il campionato dell’Inter;
ma anche a questo, perché
questo gli è stato chiesto, ser­
virà una stagione che è nata
anomala e purtroppo per l’In­
ter sta finendo tale. Con un po’
più di fortuna, attenzione, de­
terminazione, intensità, già
oggi l’Inter avrebbe potuto
sentirsi sicura del 4° o 5° posto
che varrà la prossima Europa,
dunque Mazzarri sereno nel
programmare approfondita­
mente con la società la stagio­
ne che verrà, dunque il d.t.
Ausilio libero di lavorare con
idee ancor più chiare su un
mercato per il quale dovrà
usare fantasia e abilità almeno
quanto i mezzi economici che
avrà a disposizione. Così non è
stato e molto è ancora in stand
by, in attesa del prossimo capi­
tolo della rivoluzione di
Thohir. Quel che è certo è che
i dati raccolti saranno elabora­
ti dall’allenatore, che il presi­
dente spera ancora sia Maz­
zarri: perché significherebbe
Europa in tasca, perché è con
lui che è stato già delineato,
pur se da aggiornare, un qua­
dro di certezze, incertezze, so­
luzioni e opportunità. Con
una scritta di fianco: al netto
delle ultime sette partite. Per­
ché c’è ancora tempo per mo­
dificarlo almeno un po’. Quel
quadro, dunque.
DA TESORETTO Una cessione
forte è ipotizzabile, visto che
non è stata fatta a gennaio
quando pure sono arrivati
Hernanes e D’Ambrosio. I no­
mi possibili: Handanovic, Al­
varez, Guarin (per il quale
l’agente non ha affatto escluso
«dinamicità») e anche Icardi.
Domanda: perché Icardi? In
Spagna piace molto ma al mo­
mento c’è giusto il 10% di pos­
sibilità che possa andarsene.
daTesoretto chiResta
gliIncerti
chiSaluta
chiRientra
Cessione eccellente Dalla novità Vidic Quattro in nomination a Hernanes e Palacio
Rolando: riscatto?
I dubbi di Ranocchia C’è tanto Triplete fra chi dirà addio
Mbaye­Obi: restano
Bardi, dipende dal n°1
Handanovic 29 anni
Alvarez 25 anni
Guarin 27 anni
Icardi 21 anni
Cambiasso 33 anni
Ranocchia 26 anni
Rolando 28 anni
Kuzmanovic 26 anni Castellazzi 38 anni
Mariga 26 anni
Milito 34 anni
Mudingayi 32 anni
Samuel 36 anni
Wallace 19 anni
Zanetti 40 anni Bardi 22 anni
Belfodil 19 anni
Benassi 19 anni
Duncan 21 anni
Mbaye 19 anni
Obi 22 anni Ranocchia
Milito
Mbaye
Handanovic
Andreolli 27 anni
Botta 24 anni
Campagnaro 33 anni
Carrizo 29 anni
D’Ambrosio 25 anni
Hernanes 28 anni
Juan Jesus 22 anni
Jonathan 28 anni
Kovacic 19 anni
Nagatomo 27 anni
Palacio 32 anni
Taider 22 anni
*Vidic 32 anni (da luglio)
Hernanes
Banca dati Inter
Da Guarin a Icardi e Cambiasso Il «sotto esame» vale per tutti
La lente d’ingrandimento di Thohir in vista della prossima stagione non riguarda
solo Mazzarri e non è ancora tutto deciso: ecco chi si gioca il futuro nerazzurro
Occhio all’offerta
irrinunciabile: per fare cassa potrebbe essere
sacrificato un big
Su Handanovic potrebbe es­
serci il Manchester City: se ar­
rivasse il gettone­offerta da ol­
tre 20 milioni, il giocatore vor­
rebbe andare a giocare la
Champions. E Alvarez? Pagato
un totale di 9,5 milioni, non
ha mai dato continuità alla
propria esistenza interista: a
11 milioni può dire adios.
I SICURI Al di là della doppia
certezza Palacio­Hernanes, il
primo è Mateo Kovacic, infeli­
ce spettatore nell’Inter attua­
le: il club crede in lui, e stop.
Idem per Juan Jesus. L’arrivo
di Vidic è un dato di fatto, An­
dreolli e Campagnaro sono
sotto contratto come Carrizo,
il cui accordo scade nel 2015.
A Nagatomo, D’Ambrosio e Jo­
nathan andrà aggiunto un
esterno, magari un altro biva­
lente (di piede). Botta è atteso
alla conferma dei discreti
spezzoni fatti, quanto a Taider
bisognerà negoziare con il Bo­
logna l’altra metà (la prima
venne pagata 5,7).
GLI INCERTI La situazione di
Ranocchia sarà vagliata in
progress. Il centralone ha il
contratto in scadenza nel
2015 e una volontà di rinnovo
tutta da verificare: dipenderà
anche dall’impiego che avrà
da qui a fine stagione, da
quanto Mazzarri crederà in
lui, magari da quanto sarà in­
teressante e convincente il
pressing di Conte. Sensazione
Kuzmanovic: se arriva una
buona offerta (attorno ai 6­7,
la Bundesliga è gradita) se ne
andrà. Rolando: il Porto, per il
riscatto, chiede 4,2 milioni di
euro e il fatto che il giocatore
abbia dimostrato affidamento
e che conosca già il calcio ita­
liano fa sì che l’Inter possa
spendere per l’acquisizione to­
tale. Chi manca? Un altro gio­
catore in scadenza, forse l’uni­
co che potrebbe «scampare»
alla slavina degli addii a fine
accordo, ovvero Cambiasso: la
decisione finale in base verrà
presa in base alle volontà del
tecnico (e ovviamente del gio­
catore per abbattere di brutto i
4,5 milioni di stipendio attua­
le).
ADDII, CRAVATTA E RIENTRI
Ed eccoci agli altri contratti in
scadenza. Che sono stati mol­
ti, e alla fine per Mazzarri non
è stato un problema da poco
gestire, nelle scelte di tutti i
giorni, giocatori inquieti, o
peggio già certi del loro futu­
ro. Zanetti metterà giacca e
cravatta per un ruolo dirigen­
ziale, Samuel e Milito torne­
ranno in Argentina, tanti salu­
ti a Wallace, Mudingayi, Ca­
stellazzi e Mariga. E i baby in
prestito? Mbaye, al contrario
di Belfodil, rientra dal Livorno
per restare, Duncan anche ma
poi verrà valutato, Benassi an­
drà al Torino (comproprietà
onerosa), Obi torna dal presti­
to al Parma. E Bardi? Dipen­
derà da Handanovic...
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LE ULTIME SLITTA IL RITORNO DEL PRESIDENTE. E MAZZARRI «DIFENDE» GUARIN
QUI BOLOGNA NERAZZURRO DAL 1996 AL 1999
Thohir arriva domani
C’è un dubbio Jonathan
Torna la difesa a 3
Guaraldi­Bagni:
verso la risoluzione
L’ex Djorkaeff sogna Rooney interista
«Ora Thohir deve fare un grande colpo»
Icardi&Wanda: shopping con multa
Mauro Icardi con la compagna Wanda Nara in via Montenapoleone a Milano: ma allo shopping si è aggiunta una multa REPUBBLICA.IT
APPIANO GENTILE
Rinviato di un giorno il ri­
torno in Italia di Thohir: a causa
di scioperi aerei non atterrerà a
Milano prima di domani. Slitta
la visita alla squadra alla Pineti­
na, dove non è escluso che oggi
salga Moratti. Ieri Mazzarri non
ha fatto ulteriori discorsi alla
squadra, dedicando tempo, sul
campo, al riesame degli errori
commessi lunedì nel 2­2 del Li­
vorno: il tecnico non ha eviden­
ziato solo l’errore di Guarin, al
quale Hernanes, a Sky, ha detto
«di non dover dare consigli: fa­
re errori capita a tutti e lui resta
un gran giocatore». Si sono alle­
nati a parte Campagnaro (da
oggi in gruppo, ma è più facile
che rientri a Genova) e Jona­
than, affaticato all’adduttore:
oggi ancora lavoro parziale, c’è
cauto ottimismo per il ritorno
in gruppo domani e per la con­
vocazione. Alla Pinetina, dove
ha incontrato Cordoba, Zanetti,
Rolando, Juan Jesus e Taider, si
è visto Aziz Bouderbala: in mat­
tinata aveva incontrato in sede
il direttore commerciale Gior­
gio Ricci e Marco Monti, re­
sponsabile tecnico di Inter Aca­
demy, realtà che l’ex stella del
calcio marocchino ­ e futuro ct
della nazionale ­ vorrebbe far
sbarcare nel suo Paese.
DAL NOSTRO INVIATO
BOLOGNA Il Bologna
resta rinchiuso a Casteldebole a due giorni dall’anticipo con l’Inter. Ballardini tornerà alla difesa a 3 con Natali alla guida del trio arretrato e Krhin a dirigere il centrocampo al posto di Perez. Intanto si avvicina la conclusione della telenovela Bagni; l’intesa sul contratto non si concretizzerà e si profila una risoluzione consensuale. Il consulente di mercato pretende gli 800 mila euro dell’accordo del 2011 strappato da Guaraldi, che ne offre 400 mila. Si potrebbe chiudere a metà strada entro metà mese. Nicola Zanarini
LUCA BIANCHIN
LIONE (FRANCIA)
Youri Djorkaeff ieri era a
Lione, la sua città, ambasciatore Uefa per la partita con la Juve. L’sms più forte lo manda a Thohir: «L’Inter è in fase di ricostruzione ma il nuovo presidente ha bisogno di comprare un grande giocatore. E’ quello che mi aspetto da lui». Per capirci, siamo
uno o due piani sopra il costo di Hernanes: «Quello perfetto secondo me sarebbe Rooney: l’Inter ha bisogno di un giocatore di carattere. Tra i giovani mi piace Hazard, un fenomeno». DJ utilizza il calcio per aiutare i ragazzi: «Vivo sempre a New York e con la Youri Djarkaeff, 46 anni REUTERS
mia fondazione aiuto i ragazzi di Harlem. Ho programmi per il dopo­scuola e collaboro con Inter Campus. Però è possibile che presto mi si riveda in Europa, con un paio di progetti che promettono bene». E quella rovesciata alla Roma? «Un’altra così bella non l’ho proprio mai vista».
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A numeri&
STATISTICHE
D l’intervista
17
campionati
in A
209 vittorie
191 sconfitte
548
partite
148 pareggi
5
campionati
con l’Udinese
83 vittorie
57 sconfitte
179
partite
39 pareggi
6
squadre
allenate in A
Udinese
Bologna
Vicenza
Palermo
Parma
Atalanta
Tecnici con
più panchine
in A
Mazzone
792 gare
Rocco
787
Trapattoni
689
Liedholm
636
Viani
630
Bernardini
581
Guidolin
548
IL TECNICO DELL’UDINESE
Le pepite di Guidolin
«Scuffet, Muriel & co.
Così plasmo i talenti»
«Il portiere è un ragazzo d’altri tempi, l’ho scelto in 5 secondi
Il colombiano deve seguire i consigli, come ha fatto Pereyra
Fernandes è il giocatore che cercavo, Lopez deve crederci»
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI
UDINE
Perché la vita è un brivido che vola via/è
tutto un equilibrio sopra la follia. Francesco
Guidolin non deve aver pensato a Sally di Vasco
Rossi, ma in quei 5 secondi in cui il 1° febbraio
ha deciso di schierare Scuffet nella partita più
delicata della sua gestione c’è tutto l’equilibrio
sopra la follia: «Sì, ci ho messo 5 secondi. Ho
detto a Di Iorio “gioca lui”. A Bologna sapevo
che in caso di esito negativo ci poteva scappare
l’esonero. A pranzo avevamo il dubbio Brkic e
Scuffet iniziava a prendere consistenza. Quan­
do Brkic si è arreso ho deciso. È andata bene».
segnato 25 gol a stagione per anni».
Lei è salvo, ma dopo tre anni niente Europa.
Però l’obiettivo è raggiunto.
«Avrei voluto raggiungerlo con altre tre setti­
mane di anticipo, ma è andata così. Siamo lon­
tani dai guai ed è un bene, noi partiamo sempre
per salvarci. L’eliminazione in Europa League
con lo Slovan è stato uno snodo negativo. Lì
abbiamo fatto male, ma se a Trieste avessimo
vinto 10­3 non ci sarebbe stato nulla di strano:
è la partita più incredibile della mia carriera».
Torniamo alle punte: Muriel ha stentato, non
riesce a imporsi.
«È un ragazzo d’altri tempi; semplice, educa­
to, modesto, di poche parole. Ha tranquillità,
«È giovane, ha talento, deve esplodere. Ma
un attaccante moderno deve saper fare le due
fasi, anche quella di non possesso, andare a re­
cuperare palla per ripartire, lui si dimentica
una fase. Sul fatto che non giochi in coppia con
«
«
Che doti ha Scuffet?
È semplice e di
poche parole. Tra
le sue qualità c’è
la freddezza: per
un portiere è tanto
SU SCUFFET
PORTIERE
serenità, freddezza: per un portiere è tanto».
Chi dice che non
avrebbe fatto bene in una big
sbaglia: ha una
classe purissima
S
Francesco Guidolin
58 anni, da tecnico ha vinto la
Coppa Italia 1997 con il Vicenza, poi
in Coppa delle Coppe è stato
eliminato soltanto in semifinale
dal Chelsea ANSA/LIVERANI
SU DI NATALE
ATTACCANTE
razione. Ci ha dato dentro con gli allenamenti
integrativi, è completo, può segnare 5­6 gol a
torneo: qui si lavora più che da altre parti».
Due ritiri e due vittorie: allora sono serviti...
«Non gradisco i ritiri. Vorrei arrivare come in
Inghilterra a dare appuntamento ai miei ragaz­
zi al mattino della partita in casa. E responsabi­
lizzarli. Però in Italia ogni tanto servono».
Totò queste sono le mie convinzioni».
Chi è l’Udinese di questo campionato?
Ci parli invece di Lorenzo Di Iorio che con
Alex Brunner allena i portieri. Un merito l’avrà.
Ha seguito Toldo, Sirigu, Abbiati, Handanovic, e
ora Scuffet e Meret...
«Lorenzo è uno dei miei migliori amici e lo
rimarrà anche quando la nostra avventura fini­
rà. Ci siamo conosciuti a Ravenna e lì è comin­
ciata. È un uomo perbene. Che ora calcia me­
no, infatti lo chiamiamo “Rombo di tuono”. Ha
un pregio: sa capire l’uomo che ha di fronte,
cioè il portiere con cui lavora».
E Nico Lopez?
«Pure lui ha talento. ma deve migliorare fisi­
camente e psicologicamente, esser più convin­
to delle sue qualità».
Perché Bruno Fernandes si è imposto?
«Perché è intelligente. È sveglio, capisce quel
che il tecnico vuole. Corre per 95’, aiuta la
squadra, è generoso. È il raccordo che cercavo
con la punta».
«L’Atalanta e il Parma meritano un applauso.
E pure il Verona».
Perché fatichiamo in Europa?
«Non c’è una grande differenza, la Juve può
stare tra le 8 migliori. Napoli e Roma valgono le
grandi. All’estero c’è solo un ambiente diverso,
meno pressione. Il calciatore va in campo tran­
quillo in un contesto favorevole. Bisogna far
giocare i giovani come facciamo a Udine, fare
le seconde squadre e gli stadi».
Di un giocatore bravo si parla poco: Domizzi.
Detto dei portieri, ci sono gli attaccanti: lei si
è salvato con i gol di Di Natale. Criticato perché
non è mai andato in una big, ma ancora fonda­
mentale.
«È stata una sua scelta di vita. È uno dei pri­
missimi tra quei giocatori di classe purissima.
Chi dice che non avrebbe fatto bene nelle big
sbaglia di grosso. Penso alla Liga, Totò avrebbe
«Avrebbe potuto fare 10 anni in una big per
l’intelligenza che ha: è un centrale e fa bene il
terzino sinistro. Lui, Danilo e Pinzi sono le co­
lonne anche per l’aiuto che danno ai giovani».
Ma lei resta a Udine?
«Devo andare a fare allenamento... Finiamo
bene ora, c’è ancora un quinto di torneo».
Ma ha ancora voglia di allenare?
Pereyra è pronto per una grande?
«Sì. Due anni fa lo facevo giocare in Europa
League e lo toglievo all’intervallo per la dispe­
«Guardi, sono in grande forma». E se ne va.
Sgambettando.
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GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
SERIE A
tre alle sue spalle hanno ruo­
tato piuttosto spesso, mentre
si possono contare sulle dita
le presenze di Zapata. Nono­
stante ciò, il colombiano ha
segnato due gol subentran­
do, uno in Champions Lea­
gue, contro il Marsiglia, e
uno al Porto, in Europa Lea­
gue.
Un tourbillon di punte
Il segreto del Napoli
è un tesoretto da 7 gol
Turnover vincente L’alter­
nanza ha consentito al tecni­
co del Napoli di schierare
sempre giocatori in buone
condizioni di forma. Al suo
fianco, in panchina, si sono
seduti a turno un po’ tutti gli
uomini offensivi, a comincia­
re da Gonzalo Higuain al
quale si sono aggiunti Ham­
sik, Callejon, Pandev, Insigne
e Mertens. Quest’ultimo è
stato determinante proprio
domenica scorsa, subentran­
do a Hamsik e realizzando,
dopo pochi minuti, la rete del
2­0 che ha praticamente
chiuso la partita.
Da Zapata a Insigne, da Mertens a Callejon, il contributo
dei subentrati dalla panchina esalta le strategie di Benitez
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO
CASTELVOLTURNO (Caserta)
Sette gol, più o meno
pesanti: rappresentano il
contributo della panchina
per i successi fin qui ottenuti
dal Napoli. Intuizioni impor­
tanti, che hanno impreziosito
il lavoro di Rafa Benitez, abi­
le nell’approfittare dei cambi
per modificare la storia di
una partita. Gli è capitato
spesso in questa stagione, in
tutte le competizioni alle
quali ha partecipato. E, non a
caso, tutte e sette le prodezze
sono state realizzate dagli at­
taccanti, da coloro che l’alle­
natore spagnolo ha sempre
alternato fino all’ultima gara
con la Juve.
Cambi ragionati Non è un
caso, in ogni modo, se le sue
intuizioni risultino vincenti.
La fase offensiva è il suo or­
goglio, l’ha costruita con in­
telligenza, scegliendo i gioca­
tori più idonei per le sue teo­
rie tattiche. E le risposte sul
campo sono state eccellenti.
Basti scorrere i numeri degli
attaccanti per farsene
un’idea. Con Higuain, il valo­
re aggiunto ed inamovibile, i
Gestione Una strategia,
quella dei cambi, che rientra
nella gestione della partita.
Non a caso, Rafa Benitez è
sempre molto attento nel mo­
tivare il gruppo, a prescinde­
re da chi giocherà. Per lui è
importante che gli esterni
facciano movimento, che va­
dano a inserirsi negli spazi e
che spingano sulla fascia. Un
lavoro che prevede un di­
spendio di energie fisiche e
mentali non indifferenti e,
dunque, chiede agli attaccan­
ti di dare tutto quanto hanno
dentro per poi richiamare i
più stanchi in panchina. E
l’azione della seconda rete al­
la Juve è nata proprio sull’as­
se Pandev­Mertens, entrambi
subentrati, che con due pas­
saggi e in velocità hanno bru­
ciato i difensori avversari.
Josè Maria Callejon, 27 anni, con il coetaneo e compagno di squadra Dries Mertens: un gol per lo spagnolo, due per il belga dalla panchina AP
CANONI INSOLUTI LETTERA DEL CLUB AL COMUNE
«Paghiamo subito per il S.Paolo»
Il Calcio Napoli vuole
pagare subito i canoni insoluti per l’uso dello stadio San Paolo al Comune di Napoli: tramite una lettera con avviso di ricevimento ha chiesto di far pervenire entro 7 giorni dalla data di ricevimento della raccomandata le reversali di pagamento, vale a dire le fatture relative a quanto è dovuto in base alla convenzione in atto. In caso di ritardo, il club opererà il cosiddetto rimedio dell’offerta reale, determinando la cosiddetta mora del creditore.
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IL BOSNIACO DI NUOVO PROTAGONISTA Lulic torna al centro della Lazio Ma nel suo futuro c’è la Juve Di nuovo al centro della
Lazio. In tutti i sensi. Perché domenica Edy Reja lo farà giocare da centrocampista di sinistra nel 4­3­3 con cui affronterà la Sampdoria. Ma soprattutto perché da qualche settimana a questa parte Senad Lulic è tornato protagonista nella squadra biancoceleste. L’eroe del 26 maggio, l’uomo che regalò alla Lazio la storica finale sulla Roma stava vivendo la sua peggiore annata italiana. Ma nelle ultime partite è tornato ad esprimersi sui suoi livelli abituali. Con i gol (a Cagliari e domenica scorsa con il Parma) e con le sue proverbiali accelerazioni. Senad Lulic, 28 anni AFP
Le avances della Juve Reja punta
forte sul bosniaco per centrare il traguardo dell’Europa League, tornato nuovamente possibile dopo il successo sul Parma. A fine anno, però, le strade di Lulic e Taccuino della Lazio potrebbero separarsi, Al bosniaco è interessata la Juve e tra il club torinese e quello romano ci sarebbero già stati i primi contatti per sviluppare una trattativa. Anche perché alla Lazio interessano due giocatori della Juve (Giovinco e Quagliarella). Si potrebbe dunque dar vita ad uno scambio tra il bosniaco ed uno dei due juventini. La smentita Intanto il club di Lotito ha smentito la notizia circolata nella giornata di ieri secondo cui il presidente laziale sarebbe interessato all’acquisto del Birmingham, società che milita nella seconda divisione inglese. Stefano Cieri
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febbreDerby
ANTICIPI E POSTICIPI
Sassuolo­Juve lunedì 28 aprile?
L’Osservatorio del Viminale ha chiesto lo spostamen­
to di Atalanta­Genoa a domenica 27 aprile (20.45) per evita­
re concomitanze con le manifestazioni, a Bergamo e provin­
cia, per la canonizzazione di Giovanni XXIII. Così Sassuolo­
Juventus si giocherebbe lunedì 28 (20.45), ma solo se la Ju­
ve andasse in semifinale di Europa League. La Lega ha disposto i nuovi anticipi e posticipi per la 35a giornata: ve­
nerdì 25 aprile Roma­Milan (20.45); sabato 26 Bologna­Fio­
rentina (18) e Inter­Napoli (20.45); domenica 27 Verona­Ca­
tania (12.30) e Atalanta­Genoa (20.45); lunedì 28 Sassuolo­
Juve (20.45). Se i bianconeri dovessero uscire dall’Europa,
la gara col Sassuolo sarebbe domenica (20.45), Atalanta­
Genoa lunedì (20.45).
QUARANTENNALE DEL PRIMO SCUDETTO
Festa Lazio il 12 maggio all’Olimpico
«Di padre in figlio», si chiamerà così la serata­evento
per celebrare il 40° anniversario del primo scudetto della
Lazio, il 12 maggio all’Olimpico. Oltre ai protagonisti di quel
trionfo ci saranno altri ex campioni laziali come Nesta, Ve­
ron, Signori e Ruben Sosa. In 3 mila per l’Hellas all’antistadio
VERONA (m.f.) Sale la febbre per il derby
con il Chievo di sabato alle 18. Circa tremila tifosi dell’Hellas hanno seguito ieri pomeriggio l’allenamento della squadra di Mandorlini che si è svolto all’antistadio, storica «casa» del Verona fino al 2009 FOTOEXPRESS VERONA 4
I NUMERI
7
i gol
stagionali
del Napoli
segnati da
giocatori
subentrati a
gara in corso
2
le reti tra
campionato e
coppe di
Insigne, Zapata
e Mertens,
«specialisti» del
gol dalla
panchina. Una
rete è stata
segnata da
Callejon in
campionato
all’Atalanta
LA VISITA AQUILANI VERSO IL RINNOVO
Gomez migliora
E mercoledì
torna a Firenze
GIOVANNI SARDELLI
FIRENZE
Coppa Italia, quarto posto, rinnovo. E magari il
Mondiale. Un mese e mezzo ad alta velocità per Alber­
to Aquilani. «Concentriamoci sull’Udinese, una squa­
dra forte che ci ha fatto sempre soffrire – dice il 10
viola, testimonial del progetto “Non fare autogol” per
la prevenzione oncologica – anche se un pensiero al 3
maggio c’è». Tra un mese la Fiorentina giocherà con il
Napoli la finale di Coppa Italia. All’Olimpico di Roma,
stadio caro ad Alberto. «Sarebbe bello festeggiare sot­
to la Sud la vittoria del trofeo e dare una gioia ai nostri
tifosi». Dopo la finale, appuntamento in sede. C’è da
prolungare il contratto che scade nel 2015 e la fumata
bianca è probabile. Con l’Udinese, intanto, tocca an­
cora a Matri. Il attesa di Gomez. Ieri il tedesco è stato
sottoposto ad accertamenti a Monaco, accertamenti
che hanno «evidenziato un miglioramento significati­
vo inerente alla stabilità del legamento collaterale,
pur evidenziando una diminuzione del tono muscola­
re». A inizio della prossima settimana nuovo control­
lo, da mercoledì prossimo allenamenti a Firenze. Il te­
desco può farcela per il 19 aprile con la Roma. «Ora
lavorerò sulla resistenza – ha detto a SkySport Germa­
nia ­ Mondiali? Sarò in piena forma».
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FINALE DI COPPA ITALIA IL 3 MAGGIO
Biglietti dall’8 aprile
Da 20 a 90 euro: questa la fascia dei prezzi per la finale di Coppa Italia (Rai 1, ore 21) di sabato 3 maggio all’Olimpico di Roma. I tifosi di Fiorentina (sorteggiata come padrone di casa)
e Napoli potranno acquistare i tagliandi così: gli abbonati dalle 10 di martedì 8 su listicket.com; dal 14 i tifosi fidelizzati anche se non abbonati; dal 22 inizio della fase libera dei biglietti residui.
20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
L’APPROFONDIMENTO
Ieri, nella 1a puntata, abbiamo raccontato cosa c’è dietro l’ondata di contestazioni messe in atto da diverse tifoserie da Nord a Sud. S’avverte uno scollamento da club e istituzioni e se ne mette in discussione l’autorità. Spesso il tifo più «borghese» si cementa con gli ultrà. Oggi la parola alle società.
La contestazione di una parte della tifoseria della Lazio, all’Olimpico, contro il presidente Claudio Lotito: stanno mostrando i cartelli «Libera la Lazio» ANSA
Quel muro tra tifo e club
«In Lega serve una strategia comune»
Le società chiedono linea dura contro i violenti ma anche politiche per riavvicinare la parte sana
MARCO IARIA
@marcoiaria1
In Italia c’è un muro di
diffidenza tra tifosi e società.
Sì, è vero, esistono isole felici.
Ma l’istantanea complessiva
trasmette quel senso lì. Lo si
comprende anche parlando, a
taccuini aperti o chiusi, con i
dirigenti, le istituzioni, cioè
quelle figure che da Nord a
Sud una parte di pubblico ha
messo in discussione a suon di
contestazioni, boicottaggi,
semplice indifferenza, o peg­
gio minacce e ritorsioni.
Toni aspri Di fronte all’esca­
lation degli ultimi mesi, la Le­
ga di Serie A ha alzato la voce
con un comunicato di una du­
rezza senza precedenti, da un
lato invitando le autorità di si­
curezza a intensificare l’azione
chirurgica (cioè niente sparate
nel mucchio) di individuazio­
ne e punizione dei colpevoli,
dall’altro annunciando di co­
stituirsi parte civile per recla­
mare i danni d’immagine sul
campionato. Secondo i son­
daggi in possesso della Lega, la
d
HA DETTO
S
Urbano
Cairo
«Le
contestazioni
vanno gestite.
Tutti i club
devono mettersi
attorno a un
tavolo per fare
delle proposte.
Il Torino per
esempio ha
abbassato i
prezzi»
il Retroscena
Quel grande mostro della burocrazia che
ha reso sempre più impervie le vie di accesso
agli stadi italiani, dalla prossima stagione farà
un po’ meno paura. La tessera del tifoso resterà
ma non sarà più un totem. Intanto, cadrà l’obbli­
gatorietà per i più piccoli: il genitore tesserato
potrà acquistare il biglietto per il figlio minore di
14 anni esibendo solo un documento identifica­
tivo. Una stortura, quella di «schedare» i baby
tifosi come potenziali pericoli sugli spalti, che
finalmente cesserà di esistere: insomma, niente
più casi come quello denunciato sulla Gazzetta
dalla lettera di un papà bergamasco, i cui due
figlioletti erano stati respinti a San Siro per In­
ter­Atalanta perché sprovvisti di tessera del tifo­
so. Sarà poi estesa a tutti i club la regola che vale
per eventi come la finale di Coppa Italia: «Porta
due amici allo stadio». Ossia, la possibilità per
un tifoso tesserato di fare da garante per altre
due persone, che così potranno entrare allo sta­
dio senza card.
Task force Queste e altre novità sono in incu­
bazione nella task force voluta dal ministro del­
l’Interno Angelino Alfano, che tra un paio di set­
timane licenzierà i suoi lavori. L’organismo del
fuga dagli stadi (dai 34mila
spettatori medi del 1991­92
agli attuali 23mila) è causata
per il 56% dei casi dalla perce­
zione degli impianti come luo­
ghi insicuri. Ma il 45% delle
persone non va allo stadio per i
prezzi troppo alti e il 13% per­
ché mancano comfort e «atmo­
sfera». Insomma, la tifo revolu­
tion evocata nella prima pun­
tata della nostra inchiesta non
si può ridurre a una questione
di ordine pubblico. C’è un mal­
contento che si è annidato a
causa della mancanza di politi­
che inclusive e, in generale, di
attenzione verso i tifosi «reali»,
coi club e la Lega inebriati dal­
la pioggia di denaro delle tv. A
ogni modo, il fronte comune
che i club stanno erigendo ri­
guarda innanzitutto la «bonifi­
ca» degli stadi: in Lega si è con­
sapevoli del fatto che sia stata
trascurata la tifoseria sana, che
siano mancati i canali di comu­
nicazione con la gente, ma si
ritiene che la priorità sia un’al­
tra, cioè che la violenza – fisica
e verbale – venga estirpata.
Esperienza diretta Ma cosa
ne pensano i presidenti? Urba­
no Cairo, patron del Torino, ri­
corda che «le contestazioni ci
sono sempre state, sono tocca­
te anche a me. Io ho cercato di
gestirle: aspetti che passi la
piena, mantieni la razionalità,
non scendi sul terreno delle
provocazioni, cerchi di miglio­
rare dove hai sbagliato. Se le
contestazioni sono molto forti
il dialogo diventa difficile, ma
con il tempo, se c’è rispetto, il
dialogo si può riaprire. Siamo
in una società democratica, la
gente è libera di comunicare
quel che vuole, devi riuscire a
gestire le persone in modo in­
telligente». Dall’emergenza al­
la fase costruttiva il passaggio
è fondamentale. «In tempi di
crisi – continua Cairo – ho cer­
cato di andare incontro ai tifosi
ribassando i prezzi dei bigliet­
ti, così le presenze allo stadio
sono cresciute. In generale,
serve una strategia comune,
tutti i club devono mettersi at­
torno a un tavolo per fare delle
proposte inclusive».
Coordinamento Un ragiona­
mento simile a quello di Edoar­
do Garrone, presidente della
Sampdoria: «Anche noi, nelle
ultime stagioni, abbiamo do­
vuto fare i conti con alcune
contestazioni figlie di risultati
poco soddisfacenti ma, fortu­
natamente, le stesse sono sem­
pre rimaste all’interno di confi­
ni di legalità a eccezione di un
paio di isolati episodi. La Sam­
pdoria cerca di mantenere con
la tifoseria un rapporto di con­
tinuo contatto e confronto at­
traverso gli strumenti multi­
mediali ma anche tramite il la­
voro di alcune figure istituzio­
nali; il tutto sempre nel
rispetto delle leggi vigenti e dei
rispettivi ruoli. A livello socie­
tario promuoviamo il fair play
e l’integrazione con le tifoserie
avversarie attraverso il Fair
Play Village; i nostri tesserati,
presidente compreso, parteci­
pano a incontri e manifestazio­
ni con la tifoseria soprattutto a
scopo benefico; inoltre sensibi­
lizziamo il territorio nella lotta
al razzismo e alla non­violenza
con diverse iniziative». Proprio
in questi ambiti servirebbe un
salto in avanti, «un impegno
diretto e coordinato da parte
della Lega potrebbe portare
benefici a tutti, in particolare
nel facilitare l’accesso agli im­
d
HA DETTO
S
Edoardo
Garrone
«La Sampdoria
cerca di
mantenere un
confronto
continuo con la
tifoseria, nel
rispetto dei
ruoli. Serve un
impegno diretto
e coordinato da
parte della
Lega»
pianti durante le gare».
Salto Molte società sono fru­
strate. Si sentono abbandonate
dalla politica, ritengono che la
responsabilità oggettiva si sia
trasformata in un’arma di ri­
catto che alcuni gruppi usano
per far scattare multe o chiusu­
re. C’è poi la Juventus che, pur
con il suo impianto­modello e
politiche di fidelizzazione mi­
rabili, ha dovuto fare i conti
con cori discriminatori e stri­
scioni oltraggiosi. Per il club
bianconero certi comporta­
menti non sono più tollerabili e
serve un salto culturale non so­
lo da parte dei tifosi ma di tutti
gli stakeholder del calcio. Da
chi uno stadio di proprietà ce
l’ha a chi vorrebbe averlo pre­
sto. Secondo Barbara Berlu­
sconi gran parte dei problemi
passano proprio da qui: «Nel
nuovo stadio del Milan ci sarà
uno spazio dedicato alla tifose­
ria organizzata, l’anima del
nostro tifo. Spero che con la
nuova struttura ci siano sem­
pre più situazioni positive e co­
struttive».
(2 continua)
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La tessera del tifoso non sarà più obbligatoria
per i figli under 14 e gli amici di chi ha la card
di sburocratizzazione e promozione, che il Vimi­
nale passerà al vaglio. L’intenzione è di migrare
dalla fase dell’emergenza a quella dell’acco­
glienza. Sarà più facile acquistare i biglietti, an­
che nel giorno della partita, grazie all’utilizzo
delle nuove tecnologie (si pensi all’home ticke­
ting). E tutti i club verranno obbligati ad appli­
care un minimo di scontistica: pacchetti fami­
glia, promozioni per under 16 o over 60, ecc.
I bambini nella curva dello Juventus Stadium chiusa agli ultrà per colpa dei cori discriminatori LAPRESSE
Viminale, di cui fanno parte Coni, Figc e le tre
leghe professionistiche, si è mosso su diverse di­
rettrici, allo scopo di rendere gli stadi più vivibi­
li: dalla facilitazione nell’acquisto dei biglietto
alla semplificazione delle trasferte, dal ruolo
degli steward alla segmentazione dei settori del­
lo stadio (per stanare i colpevoli di azioni vio­
lente o discriminazioni) alle nuove politiche di
comunicazione coi tifosi, anche grazie alla figu­
ra del supporter liaison officer. Le strategie di fi­
delizzazione passano attraverso il contributo
delle società: ognuna potrà presentare progetti
56%
I tifosi in fuga dagli stadi perché insicuri
L’insicurezza degli impianti è al primo posto tra i motivi della fuga dagli stadi, secondo le indagini demoscopiche della Lega. Ma c’è pure un 45% di persone che non va allo stadio perché i prezzi sono troppo alti e un 17%
di appassionati che preferiscono la comodità della tv
Commissione Il lavoro della task force si in­
treccia con quello, appena iniziato, della com­
missione tecnica costituita dalla Lega di A nel­
l’ambito del progetto «Più pubblico allo stadio».
Ieri la seconda riunione. Si punta a confezionare
4­5 proposte di iniziative centralizzate, da pre­
sentare in assemblea, con l’obiettivo di migliora­
re il prodotto. Come? In attesa di nuovi stadi,
trovando sponsor per riqualificare determinati
settori, aumentando i servizi, proponendo atti­
vità di intrattenimento, in modo da allungare
l’esperienza­stadio oltre i 90’. C’è, infine, il caro­
prezzi: non è alto tanto il valore medio, quanto i
picchi contro avversari di particolare appeal.
m.iar.
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GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
ilCaso
a multinazionale dello sport stabilisce un
L
prezzo elevato per la maglia di una na­
zionale e il premier interviene per dire che la
pensiero del ministro dello sport Helen
Grant. «Il prezzo andrebbe ripensato», il
messaggio partito dal numero 10 di Dow­
ning Street, residenza del primo ministro
britannico. Non sappiamo se la Nike,
subentrata all’Umbro un anno fa,
ascolterà i consigli di Cameron. Il prez­
zo di 90 sterline – 108 euro al cambio –
non è poca cosa. Una shirt per un ra­
gazzo dagli otto ai quindici anni ne
costa 42 – 50,7 euro ­, mentre il mi­
nikit si paga 40 – ovvero 48 euro ­. La
levata di scudi dei tifosi, sostenuta dai
media, è stata colta da un governo
cifra «andrebbe» abbassata. Tutto questo
non accade in un paese di economia so­
cialista, ma nella nazione che ha guida­
to la rivoluzione industriale e ha fatto
del liberismo il suo dogma. Il conserva­
tore David Cameron, reduce dall’incon­
tro con Matteo Renzi, ha espresso il suo
parere, in sintonia con la maggioranza
dei tifosi dell’Inghilterra – avversaria degli
azzurri il 14 giugno a Manaus nella gara di
esordio del mondiale – e condividendo il
ilCommento
laPuntura
di ROBERTO PELUCCHI
QUESTO CHELSEA È ANCORA POCO MOU
MANCA DI RABBIA E CATTIVERIA
aranno stanchi, stanchissimi, distrutti quelli
S
di Real Madrid, Psg e Chelsea nel week­end di
campionato. Non si reggeranno in piedi. E lo stesso
Borussia, strapazzato ma mai arreso, farà una fati­
ca boia in Bundesliga. Non può essere altrimenti
dopo 90’ come quelli visti ieri. Uno spettacolo totale
al quale, ormai, assistiamo soltanto da spettatori un
po’ invidiosi: tatticismi zero, rallentamenti soltanto
alla moviola (in tv), insomma nessun consociativi­
smo spontaneo in campo, nessuno che si lamenti di
turnover impossibili o di fatturati più ricchi degli
avversari. Vince chi corre di più, in un’apoteosi di
triangoli veloci, profondità, dribbling, gol.
Uno dei motivi, non l’unico, per il quale siamo
fuori da questa incantevole mini­Superlega che
promette divertimento fino alla finalissima di Li­
sbona. Sono un ricordo sbiadito gli ottavi un po’ far­
seschi, quasi tutti senza storia dopo l’andata. Si può
già immaginare il quadro delle semifinaliste di que­
sta Champions, ovvio, ma il rischio è inciampare
sulla classica buccia di banana. Il Real Madrid è
f
Barbara Berlusconi ha affidato a Galliani un incarico di responsabilità per fare pace: aggiornerà le classifiche sui club più titolati al mondo.
dentro al 90% ed è più solido e ricco (di soluzioni)
di quello umiliato un anno fa in semifinale a Dort­
mund, uno storico 4­0 con 4 gol firmati Lewan­
dowski ieri squalificato. Lewa però ritorna: di solito
certi miracoli non si ripetono, ma non sarà uno
scherzo per Ancelotti (anche Casillas ha lavorato
non poco).
laVignetta
E sarebbe un errore considerare qualificato il Psg
dopo l’incredibile 3­1 tutto «italiano» al Chelsea: di
Lavezzi un gol e mezzo, quindi il capolavoro del re­
suscitato Pastore al quale farebbe bene giocare nel
suo ruolo, 10, e non mezzala o laterale. Questo
Chelsea non ha (ancora?) la rabbia e la cattiveria
del primo ciclo di Mou, del Porto, dell’Inter. È meno
corto, meno compatto, più fragile: come dice il suo
tecnico, servirebbero più attributi. Ma due tipi co­
me Willian e Hazard sarebbero più che top player in
Serie A. Mentre il Psg, in attesa dei giudici del fair
play, è definitivamente nell’élite europea.
DI VALERIO MARINI
Neanche il Bayern può pensare di rilassarsi nel
ritorno, malgrado il pari di Old Trafford: lo United
ha riversato in questa sfida tutte le amarezze delle
prevedibile stagione balorda post­Ferguson. Per
non dire del derby di Spagna: il Barcellona, favorito
quantomeno per esperienza internazionale e valo­
re dei singoli, quest’anno non è ancora riuscito a
superare l’Atletico di Simeone in 4 sfide (2 Super­
coppa, una Liga, una Champions). Non può essere
un caso.
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
FILIPPO MAGNINI
Campione di nuoto
Complimenti a Maurizio Felugo per essere diventato PRESIDENTE della associazione giocatori pallanuoto!
@FiloMagnini
KEVIN PRINCE BOATENG
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Calciatore, ex del Milan
l’Analisi
SIMEONE, MIHAJLOVIC, MONTELLA
CATANIA LA FABBRICA DEI TECNICI
di MASSIMO ARCIDIACONO
on sono giorni felici per la Catania del cal­
cio. I sogni finiscono, certo, ma nessuno si
attendeva un risveglio tanto brusco. «Bonu tem­
pu e malu tempu, nun dura tuttu u tempu» (Bel
tempo e maltempo non durano per sempre), di­
ce un detto di queste parti. I «siciliani di sco­
glio», così li chiamava Vittorio Nisticò, infatti,
hanno nel Dna il disincanto e ormai da settima­
ne esorcizzano un possibile ritorno in serie B,
come ineluttabile conseguenza di errori e di­
strazioni, malaventura e cose belle che finisco­
no. Ma anche i «siciliani di mare aperto», l’altra
categoria codificata dal grande giornalista,
quelli che sono andati via o che hanno sfidato il
fatalismo, guardato orizzonti lontani (e poi,
magari, vissuto nel rimpianto della sicilitudine),
adesso, dopo aver continuato a sperare fino alla
sfortunata partita di Udine, hanno gettato l’an­
cora. Nessuno lo dice apertamente, ma l’impre­
sa della truppa di Maran sarebbe la più impen­
sata di tutte. Gli allenatori del Catania, d’altron­
de, nelle sette stagioni trascorse, hanno abitua­
to la gente di qui alle storie impossibili. E
adesso, proprio da quel passato, insieme al rim­
pianto, vengono le poche soddisfazioni. Vedere
la Atléti di Diego Simeone spaventare il Barcel­
lona e guidare la Liga fa tornare col pensiero
all’incredibile rimonta del suo Catania nel 2010­
N
sempre molto attento alle vicende dello sport,
in particolare del calcio. Questa, condivisibile
sul piano etico, le supera però tutte e in un Pae­
se che fa del libero mercato la sua religione,
sembra blasfema. Nella vecchia Gran Bretagna
accade però tutto e il contrario di tutto. Con la
mano destra – senza eccedere – si contesta l’in­
tervento russo in Crimea, mentre con la sinistra
si continuano a fare affari con gli oligarchi. La
questione della maglia diventa così una querel­
le tra un governo conservatore, filoliberista, e
una multinazionale. Per una volta, però, a gua­
dagnarci potrebbero essere i peones. I clienti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
laRovesciata
di ROBERTO BECCANTINI
http://www.beckisback.it/
Il circo del calcio
ha smarrito
il dono dell’attesa
Nuovi tornei e calendari che traboccano:
carne da tv. Prigionieri del gigantismo
TwitTwit
Con negli occhi i lustrini di una due giorni da
anni 70, quando ammiravamo spaventati Liverpo­
ol, Ajax e Bayern, oggi è il giorno della Juve. Che
sembra messa maluccio fisicamente ma ha la gran­
de chance di rientrare nell’Olimpo a testa alta (do­
vesse vincere l’Europa League), facendo contempo­
raneamente un grande favore all’Italia (che altri­
menti l’anno prossimo comincerà le coppe al 5° po­
sto del ranking, superata dal Portogallo). Pensare
alla Roma che insegue affamata non aiuta, ma una
grande si giudica da questi particolari.
La gioia incontenibile dei giocatori del Psg AFP
21
CAMERON ATTACCA LA MULTINAZIONALE
LA MAGLIA DELL’INGHILTERRA COSTA TROPPO
di STEFANO BOLDRINI
di FABIO LICARI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11, arrivò a gennaio e in 18 partite portò la squa­
dra a un dignitoso tredicesimo posto. L’anno pri­
ma era toccato a Sinisa Mihajlovic condurre fuo­
ri dalle secche i rossazzurri, subentrando in cor­
sa, un po’ come gli è capitato quest’anno,
cambiando volto alla Samp. L’elenco degli alle­
natori scelti da Antonino Pulvirenti, arrivati a
Catania sguarniti o quasi di esperienza e andati
via verso mete più ambite, d’altronde, non si fer­
ma qui. Allora presidente dell’Acireale in C, nel
2001­02 scelse un Walter Mazzarri alle primissi­
me armi. E se Pasquale Marino e Walter Zenga
protagonisti dei salvataggi più avventurosi, al
momento navigano ai margini, certamente ha
lasciato il segno il campionato di tre stagioni fa
del Catania di Vincenzo Montella, oggi in corsa
per la Champions con la Fiorentina.
Sono molti a credere che l’errore più grande
di Pulvirenti quest’anno sia stato mandare via e
poi richiamare (troppo tardi) Maran. Non è del
tecnico trentino, d’altra parte, il miglior Catania
di sempre, quello della scorsa stagione? Vada
come vada, così, non è improbabile che Maran
trovi una panchina in serie A anche il prossimo
campionato. E vada come vada, nel calcio che
conta anche il prossimo campionato ci sarà tan­
to Catania nel nome dei sui ex allenatori, sco­
perti dal duo Pulvirenti­Lo Monaco. Direbbero
disincantati in Sicilia: «Cu’ nesci, arrinesci» (Chi
va via, trova la fortuna).
Sempre bello vedere i vecchi amici ...MONKEY
@ KPBofficial
AS ROMA
Calcio, club di Serie A
A #RomaTiAmo ­ La Mostra il plastico del nuovo #Stadio della Roma in esposizione: vieni a scoprirlo
@OfficialASRoma
MARIA MARCONI
Azzurra di tuffi
Mi sono impegnata a non mangiare carne di agnello a Pasqua. Scopri come! http://salvaunagnello.com/?
@MariaMarconi4
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Michel Platini (presidente Uefa) e Joseph Blatter (Fifa) ANSA
al 2016, come era nei voti,
D
la fase finale degli Euro­
pei passerà da 16 a 24 squadre.
Dal 2017, l’Europeo under 21
ne avrà dodici al posto delle ot­
to attuali. Non solo: dalla sta­
gione 2018­’19 entrerà in pista
la «Nations League». Leggo
sulla «Gazzetta» del 28 marzo:
«Andrà a incastrarsi tra Euro­
pei e Mondiali e sarà struttura­
ta in due fasi. La prima con le
54 nazionali divise in quattro
serie (in base al ranking Uefa
per nazionali), con promozioni
e retrocessioni, tra settembre e
novembre. La seconda fase con
una “final four” nel giugno suc­
cessivo, tra le 4 vincenti dei 4
gruppi della serie A (dov’è an­
che l’Italia). I vincitori delle 4
serie andranno direttamente
all’Europeo», aggiungendosi
alle venti promosse dalle quali­
ficazioni. L’intento, chirurgico,
mira a ridurre il numero delle
amichevoli. Confesso di averci
capito poco. Colpa mia.
Michel Platini ha confidato a
Fabio Licari che «i club non
avranno motivo di lamentarsi,
gli incassi delle coppe non di­
minuiranno, i giocatori torne­
ranno prima, e questo è quello
che volevano le Federazioni».
Contento lui. Per la cronaca, e
per la storia, l’anno prossimo la
Fifa eleggerà il nuovo presi­
dente. Proprio nuovo, non è
detto. Joseph Blatter sta pen­
sando a un Mondiale a 40
squadre: evidentemente, 32
non gli bastano; o non bastano
per garantirgli un’eventuale
conferma.
Tutto questo ingorgo mi spa­
venta. Lo sport ­ e, in particola­
re, il calcio ­ continuano a pri­
vilegiare la quantità alla quali­
tà. Le giustificazioni non man­
cano, e deboli non sono: gli
attori costano, le tv hanno bi­
sogno di carne, di eventi, il po­
polo sbava. Tutto si tiene. Il cir­
co dell’agonismo sta smarren­
do il dono, raro e prezioso, del­
l’attesa. I calendari traboccano
di cose, lo spezzatino televisivo
ha creato nuovi mestieri (com­
preso il mio), ma non vorrei
che in tempi ragionevolmente
brevi l’offerta schiacciasse la
domanda.
Gigantismo, recordismo: so­
no così radicati che «certi» in­
fortuni vengono salutati, para­
dossalmente, come un benevo­
lo segno del destino. Se a pri­
mavera Leo Messi sprizza
salute da tutti i pori, come ha
documentato la tripletta al Re­
al, c’entrano, di sicuro, gli ap­
petiti mondiali, ma non trascu­
rerei i due mesi di pausa ai qua­
li fu costretto dalla lesione mu­
scolare rimediata il 10
novembre scorso, a Siviglia.
Invece di sottrarre, si som­
ma. Da quando e da quanto si
parla di serie A a diciotto squa­
dre? Le venti attuali sono un
obbrobrio. Eppure resistono,
impavide. La Lega tergiversa, il
sindacato fa catenaccio e il li­
vello tecnico del campionato
ne risente drasticamente. Dal
particolare al generale, e vice­
versa. Si gioca troppo e l’orien­
tamento, temo, sarà quello di
giocare sempre di più. Siamo
carcerieri­prigionieri di una
bulimia da cui non riusciamo a
liberarci, anche perché ci pro­
viamo con pigrizia, un po’ vinti
e molto avvinti.
Gli «stati» membri della Fifa
sono 209 e tendono ad aumen­
tare. La realtà giustifica rifles­
sioni politiche, non semplice­
mente ludiche. Attenzione, pe­
rò, al «troppismo»: rischia, alla
lunga, di sfiancare sia i prota­
gonisti sia i testimoni. Per tace­
re delle tentazioni che nascon­
de: dal doping al resto.
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GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
SERIE B L’INCHIESTA
La storia è sempre uguale
A Empoli la coppia migliore
Maccarone e Tavano a quota 28 gol: sono primi come un anno fa
E le altre? Nessuno ha due attaccanti fissi così affiatati e scatenati
ROBERTO PELUCCHI
Tavano­Maccarone mi­
glior coppia gol della Serie B: e
chi sennò. Un refrain che non
sorprende più. In un campio­
nato tanto incerto quanto tec­
nicamente modesto come
quello in corso, ha una marcia
in più chi può andare sul sicu­
ro. E l’Empoli è in una botte di
ferro: ha chiuso la passata sta­
gione sfiorando la promozione
con la coppia di bomber più
prolifica (Tavano 21 gol più 2
ai playoff, Maccarone 17 più
uno ai playoff) e adesso ci ri­
prova con ancor maggiore con­
vinzione e sempre con i gemel­
li del gol. Cicco Tavano è già a
quota 16 (uno in più della pas­
sata stagione dopo 32 giorna­
te) e Massimo Maccarone a 12
(uno in meno rispetto a dodici
mesi fa). Ventotto gol in due
sui 42 totali della squadra to­
scana, praticamente i due terzi
del bottino. Se i due attaccanti
sono perfettamente in linea
con l’anno passato, all’Empoli
mancano soprattutto i gol di
Saponara (9 in 32 giornate),
ma non i punti: 53, tanti quan­
ti quelli conquistati dodici me­
si fa, ma con una differenza
non da poco: adesso bastano
per essere al secondo posto
che vale la promozione diret­
ta, a +3 sul Cesena, nel passa­
to campionato invece bastava­
no appena per essere quarti, a
ben 18 punti dalla vetta e a 7
punti da Verona e Livorno.
Arma in più L’abbiamo scritto
più volte, Tavano e Maccarone
sono fatti per giocare assieme,
ma hanno anche la fortuna di
poter far parte di una squadra
organizzata e terribilmente
IN QUESTA STAGIONE
SQUADRA (COPPIA GOL) S
Massimo
Maccarone, 34
anni, abbraccia
Ciccio Tavano,
35: anche in
questa stagione
sono la miglior
coppia gol nel
campionato di
Serie B
LAPRESSE
abile nel palleggio. Verdi e
Pucciarelli non hanno le stesse
caratteristiche di Saponara,
eppure il cambio non ha pro­
vocato gravi ripercussioni nel
gioco della squadra di Sarri.
Sta peggio chi non ha una cop­
pia gol così affiatata. Fatta ec­
cezione per il Palermo capoli­
sta che ha un’armata da schie­
rare in area avversaria a secon­
da delle esigenze (Hernandez
13 gol, Lafferty 9, Belotti 8),
molte delle altre squadre di
vertice devono arrivare al gol
in modo diverso. Soluzioni
LA STAGIONE SCORSA
RETI
SQUADRA (COPPIA GOL) RETI
EMPOLI (Tavano 16, Maccarone 12)
28
EMPOLI (Tavano 21, Maccarone 17) 38
TRAPANI (Mancosu 20, Basso 4)
24
VERONA (Cacia 24, Gomez 10) 34
MODENA (Babacar 15, Mazzarani 7)
22
LIVORNO (Paulinho 19, Siligardi 14) 33
PALERMO (Hernandez 13, Lafferty 9)
22
BRESCIA (Caracciolo 16, Corvia 13) 29
TERNANA (Antenucci 16, Masi 5)
21
MODENA (Ardemagni 23, Lazarevic 6) 29
BRESCIA (Caracciolo 15, Grossi 4)
19
SPEZIA (Sansovini 20, Di Gennaro 9) 29
PESCARA (Maniero 11, Ragusa 8)
19
ASCOLI (Zaza 18, Soncin 7) 25
VARESE (Pavoletti 15, Bjelanovic 4)
19
VARESE (Ebagua 17, Neto Pereira 8) 25
AVELLINO (Galabinov 10, Castaldo 7)
17
BARI (Caputo 17, Fedato 6) 23
CROTONE (Bernardeschi 9, Pettinari 7)
16
NOVARA (Gonzalez 14, Seferovic 9) 23
SIENA (Rosina 9, Pulzetti 7)
16
PADOVA (Cutolo 12, Farias 10) 22
SPEZIA (Ebagua 10, Ferrari 5)
15
SASSUOLO (Berardi 11, Pavoletti 11) 22
REGGINA (Gerardi 7, Di Michele 7)
14
Solo campionato: sono esclusi i playoff
spesso arrangiate. Per esem­
pio, non ha una coppia gol il
Cesena, che ha segnato appe­
na 7 gol con Rodriguez e 4 con
Succi. Non ce l’ha il Siena, che
vola grazie soprattutto alle
magie di Rosina (9 reti) e alle
incursioni del centrocampista
Pulzetti (a quota 7). Non ce
l’ha il Trapani, che però si con­
sola (eccome se si consola…)
con il capocannoniere Manco­
su (20). Non ce l’ha il Latina
(dietro a Jonathas, con 11 reti,
il vuoto). Il Lanciano un bom­
ber non ce l’ha proprio se si
pensa che il miglior marcatore
è Amenta, un difensore, con 4
gol.
160
i loro gol a Empoli
Senza calcolare i playoff,
i playout e la Coppa Italia,
Massimo Maccarone (61 in 5
stagioni) e Francesco Tavano
(99 in 8 stagioni) hanno
segnato 160 gol nell’Empoli
Un bomber non basta Hanno
invece almeno due punte «fun­
zionanti» in grado di giocare
assieme l’Avellino (Galabinov
10 gol, Castaldo 7), il Crotone
(Bernardeschi 9, Pettinari 7) e
soprattutto il Pescara (Manie­
ro 11, Ragusa 8), che però pa­
radossalmente non li usa: in­
fatti, nelle ultime giornata Co­
smi ha preferito fare scelte di­
verse. Il Modena, nonostante
Babacar con 15 gol e Mazzara­
ni con 7, si trova a rincorrere e
galleggia a metà classifica,
mentre a Ternana (Antenucci
16), Brescia (Caracciolo 15),
Varese (Pavoletti 15) e Spezia
(Ebagua 10) non basta un
bomber arrivato in doppia ci­
fra per stare in zona playoff.
Alla fine, meglio affidarsi al­
l’usato sicuro come fa l’Empo­
li.
4
COSÌ DOPO
32 TURNI
S
Classifica
Palermo p. 63
Empoli 53
Cesena 50
Crotone 50
Siena (­7) 49
Trapani 49
Avellino 48
Latina 48
Lanciano 48
Pescara 45
Spezia 44
Modena 42
Ternana 41
Bari (­3) 40
Brescia 40
Varese 40
Carpi 40
Novara 35
Padova 30
Cittadella 29
Reggina 27
Juve Stabia 16
S
Prossimo
turno
Domani
ore 20.30
Palermo­
Avellino (2­0)
Sabato
ore 15
Brescia­
Pescara (3­3);
Carpi­Trapani
(1­0); Cittadella­
Siena (1­1); Juve
Stabia­Varese
(2­2); Lanciano­
Modena (0­1);
Novara­Crotone
(2­2); Reggina­
Latina (0­1);
Spezia­Padova
(0­1); Ternana­
Cesena (1­1)
Domenica
ore 12.30
Bari­Empoli (1­1)
IL PROGETTO B ITALIA
Arte, cibo
e turismo
per riempire
gli stadi
SIENA Riempire gli stadi
con un modo nuovo di vivere il
calcio. E’ il progetto «B Italia–
piattaforma per la valorizzazio­
ne territoriale», presentato dal
presidente Andrea Abodi, ospi­
tato a Siena dal sindaco Bruno
Valentini nel complesso museale
del Santa Maria della Scala. At­
traverso percorsi tematici, la Le­
ga di B vuole riavvicinare la gen­
te al calcio, anche attraverso tu­
rismo e creazione di impianti
nuovi. Verrà avviata una piatta­
forma digitale con lo sviluppo di
un sito e di una app, la presenta­
zione del prossimo campionato
di B si trasformerà in un Giro
d’Italia. «Riavvicinare la gente al
calcio – ha detto Abodi – dipende
da noi, dalla qualità dei nostri
impianti e dei nostri comporta­
menti, non soltanto sportivi. B
Italia è un tentativo di collegare
lo spettacolo sportivo con l’am­
biente e il paesaggio, i tesori
d’arte e la cultura, le tipicità e le
qualità enogastronomiche. Non
l’abbiamo mai fatto, lo facciamo
per tutte 22 le città. Fino ad ades­
so il calcio si è contraddistinto
anche per pagine non nobili. Ci
sono le opportunità per offrire
delle pagine positive». Abodi ha
anche firmato la petizione dei ti­
fosi in favore del nuovo stadio.
Alessandro Lorenzini
PROCURA FIGC
Deferito il Bari
Rischia un altro ­2
Il Bari rischia un altro ­2.
La Procura Figc l’ha deferito alla Disciplinare (insieme agli ex dirigenti Vinella e Fornarelli) per non aver pagato i contributi Inps di ottobre e per aver prodotto alla Covisoc una dichiarazione non veritiera.
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LEGA PRO I CONCORSI
4 Exploit di Maistrello
PREMIO
CESTANI
S
media voto
6,5
Jacopo
Scaccabarozzi
(1994, Renate,
2.090’)
6,46
Lazzari (1993,
Spal, 1.990’)
media 6,39
Marsura (1994,
Feralpi Salò,
1.841’)
6,35
Vita (1993,
Monza, 2.238’) e
Fabris (1993,
Feralpi Salò,
1.844’)
6,22
Palma (1994,
Como, 2.000’)e
Frediani (1994,
L’Aquila, 1.932’)
6,21
Anacoura (1994,
Cuneo, 2.610’)
6,2
Provedel (1993,
Pisa, 2.070’) e
Sensi (1995,
San Marino,
1.910’)
e Scaccabarozzi
sulle orme di Belotti
VINCENZO D’ANGELO
Chi sarà il nuovo Andrea
Belotti? A poche giornate dalla
fine dei campionati di Lega
Pro, continua l’incertezza nella
corsa ai premi Cestani e Lauda­
no, vinti entrambi lo scorso an­
no dall’attaccante ex Albino­
Leffe, che in questa stagione ha
conquistato la ribalta in Serie B
con la maglia del Palermo. E
l’esplosione di Belotti non può
che far felice tutto il movimen­
to della Lega Pro, perché evi­
denzia in maniera incontesta­
bile la grande qualità che anco­
ra si trova nella categoria.
La corsa al CestanI... Davide
Marsura a lungo ha seguito le
orme di Belotti, portandosi in
vetta alle due classifiche grazie
alle ottime prestazioni e agli
otto gol realizzati con la maglia
della Feralpi Salò. Lui e Mira­
coli, uno in prestito dall’Udine­
se e l’altro in comproprietà tra
Genoa e Varese, che saranno
soddisfatti del lavoro di valo­
Premio Cestani
Premio Laudano
rizzazione che ha fatto la Feral­
pi sui loro gioiellini d’attacco. I
quali, probabilmente, in estate
torneranno alla base per rita­
gliarsi un posto da protagoni­
sti. La Feralpi, tra l’altro, piazza
due giocatori nei primi cinque
posti del Cestani: oltre a Mar­
sura (attualmente terzo con
una media voto di 6,39 in 1.841
minuti giocati) al quinto posto
troviamo Vittorio Fabris (6,35
di media voto nei 1.844 minuti
in campo). Oggi il miglior gio­
vane per media voto della Lega
Pro è Jacopo Scaccabarozzi del
Renate con 6,5: il centrocampi­
sta offensivo classe ’94 sarà
molto probabilmente anche
uomo mercato nella prossima
estate, con alcuni club di A (la
Samp su tutti) che già si sono
fatti avanti per chiedere infor­
mazioni. Curiosità: ci sono cin­
que portieri nei primi sedici
posti; sarà pure il ruolo più de­
licato, ma quando c’è la qualità
non bisogna aver paura di dare
fiducia, come dimostrato in Se­
rie A dall’Udinese con Scuffet.
…e quella al Laudano L’ottimo
campionato del Bassano ha
agevolato l’esplosione di Tom­
maso Maistrello, miglior golea­
dor dei giovani di Lega Pro con
9 reti realizzate in appena
1.231 minuti di gioco. Mai­
strello è incalzato come detto
da Marsura e da Alessio Vita
del Monza, staccati di appena
un gol. Mattia Valoti dell’Albi­
noLeffe, con 6 reti, può giocar­
si le sue carte e riportare al club
bergamasco il premio dopo il
successo di Belotti. A sei reti
troviamo anche Eric Lanini del
Prato (già acquistato dal Paler­
mo, autore lo scorso anno di un
grande Torneo di Viareggio) e
Alessandro De Respinis del
Mantova. E a 5 riecco Scacca­
barozzi. Difficile possa rimon­
tare, ma essere in vita in en­
trambi i concorsi può essere si­
curamente di buon auspicio.
Per info, chiedere a Belotti…
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4
prima divisione
PREMIO AlbinoLeffe: fuori rosa altri tre giocatori
LAUDANO
S
reti
9
Tommaso
Maistrello (1993,
Bassano, 1.213
minuti in
campo)
8
Marsura
(1994, Feralpi
Salò, 1.841’)
e Vita (1993,
Monza, 2.238’)
6
Valoti (1993,
AlbinoLeffe,
776’),
De Respinis
(1993, Mantova,
1.126’),
Lanini (1994,
Prato, 1.315’)
5
Scaccabarozzi
(1994, Renate,
2.090’)
S
le regole
Ai concorsi
partecipano i
giocatori nati
dal 1993 in poi
BERGAMO Acque agitate in casa Albi­
noLeffe: non bastassero i 2 punti in 4
partite che fanno traballare la posizio­
ne playoff e il caso Cisse (fuori rosa da
due settimane per motivi disciplinari),
ecco un altro fulmine in un cielo per nul­
la sereno: anche Piccinni, Piccinini e
Pontiggia sono finiti fuori rosa. A que­
sto punto diviene delicata la trasferta
di Pavia poiché, in caso di risultato ne­
gativo, non sono da escludere provve­
dimenti analoghi verso altri giocatori.
LA SITUAZIONE
Domenica c’è Vicenza­Pro Vercelli
Torna il Lecce e gioca a Grosseto
Questa la situazione nei due gironi della
Prima divisione:
GIRONE A Così dopo 26 giornate: Entel­
la p. 53; Pro Vercelli 47; Cremonese 44;
Vicenza (­4) 42; Savona e Alto Adige
40; Como 38; Venezia 37; AlbinoLeffe
(­1) 35; Feralpi Salò 32; Reggiana e Lu­
mezzane 28; Carrarese 27; Pro Patria
(­1) 25; San Marino 20; Pavia 19. Così
domenica (ore 15): Alto Adige­Savona
(1­3); Carrarese­Cremonese (2­2); En­
tella­Pro Patria (1­1); Feralpi Salò­San
Marino (3­0); Lumezzane­Reggiana
(2­2); Pavia­AlbinoLeffe (0­1); Venezia­
Como (0­2); Vicenza­Pro Vercelli (1­1).
GIRONE B Così dopo 30 giornate: Frosi­
none* p. 59; Perugia 56; Lecce* 55;
Catanzaro 47; L’Aquila e Pisa* 46; Pon­
tedera* e Benevento 43; Salernitana
42; Grosseto 40; Prato e Gubbio 36;
Viareggio 27; Barletta e Ascoli (­4) 21;
Paganese 13; Nocerina (­2, esclusa) 12.
(* deve ancora riposare). Così domeni­
ca (ore 15): Benevento­Catanzaro
(0­1); Grosseto­Lecce (0­1); Gubbio­
L’Aquila (2­1); Perugia­Viareggio (2­0);
Pontedera­Barletta (2­2); Prato­Ascoli
(1­1); Salernitana­Pisa (0­0); riposano
Frosinone (da calendario) e Paganese
(avrà il 3­0 contro la Nocerina). SECONDA DIVISIONE
La Virtus Verona al Bentegodi
Biglietti in prevendita a 2 euro
VERONA E’ arrivata l’ufficialità: Virtus
Verona–Alessandria di domenica si
gioca al Bentegodi, visto che lo stadio
di Legnago non è disponibile. Fino a sa­
bato i biglietti costano 2 euro (domeni­
ca costano 10) e i tesserati della Virtus
avranno il biglietto gratuito. SERIE D Coppa Italia: oggi c’è la finale
In Eccellenza trionfa il Campobasso
Si gioca oggi alle 15 (stadio Buozzi di
Firenze) la finale della Coppa Italia di
serie D Pontisola­Pomigliano (diretta
RaiSport 1): arbitra Massimi di Termoli;
la vincente va alle semifinali dei playoff,
la perdente alla quarta fase degli stes­
si. La finale di Coppa Italia d’Eccellenza
intanto tra Campobasso e Ponsacco é
finita 3­2: entrambe andranno in D gra­
zie alla vittoria in campionato, il posto
libero si deciderà con uno spareggio
tra le semifinaliste Catania San Pio X e
ArzignanoChiampo (se è promosso). GIUDICE SPORTIVO Il Bojano, dopo la
quarta rinuncia, è stato escluso dal
torneo, con 8.000 euro di ammenda e
lo 0­3 a tavolino per la gara di domeni­
ca. Società: 2.500 euro e diffida campo
al Piacenza, 2.000 e diffida campo a
Noto e Pistoiese. Allenatori: 2 giornate
a Morgante (Celano). Calciatori: 6 gior­
nate a Gentile (Manfredonia), 5 a Conti
(Noto), 4 a Princivalli (Monfalcone).
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
CICLISMO L’EVENTO MANCANO 36 GIORNI AL VIA DA BELFAST DELLA CORSA ROSA
«Il Giro d’Italia in Irlanda
sarà qualcosa di incredibile»
Diplomatici e politici dell’isola britannica
in visita a Milano:
«Il ciclismo mai stato così in voga»
LUCA GIALANELLA
«Negli ultimi quindici
anni non abbiamo organizza­
to un evento importante co­
me il Giro d’Italia. L’anima
dell’Irlanda è lo sport, la gen­
te ama lo sport, e vedrete che
questo sarà un avvenimento
assolutamente incredibile».
Michael Ring parla durante la
visita alla Gazzetta dello Sport.
È il ministro del turismo e dello
sport dell’Irlanda, al suo fianco
ci sono Alastair Ross, vicemini­
stro del commercio e del turi­
smo dell’Irlanda del Nord,
Bobby McDonagh, ambascia­
tore irlandese a Roma, e il con­
sole britannico Vic Annells.
Ring e Ross guardano lo scam­
bio della borraccia tra Coppi e
Bartali, sorridono davanti a
Maradona al Mondiale 1986
(«Ah, the hand of God», dice il
ministro Ring: la mano di Dio
nel famoso gol all’Inghilterra).
Scoprono come nasce il gior­
nale rosa che dal 1931 dà il suo
colore alla maglia del Giro.
Da sinistra il console britannico Annells, l’ambasciatore irlandese McDonagh, il viceministro nordirlandese del turismo Ross e il ministro del turismo e dello sport irlandese Ring in visita alla Gazzetta PONTI
In notturna Mancano 36 gior­
ni alla Grande Partenza da Bel­
fast, venerdì 9 maggio, museo
del Titanic come sfondo della
cronosquadre in notturna. Sa­
bato Belfast­Belfast, domenica
arrivo a Dublino, capitale del­
l’Irlanda. Il Giro è un ponte di
pace e di amicizia. Ring e Ross
incontrano i vertici di Rcs
Sport, dal presidente Raimon­
do Zanaboni all’a.d. Riccardo
Taranto e a Mauro Vegni, diret­
tore della corsa rosa. Brindisi
al ristorante Savini, uno dei
luoghi storici della Galleria
Vittorio Emanuele. E la presen­
za dei responsabili europei del
turismo irlandese sottolinea
ancor più quello che il Giro sa­
rà per l’isola: una vetrina a li­
vello mondiale.
Posti di lavoro «La gente d’Ir­
landa è orgogliosa di ospitare il
Giro — riprende il ministro
Ring —, perché tutto il mondo
vedrà le nostre bellezze. Dimo­
streremo che possiamo orga­
nizzare eventi così spettaco­
lari. Qui c’è grande tradizione
di ciclismo, ma la bicicletta è
anche salute e soprattutto tu­
rismo. Con il Giro mostrere­
mo la nostra cultura e grazie
al turismo si creeranno posti
di lavoro. L’industria del turi­
smo per noi è fondamentale,
e non soltanto a Belfast o Du­
blino, ma in ogni luogo del­
l’isola. Le infrastrutture ci so­
no».
«Ci aspettiamo sulle strade
almeno 150 mila persone per
le tre tappe — sottolinea il vi­
ceministro Ross, che indossa
una cravatta rosa —. Il Giro è
un grande brand internazio­
nale, e tutto quanto è Italia
piace particolarmente. Il ci­
clismo non è mai stato così
popolare da noi, e per i prossi­
mi anni il Giro diventerà am­
basciatore delle nostre capa­
cità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Sì, ora so battere anche i campioni»
Grande sprint di Modolo a La Panne: alle sue spalle Demare e Kristoff. «Questa vale tanto»
pre­Merida: il team è arrivato a
8 successi nel 2014 con 8 se­
condi posti —. A La Panne ave­
vo già corso. Ad Harelbeke
mai, e neppure alla Gand­We­
velgem. La differenza si è vista.
Ad Harelbeke non ci avevo ca­
pito niente, mai capitata da
professionista una sensazione
così. Una cosa è non andare, un
altro è tornare in albergo alla
sera ed essere completamente
spaesato come è successo a me.
Non conoscevo le strade, nien­
te. Alla Gand­Wevelgem sono
caduto quattro volte, ho fatica­
to come una bestia per rientra­
re e le forze per la volata non
c’erano più. Ero sempre al po­
sto sbagliato nel momento sba­
gliato».
CIRO SCOGNAMIGLIO
@cirogazzetta
C’è stato chi l’ha definita
una volata «selvaggia». Non è
sbagliato. Perché in effetti, nel­
lo sprint di Sacha Modolo, di
cattiveria se n’è vista tanta. E
l’impressione è confermata an­
che dal protagonista: «Volevo
dimostrare che so battere an­
che i campioni», dice a caldo
ancora entusiasta il 26enne ve­
neto della Lampre­Merida.
Nella foto di Koksijde, tradizio­
nale traguardo della seconda
tappa della Tre Giorni di La
Panne, gli guardano la schiena
Arnaud Demare, il talentuoso
e giovane francese già vincito­
re di una classica di Amburgo,
e Alexander Kristoff, il norve­
gese fresco re della Milano­
Sanremo. Più lontano Marcel
Kittel (8°), che delle volate è
una referenza. In quella frase
di Modolo non c’era facile spa­
valderia.
Crescita Sacha in Belgio non
aveva mai vinto. Con ieri, ha
alzato le braccia 29 volte da
professionista, 5 in questa sta­
gione, plurivittorioso italiano:
all’attivo anche una tappa al
Tour de San Luis, due a Maior­
ca e una all’Algarve. Forse, an­
che se in tempi e luoghi diversi
aveva già battuto Cavendish e
Sagan, questo è il successo più
Sacha Modolo, 26 anni, è pro’ dal 2010 con 29 vittorie: nel 2014 ha esordito battendo Sagan in Argentina BETTINI Per il veneto è il
5° successo 2014.
Bene Gatto. Oggi
chiusura: tappa
in linea e crono
«pesante». E’ arrivato al termi­
ne di una tappa bella, combat­
tuta e non conclusa da Peter
Sagan, vincitore martedì.
Oscar Gatto, secondo il giorno
prima, ha dato un’altra dimo­
strazione di buona forma, an­
dando in fuga con Terpstra e
Van Keirsbulck, i due marcan­
toni dell’Omega­Quick Step. In
volata, Modolo è stato perfet­
tamente pilotato da Cimolai
prima e Richeze poi; il succes­
so non è mai stato in discussio­
ne e nei primi 10 si sono piaz­
zati altri quattro italiani: 5° Na­
politano, 6° Colli, 7° Bazzana,
10° Canola. Mentre Gatto ha
sfiorato il primato: per 1” è lea­
der il belga Steegmans, in atte­
sa del finale di oggi, con semi­
tappa in linea al mattino e cro­
nometro il pomeriggio (diretta
Eurosport alle 11 e alle 14.45).
Esperienza Al Giro delle
Fiandre di domenica mancano
solo tre giorni. Modolo lo sco­
prirà per la prima volta. «In
queste corse al Nord, in Belgio,
l’esperienza è fondamentale —
racconta il veneto della Lam­
Cane Crescere significa an­
che — soprattutto — fare espe­
rienze così. Modolo non pensa
più alla Milano­Sanremo chiu­
sa all’ottavo posto: «Con quel
maltempo, pensavo che non
sarei arrivato al traguardo. In
volata sono partito troppo pre­
sto, appena Cavendish si è
mosso. Ci siamo piantati en­
trambi. Non avrei mai vinto,
ma magari il podio...». Dome­
nica ci sarà il Fiandre in appog­
gio a Filippo Pozzato, sempre
che il vicentino riesca ad essere
competitivo. «Vorrei aiutarlo,
sì. Sarò il suo cagnolino. Farò
tutto quello che mi dirà».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
IL RITORNO
Wiggins al Fiandre
dopo 9 anni
L’ultima partecipazione risale
al 2005, quando correva per la Credit
Agricole: 81°. Bradley Wiggins dome­
nica tornerà al Giro delle Fiandre: il re
del Tour 2012 è stato inserito nella
selezione del team Sky (con Boasson
Hagen, Thomas, Eisel, Puccio, Kne­
es, Rowe e Rasch) in seguito all’infor­
tunio di Stannard. Wiggins poi parte­
ciperà anche al Gp Escaut (9 aprile) e
soprattutto alla Parigi­Roubaix (13).
Restando in casa Sky, niente Giro dei
Paesi Baschi per Richie Porte: la par­
tecipazione dell’australiano al Giro
d’Italia resta a rischio.
ANNUNCIATI GLI INVITI
Anche Mtn­Qhubeka
alla Vuelta
Anche la Vuelta ha comuni­
cato le 4 squadre invitate alla pros­
sima edizione, che scatterà sabato
23 agosto da Jerez de la Frontera.
Si tratta di Cofidis, Caja Rural, Iam e
Mtn: per la formazione sudafricana,
che vinse la Milano­Sanremo 2013
al debutto con Gerald Ciolek, si trat­
ta di una storica prima volta in un
grande giro. Alla Vuelta partecipano
di diritto le 18 formazioni del World
Tour, tra cui le italiane Cannondale e
Lampre—Merida. GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
FORMULA 1 L’INTERVISTA AL PILOTA MCLAREN
4
IRIDATO
2009
Jenson Button
è nato a Frome
(Gran Bretagna)
il 19 gennaio
1980
S
Carriera
Debutta in
Formula 1 nel
2000, con la
Williams. Nel
2001 passa alla
Benetton,
l’anno dopo
rimane nello
stesso team
che nel
frattempo è
diventato
Renault. Dal
2003 al 2005 è
alla Bar, dal
2006 al 2008
alla Honda.
Il 2009 è la sua
stagione
d’oro, con la
BrawnGP. Dal
2010 è alla
McLaren.
Domenica
disputerà il 250°
GP nella
massima serie
S
Palmares
1 Mondiale
(2009 con la
BrawnGP)
15 vittorie
50 podi
complessivi
8 pole
8 giri veloci
4
Button 250
LA GARA
ALLE 17
Domenica a
Sakhir (5.412 m)
si corre
il GP Bahrain,
3a prova iridata.
Per la prima
volta si corre in
notturna.
Domani
13­14.30 prime
libere; 17­18.30
seconde libere.
Diretta su Rai
Sport 2 e
Sky Sport
F1 HD.
Sabato
14­15 terze
libere, in diretta
su Rai Sport 2
e Sky; alle 17 le
qualifiche,
in diretta su
Rai 2 e Sky.
Domenica
alle 17 la gara,
in diretta su
Rai 1 e Sky
«Guai a gettar via
l’ultimo anno
con la Mercedes»
Domenica taglia un prestigioso traguardo: «Bene la nuova F.1. Ma che emozione i V10»
S
LUIGI PERNA Meglio la F.1 di ieri o
quella di oggi? L’epoca della
guida dura e pura o quella
delle diavolerie elettroniche
e del risparmio carburante?
Jenson Button, che corre da
15 stagioni e domenica in
Bahrain taglierà il traguardo
dei 250 GP, va controcorren­
te, pur essendo il veterano
dei piloti assieme a Kimi
Raikkonen (per età; è del
1979) e Fernando Alonso
(che lo segue nella classifica
per gare disputate: 218). Ri­
conosce la nostalgia del pas­
sato, «soprattutto del 2004
che è stato davvero speciale,
con i motori V10 da 20 mila
giri, tanti cavalli, più aderen­
za in curva. Sono felice di
aver potuto lottare a quel­
l’epoca contro Schumacher,
Alonso e Kimi». Ma è aper­
to al progresso: «La F.1 è
cambiata e dobbiamo
adattarci».
C’è ancora spazio
per la guida al limite?
«In qualifica sì. Le
nuove macchine hanno
tanta coppia fuori dalle cur­
ve e sono impegnative. In
gara è differente. Lo stile è
condizionato dalla necessità
di risparmiare benzina e sal­
vare le gomme. Ci sono tanti
comandi da usare, tante re­
golazioni, e bisogna avere un
piede leggero. Ma resta la
gioia di competere contro i
migliori al mondo».
Come si trova con la frena­
ta elettronica?
«Tutto viene controllato
dal sistema di gestione della
power unit. La messa a punto
è difficile. Io e i piloti moto­
rizzati Mercedes abbiamo
completa fiducia nella frena­
ta, ma so di altri team che
non sono allo stesso livello».
«
Che fare dopo la
F.1? Per ora mi
godo la vita e penso a vincere
un altro Mondiale
SUL PROPRIO FUTURO
DOPO LA FORMULA 1
«
Mi manca papà,
nei momenti peggiori era di
conforto. Ora sorride da lassù
SUL PADRE JOHN
SCOMPARSO A GENNAIO
Era necessario cambiare
tanto?
«Nessuno sport è avanti
tecnicamente come la F.1,
perciò le regole cambiano.
L’importante è che le corse re­
stino incerte. Riguardo al ru­
more: preferisco un brutto
suono e corse interessanti an­
ziché un bel suono e corse no­
iose».
La fidanzata Jessica Michibata AP
L’INCONTRO A LONDRA AL CENTRO LA PREOCCUPAZIONE PER LA MANCANZA DI SPETTACOLO
Sintonia tra Ecclestone e Montezemolo: bisogna
cambiare in corsa i GP Sabato un vertice con Todt Abolizione del flussometro:
la Mercedes per ora frena
Bernie Ecclestone, 83, e Luca di Montezemolo, 66 ANSA
PINO ALLIEVI
MANAMA (Bahrain)
La Renault fa sapere sen­
za mezzi termini che il rumore
di queste F.1 non si può ampli­
ficare, la Mercedes dice che
eliminare la norma del flusso
istantaneo di benzina di 100
kg/ora è fattibile, ma riscri­
vendo il regolamento per i
motori: con questi veti, giusti­
ficati dal fatto che il Mondiale
è già partito, ieri a Londra Ber­
nie Ecclestone ha ricevuto Lu­
ca di Montezemolo. Un incon­
tro nel quale non si può pensa­
re che non si sia discusso del­
l’assetto a medio termine della
F.1, con l’idea della Lega rilan­
ciata da Bernie. Il quale vor­
Si sente la presenza di Ron
Dennis?
«Lui è la storia della McLa­
ren ed è bello che sia tornato.
Sembra felice ed eccitato dal­
la nuova sfida, oltre che più
rilassato. Tutti lo amano nel
team, perché trasmette vo­
glia di vincere. Ha già assun­
to persone importanti e non è
un caso che quest’anno siamo
più reattivi sullo sviluppo
della vettura».
Magnussen è destinato a
diventare campione del mon­
do?
Per la McLaren si annun­
ciava un anno di transizione,
in attesa della Honda…
«Invece abbiamo una gran­
de power unit, il motore Mer­
cedes è il migliore. Quindi
dobbiamo approfittarne.
L’anno prossimo la grande H
tornerà in F.1 e tutti speriamo
che sia subito vincente, in
fabbrica ci sono già ingegneri
che lavorano sul nuovo pro­
getto, ma lo scenario è cam­
biato rispetto a 13 anni fa e la
sfida è più difficile».
rebbe coinvolgere finanziaria­
mente Ferrari, Mercedes,
McLaren e Red Bull.
Cambi Ma l’argomento che
ha tenuto banco è la mancan­
za di spettacolo e la quasi as­
soluta illeggibilità della nuova
F.1. Le audience tv scendono
in Paesi importanti come Ita­
lia, Germania e Gran Breta­
gna, mentre sui siti i tifosi si
scatenano contro la mancanza
di agonismo (il 79% nel son­
daggio Ferrari) e il rischio che
i GP diventino «Formula Con­
sumo» senza agonismo. Timo­
ri condivisi da organizzatori,
sponsor e tanti team. Per que­
sto Ecclestone e Montezemolo
hanno stabilito di trovarsi sa­
bato in Bahrain insieme al pre­
sidente Fia Jean Todt per con­
dividere queste preoccupazio­
ni e «trovare soluzioni concre­
te e urgenti, da far entrare in
vigore già durante la stagione,
su tutti i temi più delicati».
Perfetto. Ma per farlo bisogne­
rà coinvolgere tutti gli altri. E
non sarà per nulla facile…
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Difficile dirlo. Ho avuto
19 compagni di squadra, c’è
chi è bravo nella messa a pun­
to e condivide le informazio­
ni, come Barrichello, chi è ge­
loso, chi non sa che cosa fare
e copia il tuo assetto. Riguar­
do a Kevin, è al debutto e sta
AVVERTIMENTO
Marko a Renault
«O risolve i guai
o cambiamo»
imparando in fretta. Di certo
ha molto talento, l’ha dimo­
strato anche in condizioni
estreme come a Melbourne.
Resterà a lungo in F.1, se non
commetterà errori».
Come si immagina il suo fu­
turo senza F.1?
«Non ci penso. La vita mi
ha insegnato che devi goderti
ogni singolo momento senza
guardare troppo in là. Intan­
to proverò a vincere un altro
Mondiale».
Che cosa ha provato rico­
minciando per la prima volta
la stagione senza suo padre
John?
«Una sensazione orribile.
Soprattutto in giorni schifosi
come il sabato di Melbourne.
Mi stanno aiutando mia so­
rella, la mia fidanzata Jessica
e gli amici. Ringrazio tutti
quelli che in Australia hanno
indossato qualcosa di rosa
per ricordarlo. Mio padre era
sempre presente, lo guardavo
dal podio, e nei frangenti
peggiori cercava di rincuo­
rarmi. Mi mancherà. Ma ab­
biamo vissuto momenti indi­
menticabili insieme. Sono si­
curo che dall’alto mi sorride».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Piloti
1. Rosberg
Ger­Mercedes
43 punti
2. Hamilton
GB­Mercedes
25
3. Alonso
Spa­Ferrari
24
4. Button
GB­McLaren
23
5. Magnussen
Dan­McLaren
20
6. Hülkenberg
Ger­Force India
18
7. Vettel
Ger­Red Bull
15
8. Bottas
Fin­Williams
14
9. Raikkonen
Fin­Ferrari
6
10. Massa
Bra­Williams
6
S
Costruttori
1. Mercedes
68 punti
2. McLaren
43
3. Ferrari
30
Taccuino
RALLY/1
Sanremo, sfida Basso­Andreucci
(an.gat.) Domani e sabato si corre il 56° Rally di
Sanremo, valido per il Tricolore. Giandomenico Basso
(Ford Fiesta a Gpl) deve fare i conti con Andreucci (Peu­
geot 208 T 16) e con il francese Bouffier (Peugeot 207).
RALLY/2
Portogallo, shakedown a Latvala
«Se non ci sarà un
evidente miglioramento tra due o tre mesi, è certo che discuteremo un’alternativa». Helmut Marko (nella foto Colombo con Vettel) dalle colonne della Bild lancia un avvertimento alla Renault. La Red Bull sta cercando di colmare il divario che la separa dalla Mercedes ma ha bisogno dell’aiuto della Casa francese: «Non possiamo metterci noi quei cavalli di potenza supplementare, ma possiamo solo sperare nei guai di Hamilton e Rosberg». Il finlandese Jari­Matti Latvala (VW Polo) è stato
il più veloce nello shakedown del Rally del Portogallo,
quarta prova del Mondiale. Terzo il leader iridato Ogier
(VW Polo), 8° Kubica (Ford Fiesta). SUPERBIKE A JEREZ
Test a singhiozzo, svetta Guintoli (p.g.) Sylvain Guintoli (Aprilia) è il più veloce
(1’42”118) nell’unica mezz’ora asciutta della terza e ulti­
ma giornata dei test Sbk a Jerez. Giugliano (Ducati) 6° in
1’44”444, solo un giro per Melandri (Aprilia).
MONDIALE ENDURO
Salvini in Spagna a mezzo servizio
(d.a.) Il Mondiale enduro scatta in questo
weekend a Solsona (Spa). L’iridato E2 Alex Salvini (Hon­
da) risale per la prima volta in moto a 22 giorni dall’ope­
razione al pollice sinistro infortunato in allenamento.
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
MONDOMOTORI AUTO
SPORTIVITÀ SENZA TEMPO TANTA TECNOLOGIA NELLA PLANCIA DI COMANDO La Mazda MX­5 spegne 25 candeline
e si rifà il trucco con l’intrigante Excite
Un solo motore: il 1.8 da 126 cavalli
Due versioni: Roadster e Roadster Coupé. I prezzi partono da 25.950 euro ILARIA MORANI
MILANO
Mazda inventa una nuo­
va auto. O meglio, rifà il trucco
alla spider più venduta al
mondo, la MX­5 sul mercato
dal 1989 quando venne mo­
strata durante il Salone di Chi­
cago. Nel 2014 si chiama MX­5
Excite ed è pensata per l’Italia.
Sul mercato sarà solo in due
colori, Titanium Flash e Deep
Chrystal Blue e in due varian­
ti, Roadster e Roadster Coupé,
ma con un’unica motorizza­
zione: 1.8 da 126 Cv con un
cambio manuale a cinque
marce.
Tecnologica L’estetica è più
aggraziata: i colori della car­
rozzeria contrastano con i se­
dili in pelle bicolor sabbia e
nero. Finiture cromate un po’
ovunque: dalle maniglie delle
portiere, agli specchietti, fino
ai cerchi in lega da 17”. Gli in­
terni accentuano la sportività
della spider con la pedaliera in
alluminio e il battitacco cro­
mato. E completa il quadro la
tecnologia, inserita a pieno ti­
tolo nella console centrale nel­
la quale è stato installato il di­
splay touchscreen da 6,1” del
navigatore satellitare. Questo
è dotato di presa Usb, blueto­
n
I designer Mazda non abbandonano la classica linea della MX­5, ma puntano a renderla più aggraziata: il risultato della Excite rispecchia proprio questo trend. Le finiture cromate sono un po’ ovunque AUDI A3 G­TRON MOTORE Turbo, adattato al metano
1.395 cmc
POTENZA MAX 110 Cv a 6.500 giri
COPPIA MAX 200 Nm tra 1.500 e 3.700 giri
CAMBIO A 6 o 7 marce
VELOCITÀ MAX 190 km/h (197 a benzina)
LUNG./LARG./ALT.
4.310/1.785/1.425 mm
CONSUMO (A METANO) Meno di 3,5 kg/100 km
AUTONOMIA (METANO+BENZINA) 1.300 km
PREZZO Da 25.650 euro
Autonomia
I 1.300 km,
300 a gas,
senza fare
rifornimento
sono da record
MARIO VICENTINI Da Milano
a Roma
con 20 €
Audi lancia la A3 a metano:
percorre 100 km con 3,6 kg
Il metano ci dà una ma­
no. Era lo slogan di una vec­
chia pubblicità che ora si può
sposare anche alla raffinata A3
Sportback g­tron (g sta per
gas), la prima Audi di serie con
questo tipo di alimentazione.
Una brillante berlina a 5 porte
dal prezzo interessante (dai
25.650 euro con cambio ma­
nuale ai 27.850 con trasmissio­
ne S tronic) disponibile negli
allestimenti Attraction, Ambi­
tion e Ambiente.
Tre serbatoi Sotto il pianale
bagagli la g­tron ha due serba­
toi da 7 kg di gas, costruiti in
composito, cosa che permette
di risparmiare 54 kg rispetto
alle bombole d’acciaio. Questi
serbatoi si aggiungono a quel­
lo da 50 litri della benzina,
piazzato sotto i sedili posterio­
ri. L’autonomia è di 1.300 km.
Il gas viene erogato con un re­
golatore elettronico che adatta
l’alimentazione a ogni livello
di potenza. Per la massima re­
sa, il 1.4 TFSI ha testata, sovra­
limentazione turbo, impianto
d’iniezione e catalizzatore ri­
configurati ed è in grado di
erogare 110 Cv e 200 Nm di
coppia, per un’accelerazione
da 0 a 100 km/h in 10”8 e una
velocità massima di oltre 190
km/h. La scarsità di approvi­
gionamento del metano è un
problema che si sta risolven­
do: le aree di servizio sono già
oltre 1.000 e aumenta rapida­
mente. Oltretutto è consentito
rifornirsi col metano domesti­
co, cosa fino a poco fa proibita.
Su strada Il motore sembra
spento anche in marcia! Poten­
za e coppia sono più che suffi­
cienti per una marcia normale,
merito del turbo e della sofisti­
catissima iniezione diretta.
Quando si deve affrontare un
sorpasso, il 1.4 si fa trovare
pronto dai 2.000 giri in su. In
opzione è disponibile (2.200
euro in più) il cambio S tronic
a 7 che aumenta la sensazione
di scorrevolezza. Il telaio pare
insensibile al peso aggiuntivo
delle bombole anzi migliora la
guida perché riduce il sotto­
Il passaggio alla
modalità benzina
è in automatico
Prezzi a partire
da 25.650 euro 10
topten
Risparmio
I 3,5 euro
di metano per
percorrere
100 km parlano
da soli
Accessori
Se la
completezza
dell’offerta è da
sì, i prezzi sono
alti. Ma
comprando il
pacchetto
business si
risparmia il 42%
sulle singole
dotazioni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Linea che vince non si cambia
LA CLASSIFICA
SÌ
NO
Prezzi La MX­5 Excite è in
vendita a partire da 25.950
euro; da 27.950 euro, invece,
la Mazda MX­5 Excite Road­
ster Coupé, la variante con tet­
to rigido. E per tutti i clienti sa­
rà in omaggio un coupon che
permetterà di percorrere nuo­
vi itinerari fino a suggestive lo­
cation dove passare la notte:
dalla casa sull’albero, all’igloo.
A tutto gas
IL NOSTRO
GIUDIZIO
Ecologia
È un’auto
«verde», che
può circolare
anche durante i
blocchi del
traffico e che
può entrare
gratis, ad
esempio,
nell’Area C
di Milano
oth con funzione streaming e
sistema MirrorLink per la ge­
stione diretta delle applicazio­
ni per iPhone e smartphone.
Il cruscotto della A3 g­tron
sterzo — la tendenza a non
chiudere la curva — tipica del­
le trazioni anteriori. E i consu­
mi? Il dato del costruttore in­
dica 3,6 kg/100 km. Conside­
rando il prezzo medio del me­
tano di 0,990 euro al kg, per
andare da Milano a Roma (584
km) si spendono 20,40 euro
contro i 68,6 per la benzina!
Carburante Quando il gas fi­
nisce, si passa automatica­
mente al funzionamento a
benzina senza dover ricorrere
ad alcun tasto di commutazio­
ne. Nel quadro strumenti si
trovano i due indicatori del li­
vello carburante e nel display
si possono consultare le diffe­
renti autonomie. La A3 g­tron
in futuro potrà essere alimen­
tata anche con l’e­gas, prodot­
to dall’ e­gas project Audi a
Werlte, in Germania, grazie al­
l’impiego di fonti rinnovabili.
Audi è, infatti, il primo brand a
creare un’intera filiera di fonti
energetiche sostenibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le 10 auto a
metano più
vendute in Italia
(periodo
gennaio/
febbraio 2014)
1. Fiat Panda
3.130
2. Fiat Punto
2.231
3. Fiat 500L
1.039
4. VW up!
926
5. Lancia
Ypsilon
902
6. Fiat Qubo
483
7. Opel Zafira
478
8. Seat Mii
279
9. Fiat 500L
Living
136
10. VW Passat
104
MOTO
n Burgman 125­200: i campioni del consumo
IL NOSTRO
GIUDIZIO
MARCO SORMANI
SÌ
Vano
sottosella
Davvero
capiente,
riferimento
assoluto della
categoria
Guida
Intuitiva ed
efficace in ogni
situazione, mai
stancante
Le ruote sono basse, anzi
bassissime, tipiche Suzuki: 13”
davanti, 12 dietro anche per la
versione 2014 dei Burgman
125 e 200, 140 mila pezzi ven­
duti in Europa dal 2002. Lo sti­
le ora è più moderno, con le li­
nee tese e alcune scelte degli
altri Burgman 650 o 400. Il fa­
ro, anteriore e posteriore, è di­
viso, gli indicatori di direzione
bassi e leggermente sporgenti.
Anche la sella, tutta nuova, è a
soli 735 mm da terra. Dietro al
parabrezza (più alto di 11 cm)
c’è una strumentazione nuova
e più completa. La differenza
SUZUKI BURGMAN 125­200
MOTORE Monocilindrico da 125 (200) cmc
due valvole, raffreddato a liquido
ALIMENTAZIONE Iniezione elettronica
POTENZA MAX 12,37 (18,36) Cv a 8.000 giri
COPPIA MAX
10,8 (17) Nm
TELAIO A culla in acciaio
PESO 161 (163) kg in ordine di marcia
INTERASSE 1.465 mm
ALTEZZA SELLA 735 mm
PREZZO 4.190 (4.390) euro
di prezzo, con Abs, è 200 €: il
125 costa 4.190 €, 4.390 il 200.
Certezze I motori monocilin­
drici hanno 12,37 (125) e
18,36 (200) cavalli a 8.000 gi­
ri. Con 161 kg di peso il 125
(163 il 200) non ha prestazioni
da dragster, più brillante il
200. Meglio la regolarità del­
l’erogazione e i consumi (di­
chiarati) da record: 34,4 km/l
il 125, 30,1 il 200.
IL NOSTRO
GIUDIZIO
NO
Spunto
Il 125 privilegia
i consumi ma
è poco brillante
Comodi Ma il punto forte è la
facilità di guida, grazie al bari­
centro basso e l’interasse lun­
go: agilissimi negli slalom a
basse velocità, sempre stabili
nelle curve veloci. Nessuna vi­
brazione, ottima protezione
aerodinamica. I freni lavorano
bene, assistiti da un Abs non
invasivo. Pacati i colori: nero,
bianco o grigio (ora opaco).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
n
Posizione
di guida
Un po’ raccolta,
visto il
manubrio
stretto e
ravvicinato
La guida facile e precisa dei «piccoli» Burgman, le linee ricordano il 600
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
MONDOMOTORI AUTO
Golf, i miei primi 40 anni
La più venduta al mondo: 30 milioni
Firmata da Giugiaro, debuttò il 29 marzo 1974. Prossima tappa sarà l’elettrica con la presa sore di prossimità. La storia
della VW Golf ha inizio il 29
marzo 1974.
CORRADO CANALI La Volkswagen festeggia
i 40 anni della Golf, l’auto eu­
ropea di maggior successo di
tutti i tempi, venduta in oltre
30 milioni di esemplari in tut­
to il mondo. Giunta alla setti­
ma generazione, viene pro­
dotta negli stabilimenti di
Wolfsburg
(Germania),
Zwickau (Germania), Foshan
(Cina) e Puebla (Messico) e
commercializzata in un’ampia
gamma di versioni: motori
turbo, iniezione diretta, tur­
bodiesel, a propulsione elet­
trica o ibrida plug­in, mentre a
livello di dotazioni è equipag­
giata con le più moderne tec­
nologie, dalla funzione di fre­
nata di emergenza all’impian­
to hi­fi touch screen con sen­
d
HA
DETTO
S
De Silva
«Il futuro
dell’automobile
riguardo lo
stile sta nel
minimalismo. Il
lungo periodo
della sovra­
progettazione,
con troppe
righe, troppo
stile, sta
davvero
passando
di moda,
appartiene agli
anni passati»
Golf I Progettata da Giorget­
to Giugiaro è subito un succes­
so: già nell’ottobre 1976 viene
celebrato il traguardo del pri­
mo milione di Golf vendute.
Con la D (Diesel aspirato,
1976) e la successiva GTD
(Turbodiesel, 1982) il Diesel
fa breccia tra le compatte. Nel
1979 arriva la Cabriolet che
diventa la scoperta più vendu­
ta al mondo in quegli anni.
S
Le sette
sorelle
Da sinistra a
destra tutte le
Golf: la prima
(1974), la seconda
(‘83), la terza (‘91),
la quarta (‘97), la
quinta (‘03), la
sesta (‘08) e la
settima (‘12)
Golf II Dall’agosto 1983, la
Golf diventa ancora più con­
fortevole e migliora lo sfrutta­
mento dello spazio. L’anno do­
po introduce nel proprio setto­
re il catalizzatore, quindi l’Abs
(1986), il servosterzo e, per la
l’intervista
WALTER DE SILVA
«La rivendibilità
e le linee pulite motivi di successo»
Il papà della 7a serie: «La missione quando disegni una Golf è quella di essere diversi dai concorrenti, ma nel solco della continuità»
È il responsabile del de­
sign globale di tutto il Gruppo
Volkswagen oltre che «padre»
di tanti modelli eccellenti, fra
cui la settima generazione
della Golf. Walter de Silva, 63
anni, ci spiega le tendenze nel
mondo dell’automobile e la
specialità di questa vettura
che da 40 anni è sempre sulla
cresta dell’onda: «Il futuro è
nel minimalismo. Siamo sem­
pre più convinti che il lungo
periodo di sovraprogettazio­
ne, con troppe righe, troppo
stile, stia davvero passando di
moda, appartenga agli anni
passati».
prima volta, anche la trazione
integrale (Syncro, 1986).
Golf III La terza generazione
(1991) monta gli airbag fron­
tali (1992) e inoltre introduce
enormi progressi nel campo
della costruzione della carroz­
zeria che migliorano la resi­
stenza agli urti. Sotto la sua
carrozzeria debuttano il pri­
mo sei cilindri (VR6), il cruise
control, il catalizzatore ossi­
dante per i motori Diesel
(1991) e il primo motore Die­
sel a iniezione diretta (TDI,
1993). Sempre nel 1996, tutte
le Golf vengono equipaggiate
con l’Abs di serie. Inoltre nel
1993 arriva la prima Variant
(station wagon) della serie.
Golf IV Nel 1998 ecco la tra­
zione integrale con frizione
Golf è solo una questione di li­
nee?
«Il design pulito e sempli­
ce di una Volkswagen come
l’ultima Golf è senza tempo e
produce valore, perché porta
una migliore tenuta nel tem­
po a vantaggio soprattutto
della rivendibilità.
Quindi, proprio le enfatiz­
zazioni che sono state le li­
nee guida degli ultimi anni
adesso vanno riviste? «Un nuovo modello di au­
tomobile non può essere va­
lido soltanto per una o due
stagioni, questo ormai è mol­
to chiaro a tutti. La gente
vuole capire fino in fondo
«
Un design semplice dura
nel tempo. Un modello non dura
più solo 1­2 anni
WALTER DE SILVA
CAPO STILE VW
Quindi il successo della
clic
LA PIÙ LONGEVA
È LA MINI: 54 ANNI
POI LA PORSCHE 911: 51
Ecco le auto più longeve
(prodotte ininterrottamente) del mondo. Alcune sono miti autentici, come la Mini, fabbricata dal 1959, quindi da 54 anni. Sul 2° gradino del podio, la Porsche 911, in produzione dal 1963 (51). Medaglia di bronzo alla Toyota Corolla (1966) a quota 48 anni. Tocca poi alla Range Rover (1970) a 44 anni. Quinta la Golf,
nata nel 1975 (40 anni). Sesta la Ford Fiesta (1976): 38 anni.
quello che compra. C’è una
certa sicurezza nel nostro
progetto: parte da lontano
quindi è una garanzia per chi
si appresta all’acquisto. E an­
che il valore di rivendita è
senz’altro un fattore impor­
tantissimo per una famiglia.
Questo è quello che intendia­
mo trasmettere al pubblico».
Ci spiega l’ultima nata, la
Golf VII?
«La nuova Golf è nel segno
della continuità, la sua diver­
sità sta nel fatto che rimane
sempre uguale a se stessa. Il
concetto fondamentale du­
rante la progettazione e rea­
lizzazione è: riuscire a essere
diversi rispetto ai concorren­
ti perché ogni volta ripropo­
niamo la Golf. Poche auto
hanno questa peculiarità.
Quindi, anche se la nostra
nuova vettura appare estre­
mamente innovativa e diver­
sa nell’aspetto formale da
quelle che l’hanno precedu­
te, nel carattere e nella per­
sonalità è sempre la stessa
Golf».
Haldex: la Golf 4Motion. Un
anno dopo arriva l’ESP. Nel
2002 debuttano l’iniezione di­
retta di benzina (FSI) e l’air­
bag per la testa di serie. E dal
2003 sulla R32 da 250 km/h è
disponibile il rivoluzionario
cambio a doppia frizione DSG.
Golf V Ha il 35% in più di ri­
gidezza torsionale, grazie alla
carrozzeria saldata con il la­
ser. Su richiesta si possono
montare gli airbag laterali per
chi siede dietro. E’ con questa
serie che debutta il primo
Twincharger al mondo (TSI,
2006) dotato di doppia sovra­
limentazione con turbocom­
pressore e compressore mec­
canico. Nel 2007 arriva la
BlueMotion che si segnala per
i consumi contenuti: 4,5 l/100
km.
Golf VI In 4 anni (2008­12)
ne vengono prodotte 2,85 mi­
lioni. Notevoli i passi avanti in
fatto di sicurezza: la carrozze­
ria ottiene il massimo del pun­
teggio, 5 stelle, nel crash­test
EuroNCAP. Inoltre c’è una ul­
teriore riduzione dei consumi
con prestazioni uguali o supe­
riori grazie al sistema com­
mon rail. La BlueMotion con­
suma nel ciclo combinato soli
3,8 l ogni 100 km. Inoltre com­
pare la regolazione automati­
ca degli abbaglianti Light As­
sist e il dispositivo di parcheg­
gio automatico Park Assist.
Golf VII Il 4 settembre 2012
debutta la settima generazio­
ne: cura dimagrante di 100 kg
e consumi ridotti sino a un
massimo del 23% le caratteri­
stiche salienti. La TDI Blue­
Motion consuma solamente
3,2 l/100 km. Arriva anche la
e­Golf a trazione elettrica con
circa 190 km di autonomia a
cui, in autunno, si aggiungerà
la GTE con propulsione ibrida
plug­in.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
co.ca.
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Padri e figlie A sinistra, Walter de Silva, 63, padre della Golf VII. A destra, Giorgio Giugiaro, 85, e la prima Golf
4
I NUMERI
2
Volte «Auto
dell’anno»
La Golf è stata
premiata due
volte come
«Auto dell’anno»,
il più importante
riconoscimento
a livello
europeo: la
prima nel 1992
(terza serie), la
seconda nel
2013 (settima
serie)
‘76
Anno
di nascita
della Gti
Nell’ottobre del
1976 la Golf
raggiunge il
traguardo del
milione di
vetture vendute.
In quello stesso
anno nasce un
altro mito: la
Golf Gti,
sportività per
tutti. Nel 1979 è
l’ora della
cabriolet, che in
poco tempo
diventa la
scoperta più
venduta
dell’epoca
28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
BASKET EUROLEGA: PENULTIMA GIORNATA DELLE TOP 16
4 il Film
I NUMERI
24
Punti
di Gentile
la miglior
prestazione in
Eurolega: la
precedente, 19
contro l’Efes
quest’anno.
Lo spettacolo dei 12.331 del Forum, la grinta
dell’Olimpia
­28
LA GRINTA IN CAMPO
Hackett: l’urlo del leader L’energia di Daniel Hackett è la foto dell’EA7: ha firmato con
9 punti il 17­2 del secondo quarto che ha deciso la gara, Scarto del
Barcellona
a Milano,
peggior
sconfitta dei
blaugrana in
Europa dal ­32
(92­60) contro
l’Olimpia
Lubiana nel
gennaio del
1998
ATMOSFERA MAGICA
Secondo esaurito dopo il Real Madrid
Lo spettacolo dei 12.280 spettatori del Forum: più di 100 mila tifosi hanno visto quest’anno l’EA7 in Eurolega CIAM­CAST
Milano: notte 7 straordinaria
Vittorie
consecutive
di Milano in
Eurolega,
miglior striscia
positiva
dell’Olimpia in
questa
manifestazione
.
Gentile è un fenomeno Travolto il Barcellona Azzurro record: «Possiamo dirlo siamo una grande squadra» Banchi: «Ora ci vuole equilibrio, i momenti difficili torneranno»
MILANO
BARCELLONA
91
63
(21­20, 43­34; 69­40) EA7 MILANO: Hackett 11 (3/5, 1/2), Genti­
le 24 (8/13, 2/3), Moss (0/3 da 3), Melli 5
(1/2 da 3), Samuels 16 (6/8, 1/1); Cerella 7
(2/2, 1/1), Wallace 5 (1/1, 1/3), Lawal 9
(3/5), Jerrells 14 (0/3, 4/6). N.e.: Kan­
gur, Fumagalli. All.: Banchi. BARCELLONA: Huertas 4 (2/5, 0/2),
Abrines 12 (1/2, 2/4), Papanikolaou 4 (1/1,
0/1), Lorbek 6 (1/3, 1/5), Tomic 8 (3/5);
Dorsey 4 (1/5) Sada 4 (1/3, 0/2), Lampe
8 (3/6), Pullen 2 (1/1, 0/2), Hezonja 2
(1/3, 0/1), Todorovic 6 (1/3), Oleson 3
(1/3, 0/2). All.: Pascual.
ARBITRI: Radovic (Cro), Boltauzer
(Slo), Latisevs (Let). NOTE – T.l. EA7 12/17, Bar 20/30. Rim:
EA7 35 (Gentile 7), Bar 35 (Dorsey 11).
Ass.: EA7 21 (Gentile 6), Bar 15 (Pullen
e Huertas 3). Antisp.: Lawal 30’38”
(71­40), Tomic 35’20” (78­50). Progr.:
5’ 10­10, 15’ 31­27, 25’ 54­36, 35’ 78­
50. Spett.: 12.331.
VINCENZO DI SCHIAVI
MILANO
Vista con l’occhio del bu­
siness l’Eurolega non sarà la
Champions del calcio, come ha
sentenziato il grande stratega
Jordi Bertomeu, ma per impat­
to emotivo e carica spettacola­
re la notte del Forum è qualco­
sa che gli va molto molto vici­
no. Assago trabocca di gente
che pasteggia con un basket
coinvolgente in un’atmosfera
adrenalinica. Milano impila la
quattordicesima vittoria di fila
tra campionato e coppa, chiu­
de a 16 la striscia del Barcello­
na a cui infligge il primo k.o. in
Top 16, celebrando nel modo
più idoneo il 27° anniversario
della seconda Coppa Campioni
(2 aprile 1987) strappata al
Maccabi, più che probabile av­
versario nei playoff. Lo schiac­
cione di Lawal del +33 quando
mancano meno di 5’ alla fine
val bene una «ola» alla quale
partecipa anche Giorgio Arma­
ni: «Serata bellissima con un
pubblico straordinario. Quan­
do ho preso il club mai mi sarei
aspettato numeri di questo ge­
nere. Le Final Four? Mi auguro
di esserci». Visto come Milano
ha stritolato il Barça, potrebbe
essere più di un augurio.
Stelle Non ci sono le stelle
Langford e Navarro, Pascual
lascia a casa anche Nachbar e
presenta a sorpresa Oleson, la
guardia del Nebraska, killer di
Milano all’andata. Ma i prota­
gonisti sono altri, anzi, soprat­
tutto uno: Alessandro Gentile.
Il capitano squaderna una pre­
stazione, per qualità e quanti­
tà, da fenomeno vero: 24 punti
(nuovo high personale in Euro­
lega dopo il 19 contro l’Efes), 7
rimbalzi e 6 assist. E’ arco e
freccia allo stesso tempo di una
squadra che stritola i catalani
con un’azione a tenaglia. Con
la staffetta degli esterni: Genti­
le in avvio (8 punti), Hackett
nel secondo quarto (9 punti in
meno di 5 minuti) e di nuovo
Gentile nel terzo periodo (10
punti), e lo strapotere di Sa­
muels sotto canestro dove ma­
cina Tomic e Lampe. Metteteci
poi anche la pioggia di triple
(11) e il gioco è fatto.
Pascual «Il successo di Mila­
no è indiscutibile — ammette
Pascual —. Nel terzo periodo
Milano ha avuto buone rota­
zioni, noi invece le abbiamo
perse. E’ stata comunque una
grande serata, davanti a tanto
pubblico». Chiuso il riposo sul
+9, è uno stato di esaltazione
collettiva a portare l’EA7 fino
al più +31 del 32’. Undici mi­
nuti di intensità rara (Barcello­
na tenuto a 2 punti per 7’) an­
che per l’Eurolega che fa uscire
NBA LE STAR DI MIAMI POSSONO USCIRE DAL LORO CONTRATTO A FINE STAGIONE
rivelato che non lo hanno an­
cora fatto posticipando la di­
scussione, a prescindere dal
fatto che vincano o meno il ti­
tolo, a fine stagione. Wade,
che ha problemi fisici, ha detto
di non aver nessuna fretta o
voglia di lasciare gli Heat. Il
punto interrogativo è se Le­
Bron, invece, vorrà intrapren­
dere una nuova sfida. Intanto,
i Brooklyn Nets, battendo
Houston, si sono qualificati ai
playoff: è dal 1986 che una
squadra (Sacramento) che
aveva vinto solo 10 delle prime
31 gare non riusciva a farcela.
Ora i Nets del debuttante Ja­
son Kidd insidiano Toronto e
Chicago per il terzo posto.
differenza non secondaria:
scegliendo di restare a Miami,
guadagnerebbero 20 milioni
ciascuno la prossima stagione
e 22 nel 2015­16. Un massacro
per le casse di Miami che con la
nuova repeat tax, vedrebbero
moltiplicata per tre o per quat­
tro la luxury tax da pagare,
cioè la tassa per chi eccede il
salary cap. Milioni di dollari.
Più lungo In altre situazioni,
Kevin Garnett e Tim Duncan
erano usciti dal contratto per
favorire i loro club in cambio di
uno nuovo, più lungo. Ed è di
questo che Wade, LeBron e Bo­
sh dovranno parlare: Wade ha
Gentile allo scoperto: «Sì, dopo
questa partita possiamo dirlo:
siamo una grande squadra».
Banchi Luca Banchi, però,
preferisce tenere tutti sulla ter­
ra: «Certo, serata straordina­
ria, abbiamo avuto picchi di
rendimento che hanno messo
in difficoltà la migliore difesa
dell’Eurolega, ma io sono re­
sponsabile dell’umore del
gruppo e quindi dico a tutto
l’ambiente che ora serve equili­
brio. La nostra stagione è co­
stellata di grandi soddisfazioni
ma anche di cocenti delusioni
da cui siamo sempre usciti con
senso della misura. Adesso che
le cose vanno bene può sem­
brare tutto facile ma già dalla
partita contro Cantù non sarà
così. Non facciamoci travolge­
re dall’entusiasmo perché i
momenti difficili torneranno,
ve lo assicuro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICHE NBA LA STAGIONE HA 82 GARE
LeBron, Bosh, Wade
Ancora assieme o no?
I Big Three devono se­
dersi e fare una chiacchierata
prima del 30 giugno. Miami,
tornata in testa all’Est grazie
all’implosione di Indiana, ap­
pena finita la stagione si trove­
rà ancor più nelle mani di Le­
Bron James, Chris Bosh e Dw­
yane Wade che a fine anno
possono decidere di uscire dal
contratto, tutti e tre. O farlo
nel 2015 oppure aspettare la
scadenza naturale nel 2016.
Come nel 2010, un loro accor­
do di firmare per Miami alme­
no per tre stagioni ha portato
finora agli Heat due titoli Nba
e tre finali in tre anni, adesso la
situazione si ripete con una
S
Alessandro
Gentile
22 anni, sta
approfittando
dell’assenza di
Langford per
migliorare i suoi
record: dopo i 29
punti, primato in A,
a Montegranaro,
ieri 24 CIAM­CAST
RISULTATI Brooklyn­Houston 105­96
(D.Johnson 32; Harden 26), Dallas­Gol­
den State 120­122 t.s.( Nowitzki 33;
Thompson 27); LA Lakers­Portland 112­
124 (Young 40; Lillard 34).
Stephen Curry, 26: tiro­vittoria AFP
Brooklyn conquista i playoff San Antonio è la migliore
EST
OVEST
ATLANTIC DIVISION
V­P PER
1. TORONTO RAPTORS* 42­32 56.8
2. BROOKLYN NETS*
40­33 54.8
3. NEW YORK KNICKS 32­43 42.7
4. BOSTON CELTICS 23­51 31.1
5. PHILADELPHIA 76ERS
16­58 21.6
CENTRAL DIVISION
V­P PER
1. INDIANA PACERS*
52­23 69.3
2. CHICAGO BULLS*
42­32 56.8
3. CLEVELAND CAVS 30­45 40.0
4. DETROIT PISTONS 27­47 36.5
5. MILWAUKEE BUCKS
14­60 18.9
SOUTHEAST DIVISION
V­P PER
1. MIAMI HEAT*
51­22 69.9
2. WASHINGTON WIZARDS 38­36 51.4
3. CHARLOTTE BOBCATS 36­38 48.6
4. ATLANTA HAWKS 32­41 43.8
5. ORLANDO MAGIC 21­53 28.4
*Già ai playoff dove si qualificano 8 squadre: la prima di ogni division e le altre migliori 5.
NORTHWEST DIVISION
V­P PER
1. OKLAHOMA CITY THUNDER*
54­19 74.0
2. PORTLAND T.BLAZERS 49­27 64.5
3. MINNESOTA T.WOLVES
36­37 49.3
4. DENVER NUGGETS
32­42 43.2
5. UTAH JAZZ 23­52 30.7
PACIFIC DIVISION
V­P PER
1. LOS ANGELES CLIPPERS*
53­22 70.7
2. GOLDEN STATE WARRIORS
46­28 62.2
3. PHOENIX SUNS
44­30 59.5
4. SACRAMENTO KINGS
26­48 35.1
5. LOS ANGELES LAKERS
25­49 33.8
SOUTHWEST DIVISION
V­P PER
1. SAN ANTONIO SPURS*
58­16 78.4
2. HOUSTON ROCKETS
49­24 67.1
3. MEMPHIS GRIZZLIES 44­30 59.5
4. DALLAS MAVERICKS 44­31 58.7
5. NEW ORLEANS PELICANS
32­42 43.2
*Già ai playoff dove si qualificano 8 squadre: la prima di ogni division e le altre migliori 5.
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
L’ALLARME
le Pagelle
DI V.D.S.
JERRELLS FA
IL LANGFORD
PAPANIKOLAOU CHE DISASTRO!
MILANO 8.5
HACKETT 7.5 Si accende nel 2o quarto con 9 punti in pochi minuti. Immarcabile in transizione. Anche 6 rimbalzi e 3 assist.
h 8.5 IL MIGLIORE
GENTILE
Otto punti tanto per cominciare, con penetrazioni di puro talento e assist al bacio a Samuels. Poi 10 nel 3o quarto. Finisce con 28 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. Supremo. MOSS 5.5 Non gli entra il tiro (0/4) e si dedica solo alla difesa. MELLI 6 Mette una tripla importante ma non è in una delle sue giornate migliori. SAMUELS 7.5 In attacco è padrone dell’area anche contro colossi come Tomic e Lampe. CERELLA 7 Va quasi di copione: tripla e tanta pressione sugli esterni. Protagonista del break che spacca il match nel 1o tempo. WALLACE 6.5 Una tripla sul finire del primo quarto e minuti di sostanza anche difensiva. Tre assist. In costante progresso. LAWAL 7 Solido in difesa (6 rimbalzi) e presente in attacco. Pur con le sue amnesie.
JERRELLS 7 Da guardia non fa rimpiangere Langford (4/6 da 3), da play ancora non ci siamo granché, ma in questa squadra sta diventando un fattore.
BARCELLONA 5 HUERTAS 5 Pasticcia un po’ in attacco e in difesa subisce il talento di Hackett. h
la guida
Maccabi a Monaco
Se vince sfida
l’EA7 nei quarti
GIRONE E
Ieri: EA7 Milano­Barcellona 91­63. Og­
gi: Panathinaikos Atene­Unicaja Mala­
ga (20.30, FoxSports2), Laboral Kutxa
Vitoria­Fenerbahçe Istanbul. Domani:
Efes Istanbul­Olympiacos Pireo.
Classifica: Barcellona* 12 vinte­1 per­
se; Milano* 10­3; Panathinaikos,
Olympiacos 6­6; Fenerbahce, Unicaja
5­7; Vitoria 3­9; Efes 2­10.
GIRONE F
Oggi: Bayern Monaco­Maccabi Tel
Aviv. Domani: Cska Mosca­Galatasa­
ray Istanbul, Real Madrid­Lokomotiv
Kuban, Partizan Belgrado­Zalgiris
Kaunas. Classifica: Cska Mosca*, Real
Madrid* 10­2; Maccabi 7­5; Galatasa­
ray, Lokomotiv 6­6; Bayern 5­7; Parti­
zan Belgrado 3­9; Zalgiris 1­11. *già qualificate ai quarti (le prime 4 di ogni
girone).
IL MIGLIORE
6 ABRINES
Pascual gli dà minutaggio per farlo crescere. A 20 anni serve questo. Risponde bene.
PAPANIKOLAOU 4 Non pervenuto. Gentile lo incatena.
LORBEK 5 Diciannove minuti in cui subisce tutto e tutti. TOMIC 5 Pascual lo centellina, poco e non entra quasi mai nel match (7 rimbalzi).
DORSEY 4.5 Tanti rimbalzi (11), ma anche errori infantili e una disgrazia ai liberi (2/10)
SADA 5 Non regge il ritmo degli esterni EA7. Si fa notare solo per i rimbalzi (4).
LAMPE 6 Uno dei pochi che prova a reagire quando Milano scappa. HEZONJA 5 I suoi 14 minuti sono smarrimento tra le folate di Gentile, Jerrells e Cerella.
TODOROVIC 5.5 Non parte male, specie a rimbalzo. Ma non tiene questi ritmi.
PULLEN 5 Ai margini delle rotazioni: da segnalare i 3 assist.
OLESON 4.5 Ben diverso da quello dell’andata.
Taccuino
NAZIONALE
DONNE/PLAYOFF Pianigiani a Villanova
per Arcidiacono
Schio in semifinale
Umbertide­Parma 1­1
Simone Pianigiani, nel suo
viaggio americano, è stato a Villa­
nova University per incontrare
Ryan Arcidiacono, playmaker ven­
tenne di passaporto italiano (12
punti, 3.5 assist quest’anno) e coa­
ch Jay Wright. Se non subentreran­
no problemi, Arcidiacono farà il ra­
duno della Sperimentale la prossi­
ma estate a Folgaria. Ieri il c.t. ha
assistito a New York­Brooklyn in­
contrando Bargnani.
Nella gara­2 dei quarti di fina­
le di A­1 donne, la Famila Schio vin­
ce a Orvieto 92­56 (Godin 17,
Larkins 14, Nadalin, Vandersloot 12;
Morris 27, Gaglio 11) va 2­0 e si qua­
lifica alle semifinali dove affronterà
Lucca (già qualificata anche Ragu­
sa). La Lavezzini Parma batte l’Ac­
qua&Sapone Umbertide 57­48
(Harmon 18, Maculay 11, Corbani 8;
Blank 15, Fontanette 11) e pareggia
1­1: gara­3 il 5/4 alle 20.30. EUROCUP/ SEMIFINALE
BUVA L’Acqua Vitasnella Cantù ha
ufficializzato l’ingaggio dell’ala croa­
ta Ivan Buva, 22, 2.08, quest’anno in
Bosnia al Siroki.
SMITH INCASSA Il Bat, il tribunale
di arbitrato Fiba, ha condannato la
Virtus Bologna a pagare 70mila eu­
ro Steven Smith come emolumenti
pregressi relativi al 2012­13.
Trinchieri cade a ­11
L’Unics Kazan di Andrea Trin­
chieri ha perso 63­52 a Belgrado
contro la Stella Rossa l’andata delle
semifinali di Eurocup. Martedì: Va­
lencia­Nizhny Novgorod 84­75. Il ri­
torno il 9 aprile. 4
COSA DICE
LA LEGGE
S
Per il datore
di lavoro
multe fino a
15.000 euro
Questa la
normativa in
materia di lotta
alla pedofilia,
emanata da una
direttiva
dell’Unione
Europea del
2011 e recepita
in Italia il 4
marzo scorso
«...il soggetto
che intenda
impiegare al
lavoro una
persona per lo
svolgimento di
attività
professionali o
attività
volontarie
organizzate, che
comportino
contatti diretti e
regolari con
minori, deve
preventiva­
mente
richiedere il
certificato
penale, al fine di
verificare
l’esistenza di
condanne per
taluno dei reati
concernenti la
tutela dei
minori. Il datore
di lavoro che
non adempie a
tale obbligo è
soggetto alla
sanzione
amministrativa
pecuniaria del
pagamento di
una somma da
10 mila a 15 mila
euro.
CODICE
PENALE
Le norme del
codice che
riguardano la
pedofilia e che
rientrano tra i
dati che
dovrebbero
essere resi noti
nel certificato
che deve essere
richiesto sono
gli articoli 600
bis (relativo alla
prostituzione
minorile); il 600
ter (che
riguarda la
pornografia
minorile); il 600
(la detenzione di
materiale pedo­
pornografico): il
600 quinquies
(che riguarda il
turismo
sessuale
minorile); e
infine il 600
undicies (che
riguarda
l’adescamento
telematico di
minori)
Giochi proibiti
Il caso dei certificati
contro la pedofilia
«Attività a rischio»
Obbligatori da domenica per chi è a contatto coi minori
Malagò: «Moratoria o si fermeranno 100.000 società»
MAURIZIO GALDI
VALERIO PICCIONI
Dopo il rischio caos sui
certificati medici «sportivi»,
ecco quello dei certificati pe­
nali. Da domenica, se non arri­
veranno all’ultimo minuto al­
tre indicazioni, entrerà in vigo­
re la nuova normativa in mate­
ria di lotta alla pedofilia e
sfruttamento dei minori a fini
sessuali. Si tratta di una diretti­
va dell’Unione Europea del
2011 che solo il 4 marzo è stata
recepita dall’Italia. Una nor­
mativa sacrosanta, ma che da
buoni italiani abbiamo saputo
rendere ancora più «stretta».
Cosa dice La norma prevede
che tutti coloro che hanno a
che fare coi i minori debbano
garantire che il personale (di­
pendenti e volontari) a stretto
contatto coi ragazzi abbia il
certificato del casellario giudi­
ziario pulito, senza condanne
o giudizi in corso per i reati
concernenti i minori. Ieri il se­
gretario generale del Coni, Ro­
berto Fabbricini, ha inviato
una circolare a federazioni, di­
scipline associate ed enti di
promozione proprio per ricor­
dare la scadenza.
Allarme sport Intanto l’Inter­
gruppo parlamentare dello
sport (tra questi gli onorevoli
Filippo Fossati, Bruno Molea,
Laura Coccia, la senatrice
olimpionica Iosefa Idem ed al­
tri) ha immediatamente scritto
al premier Renzi e al ministro
della Giustizia Orlando, chie­
dendo «una proroga, anche
breve» per l’entrata in vigore
del decreto legislativo e anche
di valutare «l’esenzione» dei
bolli per il certificato almeno
per le società sportive no profit
(un costo di almeno 30 euro)
che dovrebbero richiedere
Un gruppo di ragazzi mentre giocano sotto la guida di un adulto. La normativa recepita in Italia non chiarisce se il certificato debba essere riproposto ogni sei mesi, seguendo così l’aggiornamen
to del casellario giudiziale
ogni sei mesi tale certificato.
Va ricordato invece che per i
professori, in quanto dipen­
denti dello Stato, l’obbligo esi­
ste già.
Appello di Malagò «Sono pro­
fondamente rispettoso delle
leggi e delle norme, in partico­
lare quelle contro gli abusi e lo
sfruttamento sessuale dei mi­
nori, tuttavia non posso non ri­
levare che il decreto legislativo
che andrà in vigore da domeni­
ca rischia di bloccare l’attività
di centomila associazioni spor­
tive», ha detto il presidente del
Coni. Malagò auspica « che il
Governo possa prevedere una
fase di moratoria almeno per
consentire alle associazioni
sportive di concludere la sta­
gione 2013­2014 e nello stesso
tempo di dar loro il tempo per
adeguarsi ad una norma giusta
ma inattesa».
Norma complessa «Ma la nor­
DOMANI IL VIA
LA «MULTICORSA» DELL’UISP
Il Giro di Libera
nell’Italia liberata
Vivicittà riparte dal carcere
Domenica il via su Radio 1
Parte domani da Suvignano (Lu) il Giro a tappe organizzato dall’Associazione «Libera» in collaborazione con la Forestale nell’Italia «liberata» dalle mafie. Il progetto coinvolgerà gli alunni delle scuole medie italiane, dal nord al sud del nostro Paese, in una giornata di sport e di educazione. La liberazione di terreni, strade e ogni tipo di beni strappati alla prepotenza criminale e mafiosa sarà festeggiata con una staffetta di corsa. Dopo l’azienda agricola di Suvignana (sequestrata nel 1994 e confiscata nel 2007) le tappe successive l’8 e il 15 maggio toccheranno la cooperativa Montana in Sicilia e lo Squalo Beach in Basilicata.
(v.p.) Saranno le carceri il campo centrale
del Vivicittà 2014, la multicorsa dell’Unione Italiana Sport per tutti che in trent’anni ha traversato il mondo, e in particolare il mondo che soffre: dalla Sarajevo appena uscita dalla guerra ai campi profughi dell’Albania. La corsa di quest’anno parte, invece, fra i detenuti, senza però toccare il suo format storico: tante gare su altrettanti percorsi, ognuna con un suo codice di difficoltà, con una sola classifica «compensata».
A Milano Bollate si correrà sabato, domenica ci sarà il via ufficiale da Rebibbia Nuovo Complesso a Roma (ore 10.30 su Radio 1). Le carceri coinvolte saranno 24. Per il presidente del Coni, Giovanni Malagò «lo sport deve trasmettere dei valori al Paese. C’è chi mi dice: “Ma che ci importa di questa roba”. E invece noi ogni giorno dobbiamo mettere un po’ di sabbia sul cucuzzolo della cultura sportiva». «Come hanno detto il presidente
Napolitano e Papa Francesco, i problemi delle carceri ­ ha aggiunto Vincenzo Manco, presidente dell’Uisp ­ riguardano tutto il Paese». ma, così fatta, non funziona —
spiega Edoardo Patriarca, pre­
sidente del Centro nazionale
per il volontariato e deputato
del Pd — ci sono ancora molti
punti incomprensibili, a parti­
re dalla scadenza di aprile.
Non è infatti chiaro se quello è
davvero il termine ultimo per
la consegna dei certificati. L’ec­
cesso di burocrazia rischia di
abbattersi pesantemente sulle
attività delle associazioni e di
creare il collasso nelle cancel­
lerie dei tribunali». Per Patriar­
ca ci sono molte questioni da
chiarire, «a partire dai certifi­
cati: visto che il casellario vie­
ne periodicamente aggiorna­
to, vanno rinnovati ogni sei
mesi?»
Chi è esentato? Il testo della
norma parla poi di «contatti di­
retti e regolari» con minori, ma
non si specifica alcuna defini­
zione temporale. Inoltre, non è
chiaro se il provvedimento sia
valido anche per gli operatori
italiani all’estero. E infine c’è
poca chiarezza su chi deve ri­
chiedere il certificato. Infatti in
Italia c’è anche la legge sulla
privacy con la quale bisogna
fare i conti e nessun datore di
lavoro (anche in caso di volon­
tariato) ha il diritto di conosce­
re i «segreti» di un proprio di­
pendente. Il certificato del ca­
sellario non è selettivo e — ol­
tre a eventuali precedenti di
pedofilia — potrebbe indicare
altre violazioni che sarebbero
indicati tra i «dati sensibili».
Insomma c’è ancora da fare
molta chiarezza.
In sede europea La direttiva
dell’Unione europea assicura­
va nel 2011 ai datori di lavoro
«il diritto di chiedere informa­
zioni» sui loro dipendenti. In
Italia il diritto è diventato ob­
bligo con tanto di sanzione am­
ministrativa (da 10 a 15mila
euro) nel caso in cui questo ob­
bligo non sia stato esercitato.
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30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
PALLAVOLO LA 21ª GIORNATA DI A­1 FEMMINILE
PARALIMPICI 4 La storia di Amy
MATTEO MARCHETTI
PIACENZA
SABATO
SI RIGIOCA
Due Coppe Italia, uno
scudetto, una Supercoppa: in
12 mesi di successi alla Rebec­
chi Nordmeccanica mancava
ancora il traguardo della regu­
lar season. Mai nella propria
storia le piacentine avevano
chiuso al comando il campio­
nato, ora nel collier da esibire
di fronte alle avversarie si ag­
giunge questa perla. Che po­
trebbe essere ancora più pre­
ziosa (non garantisce l’accesso
alla Champions), ma è comun­
que l’ulteriore testimonianza
dell’attuale superiorità in Ita­
lia.
Due punti Servivano due
punti alle emiliane per garan­
tirsi il primo posto a una gior­
nata dalla fine, la certezza ar­
riva dopo due frazioni diffe­
renti. La prima è il festival del­
l’errore di Busto: 8 punti
regalati alla Rebecchi fra cui
gli ultimi tre palloni che deci­
dono un parziale mai in di­
scussione. Nel secondo invece
il sestetto di Parisi è bravo a
trovare la reazione quando,
sul 16­13, la strada per Piacen­
za sembra in discesa. Invece la
Yamamay risale appoggiando­
si ad Arrighetti e ci vogliono i
vantaggi per decidere chi po­
trà sorridere. Busto commette
ancora qualche imprecisione,
tanto che Parisi arriva a lancia­
re involontariamente in cam­
po la cartellina, ma soprattut­
to sono una chirurgica Bosetti
e il definitivo muro di Leggeri
ad affossare le speranze delle
avversarie. «Siamo ancora vit­
tima di troppi alti e bassi ­ spie­
ga Parisi ­ e soprattutto fati­
chiamo a reagire dopo un erro­
re». Il passaggio di consegne è
definitivo: 12 mesi fa fu pro­
prio Busto a chiudere in testa
la stagione regolare, ora le
lombarde passano il testimone
a Piacenza che aveva già scuci­
to il tricolore dalle maglie lom­
barde e oltretutto vendica an­
che la sconfitta dell’andata. Al
PalaYamamay la Rebecchi
Nordmeccanica subì l’unico
3­0 della stagione, una scop­
pola che diede il via al periodo
buio della squadra di Caprara.
Ma adesso è tutta un’altra Pia­
cenza. «Chi vorrà vincere lo
scudetto dovrà fare i conti con
S
Festa per Piacenza che ha vinto la stagione regolare con un turno di anticipo TARANTINI
Il rullo Piacenza chiude prima la stagione regolare
Nuovo colpo per la squadra di Caprara che ha ragione di Busto Arsizio: «Un team molto tosto» Busto, questa squadra ha gran­
di margini di crescita» spiega
Caprara, dopo aver fatto i com­
plimenti alle sue ragazze.
PIACENZA­BUSTO
3­1
(25­15, 27­25, 16­25, 25­22)
REBECCHI NORDMECCANICA PIA­
CENZA: Leggeri 7, Van Hecke 11, Meij­
ners 20, De Kruijf 12, Ferretti 1, Bo­
setti 18; Sansonna (L), Bramborova, Videvoghel, Manzano. Ne: Poggi e Ca­
racuta. All. Caprara
UNENDO YAMAMAY BUSTO: Marcon
14, Garzaro 4, Ortolani 13, Buijs 14,
Arrighetti 17, Wolosz 1; Leonardi (L),
Petrucci, Bianchini, Sloetjes, Spirito,
Michel. Ne: Degradi. All. Parisi
ARBITRI: Longo e Perri
NOTE: Spettatori 2970, incasso 15754.
Durata set: 24’, 31’, 25’, 28’; tot. 108’.
Rebecchi Nordmeccanica: b.s. 5, v. 2,
m. 11, 2a l. 8, e. 23. Unendo Yamamay:
b.s. 4, v. 2, m. 11, 2a l. 7, e. 24. Trofeo
Gazzetta: 6 Meijners, 5 Bosetti, 4 Arri­
ghetti, 3 Leggeri , 2 Marcon, 1 De Kruijf.
Ultima di
campionato:
Sabato 5 ore
20.30 Liu Jo
Modena­
Rebecchi
Nordmeccanica
Piacenza;
Unendo
Yamamay Busto
­Imoco
Conegliano;
Openjobmetis
Ornavasso­
Foppapedretti
Bergamo; Ihf
Frosinone­
RTiboni Urbino;
Pomì
Casalmaggiore­
Igor Gorgonzola
Novara
Riposa: Forlì
Classifica:
Piacenza 49;
Conegliano 44;
Bergamo 38;
Modena, Busto
Arsizio 33;
Novara 32;
Casalmaggiore
30; Urbino 21;
Ornavasso 19;
Frosinone 11;
Forlì 5.
Taccuino
Cantù, Monza e Sora in semifinale
(f.c.) Monza, Sora e Cantù ammesse alle semifi­
nali dei playoff. Gara­2 quarti per l’A­1: B­Chem Poten­
za­Vero Monza 0­3 (20­25, 23­25, 13­25; serie 0­2);
Itely Milano­Sieco Ortona 3­0 (25­17, 25­22, 25­22,
1­1); Materdomini Castellana­Globo Sora 2­3 (22­25,
25­20, 23­25, 25­18, 13­15; 0­2); Rurale Cantù­Coser­
plast Matera 3­2 (25­19, 19­25, 25­19, 27­29, 15­10;
2­0). RIFORMA Presentata alla federazione la riforma dei
campionati, venerdì è in programma il consiglio fede­
rale, ma non è chiaro se in quella sede verrà già presa
una decisione.
IN FRANCIA (a.a.) Il Lione di Prandi vince la sfida sal­
vezza 1­3 con il Narbonne di Medei e lo condanna alla
retrocessione. Scenderà con il Rennes di De Marchi
se pur vincente 3­2 sull’Ajaccio. Sconfitte del Montpel­
lier di Martino a Sete 3­0 e del Beauvais di Zanini a
Chaumont 3­2 .
Le altre gare: Bergamo batte Modena
3
1
BERGAMO
MODENA
3
0
NOVARA
FORLÌ
CONEGLIANO
CASALMAGGIORE
3
0
URBINO
ORNAVASSO
3
1
(24­26, 25­16, 25­22, 25­23)
(25­20, 25­23, 25­11)
(25–17, 27–25, 25–18)
(26–24, 21 25, 25–23, 25­16)
FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Diouf 31,
Blagojevic 8, Folie 13, Smutna 3, Sylla 9,
Stufi 9; Merlo (L), Loda 1, Klisura 1, Weiss.
Non entrata: Melandri. All. Lavarini.
IGOR GORGONZOLA NOVARA: Kim 1,
Lombardo 5, Milos 9, Murphy 17, V. Ros­
so 13, Tokarska 11; Paris (L), Mollers 4,
Alberti, Vanzurova 3, Casillo 2, Manfredi­
ni. All. Pedullà.
IMOCO CONEGLIANO: Barcellini 9, Baraz­
za 1, Nikolova 14, Fiorin 17, Gibbemeyer 11,
Lloyd; De Gennaro (L). Donà, Kauffeld 5.
N.e. Bechis, Tirozzi, Calloni. All. M. Gaspari
ROBUR TIBONI URBINO URBINO:
Santini 10, Leggs 13, Kostic 6, Negrini 23,
Thibeault 17, Brcic 3; Carocci (L) , Esco­
bar 6 Casoli 1. N.e. Giombetti, Guidi,
Zecchin, All. Micoli
LIU­JO MODENA: Piccinini 10, Heyrman
11, Rondon 7, Rousseaux 10, Ruseva 15, Fa­
bris 13; Perinelli (L), Paggi, Andjelic,
Prandi, Petrachi (L), Maruotti. All. Chiap­
pafreddo. ARBITRI: Padoan e Genna.
NOTE ­ Spettatori 1600, incasso 13.902
euro. Durata set: 27’, 24’, 29’, 30’, totale
110’. Foppapedretti: battute sbagliate 6,
vincenti 4, muri 10, seconda linea 11, er­
rori 20. Liu­Jo: battute sbagliate12, vin­
centi 1, muri 12, seconda linea 5, errori
24. Trofeo Gazzetta: 6 Diouf, 5 Stufi, 4
Ruseva, 3 Merlo, 2 Rondon, 1 Sylla. BANCA DI FORLI’: Pincerato 4, Roani 4,
Lamprinidou 9, Bezarevic 10, Ventura
10, Borgogno 2; Zardo (L), Piolanti 1, Pe­
trovikj 2, Coriani (L), M. Rosso, Arrechea.
N.e. Spelman. All. Marone.
ARBITRI: Prati e Pozzi.
NOTE Spettatori 1200 circa. Durata set:
27’, 29’, 26’. tot. 82’. Igor Novara: battute
sbagliate 6, vincenti 3, muri 6, errori 4.
Banca di Forlì: b.s. 5, v. 5, m. 5, e. 5. Tro­
feo Gazzetta: 6 Rosso, 5 Murphy, 4 Moel­
lers, 3 Tokarska, 2 Milos, 1 Lamprinidou. POMI’ CASALMAGGIORE: Lipirec 3,
Aguirre 5, Zago 14, Gennari 3, Stevanovic 1,
Camera; Sirressi (L). Aguero 2, Grazietti,
Olivotto 6. N.e.: Quiligotti, Agrifoglio. All. A.
Beltrami.
OPENJOBMETIS ORNAVASSO: Ikic 11,
Tasca 10, Signorile 4, Tom 14, Pisani 5,
Muresan 21; Ghilardi (L), Chirichella 1,
Prsa N.e. Bacciottini , Montano Lucu­
mi 1 Gloder. All. Bellano.
ARBITRI: Gnani e Montanari BERGAMO La Foppapedretti si aggiudi­
ca lo spareggio contro la Liu­Jo Modena
e con una giornata di anticipo sulla fine
della stagione regolare si aggiudica il
terzo posto. Donna copertina della se­
rata è stata Valentina Diouf, protagoni­
sta per l’intera partita e incontenibile nei
due set centrali, quelli che hanno im­
presso la svolta al match. L’organizza­
zione muro­difesa delle emiliane ha pati­
to lo strapotere dell’opposta azzurra,
capace di trasformare in conclusioni im­
placabili anche i servizi meno precisi.
Dei suoi 31 punti, ben 11 dalla seconda
linea! Modena è mancata nel secondo e
nel terzo set, dopo avere vinto il primo ai
vantaggi. E nel set conclusivo si è arresa
dopo avere rimontato dal 16­22 al 23
pari. NOVARA Vittoria secondo pronostico per
la Igor, che piega in 3 set la retrocessa
Forlì. La squadra di Marone ha comunque
onorato l’impegno, mettendo in difficoltà
una contratta Novara nel primo e, soprat­
tutto, nel secondo set, quando la squadra
di Pedullà si è ritrovata sotto anche 18­21
e 22­23. A togliere le castagne dal fuoco la
solita Rosso (80% in ricezione), anche
grazie all’ingresso in regia di Moellers.
Con la tedesca Novara cambia marcia. La
Igor risale, così, al sesto posto e nello
scontro diretto di domenica sul campo di
Casalmaggiore potrà difendere i 2 punti di
vantaggio e sognare anche qualcosa di
più. Intanto a far sognare Novara sono le
parole del patron Leonardi: «Leo Lo Bian­
co a Novara il prossimo anno? E’ un’ope­
razione importante e complessa, ma ci
stiamo lavorando. Prima, però, vogliamo
chiudere alla grande questa stagione».
Ildo Serantoni
Andrea Crippa
Alberto Rosa
Amy Purdy a «Ballando con le Stelle» col ballerino Derek Hough
«Ho sempre amato la danza perché non dovevo ballare sotto le stelle?»
CLAUDIO ARRIGONI «Il mio nome è Amy Pur­
dy. Sono una snowboarder pa­
ralimpica. E ora sono anche
una ballerina». Si è presentata
così a un pubblico che era abi­
tuato ad altro. Settantadue ore
prima era a Sochi alla Paralim­
piade. Sul palco di Dancing
with the Stars, versione Usa di
Ballando con le Stelle, è arriva­
ta direttamente da lì, il bronzo
nello snowboard in valigia, gli
allenamenti in Russia a metà
fra la neve la mattina e il ballo
il pomeriggio. E’ una delle can­
didate alla vittoria finale.
Quando il suo compagno De­
rek Hough, ballerino professio­
nista, l’ha vista per la prima
volta non sapeva che disabilità
avesse. Amy ha raccontato con
semplicità: «Ho due protesi al­
le gambe».
Meningite Nel ‘99 è stata am­
putata sotto il ginocchio per
una meningite. «Avevo dician­
nove anni. Di solito si muore».
Perse la circolazione a piedi,
mani, naso e orecchie. I suoi
organi interni stavano ceden­
do. Uscì senza gambe e con
molte complicazioni. Due anni
dopo le trapiantarono un rene:
il donatore era suo padre. Con­
tinuò a fare sport. Corsa e ska­
teboard, ma, in particolare,
snowboard, che amava da
quando aveva 15 anni. Sei mesi
dopo l’amputazione mise le
prime protesi e cominciò di
nuovo con la tavola sulla neve:
«Ogni giorno lo sognavo». Do­
po pochi mesi la prima gara.
Nel 2012 è diventata campione
del mondo. L’azzurra Veronica
Yoko Plebani, 18 anni, una del­
le cinque “future faces” dello
snowboard paralimpico secon­
do il Comitato Paralimpico In­
ternazionale, l’ha presa a mo­
dello: stesso sorriso e stessa
malattia di Amy, una meningi­
te quando aveva 15 anni. E’ an­
che attrice (What’s Buggin’
Seth, suo primo film, nel 2005,
oltre a un video di Madonna) e
modella. Testimonial della
Challenged Athletes Founda­
tion, organizzazione che aiuta
le persone con disabilità, in
particolare amputazioni, a fare
sport, ne ha fondato una pro­
pria, Adaptive Action Sport:
surf, snowboard o skateboard,
ma anche arte e musica. Ha
sempre amato ballare. A no­
vembre una email: «Vuoi par­
tecipare a DWTS?» Guardò le
sue gambe. «Perché no?» In
Italia ha un precedente: Oscar
Pistorius ballò un tango, ma
come ospite nel programma di
Milly Carlucci, non in gara.
Niente differenze «Non fare­
mo differenze con le altre star.
Siamo qui per giudicare il bal­
lo. Sei una medaglia di bronzo
olimpica, sei una medaglia
d’oro nel Cha Cha Cha»: così
l’ha accolta Len Goodman, uno
dei giudici. Sono seguite swing
e danza contemporanea. Non
ha la caviglia mobile. Per il ter­
zo ballo l’ha sistemata come se
stesse su un tacco 12. «Questa è
una bella sfida. Riesco a espri­
mere me stessa, volevo capire
quanto sarei stata capace. Nel­
lo snowboard sei tu contro il
tempo. Nella danza ogni movi­
mento non è solo tuo, ma è fat­
to insieme a chi balla con te. E
magari può essere anche d’ispi­
razione, non solo a chi è ampu­
tato, ma anche a chi ha qualche
limitazione o disabilità. Voglio
dire: ok, uscite e provate».
Dopo i titoli Usa boardercross
ARBITRI: Valeriani e Frapiccini.
NOTE – Spettatori: 2.130. Durata set: 22’,
28’, 23’: tot. 73’. Imoco: b.s. 6, v. 2, m. 11,
s.l. 8, e. 15. Pomì: b.s. 8, v. 1, m. 4, s.l. 4, e.
20. Trofeo Gazzetta: 6 Fiorin, 5 Zago, 4
Nikolova, 3 Lloyd, 2 Bacchi, 1 Gibbemeyer.
TREVISO Dopo il testacoda ad Ornavas­
so, Conegliano ritrova la strada del suc­
cesso nel «derby delle pantere» contro
Casalmaggiore. E ritrova anche la tede­
sca Kauffeldt, pronta alla staffetta delle
centrali. Un 3 a 0 rotondo quello costruito
dalle gialloblù, forse un po’ troppo pesan­
te per la prova della squadra di Beltrami,
almeno per due terzi dell’incontro. So­
prattutto nella seconda frazione Cone­
gliano fa gli straordinari dopo essersi fat­
ta sorprendere dalle avversarie (il 22 a 20
diventa 24 pari), ispirate da Zago che met­
te a segno 12 punti nel set. A quel punto
Gaspari è bravo a tenere la propria squa­
dra concentrata e affamata, e Lloyd in di­
stribuzione e Fiorin in finalizzazione, an­
cora top scorer della gara, fanno il resto. Il
mercato non ha portato nessuna novità in
casa Conegliano: ieri, ultimo giorno utile
per il tesseramento, non si sono concre­
tizzati i contatti con Vasileva.
dalle piste di Sochi
ai balli: senza gambe
NOTE ­ Spettatori 580, incasso 781.
Durata set: 31’, 28’, 29’, 23’; tot. 91’. Ti­
boni: battute sbagliate 11, vincenti 3,
muri 14, 2ª linea 7, errori 15. Openjob­
metis: b.s. 2, v. 2, m. 16, s.l. 12, e. 19. Trofeo Gazzetta: 6 Negrini 5 Muresan 4
Carocci 3 Leggs 2 Ikic 1 Thibeault
URBINO Incontro sempre equilibrato,
dove ogni palla è stata giocata per la
meritata prosecuzione di questo con­
troverso campionato. Grande prova di
determinazione, riscatto e desiderio di
superare in classifica le avversarie da
parte delle aquile ducali La voglia di­
sputare i play off è troppo forte, l’ine­
sperienza delle giovani feltresche è
stato superato dalla voglia di mettere il
naso fuori da una situazione che dava
le padrone di casa alla fine del campio­
nato. Una nota di merito ad una grande
condottiera, la Negrini, che ha guidato,
credendoci, la truppa con 23 punti, di
cui 3 ace, più un bel 74% in ricezione.
Ornavasso cede nonostante i 16 muri
(con la Chirichella in panchina): 4 per
ciascuna per Muresan e Pisani. Maria Novella Ferri
Il bronzo nello snowboard a Sochi
Alla Paralimpiade invernale di Sochi di qualche settimana
fa, Amy Purdy (nata a Las Vegas il 7 novembre 1979) ha vinto la medaglia di bronzo dietro la migliore di sempre, l’olandese Bibian­Mentel (oro), e la francese Cervellion (argento), prima fra le biamputate. Poi dalle piste innevate della Russia si è precipitata direttamente su quella da ballo GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
IPPICA L’ESORDIO STAGIONALE DEL FANTINO DOPO LE MERAVIGLIE GIAPPONESI
VELA IERI NELLA SUA CASA A GERMIGNANA
Mirco Demuro a San Siro Crolla il balcone e Favini
riparte con una doppietta precipita per quattro metri
Incidente per il timoniere di Coppa America: fratture ma niente danni cerebrali
(e.lan.) Neanche il tem­
po di smaltire il jet lag di rien­
tro dal Giappone che i nostri
top jockey, Mirco Demuro e
Dario Vargiu , ieri erano in pi­
sta a San Siro.
Doppietta Tante le attese,
che sono state puntualmente
rispettate. Merito soprattutto
di «DemuroSan», che, al de­
butto stagionale nell’ippodro­
mo che lo ha proiettato ai ver­
tici del circuito mondiale ed in
cui ha corso per la prima volta
il 15 marzo 1995, ha siglato
una bella doppietta. Spettaco­
lare, in sella a Rallaire, il pri­
mo centro nel Navigliaccio,
vinto inseguendo con pazien­
za e lucidità la front­runner
Fata Birichina, affidata a Var­
giu, ed infilata proprio sul pa­
lo, grazie ad una magia ai 100
finali: ingambata, fiato e dop­
pio colpo di frusta decisivo.
Di rientro al pesage quindi
grande festa, perché «San Siro
è sempre San Siro – dice De­
muro ­ vincere qui è splendi­
do. Se potessi firmerei però
per vivere in Giappone. Altro
mondo, altra cultura, altro
business». Nel Paese del Sol
Levante è infatti un mito. Co­
me a S. Siro, dove il pubblico
esigente del convegno feriale
strilla e si entusiasma veden­
dolo sfrecciare di nuovo pri­
mo sul palo (dopo il momen­
taneo pareggio di Vargiu con
Summer Fall nel Premio Della
Maura) in sella ad Aleinad nel
Senago. E con un Mirco così
TENNIS INTERNAZIONALI D’ITALIA
ROSSELLA RAGANATI
Brutto incidente e tan­
ta paura ieri mattina per
Flavio Favini. Il 51enne veli­
sta luinese è caduto dal bal­
cone della sua abitazione a
Germignaga mentre stava
facendo alcuni lavori di ri­
parazione. Non si conosce
ancora l’esatta dinamica
dell’accaduto, ma sembra
che a cedere sia stata una
vecchia balaustra in cemen­
to che cedendo ha trascina­
to lo skipper da un’altezza di
circa 4 metri. L’ex timoniere
di Mascalzone Latino (in
Coppa America nel 2003 e
nel 2007), è ancora in pro­
gnosi riservata ma si esclu­
dono danni cerebrali. E’ sta­
to ricoverato presso il repar­
to di ortopedia dell’ospedale
di Varese dove è stato sotto­
posto a diversi interventi
chirurgici per la riduzione
di alcune fratture che si è
procurato nella caduta. Sul
posto sono intervenuti il 118
e una pattuglia dei carabi­
nieri per i primi rilievi, volti
a capire la dinamica. Flavio
Favini, considerato tra i più
La prima delle due vittorie di Demuro (primo piano) ieri a Milano DE NARDIN
COLLAUDO COMUNALE
Ultimo ok: a Roma
via libera al trotto
Ora è ufficiale, il trotto
romano può partire sulla pista a mano destra costruita nell’impianto di galoppo alle Capannelle, dopo la chiusura di Tordivalle a fine 2012. «Dopo un lungo e travagliato iter, la pista del trotto di Capannelle ha finalmente ottenuto il nullaosta da parte del collaudatore incaricato». Così l’assessore alla Qualità, Luca Pancalli. Ora manca solo l’assegnazione della date da parte del Mipaaf.
GOLF
SHELL HOUSTON OPEN
l’ingegner Romeo, che lo ha
rimesso sotto contratto, può
pensare in grande.
AVERSA ANNULLA Ennesimo grave
episodio di minacce ai driver che si
verifica ad Aversa. Ieri la terza corsa
è stata annullata dalla giuria «su di­
sposizione del Mipaaf, avendo rileva­
to la presenza di indizi gravi, precisi e
concordanti, tali da inficiare il regola­
re svolgimento della corsa».
IERI 5­13­4­11­10 (e.lan.) A Torino
(m. 1600) bella vittoria di Roller Roc. 1
Roller Roc (M. Racca) 1.13.1; 2 Rama­
dan Jet; 3 Rialo; 4 Redford Trgf; 5 Ru­
giada del Rio. Tot.: 6,34; 2,91, 1,84, 4,39 (55,52). Quintè: € 2.635,15.
Quartè: € 916,83. Tris: € 258,18.
OGGI QUINTÉ A PISA A San Rossore
scegliamo Milgaus (2), Royal Appro­
val (7), Trovajoli (10), Kramer Drive
(3), King of Axum (4) e Amianto (5). SI CORRE ANCHE Trotto: Bologna
(15.10) e Taranto (15.15). Galoppo:
Treviso (14.55) e Pisa (15.05). NUOTO
ATLETICA
ADDIO MEETING DI MALMOE
AVREBBE GAREGGIATO BOLT
NEI 200 SL E 400 MISTI
Il meeting svedese di Malmoe del prossi­
mo 5 agosto, uno dei tre ai quali Usain Bolt
aveva per ora garantito la presenza (in­
sieme a quelli di Ostrava del 17 giugno e di
Parigi del 5 luglio) non si disputerà. Gli or­
ganizzatori non hanno trovato un accordo
con il Comune per il rifacimento della pista
di gara.
PISTA USA (si.g.) A Orlando, 1’14”43 di
Duane Solomon nei 600 sul portoricano
Wesley Vazquez, 1’14”92. A Coral Gables.
Uomini. 100 (+3.0): K. Adams 10”06. A San
Diego. Donne. 200 (+1.9): Prandini 22”98. A
San Marcos. Donne. 100 (+3.3): Ayhe (Tri)
11”06.
Williams fuori a Charleston
A Roma ci sarà Manassero in Usa
verso il Masters
Sergas al Nabisco
Trials di Brisbane Lampi McEvoy e Fraser­Holmes La entry list femminile degli
Internazionali Bnl d’Italia, dal 10 maggio a Roma, vede in campo le prime 25 al mondo a partire dalla campionessa uscente Serena Williams. Tre le azzurre di diritto nel tabellone principale: Sara Errani, Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Fuori Francesca Schiavone e Karin Knapp. Da settimane sono già esauriti i posti disponibili per le semifinali e le finali di singolare. Intanto Serena perde a Charleston (Usa, 514.000 e, terra verde) mentre avanza la Errani . Primo turno: Cepelova (Slk) b. S. Williams (Usa) 6­4 6­4; Bouchard (Can) b. Kudryavtseva (Rus) 6­2 6­0; Stosur (Aus) b. Shvedova (Kaz) 6­3 5­7 6­1; Pereira (Bra) b. Cirstea (Rom) 3­6 6­3 7­6 (0); Safarova (R. Cec) b. Razzano (Fra) 2­6 6­4 6­4. 2° t.: Peng (Cina) b. Keys (Usa) 6­1 6­7(3) 7­
6(4); ERRANI b. Bertens (Ola) 6­3 rit.; Lisicki (Ger) b. King (Usa) 7­5 4­6 6­3; Vesnina (Rus) b. Cetkovska (R. Cec)
WOZNIACKI AVANTI A Monterrey
(Mes, 360.000 euro, cemento), 1° t.: Ivanovic (Ser) b. Radwanska (Pol) 4­6 6­3 6­3; Wozniacki (Dan) b. Vandeweghe (Usa) 6­3 7­6(4). Boserup (Usa)­B. Flipkens (Bel) 6­
4 1­6 6­2.
Matteo Manassero (nella
foto) ha deciso di preparare sul campo il prossimo Masters Tournament, primo major stagionale in programma la prossima settimana ad Augusta in Georgia. Farà la prova generale nello Shell Houston Open da oggi sul percorso del Golf Club of Houston, a Humble in Texas, dove tutti i migliori saranno in campo in previsione del primo Major stagionale. Intanto per lo European Tour sul percorso de La Reserva de Sotogrande Club de Golf, nei pressi di Cadice in Spagna, si svolge il NH Collection Open, torneo in combinata tra European Tour e Challenge Tour dove saranno al via cinque italiani: Andrea Pavan, Marco Crespi, Lorenzo Gagli, Matteo Delpodio e Niccolò Quintarelli. In ambito femminile Giulia Sergas prende parte al Kraft Nabisco Championship da oggi, il primo dei cinque major stagionali femminili in
programma al Mission Hills CC, sul Dinah Shore Tournament Course, a Rancho Mirage in California.
Campionessa uscente è la coreana Inbee Park, numero uno mondiale e ben decisa a difendere la posizione insidiata dalla norvegese Suzann Pettersen.
(al.f.) Ai trials di Brisbane,
Cameron McEvoy domina i 200 sl in 1’45”46, miglior crono mondiale dell’anno, battendo al tocco Thomas Fraser­Holmes (foto), a segno nei 400 misti. Nei 100 farfalla femminili, Coutts, Gandy e McKeon scendono sotto i 58”. Finali. Uomini: 200 sl McEvoy 1’45”46, Fraser­Holmes 1’45”58 (1°­
2° t. 2014), McKeon 1’46”37, McKendry 1’47”16; 100 do Larkin 53”46, Treffers 53”73 (3°­4° t. 2014); 50 fa Romeo 23”83 (s. 23”82), Chalmers (15) 24”02; 400 mx Fraser­Holmes 4’10”68 (2° t. 2014), Mahoney 4’17”39. Donne: 50 ra Pickett 30”89 (3° t. 2014), Hunter 31”18; 100 fa Coutts 57”70, Gandy 57”98, McKeon 57”99. Semifinali. Uomini: 100 ra Sprenger
59”99 (3° t. 2014). Donne: 50 sl C. Campbell 24”13, B. Campbell 24”60; 100 do Seebohm 59”34.
HACKETT DIMESSO (al.f.) Grant Hackett è stato dimesso dalla clinica riabilitativa di Los Angeles in cui era stato ricoverato per disintossicarsi dall’abuso di sonniferi. «Voglio una vita felice ­ ha detto l’ex nuotatore australiano ­ voglio essere un buon padre e fare le cose per bene. Sono orgoglioso di me stesso, ho avuto coraggio in questa situazione».
OSTAPCHUK SALVA (si.g.) Nadzeya
Ostapchuk, bielorussa olimpionica 2012
del peso a Londra poi cancellata dai risul­
tati per doping, si è salvata dalla squalifica
a vita, che era attesa essendo alla secon­
da infrazione (la prima nei 2005): se l’è ca­
vata con quattro anni di stop che termine­
ranno il 14 agosto 2016, nei giorni del­
l’Olimpiade di Rio, a cui comunque non riu­
scirà a qualificarsi.
CASO HAIDANE La Procura antidoping
del Coni, dopo aver sentito il d.t. Magnani
e l’allenatore Rondelli, ha convocato il me­
dico federale Mauro Guicciardi per mar­
tedì 8 in merito al caso Haidane. Guicciardi
sarebbe stato indicato dallo stesso mez­
zofondista come colui al quale, comunque
dopo il controllo che aveva portato alla
positività, aveva detto che aveva assunto
lo spray incriminato.
BASEBALL
LIDDI E CASTAGNINI (m.c.) Scatta oggi la
stagione delle Minors Usa con due italiani
subito in campo: il prima base Alex Liddi, in
triplo A con gli Charlotte Knights (Chicago
WS), è di scena a Norfolk (Baltimore), la
squadra con la quale ha chiuso il 2013. Il
seconda base Federico Castagnini è stato
assegnato dai Baltimore Orioles ai Del­
marva Shorebirds ed oggi debutta ad
Asheville. Attendono ancora una destina­
zione gli altri talenti azzurri: Davide Ansel­
mi (Cincinnati), Matteo Mercuri (Atlanta),
Alberto Mineo (Chicago Cubs), Marten
Gasparini (Kansas City) e Joel Valera (LA
Dodgers). Dal triplo A giapponese dei Buf­
faloes Orix riparte anche il lanciatore
Alessandro Maestri.
PRESENTAZIONE Stamattina alle 11 al sa­
lone d’onore del Coni è in programma la
presentazione della stagione 2014 di ba­
seball e softball. Intanto Parma annuncia
lo sponsor: è Lino’s Coffee, catena di bar
presente in 11 paesi. E il Nettuno 2 annun­
cia che giocherà allo Steno Borghese i
derby cittadini e le partite con il Rimini. Le
Flavio Favini, 51 anni, nel 2014 ha vinto il Mondiale Melges 24
forti timonieri italiani, ha
partecipato all’America’s
Cup del 2003 (ad Auckland
in Nuova Zelanda, dove pri­
ma ha fatto il tattico, poi sul
finire della Coppa gli è stato
assegnato il ruolo di timonie­
re) e del 2007 (a Valencia, in
Spagna) con il team di Ma­
scalzone Latino, di Vincenzo
Onorato.
Melges 24 L’ultimo succes­
so di prestigio in una lunga
carriera è stato il titolo Mon­
diale Melges 24 conquistato
in Australia con Blue Moon,
una barca svizzera che da an­
ni vede protagonista il velista
luinese. Il primo titolo irida­
to è datato 1989 quando Fa­
vini vinse tra i Minitonner
altre all’Acquacetosa a Roma
GHIACCIO
sulle acque portoghesi di
Cascais. Una lunga serie di
successi internazionali:oro
mondiale 6 metri (Cannes
nel 1993), Quarter Tonner
(1995), J22 (1998), nei
Mumm 30 (1998), 50 piedi
(2001), Melges 24 (2002) e
IMS (2002). Nel suo curri­
culum figurano molti anni
al timone di diverse classi
olimpiche, la storica vittoria
italiana all’Admiral’s Cup
del 1995 con Capricorno, e
appunto otto titoli Mondiali,
come detto l’ultimo conqui­
stato a Geelong in Australia,
qualche settimana fa con il
Melges 24 di Franco Rossini.
Un barca che lo aspetta per
la prossima regata...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
possibili sedi sono Almaty (Kaz), Pechino
(Cina), Cracovia (Pol) e Oslo (Nor). Una pri­
ma scrematura verrà fatta a Losanna
(Svi) l’8­9 luglio. MONDIALI SINCRO A COURMAYEUR
Oggi (ore 19.30), con il sorteggio, comin­
ciano i Mondiali di sincronizzato: domani
(ore 18) il corto, sabato (ore 15) il libero. In
gara 23 squadre di 18 Paesi. Per l’Italia le
Hot Shivers Milano.
HOCKEY GHIACCIO SEMIFINALI PLAYOFF (m.l.) Primo ma­
tch point per il Val Pusteria, a un passo
dalla finale scudetto. Oggi ­ Gara­4 (su 7)
delle semifinali. Ore 20.30: Cortina­Val Pu­
steria (serie 0­3); Asiago­Renon (diretta
RaiSport 2, serie 1­2).
KARATE
CLEMENZA AI MONDIALI Mondiali di Ka­
rate in Kosovo da domani. In questa occa­
sione Sensei Roberto Clemenza difende­
rà il titolo iridato Shotokan, conquistato
l’anno scorso a Istanbul (Turchia) con
3000 atleti da 52 nazioni. Se si conferme­
rà campione del Mondo anche in Kosovo,
diventerà il numero 1 al Mondo nello Sho­
tokan categoria M35.
NUOTO
MELNIKOV SOSPESO (al.f.) Vitaly Mel­
nikov è stato provvisoriamente sospeso
dalla Fina in attesa del prossimo panel an­
tidoping: è stato trovato positivo all’Epo in
occasione di due controlli effettuati nel
corso degli Europei in corta di Herning,
dove fu argento nei 100 dorso e oro con la
4x50 mista e uomini­donne. Fino all’otto­
bre scorso, il russo si allenava a Caserta
con Adn Swim Project, ma avendo rifiuta­
to di sottoscrivere il codice etico, il dt An­
drea Di Nino lo allontanò dal suo team. AGNEL CON ARENA (al.f.) Il campione
olimpico e mondiale dei 200 sl Yannick
Agnel ha firmato un contratto con Arena
fino ai Giochi di Rio 2016. Il transalpino che
si è trasferito a Baltimora in questi giorni si
sta allenando a Mulhouse con il suo coach
americano Bob Bowman in vista dei pros­
simi campionati francesi di Chartres (8­
13/4).
OLIMPIADI
ZHUKOV PRESIDENTE Il Cio ha nominato
Alexander Zhukov, n. 1 del comitato olim­
pico russo, presidente della Commissione
di valutazione delle candidature per i Gio­
chi invernali 2022. La scelta è delicata,
perché tra le cinque città il lizza, c’è anche
l’ucraina Lviv e Zhukov, nei giorni scorsi,
dopo i noti fatti, ha pesantemente critica­
to l’operato del governo di Kiev. Le altre
PALLANUOTO
FELUGO ELETTO L’Agp, associazione
giocatori pallanuoto, ha eletto Maurizio
Felugo nuovo presidente al posto dell’av­
vocato Enrico Lubrano. I vice sono Tania
Di Mario e Teresa Frassinetti.
RUGBY
QUARTI DI COPPA Stasera Sale­Nor­
thampton di Challenge apre il weekend dei
quarti di finale delle coppe europee. Hei­
neken. Sabato: Munster (Irl)­Tolosa (Fra),
Clermont (Fra)­Leicester (Ing), Ulster
(Irl)­Saracens (Ing). Domenica: Tolone
(Fra)­Leinster (Irl). Challenge. Oggi (ore
21): Sale (Ing)­Northampton (Ing). Domani:
Stade Français (Fra)­Harlequins (Ing). Do­
menica: Bath (Ing)­Brive (Fra), Wasps
(Ing)­Gloucester (Ing).
GAVAZZI E L’EUROPA (i.m.) Il presidente
Fir Alfredo Gavazzi ha fissato martedì a
Bologna l’incontro coi club di Eccellenza
per illustrare la nuova organizzazione del­
le coppe europee e le nuove regole sui
permit player per il Pro 12. Ha dato dispo­
nibilità a un incontro mercoledì, giovedì o
venerdì alle union di Galles, Scozia, Irlanda
per discutere il trattamento economico
delle coppe europee, inferiore di 400mila
sterline per l’Italia rispetto alle altre.
SCI ALPINO TRICOLORI (s.f.) Sipario sui Tricolori di
Santa Caterina valfurva (So) con il 2° oro
per Matteo Marsaglia che dopo la vittoria
in supercombinata (più l’argento in gigan­
te ed il bronzo in discesa) ieri si è imposto
anche nel superG con 34/100 sul russo
Glebov; argento per Mattia Casse, 3° as­
soluto a 73/100, bronzo per Werner Heel,
4° a 94/100, 1/100 avanti a Dominik Paris,
campione uscente. Nella gara femminile
4° titolo assoluto della specialità per Nadia
Fanchini che ha preceduto di 83/100 Ca­
milla Borsotti e di 1”03 Elena Curtoni.
VELA
COPPA DEL MONDO (r.ra) Condizioni di
vento instabile a Palma di Maiorca dove è
in corso il Trofeo Princesa Sofia (Laser
Standard, Laser Radial e tavole a vela
RS:X non sono riusciti a regatare ). Buona
giornata per Giulia Conti e Francesca
Clapcich che nel 49er FX risalgono fino al­
la sesta posizione. Nel Nacra 17 Vittorio
Bissari e Silvia Sicouri si confermano ot­
tavi mentre Federica Salvà e Francesco
Bianchi scivolano al 14° posto. GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
Il nuovo trofeo è sostenibile
L’attrazione del Marathon
Village sarà il nuovo trofeo «sostenibile» della XIV edizione della 42 km milanese. Sarà di Il doppio traguardo
di Scaini
e Goffi
Stefano Scaini, 31 anni. Vanta un 2h16’26” COLOMBO
Il titolo italiano ed, even­
tualmente, una maglia azzurra
per i 42 km degli Europei di Zu­
rigo del 17 agosto. La 14a mara­
tona di Milano, domenica, in
campo maschile metterà in pa­
lio premi importanti. Intanto ci
sarà da raccogliere l’eredità di
Ruggero Pertile, tricolore
uscente di specialità grazie al
successo centrato alla Unesco
Cities Marathon udinese del 1°
aprile 2013 (tra le donne vinse
Elisa Stefani). Poi, appunto, un
tempo che convinca i selezio­
natori federali dell’opportunità
di una convocazione per la ras­
segna continentale: «Occorre­
rà correre in meno di 2h15’»
spiega il d.t. Massimo Magna­
ni. Perché se in campo femmi­
nile i sei posti per la Svizzera
sono prenotati da Straneo, In­
certi, Quaglia, Ejjafini (tra 10
giorni a Londra), Toniolo e,
previa verifica, Console (le pri­
me tre domenica correranno
frazioni di staffette benefi­
che), in campo maschile i
sicuri, per ora, non sono più
di quattro: Meucci, Lalli (in
recupero dopo i proble­
mi tendinei degli ulti­
mi mesi), lo stesso
Pertile e Pellecchia.
A loro potrebbero
aggiungersi Ricatti
(dopo il 2h15’07”
di Roma) e Pala­
mini, 22enne
che al debutto,
in dicembre, a
Reggio Emilia,
s’è imposto in
2h17’03”. Ma,
appunto, qualche spazio
c’è ancora.
La sfida Mentre Ruggie­
ro correrà a Brighton, in
lizza ci saranno il 30enne
friulano Stefano Scaini
(marito di Anna Incerti) e,
in seconda battuta, il
41enne lombardo Danilo
Goffi. Entrambi hanno un
passato glorioso. Stefano,
oltre a diversi successi nella
Rossi al Villaggio
Atm a pagamento
Apre oggi alle 13 il Marathon
Village, 1900 mq di esposizione nel Palazzo della Regione, in Piazza Città di Lombardia (via Melchiorre 33
Gioia). Offrirà eventi e servizi per gli iscritti alla Milano Marathon di domenica. Alle 15 l’Assessore allo Sport della Lombardia, Antonio Rossi taglierà il nastro. Purtroppo è venuta a mancare la gratuità dei biglietti ATM, per cui per recarsi in metro alle varie partenze bisognerà pagare. I’Iniziativa
DI CLAUDIO GREGORI
Pièce teatrale per Zatopek
Al Villaggio i primi assaggi
La corsa è la metafora della
La stracittadina di domenica è sfida per il titolo italiano e per
un posto agli Europei di Zurigo
ANDREA BUONGIOVANNI
MILANO
APRE OGGI
SUISSEGAS MILANO MARATHON
marmo, lo stesso usato per la costruzione del Duomo di Milano, ricavato dagli scarti di cava. E firmato Zup associati e Studio Vaselli, maestri italiani nella lavorazione di ogni tipo di pietra, vincitori dell’iniziativa
#trofeoconcept, indetta da RCS Sport e Pubblicità Italia.
#TROFEOCONCEPT
L’EVENTO
LA CORSA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
corsa in montagna, fu bronzo
junior all’Eurocross di Thun
2001, quando vinse l’ucraino
Matviychuk e secondo (1” da­
vanti all’azzurro) fu il britanni­
co... Farah. Sui 42 km vanta
un 2h16’26” (Torino 2012),
ma in febbraio, sulle mez­
za, è sceso a 1h04’37”.
Danilo, invece, ha col­
to piazzamenti pre­
stigiosi proprio in
maratona (persona­
le di 2h08’33”, Rot­
terdam 1998): dal 9° po­
sto dei Giochi di Atlanta
1996 al 4° dei Mondiali di Ate­
ne 1997, dal 2° degli Europei
di Budapest 1998 al 5° dei
Mondiali di Siviglia 1999.
Fino al 2h23’22” con cui in
novembre, alla 24a marato­
na della carriera, ha vinto tra
i master a New York. Con al
via anche Giovanni Grano ed
Emanuele Zenucchi, sarà sfida
per il tricolore e per l’azzurro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Danilo Goffi, 41 anni, a New York il novembre scorso dove ha vinto
tra i master in 2h23’22” COLOMBO
vita. Ciascuno avanza verso
un traguardo. Nella maratona
il traguardo è arduo. Zátopek
portava il n. 903, quando, ai
Giochi di Helsinki 1952, vinse
nello spazio di 8 giorni i
10.000, i 5000 e la maratona.
La sua corsa non si è conclusa
lì. Continua. Così tra pochi
giorni avremo il piacere di
vedere «VOLO
NOVEZEROTRE. Emil
Zátopek: il viaggio di un
atleta», una pièce, in
programma dal 14 al 17 aprile
al Piccolo Teatro Studio
Melato di Milano.
Zátopek, con Paavo Nurmi
e Abebe Bikila, fa parte della
Divina Trinità del fondo. Il 24
luglio, vinti i 5000, aveva
dato la medaglia d’oro alla
moglie Dana, che l’aveva
posta nella sacca per poi
recarsi sulla pedana del
giavellotto per la sua finale.
Due ore dopo due medaglie
d’oro tintinnavano tra gli
asciugamani di quella sacca.
Dana e Emil, che erano nati
nello stesso 19 settembre 1922,
avevano vinto l’oro olimpico
il 24 luglio con meravigliosa
sincronia. Zátopek non aveva
mai disputato la maratona,
ma il 27 la stravinse. Divenne
un eroe di regime. Collezionò
10 record del mondo. Fu la
Locomotiva Umana. Fu
promosso colonnello.
Ma dietro le medaglie c’è la
vita. Quella di Zátopek l’ha
raccontata bene Jean Echenoz
in «Correre», Adelphi.
Quando, nel 1968, con
Dubcek, fiorì la Primavera di
Praga, Zátopek firmò il
Manifesto delle 2000 parole.
Poi arrivarono i carri armati
sovietici. Zátopek fu radiato
dall’esercito e spedito nelle
miniere di uranio di
Jáchymov. Di lì veniva la
pechblenda che consentì a
Maria Curie di scoprire il
radio e il polonio, per cui nel
1911 ebbe il premio Nobel per
la chimica. Quello per la
fisica lo aveva ottenuto nel
1903 per studi sulla
radioattività. Anche Zátopek,
per sei anni, si misurò con le
Emil Zátopek e Mimoun nel 10.000 ai Giochi di Helsinski 1952 AP radiazioni. Per punizione, non
per ricerca. Solo. Mentre Dana
era agli arresti domiciliari a
Praga. Poi Emil tornò e fece lo
spazzino.
«Volo 903», il numero del
pertorale olimpico, esplora
questa parte in ombra del
pianeta Zátopek. L’autrice
della pièce Maddalena
Mazzokut-Mis – il nome è
friulano – docente di estetica
all’università degli Studi di
Milano dice: «Volevo
affrontare il rapporto tra sport
e politica. Ci importava la
vicenda umana. Non
abbiamo rappresentato un
eroe, ma un uomo». La regia è
di Massimiliano Speziani. Due
gli attori: Stefano Annoni è
Zátopek, Daniele Gaggianesi
è il tifoso, ma anche
l’inquisitore mandato dal
regime. Dana è nelle parole,
bella e invisibile. Marta Galli
è la direttrice di produzione.
La pièce dura un’ora.
Si corre molto sulla scena.
Così, per allenarsi, Stefano
Annoni, Daniele Gaggianesi,
Massimiliano Speziani e
Marta Galli, dopo aver
rappresentato parti della
pièce al Villaggio, domenica
si allineeranno al via della
maratona di Milano. Col n.
903. Zátopek corre con noi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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34
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GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
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L’uomo che strappa
talenti alla camorra
Garlando dedica un libro alla palestra del clan Maddaloni dove judo e musica sottraggono Filippo alla criminalità
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9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale
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che in cima al suo clan ha mes­
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I salici Chi aveva seguito su
Rai 1 la non riuscitissima fic­
tion «L’Oro di scampia» con
Beppe Fiorello non potrà non
apprezzare il valore anche di­
vulgativo di un’opera che, ol­
tre ad offrire un’occasione di
riscatto a un luogo (le Vele)
che non è solo la «Disneyland
dello schifo» , riesce a veicola­
re in maniera diretta ma lette­
raria i valori trasmessi da pa­
pà Maddaloni attraverso una
disciplina che non è solo spor­
tiva e di cui alla fine avre­
mo imparato nomi (giap­
ponesi), movimenti e filo­
sofia. Più di tutto ci rimarrà
quest’invito alla «via della
cedevolezza» in cui i «ragaz­
zi al bivio» di tutta l’Italia po­
tranno, perchè no, «flettersi
come salici» e non «spezzarsi
come querce».
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SCHEDA
DEL LIBRO
S
Edito da
«Il Battello
a Vapore»
Costa 14 e
«’O Maé ­ Storia
di judo e di
camorra» di
Luigi Garlando è
edito da Il
Battello a
Vapore ­
Piemme e costa
14 euro.
Garlando ha
scritto decine di
libri, tra i quali
«L’amore ai
tempi di Pablito»
(Rcs, 2003),
«Per questo mi
chiamo
Giovanni»
(Fabbri Editori,
2004), «Cielo
manca»
(Sonzogno,
2005) e «Ora
sei una stella ­ Il
romanzo
dell’Inter»
(Arnoldo
Mondadori,
2007)
Gianni Maddaloni
«Se Malagò ci aiuta
a Scampia avremo
la Città dello sport»
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
‘O Maè all’anagrafe è
Gianni Maddaloni, il papà di
Pino (oro a Sydney 2000),
Marco (probabile protagonista
in Brasile nel 2016) e Laura. Il
judo è la loro ragione di vita.
Gianni ha fondato la Star Judo:
una vera e propria istituzione a
Scampia. Lì tutti lo chiamano
appunto ‘O Maè: «Ma ormai è
così ovunque — afferma Mad­
daloni —. Addirittura anche a
Fidenza, dove siamo andati sa­
bato scorso per una gara».
Maddaloni, quanto è difficile
fare sport a Scampia?
«Io sono qui da 33 anni, pri­
ma lavoravo in una palestra e
poi nel 1992 mi sono messo in
proprio. Abito in via della Resi­
stenza, un nome significativo.
A Scampia tutto è difficile, ma
non andrò via».
Dunque lo sport è portatore
di legalità?
«È un diritto del bambino, è
fondamentale per la forma­
zione dell’individuo. Può far
crescere il seme della legalità
nelle persone».
Com’è il suo rapporto con
le istituzioni sportive?
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«Petrucci non è mai venuto
nella mia palestra, adesso inve­
ce Malagò mi ha invitato a Ro­
ma e mi ha chiesto: “Maestro
cosa le serve?”. Io gli ho detto
che sogno la cittadella dello
sport a Scampia, alle caserme
Boscariello. Grazie a lui proba­
bilmente la costruiremo».
Con quali fondi finanzia i
progetti?
«Grazie ai privati, ma faccia­
mo fatica a pagare le bollette.
Ho bisogno di un aiuto econo­
mico. Mi serve uno sponsor se­
rio per non chiedere l’elemosi­
na ai politici locali. Spero che
Renzi venga a trovarmi. Ama
lo sport, lo aspetto. Se Madda­
loni dovesse chiudere, ne pa­
gheranno le conseguenze le
brave persone di Scampia: i fi­
gli dei detenuti, i diversamente
abili, i miei 20 atleti non ve­
denti. Da noi chi non può per­
metterselo non paga».
Garlando racconta una sto­
ria reale e toccante. Maddaloni
si emoziona ancora?
«Sì, perché lo sport fa mira­
coli. Ora è venuto in palestra
un bambino di 11 anni, figlio di
un capoclan sottoposto al 41
bis. Si è innamorato del judo.
Guarda me come un modello e
anche il papà è contento».
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Pino è stato olimpionico a Sydney 2000, Marco punta a Rio 2016. Laura è sposata con Clemente Russo Il clan Maddaloni Alla fine
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cere e una vita normale, fra le
scorciatoie del Sistema e il suo
talento naturale per la musica
e lo sport. Come sempre suc­
cede con i libri di Garlando la
storia, che fa tornare ragazzi e
commuove anche i più grandi,
si sviluppa in maniera talmen­
te appassionante che è impos­
sibile staccarsi dalle pagine
del libro.
Spettacoli
Da dove cominciare per
trasmettere ai ragazzi, senza
retorica, il messaggio che a
volte proprio dallo sport può
partire la spinta a liberarsi dai
tentacoli della criminalità?
Per raccontare una storia ve­
ra, che è poi la madre di tutte
le battaglie contro la camorra
perché ambientata nella
Scampia delle Vele, quella roc­
caforte dello spaccio che ci
viene riproposta tutti i giorni,
da tv e mass media, come em­
blema dell’illegalità? Luigi
Garlando, nostro collega alla
Gazzetta che nonostante l’età
(classe ’62) ha già all’attivo
decine di titoli con spiccata
propensione per i temi sociali,
ha scelto di cominciare dalla
palestra «Star Judo» dove, alla
periferia più degradata di Na­
poli, il maestro Gianni Madda­
loni («‘O Maè» del titolo) ha
creato un’enclave sportiva in
mezzo alla terra della crimi­
nalità. Ma soprattutto ha dato
voce a un ragazzo­simbolo, un
pluriripetente che, come tutti
i suoi coetanei da quelle parti,
si è trovato già a 14 anni di
fronte all’inevitabile bivio fra
gli scippi e la scuola, fra il car­
2000 e oggi c.t. della Naziona­
le) e continuano a vincere
(dopo Laura, moglie dell’iri­
dato di boxe Clemente Russo,
ora c’è Marco). Ma al centro
c’è soprattutto il riuscitissimo
personaggio di Filippo, che ci
racconta in prima persona
questa favola ispirata da una
storia vera. Lui, judoka per
sbaglio e poi per necessità, è
chiamato presto all’impari
battaglia fra un destino da ca­
morrista, sulla scia del padre
carcerato e del fratello signifi­
cativamente soprannominato
‘O Convincente, e una natura­
le propensione per il pianofor­
te e il tatami. In questa colori­
ta umanità spiccano Armando
il predestinato del calcio,
Omero il saggio judoka cieco,
Ginevra la figlia del maestro
di musica che fa la pusher di
libri anziché di droga e poi tut­
to il campionario di bulli e bul­
letti di quartiere, a cui Filippo
(il nome di Inzaghi) sembra
destinato ad accodarsi.
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seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti
dall’indicazione, riportare la dicitura
“Immobile non soggetto all’obbligo di
certificazione energetica”.
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
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Tascabili
Incontro chiesto dall’ex Cav
Sorpresa Berlusconi
Va da Napolitano
a parlare di riforme Ma i secessionisti
veneti arrestati
volevano davvero
usare carri armati?
4
I NUMERI
24
Le persone
in manette
Nella zona
Padova­Treviso­
Rovigo­Vicenza­
Verona ieri
i 24 arrestati
con l’accusa
di associazione
con finalità
di terrorismo,
eversione
del sistema
democratico
e fabbricazione
di armi
40
Le tonnellate
del mezzo
Il pezzo forte
dell’azione
militare dei
secessionisti
veneti sarebbe
stato
un trattore
trasformato
in carro armato,
pesante
40 tonnellate,
«in grado
di sventrare
un edificio»
Mezzo corazzato sequestrato per un assalto a San Marco: in cella
pure il leader dei Forconi. L’accusa
è di terrorismo. La Lega in piazza
Ieri i carabinieri del Rag­
gruppamento Operativo Speciale
di Brescia, su indicazione del gip
Enrico Ceravone, hanno perqui­
sito trentatrè abitazioni nella zo­
na Padova­Treviso­Rovigo­Vicen­
za­Verona e hanno poi arrestato
24 persone accusate di associa­
zione con finalità di terrorismo,
eversione del sistema democrati­
co e fabbricazione di armi. Il cen­
tro della macchinazione è a Ca­
sale di Scodosia, meno di cinque­
mila abitanti in provincia di Pa­
dova, gli indagati sono in tutto
51, degli arrestati sei sono donne
e due stanno ai domiciliari. Il co­
municato delle Forze dell’Ordine
ripete molte volte la parola «sgo­
minare». E in effetti gli inquirenti
hanno l’aria di aver sgominato
una banda di tipo politico che
aveva intenzione di conquistare
con le armi l’indipendenza del Ve­
neto, ma era affiliata anche ad
altri separatismi, per esempio la
Disubbidienza sarda e certe altre
inquiete realtà piemontesi, cam­
pane e siciliane. In effetti, dalle
parole degli inquirenti, l’Italia
sembra pullulare di cellule che
vogliono mollare l’Italia, nel solo
Veneto ci sarebbero una trentina
di gruppi e del resto, pochi giorni
fa, a conclusione del referendum
sull’indipendenza del Veneto, il
promotore di quella consultazio­
ne, Gianluca Busato, aveva au­
spicato referendum identici in
tutte le Regioni italiane e s’era
detto certo che tutte le Regioni
avrebbero volentieri fatto a meno
dell’Italia.
1
Su quel referendum avrei
da dire parecchie cose, ma in­
tanto bisogna saperne di più
di questi presi ieri. In che sen­
so «fabbricavano armi»?
Gli inquirenti dicono che gli
arrestati e i loro affiliati (l’asso­
ciazione dei ribelli si chiama
“L’Alleanza”) «erano pronti a
una deriva violenta in armi»,
stavano progettando «un’inizia­
tiva eclatante» da mettere in at­
to a ridosso delle elezioni euro­
pee di maggio. Dicono anche
che c’erano contatti con la crimi­
nalità albanese per l’acquisto di
pistole e fucili. Compiuta l’azio­
ne, avrebbero messo in piedi un
direttorio e trattato con lo Stato
italiano la secessione del Vene­
to. Il pezzo forte di questa azio­
ne militare sarebbe stato un trat­
tore trasformato in carro arma­
to, pesante 40 tonnellate, «in
grado di sventrare un edificio» e
dotato di un cannoncino di 12
millimetri. Con questo quasi­
carro armato sarebbero andati
un’altra volta (come nel 1977)
all’assalto di San Marco. In una
delle intercettazioni telefoniche
si sente uno degli arrestati di ie­
ri, Luigi Faccia, che dice: «Certo
rispetto al ‘97 siamo cresciuti
sotto tutti i punti di vista(...)
«Non voglio più intermediari.
Vado io a parlare». Ieri pomeriggio Silvio Berlusconi si è presentato da Giorgio Napolitano al Quirinale per un faccia a faccia chiesto dall’ex Cavaliere in un momento particolare della sua vita politica e personale. Argomenti la trattativa sulle riforme che non va nel verso giusto, ma soprattutto, si dice in ambienti di Fi, l’arrivo del 10 aprile, giorno in cui il tribunale di Milano deciderà se mandare l’ex premier ai domiciliari o ai servizi sociali. Nella City finanziaria
Il “tanko” fai­da­te Il carrarmato artigianale sequestrato. In alto a sinistra Lucio Chiavegato, leader dei Forconi; a destra Luigi Faccia, uno dei «Serenissimi»
Questo «tanko» (cioè il trattore
armato, ndr), combattendo, ci
dà la possibilità di essere credi­
bili e di avere il controllo del no­
stro territorio e da là fare il passo
finale per la vittoria».
2
Cosa è successo 17 anni fa?
La notte tra l’8 e il 9 maggio
1997, dieci “serenissimi” guida­
ti proprio da Luigi Faccia e dal
defunto Bepi Segato, vestiti in
mimetica, imbracciando un mi­
tragliatore residuato dalla Se­
conda Guerra Mondiale, dirot­
tarono un vaporetto, sbarcaro­
no a piazza San Marco e diede­
ro l’assalto al campanile.
Riuscirono a far sventolare il
vessillo del Leone alato e dopo
pochi minuti furono arrestati.
Anche allora in piazza era ap­
parso una finto carro armato,
detto appunto tanko, quella
volta si trattava di un furgone
travestito, a bordo del quale
c’era Flavio Contin, tra gli arre­
stati di ieri, alla bella età di 72
anni. Altro arrestato famoso è
Lucio Chiavegato, leader dei
Forconi. Il più famoso di tutti è
però Franco Rocchetta, a suo
tempo leghista, deputato e sot­
tosegretario agli Esteri nel peri­
odo 1994­1995 (primo governo
Berlusconi).
chi vuole l’Indipendenza. Siamo
alla follia». Ha parlato anche
Bossi: «È un trucco per fermarli.
E farà esplodere la rabbia popo­
lare». I leghisti faranno una ma­
nifestazione in favore degli ar­
restati domenica prossima a Ve­
rona. Gianluca Busato, quello
del referendum, voleva manife­
stare già ieri sera, ma i carabi­
nieri gli hanno detto di lasciar
perdere. I venetisti sono convo­
cati perciò per domani alle 19 in
piazza dei Signori a Vicenza.
4
Come facevano con un trat­
tore modificato a conquistare
e controllare il territorio? Le
forze armate italiane non sa­
rebbero in grado di contrasta­
re un esercito secessionista?
Beh, l’anno scorso il sottose­
gretario alla Difesa Gioacchino
Alfano ha fatto un quadro deso­
lante dei nostri mezzi da com­
battimento. Molti sono fuori
uso o da buttare. E tuttavia, per
esempio, potremmo ancora
contrastare il trattore­armato
dei venetisti con 389 Centauro
e 197 Ariete (i 605 Leopard so­
no tutti fuori uso).
5 Il Veneto è poi una delle re­
gioni più militarizzate d’Italia...
3
Che dice la Lega?
Un post su Facebook di Salvi­
ni, il segretario, dice: «Aiutano i
CLANDESTINI, cancellando il
reato di clandestinità, liberano
migliaia di DELINQUENTI con
lo svuota­carceri, e arrestano
Ma forse i ribelli lo sapevano:
in un’intercettazione li si sente
programmare la fuga in Svizze­
ra e la costituzione di un gover­
no in esilio. Sa, anche per il can­
noncino: c’erano stati problemi
di calibratura e di recupero dei
pezzi durante le fasi di mon­
taggio.
d
HA
DETTO
Renzi promuove l’Italia a Londra:
«Investite da noi»
Portare investimenti in Italia
è la condizione necessaria per creare nuovi posti di lavoro: un concetto che Matteo Renzi ha ri­
badito anche ieri, dopo aver incon­
trato un gruppo di esponenti della finanza della City e personalità politiche londinesi. «C’è domanda di Italia», ha detto. Tra l’altro, oggi la regina Elisabetta è attesa in Italia. Renzi, ieri, è pure volato a Bruxelles per il vertice Ue­Africa e ha parlato dei marò col segretario generale Onu Ban Ki Moon, S Scossa di 8,2 gradi
Matteo
Salvini
(segretario
della Lega)
«Due anni di
intercettazioni
e pedinamenti,
che sono
costati milioni di
euro dei
contribuenti,
per scoprire un
sessantenne
bresciano che
parla di pane e
salame e di un
trattore.
Difendo la
libertà
d’opinione la
Lega è per la
non violenza,
hanno
strappato 24
persone alle
proprie famiglie,
follia pura»
Terremoto in Cile,
almeno sei morti:
migliaia di evacuati
È di sei morti, centinaia di
migliaia di persone evacuate e numerosi danni il bilancio del terremoto di magnitudo 8.2 della scala Richter che ha colpito, ieri, la costa settentrionale del Cile alle 20.46 locali (l’1.46 di notte in Italia).
La presidente, Michelle Bachelet, ha dichiarato lo stato di calamità naturale nelle zone colpite, dove sono stati schierati militari e reparti di polizia per garantire la sicurezza. Per alcune ore c’è stata un’allerta tsunami, poi rientrata.
Alcuni sfollati in Cile dopo il sisma
LOTTA ALL’EVASIONE IL DIRETTORE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE DIFENDE L’OPERATO DEL FISCO E AVVERTE: «SFUGGITI ALTRI 90 MILIARDI» «Dal blitz di Cortina due milioni allo Stato»
Audizione di Befera al Senato: «Nel 2013 recuperati oltre 13 miliardi nonostante la crisi»
Altro che blitz spettaco­
lo: il Fisco ha incassato due mi­
lioni di euro a Cortina, nel me­
ga controllo ai locali della fa­
mosa cittadina turistica che
venne compiuto durante le fe­
ste natalizie di due anni fa. Nel
dettaglio, l’Agenzia delle En­
trate ha recuperato 1,2 milioni
di Ires e Irap, 224mila euro di
Iva e 675mila euro in sanzioni.
È il direttore dell’Agenzia, Atti­
lio Befera, durante un’audi­
zione in Senato, a entrare nei
dettagli dell’anno d’oro nella
lotta all’evasione: l’attività di
controllo, come ha spiegato
Befera, ha generato incassi per
13,1 miliardi di euro nel 2013.
Il tutto, nonostante dal 2001 al
2013 i dipendenti dell’agenzia
siano diminuiti di 9mila unità,
passando da 49mila a 40mila.
«Oggi — dice Befera — su 100
euro di gettito l’Agenzia costa
circa 85 centesimi di euro, la
redditività è di 3,82 euro in­
cassati per euro speso». Nono­
stante i buoni risultati, sempre
secondo i calcoli delle Entrate,
allo Stato mancano 90 miliardi
di gettito fiscale dovuti all’eva­
sione derivante in massima
parte da Ires, Irpef, Irap, Iva e
addizionali naturalmente non
pagate, da quella delle tasse
locali, bollo auto e assicurazio­
ni. I dati di Befera hanno susci­
tato la reazione sorpresa degli
amministratori di Cortina per i
quali il blitz non fu altro che
«un’operazione mediatica»,
Attilio Befera, 67 anni, direttore dell’Agenzia delle Entrate ANSA una inutile «pubblicità negati­
va». Lo stesso direttore del­
l’Agenzia, d’altronde ha ricor­
dato ieri come qualche giorno
fa siano state fatte «verifiche
su 60 aziende cinesi di Prato.
«Mi chiedo come mai ci si oc­
cupi tanto di Cortina e poco di
Prato».
Il Catasto Per il futuro, infi­
ne, il direttore dell’Agenzia
delle entrate guarda alla rifor­
ma del catasto che dovrebbe
essere completata in cinque
anni, anche se «pensiamo di
fare prima». Già il prossimo
mese, infatti, saranno disponi­
bili i dati del gruppo di lavoro
sui nuovi sistemi di valutazio­
ne del valore degli immobili.
In arrivo dall’Ecuador
Porto di Gioia Tauro
Sequestrati 215 chili
di cocaina purissima
La Guardia di Finanza e
l’Agenzia delle Dogane hanno se­
questrato nel porto di Gioia Tauro 215 chili di cocaina purissima. La droga era all’interno di borsoni nascosti in un container di banane
proveniente dall’Ecuador e arriva­
to nei giorni scorsi nel porto cala­
brese. La droga avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali circa 43 milioni. La scoperta grazie
a incroci documentali che hanno effettuato dei controlli con degli scanner su alcuni container.
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
me del direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, che invita il pre­
sidente della Bce. Mario Draghi,
in vista della riunione del Board di oggi a Francoforte, ad agire per mantenere la stabilità dei prezzi. Riforme utili ora che lo spread è sceso: per l’Italia sotto i 170 punti per la prima volta dal giugno 2011.
INTERVIENE LA LAGARDE
ALTRI MONDI
Lavoro, pressing Fmi
«La Bce ora agisca»
Nell’eurozona sta emergen­
do il rischio di una «bassa inflazio­
ne» che potrebbe «soffocare la crescita e l’occupazione». È l’allar­
dei periti nominati dal mini­
stro il metodo è stato bocciato
perché «privo di consistenza
scientifica» e potenzialmente
pericoloso per la salute dei pa­
zienti. Il parere degli esperti è
stato però in qualche modo in­
ficiato da una sentenza del Tar
che aveva chiesto «un’istrutto­
ria approfondita». La richiesta
ha indotto il ministro della Sa­
lute Beatrice Lorenzin a nomi­
nare un nuovo comitato, che
non ha ancora iniziato i lavori.
Stamina, arriva lo stop
dai medici di Brescia:
«Sospese le infusioni»
Gli Spedali Civili erano la sola struttura a somministrare la cura
Il commissario: «Aspettiamo gli esperti nominati dal ministro»
A giudizio «Lo stop alle infu­
sioni di cellule staminali a Bre­
scia viola la legge. Ma, a quan­
to pare, qui in Italia della legge
non importa a nessuno». È sta­
to, invece, il commento di Ma­
rino Andolina, vicepresidente
di Stamina Foundation. Oggi,
però, a Torino inizierà il pro­
cesso al fondatore del metodo
Stamina, Davide Vannoni, ac­
cusato di tentata truffa ai dan­
ni della Regione Piemonte.
Avrebbe chiesto un finanzia­
mento da 500 mila euro che sa­
rebbe servito per fare ricerca.
Secondo l’accusa però Vannoni
non avrebbe iscritto la sua Fon­
dazione nel registro delle onlus
e quindi non avrebbe avuto i
requisiti necessari. Inoltre si
sarebbe inventato la presenza
di sei pazienti da lui curati e
anche un comitato scientifico
che non si sarebbe mai riunito.
L’avvocato difensore sarà Libo­
rio Cataliotti di Reggio Emilia,
lo stesso che aveva assistito
Vanna Marchi e sua figlia Ste­
fania Nobile. Il legale ha già
presentato una lista con 30 te­
stimoni e circa 800 documenti.
DANIELE VAIRA
Era stata la prima strut­
tura pubblica in Italia ad aprire
le porte al metodo Stamina,
ma ieri anche gli Spedali Civili
di Brescia hanno deciso di so­
spendere la discussa terapia. «I
medici vogliono aspettare il
parere ufficiale del nuovo co­
mitato di esperti nominato dal
Ministero della Salute». Lo ha
annunciato il commissario
straordinario Ezio Belleri, in
audizione al Senato, fornendo
un po’ di dati. Sono 36 i pazien­
ti in trattamento, due quelli de­
ceduti. «I ricorsi invece — ha
aggiunto Belleri, sono in totale
519; 160 sono quelli respinti e
68 quelli in attesa di decisio­
ne». Il metodo Stamina è un
controverso trattamento tera­
peutico a base di cellule stami­
nali ideato da Davide Vanno­
ni, presidente e fondatore del­
la Stamina Foundation Onlus.
La terapia consiste nel prelievo
di cellule dal midollo osseo dei
Davide Vannoni, ideatore del metodo Stamina: rinviato a giudizio FOTOGRAMMA
pazienti, la loro manipolazione
in vitro, e infine la loro infusio­
ne nei pazienti stessi. Secondo
Vannoni la cura può curare 120
malattie neurodegenerative.
Ma sulla cura non si hanno
molti dettagli in quanto vige un
rapporto di segretezza con il
ministero della Salute. La cer­
tezza è che nel primo rapporto
Vannoni, ideatore
del controverso
metodo è da oggi
a processo per tentata truffa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
EX COMPAGNA DI HOLLANDE
Rimpasto in Francia,
la Royal all’Ambiente
Ségolène Royal, ex compagna e madre dei 4 figli del presidente francese François Hollande, è stata nominata LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
membro del nuovo governo nel rimpasto seguito all’esito delle elezioni municipali. La Royal, 60 anni, sconfitta da Sarkozy nelle presidenziali del 2007, sarà ministro dell’Ambiente. Il nuovo governo è stato nominato ieri dopo un vertice fra Hollande e il nuovo premier Manuel Valls. SVOLTA PER LA MERKEL
GRANA PER IL GOVERNO
Sì della Germania
sul salario minimo:
8,50 l’ora dal 2015
Allarme pensioni:
per sette milioni meno di mille euro
Il governo di Angela
Merkel (nella foto) ha dato ieri il via libera al disegno di legge, e dunque la Germania avrà il salario minimo: 8.50 euro l’ora dal 1° gennaio 2015. La Cdu della cancelliera era contraria all’istituzione di uno stipendio minimo, preferendo piuttosto l’ipotesi di intese regionali stipulate per settore di impiego, ma gli accordi del governo di coalizione hanno portato all’intesa con i socialdemocratici della Spd. Esclusi dal provvedimento saranno, invece, i giovanissimi sotto la maggiore età, i praticanti che si formano per entrare nel mondo del lavoro, i volontari e i disoccupati di lungo corso. E per questo non sono mancate le critiche. In futuro una commissione dovrà
decidere su un possibile aumento della tariffa base. Sette milioni di persone
in Italia vivono con una pensione che non raggiunge neppure i 1.000 euro al mese. Ma a fronte di questa vasta platea che, come dicono i consumatori, «fa la fame» e che rappresenta un’ampia fetta (42,6%) dei 16,6 milioni di pensionati italiani, ce ne sono invece ben 210.000 che possono contare su un assegno previdenziale mensile di oltre 5.000 euro. La fotografia scattata dall’Istat al panorama della previdenza nel 2012 mostra una situazione decisamente squilibrata, che ha
fatto sollevare un generalizzato grido d’allarme e l’appello al governo a intervenire. Ma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ieri dall’Ecofin di Atene ribadisce che «le pensioni, come ha detto chiaramente il premier Renzi, non si toccano», anche se «i dettagli andranno discussi».
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
Nuova Fiera di Roma. Quattro giorni di eventi e incontri con i grandi protagonisti del fumetto e dell’animazione internazionale. E si festeggeranno pure i 75 anni di Batman. Tra gli ospiti, infatti, ci sarà Jae Lee, star del fumetto americano, disegnatore di Batman e di Superman. FIERA DEL FUMETTO A ROMA
ALTRI MONDI
Batman fa 75 anni:
si festeggia a Romics Torna l’edizione primaverile
di Romics, il festival del fumetto,dell’animazione e dei games (da oggi a domenica) alla STASERA SU NICKELODEON
I Kids’ Choice Awards
I premi dei bimbi in tv
I Kids’ Choice Awards
arrivano in tv. Dopo l’evento a Los Angeles, sabato 29 marzo, la premiazione dei migliori artisti Selfie all’estremo
votati dai bambini di tutto il mondo sarà trasmessa in Italia oggi alle 20 e di nuovo durante il weekend su Nickelodeon (Sky 605). A darsi appuntamento al Galen Center superstar come Jennifer Lawrence, Pharrell Williams, Robert Downey Jr., One Direction e Selena Gomez. A Le acquistò
GAUGUIN E BONNARD RUBATI
RECORD
WHATSAPP
per 45 mila lire
Ma erano tele preziosissime
S
Da sin. un #Sellotape, selfie con faccia deformata dal nastro adesivo; un #Aftersex, autoscatto dopo aver fatto l’amore, e una foto nel vuoto come #Skywalking Sexy o nel vuoto:
ora l’autoscatto non conosce limiti
Tra facce deformate, fotografie tra le lenzuola e ai libri,
la moda dilaga. E c’è anche chi li usa per essere solidale
4
IL NUMERO
35
I milioni
di selfie
ogni giorno
È stato
calcolato
che su
Instagram
vengono
caricati
circa 35 milioni
di selfie
ogni giorno
FILIPPO CONTICELLO
filippocont
Selfie, selfie delle mie bra­
me, chi è il più matto del reame?
Quello che avvolge la faccia nel
nastro adesivo fino a soffocare o
quegli altri macabri, che fanno
clic mentre dietro c’è un cadave­
re ancora caldo? La selfieologia,
antica arte dell’autoscatto, serve
a ridare senso allo spirito dei
tempi. Nel fenomeno dilagante
c’è, sì, l’eterna voglia di docu­
mentare il reale, ma abbondano
pure goliardia e narcisismo. Il re­
sto è la valanga scatenata dai so­
cial, così sempre più spesso si ve­
de gente arrampicarsi, smar­
tphone in mano, su gru, palazzi,
ponti e travi sospese nel vuoto:
con la moda dello #SkyWalking,
il selfie diventa estremo. Più hot
le varianti tra le ragazze: se nel
#Sideboob, da leggersi «lato
esterno del seno», l’autoscatto
stuzzica nell’effetto vedo/non
vedo, con uno sfrontato #Belfie
si esalta il lato B di ogni misura.
Chi ama coinvolgere il partner,
invece, azzarda spesso un #Af­
tersex: niente doccia o sigaretta,
dopo aver fatto l’amore certe
strane coppie mettono in Rete
una fotina sotto le lenzuola. Con
hashtag ammiccante, come si
conviene.
Misteri Su Instagram ne ven­
gono caricati 35 milioni al gior­
no e allora si intuisce il perché
della benedizione autorevole
dell’Oxford Dictionaries: selfie è
la parola del 2013, visto che in
questo mondo caotico autofoto­
grafarsi significa esistere. Il fe­
nomeno, per alcuni arditi, avreb­
be pure a che fare con la giustizia
sociale: selfa l’uomo della strada,
ma selfano pure vip, primi mini­
stri, re e papi. I più colti, poi,
hanno brevettato il #Bookselfie
e al posto del viso mettono in
bella mostra un libro. C’è un’am­
bizione solidale, invece, nell’ini­
ziativa del Cancer Research Uk:
con la voce #NoMakeUp chiede
alle donne appena sveglie una
foto senza trucco per sensibiliz­
zare sulla prevenzione del can­
cro al seno. Meno alte le inten­
zioni di Lizzie Durley, 21enne
studentessa di Brighton, in In­
ghilterra, che ha preso ad esem­
pio una scena del film Yes Man
con Jim Carrey per inventare
quella mostruosità del #Sello­
tape. Ci si fotografa incellofanati
fino ad a diventare deformi: do­
vrebbe far ridere, ma a volte
manca il fiato solo a guardare.
Meno «estreme» alcune sacerdo­
tesse del selfie che dal Giappone
provano a esportare in Occiden­
te la moda angelica della #Spar­
rowface: occhi spalancati e boc­
ca leggermente aperta, anche se
nessuno capisce che senso ha fa­
re una «faccia da passero». Del
resto, su questo terreno scivolo­
so, neanche l’antropologia scio­
glie certi misteri: inutile interro­
garsi sul furbo Ashley Keast, pro­
fessione ladro, beccato per un
autoscatto nell’appartamento
appena svaligiato a Londra.
Danny Browman, 19enne ingle­
se, ha addirittura pensato al sui­
cidio dopo aver inseguito invano
il selfie perfetto. E se proprio si
vuole congelare un momento,
una storia in un’espressione del
viso, occhio almeno all’igiene:
dicono che negli Usa la mania
degli autoscatti collettivi, i co­
siddetti ussie, abbia fatto aumen­
tare i pidocchi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
alla Casa Bianca
E Obama sorride
Che festa con Ortiz,
star dei Red Sox
Martedì il presidente Usa
Barack Obama ha incontrato alla Casa Bianca i Boston Red Sox, per celebrare la vittoria delle World Series 2013 di baseball. Il presidente ha anche sottolineato che la vittoria del campionato ha in qualche modo aiutato gli abitanti di Boston a riprendersi
dall’attentato alla maratona del 15 aprile 2013. E durante la cerimonia il giocatore David Ortiz ha regalato a Obama una casacca con il numero 44 (Obama è il 44° presidente Usa) e, immancabile, è arrivato il selfie, diffuso poi via Twitter.
«ENCUENTRO» DA VENERDÌ IL PRIMO FESTIVAL DELLE CULTURE LATINOAMERICANE. TRA GLI OSPITI C’È SEPULVEDA
In 24 ore 64
miliardi
di messaggi
Nuovo record di
messaggi per
WhatsApp. Il
popolare
servizio di
messaggistica
recentemente
acquistato da
Facebook per
19 miliardi di
dollari ha
annunciato di
aver toccato un
nuovo record
di messaggi
inviati in un
giorno in quota
64 miliardi.
Ma proprio ieri
ci sono stati
nuovi problemi:
tra le 14 e le 15
italiane gli utenti
di WhatsApp
non hanno
potuto inviare
messaggi a
causa del
blocco dei
server.
Nonostante le
cause del
blackout non
siano state
comunicate, gli
esperti
ritengono che il
blocco sia stato
causato proprio
dall’elevato
volume di
traffico
Ritrovate in Italia I due quadri svelati ieri a Roma, al Ministero dei Beni Culturali Un furto negli Anni 70, a
Londra. Un treno misterioso. E
un rocambolesco ritrovamento
un mese fa, in Sicilia, nella cuci­
na di un operaio in pensione. Ha
davvero dell’incredibile il ritro­
vamento di due tele dei maestri
dell’Impressionismo e dei Nabis
Paul Gauguin e Pierre Bon­
nard, esattamente il «Fruits sur
une table ou nature au petit
chien» e «La femme aux deux
fauteuils», che riappaiono dopo
più di 40 anni di oblio, appese tra
pensili e stoviglie di un ignaro si­
gnore, per un valore stimato di
15­35 milioni di euro, la prima,
e 5­600 mila euro, la seconda.
La loro storia inizia a Londra, in
casa dei coniugi Marks e Kenne­
dy (dove Marks sta per Marks &
Spencer, quelli della catena di
abbigliamento). Con un furto, le
tele spariscono. Arrivano prima
in Francia e poi «salgono» su un
treno Parigi­Torino. A Torino il
personale per le pulizie le porta
all’Ufficio oggetti smarriti: nel
1975, le Ferrovie dello Stato met­
te all’asta gli oggetti non recla­
mati e un operaio siciliano della
Fiat, passando, nota i due quadri
e li compra per 45 mila lire.
ilFenomeno
Letteratura e incontri in salsa spagnola
Così gli scrittori si raccontano a Perugia
Dal Messico al Cile,
dalla storia all’arte
tre giorni di letture e dibattiti per far crescere il dialogo
L’incontro o meglio «l’en­
cuentro» avverrà venerdì (e fi­
no a domenica) a Perugia
quando verrà dato il via al pri­
mo festival delle letterature
spagnole. Una festa delle cul­
ture, un ponte di condivisone,
un luogo di incontro per rende­
re più ricco il lettore. Ci saran­
no Paco Ignacio Taibo II, auto­
re di una delle più belle biogra­
fie del Che Guevara, Senza per­
dere la tenerezza, o il cubano
Leonardo Padura Fuentes, uno
degli scrittori che più hanno
contribuito alla fioritura della
narrativa cubana. Arriverà an­
che il cileno Luis Sépulveda.
Tra le sue opere basta ricordare
Il vecchio che leggeva romanzi
d’amore o Storia di una gabbia­
nella e del gatto che le insegnò a
volare. Si solcheranno le rotte
della letteratura ispanoameri­
cana, si parlerà del dialogo tra
generazioni, del rapporto delle
parole con la storia, il presente
e l’attualità. Si parlerà di gior­
nalismo, facendo un omaggio
al cronista e scrittore argentino
Rodolfo Walsh, assassinato
dalla dittatura di Videla nel
1977. Il suo talento letterario è
raccolto in Fotografie (la Nuova
Frontiera), appena uscito. Tra
le attese lo spagnolo Marcos
Giralt Torrente di cui sta uscen­
do in Italia il terzo romanzo Il
tempo della vita (Elliot). Esube­
ranza e creatività sono il bi­
glietto da visita della messica­
na Guadalupe Nettel, una delle
figure più promettenti della
narrativa messicana, al suo
esordio in Italia con Il corpo in
cui sono nata (Einaudi).
dan. va.
Tra gli ospiti lo scrittore Sepulveda
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Londra immersa nello smog: «State in casa»
Torna lo smog a Londra e tocca livelli allarmanti. Sulla città
(nella foto Ap), si registrano in queste ore picchi pericolosi d’inquinamento atmosferico, tanto da suggerire ad anziani e persone con patologie respiratorie o cardiache a evitare di stare all’aperto. A causare lo smog una combinazione di fattori: l’inqui­
namento industriale e la presenza di sabbia nell’aria proveniente dal Sahara. Almeno fino a domani la situazione non muterà.
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
ALTRI MONDI
Oroscopo 21/3 ­ 20/4
21/4 ­ 20/5
21/5 ­ 21/6
22/6 ­ 22/7
23/7 ­ 23/8
24/8 ­ 22/9
Ariete 7,5
Toro 7
Gemelli 7
Cancro 6,5
Leone 6+
Vergine 7­
Tutto riesce
alla grande, dal lavoro ai progetti privato­fornicatori. La forma fisica
si fa granitica,
la fortuna
vi gratifica.
Mattinata di Luna
nel vostro segno giovevole a lavoro
e amore. Pomeriggio gaudente, ottimo anche per spendere, incassare, fornicare.
Avete forse bisogno
di pat pat sulle spalle. Ma riuscite in tutto. Scioglietevi, però, come foste
un panetto di burro.
E fate i suini. Mattina brioso­fattiva, ma pomeriggio d’umor cimiterial­carcerario, nocivo anche
alla fornicazione. State su. E niente eccessi, please.
La Luna sembra tagliar speranze e zebedei: niente fretta, né lagne. Lavoro al top dal pomeriggio,
con l’ormone very scatened. Stamane la motivazione e il lavoro di squadra sono
un mix trionfante.
Ma dalle 14 non insfighitevi. Declino suino temporaneo.
23/9 ­ 22/10
23/10 ­ 22/11
23/11 ­ 21/12
22/12 ­ 20/1
21/1 ­ 19/2
20/2 ­ 20/3
Bilancia 6
Scorpione 5,5
Sagittario 6­
Capricorno 7
Acquario 6,5
Pesci 7
Stamani vi gireranno gli zebedei come ventilatori. Nel pomeriggio peggio. Non fatela scontare
a chi non c’entra. Sorprese suine.
Quando l’emotività
è troppa, i passi falsi sono spesso immancabili. Controllatevi. Lavoro stanco, ma ormone muy scalmanato.
Luna ruffiana. La vostra faccia di terga è maxima, la vostra simpatia spiccata, l’amor vi tampina
e vi tacchina.
E vi fornica, pure.
Stamane potreste essere cupi e impicciati da famiglia
e lavoro. Dalle 14
vi risolleverete. E avrete guizzi suini (am)miratissimi.
La fortuna elargisce favori a lavoro, denaro, salute e, all’amore, sacro, profano e suino… Intuizioni finissime vi fanno evitare un guaio.
LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI PHILIPPE MEXES
Potreste sentirvi più giù d’uno scantinato. Ma dalle 14
vi ripiglierete.
Pure le soddisfazioni. Fornicatorie, anche. Don’t strozz anybody.
Il centrale difensivo del Milan e della Francia è nato a Tolosa il 30 marzo
1982. È arrivato
in Italia, alla Roma
nel 2004 Gazzetta.it
Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
CALCIO
2.00
15.00 PONTE SAN PIETRO
ISOLA - POMIGLIANO
OKLAHOMA CITY
THUNDER - SAN
ANTONIO SPURS
NBA
Sky Sport 2
Finale. Coppa Italia. Serie D
Rai Sport 1
21.00 LIONE - JUVENTUS
Europa League. Quarti di finale
Sky Sport 1, Sky Calcio 1
e MP Calcio
BILIARDO
Europa League. Quarti di finale
Sky Calcio 2
13.30 CHINA OPEN
8.30
21.00 AZ ALKMAAR BENFICA
Europa League. Quarti di finale
Sky Calcio 3 e MP Calcio 1
Ieri
A CURA DI
ALGHERO
7
24
ANCONA
9
18
AOSTA
6
13
BARI
11
19
BOLOGNA
7
20
Legenda
min max
CIELO
VENTI
CAGLIARI
13
18
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
7
16
CATANIA
4
19
FIRENZE
8
20
GENOVA
14
15
L'AQUILA
4
16
MILANO
10
18
NAPOLI
10
19
Nuvolo
Moderati
Rovesci
Forti
Coperto
Molto forti
Pioggia
MARI
Temporali
Calmi
PALERMO
9
21
Neve
Mossi
PERUGIA
5
17
Nebbia
Agitati
POTENZA
Il sole oggi
MILANO
2
14
10
20
ROMA
7
19
TORINO
9
17
TRENTO
9
20
TRIESTE
11
20
VENEZIA
9
20
REGGIO CALABRIA
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
6:59
19:53
6:49
19:37
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
andrea.monti@gazzetta.it
VICEDIRETTORE VICARIO
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gvalenti@gazzetta.it
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scazzetta@gazzetta.it
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Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” ­ A. Bonacossa © 2014
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
Champions League.
Quarti di finale
Top 14
SKY SPORT 3
Champions League.
Quarti di finale
Champions League.
Quarti di finale
17.30 CALCIO: PARIS ST.
GERMAIN - CHELSEA
11.30 CALCIO: PARIS ST.
GERMAIN - CHELSEA
Champions League.
Quarti di finale
Champions League.
Quarti di finale
Golf highlights Valero Texas
Open highlights. Da San
Antonio, Stati Uniti
NCAA
17.00 CALCIO:
BARCELLONA ATLETICO MADRID
11.00 CALCIO: MANCHESTER
UNITED - BAYERN
MONACO
12.00 GOLF: US PGA TOUR
16.45 RUGBY: CLERMONT
AUVERGNE - TOLONE
Champions League.
Quarti di finale
Serie A
SKY SPORT 2
14.00 BASKET: ARIZONA WISCONSIN
16.30 CALCIO:
MANCHESTER
UNITED - BAYERN
MONACO
CALCIO: ROMA PARMA
Serie A
Serie A. Playoff. Semifinali.
Gara 4. Rai Sport 2
GazzaMeteo
14.30 CALCIO: REAL MADRID BORUSSIA DORTMUND
10.30 CALCIO: NAPOLI JUVENTUS
20.30 HAFRO SG CORTINA FIAT PROFESSIONAL
VAL PUSTERIA
Terza tappa. Eurosport
Eurolega. Fox Sports 2
Mondiale maschile.
Da Pechino, Cina. Eurosport
HOCKEY GHIACCIO
14.45 TRE GIORNI
DI LA PANNE
20.30 PANATHINAIKOS UNICAJA
9.30
Us Pga Tour. 1ª giornata.
Da Humble, Stati Uniti
Sky Sport 2
Terza tappa
Eurosport
BASKET
GIAPPONE - CINA
21.00 SHELL HOUSTON OPEN
11.00 TRE GIORNI
DI LA PANNE
Europa League. Quarti di finale
Sky Calcio 4
Champions League.
Quarti di finale
SKY SPORT 1
GOLF
CICLISMO
21.00 BASILEA - VALENCIA
Ottavi di finale
SuperTennis
Semifinali maschili.
Da Dacca, Bangladesh
Eurosport 2
8.30
4ª giornata.
Da Pechino, Cina
Eurosport 2
12.00 CALCIO: REAL MADRID BORUSSIA DORTMUND
17.05 WTA CHARLESTON
16.30 TWENTY20
WORLD CUP
CURLING
CHINA OPEN
4ª giornata.
Da Pechino, Cina
Eurosport 2
21.00 PORTO - SIVIGLIA
TENNIS
CRICKET
12.00 CALCIO: PARIS ST.
GERMAIN - CHELSEA
Champions League.
Quarti di finale
Oggi
Inizia a cedere l'alta pressione, sotto la spinta di
correnti umide meridionali, con intensificazione della
nuvolosità dapprima sulle regioni tirreniche poi un
po' su tutto il Paese, anche con locali piogge sulla
Sardegna e al Nord-Ovest.
Trieste
Trento
Aosta
9 15
Torino
11 16
10 21
Milano
Venezia
11 19
VIDEO VIDEO
Verratti e Ronaldo È sempre show, pure in allenamento
Il volante Ferrari? Un gioco da ragazzi se lo spiega Gené
Tutte le prodezze più curiose e spettacolari
le trovate sul nostro sito. Che sia l'allenamento
del Real Madrid o quello del Paris Saint Germain, fa poca differenza:
il portoghese incanta i compagni con una giocata
inimitabile, l'azzurro non è da meno lasciando tutti a bocca aperta nella rifinitura Champions.
Guidare una vera Ferrari, magari in Formula 1, chi non lo ha mai sognato? Andate sul nostro sito
e scoprite tutti i segreti del complesso volante montato sulla monoposto 2014, a spiegarvelo è il collaudatore Marc Gené. Alonso e Raikkonen, invece, vi conducono alla scoperta del prossimo Gran Premio in Bahrain. www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
Arriva una perturbazione atlantica che fa crollare
definitivamente l'alta pressione sull'Italia ccn
piogge e temporali sulla Sardegna, diffusamente
al Centro-Sud e tra Piemonte, Liguria ed
Emilia-Romagna. Meglio altrove al Nord.
Migliora al Nord con più sole. Molto instabile al
Centro e al Sud con cielo molto nuvoloso con
buona possibilità di piogge e ancora qualche
temporale possibile, specie sulle regioni adriatiche,
in Sicilia e regioni peninsulari in genere.
10 20
9 18
Bologna
Genova
11 19
Ancona
12 18
Firenze
10 20
Perugia
7
10 17
17
L’Aquila
6 18
ROMA
Campobasso
9 20
Bari
6 17
Napoli
9
21
9 20
Potenza
5 16
Cagliari
Catanzaro
13 19
8
Palermo
17
Reggio Calabria
10 20
12 24
Catania
12 20
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rino S Tipografia SEDIT ­ Servizi Editoriali S.r.l. ­
Via delle Orchidee, 1 Z.I. ­ 70026 MODUGNO (BA)
­ Tel. 080.5857439 S Società Tipografica Siciliana
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City, NY 11101, USA S CTC Coslada ­ Avenida de
Alemania, 12 ­ 28820 COSLADA (MADRID) S La
Nación ­ Bouchard 557 ­ 1106 BUENOS AIRES S
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7 apr.
14 apr.
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ro N. 32 d 11,29 ­ con Ferrari Build Up N. 19 d 11,29
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SPECIALECoppaDavis
DA DOMANI A DOMENICA SULLA TERRA ROSSA DEL TC NAPOLI GLI AZZURRI CERCANO DI SUPERARE LA GRAN BRETAGNA PER QUALIFICARSI ALLE SEMIFINALI DOVE MANCANO DAL 1998. E’ UNA GRANDE OCCASIONE PER TUTTO IL MOVIMENTO «Lo dico sottovoce
Contro Murray
l’Italia è favorita»
IlCommento
DI GIANNI VALENTI
L’ESAME DI MATURITA’
Un esame di maturità.
Il n. 1 azzurro: «Napoli, aiutaci, sulla terra siamo i più forti. E... Flavia e io siamo più belli di Sharapova e Dimitrov»
VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
L’ematoma al costato
preoccupa sempre meno il
professor Parra e il gruppo az­
zurro: Fabio Fognini è troppo
importante per i quarti di cop­
pa Davis da domani a dome­
nica sulla terra rossa di Napoli
contro la Gran Bretagna di
Andy Murray.
Fognini, com’era da junior
Murray?
«Aveva iI capelli alla Ric­
cardo Cocciante, lanosi, col
gioco e il temperamento di
oggi».
Siete nati a 9 giorni di di­
stanza, nel maggio 1987, siete
amici?
«Non abbiamo mai legato
veramente, un po’ per la lin­
gua un po’ per la mentalità. E’
freddino. Ho sicuramente più
confidenza con Rafa, che è
più vecchio di un anno, e con
Novak, anche lui di maggio. A
Montecarlo giocheremo in
doppio insieme».
Com’è il gioco di Murray?
«Mi è sempre piaciuto tan­
tissimo. Soprattutto per la
semplicità con cui Andy fa
tutti i colpi. Non solo il rove­
scio. Cambia e risponde mol­
to bene. Ha tutto».
Fognini
«Io sul rosso ho fatto più ri­
sultati, so che facendo il mio
gioco posso metterlo in diffi­
coltà e complicargli la vita.
Andy, sulla terra, perde un po’
di servizio. Ma tutto il suo gio­
co ne risente, perché è bravis­
simo ad appoggiarsi quando è
in difesa: lì costruisce il pun­
to. Il salto di qualità l’ha fatto
diventando offensivo, così ha
vinto Olimpiade, Us Open e
Wimbledon».
Lei e Murray dovete porta­
re 3 punti.
«Il carattere, che l’ha frena­
to. Altrimenti sarebbe il nu­
mero 1. Parlano tanto di me,
ma le sue sceneggiate?».
«Ho più peso sulle spalle,
ma quello che conta è la squa­
dra. In Argentina ho portato i
3 punti, ma a Napoli non di­
penderà tutto da me».
Sulla terra, Murray non vin­
ce: qual è il suo punto debole?
Lei voleva fare il calciatore,
in Davis gioca per la squadra.
Qual è il suo punto debole?
«Mi piace l’atmosfera. Con
Simo e Andreas stiamo bene
insieme, siamo amici, ci fre­
quentiamo anche nei tornei.
Il gruppo conta moltissimo: ci
sosteniamo l’uno l’altro, e
l’unione fa la forza».
bello e caldo: siamo favoriti
come classifica e come livello
dei giocatori, e la terra è la no­
stra superficie. Ma non pos­
siamo dirlo a voce alta. Si sa
com’è la Davis...».
Ci vorrà pazienza.
C’è un Paolo Lorenzi in più.
«Gran professionista, dopo
i 30 anni sta esprimendo il mi­
glior tennis: è entrato fra i pri­
mi 50, e ha giocato la prima
finale Atp. Bravo».
Dopo 16 anni l’Italia può tor­
nare nelle semifinali Davis.
«E’ un momento buonissi­
mo per tutto il tennis italiano,
e questa partita significa tan­
to, anche perché siamo torna­
ti in serie A solo 3 anni fa, do­
po 11 anni fuori. Abbiamo bi­
sogno del pubblico di Napoli,
«E’ la parola che mi ripete
sempre la psicologa, Ana, la
moglie di coach Perlas. Pur­
troppo mi si è data un’etichet­
ta, invece di guardare ai risul­
tati qualcuno guarda se ho fir­
mato autografi uscendo dal
campo. Devo stare attento
che le vecchie abitudini non
tornino a galla, vorrei solo
che la gente capisse che se re­
agisco male è perché sono
frustrato e non riesco ad
esprimermi come vorrei».
Ora, poi, deve fare bella fi­
Fabio Fognini, 26 anni, è appena diventato n. 13 del ranking
gura davanti all’amica parti­
colare, Flavia
Pennetta.
«Come gioca­
trice mi è sempre
piaciuta e abbia­
mo sempre avuto
un bel rapporto.
Ci alleniamo tutti
e due a Barcello­
na da anni, par­
liamo, siamo vi­
cini, abbiamo
cose in comu­
ne, ci sostenia­
mo, magari lei
verrà a Napoli.
E’ nata così: per
ora siamo amici,
vedremo. Shara­
pova e Dimitrov?
Noi siamo più belli:
siamo italiani...».
Questo è il succo della sfida
che da domani a Napoli
vedrà opposta la squadra
azzurra alla Gran Bretagna. Il
tennis maschile italiano, di
nuovo in auge grazie alla
crescita importante di Fabio
Fognini, ha l’occasione per
consacrarsi a livello
internazionale raggiungendo
dopo sedici anni la
semifinale di Coppa Davis.
Un risultato alla nostra
portata anche se l’avversario
non è certo dei più comodi.
La presenza di Andy Murray,
infatti, rende tutto
complicato ma anche
estremamente stimolante.
E’ vero giochiamo in casa
e sulla nostra terra rossa,
come è innegabile che
storicamente i confronti
diretti tra le due Nazionali
sono abbondantemente dalla
nostra parte (11-4). Ma quel
che conta è il presente e lo
scozzese, vincitore di
Wimbledon e di una
Olimpiade, è un giocatore
che può fare la differenza,
anche in doppio. Inoltre ha il
carisma per galvanizzare e
portare oltre i loro limiti due
comprimari come i suoi
compagni di squadra Evans
e Ward. Se a ciò
aggiungiamo che le
condizioni fisiche del nostro
numero uno non saranno
perfette, ecco spiegato
perché il match è in
equilibrio. Dobbiamo
portarlo a casa senza
fare troppi calcoli.
Sperando in una
prestazione da
Davis di Andreas
Seppi da tempo
sotto tono quasi
avesse sofferto
oltremisura il
sorpasso nel
ranking da
parte di
Fognini. E’ la
sua occasione,
non la deve
sprecare.
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II
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
TENNIS SPECIALE COPPA DAVIS: ITALIA­GRAN BRETAGNA A NAPOLI
Storia
La storia dei 15 Italia­Gran Bretagna, che ci vede avanti 11­4, nasce 94 anni fa a Roehampton, il circolo dove da sempre si disputano le qualificazioni di Wimbledon. Erano i quarti di finale del 1922 e i nostri pionieri, Cesare Colombo e Mino Balbi di Robecco, furono impallinati da Algernon Kingscote e Gordon Lowe, che avevano vinto le due edizioni dei Campionati Internazionali d’Australia a cavallo I PRECEDENTI
ANDY
MURRAY
26 anni
15 presenze
DANIEL
EVANS
23 anni
8 presenze
JAMES
WARD
27 anni
9 presenze
COLIN
FLEMING
29 anni
12 presenze
Il 2° singolarista potrà essere decisivo: capitan Leon Smith sceglierà quantità o qualità?
7 anni, 161 del James Ward, 2 ­record 137
ca
ifi
ss
mondo; cla
21­19 e dopo 6 ore e 40 minuti
contro Chris Eaton nei play­off
per un posto contro l’Ucrain;
così, nella Coppa 2011 in Tuni­
sia, domò Jaziri per 8­6; così, a
Wimbledon 2012, volò gli ulti­
mi 6 games da 0­3 con Andujar.
E l’anno scorso, a Coventry, nei
quarti del Gruppo I, con la Rus­
sia, ha perso 8­6 al quinto con
Donskoy (da due set a zero),
ma poi ha superato il più forte
Tursunov, sempre al quinto set,
lanciando la prima rimonta da
0­2 in Coppa in 83 anni. Era
talmente sfinito che il lunedì è
stato ricoverato d’urgenza in
ospedale. Anche se poi, contro
la Croazia, sulla terra di Uma­
go, ha lasciato il posto a Evans.
Sponsorizzato da Murray.
VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
Non solo Murray. Dietro
l’eroe brit di Wimbledon olim­
pico, Us Open e Wimbledon
classico (77 anni dopo Fred
Perry), sgomitano da secondi
singolaristi James Ward e Dan
Evans. E non è dalla classifica
— 161 e 130 del mondo — che
si giudica un giocatore. Soprat­
tutto in coppa Davis, e coi pre­
cedenti dei due tipetti.
Maratoneta Ward, alto 1.91,
gran battitore, più forte di drit­
to, con rovescio a due mani, ha
ottenuto i maggiori risultati
Atp sull’erba, coi quarti a East­
bourne 2010 e le semifinali, da
wild card, al Queen’s 2011. Ve­
leggiando così lontano dai pri­
mi 100, il suo destino oscilla fra
Challenger e qualificazioni del
Tour maggiore, ma è l’eroe del­
la recente storia di Davis del
paese. Un gladiatore da quinto
set. Così, nel 2009, perse solo
Storico Però, quest’anno, nel
primo turno sulla terra di San
Diego, Ward è stato l’eroe: ha
battuto il n. 1 Usa, Querrey,
sempre al quinto (sotto anche
2­4 al quarto), portando il 2­0
che ha risparmiato Murray in
doppio e lanciando l’impresa:
Pietrangeli. Nel 1933 Fred Perry e Bunny Austin strapazzano gli azzurri a Eastbourne: sarà l’ultima sconfitta per quasi 40 anni. Al declino britannico si contrappone l’esplosione della generazione di Pietrangeli, Sirola e Merlo. Dal 1950 al 1970 l’Italia batterà i rivali per 8 volte (due 5­0, cinque 4­1 e un 3­2). Due di questi successi addirittura a Wimbledon, sul campo n. 1, l’ultimo a Telford ‘84.
Luca Marianantoni
28 anni dopo i «padri del ten­
nis» sono tornati ai quarti Da­
vis. La terra è con lui. Ha passa­
to 4 anni alla scuola di Ferrero,
ha un coach spagnolo, Toni Co­
lom, s’è allenato con Nadal, e a
Sarasota 2009 ha vinto il primo
Challenger brit dopo Henman
nel ’95.
Mr Ward
& Mr Evans
Non solo
super Andy
Murray
L’Italia è 11­4 Due successi a Wimbledon Ultimo a Telford
della prima guerra mondiale (1915 e 1919). Bastano 4 anni e sulla terra di Roma, nei quarti della zona europea, l’Italia sfiora il successo con Clemente Serventi che perde in 4 set l’ultimo singolare contro Noel Turnbull.
Nel 1928, sull’erba di Felixstowe, nella semifinale europea, l’Italia batte per la prima volta la Gran Bretagna 4­1 grazie a Uberto De Morpurgo e Giorgio De Stefani, i più forti azzurri fino a Nicola anni a maggio,
Dan Evans, 24 3
12
d:
or
ca­rec
n. 130; classifi
Ribelle «Dan» Evans sarà il
jolly, col suo talento ribelle,
magari per un quinto, decisivo,
match fra i numeri due di Italia
e Gran Bretagna. Piccolo
(1.75), con rovescio a una ma­
no, già n. 1 europeo under 16 ,
ancora da junior, nel 2008, fu
sospeso per 4 mesi dai contri­
buti e dalle wild card dalla Fe­
dertennis britannica (Lta):
l’hanno fotografato in un night
club alla vigilia di un doppio a
Wimbledon juniores. La sua
carriera è stata tutto un su e
giù, con vittorie doc (Niemi­
nen, Dodig, Olivier Rochus,
NIshikori, Tomic), e l’esplosio­
ne agli ultimi Us Open: dalle
qualificazioni al terzo turno in
tabellone con un gioco spu­
meggiante. «So bene perché
sono indietro in classifica: non
mi alleno abbastanza duro e
con continuità, dipende solo
da me. Vorrei forzarmi, ma tro­
vo tante distrazioni che mi al­
lontanano dal tennis. Quando
ci riesco, gioco bene, e ora che
sono più calmo e maturo, spero
di non sprecar più il mio talen­
to». Però, a gennaio agli Au­
stralian Open, ha perso nel se­
condo turno delle qualificazio­
ni, e poi se n’ tornato a casa,
contravvenendo alla faccia del
capitano di Davis, Leon Smith,
che l’avrebbe voluto subito di
nuovo in campo per testarlo in
vista degli Usa. Da cui l’esclu­
sione. Ma, subito dopo, la bella
semifinale di Zagabria (ancora
dalle qualificazioni) battendo
Kohlschreiber. Sul braccio ha
tatuato: «Ogni santo ha un pas­
sato, ogni peccatore ha un fu­
turo». Da Oscar Wilde, che ha
vissuto a Napoli, in via Posilli­
po 37...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ULTIME POCHISSIMI TAGLIANDI DISPONIBILI, PER SABATO E DOMENICA QUALCHE CHANCE IN PIÙ
Napoli, tifo da tutto esaurito Benitez: «Pubblico decisivo»
Il tecnico elogia l'ex n.2 Murray che aveva detto: «Vorrei essere allenato da lui»
CLAUDIO LENZI
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
Ancora pochi biglietti da
vendere e sarà tutto esaurito
venerdì, qualcuno in più per
spingere al massimo gli azzur­
ri del capitano Corrado Baraz­
zutti anche sabato e domeni­
ca. L'Arena del tennis sul lun­
gomare Caracciolo è un sogno
a occhi aperti: delle cinque
volte che la Davis è sbarcata a
Napoli, mai si erano visti cin­
quemila posti a sedere: "Vorrei
che fosse la sede permanente
1
le finali britanniche
di Davis dal dopoguerra, nel
1979, persa con gli Usa; 7
quelle degli azzurri, una sola
vinta, nel 1976 (lu.mar).
1
ko Davis di Murray
In 18 singolari, lo scozzese ha
perso solo all’esordio, con
Wawrinka a Ginevra 2005 sulla
terra indoor: 3­6 6­7(5) 4­6
LA GUIDA
Oggi sorteggio
Da domani diretta
SuperTennis
dell'Italia in tutti i match casa­
linghi" dice il presidente del
Tennis Club Luca Serra, ben
sapendo quanto è difficile
convincere la Federazione.
Febbre a 90 Andy Murray,
probabilmente, avrebbe pre­
ferito giocare allo stadio San
Paolo, tanto è il suo feeling
con il calcio: «Sto cercando un
nuovo allenatore, ma non è fa­
cile sceglierne uno. Benitez?
Ho visto Napoli­Arsenal ­
scherza lo scozzese ­ debbo di­
re che Rafa sta facendo un
grande lavoro. Mi piacerebbe
essere allenato da lui».
Non tarda ad arrivare la ri­
sposta del tecnico spagnolo:
«Italia­Gran Bretagna sarà un
match avvincente in uno sce­
nario suggestivo. Gli azzurri
possono contare sul tifo dei
napoletani, però Murray è tra i
più forti al mondo».
In alto, lo splendido colpo d’occhio del campo centrale del Tc Napoli che si affaccia sul mare, con le tribune lunghe vestite da una parte coi colori dell’Italia e dall’altra con quelli della Gran Bretagna. A sinistra, il circolo per Italia­Cile del 2012: non ha niente da invidiare al centrale del Country Club di Montecarlo, a destra DE LUCA/OMEGA © RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi alle 12 al Tc Napoli,
sede di Italia­Gran Bretagna, valido per i quarti di coppa Davis sulla terra rossa all’aperto, si terrà anche il sorteggio. Che sarà utile per definire chi sarà il secondo singolarista di partenza degli ospiti, fra Ward ed Evans, e stabilire l’ordine dei due singolari della prima giornata, mentre le formazioni del doppio di sabato potranno essere cambiati fino ad un’ora prima del match (ed in genere la prima formazione annunciata dai capitani è con le riserve), e domenica, i singolari sono già stabiliti, prima coi numeri 1 (Fognini e Murray), poi coi numeri 2. Diretta SuperTennis, venerdì e domenica dalle 11.30, sabato dalle 14.
GIOVEDÌ 3 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
III
Quarti
SVIZZERA­KAZAKISTAN
LE ALTRE SFIDE
Wawrinka­Federer Senza Berdych Con obiettivo Italia campioni solo in 3!
Senza Haas e Mayer
ospiti condannati
Da domani a domenica quanti assi per l’Insalatiera A Ginevra (veloce indoor)
pronostico per la Svizzera contro il Kazakistan. Federer gioca dal 1° turno, per inseguire l’unico trofeo che gli manca, con Wawrinka (gli altri Chiudinelli e Laaskonen). Nell’eventuale semifinale il 12­14 settembre ospiterebbe l’Italia. A Nancy, veloce indoor, la
Francia perde Gasquet (schiena, chiamati Roger­Vasselin e Llodra) ma con Tsonga (foto) e Monfils (e Benneteau) è nettamente favorita sulla Germania senza Haas e Mayer (convocati Kamke, Struff, Gojowczik e Begemann)
GIAPPONE­REP. CECA
FRANCIA­GERMANIA A Tokyo (veloce indoor) i
bicampioni della Repubblica Ceca affrontano il Giappone (senza Nishikori) di Soeda, Ito e Uchiyama
senza Berdych, che ha dato forfeit e senza Hajek infortunato. Quindi sono solo tre i convocati: Rosol, Stepanek e Vesely. L’urlo di Simone
«Deciderà il doppio»
Le promesse, la crisi, la risalita, ora è un punto fermo: «Il nostro segreto è il gruppo unito»
ranking che non rispecchia il
valore tecnico di Simone, che
si sta riprendendo pian piano
dallo stesso infortunio al polso
che sta mettendo in pericolo la
carriera di Del Potro («Gli ho
mandato un sms non appena
ho saputo che si sarebbe ope­
rato di nuovo, spero possa re­
cuperare in fretta») e quindi
sta mangiando il pane duro
dei challenger per ricostruirsi
una classifica più consona. Ep­
pure per capitan Barazzutti re­
sta giustamente una sicurez­
za, sia perché mette insieme
doti da singolarista e doppista
sia per la capacità di adattarsi
a tutte le superfici. Non biso­
gna dimenticare che nel 2010
fu lui, con due punti su tre nel­
le prime due giornate, l’eroe
del playoff salvezza contro
RICCARDO CRIVELLI
Bolelli
A Simone Bolelli non
mancano certo orgoglio e co­
raggio. Talento cristallino e un
braccio che ha fatto innamora­
re gli appassionati fin da quan­
do era bambino, il bolognese
cinque anni fa sembrava desti­
nato a raccogliere le grandi
eredità azzurre del passato: fi­
nale sulla terra di Monaco
(battuto da Mano di pietra
Gonzalez) e, nel febbraio
2009, la miglior classifica di
sempre, il numero 36.
L’UOMO SICUREZZA
Andreas Seppi
L’allievo di Max Sartori, 30 anni, in Davis è 13/13 in sinolare, 2/2 in doppio
Eroe d’Olanda Da lì, una crisi
tecnica e poi un calvario di in­
fortuni l’hanno spinto giù giù,
fino al numero 364 che occupa
adesso. Ovviamente, un
IL JOLLY VETERANO Paolo Lorenzi
Il 32enne senese, allievo di Galoppini, candidato al doppio, in Davis è 1/1 in singolo
Gazzetta.it
RISULTATI IN TEMPO REALE, TUTTI GLI HIGHLIGHTS LE INTERVISTE E LE IMMAGINI DEI PROTAGONISTI
Con Italia­Gran Bretagna
di Coppa Davis il nostro sito si arricchisce di contenuti esclusivi: seguite in tempo reale il sorteggio dei tabelloni e l'andamento di tutti i match, con gli highlights di singolari e doppio subito dopo la fine delle partite, le videointerviste ai protagonisti e le immagini più belle dalla splendida arena costruita sul lungomare Caracciolo di Napoli. Tutti gli articoli, le statistiche e l'area multimediale di Gazzetta.it sono consultabili gratuitamente da pc, tablet e smartphone.
l’Olanda, in trasferta e sul ve­
loce.
Fiducia A Napoli, Simo sarà
con ogni probabilità schierato
in doppio, quindi nel punto
cruciale di una sfida che in te­
oria dovrebbe risolversi nei tre
match in cui non sarà coinvol­
to Murray. Anche se... «Secon­
do me, in base al risultato del­
la prima giornata — dice l’az­
zurro — Andy potrebbe anche
giocare il doppio. Non scopro
io che in Davis quel punto è
cruciale, ma come sempre so­
no fiducioso, la terra rossa e il
pubblico di Napoli ci aiuteran­
no molto, anche se l’avversa­
rio è tostissimo». In coppia con
Fognini, il bolognese ha vinto
due tornei (Umago nel 2011 e
Buenos Aires nel 2013) e ha
giocato due semifinali Slam
(Us Open 2012 e Australia
2013). Una coppia collaudata,
che finalmente ha di nuovo
consolidato in nazionale una
specialità che per anni aveva
avuto protagonisti di assoluta
eccellenza: «E’ vero, Fabio ed
io ormai ci conosciamo bene e
siamo affiatati, però credo che
il segreto di questa squadra sia
il gruppo. Negli anni passati,
per svariate ragioni, ognuno di
noi ha avuto qualche proble­
ma con la maglia dell’Italia,
ora è tutto diverso, siamo una
squadra forte e coesa, dove
tutti possono contribuire alla
causa, sia in singolare sia in
doppio. Credo sia un atout in
più». E infatti, se Fognini do­
vesse essere impiegato solo in
singolare, Lorenzi e Seppi in­
sieme a Simone non sarebbero
un ripiego: «Andreas lo cono­
sciamo, Paolo ha giocato
splendidamente sulla terra in
Sudamerica, sicuramente sa­
remmo molto competitivi con
qualsiasi formazione». Insom­
ma, Murray fa un po’ meno pa­
ura: «E’ chiaro, lui è un feno­
meno, mentre Ward lo cono­
sco poco. In compenso, in
Texas mi sono allenato con
Evans, tira forte e molla sem­
pre il braccio, però è più adatto
al veloce». La terra dei sogni.
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