serie a - Legaparco

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serie a - Legaparco
www.gazzetta.it venerdì 3 febbraio 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 116 ­ Numero
numero 29
Anno
italia: 515050585854
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C mêÉîáÇÉåò~
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LA NOTTE NO LA LEGA HA DECISO: DOMANI E DOMENICA SI GIOCA ALLE 15 (E GENOA­LAZIO ALLE 12.30)
SU SPORT WEEK DOMANI
Misure antigelo in Serie A
Tutti in campo nel pomeriggio
MADONNA SHOW
PER LA FINALE
DEL
SUPER
BOWL
CAPONE, CITO, LAUDISA, IARIA ALLE PAGINE 8­9
leOpinioni
3 Lo stadio di San Siro prima della partita Inter­Palermo LAPRESSE
CORSA SCUDETTO E’ VERA SVOLTA?
a pagina 21
CAMBIARE DATE
PRIMA MOSSA
PER CRESCERE
di UMBERTO ZAPELLONI
Giocare meno per giocare meglio e soprattutto non giocare
soltanto per il pubblico televisivo, ma anche per chi vuole
andare allo stadio senza rischiare la vita. Detto così sembra facile, ma non lo è per nulla. Ridurre la serie A da 20 a 18
squadre, sarebbe il primo passo importante, ma non è una
«dieta» così semplice.
VECCHI E TROPPO
DIFENSIVISTI
NON C’E’ FUTURO
di ARRIGO SACCHI
JUVE
3 A 1,50 €
INTER
Milito: 4 gol
Come lui
solo undici
nerazzurri
6
Il Principe mai aveva
segnato così tante reti
di fila: 9 in 6 partite
FAVORITA!
In 6 dei 10 parametri valutati dalla Gazzetta i bianconeri
sono superiori al Milan: calendario, elasticità tattica,
scontri con le big, condizione,
solidità e «fame». Allegri ha
più esperienza, qualità,
concretezza e il totem Ibra.
TAIDELLI A PAGINA 12
Imbattuti
Conte e i suoi
ragazzi
imbattuti
dall’inizio
della
stagione
IL POSTICIPO
di FABIO LICARI PAG. 2­3
ADDIO DUNDEE
ANGELO CUSTODE
DEL MITO ALI
Il Chievo (2­1)
senza riguardi
per Mondonico
di FAUSTO NARDUCCI
CUGINI, FROSIO A PAGINA 10
IL ROMPI
PALLONE
DI GENE GNOCCHI
w
Mario Monti: il posto fisso
non esiste più.
Zamparini: «E’ pronto
per fare il presidente
del Palermo»
9 771120 506000
20 2 0 3>
3 Diego Milito, argentino, 32 anni
SCOMMESSE
ANCELOTTI: «CONTE ORA E’ IN VANTAGGIO»
Indizi pesanti
contro Dainelli
e Milanetto
CENITI, ROMANI A PAGINA 22
FORMULA 1 DOMANI POSTER IN REGALO
LA NOVITA’ LA 500L IN VENDITA A SETTEMBRE
RUGBY L’ESORDIO IN FRANCIA
Ferrari ferma per neve
si presenta su Internet
Guardate la cinquecentona
Spazio e stile da 16 mila €
Scatta il Sei Nazioni
Ecco l’Italia dei giovani
CREMONESI A PAGINA 26
3 La prima immagine della 500L
ALL’INTERNO SPECIALE DI OTTO PAGINE
CANALI ALLE PAGINE 28­29
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
PRIMO PIANO IL DUELLO
QuiJuve
Vola di testa, di gambe e con il gioco
Una squadra che viaggia a memoria
CONDIZIONE FISICA
L’infermeria è vuota
Un paio di gare così così a inizio
gennaio, poi la Juventus ha ripreso a
volare, con le gambe, con la testa e
soprattutto con il gioco. Recuperato
Vucinic, si è pure svuotata
l’infermeria.
CONDIZIONE MENTALE
Il morale è alle stelle
Prima in classifica con una gara in
meno, imbattuta, un ottimo calendario
di avvicinamento alla sfida contro il
Milan, e stadio sempre esaurito, a
prescindere dall’avversaria: morale
alle stelle.
CHE COSA FUNZIONA
Ha personalità da vendere
Squadra che gioca a memoria
indipendentemente dal sistema
adottato: personalità da vendere,
duttilità tattica, mentalità vincente e
voglia di imporre sempre il proprio
gioco.
IL PROBLEMA
Manca qualche gol all’appello
Bisogna cercare il pelo nell’uovo.
Ci affidiamo allora alle varie analisi
di Antonio Conte, che spesso
ha evidenziato come deficitario il
rapporto fra occasioni create
e gol realizzati.
Una Signora
Cambia lo scenario nella lot
I MODULI DI CONTE
Dal calendario
alla tenuta fisica
Ora la Juve ha più
chance del Milan y
I bianconeri vantano solidità e versatilità,
SOLUZIONI
TATTICHE
i rossoneri contano soprattutto sulla qualità
IL CALENDARIO DA QUI A PRIMAVERA
JUVENTUS
data
TORNEO
data
MILAN
JUVE-Siena
5/2
SERIE A 22a GIORNATA
5/2
Milan-JUVE
8/2
COPPA ITALIA SEMIFINALI ANDATA
8/2
MILAN-Juve
Bologna-JUVE
12/2
SERIE A 23a GIORNATA
11/2
Udinese-MILAN
Parma-JUVE
15/2
RECUPERO SERIE A/CHAMPIONS OTTAVI AND.
15/2
MILAN-Arsenal
JUVE-Catania
18/2
SERIE A 24a GIORNATA
19/2
Cesena-MILAN
Milan-JUVE
25/2
SERIE A 25a GIORNATA
25/2
MILAN-Juve
JUVE-Chievo
3/3
SERIE A 26a GIORNATA
3/3
Palermo-MILAN
CHAMPIONS OTTAVI RITORNO
6/3
Arsenal-MILAN
Genoa-JUVE
11/3
SERIE A 27a GIORNATA
11/3
MILAN-Lecce
Fiorentina-JUVE
18/3
SERIE A 28a GIORNATA
18/3
Parma-MILAN
JUVE-Milan
21/3
COPPA ITALIA SEMIFINALI RITORNO
21/3
Juve-MILAN
FABIO LICARI
Se fosse Nadal-Djokovic
saremmo 6-4 al primo set. Invece è Juve-Milan e dopo il primo tempo (cioè il girone d’andata) sono avanti i bianconeri.
Ma è presto per i match-ball:
da qui a maggio c’è tempo per
ribaltare il risultato. Più difficile assegnare una «wild card» a
un outsider: la lotta-scudetto
sembra ormai a due, anche se
Udinese, Lazio e Inter non sono del tutto fuori.
(1-0)
1Da quiCALENDARIO
a primavera la Juve, già
a +1, può allungare drasticamente. Motivi? Recuperando
con il Parma (pare il 15 febbraio) ha intanto lo smash del
+4. Inoltre sfida avversarie
MILAN-Napoli
più abbordabili (Siena, Bologna, Catania, Chievo, Genoa,
Fiorentina) mentre il Milan se
la vedrà con Napoli, Udinese,
Palermo. Infine per i rossoneri
c'è il doppio scontro di Champions con l'Arsenal che prosciugherà energie nervose oltre che fisiche. In mezzo, però,
tre scontri diretti (compresi i
due in semifinale di Coppa Italia): possono spostare classifica ed equilibri psicologici. Sen-
La Juve
è una squadra
tatticamente
molto versatile:
gran parte
dei suoi uomini
può ricoprire
più ruoli.
C’è un solo
vuoto,
ma pericoloso:
alle spalle
di Pirlo
Andrea Pirlo, 32 anni,
Juventus IMAGESPORT
4-3-3
PORTIERI
Buffon
Storari
Manninger
ESTERNI
DESTRI
Lichtsteiner
Caceres
Pepe
Vidal
ESTERNI
SINISTRI
Chiellini
Caceres
Estigarribia
De Ceglie
Grosso
CENTRALI
Barzagli
Chiellini
Caceres
Bonucci
za dimenticare che il titolo di
campione d’inverno assegna
già alla Juve il 68% di probabilità di cucirsi lo scudetto: 1-0 e
cambio campo.
ESPERIENZA
(1-1)
2
Qui non c’è gara. Da Nesta a
Ibra, passando per Van Bommel e Seedorf, al Milan c’è un
gruppo di vecchi assatanati alla Kit Carson che ha visto gli
3-5-2
REGISTI
Pirlo
MEZZALI
Vidal
Marchisio
Marrone
Pepe
Giaccherini
Padoin
Pirlo
Estigarribia
ESTERNI
OFFENSIVI
Pepe
Elia
Krasic
Giaccherini
Estigarribia
TREQUARTISTI
Vidal
Vucinic
Del Piero
Pirlo
PUNTE
CENTRALI
Matri
Borriello
Vucinic
Quagliarella
SECONDE
PUNTE
Vucinic
Quagliarella
Del Piero
Pepe
Matri
Giaccherini
indiani e la guerra di secessione: abituati ad arrivare a fine
stagione lottando su tre fronti,
non temono sorprese, al massimo qualche acciacco. Alla Juve, esclusi Buffon e Pirlo, la tenuta mentale è da scoprire.
CONDIZIONE FISICA
(2-1)
3
La Juve corre. Corre da agosto: se nelle prime giornate il
ritmo appariva meno appari-
LA CARICA DEL CAPITANO CONTRO IL SIENA RIENTRA VUCINIC
Del Piero
«E’ il momento
di allungare»
mo restare. Conte? Un grande tecnico».
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO
TORINO
Alla faccia del gelo, anche domenica prossima lo Juventus Stadium farà registrare il tutto
esaurito. Entusiasmo alle stelle nel mondo bianconero, con Del Piero che sente profumo di fuga. «La giornata di domenica ci ha consegnato
una classifica che ancora ci sorride. Dovremo
essere bravi a sfruttare l’occasione per allungare», ha detto il Capitano attraverso il suo sito
ufficiale. A Torino arriva il Siena, «e siamo già
concentratissimi su questo match», continua
Ale. Pirlo conferma a Juve Channel: «Occhio,
gara comunque delicata. Siamo lassù e ci voglia-
A pranzo con Agnelli Sempre più lontano ci vuole
andare pure Andrea Agnelli, il presidente della
rinascita, che ieri ha pranzato con Marotta, tecnico e giocatori. Clima sereno, voglia di scherzare, almeno fino all’inizio della seduta d’allenamento. Poi, Agnelli e Marotta hanno lasciato il
pallino in mano ad Antonio Conte, il Martello.
Contro il Siena rientra sicuramente Mirko Vucinic, che ha smaltito l’infiammazione al ginocchio. E col montenegrino torna probabilmente
anche il 4-3-3. In avanti, ballottaggio Matri-Borriello. Da oggi Caceres sarà ufficialmente (pronti tutti i documenti) a disposizione di Conte.
Mirko Vucinic, 28 anni, prima stagione alla Juve PEGASO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
QuiMilan
CONDIZIONE FISICA
Poco movimento senza palla
In netto peggioramento. Mancano i
movimenti che dettino il passaggio ai
portatori di palla, manca intensità e il
pallone gira troppo lentamente. Più di
qualcuno (Abate, Nocerino) avrebbe
bisogno di tirare un po’ il fiato.
Difficoltà sia fisiche che mentali
Contro le big si gioca sotto ritmo
CONDIZIONE MENTALE
A rischio l’autostima
Proprio quando le scorie del derby
sembravano eliminate, ecco la batosta
con la Lazio da cui la squadra esce
mentalmente molto male. Perdere così
la prima sfida del «mese terribile» può
minare spirito e autostima.
favorita
ta per lo scudetto
CHE COSA FUNZIONA
Spicca qualche individualità
Al momento, soltanto qualche
individualità. Ibra a Roma è rimasto a
secco, ma sta vivendo comunque un
periodo di grazia, Nocerino è ormai un
attaccante aggiunto ed El Shaarawy
un importante asso nella manica.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
IL PROBLEMA
Amnesie anche in difesa
Ce ne sono diversi. Il più evidente
è la fatica a creare pericoli contro le
avversarie di fascia alta, oltre a
episodiche ma rovinose amnesie
difensive. Spesso l’enorme possesso
palla non trova sbocchi concreti.
6-4
Il primo
set sc
I bianco udetto è della J
neri
uve:
per cale
ndario, e si fanno preferir 6-4.
lasticità
e
diretti,
t
e «fame condizione atle attica, scontri
»d
tic
l’esperie i successi. Il Mil a, solidità
nza, la q
a
e il totem
ualità, la n replica con
c
Ib
ma semb ra. La fine è a oncretezza
ncor
ra e
E i bianc scludere altri pr a lontana
e
oneri so
no in va tendenti.
ntaggio
I MODULI DI ALLEGRI
Zlatan
Ibrahimovic, 30
anni, Milan
(13-19) e soprattutto con
un’imbattibilità da record:
non una sconfitta in 20 partite
di campionato e 2 di Coppa Italia. Segnale di solidità che fa
paura ai rivali.
PHOTOVIEWS
TOTEM IBRA
(4-4)
8
Di totem ce ne sono due:
4-2-3-1
scente, la causa era più che altro il ricorso a moduli non adeguati ai giocatori. Una volta
scelto il 4-3-3 è stata una marcia impressionante con soltanto uno stop vero, l'1-1 in casa
col Cagliari, preventivato in
quanto la «prima» dopo le vacanze di Natale. Non solo: rispetto all’ospedale da campo
degli ultimi anni, quasi non c’è
un infortunio. Il Milan, forse
anche per questione d’età e minor turnover, ha più fiatone e
cali frequenti.
4
QUALITÀ DEI SINGOLI
(2-2)
Altro punto per i rossoneri. Nesta, Thiago Silva, Seedorf,
Ibra, Pato, Robinho, Aquilani,
Boateng, Cassano, lo stesso
Mexes, Merkel: la cifra tecnica
è più alta di quella dei bianconeri che possono opporsi con
Pirlo, Vucinic e Del Piero.
Troppo poco, dovesse mancare d’improvviso il fisico. E la
qualità, si sa, alla lunga conta.
5
ELASTICITÀ TATTICA
(3-2)
Dall'integralismo tattico più
volte dichiarato — e culminato nell’improponibile 4-2-4 (almeno in una squadra ricca di
mezzali e senza esterni) —
Conte è diventato uno straordinario camaleonte tattico:
4-3-3 modulo base, 3-5-2 alternativa per sfruttare le fasce e
4-4-2
JUVE E MILAN
CONTRO LE GRANDI
GIORNATA
1a
6a
10a
11a
12a
15a
20a
2a
3a
4a
6a
10a
18a
21a
SQUADRA
Juve
Napoli
Lazio
Udinese
Inter
Roma
Milan
PARTITA
Udinese-Juve
Juve-Milan
Inter-Juve
Napoli-Juve
Lazio-Juve
Roma-Juve
Juve-Udinese
Milan-Lazio
Napoli-Milan
Milan-Udinese
Juventus-Milan
Roma-Milan
Milan-Inter
Lazio-Milan
CLASSIFICA
PT G V N
15 7 4 3
11 6 3 2
9 7 2 3
9 7 2 3
7 6 2 1
5 6 1 2
5 7 1 2
P
0
1
2
2
3
3
4
0-0
2-0
1-2
3-3
0-1
1-1
2-1
2-2
3-1
1-1
2-0
2-3
0-1
2-0
M/P
2,14
1,83
1,29
1,29
1,17
0,83
0,71
chiudersi meglio, più 4-2-3-1
e 4-4-2 per proteggere il risultato. Una ricchezza tattica
esaltata dalla versatilità dei
bianconeri (Pepe, Giaccherini, il nuovo Caceres, tutti i centrocampisti) che oltretutto
sanno sempre che cosa fare.
Detto in due parole: c’è un gioco, spesso anche bello. Non
che il Milan sia inferiore, però
contrappone due moduli soltanto (il 4-3-1-2 e il 4-3-3),
4-3-3
4-3-1-2
y
SOLUZIONI
TATTICHE
Anche il Milan
ha tanti
giocatori
«multiuso»
però meno
soluzioni
tattiche
(difficile
il 4-4-2).
E un
insostituibile:
Ibrahimovic
PORTIERI
Abbiati
Amelia
Roma
ESTERNI
DESTRI
Abate
Bonera
Zambrotta
ESTERNI
SINISTRI
Antonini
Mesbah
Zambrotta
Bonera
De Sciglio
CENTRALI
Nesta
Thiago Silva
Mexes
Yepes
Bonera
non ha esterni alti per formule
diverse e offre meno soluzioni
anche in caso d’emergenza.
CONCRETEZZA
(3-3)
6
Lo «score» dei gol segnati
(43-33), con una gara in meno, non lascia dubbi: il Milan è
molto più concreto, quasi spietato rispetto alla Juve che attacca, tira, ha possesso palla
ma segna molto meno. E va in
REGISTI
Van Bommel
Thiago Silva
Seedorf
ESTERNI
OFFENSIVI
MEZZALI
Nocerino
Aquilani
Boateng
Ambrosini
Emanuelson
Seedorf
Van Bommel
Muntari
Merkel
Abate
Mesbah
Gattuso
TREQUARTISTI
Boateng
Aquilani
Emanuelson
Merkel
Seedorf
Robinho
PUNTE
CENTRALI
Ibrahimovic
Maxi Lopez
Pato
Inzaghi
PUNTE
LATERALI
El Shaarawy
Ibrahimovic
Maxi Lopez
Robinho
Pato
Cassano
gol con meno uomini (12-14).
Le cifre non mentono: 277 tiri
per i bianconeri, 241 per i rossoneri che però la mettono
dentro più volte. Questione di
mira, di cattiveria, di soluzioni offensive che soltanto Ibra
sa offrire.
Ibrahimovic e Pirlo. Senza lo
svedese al Milan vengono a
mancare soluzioni tattiche,
profondità, gol. Senza Pirlo ancora non sappiamo cosa potrebbe succedere: ma la Juve
sarà sicuramente molto diversa e probabilmente inferiore.
In una rosa milleusi, il play è
l’unico senza sostituti (Pizarro
sarebbe servito). Però Ibra, almeno statisticamente, è irraggiungibile: è al suo 8o scudetto
di fila tra Ajax (1), Juve (2),
Inter (3), Barcellona (1) e Milan (1). Allungherà a 9?
CONTRO LE BIG
(5-4)
9
Se contasse la minilega tra le
presunte grandi (Juve, Milan,
Udinese, Lazio, Inter, Napoli,
Roma) lo scudetto sarebbe già
dei bianconeri: 15 punti in 7
partite, media 2.14. Anche perché il Milan, finora, è il peggiore di tutti: soltanto un successo negli scontri diretti, due pari e quattro sconfitte. Se il
trend non s’inverte...
FAME
(6-4)
10
La Juve allunga con l’ultimo
SOLIDITÀ
(4-3)
7
I bianconeri recuperano con
parametro, poco scientifico
forse, ma innegabilmente importante: la fame di successi
(e la voglia di rivincita). Il Milan è campione in carica e sogna anche la Champions: ha la
pancia più piena. La Juve si è
sentita scippata dei titoli di calciopoli esclusi i quali non vince niente dalla Supercoppa Italia 2003. Troppo tempo.
una difesa molto più solida
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOPO IL FLOP DI ROMA NIENTE URLACCI, MA UN’ANALISI APPROFONDITA
Allegri tiene
a rapporto
la squadra
l’invito alla squadra a tornare velocemente
quella di prima sgombrando la testa dai cattivi
pensieri. Dopo di che, un allenamento in cui il
tecnico rossonero e il suo staff hanno «ringhiato» più del solito per mantenere la giusta tensione. Il problema, in casi del genere, è non avere
il tempo sufficiente per ritrovare gli equilibri,
visto che il Milan in queste settimane sta giocando sempre ogni tre giorni.
MARCO PASOTTO
MILANO
Pato che fa a palle di neve a Milanello è
un siparietto simpatico ma evidentemente non
dà l’esatta idea del clima attorno alla squadra
dopo la pessima prova di Roma. Non che giocatori e allenatore abbiano trascorso l’allenamento inginocchiati sui ceci, però il flop con la Lazio non poteva essere preso a cuor leggero. Così Allegri ha tenuto a rapporto la squadra nello
spogliatoio più del solito. In realtà niente urlacci e nessun giocatore appeso all’armadietto,
ma un’analisi molto approfondita su tutto ciò
che non ha funzionato all’Olimpico, seguita dal-
Nessun rientro Dall’infermeria, intanto, non
emergono novità. Pato ieri ha fatto qualche allungo, ma gli ci vorrà ancora una ventina di
giorni. Domenica col Napoli gli uomini a disposizione di Allegri saranno gli stessi di Roma.
Pato, 22 anni, gioca a palle di neve a Milanello BUZZI
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4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
italia: 515050585854
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
L’INTERVISTA/1
Ancelotti
«Sarà una volata
Conte in vantaggio
di poco su Allegri»
«Visto Tevez? Il Psg non butta via i soldi. Seguiamo
ancora Pato. Ci proveremo per Kakà. E Borriello...»
ALESSANDRO GRANDESSO
PARIGI
Carlo Ancelotti si gode il
primo mese in Ligue 1 da re
parigino, accomodato al primo posto in classifica, con il
conforto di 4 vittorie consecutive, Coppa di Francia inclusa, ammirato e un po’ invidiato nel ruolo di neo magnate
del calcio europeo. Il suo Paris Saint Germain si è mosso
da protagonista sul mercato,
in concorrenza con le big italiane.
Cosa manca al Psg per diventare una grande?
«Tempo, essenzialmente. Ma
lavoriamo nella direzione giusta. Il mercato di gennaio lo
dimostra».
d«
HA
DETTO
«
S
su Thiago
Motta
E’ importante,
ma tutta la
nostra campagna
acquisti è stata
all’altezza. Non
credo che rischi
l’Europeo per
aver cambiato
maglia
E’ arrivato Thiago Motta, in extremis.
«Giocatore importante, ma
tutta la nostra campagna acquisti è stata all’altezza delle
ambizioni. Maxwell e Alex sono eccellenti. E abbiamo fatto
un affare pagandoli poco».
Però non sono arrivati Pato,
Tevez, Kakà.
«Con Tevez non abbiamo trovato l’accordo economico, ma
è stato un segnale per tutti:
non buttiamo via i soldi. Non
ho parlato con Pato, il Milan
non voleva venderlo».
Si parla di precontratto, resta
una priorità per giugno?
«Nessun accordo. La priorità
è una punta. Non è detto sia
S
su Kakà
Lo sento spesso.
Se il Real Madrid
lo vende, ci
proviamo. Per lui
c’è sempre
posto, ma non è
una priorità: in
quel ruolo
abbiamo Pastore
e Menez
Sì, abbiamo sei
titolari che
arrivano dalla
Serie A: per noi
tutta esperienza
Borriello è un
giocatore di
qualità, ma ha
bisogno di
continuità
Pato, anche se è un attaccante
di alto profilo. Seguiremo anche Damiao. C’è tempo».
Ha provato lei a convincere
Kakà?
E per Motta non è un rischio
cambiare maglia e campionato a sei mesi dall’Europeo?
«Se gioca come sa, non penso
proprio».
Fa da garante?
«Era un giocatore importante
per l’Italia all’Inter, lo sarà anche nel Psg».
Chi sono le avversarie dirette
del Psg?
«Per ora il Montpellier, ma il
Marsiglia di Didier Deschamps può entrare nella battaglia,
è una squadra d’esperienza.
Poi c’è il Lione con molti giovani, e il Lilla. Sto studiando».
In Italia, invece, è duello Juve-Milan su tutti i fronti.
«Il Psg è una squadra francese
con l’ambizione di imporsi in
Europa. Poi se ci sono giocatori che hanno giocato in Italia,
è tutta esperienza guadagnata e non mancano comunque
uomini di qualità».
«Rispecchiano la personalità
degli allenatori. Conte ha
iniettato grinta nella Juve che
ha anche il vantaggio del nuovo stadio che ha restituito entusiasmo a tutto l’ambiente.
E’ sempre pieno, a dimostrazione che la gente ci va allo
stadio, se è un bell’impianto.
Il Milan è una grande società
d’esperienza, sa gestire momenti delicati come questo,
con un allenatore che comunque ha vinto al primo anno e
giocatori di qualità. La Juve è
in vantaggio dopo la sconfitta
dei rossoneri con la Lazio: sarà una battaglia fino alla fine».
Come Bodmer, ma ora non rischia il posto con Motta?
Senza Andrea Pirlo il Milan ha
perso qualcosa?
«Bodmer offre soluzioni a tutto il centrocampo, coabiterà
bene con Sissoko e Motta».
«Non direi, ma Pirlo e Conte
hanno dato una vera svolta al
progetto Juve».
«Lo sento spesso. Se il Real
Madrid lo vende, ci proviamo. Per lui c’è sempre posto,
ma non è una priorità perché
nel ruolo abbiamo già Pastore
e Menez. La priorità è davanti».
Con sei titolari ex della A il Psg
sembra un’italiana delocalizzata in Francia.
L’allenatore
del Psg Carlo
Ancelotti, 52
anni, ex di
Reggiana,
Nazionale,
Parma, Juve,
Milan e
Chelsea AP
Anche Marco Borriello ha scelto la Juve. Mossa giusta?
«E’ un giocatore di qualità, ma
per dare il massimo ha bisogno di giocare con continuità
e alla Juve c’è molta concorrenza. Matri è davvero in forma».
E il Milan ha preso Maxi Lopez.
«Perché non sono riusciti a
prendere Tevez. Maxi Lopez è
una buona alternativa per il
campionato. Il Milan paga i
molti infortuni. Non è la stessa cosa giocare senza Pato,
Boateng, Gattuso».
Resiste Ibrahimovic, l’unica
vera star in A, paragonato a
Van Basten.
«Difficile fare paragoni, ma
ha il profilo di grandissimo at-
taccante, di quelli che cerchiamo anche noi. Anche Borriello potrebbe diventarne uno».
Ottavi di Champions alle porte, come vede le italiane?
«Real Madrid e Barcellona sono un gradino sopra. Dietro
non emerge nessuno, c’è molto equilibrio tra Inter e Marsiglia, anche tra Milan e Arsenal. Sarà dura per il Napoli,
ma anche per il Chelsea che
non sta andando bene».
Si mormora di un ritorno di
Mourinho in Premier League.
«Chi è stato in Inghilterra ci
torna sempre volentieri. Non
potrebbe che essere un bene
per il calcio inglese».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tevez rinvia il rientro a Manchester
Al Kicker: «E’
una comica»,
ma l’Apache
smentisce
un’altra partita a scacchi che
metterà a dura prova i nervi
dei contendenti.
Le cause La posta in palio sono
CARLO LAUDISA
twitter@carlolaudisa
MILANO
La notizia è che Carlitos
Tevez ha rinviato alla prossima settimana il rientro a Manchester. L’opportunità gli viene da un evento in onore di
Martin Palermo, un mito per il
mondo Boca. Quasi quanto
lui. L’homenaje al centravanti
che sbagliò tre rigori in 90’ è
previsto per sabato e l’Apache
ha ottenuto dal City di parteci-
Carlos Tevez, attaccante argentino, domenica compirà 28 anni LAPRESSE
pare alla festa. Un rinvio che
fa comodo a tutti. Allo stesso
Milan, sempre dietro l’angolo
in vista del mercato estivo.
Braccio di ferro Anche per rin-
viare la messa in onda di un
match che ormai tutti danno
per scontato. Nel convocare
Tevez, il club inglese, infatti,
l’ha informato che Roberto
Mancini intende farlo allenare
con le riserve. Umiliazione
che Carlitos vuole posticipare
il più possibile. A riprova che
nei prossimi mesi si giocherà
le cause che si aggiungerebbero alla contesa legale già aperta tra le parti. Le multe ormai
non si contano più. Gli emolumenti dell’Apache per la stagione in corso sono già asciugati di 11 milioni di euro e lui
ha fatto ricorso. Ma non va
mai dimenticato che l’argentino è legato al Manchester City
sino al 2014 e con una retribuzione che viaggia attorno ai 10
milioni di euro netti a stagione.
L’intervista In questo copione
c’è anche la storia di ieri, cioè
l’intervista al magazine tedesco Kicker. Le agenzie e i siti la
rilanciano le frasi per l’intera
giornata, finché nel primo po-
L’argentino
ottiene dal City di
tornare la
prossima
settimana
L’Anzhi insiste
perché la punta
vada subito in
Russia, ma il
Milan aspetta
meriggio non giunge la secca
smentita del suo entourage:
«Tevez non ha mai parlato con
Kicker». Ma ecco le parti salienti delle dichiarazioni disconosciute. «Questa situazione è
diventata quasi comica. Volevo lasciare il City e avevo offerte di club — afferma il Kicker
— di altri campionati, sia italiani che spagnoli. Ma alla fine
tutto è andato in fumo perché
il City non ha accettato nessuna offerta. Dicono al club che
gli costo così tanti soldi che
non vogliono cedermi per pochi spiccioli. Ma non vogliono
nemmeno cedermi in prestito
e non ho davvero idea di cosa
succederà nei prossimi mesi».
Tevez avrebbe anche raccontato di aver spedito una lettera
al club «in cui spiego loro perché voglio andare via. Negli
scorsi giorni mi sono anche rivolto alla Premier League per
ricorrere contro la multa che
mi ha inflitto la società e adesso aspetto una risposta».
L’attesa Nel frattempo l’Anzhi
sta insistendo su Tevez per
convincerlo a trasferirsi in Russia entro il 24 febbraio. Ovviamente il Milan incrocia le dita.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
L’INTERVISTA/2
Beckham: «Milan, quanto mi manchi»
«Sono disperato, mio figlio Romeo tifa Arsenal. Ma io dico rossonero anche in Champions»
Segue il calcio italiano?
DAL NOSTRO INVIATO
«Non mi perdo una partita e
non capisco quelli che dicono
che è un calcio in difficoltà. E’
così competitivo, e completo».
ALESSANDRA BOCCI
twitter@picobocci
LONDRA
Victoria non c’è, è rimasta a Los Angeles con i bimbi.
E allora David Beckham ha
portato con sé la mamma Sandra e la sorella Joanne, per dare un tocco familiare alla festa
per vip organizzata da H&M
per il lancio della sua linea di
biancheria. Si è scomodata
per l’occasione anche Suzy
Menkes, una santona della moda, e tutti sembravano interessati a stabilire se David fosse
già pronto a seguire la moglie
a tempo pieno nel mondo degli stilisti, ma lui è stato chiaro. «Sono a fine carriera, ma
sto ancora giocando. Ho un
contratto, non voglio concentrarmi su altro», racconta. E la
mamma aggiunge: «David
adora l’Italia, tutti noi abbiamo amato Milano. E’ un peccato che non sia potuto tornare
al Milan». Una nostalgia che
Becks confessa rafforzando i
toni usati dalla signora.
David, poteva tornare in Europa, invece ha scelto di restare
negli Stati Uniti e ha rifiutato le
ricche proposte del Psg.
«Sono fortunato, ho avuto successo ovunque sia andato. In
questa stagione ho vinto il titolo americano e in questo modo
ho completato la mia esperienza al Galaxy. Ma la famiglia ha
preferito restare in California,
era la soluzione più logica per
i bambini soprattutto. Stiamo
bene a Los Angeles».
Saprà che il Milan contro la Lazio e salutato lo scudetto.
«Serataccia, ma non credo che
abbiamo perso il campionato.
Manca tanto, lo scudetto è alla
portata del Milan e mi auguro
che la squadra faccia il bis».
Ma la Juve è solidissima.
«Se va bene sono felice per Pirlo, un ragazzo fantastico e uno
dei giocatori più forti del mondo. Sono contento del suo successo, ma il mio cuore resta
con il Milan».
«
Tornare da
tecnico? E’
perché non da
giocatore? Per
allenare è presto
DAVID BECKHAM
sul futuro e il Milan
Ma la nostalgia del Milan resta...
«Guardi, io penso al Milan tutti i giorni, davvero. Sono stato
così bene a Milanello: amo la
squadra, lo staff, tutti quelli
che lavorano lì. Amo i tifosi. Il
Milan mi manca da morire,
l’Italia mi manca».
Potrebbe tornare fra qualche
anno come allenatore?
Risata. «E perché come allena-
tore? Prima da calciatore, poi
magari da allenatore. Dopo».
Anche per la Champions League? Suo figlio Romeo è tifoso
dell’Arsenal.
Si sente ancora calciatore?
«Non esiste che io possa tifare
Arsenal: rispetto il club, ma
non posso tifare. Quando ho
scoperto che era la squadra
preferita di mio figlio ero disperato. Sono convinto che il
Milan possa passare il turno».
«Completamente. Devo cominciare a pensare a quello che farò quando questa fase si chiuderà, però amo giocare e l’idea
di essere stato inserito nell’elenco degli atleti olimpici inglesi mi rende felice».
Come si spiega questo legame
viscerale con un club nel quale ha giocato meno di un anno?
Se ama così tanto il calcio, forse sceglierà il calcio e non la
moda...
«Non saprei. Escludo l’idea di
fare il manager, non sono portato. Mi piace allenare, mi piacerebbe trasmettere quello
che so ai bambini. E c’è la possibilità di acquisire un club della
MLS. Ci penserò quando sarà
il momento».
«Il Milan è il posto dove mi sono sentito come mi sentivo allo United. Resterò per sempre
legato a tutti i club nei quali ho
giocato, ma il Milan è qualcosa che mi porto dentro».
David Beckham, 36 anni, al party di mercoledì con Emma Bunton, ex
collega della moglie Victoria nelle Spice Girls. «Sono molto fiero di
quello che ha fatto Victoria nella moda», ha detto il debuttante
stilista Becks (nella foto in alto mentre presenta la sua linea)
Allora tornerebbe?
«Vuole che faccia la valigia?».
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
italia: 515050585854
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
IL CASO
L’ACCUSA IL PRESIDENTE DEL CAGLIARI AMMETTE GLI ERRORI DEI CLUB E ACCETTA D’INVESTIRE SUGLI STADI
Cellino: «Troppe speculazioni
Il calcio deve cambiar testa»
«Una nuova guida
per fare la legge
sugli stadi.
Ho pensato di
lasciare, resto
per i ragazzi»
CARLO LAUDISA
twitter@carlolaudisa
MILANO
Un urlo nel silenzio dei
presidenti. E’ il mea culpa di
Massimo Cellino: «Abbiamo
sbagliato in questi anni, contribuendo allo sfascio. Il nodo degli stadi non si scioglie per colpa nostra. Non dei politici».
Cioé la legge sugli stadi?
«Esatto. La legge è nata per incentivare i nuovi stadi, non
per promuovere degli investimenti immobiliari».
Invece?
Sulla proposta
di Sky: «Da anni
chiedo di dare più
soldi a chi investe
negli impianti»
immobiliaristi stanno sfruttando la situazione. E chi vuol fare calcio ne paga le conseguenze».
A chi si riferisce?
«No, non mi faccia fare nomi».
Come se ne esce?
«Purtroppo diamo un messaggio sbagliato e la gente non capisce cosa sta accadendo. La
legge va fatta in fretta, altrimenti il calcio va a rotoli».
Intanto il suo nuovo stadio è
bloccato da un’indagine.
«Il Cagliari è un piccolo club e
io mi sono mosso per un investimento in linea con le nostre
esigenze. Ma ci sono sempre
problemi burocratici. E’ meglio, però, che non parli oltre».
«Da mesi si lotta su emendamenti che puntano ad aumentare la cubatura. In modo da
sfruttare l’aspetto commerciale dei nuovi impianti. La verità
è che alcuni presidenti pseudo
Antigelo per la A: si g
La Lega ha deciso
Niente notturne
nel weekend
Anticipate Roma-Inter (domani) e Milan-Napoli
Domenica (alle 12,30 o 15) anche i posticipi di B
ANTONELLO CAPONE
MILANO
Quasi come una volta.
Tutti alle 3 del pomeriggio. Sia
domenica, sia domani. Ma la
notte no. Il presidente della Lega A Maurizio Beretta ha seguito l’idea che subito si era fatto
quando sono apparse chiare le
previsioni meteo per il week
end e il vice presidente del Milan Adriano Galliani ha chiesto
il rinvio di Milan-Napoli di domenica sera «visto che sta arrivando un freddo che non si registrava da 27 anni».
Calciatori, arbitri, tifosi Spiega
Beretta: «Milan-Napoli domenica si giocherà di pomeriggio, Genoa-Lazio resterà alle 12,30 come programmato perché l’orario è ancora più confacente alle
esigenze. Ma sono state anticipa-
Il revival
VINCENZO CITO
Ma è proprio vero, le partite di pomeriggio, due sabato, addirittura sette alla domenica, niente spalmamenti sul
divano per seguire il campionato spalmato, tutti in campo
alla stessa ora, col solo gustoso, appetitoso anticipo domenica alle 12.30, con la pasta a
tavola e i giocatori in campo.
Odi e passioni, livori e splendori concentrati in soli novanta
minuti e la riscoperta, per chi
è allo stadio, della cara vecchia radio per sapere gli altri
che fanno. Tornati a casa, alla
Rai un «Novantesimo minuto»
vecchia maniera, è dalla seconda guerra d’indipendenza ormai che non danno così tante
partite nei riflessi filmati (co-
te alle 15 anche le gare di sabato: Roma-Inter prevista per le
20.45 e Cesena-Catania delle
18. In Romagna le condizioni sono già delicatissime e i più sofisticati studi meteo ci dicono che
su Roma è prevista neve fino al
primo pomeriggio di sabato e
dalle 17 in poi un brusco calo
della temperatura, con ghiaccio
esteso. Situazioni assolutamente eccezionali di fronte alle quali bisognava decidere con buonsenso, per la salvaguardia dell’incolumità di calciatori, arbitri
e spettatori che anche per Lega
e società sono di fondamentale
importanza. Chi dice che non
pensiamo a loro si lascia andare
a sciocchezze: tutte le persone
vengono prima per una ragione
di rispetto umano e civile, ma
poi anche patrimoniale, di riconoscenza per i servizi che offrono gli arbitri e per il calore immenso e gli introiti che garanti-
Beretta: «Scelta
di buonsenso,
bisognava
salvaguardare
l’incolumità di tutti»
«Rai contenta per
il piatto più ricco
Sky e Mediaset no,
ma è meglio di uno
stop improvviso»
Spostate pure
Brescia-Torino e
Vicenza-Cittadella
Abodi tenta il colpo
dell’ora di pranzo
scono milioni di affezionatissimi spettatori. Anche offrire uno
spettacolo in condizioni ideali è
un input primario».
Tv, Milan e Juve Felice la Rai che
può tornare all’antico ricco 90˚
minuto, scontente Sky e Mediaset che vedono saltare tre dirette
singole tra cui due notturne di
forte richiamo. Beretta: «Di sicuro sappiamo che questa scelta va
contro gli interessi e le aspettative di Sky e Mediaset con le quali
abbiamo un rapporto solido e ottimo, di proficuo confronto, al di
là dei contratti ricchi per un prodotto ricco. Ma alla fine comprendono che abbiamo cercato di evitare che salti una partita all’ultimo momento, cosa ben più dannosa. Ripeto: decisione eccezionale di fronte a una situazione eccezionale. Per dirla subito: non è
che ogni domenica ci mettiamo a
ridiscutere il palinsesto». Sky si è
augurata che «una parte degli introiti vada a favore di nuovi stadi
di proprietà». Il presidente di Lega: «I club sono pronti, ma se
non esistono condizioni è difficile farlo. La legge quadro sugli impianti è fondamentale che arrivi
e al più presto». Per Adriano Galliani è «una scelta logica», per
Beppe Marotta della Juventus è
«un cambiamento eccezionale
che salvaguarda equilibrio ed
equità. Una cosa è anticipare un
orario, un’altra spostare ad un altro giorno una gara».Il presidente della Lega B Andrea Abodi deciderà oggi di far giocare domenica (12,30 sarebbe un bel colpo o
15) Vicenza-Cittadella (lunedì alle 19) e Brescia-Torino (21).
Stringatezza Meno chiacchiere, più gol, tutti costretti a domande più brevi per dare voce
ai quattordici allenatori (!)
che occuperanno gli schermi
del dopopartita. Su Sky e Mediaset Premium dirette gol
mozzafiato, con i telecronisti
a strapparsi la linea non più
per annunciare, con l’enfasi
dello sbarco sulla luna, la battuta di un calcio d’angolo o la
GDS
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Ritorno ai bei tempi
E la sera la tv alle mogli
me si diceva negli anni Settanta) o negli «highlights» (come
si dice oggi) presentati dagli
inviati. Tornerà a essere un
«treno» dei servizi, non un torpedone che ferma in ogni piazza.
METEO COSÌ LA PROSSIMA GIORNATA
fondamentale sostituzione di
Pesce con Porcari. La classifica
che cambia di minuto in minuto, e non di giorno in giorno
come succede di solito, un solo unico fremito a condensare
il nostro divertimento preferito e la riconquista di un diritto-dovere, quello di sapere subito come è andata la giornata
e non quando si spengono gli
ultimi fuochi del posticipo che
presto coinciderà con l’anticipo del turno successivo. Sabato e domenica sera, ormai svaporati i veleni delle partite,
magari andremo anche a vedere un film affidando la nostra
felicità a un buon regista, e
non del centrocampo. E per
chi non esce, il telecomando
ceduto alle donne di casa, stremate da decenni di notturne
in tv.
Revival Non durerà, presto la
neve si scioglierà, tutto tornerà alla famelica normalità di
sempre, con turni di campionato distillati in 2-3 giorni. Ma almeno per una domenica, i figli
sapranno come i loro papà vivevano il calcio di un tempo.
In fremente attesa di uno «Scusa Ameri», incrociando il proprio destino a quello degli altri
in tempo reale, magari col cuore spezzato. Che è sempre meglio dello spezzatino.
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LA SITUAZIONE ALLERTA PER LE GARE DI DOMANI
Cesena-Catania a rischio per neve
L’Olimpico è «salvo» grazie all’hi-tech
Sul sintetico di Novara è
finito ieri un turno di A da brividi.
Per il freddo, molto più che per le
emozioni. Il maltempo ha messo
in ginocchio mezza Serie A: ben 4
le partite sospese nel 21esimo
turno (Atalanta-Genoa,
Bologna-Fiorentina, ParmaJuventus, Siena-Catania). E di
giornata in giornata l’allerta
continua, anche se stavolta le
gare si giocheranno alla luce del
giorno: grande paura già domani
per l’anticipo delle 15 tra Cesena
e Catania. Anzi, anche stavolta il
rinvio sembra la soluzione più
probabile. Nonostante il terreno
dello stadio Manuzzi sia stato
ripulito, ci sono due enormi punti
interrogativi sul match: nuove
nevicate in arrivo e l’impossibilità di garantire le vie d’acces-
so allo stadio. La neve spaventa
anche la Capitale, ma il piano
d’emergenza previsto dal comune
dovrebbe garantire domani lo
svolgimento di Roma-Inter.
All’Olimpico useranno i cari
vecchi teloni, ma anche una
nuova raffinata tecnologia. Un
apparato composto da otto
sensori collegati a due centraline
in grado di monitorare la
temperatura del terreno e di
riscaldarlo fino a 10 gradi. Sono
posizionate dietro alle porte,
trasmettono dati ogni 15 minuti
via wireless. Apprensione sparsa
anche domenica, per il ghiaccio di
Genova, Verona, Firenze, Novara
e Milano. Palermo e Lecce
sembrano, invece, un altro
mondo: 8 gradi e pazienza se da
quelle parti pioverà.
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
Sky chiede che i club investano negli stadi invece di sperperare i soldi sul mercato.
«Con me sfondano una porta
aperta. Lo dico da due anni
che è questa la strada virtuosa. Invece di litigare sui bacini
d’utenza dovremmo dare più
denari ai club che investono
nei loro impianti».
E perché non lo propone?
«Lo faccio da tempo, ma chi ci
rappresenta? Non siamo rappresentati. Ho chiesto al presidente di Lega Maurizio Beretta di farsi da parte perché ha
tanto altro da fare e ha troppi
condizionamenti a Roma per
garantire il necessario cambio
di velocità. Siamo tutti sotto
schiaffo, dobbiamo rendercene conto».
Ma lei è consigliere federale
«In Figc ci sono andato poco,
c’è troppa acredine. In estate
ho provato a mediare con
Abete sullo sciopero dei calciatori e m’hanno scavalcato, Anche Petrucci è in gamba, ma il suo mandato è a scadenza. E ciò pesa. Basta, allora, con le beghe, va riformato il calcio. Con il gruppo dirigente».
E il Cagliari va bene...
«A me, però, sembra d’affogare. Stavo per mollare mercoledì sera, ma i ragazzi
m’hanno dato forza a restare. Li ringrazio. E’ stata grande la prova contro la Roma,
ma è una pena giocare in un
Sant’Elia mezzo chiuso».
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gioca alle 15
Tommasi apre
«Torneo a 18?
Si può fare»
Calendario da rivedere: si lavora per
anticipare l’inizio e ridurre le vacanze
cate, anche perché nel Vecchio
Continente la Serie A è l’ultimo
campionato a partire e, dopo la
Bundesliga a 18 squadre, quello con la pausa invernale più
lunga.
Soluzioni L’avvio anticipato, di
una o più settimane ad agosto,
è una richiesta espressa a più riprese dal leader dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, che ha
già fissato un appuntamento
sul tema col presidente della Lega di B, Andrea Abodi. In A, invece, ci sono di mezzo i tornei
estivi, che garantiscono gettoni
allettanti. È per questo che la
maggioranza dei club si è sempre opposta, anche se negli ultimi tempi il partito dei favorevoli pare essere cresciuto. Più arduo restringere lo stop natalizio e infilarci dentro una giornata, magari nel pomeriggio di un
festivo. «Giocare sotto Natale?
Vuol dire non fermarsi mai,
non è questa la soluzione — taglia corto Tommasi —. L’idea
nostra è di mettere in calendario meno partite possibili in periodi dell’anno climaticamente
avversi. Semmai, noi proponiamo una pausa invernale più lunga». L’Aic, insomma, non ci sente e, a ben guardare, nemmeno
in Lega sono tutti d’accordo:
molti allenatori contano su
quelle settimane di riposo per
far tirare il fiato alle squadre.
Apertura Tommasi, a sorpresa,
MARCO IARIA
MILANO
La legge sugli stadi, ferma da due anni in Parlamento,
sarà licenziata nei prossimi mesi. Parola di Gianni Petrucci, o
meglio del ministro Gnudi, che
si è impegnato a sostenerne
l’iter nel recente colloquio avuto col presidente del Coni e il
segretario Pagnozzi. «Detto
questo, si faccia qualcosa a prescindere», ammonisce il numero 1 dello sport italiano. Per far
sì che il calcio finisca il meno
possibile nella morsa del gelo e
della neve, posto che in Italia si
fermano per questo persino treni e ospedali, ci sono i modi per
agire in fretta senza attendere
la manna degli impianti di nuova generazione. Per febbraio
era già in programma una riunione della commissione tecnica della Lega finalizzata proprio al concepimento del calendario del prossimo campiona-
to. Dopo i disagi e le polemiche
degli ultimi giorni, si confida in
un risveglio delle coscienze: è
arrivata l’ora di fare qualcosa.
Sfogo Intanto, Marco Brunelli,
d.g. della Lega di A, mette i puntini sulle i: «Il varo del calendario è molto più collegiale di
quanto non sembri: passa dall’assemblea delle venti società,
che lo correggono, per poi essere ratificato dal consiglio federale. Questo è il miglior calendario che si possa fare al momento, sulla base di tre vincoli:
non si vuole iniziare il campionato prima della fine di agosto,
ci sono tre settimane di vacanze natalizie e abbiamo venti
squadre. Quest’anno, poi, la situazione è stata particolarmente stressante, perché a causa
dell’Europeo siamo partiti con
5 infrasettimanali che sono diventate 6 dopo lo sciopero della prima giornata». Bisogna agire, quindi, su tre direttrici. Le
prime due sono le meno compli-
Lo stadio
Tardini al
momento del
rinvio di
Parma-Juve,
martedì scorso
LAPRESSE
apre sulla cura dimagrante della Serie A, che rientrerebbe comunque nella più ampia riduzione dell’area professionistica
di cui si discute invano da anni.
«La A a 18 squadre potrebbe essere un passo in avanti, se questo viene accompagnato dall’introduzione di regole, fino alla
Lega Pro, per assicurare maggiore stabilità ai club. Non ci sono tabù. Se si gioca in una squadra che non paga o in condizioni poco professionali, e mi riferisco all’articolo 7 (quello sui
fuori rosa, ndr), allora è meglio
trovare un’altra strada. Ma attenzione: i problemi non si risolvono riducendo le squadre, ma
mettendo più paletti per le iscrizioni». Rientra in questo ragionamento, apparentemente rivoluzionario per un sindacalista
(«noi difendiamo la qualità dei
posti di lavoro, non il loro numero»), la proposta lanciata
con Albertini e boicottata da
più parti di varare le seconde
squadre dei team di A, in lizza
in Lega Pro. «A quel punto i giocatori in esubero troverebbero
una nuova sistemazione, anche
se non so se le società hanno tutta questa voglia di sfoltire le rose: la compravendita di calciatori è un bel business...».
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y
LE DATE
ALL’ESTERO
Ecco le date
di questa
stagione dei
principali
campionati
europei:
S
PREMIER
Inizio
13 agosto 2011
Pausa
invernale
Non c’è
Fine
13 maggio 2012
S
BUNDESLIGA
Inizio
6 agosto 2011
Pausa
invernale
Quasi un mese
tra il 17
dicembre e il 21
gennaio
Fine
5 maggio 2012
S
LIGA
Inizio
28 agosto 2011
(sciopero dei
calciatori nella
1a giornata del
20 agosto)
Pausa
invernale
Tre settimane
tra il 18
dicembre e l’8
gennaio)
Fine
13 maggio 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
CIRCOLO VIZIOSO
Dalle tv 8 miliardi
negli ultimi 12 anni
Spesi 11 soltanto
per gli stipendi
I club non investono in stadi, dal ’99 i giocatori
prendono l’80% in più e le pay macinano ascolti
Ci sono presidenti di società che chiedono di ripensare i calendari e invocano nuovi stadi, ci
sono calciatori che si lamentano
perché giocare al gelo e su campi
ghiacciati è pericoloso e nuoce allo spettacolo, ci sono tivù che declinano ogni responsabilità sul
calcio-spezzatino e si dicono disposte ad acquistare un prodotto
più scarno a prezzi più bassi. Alt,
fermi tutti. Lorsignori sono per
caso sbarcati da Marte? Il chiacchiericcio degli ultimi giorni, alimentato dai rinvii delle partite
per neve, si è trasformato in un
estenuante rimpallo di responsabilità, come se pregi e difetti del
sistema calcio in Italia non si conoscessero da prima, come se i
protagonisti della giostra (tutti,
nessuno escluso) non nutrissero
interessi perché essa giri e giri
senza fermarsi mai. E allora conviene richiamare alla memoria
due numeri che rappresentano
l’emblema di questo turbinio di
complicità.
Le società Dal 1999-2000, ossia
dall’avvento della vendita soggettiva dei diritti tv, alla scorsa
stagione i club di A hanno incassato dalle televisioni 8 miliardi
di euro. Una pioggia di denaro
che, in qualsiasi altra industria,
sarebbe stata reinvestita (non interamente, ma almeno una bella
fetta) sul medio-lungo termine,
su un futuro più solido, su una
crescita più stabile e meno volatile. Nel calcio, tanto per non girarci attorno, sugli stadi. E cosa è
successo invece? Che l’overdose
da ricavi tv ha accecato talmente
tanto i nostri dirigenti da spingerli a una forsennata rincorsa al
fuoriclasse (o presunto tale) che
ha prodotto una spinta inflattiva
sui prezzi di cartellini e stipendi.
Così, nello stesso arco di tempo,
quegli 8 miliardi sono stati polverizzati e ci si è spinti oltre: 11 miliardi andati via per pagare il personale, cioè calciatori e allenatori. L’obiezione è semplice: nell’industria del pallone l’acquisto dei
giocatori rappresenta il principale investimento perché così aumentano le possibilità di vincere
e, quindi, di fare crescere il
brand. Sarà anche vero, ma nelle
leghe che funzionano meglio,
Premier e Bundesliga, si sono
sforzati di esplorare le fonti di ricavo più disparate. In Italia, invece, ci si è adagiati sulle rendite
garantite dalle tv finendo per diventarne succubi.
I calciatori Ora, il ragionamento
è questo: i soldi dei broadcaster
sono entrati nelle casse dei club
per finire, subito dopo, nelle tasche dei calciatori. Tutto legittimo, nessun atleta ha puntato
una pistola alla tempia al presidente di turno al momento di firmare il contratto. Però se il torneo è uno spezzatino, se il prime
time — la fascia prelibata per
emittenti e concessionarie — è
sempre più frequente e se quindi
l’allargamento a dismisura del
prodotto televisivo ha consentito un progressivo incremento
delle entrate, non c’è ragione perché il sindacato dei giocatori
(ma anche gli allenatori) si stupisca del perduto romanticismo.
Sapete quant’è cresciuto il monte-stipendi della A negli ultimi
12 anni? L’80%.
Le tv Nel frattempo, proprio nel
momento in cui il campionato di
calcio si è trasformato in un media event a tutti gli effetti, la pay
tv è diventata un oggetto di consumo per gli italiani. Non deve
essere stata una casualità: le partite di pallone rappresentano il
core business della televisione tematica. Oggi Sky vanta 5 milioni
di abbonati e Mediaset Premium
4,4 milioni di tessere, i due colossi continuano a macinare record
di ascolti per la Serie A, anche in
virtù delle maggiori finestre offerte dal calendario, come il felice esperimento del match alla domenica di pranzo. Nel 2009-10
la tv di Murdoch aveva chiuso il
girone d’andata con 3,7 milioni
di telespettatori a giornata; quest’anno è salita a 5,5 milioni. E il
Biscione ha festeggiato un incremento del 14% rispetto al
2010-11. Contenti tutti, contento nessuno?
m. iar.
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OGGI LE BUSTE: GLI SCENARI POSSIBILI
La Rai salva 90˚ e Domenica Sportiva
Però Mediaset prende la Coppa Italia
(a. cap.) La Rai salva 90˚
minuto e la Domenica Sportiva,
però Mediaset si prende la
Coppa Italia da forte audience:
questo lo scenario che gli
esperti disegnano per il futuro.
Oggi a mezzogiorno Lega e
Infront apriranno le buste della
trattativa privata per gli
highlights della A. La Rai
presenterà l’offerta per
continuare a trasmettere 90˚
minuto, Stadio Sprint, Quelli che
il calcio, La Domenica Sportiva,
Tutto il calcio minuto per minuto
alla radio. Ma il cda, su proposta
del d.g. Lorenza Lei e del
responsabile diritti Pasciucco,
ha deciso di mettere una cifra
inferiore ai 25 milioni che la Lega
prende oggi. Potrebbero
presentare buste Cielo (digitale
terrestre di Sky) e Pangea. Ma
non presenterebbe nulla
Mediaset che fino a ieri
sembrava interessata. Perché in
base agli studi del responsabile
dei diritti Giovetti, per la tv
commerciale in chiaro sarebbe
molto più conveniente tenere la
A in pay su Premium e fare
un’offerta significativa per la
Coppa Italia che dagli ottavi
garantisce 5-6 gare in prima
serata da ascolti favolosi. La
Lega indirà l’asta non a caso
dopo la semifinale
andata-ritorno Milan-Juve.
Potrebbe spacchettare gli
highlights della A vendendo per
le singole trasmissioni. Puntando
sul fatto che la Rai non può
perdere tutto e qualcosina in più
dovrebbe mettere.
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
SERIE A POSTICIPO 21a GIORNATA
il Personaggio
MONDONICO
Arrendersi?
Il veterano
non ci sta
Il tecnico del Novara ci crede:
«Noi possiamo salvarci. Aspettavo
da troppo tempo questo momento»
NOVARA
CHIEVO
DAL NOSTRO INVIATO
ALEX FROSIO
NOVARA
L’uomo che alzava le sedie sulla testa ha resistito poco
più di tre minuti, tranquillo in
panchina. «Non ho avuto tempo per emozionarmi, aspettavo da troppo tempo questo momento». Già, Emiliano Mondonico aveva passato troppo tempo seduto in poltrona, in un salotto tv o peggio ancora in un
letto d’ospedale, per starsene
ancora lì impalato. Così, dopo
180 secondi dal suo ritorno al
calcio e alla vita, il Mondo è
uscito dalla buca e non ci è più
tornato, passeggiando nervosamente avanti e indietro, alzando i pugni, soffrendo come
se fosse qualche centimetro
più in là, in campo. Dove in effetti è pure entrato, nelle fasi
più calde e sentite. Aspettava
da troppo, il Mondo: l’11 giugno l'ultima panchina, il
playout tra AlbinoLeffe e Piacenza; il 24 ottobre 2004, addirittura, l’ultima volta in A, con
la Fiorentina a Udine. Quella
volta finì 2-2: magari, alla fine,
il Mondo ci sperava stavolta, in
un 2-2. «Sono contento per essermi riseduto in panchina,
ma mi dispiace di aver perso»,
ha detto l’Emiliano.
questo Novara. Ma che volete
che sia, per uno così?
Contestazione Il Mondo però
Cambi Per ricominciare, Mon-
donico aveva scelto uno schieramento... alla Mondonico.
Tre difensori più due, a mettere i lucchetti alla difesa più battuta del campionato. Ma per recuperare il Mondo si è dato all’attacco: 4-2-4, altro che difensivista. Non è bastato. «Ma ho
visto una squadra che può giocare in Serie A, non una squadra rassegnata o nettamente
inferiore agli avversari. Possiamo giocarcela per la salvezza:
ora vediamo se questa è la verità o se mi sto sbagliando». Insomma, ci sarà da soffrire, con
Emiliano Mondonico, 64 anni, ieri
il ritorno in panchina INFOPHOTO
non è bastato a trattenere la
contestazione dei tifosi. Hanno aspettato lo sviluppo degli
eventi, hanno pure accolto
Mondonico applaudendolo,
ma quando il Chievo ha raddoppiato la curva si è scatenata. Cori pro-Tesser, impossibile dimenticarlo, ma soprattutto cori contro il d.s. Mauro Pederzoli, primo colpevole
d’aver rovinato il giocattolo
(«Ma dopo Cesena è stato lui
a difendere Tesser, se no già
allora avevo preso un altro allenatore», ha spiegato l’a.d.
Massimo De Salvo). Alcuni tifosi sono anche arrivati vicini
alla tribuna centrale per contestare, anche lanciando - pare - un sasso. L’intervento dei
Carabinieri ha riportato l’ordine. Non la tranquillità.
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le Pagelle
1
2
di M.C.
PRIMO TEMPO 0-1
GIUDIZIO 777
RINAUDO ANCORA NON VA
SOLITO E SOLITARIO RIGONI
ANDREOLLI DÀ SICUREZZA
MARCATORI Pellissier (C) al 33’ p.t.; Thereau (C) al 33’, Mascara (N) al 34’ s.t.
NOVARA (3-5-2) Ujkani; Paci, Rinaudo
(dal 22’ s.t. Rubino), Lisuzzo; Morganella,
Porcari (dal 45’ s.t. Jeda), Radovanovic
(dal 37’ s.t. Jensen), M. Rigoni, Gemiti; Caracciolo, Mascara.
PANCHINA Fontana, Pesce, Garcia, Centurioni. ALLENATORE Mondonico.
NOVARA 5
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Andreolli, Acerbi, Dramè; Luciano, Bradley,
Hetemaj (dal 39’ s.t. Cesar); Thereau (dal
39’ s.t. Moscardelli); Paloschi (dal 31’ s.t.
Sammarco), Pellissier.
PANCHINA Puggioni, Cruzado, Jokic, Vacek. ALLENATORE Di Carlo.
UJKANI 6,5 Due parate decisive, nulla può sui gol.
PACI 6 Svetta sulle palle alte.
LISUZZO 5,5 Soffre la velocità di Paloschi.
RINAUDO 5 Errore fatale sul gol di Pellissier.
RUBINO 5,5 Fa davvero poco.
ARBITRO Massa di Imperia.
MORGANELLA 5 Perde il duello con Dramè.
ESPULSI nessuno.
PORCARI 5 Travolto dal ritmo del centrocampo
veneto. (Jeda s.v.)
AMMONITI Hetemaj (C) e Radovanovic
(N) per gioco scorretto, Dramè (C) e Porcari (N) per proteste.
NOTE spettatori 8.516 paganti 569, incasso
9.494 euro, abbonati 7.211 (rateo 99.542). Tiri in
porta 3-4. Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 0-3. Angoli
2-3. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.
RADOVANOVIC 6 Cerca di dare ordine alla manovra.
(Jensen s.v.).
Sergio Pellissier, 32 anni, brucia i centrali del Novara su cross di Dramè da sinistra e segna la rete numero 100 IMAGE
Pellissier va a cento
Mondonico a vuoto
Il Chievo rovina il ritorno in A del tecnico del Novara
Segna il capitano, bis di Thereau, inutile gol di Mascara
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO CUGINI
NOVARA
Non basta Emiliano Mondonico a tirare su il Novara, ci
vuole ben altro. Vince il Chievo
(seconda vittoria esterna del
campionato, l’altra a Catania il
20 novembre 2011) perché ha
più qualità, ma anche più voglia e così la prima del Mondo è
da dimenticare anche perché la
gente di Novara invoca Attilio
Tesser, l’eroe della promozione
in Serie A e non sembra ancora
essersi innamorata del nuovo
tecnico. Ma la colpa non è nè di
Tesser nè di Mondonico: il Novara corre poco e male, il Chievo è organizzato e gioca con sicurezza. La gente di Novara ce
l’ha soprattutto col ds Pederzoli. Quando le cose vanno male
(sesta sconfitta consecutiva) bisogna pur prendersela con qualcuno e i tifosi hanno ancora nel
cuore quei giocatori che hanno
regalato tante gioie.
Campo pulito Complimenti al
Novara, il Piola è perfetto quando le squadre scendono in campo e anche sugli spalti la neve è
stata spazzata via. Resta solo
nella curva ospite che non viene aperta, poco male, le decine
di tifosi del Chievo si accomodano in uno spicchio di gradinata,
bastano pochi steward a dividerli dai tifosi del Novara, qui
la partita è ancora vissuta in maniera civile.
Effetto Mondonico Otto anni do-
po Udinese-Fiorentina il Mondo torna su una panchina di A,
un anno fa lottava contro un tumore e adesso gli hanno chiesto il miracolo di salvare il Novara. Sarà durissima. La prima
mossa è un prudente 3-5-2 con
gli esterni di centrocampo che
si abbassano spesso sulla linea
difensiva. L’idea è quella di proteggere il povero Ujkani, il portiere più battuto del torneo, ma
così il Chievo ha 30 metri di
campo libero e Di Carlo che
schiera Thereau trequartista alle spalle di Paloschi e Pellissier,
manda proprio lì i suoi centrocampisti a spingere. Così il Novara subisce l’inferiorità numerica a centrocampo, non sfonda
sulle fasce perché Sardo e soprattutto Dramè vincono i duelli su Gemiti e Morganella.
IL PROTAGONISTA LA PUNTA VENETA
«Questo traguardo
mi ha fatto penare
Era un periodo-no»
Si danna l’anima, ma non lo aiutano.
GEMITI 6 Spinge bene, ma in fase difensiva soffre.
CARACCIOLO 5 Tocca pochi palloni.
MASCARA 6 La sufficienza per il guizzo del gol.
All. MONDONICO 5 Troppo prudente, per la rimonta
serve coraggio.
CHIEVO 7
SORRENTINO 6 Mai in difficoltà sui tiri da lontano.
SARDO 6 Controlla la fascia destra.
ANDREOLLI 6,5 Doma Caracciolo senza problemi.
ACERBI 6 Attento, si fa bruciare da Mascara.
DRAME’ 6,5 Veloce e reattivo, parte dal suo piede il
cross del primo gol.
LUCIANO 6 Spinge e arretra al momento giusto.
BRADLEY 6,5 Regista impeccabile, dà i tempi e non
spreca palloni.
HETEMAY 6,5 Corre a perdifiato (Cesar s.v.).
THEREAU 6,5 Piace da trequartista, piedi dolci e gol
da due passi. (Moscardelli s.v.)
PALOSCHI 5,5 Sbaglia troppo, fa parecchia sponda.
SAMMARCO 6,5 Subito in partita, assist a Thereau.
NOVARA E sono cento. Finalmente. Cento
gol con la maglia del Chievo. Sergio Pellissier li
aspettava dal 20 novembre, quando a Catania
segnò il numero 99 e aveva subito avuto la
chance per tagliare il traguardo, preferendo però
servire a Sammarco l'assist vincente. Poi, invece,
più nulla. Fino a ieri. Stop in corsa e piatto a
mezza altezza, da perfetto uomo d'area. «Questi
cento gol mi hanno fatto penare perché non
riuscivo a segnare, non perché non riuscivo al
centesimo. Capita a tutti gli attaccanti un periodo
no, a me è successo a quota 99...». Vale la pena
allora ricordare anche il primo: 3 novembre 2002
Parma-Chievo, lo sconosciuto Pellissier, fino
all’anno prima misconosciuto attaccante di C1
con la Spal, entra al posto di Beghetto e al 94’
segna il gol-vittoria. Zero a uno al Parma, allenato
da un certo Cesare Prandelli. Serviva il freddo
polare del Piola a sbloccare Pellissier. Lui,
aostano, al gelo ci sta bene. È sceso dal pullman
della squadra in maniche corte, e in maniche
corte (ma con i guanti) ha colpito: «Qui a Novara
mi sono avvicinato a casa, diciamo che questo
freddo mi piace». Si è visto.
a.fr.
Chievo padrone Il primo tempo
è quasi un monologo dei veneti, fermati dalle parate di Ujkani (doppia respinta su Pellissier
e Luciano) e poi in gol con Pellissier che finalmente tocca quota 100 (era fermo a 99 da nove
partite) sfruttando l’ennesimo
cross dalla sinistra di Dramè sul
quale Rinaudo resta fermo. Il
freddo (si gioca a meno 3) dovrebbe far muovere le gambe
soprattutto a chi, come il Novara, deve fare della corsa e del
pressing il suo credo, se vuole
avere qualche speranza di salvarsi. Invece è il Chievo che ha
più voglia di vincere e nel Novara l’apporto alla causa dei nuovi arrivati Mascara e Caracciolo
è nullo. L’unico a sbattersi è Rigoni, pericoloso a fine primo
tempo con un tiro cross che Sorrentino ribatte in qualche modo. Ma predica nel deserto.
IL MIGLIORE
h 6,5 RIGONI
Reazione timida Il Novara non
riesce ad alzare il ritmo come
dovrebbe anche se il Chievo nella ripresa arretra un po’ il baricentro e fa fatica a ripartire. Sorrentino però è impegnato solo
su tiri dalla distanza (bello il sinistro di Gemiti che il portiere
ribatte al 10’) e allora Mondonico ci prova con Rubino. Dentro
il sosia di Forlan e fuori Rinaudo, con il Novara che passa a un
più offensivo 4-2-4 con Mascara e Rigoni esterni e il nuovo entrato al fianco di Caracciolo. Di
Carlo risponde con Sammarco,
esce Paloschi e il Chievo si aggiusta col 4-4-2. Un attimo dopo il Chievo raddoppia, proprio
Sammarco scambia con Thereau e serve al francese la palla
del 2-0. Finita? No, perché un
attimo dopo Mascara su cross
di Rigoni regala al Novara dieci
minuti di speranza. Che poi diventano illusione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
h
IL MIGLIORE
7 PELLISSIER
Gol numero 100 con un guizzo dei suoi in area.
All. DI CARLO 7 Il suo Chievo gioca un calcio
moderno e divertente.
TERNA ARBITRALE:
MASSA 6 Dirige senza problemi, giusti i
cartellini. Gli sfugge solo un giallo a Gemiti,
ma per colpa dell’assistente Copelli.
Grilli 6; Copelli 5.
la Moviola
di FR. VELL.
Tutto facile per Massa
Partita abbastanza facile per Massa. Solo
una lieve protesta di Caracciolo per un rigore che
non c’è. Giusti i cartellini, anche quello per Porcari
che reagisce su un brutto fallo di Dramè. Sbaglia
solo Copelli: Gemiti (mani) era da giallo.
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
SERIE A
Miccoli a Palermo: nessuno come lui
Con 64 gol ha segnato più di tutti in rosanero. E con la tripletta all’Inter ha vinto un’auto
FRANCESCO CARUSO
L’uomo dei record scrive
la storia a suon di gol e di cannoli. Fabrizio Miccoli non ha
mai fatto mistero di vivere bene a Palermo perché in Sicilia
ha trovato il suo regno ideale,
non solo per la passione dei tifosi, per il mare, il clima e la
bellezza dei posti, ma anche
per le leccornie a base di ricotta di cui il fantasista rosanero
va ghiotto. Dato per finito in
più di un’occasione, il «Pibe di
Nardò» ha dimostrato di avere sette vite come i gatti. E di
scatti felini, Miccoli ne ha regalati tanti al pubblico della
Favorita, fino a diventare il miglior goleador palermitano di
tutti i tempi, scavalcando Carlo Radice che deteneva lo scettro con 63 gol. Fabrizio lo supera di una lunghezza, considerando anche le reti di Coppa: 4 in quella italiana e uno
in Europa League, realizzato
proprio in questa stagione contro il Thun che però eliminò il
Palermo al primo turno. In
campionato sono 59, di cui 8
solo all’Inter (7 quelli realizzati in totale a San Siro: solo uno
contro il Milan). Il funambolo
leccese da qualche tempo ha
scelto la via del silenzio, non
per dedicarsi alla riflessione,
ma in segno polemico nei confronti dei giornali che troppo
risalto hanno dato a certe sue
amicizie un po’ chiacchierate.
I nerazzurri
vittime preferite:
li ha già puniti 5
volte tra
andata e ritorno
Fabrizio Miccoli, 32 anni, 9 gol in campionato, 3 mercoledì all’Inter TERRUSO
Le auto Istintivo e ardente come solo un meridionale sa essere, Fabrizio è uomo di passioni. E ne ha diverse. Da quelle per gli orologi pregiati fino
alle auto di lusso, passando da
una Ferrari Scaglietti a una
Maserati fino all’attuale Mercedes S 6.300 di cilindrata. E
a proposito di auto il fresco record di gol stabilito con la tripletta di San Siro di mercoledì
gli ha permesso di incassare la
promessa fatta ad inizio stagione dalla Citroen che ora gli
permetterà di allestire una
Ds4 da mettere in vendita per
beneficenza: pare che sarà co-
clic
HA SUPERATO
IL GRANDE RADICE
CHE ERA A 63
Fabrizio Miccoli ha
superato Carlo Radice (nella
foto), il più grande
cannoniere della storia del
Palermo. Tra il 1929 e il 1933
Radice ha segnato 63 gol
con la maglia rosanero in
diverse categorie. Miccoli ai
59 realizzati in campionato,
aggiunge i 5 in coppa: 4 in
coppa Italia e 1 in Europa
League. Quindi, in senso
assoluto, supera il mitico
predecessore. Il Romario del
Salento aveva già passato
Ghito Vernazza e Luca Toni
che sui erano fermati a
quota 50 reti.
SCOPRI LE
FILIALI PIÙ VICINE.
lorata di giallorosso come i colori del Lecce di cui è tifosissimo e dove però non ha mai
giocato. A Palermo vive in centro, il suo ristorante preferito
si chiama «I pupi» e la maggior parte del tempo libero lo
trascorre al Giardino Inglese,
che si trova proprio nei pressi
di casa sua, insieme ai 2 figli,
Swami di 9 anni e Diego di 4
chiamato così in onore dell’altro Pibe, quello de oro, di cui è
stato ed è grande ammiratore.
Le fuoriserie sono
la sua passione:
ha una Ferrari,
una Maserati e
una Mercedes S
Il fisico Si considera un maniaco della forma fisica, non per
niente da qualche anno lo segue un fisioterapista, Gianluca Gresi, che il Palermo ha ingaggiato apposta per il capitano. In estate Miccoli passa
molto tempo a curare la condizione atletica per cercare di arrivare in forma al ritiro precampionato. Nell’estate del
2008 si arrabbiò con Zamparini (e con il giornalista) che di-
chiarò ad un giornale di averlo trovato un po’ ingrassato. Il
rapporto col presidente del Palermo è come fra padre e figlio
e quindi tormentato e anche
litigioso. Ma Miccoli è l’unico
a cui Zamparini abbia dato in
prestito lo yacht, che fino a
qualche tempo fa teneva ormeggiato a Palermo, o a cui
abbia messo a disposizione il
suo aereo per andare a giocare in Portogallo la partita di
addio di Rui Costa. Ma ogni
tanto lo ha anche bacchettato.
Però ieri mattina Zamparini è
stato il primo a telefonargli di
buon ora per congratularsi
con lui. Fabrizio è arrossito
per i complimenti e lo ha ringraziato promettendogli di
non volersi fermare qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
SERIE A
L’esultanza
di Diego
Milito,
32 anni, dopo
il 4˚ gol nel
4-4 contro il
Palermo
di mercoledì
INTERISTI MILITO UNICO A FARE 4 RETI SENZA VINCERE
Prima di Milito,
erano stati 11 gli
interisti capaci
di segnare 4
reti nella stessa
gara. E l’Inter
aveva sempre
vinto. Diego si
consoli con C.
Lucarelli: poker
e k.o. in
Parma-Livorno
6-4, nel 2005
Giuseppe
Meazza
Doppio poker:
alla Roma
(nel ’30) e alla
Lazio (nel ’33)
Attilio
De Maria
Un poker in
Inter-Sampierdarenese 6-1, il 20
gennaio 1935
Giuseppe
Baldini
Quattro reti in
Atalanta-Inter
2-5, nel gennaio
del ’43
Bruno
Quaresima
Anche per lui
doppio poker:
all’Alessandria e
al Bari, nel ’47
Benito
Lorenzi
«Veleno» ne
fece 4 alla
Lucchese (6-0),
il 26/10/1947
Amedeo
Amadei
Per lui quattro
reti in Inter-Bari
9-1, il 31 ottobre
1948
Istvan
Nyers
Anche lui fece
poker al Bari,
in un 4-0 dell’8
gennaio 1950
Eddie
Firmani
Fece quattro gol
in Inter-Lazio
7-0 del
5 marzo 1961
Roberto
Boninsegna
Quattro reti al
Foggia nel ’73
(5-1) e al Cagliari
nel ’74 (4-1)
Alessandro
Altobelli
«Spillo» ne fece
quattro in
Inter-Catania
6-0, nell’84
Christian
Vieri
Monopolizzò il
tabellino di
Inter-Brescia
dell’1/12/2002
IMAGE SPORT
Il Principe delle nevi
si scopre da record
con 9 gol in 6 gare
Milito non aveva mai segnato così tante reti di fila
E si consoli: Lucarelli con un poker ha perfino perso
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI
APPIANO GENTILE (Como)
Principe, sei unico! Mercoledì notte Diego Milito se n’è
tornato a casa frastornato. Aveva appena fatto poker al Palermo, ma l’Inter era uscita dal
campo con un misero punticino. Dura consolarsi pensando
che l’1 maggio 2005 in un Parma-Livorno da saldi di fine stagione Cristiano Lucarelli lo imitò, ma perse 6-4. Anche perché
dall’altra parte ne fece quattro
anche Gilardino.
Mai così caldo Resta però l’im-
presa dell’argentino, che in carriera non aveva mai segnato nove reti in sei gare come nella
striscia attuale, iniziata con un
guizzo nel 4-1 al Lecce, per poi
piazzare una doppietta al Parma (5-0), il gol derby, uno alla
Lazio, la pausa di riflessione
contro lo stesso Lecce. Prima
dell’eruzione contro l’ex compagno Viviano. Malgrado una vita
IL PRESIDENTE GIOIA A META’
Moratti: «Felice per Diego
Però avevamo già vinto...»
Risultato divertente, ma con mille però.
Ecco Massimo Moratti dopo il 4-4 di San Siro.
«Se provo più gioia per i 4 gol di Diego o
rammarico per non aver vinto? Ricorderò i
quattro gol segnati da Milito perché è un’impresa
notevole. Si diceva che era andato in crisi, ma
allo stesso modo si diceva che nel momento in
cui avrebbe di nuovo iniziato a segnare l’avrebbe
fatto a ripetizione. La sostituzione a 3’ dalla fine?
Forse Ranieri voleva fargli prendere applausi. Il
risultato? Per uno spettatore al quale non
importa nulla è divertente. Per chi è tifoso un po'
meno...». Si torna a parlare del clima: neve e
difficoltà hanno influito sul risultato? «No - dice -,
ha influito sul tipo di partita perché sono quei
match con un clima un po’ diverso che fanno
venire fuori anche gare diverse. Terreno
ghiacciato, anche se forse quello di San Siro era
migliore rispetto al solito. Per il resto la partita è
stata un po’ pazza, da ricordare e certamente...
avevamo già vinto, quindi dispiace...». Poi di Wes
dice che il problemino potrebbe essere un
problemone, ma l’allarme pare rientrato.
a pane e gol, Milito in passato si
era fermato a sette centri in sei
turni o nove in otto (con il Real
Saragozza, nella Liga), facendo appena meglio in maglia Genoa. Nove reti in sette gare (nel
2003-04, ma in B) e otto in cinque turni, nel 2008-09. La sua
ultima stagione in Liguria, prima di diventare l’icona del Triplete.
Maledetto Mondiale E proprio
nel magico 2010 iniziano i problemi del Principe, che dopo le
52 presenze in nerazzurro (condite da 30 reti) non tira il fiato
nemmeno durante l’estate. Il
Mondiale sudafricano diventa
un boomerang perché Diego
non vede il campo, ma torna comunque alla Pinetina spremuto. Meno abituato di Cambiasso e Zanetti alla doppia vita tra
club e nazionale, Milito paga le
vacanze ridotte e l’assenza di
preparazione estiva entrando
in un tunnel di infortuni e ricadute che minano la sua stagione. Anche l’ultima estate è con-
IL CAPITANO A SAN SIRO
Zanetti
«Ho difeso
un compagno
da un tifoso»
Javier Zanetti, 38 anni
ANSA
APPIANO GENTILE
dizionata dalla Coppa America
di luglio. Ferie slittate ad agosto, niente Supercoppa a Pechino e forma precaria quando a
settembre inizia la stagione.
Scorie estive Infatti, malgrado
una doppietta «casuale» proprio a Palermo (rimpallo e rigore), Milito soffre. Starebbe meglio Pazzini, ma Gasperini non
vede l’azzurro e insiste con l’uomo che aveva allenato anche a
Genova. Diego si ferma solo
contro il Napoli, per un problema al polpaccio, ma il suo rapporto con la porta sembra quello tra genero e suocera: un litigio continuo. Che tocca gli apici a Bergamo e in casa con il Lilla, quando il killer di Madrid si
mangia gol da un metro. Moratti lo punzecchia («Non è in forma»), lui non ci dorme la notte
ma sa di godere della fiducia di
Ranieri e rimane tranquillo. E
soprattutto continua ad arrivare per primo alla Pinetina e ad
uscirne per ultimo.
Maniacale La frase con Diego
non è proprio retorica. Un campione si vede soprattutto nei
down. C’è chi si deprime e chi
invece raddoppia gli sforzi. E il
Principe - oltre a un gran cuore,
tanto che mercoledì non ha parlato perché aveva «un amico
che non ha giocato e mi aspetta
in macchina» - ha davvero una
professionalità maniacale. Con
cui fa girare anche il vento. Perché se è vero che ora sta bene
anche fisicamente, resta il fatto
che prima colpiva la traversa
da due passi e ora la rasoiata
nel derby prende il palo ed entra, gli avversari (Silvestre) gli
servono assist e una svirgolata
di Pazzini diventa un invito a
nozze. Per fare poker ci vorrà
bene un po’ di fortuna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
I NUMERI
2
i poker
di Milito in
carriera. Prima di
quello di
mercoledì c’era
riuscito l’8
febbraio 2006, in
Real
Saragozza-Real
Madrid 6-1,
semifinale di
Coppa del Re
9
le reti
dell’argentino
negli ultimi sei
turni di
campionato con
l’Inter: 1 al Lecce,
2 al Parma, 1 a
Milan e Lazio e 4
al Palermo
51
i gol
di Milito da
quando è
arrivato all’Inter,
nel 2009: 39 in
campionato, 9 in
Champions, 3
nelle coppe
nazionali
(m.d.v.) La precisazione
del capitano arriva dopo una
nottata pazzesca, un risultato
assurdo contro il Palermo e
una chiara difesa del gruppo
dopo che - al rientro negli spogliatoi - erano volate parole
troppo grosse all’indirizzo di
un giocatore nerazzurro. Ecco
l’arringa di Javier Zanetti.
«L’altra sera, al primo anello
rosso, c’era un tifoso, un solo
tifoso, che insultava un mio
compagno di squadra - racconta il massimo graduato interista a Inter Channel -. A quel
punto sono intervenuto, ho ritenuto opportuno farlo perché
mi sembrava esagerato quello
che stava accadendo».
Sopra le righe La scena va ap-
punto in onda alla fine del 4-4
contro il Palermo: mentre i giocatori stanno rientrando negli
spogliatoi, Javier Zanetti sente certi insulti e non ci pensa
due volte prima di fare due
passi indietro e zittire quel tifoso che aveva preso di mira il
suo compagno di squadra. «Io
ho sempre rispettato i miei tifosi - ecco l’ulteriore precisazione di Zanetti -, ma questo singolo era andato sopra le righe.
Mi sembrava strano, ci sono rimasto male perché questo mio
compagno era dietro di me e
mi immaginavo lo stato d’animo dopo la partita. Capisco
che dopo una gara ci siano le
pulsazioni a mille però...». Come dire: c’è modo e modo di
reagire ad un pareggio pur
pazzesco e a una serie di sbavature difensive. In tutto questo,
il capitano fa un accenno alla
gara che attende domani l’Inter all’Olimpico (ore 15).
«L’idea è sempre quella: di reagire e migliorare».
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
4
Interrotta
Nodi Sneijder e difesa
Il mondo Ranieri
capovolto in 8 giorni
L’olandese può farcela per Roma: oggi il responso
Ma il tecnico è di nuovo a caccia dell’equilibrio perduto
ANDREA ELEFANTE
MILANO
Dipende dal dolore Non impegnativi al punto da sperare di
non averli, ipotesi che a proposito di Sneijder pare da scongiurare in vista di Roma-Inter. Anche
se la certezza della sua disponi-
Wesley Sneijder, 27 anni, all’Inter dal 2009 DI CIUCCIO
IL REGISTA PRESENTAZIONE DOPO IL DEBUTTO
16
le presenze
stagionali di
Sneijder:
l’olandese è
stato titolare 13
volte e solo
quattro volte ha
giocato tutti i
90’. Ha segnato
due gol: uno in
Supercoppa
italiana al Milan
e uno
all’Atalanta
7
i gol subìti
dall’Inter
nelle ultime tre
partite:
Napoli-Inter 2-0
(Coppa Italia),
Lecce-Inter 1-0,
Inter-Palermo
4-4. Nelle otto
gare precedenti
ne aveva
incassati
appena tre.
1,19
i gol a
partita
subìti dall’Inter
quando c’è in
campo Samuel.
La media si alza
a 1,33 nelle
nove partite
stagionali in cui
l’argentino non è
stato schierato
Wes l’altro ieri ha
subìto un colpo
alla gamba: non
ha fratture, ora
dipende dal dolore
bilità non c’è ancora: diciamo
che al momento è più sì che no,
e che la risposta decisiva si avrà
dopo l’allenamento di oggi, in
base all’evoluzione del dolore.
Perché Sneijder l’altro ieri sera
ha ricevuto un colpo alla gamba
destra dopo 10’ di Inter-Palermo: ci ha giocato sopra per
un’oretta, poi Ranieri lo ha tolto
quando gli è sembrato che
l’olandese non desse più garanzie a livello di continuità nell’intensità. Mercoledì sera Wes e il
professor Combi erano abbastanza preoccupati: il dolore
era molto forte, tale da far temere addirittura una microfrattura e da indurre il presidente Moratti, ieri mattina presto, a ipotizzare «qualcosa di più di un
semplice problemino». Gli accertamenti seguenti hanno invece escluso complicazioni importanti e Sneijder ha potuto tweettare «Niente di serio per fortuna, spero di poter giocare sabato». Speranza e non ancora certezza, perché ancora ieri in realtà l’olandese sentiva un po’ di
dolore.
In altalena Se avrà Sneijder, Ranieri dovrà ripensare sistema di
gioco e uomini con cui affrontare la Roma: per fare in modo di
non perdere — indipendentemente dal fatto che Wes sia
13
I NUMERI
LORENZ.IT
Sette gol (subìti) in sette
giorni. Che poi i giorni sono otto, ma insomma il senso è quello. Nelle ultime tre partite troppe cose hanno funzionato male
non tanto in difesa quanto nella
fase difensiva dell’Inter, prima
Castellazzi e poi Julio Cesar hanno passato serate e pomeriggi
poco piacevoli e insomma, gira
e rigira si torna ancora lì: le tre
partite in oggetto sono quelle
del ritorno di Wesley Sneijder
da titolare e verrebbe automatico pensare che l’olandese sia diventato un grattacapo, più che
un risorsa. Automatico ma sbagliato, perché ovviamente non
c’è un nesso di causa-effetto immediato fra le due cose. Anche
se certi giocatori, soprattutto se
rientrano dopo tanto tempo,
possono apparire ingombranti,
prima di scoprirli risolutivi.
schierato dall’inizio o a partita
in corso — quell’equilibrio che
sembrava faticosamente aver
trovato e che invece non si può
ancora considerare una costante della stagione nerazzurra da
quando c’è lui in panchina. Stagione che si può dividere in tre
blocchi: dal 24 settembre al 7 dicembre, in 14 partite, l’Inter ha
segnato 18 gol e ne ha subìti 17;
dal 10 dicembre al 22 gennaio,
il periodo delle sette vittorie consecutive in campionato, in otto
partite ancora 18 gol fatti, ma
appena tre subìti; dal 25 gennaio a mercoledì — le tre partite in
otto giorni di cui sopra — 4 gol
segnati e 7 subìti. Una brutta altalena, con una nota a margine:
quando gioca Samuel, l’Inter subisce 1,19 gol a partita; senza di
lui, la media sale a 1,33. Sono
freddi numeri, ma in realtà dicono qualcosa anche quelli.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Angelo Palombo, 30 anni, fra il ds Ausilio (a sinistra) e il dt Branca ANSA
Palombo: «La Samp
mi ha scaricato
Moratti ringraziato...»
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
APPIANO GENTILE (Como)
Scaricato là, caricato in
corsa qua. Ieri presentato, l’altroieri arruolato: ecco Angelo
Palombo, regista che la Samp
ha fatto fuori (pur sospendendo la sua maglia numero 17) e
che Moratti ha ringraziato. «Sì
- dice il regista -: quando abbiamo concluso la trattativa, io ho
ringraziato il presidente e lui
ha detto "No, grazie a te". Non
è possibile mi sono detto, ho capito male: invece è proprio un
signore». Altro stupore? «Giocare a San Siro è un sogno:
l’ovazione nel mio ingresso in
campo contro il Palermo è stata sorprendente».
Garrone, grazie a metà Di lui fra le altre - si ricorda il pianto
per la Samp in B («Un trauma,
ancora mi vengono le lacrime»), Samp che però a un certo punto gli ha detto vai pure.
«Dieci anni a Genova, un pezzo
di cuore è lì. Poi mi hanno detto che non rientravo più nei loro piani, e mi sono fatto da parte. Ringrazio la famiglia Garrone: non per le ultime vicende
ma per gli anni passati in cui mi
hanno cresciuto come un figlio. Fosse stato per me avrei
finito la carriera lì». L’Inter: imbarco dell’ultima ora. «Una sorpresa bellissima: avevo più di 3
squadre che mi volevano, non
il Milan: alla fine si fanno delle
scelte e credo che l’Inter sia il
massimo».
Mou, Nazionale e Champions Ha
ritrovato gli ex Samp Castellazzi, Poli e Pazzini («Sta segnando meno rispetto alla Samp?
Qui gioca più per la squadra e
si sacrifica tanto»), ora ricorda
quell’occhiolino con Mou nell’Inter-Samp delle manette.
«Milito mi aveva fatto un fallo
a centrocampo, Mourinho mi
aveva poi fatto l’occhiolino per
dirmi che aveva capito che era
stata una brutta entrata, c’era
stato un bel cenno d’intesa.
Penso che gli avesse fatto piacere che non avessi fatto sceneggiate. E poi Milito era così preoccupato che mi chiamò dieci
volte». Palombo è all’Inter anche per Euro 2012. «Anche se
ho 30 anni io ci credo di poter
tornare in azzurro. E non vedo
l’ora di giocare la Champions:
in quella manifestazione ho fatto due gare, ma di Preliminari
che furono terribili (Samp eliminata dal Werder). Ho un bel
conto aperto, voglio rifarmi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL NEOACQUISTO
Guarin: «Sono
un guerriero
con tecnica»
CollezioneTwinTwelveICassainacciaioIPBlack|Cinturinoinsilicone
Fondo e corona a vite I Impermeabile 100 m I Movimento a quarzo.
APPIANO GENTILE
Fredy Guarin si confessa a
Inter Channel. «L’Inter - dice il
colombiano - è un’istituzione:
chi arriva qui sa di dover
avere la mentalità da
campione. Nelle squadre in
cui ho giocato ho sempre
vinto titoli, sia nel Boca e sia
nel Porto, in cui negli ultimi 3
anni e mezzo ho visto ben 9
trofei. Che giocatore sono?
Un guerriero del campo, uno
che lotta fino in fondo. Poi
cerco di fare giocate
tecniche, più col destro ma
usando anche il sinistro.
Cordoba? E’ un esempio. Ora
devo avere calma nel
rientrare, ma non vedo l’ora».
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
SERIE A
Sviste arbitrali
E’ Mazzarri
a scatenare
l’ira di Braschi
Il designatore ammette solo l’errore di
Lazio-Milan. E applaude El Shaarawy
A
SOTTO
ACCUSA
S
Damato
L’arbitro
di Lazio-Milan
è stato contestato
per il fallo di mano
non visto, ma non
è stato aiutato
dall’assistente
S
Banti
In Napoli-Cesena
l’arbitro di
Livorno annulla
la rete di Pandev:
anche in questo
caso l’errore è
del guardalinee
S
Guida
Terzo errore di
un guardalinee:
in Inter-Palermo
Milito è in
fuorigioco
nell’azione del
terzo suo gol
VELENI DOPO LA SVISTA ARBITRALE CONTRO IL CESENA
Dossier del Napoli:
nel mirino 10 gare
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
LAZIO-MILAN
Il tocco di mano di Dias
Sullo 0-0 El Shaarawy ruba il tempo in area a Dias e
s’invola verso la porta: il difensore brasiliano tocca il
pallone con un pugno, che poi viene toccato di mano
anche dall’attaccante rossonero. Il guardalinee segnala
all’arbitro solo il secondo tocco: niente rigore 4PRESS
Memoria corta Ascoltando le di-
FRANCESCO CENITI
Stupore, ma anche rabbia. Ufficialmente i vertici arbitrali hanno deciso di non commentare gli errori del turno infrasettimanale e non replicare
alle dure accuse mosse dal Napoli e da Mazzarri. Il silenzio è
motivato anche dal fatto che si
è alla vigilia di un altro delicato
turno di A, con sfide a rischio
come Roma-Inter e Milan-Napoli. Ma c’è un secondo aspetto, non meno importante: rispondere avrebbe alzato i toni
della polemica, soprattutto perché dalle parti dell’Aia le cose si
vedono in molto totalmente diverso.
Differenze Partiamo, però, dai
rimpianti del designatore Braschi. Con i suoi collaboratori ha
analizzato l’errore dell’Olimpico, con il rigore negato al Milan. L’assistente Maggiani si è
giustificato con la velocità dell’azione e l’incrocio delle braccia: dalla sua prospettiva ha visto un tocco di mano di El Shaarawy e non di Dias. L’arbitro Damato aveva colto la giusta dinamica, ma senza certezze. Ecco
perché si è fidato di un collaboratore esperto (oltre 200 gare
in A), cambiando la sua decisione. È questa l’unica svista che
Braschi considera «pesante».
Ma la sua squadra è finita sul
banco degli imputati anche in
altre partite. E qui ritorniamo a
Mazzarri e alle sue dichiarazioni («persi nelle ultime giornate
5 punti a causa degli arbitri»).
Intanto il designatore ha fatto
notare al suo entourage la differenza di stile tra il tecnico del
Napoli e quello del Milan, Allegri, che non ha usato il rigore
non dato per giustificare la
sconfitta. Mazzarri, invece,
non solo ha contestato in maniera plateale le scelte di Banti,
ma ha parlato di un «dossier»
che conterrebbe tutti i torti subiti in campionato.
chiarazioni in tv, la prima reazione del designatore è stata
stupore. Ma poi è subentrata la
rabbia per quelle da lui considerate falsità per coprire una stagione storta. Di questo e di altro si è parlato in alcune telefonate tra Braschi e il presidente
Nicchi, ma anche con Abete, numero uno della Figc. Punto primo: il gol annullato a Pandev
nasce dopo un’azione caotica,
con due posizioni di fuorigioco
al limite. Per il Napoli il gol era
regolare, per i vertici arbitrali
Pandev era in offside di pochi
centimetri, ma ammettono che
forse la scelta migliore sarebbe
stata quella di lasciar giocare.
Punto secondo: inaccettabili le
accuse del dopo gara con il riferimento alla sfida di Genova
per un presunto fallo (Braschi è
categorico: non c’era) a centrocampo molto prima che arrivasse il 3-0 e al dossier sui torti.
Punto terzo: ci vuole faccia tosta o memoria corta a parlare
degli errori «dimenticandosi»
che solo una settimana prima
la squadra di Mazzarri è approdata in semifinale di Coppa Italia anche grazie a un netto rigore negato all’Inter. Non solo, in
campionato gli azzurri non hanno mai avuto un penalty contro. Insomma, il silenzio dei vertici arbitrali è spiegato proprio
dalla volontà di evitare uno
scontro frontale.
Altri episodi Tornando agli altri
errori, c’è la difesa del designatore: il fuorigioco di Milito era
difficile da vedere anche per le
condizioni atmosferiche, ritenute infondate le proteste di Lazio e Roma per presunti rigori
non dati. Braschi in privato ha
poi lodato El Shaarawy dopo il
contatto con Marchetti: «Molti
al suo posto si sarebbero buttati. In Italia c’è una cultura malata: ingannare l’arbitro è considerato normale. Così non si va
da nessuna parte...».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI-CESENA
Il gol annullato a Pandev
Nel finale concitato il Napoli trova il gol con Pandev, ma
la gioia del macedone viene strozzata dalla bandierina
alzata dell’assistente, che ravvisa, errando, una
posizione di fuorigioco dell’attaccante dopo il tocco
nel cuore dell’area di Maggio ANSA
INTER-PALERMO
Milito in fuorigioco sul 3o gol
Serata memorabile per Milito a San Siro, che realizza
quattro reti al Palermo. Ma sul terzo gol del Principe
pesa l’errore dell’assistente Comito, che non si accorge
della posizione di fuorigioco di partenza di Milito sul
lancio profondo di Lucio AFP
C’è un dossier di alcune
pagine che il Napoli ha approntato e che recapiterà al presidente della Lega. Un lungo
elenco di torti subiti che, secondo De Laurentiis e Mazzarri, avrebbero danneggiato il loro Napoli, soprattutto nelle ultime 3 gare, quelle menzionate dall’allenatore nel dopo partita col Cesena. L’analisi del pareggio di mercoledì sera, l’ha
incentrata sul gol annullato a
Pandev, «regolarissimo», e su
alcuni presunti errori commessi dagli arbitri nelle trasferte
di Siena e Genova. «Ci mancano almeno 5 punti», ha spiegato uno stizzito Mazzarri.
Punti mancanti Sono 10 le partite sotto accusa, secondo il Napoli. In realtà, però, sono 3 le
gare nelle quali gli errori arbitrali sono stati decisivi. Contro
la Fiorentina (0-0), alla quinta
giornata, fallo di mano in area
di Pasqual; contro la Lazio
(0-0), alla dodicesima giornata, gol annullato a Cavani per
un fuorigioco di Maggio che
non c’era ed, infine, contro il
Cesena (0-0) l’altra sera. Fin
qui le istanze del club napoletano. Ma ci sono state anche
proteste di altre società per alcuni favoritismi arbitrali avuti
dal Napoli. Come nell’esordio
in campionato, a Cesena, al
quale viene negato un rigore
per una trattenuta di Aronica
su Mutu. Oppure, contro il Milan con le proteste dei rossone-
ri per un fallo di mano di Cannavaro: c’era il rigore e il giallo per il difensore. Infine, la
rabbia di Claudio Ranieri dopo Inter-Napoli, quando Obi
venne ammonito per un fallo
su Lavezzi, inesistente, e poco
dopo venne nuovamente ammonito e quindi espulso per
un fallo su Maggio che determinò la concessione del rigore, anche questo inesistente,
perché commesso fuori area.
Analisi tecnica Fin qui la que-
stione arbitrale che non può,
in ogni modo, essere un’attenuante per mascherare le difficoltà. Detto che la Champions
League ha preteso un dispendio di energie ulteriore e che
c’è una semifinale di Coppa Italia da giocare, è in campionato
che Mazzarri e i suoi non stanno convincendo. E, soprattutto, sta emergendo che il mercato estivo (Fernandez, Fideleff,
Chavez, Inler, Dzemaili, Britos, Donadel) non è stato congeniale per affrontare il triplice impegno stagionale. A gennaio, invece, è arrivato Vargas, pagato 11 milioni. Finora,
però, non ha ancora dimostrato quel talento che ha convinto De Laurentiis ad investire
una cifra così elevata dopo i
50 milioni spesi in estate. Insomma, lamentarsi è bene, ma
sarebbe meglio se lo staff tecnico, di tanto in tanto, si assumesse anche qualche responsabilità, perché l’inconsistenza del Napoli in campionato,
non la si può addebitare soltanto agli errori arbitrali.
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A CASTELVOLTURNO
VERSO LA CHAMPIONS
Dal mare arriva
un cadavere
Tifosi in rivolta
per il caro prezzi
NAPOLI (g.m.) Mattinata
particolare ieri per i giocatori
del Napoli, che hanno ripreso
gli allenamenti in vista della
partita di domenica a San Siro
contro il Milan. Sulla spiaggia
di Castelvolturno, a pochi
metri dal centro sportivo, è
stato ritrovato un cadavere in
avanzato stato di
decomposizione. Si tratta di un
uomo, evidentemente
deceduto da tempo, il cui
corpo è stato restituito dal
mare. Gli uomini della Guardia
Costiera hanno attraversato i
campi di allenamento per
recarsi sul posto ed effettuare
i rilievi del caso.
NAPOLI (mi.mal.) Tifosi
in rivolta, per il caro-prezzi
praticato dalla società per la
gara d’andata degli ottavi di
Champions League, in
programma al San Paolo il 21
prossimo. Si va da un
massimo di 250 euro per la
tribuna d’onore fino ai 30 per
le due Curve. Inoltre, la tribuna
Posillipo costerà 180 euro,
mentre un tagliando del
settore Distinti verrà pagato
100 euro. Insomma, in un
momento di crisi nera per
l’economia italiana, la rabbia
dei tifosi è più che legittima
dinanzi ad una pretesa che
non ha uguali, in Italia.
CONSIGLIO CONI SUBITO OPERATIVA LA NORMA SULL’ONORABILITÀ. RIFLESSI NEL CONSIGLIO FEDERCALCIO
MINI-ABBONAMENTI
Lotito sospeso, si può sostituire
Osservatorio: nuove card
al «servizio» dei tifosi
MAURIZIO GALDI
Una raccomandata è stata già inviata dalla Federcalcio
al presidente della Lazio Claudio Lotito per annunciare la sua
sospensione da Consigliere federale in virtù dell’approvazione, ieri mattina, della nuova
norma a tutela dell’onorabilità
degli organismi sportivi. È questa la prima conseguenza dell’approvazione, ieri, in Consiglio Nazionale del Coni delle
nuove norme: immediatamente operativa quella sull’«onorabilità», probabilmente dalla
prossima stagione sportiva entrerà in vigore quella che ridu-
Norma calciopoli Ieri è stata ap-
statuto che prevede siano i Consigli federali a deliberare sull’assegnazione o la revoca dei titoli
sportivi. Un cambiamento radicale che eviterà problemi di
«non competenza» e che ha determinato grande soddisfazione in Federcalcio: «Se i saggi nominati dal Coni hanno stabilito
che la norma andasse riscritta,
la nostra decisione di luglio di
non competenza a decidere sullo scudetto 2006, era motivata
e corretta», è il commento che
trapela da via Allegri. La riforma comporta anche una riduzione dei tempi del procedimento sportivo che dovrà durare al massimo trenta giorni.
provata anche la modifica dello
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Casa cambia in Figc La Federcal-
Il presidente della
Lazio sarà
sostituito: la Lega
di A non perderà
pezzi in Consiglio
ce i tempi e i gradi della giustizia sportiva. Infatti per la riforma della giustizia sportiva serve che la modifica allo statuto
del Coni venga approvata dal
ministero vigilante (quello dello sport) per poi essere inserita
in quelli federali (ma per quelli
ci penserà il commissario ad
acta Giulio Napolitano che la
Giunta ha nominato).
cio, comunque, ha già previsto
di modificare alcune norme delle sue Noif. Innanzitutto provvederà alla cancellazione dell’articolo 22 bis (ormai superato dalla norma Coni); in questo
modo Lotito, sospeso dal Consiglio federale, potrà tornare ad
occuparsi però del suo club: lì
la sospensione non si applica.
Inoltre la Federcalcio provvederà a consentire un «supplente»
alla Lega di A che con la sospensione di Lotito avrebbe un rappresentante in meno in Consiglio federale.
(ma.gal.) «Il sogno
dell’Osservatorio è che, pure
rispettando i criteri di
sicurezza, sparisca la tessera
del tifoso e che questa diventi
un card al servizio dei tifosi per
riempire sempre di più gli
stadi»: non ci sono dichiarazioni
ufficiali, ma è questo il clima
che si respira all’Osservatorio
del Viminale con la nuova
accoppiata ministro
Cancellieri-presidente Sgalla.
Una volontà che vede la sua
continuità nel segretario
Massucci, da sempre
impegnato nel rapporto con in
club. La tessera è sempre stata
un’operazione di fidelizzazione,
ma è stata vissuta da tifosi e
club come una schedatura.
Doveva servire solo per le
trasferte e per accedere ai
settori ospiti, alla fine è stata
legata agli abbonamenti e
snaturata. La decisione di
mercoledì di aprire alle card
elettroniche per
mini-abbonamenti, è la strada
che si vuole praticare dalla
prossima stagione. Per questo
l’8 febbraio un apposito gruppo
di lavoro presenterà le nuove
proposte che puntano
soprattutto a semplificare
l’emissione dei biglietti
soprattutto per i minorenni
accompagnati dai genitori.
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
SERIE A
Reja e Lazio, non c’è pace
Ora è scontro sul mercato
Sono di nuovo scintille tra tecnico e società per i mancati rinforzi
Si tenta la riconciliazione, ma a fine anno le strade si separeranno
DAL NOSTRO INVIATO
UN CASO SU TWITTER
STEFANO CIERI
FORMELLO (Roma)
Cisse, gol col Qpr
e insulti razzisti
Vittoria storica sul Milan,
classifica con vista Champions,
Hernanes che torna a illuminare la scena. Per la Lazio ci sarebbero tutti gli ingredienti per godersi un momento sereno come pochi. E invece il clima attorno e dentro Formello resta
plumbeo come il cielo che in
questi giorni sovrasta Roma.
Djibril Cisse, 30 anni, ex punta della Lazio REUTERS
Edy Reja, 66 anni, dà le indicazioni ai suoi durante la sfida col Milan LAPRESSE
massima che tuttavia è saltata
a 24 ore dalla chiusura per un
improvviso e imprevisto rilancio dei russi. Motivazioni che
Reja ha compreso, ma non giustificato. «C’è grande amarezza per come è finito il mercato», ha detto al termine di Lazio-Milan.
Separazione a fine anno? Reja
ha poi aggiunto che il caso è
chiuso. Ma la frattura con la società (che si aggiunge ai malumori con l’ambiente dei mesi
scorsi) spingono sempre di più
il tecnico lontano da Roma a fine stagione. Certo, molto dipenderà dai risultati. La vitto-
ria sul Milan (che in campionato mancava da 14 anni), ad
esempio, ha avuto il potere di
placare sul nascere il malessere della piazza ed ha rasserenato l’atmosfera a Formello. Se la
Lazio dovesse continuare il suo
incredibile campionato, forse
tutto si ricomporrà e Reja e Lazio continueranno a viaggiare
assieme. Ma intanto la realtà,
per il tecnico, continua ad essere quella di una squadra bella e
vincente, ma piena di cerotti
(l’ultimo infortunato è Dias:
starà fuori un mese) e senza alternative. Quelle sarebbero dovute arrivare dal mercato.
Reja lo aveva previsto. «Vedrete, in
Inghilterra farà almeno 10-12 gol». E Djibril Cisse
non lo ha smentito. Arrivato a Londra martedì,
mercoledì è subito sceso in campo con la sua
nuova squadra, il Queens Park Rangers. Ed ha
immediatamente segnato, dopo appena 12 minuti,
portando in vantaggio il Qpr nel match esterno
con l’Aston Villa, poi finito per 2-2. «È stata una
giornata fantastica — ha commentato alla fine il
francese —. Io ho debuttato e segnato e la Lazio
ha battuto il Milan, sono felicissimo anche per la
mia squadra».
Meno dolci (per usare un eufemismo) sono state
invece le parole rivolte a Cisse sul suo profilo
Twitter da alcuni seguaci che lo hanno insultato
con epiteti come «grande scimmia» e «fottuto
negro». Elegante la replica del giocatore: «Questa
è la fiera degli idioti. Mi insultate solo perché ho
cambiato squadra?».
A proposito della sua avventura italiana Cisse ha
invece detto: «Sono contento di essere tornato in
Inghilterra, alla Lazio non mi sono ambientato
anche perché non ho potuto mai giocare nel mio
ruolo naturale». In realtà Reja lo ha fatto giocare
in tutte le posizioni di attaccante, ricevendone in
cambio solo delusioni. «Ha sofferto più del
previsto le difese italiane — ha spiegato il tecnico
—, lui è uno che ha bisogno di spazi per esprimersi
al meglio: nel campionato inglese li troverà».
Luis Enrique: «Roma, più ferocia»
MASSIMO CECCHINI
ROMA
C’è un video che spopola
in Rete e che, in fondo, rende
bene il quadro della situazione
in cui versa la Roma al fixing attuale. Dopo il ko di Cagliari, un
cronista chiede a Luis Enrique
se a suo parere la squadra abbia
fatto un passo indietro rispetto
al brillante inizio d’anno. Lo
spagnolo sembra stralunato e
comincia un silenzio lungo 17
secondi, un’eternità che imbarazza e sconcerta tutti i presenti. In quei secondi (raccolti da
LaRoma24.it) Luis Enrique si
tocca il viso, si guarda intorno,
sembra essere lontano migliaia
di chilometri da quella stanza
dimessa. Se avesse un fumetto
sulla testa, reciterebbe il titolo
di un celebre libro di Bruce Chatwin: «Che ci faccio qui?».
2
i punti in più
per la Lazio
in questa
stagione
rispetto allo
scorso anno,
quando con le
stesse partite
i biancocelesti
totalizzarono
37 punti.
Tifosi arrabbiati Ecco, l’impres-
sione è che l’atteggiamento dell’allenatore rappresenti un po’
il paradigma dello sconcerto attuale, visto che la squadra —
dopo una campagna acquisti
da 70 milioni (40 milioni al netto delle entrate) che non si registrava dagli anni dell’ultimo
scudetto — adesso tema di perdere il capitale più importante
che ci sia: la pazienza dei tifosi.
Il tam tam dell’etere e della Rete, infatti, ieri segnalava come
la luna di miele sia virtualmente terminata, ma non per la
sconfitta in sé (la nona stagionale) quanto per l’atteggiamento remissivo di un gruppo di sicuro talentuoso.
Faccia a faccia Per questo la ven-
tina di minuti in cui Luis Enrique ha parlato alla squadra ha
evidenziato proprio questi concetti: «In certi momenti facciamo buone cose, poi ci sono dei
blackout inspiegabili. Non basta più essere diligenti, occorre
una maggiore ferocia agonistica». Un concetto che la dirigenza condivide in pieno e che ha
sottolineato anche allo stesso
allenatore. Terminato il confronto con l’allenatore, la squadra ha voluto rimanere chiusa
nello spogliatoio per una decina di minuti. Sono stati soprattutto i «senatori» a scuotere un
gruppo composto da stranieri e
giovani, che non immaginano i
rischi insiti nell’anonimato.
19
le reti subite
dalla Lazio
in 21 partite
disputate, le
stesse del Milan.
La miglior difesa
è della Juventus
con 13 gol subiti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GAZZA OFF SIDE
FATTI E MISFATTI
DEL CAMPIONATO
«Milano in bianco, la
Juve gode», «Inter, Milito da
record», «Da Baggio a
Pruzzo i poker in A»: questi
alcuni dei titoli di Gazza Off
Side, la rubrica di Diego
Antonelli e Alberto Cerrutti.
«Sono qui grazie a Moratti»:
così Motta al Psg
+3, TUTTO QUELLO
CHE DEVI SAPERE
PER GIOCARE MAGIC
Nuova puntata di +3,
la rubrica con tutte le
notizie indispensabili ai
giocatori della Magic. Bike:
Filippo Pozzato ospite della
rubrica di Antonino Morici.
Motori: scopri tutti i segreti
della nuova McLaren.
Egitto, le immagini terribili
Rinviate altre 7 gare
della 4a di ritorno
A
HANNO
DETTO
S
Baldini
Siamo tornati a
essere
altalenanti come
all’inizio. La
squadra è stata
pensata per far
maturare i
giovani
Luis Enrique, 41 anni, tecnico della Roma LIVERANI
Diego Milito, 32 anni ANSA
PRIMAVERA
S
sto, la migliore notizia è il ritorno in campo di De Rossi che —
al netto del suo imminente rinnovo con clausola di rescissione — domani contro l’Inter (dopo il cambio di orario i biglietti
sono rimborsabili sino alle 15
di oggi) accantonerà le preoccupazioni per la pubalgia per ridare equilibrio ad una squadra
che lo ha perso. Segnalato come dall’Inghilterra rimbalzi la
notizia del City pronto a offrire
10 milioni a stagione all’azzurro, resta la considerazione di
base. La clausola di uscita di De
Rossi non è legata (solo) ai guadagni, ma anche alla possibilità
di essere parte di un progetto
sicuramente ambizioso, in stile
Real Madrid o City, appunto.
Le altimetrie di rendimento della nuova Roma, perciò, creano
legittime perplessità. Al di là
del rinnovo in vista, nei prossimi mesi la Roma in fondo dovrà
dare delle risposte anche a lui.
Tvf
Taccuino
Totti
Non siamo
partiti con il
piede giusto, ci
siamo messi
male in campo e
ci assumiamo le
nostre
responsabilità
Torna De Rossi In questo conte-
Gazzetta.it
Gazza
2
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BUFERA GIALLOROSSA DOPO LA PESANTE SCONFITTA DI CAGLIARI IERI FACCIA A FACCIA FRA TECNICO E GIOCATORI
Lo spagnolo vuole
maggiore grinta e
il gruppo si
«confida» da solo.
Torna De Rossi
I NUMERI
gli acquisti
del club
di Lotito
nel mercato
di riparazione
appena
concluso: sono
l’attaccante
Alfaro
e il trequartista
Candreva.
Il grande freddo Non è solo quel-
lo che i romani si accingono a
dover fronteggiare nelle prossime ore, con tanto di chiusura
delle scuole decretata dal sindaco Alemanno. Il grande freddo è pure quello che si è creato
tra Edy Reja da una parte e il
d.s. Tare e il presidente Lotito
dall’altra. Tutta colpa di un
mercato invernale che ha finito
per indebolire o quanto meno
non rinforzare un organico
che, viceversa, andava puntellato per inseguire il sogno-Champions. Il tecnico e il
d.s. si sono confrontati mercoledì, all’indomani della chiusura delle liste e prima del match
col Milan. Un confronto duro
nel quale Reja ha ribadito ciò
che, in maniera più sfumata
(ma neanche tanto) aveva detto davanti alle telecamere.
«Avevo chiesto un centrocampista e un attaccante di qualità,
è arrivato il solo Candreva. In
queste condizioni è dura lottare per il terzo posto». Tare ha
spiegato al tecnico i motivi del
mancato arrivo dei rinforzi promessi. Il club aveva puntato tutto su Honda, con cui era stato
da tempo raggiunto un accordo (pare che il giapponese sia
stato in gran segreto a Roma).
Anche con il suo club, il Cska,
era stata trovata un’intesa di
4
Diventano 14 le partite rinviate a data da destinarsi nella 4a giornata di ritorno del campionato Primavera. Dopo Cagliari-Empoli, Modena-Sassuolo, Torino-Parma, Atalanta-Udinese, Cesena-Vicenza, Varese-Inter e Catania-Gubbio, sono
state rinviate anche le 7 di ieri, la Lega ha annunciato che altre 7 gare
non potranno disputarsi. Questo
l’elenco completo: Fiorentina-Genoa, Livorno-Novara e Sampdoria-Siena del girone A; nel girone B
Cesena-Vicenza, Brescia-Cittadella
e Milan-Chievo, mentre nel girone C
è saltata anche Ascoli-Napoli. Ecco
il nuovo programma (ore 14.30). Girone A Oggi: Grosseto-Juventus. Girone B: Padova-AlbinoLeffe, Verona-Bologna (Soave). Girone C Bari-Nocerina, Crotone-Lazio (ore
13.30, Isola Capo Rizzuto), Juve Stabia-Reggina (ore 11 a Siano), Lecce-Palermo (ore 14 a Calimera), Roma-Pescara (a Trigoria).
CATANIA-ROMA
Biglietti a 1 euro
per la prosecuzione
Un solo euro per una partita
di 25 minuti. È la decisione del Catania per la prosecuzione della sfida
con la Roma, sospesa al 20’ della ripresa sull’1-1 per un violento nubifragio che ha portato all’impraticabilità
del campo. Sul proprio sito internet
la società etnea ha reso noto che
«saranno validi per l’accesso allo
stadio Massimino gli abbonamenti alle gare interne della stagione
2011-12. Esclusivamente per ragioni
tecniche legate a precise disposizioni organizzative, non saranno validi
invece i tagliandi già emessi in occasione di Catania-Roma del 14 gennaio 2012. Pertanto, la società metterà
in vendita per tutti i settori dello stadio, ad eccezione della Tribuna Elite,
biglietti al prezzo simbolico di 1 euro.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
16
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
SERIE A LA GUIDA
22
a
GIORNATA
GENOA (4-4-2)
LAZIO (4-4-1-1)
CHIEVO (4-3-1-2)
PARMA (4-3-3)
FIORENTINA (3-5-2)
UDINESE (3-5-1-1)
DOMANI ORE 15 (and. 0-1)
DOMANI ORE 15 (and. 0-0)
DOMENICA ORE 12.30 (and. 2-1)
DOMENICA ORE 15 (and. 1-2)
DOMENICA ORE 15 (and. 0-2)
1
ANTONIOLI
25
2
VON BERGEN RODRIGUEZ
11
RENNELLA
RETI
SQUADRE
PT
JUVENTUS
44 20 12 8 0 33 13
MILAN
43 21 13 4 4 43 19
UDINESE
ROMA (4-3-1-2)
INTER (4-4-2)
13
ROSSI
GUANA
PAROLO
16
5
14
18
33
COLUCCI
COMOTTO
PUDIL
La Classifica
PARTITE
CESENA (3-5-2)
CATANIA (3-5-2)
G V N P F S
41 21 12 5 4 31 17
LAZIO
39 21 11 6 4 32 19
INTER
36 21 11 3 7 34 25
ROMA
31 20 9 4 7 31 25
NAPOLI
30 21 7 9 5 36 24
PALERMO
28 21 8 4 9 30 31
GENOA
27 20 8 3 9 28 36
CHIEVO
27 21 7 6 8 18 26
CAGLIARI
26 21 6 8 7 20 23
FIORENTINA
25 20 6 7 7 20 17
PARMA
24 20 6 6 8 25 33
CATANIA
23 19 5 8 6 22 28
ATALANTA*
23 20 7 8 5 24 25
BOLOGNA
21 20 5 6 9 18 26
SIENA
19 20 4 7 9 21 22
LECCE
16 21 4 4 13 22 38
CESENA
16 21 4 4 13 13 31
NOVARA
12 21 2 6 13 19 42
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS
■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati.
*Atalanta ha sei punti di penalizzazione
MARCATORI
15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan);
Di Natale (3) (Udinese).
12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Milito (3)
(Inter); Klose (Lazio); Cavani (1) (Napoli).
11 RETI: Palacio (2) (Genoa).
10 RETI: Jovetic (2) (Fiorentina).
9 RETI: Matri (Juventus); Calaiò (3)
(Siena).
8 RETI: Giovinco (3) (Parma).
7 RETI: Nocerino (Milan); Miccoli
(Palermo); Osvaldo (Roma).
6 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Mutu (2)
(Cesena); Marchisio (Juventus); Hernanes
(3) (Lazio); Di Michele (2) (Lecce); Hamsik
(Napoli); M. Rigoni (3) (Novara).
10
MUTU
BORINI
LODI
12 BIAGIANTI 4
27
10
MARCHESE
ALMIRON
13
IZCO
Giovedì 9 febbraio, ore 20.45
LAZIO-CESENA
(and. 2-1)
Sabato 11 febbraio
UDINESE-MILAN (ore 18)
(1-1)
CAGLIARI-PALERMO (ore 20.45) (2-3)
Domenica 12 febbraio, ore 15
ATALANTA-LECCE
(2-1)
CATANIA-GENOA
(0-3)
INTER-NOVARA
(1-3)
PARMA-FIORENTINA
(0-3)
BOLOGNA-JUVENTUS (ore 20.45) (1-1)
Lunedì 13 febbraio ore 20.45
NAPOLI-CHIEVO
(0-1)
SIENA-ROMA
(1-1)
www.piccoliannunci.rcs.it
Si precisa che tutte le inserzioni relative a
ricerche di personale debbono intendersi riferite a personale sia maschile sia femminile,
essendo vietata ai sensi dell’ art. 1 della legge
9/12/77 n.903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al
lavoro, indipendentemente dalle modalità di
assunzione e quale che sia il settore o ramo di
attività. L’inserzionista è impegnato ad osservare tale legge.
33
KUCKA
88
11
BIONDINI JANKOVIC
82
8
GILARDINO PALACIO
10
LUCIANO
16
RIGONI
77
THEREAU
31
PELLISSIER
9
ROCCHI
7
20
SARDO
13
JOKIC
7
SAMMARCO
23
PALOSCHI
4
18
8
2
GOBBI GALLOPPA MORRONE JONATHAN
15
NASTASIC
18
21
85
16 BEHRAMI MONTOLIVO LAZZARI 23
CASSANI
PASQUAL
8
11
AMAURI JOVETIC
10
DI NATALE
11
10
7
GIOVINCO FLOCCARI BIABIANY
8
HERNANES
24
5
14
GAMBERINI NATALI
27
ARMERO 6
4
23
ABDI
8
3 BASTA
ISLA
PANCHINA 88 Ravaglia, 6 Lauro, 77 Ceccarelli, 15 Martinho, ? Santana, 55 Martinez, ? Iaquinta.
ALLENATORE D. Arrigoni.
BALLOTTAGGI
Rossi-Santana
80-20%, Rennella-Iaquinta 80-20%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Parolo, Guana, Von Bergen.
INDISPONIBILI Djokovic (10 giorni), Moras (da valutare).
PANCHINA 18 Curci, 3 Josè Angel, 44
Kjaer, 20 Perrotta, 23 Greco, 30 Simplicio, 31 Borini.
ALLENATORE Luis Enrique
BALLOTTAGGI
Gago-Simplicio
80-20%, Borini-Bojan 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI Cassetti, Gago e De Rossi.
INDISPONIBILI Cassetti (7 giorni), Burdisso (90 giorni), Osvaldo (10 giorni)
PANCHINA 22 Lupatelli, 31 Sampirisi, 36
Meucci, 10 Birsa, 19 Jorquera, 27 Constant, 2 Pratto. ALLENATORE Marino.
BALLOTTAGGI Jankovic-Constant
60-40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Constant, Kucka, Kaladze,
Granqvist.
INDISPONIBILI Bovo (30 giorni), Antonelli (5 giorni), Rossi (5 giorni), Veloso (5 gg).
PANCHINA 17 Puggioni, 93 Dramé,
5 Mandelli, 56 Hetemaj, 6 Bradley, 8 Cruzado, 9 Moscardelli. ALL. Di Carlo.
BALLOTTAGGI Pellissier-Moscardelli
70-30%, Sammarco-Hetemaj 60-40%,
Rigoni-Bradley-60-40%, Jokic-Dramé
65-35%. SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Mandelli, Thereau, Pellissier,
Luciano, Hetemaj, Sammarco.
INDISPONIBILI nessuno.
PANCHINA 89 Neto, 31 Camporese,
29 De Silvestri, 17 Salifu, 92 Romulo,
6 Vargas, 22 Ljajic. ALLENATORE Rossi.
BALLOTTAGGI
Pasqual-Vargas
70-30%, Lazzari-Salifu 70-30%.
SQUALIFICATI Olivera (1).
DIFFIDATI Lazzari, Gamberini, Behrami,
Cassani, Nastasic.
INDISPONIBILI Kroldrup (10 giorni),
Kharja (15 giorni).
PANCHINA 1 Kosicky, 14 Bellusci,
16 Llama, 8 Seymour, 17 Gomez,
9 Suazo, 28 Barrientos.
ALLENATORE Montella.
BALLOTTAGGI Biagianti-Seymour
60-40%, Catellani-Gomez 70-30%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Bellusci.
INDISPONIBILI Campagnolo (10 giorni).
PANCHINA 18 Curci, 3 Josè Angel, 44
Kjaer, 20 Perrotta, 23 Greco, 30 Simplicio, 31 Borini.
ALLENATORE Luis Enrique
BALLOTTAGGI
Gago-Simplicio
80-20%, Borini-Bojan 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI Cassetti, Gago e De Rossi.
INDISPONIBILI Cassetti (7 giorni), Burdisso (90 giorni), Osvaldo (10 giorni)
PANCHINA 1 Bizzarri, 21 Diakite, 78 Zauri, 5 Scaloni, 41 Zampa, 87 Candreva,
25 Klose. ALLENATORE Reja.
BALLOTTAGGI Rocchi-Klose 60-40 %.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Dias, Hernanes, Radu.
INDISPONIBILI Alfaro (15 giorni), Brocchi (30 giorni), Cana (30 giorni), Dias (20
giorni), Kozak (10 giorni), Mauri (40 giorni).
PANCHINA 1 Pavarini, 19 Ferrario,
80 Valiani, 23 Modesto, 24 Musacci,
22 Palladino, 21 Okaka. ALL. Donadoni.
BALLOTTAGGI
Mirante-Pavarini
55-45%, Gobbi-Modesto 55-45%, Galloppa-Musacci 55-45%, Jonathan-Valiani 55-45%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Morrone.
INDISPONIBILI Santacroce (da verif.).
PANCHINA 12 Padelli, 6 Coda,
24 Ekstrand, 26 Pasquale, 18 Battocchio,
31 Fabbrini, 83 Floro Flores.
ALLENATORE Guidolin.
BALLOTTAGGI Fernandes-Pasquale
60%-40%, Abdi-Floro Flores 55%-45%,
Ferronetti-Coda 60%-40%. SQUAL. Danilo. DIFFIDATI nessuno. INDISP. Barreto
(15 giorni), Asamoah (15 giorni), Badu (15
giorni), Pinzi (10 giorni), Vydra (90 giorni).
JUVENTUS (4-3-3)
SIENA (4-4-2)
LECCE (3-5-2)
BOLOGNA (3-4-2-1)
MILAN (4-3-1-2)
NAPOLI (3-4-2-1)
NOVARA (5-3-2)
CAGLIARI (4-3-1-2)
PALERMO (4-3-1-2)
ATALANTA (4-4-2)
DOMENICA ORE 15 (and. 1-0)
DOMENICA ORE 15 (and. 2-0)
DOMENICA ORE 15 (and.1-3)
DOMENICA ORE 15 (and. 1-2)
DOMENICA ORE 15 (and. 0-1)
55
25
NAGATOMO SAMUEL
1
BUFFON
26
15
19
3
LICHTSTEINER BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI
22
VIDAL
21
8
PIRLO MARCHISIO
7
PEPE
32
MATRI
11
CALAIÒ
30
ODDO
6
13
MAICON
LUCIO
81
BENASSI
13
MIGLIONICO
20
ABATE
40
TOMOVIC
GIACOMAZZI DELVECCHIO
7
18
26
82
28
BLASI
CUADRADO
BRIVIO
14
VUCINIC
17
DI MICHELE
22
DESTRO
6
14
8
ANGELO
GAZZI VERGASSOLA
24
MURIEL
9
10
23
DI VAIO
RAMIREZ
DIAMANTI
15
3
26
MORLEO MUDINGAYI PEREZ
5
90
ANTONSSON PORTANOVA
1
GILLET
75
CRESPO
84
RAGGI
32
ABBIATI
5
33
15
MEXES THIAGO SILVA MESBAH
28
4
22
EMANUELSON VAN BOMMEL NOCERINO
10
SEEDORF 92
11
IBRAHIMOVIC
EL SHAARAWY
7
CAVANI
17
22
HAMSIK
LAVEZZI
6
29
LUCARELLI PALETTA
83
MIRANTE
1
UJKANI
15
24
77
4
3
DELLAFIORE PACI RINAUDO LISUZZO GEMITI
17
PORCARI
7
JENSEN
29
CARACCIOLO
FERNANDES PAZIENZA
32
11
17
FERRONETTI DOMIZZI BENATIA
1
HANDANOVIC
5
ZACCARDO
1
VIVIANO
31
2
SILVESTRE
BALZARETTI
3
42
MANTOVANI
PISANO
5
BARRETO
10
RIGONI
25
MASCARA
14
BERTOLO
9
10
MICCOLI
BUDAN
90
28
TIRIBOCCHI GABBIADINI
19
20 THIAGO RIBEIRO
EKDAL
4
5
26
DESSENA
NAINGGOLAN CONTI
21
31
13
14
AGOSTINI ASTORI CANINI PISANO
51
PINILLA
23
8
20
11
DOSSENA DZEMAILI GARGANO MAGGIO
85
6
14
BRITOS ARONICA CAMPAGNARO
1
DE SANCTIS
23
DONATI
27
ILICIC
11
17
21
7
MORALEZ CARMONA CIGARINI SCHELOTTO
2
13
3
77
PELUSO LUCCHINI STENDARDO RAIMONDI
1
AGAZZI
47
CONSIGLI
PANCHINA 0 Storari, 4 Caceres,
28 Estigarribia, 24 Giaccherini, 10 Del Piero, 18 Quagliarella, 23 Borriello.
ALLENATORE Conte.
BALLOTTAGGI
Matri-Borriello
60-40%; Bonucci-Caceres 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Pepe, Vidal, Lichtsteiner,
Giaccherini.
INDISPONIBILI nessuno.
PANCHINA 5 Petrachi, 80 Carrozzieri,
8 Obodo, 21 Grossmuller, 91 Bertolacci,
9 Corvia, 11 Seferovic. ALL. Cosmi.
BALLOTTAGGI Delvecchio- Bertolacci
60–40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Obodo, Corvia, Esposito, Tomovic.
INDISPONIBILI Falcone (15 giorni), Julio
Sergio (4 giorni).
PANCHINA 1 Amelia, 13 Nesta,
25 Bonera, 19 Zambrotta, 23 Ambrosini,
70 Robinho, 21 Maxi Lopez.
ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Mexes-Nesta 60-40%, Seedorf-Robinho 70-30%.
SQUAL. nessuno. DIFFID. Antonini, Aquilani, Bonera, Mesbah, Van Bommel. INDISPON. Cassano e Gattuso (da valutare),
Merkel (55 gg.), Strasser (50), Yepes (35),
Flamini (30), Aquilani, Boateng e Pato (20).
PANCHINA 31 Fontana, 30 Centurioni,
28 Garcia, 22 Pesce, 21 Mazzarani, 9 Rubino, 27 Jeda.
ALLENATORE Mondonico.
BALLOTTAGGI nessuno.
SQUALIFICATI Radovanovic.
DIFFIDATI Marianini.
INDISPONIBILI Ludi (40), Marianini (da
valutare), Coser (15 giorni).
PANCHINA 33 Tzorvas, 6 Muñoz,
20 Acquah, Della Rocca,17 Vazquez,
16 Zahavi, 24 Mehmeti.
ALLENATORE Mutti.
BALLOTTAGGI Pisano-Muñoz 60-40%,
Ilicic-Zahavi 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Hernandez, Pisano.
INDISPONIBILI Hernandez (7 giorni), Bacinovic (35 giorni), Migliaccio (da valut.).
PANCHINA 12 Farelli, 26 Pesoli, 19 Terzi, 17 Grossi, 10 D'Agostino, 83 Reginaldo, 18 Gonzalez. ALL. Sannino.
BALLOTTAGGI Vergassola-D'Agostino
60-40%; Angelo-Reginaldo 60-40%;
Contini-Terzi 50-50%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Calaiò, Rossi, Destro, Brienza, Del Grosso. INDISPONIBILI Brkic (7
giorni), Bolzoni (da valutare).
PANCHINA 25 Agliardi, 21 Cherubin,
8 Garics, 48 Rubin, 6 Taider, 77 Gimenez,
99 Acquafresca. ALLENATORE Pioli.
BALLOTTAGGI
Crespo-Garics
60-40%,
Diamanti-Acquafresca
60-40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Di Vaio, Mudingayi e Raggi.
INDISPONIBILI Pulzetti (10 gg), Kone (7
gg.), Loria (5 gg.).
PANCHINA 83 Rosati, 21 Fernandez,
18 Zuniga, 4 Donadel, 88 Inler, 29 Pandev,
16 Vargas.
ALLENATORE Mazzarri.
BALLOTTAGGI
Dossena-Zuniga
55-45%, Dzemaili-Inler 55-45%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Aronica, Cannavaro, Inler,
Hamsik, Dzemaili.
INDISPONIBILI Cannavaro (da valutare).
PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico,
3 Ariaudo, 23 Ibarbo 10 El Kabir,
9 Larrivey, 32 Ceppelini.
ALLENATORE Ballardini.
BALLOTTAGGI Ekdal–Ibarbo 60-40%,
Pinilla–El Kabir 60-40%.
SQUALIFICATI Cossu (1).
DIFFIDATI Agostini, Conti.
INDISPONIBILI Rui Sampaio (10 giorni),
Nené (30 giorni), Eriksson (50 giorni).
PANCHINA 78 Frezzolini, 32 Ferri,
33 Brighi, 10 Bonaventura, 79 Ferreira
Pinto, 18 Carrozza, 89 Marilungo.
ALLENATORE Colantuono.
BALLOTTAGGI
Raimondi-Ferri
60-40%. SQUALIFICATI Doni (febbraio
2015), Denis (1). DIFFIDATI Capelli, Cigarini, Consigli, Denis, Manfredini, Marilungo, Peluso. INDISPONIBILI Capelli (maggio 2012), Bellini (3 settimane).
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fax 051/42.01.028.
FIRENZE : tel. 055/55.23.41,
fax 055/55.23.42.34.
BARI : tel. 080/57.60.111,
fax 080/57.60.126.
NAPOLI : tel. 081/497.7711,
fax 081/497.7712.
81
SCULLI
24
MORETTI
1
JULIO CESAR
3
6
2
SPOLLI LEGROTTAGLIE POTENZA
20
CARRIZO
1
Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24
all’indirizzo internet:
5
13
GRANQVIST KALADZE
1
BORUC
54
SORRENTINO
3
12
ANDREOLLI CESAR
19
11
15
LULIC MATUZALEM LEDESMA GONZALEZ
26
20
33
29
KONKO
RADU STANKEVICIUS BIAVA
22
MARCHETTI
3
80
13
2
DEL GROSSO CONTINI ROSSETTINI VITIELLO
25
PEGOLO
PROSSIMO TURNO
1
FREY
PAZZINI
17
19
4
CAMBIASSO PALOMBO ZANETTI
18
POLI
20
MESTO
LAMELA
22
MILITO
18
32
BERGESSIO CATELLANI
23
BRIENZA
Zlatan Ibrahimovic, 30 anni AFP
24
STEKELENBURG
87
4
5
11
ROSI
JUAN
HEINZE
TADDEI
19
16
15
DE ROSSI PJANIC
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
CESENA
Tormenta
di neve
L’odissea
dei nuovi
acquisti
ALESSANDRO BURIOLI
CESENA
Fiorentina
ALESSANDRA GOZZINI
FIRENZE
«Vargas lavativo»
Parola di dirigente
L’a.d. Mencucci contro l’esterno
«A volte si comporta male»
In attesa di raggiungere la maturità con
Rossi, la Fiorentina torna a scuola, ai banchi di
elementari e medie. E' il nuovo progetto viola,
che ha l'obiettivo di educare i ragazzi alla cultura dello sport: la prima iniziativa «In famiglia
allo stadio», promossa insieme all'Assessorato
all'Educazione, permetterà di invitare al Franchi gruppi di studenti (accompagnati da un genitore) per tutte le prossime partite. C'è anche un
altro fine: riempire un settore dello stadio sempre meno popolato.
Stecca Rappresentante viola del nuovo progetto
era Sandro Mencucci, amministratore delegato
del club. Agli studenti ha rivolto indirettamente
un altro monito: non fate come Vargas. Ecco,
testuali, le parole dell'ad: «Ho sentito dire che
avrei dato dei lavativi ad alcuni giocatori. Sono
stato frainteso: qui lavativi non ce ne sono. Anzi,
uno c’è e faccio nome e cognome: Juan Manuel
Vargas, che a volte si comporta così». Stoccata
che magari servirà da stimolo (Mencucci corregge poi il tiro in altre interviste) in attesa che Vargas torni a essere un perfetto scolaretto.
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Manuel Vargas, 28 anni, esterno peruviano ANSA
Bologna
NICOLA ZANARINI
BOLOGNA
Garics il poliglotta
Parla sei lingue
Tedesco, ungherese, italiano,
inglese, francese e spagnolo
Damiano Tommasi sostiene che i giocatori
fidanzati con una velina siano meno di quelli in
grado di scrivere un libro e nel Bologna c’è un
giocatore la tesi del presidente dell’Associazione
italiana calciatori. E’ György Garics, mitteleuropeo poliglotta e grande amante della lettura, in
particolare dei saggi storici. Nato in Ungheria
ma naturalizzato austriaco, il terzino destro sa
parlare 6 lingue (tedesco, ungherese, italiano, inglese, francese e spagnolo).
L’infortunio Giusto un anno fa, il 4 febbraio 2011
Garics usò tutti gli improperi del suo vocabolario
appena capì di essersi rotto il crociato anteriore
del ginocchio destro. Dopo quasi 9 mesi l’austro-ungarico è tornato in campo a fine ottobre
nella gara vinta al Bentegodi sul Chievo, ma solo
di recente ha trovato continuità. Il nazionale austriaco è un ottimo supporto alla difesa a tre in
fase di copertura, ma sa anche spingersi in avanti. Un giocatore completo che può intendersi con
colleghi e soubrette di ogni Paese, anche se l’interessato precisa di essere fedele alla sua Irene.
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Nella tormenta di neve che si
è abbattuta in questi giorni
su Cesena nessuno li ha
ancora visti. Però, notizia di
ieri sera, tre nuovi acquisti
del Cesena sono riusciti ad
arrivare tutti e tre in
Romagna, sani e salvi.
Vincenzo Iaquinta (nella
foto) ce l’aveva già fatta
mercoledì. Si era mosso da
Torino di prima mattina,
animato da un’incredibile
voglia di allenarsi alle 15 con
un paio di nuovi compagni
(Mutu e Lauro) che non
erano stati convocati per la
sfida di Napoli. E’ arrivato
giusto in tempo per assistere
a una nevicata storica,
perché 60 centimetri in un
giorno solo a Cesena non
erano mai caduti. Si è
rifugiato in hotel, Iaquinta. E
lì vi è rimasto per tutta la
giornata di ieri, visto che la
situazione è migliorata ma
non troppo. Anche Santana
si era mosso mercoledì di
buon’ora da Napoli, in treno.
E’ giunto, con qualche
problema, a Bologna. Poi lì
si è dovuto fermare per la
notte. Ieri ha completato il
viaggio e a Cesena ha
incontrato pure Simone Del
Portate Pazienza
«Udine è casa mia»
Il centrocampista ritornato: «La società è
cresciuta e ora Di Natale è un fuoriclasse»
Udinese
MASSIMO MEROI
UDINE
Dicono che la pazienza sia una virtù dei
forti. E allora l’Udinese con l’arrivo di Michele
Pazienza ci ha guadagnato. Il diretto interessato, tanto per non perdere tempo, si è portato
avanti con il lavoro, firmando il gol che ha sbloccato il risultato nella gara dell’altra sera con il
Lecce. Non ne aveva segnato neanche uno nei
due anni della sua prima esperienza friulana,
stavolta ci ha messo meno di due minuti per togliersi lo sfizio. Record dell’ambientamento battuto. E magari qualcuno a Napoli vedendolo segnare con la maglia dell’Udinese avrà smoccolato pensando alle difficoltà che sta trovando all’ombra del Vesuvio l’ex bianconero Inler, scelto da Mazzarri proprio per sostituire Michele. Pazienza ha fatto
meglio rispetto anche al battesimo in
maglia napoletana: anche allora
passò dalla Fiorentina al club partenopeo l’ultimo giorno di mercato (31 gennaio 2008) e pure in quella occasione ebbe
un esordio fortunato: vittoria
per 3-1 al San Paolo proprio
contro l’Udinese, ma senza
togliersi la soddisfazione
del gol.
Equilibri Guidolin aveva bisogno di una pedina in mezzo al campo che gli consentisse un
po’ di rotazione a centrocampo, indipendentemente dalle attuali assenze di Pinzi, Asamoah e Badu. La
Juve ci ha pensato su per un mese,
poi l’ha lasciato andare: se ne pentirà? «Io non lo so, come non so se
l’Udinese sarà in grado di andare a prendere la prima della
classe – il pensiero di Pazienza
Catania
FRANCESCO CARUSO
MASCALUCIA (Catania)
Un Carrizo diverso
«Non sbaglierò più»
Il portiere: «Avevo atteggiamenti
errati. Ho imparato la lezione»
Una scommessa nel solco della tradizione.
Dopo Albano Bizzarri e Mariano Andujar, ecco
Pablo Carrizo: un altro argentino in mezzo ai
pali del Catania. Una sfida alla sorte, per l’appunto, considerati i trascorsi dell’ex laziale che in
Serie A ha vissuto con alterne fortune, a cominciare da un Lazio-Cagliari 1-4 nel campionato
2008-2009 che lo mise al centro delle contestazione dei tifosi. Se sia stato un azzardo lo stabilirà il campo. Intanto ieri l’amministratore delegato della società etnea, Pietro Lo Monaco, intervenendo alla presentazione dei nuovi acquisti, ha
detto che a convincerlo di portare a Catania Carrizo «è stata la voglia di rivalsa che ho letto nei
suoi occhi. Ho capito che questo ragazzo è cosciente degli errori commessi nel passato e che
Nero, partito e arrivato in
una giornata, quella di ieri.
Ma trovare un campo su cui
allenarsi era impossibile e
così Arrigoni ha annullato
la seduta pomeridiana.
Chissà se oggi sarà il
giorno della conoscenza coi
nuovi compagni e del primo
allenamento, che è previsto
allo stadio Manuzzi e che
potrebbe saltare se alle 12 il
prefetto, nel summit
straordinario con il Gos del
Manuzzi, deciderà il rinvio di
Cesena-Catania per motivi di
sicurezza.
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Parma
SANDRO PIOVANI
PARMA
Crespo saluta
il suo Parma
«Arrivederci»
–. Penso che la nostra squadra debba guardare a
una partita alla volta cercando di restare attaccata al treno delle prime. Poi a marzo, quando il
campionato entrerà nella sua fase decisiva, ne
riparleremo». È arrivato a Udine con la formula
del prestito secco, il suo procuratore D’Ippolito
lo vede già di nuovo a Torino la prossima estate:
«A lui piace sempre correre – commenta Pazienza –. Io adesso voglio solo concentrarmi sull’Udinese».
Scelta Era arrivato alla Juve carico di aspettative. Conte lo ha poi lasciato ai margini del progetto come confermano i numeri: 8 gettoni, ma solamente uno, con il Cesena da titolare, e la miseria di 172 minuti in campo, meno di due gare
intere. Pazienza dimostra di conoscere l’arte della diplomazia: «Ho sempre pensato che il mestiere di allenatore sia più difficile di quello di giocatore. Quando vai in campo devi pensare solo a
gestire te stesso, un tecnico deve lavorare con
22 teste e poi fare delle scelte. Io, però, mi sento
ancora calciatore e come tale ragiono: quando
mi sono reso conto di non poter essere utile ho
preferito andarmene. Come le scelte è
giusto che le faccia un allenatore, è anche vero anche certe decisioni deve prenderle un calciatore».
Cuore Poteva andare al Paler-
mo, lo voleva il Genoa,
ma lui sin dal primo momento voleva l’Udinese:
«Perché qui mi sento come a casa mia, questa è la società che mi ha pescato in C2 e
fatto esordire in Serie A». Era il 2003. «Rispetto ad allora questa società è cresciuta,
ormai ha acquisito la consapevolezza di potersela giocare con tutte le grandi. Ecco perché vederla lassù in classifica non mi sorprende». Rispetto a sette anni fa l’Udinese è più
squadra e Di Natale si è trasformato in un’autentica macchina da gol. Nell’anno in cui Pazienza e Totò giocarono assieme il napoletano segnò
7 gol, oggi viaggia a medie molto più alte: «L’avevo lasciato che era forte, oggi è un fuoriclasse».
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da qui vuol ripartire». E poi, parlando più in generale del mercato appena concluso, ha aggiunto: «Non inganni la formula del trasferimento in
prestito, per ognuno di questi calciatori (Carrizo, Motta, Ebagua e Seymour, ndr) c'è una strada per rimanere, si tratta di investimenti fatti
volentieri. Da loro mi aspetto grandi cose».
Niente più «gambeta» Carrizo, il portiere di Santa
Fè, acquistato ancora diciannovenne da Claudio
Lotito per sette milioni e mezzo di euro nel
2007, spiega le ragioni che gli hanno impedito
finora di mostrare tutto il suo valore: «In passato spesso ho tenuto un atteggiamento sbagliato,
adesso ho imparato la lezione e nemmeno la
gambeta farò più (la gambeta una sorta di dribbling all’avversario prima del rinvio di piede,
ndr). Sbagliavo per troppa sicurezza e convinzione dei miei mezzi, ma questo mi impediva di
crescere. Temevo di restare ancora alla Lazio e
di non poter giocare, per fortuna sono arrivato
qui e voglio dare il massimo per onorare la maglia del Catania e per crescere fino a diventare
titolare in Serie A». Di Catania gli ha parlato anche e soprattutto Bizzarri, che in rossazzurro ha
giocato fino a due stagioni addietro: «Mi ha incoraggiato ad accettare raccontandomi di una tifoseria appassionata, di una società modello. E io
da qui voglio ricominciare».
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Hernan Crespo, 36 anni, attaccante argentino FORTE
«Ho tante offerte dall’estero,
ma la mia casa sarà qui in Emilia»
«Ci vedremo in Piazza Garibaldi o in via
della Repubblica. Parma è la mia città». Hernan
Crespo ha rescisso il suo contratto da calciatore
con il Parma, ma ha firmato un patto d'onore con
la città. Hernan Crespo ha annunciato così di «lasciare il Parma e il calcio giocato ad alti livelli».
Lo ha fatto a modo suo, con colpi da campione e
qualche frenata brusca, colpa delle lacrime trattenute a stento. In fondo alla sala c'era la moglie
Alessia, mescolata tra i tifosi. Un incrocio di
sguardi, ogni tanto. «Qui a Parma andranno a
scuola i miei figli, qui vivrò con mia moglie». Applauso per un centravanti che è diventato un simbolo, forse l'ultima bandiera del Parma. Col suo
orgoglio argentino. «L'anno scorso non ero qui a
Parma per un’operazione simpatia, ero qui perché rientravo nel progetto tecnico. E ho chiuso la
stagione come miglior marcatore del Parma».
Bum, la fitta al cuore è forte. Commozione.
Il più bel ricordo Il «gol definitivo», come lo chia-
mano dalle parti di Parma, resta quello segnato
alla Juventus in 9 contro 11, a un minuto dalla
fine. Strana la storia. Dalla Juve alla Juve, fine
dell'avventura. «Vorrei salutare il pubblico, contro la Fiorentina. In borghese, dal campo». Crespo lascia il Parma e il calcio vero. «Questo è il
mio addio al calcio d'alto livello, ora ho ancora
voglia di stare un po' in campo, a divertirmi. Ho
avuto offerte dall'India, ma anche dalla Cina, dal
Qatar, dall'America. Lascio perché non rientro
più in questo progetto tecnico, non perché sono
pronto ad andare in un'altra squadra. Per ora
non c'è nulla di deciso». Flash, telecamere, news
online, siti specializzati: il titolo per tutti è sempre lo stesso. «Questo non è un addio, è un arrivederci». Crespo lo ripete. La gente applaude. «Me
ne vado tranquillo, il Parma sta disputando un
campionato tranquillo, non ha bisogno di me».
Crespo si alza, aspetta la moglie Alessia e se ne
va. Il giro per la città è iniziato: una passeggiata
senza meta, proprio come amano fare i parmigiani, proprio come Crespo.
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
L’INIZIATIVA
4
I NUMERI
3
I Palloni
d’oro
consecutivi vinti
dall’asso del
Barcellona
(2009, 2010 e
2011),
eguagliando
Michel Platini.
3
Le
Champions
League vinte
da Messi con la
maglia del
Barcellona. Con
i catalani ha
vinto cinque
volte la Liga,
cinque
Supercoppe di
Spagna, due
Supercoppe
UEFA e due
Mondiali per
club.
2
Le vittorie di
Messi con la
Nazionale
argentina:
all’Olimpiade di
Pechino 2008, e
ai Mondiali
Under 20 nel
2005.
4
Leo Messi
AUTORI E
PROGETTO
160 PAGINE
Messi: vita,
segreti e gol
dell’ uomo
dai 3 Palloni
d’oro è un
volume a colori
di 160 pagine,
che contiene
decine di
immagini inedite
su Leo Messi.
Così il più piccolo
è diventato
il più grande
Storia, gol e prodezze del tre volte Pallone d’oro
Un libro della Gazzetta celebra la stella del Barça
Ecco dieci ottimi motivi per averlo sullo scaffale
1
PAOLO CONDÒ
4
Non ci stancheremo mai
di guardar giocare Leo Messi.
Non ci si stanca a scrutare Picasso, non esiste un limite all’ascolto degli U2, non si è mai
soddisfatti quando partono i titoli di coda di Blade Runner.
Abbiamo provato a sintetizzare in dieci punti i motivi per
cui non è pensabile una fine
dell’ammirazione che noi tutti
proviamo per la pulce argentina; lo guardiamo, lo leggiamo, lo tifiamo perché anche se
gioca contro la nostra squadra
del cuore, quello è Leo Messi!
1La Progressione
definizione, geniale nella
IL PIANO
DELL’OPERA
Nel libro viene
raccontato
Messi come non
lo avete mai
visto: gli esordi
in Argentina, la
malattia che ha
rischiato di
compromettere
il suo sviluppo
fisico, e il suo
arrivo in Europa.
Tra i capitoli del
libro, anche
quello sulla sua
esperienza nel
settore giovanile
del Barcellona,
la Cantera, in
cui si è formato
come uomo e
campione.
2
sua semplicità, viene da un uomo molto intelligente: Michel
Platini. «Ogni volta che lo vedo giocare mi sembra un po’
più forte della precedente. Eppure sono anni che vedo Messi». È verissimo: Leo migliora,
continua a progredire anche
ora che nessuno dubita più del
suo primato.
S
Leo Messi
è nato a Rosario,
in Argentina,
il 24 giugno
1987. Gioca nel
Barcellona, che
lo ha acquistato
nel 2000
2
Meritocrazia
Pochi giorni fa ha ritirato il terzo Pallone d’oro vinto di fila.
Meritatissimo come il primo,
mentre le critiche ricevute sul
secondo - che un po’ l’hanno
ferito - obiettivamente ci stavano: il 2010 era piuttosto l’anno di Iniesta, Xavi e Sneijder.
Ma se lo vince pure nelle stagioni grigie, a fine carriera
quanti se ne sarà portati a casa?
3La storia
Origini
del deficit di ormone della crescita, benché
saltata fuori quando ormai era un campione, ha
commosso il mondo: nessun bambino può più sentirsi chiuso in partenza,
non dopo i problemi
dai quali è emerso il miglior giocatore del
mondo.
4 Ripetizioni
Tutti hanno riconosciuto
nel gol al Getafe (partenza da metà campo, diversi
rivali seminati in dribbling)
il clone della rete forse più famosa della storia, il 2-0 di Maradona all’Inghilterra nel Mondiale ’86. Ma ci sono anche altri copy-gol, rinfrescate ma accurate rielaborazioni di reti celebri. Scopritele.
3
1 Leo Messi a otto anni: allora giocava nel settore giovanile dei Newell’s Old Boys
2 Solleva uno dei suoi primi trofei con la maglia della squadra argentina 3 La casa
di Rosario, dove è nato nel 1987 4 Messi ai tempi della Cantera del Barcellona
La copertina del libro: è in edicola
a 12,99 euro oltre al prezzo della
Gazzetta fino alla fine di febbraio
LE FIRME
Il libro è stato
scritto dai
giornalisti
della
Gazzetta
Alessandro de
Calò, Sebastiano
Vernazza,
Filippo Maria
Ricci, Paolo
Condò, Giulio Di
Feo e Andrea
Schianchi, con il
contributo di
Sandro Modeo.
L’editoriale che
apre il volume è
del direttore
della Gazzetta,
Andrea Monti.
5
Compagnia
7 Freddezza
Quando Messi va in campo,
9
Nazionale
Prima o poi il buco nero della
accanto a lui si muovono Xavi
e Iniesta. Certe classifiche lasciano il tempo che trovano,
anche perché confrontare giocatori di ruoli diversi è sempre improprio: però, stando
alle graduatorie dei vari premi di questi anni, soltanto Ronaldo è all’altezza del trio catalano. E dunque quando
guardate il miglior giocatore
del mondo, in realtà ammirate in contemporanea tre dei
primi quattro.
sua carriera, il rendimento nella Seleccion, verrà riempito da
un grande risultato. E dunque
seguiamolo con attenzione, il
Messi d’Argentina, a partire
dal Mondiale 2014: lo giocherà vicinissimo a casa (già si parla della gaucha Porto Alegre
come sede), ma che più trasferta di così non potrebbe essere.
E’ il Brasile.
6
Emulazione
Messi costringe gli avversari a
spremere da loro stessi il meglio per restare in partita.
Guardate il gol segnato a Madrid in agosto, nell’andata della Supercoppa spagnola: quello che cerca disperatamente di
impedirglielo è Cristiano Ronaldo!
Un gol nella finale di Champions di Roma, un altro in quella di Londra, un’impressionante frequenza di reti e grandi
giocate nei clasicos: quando
gioca nel Barcellona - la nazionale è un altro discorso - Leo
rende di più nelle occasioni
più importanti. Segno inequivocabile di grandezza.
8 Riservatezza
Messi gioca magnificamente a
calcio. E basta. Non ci tormenta con le sue avventure fuori
dal campo, non ci inquieta con
i suoi stravizi, non approfitta
del suo status per lanciare
campagne, non ci propone
shampoo, poltrone o aranciate. Messi entra nelle nostre case alle 20.45, e ne esce alle
22.30 (più recupero) lasciandoci soddisfatti.
10
Bilancio
La summa dei nove motivi precedenti produce il decimo: per
quanto ci entusiasmi da almeno sei anni, a 24 anni Leo Messi è ancora in larga parte un
continente inesplorato. Già ci
chiediamo chi sia il più grande
tra lui, Pelé e Maradona, e lo
aspettano almeno altre dieci
annate. Uno così vuoi non seguirlo?
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
l’Addio
ncora negli ultimi anni, quando lo incontravi immancabilmente alle presentazioni dei
A
Mondiali più importanti di Las Vegas, ad Angelo
Dundee brillavano gli occhi a sentire che stava
parlando con un giornalista italiano. In realtà lui che all’anagrafe si chiamava Angelo Mirena, di italiano non aveva più niente, ma fa
piacere pensare che l’angelo custode dello
sportivo più popolare di tutti i tempi,
Muhammad Ali, avesse nelle vene il sangue
della nostra terra. Non aveva riconosciuto subito le stimmate del fuoriclasse quando il
17enne vincitore del Golden Gloves nel ’59
si era presentato a Louisville dove lui stava allenando Willie Pastrano ma si era ri-
ilCaso
di UMBERTO ZAPELLONI
laVignetta
L
di VALERIO MARINI
In attesa di questa indispensabile rivoluzione, basterebbe
stare a sentire i calciatori:
«Non siamo noi a voler giocare
in queste date, ci piacerebbe
giocare già in agosto invece di
partecipare alla Coppa Marmellata o al Trofeo Cioccolato», ha detto ieri Morgan De
Sanctis, portiere sindacalista
dalle idee chiare e dalla lingua
pungente. Giocare in agosto
non una, ma due/tre giornate
potrebbe anche essere
un’idea. Basterebbe non pianificare un anticipo alle 12.30...
Un calendario anticipato per-
loSpunto
SALVIAMO IL SENSO
DI IBARBO E EL SHAARAWY
PER IL FAIR PLAY
istratti da nevicate e flop
arbitrali su sfondi surreaD
li, abbiamo rischiato di perderci
una lezione magistrale. Ce
l’hanno data due ventenni che
fanno la fila per trovare posto
sul palcoscenico della A. Hanno
numeri non banali, sarebbe bello vederli sfondare. Cominciamo da Victor Ibarbo, il più marginale. Alto e asciutto, arriva al
Cagliari dalla Colombia, e ha
qualcosa di gommoso nelle
gambe, che spesso muove a velocità supersonica, un po’ come
faceva Asprilla nel Parma degli
anni Novanta. Ibarbo, dunque.
Ballardini lo tiene in panchina,
contro la Roma, fino al minuto
40 della ripresa. Quasi una
bocciatura. Poi lo manda in
campo al posto dell’ultimo arrivato, Pinilla.
E cosa fa Ibarbo?
Non si perde in dribbling. Appena può
cavalca nello spazio, fino all’area romanista. Qui, un giallorosso lo sgambetta, il colombiano incespica, potrebbe stramazzare e invece resta in piedi molleggiandosi sulle lunghe leve. La
cosa più facile era cadere.
creduto all’indomani dell’oro olimpico di Roma
accettando di prenderlo in consegna per più di 20
anni.
Dal secondo all’ultimo match pro’ del campione
del mondo lui era stato l’uomo d’angolo, l’allenatore e il migliore amico del “più grande”,
segno che un pezzetto di gloria eterna in
vista del Paradiso che ha raggiunto martedì se l’era guadagnata anche lui. In fondo
se un “corner man” merita un titolo mondiale questo è proprio Dundee non fosse
altro per come salvò dalla sconfitta il
suo pugile il 18 giugno ’63 alla
Wembley Arena di Londra prima
che nel match successivo comin-
ciasse l’epopea iridata del “più grande” contro
Sonny Liston. Quella sera il Ali si trovò sparato
contro le corde da uno dei ganci destri proverbiali di Henry Cooper e tornò all’angolo prima del
quarto round sull’orlo del k.o. Fu allora che Dundee mostrò all’arbitro il guantone squarciato (da
un suo colpo di rasoio secondo la leggenda) che
consentì ad Ali di guadagnare i tre minuti di riposo decisivi per recuperare e vincere il match per
k.o. al quinto round come aveva predetto. Angelo ancora due settimane fa si era presentato in
perfetta forma, gioviale come sempre, al 70˚
compleanno del suo protetto. A 90 anni praticamente se ne va senza aver mai abbandonato il
bordo ring e senza aver mai smesso di sorridere.
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sopralapanca
QUALCHE IDEA E CALENDARIO ESTIVO
PER SCONGELARE IL NOSTRO PALLONE
di ALESSANDRO DE CALÒ
21
DUNDEE, L’ANGELO CUSTODE DI ALI
CAMPIONE DEL MONDO DEI «CORNER MAN»
di FAUSTO NARDUCCI
a serie A gioca la sua carta
antigelo mandando tutti
in campo alle 15 nel weekend
più freddo degli ultimi 25 anni. Una scelta logica, apprezzabile da chiunque tranne da chi
paga il conto (le tv) ma questo
è un altro discorso. Nei giorni
della tormenta ognuna delle
parti in causa ha avuto la possibilità di esprimere il proprio
parere. Hanno parlato calciatori e presidenti di società, tv,
Lega e Federazione fino a
Gianni Petrucci il numero uno
del Coni e dello sport italiano.
Distillando il meglio delle loro
idee si potrebbe comporre un
manifesto per ridisegnare il
calcio italiano e garantirsi un
futuro al riparo dalla prossima
crisi economica o meteorologica che sia.
Giocare meno per giocare meglio e soprattutto non giocare
soltanto per il pubblico televisivo, ma anche per chi vuole andare allo stadio senza rischiare
la vita. Detto così sembra facile, ma non lo è per nulla. Ridurre la serie A da 20 a 18 squadre, sarebbe il primo passo importante, ma non è una «dieta»
così semplice da far digerire.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sarebbe stato rigore. Poteva anche tirarlo lui. Invece Ibarbo è
andato avanti: e non per gloria
personale ma per liberare un
compagno davanti alla porta. Il
compagno era Ekdal: l’assist vale il 4-2.
Ibarbo non era nato, quando la
squadra in cui è cresciuto, il Nacional Medellin, giocava col Milan la finale Intercontinentale
(1989). Non era nato neanche
Stephan El Shaarawy, che adesso veste la maglia rossonera e
ogni tanto parte dalla fascia che
era di Evani, l’uomo che decise
quella sfida a Tokio. Nel primo
tempo contro la Lazio, El Shaarawy si è lanciato in area inseguendo un passaggio di Ibra ha
incocciato Marchetti in uscita.
Anche lui poteva stramazzare.
Il rigore sullo 0-0 avrebbe
svoltato il match del Milan.
Ma El Shaarawy non ha
fatto il furbo, si è rimesso a correre inseguendo il pallone, come gli suggerivano istinto e
coscienza. Che nessuno si sogni di rimproverarlo per questa lezione di fair play. Lui e
Ibarbo, due maestri contro
l’impero dei furbetti. "Vincoliamoli" questi ragazzi, se abbiamo a cuore il calcio che
verrà.
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metterebbe di arrivare più preparati al primo turno di Champions e al weekend di qualificazione (europea o mondiale)
della nazionale. Lo approverebbe anche Prandelli. E soprattutto consentirebbe poi di
pianificare una pausa invernale più lunga, non per volare alle Maldive, ma magari per andare a giocare la Coppa Marmellata e il Trofeo Cioccolato
al caldo o organizzare una «final eight» o «final four» di Coppa Italia a Dubai o zone collegate invece di una Supercoppa
Italiana a Pechino in agosto.
Tutto questo in attesa di una
legge che permetta ad altri
club di seguire l’esempio dello
Juventus Stadium con dei presidenti finalmente baciati dalla saggezza e pronti a spendere gli incassi televisivi non in
ingaggi e stipendi d’oro, ma in
infrastrutture che alla lunga diventerebbero anche un investimento migliore. Ma visto che,
come ha sottolineato Petrucci,
in stadi nuovi non si potrebbe
comunque giocare prima di
4/5 anni è meglio correre ai ripari con misure alternative come un semplice slittamento
dei calendari.
twitter@uzapelloni
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TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
FILIPPO MAGNINI
Campione di nuoto
Non entro nei particolari ma
ho ricevuto una mail dal
MIO allenatore...Claudio!!!
Grazie di cuore... Per come
mi hai cresciuto.
@filippomagnini
Filippo Magnini con la torta
MICHAEL OWEN
attaccante dello United
I miei top 5:
1. Picnic; 2. Topic;
3. Star Bar;
4. Frutta e noccioline;
5. Vagabondare.
@themichaelowen
MIKE TYSON
Grande del pugilato
Se n’è andato un altro
grande. Angelo Dundee.
Continuerà a vivere nella
memoria. I posso solo
sognare di vivere fino a 90
anni... #endofanera
@miketyson
di
ARRIGO SACCHI
Vecchi e difensivisti
così non c’è futuro
Conta solo la vittoria, pensiamo a distruggere e non a costruire. I club
devono investire nei giovani come hanno fatto in Francia e Germania
allarme lanciato dalla Fifa sul calcio italiano dovrebbe preoccupare il nostro siL’
stema e se questo non accadrà difficilmente il
futuro potrà essere roseo. La Federazione internazionale stronca la Serie A con dati ufficiali
impietosi: solo Cipro peggio di noi per età media, 50 per cento di giocatori importati, scarsa
fiducia nei giovani.
Che il nostro non fosse un Paese per giovani lo
si sapeva, ma che fosse esterofilo proprio no. E
pensare che nel periodo ’89-99 c’erano solo da
66 a 229 stranieri e vincevamo molto: 8 finali
di Champions e 5 vittorie, 10 finali di Uefa e 9
vittorie. Ora ce ne sono oltre 1.100 e siamo assai meno competitivi: solo 5 finali di Champions e 3 vittorie, nè finali, nè trofei in Coppa
Uefa-Europa League. E allora perché continuiamo ad ingaggiare stranieri quando anche le nazioni più esterofile come Francia, Spagna, Inghilterra e Germania stanno seguendo
un processo inverso?
Le nostre squadre sono sempre più vecchie e
questo credo sia naturale in un paese che ama
alla follia il calcio ma che non lo considera né
uno sport con regole ferree e tantomeno uno
spettacolo sportivo dalla didattica illimitata.
Per noi il calcio è una rivendicazione sociale e
dobbiamo vincere per dimostrare che siamo pari alle nazioni più evolute. La vittoria è l’unica
panacea e la cerchiamo prevalentemente con i
mezzi che conosciamo meglio: furbizia ed arte di arrangiarsi. Questo non aiuta a creare
ambienti sereni e competenti e tantomeno produce bilanci corretti e pianificazioni illuminate
a lungo termine. Con bilanci in rosso e una definizione astratta di questo sport è evidente che
si pensa a sopravvivere: così pochi club investono sulle strutture e sui settori giovanili che invece sono il futuro. Se questo succedesse in tutto
il mondo non ci sarebbe un efficiente ricambio
generazionale e il calcio sarebbe destinato a
scomparire.
I club italiani in generale investono molto meno (2-5% del bilancio) dei club di elite europea
(5-10%): il Real Madrid arriva a 35-40 milioni
di euro e il Barcellona di più. Le nostre squadre
hanno strutture inadeguate e allenatori dei
settori giovanili che non sempre seguono un
progetto tecnico unico e completo. La Francia è
diventata una grande nazione calcistica dopo il
1970 quando la Federazione obbligò i club a
creare centri di formazione per i giovani
(16-18 anni) e tecnici qualificati da supercorsi
di lunga durata. I ragazzi studiano e giocano
sommando in una settimana le ore di lavoro
che noi realizziamo, in generale, in un mese. La
ilsondaggio
LA JUVE PUÒ ANDARE
IN FUGA? PER I NOSTRI
LETTORI È POSSIBILE
Il Milan cade a Roma
con la Lazio e adesso si trova
a gestire campionato e
Champions. La Juventus
Mario Balotelli, 21 anni, la giovane Italia IMAGE SPORT
stessa cosa ha fatto la Germania dopo il 2000 e
oggi ha dei grandi risultati. La qual cosa non si
può dire delle nostre nazionali che hanno ottenuto le ultime affermazioni nel 2004 con l’Under 21, nel 2003 con la Under 19 (unica) e nel
1987 con la Under 16 (unica). Questo mi sembra possa essere normale in un Paese che investe poco, ha strutture limitate, non ha centri di
formazione. Un Paese che pensa al calcio come
un gioco prevalentemente difensivo (è più
facile imparare a distruggere che a costruire),
individuale e specialistico. In cui si dice che per
vincere si deve subire meno gol degli altri (e
non farne di più), dove si cerca di risolvere i
problemi di uno sport di squadra attraverso il
singolo e non attraverso la squadra e il gioco,
dove si hanno specialisti in ogni ruolo: il portiere prevalentemente deve parare, il difensore
prevalentemente deve difendere e così via, in
un mondo invece, globalizzato.
Abbiamo tanto da fare se vogliamo rinnovarci
ed evolverci, la Federazione sta investendo
denaro e tempo permettendoci stage ed incontri internazionali per far acquisire ai nostri giovani esperienza e conoscenze più ampie. Però
per poter essere competitivi con le squadre
d’elite, abbiamo bisogno da parte dei club di
investimenti maggiori e pianificazioni e collaborazioni che aumentino le conoscenze di questi ragazzi. Solo così potremo avere un buon
futuro, ricordando ai dirigenti che le grandi
squadre della storia moderna (Aiax, Liverpool,
Milan e ora il Barcellona) avevano e hanno il
50-70 per cento dei giocatori provenienti dai
settori giovanili.
invece non ha giocato a
Parma (partita rinviata per
neve) e nonostante questo è
rimasta in vantaggio con un
punto. È arrivato il momento
per la fuga scudetto dei
bianconeri? Lo abbiamo
chiesto ai nostri lettori, che
non hanno dubbi: per il 73 per
cento la Juve può
approfittare del momento.
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22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
CALCIOSCOMMESSE
A
I NOMI
COINVOLTI
S
Dario
Dainelli,
32 anni, al Genoa
dal 2010 a
gennaio 2012,
quando si è
trasferito al
Chievo. Avrebbe
incontrato Ilievski
a Milano dopo
Lazio-Genoa
Lazio-Genoa 4-2, 14 maggio 2011
Dopo un primo tempo chiuso tra i fischi sull’1-1, i biancocelesti si svegliano:
nella foto, ecco il 2-1 di Tommaso Rocchi (dietro di lui Dario Dainelli) EPA
Lecce-Lazio 2-4, 22 maggio 2011
Nell’ultima giornata, gli uomini di Reja si sbarazzano del Lecce già salvo (in 10
per il rosso al portiere Benassi): nella foto, il rigore del 2-3 di Zarate LAPRESSE
Dainelli e Milanetto
con gli Zingari
in hotel a Milano
Informativa della polizia: il «tarocco» di Lazio-Genoa, poi blitz
per i soldi. Guai pure per Mauri, Corvia e altri del Lecce
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CENITI
CREMONA
Senza via di scampo. Era
il destino che aveva il colpevole in un film del 1987 (protagonista Kevin Costner), ma la
stessa sorte potrebbe toccare a
molti calciatori coinvolti nell’inchiesta condotta dal pm Roberto Di Martino. Poco alla volta emergono nuovi riscontri
che confermano le dichiarazioni del pentito Gervasoni e vanno a incastrarsi alla perfezione in un puzzle dai mille pezzi
che più prende forma e più «regala» sorprese e novità. L’ultima è un’informativa della polizia utilizzata dalla procura per
opporsi al ricorso avanzato al
Riesame da parte dei legali di
Zamperini (l’uomo che ha tentato invano di corrompere Farina, il difensore del Gubbio
«convocato» per premio dal
c.t. Prandelli). Leggendo le
carte si scopre una pistola fumante per la combine su La-
zio-Genoa, un quadro indiziario molto grave nei confronti
dei giocatori Milanetto e Dainelli, una situazione simile
per Mauri, Ferrario, Corvia e
altri tesserati del Lecce, la quasi certezza del tarocco per Lecce-Lazio. E ci sono altri elementi che definire di contorno
sarebbe riduttivo. È il portiere
Cassano (quello del rigore suggerito a Doni), ad esempio, a
mettere in contatto Zamperini
con gli Zingari; sempre Zamperini avrebbe incontrato alcuni
calciatori del Modena, la società che Sartor tempo prima aveva consigliato di acquistare
agli intermediari di Singapore. Entriamo nei dettagli.
Lazio-Genoa Gli inquirenti han-
no diversi riscontri per spiegare come è stata alterata la gara
giocata all’Olimpico il 14 maggio. Alcuni erano già noti: la
presenza del latitante Ilievski
nella zona di Formello (dove
si allena la Lazio) e subito dopo nell’albergo che ospitava il
Genoa. Le celle telefoniche
svelano che anche Zamperini
si trova negli stessi luoghi. Ma
c’è molto di più. Ecco la novità
pesante: il giorno della gara
Ilievski chiama più volte il
boss di Singapore (interpellato da Zamperini per discutere
di altre sfide «sicure», persino
un Bielorussia-Nigeria), poi
prende un aereo e va a Milano.
Soggiorna all’Una Hotel Tocq
dove ha una stanza anche Bellavista, l’ex capitano del Bari
arrestato lo scorso primo giugno. E chi arriva il giorno dopo
(alle 20.33) nello stesso albergo? Due giocatori del Genoa:
Dainelli e Milanetto (indicato
da Gervasoni come il referente della squadra). Gli inquirenti non hanno dubbi: l’incontro
serve per consegnare i soldi dopo la combine conseguita.
UNA TASK FORCE COME PER IL DOPING
Lecce-Lazio Ecco perché secon-
Il Cio sulle combine:
legge penale europea
e agenzia stile Wada
do la procura di Cremona il
«secondo tempo» va in scena
la settimana successiva in Puglia. Lo schema è identico:
Zamperini va a Lecce e ci resta
tre giorni. Incontra il capitano
della Lazio Mauri (per Gervasoni è il referente). Poi si sposta nell’hotel che ospita a pranzo i giocatori del Lecce. Nell’imminenza della sfida arrivano Ilievski e altri due slavi.
Zamperini al pm ha ammesso
di aver proposto la combine al
difensore Ferrario (avrebbe rifiutato, senza però denunciare) e lì la cosa sarebbe morta. I
magistrati hanno un’altra
idea: la combine va a buon fine e i riscontri sono evidenti.
Nell’informativa li tengono coperti, ma fanno capire che presto saranno contestati a Milanetto, Dainelli, Mauri, Corvia,
Ferrario e altri tesserati del
Lecce in un imminente interrogatorio.
LOSANNA Una legge penale contro le frodi
sportive da approvare in tutti gli stati membri
dell’Unione Europea, che diventi poi un modello da
esportare anche negli altri continenti. È una delle
ipotesi, come riporta Agipronews, su cui sta
lavorando il Cio nella riunione di ieri a Losanna. La
lotta contro le combine, come evidenziano gli ultimi
scandali in Italia, va perseguita con sanzioni per
giocatori, dirigenti e operatori di gioco che siano
direttamente coinvolti nel fenomeno. Secondo
quanto ha dichiarato il direttore generale del Cio,
Cristophe de Kepper, «si tratta di un problema su
cui non è più possibile temporeggiare: il Cio è
aperto a tutte le proposte», compresa la creazione
di un’agenzia contro le scommesse illegali sul
modello dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada).
Per l’Italia c’erano il presidente della Federtennis
internazionale, Francesco Ricci Bitti, Demetrio
Albertini (vicepresidente Figc) e Luca Turchi dei
Monopoli di Stato.
S
Omar
Milanetto,
36 anni,
centrocampista
del Padova,
cinque stagioni al
Genoa. Indicato
da Gervasoni
come referente,
sarebbe stato
presente a Milano
S
Stefano
Mauri, 32,
centrocampista
della Lazio, per i
pm avrebbe lo
stesso ruolo dei
genoani in
Lecce-Lazio:
incontro con
Zamperini
e gli slavi
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Dal fair play ai tribunali:
l’Ue appoggia Platini
FABIO LICARI
Fair play finanziario, ricorso soltanto a tribunali sportivi, modello europeo dei tornei, partite truccate considerate reati penali: neanche se
l'avesse scritta Michel Platini la
risoluzione sulla «dimensione
europea dello sport» sarebbe
stata più favorevole all’Uefa. Il
sostegno al documento è stato
schiacciante: 550 sì, 73 no e 7
astenuti nel Parlamento Ue di
Bruxelles. Platini esulta: «Una
pietra miliare molto incoraggiante per il futuro del calcio
europeo. L'Ue ha capito le sfide
che ci attendono. Sono impressionato».
Tas: motivazioni Sion Da domani sarà un po' meno facile opporsi al fair play: per l'Ue i club
devono competere «in base ai
loro mezzi finanziari effettivi».
Si allontana lo spettro di nuovi
casi Sion: l'Ue riconosce «la legittimità dei tribunali sportivi
per risolvere le dispute». A proposito: il Tas ha comunicato le
motivazioni dell’arbitrato sul
Sion, dichiarandosi competente perché il club svizzero ha accettato il regolamento di Europa League. E aggiungendo che
l'Uefa ha il diritto di non iscrivere giocatori nelle liste e deve garantire uniformità nell’applicazione dei regolamenti. Insomma, l'esclusione del Sion non è
No superlega E ancora. Truccare le partite è reato penale, dev’essere facilitata la collaborazione tra autorità sportive e statali e devono esserci regole più
strette per i gestori di scommesse. Il modello superlega americana non va bene: merita sostegno il sistema europeo con la
centralità delle federazioni,
con promozioni e retrocessioni. Gli «homegrown player»,
cioè i giovani cresciuti nei vivai, senza distinzione di nazionalità, devono essere modello
per gli altri sport.
Controllo agenti Altri principi:
assimilare il traffico di sostanze dopanti allo smercio di stu-
E Palazzi
ricorda:
«Sconto a chi
collabora»
DAVIDE ROMANI
CREMONA
«I tesserati conoscono
l’articolo 24 del codice di giustizia sportiva. E già nel procedimento di quest’estate qualcuno ne ha usufruito (Vittorio
Micolucci e Gianfranco Parlato, ndr). Non sono io che devo
fare appelli». Esordisce così
Stefano Palazzi al termine delle due ore circa di colloquio
tra il pm di Cremona Roberto
di Martino e il procuratore federale Stefano Palazzi che oggi bisserà l’impegno andando
a Bari, l’altra procura che sta
indagando sullo scandalo
scommesse nel mondo del calcio. Il procuratore federale evita di fare appelli alla collaborazione e si limita a ricordare come già esista una possibilità
concreta, per chi collabora
con la giustizia sportiva, per ricevere uno sconto significativo della squalifica. Il colloquio
tra il pm e Palazzi è servito
«per uno scambio d’attività e
informazioni». Il procuratore
federale e i suoi collaboratori
sono già all’opera per studiare
le carte e per istruire al più presto un nuovo processo sportivo: «A breve stileremo un calendario di audizioni e mi auguro di arrivare a un processo
nel più breve tempo possibile,
come avvenuto la scorsa estate».
Riesame Nel frattempo la pro-
cura di Cremona continua nel
lavoro di intelligence e non si
escludono nuovi interrogatori. «La settimana prossima vedremo» afferma di Martino. Il
pm cremonese nel frattempo
attende la decisione del tribunale del Riesame che il 7 febbraio dovrà esprimersi sulla richiesta dei difensori del macedone Rade Trajkovski mentre
attende di sapere quando sarà
fissata l’udienza per Nicola
Santoni, a cui è stata negata la
revoca dei domiciliari. Mentre
sul fronte ungherese la procura di Cremona è in contatto
con gli inquirenti che hanno
raccolto le confessioni di Gabor Horvath. Cremona, attraverso rogatoria, ha chiesto di
acquisire le dichiarazioni del
giocatore mentre dall’Ungheria chiedono alla procura italiana riscontri sulla partita incriminata: Lecce-Lazio.
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SCANDALI FIFA
A BRUXELLES IL PARLAMENTO EUROPEO SPOSA TOTALMENTE LA LINEA DELL’UEFA E LE ROI COMMENTA: «UNA PIETRA MILIARE»
abuso di posizione dominante.
OGGI SARÀ A BARI
pefacenti; favorire lo sport femminile; creare il registro europeo degli agenti sportivi; bandire i tifosi violenti o razzisti da
tutti gli stadi; potenziare la formazione scolastica degli atleti.
Stop multiproprietà E non è finita. In un’intervista al Guardian, il segretario Uefa Gianni
Infantino dichiara guerra al fenomeno di giocatori che non
appartengono al club ma a
un’altra società (come Tevez
con la Msi di Joorabchian):
«Una minaccia crescente». Poca trasparenza, pericolo di pressioni, dubbi sui flussi di denaro: l’idea è di non far partecipare alle coppe questi giocatori in
«multiproprietà».
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Documenti Isl
ancora segreti
(f.li.) Si complica la
strada della trasparenza nella
Fifa. I documenti del caso Isl
(scandalo del 2001 che
coinvolse i vertici di Zurigo)
non saranno rivelati subito
come voleva Sepp Blatter: la
corte suprema svizzera dovrà
discutere alcuni ricorsi contro
la divulgazione dei nomi
coinvolti nello scandalo. I
ricorrenti sono segreti, ma uno
dovrebbe essere il brasiliano
Teixeira che, secondo la Bbc,
sarebbe uno dei membri
dell’Esecutivo che ha incassato
fondi neri (assieme ad altri
sudamericani e africani).
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
LA TRAGEDIA
UN’ALTRA GIORNATA DI TENSIONI E VIOLENZE
DELL’AL AHLY, EX TREVISO
1
2
3
Le manifestazioni di ieri al
Cairo (1). Una salma viene
trasportata fuori dallo stadio
davanti alla folla (2). Un tifoso
con una benda provocatoria in
segno di protesta per le
violenze della polizia contro i
manifestanti (3). Sotto invece
uno dei feriti negli scontri
allo stadio viene soccorso al
suo arrivo al Cairo AFP, AP,
Abdalla Ahmed, 28 anni TARANTINI
REUTERS
La polizia sotto accusa
per la strage in Egitto
Troppi errori ai cancelli: tante delle 74 morti sono state causate
da calpestamento e asfissia. Sospetti su un corpo speciale
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter @filippomricci
Una rivalità calcistica come pretesto, la guerra civile come sfondo. Tante domande
senza risposta, ancora violenza, rabbia, frustrazione. Il giorno dopo la tragedia di Port
Said, dove 74 persone sono
morte e centinaia sono rimaste
ferite negli scontri scoppiati alla fine della gara di campionato tra Al Masry e Al Ahly, è quasi altrettanto brutto. E non è
esatto parlare di day after.
L’attesa Da quando i tifosi del
Masry hanno cominciato la caccia all’uomo l’Egitto non si è
più fermato. I giocatori dell’Al
Ahly sono stati riscattati dall’esercito e riportati in aereo al
Cairo ammaccati ma salvi, i tifosi hanno preso il treno e
quando sono arrivati in stazione ad attenderli c’era una folla
incredibile. Parenti e amici che
cercavano i propri cari. Dalla
stazione i tifosi sono immediatamente andati verso Tahrir
Square, la piazza storica della
rivolta anti Mubarak. Per manifestare la propria rabbia nei
confronti di un regime che ritengono responsabile di una
tragedia che ha travolto il calcio, ma sembra avere altri moventi.
Le domande Ieri in Egitto tv,
giornali e la gente sul web si
chiedevano soprattutto tre cose: perché i cancelli che dalla
curva del Masry danno accesso
al terreno di gioco sono stati
aperti, perché i poliziotti hanno assistito senza muovere un
dito all’invasione del campo,
perché i cancelli che dalla curva dell’Ahly davano verso la
strada sono stati chiusi. Sì:
gran parte delle vittime è morta per asfissia e calpestamento, senza via d’uscita. «La polizia non ha fatto assolutamente
nulla – ha detto Pedro Barny,
assistente dell’allenatore portoghese dell’Al Ahly Manuel Jo-
Tre giocatori
dell’Al Ahly, tutti
nazionali, hanno
annunciato il ritiro
dal calcio
se (già rientrato in patria) – né
durante la gara, quando già i
tifosi locali tiravano oggetti di
ogni tipo, né alla fine». L’aveva
già detto Mohamed Abou
Treika, simbolo del calcio egiziano che ieri ha annunciato il
ritiro come i compagni di club
e nazionale Barakat e Motaeb.
L’ultimo ha detto che tornerà
se la situazione si normalizze-
Il pallavolista
Ahmed
«Giocare non
ha più senso»
rà. Per ora, è complicato.
MARIO SALVINI
Scontri Perché ieri al Cairo si è
vissuta un’altra giornata di
scontri durissimi. La folla ha
cercato di assaltare il Ministero degli Interni e di distruggere il muro costruito qualche
mese fa in sua difesa. Era una
giornata simbolica: il primo anniversario della «Battaglia dei
cammelli», altra giornata di
violenza (11 morti) con gli Ultras di Ahly e Zamalek che difesero i dimostranti dalla brutalità della polizia speciale. Quel
corpo che in Egitto è noto come Scaf (Consiglio Supremo
delle Forze Armate) e che molti tra l’opinione pubblica ritengono il mandante della tragedia di Port Said: senza un ordine dall’alto le porte allo stadio
non sarebbero state aperte e
chiuse, e la polizia, che ieri al
Cairo ha fatto uso indiscriminato dei potentissimi gas lacrimogeni di fabbricazione Usa, a
Port Said non ne ha tirato nemmeno uno. La gente ritiene che
la Scaf abbia pianificato una
specie di strategia della tensione per sabotare il complesso
processo di transizione in corso dal regime di Mubarak alla
democrazia. Ieri il governo ha
aperto un’inchiesta, ha accolto
dimissioni, fatto cadere qualche testa, annunciato 3 giorni
di lutto nazionale. Troppo poco per la gente che alla stazione del Cairo aspettando i propri cari gridava: «O avremo i
nostri diritti, o moriremo come loro». Altro che calcio.
Polveriera «Tutta la nostra polisportiva è in lutto, per tre giorni è sospesa ogni attività. Così
io sono in casa a riguardare
quelle scene orribili alla tv, come tutti qui. Sono choccato, come egiziano e come uomo di
sport. I fatti di mercoledì sono
conseguenza della situazione
politica e sociale. Lo avete visto: la polizia non ha fatto nulla per impedire il massacro.
Non lo so perché, forse perché,
come tutti oggi in Egitto, non
sa cosa fare, non sa come muoversi, da che parte stare. Abbiamo cambiato il governo, ma le
cose non sono ancora cambiate
come avremmo voluto. Lo faranno, ne sono certo. Ogni giorno qui pensiamo che possa essere l’inizio di una nuova era, invece quasi tutti i giorni accade
qualcosa di grave. Certo, c’erano segnali dal mondo ultrà, ma
nessuno immaginava sarebbe
potuta accadere una cosa del
genere allo stadio».
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«Per quest’anno non si
giocherà più, in Egitto. Non credo che il campionato ricomincerà. I ragazzi della squadra di
calcio mi hanno detto che non
hanno nessuna intenzione di rischiare la vita. Nel volley è diverso, ma anch’io non ho più
voglia di andare in campo». Lo
dice Abdalla Ahmed, regista
della squadra di pallavolo dell’Al Ahly, nonché ex di Treviso
(scudetto e Coppa Italia nel
2008) e Montichiari.
MONDO
Ferguson: «Mancini è bravo
ma lo United vuole batterlo»
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
MANCHESTER (Inghilterra)
Metti Alex Ferguson a cena: la moglie, una coppia di
amici, una bottiglia di vino pregiato, un pesce cucinato come
piace a lui, il ristorante San Carlo dove a pranzo sono passati
l’ex laziale Kolarov e il difensore montenegrino Savic. Ferguson è di buon umore: martedì
sera il Manchester United ha agganciato il City e la Premier è
più aperta che mai. Sul televisore scorrono le immagini di Bolton-Arsenal: il santone scozzese dà appena uno sguardo distratto. La sfida fra le due squadre di Manchester animerà il
calcio inglese fino a metà maggio. Il 28 aprile ci sarà il derby
di ritorno, in casa del City: la
Premier potrebbe decidersi
quel giorno. Ferguson è ottimista: «Se vinciamo questo titolo
la soddisfazione sarà enorme
perché lo avremmo conquistato dopo il testa a testa con i nostri vicini. Superare il Liverpool
o il Chelsea è bello, ma con il
City la gioia sarà doppia. Il City
è una bella squadra. Ha calciatori di grande livello. Gioca bene. E Roberto Mancini è un ottimo manager che sa fare egregiamente il suo lavoro».
Ora il Chelsea Domenica lo Uni-
ted è di scena a Londra, in casa
del Chelsea. Un anno fa il Chelsea di Ancelotti vinse 2-1 e Fer-
guson contestò l’arbitro Atkinson, rimediando una squalifica
di 5 giornate. Il grande dubbio
dell’allenatore scozzese riguarda il portiere. Lo spagnolo De
Gea è in crisi. Lindegaard è infortunato e resterà fuori un mese. Ferguson potrebbe confermare Ben Amos che ha debuttato martedì contro lo Stoke. In
attacco dovrebbe rivedersi Rooney, che ha giocato l’ultima partita a Londra contro l’Arsenal il
22 gennaio. Lo United scenderà in campo 24 ore dopo City-Fulham: avrà il piccolo vantaggio di conoscere in anticipo
il risultato del rivale. Ma Ferguson ostenta sicurezza: «Noi dobbiamo pensare alle nostre partite. I conti si faranno alla fine».
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GERMANIA
Anticipo di lusso
Borussia Do.
a Norimberga
20ª GIORNATA. Oggi:
Norimberga-Borussia
Dortmund. Domani:
Wolfsburg-Borussia M.;
Hoffenheim-Augsburg;
Hertha-Hannover; Schalke
04-Mainz; Bayer
Leverkusen-Stoccarda;
Amburgo-Bayern. Domenica:
Friburgo-Werder;
Kaiserslautern-Colonia.
CLASSIFICA Bayern, Borussia
Dortmund, Schalke 04 40;
Borussia M. 39; Werder 31;
Leverkusen 30; Hannover 27;
Hoffenheim, Wolfsburg 23;
Stoccarda, Amburgo 22;
Mainz, Norimberga, Colonia
21; Hertha 20; Kaiserslautern
18; Augsburg, Friburgo 16.
Flamengo nel caos
Luxemburgo esonerato
Vince Ronaldinho
MAURICIO CANNONE
RIO DE JANEIRO (Brasile)
Ha vinto Ronaldinho: prima il gol che suggella l’ingresso nella Coppa Libertadores,
poi l’esonero di Vanderlei Luxemburgo, l’allenatore con cui
l’ex milanista era da tempo in
rotta di collisione.
Libertadores Ronaldinho pen-
nella la punizione-cross per
l’1-0 di Leonardo Moura e segna il secondo gol (con tunnel). Il Flamengo batte 2-0 a
Rio il Real Potosí, che lo aveva
superato per 2-1 in Bolivia all’andata. La squadra rossonera
accede alla fase di gironi della
Coppa Libertadores, in cui troverà gli ecuadoriani dell’Emelec, gli argentini del Lanús e i
paraguaiani dell’Olimpia.
L’allenatore Sembrava che il
successo avesse salvato la panchina di Luxemburgo. Invece
secondo il sito «Globoesporte.com», i dirigenti si sono riuniti ieri e hanno deciso di esonerare il 59enne tecnico brasiliano. A prenderne il posto dovrebbe essere Joel Santana. Ronaldinho non andava d’accordo con il tecnico: lunedì scorso, dopo un ritardo all’allenamento, l’ultima discussione.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
24
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
SERIE BWIN L’INTERVISTA
re da Brescia, potrà contare su
forze fresche perché recupererà giocatori al ritorno in squadra o in condizione dopo un girone di andata in infermeria:
Surraco, Oduamadi, Guberti,
Verdi oltre al jolly Pasquato e
Masiello in difesa. Nuova linfa
e spinta sulle ali, per tornare
ad essere dirompenti. Un modo per ricaricare di rifornimenti le punte, da Bianchi a Meggiorini allo stesso Sgrigna, a digiuno nel nuovo anno. L’unico
attaccante andato in gol nel
2012 è Antenucci.
Il Torino stila la tabella
«30 punti e siamo in A»
Ventura ci crede: «Dobbiamo fare più gol, li segneremo»
E conta sugli scontri diretti: i più importanti sono in casa
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
clic
Una scalata, ardua, ma
non impossibile. Il ritorno in A
dopo tre anni in Purgatorio è a
portata di mano, basta crederci. L’importante è mantenere
il ritmo sostenuto nel girone
di andata. Il primo campo base per puntare alla vetta il Torino di Ventura l’ha messo a fine
anno con 42 punti al giro di
boa, e il primato solitario. L’inizio dell’arrampicata con il nuovo anno ha incontrato alcune
difficoltà, nelle prime quattro
giornate sono arrivati otto
punti rispetto ai dieci in avvio
di stagione. Il Toro oggi è due
punti sotto la media.
OGBONNA RINNOVA
FINO AL 2016
PER 400 MILA EURO
Angelo Ogbonna, il
ventitreenne difensore del
Torino richiesto dai
maggiori club di Serie A
(Milan favorito sulla
Juventus) ha firmato ieri
con il club granata il
prolungamento del
contratto dal 2013 al 2016,
con ingaggio più che
raddoppiato, da 180 a 400
mila euro.
La tabella Giampiero Ventura
la tabella promozione ce l’ha
chiara in mente: «Pochi gol,
classifica corta, persa la vetta?
A me interessa centrare l’obiettivo, ci mancano 30 punti per
la promozione diretta, questo
è quello che conta» le parole
dell’allenatore granata dopo
la vittoria sofferta contro il Vicenza. Il problema è che la
squadra fatica a trovare il gol.
«In compenso concediamo poche occasioni agli avversari e
ne conquistiamo tante. Prima
o poi, a furia di martellare la
porta, qualcuno la butterà dentro». E in effetti contro il Vicenza la vittoria è arrivata solo su
autorete. Rispetto a qualche
mese fa il tecnico, a comincia-
Buon calendario Il Torino gio-
cherà in casa gli scontri diretti
con Pescara, Sassuolo e Padova. E all’Olimpico ha conquistato 28 punti contro i 22 ottenuti fuori. Affronterà il Pescara in trasferta alla terz’ultima,
a giochi forse già fatti. I granata, tra l’altro, possono contare
sulla difesa meno battuta del
campionato (15 reti) e hanno
subito meno sconfitte di tutti
(solo 3 come il Sassuolo). A pesare sulla classifica il solito
problema e cioè la difficoltà a
sbloccare il risultato (29 gol
fatti, quello del Torino è il 10˚
attacco del campionato). Risolto quello, il traguardo sarà
molto più vicino.
Giampiero Ventura, 64 anni LAPRESSE
SQUADRE
PT
PESCARA
51
SASSUOLO
50
TORINO
50
VERONA
47
PADOVA
44
VARESE
38
REGGINA
36
BARI (-2)
35
BRESCIA
35
JUVE STABIA (-4) 33
GROSSETO
33
SAMPDORIA
31
CITTADELLA
31
VICENZA
27
LIVORNO
26
CROTONE (-1)
25
MODENA
24
ALBINOLEFFE
23
GUBBIO
23
EMPOLI
22
ASCOLI (-7)
22
NOCERINA
17
PARTITE
G V N P
25 16 3 6
25 14 8 3
25 14 8 3
25 14 5 6
25 13 5 7
25 10 8 7
25 9 9 7
25 10 7 8
25 9 8 8
25 10 7 8
25 8 9 8
24 6 13 5
25 8 7 10
25 6 9 10
25 6 8 11
25 6 8 11
24 5 9 10
24 5 8 11
25 5 8 12
24 6 4 14
25 8 5 12
25 3 8 14
RETI
F S
55 36
34 17
29 15
34 25
38 28
31 24
41 32
30 27
27 26
35 32
26 33
29 21
28 33
28 33
26 29
25 33
25 40
26 38
24 37
28 40
28 34
32 46
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
PROSSIMO TURNO
Venerdì 10, ore 20.45 BARI-SASSUOLO (2-1)
Sabato 11, ore 15 CITTADELLA-BRESCIA (0-2); CROTONE-GROSSETO (0-2); MODENA-PADOVA (0-2); PESCARA-JUVE STABIA (2-3); REGGINA-EMPOLI (2-3); SAMPDORIA-ALBINOLEFFE (3-1); TORINO-NOCERINA (2-1); VARESE-GUBBIO (0-0); VERONA-ASCOLI (2-1).
Lunedì 13, ore 20.45 LIVORNO-VICENZA (1-1)
JUVE STABIA
LIVORNO
EMPOLI
CROTONE
GROSSETO
SAMPDORIA
Si va verso le due punte
L’escluso sarà Girasole?
Ritorna Maccarone
Farà coppia con Tavano
Con Ugolotti difesa a 4
C’è l’esordio di Jadid?
I nuovi Guzman e Löfquist
sono a disposizione
ALBINOLEFFE Sulla strada del recupero
Daffara e Previtali, incerta la presenza di
Girasole le cui condizioni verranno valutate all’ultimo momento. La formazione dovrebbe essere la stessa dell’inutile trasferta sul campo del Modena. 4-4-2 d’obbligo secondo il credo del nuovo allenatore Salvioni ed ancora con Taugourdeau in
campo se Girasole non dovesse farcela.
SQUALIFICATI Cristiano, Laner.
DIFFIDATI Cocco, Germinale.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Offredi;
Luoni , Lebran, Bergamelli, Regonesi; Pacilli, Hetemaj, Taugourdeau, Foglio; Germinale, Cocco. All. Salvioni.
EMPOLI Tornano Maccarone e Valdifiori.
Carboni ha fatto allenare la squadra sul
sintetico del centro sportivo di Monteboro a causa dell’innevamento del Castellani
e del Sussidiario. Dopo la cessione di Coralli, sicura la presenza di Big Mac con Tavano. Gorzegno non ha scontato la squalifica per il rinvio del match di Marassi.
SQUALIFICATI Gorzegno
DIFFIDATI Ficagna, Saponara, Tavano, Tonelli, Valdifiori.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Pelagotti; Vinci, Mori, Stovini, Regini; Buscé, Moro, Coppola; Saponara; Maccarone, Tavano. All. Carboni.
GROSSETO Ugolotti, che torna sulla panchina dopo Giannini e Viviani, schiererà
la difesa a 4, che però deve fare i conti
con l'assenza di Antei (squalificato) e Olivi (infortunato). In dubbio anche Iorio.
Probabile l'esordio in mezzo al campo
del marocchino Jadid, con Crimi e Sciaccia. In avanti sicuri Caridi e Sforzini.
SQUALIFICATI Antei
DIFFIDATI Caridi, Giallombardo, Sforzini,
Mancino.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Narciso; Petras, Padella, Iorio, Giallombardo;
Crimi, Jadid, Sciacca; Alfageme, Sforzini,
Caridi. All. Ugolotti.
GUBBIO Simoni ha a disposizione i nuovi
arrivati Guzman e Löfquist. Ma la partita
difficilmente si giocherà. Già venti centimetri di neve coprono il Barbetti e le previsioni annunciano nuove precipitazioni e temperature polari. Già oggi il Prefetto potrebbe dare lo stop per la mancanza dei requisiti di sicurezza sugli spalti per il pubblico.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Donnarumma; Caracciolo, Cottafava, Benedetti,
Mario Rui; Sandreani, Nwankwo,
Löfquist; Guzman; Bazzoffia, Ciofani.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Bartolucci, Bazzoffia, Buchel,
Gerbo, Graffiedi, Lunardini.
Granoche subito in campo
Affiancherà Neto Pereira
Abruzzese ancora fermo
Centrocampo a tre
La squadra è già in ritiro
Davanti ancora Pozzi-Eder
Stanco è recuperato
Ciaramitaro in mezzo
VARESE Il Varese è tornato ad allenarsi
ieri mattina sotto la neve e su un campo a
sette in erba sintetica. In difesa al posto di
Terlizzi gioca Camisa. In attacco non c’è
l’infortunato Martinetti ma i nuovi acquisti
Granoche e Plasmati sono disponibili: l’uruguaiano potrebbe indossare subito la maglia da titolare, affiancando Neto Pereira.
SQUALIFICATI Terlizzi.
DIFFIDATI De Luca e Zecchin.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bressan;
Pucino, Troest, Camisa, Grillo; Rivas, Corti, Kurtic, Zecchin; Neto Pereira, Granoche. All. Maran.
CROTONE Eramo squalificato, Abruzzese ancora fermo (ne avrà per due settimane). Drago ripropone il centrocampo
a tre ma con qualche variante. Galardo in
pole position per una maglia da titolare.
In attacco probabile conferma per Sansone e Gabionetta.
SQUALIFICATI Eramo.
DIFFIDATI Correia, De Giorgio.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Belec;
Correia, Vinetot, Tedeschi, Migliore; Florenzi, Loviso, Galardo; Caetano; Gabionetta, Sansone. All. Drago.
SAMPDORIA Ultimo allenamento a Bogliasco per la Samp, che nel pomeriggio
di ieri è partita per il ritiro anticipato di
Grosseto. Venti i giocatori convocati:
mancano Volta (squalificato), Castellini,
Berardi, Padalino, Semioli, Fornaroli e
Pellè. Domani al via la prima rivoluzione
di Iachini dopo la chiusura del mercato.
SQUALIFICATI Volta.
DIFFIDATI Bertani, Obiang e Costa.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Romero; Rispoli, Gastaldello, Rossini, Costa;
Munari, Obiang, Renan; Juan Antonio;
Pozzi, Eder. All. Iachini.
MODENA Cellini è a disposizione ma, sempre se si giocherà, partirà dalla panchina.
Recuperato Stanco: ballottaggio con Greco. Con Rullo che ha finito la stagione
(strappo muscolare) e Milani indisponibile, sulle fasce Nardini e Bassoli. Perticone prende il posto di Carini, in mezzo Ciaramitaro favorito su Dalla Bona.
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI Carini
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Caglioni; Nardini, Perticone, Perna, Bassoli; Ciaramitaro, Petre, Signori; Di Gennaro; Ardemagni, Stanco. All. Cuttone.
ARBITRO Baratta di Salerno (and. 1-2)
ARBITRO Tommasi di Bassano del G. (1-2)
ARBITRO Pinzani di Empoli
ARBITRO Merchiori di Ferrara
PADOVA
VERONA
GUBBIO
MODENA
(0-0)
PESCARA
REGGINA
(1-1)
SASSUOLO
ASCOLI
Caserta parte dal 1’
Raimondi esterno sinistro
Di Maio, rientro possibile
Spazio agli ultimi arrivati?
Attesi 12mila spettatori
Osuji e Milanetto out
Insigne assente 20 giorni
Zeman perde pure Nielsen
Turnover a centrocampo
Valeri al posto di Cofie
JUVE STABIA Ancora infortunati il portiere Colombi, Scognamiglio, Zito e Mbakogu, Braglia sembra intenzionato a confermare la stessa formazione di Brescia
con l’eccezione del nuovo acquisto Caserta al posto di Cazzola. A centrocampo
ballottaggio tra Mezavilla e Scozzarella,
Raimondi esterno sinistro offensivo.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Colombi, Maury, Di Cuonzo,
Mbakogu.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Seculin;
Baldanzeddu, Molinari, Maury, Di Cuonzo; Erpen, Caserta, Mezavilla, Raimondi;
Danilevicius, Sau. All. Braglia.
NOCERINA Mancavano soltanto gli infortunati Del Prete e Sacilotto all’allenamento di ieri mentre per Pomante e Giuliatto
solo palestra. Di Maio ha nuovamente lavorato col gruppo e dovrebbe rientrare.
Russo non è al meglio ed è stato aggregato il baby portiere Fantasia. C’è curiosità
per l’eventuale impiego degli ultimi tre arrivati: Barusso, Figliomeni e Pagano.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Farias, Nigro, Di Maio.
PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3) Concetti; De Franco, Rea, Di Maio; Laverone,
Bruno, Parola, Bolzan; Pagano, Castaldo, Farias. All. Auteri.
PADOVA Prevendita a buon ritmo: attesi
in 12 mila all’Euganeo per il derby. Difesa
da risistemare per le squalifiche di Legati
e Trevisan, mentre andranno valutate le
condizioni di Donati che ha saltato l’ultimo match per un problema alla caviglia.
Rientra Marcolini, out Osuji, Milanetto e
Succi.
SQUALIFICATI Legati e Trevisan.
DIFFIDATI Cutolo, Jidayi, Marcolini, Renzetti, Ruopolo, Schiavi.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Pelizzoli; Donati, Portin, Schiavi, Renzetti; Bovo, Italiano, Marcolini; Bentivoglio; Hallenius, Cacia.
PESCARA A ore si deciderà per un eventuale rinvio della gara con la Reggina. Ieri
posizionati i teloni sul manto dell'Adriatico e oggi sale sugli spalti. Zeman intanto
ha perso Nielsen per un infortunio alla caviglia destra. La risonanza conferma: Insigne mancherà per venti giorni, rientro
contro il Sassuolo, il 2 marzo. Sono disponibile Martin e, soprattutto, Caprari
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Anania, Soddimo, Verratti.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Anania;
Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano;
Kone, Verratti, Cascione; Sansovini, Immobile, Caprari. All. Zeman.
SASSUOLO Concreta l’ipotesi-rinvio causa neve, oggi la decisione. La squadra di
Pea, dopo che le nevicate dei giorni scorso hanno imbiancato il modenese, si allena sul sintetico: ammesso si giochi, possibile turnover a centrocampo, con Valeri
che dovrebbe prendere il posto di Cofie o
Bianchi e Gazzola che debutterà dal 1’.
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI Bianchi, Cofie, Gazzola, Laribi,
Magnanelli
PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Pomini;
Marzoratti, Bianco, Terranova; Gazzola,
Magnanelli, Valeri, Bianchi, Longhi; Missiroli, Sansone. All. Pea
Dionisi torna centravanti
Kzenevic fuori 20 giorni
Torrente, nessun cambio
In campo gli 11 di martedì
Tachtsidis stringe i denti
Ma Lepiller non ce la fa
Bonazzoli resta in dubbio
Convocazione per Belardi
Scalise si ferma un mese
Soncin batte l’influenza
Con Knezevic fuori per almeno 20 giorni
(distorsione alla caviglia), Madonna deve
scegliere il centrale a fianco di Bernardini. Potrebbe debuttare il giovane Sini, in
ballottaggio con Meola. Per il resto rientra in attacco Dionisi mentre come esterno alto di sinistra c’è Siligardi.
SQUALIFICATI Schiattarella.
DIFFIDATI Filkor, Bigazzi, Bernardini, Bernacci.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bardi;
Salviato, Bernardini, Sini, Lambrughi; Belingheri, Filkor, Luci, Siligardi; Dionisi,
Paulinho. All. Madonna.
BARI Torrente è orientato a confermare
la squadra che ha vinto il match con il
Padova. Proseguono il lavoro differenziato gli acciaccati Dos Santos, Defendi e
Kutuzov. Nessuno dei tre è recuperabile
per la trasferta di Nocera. Si è aggregato
al gruppo il neo acquisto Cavanda.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI De Falco, Crescenzi, Scavone,
Polenta, Ceppitelli, Stoian, Rivaldo.
PROBABILE FORMAZIONE (4–3–3) Lamanna; Crescenzi, Ceppitelli, Borghese, Garofalo; De Falco, Romizi, Bogliacino; Forestieri, Caputo, Stoian. All. Torrente.
VERONA Tachtsidis ha un’influenza intestinale che gli ha impedito di allenarsi regolarmente, ma ci sarà comunque. Lepiller, autore di una doppietta martedì contro il Grosseto, lamenta invece un problema al polpaccio: si è sottoposto a ecografia che è risultata negativa. Hallfredsson
sempre out.
SQUALIFICATI Ceccarelli.
DIFFIDATI Scaglia, Tachtsidis.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Rafael;
Abbate, Mareco, Maietta, Scaglia; Russo, Esposito, Tachtsidis; D’Alessandro,
Ferrari, Gomez. All. Mandorlini.
REGGINA Non dovrebbero esserci grosse novità nella formazione. Dei nuovi arrivati, oltre a Freddi e Angella, ci sarà la
prima convocazione per Belardi. Sono
da valutare le condizioni di Bonazzoli, per
un problema all’adduttore. Melara invece
è squalificato.
SQUALIFICATI Melara.
DIFFIDATI Adejo, N. Viola, Colombo, Cosenza.
PROBABILE FORMAZIONE (5-3-2) Zandrini; Colombo, Freddi, Emerson, Angella,
Rizzato; Barillà, N. Viola, Rizzo; Campagnacci, Bonazzoli. All. Gregucci.
ASCOLI Tegola sull’Ascoli che perde per
un mese Scalise per una lesione al legamento alare del ginocchio sinistro. Fermo anche Vitiello per un’infiammazione all’adduttore. Recuperato Soncin che ha
smaltito l’influenza. Primo allenamento
per Montalto.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Faisca, Giovannini, Papa Waigo.
PROBABILE FORMAZIONE (5-3-2) Guarna;
Andelkovic, Ciofani, Faisca, Peccarisi,
Pasqualini; Di Donato, Pederzoli, Sbaffo;
Papa Waigo, Soncin. All. Silva
ARBITRO Palazzino di Ciampino
ARBITRO Giancola di Vasto
ARBITRO Ostinelli di Como
ARBITRO Tozzi di Ostia
ARBITRO Baracani di Firenze
(0-3)
(1-1)
(2-2)
Mancano 17 partite alla
fine del campionato. Ecco il
cammino dei granata fino
all’ultima giornata (27 maggio):
il primo impegno è in
programma domenica a
Brescia: arbitra Ciampi di
Roma. Sempre domenica,
anche l’altro posticipo tra
Vicenza e Cittadella: arbitra Di
Paolo di Avezzano.
27a giorn.: Torino-Nocerina,
28a: Torino-Sampdoria,
29a: Grosseto-Torino,
30a: Torino-Verona,
31a: Juve Stabia-Torino,
32a: Torino-Gubbio,
33a: Empoli-Torino,
34a: Torino-Reggina,
35a: Torino-Sassuolo,
36a: Bari-Torino,
37a: Torino-Crotone
38a: Livorno-Torino
39a: Torino-Padova
40a: Pescara-Torino
41a: Torino-Modena
42a: AlbinoLeffe-Torino.
VARESE
ALBINOLEFFE
VARESE
NOCERINA
BARI
Il cammino
dei granata
fino a maggio
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Così domani (ore 15) RISCHIO NEVE PER GUBBIO, SASSUOLO E PESCARA
CLASSIFICA
17 PARTITE
(2-4)
(1-0)
Magnus Troest, 24 anni LIVERANI
C’è Troest,
il danese
che avanza
FILIPPO BRUSA
VARESE
Il Varese ama le rimonte a
Livorno, dove, prima di martedì scorso, i biancorossi avevano
colto un solo successo, in Coppa Italia. Il 4 novembre del
1965 erano stati due attaccanti
di fama a rispondere al gol di
Enrico Cairoli, firmando il 2-1
esterno: Roberto Boninsegna,
detto «Bonimba», e Paolo Ferrario, chiamato «Ciapina», dal nome di un componente della
«banda ovunque», per i suoi gol
di rapina. La prima affermazione in campionato del Varese all’Armando Picchi è arrivata 47
anni dopo, grazie alla rete di
Zecchin, che ha annullato il momentaneo vantaggio di Paulinho, e soprattutto alla doppietta di un difensore: Magnus
Troest.
Da bomber Il centrale nato a Co-
penaghen ha realizzato due gol
degni del miglior «Ciapina», da
vero rapinatore d’area di rigore: «Ero al posto giusto al momento giusto – ha detto Troest
–. Prima, ho colpito di testa una
palla già toccata da Pucino e,
poi, mi sono trovato sulla traiettoria di un tiro di Zecchin che
ho deviato quanto bastava».
Due giorni prima dell’impresa
di Livorno, aveva lottato con le
punte del Torino, rompendosi
anche un dente: «Il mio compito – spiega – è tenere lontani
dalla porta gli attaccanti, ma
mi porto anche in avanti. Ho
sempre segnato almeno una rete a stagione: stavolta sono stato più fortunato».
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
PRIMA DIVISIONE LA SQUADRA RECORD
Francia Germania Inghilterra Italia
Spagna
LIGUE 1 PSG 18 gol subiti
(21 partite).
LIGUE 2 Clermont 16 gol
subiti (21 partite).
NATIONAL Gazelec Ajaccio
19 gol subiti (21 partite).
LIGA Barcellona 12 gol
subiti (20 partite).
SEGUNDA DIVISION
Cordoba 15 gol subiti (22 partite).
SEGUNDA B G1 Tenerife
18 gol subiti (22 p.); G2 Mirandes
9 gol (22 p.); G3 Badalona 16 gol
(22 p.); G4 Cadice 14 gol (22 p.).
BUNDESLIGA Borussia M.
12 gol subiti (19 partite).
ZWEITE BUNDESLIGA
Greuther Fürth 14 gol subiti (19
partite).
DRITTE LIGA Osnabrück
17 gol subiti (23 partite).
PREMIER Manchester City
19 gol subiti (23 partite).
CHAMPIONSHIP Hull City
25 gol subiti (28 partite).
LEAGUE ONE Charlton 20
gol subiti (28 partite).
SERIE A Juventus 13 gol
subiti (20 partite).
SERIE B Torino 15 gol
subiti (25 partite).
PRIMA DIVISIONE Girone
A: Taranto 7 gol subiti (21 partite).
Girone B: Cremonese 16 gol subiti
(21 partite).
Insuperabile
Davide Dionigi
ha 38 anni LIVERANI
Ha preso 7 gol: nessuno fa meglio nel continente
Ne incassa uno ogni 3 gare: così la B si avvicina
DAVIDE ROMANI
Il Taranto non può contare sull'indiscutibile fascino del
Barcellona, tanto meno può
ambire ai soldi dello sceicco
Mansur, proprietario del Manchester City. Una volta la Serie
A si sognava con i gol di Erasmo Iacovone, la B era una certezza con le reti di Antonio De
Vitis, nel 2000 le ambizioni
portavano il nome di Cristian
Riganò. A Taranto i nuovi orizzonti partono da un altro bomber, anzi ex. Davide Dionigi da
allenatore ha subito una metamorfosi: da uomo-gol è diventato la guida tecnica di una difesa insuperabile. Con 7 reti
(4 in casa, 3 in trasferta) in 21
partite, alla media di un gol subito ogni 3 partite, è la meno
perforata d'Europa.
Dionigi, ex
attaccante, è
l’allenatore
di una squadra
imperforabile
Soltanto in tre
occasioni le reti
subite hanno
pesato sul
risultato finale
Nessuno ha fatto meglio Se i «ni-
poti di Iacovone» primeggiano in Europa e in Italia, nei rispettivi Paesi la palma della
miglior difesa spetta in Francia al Clermont, in Inghilterra
al Manchester City, in Germania il Borussia Mönchengladbach e in Spagna al Mirandes
appunto, che ha messo dietro
anche il Barcellona.
Inviolata da 7 gare Gol subiti
che nell'economia del campio-
LA SITUAZIONE
Le big inseguono Il Taranto ha
fatto meglio dei blaugrana
fermi a 12 reti subite in 20
partite, hanno subito 4 reti in
meno della Juventus, che diventano 11 se si paragona la
difesa della squadra pugliese
a quella del Psg di Carlo Ancelotti, la stessa differenza che
c'è tra la squadra di Dionigi e
quella di Mancini, il City. A tenere testa a Prosperi e compagni c'è il Mirandes, squadra
capolista del gruppo 2 della
Segunda Division B spagnola
(l'equivalente della nostra Prima divisione), che in 22 partite ha subito 9 gol. La formazione di Mirande de Ebro
(Burgos), arrivata alla semifinale di Coppa del Re con scalpi eccellenti come Villarreal,
Santander ed Espanyol, come il Taranto punta alla promozione rendendo la propria
Luisi, gran ritorno a Benevento
Domenica big match Carpi-Ternana
Lunedì posticipo Bassano-Alto Adige
BENEVENTO Il centrocampista Carlo Luisi (1977) sino alla scorsa stagione in Serie B con il Modena, svincolato, ha firmato con il Benevento fino al prossimo 30 giugno.
Per Luisi si tratta di un ritorno avendo militato con i giallorossi sino alla
stagione 2002-2003.
Ecco la situazione nei due gironi della Prima divisione dopo 21 giornate.
Nel girone A la capolista Ternana va
in trasferta a Carpi.
GIRONE A Classifica Ternana punti 47; Taranto 46 (-1); Carpi 39; Pro
Vercelli 37; Sorrento (-2) e Benevento (-2) 35; Avellino 31; Tritium 29;
Foggia (-1) e Como (-1), Lumezzane
28; Pisa 26; Reggiana (-2) 25; Spal
(-2) 20; Monza 17; Viareggio (-1) 14;
Foligno (-4) 11; Pavia 9.
Prossimo turno Domenica (ore
14.30): Carpi-Ternana (1-2); Foggia-Como (ore 14; 0-0); Foligno-Reggiana (1-2); Lumezzane-Spal (2-0);
Pavia-Monza (2-2); Pro Vercelli-Benevento (1-1); Sorrento-Avellino
(1-0); Tritium-Pisa (2-0); Viareggio-Taranto (0-2).
GIRONE B Classifica Trapani p.
40; Siracusa (-3) 39; Spezia 34; Lanciano (-1) 32; Cremonese (-6), Carrarese, Alto Adige, Barletta e Portogruaro 31; Pergocrema* (-1) 29; Triestina 26; Frosinone 23; Latina, Andria, Piacenza (-4) e Prato 21;
Bassano* 18; Feralpi Salò 17. (*una
partita in meno).
Prossimo turno Domenica (ore
14.30): Andria-Trapani (1-1); Bassano-Alto Adige (lunedì 20.45; 0-0);
Carrarese-Triestina (3-2); Lanciano-Frosinone (1-2); Latina-Barletta
(1-1); Pergocrema-Prato (0-2); Piacenza-Portogruaro (2-2); Siracusa-Feralpi Salò (2-1); Spezia-Cremonese (2-3).
COPPA ITALIA Il programma della
2ª giornata del Terzo Turno della Fase Finale di Coppa Italia in programma mercoledì 8 febbraio. Girone A
Piacenza-Lumezzane (ore 14.30);
Girone B Carpi-Spezia (14.30); Girone C Latina-Pisa (14.30); Girone
D Foggia-Andria (14.30).
Premio Cestani
Premio Laudano
Premio Cestani
nato del Taranto
valgono 2 sconfitte (Taranto-Ternana 0-1 alla 7ª
giornata e Benevento-Taranto 2-1 alla
10ª) e un pareggio (Tritium-Taranto 1-1
alla 14ª
giornata). In altre 3 gare invece il gol subito non
ha pesato: Taranto-Pavia 2-1 alla 3ª giornata,
Taranto-Monza 2-1 alla 9ª e Taranto-Como
3-1 all'11ª. La squadra
di Dionigi, tra l’altro, allo «Iacovone» non subisce gol dal 6 novembre,
quando — sul 3-0 ormai
acquisito —, il Como accorciò le distanze con
una rete di Tavares. La
porta di Bremec è imbattuta da 7 turni e l’ultimo ad averla violata è
stato Bortolotto, col
gol del pareggio della
Tritium, dopo che il Taranto era passato con
Rantier. Retroguardia così ermetica che
nelle ultime partite ha
permesso a qualche difensore tarantino di
prendersi qualche licenza offensiva. Prima
del gol di Di Bari che ha
risolto la sfida con il Sorrento nell'ultimo turno,
erano arrivate le reti di
Antonazzo alla 16ª (Reggiana-Taranto 0-1) e quella di Coly alla 20ª (la prima rete nel 2-0 di Pavia).
Cos’è Il miglior giovane viene
scelto con le medie voto della
Gazzetta. In caso di parità, vince il giovane che ha giocato più
minuti tenendo presente che in
Seconda divisione ci sono squadre che giocano più partite e, in
caso di parità, quello più giovane. Vengono considerati solo i
giocatori che hanno giocato almeno il 50% dei minuti del campionato.
Classifica Gianluca Turchetta
(1991, Bellaria, 2.011 minuti
giocati) media voto 6,48; Matteo Pisseri (1991, Renate,
1.710 minuti) 6,47; Souleymane Doukara (1991, Vibonese,
2.043 minuti) 6,43; Daniele
Giorico (1992, Treviso, 1.733
minuti) 6,41; Nicholas Siega
(1991, Casale, 1.639 minuti)
6,39.
Premio Laudano
Cos’è Vince chi segna più gol.
Anche in questo caso, se ci sono
più giovani a parità di reti, vince quello che ha giocato meno
minuti tenendo presente anche
in questo caso che in Seconda
divisione ci sono squadre che
giocano più partite e, in caso di
parità, quello più giovane.
Classifica Simone Corazza
1991, Portogruaro, 1.633 minuti giocati, 10 reti; Souleuìymane Doukara 1991, Vibonese,
2.043’ 9; Manuel Fischnaller
1991, Alto Adige, 1.790’ e Luca
Miracoli 1.958’, Valenzana, 8;
Picone (1991, Giulianova,
1.006’), Bernasconi (1992,
Fondi, 1.828’), Mangiarotti
(1991, Renate, 889’), Zigoni (1991, Avellino,
1.143) 6.
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Programma Gare TV - Domenica 5 Febbraio 2012
1ª DIVISIONE GIRONE A
Foligno – Reggiana
ore 14:30 - E’TV Teletricolore
Sorpasso
Turchetta
Corazza
ancora re
Lega Pro e La Gazzetta
dello Sport hanno istituito due
premi. Alla fine dei campionati
di Prima e Seconda divisione
verranno premiati il miglior giovane (premio Cestani) e il miglior marcatore giovane (premio Laudano): sono ammessi i
calciatori nati dal 1991 in poi,
da utilizzare in campionato al
fine di ricevere i contributi,
compresi quelli in prestito da A
e B e gli stranieri. Le classifiche
sono pubblicate anche su lega-pro.com e gazzetta.it.
Taranto, che difesa
E’ il bunker d’Europa
difesa impenetrabile.
I PREMI
Pro Vercelli – Benevento
ore 14:30 - web:
beneventocalciospa.it
INFO, NEWS E RISULTATI ONLINE
www.lega-pro.com
1ª DIVISIONE GIRONE A
B
2ª DIVISIONE GIRONE A
Latina – Barletta
ore 14:30 - Teleregione
Cuneo – Alessandria
ore 14:30 - web: frasertv.com
LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012
POST. 1ª DIVISIONE GIRONE B
Tritium – Pisa
ore 14:30 - web: canale50
Viareggio – Taranto
ore 14:30 - Blustar TV
Virtus Lanciano – Frosinone
ore 14:30 - Telemontegiove
Bassano Virtus – Südtirol
ore 20:45 - Rai Sport 1
RUBRICHE
Lunedì ore 18:45
Rai Sport 1
Lunedì ore 23:05
Odeon TV
Digitale canale 177
SKY canale 914
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
FORMULA 1
4
SI SVELA
LA F.INDIA
Questo
il calendario delle
presentazioni
delle F.1
S
Oggi
Vengono
presentate due
monoposto,
entrambe sul
web: la Ferrari
da Fiorano e la
Force India da
Silverstone.
Entrambe
saranno svelate
alle 10
A sinistra l’ingresso della pista di Fiorano. Sopra
un tratto del circuito coperto dalla neve. Sotto la
struttura che avrebbe dovuto ospitare questa
mattina la presentazione della F.1 ANSA-COLOMBO
S
ANDREA CREMONESI
Benedetto sia internet
che oggi consentirà agli addetti ai lavori e agli appassionati
la possibilità di ammirare le
forme della nuova Ferrari di
F.1 malgrado il maltempo abbia costretto la Casa di Maranello a cancellare per la prima
volta nella storia la cerimonia
di presentazione. Una decisione obbligata perché la neve
non ha dato cenni di tregua e
nella zona di Maranello ha raggiunto il mezzo metro, rendendo complicata la circolazione
al punto che il Comune ha
chiuso le scuole e la prefettura
I tir della scuderia
partiti in ritardo
per Jerez ma il 7 la
macchina girerà
regolarmente
di Modena ha sconsigliato
l’uso dell’auto. Le previsioni
inoltre non lasciano spazio all’ottimismo perché dopo la neve la colonnina del termometro è destinata a crollare, trasformando le strade in una insidiosa trappola di ghiaccio.
Di fronte a un simile scenario
— con l’aeroporto di Bologna
chiuso — la Ferrari che cosa
poteva fare, dovendo gestire
300 ospiti?
Decisione Che la situazione fos-
se difficile lo hanno ben compreso anche Fernando Alonso
e Felipe Massa che mercoledì
sera hanno raggiunto Maranel-
Domenica
La Lotus svelerà
le prime
immagini della
E20 sul proprio
sito
La neve cancella
il debutto a Fiorano
Ferrari solo sul web
S
Lunedì
A Jerez verranno
svelate Sauber,
Williams, Lotus
(di nuovo) e
Toro Rosso,
La Red Bull
nasce sul web
S
Un manto di 50 cm e il gelo fanno saltare la cerimonia
La vettura 2012 sarà presentata stamane sul sito
rossaparticolare
Alonso e Massa girano
ma con la...Jeep STR8
Non possono provare la F.1 a Fiorano
per via della neve ma Fernando Alonso e
Felipe Massa (che sarà il primo a saggiare la
nuova rossa il 7 a Jerez) almeno possono
girare per le insidiose strade di Maranello
con macchine adatte: ieri hanno ricevuto in
dotazione due Jeep Grand Cherokee STR8
caratterizzate da un inconfondibile colore
Rosso Corsa simile a quello delle loro F.1
lo dall’aeroporto di Brescia dove erano atterrati con un charter provenienti da Lanzarote.
Così, i dirigenti del Cavallino,
dopo un sopralluogo alla tensostruttura di Fiorano, hanno
alzato bandiera bianca. Oltre
alla cerimonia di presentazione è saltato anche il Passion
Day, che avrebbe consentito a
30 tifosi di vedere da vicino la
nuova rossa. L’avvenimento è
slittato al 30 aprile e si terrà al
Mugello.
Sito In soccorso alla Ferrari è
giunta però la tecnologia: la
nuova rossa verrà svelata stamane alle 10 con una diretta
su www.ferrarif1.com: immagini, informazioni tecniche, interviste. Al termine la vettura
(si chiamerà F12 o F2012?) sarà caricata su un Fiat Ducato,
preparato appositamente, per
percorrere i 2.192 km che separano Maranello da Jerez, dove dal 7 al 10 si terranno i primi test 2012. I tir della scude-
Martedì
Inizia la prima
sessione di
collaudi sul
circuito
andaluso.
Le prove
proseguiranno
fino al 10
ria sono già per strada anche
se il maltempo ne ha ritardato
la partenza. Ma a Maranello
garantiscono che la nuova rossa sarà senz’altro pronta a girare quando il 7 sul tracciato andaluso si accenderà la luce verde del semaforo. Laggiù la Ferrari vedrà finalmente il sole anche se le temperature saranno
basse (previsti 7-8˚). E la prima Ferrari, pensata e costruita
sotto la direzione tecnica di
Pat Fry, affronterà cronometro e rivali. E anche se come
dice Alonso soltanto alla prima gara si comprenderanno a
fondo i rapporti di forza, già il
confronto diretto con McLaren — presentata mercoledì a
Woking — e Red Bull, svelata
anch’essa sul web lunedì, ci sarà indicazioni utili sul destino
del prossimo mondiale.
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ARRIVA IL POSTER
DOMANI SUL GIORNALE
4 PAGINE SPECIALI
4
AMARCORD QUANTI RICORDI LEGATI ALL’INVERNO
PINO ALLIEVI
Ferrari e la neve sono
una cosa sola. Scrisse il grande
costruttore in un suo libro: «Il
freddo, tanto freddo, è stato il
denominatore della mia vita.
Già quando nacqui. Arrivai il
18 febbraio 1898 ma quel mese la neve era tanto alta, raccontò mia madre, che solo due
giorni dopo fu possibile andare a denunciarmi allo stato civile...». Comincia così il romanzo di Ferrari e della Ferrari.
Che vive molte delle sue grandi svolte al freddo, nell’inverno, spessissimo con la neve,
proprio cominciando dalle presentazioni delle nuove macchine.
Lauda e Schumi Per tanti anni
neve e F.1 rosse sono state una
cosa sola. Sia che i vernissage
avvenissero all’Hotel Fini di
Modena, sia che si tenessero al
Green Park di Casinalbo, sulla
pista di Fiorano o in fabbrica a
Maranello, con la coltre bianca
come sfondo. Ai tempi, però,
non ci si faceva caso. Quando
Piero Ferrari
«Mai capitata
una cosa
del genere»
ALESSANDRO STEFANINI
MARANELLO (Modena)
Sfidando il maltempo ieri mattina Piero Ferrari ha partecipato all’inaugurazione di
Motor Sport Expo Tech a Modena e ovviamente ha commentato la decisione di cancellare la presentazione della monoposto: «Speriamo che la neve porti bene. È la prima volta
che capita di cancellare la presentazione. In passato solo
una volta la macchina si è vista
lontano da Maranello quando
siamo andati al Mugello (nel
2006; n.d.r.) con Schumi». Il
vicepresidente ha sottolineato
come la sua Engineering (la
Hpe; n.d.r.) sia direttamente
coinvolta nel progetto 633.
«Forniamo un 10-15% delle
componenti meccaniche».
Crash test Ferrari ha quindi
smentito che ci siano stati grattacapi nel superare i crash test:
«Sono stati ripetuti soltanto
perché abbiamo presentato tre
differenti varianti di telaio». Infine sul nuovo kers che dovrebbe pesare soltanto 3,5 chili ha
aggiunto: «È ormai evidente
che la Formula 1 si sta avviando verso l’ibrido. Sarà un sfida
tecnologica molto interessante, che non toglierà nulla alle
emozioni delle corse».
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clic
LA F310 DEL 1996
FU LA PRIMA F.1
MOSTRATA ON-LINE
La Ferrari è stata
la prima scuderia di F.1 che
ha presentato la macchina
sul web. Era il 15 febbraio
1996, Internet era appena
nato: la F310 è entrata nella
storia perché è stata la
prima Ferrari di Michael
Schumacher nella foto con
Gianni Agnelli proprio alla
presentazione AP
DA OGGI A 10,99 EURO
Ma Lauda provava in giorni così
Regazzoni esordì
all’autodromo
di Modena tutto
imbiancato. E il 18
febbraio 1898...
IL VICEPRESIDENTE
Rubens Barrichello sulla Ferrari F399 tra la neve: è il dicembre 1999 COLOMBO
Regazzoni firmò il contratto
con il Cavallino, stava nevicando. Ma Enzo Ferrari pretese
che Clay, in uno squarcio di sereno, provasse ugualmente all’autodromo di Modena. E che
dire di certe foto di Lauda, Reutemann e più recentemente di
Schumacher, che girano a Fiorano con la neve ai bordi della
pista? Minacciava neve anche
il primo febbraio 1988, quando Enzo Ferrari ricevette la laurea honoris causa dall’Università di Modena. Ed era tutto imbiancato quando nell’inverno
del ’65 ci fu il primo accordo
tra Ferrari e Agnelli per i motori Dino. Una lunga avventura
bianca con un tocco di poesia.
L’ultimo capitolo è quello di oggi: Maranello innevata che
manda all’aria la presentazione. Comunque lo si veda, anche questo è un fatto storico.
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La Delta Integrale
rivive nel dvd
della Gazzetta
Anche il rally ha avuto le
sue regine: una delle più
famose è sicuramente la
Lancia Delta Integrale,
protagonista del terzo dvd
della collana «La leggenda del
rally», in edicola da oggi a
10,99 euro più il giornale.
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
MOTOGP IL BILANCIO
Preziosi, la paura è svanita
«Questa Ducati nasce bene
Adesso Rossi sente la moto»
Il direttore tecnico: «Siamo ancora lontani da Casey, ma la Yamaha è più vicina
Il problema all’avantreno è stato risolto, dobbiamo migliorare in uscita di curva»
«
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
SEPANG (Malesia)
La strada è ancora lunga,
ma Filippo Preziosi, direttore
tecnico della Ducati, si è tolto
un peso. Non è successo in questi test malesi ma già due settimane fa, quando la GP12 aveva
debuttato a Jerez coi collaudatori. «Puoi fare tutte le simulazioni che vuoi, ma la sensazione del pilota, il feeling che crea
con la moto restano l’unico giudizio insindacabile. Avevo paura che le idee su come risolvere
i problemi in base alla rilevazione dei dati e ai giudizi dei piloti
fossero sbagliate». Era sotto
pressione, l’ingegnere perugino, per questo ha accettato di
venire in Malesia, impegno fisico notevole per lui. «Siamo ancora lontani da Stoner (1"2 il distacco finale; n.d.r.), ma se ci
riferiamo alla Yamaha, allora
siamo più vicini».
Successo Il giudizio sulla moto
è positivo. «Il problema era far
"sentire" ai piloti, in particolare
a Rossi, l’avantreno, sia come
contatto col suolo, sia come inserimento di curva. Risultato
centrato. Perché non lo abbiamo fatto prima? Sono le corse.
Puoi fare tutte le
simulazioni che
vuoi, ma il feeling
del pilota è
l’unico giudizio
FILIPPO PREZIOSI
DIRETTORE TECNICO DUCATI
stanno a gas spalancato circa 2"
su quasi 100...». E in Spagna,
dal 20 al 22, continuerà lo sviluppo.
Privati Preziosi parla pure del
Valentino Rossi, 32 anni, con il direttore tecnico Filippo Preziosi, 43 MILAGRO
Anche la Honda non ha avuto
tra le mani nel 2009 la moto
che ha dominato nel 2011! Si
cerca di risolvere i problemi
man mano che spuntano. Ma
niente rivoluzione, è stata
un’evoluzione».
Potenza «Il progetto è stato com-
pletato prima di Natale, quando abbiamo iniziato a produrre
i pezzi. Da quel momento i pro-
gettisti si sono messi al lavoro
per cercare altro che ci faccia
progredire». Il problema, lo
hanno evidenziato i piloti, è in
uscita di curva. «L’obiettivo è
scaricare a terra tutta la potenza. Soprattutto con la 1000, la
situazione si è accentuata. Mediamente la moto lavora sotto
la potenza massima nel 90%
del tempo sul giro, qui un po’
più. Ma a Jerez queste moto
motore. «È lo stesso da aprile
(dovrebbe avere un angolo tra i
cilindri di 90˚; n.d.r.) adattato
negli attacchi e nella posizione». Cioè è stato ruotato indietro, visto che le teste anteriori
non si vedono più tra i due radiatori (ce n’è uno solo). Infine
i team satellite. «Stanno usando la nostra elettronica, il resto
è diverso. Quando avremo una
situazione stabile e affidabile
metteremo a loro disposizione
il materiale. Ma dipenderà pure dalla situazione economica
(dovranno pagare...; n.d.r.). Però Barbera si è trovato molto bene ed è stato il più veloce dei
privati». A un decimo da Rossi.
4
I TEMPI
FINALI
1. Stoner
(Aus-Honda)
1’59"607 (21 g.)
2. Lorenzo
(Spa-Yamaha)
2’00"198 (35)
3. Pedrosa
(Spa-Honda)
2’’00"256 (26)
4. Spies
(Usa-Yamaha)
2’00"495 (16)
5. Rossi
(Ita-Ducati)
2’00"824 (42)
6. Barbera
(Spa-Ducati)
2’00"929 (40)
7. Crutchlow
(GB-Yamaha)
2’01"108 (26)
8. Dovizioso
(Ita-Yamaha)
2’01"257 (40)
9. Bautista
(Spa-Honda)
2’01"384 (34)
10. Hayden
(Usa-Ducati)
2’01"729 (19)
11. Bradl
(Ger-Honda)
2’01"894 (38)
12. Abraham
(R.Cec-Ducati)
2’02"218 (38)
13.
Nakasuga
(Gia-Yamaha)
2’02"334 (27)
14. Battaini
(Ita-Ducati)
2’03"033 (35)
15. Edwards
(Usa-Suter)
2’04"722 (36)
I TEST L’ULTIMA GIORNATA IN MALESIA
FantaStoner
record assoluto
Vale quinto a 1"2
DAL NOSTRO INVIATO
SEPANG
Valentino Rossi lo aveva detto: alle 10 e 1
minuto sarò in pista. Sembrava una battuta. Invece alle 8 il pesarese era già attaccato al suo
Twitter e, appena aperta la pista, ha messo il
casco dentro la carenatura. Lo sapeva Valentino
e lo sapevano anche gli altri che i giochi si sarebbero fatti nei primi minuti. E in effetti così è stato, anche perché un nubifragio ha mandato tutti
a casa in anticipo. Il campione in carica Casey
Stoner ne ha fatta una delle sue, centrando il
record assoluto per questa pista al secondo giro... Così ha realizzato un solco incolmabile, girando per la prima volta (solo lui) più veloce con
la nuova 1000 rispetto alla 800: «Calma, siamo
solo all’inizio. Il motore della mia Honda è fantastico, però abbiamo questo chattering (vibrazione della ruota anteriore; n.d.r.) che ci penalizza.
E io non sto ancora bene con la schiena».
Inseguimento La Yamaha, che aveva mostrato
tanta grinta nei primi due giorni, ieri ha faticato
un po’ di più. Lorenzo si è dovuto accontentare
del secondo tempo (ma a 6 decimi). Anche Jorge è contentissimo del suo motore, mentre ha
problemi in uscita con l’accelerazione. Torna 5˚
Valentino, ma il forcing di Stoner lo spinge a
1"2. Però tutti gli altri sono più a portata di mano. E lui è soddisfatto: «Casey è lontano, ma il
primo giorno prendevo 7 decimi da Lorenzo ed
è lo stesso distacco finale. Segno che lui ha migliorato, ma lo abbiamo fatto anche noi: l’anno
scorso una cosa del genere era impensabile. C’è
ancora da fare, ma la strada è quella giusta. Forse non sarà tutto pronto per il prossimo test, ma
per il successivo magari sì». Poi su Twitter:
«Adesso facciamo la valigia e torniamo a casa a
fare due traversi sulla neve! Il Subarone è pronto con le termiche».
f.f.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
MONDOMOTORI AUTO
loStilista
ROBERTO GIOLITO
«Sarà comoda
come un salotto
E multimediale»
CORRADO CANALI
Ellezero? No, 500 L. Ecco
il nome scelto per la nuova Fiat
multispazio, una sigla che sulla 500 del 1957 richiamava la
versione Lusso, mentre sulla
nuova monovolume vuole dire
Large, grande. La 500 L — larga 1,78, alta 1.66 — sarà abbastanza lunga sia nella versione
a passo corto da cinque posti
(4,14 metri) sia in quella a passo lungo o 7 posti: 4,25 metri,
11 centimetri in più, che arriverà in un secondo tempo. Entrambe utilizzano una versione evoluta del pianale «small»
e condividono la base meccanica della futura Punto che arriverà nel 2013.
Stile Per lo stile la somiglianza
fra la novità e la 500 berlina è
concentrata nel frontale, soprattutto con il baffo cromato
inserito tra i due fari principali
di forma ellissoidale, sotto i
quali si trovano altre due luci
più piccole. Decisamente grande anche la presa d’aria per il
motore: è verniciata in nero e
vi sono inseriti i fendinebbia
che danno al frontale una certa grinta. La fiancata della Fiat
500 L è movimentata da passaruota piuttosto accentuati, ma
dal profilo piatto e da una estesa protezione in plastica con inserto cromato. Il tetto, invece,
sembra sospeso grazie a tutti i
montanti verniciati in nero. La
coda, infine, è anch’essa tondeggiante: i fanali hanno la
cornice cromata e al centro c’è
il grande logo Fiat 500 L.
Motori La gamma propulsori sa-
rà composta dai benzina 900
cmc TwinAir da 85 Cv e 1400
cmc da 77 e 105 Cv e dal 1300
cmc Multijet turbodiesel, anch’esso in due diverse potenze
da 75 e 95 Cv. Prodotta nella
fabbrica serba di Kragujevac,
realizzata con un investimento di 700 milioni di euro in
joint-venture con il governo di
Belgrado che ne possiede il
33%. Le prime auto verranno
assemblate a partire dall’estate prossima ed entro fine anno
saranno realizzati all’incirca
40.000 esemplari che diventeranno 100.000 l’anno una volta a regime nel 2013. L’auto sarà esposta in anteprima il 6
marzo al Salone di Ginevra,
mentre il lancio
ufficiale dovrebbe coincidere con
FIAT500 L
Il designer-jazzista: «I giovani hanno le idee chiare
Vogliono vetture compatte e connessione web»
È il papà della 500, ma anche della nuova Panda e ora
della 500 L. Eppure Roberto
Giolito, 49 anni, direttore del
design per i marchi Fiat e Abarth nell’ambito del Centro Stile
Fiat Group diretto da Lorenzo
Ramaciotti, resta coi piedi per
terra. Il successo non lo ha cambiato, semmai l’ha confortato
in quello in cui più crede. Nei
valori dell’italianità che solo
un marchio come Fiat può
esprimere e nelle piccole auto,
quelle che più ama disegnare
sin dalla Downtown del 1993
della quale conserva una cartella stampa in spagnolo. «L’ho
trovata in giro per il mondo —
spiega —. Alla Downtown sono legato tantissimo perché sintetizza il mio modo ideale di affrontare il problema della mobilità. Auto piccole, semplici
da disegnare, ma anche da guidare. Come la prima 500 del
1957».
Funzionali Qualche volta le sue
auto non sono state capite, come la Multipla. C’è chi sperava
che l’ultima arrivata, la 500 L,
potesse chiamarsi proprio così,
quasi per risarcire Giolito delle
tante critiche ricevute. «La Multipla era l’esempio concreto di
cos’è per me la Fiat — continua
Giolito, che l’ha disegnata —.
Era un’auto davvero funzionale, a cominciare dai tre posti anteriori, ma anche dalla cintura
bassa, fino alle ampie vetrature. Molte soluzioni che abbiamo ripreso sulla 500 L. Chi ha
guidato la Multipla l’ha scoperta e se n’è innamorato. Secondo me le Fiat non sono auto da
amore a prima vista, originali
Sulla
carta
Sopra il
bozzetto della
Multipla. Più a
destra lo
schizzo della
500. Due idee
firmate Giolito
come le concept car. Poi però
capita che in Germania sia la
500 a essere nominata vettura
più apprezzata». Come dire
che il tempo rende merito al valore delle Fiat di oggi. A proposito di concept car, c’è chi ne
propone a ogni salone. Voi non
sembrate crederci troppo.
«Non è del tutto vero — spiega
Giolito —, negli ultimi anni abbiamo presentato l’Alfa 4C e la
laScheda
TRA SETTE MESI SUL MERCATO
Lunghezza/larghezza/altezza (cm)
414/178/166
Lunghezza variante da 7 posti (cm)
425
Motori benz.
900 cmc da 85 Cv; 1400 da 77/105 Cv
Motori diesel
1300 Multijet da 75 e 95 Cv
Prezzi
da 16.000 e
Prime consegne
da settembre
La Fiat 500 L (L sta per
Lusso) fu prodotta dal 1968
al 1972. Prezzo: 525.000 lire.
il compleanno della 500, il 4 luglio, una consuetudine per
Fiat visto che sia la nuova 500
berlina nel 2007, ma anche la
versione Abarth l’anno successivo e quindi la Cabrio, nel
2009, fino alle motorizzazioni
TwinAir sono state tutte presentate il 4 luglio.
Prezzi L’inizio della commer-
cializzazione è, invece, previ-
Cinquecentona:
spaziosa con stile
a 16.000 euro
In vendita da settembre, avrà quattro motori
Una versione da sette posti è in cantiere
sto per inizio di settembre con
prezzi a partire da 16.000 e.
La nuova Fiat 500 L punta a fare concorrenza a diversi modelli. Tre in particolare: dalla più
popolare Citroën Picasso, alla
nuova Ford B-Max e — perché
no?— anche alla sfiziosa Mini
Countryman. Oltre all’inventore della formula crossover Nissan Qashqai e alla novità Opel
Mokka. Inoltre, dopo l’esperienza per certi versi deludente della 500 negli Usa, il Gruppo Fiat ha intenzione di puntare ancora forte sul mercato
Anteprima il 6
marzo a Ginevra.
Lancio il 4 luglio
che è una data
amuleto per la 500
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
MOTO
«
Molte soluzioni
sono state
riprese dalla
Multipla, un’auto
funzionale
ROBERTO GIOLITO
IDEATORE DELLA 500 L
Maserati Kubang. In realtà noi pensiamo che
una concept debba essere un’auto quasi
pronta per il lancio e
non un semplice esercizio di stile».
Jazz Stile semplice fuori,
ma l’abitacolo delle nuove Fiat
come sarà? «Multimediale, soprattutto. I giovani ce lo chiedo-
no e poi crediamo che un’auto
debba mettere in condizioni
ideali chi la utilizza. Come dire
che passando dal salotto di casa all’auto, l’utente deve ritrovare le stesse condizioni dei
due ambienti. Deve, ad esempio, poter sentire la musica allo
stesso modo, ma anche comunicare attraverso Internet col
mondo intorno come se fosse
alla scrivania di casa o in uffi-
cio». Tornando alla 500 L, sarà anche dentro che pensate
di stupire i potenziali acquirenti? «Sì, perché partendo
dal concetto di multispazio e
dall’Idea disegnata da Giugiaro, abbiamo sviluppato un’auto che punta a sfidare i crossover oggi tanto apprezzati.
Con cinque posti, ma in futuro saranno sette, tutti comodi
anche su un’auto che resta
compatta». Piccole idee per
«grandi» vetture, ma senza alzare i toni. È la ricetta di Roberto Giolito, che quando
non disegna suona il jazz:
«Un complesso jazz ha molto
in comune con un team di design. Tutti suonano senza prevaricazioni e senza mettersi
in mostra. L’importante è che
la musica funzioni».
co.ca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ANTENATA ERA OMOLOGATA PER SEI PASSEGGERI
La Multipla del ’56
prima monovolume
da lavoro e vacanza
Derivata dalla 600
piacque subito ai
taxisti e agli
artigiani ma anche
ai campeggiatori
MARIO VICENTINI
Per progettare la nuova
multispazio, la 500L, Fiat ha
potuto guardare alla propria
storia ed andare a prendere
ispirazione dalla 600 Multipla.
Un’auto davvero rivoluzionaria, la Multipla. Perché già nel
1956 Torino aveva inventato,
seguendo una via tutta originale, il primo monovolume compatto.
Sei posti Benché l’avantreno
fosse stato derivato dalla
1100/103, la Multipla era per
tutto il resto della meccanica
un’economica 600, la prima utilitaria con quattro posti veri e
motore posteriore. E fece sensazione che un’auto lunga 353
cm, sia pure con una forma particolare, potesse ospitare fino a
sei persone sedute comodamente su tre file di sedili.
Tre versioni Per riuscirci, la Fiat
spostò molto in avanti il posto
di guida, eliminando il volume
centrale e dando alla Multipla
le caratteristiche di un’auto da
nord americano e lo farà portando la 500 L. Lo ha detto Olivier Francois, responsabile del
marchio Fiat nel mondo, al
quotidiano Detroit Free Press.
Eredità La 500 L si conferma,
dunque, legata a doppio filo alla 500, rispetto alla quale l’ultima arrivata si porrà come
un’evoluzione destinata anche
ad arricchire l’offerta Fiat nel
segmento delle compatte. Riguardo alle possibili date di
lancio sul mercato americano
è probabile che la 500 L possa
sbarcare negli Usa già nel
2013, più o meno a un anno di
distanza dall’introduzione sui
mercati europei. Fiat ha venduto dal lancio nel 2007 ad oggi
più di 700.000 unità della nuova 500, delle quali 195.000
l’anno scorso, 166.000 in Europa e 26.000 nel Nord e Sud
America e in Cina. Della 500
originale, che fu prodotta dal
1957 al 1975, sono stati venduti oltre 4 milioni di esemplari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La 600 Multipla fu presenta nel 1956
lavoro. Per rispondere alle richieste del maggior numero di
utenti le versioni di questa 600
lunga furono 3: 4-5 posti, 6 posti e Taxi. E in effetti incontrò
un grande successo proprio come auto pubblica negli anni
’60 e come piccolo pulmino economico per tanti artigiani che,
la domenica, rimontati i sedili
nel vano di carico, lo usavano
per trasportare la famiglia. Ma
già alla fine degli anni ’50 la
Fiat vide avanti e puntò nella
pubblicità di quella prima multispazio anche sul concetto,
che a quei tempi quasi nessun
costruttore usava ancora, di
una auto destinata anche al
tempo libero e al campeggio.
Sicurezza Nella sua nuova vita
la 500L, pur conservando il posto di guida avanzato, punterà
anche su una linea più azzeccata di quella esclusivamente funzionale e per nulla aerodinamica della Multipla. Che non
avrebbe mai superato i crash
test odierni perché i due posti
anteriori erano protetti da pochi millimetri di lamiera.
I NUMERI
5
I posti della
versione
corta
Più avanti
arriverà quella
con il telaio
allungato
omologata per 7
persone
700
Milioni
investiti
La nuova 500 L
sarà prodotta
nella fabbrica di
Kragujevac, in
Serbia
195
Mila
esemplari di
500 venduti
nel 2011
Lo scorso anno
il totale di 500
vendute toccò
le 195.000
unità, fra cui
166.000 in
Europa e
26.000 mila in
Nord e Sud
America
e in Cina
L’ultimo Yamaha
ha la sella bassa e
il peso contenuto.
Il mono deriva dal
TMax. Da 2.890 e
PAOLO LORENZI
Ma alle donne chi ci pensa? Riferendosi ai motori, nessun costruttore ammette di
puntare esplicitamente al target femminile. Eppure l’utenza "in rosa" ha la sua importanza. Lo conferma Yamaha con
Xenter 125, scooter dichiaratamente pensato per le esigenze
di un pubblico poco avvezzo ai
manubri delle moto. L’ultima
proposta di Iwata potrebbe rivelarsi un mezzo trasversale
per la famiglia: papà, figlio/figlia sedicenne e mamma. Un
ruota alta intuitivo e confortevole, semplice e maneggevole, ideale per la città.
DOMANI E DOMENICA
Ford svela B-Max
Porte scorrevoli
e un 1.0 Turbo
Panda replica
un altro weekend
di porte aperte
Dopo il successo del
primo porte aperte, alla Fiat
hanno deciso di replicare:
domani e domenica, le 685
concessionarie Fiat resteranno
ancora una volta aperte per far
vedere e provare la nuova
Panda. Nel primo fine settimana
di lancio delle vettura, oltre
55.000 famiglie si sono recate
nei punti vendita Fiat e più di
6.500 sono stati i test di guida
effettuati. Dal 21 dicembre, la
nuova Panda ha già raccolto
quasi 14.000 ordini. L’offerta di
lancio prevede anche un
finanziamento denominato
"100x100" con rate di 100 euro
al mese per un periodo fino a
100 mesi.
co.ca.
Nell’insieme
È uno scooter
equilibrato,
intuitivo
e sicuro
Strumenti
Difficili da
leggere in certe
condizioni
di luce
gio Liberty e Honda Sh, i due
avversari diretti a ruota alta,
l’Xenter 125 offre buone doti
di maneggevolezza e stabilità,
verificate in una prova sotto
l’acqua. Il bagnato ha inoltre
rimarcato l’utilità del sistema
Ubs, che ripartisce la forza frenante tra disco anteriore (da
267 mm) e tamburo posteriore, azionando la leva sinistra.
Tra le altre carte da giocare,
spicca infine il prezzo: 2.890 euro.
te stretto del 150 di cui condivide l’intera struttura, ma differisce per il motore, monocilindrico 4 valvole a iniezione,
con contralbero antivibrazioni, inserito in un solido telaio
perimetrale: ha un buono
spunto, nonostante la potenza
contenuta in 9,2 kW, che però
ne consente l’uso anche
con la patente B. L’altra
particolarità costruttiva è
il monoammortizzatore
posteriore, ispirato al sistema impiegato sul top
di gamma Tmax. Sul taccuino annotiamo pure
una pedana poggiapiedi
spaziosa, un’altezza sella a
portata di chiunque (785
mm), una linea elegante ravvivata dal doppio faro anteriore
e da quello posteriore a led
NORME PER LE IMMATRICOLAZIONI PRE LUGLIO ’06
Targa dei ciclomotori
manca una settimana
Poco di più di una settimana per non incorrere in una
multa di almeno 389 euro. È il
rischio a cui vanno incontro
quanti verranno sorpresi dal
13 febbraio alla guida di un
cinquantino dotato del vecchio targhino. È l’effetto della
legge 120 del 29 luglio 2010 e
del decreto del 2 febbraio
2011 che hanno esteso ai ciclomotori l’obbligo del certificato
di circolazione (prima c’era solo il certificato di idoneità tecnica) e della targa vera e propria, a 6 valori alfanumerici,
contro i 5 del targhino esagonale. La norma interessa solo i
mezzi immatricolati prima del
sì
In sella Per farsi largo tra Piag-
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GIOVANNI CORTINOVIS
IL NOSTRO
GIUDIZIO
Parabrezza
e bauletto
Averli di serie è
un bel vantaggio
Motore Lo Xenter 125 è paren-
Multe da 389 fino
a 1.559 euro per
chi non si doterà
del nuovo mezzo
di identificazione
n
(funzionale e bello), la sobrietà di colori (tranne un «innovativo» Sky Blue), finiture curate e una dotazione di serie che
vanta il parabrezza e un bauletto da 39 litri che compensa
la scarsa capacità del vano sottosella (la nuova sospensione
ha rubato un po’ di spazio). Le
signore poi apprezzeranno il
cavalletto centrale che facilita
il parcheggio. Peraltro agevolato dal peso contenuti di soli
142 kg.
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LA CONCORRENTE
(co.ca.) Ford ha svelato
la nuova B-Max che sarà
presentata al prossimo
Salone di Ginevra (8-18
marzo): ha le porte posteriori
scorrevoli per un accesso più
semplice e utilizza il pianale
della Fiesta con motori come
il nuovo 1000 cmc Turbo
EcoBoost da 100 e 125 Cv, il
1400 cmc turbodiesel da 70
Cv e il 1600 cmc turbodiesel
da 95 Cv.
4
Xenter 125
lo scooter
a ruota alta
per la famiglia
14 luglio 2006 perché quelli introdotti sul mercato in seguito
dispongono già della targa rettangolare. Come per il targhino e a differenza di moto e scooter di cilindrata superiore, la
targa resta al possessore originario anche in caso di cessione
ma non può essere abbinata a
più di un veicolo. Pertanto chi
ha due o più cinquantini deve
munirsi di altrettante targhe e
certificati di circolazione.
Iter Per farne richiesta bisogna
presentarsi a uno degli sportelli della motorizzazione con libretto, documento di identità,
codice fiscale e il vecchio targhino. Il modello da compilare è identificato con il codice
TT2118. Su questo si applicano le ricevute del pagamento
di tre bollettini: 9 euro per diritti Motorizzazione; 12,92 euro alla Tesoreria provinciale
dello stato; 29,24 euro di imposta di bollo. La sanzione amministrativa va da 389 a un
massimo di 1.559 euro.
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Sicurezza
Aumenta
sensibilmente
con la
frenata Ubs
no
Colori
La gamma è
piuttosto
limitata
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
italia: 515050585854
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
CICLISMO
A
IN
BREVE
S
Filippo Pozzato, 30 anni, posa davanti al poster della campagna pubblicitaria del Giro d’Italia LAPRESSE
POZZATO
Un bello
per la rosa
più bella
Il vicentino lancia la campagna
del Giro: «Anche un solo giorno,
ma quella maglia è un sogno»
CLAUDIO GHISALBERTI
Un bello per la più bella. Il
bello è Filippo Pozzato, la più
bella, intesa come corsa, è il Giro d’Italia. L’idea è quella di riuscire a sedurla almeno per un
giorno e d’indossare quella maglia rosa che premia gli eletti.
Un assalto che potrà essere portato solo a maggio. Intanto ieri
sera il vicentino è stato l’ospite
d’onore della presentazione della campagna pubblicitaria della
corsa Gazzetta.
Pozzato, rispetto all’anno
scorso nello stesso periodo,
ha l’aspetto del corridore vero: magro, leggero, agile. Dodici mesi fa, invece, sembrava
un poco più grosso, appesantito. Che cosa è cambiato?
Sorride. «Togliete pure "un poco". Lo ero, eccome. Rispetto all’anno scorso peso tre chili meno. Sono stato più attento all’alimentazione, ma soprattutto ho eliminato del tutto la palestra. Mi era venuto più un fisico
da culturista che da ciclista. Un
ilveronese
C’è neve? Viviani
va a Montichiari:
200 km in pista
Dal caldo torrido dell’Argentina al gelo italiano. Ma
nemmeno la neve può fermare
Elia Viviani. Che, in attesa di
correre domani a Donoratico, in
due giorni s’è fatto 200 km su
pista a Montichiari. Del resto la
Coppa si avvicina... foto BETTINI
«
Tre chili in meno
rispetto al 2011
Più attento
all’alimentazione
e niente palestra
FILIPPO POZZATO
Ha vinto la Sanremo 2006
sacco di muscoli che in bici non
servono».
Niente palestra, in compenso
tanto motocross. Ora che la
moto è in garage e non ha avuto incidenti diventa una simpatica parentesi. Fosse caduto e
si fosse fatto male, sarebbe
stato un diluvio di critiche.
«Lo so che è così, ma non sono
uno stupido. Prima di tutto la
moto mi serve per distrarmi, per
non pensare alla bici dodici mesi l’anno. Poi mi ha aiutato a rinforzare gambe, schiena e braccia. Certo, devi accontentarti di
fare quello che sai fare, senza
osare oltre il limite. Poi l’incidente ci può sempre stare in ogni
momento. Il più brutto è stato il
Cavendish
caduto
Su Twitter,
l’iridato Mark
Cavendish
annuncia:
«A meno di 20
km dalla fine
dell’allenamento,
sono caduto
per la prima
volta nel 2012.
Bici e scarpe
rovinate, per me
solo una piccola
abrasione»
il caso
OGGI LA SENTENZA CONI
Ecco perché
la superperizia
incastra Riccò
Il Tribunale antidoping processa il modenese
(che sarà assente) per la sospetta trasfusione di
sangue. I tre periti escludono l’infusione di ferro
più stupido. Lo scorso anno sono scivolato sulle scale di casa
per i piedi bagnati e quasi ci restavo secco, quindi...».
In Argentina è stato brillante.
Quando la vedremo lottare
per la vittoria in Italia?
«Già al Laigueglia, il 18 febbraio, vorrei essere competitivo.
Poi corro Het Volk e Kuurne prima di tornare in Italia per Strade Bianche, Tirreno e Sanremo».
Correrà anche il Fiandre. Meglio il bis nella Classicissima o
la prima volta sui Muri?
«Il bis nella Sanremo, la più complicata e affascinate delle classiche. Al via ci sono sempre almeno 40 corridori che la possono
vincere. Mi piacerebbe anche fare un colpetto alla Tirreno. Ho
visto le cartine e un paio di occasioni alla mia portata mi pare ci
siano. Per la classifica, invece, il
percorso è troppo duro».
A maggio torna al Giro, che nel
2011 saltò. Che significato ha
la corsa rosa per lei?
«Dire che è una corsa speciale è
scontato, ma è la verità. Per una
squadra italiana è tanta roba, vitale esserci: un onore. Per me
un grande stimolo in più. Con
una fuga o con gli abbuoni vorrei almeno per una volta riuscire a indossare la maglia rosa. Sarebbe un sogno da bambino che
si avvera».
Per essere al 100 per cento al
via?
«Non bisogna tralasciare nessun dettaglio. Sto organizzando
un raduno di una settimana con
i miei compagni a casa mia, a
Montecarlo. Poi con gli ingegneri della Ursus sto studiando una
ruota speciale. E la Giordana mi
sta studiando un pantaloncino
speciale di cui per ora c’è solo un
prototipo».
Altri desideri di primavera?
«Che la mia Farnese sia invitata
alla Roubaix. Si saprà tra il 20 e
il 25 febbraio. Io sono pronto».
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S
Sotto
inchiesta?
Kittel vince
Al centro di un
caso doping per
trasfusione di
sangue trattato
ai raggi UV, il
tedesco Marcel
Kittel (Project
1t4i, nella foto)
ha vinto la 2ª
tappa dell’Etoile de Besseges
(ridotta a 58 km
per maltempo).
Riccardo Riccò, 28 anni, vive a Formigine IANUALE
LUIGI PERNA
S
Donne
in Qatar
(p.arg.) Nella 2ª
tappa del Tour
del Qatar
femminile,
vittoria della
tedesca Trixi
Worrack sulla
connazionale
Arndt, nuova
leader. Marta
Bastianelli 7ª a
2’51", 37ª l’iridata
Bronzini (foto).
Oggi chiusura
S
Laigueglia
rinnovato
Ecco il Trofeo
Laigueglia
di sabato 18.
Partenza e
arrivo nella città
ligure, 196 km,
con tre circuiti:
il primo (97 km)
ha il Balestrino
e il Testico
(da Albenga);
il secondo, 53
km, ancora con
il Testico;
il terzo, 45 km,
con il Testico
e il Capo Mele
(al contrario
rispetto alla
Sanremo) prima
dell’arrivo
Quella notte da incubo ritorna un anno dopo. Erano le
prime ore del 6 febbraio 2011:
Riccardo Riccò veniva portato
in ambulanza all’ospedale di
Pavullo in condizioni gravissime, per un blocco renale conseguente a una setticemia. Ai medici che lo soccorsero, stando
al referto, disse di essersi fatto
«una autotrasfusione con il sangue che conservava in frigo da
25 giorni». A confermarlo ci sono le dichiarazioni di otto testimoni, tra cui il personale del
118 e i dottori del pronto soccorso Giuseppe Barozzi e Paolo
Maffei. L’infermiere che gli praticò la prima flebo notò inoltre
un ematoma sul braccio, tipico
di una puntura da ago.
Recidivo Oggi il Tribunale nazionale antidoping metterà la
parola fine a questa storia pazzesca e quasi certamente anche alla carriera sportiva del
Cobra. Riccò, che ha inviato un
fax dicendo che non si presenterà a Roma, rischia fino a 12
anni di squalifica, come richiesto dalla Procura del Coni. È recidivo: era già risultato positivo al Cera durante il Tour 2008
e squalificato 20 mesi. La condanna pare scontata. La superperizia ordinata dal giudice
Francesco Plotino a tre esperti
— un nefrologo, un immuno-ematologo e un infettivologo — stando a quanto risulta
alla Gazzetta avrebbe infatti
portato alle stesse conclusioni
dei tre consulenti — un medico
legale, un ematologo e una gastroenterologa — nominati dalla Procura di Modena, che ha
indagato per violazione della
legge 376/2000.
Sei specialisti concordano insomma sul fatto che le condi-
y
RISCHIA
12 ANNI
DI STOP
6 febbraio ’11
Riccò rischia di
morire per un
blocco renale:
è ricoverato
a Pavullo e poi
all’ospedale
Baggiovara (Mo)
S
8 febbraio
Il medico di
Pavullo scrive
che Riccò ha
riferito di «aver
fatto da solo una
autotrasfusione
di sangue che
conservava
nel frigo da 25
giorni».
S
13 aprile
Riccò alla
Procura Coni:
«Voglio tornare
a correre»
S
8 giugno
La Fci lo
sospende: Riccò
voleva correre
con Meridiana.
La Procura Coni
lo deferisce con
richiesta di 12
anni di squalifica
per uso di
metodo vietato
zioni di Riccò fossero riconducibili a una trasfusione di sangue
mal conservato. E la superperizia spazza i via (sembra in modo netto) i dubbi sollevati dalla
difesa, che invece avanzava
l’ipotesi di un’infezione sanguigna causata da una flebo infetta, sostenendo che Riccò in
quel periodo stesse facendo
una cura di Ferlixit (fiale di ferro). Spiegazione non fornita ai
medici di Pavullo né a quelli di
Baggiovara, che lo tennero in
cura per 12 giorni, ma tirata
fuori solo otto mesi dopo. Riccò ne parlò a fine ottobre nell’interrogatorio in Procura, affermando di essersi sottoposto
per più di un mese a una terapia di 2-3 infusioni di ferro a
settimana.
Gli esperti, consultati dal magistrato Pasquale Mazzei, hanno
però confrontato le analisi eseguite da Riccò a gennaio 2011
in una clinica di Santarcangelo
Nessun aumento
della ferritina
in un mese. Anche
i tabulati telefonici
lo smentiscono
di Romagna (prodotte dalla difesa) e quelle effettuate il giorno prima del ricovero in una
struttura vicina al Centro Mapei di Castellanza, dove si allenava. Ebbene, i valori del ferro
nel sangue — che nel primo caso erano molto bassi — in un
mese non risultano aumentati.
Ne sarebbe dovuto invece risultare un aumento notevole della ferritina.
Tabulati Inoltre Riccò ha raccontato che quel giorno, dopo
essere stato in mattinata al Centro Mapei, vicino a Varese, con
la compagna Vania Rossi e il figlio, si spostò fino a Torriana di
Rimini, dove si allenò e poi si
infuse la sacca di ferro prevista
dalla terapia, che era solito portare con sé e iniettarsi da solo.
Il tutto in poche ore. Poi tornò
nella sua casa di Serramazzoni, vicino a Modena, dove la sera avvertì il malore. Ma le indagini successive smentiscono anche questa versione. Attraverso i tabulati telefonici è stato infatti ricostruito il percorso di
Riccò, che quel giorno imboccò
l’autostrada a Modena e si diresse a Varese, per poi compiere il tragitto inverso dopo mezzogiorno. Il Cobra telefonò più
volte, anche mentre era in bici
ad allenarsi, ma il suo cellulare
non agganciò mai la cella di Rimini. L’accusa ora chiederà al
Tribunale di Modena di fissare
la data per il processo, ma all’istruttoria si arriverà tra almeno un anno. Tocca al Tna, oggi,
anticipare il verdetto.
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32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
VELA IL TENTATIVO
Vai Soldini: via col vento
alla conquista dell’America
L’INTERVISTA SOLDINI PRIMA DEL VIA
Con il monoscafo Maserati sulla rotta di Colombo. Obiettivo: primato di
traversata dell’Atlantico da Est a Ovest. Arrivo previsto tra 2 settimane
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI
CADICE (Spagna)
LA ROTTA DALLA SPAGNA ALLE BAHAMAS, POI DA NEW YORK ALL’INGHILTERRA DEL SUD
La radio gracchia: «Maserati, Maserati, avete tagliato la
linea di partenza alle 11.50 e 8
secondi (Gmt, un ora di più a
Cadice, ndr). Vi auguro un
viaggio sicuro e veloce… ». Il
signore che si occupa di prendere al secondo l’orario della
partenza di Giovanni Soldini e
della sua banda sta sul molo di
Porto Sherry, dove ha portato
il proprio gps. Guarda il mare,
parla alla radio con la barca italiana da cui riceve il saluto
«Grazie, alla prossima».
Giovanni Soldini sul monoscafo Maserati IMAGINA
«Mi diverto
sempre come
un ragazzino»
CADICE
Neve italiana L’avventura co-
mincia sotto un cielo arlecchinesco e con un vento tagliente
come una lama di ghiaccio. Il
fronte freddo che sta facendo
impazzire l’Europa (e soprattutto i trasporti italiani) per
Soldini e i suoi è manna. È
quello che ci vuole quando su
una barca di poco più di 21 metri si cerca di battere il primato
sulla traversata atlantica da
Est a Ovest, lungo quella che è
stata ribattezzata Rotta della
Scoperta, anche se Cristoforo
Colombo partì da Palos, qualche chilometro a Nord di qui.
Erano le condizioni che il navigatore oceanico (come sta
scritto sul suo profilo di Twitter) aspettava. Sono giorni
che studiano e ristudiano le
previsioni, vogliono divertirsi,
ma soprattutto vogliono segnare un tempo importante.
Visto che l’unico primato su
questa rotta lo ha stabilito un
multiscafo (Groupama, in poco più di 7 giorni, tempo totalmente fuori dalla portata di
Maserati), a loro basterebbe
arrivare, per essere certi di avere centrato l’obiettivo, ma a
Giovanni e ai suoi non può ba-
Che condizioni vi aspettate per i primi
giorni di traversata?
«Dovremmo avere un bel vento da Nord Est,
fino alle Canarie, forse anche un po’ oltre. Poi
bisogna vedere, le previsioni troppo a lungo termine non sono così precise. In questo “gioco” è
come a 7 e mezzo, se cerchi di mangiare troppo, sballi e resti fregato. Devi avere la giusta
misura, cercare la velocità e il vento, senza farti
ingolosire».
Negli ultimi anni Soldini è un po’ meno da solo in
mezzo al mare, prima in doppio, adesso in equipaggio. Un caso?
«Sto bene in mezzo alla gente, sia chiaro. Ma
mi manca un po' la vela solitaria… Anzi sarebbe il caso riprendessi… Comunque la risposta è
sì, solo un caso».
Fra le varie curiosità di questa avventura cambia anche la cucina, su una barca di Soldini…
«Vero. Mi sono sempre cucinato io con la pentola a pressione, ma per 8 persone e così tanto
tempo non era praticabile. Questa estate ho fatto una traversata atlantica con Eataly. Ho conosciuto grandi cuochi, Ugo Alciati ci ha prepara-
«
Ma quando giro
le manovelle per
alzare le vele si
vede che non ho
più 30 anni...
GIOVANNI SOLDINI
45 ANNI
LA BARCA
Maserati è un mono scafo
modello VOR 70.
Lunghezza: 21.5 metri
Larghezza: 5.7 metri
Pescaggio: 5.5 metri
La barca, rispetto a quando
era in gara per la Volvo Ocean
Race (2009) è stata alleggerita
complessivamente di 3000 kg.
Lo spinnaker (la vela più
grande) ha una superficie
vicino ai 500 metri quadrati.
to manicaretti e poi li ha liofilizzati. Anche questa è una esperienza nuova».
Recentemente ha parlato di «pensione». Stanco di andare per mare?
GDS
stare. «Vorremmo cercare di
segnare un tempo che resista
qualche anno. Abbiamo lavorato molto intensamente negli
ultimi mesi. Adesso vogliamo
raccogliere i risultati», aveva
spiegato Soldini il giorno della
presentazione. Quando ha illustrato la sua ultima idea: riportare l’Italia in Oceano. Un concetto apparentemente banale,
invece tutt’altro che scontato:
visto che i più importanti giri
del mondo in mare, molto
spesso non hanno barche italiane iscritte.
Bahamas Ecco quindi Maserati
e il suo pacchetto di record per
questa prima stagione inver-
La partenza da
Cadice con un
vento tagliente e
condizioni ideali
per l’equipaggio
italiano
no-primavera, affrontata con
una squadra costruita apposta. Non solo italiani e non solo gente che arriva dalle regate oceaniche. Soldini ha costruito un gruppo composito
(che ha sommato tante esperienze diverse), internazionale (anche questa è quasi una
novità) che va letteralmente
alla conquista dell’America. E
non solo perché il primo tentativo lo riporta a seguire, qualche secolo dopo, la scia di Colombo, sulla rotta che punta diretta su San Salvador, nel cuore dei Caraibi, Bahamas. Dove
— se tutto andrà bene — Maserati (anche lo sponsor pare voglia tentare uno sbarco commerciale in grande stile negli
Usa, ecco perché ha scelto questo progetto) dovrebbe arrivare in meno di due settimane,
dopo aver lasciato a terra, in
Spagna, tutto il possibile per
rendere la barca ancora più
leggera e quindi più veloce.
Hanno tutti fretta di sentire
un’altra radio gracchiare con
l’orario d’arrivo...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’equipaggio
«Assolutamente. Negli ultimi giorni sono stato
elettrico come un ragazzino, perché mi diverto
ancora un casino. Ma non si deve fare finta di
nulla, quando giro le manovelle per alzare le
vele si vede che non ho più 30 anni… Comunque per ora non mi ritiro di certo, ho ancora
qualche idea da portare avanti. L’anno prossimo, ad esempio, abbiamo in mente di provare a
battere il primato sulla New York-San Francisco, si passerà Capo Horn di bolina, ci sarà da
divertirsi».
Questa è una barca supertecnologica, ha 15 indirizzi Ip (vale a dire l’indirizzo del computer, un
po' come il numero di telefono per una casa):
c’è ancora spazio per l’avventura e la fantasia?
I 7 a bordo con Soldini
Da sinistra: Corrado Rossignoli, Marco
Spertini, Brad Van Liew, Giovanni Soldini,
Guido Broggi, Gabriele Olivo, Boris
Herrmann (dietro) e David Vera (davanti).
«Vi assicuro che c’è un sacco di avventura, un
sacco di adrenalina e un sacco di belle planate,
che poi è quello che cerchiamo dalla vela. Già
venendo qua durante il trasferimento (con a
bordo John Elkann, poi sbarcato, ndr) abbiamo visto cosa ci aspetta. La barca è al cento per
cento, con tutte le cose a posto dopo le modifiche, forse per la prima volta vedremo esattamente le potenzialità di questa Maserati».
g.l.p.
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GUARDA
l’intervista a Soldini e le immagini della partenza
www.gazzetta.it
&
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
BOXE MUORE UN GRANDISSIMO
1921-2012
MUHAMMAD ALI
E ANGELO DUNDEE
L’Angelo del ring
Addio Dundee: sempre all’angolo con Ali
Aveva 90 anni, fu impareggiabile guida di tanti re: «Io tecnico, psicologo, dottore e... attore»
Ma Angelo aveva un occhio sopraffino per tattica e strategie,
come racconta Ferdie Pacheco,
che aveva lavorato con lui: «In
quel minuto d’intervallo, Angelo era come Superman: sapeva
come ribaltare un match e far
vincere i suoi pugili». In un’intervista al New York Times del
1981, Ali disse: «Quando al termine del round, ti siedi sullo
sgabello e lui ti dice cosa fare, ti
devi fidare. Angelo è il migliore
al mondo». Il primo campione
che portò al titolo fu Carmen
Basilio.
MASSIMO LOPES PEGNA
Twitter @Pegnarol
L’ultima uscita pubblica
del 90enne Angelo Dundee era
stata il 14 gennaio. Lo avevamo
incrociato a Louisville alla festa
per il 70˚ compleanno di
Muhammad Ali, il suo mitico allievo. Il figlio Jimmy aveva affiancato la sua carrozzina alla
sedia del «Più Grande» e uno accanto all’altro erano sembrati
coetanei. Quando aveva saputo
la nostra provenienza, aveva
preteso un abbraccio: «Paesano mio!», aveva esclamato commosso. E aggiunto l’ennesimo
aneddoto alla ricca collezione:
«Muhammad mi chiama una
volta al mese, di mattina quando è più riposato, e allora riesce
a sussurrarmi: "Angie, voglio
venire ad allenarmi in palestra
da te. Mi manca tanto". Così, gli
la scheda
HA GUIDATO QUINDICI
CAMPIONI MONDIALI
AIUTO’ DE LA HOYA
Angelo Dundee, morto
a Miami, era nato il 30
agosto 1921 a Philadelphia.
Era di origini italiane (il suo
vero cognome era Mirena):
ha seguito la carriera di
Mohammed Ali fin dai primi
passi. Popolarissimo, nel
1994 entrò nella hall of Fame.
In totale ha allenato 15 campioni
del mondo: Muhammad Ali, George Foreman, Jimmy Elis, Pinklon
Thomas, Adilson Rodriguez (massimi); Willie Pastrano, Slobodan
Kacar (mediomassimi); Carmen
Basilio, Ray Leonard, Micheal
Num (medi); Ralph Dupas, Luis
Rodriguez (superwelters); Josè
Napoles (welters); George Scott
(leggeri); Sugar Ramos (piuma).
Nel 2005 l’attore Russell Crowe
si è servito della sua consulenza
per il film Cinderella Man. Nel
2008 Oscar de La Hoya lo ha voluto come assistente speciale per
il match con Manny Pacquiao.
dico che non possiamo più farlo, ma che gli voglio un sacco di
bene». Forse neppure lui sospettava che sarebbero stati i suoi
ultimi giorni. L’altro ieri il paisà
Angelo Dundee, vero nome Angelo Mirena, è morto nella sua
casa di Tampa in Florida, circondato dai familiari. Era stato
ricoverato in ospedale una settimana fa per un ictus, dal quale
pareva essersi ripreso. Ieri, Jimmy ha invece spiegato che papà
aveva improvvisamente accusato problemi di respirazione e se
n’era andato così: «In fretta, nel
modo in cui aveva sempre sperato». Dopo la recente morte di
Joe Frazier, scompare un altro
grandissimo della boxe. Anche
se una delle celebri frasi di Angie, che ci ripetè in una intervista del 2007, era: «Io non sono
una star, è il pugile la vera stella. Però qualche merito devo
averlo, se è vero che Foreman
dopo aver perso con Ali mi tempestò di telefonate affinché lo
prendessi nella mia palestra».
La sua famosa palestra era sulla
Fifth Street di Miami Beach,
aperta all’inizio degli Anni ’50
con il fratello Chris.
«
ANGELO DUNDEE
SULL’ALLIEVO DI SEMPRE
«
Cognome Era nato a Philadel-
phia, figlio di un ferroviere, nella boxe era entrato per seguire i
due fratelli più grandi entrambi pugili. Fu il maggiore dei due
a cambiarsi il cognome italiano
in Dundee per onorare un ex
campione dei piuma del tempo. Iniziò il lavoro all’angolo,
che lo avrebbe portato alla celebrità, nei tornei per militari.
Nei sessant’anni di carriera che
seguirono fu al fianco di 15
campioni del mondo, ma la sua
vita fu segnata per sempre
quando uno strafottente ragazzino di 17 anni entrò nella palestra di Louisville dove stava allenando Willie Pastrano: «Mi
chiamo Cassius Clay e ho vinto
il Golden Glove». Da allora fu
un’ascesa straordinaria per entrambi. Anche se Dundee ci raccontò: «Onestamente non vidi
subito il potenziale fuoriclasse,
perché fra dilettanti e professionisti il salto era enorme. E io di
dilettanti non mi occupavo».
Ali è capace di
tutto: non mi
stupirei se un
giorno guarisse
dal Parkinson
Quanto urlai con
Leonard contro
Hearns: stai
buttando nel
cesso la vittoria!
ANGELO DUNDEE
SU RAY LEONARD
«
Dopo Kinshasa,
Foreman mi
tempestò di
telefonate per
farsi allenare
ANGELO DUNDEE
SU GEORGE FOREMAN
Genio Successivamente si occupò anche di Ray Sugar Leonard, che portò alla conquista
della corona mondiale nel
1979. Nel 1985 fu Foreman a
volerlo con sé e insieme arrivarono all’improbabile titolo dei
massimi. Del successo con Ali
ha scritto: «Non ho mai cercato
di cambiare il suo modo natura-
le di essere. Dovevi saperlo
prendere, perché non amava essere contraddetto. Così usavo
uno stratagemma del tipo:
"Guarda, che stai portando molto bene quel jab". E invece il jab
non lo tirava proprio, ma così
pensava che l’innovazione fosse una sua idea e non la mia». A
noi raccontò come aveva mollato Archie Moore con cui lavorava prima di conoscere Ali: «Due
stelle nello stesso gruppo era
una cosa impossibile. Archie seguiva la crescita di Cassius, ma
gli stava a distanza. E ogni tanto gli ordinava di pulire la cucina, e allora Clay esplodeva: "Io
non lavo la cucina nemmeno
per mia madre". Non poteva durare. Non durò». Per comprendere il genio di Dundee è utile
sapere il modo in cui definiva la
sua professione di trainer: «Oltre a conoscere il tuo mestiere
devi combinare le qualità tipiche del dottore, dello psicologo, dell’ingegnere e a volte dell’attore. Ci sono più sfaccettature in questo lavoro che non nel
Cubo di Rubik».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ricordo
di RINO TOMMASI
Figlio di emigranti italiani
«Scozzese» per il fratello
Tra i molti personaggi della
grande boxe che ho avuto
l'opportunità di conoscere
nella mia vita, Angelo
Dundee occupa un posto
particolare. L'ho conosciuto
quando ha accompagnato a
Roma il cubano Luis Manuel
Rodriguez che doveva
affrontare Nino Benvenuti in
un incontro da me
organizzato. Era il 1969 ma
da allora le occasioni di
incontro, alcune occasionali,
sono state moltissime e
sempre gradite.
Dundee, il cui vero nome era
Angelo Mirena, ha ereditato
quello scozzese di Dundee
perché suo fratello Joseph
Corrara, seguendo
un’abitudine diffusa tra gli
emigrati italiani, aveva
combattuto con il nome di
Johnny Dundee
Dundee parlava qualche
parola di italiano, l’aveva
appresa da sua madre che
avendo problemi con
l’inglese lo obbligava a
parlare la nostra lingua.
Quando facevo
l’organizzatore, Angelo
Dundee e suo fratello Chris
volevano convincermi ad
allestire delle riunioni di
wrestling. Convinti che
quello spettacolo potesse
funzionare anche in Italia,
erano disposti a finanziare
l’iniziativa ma ho preferito
rimanere in un campo, quello
della boxe, che conoscevo
meglio e mi divertiva di più.
Dundee deve la sua
popolarità per essere stato
l’uomo d’angolo di
Muhammad Ali per quasi
tutta la sua carriera. C’è stato
infatti un solo incontro di Ali,
con Jimmy Ellis, nel 1971 nel
quale Dundee ha dovuto
scegliere perché Ellis era
stato un suo pugile fin
dall’esordio al
professionismo.
Ali ha rispettato la sua
decisione ed ha voluto
nuovamente Dundee al suo
angolo nei successivi
incontri.
Con i fratelli Dundee, ho
sempre avuto un eccellente
rapporto. Da Filadelfia si
erano trasferiti a Miami dove
dirigevano la migliore
palestra pugilistica della
regione frequentata anche
dai migliori pugili cubani.
Anni fa hanno ospitato ed
aiutato mio figlio Guido che
era in vacanza in Florida e
che era alla sua prima
trasferta negli Stati Uniti.
Dundee ha diretto la carriera
di molti campioni, in
particolare Carmen Basilio,
Willie Pastrano, Jimmy Ellis,
Luis Rodriguez ed Henry
Cooper sul ring di Wembley
nel 1963. Muhammad Ali si
chiamava ancora Cassius
Clay.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
WORLD SERIES: DIRETTA SPORTITALIA ORE 21
Astana sfida Milano e punta al vertice
Damiani sceglie il tandem ucraino
(r.g) Stasera ad Astana
(Kazakista) nell’8˚ turno delle
World series, Milano Dolce &
Gabbana affronta la franchigia
locale, in una sfida
fondamentale per restare in
testa al girone A. Nel confronto
dell’andata, i Thunder si
imposero 5-0 a Caserta,
stavolta l’impresa si presenta
molto più difficile, di fronte al
team che lo scorso anno giunse
in finale e che ora punta al
vertice. Il c.t. Francesco
Damiani, conta sugli ucraini,
Volkov e Derevyanchenko, che
affronta il cinese Hanati, bronzo
ai mondiali 2007 e ai Giochi di
Pechino; debutta il massimo
camerunense Tangoum.
PROGRAMMA. Kg. 54: Akunov
c. Volkov (Ucr); 61: Akshalov c.
Vargas (Ung); 73: Hanati c.
Derevyanchenko (Ucr); 85:
Benchabla c. Groguhe (Fra); +
91: Myrsatyev c. Tangoum
(Cam). Classifica: Milano 18;
Astana 16; Mosca 16; Los
Angeles 10; Mumbai 8; Bangkok
1. Gli altri confronti: Mosca-Los
Angeles; Mumbai-Bangkok.
Diretta su Sportitalia ore 21.
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
SPORT INVERNALI SCI
Paris, il cantante metal
che spaventa i grandi
Si rivede nella discesa di Chamonix dove salì sul podio nel 2011
«Quest’anno soffro di una strana allergia: non si sa il perché»
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI
CHAMONIX (Francia)
La discesa è sempre più
per i meno giovani ma l’eccezione c’è e si chiama Dominik Paris. Se il quasi 38enne Cuche
guida la truppa di ultratrentenni là davanti nelle classifiche, il
ventiduenne della Val d’Ultimo (Domenico Parigi per i compagni) si candida per il ruolo di
emergente. Si è preso la scena
per la prima volta nella discesa
della supercombinata olimpica, a Vancouver. Per il primo
podio l’anno scorso ha stupito
tutti sulla Verte di Les Houches
di Chamonix, dove torna oggi:
«Me la ricordo, che neve c’era,
che buche c’erano. Anche delle
altre piste, le ho tutte in testa».
Dominik Paris,
22 anni,
forestale, un
podio in Coppa
del Mondo AFP
Metal Rispetto a un anno fa «Pa-
rigi» ha cambiato l’orecchino sinistro («si è rotto»), ha confermato il pizzetto nel look (l’anno scorso se lo tagliò per il podio), continua a uscire dall’hotel con le cuffiette che sparano
musica metal per toglierle solo
in partenza. E’ sempre il cantante («o forse gridante») in un
gruppo (metal, naturalmente)
di amici che non si è ancora dato un nome. Ha avuto a che fa-
re, alla terza stagione di Coppa, con i mesi più difficili della
carriera. Prima in estate («Mal
di schiena, in Argentina mi è
uscita un’ernia e mi sono allenato in tutto 10 giorni»), poi
dopo la trasferta americana,
per una strana allergia di cui
nessuno per ora ha trovato l’origine. «Mi sono coperto di punti-
ni rossi — spiega Dominik, peso forma un quintale — prima
pensavano fosse varicella, poi
morbillo. Ho avuto dolori allo
stomaco che mi hanno mandato all’ospedale, sono andato da
diversi medici, ho fatto esami e
preso cortisone. Ho dovuto stare completamente fermo per
una settimana, sono tornato in
FONDO COPPA DEL MONDO
Non c’è gloria neanche a
Mosca per gli sprinter azzurri
del fondo: nella prova cittadina in tecnica libera, sotto il gelo, il miglior azzurro è stato Loris Frasnelli, 18˚ e uscito nei
quarti come Dietmar Noeckler,
29˚. Non hanno passato il turno nè i fratelli bergamaschi Renato e Fabio Pasini, nè Federico Pellegrini. Successo di tappa per lo svedese Teodor Peterson, leader di specialità, sul
norvegese Gloersen e sul canadese Kershaw.
Tra le donne, vittoria che vale
doppio firmata da Justyna
Justyna Kowalczyk, 29, polacca
Bollettino della neve
PIEMONTE
ALAGNA VALSESIA M.SKI
ARTESINA MONDOLÈ SKI
BARDONECCHIA
LIMONE
LURISIA
PONTECHIANALE
PRATO NEVOSO MONDOLÈ SKI
S. GIACOMO DI ROBURENT
70/90
70/90
110/260
70/140
20/110
40/80
70/175
70/230
70/90
40/170
60/120
30/60
4/4
3/3
7/15
10/10
7/7
4/4
21/21
11/11
3/3
38/38
15/15
5/5
LA GUIDA
Oggi alle ore 12
su RaiSport1
Rischio nebbia
Il solito Didier Cuche
(vincitore delle ultime due
discese) è stato il più veloce
nella prima e unica prova sulla
Verte di Les Houches. La
nebbia ha fatto ritardare il via di
un’ora e condizionato la prova,
con Paris 12˚ a 1"14. Il rischio si
potrebbe ripetere oggi nella
discesa che è il recupero di Val
Gardena, domani un’altra
discesa e domenica la
supercombinata.
Oggi Ore 12 (diretta RaiSport1
ed Eurosport) discesa uomini a
Chamonix (recupero di Val
Gardena). I pettorali: 3 Fill, 9
Theaux (Fra), 12 Innerhofer, 16
Guay (Can), 17 Kroell (Aut), 18
Miller (Usa), 19 Baumann (Aut),
20 Cuche (Svi), 21 Feuz (Svi), 27
Paris, 30 Heel, 38 Marsaglia, 44
Casse, 52 Klotz, 67 Pangrazzi.
Coppa del Mondo (24 prove):
1. Kostelic (Cro) 905; 2.
Hirscher (Aut) 825; 3. Feuz (Svi)
673; 12. Deville 370.
Coppa discesa (6 prove): 1.
Cuche (Svi) 377; 2. Feuz (Svi)
308; 3. Kroell (Aut) 297; 9.
Innerhofer 155.
DONNE A Garmisch, nella
prima prova della discesa
femminile, Daniela Merighetti
(risolti i problemi alla schiena
che l’avevano condizionata a
St. Moritz) è tornata tra le
migliori. La più veloce è stata la
francese Marchand-Arvier
(1’47"85), poi la Vonn (a 21/100)
e la Merighetti, staccata di
68/100. Quinda la Schnarf (a
1"19). Oggi la seconda prova,
domani la discesa e domenica il
superG.
Velocista Se proprio non ci è nato, velocista lo è diventato presto. Da piccino vide tv un successo di Hermann Maier e disse a papà: «Voglio vincere in discesa come lui». Secondo Paris
qualcosa è scattato nella squadra italiana: «Tecnicamente
siamo i più bravi, lo dicono anche gli allenatori stranieri. Ci
mancava quel qualcosa in più,
lasciar andare giù gli sci per vincere». Perché secondo Paris, la
discesa è così: mollare tutto.
«Mio fratello René sciava perfetto come un maestro, io già
da piccolo non ascoltavo il papà e andavo giù dritto». Si fa
così, anche il vecchio Cuche approva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COMBINATA NORDICA LA TAPPA ITALIANA IN VAL DI FIEMME
Peterson e Kowalczyk
che sprint a Mosca
Italia: Frasnelli è 18˚
VALLE D’AOSTA
ANTAGNOD MONTEROSA SKI
BRUSSON MONTEROSA SKI
CERVINIA
CHAMPOLUC MONTEROSA SKI
CHAMPOCHER
COGNE
COURMAYEUR
GRESSONEY LA TRINITÈ M.SKI
GRESSONEY ST.JEAN M.SKI
LA THUILE
PILA
TORGNON
«Vidi Maier in tv e
dissi a papà:
voglio vincere in
discesa come lui
Io vado giù dritto»
gara a Bormio. Lì è andata bene (9˚, ndr), ma anche adesso
basta un medicinale, una bibita, una birra, o anche solo mangiare qualcosa di diverso, perché torni fuori. Mi è successo di
nuovo a Wengen, in partenza
ho cominciato a sentire il caldo
salirmi alla testa e a gonfiarmi
dappertutto». Il sesto posto di
Garmisch lo ha promosso a vice Innerhofer, almeno per via
dei risultati. «Quest’anno voglio essere deciso con il mio lavoro — spiega il forestale Paris
—, anche se poi per tutte queste cose non ci sono riuscito.
Per come è andata sono già contento, ma voglio essere più costante. L’esperienza ti fa capire
i punti dove si può vincere, dove stare attento. Impari ogni giro che fai». Non che gli sia servita poi così tanto l’anno scorso a
Chamonix, pista che vedeva
per la prima volta: «Ma qui non
c’è niente di pericoloso o di difficile e io sono sempre stato
uno veloce sul piano». Tanto
che i tecnici hanno preso da lui
per insegnare agli altri come si
va forte.
20
16
89
48
17
8
36
59
13
158
68
23
VIA LATTEA
LOMBARDIA
APRICA
BOBBIO VALTORTA
BORMIO
CHIESA-VALMALENCO
COLERE
FOPPOLO - CARONA
LIVIGNO
MADESIMO
MONTECAMPIONE
PONTE DI LEGNO ADAMELLO SKI
PRESOLANA - MONTE PORA
SAN SIMONE
11 SANTA CATERINA
5 TEMU' ADAMELLO SKI
15/150 4/4
0/5 3/13
30/110 23/23 90
30/40 9/16 9
n.p. n.p./5 n.p.
20/40 3/5 n.p.
25/30 2/8 3
n.p. n.p./8 n.p.
TRENTINO
ALBA - CIAMPAC
ALPE CERMIS
ANDALO - F. PAGANELLA
CAMPITELLO/MAZZIN
Kowalczyk sulle russe Korosteleva e Dosenko; solo Elisa Brocard era stata ammessa tra le
prime 30: pure la valdostana
però è uscita subito dai quarti.
La Coppa ora si sposta a Rybinsk, per le gare in linea di domani e domenica. Intanto per la
Dobbiaco-Cortina di domani si
rivede Pietro Piller Cottrer, in
gara come Zorzi.
Sprint tl. Uomini: 1. T.Peterson (Sve);
2.Gloersen (Nor); 3. Kershaw (Can); 4.
Morilov (Rus); 18. Frasnelli; 29. Noeckler; 32. R.Pasini; 34. Pellegrino; 41. F.Pasini. Coppa del Mondo: 1. Cologna (Svi)
1474; 2. Northug (Nor) 1181; 22. Clara
270; 28. Di Centa 192. Coppa sprint: 1.
T.Peterson 426; 15. Pellegrino 133.
Donne: 1. Kowalczyk (Pol); 2. Korosteleva (Rus); 3. Dotsenko (Rus); 4. Saarinen (Fin); 21 Brocard; 41. Vuerich; . Coppa del Mondo: 1. Kowalczyk (Pol) 1524;
2. Bjoergen (Nor) 1486; 39. Brocard
129; 46. De Martin 101. Coppa sprint: 1.
Randall (Usa) 499; 35. Vuerich 48.
Domani, Rybinsk: 15 e 10 km tl in linea
U e D.
Pittin torna in Coppa
«Non so come renderò
Guarderò la classifica»
Alessandro Pittin torna
oggi in Coppa del Mondo di
combinata nordica tra Predazzo e Lago di Tesero, dopo la tripletta in Francia e dopo la caduta dal trampolino in allenamento del 17 gennaio. «Nessuna pressione particolare — dice il bronzo olimpico — tanto
per me saltare dal trampolino
grande è sempre una difficoltà...Ci tenevo particolarmente
alle gare italiane ed ho lavorato molto per recuperare. Ho
fatto molta tecarterapia, fisioterapia, rieducazione. Ora soffro ancora di qualche dolore al-
Ale Pittin e il tecnico Chenetti
la schiena, ma sono molto migliorato. Il problema è che ho
perso due settimane di allenamento e non so qual è il mio
livello di forma. Ho voglia di
confrontarmi con gli avversari
per verificarlo. Ho rimesso gli
sci da salto martedì a Villach,
saltando dai 60 metri e poi da
90, mentre gli sci da fondo ad
inizio settimana. Parteciperò
alla penalty race, poi valuterò,
tenendo un occhio alla classifica di Coppa, se partecipare anche alla team sprint, oltre alla
gundersen di domenica». Pittin è a 648 punti, dietro il francese Lamy Chappuis a 756.
Programma. Oggi 10.15 e 13.30 (dir.
Rai Sport 2 ed Eurosport): penalty race; domani: prova a coppie; domenica: individuale. Salto - Oggi ore 18 qualificazioni hs 134. Domani e domenica
gare. Azzurri: Pittin, Michielli, Bauer,
L. e M. Runggaldier, Costa, Maierhofer; salto: Colloredo, Morassi, Bresadola, R. e D. Dellasega, De Crignis.
Dati neve di
www.skiinfo.it
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80/100 33/45 260 CANAZEI - BELVEDERE
45/100
20/30
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40/70 9/10 16
FOLGARIA
FOLGARIDA - MARILLEVA
GHIACCIAIO PRESENA
LAVARONE-RIVETTA
MADONNA DI CAMPIGLIO
MOENA - ALPE LUSIA
MONTE BONDONE
PAMPEAGO-PREDAZZO-OB.
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PASSO ROLLE
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POZZA-ALOCH-BUFFAURE
S. MARTINO DI CASTROZZA
VIGO-PERA-CIAMPEDIE
ALTO ADIGE
ALPE DI SIUSI
ALTA BADIA
ALTA PUSTERIA
BELPIANO
CAREZZA
CORNO DEL RENON
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GITSCHBERG - MARANZA
KLAUSBERG
LADURNS
MERANO 2000
OBEREGGEN
PLAN - VAL PASSIRIA
PLAN DE CORONES
PLOSE - BRESSANONE
RACINES
SAN VIGILIO
SOLDA
TRAFOI
VAL D'ULTIMO
VAL GARDENA
VAL SENALES
VALLELUNGA
15/45 20/20 60 WATLES
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40/70 32/32 77
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33
17
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16
79
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35
25
114
40
10
50
115
64
31
36
MONTE AMIATA
OVINDOLI
PASSO LANCIANO
ROCCARASO
TERMINILLO
0/15 1/8 1
30/60 11/11 27
30/100 10/10 14.4
50/130 14/21 70
10/15 2/5 n.p.
FRANCIA
CHAMONIX MONT-BLANC
MONTGENÈVRE
30/460 38/43 n.p.
80/150 32/32 92
SVIZZERA
ST. MORITZ - CORVIGLIA
WENGEN
90/118 51/57 250
80/140 18/19 105
VENETO
ARABBA MARMOLADA
ALTOPIANO DI ASIAGO
AURONZO MISURINA
COMPRENSORIO CIVETTA
CORTINA D'AMPEZZO
FALCADE
LESSINIA
MONTE BALDO
NEVEGAL
SAN VITO DI CADORE
SAPPADA
30/278
10/15
0/35
0/70
30/50
40/90
30/40
5/10
0/40
60/60
40/50
FRIULI VENEZIA G.
RAVASCLETTO/ZONCOLAN
SELLA NEVEA
TARVISIO
35/50 12/12 27 AUSTRIA
20/100 10/12 10 KITZBÜHEL
40/60 14/14 30 SÖLDEN
27/28
16/41
7/7
18/24
31/37
16/19
3/4
n.p./6
3/7
3/3
11/12
58
35
18
70
100
44
6
n.p.
5
10
17
APPENNINO
10/20 13/21 30
ABETONE
C. FELICE-ROCCA DI CAMBIO 10/18 10/15 13.5
20/30 15/21 40
CIMONE
15/30 4/7 4
CORNO ALLE SCALE
ST. ANTON AM ARLBERG
130/250 53/53 160
63/300 30/35 147.9
180/520 68/84 203
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
BASKET EUROLEGA: TERZA GIORNATA DELLE TOP 16
Micov e Basile
Cantù si regala
una notte
d’altri tempi
Siena domina
pure a Malaga
Le mani
sui quarti
Battuto il Maccabi, ora arriva Perkins
Trinchieri: «Una grande risposta»
La Mens Sana reagisce allo 0-7 iniziale
Con Moss e Lavrinovic chiude a +23
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI
DESIO
Una partita bellissima,
un regalo fantastico per chi,
trent’anni fa, ai Cantù-Maccabi di Coppa Campioni, non
c’era ancora. La Bennet regala
ancora brividi, batte i vicecampioni d’Europa, rende sempre
più affascinante e concreta la
sua avventura internazionale,
si inchina a una prestazione
da grande d’Europa di Vladimir Micov, giocatore totale in
attacco e in difesa: fa tutto,
marca tutti, segna, fa segnare i
compagni come il miglior play
(9 assist). «Cinciarini alla fine
non ha giocato non per scelta
tecnica ma perché togliere la
partita dalle mani di Vlado sarebbe stato un delitto—- ammette Trinchieri che guiderà
la stelle straniere all’All Star
Game —. Basile ha fatto una
partita d’altri tempi: con due
tiratori come lui e Mazzarino
al fianco di Micov abbiamo creato spazi nella difesa nella quali i nostri lungi sono penetrati.
La miglior partita d’Eurolega
dell’anno, una grande risposta
dopo la brutta prestazione di
Sassari. Neppure i numeri di
Langford ci hanno fatto perdere il senso della partita, spero
di poter trasferire questa continuità anche in campionato.
Ma queste sfide ti segnano, io
per primo ammetto di far fatica a preparare una gara ogni
tre giorni».
Perkins Per dare una mano ar-
riverà presto Doron Perkins.
Blatt propone quintetti e rebus per l’attacco differenti a
ogni possesso, il grande pericolo sono gli avversari intelligenti e la Bennet ne ha tanti. Micov sdottora, Cinciarini gioca i
migliori minuti degli ultimi
tempi (Gianella ha l’influenza), l’unico problema è il grande ex Schortsanitis. Ma la sua
autonomia, per un problema
al menisco da operare sul quale grava un peso terrificante, è
limitata. Cantù se ne va
(17-11), il talento del Maccabi
CANTÙ
MACCABI
MALAGA
SIENA
82
74
(23-20, 49-44; 66-60)
(19-27, 30-40; 57-71)
BENNET CANTÙ: Cinciarini 4 (2/2), Basile 14
(1/2, 4/7), Micov 17 (3/6, 2/4), Leunen 6 (0/1,
2/4), Marconato 6 (3/5); Markoishvili 11
(3/5, 1/4), Mazzarino 7 (2/2, 0/2), Shermadini 13 (4/9), Brunner 4 (0/2, 1/1). N.e.: Diviach, Bolzonella, Abass. All.: Trinchieri.
UNICAJA MALAGA: Rowland 11 (2/6), Fitch
6 (2/3, 0/2), Darden 13 (4/6, 1/1), Freeland 14
(6/8, 0/1), Zoric 11 (5/11); Rodriguez 4 (2/4,
0/2), Lima, Valters (0/1, 0/1), Peric 4 (1/2),
Garbajosa 5 (1/2, 1/2), Sinanovic. N.e.:
Payne. All.: Mateo.
MACCABI TEL AVIV: Mallet 8 (1/2, 2/4), Papaloukas, Smith 6 (1/4, 0/2), Eliyahu 6 (3/7),
Schortsanitis 8 (4/8); Hendrix 15 (4/4), Blu
7 (2/4, 1/3), Pnini, Burstein 4 (2/2, 0/1),
Ohayon 4 (2/2), Scheyer, Langford 16
(3/9, 2/4). All.: Blatt.
MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 13 (3/4,
1/1), Moss 20 (3/8, 4/6), Thornton 13 (3/6,
2/2), Stonerook (0/1), Andersen 15 (4/8, 1/1);
Zisis 2 (1/3, 0/4), Rakocevic 8 (2/7, 0/2),
Carraretto 2 (1/1), Lavrinovic 18 (4/8, 2/2),
Michelori, Ress (0/1 da 3), Aradori. All.:
Pianigiani.
ARBITRI: Ziemblicki (Pol), Boltauzer (Slo),
Rocha (Por).
NOTE - T.l.: Mal 16/23, Sie 19/20. Rimb.:
Mal 32 (Freeland 9), Sie 31 (Moss 7). Ass.:
Mal 13 (Rodriguez 4), Sie 14 (McCalebb
3). Progr.: 5’ 7-11, 15’ 28-36, 25’ 53-62,
35’. Tecn.: panchina Si 18’45" (35-50),
panchina Ma 23’31" (50-58). Usc.5 f.: Fitch. Spett.: 9500.
ARBITRI: Arteaga (Spa), Ankarali (Tur), Radovic (Cro).
NOTE - T.l.: Ben 16/17, Mac 15/16. Rimb.:
Ben 27 (Markoishvili 7), Mac 32 (Hendrix
7). Ass.: Ben 19 (Micov 9), Mac 8 (Papaloukas, Burstein 2). Progr.: 5’ 15-11, 15’
39-31, 25’ 55-50, 35’ 72-68. Usc. 5f.: Marconato 38’49" (82-73). Ant.: Mazzarino
32’44" (70-64). Spett. 6133.
produce un 7-0 del sorpasso
(23-24) ma la Bennet è imperterrita contro i cambi di scenari proposti dal Maccabi. Quando Blatt sceglie di andar sotto
fisicamente, viene punito anche da Markoishvili e Mazzarino. L’ottimo Shermadini chiude il 12-2 Bennet del +12
(43-31), ma la fisicità di Henrix sotto i due canestri fa risalire il Maccabi.
PAOLO BARTEZZAGHI
Giorgi Shermadini, 22 anni, centro georgiano della Bennet Cantù CIAMILLO
la situazione
Anche Cska
e Barcellona
a punteggio pieno
Resistenza Sarà la chiave della
resistenza di Blatt (52-50) che
non ha più niente da Big Sofo.
Zona, uomo, piccoli, grossi, in
qualsiasi modo gli avversari si
pongono, Cantù sa sempre cosa fare. E quando Micov, Brunner e Leunen segnano da tre
rintuzzando un paio di triple
di Mallet, il Paladesio salta per
aria (70-60). Due stoppate di
Hendrix danno al Maccabi i
palloni dell’ultimo sussulto
(72-68), ma la Bennet se ne va
di nuovo con Basile (11 nella
ripresa) e Markoishvili. «E’ un
anno strano, facciamo cose
grandi in Europa e ci fermiamo in campionato — ammette
Baso —. La chiave è stata l’aggressività difensiva che ci ha
dato ritmo in attacco. Adesso
sognare non costa niente».
Così dopo 3 giornate di Top 16.
GIRONE E Olympiacos Pireo-Efes
Istanbul 83-65; Cska Mosca-Galatasaray Istanbul 85-70 (Krstic 20; Lucas 15). Classifica: Cska 3 vinte 0
perse; Galatasaray, Efes, Olympiacos 1-2. Pr. turno: Efes-Olympiacos (8/2), Galatasaray-Cska (9/2).
GIRONE F Real Madrid-Bilbao
89-73; Malaga-Siena 68-91. Classifica: Siena 3-0; Real Madrid 2-1; Bilbao 1-2; Malaga 0-3. Pr. turno
(8/2): Bilbao-Real, Siena-Malaga.
GIRONE G Unics Kazan-Milano
59-44; Fenerbahce Istanbul-Panathinaikos Atene 56-77 (Jerrels 12;
Kaimakoglou 19). Classifica: Kazan
3-0; Panathinaikos 2-1; Fenerbahce
1-2; Milano 0-3. Pr. turno: Milano-Kazan (8/2), Panathinaikos-Fenerbahce (9/2).
GIRONE H Cantù-Maccabi Tel Aviv
82-74; Barcellona-Zalgiris Kaunas
94-80 (Lorbek 19; Weems 17). Classifica: Barcellona 3-0; Cantù 2-1;
Maccabi 1-2; Zalgiris 0-3. Pr. turno
(9/2): Zalgiris-Bacellona, Macabi-Cantù.
Le prime due di ogni girone ai quarti
di finale.
CIAO HURTT (ma.ne.) Risoluzione
consensuale del contratto tra Varese e la guardia statunitense Justin
Hurtt. Casale perde Matt Janning
che in allenamento si è procurato
una frattura parzialmente scomposta del quarto metacarpo. Verrà
operato lunedì e non sarà sostituito
in attesa del rientro.
RINVIO Causa maltempo, l’anticipo
della 4a giornata di ritorno di LegaDue Forlì-Barcellona prevista per
stasera, è stato rinviato a data da
destinarsi.
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NBA IL PIÙ VECCHIO A RIUSCIRCI NELLA STORIA DELLA LEGA
Super Nash: 30 punti
e 10 assist a 37 anni
(m.o.) I numeri non sono
tutto, ma a volta raccontano
grandi verità. Steve Nash non
è più il play di una volta, ovvio,
ha 37 anni. Ma quando disputa una partita come quella di
New Orleans, chiusa con 30
punti (con appena 16 tiri), 10
assist e una sola palla persa,
qualche dubbio viene. Il canadese contro gli Hornets è diventato il più vecchio giocatore
nella storia della Nba a segnare almeno 30 punti e servire assist in doppia cifra. Nella partita che ha visto Belinelli «retrocesso» in panchina, con l’ex senese Summers inserito da coach Monty Williams in quintetto al suo posto nell’inedito ruo-
68
91
lo di guardia. «Volevo provare
qualcosa di diverso — ha poi
detto il tecnico — con un giocatore in un ruolo che solitamente non ricopre, per vedere se
poteva scaturirne qualcosa di
buono». Non ha funzionato,
con Summers che ha finito con
5 punti in 15’, mentre il Beli è
arrivato a 10, ma ha fallito 5
dei 7 tiri tentati nella ripresa.
LeBron e Rose k.o. Serata no
per le squadre leader a Est. Chicago è stata travolta a Philadelphia dai sorprendenti 76ers
(terzi nella conference), mentre Miami, nonostante un 1o
quarto da 24 punti di LeBron,
che ha chiuso con 40, è andata
k.o. a Milwaukee. Decisive le 7
triple, di cui 2 pesantissime nel
break del 4o quarto, dell’ex romano Jennings. Terza partita
sottotono per Nowitzki, dopo
il rientro dalla pausa per riposarsi: il tedesco (0/11 da 3 nelle ultime 3 gare) ha segnato solo 8 punti con 2/15 dal campo
nella sconfitta interna di Dallas con Oklahoma City.
Risultati: New Orleans-Phoenix 103-120
(Vasquez 20; Nash 30); Boston-Toronto 100-64 (Pierce 17; Bayless 14); Philadelphia-Chicago 98-92 (T.Young, Iguodala 19; Watson 20); Orlando-Washington 109-103 (Anderson, Howard 23;
N.Young 24); New Jersey-Detroit 99-96
(D.Williams 26; Prince, Monroe 21); Milwaukee-Miami 105-97 (Jennings 31; James 40); Dallas-Oklahoma City 86-95
(Terry 25; Westbrook 33); Minnesota-Indiana 99-109 (Love 21; Granger
36); San Antonio-Houston 99-91 (Duncan 25; Martin 29); Portland-Charlotte
112-68 (Crawford 24; Henderson 16);
Utah-Clippers 105-107 (Jefferson 27;
Paul 34).
Terza vittoria su tre nelle
Top 16. E terza partita vinta
per distacco di cui due fuori casa. Siena domina anche a Malaga e mette così le mani non
solo sulla qualificazione ai
quarti ma anche sul primo posto del girone. Non un obiettivo di secondo piano visto che
un eventuale secondo posto
dovrebbe significare l’incrocio
ai playoff con il Cska, unica
squadra imbattuta in Eurolega. Dopo aver vinto settimana
scorsa in casa del Real Madrid
di 19 punti, la squadra di Simone Pianigiani è passata a Malaga di 23, aumentando il distacco fino alla fine. Siena è parsa
di un livello nettamente superiore al Malaga, arrivata così
all’ottava sconfitta nelle ultime nove partite di Eurolega
dove, peraltro, ha vinto solo 4
volte.
Il parziale Siena ha preso in mano la partita con un parziale di
17 a 2 che ha ribaltato il 7-0
iniziale di Malaga. Il buon avvio di Freeland e Darden si spegne quando Bo McCalebb alza
il ritmo sfruttando l’eccellente
difesa di squadra. A fianco del
play di Siena, si alternano i
compagni: subito Bootsy
Thornton, poi David Andersen
che con una tripla porta Siena
sul +8 già nel primo quarto.
Poi Ksystof Lavrinovic che,
con 13 punti in 9 minuti, nel
secondo quarto assesta il vantaggio fino al +15 quando un
tecnico rallenta la corsa della
Mens Sana. Il terzo quarto è
quello di David Moss. Qui Malaga si riavvicina fino a 7 punti
di distacco e Moss segna subito una tripla e altri 4 punti di
fila che gelano le velleità di recupero. E poi agli svolazzi dell’ex cremonese Rowland, risponde Lavrinovic con un bellissimo semigancio sulla linea
di fondo e Rakocevic con quattro punti di fila. Dal +14 ritrovato a fine terzo quarto, è un
assolo fino al +25 dell’ultimo
minuto. Da tre Siena costruisce e tira bene (52%), Malaga
no (22%). Le 19 palle perse degli spagnoli (5 di Freeland) sono la conferma che contro questa Siena è dura giocare.
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IL CASO
Crisi in Slovenia
L’Europeo 2013
ora è in forse
La crisi economica che
ha colpito la Slovenia e la
conseguente forte diminuzione
delle spese pubbliche stanno
mettendo in forse
l’organizzazione dell’Europeo e
dell’Universiade 2013. Secondo
il quotidiano «Delo», la
realizzazione dei programmi
infrastrutturali è in forte ritardo
o addirittura ferma per
mancanza di fondi. Nelle ultime
settimane Novo Mesto,
Jesenica, Ptuj e Capodistria, le
città scelte per organizzare la
prima parte dell’Europeo, hanno
informato la Federbasket
slovena che non sono in grado
di costruire i palasport.
EUROLEGA DONNE
NUOVI CAMPIONATI OGGI CONSIGLIO FEDERALE
Schio contro
Salamanca
per le Final 8
Bonamico
«La riforma?
La Legadue
va coinvolta»
Decisi gli accoppiamenti
degli ottavi di finale di
Eurolega (2 su tre, 21, 24 e 29
febbraio): la Famila Schio
affronta la Perfumerias
Avenida Salamanca con la
bella in Spagna. Le due
squadre si sono già scontrate
in stagione: +20 Avenida a
Salamanca, +3 per la Famila a
Schio. Chi passa si qualifica
alle Final 8 di Istanbul.
ALL STAR Le convocate per
l’All Star del 14 febbraio a
Parma contro le migliori
straniere: Bagnara, Carangelo,
Cinili, Consolini, Crippa, De
Pretto, Fabbri, Formica, Gatti,
Gorini, Masciadri, Nadalin,
Sottana, Wabara, Zanoni.
(chiabo) Oggi a Roma il
Consiglio federale dovrebbe
mettere mano alla riforma dei
campionati. Dovrebbe perché
non è all’ordine del giorno. E
non c’è nulla nero su bianco del
progetto che prevede una A professionistica a 16 squadre, una
Legadue dilettanti divisa in due
sottocampionati da 14-14 squadre, già diventate 16+16, sulla
falsariga della A-1 e A-2 degli
anni d’oro, e di una Dna da tre
gironi di 16. Lo snodo chiave e
innovativo riguarda la Legadue
e il presidente, Marco Bonami-
co, pur premettendo di non essere contro la Fip, ha molte precisazioni da fare: «Sarà la nostra assemblea che dovrà dare
la risposta al progetto. Al momento mancano i documenti su
cui ragionare perché di questa
riforma non sappiamo nulla di
ufficiale, compresa la formula
dei campionati. Sappiamo che
quella attuale della Legadue
funziona». Molti sono i punti
fondamentali da chiarire, compresa la sostenibilità della formula a 32 squadre con 2 stranieri in merito ai visti che concede
il Coni. «I nostri club sono società di capitali, il ritorno al dilettantismo è un passo critico anche sul piano amministrativo.
Siamo pronti a discutere su tutto ma una riforma così non può
essere fatta senza sentire prima
i club. La attendiamo da anni,
un mese in più per parlarne è
doveroso».
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
OLIMPIADI LA CORSA DI ROMA 2020
IPPICA I VOLTI DELLA CRISI
Paura al Coni: sui Giochi
decide solo Monti
Parla il ministro
E Varese vuole
il trotto milanese
II premier non svela le sue intenzioni. Tramonta la scelta
«collegiale» dei ministri. Petrucci: «Partiti tutti favorevoli»
Catania ammette la sparizione dei 100
milioni. Borghi: «Rilevare le corse di S. Siro
se verrà venduto? Abbiamo il progetto»
MICHELE FERRANTE
y
A BAIRES
LA SCELTA
Ecco le tappe
della corsa
olimpica per
l’assegnazione
dei Giochi 2020
15 febbraio
la scadenza per
le risposte al
formulario
olimpico (il
Comitato
Promotore le ha
già pronte) a cui
va allegata la
dichiarazione di
impegno del
Governo
Maggio
«Primarie» al
Cio: le sei città
si riducono a
una rosa di 3-4
che diventano
ufficialmente
candidate
7 settembre
2013
La sessione del
Cio di Buenos
Aires vota per
l’assegnazione
dei Giochi 2020
VALERIO PICCIONI
Avrebbe dovuto essere il
giorno della verità per Roma
2020. Tre febbraio, ultimo Consiglio dei Ministri prima della
partenza di Monti per gli Stati
Uniti. E invece le voci di corridoio dicono che non è scontato
che se ne parli, è molto probabile che l’attesa si allunghi. Ormai il rompicapo olimpico è
sempre più tale, il premier è impenetrabile, non lo spaventano
le dichiarazioni più audaci, l’ultima sul «posto fisso monotono», ma sui Giochi da conquistare manco una virgola. E così
Petrucci mantiene l’ottimismo,
ma ammette «paura» per la decisione, Carraro dice «comunque non potremmo che rispettarla», Alemanno rilancia e parla di una Commissione di vigilanza su tutte le «procedure»
necessarie in caso di successo a
Buenos Aires 2013, il momento in cui il presidente del Cio
dirà «The winner is...». La verità è che il pronostico a questo
punto è impossibile. E che ora
ogni giorno che passa fa crescere la preoccupazione.
Niente 2024 Anche i toni si alzano. Il presidente del Coni usa
un frasario esplicito, diretto. Intanto spazza via l’ipotesi contentino, il trasloco delle ambizioni al 2024. «È irrealizzabile,
non rilanceremo la candidatura per quella data». Lui è convinto che oggi qualcosa debba
comunque muoversi a Palazzo
Chigi. «Non capisco perché
Oggi Consiglio dei
Ministri: difficile
che sia affrontato
l’argomento. Ma
il tempo stringe
Alemanno: «Una
commissione di
vigilanza su tutte
le procedure per
i lavori olimpici»
non si dovrebbe arrivare ad
una risposta entro domani (oggi, ndr). Ho parlato con i segretari dei partiti e mi hanno dato
tutti parere favorevole». Petrucci fa i nomi pure di Di Pietro e di Maroni: il fronte si allarga. «Pure la Confindustria è favorevole. Chi sono quelli dei
no? Ex sindaci che hanno scaraventato bile sullo sport italiano. I contrari non hanno peso
specifico, i favorevoli sì».
Decide uno solo Il problema è
che a decidere sarà una persona, una sola. Dopo giorni in cui
l’idea di un verdetto «collegiale» è stata rilanciata più o meno da tutti, adesso le ultime notizie vanno nella direzione contraria. La verità è che neanche i
ministri - soprattutto quelli che
sono per il sì, la maggioranza hanno «bucato» la riservatezza
del premier sull’argomento e a
questo punto, senza un reciproco ascolto preparatorio, è chiaro che Monti intende procede-
re da solo. Fino ad aspettare le
ultime ore prima del 15 febbraio, la scadenza del Cio, quella
oltre la quale non si può andare?
Giappone e Turchia Ogni tanto
filtra qualche preoccupazione.
Per esempio, i rapporti con il
Giappone (Tokyo). Che deve
rinnovare l’acquisto di titoli di
stato italiano. Nelle ultime ore,
pure la Turchia (Istanbul), altro partner commerciale in crescita. Eppure si sa che il Capo
dello Stato qualcosa l’ha detta
esercitando il suo ruolo di grande sponsor dell’idea olimpica.
Per non dire di Gianni Letta: è
vero, l’incontro è saltato, ma le
telefonate con Monti ci sono
state. Anche se senza fumata
bianca. Mentre la candidatura
di Madrid incassa la mobilitazione del Real Madrid che sta
pensando, lo scrive «As», di
mettere a disposizione tutte le
sue strutture, il Bernabeu e
non solo, per l’eventualità olimpica del 2020.
Ottimismo del cuore Insomma,
c’è pure un problema di tempo.
Qui non si può fare come il protagonista di un famoso racconto di Cesare Zavattini che nella
gara a chi sparava il numero
più grosso aspettava l’ultimo
minuto e diceva: più uno.
Un’iscrizione last minute non
sarebbe proprio un gran biglietto da visita per il Cio. Un protagonista della corsa olimpica fa
il punto della situazione così:
«Siamo ottimisti». Ottimismo
della volontà? «No, del cuore».
4
I NUMERI
6
città in lizza
per i Giochi
2020: Roma,
Madrid, Tokyo,
Istanbul, Doha e
Baku
8,2
miliardi di
euro la spesa
prevista per
l’Olimpiade (9.8
se si considera
l’ampliamento di
Fiumicino): 4.7
verrebbero da
soldi pubblici,
che
rientrerebbero
con il maggiore
gettito erariale
3
le Olimpiadi
organizzate
dall’Italia:
Cortina ’56,
Roma ’60 e
Torino 06
Erano alcune centinaia ieri mattina a Roma. Le sigle ufficiali? Upt, proprietari trotto, e
una delegazione folta di guidatori campani. Hanno occupato
la sede dell’Unire, impedendo
l’ingresso dei dipendenti. Dentro solo Francesco Ruffo, segretario dell’ente mai diventato
Assi. E’ arrivata la polizia, attimi di tensione, poi il traguardo
raggiunto: oggi il ministro del
Mipaaf, Mario Catania, incontrerà gli occupanti la cui causa
è stata sposata da Agit (driver
trotto) e Fipt (proprietari trotto). Ma ci saranno anche quelli
del comparto ippico saliti sul
carro: avrebbero addirittura
tentato di tagliare fuori gli altri.
Ministro Vogliono il ministro e
nessun altro, altrimenti se ne
andranno, inasprendo la serrata. E sui 100 milioni spariti dalle risorse per il 2012, Catania
ha già dichiarato: «La Ragioneria dello Stato ha erogato quella somma perché venisse destinata al comparto ippico. Va precisato che questa somma è stata ridimensionata già nell'ultimo periodo del precedente Governo, quando ai Ministeri arrivò l'ordine perentorio di abbattere i costi variabili. Essendo
questo il costo più importante
nel bilancio del Mipaaf, è stato
anche il più penalizzato». Pare
davvero troppo sinceramente.
Milano a Varese Un altro fronte
si apre all’improvviso, con la
il ministro (Mipaaf) Mario Catania
prima ammissione ufficiale
che conferma voci esistenti da
tempo. Se Milano trotto, come
prima o poi accadrà, verrà venduto, Varese assorbirà gran
parte del suo programma (i GP
a Torino?), cedendo le corse
sulla sabbia a San Siro (verrà
fatta la pista) e mantenendo il
galoppo su erba. Conferma Guido Borghi presidente della Varesina corse cavalli: «Siamo
pronti, abbiamo il progetto.
Una pista da 1200 metri a mano destra bellissima, e potremmo anche organizzare dei convegno misti».
Intanto cavalli di galoppo sfrattati: «Non possiamo permetterci due centri di allenamento e
abbiamo proposto agli allenatori di trasferirsi in quello a 16
Km dall’ippodromo, bellissimo. E non vogliamo cacciare
nessuno in 5 giorni, auspico
una soluzione condivisa, i nostri legali stanno già lavorando
con quelli della controparte».
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IERI A PARIGI
Italiani piazzati, oggi si va a Cagnes
PARIGI E’ andata male
stavolta la trasferta dei
trottatori italiani a Parigi. Ieri le
migliori dei tredici nostri
portacolori impegnati nel
convegno sono state Natacha
Atlas (F. Ouvrie, trainer Biagio Lo
Verde) terza nel Prix de Chevilly
gruppo A (m 2700) e Nouvelle
Vague (D. Locqueneux), terza nel
gruppo B della stessa corsa.
Oggi a Cagnes-sur-Mer
Marimari, Muroroa As, Lady del
Pino, Melandri Kyu e Florio Stift.
IERI QUINTÉ 8-15-13-3-18 Le
quote a Vincennes. Quinté: n.v.
Quarté: e 3.143,38. Tris: e
265,72. Oggi tappa a Pau
galoppo alle 16.55 con solo 12
partenti.
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PALLAVOLO CHAMPIONS LEAGUE DONNE: OTTAVI DI FINALE
Bergamo travolge Pesaro
ILDO SERANTONI
TREVIGLIO (Bg)
La Norda Foppapedretti
Bergamo si aggiudica la prima
parte del derby italiano di
Champions League piegando
la Scavolini Pesaro con meno
difficoltà del previsto. Alla
squadra marchigiana – che recupera la Ortolani dopo la frattura a un dito della mano destra – nuoce una partenza al
rallentatore, che la fa scivolare sotto di due set quasi senza
opporre resistenza.
Pedullà si vede costretto a sostituire una opaca Klineman
con la più precisa Saccomani e
nel terzo set i benefici del cambio si avvertono, complice una
falsa partenza della Norda
Foppapedretti (2-8 al primo time-out tecnico). Qui, però, anche Mazzanti, allenatore delle
padrone di casa, opera un paio
di scelte opportune, con l’innesto in cabina di regia di Signorile al posto di Serena, che aveva comunque fatto bene la propria parte, e Di Iulio per una
Vasileva dal rendimento incostante.
Rimonta e 3-0 Le nuove entrate
danno maggiore precisione al
gioco, perché Signorile brilla
per creatività e Di Iulio sbaglia
poco in attacco. Sta di fatto
che la Foppapedretti dà inizio
a una progressiva rimonta che
le permette di agguantare l’avversaria sul 20 pari. Da lì in
avanti, grazie a una serie di ottime battute di Piccinini, Bergamo scivola via come un anguilla e va a cogliere un risultato che porrebbe una bella ipoteca sul passaggio del turno,
se non ci fose la regola del golden set. Nelle file bergamasche le migliori sono state Merlo, strepitosa in difesa, e Quaranta, efficace e continua in attacco. Delle pesaresi nessuna
si è elevata al di sopra della mediocrità, tranne, come detto,
la Saccomani, il cui ingresso è
coinciso con una sterzata, che
Annamaria non è tuttavia servita a invertiQuaranta re il trend della partita.
BERGAMO-PESARO
| 3-0
NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO:
Piccinini 10, Nucu 10, Serena, Vasileva 8, Arrighetti 10, Quaranta 20;
Merlo (L), Di Iulio 4, Signorile. Non entrate: Gabbiadini, Diouf, Ruseva. All.
Mazzanti.
SCAVOLINI PESARO: Ferretti,
Brinker 9, Manzano 4, Ortolani 10,
Klineman 9, Okuniewska 5; De Gennaro (L), Agostinetto, Musti, Saccomani 7, Cardani. Non entrata: Ampudia.
All. Pedullà.
ARBITRI: Marenc (Fra) e Vilimanovic
(Ser).
NOTE - Spettatori 1020, incasso
6.950 . Durata set: 24’, 24’, 27’, totale
75’. Norda Foppapedretti: battute sbagliate 2, vincenti 6, muri 10, seconda
linea 2, errori 14. Scavolini Pesaro:
b.s. 4 v. 3, m. 5, s.l. 2, e. 13.
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LA SITUAZIONE
Istanbul: derby a Guidetti
Bene il Cannes di Cardullo
(a.a.) Guidetti vince il derby di Istanbul
contro Micelli-Francia, successo anche per il
Cannes di Centoni e Cardullo.
Ottavi (andata): Prostejov (R.Ceca)-Fenerbahce
Istanbul (Tur) 1-3; Sopot (Pol)-Rabita Baku (Aze)
3-1; Dresda (Ger)-Kazan (Rus) 0-3, Zurigo
(Svi)-Azerrail Baku (Aze) 1-3; Muszyna (Pol)-Cannes
(Fra) 0-3 (19-25, 18-25, 19-25), Eczacibasi Istanbul
(Tur)-Günes Istanbul (Tur) 1-3 (22-25, 21-25, 25-20,
20-25), Foppapedretti Bergamo-Scavolini Pesaro
3-0, Mc Carnaghi Villa Cortese-Dinamo Mosca
(Rus) 3-2
DJURIC (niba) A riposo forzato ancora per qualche
giorno Mitar Djuric, centrale greco di Trento
infortunato alla caviglia sinistra in a Maaseik. Nulla
di grave, ma sicuramente non giocherà né
domenica a San Giustino né nel match di ritorno di
mercoledì contro i belgi del Noliko.
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Tennis OGGI IL SORTEGGIO DEL 1˚ TURNO
La Fed Cup a Biella
Errani molto attesa
contro l’Ucraina
Oggi alle 12 il sorteggio
al Comune di Biella apre Italia-Ucraina, primo turno del
World Group di Fed Cup. E’
un atto formale, giusto per decidere il primo singolare, in
un confronto comunque fortemente sbilanciato, e a favore
delle azzurre, ma che può aggiungere un po’ di pepe. Perché, sulla terra indoor del
Lauretana Forum, la più giovane della squadra, la 24en-
ne Sara Errani (n. 34 mondiale), dopo i quarti agli Australian Open e con Flavia Pennetta (22) con problemi di schiena (postura sbagliata?), si è
guadagnata un posto in singolare e anche in doppio con Roberta Vinci (23), con la quale
è diventata la prima coppia
tutta azzurra in una finale
Slam. Prima singolarista dovrebbe essere Francesca
Schiavone (n. 11), pimpante,
Da sin, capitan Barazzutti, Schiavone, Pennetta, Vinci ed Errani EPA
dopo il k.o. al 2˚ turno a Melbourne con Oprandi: «Sono
molto contenta di essere qui e
di avere al mio fianco il braccio destro, il braccio sinistro e
tutto il team... Siamo compatte, è bello scherzare, gioire e
vincere in gruppo. Mi sento
molto motivata dopo la scelta
di non essere presente l’anno
scorso contro la Russia. Anzi,
proprio per questo sento ancora di più la gara».
Giovani L’Ucraina, che ha per-
so 3-0 con l’Italia nei precedenti anche quando aveva tutt’e due le sorelle Bondarenko,
schiera una squadra molto
giovane: Kateryna Bondarenko (25 anni), Lesia Tsurenko (22), Olga Savchuk
(24) e Yuliya Beygelzimer
(28). Partite su SuperTennis,
con inizio domani e domenica alle 15.
A-1: a Brescia
arriva il Savona
Mosca da oggi ospita la 5ª e penultima tappa della Coppa del
Mondo di short track. L’Italia
punta soprattutto su Arianna
Fontana (500 e un 1500) e Martina Valcepina (500 e 1000): la
prima, nelle classifiche generali è 3ª nei 500 e 4ª nei 1000, la
seconda è 1ª nei 500.
Dopo la lunga sosta, torna l’A-1. Oggi, alle 19 (dir. Rai
Sport 2) anticipo della 5ª di ritorno tra il Brescia e la Carisa
Savona del montenegrino Mladjan Janovic, eletto miglior giocatore degli Europei. La classifica: Pro Recco 39; Savona 38;
Acquachiara 36; Brescia 34; Posillipo 28; Bogliasco, Florentia
16; Ortigia, Camogli 14; Civitavecchia 13; Nervi 9; Catania 3.
Uomini: Cassinelli, Dotti, Reggiani, Viscardi. Donne: Fontana, Maffei, A. e M.
Valcepina, Viviani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Programma (50 m). Oggi
(15, Rai Sport 1): 200 sl D (Pellegrini), 200 sl U (Magnini, Belotti, Pizzetti, Rosolino, Santucci); 200 fa D
(Polieri) e U; 200 dorso D e U (Diener, Ger, Lestingi); 200 ra D (Smid,
Slo, Scarcella) e U (Giorgetti, Bizzarri); 800 sl D (Caramignoli); 1500
sl U (Pizzetti). Domani (9.30, Rai
Sport 1): 50 fa. (Cavic, Ser); 100
dorso; 50 rana (Scozzoli); 100 sl
(Pellegrini; U: Magnini, Fesikov,
Grechin Rus, Dotto, Orsi, Santucci); 400 mx; 15.30: 400 sl, 100 fa,
50 do, 100 ra; 50 sl; 200 mx.
Chicco è 15˚
Sorpresa Daly
Torna in pista
la Fontana
zione nella sede della Provincia c’erano il presidente Guido
Podestà, che da giovane faceva il nuotatore, e l’assessore allo sport Cristina Stancari, che
si occupa del progetto per il
polo natatorio. Sembra un miracolo, ma è tutto vero: il grande nuoto torna a Milano.
Djokovic-Nadal sarà il
duello chiave anche del primo
Masters 1000 sulla terra rossa
della stagione, il 15 aprile a
Montecarlo. Il n. 1 del mondo,
assente l’anno scorso per
infortunio, cercherà di
sgambettare Rafa anche nel
feudo del Principato. Dove il
maiorchino detiene il record
assoluto di 7 trionfi consecutivi.
Montecarlo n. 106, «il secondo
torneo italiano», punta al nuovo
record di spettatori, fissato
l’anno scorso a quota 125mila.
Arrestato
dirigente Italia
Pallanuoto/2 ANTICIPO IN TV
Passione Ieri per la presenta-
Pizzetti nei 1500 sl
Si comincia alle 15
Milano-Egna
ospiti scortati
Ghiaccio IN COPPA A MOSCA
(s.a.) C’è tutto il nuoto
azzurro che conta oggi e domani, ci sono stranieri di livello nella piscina Samuele di via
Mecenate e in diretta Rai: il
meeting inventato dalla Nuotatori milanesi della famiglia
Del Bianco, è nell’anno della
conferma, cresce in presenze
e numeri e garantisce interesse, pur incastrato in una fase
di carico, a un mese dalle selezioni olimpiche italiane. Un
test che serve ai campioni reduci dai collegiali americani,
a cominciare dalla stella fra le
stelle, Federica Pellegrini, impegnata oggi nei 200 e domani mattina nei 100. Lo sprint
con gli azzurri di punti e i russi
emergenti, offrirà spunti di interesse, Fabio Scozzoli e i ranisti daranno spessore all’evento, Samuel Pizzetti e Massi Ro-
Djokovic-Nadal
a Montecarlo
Golf A DOHA UN MOLINARI IN FORMA
Classifica: Egna 84; Milano 77; Appiano 72; Gardena 56; Merano, Pergine
50; Caldaro 28; Ev Bozen 15.
MILANO
IL PROGRAMMA
Pallanuoto/1 A SIRACUSA
SIRACUSA (a.s.) Un’operazione dei carabinieri, denominata «Oro blu», porta agli arresti domiciliari l’ex sottosegretario Luigi Foti e l’ingegnere Giuseppe Marotta, consigliere della Fin, presidente dell’Ortigia e accompagnatore
della Nazionale femminile
con cui una settimana fa ha
vinto l’oro europeo ad Eindhoven. L’accusa di tentata estorsione fa riferimento alla gestione del servizio idrico cittadino. E’ inoltre indagato il presidente della Provincia, Nicola
Bono. Marotta è sospeso da
consigliere secondo il nuovo
articolo 11 del codice di comportamento sportivo del Coni
da ieri in vigore: da 15 anni è il
presidente della gloriosa Ortigia che ha 2 squadre di pallanuoto in A-1. Si teme per il futuro delle due squadre.
La Pellegrini a Milano
con tutti i big azzurri
Primo test nei 200 sl
solino rappresentano il club di
casa e lanciano la loro battaglia per la qualificazione olimpica nel mezzofondo e nei 200
sl. Il finalista mondiale riparte
più convinto che con un maggior lavoro sulla forza in acqua tornerà protagonista: «E
la concorrenza dei più giovani
come Paltrinieri mi stimola di
più»; l’olimpionico napoletano pensa ai suoi quinti Giochi
e si promette: «Vorrei portare
mia figlia Sofia a Londra»-
DAL 15 APRILE
Hockey ghiaccio
MILANO — (m.l.) E’ la sfida
tra la 1ª e la 2ª di A-2 (37˚ turno, ore 20.30), ma soprattutto, dopo l’aggressione del 18
dicembre all’Agorà a giocatori
e accompagnatori ospiti, il match che deve far vincere i valori dello sport. La pensano così i
presidenti del Milano, Migliore e dell’Egna, Visintin. Invitati i ragazzi delle scuole aderenti (come il Milano) al progetto
«Io tifo positivo». Ma le ferite
non si sono rimarginate. Per
una maggiore sicurezza gli altoatesini hanno ottenuto una
scorta, dalla partenza all’arrivo al palazzetto di via dei Ciclamini e ritorno a Bolzano, da
parte di alcuni agenti della
Digos in borghese. Ci sarà un
commissario di campo Fisg.
Nuoto IN VASCA LUNGA E IN DIRETTA RAI
Con 71 colpi (-1) nel 1˚
giro del Qatar Masters, dell’European Tour, a Doha (Qat, par
72, un milione 900mila e, prima moneta 316.020), Francesco Molinari si conferma in forma con il 15˚ posto (come Westwood, n. 3 del mondo e Kaymer 4), mentre stentano Matteo Manassero e Federico Colombo 73i con 74, Lorenzo Gagli, 82˚ con 75, e Andrea Pavan, 125˚ con 81.
Comanda Fernandez Castaño
con 66 (-6), brilla il 45enne
Usa, John Daly, 2˚ con 67
(con 5 birdie): «Sono abbastanza sorpreso del risultato
poiché erano 5 settimane e
mezza che praticamente non
mi allenavo. E’ uno dei migliori giri che abbia mai realizzato
in condizioni di vento del genere: ho l’impressione di aver
mangiato un sacco di sabbia».
Atletica
Alto: Silnov
vola a 2.35
(si.g.) Andrey Silnov ha eguagliato a Mosca (Rus) la mpm ’12 del
connazionale Dmitrik, salendo a
2.35 in alto al primo tentativo.
Uomini. Alto: Silnov 2.35; Patrakov 2.30; Ukhov 2.30; Shustov 2.30; Protsenko (Ucr) 2.27.
A Belgorod (Rus). Donne.800:
Rusanova 2’00"45 (mpm ’12). A
Spala (Pol). Uomini. Asta:
Wojciechowski 5.20. A Pombal
(Por). Uomini. 60: Obikwelu
6"86.
Massimiliano Rosolino, 33 anni, e Samuel Pizzetti, 25 anni BOZZANI
Atletica
BRACY VOLANTE (si.g.) Marvin Bracy,
18enne talento conteso dal football, a Gainesville ha corso i 55 in 6"08, a 1/100 dal
record mondiale junior. A College Station.
Uomini. 800: J. Roberts 1’47"14; Obinwa
1’47"22. Lungo: A. Eaton 8.04. Peso: Mesic
(Bos) 20.31. Donne. Pentathlon: Theisen
(Can) 4555 (r.n.). A Fayetteville. Uomini.
200: Gauntlett 20"82. 400: Morton 46"38.
Miglio: Lalang (Ken) 3’55"09 (mpm ’12). Peso: Crouser 20.29. Donne. 200: 2. K. Duncan 23"25. A University Park. Donne. 60:
Pierre 7"17. A Albuquerque. Uomini. 200:
G. Roberts 20"63. 400. II: Wright 46"22.
Asta: Walker 5.70. A Boston. Uomini. 200:
Gordon (Tri) 20"58. Miglio: McCarthy (Irl)
3’55"75. 3000: 13. SORGATO 8’14"32. A Seattle. Donne. 3000: S. Kipyego (Ken)
8’47"91. A Lexington. Donne. 60 hs: Manning 8"04. A Toronto (Can). Uomini. 60:
Warner 6"59.
Badminton
ASSOLUTI (m.l.) Da oggi a domenica al PalaBadminton di Milano i campionati italiani
assoluti. Con 135 atleti nelle cinque specialità: singolo e doppio maschile, singolo e
doppio femminile, e doppio misto.
Baseball
STRANIERI (m.c.) Sono solo 4 i giocatori
stranieri confermati dalle società di Ibl per
il 2012: il romeno Mihai Burlea (Parma ed i
dominicani Jesus Matos (Bologna), Jean
Toledo (Novara), Danilo Sanchez (Godo
Knights). Per acquistarne di nuovi c'è tempo fino al 16 maggio.
Boxe
TORNA SOLIS (r.g.) Il 14 aprile a Las Vegas (Usa) nella serata imperniata sul mondiale leggeri Wba tra e Rios (Usa 29-0-1) e
lo sfidante Gamboa (Cu.21) rientra il massimo cubano Odlanier Solis (17-1), oro ad
Atene, a 13 mesi dall’unica sconfitta nei
pro, contro Vitali Klitschko (43-2) per il
mondiale Wbc.
RESPINTO (i.m.) L'Aiba ha rigettato ieri il
ricorso della federboxe rumena e del presidente Obreja per le squalifica di tre mesi
e i 3mila franchi svizzeri di multa. Per i pugili rumeni niente attività internazionale fino
al 9 aprile.
SICILIANO (r.g.) Ad Agadir in Marocco,
successo del superleggero Marco Siciliano (5-1) su Yassine Ettabouti (6-1) finora
imbattuto, ai punti 6 t. Nei welter forfait di
Azzedine Mihi (4-1) contro Giovanni D'Antoni (4-2), per attacco di febbre.
Football
USA KO Gianluca Santagostino, ricevitore di Seamen Milano potrà dire io c’ero,
nello storico successo all’International
Bowl del Resto del Mondo Under 19 sulla
selezione dei pari età degli Stati Uniti, mercoledì a Austin, Texas: è finita 35-29.
Nuoto
TRICOLORI SINCRO (al.f.) Da oggi a domenica a Novara, si assegnano i titoli italiani
di sincronizzato. In gara 227 atlete in rappresentanza di 27 società.
TEST FRANCESI (al.f.) I big francesi sono
impegnati fino a domenica a Montpellier:
al via Lacourt (che sfiderà a distanza Stravius, in gara a Chamalières), Agnel, Gilot,
Muffat mentre Bousquet e Laure Manaudou, ancora a Auburn, gareggeranno il
prossimo weekend a Columbia (Missouri,
Usa).
COVENTRY AMERICANA (al.f.) La bicampionessa olimpica Kirsty Coventry tornare ad allenarsi in Texas (Usa) sotto la guida di Kim Brackin dopo una parentesi di
tre mesi nel Principato di Monaco.
Pallamano
ELITE (an.gal.) Oggi alle 18 (dir. Rai Sport 1)
Teramo-Noci, anticipo della 3^ di ritorno
di Elite. Classifica: Bolzano 34*, Conversano 29; Trieste, Pressano 27; Noci 25; Fasano, Bressanone 24; Teramo 13; Ambra 12;
Ancona* 9; Bologna 8; Mezzocorona 5. (*1
partita in più).
AZIONI CONVERSANO (an.gal.) I campioni d’Italia del Conversano guardano annunciano col d.g. Gianluca Trisolini (ex Olimpia
Milano) la nascita della prima public company nella pallamano: «Consiste in una
sorta di azionariato popolare», spiega.
Pallavolo
IN PUGLIA (f.c.) La Final Four della Del
Monte Cup di A-2 maschile sarà sabato 3
e domenica 4 marzo ad Andria (Bt). Con
Perugia, Castellana, Segrate e Molfetta.
Sport invernali
COPPA EUROPA ALPINO (s.f.) Nel 2˚ superG di Santa Caterina Valfurva (So) successo ex aequo per il francese De Tessieres e per l’austriaco Scheiber con 15/100
sull’altro austriaco Striedinger. Luca De
Aliprandini 7˚ a 1"15 dalla coppia vincitrice; 10˚ a 1”29 Staudacher. Nello slalom
femminile di San Candido (Bz) Veronica
Zuzulova batte Gagnon (Can) e Borssen
(Sve). Chiara Costazza 15ª a 3"06 dalla slovacca; 25ª Pardeller, 29ª Brignone, 31ª
Gius, fuori Irene Curtoni.
COPPA DI BIATHLON A Oslo, per la Coppa del Mondo di biathlon, prima vittoria in
carriera del russo Evgeniy Garanichev nella sprint 10 km sul tedesco Arnd Pfeiffer e
il norvegese Emil Svendsen. De Lorenzi
11˚ senza errori, Markus Windisch 30˚,
Vuillermoz 47˚. In classifica generale Fourcade (10˚) sale a 577 su Svendsen 567. Domani due pursuit con De Lorenzi, Windisch e Haller. Nella 7.5 donne, vince la tedesca Magdalena Neuner su Domracheva
(Bie) e Berger (Nor). Katja Haller 22ª, Ponza 47ª e Wierer 50ª. La Neuner resta capoclassifica con 756 su Domracheva 693.
FREESTYLE Marco Tomasi, 49˚, è fuori
dallo skicross di Coppa del Mondo a Blue
Mountain (Can). Non c’erano azzurre iscritte.
BOB E SKELETON La Coppa del Mondo di
bob e skeleton da oggi a Whistler (Can). Si
apre con le gare femminili: a mezzanotte
lo skeleton, alle 3.30 il bob. Domani il bob a
2 e lo skeleton uomini, domenica il bob a
quattro.
Tennis
NADAL & FISCO Il quotidiano El Confidencial denuncia Rafa Nadal di essersi dichiarato residente nei paesi baschi dal 2006 al
2011 per usufruire di particolari agevolazioni fiscali sui circa 150 milioni di euro guadagnati finora. Il clan del maiorchino sostiene che Rafa ha sempre fissato la residenza nelle Baleari.
BERDYCH CALDO A Montpellier (Fra,
450.000e, cem), brilla nel 2˚ turno Thomas Berdych, prossimo avversario dell’Italia il 10-12 febbraio a Ostrava in coppa
Davis, che batte Serra (Fra) 6-0 6-2. Altri,
2˚ turno: Mahut (Fra) b. Mayer (Ger) 7-6 (3)
6-3; Monfils (Fra) b. Russell (Usa) 6-3 6-3.
A Zagabria (Cro, 450.000e, cem), 2˚ turno: Youzhny (Rus) b. Zemlja (Slo) 6-1 6-3;
Baghdatis (Cyp) b. Kubot (Pol) 6-4 6-2; Dodig (Cro) b. García-Lopez (Spa) 4-6 6-4
6-4; Lacko (Slk) b. Bogomolov Jr. (Rus)
6-0 6-7 (1) 6-1. A Viña del Mar (Col,
343.000e, terra), 2˚ turno: Berlocq (Arg)
b. Junqueira (Arg) 6-1 6-0; Del Bonis (Arg)
b. Bellucci (Bra) 6-2 7-5.
RIECCO VENUS «Era parecchio tempo
che non mi sentivo così bene in campo».
Venus Williams rientra domani in Fed Cup
in Stati Uniti- Bielorussia, e per la prima
volta dice di migliorare, dopo la Sindrome
di Sjoegren, la rara malattia auto-immune
che l’ha stoppata agli Us Open di settembre.
Tuffi
TORNA TANIA (al.f.) Tania Cagnotto, dopo aver saltato gli Assoluti di Torino per
l'influenza, torna alle gare in coppa Londra a Trieste da oggi a domenica. La prova
con 56 atleti vale come selezione per coppa del mondo, europei e grand prix.
Vela
Kosuta Farneti iridati
(a.fr.) La mancanza di vento, e il conseguente annullamento delle due regate di
ieri, ha consentito a Simon Sivitz Kosuta e
Jas Farneti (YC Cupa), triestini 20enni, di
vincere con un giorno d’anticipo il titolo
Mondiale Junior 470 di Auckland (Nzl). E
pure nettamente (8 volte primi, un 9˚ e un
6˚ posto su dieci regate, 14 punti) sui neozelandesi James Turner e Finn Drummond
(36) e gli olandesi Dirk Bennen e Rogier
Weijers (53). I due azzurri, che oggi scendono in acqua per la Medal Race (ore 14
locali), tra gli juniores avevano già vinto un
bronzo mondiale e due bronzi agli Europei
(l’ultimo a metà agosto a Nieuwpoort, in
Belgio).
INCIDENTE ATLANTICO Cymba, barca
italiana impegnata nella Transquadra, è
stata abbandonata dai suoi due membri
dell'equipaggio ieri sera in mezzo all'Atlantico dopo una collisione contro un oggetto
galleggiante non identificato che ha danneggiato uno dei due timoni e provocato
una falla. Isidoro Santececca e Francesco
Piva, si sono imbarcati su un altro scafo
che partecipa alla regata, Vagdespoir che
si è fermato a soccorrerli.
Il Consiglio Federale, il Segretario Generale, la
Segreteria Federale, i componenti delle Commissioni, i Piloti, gli Ufficiali di Gara della Federazione Italiana Motonautica esprimono il più profondo cordoglio e la più sincera partecipazione al
Presidente Federale, avvocato Vincenzo Iaconianni, per la perdita del padre
Avv. Egidio Iaconianni
- Milano, 2 febbraio 2012.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
GAZZAMONEY
ilrisparmiatore
di FRANCESCO CARLÀ*
Una buona idea,
a certe condizioni
L’arte è un buon investimento? La domanda
è semplice e secca, ma la risposta deve
essere articolata. Investire in arte non è
facile e ci sono delle regole molto precise,
altrimenti i risultati possono far male al
portafoglio. Regola numero uno: comprate
solo da venditori con super referenze e
reputazione immacolata. Per due ottime
ragioni. La prima: le opere devono essere
cristalline per qualità, autenticità e
provenienza. La seconda: il venditore può
diventare, in caso di necessità, il vostro più
efficace cliente o mediatore. Regola numero
due: comprare solo da venditori che sanno
stimare il reale valore, almeno in quel
preciso momento, dell’opera che volete
acquistare. Investire a prezzi sopravvalutati
significa partire già con il piede sbagliato.
Confrontate sempre diverse fonti. Postilla:
comprare un quadro o una scultura in una
mostra locale, o in un mercatino
dell’antiquariato, è un’ottima cosa per il
vostro gusto estetico e per l’arredamento di
casa. Ma non è un investimento. E potreste
scoprire che opere di maggiore qualità, e di
sicuro mercato, costano assai meno in una
rinomata casa d’aste europea.
Un’altra cosa: scoprire il grande artista da
giovane su eBay o tra i vostri amici di
Facebook, è praticamente impossibile per
come funziona oggi il mercato dell’arte. Più
o meno è come trovare un Picasso a
Portobello. Finite le avvertenze principali,
ma non esaustive, veniamo agli aspetti
positivi dell’investimento in opere d’arte. Per
come la vedo io sono almeno tre. Il primo:
zero tasse sul possesso e zero tasse sul
profitto, se vendete. Per i privati, le
plusvalenze nella compravendita di opere
d’arte non sono soggette a tassazione.
Niente 20% sul capital gain. Il secondo:
niente costi. Un chiodo o un angolo della
vostra casa sono tutto quello che un’opera
d’arte chiede. Certo se avete cose di pregio e
valore un sistema d’allarme efficace è
necessario. E l’assicurazione. Il terzo:
bellezza gratis. Chi ha avuto la preveggenza
di comprare De Chirico negli anni Sessanta,
giusto per fare un esempio, ha goduto
esteticamente per decenni, mentre il suo
patrimonio cresceva nel silenzio delle Piazze
d’Italia. Ultima avvertenza decisiva: l’arte va
benissimo all’interno di un patrimonio
diversificato a dovere. Dover liquidare
troppo in fretta un patrimonio fatto solo di
quadri e sculture potrebbe crearvi non pochi
problemi. E farvi perdere molto valore.
Anche se i beni artistici, se notificati,
possono essere considerati come merce di
scambio con lo Stato al posto del pagamento
dell’imposta di successione.
*presidente www.finanzaworld.it
Si guadagna con l’arte
Come investire in quadri e sculture
Il settore rende più dell’oro, ma conoscere il mercato ed evitare bolle speculative non è facile
ANTONELLA BERSANI
Avete mai pensato di investire in arte? Di solito la domanda solleva tra i risparmiatori obiezioni tanto immediate
quanto scontate. La prima: l’arte costa troppo. La seconda:
difficile valutare un buon investimento. La terza obiezione:
meglio andare sul sicuro e comprare oro e immobili. Eppure,
secondo una recente ricerca di
Nomisma, sia sul breve che sul
lungo periodo l’arte contemporanea ha avuto un rendimento
superiore a quello del prezioso
metallo. Possibile? «È così. Ma
con riferimento all’arte contemporanea (dagli anni ’40 e
’50 in avanti) e non a quella
moderna (che inizia alla fine
dell’800 più o meno con l’epoca degli Impressionisti) — spiega Marco Marcatili, l’esperto
che ha firmato la ricerca dell’Osservatorio Arte di Nomisma —. Certo, si tratta di investimenti un po’ più rischiosi,
ma resta il fatto che l’arte contemporanea ha dimostrato di
coprire bene l’inflazione e i rischi in caso di crisi. Per dirla in
poche parole, può essere considerata un bene rifugio». I dati
sono assolutamente evidenti:
tra il 1995 e il 2011 il mercato
dell’arte contemporanea è cresciuto velocemente con un tasso di rendimento medio annuale del 4,65 per cento (quello
dell’oro è stato del 4,06%), restituendo ai collezionisti un
più 3,39 per cento l’anno a partire dal 2006 e superando nel-
tivi a quelli di risk management. ArtNetWorth ha lanciato la prima piattaforma per selezionare e investire in opere
di giovani artisti: «È fatta apposta per chi vuole spendere al di
sotto dei 25mila euro — racconta l’amministratore delegato Edoardo Didero —. Nelle
nostre valutazioni teniamo
conto di tutto il curriculum dell’artista: se è stato esposto nei
musei, se ha collaborazioni internazionali, dove espone, con
quali progetti, se ha vinto dei
premi. In base poi ai punteggi
assegnati, riusciamo ad assegnare un indice di valutazione
specifico. Non servono grandi
cifre, ma è corretto dire che
per avere buone prospettive di
investimento servono almeno
5mila euro iniziali».
UN GIRO D’AFFARI DA 115 MILIONI LE PRINCIPALI CASE D’ASTA ITALIANE NEL 2011
FONTE: NOMISMA-GDS
le performance sia il mercato
immobiliare che quello azionario.
Saper valutare bene Scoperto,
il valore dunque. Non resta
che capire come investire e
quanto capitale di base è necessario. Cifre iperboliche? Non
sempre. «Certo, se ci si concentra sugli artisti più scambiati in
asta o in galleria, i costi salgono — continua Marcatili —,
ma non tutti sanno che l’80 per
cento di quello che viene scambiato oggi ha un taglio che va
dai 3 ai 20mila euro». Scegliere l’artista giusto però non è facile. E nemmeno informarsi.
Non esistono fondi di investimento dedicati, ma presso le
banche esistono «art advisor»
competenti e però abituati a
muovere cifre consistenti. Ci si
può rivolgere per un parere ai
galleristi di provata tradizione, spesso di parte ma profondi conoscitori del mercato, op-
pure consultare siti di comparazione come Artprice o Arcadia e soprattutto la società di
consulenza specializzata ArtNetWorth (presieduta da Leonardo Etro e certificata Isae
3000) che al mondo del collezionismo internazionale dà
una serie di servizi correlati tra
loro, dall’analisi del valore delle opere alla loro certificazione e autenticazione, dall’investimento alla valorizzazione
degli asset, dai servizi assicura-
In banca ci sono
«art advisor»
competenti e però
abituati a cifre alte
L’esperto: «Per
avere prospettive
servono 5mila
euro iniziali»
Tutti in fiera Per una dimostrazione si può partire dalla fiera
Affordable Art Fair in programma a Milano fino domenica in
via Tortona 27, cui partecipano 77 gallerie internazionali e
dove si possono comperare
opere tra i 100 e i 5mila euro.
Basta saper scegliere. «È un inizio nuovo per aprire il mercato», continua Didero. Un mercato spesso difficile e inquinato dalle bolle speculative: «Per
evitarle, tenersi alla larga da artisti la cui valutazione d’asta o
in galleria è cresciuta vertiginosamente e in brevissimo tempo, perché potrebbe essere stata pilotata». E comprare tenendo sempre conto di due principi: la rivedibilità e la diversificazione, anche nei quadri.
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_articolo 18 e dintorni
DI GIORGIO DELL'ARTI
gda@gazzetta.it
A notizie
SCILIPOTI
E IL SOSIA
Tascabili
La sentenza della Cassazione
S
La ministro del lavoro Elsa Fornero, ieri, durante l’incontro con i sindacati. A sinistra la Cgil in piazza a Roma in difesa dell’Articolo 18, nel 2002 ANSA/DELUCA
Il sindacato può dire no
alla riforma del lavoro?
Cgil, Cisl, Uil sono
in grande difficoltà:
non muovono più
le masse. Il governo,
poi, vuole maggiore
flessibilità ed
è deciso ad andare
avanti anche da solo
Sulla riforma del mercato del lavoro, la battuta di Mario Monti
l’altra sera a Matrix («che noia
restare tutta la vita nello stesso
posto di lavoro») ha introdotto
gli incontri di ieri tra governo e
parti sociali, dove per parti sociali devono intendersi i sindacati
che rappresentano i lavoratori e
la Confindustria che parla a nome dei datori di lavoro, o padroni. Il senso di questo incontro, a
cui non ha partecipato Monti
(c’erano Elsa Fornero e Corrado
Passera) è presto detto: il governo ha avvertito che la trattativa
si deve chiudere entro tre-quattro settimane, non importa se
con un accordo o no; qualunque
idea deve inoltre fare i conti con
la limitatezza delle risorse. Questi paletti, molto rigidi, hanno
spinto il presidente dei dipietristi al Senato, Felice Belisario, a
rilasciare la seguente dichiarazione: «In realtà il governo fa il
gioco delle tre carte perché ha
già pronto un decreto nel cassetto e i tavoli di confronto con le
parti sociali sono solo fumo negli
occhi degli italiani». A parte il tono polemico (ricordiamo che
l’Idv è nemica del governo), non
è detto che nella sostanza Belisario abbia torto. Come potrebbe il
governo procedere anche in assenza di un’intesa con Cgil-Cisl-Uil se non avesse un’idea sua
di come riformare il mercato del
lavoro?
1E quale sarebbe questa idea?
Flessibilità in entrata e in uscita, cioè facilità di assumere ma
anche facilità di licenziare. Questo è il punto-chiave, contenuto
anche nella lettera spedita
l’agosto scorso da Trichet e Draghi al governo Berlusconi.
“Flessibilità in uscita” significa
“licenziamenti”, cioè riforma o
cancellazione dell’articolo 18.
Ricorderà che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori proclama l’impossibilità, nelle aziende con più di 15 dipendenti, di
licenziare senza giusta causa.
Questa formula significa che
non è possibile licenziare qualcuno per esempio per motivi
economici (il mercato è cambiato, un concorrente si dimostra
più forte, è necessario tagliare i
costi per abbassare i prezzi eccetera). La difficoltà, tutta italiana, di sciogliere un rapporto di
lavoro sarebbe alla base della
prudenza con cui le grandi
aziende assumono. Aggiungiamo l’alto costo del lavoro e avremo il quadro del perché - secondo Monti e i suoi ministri - i
grandi gruppi stranieri non vengono a fare impresa in Italia.
Uno degli obiettivi della riforma Fornero-Passera-Monti è
proprio quello di aprire le porte
del Paese ai capitali esteri. Cosa
impossibile – secondo loro – se
le rigidità restano queste.
2
4
Il sindacato sarebbe disposto a
ridiscutere l’articolo 18?
Che ne sarà di tutti quei contratti strani che le aziende adoperano per non assumere?
No, almeno fino a questo a momento. Aperture in questo senso non ce ne sono. Viene considerata un’apertura – pensi un
po’ – il fatto che l’altro giorno,
di fronte all’ennesima affermazione che l’articolo 18 non può
essere un tabù, la Camusso non
abbia abbandonato il tavolo.
3
Ha il sindacato la forza per opporsi, eventualmente, a un progetto troppo liberista del governo?
Per “liberista” – suppongo – lei
intende un progetto che diminuisca le garanzie dei lavoratori e aumenti il potere padronale. Ieri la Marcegaglia, presidente di Confindustria, cioè capo
dei padroni, ha detto di essere
favorevole a una formulazione
del licenziamento che imponga
il reintegro del lavoratore licenziato nei casi di discriminazione, cioè quando il lavoratore è
stato mandato via, per esempio, perché donna o per motivi
religiosi o per pregiudizi razziali. In tutti gli altri casi, il licenziamento deve procedere con
un indennizzo per il lavoratore
proporzionale all’anzianità di
lavoro. Senza reintegro. Il governo propone anche, su questo, che le cause di lavoro siano
più brevi. Oggi durano mediamente sei anni, e alla fine si
chiude quasi sempre con una
mediazione tra impresa e dipendente licenziato.
Probabilmente l’articolo 18 verrà abolito per i nuovi assunti:
questo li renderà licenziabili,
quindi più facilmente assumibili. In cambio, i contratti cosiddetti atipici (quelli che lei chiama “strani”) dovrebbero essere
drasticamente ridotti o forse
sparire. Il governo ha fatto capire di voler combattere le forme
di flessibilità “cattiva”, cioè
quelle situazioni - per esempio
- in cui uno è di fatto un lavoratore dipendente, ma intanto
emette fattura in modo da far
risparmiare al datore di lavoro
tasse e contributi.
5
Lei non ha risposto alla mia domanda di prima: il sindacato ha
la forza o no – eventualmente –
per opporsi?
Il sindacato è in grande difficoltà. Intanto vede il governo intervenire con forza su una materia
che fino a ieri era esclusiva delle parti sociali. Si sente poi dire
che, anche in assenza di un accordo, Monti, Fornero e Passera andranno dritti per la loro
strada. Dopo l’umiliazione subita sulle pensioni, possono Camusso-Bonanni-Angeletti ingoiare un altro boccone amarissimo? Sono d’altra parte in grado, eventualmente, di portare
due o tre milioni di lavoratori
in piazza a Roma? O di fare
qualcosa di più di uno sciopero
di tre ore?
LO SCANDALO IL TESORIERE DELLA MARGHERITA SOTTRASSE 13 MILIONI AL PARTITO. RUTELLI: «CI HA INGANNATO»
Caso Lusi, si indaga su altri fondi
I pm: «Alcuni colleghi sapevano»
Dopo lo scandalo che ha
travolto l’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, accusato di
aver dirottato per fini personali
13 milioni di euro del partito,
ora gli inquirenti stanno cercando di capire se altri esponenti
dell’ex partito erano a conoscenza della spregiudicata gestione dei fondi da parte del senatore democratico che ha ammesso l’appropriazione indebita e ha proposto il patteggiamento di un anno della pena in
cambio della restituzione di 5
milioni di euro. La procura di
Roma ha infatti avviato un nuovo filone di indagine per verificare se ci siano state altre appropriazioni illecite e accertare se
il prelievo di denaro dai fondi
ricevuti dalla Margherita sotto
forma di rimborsi elettorali
tra il 2008 e il 2011 sia stato un
fatto circoscritto. Tra le ipotesi
al vaglio, quella che Lusi intascasse i soldi confidando sull’omertà dei colleghi. I pm potrebbero sentire anche alcuni
parlamentari, tra cui Renzo Lu-
setti, Enzo Carra e tutti gli altri
firmatari del ricorso presentato
per impugnare la validità dei
rendiconti del 2009-2010.
Francesco Rutelli, ex leader
della Margherita, va giù duro:
«Siamo stati ingannati, è stata
tradita la nostra fiducia. È evidente che è un stato furto». Ieri
ha parlato anche Lusi, che, tramite i suoi avvocati si è difeso:
«Mai usufruito dello scudo fiscale per far rientrare in Italia i
soldi del partito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«
Mai usufruito
dello scudo
fiscale per far
rientrare in Italia
i soldi del partito
LUIGI LUSI
EX TESORIERE MARGHERITA
«A volte
usciamo
noi per lui»
Sembra
Domenico
Scilipoti ma
non è Domenico
Scilipoti.
Il deputato,
quello vero, è
in Brasile
per una serie
di conferenze,
ma per non
mancare alla
presentazione
del libro
di Antonio
Razzi, a cui
era presente
anche Silvio
Berlusconi,
ha deciso
di mandare
un sosia.
Somigliante,
certo, ma non
identico, al
punto da essere
intervistato dal
Tg3. Domanda
del giornalista:
«Lei è il sosia
di Scilipoti?»,
risposta: «Eh,
così dicono. A
lui hanno tolto
la scorta, allora
delle volte
noi usciamo
per alcune
mansioni».
Noi? Ma allora
quanti Scilipoti
ci sono?
Stupro di gruppo, stop
all’obbligo del carcere
Una clamorosa sentenza è arrivata ieri dalla
Corte di Cassazione: nei procedimenti per violenza
sessuale di gruppo, il giudice non è più obbligato a
disporre o a mantenere la custodia in carcere
dell’indagato, ma può applicare misure cautelari
alternative. La Cassazione ha dato un’interpretazione
estensiva ad una sentenza della Consulta del 2010 e
ha annullato una ordinanza del Tribunale del riesame
di Roma (carcere per due giovani accusati di violenza
sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di
Cassino). La decisione ha scatenato l’ira delle donne:
«Sentenza aberrante» dice Alessandra Mussolini
del Pdl, «Un’ulteriore spinta al silenzio per chi subisce
violenza» commenta Donata Lenzi del Pd.
Passa l’emendamento della Lega
Responsabilità civile
dei magistrati: via libera
della Camera, è bufera
Magistrati all’apertura dell’anno giudiziario ANSA
La Camera dà il via libera alla norma che
introduce la responsabilità civile dei magistrati.
Passa dunque, col voto segreto,
l’emendamento della Lega secondo cui «chi ha
subito un danno ingiusto per effetto di un
comportamento, di un atto o di un
provvedimento, in violazione manifesta del
diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio
delle sue funzioni o per diniego di giustizia» può
far causa allo Stato e al magistrato. Il testo ora
passa al Senato ma è polemica. Franceschini
(Pd): «Il Pdl ha annunciato il no e invece ha
votato sì: riecco la vecchia maggioranza».
Di Pietro (Idv): «Atto da P2 parlamentare». Le
toghe: «Un’intimidazione, pronti allo sciopero».
Truffati almeno 500 malati gravi
False cure con l’acqua
di Lourdes: 39 denunce
Nove gocce di acqua di Lourdes o di Fatima
per guarire il cancro e altre patologie gravi. Una
biologa di Numana e 38 suoi collaboratori sparsi in
4 regioni sono stati denunciati dai Nas di Ancona per
associazione a delinquere finalizzata alla truffa,
lesioni e per esercizio abusivo della professione
medica. La donna chiedeva dai 100 ai 200 euro per
somministrare le «Acque a Luce Bianca in grado di
favorire una profonda comprensione della malattia e
quindi la guarigione». In realtà il liquido non
proveniva dai santuari ma dal rubinetto e ne sono
stati sequestrati 4 mila flaconi, oltre a 4 studi dal
valore immobiliare di 3 milioni. La biologa adescava
via web e a lei si sono rivolte almeno 500 persone.
Un possibile regolamento di conti
Roma violenta: uomo
gambizzato in strada
Ancora un episodio di violenza in strada a
Roma: ieri pomeriggio un 37enne è stato colpito da
un proiettile sparato da due uomini su uno scooter, in
via di Tor Pagnotta, in zona Laurentina. Secondo la
ricostruzione dell’uomo, un romano con precedenti
penali, si sarebbe trattato di una rapina: trasportato
in ospedale e soccorso davanti ad un circolo
sportivo, ha raccontato che i due malviventi lo hanno
rapinato in un vicolo, portandogli via il portafogli e il
cellulare, prima di sparargli e scappare. Ma la sua
versione non convincerebbe gli inquirenti: tra le
ipotesi considerate c’è anche quella del regolamento
di conti. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Gianni
Alemanno: «Le forze dello Stato devono fare di più».
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
LA MOGLIE DI OBAMA
Michelle super tonica
Fa le flessioni in tv
Michelle Obama più in
forma che mai: impegnata nella
lotta contro l’obesità infantile e a
promuovere i benefici di un’ali-
mentazione sana, la first lady usa
lo ha dimostrato in tv, nello show
di Ellen DeGeneres. La signora
Obama ha scommesso che
avrebbe fatto più flessioni della
presentatrice: ne ha fatte 25 di
fila contro le 20 della DeGeneres.
Il video (nella foto un fermo immagine) è cliccatissimo su YouTube.
A
FRANCIA:
LA «SETTA»
NEL MIRINO
SUPERENALOTTO
Non esce il 6 né il 5+1
Jackpot a 60,1 milioni
Questa la combinazione
vincente del concorso
Superenalotto di ieri:
25-37-43-50-58-60. Il numero
Jolly è l’89, mentre il numero
SuperStar è 6. Non ci sono
vincitori con «6» punti, nè con
«5+1». E neanche «4»
Superstar. Il montepremi di
concorso è stato di
2.404.504,85 euro. Il jackpot
per l’estrazione di domani sale
così a 60.100.000 euro.
CONCORDIA IL LEGAME TRA LA MOLDAVA E IL COMANDANTE
Giglio, nella cabina
di Schettino c’erano
i vestiti di Domnica
A sinistra: due treni ad Alta Velocità fermi alla stazione di Milano. A fianco, Piazza Maggiore a Bologna coperta di neve ANSA/REUTERS
Neve: tocca al Sud
Treni, è emergenza
Milano: morto un senzatetto, a Roma niente scuola
Rete ferroviaria in tilt, il Piemonte: «Non vi paghiamo»
VINCENZO DI SCHIAVI
«Ritardi e treni gelidi: questa
settimana non la paghiamo a
Trenitalia». I cavi ghiacciati
dell’elettricità sono stati la causa principale dello stop dei convogli, mentre tutte le autostrade sono state riaperte ai mezzi
pesanti.
In Antartide
Oltre alla neve, ecco il
grande freddo. Mentre i fiocchi diminuiscono un po’ ovunque al Nord per spostarsi nel
Centro Sud, si va verso il
weekend più gelido dell’anno
con temperature che nelle
grandi città scenderanno oltre
i 10 gradi sotto zero. E ieri sera
il gelo ha fatto una prima vittima tra i senzatetto: in piazzale
Kennedy a Milano è stato trovato il corpo senza vita di un uomo, probabilmente straniero,
rannicchiato in una coperta
dietro a un cespuglio.
Treni I disagi maggiori intanto
continuano a riguardare la rete ferroviaria: in tilt la linea
adriatica con ben tre Intercity
rimasti bloccati in Romagna la
notte di mercoledì per parecchie ore. Il Bologna-Taranto è
ripartito da Forlì dopo 8 ore di
stop; il Milano-Pescara si è arrestato nei pressi di Cesena ed
ha ripreso il proprio cammino
all’alba, mentre il Milano-Ancona è arrivato a destinazione
con oltre 9 ore di ritardo. Epicentro del caos è Bologna, dove anche ieri ha nevicato con
ritardi per i convogli tra i 50’ e i
120’. Critica la situazione anche in Piemonte dove sono stati soppressi 200 treni: particolarmente penalizzata la linea
Torino-Milano con ritardi che
hanno sfondato anche le 3 ore.
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Nelle città Confusione a Roma
per la decisione del sindaco
Alemanno di interrompere, oggi e domani, l’attività didattica
senza chiudere le scuole: «Significa che docenti e personale
devono recarsi al lavoro. Gli
unici che non sono obbligati sono gli studenti, ma se i bambini verranno portati a scuola o
all’asilo, saranno accolti e tenuti per tutto il tempo previsto»
ha chiarito Alemanno. Il sindaco di Bologna Virginio Merola
ha invitato i cittadini che protestano via web a imbracciare il
badile: «Le segnalazioni sono
utili, ma ora dico: meno Facebook e più pale». Scuole di nuovo aperte a Torino, sotto controllo la situazione a Milano
grazie al lavoro di 619 operatori dell’Amsa che da due giorni
puliscono le strade senza sosta. Paralizzato invece il porto
di Trieste con la bora che soffia
da giorni a 130 km all’ora. A
Parma un uomo di 76 anni è
morto colpito da malore mentre spalava la neve. In Toscana
diversi comuni sono rimasti
isolati e senza elettricità. Da
oggi al Centro-Sud neve anche
a bassa quota con vento gelido
e mareggiate. Insomma non
c’è tregua.
S
Scientology
condannata
per truffa
La Corte
d’appello
di Parigi
ha confermato
la condanna
per frode
e truffa
organizzata
a Scientology,
obbligandola
a pagare
un’ammenda
di 600
mila euro.
Condannata in
prima istanza
nel 2009,
Scientology ha
visto respinto
il suo ricorso:
la Corte
ha multato
il ramo francese
della chiesa
statunitense
e ha
condannato
a due anni con
la condizionale
4 dei suoi
membri.
Il caso risale
al 1998, quando
5 persone
accusarono la
setta di averle
persuase a
spendere fiumi
di denaro
in test per la
personalità,
cure
di vitamine,
sessioni
di sauna
e "pacchetti"
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Il maltempo continua a bloccare i lavori di estrazione del carburante REUTERS
Adesso non ci sono più
dubbi. Domnica Cemortan, la
bella moldava che ha confessato di essere in plancia nel momento dello schianto della
Concordia, dormiva nella cabina di Schettino. I sommozzatori hanno trovato alcuni vestiti
e un beauty case della giovane
ex dipendente Costa nella cabina personale del comandante.
Oggetti di cui i pm hanno chiesto spiegazioni nel lungo colloquio di mercoledì: lei ha confessato l’amicizia con Schettino, un uomo da cui ha detto di
«essere affascinata» e che ha
nuovamente difeso definendolo un «eroe» per la manovra dopo la collisione. La procura ora
vuole ascoltare un’altra donna, l’avvocato che la mattina
dopo il naufragio ricevette un
pc dalle mani di Schettino. Ieri
intanto sono stati sentiti i membri dell’equipaggio, in particolare gli ufficiali presenti in
plancia quella notte.
La rimozione Al Giglio si discute della rimozione della nave.
Il Codacons aveva parlato in tv
di un progetto in grado di spostare la Concordia in 20 giorni.
Il commissario per l’emergenza Gabrielli ha commentato così: «Sono in possesso di ben altre tempistiche ma sono assolutamente disponibile a incontrare chiunque abbia progetti operativi simili. Spiace, comunque averne appreso l’esistenza
18
«
È un uomo che mi
affascina e con
la sua manovra
ha salvato tante
vite, è un eroe
DOMNICA CEMORTAN
EX DIPENDENTE COSTA
attraverso un programma televisivo». Costa Crociere ha fatto
poi sapere di aver chiesto a dieci società progetti di rimozione che non prevedano lo smantellamento del relitto in loco,
come da accordi con il comitato di cittadini «Sos Concordia». La scelta sarà fatta entro
marzo. Il maltempo continua
invece a bloccare i lavori per il
recupero carburante. E mentre oggi l’avvocato Giulia Bongiorno presenterà la sua class
action, la procura di Parigi ha
avviato un’indagine sull’incidente per tutelare i 450 francesi a bordo, tra cui 4 vittime accertate e 2 dispersi.
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ALTRI MONDI
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esempio, che nel 2010 aveva
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Alto. Scelta niente male, visto
che oggi in tasca ha circa duecento milioni di dollari. Non
gli interesserà uno studio appena pubblicato su Psychological Science: dice che Fb è controindicato per le persone con
scarsa autostima. Si rendono «sgradevoli» bombardando gli amici online con messaggi da
pessimisti cronici.
Non pare certo il
caso di David, il
graffitaro.
Facebook è già un affare
Zuckerberg in stile Jobs
Il fondatore del
social network si
taglia lo stipendio
a un dollaro come
il capo della Apple
Adesso che è ufficiale,
la soddisfazione sembra contagiosa. Mercoledì è arrivato
il momento che la finanza di
mezzo mondo aspettava come il giudizio di dio: Facebook ha presentato i documenti necessari per l’Ipo (offerta pubblica di acquisto) alla Sec, la Consob americana.
Passo epocale per l’approdo
morbido a Wall Street previsto per maggio: l’offerta pubblica iniziale farà schizzare il
valore del social network a
una cifra tra 75 e 100 miliardi di dollari. Rendimento dell’Ipo fissato a 5 miliardi, ma
non è ancora chiaro se sarà
scelto il Nasdaq o il Nyse.
Altro che pessimismo Assieme
alla comunicazione di sbarco
in Borsa, il social network ha
sfornato numeri in serie per
giustificare la quotazione a 9
zeri. Nel malloppo di duecento pagine presentate alla Sec,
si scopre che il social network
ha ben 845 milioni di utenti.
Nel 2011 si contano 3,7 miliardi di dollari di ricavi incassati:
risultato positivo ma inferiore
alle stime previste di 4,27 miliardi di dollari. E l’85% dei ricavi è arrivato grazie alle pubblicità, in calo rispetto al 98%
del 2009 e al 95% del 2010.
Ma attenzione pure alle tasche
del 27enne fondatore Marc
Zuckerberg: ha promesso
che dall’1 gennaio 2013
abbasserà il suo stipendio base da 500.000
a un dollaro e non è
un caso. La cifra
simbolica l’aveva
già scelta prima di
lui tale Steve
Jobs. E in attesa
DUE MITI
DEL ROCK
S
cont.
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Un cd con Jovanotti
per il nuovo maestro
delle colonne sonore
Si chiama Buonvino, è l’erede (poco noto) di Morricone
Ora sale sul palco con Lorenzo e Giuliano dei Negramaro
A
MUSICHE
DA FILM
S
L’ultimo
bacio
Buonvino ha
realizzato la
colonna sonora
del film di
Muccino e del
suo secondo
capitolo,
Baciami
ancora
S
Manuale
d’amore
Per Giovanni
Veronesi
ha scritto
le musiche
dei 3 episodi
della saga
sui problemi
di cuore
degli italiani
ELISABETTA ESPOSITO
TANTE COLLABORAZIONI IMPORTANTI
Impossibile non aver
ascoltato la sua musica. Vorrebbe dire non aver visto nessuno
dei film italiani di successo degli ultimi dieci anni. Da L’ultimo bacio a Manuale d’amore,
da Romanzo Criminale a Caos
Calmo, da I Vicerè a Il Giorno in
più. Sono quasi cinquanta le colonne sonore firmate da Paolo
Buonvino, musicista classe
1968, siciliano verace e considerato l’erede di Ennio Morricone. Le sue note sono nella testa di tutti, il suo nome meno.
Rimpianti? «Nessuno. Quando
faccio un film lo sento talmente mio che alla fine dico al regista: "Bravo, hai fatto un buon
video per la mia musica". E poi
avere un committente è stimolante: quando lavori da solo rischi di arroccarti in un unico
sentimento, così sei costretto a
scavarti dentro. Il cinema diventa un veicolo per la mia musica, che ha una sua anima e
una sua autonomia. Lo vedrete
domenica al concerto».
1
2
Quale concerto?
«Quello che faremo all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Percorrerò diversi stili come diverse sono le mie colonne
sonore, dalle atmosfere un po’
"breigoviciane" delle commedie al minimalismo di Caos Calmo, dal senso epico de I Vicerè
allo spiritualismo di Padre Pio.
Sarà una festa in cui regaleremo anche un cd con una raccolta e un inedito. Poi ci saranno
due grandi sorprese».
Che non può non rivelare.
«Saliranno sul palco anche Giuliano Sangiorgi dei Negrama-
«Adoro scrivere
per il cinema,
vengono fuori dei
bellissimi video
per le mie note»
ro e Jovanotti. Con Giuliano faremo Senza Fiato, che ho scritto e arrangiato per Cemento Armato, più qualcosa che non posso anticipare. Con Lorenzo Baciami ancora, arrangiata per
L’INIZIATIVA I FONDI PER LA RICERCA CONTRO IL CANCRO
1. Paolo Buonvino,
Jovanotti e
l’orchestra Roma
Sinfonietta
durante il
concerto di
Taormina da cui è
nato un cd; 2. Con
Giuliano Sangiorgi
dei Negramaro
per «Senza
Fiato». Buonvino
ha collaborato
anche con Elisa,
Carmen Consoli e
Fiorella Mannoia
l’orchestra di 42 elementi che
ci accompagnerà insieme alla
mia band. Poi presenteremo
un nuovo lavoro: ho fatto gli arrangiamenti dell’album Ora,
ma per il concerto di Taormina
li ho rifatti per orchestra d’archi e gruppo acustico. Ne è uscita una meraviglia, 14 brani che
diventeranno un cd, Jova Strings Party. Uscirà il 28 febbraio e
domenica presenteremo due
pezzi. Sarà qualcosa di unico,
promesso».
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Celentano
«alloggerà»
all’Ariston
Risolto il giallo
sul tunnel
segreto che
avrebbe portato
Adriano
Celentano al
teatro Ariston
senza essere
visto durante i
giorni della sua
partecipazione
al Festival di
Sanremo (dal
14 al 18
febbraio). Il
Molleggiato ha
smentito,
precisando che
alloggerà
all’Hotel Globo,
che si trova su
Piazza Colombo
in un edificio
collegato
all’Ariston
S
Lunga festa
a Zocca
per i 60 anni
di Vasco
La neve non
ferma
il compleanno
di Vasco.
Oggi a Zocca
(Mo) non slitta
la festa per
i 60 anni
del rocker
(li compirà
martedì) con
il primo di una
serie di concerti omaggio
(dureranno fino
al 25 febbraio).
Entusiasmo
anche sul web:
martedì una
diretta di 12 ore
di Red Ronnie
sarà trasmessa
su Altratv.tv
e altre web tv
Margherita Granbassi, 32 anni, testimonial e volontaria dell’Airc
Arance della Salute
Tutti in piazza
con la Granbassi
In vendita domani
per sostenere l’Airc.
«Rinvio all’11 in Emilia
e in Lombardia,
colpa del maltempo»
VINCENZO DI SCHIAVI
MILANO
«Certo che ci sarò: a Trieste la mia città, col banchetto
dell’Airc a distribuire le arance». Margherita Granbassi, testimonial e storica volontaria
dell’Associazione italiana per
la ricerca sul cancro lascia la pedana per scendere in piazza,
domani, a favore dell’iniziativa
«Le Arance della Salute». Per il
23˚ anno infatti l’Airc distribuirà, con l’aiuto di 20 mila volontari, oltre 400 mila reticelle di
arance (il contributo è di 9 euro) in quasi tutte le regioni
d’Italia: «Non tutte purtroppo
— spiega il presidente Piero
Sierra —, causa maltempo l’ap-
puntamento in Lombardia ed
Emilia Romagna è rinviato a sabato 11». La distribuzione continuerà anche questa domenica e lunedì (numero verde
840001001 per informazioni):
l’obiettivo è rastrellare quasi 4
milioni da devolvere alla ricerca. L’altro grande testimonial,
oltre alla Granbassi, sono proprio le arance, cariche di vitamina C e antiossidanti, frutto
simbolo di una dieta funzionale alla prevenzione dei tumori:
«Il numero perfetto per combattere i tumori è: 0-5-30. Zero sigarette, 5 porzioni di frutta e
verdura, 30’ di attività fisica al
giorno» spiega il professor Alberto Mantovani, dell’Università degli Studi di Milano. «Seguo le iniziative dell’Airc da
quando sono bambina — rivela la Granbassi, bronzo olimpico nel fioretto individuale e a
squadre a Pechino 2008 —, da
loro ho imparato ad alimentarmi nel modo corretto: ai ragazzi dico quindi di stare un po’
più lontani dai fast food e di incrementare l’attività fisica».
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IL PROGRAMMA DA LUNEDÌ SU GAMBERO ROSSO CHANNEL
Segreti, cibo e golosità
I famosi li svelano in tv
Interviste sul piatto
preferito: Panatta
e Lippi i primi ospiti
TIZIANA BOTTAZZO
ROMA
Dal fritto di mare per il ct
campione del mondo Marcello
Lippi, agli spaghetti alle vongole per il buongustaio Adriano
Panatta. È il menu de Il mio
piatto preferito, programma
del Gambero Rosso Channel
dal 6 febbraio (tutti i lunedì,
ore 21,30, Sky canale 411).
Una formula vivace proposta
da Francesco Panella, ultima
generazione dell’Antica pesa,
centenario ristorante di Roma,
frequentato dal jet set le cui foto impreziosiscono l’ingresso:
Richard Gere, Robert De Niro,
Nicole Kidman («Solo pesce e
verdure, niente pasta», racconta di lei Panella), Sofia Loren
(«Adora lo stinco di vitello»),
Russell Crowe, Woody Allen
(«Pazzo per gli spaghetti cacio
e pepe»). Clienti, ormai amici,
come quelli che Panella intervista sul loro «piatto preferito»
mentre uno chef di fama cucina in diretta. Si inizia con Marcello Lippi che assapora il piatto di Igles Corelli raccontando
Marcello Lippi durante il programma
aneddoti legati al cibo: «È fissato con il fritto, ma niente gamberi: è allergico — racconta Panella —, si parla dei piatti dell’infanzia, del rapporto con il
pesce, divagando sulla cena
prima della finale del Mondiale 2006». Per Adriano Panatta
è stato chiamato Moreno Cedroni per gli spaghetti alle vongole, cottura a freddo: «Con
Adriano c’è da stare attenti: è
molto tecnico, preparato». Tra
gli ospiti della trasmissione anche Lino Banfi, Carolina Crescentini, Cristina Capotondi,
Carlo Verdone.
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42
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
21/1 - 19/2
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7,5
Toro 6,5
Gemelli 6,5
Cancro 6
Acquario 8
Leone 7+
DI ANTONIO CAPITANI
Colloqui e trattative
riescono benissimo,
viaggi, trasferte e p.r.
fruttano. Anche
le energie rifioriscono
e accrescono
la resa fornicatoria.
Le entrate di denaro
si alternano alle
uscite. E vi causano
stress. Ma, nel
complesso, il bilancio
si manterrà attivo.
Occhio ai fetentissimi.
Intuito e creatività
sono utili al lavoro.
Ma il pragmatismo
non dovrà mancare.
Il suino che c’è in voi
ingrana la quinta
e viaggia beato.
L’ormone sfigopenzola,
la stanchezza
e la solitudo
v’assalgono. Così,
potreste rendere metà
di quanto dovreste.
Ripigliatevi, tutto è OK!
Gli assist arrivano
numerosi e vi mandano
a rete in ogni ambito.
Anche gli zebedei
della prima decade
si risollevano un cicinìn
da (sotto)terra.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
IL MIGLIORE
La fortuna giunge.
Su ogni piano.
La vostra creatività
è al top, il fascino
è spiccatissimo,
il sudombelico
satollassimo.
Giornatona.
Vergine 5,5
Bilancia 7,5
Scorpione 6-
Sagittario 5,5
Capricorno 7,5
Siete un po’ inversi.
Poco collaborativi.
E suscitate la stessa
simpatia di una gotta.
Ussignùr,
ammorbiditevi.
E cauti alla guida.
Nel lavoro v’arriva
considerazione
maxima, il «lontano»
premia, l’economia
respira. E voi siete
belli da mangiare
in pinzimonio. Si cucca!
Il cattivo umore
consiglia male: non
ascoltatelo, non
saltate a conclusioni,
aspettate. L’amore
è uno sfrugugliamento
suino, sapido...
Il percorso è in salita.
A tratti con pendenza
cento per cento.
Non gettate nessuno
nel tritarifiuti,
negoziate, fatevi
rispettare. Sfiga suina.
Il lavoro ingrana una
marcia più alta
e voi raccogliete
cospicuamente. Pure la
forma fisica recupera.
Per non parlare del
sudombelico, ambito…
20/2 - 20/3
Pesci 5,5
NEYMAR
Il fuoriclasse
brasiliano, attaccante
del Santos e della
Seleçao, è nato
a Mogi das Cruzes
il 5 febbraio 1992
Gazzetta.it
TeleVisioni in chiaro
RETE 4
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
TG 1
OCCHIO ALLA SPESA
LA PROVA DEL CUOCO
TG1
VERDETTO FINALE
LA VITA IN DIRETTA
TG PARLAMENTO
TG 1
CHE TEMPO FA
L' EREDITÀ
TELEGIORNALE
QUI RADIO LONDRA
SOLITI IGNOTI
ATTENTI A QUEI DUE LA SFIDA
23.25 TV 7
0.25 L'APPUNTAMENTO
SCRITTORI IN TV
0.55 TG 1 - NOTTE
1.25 CHE TEMPO FA
8.10
9.30
10.40
10.45
10.55
11.00
13.00
14.00
16.10
17.45
18.45
19.35
20.30
21.05
CARTONI
TGR - TG2
NON SOLO SOLDI
TG2 COSTUME E..
CINEMATINÉE
I FATTI VOSTRI
TG 2
ITALIA SUL DUE
TELEFILM
TG 2
NUMB3RS
L'ISOLA DEI FAMOSI
TG2 -20.30
SENZA TRACCIA
Telefilm
23.25 TG 2
23.40 L'ULTIMA PAROLA
1.10 TG PARLAMENTO
1.20 L'ISOLA DEI FAMOSI
2.00 METEO 2
8.00
10.00
11.00
11.10
12.45
13.10
14.00
15.05
15.55
18.10
20.00
20.15
20.35
21.05
AGORÀ
RAI 150 ANNI...
APPRESCINDERE
TG3
LE STORIE...
LA STRADA PER...
TG3
LASSIE
GEO & GEO
METEO 3 - TG3
BLOB
STANLIO E OLLIO
UN POSTO AL SOLE
MILK
Film
23.25 E SE DOMANI SHORT
0.00 TG3 LINEA NOTTE
0.10 TG REGIONE
1.00 APPUNTAMENTO
AL CINEMA
8.00
8.40
Film sul
Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
12.16 CUORE SELVAGGIO
PREMIUM CINEMA
13.05 TRANSPORTER 3
STEEL
13.19 QUEL MOSTRO DI...
MYA
14.26 GLI SPIETATI
PREMIUM CINEMA
16.42 IL PETROLIERE
PREMIUM CINEMA
17.11 FROM PRADA TO...
MYA
19.25 L'UOMO IN PIU'
PREMIUM CINEMA
21.15 MY SOUL TO TAKE
PREMIUM CINEMA
23.00 WRONG TURN
STEEL
23.09 BURIED - SEPOLTO
PREMIUM CINEMA
00.08 MOTHERHOOD...
MYA
Bundesliga
Eurosport 2 HD, Sky Sport 1,
Sky Super Calcio, Sky Calcio 1
CALCIO A 5
18.30 ROMANIA REPUBBLICA CECA
Europeo.
Dalla Croazia
Eurosport 2 HD
18.30 TURCHIA - RUSSIA
Europeo.
Dalla Croazia
Eurosport 2
20.30 AZERBAIGIAN SERBIA
Europeo.
Dalla Croazia
Eurosport 2
15.00 TROFEO CITTÀ
DI MILANO
NBA
Sky Sport 2
BILIARDO
11.30 GERMAN MASTER
15.00 GERMAN MASTER
Da Berlino
Eurosport HD
14.15 GERMAN MASTER
Da Berlino
Eurosport HD
15.30 D&G MILANO
THUNDER ASTANA ARLANS
-5
-3
3
10
BOLOGNA
-3
-2
5
10
-3
1
CIELO
VENTI
CAGLIARI
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
Moderati
CATANIA
5
13
FIRENZE
1
-1
Rovesci
Forti
GENOVA
1
0
Coperto
Molto forti
L'AQUILA
-4
2
MILANO
-3
-1
NAPOLI
1
10
10
16
PERUGIA
2
0
POTENZA
-1
3
REGGIO CALABRIA
10
14
ROMA
0
8
TORINO
-4
-1
-1
-1
MARI
Temporali
Calmi
PALERMO
Mossi
Neve
Agitati
Nebbia
Il sole oggi
MILANO
ROMA
TRENTO
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:43
17:30
7:22
17:25
-3
-3
VENEZIA
-2
0
23.55
0.00
2.05
2.30
Discesa libera femminile.
Da Garmisch Partenkirchen,
Germania
Eurosport 2
12.00 COPPA DEL MONDO
Discesa libera maschile.
Da Chamonix, Francia
Rai Sport 1, Eurosport HD
Slalom femminile,
seconda manche.
Da San Candido, Bolzano
Rai Sport 1
Quarti di finale
SuperTennis
Sei Nazioni
Under 20
Rai Sport 2
SALTO SCI
18.00 COPPA
DEL MONDO
-6 -3
Torino
-8 -2
-7 0
Milano
Venezia
SKY SPORT 2
Di chi sono i «piedi
buoni» del calcio?
«I piedi buoni»: scegliete il
giocatore ideale tra quelli
che fanno beneficenza (in
foto Claudio Marchisio)
IL FORUM
Inter, Poli deve
giocare di più?
«Andrea Poli (foto) è stato
utilizzato troppo poco?». È
l’ultimo post del forum di
Andrea Elefante sull’Inter
15.00 BASKET:
GEORGETOWN UCONN
NCAA
IL BLOG
Da Woods a Molinari
sul «Green» di Vaccari
Premier League
18.15 CALCIO:
OSASUNA ATLETICO MADRID
20.45 GOLF:
QATAR MASTERS
00.30 CALCIO:
CROTONE - PESCARA
Serie A
Persiste una circolazione depressionaria sull'Italia
centro-meridionale che favorirà maltempo invernale.
Nevicate ancora estese dalla Romagna fino al
Molise e tra Umbria e Lazio. Piogge al Sud e
sulle isole maggiori. Gelo esteso al Nord.
Trieste
-10 -2
24.00
0.30
0.40
1.35
1.40
PGA European Tour
10.15 CALCIO:
NOVARA - CHIEVO
Qualifiche HS 134
Eurosport HD
Trento
19.20
20.00
20.30
21.10
TG LA7
COFFEE BREAK
L’ARIA CHE TIRA
I MENÙ DI BENEDETTA
TG LA7
REVOLUTION
ATLANTIDE...
MOVIE FLASH
L’ISPETTORE
BARNABY
GÍ DAY
TG LA7
OTTO E MEZZO
LE INVASIONI
BARBARICHE
SOTTO CANESTRO
TG LA7
(AH)IPIROSO
MOVIE FLASH
GÍ DAY
Liga
SKY SPORT 1
Oggi
Aosta
7.30
9.45
11.10
12.30
13.30
14.05
16.15
17.25
17.30
14.00 CALCIO:
MANCHESTER UTD STOKE CITY
13.00 ATP MONTPELLIER
20.40 FRANCIA - ITALIA
IL SONDAGGIO
SKY SPORT 3
TENNIS
RUGBY
Quarti di finale.
Da Rosario, Argentina
Eurosport 2 HD
Super Brawls
ESPN America
3
Serie A1 maschile
Rai Sport 2
16.30 CHAMPIONS
TROPHY
WSB
Sportitalia 2
04.00 MIRANDA - CHILEMBA
3
19.00 BRESCIA - SAVONA
HOCKEY PRATO
21.10
13.30 CAMPIONATI
TRUPPE ALPINE
PALLANUOTO
SX maschile e femminile.
Da Blue Mountain,
Canada
Rai Sport 2
BOXE
ANCONA
Serie A d’Élite
Rai Sport 1
18.00 COPPA
DEL MONDO
Da Berlino
Eurosport HD
9
17.50 TEKNOELETTRONICA
TERAMO INTINI NOCI
FREESTYLE
20.30 GERMAN MASTER
min max
PALLAMANO
Fondo 10 km individuale.
Dalla Val di Fiemme
Rai Sport 2,
Eurosport HD
18.55
19.35
20.30
HUNTER
R.I.S. ROMA DELITTI...
BENESSERE
TG4 - TELEGIORNALE
TELEFILM
FORUM
SENTIERI
I PONTI DI MADISON
COUNTY
TG4 - TELEGIORNALE
TEMPESTA D'AMORE
WALKER
TEXAS RANGER
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Attualità
I BELLISSIMI DI R4
PSYCHO
TG4 NIGHT NEWS
QUATTRO BRAVI
RAGAZZI
10.30 COPPA DEL MONDO
Rai Sport 1
13.30 COPPA
DEL MONDO
Da Berlino
Eurosport HD
4
Pioggia
HS 134 Salto individuale.
Dalla Val di Fiemme
Rai Sport 2,
Eurosport HD
8.20
9.40
10.50
11.30
12.00
13.50
15.35
16.05
SCI ALPINO
NUOTO
ALGHERO
Nuvolo
23.00
23.50
1.15
1.20
3.25
10.15 COPPA
DEL MONDO
Ieri
Legenda
19.50
20.20
21.10
COMBINATA NORDICA
A CURA DI
BARI
1.30
2.00
2.45
CARTONI
TELEFILM
STUDIO APERTO
CARTONI
CAMERA CAFE'
THE MIDDLE
LA VITA SECONDO JIM
TRASFORMAT
STUDIO APERTO
PROVACI ANCORA
GARY
I SIMPSON
C.S.I.
TRUE JUSTICE GIUSTIZIA LETALE
NIKITA
LE IENE
STUDIO APERTO
THE SHIELD
PRISON BREAK
8.00
8.40
12.25
13.40
15.30
16.20
16.45
17.45
18.30
19.20
02.00 BOSTON CELTICS NEW YORK KNICKS
GazzaMeteo
AOSTA
23.30
TG5 - MATTINA
LA TELEFONATA
DI BELPIETRO
MATTINO CINQUE
FORUM
TG5
SOAP
UOMINI E DONNE
AMICI
POMERIGGIO CINQUE
THE MONEY DROP
TG5
STRISCIA LA NOTIZIA
ZELIG
Varietà
TUTTE LE DONNE
DELLA MIA VITA
TG5 - NOTTE
STRISCIA LA NOTIZIA
UOMINI E DONNE
BASKET
CALCIO
20.30 NORIMBERGA BORUSSIA
DORTMUND
8.50
11.00
13.00
13.40
14.45
16.15
16.55
18.45
20.00
20.30
21.10
ITALIA 1
LA 7
RAIUNO
8.00
11.05
12.00
13.30
14.10
15.15
16.50
17.00
17.10
18.50
20.00
20.30
20.35
21.10
Il campionario
di grugniti da malumore
che emetterete
si delinea ampio. E il
posto nella fornicazione
si fa monotono.
Urge cambiare.
Serie B
«Il golf si gioca su un campo di 15 cm, la distanza delle orecchie»: Green il blog
di Vaccari (in foto Woods)
Domani
Dopodomani
Insiste il maltempo con nevicate anche in pianura
sulle regioni adriatiche e buona parte del Centro.
Rovesci diffusi anche al Sud e tra le isole
maggiori con nevicate a quote basse. Ulteriore
calo termico con gelate estese, valroi sotto zero.
Ancora nevicate sulle regioni adriatiche e nelle
zone interne del Centrosud, anche fino in pianura.
Per lo più asciutto al Nord e sul medio-alto
versante tirrenico, salvo fiocchi di neve in
Romagna. Clima gelido, minime fin sotto i -10 °C.
-9 -4
-8 -1
Bologna
Genova
-7 -4
Ancona
-4 -1
Firenze
Perugia
-7 -4
-5 -3
0
1
L’Aquila
-4 -1
ROMA
1
Campobasso
2
Bari
-3 -1
Napoli
5
7
Potenza
8
-1
Cagliari
6
8
2
Catanzaro
9
8
Palermo
13
Reggio Calabria
10 16
11 15
Catania
11 14
Il sole domani
MILANO
La luna
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7:42
17:31
7:21
17:26
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
23 gen.
31 gen.
7 feb.
14 feb.
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LETTERE
DITE LA VOSTRA
INDIRIZZO Via Solferino, 28
20121 Milano
Fax 02.62.82.79.17
Email: gol@rcs.it
A CURA DI
FRANCO ARTURI
Twitter: @arturifra
E noi revochiamo la fiducia ad Allegri...
Giuliano Bossi
Lei sintetizza il tema del
giorno, toccato da molti altri lettori. Per Guido Steglio, Allegri
mette in campo solo «improvvisazioni discutibili». Alberto Casola lo considera «scarso» e inferiore ad «almeno 10 tecnici
dell’attuale serie A». Aggiungiamoci poi le tante critiche dei
supporter personali del bistrattato, secondo loro, Pippo Inzaghi, e abbiamo fatto il pieno.
Prendo molte distanze dai giudizi estremi: Allegri era ed è un
ottimo tecnico. Peraltro è di solito molto lucido nell’individuare le lacune dei suoi dopo risultati insoddisfacenti. Lo è stato
anche dopo il k.o. dell’Olimpico.
Qui si apre una parentesi: un
po’ strumentale prendersela
con un allenatore dopo un singolo episodio andato male
sfruttando le sue stesse parole. «Hai detto che contro le
grandi non siete abbastanza
duri? Ma sei tu a doverci pensare»: escluderei che l’allenatore
non si sia attrezzato a farlo. La
considerazione vale per quella
miriade di tecnici che vediamo
sbracciarsi, spesso invano, durante le partite per comunicare
ai propri giocatori di non farsi
schiacciare.
Il Milan è una squadra che si illude di poter risolvere quasi tutto con una cifra tecnico-creativa oggettivamente superiore a
quella delle concorrenti. E spesso vivacchia in attesa del colpo
di genio di turno. Funziona per
poche partite: alla lunga prevalgono nel calcio moderno le doti
degli «affamati» tipo Juve o dei
«laboriosi» stile Udinese. Il tut-
to è aggravato da scadimenti di
forma temporanei ma normali
nell’arco di una stagione (Robinho, Abate, Seedorf), da una
serie impressionante di infortuni e da una gestione di Ibrahimovic molto discutibile e ancora
una volta diretta verso una
scoppiatura primaverile.
E’ anche evidente che non si
può oscillare nel giudizio fra
una soddisfazione piena e una
disistima totale: questo appartiene ad un costume calcistico
tipicamente nostrano, ma nemico della ragionevolezza. Ricordo bene che Ancelotti, attualmente uno dei tecnici più reputati e pagati d’Europa, fu etichettato come «perdente» dopo due stagioni alla Juve. Era
una sciocchezza.
Il problema è capire se Allegri
sarà in grado di trasmettere alla sua truppa, non freschissima per età media, che bisogna
cominciare a declinare i verbi
correre, pressare, coprire,
scattare, accorciare. Gli sarà
relativamente facile suggerirlo
in Champions o contro la Juve
ma il problema è la continuità.
Più in prospettiva, è auspicabile che il Milan allestisca una rosa che punti molto di più sui giovani che sull’usato sicuro.
Campionato
troppo lungo
L’Inter
e il rombo
La Roma
«testaccina»
Abbasso
la simulazione
Le proposte di Marotta ed Albertini, ridurre il numero di
squadre in serie A ed inserire
una pausa invernale, andrebbero prese entrambe in considerazione. Se si eliminasse anche lo spezzatino televisivo si
ridarebbe regolarità sportiva
ad un torneo troppo attento
agli introiti televisivi e troppo
poco ai valori veri di quello
che è pur sempre uno sport. O
dobbiamo rassegnarci a considerare il calcio soltanto un'attività economica?
Spiegatemi una cosa: perché
l'anno scorso Leonardo riusciva a giocare col rombo, recuperando 11 punti ad un Milan super in due mesi e Ranieri non
ce la fa? I giocatori son circa
gli stessi, non sarà lui a non esserne capace? E poi i cambi sono indecenti. Come a Lecce, alle prime difficoltà si tolgono
subito i giocatori più talentuosi per ripristinare presunti
equilibri che contro Lecce e Palermo hanno portato la bellezza di 1 punto. Ma Ranieri sa di
sedere sulla panchina dell'Inter o pensa di allenare un squadra che lotta per la salvezza?
Se tenera è la notte, la Roma
lo è di più, e come quella qualità di uva che non maturava
mai del tutto, è ancora lì che
aspetta il suo raggio di sole.
Ho la mia età e di squadre giallorosse ne ho viste tante. Deve
crescere, si dice. Sarà, ma intanto due cose almeno ci mancano: convinzione e personalità. La Juve, nonostante alcuni
campioni, è di livello medio,
non di più, ma ci ha reso ancora più piccoli. Tiravano e correvano. Merito, credo, della
...maglia rosa. Il tifoso nulla se
ne fa dei ghirigori e della presunzione. A questo punto, pur
non avendola conosciuta, mi
piace di più la Roma testaccina del tempo che fu.
Amo il calcio, ma come giocatore e allenatore ho scelto il
rugby, sport duro, dove succede che ci si affronti al di fuori
delle regole, che voli qualche
pugno, ma sempre a viso aperto. Dove il gioco gratuitamente violento viene punito severamente e dove sceneggiate
non se ne vedono e non se ne
insegnano. Per questo sono
particolarmente scandalizzato dalle simulazioni «alla Busquets» nel calcio: le considero i peggiori dei comportamenti antisportivi, almeno alla pari del gioco violento. La simulazione è un'istigazione al gioco
violento (la prima volta cadi
da solo, la seconda anche, la
terza ti azzoppo), oltre ad un
tentativo assolutamente vigliacco di trarre in inganno arbitro, guardalinee, avversari e
tifosi.
Arnaldo Troiani
Alla discussione su calendari dedichiamo ampio spazio
in questo giornale. Circa il numero delle squadre, da sempre abbiamo espresso un’opinione decisa: 20 sono troppe. Il format a
18, e meglio ancora a 16, sarebbe preferibile, considerata la
crescita nel tempo della Champions. Gran parte dei problemi
nascono da qui. E sono europei,
non solo italiani. Mi fa piacere
che, alla buon’ora, se ne accorgano anche i dirigenti. Possibilità di tornare indietro? Poche o
niente per ora, causa contratti
televisivi, ma discrete se ci si
muove adesso in modo solidale
e collettivo, anche dal punto di
vista internazionale.
Andrea Leo (Trieste)
Più o meno lì, cioè in zona
salvezza, stazionava l’Inter all’arrivo di Ranieri. La rimonta di
Leonardo vale quella, appena vista, del tecnico attuale. Poi le
oggettive lacune strutturali della squadra hanno vanificato
l’una e l’altra. Questa squadra è
piena di eroi, ma stanchi. Età
media molto alta, centrocampo
affannato, prospettive di corto
raggio. La differenza nel calcio
d’oggi la dà la capacità di corsa:
la squadra nerazzurra non ne
ha molta, rombo o non rombo.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
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Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012
43
TERZO TEMPO
Porto Franco
Dunque Allegri dice che
la sconfitta con la Lazio farà
bene al Milan. Allegria!, esclamerebbe Mike (che comunque tifava Juve). L’osservazione del tecnico del Milan equivale ad una clamorosa confessione di incapacità a motivare
nel modo giusto la squadra
che gli è stata affidata. Una lacuna enorme per un allenatore di una squadra che per tradizione ed organico ha grandi
ambizioni. Ho sempre pensato che gli allenatori bravi sono quelli che non fanno danni
e che sanno motivare nel modo giusto quella pattuglia di
milionari che è stata loro affidata.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRESIDENTE
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VICE PRESIDENTE
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E DIRETTORE GENERALE
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Diego Della Valle, John Elkann,
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Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini,
Vittorio Malacalza, Paolo Merloni,
Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti,
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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Giulio Lattanzi
Rossano Cicconi
In relazione al suo organico, che reputo eccellente, la Roma ha dato poco e continua ad
avere il singhiozzo. Luis Enrique mi è simpatico ma «possesso palla» non sono parole magiche che da sole ti trasformino in
un Barcellona: se lo fai a cinque
all’ora, non verticalizzi mai e hai
voragini difensive, c’è molto da
lavorare ancora. Tuttavia la trasformazione tecnica è stata così radicale che una richiesta di
altro tempo è legittima.
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Capisco la valutazione
morale: diciamo che il gioco violento porta a danni fisici che nella scala dei «reati e delle pene»
deve sempre essere collocata
su un gradino più alto. Però concordo: la simulazione è una porcheria. Nel calcio dovrebbe essere considerata un disonore.
C’è molto da lavorare per i tecnici dai pulcini in su.
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y
Domenica
alle 0.30
Il Super Bowl
numero 46 si
gioca domenica
al Lucas Oil
Stadium di
Indianapolis,
casa dei Colts.
FOOTBALL DURANTE IL SUPER BOWL
Spot: non solo
in tv ma anche
sui tablet
S
LA SFIDA
New York
Giants contro
New England
Patriots.
Secondo i
bookmaker i
Pats sono
favoriti di 2.5
punti.
S
RIVINCITA
Le due squadre
si sono già
affrontate in
finale nel 2008 a
Glendale,
Arizona. Vinsero
i Giants 17-14,
negando a New
England, sin lì
imbattuta, la
«stagione
perfetta». I Pats
sono stati
designati
squadra di casa
e indosseranno
la maglia blu.
S
FUTURO
I prossimi tre
Super Bowl si
giocheranno a
New Orleans
(2013, per la 10a
volta, pareggerà
il primato di
Miami), New
York (2014,
prima volta
all’aperto in una
città fredda), e
Phoenix (2015).
S
IN TV
In Italia la sfida
si potrà seguire
in diretta alle
0.30 su
SportItalia2, e in
HD su Espn
America, canale
214 di Sky. Negli
Usa l’ultimo
Super Bowl è
stato visto da
163 milioni di
spettatori,
primato assoluto
per una
trasmissione
televisiva.
Il marchio del Super Bowl nel centro di Indianapolis AP
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
INDIANAPOLIS
Trenta secondi che costano come un terzo
dello stipendio di Ibrahimovic. Sono i celebri
spot del Super Bowl: quest’anno, nuovo primato di 3.5 milioni di dollari ogni mezzo minuto.
Storia che si ripete, ma che a ogni edizione riesce sempre a stupire. La grande novità del SB
XLVI è che la prezzolata pubblicità andrà anche
sui tablet e gli smart phone, per non lasciar fuori i giovanissimi incollati ai loro iPad e iPhone. E
per creare ancora più aspettativa sul supermilionario Carosello, le tv da qualche giorno mandano in onda l’anteprima dello spot, come fossero
trailer di un attesissimo film. La potenza mediatica di questi messaggi è micidiale se hai davanti un picco di spettatori che può sorpassare i 170
milioni. Allo spot della Chrysler, in cui Eminem
durante la finalissima lo scorso febbraio raccomandava il prodotto «Made in Detroit», viene
attribuito gran parte del merito per il rilancio
dell’industria dell’auto.
Autodenuncia Non solo auto, birra, fiori e cibo
(con la brasiliana Adriana Lima protagonista di
Kia e Teleflora, mentre la connazionale Gisele
Bundchen, moglie di Tom Brady, non è stata
ingaggiata), ma anche messaggi politici. Come
quello che la Nfl è stata costretta a produrre come conseguenza delle numerose cause di ex giocatori affetti da demenza e altre malattie neurologiche. Così impiegherà un costosissimo minuto dello spazio a sua disposizione per allertare il
pubblico sul fatto che «giocare a football può
essere molto rischioso e creare danni fisici permanenti». Proprio come fosse una marca di sigarette, obbligate da anni ad ammettere sui loro
pacchetti che fumare può far venire il cancro.
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All’intervallo c’è Madonna
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sulla vigilia del
Super Bowl e
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dell’1 settembre 1948
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Olympics e 8,00 - con Megaposter Bianconeri,
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e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,30; Tunisia TD 3,50;
Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
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VENERDI’ 3 FEBBRAIO 2012
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SPECIALE
DOMANI COMINCIA IL TORNEO
Rugby
Nazioni
ABBIAMO I TIFOSI
ITALIA, ORA I RISULTATI
I capitani del Sei Nazioni 2012: da sinistra Thierry Dusautoir (Francia), Sam Warburton (Galles), Tom Wood (Inghilterra), ora infortunato, col trofeo 2011, Paul O’Connell (Irlanda), Sergio Parisse (Italia) e Ross Ford (Scozia) REUTERS
l’analisi
di ANDREA BUONGIOVANNI
Quanti cambiamenti
Pronostico aperto
Si apre un nuovo quadriennio post Coppa
del Mondo e al Sei Nazioni n. 13 spetta il
compito di chiarire le gerarchie europee. La
Francia ha perso la finale iridata di un
punto, ma mai come quest’anno il
pronostico del Torneo è aperto. Non a caso
le ultime quattro edizioni hanno proposto
quattro vincitori diversi. Tre delle Nazionali
al via, dopo Nuova Zelanda 2011, hanno
cambiato allenatore: i Galletti hanno puntato
su Philippe Saint-Andre, l’Inghilterra ad
interim su Stuart Lancaster (in attesa di Nick
Mallett?) e l’Italia su Jacques Brunel. Sul
Vecchio Continente ovale spira aria di
novità: le rose delle squadre — quella azzurra
compresa — hanno dato l’addio a diversi
veterani e fatto posto a molti giovani. In
questo senso le meglio attrezzate sembrano
essere il Galles, che nonostante i molti
infortunati e il ritiro di Shane Williams
potrebbe proseguire la meravigliosa
parabola cominciata agli antipodi e, in
seconda battuta, l’Irlanda.
L’Italia, al di là dei facili proclami di Brunel
(«Vinceremo il Sei Nazioni in tre anni»), deve
dare immediati segnali di crescita. Il neo c.t.
chiede intensità e velocità. Occorre partire
da qui. Il calendario, che a prima vista, con
tre partite in trasferta su campi difficilissimi,
parrebbe impossibile, in realtà propone sfide
interne contro Inghilterra e Scozia,
avversarie contro le quali, sulla carta, si
potrà far bene. La prima scommessa da
vincere è quella dell’Olimpico: un doppio
tutto esaurito varrebbe come una vittoria.
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II
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
RUGBY
SEI NAZIONI
AZZURRI: UN SIMBOLO
E IL NUOVO TECNICO
IN TV: ITALIA DIFFERITA LA7
Tutto in diretta Sky
Domani dalle 14.30
Sarà Sky Sport a
trasmettere in diretta esclusiva e
in alta definizione, su Sky Sport 2
Hd (canale 202), le 15 partite del
E domenica, alle 16, Irlanda-Galles.
Italia-Inghilterra di sabato 11 verrà
proposta in diretta esclusiva
anche su Sky 3D (canale 150) con
7 telecamere dedicate. Nella foto
Fama, Andrea Lo Cicero.
Intanto stasera alle 22 Espn
Classic (can. 216 Sky) trasmetterà
uno speciale sul rugby a Tolone.
Sei Nazioni 2012. La7 proporrà in
differita (di circa un ora e mezza)
e in chiaro i 5 match dell’Italia. Si
comincia domani con
Francia-Italia: diretta su Sky Sport
2 Hd (prepartita di un’ora dalle
14.30 con Dominguez e Kirwan) e
differita su La7 alle 17.05. Sempre
domani alle 18, Scozia-Inghilterra.
FRANCIA-ITALIA DOMANI ORE 15.30 (DIRETTA SKY SPORT 2 E DIFFERITA LA7 ORE 17.05)
ZANNI
RCS
«Giovani
e fiducia
Nuova
Italia»
«C’è voglia di riscatto
dopo il Mondiale. Non
abbiamo centrato i quarti
ma ci siamo evoluti
Brunel? Diretto e chiaro»
VALERIA BENEDETTI
ROMA
È un’Italia nuova quella
che affronta il Sei Nazioni ma
non può prescindere da qualche sicurezza. E se c’è una sicurezza nell’Italia è Alessandro
Zanni, ormai da anni titolare
inamovibile, punto di forza del
Benetton Treviso e ricercatissimo dai club stranieri.
Zanni, prende il via un nuovo ciclo, dopo il Mondiale e con un
nuovo tecnico. Cosa si aspetta?
«Sicuramente di migliorare
quanto fatto negli ultimi anni
in cui si era visto già un progresso. Magari non abbiamo
centrato tutti gli obiettivi, ma
ci siamo evoluti. C’è voglia di
riscatto rispetto al Mondiale
dove puntavamo ai quarti. Il
nuovo coach è molto bravo e
molto preparato. Vediamo di
applicare i suoi concetti di gioco e di ottenere più risultati positivi. Siamo solo all'inizio, come tutti i percorsi è il momento più difficile, perché ci sono
tante cose nuove da assimilare
e tradurre sul campo. Ma c'è voglia e fiducia, quindi ottimismo».
«Non vediamo l’ora di scendere in campo. La Francia è favorita per la vittoria finale. La velocità è il suo punto forte, con
trequarti rapidi e avanti molto
mobili. Dovremo essere bravi
noi in attacco a trovare la soluzione e chiudere la difesa. L’anno scorso siamo riusciti a imporre il nostro gioco. Stavolta
sarà doppiamente difficile, ma
ci proviamo».
Parte il Sei Nazioni, se dovesse scegliere un’avversaria da
battere?
«Una vittoria? — ride — Non
si può scegliere, io vorrei vincere con tutti. Noi dobbiamo
scendere in campo e provare a
essere in partita in ogni singola gara. Sarà molto dura riuscirci in un torneo così difficile
in cui abbiamo solo due gare in
casa. Dobbiamo provare a far
vedere in partita quello che abbiamo provato in allenamento. E’ è il primo obiettivo da cui
non si può prescindere».
È corteggiato da parecchie
squadre estere. Si prospetta
un futuro fuori Italia?
«
La prima impressione sul c.t.
Brunel?
«Da subito ha parlato italiano,
ha immediatamente fatto capire ai giocatori cosa vuole in maniera chiara ed efficace, non è
da tutti essere così diretto. E
ha portato entusiasmo».
Una Nazionale nuova con tanti
giovani. Come sono le nuove leve?
«Hanno voglia di fare, portano
entusiasmo. Ovviamente a
vent’anni sei lì per spaccare il
mondo, ero anche io così. Però
sono preparati, la Celtic League ha fatto bene al movimento italiano perché competere
ogni settimana con squadre di
livello in Europa, ha fatto crescere tutti i giocatori ed ha allargato la base. Quelli che sono qui hanno capito che possono migliorare e vanno in quella direzione. In questo Jacques
è bravo a consigliarli, a dire loro come devono muoversi».
Giovanbattista Venditti «buttato» in campo contro la Francia
è una dimostrazione di fiducia
nei giovani.
«Brunel lo ritiene pronto per
questo livello. Certamente sentirà l’esordio contro la Francia,
è una prova subito dura. Secondo me lui ancora non si è ben
reso conto di quel che gli sta
succedendo, ma speriamo che
faccia una gran partita».
Alessandro Zanni, 28 anni, svetta in touche: il friulano del Benetton Treviso, che ha esordito in azzurro nel 2005, vanta 58 caps con due mete LAPRESSE
La Francia come primo avversario. Si riparte dalla vittoria al
Flaminio dell’anno scorso. Si
può sognare un bis?
«
La Francia è
favorita per la
vittoria finale
Sarà ancora
più difficile
Sono felice al
Benetton. le
richieste estere
fanno piacere ma
non è ora
ALESSANDRO ZANNI
FLANKER AZZURRO
«Sono un giocatore del Benetton Treviso Fa piacere sapere
di essere cercato. Ora non è il
momento di parlarne, credo.
Non voglio pensarci tanto, c’è
il Sei Nazioni e bisogna concentrarsi solo su questo, senza pensare ad altro. Bisogna isolare
una partita alla volta e non
sempre potrà bastare».
In Nuova Zelanda, per il Mondiale, aveva al seguito la tifosa
più piccola. Greta la seguirà anche nel Sei Nazioni?
«Sì, a Parigi ci saranno lei e
Francesca. Sono già da due settimane in ritiro. Purtroppo
non la posso vedere. Adesso ha
dieci mesi, ha cominciato a gattonare. Bisogna correrle dietro
dapertutto ed è un privilegio
avere l’occasione di vederla
crescere. Certo, da quando c’è
lei, i raduni sono diventati un
po’ più lunghi. Ora manca poco però, fra qualche giorno la
rivedo».
E chissà che la piccola tifosa in
più non porti fortuna alla nuova Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
Lorenzo Cittadini (nella foto Ansa
all’arrivo a Fiumicino) ha fatto da
portavoce all’Italia in partenza
per Parigi. I giocatori, provenienti
dall’Acquacetosa, sono giunti in
aeroporto poco dopo le 13, col
pullman della Nazionale, scortato
da moto della Polizia municipale.
«Le condizioni meteo e il clima
STADIO INAGIBILE
Azzurri a Parigi
No al Captain’s Run
BRUNEL
ROMA — «Siamo pronti e
con tanta voglia di cominciare,
andiamo in Francia determinati
per fare il meglio possibile». Ieri
Il neo c.t. Jacques Brunel, 58 anni,
insieme al confermato capitano
Sergio Parisse, 28 GETTY IMAGES
Il confronto
ASTERIX
Brunel come lui: piccolo, col baffetto
e alla ricerca della pozione magica
NICOLA MELILLO
ROMA
La definizione migliore è
Asterix: piccolo, col baffetto e
alla ricerca della pozione magica. In due mesi Jacques Brunel
ha plasmato la Nazionale a
suo piacimento con fare discreto, ma così fermo da rivoluzionare quasi tutto. «Vedrete delle sorprese a Parigi» ripetono
come un mantra gli azzurri.
Ambizioso Già, c’è la Francia. Il
debutto del tecnico alla guida
dell’Italia sarà proprio a casa
sua. «Verranno allo Stade de
France persone a me care.
Non vi dico chi». E’ inevitabile
la tensione per chi va a giocare
la prima contro la Nazionale
per cui ha lavorato, come responsabile della mischia, per
sei anni, fino al 2007. «Starò
attento a non sbagliare spogliatoio». Ha scelto casa a Par-
«
Ho scelto Gori
perché è il
mediano più
rapido che ho a
disposizione
JACQUES BRUNEL
C.t. Italia
ma, città strategica per
muoversi nell’Italia ovale.
Gli azzurri hanno scoperto
una buona forchetta a tavola, come ogni rugbista che si rispetti
(ha giocato estremo) e uno studioso del gioco e delle dinamiche di
gruppo. Si respira l’aria dei tempi di Berbizier,
non a caso arrivato
dai Midi-Pirenei come Brunel che, da
franco-catalano (acquisito), tifa per il
Barcellona di Guardiola. E come Berbizier ripete: «Non mi
interessa giocare
per non perdere, io
voglio vincere».
Velocità Corre Brunel e vuole che corra
l’Italia: tre allenamenti al giorno di 45’,
non di più. Perché
l’intensità è tale che
un allenamento duro di più non può durare. «Apriamo spazio alla fantasia, larghi e all’attacco».
Così vuole l’Italia e
per questo ha scelto
Gori «il mediano
più veloce a disposizione». Un uomo tosto, che ama il gruppo. Che, figlio di viticoltori, si rilassa potando vigneti («La vi-
rigido con cui giocheremo in
Francia non ci preoccupano — ha
detto Cittadini — farà freddo per
noi, come per loro». Intanto oggi,
a causa di interventi di
manutenzione straordinaria al
prato dello Stade de France, il
tradizionale Captain’s Run non
avrà luogo.
La passione
AMANTE DEI VINI
Il neo c.t. è appassionato di vini:
apprezza i piemontesi e il Prosecco
Oggi comincia il Sei Nazioni
u. 20. L’Italia di Craig Green, alle
20.45 (diretta RaiSport 2) gioca a
Bourgoin contro la Francia.
Il lavoro
LE TECNOLOGIE
Il tecnico francese ne fa largo uso: gli
azzurri avranno un gps sotto la maglia
Il tifoso
IL BARCELLONA
Jacques ama il calcio e parteggia per
il Barcellona di Guardiola e di Messi
ta di campagna è proprio come il rugby: da solo non vai da
nessuna parte») e ama il buon
vino. I preferiti sono piemontesi, Barolo e Barbaresco, ma anche il Prosecco («Perché è frizzante»). In Italia ha scoperto
grande passione e ha fatto capire che dietro la maschera di
burbero si nasconde un uomo
che adora la nostra solare latinità. Sabato s’è tuffato per primo in mezzo alle centinaia di
tifosi che, a Roma, hanno abbracciato gli azzurri in Galleria Alberto Sordi, stringendo
mani, mettendosi in posa per
foto e firmando autografi. In
questi giorni di vigilia canta,
istruito dal team manager
Troiani, che ha studiato al conservatorio. Vuole eseguire l’Inno di Mameli. In fretta, come
in fretta ha imparato l’italiano.
vuole che ogni giocatore abbia
una pen drive sulla quale porre
video con le situazioni di gioco da studiare. I ragazzi hanno
apprezzato e a gruppi si radunano per analizzare, anche
perché poi lo staff chiede pareri e consigli. E il gps sistemato
sotto la maglia permetterà di
analizzare il match in modo
maniacale. La disciplina è la
prima cosa. A proposito di Italia: arte e religione sono un
marchio di fabbrica. Brunel ne
è felice: appassionato di arte,
finito il Sei Nazioni probabilmente lo vedremo andare in giro per Gallerie. Sulla religiosità... «Ho una zia suora di clausura. Io sono religioso a modo
mio, in Chiesa non vado quasi
mai». Passionale, ma senza
esagerare: «Mallett ha pianto?
Io non l’ho mai fatto in 35 anni
di rugby. Però, chissà, vincere
con l’Italia vale tanto».
L’under 20 di Green
stasera a Bourgoin
Un burbero
di campagna
per la
rivoluzione
Debutto particolare del c.t.
A Parigi contro la sua Francia
III
Italia: Odiete; Esposito, Campagnaro, Bettin, Sarto; Della Rossa,
Calabrese; Zdrilich, Conforti,
Riccioli; Ferro, Mammana;
Brandolini, Maistri, Drissi. A
disposizione (uno in tribuna):
Ceccarelli, Scarsini, Conti,
Berton, An. De Marchi, Marazzi,
Padovani, Apperley, Morsellino.
DIRETTA SU RAISPORT 2
Le origini
E’ DEL GERS
Zona dei Midi-Pyrenees ed è fiero
dei valori che ha imparato in gioventù
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Tecnologico Il computer è la
grande novità in ritiro. Brunel
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
RUGBY
SEI NAZIONI
NEL XV ANNUNCIATO IERI
Inglesi in Scozia
con tre esordienti
Ci saranno tre esordienti
nell'Inghilterra che domani aprirà il
Sei Nazioni e Edimburgo contro la
Scozia. Owen Farrell e Brad
LA NUOVA CASA
E TUTTE LE CURIOSITA’
LO STADIO DI ROMA E LAZIO OSPITERA’ L’INGHILTERRA L’11 FEBBRAIO E LA SCOZIA IL 17 MARZO
RCS
Poi ovviamente ci sono i pali e
la sistemazione delle panchine,
piazzate alla base della tribuna
d’onore, praticamente in mezzo al pubblico. Gli altri interventi riguardano le vasche del
ghiaccio negli spogliatoi e lo
spostamento della sala medica
più vicina all’entrata in campo.
Roma ovale:
un successo
E lo stadio
cambia faccia
Stadio aperto Senza i limiti più
o meno rigorosi imposti dalle
sfide di calcio, si può sfruttare
la capienza massima dell’Olimpico che è di 72.000 spettatori,
cifra che lo stadio romano non
raggiunge praticamente mai.
Per il Sei Nazioni, anzi, verranno tolte anche le divisioni interne e quindi in teoria si potrebbe
fare il giro dello stadio passando da un settore all’altro. All’esterno niente prefiltraggio e
tornelli aperti.
Erba sintetica per allargare il campo
In tribuna 72.000 tifosi e il terzo
tempo è maxi allo Stadio dei Marmi
VALERIA BENEDETTI
ROMA
Terzo Tempo gigante Settemila
metri quadri espositivi con palco e maxi schermo aperti dalle
10 alle 22 per permettere a una
media di 25.000 persone di
mangiare, bere, divertirsi, fare
acquisti prima durante e dopo
la partita. Il responsabile del Coni Servizi per gli impianti Diego
Nepi spiega: «La cosa più difficile sarà far cambiare la mentalità al personale addetto che è
GLI ALTRI IMPIANTI
Trasformare il tempio del
calcio romano nella casa del
rugby per il Sei Nazioni 2012 e
oltre. È la missione possibile
del Coni che ha scommesso forte sul trasferimento, definitivo,
dell’Italia al Foro Italico. Una
scommessa fatta anche contro i
timori atavici del calcio sulle
conseguenze che una partita di
pallaovale può lasciare sul prato dell’Olimpico.
Make up verde Ma quali sono i
mutamenti che deve subire l’impianto per ospitare una partita
del Sei Nazioni? Parecchi, alcuni più tecnici, altri più «filosofici». A partire dal prato: quello
che si vedrà per Italia-Inghilterra sarà un ovale verde. Il campo
da rugby è più grande di quello
da calcio e sarà necessario aggiungere della superficie verde
in erba sintetica per integrare
la superficie in erba naturale
(che in estate ha subito dei trattamenti per risultare più compatta di fronte alle sollecitazioni che arrivano dal rugby). È
stato deciso di ricoprire di tappeto verde tutto l’ovale dell’Olimpico. Sarà di circa 9200
mq l’aggiunta di erba sintetica.
Il responsabile
impianti del Coni
Nepi assicura:
«Dal rugby al
calcio in 12 ore»
abituato a gestire un clima più
“ostile” durante le partite di calcio mentre in questo caso
l’evento è molto più rilassato.
Una trasformazione del modo
di intendere l’avvenimento
sportivo che speriamo contagi
anche il calcio». Poi ovviamente c’è la fase di smantellamento. Lo spostamento della gara
della Lazio toglie la fretta al dopo Italia-Inghilterra, ma a marzo Italia-Scozia sarà seguita dalla gara della Roma. «C’è una
squadra di 350 persone — spiega Nepi — che in 12 ore è in
grado di riportare l’Olimpico all’assetto per il calcio. Siamo
tranquilli».
RCS
sinistra, Dawson, Farrell e Barritt.
Inghilterra: Foden; Ashton,
Barritt, Farrell, Strettle; Hodgson,
Youngs; Dowson, Robshaw, Croft;
Palmer, Botha; Cole, Hartley,
Corbisiero. A disposizione:
Webber, Stevens, Parling,
Morgan, Dickson, Turner-Hall,
Brown.
Barritt (dei Saracens) formeranno
la coppia di centri, Phil Dowson
(del Northampton) debutterà
come n. 8 (con Chris Robshaw
flanker solo alla seconda
presenza). Tra i titolari, non più di
otto i reduci dalla Coppa del
Mondo. In panchina altri cinque
senza caps. Nella foto Reuters, da
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OLIMPICO
IV
Diego
Dominguez:
in azzurro 74
caps e 983
punti OMEGA
COSI’ SI TRASFORMA
RCS
I precedenti
Per la Nazionale
è la sesta volta
La prima nel 1954
CARLO GOBBI
L’Olimpico riapre al rugby. Perché non è la
prima volta che lo stadio romano ospita la pallaovale. Sabato 11 la Nazionale giocherà la sesta
partita, la quinta ufficiale (con tanto di cap) più
una con i Barbarians. L’inaugurazione risale al
1˚ maggio 1953, con Italia-Ungheria di calcio,
0-3. Tocca al rugby, un anno dopo, provare l'entusiasmo di un impianto così maestoso. C’è la
Francia, quella vera. E’ sconfitta: 39-12. Negli
azzurri, guidati in panchina da Maffioli e Saby,
nomi leggendari: centro Paolo Rosi, poi voce tv
di rugby, atletica e boxe; Santopadre e Pisaneschi mediani; Gabrielli (meta al 1’) e Lanfranchi
(meta in chiusura) terze linee; Dari (due calci)
in seconda, Fornari e Taveggia piloni.
Inghilterra e Springboks Si torna all’Olimpico il
10 maggio 1986, ospite l’Inghilterra XV. Gli
inglesi non riconoscono il cap, ma per gli
azzurri è test-match. Pareggio: 15-15, con
gli aquilani Mascioletti (in meta)-Ghizzoni ali, mediani Bettarello-Lorigiola, Marzio Innocenti capitano. Sulla panchina
Marco Bollesan e Gianni Franceschini.
Un anno prima, è il 26 maggio, i Barbarians. Si conclude con un lusinghiero
15-23. E’ l'ultima partita dei c.t. Paladini e Pulli. L’Olimpico viene ristrutturato per Italia ’90.
La Nazionale torna nel 1995. E’ il 12 novembre,
contro gli Springboks, freschi iridati. C’è il pubblico delle grandi occasioni: quasi 47.000 spettatori. Incasso ridicolo: 7 milioni di lire. I biglietti
omaggio consentono però una cornice adeguata. Pienaar guida i suoi al successo: 40-21. Negli
azzurri unico cap di Williams, gran partita di
Arancio, in meta da n. 8. E' la squadra che Coste
piloterà fino al Sei Nazioni. C’è Vaccari ala, la
mediana Dominguez-Troncon, Giovanelli capitano, la prima linea Properzi-Orlandi-Cuttitta, e
due azzurri che ci hanno lasciato troppo presto:
Ivan Francescato e Pierpaolo Pedroni.
Roma-Lazio Si chiude col Galles, appena un an-
no dopo. E' il 5 ottobre, 22-31, c’è Checchinato
terza centro, Dominguez, meta di Ivan Francescato. Ma il grande pubblico è assente. Il rugby
dovrà faticare anni prima di attirare gli italiani.
Ma stavolta anche l'Olimpico, dopo il pienone di
San Siro con gli All Blacks del 14 novembre
2009, promette un pubblico da Roma-Lazio.
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
Un Galles mai visto
coi colori dei club
Foto bizzarra, ieri, per il
Galles: i 37 nazionali si sono fatti
fotografare non con la tradizionale
maglia rossa, ma con quella dei
club che li ha visti esordire in
prima divisione.
La tenuta rossa del Llanelli è
quella che spicca di più, con dieci
rappresentanti (compresi Byrne,
Stephen Jones e Priestland),
mentre il capitano Sam Warburton
e Lloyd Williams portavano i colori
dei Glamorgan Wanderers.
LA STATISTICA
Italia, 73 mete dal
2000. Scozia a 70
Dal 2000 al 2011, l’Italia ha
segnato 73 mete in 12 tornei,
poco più di sei a edizione. Peggio
ha fatto la Scozia (70), mentre
Che strano sport
Forchette vietate
E birra a volontà
In campo rimane un codice d’onore antico
Fuori ci si mescola, si canta ma non si fischia
MARCO PASTONESI
betti (roba da calcio e da calciatori). A proposito: «roba da calcio» o «roba da calciatori» è il
più elegante insulto che si possa rivolgere a un rugbista. Recentemente l’ha fatto addirittura un arbitro gallese, Nigel
Owens, a Tobias Botes, azzurro del Benetton («This is not
soccer»). Owens, che domani
sarà proprio il fischietto di
Francia-Italia, è celebre anche
per aver ricordato, a un altro
giocatore: «Non so se ci siamo
incontrati prima, ma io sono
l’arbitro».
Fuorigioco La regola: non si
può stare oltre la linea determinata dal pallone. Chi si trova
oltre, è in fuorigioco. La tradi-
Il capitolo delle
proteste con
l’arbitro è
semplice: non si
può protestare
Perché continui a essere
«uno sport da bestie giocato da
gentiluomini» (secondo la tradizione ovale, il calcio è «uno
sport da gentiluomini giocato
da bestie» e il football «uno
sport da bestie giocato da bestie»), il rugby deve seguire
norme di comportamento —
scritte, orali, pratiche — altrimenti perderebbe i suoi valori,
a cominciare dal rispetto per
gli avversari.
Avanti Avanti ci sarà anche po-
Tifosi italiani e scozzesi festeggiano prima di una partita del Torneo TEDESCHI
sto, ma per conquistare qualche centimetro gli uomini di
mischia (gli avanti, appunto)
spesso ingaggiano una guerra
da trincea. Nelle mischie ordinate, o chiuse, cioè quelle comandate dall’arbitro, le due
prime linee devono osservare
quattro fasi, un rituale indispensabile per ammorbidire
l’impatto. «Crouch» (in francese «flexion», bassi), «touch»
(«touchez», tocco), «pause»
(«pause», pausa), «engage»
(«engagez», ingaggio). Nelle
mischie aperte, cioè quelle naturali, spontanee, dettate dal
gioco, non si calpesta e non si
entra di fianco. Comunque
non si possono fare «forchette» (dita negli occhi), «cravatte» (placcaggi al collo) e sgam-
zione: chi si trova in fuorigioco, siccome non deve trovarsi
lì, viene trattato come se lì non
ci sia. Ecco perché talvolta viene spostato (eufemismo) con i
piedi o in punta di piedi con i
tacchetti, o estratto e sbattuto
per aiutarlo (eufemismo) a
uscire. Ma chi gioca lo sa, e
non protesta. Il capitolo delle
proteste è semplicissimo: non
si protesta. A parlare (non a
protestare) con l’arbitro è autorizzato solo il capitano. Chi
protesta non viene ammonito,
ma la sua squadra è penalizzata di 10 metri, cioè deve retro-
I RITI
LA CURIOSITÀ
LA GAZZETTA DELLO SPORT
V
leader è l’Inghilterra con 187. In
tutto, le mete segnate sono state
739, con una spiccata tendenza
alla riduzione delle marcature: si
è passati dalle 75 del 2000 (come
nel 2002; 74 nel 2001 e 2003) alle
51 mete dell’ultima edizione, terzo
picco negativo dopo le 46 del
2010 e le 50 del 2008.
cedere di 10 metri. E solo chi
ha giocato, sa quanta fatica costa conquistare quei 10 metri.
Fuori campo Non si tifa contro.
La squadra del cuore è incoraggiata e sostenuta (sostenere è
«il» verbo del rugby), la squadra avversaria applaudita o
complimentata («good kick»,
«good game»). E non si fischia
e non si urla durante i calci. Durante gli inni ci si alza in piedi,
chi vuole cantare canta anche
se è stonato (la maggior parte
dei rugbisti è stonata), chi non
vuole cantare non canta anche
se è intonato, chi non conosce
le parole canta in «playback».
Non esistono gabbie, recinzioni o settori, se non quelli previsti dal costo dei biglietti. Non
esistono gabbie culturali: ci si
può sedere anche vicino a tifosi avversari, condividendo
emozioni, ragionamenti e birrette. Il terzo tempo è quello
che si celebra dopo la partita: i
giocatori in un banchetto ufficiale, in giacca e cravatta, anche in smoking, gli spettatori
fuori dallo stadio. Insieme. Bevendoci su. E chi va allo Stade
de France, si ricordi che «la
francesina» non è una snella e
avvenente ragazza di Parigi o
di Brest, ma un disperato placcaggio eseguito schiaffeggiando la caviglia dell’avversario.
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Andrea Masi, 30 AP
VI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
RUGBY
SEI NAZIONI
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
LA STORIA
italia: 515050585854
Primo torneo: 1883
L’Italia c’è dal 2000
La prima edizione del
Torneo si svolse nel 1883 tra le
quattro Home Unions: Inghilterra,
Scozia, Irlanda e Galles, con
LA RADIOGRAFIA
DELLE NAZIONALI
1931 al 1946 compresi, per
l’esclusione dei Bleus. Il torneo
1972 fu incompleto perché, a
causa dei disordini nel Nord
Irlanda, il Galles e la Scozia non
andarono a giocare a Dublino. Nel
2000 l’ammissione dell’Italia ha
portato al Sei Nazioni (a sinistra,
Dominguez in Italia-Scozia 2000).
vittoria dell’Inghilterra (ma non si
giocò Irlanda-Galles). Il primo
torneo completo nel 1884, mentre
furono incompleti quelli 1885,
1886, 1888 e 1889 (Inghilterra
esclusa), 1897 e 1898 (Galles
escluso). Nel 1910 fu ammessa la
Francia e si passò quindi al Cinque
Nazioni che tornò 4 Nazioni dal
I NUOVI GIOIEL
Francia
Italia
Scozia
Fofana l’illusionista
Il ragazzo del Mali
spaventa l’Italia
Barbieri l’ariete
Da flanker pigro
a uomo ovunque
Gray, mito biondo
sulle tracce dello
«squalo bianco»
Wesley Fofana, 23: a Clermont gioca centro o ala AP
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI
PARIGI
E pensare che voleva smettere. «Troppo
dura la vita del rugby — si lamentava —. Forse
la prendevo con leggerezza, ma mi sembrava
che esigesse troppo rigore, troppa disciplina,
troppa fatica». Poi però sono bastate tre parole
del fisioterapista della Nazionale francese giovanile, Jean-Luc Arnaud, a rimetterlo in riga:
«Ma sei pazzo?». «Così ho tirato avanti e credo
di avere fatto la cosa giusta». Wesley Fofana: è
lui quello che voleva smettere prima che cominciasse il bello. E domani indosserà per la prima
volta la maglia dei Bleus, contro l’Italia.
Origini del Mali Ventiquattro anni, parigino ma
di origini africane (Mali), «Wes» ha cominciato
dividendosi fra rugby e calcio: pallone ovale a
scuola (prima nel College Georges Braque, poi
nell’Uso Massif Central di Parigi, quindi nel
Puc, il Paris Université Club) e pallone rotondo
con Jeremy Menez, ex Roma, ora fra Paris Saint-Germain e Nazionale. Nel 2008 il salto nel
Clermont, da «espoir» (speranza, una sorta di
«under») fino alla prima squadra, nel campionato Top 14 e nelle coppe europee. In questa
stagione è esploso: «man of the match» e due
mete contro il Leicester di Castrogiovanni. Un
metro e 78 per 89 chili, ala o centro, Fofana è
dinamite: finte da illusionista e slalom da ballerino, con passaggi blindati, tuffi in meta e l’arte, imparata nel rugby a 7, di far vivere il pallone creando o dettando il sostegno. Su YouTube
c’è un video-tributo in suo onore: una serie di
azioni in cui Fofana sembra spuntare dal nulla
e poi rendersi quasi invisibile ai difensori avversari.
Centro di attrazione Nella prima Francia del nuovo c.t. Philippe Saint-André, Fofana — che non
faceva neanche parte del primo gruppo di convocati — giocherà centro. «Anch’io sono rimasto stupito della scelta. Lo confesso: giocare nella Nazionale di rugby non era il mio sogno
quando ero piccolo, ma strada facendo lo è diventato. Sento un po’ la pressione, ed è giusto
così, altrimenti vorrebbe dire che non mi sarei
ancora reso conto dell’importanza. Ma l’altro
centro è Rougerie, mio compagno di squadra, e
all’ala c’è Malzieu, che non solo è mio compagno di squadra ma anche di camera: con loro
sarò più tranquillo».
Saint-André, certo che «Fofana porterà entusiasmo e freschezza alla squadra», gli ha chiesto
tre cose: «Divertirsi, non essere timido e mostrare quello che fa già nel suo club». «Ci proverò — giura Fofana —. Quello con l’Italia sarà
un grande combattimento. E nei grandi combattimenti io mi diverto sempre».
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Colore: blu
Simbolo:
galletto
81
Tornei disputati
Il carburatore Quell’estate Robert arrivò a Par-
25 Vinti
ma insieme al fratello Michael, pilone di sei anni più vecchio. Tutti si accorsero che i due erano due forze della natura, ma la loro propensione naturale allo sport — Michael arrivava dalla
lotta, Robert aveva praticato mille sport al colle-
Richie Gray, 22 anni, contro la Francia LAPRESSE
Colore: azzurro
Simbolo:
scudetto
12
Tornei disputati
0 Vinti
9 Grandi Slam
0 Grandi Slam
Allenatore
P. Saint-André
Capitano
T. Dusautoir
Allenatore
J. Brunel
Capitano
S. Parisse
Punto
di forza
Talento ovunque
Punto
debole
Cali di tensione
Stella
I. Harinordoquy
Punto
di forza
La mischia
Punto
debole
Lettura del gioco
Stella
M. Castrogiovanni
Robert Barbieri, 27 anni: 11 caps, il primo nel 2006 FAMA
ge — si scontrava con una certa indolenza e
con la passione per il cibo. «Rispetto a Michael,
Robert aveva disponeva di un "carburatore" migliore — scherza Sgorlon —, il metabolismo lo
aiutava meglio a bruciare quello che mangiava.
Quando tornava dalle vacanze estive in Canada, a casa dei genitori, tornava sempre con un
paio di chili in più, ma li smaltiva in fretta».
S
Imanol
Harinordoquy,
31 anni AFP
Carriere parallele Le quattro stagioni a Parma
hanno aperto a Robert le porte dell’azzurro, ed
è curioso che il suo esordio, l’11 giugno 2006 a
Tokyo contro il Giappone, sia arrivato il giorno
dopo la prima presenza del fratello con la maglia del Canada, a Toronto contro l’Inghilterra
A. Se la carriera internazionale di Michael sarebbe presto finita (due caps), quella di Robert
continua. Anzi, nonostante i 16 caps dal 2006 a
oggi, l’impressione è che entri nel vivo solo ora.
Perché nel frattempo Bob è maturato. A Treviso dal 2007, ha superato infortuni, ha messo da
parte l’indolenza ed è diventato uno degli uomini chiave per Franco Smith. Alle doti fisiche —
nei test sulla forza esplosiva, a Treviso non ha
rivali — ha aggiunto una presenza imponente
nel gioco. Placca, caccia palloni a terra, fa da
ariete. Una quantità di lavoro enorme. Il 2 ottobre a Dunedin, nel match chiave del Mondiale
con l’Irlanda, Mallett gli aveva preferito Mauro
Bergamasco. Ora è arrivato il suo turno.
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DELLA SQUADRA
Figlio di paisà A scoprirlo era stato «Ciro» Sgor-
lon, uno che di terze linee se ne intende. «Quell’anno ero andato al Mondiale under 20 per
l’Overmach Parma — racconta il sandonatese,
n.6 nel leggendario Francia-Italia 32-40 di Grenoble 1997 —. Tra i canadesi era l’unico moro,
tutti gli altri erano biondi. Giocava numero otto: veloce, aggressivo, gran fisico, e poi il cognome italiano lo rendeva ancora più appetibile.
Papà è calabrese, la mamma ciociara. Li ho conosciuti, i classici paisà che parlano mezzo inglese e mezzo dialetto.
D
numeri
D
numeri
Nove anni fa, quando arrivò a Parma, in
pochi avrebbero scommesso che un giorno Robert Barbieri sarebbe diventato un azzurro, sfilando il n.7 a Mauro Bergamasco. Perché quel
19enne arrivato da Toronto mostrava dei mezzi fisici straordinari, ma tendeva al vizio peggiore per un uomo di mischia: era pigro.
DELLA SQUADRA
DELLA SQUADRA
numeri
D
SIMONE BATTAGGIA
S
Martin
Castrogiovanni,
30 anni IPP
La Francia ha avuto Sébastien Chabal.
Grosso, barbuto, cavernicolo, non così forte da
giocare in Nazionale con continuità ma abbastanza glamour per diventare un’icona mediatica. In Inghilterra c’è stato Jonny Wilkinson, antidivo fino al midollo ma così determinante nella conquista della Coppa del Mondo 2003 da
diventare (suo malgrado) un simbolo. Brian
O’Driscoll in Irlanda è un dio, Shane Williams
lo è stato in Galles. E in Scozia? Anche a sforzarsi, da quando il rugby si è aperto al professionismo, il Cardo fa fatica a trovare un atleta simbolo, conosciuto dai bambini e dalla vecchina,
uno che superi il circolo di appassionati e sia
riconosciuto e amato da tutti. L’ultimo, forse, è
stato Gavin Hastings, ma parliamo ormai di
venti anni fa. Quello che poteva essere il suo
successore, Chris Paterson, ha sempre tenuto
la popolarità fuori dalla porta di casa, aiutato
in questo anche dall’aver attraversato il periodo più gramo nella storia del rugby scozzese.
Ragazzo d’oro Per tutti questi motivi, oggi a
Edimburgo contano tanto su Richie Gray. Ventidue anni, 207 cm per 125 kg, il seconda linea di
Glasgow ha tutto per diventare un’icona. È
biondo come John Jeffrey, emblema dell’ultimo Slam scozzese (1990), la sua faccia da bambinone ha spinto i tifosi di Glasgow a colorare
lo stadio con migliaia di maschere a sua immagine, la sua presenza lo ha portato fino alle passerelle di New York, dove ha sfilato con kilt e
maglia della Nazionale. Per fortuna è anche forte. Al di là delle prevedibili doti in touche —
l’anno scorso a Edimburgo ha rubato all’Italia
parecchi lanci —, si distingue per la presenza
nel gioco aperto e per avere due mani particolarmente docili con la palla, dote piuttosto rara
per un seconda linea. Qualità che lo hanno fatto diventare il giocatore più pagato del rugby
scozzese, quando a novembre ha firmato un
triennale per Sale (2012-2015) per oltre cinquecentomila sterline.
Colore: blu navy
Simbolo:
cardo
117
Tornei disputati
22 Vinti
3 Grandi Slam
Allenatore
A. Robinson
Capitano
R. Ford
Punto
di forza
Il piede di Parks
Punto
debole
Continuità
Stella
D. Parks
S
Dan Parks, 33
anni, apertura
AFP
Il miglior nemico Al di là della bravura e dell’im-
magine, però, Richie sa che diventerà un eroe
popolare solo trascinando la Scozia alla vittoria. A settembre, la prima esclusione di sempre
dai quarti del Mondiale ha smorzato l’entusiasmo per una nazionale che sembrava in crescita, dopo che in due anni aveva schiacciato Australia, Argentina e Sudafrica. Lo Scozia-Inghilterra di domani a Murrayfield è, in questo senso, l’opportunità migliore per ripartire. Vincere
la 130ª sfida contro un «auld enemy» in pieno
ricambio garantirebbe alla squadra di Andy Robinson l’entusiasmo per puntare alla parte alta
della classifica del Torneo, dove manca ormai
da troppo tempo. E Richie potrebbe fare i primi
passi verso l’immortalità.
si.ba.
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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
I TROFEI
Classifica ufficiale
introdotta nel 1993
Il Sei Nazioni è il solo
grande torneo che non ha
adottato il sistema di punteggio
australe: rimangono i due punti a
vittoria, 1 a pareggio e 0 a
italia:Diverse
515050585854
sconfitta.
edizioni si
chiusero con vittorie a pari
merito: nel 1973 le 5 squadre
chiusero tutte ex aequo con due
vittorie a testa. Dal 1993 c’è una
classifica ufficiale e in caso di
arrivo a pari, vale la migliore
differenza punti fatti/subiti nel
torneo. Oggi vengono messi in
palio anche la Triplice Corona (a
chi tra Scozia, Galles, Inghilterra
e Irlanda batte le altre tre), la
Calcutta Cup tra Scozia e
Inghilterra (nella foto a destra, il
trionfo scozzese nel 1990) e il
Trofeo Garibaldi, assegnato dal
2007 tra Francia e Italia.
L’ALBO D’ORO
Nel 2011 fu festa
inglese senza Slam
Nel 2011 il Torneo andò
all’Inghilterra, ma la festa fu
rovinata dall’Irlanda, che
nell’ultimo turno, a Dublino, battè
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VII
24-8 gli uomini di Martin
Johnson. L’Italia chiuse all’ultimo
posto, ma battè la Francia 22-21.
L’albo d’oro del 6 Nazioni (in nero
gli Slam): 2000, 2001 Inghilterra;
’02 Francia; ’03 Inghilterra;
’04 Francia; ’05 Galles; ’06, ’07
Francia; ’08 Galles; ’09 Irlanda;
’10 Francia; ’11 Inghilterra.
LLI D’EUROPA
Inghilterra
Irlanda
Galles
Farrell l’eletto
Un bimbo erede
di Wilkinson
O’Brien il rude
Eroe su Twitter
ma non lo usa
Jolly Priestland
Il 10 tanto atteso
giocava estremo
DELLA SQUADRA
numeri
D
numeri
D
DELLA SQUADRA
DELLA SQUADRA
numeri
D
L’Irlanda è al crepuscolo della «O’ generation», ma c’è un altro «O» che dà speranza a
Dublino. Perché se Brian O’Driscoll a 33 anni
salterà il Torneo per l’infortunio alla spalla, Ronan O’Gara a 34 sembra ormai aver abdicato a
Jonathan Sexton — salvo poi entrare per mettere il calcio decisivo, come l’anno scorso contro
l’Italia — e Paul O’Connell a 32 vive gli ultimi
bagliori della sua immensa leadership in mischia, Sean O’Brien, a 24 anni, ha davanti a sé il
meglio della carriera.
Bulldozer Fisico da spaccalegne e immancabile
Owen Farrell, 20 anni, centro dei Saracens REUTERS
LUCA CASTALDINI
Altro che raccomandato. Owen Michael
Farrell da Wigan sarà pure il figlio di Andy, stella
del rugby a 13 poi convertito al 15 e oggi assistant del c.t. inglese Stuart Lancaster, ma arrivateci voi a giocare titolare a 20 anni a Murrayfield
con la Rosa sul petto. Soprattutto avendo già alle
spalle un percorso netto iniziato a scuola alla St.
George di Harpenden e passato per tutte le nazionali giovanili, dall’under 16 (di cui fu capitano)
fino alla «20», con cui lo scorso giugno perse a
Padova la finale del Mondiale con i Baby Blacks.
Colore: bianco
Simbolo:
rosa
115
Tornei disputati
36 Vinti
Predestinato «Non è un raccomandato, questo è
un predestinato» — spiega Vittorio Munari, d.g.
del Benetton che contro i Saracens, in Heineken,
da Farrell jr. ha preso 22 punti (con tre mete) a
Londra e 12 a Monigo —. È cresciuto avendo come esempio un padre eccellente ieri da giocatore
e oggi come tecnico. Il problema semmai è un
altro: negli ultimi anni, in Inghilterra, appena un
talento dimostra grandi doti gli danno il numero
10». Infatti Farrell, centro da 94 kg per 181 cm
che Lancaster contro la Scozia schiererà invece
come n. 12 in una linea di trequarti molto "saracena" (ci sono anche Hodgson, Barritt e Strettle), col club gioca apertura, ruolo in cui ha guidato i suoi nella finale dell’ultima Premier con Leicester, battuto 22-18 con 17 suoi punti. «La storia è piena di primi centri diventati poi apertura,
da Ella e Lynagh, da Larkham a Giteau e Mehrtens. Il fatto è che Farrell è ancora nella curva di
crescita, pur dimostrando un ottimo bagaglio di
abilità, che i suoi allenatori dovranno poi guidare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rhys Priestland, 25 anni, al Mondiale contro Figi AP
Colore: verde
Simbolo:
trifoglio
117
Tornei disputati
19 Vinti
2 Grandi Slam
Allenatore
S. Lancaster
Capitano
C. Robshaw
Allenatore
D. Kidney
Capitano
P. O’Connell
Punto
di forza
Qualità ovunque
Punto
debole
Riparte da zero
Stella
C. Ashton
Punto
di forza
Terza linea feroce
Punto
debole
Manca O’Driscoll
Stella
P. O’Connell
Sean O’Brien, 24 anni, contro la Francia nel 2011 AFP
scorso a Dunedin lo elevò a uomo del match
dopo aver sbriciolato, percussione dopo percussione, i sogni mondiali dell’Italia.
Eroe di Twitter La corsa del Trifoglio in Coppa
S
Chris Ashton,
24 anni,
trequarti ala AFP
del Mondo si fermò ai quarti, ma O’Brien è diventato il nuovo idolo del rugby irlandese. Piace perché è rude, forte, cattivo, ignorante nel
senso rugbistico del termine. Gioca nel Leinster, ma è l’opposto rispetto allo stereotipo del
dublinese ricco, mezzo intellettuale e viziato.
Arriva dalla campagna e nella terra ha i propri
valori. A differenza del compagno Heaslip non
passa le giornate su Twitter, eppure proprio sul
social network è il protagonista di una saga popolare che l’ha trasformato in un supereroe. Su
Sean O’Brien facts, i suoi fan gareggiano a inventarsi storie improbabili che lo vedono protagonista, un po’ come avviene per Chuck Norris.
Alcune sono rispettose («Appena nato Sean
O’Brien ha chiesto scusa alla mamma e ha voluto guidare la macchina per riportarla a casa»),
altre più grevi («Sean O’Brien è capace di fondere diamanti schiacciando pezzi di carbone con
le chiappe»). Di certo, quando sarà l’ora di buttare via il cappellino col ciuffo di O’Driscoll, dalle parti di Lansdowne Road compariranno migliaia di caschetti alla O’Brien.
Anche il Galles, come l’Italia, è andato al
Mondiale col problema dell’apertura. Ma se Nick Mallett si era trovato da un giorno all’altro
senza Craig Gower, Warren Gatland aveva invece un problema di abbondanza. In attesa che
Dan Biggar arrivasse a piena maturazione, si
arrovellava sul solito quesito: meglio il piede e
il pragmatismo di Stephen Jones o la vivacità
offensiva di James Hook?
La terza via La risposta sarebbe arrivata all’im-
12 Grandi Slam
Record di precocità Ai Saracens dal 2008, Owen
debuttò in Premier a 17 anni e 11 giorni, record
assoluto poi battuto da George Ford del Leicester. E secondo è arrivato anche nella classifica
del miglior giovane dell’ultimo torneo inglese,
superato da Manu Tuilagi, ma se si considera che
Farrell era stato spedito a farsi le ossa ai Bedofrd
Blues (National League, la Serie B) ecco spiegato
come la sorpresa, al momento delle convocazioni, non sia stata poi così grande. «Infatti non c’è
da stupirsi — conferma il suo compagno di club
Carlos Nieto, pilone con 34 caps azzurri —. Tecnicamente è forte e come ragazzo è molto maturo, anche quando deve parlare alla squadra del
piano di gioco dimostra grande intelligenza». Nato quando i suoi genitori erano minorenni,
Owen, che come il padre si diletta con il golf, ha
due sorelle poco più piccole e un fratellino di pochi mesi, cui spesso, abitando ancora in famiglia,
fa da babysitter. Quanto al suo ruolo, Chango
Nieto non ha dubbi: «Per ora lo vedo meglio da
12, rispetto a Charlie Hodgson, da cui sta imparando molto, non è così veloce ad attaccare la
linea e ha meno visione di gioco».
caschetto in testa, il terza linea del Leinster ha
esordito con la maglia verde nel novembre
2009 contro le Figi. Il primo cap da titolare sarebbe arrivato un anno più tardi contro Samoa,
ancora da flanker. Nel febbraio 2011, alla vigilia di Italia-Irlanda del Sei Nazioni, l’assenza di
Jamie Heaslip sembrava una buona notizia per
gli azzurri, che invece in campo trovarono un
numero 8 ancora più forte: metri e metri corsi
palla in mano, straordinarie capacità nel dare
continuità all’azione con gli offload, placcaggi
duri e presenza feroce nei raggruppamenti. In
quei mesi, O’Brien garantiva gli stessi standard
di gioco anche al Leinster, dando un contributo
enorme alla conquista di Heineken Cup e Celtic
League. A maggio la sua elezione a giocatore
europeo dell’anno sarebbe apparsa a tutti strameritata, così come il plebiscito che il 2 ottobre
provviso, inaspettata, il 6 agosto a Twickenham. Sei minuti prima del test premondiale
Inghilterra-Galles, Stephen Jones si ferma per
la contrattura a un polpaccio. James Hook non
c’è, così Gatland decide di spostare all’apertura
Rhys Priestland, che nelle previsioni doveva
giocare estremo, girando il 15 a Morgan Stoddart.
Mente resettata Il bello è che Rhys se n’era fatto
una ragione. Due anni prima aveva chiesto al
tecnico degli Scarlets Nigel Davies di giocare
apertura, perché era il ruolo che sentiva di più.
Davies lo aveva accontentato tenendolo per
mezza stagione in panchina, a veder giocare
Stephen Jones. Così Priestland aveva capito
che ci si divertiva di più a giocare, anche da
estremo, e si mise a disposizione degli Scarlets
e, poi, anche del Galles. Fino alla grande opportunità. «Quel giorno mi avevano detto che Jones non stava bene e che avrei potuto giocare
apertura, ma sono stati minuti abbastanza surreali. Conoscevo le chiamate, eppure era come
se la mia mente fosse stata resettata. Per fortuna mi hanno aiutato Mike Phillips all’interno e
Jamie Roberts all’esterno».
Colore: rosso
Simbolo:
tre piume
117
Tornei disputati
35 Vinti
10 Grandi Slam
Allenatore
W. Gatland
Capitano
S. Warburton
Punto
di forza
Intensità
Punto
debole
Troppi infortuni
Stella
G. North
Incisivo Da quel momento, solo gli infortuni gli
S
Paul O’Connell,
32 anni, seconda
linea AFP
avrebbero levato la maglia numero 10. La buona prestazione del sabato successivo a Cardiff
convinse Gatland a portarlo al Mondiale come
prima scelta, davanti a Hook e allo stesso Stephen Jones, e sarebbe stato lui a guidare i Dragoni alla qualificazione in un girone non agevole, nonostante la sconfitta — immeritata — contro il Sudafrica nel primo turno. Poi le vittorie
contro Samoa, Namibia e Figi e il trionfo nei
quarti con l’Irlanda, quando però uscì al 78’ per
l’infortunio a una spalla. Fu così escluso dalla
semifinale con la Francia, e in molti pensano
che la clamorosa occasione persa sia maggiormente imputabile all’assenza di Priestland,
piuttosto che all’espulsione del capitano Warburton al 18’. Di certo nella finalina contro l’Australia, Priestland rientrò e la differenza si vide.
Ecco perché Gatland ha voluto aspettare fino a
oggi e verificare le sue condizioni, prima di dare il XV per l’Irlanda. Per giocare apertura, questa volta Rhys non dovrà pregare l’allenatore.
si.ba.
si.ba.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
George North,
19 anni,
trequarti ala AP
VIII
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012
italia: 515050585854

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