Informazioni - OÖ Volksbildungswerk
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Österreichisches Post AG Info.Mail Entgelt bezahlt ! Informazioni ! Società Dante Alighieri Comitato di Linz Sezioni Steyr e Wels Österreich.– Italienische Gesellschaft Bethlehemstr 1d, 5. Stock A-4020 Linz Telefon: 0732 / 79 49 29 e-mail: dante.alighieri.linz@liwest.at OÖ. VOLKSBILDUNGSWERK Bildung schafft Kultur Grazie Kurt! In questo numero: In memoriam Jahrgang 2012 Nr.3 Anno 2012, Numero 3 1 Le conferenze di aprile-maggio 2012: Arte e moda 2 Die Fremde 3 viaggio culturale 2012: Lago di Garda 4 Vita della Dante 7 I prossimi Appuntamenti 8 - Le conferenze - Festa d’avvento al casineum - Festa della Dante 2013 Carissimi amici, con grande dolore abbiamo appreso la notizia della morte del nostro amato ex vice-presidente della Società Dante Alighieri di Linz, Dkfm. Kurt Krippner, avvenuta il 24 settembre 2012. Per molti anni è stato un valente ed entusiasta collaboratore della nostra società e per diversi anni ci ha fornito e preparato anche gli itinerari per i nostri viaggi culturali in Italia. Per quanto posso dire personalmente, era una persona molto colta e interessata all’Italia, alla sua cultura e ai suoi problemi. Aveva anche lavorato per diversi anni a Milano, la mia città natale, e spesso ci ha intrattenuto e divertito con i suoi numerosi aneddoti e barzellette, raccontati sempre in forma elegante e con una certa compostezza „all’inglese“. Grazie Kurt, per tutto quello che hai fatto per noi. Ti ricorderò sempre, ti ricorderemo sempre con affetto. Luisella Kimmel e la Società Dante Alighieri con tutti i suoi soci Luisella Kimmel Informazioni Pagina 2 di 8 Da Ferragamo a Furla: Un secolo di moda e arte in Italia Mag. Elena Spinazzé Piccolo glossario il legame: Verbindung citare: zitieren, erwähnen in vista: (hier) bedeutend costoletta: Rippchen fondare: gründen cerchio: Kreis sasso: Stein lanciare: werfen svolta: Wende calzolaio: Schuster sedicenne: sechzehnjährig raggiungere: erreichen calzatura: Schuhware rivendicare: Anspruch erheben suola: Sohle zeppa: Blockabsatz sughero: Kork rafia: Bast tomaia: Oberleder camoscio: Gämse (hier) Wildleder notorietà: Berühmtheit accostamento: Kombination bauletto: kleiner Koffer ventata: Windstoß la persecuzione: Verfolgung Il 24 aprile 2012, la dott.ssa Elena Spinazzé ci ha presentato in una conferenza entusiasmante un aspetto dell’italianità che costituisce la base della cultura italiana e della sua fama mondiale: la creatività e il senso estetico che si esprimono nell’arte e nella moda. Numerosi sono gli esempi che testimoniano del forte legame e dello scambio tra i due settori; per la pittura basti pensare ad opere come “La Primavera” di Sandro Botticelli (1445-1510), il “Ritratto di giovane donna” (“Antea”) del Parmigianino (1503-1540), “Il sarto” di Giovan Battista Moroni (1522-1578/79), per citarne solo alcune. Numerose sono anche le creazioni di stiliste e stilisti dai forti richiami artistici. Dall’arte classica prese ispirazione Mariano Fortuny (1871-1949), il creatore della tunica “Delphos” (1913), prototipo del vestito plissé, e stilista per personaggi in vista nella sua epoca, come Isadora Duncan, Eleonora Duse, Sarah Bernhardt e Peggy Guggenheim. Elsa Schiaparelli (1890-1973), definita da Coco Chanel “l’artista che fa vestiti”, è nota soprattutto per i suoi rapporti stretti con il Surrealismo e il Cubismo. Della sua collaborazione con Dalì testimoniano per esempio i cappelli a forma di cono gelato o di costoletta d’agnello. Famoso in tutto il mondo per i suoi abitiscultura è Roberto Capucci. Nato a Roma nel 1930, fonda la sua casa di moda nel 1950, e a soli 26 anni viene definito da Christian Dior “il miglior creatore di moda italiana”. Nello stesso anno, 1956, vince con la “linea di scatola” l’Oscar della Moda a Boston, il Neiman Marcus Award, prima volta per un italiano. L’abito più conosciuto di quest’epoca è senz’altro il “Nove Gonne” in taffetà rosso, ispirato dai cerchi prodotti da un sasso lanciato nell’acqua. Dopo alcuni anni trascorsi a Parigi, ottenendo successo e critiche positive da parte della stampa, nel 1968 torna definitivamente a Roma dove, tra l’altro, realizza gli abiti di Silvana Mangano e Terence Stamp per il film “Teorema” di Pasolini. Nel 1980 avviene la svolta: decide che la sua creatività deve viaggiare libera, così si allontana dalle istituzioni come la Camera della Moda. Comincia a realizzare le sue collezioni una volta l’anno e le presenta in città diverse, come la mostra personale di un artista. Nel 1995 dodici dei suoi abiti sono esposti alla Biennale di Venezia. Molte delle “sculture in tessuto” di Capucci sono ospitate a Palazzo Pitti di Firenze, al Museo Fortuny di Venezia, al Victoria and Albert Museum di Londra e al KHM di Vienna. Salvatore Ferragamo, nato a Bonito (Avellino) nel 1898 e morto a Firenze nel 1960, iniziò molto giovane a lavorare come calzolaio. Appena sedicenne, raggiunse i suoi fratelli in California, dove creò artigianalmente calzature per l’American Film Company realizzando scarpe su ordinazione per attori e attrici, quali Bette Davis, Marlene Dietrich e Rita Hayworth. Nel 1927 tornò in Italia per aprire a Firenze un laboratorio dove lavoravano circa 60 artigiani: fu la prima produzione su larga scala di calzature realizzate interamente a mano. Rivendicò l’invenzione, nel 1938, delle scarpe con suola a zeppa e fece esperimenti con materiali come il sughero, la rafia, il pizzo, il taffettà e il nylon. Nel 1947 creò il modello “Invisibile” con tomaia di filo di nylon trasparente e zeppa a F in camoscio nero. Nello stesso anno ricevette il Premio Neiman Marcus Award. Tra le creazioni più famose del “calzolaio delle dive” sono “Rainbow” (per Judy Garland), i sandali con tacchi a forma di piramidi, quelli in oro a 18 carati o con piume variopinte. Dal 1938, il palazzo Spini Feroni di Firenze ospita la sede della ditta e il Museo Salvatore Ferragamo. Giuliana Coen, in arte Roberta di Camerino, nata nel 1920 e morta nel 2010 a Venezia, ha acquisito notorietà internazionale per il suo “total look” e la celebre “rivoluzione del colore”. Attraverso alcune geniali invenzioni soprattutto l’utilizzo di velluti e di accostamenti cromatici del tutto insoliti per le borse femminili, ma anche di forme stravaganti e divertenti, come il bauletto “Bagonghi”- lo “stile Roberta” portò una ventata di freschezza e di novità nel mondo della moda. La mitica borsa “Bagonghi”, fotografata nel 1956 (lo stesso anno in cui la stilista venne premiata con il Neiman Marcus Award) al braccio di Grace Kelly, fu creata nel periodo trascorso in Svizzera, dove la famiglia Coen, di religione ebraica, aveva trovato rifugio dalle persecuzioni fasciste Informazioni Pagina 3 di 8 durante gli anni della seconda guerra mondiale. Negli anni ’60 il suo stile iniziò a interessare anche altri accessori dell’abbigliamento femminile (foulards, ombrelli, valigie) per trovare infine un altro campo di sperimentazione nell’abito da giorno e da sera, per il quale Roberta di Camerino inventò il “trompe-l’œil”, in cui i bottoni, le pieghe, le cinture non sono reali ma semplicemente stampati sul jersey. La consacrazione del suo talento di creatrice a tutto tondo arriva nel 1980 a New York, quando il Whitney Museum of American Art le dedica una mostra che prova anche come l’arte sia affascinata dal suo modo di lavorare. Altro grande riconoscimento: nel 1987 arriva sulle pagine di “Topolino” come stilista “Ruperta di Canarino”. Furla, la famosa azienda di moda italiana che opera nel campo della pelletteria, è stata fondata a Bologna nel 1927 da Aldo e Margherita Furlanetto. È specializzata in oggetti e accessori dedicati al mondo femminile, dalle borse alle cinture, ai portachiavi, ai gioielli. Ultimamente ha iniziato a produrre alcune linee di borse e accessori da uomo. Ha numerosissimi negozi monomarca in 64 paesi nel mondo. L'attività del gruppo è direttamente gestita dalla famiglia fino al 2007, quando la carica di amministratore delegato per la prima volta viene assunta da un manager esterno, Paolo Fontanelli. Nel 2008 per volontà di Giovanna Furlanetto, attuale presidente della società Furla, è stata creata la "Fondazione Furla", con sede a Bologna, che si prefigge la missione di allargare le possibilità di affermazione dei giovani talenti nei mestieri creativi, dall'arte alla moda. Il Premio “Furla per l’Arte” nasce nel 2000 dalla volontà di documentare e sostenere gli artisti emergenti per incoraggiare e promuovere la cultura contemporanea nelle sue varie espressioni: video, fotografia, pittura, installazioni, performances, scultura. Prof. Mag. Luise Gütlinger “Die Fremde: vivere e scrivere in terra straniera” Nella sua conferenza dell’8 maggio 2012 la dott.ssa Mariangela Novelli ha trattato un tema che è più attuale che mai: l’interculturalità. Di solito, quando si pensa all’Italia, vengono in mente aspetti positivi come il sole, il mare, il bel paesaggio, la ricca cultura, la buona cucina, il vino ecc. Però, con la crisi economica, la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, ha raggiunto dimensioni tali da far migrare sempre più italiani dal sud verso il nord e all’estero. La letteratura dell’interculturalità, chiamata “Ausländerliteratur”, “Gastarbeiterliteratur” oppure “Migrationsliteratur”, comunque è una letteratura che scaturisce dallo spazio creato dall’intersezione, dall’incontro di due o più culture. Secondo Gino Carmine Chiellino: “Per interculturalità non si intende narrare l’altro, ma sé stessi in un contesto di diversità culturale.” La letteratura tedesca dell’interculturalità nasce praticamente con l’emigrazione italiana in Germania che inizia nel 1955 con il primo accordo fra Germania e Italia (firmato a Roma il 20 dicembre 1955) per il reclutamento di manodopera straniera. Seguiranno Spagna e Grecia, Turchia, Marocco, Portogallo, Corea, Tunisia, Jugoslavia. Per creare una rete di solidarietà e di rifugio si formano comunità di simili di origine, lingua o religione, che diventano le isole di un “arcipelago multiculturale” in cui si riproducono regole, costumi e memorie dei paesi d’origine. In questo arcipelago, la società di accoglienza rappresenta il mare, cioè il tessuto connettivo fatto di lingua, storia, cultura e organizzazione sociale. Dal confronto e dall’interazione tra le diverse culture nasce la cosiddetta letteratura dell’interculturalità. La prima difficoltà che accomuna i letterati che scrivono in lingua tedesca/italiana, è focalizzata nella parola tedesca intraducibile “Fremde”. Carico di significati – l’estraneo – l’estraneità – la terra straniera -, questo termine esemplifica il travaglio degli autori che vivono in un paese straniero. Nella sua fase iniziale la “Gastarbeiterliteratur” assume un carattere privato e una funzione terapeutica: si scrive in primo luogo nella lingua d’origine e ci si rivolge a un partner ideale come destinatario con il quale interloquire per compensare l’emarginazione. Il genere letterario preferito è la poesia e i temi cruciali sono l’impossibilità di un ritorno in patria, la ricerca di una nuova dimensione per risolvere il dilemma della nazionalità e il lamento per il proprio destino. Le immagini più frequenti sono la valigia, il treno, la stazione, la foto e la lettera. I principali esponenti di questa letteratura sono: • Gino Carmine Chiellino, nato a Carlopoli (Cs) nel 1946, oggi docente di comparatistica all’università di Augsburg • Franco Biondi, nato a Forlì nel 1947 ed emigrato con la famiglia all’età di 18 anni • Carmine Abate, calabrese nato nel 1954; “La festa del ritorno” • Marisa Fenoglio, nata ad Alba nel 1933, vive a Marburg, in Germania. “Vivere altrove”, “Il ritorno impossibile”. • Lisa Mazzi, nata a Modena, ha scritto una piccola raccolta di poesie dal titolo “Sprachfragmente”. Con la lettura di tre di queste poesie e le rispettive traduzioni fatte da lei, l’ascolto della canzone inedita “Il paradiso non è qui” (di cui una frase caratteristica è “Per cognome qui ci chiamano Spaghetti”) di Lucio Battisti e con la lettera scritta al papà emigrato dal figliolo rimasto in Italia con la mamma, la dott.ssa Novelli ha concluso la sua bella conferenza provocando forti emozioni. GRAZIE! Prof. Mag. Luise Gütlinger Informazioni Pagina 4 di 8 Il viaggio culturale del 2012 LAGO DI GARDA – 3.6. – 8.6.2012 Voltaire hat gesagt: „Reisen tut immer gut!“. Ich kann mich seinen Worten nur anschließen. Sobald wir in Alto Adige sind, können wir den Anblick der schroffen Felsen, der Weinberge, des wilden Eisack und der ruhigen Etsch genießen, oft gesehen, immer wieder schön. Mittagspause ist in Klausen, unsere liebe Silvia hat vorgesorgt und uns im Wirtshaus „Walther von der Vogelweide“ untergebracht. Das Lokal ist hübsch und das Essen ausgesprochen gut! - Wir haben Zeit; wer mag, kann sogar zum Kloster Seeben (oder Säben, wie es hier geschrieben steht) hinauf wandern. – Ein bisschen Einstimmung auf den Gardasee gibt es mit einer Geschichte, die Silvia uns erzählt. Limone wurde von einem Wildschwein gebissen. Sein Vater Benaco (zugleich der ursprüngliche Name des Gardasees) pflegte ihn gesund. Zum Dank widmete sich der junge Mann der Agrarwirtschaft und pflanzte Zitronen an. Seither haben sie und das Städtchen ihre Namen. Wohlbehalten sind wir in Peschiera angelangt. In unserem Refugium, dem Hotel „Al fiore“, waren wir bestens untergebracht, das Essen war ausgezeichnet. Ponte Visconteo, Valeggio sul Mincio Lunedì - Wir sind bereit für Erkundungen - leider regnet es. Keine schöne Aussicht für den Parco Giardino Sigurtà in Valeggio sul Mincio, der als erstes auf dem Programm steht. Zuvor zeigt uns Silvia jedoch noch die Visconti-Brücke, erbaut zwischen 1393 und 1395, welche Gian Galeazzo Visconti als Staudamm errichten ließ. Der Plan blieb allerdings unvollendet. 50 Jahre später diente er als Bollwerk gegen die Venezianer, die ihre Kriegsflotte den Mincio hinauf in den Gardasee schicken wollten. Die Brücke ist 650 m lang und 21 m breit. Am 3. Dienstag im Juni (dafür sind wir leider zu früh dran) findet auf ihr die Festa del nodo d´amore statt, welche gigantische Ausmaße hat. Nodo d´amore heißt Liebesknoten und es gibt eine Geschichte, wie es zu diesem Namen kam. Erwähnter Gian Galeazzo kämpfte mit seinen Truppen gegen die Mantuaner. Im Mincio, so erzählte man ihnen, lebten wunderschöne Nymphen. Manchmal stiegen sie aus dem Fluss, um am Ufer zu tanzen. Dabei müssten sie aber das Aussehen grässlicher Hexen annehmen. Ein junger Hauptmann, Malco, sah sie, schnell verschwanden sie im Wasser. Nur Silvia blieb zurück und Malco sah sie in ihrer schönen Nymphengestalt. Sie verliebten sich auf der Stelle ineinander, aber die Nixe musste in den Fluss zurück. Als Pfand ihrer Liebe schenkte sie Malco ein goldenes Taschentuch mit einem zarten Knoten. Aus Liebe zu ihr stürzte er sich bereitwillig in die Fluten und ließ das Taschentuch am Ufer zurück. Und seit der Zeit formen die Frauen diese nodi d´amore. Da sich bis zu 4.000 Gästen an ihnen delektieren, ist das eine Menge Arbeit, denn - zu kaufen gibt es die „nodi“ nicht. Serviert werden sie mit Butter und Salbei, gefüllt sind sie mit Kürbiscreme. La leggenda del nodo d’amore Dann sind wir beim Park, was nun? Es regnet so stark, dass an einen Spaziergang nicht zu denken ist. Abhilfe wird in Form eines trenino geschaffen, der uns gemütlich durch die Anlage „zuckelt“. Gegründet hat diesen Park Doktor Carlo Sigurtà. Er hat aus der trockenen Hügelvegetation ein Paradies geschaffen, indem er ein hundertjähriges Recht genutzt hat, Wasser aus dem Mincio für die Bewässerung zu verwenden. Seit 1978 kann man die 50 Hektar umfassende Anlage bestaunen. Zur Erinnerung ein Auszug aus dem Spruch vom „Stein der Jugend“ bei der Großen Eiche: „Ihr werdet so lange jung sein, wie Euer Herz die Botschaft der Schönheit, der Kühnheit und des Mutes aufnehmen wird. Die Botschaft der Größe und der Stärke, die Euch von der Welt, einem Menschen oder von der Unendlichkeit geschenkt werden!“ In Garda machen wir Mittagspause, der Regen hat nachgelassen und dann ist er ganz vorbei. Ich bewundere die Italiener einmal mehr. Mit einer affenartigen Geschwindigkeit werden die Tische abgewischt, Tischdecken aufgelegt und alles sieht aus, als wäre nichts gewesen. Garda und der Gardasee verdanken ihre Namen einer weiteren Nymphe - Engardina. Parco Giardino Sigurtà Viale delle rose Informazioni Pagina 5 di 8 Sie lebte in einem kleinen Bergsee, aber Neptun, der seine Flossen – pardon Finger – von keiner Schönheit lassen konnte, entdeckte sie dennoch. Sie ging mit ihm unter der Bedingung, einen größeren See zu bekommen. Wie man sehen kann, wurde ihr dies gewährt. Und weil sie leuchtend blaue Haare hatte, bekam er deren Farbe. Egal, ob er nun Bénaco- oder Gardasee heißt, er ist wunderschön. Zauberhaft die Vegetation: Oliven, Oleander in allen Farben, Zypressen und und und! Wir machen einen Abstecher nach Punta S. Vigilio. Der Renaissance-Philosoph Agostino di Brenzone nannte ihn den „schönsten Ort der Welt“. Das ist natürlich Ansichtssache, bezaubernd ist das Plätzchen allemal. Als Kontrastprogramm fahren wir Richtung Norden. Hoch über dem Etschtal in den Felsen des Monte Baldo-Massivs (773 m über dem Meer) thront eine Kirche, die wir besuchen. Der kleine Ort heißt Spiazzi, die Kirche S. Maria della Corona. Schon im 15. Jh. entstand ein Wallfahrtsort, nachdem eine Skulptur auf wundersame Weise von Rhodos (n. a. A.: Malta) hierhergebracht wurde. Es existiert aber auch die Legende, dass die Madonna selbst hierher geflogen sei. Ein Bild aus dem 14. Jh. beweist aber, dass Maria hier schon länger verehrt wurde und die Kirche somit älter ist. Zwischen 1975 und 1978 erhielt sie ihr jetziges Gesicht. Vom Parkplatz aus erreicht man sie entweder über viele, viele Stufen hinunter oder einen relativ bequemen Fußweg. Moderne Bronzefiguren bilden einen geschmackvollen Kreuzweg. Die Kirche scheint geradezu im Felsen zu kleben. Ihr Inneres ist schlicht, die Madonna mit dem toten Christus auf dem Schoß trägt fast bäuerliche Züge. In einem Nebenraum kann man in einem langen Gang zahlreiche Votiv-Tafeln bewundern. Nach dem Motto: „Obe geh i, auffe foa i“ nütze ich für den Rückweg den Shuttle-Bus, und bewundere alle, die den Weg zweimal gegangen sind. Es soll sogar Menschen geben, welche die letzten Stufen (im Inneren der Kirche) kniend bewältigen, um von ihren Sünden losgesprochen werden. Martedì - Das heutige Programm ist wieder sehr vielfältig. Im Laufe des Tages werden wir den Iseo-See kennenlernen, genannt der „kleine Bruder des Gardasees“. Wie üblich hat auch er einen zweiten Namen, nämlich Lago Sebino. Die Gegend heißt „Franciacorta“, wo vorzügliche Weine wachsen, woran ich nicht zweifle. Unser erster Halt ist S. Pietro in Lamosa. Das Schöne an unseren Kulturreisen ist, dass wir immer wieder Kleinodien entdecken dürfen, die kaum jemand kennt. So ist es auch diesmal. Daher möchte ich mich gerade an der Stelle bei denen bedanken, die das alles für uns immer austüfteln. Unser charmanter guida Franco geleitet uns in die Kirche und erzählt über die Geschichte des Klosters. Von 1083 bis 1535 lebten und wirkten hier die Mönche von Cluny. 1535 erwarben die Chorherren von S. Salvatore in Brescia das Kloster, bis es 1783 in Privatbesitz der Familie Bergomi gelangte, was bis heute der Fall ist. Die Kirche verlor ihre Rolle als Pfarrei. Das Innere birgt erstaunliche Kunstwerke, wie etwa ein Freskenzyklus aus dem 16. Jh. über das Leben Jesu in leuchtenden Farben. Der Künstler ist unbekannt. Nicht minder schön sind jene, die nicht bemalt sind. Ein weiterer Höhepunkt ist der zauberhafte Kreuzgang. Der Ort heißt übrigens Provaglio d´Iseo. Zeit für die Mittagspause, die heute in Iseo stattfindet. – Dann geht das Besichtigungsprogramm weiter. Zunächst fahren wir den glitzernden See entlang, bestaunen den Monte Isola, zugleich die größte Insel in einem südeuropäischen Binnengewässer. Leider verderben zahlreiche Tunnels die Aussicht auf den See. Als er hinter uns liegt, geht es vorbei an Wiesen und Feldern, mit der Zeit tauchen hohe Bergmassive auf. Es hat 26°. Im Valcamonica bzw. in Capo di Ponte und seinem Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane sind wir am Ziel. Der Name Valcamonica stammt von einem vorindoeuropäischen Volk, den Camuni. Was uns hier erwartet? Prähistorische Petroglyphen, kurz gesagt – Felszeichnungen. Der Weg hinauf führt durch einen Wald. Als unsere guide eintreffen, werden wir in zwei Gruppen geteilt, Stefania, unsere sympathische Führerin, spricht italienisch mit uns. Endlich stehen wir beim ersten Felsen. Zuerst sehe ich gar nichts. Ich versuche, meine Augen scharfzustellen, nach einer Weile kann ich einen Hirsch mit Geweih ausnehmen. - Die in grauen Sandstein geritzten Zeichnungen sind bis zu 10.000 Jahre alt, erstrecken sich also vom Neolithikum bis in die Eisenzeit! Punta San Vigilio Ingresso al Parco nazionale di Naquane Stilizzazione del labirinto di Naquane Informazioni Pagina 6 di 8 Die guida spritzt ein wenig Wasser aus einer mitgebrachten Flasche auf die Steine, so werden die Bilder viel besser sichtbar. Hirsche gibt es sehr viele, aber auch Pferde, ein Labyrinth, einen höchst dramatischen Schamanen mit wildem Kopfschmuck, sogar einen vierrädrigen Karren. Ich entdecke ein unglaublich schönes Tier und frage, ob das ein Hund sei? „Un lupo“ antwortet mir die guida. Faszinierend! Natürlich gibt es auch Menschendarstellungen, z.B. einige übereinanderstehende Männer, die wie eine Turnerriege wirken. Bei der Heimfahrt sind die Berge in Abendstimmung getaucht. Manche sind bis zu 2.800 m hoch! – Ein sehr schöner Tag geht zu Ende, aber erst nach der cena! La rocca di Bergamo Gaetano Donizetti Mercoledì - Wir fahren nach Gardone, wo uns zwei Besichtigungen erwarten. Zunächst die Villa von Gabriele D’Annunzio (1863 – 1938), Schriftsteller des Fin de Siècle, Mentor Mussolinis, Frauenverehrer. Bekannt ist vor allem seine Beziehung zu Eleonora Duse (1858 – 1924), begnadete Theaterschauspielerin des 19.Jh. Die Liaison dauerte von 1897 – 1902 und deren Ende stürzte die Mimin in schwerste Depressionen. Legendär ist D’Annunzios Propagandaflug über Wien, wo er am 9. August 1918 Tausende Flugblätter herabflattern ließ, bedruckt mit reißerischen Parolen, die er selbst verfasst hatte. Sie endeten mit „Viva l‘ Italia!“ Sein Haus, genannt „Il Vittoriale degli Italiani“ ist vollgestopft mit Kunst, Kitsch, Absurditäten (vieles davon gleich in mehrfacher Ausfertigung), 7.000 Büchern, unzähligen Teppichen, Zierkissen – er hat offenbar alles gesammelt, was ihm in die Hände fiel. Ein Führer begleitet uns durch die Räume, die Erklärungen kommen vom Tonband. Mit Schaudern denke ich darüber nach, wer und wie oft dies alles wohl abstauben muss. - Ich bin wahrlich froh, wieder an die frische Luft zu kommen. Der an die Villa grenzende Park bietet reizvolle Ausblicke auf den See, jeder kann anschauen, was er möchte. Nach einer willkommenen Pause im Schatten spazieren wir zum nahen „giardino botanico“ von André Heller. Er umfasst 10.000 m" mit über 2.000 verschiedenen Pflanzen. Entwickelt wurde er von Dr. Arthur Hruska (Arzt und Naturwissenschaftler) zwischen 1910 und 1971, seit 1988 ist er samt Villa im Besitz von Heller. Es gibt einen Bambushain, Teiche mit riesigen Fischen, Orchideen, eine Buddhafigur und Ganesha, den indischen Elefantengott. Meditieren kann man aber hier wohl nur, wenn man allein ist! Lustig sind zwei schwarze Masken, die rechts und links von einem Weg an Bäumen angebracht sind. In kurzen Abständen speien sie einander Wasser in das aufgerissene Maul, Dunst umwabert das Szenarium, direkt ein bisschen mystisch. Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo Porta nord, particolare Il castello di Sirmione Giovedì - Schon wieder der letzte Tag, schrecklich. Aber – es geht ins schöne Bergamo! Aus Bergamo stammen Gaetano Donizetti (1797 – 1848) sowie Angelo Roncalli (1881 – 1963), besser bekannt als Papst Johannes XXIII. Aus Bergamo kommt aber auch der Arlecchino aus der Commedia dell‘arte. Donizetti, einer meiner Lieblingskomponisten, hat zahlreiche Werke hinterlassen, die immer wieder auf allen Opernbühnen der Welt aufgeführt werden. „Don Pasquale“, „L‘elisir d‘amore“, „La fille du régiment“ (die Heiteren), seine Königinnendramen „Anna Bolena“ und „Maria Stuarda“ und noch viele mehr, die ich nicht alle aufzählen kann. Unsere guida Giulia spricht ausgezeichnet Deutsch, allerdings in italienischem Tempo! Wir fahren mit der Standseilbahn hinauf in die città alta (was, wie wir alle wissen, Altstadt heißt, witzelt Silvia) – und - naja, irgendwie hat sie ja recht. Giulia führt uns zunächst zum ehemaligen öffentlichen Waschplatz, wo die Frauen nicht nur ihre Wäsche wuschen sondern auch Neuigkeiten austauschten. Richtige „Waschweiber“ halt. Hätten wir es etwa anders gemacht??? Beim Palazzo del podestà gibt es interessante Ausgrabungen zu bewundern und dann sind wir auf der Piazza vecchia mit ihrem hübschen Löwenbrunnen. Früher stand hier auch das Denkmal für Giuseppe Garibaldi, Hermann Hesse hat es noch gesehen, wie er in seinem Buch berichtet. Mittlerweile wurde es in die città bassa verlegt und man erzählt, dass er meist hoch zu Ross dargestellt ist, weil er nur 1,50 m „groß“ war. Informazioni Pagina 7 di 8 Ein „Muss“ ist der Besuch der Colleoni-Kapelle. Der Feldherr Bartolomeo Colleoni ließ die Kapelle 1472 – 1476 als Grabmal für sich und seine Tochter Medea erbauen. An der Fassade sind unter anderem Cäsar und Trajan zu sehen, über ihnen thront Colleoni. Das reichgeschmückte Innere birgt die beiden Sarkophage für ihn und Medea, unübersehbar ist die vergoldete Reiterstatue von ihm selbst. Gleich daneben befindet sich die Basilika S. Maria Maggiore. Außer kostbaren flämischen Wandteppichen ist das Chorgestühl interessant. Ich bin gespannt, ob man uns die Intarsien zeigen wird. Na bitte! Giulia ist hocherfreut und bereitet uns darauf vor, dass wir nun gleich die Intarsien zu sehen bekämen. Alle zeigen Szenen aus dem Alten Testament. Der Küster öffnet zwei Klappen, mit denen sie geschützt und so schön sind, dass man meinen könnte, es wären bereits die Sehenswürdigkeiten. Zu sehen bekommen wir Judith und Holofernes sowie David und Goliath. Alle stammen von bergamasker Meistern und entstanden von 1522 bis 1555 nach Vorlagen von Lorenzo Lotto. Pflichtbesuch für mich ist das Grabmal von Gaetano Donizetti und Simon Mayr. Danach gehen wir noch zum Dom S. Alessandro. das Baptisterium haben wir bereits vorher gesehen. Wir bestaunen die Sonnenuhr und „gehen noch zur Zitadelle, wenn Sie wollen“ meint Giulia. Ja, sicher. Nach unserer Pause, geht es husch, husch zur Seilbahn. Wir müssen gemeinsam hinunterfahren, weil wir ein Gruppenticket haben. Zum Abschluss des Tages machen wir einen Abstecher nach Sirmione! Hier herrscht bereits voller Touristenbetrieb! Eine gelateria jagt die andere mit Eisungetümen in allen Farben. Ein Schiff legt gerade an, viele Leute warten auf Einlass, eine Stimme verkündet, wo es überall anlegen wird, es wäre schön mitzufahren, trotz des Gewimmels. Der Himmel ist blitzblau, der See auch – was will man mehr? Venerdì - Abreisetag. Zügig geht es voran, wir haben noch eine Besichtigung zu absolvieren. Das Castel Beseno in der Nähe von Rovereto. Es ist die größte mittelalterliche Festung im Trentino. Majestätisch thront sie hoch oben auf dem Berg. Unser Riesenbus kann die Straße nicht hinauffahren, also schreiten die meisten wacker voran. Einige, darunter auch ich, bleiben im kleinen Ort Besenello. Nach und nach treffen die Bergsteiger wieder ein, die Mittagspause machen wir wieder in Klausen, diesmal bei unserem „Brunnerwirt“. Nach dem letzten Pflichtstopp in Mondsee ist die Reise endgültig vorüber, wir sind daheim. Danke an Luisella und Silvia für die Organisation und alles Übrige, wir wissen, dass es eine Menge Arbeit ist und Nerven kostet. Und – wir hoffen sehr, dass Ihr Euch das alles nächstes Jahr wieder antut. Danke auch an Manfred, der uns wohlbehalten überall hin und letztlich wieder nach Hause gebracht hat. Eine wunderbare Reise – Kultur gepaart mit Natur liegt hinter uns. Dennoch hat sie einen kleinen Schönheitsfehler sie war viel zu schnell vorbei! Heide Müller Sprech- und Sprachtraining In ottobre sono ripartiti i CIRCOLI DI CONVERSAZIONE Con Luisella ! Circolo Raffaello, livello medio lunedì, 9:00 -10:30 ! Circolo Dante, livello medio mercoledì, 9:00 -10:00 ! Circolo Felicità, livello avanzato martedì, 10:30 - 11:30 ! Circolo Leonardo, livello medio mercoledì, 10:15 - 11:15 Con Renata Circolo Roma, livello avanzato giovedì dal 5 novembre, 14:30 - 15:30 Dove? Nei locali della sede, Bethlehemstraße 1d, 4020 Linz. Anmeldung: 0732/794929 oder E-mail: dante.alighieri.linz@liwest.at Unerlässlich für den Spracherwerb ist das Training des Hörverständnisses! Die beste Gelegenheit, dem nachzukommen, bieten Ihnen die Vorträge! Wir laden herzlich dazu ein! I prossimi appuntamenti della Dante Alighieri Linz Giovedì, 18 ottobre 2012 16 Uhr u. 18 Uhr (due conferenze!) "Un mito a due ruote: la Vespa“ Vortrag in italienischer Sprache mit Bildern Dott.ssa Rachele MORIGGI aus Treviglio (Bergamo) /Salzburg Medieninhaber: Società Dante Alighieri Comitato di Linz Giovedì, 15 novembre 2012 Österreich.– Italienische Gesellschaft Bethlehemstr 1d, 5. Stock A-4020 Linz Telefon: 0732 / 79 49 29 16 Uhr u. 18 Uhr (due conferenze!) "L’Etna e i suoi tesori“ Vortrag in italienischer Sprache mit Bildern Dott. Ing. Giuseppe PATANÈ aus Giarre (Catania) /Linz Telefondienst (neu!) Dienstag, 15:30 -18:00 Mittwoch, 10:15 - 12:00 e-mail: dante.alighieri.linz@liwest.at Giovedì, 13 dicembre 2012 Für den Inhalt verantwortlich: Mag. Salvatore Troia " Giuseppe Verdi: una vita per la musica“ Vortrag in italienischer Sprache mit Musik Vervielfältigung Kopierstelle der JKU Linz Hanno collaborato a questo numero: Mag. Luise Gütlinger Luisella Kimmel Heide Müller 18 Uhr Mag. Rudolf WALLNER aus Linz alle Vorträge: Linz, Ursulinenhof, Gewölbesaal (Kleiner Saal), 1. Stock Ingresso libero - Eintritt frei – E’ gradita un’offerta – Spenden willkommen Ci trovate anche in rete... Besuchen Sie uns unter: www.dante-linz.at e su Facebook. Società Dante Alighieri – Comitato di Linz ab Oktober 2012 Dienstag, 15:30 – 18:00 Mitttwoch, 10:15 – 12:00 Mitgliedsbeitrag - eine Person: Telefondienst (neu!) 0732 - 79 49 29 28 # jährlich - zwei Personen in der Familie: 45 # jährlich - SchülerInnen, StudentInnen und Lehrlinge: 17 # jährlich Società Dante Alighieri Linz BLZ 20320 Kontonummer 125296 VORM ER K EN ! Festa della D ante 2013 GIOVED !, 17.01.2013 ore 18:00 Kolpinghaus, Linz „Soirée d’Avant“ – „Serata d’Avvento“ Adventabend Mercoledì 5 dicembre 2012, ore 19:00 Casineum Linz, Schillerplatz Gemeinsame Gestaltung: Französische + Italienische + Spanische Gesellschaft Wir erinnern uns noch gerne an die schönen Veranstaltungen der vergangenen Jahren! Aus organisatorischen Gründen wird um Anmeldung (telefonisch oder e-mail) gebeten. Herzliche Einladung!