13 ottobre 2011

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13 ottobre 2011
lavoro
Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
13 ottobre 2011 - Anno LXXXVI - N.16 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano
pagina 4
 Prossimo numero: 27 ottobre 2011
Integrazione
Un impulso positivo
dal DI
pagina 7
Imprenditori
Il ruolo ingombrante
del sindacato
pagina 10-11
Elezioni
2011
Votate
Giorgio Fonio
pagina 13
Riflessioni
Lavoro, educazione
e vera realizzazione
pagina 2,
pagine
113 e 5
Dialogo col CdS?
Un muro di indifferenza
alle richieste sindacali
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - illavoro@ocst.com - www.ocst.com
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Sindacato  Docenti
13 ottobre 2011 il Lavoro
Docenti ticinesi rialziamo la testa!
Occorre una svolta!
È il momento di passi concreti
Pensate di valere meno dei docenti
di Neuchâtel o di Zurigo? Pensate di
dovervi prendere uno schiaffo dopo
l’altro (ultimissimo in ordine di tempo,
l’aumento del prezzo per il posteggio a
scuola)? Pensate veramente che condizioni sempre più umilianti favoriscano il bene della scuola pubblica ticinese e dei nostri giovani? Se a queste tre
domande rispondete con un NO, continuate a leggere questo breve riepilogo
della nostra situazione, e considerate il
quadro delle nostre proposte.
Le eterne temporanee misure di risparmio
In seguito alle note misure di riduzione della
spesa pubblica connesse con le difficoltà finanziarie del Cantone, si sono introdotte negli
ultimi quindici anni decisioni di risparmio sul
salario dei docenti presentate come temporanee, ma che poi si sono eternate. E così, anche
a causa della riduzione dello stipendio iniziale
di due classi, siamo all’ultimo posto in Svizzera per quanto riguarda la retribuzione del
personale insegnante. Per la scuola media, ad
esempio (e sono dati vecchi di qualche anno
che ancora non tengono conto del mancato
riconoscimento del carovita integrale, in Ticino
concesso solo a partire dal 2007, grazie anche
a una forte pressione dei sindacati):
 Salario minimo rispetto al canton Neuchâtel: - 19.582 Fr. (-20,77%);
 Salario massimo rispetto al canton Zurigo
- 33.502 Fr. (-23,17%).
A questo si deve sommare, per i giovani docenti, il mancato riconoscimento degli scatti
salariali per i primi due anni (concessi invece
agli impiegati), che comporta sui 19 anni iniziali di carriera una perdita salariale valutabile
attorno ai 70.000 franchi. Questo significa che,
anche rispetto a quanto prevederebbe l’ordinamento salariale del Cantone (agli ultimi posti
in Svizzera), il docente neoassunto lavora quasi un anno gratuitamente.
Buona scuola = buoni docenti. Ma quali docenti?
Le conseguenze negative di questo stato di
cose sono già visibili nella difficoltà a trovare
docenti qualificati soprattutto in alcune materie. E questo è forse il danno maggiore perché,
come diciamo da anni, buona scuola uguale
IL PUNGITOPO
Cosa fa (e non fa)
il dipartimento?
PIETRO ORTELLI
«A
Le richieste dei docenti
 Che tramite il DECS il Consiglio di Stato apra
una trattativa globale sulle condizioni di lavoro
dei dipendenti pubblici e dei docenti (salari,
orario di lavoro, soppressione delle misure di
risparmio, cassa pensioni …).
 Che vengano soppresse le misure di risparmio applicate ai docenti neoassunti: la riduzione
del salario iniziale di due classi e in particolare
il mancato riconoscimento del diritto agli scatti
salariali per i primi due anni di attività (misura
questa mai applicata agli impiegati).
 Che venga riconosciuto uno sgravio ai docenti
a partire dai 50 / 55 anni, come avviene nella
maggior parte dei cantoni svizzeri.
 Che l’abilitazione all’insegnamento possa
essere frequentata svolgendo un’attività d’insegnamento a tempo parziale.
 Che si avvii una riforma della scuola media
con il coinvolgimento di tutte le componenti
della scuola e ascoltando gli insegnanti. L’OCST
appoggia l’iniziativa popolare «Rafforziamo la
scuola media. Per il futuro dei nostri giovani»
(vedi pagina 11).
ria nuova e una svolta
nella politica scolastica
del nuovo Direttore del
DECS?», ci chiedevamo in un volantino
diffuso nelle scuole lo scorso mese di
giugno.
I primi segnali sono stati incoraggianti,
soprattutto per la decisione, poi messa
in atto, di riprendere il dialogo (eclissatosi sotto la conduzione di Gendotti) con
gli insegnanti, le loro associazioni e con
i sindacati.
Concretamente non si registra tuttavia
nessun passo verso un confronto che
conduca a decisioni concordate sui temi
che ci stanno a cuore. Anzi, al termine
del secondo incontro con Bertoli il 1° luglio, durante il quale l’OCST ha rilanciato
la questione salariale dei docenti, è arrivata la pesante notizia della decisione
sulla tassa per l’uso dei parcheggi nelle
scuole. Il nuovo onere, che varia da 60
a 80 franchi mensili, ha suscitato comprensibilmente il malcontento e la protesta di molti docenti.
Finora non ci sono state risposte alle
nostre richieste di riaprire una trattativa
globale sulle condizioni di lavoro e di organizzazione scolastica.
Sindacato  Docenti
13 ottobre 2011 il Lavoro
buoni docenti. Si avverte in modo drammatico
la mancanza di una politica di valorizzazione
della professione attraverso un riconoscimento politico, economico e sociale (cfr. Scuola
a tutto campo. Indicatori del sistema educativo ticinese 2010, pp. 373 e ss., dove trovano autorevole conferma giudizi espressi a più
riprese dal nostro sindacato). In mancanza di
candidati idonei si ricorre non raramente alla
pratica di assumere nuovi docenti con la forma
dell’incarico e così, mentre i candidati in regola devono frequentare il DFA, un numero non
trascurabile di nuovi docenti inizia a insegnare
senza nemmeno averne visto la porta.
Abilitazione? Non se ne vede mai la fine...
Le cose, già di per sé non facili, sono ulteriormente aggravate da una forma di abilitazione all’insegnamento troppo gravosa e
penalizzante (soprattutto per i candidati di
alto profilo o formati nelle università svizzere,
che spesso sono in concorrenza con candidati che dispongono di abilitazioni conseguite
all’estero): malgrado qualche timido accenno, ancora non ci si apre alla formazione en
emploi, reiteratamente chiesta dal sindacato
OCST dei docenti, che la ritiene una scelta
indispensabile per un’intelligente politica di
assunzione e formazione del personale insegnante.
Autonomia ridotta
Altre misure di risparmio, alcune introdotte
negli ultimi anni, hanno compromesso importanti meccanismi dell’organizzazione scolastica, previsti per consentire la necessaria flessibilità dell’istituzione rispetto ai bisogni (che
sono diversi da sede a sede). Si pensi alla riduzione del monte-ore messo a disposizione
per sviluppare progetti volti al benessere degli
allievi e alla valorizzazione della creatività e
dell’impegno dell’insegnante.
Può sembrare un sacrificio di poco conto,
ma in realtà si sopprime uno strumento fondamentale di autonomia a favore di una rigida e
pericolosa standardizzazione. Così si cancella
una risposta flessibile e articolata alle diverse
esigenze delle sedi e, inoltre, si mortifica e si
lascia inutilizzato il capitale di competenza,
professionalità e creatività dei docenti.
ASSEMBLEA
30° del Sindacato
OCST dei Docenti
Venerdì 21 ottobre 2011
alle ore 18.00
Sala conferenze OCST
via Balestra 19, Lugano
Ordine del giorno
 Relazione presidenziale
 Discussione
 Nomine
 Intervento dello storico
Alberto Gandolla
Al termine dei lavori sarà offerto un rinfresco
a cui siete cordialmente invitati.
Per ragioni organizzative preghiamo di comunicare la partecipazione tramite telefono o
e-mail (091 921 15 51, segretariato.cantonale@ocst.com).
Inserzione
Domanda di adesione all'OCST
Il/La sottoscritto/a
Cognome
Nome
Indirizzo
Nap
Città
Per un nuovo orgoglio insegnante!
Telefono
ISCRIVITI AL SINDACATO
Email
Data di nascita
Da anni ormai rileviamo un’emergenza educativa nelle nostre
scuole. Adesso c’è anche un’emergenza sindacale da sbloccare.
Stato civile
Nazionalità
Sede di insegnamento
Se senti l’importanza del compito che ti è assegnato – che in un
passato non troppo lontano beneficiava di ben altro riconoscimento politico – è il momento di reagire.
 dichiara di aderire all'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
accettandone gli statuti.
Occorre una mobilitazione dei collegi docenti nelle sedi, delle associazioni magistrali, del Movimento della scuola e dei sindacati.
Settore di scuola
Siamo disposti a incontrare i collegi che ne facessero richiesta.
Luogo e data
Firma
Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano
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Sindacato  Integrazione
13 ottobre 2011 il Lavoro
Commissione per l’integrazione degli stranieri
Un impulso positivo al dialogo
fra le comunità
NANDO CERUSO
O
ccorre essere franchi e riconoscere
che l’approccio dato dal capo del
Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, è ben diverso dagli schemi ideologici leghisti e democentristi. Col nuovo ordinamento dato dal Ministro alla Commissione
per l’integrazione degli stranieri, l’attività della
stessa sarà sicuramente più proficua per favorire processi di un dialogo multietnico, quindi
di aggregazione, partecipazione e d’integrazione delle comunità estere alla vita del Paese.
In tale senso il capo delle Istituzioni tende a
incentivare e rafforzare, profondendo anche
maggiori risorse finanziarie, il rapporto di collaborazione esistente tra l’ufficio cantonale e
quello federale preposto alla promozione e
all’integrazione degli stranieri.
Il nuovo ordinamento tende dunque a fare
maggiore chiarezza sulle politiche d’accoglienza e d’integrazione, dando maggiori
competenze e responsabilità
all’apposita
Commissione e con essa al ruolo importante
che deve assumere il Delegato cantonale per
la promozione e l’integrazione delle comunità
estere.
Anche le antenne (centri di competenza per
la promozione e l’integrazione degli stranieri)
saranno chiamate ad assumere un ruolo più
attivo e competente, sia dal profilo dei servizi
e nei processi di collaborazione che dovranno
sviluppare con il Delegato cantonale e le associazioni che rappresentano le diverse realtà
multietniche e culturali nel nostro Cantone.
A questo punto, da parte del capo del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi ci si attende coerenza che, conoscendo lo spessore
ed il carattere della persona, non dovrebbe
mancare.
È auspicabile però che anche la classe politica si dimostri sensibile e particolarmente attiva, per agevolare e sospingere progetti di vera
partecipazione e d’integrazione delle comunità
estere alla vita del Paese.
Infatti non può esserci partecipazione e integrazione se non si combattono i rigurgiti
intolleranti e razzisti che le comunità migranti
sono costrette a subire attraverso le iniziative
e gli slogan che spesso volentieri tappezzano
il territorio.
Non può esserci interazione se a livello comunale e cantonale non si snelliscono e si
agevolano ragionevolmente le politiche di partecipazione e susseguentemente di naturalizzazione a quei cittadini di origine estera, che
contribuiscono in modo determinante, con la
loro cultura e il loro lavoro, a far crescere il Paese.
Per tali ragioni ritengo che il passo politico
che è stato fatto dal Governo, possa aprire
una nuova era nella quale non si individui nello straniero il diverso e colui che ruba qualcosa a noi, ma il consimile che nella solidarietà ci aiuta e partecipa alla crescita del bene
comune.
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Sindacato  Dipendenti dello Stato
13 ottobre 2011 il Lavoro
Ancora sacrifici per il personale
Tirare in accordi
Inaccettabili i nuovi tagli
proposti dal Governo
Dialogo? I sindacati
possono solo prendere
atto delle decisioni
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RENATO RICCIARDI
LORENZO JELMINI
I
l Comitato OCST dipendenti dello Stato
ha preso atto della decisione del Consiglio di Stato di tornare a proporre misure
di risparmio per il risanamento delle finanze
cantonali a carico del personale. Tale decisone è inaccettabile tanto nella forma quanto nel
contenuto.
Il comitato OCST ha dovuto purtroppo costatare che già nel primo incontro della nuova
legislatura tra Governo e Sindacato il grande
assente è risultato il dialogo. Difatti sulle due
misure presentate (la soppressione dell’indennità di economia domestica per dipendenti con
figli a carico sino a 12 anni e la soppressione
dell’agevolazione per i funzionari di polizia relativa al pagamento del premio infortuni non
professionali) non c’è stata alcuna possibilità
di discussione. Le proposte sono state inserite
nel preventivo 2012.
Spiace inoltre dover rilevare il cattivo esempio che
il Governo intende dare. Infatti la decisione di abolire
l’indennità di economia domestica è una misura assolutamente iniqua poiché va
a colpire unicamente una
categoria di collaboratori,
ossia i dipendenti coniugati
con figli di età inferiore ai 12
anni.
In un periodo di crisi e di
difficoltà soprattutto per chi
ha responsabilità familiari, è
assurdo che lo Stato vada
a penalizzare proprio le famiglie intaccando le
loro entrate. Una scelta sconsiderata anche
perché, nella riconosciuta difficile situazione
demografica, l’autorità pubblica dovrebbero
essere la prima ad attuare politiche a sostegno
delle famiglie e della natalità.
Il comitato OCST chiede al Governo di ritirare
queste misure e di pianificare a breve incontri con le organizzazioni sindacali per avviare
reali discussioni sulla gestione del personale.
Si chiede in particolare di pianificare il consolidamento di tutti i collaboratori che da tempo
sono sottoposti a contratti precari e i supplenti
che svolgono l’attività lavorativa con uno stipendio inferiore del 20% rispetto ai colleghi.
L’OCST, pur conscia della necessità di garantire sane finanze pubbliche, è convinta che
questo risultato potrà essere raggiunto solamente attraverso un dialogo fruttuoso per tutte
le parti.
C
i si aspettava, o meglio si sperava,
che il primo contatto tra le organizzazioni sindacali ed il nuovo Governo andasse in maniera diversa. Chessò, potevano almeno far finta di ascoltare e valutare
le rivendicazioni! Invece siamo stati convocati
per prendere atto di decisioni già assodate.
Ma possiamo capirlo: perché fare passi
avanti quando se ne possono fare indietro?
Perché iniziare a dialogare e a prendere in
considerazione quanto proposto dal personale, quando se ne può fare a meno? Del resto
in gioco è solo la qualità di servizi di vitale importanza per la popolazione...
Così, anche quest’anno, tra pochi di giorni
scadrà il termine per presentare il messaggio
sul Preventivo 2012 e, per l’ennesima volta,
non c’è stata una trattativa.
I sindacati sono realmente disposti al dialogo, che da anni continuano a rilanciare nonostante tutto, e dispiace che il Consigliere di
Stato Bertoli definisca in maniera spregiativa
«proclami» quanto recentemente rivendicato
in un volantino dal sindacato OCST Docenti
(vedi pagine 2 e 3). Questo la dice lunga sul
muro impenetrabile sollevato dal nostro Governo nei confronti dell’attività sindacale.
L’OCST non si oppone ideologicamente
contro qualsiasi iniziativa di risparmio. Anche in quest’occasione infatti, nonostante la
carenza metodologica di fondo, tra le misure
di risparmio non contestiamo gli interventi di
razionalizzazione della spesa.
Laura Sadis e Manuele Bertoli hanno escluso
che prima del 2013 vengano prese in considerazione le richieste dei sindacati per migliorare
le condizioni del personale...ma, come disse
Lorenzo il Magnifico in circostanze analoghe,
«Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è
certezza».
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Sindacato  Attualità
13 ottobre 2011 il Lavoro
Disoccupazione dei frontalieri
Qualcosa si muove!
Iniziato al Parlamento italiano l’iter della legge sui trattamenti speciali di disoccupazione dei frontalieri italiani in
Svizzera.
GIANCARLO BOSISIO
N
egli scorsi anni (2009 e 2010), come
molti ricorderanno, vi sono stati ripetuti tentativi di utilizzare per altri
scopi il fondo in dotazione alla legge 147/97
per pagare l’indennità di disoccupazione ai
frontalieri.
Questo fondo è stato alimentato con parte dei contributi versati all’Assicurazione disoccupazione svizzera da parte dei frontalieri
italiani in Svizzera sino al momento in cui le
disposizioni contenute negli Accordi Bilaterali
l’hanno previsto.
La sua consistenza fa gola a molti se si pensa
che l’INPS, nel bilancio di previsione 2011, dichiara una situazione patrimoniale netta di tale
fondo pari a circa 330 milioni di euro.
Già allora, comunque, la reazione del Sindacato OCST fu decisa ed anzi, durante le riunioni con i frontalieri, organizzate con la CISL,
sono emerse alcune proposte di miglioramento di tale legge che sono state formalizzate e
trasmesse ai Parlamentari.
Nella primavera del 2010 alcuni parlamentari
hanno redatto delle proposte di legge, identiche tra loro, sviluppando nelle motivazioni proprio le indicazioni ricevute dai nostri Sindacati
OCST, CISL e Syna.
Il 4 ottobre scorso la XI Commissione della
Camera dei Deputati (Lavoro pubblico e privato) ha avviato la discussione su tre proposte,
presentate dagli onorevoli Molteni, Volontè e
Narducci – reperibili sul sito della Camera dei
Deputati rispettivamente quali proposte n.
3391, 3392 e 3616 - e sottoscritte in totale da
78 Deputati.
Le tre proposte mirano ad assicurare che il
fondo speciale (Gestione trattamenti disoccupazione frontalieri) alimentato con il prelievo
effettuato sulla massa salariale del lavoratori
frontalieri e retrocesso dalla Svizzera all’INPS in base all’Accordo sottoscritto a Berna il
12/12/1978, venga utilizzato esclusivamente
per il pagamento dei trattamenti di disoccupazione ai lavoratori frontalieri italiani in Svizzera.
La seconda modifica richiesta è che il periodo di trattamento di disoccupazione sia elevato a 18 mesi per i frontalieri di età compresa tra
cinquanta e cinquantacinque anni e 24 mesi
per coloro che hanno un’età pari o superiore a
cinquantasei anni.
Si chiede poi che, nel caso in cui nei due anni
precedenti il diritto all’indennità vi siano periodi di malattia o infortunio, si possano far valere
i periodi di versamento AVS antecedenti.
Infine si chiede che il lavoratore frontaliere
avente diritto al trattamento di disoccupazione venga inserito d’ufficio nelle liste di mobilità
previste dalla legge italiana 23 luglio 1991, n.
223, in modo da favorire il suo eventuale reinserimento lavorativo in Italia.
Quali saranno i prossimi passi?
Da quanto si evince dal resoconto della discussione pubblicato su internet, l’On. Narducci ha chiesto che l’iter di approvazione
della legge si concluda nella Commissione
stessa, in pratica evitando il passaggio in
Aula (che allungherebbe i tempi di approvazione).
Il relatore delle tre proposte, in conclusione,
si è assunto l’incarico di definire, con la collaborazione del Governo - che ha richiesto due
settimane di tempo per poter approfondire gli
aspetti problematici della questione - un testo
unificato che sarà poi discusso in una prossima seduta della Commissione Lavoro.
L’OCST che, insieme agli amici della CISL
e del Syna, aveva concretamente elaborato
le proposte sopraindicate, si augura che non
sorgano ostacoli e che un testo unificato venga celermente approvato.
Anche di questa vicenda vi terremo
informati!
INCONTRO
CYBERDIPENDENZA
STACCA LA SPINA!
Info
mercoledì 26 ottobre 2011
ore 19.00
Centro scolastico Canavee a Mendrisio
Programma
Se si passano ore ed ore attaccati al telefonino, a navigare su Internet o a giocare ai videogiochi, c’è il rischio che le relazioni e la vita
quotidiana ne risentano. La domanda è: quando si può parlare di «dipendenza» dall’uso di
uno strumento elettronico?
Un comportamento diventa problematico se
compromette ed intacca questioni importanti
Coordinamento donna-lavoro OCST
coordinamento-donna@ocst.com
Via Balestra 19, 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71
nella vita, come la sfera affettiva o quella lavorativa. Ma dov’è il limite e quando è il momento di «staccare la spina»?
Il Coordinamento donna-lavoro dell’OCST
organizza un incontro per imparare a conoscere la cyberdipendenza, individuarla e
scoprire come evitare che diventi un problema.
 Introduzione, Diana Camenzind, sindacalista OCST
 La dipendenza nel campo sociale e
lavorativo? Cinzia Campello, Responsabile
iQCenter Road e Work
 La cyber-dipendenza ed il cyber-mondo.
Conoscerli e gestirli, Tazio Carlevaro, medico
specialista in psichiatria
invita!
13 ottobre 2011 il Lavoro
Sindacato  Prese di posizione
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Imprese e dipendenti
Se davvero ci sono «chiarezza e fiducia»,
che fastidio danno i sindacati?
GIULIANO BUTTI
L
o scorso 4 ottobre è apparsa sul Corriere del Ticino, l’OPINIONE di Alberto
Siccardi, imprenditore, dal titolo «Non
costruire barricate nella nostra economia», invito rivolto in particolare al Sindacato OCST.
Trattandosi di una narrazione fortemente romanzata, di una rappresentazione dei fatti unilaterale, tanto che il nostro Sindacato è stato
accusato ingiustamente di aver espresso valutazioni ingiuriose nei confronti della dirigenza
di un’azienda del mendrisiotto, ci avvaliamo
del diritto di replica.
Siamo confrontati con un imprenditore, insignito nel 2009 dal Swiss Venture Club del
premio di «miglior imprenditore della Svizzera
Italiana», di cui non comprendiamo la cronica
allergia nei confronti del Sindacato, come questa vicenda conferma ampiamente.
In particolare, il signor Siccardi nell’articolo
citato, contesta il ruolo del Sindacato, teso,
a suo giudizio, a utilizzare «metodi» votati al
marketing sindacale, mentre con toni ironici e
astiosi, definisce come atto di arroganza (?) la
richiesta sindacale di un incontro, da lui considerato aprioristicamente inutile.
Viene così negato che il potere contrattuale
nel rapporto di lavoro subordinato è sbilanciato, a svantaggio del lavoratore, se privato di
un’adeguata e competente assistenza sindacale. In una società come la nostra, mai come
oggi votata alla specializzazione dei ruoli, il
datore di lavoro dispone di consulenti, di professionisti capaci ed esperti nella gestione del
personale, mentre il lavoratore spesso non è
informato sui propri diritti e, soprattutto, non
dispone singolarmente degli strumenti adeguati per difenderli.
Occorrerebbe un grande coraggio per trovare
la forza di chiedere il rispetto delle leggi o di un
contratto in essere, quando si sa che in Svizzera sono assolutamente carenti gli strumenti
di protezione contro i licenziamenti, mentre a
casa c’è il mutuo da pagare, una famiglia da
mantenere, ecc.
Il Sindacato nasce conseguentemente come
risposta ai bisogni primari dei lavoratori, nel
segno della solidarietà, con la missione di dare
una voce al desiderio di giustizia, di rispetto
della dignità della persona per tanti, tantissimi
donne e uomini.
Nella nostra società liberale, si riconosce
il principio che l’utile è di spettanza dell’imprenditore, come pure, non va dimenticato, il
rischio di impresa, che non deve mai essere
ribaltato sulle spalle dei lavoratori, i quali mettono a disposizione il proprio lavoro, in cambio
di un’equa retribuzione.
Ma veniamo ai fatti, perché di fatti e di vita
delle persone si tratta, in relazione a quanto
avvenuto nella ditta che l’imprenditore dirige.
Il signor Siccardi, infatti, nel suo intervento,
si è dimenticato di spiegare perché OCST gli
ha inviato una lettera. Il 16 settembre 2011 il
Sindacato OCST, informato da lavoratori preoccupati, inviava uno scritto, contestando l’intenzione dell’impresa, di aumentare l’orario di
lavoro settimanale di ben 5 ore dal 1 ottobre
(240 ore gratuite all’anno), senza alcun adeguamento della retribuzione, che di fatto e
nella sostanza veniva quindi diminuita di ben
il 12,5 per cento.
I turnisti, avrebbero dovuto sopportare un
aumento dell’orario di lavoro di 45 minuti giornalieri!
Nello scritto dell’azienda, per giustificare la
misura economica tutta a carico della forza
lavoro, a cui veniva chiesto di prestare attività
per alcune ore gratuitamente, si rimpiangeva
un cambio franco/euro di 1,50, assolutamente
fuori dalla realtà.
Il Sindacato rilevava che, dopo avere superato la crisi economica innescata dal sisma
finanziario 2007/2008 ed essersi ricollocata
su una linea di crescita, l’economia svizzera
è effettivamente tornata ad essere nell’occhio
del ciclone; l’impennata del franco sta infatti
mettendo a dura prova non pochi rami ed imprese, sebbene, fortunatamente la stragrande
maggioranza delle aziende svizzere, gode, ancora oggi, di una «buona salute».
Si aggiungeva che nei casi in cui si denunciassero problemi particolari, OCST ritiene
necessario: un confronto autentico; una situazione comprovata; sacrifici simmetrici; salvaguardia dei posti di lavoro; un collegamento
chiaro tra le misure e l’origine dei problemi;
adeguate formule di restituzione di quanto non
riconosciuto, ecc.
Si evidenziava che, di contro, nello scritto
contestato non era stato fornito il minimo dato
concreto per giustificare un provvedimento
così penalizzante, essendosi l’azienda limitata
ad esprimere concetti generali ed astratti, fuori
contesto.
Il Sindacato stigmatizzava anche che tra
le motivazioni alla base della richiesta fosse
stata indicata una diminuzione sensibile della
redditività dei capitali investiti, aspetto assolutamente non di pertinenza dei lavoratori, che
non possono e non devono essere chiamati a
lavorare di più e gratuitamente per sopperire
all’andamento delle borse!
Il signor Siccardi non ha riportato tutto ciò,
ma si è limitato sostanzialmente a rimproverare OCST di essersi «intromessa» in aziende,
dove c’è «chiarezza, fiducia e voglia di risolvere un problema tra imprenditori e dipendenti».
Il suo pensiero è chiaro: i Sindacati sovente
non sono graditi, mentre i lavoratori devono
negoziare da soli con i datori di lavoro.
Certi principi li abbiamo in realtà visti applicare in diverse realtà, prive di un Contratto collettivo di lavoro: i datori di lavoro hanno proposto
(in realtà imposto) importanti tagli agli stipendi
e i lavoratori hanno firmato per accettazione:
non si è trattato praticamente mai di una negoziazione, ma di un sistema ingiusto di approccio, che prosaicamente definiamo del «Sì,
padrone».
Le imprese dovrebbero sentire la necessità
di «fare squadra», coinvolgendo i dipendenti
in un dialogo democratico e costruttivo, senza
imporre unilateralmente le proprie idee, invece sono sempre di più gli episodi di dumping
salariale denunciati dai soli Sindacati, che dimostrano quanto in fretta si stia purtroppo tornando indietro nel tempo, quanto siano oggi in
discussione (finalmente secondo qualcuno) le
conquiste sociali ottenute negli ultimi decenni.
Ritornando al caso in esame, OCST ha risposto no a una proposta di lavoro gratuito pervenuta unilateralmente dall’alto e ha chiesto di
essere ricevuta in azienda, di potersi sedere a
un tavolo, al fianco dei lavoratori, di fronte al
datore di lavoro, onde approfondire le reciproche posizioni.
Solo con tale approccio metodologico sarebbe possibile analizzare la situazione, approfondire gli eventuali problemi e individuare
insieme, in forma condivisa, le strade migliori
da intraprendere, per una soluzione adeguata.
Ciò non è ancora stato possibile con il signor
Siccardi, ma confidiamo che si possa realizzare al più presto, nel nome della dignità del
lavoro e dei lavoratori, a cui rivolgiamo un caloroso appello a continuare a rivolgersi al Sindacato, senza paura.
Va precisato che lo scritto OCST e la rilevanza mediatica dedicata alla vicenda hanno
sortito ad ogni modo l’effetto auspicato dal
nostro Sindacato: le misure preannunciate
sono state di molto ridimensionate o ritirate, in
quanto, esattamente come sosteneva OCST,
sproporzionate, ingiustificate ed eccessivamente penalizzanti per i lavoratori: si è trattato
di un cambio di rotta, evidentemente mal digerito, come dimostra la presa di posizione del 4
ottobre.
*giurista, sindacalista OCST
8
Sindacato  Attualità
13 ottobre 2011 il Lavoro
Interrogazione parlamentare
Perché questo atteggiamento ostile
nei confronti delle scuole private?
CLAUDIO FRANSCELA
C
on lettera del 5 maggio 2011 la Sezione amministrativa del DECS ha
comunicato a tutte le direzioni scolastiche cantonali alcune direttive a riguardo
dell’utilizzo delle infrastrutture pubbliche da
parte delle scuole private. In particolare viene
segnalato che la «concessione di spazi scolastici alle scuole private (anche se parificate)
è possibile in modo continuato, ossia su più
mesi o su tutto l’anno scolastico, unicamente
a titolo eccezionale (es. incendio, importante
ristrutturazione, ecc.)».
La missiva continua poi con la comunicazione ulteriore che «la non disponibilità ordinaria
di locali idonei (aule di informatica, locali di cucina, palestre, ecc.) non rientra nelle eccezioni
di cui sopra».
Ma perché questo atteggiamento ostile nei
confronti delle scuole private?
Se è vero che le scuole private – anche tenendo conto dell’esito della votazione del
2001 – devono autofinanziarsi, poiché lo Stato ha primariamente il compito di finanziare le
scuole pubbliche, non è però normale che il
Cantone, tramite gli uffici dipartimentali, ostacoli la missione educativa e formativa che
questi enti privati stanno portando avanti da
decenni con impegno e costanza.
Occorre in effetti considerare le difficoltà che
incontrano le scuole non statali, di dimensioni
piuttosto contenute, nel dotarsi di costose infrastrutture quali palestre, aule di informatica o
economia domestica.
Per tale motivo fra le direzioni di scuole
pubbliche e private si sono nel tempo instaurati proficui rapporti di collaborazione,
in particolare con la messa a disposizione, a
pagamento, di specifici spazi scolastici (evidentemente nei limiti delle disponibilità delle
scuole statali).
Questa collaborazione tra pubblico e privato,
che ha sin qui dato buona prova, viene però
ora ostacolata da un’incomprensibile direttiva
dipartimentale che inevitabilmente avrà conseguenze gravose per diverse scuole private.
L’offerta educativa nel cantone sarà così ridimensionata, così come la buona cooperazione
instauratasi fra pubblico e privato. E questo a
discapito dell’interesse di tutta la collettività.
Purtroppo però, e questa missiva dipartimentale lo dimostra, alcune sacche di resistenza
ideologica rischiano ancora di ostacolare pesantemente questo rapporto.
In virtù delle facoltà attribuite dalla legge
chiediamo quindi al Consiglio di Stato:
1) È al corrente di questa comunicazione dipartimentale alle direzioni scolastiche cantonali?
2) Condivide questa presa di posizione della
sezione amministrativa del Decs?
3) È disposto a favorire nell’utilizzo degli spazi pubblici cantonali, almeno le scuole private
parificate?
Solidarnosc. Trent’anni dopo
«io, giovane cronista, c’ero»
N
ell’ambito delle iniziative legate
all’esposizione della mostra «Solidarnosc. Trent’anni dopo», giovedi
15 settembre, ha avuto luogo un interessante
incontro dal titolo «Io, giovane cronista, c’ero».
Luigi Geninazzi, giornalista, ha raccontato lo
sciopero di Danzica del 1980, riportando fuori
dal mito quanto successe trent’anni fa. A posteriori infatti i lunghi momenti di attesa, sofferenza ed oppressione vissuti dai protagonisti
durano un attimo; tutto sembra più semplice,
non si riesce a percepire la paura, e quindi il
coraggio, di quanti la storia l’hanno fatta con
piccoli e grandi gesti.
Quella di Danzica è stata un’impresa ad
altissimo rischio, anzi tutti avevano la certezza che non avrebbe portato a niente.
«Quando Avvenire, il giornale per cui lavoravo, ricorda Geninazzi, mi inviò a Danzica nel
1980 il mio mandato era: finirà male come al
solito. Vai e descrivici il bagno di sangue».
Bisogna considerare, tra le altre cose, che
i cantieri navali Lenin sono a pochi chilometri dal confine con l’Unione Sovietica, chi
poteva escludere che non sarebbero intervenuti i carri armati come già in passato a
Budapest e Praga?
«Con queste premesse, testimonia Geninazzi, mi aspettavo un clima di terrore ed invece
mi sono trovato in una grande festa popolare.
Persino la polizia sembrava impacciata».
Ma qual era stata l’origine di questo scio-
pero? Edward Gierek, presidente del Partito
operaio unificato polacco, si era imbarcato
nella costruzione della grande Polonia e aveva
chiesto ingenti prestiti a Francia e Germania
per avviare l’indistrializzazione del Paese. Ma
gli investimenti non fruttavano e l’attivita economica non riusciva a garantire un minimo di
beni sufficiente. I prezzi dei prodotti di prima
necessità, sempre più scarsi, aumentavano
costantemente.
Per questi motivi, già nel dicembre del 1970
iniziarono le lotte operaie che il generale
Wojciech Jaruzelski soffocò con brutalità facendo schiacciare i manifestanti con i carri
armati. Per questa repressione è ancora sotto
processo. A luglio del 1980 giungevano notizie
di continui scioperi.
«Ad agosto, ricorda Luigi Geninazzi, proclamato lo sciopero di Danzica per il licenziamento di Anna Walentinowicz, giunsi nei cantieri
ed incontrai Lech Walesa in evidente stato di
eccitazione, parlava tanto veloce che persino
l’interprete, che traduceva in tedesco dal polacco, faceva fatica a seguirlo».
Il 19 agosto gli scioperanti esposero ventuno
rivendicazioni nelle quali, invece di proporre
ricette economiche, chiedevano di poter far
sentire la propria voce tramite l’istituzione di
un sindacato indipendente.
Rispetto al 1970 gli operai avevano preso
una precauzione importante: si erano chiusi nei cantieri, proteggendosi dagli interventi
esterni. Era piu difficile irrompere al di là dei
cancelli e fare un massacro.
In quel momento è stato da tutti riconosciuto un
aspetto un po’ ironico di quanto stava succedendo: gli operai si ribellavano al potere operaio, rappresentato dal Partito comunista polacco (Poup).
Molte fabbriche della costa baltica aderirono
allo sciopero ed in pochi mesi Solidarnosc poteva contare su 10 milioni di aderenti: il 90 per
cento dei lavoratori polacchi.
Le salde radici cattoliche hanno conservato
l’identità nazionale del popolo polacco anche
con le invasioni. In occasione dello sciopero
questo diventò evidente anche agli osservatori
internazionali: c’erano simboli religiosi dovunque e sul cancello troneggiavano le immagini
del Papa e della Madonna di Czestochowa.
Il 24 agosto, dopo 10 giorni di sciopero, il
Governo decise di invare una delegazione. La
trattativa si svolse in maniera surreale.
Fuori dai cancelli c’erano le televisioni di tutto
il mondo.
La forza di Solidarnosc è che ha guidato una
rivoluzione di tipo etico, come teorizzò padre
Tischner nell’«Etica della solidarietà». Era una
rivoluzione etica nonviolenta che in Polonia
non si è spenta nonostante l’oppressione imposta dal regime negli anni seguenti. Gli scioperanti mettendosi in discussione sono giunti
alla consapevolezza che non si poteva più tacere. La verità doveva venire a galla e la libertà
doveva essere conquistata.
Sindacato  Attualità
13 ottobre 2011 il Lavoro
9
Valora
Al via le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo
ALBERTO TREVISAN
A
quasi due anni dall’entrata in vigore
del CCL Valora Kiosk, si svolgeranno
le trattative per il rinnovo del contratto tra Syna e la direzione. Sarà l’occasione per
fare un bilancio di questi due anni di parternariato su cui, da parte sindacale, non nascondiamo alcune perplessità e su cui auspichiamo
importanti segnali di miglioramento.
Il contratto collettivo è certamente un fattore importante per le dipendenti dei Chioschi
Valora, che ha portato condizioni di lavoro e
garanzie di tutele purtroppo impensabili negli esercizi commerciali dove il contratto non
esiste. Peraltro in Ticino l’introduzione del
Contratto è stata una grande occasione di
conoscenza delle dipendenti con i funzionari
sindacali OCST, da cui è nato un bel rapporto
che senz’altro ha contribuito (e contribuirà) a
migliorare la vita quotidiana nei chioschi.
Emblematica in quest’ottica è stata la vicenda della trasformazione dei chioschi in agenzia
che ha caratterizzato l’inizio dell’anno. La coesione delle dipendenti e il supporto di OCST
e Syna hanno permesso di far chiarezza sul-
la questione e di abbassare la tensione che
si stava creando in merito alle comunicazioni
frammentate che arrivavano.
Ora la questione agenzie è il punto cruciale
della trattativa: OCST e Syna ritengono imprescindibile che il CCL sia obbligatorio anche per
le Agenzie. Sarà questo il primo banco su cui
mettere alla prova la validità del partenariato
con Valora e che auspichiamo possa essere
l’inizio di un sensibile miglioramento delle relazioni con il sindacato.
Le rivendicazioni
Queste sono in sintesi le nostre rivendicazioni,
frutto delle discussioni avvenute in questo
anno con gli altri associati di tutta la Svizzera:
 obbligatorietà del contratto collettivo
anche nelle agenzie;
 revisione dei salari minimi tenendo conto
dell’esperienza professionale dei lavoratori e
delle lavoratrici;
 retribuzione mensile per chi è occupato
più del 50 per cento;
 il tempo di preparazione e sistemazione
del chiosco va considerato tempo di lavoro
senza restrizioni;
 rivalutazione del supplemento per lavoro
notturno e domenicale;
 diminuzione dell’orario settimanale di
lavoro del personale di vendita;
 pagamento al 100 per cento durante la
maternità;
 premio di anzianità a partire dal 5°anno
di servizio.
Piotta
Per chi dorme sul cantiere
PAOLO LOCATELLI
I
l 4 ottobre scorso l’OCST ha inviato un
comunicato stampa nel quale si denunciavano degli abusi in un cantiere di
Piotta. Le reazioni non si sono fatte attendere.
Alcune di esse sono volutamente parziali, altre
scarsamente pertinenti e altre ancora chiaramente interessate e pilotate.
Ma cosi è. Per rispetto della verità, giova comunque riportare il tutto sulla vera essenza
della nostra denuncia.
La ditta El Abd Attia, impresa di gessatura con sede a Milano in via Tagliamento 2,
ha sottoscritto un contratto di subappalto (a
condizioni molto favorevoli, non comprensive
del costo del materiale messo a disposizione
dall’impresa di pittura Isella&Foletti di Muzzano) per opere di isolazione termica. Una collaborazione che, per ammissione del titolare della Isella&Foletti, si ripete da tempo («sono anni
che facciamo capo a quest’impresa quando
abbiamo bisogno di personale ausiliario»).
La stessa ditta milanese (o chi per essa)
conosce perfettamente il mercato ticinese e
le regole del gioco. Lavorando per un’altra
impresa di pittura del luganese è stata oggetto negli scorsi mesi di accertamento su
un cantiere pubblico in un comune del basso
mendrisiotto (prestito di manodopera o lavoro distaccato?).
Nel territorio di Locarno, ha offerto i propri
servizi per un’impresa di pittura bellinzonese.
Quindi, gente che si sa muovere con agilità sul
nostro territorio.
Le domande centrali rimangono sempre le
stesse:
 come può un’impresa milanese prestare la
propria opera a ditte ticinesi, rispettare le condizioni contrattuali e salariali locali ed essere
nel contempo concorrenziale rispetto a tutte
le imprese di gessatura del cantone Ticino?
Speculando sul rispetto delle condizioni contrattuali locali!
 per quale motivo alcune imprese ticinesi si
rivolgono ad una ditta di Milano per «comple-
tare gli effettivi»? Per ribaltare il rischio aziendale su terzi e presentare offerte più vantaggiose rispetto ai concorrenti locali!
 per quale motivo sei lavoratori egiziani si
prestano a dormire e mangiare in un cantiere
all’interno di un appartamento non arredato e
adibito anche a magazzino? Perché l’alternativa in Italia è praticamente pari allo zero.
 Chi manovra, dietro le quinte e al riparo di
ogni sospetto, questo «virtuoso» nuovo metodo di lavoro?
L’OCST non lascerà senza risposta tutti i
quesiti che gravitano attorno a questa vicenda. Ne va della tutela delle condizioni dei lavoratori indigene, di una sana concorrenza tra
le imprese locali e della difesa della dignità dei
lavoratori tutti (indigeni e distaccati).
Un’amara considerazione deve essere comunque fatta: le modalità degli abusi sui cantieri ticinesi si stanno “raffinando” con una rapidità incredibile. E questo aspetto dovrebbe,
come minimo, preoccupare tutti gli operatori
ticinesi.
10
Sindacato  Politica
13 ottobre 2011 il Lavoro
Elezioni del 23 ottobre
Sosteniamo Giorgio Fonio
per il Consiglio nazionale
Mobilitiamoci
Un appuntamento
importante
BRUNO ONGARO E MEINRADO ROBBIANI
C
are associate e cari associati,
Il 23 ottobre prossimo saremo
chiamati ad eleggere i membri
del Parlamento federale (Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati).
L’OCST guarda con invariata attenzione a questo appuntamento. La rinuncia
a ricandidarsi del Segretario cantonale
Meinrado Robbiani, dopo dodici anni in
Consiglio nazionale, non attenua l’interesse per questa elezione, che si rivelerà
decisiva per gli indirizzi futuri della politica federale in un periodo particolarmente delicato.
Tra i candidati figura anche un collaboratore dell’OCST, che merita il più
ampio sostegno. È Giorgio Fonio, attivo
nel Segretariato del Mendrisiotto. La sua
giovane età non gli ha impedito di distinguersi ripetutamente per dinamismo e
combattività in difesa di chi lavora.
Vi invitiamo perciò a riservargli un voto
preferenziale, sollecitando familiari
e conoscenti a fare altrettanto.
Contribuirete a dare peso al nostro movimento e all’obiettivo di
una politica intesa come servizio
per il bene comune.
Abbiamo intervistato Giorgio Fonio,
candidato al Consiglio nazionale.
Come intendi il tuo impegno in politica?
Sono convinto che nel Parlamento nazionale,
debbano portare la propria voce tutte le categorie presenti nella nostra società. In Consiglio
nazionale è fortemente rappresentata l’area
imprenditoriale, ma è importante, per un naturale complementarietà, che sia dato spazio
anche a chi ha una sensibilità e delle priorità
diverse.
Il mio impegno ha proprio questo scopo: che
le salariate e i salariati di questo Paese non
debbano sempre e solo subire le decisioni della
politica ma possano divenirne parte centrale.
Troppo spesso i rischi aziendali ed i risultati
della cattiva gestione vengono riversati senza
troppe remore sui dipendenti.
In caso di elezione mi impegnerò nel chiedere al Consiglio Federale un potenziamento dei
controlli in modo da combattere concretamente il dumping salariale e sociale.
Sei giovane, ma non ti manca l’esperienza:
cosa vorresti portare di nuovo in Consiglio
nazionale?
Porterò la mia esperienza di giovane sindacalista maturata in questi primi anni presso
l’OCST. Tutti i giorni mi capita di incontrare
situazioni di chiaro abuso nei confronti di chi
lavora. Ho la sensazione che la crisi economica che stiamo attraversando, venga pagata in
maniera importante soprattutto dalle lavoratrici e dai lavoratori, che sono sempre più fragili
ed in balia degli umori di gente senza scrupoli.
Giorgio Fonio
sindacalista OCST
Consiglio Nazionale
lista PPD
candidato n. 3
http://www.facebook.com/giorgio.fonio
http://giorgiofonio.ocst.com
«Starò dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie.
Senza incertezze.»
Sindacato  Politica
13 ottobre 2011 il Lavoro
Secondo te, in questi tempi
turbolenti, di chi è prioritario
difendere gli interessi?
Abbiamo il dovere di difendere gli interessi di chi lavora e
produce in questo paese. Per
far questo abbiamo bisogno di
imprenditori seri, responsabili e
con un occhio di riguardo verso il territorio che li ospita e che
negli anni gli ha fatto produrre
ricchezza.
Purtroppo in questi ultimi mesi stiamo assistendo
all’arrivo di manager provenienti dall’estero che insediano le proprie aziende con il
solo scopo di trarne vantaggi fiscali. Purtroppo queste
aziende importano anche le
retribuzioni e i modi di fare
impresa. La politica deve impegnarsi per combattere la
lombardizzazione dei salari
nel nostro cantone prima che
sia troppo tardi.
È importante continuare a lavorare tenacemente per sensibilizzare la politica federale sui
problemi di un cantone di frontiera come il nostro.
...e le donne?
È implicito che come sinda-
11
calista tutelo sia i lavoratori che le lavoratrici.
Inoltre ho sviluppato una sensibilità importante
per i problemi delle donne, anche perché sono
attivo nel settore della vendita e seguo il personale prevalentemente femminile di alcune
industrie.
Le lavoratrici devono essere tutelate anche
in virtù del duplice compito che spesso ricoprono in famiglia e al lavoro. È inconcepibile
che chi dà così tanto alla società non solo
non venga aiutato, ma venga anche penalizzato.
Il mio impegno nei confronti delle lavoratrici è
quello di far sì che le discriminazioni che ogni
giorno subiscono sul posto di lavoro vengano
condannate in maniera più esemplare di quanto succede oggi.
Due foto della risottata di sostegno a Giorgio
Fonio che si è svolta in Piazza Indipendenza a
Chiasso sabato 8 ottobre.
Iniziativa popolare legislativa nella forma elaborata
Rafforziamo la scuola media - Per il futuro dei nostri giovani
L’
iniziativa «Rafforziamo la scuola
media - Per il futuro dei nostri giovani» chiede:
 classi meno affollate e maggiore sostegno
agli allievi per raggiungere gli obiettivi formativi
al termine della scuola dell’obbligo;
 la generalizzazione di mense e doposcuola
nelle scuole medie per rispondere ai bisogni
delle famiglie in tutto il Cantone;
 una migliore organizzazione delle scuole
medie, per disporre di una scuola di qualità in
grado di garantire un futuro ai nostri giovani.
La scuola media è un investimento per il futu-
ro dei nostri giovani: essa va migliorata e adattata al cambiamento della società, che diventa
sempre più eterogenea e complessa. È fondamentale investire di più nella formazione!
Info
Potete stampare le liste per la raccolta di
firme su http://www.ocst.com ed inviarle al
Comitato di iniziativa, CP 1216, 6501 Bellinzona, entro il 21 ottobre.
12
Info  Balcani
13 ottobre 2011 il Lavoro
Pagina a cura di Slavko Bojanic
Ex - Yu
Neumski Koridor
Ulazak RH u EU i nova pravila
za prolazak kroz Neum
Tito nepoželjan
u Sloveniji
V
LJUBLJANA -
lada Hrvatske obećala Bruxellesu
poštovanje uvjeta za prijevoz robe
preko BiH. Neumski koridor posebno
poglavlje.
Kad Hrvatska 2013. postane članica EU,
Neum će postati najveća tranzitna zona preko
koje će se u južne dijelove Hrvatske transportirati roba i putnici. Prema novim pravilima,
kamioni s robom kroz neumski koridor s plombama hrvatskih carinika morat će prolaziti bez
zadržavanja. Na ulazu i izlazu preko graničnih
prijelaza Hrvatske, carinici će im udarati vrijeme ulaska i izlaska. Iako tu mjeru hrvatski carinici provode već mjesecima, ona će po ulasku
Hrvatske u EU biti još pooštrena. To znači da
se vozači kamiona s robom
neće moći zadržavati u
prostoru neumske općine.
Planira se uvesti i pratnja kamiona ne bude li
se poštovalo vremensko
ograničenje za prolazak
kroz Neum. Trgovci i ugostitelji iz BiH neće moći
provesti robu koja je kupljena, primjerice, u trgovinama ili tržnicama u
Čapljini, Mostaru, Stocu
Neum
preko hrvatskih carinarniFoto: PIXSELL
ca i kroz državno područje
Hrvatske. Moraju koristiti
prometnicu Stolac – Hutovo – Neum. Vlada RH
gradi dva nova granična prijelaza sa suvremenim računalnim i videonadzorom kod Neuma.
Uvodi dubinske policijske i carinske kontrole.
Vecernji.hr 
Muzika: Dino Merlin
Spektakl za spektakularne pare
Dino Merlin koncert u Beogradu
zakazao za 25. novembar
Z
akazan je prvi poslijeratni koncert
Dina Merlina u Srbiji. Pjevač koji se
nakon sukoba u BiH kleo da neće nikada nastupiti kod istočnih susjeda, učiniće to
u Beogradskoj areni 25. novembra. Kako prenose regionalni mediji, za planirani spektakl
Dino će navodno dobiti spektakularnu paru –
cijelih 300.000 eura, šest puta više od njegovih
najviših dosadašnjih honorara.
- Uzbuđen sam i srećan što ću ponovo vidjeti
Beograd. U međuvremenu su u Srbiji stasale
nove generacije mojih
fanova, a svi oni, kao
i moja stara vjerna
publika koja me prati
još od vremena grupe
Merlin, odavno žele
da se ovaj koncert
desi. Dolazim njima,
kao i svim drugima koji će te večeri
sa mnom podijeliti
moje najveće hitove poručio je Dino Merlin, prenosi Dnevni
avaz.
List dodaje da će
Dino Beograđanima
„podariti“ svoje antologijske, hitove sa
aktuelnog, ali i albuma koji je u pripremi.
Karte
za
ovaj
spektakl su u prodaji
od sjutra na blagajni
Beogradske arene. 
S
lovenački Ustavni sud zabranio je
danas gradskim vlastima Ljubljane
da jednoj ulici daju ime po bivšem
Srna-Rojters
jugoslovenskom predsjedniku Josipu Brozu
Titu, jer je njegovo ime, kako se navodi, simbol komunističkog režima koji je kršio ljudska
prava.
«Titovo ime nije samo simbol oslobođenja
Slovenije od fašističke okupacije u Drugom
svjetskom ratu, nego je i simbol totalitarnog
komunističkog režima koji je obilježen obimnim i grubim kršenjima ljudskih prava i osnovnih sloboda», navodi se u obrazloženju odluke.
Ljubljana,čiji je gradonačelnik Zoran Janković,
imenovala je jednu ulicu po Titu 1999. godine,
uz objašnjenje da je on bio važna istorijska figura.
Konzervativna stranka Nova Slovenija
zatražila je od Ustavnog suda da ukine tu
odluku, jer je Tito, kako smatra ova stranka,
kršio ljudska prava.
Gradske vlasti Ljubljane za sada nisu komentarisale današnju sudsku odluku. 
Srpsko Kulturno Umetničko Društvo
«Branko Radičeviċ» Lugano
Organizuje vece folklora pod nazivom:
«Naša mladost - u Tićinu radost»
subota, 15. oktobar 2011. - pocetak u
18:30 casova Sala multiuso - Grono
učestvuju:
SKUD «Branko Radičeviċ» Lugano
Udruženje «Sveti Sava» - Belincona
Kulturni Centar «Vrbas» - Vrbas - Srbija
uz domaċe specijalitete zabavljače vas orkestri iz
Vrbasa, Belincone i Lugana
Ulaz - 15.00 SFr.
Za decu do 12 godina ulaz besplatan
Info: 076 3211102 (Slava)
Attualità  Il senso del lavoro
13 ottobre 2011 il Lavoro
13
Spunti di riflessione
Il lavoro, l’educazione e la vera realizzazione
PROF. MARKUS KRIENKE
N
ell’enciclica Laborem exercens (LE)
Giovanni Paolo II spiega che la dignità del lavoro non sta tanto in ciò
che produce o nella scelta del posto di lavoro, ma piuttosto nell’essere una dimensione
importante per l’autorealizzazione dell’uomo.
Anzi, il Papa ribadisce più volte che tramite
il lavoro si «diventa più uomo» (LE 9). Rileggendo queste frasi e riflettendoci oggi, nel 30°
della loro pubblicazione, ci sentiamo un po’ a
disagio: è senz’altro vero che cerchiamo tutti di autorealizzarci nel nostro lavoro, ma chi
direbbe che il lavoro costituisce un luogo per
«diventare più uomo»? Anzi, può essere questa una richiesta adeguata per il mondo del lavoro oggi? E, infine, il grado della realizzazione
di sé e della propria umanità dipende allora dal
tipo di lavoro che si trova?
Una risposta a queste domande è contenuta
nello stesso paragrafo che la solleva: il lavoro
costituisce un «bene dell’uomo», indipendentemente da quale lavoro si tratti. Un lavoro mi
può piacere o meno, può essere più o meno
faticoso, può affascinare o annoiare – ma
sempre sfida il lavoratore nella sua umanità e
richiede qualcosa di lui che nella società di solito si tende ad evitare: la virtù.
Ed è proprio attraverso le virtù, che l’uomo
esercita nel contatto con gli altri, che egli cre-
sce nell’umanità. Essere puntuale e affidabile,
non scaricare le proprie responsabilità su altri
ed offrire aiuto a colleghi, essere giusti ed equi
nelle relazioni personali, dare la precedenza
alle buone ragioni e non all’egoismo e all’orgoglio – tutte queste sono qualità che costano
fatica, ma che rendono l’uomo «più uomo» e
che perciò costituiscono un «bene» per lui.
Non è forse che abbiamo perso, nella nostra
società, la consapevolezza che solo a queste
condizioni possiamo veramente essere una società umana? Quante volte scambiamo ciò che
ci fa bene come «uomini» con la realizzazione
dei nostri interessi soggettivi. Nella nostra società determinata dagli interessi soggettivi e
persino egoistici, già l’entrare in un rapporto
«umano» con altri e coltivarlo costituisce spesso una fatica per gli individui: una società, però,
nella quale l’umanità non è più la regola ma l’eccezione non fa più bene all’uomo.
In una tale società, anche il lavoro, di conseguenza, non è più percepito come un luogo per «diventare più uomo». Da una società
che ha ridotto l’idea del «bene» agli interessi
soggettivi, il lavoro viene apprezzato solo se
corrisponde ai parametri individuali di autorealizzazione – altrimenti viene comunemente giudicato una fatica inutile e percepito come un
dovere alienante che invece di realizzare più
umanità, la impedisce.
Per l’enciclica Laborem exercens ciò costituisce senz’altro il fraintendimento più eclatante
della dimensione «umana» del lavoro. Urgerebbe, perciò, recuperare la dimensione educativa del lavoro.
Ma ciò presuppone la riscoperta dell’importanza di educazione per la società intera.
Perché educare significa formare la propria
personalità nella relazione con gli altri – i colleghi, con la famiglia e con la società – perché
il «bene dell’uomo» non sta, in ultima analisi,
in un interesse egoistico di autorealizzazione
ma soltanto se questa autorealizzazione avviene nel rapporto concreto agli altri. Sono questi
rapporti che danno senso alla fatica e alla rinuncia, perché attraverso la fatica e la rinuncia
si realizzano quei valori che soltanto possono
essere chiamati veramente «umani».
In questo senso, sottolinea Giovanni Paolo II,
la fatica del lavoro non aliena l’uomo né impedisce di realizzare sé e il suo bene, perché in
questa fatica il lavoratore non è mai da solo
ma sempre in rapporto agli altri: innanzitutto al
posto di lavoro egli incontra ed ha a che fare
con altre persone. Ma anche oltre: chi lavora
sta sempre in una duplice relazione, ossia con
la sua famiglia per la quale guadagna il necessario, e con la società, perché contribuisce
con il suo lavoro al bene comune (LE 10). È
nei confronti di questi tre gruppi – dei colleghi
di lavoro, della propria famiglia e della società
– che la fatica del lavoro acquisisce un significato educativo e rende il lavoratore sempre
«più uomo».
Discorso di Stanford di Steve Jobs
Un messaggio positivo per i giovani
Riportiamo alcuni passi del discorso
che Steve Jobs, fondatore di Apple
recentemente scomparso, pronunciò
all’Università di Stanford nel 2005.
N
on potete sperare di unire i puntini
[gli elementi inspiegabili della vita,
ndr] guardando avanti, potete farlo
solo guardandovi alle spalle: dovete quindi
avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi
paiono senza senso possano in qualche modo
unirsi nel futuro.
Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro
destino, chiamatelo come volete... questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha
fatto la differenza nella mia vita.
Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con
un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono
convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad
andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a
che per il vostro lavoro.
Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante
delle vostre vite, e l’unico modo per esserne
davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro
è amare quello che fate. Se non avete ancora
trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende
di cuore, saprete di averlo trovato non appena
ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie
d’amore, diventerà sempre meglio col passare
degli anni. Quindi continuate a cercare finché
non lo trovate. Non accontentatevi.
Quando avevo diciassette anni, ho letto una
citazione che recitava: «Se vivi ogni giorno
come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai
azzeccato». Mi fece una gran impressione, e
da quel momento, per i successivi trentatrè
anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: «Se oggi fosse l’ultimo
giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto
per fare oggi?». E ogni volta che la risposta era
«No» per troppi giorni consecutivi, sapevo di
dover cambiare qualcosa.
Ricordare che sarei morto presto è stato
lo strumento più utile che abbia mai trovato
per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella
vita. Perché quasi tutto - tutte le aspettative
esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per
il fallimento - sono cose che scivolano via di
fronte alla morte, lasciando solamente ciò che
è davvero importante. Ricordarvi che state per
morire è il miglior modo per evitare la trappola
rappresentata dalla convinzione che abbiate
qualcosa da perdere.
Siete già nudi. Non c’è ragione perché non
seguiate il vostro cuore.
Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno
a vivere secondo il pensiero di altre persone.
Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui
zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più
importante, abbiate il coraggio di seguire il
vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa
veramente vorrete diventare. Tutto il resto è
secondario.
Siate affamati, siate folli.
14
Attualità
13 ottobre 2011 il Lavoro
Energia
Il reattore «maledetto»
di Fukushima
Nucleare: è un rischio? (2.a parte)
Gli incidenti agli impianti nucleari per la
produzione di energia elettrica (Chernobyl 1986 e Fukushima 2011) vanno
considerati «incidenti al nucleare» e non
«incidenti nucleari». Non sono scaturiti
da guasti ai reattori, ma sono stati provocati o da un approccio improprio o da
una superficiale valutazione dei rischi sismici.
FLAVIO ERCOLANI
(la prima parte è stata pubblicata sul numero 15 del 29 settembre)
Fukushima 11 marzo 2011 - Il Giappone, a
causa delle parecchie faglie attive, è considerato «una terra ballerina»! Ogni anno sono
migliaia i terremoti che si registrano in tutto il
paese. Costruire centrali nucleari su un territorio instabile è un azzardo, lo si è visto dopo il
tragico terremoto e lo tsunami che l’11 marzo
scorso ha interessato la terra del Sole Levante.
La Tepco, la compagnia privata che gestisce
le centrali di Fukushima e altre, è nota per aver
sempre mentito sulle condizioni delle loro centrali, contraffatto documenti di manutenzione
e per aver fornito informazioni inveritiere sia al
governo sia alla popolazione giapponese, sia
alla comunità scientifica mondiale. Governo
e Tepco, tra molti inchini e salamelecchi, non
hanno saputo o voluto affrontare la situazione
per non spendere soldi per risanare e chiudere
definitivamente la centrale «maledetta» di Fukushima. Tra le informazioni fornite con il contagocce dal solito cerimonioso portavoce, si è
scoperto che una centrale nucleare è stata costruita sopra una faglia, ammissione che lascia
tutti esterrefatti per la leggerezza dei costruttori, di chi ha rilasciato la licenza e dai controllori!
Ora è chiusa, ma bisogna demolirla e bonificare il terreno. Occorre calcolare che il costo e il
tempo di demolizione equivalgono al costo e al
tempo di costruzione.
Nucleare in Svizzera. Il Consiglio federale prima e il Nazionale poi, lo scorso giugno hanno
decretato l’uscita dal nucleare fra una ventina
d’anni. Una decisione presa senza attendere
gli stress test europei cui anche la Svizzera
vuole sottoporre le proprie centrali. Un’uscita
insensata e precipitosa che speriamo il Consiglio degli Stati vorrà rimettere in discussione.
L’energia prodotta dalle cinque centrali nucleari svizzere è, come nel resto del mondo,
un’energia di banda, per noi circa il 60 per
cento di detta energia. L’energia di banda è
energia elettrica prodotta durante il giorno, 24
ore su 24, da centrali nucleari, termiche tradizionali e centrali idroelettriche a pelo d’acqua
(fiumi). A cosa serve? Durante la notte molti
utenti hanno bisogno di energia mentre il normale ritmo di lavoro è fermo o rallentato. Le
centrali telefoniche fisse e mobili, gli studi radio e TV che trasmettono in continuità, i radar
per l’aviazione civile e militare che sorvegliano
lo spazio aereo, le ferrovie per il trasporto,in
particolare di merci, gli ospedali e le cliniche,
polizia e pompieri, servizi di soccorso, carceri,
le stesse centrali elettriche (per il loro funzionamento), le stazioni di pompaggio per acquedotti, di depurazione, le centrali di sollevamento dai laghi a valle ai bacini di accumulazione
a monte per produrre le punte per il giorno, e
altro ancora.
Ora questa energia di banda, quando non ci
sarà più quella nucleare, dove la prenderemo?
Dal fotovoltaico, dall’eolico? Di notte il sole
non c’è e se non soffia il vento? Saremo costretti a importare da paesi vicini a costi che
loro stessi stabiliranno e potrebbe esserci anche penuria di approvvigionamento!
Le decisioni prese sono di origine emotiva e
i punti appena accennati non sono stati considerati.
A mio modesto parere il Governo in primis
avrebbe dovuto attendere i risultati dei test,
verificarli con gli esperti, discutere con i proprietari delle centrali e poi trarre le conclusioni.
Ordinare eventuali lavori di manutenzione straordinaria per evitare allagamenti o terremoti di
elevati magnitudo. Lo tsunami che è seguito al
terremoto dello scorso 11 marzo in Giappone
ha fatto enormi danni, anche nel nucleare, ma
non si costruiscono centrali nucleari su una
«terra ballerina» e quasi in riva al mare. È mancanza di serietà professionale e totale disprezzo delle regole di sicurezza. Stiamo parlando
di nucleare, da trattare con estrema cautela e
serietà.
Un’alternativa all’attuale uso dell’uranio leggermente arricchito potrebbe essere l’uso del
torio, materia meno pericolosa. La tecnica è
stata sperimentata da Carlo Rubbia, premio
Nobel per la fisica. Il suo progetto «TRIGA» è
stato sospeso nel 2004, varrebbe la pena riprenderlo e proseguire nella sperimentazione.
A Cadarache (Francia) è in costruzione il prototipo del reattore Tokamak, progetto Iter, che
prevede la «fusione» e non più la «fissione»
dell’uranio, più sicura dell’attuale sistema a
fissione nucleare.
Il rischio «zero» è impossibile da ottenere,
però scherzare con il fuoco… non è da persone serie. 
L’e-mail: un’opportunità
La conoscenza del vostro indirizzo e-mail consente al sindacato
di comunicare con voi in maniera più efficace. Tramite il nuovo servizio di newsletter offerto dall’OCST potrete ricevere le informazioni
in maniera mirata ed ecologica, dovunque ed in tempo reale.
Comunicazione dell’indirizzo e-mail
L’e-mail vi consente di accedere in maniera più semplice all’area
riservata del sito www.ocst.com e, in un prossimo futuro, di usufruire di servizi come la consultazione online del giornale «il Lavoro» e
la consulenza online.
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I vostri dati restano protetti ed in ogni momento potrete decidere
di modificarli o di revocare questo servizio di comunicazione, se
non foste più interessati.
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Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano
15
13 ottobre 2011 il Lavoro
Pubblicazioni
Una conquista sociale all’inizio del secolo scorso
Sabato 24 settembre a Lavena Ponte
Tresa, nella sede sociale alla presenza
di Autorità militari, civili e religiose ed
oltre un centinaio di persone, è stato
presentato il libro che racconta 125 anni
di storia della Società Operaia di Mutuo
Soccorso lavenese.
Autori i fratelli Sanna, Antonio- già collaboratore del nostro giornale- per la
parte descrittiva e Alessandro per quella tecnico-fotografica.
Vivo compiacimento da parte di tutti i
presenti per l’esito di una ricerca che
arricchirà le librerie di un volume che rievoca fatti e vicende del passato.
M
a che cosa sono le Società Operaie di Mutuo soccorso? Forse val
la pena di chiedercelo da queste
pagine che esprimono il pensiero di un’organizzazione sindacale che difende i diritti dei
lavoratori.
Dobbiamo fare un passo a ritroso di quasi un
secolo e mezzo. Bisogna pensare alle condizioni di vita di quei tempi quando chi, occupato nei
campi, nei boschi e nelle conduzioni prative lavorava dall’alba al tramonto fino a 15 ore. Ed il
lavoro si faceva ancora più greve quando il capo
famiglia e spesso anche il figlio maggiore erano
costretti ad emigrare: chi restava doveva sobbarcarsi di tutti i lavori, anche i più pesanti.
Né era meno faticosa la giornata di chi aveva
trovato occupazione in attività estrattiva o manifatturiera, soprattutto nelle filande che, con la
rivoluzione industriale,venivano realizzate un pò
dappertutto nei pressi dei corsi d’acqua o dei
laghi. Quando il salario, mediamente sufficiente
per acquistare qualche chilo di pane, non riusciva a soddisfare i bisogni primari con la paura di
prendere la pellagra. E su tutti gravava il timore delle malattie e quindi della disoccupazione
mancando qualsiasi forma di assistenza e di
aiuto. Si aggiungeva a ciò l’assenza
di un’istruzione primaria e disertata,
dopo la sua istituzione obbligatoria, da
bambini costretti per necessità al lavoro in età minorile. Su questo scenario non indefinitamente sopportabile
emerge la coscienza sociale, l’idea di
costituire un sodalizio operaio ispirato
alla fratellanza, al mutuo soccorso e
all’assistenza. Una Società in grado di
intervenire con propri fondi a favore di
quei soci che, in caso di malattia o di
particolare indigenza, attraversavano
momenti di particolare bisogno.
Modelli associativi si hanno già prima del 1848 sull’esempio di quelle
francesi ed inglesi. Lo stesso Mazzini, esule a Londra, fonda nel 1837 la
prima Società operaia. Ma è con lo
svilupparsi dell’attività manifatturiera
che nascono le SOMS, ad iniziativa
operaia ed in parte anche da appartenenti alla media borghesia sensibili
alla condizioni del sottoproletariato.
Sorgono in centri popolati ma anche
in piccoli comuni: nella nostra zona di
confine dal 1862 al 1885 se ne costituiscono ben 36 tra le quali quella
di Lavena e di Ponte Tresa svizzera
che instaurano un rapporto costante
di società consorelle.
Inizia un cammino che per quasi
mezzo secolo svolgerà un ruolo di primaria
importanza nell’assistenza e nell’istruzione.
La nostra, della quale il libro narra le vicende,
costituitasi legalmente nel 1901 quando aveva
già 16 anni di vita, ha un primo presidente di
cittadinanza svizzera che copriva anche la carica di Sindaco del comune, allora denominato
solo Lavena. Assolve i compiti primari dello
statuto ma contestualmente svolge una incisiva attività nel settore della formazione professionale con una eccellente scuola di disegno
retta anche da docenti ticinesi. Una presenza
da protagonista nella vita comunitaria del paese.
Oggi che sanità, previdenza ed istruzione
svolgono un ruolo di proporzioni territoriali
tecnicamente avanzate, hanno oscurato questo protagonismo sociale. Ma leggendo le vicissitudini raccolte nel libro su accennato che
rispecchiano il susseguirsi di eventi a volte di
intensa emotività, ci si rende conto che quella
lontana conquista avvenuta tra la fine dell’800
e l’inizio del ‘900 è stata il trampolino di lancio
delle trasformazioni avvenute nel campo del
lavoro, della salute, dell’assistenza. 
Cassa disoccupazione cristiano sociale / OCST...
...la cassa numero 1 in Ticino
Servizi
Le nostre sedi
 Pagamenti giornalieri agli assicurati
Lugano - Amministrazione centrale
Via Serafino Balestra 19, 6900 Lugano
Biasca
Piazza Centrale, 6710 Biasca
Bellinzona
Via Magoria 6, 6500 Bellinzona
Grono
6537 Grono
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Via della Posta 8, 6600 Locarno
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Via G. Lanz 25, 6850 Mendrisio
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 6 sedi in Ticino e 1 nei Grigioni
 Professionalità nell’allestimento delle
pratiche
 Programmi informatici per i datori di
lavoro
16
13 ottobre 2011 il Lavoro
L’editoriale
Un incontro
proficuo
CLAUDIO FRANSCELLA*
M
ercoledì 28
s e t tembre una folta
delegazione
di
GenerazionePiù
(circa 200 persone) si è recata
a Varese per incontrare gli amici
pensionati della Cisl di Varese. Uno
scambio di esperienze tra la comunità
svizzera e quella italiana che riveste
un’opportunità di crescita per le nostre associazioni e un arricchimento
personale per ogni associato.
L’incontro ha pure voluto dimostrare
che il mondo degli anziani è aperto e
non considera i confini generazionali
e territoriali come ostacoli alla comunicazione e allo scambio.
Gli anziani presenti, che in generale
hanno il compito testimoniale, hanno così potuto discutere liberamente
sull’attualità e lanciare dei segnali importanti alle nostre Comunità.
Ad esempio si è parlato degli attuali problemi di vicinato che toccano
il mondo del lavoro e la sicurezza in
generale, arrivando alla conclusionecosì come ribadito dal nostro presidente cantonale Giacomo Falconi- che le competenze a trattare per
risolvere questi problemi, Roma e
Berna, dovrebbero delegarle alle Regioni confinanti, ossia Lombardia,
Piemonte e Ticino.
Durante l’incontro si è poi discusso
delle nostre origini cristiane che, pur
nell’evoluzione irreversibile della storia che ci confronta con una società
multietnica, accomuna fortemente le
due comunità.
Un incontro quindi molto proficuo e
arricchente che ha dimostrato come
gli anziani, essendo i testimoni della
nostra identità, siano sempre di più
indispensabili per la crescita delle nostre Comunità. 
*Segr. cantonale GenerazionePiù
Gemellaggio GenerazionePiù - Pensionati CISL Varese
Riuscita gita cantonale
F
avorita da una splendida
giornata di inizio autunno,
il 28 settembre, nella zona
del Parco regionale Campo dei Fiori
di Varese si è svolta la gita cantonale.
Alle 10 e 30 il folto gruppo ha raggiunto il Sacro Monte «Santa Maria
del Monte» di Varese dove è stata
celebrata la Messa condecorata
dai canti dei «nostri»; al termine, il
sacerdote ha illustrato con sapienza l’aspetto storico del Santuario, ha
parlato della «Madonna nera», del
convento delle Suore Romite Ambrosiane di clausura e si è soffermato sugli affreschi della Chiesa, dove
appare in particolare Sant’Ambrogio
a cavallo che con la frusta combatte
la battaglia contro gli Ariani.
Dopo lo spirito anche il fisico ha
avuto la sua parte e molti soci sono
scesi a piedi dal sacro Monte (883
metri) ammirando non solo le Cappelle con sculture raffiguranti i misteri del Rosario ma anche il paesaggio.
Verso le tredici, un ricco pranzo al
Ristorante Paradiso di Comacchio
(frazione di Cuvio), elegantemente
preparato, servito ed apprezzato da
tutti.
Momento conviviale in cui GenerazionePiù è stata calorosamente accolta dagli amici della FNP-CISL di
Varese, con alla testa il segretario generale Marino Pattini, che ha salutato i presenti parlando degli scopi del
Sindacato varesino e della bella opportunità di porre le basi per un ge-
mellaggio tra Ticino e zona Insubrica.
Il saluto è stato porto anche dal presidente Falconi e dal segretario cantonale Franscella che ha illustrato le
numerose iniziative di GenerazionePiù, offrendo pure una «targa-ricordo».
Nel tardo pomeriggio i duecento
soci hanno potuto ammirare i giardini della Villa Della Porta Bozzolo di
Casalzuigno, donata nel 1989 dagli
Eredi Bozzolo al FAI/Fondo Ambiente Italiano (fondazione no profit che
opera grazie al sostegno di cittadini
e aziende per la tutela dell’arte, della
natura e del paesaggio italiani).
Di enorme fascino l’immenso Parco, il vasto declivio verde chiuso dalla grande fontana settecentesca, la
grandiosa scalinata che attraversa le
quattro terrazze del giardino e la facciata della Villa verso il parterre principale, dei primi anni del XVIII secolo.
Giornata riuscita sotto tutti gli aspetti, che ha suscitato emozioni nei numerosi partecipanti delle cinque sezioni regionali di GenerazionePiù. 
MLD
Nomine
Consiglio cantonale degli anziani:
Vicepresidenza a GenerazionePiù
R
ecentemente la signora Maria Luisa Delcò, in rappresentanza di GenerazionePiù, è stata nominata vicepresidente
del Consiglio cantonale degli anziani.
Un traguardo importante per la nostra
Associazione che ora è ben rappre-
sentata anche ai vertici di quest’importante consesso cantonale.
L’Ufficio presidenziale e il Comitato
cantonale di GenerazionePiù si felicitano con la signora Maria Luisa Delcò per questa nomina e le augurano
un proficuo lavoro. 
17
13 ottobre 2011 il Lavoro
L’argomento
Radio Fiume Ticino
Volontari over 65 in Ticino:
un divieto incomprensibile
MARIA LUISA DELCÒ
U
no
dei
problemi
che tocca
da vicino la nostra
Associazione GenerazionePiù è quello
legato al divieto di
trasporto per le persone over 65 nei
confronti di bambini con leggeri handicap, trasporto da scuola ai servizi
necessari.
Per la seconda volta il nostro segretario cantonale Claudio Franscella, parlamentare ticinese, ha ricevuto
risposta negativa al suo atto parlamentare che toccava una prassi
consolidata nel Mendrisiotto.
Infatti da più di 20 anni l’Associazione ha effettuato un servizio di
trasporto per bambini e ragazzi con
lievi disabilità che necessitavano di
servizi quali logopedia, ergoterapia,
fisioterapia, ma senza difficoltà di
spostamento.
L’intento era quello di dare un aiuto
alle famiglie che non sempre dispongono di un secondo veicolo e con
difficoltà per far conciliare lavoro,
orari scolastici, orari dei vari servizi.
Quindi anche la seconda risposta del Consiglio di Stato ripropone il divieto: “garantire la sicurezza
e la qualità del servizio giustifica la
decisione di non permettere più ai
pensionati di condurre i veicoli per il
trasporto di allievi con handicap…”.
Da segnalare che il Governo ticinese ha costituito un “Gruppo di lavoro
Volontariato 2” allo scopo di riconoscere e valorizzare il volontariato: ed
allora che coerenza c’è nel divieto?
Altra incoerenza la conclusione della risposta del Governo: “Nel caso in
cui il numero di professionisti non
fosse sufficiente, il Consiglio di Stato
è disponibile ad attribuire il compito
anche ai pensionati.”
E allora concludiamo dicendo: “Ridi
pagliaccio!!!”. 
Evergreen: in onda
in tutto il Ticino
È
ricominciata la seconda serie della trasmissione Evergreen su Radio fiume Ticino,
recentemente premiata quale radio
svizzera dell’anno. La trasmissione
dedicata alla Terza età, curata per
GenerazionePiù dal segretario cantonale Claudio Franscella, va in onda
ogni mercoledì alle 18 con replica
alla domenica mattina alle 8.
Novità: da settembre le frequenze di
Radio fiume Ticino si estendono su
tutto il territorio ticinese:
Luganese e Mendrisiotto: 100.0 fm
Locarnese e Centovalli: 107.1 fm
Bellinzonese e Riviera: 90.6 fm
Vallemaggia e Gambarogno: 93.0 fm
Via cavo: 90.6 fm
La trasmissione Eveergreen può essere ascoltata anche via Internet a
www.radioticino.com 
Soggiorni cantonali
Portorose: la voce dei partecipanti alla bella vacanza
N
ella splendida cornice della
cittadina slovena di Portorose, a due passi da Trieste, si
è svolto il soggiorno balneare di GenerazionePiù.
È stata una vacanza veramente simpatica e benefica sotto tutti i punti
di vista: l’organizzazione, il luogo, il
mare, la compagnia, le gite, l’albergo,
l’offerta termale…
Anche per chi come noi che partecipavamo per la prima volta, ci siamo
trovati e integrati molto bene, come in
una grande famiglia.
Apprezzata la presenza del pulmann
in loco che ci ha permesso di effettuare due belle gite culturali e culinarie in Croazia, accompagnati da una
bravissima guida del posto che ci ha
illustrato con competenza gli aspetti
della storia, della cultura e della geografia dell’Istria. Ci ricorderemo dei
reperti romani di Pula, in particolare
del suo anfiteatro e del fiordo di Linskl
dove abbiamo pranzato e di Rovigno,
centro turistico dove dall’alto della collina con la chiesa di S. Eufemia
si gode un panorama mozzafiato. La
serata all’agriturismo con cena tipica,
musica e danze, ha divertito tutti.
E prima di partire c’è stata la visita a
Pirano, una città straordinaria e preziosa.
Abbiano goduto di dieci giorni di
tempo splendido, sole e mare caldo,
bagni in mare o nella grande piscina
dell’albergo con l’acqua di mare riscaldata o in quella curativa termale.
Ottima la scelta dell’albergo, tranquillo pur trovandosi in centro, con
un’ottima cucina e personale cordiale
e disponibile.
Insomma che dire di più: proprio un
soggiorno da ripetere e consigliare
agli amici, single o in coppia. Tutti si
troveranno a proprio agio.
All’anno prossimo dunque! 
Due partecipanti
18
13 ottobre 2011 il Lavoro
Società
I giovani parlano agli anziani
Il tema sotto trattato nasce da una
discussione avvenuta in una classe
ticinese sulla terza età. Il punto di
partenza è stata una poesia di Mimnermo, antico lirico greco, dal titolo «Come le foglie». Così cantava il
poeta: «...che breve tempo dura la giovinezza bella: sul capo subito pende dell’uomo
la funesta, la spaventosa vecchiezza, odioso,
insieme, e deforme e spregiato lo rende, gli
occhi e l’animo avvolge, li rovina e li offusca».
Da tale visione della vecchiaia, così
malinconico e pessimista, i ragazzi
hanno in genere preso le distanze,
mostrando al contrario sensibilità e
riconoscenza verso i loro nonni.
Realizziamoci aiutando gli altri
Gli anziani nella nostra società crescono di numero ogni anno, perché la
vita media dell’uomo si è allungata: è
un problema per la società.
Il tasso fra natalità e mortalità è negativo, quindi il futuro della terra sarà
una società con prevalenza di anziani;
ad esso si legheranno altri gravi problemi da risolvere.
La società moderna cerca di emarginare le persone anziane perché non
produttive. Secondo me questo non è
giusto, perché noi giovani possiamo
imparare tante cose dalla loro esperienza.
Gli anziani sono come delle piante
che nascono crescono e danno
i loro frutti: la pianta può essere
paragonata alla vita di un uomo.
In autunno però le foglie seccano a poco a poco e cadono dagli
alberi. Purtroppo non possono
più rinascere, ma la vita della
pianta continua attraverso le generazioni successive (figli, nipoti...).
Le persone anziane sono molto utili
alla comunità anche se non contribuiscono al suo sviluppo: infatti una persona non vale per quello che produce,
ma per quello che è.
Degli anziani se ne parla molto (pensioni, case di riposo...), però, purtroppo, a loro si riservano solamente le
briciole.
Fortunatamente le persone volontarie offrono la loro vita per aiutare gli
anziani, danno loro le cure necessarie.
Soprattutto nei paesi, molte persone
anziane sono ben considerate, hanno
i parenti e una casa dove vivere, quindi si sentono integrate nella famiglia,
nella società.
Anche noi però siamo egoisti, perché una persona anziana in famiglia
la consideriamo d’impiccio, vogliamo
essere liberi di divertirci senza essere
condizionati. Bisognerebbe ritornare
ai tempi antichi. Una volta non vi erano le Case di Riposo e gli anziani, che
vivevano nella famiglia, erano consi-
derati i capi, i saggi.
Secondo me però agli anziani non
interessano solamente casa, soldi o
tanti regali materiali, ma doni più grandi, l’affetto, l’amore: solo così si sentono veramente felici.
Oggi nelle grandi città si sono formate le università per anziani, alle quali accedono persone della terza età.
Sono dei veri e propri corsi universitari che danno la possibilità a queste
persone di imparare cose nuove, di
specializzarsi in un determinato settore, anche se non accedono agli esami
di laurea.
Noi giovani aiutiamo gli anziani? Li rispettiamo e li consideriamo? Potremmo donare anche una piccola parte di
tempo per incontrarli, parlare un pò
con loro e consolarli.
Realizziamo noi stessi aiutando gli
altri. 
Alessandra
Sulla prossima pagina de Il Lavoro dedicata a
GenerazionePiù pubblicheremo altre testimonianze di giovani. Chi volesse esprimersi sul
mondo della terza età può inviare il materiale
a: Segretariato cantonale GenerazionePiù,Via
Balestra 19- 6900 Lugano
Agenda
Bellinzona
 Venerdì 14 ottobre, Visita Fattoria
Bellotti, ritrovo ore 14.15 Mercato Coperto a Giubiasco, seguirà spuntino.
 Venerdì 21 ottobre, Pomeriggio
ricreativo con Coro, ritrovo ore 14.45
presso casa di riposo Paganini Rè.
 Mercoledì 9 novembre, Tombola
con Castagnata, ore 14.00 presso ristorante San Giobbe di Giubiasco.
Locarno
 Martedì 18 ottobre, ore 15.00, nel salone del Centro Parrocchiale di Sant’Antonio a Locarno, Castagnata. Iscrizioni:
tel. 091 7513052, entro il 14 ottobre.
 Giovedì 3 novembre, ore 12.00 presso il Ristorante Stella a Locarno, ritrovo
per il consueto pranzo del 1° giovedì del
mese. Iscrizioni: tel. 091 7513052.
Lugano
 Giovedì 13 ottobre, ore 14.15, Sa-
lone OCST, v. Balestra Lugano, Conferenza: «L’Islam». Relatori l’Imam Jelassi
e Adnan Hariri, vice-presidente della
Lega dei Musulmani in Ticino a Lugano.
Al termine merenda e due giri di tombola.
Mendrisio
 Mercoledì 26 ottobre, dalle 14 incontro formativo, «L’anziano alla guida
nel traffico in continuo aumento» centro
scolastico Canavée.
 Giovedì 27 ottobre, Coro sezionale
e incontro con gli anziani della Casa Gi-
rotondo di Novazzano. Ritrovo ore 15.

Giovedì 3 novembre, Assemblea
sezionale con castagnata. Riservare la
data. Dettagli seguiranno direttamente
agli associati.
Tre Valli
 Martedì 18 ottobre, ore 14.15, conferenza medica del Dott. Nestor Blandon
sul tema «Il Check Up». Centro Giovani
a Bodio. Al termine rinfresco.
Consiglio svizzero degli anziani
 Giovedì 27 ottobre, Giornata d’autunno, Centro Congressi, Bienne,ore
9.30. Tema: «Salute, pagare di più per
meno prestazioni?». Costo: fr. 50 (compreso pasto e bevande analcoliche).
Info: tel. 031 9241100 info@ssr-csa.ch
13 ottobre 2011 il Lavoro
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ST, architetto STS, ingegnere STS, esperienza minima 3 anni quale dirigente cantiere, estratto conto
individuale AVS, pratica professionale. Requisiti per
iscrizione albo. Licenza di condurre B. Candidatura
in forma scritta: Tromeco SA, Impresa di Costruzioni,
V. Brusighell 14, 6807 Taverne. Tel. 091 9660688/9
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famiglia residente nel Mendrisiotto. Le mansioni
prevedono i normali lavori di cura dell’abitazione,la
spesa, l’organizzazione della dispensa, la preparazione dei pasti ed il servizio in tavola. Lavanderia e
guardaroba, ricevimento dei fornitori e degli artigiani.
Richiesta presenza continua sull’abitazione a scopo
di custodia, a disposizione piccolo alloggio.
Foglio Ufficiale N. 78 del 30 settembre
XX assistente tecnico/a Azienda cantonale dei
rifiuti, strada dell'Argine 5, 6512 Giubiasco. Scadenza: 21.10 Moduli da richiedere alla segreteria tel.
091 8500606.
Foglio Ufficiale N. 79 del 4 ottobre
XX addetto/a al settore tecnico. CH, attestato
federale di capacità. Offerte: Ente regionale di protezione civile del Mendrisiotto, v. Municipio 15, 6850
Mendrisio. Scadenza: 21.10. Info: tel. 091 6462168.
Foglio Ufficiale N. 80 del 7 ottobre
XX tecnico comunale, formazione quale ingegnere o architetto ETH o SUP/STS, CH, Cancelleria
comunale di Melide. Scadenza: 28.10. Info: tel. 091
6401070 info@melide.ch
XX caposezione Sezione verde pubblico, paesaggista, architetto Sezione manutenzione edifici, ingegnere genio civile, Dicastero edilizia pubblica.
Municipio Lugano. Scadenza: 24.10, ore 14.30.
XX ausiliario/a di cucina a tempo parziale Municipio Bellinzona. Offerte: Cancelleria comunale, piazza Nosetto, 6500 Bellinzona. Scadenza: 21.10. Info:
Dir. istituto scolastico, tel. 091 8218580.
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comunicazione, per impiego stabile e duraturo, adeguatamente retribuito. Tel. 076 3977664.
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Tel. 091 6091757 o 079 3759539.
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lavoro. Tel. +39 348 5420825.
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20
Sindacato Interprofessionale - Pagine a cura di Julia Konstantinidis
13 ottobre 2011 il Lavoro
Pittori e gessatori
Lavoratrici e lavoratori Syna chiedono
inequivocabilmente il prepensionamento!
NICOLA TAMBURRINO*
I
l contratto collettivo di lavoro
(CCL) attualmente in vigore
scade il 31 marzo 2012.
Le parti contraenti hanno deciso
di avviare le trattative per un nuovo
CCL, e le date sono state fissate.
L’obiettivo è che il 1° aprile 2012 entri in vigore un nuovo CCL di obbligatorietà nazionale.
Syna e Unia hanno già inoltrato le
loro richieste comuni che, riassumendo, portano sui seguenti temi:
salario, pensionamento flessibile,
tempo di lavoro, campo d’applicazione, protezione dal licenziamento
e protezione della salute così come
una migliore applicazione delle disposizioni contrattuali.
Poiché si teme che soprattutto la
richiesta di un modello di prepensionamento potrà essere un argomento conflittuale, prima delle vacanze
estive Syna ha lanciato un sondag-
Inserzioni
gio fra i suoi associati. Le risposte
pervenute sono chiare e inequivocabili. I soci Syna della «gilda bianca»
vogliono assolutamente il prepensionamento. Sono anche disposti
ad assumere parte dei costi attraverso adeguate deduzioni salariali
e, in tal senso, hanno incaricato la
delegazione deputata alle trattative
di considerare prioritaria questa richiesta.
Le trattative per il CCL inizieranno
ad autunno 2011 inoltrato e dureranno presumibilmente fino alla primavera del 2012.
La delegazione Syna alle trattative, diretta da Nicola Tamburrino,
include anche i colleghi Toni Walker
(Uri) e Leonardo Matasci (Ticino) e
prenderà molto sul serio il mandato
dei membri, che saranno informati
regolarmente sull’avanzamento dei
lavori. Una conferenza di settore è
prevista per la primavera del 2012. 
*Responsabile ramo professionale
13 ottobre 2011 il Lavoro
21
Pagina a cura di Rogério Sampaio - Sindacato Interprofessionale
Manifestação
Solidariedade com os trabalhadores
consulares Portugueses no serviço externo
C
om uma manifestação em frente ao
Parlamento suiço, os trabalhadores
consulares e das missões diplomáticas portuguesas pretendem denunciar a sua
desesperante situação - os seus vencimentos
estão sujeitos às oscilações salariais Euro/
Franco Suíço e estão a ser alvo de graves perdas salariais.
O sindicato -SYNA Suíça apoia os colegas
do sindicato Português dos Trabalhadores
Consulares e Missões Diplomáticas (STCDE)
na sua luta contra as perdas salariais de que
estão a ser alvo. Como seus salários são calculados em Euros e só depois convertidos em
Francos suíços, ficam sujeitos às variações de
taxa de taxa de câmbio, o que provocou nos
últimos meses, uma grave perda de poder de
compra.
O salário líquido actual dos 56 funcionários,
com ocupação a tempo integral, oscila no momento entre 2700-4300 francos.
Como o Governo Português ainda não respondeu as reivindicações do sindicato, o
pessoal está em greve há cinco semanas.
Com a manifestação de hoje, ás 14 horas em
frente do Parlamento, as vítimas querem dar
a conhecer publicamente as suas preocupações.
Membros da Syna afectados
Os cerca de 250 000 portugueses residentes
na Suíça, dos quais cerca de 6400 membros
do sindicato SYNA, estão gravemente afectados por não poderem resolver os seus assuntos urgentes nas instituições consulares.
SYNA Suíça apela ao Governo Português
para retomar as negociações com o STCDE
e encontrar uma solução para o pessoal das
missões diplomáticas de Portugal, na Suíça.
SYNA Suíça apoia as reivindicações dos
grevistas, apelando a adaptação e adequação
dos salários ás condições locais e também,
em nome dos membros portugueses do sindicato Syna que, devido a actual situação, estão
privados dos serviços normalmente prestados
pelo Estado Português. 
Didier Burkaltern
Parifond têm nova regra á partir do próximo ano
Informação importante para
os trabalhadores da construção sobre o Fundo Parifond
E
stimado /a/ colega, como trabalhador da construção, é descontado
mensalmente no seu salário uma
contribuição de 0,7% para o fundo Parifond.
Como sócio do sindicato SYNA, têm direito
ao reembolso de uma parte dessa contribuição no fim de cada ano. Esse valor será reembolsado ao sindicato, que o desconta na
tua quota sindical. Assim sendo, só paga à
diferença, entre o valor recebido do Parifond
e o valor real da tua quota sindical.
Quem não é sócio não beneficia dessa contribuição.
Agora faz muita atençăo! Importante
No final deste ano, ás regras do reembolso
do Parifond mudam. Só quem receber esse
formulário do Parifond e enviar para o seu sindicato, pode beneficiar do reembolso ou seja
deduzir na quota sindical.
Somente quando recebemos esses fundos
Parifond de você, é possível um reembolso ou
á transferência nas suas contribuições sindicais.
Na folha de pagamento do mês de Dezembro de 2011 ou Janeiro de 2012 a tua entidade
patronal vai colocar esse formulário juntamente com a folha de salário.
«Formulário para Reembolso de contribuições Parifond».
É muito importante que você envie imediatamente este formulário para o nosso Secretariado regional ou entregá-lo directamente.
Junto enviamos uma amostra deste documento Parifond, para que lhe possas reconhecer
quando ele vier juntamente com tua folha de
salário.
Não deite dinheiro fora, presta atenção neste
formulário. Porque, somente quando você nos
enviar ou trazer, podemos reduz o valor na sua
quota sindical. Sem ele, não há reembolso.
É melhor manter esta carta e a amostra,
guardada em casa, num local bem visível. Assim, com certeza não esqueces.
Novamente, devolver o formulário de reembolso das contribuições Parifond-construção,
sem falta, ao secretariado Syna.
Se você tiver alguma dúvida, não hesite em
contactar-nos. Nós estamos a tua disposição
para te aconselhar e ajudar. Saudações cordiais. 
SYNA
teu Secretariado Regional
Secretarido Syna
mudou para Altstetten
Informação
Como já comunicamos por escrito, transferimos o
nosso secretariado para Altstetten
Sindicato Syna - Albulastrasse 55
8048 Zürich
Telefone 044 307 10 70
Fax
044 307 10 71
Horário de Atendimento:
Segunda-feira
Fechado
Terça-feira
Fechado
Quarta-feira
09.00-11.45
Quinta-feira
09.00-11.45
Sexta-feira
Fechado
13.30-16.30
13.30-16.30
13.30-16.30
13.30-19.00
Fechado
No mesmo endereço encontra-se também:
Serviço da Caixa de desemprego (Arbeitslosenkasse)
Albulastrasse 55 - 8048 Zürich
Telefone 044 279 71 21
Fax
044 279 71 22
O nosso Secretariado Central transferiu-se para:
Syna Zentralsekretariat, Römerstrasse 7
Case postale - 4601 Olten
22
Sindacato  Formazione
Custode d’immobili
Corso di preparazione
Al via la 5.a edizione
Certificato cantonale di
contabilità
I
Corso di 60 ore
dal 28 novembre al 14 maggio 2012
Lunedì dalle 18.30 alle 21.00
nizia l’8 novembre la 5a edizione del corso biennale di custode di immobile. Il corso è ideale per
sostenere l’esame per l’ottenimento dell’attestato
professionale federale (APF) di custode, ma anche per
svolgere in modo qualificato e professionale questo lavoro. La formazione, che si acquisisce parallelamente
all’esercizio della professione, si rivolge a chi possiede
un AFC e/o ha un’esperienza pluriennale come custode.
Il corso si svolge il martedì, il giovedì sera e il sabato mattina, è concepito a moduli che alternano teoria
e pratica. Le materie sono: manutenzione di immobile;
tecniche di pulizia; riscaldamento, aerazione e clima; installazioni idrauliche; installazioni elettriche; protezione
ambientale; giardinaggio, amministrazione e gestione
aziendale; comunicazione.
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Via S. Balestra 19
6901 Lugano
Tel 091 921 15 51
Fax 091 923 53 65
formazione.ocst@ticino.com
www.cfp-ocst.ch
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ore. Costo: fr. 5’612.
BB Muratori Qual. Q, dal 13 gennaio, sabato,
08.00 – 17.00, 336 ore.
BB Impiegato del commercio al dettaglio, da
ottobre, due sere a settimana, 19.00-22.00,
350 ore. Costo: fr. 2’000.
BB Certificato cantonale di contabilità, dal 28
novembre, lu, 18.00 – 21.00, 60 ore. Costo:
fr. 750.-soci, fr. 950.- non soci.
BB Contabilità post-diploma, dal 5 ottobre,
mercoledì, 18.00-21.00, 90 ore. Costo: fr.
1’125.- soci, fr. 1’425.- non soci.
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4/ 7), dal 17 ottobre, lu-mer,18.00-21.00, 90
ore. Costo: fr. 910.-soci, fr. 1’590.- non soci.
BB Percorso ECDL 2007 (3 moduli: 1/5/6/),
dal 18 ottobre, ma-gio, 18.00–21.00, 54
ore. Costo: fr. 610.-soci, fr.1’060.-non soci.
BB Web Creator, dal 18 ottobre,
ma-gio, 18.00–22.00, 220 ore. Costo: fr. 2’500.- soci,
fr. 2’700.- non soci.
ff LINGUE
BB Inglese preparazione PET, dal 14 novembre, lu-mer,19.00–22.00, 48 ore. Costo: fr.
480.-soci, fr. 640.- non soci.
BB Inglese preparazione FCE, dal 15 novembre, ma, 12.00-13.30, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Inglese preparazione CAE, dal 15 novembre, ma,12.00–13.30, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Corso di comunicazione multilingue (tra-
I
l corso si rivolge a tutti coloro che intendono certificare le competenze nel settore terziario con la
possibilità di accedere all’esame per l’ottenimento del Certificato cantonale di contabilità. I destinatari
del corso sono fiduciari, amministratori, segretarie/i, impiegati d’ufficio in generale e piccoli e medi imprenditori
che avendo aperto una ditta si trovano a dover gestire la
propria contabilità. Durante il corso verranno affrontati i
principi contabili della contabilità delle PMI.
Per chi non avesse i requisiti è in calendario un corso
serale di contabilità avanzata dal 25 ottobre.
duzione), da novembre, mer e/o sabato,
18.30 -21.30(mer) 10.00-13.00(sa) 60 ore +
40 ore. Costo: fr. 950.-.
ff COMMERCIO
BB Segretariato 10.a edizione, da gennaio
2012, ma-gio, 9.00-12.00 e 13.00-16.00, 192
ore. Costo: fr. 1’920 soci, fr. 2’300 non soci.
MOSAICO
BB Bilancio competenze professionali e sociali, da novembre. Percorso di gruppo, 09.00 –
12.00, 21 ore. Costo: fr.420.-soci, fr. 525.- non
soci.
FORM. CONTINUA DI BREVE DURATA
ff INFORMATICA
BB Introduzione all’informatica, dal 7 novembre, lu-mer, 19.00-22.00, 36 ore. Costo: fr.
400.- soci, fr. 600.- non soci.
BB Introduzione all’informatica, dall’8 novembre, ma-gio, 14.00-17.00, 36 ore. Costo: fr.
400.- soci, fr. 600.- non soci.
BB Word 2007 base, dal 7 novembre, lu-mer,
19.00-22.00, 40 ore. Costo: fr. 470.- soci, fr.
730.- non soci.
BB Word 2007 base, dal 7 novembre, lu-mer,
14.00-17.00, 40 ore. Costo: fr. 470.- soci, fr.
730.- non soci.
BB Word 2007 avanzato, dal 7 novembre,
lu-mer, 19.00-22.00, 45 ore. Costo: fr. 525.soci, fr. 825.- non soci.
BB Excel 2007 base, dall’8 novembre, ma-gio,
19.00-22.00, 40 ore. Costo: fr. 470.- soci, fr.
730.- non soci.
BB Dreamweawer, da novembre, ma-gio,
19.00–22.00, 30 ore. Costo: fr. 350.- soci, fr.
550.- non soci.
BB Photoshop, dal 17 ottobre, lu-mer, 19.00–
22.00, 30 ore. Costo: fr. 350.- soci, fr.
550.- non soci.
ff LINGUE
BB Inglese A1 (1° modulo), dal 9 novembre, mercoledì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.- soci,
fr. 640.- non soci.
BB Inglese A2 (1° modulo), dal 20 ottobre, giovedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.- soci, fr.
640.- non soci.
BB Inglese B1 (1° modulo), dal 7 novembre,
13 ottobre 2011 il Lavoro
ECDL Start
Preparazione agli esami ECDL Start
Corso di 90 ore
dal 25 ottobre al 25 gennaio 2012
Lunedì e mercoledì, dalle 19.00 alle 22.00
Moduli 2,3,4,7 (Windows 7, Word 2007, Excel 2007, Reti
e Internet)
Web Creator
220 ore dal 18 ottobre al 17 aprile 2012
Martedì e giovedì, dalle 18.00 alle 22.00
Web Marketing & Communication, Web Legal, Servizi,
protocolli e provider, Elementi di composizione visiva,
Grafica vettoriale e bitmap, Grafica multimediale e animata, WebWorkFlow, Web Scripting, CMS Joomla.
I principali programmi usati durante il corso: Illustrator,
Photoshop, Flash, Dreamweaver, Première
lu-mer, 12.00–13.30, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Inglese B1 (1° modulo), dall’8 novembre,
mar, 19.00–22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Tedesco A1 (1° modulo), dal 10 novembre,
giovedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Tedesco A1 (2° modulo), dall’8 novembre,
martedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Tedesco A2 (1° modulo), dall’8 novembre,
martedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Tedesco B1 (1° modulo), dal 10 novembre,
giovedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci.
BB Inglese A2 (conversazione), da ottobre, giovedì, serale 1h30, 24 ore. Costo: fr. 240.- soci,
fr. 480.- non soci.
ff CONTABILITÀ
BB Teoria-livello base, dal 7 novembre, lumer, 19.00-22.00, 30 ore. Costo: fr. 300.soci, fr. 500.- non soci.
BB Teoria-livello avanzato, dal 25 ottobre,
ma-gio, 19.00-22.00, 30 ore. Costo: fr. 300.soci, fr. 500.- non soci.
ff EDILIZIA E ARTIGIANATO
BB AutoCAD 2011 base, dall’8 novembre, magio, 18.00-21.00, 30 ore. Costo: fr. 400.- soci,
fr. 600.- non soci.
ff VENDITA
BB Tecnica della vendita - Lugano, dal 7 novembre, lu-ve, 19.00-21.00, 30 ore. Costo: fr.
300.- soci, fr. 500.- non soci.
BB Tecnica della vendita - Mendrisio, dall’8
novembre ma-gio, 9.00-10.15, 30 ore. Costo:
fr. 300.- soci, fr. 500.- non soci.
BB Tedesco per venditori A1, dall’8 novembre, ma-gio, 9.00-10.15, 30 ore. Costo: fr.
300.- soci, fr. 500.- non soci.
BB Inglese per venditori A1, dal 7 novembre,
lu-mer, 9.00-10.15, 30 ore. Costo: fr. 300.soci, fr. 500.- non soci.
BB Inglese per venditori A2, dal 7 novembre,
lu-mer, 9.00-10.15, 30 ore. Costo: fr. 300.soci, fr. 500.- non soci.
Giornale Aperto
13 ottobre 2011 il Lavoro
23
Le Domande dei Lettori
Cambiano le banche per il pagamento della Pensione Inps?
Spett.le Patronato ACLI,
sono un pensionato italiano residente a Lugano da moltissimi anni. Mi è giunta notizia che
presto cambierà nuovamente la banca che si
occupa del pagamento delle pensioni.
Spero questo non ritardi o blocchi la mia pensione inps visto che in passato spesso è accaduto. Puo darmi notizie piu certe?
A. Giovanni
Egregio Sig Giovanni,
in effetti ciò che ha sentito corrisponde a verità. Con il pagamento del rateo pensionistico
del mese di gennaio 2012, il servizio cesserà
di essere a carico dell’Istituto centrale delle
banche popolari italiane (ICBPI), per passare
a partire dal rateo del mese di febbraio 2012
e per la durata di tre anni, a carico di Citibank.
Nuovamente i pensionati saranno «Disturbati» da una comunicazione congiunta INPS -
Citibank cge che dovrebbe essere recapitata
già dal 1° novembre dove verrà indicato il termine del 2 aprile 2012, termine entro il quale
dare dimostrazione della propria esistenza in
vita, utilizzando a tal fine l’apposito modulo,
per evitare di vedersi sospendere, a partire dal
rateo del mese di maggio 2012, il pagamento
della pensione.
Con la stessa lettera saranno anche date
indicazioni dei funzionari locali abilitati all’autentica della sottoscrizione, in aggiunta a quelli
consolari.
Gli adempimenti in capo ai pensionati quindi si sostanziano fondamentalmente nella dimostrazione dell’esistenza in vita. Da questa
preliminare comunicazione al 2 aprile 2012,
data ultima consentita per l’inoltro alla Banca
da parte del pensionato del relativo modulo.
In caso contrario a partire da maggio 2012 la
pensione INPS verrà bloccata.
Cordiali saluti. 
Francesco Onorato
Coordinatore naz.le
Patronato ACLI Svizzera
VITA NOSTRA
„„Felicitazioni
• a Vahit Kara e ad Elisa Morosoli, socia settore Dipendenti comunali, per la nascita di Nathan, con gli auguri
di ogni bene.
• a Corrado Monga, socio settore Autorimesse, e a Ludmilla Campana, per la nascita di Loris, al quale auguriamo un futuro ricco di cose belle.
„„ Auguri
• a Valeria e Gianpietro Cattaneo, già apprezzato e valido dipendente OCST e fedele socio di GenerazionePiù
del Luganese, che festeggiano il bel traguardo dei 50
anni di matrimonio.
• e felicitazioni vivissime a Pio Pifferini, socio GenerazionePiù, Sezione di Locarno, e apprezzato collega per lunghi
anni, dapprima nel settore sindacale ed in seguito nella
cassa malati, ed a Wilma, che il 15 ottobre festeggeranno
il bel traguardo di 45 anni di matrimonio. A Pio anche
l’augurio di una pronta riabilitazione in modo da poter
festeggiare questo evento a casa con la propria famiglia.
„„Condoglianze
• alla figlia Sonia, socia settore Servizi, ai familiari e
parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto
Bruno Max Kuhn.
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
In redazione: Maurizia Conti
tel. 0919211551 ; fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
illavoro@ocst.com
• a Omar Dotti di Morbio Superiore, socio segr. Mendrisio e famigliari tutti, per la morte della cara nonna
Angelica Bettoni.
• alla moglie Maria, al fratello Michel, ai parenti tutti, per
la scomparsa del loro caro congiunto Jean Noel Genoud,
socio GenerazionePiù sezione Lugano.
• alla moglie Maria, al figlio Pietro, socio settore Autorimesse, ai nipoti Federica e Gianluca, socio settore
Impiegati d’ufficio, per la scomparsa del loro caro congiunto Giuseppe Rotundo.
• alla moglie Patrizia, alla figlia Lina, al nipote Vittorio
Scalise, socio segretariato del Luganese, al cognato Angelo Broglio, socio settore Edilizia, ai familiari e parenti
tutti, per la prematura scomparsa del loro caro congiunto Alessandro Trincavelli.
• a Ettore Bisi e alla moglie Romilda, socio sezione GenerazionePiù segretariato Locarno, per la morte della
suocera e mamma Corina Dalessi.
• a Gabriella Facchinetti, socia sezione cliniche, segretariato Sopraceneri, per la morte della cara mamma
Anna Facchinetti.
• alla moglie Jolanda ed alle figlie, per la morte del caro
marito e papà Giovanni Garito, socio Sezione GenerazionePiù, segretariato Sopraceneri – Locarno.
• alla moglie Eda, al figlio Oliviero e parenti tutti, per la
Stampa
Centro Stampa Ticino SA
Via Industria, 6933 Muzzano
Pubblicità
Publilavoro Sagl
Via Balestra 19, 6900 Lugano,
tel 0919211551
publilavoro@gmail.com
Tiratura confermata REMP
40'672 copie
morte del loro caro marito e papà Renato Giovannoni,
socio Sezione GenerazionePiù, segretariato Locarno.
„„In memoria
• a trent’anni dalla scomparsa, ricordiamo con affetto
Fulvio Binetti, già apprezzato membro del comitato
cantonale OCST.
• a ventun anni dalla scomparsa ricordiamo con affetto
e rimpianto l’avv. Vittorio Torriani, apprezzato e valido
presidente OCST dal 1979 al 1987.
Via Balestra 19, 6900 Lugano
Consiglio esecutivo
- Presidente: Bruno Ongaro
- Presidente onorario: Romano Rossi
- Vicepresidente: Flavio Ugazzi
- Membri: Davide Adamoli, Luigi
Mattia Bernasconi, Fausto Leidi,
Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano
Dario Tettamanti
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Paolo Locatelli
Tre Valli
Giancarlo Nicoli
Segretariato Regione Tre Valli
Tradizionale gita in montagna dei dipendenti OCST
L
a ormai tradizionale gita in montagna si è svolta sabato 2 ottobre nella
suggestiva regione di Piora. Questo
inizio d'autunno ci ha regalato una splendida
giornata di sole. L'itinerario proposto era veramente accessibile e molto bello. Peccato che
il gruppo dei partecipanti fosse veramente ristretto. Complimenti a Veronica, la più piccola
tra i camminatori, che ha sorpreso tutti per la
Alla conclusione del corso per i dipendenti e i vertici dell'Ocst, organizzato da Well at
Work + Associati, mirato alla formazione dei
quadri e dei dipendenti per migliorare il servizio agli utenti, ci è stata regalata questa bella
poesia di Primo Levi che con piacere segnaliamo ai nostri lettori.
Cari amici, qui dico amici
nel senso vasto della parola:
moglie, sorella, sodali, parenti,
compagne e compagni di scuola,
persone viste una volta sola
o praticate per tutta la vita:
purchè fra noi,
per almeno un momento,
sia stato teso un segmento,
una corda ben definita.
Dico per voi, compagni
d'un cammino folto,
non privo di fatica,
grinta ed il suo incedere infaticabile.
Per chi c'era è stato un pò come tradurre in
pratica gli insegnamenti appresi al corso sulla
motivazione conclusosi proprio il giorno prima.
Non c'è niente di meglio che la montagna per
mettere alla prova quanto funzioni veramente
lo spirito di gruppo. Chi va veloce impare ad
aspettare chi resta indietro, e chi non ce la fa
più è spronato e motivato da chi è leggermen-
e per voi pure, che avete perduto
l'anima, l'animo, la voglia di vita.
O nessuno, o qualcuno,
o forse un solo,
o tu che mi leggi: ricorda il tempo
prima che s'indurisse la cera,
quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l'impronta
dell'amico incontrato per via
in ognuno la traccia di ognuno.
per il bene od il male
in saggezza o in follia
ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso,
che le imprese sono finite,
a voi tutti l'augurio sommesso
che l'autunno sia lungo e mite.
Primo Levi
6 dicembre 1985
te avanti.
E poi... dopo tanta fatica, quando arrivi alla
meta, lo spettacolo che la natura ti offre è veramente un premio a tutti gli sforzi.
Dietro l'angolo di casa abbiamo scoperto posti stupendi, grazie alla nostra guida, Giancarlo Nicoli, esperto conoscitore di questi luoghi,
che ci ha permesso di gustarli al meglio. 
OCST Stabio
La permanenza OCST a Stabio,
verrà effettuata solo il
Giovedi dalle 16.00 alle 18.00