C on V. I - Rivista idea
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C on V. I - Rivista idea
Poste ItalIane. s.P.a. - sPedIzIone In abbonamento Postale d. l. 353/2003 (ConV. In l. 27/02/2004 n°46) aRt. 1, Comma 1, dCb/Cn nR. 43/11 - € 1,00 MOGOL, L’AUTORE CHE CI FA CANTARE DA MEZZO SECOLO A colloquio con l’artista protagonista dell’evento organizzato da “IDEA” per le 21 del 12 dicembre al Teatro sociale di Alba G iulio Rapetti Mogol non ha bisogno di presentazioni : l’ultimo mezzo secolo di musica italiana è indissolubilmente legato a lui, da “Una lacrima sul viso”, “Riderà” e “Canzoni stonate” a “Io non so parlar d’amore” e “Rinascimento”, passando attraverso migliaia di altri successi che ciascuno di noi ha canticchiato almeno una volta, in primo luogo quelli firmati in coppia con Lucio Battisti. “IDEA” l’ha intervistato. Lei ha di recente festeggiato cinquant’anni di carriera. L’ha fatto a Roma, lo rifarà in qualche misura nell’evento organizzato dalla nostra rivista ad Alba. Che cosa la rende più orgoglioso di questo mezzo secolo? Giulia Mastri «I risultati che ho avuto la fortuna di ottenere. Ciò che ho gradito di più è stata la stima della gente, il comprendere che quello che ho scritto è stato assorbito. Non sapevo lo fosse stato così tanto». Domanda banale: qual è l’origine dello pseudonimo Mogol che ha, peraltro, ottenuto di poter aggiungere al suo cognome? «Avevo scelto di avere uno pseudonimo. A quell’epoca (non so se ancora oggi è così) alla Siae occorreva presentare un certo numero di proposte. Io ne inviai una trentina, ma nessuna andava bene. Arrivai a presentare fino a centoventi pseudonimi acquisiti da tutte le parti: alcuni suggeriti da amici, altri che mi venivano in mente, altri derivanti da termini strani come Zippo. Non saprei di- UNA SERATA DI AUGURI DEDICATA AI NOSTRI L’appuntamento è assolutamente da non CONSIGLIAMO AI CLIENTI perdere! La rivista E AI LETTORI DI RISERVARE “IDEA” e la casa eUN POSTO AL CONCERTO ditrice “Uniart” orINVIANDO UN’E-MAIL ganizzano per ALL’INDIRIZZO lunedì 12 dicemDI POSTA ELETTRONICA bre, al Sociale segreteria@rivistaidea.it di Alba, con inizio alle 21, un’indimenticabile serata il cui protagonista sarà il grande Mogol, del quale saranno ripercorsi cinquant’anni di capolavori diventati successi immortali della musica leggera italiana. L’invito a partecipare è indirizzato ai clienti inserzionisti della rivista e a tutti i lettori. L’ingresso sarà libero sino a esaurimento dei posti disponibili. Giulio Rapetti, in arte Mogol (che con decreto del Ministro degli interni dal 2006 fa parte integrante del cognome dell’artista), salirà sul palcoscenico e rac- Foto: Gianni Alemanno tratta dal profilo Flickr re quale fu l’origine di Mogol. Ma è lo pseudonimo che mi fu consentito di utilizzare». Lei ha fondato una scuola per autori e cantanti, il “Centro europeo Toscolano” (Cet), in Umbria. La musica si insegna o è un’arte per così dire innata? «Tutto ha uno studio. Certo, la genialità fa parte di questo mondo; ma i geni sono uno su milioni. Il talento, invece, ce l’abbiamo tutti: basta coltivarlo; se non in un’arte nell’altra, ma tutti abbiamo questo dono. Il problema è l’applicazione: essa, purtroppo, non viene insegnata nelle scuole. Così succede che un bambino il quale ha iniziato presto a suonare il pianoforte diventi per tutti un talento. Ma, se avessero cominciato in venti, sarebbero stati tutti talenti! Con buoni maestri, s’intende. Perché contano la passione, l’applicazione e la concentrazione, l’entusiasmo e, soprattutto, i buoni maestri». A proposito di talenti, se lei non avesse espresso il suo così come l’abbiamo conosciuto, cosa avrebbe fatto da grande? «Avevo un’ambizione! Diventare impiegato di terza categoria. Ero spaventato dalla vita e cercavo una collocazione, cosciente dei miei grandi limiti. Forse avevo anche un’autocritica abbastanza severa perché, quand’ero bambino, pensavo che avrei avuto grandi difficoltà a mantenermi da solo. Ovviamente erano pensieri di un bambino, ma non ero così fiducioso. Per questo ho sempre cercato di prepararmi, di studiare, di applicarmi con la massima attenzione, cosciente che avrei avuto grandi difficoltà». Quando ha capito che quella dell’autore sarebbe stata la sua strada? Come è nata la sua prima canzone? «Ho scritto la mia prima canzone quando lavoravo con il maestro Carlo Donida; un giorno gli portai un testo, anche se in genere scrivo prima la musica e dopo i testi. Lui lo musicò e lo incise Mina, a quei tempi un’artista emergente. La canzone si chiamava “Briciole di baci”. Con la seconda canzone che ho scritto, “Al di là”, vinsi Sanremo (era il 1961 e il brano fu interpretato da Luciano Tajoli e Betty Curtis, ndr)». Quindi lei è passato subito tra i vincitori... «Diciamo che ho avuto molto fortuna». C’è una canzone che avrebbe voluto scrivere e non ha scritto? «Non ce ne sono, perché mi è mai venuto in mente questo pensiero. Ho avuto così tanta fortuna che non mi pare il caso di invidiare qualche altro autore che ha avuto successo. Mi basta ampiamente quanto ho scritto». C’è un artista per il quale vorreb- Mogol il 24 settembre ha festeggiato i 50 anni di carriera in piazza del Campidoglio, a Roma (nell’immagine sopra). In quella occasione giovani musicisti e migliaia di spettatori gli hanno reso omaggio decretando il successo dell’iniziativa promossa da “Roma capitale”. Dopo “Al di là”, con cui vinse il Festival di Sanremo del 1961, Mogol continuò a sfornare successi immortali come, nel 1964, “Una lacrima sul viso” cantata a Bobby Solo CLIENTI E LETTORI: UNA MAGICA ATMOSFERA MUSICALE ASPETTANDO IL NATALE conterà, accompagnato da una voce solista e da un’orchestra di tre elementi, i retroscena più curiosi e gli aneddoti più divertenti del suo lavoro, stimolato dal noto musicologo Luca Damiani (foto), uno dei maggiori conoscitori della biografia del maestro. Sarà uno spettacolo coinvolgente, anche grazie alla proiezione di video inediti di Lucio Battisti e di Adriano Celentano intenti a eseguire le canzoni firmate da Mogol. La scaletta dell’appuntamento vedrà salire sul palcoscenico anche una selezione di cantanti, in rappresentanza delle “sette sorelle” della Granda, i quali eseguiranno brani di Mogol scritti non solo per Battisti e Celentano, ma anche per artisti del calibro di Cocciante, Gianni Morandi, “Équipe 84”, Fausto Leali, Bobby Solo e Little Tony. Sarà inoltre presentato l’impegno della rivista “IDEA”, che proseguirà per tutto il 2012, in stretta collaborazione con la “Fondazione Nuovo ospedale Alba-Bra Onlus”: il nostro settimanale e i suoi lettori contribuiranno all’acquisto degli arredi funzionali e tecnici delle camere del nosocomio in costruzione a Verduno, sostenendo il progetto di adozione promosso dalla Fondazione presieduta da Elisa Miroglio. Nel corso dell’evento indetto al Teatro sociale, “IDEA” premierà all’ingresso, con un ricco omaggio, i suoi clienti che presenzieranno alla serata. Sarà un segno di riconoscimento per tutti coloro che continuano a scegliere “IDEA” come ideale mezzo di comunicazione e promozione, sicuramente efficace in tutta la provincia di Cuneo e non solo. un eccezionale appuntamento Ü 8 dicembre 2011 Ü 5 be scrivere un brano? «Non ho mai ambito a scrivere qualcosa per qualcuno. In genere scrivo per il senso della musica, e in un secondo momento chiamo il cantante. Anche se adesso è più difficile, e non funziona quasi più così, perché ognuno si scrive le proprie canzoni. Possiamo scrivere anche la canzone più bella del mondo, ma è difficile che qualcuno incida qualche canzone non sua: bella o brutta che sia, se la vuole comporre». Quindi, in genere, lei scrive, e poi, in base alle caratteristiche di quel testo, individua il cantante che potrebbe interpretarlo? «Sì, un tempo avveniva così. Oggi, invece, è difficile che una can- veramente straordinarie. Anche per come lui le interpreta, perché quando canta in inglese è davvero un artista di livello mondiale, uno dei migliori che abbia mai ascoltato. La gente non lo sa perché, quando canta in italiano, a causa del forte accento siciliano, distorce le consonanti». Anche nella musica, dunque, non è detto i migliori emergano in maniera più preponderante. «Non esiste più la meritocrazia, almeno io non la vedo più. Una volta c’era, adesso si segue di più la logica del profitto: ognuno si accaparra quello che gli arriva, passano due giorni dal dilettantesimo all’essere noti, non esiste più l’esperienza maturata con sto fatto mette tristezza addosso e perché è giusto che i giovani vivano il loro tempo con lo stesso entusiasmo, anche se le cose sono cambiate». Lei è tra i giudici di “Io canto”. Tutti questi programmi televisivi dedicati alla musica, dai “talent show” per i giovani alle trasmissioni dedicate ai bambini, non rischiano di creare una sovrabbondanza di proposte? «Assolutamente sì. Io ho accettato di partecipare a “Io canto” perché è un gioco che finisce una volta che i ragazzi hanno cantato. Intendo dire che non si crea un’ambizione, non c’è una mobilitazione per il successo e non si creano frustrazioni nei bambini. zone, anche bellissima, possa convincere qualcuno, perché ciascuno preferisce fare da sé. Fanno eccezione pochi casi: quando Gianni Morandi ha sentito “Rinascimento” gli è piaciuta e ha voluto cantarla. Altrimenti avevo pensato di proporla a Sting approfittando del fatto che Al Cet creato da Mogol stava in Toscana. In gein provincia di Terni si nere, mi piace scrivere approfondiscono per 2 anni le se ho una bella musimaterie affini al settore musicale, ca. Di recente ho per diventare professionisti. I corsi scritto cinque canzosono: interpreti, compositori, autori, arrangiatori musica pop, ni per Gianni Bella su compositori di musica da musiche che aveva film e tecnici del composto prima di essesuono. re colpito dall’ictus, e sono anni di lavoro. Non credo sia una convinzione personale, ma una constatazione che mi pare abbastanza oggettiva. Del resto si assiste a un alternarsi di nomi che passano e poi finiscono». Avrei voluto chiederle come, secondo lei, è cambiato il mondo della musica in questi anni, ma direi che ha già delineato in modo dettagliato il suo pensiero... «Non ho opinioni particolari, dico quello che credo sia, quello che vedo accadere e negli ultimi anni è successo questo: dai programmi televisivi, ai film, agli artisti c’è stato un decadimento. Si cerca di ignorarlo perché que- Questa è stata una delle condizioni per le quali ho partecipato». Esiste un inedito del duo MogolBattisti: “Il paradiso non è qui”. Quando lo potremo sentire? «Credo mai, perché la legislazione in merito è molto vecchia e non lo consente al musicista senza il nullaosta della vedova di Lucio Battisti, la quale non vuole che la canzone sia cantata». Nella foto sotto, a destra: Mogol e Lucio Battisti negli anni Settanta. A sinistra: allo stadio albese di San Cassiano, il 12 aprile 1992, la Nazionale cantanti schierata prima del fischio d’inizio della partita benefica che l’oppose a una selezione di “vecchie glorie” locali. Il match finì 2-2 e, soprattutto, permise di raccogliere 124 milioni di lire destinati a fin di bene. Mogol, a cui si deve l’idea iniziale della Nazionale cantanti, è il secondo da sinistra, accosciato. Fra gli altri si riconoscono: Gianni Morandi, Pupo, Biagio Antonacci, Eros Ramazzotti, Paolo Belli e Ligabue 6 á 8 dicembre 2011 á un eccezionale appuntamento “Tartufo dell’anno” a Penelope Cruz L’ATTRICE STA GIRANDO A TORINO Penelope Cruz nei panni della nuova partner femminile di capitan Jack Sparrow-Johnny Depp nel quarto episodio de “I pirati dei Caraibi”. A destra, sopra: Antonio De Giacomi, presidente dell’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba; sotto: Alberto Cirio, assessore regionale al turismo Elena Bottini L a prima “star” fu Marylin Monroe; in tempi più recenti è toccato a Sofia Loren, Alain Delon e Gérard Depardieu. La prossima stella della cinematografia mondiale a ricevere il “Tartufo dell’anno” assegnato dall’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco di Alba e dal Comune, in sinergia con l’Assessorato al turismo della Regione Piemonte, sarà Penelope Cruz, nel 2009 premio “Oscar” quale migliore attrice non protagonista femminile per “Vicky Cristina Barcelona” di Woody Allen, sotto la regia del quale è interprete anche di “Bop Decameron”, in uscita nel 2012. La bella e brava spagnola in questo periodo è a Torino, dove la troupe diretta da Sergio Castellitto sta girando il film ispirato al romanzo “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini. Quando scriviamo queste note, nulla di definitivo è stato deciso in merito al momento e alle modalità della consegna della prestigiosa trifola, anche perché non è facile far combaciare i tempi e le esigenze della star e dei suoi colleghi. Pare comunque che l’interesse verso la proposta sia forte, e ci si stupirebbe se non fosse così. Del resto il film in via di realizzazione è anche un buon mezzo promozionale per il Piemonte ed è quindi un motivo in più per premiarne il regista e il cast. FRA MURELLO, RUFFIA E CASALGRASSO SI AGGIRA (E RECITA) LUCA ARGENTERO A Murello ci si conosce un po’ tutti. Vi abitano circa mille abitanti, le strade e i punti di riferimento sono gli stessi: la panetteria, il bar, i due alimentari, la lavanderia e la sede degli alpini. Ci si incrocia sovente, non appena uno muove un piede per strada mostra la sua presenza agli altri. E, come in tutti i piccoli paesi, c’è chi raccoglie le notizie e poi le divulga: «Hai saputo? Hai visto?». Serve poco per il chiacchiericcio, è sufficiente fare qualcosa di diverso... e in questi giorni di cose diverse ce ne sono parecchie. Non solo a Murello, ma anche a Ruffia e Casalgrasso c’è un formicolio di movimenti, un continuo vai e vieni di forestieri. Una troupe cinematografica sta girando un film prodotto dalla “Inside production” di Roma, tra i cui soci figura Luca Argentero (nella foto a sinistra). Il regista è Simone Gandolfo (a destra), noto per aver interpretato il tenente Serra in “Ris Roma 2” e Fausto Coppi in “Gino Bartali, l’intramontabile”. Martedì 22 novembre alcune scene sono state girate per le vie di Ruffia. Sabato 26 la piazza principale di Murello è stata occupata dalla troupe per l’intera giornata, mentre venerdì 25 i locali del Gruppo alpini del paese hanno fatto da teatro di posa. Le riprese continueranno fino al 19 dicembre in un cascinale che, per l’occasione, è stato trasformato in un set cinematografico. protagoniste le star del cinema Ü 8 dicembre 2011 Ü 7 LA “FRATELLI MARTINI” CONQUISTA LONDRA! Giulia Berardi NELLA FOTO GRANDE, A DESTRA: GIANNI MARTINI CON LA FIGLIA ELEONORA, IL CUI INGRESSO IN AZIENDA DÀ IL “LA” ALL’ATTIVITÀ DELLA TERZA GENERAZIONE DELLA FAMIGLIA CHE HA DATO VITA A UNA DELLE AZIENDE ENOLOGICHE PIÙ IMPORTANTI NON SOLO DEL PIEMONTE, MA ANCHE DEL NOSTRO PAESE 8 e classifiche stilate in base a criteri oggettivi non mentono. E sanciscono la grandezza e le potenzialità di aziende ormai leader del mercato come la FRATELLI MARTINI con sede a Cossano Belbo (località San Bovo, via statale 26; tel. 0141-837211; sito internet www.fratellimartini.it), eccellenza vitivinicola piemontese privata collocata al quinto posto nella graduatoria de “Il Mondo” per le cantine con oltre 10 milioni di euro di fatturato. Ne è patron Gianni Martini, il quale oggi proietta il suo lungimirante sguardo, con il relativo impegno operativo, prevalentemente all’estero (export 95%), con un radicamento fortissimo nel Regno Unito e in Germania e buone performance in Russia soprattutto con Canti il marchio leader dell’azienda, ambasciatore dell’Italia nel mondo. Il fatturato (che tocca i 152 milioni) è cresciuto di oltre il 10% L rispetto al 2009 e ciò si deve anche «all’incremento dei prezzi di quasi tutti i vini e al buon andamento della nostra presenza nell’area non brand», precisa Martini che aggiunge «il mio progetto a questo punto è di raddoppiare il lavoro in Italia». Espansione e desiderio di scoprire e affrontare nuovi mercati sono alla base di un altro traguardo di assoluto riguardo specie in questi giorni di euforia prenatalizia. Si tratta della realizzazione della vetrina natalizia ad Harrods dedicata al marchio “Canti” e al suo “Canti Prosecco Bar”, situato al secondo piano, negli storici grandi magazzini inglesi ideata per stupire la clientela di Londra e quella internazionale in vacanza nella sempre all’avanguardia capitale del Regno Unito. In questo paradiso per gli estimatori del bello e della qualità da agosto di quest’anno il “Canti Prosecco Bar” accontenta gli appassionati dello stile á 8 dicembre 2011 á ip á punta di diamante dell’enologia piemontese e italiana italiano e i buongustai desiderosi di brindare con un ottimo bicchiere della selezione di vini “Canti”. Situato nella nuova rivisitata ed espansa pizzeria, al secondo piano di “Harrods”, il “Canti Prosecco Bar”, è il risultato della sinergia tra la FRATELLI MARTINI e uno tra i più rinomati studi italiani di architettura che ha dato la paternità al progetto creando un ambiente in armonia con lo storico magazzino e, allo stesso tempo, coerente con lo stile inconfondibile di cui “Canti” è da sempre ambasciatore. Un’altra “chicca” non trascurabile è la possibilità per gli ospiti di gustare una selezione dei migliori prodotti “Canti” con novità proposte in edizione limitata per “Harrods” ed assaporare le ricette create in esclusiva per “Canti” dallo chef stellato Massimo Camia e i famosi piatti di Giuseppe Silvestri, chef nel ristorante-pizzeria di “Harrods”. «È una tappa importante, non solo per la FRATELLI MARTINI spa, ma sono convinto lo sia per i vini italiani tutti», commenta Gianni Martini. «Entrare da protagonisti da “Harrods”, tra le eccellenze enogastronomiche internazionali e i migliori ristoranti, significa veder ri- conosciuti anni di lavoro e investimenti importanti sul mercato internazionale. Se il progetto “Canti” è nato come una scommessa, oggi anche i più scettici dovranno riconoscere che il nostro non è solo un brand dal forte appeal, bensì un vero e decennio dello Champagne, credo che si possa affermare che, anche grazie al successo riscosso da “Canti”, stiamo entrando nel decennio del Prosecco». Per Gianni Martini e la sua azienda si apre un nuovo capitoUN PARTICOLARE DELLA GRANDE VETRINA NATALIZIA ALLESTITA PRESSO I MAGAZZINI “HARRODS” DI LONDRA, DEDICATA AL MARCHIO “CANTI” E AL SUO “PROSECCO BAR”, APERTO DA AGOSTO AL SECONDO PIANO DEL CENTRO COMMERCIALE FORSE PIÙ FAMOSO DEL MONDO proprio ambasciatore italiano nel mondo. Abbiamo aperto una strada che in molti hanno seguito, ma da “Harrods” siamo gli unici italiani a essere presenti tra gli eccellenti. Il Prosecco sta diventando il vino preferito tra i consumatori inglesi. I più recenti sondaggi, condotti da “Wine Intelligence”, indicano una percentuale di preferenza del Prosecco di oltre il 15% sui 28 milioni abituali consumatori del Regno Unito. È un vino amato per il suo gusto gradevole che si unisce quasi sempre a un costo contenuto e a un’immagine sofisticata. Se gli ultimi dieci anni possono essere definiti il lo. La storia si prepara a essere tracciata dalla terza generazione, con l’ingresso in azienda di sua figlia Eleonora: la promessa di un grande futuro e la consapevolezza di un glorioso passato. Elementi decisivi racchiusi nell’unicità e nel dinamismo imprenditoriale di quelle aziende, come la FRATELLI MARTINI, che sanno guardare a ciò che verrà con ottimismo, mantenendosi sempre all’avanguardia! www.cantiwinestyle.com Canti Prosecco Bar secondo piano Harrods, Brompton Road, London SUCCESSO DEL “CANTI PROSECCO BAR” DA “HARRODS” Sommario EDIZIONI UNIART Redazione: viaDemetrioCastelli13 RODDID’ALBA(Cn) Tel.(0173)615282 Ufficio marketing: (0173)615283 Fax(0173)615311 E-mail: idea@rivistaidea.it www.rivistaidea.it www.ideawebtv.it EDITORE CarloBorsalino 7 20-21 22-23 30-33 34 RESPONSABILE MARKETING DavideBorsalino 36-37 GRAFICA E IMPAGINAZIONE TizianaBisson-RominaFerrero 38-39 FOTOGRAFIE ClaudioAgosti-CarloBertino EnricoNecade-AlbertoCucchietti Bullphotos-BrunoMurialdo BrunoCostamagna-FotoLanteri Olycom-SeverinoMarcato ClicFoto-GuidoGalleano COPERTINA Foto:MarcoZeppetella 42-47 58 64-65 STAMPA StamperiaArtisticaNazionale Trofarello(To) Reg.TribunaleAlban.445 del26-5-86-PosteItalianes.p.a. 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Ilmancatoconferimentodidatiaggiuntivi oaggiornati,nonchélarichiesta dicancellazionesarannoprivi diconseguenzepregiudizievoli á 8 dicembre 2011 i fatti DIRETTORE RESPONSABILE ClaudioPuppione (claudio.puppione@rivistaidea.it) ART DIRECTOR SimonaBorsalino anno XXVI DECISA LA PREMIATA DEL 2011 “Tartufodell’anno”aPenelopeCruz RECORD NEGATIVO PER L’ITALIA Unanazionechenonfafigli nonpuòavereunfuturo NUOVO OSPEDALE DI ALBA-BRA ContinualaraccoltadellaFondazione con“Adottaunastanza” PREMIATI 183 FEDELI AL LAVORO ACuneoverrannoconsegnati iriconoscimentiperilprogresso economicodell’Entecamerale ATTESTATO DELL’ATENEO GENOVESE Lingueperfetteal“DaVinci”diAlba “HUMAN RESOURCES-CAMPUS GRANDA” Lepossibilitàdilavorosonoconcrete! IN ATTESA DELLA NEVE Lenostremontagnesonouna minierad’orononsoloturistica NEWS DAL PIEMONTE Notizieedeventidellasettimana IL QUINTO “CUNEO FILM FESTIVAL” Attesinelcapoluogoospitiillustri tracuiPaoloVillaggio COSTITUITA LA “STEINWAY SOCIETY” Saluzzoemusica,binomio semprepiùstrettoebenefico 16 á ALLA SCOPERTA DEI COMPITI DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA Il direttore, Angelo Lamberti (foto), spiega le funzioni della Commissione tributaria provinciale di Cuneo, un vero e proprio tribunale in materia di fisco che si occupa di dirimere migliaia di controversie ogni anno 66-67 70 72-73 74-75 TANTI GLI APPUNTAMENTI A CEVA IncombelaFieradiSantaLucia IL “FIDELIO” IN SCENA AL REGIO IlmaestroNosedarilegge l’operadiBeethoven UNA PERSONALE DAVVERO UNICA CarloMarianoSartoriseisuoi venticinqueannidiparalisiaMontà IL CAPPONE DI MOROZZO Unafierapercelebrareuna delleeccellenzecuneesi le rubriche 22 12 14 50 52 56 á PROCEDE (BENE) L’INIZIATIVA “ADOTTA UNA STANZA” La “Fondazione Nuovo ospedale Alba-Bra Onlus”, presieduta da Elisa Miroglio (foto), ha tagliato i traguardo dei 5 milioni di euro raccolti tra i soci. Intanto i lettori di “IDEA” stanno contribuendo al potenziamento del progetto á 76 80 82 L’EDITORIALE Un’ideologiaparanazista IL FICCANASO Laguerradeibambini UN FIGLIO? CHE AVVENTURA... Unnormalissimo(?)sabato mattinadiriposo IL LAVORO Laleggedistabilità AL CINEMA Ligabuealcinemain3D con“Campovolo2.0” TORINO & DINTORNI UnNataleconifiocchi LE QUATTRO STAGIONI DELLA DISPENSA Conosciamomeglioilmandarino ARTE Ilfascinoimmutatodelle“Lucid’artista” Questo numero è stato chiuso in redazione venerdì 2 dicembre alle 14,10 á COLLEGATI SUBITO! A lato il codice QR del nostro sito internet, www.ideawebtv.it. Punta la fotocamera dello smartphone sul codice: sarai subito collegato con www.ideawebtv.it! le persone 4-6 16-19 24-25 28-29 35 40-41 46-47 60-61 62-63 68-69 MOGOL AD ALBA Intervista all’autore che ci fa cantare da mezzo secolo ANGELO LAMBERTI A tu per tu con il Direttore della Commissione tributaria provinciale GIOVANNI NEGRO «Ora plachiamo le polemiche anche in Regione Piemonte” FAUSTO MULATTIERI È il primo cittadino di Pamparato ROBERTO MOSSIO Le idee dell’ambasciatore “L’Oréal” CHRIS BANGLE Il genio che ama Clavesana FRANCESCO NEGRO Alla scoperta del meraviglioso mondo della mano STEFANO ZECCHI Il suo ultimo libro, la tragedia delle foibe e l’esodo degli italiani FRANCESCO SOBRERO In libreria con “A tempo perso” GIORGIO CONTE Grande ritorno con un cd e un libro del 70enne cantautore astigiano le lettere á Questa settimana troverete Parola ai nostri lettori a pag. 78 www.ideawebtv.it Il quotidiano on-line che ti offre in tempo reale notizie, interviste, avvenimenti e tutto lo sport della provincia di Cuneo á RICEVI IDEA A CASA TUA! 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Niente sembra fuori posto, il parquet chiaro, i divani bianchi, i libri sulla scrivania impero, la collezione del “Manifesto” vicina a quella dei fascicoli di cucina, si sa che Lucio è un cuoco raffinato... in cucina Lalla, la cameriera sudamericana, prepara il Martini con cura, il bicchiere giusto, quello a cono, con la scorza di limone». «“Lucio non sapeva usare il bancomat né il cellulare”, racconta una giovane amica». «Lui, grande giocatore di scacchi, lui grande sciatore... ma attenzione a come ne scrivete, non era un vanesio, non era un mondano...». Ecco, questo basta e avanza per capire come viva e ragioni una certa sinistra, sedicente “di popolo”, quella che, tra un’esaltazione e l’altra della Resistenza, non ha vergogna di mettere in discussione il suffragio universale perché non la fa vincere. Detto ciò, passiamo alla questione più importante, non senza evidenziare che Magri merita rispetto, al pari di Mario Monicelli, gettatosi da una finestra dell’ospedale in cui era ricoverato. Il rispetto ha nulla a che fare con l’ammirazione per il “gesto eroico” espressa in modo più o meno esplicito da vari commentatori. E non può essere neppure benevola comprensione verso la decisione di autoeliminarsi. Occorre però distinguere tra un atto come quello compiuto dal grande regista e una scelta pianificata e, soprattutto, assistita da amici e da medici compiacenti. Lucio Magri ha finito i suoi giorni in una clinica svizzera della “dolce morte”. Il motivo? Pare soprattutto una profondissima depressione legata alla scomparsa della sua compagna e anche alla constatazione della fallacità degli ideali coltivati per decenni. Siamo di fronte, dunque, a un caso di eutanasia non su un malato terminale, ma su una persona affetta da “mal di vivere”. Si evidenzia così come siano mobili i paletti che separano questa “azione umanitaria” dalla totale aberrazione. Cioè: si sa dove si inizia (appellandosi al nobile intento di interrompere sofferenze inutili), però non dove si finisce (magari alla soppressione d’ufficio arrivati a 80 anni d’età, così si salva il sistema pensionistico). Per essere ancor più chiari: i fautori della “dolce morte” sono i nuovi portavoce dell’ideologia nazista. Ovviamente ce la faranno digerire. Vuoi che non ci riescano dei mass media capaci di tentare di convincerci che, per il solo fatto di avere Monti al posto di Berlusconi, l’Italia è quasi salva? n ANCHE A CUNEO LE PRIMARIE TERREMOTANO IL PD Il successo senza “se” e senza “ma” di Gigi Garelli conferma la crisi del Partito democratico (che imploderà?) Quando le primarie del centro-sinistra sono “vere”, cioè non sono convocate per sancire quanto già deciso (come avvenne nel caso di Prodi nel 2005, allorché il Professore ottenne una vittoria “bulgara”), per il Partito democratico sono guai seri. Gli esempi sono tanti. Qui basta ricordare i casi di Firenze, con Matteo Renzi che buttò all’aria i piani preparati dai maggiorenti del partito, e di Napoli. Se sono 12 á 8 dicembre 2011 fonti di guai per il Pd, in genere le primarie danno al centro-sinistra candidati capaci di affermarsi alla grande. I precedenti autorizzano Gigi Garelli (ritratto qui sopra nella “versione” di Danilo Paparelli) e i suoi sostenitori a coltivare l’ottimismo. Un ottimismo che, al di là delle dichiarazioni di facciata, invece non si addice al Pd. Gli esiti delle consultazioni del “popolo progressista” certificano che, se il Popolo delle libertà è un “partito di plastica”, quello guidato da Bersani è il frutto di un’alchimia fatta a tavolino che lo rende tanto fragile quanto la creatura di Berlusconi. Il ficcanaso LA GUERRA DEI BAMBINI Antonio Barillà C STORIA DI MASCOTTE, COMBATTENTE IN COLOMBIA DELLE FARC A 12 ANNI, CHE TROVA LA FORZA DI FUGGIRE DA UNA PRIGIONE DI MORTE E DI VIOLENZA. UN ESEMPIO PER ALTRI PICCOLI COSTRETTI O BLANDITI CHE CRESCONO IN MIMETICA, SENZA LIBRI NÉ GIOCATTOLI 14 á 8 dicembre 2011 i sono parole tenere che battezzano atrocità, c’è un lessico familiare che addolcisce le tragedie. L’esempio più semplice l’offrono tifoni e uragani che si chiamano come donne o cartoon: Katrina e Willy sono nomi confidenziali, non pensi mai possano devastare e uccidere. Con Mascotte è successa la stessa cosa. La parola Mascotte fa pensare a pupazzi di peluche o bambini sorridenti travestiti da adulti, a simboli buffi che raccontano una passione, a simboli portafortuna strappati all’araldica e alla storia. La Mascotte di cui parliamo è invece un bambino in guerra, anzi in guerriglia, il più indifeso combattente delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Dodici anni appena, l’età della seconda media dei nostri figli, quella in cui sei ancora cucciolo eppure sperimenti il batticuore, quella in cui cominci a sentirti grande e papà non è più invincibile, quella dei videogochi e dei social network, della spola tra lezioni di chitarra e scuola calcio, delle festicciole e delle merendine, dell’iPod e dell’iPhone, delle cuffie e dei dischetti. I nostri figli, i nostri nipoti, i nostri fratellini vivono così. E la guerra la sbirciano solo attraverso libri e film, ché non sono più rimasti nemmeno nonni a raccontarla. Certi coetanei, in altri lembi di mondo, la guerra invece la subiscono o addirittura combattono, illudendosi d’essere eroi salvo aprire gli occhi e ritrovarsi schiavi. Mascotte era un guerrigliero, s’era arruolato “volontario”, aveva barattato la mimetica e un’arma troppo grande con i giochi e la paghetta che agli altri bambini danno papà e mamma. Lui era orfano, nessuno l’ha dissuaso: s’è trovato prima blandito e poi sballottato tra crudeltà e paura. Mascotte era un termine ipocrita, perché non c’era nulla né di tenero né di fortunato, perché non c’erano pupazzi, ma solo fischi di pallottole e soprusi. Mascotte gli era stato appiccicato, quasi a esorcizzare la violenza, come capita coi tifoni dai nomi femminili o di cartoni, dal guerrigliero responsabile di custodire gli esplosivi. Il bambino l’aiutava e si sentiva gratificato e importante, avvertiva attorno una fiducia mai sperimentata, era ligio, orgoglioso del suo compito. Finché un giorno un boato l’ha stordito, poi un sibilo l’ha perseguitato: Mascotte ha iniziato a sentire male e poi a sentire poco, ha realizzato che poteva morire, ha compreso che maneggiare esplosivi non era un gioco. Mascotte, allora, ha iniziato a interrogarsi e confidarsi. Lo faceva con altri bambini, perché tra i guerriglieri sono tanti. Sognano salario e rispetto, cercano uno status perché non hanno nulla, e i grandi li accolgono con un sorriso, in realtà manipolano un destino. Prigionieri, i “volontari”, al pari di quelli rapiti o costretti, perché a 12 anni la guerriglia non è mai una libera scelta. Mascotte aveva un riferimento, una ragazzina di tre anni più grande, Tatiana, però lei un giorno è morta e l’ha lasciato solo, uccisa senza pietà dai compagni d’ogni giorno perché sospettata, senza prove, d’essere un’infiltrata. Mascotte, allora, è crollato: ha disertato ed è scappato via, s’è consegnato all’esercito dopo dieci mesi di raffiche, d’addiaccio e d’inferno. Forse s’inventerà un mestiere, forse finirà in un malaffare, forse troverà una casa e una famiglia: di sicuro, oggi, è felice senz’armi né violenze e magari, con il suo esempio, aiuterà altri bimbi a evadere dall’incubo. Negli ultimi nove anni, rileva il Ministero colombiano, tremila adolescenti sono fuggiti dalle Farc, ma tanti, troppi ne restano: povere mascotte macchiate di sangue. Mario Rosa Sotto: Angelo Lamberti, direttore della Commissione tributaria provinciale di Cuneo, presso la quale pende una media di circa mille controversie all’anno, con un tempo medio di giacenza di cinque-sei mesi decorrente dalla data di deposito del ricorso fino al deposito della sentenza di primo grado 16 LA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE Il direttore, dottor Angelo Lamberti, spiega ai lettori di “IDEA” compiti e funzioni di questo vero e proprio tribunale in tema di fisco Q uando si parla di Erario e di tasse spesso ci si trova di fronte a convinzioni errate, o quanto meno confuse, in merito a ruoli e compiti attribuiti alle varie componenti del sistema fiscale italiano. Forse fra gli organismi statali meno noti al grande pubblico, ma ciò non di meno incaricati di un compito basilare, vi sono le commissioni tributarie. Grazie alla gentile disponibilità del dottor Angelo Lamberti, direttore della Commissione tributaria di Cuneo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Qual è la funzione delle commissioni tributarie? «Quando si parla di commissioni tributarie, nell’opinione comune si pensa subito a uffici dello Stato che svol- á 8 dicembre 2011 á l’intervista UNA VITA AL MINISTERO DELLE FINANZE Di origini salernitane, risiede con la famiglia a Fossano. Avvocato, è al servizio dell’Amministrazione dal 1988 Angelo Lamberti, direttore della Commissione tributaria provinciale di Cuneo, è nato a Salerno il 10 febbraio 1955. È coniugato e padre di due figli. Risiede a Fossano. Si è laureato in giurisprudenza, presso l’Università degli studi di Salerno, nel 1980 e ha ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato nel 1983. Ha scelto di lavorare alle dipendenze del Ministero delle finanze già dal 1988 essendo stato assunto nell’Amministrazione finanziaria con la qualifica di vicedirettore delle gono attività di accertamento e controlli fiscali nei confronti dei contribuenti. Un’attività che, peraltro, neli ultimi tempi sembra essere tornata di moda per contribuire a sollevare le sorti del bilancio statale messo in crisi dalla speculazione internazionale. In realtà, a differenza di quanto erroneamente creduto, la vera e propria lotta all’evasione fiscale è posta in essere dalle agenzie fiscali, mentre le commissioni tributarie provinciali e regionali, a seconda che giudichino rispettivamente in primo o in secondo grado, sono organi giurisdizionali, ossia tribunali tributari». Quindi siamo nel campo della magistratura? «Allo stesso modo degli uffici giudiziari dove si amministra la giustizia civile, penale e amministrativa, le commissioni tributarie sono organizzate in uffici di segreteria e collegi giudicanti composti da giudici tributari. Sotto questo profilo, se si considera che la competenza per materia delle commissioni tributarie riguarda tutte le controversie che hanno per oggetto tributi di ogni genere e specie comunque denominati, e che l’attività delle commissioni ha la finalità di rendere giustizia a tutti i contribuenti che, essendo destinatari di una pretesa erariale, intendono instaurare un contenzioso con l’ente impositore, si può affermare che questi organi di giurisdizione interessano la stragrande maggioranza dei cittadini». Pertanto in Italia il ruolo delle commissioni tributarie si sta espandendo? «Con l’introduzione degli strumenti di controllo fiscale di massa, quali gli accertamenti tributari coefficientati, e la generalizzazione degli adempimenti fi- scali che, ormai, interessano ampi strati della popolazione, l’attività delle commissioni tributarie riguarda una miriade di atti impositivi comprendente sia atti di esiguo valore, come le tasse auto, che imponenti processi verbali di verifiche fiscali eseguite nei confronti di società di capitale di grandi dimensioni». Ma come sono composte le commissioni tributarie? E i collegi giudicanti? «Il personale di segreteria delle commissioni tributarie, a cui è in particolare? «La Commissione tributaria provinciale di Cuneo è presieduta dal dottor Vittorio Lanza, già presidente del Tribunale di Cuneo e presidente di Sezione della Corte d’appello di Torino. Il Presidente, per il funzionamento della Commissione, dispone di quattordici giudici tributari, organizzati in quattro Sezioni giurisdizionali che si riuniscono in collegi giudicanti composti da almeno tre membri, guidati da un Presidente di Sezione o da un Vice- Imposte dirette. In servizio fino al maggio del 2008 all’Agenzia delle entrate di Fossano, già Ufficio distrettuale imposte dirette, vi ha svolto l’attività di funzionario accertatore e verificatore fiscale, oltre a gestire il contenzioso tributario in rappresentanza dell’ufficio. È stato direttore del medesimo Ufficio delle imposte dirette per circa due anni, fino alla sua soppressione, avvenuta nel dicembre 1999. Dal 19 maggio 2008 è direttore della Segreteria della Commissione tributaria di Cuneo, ufficio periferico del Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento delle finanze, Direzione della giustizia tributaria. È stato anche dirigente della Segreteria della Commissione tributaria regionale del Piemonte per tutto il 2010 e parte dell’anno in corso, incarico che gli ha consentito di conoscere a fondo la realtà della situazione del contenzioso tributario piemontese. affidata la gestione amministrati- presidente». va e contabile dell’ufficio, ma Un punto dolentissimo del noanche la gestione amministrativa stro Paese è costituito dalla dei fascicoli processuali, dipende defatigante lunghezza dei progerarchicamente dal Ministero cedimenti giudiziari. Quanto dudell’economia e delle finanze, Di- ra il processo tributario? partimento delle finanze, Dire- «Il processo tributario, nei casi in zione della giustizia tributaria. cui si definisce nei primi due Invece il personale giudicante, gradi di giudizio, ossia in primo composto da magistrati in servi- grado dinanzi alla Commissione zio o a riposo, avvocati, e altri tributaria provinciale e in appello professionisti che non siano dinanzi alla Commissione tribuincompatibili con la funzione di taria regionale, necessita di un giudice tributario secondo i crite- periodo di tempo ragionevole, di ri stabiliti dall’articolo 8 del norma non superiore ai due anni, decreto legislativo 31.12.1992, mentre, se il contenzioso prosenumero 545, è amministrato dal gue dinanzi alla Corte di cassaConsiglio di presidenza della giustizia tributaria, un organo di La autogoverno dei giudici triCommissione butari la cui funzione estributaria provinciale di Cuneo è contattabile anche senziale è quella di garanal seguente indirizzo di posta tire l’imparzialità dei proelettronica: ctrib.p.cn@finanze.it. pri membri». La presiede Vittorio Lanza, già E la Commissione tribupresidente del Tribunale di taria provinciale di Cuneo, Cuneo. La sede è in via Bongioanni 32. zione, i tempi si allungano in modo notevole». Com’è la situazione, a tal proposito, nella Granda? «Per quanto riguarda la Commissione tributaria provinciale di Cuneo, il numero delle controversie ordinariamente pendenti al 31 dicembre di ogni anno è valutabile in circa un migliaio, con un tempo medio di giacenza di cinque-sei mesi che decorre dalla data di deposito del ricorso fino al deposito della sentenza, tenuto anche conto del periodo di sospensione dell’attività giurisdizionale che va dal 1o agosto al 15 settembre». Gli interventi legislativi dell’estate 2011 hanno introdotto numerose novità, vero? «In conseguenza delle varie inno- vazioni legislative intervenute negli ultimi mesi (decreto legge 6.7.2011, numero 98, convertito dalla legge 15.7.2011, numero 111, e decreto legge 13.8.2011, numero 138, convertito dalla legge 14.8.2011, numero 148), la disciplina del contenzioso tributario tende ad avvicinarsi sempre di più a quella della giustizia civile. In particolare, l’introduzione del contributo unificato, già dovuto nel processo civile e amministrativo, prevede il pagamento dello stesso per ogni grado di giudizio del processo tributario in sostituzione dell’imposta di bollo non più dovuta. Inoltre i difensori tributari devono inserire nell’atto introduttivo del giudizio l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec), il numero A SANTA VITTORIA BATTE IL CUORE DI DUE A Lisbona si è concluso il progetto europeo “Becoming better through collaboration” (“Migliorare insieme collaborando”, www.bbtcgrundtvig.com) e l’Agenzia formativa del consorzio Cesaf di Santa Vittoria d’Alba, partner italiano, è in piena fase operativa su due nuovi progetti finanziati dall’Ue. “Uni-Key” e “Milla” sono gli acronimi di identificazione dei lavori che vedono il Cesaf, nel primo caso, ancora partner (ideatore e coordinatore è l’Hochschule Fulda-Università delle scienze applicate di Fulda, in Germania), mentre, nel secondo, è anche autore del progetto. Obiettivo dell’“Uni-Key” (www.uni-key.eu) è sviluppare lo spirito imprenditoriale negli studenti oggetto di mobilità europea sul modello dei piani “Erasmus” e “Leonardo”. Nel primo incontro, svoltosi a Fulda (foto a sinistra), i dieci partner partecipanti (nove europei e un sudafricano) hanno pianificato il lavoro dei prossimi due anni. Entro dicembre 2013 dovranno creare una piattaforma informatica e una rete di contatti tra studenti e aziende europee in grado di migliorare il passaggio dall’essere studenti attivi in mobilità europea a imprenditori di successo. Ogni partner è responsabile di un “work package”, ovvero una parte del lavoro, ma il tutto è coordinato dall’Università di Fulda. “Grundtvig” è invece la piattaforma di contributi europei che ha permesso l’avvio del progetto “Milla” (“Migrant language learning at workplace”). 18 á 8 dicembre 2011 á l’intervista La scorsa estate sono state introdotte nell’ordinamento una serie di innovazioni legislative che assimilano sempre più il contenzioso tributario a quello civile di fax, oltre al codice fiscale della parte e, soprattutto, devono riportare in calce al ricorso un’apposita dichiarazione contenente il valore della controversia. L’omissione di quest’ultima indicazione prevede l’applicazione aggiuntiva di un contributo unificato dell’importo di 1.500 euro. Un’altra significativa novità introdotta dal legislatore è costituita dall’obbligo, posto a carico dei ricorrenti per ottenere l’iscrizione nel registro generale (Rgr) dei ricorsi presentati presso le Commissioni tributarie dal 17 settembre 2011, di depositare contestualmente al ricorso la nota di iscrizione a ruolo da compilare sugli appositi modelli, in distribuzione presso il front-office della Commissione tributaria provinciale, in via Giovanni Battista Bongioanni 32 (tel. 0171634492), a Cuneo, o scaricabili dai siti internet o intranet del Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento delle finanze». PROGETTI FORMATIVI FINANZIATI DALL’UE L’obiettivo è individuare nuovi metodi di insegnamento e di incentivo alla formazione prestando particolare attenzione agli immigrati che devono imparare la lingua locale sul posto di lavoro. Capoprogetto del team italiano è Franco Tibaldi, dal 2002 responsabile della formazione del Consorzio per la sede di Santa Vittoria. «Il primo progetto “Gruntvig” europeo “Becoming better through collaboration” a cui abbiamo partecipato», spiega Tibaldi, «è iniziato nel 2009 a Girona, in Spagna: è stata una avventura emozionante che ci ha visti riuniti per l’ultima volta con gli altri cinque partner partecipanti (scuole/agenzie formative di Spagna, Portogallo, Turchia, Romania e Grecia) a Lisbona, per poi concludere il tutto a settembre 2011 tramite gli ultimi contatti elettronici e la pubblicazione on-line dei risultati. I prossimi progetti sono per noi fonte di orgoglio per gli ambiziosi obiettivi che sono stati pianificati a inizio 2011. In particolare, “Milla” ci vede ideatori e coordinatori e, già dal primo incontro a Rejkyavik, in Islanda, svoltosi dal 18 al 23 novembre (foto a destra; Franco Tibaldi è il primo a sinistra), stiamo lavorando per fornire i primi risultati di un intenso lavoro collaborativo». Per avere maggiori informazioni sull’andamento dei progetti europei si può contattare il consorzio Cesaf all’indirizzo e-mail alba@cesaf.it oppure telefonare allo 0172-479209. Ilaria Blangetti UNA NAZIONE CHE NON FA FIGLI NON HA FUTURO L’Italia ha uno degli indici di natalità più bassi del mondo. È un problema di fondamentale importanza, che però non viene tenuto nella giusta considerazione. Si attivano solo i privati I n Italia non si fanno più figli, il nostro Paese è a crescita zero e senza bambini, la popolazione invecchia, il primo figlio arriva in età sempre più avanzata. Non sono luoghi comuni, ma tristi verità, specchio dei tempi che corrono. «C’è crisi» è ormai l’alibi di tutto. Ma in Italia ci sono ancora tante persone che credono nell’istituzione famiglia e nei figli, patrimonio per qualsiasi Paese, stimolo di crescita e non soltanto in termini demografici. Silvio e Daniela Ribero sono i coordinatori provinciali dell’Associazione nazionale famiglie numerose. In Italia sono 12 mila le famiglie con almeno quattro figli aderenti all’associazione, circa 280 in provincia di Cuneo. Una famiglia, per essere considerata numerosa, deve contare almeno quattro figli, una soglia che determina per i genitori spese ingenti e decisioni strutturali, una tra tutte quella dell’auto: non è 20 più sufficiente una qualsiasi cinque posti. Così aumentano esponenzialmente le spese. Nel nostro Paese le famiglie con almeno tre figli (numero che a livello europeo determina un nucleo familiare numeroso) sono 900 mila, di queste 185 mila hanno quattro figli, 70 mila cinque, fino ad arrivare alle 2 mila con dieci figli o più. Sono numeri decisamente bassi che presto il nuovo censimento aggiornerà in negativo o positivo. Resta il dato che le famiglie numerose sono in netta minoranza. «Le famiglie non sono tutelate», commenta Silvio Ribero. «Per questo è importante dare forza a un’associazione che, per prima, ha avuto il coraggio e anche la voglia di denunciare in modo palese e incontrovertibile che le famiglie oggi non solo sono ignorate, ma più hanno figli più sono tartassate. Le prime campagne si sono proprio concentrate su questi aspetti, come la raccolta di á 8 dicembre 2011 á quando i fatti oltre le parole? L’ESEMPIO VIENE DALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE FAMIGLIE NUMEROSE Il presidente Sberna è stato ospite a Cuneo del Forum che si dedica al nucleo fondamentale della società «In un Paese in pieno inverno demografico è necessaria più attenzione per le famiglie». A parlare è Mario Sberna (foto a lato), presidente dell’Associazione nazionale famiglie numerose, ospite nel capoluogo lo scorso 25 novembre del Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo, nell’ambito del momento di dialogo “Il Forum incontra gli amministratori”. Sberna, presidente e fondatore dell’associazione con la moglie Egle, vive a Brescia con sei figli: tre naturali, uno adottato e due in affido. «Abbiamo il mondo in casa», sorride Sberna. «L’associazione è nata ormai sei anni fa come forma di solidarietà tra famiglie», commenta. «Non chiediamo carità, ma interventi strutturali che portino a una maggiore equità, a partire dalle utenze domestiche che non tengono conto di quante persone usufruiscono del servizio nella medesima abitazione». E conclude: «I bambini sono una ricchezza per tutto il Paese, ma alcuni provvedimenti sembrano confezionati apposta per punire noi genitori. Spesso chiedono a mia moglie come possa ancora lavorare con sei figli... la risposta è semplice: c’è il mutuo da pagare!». firme per “un fisco a misura di famiglia” del 2008 che ha contato più di ventimila adesioni solo in provincia di Cuneo». «Purtroppo poche cose sono cambiate, ma la sensibilità a livello locale è cresciuta molto», continua Ribero, «ormai sono diversi gli esempi di tariffe favorevoli per le famiglie numerose. In questi giorni ci siamo concentrati sulle politiche nazionali che, sull’onda della crisi, stanno azzerando i già pochi punti favorevoli alle famiglie per quanto riguarda la fiscalità. Pochi giorni fa si è svolto il terzo “Adesso basta day” davanti a Montecitorio: ci auguriamo che, a forza di “bussare”, qualcuno prima o poi risponda... Oltre alle richieste e agli stimoli per le varie amministrazioni, ci siamo organizzati per calmierare i prezzi di acquisto su prodotti di largo consumo familiare. Anche in questo modo cerchiamo di dare risposte concrete alle richieste di aiuto che sono sempre più numerose e pressanti». Nella Granda è stato creato un gruppo d’acquisto familiare tra i più importanti. A Cuneo l’iniziativa prosegue da oltre tre anni e ha ormai raggiunto l’intero territorio provinciale. Nel 2010 la parte più importante delle consegne ha riguardato i pannolini per l’infanzia: oltre duecento famiglie hanno usufruito di questa possibilità per un totale di oltre 1.800 confezioni acquistate e oltre 230 mila pannolini consegnati. «L’aspetto significativo è il notevole risparmio trasferito alle fa- miglie che per il 2010 si può quantificare in oltre 22 mila euro complessivi “non spesi” da chi ha creduto con forza di unirsi per ottenere qualità a un prezzo sostenibile», aggiunge Ribero. Nel 2010, inoltre, sono stati distribuiti 700 chilogrammi di altri prodotti. Il numero crescente di famiglie permette di ottimizzare ordini e trasporto, oltre alla disponibilità riscontrata nel coadiuvare l’attività di raccolta e di smistamento. Non dimentichiamo il ruolo dei Consorzi socioassistenziali, a cominciare da quello cuneese, dove il Gruppo di acquisto familiare ha sede». Per contattarlo si può telefonare ai numeri 380-5443366 o 0171-347181 oppure scrivere a cuneo@famiglienumerose.org. Nella foto qui sopra: Mario Sberna seduto fra Paola e Francesco Loffredo, presidenti del Forum famiglie di Cuneo. L’immagine in alto a sinistra ritrae i presenti alla seconda Festa provinciale dell’Associazione nazionale famiglie numerose svoltasi l’8 dicembre dell’anno scorso al santuario della Madonna dei boschi di Boves Lorenzo Vallese CARI LETTORI, C’È UN’ALTRA STANZA DA ADOTTARE! Rinnoviamo l’appello a contribuire (con qualsiasi cifra) a realizzare un nosocomio degno... d’un albergo C ome anticipato sullo scorso numero, per tutto il 2012 “IDEA” inviterà i lettori a effettuare donazioni di qualsiasi entità (ogni singolo euro è fondamentale!) alla “Fondazione Nuovo ospedale Alba-Bra Onlus”, indicando nella causale dei versamenti «Adotta una stanza-Rivista IDEA». Una camera del nosocomio è già intitolata ai “Lettori di IDEA”. Ora l’obiettivo è finanziarne una seconda, ma non ci poniamo limiti, confidando nella generosità di chi ci segue e nella validità del progetto avviato dalla Fondazione. L’Onlus nelle scorse settimane ha tagliato un traguardo eccezionale: l’obiettivo statutario dei 5 milioni raccolti tra i soci (altri 10 milioni sono quelli necessari per arredare le stanze e qui siamo a quasi 6 milioni). È un risultato lusinghiero e di grande prestigio, ma anche di immenso valore simbolico. Oltre agli 11 soci “fondatori” e ai 2 “onorari”, sono 47 i soci “partecipanti” effettivi che in questi anni hanno dato la loro adesione, per un totale di 60 persone: sono tutte ritratte in queste pagine. Le adesioni sono arrivate da un’area che unisce in un unico abbraccio non solo Alba e Bra, ma anche tutto il Roero, le Langhe, la Valle SOCI PARTECIPANTI Franco Allasia Franco Barberis Corrado Bertello Pio Boffa Alberto Bravo Secondo Burdese Paolo Caraglio Pier Paolo Carini Mariella Gaudino Francesco Germanetti Bruna Giacosa Gianni Giordano Nadia Gomba Enrico Lavagnino Sandra Lesina Massimiliano Lorenzin Franco Palmino Pontiglione Fulvio Prandi Franco Proglio Eugenio Rabino Guido Repetto Umberto Sacchi Marco Sartore Duilio Scavino SOCI FONDATORI E SOCI ONORARI (SOTTO, A DESTRA) Elisa Miroglio Dario Rolfo Emilio Barbero Bruno Ceretto Dario Stroppiana Ferruccio Stroppiana Vincenzo Toppino Gian Carlo Veglio Belbo e la Valle Bormida. Della compagine dei nuovi soci ciò che colpisce è la grande varietà di figure professionali: non solo imprenditori, ma anche liberi professionisti, commercianti, medici e docenti universitari hanno aderito a un progetto di eccellenza nel settore della sanità italiana. Un altro dato che fa riflettere è il momento in cui queste adesioni sono arrivate: 11 nuovi soci partecipanti hanno dato il loro contributo nel 2011, nel pieno di una crisi economica senza precedenti e in un generale contesto di crisi, prima di tutto economica, ma anche politica e sociale. Dare l’adesione è un segno di grande fiducia nel progetto dell’ospedale unico. Ricordiamo che il Consiglio d’amministrazione della Fondazione, in carica fino al 31 dicembre, è composto da: presidente, Elisa Miroglio; vicepresidente vicario, Dario Rolfo; consiglieri: Maria Cristina Vignola Ascheri, Emilio Barbero, Pio Boffa, Roberta Ceretto, Oscar Farinetti, Roberto Fogliato, Sandra Lesina, Dario Stroppiana, Stefania Stroppiana, Serena Tosa e Gian Carlo Veglio. Oscar Farinetti Giancarlo Roberto Fogliato Drocco Laura Francone Giuseppe Revello Angelo Gaja Gian Giacomo Toppino I nostri lettori che desiderano donare un loro contributo possono versarlo, indicando la causale «Adotta una stanzaRivista IDEA» alla “Fondazione “Nuovo ospedale Alba-Bra Onlus” su uno dei conti correnti bancari BRE: coordinate Iban IT51O0690622500000000018522 BANCA D’ALBA: coordinate Iban IT84C0853022506000520109210 CRB BRA: coordinate Iban IT12D060954604000010135114 BCC CHERASCO: coordinate Iban IT15M0848746200000010108495 Conto corrente postale n. 3670174 Iban IT10B0760110200000003670174 Valerio Colombo Mariano Costamagna Enzo Demaria Matterino Dogliani Massimo Domanda Angelo Domini Giancarlo Drocco Laura Francone Gianni Martini Massimo Marengo Bruno Mazzola Mauro Mollo Mauro Nano Giuseppe Pacotto Sergio Parato Giuseppe Piumatti Paolo Selmi Aldo Tesio Tiziano Tealdo Serena Tosa Luca Vezza Massimo Vezza Maria Cristina Ascheri Vignola Emilio Vigolungo PIANO SOCIOSANITARIO: BENE IL CONFRONTO, Il “passo indietro” dei partiti e l’insediamento del Governo tecnico per il Capogruppo dell’Unione di centro a palazzo “Lascaris” sono fatti positivi: «Questo bipolarismo è dannoso» Elena Bottini Sotto: un intervento di Giovanni Negro nell’aula di palazzo “Lascaris”. Il tema forse più “caldo” di questi giorni è il Piano sociosanitario regionale, in merito al quale si è svolta l’audizione del 24 novembre con l’assessore regionale Paolo Monferino, la IV Commissione sanità e gli amministratori locali, richiesta con forza da Negro e dal gruppo regionale dell’Udc. Per quanto riguarda la Granda, il Capogruppo dell’Udc ha detto: «Nonostante la grave situazione finanziaria, non possiamo accettare una riforma sanitaria che, così com’è stata predisposta, tende a mortificare il qualificato e virtuoso modello sanitario cuneese. Sono da sempre favorevole a mantenere le due Asl provinciali e i consorzi socioassistenziali coincidenti con gli ambiti territoriali dei distretti» 24 Presidente Negro, affrontiamo, come dice lei, un argomento concreto che è molto sentito dagli amministratori locali e dai cittadini della Granda: la convince la proposta del nuovo Piano sociosanitario regionale? «Intanto vorrei sottolineare che, grazie all’insistenza mia e del gruppo Udc, la Commissione consiliare ha accettato di svolgere le audizioni su tutti i territori del Piemonte. Sono soddisfatto di questa insistenza, perché è sul territorio che si misura l’impatto di una riforma così importante. Infatti condivido gran parte di quanto molti sindaci hanno detto». Vale a dire? «Mi permetta prima una considerazione di carattere generale. Le esigenze e il «ORA PLACHIAMO LE POLEMICHE ANCHE IN REGIONE» LO AUSPICA GIOVANNI NEGRO (UDC) L a rivista “IDEA” torna a incontrare Giovanni Negro, presidente del gruppo dell’Udc nel Consiglio regionale piemontese, a lungo sindaco del suo paese, Monteu Roero, e poi assessore provinciale ai lavori pubblici nella giunta Costa, eletto nell’assemblea di palazzo “Lascaris” con poco meno di 3.000 preferenze che ne decretarono un incontestabile (e clamoroso) successo personale, frutto dell’impegno profuso giorno per giorno a favore del territorio, riconosciutogli anche dagli avversari politici. Nella precedente intervista le avevamo chiesto un parere sulla crisi che colpisce il Paese e l’Europa. Alla luce di á 8 dicembre 2011 á un impegno costante per la propria gente quanto è successo, lei oggi vede maggiori possibilità di uscita per l’Italia? «Vorrei tanto sperare di sì, ma non perché si sia dimesso Berlusconi. Avverto un clima politico diverso rispetto anche a poche settimane fa. L’Udc da tempo richiamava i partiti a un senso di responsabilità nazionale per meglio dopo affrontare la crisi e ora l’auspicio è stato raccolto: il governo Monti ha avuto la fiducia con un larghissimo consenso parlamentare. Adesso tocca al nuovo Esecutivo, composto da altissime professionalità nei singoli settori di competenza, rinnovare la fiducia con nuove misure che sappiano davvero coniugare rigore, equità sociale e sviluppo». Qualcuno dice che è stata espropriata la democrazia ed è stata annullata la volontà popolare. Lei è d’accordo? «Nei momenti di grande difficoltà economica, sociale e politica si dovrebbero abbassare i MA NON CONVINCONO L’ASL UNICA IN GRANDA E LA SEPARAZIONE FRA OSPEDALI E TERRITORIO fabbisogno di salute sono molto aumentati in questi decenni e, sommati alle ben note aspettative di vita, rendono la spesa per la sanità ben al di sopra delle risorse disponibili. Chi nega questo, dichiara una cosa non vera. Tuttavia la salute è un bene primario, un diritto costituzionale fondamentale di fronte al quale siamo tutti uguali. Intendo dire che, forse, un qualche correttivo alla pur buona legge Bindi occorrerà portarlo». Ma quale opinione ha maturato sul piano specifico della nuova proposta? «Per prima cosa, mi lascia molto perplesso la separazione tra gli ospedali e il territorio che ho sempre considerato un buon modello. È una caratteristica della sanità piemontese, diversa da quella lombarda, che si è distinta per il toni, oltreché gli argini ideologici, e trovare magari pochi punti essenziali in cui esprimere il massimo di coesione per invertire la rotta. Questo non è stato fatto e l’opzione di un governo cosiddetto tecnico è stata l’unica soluzione possibile per evitare le elezioni che sarebbero state laceranti e avrebbero comportato un ulteriore aggravamento della situazione. Occorre dar atto al partito di maggioranza relativa di non aver frapposto ostacoli alla formazione del nuovo Governo. Sia chiaro, comunque, che la politica deve ripensare se stessa: questo bipolarismo ha fallito, così come i partiti fortemente leaderistici. Le battute sull’esproprio democratico e sulla volontà popolare le lascio fare a Scilipoti, i cui comportamenti non mi paiono proprio esemplari». CUNEO, PRIMARIE E... MODERATI Presidente Negro, cosa pensa del recente esito delle primarie del centro-sinistra a Cuneo? «Confermo quanto sostengo da tempo: il bipolarismo voluto da Silvio Berlusconi e Walter Veltroni ha fallito. Prima ne prendiamo atto e meglio sarà per tutti. Non è la prima volta che il Partito democratico nelle primarie perde scavalcato a sinistra. Io credo una cosa molto semplice: è l’ora di costruire la grande casa dei moderati ne ha bisogno la politica, se ne avvantaggerà il Paese. Da questo punto di vista Cuneo potrebbe, anzi dovrebbe, rappresentare un ottimo banco di prova». Pensa che il nuovo quadro politico nazionale italiano comporterà qualche conseguenza in Regione? «Il Governatore e il Consiglio regionale sono usciti eletti dai cittadini un anno e mezzo fa e non vedo chi e come possa chiedere modifiche negli assetti di governo o creare crisi al buio. In un momento come questo, al contrario, occorre da un lato che la Giunta affronti i gravi nodi del Piemonte in maniera sempre più ampia nel coinvolgere anche le forze di minoranza. Altrettanto, come facciamo noi dell’Udc, è necessario un atteggiamento responsabile delle opposizioni. Arroccarsi nei reciproci diversi ruoli di governo e opposizione non servirebbe a nessuno, tanto meno ai cittadini piemontesi». Fa riferimento a qualcosa di specifico? «Nel quotidiano lavoro nelle Commissioni e in Consiglio vedo la grande quantità di provvedimenti importanti e significativi. Dalle proposte di modifica o di riforma della legge regionale urbanistica, la n. 56 del 1977, alla riforma delle Ato sul ciclo integrato delle acque e dei rifiuti. Dal socioassistenziale ai provvedimenti sul lavoro, senza contare il nuovo Piano sociosanitario regionale. Tale gran- lavoro di integrazione tra la medicina territoriale e quella ospedaliera. Su questo aspetto credo non ci siano margini di inversione di rotta da parte della Giunta regionale. Un’altra questione per me molto importante è la suddivisione territoriale delle Asl, dimensionate sulla base dei confini delle province. E qui non scatta un campanilismo di maniera, ma la profonda convinzione che la provincia di Cuneo, ampia come la Liguria, con i suoi 250 Comuni, non possa essere trattata come le altre. Se consideriamo poi che le nostre Asl sono le più virtuose del Piemonte, mi chiedo che senso abbia cambiare un sistema che ha dimostrato di saper ben funzionare. Da questo punto di vista, condivido in pieno quanto affermato dai sindaci nell’audizione provinciale». de mole di lavoro non può consumarsi con alzate di scudi, con lunghe sedute di Consiglio trascorse a discutere ordini del giorno di cui alcuni importanti e significativi, altri proposti al solo scopo di ottenere qualche titolo di giornale. Non mi permetto di rimproverare alcuno dei miei colleghi, ma vorrei affermare che dobbiamo concentrarci sui grandi temi con proposte concrete. Anche in Piemonte si fa sentire la crisi e ciò non autorizza nessuno a usarla strumentalmente per scopi politici. In sintesi, dialettica sì, ma abbassiamo i toni della polemica». Paolo Cornero Fausto Mulattieri, classe 1952, è stato eletto sindaco di Pamparato nel giugno 2009. Nato e cresciuto nel comune della montagna monregalese, ha conseguito la laurea in ingegneria civile presso il Politecnico di Genova. Sposato con Amalia, insegnante, e padre di Davide, studente universitario, l’ingegner Mulattieri svolge la libera professione rivolgendo gran parte della sua opera progettuale in ambito pubblico. L’ufficio di progettazione ha sede a Mondovì, ma con l’avvento delle nuove tecnologie ci potrebbe essere un “ritorno alle origini”, trasferendo l’attività a Pamparato. È un’ipotesi, ma anche un segnale di come ci potrebbero essere nuovi canali di sviluppo per il “suo” comune. Mulattieri è anche assessore con delega al turismo, allo sport e all’istruzione nella Giunta della comunità montana “Alto Tanaro cebano monregalese”, nonché membro dell’Uncem (Unione nazionale Comuni, Comunità ed enti montani) 28 L a “stanza del Sindaco” di Pamparato è in un castello del XVIII secolo che fu dimora dei marchesi Cordero di Pamparato. Un edificio che fa parte di un centro storico che ha mantenuto la propria identità, lontano dalle smanie cementizie dell’Italia media. Un piccolo borgo che, con le sue stradine, le sue fontane e le sue cappelle, si raccoglie attorno alla parrocchiale di San Biagio e all’oratorio di tetta, ecco che i 350 abitanti possono sentirsi più che ricompensati per i propri sacrifici. Sì, perché è di questo che stiamo parlando. «La vita moderna», esordisce il sindaco Mulattieri, «ci offre molte comodità a discapito di serenità e tranquillità. Vivere lontano dai grandi ammassamenti urbani, immersi nella natura e nel silenzio, non solo è una scelta di vita vincente, ma anche salutare». Ecco svelato il segreto. caso e in discontinuità con il passato. Un desiderio legato alla volontà di cambiare il destino dei nostri piccoli Comuni che stanno andando verso una fine ingloriosa». La curva demografica è inclemente: dai 2.500 abitanti di fine ’800 ai 350 del 2010. «Ho trovato persone valide e ho creato un gruppo coeso, capace di decidere e fare». L’economia attuale di Pamparato è legata alle seconde case presenti in frazione Serra, con un turismo ANTICO E HI-TECH PER PAMPARATO Fausto Mulattieri, alla sua prima esperienza amministrativa, ha delle idee ben chiare... Sant’Antonio, in stile barocco piemontese. Non sono di minor pregio la cappella di San Bernardo, in aperta campagna, e il santuario della Beata Vergine delle Grazie e San Pietro: un patrimonio culturale che ha avuto una buona valorizzazione turistica, giungendo sino all’allestimento di un museo degli usi della gente di montagna che raccoglie il materiale etnografico della Val Casotto. Se si aggiunge l’affascinante contesto carsico del monregalese, quello del gruppo del monte Savino, individuato nel Piano regionale dei parchi come area pro- á 8 dicembre 2011 á la stanza del Sindaco «Sono innegabili i sacrifici, specie in inverno, ma la piacevolezza di una camminata nei boschi, la genuinità del rapporto con la gente e il senso di sicurezza sono solo alcuni degli aspetti che fanno di Pamparato una piccola oasi». Un sindaco, si sa, tira l’acqua al proprio mulino, ma in questo caso l’amore pare incondizionato e non determinato dal ruolo amministrativo. «Sino al 2009 non ho ricoperto ruoli pubblici, pur avendo spesso intrattenuto rapporti lavorativi con le varie Amministrazioni. La decisione di passare dall’altra parte della barricata nacque per prettamente “genovese” nei mesi estivi e invernali: «Una risorsa che consente alle attività commerciali di sopravvivere anche in un periodo così difficile». Quattro ristoranti, una macelleria, un fornaio e tre negozi: un piccolo record. Il restaurato borgo di Valcasotto ospita la stagionatura dei prelibati formaggi targati Beppino Occelli, al quale si deve non un buon ritorno non solo occupazionale, ma anche turistico. «Il turismo deve continuare a essere una nostra priorità, mantenendo e incrementando le iniziative della nostra tradizione a partire dal Festival dei saraceni», aggiunge il Sindaco. La musica barocca è rivolta a un pubblico di nicchia, ma a Pamparato ha raggiunto livelli di eccellenza internazionale, tanto da attrarre pubblico e artisti d’oltreoceano. «In quarantaquattro edizioni ospitato visto personalità del calibro di Luciano Berio onorarci della loro presenza scenica, potendo vantare anche i prestigiosi corsi tenuti da Severino Gazzelloni: due tra le tante eccellenze che il festival è nomia, un binomio su cui far leva anche nel presente: «Va proprio in questa direzione l’idea di apporre la Denominazione comunale di origine (Deco) alle paste di meliga e alle produzioni dell’ebanista Andrea Giaccone, due peculiarità del nostro territorio». Ma la ricchezza di risorse rinnovabili rende Pamparato compatibile con nuovi canali di sviluppo, legati alle risorse energetiche. «Sono circa venti le piccole azien- stato in grado di proporre». Il presente è fatto di innegabili difficoltà economiche, ma di grande volontà amministrativa: «Abbiamo affidato l’organizzazione all’associazione bolognese “Città invisibile” con l’obiettivo di rilanciare l'evento e i primi risultati concreti si sono già visti». Altri due appuntamenti caratterizzano Pamparato, uno primaverile e l’altro autunnale. Il primo coincide con la Pasquetta e vede il borgo animarsi di antichi mestieri che incuriosiscono un pubblico sempre numeroso. Il secondo, di recente memoria, è dedicato a due frutti della tradizione montana: il grano saraceno e la castagna bianca. «Già l’emissario di casa Savoia, inviato nel monregalese dopo la “Guerra del sale”, relazionò riguardo la castagna bianca, frutto prelibato delle nostre montagne, citando anche l’argenteria della Valcasotto: le posate ricavate dal legno grazie all’abilità degli artigiani». Artigianato d’eccellenza e gastro- de che esercitano il mestiere di boscaiolo. Il legname è una risorsa abbondante e di notevole richiesta, soprattutto dalla “Silva Team” di San Michele Mondovì. Lo scarto dell’estrazione di tannini potrebbe essere gassificato generando un nuovo ciclo lavorativo». In questa direzione vanno i colloqui tra il sindaco Mulattieri e la “Sorgenia Bioenergy”, azienda leader nel settore. Il piano di sviluppo offrirebbe nuova occupazione. Un ritorno al passato, se si pensa che la “Silva Team”, ex “Icl”, fu fondata dalle famiglie Calleri e Caramelli, entrambe originarie della Val Casotto. Il Sindaco afferma a proposito del contrasto tra passato e innovazione, tra l’antico borgo e l’hitech: «Dopo la fiera degli antichi mestieri potremmo lanciare anche quella delle nuove figure professionali». Ecco la provocazione, perché «in fondo le idee parlano con il silenzio!». E di idee, Fausto Mulattieri ne ha “ascoltate” tante. Lorenzo Vallese FEDELI AL LAVORO INCORONATI IN SAN FRANCESCO Giovedì 8 dicembre l’Ente camerale consegna i prestigiosi riconoscimenti per il progresso economico nel rinato edificio religioso cuneese BRUNO CERETTO CUNEESE NEL MONDO Alba Azienda vitivinicola “Ceretto” srl «S iamo alla cinquantanovesima premiazione della fedeltà al lavoro e al progresso economico che, anche quest’anno, intende dare riconoscenza a chi ha dedicato la propria esistenza al lavoro. Oltre ai 183 premiati nelle varie categorie economiche, un riconoscimento particolare andrà ai destinatari dei “Sigilli d’oro” e al “Cuneese nel mondo”, personalità di particolare spicco dell’imprenditorialità cuneese. È una festa dedicata al lavo- ro e a chi la storia del lavoro l’ha fatta, valorizzando la terra di Granda in Italia e nel mondo». Così Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere nazionale e della camera di commercio di Cuneo, presenta l’evento che, come ogni giorno dell’Immacolata, porterà alla ribalta il fiorfiore dell’intraprendenza e della voglia di fare della nostra gente. La consegna di premi a operatori economici e lavoratori che hanno contribuito in modo tangibile al progresso civile, economico e sociale della pro- vincia è il nucleo della cerimonia “Fedeltà al lavoro e progresso economico 2011” indetta giovedì 8 dicembre nel capoluogo provinciale, nel complesso monumentale di San Francesco (in via Santa Maria), appena inaugurato dopo un’attenta opera di recupero. Saranno consegnati 183 diplomi e medaglie d’oro, dei quali: 42 a industriali e commercianti con 35 anni di ininterrotta attività, oppure appartenenti a famiglie titolari di azienda da almeno 80 anni; 65 ad artigiani con 35 anni di propria I DESTINATARI DEI 183 DIPLOMI E MEDAGLIE D’ORO: 42 INDUSTRIALI E COMMERCIANTI, ECCO LA LISTA COMPLETA DI TUTTI COLORO I QUALI RITIRERANNO I LORO MERITATI RICONOSCIMENTI PER LA LUNGA ATTIVITÀ LAVORATIVA E/O IMPRENDITORIALE CATEGORIA I: COMMERCIANTI INDUSTRIALI - SERVIZI Famiglia Bodino Cravero, Pradleves, albergotrattoria “Del Molino” dal 1750; famiglia Lumello, Ruffia, tabaccheria dal 1919; Ida Amatruda, Cuneo, pizzeria “Grotta azzurra”; Virginio Annibale, Racconigi, produzione bulloneria e viteria; Marinella Beitone, Paesana, lavanderia stireria-commercio minuto calzature; Giancarlo Bernardi, Cuneo, macelleria; Piero Bernardi, Fossano, commercio minuto mobili; Michele Boretto, Savigliano, ristorante bar “El Brandé”; Giovanni Bramardi, Saluzzo, commercio minuto orologeria e oreficeria; Secondo Canale, Magliano Alpi, produzione biciclette; Luciano Carlevaris, Villanova Mondovì, distributo- 30 re carburanti-cartolibreria; Aldo Dellatorre, Narzole, commercio ingrosso e vendita a domicilio vini; Bruna Ellena, Mondovì, commercio minuto oggetti d’arte e artigianato artistico; Pier Angelo Ferrua, Busca, commercio ambulante prodotti alimentari; Santina Fiandrino, Fossano, commercio minuto mobili, articoli casalinghi e elettrodomestici; Caterina Fiorito, Marene, commercio minuto maglieria, merceria, accessori di abbigliamento; Giovanni Battista Fissolo, Vignolo, autotrasporti conto terzi; Nora Fogli, Grinzane Cavour, commercio ingrosso e minuto materiali edili, sanitari, arredo bagno, pavimenti e rivestimenti; Bruno Gallo, Busca, commercio ambulante ferramenta; Sergio Galvagno, Bra, macelleria; Eraldo Giletta, frazione Spinetta, Cuneo, commercio ingrosso e minuto prodotti alimentari freschi, surgelati e congelati; Anna Maria Giletta Pirra, Cuneo, commercio ingrosso e minuto prodotti alimentari freschi, surgelati e congelati; Palmiro Gondolo, Vignolo, somministrazione al á 8 dicembre 2011 á premi ben meritati pubblico di alimenti e bevande a mezzo distributore automatico; Graziella Graffino, Busca, commercio ambulante biancheria, abbigliamento intimo, tessuti; Vittorio Lanza, Frabosa Sottana, macelleria-salumeria; Guido Macagno, Peveragno, macelleria-salumeria; Aldo Manfredi, Farigliano, produzione e commercio vini e uve; Giovanni Manissero, Sommariva del Bosco, commercio minuto prodotti alimentaricommercio ingrosso e minuto carni; Domenico Marenco, Cervasca, commercio minuto prodotti alimentari; Ermenegildo Mustat, Beinette, lavorazione e commercio minuto e ingrosso arredamenti e antiquariato; Giuliano Nota, Monticello d’Alba, vendita per corrispondenza, commercio ingrosso e minuto vini e bevandeproduzione confezionamento e deposito vini; Adriano Olivero, Bra, commercio ingrosso ortofrutta; Vittorio Pautassi, Fossano, commercio ingrosso prodotti per animali domestici e da compagnia; Secondo Peirone, Carrù, supermercato; Maria Pia Perucca, Cuneo, agente di ininterrotta attività, o appartenenti a famiglie titolari di azienda da almeno 80 anni; 70 a coltivatori diretti con 40 anni di lavoro; tre ad affittuari con 35 anni di propria ininterrotta conduzione del fondo; tre a cooperative attive costituite da almeno quaranta anni. Saranno premiate con il “Sigillo d’oro” della Camera di commercio di Cuneo sei persone che si sono distinte in modo particolare nel campo economico e sociale oppure che hanno dimostrato particolare capacità ed impegno nel settore in cui svolgono la loro attività. Saranno chiamati alla ribalta: Cristoforo Canavese, presidente dell’Autorità portuale di Savona; Celestino Costa di Pagno (agricoltura); Andreino Durando di Caraglio (commercio, ex presidente provinciale cuneese degli albergatori aderenti a Confcommercio); Enzo Giletta di Saluzzo (industria, “Giletta” spa); Giuseppe Oliva di Borgo San Dalmazzo (artigianato, “Dulcioliva” srl) e Primo Santini di Beinette (mondo della cooperazione, direttore generale della società cooperativa “Fai service”). Il premio “Cuneese nel mondo” va a una personalità originaria della Granda che, con la propria attività, abbia contribuito a far conoscere e a dare risalto al buon nome della nostra provincia al di fuori dei confini nazionali, arrivando a una fama planetaria. A ritirare l’edizione 2011 del riconoscimento sarà l’albese Bruno Ceretto che, ereditata con il fratello Marcello l’attività di commercio enologico del padre, in tempi davvero pionieristici, quando, salvo rarissime occa- Le immagini qui sopra si riferiscono alla consegna dei riconoscimenti camerali del 2010, ospitata dalla chiesa di San Domenico, ad Alba. In quella occasione a essere laureato “Cuneese nel mondo” fu Oscar Farinetti. Nella foto a destra il presidente di Unioncamere nazionale e della Camera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello, è fra la presidente della Provincia, Gianna Gancia, e il primo cittadino albese, Maurizio Marello 65 ARTIGIANI, 70 COLTIVATORI DIRETTI, 3 AFFITTUARI E 3 SOCIETÀ COOPERATIVE commercio-commercio minuto prodotti alimentari; Pezzoli sas di Pezzoli Giovanni & c., Cervasca, commercio ingrosso e minuto tessuti e confezioni in genere; Aldo Rivoira, Verzuolo, commercio ingrosso ed esportazione prodotti ortofrutticoli; Gian Carlo Rodda, Alba, agente di commercio per la vendita di articoli casalinghi, piccoli elettrodomestici e lampadari; Gian Luigi Rota, Vernante, commercio all’ingrosso e al minuto di legnami; Gianni Spada, Cuneo, trattoria “Vecchio zuavo”; Carlo Tomatis, Roccaforte Mondovì, ristorante-pensione “Everest”; Franco Varaldo, Barbaresco, commercio ingrosso prodotti alimentari, grissini e dolciumi. CATEGORIA II: ARTIGIANI Famiglia Avagnina, Fossano, lavorazione materiale lapideo dal 1911; famiglia Tanaceto, Cuneo, stuccatori dal 1930; Giuseppe Alessandria, Monchiero, decoratore; Vittorio Ales- sandria, Diano d’Alba, impresa edile; Bruno Armando, Saluzzo, impresa edile; Giovanni Battista Armando, Borgo San Dalmazzo, fabbro; Giancarlo Ballario, Boves, costruzione macchine lavorazione ortofrutta-surgelazione e pelatura castagne-autotrasporti conto terzi; Giampiero Beccaria, Vignolo, autotrasporti conto terzi; Maria Maddalena Beltramo, Cuneo, pettinatrice; Livio Beltrando, Borgo San Dalmazzo, carrozzeria-allestimenti su veicoli industriali; Oreste Biscia, Villanova Mondovì, costruzione impianti elettrici; Riccardo Antonio Boaglio, Bagnolo Piemonte, officina meccanica-elettrauto; Luciano Bongiasca, Sampeyre, impresa edile; Bruno Borra, Cuneo, idraulico lattoniere; Roberto Borra, Carrù, impresa edile; Giuseppe Bottero, Limone Piemonte, sgombero neve e impresa di pulizia; Stefano Brizio, Ceresole d’Alba, officina carpenteria metallica; Giulio Bruno, Cuneo, studio fotografico; Armando Cagnasso, Caraglio, produzione e commercio ingrosso e minuto di colori e vernici; Anna Sil- vana Castellino, Mondovì, pettinatrice; Bruno Cauda, Alba, trivellazione, palificazione e scavi; Ferruccio Cavallo, Monforte d’Alba, posa e levigatura pavimenti; Giancarlo Chesta, Bernezzo, lavorazione reti metalliche; Walter Chiari, Neive, autotrasporti conto terzi; Carla Chiecchio, Mondovì, pettinatrice; Giovanni Costamagna, Fossano, riparazione e vendita macchine agricole-trebbiatura e sgranatura mais; Renato Costamagna, Fossano, riparazione e vendita macchine agricole-trebbiatura e sgranatura mais; Giovanni Vittorio Dalmasso, Boves, impresa edile; Mario Dalmasso, Cuneo, installazione impianti idrotermosanitari; Gianpaolo Devalle, Carrù, autotrasporti conto terzi, scavi e movimento terra; Luciano Devalle, Carrù, autotrasporti conto terzi, scavi e movimento terra; Mario Enrici, Cuneo, impresa edile; Valerio Fenoglio, Cuneo, impresa edile; Paolo Franza, Fossano, autotrasporti conto terzi; Adriano Garelli, Rocca de’ Baldi, impresa edile; Giuseppe Garnerone, Monterosso Grana, riquadratore eSegue a pagina 32 8 dicembre 2011 Ü 31 Segue da pagina 31 dile; Gianfranco Gastaldi, Mondovì, impresa edile; Giuseppe Giordana, Cavallerleone, produzione mobili; Franco Grosso, Beinette, autocarrozzeria; Francesco Impastato, Cuneo, autocarrozzeria, meccanico ed elettrauto; Mauro Lepore, Saluzzo, impresa edile; Pietro Angelo Magnaldi, Roccaforte Mondovì, impresa edile, movimento terra, escavazioni e lavori idraulici; Irene Marabotto, Mondovì, pettinatrice; Francesco Masante, Cuneo, riparazioni radio, tv e elettrodomestici; Mario Mas sa, Ber nezzo, im presa edile; Mario Mirarchi, Cuneo, calzolaio; Ser gio Mo, Monticello d’Al ba, installazione, ma nutenzione e riparazione impianti elettrici ed elettronici; Mario Muratore, Villafalletto, falegnameria; Francesco Umberto Musso, Costigliole Saluzzo, parrucchiere per donna; Francesco Peirone, Peveragno, impresa edilepiastrellista; Giovanni Battista Peisino, Mondovì, panetteria-pasticceria; Giovanni Perucca, Beinette, elettricista; Eraldo Piumatti, Saluzzo, scavi e movimento terra; Gio- vanni Rapalino, Bra, riparazione carburatori e installazione impianti a gas su automezzi; Giuseppe Riba, Cuneo, panetteria; Giovanni Roattino, Montaldo di Mondovì, meccanico, gommista, elettrauto-autonoleggio da rimessa; Enzo Rosso, La Morra, officina meccanicalavorazione ferro; Ermanno Savoiardo, Diano d’Alba, costruzioni metalliche; Piero Savoiardo, Diano d’Alba, costruzioni metalliche; Renato Sorasio, Peveragno, riparazione e costruzione macchine agricole-fabbro; Riccardo Tesio, Ruffia, panetteria-produzione biscotti; Mario Vada, Torre San Giorgio, installazione e manutenzione impianti elettrici ed elettronici; Maria Luisa Viale, Saluzzo, pettinatrice; Guido Viano, Peveragno, idraulico-lattoniere; Giovanni Vinai, Frabosa Sottana, elettricista. CATEGORIA III: COLTIVATORI DIRETTI Baldassarre Aragno, Rocca de’ Baldi, coltivatore diretto; Giacomo Arrò, Saluzzo, coltivatore diretto; Giovanni Battisti, Saluzzo, coltivatore diretto; Francesco Baudino, Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Emilio Beccaria, Cherasco, coltivatore diretto; Maria Beccaria, Tarantasca, coltivatore diretto; Antonio Bertaina, Cuneo, coltivatore diretto; Pietro Berutti, Barbaresco, coltivatore diretto; Angelo Bianco, Cossano Belbo, coltivatore diretto; Cesarina Bioddo, Villafalletto, coltivatore diretto; Odetta Bonetto, Verzuolo, coltivatore diretto; Natalina Borsarelli, Vicoforte, coltivatore diretto; Angela Bossolasco, Monforte d’Alba, coltivatore diretto; Antonino Brero, Savigliano, coltivatore diretto; Giovanni Cismondi, Cuneo, coltivatore diretto; Carlo Corino, Barbaresco, coltivatore diretto; Giuseppe Corino, Roddino, coltivatore diretto; Antonio Costa, Castellinaldo, coltivatore diretto; Giuseppe Crosetto, Barge, coltivatore diretto; Celestino Cucchietti, Verzuolo, coltivatore diretto; Luigi Dalmasso, Centallo, coltivatore diretto; Caterina Dardanelli, Rocca de’ Baldi, coltivatore diretto; Biagio Demarchi, Saluzzo, coltivatore diretto; Francesco Dutto, Cuneo, coltivatore diretto; Margherita Dutto, Cuneo, coltivatore di- CRISTOFORO CANAVESE CELESTINO COSTA ANDREINO DURANDO ENZO GILETTA SIGILLO D’ORO 2011 SIGILLO D’ORO 2011 SIGILLO D’ORO 2011 SIGILLO D’ORO 2011 Savona Presidente Autorità portuale di Savona Pagno Agricoltura Caraglio Commercio Saluzzo Industria “Giletta” spa sioni, il vino di qualità non era il tratto distintivo delle vitivinicoltura piemontese, iniziò a percorrere in solitudine le strade del mondo e a conquistare sempre maggiore visibilità, “convertendo” consumatori di gran nome che divennero testimonial delle bottiglie della sua azienda, ma anche di tutto quanto il settore e dell’intero territorio. Bruno Ceretto, insomma, è a pieno titolo uno dei padri del successo economico e turistico della provincia di Cuneo. L’appuntamento in San Francesco, a Cuneo, si svolge in un periodo nel quale i timori per la crisi mondiale sono molto vivi e hanno portato anche a notevoli rivolgimenti a livello istituzionale, con l’insediamento del governo Monti, chiamato a prendere provvedimenti che mettano al sicuro il Paese da rischi di portata incalcolabile. Si tratta di un tema che di certo le autorità che prenderanno la parola non eluderanno. Nei giorni scorsi il presidente Dardanello ha dichiarato: «Nonostante i dati dell’indagine congiunturale regionale relativi al terzo trimestre 2011 presentino una situazione tendenzialmente positiva, il ritmo di crescita nella nostra provincia sta progressivamente decelerando, a causa del clima di incertezza e di preoccupazione derivanti dalla crisi economica e finanziaria. I comparti del tessile, dell’alimentare e del metalmeccanico riportano le migliori performance, favorendo le esportazioni che in questa fase si confermano l’unico motore della ripresa per le imprese cuneesi». Gli esempi virtuosi che, a decine, 32 á 8 dicembre 2011 á premi ben meritati retto; Maria Margherita Franchino, Boves, coltivatore diretto; Vittorina Fresia, San Benedetto Belbo, coltivatore diretto; Michele Gastaldi, Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Giuseppe Ghigo, Cervere, coltivatore diretto; Giovanni Giachello, Igliano, coltivatore diretto; Giovanni Giorgis, Peveragno, coltivatore diretto; Bartolomeo Giraudo, Cuneo, coltivatore diretto; Mario Gonella, Igliano, coltivatore diretto; Vincenzo Gonella, Igliano, coltivatore diretto; Giuseppina Luzzo, San Benedetto Belbo, coltivatore diretto; Luigi Maero, Cardè, coltivatore diretto; Bianca Manera, San Benedetto Belbo, coltivatore diretto; Liliana Manera, San Benedetto Belbo, coltivatore diretto; Giuseppe Manzone, Monforte d’Alba, coltivatore diretto; Giulio Marcellio, Alba, coltivatore diretto; Francesco Marengo, Cervere, coltivatore diretto; Domenico Mauro; Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Antonio Mellano, Morozzo, coltivatore diretto; Renato Molinaro, Ceresole d’Alba, coltivatore diretto; Luigi Chiaffredo Monge, Piasco, coltivatore diretto; Adriana Montanaro, Serravalle Langhe, coltivatore diretto; Battista Montanaro, Narzole, coltivatore diretto; Giuseppe Musso, Caraglio, coltivatore diretto; Maddalena Oberto, La Morra, coltivatore diretto; Agnese Panero, Cherasco, coltivatore diretto; Angela Parola, Cuneo, coltivatore diretto; Giovanni Costanzo Pasero, Canosio, coltivatore diretto; Andrea Pecollo; Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Bartolomeo Pellegrino, Peveragno, coltivatore diretto; Giovanna Pellegrino, Peveragno, coltivatore diretto; Teresa Pellegrino, Cuneo, coltivatore diretto; Romano Penna, Alba, coltivatore diretto; Francesco Porta, Magliano Alfieri, coltivatore diretto; Michele Provenzale, Cuneo, coltivatore diretto; Riccardo Rinaudo, Costigliole Saluzzo, coltivatore diretto; Orsola Sarotto, Farigliano, coltivatore diretto; Francesco Scavino, Santo Stefano Belbo, coltivatore diretto; Gugliemo Servetti, Alba, coltivatore diretto; Lodovico Servetti, Alba, coltivatore diretto; Agostino Somà, Chiusa di Pesio, coltivatore diretto; Maria Tonelli, Mondovì, coltivatore diretto; Michele Turco, Monastero di Vasco, coltiva- GIUSEPPE OLIVA PRIMO SANTINI SIGILLO D’ORO 2011 SIGILLO D’ORO 2011 Borgo San Dalmazzo Artigianato “Dulcioliva” srl Beinette Cooperazione Direttore generale “Fai service” soc. coop. sfileranno durante la cerimonia “Fedeltà al lavoro e progresso economico 2011”, al pari di quelli che li hanno preceduti nelle cinquantotto edizioni già svolte, rianimano l’ottimismo di chi sa bene come la Granda possegga risorse soprattutto umane ineguagliabili, ma è ben vero che di fronte a una situazione generale così pesante non si possono fare miracoli. Per questo Dardanello, specie nella sua veste di numero uno di Unioncamere nazionale, è in prima fila nelle iniziative che mi- rano a dare sostegno alle imprese, specie a quelle di medie e piccole dimensioni, per affiancarle quando si affacciano sui mercati mondiali e per aiutarle quando sono alle prese con una burocrazia ancora asfissiante e un’imposizione fiscale che spesso tramortisce. In Italia le pmi sono più esposte alla crisi finanziaria ed economica e risentono di più del deterioramento del quadro macroeconomico: è la fotografia scattata da Unioncamere analizzando il terzo trimestre del 2011, caratterizzato tore diretto; Giuseppe Turletti, Morozzo, coltivatore diretto; Giovanni Valletti, Roddino, coltivatore diretto; Luigi Vinai, Beinette, coltivatore diretto. CATEGORIA IV: AFFITTUARI E MEZZADRI Silvestro Bergesio, Savigliano, affittuario “Cascina Castello”; Angelo Brondello, Cervasca, affittuario “Cascina Bagnis”; Franca Garino, Busca, affittuaria “Cascina Giraudo”. CATEGORIA V: COOPERATIVE “Cooperativa dei lavoratori” società cooperativa, con sede ad Alba, commercio minuto generi alimentari e non alimentari; Società cooperativa edilizia “Stella polare”, con sede a Cuneo, costruzione di case popolari ed economiche da assegnare ai soci in proprietà individuale; “Terrenostre” società cooperativa agricola, con sede a Cossano Belbo, produzione e imbottigliamento vini. da segnali di tenuta dell’industria legati soprattutto alle esportazioni. Le piccole e le medie imprese risentono, nel settore manifatturiero, della bassa capacità a competere sui mercati esteri, mentre nel commercio la piccola impresa paga dazio a causa del proliferare dei centri commerciali. La stagnazione dei consumi delle famiglie italiane continua a generare effetti negativi sul settore dei servizi e del commercio. In vista del Natale ci sono aspettative moderatamente positive per l’industria, e ancor di più per il terziario: il quarto trimestre del 2011 dovrebbe ridare fiato per effetto dei maggiori volumi di vendita a dicembre. Dardanello, analizzando questi dati, ha auspicato che, con l’insediamento del nuovo Governo, si apra per i mercati un periodo di stabilità, in modo che le imprese italiane possano riprendere il cammino di sviluppo a fronte di una ritrovata fiducia da parte delle famiglie. L’incontro in San Francesco servirà anche, guardando indietro, cioè a quando il benessere era ancora da conquistare, a convincerci del fatto che... quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare! L’albese Bruno Ceretto è il “Cuneese nel mondo” per il 2011: una storia personale e aziendale da autentico ed eclettico pioniere 8 dicembre 2011 Ü 33 alessandro Zannella, dirigente scolastico del liceo linguistico “leonardo da vinci” di alba, con l’attestato del premio conseguito a genova e, da sinistra, le insegnanti gabriella martinelli (inglese), giorgia revello (francese), tina Proietto (tedesco) e maria rosa vallese (tedesco) lingue perfette al “Da Vinci” di Alba PREMIATO DALL’ATENEO GENOVESE G elena bottini rande soddisfazione ha suscitato, presso il liceo linguistico “Leonardo da Vinci” di Alba, il riconoscimento “Iris” conseguito dall’istituto in occasione della recente manifestazione “Orienta-menti” organizzata alla Fiera del mare di Genova. L’acronimo Iris sta per Indicatore di rendimento interfacoltà-studenti ed è, secondo un progetto dell’ateneo del capoluogo ligure, lo strumento tecnico-statistico che misura l’efficienza e l’efficacia con cui gli studenti neoimmatricolati superano gli esami del primo anno. Due sono gli indicatori presi in considerazione: il superamento degli esami nel rispetto dei tempi previsti e con valutazione elevata e i crediti conseguiti durante il percorso liceale. Per la Facoltà di lingue, l’anno accademico 2009-2010 ha visto eccellere le allieve che hanno conseguito la maturità al “Leonardo da Vinci” sugli altri licei linguistici liguri e piemontesi. Questa è la riflessione al riguardo del dirigente scolastico albese, professor Alessandro Zannella: «Il nostro istituto deve la sua nascita all’iniziativa dell’allora preside Luana Cantamessa e del suo Collegio docenti che, alla fine degli anni Novanta, fecero una scelta coraggiosa e difficile. Siamo orgogliosi di questo riconoscimento in un momento in cui la severità delle prove Invalsi e Ocse-Pisa ci chiedono di essere competitivi sul mercato del lavoro. Lo studio delle lingue riveste un’importanza fondamentale nel futuro dei giovani, in un mondo in cui l’inglese è ormai diventato lingua madre e il tedesco, il francese e lo spagnolo fanno la differenza. Per questo mettiamo a disposizione dei nostri allievi, accanto alle lezioni in classe, diverse esperienze all’estero, come “school-link”, soggiorni-studio in Germania, Francia, Irlanda, Australia e Sudamerica, oltre a stage lavorativi». a cuneo il... geometra Fredo valla nominato “bonelliano dell’anno” Nell’ambito de “Il Bonelli incontra...” la tradizionale manifestazione di fine anno in cui l’istituto tecnico “Franco Andrea Bonelli” di Cuneo premia i migliori alunni, indetta in collaborazione con l’associazione degli ex allievi “Ever green”, si è svolto un incontro tra gli studenti e il “geometra” Fredo Valla (diplomatosi presso l’istituto), l’autore del soggetto da cui è stato tratto il film “Il vento fa il suo giro”, allievo di Ermanno Olmi. Alcune scene dell’opera hanno fatto da sfondo al racconto di aneddoti, tradizioni linguistiche, curiosità delle vallate occitane in cui si sono svolte le riprese, tratteggiate con stile e passione assieme all’amico (e compagno di scuola al “Bonelli”) nonché ottimo interprete del film, Dario Anghilante. L’“Ever green” ha consegnato a Valla la “foglia d’oro” simbolo dell’associazione, nominandolo “Bonelliano dell’anno 2011”. Al geometra Anghilante è stata consegnata 34 una targa bilingue quale riconoscimento per l’ottima prova d’attore fornita nelle vesti di “sindaco” del paese di “Chersogno”. Sono intervenuti allievi sia del “Bonelli” che dell’attuale istituto per geometri “Virginio”, i cui presidi (Riccardo Serra e Salvatore Linguanti) quest’anno si sono scambiati il ruolo á 8 dicembre 2011 á scuole d’eccellenza alla ribalta di dirigente scolastico. L’istituto “Bonelli” ha consegnato agli allievi meritevoli premi e borse di studio (con il contributo essenziale del Comune), presente l’assessore Erio Ambrosino, anch’egli ex allievo, e l’“Ever green” i propri premi allo studio ai migliori diplomati dello scorso anno scolastico. Carlo Bottero ’innovazione e la voglia di guardare al futuro non hanno confini per chi sa e vuole essere sempre all’avanguardia. È il caso di Roberto Mossio (foto), ambasciatore “L’Oréal” nonché stilista e parrucchiere del salone “Ermanno Mossio” di Alba, in corso Europa 77 (tel. 0173- 281035; sito internet: www.ermannomossio.com), e di Bra, in via Vittorio Emanuele II 159 (tel. 0172-415210). “IDEA” lo ha incontrato nel suo quartier generale nella capitale delle Langhe per farsi raccontare la recente esperienza a New York. Cosa significa, Roberto, essere ambasciatore “L’Oréal”? ALBA BRA L territorio, ho collaborato con l’Apro e numerose attività locali». Nella Grande Mela hai potuto approfondire la visione futuristica della comunicazione nel settore di tua competenza... «Ci siamo occupati della digital personale, di scoprire in anteprima le novità di moda nel settore e di dialogare on-line per risolvere problemi dei nostri clienti legati alla cura del capello». Spingendoci oltre, sveli ai lettori di “IDEA” qualche rivolu- LO STAFF DEI SALONI DI PARRUCCHIERE “ERMANNO MOSSIO” DI ALBA E DI BRA INTERPRETA IL RUOLO DELL’ACCONCIATORE MODERNO COME UN COMPLETO CONSULENTE DI BELLEZZA CHE, OLTRE A SUGGERIRE TAGLI E COLORI PERSONALIZZATI, SI PRENDE CURA DELLO STATO DI SALUTE DEI CAPELLI Roberto Mossio ambasciatore “L’Oréal” REDUCE DA NEW YORK, L’HAIRSTYLIST ANTICIPA IL FUTURO (TECNOLOGICO) DEI PARRUCCHIERI. MA MANUALITÀ E CREATIVITÀ RESTANO AL CENTRO «Rappresenta motivo di grande orgoglio per me e per lo staff con cui collaboro in salone. Sono chiamato, infatti, a mettermi in gioco in pedana per “L’Oréal”, sperimentando novità e testando prodotti d’avanguardia per l’acconciatura, così come sono parte attiva nella formazione dei colleghi. Questo ruolo mi piace, perché mette in risalto il mio animo creativo, il quale si è dispiegato in varie occasioni, dalla partecipazione come hairstylist alle sfilate di Roberto Cavalli e di altri stilisti, sino a curare il look per servizi fotografici su riviste di settore. E poi insegnare mi è sempre piaciuto e anche qui, sul comunication con un particolare approfondimento all’uso della tecnologia applicata agli sms e ai social network, come Twitter e Facebook, strumenti utilissimi per restare in contatto diretto e continuo con i propri clienti. Parte di questi sistemi, come un sito internet aggiornato, accattivante vetrina delle nostre novità, con la possibilità di effettuare la prenotazione on-line per fissare l’appuntamento, e sistemi wi-fi gratuiti, sono già attuati nei nostri saloni». Tecnologia e futuro originano un connubio vincente... «Questo vale oggi più che mai, in quanto ci permettono di formare direttamente in salone il nostro zione alle porte? «Nei saloni cominciano a comparire i primi tavoli di lavoro touch screen e lo specchio digitale che offre mille servizi... Ma non dobbiamo dimenticare che la nostra professione è frutto di tanta manualità, unita alla creatività. Solo la perfetta simbiosi tra il futuro e l’esperienza professionale sarà la chiave capace di garantire al cliente una professionalità e un servizio che siano sempre eccellenti». Parola di Roberto Mossio. ip Ü 8 dicembre 2011 Ü 35 LA FIDAPA DI ALBA PREPARA LA “CENA DEGLI AUGURI”, IMBANDITA A MONTICELLO Nella Sezione Raffaella Maffè ha raccolto il testimone della presidenza da Fiorenza Bruno La Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari) di Alba ha chiamato alla presidenza Raffaella Maffè, subentrata a Fiorenza Bruno. Il nuovo Direttivo è ritratto qui accanto. Da sinistra: la past-president, Fiorenza Bruno, Raffaella Maffè, la segretaria Mara Demichelis, la tesoriera Adriana Dellavalle e la vicepresidente Speranza Piccoli. La Sezione sta preparando la tradizionale “cena degli auguri” che si terrà martedì 13 dicembre, con inizio alle 20, al ristorante “Monte Oliveto di Casà” di frazione Casà, a Monticello d’Alba. Il tema sarà molto originale: “Natale alfabetico 2011-Lettera “O”... il magico cerchio della vita”. “Partecipazione e responsabilità per lo sviluppo della cittadinanza attiva e solidale” è il tema nazionale del biennio 2011-2013: una sfida continua, un darsi reciproco aiuto nel raggiungere gli obiettivi da conseguire nel biennio che vedrà tutte le socie della Sezione di Alba impegnate sul loro territorio. La Fidapa (che conta circa 11.800 socie, con 288 sezioni su tutto il territorio nazionale) ha stipulato significativi accordi con altri enti e associazioni. In particolare segnaliamo il protocollo d’intesa predisposto dal gruppo di lavoro del progetto “Insieme per la lotta al dolore” tra le sezioni Fidapa delle città capoluogo di regione e/o di provincia e le Regioni di appartenenza, per realizzare il progetto e contribuire a rendere omogenee su tutto il territorio nazionale la terapia del dolore e le cure palliative, promuovere e diffondere nella società la cultura della non sofferenza. LE POSSIBILITÀ DI LAVORO SONO CONCRETE Domanda e offerta a contatto diretto grazie al programma dell’edizione 2011 di “Human resources-Campus Granda” Mario Rosa L ’edizione 2011 del progetto “Human resources-Campus Granda è stato inaugurato il 24 novembre all’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo. Il campus è proseguito nelle giornate del 25 e del 30 novembre e del 1o e del 2 dicembre. I candidati che vi hanno preso parte sono stati venticinque, provenienti da percorsi di studio e di lavoro variegati. L’iniziativa, la cui prima edizione si tenne nell’autunno 2010, consiste in una coinvolgente successione di eventi, convegni e presentazioni finalizzati al confronto fra aziende e candidati. Con lo scopo di migliorare e di ren- 36 dere più efficace l’incontro tra le potenzialità del candidato, supportato in un percorso di indagine motivazione, e le esigenze delle aziende coinvolte, “Campus Granda” mantiene come leit motiv al centro delle tematiche lo sviluppo del talento e dell’eccellenza. I giovani partecipanti hanno avuto l’oppurtunità di intraprendere un percorso cognitivo tendente alla loro valorizzazione, sono venuti a conoscenza delle reali esigenze ed evoluzioni economiche del panorama produttivo cuneese e hanno potuto incontrare grandi realtà imprenditoriali del territorio quali: “Valeo”, “Gino”, “G.E.”, “Brico”, “Mondo”, “Miroglio”, “Merlo”, “I.T.T.”, “Michelin”, “O.P.M.”, “Caf.Doc.”, “Arpa Industriale”, TERZO “BOROLI FORUM”: IL FUTURO DEL VINO Il terzo “Boroli wine forum”, che ha puntato su un tema di grande attualità, “Il vino è social”, si è svolto con grande successo a Castiglione Falletto, presso la cantina “La Brunella”. Produttori, stampa internazionale ed esperti del settore hanno ascoltato con attenzione gli interventi dei relatori che hanno movimentato il dibattito con le loro testimonianze. Hanno preso la parola: il moderatore Enzo Vizzari, direttore de “Le guide de L’espresso”, Lamberto Vallarino Gancia, Filippo Mazzei, Bruno Paillard (che, oltre a essere un grande produttore, guida la commissione “Appelation” del Comité interprofessionnel du vin de Champagne che riunisce i viticoltori e le “Maisons de Champagne”), Antonio Galloni (editore di “The á 8 dicembre 2011 á coltivare l’ottimismo, con la forza dell’impegno e della ragione “Giletta”, “Modus”, “Ferrero Legno” e “G.E.C.”. Nella prima giornata i lavori si sono aperti con la conferenza di presentazione e con un convegno sul tema: “Giovani e mercato del lavoro: la centralità delle soft skills” a cui sono intervenuti Roberto Marzano, Enrico Rovida, Paolo Longhi, Corrado Caviglia, Marco Vigini e Marco Pironti. Alternandosi in un dinamico dialogo con le esperienze riportate da alcuni ragazzi partecipanti alla precedente edizione, i relatori hanno dato il via a un denso programma composto da seminari formativi e momenti in cui le aziende partecipanti hanno presentato se stesse, i loro piani di sviluppo e le risorse umane di cui necessitano per raggiungere i loro obiettivi. Il progetto “Human resources-Campus Granda 2011” ha ottenuto un riscontro molto positivo sia dal versante delle aziende che da quello dei candidati. Le immagini di queste pagine si riferiscono al convegno inaugurale svoltosi lo scorso 24 novembre a Pollenzo PASSA ANCHE PER I SOCIAL NETWORK wine advocate”), Luciano Pignataro (giornalista e “wine blogger”) e Sara Tieni (giornalista di vanityfair.it e vanityfood.it). Dal dibattito è emerso, tra l’altro, come oggi i social network abbiano acquisito un peso maggiore rispetto ai blog: attraverso di loro il consumatore mette in atto mille forme di dialogo, «perché internet è uno strumento, non una filosofia». Ciò potenzia la realtà sociale del vino: «Bere e produrre non è solo una questione di bianco o rosso, di gradazione, di quanti archetti fa nel bicchiere», ha spiegato Achille Boroli. «È una grande esperienza che comprende anche la condivisione, il momento dell’assaggio, la compagnia che, grazie al web, non fa che arricchirsi». Una tesi suffragata dalla testimonianza di Sara Tieni: «Il dialogo con i lettori si è amplificato molto on-line. Ecco perché nel nostro sito molti lettori hanno mostrato interesse per il food e il vino, perché sono settori che permettono di condividere qualcosa di piacevole. Grazie al web abbiamo scoperto che si vuole andare a colpo sicuro, tanto più in un periodo di crisi. Le persone si fidano più del passaparola sul web che delle opinioni del critico. Abbiamo capito dai nostri lettori che agli italiani piace cucinare e degustare del buon vino, senza avere troppi filtri». «Si è detto sempre che la comunicazione risolve tutto, con il web invece sono i contenuti l’aspetto importante, quindi le aziende devono capire prima cosa devono e vogliono comunicare e, soprattutto, quale posizionamento intendono raggiungere», ha sentenziato Pignataro. Località Baudana, 69 - Serralunga d’Alba tel. 0173 613026 www.totavirginia.com - info@totavirginia.com Ilaria Blangetti C on il ponte dell’Immacolata, neve permettendo, si aprirà la stagione sciistica 20112012 con tante novità per un settore che continua a fare da traino all’economia della Granda. Paesaggi incontaminati, distese di piste e impianti di risalita, itinerari culturali ed enogastronomici, emozionanti discese e impegnativi VENERDÌ A LIMONE UMBERTO SMAILA E UGO Il 9 dicembre sarà inaugurato lo “Chalet Morel”, in frazione Panice Soprana di Limone Piemonte: l’appuntamento è alle 20 con Umberto Smaila e Ugo Conti allo Chalet Morel. E sabato 10 “après ski” dalle 16,30 e cocktail bar con dj Ice dalle 22,30. Per informazioni e prenotazioni al 338-5337817; email morel@marachellagruppo.it. Le prenotazioni si possono effettuare anche a “Baita 2000”, all’arrivo della seggiovia “Cabanaira”, aperta per il ponte dell’Immacolata con la musica di dj Ice dalle 13 alle 17. “Chalet Morel” si trova sulle piste da sci di Limone 1400, all’arrivo di due seggiovie, a quota 1500, circondato da un bosco di abeti. La struttura, molto caratteristica, è tutta in legno e offre fino a 150 coperti. Durante la giornata è un punto di ristoro confortevole per gli sciatori, men- Le nostre belle montagne sono una miniera d’oro PRESENTATA LA STAGIONE SCIISTICA 2011-2012 A sinistra: uno scorcio delle piste di Pratonevoso. Nelle altre immagini: la presentazione della stagione sciistica 2011-2012 della provincia di Cuneo, svoltasi nel “Palasagra” di Frabosa Sottana, introdotta da un video realizzato dalla fondazione “Crc” con la partecipazione di Elisa Isoardi. Il sindaco, Giovanni Comino, ha fatto gli onori di casa. Per la Provincia e la Regione sono intervenuti gli assessori Pietro Blengini e Alberto Cirio 38 anelli da fondo. Ma anche tutto ciò che ruota intorno allo sport principe della neve. Non solo sci, quindi, sulle nostre montagne. L’inverno nel cuneese è molto di più: pattinaggio su ghiaccio, snowboard, escursionismo, percorsi per ciaspole e poi giochi sulla neve, terme, ottima cucina e relax. «La neve è il prodotto di punta per il territorio, un comparto fondamentale per l’economia locale», dichiara Alberto Cirio, assessore regionale al turismo e allo sport. «Lo scorso inverno abbiamo consolidato sulle nostre montagne 1,6 milioni di presenze turistiche, un dato che ci fa guardare in modo positivo alla nuova stagione». «Quest’anno», commenta Paolo Bongioanni, direttore dell’Atl del cuneese, «abbiamo investito molto sulla comunicazione cercando di farci conoscere nei mercati più vicini, con tante novità e un’offerta ampia e adatta a tutte le esigenze. Inoltre è stato inaugurato un sistema di prenotazione alberghiera on-line sul sito dell’Atl». Su www.cuneoholiday.com è possibile consultare le schede di tutte le stazioni sciistiche con dettaglio di piste, impianti e servizi. «Sono molte le innovazioni sull’intera area», dice Bruno Vallepiano, presidente di “Cuneo neve”, «con proposte vantaggiose e un’attenzione particolare ai prezzi. Siamo convinti che il “sistema neve” sia, per la Granda, uno dei motori più importanti dell’economia». Partiamo, allora, alla scoperta del- á 8 dicembre 2011 á l’inverno dà una marcia in più alla Granda le nostre montagne. Prima tappa è la Riserva bianca di Limone Piemonte che, con 80 chilometri di piste e 16 impianti di risalita, potrà soddisfare qualsiasi esigenza. Una delle novità è la creazione di “Baita 2000”, sotto la stazione d’arrivo della seggiovia “Cabanaira”, accogliente e moderno punto di ristoro. Sono stati restaurati anche “Chalet 1400” e “Chalet Morel”. Nel cuore delle Alpi del Mare troviamo il comprensorio “Mondolè ski”, comprendente Artesina, Frabosa Soprana e Pratonevoso: oltre 130 chilometri di piste e 31 impianti di risalita, aree giochi attrezzate per i più piccoli e campi scuola. Novità per i buongustai: in tutte le baite del comprensorio si potrà assaggiare la nuova focaccia di Im- CONTI INAUGURANO LO “CHALET MOREL” tre alle 16,30 inizia il divertimento, con “après ski”, cena alle 20, cocktail bar e party con dj Ice dalle 22. La struttura resta aperta fino a tarda notte e la seggiovia viene illuminata. “Baita 2000” si trova a 2.000 metri, ha una splendida terrazza panoramica ed è ideale per la sosta in alta quota. Propone taglieri di salumi e formaggi, polenta con cinghiale e altri piatti di montagna accompagnati da vino e musica. “Chalet Morel” e “Baita 2000” sono ottime strutture ricettive gestite dal “Marachella gruppo” che propone hotel d’eccellenza anche nelle Langhe (“Somaschi hotel” a Cherasco, “Golf relais Monforte” e “Antico borgo Monchiero”) e a Pinerolo, nonché ristoranti di qualità a Cherasco (“Il Marachella”), a Pinerolo (“Le siepi” e “Mimosa”) e a Torino (“Pautasso”). peria al formaggio Raschera, un incontro goloso tra mari e monti. Saliamo ora a 1.011 metri per arrivare a San Giacomo di Roburent, un punto privilegiato per godere della vista sulle Alpi Marittime. La località ha a disposizione 8 impianti di risalita che servono 35 chilometri di piste. Ai piedi del monte Mindino c’è invece Viola-St. Grée che promette tante opportunità anche a chi non ama gli sci, con bob, slittini, snow tubing e ciaspole. E se volete pensare anche al benessere fisico l’ideale è Lurisia, il giusto connubio tra sport e relax grazie ai 40 chilometri di piste e alle famose terme. E a 2.000 metri sul livello del mare c’è Garessio 2000, da dove si possono ammirare il golfo Ligure, la Corsica e le Alpi Occidentali. Per gli amanti del fondo tappa in alta Val Tanaro, a Cantarana, a pochi chilometri da Ormea, e alla pista di Briga Alta-Upega. Sci nordico, escursioni con racchette da neve e sci alpinismo sono gli ingredienti del centro fondo di Chiusa Pesio con percorsi suggestivi ai piedi del Marguareis. Passiamo in Valle Gesso con Entracque, che propone 30 chilometri di piste da fondo con 5 anelli collegati e un centro polisportivo con piscina e palestra, e Desertetto, stazione ideale per le famiglie. Il fondo è il re anche in Valle Stura, a Festiona, frazione di Demonte, Aisone e Pietraporzio. Si può salire fino ad Argentera, al confine con la Francia, per godere, invece, di 25 chilometri di piste e quasi 1.000 metri di dislivello. Sci nordico, ciaspole ed escursionismo anche in Valle Maira, a Canosio, Acceglio, Prazzo ed Elva. Andiamo ora in Valle Varaita dove si può sciare fino a quota 2.700 metri, tra pinete ad ampi declivi, a due passi dal Monviso. Ma la Valle Varaita è anche Casteldelfino, Sampeyre e Valmala, con offerte adatte a tutta la famiglia. Concludiamo questo viaggio virtuale in Valle Po, dal “terrazzo bianco sulla pianura”, così come viene definita la panoramica stazione di Paesana-Pian Munè. Si arriva fino a quota 2.400 partendo da Crissolo, mentre sulle alture di Bagnolo Piemonte sorge “Ruca-Ski”, una stazione molto adatta ai più piccoli. Insomma: buon divertimento! IL GENIO CHE AMA CLAVESANA Paolo Cornero Chris Bangle voleva diventare pastore metodista. Per (nostra) fortuna ha scelto la strada del design, conquistando il mondo U na tiepida giornata autunnale, con lo spettacolo variopinto delle colline di Langa tutt’intorno. Dinnanzi a noi il signor Monviso. Punto d’osservazione privilegiato è la borgata Gorrea, una manciata di case sul cocuzzolo di una collina in frazione Sbaranzo, nel territorio di Clavesana. Giunti nell’aia, una scritta sul portone: «Ben Venuti Amici Miei». Ci accoglie a braccia aperte, Chris Bangle. Genio del design, nato e cre sciuto negli Usa, ma esploso lavorativa- 40 á 8 dicembre 2011 á una personalità che affascina mente parlando nel vecchio continente. Una vita fatta di numerosi aneddoti che l’americano snocciola senza esitazione. Una personalità spiccata, di quelle con una luce negli occhi, la fiamma della curiosità, la voglia di scoprire, non soltanto le cose, ma anche le persone. Accanto a lui ci si sente piccoli e sotto osservazione. Prima della chiacchierata facciamo un tour del fienile divenuto casa versatile: abitazione, ufficio, foresteria per amici e colleghi, sale intercambiabili... Insomma, di tutto un po’, però dall’esterno nulla traspare, in rigoroso stile langarolo. Ma come si arriva a Clavesana? «Io sono americano, mia moglie Catherine svizzera. Ma noi, inteso come coppia, siamo italiani». A Torino i neosposi hanno trascorso i primi anni di matrimonio, durante il periodo lavorativo in Fiat. «È una città signorile, affascinante, in cui Catherine e io abbiamo stretto molte amicizie. Abbiamo deciso di tornare in Italia con una serie di criteri nella ricerca della nostra casa». E ora viene il bello... «A cinquant’anni ho deciso di avviare la mia seconda fase lavorativa, meno intensa della prima, con più spazio per la vita privata. Nasce così la necessità di cercare un luogo dove avviare la nuova attività con cinque condizioni: un cascinale, non lontano dall’autostrada in maniera da raggiungere in breve tempo Torino, con una porzione di vigneto e annessa veduta di montagne e di almeno un castello». Solo dopo una lunga ricerca ecco la scelta di borgata Gorrea. «Qui c’è tutto, dal Monviso al castello di Carrù, il tutto immerso nella natura. Un luogo privilegiato per ascoltare le idee». Il grande rispetto nutrito da Chris Bangle per i “vicini di casa” trapela in maniera palese. «I piemontesi sono persone meravigliose, con capacità umane e tecniche elevate. Nella vostra lingua il concetto di “bello” viene affiancato anche a quello di “buono”, una rarità. Non solo estetica, ma personale: «Il fornire delle risposte concrete alle esigenze dell’uomo». Ne è dimostrazione l’“artwork” presente nel giardino clavesanese, spiegata con molta leggerezza dal geniale artista. «Volevo un albero, ma in quest’area abbiamo poca terra per le radici (visto il garage interrato, ndr), ecco così nascere questo strano “tree”, fatto di ferro e vetri colorati in grado da fornire un effetto del tutto simile a quello di una pianta vera e propria, ma non solo». Un semplice esempio, magari ritenuto banale, ma frutto di una anche praticità. Per questo solo in Italia certe cose sono possibili...». Dall’esterno la vita di Chris sembra fantastica, fatta di grandi traguardi e di innumerevoli soddisfazioni, ma «per giungere qui ho pianto. Gli anni dell’Università sono stati molto duri, una palestra di vita determinante per la mia formazione non soltanto culturale, ma anche umana». E pensare che il cammino avrebbe potuto essere ben diverso... «Avevo avviato gli studi in Seminario: volevo fare il pastore metodista. Un periodo breve che mi ha però insegnato il significato più profondo delle cose». Una formazione a 360 gradi per un concetto di design del tutto mente che non si pone limiti. Proprio come l’altra installazione presente nel vigneto, una panchina gigantesca di un rosso intenso. Perché? «Così, quando un adulto si siede sopra, torna bambino, si sente piccolo...». Il sorriso non abbandona mai il volto di Chris che presenta i propri collaboratori come una grande famiglia in cui ha un posto privilegiato l’architetto che l’ha seguito nell’ambiziosa ristrutturazione: «Paolo (Ornato, ndr) è anzitutto un amico, ma per me è anche la vera essenza dell’architetto. Cioè colui il quale rende concrete e realizzabili le idee». Una collaborazione che si è spinta anche nel Paese del Sol levante, dove il binomio Bangle-Ornato ha progettato una casa di cura a Hiroshima. Ma cosa può dare Chris Bangle a Clavesana? «Anzitutto i miei ospiti assaggiano rigorosamente il Dolcetto. Poi vorrei evidenziare soluzioni e non trovare problemi. La panchina piace ai turisti; magari si potrebbe pensare a un percorso di panchine... magari non dello stesso colore!». Perché le idee vanno condivise, non copiate: «Occorre lavorare con le risorse locali, seguendo un proverbio piemontese che mi è sempre piaciuto: “La bellezza delle volpi è nella coda”». Parola di genio! Esempi di “artwork” allestiti da Chris Bangle attorno alla sua abitazione allo Sbaranzo. Da sinistra: l’albero fatto di ferro prima del montaggio di vetri colorati, la panchina gulliveriana (si riconoscono anche la moglie Catherine e il co-artista Francesco Ferrero), Chris al lavoro in studio e fuori DALL’OPEL ALLA FIAT E ALLA BMW Chris Bangle nasce a Ravenna, nell’Ohio. Cresce e si forma a Wasau, cittadina del Wisconsin. A scuola, oltre alle materie classiche, insegnano anche discipline tecniche e meccaniche ed è qui, con l’uso del tecnigrafo, che inizia a interessarsi al design. Nel 1975 intraprende studi classici all’Università del Wisconsin, ma continua a disegnare auto e nel 1976 invia un suo portfolio all’Art college of design di Pasadena. La sua candidatura viene accettata e si trasferisce in California per seguire i corsi di transportation design, studiando con “alunni” del calibro di J Mays (Ford), Mark Jordan (Gm), Ed Golden (Ford Trucks) e John Bell (art director, “Jurassic Park”). Dopo la laurea, ottenuta nel 1981, viene assunto all’Opel e si trasferisce in Europa. Come interior designer collabora a numerosi progetti tra cui la Opel Tech 1 e la Opel Junior ed è con quest'ultima che riceve al Salone di Francoforte del 1983 una menzione speciale per l’originalità del design degli interni. Nel 1985 viene contattato dal Centro stile Fiat con la proposta di curare la progettazione degli esterni. Sotto la direzione di Ermanno Cressoni, Bangle giunge a piena maturazione e viene lasciato libero di esprimersi in piena libertà, tanto da diventare nel 1992 responsabile del Centro stile. Nascono così le auto del rilancio del gruppo torinese, come la Fiat Coupé e l’Alfa Romeo 145. Nell’ottobre dello stesso anno arriva la proposta di assumere la direzione del Centro stile Bmw, il Fiz di Monaco di Baviera. Sotto la sua direzione il design Bmw muta completamente nel giro di qualche anno raggiungendo forme del tutto innovative. Nel febbraio 2009 Chris annuncia la cessazione del rapporto con Bmw fondando la “Chris Bangle Associates s.r.l.”, società di consulenza che ha sede a Clavesana. Tra le attuali collaborazioni quella avviata nel marzo 2011 con la coreana Samsung. NEWS DAL PIEMONTE aggiornamenti in tempo reale á www.ideawebtv.it n CUNEO RIUNIONE IN PROVINCIA PER L’AUTOSTRADA «L’arrivo al capoluogo dell’autostrada è ormai imminente: un traguardo storico per una provincia che ancora sconta la mancanza di infrastrutture all’altezza delle esigenze di oggi. Continueremo a moltiplicare l’impegno su questo fronte, a partire dai lotti albesi dell’Asti-Cuneo, su cui è indispensabile che in primavera prendano avvio i lavori». Così la presidente Gianna Gancia ha commentato la riunione (foto sopra, a sinistra) che si è svolta in Provincia con i tecnici della società autostradale Asti-Cuneo e dei Comuni interessati dall’infrastruttura per valutare la segnaletica stradale, in vista della prossima apertura, prevista in primavera, del tratto verso Cuneo. Oltre al direttore tecnico della società Maurizio Martinato, n ALBA POLIZIA LOCALE: SOTTOSCRITTA CONVENZIONE TRA COMUNI Sottoscritta la convenzione (la firma nella foto a sinistra, sotto) che coinvolge per tre anni i Comuni di Alba, Castagnito, Corneliano d’Alba, Diano d’Alba, Dogliani, Guarene e Piobesi d’Alba per la gestione in forma associata della funzione fondamentale di Polizia locale. L’intento è di garantire il presidio del territorio dei Comuni associati nell’esercizio dell’attività di vigilanza, al fine di ridurre i costi e per un utilizzo ottimale delle risorse umane. passeggiava per il centro storico della città pur avendo a carico un provvedimento di cattura per maltrattamenti in famiglia. L’uomo, infatti, è stato fermato mentre faceva shopping in centro ad Alba, subito dopo un acquisto in un negozio. n BRA SCATTA IL “DICEMBRE SICURO” Torna a Bra l’operazione “Dicembre sicuro”, ovvero un’intensificazione dei servizi territoriali svolti dal Comando braidese della Polizia locale. Nelle giornate festive che precedono le ricorrenze del Natale e del capodanno saranno aumentate le pattuglie in servizio esterno sia in auto che a piedi. In questi giorni sarà presente una pattuglia destinata al pronto intervento per ogni turno, un’altra per ogni turno che si occuperà delle frazioni e delle periferie mentre nei FIRMA DEL PROGETTO “EMERGENZA CASA” È stata firmata, presso la sede della fondazione “Cassa di risparmio di Cuneo”, la convenzione per il progetto “Emergenza casa” promosso e sostenuto dalla Fondazione in collaborazione con i Comuni di Alba, Bra, Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano, i Consorzi socioassistenziali di riferimento e le Caritas diocesane e interparrocchiali delle stesse città (foto a lato). Il progetto è rivolto a nuclei familiari a rischio sfratto o che abbiano subìto uno sfratto, per difficoltà economiche a causa delle conseguenze della crisi. L’iniziativa, elaborata di concerto con tutti i partner, si sviluppa su due fronti: la prima misura mira a prevenire situazioni di emergenza abitativa, attraverso l’erogazione di contributi una tantum, mentre la seconda è finalizzata ad attivare e/o potenziare azioni di supporto e gestione di situazioni di emergenza abitativa di nuclei familiari che abbiano già ricevuto l’ingiunzione di sfratto. c’erano il vicepresidente della Provincia Giuseppe Rossetto, i tecnici della Provincia e quelli dei Comuni di Cuneo, Magliano Alpi e Tarantasca, oltre alla Polizia locale di Fossano. 42 á 8 dicembre 2011 á succede intorno a noi n ALBA PREGIUDICATO FERMATO MENTRE FACEVA SHOPPING I Carabinieri della Compagnia di Alba hanno tratto in arresto un 40enne noto pregiudicato e disoccupato, il quale momenti di maggior afflusso si affiancheranno due pattuglie a piedi. Composte da due agenti ciascuna, che effettueranno controlli per aumentare il livello sia della sicurezza reale che di quella percepita. COME DUE “GOCCE DI VINO” Questa settimana la nostra rubrica è alle prese con due artisti. Il pirmo, quello locale, è immortalato nella foto in alto ed è un artista dei fornelli, essendo Gilberto Demaria), uno degli chef del ristorante “Il verso del ghiottone” di Dogliani. Nell’altra foto, invece, è immortalato un artista della musica, ovvero Mario Biondi, cantante tra i più amati e conosciuti. A sostegno della somiglianza, c’è più di un elemento: in primis, la “capigliatura” per così dire essenziale, e poi la barba, gli occhiali, lo sguardo. Insomma tutto quel che basta (e avanza) per parlare di un caso da annoverare tra le “gocce di vino”! Se anche voi conoscete persone uguali come... una goccia di vino, non esitate a segnalarcele, inviando possibilmente le fotografie dei sosia dei Vip individuati all’indirizzo di posta elettronica claudio.puppione@ rivistaidea.it. n BUSCA BORSA DI STUDIO DEL POLI A MARIA GIULIA BALLATORE La prima assegnataria della borsa di studio “Donna professione ingegnere” nella sezione “Test progetto” del Politecnico di Torino è stata una ragazza di Busca: Maria Giulia Ballatore (foto sotto) che ha frequentato il Liceo scientifico a Fossano ed è iscritta al primo anno di ingegneria elettrica. n SAVIGLIANO ANNIVERSARIO DEL MUSEO FERROVIARIO PIEMONTESE Giovedì 8 dicembre dalle 9 alle 17, il Museo ferroviario piemontese festeggerà il decimo anniversario dall’apertura della sede espositiva di via Coloira, a Savigliano. Nell’occasione, alle 12, sarà presentata l’automotrice diesel Aln 776.1001 costruita dalla Fiat nel 1939 e comunemente chiamata “Littorina” (foto sotto) dalla propaganda del periodo. La macchina esposta a Savigliano costituisce l’ultimo esemplare rimasto, completo e funzionante, di una grande famiglia di rotabili. La giornata di festa sarà caratterizzata da molte varie iniziative. 150 PIANTE A BRA PER I 150 ANNI DELL’UNITÀ NAZIONALE È stato messo a dimora, a Bra, l’ultimo albero dell’iniziativa “150 nuovi alberi per i 150 anni dell’unità nazionale” che ha permesso di far crescere nel 2011 il verde pubblico cittadino. Gli alberi, donati dal vivaio della Regione Piemonte, sono stati sistemati in corso Monviso (foto sotto), piazza Lenti, strada Falchetto e nei pressi della tangenziale ovest cittadina. «Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di quanto, anche sul versante ambientale, sia stato recepito il messaggio dell’Amministrazione comunale da parte dei privati», ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici Luciano Messa, «visto anche che la ditta “Jardecò” di Flavio Messina ha affiancato con due suoi uomini, per due giorni, gli operai comunali impegnati nel posizionamento delle piante». n CUNEO BERGESIO E AMBROGGIO CONFERMATI AI VERTICI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE Giorgio Maria Bergesio e Giulio Ambroggio sono stati confermati alla carica rispettivamente di presidente e di vicepresidente del Consiglio provinciale. La votazione si è conclusa con 27 voti favorevoli per entrambi. «Questa riconferma di metà mandato è un segnale positivo dell’assemblea anche sul nostro operato», ha detto Bergesio. «Ringrazio per il lavoro svolto insieme il vicepresidente Giulio Ambroggio, il segretario generale Giannace e tutti gli uffici. Teniamo sempre in considerazione tutti i consiglieri provinciali, veri e propri volontari della politica locale. È ottima anche la collaborazione con la presidente Gianna Gancia e con tutti gli assessori provinciali». 44 n SALUZZO CARNEVALE 2012: SVELATI I NOMI DELLA CASTELLANA E DI CIAFERLIN Saranno Romina Bollati e Carlo Ponte a vestire i panni della Castellana e di Ciaferlin nell’ottantaquattresimo Carnevale saluzzese, in programma dal 12 al 21 febbraio. Romina Bollati, figura molto nota in città per la sua attività commerciale (gestisce con la famiglia il negozio “Bollati giochinfanzia”), è mamma di due bambini. Per Carlo Ponte si tratta dell’ottava conferma nel prestigioso ruolo di Ciaferlin. A sceglierli è stato il Consiglio d’amministrazione della fondazione “Bertoni”. á 8 dicembre 2011 á succede intorno a noi n RACCONIGI IL GRAN GALÀ DI CICLISMO HA AVUTO OTTIMI RISCONTRI Sono stati prestigiosi e numerosi gli ospiti del Gran galà di ciclismo. A Racconigi c’erano Moreno Argentin, Franco Balmamion, Mirko Celestino, Giorgia Bronzini, Francesca Fenocchio, Francesco Frattini, Roman IL WI-FI GRATUITO IN ZONE DI FOSSANO L ’Unione del fossanese ha realizzato il progetto di dotare tutti i Comuni aderenti di aree con copertura wi-fi per la navigazione libera e gratuita dei cittadini. Nel Comune di Fossano le location previste sono: piazza Castello, una porzione di viale Mellano, cascina “Sacerdote” e piazza Dompè. Lo scopo della rete realizzata dall’Unione è quello di dare la copertura su piazze, aree ricreative e/o centri di aggregazione. Attraverso il collegamento è possibile utilizzare i servizi di telefonia Voip, di posta elettronica e di navigazione internet. Luhovy, Francesco Moser, Davide Rebellin e Italo Zilioli. Gli onori di casa e i saluti iniziali sono stati fatti dal sindaco di Racconigi, Adriano Tosello, da Renato Balestrino e dal senatore Michelino Davico. La serata è stata ricca di sorprese e interventi spumeggianti da parte di Roberto Busso, conduttore dell’evento. Commozione generale per la premiazione di Argentin, al quale è stato consegnato il premio alla carriera “Sportsolution”. Sopra: la foto di gruppo; a lato: la campionessa di handbike Francesca Fenocchio con Giorgia Bronzini, campionessa del mondo in carica e già vincitrice di campionati europei e mondiali su pista. n BUSCA IL COMITATO DELLA CROCE ROSSA ORA È ANCHE ON-LINE È on-line il sito istituzionale del Comitato locale della Croce rossa di Busca. È stato curato dal commissario dei giovani, Jacopo Giamello, con cui ha collaborato il commissario dei volontari del soccorso, Enrico Giobergia, con il supporto del tecnico Denis Abello dello “W Studio design”. Ora, con l’appoggio di tutto lo staff, il nuovo mezzo di comunicazione servirà per aggiornare soci e cittadini circa le attività dei volontari, il cui numero è in bella crescita, visto che gli iscritti al nuovo corso sono 53. NUOVI PANNELLI SULLA SCUOLA “MOSCA” DI BRA «S iamo noi bambini il domani del mondo» hanno cantato a Bra gli alunni della scuola “Edoardo Mosca” in occasione dell’inaugurazione dei nuovi pannelli che abbelliscono la facciata della palestra di via Mercantini (foto a lato). Il grazie per il lavoro fatto è arrivato dal sindaco, Bruna Sibille, la quale ha sottolineato come questa collaborazione “creativa” con la scuola abbia dei precedenti. La prima cittadina ha ricordato il grande murales nella mensa scolastica che, nonostante i lavori di ristrutturazione dei locali, è stato mantenuto e ora fa bella mostra sulla parete. Ma anche il lavoro dei piccoli sulla fontana di piazza Falcone e Borsellino: tanti palloncini colorati per dire basta alla mafia e alle ingiustizie. Parole di elogio per quanto fatto dai ragazzi e dalle insegnanti sono arrivate anche dal dirigente scolastico, Giuseppe Giacone, presente all’inaugurazione come pure le famiglie degli allievi e i rappresentanti di alcune associazioni sportive, dai Veterani dello sport a “Sportiamo”. n CARRÙ-DOGLIANI LA VISITA DEL GOVERNATORE DISTRETTUALE DEI LIONS Serata importante per i soci del Lions club CarrùDogliani e per il suo presidente, Paolo Candela, con accanto la moglie Elisa, che hanno ricevuto la visita del governatore del Distretto108 Ia3, Roberto Bergeretti, con la gentile consorte Nella (foto sotto). Con lui il primo vicegovernatore, Gianni Carbone, con Silvia, il presidente della prima Circoscrizione, Alberto Negro, il presidente della Zona D, Giuseppe Ferrero, e il past-governatore dell’Emilia, Cesare Diazzi. A “dirigere” la serata è stato Mauro Bianchi. 46 á 8 dicembre 2011 á succede intorno a noi n CUNEO LE ISTANZE DEL CUPLA AL DIRETTORE DELL’INPS Il direttore dell’Inps di Cuneo, Santo Eugenio Delfino, ha ricevuto i rappresentanti delle Associazioni pensionati dei comparti agricoltura, artigianato e commercio aderenti al Cupla (Comitato unitario pensionati lavoro autonomo) della provincia di Cuneo. Il coordinatore del Cupla, Natale Carlotto (nella foto sotto, a sinistra, con il direttore Delfino), pur evidenziando come i rapporti con i funzionari e dipendenti Inps di Cuneo siano sempre stati collaborativi e proficui, ha presentato, a nome del Comitato, proposte concrete per andare incontro alle esigenze dei pensionati rappresentati, che in Granda sono 95.829. n CUNEO ATTIVATO SPORTELLO CORECOM Da inizio dicembre per tutti i disservizi in materia di telecomunicazioni (mancata sottoscrizione di contratto, attivazione di servizi non richiesti, addebiti non riconosciuti, traffico non riconosciuto verso numeri speciali e a sovrapprezzo, sospensione del servizio, guasti alle apparecchiature e alle linee...), la Provincia mette a disposizione dei cittadini uno sportello Corecom che sarà aperto il lunedì e il venerdì dalle 9 alle 12 e gli altri giorni offrirà assistenza telefonica. n TORINO APPUNTAMENTO MENSILE DI INCONTRO MATRIMONIALE Domenica 11 dicembre, all’Arsenale della pace del Sermig, si terrà l’“Incontro matrimoniale” mensile comunitario che quest’anno assume un significato particolare perché coincide con la festa per il 25o anniversario del movimento in Piemonte. Per facilitare la partecipazione delle coppie della Granda sono stati organizzati due pullman (per avere più informazioni e per le prenotazioni: tel. 011-9800144). n CLAVESANA FESTA DELLA CANTINA PER L’ACQUISIZIONE DELL’EX SCUOLA ELEMENTARE La ex scuola elementare delle Surie è diventata ufficialmente di proprietà di “Cantina Clavesana”: i 350 viticoltori associati attivi nella zona hanno festeggiato l’acquisizione dell’edificio messo all’asta dal Comune di Clavesana (foto sotto). Al suono della campanella e al richiamo di “Tutti a scuola”, i soci si sono riuniti in una delle aule storiche per ascoltare dalle voci del presidente, Giovanni Bracco, e della direttrice, Anna Bracco, i motivi che hanno spinto il Direttivo a partecipare all’asta pubblica indetta dall’Amministrazione. n ALTO TANARO “ALLA SCOPERTA DELLE NOSTRE RADICI” A SCUOLA Sono una decina gli istituti che, da Viola a Villanova, attraverso un lavoro di ricerca finalizzato a recuperare storie e tradizioni locali da pubblicare su opuscoli e dvd, prenderanno parte al progetto “Alla scoperta delle nostre radici: adulti e ragazzi in dialogo” della comunità montana “Alto Tanaro cebano monregalese”. L’iniziativa si pone l’obiettivo di recuperare la propria parlata, il senso di un dialetto e la storia di un paese, oltre che di andare in cerca delle proprie radici attraverso lo studio delle suggestioni religiose di un territorio. n NARZOLE PROGETTO PILOTA “NOI SICURI” È stato presentato a Narzole, in municipio, il progetto “Noi sicuri”. Il progetto pilota di sicurezza stradale prevede una preventiva analisi dei punti critici esistenti e del traffico e delle velocità di percorrenza, l’installazione sperimentale del sistema di autovelox, una successiva analisi del traffico e dei risultati raggiunti, una campagna di comunicazione mirata alla sensibilizzazione del cittadino sulle tematiche di sicurezza e controllo. Sono intervenuti: Roberto Russo (foto sopra) assessore provinciale ai trasporti; Fiorenzo Prever, sindaco di Narzole; Mauro Dogliani, assessore comunale al bilancio e al turismo; Paolo Goglio, coordinatore nazionale del progetto. SETTIMANA DEI RIFIUTI AD ALBA Ottimo risultato per la terza edizione della “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti” che ha visto Alba far parte delle 960 iniziative organizzate in tutta Italia e delle oltre settemila organizzate in 19 Stati europei. Come nelle edizioni precedenti, l’adesione alle iniziative organizzate nella capitale delle Langhe è stata notevole (foto sopra). Tra le proposte più apprezzate c’è stata la consegna, a tutti gli studenti delle scuole medie albesi, del decalogo con le buone pratiche per la riduzione dei rifiuti. n MONCHIERO UN ARRESTO PER DROGA 250 grammi di cocaina molto pura sono stati sequestrati dai Finanzieri del Nucleo mobile della Tenenza di Mondovì (foto sopra) nel corso di un intervento effettuato in Monchiero, al termine del quale un albanese ventunenne, disoccupato, abitante a Farigliano, è stato tratto in arresto. A COLLOQUIO CON IL DOTTOR FRANCESCO NEGRO, SPECIALISTA DELLA MANO CON AMBULATORI A BRA E AD ACQUI TERME Meraviglioso organo da conoscere meglio Simona Borsalino 48 suoi occhi azzurri e vispi non mentono. Così come il suo carattere aperto al dialogo e al confronto, dote naturale in grado di mettere a proprio agio anche il paziente meno loquace. Questo è il dottor Francesco Negro, specialista delle patologie della mano con ambulatori a Bra e Acqui Terme. Collabora con lui uno staff molto ben preparato, composto da: Loretta Polovio, soprannominata “la Marescialla”, infermiera professionale, caposala, coordinatrice dell’attività clinica e primo contat- I á 8 dicembre 2011 á informazione promozionale to per i pazienti dello studio; Maria Teresa Polovio, infermiera professionale, strumentista dedicata di sala operatoria, responsabile dei materiali chirurgici e della procedura del gel piastrinico; Doriana Scarlata, responsabile del gruppo per la fisioterapia, diplomata massofisioterapista triennale e specializzata in patologie della mano, rieducazione funzionale, confezionamento e applicazione tutori. E poi c’è Vilmo, colui che documenta passo passo tutte le fasi operatorie del dottor Negro, non- ché factotum del gruppo con responsabilità gestionale tecnica degli studi. Inquadriamo meglio una parte importante del nostro corpo qual è la mano... «Nella corteccia cerebrale alla mano è dedicata la parte più estesa di ogni altra parte del corpo: ogni dito è posto in relazione a un’ansa del cervello. Questa “sezione”, denominata “Homunculus sensitivo”, si scompone in organi differenti rappresentati con aree diverse: la mano occupa appunto un’area grandissima, in rapporto a quella “dedicata” al tronco e alle gambe. Ciò lascia intendere perfettamente quanto influisca il cervello sull’uso della mano. Ecco perché occorre avere un approccio di tipo psicologico con gli incidentati, gli amputati. Inoltre alcune malattie neurologi- che, come l’epilessia o i traumi cerebrali, possono sviluppare patologie nella mano come la malattia di Dupuytren. Questa è un’altra prova del fatto che esiste un collegamento diretto, e strettissimo, tra cervello e mano». La mano, in fondo, è un organo di contatto con il mondo. «Verissimo. Anch’io lo ricordo sempre durante i miei convegni. Basti pensare che i ciechi leggono con le mani e i muti parlano con esse. Quando dobbiamo esprimere un segno d’affetto, la mano accarezza, oppure la si porge in segno di saluto e di rispetto. La sua “componente” che però ci ha «Quella di Niccolò Paganini, ad esempio, era malata in quanto soffriva della sindrome di Marfan, una condizione medica che fra le sue peculiarità annovera la lussazione del cristallino, l’aneurisma dell’aorta e una lassità esagerata all’articolazione della mano. Così l’artista riusciva a prendere tre ottave sul violino di Stradivari. I suoi “Capricci” erano frutto di una lussazione innaturale delle articolazioni! Morì a soli 37 anni d’età per un aneurisma dell’aorta, cioè la principale complicanza proprio di quella malattia che gli consentì di diventare un artista noto e tuttora ricordato nel mondo». asportate senza lasciare segni o per le verruche del dorso». Un capitolo a parte è costituito dalle amputazioni... «Esse rappresentano, come già anticipavo, un trauma psicologico non indifferente e assai difficile da far superare da parte del paziente, il quale si lascia alle spalle con estrema difficoltà il momento e ha sempre bisogno del massimo sostegno per farcela. La mia esperienza di anni nel settore medico mi ha consentito di sviluppare una sensibilità che si è rivolta a considerare il problema inizialmente dal punto di vista estetico, per poi trattare l’ottimo utilizzo confortevole dal punto di vista umano, tecnico e professionale e, soprattutto, perché mi viene messo a disposizione ogni strumento e qualsiasi innovazione tecnica da me richiesti. Mi sento in dovere di ringraziare la Direzione della casa di cura, nella persona del presidente, dottor Giacomo Brizio, nonché tutto lo staff amministrativo e sanitario sia di reparto, sia di sala operatoria, in quanto ci consente di lavorare sempre ad altissimi livelli nel completo rispetto del confort e dedicando un’attenzione massima al malato, che merita professionalità e tanta umanità». A FIANCO: UN ESEMPIO DI UN TRATTAMENTO CHE HA RIDONATO BELLEZZA ALL’ARTO RISPETTO ALLA CONDIZIONE ORIGINARIA fatto evolvere, al di là delle credenze religiose, è il pollice, il quale ci ha permesso di dar forma a diversi utensili che ci hanno permesso di non essere assimilabili agli animali. Il pollice, insomma, ci ha consentito un’attività manuale e quindi il progresso. La mano nei secoli ha avuto una rappresentazione di tipo sociale, testimoniata ancor oggi con segni evidenti, specie in alcune regioni del sud Italia. Nell’arte la rappresentazione dell’arto superiore è sempre stata abbinata a un pensiero legato al concetto di misticità, di preghiera. Non caso il gesto rituale prevede appunto l’unione delle due estremità, un po’ come se si unissero le due energie teorizzate dall’antica filosofia cinese, lo yin e lo yang». Parliamo di personaggi famosi e di patologie della mano? Ma oggi la mano ha una valenza anche estetica... «Secondo un recente studio pare che le donne le osservino in modo particolare in quanto parte del corpo più esposta. Se poi alla visibilità aggiungiamo il crescente valore estetico, importante parametro per determinare l’invecchiamento della persona, si coglie appieno la ragione dell’odierna attenzione verso le metodologie estetiche mirate. Le problematiche di natura estetica della mano si presentano a livello superficiale cutaneo e si evidenziano con discromie e macchie o rugosità oggi del tutto risolvibili con rivitalizzazione con gel piastrinico o con acido jaluronico per levigare e liftare il dorso della mano, così come la radiofrequenza risulta adatta per combattere le macchie, per le neoformazioni che vengono della mano dal punto di Come vista funzionale. Per ogni altro organo quanto attiene del nostro corpo, anche la mano si può ammalare e le all’amputazione malattie che la colpiscono totale del dito o possono compromettere il suo dell’apice intervenfunzionamento. E poi ci sono i go con plastiche per traumi legati a incidenti sul riportare tessuti e lavoro, domestici o nel ricostruire il polpastrello tempo libero. oppure l’unghia». Dottor Negro, in tutti questi mesi su “IDEA” abbiamo parlaA sinistra: il dottor Francesco to della sua professionalità e Negro con Simona Borsalino del suo amore per i pazienti. della redazione di “IDEA”. Parlando di traumi della mano, Non abbiamo però mai approsi è soliti pensare che essi fondito l’aspetto chirurgico. Doconsistano in una “semplice” ve la possono contattare i lettofrattura. La realtà quotidiana, ri della nostra rivista? purtroppo, dimostra invece «La mia attività principale, dal che le patologie a essi collegati sono molte e colpiscono punto di vista chirurgico, viene gli arti superiori a molti livelli, eseguita presso la casa di cura a volte creando danni al sistema “Città di Bra”. Ne sono felice in osseo, ai tendini e ai nervi che, quanto ho trovato in questa strutnei casi più gravi, determinano tura un ambiente davvero molto addirittura l’amputazione 8 dicembre 2011 Ü 49 Un normalissimo (?) SABATO MATTINA DI RIPOSO Cosa sia la maternità per una donna è qualcosa difficile da comprendere, se non la si vive. Grazie alla “verve” di una lettrice che sa dosare ironia e... sentimento, “IDEA” ospita una rubrica dalla periodicità variabile nella quale chi ci è passato, anzi ci sta passando, ossia la nostra Sara Matteodo, racconta come, dopo aver affrontato le gravidanze, riesce a gestire la nascita di un figlio... e di quella successiva. Eh sì, perché a casa di Sara e Fabrizio, oltre a Leonardo, adesso c’è anche la piccola Lucia Sara Matteodo 50 «P api, papaa!», chiama lo Scimmiotto dal lettino a gran voce. «Papà! Ho dormito!». «Mmm...», risponde il Neopapi dal letto. «Papà, papino! Vieni, andiamo sotto! Mi fai il latte? Eh? Mi fai il latte a me?». «Mmm... aspetta...». «Con il Nesquik! Vieni, papi? Tu vieni?». «Arrivo», mugugna il Neopapi che è un tipo di poche parole già quando è ben sveglio, figurarsi alle 7 meno un quarto del mattino. «Ciao, papà! Io ho il pigiama di Saetta McQueen, hai vitto? Guarda: c’è anche Luigi, Guido e anche Cricchetto. Hai visto tu Cricchetto? Il pigiama che mi ha regalato nonna. Io non ho detto grazie a nonna che mi ha regalato le calze verdi, eh eh... Quando la vedo io dico grazie a nonna. Le calze verdi dove sono, lo sai tu?». «Mmm... non so. Vieni, togliamo il pannolino». «No, il pannolino non togliamo, io non metto le mutandine. Io ho fatto pipi sul pannolino, ah, ah, ah! Pipi sul pannolino». «Su, dài!». «Ok, ok, metto le mutandine di Uomo Ragno. Ci sono le mutandine di Uomo Ragno? No? Io metto le mutandine di Winnie the Pooh? C’è Winnie the Pooh che mangia il miele? Anche zia Lucia lavora con il miele e le api mentre lavora fanno zzzz, zzz! Andiamo giù e tu mi fai latte con il miele e Nesquik, tu?». Lo Scimmiotto con le molle e il Neopapi stropicciato scendono in cucina. «Metti le antiscivolo». «Ok, vaaa beeene», risponde lo Scimmiotto stranamente accondiscendente. E qui bisogna prevedere il peggio perché, quando fa così, ha qualcosa in mente. Non appena il Neopapi si accuccia per mettergli le calze, inizia ad arrampicarsi su di lui cantando: «Io ti salo! Io ti salo!». «No, smettila! Scendi. Accendiamo la tele. Guarda c’è il Fantabosco». «Ehi, garda! Fantabocco! Io fatto foto con Fantabocco!». «È vero, abbiamo fatto la foto con i personaggi quando sono venuti a Cherasco». «Io non volevo fare la foto con Fantabocco! Poi ho fatto la foto. Io ho due anni: bambino di due anni dice sempre “No, no, no!”, dice il libro di mamma...». «È vero, lo dice il libro di mamma ed è proprio la verità. Il bambino di due anni a volte è proprio insopportabile», sospira il Neopapi facendosi un caffè. «Papi?». «Sì?». «Dove andiamo adesso?». «Stiamo a casa... È á 8 dicembre 2011 á diario di una neomami... ora bis sabato». «Ah, sabato? E non vai lavorare, tu? Non vai a lavorare in ufficio, a fare le macchine? E io non vado all’asilo-baby pacching? E dove andiamo allora?». «Stiamo a casa, fuori piove». «Non piove più, non piove più. Dov’è la bici mia? Andiamo con la bici mia? Mettiamo la giacca? Dov’è la giacca di gnomo mia? Con cappuccio? Eh? Dov’è la giacca di gnomo mia? Dove sono le scarpe mie che mi ha regalato Fabio? Papà? Papà? Dove sei tu?». «Sono qua, stiamo qua». «Allora voglio guardare Pippi Calzelunghe! E Annica e Tommy e la cimmia, il signor Nielsson...». «Una colazione al bar? Eh, che ne dici? A parte il fatto che si dice “Vorrei”, e ogni tanto si dice anche “Per favore”, e poi si dice “Scimmia”, di Pippi abbiamo già visto tutti gli episodi almeno venti volte!». Lo Scimmiotto fa per ricominciare a parlare: «Ok, ok guardiamo Pippi. Solo un episodio però», lo previene il Neopapi, stremato. Il Neopapi e lo Scimmiotto si spalmano abbracciati sul divano. Lo Scimmiotto guarda beato Pippi appoggiato sulla pancia del papà. Il Neopapi si assopisce chiedendosi da chi abbia presto lo Scimmiotto tutta questa incontenibile, e francamente eccessiva, energia fin dal primo mattino. Poi gli cade l’occhio sulla Neomami che scende le scale fischiettando: «Neopapi, che si fa? Usciamo? Piove ancora? Facciamo due compere? Ma dormi???». La normativa CONSULENZA COMMERCIALE E DEL LAVORO n STUDIO ANSALDI & ASSOCIATI Marco e Antonello Ansaldi, titolari dello studio sito ad Alba, in via Santa Barbara 1 (scala A); tel. 0173-366212 WWW.ANSALDIASSOCIATI.IT IL MAXIEMENDAMENTO VARATO DAL GOVERNO BERLUSCONI QUALE SUO ULTIMO ATTO E APPROVATO DAL PARLAMENTO IL 12 NOVEMBRE CONTIENE CONSISTENTI INNOVAZIONI CHE RIGUARDANO LE IMPRESE. NE DIAMO UNA SINTESI RAGIONATA SEGUICI SU www.marcoansaldicommercialista.it www.antonellabolla.it 52 LA LEGGE DI STABILITÀ a cura di Marco Ansaldi È stato l’ultimo atto del governo Berlusconi, approvato dalla Camera dei deputati il 12 novembre: il maxiemendamento, fino a qualche anno fa denominato “Finanziaria”, contiene oltre il 50% delle misure richieste all’Italia dall’Unione europea per il contenimento della spesa pubblica e il rilancio dell’economia. Ecco le misure più importanti concernenti il mondo delle imprese. APPRENDISTATO. Alle imprese con meno di 10 dipendenti viene riconosciuto uno sgravio del 100% dei contributi per i primi 3 anni di lavoro per i contratti di apprendistato stipulati nel periodo decorrente tra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre 2016. LAVORO E PREVIDENZA. Incrementata di un punto percentuale l’aliquota contributiva da versare alla gestione separata dell’Inps (dal 26,72 al 27,72%.) TASSAZIONE AGEVOLATA DEL REDDITO. Confermati per tutto il 2012 gli sgravi contributivi e fiscali (10%) sulle retribuzioni riconosciute ai lavoratori dipendenti per gli incrementi della produttività aziendale (ad esempio premi e straordinari). AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA. Per il 2012 prorogato il riconoscimento della cassa integrazione guadagni in deroga anche per le aziende che non ne avrebbero avuto diritto e prorogata la mobilità in deroga e la disoccupazione speciale. BILANCIO SUPERSEMPLIFICATO. In materia di società di capitali viene previsto che, a decorrere dal 1° gennaio 2012, le srl che non hanno nominato il Collegio sindacale potranno redigere il bilancio secondo uno schema semplificato. DISCIPLINA DELLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI. Nelle srl l’atto costitutivo potrà prevedere, determinandone competenze e poteri, la nomina di un revisore o di un sindaco anziché di un Collegio sindacale. Per le società aventi ricavi o patrimonio netto inferiore a un milione di euro, lo statuto potrà prevedere che l’organo di controllo sia composto da un sindaco unico, scelto tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro. CONTABILITÀ SEMPLIFICATA. Per i soggetti in contabilità semplificata e i lavoratori autonomi che effettuano operazioni con incassi e pagamenti interamente tracciabili, facoltà di sostituire le scritture contabili con gli estratti del conto corrente bancario. SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA. Le srl potranno essere costituite, senza l’intervento notarile, con semplice scrittura privata e non più con atto pubblico. CONTROLLI SULLE ASSICURAZIONI RC AUTO. Introdotte nuove norme sulla verifica dell’esistenza della copertura assicurativa obbligatoria sui veicoli l’accertamento della mancanza di copertura assicurativa obbligatoria potrà essere effettuato anche con il raffronto dei dati delle polizze assicurative con quelli provenienti dai dispositivi o apparecchiature delle Forze dell’ordine (tutor, autovelox, varchi di controllo delle Ztl, ecc.). SEMPLIFICAZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Snellita la procedura per le certificazioni rilasciate dalla P.A. relativamente a stati, qualità personali e fatti: esse potranno valere solo nei rapporti tra privati, mentre nei rapporti con la Pubblica Amministrazione i certificati e gli atti di notorietà dovranno essere sostituiti dalle relative dichiarazioni sostitutive. Le certificazioni dello Stato civile, gli estratti e le copie integrali degli atti di Stato civile, nel caso in cui l’interessato dichiari, in fondo al documento, che le informazioni contenute nel certificato stesso non hanno subìto variazioni dalla data di rilascio, varranno anche oltre i termini di validità. La P.A. avrà l’obbligo di acquisire i dati di cui necessita direttamente dagli enti che ne sono in possesso, previa indicazione, da parte dell’interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti, ovvero di accettare la dichiarazione sostitutiva prodotta dall’interessato. á 8 dicembre 2011 á informazione promozionale CON LA “PROTESI DENTALE POSTURALE DINAMICA” PROPOSTA DALL’ISTITUTO MAGNUS DI MONDOVÌ SI CONTIENE ANCHE LA SPESA: È UNA PROTESI, FISSA O MOBILE, CHE OFFRE L’IMPORTANTE POSSIBILITÀ DI ESSERE CONTINUAMENTE OTTIMIZZATA E RESA FUNZIONALMENTE ADEGUATA n LA SCIENZA DELL’EQUILIBRIO ISTITUTO MAGNUS corso Statuto 31 12084 Mondovì (Cn) tel. 0174-554276 www.istitutomagnus.it info@istitutomagnus.it 54 Ma quanto COSTA SORRIDERE? L a necessità di ridurre i costi delle cure dentistiche è sempre più avvertita, soprattutto in periodi di difficoltà economica come quello attuale. Numerose sono le iniziative promosse da singoli e associazioni per consentire anche alle fasce più deboli di accedere alle cure dentarie. Il problema dei costi è particolarmente evidente quando parliamo di trattamenti implantologici e protesici che richiedono un’alta specializzazione e un notevole impegno nella progettazione se si vuole ottenere la migliore funzionalità, un’estetica adeguata e, soprattutto, una lunga durata. A questo proposito, si può ben affermare che una protesi costruita secondo i migliori criteri tecnologici e funzionali debba mantenere la propria funzionalità integrata negli anni, senza la necessità di dover rifare nuovi ponti o mettere ulteriori impianti. È giusto cercare di contenere le spese per le cure dentali, ma è ancora più importante assicurarsi che queste siano risolutive, una volta per tutte, dei problemi dei denti e delle gengive. È quindi evidente che, con un risultato sostanzialmente definitivo, il costo delle cure risulti inferiore se proiettato nel tempo. Oggi questo è ottenibile con soluzioni implanto-protesiche più snelle ed ergonomiche, di rapida esecuzione e, soprattutto, prive di metallo. Quest’ultima caratteristica è essenziale per rendere la protesi modificabile nel tempo, in quanto l’assenza di parti metalliche consente di effettuare quei necessari periodici adeguamenti al continuo cambiamento della bocca che in ognuno di noi avviene come risultato di processi di compenso e di adattamento. Questo è il principio su cui si basa il nostro concetto di “Protesi dentale posturale dinamica”, cioè di una protesi, fissa o mobile che sia, che offre l’importante possibilità di essere ottimizzata e resa funzionalmente adeguata, qualora se ne presenti la necessità. Ecco, quindi, che un ponte posizionato oggi può durare indefiniti anni in quanto sempre modificabile in relazione a nuove condizioni, ottimizzandone l’estetica e il comfort. Pertanto in quest’ottica il minor costo complessivo è ottenuto grazie alla durata nel tempo dei manufatti protesici sempre riottimizzabili negli anni, ma deriva anche dalla stabilità della salute gengivale e dentale grazie alla corretta funzione occlusale e masticatoria. Un risparmio vero, frutto dell’alta qualità e della durata, grazie a metodiche cliniche e tecnologiche avanzate. Se a ciò si aggiungono altre iniziative di natura economica quali, ad esempio, tariffe agevolate per specifiche fasce sociali e facilitazioni di pagamento, possiamo ben affermare che il costo delle cure odontoiatriche stia progressivamente diminuendo. á 8 dicembre 2011 á informazione promozionale Al cinema PROROMPENTE LIGABUE IN 3D a cura di Mario Rosa Q “CAMPOVOLO 2.0” È IL DOCUFILM IN CUI RIVIVE IL CLIMA DELLO STORICO CONCERTO DEL LUGLIO DI QUEST’ANNO DAVANTI A OLTRE 120.000 PERSONE n CAMBIO VITA (Usa, 2011); commedia; regia di David Dobkin; con Ryan Reynolds, Jason Bateman, Olivia Wilde, Leslie Mann, Alan Arkin, Mircea Monroe, Dax Griffin, TJ Hassan, Sydney Rouviere e Ed Ackerman. Jason Bateman (“Come ammazzare il capo... e vivere felici” e “Due cuori e una provetta”) veste i panni di un uomo sposato che si scambia con il suo migliore amico per fare il filo a una sua collega di lavoro. 56 á 8 dicembre 2011 ello di Campovolo di Reggio Emilia, il 16 luglio, con oltre 120 mila spettatori e tre giorni memorabili, è un concerto già storico che ora diventa una spettacolare esperienza live al cinema. Il primo film-concerto realizzato in Italia in 3D, “Ligabue-Campovolo 2.0”, programmato nelle sale già dal 7 dicembre, grazie all’innovativa tecnica usata per le riprese e alla potenza dell’audio (mixato negli studi di George Lucas in California), proietta all’interno della trascinante esperienza di quel memorabile evento, portandoci sul palco di fianco a Luciano e in contemporanea in mezzo al suo pubblico, per dare così a tutti la possibilità di essere spettatori reali di quell’epica esibizione. Attraverso il docufilm, per la regia di Marco Salom, che si snoda durante tutta la pellicola si compone un ritratto inedito di Luciano Ligabue che, nei luoghi in cui vive, racconta se stesso, i suoi amici di sempre e la storia di un profondo legame con un manager “ora e allora” al suo fianco. Tra esecuzioni live e storie di vita, tra l’emozione dei musicisti prima di salire sul palco e quella dei fan accampati da giorni in attesa, nel film si aprono anche le porte su alcuni retroscena tra i più nascosti di un evento così immenso, difficoltà e imprevisti da affrontare prima di uno spettacolo complesso raccontato anche con momenti divertenti che sfiorano i toni della commedia. Lo stesso Ligabue ha dichiarato: «Ho sempre detto che l’esperienza di un concerto la si vive, non la si racconta. La tecnologia in 3D, però, è la cosa che più si avvicina a farla rivivere». L’artista, dopo aver visto il premontaggio del concerto, ha scritto sul suo blog: «Avrei voluto che voi tutti foste lì per ricordare (o per assistere se non c’eravate) con i vostri occhi e le vostre orecchie. Avevo ben nitide nella mia memoria voi e il cataclisma di emozioni provate, ma rivedere tutto e soprattutto rivedere voi ha avuto un effetto di nuovo sconvolgente». n MOSSE VINCENTI (Usa, 2011); commedia; regia di Thomas McCarthy; con Amy Ryan, Paul Giamatti, Bobby Cannavale, Jeffrey Tambor e Burt Young. Un avvocato con problemi economici per arrotondare lo stipendio fa l’allenatore di wrestling per i ragazzi di un liceo. A complicare ancora di più le cose, ci si mettono un anziano cliente, di cui diventa il tutore, e il nipote del cliente che, scappato di casa, si rifugia dal nonno. n THE ARTIST (Francia, 2011); drammatico; regia di Michel Hazanavicius; con John Goodman, Missi Pyle, Penelope Ann Miller e James Cromwell. 1927: durante la transizione dal muto al sonoro, a Hollywood George Valentin è una star che vede avviarsi il suo declino con l’avvento di questa novità. Peppy Miller, invece, da semplice comparsa diventa un’attrice famosa. Nasce un amore, reso difficile dai loro opposti percorsi. QUINTO “CUNEO FILM FESTIVAL” Giuliano Belfiori Dal 14 al 18 dicembre il cinema fa capolino in Granda, con la presenza di ospiti illustri e la proiezione di corti e lungometraggi T aglia il traguardo delle cinque edizioni il CffCuneo film festival. La rassegna cinematografica proposta nel capoluogo celebrerà la cultura italiana vista attraverso la pellicola; storia, personaggi, territori e tradizioni della penisola saranno proposti attraverso proiezioni e cineforum con ospiti i Vip del mondo dello spettacolo. Va evidenziato il concorso per i cortometraggi che presta uno spazio non solo al vincitore, ma a tutti i partecipanti. Secondo la programmazione saranno proiettati tutti i lavori, con accesso gratuito nelle sale, vetrine per gli stessi produttori e possibilità di conoscere un mondo ricco di cultura. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 14 dicembre al cinema “Monviso”, con la premiazione del miglior corto in concorso e l’omaggio a Vittorio Gassman, con la proiezione, e la successiva discussione, del film-doc “Vittorio racconta Gassman” presentato dallo stesso regista dell’opera, Giancarlo Scarchilli. Giovedì 15 sarà protagonista il regista Luca Miniero, il quale tra l’altro ha firmato il campione d’incas- 58 si “Benvenuti al sud”, che presenterà il film “Incantesimo napoletano”, a cui seguirà la proiezione della pellicola. Venerdì 16, alle 21, i riflettori si Sopra, a sinistra, accenderanno su Paolo Villaggio si riconosce il registra che presenterà il film da lui interLuca Miniero che ha pretato “Il segreto del bosco vecgià all’attivo alcuni film chio” tratto dall’omonimo raccondi grande successo; to giovanile di Dino Buzzati, dia destra, Paolo Villaggio, retto da Ermanno Olmi nel 1993. un pezzo pregiato del cinema italiano L’attore che ha dato le fattezze a Fantozzi sarà al centro anche dell’appuntamento di sabato 17 alle 9, nello spazio incontri della fondazione “Crc”, quando incontrerà gli studenti di Cuneo e le associazioni di cinefili, mentre dalle 14,30 alle 20 saranno proietta“Vittorio racconta Gassman” ti i corti selezionati. si avvale di una quarantina In chiusura, domenica 18, di personaggi del mondo dello alle 21, “Un film nel piatspettacolo chiamati a inedite to” al ristorante “Les gourtestimonianze-tributo, fra i quali: mands”, serata gastronoSergio Castellitto, Dino De mica in cui lo chef presenteLaurentiis, Mario Monicelli, Ornella Muti e Carlo rà i piatti del cinema italiano, Verdone. con proiezione delle scene ispiratrici delle portate. á 8 dicembre 2011 á il rendez-vous ideale per i cinefili della Granda LA TRAGEDIA DELLE FOIBE RIEVOCATA DA ZECCHI L’opinionista e saggista premiato da “Acqui storia” per il libro in cui, partendo da personaggi di fantasia, riaccende i riflettori sull’esodo dimenticato degli italiani da Istria, Dalmazia e Fiume Patrizia Deabate A sinistra: Stefano Zecchi a colloquio con la nostra valida collaboratrice Patrizia Deabate dopo la premiazione che l’ha chiamato alla ribalta ad Acqui Terme (nell’immagine a destra) assieme agli altri vincitori dell’edizione numero 44 della manifestazione dedicata alla storia, analizzata sotto diversi punti di vista e con diversi stili e impostazioni 60 I l quarantaquattresimo premio “Acqui storia” si è confermato un evento di grande interesse. Sul palco del teatro “Ariston” di Acqui Terme, con la conduzione di Alessandro Cecchi Paone, si è svolta la premiazione di personalità d’eccezione nel campo della cultura e dello spettacolo: per la sezione storico-scientifica il premio è andato a Roberto De Mattei, docente di storia della Chiesa e del cristianesimo all’Università europea di Roma con il volume “Il Concilio Vaticano II-Una storia mai scritta” (Lindau). “In silenzio gioite e soffrite-Storia dei servizi segreti italiani dal Risorgimento alla guerra fredda” (Il saggiatore) di Andrea Vento, storico e giornalista, si è aggiudicato il premio nella sezione storico-divulgativa. Il riconoscimento speciale “Testimone del tempo 2011” è stato conferito a Marcello Veneziani, Brunello Cucinelli, Ida Magli ed Ezio Greggio, i quali hanno ricevuto la riproduzione in bronzo della “Bollente”. All’ideatore e conduttore del programma di Raidue “Voyager-Ai confini della conoscenza”, Roberto Giacobbo, è andato il premio “La storia in tv”, mentre la medaglia presidenziale, conferita dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stata assegnata all’onorevole Antonio Martino. Vincitore della sezione romanzo storico è stato Stefano Zecchi, noto opinionista del programma “Porta a porta” di Bruno Vespa, nonché saggista, editorialista, docente di estetica all’Università degli studi di Milano, il cui romanzo, “Quando ci batteva forte il cuore” (Mondadori), ricostruisce la tragedia delle foibe, nonché l’esodo degli italiani da Istria, Dalmazia e Fiume dopo il secondo conflitto mondiale. Ambientata a Pola negli anni a cavallo tra la fine della guerra e la cessione alla Jugoslavia, la trama ha per protagonista un bambino la cui madre è un’attivista della lotta di liberazione. Il padre, in apparenza una figura opaca e di secondo piano, non bene conosciuto perché partito per la guerra quando il bimbo era appena nato, si rivelerà invece determinato, coraggioso e amorevole, portando il figlio in salvo attraverso un Paese martoriato, tra mille pericoli e stenti. Nel libro la storia si intreccia con la vicenda intima di un rapporto tra padre e figlio che nasce e si rinsalda in situazioni estreme. á 8 dicembre 2011 á il ricordo nascosto (per interessi “di bottega”) L’incontro tra i vincitori di “Acqui storia” e gli studenti delle scuole superiori della città, avvenuto presso il grand hotel “Nuove terme”, è stato una proficua occasione di approfondimento degli argomenti alla ribalta, cui non è mancata l’introduzione dello storico Mario Bernardi Guardi che ha esortato i ragazzi a cercare sempre la verità, con l’aiuto degli insegnanti o anche contro la loro volontà, se necessario. Abbiamo incontrato Stefano Zecchi nella cornice “belle époque” del “Caffè delle terme”, presentatoci dall’assessore alla cultura, Carlo Sburlati, padrone di casa e anima del premio “Acqui storia”. Perché questo romanzo? «Ho voluto portare una testimonianza forte in riferimento a un dramma troppo a lungo taciuto. E ho inteso mettere in rilievo la figura del padre, in un’epoca in cui i padri vengono troppo spesso “rottamati”». È una storia ispirata alle vicende della sua famiglia? «No, però tratta di cose che ho visto con i miei occhi. Io sono di Venezia e l’ultima parte del romanzo è ambientata proprio lì: tra i miei ricordi d’infanzia rivedo ancora gli esuli delle terre cedute alla Jugoslavia affollare le calli della Serenissima, che è quasi una città di confine. La mia famiglia ospitò un profugo, ma lui non aveva figli con sé. Il bambino ero io, che rimanevo sbigottito di mulgata la legge numero 92 istitutiva del Giorno della memoria? «Perché si trattava di una guerra perduta: l’Italia doveva risarcire le potenze vincitrici e non aveva voce in capitolo per farsi sentire. Ci sono stati condizionamenti politici. Togliatti del Pci non aveva interesse a puntare il dito contro il regime comunista di Tito in Jugoslavia, le cui malefatte avrebbero gettato discredito fronte a quell’esodo». Perché ha scelto un bambino come protagonista? «Per porre l’accento sulla vicenda umana, per avere il punto di vista dell’innocenza, non quello del coinvolgimento ideologico e politico. Uno sguardo aperto al dramma di italiani come noi che hanno dovuto lasciare i luoghi in cui erano nati e cresciuti e tutti i loro beni, per poter continuare a essere italiani». Il libro reca la dedica: «A Federico per ricordare. La vera grande infedeltà è dimenticare». Chi è Federico? «È mio figlio: io ho un bambino di 7 anni, che adesso è qua... in giro con la madre. Lui mi è stato di grande aiuto, infatti il protagonista ha più o meno la sua età e io ho usato il suo linguaggio: le domande che Federico fa a me sono le stesse che il protagonista del romanzo fa al padre». Perché la tragedia delle foibe e dell’esodo è stata occultata fino al 2004, anno in cui è stata pro- sul suo partito». In un passo del suo libro un personaggio dice che a De Gasperi non importava di cedere l’Istria perché interessato a salvare la propria regione, l’Alto Adige... «Purtroppo ci sono stati opportunismi diplomatici che hanno eretto un muro di silenzio, cosicché la tragedia delle foibe è stata rimossa dagli storici e dai libri di testo delle scuole. Occorre riportarla alla luce e farla conoscere alle nuove generazioni». Ha un messaggio per i discendenti degli esuli? «Sì: non dimenticare, coltivare e custodire le proprie memorie ed essere fedeli alla propria identità». GIANNI FARINETTI SOTTO LA ZIZZOLA A Bra al centro polifunzionale “Arpino”, introdotto da Flavio Russo e Fabio Bailo, Gianni Farinetti ha presentato l’ultima fatica letteraria, “La verità del serpente” (Marsilio editore). Farinetti, nato a Bra nel 1953, ma da anni residente a Torino, conclusi il Liceo artistico e la facoltà di architettura, lavora in una grande agenzia pubblicitaria, dove svolge il lavoro di copywriter imparando «la sintesi e l’arte di buttare via ciò che non serve». Si è poi occupato per anni di regia e sceneggiatura, realizzando alcuni documentari e cortometraggi. Queste esperienze sono sfociate nella narrativa, dove ha esordito nel 1996 con “Un delitto fatto in casa” (Marsilio) che vinse il “Grinzane Cavour-Autore esordiente”, il “Premier roman” di Chambéry e il “Città di Penne”. Seguì “L’isola che brucia” (Marsilio, 1997), vincitore nel 1998 del “Selezione Bancarella”. Via via la sua produzione si è arricchita di altri titoli tra cui “Il segreto tra di noi” (Mondadori, 2008) e “Regina di cuori” (Marsilio, 2011), libretto storico che ripercorre la vita di Rosa Vercellana, amante e sposa morganatica di Vittorio Emanuele II. A Bra, a fianco del presidente del Consiglio comunale, Fabio Bailo, Farinetti ha parlato de “La verità del serpente” prendendo per mano i lettori e portandoli nella trama di un giallo a molte voci, soprattutto femminili, nel quale s’intreccia, a rancori sopiti e inespressi rimpianti, una devastante passione d’amore ambientata a Venezia. IL PROF. SOBRERO TORNA IN LIBRERIA Elena Bottini 62 ‰ “L’artigiana” di Alba ha appena stampato la seconda edizione, arricchita di una ventina di pagine, di “A tempo perso” di Francesco Sobrero, nativo di Rodello, paese che resta in cima ai suoi pensieri malgrado la residenza albese. Nell’introduzione Ettore Paganelli, che prima lasciò all’autore la poltrona di sindaco di Alba e poi ne “ereditò” il seggio parlamentare, spiega che il libro è «una miscellanea, nel senso più alto e nobile del termine» tra poesie in piemontese e á 8 dicembre 2011 á letture davvero consigliabili racconti scritti in italiano. “IDEA” ospita molto volentieri uno dei testi autobiografici inediti inseriti dal professor Sobrero nella nuova edizione dell’agile volumetto. E ravamo ai primi del mese di dicembre del 1942; avevo diciassette anni e frequentavo la seconda Liceo presso l’istituto salesiano “Valsalice”, in viale Enrico Thovez 37, a Torino. Già da una ventina di notti conse- Francesco Sobrero (foto sotto, a destra) è stato sindaco della città di Alba dal 1970 al 1972, quando venne eletto deputato, poi confermato sino al 1983. La prima edizione di “A tempo perso” risale al 2009. Il libro propone poesie in piemontese con traduzione italiana e scritti vari. L’edizione appena stampata da “L’artigiana” di Alba è stata arricchita di circa 20 pagine cutive avevamo dovuto passare qualche ora nel rifugio antiaereo, all’urlo delle sirene che annunciavano l’approssimarsi degli aerei alleati (angloamericani) diretti, ma non si sa mai, verso Genova. In realtà nessuno si faceva l’illusione che Torino potesse essere risparmiata; troppe industrie anche produttrici di strumenti bellici e molte caserme vi erano insediate. Difatti il nostro turno non tardò ad arrivare; più che dalle sirene l’arrivo delle cosiddette “fortezze volanti” fu annunciato dagli spari di una postazione antiaerea situata a ridosso dell’Istituto, nella speranza che servissero a tenerle lontane. Il nostro rifugio era il refettorio, protetto da un muro di sacchi pieni di sabbia; da un finestrino tipo “bocca di lupo” vedevamo salire in cielo le pallottole traccianti, perfettamente inutili, se non addirittura dannose. La prima incursione non provocò gravi danni; fu sicuramente una prova e anche un monito che non fu raccolto, né lo poteva a quel punto. La notte successiva le esplosioni si avvicinarono e crebbero di potenza; alcune fecero tremare l’intero edificio. Il direttore del collegio, don Evaristo Marcovaldi, già cappellano militare nella prima guerra mondiale, cercava di farci coraggio; ci spiegò che non dovevamo preoccuparci degli scoppi anche se forti e vicini; diceva: «Se udite uno scoppio, non è per voi». Teneva in mano una corona del rosario che gli pendeva un buon paio di spanne lungo la tonaca; ci fu un’esplosione tremenda; la luce si spense; sentivamo uno strano rumore, come di pietre che rotolavano; tornò la luce; la corona del direttore gli si era attorcigliata alle mani; il suo volto si era fatto terreo: qualche centinaio di giovani erano affidati alle sue cure. Una responsabilità enorme. Comunque il gran botto l’avevamo sentito tutti e tutti eravamo salvi. L’allarme durò fin oltre la mezzanotte. Il Direttore dopo una breve consultazione con i suoi collaboratori ci lasciò liberi di tornare a casa; chi restava lo faceva a suo rischio e pericolo; ma qual era il rischio maggiore? Io non attesi neanche che si facesse giorno; riempii la valigia, uscii insalutato ospite e mi avviai verso la stazione, lungo la disce- sa che porta al ponte sul Po. All’altezza del Monte dei Cappuccini feci una breve deviazione ed ebbi la visione terrificante di una città in preda alle fiamme nei suoi punti nevralgici e a piccoli ma numerosi focolai provocati dagli spezzoni incendiari. Al centro della città potei vedere un grande globo di fuoco sovrastato da una nuvola di fumo denso e scuro il cui odore acre giungeva fino alle mie narici. Era piazza San Carlo che bruciava. Ripresi il cammino verso Porta Nuova. Credo che fossi il solo, alle 2 (circa) del mattino, a camminare lungo via Vittorio Emanuele II nel buio pesto, incurante di inciampare in qualche oggetto esplosivo. Sicuramente qualche santo mi guidò tenendomi per mano (don Bosco?). Non ci credete? Non fa niente; ci credo io. Giunsi alla stazione ed era deserta, gelida e senza nessun segno di vita. Salii sul treno per Alba e continuai a trovarmi solo, senza neanche la possibilità di scambiare qualche parola. Pestavo i piedi sul pavimento, mi stropicciavo le mani e le orecchie prossime al congelamento. Finalmente il treno si mosse e io tirai un sospiro di sollievo; lasciavo dietro di me Torino ancora in fiamme. Il viaggio durò qualche ora, causa le frequenti e prolungate soste SI PRESENTA “VIAGGIO AL FRONTE” Giovedì 15, alle 18, appuntamento a “Casa Delfino” per il libro di Maria Luisa De Caroli Giovedì 15 dicembre, alle 18, la fondazione “Casa Delfino” in corso Nizza 2, a Cuneo, ospiterà la presentazione del libro “Viaggio al fronte” di Maria Luisa De Caroli. Presenteranno il volume lo storico Giuseppe Griseri e il pittore, regista, scrittore, coreografo e performer Luc-François Granier. Interverranno Antonio Sartoris, presidente della fondazione “Casa Delfino”, e Marcello Cavallo, capodelegazione Fai (Fondo ambiente italiano) di Cuneo, gruppo a cui l’autrice del libro aderisce. CAPRARICA A MANGO E A BRA Antonio Caprarica (foto), corrispondente Rai da Londra ed ex direttore di Radiouno Rai e del Giornale radio Rai, sarà protagonista di un doppio appuntamento tra Langhe e Roero, per presentare il suo libro “La classe non è acqua”. Venerdì 9 l’incontro avrà luogo alle 17 presso il castello di Mango, per un evento organizzato dall’Ente fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, mentre sabato 10 dicembre la presentazione avverrà a Bra, alle 18, a palazzo “Mathis”. In un incontro a ingresso libero, organizzato in collaborazione tra l’Amministrazione comunale della città della Zizzola e l’Ente turismo territoriale “Alba, Bra, Langhe e Roero”, il noto giornalista dialogherà con il sindaco, Bruna Sibille, e l’assessore comunale alla cultura, Biagio Conterno, nell’ambito di un appuntamento moderato da Luciano Scarzello. Il suo ultimo saggio, “La classe non è acqua” (Sperling & Kupfer editori, 2011), traccia un ritratto semiserio dell’aristocrazia terriera inglese, presa da un’incontenibile passione per i cavalli e per i cani, con una vena di follia nei cromosomi, un patrimonio familiare che include diverse migliaia di ettari di terra e alcuni manieri, nonché un corso di studi a Eton. alle stazioni e anche in aperta campagna. Giunse infine a scaricarmi ad Alba che erano le 8 di mattina. Era sabato e c’era il mercato; di gente ce n’era molta e mi pareva più interessata a quel che era successo nella notte a Torino che non ai propri affari. Tenevano banco quelli provenienti dalle colline attorno che avevano, sia pure da grande distanza, assistito allo spettacolo delle esplosioni le cui scintille salivano in cielo come fuochi d’artificio, e distruggevano la città. Incontrai un mio conoscente che mi disse di avere visto mio babbo. Lo rintracciai: in breve fummo circondati da un discreto numero di persone curiose di sapere da un testimone diretto com’erano veramente andate le cose. Fu il mio primo comizio, che suscitò forte emozione, specialmente fra le donne. Gli uomini si limitarono a mandare qualche maledizione a chi ben sapete o immaginate. Tutti però avevano almeno una lacrima per la grande Torino e le sue macerie ancora fumanti. Un estratto inedito di “A tempo perso” in cui il futuro sindaco di Alba e deputato ricorda la Torino bombardata del 1942 che diede spunto al suo... primo comizio 8 dicembre 2011 Ü 63 SALUZZO & MUSICA È UN BINOMIO SEMPRE PIÙ FORTE Paola Gallo Ivano Scavino (a sinistra) e Leslie Howards. Il secondo è un pianista australiano ed è stato protagonista del concerto dedicato a Franz List nella chiesa della Croce nera che ha tenuto a battesimo l’associazione “Steinway society” di Piemonte e Valle d’Aosta. A presiederla è il maestro Scavino, organista e direttore d’orchestra formato alla scuola di Boris de Vinogradow presso l’Università di Parigi, direttore musicale dell’Accademia filarmonica e della Scuola di musica di Saluzzo 64 Costituita la “Steinway society” di Piemonte e Val d’Aosta, con sede nella città del Marchesato C on il concerto dedicato a Franz Liszt del pianista australiano Leslie Howard è stata inaugurata, nella chiesa della Croce nera di Saluzzo, l’associazione “Steinway society” di Piemonte e Valle d’Aosta. La statunitense “Steinway musical instruments”, attraverso le sue controllate operative, è leader mondiale nella progettazione, nella produzione e nella commercializzazione di strumenti di alta qualità. La società ha una delle collezioni più preziose di marche nel settore musicale. Attraverso la rete globale di rivenditori, i prodotti “Steinway musical instruments” sono venduti a musicisti professionisti, dilettanti e studenti, così come orchestre e istituzioni educa- á 8 dicembre 2011 á il territorio e la cultura tive. L’azienda conta un organico di oltre 1.700 persone e gestisce undici impianti di produzione negli Usa e in Europa. La sede sarà il seicentesco monastero dell’Annunziata, che già ospita la fondazione “Scuola di alto perfezionamento musicale” e l’Istituto per i beni musicali in Piemonte: «Il desiderio di arricchire la città di Saluzzo e il territorio piemontese con la presenza di una “Steinway society», affermano gli ideatori della nuova iniziativa musicale, «scaturisce dal bisogno, manifestato da un gruppo di operatori nel settore musicale, di creare una nuova dimensione artistica ed educativa che, all’insegna di un grande marchio, sinonimo indi- “MONVISO 150 FRA CARTA E TELA” A Saluzzo, fino a lunedì 26 dicembre, l’antico palazzo comunale (salita al castello) ospita nelle sala al piano terreno e secondo piano la mostra “Monviso 150 tra carta e tela”. Sono esposti quadri, stampe, incisioni e pubblicazioni che sono un omaggio al Monviso, alla cultura alpina del nostro territorio e ai profondi significati da esso rappresentati. Le opere provengono esclusivamente da collezioni private e sono per la gran parte sconosciute al pubblico. L’iniziativa è dalla Cassa di risparmio di Saluzzo, in occasione della celebrazione dei 110 anni dalla fondazione dell’istituto di credito. Orari di apertura: sabato e domenica, 10,30-12,30 e 14,30-18,30 (apertura oggi, 8 dicembre, e nei pomeriggi del 9 e del 16 dicembre). scusso di qualità e prestigio, intervenga con le principali istituzioni musicali del territorio nella promozione dell’eccellenza in musica, nella condivisione dell’esperienza musicale, nella promozione e nel sostegno del talento musicale. La sede in una delle più sugge- di enti pubblici e privati, si articolestive città del Piemonte, la possibi- ranno, in linea con le altre “Steinlità di accedere a uno dei più way society” nel mondo e in partiimportanti istituti di ricerca musi- colare con la “Steinway society”cologica del Paese, la ricchezza e la Area interregionale del Garda, atpoliedricità delle manifestazioni traverso una serie di proposte, turistiche, culturali e sociali offerte quali rassegne concertistiche con il dalla città lungo tutto l’arco del- pianoforte fulcro dell’attività artil’anno, fanno di Saluzzo il luogo stica (in sinergia con la consolidata ideale in cui cercare e sviluppare la esperienza della rassegna pianistipropria dimensione musicale al ca “Autunno musicale”, organizservizio di una vivace comunità». zata dall’Accademia filarmonica di In Europa è presente una sola altra Saluzzo); incontri di carattere sede della “Steinway society”, a musicologico al fine di divulgare la Verona. consapevolezza dell’arte musicale Presidente della Sezione Piemon- e sviluppare il senso critico, in parte e Valle d’Aosta è il maestro ticolar modo tra i più giovani (in Ivano Scavino, organista e diretto- collaborazione con l’Istituto per i re d’orchestra formato alla scuola beni musicali in Piemonte e con la di Boris de Vinogradow presso guida del professor Alberto Basso, l’Università di Parigi, direttore fondatore e direttore dell’Istituto); musicale dell’Accademia filarmo- una struttura didattica ad alto pronica e della Scuola di musica di Sa- filo, finalizzata dapprima all’avviluzzo. Direttore artistico è il mae- cinamento e, in seguito, al perfestro Andrea Vigna Taglianti, piani- zionamento dei futuri talenti piasta con un’intensa attività concer- nistici che il territorio di competistica in Italia e all’estero; segreta- tenza della “Steinway society” ria Gessica Monticone Piatino, possa accogliere e valorizzare (in impegnata nella famosa azienda di concorso con la fondazione “Scuofamiglia di strumenti musicali; la di alto perfezionamento musicaconsigliere il maestro Danilo Ri- le”); un corso permanente sulla conaudo, presidente della fondazio- noscenza del pianoforte dal punto ne “Scuola di alto perfezionamen- di vista tecnico-storico mirato alla to musicale”. formazione di personale altamenLa settimana di eventi concertisti- te qualificato nell’assistenza (in ci, master class e incontri pubblici collaborazione con la Fondazione dedicati a Franz Liszt nei duecento e con la “Piatino pianoforti”, leaanni dalla nascita ha inaugurato der in Piemonte fin l’intensa attività della neodal 1910). Prima nata associazione cultuespressione europea rale saluzzese. Le della prestigiosa casa di principali attività, in pianoforti, la “Steinway society” è collaborazione con un’associazione culturale no profit le più rappresentache persegue finalità artistiche e didattiche, divenendo un autorevole tive istituzioni mupunto di riferimento nell’ambito sicali del territorio, della grande musica, con l’azienda torinese non solo classica. “Piatino pianoforti” e con il sostegno economico DOMENICA LE OLIMPIADI CIRCENSI A SAVIGLIANO Nel palazzetto dello sport, dalle ore 15 alle ore 19, si esibiranno più di mille giovanissimi nell’ambito di un eccezionale “Natale al circo” L’associazione “Fuma che ’nduma” Asd e il Comune di Savigliano organizzano per domenica 11 dicembre il “Natale al circo”. L’appuntamento è fissato dalle 15 alle 19 presso il palazzetto dello sport saviglianese, in via Giovanni Giolitti. Gli organizzatori spiegano: «È una giornata che riunisce tutti gli allievi delle scuole di circo attive nella provincia Granda, e cioè Cuneo, Marene, Savigliano, Saluzzo, Fossano e Bra. Ma arriveranno anche i ragazzi delle altre scuole della regione, cioè Torino, Orbassano, Pinerolo e Arona, e addirittura di fuori Piemonte, come Savona e Genova. Aspettiamo un migliaio i giovanissimi giocolieri, acrobati, equilibristi che si esibiranno, interscambieranno le loro competenze e si sfideranno nelle “Olimpiadi circensi”». L’associazione “Fuma che ’nduma” ha sede a Savigliano, in via Saluzzo 78, e opera in tutta la provincia Granda lavorando con i bambini, ai quali insegna le tecniche circensi con il progetto “Bimbocirco”. Il sodalizio ha ideato anche la manifestazione “Disabile per un giorno”, in cui le persone con problemi di handicap mostrano al pubblico le proprie capacità artistiche. Inoltre i suoi componenti animano le piazze e le strade durante le feste e producono e organizzano spettacoli teatrali e serate di lettura. Lorenzo Vallese La rassegna zootecnica del bestiame piemontese da macello è il nucleo intorno al quale si svolge l’antica Fiera di Santa Lucia di Ceva. Ma la vivace cittadina propone eventi per tutto dicembre, come il concerto dell’“Academia Montis Regalis” di domenica CEVA PROPONE L’OTTIMA CARNE PIEMONTESE IL 14 DICEMBRE, NELL’AMBITO DELLA I l dicembre cebano “Aspettando il Natale” è di quelli capaci di attrarre migliaia di persone. Va da sé che il primo punto di forza sia costituito dall’apertura dei negozi tutti i giorni, per favorire la scelta dei regali. Ma la lista degli eventi in programma è davvero degna di nota. Domenica 4 dicembre in piazza Vittorio Emanuele II è stata inaugurata la “casa di Babbo Natale” dedicata ai bambini, con albero delle sorprese, raccolta delle lettere a Babbo Natale, cantastorie e distribuzione di dolci natalizi. Oggi, giovedì 8, festa dell’Immacolata, è prevista l’animazione con gli artisti di strada che torneranno a Ceva domenica 11, accompagnati dagli zampognari. Sempre domenica prossima, alle 66 21, al teatro “Marenco” si terrà il concerto di fine anno dell’orchestra dell’“Academia Montis Regalis” di Mondovì (foto a destra), dedicato a tutte le associazioni locali. Mercoledì 14 sarà il giorno dell’antica Fiera-mercato di Santa Lucia su cui torneremo fra poco. Domenica 18, alle 14, scatterà la “Corri con Babbo Natale”, camminata non competitiva nel centro storico di Ceva. Mercoledì 21, dalle 8 alle 18, tornerà il “Mercato di Natale”. Giovedì 22, alle 21, al teatro “Marenco”, la banda musicale “Adriano-Bersone-Masenti” si esibirà in concerto e tornerà protagonista nel pomeriggio di sabato 24 per porgere gli auguri in musica a tutti. Ma torniamo al 14 dicembre, giorno in cui si terrà l’evento clou. á 8 dicembre 2011 á in attesa delle festività L’annuale rassegna zootecnica del bestiame piemontese da macello è la parte economicamente più importante dell’antica Fiera di Santa Lucia (la cui istituzione risale al XV secolo) dedicata alla razza bovina piemontese, manifestazione che da decenni rappresenta un valido strumento per far conoscere ai SERRALUNGA PROTAGONISTA SU RAIUNO Dopo l’importante risultato della riapertura del castello, ottenuto grazie all’accordo con la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte e la Regione, Serralunga d’Alba sarà di nuovo protagonista di un rilevante evento mediatico. Grazie all’attività dell’associazione “Amici di Serralunga” e alle sinergie sviluppate con il Comune, l’ente turismo “Alba, Bra, Langhe e Roero” e l’Associazione commercianti albesi, una parte della trasmissione di Raiuno “Linea verde orizzonti” sarà dedicata al vivace paese langarolo. L’appuntamento per i telespettatori è fissato alle 10 di domenica prossima, 11 dicembre. consumatori la qualità della carne prodotta nel cebano. Ceva diventa la capitale della carne bovina di qualità, per cedere lo scettro il giorno dopo a Carrù, complice il bue grasso. La rassegna zootecnica da sempre colloca il “prodotto carne” della zona cebana in un ruolo di primo piano, alla luce della garanzia di genuinità da essa offerta. tela, enoteche regionali e botteghe del vino, cooperative agricole e relativi consorzi, imprese agricole singole o associate. I visitatori registrati durante l’edizione 2010, in arrivo, oltre che da tutto il Piemonte, da Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Toscana, furono più di 5.000. È proprio un buon viatico! FIERA DI SANTA LUCIA La fiera è suddivisa in tre parti principali: il gran mercato, la mostra zootecnica con il mercato-concorso e l’ampia area dedicata alle macchine e agli attrezzi agricoli e all’innovazione tecnologica. Partecipano come espositori-venditori le maggiori associazioni di produttori agricoli, consorzi di tu- Rita Balistreri GIORGIO CONTE RITORNA CON UN CD E UN LIBRO “C.Q.F.P.” presenta dodici brani inediti e uno scritto dal fratello Paolo. Il romanzo è frutto dei ricordi infantili in campagna SPLENDIDA CARRIERA Giorgio Conte, avvocato e cantautore, nasce ad Asti nel 1941. Grazie alle influenze familiari, si appassiona presto al jazz e alla musica francese. Con il fratello Paolo si esibisce in quartetti e quintetti swing, e comincia a comporre canzoni per grandi interpreti: da Celentano a Mina, da Ornella Vanoni a Wilson Pickett, da Milva a Patty Pravo. Nel 1993 lascia la carriera forense per dedicarsi soltanto a quella artistica, come interprete e cantautore. Oltre che in Italia, si è esibito con grande successo in Germania, Austria, Francia, Belgio Olanda, Spagna e Canada. A otto anni dall’ultimo album, “Il Contestorie” (2003), Giorgio Conte realizza il capolavoro musicale “C.Q.F.P.” (“Come Quando Fuori Piove”, 14,90 euro) e, quasi in contemporanea, fa uscire il romanzo “Un trattore arancio” (Cairo editore, 10 euro). A 70 anni compiuti proprio nel 2011, il cantautore astigiano continua a sorprendere per l’entusiasmo e l’inesauribile ricerca dei sentimenti alla base dei suoi lavori, musicali o letterari. Una vena ironica e sarcastica, talvolta disillusa e venata da una tangibile malinconia, pervade il nuovo cd: una raccolta di tredici brani di cui dodici inediti e l’ultimo, “Monticone”, scritto dal fratello maggiore Paolo. 68 Che cd è “C.Q.F.P.”? «Un cd che mi rappresenta completamente, che ho fatto a mia immagine e somiglianza e che ha un colore preciso, non evasivo come a volte capita. Direi una tinta arancio come il vecchio trattore che dà il titolo al romanzo. A differenza degli altri dischi, non è stato realizzato in uno studio di registrazione, ma è nato tutto nella casa di campagna a Viatosto dove vivo con la famiglia. Il che mi ha dato un’emozione particolare perché è stato partorito come si usava fare una volta: con la levatrice, l’acqua calda e gli asciugamani, in tutta serenità senza problemi di orari, di costi e di nervosismi. Insomma me lo sono coccolato sino in fondo e lui ha fatto altrettanto con me». Quanto è durato questo emozionante “parto”? «Un annetto, forse anche meno. Le dodici canzoni mi sono arrivate quasi di getto: una raccolta generosa e inaspettata un po’ come quando “scoppiano” tutti insieme, maturi, i pomodori e non sai più come fermarli. Grazie poi alla collaborazione con il bravissimo Walter Porro, poliedrico musicista che ha suonato piano, fisarmonica e strumenti vari, sono riuscito subito a capire che tipo di disco volevo. Ho usato le mie chitarre, ci ho messo il suono dei vecchi piatti della mia batteria da bambino, i richiami degli uccelli e del cinghiale in amore e, ancora, il rumore della pietra che mola la falce e molte altre suggestioni particolari, escluden- á 8 dicembre 2011 á una delle glorie di Asti, amato in tutta Italia e non solo do qualsiasi alchimia tipo sovrapposizioni o simili. Forse l’unico brano che musicalmente si differenzia dagli altri è il primo, “C.Q.F.P.”, quello che dà il titolo all’album in cui, con Porro, abbiamo sperimentato degli strumenti elettronici per realizzare un disco, come si usa dire, più radiofonico». A proposito, come mai la scelta del titolo “C.Q.F.P.”? «“C.Q.F.P.” in realtà è un promemoria per i giocatori di carte per ricordare che i cuori valgono più dei quadri, dei fiori e delle picche, ma, essendo anche una frase di senso compiuto, mi pareva un titolo originale per dire che “come quando fuori piove” possono succedere o si possono fare tante cose che io racconto nel brano introdut- Le copertine del cd (il cui produttore esecutivo è Toni Verona di “Ala bianca group” di Modena; la foto è opera di Mara Mayer) e del romanzo in uscita per i tipi di Cairo editore. A fianco: Giorgio Conte in concerto al “Blue note” di Milano, immortalato da Corrado Ferri. Il 16 dicembre il libro sarà presentato da Giorgio Faletti ad Asti tivo del disco». Quanto c’è di autobiografico nei dodici inediti? «Tanto, perché sono io che mi racconto a cuore aperto e anche laddove canto certe situazioni non necessariamente autobiografiche appare evidente che potrei essere il protagonista di quelle storie. “Gli innamorati della marina”, ad esempio, l’ho scritto pensando forse a qualche amore balneare, poi sfumato nel tempo. In “Scaricabarile” parlo di mio nonno, anche se non lo cito, che riposa con il suo cane all’ombra dei “pumin d’amour”, una pianta meravigliosa a cui era attaccata un’altalena e che aveva quei fruttini deliziosi di cui ancora oggi, se chiudo gli occhi, sento il profumo». La scelta di inserire nell’album un brano scritto dal suo celebre fratello è la dimostrazione che fra voi non c’è rivalità come certa stampa spesso insinua? «Parlando da avvocato, visti i miei trascorsi, in questi casi si direbbe che è un fatto concludente, ma non mi stupisce che sentimenti co- me l’invidia e la gelosia facciano più scalpore e notizia di quelli che rientrano nella normalità del bene e della stima fraterna, come in realtà esiste fra noi». A breve distanza dall’uscita del disco sarà presentato da un altro illustre astigiano, Giorgio Faletti, il 16 dicembre alle 21 presso la Biblioteca Astese, il suo libro “Un trattore arancio”. Una casualità o una strategia? «Assolutamente una coincidenza. Mi ero già cimentato con altre due raccolte di racconti, “Il Contestorie” (Gallo & Calzati) e “Sfogliar verze” (Excelsior 1881), ma, a differenza delle precedenti, le storie narrate in questo libro si inseriscono strutturalmente in un romanzo, con un inizio e una fine, in cui domina il vecchio trattore Orsi degli anni Trenta parcheggiato sotto la tettoia sul retro della Favorita, la casa di campagna dei miei nonni». Che cosa vuole raccontare questo trattore al lettore? «Il trattore narra tutto ciò che segretamente gli ho rivelato quando stavo, da bambino, per ore imbambolato ad ammirarlo. Nel libro ci sono tanti personaggi, ci sono gli animali, c’è tanta astigianità, ma soprattutto ci sono i miei ricordi, eventi piccoli e grandi dell’infanzia e dell’adolescenza. C’è tutto un mondo di affetti e di umanità che il mitico e possente mezzo agricolo fa salire sul suo capiente “rimorchio verde ramarro quando il tu tu tum tum si mette finalmente a rombare ritmicamente e la carovana sparisce adagio in una nuvola di polvere e poi di nebbia irreale”». Lodovico Buscatti La platea del teatro regio di Torino e alcuni dei protagonisti delle rappresentazioni che si ripeteranno dal 9 al 16 dicembre. Dall’alto a sinistra, in senso orario: il regista, Mario Martone; il maestro Gianandrea Noseda; il tenore Ian Storey (Florestano); il soprano Ricarda Merbeth (Léonore) NOSEDA RILEGGE L’OPERA DI BEETHOVEN IL “FIDELIO” IN SCENA AL REGIO “INSOLITI FESTIVAL”... IN CORSO Rassegna dedicata alla nuova danza d’autore internazionale sino a venerdì 16 dicembre A Torino fino al 16 dicembre si svolgerà “Insoliti festival-Movimenti d’innovazione della nuova danza internazionale d’autore”, rassegna organizzata dall’associazione “Artemovimento” con il supporto del Circuito teatrale del Piemonte, curata dalla coreografa Monica Sacco. Artisti, coreografi e compositori hanno fatto della propria arte un punto d’unione intessendo rapporti professionali tra compagnie di danza di differenti regioni nell’ambito del progetto Raid (Rassegna interregionale di danza). Questi alcuni degli appuntamenti: giovedì 8 dicembre, ore 18, Museo regionale di scienze naturali (via Giolitti 36), “Spettacolo per tre danzatrici e un’arpista”; ore 19,45, galleria “InArco” (piazza Vittorio 3), “La danza in un minuto”, progetto “Coorpi”; ore 20,30, caffè “Elena” (piazza Vittorio Veneto 5) “In terra sono un albero”, progetto “Giovanissimi danzatori-Artemovimento”. Nello spazio Cavallerizza manica corta (via Verdi 9), giovedì 15 dicembre, ore 20,45: “Brainstorming” (Campania) e “Mandarino viola” (Sardegna), mentre venerdì 16, sempre alle 20,45: “Always known never met” (Olanda) e “Varia a seconda del tempo” (Piemonte). Per informazioni e biglietti, “Artemovimento”: tel. 011-837451. r.b. 70 á 8 dicembre 2011 á da non perdere D opo l’insolita apertura di stagione con il corpo di ballo del teatro “Mariinskij” di San Pietroburgo, il primo titolo operistico del cartellone 2011-2012 del Teatro regio di Torino è il “Fidelio” di Beethoven con la direzione musicale di Gianandrea Noseda. Quella che è l’unica produzione melodrammatica beethoveniana è particolarmente attesa a Torino. Soprattutto dopo l’esecuzione, a settembre, in quattro concerti e sempre con Noseda sul podio, dell’integrale delle sinfonie di Beethoven. La lettura di Noseda, con l’orchestra e il coro del Regio, ha lasciato il segno nell’altrimenti monotona e scontata proposta dei capolavori sinfonici beethoveniani. Partendo da uno scrupoloso lavoro di ricerca e recupero dell’ispirazione originaria, innovatrice, ma anche rivoluzionaria, Noseda ha offerto un Beethoven “nuovo”, a tratti graffiante e sfacciatamente provocatorio, restituito all’eclatante frattura con lo stile del classicismo viennese. Partendo dall’esempio di Claudio Abbado ormai dieci anni fa, si tratta di una visione di Beethoven che lascia presagire nuovi orizzonti interpretativi. Con “Fidelio” siamo al momento culminante e finale di questa rilettura torinese. L’opera torna al Regio dopo 27 anni e in un nuovo allestimento, realizzato in coproduzione con l’Opéra royal de Wallonie, con la regia di Mario Martone, le scene di Sergio Tramonti e i costumi di Ursula Patzak. La vicenda compositiva “Fidelio”, un Singspiel che alterna numeri musicali a parti recitate, è piuttosto tormentata. Accolto con scarso successo al debutto, nel 1805, al “Theater an der Wien”, il Singspiel in tre atti, con un libretto di Joseph Sonnleithner che si rifaceva al testo “Léonore ou l’amour conjugal” di Jean-Nicolas Bouilly, fu rielaborato da Beethoven, ridotto in due atti e ripresentato, con il titolo di “Léonore”, l’anno dopo. Anche quella volta il pubblico si mostrò tiepido e nutrì ri- PER IL TEATRO TORINESE serve sul trattamento delle voci da parte di Beethoven. Nel 1814 il compositore, con la collaborazione di Georg Friedrich Treitschke che migliorò il libretto, preparò una versione definitiva del lavoro che andò in scena al “Theater am Kärntnertor” con il recuperato titolo di “Fidelio”. Nonostante le rivisitazioni, “Fidelio” è un lavoro che ancora oggi si presenta con problematicità e paradossi. Il testo “legittimista” e antigiacobino di Nicolas Bouilly, atto d’accusa contro l’esercizio di un potere non legittimato dal diritto, è spesso travisato e “Fidelio” diventa così un manifesto musicale degli ideali della Rivoluzione. L’opera stessa è frutto di influenze culturali e storiche diverse. Da una parte rientra a pieno diritto in quel genere musicale dell’“opéra à sauvetage” che nacque in Francia nell’ultimo decennio del XVIII secolo ed ebbe uno dei frutti migliori nella “Lodoiska” di Luigi Cherubini. Dall’altra, con l’esaltazione dei valori dell’amore coniugale, il “Fidelio” si riallaccia a un’autentica sensibilità illuminista. Sarà un caso che un altro melodramma illuminista, sulla fedeltà eroica di una sposa, quell’“Europa riconosciuta” con la quale si inaugurò nel 1778 la sala del Piermarini del Teatro alla Scala di Milano, sia stata scritta proprio da Antonio Salieri, uno dei maestri di Beethoven? Sia come sia, il “Fidelio”, con le sue contraddizioni, molteplicità, pregi e difetti, è uno di quei lavori che continua a interrogare ascoltatori ed esecutori. La sua stessa forma musicale, quella prettamente tedesca del Singspiel, lo rende di non semplice comprensione nel nostro Paese. Il cast vocale scelto dal Regio si fregia di voci che dovrebbero garantire la qualità dell’esecuzione: il soprano Ricarda Merbeth nel ruolo di Léonore, il tenore Ian Storey in quello di Florestano, il baritono Lucio Gallo spietato Don Pizzarro, il basso Franz Hawlata quale Rocco e, infine, il soprano Talia Or nei panni di Marzelline. Le otto recite torinesi avranno inizio venerdì 9 dicembre e si concluderanno domenica 18. UNA MOSTRA PER I 25 ANNI DI... PARALISI Da sabato Carlo Mariano Sartoris esporrà le opere della sua personale presso la fondazione “Roeroattiva” di Montà d’Alba «F 72 n 10 DICEMBRE LA COMMEDIA A SINIO La kermesse “Autunno è... teatro” di Sinio si chiude con il “Gruppo teatro Carmagnola” e la commedia “Premiato biscottificio Lanzardo” (foto sopra, a sinistra) di Gianni Chiavazza, con la regia di Francesco Rizzati. Ingresso libero, ma è consigliato prenotare allo 0173-263990. n 11 DICEMBRE TORNA LA PIAZZETTA DELLA SOLIDARIETÀ AD ALBA Domenica, in piazza Risorgimento, ad Alba, a partire dalle 14, aprirà á 8 dicembre 2011 á da non perdere 12 giacevano sull’asfalto tutti i miei progetti. Paralizzati con me. I medici fecero un pronostico molto sinistro. Io scelsi quello destro. Sono sopravvissuto, ho fatto molte più cose di quelle che mai avrei immaginato e ora eccomi qui, a invitare tutto il mondo a un evento da non perdere». Sulla sua arte pittorica, che segue la tecnica del grande Jackson Pollock, inventore del dripping, la quale consente di adoperare tutta la gestualità del corpo, liberi da cavalletti e pennelli, Carlo Mariano Sartoris (tra l’altro, oltre che architetto, giornalista, scrittore e attore) aggiunge: «Gettare vernice guidati dall’impulso è già stato fatto, sputarla con una cannuccia buona per la Coca Cola, invece, credo sia un’idea del tutto mia, dettata dalla necessità. Ci vuole buona mira...». la Piazzetta della solidarietà, un mercatino dove incontrare e conoscere le associazioni di volontariato della zona e dove scoprire un micro mondo di persone che gratuitamente dona il proprio tempo a favore degli altri. Sulle bancarelle si potranno comprare regali solidali il cui ricavato sarà devoluto per sostenere iniziative di valorizzazione delle realtà associative del territorio. Animeranno il pomeriggio Foto di Marinella Paris n SINO AL 18/12 ULTIMI GIORNI PER VEDERE LA MOSTRA “SU CARTA” Prosegue fino a domenica 18 la mostra “Su carta”, organizzata dalla fondazione “Bottari Lattes” di Monforte d’Alba a dieci anni dalla scomparsa di Gianfranco Ferroni (1927-2001) e a venti da quella di Sergio Saroni (1934-1991). L’esposizione dedicata a due dei più validi artisti italiani del dopoguerra è visitabile: dal lunedì a venerdì, dalle 14,30 alle 17; sabato e domenica, dalle 14,30 alle 18,30. Curata da Vincenzo Gatti, la mostra presenta per ciascun autore una quindicina di opere su carta, realizzate tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. esteggiare 25 anni di paralisi con una mostra d’arte personale in una piacevole cornice mondana, quando i medici mi avevano dato 10 anni di vita al massimo, credo che sia un’occasione alla quale non mancare». Già dall’incipit dell’intervento di Carlo Mariano Sartoris (foto sopra) si capisce come l’evento in questione sia davvero fuori dal comune. L’invito è presso la fondazione “Roeroattiva” di Montà d’Alba (in piazza Vittorio Veneto 27): sabato 10 dicembre, alle 16,30, sarà inaugurata una mostra d’arte sull’attività di Sartoris, artista senza mani per un incidente automobilistico di cui rimase vittima. Lo stesso Sartoris spiega: «Il 30 novembre 1986, nel pieno della mia attività umana, creativa (era architetto, ndr) e culturale, alle i canti tradizionali dell’associazione di volontariato “Pijtevarda” di Castino. n 13 DICEMBRE CENA CON MUSICA A LA MORRA Martedì, presso il salone polifunzionale di La Morra, avrà luogo la cena in musica della fondazione “Villa Sollievo”. Il ricco “menu”, accompagnato dalle sonorità del “Trio Lestrano & Orchestra sincopata” (foto a sinistra, nella pagina accanto), con canzoni e brani strumentali swing degli anni ‘30 e ’40, è al costo di 30 euro. Occorre prenotare al 340-0807985. AL CINEMA “GALATERI” DI CHERASCO Tre fine settimana con proiezioni per ridere, riflettere e far divertire tutta la famiglia Il cartellone del cinema-teatro “Galateri” di Cherasco contiene altri interessanti proposte per la stagione 20112012. Sabato 10 dicembre, alle 21, sarà la volta di “Johnny English-La rinascita”: Rowan Atkinson (foto sotto, a destra) torna a vestire i panni dell’agente segreto più maldestro che esista. Stavolta la goffa spia sarà alle prese con una ragnatela di cospirazione che corre per tutto il Kgb, la Cia e persino l’Mi-7, minacciando l’incolumità del primo Ministro cinese. Il film sarà proiettato anche domenica 11, alle 17 e alle 21. Il fine settimana successiva toccherà a “Terraferma” di Emanuele Crialese, incentrato sul dramma dell’immigrazione sulle coste della Sicilia. L’ultimo lavoro cinematografico dell’anno proposto al “Galateri” sarà “Le avventure di Tin Tin-Il segreto dell’unicorno”, in programma il 25 e il 26 dicembre. Costo: 5 euro (ridotto 4). Info: 339-1673987. n 13 E 14 DICEMBRE CONCERTI DA NON PERDERE A CINZANO E A PIOZZO Martedì e mercoledì sono in programma due concerti all’“Open Baladin” di Cinzano e al “Baladin” di Piozzo. Il primo locale ospiterà il reggae di Raphael & Eazy Skankers (foto sotto, nella pagina accanto), mentre la sera successiva toccherà all’indie rock di Julie Rave. Inizio alle 22 e ingresso libero per entrambi gli eventi. n 15 DICEMBRE GLI “AUTOMATIC” SUONANO ALLA “CITABIUNDA” DI NEIVE Continuano i live presso la birreria “Citabiunda” di Bricco di Neive, raccolti sotto il titolo di “Gli albesi ammazzano il giovedì” per la direzione artistica di Eugenio Zed Baldi. Giovedì 15 saranno protagoniste le sonorità indie-pop-rock degli “Automatic”. L’ingresso è gratuito e l’inizio del concerto è fissato alle 22. HENDEL A BRA NEI PANNI DI MOLIÈRE Paolo Hendel porterà in scena domenica 18 dicembre al “Politeama” di Bra il tragicomico e surreale “Molière a sua insaputa”, per la regia di Leo Muscato. Jean-Baptiste Poquelin, detto Molière, accetta l’invito della trasmissione televisiva “A sua insaputa”. Convinto di partecipare a una serata celebrativa della sua opera, questo improbabile Molière non sa ancora che in quella “serata d’onore” surreale che ospita illustri personaggi del passato e del futuro accadranno eventi singolari al limite del paradossale. In un turbinio comico di equivoci e fraintendimenti, la serata ben presto assume i connotati dell’inquisizione: la sua vita privata, la sua opera, le sue grottesche idiosincrasie sono vivisezionate. L’ingenuo Molière prova a giustificarsi, ma la conduttrice non gli dà tregua e chiama in causa una sequela di bizzarri opinionisti in cui Molière riconosce i suoi personaggi e tutti gli si rivoltano contro. Inizio alle 21; posto unico a 18 euro. Per info: 0172-430185. n 9 DICEMBRE “MARIA E MADALENA” RAPPRESENTATE A TEATRO Presso il teatro “Toselli” di Cuneo la compagnia “Il nostro teatro di Sinio” porterà in scena venerdì lo spettacolo “Maria e Maddalena” di Oscar Barile, con una carrellata di personaggi emblematici degli ultimi 50 anni. Inizio alle 21; biglietti a 13 euro. n 10 DICEMBRE “BAHKITA GOSPEL CHOIR” SUONA A CUNEO Sabato, alle 21, la stagione musicale del “Toselli” di Cuneo propone il concerto “Bahkita gospel choir” con la voce solista Il fondatore di Slow Food, Carlin Petrini, sarà presente lunedì 12 dicembre nel momento “clou” della fiera, quando avranno luogo le premiazioni delle migliori coppie di capponi, presidio del movimento della chiocciola. di Godeberth Hakizimana. L’inizio sarà alle 21; biglietti da 10 a 28 euro. n 10 DICEMBRE UN NUOVO SPETTACOLO PER “IJ DINTORN AN SITÀ” La rassegna teatrale in piemontese “Ij dintorn an sità” di Cuneo, presso il teatro “Don Bosco”, propone per sabato la commedia ”L’eredità ‘d magna Ninin” di Luigi Oddoero, portata in scena dalla compagnia “Ij sensa nòm”. Inizio alle 21; costo del biglietto: 7 euro. n 10 E 11 DICEMBRE “TERRA AMATA” FA TAPPA A MARMORA E MONTEMALE La rassegna itinerante “Terra amata” proporrà sabato, alle 21, presso la chiesa parrocchiale di Montemale, il concerto della corale “La Grangia”. Domenica, alle 16, invece, presso il salone polivalente di Marmora si esibiranno i musici di strada “Nando & Maila” (foto nella pagina a lato). Morozzo celebra la sua eccellenza Il cappone sarà al centro di tanti appuntamenti, non soltanto culinari, i quali culmineranno con la proclamazione dei migliori esemplari La fiera morozzese si presenta come un’eccezionale vetrina di numerose eccellenze agroalimentari, con la contemporanea presenza di più di quindici presìdi Slow Food provenienti dal Piemonte e da altre regioni italiane che esporranno e venderanno i loro prodotti 74 n 10 DICEMBRE A DEMONTE “LA COLONNA DEL RISORGIMENTO” Il coro della “Compagnia musicale cuneese” diretto da Giovanni Cerutti e Aldo Ornati, insieme al gruppo strumentale composto dagli allievi del liceo musicale “Ego Bianchi” di Cuneo, eseguono canti che hanno accompagnato l’unità d’Italia, in ricordo del grande compositore Giuseppe Verdi. L’appuntamento è per le 21, presso il teatro parrocchiale di Demonte. n 10 DICEMBRE MARCO NOTARI A SALUZZO Sabato, alle 22, al circolo Arci “Ratatoj” di Saluzzo, Marco Notari presenterà il suo cd “Io?”, seguito dal concerto dei “Materialisti tristi”. Biglietto a 3 euro. á 8 dicembre 2011 á da non perdere L ’antica Fiera regionale del cappone di Morozzo torna dal 9 al 12 dicembre e si arricchisce di contenuti e novità. Quest’anno sarà dato particolare risalto al cappone in quanto prodotto “buono, genuino e giusto”, in rigorosa aderenza alle regole e ai princìpi portati avanti da Slow Food: infatti il cappone di Morozzo si fregia di essere annoverato quale primo presidio Slow Food d’Italia. La fiera prevederà l’eccezionale contemporanea presenza di più di quindici presìdi Slow Food, provenienti dal Piemonte e da altre regioni italiane, che esporranno e venderanno i loro prodotti di assoluta eccellenza. Venerdì 9 dicembre, alle 20, presso la tensostruttura “Palacappone” avrà luogo la megapolentata, seguita dalla grande sfida tra i borghi morozzesi. Sabato 10, in piazza Barbero, oltre alla mostra mercato di capponi e volatili da cortile e al mercatino dell’antiquariato e di “Campagna amica”, con inizio alle 20 avrà luogo la cena delle primizie (prenotazione al 339-6058556). Domenica 11, invece, sarà una giornata ricca di eventi, con la partecipazione dei presìdi Slow Food e, nel pomeriggio, la manifestazione musicale “Morozzo sul palco” che prevede tra l’altro l’esibizione della Filarmonica morozzese e, di sera, “The Brobi’s brothers” che si alterneranno con i musicisti locali. Lunedì 12, sempre in piazza Barbero, la fiera vivrà la sua conclusione con la premiazione delle migliori coppie di capponi e di galli e galline, a partire dalle 11, seguita alle 13 dal pranzo tipico a base di cappone. Per il dettaglio del programma e trovare maggiori informazioni sulla manifestazione: www.capponedimorozzo.it. n 10 E 11 DICEMBRE PRENDONO IL VIA GLI EVENTI CARRUCESI INCENTRATI SUL BUE Carrù renderà omaggio al bue e alle altre eccellenze della Granda. Sabato, presso il palafiera, sarà servita, alle 20,30, una cena con bue di Carrù, cappone di Morozzo, lumaca di Borgo San Dalmazzo, porro di Cervere (per prenotare: 3385866132 e www.prolococarru.it). Domenica, alle 11, si concluderà la sesta asta mondiale on-line del bue di Carrù, mentre alle 13 sarà tempo di galà del gran bollito di Carrù (prenotazioni come sopra). Alle 17, infine, verrà proiettato il filmato storico della fiera del bue grasso, presso il teatro “Fratelli Vacchetti”. n 11 DICEMBRE CONCERTO JAZZ A SAVIGLIANO Domenica, alle 21, in sala “Crosà neira” a Savigliano si terrà il concerto “Ensemble jazz Fergusio”, con gli insegnanti dell’istituto civico musicale “Fergusio”. Ingresso libero. Per maggiori informazioni: tel. 0172-370736. del paese intervallati da una “marenda sinòira”. L’appuntamento, a ingresso libero, è fissato a partire dalle 18 di domenica. 11 DICEMBRE n UNA SERATA D’ALTRI TEMPI A ROCCAFORTE MONDOVÌ Un salto indietro nel tempo viene proposto a Roccaforte Mondovì, dove è in programma la “Vija ‘d Rocafort”, un reading musicale, con canzoni, storie e racconti della storia n 15 DICEMBRE SANT’ALBANO STURA: “GOOD GHEDDO TRIO” IN CONCERTO Alle 21 di giovedì 15 presso il “Giratempopub” di Sant’Albano Stura avrà luogo il concerto del “Good Gheddo trio”, che promette una serata di trascinante musica tra ritmi blues, funk e rock. La performance del terzetto piemontese, formato da Vinny Petrone, Paolo Sclaverano Luca Bozzola, sarà a ingresso libero. LA FANFARA DELLA “TAURINENSE” PER IL 150ESIMO DELL’UNITÀ D’ITALIA Concerto di Natale dei musicisti della Brigata alpina al “Toselli” di Cuneo (ingresso gratuito) La serie di iniziative saviglianesi culmineranno con una giornata ricchissima di appuntamenti Si svolgerà martedì 13 dicembre, alle 21, presso il teatro “Toselli” di Cuneo, il concerto di Natale della fanfara della brigata alpina “Taurinense” (foto nella pagina accanto, in alto) costituita da quarantaquattro musicisti tratti dai reggimenti alpini piemontesi diretti dal maresciallo capo Marco Calandri. Il concerto prevederà l’esecuzione di “Jingle bells”, “Bonsoir mes amis”, “4 maggio-Marcia d’ordinanza dell’Esercito italiano”, “Fanfare and hymn for peace”, “English folksong suite” (terzo movimento), “Moment from Morricone”, “Ross Roy”, “The best of Zucchero” e “White Christmas”, per chiudere con la marcia dei coscritti piemontesi, l’inno degli Aalpini e il “canto degli italiani”. I biglietti saranno disponibili, sino ad esaurimento posti, presso l’Ufficio turistico del Comune di Cuneo, in via Roma 28, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Per avere maggiori informazioni è possibile telefonare al numero 0171-693258. Dopo una lunga serie di eventi cominciati fin da inizio anno, sabato 10 dicembre termineranno le iniziative saviglianesi per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia. Alle 9,30 presso la sala “Crosà neira” si terrà lo spettacolo teatrale “Italia...”, realizzato dagli allievi del liceo classico “Arimondi” di Savigliano, con la regia di Giuseppe Porcu. Alle 21, presso il teatro “Milanollo” si terrà il concerto “Sinfonia barocca” con l’orchestra da camera “Antonio Vivaldi”. L’ingresso sarà a offerta libera, in favore del Fondo emergenze sociali, per la creazione di borse di lavoro per disoccupati. DUE “DOMENICHE IN ARMONIA” I “Riflessi alla chitarra” di Giorgio Signorile e il “Recital per fortepiano” di Alessia Mortaloni La rassegna “Domeniche in armonia” propone un appuntamento per giovedì 8 dicembre, alle 16, in sala “San Giovanni” a Cuneo, dove a ingresso gratuito si potrà assistere ai “Riflessi alla chitarra” di Giorgio Signorile. Il concerto prevede l’esecuzione dei brani composti dal chitarrista e pubblicati nel cd “Riflessi”: pezzi, come spiega lo stesso Signorile, che sono «intimi, momenti di meditazione musicale, attimi di gioia, di ricordo, di nostalgia che si sono fermati nella mia memoria». Domenica 11, alle 16, sarà la volta di “Recital per fortepiano” con Alessia Mortaloni (foto in alto), allo strumento musicale, con brani di Ludwig Van Beethoven e Jan Ladislav Dussek. 8 dicembre 2011 Ü 75 Torino & dintorni UN NATALE CON I FIOCCHI a cura di Chiara Borio U SOTTO LA MOLE UNA SERIE DI EVENTI PER CREARE UN CLIMA DI SERENA ATTESA DELLE FESTIVITÀ n PINACOTECA “AGNELLI” La pinacoteca “Giovanni e Marella Agnelli” (via Nizza 230) propone una mostra, aperta dalle 10 alle 19, con 130 originali opere: le prime “postcard sculpture”, molte cartoline, volantini e biglietti trovati delle cabine telefoniche di Londra. 76 á 8 dicembre 2011 n Natale coi fiocchi è quello che tutti speriamo di passare tra poco più di una quindicina di giorni ed è quello che auguriamo ad amici e parenti, tanto più in un momento così poco entusiasmante come quello che stiamo vivendo con non poche apprensioni. Non c’è nessun titolo migliore, quindi, per descrivere la rassegna natalizia della città di Torino che, fino al 15 gennaio, cercherà di regalare a grandi e piccini un autentico “Natale coi fiocchi”. È una kermesse di eventi che portano su percorsi legati all’arte, allo spettacolo dal vivo, alle tradizioni, alla spiritualità e... ai bambini. Un Natale illuminato innanzitutto dalle “Luci d’artista” che riempiono strade e piazze (ne parliamo nella rubrica dell’arte, ndr), accompagnate da un’altra tradizione torinese: il presepe di Emanuele Luzzati con oltre novanta sagome in legno che si trasferisce in piazza Castello con la novità del 2011, il “calendario dell’Avvento”, dalle dimensioni di un vero castello con venticinque finestre. Palazzo “Madama” propone un’esposizione unica: “La Madonna con il bambino” di Michelangelo, in mostra fino al 12 febbraio, mentre al borgo medievale c’è profumo di festeggiamenti con “Noël, canti di gioia dal medioevo” che offre, attraverso immagini, riproduzioni di strumenti musicali e video, una prospettiva sulle antiche tradizioni natalizie. Non mancano i “must” di sempre: il mercatino di Natale nel cortile del Maglio di Borgo Dora e la pista di pattinaggio sul ghiaccio di piazza Carlo Alberto. Suggestivi saranno gli incontri con le tradizioni natalizie del Paese; un viaggio attraverso le regioni italiane per portarne nelle piazze torinesi gli usi e i costumi, dal “canto a tenore” dei pastori sardi alle animate competizioni di “poesia a braccio” dell’Italia centrale e a sfilate e concerti dei quintetti di ottone piemontesi. Ma il Natale è visto anche nella sua luce più spirituale con appuntamenti ogni martedì e venerdì sera per concerti di musica sacra e popolare e la lettura di testi delle diverse tradizioni religiose nelle chiese della città. La guida ai tanti eventi è consultabile su www.comune.torino.it/natale. n CELENTANO INEDITO Il sassofonista, clarinettista e compositore di fama internazionale Marco Tardito (foto) sabato alle 21,15 porterà al Conservatorio “Verdi” di piazza Bodoni 6 una rilettura dell’arte musicale di Adriano Celentano. Costo del biglietto: 20 euro. n ARRIVA RIHANNA! Ancora biglietti disponibili per l’imperdibile concerto di Rihanna che nel suo fortunato tour in Europa domenica farà tappa anche a Torino al “Palaisozaki” di corso Sebastopoli. Inizio del concerto alle 21. Biglietti su www.ticketbis.it. n L’ARTE ANTI-MAFIA Partendo dalla frase di Paolo Borsellino (foto) «Parlate della mafia. Alla radio, in tv, sui giornali, ma parlatene» nasce la mostra “L’arte contro le mafie” al Museo di scienze naturali di via Giolitti 36. Ogni giorno dalle 10 alle 19, martedì chiuso. Parola ai nostri lettori INCIDENTI SUL LAVORO: BASTA! scrivete a: claudio.puppione@rivistaidea.it P UN ALTRO MORTO REGISTRATO NELLA GRANDA: LETTERA APERTA AL CAPO DELLO STATO PER RICHIAMARE GLI IMPORTANTI PRINCÌPI DA LUI STESSO RIBADITI CON FORZA regiatissimo signor presidente della Repubblica, on.le Giorgio Napolitano, nel porgerle il deferente saluto mio e dell’associazione “16 luglio 2007: per non dimenticare”, nata all’indomani del rogo del “Molino Cordero” in Fossano, nella provincia di Cuneo che lei ha visitato da poco, prendo spunto da un suo intervento sulla questione dei morti sul lavoro in un messaggio inviato al Sindaco di Campello di Clitunno dove, con fermezza, lei afferma che «va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti comunque di inevitabili tragedie» e dove sollecita, in particolare in questo scorcio d’anno ancora funestato da eventi gravissimi, la dovuta attenzione verso i temi della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Al di là della drammatica complessità dei fatti e delle conseguenti difficoltà nell’accertamento che, come lei ben precisa, è essenziale perché possa esservi giustizia in merito alle responsabilità che simili eventi spesso presentano, va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti di inevitabili, tragiche fatalità. Né alcun cedimento è ammissibile per ciò che dev’essere l’impegno di tutti, istituzioni pubbliche, anche locali, mondo delle imprese, pubblica opinione, insieme con la vigile consapevolezza degli operatori, affinché la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la Costituzione italiana pone a fondamento della Repubblica. Confortato da queste sue parole, le esprimo l’urgenza di non rendere invisibili e dimenticate tragedie come la nostra e altre avvenute nel cuneese di singoli e inermi lavoratori come Silvano Giordano, deceduto alla “Cometto” di Borgo San Dalmazzo il 23 novembre, ponendo sotto il suo alto patronato tutte le manifestazioni di cordoglio e di commemorazione quali quella del “Molino Cordero”. Tutto ciò per evitare che si facciano monumenti su questi giovani uomini per poi farli dimenticare nei nostri cuori e rendere il loro sacrificio spoglio, come succede a molti monumenti del fiore dell’amore per loro e i loro cari e il fiore del loro sacrificio. Vorrebbe dire farli morire due volte. Con deferenza. Paolo Costamagna (presidente dell’associazione “16 luglio 2007: per non dimenticare”, Fossano) SI AVVICINANO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012 E A MONDOVÌ NASCE C ondividere con i cittadini monregalesi nuove prospettive; stimolare insieme la voglia di costruire il proprio futuro in un territorio e in una città che offrono da sempre grandi risorse e che però, mai come in questo periodo storico, sono state non adeguatamente gestite e considerate; restituire agli imprenditori di ogni settore il desiderio di investire risorse economiche sul territorio comunale in modo da aiutare la città e i suoi abitanti a raggiungere quello sviluppo che, anche a causa di sciagurate politiche prive di logica e senso pratico, si è drasticamente arrestato, impedendo a Mondovì di tenere il passo delle altre città della provincia; offrire a tutti, giovani e meno giovani, la possibilità di usufruire di servizi sempre efficienti, di trasporti e infrastrutture adeguati al territorio e alle esi- 78 á 8 dicembre 2011 genze della cittadinanza, di un ospedale che fornisca prestazioni all’altezza delle aspettative, perché la qualità della vita nel monregalese cresca senza soluzione di continuità negli anni a venire; recuperare lustro e voglia di partecipazione a una realtà che è stata, con le sue scuole, il suo patrimonio artistico e naturalistico, storicamente centro nevralgico della cultura piemontese e patria di menti illuminate capaci di distinguersi in svariati campi delle discipline scientifiche e umanistiche; in altre parole, ridare ai monregalesi quell’orgoglio di essere tali, frutto della consapevolezza di essere parte integrante di una città unica nel suo genere. Questi, in linea di massima, sono gli obiettivi che si pone l’Associazione Libera Mondovì, nata dall’amicizia di un gruppo di n PER I DISABILI MOLTE PAROLE. MA I FATTI... La pedana sollevatrice della scuola media frequentata da mio figlio, di cui ho già parlato su queste colonne, dopo venti giorni è stata riparata, ma si guasterà di nuovo. E dovremmo aspettare altri mesi, perché manca il pezzo. Oltre tutto questo è l’ingresso delle elementari: la porta “agevolata” della media non esiste. La scuola venerdì 2 dicembre è stata intitolata a un eroe, una persona buona, un poliziotto che amava la vita, anche quella degli altri, e che non ha mai dimenticato fondamentali e importanti valori come l’amore, il rispetto, la solidarietà. Non ho partecipato per protesta nei confronti di chi ha la competenza su questi disservizi. Cosa fa il Comune? Dipinge l’ingresso, solo la facciata, non pensando che l’edificio prosegue lateralmente, che l’ingresso per i portatori di handicap non esiste. La cosa che mi preoccupa è l’indifferenza, il silenzio di coloro che hanno la possibilità di decidere. I soldi ci sono, e dove ci sono i più deboli c’è priorità. Lo ripeto: abbiamo un lascito importante da gestire: una piccola parte basterebbe per risolvere problemi come quello che evidenzio. Sono stanco di ripetere sempre le stesse cose, come dice l’Assessore ai lavori pubblici. Se continua così mi dimetto dal Consiglio comunale e mi prendo qualche mese per decidere se ricandidarmi o meno, perché non posso accettare tanta indifferenza sia come amministratore, ma anche e soprattutto come genitore. Ciò che conta in questa società è solo la facciata. Stiamo correndo dietro allo spread invece di guardare in profondità, nel cuore, dove abbiamo la nostra vera essenza. Sarebbe bastato soltanto qualche addobbo in meno, accendendo qualche luce in più nei cuori della gente. Io mi batterò per mio figlio e per tutti quelli che sono costretti a confrontarsi con una vita sempre più in salita, proprio come quelle scale, incontrando barriere fisiche e morali che ci sembrano più piccole solo grazie alla solidarietà e alla sensibilità sincera di chi, ad esempio su Facebook, è intervenuto attraverso una semplice parola di conforto o di sdegno. Sono sia persone che conosco sia che non ho mai incontrato, ma che vorrei ringraziare pubblicamente! Fabio Di Stefano (consigliere comunale a Cuneo e consigliere provinciale) UNA BATTAGLIERA ASSOCIAZIONE persone e dall’amore che queste condividono per la propria città. L’associazione apre le proprie porte a chiunque, armato di buona volontà, condivida la passione e l’entusiasmo che la contraddistingue e che voglia apportare un contributo concreto allo sviluppo di Mondovì, città, ahinoi, ormai da troppo tempo ferma “ai blocchi di partenza”. Dobbiamo essere tanti ed entusiasti; chi vuole partecipare può prendere contatto tramite e-mail, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica info@liberamondovi.it. Associazione Libera Mondovì Le 4 stagioni nella dispensa La nostra rubrica in collaborazione con il relais “Villa d’Amelia” e il suo ristorante questa settimana va alla scoperta del mandarino SCHEDA TECNICA Il mandarino (citrus nobilis) è un frutto autunnale, della famiglia delle rutacee, originario della Cina meridionale; è caratterizzato da una buccia di colore arancio, profumata, poco aderente alla polpa, di colore giallo-arancio, succosa e zuccherina. Varietà King (citrus nobilis-citrus deliciosa): ha frutti di taglia media, globosi e depressi ai poli, con buccia sottile non aderente alla polpa. Quest’ultima è color arancio, aromatica e succosa e ricca di semi (anche se sono state selezionate varietà che ne sono prive). Avana: da essa sono state ottenute numerose selezioni come l’Avana apirena (senza semi) e il Tardivo di Ciaculli (siciliano). Molte varietà sono usate a scopo ornamentale per la lunga permanenza dei frutti sulla pianta. Cinese o Kumquat: appartenente al genere fortunella, di origine asiatica, di cui esistono due specie; il Narumi (fortunella japonica) ha piccoli frutti sferici come dei mini-aranci e il Nagami (fortunella margaritha), con piccoli frutti ovali. Il mandarino ha dato vita ad altri ibridi che troviamo facilmente al mercato: mandarancio (citrus reticulata) e clementina (citrus clementina). TRA I FORNELLI Sorbetto al mandarino Ingredienti: un litro di succo di mandarino fresco (se è pugliese molto meglio!); 825 g d’acqua; 575 g di zucchero; 100 g di glucosio; 5 g di glicerina. Preparazione. In una pentola mettere l’acqua, lo zucchero, il glucosio e la glicerina con la buccia di mandarino e portare a ebollizione. Spegnere la fiamma e lasciare le bucce in infusione per circa dieci minuti. Dopodiché filtrare e far raffreddare immediatamente in acqua e ghiaccio. Quindi unire il succo di mandarino allo sciroppo appena fatto e mantecare il tutto. Abbinamento. Questo sorbetto si accosta perfettamente a un tortino o a un soufflé al cioccolato. STORIA & CURIOSITÀ Il mandarino è simile all’arancia, ma di dimensioni più piccole, ed è più dolce. I primi esemplari sono stati portati in Sicilia, dall’isola di Malta, nel 1828. Attualmente è coltivato soprattutto nei Paesi del Mediterraneo, negli Stati Uniti e nell’Africa meridionale. Si mangia fresco, ma in cucina si possono preparare anche ottimi dolci e marmellate. Ha un largo impiego in pasticceria, dove infatti viene utilizzato per decorare torte, crostate e pasticcini o per la preparazione di gelatine, bavaresi, salse e creme, granite e sorbetti. Dalla sua buccia, che contiene il limonene, un terpene antiossidante e un olio essenziale, si ottengono liquori, sciroppi, canditi e persino profumi. 80 á 8 dicembre 2011 á in cucina SCELTA Non maturando dopo la raccolta, i mandarini devono essere colti allo stadio di maturazione desiderato. Al momento dell’acquisto, accertatevi che la buccia sia lucida ed elastica, non particolarmente aderente alla polpa e di un colore arancione brillante e, soprattutto, uniforme, senza parti ammaccate, perché quando la buccia inizia a essere molle e con ammaccature significa che il frutto si sta guastando. Arte Foto tratta da www.comune.torino.it TORNANO LE “LUCI D’ARTISTA” a cura di Giorgio Barberis C PER L’EDIZIONE NUMERO 14, LE VIE E LE PIAZZE DI TORINO SFOGGIANO DI NUOVO “LUMINARIE” CHE... FANNO STARE CON IL NASO IN SU n ”DALL’APPARENZA ALLA TRASCENDENZA” Aosta-Centro “Saint Benin“ (fino all’11 marzo) La rassegna si avvale di un nucleo di opere altamente selezionate che comprende circa ottanta lavori creati da Andy Warhol tra il 1957 e il 1987. 82 á 8 dicembre 2011 risi o non crisi, polemiche istituzionali, allarme fondi pubblici o meno, Torino ha riacceso le sue luci d’artista per la quattordicesima volta anche per dare un segno di positività e di innovazione che si è concentrato su Andrea Loreni, il funambolo italiano specializzato in grandi altezze, il quale, volteggiando sulle teste dei curiosi, ha teso tessuti e cavi sui precipizi della Torino aulica coinvolgendo il pubblico in evoluzioni aeree spettacolari. Un modo per dare elettricità a Torino e alle diciannove installazioni sparse per la città coniugando arte e paesaggio urbano attraverso l’impiego della luce e trasformando la città della Mole in un museo aperto con opere di artisti italiani e stranieri. L’edizione di quest’anno, che durerà fino al 15 gennaio, si arricchisce di tre installazioni. Il presepe di Emanuele Luzzati torna nella sua completezza con 90 sagome dipinte su legno e ispirate alla tradizione, mentre la “Fête des lumières” di Lione ha prestato a Torino “Flamingo” di Pitaya Design. Infine spicca “E adesso usciremo a rivedere le stelle” di Maurizio Agostinetto: una luce mobile che attraversa Torino e nove Paesi europei e che rappresenta l’idea di rinascita. Lunghissime curve di luce e bianche scale vengono proiettate dal tetto di un camper, simbolo itinerante del progetto europeo “Caravan-Artists on the road” installato in piazza San Carlo. Alle opere ospiti si affiancano “Palomar” di Giulio Paolini, lavoro concepito come un antico atlante astronomico, le surreali palle di neve di Enrica Borghi, un filo rosso in flexneon retto da sagome geometrizzanti di uccelli di Francesco Casorati, “Bwindi light masks”, quaranta maschere provenienti dall’area di confine tra Congo e Uganda opera di Richi Ferrero e, ancora, “Neongraphy”, la grande insegna al neon con immagini di ideogrammi di Qingyun Ma. Adiacente al Regio è riallestito il colorato “Vento solare” di Luigi Nervo e nella pedonale via Lagrange si incontra la storia “Luì e l’arte di andare nel bosco” di Luigi Mainolfi per arrivare al grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario “My noon” di Tobias Rehbergher. Suggestivi i “Piccoli spiriti blu” di Rebecca Horn e “Il volo dei numeri” di Mario Merz, luminosa sequenza numerica di Fibonacci. Michelangelo Pistoletto, a Porta Palazzo, sull’antica tettoia dell’orologio, usa neon colorati per scrivere “Amare le differenze” in 39 lingue, mentre Marco Gastini ha “dipinto” il soffitto della Galleria subalpina con i segni luminosi dell’opera “L’energia che unisce si espande nel blu”. Nel laghetto di Italia ’61 è posta “Luce fontana ruota” di Gilberto Zorio; ai Murazzi prende luce “Doppio passaggio (Torino)” di Joseph Kosuth; in via Pietro Micca troviamo il “Planetario” di Carmelo Giammello; in via Carlo Alberto si accende “Noi”, di Luigi Stoisa; nell’antica piazza delle erbe spicca il “Tappeto volante” di Daniel Buren. n ANDREA POLLI, “BREATHLESS” Torino-Pav (Parco arte vivente) (fino al 26 febbraio) Considerata tra i protagonisti dell’arte ecologica cosiddetta “estrema”, Andrea Polli nella sua prima personale italiana presenta una serie di opere articolate sulla dialettica integrata di differenti mass media. n “PRESEPIALE-FIGURINAI LIGURI TRA OTTOCENTO E NOVECENTO” Genova-”Arte in porto” (fino al 15 gennaio) Modernità e tradizione: Marina Genova aeroporto, uno dei più avanzati complessi per la grande nautica da diporto, festeggia proponendo un tema caratteristico dell’atmosfera natalizia ormai prossima.
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