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BUSINESS PLAN ISS “Achille Mapelli” Monza Classe 5B Liceo Sc. Tecnologico Anno scolastico 2013 2014 Prof. Claudio Teruzzi Prof.ssa Laura Colombo CON IL PATROCINIO AZIENDA TUTOR P.O.B.C. Fermentum S.r.l. Piazza Carrobiolo, 6 20052 Monza (MB) www.birradelcarrobiolo.it 2 O-I Sales and Distribution S.r.l Via 1 Maggio 18 - 21040 ORIGGIO(VA) www.GlassIsLife.com Birrificio Rurale S.r.l. via Del Commercio 2, 20832 Desio (MB) www.birrificiorurale.it 3 Fattoria Sant'Antonio www.fattoriasantantonio.it AZNOM SRL Via A. Visconti, 43 20900 - Monza (MB) www.aznom.it 4 Via Passerini, 13 20900 - Monza (MB) www.consorzioexit.it 5 INDICE 1. PREMESSA E STORIA 1.1 LA CLASSE 1.2 BUSINESS IDEA 2. CONTESTO ITALIANO 3. ANALISI DEL SETTORE 3.1 MICROBIRRIFICIO, BREWPUB, BEERFIRM, BIRRIFICI AGRICOLI 3.2 MATERIE PRIME: MALTO e LUPPOLO 3.3 CONSUMI DI BIRRA IN ITALIA 3.4 ACCISE E DECRETO LEGGE SCUOLA 2013 3.5 AVVIO ATTIVITA’ 4. RICERCA DI MERCATO 4.1 CONSUMI E NUOVE TENDENZE 4.2 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE 4.3 SEGMENTAZIONE DEL MERCATO 4.4 EXPORT 5. ANALISI DELLA CONCORRENZA 5.1 ETICHETTE CONCORRENZA 6. ANALISI DEL PRODOTTO 6.1 DIMENSIONAMENTO LOCALI 6.2 PRODOTTO OFFERTO 6.3 MATERIE PRIME 6.4 SCHEMA DI PRODUZIONE 6.5 PROCESSO PRODUTTIVO 6.6 SCHEMA IMPIANTO 6.7 DIMENSIONAMENTO IMPIANTO 6.8 PRINCIPALI ATTREZZATURE 7. LA COMUNICAZIONE DEL PRODOTTO 7.1 COMUNICATO STAMPA 7.2 BUDGET DEL PIANO COMUNICAZIONALE 7.3 IL LOGO 7.4 IL BIGLIETTO DA VISITA 7.5 LA CARTA INTESTATA 8. STRUTTURA GIURIDICA E ORGANIZZATIVA 8.1 ORGANIGRAMMA 9. OBIETTIVI E STRATEGIE 9.1 BREVE TERMINE 9.2 MEDIO E LUNGO TERMINE 10. PREVISIONI ECONOMICHE-FINANZIARIE 7 8 9-11 12 12-13 13-14 15 15-16 17-18 19 19-20 21-22 22-23 23-24 25-26 27 28 28-29 29-30 31 32 33 34 35 35-36 37 37-40 41 42 42 43 44 45 46 46 47 48-57 6 1 PREMESSA E STORIA 1.1 LA CLASSE La 5b liceo scientifico tecnologico ha intrapreso nel corso degli anni approfonditi studi in chimica e biologia sviluppando capacità pratiche di laboratorio . Sono minori le competenze economiche dato l’indirizzo di studi. L’idea di aderire a IMPRESA FORMATIVA SIMULATA è dettata dalla comprensione che essa è un valido strumento per apprendere concetti economici sperimentandoli. Grazie a IFS e ai concorsi: “conoscere e partecipare la città” dell’associazione CIVIS e “le scuole della Lombardia verso EXPO 2015”; intendiamo integrare i differenti prodotti formativi e contribuendo con la nostra azione a modificare il territorio Monzese. Al nostro istituto scolastico, in vista dell’apertura nel 2014 del nuovo indirizzo AGRARIO AGROALIMENTARE e AGROINDUSTRIA, dedichiamo tali attività al fine di poter dotare il Mapelli di un impianto didattico per la caseificazione e la birrificazione. La PRODUZIONE DELLA BIRRA è argomento delle scienze BIOTECNOLOGICHE, la sua preparazione reale permetterà di verificare i principali processi enzimatici di trasformazione delle biomolecole (come la conversione dei polisaccaridi in zuccheri). Durante la produzione della birra avremo modo di verificare i processi di fermentazione operati da lieviti e la determinazione del grado alcolico. Grazie all’idea del MICROBIRRIFICIO simulato e grazie a IFS avremo modo di osservare su scala impiantistica-industriale fenomeni che in natura avvengono in un ordine di dimensione molecolare, apprezzandone il valore economico reale. 7 1.2 BUSINESS IDEA Il Birrificio “SAPHIREA-15” è il progetto imprenditoriale degli studenti della classe 5b liceo, inserito nel contesto di EXPO 2015: “NUTRIRE IL PIANETA-ENERGIA PER LA VITA”. Il nome dell’impresa è ispirato alla chimica antiquaria, il termine “saphirea” denota la materia pura, incorruttibile, l’essenza angelica. 1 Il nome celebra il valore estetico e morale dato dall’uomo alle fatiche dell’operare sulla materia per trasformarla. Il numero 15 e’ un riferimento a EXPO e un buon auspicio per il futuro dell’Italia. Lo scenario nel quale “SAPHIREA15” si inserisce è certamente positivo in termini di domanda: il consumo della birra artigianale in Italia è in crescita anche se occupa un mercato di nicchia. La presenza di birrifici artigianali sul territorio è limitata per numero, capacità produttiva e distributiva e l’importazione di prodotti stranieri risulta trascurabile. La birra artigianale è un mercato che possiede ancora spazi in cui inserirsi sia localmente che nella nascente esportazione. Il mercato si mostra: giovane, caotico e lontano dall'aver raggiunto la maturità. I principali investimenti che l’azienda dovrà affrontare saranno relativi all’acquisizione di locali e macchinari utili alla produzione ed al confezionamento della birra. “SAPHIREA-15” è intesa come occasione di START UP per i GIOVANI che pur non disponendo di elevati capitali possono, da artigiani, realizzare a tutti gli effetti una microindustria. In tale contesto inseriremo il prodotto in ambito expo con l’idea più ampia di modificare il territorio agricolo monzese. 1 Gino Testi. Dizionario di chimica antiquaria . Ed. Mediterranee Roma. 1980. Pag.163 8 2. CONTESTO ITALIANO 2 La birra artigianale italiana è una parte importante del “made in Italy” agroalimentare. Produce ricchezza per il nostro paese e crea imprenditorialità e posti di lavoro per i giovani. È una grande fonte di entrate per lo Stato ma il forte onere fiscale, fra imposte e accise, grava sulla birra italiana penalizzandola rispetto al prezzo di molte birre europee. Tra i paesi produttori l’Italia è in decima posizione (3,5% del totale rispetto al 3,4% del 2011). In testa alla graduatoria è la Germania, che totalizza il 25% del totale di produzione, seguita da Gran Bretagna (10,8%) e Polonia (10%). Nella graduatoria dei Paesi produttori, vengono dopo l’Italia, paesi di consolidata tradizione birraria come Austria, Danimarca e Irlanda. L'Italia è tra i pochi paesi europei dove il consumo di birra tende ad avere una piccola crescita. Questo è dovuto sia al fattore “moda”, attribuibile alla birra artigianale, sia alla diminuzione dei consumi di superalcolici e del vino a causa di un consumo più responsabile , ma anche al fattore negativo del ridotto potere di acquisto degli italiani. In Italia si ha un consumo totale di birra attestato sui 18milioni di hl che per il 97,5% è prodotto dai grandi gruppi industriali lasciando il restante 2,5% ai circa 500 piccoli produttori artigianali presenti nel paese. Calcolando il 2,5% dei consumi nazionali otteniamo 450.000 hl che, suddivisi per i circa 500 microbirrifici, danno una media di 900 hl annui; esso è un valore medio ideale che non tiene conto della dimensione reale dei diversi impianti. Nel mondo della birra sono comunque valori molto piccoli. Un piccolo stabilimento industriale può coprire da solo il quintuplo del volume prodotto da tutti i microbirrifici italiani. Difficile fare una stima del fatturato complessivo dei microbirrifici, ma con buona probabilità potrebbe essere tra i 90 e i 150 milioni di euro. Un valore di tutto rispetto per un attività che fino al 1996 non esisteva Difficile fare previsioni ma nei prossimi anni si potrà avere un ulteriore espansione della birra artigianale con conseguente erosione di quote di mercato storicamente di competenza industriale. 2 Fonte: Annual Report 2012 .AssoBirra. 9 TAB. 1 PRINCIPALI DESCRITTORI DESCRITTORE QUANTITA’ Birra prodotta 13.482.000 ettolitri ANDAMENTO +0,5% comparato al 2011 segna il ritorno ai valori pre crisi del 2009. L’Italia è il decimo produttore europeo. Domanda interna di Birra 17.636.000 ettolitri -0,5% rispetto al 2011. Birra importata 6.144.000 ettolitri -3,9% rispetto al 2011. Birra esportata 1.990.000 ettolitri In linea con il record 2011. Stabilimenti industriali 16 impianti Solo due impianti per la produzione di malto. Microbirrifici 500 impianti a volumi variabili 144,000 addetti Molti aperti di recente Occupati diretti Entrate per lo stato 4 miliardi di euro (Iva, Irap, Imu, ecc) di cui 484 milioni di Accise. Produzione di malto 649.140 quintali +4% comparato al 2011 +3,1% comparato al 2011. 10 Tab. 2 ALCOL CONSUMI PRO CAPITE in Italia (Litri) Anno Spiriti (40% vol.) Birra (5% vol.) 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2,3 2,3 2,3 2,1 1,8 1,8 1,8 1,8 1,8 1,7 30,1 29,6 29,7 30,3 31,1 29,4 28,0 28,6 29,8 29,5 Tab. 3 STRUTTURA DELL’OFFERTA 2008-2012 Aziende birrarie 2009 % Heineken Italia Spa Birra Peroni Srl Carlsberg Italia Spa Birra Forst Spa Birra Menabrea Spa Birra Castello Spa Hausbrandt Trieste 1892 Spa Anheuser-Busch InBev Italia Spa Vino (11% vol.) 50,5 46,2 43,7 42,6 42,8 40,4 39,4 39,6 39,4 39,0 2010 % 2011 % 2012 % 30,5 19,8 6,0 3,7 0,9 5,3 29,9 18,9 5,7 3,5 0,9 5,2 29,8 18,0 5,8 3,4 1,0 5,0 29,8 18,8 6,0 3,4 1,0 5,9 0,1 0,1 0,1 0,2 7,4 7,4 7,4 7,3 1,6 2,5 2,8 2,63 24,6 25,9 26,6 24,9 16.855 17.249 17.715 17.636 Microbirrifici (e aziende non associate AssoBirra) Importazioni (terzi non associati AssoBirra) TOTALE (volume in 000 hl) 3 Volume = 450.000 hl 11 3. ANALISI DEL SETTORE A fine 2012 si è stimata la presenza in Italia di circa 496 tra microbirrifici, brewpub e beerfirm. La Lombardia possiede 88 realtà produttive 4 che vedono coinvolte diverse figure professionali dal birraio al gestore di pub al tecnologo alimentare. I microbirrifici sono nati nel 1996 con l’apertura in Piemonte di: “Le Baladin” e “Beda”; in Lombardia il “Birrificio Italiano” e il “Birrificio di Lambrate”. Il prodotto ha incontrato i favori di media e consumatori,il risultato è stato una moltiplicazione dei microbirrifici e delle birre artigianali nei più vari luoghi di consumo. Inizia ad assumere una certa importanza anche l’esportazione. 3.1 MICROBIRRIFICIO, BREWPUB, BEERFIRM, BIRRIFICI AGRICOLI. Per MICROBIRRIFICIO si intende un'azienda che produce birra che non viene consumata in locali attigui alla produzione ma viene venduta all'esterno. Per BREWPUB si intende una birreria che produce e serve direttamente ai clienti la propria birra. Un brewpub ha il vantaggio economico legato al minor tempo richiesto per recuperare il capitale investito e di fornire da subito cash flow. Con BEERFIRM si identificano le aziende che non dispongono di proprio impianto di produzione e realizzano le proprie birre presso altri impianti. Attualmente, secondo alcuni, il fenomeno rappresenta circa il 15% delle etichette presenti sul mercato.5 Con il DM 212/2010 in Italia è stato introdotto il concetto di “birra agricola”; nascono così i BIRRIFICI AGRICOLI cioè aziende agricole che producono orzo (da cui ricavare malto per birrificazione) nella misura di almeno il 51% del proprio fabbisogno. Da un punto di vista fiscale esistono vantaggi ma da un punto di vista pratico i costi che si sostengono per la maltazione dell’orzo in specifici impianti sono elevati. 4 5 www.microbirrifici.org L. Botero “Guida all’apertura di un microbirrificio”. 12 Attualmente si presentano sul mercato diversi tipi di birrificio agricolo:6 1) Birrifici che tramite contratti di “affitto terreni” si trasformano in aziende agricole. L'orzo viene inviato ad una malteria che restituisce il prodotto finito. 2) Aziende agricole che coltivano il proprio orzo e poi lo maltano e lo birrificano presso terzi. 3) Aziende agricole che creano un birrificio e provvedono alla coltivazione con maltazione esterna. 4) Aziende agricole che avviano un proprio impianto di maltazione e birrificazione. 3.2 MATERIE PRIME: MALTO E LUPPOLO. 7 In Italia gli impianti di maltazione dell’orzo sono solo due: Saplo Spa – Pomezia; Agro Alimentare Sud Spa – Melfi; non necessariamente eseguono lavorazioni per terzi. I produttori di orzo per birra italiani si rivolgono a malterie tedesche o belghe per ottenere l’orzo maltato. Le malterie estere lavorano grandi quantitativi e non restituiscono malto proveniente dallo stesso orzo ricevuto, pertanto non è possibile produrre birra con ingredienti completamente del territorio e poter accedere ad un marchio di tipizzazione. Tab.1 PRODUZIONE ITALIANA DI MALTO anno Quintali 2009 589.138 2010 664.505 2011 629.681 2012 649.140 Tab. 2 IMPORTAZIONI DI MALTO IN ITALIA 2009-2012 (Quintali) Anno torrefatto non torrefatto 2009 7.684 892.631 2010 15.044 994.116 2011 14.474 1.132.177 2012 23.319 1.104.745 6 7 www.agrinotizie.com Dati nelle tabelle 1, 2, 3, 4, 5 :fonte “Annual report 2012” AssoBirra. 13 Mentre per la coltivazione dell'orzo in Italia si ha esperienza e competenza, sul luppolo solo negli ultimi anni si sono avviati studi, la sua coltivazione non è mai riuscita a superare la fase pioneristica8 nonostante vi sia a differenza di altri paesi dove viene coltivato da secoli, il miglior compromesso per clima e fertilità’. Tale mancanza è dovuta a differenti fattori come: - l’ inesistenza di adeguate strutture di trasformazione della materia prima; - l’inesistenza dei consorzi per il conferimento del raccolto; - la resa economica del raccolto che si ha al terzo anno. Le infiorescenze del LUPPOLO vengono utilizzate per l’amaricazione della birra, esso è utilizzato in percentuali così basse da non poter essere significativo per l’acquisizione del titolo di birrificio agricolo. In Italia l’industria della birra importa completamente il proprio fabbisogno di luppolo, valutabile in oltre 15.000 quintali l’anno. Tab. 3 IMPORTAZIONI DI LUPPOLO IN ITALIA 2009-2012 Anno (Quintali) 2009 13.004 2010 8.330 2011 15.815 2012 22.241 Il luppolo presenta un’ampia variabilità genetica nel territorio italiano esistono innumerevoli ecotipi non identificati che potrebbero presentare caratteristiche di pregio . Un progetto di ricerca potrebbe prevedere la raccolta e lo studio di specie autoctone per individuare i campioni migliori in produttività e per elevato contenuto in α-acidi rispetto a quelli importati.9 Data la crescente ricerca, da parte dei consumatori, di prodotti tipici legati al territorio; la sfida è di creare una filiera produttiva italiana delle materie prime. 8 Gaetano Pasqui a metà dell’800, iniziò a coltivare per la prima volta il luppolo e avviò una fabbrica artigianale di birra, la prima prodotta con il luppolo italiano. 9 www.rivistadiagraria.org 14 3.3 CONSUMI DI BIRRA IN ITALIA Il settore birrario italiano ha registrato un piccolo aumento produttivo nel 2012 mentre i consumi, dopo tre anni di crescita, segnalano un lieve arretramento attestandosi a 17.636.000 milioni di ettolitri (-0,4% rispetto al 2011). Ciò ha fatto lievemente abbassare anche il consumo procapite: dai 29,8 litri del 2011 ai 29,5 litri del 2012.10 Il prosieguo della crisi economica nel 2012 ha comportato uno spostamento degli acquisti verso prodotti più economici e una dimensione più domestica del consumo. Si è ridotto il consumo in bar, ristoranti, mentre è aumentato il numero di coloro che acquistano birra per berla a casa. Tab. 4 MERCATO BIRRA IN ITALIA (migliaia di HL) anno Produzione Importazione Esportazione Consumo 2011 2012 13.410 13.482 6.391 6.144 2.086 1.990 17.715 17.636 3.4 ACCISE e DECRETO LEGGE SCUOLA 2013 Un ostacolo nel commercio italiano di birra è la forte pressione fiscale (imposte e accise) che penalizza il prodotto italiano rispetto ad altre birre europee. Quando un consumatore italiano acquista una bottiglia da 66 cl al prezzo di 1 euro, 40 centesimi vanno di tasse. Il settore birrario nel 2012 ha versato di sole accise 484 milioni di euro. Attualmente l’accisa sulla birra è stata aumentata per garantire la copertura per il decreto legge sulla scuola n. 104/2013. Le associazioni di categoria sostengono che ciò provocherà un sensibile calo dei consumi. 10 Dati: “Annual report 2012” AssoBirra. 15 Tab. 5 ACCISE MEDIE PER ETTOLITRO DI BIRRA NEI PAESI EUROPEI11 PAESE Austria EURO/hl 24,0 Belgio Bulgaria Cipro Danimarca Estonia Francia Germania Grecia Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Olanda Polonia Portogallo Rep. Ceca Romania Slovacchia Slovenia Spagna Svizzera Ungheria Irlanda 20,5 9,2 6,0 42,3 28,8 34,5 9,4 31,2 28,2 14,9 11,8 9,5 18,0 35,9 18,6 14,9 9,8 17,2 22,5 52,8 9,9 20,6 26,1 91,8 Norvegia Regno Unito Svezia Portogallo Rep. Ceca 282,2 108,4 93 ,2 24,0 20,5 11 Dati: “Annual report 2012” AssoBirra. 16 3.5 AVVIO ATTIVITA’ Il “Quadro Normativo” di riferimento è il DECRETO 27 MARZO 2001, N. 153 e le successive modifiche e integrazioni. Costituiscono la base comune a livello della UE per la produzione di tutti gli alimenti: Regolamento CE 852/2004 del Parlamento Europeo ,29 aprile 2004. Regolamento CE 178/2002 del 28 gennaio 2002. Regolamento CE 882/2004 del 28 luglio 2008. Nella fase di avvio sono richieste le seguenti dotazioni minime: PC, linea ADSL , casella PEC , firma digitale, dispositivo di firma digitale con lettore, oppure Token USB. La Carta Nazionale dei Servizi CNS è uno strumento di identificazione in rete che può contenere un certificato di firma digitale. Essa consente al cittadino la fruizione di tutti i servizi in rete erogati dalla Pubblica Amministrazione. Per dotarsi di firma digitale è necessario avere 18 anni, essere in possesso di codice fiscale e di carta di identità valida. E' necessario rivolgersi ai certificatori accreditati, le Camere di Commercio rilasciano la CNS insieme al servizio di Firma Digitale. La PEC (Posta Elettronica Certificata) è il sistema di trasmissione via e-mail di documenti con certificazione di invio e di ricezione. Essa possiede valore legale analogo alla raccomandata A/R tradizionale. La dotazione della PEC rientra tra i requisiti di base per l'accreditamento nazionale dei SUAP.12 Per le planimetrie e alcune pratiche è indispensabile l'appoggio di un geometra, o di uno studio tecnico; necessario è il commercialista. Le documentazioni richieste tipicamente per l’apertura dell’attività sono:13 Autorizzazione ASL “idoneità dei locali”, gli interventi devono riguardare: pavimentazioni, muri, servizi igienici, scarichi, stoccaggio prodotti, idoneità dell'impianto elettrico, smaltimento rifiuti, norme antincendio. 12 Informazioni sulla PEC e gestori accreditati sono reperibili presso il sito: DigitPA. Si può richiedere una casella PEC gratuita attraverso il portale: postacertificat@. 13 L. Botero “Guida all’apertura di un microbirrificio” 17 Intervento dell'ARPA che deve fornire parere circa lo smaltimento delle acque reflue, e degli scarti di lavorazione . Stesura del manuale haccp per l’adozione delle buone pratiche di fabbricazione , Unionbirrai, Coldiretti, etc. mettono a disposizione certificazione e di un tecnico. un servizio di consulenza e Iscrizione alla camera di commercio o Agenzia delle Entrate per il rilascio della partita IVA. Agenzia delle Dogane l'autorizzazione va richiesta durante la fase di progetto dell'impianto per il posizionamento del conta-volumi. Il contatore del gas e dell'energia elettrica sono di loro competenza. L'Agenzia delle Dogane richiede: locale idoneo per lo stoccaggio di materie prime registri di carico e scarico relativi alle produzioni ed al grado plato. magazzino fiscale relativo il luogo in cui si conserva la birra prodotta. comunicazioni quindicinali e mensili deposito cauzionale atto a garantire i pagamenti dell'accisa. 18 4. RICERCA DI MERCATO Per verificare la validità dell’idea imprenditoriale e di delinearne le previsioni economiche, è stata svolta una ricerca basata sull’ analisi e la rielaborazione dei dati emersi dal report annuale 2012 di AssoBirra (vedi note) considerando i seguenti temi: consumi e nuove tendenze, sostenibilità ambientale, segmentazione del mercato,export. Il microbirrificio Sapirea-15 si inserisce in un mercato in crescita, verrà prodotta birra destinata alla vendita all’ingrosso con bottiglie da 0,75L meno soggette a rischio di rottura dovuta alla rifermentazione in bottiglia. Verrà progressivamente aumentato l’impiego di fusti in alluminio a minor impatto ambientale. Verranno prodotte cinque tipologie di birre che si inseriranno nel segmento di mercato delle birre “Speciali”. Particolare attenzione verrà posta all’export. Dalla analisi del settore emerge che in Brianza è completamente assente la filiera corta di produzione dei cereali da malto e del luppolo. La sua introduzione associata ad una micro malteria potrebbe introdurre le materie prime per birra prodotta con il marchio “made in Brianza”. 4.1 CONSUMI E NUOVE TENDENZE TAB. 1 Consumi in casa e fuori casa (%) 2007 2011 2012 Consumo fuori casa (off trade) 45,5% 41,8% 41% Consumo in casa (on trade) 54,5% 58,2% 59% Il consumo di birra fuori casa è diminuito privilegiando una dimensione domestica. A causa della diminuzione del potere d’acquisto degli italiani, si riduce il consumo in bar, ristoranti, pub, ecc. In atto è uno spostamento degli acquisti verso prodotti più economici. 19 Malgrado la crisi, 7 italiani su 10 dichiarano di consumare birra. In estate, fra le bevande alcoliche è la più presente in frigorifero, seconda soltanto all’acqua.Quasi 6 italiani su 10 indicano in 0,33 cl il volume di birra ideale da consumare a pasto. Le donne dicono di apprezzare la birra (in una scala da 1 a 10) perché è una bevanda naturale (7), meno alcolica del vino (6,4) e conveniente (6,8). Gli uomini premiano gli aspetti edonistici e gratificatori: rinfresca, disseta (7,4) ed è amara (7). L’apprezzamento della birra cresce ulteriormente tra chi si orienta verso uno stile di vita ecosostenibile. Molti italiani affermano di bere birra e di farlo perché ha la stessa ricetta da migliaia di anni (7,8), usa ingredienti naturali (6,7), è prodotta con attenzione all’ambiente (6,8). +20% rispetto al 2008 44% donne 2012 36 MILIONI DI ITALIANI BEVONO BIRRA il 59% della birra è consumata in casa 17.64 milioni di ettolitri consumati 29,5 litri di consumo pro capite +4,4% rispetto al 2007 -1% rispetto al 2011 -0,4% rispetto al 2011 20 4.2 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE Il settore birrario italiano è stato definito “amico dell’ambiente” perché impegnato a ridurre il proprio impatto ambientale. I produttori di birra hanno migliorato le proprie performance ambientali attraverso la ricerca dell’efficienza nell’impiego di energia, acqua e materie prime riducendo emissioni e sprechi. La birra è sostenibile a partire dalle materie prime utilizzate, tutte naturali (acqua, cereali, luppolo e lievito). Rispetto a vent’anni fa si è ridotta di circa i due terzi la quantità di acqua consumata per produrre la birra. pari alla quantità assorbita in un anno da 600 ettari di bosco 62.000 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE 2012 vs 1992 meno 9 miliardi di litri di acqua utilizzata pari al fabbisogno idrico annuo di una regione come la Valle d'Aosta 660.000 MJ di energia risparmiata equivalente al consumo energetico annuo di 180.000 persone ( abitanti di Parma ) 21 Dal 1990 ad oggi, a fronte dell’aumento dei volumi produttivi e della percentuale di birra in bottiglia, il quantitativo di vetro è diminuito del 20% grazie alla riduzione dello spessore. Riducendo il peso delle lattine, il quantitativo di alluminio impiegato è sceso del 40%. Nel 2012 il 14% della birra venduta in Italia è stata distribuita in fusti, il sistema a minore impatto ambientale, una percentuale che pochi altri settori possono vantare. Nel 2012, circa 200 mila tonnellate di trebbie, invece di essere state smaltite in discarica, sono state destinate all’ alimentazione animale. 4.3 SEGMENTAZIONE DEL MERCATO Nel mercato della birra i segmenti in crescita, sono le birre dette “Specialità” ed “Economy” , il dato conferma la crescente diffusione di una cultura birraria più articolata. Nei consumi le “Specialità” sono aumentate dal 12,76% del 2011 al 13,40% del 2012, le “Premium” hanno perso dal 32,65% al 30,34%;. Le “Main Stream” hanno segnato un lieve calo, pur continuando a rappresentare quasi metà dell’intero mercato. Tutto ciò a 22 vantaggio delle “Economy” (dal 2,12 al 2,23%) e, soprattutto, delle “Private Label” che hanno aumentato di quasi il 50% la propria quota: dal 4,30% al 6,42%. Le “Private label” o marche private, sono prodotte da società terze e vendute con il marchio della società che vende il prodotto. Le birre “Economy” sono di qualità minore, vendute soprattutto nei supermercati e possiedono un prezzo basso. Le “Premium” sono caratterizzate da una fascia alta di prezzo, viene maggiormente curata l’immagine e il packaging, generalmente sono birre di importazione straniera. Rientrano nella categoria delle “Speciali” le birre che si differenziano dalla classica lager chiara a media gradazione. Quindi ne fanno parte, ad esempio, tutte le birre ad alta fermentazione, le birre di colore differente (ambrate, scure..) e i prodotti che prevedono l’utilizzo di un cereale come il frumento. 4.4 EXPORT Le principali indicazioni che emergono dall’Annual Report 2012 di AssoBirra mostrano che nel 2013 è rimasto invariato il valore dell’export che nel 2011 aveva toccato il record storico di 2 milioni di ettolitri. Il settore birrario continua a vendere, tanto in Italia (dove la nostra quota ha superato la soglia del 65%) quanto all’estero (un po’ meno in Europa, un po’ di più oltreoceano. 1.990.000 ettolitri esportati nel 2012 costituiscono un valore tuttora doppio di quello registrato nel 2007 (1.068.000 ettolitri). Segno che la birra prodotta in Italia si pone ormai sul mercato mondiale come un valido rappresentante del apprezzato, “Made in Italy” agroalimentare. In termini di destinazioni, rispetto al 2011 è diminuita la quota assorbita dal mercato UE dal 74% al 66%, fra i Paesi extra-europei, da segnalare le performance di Stati Uniti (oltre 217.000 ettolitri,+16% sul 2011), Australia (più di 20.000 ettolitri, +53,8%) e Sudafrica (quasi 205.000 ettolitri, +66%): tutti paesi anglofoni dalla grande tradizione birraria. 23 Tab. 1 ESPORTAZIONI ITALIANE DI BIRRA (HL) Regno Unito 2010 2011 2012 1.016.934,82 1.253.491,33 1.040.014,99 7.322,98 6.232.02 Germania / Francia 171.346,03 91.183,64 50.703,65 Paesi Bassi 4.694,22 6.559,47 20.536,65 USA 176.545,20 186.946.70 217.472,44 Australia 47.850,98 13.010,13 20.011,41 Sud Africa 67.257,53 130.454,61 204.889,87 24 5. ANALISI DELLA CONCORRENZA Dopo un’attenta analisi è emerso che gran parte dei birrifici artigianali ubicati in Lombardia, producono birra ad alta fermentazione. Successivamente è stata focalizzata l’attenzione su una tipologia di concorrenza “diretta” nell’ambito della provincia di Monza e Brianza. E’ stata quindi predisposta una scheda di analisi per conoscere le caratteristiche delle produzioni concorrenti sul nostro territorio. Si ritiene che Saphirea-15 presenti un’offerta ampia e diversificata che bene si inserisce nel segmento di mercato delle birre artigianali. Tab. 1 SCHEDA CONCORRENZA ANNO DI FONDAZIONE Birra Gaia Via Beato Angelico 6 20851 Lissone (MI) - Lombardia 2013 TIPOLOGIA SITO WEB Birrificio artigianale www.birragaia.com NOME UBICAZIONE ANNO DI FONDAZIONE Brianzabeer Via Don Luigi Sturzo, 9 20844 Triuggio (MI) - Lombardia 2012 TIPOLOGIA SITO WEB Beer Firm www.brianzabeer.it NOME UBICAZIONE Birrificio Rurale Via del Commercio 2 20832 Desio (MI) - Lombardia 2009 NOME UBICAZIONE ANNO DI FONDAZIONE TIPOLOGIA SITO WEB Birrificio Artigianale www.birrificiorurale.it ANNO DI FONDAZIONE Railroad Brewing Company Via Gioacchino Rossini, 13 20851 Lissone (MI) - Lombardia 2013 TIPOLOGIA SITO WEB Beer Firm www.drinkrailroad.com NOME UBICAZIONE 25 ANNO DI FONDAZIONE Eretica Via Libero Grassi 19 20876 Ornago (MI) - Lombardia 2011 TIPOLOGIA SITO WEB Birrificio Artigianale www.birraeretica.it NOME UBICAZIONE ANNO DI FONDAZIONE Fermentum Piazza Carrobiolo, 6 20052 Monza (MI) - Lombardia 2009 TIPOLOGIA SITO WEB Birrificio Artigianale www.birradelcarrobiolo.it NOME UBICAZIONE ANNO DI FONDAZIONE Il Birrino Via Andrea Doria, 14 20047 Brugherio (MI) - Lombardia 2009 TIPOLOGIA SITO WEB Birrificio Artigianale www.birrino.com NOME UBICAZIONE ANNO DI FONDAZIONE Irrenhaus Viale Europa, 84 20832 Desio (MI) - Lombardia 2012 TIPOLOGIA SITO WEB Brew Pub www.birrificioirrenhaus.it NOME UBICAZIONE ANNO DI FONDAZIONE Manaresta P.za Risorgimento, 1 20048 Carate Brianza (MI) - Lombardia 2012 TIPOLOGIA SITO WEB Birrificio Artigianale www.birrificiomenaresta.com NOME UBICAZIONE 26 5.1 ETICHETTE CONCORRENZA: Nessuna etichetta della concorrenza utilizza il volto di una persona come la famosa birra: “baffo d’oro” Moretti. Pertanto utilizzeremo il volto stilizzato di alcuni soci di Saphirea-15 per le etichette delle birre prodotte. 27 6. ANALISI DEL PRODOTTO 6.1 DIMENSIONAMENTO LOCALI SAPHIREA-15 è situata a Monza in Via Parmenide 18. L’attività si connota come microbirrificio di sola produzione e si sviluppa in mq 550. - La parte interna è suddivisa in aree di seguito dimensionate in base alla capacità della sala cottura da 5 HL con possibile doppia produzione (tecnica della doppia cotta) fino a 10 HL per giornata di produzione: • ZONA MOLITURA: 4 MQ • ZONA PRODUZIONE MOSTO: 50 MQ • FERMENTATORI: 150 MQ • CELLE RIFERMENTAZIONE: 80 MQ • MAGAZZINO MATERIE PRIME: 70 MQ • MAGAZZINO NON ALIMENTARE : 30 MQ • MAGAZZINO PRODOTTO FINITO: 90 MQ • CENTRALE TERMICA : 5 MQ • ZONA SERVIZI : 10 MQ • SALA CONFEZIONAMENTO : 20 MQ • STANZA ANALISI : 10 MQ • UFFICI: 10 MQ • AREA SPILLATURA: 15 MQ • SPOGLIATOIO: 3 MQ • BAGNO CON ANTIBAGNO: 3 MQ METRATURA TOTALE DEL LOCALE = 550 MQ Lo spazio deve essere ben sfruttabile in altezza in modo da sovrapporre pallet, malto eccetera. I tank di fermentazione e le stesse sale cottura tendono ad avere sviluppi in verticale tanto maggiori quanto è più grande la loro capacità. - La parte esterna comprende: - PARCHEGGIO CLIENTI, DIPENDENTI, FORNITORI - PARCHEGGIO COPERTO FURGONE AZIENDALE - PIAZZALE CARICO E SCARICO - DEPOSITO COPERTO PER SCARTI DI PRODUZIONE 28 I locali dovrebbero rispettare le seguenti caratteristiche : – PAVIMENTI LAVABILI – PARETI LAVABILI – CANALINE DI SCOLO – SGUSCIA TRA PAVIMENTI E PARETI – AREAZIONE ≥ 1/8 SUPERFICIE O FORZATA – ILLUMINZAIONE IDONEA – LAVELLO CON PEDALINA IN ZONA DI PRODUZIONE – BAGNO CON ANTIBAGNO ATTIGUA ALLA ZONA DI PRODUZIONE – SPOGLIATOIO CON ARMADIETTI – MAGAZZINO MATERIE PRIME SEPARATO DALLA ZONA DI PRODUZIONE - ALTEZZA SUPERIORE A 2,5 MT MEGLIO SE ≥ 3 MT - FORNITA DI ACQUA POTABILE - FORNITA DI SCARICHI CON FOSSA DI RACCOLTA 6.2 PRODOTTO OFFERTO La Legge 1354/1962 suddivide le birre in 5 categorie, corrispondenti al grado saccarometrico, che indica la quantità di zucchero (estratto) sciolto in 100 grammi di mosto prima della sua fermentazione. Grado saccarometrico e titolo alcolometrico volumico sono strettamente collegati: moltiplicando il grado di fabbricazione per circa 0,4, si ottiene il grado alcolico approssimativo della birra. Tipi di birra Grado di fabbricazione Titolo Alcolometrico Birra analcolica Birra leggera (light) Birra Birra speciale Birra doppio malto 3-8 5-10,5 > 10,5 > 12,5 > 14,5 <1,2 1,2-3,5 > 3,5 > 3,5 (in genere > 5) > 3,5 (in genere > 6/6,5) 29 Di seguito una illustrazione degli stili di birra: -Abbazia. Belghe e olandesi nate nelle abbazie hanno in comune il doppio malto. Distinte per il numero di fermentazioni subite, sono in genere corpose e di forte contenuto alcolico. -Ale. Stile prodotto soprattutto in Gran Bretagna, da malto d’orzo con lieviti ad alta fermentazione, di moderato contenuto alcolico. -Blanche. Primi produttori furono i monaci del Brabante che impiegarono orzo, frumento e avena. Trovandosi a contatto con i commercianti olandesi utilizzavano ingredienti provenienti dal Nuovo Mondo, fra cui il coriandolo e la buccia di arancia. -Bock. E’ una birra a bassa fermentazione, doppio malto chiara e forte che si ritrova nell’area germanico alpina e in Olanda. -Lager. E’ un insieme di stili comprendenti le birre a bassa fermentazione. Il nome deriva dal termine tedesco“Lager” deposito, cantina. La Lager è una birra chiara di media alcolicità, -Pils. Prende il nome dalla città boema di Plzen. Birra a bassa fermentazione che si caratterizza per l’aroma floreale e la schiuma abbondante. -Weizen. Popolarissima in Baviera, la Weizen è una birra fresca e dissetante, a base di malti d’orzo e di frumento. Le Weizenbier sono dette anche Weissbier (birre bianche) per l’aspetto torbido lattiginoso causato dai lieviti che rimangono in sospensione. Saphirea-15 produrrà cinque tipi di birra artigianale: - CITRYNITAS: tipo Ale. La gradazione varia dal 3 al 4 % di volume alcolico. - NIGREDO: tipo Bock scura. La gradazione varia dal 6 al 7 % di volume alcolico. - ALBEDO: tipo Weizen. La gradazione è circa il 5% di volume alcolico. - RUBEDO: viene utilizzato il farro. La gradazione è circa il 4 % di volume alcolico. - 95 SPECIAL: tipo speciale di colore chiaro ad alta gradazione alcolica. 30 6.3 MATERIE PRIME La birra è il risultato della fermentazione alcolica del mosto che contiene gli zuccheri estratti dal malto d'orzo o altri cereali. Le materie prime sono: Acqua: la sua presenza nella birra finita oscilla fra il 90 e il 93%. Cereali: il più utilizzato è l’orzo ma vengono impiegati anche frumento, riso, segale e mais. Da esso si ricava il malto d’orzo, sostanza base ottenuta dalla germinazione dell’orzo e successiva essicazione. Luppolo: pianta i cui fiori femminili contengono sostanze aromatiche e resinose che conferiscono alla birra il caratteristico amaro. Il luppolo contiene tannini, oli, alfa acidi;con proprietà antisettiche e conservanti. Lieviti: funghi unicellulari responsabili della trasformazione degli zuccheri in alcol e anidride carbonica. Esistono due tipologie di birra e modi di produzione: le birre ad alta fermentazione e a bassa fermentazione. Il processo viene determinato dal tipo di lievito utilizzato: Per l’alta fermentazione si usa saccharomyces cerevisiae attivo fra T °C tra 16° e 23° C. Durante il processo i lieviti salgono in superficie. La bassa fermentazione è prodotta dal saccharomyces carlsbergensis che fermenta fra T °C 5 e 8°. I lieviti si depositano sul fondo e l’anidride carbonica rimane nella birra. 31 6.4 14 SCHEMA DI PRODUZIONE (1 HL DI BIRRA)14 “Annual report 2012” AssoBirra. 32 6.5 PROCESSO PRODUTTIVO Il malto d'orzo viene macinato in un mulino e trasferito nel tino di ammostamento che contiene acqua calda il rapporto di miscelazione è di circa 1:4. Si porta la temperatura dai 40 °C iniziali a circa 75 °C e durante il riscaldamento si rispettano pause di temperatura necessarie per l’attività degli enzimi. Si trasferisce il mosto nel tino di filtrazione per trattenere le trebbie solide. Il mosto limpido va al tino di bollitura. Si porta ad ebollizione per 2 ore (sterilizzazione) e si aggiunge in momenti diversi il luppolo. Si procede con il Whirlpool che mettendo in movimento circolare il mosto, permette ai solidi in sospensione (proteine coagulate) di depositarsi al centro del tino di bollitura. Il mosto è trasferito al tino di fermentazione e viene raffreddato nel più breve tempo possibile (per evitare batteri indesiderati) fino a circa T= 25 °C (nel caso bassa fermentazione T=10 °C). Si procede all'inoculo dei lieviti. Il processo di trasformazione degli zuccheri in alcol deve avvenire a temperatura controllata tramite sistemi di raffreddamento del fermentatore. In circa 7 giorni avviene la fermentazione principale a cui deve seguire un periodo di maturazione detto fermentazione secondaria che può durare da pochi giorni ad alcune settimane e che può avvenire in un altro tino, detto maturatore. La birra pronta può essere diretta all’imbottigliamento, all'infustamento o la mescita diretta. Se si utilizzano tini di fermentazione a “tenuta” l'anidride carbonica che si sviluppa durante la fermentazione non si perde. Se si utilizzano tini di fermentazione “aperti” l’anidride carbonica si libera nell'atmosfera passando attraverso un gorgogliatore. In questo caso occorre “carbonatare” (gasare) la birra ricorrendo ad una “rifermentazione” in bottiglia o fusto. 33 6.6 SCHEMA IMPIANTO Legenda: D1 silo malto e cereali; D2 caldaia di miscela; D3 tino di filtrazione; D4 caldaia di cottura e luppolazione; D5 sedimentatore; R fermentatore; D6 serbatoio di maturazione; DF filtro a piatti; Pv vaglio; PM mulino a cilindri; PJ eiettore per trasporto pneumatico; G pompe; EP scambiatore a piastre; G pompa; P ventilatore. 6.7 DIMENSIONAMENTO IMPIANTO Settimane produttive annue: 48 Capacità caldaia di cottura (per cotta): 5 HL Numero di cotte settimanali: 2 (incrementabili come da business plan allegato) Volume di produzione annua e volume di produzione annua al netto dell’evaporazione sono consultabili nel business plan. Tipo di fermentazione: alta 18/22°C, 4-10 giorni. Maturazione : a freddo 7 giorni. Numero di fermentatori considerando il possibile ampliamento produttivo: 15 da 1,2 HL tipo combitank (fermentatore e maturatore). Si quantifica lo stazionamento massimo della birra prodotta all’interno del fermentatore in un tempo di 4 settimane. POSSIBILITA DI AUMENTO PRODUTTIVO: Tramite la tecnica della doppia cotta, consultabile nel business plan. 34 6.8 PRINCIPALI ATTREZZATURE - mulino a cilindri (Fig. 1) -eiettore per trasporto pneumatico - silo malto e cereali; (Fig.2) - caldaia di miscela; (Fig. 2) - tino di filtrazione; (Fig. 3 dx) - caldaia di cottura ; (Fig. 3 dx) - sedimentatore Whirlpool; (Fig. 3 dx) - fermentatori/maturatori; (Fig.5 sx) - pompe; - scambiatore a piastre; (Fig. 4) -ventilatore - generatore di vapore - centrale frigorifera - gruppo trattamento acqua - aria compressa - linea imbottigliatrice -linea infustatrice -cella frigorifera (Fig. 6) -tubi flessibili, fissi - strumenti di misura e controllo(termometri, ph metro, densimetri, manometro) Fig. 1 Fig. 2 35 Fig. 3 Fig.5 Fig. 4 Fig. 615 Fig. 1-6: Per gentile concessione del: “BIRRIFICIO RURALE” via del commercio 2, Desio (MB). Foto scattate durante la visita della 5BLT. 15 36 7. COMUNICAZIONE DEL PRODOTTO Il piano commerciale e promozionale è indirizzato ad un target differenziato di conseguenza sono stati creati mezzi informativi di differenti tipologie. Gli strumenti individuati per far conoscere la struttura e il prodotto sono: Volantini Pieghevoli Manifesti Biglietti da visita Comunicati stampa Quotidiani locali Sito WEB 7.1 COMUNICATO STAMPA E’ stato predisposto dal socio Tommaso Scalchi una bozza di testo che riassume la storia della nostra idea da utilizzare come possibile comunicato stampa: Come ogni giovedì la classe 5B liceo scientifico dell'Istituto Mapelli di Monza si recò nel laboratorio di Chimica . Si prospettava un'ordinaria lezione di Biologia: Il professore si avviò alla postazione da dove solitamente spiega il lavoro da svolgere nell'ora, in attesa di istruzioni non potemmo che notare una luce nei suoi occhi: capimmo che non sarebbe stata una lezione di Biologia come tutte le altre. "Ragazzi, vi va di fare una IFS?". " Dai ragazzi, vuol dire Impresa Formativa Simulata!": una grande opportunità che si profilava davanti ai nostri occhi. Noi studenti rimanemmo affascinati da questo progetto, soprattutto quando sapemmo che avremmo prodotto birra! Produrre birra artigianale tutti insieme ma tutti con compiti diversi: una vera azienda. C'è chi è stato incaricato di stendere il business plan, il comunicato stampa, l'organigramma, ideare il design delle etichette ecc. Il professore contattò vari artigiani locali, trovando in loro un forte interesse nel vedere iniziative nel settore agro-alimentare da parte di una scuola che ha deciso di avviare l'omonimo corso di studi. Immediata e appassionata fu la collaborazione di Pietro Fontana, mastro birraio del birrificio artigianale Carrobiolo di Monza. Alcuni valorosi studenti della 5B andarono in due birrifici artigianali per scoprire trucchi e segreti del mestiere. Da queste esperienze ricavammo grandi quantità di materiale fotografico e cognitivo, utile per comprendere nel dettaglio le procedure di produzione della birra. Organizzammo incontri formativi con esperti del settore per redarre il business plan. 37 L'intera iniziativa ebbe grande eco nell'ambiente giornalistico locale. "Mapelli, la 5B va a tutta birra. Quando farla è meglio che berla" e "L'istituto Mapelli va a tutta birra, ma solo artigianale" e "A scuola si insegnerà a fare anche la birra", titolavano i giornali locali. "Saphirea 15" è il nome della nostra IFS, è stata un'occasione di crescita professionale e umana, con studenti che hanno appreso nozioni di economia aziendale e non e che, pur conoscendosi ormai da 5 anni, hanno avuto modo di stare ancora una volta a stretto contatto e supportarsi in un'esperienza nuova per tutti. (Tommaso Scalchi) Inoltre per verificare praticamente la strategia abbiamo indetto una conferenza stampa presso il nostro istituto dando notizia della nostra idea che ha portato all’uscita di articoli sui principali giornali locali:16 16 Quotidiani locali di Monza e Brianza: “Cittadino” e “Il Giornale” del 26/11/2013, “Il Giorno,” 21/11/2013. 38 39 40 7.2 BUDGET DEL PIANO COMUNICAZIONALE17 VOCE COSTI (euro) PROGETTAZIONE GRAFICA (immagine coordinata aziendale e logo) 3000 PROGETTAZIONE ETICHETTA 3000 Stampa 100 copie 50 VOLANTINI A4 Stampa 100 copie 20 PIEGHEVOLI Stampa 100 copie 80 BIGLIETTI DA VISITA Stampa 100 copie 25 COMUNICATI STAMPA Composizione grafica autoprodotto Pubblicazione (mezza pagina) su giornali locali 300 SITO INTERNET gratuito Composizione grafica 2500 Dominio (scuola) gratuito TOTALE 17 8975 Fonte quotazioni: AZNOM srl Monza. 41 7.3 IL LOGO 7.4 IL BIGLIETTO DA VISITA 42 7.5 LA CARTA INTESTATA 43 8. STRUTTURA GIURIDICA E ORGANIZZATIVA La classe 5BLS ha deciso di dar vita a una società a responsabilità limitata (SRL) dopo un’attenta analisi degli aspetti economico/finanziari della idea di impresa e di riscontro della concorde volontà delle parti di privilegiare la limitazione delle responsabilità patrimoniali dei soci. Rappresentando la forma più flessibile e diffusa tra le società di capitali, destinata ad imprese di dimensioni ridotte, come disciplinato nel Codice Civile dagli articoli 24622483. Tale modello di S.r.l gode di massima autonomia statutaria, in quanto manca un modello precedente alla legge di riferimento per tali società. Il nuovo modello di S.r.l. si colloca infatti al confine tra le società di persone e le società per azioni non quotate, in sostanza la nuova Srl condivide i vantaggi delle società personali in termini di snellezza e semplicità, senza, rinunciare al beneficio della limitazione della responsabilità dei soci. Sono state definite le seguenti cariche societarie: Presidente: Federico Zangari Vicepresidente: Federico Corso Consiglio di Amministrazione: Lorenzo Ferrari, Luca Sala, Roberta Vadruccio Revisore: Francesco Taddia Responsabile sicurezza: Marco Malegori Sono state inoltre individuate le diverse attività funzionali ed i relativi responsabili: Funzione Commerciale e Comunicazione: Tommaso Scalchi Funzione Amministrativa e Approvvigionamento: Alessandro Comi Funzione Personale: Cristian Armiero Funzione Produzione: Michele Brambilla Controllo qualità: Matteo Nava, Alessandro Taddia 44 8.1 ORGANIGRAMMA 45 9. OBIETTIVI E STRATEGIE 9.1 BREVE TERMINE (1° esercizio di attività) OBIETTIVI Le aspettative per il primo esercizio sono nel complesso molto soddisfacenti; si prevede di conseguire un risultato operativo positivo di circa 60.000 € attraverso l’utilizzo ottimale delle risorse finanziarie ed umane (soci lavoratori) ma, soprattutto, grazie alla previsione di distribuire 1.133 bottiglie già dal primo anno per un totale di 408 HL. L’obiettivo principale dovrà quindi essere quello di raggiungere i “clienti campione”, ovvero quella fascia di mercato che, sulla base di accurata indagine, ha manifestato interesse al prodotto. STRATEGIE Per raggiungere gli obiettivi prefissati nel breve termine verrà adottata un’efficace strategia di comunicazione per diffondere un’immagine “vincente” del prodotto, Il piano di comunicazione si prefigge l’obiettivo di evidenziare le peculiarità che differenziano il prodotto rispetto alle produzioni industriali ma anche rispetto alle altre birre artigianali già presenti sul mercato e creare le premesse per soddisfare e fidelizzare la potenziale clientela. Le linee guida del piano di comunicazione prevedono attività brillanti, che emergano, che diano alla marca una spinta ed abbiano un impatto cumulativo nel corso del tempo; il tutto, ovviamente, con il vincolo delle risorse finanziarie. Si cercherà di mettere a frutto soprattutto le potenzialità del web (social network, social media). 46 9.2 MEDIO E LUNGO TERMINE OBIETTIVI L’obiettivo principale per il secondo e il terzo esercizio gestionale è di incrementare il e consolidare il fatturato garantendo livelli di redditività tali da consentire sia la copertura dei costi fissi , sia una adeguata remunerazione ai soci lavoratori. Sulla base del business plan elaborato, di seguito riepiloghiamo il risultato operativo lordo atteso. Risultato operativo atteso Secondo anno Terzo anno 153.000 243.000 Gli obiettivi a lungo termine sono finalizzati ad incrementare i ricavi gestionali attraverso un ampliamento e diversificazione sia dei prodotti base che dei servizi aggiuntivi al cliente che consentano di migliorare il posizionamento sul territorio non solo di Monza ma anche della Lombardia. L’incremento dei risultati gestionali potranno così garantire un buon livello di remunerazione del capitale investito. STRATEGIE Le strategie previste per il medio e lungo termine saranno innanzitutto finalizzate a diversificare i prodotti più richiesti dalla clientela “ascoltando” il cliente ed i suoi gusti, ovvero offrire prodotti che rafforzano il marchio; ad esempio “produzioni” limitate. 47 10. PREVISIONI ECONOMICHE-FINANZIARIE Le previsioni economico-finanziarie per i primi tre anni, relative a SAPHIREA 15, risultano essere le seguenti: (importi in migliaia di €) Voce Primo anno Secondo anno Terzo anno Fatturato Netto 270 406 541 Costi di produzione -92 -133 -176 Costi Fissi -118 -120 -121 60 153 244 Reddito operativo Le previsioni, sia dei costi di produzione che dei costi fissi, si basano su stime derivanti da informazioni acquisite o su valutazioni ottenute in base a valori correnti. Negli esercizi successivi si prevede una crescita del fatturato totale che riflette la tipologia del prodotto offerto e che vede un incremento maggiore da primo al secondo anno pari al 50 % e un consolidamento dal terzo anno che si attesta sul 33 %. La previsione economica evidenzia un andamento superiore a quello denotato dal fatturato grazie alla sostanziale invariabilità dei costi fissi e quindi ad un sempre migliore impiego delle potenzialità dei fattori produttivi fissi (impianti, ecc.). Infatti si registra un incremento dal primo al secondo anno pari al 155 % e un risultato consolidato al 59 % per il terzo anno. 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57
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