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Sabato 22 Dicembre 2012
Anno 2 N. 52
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COPIA OMAGGIO
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Sabato 22 Dicembre 2012
2
ESSERE GIOVANE NON E’ UN DIFETTO
L’ Editoriale
di Beppe Vigani
Il nostro calcio si deve svecchiare per continuare a sopravvivere. Ajax e Barcellona da anni danno l’esempio
Ogni volta che parlo dell’Italia, mi viene una sorta di sentimento di rabbia
e forte compassione. E’ il mio paese,
lo amo, forse troppo per quello che
poi è veramente. Si contano sulle dita
di una mano i politici che hanno cercato di fare grande questo Stato, che
poi tanto grande non è.
Memoria corta? No, forse è la frustrazione che brucia dentro da troppo
tempo. Parallelamente esiste anche
un’Italia pallonara, quella dei milioni
di euro, di stadi vecchi, di giornalisti
che hanno fatto la loro fortuna sul
nulla, di politici che sono ingrassati,
di presidenti avventurieri e procuratori imbroglioni. Lascio da parte i
direttori sportivi, che non sono altro
che il frutto di una società brillante
o disgraziata. Per anni i nostri club
hanno gettato soldi dalla finestra, ma
ora la crisi che ha messo in ginocchio anche i più atei, ha fatto aprire
quegli occhi in cui davanti, da tanto
tempo, danzano gli elefanti. Da anni
molti paesi europei hanno ciucciato dal serbatoio della loro ‘cantera’
(settore giovanile), mentre i nostri
presidenti fresconi elargivano miliardi di lire (prima) e milioni di euro
(adesso) per giocatori neanche tanto
bravi o che si sono bruciati il cervello
anzitempo. Adesso, che mancano i
soldi, tutti a rifugiarsi nei settori giovanili. La Legge-Bosman del ’95 ha
di fatto complicato la strada a molti
nostri ragazzi, che spesso sono stati
preferiti a giocatori più esperti e con
cartellino meno oneroso. L’abolizione
delle frontiere, avvenuta all’inizio degli anni ’80, è stata una benedizione
fin quando gli stranieri erano due-tre,
rivelatasi, però, poi un boomerang
per la qualità del nostro calcio. Platini, Zico, Maradona, Mattheaus,
Falçao, Van Basten facevano parte
della prima generazione, poi le cose,
già dall’avvento dell’epoca-Ronaldo,
cominciarono a peggiorare. Il Milan
di Sacchi aveva Van Basten, Gullit e
Rijkaard: il primo un fenomeno, gli altri due campioni, così dicasi per l’Inter
(Mattheaus, Diaz e Brheme). Il Napoli
non era da meno con Maradona, Alemao e Careca. Parlando di Juventus
le cose ai quei tempi non erano andate per il verso giusto. Zavarov, Rui
Barros e Michael Laudrup non erano
certo paragonabili agli stranieri delle
due milanesi, ma non tutte le ciambelle riescono col buco. I bianconeri
arrivavano da Platini, qualche anno
dopo si rifaranno con gli interessi acquistando un certo Zinedine Zidane.
Per un fatto endemico e strutturale i
brocchi c’erano, ci sono e ci saranno
sempre, ma la qualità del gioco si eleva con i campioni. Negli ultimi anni le
squadre si sono infarcite di giocatori
da ogni dove e, soprattutto, in Europa
facciamo fatica. La crisi ci ha portato
via Eto’o, Ibrahimovic, Thiago Silva,
Maicon e Julio Cesar, presto ci porterà via Sneijder e, forse, Jovetic. Regge Cavani, ma la tentazione è sempre
dietro l’angolo. L’unica cosa da fare è
attingere dal settore giovanile. Il Milan ha visto lungo ed è andato a prelevare El Shaarawy dal Padova (ma il
giocatore era del Genoa), ha lanciato
De Sciglio e fra un po’ butterà nella
mischia anche Niang. L’Inter non ha
ancora capito del tutto la lezione, ma
Juan Jesus e Ranocchia fanno parte
del progetto, in più vi sono i vari Mbaye, Duncan, Bianchetti, Benassi, Romanò, Livaja. La Roma sta facendo lo
stesso con Florenzi e molti giocatori
che stanno crescendo. Non dimentichiamo Insigne, Immobile, Verratti (al
Psg, haimé) Il Barcellona e l’Ajax sono
le grandi scuole che stanno dando il
grande esempio. Vera è, però, una
cosa; con i giovani difficilmente si riesce a vincere subito. E’ altrettanto
indubbio che “Se è vero che la giovinezza è un difetto, ce ne correggiamo
in fretta”, parola di Johann Wolfgang
Goethe.
INTER 3-4-3
1 Handanovic;
23 Ranocchia, 25 Samuel, 40Juan Jesus;
4 Zanetti, 21 Gargano, 19 Cambiasso, 31 Pereira;
8 Palacio, 22 Milito, 99 Cassano
GENOA 4-4-2
1 Frey;
31 Sampirisi, 21 Canini, 5 Granqvist, 13 Antonelli;
7 Rossi, 33 Kucka, 91 Bertolacci, 8 Vargas;
22 Borriello, 17 Immobile
Luigi Delneri
Andrea Stramaccioni
Stadio G. Meazza ore 12.30
Sabato 22 Dicembre 2012
3
14 reti
El Shaarawy (Milan)
12 reti
Cavani (Napoli; 2 rigori)
Pos.
Squadra
P.ti
G
V
N
S
Gf
Gs
+/-
1Juventus 41
17
13
2236
10
26
2Inter 34
17
11
1529
18
11
3Napoli 33
17
10
3431
17
14
4Lazio 33
17
10
3425
18
7
5Fiorentina 32
17
95333
19
14
6Roma 29
17
92638
27
11
7Milan 27
17
83632
22
10
8Catania 25
17
74625
25
0
9Udinese 23
17
58425
25
0
10Parma 23176 5 6 23230
11
Chievo 21
17
63820
27
-7
12
Atalanta 21
17
72817
26
-9
13
Bologna 18
17
53920
22
-2
14
Sampdoria 17
17
53920
26
-6
15
Torino 16
17
38618
22
-4
16
Cagliari 16
17
44915
30
-15
17
Palermo 15
17
36815
24
-9
18
Pescara 14
17
4211
13
34
-21
19Genoa 13173 4 101729-12
20
Siena 11
17
45816
24
-8
Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.
LA CLASSIFICA
Venerdì 21 Dicembre - 18. Giornata
21 Dic, 18:00
Pescara - Catania
Stadio Adriatico, Pescara
21 Dic, 20:45
Cagliari - Juventus
Stadio Is Arenas, Quartu Sant’Elena
Sabato 22 Dicembre - 18. Giornata
22 Dic, 12:30
Inter - Genoa
Stadio Giuseppe Meazza, Milano
22 Dic, 15:00
Siena - Napoli
Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena
22 Dic, 15:00
Atalanta - Udinese
Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo
22 Dic, 15:00
Bologna - Parma
Stadio Dall’Ara, Bologna
22 Dic, 15:00
Palermo - Fiorentina
Stadio Renzo Barbera, Palermo
22 Dic, 15:00
Sampdoria - Lazio
Stadio Luigi Ferraris, Genova
22 Dic, 15:00
Torino - Chievo
Stadio Olimpico, Torino
22 Dic, 20:45
Roma - Milan
Stadio Olimpico, Roma
TURNO ODIERNO
Domenica 6 Gennaio - 19. Giornata
6 Gen Udinese - Inter
Stadio Friuli, Udine
6 Gen Catania - Torino
Stadio Angelo Massimino, Catania
6 Gen Chievo - Atalanta
Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona
6 Gen Fiorentina - Pescara
Stadio Artemio Franchi, Firenze
6 Gen Genoa - Bologna
Stadio Luigi Ferraris, Genova
6 Gen Juventus - Sampdoria
Juventus Stadium, Torino
6 Gen Lazio - Cagliari
Stadio Olimpico, Roma
6 Gen Milan - Siena
Stadio Giuseppe Meazza, Milano
6 Gen Napoli - Roma
Stadio San Paolo, Napoli
6 Gen Parma - Palermo
Stadio Ennio Tardini, Parma
10 reti
Klose (Lazio)
Di Natale (Udinese; 3 rigori)
8 reti
Milito (Inter; 3 rigori)
Lamela (Roma)
Osvaldo (Roma; 2 rigori)
7 reti
Hamsik (Napoli)
6 reti
Denis (Atalanta; 1 rigore)
Gilardino (Bologna)
Bergessio (Catania)
Jovetic (Fiorentina)
Toni (Fiorentina)
Quagliarella (Juventus)
Hernanes (Lazio)
Pazzini (Milan; 1 rigore)
Totti (Roma)
Bianchi (Torino; 2 rigori)
5 reti
Diamanti (Bologna; 1 rigore)
Sau (Cagliari)
Paloschi (Chievo; 2 rigori)
Cassano (Inter)
Palacio (Inter)
Giovinco (Juventus)
Vidal (Juventus; 2 rigori)
Miccoli (Palermo; 1 rigore)
Belfodil (Parma)
4 reti
Bonaventura (Atalanta)
Gomez (Catania)
Lodi (Catania; 1 rigore)
Pellissier (Chievo; 1 rigore)
Aquilani (Fiorentina)
Rodriguez (Fiorentina; 1 rigore)
Immobile (Genoa)
Marchisio (Juventus)
Pirlo (Juventus)
Ilicic (Palermo)
Amauri (Parma; 1 rigore)
Destro (Roma)
Calaiò (Siena)
3 reti
Gabbiadini (Bologna)
Nenè (Cagliari; 1 rigore)
Castro (Catania)
Thereau (Chievo)
El Hamdaoui (Fiorentina)
Borriello (Genoa; 1 rigore)
Jankovic (Genoa)
Guarin (Inter)
Vucinic (Juventus; 1 rigore)
Candreva (Lazio)
Inler (Napoli)
Insigne (Napoli)
Weiss (Pescara)
Maresca (Sampdoria; 1 rigore)
Maxi Lopez (Sampdoria)
Angella (Udinese)
PROSSIMO TURNO
classifica marcatori
L’ultimo sacrificio
Sabato 22 Dicembre 2012
4
Tante insidie si celano dietro un match La partita
storicamente divertente ed entusiasmante
Un ultimo grande sforzo e finalmente
il sollievo del Natale raggiungerà tutto il mondo calcistico, prima dell’apertura del mercato di riparazione.
Solo una partita, infatti, separa l’esausta truppa nerazzurra dalla tanto
agognata pausa natalizia. I numeri
sono impietosi per la campagna invernale dell’Inter che, tra infortuni,
cambi di modulo e squalifiche forzate, ha costretto il generale Stramaccioni a spremere fino all’osso le
energie dei suoi più alti ufficiali. Tre
sconfitte e un pareggio a fronte di
due vittorie sono un magro bottino
per i nerazzurri nel dopo-Juventus.
Quella fatidica partita ha segnato
una svolta nella testa di molti e ha
modificato profondamente il modo
di giudicare la beneamata. Se prima
della partita allo Juventus Stadium
l’Inter era vista come una squadra in
costruzione ripartita da un progetto
nuovo, fresco e senza troppe aspettative, con la vittoria schiacciante in
casa degli acerrimi rivali di sempre
(o quasi) ai nerazzurri viene implicitamente chiesto di fare il passo in
più che al momento, tuttavia, sarebbe più lungo della gamba che ha a
disposizione. L’Inter ha già fatto tanto e, soprattutto, più di quanto tutti
I Bioritmi
(squadra compresa) si aspettassero
ad inizio stagione. Stramaccioni è
riuscito nell’impresa di raggiungere
traguardi importanti senza accentuare troppo la pressione sui propri giocatori, soprattutto sui senatori, presi
in mezzo in questa particolare “chiamata alle armi”. Stramaccioni non
ha palesato certezze nelle ultime
gare mostrandosi camaleontico alla
vigilia tanto quanto funambolesco a
partita in corso. Dalla difesa a 3, divenuta costante nell’ultimo mese si
è passati in corsa alla difesa a 4 per
contenere gli esterni offensivi laziali.
Dal tanto acclamato “tridente pesan-
di Enzo Occhiuto
L’INTER MOLTO
PIU’ TONICA
Il calcio è un ottimo campo di applicazione dei Bioritmi per verificare il potenziale dei giocatori, anche se in questo sport, che è
essenzialmente un gioco di squadra, i risultati non dipendono unicamente dalle prestazioni di un singolo atleta ma quelle espresse
da tutti i giocatori. Pertanto l’analisi della Biosituazione (forza fisica, sensibilità tecnica e intelligenza tattica) delle rose dei probabili
giocatori che scenderanno in campo evidenzia una leggera superiorità di valori assoluti dell’Inter 5.98 contro 5.96 del Genoa. Nello
specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti, la squadra
allenata da Stramaccioni risulta essere molto più tonica fisicamente 6.08 della formazione genovese con 5.88 (decisamente sotto la
media della sufficienza): Gargano 6.50, Nagatomo 6.47, Zanetti
6.44, Palacio 6.41, Milito 6.07 (triade di valori nettamente positivi E.6.31 ,I. 6.35 e Istintivamente 6.48 che lo segnalano come
migliore giocatore in grado quindi di fare una prestazione di alto
profilo), contro i liguri Frey 6.47 (in ottima forma fisica),Kucka 6.13
e Rossi 6.07 (triade positiva E.6.00 e I. 6.38 in condizione di forma
buona) e Canini 6.07. Dal punto di vista emozionale il Genoa con
6.10 risulta più favorito : Bertolacci 6.49, Granquist, Canini e Antonelli 6.39, Frey e Vargas 6.31, Borriello 6.11 (con grande capacità
di intuizione con 6.48 insieme a Kucka 6.46), contro i neroazzurri
con 5.94 in cui si segnalano Cassano e Samuel 6.45, Ranocchia
6.39, Pereira e Milito 6.31 (ambedue con 6.48 di percezione intuitiva, possibilità quindi di incidere favorevolmente sulle azioni
sotto porta). Dal punto di vista intellettivo (visione del gioco) l’Inter
risulta con 5.91 superiore ai liguri: con un ottimo 6.42 di intuizione
che non guasta), Juan Jesus 6.38, Milito 6.35, Ranocchia 6.09,
Cassano e Cambiasso 6.00 contro Antonelli 6.50, Vargas e Rossi
6.38, Granquist 6.23. Il Genoa scenderà in campo con personalità
e convinzione anche se conscio della superiorità nerazzurra.
te” schierato dal primo minuto nella
gara di Torino si è passati al tandem
offensivo supportato da un trequartista “atipico” come Guarin. Ecco,
quindi, che le certezze per l’allenatore romano diventano le assenze
che, fra squalifiche e lungodegenze
in infermeria, dovrà fare a meno di
due giocatori nello stesso identico
ruolo. Per Wesley Sneijder e Philippe
Coutinho, infatti, quello di martedì
è stato l’ultimo allenamento stagionale. La motivazione è molto simile
per entrambi, quella della famiglia,
ma se per il giovane Cou l’argomentazione riguarda le nozze con la sua
di Emanuele Tramacere
dolce metà Aine, per l’olandese l’annoso problema del rinnovo ha spinto
Stramaccioni a concedere 5 giorni
di ferie anticipate in grado di rasserenare il rapporto con il giocatore e,
soprattutto di tranquillizzare l’intero
ambiente nerazzurro. In tutto questo
contesto, quindi, a San Siro arriva il
Genoa, squadra in difficoltà tecnicotattica e soprattutto mentale, ma capace, tuttavia, di riscattarsi nelle poche volte in cui il baratro più grande
si apriva sotto ai propri piedi. Delneri
studia rivoluzioni dal punto di vista
del gioco in grado di far tornare il Grifone sui livelli di due anni fa quando
il Genoa, con gran parte degli uomini
che sono tuttora nella rosa del club,
aspirava senza nascondersi alla zona
Europa. Spazio e fiducia, ancora una
volta, alla coppia offensiva BorrielloImmobile che fatica a trovare con
regolarità la porta, ma che è anche
in grado di sfoderare giocate pericolose per tutte le difese. Come contro
la Lazio, inoltre, gli esterni nerazzurri
dovranno fronteggiare la forte spinta
offensiva sugli esterni di un sempre
verde Marco Rossi e di Juan Manuel
Vargas che, ripresosi dall’infortunio
iniziale, sta ritrovando la giusta condizione e il suo miglior mancino. Con
Delneri a forte rischio, un Genoa che
non vince a San Siro dal 1994 e ben
22 gol all’attivo nelle ultime sfide al
Giuseppe Meazza (dal 2007 ad oggi
fra campionato e coppa), l’Inter ha,
come spesso accade ultimamente,
il coltello puntato dalla parte della lama, con tante, a volte infide,
possibilità di ferirsi. Non uscire con
i tre punti dalla sfida contro questo
Genoa, potrebbe essere controproducente dal punto di vista mentale
tanto quanto fu negativa, nel recente
passato, la sconfitta subita contro la
Roma. La motivazione, anche qui, va
ricercata nella sosta invernale che,
causa mancanza di partite giocate,
amplierebbe all’inverosimile l’attenzione mediatica verso i problemi
strutturali dei nerazzurri riparabili,
in ogni caso, nella finestra invernale
del mercato. In quest’ultima partita
prima di Natale, quindi, tanti contro
e pochi pro a disposizione dei nerazzurri. Le energie sono agli sgoccioli
e per completare positivamente un
tutto sommato consistente 2012
non resta altro che aggrapparsi alle
più remote forze fisiche. Non serve
altro che una grande convinzione nei
propri mezzi. Non serve altro che un
ultimo grandissimo sforzo.
Ultimo atto rossonero
A Roma per chiudere in bellezza
I cugini in Trasferta
La diciottesima giornata del campionato
di serie A per il Milan, si chiude all’Olimpico di Roma contro i giallorossi a portata
di sorpasso in classifica. L’ultima gara prima delle feste natalizie è sempre stata di
difficile interpretazione mentale da parte
del Milan, tanto che nel corso degli anni,
Adriano Galliani, si è visto costretto a fissare allenamenti anche il lunedì successivo
l’ultima gara per evitare che i giocatori si
presentassero a San Siro già idealmente
con asciugamano e infradito. Quest’anno sembra difficile che i ragazzi di Allegri
possano interpretare in questo modo l’ultimo impegno visto il grande sforzo fatto
per recuperare il terreno perso nei primi
due mesi di campionato. La serata dell’Olimpico è, al contrario, l’occasione da non
perdere per svoltare una stagione che
sembrava già ampiamente compromessa.
Vincere con la Roma vorrebbe dire superare i giallorossi in classifica, avvicinare
il terzo posto e iniziare a sentire in lontananza quella musichetta che fa brillare gli
occhi a Galliani nelle serate di coppa. In
proiezione c’è anche un mercato di gennaio che si preannuncia molto interessan-
di Andrea Anelli
te, dopo anni di operazioni a parametro
zero e cessioni illustri, finalmente sembra che la società si voglia muovere con
determinazione per dare un aiuto concreto ad Allegri. Mille motivazioni dunque per vedere un Milan determinato
ma la Roma, dopo la sconfitta velenosa
di Verona, ha tutta la voglia di riscatto
possibile. Rientrato definitivamente Lamela, trovato anche lo spazio per il talento Pjanic, ora l’unica grana rimanente è De Rossi, continua infatti il gelo tra
lui e il boemo, insomma Zemanlandia è
un parco divertimenti ma non per “Capitan Futuro” che sembra sempre più
triste e lontano dalla Capitale. Allegri
seguirà il detto “squadra che vince non
si cambia” e allora conferma per il tris
di centrocampo visto contro il Pescara
con Montolivo a fare gioco, Ambrosini
davanti alla difesa e il ritrovato Nocerino
pronto ad attaccare gli spazi come nella passata stagione. In arrivo conferme
per De Sciglio e Constant sulle fasce,
davanti invece Boateng ha superato i
problemi alla caviglia e dovrebbe trovare anche lui una maglia da titolare.
Scanziani: “L’Inter deve temere solo se stessa”
Sabato 22 Dicembre 2012
5
L’intervista
di Emanuele Tramacere
L’ex centrocampista avvisa Stramaccioni delle difficoltà
Percorrendo l’almanacco del mondo
del calcio all’indietro con la memoria saranno numerosissimi i nomi di
grandi attaccanti, fenomenali stopper ed incredibili portieri che ci torneranno alla mente eppure alle spalle
di questi calciatori, a formare l’asse
portate delle squadre degli anni ’70
– ’80 c’erano sempre fantasiose
mezzali, molto dotate fisicamente, in
grado di supportare il gioco di questi
“fenomeni”. Alessandro Scanziani è
stato un calciatore completo, uno di
quelli che farebbero un gran comodo
al centrocampo nerazzurro falcidiato
dagli infortuni e a secco di energie,
come quello che oggi può schierare
in campo Andrea Stramaccioni. Motorino del centrocampo dotato di un
gran senso del gol e capace di “pensare con i piedi”, lui nell’Inter ha giocato nell’apice della sua carriera nelle annate 1977-78 e 1978-79 aiutando i nerazzurri nella conquista di una
coppa Italia prima di dedicarsi alla
vita genovese di Sampdoria (prima) e
Genoa (poi) in cui si è tolto numerose
soddisfazioni zigzagando fra serie A e
serie cadetta. Appese le scarpe bullonate al chiodo è rimasto vicinissimo
al mondo del calcio, diventando “il
mister” per eccellenza sulle panchine di Como, Modena, Lecco, ma, soprattutto, sulle poltroncine dei salotti
tv come quelle del Campionato dei
Campioni su OdeonTv.
Lei è stato un ex di Inter e Genoa,
che approccio pensa possa esserci
da parte di entrambe le squadre a
questa partita?
La partita sarà un buon banco di prova per entrambe le squadre, che hanno problemi più o meno grandi, però
è chiaro che la maggior parte delle
responsabilità cadono sulle spalle
dell’Inter che, giocando da Inter, non
dovrebbe avere difficoltà a confermare sul campo la qualità tecnica che
ha a disposizione.
Un’Inter che però, ormai da un
mese, si trova in difficoltà nelle partite “a basso coefficiente di stimoli”. A cosa può essere dovuta questa
mancanza di continuità?
E’ chiaro che le motivazioni sono
l’argomento principale per fare delle
ottime prestazioni, ma è anche riduttivo incentrare tutto su questo fattore
perché toglierebbe professionalità a
questi giocatori. Il gruppo dei titolari
non è giovane e, nel corso degli anni,
hanno acquisito la capacità di mantenere alta la concentrazione anche in
questo tipo di incontri. E’ difficile dire
a cosa possa essere dovuta questa
alternanza di risultati, ma si potrebbe
puntare il dito sul fattore tattico. Dopo
la vittoria con la Juventus difficilmente abbiamo visto in campo nell’undici
titolare la stessa convincente formazione, vuoi per gli infortuni o vuoi per
le squalifiche, ma è mancata questa
continuità tattica.
Stramaccioni sembra essere cambiato dall’inizio del suo percorso ad
oggi. Sta forse pagando ora lo scotto dell’essere alla guida della squadra “più chiacchierata” d’Italia?
Le responsabilità nell’allenare questa squadra aumentano con il tempo
invece che diminuire. All’inizio non
aveva nulla da perdere, ed era facile
essere “spensierato”, ma con il passare del tempo Stramaccioni ha cominciato ad ottenere risultati ed è aumentata la possibilità di “fallire”. Paradossalmente anche il non riuscire a
dare continuità alla bella prestazione
contro la Juventus non lascia sereno
l’allenatore che sta provando a ritrovare quella tipologia di rendimento.
Passando al Genoa, solo quattro
punti nelle ultime sette partite per
il grifone sono un segnale di crisi
profonda. Quali sono, secondo lei, i
fattori che hanno portato a questa
débâcle?
In Italia si cambiano troppi allenatori
e quando si continua a cambiare si
toglie troppa responsabilità ai giocatori affossando di fatto gli allenatori.
Le responsabilità sono da addossare
in parte all’allenatore, sia chiaro, ma
anche alla società, che non è in grado, probabilmente, di gestire i comportamenti di alcuni giocatori e, soprattutto di puntare il dito anche contro i singoli giocatori che non stanno
PROFUMO DI GOL
rendendo come era preventivato ad
inizio stagione.
Da allenatore ad allenatore: Come
si prepara una partita così delicata
in un clima così teso, con Delneri
che è fortemente a rischio esonero?
Da un punto di vista psicologico non
è mai facile. Da un lato, però, una
partita come quella contro l’Inter si
prepara da sola perché fornisce stimoli importanti anche senza essere
“guidati” dall’allenatore. Nel caso
del Genoa, però bisognerebbe anche capire, dall’interno come sta la
squadra, se serva andare in ritiro già
qualche giorno prima, e se i giocatori
Statistiche del Match
L’anno passato finì 5-4 con tripletta di Milito
Inter e Genoa si affrontano a Milano
per la 47ª volta. I nerazzurri hanno
vinto 32 volte contro le 4 vittorie del
Grifone. I pareggi sono stati 9. La vittoria più larga dei padroni di casa risale alla stagione 1962/1963, quando
alla 25ª giornata la squadra allenata
da Helenio Herrera rifilò un tennistico
6-0 alla compagine allora guidata in
panchina da Renato Gei (esonerato
tre settimane dopo). Andarono a segno Corso, Maschio, tre volte Suarez e
Mazzola, era il 10 marzo 1963. La miglior vittoria del Genoa, invece, fu registrata durante la 29ª giornata: nella
sono nella condizione mentale adatta
ad essere tranquillizzati dall’allenatore anche in caso di sconfitta.
Il mercato è alle porte: cosa serve
all’Inter per confermarsi definitivamente la seconda forza del campionato?
Partendo dall’Inter credo innanzitutto
che serva un terzino sinistro di ruolo,
perché Pereira, finora, non ha assolutamente convinto. Poi bisognerebbe
cercare un centrocampista che abbia
le caratteristiche del regista che sappia dettare i tempi dell’azione. Ripensando a Pizarro o a Borja Valero che
stanno facendo molto bene alla Fiorentina i dirigenti dell’Inter dovrebbero mangiarsi le mani. E infine manca
un’alternativa offensiva a Diego Milito perché è inimmaginabile che Milito
possa completare tutta una stagione
a ritmi altissimi senza perdere un colpo.
E al Genoa per raggiungere una salvezza serena?
Il Genoa ha due ottimi attaccanti che,
però, potrebbero aver bisogno di tempo per integrarsi al meglio e, in questo
momento, il tempo per lavorare a Genova non c’è. L’ipotesi, quindi, rimane
quella di lasciar partire Ciro Immobile
per andare a cercare sul mercato una
seconda punta che sappia giostrare
alle spalle di Borriello. Sicuramente,
però, il problema più grande risiede
nel reparto arretrato che manca di
solidità e di sicurezza nel giocare con
la palla fra i piedi.
di Severa Bisceglia
stagione 1993/1994, i rossoblu s’imposero per 3-1. Dopo il gol in apertura
di Schillaci per i milanesi, gli ospiti andarono a segno con Ruotolo, Skuhravy
e ancora con Ruotolo al 90’. Nell'incontro Inter-Genoa, sono stati messi
a segno complessivamente 130 gol,
di cui 97 a favore dei padroni di casa,
quelli invece realizzati dai liguri sono
33. Il maggior numero di reti lo abbiamo visto nel secondo tempo: infatti
mentre nella prima frazione di gara le
due squadre hanno segnato 53 gol,
nel secondo tempo i gol salgono fino
a 77. Nel primo tempo l’Inter ha infi-
lato 39 reti, il Genoa 14. Nei secondi
quarantacinque minuti la Beneamata
è andata a segno 58 volte, mentre gli
avversari 19. L'ultimo successo degli
ospiti risale proprio alla 29ª giornata
della stagione 1993/1994, già citata,
mentre l’ultimo successo dell’Inter riguarda la 30ª giornata della stagione
2011/2012, quando vinsero con un
palpitante 5-4: doppietta di Milito, gol
di Samuel, poi Moretti e Palacio per
il Genoa, Zarate per i nerazzurri, poi
Gilardino ancora per il Grifone, terza
rete di Milito e, infine, secondo gol di
Gilardino per il definitivo 5-4.
L’uomo dai… Borriello
“colpi di testa” L’ Ospite
di Alessandra Caronni
È sempre sulla bocca di tutti. In passato per le vicende sentimentali con Belen e attualmente, e finalmente, per meriti sportivi
Cosa c’entra Pippo Baudo con Marco Borriello? C’entra, c’entra. In un
recente intervento sulle frequenze
dell’emittente Radio Sportiva, il Pippo
nazionale si è soffermato a parlare
delle ultime vicende di casa Juventus
e dell’interessamento della società al
giocatore genoano. “Ora le punte non
pungono più. E Marco Borriello è inutile adesso”, ha detto il conduttore televisivo. Boriello è sempre sulla bocca di tutti. In passato per le vicende
sentimentali con Belen e attualmente, e finalmente, per meriti sportivi.
Mancino naturale, è un attaccante
dotato di gran dinamismo e potenza
fisica, una buona tecnica e capace
di fare reparto da solo e tenere palla facendo salire la squadra. Dotato
di buona agilità, Boriello ha segnato
diverse reti in acrobazia. Ha poi un
buon colpo di testa e un ottimo fiuto
per il gol. Cresciuto nelle giovanili del
Milan, dove è arrivato all’età di quattordici anni (nel ’99), è stato ceduto
in comproprietà al Treviso, dove non
è mai sceso in campo con la prima
squadra (ma solo con la formazione
Primavera, con cui ha segnato 10 reti
il primo anno e 13 nel secondo). Nel
gennaio del 2001 è passato in prestito alla Triestina, in Serie C2, con cui
ha segnato il primo gol tra i professionisti il 29 aprile 2001 contro il Novara. Di seguito, nei play-off, ha giocato
tutte e quattro le partite segnando
anche la rete del 2-0 nella finale di
ritorno contro il Mestre conquistando
la promozione in Serie C1. L’estate
successiva è ritornato al Treviso e
ha disputato 27 partite realizzando
10 reti. Dopo un’altalena che lo ha
portato al Milan (2006-2007), al Genoa (2007-2008), di nuovo al Milan
(2008-2010) e poi alla Roma (20102012), eccolo alla Juventus. A fine
stagione la Vecchia Signora tuttavia
decide di non esercitare l’opzione per
il riscatto e Borriello fa ritorno al club
giallorosso, che il 31 agosto lo cede
in prestito al Genoa.
Chi è Borriello
Nato a Napoli il 18 giugno dell’82, Marco Borriello milita nel Genoa ed
è in prestito dalla Roma.
È cresciuto nel quartiere
napoletano di San Giovanni a Teduccio, dove ancora
vive la madre Margherita. A
11 anni rimane orfano del
padre Vittorio, ucciso dalla
camorra. Ha due fratelli,
Piergiorgio, maggiore di lui,
e Fabio, più giovane di lui
di tre anni, noto per aver
partecipato al reality show
“Campioni”.
La passione per le donne
Le più belle della televisione
le vuole lui. Tutte. Ora Marco
Borriello sembra di nuovo interessato a conquistare Alessia
Ventura, sua ex fidanzata, ormai
al capolinea da tempo con Pippo
Inzaghi.
amarcord
Sabato 22 Dicembre 2012
6
di Severa Bisceglia
due Coppe dei Campioni e due Coppe
Intercontinentali, segnerà 75 gol in
413 presenze. Lascerà l’Inter a giugno del ’73 per giocare due stagioni
nel Genoa, dove concluse la carriera,
segnando 3 reti in 23 presenze. Il
centrocampista Camillo Achilli, detto Dino, è cresciuto nell’Inter e, dopo
Camillo Achilli
Antonio Valentín Angelillo
Molti ricorderanno la mezzala Antonio Valentín Angelillo, italo-argentino cresciuto calcisticamente nell’Arsenal de Lavallol. Dall’Argentina va a
giocare in Perù, dove si fa notare da
molti club europei. L’Inter lo porta a
Milano nell’estate del 1957, alla prima stagione in nerazzurro segna 16
gol, ma il capolavoro lo confeziona
l’anno successivo con 33 reti (in due
occasioni segna 5 gol) in 33 presenze, un record imbattuto nei tornei a
18 squadre. Nel 1961 passerà alla
Roma, successivamente al Milan,
piccola parentesi al Lecco, e nella
stagione 68-69 giocherà con il Genoa segnando 5 gol in 22 presenze.
Un uomo simbolo della grande Inter
una stagione in prestito al Caproni
Milano, fa il suo esordio nel campionato 1945-1946 segnando 11
gol, resta in nerazzurro fino al 1951
segnando 19 gol in 198 presenze,
l’anno successivo passa al Genoa,
dove segna un solo gol in 25 presenze. L’attaccante Claudio Ambu, di
origine sarda, debutta in maglia nerazzurra il 2 gennaio del 1977 contro
la Roma, questa resterà l’unica presenza della stagione. Viene mandato
ve per un tumore al fegato nel 2001.
La sua morte fu accostata all’inchiesta sull’uso di sostanze dopanti nel
calcio, a seguito delle dichiarazioni
rilasciate all’Espresso da Ferruccio
Mazzola. Gli attuali ex di entrambe
le squadre sono tanti, partiamo da
Leonardo Bonucci, attuale difensore
della Juventus e della nazionale italiana, che cresce nelle giovanili della
Viterbese, viene ingaggiato dall’Inter l’11 luglio 2005 che lo inserisce
nella propria squadra Primavera.
L’anno successivo Roberto Manci-
Claudio Ambu
a fare esperienza nell’Ascoli in Serie
B. Torna all’Inter nella stagione 79-80
e vince lo scudetto, l’anno successivo
viene ceduto e arriva al Genoa nella
stagione 86-87 dove segna sei gol
in 38 presenze. Il centrocampista
Roberto Bergamaschi, di proprietà
dell’Inter dal 78 all’83, viene mandato a Pisa (Serie B) e Brescia per fare
esperienza. Il primo anno in nerazzur-
è stato il centrocampista Mario Corso, scoperto dalla società nerazzurra
agli inizi della sua carriera quando
giocava nell’Audace San Michele.
Soprannominato “Mariolino” o “il
piede sinistro di Dio”. Si trasferisce
a Milano nel 1957 e vi resta fino al
1973. Con un contratto da settantamila lire al mese esordisce in maglia
nerazzurra a 17 anni in Coppa Italia.
Con l’Inter vincerà quattro scudetti,
Leonardo Bonucci
illecito sportivo, ma sarà assolto in
due gradi di giudizio. Il 30 novembre
la procura di Cremona chiede una
proroga di sei mesi per lui a altri 32
degli indagati per illecito sportivo. Il figlio d’arte Mattia Destro, attaccante
della Roma e della nazionale italiana,
inizia a tirare i primi calci nel settore
giovanile dell’Ascoli, arriva all’Inter
nel 2005 e vince due scudetti con i
Giovanissimi e gli Allievi, diviene capocannoniere nella Primavera e vince anche il Torneo di Viareggio 2008
senza, però, mai esordire in prima
squadra. Il 21 luglio 2010 viene ceduto al Genoa, attraverso la formula
del prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino a favore della
squadra ligure. Con il Genoa fa il suo
debutto in Serie A, Genoa-Chievo, realizzando il suo primo gol dopo sei
minuti. Chiudiamo la carrellata degli
ex con “El Principe” l’argentino di
origini italiane, Diego Alberto Milito.
L’attuale attaccante dell’Inter non ha
bisogno di grandi presentazioni, dal
2009 ha conquistato uno scudetto,
due Coppe Italia, una Supercoppe italiana, una UEFA Champions League e
una Coppa del mondo per club FIFA.
Nel 2010 viene premiato come UEFA
Club Footballer of the Year. Ha vinto,
inoltre, quattro edizioni dell’Oscar del
calcio AIC, un Guerin d’oro e il Premio
Olimpia nel 2012 come calciatore argentino dell’anno. Prima di approdare all’Inter, l’argentino ha giocato nel
Genoa, due campionati in Serie B e
uno in Serie A.
Roberto Bergamaschi
Mario Corso
Mario Corso
ni lo fa esordire in prima squadra
all’ultima giornata di campionato in
sostituzione di Solari al novantesimo
minuto, sarà questa l’unica presenza
in nerazzurro in Serie A. La stagione
successiva vince il Campionato Primavera 2007. Dopo essere passato
da Treviso e Pisa approda a Genova,
che lo acquista a titolo definitivo nel
2009, ma con il Grifone non giocherà
alcuna partita. Nel luglio 2012 viene
deferito dalla Procura Federale della
FIGC nell’ambito dell’inchiesta sul
calcioscommesse, con l’accusa di
ro non gioca neppure una partita, vi
farà ritorno a Milano nel campionato
82-83 e scenderà in campo 25 volte
segnando 2 reti. L’anno successivo
viene ceduto al Genoa, dove segnerà ancora due reti ma in cinquanta
presenze. Mauro Bicicli, di ruolo attaccante, fu soprannominato, per la
sua rapidità, “bicicletta”. Il suo nome
è legato a quello della ‘Grande Inter’,
dove fa il suo esordio in Serie A il 17
aprile 1955, in Inter-Genoa. Giocherà
in nerazzurro, ad intermittenza, per
nove stagioni e con 27 gol all’attivo
in 182 presenze. Successivamente
gioca, per due stagioni, nel Genoa di
Gigi Meroni. Con l’Inter vincerà solo
uno scudetto. Mauro Bicicli scompar-
Mauro Bicicli
JUVE CAMPIONE D’INVERNO
Sabato 22 Dicembre 2012
7
L’Inter oggi col Genoa difende il secondo posto
Antonio Conte
Il campionato
E’ l’Inter, si fa per dire, l’antiJuve. Sì,
perché il Napoli, nel posticipo di domenica sera del San Paolo, si è fatto
infilare come un tordo dal Bologna
di Pioli grande nel rimontare il 2-1
siglato nella ripresa da Gamberini e
Cavani quando nessuno avrebbe più
scommesso un euro sulla vittoria dei
petroniani. Invece, prima Kone poi
Portanova, in dirittura d’arrivo, hanno
regalato i tre punti al Bologna gettando nello sconforto Mazzarri e la truppa biancoazzurra. In pratica, è tornato
il sorriso all’Inter (sempre al secondo
posto malgrado lo 0-1 dell’Olimpico
con la Lazio) che oggi a mezzogiorno
col Genoa si giocherà la piazza d’onore alle spalle della Vecchia Signora.
Non sarà una partita facile perché
l’undici di Stramaccioni si troverà di
fronte un Grifone disperato, a caccia
di punti, dopo il pareggio casalingo
col Torino, diretto avversario nella
corsa per la salvezza. Ai nerazzurri,
per chiudere in bellezza l’anno, è perentorio non gettare altri punti dalla
finestra, dal momento che gli avversari, vedi il Napoli soprattutto, hanno
concesso a loro un piccolo regalo in
prospettiva delle vacanze di Natale.
Nei piani alti la Roma ha fermato la
sua corsa a Verona col Chievo però la
Fiorentina, col poker segnato al Siena, oltre a rialzare la testa e posizionarsi alle spalle di Inter e Napoli, ha
mandato a casa Cosmi per far posto
di
Laura Tangari
a Iachini alla guida del club di Mezzaroma. La Lazio, ad esempio, non avrà
invece vita sicuramente facile questo
pomeriggio a Marassi dove troverà
una Sampdoria nuova, plasmata da
Delio Rossi rimesso in corsa sulla
panchina blucerchiata dopo l’esonero di Ciro Ferrara per la sconfitta del
Cibali col Catania. La gara odierna
di Genova dirà quali sono le ambizioni della formazione di Petkovic in
prospettiva futura. Ma il big match
del giorno è quello dell’Olimpico
dove la Roma zemaniana bastonata
dal Chievo riceverà un Milan in gran
spolvero reduce dal 4-1 di San Siro
col Pescara. I rossoneri stanno risalendo la classifica e con i giallorossi
intravedono la possibilità di un primo
sorpasso (della Roma in caso di vittoria) per proiettarsi verso i piani alti
del campionato. Il ritardo del Diavolo
è ancora preoccupante ma il torneo è
ancora lungo. Riflettori puntati, infine,
sul derby emiliano fra il lanciatissimo
Bologna e il Parma, che non è da
meno dopo il successo del Tardini col
Cagliari. Da seguire la trasferta del
Napoli a Siena, quella dell’Udinese
a Bergamo con l’Atalanta e il Chievo
che va Torino contro i granata di Ventura dopo l’impresa nella nebbia del
Bentegodi contro la Roma.
CORINTHIANS SULLA VETTA DEL MONDO
I brasiliani contro pronostico battono il Chelsea a Yokohama
Campionati esteri
E’ andata male a Rafa Benitez la finalissima mondiale per club disputata
in Giappone a Yokohama. Il suo Chelsea, favorito della vigilia, è finito a
gambe all’aria con i brasiliani del Corinthians, tempisti e furbi nel mettere
a segno il gol della vittoria con Guerrero poco dopo il quarto d’ora della
ripresa. I Blues si erano illusi di far
polpette dell’avversario che arrivava
dal faticoso 1-0 con gli egiziani dell’Al
Ahly. Ma Guerrero, col suo colpo vincente, ha cancellato ogni speranza di
Torres e compagni salendo in cima
al mondo alla faccia dei pronostici
contrari. Pianto dirotto per gli inglesi
a fine match con Benitez imbufalito
per i troppi errori commessi dai suoi
giocatori. Per il Cortinthians si tratta
del secondo titolo Intercontinentale.
In Europa, invece, nella partitissima
del Camp Nou, il Barca, tanto per
cambiare, ha rifilato un pesante poker (4-1) all’Atletico Madrid gettando
le basi per la conquista dello scudetto della Liga. L’undici di Simeone
è andato in gol con Falcao, poi ha
subito la reazione dei catalani incassando le reti di Adriano, Bosquets e
la doppietta di Messi, che a sua volta, dopo il ping pong di contro risposte di un’intera settimana, si preso
una bella rivincita col colombiano
allungando il passo nella classifica
dei cannonieri. Il Barcellona, che
ha perso il suo allenatore Vilanova
di Luigi Sada
operato nuovamente per un tumore
alla gola, intanto, festeggia il Natale
e saluta tutti con un bel più 9 in graduatoria proprio sull’Atletico Madrid
e un più 13 sul Real Madrid di Mourinho inchiodato sul 2-2 al Bernabeu
dall’Espanol cenerentola della Liga.
In Francia si riscatta il Psg che al
Parco dei Principi supera di misura il
capolista Lione grazie a una rete di
Matuidi al termine del primo tempo.
Ibra, in ombra, fa esasperare Ancelotti. I parigini agganciano al comando i lionesi e il Marsiglia vincitore a
Tolosa per 1-0 contro un avversario
ridotto in nove dopo due espulsioni
consecutive. Al terzetto di testa prova tenere testa il Lorient. In Bundesliga frena il Bayern Monaco bloccato
all’Allianz Arena sullì1-1 dal modesto
Borussia Monchengladbach mentre
il Leverkusen si fa sotto rifilando una
tripletta all’Amburgo. Alle spalle delle
“Aspirine” incalza sempre il Borussia Dortmund, 3-1 all’Hoffenheim.
Schalke 04 affondato in casa dal Friburgo con l’allenatore licenziato. In
Inghilterra sempre al vertice lo United con il City a meno sei. Cinquina,
infine, in trasferta per lo scatenato
Arsenal al povero Reading con tripletta di Cazorla.
Sabato 22 Dicembre 2012
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i Club
INTER CLUB FOLLONICA
di Giovanni Labanca
tini. “Correttezza, sportività e lealtà”,
questa la motivazione, da prendere
ad esempio, nello sport e nella vita.
La premiazione si è svolta nella “Sala
Buzzati” del Corriere della Sera.
Molte le personalità presenti, oltre ai
citati Monti e Petrucci, c’erano Adriano Galliani, Claudio Lotito, Urbano
Cairo, Franco Carraro, Bedy Moratti e
le vecchie glorie nerazzurre Suarez,
Corso, Boninsegna. Presente anche
la delegazione dell’IC “Giacinto Fac-
Grosso,Facchetti,Zanetti e Ceccarelli
Javier Zanetti si è aggiudicato la settima edizione de “Il bello del calcio”,
premio “Giacinto Facchetti”, istituito
nel 2006, dai direttori della Gazzetta
dello Sport, Carlo Verdelli e Candido
Cannavò. La giuria composta da Andrea Monti,direttore attuale, Gianfelice Facchetti e Gianni Petrucci,
ha decretato la vittoria del capitano
dell’Inter, che succede a Michel PlaCeccarelli con direttore
Gazzetta Monti
chetti” di Follonica, a cui Gianfelice è
molto legato, composta dal presidente Maurizio Ceccarelli e dal consigliere Gianfranco Grosso. “Davvero una
bella giornata - ha commento Ceccarelli - tenevamo molto ad essere presenti alla consegna del premio per
diverse buone ragioni: l’amicizia e
l’affetto che ci lega a Gianfelice e a
tutta la famiglia Facchetti, per la stima verso un giocatore come Zanetti
e perché il nostro club è basato sui
valori che contraddistinguono il premio Giacinto Facchetti”. Il figlio del
grande campione dell’Inter è socio
onorario del club maremmano ed è
da considerarsi, ormai, follonichese
adottivo, visto che tutte le estati fa
una capatina nel golfo . Gianfelice,
più di una volta, ha detto di considerare l’IC Follonica una delle realtà più
interessanti e vivaci del panorama
nazionale e tra quelli che hanno realizzato le iniziative più belle e significative in ricordo del padre Giacinto.
Ceccarelli con Facchetti
Giuliano Fanelli
Ceccareli e Barbara Facchetti
Gianfranco Grosso con Zanetti
La prima cosa a cui avrà pensato
Vitaliano Fanelli, responsabile operativo
dell’Inter Club Francavilla sul Sinni,
mentre abbracciava delicatamente il suo
primogenito Giuliano, è stata la seguente:
“Ti ringrazio Signore di questo dono
d’amore per me e la mia Erika e per aver
portato in terra un campione per l’Inter
del futuro”. Speriamo che, il Padreterno ,
lo abbia ascoltato per il bene di Giuliano,
dei genitori e della Beneamata. Stadio5 si
unisce ai desideri del padre e formula i
migliori auguri.
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Sabato 22 Dicembre 2012
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L’Angolo
di Franco Rossi
gentilmente concesso da francorossi.com
NATALE, CAMBIO DI PANCHINE
Amici e nemici buon Natale. Il panettone Massimiliano Allegri e Andrea
Stramaccioni lo mangiano. Altri no.
Qualcuno aveva ipotizzato guai seri
in prospettiva delle feste per i due
allenatori della Milano che conta. Invece eccoli entrambi stabili sulle loro
panchine pronti a giocarsi le chances
per un futuro migliore. Chi ha corso
più pericoli di licenziamento è stato
Allegri ma negli ultimi tempi, dopo
l’intervento di Berlusconi a Milanello,
le cose sono cambiate e i rossoneri
hanno ripreso a camminare regolarmente senza altri scossoni. Il Milan,
grazie alle ultime vittorie, ha recuperato parecchio terreno in classifica e
se stasera riuscirà ad intascarsi altri
tre punti con la Roma di Zeman le
probabilità di rientrare in gioco per i
posti che contano sicuramente cambieranno la faccia al campionato.
Per Stramaccioni il discorso è un po’
diverso. Il giovane tecnico romano è
stato messo in discussione solo all’inizio di stagione, poi Moratti gli ha
Delio Rossi
Giuseppe Iachini
concesso disco verde. L’ultimo passo
falso, quello con la Lazio, ha lasciato
leggermente il segno ma un successo
col Genoa, che farebbe mantenere
all’Inter il secondo posto, diventerebbe un optional non indifferente in prospettiva del girone di ritorno. Ci lasciano invece Ciro Ferrara e Sergio Cosmi.
La loro panchina scottava da tempo,
su quella della Samp ci va Delio Rossi, su quella del Siena, Beppe Iachini
Chiuso il discorso del campionato,
dove la Juventus ha aggiunto altro fieno in cascina, mi proietto sulla sfida
mondiale per club giocata in Giappone. Il Corinthians a Yokohama si è aggiudicato il titolo battendo in finale per
1-0 il Chelsea, che partiva con i favori
del pronostico dopo il successo con i
messicani del Monterry. Il gol partita
lo ha messo a segno Guerrero, bravo
a infilare Cech al 69’. I Blues hanno
tentato di rimontare lo svantaggio ma
alla fine si sono arresi ai brasiliani. Un
brutta tegola per Abramovich ma soprattutto per Benitez.
Anelli Auto Due
Via Turati 75
27051 Cava Manara (PV)
Tel. 0382-383811
AUZ, festeggiamo. Siamo ancora vivi. Siamo
sopravvissuti ai Maya malgrado le anticipazioni brutali di tutte le cornacchie, anzi scornacchiate del mondo che avevano predetto
la fine dei nostri giorni il 21 dicembre. Io sono
ancora qui. Voi siete ancora li. Meno male.
Che volete di più?. Siamo contenti perché
torna Berlusconi, pensate che mi hanno invitato alla Lega Nord. Sono contento perché
io voglio bene a tutti. Anche a Renzi e Bersani. Brindiamo, dunque, al Natale e all’ultimo
dell’ano, pardon l’ultimo dell’anno, e andiamo
in santa pace, direbbe il Pontefice. A seguire
la Messa. Oggi a San Siro, intanto, c’è l’Inter
col Genoa, quell’Inter che ci fa spesso venire
i brividi dove non batte il sole, mannaggia a
Stramaccioni e a quel gol di Klose che ci ha
rovinati l’altro sabato. Meno male che abbiamo battuto il Verona in Coppa Italia, che non è
poco considerando lo scudetto ormai in tasca
della Juve. A 105, dove trascorro le mie giornate più intense, si fa festa fra interisti e milanisti. Comunque, grazie alla penalizzazione
di due punti al Napoli la mia squadra del cuore è sempre seconda, i terroni del Golfo sono
addirittura quinti o sesti, forse quarti, che ne
so. Sono un po’ confuso perché anzichè bermi l’aperitivo analcolico mi sono bevuto il vino
di Foggia e non quello di Trani, che poi mi
hanno detto che Trani in milanese vuol dire
osteria. Auz, adesso vi saluto ma ho troppo
freddo per andare a San Siro. Mi viene una
broncopolmonite e ci rimango secco. Preferisco andare in radio e in Rai. Un abbraccio
a novanta gradi, scusate a trecentosessanta,
a tutti voi, terroni e mangiapolenta, dal vostro
affezionato Leone. AUZ.
Anelli Auto Due
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10
Auguri
Sabato 22 Dicembre 2012
Buon Natale e felice 2013
dagli Inter Club
Sabato 22 Dicembre 2012
Au
Fra gur
nco i
11
Un ringraziamento particolare all’interista Franco, o Francesco, Padovano, assiduo lettore di Stadio5. I complimenti che puntualmente riceviamo
ogni settimana in redazione dalla tua
bellissima Cerignola, diretti a Stadio5,
sono veramente un premio e un attestato di simpatia nei nostri confronti
che, con entusiasmo, proviamo a contraccambiare rispondendo attraverso
articoli di calcio, sport, musica, teatro
e attualità. Ci hai segnalato la tua fede
nerazzurra e noi ne siamo felici. Forza
Inter, ma anche forza Milan, perché la
città della Madonnina è aperta a tutti.
Scrivici ancora, facci sapere qualcosa
in più della bella Puglia, del Gargano,
della tua Cerignola, dove mi dicono
che ci siano le olive più buone e famose del mondo. Hai scritto che fai il
pescivendolo, dunque sul banco merce fresca assicurata presa al volo dagli
addetti ai lavori nelle reti in un mare
azzurro, l’Adriatico, che tutti ci invidiano e che noi milanesi vorremmo
fosse qui in Lombardia per cancellare
la nebbia e il freddo di questi giorni.
Un saluto speciale da Leone di Lernia, tuo corregionale: “AUZ Ciccill, i
femmn a Tran son meghie di quid d
Cerignol, vintinn a Tran o a Mlan, qua
si ca ci divrtim. Francuccio, continua
a leggere Stadio5 e salutami tutta la
Puglia. A Natel veng a catte u pesc
alla bancarella toi. Buon Natale”. A
Leone di Lernia ci uniamo tutti noi
della redazione: Buon Natale e Buon
Anno Franco e grazie ancora per
averci concesso un pò del tuo prezioso tempo.
“Reali Siti”di Stornarella
Stadio5 rende omaggio, in via eccezionale, alla squadra dei “Reali Siti “
di Stornarella, un ridente centro agricolo di 6mila abitanti, in provincia di
Foggia.
La squadra prende il nome da uno
delle colonie agricole volute da Re
Ferdinando IV di Borbone, nel 1773,
appunto denominati “Reali Siti “: Stornarella, Stornara,Ordona,Carapelle e
Orta Nova.
La filosofia della squadra, che milita
in Prima Categoria, è “vogliamo solo
divertirci ”, ribadita con forza dal presidente Mario Fiordelisi.
Da sinistra, in alto: Giuseppe Bozza, Pasquale Saracino, Vincenzo
Stanchi, Francesco Dimmito, Giuseppe Candelino, Fabio Pelullo, Michele
Biancofiore, Giovanni Angerame,
Gerardo Di Feo, Claudio Maftei,
Lorenzo Rizzi, Iannuccelli, Ventriglio, MISTER: Angelo D’Aniello.
Accosciati: Matteo Latronica, Laddaga, Michele Rotondo, Vincenzo Paparusso, Antonio Carmellino, Domenico
Cassotta.
TERREMOTO IN CASA OLIMPIA
Sabato 22 Dicembre 2012
12
Al Forum, intanto, domani c’è la prima in classifica
Milano e Cantù piangono, Siena impazzisce dalla gioia e si qualifica alle
Top Sexteen come terza del proprio
girone. Le scarpette rosse, guardabili
fino a un minuto dalla sirena, hanno
perso ancora sul fil di lana contro il
Vitoria, anche se l’eliminazione è figlia di altre brutte figure. C’è la mano
di Simone Pianigiani, invece, nella
sconfitta dei canturini contro il Fenerbahçe, guidato i panchina proprio dal
coach che ha fatto la storia di Siena
e che è andato a cercare fortuna in
Turchia. Dopo l’All Star Game giocato a Biella domenica scorsa, in casa
Olimpia è successo di tutto. Iniziamo
dalle cose brutte: l’assistant coach
Fabrizio Frates è stato silurato, Omar
Cook e Richard Hendrix sono stati
esclusi dal roster della prima squadra. La nuova positiva è il ritorno di
Jr Bremer, a Milano l’anno scorso e
inspiegabilmente mandato via. Tutto
questo a pochi giorni dall’antivigilia
di Natale, quando al Forum ci sarà
il posticipo della 12ª giornata d’andata: Milano-Varese, ovvero la storia
degli anni ‘60 e ‘70 del basket nostrano. Le cose sono cambiate, c’è
meno romanticismo di allora, ma il
fascino è rimasto. Dopo anni passati in naftalina, i varesini quest’anno
sembrano voler fare le cose in grande. Sono in testa al campionato,
davanti a Siena e Sassari, e quindi
con la voglia di fare uno scherzo alle
scarpette rosse, che tanto andavano
di moda cinquant’anni fa. Ora c’è Armani, che ha voluto rinverdire questa
tradizione: a parte qualche lacrimuccia e brivido sulla schiena rimane
solo una fotografia sbiadita dell’epoca. Francesco Vitucci, allenatore
di Varese, ha fatto le cose per bene.
Con una squadra che non presenta
un centro d’impatto, Bryan Dunston
è alto solo 203 cm, ma con tanta
sostanza. Il giocatore del Fordham
University viaggia con il 68,5% da
sotto e con 7,8 rimbalzi catturati di
media. Un grande biglietto da visita,
che sta facendo viaggiare Varese. Un
altro elemento su cui coach Vitucci
sembra aver vinto la scommessa è
Mike Green. Proviene dalla Towson
University, nel Maryland, è alto solo
185 cm, ma buone mani, anche se al
tiro c’è di meglio (42,5% da 2, 31,2%
da 3), ma si fa rispettare nelle palle
vaganti e sotto i tabelloni, visto che
riesce a conquistare 4,2 rimbalzi di
media a partita. Altro soggetto che
merita grande attenzione è Adrian
Banks. Buon tiratore da 2 (51,2%),
Basket
di Beppe Vigani
molto meno da 3 (27,7%). Banks, il
quale ha cominciato nella Northwest
Mississipi University, per poi continuare la carriera all’Arkansas State
University, a campo aperto è micidiale e le sue entrate fanno danni. Un
giocatore che quest’anno sta esplodendo è sicuramente Achille Polonara. L’ala di Ancona si è fatta le ossa
a Teramo e in questa stagione sta
mettendo tanta roba di suo. Ottima
mano da 2 (51,2%), sa far male anche dalla linea dei 3 punti (32,3%),
si fa rispettare sotto le plance (più di
cinque rimbalzi a partita) e soprattutto recupera più palloni di quanto
ne perde (0,9 palloni persi a partita
contro 1,6 recuperati). Chiudiamo
con Dusan Sakota. E un’ala forte di
grandi qualità, soprattutto, al tiro.
Alto 210 cm e temibile in egual misura da 2 (41,1%) e da 3 (43,2%),
dove la percentuale addirittura sale.
Contro questi giocatori l’EA7 dovrà
dimostrare di essere una squadra
che, a parte le vicissitudini di inizio
stagione, tutti aspettano da tempo.
Iniziano le prime grandi manovre per
la rimonta.
PER MILANO VINCERE NON E’ PIU’ UN’OPZIONE
Aspettando il Bolzano, i rossoblu hanno un’unica scelta per proseguire verso il sogno
Hockey su ghiaccio
“Rien ne va plus” sembra essere l’adagio
che accompagna il periodo difficile che sta
attraversando l’Hockey Milano Rossoblu.
Dopo il sorprendente ko casalingo con il
Cortina, la truppa milanese é uscita sconfitta anche all’Odegar di Asiago (3-1) e sul
ghiaccio amico dell’Agorà contro il Renon.
Se con i veneti si poteva fare molto di più,
con la formazione altoatesina i rossoblu
hanno creato tante occasioni ma hanno saputo cogliere troppo poco in termini di risultato. La sirena finale dell’incontro ha sancito il 4-2 per gli ospiti, i quali non si sono
fatti abbattere dal momentaneo pareggio
dei difensori avversari Degon e Liffiton nel
secondo periodo, ma hanno sfruttato l’occasione di una doppia penalità ai danni del
Milano per riportarsi in vantaggio. A nulla
sono serviti i tentativi pregevoli di Knackstedt e Caletti, o l’incursione solitaria di
Lutz, complici le parate miracolose di Pogge o semplicemente la sfortuna, il Renon ha
centrato l’obiettivo dei tre punti tenendo il
passo con le altre formazioni in testa alla
classifica. I ragazzi di Da Rin, invece, sono
fermi da tre partite. La diagnosi di questa
serie di sconfitte è piuttosto chiara: si crea
molto, si realizza troppo poco. La squadra si
sbilancia in avanti, gli avversari approfitta-
di Debora Cheli
no delle tante distrazioni difensive del Milano per mettere a segno. Recuperare allora
si trasforma in uno sforzo titanico e con il
passare dei minuti la stanchezza prende il
sopravvento. Non aiuta certo un calendario
ricco di impegni, che vede l’intensificarsi
delle partite soprattutto nel periodo natalizio. E’ questo infatti il momento di dare
il massimo, pena l’esclusione dal master
round nei playoff, perchè solo le prima cinque accederanno alla fase finale del campionato e alla chance di aggiudicarsi il titolo
di Campione d’Italia. I rossoblu lottano per
risalire la china, nove sono i punti che li separano dal quinto posto, otto gli incontri che
mancano al termine della stagione regolare. I prossimi avversari sono i biancorossi
del Bolzano, i quali non perdono da ben 14
giornate. Protagonisti di un inizio di campionato difficile, hanno subito una vera e propria metamorfosi con l’arrivo del difensore
Niklas Hjalmarsson, vincitore della Stanley
Cup con i Chicago Blackhawks e in prestito
al Bolzano in seguito alla serrata NHL. L’appuntamento è per questa sera, ore 20.30
al Palaonda di Bolzano e ci vorrà una squadra più che determinata se si vorrà scalfire
il primato degli altoatesini. Piccolo dettaglio
da non trascurare: è vietato perdere.
Sabato 22 Dicembre 2012
13
Video-Check
, la nuova era del volley
Lanciata la tecnologia per ridurre al minimo gli errori
Volley
Facciamo ancora in tempo a presentare e a rilanciare la Del Monte Coppa
Italia Final Four Serie A1 – Finale Serie A2 in programma al Mediolanum
Forum di Assago il 29 e 30 dicembre
2012 ed organizzata dalla Lega Pallavolo Serie A in collaborazione con il
Comitato Regionale Fipav Lombardia
e il Comitato Provinciale Fipav Milano. Il grande evento, che innalzerà
ancora di più l’orgoglio dell’hinterland milanese (e Milano, nonostante il palazzetto sia fuori dalla città
e aggiungo anche il tono polemico),
vedrà un’innovazione che farà diventare ancora più grande questo sport.
Nel corso della conferenza stampa
di presentazione è stato lanciato
il “Video-check”, che dopo mesi di
sperimentazioni è stato approvato
dalla classe arbitrale ed ha avuto il
nullaosta dal Consiglio Federale che
si è riunito proprio un paio di giorni
fa. Il “Video Check” è il sistema di
monitoraggio delle linee perimetrali del campo da gioco studiato dalla
Lega Pallavolo Serie A: grazie ad otto
telecamere che sorvegliano le righe
del terreno di gioco (2 per ciascuna
linea) è possibile valutare l’impatto
di Beppe Vigani
del pallone con il campo determinando il “dentro o fuori”. Alle velocità con
cui viaggiano i palloni, non sempre è
semplice stabilire se l’impatto è avvenuto all’interno del campo da gioco,
soprattutto dopo che il Video Check
ha mostrato, nei suoi numerosi test, il
grado di deformazione che il pallone
può subire quando entra in contatto
con il terreno. Una deformazione che
grazie a questa tecnologia può essere osservata con fermo-immagini perfetti, valutando l’assegnazione di un
punto. E’ stato testimoniato come le
speciali telecamere del Video Check
siano in grado di fermare il pallone
anche quando raggiunge velocità
impossibili perfino per le normali telecamere televisive. Per determinare
l’impatto del pallone con il terreno
di gioco, il Video Check rielabora le
immagini della palla “dubbia” con
una velocità di 170 frame al secondo
(contro il normale segnale video TV di
25 immagini per secondo), consentendo una visione dettagliata del contatto della sfera con l’area di gioco. Il
sistema del Video Check può essere
implementato, con ulteriori sviluppi,
fino a 16 telecamere.
Volley
di Silvia Fortunato
Ultimo impegno per il
Saugella Team Monza
Serie A2 maschile
Ultimo impegno del 2012 per il Saugella Team Monza, chiamato al confronto con l’attuale inseguitrice, la
Unendo Yamamay Busto, squadra
cadetta della blasonata formazione di Serie A1. In casa Monza tutto
procede al meglio, la settimana ha
proposto il solito ritmo alto e Mazzola
ha preparato al meglio la partita, che
per la Saugella potrebbe rappresentare il decimo sigillo in campionato
e un ulteriore allungo sulle inseguitrici (al momento Busto è a -5). La
Yamamay si presenta a questo campionato con un roster giovanissimo,
formato da ragazze nate tra il ’94 e
il ’97, guidate dalla coppia Lucchini
– Rondanini.
Le bustesi hanno subìto fin qui un’unica scofitta al tie break contro Albese; vinte le altre gare, anche se tre
punti importanti sono rimasti sui
campi di Vercelli, Desio e Chieri.
Dopo la partita di sabato, arriva un
periodo di relativo riposo per Franco
e compagne, che torneranno in cam-
po il 5 gennaio contro la Famila Habimat Chieri.
Le piemontesi saranno anche le avversarie nei quarti di finale di Coppa
Italia, le cui date sono già state fissate: appuntamento per la gara di andata mercoledì 9 gennaio alle 21 a
Chieri; ritorno previsto per venerdì 26
gennaio al PalaIper a Monza. In caso
di parità nel numero di vittorie e nel
numero dei set vinti, sarà disputato
un “golden set” al termine della gara
di ritorno.
targata Vero Volley Monza
Settimana intensa per la Serie A2
maschile targata Vero Volley Monza,
che si è preparata al meglio per l’ultimo appuntamento di campionato
del 2012 questa sera contro la Globo Banca Popolare Frusinate Sora.
Gli uomini di coach Del Federico arrivano da una striscia positiva che
dura da due giornate: i monzesi hanno trovato subito il pronto riscatto
dopo le dimissioni di Fumagalli, imponendosi rispettivamente contro
Ortona, terza in classifica, e Corigliano Calabro, ottava.
Domenica scorsa al PalaIper Vero
Volley Monza ha confermato il buon
momento, con l’attacco trainato dal
solito Baroti e da un inarrestabile
Hrazdira, top scorer dell’incontro
con 18 realizzazioni personali. Bene
anche la battuta, che ha limitato lo
sviluppo del gioco di Fabroni e non
ha permesso al temibile Giombini di
esprimersi al meglio.
Il prossimo impegno per la squadra
di Del Federico sarà di tutt’altro livello: si va in trasferta a Sora, contro una squadra su cui, nei confronti
precedenti, Vero Volley Monza non è
mai riuscita a vincere.
La Globo ha un ruolino di marcia
invidiabile, con cinque vittorie consecutive che l’hanno proiettata al
secondo posto in classifica, con la
matematica certezza di accedere
alla Final Four della Del Monte Coppa Italia.
Un roster di tutto rispetto, guidato
dal regista Paolucci (dalla M. Roma
Volley, A1), con quindici anni di A1
alle spalle; in diagonale l’opposto
bulgaro Milushev, che lo scorso anno
ha vinto il campionato con Castellana Grotte. Al centro un tridente da
non sottovalutare, con il veterano
Fortunato (ex Cuneo, A1), affiancato
da Anzani (ex Loreto, A2) e dal giovane Mazzone, fresco dell’esperienza
con il Club Italia. Completano la rosa
gli schiacciatori Scuderi, confermato
per questa stagione, ed il finlandese
Siltala, alla sua prima esperienza in
Italia; come libero un’altra conferma,
quella di Scuderi. In panchina un
nome ben noto alla pallavolo di vertice di Serie A: coach Daniele Ricci,
che nello scorso anno aveva guidato
Segrate fino all’esonero di febbraio.
Un appuntamento a cui Vero Volley
Monza arriva pronta, con la consapevolezza che la Final Four di Coppa
Italia del 26 dicembre passa dalla
vittoria (obbligata) a Sora e dalla
contemporanea battuta d’arresto di
Molfetta ad opera di Padova. Difficile, ma non impossibile…
Eraldo Buonavita è il nuovo aiuto allenatore
Il tecnico varesino è entrato ufficialmente a far parte dello staff di Vero Volley Monza
Sciolto finalmente anche l’ultimo nodo sulla serie A2 maschile targata Vero Volley
Monza: il tassello mancante si chiama Eraldo Buonavita e oggi, mercoledì, ha preso parte al primo allenamento con la squadra. Originario della provincia di Novara,
Buonavita ha iniziato la sua lunga carriera nel settore femminile dove, tra i suoi
successi più prestigiosi, si ricorda la promozione di Busto dalla A2 alla A1 ed il premio della Lega Serie A femminile come miglior allenatore. Da segnalare, negli anni
a Busto, gli esordi di giocatrici importanti come Lo Bianco, Togut e Costagrande.
Dopo una breve parentesi nel beach volley e alla guida del Palermo (A1), è passato
al settore maschile, dove ha guidato le B1 di Biella, Olbia, La Spezia e Lamezia Terme. “Siamo molto contenti e diamo il benvenuto a Eraldo all’interno del Consorzio
- ha commentato il DS Claudio Bonati - Siamo sicuri di aver ingaggiato un persona
che conosce bene la pallavolo in grado di darci una mano in questa avventura”. “Il
primo impatto è stato positivo - le parole di Buonavita - Domenica scorsa ho visto la
squadra giocare bene e vincere, sono convinto che la nostra classifica potrà essere
migliorata. Conoscevo l’organizzazione di Vero Volley e ne avevo sentito parlare
bene dall’esterno, al momento posso solo confermare la prima impressone positiva che ho avuto. Spero che il primo anno in A2 nel maschile possa avere lo stesso
esito del primo anno in A2 nel femminile!” Eraldo Buonavita sarà regolarmente in
panchina sabato sera a fianco di Horacio Del Federico nella trasferta a Sora.
Il Mondiale chiama Fragomeni
14
Sabato 22 Dicembre 2012
Il pugile milanese ha vinto la sfida con Branco e lotterà per il titolo iridato dei massimi leggeri
Boxe
Giacobbe Fragomeni all’età di 43
anni si candida ancora una volta per
un posto sul tetto del mondo. Il pugile milanese ha superato ai punti
nella finale Silver della Wbc, categoria massimi leggeri Silvio Branco, di
Civitavecchia, che di primavere ne ha
46. Un match tiratissimo, che ha visto il fighter dello Stadera prevalere
di un soffio. Un verdetto non unanime
in linea col match. Due giudici hanno
visto la vittoria di Fragomeni e uno
ha assegnato l’incontro a Branco. Al
termine del grande duello rissa finale
sul ring, dove l’immagine della boxe
ha preso la strada della vergogna e
del ridicolo. Cose che succedono,
speriamo per l’ultima volta.
Giacobbe un grande match, fino alla
fine…
Sì, abbiamo fatto un grande match,
per merito di Silvio. Non ha mollato
fino alla fine
Inizio di Branco, poi è uscito alla
distanza lei e, infine, gli ultimi tre
round si sono chiusi con il laziale in
crescendo. E’ d’accordo con questa
analisi?
“Sì, abbastanza. Lui ha cercato di
condurre il match a modo suo. Con
molta esperienza, a volte anche un
pò sporco, ma è il suo modo di combattere. Io ho cercato di non farlo mai
ragionare e di non fargli mai trovare
la distanza. Cercavo di accorciare
sempre. E’ venuto fuori un match carico di agonismo, di passione. Nessuno voleva mollare”
Sbaglio o in questo giro ha fatto più
male del solito?
“Sì, è vero. Ho cercato di caricare il
più possibile i miei pugni perché Silvio è molto bravo a muovere i piedi.
Mi sono accorto che col passare dei
round i suoi movimenti erano più lenti. Per fortuna, perché all’inizio mi ha
messo in difficoltà”
In quale ripresa ha capito che poteva vincere l’incontro?
“No, non ho mai pensato a queste
cose. Io sono concentrato sempre
sull’avversario, non penso mai di essere più o meno in svantaggio. Ma
anche da dilettante la pensavo così.
Io penso solo al mio match e a chi mi
sta di fronte. Infatti, detesto il verdetto parziale, dato all’ottavo round”
di Beppe Vigani
Si spieghi meglio…
“Quando stai combattendo e ti dicono il punteggio, secondo me, è destabilizzante. Io cerco di non ascoltarlo
mai, poi dall’angolo ti avvisano, per
spronarti, consigliarti, ma io non sono
mai d’accordo su queste situazioni.
Se sai che perdi, inevitabilmente, sei
costretto a cambiare tattica, magari
dando chance in più all’avversario, se
sai di vincere, magari, rallenti dando
la possibilità al tuo rivale di risalire la
china. E’ una situazione che, personalmente, non mi piace”
Lai ha vinto, ma il verdetto non si è
potuto annunciare perché sul ring
si era creata una situazione, a dir
poco, discutibile… Cos’è successo?
“Credo che sia partito proprio dal
verdetto annunciato all’ottavo round.
L’angolo di Silvio non deve averla presa bene e quando è finito il match la
situazione si è innervosita è alla fine
avete visto cos’è successo. E’ quello
che penso io”.
Forse perché era l’ultima chance
per Branco a 46 anni?
“Ma no. Io adesso combatterò per il
titolo mondiale e il titolo Silver sarà
lasciato libero, quindi non è mai finita. Ripeto, la tensione nervosa ha
giocato un brutto scherzo”.
Voi due siete rimasti impassibili…
“Io e Silvio siamo amici, tra noi due
c’è sempre stata una sana rivalità.
Abbiamo dimostrato di essere due
grandi della boxe italiana e non solo.
Lui è un campione di fama mondiale,
io posso solo dire di essere orgoglioso di aver battuto un pugile come lui”
Adesso il Mondiale? Preferisce
combattere contro Wlodarczyk o
Mormerk?
“Da una parte il polacco, che ho già
incontrato due volte con cui ho un
conto da regolare, ma anche Mormerk è un campione. Loro si sfideranno a febbraio, poi il vincitore se la
dovrà vedere con me”.
E in questi mesi che farà?
“Io non mi fermo mai. Ma prima devo
fare ancora un incontro, poi si ricomincia…”
Quale incontro?
“Quello col Capodanno. E’ il più duro”
Buon anno campione
Capodanno col botto
Sabato 22 Dicembre 2012
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La notte più lunga dell’anno regala tantissime proposte per chi ama ballare. Lunedì 31 dicembre
ogni locale indossa il cosiddetto vestito buono e sfodera il meglio del rispettivo repertorio
Musica
Teatro
di Silvia Arosio
La Notte del 16 gennaio: risate con brivido al San Babila
Karen André è colpevole o innocente? A deciderlo sarai tu.
Una commedia/thriller o un trhiller/commedia? Non si riesce a definire, ma vi garantisco
che il giallo “La notte del 16 gennaio” è davvero divertente. Non solo. Lo spettacolo è interattivo. Ogni sera, infatti, sul palco, scelti fra il
pubblico, saliranno 12 giurati che, in base alla
loro visione della vita, decreteranno la colpevolezza o la non colpevolezza dell’imputata: sono
quindi previsti due finali alternativi. Una briosa colonna sonora accompagnerà il processo
e due danzatori classici daranno vita ai ricordi
di alcuni testimoni. Il tutto, con dei protagonisti importanti: la grande Erica Blanc, affiancata
da Mauro Coruzzi, in arte Platinette, che farà il
doppio ruolo di giudice Heath e della... Follia.
Platinette ha dichiarato, nella mia intervista per
TeleMilano, di sentirsi, ormai, più en travesti
nei panni di Mauro che negli abiti di Plati e di
essere molto interessato a questo testo, che
prevede la partecipazione attiva del pubblico.
L’azione si svolge all’interno di un’aula di giustizia a New York, ai giorni nostri. Karen Andre è
accusata dell’omicidio di Bjorn Faulkner, facoltoso magnate dell’industria svedese, per il quale ha svolto le mansioni di segretaria e… forse
qualcosa in più.
Man mano che la storia si dipana ci troviamo
di fronte alla personalità di un uomo spregiudicato, che, con la sua gestione disinvolta dei
meccanismi della finanza, ha ridotto sul lastrico
molti piccoli e grandi investitori: Karen Andre è
solo sua complice, ma tanto spregiudicata da
assassinarlo? Oppure è una donna profondamente innamorata del suo uomo, disposta a
seguirlo in ogni caso? Il suo comportamento
è comunque moralmente discutibile e quindi
condannabile? Nel corso del processo 11 testimoni daranno la loro versione dei fatti. Ognuno
di loro ha una precisa caratterizzazione che non
manca di spunti gustosi e divertenti. Le testimonianze sono perfettamente bilanciate di modo
che sarà possibile, per chi assiste al processo,
avere le informazioni necessarie per emettere
un verdetto su Karen Andre, ma anche sulla nostra società e quindi su noi stessi. Il testo di Ayn
Rand, scrittrice, filosofa e sceneggiatrice statu-
nitense di origine russa, nota in Italia soprattutto per i romanzi “La fonte meravigliosa” e “La rivolta di Atlante”, risale al 1933 ed è stato da lei
più volte rimaneggiato fino alla sua morte, nel
1982. Noi presentiamo la stesura finale, per
l’autrice la sola rappresentabile. Mai messo in
scena in Italia (ha riscosso negli anni molteplici
consensi di pubblico e critica in tutta Europa),
quanto mai attuale per le sue analogie con la
crisi economico-finanziaria mondiale odierna
(nei primi anni Trenta si respirava l’atmosfera
della più grande crisi economica del Novecento, proveniente, proprio come questa volta, dagli Stati Uniti d’America), il testo ci racconta gli
eventi in maniera scanzonata e ironica, con la
convinzione che si possa uscire dalla crisi solo
grazie al “pensiero positivo”.
Avete tempo per vederlo fino al 30 dicembre, al
San Babila di Milano.
PREZZI DEI BIGLIETTI € 35.00 platea e € 25.00
balconata.
Il nostro itinerario inizia dal Tropicana di
Milano (www.tropicanamilano.it), che per
una notte si trasforma in una succursale
del Nevada, con il Las Vegas Gran Casinò
Party: open bar per chi acquista il biglietto
in prevendita e musica (anche) electrotrance. Dalle ore 22, in consolle i dj Sergio
Parisi, High Class Dj, Tommi Spank, Alessio
Del Luca e Mark Hyde from Switzerland.
Sempre a Milano, lo Shu Club Restaurant
(www.shucafè) inizia i festeggiamenti già da
sabato 29 dicembre con Joe T Vannelli ed il
cast della sua one-night Supalova. Un’anteprima, prima del ritorno in pianta stabile di
Vannelli nel locale meneghino. Per il Veglione, lo Shu punta sul Full Moon Party e l’open
bar sia per la cena di gala, per il buffet e
per il dopocena. Al Fellini di Pogliano Milanese (www.discotecafellini.it) si fa sempre
festa. Si comincia con il party pre-natalizio
di domenica 23, l’aperitivo lungo “Sei Bellissima” curato da Big Mama Production, che
nella circostanza presenta lo spettacolo di
animazione teatrale “Cat Show”. Lunedì 31
dicembre cena-spettacolo e musica a 360°
con i dj Viceversa, Benny e Filippo Marchesini. Capodanno di gran lusso a Bormio, grazie
all’organizzazione aNight: si inizia a far festa già sabato 29, con il dj set e animazione
ibizenca alle Terme Comunali; un autentico
di Riccardo Sada
aperitivo atipico, con menù bio e light ed
una selezione esclusiva di decotti e tisane.
Per il veglione vero e proprio ci si trasferisce invece al Palazzetto Pentagono, con la
musica di Dj Ross, Chiara Robiony e Reebs,
spettacolari ledwall da concerti rockstar e
area ristorante/buffet. Previsti servizi bus
navetta da Lecco e gadget esclusivi, non i
soliti “ricchi premi e cotillons” (www.anight.
it). Nella vicina Svizzera, l’Arena Live di
Mendrisio (www.arenalive.net) punta su una
cena da gourmet, spettacoli di animazione
circense e micromagia. Nel corso della serata musiche anni novanta con i dj di m2o
Alberto Remondini e Dino Brown. Per chi
invece si trovasse in montagna, le opzioni
sono molteplici: basti pensare a locali come
il Des Alpes di Madonna di Campiglio, dove
suonano i dj Frankie P e Ciuffo, preceduti da
dj set lounge e musica dal vivo nel rinnovato
pianobar Piano54, gestito come di consueto
con la risaputa maestria dall’ imprenditore
di territorio Ettore Valentini, da anni un riferimento per il mondo della notte alpina.
Movida in alta quota anche al Courmaclub
di Courmayeur, con il tris composto da cena
preparata da chef stellati, musica live e
mixata ed animazione in sinergia con locali
quali il The Club di Milano, Shed di Busto
Arsizio e The Beach Club in Versilia.
Gossip & Curiosità
di Marjlja Bisceglia
***Claudia Galanti, trentadue anni, due
figli e curve da urlo. Claudia Galanti non si
stanca mai di prendere il sole a Miami. In
spiaggia ancora con Liam, con indosso un
micro bikini, la modella paraguaiana, italiana d’adozione, scalda ulteriormente la
temperatura. Impossibile non notare il suo
fisico perfetto, a soli sei mesi dal parto della
secondogenita, Tal Harlow, nata lo scorso 8
giugno. Claudia, ex naufraga dell’Isola dei
Famosi, non ha avuto bisogno della dieta
da reality. Allenamento duro, certo, ma pure
l’aiuto di Mamma Natura, che le ha regalato
un metabolismo in grado di smaltire rapidamente i chili di troppo. Ne ha guadagnato
il lato b, scultoreo, da far invidia persino a
Belen Rodriguez, orgogliosa del suo popo’,
ma che ora, dovrà stare attenta. Il post pancione la metterà a confronto con chi mamma lo è già e, come la compagna di Arnaud
Mimmran, fa impazzire la folla con le sue natiche sode e che sfidano la forza di gravità.
***Valentina Vezzali, il suo pancino è sempre più mondano. Valentina
Vezzali, ormai quasi al quinto mese
di gravidanza, si gode la seconda
cicogna in arrivo, pensando sempre
alla scherma e a quando tornerà a
portare in alto i colori dell’Italia in pedana con il fioretto in mano. Non dimentica, però, gli accessori glamour
per il bebè che nascerà. Sabato non
è voluta mancare all’inaugurazione
della nuova boutique Nanan a San
Marino, tutta dedicata ai piccolini
di casa. Insieme alla campionessa
olimpica, anche altre due splendide
mamme, Elena Santarelli, ancora
una volta super glam, e Anna Falchi.
Gruppo Fassina
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