pentecostale - Assemblee di Dio in Italia

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pentecostale - Assemblee di Dio in Italia
Risveglio
APRILE 2012
Risveglio Pentecostale Anno LXVI numero 4 Periodico Mensile Poste Italiane spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
“La tua parola
è una lampada al mio piede
e una luce sul mio sentiero”
(Salmo 119:105)
P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia
«Maltrattato, si lasciò umiliare e non
aprì la bocca. Come l’agnello condotto al
mattatoio, come la pecora muta davanti a
chi la tosa, egli non aprì la bocca» [ISAIA 53:7]
Risveglio
Signore, da’ vita all’opera tua nel corso
Nel corso degli anni falla conoscere!
P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale
delle Chiese Cristiane Evangeliche
“Assemblee di Dio in Italia”
Ente Morale di Culto
D.P.R. 5.12.1959 n.1349
Legge 22.11.1988 n.517
Pubblicato dal Consiglio
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Ma Dio interviene e presenta all’uo‐
mo l’opera più bella, più grande che sia
mai esistita! Dio inizia l’opera di recupe‐
ro, con queste parole: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie
ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno” (Genesi 3:15). Questa è l’opera
unica, l’opera per eccellenza in cui Dio,
in Cristo, riconcilia a Sé tutto, ma prima
di ogni cosa l’uomo.
Dio infatti chiama l’uomo Abramo,
chiama l’uomo Isacco, chiama l’uomo
Giacobbe, chiama l’uomo Giuseppe,
chiama l’uomo Mosè.. Dio chiama e ri‐
chiama l’uomo! Questa è l’opera di Dio!
Nel libro di Giobbe 33:14 è scrit‐
to: “Dio parla una volta, e anche due,
ma l’uomo non ci bada”. Una volta,
La creazione dei cieli e della terra
fu la prima opera di Dio. Poi Dio disse: due volte, in senso continuativo, di mi‐
“Facciamo l’uomo a nostra immagine, sericordia, nel desiderio di recupero
conforme alla nostra somiglianza e ab- dell’uomo.
Il profeta è colpito dalla staticità in
bia dominio...” (Gen.1:26). Dio fece un
cui versa l’opera di Dio, il profeta è se‐
uomo signore e non schiavo.
gnato nello Spirito, il profeta avverte
L’uomo, pur venendo dopo tutte le
cose create, rappresenta il compimen‐ aria di morte. È in questo punto che in‐
to della creazione: le cose e gli anima‐ terviene il grido giustamente preoccu‐
li creati da Dio devono essere signoreg‐ pato del profeta, che ancora non vede
giati dall’uomo, ogni cosa è stata posta il dito di Dio all’opera.
Dobbiamo preoccuparci quando il di‐
al suo servizio!
to di Dio non è all’opera, ma la nostra
È la disubbidienza dell’uomo che
preoccupazione non deve essere so‐
procura il guasto nel creato!
“Signore, io ho udito il tuo messaggio e sono preso di timore. Signore, da᾽
vita all’opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere!
Nell’ira, ricordati di avere pietà! Dio viene da Teman, il Santo viene dal monte
Paran. La sua gloria copre i cieli, la terra
è piena della sua lode. Il suo splendore
è pari alla luce, dei raggi partono dalla
sua mano; là si nasconde la sua potenza. Davanti a lui cammina la peste, la
febbre ardente segue i suoi passi. Egli si
ferma e scuote la terra; guarda e fa tremare le nazioni. I monti eterni si frantumano, le colline secolari si abbassano; le sue vie sono quelle di un tempo”
(Abacuc 3:1-6)
degli anni!
lo emotiva. L’emozione si fonda sui sen‐
timenti, noi invece dobbiamo fondarci
sulla parola di Dio. Le risposte per risol‐
vere i problemi non possono e non de‐
vono essere risposte sentimentali, ma
devono essere risposte spirituali.
Quando alcuni vedono questa statici‐
tà nell’opera e quando ricordano i tem‐
pi passati, ricorrono agli espedienti, agli
aiuti umani. Vogliono ravvivare la vita
spirituale ricorrendo a “stampelle uma‐
ne”, additando a Dio quello che Dio de‐
ve fare.
Il grido del profeta è: “O Eterno, o Signore, dai vita Tu all’opera Tua nel corso
degli anni!”
Quale aiuto può venire dall’uomo? A
volte alcuni si affidano alle novità per ri‐
sorgere, ma noi sappiamo che non è dal‐
le novità che può venire la vita! La vita
sia fisica che spirituale proviene da Dio.
“Queste ossa secche potrebbero rivivere?.. Signore, tu lo sai”.
“Faranno forse rivivere delle pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?”… “Costruiscano pure
se una volpe ci salta sopra farà crollare il
muro di pietra. Ascolta, o Dio, come siamo disprezzati”. (Neemia 4:2-3).
“Le mura furono portate a termine”
... “E quando tutti i nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni circostanti furono
prese da timore e provarono una grande
umiliazione” (Neemia 6:15-16).
Quando ricorriamo agli espedien‐
ti umani non diamo vita all’opera di Dio,
ma quando ci umiliamo davanti a Lui,
piangiamo, apriamo il cuore, spandiamo
l’anima nostra come fece Anna, davanti
all’Eterno, vedremo la Sua risposta!
“Provarono una grande umiliazione
perché riconobbero che quest’opera era
opera di Dio, ed era compiuta con l’aiuto
del nostro Dio” (Neemia 6:16).
“Signore, da’ vita all’opera tua nel
corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere!”
Prima da’ vita, prima vivificaci, risu‐
scitaci, facci risorgere, facci prendere
in questo numero
coscienza di quello che siamo e poi usati
dei Tuoi servi per fare conoscere l’ope‐
ra Tua.
La linfa, la vita deve venire da Dio, la
conoscenza di Dio noi l’abbiamo avuta
per Cristo, per la Sua conoscenza.
Com’è scritto in Isaia 53:11 “Dopo il
tormento dell’anima sua vedrà la luce,
e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti
i molti, si caricherà egli stesso delle loro
iniquità”.
Questa conoscenza non possia‐
mo tenerla per noi, la conoscenza di
quest’opera si deve conoscere mediante
la strumentalità dei Suoi servi.
L’opera di Dio consiste nel recupe‐
ro dell’uomo attraverso il Figlio dell’uo‐
mo, Paolo dice: “Infatti Dio era in Cristo
nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha
messo in noi la parola della riconciliazione”.
La spiritualità va al di là dei nostri
pensieri, va aldilà dei nostri sentimenti,
la vera spiritualità è l’adempimento del‐
la parola di Dio.
Possono esistere schemi inventati
dall’uomo che mortificano lo Spirito di
Dio, nel senso che impediscono allo Spi‐
rito di Dio di dar vita all’opera di Dio.
Deve intervenire la nostra strumen‐
talità consapevole dei propri limiti. Ma
questa strumentalità deve essere to‐
talmente abbandonata nelle mani del‐
lo Spirito di Dio. Strumentalità non im‐
provvisata, ma educata dalla Parola di
Dio e dalla preghiera, istruita con la Pa‐
rola di Dio, sulle ginocchia, supportata
continuamente dalla linfa dello Spirito di
Dio e non dai nostri sentimenti.
Dobbiamo avere una conoscenza non
sterile o intellettuale, ma reale e attiva,
che agisca a pro dell’uomo perduto.
Sì, “Signore, da’ vita all’opera tua nel
corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere!”
Felice Antonio Loria
aprile 2012
SIGNORE, DA' VITA ALL'OPERA
TUA NEL CORSO DEGLI ANNI
Felice A.Loria ..................................... pag.2-3
SE LIBERI COSTUI
Pasquale Puopolo . ........................... pag.4-5
VA', GETTATI AI SUOI PIEDI,
INSISTI
Santino Crugliano ............................ pag.6-7
ANCORA A PROPOSITO
DI UN CERTO ROCK
Davide Di Iorio . ............................... pag.8-10
Promossi alla Gloria
EDWARD E. MENALDINO
................................................................. pag.11
PERSEVERA NELLA SACRA
SCRITTURA
Antonio Rocca................................ pag.12-13
IMPEDIMENTI ........................... pag.14
IL SENTIMENTO DELLA CHIESA
Vanni Bondesan . ...........................pag.15-16
SENZA OMBRA TENEBROSA
Giuseppe Federico ......................... pag.17-18
NOTIZIE DALLE NOSTRE
COMUNITÀ...............................pag.19-23
APPUNTAMENTI . .................... pag.24
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Risveglio Pentecostale è disponibile
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Se liberi costui…
Al versetto 12 del capitolo 19 del Vangelo di Giovanni si legge: “Da quel momento Pilato cercava di
liberarlo; ma i Giudei gridavano, dicendo: Se liberi
costui, non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re, si
oppone a Cesare.”
Può l’uomo tenere imprigionato Gesù? Può l’uomo tenere imprigionato il Figlio di Dio? Può l’uomo tenere imprigionato Dio?
Gesù, che dona la vera libertà, Egli stesso afferma:
“Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente
liberi” (Giovanni 8:36). Gesù, che è venuto per mettere in libertà gli oppressi, coloro che sono prigionieri di peccati, di vizi e quant’altro (Isaia 61:1-3;
Luca 4:18-22), può essere tenuto imprigionato da un
uomo?
“Se liberi costui, non sei amico di Cesare…”. Per i
Giudei, per i religiosi, per la folla, Gesù era solo “costui”! Uno come tanti, uno da cui mantenere le dovute distanze, uno alla pari di un malfattore, di un
omicida. Eppure Gesù era venuto per la salvezza
dell’umanità intera, per fare del bene a tutti gli uomini! Chi è Gesù per te? Un “costui” di cui vergognarsi e stare alla larga?
“Se liberi costui, non sei amico di Cesare…”. Cesare, l’imperatore romano, rappresenta il potere,
la gloria dell’uomo, la popolarità, la fama, l’approvazione umana, i favori, gli onori umani. Pilato fece dei tentativi per evitare di pronunciarsi su Gesù:
cercò di far decidere Erode Antipa, essendo Galileo, ma Erode rimandò Gesù a Pilato (Luca 23:611). Cercò allora di far scegliere al popolo: “Gesù o
Barabba?”. Poi cercò di implorare la clemenza della folla (Giovanni 19:4b, 6b). Pilato se ne lavò le
mani. Eppure era stato avvisato anche dalla moglie di non aver nulla a che fare con quel Giusto
(Matteo 27:19).
Pilato è l’uomo incapace di prendere una decisione, il debole, l’indeciso. Eppure in molte
fonti storiche è definito come deciso, duro, inflessibile, a volte spietato. Di fronte alla sorte di
Gesù, invece, non sa come agire, è combattuto,
non riesce a prendere una decisione. Manca di
coraggio per schierarsi dalla parte di Gesù!
E tu, da che parte sei schierato?
“Se liberi costui, non sei amico di Cesare…”.
Di chi vuoi essere amico? Vuoi essere amico di Cesare? Tieni imprigionato Gesù! Vuoi
essere amico di Dio? Libera Gesù! Attento:
ci saranno sempre dei “Giudei”, delle persone, degli accusatori, dei pensieri che ti
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[VANGELO DI GIOVANNI 19:1-16]
dicono di tenere Gesù imprigionato!
Può l’uomo tenere imprigionato Gesù?
Alcuni uomini, alcuni credenti tengono imprigionato Gesù! Gesù vorrebbe essere libero di agire,
di salvare, di liberare, di guarire, di battezzare nello
Spirito Santo, di manifestare la Sua gloria con potenza, ma l’uomo Lo tiene imprigionato, Lo fa agire, non Lo fa operare!
Quando una persona è imprigionata, non ha la
possibilità di fare tutto quello che vuole, perché la
sua libertà è limitata. Alcuni limitano Gesù “all’ora
d’aria”, si accontentano di qualche benedizione, si
accontentano di aver sentito la presenza di Dio, di
aver realizzato la semplice emozione di un momento, ma non permettono a Gesù di agire in libertà
nella propria vita!
A volte l’uomo vuole impedire a Gesù di compiere la Sua volontà nella propria vita: “Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per
esser da lui battezzato. Ma questi vi si opponeva dicendo: Son io che
ho bisogno d'es-
ser battezzato da te, e tu vieni a
me? Ma Gesù gli rispose: Lascia
fare per ora; poiché conviene che
noi adempiamo così ogni giustizia. Allora Giovanni lo lasciò fare
(Matteo 3:13-15 Versione Riveduta). A quanti “Giovanni Battista” (pensieri, persone, difficoltà)
vogliono impedire al Signore di
operare, Gesù risponde come allora: “lascia fare per ora”.
Lascia fare a Gesù! Arrenditi
nelle Sue mani! LasciaLo libero
di operare nella tua vita!
Pietro voleva impedire che Gesù morisse (Matteo 16:21-23), ma
se Gesù non fosse morto e risorto, per l’uomo non ci sarebbe stata possibilità di salvezza.
Egli è l’agnello di Dio che toglie
il peccato dal mondo (Giovanni
1:29; Apocalisse 5:9)!
Gesù aveva una missione da
compiere, aveva un piano da
portare a termine! Gesù ha un
piano anche nella tua vita!
LasciaLo libero di compierlo,
non impedirGli di operare in te!
I capi sacerdoti e i Farisei volevano bloccare Gesù, volevano
ucciderLo, essi dicevano: “Che
facciamo? Perché quest’uomo fa
molti segni miracolosi. Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in
lui (Giovanni 11:47-48). Decisero
quindi di farlLo morire e Gesù
non andava più apertamente tra
i Giudei (Giovanni 11:53-54).
Fratello, sorella, amico, amica,
se io e te lasciamo fare a Gesù,
Egli continuerà ad operare nella
nostre vite, nelle nostre famiglie
e in seno alla Sua Chiesa!
Gesù desidera ancora perdonare, salvare, liberare, guarire, battezzare nello Spirito Santo, ma a
volte l’uomo Lo tiene imprigionato!
Tiene imprigionato Colui che
dà Vita e che è fonte della libertà; tiene imprigionato il Giusto
che è ricco di doni per l’uomo!
Desideri “liberare Gesù”? Desideri finalmente che Gesù si senta
libero di agire come Egli vuole?
Il Signore forse da tanto tempo ti sta dicendo che vuole fare e vuole darti di più,
ma è forse da te “imprigionato”!
Se liberi Gesù, se Lo
lasci agire, se ti arrendi alla Sua volontà, tu
vedrai la Gloria di Dio!
Ma ricorda: se vuoi essere amico di Gesù, non
potrai continuare contemporaneamente ad
essere amico anche di
Cesare!
Pasquale Puopolo
ABC
della
Salvezza
A
AMMETTI DI ESSERE
PECCATORE!
Solo Gesù è morto sulla croce per il
perdono dei tuoi peccati.
"Non c’è nessun giusto, neppure uno"
(Romani 3:10).
"Tutti hanno peccato e sono privi della
gloria di Dio" (Romani 3:23).
Chiedi a Dio il Suo perdono, ti ascolterà
e ti perdonerà!
B
BISOGNA NASCERE
DI NUOVO!
"Se uno non è nato di nuovo non può
vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3).
"Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio,
affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16).
"A tutti quelli che lo hanno ricevuto
egli ha dato il diritto di diventare figli
di Dio" (Giovanni 1:12).
"Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo
di me" (Giovanni 14:6).
Dio ti dice che, anche se hai peccato,
nulla Gli impedisce di continuare ad
amarti. Sì, Dio ti ama così come sei, ma
vuole fare per te qualcosa di speciale,
vuole darti una vita nuova
C
CREDI NEL SIGNORE GESÙ,
CONFESSALO COME TUO
PERSONALE SALVATORE!
Se hai accettato Gesù come tuo Salva‐
tore, potrai rivolgerti a Lui in ogni mo‐
mento, per ogni cosa, ringraziandoLo
con tutto il cuore, perché "in nessun
altro è la salvezza" (Atti 4:12).
"Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con
il cuore che Dio lo ha risuscitato dai
morti sarai salvato" (Romani 10:9).
"Credi nel Signore Gesù e sarai salvato
tu e la tua famiglia" (Atti 16:31).
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IN CHE COSA CREDIAMO
Crediamo e accettiamo
l’intera Bibbia come
l’ispirata Parola di Dio,
unica, infallibile e autore‐
vole regola della nostra fede
e condotta (2 Tim.3:15,17; 2
Pie.1:21; Rom.1:16; 1 Tess.2:13).
Crediamo nell’unico vero Dio, Eterno,
Onnipotente, Creatore di tutte le co‐
se e che nella Sua unità vi sono tre di‐
stinte Persone: Padre, Figlio e Spirito
Santo (Efe.4:6; Matt.28:19; Luca 3:21,
1 Giov.5:7).
Crediamo che il Signore Gesù Cri‐
sto fu concepito dallo Spirito San‐
to e assunse la natura umana in se‐
no di Maria vergine. Vero Dio e ve‐
ro uomo (Giov.1:1,2,14; Luca 1:34,35;
Matt.1:23).
Crediamo al battesi‐
mo nello Spirito
Santo come espe‐
rienza susseguen‐
te a quella della nuova nasci‐
ta, che si manifesta, secondo le Scrit‐
ture, con il segno del parlare in altre
lingue e, praticamente, con una vita
di progressiva santificazione, nell’ub‐
bidienza a tutta la verità delle Sacre
Scritture, nella potenza dell’annun‐
cio di “Tutto l’Evangelo” al mondo (Atti
2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:1416; 15:79; 19:26; Mar.16:20; Giov.16:13;
Matt.28:19-20).
Crediamo ai carismi e alle grazie dello
Spirito Santo nella vita dei cristiani che,
nell’esercizio del sacerdozio universale
dei credenti, si manifestano per l’edi‐
ficazione, l’esortazione e la consola‐
Crediamo nella Sua vita senza peccato, zione della comunità cristiana e, con‐
nei Suoi miracoli, nella Sua morte vica‐ seguentemente, della società uma‐
ria, come “prezzo di riscatto per tutti” na (1 Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15;
gli uomini, nella Sua resurrezione, nel‐ Rom.12:1).
la Sua ascensione alla destra del Padre, Crediamo ai ministeri del Signore glori‐
quale unico mediatore, nel Suo perso‐ ficato quali strumenti autorevoli di gui‐
nale e imminente ritorno per i reden‐ da, d’insegnamento, di edificazione e
ti e poi sulla terra in potenza e gloria di servizio nella comunità cristiana, ri‐
per stabilire il Suo regno (1 Pie.2:22; 2 fuggendo da qualsiasi forma gerarchi‐
Cor.5:21; Atti 2:22; 1 Pie.3:18; Rom.1:4; ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18).
2:24; 1 Cor.15:4; Atti 1:911, Giov.14:13;
1 Cor.15:25; 1 Tim.2:5).
Crediamo all’attualità e alla validità
delle deliberazioni del Concilio di Ge‐
Crediamo all’esistenza degli angeli
rusalemme, riportate in Atti 15:28-29;
creati puri e che una parte di que‐
16:4.
sti, caduti in una corruzione e perdi‐
zione irreparabili, per diretta azione
Crediamo alla resurrezione dei morti,
di Satana, angelo ribelle, saranno con alla condanna dei reprobi e alla glorifi‐
lui eternamente puniti (Matt.25:41;
cazione dei redenti, i quali hanno per‐
Efe.6:11-12).
severato nella fede fino alla fine (Atti
24:15; Matt.25:46; 24:12,13).
Crediamo che soltanto il ravvedimento
e la fede nel prezioso sangue di Cristo, Celebriamo il battesimo in acqua per
siano indispensabili per la purificazio‐ immersione nel nome del Padre, del
ne dal peccato di chiunque Lo accet‐ Figlio e dello Spirito Santo per coloro
ta come personale Salvatore e Signore che fanno professione della propria fe‐
(Rom.3:22-25; Atti 2:38; 1 Pie.1:18,19; de nel Signore Gesù Cristo come per‐
Efe.2:8).
sonale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12).
Crediamo che la rigenerazione (nuova
nascita) per opera dello Spirito Santo è Celebriamo la cena del Signore o San‐
assolutamente essenziale per la salvez‐ ta Cena, sotto le due specie del pane e
za (Giov.3:3; 1 Pie.1:23; Tito 3:5).
del vino, ricordando così la morte del
Signore e annunziando il Suo ritorno,
Crediamo alla guarigione divina, se‐
amministrata a chiunque sia stato bat‐
condo le Sacre Scritture median‐
tezzato secondo le regole dell’Evange‐
te la preghiera, l’unzione dell’olio e
lo e viva una vita degna e santa davanti
l’imposizione delle mani (Isa.53:45;
a Dio e alla società (1 Cor.11:23-29; LuMatt.8:1617; 1 Pie.2:24; Mar.16:17-18; ca 22:19-20).
Giac.5:14-16).
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Va’, géttati
Gettarsi ai piedi del Maestro: non si
tratta certamente di un metodo da se‐
guire, ma di un desiderio che viene dal
cuore, nella consapevolezza che in gi‐
nocchio, ai Suoi piedi, riceveremo tutto
quello che il nostro cuore desidera.
LA POTENZA DELLA PREGHIERA
INSISTENTE
Va’, ora, adesso, in questo momento,
devi sentire il bisogno di umiliarti, pie‐
garti, inginocchiarti.
È un comando al quale devi solo ubbi‐
dire con gioia, nonostante la sofferenza
del momento, lo scoraggiamento, la ma‐
lattia; devi andare e non te ne pentirai.
Chiunque tu sia: anziano, giovane,
meno giovane.
È un imperativo che significa propria‐
mente: “muoversi da un luogo per giun‐
gere in un altro”.
Va’, raggiungi il luogo dove prostrarti;
va' nella camera segreta dove pregare
nel segreto Qualcuno che non vedi ma
che senti nell'intimo del tuo cuore.
Va’, è un ordine specifico; c’è Qual‐
cuno che vuole spezzare il tuo cuore,
abbassare l'io e donarti tanta e tanta
benedizione.
Va’, fa’ presto, non tardare, Qualcuno
ti sta aspettando.
Ubbidisci, affrettati per avere di più
da Qualcuno che ti vuole dare dell'altro.
GÉTTATI AI SUOI PIEDI
“Come son belli i Tuoi piedi nei loro
calzari” (Cantico dei Cantici 7:2).
Ai Suoi piedi v’è guarigione: “E gli si
accostarono molte turbe che avevano
con sé degli zoppi, dei ciechi, dei muti,
degli storpi e molti altri malati; li deposero ai Suoi piedi, e Gesù li guari” (Matteo 15:30).
È un privilegio andare ai piedi di Ge‐
sù! “Quand'ecco Gesù si fece loro incontro, dicendo: Vi saluto! Ed esse, accosta-
ai Suoi piedi, insisti...
tesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono” (Matteo 28:9).
È una gioia lacrimare ai piedi del Maestro: “Ed ecco, una donna che era in quella città una peccatrice,
sapendo che Gesù era a tavola in casa del Fariseo,
portò un alabastro di olio odorifero; e stando ai piedi
di Gesù, di dietro, piangendo cominciò a rigargli di lacrime i piedi, e li asciugava coi capelli del suo capo e
baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con olio” (Luca
7:37-38).
Vi è un motivo fondamentale che porta a gettarsi
ai piedi di Gesù: in Apocalisse è scritto che il Figlio
di Dio ha piedi come terso rame e come colonna di
fuoco. Ciò significa che Purezza, Santità e guarigione
li possiamo trovare unicamente ai piedi del Signore
della gloria.
Oggi, ci si sforza di ideare nuovi metodi, nuovi
progetti per progredire spiritualmente, questa ten‐
denza però porta a far perdere di vista il vero signi‐
ficato della preghiera. La chiesa oggi è alla ricerca di
metodi migliori; Dio, invece, è alla ricerca di uomini
che si gettano ai piedi di Gesù piegando il cuore e
l'anima.
Il più nobile esercizio del credente è stare ai piedi
del maestro.
Non perdiamo questa santa abitudine.
“Nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio” (cnf.
Filippesi 2:10).
Cari nella grazia, ogni nostro sforzo sarà inutile
se non diamo ascolto alla Parola di Dio ai piedi del
PROVERBI 6:3
Signore! Gettati dunque ai Suoi piedi, non te ne
pentirai, anzi diventerai un esperto combattente e
sicuramente riporterai la vittoria nel nome di Gesù
in ogni circostanza negativa della tua vita.
INSISTI
Oggi, purtroppo, siamo abituati a risposte istanta‐
nee e preghiere sbrigative.
L’evangelista Luca, descrivendo nel libro degli Atti
un momento della vita dei primi cristiani, ci dice che
essi perseveravano di pari consentimento nella pre‐
ghiera.
La loro era una preghiera seria, concorde, perse‐
verante e insistente.
Queste sono le condizioni indiscutibili per ricevere
quanto il nostro cuore desidera.
Insisti a tempo e fuor di tempo, non gettare la
spugna; considera che il Signore in questa attesa ti
sta formando e per certo Egli continuerà a formarti.
Insisti, non dar posa all'anima tua, tieni il tuo cuo‐
re sveglio e non dar sonno ai tuoi occhi ne’ sopore
alle tue palpebre; “disimpegnati come il cavriolo di
man del cacciatore, come l'uccello di mano dell'uccellatore” . “Va’ gettati ai Suoi piedi, insisti”. (cnf.
Proverbi 6:4-5).
Santino Crugliano
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Ancora
a proposito
di un certo
o
ggi la musica rock è generalmente indicata
come genere musicale di origine afroamericana formata da differenti stili popolari sviluppatisi
negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta.
Le sue correnti sono diverse, ma ha alcune caratteristiche musicali di massima comuni. I testi sono spesso ispirati a temi sociali e d’attualità assenti
nelle altre forme di musica leggera e l'impostazione
strumentale è prevalentemente con uso di chitarre
amplificate e tastiere elettriche.
Punto di partenza dello sviluppo del rock è il
rock’n roll, genere musicale nato nella metà degli
anni Cinquanta. Il rock con musica, ballo, concerti è diffuso come genere musicale. Lasciarsi andare
all’ebbrezza del suo ritmo ossessivo, fragoroso, avvolgente piace a tante persone.
Ci si chiede: ma che significa partecipare a questi
riti di massa? È un modo per liberarsi o per alienarsi? È piacere pericoloso, avvertono psicologi, musico-terapeuti e musicologi.
Uno stimato musicologo alla domanda: “Che
cos’è sostanzialmente il rock?” ha risposto: “Le sue
origini da un punto di vista tecnico sono la musica
di derivazione negra, il rhythm and blues, ma questa è solo una matrice. Il rock in realtà è nato come
operazione commerciale: musica negra addolcita,
mescolata a qualche elemento che la decorava, indorata in modo da piacere al pubblico bianco”.
Si trova una qualche rassomiglianza fra la relazione dei patiti di certo rock e quelli che ascoltavano
8
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i ritmi rituali delle prime società tribali, ma nei riti primitivi la musica collaborava a liberare l’emotività indirizzandola in una certa direzione. In certo
rock, invece, non c’è un fine; gli ascoltatori cercano
soltanto i contenuti magici, la trance fine a se stessa.
Qualche esperto crede che il fenomeno rock sia
una conseguenza perversa della rivalutazione del
corpo, che, infatti, richiede piacere, appagamento
sensoriale immediato e senza attese.
L᾽ascolto della musica rock risponde a queste esigenze, liberando temporaneamente il corpo, ma la
mente rimane sempre prigioniera di angosce, repressioni, ambizioni quotidiane.
Si pensa al rock come “liberazione di gruppo”.
Al primo sguardo, i temi del rock parlano di libertà desiderata, di critica, ma è protesta sociale generica, perché manca un modo comune di intendere i contenuti.
Se il tema del rock è quello della liberazione, nel
frattempo esso non riesce a rendere liberi.
Alcuni, però, lo trovano affascinante.
Si può essere liberati veramente?
In relazione alla salute umana può esserci qualche
danno nel “lasciarsi andare” a certe forme di rock.
È un discorso da non generalizzare: c’è chi è capace di farlo “divertendosi” e senza subire danni.
Tuttavia può certamente essere dannoso perché il rock diventa una nevrosi; si tratta di annulla-
Rock
re la psiche e l᾽intelletto a favore del godimento dei sensi fine a
se stesso.
In ogni caso qualcuno ha parlato di unità psicosomatica
spezzata per il godimento sensoriale. Come già accennato,
ci si dimentica dell’intelletto e
della psiche.
Può determinarsi quindi una
mancanza di equilibrio. Se non
succede niente al fisico, certamente può accadere quel distacco dalla realtà che è alienazione.
Alcuni esperti sono giunti ad
affermare che il rapporto fra la
salute e il rock sia il medesimo
che intercorre fra la droga leggera e la salute. Infatti, lo stato
di coscienza è modificato; si ha
una sensazione di gradevolezza,
i problemi sono dimenticati e ci
si sente liberi.
Invece, passati quei momenti magici, si ricade nell᾽angoscia
per i problemi rimasti insoluti e le tensioni sono pronte a riformarsi.
I cristiani, comunque, scartano l’emozione fine a se stessa.
Essi ricercano la liberazione in
Cristo; solo Lui, infatti, sa dare
piena libertà.
La Bibbia dice che chi riceve Dio nella propria vita diventa
il tempio di Dio, la Sua dimora.
Quando, di fronte all’annuncio della Bibbia che dichiara
che l’uomo è peccatore, si chiede a Dio di salvare e redimere la
propria vita, si realizza una vera
liberazione a ogni livello. Si conosce personalmente Colui del
quale nella Bibbia è scritto: “Lo
Spirito del Signore è sopra me;
mi ha mandato a bandire liberazione ai prigionieri… a rimettere in libertà gli oppressi”.
Quali finalità la musica cristiana deve conservare
Un cardinale disse a Papa Leone X che gli inni protestanti
avevano prodotto più danni di
una battaglia persa.
Musiche e canti cristiani sono
importanti e vanno usati bene.
Negli avvenimenti biblici il
ruolo della musica è descritto
doviziosamente.
PROGRAMMA TV
Cristiani Oggi
Segui il programma TV Cristiani Oggi
dalle stazioni televisive indicate e da
satellite su Studio Europa, in chiaro su
Hotbird ogni sabato sera alle 20,30.
ALTAMURA (BA), Canaledue, Altamura, Ma‐
tera e dintorni, Sab. ore 18:00 Dom. ore
9:00. BARLETTA (BA), Tele Sveva, Parte del‐
la Puglia, Sab. ore 18:00 Dom. ore 9:00. BENEVENTO, Rete 6 Tele Cervinara, Beneven‐
to e parte di Caserta, Lun. ore 9:00, Merc.
ore 16:30. Benevento, C.D.S. TV, Benevento,
Avellino e parte di Caserta, Dom. ore 12:00,
Ven. ore 12:30. BOLOGNA, TSM (Ex.tele‐
studio TV), Emilia Romagna, Sab. ore 20:30.
CAMPOBASSO, Tele Molise, Campobasso
e parte del Molise, Lun. ore 12:30 e 20:30.
CARBONIA (CA), Tulcis TV, Sulcis e Iglesiente,
tutti i giorni ore 11:30 e 19:30. CHIANCIANO
Terme (SI), Tele Idea, Arezzo e Siena e parte
di Perugia, Dom. ore 11:30, Mart. ore 22:30.
CIVITAVECCHIA (RM), Tele Civitavecchia, Ci‐
vitavecchia, Tarquinia, Viterbo e S.Marinella,
Lun. ore 22:30, Mart. ore 18:00, Mer. ore
15:50. CROTONE, RTI Radio Tele Internat,
Crotone e dintorni, Lun., Mar., Gio. e Ven.
ore 17:30. FAVARA (AG), Sicilia TV, Prov. Agri‐
gento, Caltanisetta, Enna, Ragusa Giov. ore
15:00, Dom. ore 14:30. FOGGIA, Telefoggia,
Provincia di Foggia, Merc. ore 18:00, Ven.
ore 10:00, Sab. ore 12:30. LECCE, Canale 8,
Provincia di Lecce, dal Lun. al Sab. ore 11:30,
Dom. ore 12:15. MILANO, Più Blu, Lombar‐
dia, Sab. ore 13.00. MODENA, TSM (Ex. te‐
lestudio TV), Bologna, Parma, Reggio Emilia,
Sab. ore 20:30. NAPOLI, Teleoggi, Campa‐
nia, Dom. ore 9:00, Sab. ore 9:10. PALERMO,
TGS, Sicilia, Ven. ore 21:00. PESCARA, ATV7,
Abruzzo, Dom. ore 14:00. REGGIO CALABRIA, Telereggio, Provincie di Reggio Calabria
e Messina, Merc. ore 18:00, Dom. ore 12:00.
ROMA, Teleroma 56, Lazio, Umbria, Sab. ore
12:00. S.AGATA DI MILITELLO (ME), Onda
Mistero TV, Prov. Messina, Palermo, Reg‐
gio Calabria, Gio. ore 23:00, Dom. ore 12:00.
SALA CONSILINA (SA), Italia 2 TV, Vallo Dia‐
no (SA), dal Lun. al Sab. ore 19:00. SCIACCA
(AG), Teleradio Sciacca(TRS), Prov. Agrigen‐
to e Trapani, Lun. ore 15:30, Giov. 22:30. TORINO, Quartarete, Piemonte, Sab. ore 10.00.
TIVOLI Tele Blu, Lun. ore 18:20, Sab. ore
12:30 VIBO VALENTIA, Rete Kalabria, Vibo,
litorale Tirrenico, Ven. ore 21:30
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Proposta di lettura
ESSERE
TESTIMONI
DI CRISTO
La conquista delle anime rischia di diventare un’arte per‐
duta e di cedere ai colpi del secolarismo, che invita ad ascol‐
tare sermoni guidati dallo Spirito, ma non a essere coinvolti
nell’opera di Dio.
Probabilmente il libro di D.V. Hurst farà sussultare chi siede
comodamente fra i banchi di chiesa, ma infonderà in ogni
cuore sincero il desiderio di conquistare anime al Signore.
Essere Testimoni di Cristo è un manuale completo e dinami‐
co (215 pagg.) che esamina scrupolosamente ogni aspetto
dell’argomento.
Ogni credente può leggerlo con grandi aspettative, tra‐
endone subito giovamento. Inoltre, troverà materiale pre‐
sentato con sistematicità, che gli consentirà di accedere alle
risposte di cui necessita.
Quest’opera è concepita come libro di testo per Corsi
Formativi di Pratica Pastorale, che i fruitori seguiranno con
sicuro interesse. Prima di essere usato da Dio per aiutare
gli altri, il conquistatore di anime deve essere preparato dal
Maestro.
L’autore si attiene alle Scritture dimostrando che chi vuo‐
le servire Dio non deve soltanto essere salvato, ma anche
purificato e ripieno della potenza della Pentecoste. Oggi nel
Regno di Dio c’è bisogno di pescatori di uomini. Possa questo
libro eccellente ispirare molti a dedicarsi a questa missione!
(Howard C. Osgood)
Il libro, pubblicato in coedizione dalla Casa Editrice Hilkia
Italia e da ADI‐Media, può essere richiesto a www.hilkia.com
oppure a www.adi‐media.it
Contatti Hilkia Italia:
Telefono e fax 051.6831314
(lasciare un messaggio
con il proprio numero
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richiamati)
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e‐mail: italy@hilkia.com
1 0 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
Prima di tutto, dà spazio alla lode al
Signore come ringraziamento delle liberazioni: “E Maria, la profetessa, sorella d’Aaronne, prese in mano il timpano, e tutte le donne usciron dietro a
lei con de’ timpani, e danzando” (Esodo 15:20).
Poi contribuisce alla realizzazione
della presenza di Dio e all’esercizio carismatico, proprio di ogni vera Comunità cristiana.
Fu profetizzato dal profeta Samuele
al primo re ebreo Saul: “Poi arriverai…
dov’è la guarnigione dei Filistei; e avverrà che, entrando in città, incontrerai
una schiera di profeti che scenderanno
dall'alto luogo, preceduti da saltèri, da
timpani, da flauti, da cetre, e che profeteranno” (1 Samuele 10:5).
Fu di aiuto a Eliseo contristato nel
suo spirito: “Ma ora conducetemi qua
un sonatore d’arpa”. E, mentre il sonatore arpeggiava, la mano dell’Eterno fu sopra Eliseo, che disse: “Così parla l’Eterno...”(2 Re 3:15).
Infine, la musica costituisce un elemento delle attività cultuali, delle riunioni di culto cristiane.
Eseguita nel primo trasporto della sacra Arca del Patto e poi nel nuovo
trasferimento in Israele: “E Davide e
tutta la casa d’Israele sonavano dinanzi all'Eterno ogni sorta di strumenti di
legno di cipresso, e cetre, saltèri, timpani, sistri e cembali….Quando quelli che
portavan l’arca dell’Eterno avean fatto
sei passi, s’immolava un bue ed un vitello grasso.E Davide danzava a tutta
forza davanti all’Eterno, e si era cinto
di un efod di lino” (2 Sam. 6:5,14).
Il riformatore Martin Lutero, diceva:
“La musica è l’umile ancella della Parola”.
In tutti i movimenti di Risveglio spirituale musica e canto sono stati importanti e una nuova innologia con temi dominanti sono stati ispirati. Di
rilevante importanza fu, per esempio,
per il risveglio metodista, la produzione di inni di Carlo Wesley.
Davide Di Iorio
PROMOSSI ALLA GLORIA
EdwardE.Menaldino
Il fratello pastore Edward E. Menaldino è stato promosso alla
casa del Padre il 26 febbraio 2012. Nato a New York l’11 apri‐
le 1925, aveva trascorso la maggior parte della sua infanzia a
Flushing, dove frequentò la Flushing High School. Durante la
seconda guerra mondiale si arruolò in aereonautica, l’US Army
Air Corps, come operatore radio e meccanico manutentore ai
Boeing militari. Una volta congedato entrò alla Scuola Biblica di
Springfield, nel Missouri, la Central Bible College & Seminary,
proseguendo gli studi poi all’Università Northwestern del Minne‐
sota. Il fratello Menaldino ha servito il Signore per anni come pa‐
store nella Chiesa Evangelica Bethel di San Francisco, poi alla Vi‐
ne a Minneapolis e, successivamente, presso la comunità Calvary
Temple di Filadelfia per trenta anni. Una volta raggiunta l’età del
pensionamento, ha continuato a servire Dio fino alla sua chiama‐
ta alla casa del Padre, come pastore ad interim della comunità di
Llanerch Hills in Upper Darby.
Nel 1948 ha sposato Dorothy Holmgren di Minneapolis, che gli
è rimasta accanto fino a quando il Signore non l'ha chiamata alla
casa del Padre. Ora i coniugi Menaldino lasciano tre figli, Sharon,
Rachel, Stephen e sei nipoti.
Il fratello Menaldino è stato anche scrittore pubblicato in rivi‐
ste americane e italiane, relatore a incontri delle Assemblee di
Dio del Canada, da Vancouver Island a Nuova Scozia e Terranova,
così come negli Stati Uniti, nell’India del Nord, in Germania e Po‐
lonia. Ha visitato frequentemente anche le comuni‐
tà delle Assemblee di Dio in Italia, patria dei suoi
genitori. In Italia è stato anche predicatore ad
un Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI.
In gioventù il fratello Menaldino aveva
studiato tromba e pianoforte e, in seguito,
si dedicò al canto registrando diversi brani.
Ancora oggi, se dovesse capitarvi di viaggiare
in auto nell’Ovest degli USA e di sintonizzarvi
su una stazione radio cristiana, potreste
ascoltare la sua voce intonare un can‐
to gospel. Questo semplice e fedele
servitore del Signore ci ha prece‐
duto. A noi spetta proseguire nel
testimoniare di “Tutto l’Evangelo”
seguendo l’incoraggiamento bibli‐
co: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho
conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che
il Signore, il giusto giudice, mi
assegnerà in quel giorno; e non
solo a me, ma anche a
tutti quelli che
avranno amato
la sua apparizione”
(2 Tim.4:7-8).
Tutti
i numeri
di Risveglio
Pentecostale
1946-2000
L´archivio di tutti i numeri di
Risveglio Pentecostale pubblicati dal 1946 si andrà completando a breve, a Dio piacendo, con il terzo CD-ROM
che presenta il ventennio di
pubblicazione dal 1981 al
2000 e segue i primi due contenenti i primi quindici anni
di Risveglio Pentecostale dal
1946 al 1960 e il ventennio
1961-1980.
Numero per numero le copie
del mensile sono così semplicemente proposte alla lettura in formato digitale per
computer: un vero tesoro
che fotografa, nel corso degli anni, il Movimento Pentecostale in Italia.
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o una e mail a risveglio.
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11
Persev
Sacra S
Sosteniamo
Risveglio
Pentecostale e
Cristiani Oggi!
Risveglio Pentecostale è la
pubblicazione organo ufficiale
delle Chiese Cristiane Evange‐
liche Assemblee di Dio in Italia
che dal 1946 mantiene vivo il
legame fraterno che contrad‐
distingue l̕opera del Signore
in Italia.
Cristiani Oggi è il mensile a
carattere evangelistico e di
edificazione utilizzato per rag‐
giungere molti con il messag‐
gio di "Tutto l'Evangelo".
Le pubblicazioni, ciascuna con
tiratura superiore alle 13.000
copie mensili, sono sostenute
dalle offerte di lettori che, con
il proprio contributo, collabo‐
rano così alla loro diffusione.
In questi ultimi tempi i consi‐
stenti incrementi delle tariffe
di invio postale ci spingono a
chiedere il sostegno delle vo‐
stre offerte perché le due te‐
state possano continuare a es‐
sere di edificazione per miglia‐
ia di persone, credenti e non.
Per Risveglio Pentecostale
utilizzate il conto corrente po‐
stale numero 12710323 o il
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ro 72198005 o il bonifico ban‐
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1 2 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
l’
apostolo Paolo, scrivendo a
Timoteo “suo diletto figliuolo”, come amorevolmente lo
chiama, pone l'accento sulla diversità tra “gli uomini malvagi e gli
impostori che andranno di male in
peggio” e Timoteo stesso, al quale
raccomanda: “Tu, invece, persevera
nelle cose che hai imparato”
Timoteo era stato ammaestrato
fin da fanciullo sui testi sacri dalla
madre Eunice e dalla nonna Loide. Paolo era stato colui che aveva
portato Timoteo alla conoscenza di
Cristo Gesù, era stato il suo precettore e guida spirituale, lo aveva
istruito nel ministero pastorale e
ora lo incoraggia con queste belle
e solenni parole: “Ma tu, persevera
nelle cose che hai imparato e nelle
quali sei stato accertato, sapendo da
chi le hai imparate”. È importante
non solo che cosa impariamo, ma
anche da chi le impariamo.
Ringraziamo Dio per tutti quei
fratelli e quei servitori del Signore del passato e del presente che
ci hanno inculcato i sani principi
dell’Evangelo: senza retorica, senza
arroganza, con umiltà, ma con tanta fermezza e serietà.
Ai giorni nostri, purtroppo, assistiamo a situazioni poco piacevoli
e poco edificanti. Alcuni giovani
entrano nel ministero senza alcuna
esperienza pastorale, ma si sentono
degli “intoccabili”. Sono chiamati
a prendere cura di una comunità,
ma più che curarla si adoperano per
prenderne “possesso”. Non chiedono, non ascoltano né accettano
consigli dai fratelli “anziani”, dai
“vecchi pastori” che hanno lasciato
loro la guida della chiesa, che hanno portato avanti con molte lacrime
e molti sacrifici per tanti anni: essi
vengono “snobbati”, messi da parte
e ignorati da queste nuove leve di
conduttori che, dispiace dirlo, non
solo non hanno conosciuto il sacrificio e le privazioni del “vecchio”
pastore, ma si permettono addirittura di fare affermazioni come:
“Io sono il pastore e voi mi dovete
obbedire e rispettare!” Affermazioni che nessuno che abbia l’anima di
un vero pastore di “vecchio stampo” avrà l’ardire di pronunciare ai
fedeli in sua cura.
L’apostolo Paolo ricorda a Timoteo: “Tu invece hai seguito da vicino
il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la
mia pazienza, il mio amore, la mia
costanza, le mie persecuzioni, le mie
sofferenze” (versi 10,11). Le affermazioni dell'apostolo Paolo non
erano le esagerazioni di un uomo
che voleva mettersi in mostra o che
voleva avere un’ascendenza sul suo
discepolo, ma erano semplici verità
di una vita vissuta al servizio del
Signore.
Gli insegnamenti di Paolo non
sono stati preziosi solo per Timoteo, ma decine di chiese e migliaia
di persone ne hanno yrtatto benedizioni nel passato e nel presente.
La condotta di questo servo del
Signore è stata integerrima in ogni
situazione: mai nessuno ha potuto accusarlo di scorrettezza o di
cattivo comportamento. Egli poteva dire a Timoteo: “Prendi come
modello le sane parole che hai udite
da me con la fede e l'amore che si
trovano in Cristo Gesù” (2 Timoteo
1:13), e ai Filippesi poteva serenamente scrivere: “Le cose che avete
imparate, ricevute, udite da me e
viste in me, fatele, e il Dio della pace
sarà con voi” (Fil.4:9).
I suoi propositi erano unicamente
per l’avanzamento del regno di Dio
mediante l’annunciare dell’Evangelo per la salvezza in Cristo Gesù.
vera nella
Scrittura
La fede di Paolo era fondata
sull’assoluta certezza in Cristo
Gesù, al punto da fargli dire, senza indugi e senza tentennamenti:
“Io so in chi ho creduto” (2 Timoteo 1:12).
La pazienza di questo apostolo
è stata dimostrata in molte situazioni, non solo verso gli infedeli,
ma spesso anche verso i fedeli che
non avevano un atteggiamento benevolo nei suoi confronti:
l’amore è stato l’atto distintivo del
ministero di Paolo. Anche quando
si è trovato in situazioni difficili,
ha sempre mostrato un grande
amore per tutti. La costanza di
Paolo e la sua fedeltà nel servizio
al Signore erano fuori discussione.
Agli anziani di Efeso poté dire
con sincerità: “Voi sapete come mi
sono comportato con voi; servendo
il Signore con ogni umiltà e con
lacrime, tra le prove venutami dai
Giudei, e come non vi ho nascosto
nessuna delle cose che vi erano utili e ve le ho annunziate e insegnate
in pubblico e nelle vostre case, e ho
avvertito solennemente Giudei e
Greci di ravvedersi davanti a Dio e
di credere nel Signore nostro Gesù
Cristo” (Atti 20: 18-21).
Le persecuzioni e le sofferenze che l’apostolo Paolo affrontò
nel suo ministero non trovano
seconda
lettera
a Timoteo
3:14-17
riscontro in nessun altro servo
del Signore. Scrivendo ai fedeli di
Corinto, egli presenta così la sua
vita e la sua posizione apostolica:
“Poiché io ritengo che Dio abbia
messo in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini
condannati a morte; poiché siamo
diventati uno spettacolo al mondo,
agli angeli e agli uomini. Noi siamo pazzi a causa di Cristo, ma voi
siete sapienti in Cristo; noi siamo
deboli, ma voi siete forti; voi siete
onorati, ma noi siamo disprezzati. Fino a questo momento, noi
abbiamo fame e sete. Siamo nudi,
schiaffeggiati e senza fissa dimora,
e ci affatichiamo lavorando con
le nostre proprie mani; ingiuriati,
benediciamo; perseguitati, sopportiamo; diffamati, esortiamo; siamo
diventati, e siamo tuttora, come
la spazzatura del mondo, come il
rifiuto di tutti” (1 Corinzi 4:9-13).
Questo era Paolo, l’apostolo, il
missionario, il teologo e insegnante per eccellenza, ma innanzi
tutto l'umile servo di Gesù Cristo,
che poteva dire a Timoteo: “Persevera nelle cose che hai imparato
sapendo da chi le hai imparate”.
Ci sia in ognuno di noi questo
sentimento e questo desiderio di
servizio umile e fedele.
Antonio Rocca
Sostieni
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per mille dell’IRPEF indicando
la scelta nel Modello Unico, nel
Modello 730 o nel CUD con la
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volontariato delle Organizzazioni
Non Lucrative di Utilità Sociale”
riportando il Codice Fiscale del
Centro Kades
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Il Centro Kades onlus opera nel
campo delle dipendenze sia da
sostanze che da comportamenti
patologici da oltre 30 anni, con
gli ottimi risultati dell’80% fra
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Programma di recupero. Svolge
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Beser e una Unità di Strada, che
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uscire dalla dipendenza da so‐
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Centro Kades onlus
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13
IMPEDIMENTI
“Non voglio che ignoriate, fratelli, che molte volte mi sono proposto
di recarmi da voi ma finora ne sono stato impedito per avere qualche
frutto anche tra di voi, come fra le altre nazioni” (Romani 1:13)
RADIOEVANGELO
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Ascolta i programmi di edificazione e musica cristiana di Radio Evangelo dalle
emittenti locali, e anche on-line dal sito
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Khz. (trasmette anche on line). Radio Evangelo
Castellanza (VA) all’indirizzo: http://www.adicastellanza.it/radioevangelo e digitale terrestre:
in Lombardia, Piemonte (Novara, Vercelli, Biella),
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Mhz; Rieti 101,950 Mhz; Latina Sonnino 93,500
Mhz; Frosinone 89,300 Mhz; Sora 89,400 Mhz;
Cassino 89,300 Mhz; Atina 102,800 Mhz; Isola Liri
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ABRUZZO L’Aquila Valle di Roveto 92,600 Mhz
CAMPANIA Napoli 102,800 Mhz; Monte Faito
102,800 Mhz; Avellino Casalbore 96,300 Mhz;
S.Angelo dei Lombardi 91,200 Mhz; Salerno Atena
Lucana 88,400 Mhz; Benevento Ponte 88,800 Mhz
CALABRIA Reggio Calabria 107,700 Mhz; Melito
Porto Salvo 104,300 Mhz; S. Lorenzo Superiore
101,700 Mhz; Palizzi 104,800 Mhz; Ardore Marina
88,800 Mhz; Crotone Isola Capo Rizzuto 104,900
Mhz; Caccuri 107,400 Mhz; Catanzaro Monte
Pero 90,500 Mhz; Striano 106,300 Mhz; Satriano
Centro 95,00 Mhz
PUGLIA Bari 91,500 Mhz; Gravina di Puglia
103,500 Mhz; Ginosa 102,300 Mhz
BASILICATA Matera 98,300 Mhz e 93,00 Mhz
SARDEGNA Cagliari 101,750 Mhz
SICILIA Catania 91,00 Mhz; Macchia di Giarre
93,800 Mhz; Praino di Milo 93,400 Mhz; Acireale
92,500 Mhz; Acireale Piano D’Api 92,800 Mhz;
Messina 99,00 Mhz; S’Agata di Militello 88,250
Mhz; Naso 91,200 Mhz; Forza D’Angrò 87,500
Mhz; Trapani Erice 103,00, Salemi 98,900 Mhz;
Caltanissetta Gela 104,200 Mhz; Agrigento
Raffadali 98,500 Mhz; Palermo Misilmeri 99,500
Mhz.
Radio Evangelo si può ascoltare anche con
iPhone e iPad scaricando l'applicazione gratuita su Apple Store "Radio Evangelo".
1 4 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
Mi trovavo comodamente seduto nel treno che sfrecciava veloce.
Guardavo dal finestrino il paesaggio che correva, quando le parole
di Paolo si sono affacciate alla mia mente, inducendomi a riflettere
sul desiderio di Paolo di raggiungere la chiesa di Roma per rallegrarsi
dell’Evangelo in quelle contrade. Quanto gravi e numerose fossero
le avversità che gli impedirono di realizzare i suoi desideri, non ci è
dato sapere, ma un giorno anche Paolo, finalmente, avrebbe potuto
volgere i suoi passi verso la meta. A differenza del mio, il viaggio di
Paolo non fu comodo né confortevole: la prigionia, i temporali e il
naufragio nell’isola di Malta, ci confermano che Paolo non aveva un
biglietto di prima classe; eppure nessuna difficoltà gli impedì di co‐
gliere quel frutto tanto desiderato.
A volte attribuiamo all’avversario dell’anima nostra le avversità
e gli ostacoli che impediscono la realizzazione dei nostri desideri,
dimenticando che il Signore regna sovrano sopra tutte le cose:
dall’iceberg che apparentemente senza una meta solca i mari ghiac‐
ciati del nord, alla foglia che, senza un luogo dove posarsi, una mano
invisibile sospinge nel vento. Tutto ha il beneplacito di Dio, anche
l’impedimento che non ha permesso inizialmente all’apostolo di rag‐
giungere la chiesa di Roma. “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il
suo disegno” (Romani 8:28).
Se abbiamo espresso un desiderio al Signore o abbiamo richiesto
un dono particolare, non aspettiamo cavalli alati guidati da cherubi‐
ni, o schiere di creature celesti pronti a esaudire la nostra richiesta.
Aspettiamo, invece, qualche “impedimento” che ci spinga a rinun‐
ciare, o ad aspettare pazientemente che la volontà di Dio si compia.
Il viaggio di Paolo non fu una passeggiata, ma quanti frutti poté co‐
gliere mentre annunciava l’Evangelo all’impaurito equipaggio della
nave o agli abitanti meravigliati dell’isola di Malta, quando il Signore
compiva prodigi attraverso la sua strumentalità!
Santo e benedetto e l’impedimento, quando il frutto da cogliere
è maturato alla luce della volontà del Signore! Ci porterà ad apprez‐
zare ancora meglio il frutto, a onorare il Divino Largitore con labbra
che confessano il Suo Nome, fin quando non saremo giunti alla meta.
Perciò, non sopravvalutiamo più del necessario l’impedimento, ma
valutiamo quanto è grande il nostro Signore, che sa usare ogni cosa
per il bene di coloro che Egli ama.
*
Il sentimento
della Chiesa
Non smetto di chiedermi quale Chiesa può
annunciare in maniera credibile Gesù e orientare lo sguardo delle persone verso Lui. Vorrei
indicare alcuni tratti che mi sembrano ineludibili per la Chiesa di oggi, perché possa essere segno tangibile e continuare a parlare alle
persone di questi ultimi tempi.
Una Chiesa sempre più consapevole di dover essere missionaria, che non coinvolge solo
qualcuno, ma tutti i credenti e che ha il Vangelo non solo come messaggio da proclamare, ma
anche come criterio per vivere una missione.
Una Chiesa che non si arrocca sui propri modi
di vivere, che non scambia l’essenziale con ciò
che è mondo, che vive nella libertà del Vangelo. Una Chiesa che non smette d’avere nel suo
Signore il riferimento e il modello della
propria vita e cioè un Signore che
sta con i peccatori, che si china
su ogni bisognoso, che non
fa distinzioni tra Giudei e
gentili.
Una Chiesa disposta a
raggiungere concretamente con la propria
vita, tutti. Ma c’è un
rischio per la Chiesa di oggi: quello di
stare dalla parte di se
stessa, così ripiegata
all’interno che dimentica di avere una
missione: quella di
rendere testimonianza
di Cristo.
La buona testimonianza non può prescindere
dalla capacità di accorgersi
degli altri, di accostarsi a loro
con amore, senza giudizio, con
il desiderio di testimoniare di una
vita salvata dal sacrificio di Cristo, sapendo
spiegare la ragione, e compiendo gesta che
inducono altri a condividere quel meraviglioso
piano di Redenzione che Dio ha già realizzato
nella loro vita. Questo sarà possibile solo se si
è disposti a camminare a fianco degli altri, ad
accoglierli nelle relazioni di ogni giorno, con
i vicini di casa, con i colleghi di lavoro, con i
compagni di scuola e di svago. Vivere in Cristo
significa condurre relazioni cariche d’amore, di
attenzione, di ascolto, di silenzio, di parola, per
esprimere fraternità e dire che Dio non ci lascia
soli, ma siamo cercati, desiderati, amati, salvati
da un Creatore che non sta nascosto e si lascia
trovare. La chiave per aver accesso a questa
esperienza è l’amore di Dio.
Il Vangelo di Matteo al
capitolo 25 ci presenta la
scena del giudizio finale. È un giudizio
di là da venire,
ma ha radici
ben piantate
nel nostro
presente. È
un giudizio
sull’amore.
Il Figlio
dell’uomo
dice alle
pecore che
stanno alla
sua destra:
“Venite, voi,
i benedetti del
Padre mio; ereditate il regno che
v’è stato preparato
fin dalla fondazione
del mondo. Perché ebbi
fame e mi deste da mangiare;
R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
15
ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi
accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a
trovarmi”. Lo stupore dei convenuti in giudizio è grande: “Allora i giusti gli risponderanno:
“Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato
e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti
abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo
visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti
abbiamo vestito?”
Tutti facciamo tutti anche oggi questa domanda, purtroppo però abbiamo perso la
capacità di stupirci e cogliere nello stupore la
presenza di Dio.
Si vedono uomini morti di fame, violentati,
bombardati, carcerati, stranieri, ma non si riesce a vedere Gesù in quegli esseri stravolti!
Forse perchè l’indifferenza è sovrana, appena
mascherata da buonismo e perbenismo.
“In verità vi dico che in quanto lo avete fatto
a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto
a me”. Quel “l’avete fatto a me” sulla bocca di
Gesù diventa la spiegazione dell’amore.
Non è una pacca sulle spalle, non è un sorriso
bonario, ma inutile! È una chiave di lettura.
L’amore è dar da bere all’assetato, dar da mangiare all’affamato.
Quindi l’amore è concretezza.
Vivere in questa dimensione
di spiritualità non significa
essere tagliati fuori dal
mondo, significa proprio
il contrario, significa
dare al mondo il sapore dell’eternità, far
emergere nel mondo
la presenza di Dio
che già c’è.
La parola di Gesù:
“Ogni volta che avete
fatto queste cose a
uno dei miei fratelli
più piccoli l'avete fatto
a me” è chiara e non
fa differenze di abito, di
status, di colore, di nord
o di sud.
Questa è la nostra fede e il
suo frutto è come un arsenale
della pace, ricco di gesti di bontà,
come quello del samaritano che aiutò
1 6 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
l’uomo ferito sulla strada di Gerico.
La commozione di molte persone si trasforma in medicine, ospedali, scuole, lavoro, pane,
accoglienza, è una commozione vera che non
dura lo spazio di uno spot. È una commozione
che con perseveranza produce futuro in chi
futuro non ha.
Il Signor Gesù potrebbe fare la seguente considerazione su noi?
“Questo vostro tempo vi ha fatto diventare
cristiani della domenica. Mettete al primo
posto gli aspetti esteriori e miracolistici della
vostra fede. Dovete amare con il mio cuore, ricambiare il male con il bene, accogliere
l’imprevisto, disarmare con bontà, fare bene il
bene, impegnarvi per la pace che dura.
Dovete farvi abitare dallo Spirito Santo per
poter parlare di Me, vivere la forza della preghiera, condividere la gioia e il dolore, costruire
con umiltà. Dovreste portare i pesi degli altri,
perdonare, accogliere. E tutto questo nella consapevolezza di non essere altro che servi inutili.
Tutti dovete mettervi alla prova, per vedere se
avete queste virtù e, se non le avete, non potete
realizzarle da soli.
Voi, senza alcun risultato, volete tradurre in
realtà queste virtù ricorrendo alla vostra forza, mentre la loro presenza nel vostro cuore è
conseguenza del mio amore. Esse provengono
da Me. Io sono il Dio vivente, che dà amore, e
l'amore mio produce un cuore nuovo pacificato
e nella gioia. Un amore che provoca il nuovo, un nuovo prima di tutto da accettare, da
ascoltare, da concretizzare; il vostro impegno
consiste nel passare dalle parole sulla fede alle
parole nella fede. Siete la mia Chiesa, non una
cattedrale, ma un edificio a cielo aperto, che è il
mondo, la vita degli uomini. Una Chiesa di tutti i giorni dove il pulpito può essere un banco
di scuola, uno sportello di un ufficio, o perfino
un letto d’ospedale.
Io vi chiedo il coraggio di affrontare l’importante verità cristiana, sin d’ora trascurata o
non bene espressa. Solo se saprete stupirvi delle
grandi opere che Io compio anche attraverso la
vostra piccolezza vedrete la terra inondata del
Mio splendore”.
Noi possiamo dire che la Sua considerazione
è esatta.
Vanni Bondesan
SENZA OMBRA
TENEBROSA
"Senza avere alcuna parte tenebrosa" (Luca
11:36).
Da molto tempo in molti uomini sinceri si è
radicata la convinzione che la chiesa cristiana
ha urgente bisogno di un rinnovamento, di un
cristianesimo pratico.
Tutto intorno a noi grida il bisogno di una tale
testimonianza.
La nostra unica speranza per il mondo consi‐
ste nella possibilità di portare lo spirito umano
in contatto con la manifestazione di Dio, attra‐
verso un cristianesimo pratico.
La Scrittura e gli storici della Chiesa confer‐
mano che la comunità primitiva vinse perché i
cristiani di quei giorni sovrastavano i pagani nei
pensieri, nel vivere e anche nel morire. Pensa‐
vano come Cristo, vivevano per Cristo e mori‐
vano anche per la causa dell’Evangelo di Cristo.
Possedevano una qualità di vita, impossibile
senza Gesù Cristo.
Osserviamo tre aspetti della vita che la Parola
indica “senza tenebre”
UNA VITA LUMINOSA
È una vita che diffonde luce e, perciò, deve
stare sul candeliere. Per quale scopo? Affin‐
ché “coloro che entrano vedano la luce” (Luca
11:33). È l’incredibile vittoria e il segreto della
nuova nascita: l’uomo mortale è chiamato a in‐
dicare Dio al mondo!
Molta gente ha testimoniato di essere stata
affascinata dal carattere e dalle parole di uo‐
mini e donne che vivevano un cristianesimo
pratico.
Questo è l’esempio di una vita luminosa.
Questo è ciò che intendeva Gesù, quando disse:
“Voi siete la luce del mondo” (Mat.5:14).
Dobbiamo presentare Cristo agli uomini at‐
traverso il nostro carattere e il nostro atteggia‐
mento.
Il cristiano è semplicemente un uomo che
rende agli altri più facile il credere in Dio!
Il grande bisogno dei nostri giorni non è, co‐
me molti pensano, una nuova formulazione
della nostra confessione di fede, o nuovi meto‐
R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
17
di nel campo dell’evangelizzazione, ma vivere
praticamente una vita divina.
Se noi che confessiamo il nome di Gesù prati‐
chiamo una vita veramente cristiana, diamo al‐
lora la prova migliore che mai potrebbe essere
portata.
Pascal affermò: “Io ho riconosciuto che ciò
che succedeva nella vita di Gesù si deve ripete‐
re nella vita dei Suoi seguaci”.
Gurnall, un altro uomo, ha messo questa ve‐
rità in luce con altre parole: “Non dire di avere
sangue reale nelle tue vene o di essere nato da
Dio, se non puoi dimostrare la tua discendenza
con un cammino santo”.
Tutto questo per dire che il miglior argomen‐
to a favore del cristianesimo è una vita cristiana
coerente. Possiamo affermare con piena cer‐
tezza che contro la silenziosa eloquenza della
santità, non ci sono argomenti.
Normalmente, il faro è una costruzione posta
su una roccia, ma ciò che dobbiamo conside‐
rare è la sorgente luminosa, dalla quale il faro
dipende. Il faro è una costruzione imponente,
un capolavoro, ma potrebbe essere un pericolo
come la roccia sulla quale sta, se venisse a man‐
care della sua luce.
Le navi fanno riferimento al faro se è acceso,
se illumina, altrimenti diviene pericoloso. È la
luce che dà l’avvertimento e la direzione, non la
costruzione.
Perciò non è importante solo ciò che dico o
ciò che faccio, ma anche ciò che sono. Senza
tenebra alcuna, illuminiamo le persone fino al
porto desiderato, che è Cristo.
UNA VITA TRASPARENTE
Gesù parla di una vita nella quale non c’è al‐
cuna parte tenebrosa.
Per me questa è una delle interpretazioni più
chiare di ciò che significa la piena redenzione.
Sicuramente questo stava già davanti agli
occhi di Davide, quando disse: “M’insegni la sapienza nel segreto del cuore” (Sal.51:6).
Io credo fermamente che l’opera principale
dello Spirito Santo si compia nelle profondità
nascoste della nostra personalità, là dove arriva
solo la luce di Dio.
Gesù è la vera luce, che mostra la via verso
Dio, la via della compiuta redenzione, della pu‐
rità che ci è garantita, e della definitiva purifica‐
zione dal peccato.
1 8 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
Se vogliamo onorare seriamente Dio, dob‐
biamo donare piena fiducia alla Sua magnifica
opera redentrice.
Dobbiamo cioè credere a un Signore che ci
salva da tutti i peccati e che ci santifica in vista
del regno dei cieli.
Per una vera vita trasparente, occorre ritor‐
nare alla croce.
Perché la croce non è solo la base principale
della conversione di un peccatore, ma anche il
mezzo principale della santificazione di un cre‐
dente.
UNA VITA ARDENTE
Parla di una visione spirituale e di una passio‐
ne santa.
Oltre a ciò, deve essere ricordato che la luce
che arde è accesa sull’altare.
Non è nascosta, non è sotto un recipiente, ma
si trova in alto, in un posto elevato.
Solo allora la mia testimonianza diventa effi‐
cace, se tocca il Golgota.
Come è facile lasciare tutte le proprie abitudi‐
ne cattive, tranne l’ultima. Ma è proprio questa
che decide se sei crocifisso con Cristo o no.
Se noi vogliamo prendere parte alle sofferen‐
ze, alle pene e alla vittoria di Cristo, lo spirito
del Golgota, deve prendere forma in noi.
Non dimentichiamo che la croce che esigette
da Gesù il sacrificio della Sua morte, esige da
noi il sacrificio della nostra vita.
L’atteggiamento di una vita che appartiene a
Dio è la rinuncia al diritto di se stesso.
Ricordiamoci che la base di tutta l’esperienza
cristiana che fa onore a Dio, è la dedicazione ar‐
dente e personale a Gesù Cristo, una dedicazio‐
ne che trova la sua espressione nella prontezza
al sacrificio e nella rinuncia al proprio io.
Gesù in questo contesto rivelò che Egli è la
luce, l’occhio rappresenta la comprensione e la
visione spirituale.
I malvagi desideri oscurano la visione ed otte‐
nebrano la luce della presenza di Cristo.
Ma se qualcosa di tenebroso ci sta impeden‐
do di vedere Dio, permettiamo alla luce di Gesù
di penetrare a fondo ed illuminarci per sentieri
diritti.
Giuseppe Federico
Notizie dalle nostre Comunità
BATTESIMI A VARALLO SESIA (VC)
Con gioia rendiamo partecipe la fratellanza di come il Signore
ci ha concesso di vedere, domenica 17 Luglio nella Chiesa di Varallo Sesia( Vc), un'anima scendere nelle acque battesimali, accettando Gesù Cristo come Personale Salvatore. Al culto erano
presenti persone del posto che per la prima volta hanno potuto ascoltare il meraviglioso messaggio della Parola di Dio. Lo
strumento della predicazione è stato il pastore Michele Mango,
che ha tratto il testo in 1 Corinzi 15:58, ricordando alla chiesa
che siamo parte della stessa stupenda famiglia per l’ opera di
salvezza in Cristo, chiamati a servire il Signore e restando fermi
nei Suoi insegnamenti. Domenica 24 Luglio, è stato celebrato il
culto di Santa Cena. Ospite per l’occasione è stato il fratello Da-
vide Casà, pastore
delle chiese di Biella e Gattinara. Il un
clima di intima comunione fraterna,
è stato letto il testo
in Luca 22: 7-18 che
ha incoraggiato la
chiesa nel confidare
in Dio per ogni bisogno e nel seguire la voce dello Spirito Santo, unica guida per
le anime nostre.
Daniele Infantino
BATTESIMI A SARNO (SA)
La nostra gioia è grande nel comunicare alla fratellanza che, per la benedizione e l'intervento divino, nella comunità
di Sarno il 9 Ottobre abbiamo celebrato un culto battesimale.
Una coppia di sposi e una giovane di
19 anni hanno fatto pubblica confessione di fede in Gesù come loro personale
Salvatore. Gradito ospite per la predicazione della Parola di Dio è stato il
fratello Luigi Cangianiello, pastore della
comunità ADI di Scafati (SA). La domenica
successiva, il 16 Ottobre, abbiamo celebrato il culto di Santa Cena, ricordando
la morte e l'imminente ritorno del nostro
comune Salvatore, Gesù Cristo. A questo
culto ospite per la predicazione della parola di Dio è stato il fratello Abramo Falciano, pastore a Mondragone (CE.)
Ringraziamo grandemente il Signore perchè fin qui Egli ci ha soccorso.
Domenico Vona
BATTESIMI A FOIANO DELLA CHIANA (AR)
Desideriamo condividere con la fratellanza alcune notizie che
riguardano l’opera del Signore nella nostra zona. Anno dopo
anno il Signore ha salvato, ha battezzato nello Spirito Santo
ristorando il Suo popolo. In questi ultimi tre anni il Signore ha
visitato particolarmente la nostra comunità iniziando un bel
risveglio tra i giovani e tanti di loro, dopo essere stati salvati e
battezzati nello Spirito Santo, hanno chiesto di essere battezzati anche in acqua secondo il comandamento di Gesù.
Nell’anno 2010 abbiamo avuto due servizi di battesimi, uno a
febbraio e l’altro a ottobre e 7 credenti prima e 20 dopo hanno
pubblicamente testimoniato della loro salvezza.
Nell’anno 2011, il 5 novembre abbiamo avuto ancora un servizio di battesimi e sono scesi nelle acque altri 14 credenti. Tra
coloro che si sono battezzati c’erano, in tutti servizi, alcuni
credenti delle varie missioni sorte dal lavoro evangelistico della comunità di Foiano: Arezzo, San Giovanni Valdarno, Soci e
Chianciano. Invitiamo tutti i cari lettori a ricordarsi di pregare
per la Toscana. affinché il Signore possa fare una grande opera
di salvezza. Siamo profondamente grati a Dio per tutto ciò che
sta già facendo e Gli diamo tutta la gloria per questo, ma desideriamo maggiormente vedere la Sua gloria nella salvezza di
tante anime ancora prima del ritorno di Gesù.
Al Signore. che è degno di lode e di gloria. vada il nostro ringraziamento e la nostra adorazione, uniti ad un sempre più umile
servizio.
Antonio Di Bello
R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
19
Notizie dalle nostre Comunità
BATTESIMI A TORRE DEL GRECO
Cari fratelli, vi salutiamo con la pace del Signore.
Con grande gioia vi diamo buone notizie dalla
comunità di Torre del Greco, dove domenica 20
Novembre 2011 sono scesi nelle acque battesimali
18 neofiti . È stata per noi una grande festa, anche
perché abbiamo visto il nostro locale gremito
di anime che si accostavano al Signore. Eravamo
circa in seicento. Per l’occasione è stato con noi il
fratello Antonio Di Bello pastore delle comunità di
Foiano della Chiana e San Giovanni Valdarno, che
ha predicato con grande potenza il messaggio
di grazia del nostro amato Salvatore Cristo Gesù.
Sicuri e certi che Dio porta avanti l’opera Sua, vi
salutiamo con la pace del Signore.
Raimondo Mennella
BATTESIMI A SIENA
Vi facciamo partecipi della gioia che il Signore ci ha dato di
vedere 3 giovani scendere nelle acque battesimali lo scorso novembre. Il fratello Luigi Borelli è stato l’ospite che ha ministrato
la Parola di Dio, giunta ancora una volta puntuale ed efficace ai
nostri cuori.
Gionathan Borelli
NOTIZIE DA BEINASCO
Con gioia e gratitudine verso il nostro Padre Celeste, desideriamo informare i fratelli che Dio ci ha dato grazia di svolgere
un altro servizio di battesimi nel corso del 2011. Nonostante le
numerose difficoltà che possiamo incontrare lungo il cammino, è una gioia costatare come Dio è fedele nel portare avanti
la Sua Chiesa. Domenica 11 dicembre, sette nuove credenti
hanno confessato pubblicamente di aver accetto il dono della
salvezza. Di questi, uno è figlio di credenti, mentre gli altri sei
sono frutto dell’impegno evangelistico di ogni singolo cre-
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dente della comunità. In modo particolare, siamo grati a Dio,
perché tra di loro c’era un fratello di circa novant’anni, che ha
ricevuto la testimonianza più di vent’anni fa, avendo il Signore
salvato prima alcune sue nipoti e successivamente anche le sue
figlie; nonostante ciò, aveva sempre resistito alla Verità, fino a
questi ultimi mesi, quando ha finalmente deciso di arrendersi
al Signore. Per l’occasione abbiamo avuto la gradita visita del
fratello Antonino Mortelliti, pastore della comunità di Novara,
insieme a sua moglie e alla sorella Scianna, moglie del fratello
Scianna, che ha curato la comunità di Novara per tanti anni e
che il Signore ha chiamato a Sé
lo scorso anno. Dio ci ha benedetti attraverso la predicazione
della Sua Parola, ricordandoci
come ci ha risparmiati dal giudizio eterno attraverso la gloriosa
opera che Gesù ha compiuto.
Domenica 18 dicembre, abbiamo
avuto un servizio di Santa Cena,
in cui il Signore ci ha benedetto
attraverso la predicazione del
fratello Francesco Lazzaro, pastore della comunità di Rivoli. Di
tutte queste benedizioni siamo
profondamente grati al nostro
amato Salvatore e desideriamo
ringraziarLo per come ci porta
avanti, nonostante le nostre mancanze. A Dio tutta la gloria.
Silvano Bianco
CERIALE BATTESIMI E CENA DEL SIGNORE
Comunichiamo ai lettori che la Missione di Ceriale ha concluso l’anno 2011 nel modo migliore. Sabato 17 dicembre è
scesa nelle acque battesimali una giovane sorella, la quale
ha confessato pubblicamente la sua fede in Gesù Cristo suo
Salvatore e Signore. Per la Missione è stata una giornata di
festa; siamo stati visitati da alcuni comunicanti delle chiese di
Alberga e Savona, accompagnati dal loro pastore; erano presenti alcuni simpatizzanti e visitatori venuti per l’interessante
occasione. Per il culto battesimale, era presente il fratello
Vincenzo Martucci, pastore della comunità di Asti e membro
del Comitato di Zona del Nord-Ovest, il quale ci ha ministrato
la benedetta Parola di Dio, incoraggiando i presenti ad essere
perseveranti e ad accettare Gesù come personale Salvatore.
La domenica abbiamo celebrato la cena del Signore; per
l’occasione era fra noi il fratello Antonio Rocca, membro
onorario del Comitato di Zona Nord-Ovest e membro di altri
comitati. Il Signore lo ha potentemente usato per ministrare
la Sua Parola, consolare e confortare l’uditorio. Nella Missiodi unirvi alle nostre preghiere, affinché l’opera di Dio veda un
ne si nota un lento, ma progressivo risveglio, ringraziamo il
progresso anche in Liguria. Al Signore vada tutta la lode e la
Signore che continua ad operare nella bella Liguria, dove le
gloria.
comunità Evangeliche Pentecostali ADI sono modeste.
Pasquale Bruni
Riconoscenti a Dio per ogni Sua benevolenza, vi chiediamo
BATTESIMI A NAPOLI VIA MIRAGLIA
Vogliamo condividere con la fratellanza quanto il Signore ha
fatto per la Chiesa di Napoli del quartiere di Poggioreale nel
corso del 2011. Infatti, dopo aver visto nel mese di giugno
19 credenti scendere nelle acque battesimali, il giorno 18
Dicembre abbiamo celebrato un culto di battesimi nel quale
altri 14 credenti hanno fatto la loro pubblica confessione di
fede. Quasi tutti sono giovani e molti di essi sono cresciuti
nella Scuola Domenicale. Per l'occasione è stato con noi il
fratello Giorgio Botturi, pastore della chiesa di Roma-Torrevecchia che ha ministrato la Parola di Dio anche nel culto
mattutino tenuto nella comunità di Sorrento. Tanti familiari
dei battezzandi hanno ascoltato la predicazione dell'evangelo della grazia e preghiamo che il seme possa portare
frutto alla gloria di Dio. Possa perciò il Signore continuare a
sostenere l'opera Sua e portala avanti nel corso degli anni.
Daniele Scarallo
BATTESIMI A PERUGIA
Con cuori grati al Signore, desideriamo condividere la gioia
che abbiamo esperimentato
nella chiesa di Perugia il 25
Dicembre 2011, nel vedere 6
anime entrare nella vasca battesimale per rendere pubblica
la loro fede in Cristo Gesù e
raccontare come il Signore li
ha portati alla Salvezza. Tre di
questi sono perugini DOC, e
questo ha fortemente incoraggiato la fratellanza di origine
Umbra come segno che il
Signore continua a salvare e
trasformare anche in questa
regione, sebbene storicamente religiosa, ma che ha tanto
bisogno del messaggio di redenzione per l'opera di Cristo.
La chiesa era gremita tanto che oltre una trentina di persone
hanno seguito il servizio fuori della sala
attraverso telecamere
e monitor installati per
l'occasione. La Parola
di Dio ci è stata annunciata dal fratello Luca
Tararà, pastore della comunità di Terni, il quale
ci ha incoraggiato ad
affidare a Dio la nostra
vita, perché Egli solo ha
provveduto tutto per
la nostra redenzione.
Il coro ADI di Perugia
ha cantato maestrevolmente al Signore e tante anime sono state incoraggiate e
benedette nel vedere l'opera di Dio andare avanti.
Davide Mortelliti
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Notizie dalle nostre Comunità
NOTIZIE DA NAPOLI - FUORIGROTTA
Cari fratelli, Pace del Signore! Ancora una volta i nostri cuori
sono ricolmi di gioia, perché nuove anime si accostano a Dio
e ricevono salvezza per la Sua grazia.
Il 26 dicembre, quattro credenti, nati di nuovo e abbondantemente benedetti dall’opera di redenzione di Cristo Gesù,
hanno testimoniato della loro fede ed hanno promesso fedeltà a Dio scendendo nelle acque battesimali. Una di queste
anime frequenta la comunità di Quarto (Na).
In un clima festoso, con cuori pieni di riconoscenza abbiamo,
tutti insieme, lodato il Signore, proclamando la Sua grandezza e la Sua fedeltà. Egli ci ha parlato attraverso la Sua
benedetta Parola e ancora di più incoraggiato a seguirLo e
servirLo con fervore.
Per l’occasione, il fratello Raffaele Frezza, pastore della comunità di Casoria, ci ha ministrato la Parola. Con la fiducia che
Dio continui ad operare nel nostro mezzo in modo glorioso,
ci affidiamo alle preghiere di tutta la fratellanza. L’opera è
Sua, ed Egli la porta avanti, noi Gli siamo grati e riconoscenti. voi”. “A Dio, unico in saggezza, per mezzo di Gesù Cristo sia la
Ci raccomandiamo alle preghiere di tutta la fratellanza e sagloria nei secoli dei secoli, Amen”.
lutiamo tutti i santi, “la grazia del Signore Gesù sia con tutti
Marco Vario
39° INCONTRO PROVINCE REGGIO CALABRIA, CATANZARO E VIBO VALENTIA
Il maltempo che ha investito la provincia di Reggio Calabria il
6 gennaio u.s. non ha fermato i credenti che numerosi hanno
raggiunto la Chiesa di Reggio, Via San Giuseppe, per celebrare il Nome del Signore!
Il locale di culto era così gremito che abbiamo dovuto aggiungere delle sedie.
Fin dal mattino il Signore ci ha benedetto con la Sua preziosa
Parola. Il fratello Lorenzo De Fano, pastore a Bari e Capurso
(BA), invitato per l’occasione, ci ha esposto uno studio biblico
tratto dal testo di Gioele 2:1, nella guida dello Spirito Santo
è stato ricordato ai presenti di stare attenti agli “allarmi”, che
giungono da parte del Signore per avvertirci ed essere preparati per il Suo ritorno. Nel culto pomeridiano, il Signore,
ancora tramite la strumentalità del pastore De Fano che ha
letto Ester 2:1-18, ci ha detto come ci dobbiamo preparare
per “incontrare il Re”. Di grande benedizione in entrambe le
riunioni è stato il canto corale innalzato al Signore dalla Chiesa di Palmi (RC). Con gioia ci siamo salutati cantando l’inno
400 di Inni di lode: “V’è una patria più bella del sole”, certi
che, se non sarà qui sulla terra, sicuramente ci rivedremo là
nel Cielo dove “tutti incontrarci potrem”.
Enzo Labate
BATTESIMI A TORRICELLA (TA)
Desidero ringraziare il Signore per la Sua infinita Grazia, e comunicare alla fratellanza che, il 14 Gennaio 2012, due giovani
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sono scesi nelle acque battesimali nel nuovo locale di culto di
Torricella, (dedicato al Signore il 5 Novembre 2011) dichiarando
pubblica la loro fede in Cristo e il loro impegno nel servizio con integrità di cuore. Per
l’occasione il fratello Alessandro Granata,
pastore emerito, ci ha esposto il Consiglio
della Parola di Dio tratto dalla lettera di Paolo ai Romani 12:1,9. Tra i numerosi credenti
e pastori della zona, ci ha rallegrato vedere
molti parenti e amici che sono stati presenti
al culto, dando importanza a questo gesto
di obbedienza dei neofiti, fatto nella consapevolezza di aver prima esperimentato
la nuova nascita. Voglia il Signore portare
avanti l’Opera Sua in questi giovani, nelle
nostre comunità e nell’intera città di Torricella. Preghiamo il Signore, che nella Sua
infinita misericordia continui a chiamare dei
servitori nel Suo campo, affinchè ci sia un
abbondante raccolto per la Sua Gloria e per
la nostra gioia.
Scorrano Daniele
BARI (RIONE LIBERTA’): INCONTRO PROVINCIALE E BATTESIMI
Il 7 gennaio 2012 si è svolto nella comunità di Bari (rione Libertà)
il mensile incontro delle Chiese della provincia di Bari. Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di avere tra noi il fratello Enzo
Labate, pastore della comunità di Reggio Calabria, che è stato lo
strumento nelle mani di Dio per lo studio ed il messaggio della
Sua Parola. Il gradito evento è iniziato con uno studio biblico, riservato ai pastori ed ai collaboratori delle Chiese, che, prendendo spunto dal testo di II Corinzi 11:28, ha esposto il tema delle
“sane preoccupazioni” pastorali, quali l’edificazione, il servizio e
la difesa dell’opera di Dio. Al termine dello studio si è tenuto un
culto, aperto a tutti i membri delle comunità della provincia di
Bari, il cui messaggio biblico ha illustrato l’importante processo
di preparazione spirituale avvenuto nella vita di Davide prima
di affrontare il gigante Golia. Il giorno successivo è stata una
vera festa per l’intera comunità il vedere tre fratelli e due sorelle
manifestare, con il patto del battesimo in acqua, la loro scelta
di servire il Signore secondo l’insegnamento delle Scritture. Tra
questi, un fratello è il frutto dell’opera di Dio nella missione di
Casamassima (BA), riaperta da circa un anno. Le testimonianze
di questi neofiti hanno edificato, facendo stimare come Dio è
benevolo e potente da salvare sia giovani cresciuti nell’istruzione biblica che persone provenienti da qualunque ambiente
sociale e cultura religiosa. Il messaggio della Parola di Dio è stato ancora una volta ministrato, nella guida dello Spirito Santo,
dal fratello Enzo Labate. La meditazione, tratta da Matteo 2:1-12,
ha paragonato i neofiti a delle nuove “stelle” nel firmamento
dell’opera di Dio. Una concezione di “stella” però completamente diversa da quella mondana. Anime che non risplendono di
luce propria, bensì della luce del nostro Signore Cristo Gesù. La
predicazione dell’Evangelo ha raggiunto i numerosi ascoltatori,
sensibilizzando i cuori dei tanti amici intervenuti per l’occasione
ad aprire fiduciosamente il cuore a Cristo.
Il 13 e 14 gennaio 2012 siamo stati grandemente edificati nel
corso di alcuni culti “speciali” di risveglio, culminati il giorno
15, raccogliendoci intorno ai simboli del pane e del vino per
celebrare la Cena del Signore, ricordandone l’opera completa
ed irripetibile. Per queste occasioni abbiamo avuto il piacere di
avere tra noi il fratello Mauro Stevanato, pastore delle comunità di Thiene, Asiago e Valdagno, della provincia di Vicenza. Al
termine di questi benedetti eventi, è stata meravigliosamente
comune in tutti i fedeli la forte sensazione che il Signore abbia
mandato e si sia servito del fratello Stevanato per parlare con
conoscenza “sovrannaturale”, con minuziosa precisione e puntualità ai bisogni della comunità. Il primo messaggio della Parola
di Dio, tratto da Giobbe 35:1-14, si è basato sull’affermazione:
“E tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti;
sappilo aspettare!”. È stato un messaggio di grande consolazione per i credenti che attraversano prove svariate, incitandoli a
restare saldi nella fede e nella certezza delle promesse divine. Il
secondo messaggio della Parola di Dio, tratto dal Salmo 115, ha
sottolineato che “il Signore si è ricordato di noi” per benedirci. Si è
ricordato della casa di Israele e d’Aronne.
La condizione affinché il Signore continui a benedirci è però
quella che, come per Giacobbe fu necessario essere trasformato in Israele, anche noi credenti, una volta divenuti “l’Israele
spirituale”, ci lasciamo continuamente trasformare da Dio nel
progressivo processo di santificazione delle nostre vite. La
meditazione ministrata durante il culto della Cena del Signore,
prendendo spunto dal testo di Giudici 17:1-6; 18:1; 19:1; 21:25, si è
basato sull’affermazione, più volte ripetuta nel testo in questione: “In quel tempo, non c’era re in Israele”. Il messaggio, partendo
dall’illustrazione dell’oscuro e drammatico periodo in cui viveva
il popolo di Israele in assenza di un re, ha non solo ricordato in
quale condizione versavano le nostre vite quando vivevamo nel
peccato e lontani da Dio, ma ci ha anche esortati a non abbassare mai la guardia e ad essere sempre vigilanti affinchè il Re dei
re, Cristo Gesù, regni sempre sul trono dei nostri cuori. Diamo
gloria e onore al nostro grande Re e Salvatore, che continua a
prendersi cura del Suo popolo.
Lorenzo De Fano
BATTESIMI A CARMAGNOLA (TO)
Carissimi fratelli e sorelle, c'è tanta gioia nei nostri cuori per
l'opera della salvezza compiuta da Dio nella vita di cinque
credenti, che domenica 29 gennaio hanno fatto una "bella"
testimonianza della loro fede in
Cristo Gesù. Tre di loro sono della
chiesa di Carmagnola (TO), e due
della chiesa di Fossano (CN), curata dal fratello Elio Testa.
Ricorderemo ancora per molto
tempo questo culto di battesimi,
perché il Signore ha toccato realmente il cuore di altre persone
venute per la prima volta in chiesa; questa è la nostra grande
gioia, di servire il Signore fedelmente ed umilmente per la
salvezza dei peccatori e l'edificazione dei credenti.
Desideriamo anche informarvi
che nell'anno trascorso 2011, altri
sei credenti della chiesa di Bra
(CN) hanno fatto il patto con il
Signore, donando la loro vita a Cristo. Dio vi benedica.
Francesco Laurendi
R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - A pr i l e 2 0 1 2
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dopo averla firmata sui lembi di chiusura.
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compilare l’apposito modulo all’interno
dello stesso e inserirlo nella busta di cui
sopra.
Esprimere questa scelta non determina
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appuntamenti
INCONTRO GIOVANILE
ITALIA NORD EST
Da sabato 7 a lunedì 9 aprile
presso l'Hotel Punta Nord di
Torre Pedrera (RN) Incontro
Giovanile di Zona Italia Nord
Est. Ospite il fratello Sebastiano Bozzon pastore a Civitavecchia.
Italia Centrale e Sardegna.
Ospite il fratello Vito Nuzzo,
pastore a Messina.
GIORNATA EVANGELISTICA
ZONA NORD OVEST
Sabato 14 aprile
Giornata Evangelistica della
zona Italia Nord Ovest.
Piceno e Sant'Egidio alla Vibra- Gravina in Puglia.
ta (TE).
XXII CONVEGNO
PASTORALE ADI
INCONTRO PASTORALE
Da mercoledì 25 a sabato 28
ROMA, RIETI E VITERBO
Lunedì 16 aprile a Roma, presso aprile presso l'Hotel "Ariston"
il locale di culto di Via Acuzia di Capaccio Scalo/Paestum
Incontro dei pastori delle pro- (SA) XXII Convegno Pastorale
vince di Roma, Rieti e Viterbo. ADI.
INCONTRO GIOVANILE
ITALIA CENTRALE
E SARDEGNA
Da venerdì 13 a domenica 15
aprile a Montesilvano (PE),
presso l'Hotel Serena Majestic
Incontro Giovanile della zona
INCONTRO FRATERNO
MATERA E POTENZA
Sabato 14 aprile a Picerno (PZ),
Incontro delle Chiese delle
province di Matera e Potenza.
Ospite il fratello Antonino
Manuguerra, pastore a Ascoli
INCONTRO FRATERNO
BRINDISI-LECCE
Sabato 21 aprile a San Vito dei
Normanni (BR) Incontro Fraterno delle Chiese delle province
di Brindisi e Lecce. Ospite il
fratello Leo Favasuli, pastore a
Risveglio
P E N T E C O S T A L E
INCONTRO PASTORALE
LATINA E FROSINONE
Lunedì 30 aprile a Monte San
Biagio (LT), presso il locale di
culto di Via Carro, Incontro dei
pastori delle province di Latina
e Frosinone.
Versamenti in Posta su c/c postale n.12710323 intestato a: Spedizione in Abbonamento Postale Poste Italiane spa
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dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Destinatario ❏ SCONOSCIUTO
“Assemblee di Dio in Italia”
❏ PARTITO
Questo numero di Risveglio Pen­te­co­stale è consultabile
❏ TRASFERITO
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Questo numero di Risveglio Pentecostale è disponibile in
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di Dio in Ita­lia che fin dal 1946 ha lo scopo di essere strufile sono disponibili nei formati .rtf .txt .doc .epub).
❏ NON AMMESSO
mento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenengrazie per la cortese collaborazione
Tipografia Cooperativa Tipografica Operai srl Vicenza
dosi esclusivamente con libere offerte.
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche
“Assemblee di Dio in Italia”
Ente Morale di Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349
Legge 22.11.1988 n.517
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