Überlegungen über Jugend und Erziehung. Und Zeugnisse aus der
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Überlegungen über Jugend und Erziehung. Und Zeugnisse aus der
Poste Italiane - Vers. im P.A. It. Art. 2 ABS 20/C, Gesetz 662/96 - Poste italiane - Zweigstelle Bozen - Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/C, legge 662/96 - Filiale di Bolzano 65. Jahrgang | Anno 2014 | Nr. 3 FOTOGRAFIA DELLA GIOVANE ELISA MANZINI Auguro a tutti noi un terreno solido sotto i piedi Heiner Bludau Überlegungen über Jugend und Erziehung. Und Zeugnisse aus der Synode. Riflessioni su giovani ed educazione. E testimonianze dal Sinodo. Ich wünsche uns allen festen Boden unter den Füßen Heiner Bludau MITEINANDER INSIEME p. 9 p.6 p. 14 p. 22 Inhalt Indice 3 DEKANSWORT - Was ist wichtig? 3 SALUTO DEL DECANO - Cos’è importante? 4 FOKUS SYNODE “Sind wir Insel oder Impuls?” Eindrücke von meiner ersten Synode 4 FOCUS SINODO “Siamo un’isola o uno stimolo?”Impressioni dal mio primo Sinodo Buona semina, Decano Bludau Jakob Betz: il mio ruolo con senso di responsabilità e fiducia Il cuore di Napoli Gute Aussat, Dekan Bludau Jakob Betz: Vizedekan mit Verantwortungsbewusstsein und Vertrauen Im Herzen Neaples 11 GLAUBE 11 Einfach mitreßend - Leben aus der Taufe 13 ZUM NACHDENKEN - Andauernde Reformation - dauernde Bildung FEDE Semplicemente coinvolgente - la vita attraverso il battesimo 13 PER RIFLETTERE - Riforma continua - formazione continua 14 ZEUGNISSE - Kirche und Schule in Südafrika 14 TESTIMONIANZE - Chiesa e scuola in Sudafrica 16 ERFAHRUNGEN 16 ESPERIENZE Unter vier Augen mit den Studierenden des Konservatoriums L’Aquila 20 AUS DEN GEMEINDEN A tu per tu con i ragazzi del Conservatorio dell’Aquila 20 DALLE COMUNITÀ Als Lutheraner wieder mitten in der Stadt präsent Die Kinder- und Jugendbibliothek der Gemeinde Florenz Es lebe die Schule! (die funktioniert...) Religionserziehung für Kinder Nuovamente presenti come luterani al centro della città La biblioteca per ragazzi della comunità di Firenze W La Scuola! (quella che funziona...) Educazione religiosa per i piccoli 26 FRAUENNETZWERK - Ach so! 26 RETE DELLE DONNE - Ah ecco! 28 KULTUR 28 CULTURA Frühlingskonzerte zwischen Florenz und Verona Einladung zur Lektüre Tra Verona e Firenze è fiorita una primavera di concerti Invito alla lettura 30 OPM 30 OPM 31 31 POST SCRIPTUM - Lesen und erziehen MITEINANDER ist das Organ der »Evangelisch-Lutherischen Kirche in Italien« INSIEME è l’organo della «Chiesa Evangelica Luterana in Italia» p. 31 mit Sitz im Dekanat in Rom • con sede a Roma nel Decanato Via Aurelia Antica, 391 - 00165 Roma Tel. 06 66 03 01 04 - Fax 06 66 01 79 93 E-Mail: decanato@chiesaluterana.it HERAUSGEBER • EDITORE: Konsistorium der ELKI/Concistoro della CELI VERANTWORTLICHER DIREKTOR • DIRETTORE RESPONSABILE: Paolo Poggioli POST SCRIPTUM - Leggere ed educare REDAKTION • REDAZIONE BMP Comunicazione - Uwe Habenicht SPENDEN FÜR DIE ZEITSCHRIFT• CONTRIBUTI PER IL GIORNALE: «ELKI / CELI – Miteinander / Insieme» c/c bancario in Italia: Banca Prossima IBAN IT 96 A 03359 01600 100000061391 BIC: BCITITMX Verwendungszweck/causale: Miteinander/Insieme. Oder in Deutschland auf: Evangelische Kreditgenossenschaft e.G., IBAN DE 92 5206 0410 0004 1090 15 BIC GENODEF1EK1 Verwendungszweck/causale: Miteinander/Insieme Autor. Trib. Bolzano 26/11/1968, n° 39/49 Stampa • Druck: A. Weger, Bressanone – Brixen Tiratura • Auflage: 3.000 n. 3 2014 Dekanswort| Saluto del Decano 3 Was ist wichtig? Cos’è importante? ie aufregend! Auf einmal bin ich es, der das Dekanswort für die neue Ausgabe von Miteinander/Insieme schreiben soll. Schon in der ersten Stunde nach meiner Wahl bin ich danach gefragt worden. Was für eine wunderbare Möglichkeit, allen Mitgliedern und Freunden der ELKI etwas Wegweisendes zu sagen. Doch nach den bewegenden Momenten der Wahl am Ende der Synode, schon zu diesem Zeitpunkt voll mit Eindrücken von synodalen Höhe- und Tiefpunkten, nach der mir tief ins Herz gedrungenen Einführung mit den guten Segensworten, nach der ersten Sitzung des neu besetzten Konsistoriums mit einer Fülle von Terminen, nach einem ersten Arbeitstag im Büro in dem neuen Amt mit den verschiedensten Anfragen und Absprachen per e-mail schwirrt mir der Kopf. Habe ich denn überhaupt etwas Wegweisendes zu sagen? Was ist für mich selbst in dieser Situation wegweisend? An erster Stelle sind es wohl nicht die Zukunftsperspektiven unserer Kirche, nach denen ich jetzt in Interviews gefragt werde. Die sind wichtig, zweifellos. Aber was mir hilft, einen Weg zu erkennen, sind eher die ganz einfachen, elementaren Dinge, die meinem Leben und Handeln ein Fundament geben. Dass da ein Gott ist, der uns Menschen liebt und auf den ich mich verlassen kann, auch wenn ich ihn nicht sehe; dass da Menschen sind, denen ich in die Augen sehen kann, meine Frau, Freunde, Bekannte, aber auch der Bettler an der Ecke und der Mann, der am Abend mit einem Strauß Rosen durch die Restaurants zieht; die Dankbarkeit, ein Dach über dem Kopf und genug zu essen zu haben, einigermaßen gesund zu sein und die Sonne und den Wind spüren zu können. Das klingt ziemlich simpel und vielleicht sogar kitschig. Aber ich glaube ohne solch ein Fundament ist die Gefahr groß, sich selbst zu verlieren. Und zwar nicht in dem Sinn, in dem Jesus sagt, dass derjenige sein Leben finden werde, der es um seinetwillen verliert. Ich sehe vielmehr die Gefahr, sich in Aktivismus und Routine zu verlieren, Instanzen, die das Verlorene nicht zurückerstatten. Umgekehrt könnte von einem starken Fundament aus vieles möglich sein. Wer fest steht, hat die Hände frei zum Handeln. Und da werden dann die Dinge wichtig, von denen in diesem Heft die Rede ist: Die vielfältigen Lebensäußerungen unserer Kirche, die von der Synode widergespiegelt wurden, die Überlegungen zu zeitgemäßen kirchlichen Angeboten für die Jugend. Ich wünsche uns allen festen Boden unter den Füßen. he emozione! Improvvisamente tocca a me scrivere il saluto del Decano per il nuovo numero di Miteinander/Insieme. Mi è stato chiesto appena eletto. Che magnifica occasione per dire qualcosa di fondamentale a tutti i membri e gli amici della CELI. Ma, dopo i momenti emozionanti dell’elezione, già preceduti dai lunghi e impegnativi lavori del Sinodo; dopo l’insediamento, che mi ha toccato nel profondo del cuore grazie alle belle parole di benedizione; dopo la prima seduta del nuovo Concistoro, con la previsione di una fitta serie di appuntamenti; dopo la prima giornata di lavoro in ufficio, nella mia nuova carica, con le richieste più disparate ricevute per e-mail… mi gira la testa. Ma, in sostanza, ho qualcosa di fondamentale da dire? In questa situazione cos’è fondamentale, per me stesso? Per prime non ci sono certamente le prospettive future della nostra Chiesa, di cui mi chiedono nelle interviste. Sono importanti, senza dubbio. Tuttavia, piuttosto per me sono fondamentali le cose molto semplici, le cose elementari che danno un fondamento alla mia vita e al mio operato. C’è un Dio che ci ama come essere umani e su cui posso fare affidamento anche se non lo vedo; ci sono persone che posso guardare negli occhi: mia moglie, i miei amici, i conoscenti, ma anche il mendicante all’angolo e quell’uomo che la sera passa nei ristoranti con un mazzo di rose; c’è la riconoscenza per avere un tetto sulla testa e da mangiare quanto basta, essere sufficientemente sano e poter sentire il sole e il vento sulla pelle. Suona abbastanza semplice e forse persino sdolcinato. Ma io penso che, senza questa base, esista un grande rischio di perdere se stessi. Non nel senso inteso da Gesù, quando dice che troverà la vita colui che la perde per causa sua. Piuttosto il pericolo è di perdersi in un attivismo e in una routine, che non possono restituirci quanto perdiamo a causa loro. Al contrario, con fondamenta solide molto è possibile. Chi è stabile ha le mani libere per agire. Allora diventano importanti le cose di cui si parla in questa rivista: le molteplici espressioni di vita della nostra Chiesa, di cui abbiamo dibattuto a lungo nel Sinodo e i ragionamenti su offerte ecclesiastiche che siano attuali per i giovani. Auguro a tutti noi un terreno solido sotto i piedi. W C Ihr/Euer Dekan / Il vostro Decano Heiner Bludau Übersetzung: MariaClara Palazzini Finetti 4 Fokus Synode | Focus Sinodo “Sind wir Insel oder Impuls?” Eindrücke von meiner ersten Synode “Siamo un’isola o uno stimolo?” Impressioni dal mio primo Sinodo n Neapel habe ich immer wieder Napoli ho sentito tutto il von anderen Synodalen in den tempo gli altri sinodali che Gesprächen gehört „Diese Synode dicevano: “Questo Sinodo ist anders“. Ich kann es leider nicht beè diverso”. Purtroppo non lo posso vaEröffnungsgottesdienst/Culto d’apertura urteilen, denn es war meine erste lutare, perché è stato il mio primo SiSynode. Kurzfristig bin ich nachgenodo. Sono subentrata all’ultimo rückt und durfte so relativ unvorbereitet an diesem „Kirchenparlament“ momento, potendo così partecipare in maniera relativamente imteilnehmen. Und mir hat es sehr gut gefallen, auch wenn ich mich wie preparata a questo “parlamento ecclesiastico”. Mi è piaciuto molto, anein Schulkind beim ersten Schultag gefühlt habe. Meine Achtung ist che se mi sono sentita come una scolara al primo giorno di scuola. La mit jeden Tag gestiegen, da ja nur 15 Mitglieder der Synode als Pastomia considerazione è aumentata di giorno in giorno, dato che solo 15 ren und Pastorinnen hauptamtlich teilnehmen. Alle anderen 41 wahlmembri del Sinodo partecipano come pastori e pastore a tempo pieberechtigten Mitglieder engagieren sich oft neben ihrer Berufstätigno. Tutti gli altri 41 membri con diritto di voto si impegnano, spesso pakeit ehrenamtlich und sind mit viel Herzblut bei der Diskussion um rallelamente alla loro professione, come volontari e con tutta l’anima Selbstbestimmung und Ausrichtung unserer Kirche. Die ELKI ist klein nel dibattito sull’autodeterminazione e l’orientamento della nostra Chieund dies bringt Chancen und Risiken mit sich. Die Chance ist, dass jesa. La CELI è piccola e questo comporta opportunità e rischi. L’opporder, der sich engagieren möchte, dies auch tun kann. Wir wissen, dass tunità risiede nel fatto che chi vuole impegnarsi può farlo. Sappiamo wir nur bestehen können, wenn wir uns für unseren Glauben einsetche possiamo esistere solo se ci impegniamo per la nostra fede. Quezen. Dieses Engagement habe ich in allen, wenn auch teilweise konsto impegno l’ho ravvisato in tutte le discussioni, anche se in parte controversen, Diskussionen heraushören können. Wer kritisch nachfragtroverse. Chi ha posto delle domande critiche lo ha fatto per un intete, hat dies aus konstruktivem Interesse getan. Und die Risiken? Um zu resse costruttivo. E i rischi? Per rimanere come siamo dobbiamo cambleiben wer wir sind, müssen wir uns kontinuierlich verändern, offen biare continuamente, essere aperti e in continua evoluzione. Non possein, uns weiterentwickeln. Wir können es uns nicht leisten, still zu stesiamo permetterci di stare fermi. Particolarmente belli e inaspettata- I A Fokus Synode| Focus Sinodo 5 hen. Besonders schön und unerwartet bereichernd waren für mich die mente arricchenti sono stati per me i molti ospiti e i loro saluti. Gli ospivielen Gäste und ihre Grußworte. Die Gäste waren nicht nur Wahlbeti non sono stati solo degli osservatori delle elezioni, ma hanno diobachter, sondern zeigten durch ihre Beiträge, wie gut vernetzt unsemostrato attraverso i loro contributi come la nostra Chiesa sia ben colre Kirche mit anderen Institution im In- und Ausland ist. Besonders inlegata con altre istituzioni in Italia e all’estero. Particolarmente inteteressant war da für mich der Beitrag von Bischof Horst Müller von der ressante per me è stato il contributo del vescovo Horst Müller della ChieEvangelisch-Lutherische Kirche im Südlichen Afrika. Er hat nämlich die sa Evangelica Luterana nell’Africa del Sud. Ha messo la seguente queFrage in den Raum gestellt: „Sind wir kleinen Kirchen deutschsprachistione sul tappeto: “Noi piccole Chiese di lingua tedesca e fede luterana ger und lutherischer Prägung Insel oder Impuls?“ Natürlich wollen wir siamo isole o stimoli?” Naturalmente vogliamo tutti sviluppare il bialle die Zweisprachigkeit ausbauen, uns Kultur und Menschen in Italinguismo, rivolgerci ancora di più verso la cultura e le persone in Italien noch stärker zuwenden, Pastoren und Pastorinnen möglicherweise lia, importare pastori e pastore possibilmente non solo dalla Germanicht nur aus Deutschland importieren. Aber es gibt auch Stimmen, die nia. Ma ci sono anche voci che dicono che vogliamo rimanere la patria sagen, dass wir Heimat und Anlaufstelle bleiben wollen für die, die sich e il punto di riferimento per chi, attraverso la lingua e nell’espressiomit der Sprache und Glaubensausprägung noch stark in Deutschland ne della fede, si sente ancora fortemente a proprio agio in Germania. beheimatet fühlen. Wir haben alle zwei Seelen in einer Brust und hier Abbiamo tutti due anime in corpo e dobbiamo confrontarci con quegilt es, Auseinandersetzungen zu führen und um die zukunftsträchsto, lottando per trovare soluzioni che offrano buone prospettive per tigen Lösungen zu ringen. Zum Glück war auch dafür auf der Synode il futuro. Per fortuna c’è stato tempo anche per questo al Sinodo. Poi Platz. Und dann hatten wir ja auch noch eine Dekanswahl ( sehr spansi è svolta anche l’elezione (molto avvincente) dei Decani. Anche qui c’eranend) zu absolvieren. Und auch hier gibt es unterschiedliche Sichtweisen. no punti di vista diversi. Per i pastori e le pastore si tratta in primo luoFür die Pastoren und Pastorinnen geht in erster go dell’elezione del proprio leader che inoltre I nuovi sinodali/Die neuen Synodalen Linie um die Wahl ihres Chefs, der aber darüber deve essere il volto e la voce della nostra Chiesa. hinaus auch das Gesicht und die Stimme unser Così il Decano uscente Holger Milkau ha sottoliKirche sein muss. Und so hat der scheidende Deneato che non sono solo le persone che influiscokan Holger Milkau betont, dass nicht nur Persono sulla carica, ma anche la carica che influisce sulnen das Amt prägen, sondern auch das Amt die le persone. Il Decano deve essere un manager diePersonen. Der Dekan muss ein Manager hinter den tro le quinte, ma deve essere anche un pastore Kulissen sein, aber er muss auch Seelsorger und d’anime e un interlocutore, che riesce a portare alAnsprechpartner sein, der es schafft, Belange im l’esterno gli interessi e a farlo con il consenso di Konsens mit vielen nach außen zu tragen. Eimolti. Veramente una fatica d’Ercole. Così è stato gentlich eine Herkulesaufgabe. Und so war es besonders berührend, als particolarmente toccante quando il Sinodo si è concluso nella Chiesa die Synode in der Kirche der neapolitanischen Gemeinde mit einem feidella comunità napoletana con un culto solenne e i Decani uscenti Holerlichen Gottesdienst abschloss und die scheidenden Dekane Holger ger Milkau e Ulrich Eckert hanno deposto le loro croci e in questo modo Milkau und Ulrich Eckert ihre Dekanskreuze und damit auch die Büranche il peso di questa carica e l’hanno potuta mettere al collo ai nuode dieses Amtes ablegen und sie den neuen Würdenträgern umhänvi dignitari. Con umiltà, inginocchiati davanti all’altare Heiner Bludau gen konnten. In Demut vor dem Altar kniend haben so Heiner Bludau e Jakob Betz hanno ricevuto le prime parole di benedizione dai laici delund Jakob Betz als erstes Segensworte von Laien aus ihren eigenen Gele loro stesse comunità. Anche questo è un bel segnale. La forza di Dio meinden entgegen genommen. Auch dies ein schönes Zeichen. Die Kraft anche nella nostra Chiesa viene trasmessa dai laici. Io mi sento ancoGottes wird auch bei uns in der Kirche von den Laien weitergegeben.Ich ra appagata da questa 3° Seduta del XXI Sinodo della CELI. Il perché e bin jedenfalls noch immer erfüllt von dieser 3. Sitzung der XXI. Synode il per come non sia stato come tutti gli altri Sinodi non posso ancora der ELKI. Und warum und wieso sie nicht so gewesen ist, wie alle vordirlo. Dal mio punto di vista è stato positivo, intenso, ha mostrato dei herigen Synoden, kann ich immer noch nicht sagen. Aus meiner Sicht risultati, ha fatto incontrare le persone e ha dato degli stimoli. Di un’isowar sie gut, intensiv, sie hat Ergebnisse gezeigt, Menschen zusamla neanche l’ombra. mengeführt und Impulse gegeben. Eine Insel habe ich nicht gesehen. Marion Elle, Comunità di Ispra-Varese Marion Elle, Gemeinde Ispra-Varese Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti 6 Fokus Synode | Focus Sinodo Gute Aussat, Dekan Bludau Buona semina, Decano Bludau ein Kindheitstraum? Gärtner zu werden!“, verrät uns Heiner Bludau lächelnd zu Beginn unseres Interviews. Als eben gewählter Dekan wird sein Traum jetzt in gewisser Weise Realität. „Ich werde zwar keine Blumen oder Büsche pflanzen“, erklärt er, „aber ich werde Engagement und Einsatz im Garten der ELKI aussähen. Denn unsere Kirche soll mit Hilfe der Gemeinden, die sie ja mit Leben füllen, wachsen und gedeihen“. Die Gemeinden, merken wir sofort, sind ein Thema, das ihm sehr am Herzen liegt. “M l mio sogno da bambino? Fare il giardiniere!”, ci svela sorridendo Heiner Bludau a inizio intervista. In qualche modo, lo può realizzare adesso, nel ruolo di Decano che gli è stato appena conferito. “Non coltiverò fiori e piante” spiega “ma seminerò impegno e dedizione nel giardino della CELI per far crescere la nostra Chiesa, con l’aiuto delle comunità che le danno vita”. L’attenzione verso le comunità, comprendiamo subito, è un tema che gli è molto caro. “I È Decano da 48 ore. Cosa l’ha spinta a candidarsi? Sie sind seit 48 Stunden Dekan. Was hat Sie zu dieser Kandidatur bewegt? Als ich vor zwei Jahren darauf angesprochen wurde, habe ich angefangen, darüber nachzudenken und die Entscheidung ist dann langsam in mir herangereift. Dabei wurde ich von meiner Turiner Gemeinde unterstützt. Ich wünschte mir mindestens zwei Kandidaten für das Dekansamt, damit die Synode die Möglichkeit einer Wahl hätte, und so war es auch. Ich freue mich sehr, dass meine Wahl auf diese Weise erfolgt ist. Ist Ihre Wahl für Sie nur mit Freude, oder auch mit gewissen Befürchtungen verbunden? Am Tag nach der Wahl habe ich an meiner ersten Konsistoriumssitzung teilgenommen. Vor uns liegen viele Aufgaben und Verpflichtungen, aber ich habe eine positive und harmonische Atmosphäre gespürt. Das wird funktionieren, da mache ich mir keine Sorgen. Meine Befürchtung, dass möchte ich Ihnen nicht verschweigen, betrifft eher die Gefahr, dass die Verantwortung meines neues Amtes mich von meiner Familie, den Freunden, meiner Gemeinde und, schlimmer noch, vom Kontakt mit Gott entfernt. Aber ich vertraue in die Kraft, die der Herr mir geben wird. Alcuni mi avevano invitato a farlo già due anni fa. Da allora ho cominciato a pensarci e, poco alla volta, ho maturato la convinzione, con il sostegno della mia comunità di Torino. Desideravo che ci fossero almeno due candidati per consentire al Sinodo possibilità di scelta, e ciò è avvenuto. Sono davvero felice di aver ricevuto l’incarico in questo modo. Solo gioia o anche qualche timore? Già l’indomani dell’elezione c’è stata una prima seduta del Concistoro. Ci sono già tanti impegni in vista, ma ho percepito armonia e un’atmosfera positiva: si potrà fare tutto al meglio, questo non mi preoccupa. Il timore, non lo nascondo, riguarda il rischio che le responsabilità del nuovo incarico possano allontanarmi dalla famiglia, dagli amici, dalla mia comunità e, peggio ancora, dal contatto con Dio. Ma confido nella forza che il Signore mi darà. Quali ricordi conserva dei giorni dell’elezione? Principalmente due. La gioia per la reazione benevola e positiva dei sinodali e degli ospiti alla mia nomina. E poi la sensazione, da subito, della vicinanza di Dio. La notte dopo l’elezione, dovevo preparare un intervento per il culto d’insediamento alla mattina seguente: volevo scriverlo Fokus Synode | Focus Sinodo 7 Welche Erinnerungen haben Sie an die Tage Ihrer Wahl? Hauptsächlich zwei. Die Freude über die freundliche und positive Reaktion der Synodalen und Gäste auf meine Wahl. Und dann, sofort, die Nähe Gottes. In der Nacht nach der Wahl musste ich meine Ansprache für den Einführungsgottesdienst am nächsten Morgen vorbereiten. Ich wollte sie auf Italienisch schreiben und wusste noch nicht genau was. Aber ich habe Kraft und Inspiration bekommen. Wann und warum haben Sie die Entscheidung getroffen, Pfarrer zu werden? Als Jugendlicher träumte ich davon, die Welt zu verändern. Ich war von Gandhi und allen anderen Persönlichkeiten fasziniert, die sich gewaltlos für Veränderungen einsetzten. Ich bewunderte auch die Arbeiterpriester, die in Fabriken arbeiteten, um so in Kontakt mit den Arbeitern zu leben. Auch deswegen habe ich dann eine Lehre als Maurer gemacht. Ich hatte viele Ideen … mir fehlten allerdings die Grundlagen. So habe ich Theologie studiert und bin Pfarrer geworden. Was werden Ihre ersten Initiativen sein? Als erstes möchte ich die Gemeinden besser kennenlernen: Sie sind unser Fundament. Ich möchte das Vertrauen zwischen den Gemeindemitgliedern und den Organen der ELKI stärken. Das ist mir ein wichtiges Anliegen. Ich glaube, dass die Anregungen für meine Arbeit aus den Kontakten mit den Gemeinden kommen werden. Und für die Zukunft? Die größte ELKI-interne Herausforderung wird die Schaffung einer kleinen eigenen Pfarrerschaft sein; und nach außen hin die Fähigkeit, auf die in Italien dramatisch zunehmende Armut zu reagieren. Es ist unsere Pflicht, den Bedürftigen zu helfen. Unsere Kirche muss sich hier in Italien immer mehr in das soziale Umfeld einbringen. Das ist nicht nur eine Frage der Sprache oder Kultur: Man muss sich in die italienische Lebensweise hineinversetzen und die Probleme Italiens nachvollziehen. Der Herr hat sich mit den Ärmsten identifiziert und wir müssen uns in diesem Sinne orientieren: Das ist der Kernpunkt unserer Herausforderung. Einführungsgottesdienst/ Culto d’insediamento „Die Anregungen für meine Arbeit werden aus den Kontakten mit den Gemeinden kommen“ in italiano e non avevo le idee chiare. Ma la Fede mi ha dato forza e ispirazione. Quando e perché ha deciso di diventare pastore? Da adolescente sognavo di cambiare il mondo. Ero affascinato da Gandhi e da tutte quelle personalità che lottavano per il cambiamento ripudiando la violenza. Ammiravo anche i preti operai, che lavoravano in fabbrica per avvicinare i lavoratori. Anche per questo ho cominciato a fare il muratore. Avevo tante idee… Però mi mancavano le fondamenta, così ho studiato teologia e sono diventato pastore. Quali le sue prime iniziative? “Gli spunti per la mia azione nasceranno dagli incontri con le comunità” Il primo intento è conoscere meglio le comunità: sono il nostro fondamento. Bisogna rafforzare la fiducia tra le persone e le istituzioni della CELI: mi sta molto a cuore. E credo che gli spunti per la mia azione nasceranno proprio dagli incontri con le comunità. E per il futuro? All’interno della CELI, la sfida più importante sarà la creazione di un piccolo corpo pastorale; mentre, verso l’ester- 8 Fokus Synode | Fokus Sinodo Der Dekan unter den Synodalen/Il Decano tra i Sinodali Was wird Ihnen in Ihrer Rolle als Dekan eine Hilfe sein? Für mich hat stets der Glauben eine wesentliche Rolle gespielt. Wenn ich in Kontakt mit Gott bleibe, kann ich meine Aufgabe gut bewältigen. Jeden Morgen lese ich einen Bibelvers, der mich spirituell begleitet. Heute Morgen habe ich einen Vers von Jesaia gelesen:„Glaubt ihr nicht, so bleibt ihr nicht“. Hilfreich wird mir auch das Vorbild meines Vorgängers sein. Die Energie und die Art und Weise, mit der Dekan Milkau unsere Kirche vertreten hat. Und auch die Gewissenhaftigkeit und Kompetenz von Ulrich Eckert, mit dem mich außerdem, und dafür bin ich sehr dankbar, eine persönliche Erinnerung verbindet: Sein Besuch, als ich im Krankenhaus lag. Er war extra aus Mailand angereist. Wie möchten Sie als Dekan erinnert werden? Mir ist es nicht so wichtig, als Dekan erinnert zu werden, vielleicht aber als Mensch. Darüber wäre ich sehr glücklich. Und ein abschließender Gedank? Ich zitiere aus dem ersten Brief des Petrus, Kapitel 3, Vers 15: “Seid allezeit bereit zur Verantwortung vor jedermann, der von euch Rechenschaft fordert über die Hoffnung, die in euch ist“. Das war mein Konfirmationsspruch vor 45 Jahren. Damals habe ich ihn nicht verstanden, aber – als Pfarrer und jetzt auch als Dekan – ist dieser Spruch mir eine Hilfe bei meiner Aufgabe. Um das Evangelium nicht mit großen Worten, sondern mit der Bereitschaft weiterzugeben, Rechenschaft über die Hoffnung abzulegen und zu erklären, was ich tue. Wir Christen haben nicht auf alles eine Antwort, aber wir haben die Hoffnung. Damit ist unser Interview beendet. Gute Aussaat, Dekan Bludau, und eine reiche Blüte! Interview der Redaktion – BMP Comunicazione Übersetzung: Kerstin Gros „Unsere Kirche muss hier immer mehr in das soziale Umfeld einbringen“ “La nostra chiesa deve calarsi sempre più nel contesto sociale italiano” no, sarà la capacità di reagire alla povertà, che in Italia cresce drammaticamente. Abbiamo il dovere di aiutare chi ha bisogno. La nostra Chiesa deve calarsi sempre di più nel contesto sociale italiano. Non è solo questione di lingua o cultura: bisogna immedesimarsi nel modo di vivere e nei problemi dell’Italia. Il Signore si è identificato con i più poveri e anche noi dobbiamo orientarci in tal senso: è il centro della nostra sfida. Cosa le sarà più utile nel suo ruolo di Decano? Per me, è stato sempre fondamentale il ruolo della fede. Se resto in contatto con Dio posso svolgere al meglio il mio compito. Ogni mattina, per avere un accompagnamento spirituale, leggo un versetto biblico. Ne ho letto uno, stamane, di Isaia: “Se voi non avete fede, certo, non potrete sussistere”. E poi anche l’esempio di chi mi ha preceduto nella guida della CELI: l’energia e il modo in cui ha rappresentato la nostra Chiesa il Decano Milkau; o la precisione e la preparazione di Uli Eckert, cui mi lega, con gratitudine, anche un ricordo personale per una visita che mi fece in ospedale, dove ero ricoverato per un problema di salute, raggiungendomi appositamente da Milano. Al termine del suo mandato vorrebbe essere ricordato come il Decano che… Sarebbe importante essere ricordato, più che come Decano, per il mio eventuale valore di essere umano. Questo mi renderebbe felice. Un pensiero finale? Ertse Ansprache als Dekan/ Primo ntervento da Decano Cito dalla prima lettera di Pietro, capitolo 3, il versetto 15: “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni”. Lo ricevetti per la mia confermazione, quasi 45 anni fa. Al tempo non lo compresi, ma – da pastore ed ora anche da Decano – questo versetto è stato ed è un aiuto per il mio compito, per trasmettere il Vangelo non con grandi parole, ma con la capacità di rendere conto della speranza e di dare spiegazioni. Non abbiamo risposte per tutto, ma abbiamo la speranza. La nostra intervista si conclude. Buona semina, Decano Bludau. E che la fioritura sia abbondante… Intervista a cura della Redazione – BMP Comunicazione Fokus Synode | Focus Sinodo 9 JAKOB BETZ JAKOB BETZ “Vizedekan mit Verantwortungsbewusstsein und Vertrauen” “Il mio ruolo con senso di responsabilità e fiducia” Sonntag, 4. Mai. Die Sonne scheint an diesem Vormittag Domenica 4 maggio, una mattinata piena di sole. in Neapel, wo in Via Poerio soeben der Gottesdienst für In via Poerio a Napoli si è appena concluso il culto die Einführung der neuen Dekane zu Ende gegangen ist. di insediamento dei nuovi Decani. Jakob Betz, neu gewählter Vizedekan, begrüßt uns Jakob Betz, da ora Vicedecano della CELI, ci saluta sichtbar bewegt. „Heute habe ich ein Bibelwort mit auf ancora visibilmente emozionato. den Weg bekommen, das vom guten Hirten spricht“, “Oggi ho ricevuto sul mio cammino un versetto erzählt er uns, „Ich hätte mir für diesen Tag nichts della Bibbia che parla del Buon Pastore – ci Schöneres vorstellen können”. racconta – non avrei potuto immaginare nulla di Ihm ist bewusst, dass die neue Aufgabe eine große più bello”. È consapevole del fatto che il nuovo Verantwortung und auch mehr Zeitaufwand bedeutet. compito comporterà una grande responsabilità e Heute überwiegt zweifellos die Freude: „Ich möchte un maggiore dispendio di tempo . Oggi a prevalere meinen Gemeinden, Genua und San Remo, und ihren è indubbiamente la gioia: “Voglio ringraziare le Gemeindepräsidentinnen danken. Sie haben mich mie comunità, Genova e Sanremo, e le loro ermutigt und mir Vertrauen geschenkt. Ich bin Presidenti, che mi hanno sostenuto e dato fiducia. zuversichtlich, dass wir zusammen mit Dekan Bludau Sono convinto che, insieme al nuovo Decano und allen anderen Mitgliedern des Konsistoriums und Bludau, agli altri membri del Concistoro e della der ELKI gute Arbeit leisten werden“. CELI, faremo un ottimo lavoro”. Laut Betz wird die ELKI in der italienischen Öffentlichkeit gerade im Secondo Betz, la CELI diventerà ancora più visibile per l’opinione pubblica Blick auf das Reformationsjubiläum 2017 noch sichtbarer werden. Sie in vista dell’anniversario della Riforma del 2017. E dovrà quindi cogliere wird sich in Debatten über aktuelle Fragen einbringen können, wie l’opportunità per far sentire la propria voce su temi di grande attualità, Patientenvorsorge oder Pränataldiagnostik, aber auch, wenn es um quali le direttive di fine vita e la diagnosi prenatale e, ancora, la politica dei die Frage der Flüchtlingspolitik in Europa geht. „Wir können als rifugiati in Europa. “Come Chiesa luterana possiamo mostrare che il lutherische Kirche zeigen, dass die reformatorische Botschaft heute messaggio riformato è oggi più attuale che mai – ci spiega – e occorre aktueller denn je ist“, erklärt er, „ das müssen wir deutlich machen. raccontarlo. Per farlo è importante però che rinforziamo la fiducia nelle Dafür ist es wichtig, dass wir das Vertrauen in unsere Möglichkeiten nostre possibilità, ponendoci obiettivi raggiungibili e lavorando insieme.” stärken, uns erreichbare Ziele setzen und zusammenarbeiten“. La volontà di trovare punti di incontro, non solo internamente alla CELI, ma In der ELKI, aber auch über die Grenzen der Konfessionen hinaus, noch anche tra diverse confessioni, è un obiettivo imprescindibile per il mehr aufeinander zuzugehen, ist für Vizedekan Betz ein wesentliches Vicedecano Betz: un’opportunità che lui ravvisa soprattutto nel dialogo con Anliegen. Er sieht darin eine große Chance, besonders im Dialog mit le Chiese storiche del protestantesimo in Italia. den historischen Kirchen des Protestantismus in Italien. Ci congediamo. Sono in tanti che reclamano la sua attenzione, in questa Jakob Betz verabschiedet uns mit dem Motto, das über dem Portal der mattina di festa. Universität Tübingen steht, wo er vor über 35 Jahren sein Examen Jakob Betz ci saluta con il motto, che ha fatto proprio, scritto sul portale absolviert hatte: „Attempto - Ich wag’s“. dell’Università di Tubinga, dove si è laureato oltre 35 anni fa: “Attempto - Die Redaktion – BMP Comunicazione Übersetzung: Kerstin Gros Oso” La Redazione – BMP Comunicazione 10 Fokus Synode | Focus Sinodo Das Herz Neapels Il cuore di Napoli ie schönste Seite Neapels kennenzulernen. Das ermöglichten die „Jugendlichen des Viertels Sanità“ während der Synode. Der „rione Sanità“ entstand Ende des 16. Jahrhunderts und verdankt seinen Namen den gesundheitsfördernden Eigenschaften des Ortes, auf dem er errichtet wurde. Über Jahrhunderte hinweg lebten hier die Adligen, was heute noch an einigen herrlichen Palazzi zu erkennen ist. Leider ist das Viertel heute für Arbeitslosigkeit und Kriminalität bekannt und wird häufig auch als Beispiel für zivilen und sozialen Verfall angeführt. Hier, in der Basilika dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio in Capodimonte konnten die Synodalen einer suggestiven musikalischen Darbietung des Jugendorchesters Sanitansamble beiwohnen. Einem Orchester aus Jugendlichen des Viertels, die von klassischer Musik, Geige, Kontrabass, Oboe und Klarinette keine Ahnung hatten, und aus denen mit der Zeit ausgezeichnete Musiker geworden sind. Zu verdanken ist dieses Resultat dem Engagement von Don Antonio Loffredo, der Musik als Gegenmittel gegen Unmut und Unbehagen der Jugendlichen einsetzt, die Gefahr laufen, in kriminelle Aktivitäten verstrickt zu werden. Auch die Kooperative “La Paranza” wurde auf Initiative von Don Antonio von jungen Menschen aus dem Viertel Sanità gegründet. Sie waren es auch, die die Synodalen im Anschluss an das Konzert durch die suggestiven Katakomben von San Gennaro führten. Dieses mutige Beispiel für sozialen Zusammenschluss zeigt, dass eine Gesundung des sozialen Gefüges einzig über die Aufwertung zweier großer Ressourcen möglich ist. Über die vielen jungen Menschen des Viertels und über den riesigen zur Verfügung stehenden Bestand an Kultur, Geschichte, Kunst , Glauben und Traditionen. Alle, die dabei waren, werden sicher weder die Musik von Beethoven und Piovani noch die Beschreibung der "basilica maior" und des Grabs von San Gennaro vergessen. Aber ganz gewiss auch nicht die Gesichter der jungen Menschen und ihr leidenschaftliches Engagement, mit dem sie sich in ihrem Viertel eine bessere Zukunft aufbauen. Im Herzen Neapels, dank dem Herzen Neapels. Die Redaktion – BMP Comunicazione Übersetzung: Kerstin Gros onoscere il volto più bello di Napoli. È stato possibile nel corso del Sinodo, grazie ai “giovani della Sanità”. Sorto alla fine del ’500, il rione Sanità deve il suo nome alle caratteristiche di salubritas attribuite al luogo su cui fu edificato: per secoli zona nobiliare, come testimonia oggi la magnificenza di alcuni palazzi, è diventata una delle aree più gravemente segnate da disoccupazione e criminalità, spesso additata come simbolo di degrado civile e sociale. Qui, all’interno della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, i Sinodali hanno assistito alla suggestiva esibizione dell’Orchestra Giovanile Sanitansamble, formata da ragazzi del quartiere che - da profani della musica classica e ignari di violini, contrabbassi, oboe o clarinetti - sono divenuti ottimi strumentisti. Il risultato è stato possibile grazie all’impegno di don Antonio Loffredo che usa la pratica musicale quale antidoto al disagio giovanile e ai rischi di devianza.E sempre ispirata e voluta da don Antonio è la cooperativa “La Paranza”, composta anche questa da “giovani della Sanità” che, dopo il concerto, hanno guidato i Sinodali in un suggestivo percorso all’interno delle catacombe di San Gennaro. Queste coraggiose esperienze di aggregazione sociale dimostrano come il possibile cammino di recupero del rione passi unicamente dalla valorizzazione di due grandi risorse: i tanti giovani del quartiere e l’immenso patrimonio di cultura, storia, arte, fede e tradizioni. Di questi ragazzi, nella memoria dei presenti, resteranno senz’altro le note di Beethoven e Piovani, e anche le descrizioni della “basilica maior” e della tomba di San Gennaro, ma soprattutto i loro volti e il loro impegno nel costruire un futuro migliore per il proprio quartiere. Nel cuore di Napoli, grazie al cuore di Napoli. La Redazione – BMP Comunicazione D C Nella foto in alto: Eine Aussicht von den Katakomben/Una veduta delle catacombe Nella foto in basso: Jugendorchester Sanitansemble/ Orchestra giovanile Sanitansemble Glaube | Fede 11 Einfach mitreißend, Leben aus der Taufe Semplicemente coinvolgente, la vita attraverso il battesimo m 13. März haben Waldenser, Methodisten, Lutheraner und Baptisten eine Konferenz zum Thema „Taufe“ veranstaltet. Neben der theologischen Arbeit stand die Frage im Mittelpunkt, ob das Verständnis der Taufe von Seiten der Baptisten in Rom einer engeren Zusammenarbeit der Kirchen im Wege steht oder ob es in dieser wichtigen Frage Annäherungen gibt. Für uns erörtert Pastor Uwe Habenicht aus Ispra-Varese, der an der Konferenz teilgenommen hat, im Nachgang der Konferenz, die als konstruktives Ergebnis die Wiederaufnahme der Gespräche über diese Frage mit sich gebracht hat, welche Bedeutung die Taufe für das Leben eines Christen hat. l 13 marzo valdesi, metodisti, luterani e battisti hanno organizzato a Roma una conferenza sul tema “battesimo”. Oltre al lavoro teologico si è discusso sul fatto se la comprensione del battesimo da parte dei battisti ostacoli una più stretta collaborazione delle Chiese o se ci siano stati degli avvicinamenti su questa importante questione. Alla conferenza ha partecipato anche il pastore Uwe Habenicht di Ispra-Varese, e in seguito alla conferenza, che ha portato come risultato positivo alla ripresa delle discussioni su questo tema, ci illustra quale sia il significato del battesimo per la vita di un cristiano. A Es rinnt und fließt. Es plätschert und reißt in die Tiefe, es löscht Durst und richtet Vertrocknetes wieder auf. Es ist lebensgefährlich und bedrohlich.Täglich können wir Wasser in verschiedensten Zusammenhängen erleben. Immer wieder ist es anders, immer wieder fasziniert es mit der Kraft, die in ihm steckt. Seit fast 2000 Jahren wird mit Wasser getauft. Seitdem Jesus zu Johannes in den Jordan stieg, um sich taufen zu lassen und damit seine öffentliche Wirksamkeit begann, begleitet die christlichen Gemeinden die Taufe als Initiationsritus des Glaubens, in dem sich das Wasser der Taufe mit dem Wort Gottes verbindet. Die Taufe setzt den Anfang. So wie das Leben einst aus dem Wasser kam, so nimmt der Glaube, zumindest sichtbar, in der Taufe seinen Anfang. Wenn Eltern ihr Kind in die Kirche tragen, um es taufen zu lassen, dann möchten auch sie einen Anfang setzen. Nach der Geburt, dem natürlichen Anfang des sichtbaren und eigenständigen Lebens, setzt die Taufe einen zweiten, geistlichen Anfang. Eltern und Paten bringen ihr Kind zur Taufe, weil sie möchten, dass Gott auch I Gott, Quelle des ewigen Lebens / Dio, sorgente di vita eterna Gocciola e scorre. Scroscia e trascina in profondità, spegne la sete e fa rinverdire ciò che si era rinsecchito. È pericolosissima e minacciosa. Ogni giorno possiamo vedere l’acqua nei contesti più disparati. È sempre diversa e ogni volta ci affascina per la forza che ha in sè. Da quasi 2000 anni battezziamo con l’acqua. Da quando Gesù è sceso nel Giordano per farsi battezzare da Giovanni al fine di poter iniziare la sua attività pubblica, il battesimo accompagna le comunità cristiane come rito di iniziazione della fede in cui l’acqua del battesimo si lega alla Parola di Dio. Il battesimo pone l’inizio. Come la vita un tempo nacque dall’acqua, così la fede, almeno visibilmente, inizia con il battesimo. Quando i genitori portano il loro bambino in chiesa per farlo battezzare vogliono anche loro porre un inizio. Dopo la nascita, l’inizio naturale di una vita visibile e indipendente, il battesimo segna un secondo inizio, quello spirituale. I genitori e i padrini portano il bambino al battesimo perché vogliono che Dio ponga un inizio anche per il loro bambino. I genitori e i padrini ripongono piena fiducia nel fatto che Dio doni fede e speranza. Del tutto indipendentemente da come si svi- 12 Glaube | Fede für ihr Kind einen Anfang setzt. Voller Vertrauen setzen Eltern und Paten darauf, dass Gott Glauben und Zuversicht schenkt. Ganz unabhängig davon, wie sich das Kind entwickeln, welche Entscheidungen es später für oder gegen den christlichen Glauben treffen wird, in der Taufe setzt Gott einen unauslöschlichen Anfang. Die Taufe symbolisiert damit das Nicht-Selbständige des Lebens. Was immer wir im Leben tun oder unternehmen, den Anfang, dass es uns gibt, haben wir nicht selbst gesetzt. So zeigt die Taufe das unverdiente und uneinholbare Zuvorkommen Gottes in unserem Leben. Deshalb scheint es mir auch in Zeiten großer religiöser Unsicherheit so wichtig zu sein, Kinder zu taufen zu lassen. Zur Taufe gehört das Bekenntnis, gehören Wissen und Nachdenken. Ohne dies bliebe der Glaube seltsam unreif und naiv. Aber vor allem Wissen und Verstehen ist Gott schon wirksam und da. Wie gut, dass nicht immer alles verdient und selbstgemacht sein muss. Die Taufe verbaut keine Wege, sie zeigt das Fundament, auf dem das Leben, welche Gestalt es auch immer annehmen wird, steht.Nach seiner Taufe geht Jesus in die Wüste, wo er vom Teufel versucht wird. Die Versuchungsgeschichte bildet das Ineinander von aktiv und passiv sein aus. Der getaufte Jesus sucht die Bestätigung seiner Taufe, er wagt sich in die Wüste, setzt sich aus. Er übt seinen Glauben ein, damit er ihn später ausüben kann. Und mitten in dieser Einübung geschieht das geübt werden. Der Teufel nähert sich ihm, fordert ihn heraus, indem er ihm die Schätze der Welt anbietet.So gehören Taufe und Leben, Glaube und Bewährung zusammen. Wer nicht aus seiner Taufe, aus dem gnädigen Zuvorkommen Gottes lebt, hat Mühe, Kurs zu halten und den Versuchungen, von denen es ja reichlich gibt, zu widerstehen. In der Taufe versinkt alles Trennende von Gott und ein neuer Zugang wird eröffnet. Darum spricht Martin Luther immer wieder vom ständigen „Zurückkriechen“ in die Taufe. Immer wieder einen neuen Anfang machen können, in dem wir uns Gottes gnädiger Gegenwart gewiss sein können. So brauchen wir wohl ein ganzes Leben, um das Geschenk der Taufe zu erfassen, und können sie doch nicht ausschöpfen. Uwe Habenicht „Nach der Geburt setzt die Taufe einen zweiten, geistlichen Anfang“ “Dopo la nascita, il battesimo segna un secondo inizio: quello spirituale” lupperà il bambino, da quali decisioni prenderà successivamente a favore o contro la fede cristiana, nel battesimo Dio pone un inizio incancellabile. Il battesimo simboleggia quindi la non-autonomia della vita. Qualsiasi cosa noi facciamo nella nostra vita, l’inizio, il fatto di esistere, non l’abbiamo posto noi. In questo modo il battesimo mostra l’immeritata e irraggiungibile premurosità di Dio nei confronti della nostra vita. Per questo anche in tempi di grande incertezza religiosa mi sembra così importante far battezzare i bambini. Con il battesimo ci vogliono professione di fede, conoscenza e riflessione. Senza tutto ciò la fede resterebbe stranamente immatura e ingenua. Ma soprattutto, attraverso la conoscenza e la comprensione, Dio risulta attivo e presente. Meno male che non sempre dobbiamo guadagnarci o farci tutto da soli. Il battesimo non sbarra delle vie, ma indica il fondamento della vita, qualsiasi forma essa assuma. Dopo il suo battesimo Gesù va nel deserto dove viene tentato dal diavolo. La storia della tentazione forma l’intreccio fra l’essere attivo e passivo. Il Gesù battezzato cerca la conferma del suo battesimo, si arrischia nel deserto, si espone. Mette alla prova la sua fede per poterla successivamente praticare. Esercitandosi si diventa esperti. Il diavolo gli si avvicina, lo provoca, offrendogli i tesori del mondo. Così il battesimo e la vita, la fede e l’affermazione vanno di pari passo. Chi non vive attraverso il suo battesimo, attraverso la misericordiosa premurosità di Dio, fa fatica a mantenere la direzione e a resistere alle tentazioni che, come si sa, sono numerose. Attraverso il battesimo scompare tutto ciò che ci divide da Dio e si apre un nuovo accesso. Per questo Martin Lutero parla sempre di un continuo “rintanarsi” nel battesimo. Poter porre sempre un nuovo inizio in cui possiamo essere certi della presenza misericordiosa di Dio. Così abbiamo bisogno di una vita intera per capire il dono del battesimo non riuscendo tuttavia mai ad esaurirlo. Uwe Habenicht Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti Zum Nachdenken | Per riflettere 13 Andauernde Reformation – Dauernde Bildung Riforma continua – Formazione continua ch reformiere mich, also bin ich“ – “Ich bilde mich, also bin ich“. So würde ich einen zentralen Punkt der evangelischen Art an Gott zu glauben und daraus zu leben übersetzen. Wer glaubt, dass Jesus Christus ihn/sie grenzenlos liebt, entdeckt sich frei von Abhängigkeiten und bösen Mächten und dazu eingeladen zu wachsen, um selbständig zu laufen. Dazu ist es notwendig, eine Erziehung zu erhalten und sich dauernd zu reformieren und zu bilden. Die Reformation legte viel Wert darauf, lesen, schreiben und rechnen zu lehren. Damit Menschen die Bibel lesen, den großen Codex, der die Menschen dazu aufruft, froh und verantwortlich in der Freiheit der Kinder Gottes zu leben. Damit Menschen einen Beruf aber auch Kultur erlernen, um nicht einfach zur Erhaltung des fremdbestimmten Status Quo beizutragen, sondern auch zur Bildung von Orten und Räumen der Kreativität und der Solidarität. Heute sind viele Erwachsene schüchtern, wenn es darum geht, andere zu erziehen und zu bilden – v.a. Jugendliche. Vielleicht, weil sie selbst aufgegeben haben, sich von Gottes Geist bilden/ reformieren zu lassen und sich als einzigartige Steine im bunten Mosaik der Schöpfung Gottes zu entdecken? Freilich kann ich nicht glauben lehren wie Physik. Aber ich kann Beispiele dafür geben mit der Art, wie ich lebe, wie ich von Gott rede, wie ich die Mitmenschen liebe und ihnen helfe. Gott wird schon sein Teil tun und den Glauben schenken… „Reform um der Reform willen“ ist oft ein Alibi – das sagte schon Tomasi di Lampedusa, als er viele politische und soziale Initiativen entlarvte, die „alles ändern wollten um nichts zu ändern“. „Gott re-formiert uns, also sind und werden wir.“ Finden wir uns nicht mit dem Trott ab, der oft anderswo Missstände und Unrecht erzeugt! Seien wir lebendig und achten wir auf die sich ändernden Zeiten, ohne ihre Opfer oder Komplizen zu werden! „Stellt euch nicht dieser Welt gleich, sondern ändert euch durch Erneuerung eures Sinnes, damit ihr prüfen könnt, was Gottes Wille ist, nämlich das Gute und Wohlgefällige und Vollkommene.“ (Römer 12,2) Dazu inspiriere und helfe uns und der Kirche Gottes überall Gottes guter Geist. Ulrich Eckert i riformo, quindi sono” – “Mi formo, ergo sono”. Formulerei così uno dei punti forti del modo evangelico/protestante di credere in Dio e di vivere di conseguenza. Chi crede che Gesù Cristo lo/la ama senza limiti, si scopre liberato/a da dipendenze e da forze malvagie; si vede invitato/a a crescere per camminare con le proprie gambe. Per questo è necessario ricevere un’educazione e (ri-) formarsi di continuo. La Riforma protestante ci teneva tanto a insegnare a leggere, a scrivere, a far di conto. Per saper leggere la Bibbia, il grande codice che ci chiama a vivere gioiosi e responsabili nella libertà dei figli e delle figlie di Dio. Per imparare un mestiere ma anche per farci una cultura per contribuire non tanto a conservare uno status quo imposto da altri quanto invece anche a formare luoghi e spazi di creatività e di solidarietà. Oggigiorno parecchi adulti sono timidi quando si tratta di educare e di formare altri, soprattutto i giovani. Forse perché hanno rinunciato in prima persona a farsi ri-formare dallo Spirito di Dio e a scoprirsi tessere uniche nel colorato mosaico del mondo creato da Dio? Certo, non posso insegnare ad avere fede, come invece potrei insegnare fisica. Ma posso essere d’esempio per il modo in cui vivo, in cui parlo di Dio, in cui amo e aiuto il prossimo. Dio vorrà fare la Sua parte donando la fede. “Riformare pur di riformare” è spesso un alibi – lo dice bene Tomasi di Lampedusa quando smaschera tante iniziative politiche e sociali volte a “cambiare tutto per non cambiare niente”. “Dio ci ri-forma, quindi siamo e diventiamo”. Non rassegniamoci ad andazzi che spesso provocano disagi e ingiustizie altrove. Siamo vivi e attenti ai tempi che cambiano senza diventarne vittime o complici. “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” (Romani 12,2) Che lo Spirito di Dio ispiri e aiuti noi e la Chiesa di Dio ovunque si trovi. Ulrich Eckert “I “M 14 Zeugnisse | Testimonianze Kirche und Schule in Südafrika Chiesa e scuola in Sudafrica 8.2% aller Abiturienten haben 2013 ihr Matrik (Abitur) bestanden. l 78.2% di tutti i maturandi ha superato la maturità (Matrik) nel 2013. Es gab großen Jubel, denn 2009 lag die Ziffer noch bei 60%. Ci siamo molto rallegrati, perché nel 2009 la cifra si attestava solo Blickt man jedoch tiefer, sieht es schlecht aus. Nur 13.5% schaffen al 60%. die Zulassung zur Universität. 70% aller Schüler erreichen das letzte Tuttavia a uno sguardo approfondito la situazione risulta negativa. Solo Schuljahr nicht. Offizielle Forschungen ergeben ein trübes Bild. Knapp il 13.5% passa l’esame di ammissione all’università. Il 70% di tutti gli stu50% aller Schulanfänger können für ihr Niveau ausreichend lesen und denti non arriva all’ultimo anno scolastico. Ricerche ufficiali forniscono rechnen. In der 9. Klasse sind es nur noch 14 bis 33%. 70 % aller Schüun quadro fosco. Uno scarso 50% di tutti gli alunni che cominciano la ler schaffen es nicht über die 9. Klasse hinaus. Wie kommt das? scuola elementare sa leggere e calcolare in maniera sufficiente per il Ein Großteil der Südafrikanischen Jugend lebt in äußerster Armut. Elloro livello. In 4. ginnasio la percentuale scende fra il 14 e il 33%. Il 70% tern, wenn vorhanden, können nicht lesen und schreiben. Im Zuge eidi tutti gli studenti non riesce ad andare oltre la 4. ginnasio. Come mai? ner gut gemeinten Schulreform 1994 gab es fatale FehlentscheidunGran parte dei giovani sudafricani vive in condizioni di estrema povertà. gen: 1) Alle Lehrersemiare wurden geschlossen. Man wollte nur noch I genitori, se esistono, non sanno né leggere né scrivere. Nel 1994, nel Lehrer mit Universitätsabschluss. Menschen mit Uniausbildung wolcorso di una riforma scolastica pensata con buone intenzioni, sono stalen aber nicht aufs Land. Somit gibt es in ärmeren Gebieten viele unte prese tuttavia delle decisioni fatalmente sbagliate: 1) sono stati chiumotivierte Lehrer, die anderswo keine Stelle bekamen. si tutti i corsi di formazione extrauniversitaria per insegnanti decidendo 2) Man führte ein für Kanada konzipiertes Schulsystem ein. Es setzt Kindi volere soltanto insegnanti con un diploma universitario. Tuttavia chi der gebildeter Eltern, mit Büchern und Internetzugang, vorraus. Diepossiede una formazione universitaria non vuole andare a insegnases trifft für den Großteil südafrikanischer re nelle zone rurali. Pertanto nelle zone più Schüler nicht zu. Somit wächst pro Schulpovere ci sono insegnanti non motivati che jahr der Rückstand dieser Kinder. non sono riusciti ad avere un posto altroWelche Rolle kann die Lutherische Kirche ve. hier spielen? Vor 100 Jahren gab es viele Mis2) È stato introdotto un sistema concepito sionsschulen. Lehrkräfte waren nicht immer per il Canada che presuppone figli di gehoch qualifiziert, aber motiviert, und konnnitori istruiti con accesso a libri e a internet. ten ein gutes Fundament legen. In den Questo non corrisponde alla realtà della 1950er Jahren wurden fast alle Schulen maggior parte degli studenti sudafricani. verstaatlicht oder geschlossen. Nur wenige Così ogni anno scolastico che passa auKirchenschulen blieben erhalten, deren menta l’arretratezza di questi studenti. Bildungsniveau heute weit über dem Che ruolo può svolgere in questo contesto Durchschnitt liegt. la Chiesa Luterana? 100 anni fa esistevano Im Blick auf Bildung hat die Kirche bemolte scuole missionarie. I docenti non erasonders auf drei Ebenen einen wichtigen no sempre altamente qualificati, ma erano Beitrag zu liefern: motivati e potevano gettare delle buone 1) Frühphase: Vermehrt werden in Gebasi. Negli anni ‘50 quasi tutte le scuole sono meinden Vorschulen gegründet. Einige state statalizzate o chiuse. Sono rimaste Bischof Horst Müller/Il Vescovo Horst Müller. sind hervorragend eingerichtet, andere, besolo poche scuole religiose, il cui livello cul- 7 I Zeugnisse | Testimonianze 15 sonders auf Farmen, haben nur das Nötigste an Infrastruktur. Dennoch tragen alle bei, Kindern eine gute Basis für die Schullaufbahn zu geben. Ein Projekt in der Hafenstadt Durban sei besonders erwähnt. Dort leben viele Migranten und Flüchtlinge. Die Gemeinde betreibt für sie eine Vorschule mit qualifizierten Lehrern. Man möchte eine weitere Vorschule einrichten, und eine Ausbildung für Vorschullehrer leisten. Es gibt nämlich viele Kindergärten, wo die Kinder nur “aufgepasst” statt gefördert werden. Durch gezielte Schulung von Lehrern für diese Altersgruppe soll eine wachsende Zahl von Kindern ein solides Fundament bekommen. 2) Schulausbildung: Die Zahl der Gemeindeschulen wächst. Eine Gemeinde gründete eine Sonderschule für autistische Kinder. - Es gibt davon nur vier in Südafrika. Die Deutsche Schule Hermannsburg führt als einzige Lutherische Kirchenschule bis zum Matrik. Seit Jahren bestehen alle Schüler das Matrik. Sie zählt akademisch zu den besten im Land. 3) Universitätsebene: Die Lutherischen Kirchen im Südlichen Afrika wollen eine Universität gründen. Sie soll sich auf Bereiche konzentrieren, wo Not ist, wie Lehrer- und Krankenpflegerausbildung. Auch eine Theologische Fakultät ist geplant. Die Kirche braucht gut ausgebildete Pastoren, die kritisch und kreativ Gemeinde leiten können. Martin Luther hat die Wichtigkeit einer guten Schulausbildung betont. In einer Schrift an die Ratsherren Deutschlands macht er die Behauptung, dass der Erfolg des ehemaligen Römischen Reiches damit zu tun hatte, dass die Jugend gut geschult war. Mit scharfer Zunge behauptet er: Wenn man “alle Bischöfe, Pfaffen und Mönche im deutschen Lande zu einem Haufen schmölze”, man nicht so viel Wissen finden würde wie bei einem Römischen Legionär*. Im Zuge der Reformation sind daraufhin viele Schulen für das Volk gegründet worden. Auch eine gute Theologische Ausbildung war für ihn unerlässlich. Als Lutherische Kirche in Südafrika wollen wir nicht nur das Evangelium verkündigen und diakonisch aktiv sein. Wir wollen die Fähigkeiten und Infrastrukturen nutzen, dass Schüler ein gutes schulisches Fundament bekommen. Horst Müller, Bischof, ELKSA(NT) *An die Ratsherrn aller Städte deutschen Landes, dass sie Christliche Schulen aufrichten und halten sollen” (Martin Luther, 1524) turale oggi è molto superiore alla media. Per quanto riguarda l’istruzione la Chiesa deve dare un importante contributo soprattutto a tre livelli: 1) Fase iniziale: nelle comunità vengono fondate sempre più spesso delle scuole materne. Alcune sono attrezzate in modo eccellente, altre, soprattutto nelle fattorie, hanno solo l’infrastruttura necessaria. Ma tutte contribuiscono a dare ai bambini una buona base per la loro carriera scolastica. Va menzionato in particolare un progetto nella città portuale di Durban dove vivono molti migranti e profughi. La comunità gestisce per loro una scuola materna con insegnanti qualificati. Si vorrebbe istituire un’altra scuola materna e un corso di formazione per i suoi insegnanti. Ci sono in effetti molti asili dove si “sta solo attenti” ai bambini invece di stimolarli. Attraverso un corso di formazione mirato agli insegnanti di questa fascia di età si può dare una solida base a un numero crescente di bambini. 2) Formazione scolastica: il numero delle scuole comunitarie aumenta. Una comunità ha fondato una scuola speciale per bambini autistici. Ce ne sono solo quattro in Sudafrica. La Scuola Germanica Hermannsburg è l’unica scuola della Chiesa Luterana che porta gli studenti fino alla maturità. Da anni tutti gli studenti passano la maturità. A livello accademico fa parte delle migliori di tutto il paese. 3) Livello universitario: le Chiese Luterane in Africa del Sud vogliono fondare un’università. Deve concentrarsi su ambiti di cui si sente la necessità come la formazione di insegnanti e infermieri. È prevista anche una facoltà di teologia. La Chiesa ha bisogno di pastori istruiti che possano guidare in maniera critica e creativa le comunità. Martin Lutero ha sottolineato l’importanza di una buona formazione scolastica. Nel suo scritto ai consiglieri comunali della Germania afferma che il successo dell’Impero romano è dipeso dal fatto che la gioventù avesse una buona istruzione. Con lingua tagliente asserisce: se “si fondessero insieme in un mucchio tutti i vescovi, preti e monaci della nazione tedesca” non si troverebbe tanta conoscenza come in un legionario romano*. A seguito della Riforma sono pertanto state fondate molte scuole per il popolo. Riteneva inoltre indispensabile anche una buona formazione teologica. Come Chiesa Luterana in Sudafrica vogliamo non solo diffondere il Vangelo ed essere operativi a livello diaconale. Vogliamo sfruttare le capacità e l’infrastruttura, per offrire agli studenti una buona base scolastica. Horst Müller, Vescovo ELCSA(NT) *“Ai consiglieri comunali di tutte le città della nazione tedesca che devono fondare e mantenere scuole cristiane” (Martin Lutero, 1524) Traduzione in italiano: MariaClara Palazzini Finetti 16 Erfahrungen | Esperienze Erinnerungen, Ängste und Hoffnungen Ricordi, timori e speranze Unter vier Augen mit den Studierenden des Konservatoriums L’Aquila A tu per tu con i ragazzi del Conservatorio dell’Aquila in Jahr nachdem die Synode alle Gemeinden eingeladen hatte, die Studierenden des Konservatoriums L‘Aquila im Rahmen eines Projektes zu unterstützen, haben wir an drei der jungen Musiker, Ylenia Scimia, Gianmarco Di Cosimo und Maestro Marco Di Marco, einige Fragen gerichtet. Das Treffen fand bedeutsamerweise einen Tag nach dem fünften Jahrestag des verheerenden Erdbebens statt, das das Leben der Menschen in der Region Abruzzen von Grund auf veränderte. Bei diesem Gespräch ging es auch um sehr private Gefühle, berufliche Erinnerungen und persönliche Empfindungen hinsichtlich des schrecklichen Erlebnisses. Ferner kamen Zukunftserwartungen und Ängste zur Sprache. un anno dall’invito del Sinodo a sostenere il progetto a favore degli studenti del Conservatorio dell’Aquila, abbiamo rivolto alcune domande a tre dei giovani artisti coinvolti: Ylenia Scimia, Gianmarco Di Cosimo e il Maestro Marco Di Marco. Un confronto significativo, avvenuto all’indomani del quinto anniversario del tragico sisma abruzzese. Sono emersi sentimenti intimi, ricordi professionali e sensazioni personali dell’esperienza vissuta, aspettative e timori per il futuro. “Il sostegno della Chiesa Luterana a favore di noi giovani artisti aquilani è stato importante” spiega subito Ylenia, 26 anni, soprano, nativa proprio dell’Aquila.“Ci siamo messi alla prova con la nascita di una piccola ensemble vocale e con un tipo di repertorio inusuale, almeno E A Erfahrungen | Esperienze 17 “Die von der ELKI geleistete Unterstützung war für uns junge Musikstudenten aus L’Aquila sehr wichtig” sagt Ylenia, eine in L’Aquila geborene 26 Jahre alte Sopranistin, gleich zu Beginn. „Wir haben uns der Herausforderung gestellt und ein kleines Vokalensemble mit einem - zumindest für mich ungewöhnlichen Repertoire gegründet, das einiges Einstudieren und einen gewissen Übungsaufwand erforderte: eine echte Herausforderung“. Andererseits „ist L’Aquila baulich Ylenia Scimia und auch moralisch eine immer noch in Trümmern liegende Stadt. Es war wirklich schön zu wissen, dass jemand an uns Studenten gedacht hatte“ – so Gianmarco, ein 23jähriger Bariton aus Scurcola Marsicana (AQ) - „Dank der kleinen finanziellen Hilfe und der Gastfreundlichkeit einiger Gemeinden wurden sechs Konzerte möglich: in Mailand, Sanremo, Neapel und Torre Annunziata. Auch haben wir letztes Jahr während des Eröffnungsgottesdienstes der Synode gesungen. Das gastfreundliche und zugleich kritische Publikum war uns bei allen unseren Auftritten ein Ansporn, künstlerisch zu wachsen“. Das Projekt geht auf eine Idee von Frau Professor Maria Chiara Pavone initiiert, einer ehemaligen Dozentin für Gesang am Konservatorium L’Aquila, zurück. Es handelt sich dabei um ein kulturell, künstlerisch und didaktisch wertvolles Projekt, das auf professionelle Auftritte der Studierenden auch außerhalb des üblichen akademischen Ambiente setzt. „Es war eine ehrgeizige, fast schon gewagte Initiative, wenn wir dabei die musikalischen Unterschiede zwischen den auf dem Programm stehenden Komponisten bedenken“, erklärt der Maestro Di Marco, ein 35 Jahre alter Organist, der vor allem als „Projektkoordinator“ für den instrumentalen Teil und gemeinsam mit Claudia Di Carlo für den vokalen Teil fungierte. „Das Gelingen der Initiative ist dem Engagement von Maestro Francesco Sorrentino, der beachtenswerten Überarbeitung der Musikstücke, und besonders auch dem Interesse und leidenschaftlichen Engagement der Studierenden zu verdanken. Es wurde ‚die richtige Musik‘ am ‚richtigen Ort‘ gespielt. D.h. nicht nur das Repertoire stimmte, per me, che ha richiesto studio e impegno: una vera sfida”. D’altronde, “L’Aquila è una città ancora distrutta, non solo fisicamente, ma moralmente. E sapere che qualcuno ha pensato a noi ragazzi del Conservatorio è stato bello” - aggiunge Gianmarco, 23 anni, baritono di Scurcola Marsicana (AQ) - “Grazie al piccolo aiuto economico e all’ospitalità di alcune comunità, abbiamo fatto sei concerti: a Milano, Sanremo, Napoli e Torre Annunziata. E abbiamo cantato durante il culto di apertura dello scorso Sinodo a Roma. I pubblici si sono rivelati non solo accoglienti, ma anche con un rigoroso approccio critico che ci ha permesso di crescere artisticamente”. Il progetto è nato grazie all’intuizione della Prof.ssa Maria Chiara Pavone, allora docente di canto presso il Conservatorio aquilano, che ha voluto e saputo tradurre in progetto una sua idea originale, culturalmente e artisticamente ricca, didatticamente valida perché basata su esibizioni professionali degli studenti al di fuori del loro solito ambiente accademico. “L’obiettivo era ambizioso, complesso, quasi azzardato, se consideriamo la distanza musicale tra i diversi autori in programma” spiega il M° Di Marco, organista, 35 anni ma, soprattutto, “concertatore” del progetto per la parte strumentale, insieme a Claudia Di Carlo per la parte vocale. “I risultati sono stati, però, ottimi grazie all’impegno del M° Francesco Sorrentino, alla notevole opera di rielaborazione e, soprattutto, all’interesse e alla passione suscitati negli studenti. Hanno fatto ‘musica giusta’ nel ‘posto giusto’. Non solo per il repertorio, ma per l’attenzione, il rispetto e la considerazione ricevuta ai concerti. Avevamo una grande responsabilità perché, per il pubblico luterano, la musica ha una rilevanza unica, derivante dal suo ruolo non retorico nello svolgimento di culti e momenti di preghiera”. Inevitabile chiedere: cos’è stato il terremoto per voi? “È un ricordo doloroso e surreale” risponde Ylenia “In piena notte, un rumore assordante. Come se un demolitore fosse entrato in azione. E, nonostante il tetto di casa nostra fosse crollato, con i miei familiari stentavamo a capire cosa stesse succedendo, che ci facevamo là… Col tempo ho capito di aver perso tutti i miei punti di riferimento, tutte le mie abitudini. Non sarà semplice recuperare quei luoghi e quella quotidianità. E non sogno né immagino il mio futuro. Dopo il terremoto, preferisco vivere alla giornata e vivere ogni momento con dedizione”. Marco - nativo di Avezzano ma aquilano della tristemente famosa “zona rossa” - oggi, oltre all’attività artistica, insegna musica in una scuola media dell’immensa periferia romana. Ma, ai tempi del sisma, era uno 18 Erfahrungen | Esperienze sondern auch die Reaktion des Publikums, das aufmerksam, interessiert und respektvoll war. Wir hatten eine große Verantwortung, weil die Musik für das lutherische Publikum eine besondere Bedeutung hat, die von ihrer keineswegs rhetorischen Rolle im Gottesdienstverlauf und bei Gebeten herrührt“. Wir konnten nicht umhin zu fragen: Was war das Erdbeben für euch? „Das Beben ist und bleibt eine schmerzliche und surreale Erinnerung”, antwortet Ylenia , „mitten in der Nacht ein ohrenbetäubender Lärm. Als wäre ein Abrissunternehmen beim Werk. Und obwohl unser Hausdach eingestürzt war, wurde mir und meiner Familie kaum bewusst, was eigentlich passiert war und was wir da sollten… Mit der Zeit wurde mir dann klar, dass ich alle meine vertrauten Bezugspunkte und Gewohnheiten verloren hatte. Es wird nicht einfach sein, die uns bekannten Orte und auch unseren Alltag zurückzugewinnen. Auch träume ich nicht oder stelle ich mir meine Zukunft vor. Seit dem Erdbeben lebe ich lieber Tag für Tag jeden einzelnen Moment mit Engagement“. Marco, der aus Avezzano stammt und in L’Aquila in der durch das Erdbeben bekannt gewordenen „Zona rossa“ wohnt, ist heute nicht nur als freischaffender Künstler tätig, sondern unterrichtet auch Musik in einer Mittelschule in einem der vielen Stadtrandviertel Roms. Aber zu Zeiten des Bebens studierte er noch am Konservatorium L‘Aquila. “Viele ‘sind davon überzeugt’, dass es besser ist, ‚woanders‘ zu leben. Sie meinen so‚ nicht ‚hinsehen‘ zu müssen. Auf diese Weise sehen sie nicht, was passiert ist und wie unser Stadtzentrum, in dem wir ja früher lebten, heute aussieht. Unsere Stadt war für die Intensität und Vielfalt ihrer Kulturinitiativen bekannt. Musik ertönte aus allen Winkeln und Gassen, aus allen Gebäuden, L’Aquila war ein ‚kleines Salzburg‘. Der durch das Beben verursachte Schock war unglaublich intensiv. Erst jetzt entstehen wieder kleine musikalische Orte und ich würde mich freuen, wenn die Stadt über die Musik ihren Weg zurück in die Normalität finden würde. Ich denke dabei auch an das Konservatorium, dessen Seele nicht unter den Trümmern verschüttet wurde. Das ist der leider kaum bekannt gewordenen Solidarität von Konservatorien und Musikinstitutionen in den Abruzzen zu verdanken, die Platz machten für Studierende und Lehrtätigkeiten. Aber vor allem, weil auch nach dem traumatischen Ereignis keiner davon abzuhalten war, weiter an den Geist des Konservatoriums zu glauben: Die Studentinnen und Studenten begannen sofort nach dem Beben in den Wohncontainern der Erbebenopfer, in Einkaufszentren und an allen möglichen Orten Musik zu spielen. Es war zwar anfangs sehr kalt im neuen Gebäude des Konservatoriums, aber jetzt sind alle Mauern und Wände immer mehr mit Plakaten, Zetteln und Meldungen zugeklebt. Die jungen Menschen sind zurückge- studente del Conservatorio delGianmarco Di Cosimo l’Aquila: “In molti ‘si sono convinti’ di vivere ‘fuori’ per evitare di ‘guardare’ cos’è successo, com’è ridotto il centro in cui avevano vissuto. La nostra città era nota per intensità e ricchezza delle attività culturali. La musica risuonava in ogni via, palazzo, angolo, una ‘piccola Salisburgo’. Lo shock del terremoto è stato fortissimo. Solo ora iniziano a risorgere piccoli spazi musicali e mi piace pensare che la rinascita dell’Aquila passi proprio dalla musica. Penso al Conservatorio, la cui anima non è mai stata sepolta dalle macerie. Per la solidarietà – troppo poco pubblicizzata – di conservatori e istituzioni musicali abruzzesi che ospitarono i ragazzi e le attività didattiche. Ma, soprattutto, perché la sua anima non si è mai rassegnata: gli studenti iniziarono immediatamente a suonare nei vagoni degli sfollati, negli spazi dei centri commerciali, e in ogni luogo possibile. E se la nuova struttura del Conservatorio, all’inizio, era inevitabilmente un po’ fredda, ora i suoi muri iniziano a sporcarsi di locandine, manifesti e avvisi. I ragazzi, cioè, sono tornati a consumare il loro spazio di studio: sembrano chiudere il sipario sul recente passato, per inaugurare una nuova vita”. E Gianmarco, invece, si domanda: “Quanto sarebbe stata diversa la mia vita musicale senza il terremoto? Avrei studiato al Conservatorio nella sua sede originale. E le mie prime esperienze artistiche non sarebbero state solo concerti in memoria del sisma. Invece, mi resta in mente la struggente bellezza della messa ‘Et terra mota est’, scritta da compositori marsicani ed eseguita nel primo anniversario del terremoto. Insomma, senza quell’evento, sarei diverso, cresciuto in un ambiente più sereno e meno provvisorio.” Torniamo alla musica. Per Ylenia è “sentimento, amore, sacrificio. E ha un grande valore educativo: perché è ritmo, figurazione e matematica e conferisce rigore, inquadramento, cultura”. E per Gianmarco? “E’ tutto. Le sto dedicando me stesso. So che sarà molto difficile realizzare il mio sogno. Chi ci sta intorno spesso non comprende la scelta di puntare sulla musica. Ma voglio superare le diffi- Erfahrungen | Esperienze 19 kehrt, um in den Ihnen für das Studium zur Verfügung stehenden Räumlichkeiten zu leben und sie mit Leben zu füllen: Sie scheinen den Vorhang vor der jüngsten Vergangenheit zu schließen, um ein neues Leben zu beginnen“. Gianmarco hingegen stellt sich die Frage: “Wie anders wäre mein musikalisches Leben ohne das Erdbeben verlaufen? Ich hätte im alten Gebäude des Konservatoriums studiert und meine ersten künstlerischen Erfahrungen wären gewiss nicht nur Konzerte zum Gedenken an das Erdbeben gewesen. So aber werde ich die verzehrende Schönheit der ‘Et terra mota est’-Messe niemals vergessen, die von Musikern unserer Region komponiert und am ersten Jahrestag des Erdbebens aufgeführt wurde. Ja, ohne dieses Ereignis wäre ich heute ein Anderer, denn ich wäre in einem unbeschwerteren und weniger provisorischen Umfeld aufgewachsen“. Aber zurück zur Musik. Für Ylenia ist Musik “Gefühl, Liebe und Opfer. Außerdem besitzt Musik einen großen erzieherischen Wert: denn sie ist Rhythmus, Figuration und Mathematik. Durch Musik lernt man Selbstdisziplin, Gewissenhaftigkeit und Kultur“. Und für Gianmarco? „Musik ist alles für mich. Ich widme mich ihr völlig. Ich weiß, es wird sehr schwer sein, meinen Traum zu verwirklichen. Für Andere ist es oft nicht möglich zu verstehen, warum wir alles auf die Musik setzen. Ich aber bin fest entschlossen, die vor mir liegenden Schwierigkeiten zu überwinden. Ich würde gerne in Deutschland mein Studium fortsetzen. Meine Heimatstadt unterhält eine Städtepartnerschaft mit Passau. Dort habe ich einige Wochen verbracht, die ich in guter Erinnerung behalte. Ich weiß nicht, wo ich am Ende stehen werde, aber sicher ist, dass ich mein Bestmöglichstes dafür gegeben haben werde“. Die Unterstützung aber ist stets wichtig für die MusiktudentenInnen. Selbst die Kosten für Unterbringung und Verpflegung bei Konzerten auswärts stellen ein Problem dar, wenn keiner dafür aufkommt. “In Italien sollten Kultur, junge Leute und benachteiligte Gebiete und Menschen Unterstützung erfahren. Die Hilfe, die wir von den Lutheranern erhalten haben, war sehr wichtig für uns. Es war eine wertvolle menschliche und berufliche Erfahrung für uns. Wir werden sie immer in Erinnerung behalten…“, darüber sind sich alle einig. Das ist ein Dankeschön an die lutherischen Gemeinden. Und vermutlich auch die Bitte um weitere Unterstützung. Viel Glück! Die Redaktion – BMP Comunicazione Übersetzung: Kerstin Gros coltà. Mi piacerebbe perfezionarmi in Germania. Il mio paese è gemellato con Passau, in Baviera: ci sono stato per poche settimane e ne ho bei ricordi. Non so quale sarà il risultato finale. Lo avrò però ottenuto al massimo delle mie possibilità.” Ma l’aiuto è importante per gli studenti. Anche le semplici spese di vitto e alloggio per esibirsi fuori dalla propria città, sono un problema senza qualcuno che le finanzi. “In Italia, c’è bisogno di sostenere Marco Di Marco la cultura, i giovani, le aree e le persone meno fortunate. Il sostegno ricevuto dai luterani è stato importante per noi. Abbiamo vissuto una bellissima esperienza umana e professionale. Noi lo ricorderemo sempre...” concordano. È un ringraziamento alle comunità luterane. E, probabilmente, anche un invito a sostenerli ancora. In bocca al lupo, ragazzi. La Redazione – BMP Comunicazione 20 Aus den Gemeinden | Dalle comunità Als Lutheraner wieder mitten in der Stadt präsent Nuovamente presenti come luterani al centro della città Eine schöne Herausforderung für die Gemeinde Genua Una bella sfida per la comunità di Genova eit gut einem Jahr ist der Luthersaal im Herzen Genuas nach einer grundlegenden Renovierung wieder in den Händen der evangelischlutherischen Gemeinde. Am 17. November 2012 fand die feierliche Einweihung in einem Gottesdienst zu dem Zeitpunkt amtierenden Dekan Holger Milkau, der Schatzmeisterin der ELKI, Frau von Hohenbühel, dem seitdem zum Dekan gewählten Pastor Heiner Bludau und Vertretern aus der Ökumene in Genua statt. Eine positive Veränderung und eine große Chance für die Gemeinde, die ihr Zentrum fast 20 Jahre in der wunderschönen, aber etwas abgelegenen Kirche in Nervi hatte. Selbstverständlich finden Gottesdienste und Konzerte weiterhin in Nervi statt, aber die „sala Lutero“ eröffnet der Gemeinde neue Möglichkeiten, um lutherischen Glauben in der Stadt sichtbar zu machen. Mit dem Projekt „Musizieren mit der Blockflöte“ erreicht die Gemeinde Kinder unterschiedlicher Herkunft. Veronika Wiethaler versteht es ausgezeichnet, Kinder aus der benachbarten südamerikanischen Gemeinde und aus der lutherischen Gemeinde mit Singen, Spielen und Flötenspiel zu begeistern. Musizieren bringt Freude, stärkt das Selbstbewußtsein, baut Grenzen ab und entwickelt Gemeinschaftssinn; Aspekte, die genauso wichtig sind wie das Lernen von Noten. Vor kurzem haben die Kinder vor einem überfüllten Saal erste Kostproben ihres Könnens gezeigt. Mit Musik hat auch das Projekt „Meditation des Tanzes“ zu tun, in dem Cornelia Betz mit 12 Italienerinnen tanzend meditiert und so auf ungewohnte Weise etwas von evangelischem Leben im italienischen Kontext erlebbar macht. Einmal monatlich feiert die Gemeinde an einem Wochentag abends einen Gottesdienst, der vor allem Italiener anspricht. Das sich anschließende Agapemahl ist eine gute Gelegenheit, über „Gott und die Welt“ ins Gespräch zu kommen. Auch mit dem neuesten Projekt „Ein Fenster nach Norden“, ein Angebot für Italiener, um Deutschland und seine Kultur näher kennen zu lernen, startet die Gemeinde ein offenes Projekt, um auf sich aufmerksam zu machen. S a più di un anno la sala luterana nel cuore di Genova, dopo un restauro radicale, è tornata nelle mani della comunità evangelicaluterana. Il 17 novembre 2012 si è svolta l’inaugurazione ufficiale con un culto in cui erano presenti l’allora Decano Holger Milkau, la tesoriera della CELI, la signora von Hohenbühel, l’odierni Decano Heiner Bludau e rappresentanti dell’ecumene di Genova. Si tratta di un cambiamento positivo e di una grande opportunità per la comunità che ha avuto per quasi 20 anni il suo centro nella bellissima chiesa di Nervi che era tuttavia un po’ fuorimano. Naturalmente continueranno a svolgersi culti e concerti a Nervi, ma la “sala Lutero” offre alla comunità nuove possibilità per rendere visibile la fede luterana in città. Con il progetto “Suonare il flauto dolce” la comunità raggiunge bambini di diversa provenienza. Veronika Wiethaler riesce in maniera straordinaria ad entusiasmare i bambini della vicina comunità sudamericana e della comunità luterana attraverso il canto, il gioco e il flauto. Suonare arreca gioia, rafforza l’autostima, elimina i confini e sviluppa il senso comunitario; aspetti che rivestono la stessa importanza dello studio delle note. Recentemente i bambini hanno potuto dare un assaggio della loro arte davanti ad una sala gremita. Anche il progetto “Meditazione della danza” ha a che fare con la musica: Cornelia Betz, insieme a 12 donne italiane, medita danzando facendo così sperimentare un po’ di vita evangelica ad una realtà italiana. Una volta al mese la comunità in un giorno feriale celebra un culto serale dedicato soprattutto agli italiani. L’Agape che segue è una buona occasione per discutere di “Dio e del mondo”. Anche attraverso il suo progetto più recente “Una finestra rivolta verso nord”, un’offerta pensata per gli italiani, per far loro conoscere meglio la Germania e la sua cultura, la comunità avvia un progetto aperto per richiamare l’attenzione su se stessa. D Claus Höfer Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti Aus den Gemeinden | Dalle comunità Die Kinder- und Jugendbibliothek der Gemeinde Florenz n unserer Gemeinde Florenz gibt es eine umfangreiche deutschsprachige Kinderbibliothek: Sie erzählt die Geschichte jahrzehntelanger Kinder- und Jugendarbeit in unserer Gemeinde. In manchen älteren Kinderbüchern finden sich noch Laufkärtchen aus den frühen achtziger Jahren mit den in Kinderschrift gemalten Namen der damaligen Nutzer, die heute, als Mittvierziger, immer noch der Gemeinde verbunden sind. Seither sind viele schöne Bücher hinzugekommen. Insbesondere Kinderbibeln und Materialien für die Religionserziehung aus der Mitte der neunziger Jahre, als der Kinderbibeltag neu ins Leben gerufen wurde; und dann die modernen Kinder- und Hörbücher der letzten Jahre, die der Bibliothek von den heutigen Jugendlichen der Gemeinde überlassen wurden. Für sie, die Jugendlichen von heute, soll nun eine zeitgemäße Jugendbibliothek entstehen. Der heutige Buchmarkt bietet für diese Zielgruppe zahlreiche Titel von Qualität, die den Jugendlichen bei ihrer Standortbestimmung als Zweisprachige in einer zunehmend glaubensfernen Welt helfen können. Fraglich ist natürlich, wer von den Jugendlichen wirklich noch liest und was gelesen wird. Von daher ist ein auf die Jugend zugeschnittenes, begleitendes Kulturprogramm wichtig, das in Gesprächs- und Aktionsnachmittagen Themen behandeln soll, die die Jugendlichen ganz unmittelbar angehen und ihr Leben und Denken prägen: Praktische Vorschläge für spannende jugendorientierte Initiativen, die Interesse wecken und Lektürevorschläge möglich machen sollen, finden sich in der aktuellen Fachliteratur für Bibliothekare. Eine besondere Herausforderung wird für uns darin bestehen, auch Jungen mit dem Kulturprogramm der Bibliothek anzusprechen, da sie gemeinhin nach ihr Konfirmation deutlich seltener dem Gemeindeleben verbunden bleiben, als die gleichaltrigen Mädchen. Christiane Büchel I 21 La biblioteca per ragazzi della comunità di Firenze ella nostra comunità di Firnze esiste una biblioteca per ragazzi in lingua tedesca, con numerosi titoli per i più piccoli, per gli adolescenti e per i giovani. Questa biblioteca è specchio di un impegno pluridecennale per i bambini e i ragazzi. Ogni tanto scopriamo nei libri schede di prestito vecWas für ein Buch!/Guardate che libro!Sveva chie di oltre trent’anni: quei bambini che allora vi avevano scritto di loro pugno il proprio nome, oggi sono adulti e portano i loro figli nella comunità. Ci sono bibbie per ragazzi e materiali per l’educazione religiosa risalenti agli anni novanta, quando fu riavviato il pomeriggio biblico per i bambini. Ma abbiamo anche numerosi libri, e audiolibri, degli ultimi anni, donati alla biblioteca dai giovani di oggi.E sarebbe proprio per loro, per gli adolescenti, che vorremmo ora creare un fondo librario moderno e adeguato alle loro esigenze. Il mercato editoriale propone una vasta gamma di titoli ottimi che possono aiutare i giovani a trovare la propria strada da bilingui e da cristiani. Certo, c’è da chiedersi chi di loro sia ancora propenso alla lettura, e in particolare alla lettura di qualità. Difatti, una biblioteca per ragazzi può funzionare solo se accompagnata da un’offerta culturale specifica che li stimoli alla lettura. Stiamo progettando pomeriggi di confronto su questioni proprie dei giovani, per innescare processi di riflessione e proporre delle letture in merito. Esiste in proposito una vasta gamma di vademecum per bibliotecari con numerosi suggerimenti pratici su come avvicinare i ragazzi alle biblioteche. La sfida sarà attrarre i giovani al programma culturale e ai libri per mantenerne così vivo il contatto con la comunità, ancor di più per i maschi che - dopo la loro confermazione – tendono maggiormente ad allontanarsene. Christiane Büchel N Caterina, Lorenzo, Elena, Sveva, Christian 22 Aus den Gemeinden | Dalle comunità (die funktioniert…) (quella che funziona…) uf der Suche nach einer Bildungslla ricerca di un osservatorio sul monstätte begeben wir uns nach Kamdo dell’educazione, andiamo in Campanien, nach Santa Maria la Bruna, eipania, a Santa Maria la Bruna, zona nem dichtbesiedelten Gebiet unweit vom popolare densamente abitata, a due passi dal Meer. Dort besuchen wir die Gesù di Nazarethmare. Siamo alla scuola Gesù di Nazareth. Schule. L’impatto è subito positivo: all’ingresso, i Unser erster Eindruck ist positiv: Im Einmurales realizzati dai bambini trasmettono gangsbereich vermitteln die Murales der serenità e allegria. Kinder eine heitere und fröhliche AtmoIl Pastore Paolo Poggioli, direttore e responsphäre. sabile legale della struttura, ci accoglie con Der Schulleiter, Pfarrer Paolo Poggioli, empl’orgoglio di chi da anni le dedica energie e fängt uns stolz, wie jemand, der sich seit lanpassione: “Vogliamo una scuola che funziogen Jahren mit großer Energie und Leidenni e sia accessibile”. schaft seiner Aufgabe widmet. „Wir wollen Questo richiede grandi sforzi, anche econoeine Schule, die funktioniert und allen offen mici. steht“. “Il costo della retta è contenuto, solo 70 euro Das bedarf großer Anstrengungen, auch fial mese, comprensive anche del servizio nanzieller Art. „Das Schulgeld beträgt, einmensa a norma” ci spiega. E aggiunge: “Acschließlich Mittagessen in der Schulkantine, cessibilità significa, però, anche qualità e sinur 70 Euro im Monat,“ erklärt er uns. „Zucurezza degli ambienti”. gänglichkeit bedeutet allerdings auch QuaLa scuola, infatti, vanta importanti certificaDetail von einer Wandmalerei von Kindern der lität und Sicherheit der Räumlichkeiten“. zioni di sicurezza e ha un tasso di conformiSchule/Particolare di un murale realizzato dai bambini della scuola Der Zustand der Schule entspricht daher tà a norme e regolamenti, anche di tipo saauch den Sicherheitsbestimmungen und -vorschriften, auch im Bereich nitario, ben superiori alla media degli istituti in Italia. Gesundheitsschutz, in einem Masse, das weit über dem Durchschnitt “Facciamo investimenti costanti. Per la struttura e per il personale. Le der italienischen Schulen liegt. nostre docenti sono assunte a tempo indeterminato, con condizioni eco„Wir investieren regelmäßig in Schulgebäude und Personal. Unsere Lehrnomiche vicine ai contratti statali.” kräfte wurden mit unbefristetem Arbeitsverhältnis eingestellt und ihre Un esempio di rispetto per chi vive la scuola studiando o insegnando. Gehälter liegen nur knapp unter der in öffentlichen Arbeitsverhältnissen E d’altronde, il rispetto, alla Gesù di Nazareth lo s’insegna quotidiavorgesehenen Vergütung.“ namente. Non solo rispetto delle regole ma anche delle storie persoDas ist nur ein Beispiel für den respektvollen Umgang, der für alle gilt, nali di tutti. A iniziare da quelle di ogni bambino, talvolta caratterizdie hier lernen oder unterrichten. Und Respekt durchzieht in der Gesù zate da difficoltà familiari di tipo economico o socio-ambientale. di Nazareth-Schule ja auch täglich den gesamten Unterricht. Das beNonostante alcune situazioni complesse, sembra però che in questa deutet nicht nur Beachtung der Regeln sondern auch Rücksichtnahme scuola la collaborazione tra educatori e famiglie funzioni più che alauf die persönliche Lebensgeschichte eines jeden. Besonders bei den trove. Almeno a sentire la maestra Anna, che insegna qui dopo esseKindern, die finanziell und sozialbedingt in schwierigen familiären Verre stata da piccola allieva della scuola materna: “Noi cerchiamo semhältnissen leben. pre il dialogo con le famiglie dei nostri alunni. E devo dire che la risposta Auch trotz gewisser Schwierigkeiten scheint die Zusammenarbeit zwic’è. Anche perché comprendono e apprezzano la dedizione che la scuo- A A Aus den Gemeinden | Dalle comunità schen Lehrkräften und Familien in dieser Schule besser als anderswo zu klappen. So klingt es zumindest zwischen den Worten der Lehrerin Anna durch, die als Kind diese Schule besuchte und heute hier als Kindergärtnerin arbeitet: „Wir suchen stets den Dialog mit den Familien unserer Kinder. Und die Reaktion, die wir erhalten, ist gut. Auch weil das Engagement der Schule gesehen und geschätzt wird. Besonders auch der persönliche Einsatz von uns Lehrern und Lehrerinnen“. Das bestätigen ebenfalls die Zahlen: Jedes Jahr gibt es für alle 123 freien Plätze Anmeldungen. Und das ist, in einem Gebiet mit hoher Schulabbruchsrate, eine Tatsache, die dem diakonischen Einsatz der ELKI für die Kinder und ihre Familien und auch für ihr Ansehen als Kirche, die fähig ist, auf dringende soziale Fragen zu reagieren, einen hohen Stellenwert beimisst. Beim Mittagessen, bei dem uns das fröhliche Stimmengewirr der Kinder fast betäubt, treffen wir die Lehrerein Lia: „Wir versuchen, die Kinder zu bilden, sie aber auch zu erziehen und bei ihrem Wachstum vor möglichen Gefahren zu schützen“. Eine dieser Gefahren stellt die Verbreitung der neuen Technologien unter den Kindern dar. Denn dabei besteht das Risiko, dass diese sich immer mehr in eine virtuelle Welt (Soziale Medien und Videogames) begeben. „Wir müssen sie zu einem bewussten Umgang mit Internet und Computer erziehen, indem wir Regeln aufstellen und einhalten lassen“, so Lia. Aber „ohne die digitalen Medien in sich zu verteufeln, die ja bei einem gesunden Umgang, gewiss etwas Positives sind“, fügt Pfarrer Poggioli hinzu. Ferner muss jeder, der erzieht, stets bereit sein, auf Anregungen der Kinder zu reagieren. Diese sind „heute mehr denn je vielfältigen Anregungen ausgesetzt, mit ernüchterten Reaktionen. Bisweilen sind sie auch durch die unmittelbare Konfrontation mit neuen Familienmodellen verwirrt“, so weiter Lia. Man muss zuhören können und sich austauschen wollen, ohne sich durch die Neugierde und Ängste, die früher typisch für ältere Kinder waren, aus dem Konzept bringen zu lassen. „Vor einigen Tagen z.B. wurde ich von meinen Schülern gefragt, was ‘baby squillo’ bedeutet. Im Fernsehen und zuhause hatten sie davon gehört. Das Thema wurde dann natürlich mit dem dem Alter unserer Kinder entsprechenden Feingefühl besprochen“, erzählt uns Lia zum Abschluss. Wir verabschieden uns von den Lehrerinnen, Sekretärinnen, Hausmeisterinnen, Köchinnen und Pfarrer Poggioli mit der Überzeugung, dass im Schulwesen Ideen, Werte, und vor allem Leidenschaft, wie die, die in der Gesù di Nazareth-Schule zu spüren ist, für die Zukunft aller wesentlich sind. Die Redaktion – BMP Comunicazione Übersetzung: Kerstin Gros 23 Pfarrer Paolo Poggioli vor dem Eingang der Schule Gesù di Nazareth/Il Pastore Paolo Poggioli davanti all’ingresso della scuola Gesù di Nazareth. la ha verso i loro figli, a partire dall’impegno personale di noi insegnanti”. Lo confermano i numeri: gli iscritti raggiungono ogni anno il massimo dei posti disponibili, 123. E, in un’area segnata da alta dispersione scolastica, è un dato che misura il valore dell’impegno diaconale della CELI con benefici per i bambini, per le famiglie e anche per la propria immagine di Chiesa capace di rispondere a indifferibili istanze sociali. A pranzo, allegramente assordati dal chiacchiericcio a …mille decibel dei bambini in mensa, incontriamo la maestra Lia: “Cerchiamo di istruire ma anche di educare e proteggere i bambini nel loro percorso di crescita. Anche di fronte a sfide inedite” spiega. Ad esempio, quelle generate dalla diffusione delle nuove tecnologie tra i bambini, con il rischio che inizino a vivere solo virtualmente tra social media e videogiochi: “Occorre educare a un uso consapevole di web e pc, dando regole e facendole rispettare” ci dice Lia, ma “senza demonizzare la tecnologia in sé che, se ben utilizzata, è senz’altro positiva” interviene Poggioli. Inoltre, chi educa deve essere sempre pronto a rispondere alle sollecitazioni dei bambini “oggi molto più esposti a stimoli, con reazioni disincantate e, talvolta, confusi anche dal confronto diretto con nuovi modelli familiari” riprende Lia. Bisogna quindi saper ascoltare e accettare il confronto, senza smarrirsi di fronte a curiosità e paure, un tempo tipiche di un’età maggiore: “L’altro giorno, ad esempio, i miei alunni mi hanno chiesto cosa significasse ‘baby squillo’ dopo averne sentito parlare in tv e in famiglia. Ne abbiamo discusso. Ma con tutta l’accortezza e la delicatezza indispensabili per la loro età” conclude Lia. Salutiamo le maestre, le segretarie, le bidelle, le cuoche e il Pastore Poggioli. E andiamo via con la convinzione che, per il futuro di tutti, nella scuola siano fondamentali idee, valori e, soprattutto, passione. Quella che si respira alla Gesù di Nazareth. La Redazione – BMP Comunicazione 24 Aus den Gemeinden | Dalle comunità Religionserziehung für Kinder Educazione religiosa per i piccoli ein Leben als Christin begann schon sehr früh, als Kind in una mia vita come cristiana è iniziata molto presto: da bambina presserer Sonntagsschule in Brasilien, meinem Heimatland. Ich so la Scuola Domenicale in Brasile, il mio paese d’origine. Ero picwar zwar noch sehr klein, aber ich erinnere auch heute noch colissima. Ma ricordo bene i miei insegnanti. Due maestre gemelle gut meine LehrerInnen. Zwei identische Zwillingsschwestern, eine ameidentiche, una missionaria americana, e il mio favorito: un pastore anrikanische Missionarin und mein Lieblingslehrer: ein älterer Pastor, der ziano già in pensione, che aveva un modo creativo di raccontare le stoschon im Ruhestand war, und der uns die Bibelgeschichten auf sehr krearie, aiutandosi anche con un quadro di flanella in cui i personaggi - da tive Weise erzählte. Er behalf sich dabei mit einem Stoffbild, auf das er attaccare e spostare conformemente allo svolgimento del testo - agidie Figuren je nach Verlauf der Erzählungen aufsteckte und hin und her vano come in un teatrino. bewegte, wie bei einem Puppentheater. Ancora oggi, tra le pagine della mia Bibbia, ho qualHeute noch verwende ich in meiner Bibel einige che piccolo segnalibro fatto allora: mi basta oskleine Lesezeichen von damals. Sobald ich sie servarli per “ritrovarmi” in quel salottino illumianschaue, fühle ich mich in die von der Morgennato dal sole del mattino, un nido di allegria in cui sonne beleuchtete Sonntagsschule von damals zurisuonavano le note di un piano e i vetri della firückversetzt. Ein fröhlicher Ort, in dem Klaviernestra vibravano per la forza delle nostre vocine. musik erklang und unsere lauten Kinderstimmen Ricordi bellissimi che cerco di trasmettere adesso die Fensterscheiben erzittern ließen. Wunderai miei piccoli bambini della Scuola Domenicale schöne Erinnerungen, die ich heute den Kindern di Nervi. in der Sonntagsschule von Nervi zu vermitteln verIl modo d’apprendere è fondamentale e i bimbi mesuche. morizzano molto più facilmente di noi adulti. Das ‚Wie‘ ist dabei entscheidend und außerdem “Chi trova subito, nella Bibbia, il primo versetto fällt Kindern das Lernen sehr viel leichter als uns del capitolo 2 del libro Osea? “: quante caramelErwachsenen. „Wer findet als Erster Vers 1, Kapitel le vinsi e quante cose imparai in quelle divertenti 2 im Buch Hosea?“ Bei diesem lustigen Spiel gegare! wann ich nicht nur eine Menge Bonbons, sondern Il Padre Nostro, qualche versetto o Salmo, alcuni lernte auch sehr viel! inni appresi da piccola: non li ho più scordati. Die Bibel von den Kindern gemacht - beim Das Vaterunser und einige der damals gelernten E sono stati le fondamenta per la mia vita adulta: arbeiten /La Bibbia fatta dai bambini - al lavoro Bibelverse, Psalmen und Lieder habe ich nie mehr parole per calmarmi prima di un esame al liceo, per vergessen. Sie waren das Fundament meines Erdarmi fiducia prima di un colloquio di lavoro, per wachsenenlebens: Worte, die mich auf dem Gymnasium vor einer Klasaffrontare momenti difficili o assumere decisioni complicate. senarbeit beruhigten, die vor einem Bewerbungsgespräch mein VerQuest’anno, la nostra Scuola Domenicale ha realizzato la “Bibbia fattrauen in mich stärkten, die mir in schweren Momenten oder bei schwieta dai bambini”, un raccoglitore dei loro lavoretti, organizzati nell’orrigen Entscheidungen die nötige Kraft geben. dine cronologico delle storie bibliche selezionate e narrate in base alIn unserer Sonntagsschule haben wir dieses Jahr eine „von Kindern gel’età. staltete Bibel“ gemacht, eine Mappe mit allen Bastelarbeiten. Die von Anche l’anno precedente, il programma era stato articolato: dalle riden Kindern altersgemäß künstlerisch dargestellten Bibelgeschichten flessioni sui temi di Natale e la preparazione di segnalibri natalizi alla sind darin chronologisch geordnet. preghiera “come parliamo con Dio”, dal ripasso della storia di Noè e del Auch letztes Jahr haben wir ein in verschiedene Themen untergliedertes Diluvio alla comprensione del significato della Pasqua fino al BattesiProgramm zusammengestellt: von Gedanken zur Weihnachtsgemo e alla Pentecoste. M L Aus den Gemeinden | Dalle comunità 25 schichte samt Gestaltung von weihnachtlichen Lesezeichen, über das Gebet : „wie wir mit Gott sprechen“ und die Wiederholung der Geschichte Noahs und der Sintflut bis hin zum Verständnis der Bedeutung von Ostern, der Taufe und Pfingsten. Es gibt keine Anwesenheitspflicht bei uns und jedes sonntägliche Zusammentreffen ist unabhängig von allen anderen. Die Kinder können frei entscheiden, ob sie malen oder lieber eine Collage machen möchten, je nach Thema. Sie können aber auch einfach nur zuhören. Nachdem die Kinder mit ihren Familien im Gottesdienst die Begrüßung des Pfarrers gehört und das erste Lied gesungen haben, kommen sie zu uns. Bei den „Großen“ geht es derweil mit der Predigt weiter. Die Kinder kehren später zu ihren Familien zurück, um bei der Kollekte zu helfen und gemeinsam den Segen zu empfangen. Das größte Hindernis bei dieser erzieherischen Tätigkeit besteht darin, dass sie in einer katholisch und nicht protestantisch geprägten Kultur erfolgt. Da, anders als in meinem Heimatland Brasilien, die meisten protestantischen Gemeinden in Italien keinen „Kindergottesdienst“ oder Sonntagsschule haben, war es kein leichtes Unterfangen, den Eltern oder Großeltern die Bedeutung der Religionserziehung für Kinder und Kleinkinder zu vermitteln. Aber andererseits erlebten ja auch meine lieben Schwestern und Brüder ihre Evangelisation/Bekehrung im Allgemeinen als Erwachsene. Und das bringt uns zu der Frage zurück: Hat derjenige, der in einer Kirche großgeworden ist, die Begegnung mit Gott wirklich erlebt oder hat er/sie sich lediglich an die Idee gewöhnt, jeden Sonntag in die Kirche zu gehen und ihr zu dienen? Wie schon erwähnt, haben mich die als Kind gelernten Bibelverse und Psalmen in vielen Momenten meines Lebens spirituell gestärkt, und zwar genau dort, wo auch der kleine erzieherische Samen ausgesät wurde. Und so sind heute die Hingabe der Missionare und Kirchenmitglieder, die mich als Kind bei meiner Evangelisation begleiteten, ihr Glaubensvorbild und das christliche Vorbild meiner Eltern die Essenz meines spirituellen Lebens geworden. Eine ständige Inspiration für meine bescheidene erzieherische Tätigkeit. Andreia Gomide, Leiterin der Sonntagsschule in Nervi Überstezung: Kerstin Gros Die Familie lieben - das Tagesthema malen/Amare la famiglia - colorare il tema del giorno Nella nostra Scuola Domenicale non c’è obbligo di frequenza e ogni incontro è indipendente dall’altro. Il bambino è libero di disegnare o fare un collage in base al tema del giorno o anche di limitarsi ad ascoltare: la sua attività si svolge dopo essere stato in chiesa con la propria famiglia per il tempo di ascoltare il Benvenuto del Pastore e il primo canto, mentre il culto dei “grandi” prosegue con il sermone e prima di rientrarvi per aiutare nella raccolta delle offerte e ricevere la benedizione insieme ai propri cari. La difficoltà maggiore di questa attività educativa è nel realizzarla in una società con cultura di catechismo cattolico ma non protestante. Diversamente dal “mio” Brasile, la maggioranza delle Comunità protestanti in Italia non ha il “culto infantile” o la Scuola Domenicale: il lavoro duro da svolgere è stato sugli adulti, per spiegare a genitori o nonni l’importanza di tale apprendimento in tenera età. D’altronde, l’esperienza di evangelizzazione/conversione dei miei cari fratelli è generalmente avvenuta in età adulta. Bene, questo ci rimette alla domanda: una persona cresciuta in Chiesa ha veramente avuto l’incontro e l’esperienza con Dio oppure si è solo abituata all’idea di servire e frequentare la Chiesa ogni domenica? Come detto, in diversi momenti della mia vita i versetti o Salmi memorizzati da bambina mi hanno rafforzato spiritualmente proprio là dove il piccolo seme dell’insegnamento era stato piantato. E così, oggi, la dedizione dei missionari o dei membri della chiesa che mi seguirono da piccola nell’evangelizzazione e il loro esempio di fede e quello di Cristiano dei miei genitori sono diventati l’essenza della mia vita spirituale e l’ispirazione continua per la mia piccola attività educativa. Andreia Gomide, responsabile della Scuola Domenicale di Nervi 26 Frauennetzwerk | Rete delle donne Ach so! Ah ecco! Seminar des Frauennetzwerks in Meran, vom 21. – 23. März. Thema: Toleranz (Themenschwerpunkt der Lutherdekade 2013) Seminario della Rete delle donne a Merano, dal 21 al 23 marzo. Tema: tolleranza (tematica dell’anno 2013 della decade di Lutero) elcher ist der älteste Frauenberuf? Wenn Sie jetzt spontan antworten „Prostitution“, dann geht es Ihnen genauso, wie uns 25 (!) Teilnehmerinnen am Seminar des Frauennetzwerks. So nämlich antworteten wir alle einstimmig auf diese Frage von Hannelore Schettler, die uns gerade durch das hochinteressante Meraner Frauenmuseum geführt hatte. Unter anderem ging es in dieser Führung um das Thema Schönheit und Schönheitsideale. Erleichtert durften wir feststellen, dass es sich bei dem ältesten Frauenberuf um einen wesentlich schöneren handelt, nämlich den Beruf der Hebamme. Ach so! Sieh mal eine an. Da können wir mal sehen, wie wenig wir Frauen uns heute unserer wesentlichen Schönheit bewusst sind: In dem Beruf der Hebamme verbergen sich sogar mindestens zwei „Schönheiten“ der Frau: Die Einzigartigkeit der Schwangerschaft, des Gebärens, und die Einzigartigkeit einer so starken Verbundenheit, wie zwischen Hebamme und Gebärender. Nach der Führung durch das Frauenmuseum entdeckten wir, angeleitet von der Tanzpädagogin Dorothea Staffler, die biblische Gestalt der Ruth (Buch Ruth 1, 16b). Ruth folgt als junge Witwe ihrer Schwiegermutter Noomi in deren Heimat, obwohl Noomi zunächst versucht, sie davon abzuhalten. Rut bleibt standhaft („Wohin du gehst, dahin gehe auch ich“) und beweist Noomi Treue. Hier also ein neues Beispiel, für die Verbundenheit zwischen Frau und Frau, das wir dann auch tanzend nachempfinden konnten unter anderem mit dem bulgarischen Frauentanz Marimarico, Nach Tanzmeditation und typisch Südtiroler Abendessen klang dieser erste Tag mit einer nächtlichen Kirchenführung mit Gesang und Kerzenlicht aus.Am Samstagmorgen durften wir nach dem Frühstück und einer besinnlichen Morgenandacht dem spannenden Vortrag „Wie reden wir miteinander“ von Frau Dr. Christine Baumgartner, (Psychotherapeutin) zuhören, die uns einen Einblick in die „gewaltfreie Kommunikation“ gewährte und uns an der Hand nahm bei der Entwicklung einer „Kultur des Streitens“. Bei der abschließenden Fragenrunde hat die Frage der ältesten Teilnehmerin (86) wohl alle am meisten berührt: „Als der Krieg zu Ende war, war ich 17 Jahre jung und wollte das nie wieder erleben. Als junges Mädchen dachte ich mir, die kleinste Keimzelle für einen Krieg muss wohl der Streit zwischen 2 Personen sein und wenn ich als Einzelperson etwas gegen ual è il mestiere più antico della donna? Se rispondete spontaneamente la “prostituzione”, allora vi capita proprio come è capitato a noi 25 (!) partecipanti al seminario della Rete delle donne. Così abbiamo risposto all’unisono a questa domanda di Hannelore Schettler, che in quel momento ci stava guidando nell’interessantissimo Museo delle donne di Merano. Fra le altre cose in questa visita guidata è stato trattato anche il tema della bellezza e degli ideali di bellezza. Con sollievo abbiamo potuto constatare che il mestiere più antico della donna è uno molto più bello, vale a dire la professione dell’ostetrica. Ah ecco! Osserviamone una e possiamo capire quanto poco noi donne siamo consapevoli oggi della nostra bellezza essenziale: nel lavoro dell’ostetrica si nascondono come minimo due “bellezze” della donna: l’unicità della gravidanza e del partorire e l’unicità di un legame così stretto come quello fra l’ostetrica e la partoriente. Dopo la visita guidata attraverso il Museo delle donne con l’aiuto della pedagogista della danza Dorothea Staffler abbiamo scoperto il personaggio biblico di Ruth (libro di Ruth 1, 16b). Rut segue come giovane vedova sua suocera Naomi nella sua patria, anche se Naomi all’inizio cerca di dissuaderla. Rut rimane ferma nelle sue intenzioni (“dove andrai tu, andrò anch’io”) dando prova della sua fedeltà a Naomi. Questo è un nuovo esempio del legame fra donna e donna, che abbiamo potuto anche sperimentare più tardi fra l’altro partecipando alla danza bulgara delle donne “Marimarico”. Dopo la danza meditativa e una tipica cena altoatesina, questa prima giornata si è conclusa con una visita notturna guidata alla chiesa allietata da canti e alla luce delle candele. Sabato mattina dopo la colazione e la preghiera mattutina abbiamo potuto seguire l’appassionante relazione “Come parliamo fra di noi” della dr. Christine Baumgartner(psicoterapeuta) che ci ha fornito una panoramica della “comunicazione senza violenza” e ci ha presi per mano nel chiarirci lo sviluppo di una “cultura della lite”. Durante la sessione conclusiva delle domande quella posta dalla partecipante più anziana (86) ha commosso tutte: “Quando è finita la guerra avevo 17 anni e non volevo che accadesse mai più. Da ragazzina quale ero ho pensato che la cellula germinale più piccola per una guerra deve essere la lite fra 2 persone e dato che io come singola persona volevo far W Q Frauennetzwerk | Rete delle donne 27 Die Teilnehmerinnen/Il gruppo delle partecipanti den Krieg tun will, muss ich mich friedlich verhalten und habe also in meinem ganzen Leben versucht, niemals zu streiten. Jetzt lehren Sie uns die Kultur des Streitens und da wollte ich fragen, ob ich jetzt etwa mein Leben lang alles falsch gemacht habe?“ Was für eine Frage!Vor einer Stadtführung durch das schöne Meran gewährte uns Renate Abram einen Einblick in die Geschichte Südtirols, eine Geschichte, die durchaus auch viel mit Toleranz bzw. Intoleranz zu tun hat. Nun leitete Laura Sedda Bordon, Mitglied der jüdischen Gemeinde den Workshop „Toleranz und Religion“, in dem wir uns mit vier Frauen aus dem Alten Testament auseinandersetzten. Auch hier wurden wir auf die Rolle der Schönheit der Frau in der Schöpfung aufmerksam.Am Abend stellte sich die ev. Gemeinde Merans vor und Zeitzeuginnen kamen zu Wort. Am Sonntag klang das Seminar mit einem eindrucksvollen von Frauen gestalteten ökumenischen Gottesdienst aus. Ein riesiges Dankeschön für die Gastfreundschaft der Gemeinde Meran und die Organisation und Gestaltung des Seminars von Andrea Burgenmeister! Katja Gieselmann qualcosa contro la guerra dovevo comportarmi in maniera pacifica; per questo durante tutta la mia vita ho cercato di non litigare mai. Ora lei ci insegna la cultura della lite e allora volevo chiederle se ho sbagliato tutto nel corso della mia intera vita”. Che domanda! Prima di una visita guidata attraverso la bella Merano,Renate Abram ci ha fornito una panoramica della storia dell’Alto Adige, una storia che ha molto a che fare con la tolleranza o l’intolleranza. Laura Sedda Bordon, membro della comunità ebraica ha tenuto il workshop “Tolleranza e religione”, in cui ci siamo confrontate con quattro donne dell’Antico Testamento. Anche in questo caso abbiamo notato il ruolo della bellezza della donna nella Genesi. La sera ci è stata presentata la comunità evangelica di Merano con testimoni che hanno preso la parola. Domenica il seminario si è concluso con un straordinario culto ecumenico organizzato dalle donne. Un grandissimo grazie per l‘ospitalità alla comunità di Merano e ad Andrea Burgenmeister per l’organizzazione e la gestione del seminario! Katja Gieselmann Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti 28 KULTUR / CUTURA Frühlingskonzerte zwischen Florenz und Verona Ein begeistertes Publikum konnte sich im April dieses Jahres einer ganzen Reihe festlicher Konzerte erfreuen. Insbesondere wollen wir hier von den musikalischen Veranstaltungen der Gemeinden Verona-Gardone und Florenz sowie der Gemeindegruppe Emilia-Romagna berichten. Am 1. April fand in Verona, der Stadt Romeo und Julias, ein Konzert mit dem international bekannten Kammerchor der Dresdner Frauenkirche statt. Genau ein Jahr nach seinem letzten Auftritt in Italien sang der Dresdner Chor erneut vor einem italienischen Publikum. Anstoß dafür war unter anderem auch der große Erfolg seiner 2013 in der San Domenico Kirche stattgefundenen musikalischen Darbietung, die von einem großen, musikbegeisterten Publikum gefeiert worden war. Auch dieses Jahr war das Publikum Veronas bei dem zweiten Konzert der Europatour 2014 des Kammerchors wieder voller Begeisterung dabei. Ein Chor, der 40 halbprofessionelle Sängerinnen und Sänger umfasst, und dessen Repertoire sich vor allem aus A-cappella-Musik aus dem 17. und 18. Jahrhundert zusammensetzt. Das diesjährige Konzert bot den Zuhörern einen Querschnitt durch die Komposition für A-cappella-Chor aus dem 20. Jahrhundert, mit Werken von Maurice Duruflé, Samuel Barber und – als besonderen Höhepunkt – die Messe für zwei vierstimmige Chöre Emilio Antonucci und Bernardo Donati haben in Florenz gespielt/Emilio Antonucci Bernardo Donati esibitisi Firenze. von Frank Martin, ein faszinierendes musikalisches Erlebnis. Auch die Musikveranstaltungen in Florenz waren ein Publikumserfolg. Im April fanden an vier Mittwochabenden die von der Florentiner Gemeinde organisierten „Aprilkonzerte“ statt. Los ging es mit “Mouvements perpétuels” mit E. Antonucci (Gitarre) und B. Donati (Querflöte); es folgten “Gemme per l’anima” mit D. Dori (Orgel); Stabat Mater mit S. Bossa (Sopranstimme), F. Ghelardini (Altstimme) und U. Cerini (Orgel). Abgeschlossen wurde die Konzertreihe mit “Stella sicut flamma”, dargeboten von Angelica (Oboe) und Margherita Da Ronco (Orgel). Das Florentiner Publikum konnte sich so in der Kirche am Lungarno Torrigiani, dank der herrlichen, 2005 restaurierten Kemper-Heberlein-Orgel, einer ganzen Bandbreite musikalischer Werke der verschiedensten Komponisten erfreuen: von Sauguet bis Piazzolla, von Bach bis Mendelssohn, von Domenico bis Alessandro Scarlatti und von Rossini bis Hakim. Wie so oft schon war der Eintritt zu den Konzerten in Florenz und Mailand frei. Zu verdanken ist dies dem klugen Umgang mit den 8xmille-Geldern der Evangelisch-Lutherischen Kirche in Italien, die in diesem Fall für kulturelle Initiativen verwendet wurden. Die Redaktion – BMP Comunicazione, in Zusammenarbeit mit Bernhard Werner (Verona), Karin Peschau (Verona) und Jörn A. Lahr (Florenz) Übersetzung: Kerstin Gros Tra Verona e Firenze è fiorita una primavera di concerti Lo scorso aprile è stato caratterizzato da alcuni importanti e apprezzati appuntamenti musicali. In particolare, abbiamo puntato l’attenzione su quanto è stato organizzato dalla comunità di VeronaGardone e da quella di Firenze ed Emilia-Romagna. Nella città di Giulietta, lo Kultur | Cultura Ein Moment des florentinischen Konzert/ Un momento di un concerto fiorentino scorso 1 aprile, si è tenuto il concerto del raffinato Coro da camera della Frauenkirche di Dresda. Il Coro è tornato così in Italia, esattamente a un anno di distanza dalla sua ultima presenza e l’ha fatto proprio sulla spinta del grande successo già riscosso nella città scaligera, dove l’esibizione 2013 era avvenuta in una Chiesa di San Domenico gremita da appassionati e curiosi. Anche quest’anno, il pubblico di Verona - seconda tappa del tour europeo 2014 del Coro – ha rinnovato il proprio entusiastico apprezzamento alla formazione di quaranta cantori, uomini e donne, semiprofessionisti: specializzati soprattutto nell’esecuzione di brani a cappella di origine secentesca e settecentesca, questa volta gli artisti hanno offerto ai pre- senti uno spaccato sulla produzione per coro a cappella del XX secolo, con opere di Maurice Duruflé, Samuel Barber e, soprattutto, con la Messa per doppio coro a 4 voci di Frank Martin, dall’affascinante e bruciante bellezza. Non da meno è stata l’attività musicale a Firenze dove la locale comunità ha, addirittura, promosso ben quattro appuntamenti, denominati “Concerti di Aprile”, per quattro mercoledì di seguito: si è iniziato con “Mouvements perpetuels”, con E. Antonucci alla chitarra e B. Donati al flauto traverso; poi si è proseguito con “Gemme per l’anima” e l’organista D. Dori; quindi, è stata la volta di Stabat Mater con la soprano S. Bossa, il contraltista F. Ghelardini e l’organista U. Cerini; infine, la serie si è conclusa con “Stella sicut flamma” e la performance di Angelica e Margherita Da Ronco, rispettivamente oboista e organista. I fiorentini hanno così apprezzato un’ampia gamma di opere e brani: da Sauguet a Piazzolla, da Bach a Mendelssohn, da Domenico ad Alessandro Scarlatti, da Rossini a Hakim, nella chiesa di Lungarno Torrigiani, dominata dal magnifico organo Kemper-Heberlein restaurato nel 2005. Come spesso accade, i concerti svoltisi nelle città del Giglio e della Scala non hanno previsto un biglietto d’ingresso, anche grazie al sapiente uso del contributo dell’otto per mille destinato alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia e dedicato alle attività culturali. La Redazione – BMP Comunicazione, in collaborazione con i sigg. Bernhard Werner (VR), Karin Peschau (VR) e Jörn A.Lahr (FI) 29 Protestantesimo e democrazia – Claudiana Verlag Buchreihe Nostro Tempo (272 Seiten, Euro 18,50) Protestantesimo e democrazia Editore Claudiana Collana Nostro Tempo (pp. 272, euro 18,50). Einladung zur Lektüre Invito alla lettura In einem neuen Buch von der FCEI-Studienkommission - “Protestantesimo e democrazia”- werden die Beziehungen zwischen protestantischer Theologie und in der Moderne entstandenen, demokratischen Staatsformen von namhaften Autoren neu ausgelegt. Es wird darin darüber reflektiert, wie in einer durch Globalisierung, Wirtschaftskrise, nachhaltige Entwicklung, Gendergleichstellung und bioethische Dilemmata immer komplexer werdenden Welt kriselnde Beteiligungs- und Vertretungsformen erneuert werden können. In “Protestantesimo e democrazia” - nuovo volume a cura della Commissione studi della FCEI – si rivisita, con il contributo di autori prestigiosi, il tema del rapporto tra la teologia protestante e le forme democratiche nate nell’età moderna. E si ragiona di come rinnovare forme di partecipazione e rappresentanza ormai in crisi, in un mondo sempre più complesso a causa di globalizzazione, crisi economica, sviluppo sostenibile, questioni di genere, dilemmi bioetici. Übersetzung: Kerstin Gros 8PERMILLE Chiesa Evangelica Luterana in Italia 7.000 i luterani in Italia. Ma quasi 60.000 le firme per sostenere le attività della CELI, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia. STANZIAMENTO 8 PERMILLE 2013 45,94% 23,86% 9,46% il sostegno a una Chiesa che evolve con la società. Firme 58.500 Percentuale scelte espresse 0,32% 9,72% 5,74% 1,97% Otto per Mille alla CELI: € 3.920.845,89 Rimessa 3,31% € 87.314,71 Residui 8 per mille TOTALI DEI PROGETTI SPESI NEL 2013 Concistoro livello nazionale 33% Comunità locale 67% Somma Percentuale SOCIALE € 118.594,37 € 218.764,89 € 337.359,26 9,46% EVANGELIZZAZIONE € 267.887,94 € 1.370.990,28 € 1.638.878,22 45,94% CULTURA € 63.864,49 € 141.000,00 € 204.864,49 5,74% MISSIONE € 329.834,43 € 17.000,00 € 346.834,43 9,72% GESTIONE E PUBBLICITÀ € 31.576,93 € 86.372,62 € 117.949,55 3,31% FORMAZIONE - Progetti Sinodali € 70.206,96 € 70.206,96 1,97% € 851.084,04 € 851.084,04 23,86% 100% MINISTRI DI CULTO di cui ritenute fiscali Totale stanziato € 194.312,52 € 972.357,15 TOTALE SPESO TOTALE STANZIATO € 1.733.049,16 € 1.834.127,79 € 3.567.176,95 € 916.585,29 € 1.860.945,89 € 2.777.531,18 TOTALE TRATTENUTE € 1.143.314,71 € 1.143.314,71 TOTALE PROGETTATO € 2.059.900,00 € 3.920.845,89 RESIDUI ANNI PRECEDENTI € 69.008,99 € 18.305,72 € 87.314,71 RIPORTI PER ANNI FUTURI € 189.536,15 € 26.818,08 € 216.354,23 FONDO IMMOBILI Totale € 50.000,00 € 50.000,00 € 3.920.845,89 Post Scriptum 31 Lesen und erziehen Leggere ed educare chon seit einigen Jahrzehnten sind auch Kinder und Jugendliche zu potentiellen Verbrauchern geworden. Zu Kunden, die es mit immer neuen Produkten zu umwerben gilt. Produkte, die Wünsche erwecken und mit der Zeit ein verzerrtes Bild von der Wirklichkeit entstehen lassen. Das führt zu dem Glauben, dass Glück unmittelbar vom Besitz eines bestimmten Produktes abhängt. Auch das Verlagswesen läuft die Gefahr, Teil dieser Marktdynamiken zu werden und junge Leser in zu ködernde Kunden zu verwandeln. Früher wurden Jugendbücher hauptsächlich veröffentlich, um Kinder und Jugendliche zum Lesen anzuregen. Heute hingegen scheinen die Verkaufszahlen im Vordergrund zu stehen. Verlage sind auf der ständigen Jagd nach potentiellen Bestsellern, die den Wünschen der jungen Leser entsprechen. Egal, ob manche Bücher keinerlei erzieherischen Wert besitzen, Hauptsache die Verkaufszahlen stimmen. Das Team, das im Verlagshaus Claudiana für die Auswahl der für den Druck bestimmten Kinder- und Jugendbücher zuständig ist, ist sich dieser Dynamiken wohl bewusst. Die von ihnen gewählten Bücher dienen der Unterhaltung, sollten aber gleichzeitig auch erzieherisch wertvoll sein. Sie sollen die Freude an einer guten Lektüre, am Glauben und am Leben fördern. Eine schwierige, aber nicht unmögliche Aufgabe. Das bezeugen die zahlreichen Nachfragen nach einigen Klassikern aus dem Claudiana-Angebot, wie etwa “Racconta la Bibbia ai tuoi ragazzi” von M. Girardet und T. Soggin. Ein Buch, das Jugendlichen die Bibel durch die Faszination ihrer Geschichten verständlich macht. Auch denen, die mit ihr noch nicht so sehr vertraut sind. Oder “Il Popolo della Bibbia” von Silvia Gastaldi und Claire Musatti, eine Reise durch Sitten und Bräuche der Bibel, die den jungen Lesern das Wort Gottes näher bringen soll. Die verlegerische Herausforderung besteht darin, den Zauber eines schönen Buchs mit seinem erzieherischen Wert zu verknüpfen. Dazu reicht allerdings weder erzieherische Leidenschaft noch verlegerische Fachkompetenz. Man muss bereit sein, sich von Kindern erziehen zu lassen, um von ihren Helden zu lernen. Auch von denen, die scheinbar nichts evangelisches an sich haben, wie im Fall von Harry Potter, dem Zauberlehrling, der – in der Überarbeitung von Peter Ciaccio in “Il Vangelo secondo Harry Potter” eine überraschende, bibelnahe Spiritualität offenbart. Lidia Maggi, Baptistenpastorin Übersetzung:Kerstin Gros l mercato ormai da qualche decennio ha scoperto nei bambini e nei ragazzi potenziali consumatori, clienti da ammaliare con oggetti che suscitino desiderio fino a deformare la realtà facendogli credere che la via verso la felicità passa solo dal possesso di quel certo prodotto. Anche l’editoria rischia di entrare in queste dinamiche di mercato trasformando i giovani lettori in clienti da agganciare. Se, nel passato, un libro indirizzato ai ragazzi veniva proposto principalmente per educare alla lettura, oggi sembra prevalere l’esigenza di vendere, sempre a caccia di potenziali best seller che possano incontrare i desideri dei più piccoli. E poco importa se alcuni libri sono poco educativi, l’importante è che vendano. Di queste dinamiche è ben cosciente il team di lavoro che, all’interno della casa editrice protestante Claudiana, si occupa di proporre pubblicazioni per bambini e adolescenti. Tali libri devono intrattenere, ma soprattutto educare. Educare alla buona lettura, alla fede e alla vita. È un compito arduo, ma non impossibile. Lo dimostrano le tante richieste di alcuni classici della produzione Claudiana come “Racconta la Bibbia ai tuoi ragazzi” di M. Girardet e T. Soggin, un modo per avvicinare i pre-adolescenti alla Bibbia attraverso il fascino dei suoi racconti resi accessibili anche a chi non ha gran dimestichezza con la Bibbia. Oppure “Il Popolo della Bibbia” di Silvia Gastaldi e Claire Musatti, un viaggio attraverso usi e costumi della Bibbia per rendere la Parola di Dio sempre più vicina. La sfida editoriale è quella di credere che sia possibile tenere assieme il fascino di un bel libro con il valore educativo dell’itinerario proposto. Per fare questo, tuttavia, non basta la passione educativa né la competenza editoriale, bisogna essere disponibili a lasciarsi educare dai più piccoli fino a imparare dai loro eroi. Anche quelli che, in apparenza, non hanno nulla di evangelico, come nel caso del maghetto Harry Potter che, rivisitato da Peter Ciaccio nel suo libro “Il Vangelo secondo Harry Potter” rivela invece una spiritualità sorprendente vicina al mondo della Bibbia. Lidia Maggi, pastora battista S I Lidia Maggi INFO - INTERNET Rom, Christuskirche CELI|ELKI Chiesa Evangelica Luterana in Italia | Evangelisch-Lutherische Kirche in Italien www.chiesaluterana.it - decanato@chiesaluterana.it www.facebook.com/ChiesaEvangelicaLuteranaInItalia Sinodo | Synode presidente.sinodo@chiesaluterana.it Centro studi | Studienzentrum Centro Filippo Melantone a Roma | Melanchthon Zentrum in Rom www.centromelantone.org segreteria@melantone.org Altri siti | Andere Webseiten Per saperne di più | Um mehr darüber zu wissen www.bollunet.org www.luterani.it www.gustav-adolf-werk.de www.lutheranworld.org www.velkd.de Radio (in italiano / in italienischer Sprache) Rai Radiouno “Culto Evangelico” la domenica mattina alle 7.30 Per riascoltare le trasmissioni: www.fedevangelica.it/servizi/ssrtvo31.asp Anmerkung der Redaktion Roma. Christuskirchre Nota della redazione Die Redaktion freut sich über die La redazione gradisce la colla- ehrenamtliche Mitarbeit aller borazione a titolo gratuito di tutti i Leser. Die Artikel sind an lettori. Gli articoli vanno inviati a miteinander@chiesaluterana.it insieme@chiesaluterana.it. zu senden. Die Redaktion behält La redazione si riserva, unica - sich das Recht vor, ausschließlich mente per eventuali ragioni di aus unter Umständen auftreten- spazio redazionale e di coerenza den Platzgründen und zwecks stilistica della testata, di apportare stilistischer Kohärenz der Zeit- tagli e/o effettuare rielaborazioni schrift, eingesandte Texte ohne degli articoli pervenuti, senza Rücksprache mit dem Verfas- necessità di ulteriori autoriz- ser/der Verfasserin sinnwahrend zazioni da parte degli autori e zu kürzen und/oder zu über- assicurando la massima cura nel arbeiten. Im Falle erwähnter rispetto dei contenuti origi- Änderungen sendet die Redaktion nariamente esposti. In caso di vor Veröffentlichung die über- suddette variazioni, la redazione arbeiteten Beiträge der Verfas- provvederà a inviare in anteprima serin/dem Verfasser ausschließlich gli articoli rivisti ai loro autori, zwecks Kenntnisnahme und unter soltanto per presa visione e con Ausschluss weiterer Überarbei- esclusione di ulteriori giri di tungen zu. Es entsteht der revisioni. Il materiale ricevuto non Redaktion keine Verpflichtung zur viene restituito e non esiste Veröffentlichung. obbligo di pubblicazione.