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Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi A PAG. 2 A PAG. 5 La Pastorale dei Bambini Storie quotidiane A PAG. 4 A PAG. 7 Il Museo Diffuso Sport e solidarietà settimanale d’informazione Euro 0,80 “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi” DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208145 ANNO LII - N. 38 Reazione unanime L’impegno della Chiesa marchigiana Domenica 6 novembre 2005 Da mezzo secolo Medio Oriente irrequieto Indonesia terra di carità La parrocchia di San Sebastiano Le minacce dell’Iran contro Israele sollevano il mondo Un Centro Caritas per le famiglie E’ stata inaugurata domenica scorsa, da parte del Vescovo Mons. Oscar Serfilippi, nela chiesa di San Sebastiano, a Jesi,la lapide a memoria della istituzione di quella parrocchia, avvenuta cinquant’anni fa.. L’inaugurazione ha concluso i festeggiamenti della comunità parrocchiale del rione Prato oltre che per i cinquanta anni di vita della parrocchia, per gli ottanta anni del parroco mons. Roberto Vigo, per i cinquanta anni della Polisportiva Aurora e per i venticinque anni della Corale “Pergolesiana”. Da don Roberto e dal comitato organizzatore della festa il ringraziamento “a quanti hanno collaborato alla realizzazione delle varie iniziative e a quanti sono intervenuti manifestando amicizia e affetto”. (foto Candolfi) di Vittorio Massaccesi vitt.mass@libero.it “L’entità sionistica sia cancellata dalla mappa del mondo…” e i Paesi musulmani che riconosceranno Israele “bruceranno nella fiamma della rabbia della nazione islamica”. A queste minacce verbali del presidente dell’Iran sono seguite grandi favorevoli manifestazioni di piazza a Teheran e altrove. Anche se successivamente il ministro degli esteri ha cercato di correggere il suo fondamentalista neo-presidente con interpretazioni distensive, il sasso gettato ha fatto divampare in tutto il mondo reazioni altrettanto minacciose verso l’Iran che, all’istante, si è sentito isolato anche rispetto alla Russia e alla Cina. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu vota un documento di condanna dell’Iran e in Italia, al di là delle adesioni ufficiali, Giuliano Ferrara indice una fiaccolata di protesta davanti all’ambasciata iraniana alla quale partecipa un’ampia maggioranza di quasi tutte le rappresentanze ideologiche e politiche. Se si tiene presente che per gli Usa e altre nazioni occidentali l’Iran è nel mirino per la minacciata costruzione della bomba atomica e per le accuse di alimentare il terrorismo fuori e dentro l’Iraq, non c’è chi non veda come il clima politico-militare possa ulteriormente appesantirsi nel Medio oriente. E come ancora una volta la pace nel mondo trovi soprattutto in quelle terre l’alfa e l’omega. *** Che poi le minacce iraniane possano anche essere strumentalizzate da chi ha interesse politico ed economico a fare piazza pulita dell’estremismo islamico, non deve meravigliare. Bin Laden, Undici settembre, Saddam, terrorismo globale, guerra senza fine in Iraq sono tante tessere che spingono a completare il mosaico di guerra non appena si presenti l’occasione. E’ anche vero che i critici della politica di contenimento del terrorismo da parte di Israele hanno ragione quando invocano che le stesse richieste di controllo e di garanzie in ordine alla bomba atomica debbano valere anche per Israele ( molti politologi danno per scontato che la nazione di Abramo possieda l’a- *** E’ ovvio che nessuno si augura che le cose con l’Iran si complichino di più. Soprattutto che gli Usa non pensino ancora di risolvere tutto con un’altra guerra. L’Iraq docet. Ecco perché è sempre più necessario che l’Unione Europea adotti una politica comune verso tutto il Medio Oriente intesa a valorizzare diplomazia e dialogo. Quella diplomazia e quel dialogo che gli Usa, passando sopra la testa di un’Europa disunita, hanno interrotto troppo presto con l’Iraq, forti anche – come sappiamo oggi – di volute false informazioni e i cui effetti ora raccogliamo. di Don Nello Barboni Come delegato della Caritas Marche insieme ad Umberto Silenzi, direttore della Caritas di San Benedetto del Tronto, mi sono recato in Indonesia dall’11 al 21 ottobre per puntualizzare il progetto di intervento a seguito dello Tsunami e del terremoto. Un progetto che si caratterizza per essere un tassello di un mosaico progettuale molto più grande ma che serva a rendere concreto l’impegno della Chiesa marchigiana, non per sentirsi grande quanto piuttosto per un ritorno pastorale affinché le nostre comunità non si stanchino mai di aiutare chi si trova nella necessità. Quando si parla di Indonesia si pensa a Giacarta, Bali, località dalle mille contraddizioni, dove povertà ed opulenza si incontrano e si scontrano; mai si pensa ad una delle tante isole sull’Oceano Indiano dove il terremoto ha completato la distruzione operata prima anche dallo Tsunami. Sono stato nell’isola di Nias: terra dai mille volti per la sua natura climatica, per la ricchezza della vegetazione, per le bellissime spiagge, per i suoi villaggi ricchi di antica storia e tradizioni ma anche prostata dal terremoto, dalla povertà, dalle malattie tro- * L’asterisco Il ruolo dei cattolici in politica di Giacomo Galeazzi In vista del voto di primavera, si è riaccesa la discussione sul ruolo dei cattolici in politica. «Non ci sono le condizioni storiche per l’egemonia di una nuova Democrazia Cristiana spiega Maria Teresa Meli, editorialista del Corriere della Sera e profonda conoscitrice delle vicende parlamentari - neppure un ritorno alla legge elettorale proporzionale potrebbe ridare vita all’unità politica dei cattolici. Come dimostra l’esito della consultazione referendaria sulla procreazione medicalmente assistita, nel sistema bipolare, gli eredi della Dc possono fare blocco trasversalmente a difesa dei valori difesi dalla Chiesa, ma restando nei rispettivi schieramenti di centrodestra e di centrosinistra». Stessa fede, diversi orientamenti in Parlamento, quindi. Come devono comportarsi quindi i politici cattolici rispetto ai grandi temi di fondo posti dalla società contemporanea. Per dare una risposta a questo interrogativo torna di grande attualità la «Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica» indirizzata tre anni fa a tutti i vescovi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, guidata allora da Joseph Ratzinger. Il cattolico non può pensare di delegare ad altri l’impegno che gli proviene dal vangelo di Gesù Cristo «perché la verità sull’uomo e sul mondo possa essere annunciata e raggiunta». Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso alcuno, allora l’impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità. -7 Lavoriamo per voi! meno sette… Mancano appena sette numeri del nostro settimanale per la sua… rivoluzione. Sarà una sorpresa per tutti tomica), ma alla base di ogni controllo e di ogni trattativa deve rimanere per chiunque la convinzione che palestinesi e musulmani non possono pretendere la distruzione di Israele, come Israele deve lavorare per garantire uno Stato ai palestinesi. E’ il progetto proposto dall’Onu, con l’aggiunta, possibilmente, di quanto il Vaticano va da sempre predicando: che Gerusalemme sia una capitale sopranazionale usufruibile dai palestinesi, dagli ebrei, dai cristiani e aperta al mondo intero in omaggio alla sua storia e alla sua cultura polivalente. Rinnova subito l’abbonamento Per i nuovi abbonati gratis i numeri di “Voce” dal momento della sottoscrizione alla fine del 2005 Per chi si abbona entro il 31 dicembre – fino ad esaurimento delle copie disponibili - in omaggio il nuovo libro (fuori commercio) del nostro direttore Giuseppe Luconi: “La vecchia Jesi nei giornali dell’epoca”. Quote abbonamento per il 2006 Normale 35 euro – d’amicizia 50 – sostenitore 100 picali. L’isola soffre anche di una specie di isolamento da parte delle autorità politiche e la chiesa cerca una sua identità come Caritas nazionale. Le varie Caritas internazionali, l’Onu e la Croce Rossa stanno collaboran- do per realizzare progetti che non si sovrappongano. La Chiesa è presente con i missionari, con i padri cappuccini, con le suore insieme con la chiesa protestante e il mondo musulmano. Troppo impegnativo raccontare in poche righe di Nias che ho visitato per una buona parte con l’aiuto di Barbara e Stefano, i due ragazzi della Caritas Italiana, e mi soffermo al motivo specifico della mia visita con Umberto. Alla Caritas Italiana che opera in questa isola per interventi di ricostruzione e soprattutto in progetti di accompagnamento abbiamo chiesto, come delegazione Caritas regionale, di poter individuare un piccolo progetto, definito tassello di un mosaico molto più grande, che caratterizzi l’intervento caritativo della Chiesa marchigiana perché con l’interessamento e la preghiera le comunità cristiane sappiano e conoscano la realtà che stanno aiutando e soprattutto perché non si affievolisca l’entusiasmo caritativo cui sempre più spesso siamo chiamati con le emergenze. Abbiamo individuato e fatto nostra una esigenza manifestata da un parroco, P. Thomas della parrocchia di Santa Maria a Cunungsitoli, per la ricostruzione di case a favore di sfollati che ancora vivono in tenda, situazione a dir poco disastrosa, perché si tratta di famiglie numerose, di nuclei familiari esposti alle inclemenze del tempo, alla mancanza assoluta di strutture igieniche e alla mancanza di lavoro per sostenere la famiglia stessa. Accanto si vorrebbe, e me lo auguro proprio, un centro Caritas con l’obiettivo di essere strumento di formazione e centro di promozione per aiutare, attraverso il microcredito, le persone a trovare occupazione per sostenere la famiglia. Certo che ci sono difficoltà, ma la Caritas Italiana, con la presenza preziosissima e l’impegno notevole di Stefano e Barbara sosterrà in ogni modo l’iniziativa che deve trovare perno nella parrocchia e già qualcosa si sta muovendo. Altri progetti incominciano ad avere una loro fisionomia come la realizzazione di un complesso parrocchiale a sud. Dovrei dire ancora tante cose e lo farò con più calma ma per adesso la certezza è che io e Umberto abbiamo imparato tante lezioni di vita, abbiamo condiviso per un attimo tutte le gioie, le speranze, le difficoltà di questi nostri fratelli e abbiamo capito che tutti possiamo fare ancora di più. Grazie Nias, grazie Caritas Italiana, grazie Barbara e Stefano. Ne parla il dr. Ciro Mingione direttore della Zona di Jesi della Asur Influenza aviaria dobbiamo temerla o no? Il virus H5N1 ovvero l’influenza aviaria: giorno dopo giorno arrivano notizie da Paesi più meno lontani di presenze e segnali non sempre rassicuranti, notizie che seguiamo con molta attenzione e che ci pongono di fronte all’interrogativo? Dobbiamo preoccuparci e quali precauzioni bisogna prendere per mettersi al riparo? Sull’argomento, abbiamo un intervento del dr. Ciro Mingione, direttore di Zona della Asl 5 di Jesi. (foto Anna V.Vincenzoni) Le attività di sorveglianza ed i controlli che i Servizi Veterinari della Asur Zona Territoriale n.5 di Jesi, articolati nelle tre specializzazioni della Sanità Animale, dell’Igiene degli Alimenti di Origine Animale, dell’Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, svolgono già da alcuni anni sulla filiera avicola danno le massime garanzie che prodotti contaminati non raggiungano la nostra tavola. Alta sorveglianza E’ bene precisare che il virus H5N1 oggi non è presente nel nostro Paese. D’altra parte la possibilità di un’eventuale influenza aviaria trasmessa all’uomo è favorita dalla stretta convivenza dell’uomo, in condizioni igieniche precarie, con il pollame domestico: le pandemie influenzali umane, verificatesi in passato, avrebbero avuto questa origine. Per questo motivo, oltre che per i possibili danni al patrimonio avicolo, è alta la sorveglianza nei confronti dell’influenza aviaria. Nei Comuni della nostra Zona Territoriale sono presenti 68 allevamenti di tipo industriale che allevano nell’anno circa 9.500.000 capi. Sono state rilevate ed inserite nella banca dati informatica dell’anagrafe le coordinate geografiche degli allevamenti, così da costruire un sistema georeferenziato che, posto in relazione con i flussi commerciali e con i flussi migratori, aiuti nella previsione delle possibili vie di penetrazione e di diffusione del virus, su cui accentuare la sorveglianza. Su di un campione rappresentativo dei volatili allevati, con una periodicità che da questo mese di ottobre è stata incrementata, vengono effettuati prelievi di sangue per rilevare la eventuale comparsa di anticorpi nei confronti del virus. Sierodiagnosi Ad oggi nella regione Marche sono state effettuate 9.651 sierodiagnosi, di cui 1.842 nella nostra Zona Territoriale, tutte con esito negativo.Gli allevamenti industriali di pollame, selvaggina da penna e struzzi, sono stati censiti, con assegnazione di un codice costituito dalla sigla IT (Italia), numero Istat del Comune, sigla della Provincia, numero progressivo dell’allevamento. A garanzia del consumatore da lunedì 17 ottobre il codice dell’allevamento di origine compare sul prodotto confezionato per la vendita. I controlli ufficiali in allevamento, che vengono effettuati su ogni ciclo produttivo, sono altresì finalizzati alla verifica della presenza e del mantenimento di requisiti strutturali e di conduzione atti a garantire il rispetto delle norme di biosicurezza, di quanto cioè è necessario per prevenire l’ingresso in allevamento di malattie infettive ed in caso di focolaio ad evitarne la diffusione. I controlli Sempre nella nostra Zona Territoriale sono attivi due impianti di macellazione e di lavorazione delle carni avicole, che ogni giorno macellano circa 96 mila capi. Cinque Veterinari Ufficiali, impegnati quotidianamente, operano nelle diverse fasi attraverso: 1) il controllo documentale delle partite in arrivo al mattatoio; 2) la visita ante mortem, qualora in questa sede dovessero essere riscontrati sintomi sospetti la partita verrebbe macellata per ultimo, così da non contaminare il mattatoio, posta sotto sequestro per l’espletamento di analisi che consentano di diagnosticare l’eventuale malattia e quindi deciderne il destino, che potrebbe anche essere la distruzione; 3) la visita post mortem, nell’apposita postazione i singoli animali vengono valutati, sia per quanto riguarda la carcassa che per i visceri, eventuali animali malati vengono scartati ed inviati alla distruzione; 4) il controllo sulle successive fasi di lavorazione, trasformazione, trasporto, vendita e somministrazione. 2 Vita ecclesiale Domenica 6 novembre 2005 Rivista Diocesana Pastorale Giovanile “Mission impossible” di Beatrice Testadiferro Pubblicato il 51° numero della “Rivista Diocesana – Documentazione per l’Anno 2004” a cura della Curia vescovile ed in particolare di don Vittorio Manganelli. La rivista, stampata dalla tipografia Litograf di Jesi, propone numerose immagini e testi che raccontano gli avvenimenti principali della vita diocesana, alcuni scritti del Santo Padre Giovanni Paolo II, tra cui l’omelia alla Piana di Montorso del 5 settembre 2004, alcuni documenti delle Congregazioni della Santa Sede, della Conferenza Episcopale Italiana e Marchigiana. Nella sezione dedicata alla Chiesa di Jesi sono riportati i messaggi ed i discorsi del Vescovo Mons. Oscar Serfilippi per i diversi momenti dell’anno pastorale diocesano, gli atti della Curia, le nomine, i verbali del Consiglio pastorale diocesano, del Collegio Consultori e dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero, gli atti degli uffici diocesani (catechistico, scuola, liturgico, Caritas, missionario, affari economici), della pastorale della salute, della pastorale giovanile e vocazionale. Nel capitolo dedicato alle “Opere” sono riportate relazioni sull’attività del Consultorio “La famiglia”, dell’Oikos, del Museo diocesano, della Biblioteca diocesana “Card. Petrucci”, della Badia di Castelplanio, della Casa “Paolo VI” e del Centro di Spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio. L’ultima parte dell’opera contiene brevi relazioni dei gruppi ed aggregazioni laicali della diocesi, le presentazioni di libri e riviste, gli orari delle Sante Messe, la descrizione della nuova Porta della Cattedrale e il testo dell’Oratorio di don Roberto Vigo “La Porta del Giubileo”. Mission is possible” e’ un’iniziativa della Pastorale Giovanile Diocesana per giovani (dai 18 anni in su) che desiderano approfondire il cuore del messaggio cristiano, scoprire la gioia che brucia nel cuore di chi dedica la propria vita a questo annuncio. L’esperienza si realizza attraverso una serie di incontri di preparazione che si svolgeranno mensilmente, presso la casa Crossroads di via Lorenzo Lotto a Jesi, di domenica pomeriggio dalle 16 alle 20 per arrivare, nel mese di agosto 2006, a vivere un’esperienza di tre settimane in missione, che potrà essere, a seconda della composizione del gruppo, in Zambia, dove la Diocesi ha costruito una scuola professionale in occasione del Giubileo del 2000, o in Brasile dove si trova don Luigi Carrescia della diocesi di Jesi. E’ un’ottima occasione per imparare a vivere il senso della speranza cristiana e diventarne testimoni! Le date degli incontri sono: 20 novembre, 18 dicembre, 22 gennaio, 19 febbraio, 19 marzo, 20 aprile, 14 maggio e 8 giugno. Sono poi previsti tre giorni di preparazione intensiva per la partenza, dal 28 al 30 luglio. Chi intende partecipare o chiedere ulteriori informazioni può prendere contatto con don Cristiano Marasca al numero 347.8310065. settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: vocedellavallesina@virgilio.it Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 35 euro di amicizia: 50 euro sostenitore: 100 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Litograf s.r.l. Jesi - Via Abbruzzetti, 12 tel. 0731 211639 - 211694 Verso il “Mandato” Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. E la porta fu chiusa I catechisti e il “piede giusto” di Adriana Borgognoni di Anna Paola Cardinali Tutti coloro che, presa coscienza della necessità dell’annuncio della Pasqua di Cristo, si pongono fattivamente al servizio delle nostre comunità e quindi dell’intera Chiesa in qualità di catechisti, in questo inizio dell’anno pastorale hanno ricevuto dall’Ufficio Diocesano per la Catechesi l’invito a “ripartire con il piede giusto”. Per farlo don Mariano Piccotti, responsabile di questo fondamentale ambito della vita ecclesiale, ha convocato i catechisti delle varie zone pastorali e delle parrocchie della città di Jesi presso il seminario in tre incontri nei quali ha ripresentato il progetto “Emmaus”, che da qualche anno fornisce le poste di percorribilità anche operativa per l’iniziazione cristiana e la catechesi in genere, come esperienza condivisa di fede. Le tappe del progetto sono state rimotivate nella loro validità, sottolineandone l’aderenza alla fase della crescita umana e di fede dei bambini e dei ragazzi delle nostre comunità. I catechisti sono intervenuti con le loro esperienze, ne hanno puntualizzato i nodi problematici, ma ne hanno anche comunicato gli aspetti che sono risultati più positivi per la fede dei ragazzi e loro. Nel farlo tutti i “relatori” hanno dimostrato una grande attenzione ed una notevole creatività nella ricerca delle modalità più opportune e più vicine all’esperienza e quindi alla significatività dell’annuncio di fede. Dottrina sociale della Chiesa Voce della Vallesina Nella comunità del Carmelo “SS.ma Trinità” di Jesi si è svolto, recentemente, il Capitolo elettivo triennale, presieduto dal padre provinciale Claudio Bellotti con la presenza di Mons. Vescovo. E’ risultata eletta priora Suor Maria Chiara Sabbatini; le consigliere sono Suor Maria Teresita Marino e Suor Maria Rosanna Piras; maestra delle novizie è Suor Maria Paola Colletta ed economa Suor Alma Maria J. Sponziello. XXXII Domenica del Tempo Ordinario - 6 novembre 2005 Incontri al Seminario Al Circolo Acli San Giuseppe Giovedì 17 novembre alle ore 21 al circolo Acli San Giuseppe di Jesi, il prof. Luca Giancarli, membro della presidenza provinciale delle Acli, presenterà il “Compendio della dottrina sociale della Chiesa”. L’incontro è organizzato dalla parrocchia di San Giuseppe e dai circoli Acli San Giuseppe e Mazzangrugno. Il testo, elaborato su incarico del Santo Padre e presentato alla stampa lo scorso 25 ottobre, offre un quadro complessivo delle linee fondamentali del corpus dottrinale dell’insegnamento sociale cattolico. Il “Compendio” si propone come uno strumento per il discernimento morale e pastorale dei complessi eventi che caratterizzano i nostri tempi; Nella comunità del Carmelo come una guida per ispirare, a livello individuale e collettivo, comportamenti e scelte tali da permettere di guardare al futuro con fiducia e speranza; come un sussidio per i fedeli sull’insegnamento della morale sociale. A San Francesco d’Assisi Inizio Anno pastorale La parrocchia San Francesco d’Assisi di Jesi invita tutti i membri dei gruppi ecclesiali, gli animatori e i catechisti alla celebrazione eucaristica delle ore 11,30 di domenica 6 novembre per l’inizio del nuovo Anno Pastorale. E’ stata sottolinea la necessità, ripetuta da don Mariano, nel definire il “piede giusto” con cui avventurarsi in questo nuovo anno: il “piede giusto” è il progetto, è prendere il passo dei ragazzi, è camminare insieme con le famiglie. Quest’ultima esigenza è stata l’oggetto della riflessione del terzo incontro, in cui i catechisti intervenuti hanno potuto confrontarsi sulle possibilità di coinvolgimento e di crescita comune nella fede dei genitori dei bambini e dei ragazzi che appartengono alle varie comunità parrocchiali, presentando anche gli effetti di percorsi continuativi di esperienze di condivisione e di riflessione sulla fede. Si evidenzia così, se mai ce ne fosse stato il bisogno, l’opportunità di definire questo percorso complessivo come Progetto Emmaus, secondo l’episodio pasquale narrato nel Vangelo di Luca. Il Progetto Emmaus trova la motivazione nella dinamica del “camminare insieme” (per interpellare e lasciarsi interpellare), dello “spiegare le Scritture” (per iniziare all’ascolto della Parola e alla preghiera come risposta), dello “spezzare il Pane” (per iniziare al linguaggio simbolico della celebrazione), del “ritornare senza indugio” (iniziare alla vita cristiana). Questi incontri diocesani sono stati occasione preziosa di condivisione, ma anche sollecitazione forte ad una ulteriore riflessione sulla nostra fisionomia di catechisti. In prossimità della celebrazione del mandato che la Chiesa jesina vorrà consegnarci il 20 novembre, festa di Cristo Re, ci viene perciò indicata la centralità dei fratelli nell’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto: gli uni verso gli altri dovremmo essere “come re, sacerdoti e profeti” secondo la conformazione che il Concilio Vaticano II ha definito per ogni battezzato. Per i Lions Organo e poesia Nel Santuario “Madonna delle Grazie” mercoledì 9 novembre (ore 17) verrà celebrata una funzione religiosa in suffragio e memoria del soci del Lions Club di Jesi defunti. Seguirà un concerto d’organo della prof.ssa Magdalena Lutka, nel contesto del quale saranno lette alcune liriche di cui è autrice la stessa organista. La cittadinanza tutta è invitata ad unirsi ai soci del Lions Club ed ai familiari dei defunti. Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri Santina Buoncompagni Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo, inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito. ANCONA Via Matteotti 9 tel e fax 071.201297 e-mail b.santina@tiscalinet.it SENIGALLIA Via A. Costa 27 tel e fax 071.60597 e-mail italeurop@tiscalinet.it Domenica 20 novembre alle ore 18 in Cattedrale sono invitati i catechisti e gli educatori della diocesi per ricevere, da Mons. Vescovo, il “Mandato” per il servizio dell’annuncio del Vangelo. (nella foto, di Anna V.Vincenzoni, l’immagine di un precedente “Mandato”). Meic Martedì 15 novembre, alle ore 18, a Palazzo Ripanti (piazza Federico II), si svolgerà un incontro organizzato dal Meic sul tema “Chiesa e società di fronte al problema delle coppie di fatto”. Relatori: il prof. Vittorio Massaccesi e l’avv. Marcello Pentericci. Seguirà il dibattito. L’incontro è aperto a tutti. Si prepara una festa di nozze. Deve arrivare lo sposo, e un corteo di vergini gli andrà incontro. Quando lui arriverà, i festeggiamenti, che secondo il costume palestinese si stanno prolungando da giorni, arriveranno al culmine. Ma lo sposo tarda, e le dieci vergini si addormentano. Le sveglia un grido (kraughè: un alto grido, che si propaga e si fa sempre più forte) nel cuore della notte: “ecco lo sposo!”. A questo punto il dramma: cinque vergini non hanno olio per le loro lampade, corrono disperatamente a comperarlo, ma è troppo tardi. E rimangono fuori di una porta che, ormai, non si aprirà più per loro. Escluse da un banchetto di nozze. “Non vi conosco”, dice lo sposo: non siete dei miei, non ho rapporti di intimità familiare con voi, siete estranee per me. Questo il senso del “conoscere” nel linguaggio biblico. In quel “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”, il passaggio dalla parabola alla realtà, dalle vergini a me. Non è una minaccia, ma l’esortazione accorata di uno sposo che vuole incontrarmi, e sa bene quanto facilmente io mi addormenti. Il guaio non è tanto “assopirsi” (nustázein: ciondolare il capo per il sonno, ed anche essere negligente, non darsi pensiero) perché può capitare; drammatico é continuare a dormire (nella traduzione italiana leggiamo che le vergini “dormirono”, ma il testo greco dice ekátheudon, dormivano, sottolineando il prolungarsi di questo sonno). C’è un tempo che mi è dato per procurarmi olio, non posso rischiare di trovarmi all’improvviso davanti allo sposo ed avere con me solo dei recipienti vuoti! Cosa presenterò al Signore che viene? Avanzi di una vita vissuta nella rincorsa di cose inutili, che avranno preso il mio pensiero, il mio cuore, le mie energie, e non mi avranno appagato. Beni che avrò considerato primari senza vederne la provvisorietà, e mi avranno distratto da quell’incontro decisivo per il quale vale la pena di vivere da uomini “saggi” (phrónimoi: assennati, accorti, prudenti). Vigilanti nell’attesa e obbedienti al progetto di Dio, costi quel che costi. DAI NOSTRI MISSIONARI La Pastorale dei Bambini Gruppi di preghiera “San Padre Pio” Da Monte Gordo (Brasile), don Luigi Carrescia al Gruppo Missionario di Maiolati: Gentilissima signora Ivonne e signore “collaboratrici missionarie”, ancora una volta, puntualmente come già da qualche anno, mi é arrivata notizia della vostra offerta di 2000 euro per questa missione. Vi ringrazio infinitamente. Ho avuto modo di conoscere il vostro gruppo; é un lavoro generoso, silenzioso, quasi invisibile ma fatto con tanto amore e senz’altro la ricompensa più bella é sapere che avete fatto felici alcune famiglie. Proprio oggi é venuta donna Rosy, mamma di tre bambine (due l’accompagnavano), disoccupata lei e il marito, a chiedere se conoscessi qualcuno che avesse bisogno di una persona per lavorare. Ogni tanto vengo a conoscenza di qualche offerta di lavoro ma... é una cosa rara come le mosche bianche! E piangendo continuava: “in casa non c’è niente da mangiare!”. Conosco la sua casa, è fatta di terra impastata e pali di legno, senza bagno e vicino a un fosso che durante la stagione delle piogge inonda la sua casa. Mi sono impegnato a cercare, chissà... venisse fuori qualche proposta, ma non me la sono sentita di rimandarle a mani vuote. “Dategli voi stessi da mangiare”, disse Gesù ai discepoli sollecitandoli a non rimanere li ad aspettare che piovesse pane da cielo. Sono andato al mercatino con loro: ho comprato fagioli, riso, latte, uova e licca licca per i bambini. Ecco dove va a finire, carissima Ivonne e amiche, l’amore che avete messo in quei lavoretti all’uncinetto, o fatti col crocè o con l’ago. E come é successo con donna Rosy, succede con donna Maria, con donna Giudite,... e con i tanti bambini che la Pastorale dei Bambini accompagna. Che il Signore vi ricompensi ancora una volta per questo gesto di amore e di condivisione. Ricordiamoci anche nella preghiera. Un abbraccio fraterno a voi, a don Fabio e a tutta la comunità di Maiolati. Sabato 22 ottobre nella chiesa di san Pietro Martire a Jesi si è svolto l’incontro dei gruppi di preghiera “San Padre Pio” al quale ha partecipato padre Guglielmo Alimonti, responsabile dei gruppi di preghiera dell’Italia centrale e numerosi fedeli, tra i quali molti giovani. L’incontro è stato organizzato dall’assistente padre Umberto Bastianelli e dalla presidente Angela Mattioni. Padre Alimonti, nella sua omelia, ha detto di essere grato al Signore per aver avuto il dono di vivere molto tempo insieme a padre Pio ed ha raccontato di quando il Santo pregava intensamente piangendo, di quando lo aiutava ad indossare i paramenti sacri per le celebrazioni e di come era capace di sopportare grandi sofferenze per amore di Gesù. (foto Anna V.Vincenzoni) Pellegrinaggio in Terra Santa Dal 22 al 29 novembre la parrocchia di Moie organizza un pellegrinaggio in Terra Santa. La quota di partecipazione è di 1.060 euro che comprende il viaggio di andata e ritorno in aereo Falconara–Milano–Tel Aviv, pensione completa dal pranzo del 22 alla cena del 29 (a bordo), i trasferimenti in pulmann in Palestina, l’assicurazione e la guida. L’organizzazione tecnica è a cura dell’Agenzia Impronte Viaggi e Turismo di Roma. Per maggiori informazioni e per le iscrizioni ci si può rivolgere al parroco di Moie, don Gianni Giuliani, a Gianfranco Rossi (tel. 0731.700118 – 335.6771943) o a Franco Cascia (tel. 0731.700093 – 338.5043914). Cultura, spettacoli e dintorni A proposito del convegno su Giordano Bruno Da un viaggio in Francia “Profondo, ma mariolo” di Vittorio Magnanelli Mi è capitato di passare recentemente in Campo dei Fiori, a Roma. La piazza era piena di banconi di frutta e verdura, attorno a cui si accalcavano indaffarati ambulanti, massaie in giro per la spesa, carretti e furgoni di merci varie. In mezzo a tutto questo trambusto, su di un alto piedistallo, la statua dell’incappucciato e imbronciato Giordano Bruno, con sotto la scritta “A Bruno il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse”. Mi è venuto da sospirare in cuor mio: povero frate, finito in mezzo a pomodori e insalate! quanta di quella gente ai suoi piedi avrà mai alzato il capo per chiedersi chi mai fosse quel tetro monaco lì piazzato? Ebbene, un simile (molesto) pensiero mi è venuto partecipando domenica 23 ottobre scorso a Castelbellino al Convegno organizzato dalla locale associazione dei veterani e reduci delle guerre (mi sfugge l’esatta denominazione), che qui prospera anche in memoria della simpatica Garibalda, nipote diretta dell’eroe dei due mondi, che qui ha vissuto per molti anni. Infatti ero stato attratto dalla notorietà nazionale del nome del relatore (il prof. Giulio Gioriello) e dalla rilevanza del tema trattato “La cosmologia di Giordano Bruno” (anche il titolo potrebbe non essere esatto). Non avevo notato che il convegno aveva questo contorno “garibaldino”. La presentazione infatti è stata fatta dal presidente della anzidetta associazione, mentre alla fine è stato dato un riconoscimento ad un valoroso reduce (in camicia rossa) dell’ultima guerra. E Giordano Bruno che c’entrava? La risposta l’ha fornita subito il primo relatore, pronipote dello scultore che ha realizzato il monumento al filosofo di Nola. Egli ha detto senza mezzi termini che fino alla seconda metà dell’800 Bruno era un illustre sconosciuto. Fu riscoperto e “usato” perché faceva molto comodo alla propaganda massonica dell’Italia appena liberata “dal servaggio pontificio” e dalla “tirannide sacerdotale” (come recita la nostra lapide in piazza Duomo), quale “martire del libero pensiero”. Infatti, non a caso l’artista ha raffigurato il frate che si dirige con passo deciso contro il non lontano Vaticano: una sfida pagata con la vita verso ogni totalitarismo in genere, clericale in particolare. Questa è stata anche la conclusione della conferenza di Gioriello, il quale aveva ripercorso l’itinerario intellettuale di Bruno, a cominciare dalla intuizione della infinità dei mondi, in sintonia con le rivoluzionarie scoperte che, su di un piano più propriamente scientifico, sareb- Agrochimica giardinaggio e agricoltura Via Roma, 6 - Località Macine tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN) - Settore agricoltura - Settore vinicolo - Laboratorio analisi vini - Giarninaggio - Macchine e attezzi - Impianti di irrigazione bero state poi fatte da Galileo e soci. Non è certamente qui la sede (né chi scrive sarebbe in grado di farlo correttamente) per riassumere la conferenza stessa. Ne è emersa comunque la figura di un genio di straordinaria intuizione e potenza, tanto da poter dire che Dante, Bruno e Vico sono gli unici pensatori italiani a rilevanza (almeno) europea (si vede proprio che non si può aver tutto: l’Italia eccelle “solo” in santi, navigatori, poeti, artisti,…!). Il relatore tuttavia ha sfiorato appena i temi teologico-filosofici che hanno portato alla condanna del Nostro. Ha infatti appena accennato che, nel suo sistema di pensiero, Bruno non poteva far posto alla dottrina trinitaria. Giusto. Ma c’è tutta serie di altre “cosette” che in lui non collimano con la dottrina cattolica. E che in un’epoca di Controriforma, quando tutti avevano i nervi a fior di pelle, non potevano non suscitare forti reazioni (anche se, a onor del vero, il processo romano, dopo quello veneziano, durò nientemeno che ben otto anni!). Ecco dunque le “cosette” che “Oltretevere” non potevano (e non possono) essere mandate giù: oltre la negazione dellaTrinità (e quindi di un Dio personale), ovviamente è esclusa l’Incarnazione, la Rivelazione, il concetto stesso di persona (“L’uomo non ha più anima di una mosca”, diceva). E poi giù giù, con effetto-domino, crollano chiesa, sacramenti, salvezza e responsabilità personale (Bruno sosteneva la metempsicosi!). Come se non bastasse, il Nostro faceva pure l’occhiolino alla magia (cosa che in tempi come i suoi di “caccia alle streghe” non era certamente mestiere raccomandabile!). Ce n’era dunque di “carne a cuocere” (è proprio il caso di dirlo!) per condannare il filosofo campano. Ma il dovere di valutare il pensiero di quanti nella Chiesa svolgono la “missione del teologo” non può essere negata a coloro che in essa ricoprono compiti di guida pastorale. Ciò non toglie che i mezzi usati con Bruno siano da considerare inaccettabili. Questo e simili episodi (pensiamo al più famoso Galileo) rientrano in quella richiesta di perdono e di “purificazione della memoria” coraggiosamente voluta da Giovanni Paolo II. A questo proposito Gioriello ha affermato, un po’ malignamente, che con tali “mea culpa” la Chiesa “ha voluto assolvere solo se stessa”. Certo, a Gioriello (non credente) le “cosette” per cui Bruno è stato condannato non interessano. Alla Chiesa invece sì, perché parte essenziale della sua missione è quella di “riflettere” colui che ha avuto la inaudita pretesa di dichiarare “Io sono la verità”. E per sollevarci un po’, chiudiamo con una battuta che richiama quel Macchiavelli su cui in questa estate ha fatto una magistrale conferenza la prof. Cavasassi (ottima animatrice di questo e quel convegno: davvero Castelbellino è un polo culturale della Vallesina). La prendiamo dal don Ferrante manzoniano che qualificava il segretario fiorentino “Mariolo, ma profondo”. Giordano Bruno è certamente un grande, da riscoprire e da studiare. Ma del suo pensiero, dal punto di vista della fede cristiana, non se ne possono sottacere i limiti. Le due guglie in secondo piano, con i rispettivi supporti, sono ciò che resta della grandiosa chiesa abbaziale di Cluny. deve il noto e pregevole testo storico “De bello gallico”, riguardante il conflitto negli anni 58-52 che permise a Roma la conquista della Gallia. Magnifici i resti romani osservabili nella città di Arles, tra cui l’antico teatro, e interessante la cattedrale romanico-gotica di questa città, cattedrale in cui, insieme a molta gente del luogo, abbiamo assistito alla Messa domenicale. Sorvolo per brevità sulle altre non poche tappe del viaggio, pur molto interessanti, per soffermarmi brevemente su quella riguardante la cittadina di Cluny, nella Francia centrale, cittadina la cui famosissima e grandiosa chiesa abbaziale, eretta tra il 1080 e il 1130 in forme romanico-borgognone e dedicata significativamente ai santi Pietro e Paolo, misurava ben 187 metri in lunghezza, si articolava in cinque navate, due transetti, un’abside con varie cappelle radiali, aveva addirittura cinque campanili, ed era protetta da una adeguata cinta muraria. L’Ordine monastico cluniacense ebbe così vasta e rapida espansione che all’inizio del sec. XII poteva contare ben 1400 monasteri, dei quali 815 in Francia, 109 in Germania, 52 in Il “Gen Verde” alle Muse Domenica 13 novembre alle ore 20,45 al teatro delle Muse di Ancona il “Gen Verde” proporrà il concerto “La coperta del mondo”. Espressione artistica del movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich (Premio Unesco per l’educazione alla pace 1996) il “Gen Verde” costituisce una realtà veramente originale nel panorama musicale internazionale. Per informazioni e prevendita: tel. 071.201401 o 3803345873. 3 A San Severino Marche Ordini religiosi veicolo di civiltà Recentemente ho avuto occasione di effettuare con mia moglie e alcuni amici di Jesi, Falconara e Ancona un viaggio in Francia, finalizzato alla visita di opere di architettura e scultura caratterizzate da stile romanico o gotico o romanico-gotico. Era la terza volta che mi recavo in Francia per osservazioni e studi del genere. Tra le prime tappe del suddetto viaggio quella riguardante la città di Arles (non lontana da Marsiglia), fondata nel IV secolo avanti Cristo, divenuta colonia romana nel 46 a.C. ad opera di Giulio Cesare, al quale si Domenica 6 novembre 2005 Assegnato il Premio Salimbeni Il Rinascimento di Fra Carnevale di Alvise Cherubini di Giorgia Barboni Italia, 45 in Inghilterra, 25 in Spagna. Gli abati dei singoli monasteri non erano - provvidenzialmente – autonomi e quindi esposti all’influenza di potentati locali, ma erano soggetti all’autorità di un abate centrale denominato “prior abbas”, a sua volta collegato alla sede romana, cioè alla Santa Sede. Cluny tra il 950 e il 1300 raggiunse il suo massimo splendore, divenendo la principale forza religiosa dell’Occidente dopo il papato, e divenendo anche, a partire dal secolo X, il fulcro della riforma monastica in Occidente. Anima dell’ideale monastico cluniacense era il recupero di una spiritualità che si esprimeva soprattutto nella solenne preghiera liturgica e nell’esercizio della ospitalità e dell’elemosina. La storia di Cluny si concluse al tempo della rivoluzione francese: nel 1790 fu emanato il decreto di soppressione del monastero; ne seguì la distruzione degli edifici dell’abbazia e, in gran parte, della stessa chiesa abbaziale. Di questa restano tra l’altro, sia pure danneggiate, le tre absidi, la cui imponenza e raffinatezza evocano lo stile elettissimo della intera chiesa; e resta il cosiddetto “campanile dell’acqua benedetta”, cioè la guglia più alta della chiesa abbaziale, con adiacente cupolina (visibile nella foto). Frattanto, nel 1098, veniva creato in Francia un nuovo Ordine monastico, fondato dall’abate cluniacense Roberto di Molesme, Ordine ispirato ad ascetismo e ad una stretta osservanza della “regola benedettina”, il quale si sarebbe diffuso ampiamente in Francia ed anche in altre nazioni, Italia compresa. E poiché questo nuovo Ordine monastico ebbe due insediamenti anche nella nostra regione marchigiana, se ne rinvia il riferimento ad un prossimo numero, per una sufficiente ed adeguata menzione. case editrici dell’Italia e dell’estero, quali la Cambridge University Press, la Silvana Editoriale, la Olivares solo per citarne alcune. Edita da Olivares è proprio l’opera che la Commissione Scientifica Giudicatrice, riunitasi lo scorso 20 settembre a Roma, ha designato come vincitrice: si tratta del volume “Fra Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca”, a cura di Matteo Ceriana, Keith Christiansen, Emanuela Daffra, Andrea de Marchi. Si tratta del catalogo ufficiale dell’omonima mostra in due edizioni: la prima alla Pinacoteca di Brera di Milano nel 2004, la seconda al Metropolitan Museum of Art di New York quest’anno. Nella laudatio alla cerimonia di conferimento del Premio sabato scorso presso il Centro Congressi Servanzi Confidati di San Severino il prof Carlo Bertelli, presidente della Commissione Scientifica, ne ha sottolineato l’accuratezza delle spiegazioni, gli approfondimenti di grande utilità per i visitatori, ed il fondamentale contributo che il volume ha dato alla storia dell’arte marchigiana, con la rivalutazione della figura di Filippo Lippi di cui è stato per la prima volta riunito un trittico in occasione della mostra. Sabato 19 Iniziative del Fai di Jesi La delegazione di Jesi del Fondo per l’Ambiente Italiano (Fai) organizza due iniziative per far conoscere non solo agli aderenti all’associazione ma anche a quanti altri siano interessati due tesori della città. Sabato 19 novembre alle ore 16 l’appuntamento è in piazza Federico II per la visita guidata, con don Vittorio Magnanelli, a “I piccoli tesori della Cattedrale”; sabato 14 gennaio alle ore 16 la dott.ssa Rosalia Bigliardi e l’arch. Santini condurranno la visita alla Biblioteca planettiana con gli scaffali restaurati del ‘700. Fra Carnevale: “Natività della Vergine” (Tavole Barberini) Giunto ormai alla sua ventitreesima edizione il Premio Salimbeni per la Storia e la Critica d’Arte, organizzato dalla Fondazione Salimbeni di San Severino Marche. Premio, questo dell’edizione 2005, di carattere locale e dedicato “ad un lavoro di storia e di critica d’arte relativo ad artisti marchigiani o ad opere esistenti nelle Marche”. Più di trenta lavori hanno concorso all’assegnazione del Premio, numerosi dei quali provenienti dalle più prestigiose Mostre Cristiano Berti a Macerata I suoi “Corpi del reato” fino al 30 novembre di Simona Santoni Un’esplorazione nel rapporto tra dimensione poetica e rappresentazione sociale. E’ la personale che il giovane jesino di origini torinesi Cristiano Berti presenta a Macerata presso la galleria Fuorizona Artecontemporanea. “Corpi di reato” il titolo della mostra inaugurata sabato 22 ottobre, per rimanere aperta fino al 30 novembre. Berti, che fa spola tra Jesi e Torino e ha partecipato nel 2002 alla Biennale Internazionale di Torino, come pure a mostre nelle principali città italiane, propone due lavori inediti realizzati nel 2005: “Corpi di reato” e “Rogo Api”. Il primo, che dà il nome all’esposizione, consta di quattro opere formate da lotti di arnesi da scasso sequestrati a ladri colti sul fatto, posti su pedane di legno. E’ stato lo stesso Berti ad acquistarli in un’asta giudiziaria. Fermandosi avanti a questi il visitatore è lasciato libero di immaginare, di ricostruire la scena del crimine o un’ipotetica identità degli scassinatori, disponendo semplicemente dei loro oggetti d’uso. “Rogo Api”, invece, riproduce due locandine di edizioni locali dei quotidiani Corriere Adriatico e Il Messaggero con la notizia della sentenza processuale per il disastroso incendio nella raffineria di Falconara. Berti ha realizzato le due locandine in laminato plastico. E dietro alla scelta dei soggetti anche una carica sottile di ironia. 4 Jesi e Vallesina Domenica 6 novembre 2005 Pannelli realizzati dagli studenti dell’Istituto d’Arte “Mannucci” Attività della Confartigianato Il “Museo diffuso” vi accoglie in Municipio Imprese e sistema bancario fotoservizio Gino Candolfi fotoservizio Paola Cocola All’inizio del mese di ottobre, sono stati esposti, nell’atrio del Municipio, quattro pannelli realizzati dagli studenti dell’Istituto d’Arte “ Mannucci” di Jesi, raffiguranti immagini legate alla progettazione di decorazione pittorica e di metalli ed oreficeria. Dell’iniziativa, che prevede sviluppi a sorpresa, e intitolata “Museo Diffuso”, ce ne parla il professore Nicola Farina, titolare della cattedra di Arte della Decorazione Pittorica e Scenografica e responsabile del Progetto. - Com’è nata l’idea del progetto? “Dalla consapevolezza che la nostra scuola è una realtà unica e preziosa per il territorio poiché tutto origina dalla visione e nella visione si forma un’idea del l’asse portante del curricolo didattico della nostra Scuola. Sono immagini nate in seguito ad un tema assegnato dall’insegnante e che abbiamo selezionato per l’occasione secondo un criterio di qualità ed efficacia. Peraltro è nostro proposito perfezionare queste esposizioni temporanee apponendo accanto ai lavori delle didascalie esplicative che possano consentire a chi osserva di comprendere la logica creativa che presiede alle immagini”. - Si tratta di una collaborazione a lungo termine, allora… “Sì, e devo inoltre sottolineare l’atteggiamento di profondo interesse espresso dal Comune di Jesi ed in particolare dall’Assessore Animali (ma in generale da tutte le personalità istituziona- I rappresentanti della Confartigianato di Jesi hanno incontrato i dirigenti di tre istituti di credito locali per essere aggiornati sui nuovi ordinamenti dettati da Basilea 2 nei rapporti tra imprese e sistema bancario. La Banca delle Marche era rappresentata da Gioacchino Belluzzi, la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana da Arnaldo Uncini e la Banca Popolare di Ancona da Valerio Marchetti. I rappresentanti degli istituti di credito hanno assicurato che con l’entrata in vigore di Basilea 2 i rapporti tra banche e imprese non subiranno stravolgimenti; saranno più rispondenti ai giusti rapporti tra gli indicatori patrimoniali e reddituali che le aziende stesse presenteranno. Ubaldo Benigni e Giuseppe Carancini, rispettivamente presidente e responsabile territoriale della Confartigianato di Jesi hanno sottolineato ai rappresentanti delle tre banche la necessità che il sistema delle piccole imprese rimanga partner privilegiato nelle politiche e nelle strategie di sviluppo e sostegno del territorio. Convegno a Moie Funghi, che passione! Nella mostra micologica i segreti delle specie fungine Lo splendore multicolore del bosco autunnale, irradiato da frutti e foglie disseminati con grazia sui banchi della mostra allestita a Palazzo dei Convegni domenica 30 ottobre, ha fatto da sfondo a ben duecentoquaranta specie di funghi epigei. Tantissimi i visitatori intervenuti alla manifestazione organizzata per la prima volta a Jesi dal Gruppo Micologico Vallesina della AMB (Associazione Micologica Bresadola), con il patrocinio del Comune. Guidati dai micologi del gruppo, i curiosi e gli “appassionati” hanno potuto viaggiare nel mondo suggestivo dei funghi protagonisti interessanti sia della cucina sia della letteratura infantile e dei cartoni animati - riportando un primo approccio alla conoscenza di ogni singola specie fungina. L’esposizione, organizzata per genere, ha presentato contemporaneamente le quattro specie di funghi – commestibili, non commestibili, tossiche, velenose - al fine di favorire il confronto tra i funghi che all’interno dello stesso genere si somigliano, suscitando la consapevolezza che basta un funghetto non più alto di un’unghia per uccidere un uomo. Gli interessati ad una cono- In un angolo della mostra la foto-manifesto con l’immagine dell’abate Giacomo Bresadola, fondatore dell’associazione micologica. diosi e ricercatori, organizza ogni anno eventi a livello nazionale, nonchè corsi, serate di studio, convegni, uscite micologiche, serate di degustazione, e recentemente, percorsi di studio rivolti Il Consorzio Servizi un volano per il territorio fotoservizio Beatrice Testadiferro mondo, e che i nostri studenti sono i migliori testimoni di un processo di fecondazione dell’identità sociale della nostra comunità”. - In che cosa consiste? “Il percorso progettuale intitolato Museo Diffuso vuole essere un effettivo collegamento con la realtà istituzionale e imprenditoriale jesina, un contenitore nel quale confluiranno idee, progetti , sinergie, committenze, collaborazioni fra l’ Istituto Statale d’Arte Mannucci ed i nostri referenti. - Con chi ne condividete la realizzazione? “Naturalmente il primo e più importante partner è il Comune di Jesi. Il primo atto di questa collaborazione virtuosa è stato l’allestimento presso l’atrio del palazzo comunale di due pannelli espositori, su cui, con periodica rotazione, verranno esposti i lavori dei nostri studenti delle due sezioni di Decorazione Pittorica e Metalli e Oreficeria: un espositore ciascuno per ospitare due lavori per Sezione. I lavori che ha visto e che successivamente potrà vedere (e potranno vedere tutti i cittadini che accederanno al Comune) sono lavori nati in seno alle discipline di Progettazione e di Laboratorio, che costituiscono Giornata delle Forze Armate Si celebra domenica 6 novembre la Giornata delle Forze Armate. Questo il programma: ore 10 saluto al comandante del presidio presso il Comando Compagnia dei Carabinieri di Jesi; ore 10.30 Santa Messa al monumento di viale Cavalotti (nella chiesa delle Grazie in caso di cattivo tempo); ore 11.15 corteo dall’Arco Clementino a piazza Indipendenza; ore 15.30 Santa Messa e deposizione corona d’alloro al Famedio del Cimitero Finalmente, l’operetta Con il patrocinio del Comune di Jesi, la ‘Pergolesiana’, corale di Jesi, in occasione dei festeggiamenti per i suoi 25 anni di attività presenterà il 12 novembre (ore 21) nel teatro studio San Floriano la “Bottega Corale” di Bolzano in “Laydira”, operetta in due atti di Roman Pola. Si tratta di una delicata storia d’amore ambientata sul lago di Como, contrastata e intrecciata con divertenti equivoci. La prevendita dei biglietti viene effettuata presso la biglietteria del Pergolesi e, il giorno stesso dello spettacolo, dalle ore 20, presso quella del San Floriano. li dell’Ente con cui abbiamo rapporti di stima reciproca) verso il Progetto Museo Diffuso”. - Da quello che mi è parso di capire, il progetto non si esaurisce qui… “E’ vero, sempre nell’ambito dell’iniziativa Museo diffuso, si colloca anche il grande progetto sottopasso ferroviario che dovremmo inaugurare verso la fine di novembre (forse il 26 novembre - orario da definire). Si tratta di una committenza del Comune di Jesi, un complesso intervento di Estetica Urbana, volto a ridefinire appunto in senso estetico questo sottopassaggio pedonale che collega la stazione ferroviaria al nuovo parcheggio, assumendo un rilevante ruolo strategico. L’ho definito un grande progetto, perché l’area che per cui abbiamo progettato e realizzeremo la decorazione ha una vastità rilevante (circa 150 mq.), e perché ci siamo dati un obiettivo ambizioso unendo le competenze delle due Sezioni ed elaborando una soluzione che farà dialogare tecniche pittoriche e scultoree: tema svolto lo Spazio ed il Tempo. Non solo, abbiamo anche progettato un interessante catalogo espositivo con lo scopo di raccontare il nostro lavoro, la nostra mission, e divulgare nella comunità il sentimento della cultura artistica o estetica, che, siamo certi, ne sia il volano dello sviluppo etico e sociale. Contestualmente all’inaugurazione del sottopasso ferroviario, verrà aperta presso la Segue a pag. 8 scenza approfondita e al conseguimento del tesserino regionale - che autorizza, attraverso la frequenza al corso abilitante, la raccolta dei funghi epigei spontanei (legge n.17 del 2001) - hanno potuto presentare domanda di iscrizione già all’interno della manifestazione. Il gruppo delle Marche, che conta più di trecento soci tra stu- agli studenti e relativi alla crescita e alle modalità di raccolta dei funghi. Dell’associazione, anche un interessante volume fuori commercio che riporta, con bellissime illustrazioni, informazioni dettagliate sulle specie fungine esistenti al mondo, ed un CD. fotoservizio Paola Cocola Unitalsi a Pantiere Domenica scorsa, 30 ottobre, si è svolto a Moie il convegno “Cis: un volano per il territorio. Quale progetto per una strategia di tutela, valorizzazione e promozione territoriale?”. Dopo l’introduzione del presidente dell’assemblea Cis, Sauro Ragni, il presidente del Consorzio Intercomunale Servizi (Cis), Sergio Cerioni, ha illustrato ai numerosi sindaci ed amministratori presenti i traguardi nella fornitura di servizi ai cittadini che hanno rafforzato l’identità ed il prestigio dei dodici Comuni consorziati, la recente iniziativa dei percorsi ciclo-pedonali, le potenzialità del Consorzio per “essere parte attiva in una ampia promozione territoriale della Vallesina, terra ancora a misura d’uomo da salvaguardare, difendere e promuovere”. L’europarlamentare Luciana Sbarbati ha portato il suo saluto agli intervenuti ricordando le origini del Consorzio, nel 1982, nato dalla volontà politica di affrontare le questioni in ambiti più vasti del singolo Comune e auspicando che ora si attivino nuove strategie per garantire lo sviluppo. I lavori sono proseguiti poi con numerosi interventi anche sulla questione dell’igiene ambientale e della realizzazione della nuova discarica nell’Ambito 1. Il presidente della provincia Enzo Giancarli ha concluso la lunga mattinata di confronto elogiando l’iniziativa del Cis ed il suo modo di lavorare, invitando a tenere sempre ben presente il concetto di “pubblico” nei servizi e ad “aprirci e dialogare, come Vallesina, terra di qualità, con la dimensione europea e con quella mondiale”. Nozze d’oro Vittorio e Giuseppina Bedoni hanno felicemente festeggiato il 30 ottobre le nozze d’oro, un traguardo che oggi sempre più raramente una coppia sembra riuscire a raggiungere. Nella chiesa di San Giuseppe hanno celebrato la ricorrenza con una funzione religiosa musicalmente commentata dalla splendida voce di Marcello Bedoni, loro figlio, che ha cantato pagine musicali tra le più belle composte per la liturgia. Ha assistito e partecipato alla messa una folla di parenti, amici e conoscenti, insieme affettuosamente vicini ai due coniugi. “Amor omnia vincit”: l’amore resiste a tutte le intemperie e a tutte le prove. E’ questo l’augurio che la redazione rivolge a Vittorio e Giuseppina: di continuare ancora a vincere qualsiasi difficoltà, con il loro reciproco amore e con il sostegno di quello dei loro cari. Nel pomeriggio di sabato 29 ottobre, i volontari ed i soci dell’Unitalsi diocesana si sono ritrovati a Pantiere di Castelbellino per l’oramai tradizionale incontro annuale a conclusione dei pellegrinaggi. Dopo la recita della preghiera del Rosario, il parroco don Giuliano Fiorentini ha concelebrato la santa Messa con don Giovanni Ferracci e don Aldo Anderlucci, assistente e vice-assistente dell’associazione, nella piccola ma accogliente chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes. “Ciò che a noi è di più intimo, è il più universale e allora non dobbiamo avere paura o vergognarci di chiedere aiuto. Tutti abbiamo esperienza della sofferenza e quindi la distinzione tra chi sta bene e chi sta male non ha più significato. Come può un volontario essere capace di tendere la mano al prossimo se non conosce ciò di cui ha più bisogno?”: è una delle riflessioni che don Giuliano ha offerto ai numerosi presenti, per inserire l’opera di ogni volontario nel messaggio del Vangelo. Al termine della celebrazione, la presidente Cecilia Possenti e gli assistenti hanno portato il loro saluto ed il ringraziamento ai presenti. Jesi e Vallesina Contrappunti Storie quotidiane di Riccardo Ceccarelli La gara si sta facendo spasmodica. Basta aprire un po’ gli occhi. Tutti vogliono venirci incontro, farsi vicino, offrirci aiuto, darci un mano. Ciascuno di noi è al centro di questa attenzione. Guardiano le offerte pubblicitarie. Alcune da mesi entrano nelle nostre case. La Banca Mediolanum dice che è “Costruita attorno a te”. Vodafone ripete che “Tutto è intorno a te”. Lo stesso Portobello’s, settimanale di annunci, informazioni, sport, tempo libero, sottolinea che è “…sempre intorno a te”. Perbacco! Forse un po’ troppo. È la riscoperta della persona o un ennesimo tentativo di cogliere un’innata ingenuità di fronte ad un simpatico messaggio e così indurre all’acquisto? Disquisizioni socio-culturali che ci porterebbero lontano e non certo ad affermare la determinata volontà di “esserti intorno” come persona da rispettare o accogliere, ma solo come pollo da spennare. Tanto di questi tempi, con l’influenza aviaria, sono più gli uomini ad essere spennati che non proprio gli stessi pennuti. Il loro “esserci intorno”, chiaramente non per tutti uguale, sta in questo. Mostrarci servizi appetibili, facili ed utili, senza accennare ai costi reali. Un “esserci intorno” utile e di molto per chi lo fa, non so se altrettanto per chi è “circondato” da tanta attenzione. Al di là delle aziende che lo proclamano nella loro pubblicità, tutte, pur non dicendolo, lo sottintendono nell’offerta dei rispettivi servizi. Solo tre esempi. Il primo, le Poste. Dal tempo dei Romani ed anche prima, cioè da qualche millennio, il servizio postale è stato istituito per consegnare la corrispondenza. Fino a qualche anno fa è stato così. Ora le Poste fanno di tutto: servizi bancari, mutui, vendono libri, DVD, videocassette, ecc., manca solo la verdura di giornata, consegnano anche la corrispondenza, non sempre e in ritardo. Però ci sono vicino, intorno. Dicono che con la corrispondenza non si guadagna a sufficienza. Importante infatti è il bilancio positivo dell’azienda pure a discapito del servizio ai cittadini per i quali è stata “inventata”. Secondo esempio, la Telecom. Ti scrivono sulla bolletta-fattura i costi di servizi mai richiesti, e per toglierli, perché non ti servono, devi passare ore al telefono per trovare una persona in carne ed ossa, non metallica o registrata o clonata, cui esporre il problema e le tue giuste rimostranze. Per esserti più vicino e intorno, ti possono mandare anche un videotelefono, chiaramente mai richiesto e per il quale mai hai firmato uno straccio di contratto. Per rimandarlo al mittente, perché proprio non ti serve e non sai che fartene, devi spendere di tuo, e per l’affrancatura e per la scatola opportuna che le Poste ti mettono a disposizione. Pensi che sia finita. No. Perché ti arriva la fattura Telecom con l’addebito mensile del videotelefono che mai hai usato, che mai hai voluto e che hai respinto. E non sai a quale santo ricorrere. Terzo esempio. La bolletta Enel, “l’energia che ti ascolta”. Seconda pagina, poco sotto la metà. Provate a capire cosa vuol dire “dettaglio componenti tariffarie A, UC e MCT, quello più chiaro è per “attività nucleari residue”, cioè paghiamo ancora per le centrali dopo che da anni sono state chiuse per referendum; le altre voci sono chiare come una scritta nera su un foglio nero in una notte nera. Provare a leggerle. Enel, “l’energia che ti ascolta”. Volevo fare un altro esempio, quella della cosiddetta “privacy”. Se chiedi in prestito un libro in biblioteca, per lasciare il tuo indirizzo e recapito telefonico, che è sull’elenco che tutti hanno a casa e che tutti possono ovviamente leggere per trovarti, devi riempire un modulo per dare il consenso perché il tuo indirizzo sia “trattato”. Domani però puoi trovare trascritta su un giornale una tua conversazione telefonica privata. Senza poterci far niente. È proprio vero, “tutto è intorno a te”. A me. A ciascuno di noi. Insomma i giorni e le sue pene. Gratuite. “Intorno a te”. A Monsano Società ed eresia I “Fraticelli” di Maiolati di Marco Palmolella Il presidente della Provincia, Enzo Giancarli, il sindaco di Monteprandone, Bruno Menzietti, Padre Ferdinando Campana, ministro provinciale dei Frati Minori, parteciperanno sabato 5 novembre al convegno: “I Fraticelli di Majolati: società ed eresia nel tardo medioevo”. Infatti, alle ore 9, al teatro “Spuntini” di Majolati, si terrà una prima giornata di studio organizzata dal Comune per rinsaldare il rapporto storico e culturale tra il paese e la nota vicenda dei “fraticelli”, culminata con la distruzione del castello nel 1428. Testimone e protagonista degli eventi fu San Giacomo della Marca, che raccontò la sua predicazione contro gli “eretici” nel “Dialogus contra Fraticellos”. Alla manifestazione sono stati invitati gli studenti delle scuole superiori della Vallesina e quelli degli “Istituti Comprensivi” della zona affinché possano conoscere, attraverso la mediazione di illustri studiosi, le vicende e le questioni che caratterizzarono la storia della Chiesa e degli ordini pauperistici tra il XIV e XV secolo in rapporto al loro territorio. Per trattare in forma scientifica l’argomento sono stati inviati importanti relatori: Réginald Grégoire, ordinario di storia del Cristianesimo, presso la facoltà di Scienze politiche dell’ Università di Urbino; Tommaso di Carpegna Falconieri dell’ Università di Urbino, Umberto Longo dell’ Università di Sassari, Roberto Lambertini dell’ Università di Macerata e Giuseppe Avaracci dell’Università di Macerata. Nell’annunciare la manifestazione l’amministrazione comunale di Majolati ha individuato altri obiettivi che deriveranno da questo primo impegno majolatese. Il primo impegno sarà la pubblicazione degli atti della Giornata di studio che sarà curata, con criteri scientifici, dal prof. Grégoire e sarà inviata a tutti coloro che parteciperanno al convegno. L’altro impegno è quello di creare una sezione documentaria specifica sul “fenomeno” nella nuova Biblioteca comunale di Moje e continuare nell’approfondimento e negli studi secondo un piano periodico, probabilmente biennale, magari in collaborazione con gli altri Comuni della Vallesina accomunati dallo stesso “fenomeno”. Nella foto in alto: il calice di San Giacomo della Marca utilizzato dai “fraticelli” di Majolati per avvelenare il Santo. Festa dei matrimoni a Montecarotto... La “Banca del Tempo” Dopo una prima serie di incontri, martedì 25 ottobre si è costituito a Monsano, un comitato promotore per la costituzione di una “Banca del Tempo”, a disposizione dei cittadini di Monsano. Le “Banche del Tempo”, attive da diversi anni in molti Comuni italiani, sono libere associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane. Luoghi nei quali si recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato. Oppure si estende a persone prima sconosciute l’aiuto abituale che ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici. Il tutto misurato, appunto, in termini di tempo, con l’apertura di un “conto corrente” del tempo, dove si registrano le ore date e quelle ricevute. Nata nel 1992 a Parma, grazie alla segreteria provinciale della “Uil Pensionati”, l’inziativa è stata riproposta ora a Monsano da un gruppo di volontari che cercheranno nei prossimi mesi di sviluppare e costruire il progetto in base alle reali esigenze della comunità locale. Il Comune di Monsano, attraverso gli assessori ai Servizi Sociali e alla Partecipazione, Stella Roncarelli e Marina Melappioni, fornirà una attività di supporto e di collaborazione. Il comitato promotore è composto da Coreana Bersaglia, Paolo Campanelli, Roberto Campelli, Mario Cardinaletti, Francesco Cesarano, Tonino Fabini, Dino Focanti, Paola Gambadori, Francesco Italiano (consigliere comunale), Saura Rossetti, Giuseppina Spendolini, Diego Vaiarello e Vittorio Zenobi. Domenica 6 novembre 2005 Con il Touring Club Jesi Alla scoperta delle bellezze di Serra de’ Conti di Raffaella Fioretti E’ nel comune di Serra de’ Conti che i soci del Touring Club Italiano hanno organizzato l’incontro di domenica 9 ottobre scorso. Ma non è stata esclusivamente la loro presenza a dare rilievo all’evento: infatti, all’appuntamento in piazza del Municipio, si sono presentati anche molti appassionati di cul- Consiglio, è seguita la visita al “Museo dalle stanze del tempo sospeso” (1). Come ha spiegato il segretario comunale, gli oggetti appartenuti alle monache, a dispetto delle tante vicende susseguitesi nel percorso storico, sono stati ritrovati nei luoghi destinati a contenerli: cassepanche, armadi, cassette…Proprio tura marchigiana e turisti, per la gioia del sindaco di Serra de’ Conti Bruno Massi, del segretario comunale Giuliano Grasselli e non meno del Console del Touring Club, il commendator Adriano Corinaldesi, che ha fortemente voluto l’incontro in questo paese considerato un vero gioiello nel cuore delle Marche. E’ effettivamente tradizione, per il Club che nella Vallesina conta circa quaranta aderenti, promuovere la cultura del turismo. Al saluto nella sala del come se il tempo non fosse trascorso e i lavori fossero “sospesi”, appunto, per riprendere a breve. Ciò spiega la vita del microcosmo monastico: il lavoro è importantissimo, ma esso non prevarica mai il tempo destinato alla meditazione e alla preghiera. Parlando di lavoro, non di minore importanza sono le attività svolte dalle suore: il museo presenta reperti che testimoniano l’applicazione di erbe farmacologiche, la tintura dei filati e il ricamo. Anche la chiesa di Santa Maria Maddalena è inglobata all’interno della struttura monastica. Dall’architettura barocca, la stessa ospita attività ecclesiastiche a cui i fedeli partecipano in compagnia delle Clarisse: le suore presenziano infatti la Santa Messa pubblicamente e, se pur a scopo prettamente religioso, danno prova di spiccato talento musicale nelle celebrazioni delle giornate di festa, suonando il particolare organo “a tamburo”, probabilmente unico nel suo genere. “Serra de’ Conti è senza dubbio un territorio dal forte spirito religioso - spiega la dr.sa Montesi, guida in questo percorso – la popolazione si sente quasi protetta dalla vicinanza del Convento”…Non sarà forse un caso, che nel paese non si ricordino particolari calamità da decenni… *** Il programma della giornata a Serra de’ Conti prevedeva anche la visita alla chiesa della Croce (o della Buona Morte) e a quella di San Michele. Dopo pranzo il gruppo è stato accompagnato alla fornace laterizi Hoffaman, costruita da famiglia tedesca nel 1884 e di rilievo per la sua tipica pianta circolare (tutte le fornaci la possiedono ellittica), non meno per il colorito marrone chiaro (e non rosso) dei mattoni da essa prodotti, ciò grazie alla tipica composizione dell’ argilla della zona. La giornata si è conclusa con la vista alla chiesa di San Fortunato, che mostra affreschi del XV secolo, opere di Andrea Bartolo da Jesi. Promosso dall’Associazione Carlo Urbani Un concorso per i ragazzi di Fabrizio Filippetti Le statistiche dicono che i matrimoni al giorno d’oggi sono sempre meno frequenti, ma a Montecarotto c’è chi non si è pentito della scelta fatta venticinque anni fa: così ha voluto far festa in occasione dell’ambito traguardo. Ben dodici coppie hanno festeggiato, domenica scorsa, le nozze d’argento, cioè i loro primi venticinque anni di matrimonio. Gli sposi si sono ritrovati in mattinata nella chiesa della Santissima Annunziata per partecipare alla Santa Messa, dopodiché, come accade per gli sposi novelli, hanno festeggiato l’evento con un pranzo al ristorante. Ecco i nomi delle coppie da venticinque anni insieme (nella foto, con il parroco don Gianni Polita): Francesco Febo e Anna Maria Angeloni; Giuseppe Pieralisi e Anna Pinti; Mauro Marri e Giuliana Brutti; Pierino Bellucci e Laura Saturni; Maurizio Barchiesi e Patrizia Saturni; Brenno Berluti e Graziella Giacani; Loris Mingo e Nadia Cesarini; Alfiero Cappellini e Marusca Pancotti; Roberto Serini e Angela Tomassetti; Sandro Ambrosini e Anna Maria Francesconi; Mauro Ambrosini e Gina Basili; Costantino Ubertini e Simonetta Bertini. ... e a Santa Maria Nuova Anche la parrocchia di Sant’Antonio di Padova, a Santa Maria Nuova, ha celebrato l’annuale Festa della Famiglia: domenica 9 ottobre dodici coppie si sono ritrovate in chiesa per partecipare insieme alla funzione religiosa e condividere la ricorrenza della loro unione (nella foto, insieme al parroco don Francesco Sabbatini): 55 anni di matrimonio: Pietro Olivieri e Maria Pierelli; 50 anni di matrimonio: Volfo Chiaraluce e Rosa Valeri; Duvilio Piccioni e Elda Togni; 25 anni di matrimonio: Enrico Togni e Giuseppina Bargelli, Argentino Giampieri e Emiliana Bora, Fausto Taddei e Aldesina Capogrossoi, Armando Bianchi e Orietta Belardinelli, Luciano Montecchiani e Mirella Coacci, Ferdinando Sbaffi e Pierina Frontalini; 20 anni di matrimonio: Ilaria Olivieri e Daniela Serafini, Aurelio Saltamartini e Cristina Provinciali, Gustavo Trombettoni e Paola Zitti. Per sensibilizzarli alle tematiche della solidarietà e dell’impegno umanitario di Lucia Romiti “Ho fatto dei miei sogni la mia vita ed il mio lavoro”. Lo disse Carlo Urbani, il medico di Castelplanio ucciso dalla Sars. Ora, è il titolo del concorso indetto dall’Aicu (Associazione italiana Carlo Urbani) negli istituti secondari delle Marche, per l’anno scolastico 2005-06. L’iniziativa è stata presentata lo scorso giovedì 27 ottobre, nel Centro direzionale Esagono, a Jesi. Presenti, tra gli altri, il segretario dell’Aicu, Mauro Ragaini, Giuliana Chiorrini, moglie di Urbani, e Antonio Martinez, amministratore delegato della Banca Popolare di Ancona. Obiettivo del concorso – il cui termine per le iscrizioni è fissato al 30 novembre – stimolare la fantasia dei ragazzi, sensibilizzandoli alle tematiche della solidarietà e dell’impegno umanitario. Proprio su questo, infatti, si cimenteranno gli studenti, realizzando, sulla base di frasi e pensieri di Urbani, prodotti audio-visivi. I partecipanti – i cui lavori possono essere inviati entro il 31 marzo 2006 potranno concorrere singolarmente, come classe o come Istituto. La premiazione, entro la seconda settimana di maggio, a Castelplanio. Il concorso, che gode del patrocinio della Regione Marche, è sostenuto oltre che dalla Banca Popolare di Ancona, anche da CooperlatTreValli, Fileni Simar, Fondazione Ibm, Merloni TermoSanitari, Radio Arancia. Il sostegno degli sponsor e una parte dei fondi raccolti dall’Aicu, verranno utilizzati per la cura dei bambini affetti dalla schistosomiasi, una malattia parassitaria mortale per l’uomo la cui trasmissione è stata documentata dal dott. Urbani durante il suo lavoro in Mauritania. Moie Convegno della Margherita Il partito della Margherita del Circolo “G. Marasca”, che raggruppa gli iscritti dei Comuni della media Vallesina, organizza per venerdì 4 novembre (ore 17,30) a Moie, nei locali del Centro “6001”, un convegno sul tema: “Lo stato di attuazione del Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti nell’ambito n.2”. .Al Convegno parteciperanno, fra gli altri, la senatrice Marina Magistrelli, il vice presidente della Provincia Giancarlo Sagramola e l’assessore provinciale Patrizia Casagrande. Scuola di taglio e cucito Cri Style di Maria Cristina Cesari (ex Labor di Severina Palermi) Opera da 40 anni con corsi permanenti, professionali e progressivi. Lezioni a carattere individuale con sistema didattico esclusivo. Le iscrizioni sono aperte durante tutto l’anno. Corsi di: hobbistica uso familiare, modellista, sarta - fashion designer. JESI - Via Ugo la Malfa, 24 tel e fax 0731.202894 - 202893 cell. 340-3892799 - 347-5475149 - mail mariacristinacesari@yahoo.it 5 www.mattoli.it (1) Il “Museo dalle stanze del Tempo Sospeso” di Serra de’ Conti è citato nella guida “Il Museo dei Musei”, volume che farà parte del pacchetto Soci per le adesioni al Touring Club 2006 e che tratta musei di tutta Italia. 6 Jesi e Vallesina Domenica 6 novembre 2005 Jesi per via di Paolo Marcozzi Gentili Alberico (Via, da Via S. Francesco a Via Solazzi) Giurista (San Ginesio, Macerata, 1552 – Londra 1608). Fu uno dei maggiori giureconsulti del Rinascimento. Addottorato in diritto civile a Perugia appena ventenne (1572), fuggì per motivi religiosi con il padre e con il fratello Scipione in Germania e poi in Inghilterra (1580), ove ottenne una cattedra di diritto civile nell’università di Oxford (1587). Lasciò infine l’insegnamento per l’ufficio di avvocato perpetuo della corona e dei sudditi di Spagna in Inghilterra, che esercitò fino alla morte. Civilista di singolare valore, fu il più intelligente difensore del mos italicus (cioè del metodo tradizionale della giurisprudenza medievale italiana, dei glossatori e dei commentatori) contro il mos gallicus, trionfante ai suoi tempi per opera della scuola umanistica o culta specialmente in Francia; a tal fine scrisse i celebri dialoghi De legum interpretibus (1582) e altri scritti polemici. Ma la sua fama è legata soprattutto alle opere con le quali pose i primi fondamenti della scienza del diritto internazionale, precorrendo nel tempo Grozio, a cui fu certo superiore per sensibilità e preparazione giuridica: De legationibus libri tres (1583), De iure belli commentationes (1587-89), De iure belli libri tres (1598), Hispanicae advocationis libri duo (1613). Gherardi Aldo (Via, da Via S. Maria del Piano alla ferrovia) Ex operaio della Sima, nel 1948, fonda in Via Politi, attiguo alla strada ferrata, la fabbrica di aratri che porta il suo nome. In rapporto con la Federconsorzi, l’azienda si espande fino a diventare, nel 1963, fornitrice della Fiat e, nel 1965, della Same. Con i tre figli, Aldo dà vita prima alla IMI e poi alla Gherardi S.p.A., con oltre 300 dipendenti e 62.000 mq., di cui 11.600 coperti. Agli albori degli anni ’70 l’azienda viene assorbita dalla Gepi (l’ente pubblico per il salvataggio delle aziende in crisi); nel 1976 viene costruito il nuovo stabilimento alla Zipa, che sarà acquistato dalla Fiat Trattori l’anno successivo. Cresima a San Francesco d’Assisi... Autunno Nel libro di Roberto Anibaldi Il vino novello: una sorpresa Puntualmente da trent’anni, di oggi, 6 novembre, si ripete in Italia una sorpresa. È quella del vino novello. Da noi si cominciò proprio nel 1975; in Francia già lo facevano da qualche tempo e sembra che a produrlo siano stati i vignaioli del sud della Francia, il Beaujolais. Lo si ottiene per macerazione carbonica, cioè le uve prevalentemente rosse sono lasciate fermentare in ambiente privo di ossigeno, vengono poi, dopo una settimana, pigiate, facendo proseguire al mosto la fermentazione classica. In circa 40 giorni così il vino novello è pronto. Esso costituisce la prima sorpresa di ogni annata vitivinicola. Una sorpresa che ha conosciuto un continuo crescendo da parte dei consumatori con il relativo incremento dei produttori. Fare il novello è diventato un business per le aziende vinicole che vi impegnano energie e fantasia. Si diceva che è una sorpresa: è infatti il primo vino dell’annata vitivinicola e dà il tocco iniziale a quella teoria e a quella varietà dei vini che nel contempo si maturano in cantina e che esploderanno con i loro profumi e le loro diverse tonalità nei mesi successivi. E si fanno ben gustare, i novelli, proprio per l’intensità olfattiva che suscitano facendo corona non solo alla stagione ma altresì ai prodotti autunnali, provocando e garantendo la riuscita ad ogni “festa d’autunno”. Il “vino novello” stesso è di per sé una festa che ha saputo imporsi con allegria, con quella simpatica accattivante giovinezza e con il brio della novità che incuriosisce ed affascina. Ed anche le etichette che veicolano questa “sorpresa” non sono generalmente da meno: hanno sempre provato e provano a manifestare visibilmente questi caratteri di spigliatezza e di vivacità, pur raccogliendo in sé stesse elementi di serietà che fanno un tutt’uno con un prodotto giovane e da consumare subito. Le immagini ed in colori vengono “allineati” ed armonizzati sull’etichetta al contenuto accattivante della bottiglia, ai cromatismi autunnali, alle suggestioni che un vino giovanile e brillante può suggerire. Molte le bottiglie che ammiccheranno questa sorpresa e questi colori. Non resta che rispondere a questi inviti. Con la moderazione necessaria ma anche con quella gioia di scoprire ed apprezzare un dono che la natura ci offre. r.c. Omaggio all’emigrante Vi porteremo sempre dentro al cuore Domenica 23 ottobre, nella chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi hanno ricevuto dal Vescovo Mons. Oscar Serfilippi il sacramento della Cresima: Elena Austero, Francesco Bacci, Andrea Barchiesi, Chiara Bartolacci, Alessandra Bassotti, Silvia Bolognini, Matteo Boria, Giacomo Brocani, Niccolò Catani, Elisabetta Ciarmatori, Matteo Corinaldesi, Veronica Fiordelmondo, Simone Fioretti, Matteo Gallucci, Lorenzo Giuliani, Matteo Paolucci, Virginia Pieralisi, Mirko Piombetti, Federico Renzi, Gianluca Riganelli, Alberto Santoni, Veronica Simonetti, Gianni Tesei, Niki Tombolasi e Stefania Zega. ... e a Santa Maria Nuova Abbiamo scritto negli ultimi numeri sulla recente tournèe della “Barcaccia” in Canada. Concludiamo la serie dei servizi con una poesia di Lucio Longhi. Al ternine di ogni rappresentazione della commedia dialettale “La Valchiria” portata in scena dalla compagnia teatrale jesina, l’autore, con voce commossa, ha letto la seguente poesia indirizzata agli emigranti: Se nomini l’Italia a un italiano di quelli che da sempre stanno a casa, lui pensa al governo, al quotidiano; la mente dopo un po’ gli viene invasa da tutti i problemi che ci abbiamo: le tasse, la mafia e poi il lavoro, il tempo perso per fare un reclamo e via ci lamentiamo tutti in coro. Ma se usciamo un poco dagli schemi del parlare giornaliero radicato da sempre solo intorno ai problemi e ragioniamo col pensiero liberato, vedremo quel che vedon gli stranieri: che questa è veramente la nazione dove nei secoli dei secoli i mestieri si mutavan in arte e le persone, forse per qualche fonte radioattiva, spesso hanno qualcosa, una virtù, un nonsoché, una dote, un’inventiva che le porta ad aver la marcia in più. Da noi c’è il sole, caldo ed invitante che spesso ci fa stare a pancia in su, ma quando l’italiano è un emigrante, s’impegna e tira fuori le virtù. Hanno ricevuto il sacramento della Cresima, il 25 settembre scorso, a Santa Maria Nuova nella parrocchia di Sant’Antonio di Padova: nella foto (con il Vescovo Mons. Oscar Serfilippi, il parroco don Francesco Sabbatini e il diacono Giancarlo Sabbatini) Sebastiano De Massimi, Mauro Oradei, Roberto Rossetti, Luca Sbaffi, Nicolò Serafini, Fabrizio Verni, Monica Crucianelli, Gloria Fioretti, Astrid Florez Sherli, Romina Giachè, Sofia Mammoli, Viola Marchegiani, Eleonora ed Elisabetta Parisse, Amanda Pettinari e Camilla Ristè (presentazione al Vescovo fatta il 13 giugno, in occasione della festa di Sant’Antonio di Padova) Ecco allora che quando noi viaggiamo ed incontriamo un connazionale, vedendo ciò che ha fatto ci accorgiamo quanta strada ha percorso e quanto vale. Ma quel che soprattutto ci colpisce è l’amore che lo lega al Bel Paese, una cosa che col tempo non finisce, anzi aumenta e questo è ognor palese. Per tutto quel che ho detto fin qui penso che chi l’Italia lascia e va lontano si porta dentro un patrimonio immenso ed è perciò ancora più italiano. Allora questa è un’occasione grata per abbracciarvi tutti con calore, vi ringraziamo per la gran serata, vi porteremo sempre dentro al cuore Lucio Longhi Manager: l’importanza di essere se stessi di Paola Cocola “ Stare assieme in ufficio non è solo cercar di lavorare coi colleghi, i capi e tutti gli altri. Questo in teoria è quello che si pensa da fuori quando si guarda il caseggiato di un istituto, di una banca, di un’azienda, perché quello che colpisce è la grandezza del monolite, del palazzo, dell’insieme di vetrate, acciaio e cemento. Da fuori ci si immagina che dentro sia tutto un brulichio di formichine operose che corrono per i corridoi e vanno su e giù per gli ascensori e pensano e fanno e inventano anche cose nuove. Si crede di conseguenza che, in quelle formichine ci sia solo l’impellente desiderio di produrre, di produrre sempre più e meglio, solo di produrre. Ma le cose non stanno così, o meglio non stanno solo così…” Lo sa benissimo Marco Senigallia, protagonista di “Manager”, il recente romanzo di Roberto Anibaldi presentato il 21 ottobre nei locali della Biblioteca Planettiana. Fedele ai propri valori ed ideali che tuttavia difende con discrezione rifuggendo da posizioni estreme, ponderato nelle scelte, il giovane funzionario dell’ufficio personale della Compagnia tre puntini – è il nome in codice dell’azienda - vive il suo ruolo con distacco ed equilibrio. La sua integrità interiore, facendogli da “intercapedine”, lo protegge dagli umori altalenanti di un ambiente fiorito, oltre che di amicizie, di pettegolezzi, invidie, avventure extraconiugali, ripicche, arrivismi…“Se non sei anche un po’ te stesso finisce che il lavoro diventa soltanto un sistema per fregare gli altri, arraffando a destra e a sinistra quel che c’è da arraffare e manipolando le persone qua e là, tanto, dicono, la gente digerisce tutto quello che gli fai.” E nella quotidianità “irregolare” dell’azienda - fatta dell’intersecarsi continuo e infinito dei piccoli “mondi” personali di cui ognuno è portatore, e “genitore” contemporaneamente assieme all’altro, di altri nuovi; fatta, soprattutto quando gli artigli della crisi la attanagliano forte, di logiche “illogiche” che “usano” le persone come pedine in una scacchiera, schiacciano i più deboli rinnegando, in nome del denaro e del potere, il più piccolo singulto di umanità; fatta di deludenti prepotenze maschiliste che riversano e scaricano sempre e solo sulla donna il peso e le conseguenze delle proprie debolezze coniugate in soprusi, arrivando persino “a fare in modo da evitare” all’azienda situazioni di maternità viste solo come “costi in più” “Basta con le maternità delle donne! Ci hanno ancora fregato. Fanno i loro comodi e tocca a noi rimediare.” ; fatta di scorrettezze, disonestà, colpi bassi, speculazioni; fatta di azioni a volte spietate che alla fine, come un boomerang, ritornano a chi le fa; - è nelle sue acque, quasi mai limpido e tranquille, che scorre la vita del protagonista, seguendo binari ben distinti, che mantengono netto il distacco tra la sfera privata - ricca di amore - e quella manageriale. Lo stile - nel racconto delle vicende dell’azienda, distaccato e asciutto, fotografico, quasi documentario e appena acceso in qualche divergenza con i supe- riori, - si infiamma e si colora, comparendo con la velocità dei fuochi d’artificio che spezzano la notte, quando “rientra” nel racconto delle vicende personali. Si carica di stupore e commozione, alla nascita del primo ed unico figlio; tocca il cuore, nel calvario della moglie che si ammala, apprendendo la notizia “… la vita ora mi sballotta dolore e speranza, ma devo in ogni modo viverla così, anche nell’incertezza, perché questa è la vita di un uomo”, o preparandosi alla perdita “Francesca sentiva uscire la vita. Goccia a goccia prima, rade e cadenzate; impercettibilmente, ma in modo inesorabile il battito s’era infittito…, sempre più veloce. Ed il tic tac lo sentiva chiaro nella testa: non era più solo un tenue e fine sottofondo che avvertiva nel vuoto della notte…discreto ed ora crescente accompagnava il rimpianto, mentre lei ricordava con nostalgia cose e persone che forse non avrebbe più visto…ed ogni parte della vita le passava davanti come in un film, impresso nella sua pellicola, ormai immutabile.” “E poi il medico era andato via a capo chino quasi a scusarsi che ora non riusciva più ad aiutare a vivere, ma invece a lasciare la vita”. Sport Il calendario dei campioni 2005 Sport e solidarietà Una iniziativa a favore delle persone diversamente abili - La risposta degli atleti Domenica 6 novembre 2005 Volley Calcio Si riscatta il Real contestati i leoncelli Monte Schiavo big match a Perugia Oggi Jesina-MonteUranese e Chiaravalle-Real Primo scontro al vertice tra capolista di Giuseppe Papadia La Monte Schiavo Banca Marche supera agevolmente anche l’ostacolo Arzano e prosegue la sua marcia in vetta alla classifica. Sabato scorso la formazione di coach Fracascia è uscita vincitrice per 3-1 (parziali: 23-25, 25-19, 25-15, 25-15) dalla tana delle campane. Dopo un avvio non brillante, le rossoblù sono cresciute in difesa ed hanno trovato in Kilic il terminale offensivo che le napoletane non sono riuscite a contenere. La russa alla fine ha messo a terra ben 23 palloni. Mercoledì 2 novembre le “prilline” hanno giocato a Padova la gara di andata degli ottavi di Coppa Italia. Il ritorno è previsto per il 7 dicembre al PalaTriccoli. La classifica dopo la quarta giornata: Perugia, Monte Schiavo Banca Marche Jesi e Bergamo 12 punti, Novara 10, Vicenza 8, Pesaro e Chieri 6, Padova 5, Tortolì 1, Forlì, Arzano e Santeramo 0 punti. Oggi, domenica 6 novembre, Ritschelova e compagne sono le protagoniste del big match della quinta giornata. Le jesine, infatti, vanno a far visita all’altra capolista Perugia (ore 18.30), anch’essa imbattuta ed a punteggio pieno. Le campionesse d’Italia in estate hanno cambiato una sola pedina, la cubana Aguero passata a Novara, sostituita dalla bulgara Tony Zetova. Per il resto, il tecnico Barbolini può contare su un sestetto già affiatato, dove spiccano il duo brasiliano FofaoWalewska, l’azzurra Gioli, l’altra cubana Francia e la campionessa d’Europa Swieniewicz. (foto Candolfi) Basket Sicc Bpa a Imola Per dimenticare il derby La EDP Calcio Femminile in questi giorni è promotrice di una iniziativa a favore delle persone diversamente abili e cioè alla realizzazione di un calendario 2006, coinvolgendo le realtà sportive della Vallesina. Lo sport jesino ha risposto positivamente all’iniziativa: tra i primi a dare la loro adesione i giocatori della Sicc Bpa, le ragazze della Monte Schiavo, i giocatori della Jesina Calcio, Giovanna Trillini per la scherma, Michele Scarponi per il ciclismo, i fratelli Alessia e Alessandro Polita per il motociclismo. Il ricavato della vendita del calendario andrà ai Centri diurni per finanziare progetti di inserimento sociale e attrezzature utili per soggetti diversamente abili. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Jesi della Provincia di Ancona. In questi giorni si procede agli scatti fotografici, come si può vedere dalle foto qui sopra, servizio affidato allo studio fotografico Candolfi. È stato un derby amarissimo per la Sicc Bpa, deciso da un errore di Sato a fil di sirena. Domenica scorsa, ai gialloverdi non è bastato un PalaTriccoli gremito fino all’orlo (oltre quattromila spettatori, con settecento e più tifosi ospiti) per avere ragione dei “cugini” fabrianesi, vittoriosi per 91 a 90. “Abbiamo giocato ad intermittenza – ha detto, nel dopo partita, il tecnico jesino Banchi – Quando perdi così hai tanti rimpianti. Anche quando siamo andati a meno diciotto abbiamo trovato le risorse ed il carattere per rientrare. Siamo andati male nei rimbalzi offensivi (ben 15 concessi) ed abbiamo lasciato loro troppi secondi tiri. Abbiamo perduto molti palloni, cosa che non dovevamo fare con una squadra come Fabriano”. La classifica dopo il quinto Benvenuto alla vita Vivere un sogno Il viaggio con i calciatori “veri” Fiocco azzurro nella casa di Claudio e Chiara Pirani, dove è giunto Andrea, primogenito dei giovani sposi, alle 21,30 del 14 ottobre. Si uniscono alla loro gioia, con i migliori auguri, tutti i familiari, i cugini e le cugine, gli zii e le zie di primo e secondo grado, gli amici e le amiche scout, i fans del papà, famoso “goleador” della Vallesina, i sangiuseppini e i sampietrini e naturalmente tutti i lettori di “Voce”. Il più bel trio Eurostar 9418 Lecce-Milano C.le, 28 ottobre 2005 h 15,55. Capita, a volte, viaggiando in treno, di fare certi incontri… A Mattia, tredicenne appassionato di calcio, pare un sogno condividere il suo viaggio verso Rimini con giocatori “veri”, professionisti, e con essi scherzare e posare per delle foto ricordo. Sparpagliati, a coppia o a gruppetti da quattro, tra i sedili del treno, gli “eroi” di grandi e piccini, passano il tempo leggendo, giocando a carte, e magari, schiacciando un pisolino… Sono giovani dolci e scanzonati come tanti, “che non devono - li ammonisce scherzosamente il segretario della società, rag. Pietro Doronzo puntare tutto al risultato, ma alla capacità di essere educati in ogni situazione, facile o difficile che sia!”. Tradisce soddisfazione anche l’annuncio – rivolto dal capotreno ai passeggeri - della presenza, a bordo di Trenitalia, della squadra del Bari. (fotoservizio Paola Cocola) 7 Il più bel trio di Poggio. Sono il tesoro di casa Massacci sui gradini della loro abitazione, all’inizio dell’anno scolastico per crescere ancora in età, grazia e … profitto. Questi i nomi dei simpatici briganti, nell’ordine Arianna, Gioele e Francesco. turno: Ferrara 8 punti, Rimini, Sicc Bpa Jesi, Pavia, Novara, Imola, Caserta e Fabriano 6, Montegranaro, Rieti, Scafati, Casale M. e Montecatini 4, Castelletto T., Sassari e Trapani 2 punti. Oggi, domenica 6 novembre, i gialloverdi sono di scena a Faenza, dove ad attenderli c’è l’Imola (ore 18.15). La formazione guidata da Cavina ha come obiettivo l’ingresso nei play-off promozione. Da tenere d’occhio lo statunitense McKie, il panamense Hicks ed il giovane prodotto del vivaio Brkic. Sette giorni fa gli imolesi hanno sconfitto il Rimini (104-95) senza Cattabiani, oggi in dubbio. L’Aurora Basket ha completato le pratiche per il tesseramento di Rashawn Weathers, che è a disposizione di coach Banchi, insieme agli altri due extracomunitari Watson e Sato. Gip Brutta scenata al termine dell’incontro jesino con il Caldarola, che ha fruttato un pareggio mediocre (1-1). Festa invece a Moie, dove il Real Vallesina ha battuto la blasonata ma fievole Vigor di Senigallia (1-0). Real Vallesina Si tornava al terreno di gioco di Moie, dopo alcuni incontri su quello di Pianello e si pensava a riscattare la sconfitta patita a Cingoli, l’altra domenica. E tutto, nonostante qualche tentennamento iniziale, è andato secondo i desideri. Forse il cambiamento di orario, oppure la presenza di Simone Cavaliere in tribuna, o qualche altra congiuntura inattesa hanno bloccato ancora i nostri, che non riuscivano ad agguantare le redini della partita. E così è trascorso tutto il primo tempo e parte della ripresa. Finalmente, verso la metà del secondo tempo, con alcuni cambi coraggiosi, mister Coniglione trova la soluzione: il giovane Tittarelli trasfonde vivacità e voglia di vincere, finché arriva il botto. Gasparetti con un tiro a lunga gittata colpisce la traversa e sulla respinta del legno entra il bomber Busco che di testa, come gli è consueto, segna il gol della vittoria tanto attesa: 1-0 al 75’. L’esplosione di gioia dei trecento tifosi fa dimenticare le sofferenze e prepara i festeggiamenti. Anche perché la Vigor non è al meglio delle sue prestazioni e viene fermata da una parata gattopardesca di Montini a pochi secondi dal fischio finale. Oggi si va nella tana della Augurissimi Auguri tanti e vivissimi all’assessore Leonello Rocchetti, socialista di vecchio stampo, che il primo novembre ha raggiunto il traguardo degli ottanta anni, ancora a servizio della comunità jesina con passione e grinta. Biagio Nazzaro, capolista. Jesina Parlavamo di scenate, al termine della partita casalinga contro il Caldarola. La bufera di contestazioni per il pareggio, indigesto a certi ultras, è esplosa in tentativi di entrare negli spogliatoi e lanci di sassi, oltre alle grida scomposte e grossolane, specie contro il direttore sportivo. Cossu e il tecnico mister Giuliani: il pareggio non lo vuole più nessuno! D’accordo, ma non si risolve a sassate. E’ vero che la Jesina non ha fornito un grande spettacolo: nel primo tempo ha rischiato fino al momento in cui gli ospiti sono arrivati al gol: 0-1 con Di Francesco al 21’. La reazione dei nostri ha portato al pareggio quasi subito: 1-1 con Polverari, lanciato da un bel cross di Langiotti, al 25’. Nella ripresa, la Jesina ci prova in molti modi, ma è … annebbiata come il cielo autunnale che sovrasta il “Carotti”. Peccato, poi, che sia finita così sgradevolmente, nonostante i tentativi del presidente Ricci e dell’amministratore delegato Bocchini, aperti al dialogo con i contestatori, poco disponibili. Oggi viene a Jesi la Monturanese, che sta a quota 9 (contro i 16 dei leoncelli) Vir Prima categoria Castelplanio va a Santa Maria Nuova e la Labor ha un guizzo di orgoglio, frenando la capolista (1-1). Tra San Marcello e Spes è pareggio che danneggia ambedue (1-1). Il Borgo Jesi ospita il Camerano e subisce un tris (0-3). Bell’impresa del Monserra a Falconara (1-2). Il Marotta in casa del Cupramontana porta via l’intero malloppo (0-1). Seconda categoria Ancora negativi i risultati del nostro quartetto. Monsano in casa contro lo Staffolo va in bianco (00). Peggio l’Aurora a Cerreto (21). Lotta inutilmente la Sampaolese a Torrette (3-1). E poco meglio fa l’Aesina a Cingoli (3-2). Terza categoria Castelbellino vince con il Morro d’Alba (2-0) e consolida la prima poltrona. Pareggio tra Acli San Giuseppe e Poggio San Marcello (1-1). Montoro supera la Libertas Jesi (1-0). Il Pianello Vallesina vince in casa del Piandigiano (0-2). 8 Varie Domenica 6 novembre 2005 OPINIONI Agenda Il santo del giorno Venerdì 4 novembre San Carlo Borromeo – Santa Modesta – Sabato 5 Beato Guido Conforti – Domenica 6 San Leonardo - San Severo di Barcellona - Lunedì 7 San Baldo – San Prosdocimo – Martedì 8 San Goffredo di Amiens– Mercoledì 9 Beato Grabriele Ferretti – Giovedì 10 San Leone Magno – Sant’Oreste – Sant’Andrea di Avellino – Venerdì 11 San Martino di Tours – San Teodoro – Santa Marina – Sabato 12 San Giosafat – San Renato – Domenica 13 San Dalmazio – Santa Agostina. Agenda Sabato 5 novembre Maiolati Spontini – teatro comunale: Giornata di studio “I Fraticelli di Maiolati: società ed eresia nel tardo medioevo” Domenica 6 novembre Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero Sabato 12 novembre Pellegrinaggio delle matricole ad Assisi Domenica 13 novembre Giornata del ringraziamento In televisione Sabato 5 novembre – ore 10,30 (Rai Due) “Sulla via di Damasco” - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine”. Domenica 6 – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” con mons. Gianfranco Ravasi - 10 Santa Messa (Retequattro) ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus. Farmacie di turno Venerdì 4 novembre Comunale 1 - sabato 5 Cerni – domenica 6 Comunale 2 - lunedì 7 Grammercato – martedì 8 Coppi – mercoledì 9 Moretti – giovedì 10 Barba – venerdì 11 Martini - sabato 12 Calcatelli – domenica 13 Delle Grazie. Promosso da Cooperlat Fattorie Concorso “Amico del latte” Fare educazione alimentare in maniera piacevole e ludica coinvolgendo bambini, insegnanti e genitori: è la soluzione scelta da Cooperlat Gruppo Fattorie Italia per promuovere e diffondere nelle scuole elementari la conoscenza di un alimento importantissimo. La Cooperativa marchigiana, infatti, ha indetto il concorso “Amicolatte”, rivolto a tutte le classi delle scuole elementari per avvicinarle ai temi dell’alimentazione, dell’agricoltura e alla conoscenza del territorio. Ogni classe partecipante dovrà procedere all’iscrizione on line sul sito www.amicolatte.it, a partire dal 3 novembre fino al 22 febbraio, dove potranno compilare un modulo. In seguito, la classe riceverà un link per posta elettronica da utilizzare per attivare l’iscrizione e, in dettaglio, tutte le istruzioni sullo svolgimento del concorso, che sarà un vero e proprio campionato: sette capitoli didattici con relative prove di verifica. Il concorso terminerà il 31 maggio con la comunicazione della classifica definitiva e l’elenco delle classi vincitrici. Un ricorso della Sportiva “Aesina” Antenne - siamo alle carte bollate Piano di rete dei ripetitori di telefonia mobile. Il ricorso d’urgenza presentato dagli avvocati Marco Polita e Giancarlo Catani per conto della società sportiva Aesina, ha visto giovedì scorso la sua prima udienza. Obiettivo del ricorso, impedire l’installazione di un’antenna nei pressi del polisportivo Cardinaletti. Installazione che – spiega la società Aesina – contrasta in maniera assolutamente evidente con l’art. 7 della legge regionale” che la vieta “anche su scuole, aree attrezzate e impianti sportivi”. È preoccupata l’Aesis “per la salute dei suoi giovanissimi iscritti che a breve potrebbero essere costretti a svolgere attività sportiva sotto un maxi ripetitore”. A combattere i “maxi ripetitori in via Tabano”, la cui sistemazione è definita “illegittima” nel ricorso presentato dai due legali, anche il comitato di via Tabano e viale Cavallotti. E dopo la prima udienza interlocutoria, dal ricorso degli avvocati Polita e Catani, ci si aspetta una decisione in tempi brevi. Il “Museo diffuso” Segue da pag. 4 vicina sala d’attesa della stazione una mostra inerente i lavori progettuali realizzati dai ragazzi per la decorazione, nell’ambito della quale abbiamo anche pensato ad un’intensa installazione dedicata al “luogo dell’attesa” con oggetti ed immagini della memoria, ma che non le anticipo essendo una sorpresa che spero possa toc- care il cuore e lo spirito dei visitatori.La mostra rimarrà aperta probabilmente 7-10 giorni”. - Chi sono gli “esecutori”del progetto? “La classe coinvolta e che ha lavorato con estrema passione e responsabilità è la IV B Sezione Decorazione Pittorica e Metalli ed Orificeria. Hanno lavorato al Museo diffuso Questi i nomi di quanti hanno lavorato al Progetto “Museo diffuso”: Gli studenti della classe IV B sezione Decorazione Pittorica: Caterina Camilletti, Michela Conti, Daniele Giacani, Samuele Pigliapochi, Alessandro Pinti, Maila Romagnoletti, Riccardo Trasselli, Ilaria Valori e Marco Vescovi. Gli studenti della classe IV B sezione Arte dei Metalli e dell’Oreficeria: Paolo Angelone, Francesco Amici, Chiara Gagliardini, Beatrice Grilli, Annalisa Mannoni, Matteo Natalizia, Debora Calmieri, Giorgia Santicchia e Giulia Spurio. Gli insegnanti coordinatori del Progetto: prof. Mauro Ceccarelli (sez. Metalli e Oreficeria), proff. Nicola Farina, Nino Pizzimenti e Massimo Ventura (sez. Decorazione Pittorica) e prof. Carlo Bucari (Tecnologia). I collaboratori interni: assistente tecnico Roberta Carretta Luoghi comuni? Il prof. Vittorio Massaccesi al dr. Riccardo Ceccarelli, a proposito del Contrappunti “Luoghi comuni” pubblicato su Voce del numero scorso: Caro Riccardo, faccio riferimento al tuo articolo della settimana passata su Voce con il quale dai un tuo giudizio sulle primarie svolte qualche settimana fa dai partiti del centrosinistra. Rispetti quelli che hanno partecipato al voto – io sono uno di quelli – e per questo ti ringrazio. Inoltre non mi è difficile essere d’accordo anche su altro, come l’eccessiva enfatizzazione sia dei tanti partecipanti sia del risultato, proprio perché si trattava di primarie sui generis . Non concordo invece sul taglio generale dell’articolo tendente a dare una leggera globale svalutazione del fatto in quanto tale. Certo, se , come fai, provi a confrontarle con quelle americane, è impossibile capirle. Direi che di comune hanno solo il termine “primarie” e tu mi insegni che stessi termini assumono spesso significati analoghi o addirittura equivoci. Di queste prime primarie nazionali va colto lo sforzo e il successivo sbocco finale nel loro formarsi: da candidato unico a sette candidati e, in mezzo, tante comprensibili preoccupazioni e polemiche. Certo, molte cose erano scontate, come la vittoria di Prodi, ma tanti altri erano i punti interrogativi e - perchè no? – i rischi. Te ne cito tre o quattro che, da soli, sarebbero stati sufficienti a creare maremoti nel centrosinistra: il fallimento organizzativo, la scarsa partecipazione, il modesto affermarsi di Prodi, un rilevante successo di Bertinotti. E invece, sotto questo profilo, tutto è andato oltre le più rosee previsioni per cui tutti si sono meravigliati, organizzatori compresi. Non per nulla subito il cen- trodestra ha avuto la tentazione di provarle. Solo l’uscita di Follini e la nuova legge elettorale hanno bruciato sul nascere la tentazione. Ma all’estero se ne è parlato con molta attenzione, a cominciare proprio dalla Francia, per scegliere il leader del partito da presentare come eventuale futuro primo ministro. E in Italia il metodo sta dilagando sia per la scelta di candidati governatori che di candidati sindaci. E questo significa molto. Soprattutto significa, come scrivi tu che “sono state una prova democratica” o anche “ha vinto la democrazia”. Ma non nel senso che tu vuoi dare a queste espressioni (c’è forse una dittatura in Italia?), ma nel senso che la base di un partito e quanti, fra tutti i cittadini, intendono concorrere alla scelta di un personaggio, hanno l’occasione di indicare il leader di un partito o di una coalizione. In questo senso si tratta di un enorme passo avanti di tipo democratico-partecipativo. Aggiungi che, se è vero che non è stato presentato un programma dettagliato (dovrà essere concordato fra tutte le forze partecipanti) ogni elettore ha sottoscritto valori e linee programmatiche di fondo. E ha partecipato alle spese. Ecco allora il vero merito di queste primarie: l’aver indicato una via ancor più democratica di quella del passato per la scelta dei leader. Ciao e grazie della provocazione. Manifestazione studentesca Da Umberto Morgante, segretario Udc di Jesi, riceviamo: Il corteo studentesco che il 29 ottobre scorso ha sfilato lungo le vie del centro, regolarmente autorizzato, si è concluso con una manifestazione, anch’essa regolarmente autorizzata, in piazza del teatro. La manifesta- Vaccinazione antinfluenzale Giovedì 3 novembre è iniziata la campagna di vaccinazione antinfluenzale per il 2005–2006. Il vaccino è gratuito per i soggetti di età pari o superiore a 65 anni e per i soggetti in età infantile ed adulta che abbiano una specifica prescrizione medica dovuta a particolari condizioni di salute. Le vaccinazioni sono effettuate: 1) dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta i quali effettueranno le vaccinazioni nei propri ambulatori, 2) dal personale della quinta Zona Territoriale della Asur nei seguenti orari: Jesi, via Guerri: dal lunedì al sabato (ore 9-12). Jesi, via San Francesco (solo ultrasessantacinquenni): dal lunedì al sabato (9-10,30). Cingoli: martedì e giovedì (9-12) Filottrano: lunedì (9-11,30), mercoledì (9-12,30) Moie: martedì e giovedì (8,30-10) Montecarotto: mercoledì (9,30-10,30) Cupramontana: lunedì (9-10,30). Il Comune precisa Alla Casa di Riposo Se ne è occupata, nei giorni scorsi, la stampa quotidiana. Così il Corriere Adriatico del 26 ottobre: “Se lei non sta bene in questa struttura può andarsene. Questa, secondo quanto riferisce Francesco Bravi, è la risposta che viene data dagli amministratori della Casa di riposo agli ospiti che manifestano la loro insoddisfazione per il trattamento loro riservato da parte di alcuni dipendenti. “Di ciò”, dice il capogruppo di Forza Italia, “sono al corrente, oltre che l’amministrazione comunale, anche i sindacati e il Tribunale del Malato, cui una ospite ha inviato una lettera firmata”. Il giorno stesso, l’amministrazione comunale, intervenuta sull’argomento, dopo aver ribadito “la piena e totale fiducia nel Consiglio di amministrazione dell’Istituzione Servizi Sociali, nel direttore e nell’intera struttura”, ha convenuto sull’esistenza di “una situazione indubbiamente particolare, perché prendersi cura di persone non autosufficienti o comunque con problemi di varia natura non è sicuramente agevole”. “Nessuno nega – ha aggiunto - che possa anche esserci qualche sporadico problema relazionale, e su questo la direzione siamo certi effettuerà tutte le verifiche. Ma continuare a gettare discredito sull’intera struttura per un episodio occasionale dimenticando tutti gli aspetti positivi della Casa di riposo, che sono tanti e meritori, significa mortificare quanti quotidianamente con impegno, professionalità e rispetto della dignità umana lavorano a servizio di una fascia sociale estremamente debole”. zione è stata indetta per protestare contro la riforma scolastica del ministro Moratti. Lo spettacolo a cui ho assistito in piazza, alle ore 11:30 circa è stato veramente brutto ed inquietante per me e penso per tutti i cittadini. In piazza è stato steso uno striscione di stoffa bianca che riportava varie scritte. Un ragazzo ha preso la parola e con un megafono e per circa dieci minuti ha pronunciato parolacce ed insulti alle istituzioni governative. Il diritto a manifestare è sicuramente un diritto da difendere, ma deve essere garantito il rispetto di tutti. Non si può consentire di pronunciare con un megafono parolacce ed insulti in un luogo pubblico in cui c’erano persone di tutti i generi e di tutte le età, in cui c’erano bambini e comunque in cui c’erano persone che hanno prima di tutto il diritto ad essere rispettate. Dal punto di vista dei contenuti, non è stata pronunciata una sola motivazione della protesta. Junior Jesina Calcio Da Siro Tantucci, presidente della Junior Jesina Calcio: Si precisa che il dott. Marco Ceppi, psicologo, è, e rimane, tesserato quadro dirigenziale Junior Jesina. Collaborerà come volontario con la società Mms Calcio - che ha portato la propria sede fiscale da Monsano alla parrocchia di San Giuseppe di Jesi poiché sarebbe stato ingiusto tenere per i soli tesserati Junior Jesina una persona di così tanta esperienza in ambito giovanile. Ci auguriamo che questa sia la prima di una collaborazione che vedrà impegnata Junior Jesina con importanti investimenti proprio nel quartiere di San Giuseppe. Difensore Civico Dovendo procedere alla nomina del nuovo Difensore civico (che subentrerà all’avv. Samuele Animali) per il triennio dicembre 2005-dicembre 2008, l’amministrazione comunale ha reso noti tempi e modalità per la presentazione delle candidature. La presentazione della candidatura dovrà essere formalizzata in carta libera, indirizzata al sinda- co, entro le ore 12 del 28 novembre, corredata dei documenti richiesti Il Difensore civico dispone di un proprio ufficio nella sede comunale e gode del trattamento indennitario pari alla metà dell’indennità spettante alla carica di assessore comunale. Anniversario 28.12.1933 19.06.2005 Marcella Battistelli Dolce e cara sorella che ha terminato il suo cammino terreno percorrendo gli erti sentieri della sofferenza. Vive ormai assorbita dall’incontro di Dio e delle sue espressioni di sconfinata bellezza. Preghiamo, sorridendo, pensando a Lei. Anniversario 31.7.1916 30.10.2002 Adolfo Alessandrini A tutti coloro che lo conobbero e l’amarono perché rimanga vivo il suo ricordo Anniversario 26.12.1913 31.10.1991 Partecipazione E’ deceduta il 25 ottobre la signora Rossana Vitali in Santini. “Voce” esprime profondo cordoglio per la sua prematura scomparsa, ricordandone le doti umane di lavoratrice e cristiana esemplare e si unisce al dolore del marito Bruno, delle figlie Roberta e Paola, dei cognati, cognate e parenti tutti. Don Giuseppe Palmolella “Servo buono e fedele, entrato nel Gaudio del suo Signore”
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