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Provinciali
Verso l’intesa
tra Pd e Udc
È calabrese
il migliore chef
di Londra
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Il governo pronto a intervenire nell’amministrazione della Regione
DI PAOLO POLLICHIENI
Il governo è pronto a commissariare la Sanità calabrese. Un dossier di trentasei cartelle è sulle scrivanie dei ministri dell’Economia e del Welfare, una copia è stata consegnata nei giorni scorsi anche
al sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. Se Berlusconi cercava il colpo a sorpresa, una mano hanno finito
per dargliela proprio gli amministratori calabresi con in
testa l’assessore regionale alla Salute Vincenzo Spaziante e
il suo drappello di consulenti e
burocrati riciclati.
Sulle scrivanie
dei ministri
un dossier
di 36 cartelle
Sott’accusa
anche il lavoro
dei consulenti
dell’assessorato
Ospedale
di Reggio
Il dg Pangallo
lascia l’incarico
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I dubbi
sul suicidio
di Piccolo
E a Locri
archiviate
le denunce
di Fortugno
«Il suicidio di Piccolo
non ci convince». Lo ha
detto durante il processo
Fortugno l’avvocato Minniti, che ha chiesto di sentire «i soggetti di Francavilla» che conoscevano la
vera identità del pentito.
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2/I/6F/G5
Pd, la commissione
bacchetta l’esecutivo
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Grandinetti inagibile
A rischio la stagione
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Rifiuti, stop ai Comuni cosentini
Non può essere più utilizzata la discarica di Crotone. Prime analisi in città
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Discarica di Crotone off-limits per i Comuni del Cosentino. La denuncia è del sindaco di
Castrovillari, Blaiotta. Si aggrava nella provincia la crisi della
gestione dei rifiuti. Intanto, sono iniziate le analisi del sottosuolo adiacente a una scuola di
Crotone dove vi sono le scorie
tossiche della Pertusola (foto).
Sconcerto per il caso Tricoli
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È difficile trovare parole
adeguate per denunciare e
stigmatizzare con forza la vicenda che riguarda l’ex procuratore della Repubblica di
Crotone, dr. Franco Tricoli, e
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Il neoprocuratore:
superare la tempesta
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Passaporto
negato
a Fedele
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della quale si sono occupati in
questi giorni diversi organi di
informazione. Abbiamo appreso che il procuratore (...)
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uno...
l’azzardo della schedina
Cosa sono i media? Per
ovvietà si potrebbe rispendere: le tv, le radio, i giornali, internet; ma non basta. Non che ciò sia sbagliato, ma un po’ scontato
sì. Al bando la superficialità: i media non sono altro
che la somma dei medium,
il prodotto di tanti comunicatori che diventano redazioni di tv, radio e giornali. E il lettore? Anche lui
è un medium, ma per semplice dedizione, soprattutto in una società come
quella occidentale basata
sull’oralità; perché negare
o ignorare il ruolo del pettegolezzo, del dialogo, del
passaparola, delle leggende metropolitane? Oggi,
poi con il web 2.0 e la diffusione dei blog l’informazione respira aria di democrazia che parte dal basso.
Certo, però, che internet
crea anche un po’ di danni,
come la crisi del mercato
musicale. E non è solo una
questione di guadagni. Ci
sono canzoni che escono
solo per il pubblico del
web. Ad esempio, ieri è
comparso on-line il nuovo
brano di Vincenzo da via
Anfossi. Lui è un rapper
che verrà premiato al prestigioso “Meeting delle etichette indipendenti” per
DI
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aver composto il migliore
album hip hop dell’anno.
Il pezzo (ascoltabile su
produzionioblio.com) si
intitola “In Calabria” e riprende il successo di Fabbri Fibra e la Nannini “In
Italia”, ma incentrando il
testo sulla punta dello stivale. Il risultato? Lupare a
canne mozze, Franco, oh
Franco e cose...
Nel 1946 nasceva la
schedina Sisal, l’azzardo
innocuo che infiammò un
popolo distrutto dalla
guerra ma pronto a scommettere sul proprio futuro.
Semplice come la vita, attraente come una scommessa, imponderabile come il destino. Si pronuncia
1,x,2 e compariva come un
fiore di carta gialla tra le
macerie d’Italia, dopo gli
inverni di polvere e di
morte, nella seconda primavera del nuovo inizio,
mentre si ascolta il primo
boogie-woogie nei cortili,
si ricostruiscono i tetti e i
ponti, ci si divide la mine-
stra. Una sola colonna,
trenta lire per la giocata,
l’equivalente di un vermut.
E il totocalcio divenne
l’emblema del miracolo
economico. Prima del gioco globale, teleplanetario,
e delle cento lotterie informatizzate, dei tornei quotidiani e dei multipli jack
pot feriali, la gloriosa schedina tatuata Totocalcio e
Lamette Bolzano - ha navigato in solitaria anni
d’autentico miracolo, regnando su domeniche italiane di puro incanto e sigillando, lei sola, i novanta
minuti dagli stadi, scanditi dalle voci vorticose dei
DI
ANTONIO PAONE
radiocronisti - «grazie
Ameri, a te Ciotti» - fino al
rendiconto algebrico della
colonna vincente.
Fino al montepremi che
da qualche parte, in un
bar, in una cucina al neon,
avrebbe avverato tutti i sogni sognabili grazie a una
parola d’azzardo innocuo,
casalingo e al tempo stesso
favolosa: tredici.
L’ora dei giochi
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Arriva la recessione ma
l’Italia è meglio di altri.
Merito del legislatore, di
operatori e vigilanza.
1797 L’inventore
francese AndréJacques
Garnerin è stato
il primo uomo
ad utilizzare il
paracadute,
lanciandosi il 22
ottobre 1797 da
una mongolfiera
a quota 900
metri.
Mario Draghi
Non è la fine del mondo,
del capitalismo e del mercato.
Emma Marcegaglia
REBUS: 6,2,10
Oroscopo
1962 - In piena
crisi dei missili a
Cuba, il
presidente
degli Stati Uniti,
Kennedy,
annuncia la
scoperta di testate
nucleari sovietiche
sull’isola
caraibica.
Se vi sentite un pochino sotto
tono in questa giornata, ricordatevi che il modo giusto per riprendersi è sempre pensare positivamente ai successi già ottenuti e quelli ottenibili a breve.
Non esitate in questa giornata a
prendere il controllo della situazione. Chi svolge le vostre mansioni al vostro posto no sarà efficiente. Una buona occasione
per mettersi in evidenza.
Il vostro temperamento odierno sarà abbastanza contenuto e
questo potrebbe andare a vostro
favore. Potrete prendere in considerazione le diverse opportunità per rimediare ai guai.
Non potete evitare di ignorare i
problemi che sono intorno a voi,
anche se non vi riguardano direttamente. Se vi offrirete a questa opera di carità, sarete sicuramente ricompensati.
In questa giornata potreste avere uno slancio creativo molto
importante e questo andrà soprattutto a vantaggio degli artisti e di coloro che devono consegnare progetti innovativi!
Dopo tutte le acclamazioni e le
lodi che avete ricevuto in questi
giorni per la vostra creatività e
voglia di fare, finalmente è giunto il momento di dimostrare il
vostro valore.
Adottare la giusta prospettiva in
questa giornata, sarà la tattica
migliore poiché le persone che
cercheranno di mettervi in difficoltà, lo faranno cercando di
scoraggiarvi.
Se siete distratti da probemi lavorativi, sarà difficile che il vostro partner potrà essere paziente e comprendervi, dopo
che vi ha chiesto di non immischiarvi in certi affari.
Oggi l’opinione che avrà più peso sarà proprio la vostra, perché
avete già tutto in mente, solo
che avete paura a tirarlo fuori,
sempre per timore di prendere
delle responsabilità!
La vostra generosità potrebbe
davvero qualificarvi agli occhi di
coloro che hanno bisogno in
questo momento, ma che in futuro potrebbero davvero fare la
differenza per i vostri obiettivi.
La vostra energia potrebbe non
essere al massimo, quindi tenete a bada la vostra salute se non
volete dover rimandare alcuni
importanti programmi per non
esservi presi cura di voi stessi.
Le persone che vi sono intorno
potrebbero essere distributrici
di interessanti informazioni,
tuttavia dovrete essere molto
pazienti se non volete essere
tacciati di invadenza.
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Non si è mai in ritardo sulla nostra vita. La clessidra, il libro, ogni volta ci indicano l’ora esatta.
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Nonnetti nella notte
di Anna Salvo
Ci sono ruoli familiari più legati di altri ad una certa fissità stereotipa, e quindi imbrigliati nel nostro immaginario in configurazioni che stentano ad accogliere le inevitabili correzioni o gli
opportuni aggiustamenti che il cambiamento sociale comporta e suggerisce. L’essere nonni è, forse, uno di questi ruoli: molto si è detto ed è stato scritto, infatti, a proposito dei mutamenti che hanno investito la funzione genitoriale, ma poco si è riflettuto sui nuovi spazi che la post-modernità assegna alla relazione nonni-nipoti.
Silvia Vegetti Finzi affronta, nel suo ultimo libro, proprio questo percorso e lo affronta partendo da sé. Ci racconta, nel primo capitolo, del suo essere nonna, dei suoi nipotini Massimiliano e Francesca, del nonno-professore, Mario Vegetti. E’ strano, almeno per me - conosco e frequento la famiglia, ho innanzitutto con Silvia, ma anche con i suoi figli e suo marito un legame di particolare affetto – leggere episodi e vicende che fanno intravedere ciò che accade quando le porte delle case si
chiudono, e proteggono la nostra vita privata. E’ strano perché
leggerli su un libro dà un senso diverso ad alcune cose. Le strappa dal registro della semplice confidenza tra amiche. Apprezzo, quindi, il coraggio di Silvia, il suo non sottrarsi ad esporre
anche la propria persona, scegliendo di trattare un tema che la
riguarda e la tocca.
Ma Nuovi nonni per nuovi nipoti non è affatto un libro autobiografico. E non è neppure un saggio centrato soltanto sul
mondo interno. Ancora oggi si pensa al sapere psicoanalitico come ad un apparato di conoscenze di tipo “claustrofilico”, inchiodato cioè al chiuso della stanza della cura o, ancor meglio,
al chiuso della vita psichica, con i suoi meccanismi ed i suoi
fantasmi sfuggenti o, come diceva Freud, “imprendibili”. Non
è in alcun modo possibile negare che la psicoanalisi trovi la propria fondazione e il proprio fondamento sul registro della realtà psichica, ma io trovo salutare che di tanto in tanto l’eredità
freudiana si affacci anche verso luoghi più aperti, e vi si affacci
per indagare e tentare di mettere a fuoco le modalità tramite cui
il cambiamento sociale insiste sulle nostre persone, sulla nostra
affettività, sui modi in cui essa si esprime.
Con il suo ultimo libro, Silvia va esattamente in questa direzione: partendo dal sapere psicoanalitico, interroga le contraddizioni, le ambivalenze, le nuove capacità di costruzione che i
nonni di oggi vivono e interpretano. E ci consegna una sorta di
affresco – fatto di riflessioni e testimonianze – di come il ruolo è cambiato e sta cambiando. Con molto piacere ho ritrovato
nel testo una citazione di Donald W. Winnicott anche a me
molto cara. “Il bambino non è una monade, poiché accanto a
lui c’è sempre la madre”. Vorrei far notare l’assoluta contemporaneità dell’intuizione dello psicoanalista inglese. Tutti coloro
che oggi insistono sulla relazionalità e sul legame come fulcro
da indagare per sondare la costellazione identitaria, dovrebbero ricordare quanto debbono a Winnicott. Ma non è di lui o del
suo genio che voglio parlare. La citazione mi sembra un buon
punto da cui partire per ricostruire e far meglio comprendere
il senso del percorso intellettuale di Silvia Vegetti Finzi. Oltre a
ricordarla come autrice di Storia della psicoanalisi – testo che
ha conosciuto numerose riedizioni e altrettanto numerose traduzioni in diversi paesi – uno dei suoi primi lavori è stato Il
bambino della notte, libro di vibrante intensità, carico di inesauribili suggestioni. Ecco, a me sembra che il suo percorso
parta da una imago intrapsichica, da un fantasma che vive nella vita psichica e nel desiderio delle bambine e si allarghi poi proprio nel senso della relazionalità, delle persone o degli accadimenti con cui il bambino si trova a fare i conti. Oggi sono messi a fuoco i nonni, ma nel libro precedente Silvia si era soffermata sull’esperienza di esser figli di una famiglia separata.
Credo che questo socchiudere la porta della psicoanalisi verso
il mondo esterno, verso gli oggetti che incontriamo nel nostro
sviluppo sia, lo ripeto, un gesto salutare. Lo è soprattutto in
tempi di facili sociologismi o di altrettanto facili psicologismi.
Voglio dire che molte questioni vengono oggi liquidate con ricette facili e rassicuranti, con verità sventolate quasi fossero un
vessillo, verità che non conoscono la ricchezza delle sfumature
e delle ambivalenze. Per questo mi sembra che il sapere psicoanalitico non si svilisca affatto quando centra il proprio sguardo
verso quegli oggetti del mondo esterno che comunque vivono
nei nostri affetti, segnando in qualche modo la nostra costruzione identitaria. Mi piace molto il ritratto di questi ‘nuovi nonni’, che poco somigliano ad immagini stereotipe, ma tirati per
la giacchetta fra vecchi desideri e nuovi bisogni.
Com’è ovvio, molti sono i cambiamenti di chi ha oggi nipotibambini: cambiamenti che riguardano l’assetto della famiglia
(segnato da separazioni sempre più precoci e alla ricostruzio-
ne di nuovi nuclei familiari); alla sempre più celebrata centralità del bambino (spesso intrecciata da una certa sordità e/o
miopia dei genitori nei confronti dei bisogni infantili); al diverso modo in cui si affronta la terza età. E ho citato solo alcuni dei
grandi mutamenti sociali cui stiamo assistendo.
Nuovi nonni per nuovi nipoti tocca questi temi e ci invita a
guardare senza sospetto e senza pregiudizi verso il cambiamento e quindi verso il ricco ventaglio dei differenti modi di essere
nonni. Nonni assai dediti (quasi sostituti dei genitori) e nonni
ancora impegnati in un proprio progetto lavorativo. Nonni vicini e nonni lontani, aiutati, ad esempio, a seguire la crescita di
una nipotina nata in Brasile grazie ad una webcamera. Nonni
bisognosi di sentirsi ancora giovani e nonni un poco stanchi, che
comunque non si sottraggono alle cure, talvolta faticose, verso
i nipoti.
La questione del legame tra le generazioni è sempre molto affascinante. Silvia Vegetti Finzi, oltre a darcene un affresco ricco di passaggi e vicende psichiche in cui ciascuno potrà in qualche modo riconoscersi, riesce a guardare verso il convulso flusso del cambiamento senza giudicare. E già questo basterebbe a
dare grande valore al libro: l’indicazione a osservare con sguardo aperto un tempo presente che non necessariamente si pone
come una disastrosa deriva.
Silvia Vegetti Finzi, Nuovi nonni per nuovi nipoti. La
gioia di un incontro, Mondadori, 2008, p.258, euro
18,00
Nonno Gilberto
Gilberto Govi, 22 ottobre 1885
(22 o Pazzo, 10 ‘e fasule, 85 ‘ll Aneme ‘o Priatorio)
Da questa settimana parte una nuova rubrica, con cui tenteremo di ricordare avvenimenti e vicende
del passato remoto e prossimo, con il desiderio di trasmettere ai più giovani esperienze e valori che hanno fondato il presente di molti di noi. Ovviamente senza la presunzione di bacchettare e di ammaestrare chi non condivide le nostre preferenze. Per favorire la nostra scelta, ci siamo avvalsi di Internet, noi
che, quando possiamo ne rifuggiamo. Eppure era l’unico modo che avevamo per selezionare la personalità di cui tentiamo di parlare oggi.
Per il 22 ottobre potevamo scegliere le date di nascita dello
chansonnier George Brassens, o del fotografo Robert Capa,
o anche della scrittrice (premio Nobel) Doris Lessing. C’era
da scegliere, abbiamo optato per l’attore Gilberto Govi, nato
nel 1885 a Genova dove morì all’età di 80 anni. Lo abbiamo
fatto per una questione nostalgica che ci lega a quelli che ne
ricordano i caroselli pubblicitari, in cui appariva sullo schermo un vecchietto che con fare bonario e con saggia accondiscendenza invogliava a consumare un prodotto, ma anche
perché non abbiamo perso l’abitudine di preferire le gag dialettali, le performance popolari, apparentemente semplicistiche, al contrario profonde e dense di significato. Govi recitava fra l’altro in dialetto, come hanno fatto gli attori goldoniani e quelli di De Filippo, ma, e non c’è da scandalizzarsi, anche quelle compagnie di giro che calcano le scene dei nostri paesi nei mesi estivi. Non c’è paragone, per carità, ma
assistere a questi spettacoli sicuramente leggeri insieme con
persone alla buona, pronte a farsi sonore risate di fronte a
sconvolgimenti di scena, scambi di persona, catene di equivoci, con il non mai sepolto dialetto popolare, credo riempia
di gioia. E’ la mia un’ulteriore e stentorea dichiarazione di fede nazional popolare? Non so, so solo che preferisco sempre
più spesso alle elucubrazioni pseudo-intellettualistiche, ho detto intellettualistiche, non intellettuali, una
sana e robusta risata liberatoria, che non invochi Freud e Bergson per legittimarsi. Gilberto Govi fu un
attore che non smise mai di rivolgersi all’uomo medio, attento nel contempo a proporgli qualche riflessione sulla vita, sul suo senso, sulle eventuali responsabilità da assumersi di fronte ai casi che lo richiedessero. Senza grandi filosofemi e senza prescrizioni, senza demonizzare chi, sfiduciato, non intravedesse soluzioni alle proprie difficoltà. Sembra facile far ridere e sorridere le persone, e per giunta por loro la
pulce nell’orecchio, che le aiuti ad ascoltare cose nuove, cui abitualmente non prestano attenzione. Credo invece sia molto complesso e per questo penso che ricordarsi di Gilberto Govi ed anche di quegli artisti che ci fanno ridere ci possa aiutare a vivere meglio. Ovviamente sempre con gli altri.
George Brassens, Robert Capa, Doris Lessing, Gilberto Govi
(Giorgio Franco)
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Sarà al centro del prossimo consiglio regionale fissato per il 31 ottobre
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Tonerà a riunirsi il prossimo 31 ottobre il consiglio regionale. Lo ha stabilito ieri,
dopo una lunghissima riunione, la Conferenza dei capigruppo che il presidente Giuseppe Bova ha convocato a palazzo Campanella.
All’ordine del giorno ci sarà
una nuova legge sugli incentivi alle piccole e medie imprese calabresi che tenterà di rivitalizzare il sistema produttivo,
utilizzando il meccanismo del
credito di imposta. Si tratta di
una proposta di legge che trae
ispirazione da un testo recentemente approvato dalla Regione Campania e sul quale
sarà chiamata a lavorare una
sottocommissione per velocizzarne l’iter di approvazione.
Il Consiglio del 31, inoltre,
dovrà approvare, con gli eventuali emendamenti, un provvedimento amministrativo
proveniente dalla giunta in relazione alle fonti energetiche
rinnovabili e al sistema delle
autorizzazioni.
Quasi certamente, sul delicato tema, si dovrà approvare
una moratoria, considerato
che sicuramente saranno sforati i termini.
Durante la Conferenza di
ieri, alla quale hanno preso
parte anche il presidente del-
Alla Conferenza
dei capigruppo
si è parlato
anche
di riforme
la V commissione, Salvatore
Magarò e il sottosegretario
Paolo Naccarato, i capigruppo hanno iniziato a discutere
della cosiddetta stagione delle
riforme che stenta ad avviarsi.
Al momento, infatti, l’unico
testo di riforma concreto presentato in commissione è
quello targato Antonio Borrello che prevede l’istituzionalizzazione delle primarie per la
scelta del candidato alla presidenza della Regione.
E anche la discussione di ieri si è svolta in punta di fioretto, limitandosi, ad accennare
alle questioni generali e registrando un accordo di massima solo su una questione: il
mantenimento della preferenze per la scelta dei candidati e
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l’abolizione del listino.
Come se esistessero diverse resistenze fra i partiti nel
mettere mano a Statuto e regolamento. E se dallo schiera-
mento di minoranza ce lo si
poteva aspettare, a sorprendere è stato l’atteggiamento di
Comunisti italiani e Rifondazione che hanno espresso più
di una perplessità sulla necessità di procedere alle riforme.
«Non sono quelle istituzionali le riforme prioritarie per
la Calabria - hanno affermato
tramite una nota a firma congiunta Nino De Gaetano e Michelangelo Tripodi - riteniamo che quest’ultimo scorcio di
legislatura vada interamente
dedicato alla realizzazione di
riforme molto attese dai calabresi come il nuovo Piano sanitario e la nuova legge sui
servizi sociali, senza trascurare la stabilizzazione di tutti i
precari e la creazione di nuove opportunità occupazionali».
Praticamente la stessa posizione che, in aula, aveva
espresso il capogruppo di Fi,
Pino Gentile, delineando quale sarebbe stato l’atteggiamento dell’opposizione sulle riforme. «Siamo sempre stati attenti alle esigenze dei calabresi - ha detto Gentile - come dimostrato con la legge sulla casa. Ma adesso non bisogna
invertire le priorità».
Da qui la necessità di un ulteriore periodo di riflessione e
confronto per capire i modi e
i tempi con i quali procedere.
Il filo si riprenderà il prossimo 12 novembre, data in cui è
stata fissata la riunione della
Commissione Riforme ai cui
lavori prenderanno parte anche i presidenti dei gruppi
consiliari.
RICCARDO TRIPEPI
regione@calabriaora.it
«Bisogna stabilizzare i precari dell’Arssa»
L’attacco di Pizzini (Fi) a Loiero: «Disatteso l’impegno di convocare un tavolo di concertazione»
REGGIO CALABRIA «Perché il consiglio regionale non rispetta l’impegno preso a maggio e
non procede alla stabilizzazione dei precari dell’Arssa?». A chiederlo è il consigliere di Fi, Antonio Pizzini, che ieri ha depositato un’interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata al presidente della giunta, Loiero, all’assessore all’Agricoltura, Mario Pirillo e all’assessore al Bilancio,
Demetrio Naccari.
«L’impegno disatteso – spiega Pizzini - è quello assunto dall’assessore all’Agricoltura e dal capogruppo del Pd, i quali, su mia espressa richiesta da
loro accolta, avevano garantito che in breve tempo sarebbe stato convocato un tavolo di concertazione per individuare i criteri e le modalità relative alla stabilizzazione dei precari dell’Arssa rima-
sti fuori dall’emendamento approvato in sede di quanto riguarda i restanti precari, la riunione del
approvazione del bilancio di previsione della Re- tavolo di concertazione non è stato nemmeno ipotizzato a tutt’oggi».
gione per l’anno finanziario 2008».
Secondo il consigliere azzurro,
In quell’occasione proprio il
però,
qualche ragione potrebbe
consigliere Pizzini aveva presentaIl consigliere
esserci per spiegare un simile atto in aula uno specifico emendaazzurro
teggiamento.
mento che, su richiesta della mag«Forse il motivo bieco potrebbe
gioranza, aveva ritirato proprio per
ha presentato
esserci - dice - ed è quello di teneconsentire che si procedesse attrauna
re le prime riunioni più in là,
verso la via della concertazione.
interrogazione
quando il vento elettorale e le esiDopo vari mesi, quella parola
genze clientelari si manifesterand’onore sarebbe stata dimenticata, preso atto che, per quanto riguarda i precari no con maggiore evidenza, in occasione dei rinnogià inclusi nella legge regionale, la prima riunione vi delle amministrazioni provinciali di Cosenza e
è stata convocata pochi giorni addietro e subito di Crotone e di moltissimi comuni calabresi».
ric. trip.
rinviata «senza apparente motivo, mentre per
«Sospesi gli scavi nella Cittadella»
La denuncia di Legacoop: «Cantieri archeologici chiusi senza una relazione definitiva»
CATANZARO Prevedibile, per non
dire scontato. Dopo un breve periodo
di sospensione la Soprintendenza ai
beni archeologici ha deciso la chiusura del cantiere degli scavi nell’area della Cittadella: lo annuncia, in realtà lo
denuncia, il responsabile di Legacoop
sociali Quirino Ledda, ex vicepresidente del consiglio regionale, che solleva
molti interrogativi sulla linearità della
vicenda. Dall’unilateralità della decisione dell’attuale Soprintendente avallata dalla Regione - all’assenza di
un rapporto conclusivo su tempi, modi e risultati degli scavi come richiede
la normativa di settore, per finire alla
“fretta” che evidentemente ha ispirato
la chiusura di un’attività che – secondo molti addetti ai lavori – avrebbe richiesto ben altra durata (almeno un
anno, a fronte dei sette mesi in questione).
Il tutto – a quanto si apprende da
fonti accreditate – sarebbe poi avvenuto senza che ci fosse mai stata
un’ispezione del cantiere da parte del
ministero dei Beni culturali come in
genere avviene nel caso di ritrovamenti che appaiono di grande valore culturale. Com’era in questo caso.
Dice Quirino Ledda: «La Soprintendenza ai beni archeologici, con un semplice verbale considerato da essa un
nulla osta, ha deciso in totale solitudine con il consenso del governo regionale la chiusura dei cantieri archeologici che sono stati scoperti in questi
mesi, senza una vera relazione definitiva. Ritengo che la procedura dell’articolo 96 del codice dei contratti sugli
appalti, che richiede una argomentata
relazione che venga predisposta dal soprintendente del settore territorialmente competente, sia in profondo
contrasto con l’attuale decisione. Vorrei ricordare al governo di centrosinistra – prosegue il responsabile di Legacoop sociali - che il precedente soprintendente ad interim Piero Guzzi archeologo di fama internazionale emesse precise prescrizioni consistenti con
un monitoraggio continuo “di cognizione ed altre verifiche” dell’area dove
sorgerà la nuova sede del governo re-
gionale».
E ancora, secondo l’ex vicepresidente del consiglio regionale, «la stessa
struttura di indagine chiamata “Regione Futura” ha messo in evidenza che
gli scavi eseguiti hanno accertato che
una parte dell’area era ed è di interesse archeologico. Se il soprintendente e
chi per esso ritiene insignificanti i ritrovamenti effettuati, non ha che da fare
una conferenza stampa come propone
l’Osservatorio per il decoro della città
di Catanzaro per esporre la sua decisione. Io – afferma ancora Ledda, che paventa analoghi rischi nei cantieri della
costruenda variante della statale 106
Simeri Crichi-Squillace - non credo che
basti un piccolo saggio, pochi maestri
operai, una carriola e qualche secchio
per dare una risposta completa ad
un’area che ha dinnanzi a sé un parco
archeologico come Scolacium». A parere di Ledda «il poco personale della
Soprintendenza non può giustificare la
cancellazione di pezzi di storia che ancora oggi sono sconosciuti».
Antonio Cantisani
*5+72..+1>,01?0@@5-/01A2532B
Favorire azioni
CATANZARO «Imporre la nostra impronta ecologica
sulla Terra». Questa la finalità del progetto “La Fabbrica verde”, promosso dall’assessorato regionale all’Ambiente guidato da Silvio Greco e rivolto alle imprese calabresi. Ideata e coordinata dall’Ati Psm associati, in collaborazione con Confindustria Calabria, l’iniziativa è animata dall’intenzione di «imprimere un’accelerazione alla programmazione degli investimenti che possano incidere in modo determinante nel complesso
quadro dell’emergenza ambientale».
Finanziato con risorse Por 2000-2006, il
progetto intende favorire l’adozione di comportamenti ecocompatibili e l’acquisizione
di conoscenze adeguate, così da incentivare
l’applicazione di procedure e tecnologie ispirate allo sviluppo sostenibile, favorendo gli
“acquisti verdi” e l’uso di beni realizzati con
materiali riciclati. «Stimolando le imprese a
trasferire la loro capacità di acquisto su prodotti a impatto
ambientale ridotto - si legge nella sintesi esplicativa del progetto - e a verificare l’impatto dei processi produttivi in un’ottica di riduzione della produzione di rifiuti, si ha anche la
possibilità concreta di orientare il mercato” verso una riduzione dell’impatto ambientale delle aziende, un aumento della domanda di “prodotti verdi” e una reale acquisizione di un
modello comportamentale responsabile verso l’ambiente».
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L’ultima sua performance
ha praticamente dimostrato
che sul fronte della sanità la
Regione Calabria è semplicemente incorreggibile ed irredimibile.
Lo è nel censimento del deficit accumulato, lo è nella
scelta dei manager, lo è nell’impegno di ristrutturare la
burocrazia regionale per come, invece, aveva promesso
di fare all’indomani della relazione della commissione
d’inchiesta Serra-Riccio.
De resto cosa ne pensasse
Spaziante (nella foto) della
relazione del prefetto Silvana Riccio era già emerso nel
luglio scorso in una intervista che riletta oggi è illuminante.
In tale intervista, infatti
l’assessore parla di uno «scenario che non corrisponde
alla realtà. Il loro compito
non era quello di misurare lo
stato di salute dei conti nella
sanità calabrese ma soltanto di verificare l’attuazione
dei Lea (i livelli minimi di assistenza) nelle varie strutture sanitarie di questa regione. E poi il governo attende
che il disavanzo sia accertato dalle persone incaricate».
In effetti oggi scopriamo
che quello dei prefetti Serra e
Riccio è stato un lavoro inutile.
La Regione Calabria ha
deciso che quella relazione è
carta straccia altrimenti a
cosa è servito lo sforzo di
mettere nero su bianco, sbattere in faccia a tutti la realtà
della sanità calabrese se
adesso scopriamo che si è deciso di lasciare tutto nelle
mani di chi c’era prima e di
chi continuerà ad esserci?
Nella relazione del prefetto
Riccio si legge: «La capacità
della struttura amministrativa di attuare un progetto di
*+,-./01+2+34565
78+019::-66+4-+45;
Consegnato un dossier anche al sottosegretario Letta
modifica dell’esistente appare oggi insufficiente anche in
considerazione delle attuali
dotazioni e competenze del
personale che fa capo all’assessore alla Sanità della Regione Calabria al quale va,
comunque, riconosciuto lo
sforzo, anche sulla spinta delle indicazioni giunte dalla
magistratura, di cercare di
rifondare una struttura di
management che non sia
coinvolta in discutibili gestioni del passato.
La coincidenza personale,
in questo momento storico,
tra l’assessore alla Sanità
della Regione Calabria e il
commissario straordinario
dall’art 3 delper l’emerl’OPCM
genza sani.45,.+65-01+4.52250
3635/2007.»
taria di noIncassati i
mina goverUn fascicolo
complimenti,
nativa, conè stato
però, Spasente di indepositato
ziante ha ritraprendere
messo ai loro
iniziative
sulle scrivanie
posti tutti i
che fuoriedei ministri
vecchi buroscono
dal
crati.
concetto di
del Welfare
Lo “sforzo”
ordinaria
e dell’Economia
riconosciuto
amministradalla comzione e che
missione prepossono dare un importante contributo fettizia (che però ricordava
alla soluzione di problemi, come tale “sforzo” fosse frutspecie di carattere organiz- to anche delle «indicazioni
zativo, anche avvalendosi del giunte dalla magistratura»)
nucleo di personale previsto è finito.
Anzi non ha mai avuto inizio perché scopriamo oggi
che nello “staff” del Commissario-Assessore Spaziante i
defenestrati dell’assessorato
alla Sanità sono stati subito
collocati come consulenti.
E siccome non bastavano,
si è ricorso anche a qualche
innesto dal triplo incarico:
consulente della Regione,
consulente di un istituto privato, consulente di una procura che indaga su quell’istituto privato.
In caso di conflitto d’interessi da che parte starà il mega-consulente di Spaziante?
Non bastasse, ecco la ciliegina sulla torta: lo “staff” di
Pangallo lascia l’azienda ospedaliera
Da fine mese non sarà più direttore generale della struttura reggina
REGGIO CALABRIA Leo Pangallo lascia. Questa volta senza timore
di smentita. Anche perché, il direttore generale dell’azienda ospedaliera
“Bianchi –Melacrino – Morelli” lo ha
comunicato direttamente all’assessore regionale alla Sanità, Vincenzo Spaziante, attraverso una lettera che pone
il 31 ottobre quale termine del mandato.
Una nuova tegola sulla sanità reggina che da un lato risente, soprattutto
negli ultimi tempi, delle difficoltà economico-finanziarie dell’Azienda sani-
ecocompatibili
L’obiettivo centrale de “La Fabbrica Verde”, dunque, si
fonda sulla promozione, attraverso una massiccia campagna di sensibilizzazione, dello “sviluppo sostenibile”, facendo leva sull’interazione tra i vari soggetti coinvolti nel ciclo di
vita del prodotto. A fianco alla campagna informativa, il progetto prevede inoltre la realizzazione di quattro cicli di seminari gratuiti rivolti agli addetti delle imprese calabresi, che si svolgeranno presso le sedi di Assindustria di tutte le province della regione.
Concomitante ai seminari, il concorso “Selezione naturale” rivolto alle sedi
Assindustria, al fine di incentivare la
partecipazione ai seminari.
Insieme al dirigente generale dell’Ambiente Graziano e al responsabile
tecnico del progetto Lucia Sibiano, Greco ha messo in evidenza la volontà dell’assessorato di aprire un dialogo con tutti gli “azionisti ambientali”: «Vogliamo tirare fuori il meglio da queste realtà,
per innescare un meccanismo virtuoso» in grado di condurre in futuro al totale azzeramento della produzione di rifiuti. Per maggiori informazioni relative al progetto è disponibile un sito web accessibile dal portale www.regione.calabria.it (area di interesse Ambiente).
Nicoletta Fabio
taria numero 5 e che, dall’altro era riuscita ad uscire dal guado grazie ai buoni risultati ottenuti dal manager reggino all’interno dell’azienda ospedaliera. In realtà, la notizia era già nell’aria
da qualche settimana.
Esattamente dallo scorso 10 ottobre
quando alcune voci vicine allo stesso
Pangallo avevano fatto trapelare all’esterno la volontà del manager reggino di lasciare ancor prima della scadenza del mandato che, ricordiamolo,
sarebbe scaduto il prossimo 31 dicembre.
Voci corroborate, in quel frangente,
dal fatto che lo stesso Pangallo aveva
lasciato il disbrigo degli affari correnti
al direttore sanitario Vincenzo Trapani Lombardo.
In quella occasione, però, nessuno
volle esporsi più di tanto, e lo stesso direttore generale, pur lasciando intendere che si poteva comunque presagire qualche novità all’orizzonte, smentì
la notizia con un laconico «non è certamente una cosa immediata, ma è
possibile che anticipi la scadenza».
cl. la.
Spaziante non è apprezzato
dal ministero dell’Economia,
che anzi considera questo un
ennesimo spreco di risorse
umane e finanziarie, per un
motivo semplicissimo: il lavoro che questo consultorio
dovrebbe fare (o addirittura
aver già fatto) il ministero
dell’Economia, che ha imparato a non fidarsi dei calabresi, e il ministro dell’Economia lo ha già assegnato,
con tanto di decreto, ad una
società internazionale, la
Kpmg Advisory Spa, di revisione ed organizzazione contabile. Il mandato conferito
alla Kpmg è secco quanto
eloquente: «Realizzare l’accertamento del disavanzo
pregresso e la definizione del
relativo piano di rientro».
Di più, il Ministero dell’Economia ricorda che «sulla scorta del protocollo a suo
tempo stipulato, il ministro attraverso la ragioneria generale dello Stato - sarà invece la Regione a provvedere
alle spese necessarie ed al pagamento della società incaricata dal ministero». Domanda semplice semplice, ed allora perché pagare anche dei
consulenti “a parte”? Consulenti individuati da chi? Sulla base di quali requisiti e di
quali reclutamenti?
PAOLO POLLICHIENI
p.pollichieni@calabriaora.it
Concluse le audizioni sul Piano
La commissione Sanità ha ascoltato dirigenti e associazioni. Giamborino: lavoro positivo
REGGIO CALABRIA Chiuse le audizioni sul Piano sanitario regionale. Ieri la III Commissione “Sanità”, presieduta da Pietro Giamborino, ha ultimato una lunghissima fase, iniziata a giugno dello scorso anno, durante la quale
sono stati ascoltati i dirigenti sanitari, i
sindacati, le associazioni di categoria, gli
operatori del settore e tantissimi amministratori locali. Ieri si è svolta l’audizione dei sindaci di Cariati (Filippo Giovanni Sero), Cassano (Gianluca Gallo),
Siderno (Alessandro Figliomeni); Melito (Giuseppe Iaria), Nicotera (Salvatore Reggio); Roghudi (Agostino Zavettieri); Giuseppe Battaglia in rappresentanza del Comune di Soriano. Per le associazioni sono stati sentiti i rappresentanti dell’Avis (Paolo Marcianò); dell’Ordine dei medici della provincia di
Reggio Calabria (Vincenzo Nociti); della Fondazione “Campanella” (Anselmo
Torchia); di Renato Belfiore (Lista civica); dell’Aiop (Bernardino Scarpino); di
Simfir e Simper (Maurizio Iocco); di
Sinsi (Enrico Vaccaro); di Agorà Calabria (Giacomo Saccomanno); di Cosi-
mo Altomonte “Pro ospedale unico
(Gioia Tauro) e dell’Unci (Francesca Laganà e Saverio Sergi).
Adesso la Commissione, anche alla
luce delle osservazioni raccolte, dovrà
passare all’esame dell’articolato. Impresa che non si presenta proprio semplicissima, considerati i tagli inseriti in Finanziaria dal governo, l’enorme esposizione debitoria della sanità calabrese e
per la stessa complessità del Psr. Ecco
perché i commissari hanno chiesto al
presidente Giamborino di convocare
per la prossima seduta il governatore
della Calabria, Agazio Loiero. Una presenza ritenuta fondamentale per programmare un calendario dei lavori che
possa essere rispettato, evitando nuovi
ritardi e che la stessa «maggioranza ne
esca a pezzi» come ha sottolineato il segretario Egidio Chiarella.
Anche per lo svolgimento dei lavori
di ieri è risultato indispensabile l’apporto dei consiglieri di minoranza che hanno garantito il numero legale, così come
era capitato già per l’ultima seduta.
«Ancora una volta i lavori della III
Commissione - hanno sottolineato Pietro Aiello e Francesco Galati - possono
tenersi grazie alla presenza dell’opposizione di centrodestra che mantiene il
numero legale, date le molte assenze nei
banchi della maggioranza». «Non è la
prima volta che capita – ha dettoPasquale Tripodi – e oggi siamo rimasti in
aula soltanto per l’importanza del tema
trattato e considerato che i soggetti che
dobbiamo audire arrivano anche da
molto lontano». E per i primi cittadini
della Piana la questione fondamentale
riguarda la costruzione del nuovo ospedale e il destino dei presidi già esistenti.
Una discussione che in commissione si
protrae da lungo tempo e sulla cui utilità è lecito nutrire più di qualche dubbio,
considerato che sul punto la volontà regionale sembra chiara: il nuovo ospedale si farà e mantenere in vita gli altri,
con le attuali funzioni, avrebbe poco
senso. Soddisfatto, nonostante tutto, il
presidente Giamborino che ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto:
«Considero questa esperienza positiva e
bellissima». (ric. trip.)
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A Roma verrà misurata anche la salute dei Democratici calabresi
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Uno dei più noti calembour
di Ennio Flaiano suonava così:
«O Roma, o Orte!». Tradotto
in romanesco: “mo’ bisogna
decidese”. Se andare o non andare alla manifestazione del 25
ottobre che, come ha ricordato ieri Massimo Cacciari rispondendo a una domanda di
Luca Telese, «…credo che non
si possa convocare la gente in
piazza con cinque mesi di anticipo!». Fosse solo questo il
problema. La verità è che Walter Veltroni ha avuto molto coraggio ad organizzare anzi
tempo una giornata antigovernativa. E ieri ha detto: «Il centrosinistra smetta di guardarsi l’ombelico e torni ad occuparsi dei problemi veri» … «c’è
un’aria che si fa irrespirabile.
Un’aria di piombo. Una sensazione di pensiero unico che si
diffonde. A partire dai giornali che, in maggioranza, hanno
perso la soglia critica». Il risultato dell’evento Veltroni non lo
condividerà con nessuno, se gli
riesce la giornata sarà lui il vincitore, e nessun altro, se perderà sarà lui e nessun altro. Intanto ferve, in queste ore, l’organizzazione interna. Mobilitare iscritti e simpatizzanti. Allestire ogni mezzo di locomozione per farsi trovare puntuali
ai due cortei che si dirigeranno
al Circo Massimo. Una complessa e costosa operazione di
richiamo che, sino ad ora, ha
camminato col freno tirato. E
per tanti motivi. C’è la fronda
interna, che è la più pericolosa
perché non si manifesta, serpeggia senza dichiararsi. C’è la
concorrenza della sinistra antagonista e quella di Di Pietro
che hanno già misurato la loro
forza l’11 ottobre scorso. C’è la
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2()"**".(3("0$)&+)1"4$%0")5$%+6.,"0()&)2(#$.&)2$++7&%'(,"+")89)
destra che aspetta al varco il
popolo “pieddino” per paragonare i loro 2 milioni di manifestanti mobilitati nel 2006. «La
manifestazione – ha ribattuto
Veltroni - confermerà che il Pd
non solo c’è, ma è in buona salute. Andremo al Circo Massi-
mo, a Roma, un luogo vastissimo. Non credo che nessun altro partito possa scegliere la
stessa piazza con la certezza di
riempirla come faremo noi».
Sarà flop? Non è detto, perché
nella società italiana c’è un malessere che può essere rappre-
sentato spontaneamente da
categorie che oggi combattono nella trincea della precarietà. E potrebbero essere i precari a donare sangue a Veltroni
con la loro presenza. Il mondo
della scuola, dell’università,
dei trasporti, del pubblico impiego, persino delle forze dell’ordine: un magma che potrebbe aderire istintivamente.
E poi. C’è la riserva naturale
del sindacato, soprattutto della Cgil, pensionati in primis.
Vedremo. Non azzardiamo
previsioni. Anche in Calabria,
naturalmente, l’apparato (non
tutto) è mobilitato. Negli ultimi giorni ci sono stati alcuni
appuntamenti politici (anche)
per raccogliere le firme della
petizione e serrare le fila per
l’incontro di sabato. Doris Lo
Moro ha portato a Lamezia,
Marina Sereni, e prima ancora Anna Finocchiaro è andata
a Catanzaro, Franco Marini a
Cosenza, Marco Minniti a Fagnano Castello. La mente organizzativa è, come sempre,
Mario Paraboschi, ma si segnalano gli sforzi di Pino Caminiti a Reggio Calabria, Pietro Giamborino a Vibo Valentia, la stessa Lo Moro a Lamezia, Dorina Bianchi a Crotone,
Franco Bruno e Mimmo Bevacqua a Cosenza. Quanti pullman riusciranno ad organizzare? Difficile dire se saranno
100. Di meno o di più. E’ un
work in progress perché il
coinvolgimento corre sul filo
delle ore. Insomma, il Pd day
sarà giudicato dai numeri. I
quali si misureranno in questo
modo: il dato degli organizzatori sommato al dato della
Questura e diviso per due. Un
classico.
BRUNO GEMELLI
regione@calabriaora.it
,?-4.25:24.+
«Il 25 ottobre saremo in piazza
e seguiremo l’esempio di Foa»
In uno dei suoi ultimi scritti, apparso sulla rivista “Pd” esattamente un anno fa, Vittorio Foa affermava: «Il linguaggio che oggi si usa
in politica è intollerabile, è un linguaggio di violenza che non permette di guardare al futuro. E’ un
cattivo esempio». Credo che il Partito democratico questa lezione
l’avesse imparata. Nonostante questa destra italiana che non lesina
mai insulti e atteggiamenti arroganti, perfino nelle aule del Parlamento, il nostro partito ha saputo
mantenere costantemente un comportamento serio, corretto, responsabile come di chi quel monito di un
grande protagonista della storia
del mondo del lavoro italiano ha saputo fare proprio, per il bene della
democrazia e del Paese.
Questo spirito sarà alla base della manifestazione di sabato a Roma. Che si annuncia grande, partecipata, corale. Tanti altri maestri
della nostra storia, non solo politica, ci hanno insegnato che quando
si è certi delle proprie buone ragioni non si ricorre alle invettive o alle grida. E noi siamo certi che, oggi, le proposte del Partito democratico per far fronte alla grave crisi
economica italiana – che, è bene ricordarlo, l’uragano che ha colpito le
borse del pianeta accentua enormemente – sono valide. Adottare la
rotta che il Pd sta indicando al governo è indispensabile se, davvero,
si vuole portare il nostro sistema
fuori dalle secche e soprattutto dare una prospettiva più serena alle
famiglie ed ai tanti nostri concittadini che oggi vivono nell’incertezza
e nel disagio. Consiglierei ai membri del governo ed ai colleghi della
maggioranza di andare a rilegge-
re il recentissimo rapporto sulla po- portamenti fuori misura come
vertà in Italia redatto dalla Caritas spesso abbiamo notato tra le fila
e dalla Fondazione Cancan: ci dice dell’altro schieramento. E la maniche la situazione è grave, che dodi- festazione, la piazza, serve a moci milioni di persone vivono con un strare a chi governa – che, per inreddito al di sotto di quello medio e ciso, farebbe bene ad avere magche occorre una rivoluzione nel mo- giore rispetto per chi sceglie di mado di combattere questo fenomeno nifestare – ed ai tanti nostri concitaltrimenti la fascia aumenterà. Le tadini che magari hanno verso il Pd
proposte del Pd accolgono questo un atteggiamento scettico, distratspirito. Nel senso che contrastano to e critico, che siamo decisi, che siala politica dei tagli indiscriminati e mo forti, che abbiamo intenzione di
dell’azzeramento delle risorse da sostenere con determinazione le nodestinare agli investimenti produt- stre idee e le nostre proposte per
cambiare l’Italia.
tivi decisi dal goPer
cambiare
verno Berlusconil’Italia e per camTremonti ma – ed è
,01,2@-+42
biare la Calabria,
qui che accoglie lo
che la politica ecospirito di quel rap32,1,-4AB0AA-+
nomica del goverporto – mette in
Bisogna trovare
no rischia di metcampo proposte
un modo di
tere in ginocchio
che non servono ad
definitivamente.
affrontare i probleparlare, simbolo
La Calabria, infatmi “una tantum”
di un modo
ti, paga due volte
ma hanno di mira
il prezzo, altissiil rafforzamento
di fare che
mo, delle scelte del
reale e duraturo dei
combatta la crisi
governo. Non ci
redditi della parte
sono più i fondi
meno protetta delprevisti per le inla nostra popolazione per innestare un circuito vir- frastrutture, mancano veri sostetuoso di più reddito, più consumi, gni alle famiglie in difficoltà ed alle
più produzione, più ricchezza na- piccole e medie imprese, e centinazionale e quindi più risorse da desti- ia di scuole dei piccoli comuni si avnare al welfare. Per questo andre- viano alla chiusura. Sabato, quindi,
mo in piazza. Per sostenere non so- a Roma le delegazioni calabresi salo un pacchetto di misure ma ranno presenti per manifestare tutun’idea di società, un modo di in- te le difficoltà di una terra mortifitendere i rapporti all’interno della cata in tutte le sue aspettative di
comunità nazionale e, insieme, un crescita. Saremo quindi in piazza,
modo di mettersi in relazione con con tutto l’orgoglio di chi è convinquello che sta avvenendo nel mon- to di interpretare le giuste esigenze
do. Sarà una manifestazione sere- per un vero riscatto economico, sona perché, se siamo convinti, come ciale e culturale.
Nicodemo Oliverio
siamo, delle nostre ragioni, non abParlamentare Pd
biamo bisogno di affidarci a com-
:(''"%(");"&
/+77-6605-+10,,016B01C1,21520@-+4-
«La nomina di Boemi
CATANZARO Fiume di dichia- appalti di lavori , servizi e forniturazioni per la decisione della Giun- re ma anche perché definisce norta Regionale di nominare Salvato- me più incisive e rigorose per l'orre Boemi quale Commissario del- dinamento , la razionalizzazione ed
la Stazione Unica Appaltante della il controllo della spesa pubblica regionale per elevare le condizioni di
Regione Calabria.
«L'esperienza e l'alto profilo pro- maggiore trasparenza e legalità
fessionale del Dr. Boemi nella lot- evitando ingerenze , interferenze e
ta ai poteri criminali - dice il segre- pressioni esterne di ogni tipo comtario regionale Cisl Luigi Sbarra prese quelle della criminalità organizzata».
- unita alla compeE' un fatto stratenza sulle proceLa Cisl vede
ordinario la scelta
dure attuative delnell’alto profilo di un magistrato
la legislazione antidel valore come
mafia in materia di
del magistrato
Salvo Boemi alla
appalti pubblici
il viatico giusto
guida della Staziorappresentano il
per la Stazione ne unica appaltanviatico necessario
te: lo rileva il capoaffinché la Sua assolva per intero alle finalità previ- gruppo del Partito democratico alste dalla Legge Regionale .Il prov- la Regione, Nicola Adamo, che è
vedimento di costituzione della stato nell'estate del 2007 il propoStazione Unica Appaltante è stato nente della legge istitutiva della
un obiettivo fortemente rivendica- Sua, finora attiva solo in Calabria.
to dalla Cisl e considerato neces- «La nomina del commissario Sua sario non solo perché determina dice Adamo - è un primo atto che
una nuova disciplina in materia di testimonia il cammino verso il
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7289168221: ;<=334>4?8@
L’alt imposto ieri da Pierferdinando Casini dalle colonne del “Riformista”:
«Nessuna alleanza con il Pd,
da Veltroni aspetto novità»
non sembra spaventare i colonnelli calabresi del suo
partito.
destra è evidente il tentatiChe, anzi, rilanciano sulla vo di soffocare la nostra
possibilità di arrivare ad un identità e costringerci a conaccordo con i Democratici fluire nel Pdl: un partito finsulla scia di quanto speri- to nato con atto notarile».
mentato per la Provincia di
Il riferimento a cui guarda
Trento dove Pd e Udc so- Trematerra è l’Abruzzo dove
stengono il candidato Lo- per le elezioni regionali
renzo Dellai. A confermarlo «Berlusconi ha concesso
è il capol’apparentagruppo dei
mento alle
Per le elezioni
centristi in
liste civiche
centristi ago
consiglio repiù strane e
gionale, Mialdella bilancia in non
chele Trel’Udc».
molte Province
materra:
In ogni cadel Paese
«Nel centroso, in Cala-
Il capogruppo centrista: ok se si rispettano le identità
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bria, le diplomazie continuano a lavorare sottotraccia in
attesa di arrivare ad un accordo ufficiale. Accordo che
potrebbe realizzarsi proprio
a Cosenza dove si vota per il
rinnovo del consiglio provinciale. La battuta di Trematerra sul punto appare illuminante: «Se rispettano la
nostra identità, un accordo
diventa possibile. Sia chiaro
che un’intesa per le provinciali è propedeutica a quella
per le regionali del 2010». E
qui si ripropone l’idea di una
coalizione «autonomista e
Popolari, Abramo a Roma incontra Galati
In dirittura d’arrivo l’ingresso dell’ex sindaco catanzarese nel gruppo consiliare. Sabato convention regionale
CATANZARO “Per una Calabria protagonista”,
l’assemblea regionale dei Popolari europei verso il
Pdl parte da Catanzaro, sabato 25 ottobre. L’appuntamento con il battesimo del fuoco per la compagine che fa capo al lamentino Pino Galati, deputato dell’ex Udc, folgorato sulla via del berlusconesimo in tempi pre-elettorali, si propone di lasciare
il segno nei livelli istituzionali calabresi a partire
dal consiglio regionale, dove il gruppo consiliare è
stato già costituito ed è pronto ad allargarsi. Le indiscrezioni della vigilia che volevano il candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra Sergio Abramo (foto) sembrano quanto meno supportate da un viaggio infrasettimanale consumato ieri pomeriggio in maniera riservata. Il due volte sindaco di Catanzaro, leader del movimento “Per la
Calabria” è volato a Roma – facile immaginare la
destinazione a Montecitorio - ben scortato dall’amico-collega Mimmo Tallini, oltre che da un nutrito
gruppo dell’entourage dell’asse
comunale che fa capo agli ex
Udeur e al movimento fondato
in occasione delle elezioni del
2006 per il rinnovo della testa
dell’amministrazione comunale del capoluogo di Regione, denominato “Catanzaro per
Abramo”. Tra gli accompagnatori anche il consigliere comunale e provinciale Tommaso
Brutto che di Pino Galati è da
sempre punto di riferimento
nella provincia. Una riunione finalizzata a mettere
a punto gli ultimi passaggi che definiscono l’ingresso di Sergio Abramo, consigliere regionale in cerca
di robusta identità politica dopo la promessa mancata di diventare riferimento dell’opposizione, nel
gruppo dei “Popolari europei verso il Pdl”, in buo-
rompe con il passato»
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compimento del processo di riforme avviato dalla Regione». Per
Adamo, che commenta il fatto come un netto taglio con il passato
«l'accettazione della nomina da
parte del dott. Boemi va intesa come una disponibilità importante di
un magistrato che lascia gli uffici
delle Procure ed intende misurarsi con una sfida di alta responsabilità». Anche i senatori del Pd Luigi De Sena, Franco Bruno,
Dorina Bianchi e Daniela
Mazzuconi plaudono alla nomina «di un magistrato stimato dello
spessore di Salvo Boemi alla guida
della Stazione unica appaltante calabrese - sostengono in una nota i
quattro senatori - può consentire
un salto di qualità rispetto al vecchio modo di gestire appalti e forniture in Calabria, che troppo spesso ha presentato limiti, incongruenze, pressioni e pericolose in-
na compagnia del capogruppo
Giampaolo Chiappetta, dei
colleghi Salvatore Pacenza e
Mimmo Tallini. Una scelta
dietro cui potrebbe nascondersi il tentativo di costruire le
condizioni e porre le basi dell’avvio delle trattative interne
al centrodestra per la candidatura a sindaco di Catanzaro nel
2006, cui Abramo punta senza mistero. L’ex sindaco e consigliere regionale, comunque,
sabato sarà sul palco dell’Auditorium “Casalinuovo” di Catanzaro assieme ai compagni di viaggio
della nuova avventura, alla convention che sarà
conclusa dal lìder maximo dei Popolari europei verso il Pdl, Pino Galati.
Maria Rita Galati
te segno dato dalla
filtrazioni». «L'avIl gruppo
giunta guidata dal
vio concreto della
parlamentare
presidente Agazio
stazione unica apLoiero di come si
paltante con la nodel Pd parla
stia lavorando almina del commisdi garanzia
l’insegna della trasario è un fatto ase trasparenza
sparenza ad ogni lisai importante, che
vello, a cominciare
non deve essere
sottovalutato o,peggio, passare proprio da una materia tanto deliper un normale atto amministrati- cata, quella degli appalti, soggetta
vo». Lo afferma in una nota Fran- ai pericoli di infiltrazioni criminaco Laratta. «Di questo - aggiunge li». Il miglioramento dell'azione
Laratta - occorre dare atto al pre- della pubblica amministrazione e
sidente Loiero e a tutta la Giunta e nel rispetto dei criteri di legalità
al capogruppo del Pd in Consiglio nell'espletamento delle gare di apRegionale Nicola Adamo, che oltre palto per tutti i lavori, i servizi e le
un anno fa fu il proponente in As- forniture di beni e servizi di compesemblea del progetto di legge che tenza della Regione e degli Enti,
istituiva la Sua in Calabria, prima delle aziende e delle agenzie di
emanazione regionale». «Sono
regione in Italia».
Di «garanzia» parla il deputato convinta che, con il concreto avvio
del Pd, Maria Grazia Laganà della Stazione unica appaltante Fortugno. «Un altro passo con- conclude la parlamentare del Pd creto è stato compiuto dalla Regio- la ’ndrangheta starà lontana dai
ne - prosegue la parlamentare - flussi economici che solitamente
nella lotta al potere criminale. La ruotano attorno ai pubblici appalti
nomina di uno dei magistrati sim- e subirà, per forza di cose, un dubolo della lotta alla ’ndrangheta, ro colpo, a favore dello sviluppo
quale commissario con il compito dell'intero territorio».
r. r.
di avviare la Stazione unica appaltante e' un altro chiaro e importan-
La linea di
Berlusconi
sembre chiudere
la porta al
partito di Casini
riformista» invocata dal segretario calabrese del Pd,
Marco Minniti, all’inizio della scorsa estate.
Il progetto ha ricevuto nei
giorni scorsi anche il placet
di Franco Marini: «Facciamo opposizione assieme sui
temi politici importanti – ha
spiegato l’ex presidente del
Senato a Cosenza – non troverei nulla di male nell’ipotesi di un’alleanza in Calabria, ma pure in qualche altra regione». Del resto faceva notare, ieri sera, uno dei
big del partito calabrese:
«Non possiamo riproporre
meccanicamente l’Unione. E
poi va detto chiaramente: se
l’Udc non si muove perderà
molti suoi rappresentanti. In
molti potrebbero cedere alle
lusinghe del Cavaliere».
Questo potrebbe essere il caso di Pino Galati ma anche
di Dionisio Gallo e Salvatore
Pacenza. A Largo del Nazareno (sede nazionale del Pd)
stanno facendo due calcoli
in vista della prossima primavera: su 60 province
l’Udc è l’ago della bilancia
almeno in 15.
Facile capire perché diventa un obiettivo prioritario quello di trovare un accordo con Cesa e i suoi. Non
va dimenticato che un’alleanza con Rifondazione comunista (soprattutto dopo
l’elezione alla segreteria di
Paolo Ferrero) appare sempre più difficile.
Come dire che per certi
versi si tratta di riprendere
un dialogo tra uomini (i popolari del Pd e gli esponenti
dell’Udc) che hanno in comune la stessa provenienza.
E il dialogo, almeno in consiglio regionale, sulle riforme istituzionali, partirà subito: «Lo abbiamo detto
chiaramente – confessa ancora Trematerra – che sulle
riforme siamo aperti alle
proposte che formulerà la
maggioranza. I nostri obiettivi d’altronde sono chiari: il
mantenimento del voto di
preferenza e la conferma
dello sbarramento al 4% per
l’ingresso in Consiglio». E su
questo già si preannuncia
uno scontro con i partiti della sinistra radicale.
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La procura, in gran segreto, chiude il fascicolo con le contestazioni di Fortugno
Ricordate le denunce di Franco zia delle denunce di Fortugno alFortugno? Quelle riguardanti la l’indomani della sua uccisione.
A scatenarla era stato un articomala gestione dell’Azienda sanitalo del Corriere della Sera nel quale
ria di Locri?
Quelle che fecero gridare allo si evidenziava che Fortugno aveva
scandalo mezza Italia perché pri- presentato una serie di esposti alla
ma imboscate, poi perse, poi ritro- Procura della Repubblica di Locri
vate, poi archiviate e poi ancora in cui denunciava gravi irregolarità nella gestione dell'Asl di Locri.
riesumate?
In precedenza, ad un mese esatQuelle per le quali l’ex ministro
della Giustizia Mastella inviò gli to dall’omicidio Fortugno, a conclusione di un vertice col procuratore
ispettori alla procura di Locri?
Quelle che “per caso” vennero nazionale antimafia, Piero Grasso,
rinvenute nei cassetti capientissimi il procuratore della Repubblica di
dei “grandi sacerdoti” dell’Assesso- Locri, Giuseppe Carbone, aveva inrato alla Sanità di Catanzaro, lì vece sostenuto che Fortugno non
aveva mai presentato denunce alla
messe a prendere polvere?
Quelle per le quali Fortugno pri- stessa Procura di Locri.
Affermazione che Carbone, dopo
ma di essere ammazzato ha presentato interrogazioni in Consiglio l’articolo del Corriere della Sera,
regionale senza mai avere rispo- confermava "parola per parola" in
una dichiarazione
sta?
In serata
Quelle denunce soIl ministro della all'Ansa.
però interveniva il
no carta straccia,
Giustizia
procuratore nazionon valgono niente,
contengono fatti che
Mastella aveva nale antimafia,
Piero Grasso, se“non rappresentano
mandato gli
condo il quale «le
reato”.
Così ha deciso la
ispettori a Locri denunce del vicepresidente del ConProcura della Repubsiglio
regionale
blica di Locri e così
ha stabilito, facendo propria la ri- della Calabria, Francesco Fortuchiesta del pm, il Gup del Tribuna- gno, esistevano ed erano negli arle di Locri. Di quelle denunce, in- chivi della Procura di Locri».
«Le denunce di Fortugno - affersomma, è stata disposta l’archiviazione con un decreto che manda in mava ancora Grasso - sono arrivate ad un magistrato che non le ha
soffitta il fascicolo 1293/05.
Abbiamo scherzato, Fortugno è trattate con immediatezza. Poi il
stato, nella migliore delle ipotesi, pm è stato trasferito ed i fascicoli
un visionario ricco di fantasia, nel- sono passati ad un altro magistrato, il quale, quando le ha esaminala peggiore un calunniatore.
Perché non c’è dubbio che i fatti te ha visto che i termini erano già
da lui denunciati sono gravissimi scaduti ed ha archiviato».
Il procuratore Carbone, comed integrano reati a valanga, se si
archivia evidentemente quei fatti mentando la dichiarazione di Grasnon erano veri, quei documenti non so, si diceva «sempre più sbalordiesistevano, quei verbali del collegio to per quanto sta accadendo. Consindacale richiamati nelle denunce fermo quanto ho già detto, e cioè
che Francesco Fortugno non ha
erano dei falsi.
Vorremmo essere più completi mai presentato direttamente denella nostra informazione ma non nunce sull’Azienda sanitaria locale
possiamo esserlo perché la Procura di Locri al nostro ufficio di Procura.
La procura della Repubblica di
di Locri, come sempre capita quando di mezzo ci sono le malefatte del- Locri ha soltanto ricevuto nel magl’Asl, ha abbassato la saracinesca e gio del 2003 uno stralcio relativo
negato ai cronisti di Calabria Ora ad un'inchiesta della procura di
l’accesso al decreto di archiviazio- Catanzaro su un'interrogazione
ne ed alla relativa richiesta del presentata dall'onorevole Fortugno.
pubblico ministero.
Lo stralcio è stato assegnato dalE’ stato risposto che «non si vede
l’interesse ad avere quegli atti», l'allora Procuratore della Repubinutile argomentare che esiste un blica ad una collega che nel luglio
mastodontico interesse pubblico del 2004 effettivamente è stata traper una vicenda che ha avuto rilie- sferita. Il magistrato cui è stato assegnato successivamente il fascicovo nazionale e sovranazionale.
Del resto Calabria Ora è ancora lo, nel dicembre del 2004, ha chiesotto processo per avere tentato di sto l'archiviazione».
Adesso, calmatesi le acque, l’arpubblicare, all’epoca, la relazione
del prefetto Basilone sulle porcherie chiviazione è arrivata. Sorretta da
dell’Asl 9, relazione che portò al quali elementi?
In forza di quali indagini e di
commissariamento per mafia di
quali accertamenti?
detta azienda.
Sulla base di quale giurisprudenInsomma quando ci sono certi
personaggi e quando c’è l’asl di Lo- za?
Non possiamo dirlo perché secri scatta un cordone “sanitario”
condo la Procura di Locri la cosa
insormontabile.
Basta ricordare la polemica che non riveste alcuna importanza
accompagnò sulle pagine dei mag- pubblica.
pa.po
giori quotidiani nazionali la noti-
)$+&'.3,-2)
Tutte le «illegalità commesse»
descritte in quell’interpellanza
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Il dg dell’Asl
9 ha commesso
gravi irregolarità
nella gestione dei
fondi, facendo un
uso improprio
degli stessi
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Le denunce
sono arrivate a un
magistrato che non
le ha trattate con
immediatezza. Poi
tutto è stato
archiviato
Asl 9
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Nell’Asl di Locri c’era un veterinario esperto di mucche e ovini, chiamato, per 200 milioni l’anno, a verificare l’attuazione di obiettivi mai assegnati e ottimizzare macchinari che
non aveva mai usato. Un nonsenso al
quadrato, roba che Samuel Beckett ci
avrebbe vinto il secondo Nobel. Roba che a qualcuno deve essere sembrata così assurda da meritare l’archiviazione. Tutto archiviato. Francesco Fortugno aveva esagerato.
L’Asl di Locri non è quel crocevia di
illegalità che l’allora consigliere regionale ucciso dalla ’ndrangheta a
Palazzo Nieddu aveva descritto nelle sue denunce. Il tribunale di Locri
ha deciso di soprassedere. Non c’è
bisogno di approfondirle, quelle denunce. Non c’è bisogno di considerarle una per una, le «numerose illegalità commesse», non c’è bisogno
che la giustizia ripercorra l’elenco dei
nomi e delle circostanze evidenziate
da Fortugno. Eppure c’è da rimanere senza parole. Oggi CO vi propone
la prima parte delle accuse contenute in una interpellanza del 22 febbraio 2002. I fatti finiti nel mirino sono
gravissimi e non si tratta di denunce
generiche. Perché «il direttore generale dell’Asl numero 9 (Manuela
Stroili, ndr) ha commesso gravi irregolarità nella gestione dei fondi, facendo un uso improprio degli stessi,
deliberando numerose consulenze
dispendiose, improduttive e inutili,
fatte senza osservanza delle leggi, con
spreco di diversi miliardi». Ci sono
nomi e cognomi. Quello dell’ingegner Taddia di Milano, messo sotto
contratto «per coordinare e progettare per 82 miliardi (cioè anche per le
somme destinate all’acquisto delle
attrezzature), in base alla quale ha il
diritto di chiedere miliardi di compensi». Un incarico «illegittimo e
nullo, perché viola le leggi che prevedono la gara per l’affidamento di incarichi tanto importanti, ma è anche
scandaloso e dannoso, perché è ripetitivo di incarichi affidati a diversi
progettisti». Nomi e cognomi: «il direttore generale ha scelto e nominato direttori sanitari aziendali persone
incaricate prive dei requisiti di legge
(dott. Branca, dott. Castria e da ultimo dott. Luigi Omero), senza tener
conto che, per gli stessi motivi, è stata decisa, dalla Regione, la decadenza di precedenti direttori generali».
Un rosario infinito: «Il direttore generale ha conferito un incarico retribuito con 150 milioni l’anno al dottor
Giovanni Filocamo, per una consulenza indeterminata e generica, in
violazione del disposto della Legge
numero 229 del 1999, che vieta le
consulenze ai laureati che godono del
trattamento di quiescenza». Incari-
chi illegittimi e spese folli che hanno
creato «una vera voragine di deficit
nel bilancio, per il modo avventuroso, clientelare e pieno di sprechi della gestione. Bilancio che, invece,
avrebbe dovuto essere attivo, in
quanto l’Asl numero 9 è stata l’unica
della Calabria che ha aumentato il
proprio fondo di dotazione regionale per la spesa corrente, sotto varie
voci, di oltre 60 miliardi». E invece,
«nonostante la cospicua assegnazione il deficit è spaventoso, il contenzioso è enorme, molto passivo è sommerso e non si è in grado di conoscere a quanto ammonta realmente: a
100 miliardi? A 150? A 200?».
Sotto il profilo gestionale, c’è un
atto aziendale elaborato «con un numero pletorico di strutture complesse forse create più per dare risposte
ad aspirazioni clientelari che per esigenze reali, senza peraltro indicare
la copertura finanziaria». Ancora
clientele, ancora consulenze. Come
quella «del dottor Carazzina, veterinario di Lodi, che ha maturato esperienze di mucche e ovini, il quale invece, ha avuto affidato il compito di
verificare l’attuazione di obiettivi mai
dati, di budget mai assegnati ai centri di spesa e l’ottimizzazione di attrezzature sanitarie a lui sconosciute,
perché mai usate e viste usare, in
quanto non rientranti nella sua competenza di veterinario. Questa ulteriore consulenza, inutile e inefficace,
è provvida per il signor veterinario
Carazzina che, invece del suo stipendio ordinario, percepirà oltre 200
milioni l’anno». Avevano una predilezione per i veterinari all’Asl di Locri. E un’altra per i milanesi. L’efficienza meneghina evidentemente faceva presa sui manager, al punto da
spingere il dg a ripetute trasferte
lombarde. Secondo Fortugno, infatti, «con la motivazione di raggiungere i consulenti tecnico-amministrativi e professionali, per ogni nonnulla,
nominati in Lombardia, compreso
per il bilancio che va redatto in base
all’apposito schema del ministero del
Tesoro, sono stati spesi e si spendono, decine e decine di milioni. Ciò,
per viaggi in aereo, missioni, alberghi, vitto, fatti dal direttore generale
Stroili (che riceve un lucroso compenso onnicomprensivo) a spese dell’Asl; direttore che ha fatto anche
viaggiare molto personale (sottratto
ai doveri d’ufficio), col risultato di approdare ad atti ritenuti dalla Regione illegittimi e inefficaci».Tutta quella strada, quei voli, quegli incontri
per nulla. Tutte quelle spese inutili.
Come le denunce di Fortugno. Archiviate.
(1- continua)
PABLO PETRASSO
p.petrasso@calabriaora.it
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Processo Fortugno, la difesa vuole vederci chiaro sulla fine di Piccolo
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«Signor presidente, il suicidio di Bruno Piccolo non ci
convince, non crediamo alla
versione del medico legale
Crstian D’Ovidio, secondo
cui il collaboratore di giustizia si sarebbe impiccato con
le ginocchia al suolo e col
volto a quarantacinque centimetri da terra. Inoltre dall’inchiesta della procura di
Chieti è emerso come alcuni
soggetti di Francavilla al Mare sapessero sia di lui che del
nome di copertura che gli era
stato assegnato, Bruno Dandolo. Addirittura un certo
Sergio Pignatiello dice al sostituto procuratore di Chieti
Andrea Dell’Orso che quel
giorno, una volta messo al
corrente della morte di Piccolo, ha chiamato la sorella
Isabella per manifestarle il
suo dispiacere. In realtà nei
tabulati questa telefonata
non compare».
L’udienza del processo ai
presunti assassini di Francesco Fortugno non è ancora
terminata quando Eugenio
Minniti, avvocato difensore
di Domenico Audino, chiede
al presidente della corte d’assise, Olga Tarzia, di sentire
in aula «i soggetti di Francavilla al Mare» che conoscevano la vera identità di Bru-
Le mani sulla città
Le ’ndrine sbarcano a Roma
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(*&+"(,#$-*.&/(&0%)"(
no Piccolo, il pentito dell’in- Miki Abebi. Inoltre chiediachiesta Fortugno cui era sta- mo l’acquisizione del proto assegnato come nome di gramma di protezione. Vorremmo capire come mai gli
copertura Bruno Dandolo.
I legali vorrebbero «venis- agenti del nucleo operativo
di protezione perdono di visero sentiti tutti».
Ieri lo hanno detto a chia- sta per alcuni giorni l’uomo
che dovevare lettere ai
no sorvegliagiudici della
Nell’udienza
perché a
corte.
ascoltato anche re
rischio».
«ChiediaUna sortimo che venil perito
ta che arriva
gano in aula
Giuseppe
coi giudici
a riferire SerDe Gaetano
della corte
gio Pignatield’assise che
lo, il titolare
di un esercizio commerciale avevano appena finito di
di Francavilla, Aura Boton- ascoltare il perito Giuseppe
cea, la fidanzata di Piccolo, De Gaetano e i consulenti
Stefano Marchigiani, l’uomo dell’accusa Cannone e Natache compra la corda usata le.
A questi due i pubblici midal collaboratore di giustizia
per impiccarsi, e l’albanese nisteri della direzione di-
strettuale antimafia di Reggio Calabria, Andrigo e Colaminici, avevano affidato il
compito di trascrivere alcune conversazioni.
Una riguarda quello che si
sono detti in macchina un
certo Ripepi e Giuseppe
Marcianò, il figlio di Alessandro che l’antimafia bolla
come uno dei pianificatori
del delitto Fortugno.
«I due discutevano di armi
a bassa voce. Addirittura si
sente Giuseppe Marcianò dire al suo interlocutore: “parla piano perché ci sono le microspie”», hanno riferito ai
giudici della corte i consulenti dei pubblici ministeri
Cannone e Natale.
ILARIO FILIPPONE
regione@calabriaora.it
Le mani sulla città. Secondo quanto ha scritto ieri il Corriere della Sera
Roma deve fare i conti con
una radicata presenza di
’ndrangheta e camorra.
Ora ci sarebbe anche un
inchiesta «andati avanti
per sei mesi nel silenzio
più assoluto tra intercettazioni». Secondo il quotidiano milanese la procura
ha disposto il sequestro del
ristorante “Alla rampa” tra
piazza di Spagna e Trinità
de’ Monti frequentato da
alte cariche dello Stato e da
vip. In realtà l’esercizio sarebbe in mano ai PelleVottari-Romeo di San Luca. L’inchiesta ora sarebbe
seguita dal pm Filippo Vitello in collegamento con
la Dda di Reggio Calabria.
I carabinieri hanno scoperto, per il Corsera, che,
in molti casi, prestanome
occultavano i veri proprietari di locali e licenze. «Sono una ventina le compravendite di alberghi, risto-
ranti e grandi c e n t r i con
centinaia di negozi di Roma nel mirino del Ros».
Un filone d’indagine riguarda «Alla rampa». Secondo le risultanze ci sarebbe anche un patto con
la camorra a cui andrebbe
il controllo delle periferie.
Ai calabresi, il centro storico. Ma, secondo quanto ha
riportato ieri l’Ansa, non
c’è solo il ristorante “La
Rampa” di piazza di Spagna nel mirino degli inquirenti romani impegnati in
indagini su presunte infiltrazioni di stampo mafioso nella Capitale, ma anche
altre strutture commercial.
«Gli accertamenti - scrive
l’Ansa -, secondo quanto si
è appreso, sono partiti sulla base di uno sviluppo dell’inchiesta dei magistrati
calabresi sulla strage di
Duisburg. A quell’attività
sono seguite altri accertamenti nei quali è finito il
ristorante di piazza di Spagna».
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Tripodi polemizza con Schifani
«Solidarietà e vicinanza alla famiglia di Lucio Caruso, il
53enne morto precipitando
da un’impalcatura di un cantiere a San Sosti nel cosentino, ma anche tanta rabbia ed amarezza per l’ennesima vita
spezzata sul posto di lavoro e per le sconcertanti dichiarazioni del presidente del Senato,
Renato Schifani, che è intervenuto sull’argomento chiedendo maggiore rispetto delle regole da parte degli operai».
A sostenerlo, in una nota, è Michelangelo
Tripodi (foto), segretario regionale del Partito dei comunisti italiani. «All’indomani dell’ennesimo tragico bilancio delle morti bianche, otto nella sola giornata di sabato, il presidente del Senato affermando che “bisogna
educare al rispetto delle regole la classe operaia” – spiega Michelangelo Tripodi – non solo ha dimostrato scarsissima sensibilità davanti a simili tragedie ma anche la sua totale
inadeguatezza rispetto all’alta funzione che è
stato chiamato a ricoprire. E’ sconcertante, infatti, che il presidente del Senato, seconda ca-
con chi è vittima di questo
vergognoso sistema che non
tutela i lavoratori. Al contrario, ci vogliono leggi che puniscano severamente gli imprenditori che non rispettano
le regole e non investono in
prevenzione». «I dati sulle cosiddette morti bianche continuano a parlare di un vero e
proprio stillicidio quotidiano
– afferma ancora Michelangelo Tripodi – che non possiamo più sopportare. La situazione è a dir poco
drammatica, la misura è stracolma. Siamo
stanchi di assistere a queste tragedie, di vedere intere famiglie piangere i loro cari, come è
successo a Lucio Caruso che ha lasciato una
moglie e due figli. Siamo stanchi di una politica dei “padroni” per i “padroni” che sacrifi-
ca sull’altare del profitto e dell’insicurezza tanti lavoratori
calabresi, italiani e stranieri.
Altro che educare al rispetto
delle regole la classe operaia.
Si vergogni, invece, Schifani
delle gravissime affermazioni
che si è permesso di fare e che
sono del tutto incompatibili
con la carica che ricopre».
«Come Comunisti italiani saremo sempre al fianco dei lavoratori – conclude il segretario del Pdci -. Non ci stancheremo di lottare per i loro diritti e siamo pronti a scendere di nuovo in piazza per rivendicare ancora una volta
più tutela e sicurezza sul posto
di lavoro. Contro tutti coloro che, come Schifani, dimostrano di essere asserviti ai poteri
forti dell’economia che schiacciano qualsiasi
diritto e che non si fermano a riflettere neanche di fronte alle tragedie umane di troppe vittime innocenti e al dolore delle loro famiglie».
r. r.
Negro; il professore Roberto Brardinelli,
segretario generale dell'Università nazionale di Quilmes, Buenos-Aires. Domani
l'assessore alle Attività produttive del Co-
mune di Cosenza, insieme al alcuni membri della giunta, accoglierà a Palazzo dei
Bruzi la delegazione, che proseguirà la sua
visita in Sila, a Bocchigliero, dove ad attenderli ci sarà il sindaco Luigi De Vincenti. Le
autorità argentine si sposteranno, poi, a
Santa Severina il 23 ottobre.
Il 24 ottobre la delegazione parteciperà
alla Giornata mondiale dell'Informazione
sullo sviluppo, organizzata dall'Istituto superiore calabrese di politiche internazionali in collaborazione con l'Osservatorio
del Mediterraneo.
Ansa
Il segretario pdci: sconcertanti le dichiarazioni del presidente
rica della Repubblica italiana, si dimentichi
dell’art. 1 della Costituzione che fa riferimento al lavoro quale elemento fondativo della Repubblica stessa e pronunci sentenze simili,
rinnovando un vecchio e stantio stereotipo
che imputa
vittime la
L’esponente pdl alle
responsabiliaveva chiesto
tà degli infortuni».
maggiore
«Adesso è
responsabilità
ora di finirla,
ai lavoratori
di dire basta
ad un modo
di fare politica sempre più asservito alla Confindustria e ai grandi poteri dell’economia –
aggiunge il segretario regionale del Pdci. Bisogna dire basta ad un’organizzazione del lavoro senza adeguate tutele e garanzie. Occorre
smetterla una volta per tutte di prendersela
./+01213/
Amministratori
argentini all’Unical
COSENZA Una delegazione di amministratori argentini sta visitando la Calabria
nell'ambito di un progetto finalizzato agli
scambi culturali, promosso dall'Istituto superiore calabrese di politiche internazionali (Iscapi), che ha sede all'Università della
Calabria, nell’ateneo di Arcavacata di Rende (nella foto).
I rappresentanti del Paese sudamerica-
no resteranno in Calabria fino al prossimo
25 ottobre.
«Tale iniziativa - è scritto in una nota rientra nelle attività di promozione dell'Istituto al fine di favorire la divulgazione e la
conoscenza delle eccellenze del territorio
calabrese puntando su importanti collaborazioni e gemellaggi sia a livello nazionale
che internazionale».
La delegazione è composta da Jorge Ferreira, sindaco Comune di Viedma; Alejandro Arizcuren e Luis Nievas, entrambi assessori del Comune di Viedma; Jorge Pascual e Luis Bardeggia della Provincia Rio
10
MERCOLEDÌ 22 ottobre 2008
D A L
P O L L I N O
calabria
A L L O
S T R E T T O
ora
“Ramo spezzato”, parla Foti
Reggio, l’imprenditore vessato: «Gli Iamonte volevano la mia macelleria»
REGGIO CALABRIA In
una provincia, come quella di
Reggio Calabria, in cui l’omertà è la prima regola dei commercianti che pagano il pizzo
e sopportano le vessazioni
della criminalità organizzata,
l’udienza di ieri del processo
“Ramo Spezzato” potrebbe
rappresentare la lezione di un
imprenditore che si ribella e
che, guardando in faccia il
boss, racconta le angherie subite negli ultimi anni.
Per circa tre ore, il testimone di giustizia Saverio Foti
(sottoposto al programma di
protezione assieme alla sua
famiglia) ha dimostrato coraggio rispondendo a tutte le
domande del presidente della
seconda sezione penale Vincenzo Pedone e del pubblico
ministero Antonio De Bernardo.
L’inchiesta “Ramo Spezzato” ha preso il via dal danneggiamento subito proprio dall’imprenditore di Melito Porto Salvo a cui la cosca Iamonte aveva distrutto una vasta
piantagione di ulivi.
Da quell’intimidazione, gli
agenti della squadra Mobile e
del commissariato di Condofuri sono riusciti a scoprire
un’associazione mafiosa, guidata da Nino Iamonte (figlio
del boss Natale), che avrebbe
gestito il monopolio nel settore della macellazione.
«Ero un imprenditore agricolo. – ha dichiarato ieri il testimone chiave del processo Avevo un allevamento di bovini e una piantagione di ulivi.
Avevo terreni sia nel Comune
di Melito Porto Salvo che in
quello di Roghudi. La macelleria era un appendice della
mia azienda che avevo avviato in via Berlinguer. Ho subito un danneggiamento di
2800 piante di ulivo in alcuni
terreni. Il giorno prima del
danneggiamento sono andato in quel terreno. L’indomani, mio zio ha avvisato mio
fratello che tutte le piante erano state tagliate. Sono stato
subito avvisato da mio fratello e, quindi, mi sono recato
prima dai carabinieri e poi
dalla Polizia a Condofuri. A loro ho dichiarato di non avere
sospetti».
La paura di essere ucciso ha
spinto Saverio Foti a non dire
inizialmente tutta la verità agli
agenti e al magistrato che lo
hanno interrogato: «Però io
avevo problemi con determinate persone. Avevo problemi
con Iamonte Antonino, quel
signore seduto là. Mi chiedeva soldi, nel 2004 mi ha chiesto lo spaccio aziendale. Lo
conosco da una vita perché
siamo vicini. La mia casa era
distante un chilometro dalla
sua. Conosco tutta la sua famiglia. Lui voleva questa macelleria. Pretendeva la macelleria ma quella era la mia unica fonte di reddito. Le migliori persone si servivano da me
a cominciare dal papà dell’avvocato Puntorieri. Avevo una
clientela facoltosa. Quando
Antonino Iamonte doveva
parlare con me mi faceva contattare da Borruto Sergio.
Ogni tanto ci incontravamo
lungo la strada che da Annà
porta a Pentadattilo. Iamonte
non mi ha mai voluto dare il
cellulare ma mi ha sempre
mandato a chiamare con Borruto Sergio».
E per convincerlo a cedere
l’avviato esercizio commerciale Nino Iamonte non avrebbe
lesinato minacce: «Più di una
volta mi ha detto che “nel momento in cui si rendeva conto
che cercavo di fregarlo, io non
c’ero più in tutta la faccia della terra”. Io sapevo che era
stato arrestato. Tre o quattro
volte abbiamo parlato dal
2004 fino al giugno 2005
quando si è impossessato della mia macelleria. Il danneggiamento è avvenuto mentre
Antonino Iamonte
Saverio Foti
io cercavo di prendere tempo.
Dopo il danneggiamento io
ho parlato con Nino Iamonte
e lui è caduto dalle nuvole e si
è fatto una risata ironica. Ho
contattato il fratello Carmelo
Iamonte mi ha detto che non
poteva sapere niente perché
non andava d’accordo con il
fratello. Appena lo ha saputo,
Nino Iamonte è venuto da me
e si è arrabbiato perché io mi
sono permesso ad andare da
suo fratello a chiedere spiegazioni. Nel giro di 4-5 mesi mi
vedo la disdetta del proprietario del locale, le piante di
ulivo tagliate e l’operaio india-
no che se ne voleva andare.
L’operaio era uno di famiglia.
Era con me dal 1997 e addirittura dovevamo costituire una
società per aprire un negozio
di prodotti indiani. Per me è
stato il tracollo. Lui continuava a chiedermi la macelleria.
Mi decido a cedere nel marzo
2005. Quando gli dico che
c’era il problema di Calò (il
proprietario del locale, ndr)
mi ha detto che se la vedeva
lui. Si era parlato di andare
dal commercialista di Iamonte, Errigo Giuseppe che gli teneva tutta la contabilità. Siccome il passaggio era una cosa fittizia, voleva che si dichiarasse che la macelleria venisse ceduta a 5 mila euro. Nel
luglio 2005 Sergi è entrato in
possesso dell’attività che, però, era a nome mio. Ho ceduto la macelleria perché avevo
paura».
«Nino Iamonte mi minacciava ogni volta. – ha concluso Foti - ho capito che questa
situazione non finiva mai e,
dopo gli arresti, ho cercato di
salvare il salvabile. In cambio
c’era la vita. C’è stato un contatto con Remigio Iamonte
che mi ha detto: “Stai tranquillo che quando esce mio
fratello sistema le cose. Ero
disposto anche a farmi il carcere per poter vivere. Poi ho
pensato che Remigio e i suoi
fratelli non vengono ad aiutare me. Anche se non vanno
d’accordo, sempre fratelli sono. L’avvocato Puntorieri mi
ha consigliato di dire la verità.
Il problema era andare via,
non c’era alternativa. Avevo
capito che non finiva mai».
LUCIO MUSOLINO
l.musolino@calabriaora.it
il processo
“Fehida”, le verità di Antonioli
Le parole dell’armiere dei Pelle-Vottari nell’interrogatorio del sedici agosto
REGGIO CALABRIA Uno stralcio delle dichiarazioni rese al pm Nicola Gratteri dall’armiere
della cosca Pelle-Vottari Gianfranco Antonioli sono state depositate presso la cancelleria del gup
Francesco Petrone davanti al quale si sta celebrando il processo “Fehida”.
Probabilmente è ancora presto per definirlo un
collaboratore di giustizia, ma un dato è certo: sin
dal momento dell’arresto Antonioli si è messo a disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia
per esporre ciò di cui è a conoscenza. In particolare, l’imputato (che dovrà essere sentito in aula bunker nella prossima udienza del ventotto ottobre)
ha raccontato ai giudici i suoi rapporti con Maria
Rita Paone (residente ad Aprilia) e con il gruppo
che ruotava intorno a lei.
Su richiesta dello stesso Antonioli, l’interrogatorio si è tenuto il sedici agosto alle 10 a Reggio Calabria presso il carcere di San Pietro dove l’imputato era stato rinchiuso subito dopo l’arresto.
Un interrogatorio, pieno di omissis, registrato
in presenza dei pm Nicola Gratteri e Federico Perrone Capano e del vice capo della Mobile Renato
Panvino.
«Ho chiesto di essere sentito in quanto vorrei
fornire chiarimenti sui fatti di cui sono accusato»
ha esordito Gianfranco Antonioli.
«Ho conosciuto Maria Rita Paone 34 anni fa, –
ha aggiunto – quando la stessa gestiva, ad Ostia
Lido, un bar, in compagnia del suo ex marito, Giuseppe Muia. Casa della Paone è sempre stata un
porto di mare, c’era un sacco di gente. La Paone conosceva tantissima gente; soprattutto calabresi ma
anche romani. Petrilli (inizialmente indagato, ndr)
abitava assieme alla signora Maria; credo che il Petrilli si chiamasse Agostino».
Antonioli descrive gli affari illeciti della coimputata. Affari che vanno dalla droga alle armi. E qui
entrano in gioco le cosche di San Luca.
«Ricordo che in un’occasione – ha continuato
infatti l’ex latitante – la Paone mi ha presentato
uno Strangio, che era riccio, poco più basso di me,
non so dire se fosse sposato».
Rivolgendo ai magistrati, inoltre, Antonioli ha
cercato di fornire spiegazioni circa la sua conversazione telefonica intercettata il 12 aprile 2007 dalla
polizia. Gli agenti avevano sentito Antonioli chiedere aiuto a Giuseppe Giosafatte Elia per «risolvere questa situazione per Maria».
«Il giorno prima della telefonata che mi viene
contestata, – ha spiegato il 16 agosto – a casa della Paone sono arrivate sei persone, di etnia slava.
Queste persone, appena arrivate, presero di forza
la Paone, e la portarono in un casolare, che si trovava alle spalle della sua abitazione. Queste persone slave erano sei persone, che sono entrate armate. Io mi sono intromesso per difendere la donna;
mi hanno dato un sacco di botte e mi hanno puntato una pistola alla testa. Mi risulta che, Maria fosse il tramite per i calabresi, Petrilli per i campani.
La Paone mi ha raccontato, dopo l’arrivo degli stranieri, che aveva ordinato una partita di qualcosa,
non so se armi o droga, e questi stranieri volevano
essere pagati per la merce fornita. Dopo questi
eventi, io avrei voluto fare la denuncia; la Paone mi
ha aggredito, urlando che la volevano ammazzare.
La Paone affermava di dover risolvere la situazione economica relativa ad una fornitura di armi.
Ciccio mi ha mandato un foglietto. Sta nella cella
47; io l’avevo conosciuto a casa della Paone».
«Dalla Paone – conclude Antonioli – sono venuti anche i colombiani. La Paone andava a prendere Rosy Hernandez in Spagna; si allontanavano
per una decina di giorni; facevano affari insieme».
(lu. mu.)
l’operazione
Tre sequestri nel Reggino
colpo ai beni delle cosche
La divisione della Polizia Anticrimine e
l’ufficio misure di prevenzione della Questura di Reggio Calabria - su delega della
Procura della Repubblica - ha disposto il
sequestro e la confisca di beni appartenenti a tre soggetti appartenenti a tre distinte cosche di ‘ndrangheta per un totale di un milione e 300mila euro. Si tratta di Roberto Pannunzi, 1948, Domenico Careri, 1956 e Giovanni Morabito, classe 1952. Con il primo decreto la Corte
d’Appello ha disposto la confisca di un appartamento a Roma, e di due Mercedes, di proprietà di
Pannunzi, condannato in via definitiva a 22 anni di
reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’uomo,
inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi,
nell’aprile del 2004 è stato arrestato a Madrid insieme al figlio Alessandro, anch’egli latitante, mentre si trovavano a Calle Coto Blanco, esclusivo quartiere spagnolo di Majadahonda. Pannunzi è ritenuto l’organizzatore ed il promotore di un traffico internazionale di ingenti quantitativi di cocaina pro-
venienti dal Sud America e diretta attraverso la
Spagna alle potenti cosche “Paviglianiti” e “Marando”. Il valore del patrimonio confiscato ammonta
a circa 700mila euro. Con il secondo provvedimento la Corte d’Appello di Reggio ha deciso il sequestro dei beni a carico di Domenico Careri, nato a
Rosarno ma residente a Rizziconi, pluripregiudicato, sorvegliato speciale, condannato nel 2005 a 5
anni e 4 mesi di reclusione per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione, ritenuto affiliato alla cosca Piromalli di Gioia Tauro. Le indagini patrimoniali ed i successivi
sopralluoghi hanno accertato che Careri nel 1987
aveva acquistato un rudere di appena 100 metri
quadri nel comune di Rizziconi, trasformandolo
abusivamente nel corso degli anni in un edificio
composto da due corpi di fabbrica a tre
piani fuori terra ciascuno.
Il sequestro, eseguito con la collaborazione degli uomini del Commissariato di
Gioia Tauro, ha riguardato entrambi i fabbricati e due appezzamenti di terreno, dalla superficie complessiva di 6.300 metri quadri per
un valore di 300mila euro. Il terzo provvedimento
di sequestro è stato emesso a carico di Giovanni
Morabito, nato a Melito e residente in Africo, sorvegliato speciale, pluripregiudicato, ritenuto affiliato alla cosca Palamara-Morabito. L’uomo si era costituito nel 2005 presso la casa circondariale di Rebibbia di Roma per espiare una pena residua di sei
anni sei e 11 mesi undici per una condanna per il
reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. I sopralluoghi hanno permesso di appurare
che sul suo terreno Morabito aveva costruito, abusivamente, un fabbricato a tre piani fuori terra. Il
valore del patrimonio sequestrato ammonta a circa 300mila euro.
r. r.
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L’analisi di Lombardo, nuovo procuratore di Catanzaro
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Efficienza, trasparenza e
serenità. Questi i principi che
guideranno l’attività del nuovo procuratore di Catanzaro
Antonio Vincenzo Lombardo
che si è insediato a capo dell’ufficio giudiziario del capoluogo calabrese.
Ieri mattina l’udienza pubblica presieduta dal collegio
di magistrati composto dal
presidente del Tribunale di
Catanzaro, Gregorio Greco, e
dai giudici Camillo Falvo e
Antonio Saraco.
Piena l’aula del nuovo palazzo di giustizia, presenti i
vertici dell’apparato giudiziario catanzarese e delle forze
dell’ordine. Dopo la formula
rituale, con la richiesta del
procuratore aggiunto Salvatore Murone e con la nomina
del presidente Greco, il nuovo procuratore capo ha pronunciato un breve ma significativo discorso. «Spero, con
l’aiuto di tutti, di riuscire - ha
detto Lombardo - a superare
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C’è una
esposizione
mediatica
Non sarà
facile ricondurre
la procura in
questi cardini
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La procura
di Catanzaro
ha un carico
niente affatto
trascurabile: otto
tribunali in
4 province
questa tempesta che avvolge
da tempo la procura di Catanzaro. Chiederò ai miei magistrati – ha sostenuto ancora il
procuratore – di considerare
la procura come una cosa sola senza divisioni tra ordinaria e Dda. Mi auguro di poter
riuscire ad assicurare efficienza, trasparenza, nel senso
della più ampia imparzialità,
e serenità nei rapporti all’interno dell’Ufficio di procura».
Più volte nel suo intervento
Lombardo ha fatto riferimento all’attenzione dei media
usato la metafora di un «mare periglioso e pieno di flutti».
Il procuratore non nasconde le difficoltà, i mezzi a disposizione, in termini di uomini e risorse, sono pochi.
«La procura di Catanzaro
– ha spiegato – ha un carico
niente affatto trascurabile, otto tribunali in quattro province».
Tra gli obiettivi da raggiungere con le inchieste Lombardo ne cita uno in particolare:
l’aggressione ai patrimoni
CATANZARO Un fantasma si
aggira nell’aula del tribunale di Catanzaro. Un nome che nessuno pronuncia eppure è palpabile.
L’insediamento del nuovo procuratore Lombardo è stata l’occasione
per i più alti rappresentanti della magistratura catanzarese di rispondere
alle accuse lanciate dall’ex pm Luigi
De Magistris che in un’intervista televisiva ha parlato di «magistrati collusi con la criminalità».
Solo un breve accenno da parte del
presidente della Corte d’appello Pietro Sirena: «In questi due anni ho conosciuto e apprezzato la magistratura catanzarese, posso quindi affermare che gli attacchi che gli vengono
mossi sono assolutamente ingiustificati e infamanti. Bisogna ridare serenità a tutta la magistratura calabrese».
Più diretto l’intervento del procuratore generale Vincenzo Jannelli che
al nuovo procuratore ha voluto ricordare il «recente passato peculiare»
della procura del capoluogo. Poi la risposta netta e chiara alle accuse. «Recentemente - ha detto il pg Jannelli -
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verso la procura catanzarese,
una «esposizione mediatica»
eccessiva anche per l’insediamento.
«Cercheremo - ha dichiarato Lombardo - di ridurre
l’esposizione mediatica che
c’è stata fino ad ora. Mi rendo
conto che non sarà facile ricondurre la procura in questi
cardini ma cercherò di farcela con ogni sforzo e con il
massimo del mio impegno».
Per descrivere la situazione attuale dell’ufficio giudiziario il nuovo procuratore ha
mafiosi. «Dobbiamo dare ai
cittadini – ha concluso – risposte certe ed effettive». Dopo l’insediamento Lombardo,
insieme ai suoi familiari, ha
incontrato i colleghi magistrati nel suo nuovo ufficio
per un breve rinfresco. Antonio Vincenzo Lombardo, 66
anni, ha svolto la gran parte
della sua attività da magistrato a Reggio Calabria. È stato
pretore, giudice istruttore, gip
dell’allora pretura circondariale e gip del tribunale di
Reggio.
Il suo ultimo incarico, prima di giungere nel capoluogo
calabrese, è stato quello di
procuratore di Palmi.
Il nuovo procuratore subentra a Mariano Lombardi,
andato in pensione nel gennaio scorso prima di prendere possesso dell’incarico di
consigliere della Corte d’appello di Messina, dopo aver
guidato la procura catanzarese per quasi vent’anni.
GAETANO MAZZUCA
g.mazzuca@calabriaora.it
«Soltanto infamie
sui magistrati calabresi»
cipi e nel rispetto delle regole».
Concludendo il procuratore generale si è detto certo che Lombardo saprà ridare serenità ed efficienza all’ufficio giudiziario del capoluogo calabrese.
Da parte sua il nuovo procuratore
ha preferito non scendere nel particolare della vicenda, anche se proprio
all’inizio del suo intervento ha sottolineato la tropesposizione mediatica
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e la «tempesta che avvolge la procura di Catanza7658362456<
ro».
«C’è una
Non si è comunque
magistratura con
sottratto alla difesa dei
suoi colleghi del capoluograndi tradizioni
go calabrese: «A Catanzache tanto ha dato
ro – ha detto Lombardo
in un passaggio del suo
alla lotta alla
discorso di insediamento
criminalità»
– c’è una magistratura
con grandi tradizioni che
tanto ha dato alla giurisprudenza italiana, alla
in Calabria, da una anno sono procuratore generale di Catanzaro e posso lotta contro la criminalità organizzaaffermare con serenità che la nostra ta».
g. m.
magistratura è sana e salda nei prin-
Dura replica di Janelli alle accuse di collusioni con le ’ndrine
$/175142*/9>/6<442
2*(<*"2?/146/1
Il pg:
«Recentemente
una voce
ha gettato
infamia contro
la magistratura»
una voce ha gettato infamia contro la
magistratura catanzarese accusata di
collusioni. La solennità con la quale si
è svolta la cerimonia di insediamen-
to del nuovo procuratore della Repubblica è la testimonianza che le accuse rivolte non sono vere. Sono calabrese, ma non avevo mai lavorato
/0*120345
CATANZARO A dare il benvenuto al nuovo capo della Procura
della Repubblica Antonio Vincenzo Lombardo è stato il presidente
del tribunale di Catanzaro Gregorio Greco. Alle 10.40 un lungo applauso ha accolto l’insediamento
ufficiale del nuovo procuratore.
Il presidente Greco, ha detto
che «Lombardo arriva in una procura difficile sia per le vicende dell’ultimo anno e sia per la carenza
di personale. Sono convinto - ha
aggiunto - che riuscirà a gestire la
procura di Catanzaro con competenza e professionalità così come
ha svolto il suo incarico a Palmi.
«Grande collaborazione contro i clan»
Il benvenuto di Pignatone: «Proseguiremo su una strada già avviata»
Lombardo riuscirà ad avere anche
un rapporto di equilibrio con la
stampa e con il personale».
A Catanzaro è giunto anche il
procuratore di Reggio Calabria,
Giuseppe Pignatore, il quale, nel
corso della cerimonia, ha detto
che «c’è da parte della procura di
Reggio la volontà ad avere una totale collaborazione con l’Ufficio di
Catanzaro. Le ’ndrine hanno affari in comune in tutti i territori e
per questo motivo è giusto collaborare per combattere la criminalità».
Di «rigoroso rispetto» ha parlato Pignatone riferendosi al ruolo
della procura di Catanzaro competente per le indagini sui magistrati reggini. Ampia collaborazione con la magistratura è stata assicurata dal questore del capoluogo calabrese, Arturo De Felice, il
quale ha garantito che «la procu-
ra potrà usufruire al meglio di tutte le nostre risorse. C’è già una sintonia forte tra le forze dell’ordine
e la magistratura e intendiamo
proseguire su questa strada già avviata».
Il presidente dell’Ordine degli
avvocati di Catanzaro, Giuseppe
Iannello, ha sottolineato come
«l’avvocatura è a fianco della magistratura. Continueremo questo
tipo di rapporto improntati alla
stima ed alla cordialità reciproca».
Il procuratore nazionale aggiunto della Dna, Emilio Ledonne, assente dalla cerimonia ha inviato un telegramma al nuovo
procuratore. «È - ha scritto Ledonne - nostra convinzione avere
una costante e piena collaborazione tra la Dna e la procura di Catanzaro per combattere la criminalità organizzata». Alla cerimonia di insediamento erano presenti, tra gli altri, il comandante della regione carabinieri Calabria generale Marcello Mazzuca e tutti i
sostituti procuratori della procura
di Catanzaro. (g.m.)
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“Black mountains”, carotaggi alla scuola S. Francesco
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bonifica - le reazioni
Piano Syndial bocciato
Soddisfatto Iritale
Vallone: «Entro il 29
una soluzione alternativa»
64004-:72;4
CASO TRICOLI, LO «SCONCERTO» DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA
...Tricoli, appena andato in pensione, si
sarebbe messo alla guida di un “blind trust”
(così definito dallo stesso ex magistrato) per
gestire le aziende di Raffele Vrenna, già presidente del Crotone calcio e vice presidente
di Confindustria regionale, condannato in
primo grado alla pena di quattro anni di reclusione, per concorso esterno in associazione mafiosa.
Posto che l’espressione “blind trust”, evidentemente orecchiata dal diritto anglosassone, non trova allo stato regolamentazione positiva nel nostro ordinamento e che il
dr. Tricoli, nelle sue molte esternazioni al riguardo, non ha inteso tradurre in termini
giuridicamente significativi tale definizione, sembrerebbe solo potersi concludere –
quantomeno sulla base di quanto emerge
dalle notizie di stampa – che siano intervenuti fra le parti interessate atti negoziali di
diritto privato che avrebbero posto l’ex Procuratore a capo, presumibilmente quale gestore-amministratore, del gruppo imprenditoriale risalente al condannato.
In ogni caso nel nostro ordinamento non
è allo stato prevista quella netta e totale separazione fra soggetto nominato garante
delle imprese e soggetto proprietario delle
stesse, che è tipica dell’istituto nei paesi del
mondo anglosassone.
Fatto sta che, in sostanza, il capo della
Procura deputata a condurre il contrasto
alla criminalità nel circondario di Crotone,
appena andato in pensione, è andato ad
amministrare un patrimonio di un noto imprenditore da poco condannato in primo
grado per mafia. Un soggetto che sarebbe il
nipote di quello che lo stesso Procuratore seraficamente definisce il “capo dei capi della
‘ndrangheta di Crotone”. Un soggetto la cui
moglie sarebbe stata “per tanti anni” la segretaria di quel Procuratore, per conto del
quale avrebbe, fra l’altro, provveduto a “ricevere i rapporti di polizia giudiziaria”, cioè
gli atti per antonomasia coperti da segreto
istruttorio e con i quali è comunicato l’esito
delle indagini nei confronti della criminalità del territorio. Un soggetto titolare di
aziende in favore delle quali l’ex procuratore si sta impegnando per ottenere il certificato antimafia.
Di fronte a una vicenda di tal fatta, la Sezione di Catanzaro di Magistratura Democratica esprime pubblicamente lo sconcerto
– convinta di interpretare il sentimento largamente dominante dei colleghi del distret-
to – che nasce dall’assistere a episodi che lacerano ancor di più il legame fiduciario tra
chi amministra la Giustizia e i cittadini nel
nome dei quali è amministrata.
Del resto il modello al quale già la gran
parte dei nostri colleghi si ispira è altro.
Se la magistratura deve essere presidio
di legalità soprattutto in una terra in cui è
insediata ed opera una delle consorterie mafiose più potenti e pericolose del mondo, e in
cui le pratiche illecite funestano la gestione
della cosa pubblica, i rapporti commerciali
e d’impresa, il mondo del lavoro, ciò comporta per il giudice un impegno che va oltre
l’adempimento asettico e burocratico dei
propri doveri d’ufficio.
Perché “dire il diritto” non presuppone solo l’esame delle carte processuali, destinate
a rimanere fogli silenti sino a quando attraverso di esse non si dà voce concreta alla comunità di uomini nel nome dei quali le sentenze sono pronunciate.
Peraltro, anche in tema di organizzazione degli uffici giudiziari la magistratura italiana ha da tempo imparato a misurarsi con
le ragioni della trasparenza e dell’efficienza
dell’agire giudiziario e, quindi, con i temi
della professionalità e della deontologia.
Oggi sappiamo bene che ai fini dell’efficienza del sistema giustizia, è fondamentale la capacità di organizzare gli Uffici in maniera trasparente e razionale ed è quindi
imprescindibile in tal senso la professionalità ed il rigore deontologico dei magistrati
che rivestono funzioni dirigenziali; in quest’ottica va salutata finalmente come una
buona norma quella che ha posto fine al regime delle dirigenze a vita degli uffici giudiziari, consentendo quel sano ricambio che
favorisce la trasparenza e le buone prassi, e
che ha fornito al CSM il potere di scegliere i
capi degli uffici in base alle capacità professionali dimostrate, anziché in base alla loro
anzianità.
Nel suo piccolo, la sezione catanzarese di
MD non ha mai mancato di misurarsi con
tali tematiche quando se n’è posta la necessità, nella convinzione che parole di chiarezza siano dovute non solo alla stragrande
maggioranza di magistrati che svolgono
ogni giorno con dedizione e coraggio, e spesso in contesti drammatici, la propria funzione, ma anche ad una società ogni giorno
offesa da un potere criminale spietato e da
un rosario interminabile di ingiustizie.
Magistratura Democratica
9:
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31.
!"#"$#%#&'#"'($)*)("*+",#''-)'Da ieri è chiusa la discarica di Crotone per vari comuni del Cosentino
./01234566/25"7.08
Lo spettro Napoli si avvicina. Ieri mattina i camion del
comune di Castrovillari, stracolmi di rifiuti, sono stati rispediti “al mittente” senza
poter scaricare. Il sindaco di
Castrovillari Franco Blaiotta,
al telefono, è preoccupatissimo per un problema che già
dalla giornata di oggi potrebbe avere una portata difficile
da controllare. «Hanno rispedito i camion indietro perché è stata tolta la licenza alla discarica. Come Castrovillari tanti comuni sono nelle
stesse condizioni». Allo stato
attuale, infatti, sono ben 56 i
comuni della provincia di Cosenza che da agosto conferiscono i rifiuti solidi urbani
nella discarica di Crotone.
Una scelta effettuata per cer-
care di arginare l’emergenza
rifiuti almeno fino a dicembre, nell’attesa di trovare soluzioni migliori e definitive al
problema.
Per questo motivo Blaiotta
è durissimo e lancia l'allarme:
«E' la cronaca di una morte
annunciata. E' da mesi che lo
denunciamo. Ora faremo la
fine di Napoli solo perché le
autorità preposte sono state
incapaci di trovare almeno
una soluzione ponte al problema prima di risolverlo definitivamente». Non è difficile immaginare che i rifiuti nei
camion, già nelle prossime
ore, potrebbero produrre i liquidi del percolato creando
gravissimi danni in caso di
infiltrazioni nel terreno.
Soluzioni nel breve termine? «L'unica possibile dovrà
uscire fuori da un incontro
Blaiotta attacca
le istituzioni:
«E’ la cronaca
di una morte
annunciata»
23#4"5+.3#*&+#)+6+%(+#"#/"'().7+00")+
delle autorità preposte. Il
problema non è solo nostro
ed è di portata enorme». Blaiotta va al sodo: «Siamo nella più completa emergenza
perché le autorità preposte
non decidono - tuona -. In
ogni caso bisognava trovare
una soluzione perché la discarica di Crotone sarebbe
stata utile solo fino a dicembre».
Il comune di Castrovillari è
davvero in una gravissima
emergenza: «E' in atto uno
strangolamento di questa città. Dopo l'incendio della discarica di contrada Campolescio che stavamo per riaprire,
i poteri forti ci hanno blocca-
to anche la bonifica della Rici Gom. E oggi il gravissimo
problema dei rifiuti». In attesa della morte annunciata, e
di una decisione del commissario per l'emergenza rifiuti e
il Prefetto, il sindaco Blaiotta
commenta malinconico e
quasi rassegnato che «abbiamo fatto tutto il possibile. Altri non lo hanno fatto».
La discarica di Campolescio, è stata incendiata lo
scorso mese di luglio, ed è
stata sequestrata dalla magistratura nel tentativo di verificare eventuali responsabili-
tà. Il sequestro secondo il sindaco Blaiotta e l'assessore all'ambiente Abbenante ha
«vanificato l’impegno che
l’amministrazione comunale
aveva messo in atto per utilizzarla come discarica di servizio, compresa l’isola ecologica, il cui progetto esecutivo è
fermo per le note vicissitudini precisate poc’anzi». Secondo i due amministratori «tutto ciò determina un vero e
proprio allarme di portata sociale, di cui ciascuno, per la
propria parte, deve assumersi le proprie responsabilità».
Poi un altro attacco alle autorità preposte: «Il disservizio
che ne potrà derivare, comunque, non sarà imputabile a questa amministrazione».
LUIGI BRINDISI
l.brindisi@calabriaora.it
Pacco bomba, feriti 2 agenti
Poliziotto operato alla mano sinistra. Intimidazione o attentato?
2!@@53"./6/A25/
Due poliziotti feriti, uno
dei quali ha riportato gravi lesioni alle falangi delle mani.
È questo il bilancio di un’altra
notte di ordinaria follia a
Reggio Calabria. Nella notte
tra lunedì e martedì al centralino del “113” arriva una
delle numerose segnalazioni
notturne. Spesso si tratta di
macchine incendiate, altre
volte di furti. In questo caso
la voce è precisa ma anonima. Segnala la presenza di
una bomba nei pressi di un
esercizio commerciale, nella
zona sud della città, precisamente nel quartiere di Ravagnese. Memori degli avvenimenti accaduti solo qualche
settimana fa, gli agenti si precipitano sul posto. Giunti nel
luogo indicato, i poliziotti trovano sul davanzale di una finestra di una casa abbandonata un piccolo involucro.
Non sembra pericoloso. È costruito artigianalmente e
questo fa pensare che il contenuto non sia potenzialmente dannoso. Gli agenti decidono allora di prelevarlo e
portarlo in un luogo sicuro al
termine del regolare turno di
servizio. Il lavoro termina come di consueto e i due poliziotti decidono di prelevare
l’involucro. È a quel punto
che accade l’impensabile.
Una deflagrazione tanto improvvisa quanto violenta investe gli agenti. La situazione appare subito molto delicata. Fortunatamente ci sono
molti altri colleghi che immediatamente provvedono al
trasporto presso gli Ospedali
“Riuniti” di Reggio Calabria.
Un agente se la caverà con
quindici giorni di prognosi
salvo complicazioni. L’altro,
invece, riporta lesioni ben più
gravi. Per lui sarà necessario
La segnalazione
è giunta
al “113” nella
notte tra lunedì
e martedì
un intervento chirurgico alla
mano sinistra a causa delle
gravi ferite riportate alle falangi dell’arto.
Se in un primo momento,
dunque, si era parlato di un
petardo inesploso, con il passare delle ore si è fatta sem-
pre più strada l’ipotesi dell’ordigno artigianale. Tesi
suffragata dal comunicato diramato dalla questura reggina. Adesso gli uomini del
questore Santi Giuffré stanno indagando a tutto campo
per cercare di decifrare un
quadro che appare abbastanza complicato. C’è da capire a
chi era rivolto quell’involucro
esplosivo. Se davvero il destinatario era l’esercizio commerciale segnalato dalla telefonata anonima, o se invece
si è trattato di un modo per
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CONSOLATO MINNITI
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Sei milioni di euro per migliorare
la viabilità sulla statale dei “Due mari”
L’Anas pubblicherà oggi
sulla Gazzetta Ufficiale il
bando per i lavori necessari
alla costruzione della corsia
di accelerazione dello svincolo Martelletto–Sarrottino e
della strada di servizio tra i
km 26,440 e 27,800, nella
carreggiata destra della strada statale 280 dei “Due mari”, in provincia di Catanzaro.
«La nuova opera, che
comporterà
un impegno
di oltre 6
milioni e
150 mila euro – ha dichiarato il
Presidente
dell’Anas
Pietro Ciucci – eliminerà le
situazioni di pericolo costituite sia dall’attuale corsia di
immissione, che si innesta
bruscamente su un tratto in
curva della strada statale 280
in condizioni di scarsa visibilità, sia dalla mancata presenza della strada complana-
attirare gli agenti e tentare di
provocare loro dei danni. La
pista maggiormente seguita
è sicuramente la prima, in
virtù degli innumerevoli atti
intimidatori che ogni notte
colpiscono Reggio Calabria.
Questa volta a farne le spese
sono stati due poliziotti che
svolgevano il loro regolare
servizio. Una deflagrazione
improvvisa e inaspettata che
poteva avere sicuramente
conseguenze ben più gravi.
re, la cui realizzazione ripristinerà la continuità della ex
strada statale 280 vecchia sede lungo la nuova asta. È prevista anche la costruzione di
una rotatoria finalizzata alla
canalizzazione delle immissioni minori sull’arteria principale».
L’appalto avrà una durata
di 900 giorni, a partire dalla
data del verbale di consegna
dei lavori, e
sarà aggiudicato al prezzo più basso,
inferiore a
quello posto
a base di gara.
Le
domande di partecipazione dovranno essere inviate, entro
le ore 10 del 18 dicembre, pena l’esclusione, ad Anas
S.p.A. – Ufficio Gare e Contratti - Compartimento della
Viabilità per la Calabria - Via
E. De Riso, 2 – 88100 Catanzaro.
Operazione antidroga in Trentino
Arrestato anche un coriglianese
COSENZA C’è anche un calabrese, il Pasimeni e quindi alla guida del clan Cam28enne Antonio Morrone di Corigliano pana-Gagliardi, Andrisano - secondo l'acCalabro (Cs), tra le 34 persone arrestate in cusa - avrebbe organizzato dal Trentino un
seguito all’operazione anti droga che ieri traffico di droga servendosi di un gruppo di
ha portato all'individuazione di una pre- sei albanesi e affidando la rete distributiva
sunta cellula della Sacra Corona Unita co- al figlio Alessandro. Questi avrebbe usato
stituita in Trentino Alto Adige. L'operazio- anche armi per recuperare somme da intane condotta dai carabinieri del Ros si è scare per le forniture.
Dalle indagini condotte con intercettaconclusa con l'arresto di 34 persone, 25
zioni telefoniche ed amdelle quali residenti in probientali, è risultato che la
vincia di Trento, nella zona
In manette è
cellula mafiosa avrebbe
del Basso Sarca. L'organizfinito il 28enne
usato metodi intimidatori
zazione è accusata di avere
gestito ingenti traffici di
Antonio Morrone nei confronti di acquirenti
o potenziali tecocaina, eroina ed ecstasy,
Con lui accusate insolventi
stimoni. Come nel caso di
giunte prevalentemente ataltre 33 persone un tabaccaio di Riva del
traverso la rotta balcanica,
Garda il quale, dopo essere
gestite da gruppi albanesi
e distribuite sui mercati lombardo, veneto stato arrestato un anno fa per detenzione
di cocaina, sarebbe stato minacciato di
ed emiliano.
A capo della struttura - secondo le inda- morte per evitare eventuali delazioni. Per
gini coordinate dal sostituto procuratore finanziare il narcotraffico, la cellula avrebdi Trento Davide Ognibene - c'era Giulio be compiuto delle rapine, come quella di
Andrisano, residente a Torbole sul Garda, un anno fa ad Ortisei ai danni di un portagià arrestato nel 2004 per associazione valori. Un analogo colpo sarebbe stato promafiosa e, dopo la scarcerazione, sorve- gettato nelle zona di Rovereto ma è stato
gliato speciale. Dapprima affiliato al clan sventato dai Ros.
!"
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92+0528.:-2
SPEZZANO DELLA SILA
(CS) Quello che tutti ormai si
aspettavano, purtroppo, è accaduto. Le ricerche per trovare Francesco Amantea, venditore ambulante molto noto nei paesi della Presila specialmente nelle feste patronali dove si recava spesso con la
sua “bancarella” di noccioline e altre leccornie, si sono concluse ieri
nella tarda mattinata e precisamente intorno alle tredici, quando
i Bersaglieri della Brigata “Garibaldi”, hanno ritrovato il corpo ormai
senza vita di Francesco Amantea,
scomparso come ricordiamo sabato scorso. Le ricerche dell’uomo
avevano coinvolto carabinieri di
Spezzano della Sila e Celico, Eser-
Scomparso, ritrovato morto
Il corpo rinvenuto in un’area interessata dalle ricerche, vicino a una casa
cito, Corpo Forestale dello Stato,
Soccorso Alpino, Unità Cinofile,
Protezione Civile, Avas, Amicizia
e Solidarietà Presilana e numerosi volontari coordinati dallo stesso
sindaco di Spezzano della Sila, Tiziano Gigli, il quale è stato sempre
in contatto con la Prefettura di Cosenza, iniziate dal primo mattino
di domenica scorsa.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo era stato visto
l’ultima volta da un conoscente,
sabato scorso nel tardo pomerig-
gio in località “Chiantato” nel comune di Spezzano della Sila, dopo
di che si sarebbe smarrito, cercando di raggiungere il centro abitato
di Spezzano, ma ormai stremato e
privo di forze causa, molto probabilmente delle sue precarie condizioni di salute, essendo diabetico e
insulina-dipendente, aveva cercato di chiamare aiuto, qui giunto in
canalone a pochi metri da un’abitazione sarebbe scivolato rimanendo per tutti i tre giorni.
Inoltre, ironia del destino, i soc-
corritori erano gia arrivati vicino
al posto “maledetto”, a meno di
cento metri dal centro abitato, ma
un fitto roveto con arbusti alti più
di due metri, impedivano la vista.
Ieri mattina, invece, si era deciso di
perlustrare più accuratamente tagliando gli arbusti, i quali, nascondevano il corpo senza vita del giovane ambulante. Intanto si avvisava il magistrato competente e appena terminato l’esame medico
ispettivo i volontari hanno recuperato il cadavere che veniva conse-
7'(-6#26+%85(-)#(
gnato ai familiari.
Antonio Monaco
,-./0.+1233214504+1.5+6-37.89-2
Bocciata la richiesta del sacerdote: per lui anche il divieto di espatrio
Sfuma il sogno americano di padre Fede- rose forme di protesta, anche pittoresche cole Bisceglia. I magistrati non gli concederan- me la via crucis per le strade di Cosenza con
no di ottenere il passaporto così come da lui addosso una croce di grosse dimensioni rearichiesto nei giorni scorsi. Nei suoi program- lizzata per lui da un amico falegname. Sospeso dai francescani dopo il
mi, infatti, c’era un viaggio a
deflagrare dello scandalo, era
scopi sanitari per sottoporre
Oggi riprende
stato poi espulso proprio a
la figlioletta adottiva a una viil processo
seguito di queste manifestasita specialistica. Ora, però, è
ufficiale che non sarà lui ad
con l’audizione zioni come questa. Intanto,
struttura per poveri di via
accompagnarla in questa tradell’accusatrice laAsmara
è stata tolta dal suo
sferta negli States. Come se
!""#$%&'!
di Gaudio
controllo, «esercitato in manon bastasse, poi, gli è stato
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niera autocratica», come ebimposto anche il divieto di
(-.('#%-#/,0
espatrio. In ordine di tempo, si tratta dell’ul- be a dire l’allora ministro generale John Cor1)()#2%3#'%4-(
tima disavventura patita dal frate, già sotto riveau e, oggi, è gestita direttamente dall’or*020)(%5#.06(%
accusa per presunte violenze sessuali ai dan- dine dei cappuccini.
(,,(%24(%&0/,0+,#))(
ni una suora. Stavolta, però, il Vulcanico ha
MARCO CRIBARI
(.+))0*(
fatto tutto da sé. Lo scorso 7 ottobre, i suoi lem.cribari@calabriaora.it
gali (Eugenio Bisceglia e Franz Caruso) avevano ottenuto per lui la revoca dell’obbligo di
firma e, neanche 48 ore dopo, il monaco si 749:-5.00-+7292;5-2
9<2//=/7-4
era recato in Questura a chiedere il visto per
l’Estero. La sua pratica veniva “girata” al Tribunale, come avviene nei casi di persone sottoposte a procedimenti penali. A questo punto, però, il pm Claudio Curreli dava parere
negativo e, così, i giudici ratificavano il loro
diniego alla richiesta. La parola fine su questa vicenda era poi rappresentata da un pic«E’ importante approvare
colo timbro apposto sulla sua carta d’identila proposta di legge di iniziatità. Quanto basta, però, a proibirgli di varcava della giunta regionale preLOCRI Il nuovo tribunale di Locri sarebbe davve- chiarato l’avvocato – sono molto contento, perché il
Prefetto, nella riunione che abbiamo
re i confini nazionali. Il suo tentativo, dunsentata al consiglio regionale
ro in dirittura d’arrivo. In un colloavuto a cavallo dell’incendio alla seque, si è rivelato un boomerang. Se fino a poriguardante norme sulla racquio con Calabria Ora tenutosi ieri
zione civile, ci aveva promesso che
chi giorni fa gli era consentito di circolare licolta e commercializzazione
l’altro, il prefetto di Reggio Calabria
entro la fine del 2008 ci sarebbe staberamente in tutta l’Unione europea, ora
dei funghi». Lo sostiene la ColFrancesco Musolino ha detto che il
to il bando. Un elogio al Prefetto».
neanche quello.
diretti Calabria, che dopo avebando per la costruzione del nuovo
Il nuovo tribunale sarà realizzato
re esaminato il testo della propalazzo di giustizia sarà pubblicato
nella vasta area antistante il campo
Il ritorno in aula
posta, ha comunicato all’aspresto. «Entro la fine dell’anno o al
sportivo, a Locri. Proprio a fianco
Nel frattempo, oggi riprende il processo
sessore regionale il proprio asmassimo per l’inizio dell’anno nuosorgerà la nuova caserma dell’Arma.
che lo vede alla sbarra insieme al suo ex sesenso poiché – a giudizio delvo», ha dichiarato il Prefetto.
Naturalmente ai mammasantissigretario, Antonello Gaudio (difeso dai legali
l’organizzazione –il novellato
Secondo Musolino, l’avviso pubblima appalti del genere fanno gola. E
Tommaso Sorrentino e Roberto Loscerbo).
contenuto nella normativa è
co dovrebbe seguire a ruota quello
così, nel commentare la notizia riL’udienza odierna riguarderà proprio la povalido e coerente sia rispetto a
pubblicato giorni fa, relativamente alguardante l’imminente pubblicaziosizione di quest’ultimo imputato. A deporre
quanto previsto dalla legislala realizzazione della nuova caserma
ne del bando, il gup presso il tribunain aula, sarà chiamata la donna che lo accuzione nazionale che alla previdei Carabinieri della Città.
le di Locri, Luciano d’Agostino, lo ha
sa di un tentato stupro avvenuto nel bagno
sione di una serie di agevolaSubito il primo cittadino di Locri
fatto capire chiaramente: i bandi per
dell’Oasi francescana.
zioni riconosciute ai coltivatoFrancesco Macrì ha manifestato i
la realizzazione di opere pubbliche
Oltre alla suora, infatti, nella vicenda giuri diretti. «La Coldiretti – ripropri rallegramenti: «Sono entusiaservono, ma solo se le ditte che poi si
diziaria c’è posto anche per un’ospite della
badisce il presidente Molinaro
sta», ha detto il sindaco. «Giunge al
aggiudicano il relativo appalto sono
struttura d’accoglienza per bisognosi fonda– sposa in pieno le richieste
termine una vicenda che ha preso 7'(-6#26+%942+,0-+
“pulite”.
ta da Padre Fedele. Secondo il suo racconto,
che provengono dalla Confetroppo tempo. Il Prefetto ha lavorato
«Possiamo essere certi – è quanto
Gaudio avrebbe tentato un approccio con lei,
derazione Regionale dei grupbene».
si
chiede
il magistrato – che le impredesistendo solo in virtù dell’arrivo di altre
pi micologici che associa tanti
La notizia è stata positivamente acMacrì:«Sono
se che parteciperanno alla realizzapersone. A seguire, sul banco dei testimoni
gruppi di appassionati e cultocolta anche dal neo eletto presidente
entusiasta»
zione del nuovo palazzo di giustizia
salirà suor Tiziana Merletti, ovvero la superi di questo prelibato vegetale
del tribunale locrese, Mario Filocanon saranno ditte “in odore di santiriora generale delle suore francescane dei poche abbonda nei nostri bomo. «Spero sia vero. - ha esordito il
Filocamo: «Ce
tà”?».
veri, l’ordine religioso a cui appartiene la preschi». Un pezzo di economia
giudice - Sarebbe una cosa buona. Il
n’è bisogno
Insomma, anche se formalmente a
sunta vittima delle violenze. Com’è noto, il
reale, che rappresenta una riplastico lo abbiamo già visto», ha
come il pane»
posto, il rischio di infiltrazione maprocesso si celebra a porte chiuse. Fin dai
sorsa per le aree interne e
proseguito. «Ora abbiamo bisogno
fiosa nelle imprese c’è. Sotto questo
tempi del suo arresto, scattato a gennaio del
montane che si vuole regoladel nuovo edificio come il pane. La
profilo, fa capire d’Agostino, occorrerà un costante e
2006, Padre Fedele si è sempre proclamato
mentare attraverso una norfiducia c’è».
innocente, lamentando di essere vittima di
mativa regionale, poiché è un
E non meno entusiastica è stata la reazione del rigoroso monitoraggio da parte della Prefettura.
un complotto finalizzato a mettere le mani
bene prezioso da salvaguardapresidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di
DOMENICO AMMENDOLEA
sull’Oasi. In questi anni, ha dato vita a numere per favorire la biodiversità.
Locri, Nino Maio: «Se la notizia è confermata – ha diregione@calabriaora.it
«Approvare
la legge regionale
sui funghi»
Nuovo tribunale di Locri
Musolino: «Presto il bando»
M&
PARALLELI
MERCOLEDÌ 22 ottobre 2008 PAGINA 15
ERIDIANI
calabria
ora
Draghi: «Italia in recessione»
Sos del Fondo monetario internazionale: in ginocchio famiglie e imprese
ROMA Allarme dal Fondo Monetario sulla situazione economica
dell’Italia. Il pil infatti sarà negativo
quest'anno e il prossimo: -0,1% nel
2008 e -0,2% nel 2009, si legge nel
'Regional Economic Outlook'. Male
anche i conti pubblici: secondo l’Fmi
il deficit dell'Italia sarà al 2,6% nel
2008 e al 2,9% nel 2009. Il nostro
Paese è in recessione, avverte Alessandro Leipold, direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, che esorta il governo italiano a procedere con decisione sulla strada delle riforme e delle liberalizzazioni. «Il problema dell'Italia è sempre stato la crescita
potenziale molto bassa ed è chiaro
che in queste condizioni e con il problema della crisi in corso è facile andare in recessione». «La crescita dell'Italia era bassa gia' da prima - aggiunge Leipold spiegando che - vi è
preoccupazione sul lungo periodo».
Insomma, «il problema dell'Italia
è strutturale e non congiunturale, e
riguarda la produttività» dice l’esponente del Fondo monetario.
Il governatore della Banca d'Italia
Mario Draghi nella sua audizione di
ieri in Senato conferma l’allarme dell’Fmi sottolineando che ci sono ancora segnali negativi per l'economia
italiana. «Dopo il calo del Pil nel secondo trimestre i più recenti indica-
di via Nazionale.
Il rischio principale per l'economia reale, in Italia e in Europa, deriva dalla contrazione di liquidità.
Per questo, sottolinea Draghi, «la
pronta azione delle Autorità sulla liquidità è essenziale». Su questo fronte però il governatore di Bankitalia è
ottimista e assicura che nonostante
l'ulteriore caduta dei corsi azionari e
dei prezzi dei titoli, «la capitalizzazione delle maggiori banche italiane
rimane sufficiente».
«Quando necessario, gli azionisti
dei maggiori istituti e altri investitori sono pronti ad investire ingenti
quantità di capitali freschi perché
tori confermano segnali negativi per
i prossimi trimestri». E aggiunge:
«Calano i consumi delle famiglie sotto il peso dell'erosione del reddito disponibile, a causa dell'inflazione e
dell'aumento del servizio al debito».
Non solo. Le ripercussioni della crisi finanziaria internazionale non colpiscono soltanto le banche, ma anche le famiglie e le imprese, che sono «colpite sia direttamente, per la
perdita di valore dei titoli Lehman
che esse detengono, sia indirettamente, a causa delle prospettive di
una restrizione del credito conseguente alle tensioni finanziarie del
momento» afferma il numero uno
NAPOLI Un tavolo, a Palazzo Chigi, con banche e imprenditori. Lo ha annunciato il premier
Berlusconi, ieri a Napoli, nel corso del suo intervento all'assemblea dell'Unione industriali, raccogliendo così la richiesta arrivata dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
Il tavolo, finalizzato a prendere necessarie misure, si svolgerà al ritorno del presidente del Consiglio dalla Cina.
«Annuncio qui – ha detto Berlusconi- la nostra
volontà di invitarvi a palazzo Chigi, la settimana
successiva, insieme alle banche, all'Abi per discutere quali possano essere le misure da adottare da
parte del governo» per far fronte alla stretta cre-
Il premier sulla crisi:
tavolo a palazzo Chigi
ditizia dovuta alla crisi dei mercati. «Dobbiamo
evitare che la crisi finanziaria - ha proseguito il
Cavaliere rivolgendosi alla platea di industriali
riuniti a Bagnoli - diventi crisi dell'economia reale. La preoccupazione maggiore è che le banche
continuino a fare le banche continuando nell'indispensabile azione a sostegno delle imprese e
dei consumi».
«Nel rapporto fra governo e imprenditori noi
Cresce il divario tra ricchi e poveri
Nel nostro Paese dagli anni ‘80 ad oggi il gap è aumentato del 33%
ROMA Disuguaglianza e povertà crescono in maniera allarmante in Italia. Il
divario fra ricchi e poveri è cresciuto nei
primi nove mesi dell'anno fra i paesi Ocse più che nei due decenni passati. Maglia nera anche al nostro Paese, che fra i
30 paesi più industrializzati occupa il sesto posto nella classifica del gap economico-sociale.
E’ quanto emerge dal rapporto dell'Ocse 'Growing Unequal' che mette anche in evidenza come la crescita econo-
Ottanta. Si tratta del maggiore aumento
nei Paesi Ocse, dove l’incremento medio
è stato del 12%.
«L'Italia - fa notare il Rapporto - ha in
parte colmato il crescente gap tra ricchi
e poveri aumentando la tassazione sulle
famiglie e spendendo di più in prestazioni sociali per le persone povere. Inol-
Disuguaglianza
galoppante
Mentre la media
Ocse si attesta
al 12 per cento
mica degli ultimi decenni abbia favorito i ricchi più dei poveri. E in alcuni paesi come
Canada, Finlandia, Germania,
Italia, Norvegia e Stati Uniti il
divario è cresciuto anche fra i più ricchi
e la classe media.
Nel nostro Paese, in particolare, «disuguaglianza e povertà sono cresciute
rapidamente durante i primi anni Novanta». In Italia, redditi da lavoro, capitale e risparmi sono diventati il 33% più
diseguali a partire dalla metà degli anni
I ricchi in Italia hanno beneficiato di
più della crescita economica rispetto ai
poveri e alla classe media.
Il tasso di povertà è sceso tra la metà
degli anni Novanta e il 2005 e la povertà minorile è calata dal 19% al 15% (solo
in Gran Bretagna c'è stata una simile riduzione). Ciononostante, un tasso di povertà minorile del 15% è ancora sopra la media Ocse del
12%. In compenso in Italia sanità, educazione e alloggi pubblici riducono la disuguaglian-
Mobilità sociale
al palo: la scalata
per i figli
dei meno abbienti
è assai ardua
tre, il nostro è uno dei tre soli paesi Ocse ad aver aumentato la spesa in prestazioni rivolte ai poveri negli ultimi dieci
anni. Il reddito medio del 10% degli italiani più poveri è circa 5mila dollari, sotto la media Ocse di 7mila dollari. Il reddito medio del 10% più ricco invece è circa 55mila dollari, sopra la media Ocse».
za nella distribuzione del reddito più che nella maggior
parte dei paesi Ocse. La mobilità sociale nel nostro Paese è
più bassa che in altri Paesi, come Australia o Danimarca».
«In Italia, figli di famiglie povere hanno una più bassa probabilità di diventare ricchi e la ricchezza è distribuita in
modo più diseguale rispetto al reddito –
conclude il rapporto -: il 10% più ricco
detiene circa il 42% del valore netto totale».
hanno fiducia nella solidità e nelle
prospettive delle nostre banche» sottolinea Draghi. Per il numero uno di
Via Nazionale però è indispensabile
un intervento di regolamentazione
nel settore della finanza derivata.
«E' urgente intervenire - dice perché i derivati sono strumenti innovativi per il trasferimento del rischio ma anche armi a doppio taglio».
Draghi comunque promuove sostanzialmente il comportamento delel banche italiane, che «hanno condiviso solo in minima parte errori e
distorsioni» di un sistema finanziario mondiale di cui sono parte.
dobbiamo veramente collaborare e la domanda
- ha rimarcato il capo del governo – è come si
stanno comportando le banche con voi ed è importante che da voi ci vengano» delle informazioni puntuali in merito «affinché si possa intervenire tempestivamente e le banche continuino a
dare il loro supporto agli imprenditori».
Osservando che la risposta dell'Europa, della
Banca centrale e della Banca europea degli investimenti c'è stata, il premier ha chiesto perciò agli
imprenditori di “collaborare”, mentre le banche
«non devono farsi prendere da ansie e paure,
continuando a dare il loro supporto» garantendo
credito alle imprese.
pacchetto clima
Pugno duro di Sarkozy
Il piano entro dicembre
STRASBURGO «Sarebbe per l'Europa un errore storico mancare l'appuntamento con il pacchetto clima».
Non usa mezze misure il presidente francese di turno dell'Ue Nicolas Sarkozy che,
parlando ieri al Parlamento
europeo a Strasburgo, annuncia per dicembre l’approvazione del pacchetto legislativo dell'Ue su clima ed energia. Dunque secondo la tabella prevista e con la procedura di ‘codecisione’, vale a
dire a maggioranza qualificata in Consiglio Ue e con un
compromesso con il Parlamento europeo. Sarkozy viene incontro ai dubbi avanzati da alcuni Paesi, ma del piano non vanno cambiati né
obiettivi, né date. «Dobbiamo trovare strade e mezzi di
flessibilità rispettando le due
linee rosse, il rispetto degli
obiettivi e il rispetto del calendario», ha detto l’inquilino dell’Eliseo.
«Se l'Europa abbandonasse gli obiettivi 20-20-20 sul
clima e la sua azione “esemplare”, ha rimarcato Sarkozy, nessun altro nel mondo si
impegnerebbe su questa
strada e fallirebbe il tentativo
di fermare il cambiamento
climatico. Sulle richieste (soprattutto italiane) di ritardare l'approvazione del pacchetto a causa della crisi finanziaria, il presidente francese ha replicato: «Non ho
sentito nessuno dire che
l'ambiente il clima stanno
meglio a causa della crisi finanziaria».
Il tavolo tecnico sul clima
tra Italia e Commissione europea partirà la prossima settimana, ha spiegato Barbara
Helfferich, portavoce del
commissario europeo all'Ambiente Stavros Dimas a
Bruxelles. Arrivare a un accordo sembra però difficile,
visto che l'Italia non si smuove dalle posizioni assunte.
Lo confermano anche le
parole del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo secondo la quale Roma
non può accettare un pacchetto “chiuso”, deciso senza
un reale confronto. «Quello
che l’Italia chiede - ribadisce
la Prestigiacomo - è flessibilità ed equità delle misure».
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Atenei in rivolta e studenti in piazza. Tafferugli a Milano
Da Milano a Palermo. Non si
placa la protesta contro la riforma della scuola e i tagli alle
università. A Milano la manifestazione degli studenti è finita
con uno scontro con le forze
dell'ordine: circa un migliaio di
manifestanti a Piazza Cadorna
ha tentato un blitz entrando in
stazione per bloccare i treni
delle Ferrovie Nord, ma sono
stati respinti dai carabinieri. Ci
sono stati lanci di candelotti, di
fumogeni, poi la carica dei militari ha bloccato l'ingresso in
stazione del corteo. Una decina
di studenti sono rimasti feriti. E
per oggi i collettivi studenteschi
annunciano nuove assemblee
e altre manifestazioni di protesta. A Firenze in oltre 40mila
hanno sfilato per le vie del centro in una manifestazione indetta dai sindacati e sostenuta
dal Pd. Per Cgil, Cisl e Uil è stata «la più grande manifestazione del settore scuola che mai
sia stata fatta nel capoluogo toscano». A Bologna, circa 600
ragazzi hanno occupato i binari della stazione bloccando il
traffico ferroviario per una decina di minuti. Poco prima un
centinaio di studenti aveva fatto irruzione nel rettorato gridando «vergogna, vergogna».
A Roma assemblee straordinarie sono state organizzate in
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No alle classi-ponte
Mozione razziale
ROMA «È il primo provvedimento razziale del Parlamento». Famiglia ?Cristiana
boccia senza mezzi termini le classi-ponte
per i bambini immigrati proposte dalla Lega definendole «classi-ghetto». Per il settimanale dei Paolini, la mozione approvata
alla Camera «fa scivolare pericolosamente la
scuola verso la segregazione e la discriminazione». «La "fantasia padana" - è l'affondo
di Famiglia Cristiana - non ha più limiti, né‚
pudore». «La Lega cavalca l'onda - scrive
ancora il settimanale in un editoriale del numero in edicola mercoledì - e va all'arrembaggio dell'immigrato», dopo aver proposto le impronte ai rom, il permesso a punti
e aver ostacolato i ricongiungimenti familiari. «Il problema dell'inserimento degli
stranieri a scuola è reale - osserva il giornale - ma le risposte sono "criptorazziste", non
di integrazione. Chi pensa a uno "sviluppo
separato" in Italia, sappia che quel concetto
in altra lingua si chiama "apartheid"».
«Il governo potrebbe far cadere (per amor
di patria) la prima "mozione razziale" approvata dal Parlamento italiano. Oppure aggiunge il settimanale - guardare a esperienze come a Firenze dove un pulmino passa a prendere i bambini stranieri a scuola, li
porta ai corsi d'italiano e poi li riporta in
classe».
In ogni caso, la critica alla proposta di
classi-ponte, è senza remissione, e il settimanale cita nell'occhiello dell'editoriale anche
Alessandra Mussolini, presidente della commissione per l'Infanzia, che l'ha definita «un
provvedimento di stampo razzista».
molti licei. Studenti, dottorandi e ricercatori dell'Università
'La Sapienza' in mobilitazione
hanno consegnato una letteraappello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano giunto all'ateneo romano per
presenziare alla cerimonia in
ricordo dello storico Giuliano
Procacci - in cui esortano il capo dello Stato a prendere posizione. «Ci auguriamo - si legge
- che anche lei decida da che
parte stare e non abbandoni a
se stessi la scuola, l'università e
la ricerca pubblica». All’Università della Calabria il comitato di lotta continua a manifestare il suo dissenso. Assemblee di facoltà, invasione del
rettorato e blocco degli autobus. Assemblee nelle facoltà e
un nuovo corteo anche a Palermo. Il neorettore Roberto Lagalla appoggia la mobilitazione e boccia la riforma Gelmini.
In segno di protesta il sito web
dell'università è stato oscurato
per tutto il giorno. Dure critiche arrivano pure dal rettore
dell'Università di Torino, Ezio
Pelizzetti, che giudica i provvedimenti adottati dal governo
«assai penalizzanti per gli atenei virtuosi» e parla di «scelte
giustificate non da un vero
progetto di riforma, ma da una
mera esigenza di fare cassa».
Veltroni:
«Manifestare
è un diritto»
NAPOLI «I problemi non si risolvono certo andando in
piazza» ma, come il caso dei rifiuti a Napoli insegna, «procedendo passo per passo, lavorando giorno per giorno, concentrandosi per settimane». Dall'assemblea degli industriali di Napoli, il premier Silvio Berlusconi ha lanciato ancora
una volta un
affondo contro il Partito
democratico
e la manifestazione in
programma il
25 ottobre a
Roma. Walter Veltroni
non si è
scomposto. E
se nello studio di Fabio Fazio si era detto stupito di tanta preoccupazione «per il fatto che le persone si ritrovino a fare quello
che in democrazia rappresenta un valore», ieri è stato più
diretto.
«Se l'hanno fatta loro, avremo anche noi il diritto di fare
una manifestazione, o no?» ha replicato il leader democratico, ricordando al premier che il centrodestra scese in piazza contro l'esecutivo di centrosinistra. Da quando «fare una
manifestazione è diventato improvvisamente un problema
in Italia. Berlusconi ha organizzato tante manifestazioni e
il fatto che oggi si lamenti è davvero imbarazzante...». «E'
strepitoso – ha osservato ancora Veltroni - perché è lo stesso essere umano che parlò da un palco a piazza San Giovanni per manifestare contro il governo Prodi. Contro il governo Prodi va bene e contro il governo Berlusconi non va bene?». Ai tempi della piazza del centrodestra, ha ricordato
Veltroni, nessuno dal centrosinistra criticò l'iniziativa: «Non
vi fu una dichiarazione da parte di esponenti del centrosinistra che mise in dubbio la legittimità di quella manifestazione perché è un diritto democratico. Democrazia è anche
riconoscere che esiste un'opposizione non solo sui giornali ma anche in piazza. Noi abbiamo il diritto di manifestare e lo faremo con un altro stile e tono».
+,-./0123
.162A73-2B7.1:
La Cassazione condanna la Germania
Le vittime andranno risarcite
ROMA La Germania dovrà risarcire i
danni civili provocati alle vittime della
strage nazifascista di Civitella (Arezzo),
Cornia e San Pancrazio del 29 giugno del
'44. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso di Berlino che chiedeva l'immunità ancorandosi alla Convenzione di Vienna del '61 e al Trattato nazionale di pace
stipulato con l'Italia. Una decisione che in
realtà non riguarda soltanto le 203 vittime della strage del '44 ma che apre la
strada ad almeno 10mila cause di vittime del nazismo. La prima sezione penale presieduta da Edoardo Fazzioli ha confermato la decisione della Corte militare
d'Appello di Roma del 18 dicembre del
2007 che, oltre a rendere definitivo l'ergastolo nei confronti dell’ex sergente Josef Milde, aveva già condannato la Germania al pagamento di un milione di euro di provvisionale per nove parenti delle vittime. In pratica piazza Cavour, allineandosi alla richiesta della Procura militare, ha bocciato la richiesta della
Germania che lamentava il difetto di giurisdizione del nostro paese sostenendo di
essere coperta da immunità. Dunque anche secondo piazza Cavour i crimini contro l'umanità, come quello avvenuto con
la strage nazifascista del '44, non sono coperti da immunità.
Il 29 giugno del 1944 i nazisti uccisero
203 persone tra uomini, donne e bambi-
ni a Civitella, Cornia e San Pancrazio, in
provincia di Arezzo. Tra le vittime anche
il parroco di Civitella, don Alcide Lazzari, al quale è stata poi conferita la medaglia d'oro al valore civile. Molte delle donne vennero violentate prima di essere uccise.
E' la prima volta che la Cassazione stabilisce il principio secondo il quale un
paese può essere chiamato in giudizio, in
sede penale, per la responsabilità civile.
Una decisione che a questo punto potrebbe aprire la strada a una quantità esorbitante di richieste di risarcimenti se si
considera che i deportati del nazi-fascismo sono almeno 600mila. «Più o meno
-ha affermato l'avvocato che rappresentava in Cassazione la Germania Augusto
Dossena- le cause per chiedere il risarcimento potrebbero aggirarsi intorno alle
10mila. Ma con questa decisione nessuno Stato andrà ad impegnarsi per i risarcimenti perché l'azione del singolo li
blocca».
Per il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, si tratta invece di
una sentenza «di straordinaria importanza, che sancisce un principio fondamentale: l'esigenza insopprimibile della
giustizia per le vittime di crimini come
quelle perpetrati dai nazifascisti nel corso dell'ultima guerra deve prevalere anche sulla ragion di Stato e sulle convenienze diplomatiche».
Fumata bianca
Eletto Frigo
ROMA Il penalista Giuseppe Frigo, 73
anni già presidente dell'Unione delle Camere Penali, è il nuovo giudice della Consulta,
eletto ieri sera dal parlamento in seduta comune. Dopo innumerevoli fumate nere, l’ultima ieri mattina, è stato superato così lo
stallo sul giudice della Corte costituzionale,
mancante dal maggio 2007 quando si dimise Renato Vaccarella. «Spero che il mio nome serva a ridare un po' di serenità all'ambiente», ha commentato Frigo, ritenendo
un buon segnale la «convergenza attorno al
ripristino, alla valorizzazione degli aspetti
propri di chi è tecnico, fuori dall'esasperazione della politica e delle polemiche in materia di giustizia». Dopo il passo indietro di
Giuseppe Pecorella, sulla cui candidatura
Pd e Idv avevano espresso un netto no, la situazione si è sbloccata nel primo pomeriggio con il Pdl che ha candidato ufficialmente l’avvocato Frigo.
Sul nome del penalista bresciano si è registrata immediatamente l’apertura del Partito democratico. Anche se Walter Veltroni
ha voluto sottolineare che “non c'è stato nessuno scambio (“il Pd continuerà a votare
Leoluca Orlando” alla Vigilanza Rai) né accordo segreto con la maggioranza". Parere
favorvole anche dall’Udc perché si tratta di
una «persona che garantisce autorevolezza,
indipendenza e professionalità» e dall’Italia
dei Valori che, con Massimo Donadi, ha
spiegato che Frigo, «pur avendo una idea di
giustizia distante da Idv, ha quei requisiti di
autonomia ed autorevolezza che erano richiesti».
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AOSTADue morti e almeno una
trentina di feriti, alcuni dei quali gravi: è il bilancio, ancora provvisorio,
dell'incidente avvenuto nel pomeriggio ad Etroubles, Aosta. Un pullman proveniente dalla Svizzera, a
bordo del quale viaggiavano tifosi
juventini diretti a Torino per assistere alla partita di Champions Juventus - Real Madrid, è finito fuori
strada ribaltandosi all'altezza del comune di Etroubles. Le vittime sono
l'autista (Claude Crottaz, un pensionato di 81 anni che prestava servizio
Il bus si schianta: 2 morti e 30 feriti
L’incidente in Valle d’Aosta. Vittime: l’autista e un tifoso bianconero
occasionalmente) e una persona seduta al suo fianco, probabilmente
un supporter bianconero, non ancora identificata. Dei feriti, tutti accompagnati all'ospedale di Aosta,
solo due sembrano essere in gravi
condizioni. Attraverso il proprio sito Internet la Juventus ha espresso
«il proprio cordoglio e la propria vi-
cinanza alle famiglie delle vittime e
ai tifosi feriti» nel grave incidente
occorso ad un pullman di tifosi bianconeri in Val d’Aosta. Prima della
gara di Chiampions a Torino, Juventus e Real Madrid osserveranno
un minuto di silenzio, in serata in
memoria delle vittime dell'incidente stradale ad Aosta. Lo rende noto
il club bianconero. Non è invece previsto il lutto al braccio.
Circa le cause dell'incidente, l'ipotesi fatta dal comandante del gruppo dei carabinieri della Valle d'Aosta, Guido Di Vita, giunto a Etroubles sul luogo dell'incidente è che «i
freni abbiano ceduto». Sull'asfalto
si nota un'unica "striscia" di frenata,
lunga circa 20 metri, come se i freni
avessero funzionato solo da una
parte. Ma sono diverse le testimonianze che indicano l'alta velocità
del mezzo come causa dell'incidente. Il pullman sarebbe uscito fuori
strada verso le 15.45 sulla statale
27 del Gran San Bernardo, all'altezza del comune di Etroubles. Il
mezzo si è ribaltato e si è infilato
nel borgo del paese. Sono intervenuti carabinieri, gdf, vigili del fuoco, 118 e protezione civile con due
elicotteri.
(.>?,637.; 1407=,0<-,323>@+./?.>
I legali sostengono che Meredith è stata uccisa da un unico aggressore, robusto
PERUGIA Gli avvocati di Amanda
Knox chiedono il proscioglimento. «Abbiamo analizzato e contestato gli elementi che per noi sono più importanti ed abbiamo chiesto una sentenza di non luogo
a procedere», ha detto Carlo Della Vedova uno dei difensori della ragazza accusata dell'assassinio della sua coinquilina
Meredith Kercher, uscendo dal tribunale
di Perugia al termine della udienza di questa mattina. Secondo i legali gli indizi nei
confronti della giovane di Seattle sono
«insufficienti, a tratti contraddittori, e comunque non idonei a sostenere l'accusa in
giudizio». «Siamo sereni e tranquilli - ha
aggiunto Dalla Vedova che ha svolto la
sua arringa insieme al collega Luciano
Ghirga - e attendiamo con fiducia la decisione del Gup». Amanda, invece, è rima-
le le gambe, «chiudendo le vie aeree e poi
giustiziandola con un colpo di coltello» ha
detto l'avvocato Ghirga. «Non spetta a noi
dire chi è» ha aggiunto. Per gli avvocati, il
coltello utilizzato per l'omicidio non è
quello indicato dall'accusa, con il Dna di
Amanda sul manico e quello di Mez sulla
lama. I difensori di Amanda hanno messo in evidenza tra l’altro la non certezza
della violenza sessuale nei confronti della
vittima, contestata pure la ricostruzione
fatta dai pm per quanto riguarda l'arma
del delitto. «L'arma del delitto non è quel
coltello sequestrato a casa di Raffaele Sollecito. Abbiamo cercato di dimostrare che
quella lama non era e non è compatibile
con il 'maciullamento' - così è stata definita la ferita mortale - riscontrato sul collo
della vittima».
sta molto provata dalla requisitoria del pm e
del ritratto che è
emerso di lei,
hanno fatto sapere gli avvocati. Oggi né lei né
Raffaele Sollecito hanno voluto
rilasciare dichiarazioni spontanee, ma Amanda si sarebbe riservata «di rivolgere altre dichiarazioni spontanee al Gup Paolo Micheli».
Nella ricostruzione fatta dai legali della
Knox, Meredith è stata uccisa da un unico aggressore che non era Amanda: una
persona "robusta" che ha immobilizzato
la vittima in posizione supina bloccando-
1.23456.+,-,.7
+,-./0
Palermo, blitz antidroga
Arrestato un minorenne
PALERMO Avevano avviato una
vera e propria azienda familiare, con
una precisa ripartizione dei ruoli e
delle attività. Ma il prodotto fatturato dai Di Paola di Casteldaccia era
stupefacente: cocaina, hashish e marijuana. Nove le persone arrestate ieri (tre minorenni), sei le persone denunciate e sessanta quelle segnalate
alla Prefettura di Palermo come assuntori di stupefacenti. Anche qui numerosi i minori. Proprio notando lo
strano flusso di giovani sono nati i
primi sospetti del nucleo operativo
dei carabinieri di Bagheria, che hanno progressivamente stretto il cerchio
intorno all'organizzazione criminale
nel corso di un’indagine durata due
anni. L'intervento della Procura dei
minori si è reso necessario quando è
emerso il più inquietante aspetto della vicenda: tra i diversi parenti ingaggiati nel traffico vi erano adolescenti
e bambini, impiegati per distribuire la
droga per strada. Il 'Pater familias' questo il nome dell'indagine - è Ignazio Di Paola, pluripregiudicato di Casteldaccia, deceduto il 17 luglio scorso. L'uomo, insieme a moglie, figli e
genero aveva avviato un'articolata
struttura criminale. Lo spaccio avveniva presso la propria abitazione e in
una sala giochi a Casteldaccia. particolare inquientante la facilità con cui
procedevano gli affari ha spinto la famiglia ad impiegare nello spaccio addirittura un nipotino di soli 8 anni,
ripreso dalle telecamere dei militari.
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Libertà condizionata
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Scontro tra tram
Quindici contusi
MILANO A una settimana dallo scontro che provocò 25 feriti, altri due tram a
Milano si sono urtati nel centro della città, in piazzale Baracca. Una quindicina i
contusi, tra cui una donna incinta. Coinvolti due jumbo della linea 16 che procedevano in direzioni opposte. L'incidente è
avvenuto verso le 14 e 30, all'imbocco di
corso Vercelli. Il tram che viaggiava in direzione Monte Velino è uscito dai binari
urtando l'altro mezzo all'altezza della seconda carrozza e facendolo deragliare.
Tra le ipotesi che possono spiegare l'incidente, un problema agli scambi; un guasto al carrello anteriore o un errore umano. L’azienda di trasporto ha aperto un'inchiesta ma la polemica politica è già aperta.
791343/.-0220
Jackpot da 100 milioni
Codacons: sequestratelo
ROMA Aspettando il 6… con un
jackpot alle stelle. Sfiora i 100 milioni di euro. Questa la combinazione vincente del concorso odierno (n. 127) del Superenalotto: 4 - 47
- 76 - 78 - 81 - 86. Jolly: 6. Superstar: 49.Anche ieri si sono superati i 100 milioni di colonne, dato
molto alto se si considera che storicamente la giocata del fine settimana è più consistente di quella dei
concorsi infrasettimanali. Per fare
una raffronto con martedì della
scorsa settimana, le combinazioni
giocate sono aumentate di 21 milioni.
Il Codacons ha presentato un
esposto alla Procura della Repubblica di Roma, al Ministero dell'Economia, ai Monopoli di Stato e
alla Sisal in merito al gioco del Superenalotto, per chiedere il sequestro del jackpot ritenuto "troppo alto".
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il
E’ in rapida ascesa il clima di protesta contro le riforme dell’onorevole Gelmini ministro
della Pubblica Istruzione. In effetti, alla luce
degli interventi adottati dal governo, legati al
mondo della scuola, gli stessi malesseri appaiono enormemente amplificati. Non appare
possibile poter accettare, in maniera totalmente passiva, provvedimenti che riconducano ad
un certo tipo di “risanamento” attraverso le
perentorie decisioni di tagli, riduzioni e tendenza a privilegiare il privato. La scuola, che
rappresenta uno dei fulcri essenziali di una società civile, tradotto come vero momento di
crescita, di sviluppo culturale e di grande confronto, non può assurgere a capro espiatorio di
antiche dolenze o di vittima sacrificale per disegni di miracolosi recuperi . Il suo impegno,
semmai, è
Appare quello di conad esimpossibile tinuare
sere serbatoaccettare io di opportuinvestipassivamente tali ni
menti econoprovvedimenti mici e di idee
per una appropriata formazione educativa e di una elevata preparazione e professionalità. Non è possibile poter conciliare i termini sviluppo e progresso immaginando di portare a compimento progetti che arridono alla preclusione al lavoro per tanti insegnanti in attesa di giusta e
sacrosanta sistemazione o pensando di ridurre contributi e finanziamenti per ricerche o didattica. Probabilmente, un intervento più salutare e corretto, potrebbe essere rappresentato da un monitoraggio equo e rigidamente attento riguardo alle gestioni ed ai percorsi che
gli attuali sussidi dovrebbero, nelle loro finalità, garantire e ottimizzare. Una protesta, dun-
Una moglie molto obbediente
Offuscato dai fumi dell’alcol un americano
in piena lite con la moglie, ha esortato la consorte a sparagli. La notizia è stata diffusa ieri dall’agenzia Associated Press che ha anche
aggiunto come la donna lo abbia accontentato colpendolo a un ginocchio. E come si suol
dire, per il provocatore dopo il danno è arrivata puntuale la beffa. A sedare la lite domestica scoppiata tra i due coniugi a Centennial
in Colorado, sono intervenuti gli agenti dell’ufficio dello sceriffo della Contea di Arapahoe che dopo aver soccorso il ferito, lo hanno arrestato per aggressione essendo stato
lui a tirare fuori l’arma, con l’aggravante,
hanno affermato gli agenti, di essersi dimostrato poco collaborativo durante l’interrogatorio.
Pizzi in famiglia
Dopo aver rubato la motoape del fratello gli
ha chiesto 100 euro per la restituzione. Ne è
nata una rissa che si è conclusa con tre arresti e due denunce. In carcere sono finiti i fratelli Roberto e Orazio Piazzese, rispettivamente di 37 e 42 anni, il primo accusato anche di tentata estorsione. In cella pure Pietro
Piazzese, 20 anni, figlio di Orazio, che come
il padre deve rispondere di rissa. La zuffa è
scoppiata nel centro storico di Siracusa, dove era stato fissato l’appuntamento. Da una
parte Roberto insieme a un amico, un minore, dall'altra padre e figlio, anche loro accompagnati da un altro minore. Sono stati gli
agenti del commissariato di polizia di Ortigia
a sedare la rissa ed a recuperare la motoape
che era stata nascosta in un locale nella zona
centrale di Siracusa.
Intelligenza artificiale
Ci siamo quasi
Il test di Turing, concepito nel 1950 dal matematico britannico Alan Turing, serve per
determinare se una macchina è definibile
“pensante”. Si chiede a una persona di inte-
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MERCOLEDÌ 22 ottobre 2008 PAGINA 18
HIOSCO
calabria
ora
Redazione Centrale: C.da Lecco, 8 - 87030 Rende (Cs) - Mail: chiosco@calabriaora.it
La scuola non ci sta
Si protesta ovunque
l’ora della Satira
MARONI E IL PIL DELLA ‘NDRANGHETA
News
dal Web
A CURA DI DOMENICO SCARDINO
d.scardino@calabriaora.it
ragire via chat con un interlocutore remoto,
senza dirgli se è un computer o un essere
umano, e di indovinare se sta parlando con
una macchina o con una persona. Se il computer riesce ad ingannare almeno il 30% degli sperimentatori, lo si ritiene a tutti gli effetti pensante. I ricercatori dell’Università di
Reading hanno recentemente messo alla prova cinque computer per vedere se riuscivano
a spacciarsi per esseri umani, nell'ambito del
Premio Loebner. Nessuno dei computer candidati ha superato il test pienamente, ma
uno, Elbot, è arrivato al 25%. Lo potete provare, ahimé soltanto in inglese, presso il suo
sito (www.elbot.com) : le sue risposte sono
decisamente vispe e in molti casi più argute
di quelle di una persona. Elbot si è aggiudicato il premio di 3mila dollari. O meglio, se
lo sono aggiudicato i suoi programmatori. A
quando i diritti umani anche per le entità artificiali?
Un portiere goleador
Anche la Major League Soccer statunitense
ha i suoi fenomeni. Uno di questi è sicuramente Andy Gruenebaum, il portiere dei Columbus Crew protagonista in negativo nel
match contro i Red Bulls New York. Già, perché il collega-rivale Danny Cepero, con una
punizione da circa 70 metri, lo ha letteralmente umiliato...segnandogli un gol che sicuramente entrerà di diritto nella storia del calcio. Per vederlo andate sul sito ufficiale del-
la Fiorentina, digitando il seguente indirizzo:
www.fiorentinanews.com/index.asp?idn=54
162
Mc Cain a “pesca” di voti
McCain a “pesca” di voti Un invito a registrare come votante il pesciolino Princess, spedito dal partito repubblicano, è giunto nella
abitazione di una famiglia democratica. La
famiglia Nudelman di Chicago, protagonista
della vicenda, ha informato il partito di
McCain che Princess è morta pochi giorni fa
e che «in ogni caso non avrebbe potuto votare perché trattavasi del pesciolino di famiglia». Per i Nudelman l'equivoco può essere
nato perché la famiglia,ordinando una seconda linea telefonica sul Web, aveva dato il
nome di Princess.
Sarkò infilzatò
Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha minacciato di fare causa ad una casa editrice se
non ritirerà una bambola battezzata col suo
nome allegata ad un “manuale voodoo” che
dà istruzioni ai lettori su come infilzarla con
degli spilli. Lo ha affermato ieri il suo legale. Sulla bambola sono riportate alcune delle più famose citazioni di Sarkozy - come ad
esempio “vattene via, povero scemo”, frase
rivolta dal presidente l’anno scorso ad un
passante che si era rifiutato di stringergli la
mano ad una manifestazione - citazioni sul-
que, opportuna e puntuale che contravviene
ai tentativi di nostalgico ritorno verso forme di
insegnamento ormai superate. Esattamente
come si prospetta per le scuole elementari, dove il ritorno al maestro unico, seppur velatamente sorretto da un piacevole ricordo, appare ormai inadeguato se si considerano le priorità dettate da una attualità scolastica che reclama totale appartenenza al proprio tempo.
La scuola, che certamente necessita di interventi migliorativi che ne diano ulteriore qualità e vigore, deve comunque continuare a procedere garantendo estrema coerenza e puntando su se stessa quale scommessa vincente.
Lo studio ha il compito di unire e formare per
cercare di crescere insieme, un compito che, ad
esempio, l’ipotesi di classi etniche annienta e
mortifica. L’obiettivo deve essere quello di un
progetto serio ed evoluNo al maestro
to, capace di
unico
contribuire a
valorizzare le
Lo studio ha il
innumerevoli
compito di unire
risorse rape formare l’uomo
presentate da
chi, nell’ambito dell’istruzione, ha raggiunto piena conoscenza e consapevolezza di una maturità professionale che non può e non deve affatto inibire, discriminare o avvilire. Un progetto, altresì, che tenga conto ed in modo preminente
anche delle nuove ed imprescindibili esigenze
di tanti giovani appartenenti ad un sistema
scolastico che risulti efficiente e moderno (studenti, corpo insegnanti, docenti universitari),
articolato con intelligenza ed innovazione e a
cui ispirarsi con slancio, piena fiducia e positività.
Enzo Battaglia
le quali i lettori sono invitati a piantare degli spilli, infilzando praticamente la bambolina. «Nicolas Sarkozy mi ha raccomandato
di ricordarvi – ha scritto l’avvocato Thierry
Herzog agli editori K&B in una lettera pubblicata sul quotidiano LeMonde - che, qualunque siano il suo status e la sua fama, lui
ha diritti esclusivi e assoluti sulla sua stessa
immagine». Confermando i dettagli all’agenzia di stampa Reuters, Herzog ha precisato
che Sarkozy farà causa alla casa editrice
K&B, la quale ha distribuito 20mila copie
del manuale con la bambola, se questa non
risponderà e non ritirerà il prodotto. La stessa compagnia ha distribuito anche una bambola di Ségolène Royal che rappresenta la rivale di Sarkozy alle elezioni presidenziali dell'anno scorso. Il suo avvocato ha dichiarato
che anche lei ha pensato di intraprendere
un’azione legale. La religione Voodoo è radicata nell’Africa occidentale ed è praticata in
alcune parti dei Caraibi, soprattutto ad Haiti, e in alcune regioni meridionali degli Stati
Uniti. Secondo una credenza diffusa, i fedeli
voodoo piantano degli spilli in bambole che
rappresentano i loro nemici per lanciare su di
loro maledizioni da lontano. Una pratica, assicurano gli esperti di questa religione, ampiamente incompresa e travisata da coloro
che le sono estranei.
Volete vivere a 114 anni?
Sesso, felicità, sport, un po’ di cioccolato,
molti libri e un conto in banca mai in rosso
sono elisir della longevità. Le persone felici,
con una vita sessuale attiva, senza debiti, che
non si negano un cioccolatino e un bicchiere
di vino, sono decisamente vincenti e, se rinunciano alle sigarette, possono, in teoria,
vivere fino a 114 anni. Per calcolare con precisione quanti anni di vita in più si possono
accumulare adottando comportamenti sani
basta leggere una serie di studi internazionali, pubblicati dal quotidiano britannico
“The Independent”.
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La realtà effimera
del Dio mercato
Capitalismo in affanno. La crisi ricade sui contribuenti
Questo giovane secolo ap- stile di vita ed il potere d’acpena iniziato, ma suo mal- quisto di una parte degli
grado già viziato dai guasti americani finanziato a debidi un’economia che si regge to e senza opportune garansu un capitalismo finanzia- zie causa di una bolla sperio senza regole e nazioni culativa che ha messo in giche si delocalizza e si frantu- nocchio, forse si può già
ma in mille pratiche sempre usare questo numero, miliopiù invisibili per colpire e ni di persone dentro e fuori
mettere a segno speculazio- i confini degli Stati Uniti.
ni enormi, ci consegna, no- Già perché questa è una delnostante la sua giovane età, le conseguenze del capitaliuna prima certezza, ovvero smo finanziario: tirare giù
un mondo alla rovescia. Di- dalla loro vita milioni di
fatti si sono rovesciate e nel persone indifferentemente
giro di pochi giorni in ma- dove la crisi esplode. Faminiera impressionante e sen- glie che hanno creduto e ceza imbarazzi ,
duto al
tutte le teorie
mito del
Adesso
neoliberiste
mercato,
i neoliberisti
guidate dall’utidell’aglità del capitaligressività
invocano
smo finanziafinanziail soccorso
rio, tutte le teoria e bellidello stato
rie e le leggi
ca di un
conseguenti a
modello
tenere fuori dal mercato lo capitalistico oramai alla corstato, tutta la deregolamen- da. Un modello che si sottazione che ha creato una trae ad ogni controllo, che
precarizzazione del mondo attraversa spazi e luoghi e
del lavoro ad esclusione del che si dà come opportunità
continente che né è stata la per gli stati di svilupparsi,
patria filosofica del pensie- per le famiglie invece per
ro, ovvero gli Stati Uniti. Ma possedere quanto sognato e
sono e saranno capaci vera- non ancora realizzato. Di
mente ancora di restare uni- fronte ad un fallimento dieti? Sapranno rimanere uni- tro l’altro di istituti bancari
ti per affrontare la più grave con dimensioni enormi, al
crisi finanziaria che le nuo- fallimento di operazioni di
ve istituzioni finanziarie e mercato, al fallimento che si
democratiche si sono ritro- insinua negli stati amici covate davanti? Ma il mondo me la Gran Bretagna, la
alla rovescia è appena al- Germania, la Francia e l’Ital’inizio, infatti la Tigre di lia, il mondo alla rovescia
Carta, definizione con la dei nostri giorni ci riserva
quale spesso si stigmatizza- un’ulteriore sorpresa, un ulva anche il continente asia- teriore rovesciamento, ovtico e in special modo la Ci- vero il salvataggio di una
na, oggi è tutt’altro che una nostro istituto bancario in
potenza di carta, ma vice- predicato di default non dalversa una potenza economi- l’intervento dello Stato, non
ca necessaria per l’equilibrio da uno Stato amico, ma addel mercato delle merci a li- dirittura da uno di quei Stavello mondiale e che possie- ti dagli americani chiamati
de una fetta enorme del de- canaglia come la Libia di
bito pubblico americano. Di Gheddafi. Il rovescio clamocarta scopriamo essere lo roso è potenza del mondo
attuale che un colonizzato
sporco, scuro e selvaggio
salva il colonizzatore bianco, pulito e buono. È veramente l’inizio di un nuovo
mondo, ovvero di un nuovo
modo necessario di pensare
e di pensarsi che spezza le
catene dell’odio capitalistico finanziario e che rilascia
il veleno della povertà e dell’esclusione. Pratiche entrambe che, se in cattive
mani, possono addurre
molti lutti agli Achei e non
solo. Ma nel mondo alla rovescia come fare a non citare il nostro governo. L’imperativo è lo Stato e non il
mercato. Questo l’esordio in
conferenza stampa del premier Berlusconi alla guida
di un governo neoliberista –
affarista, artefice insieme ad
altri leader di governi Europei di una svolta radicale a
favore del mercato e di
esclusione sociale che ha
portato l’Unione europea ad
adottare
provvedimenti
contro i lavoratori e le tutele sociali senza precedenti.
Ora il rischio ed il tentativo
in atto per salvare non le famiglie sempre più a rischio
povertà, ma i banchieri e i
finanzieri delle borse internazionali è quello di far ricadere sulle vittime del crack
finanziario l’inevitabile taglio di fondi necessari per
arginare la crisi finanziaria
e monetaria. In una sola parola si vuole tagliare lo stato sociale riducendo le prestazioni sanitarie, riducendo l’istruzione pubblica, aumentando la flessibilità, il
tutto in nome dei sacrifici
per far fronte alla crisi. Ma
la crisi di chi? Di che cosa?
Non certamente la crisi è di
milioni di persone che non
sanno cosa sia un fondo obbligazionario, un titolo azionario, un’assicurazione integrativa, che non hanno
rendite finanziarie. Certamente non è la crisi del
buon senso che guarda ad
una migliore redistribuzione del reddito e della ricchezza mondiale disponibile in contrapposizione ad un
modello di capitalismo degenerato che annienta come
in questi giorni milioni di
sogni di uomini e donne in
nome del nuovo profitto
globale che si sussume nella speculazione. Un mondo
alla rovescia che vede i neoliberisti propugnare il ruolo
dello Stato centrale e garantista mentre loro hanno
chiesto il voto e vinto sul
modello dello Stato subordinato al Dio Mercato verso
la quale deve solo legiferare
senza essere mai da laccio
alla mano invisibile di
Adam Smith che autoregola e mette a posto ogni cosa.
In questo momento, il mercato più che autoregolarsi si
“autoregala” miliardi di euro per tentare di sopravvivere attraverso decreti di capi di governo che li spacciano sotto forme populiste.
Ma se il modello economico liberista, parte virtuosa
dei programmi elettorali, è
fallito, passata la crisi al fine
di garantire per usare un
parolone politico - il governo dell’emergenza - non dovrebbe portare alle dimissioni di tutti i capi di governo di impronta neoliberista? Caro Maurizio, quanto
sei ingenuo, ho parlato di un
mondo alla rovescia non di
un mondo di fessi, infatti
non solo non si dimettono
quanto ai tagli allo stato sociale propongono una violenta privatizzazione dello
stesso per assicurarsi il controllo delle nuove regole necessarie alla ricomposizione
di una governamentalità in
affanno.
Maurizio Alfano
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calabria
ora
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l’edicola
LASTAMPALASTAMPALASTAMPALASTAMPALA
Il grido del Wwf: «Riscaldamento
del pianeta più veloce del previsto»
Nel 2007 il Comitato Intergovernativo per i
Cambiamenti Climatici (IPCC),vincitore del premio Nobel per la pace,ha
pubblicato il suo quarto rapporto,
un autorevole studio sulla conoscenza del riscaldamento globale che ha
coinvolto circa 4.000 scienziati da più
di 150 Paesi. Ma da allora la scienza del
clima ha cominciato a produrre nuove
ricerche.
Il nuovo rapporto Wwf «Climate change:
faster,stronger,sooner« (Cambiamento climatico: più veloce, più forte, più vicino) riassume questi nuovi dati
scientifici e rivela che «il riscaldamento globale sta avanzando ben
oltre le previsioni dell’Ipcc».
CORRIERECORRIERECORRIERECORRIERECORRI
l’osservatorio “Einstein telescope”
alla ricerca di onde gravitazionali
E’ una delle imprese più difficili e affascinanti che fisici e astrofisica abbiano davanti e nonostante la mancanza di successi insistono
per arrivare ad un risultato. Stiamo parlando della
caccia alle onde gravitazionali per le quali gli scienziati italiani hanno una tradizione che risale a Edoardo Amaldi
e all’Università di Roma dove da tempo si lavora su questo fronte.Inoltre,vicino a Pisa è in attività l’antenna Virgo,
nata da un progetto dell’Istituto nazionale di fisica nucleare assieme agli scienziati francesi.E questa stazione condivide il lavoro con i tre interferometri americani Ligo, ampliando le possibilità di intercettazione. Per affrontare con
mezzi più adeguati la sfida il settimo programma quadro di ricerca
dell’Unione Europea ha assegnato tre milioni di euro per uno studio
preliminare dell’Einstein Telescope, cioè un osservatorio europeo
specificatamente dedicato alla ricerca delle onde gravitazionali.«E’ la
terza generazione di questo tipo di osservatori ed avrà una sensibilità cento volte maggiore rispetto agli attuali rilevatori»,nota Michele Punturo,coordinatore scientifico del nuovo progetto.«Oltre a consentire la verifica della teoria della relatività generale – aggiunge Harald Luck, vicecoordinatore scientifico dello strumento – l’osservazione delle fantomatiche onde permetterebbe per la prima volta di
dare uno sguardo alla prima infanzia dell’Universo».
ABBIAMO SBAGLIATO di refus
Guida pericolosa
L
Una pura formalità ma quanto basta per evocare lo spettro di Refus...
1) Alla guida di un’auto rubata
2) Guidava un’auto rubata
3) Guida un’auto rubata
Delle tre opzioni forse fu scelta la meno felice.
Potevano passare le opzioni 1 e 2 a pag.33 dell’edizione di Cosenza! No di certo la terza.
La scure di Refus assolve parzialmente ma non perdona del
tutto.
edilizia sociale
Idee per un costo più sostenibile delle abitazioni
Il Patto Casa, alla luce della nuova legge regionale, di- mercato, non hanno i requisiti per accedere all’alloggio
scuterà nei prossimi giorni con l’assessore regionale Lui- pubblico e contemporaneamente non hanno la possibiligi Incarnato, il progetto di interventi già illustrato nella tà di accedere all’offerta di mercato. Il target di riferimenConferenza Nazionale sull’edilizia sociale. «L’obiettivo del to è composto indicativamente da immigrati, studenti,
progetto - afferma Tonino Perrelli, segretario nazionale giovani coppie, anziani, famiglie monoreddito e famiglie
del Patto Casa - è quello di affiancare all’attività tradizio- numerose. In questo modo si può partecipare all’incremento di una offerta particolarmente denale di erogazione dei contributi a fondo
bole del nostro Paese. La combinazione
perduto per progetti di elevata valenza soIl progetto
fra diverse domande abitative per formaciale (residenze per disabili, centri di prima
di Patto Casa
re comunità sostenibili diventa importanaccoglienza) quella di investimento etico,
te per evitare forme di concentrazione del
ovvero di investimento che presenta rendi«Investimento
disagio e di ghettizzazione e per consenmenti inferiori a quelli di mercato a condietico e utilità
tire un rapporto equilibrato tra esposiziozione che vengano intraprese iniziative di
pubblica»
ne al rischio economico - finanziario e
riconosciuta unità sociale, al fine di sperirendimento atteso dall'investitore». Il
mentare nuove modalità di approccio al tema dell’abitazione sociale». Per Perrelli «la missione del programma prevede che la gestione degli alloggi venga afprogetto è quella di promuovere la realizzazione di abita- fidata a operatori no-profit, che svolgano anche attività di
zioni a canoni calmierati destinate a rispondere alla par- servizio e di animazione della comunità dei residenti.
Tonino Perrelli
te di domanda abitative vulnerabile e a rischio, caratterizsegretario nazionale Patto casa
zata da persone e famiglie che, nelle attuali condizioni di
Il refuso è un contributo involontario
alla pluralità delle verità
e un correttivo alla monotonia dei significati
Alberto Savinio
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Dopo la scomparsa dei cinema Odeon e Orso, rischiano anche le altre sale
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C’era una volta il Cinema Orso a Lido, c’era
una volta il Cinema Odeon ai Giardini di San
Leonardo. A Catanzaro i “c’era una volta”, riferiti a luoghi di cultura e aggregazione sociale, incominciano a diventare troppi, e rischiano giorno dopo giorno di aumentare. Ora il
grido insieme di dolore e di allarme lo lancia
Sergio Celia, titolare di una delle sale cinematografiche più note del capoluogo, che avanza
una proposta e annuncia una conferenza
stampa. Per non far finire un sogno, per rimarcare una crisi indotta da tanti fattori a partire dal proliferare delle “onnivore” multisale
ma anche per non arrendersi. E non acuire le
ferite, già struggenti a vedere l’area dell’Odeon trasformata in una banca e l’area dell’Orso
trasformata in un triste rudere persino perico-
loso, senza che nessuno riesca in realtà a darci un taglio. La storia a Catanzaro è ormai un
optional. «Una città senza sale Cinematografiche – afferma Celia - è una città cieca è come un volto senza occhi. Diceva così il famoso regista Giuseppe Tornatore. E purtroppo
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ANTONIO CANTISANI
a.cantisani@calabriaora.it
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Restaurare subito la facciata
prima che sia troppo tardi
“Fina cchi u medicu studìa u malatu sinda
và” ! Mi riferisco all’ex Stac, una delle più
belle strutture storiche esistenti a Catanzaro
che si va degradando, la facciata si presenta in uno stato di abbandono che sarà difficile poterla restaurare a regola d’arte se si
continua, solo ed esclusivamente, a discutere sul destino della stessa (condividendo pienamente che la destinazione debba essere a
scopo culturale) anziché provvedere nel frattempo a farla restaurare. L’amministrazione è reduce da un bando pubblico, che ha da-
questo è il rischio che sta correndo Catanzaro.
La crisi generalizzata, congiunturale e locale,
non risparmia il tempo libero e le risorse spese e investite – dice ancora il titolare di una sala cinematografica famosa in città - in passato per le attività culturali, quale è il cinema».
Ancora Celia: «La nascita in periferia delle
grandi multisale e la conseguente scomparsa
delle monosale nelle zone centrali delle città,
secondo i dati Anec (la principale associazione degli esercenti), porterà alla chiusura di circa 316 sale cinematografiche, per lo più storiche, ubicate nei centri cittadini. E Catanzaro
non farà eccezione. Ecco perché è necessario
accendere una luce su questo fenomeno». Una
luce che sarà accesa venerdì mattina, con una
conferenza stampa presso le sale del bar Comunale, dove alla denuncia di una crisi che è
sì economica ma anche sociale e – oseremmo
dire – morale – sarà legata anche una proposta: «Lo scopo – prosegue Sergio Celia - è
quello di garantire la sopravvivenza delle
strutture già esistenti. Verrà presentato il caso di Bologna, la prima città italiana che ha
deciso di correre ai ripari con la firma di un
protocollo d'intesa tra Comune e Anec, per tutelare e promuovere i cinema monosala. Tra le
norme previste ci sono misure di agevolazioni per il pubblico in termini di mobilità: gli
spettatori potranno entrare nella zona a traffico limitato e avranno tariffe speciali per la
sosta e in alcuni parcheggi». Una proposta per
non cancellare la storia, per non cancellare il
passato che, a volte, può anche significare non
cancellare il futuro. L’ultimo spettacolo non
deve finire mai.
to la possibilità a tanti cittadini che ne hanno fatto richiesta, ad attingere a fondi agevolati per il recupero delle facciate e delle
strutture di abitazioni o attività commerciali del centro e, nello stesso tempo, trascura
quelle di sua proprietà che sono causa di
enorme danno per il patrimonio artistico e
culturale della città che contrariamente ne
avrebbe dovuto fare tesoro e conseguentemente un aggravio per le casse comunali!
Elio Mauro
dirigente Nuovo Psi
Menniti: privilegiare l’Itis
L’ex Stac torni al Comune o venga dato
all’istituto industriale “Scalfaro”. È quanto
chiede l’ex alunno e presidente del consiglio
scolastico dell’Itis e membro della Sinistra
Democratica, Domenico Menniti.
«Nel riutilizzo di un bene storico - scrive
Menniti - è imperativo per un’amministrazione pubblica in generale, è lo è di più per
una coalizione di centro sinistra, privilegiare l’interesse pubblico sul privato. Purtroppo pare non avvenire per i locali ex Stac, di
proprietà del Comune, riproposti sul mercato immobiliare, con titolo di
fitto, per la terza volta con
apposito bando che, alle
precedenti destinazioni
di “attività commerciale
correlata all’attività di ristorazione e bar (gare andate deserte), allarga la
platea dei potenziali destinatari comprendendo
oltre a tutti gli operatori commerciali anche quelli che svolgono attività culturali e
sociali”. Nella recente riunione di Giunta sottolinea Domenico Menniti - veniva “dato mandato al dirigente del settore affari
generali, avvocato Saverio Molica, di procedere alla pubblicazione di un avviso pubblico per la locazione di immobili da destinare ad uffici comunali”; locali da reperire,
secondo l’assessore alla legalità ed affari generali, Aldo Stigliani Messuti, nell’ambito
del centro storico”».
«Richiamandomi alla motivazione di
principio ritengo - sostiene l’esponente di
Sinistra democratica - che la destinazione di
parte dei locali ex Stac più il loggiato, posto
al primo piano prospettante su piazza Matteotti dell’edificio, devono essere destinati ,
alle esigenze del Comune e dell’Itis “Ercolino Scalfaro. Per il Comune la proposta è
ovviamente fuor discussione. Per l’Itis è basata sulla necessità di nuove aule, in particolar modo da destinare ai laboratori. Questa operazione si pone nell’antica tradizione del Comune a favore della Scuola. Difatti l’edificio viene costruito tra
il 1907-1915 con pochissime
aule, come illustrato da una
foto del 1920, per ampliarsi
con la costruzione di nuove
aule sino agli inizi degli anni
quaranta con l’incrementarsi
della popolazione scolastica e
mantenendo il profilo architettonico delle origini. Si ripeta l’agire concreto dei nostri
Padri che puntarono molto
sulla formazione professionale dei giovani».
«Ricordo - conclude Domenico Menniti
- che nel maggio del 2006 alla consegna
dell’edificio, restaurato e ristrutturato, il
presidente della provincia, Michele Traversa presente il Sindaco Rosario Olivo, si impegnò ad investire 400 mila euro rimasti
dall’investimento complessivo. Adesso si
tratta da parte del Comune e della Provincia di rilanciare la citata proposta nell’interesse della Scuola: le iscrizioni alla prima
classe nell’anno scolastico in corso sono aumentate del 27%».
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calabria
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C A T A N Z A R O
Gambero, scelto il rito abbreviato
Chiesta una perizia psichiatrica per il presunto pusher Maurizio Abbruzzese
Saranno giudicati con rito abbreviato i dodici rom coinvolti nell’indagine della Dda “Gambero” e
accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri mattina
davanti al gup del tribunale di Catanzaro Abigail Mellace si è tenuta la prima udienza preliminare. In
otto hanno chiesto di essere giudicati con il rito alternativo che consente lo sconto di un terzo della pena: Cosimo Abbruzzese, 25 anni;
Rita Abbruzzese, 29 anni; Antonio
Colacino; Domenico Passalacqua,
30 anni; Fiore Passalacqua, 26 anni; Giovanni Passalacqua, 29 anni; Maurizio Passalacqua, 21 anni;
Pierino Passalacqua, 27 anni. Gli
altri quattro indagati hanno invece fatto richiesta di rito abbreviato
condizionato. In particolare Rita
Passalacqua ha chiesto il rito alternativo condizionato ad alcuni verbali di udienza; Cosimo Passalacqua invece ha chiesto la messa agli
atti di perizie foniche; Antonio Abbruzzese ha chiesto l’escussione di
un teste e infine per Maurizio Abbruzzese è stata chiesta una perizia
psichiatrica che accerti le capacità
di intendere e volere e di stare in
giudizio. L’udienza è stata quindi
aggiornata al prossimo 28 novembre.
Con l’operazione “Gambero”,
coordinata dai sostituti procuratori della Dda Gerardo Dominijanni e Maria Carla Sacco, gli investigatori ritengono di aver ricostruito la rete dei collegamenti tra
i componenti del gruppo, e quindi a contestare il reato associati-
Gerardo Dominijanni
Incidente mortale
Patteggia la pena
Era stata chiamata davanti al giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro con l’accusa di omicidio colposo
Serena Dagnino, protagonista dell’incidente stradale avvenuto il 17 agosto
del 2005 a Belcastro (Catanzaro), in
cui un uomo rimase ucciso. Ma la
donna ha preferito chiudere immediatamente il procedimento giudiziario a proprio carico - già in precedenza i familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Salvatore Iannone,
erano stati risarciti - con un patteggiamento.
Così il gup Antonio Rizzuti le ha inflitto tre mesi di reclusione, con concessione della sospensione condizionale, come richiesto dall’avvocato
Barbaro, con il consenso del pubblico
ministero d’udienza Alessia Miele. Il
drammatico evento avvenne tre ani
fa, attorno alle 22 sulla Statale 106 ionica, nel perimetro comunale di Belcastro.
Una Opel Astra con tre giovani a
bordo, condotta da Dagnino, travolse
e uccise il muratore quarantanovenne
di Botricello Vincenzo Altilia, che si
trovava in sella a una mountain bike
e stava pedalando ai margini della
carreggiata. L'impatto non lasciò
scampo al manovale, sbattuto contro
il guard rail, e morto sul colpo. A nulla servì l’intervento dei sanitari del
118 di Catanzaro, che poterono solo
constatarne il decesso.
vo. Una conclusione cui sono
giunti, dopo due anni di attività, i
magistrati della Procura antimafia e i carabinieri della Compagnia
di Catanzaro che hanno ricostruito meticolosamente l’organigramma e l’attività del sodalizio, al cui
vertice ci sarebbe Antonio Abbruzzese, presunto gestore di una
lucrosa attività di spaccio di cocaina, acquistata nel Reggino e smerciata a Catanzaro e provincia. L’attività investigativa ha preso il via
dall’arresto, da parte dei militari
del Norm, di Giovanni Abbruzzese, trovato in possesso nella propria abitazione di un ingente
quantitativo di cocaina. Da lì i ca-
rabinieri hanno dato corso ad una
serrata attività di indagine, effettuata soprattutto mediante intercettazioni alle quali gli investigatori hanno di volta in volta cercato i necessari riscontri probatori,
fino a stringere il cerchio su un
gruppo di persone che avrebbe gestito il traffico di stupefacenti in
città e nelle zone limitrofe. Secondo gli inquirenti, gli arrestati erano ben noti ai tossicodipendenti
catanzaresi, che erano soliti acquistare la droga nel fornitissimo
“market” di viale Isonzo, nella cui
gestione la famiglia Abbruzzese
aveva un ruolo di primo piano.
Era in particolare Maurizio Ab-
bruzzese, detto “il Gambero” - da
cui il nome in codice dell’operazione - ad avere la cocaina migliore, i carabinieri del Norm di Catanzaro ne trovarono mezzo chilo, purissima, nella sua casa il 30
dicembre del 2005. Il blitz scattò
alle prime luci dell’alba del 21 gennaio scorso e impegnò circa 150
militari dell’Arma. Il prossimo 28
novembre il gup Mellace deciderà
se accogliere le richieste di rito abbreviato condizionato presentate
dagli avvocati difensori (tra i quali gli avvocati Arturo Bova, Gregorio Viscomi, Antonio Sgromo e
Giovanni Le Pera).
Gaetano Mazzuca
dal tribunale
Non abusò della figliastra minorenne. È caduta l’accusa di violenza sessuale pluriaggravata nei
confronti di un uomo di 59, anni
di Girifalco (Catanzaro), processato per presunti ripetuti abusi ai
danni della figlia della sua compagna. Il tribunale di Catanzaro
presieduto dal giudice Camillo
Falvo (a latere Antonio Saraco ed
Emma Sonni), ieri mattina, ha
assolto l’uomo, difeso dallavvocato Gregorio Viscomi, come aveva chiesto anche lo stesso pubblico ministero d’udienza, Elia Taddeo. Pesantissime le contestazioni per le quali il cinquantanovenne venne rinviato a giudizio, il 4
marzo del 2005, dal giudice dell’udienza preliminare del tribu-
Accusato di violenze
sulla figliastra, assolto
ti della figlia
nale di Catandella compazaro Abigail
gna, oggi ventiMellace, che
dueenne. Ma in
accolse la riprincipio aveva
chiesa dell’alloappena 10 anni
ra pubblico mila bambina che,
nistero Adriana
stando alle acPezzo. Il capo
cuse, sarebbe
d’imputazione
stata oggetto di
parlava di previolenze terribisunti,
gravi
li da parte del
abusi che sa- Il tribunale di Catanzaro
patrigno, comrebbero stati
compiuti per un tempo assai lun- preso un presunto rapporto che si
go, dal 1996 al 2001, nei confron- sarebbe consumato nel letto do-
ve la piccola avrebbe dormito con
la coppia, e che si sarebbero trascinate dalla casa in Calabria fino
a Trecate, in provincia di Novara,
nuova residenza del nucleo familiare. Su un tale presunto orrore
avrebbe poi fatto luce la polizia,
che aveva anche raccolto un’agghiacciante, particolareggiata,
descrizione dei presunti abusi
dalla viva voce della minorenne,
dopo che le era scappata chiedendo aiuto ad una zia, nel lontano
novembre del 2001. Durante il
dibattimento non sono però
emersi elemnti che provassero la
colpevolezza dell’uomo. Ieri
quindi la sentenza di assoluzione.
g.m.
Sicurezza, emessi 12 avvisi orali
Ieri il tribunale ha scarcerato l’uomo che ha tentato di rubare in uno studio legale
Nell’ambito della specifica attività di Polizia espletata dal personale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Catanzaro sono stati applicati in questi ultimi
giorni dodici provvedimenti di Avviso Orale, emessi dal questore, nei confronti di altrettanti pregiudicati residenti in questo capoluogo e nella sua provincia (Amaroni,
Borgia, Chiaravalle Centrale, Davoli, Lamezia Terme).
Due sono state invece le proposte inoltrate al Tribunale di Catanzaro per l’applicazione della misura di prevenzione della
Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza,
con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, a carico di un giovane di 21 anni e
di un uomo quarantenne, entrambi lametini e con precedenti di Polizia, nell’ottica di
contrastare le attività illecite di soggetti gravitanti negli ambienti criminali. La Sezione
Misure di Prevenzione del tribunale ha inoltre già accolto un’altra richiesta di applicazione di un medesimo provvedimento nei
confronti di un pregiudicato 27enne catanzarese segnalato dai poliziotti della Questura. Infine, gli agenti dell’Ufficio Misure di
Prevenzione hanno redatto cinque provvedimenti di foglio di via obbligatorio dal comune di Lamezia Terme nei riguardi di un
uomo e di quattro donne residenti nella capitale, tutti originari dell’ex Jugoslavia e
con numerosi precedenti penali, identificati nel corso di servizi di controllo del territorio effettuati da personale del Comissariato di P.S. di quel centro. I cinque sono
stati immediatamente allontanati da Lamezia Terme con il divieto assoluto di farvi ri-
Omicidio colposo
Condannato a 6 mesi
La questura di Catanzaro
torno per tre anni.
Intanto ieri mattina nel tribunale di Catanzaro si è tenuta l’udienza di convalida
per l’arresto, effettuato dalla polizia, di A.R.,
29 anni residente a Borgia. Il giudice Camillo Falvo dopo aver convalidato l’arresto
ha disposto la scarcerazione dell’uomo senza alcuna misura cautelare. il processo è
stato quindi rinviato al prossimo 2 dicembre. Gli agenti della Squadra Volanti avevano sorpreso domenica sera A.R. in via De
Riso mentre tentava di introdursi in uno
studio legale. Da un immediato sopralluogo effettuato gli agenti hanno rilevato che il
pregiudicato, nel chiaro tentativo di introdursi nello studio per commettere un furto,
era riuscito a forzare tre finestre.
Teodoro Romei era alla guida del
camion contro cui, l’11 novembre del
2005, a Sellia Marina, si scontrò a
bordo della sua moto il giovane Paolo Pulella. Comparso in tribunale per
rispondere di omicidio colposo, il
41enne, per il tramite dell’avvocato
Salvatore Iannone, ha chiesto il giudizio abbreviato che ieri si è concluso
con una condanna. Il gup ha inflitto a
Romei la pena di sei mesi di reclusione, e del risarcimento del danno alle
cinque parti civili, costituite con l’avvocato Saverio Loiero, cui ha riconosciuto provvisionali di 15.000 euro
ciascuno, in attesa della quantificazione davanti al giudice civile. L’incidente stradale costato a Romei la condanna avvenne a Sellia marina, attorno alle 17.30 del pomeriggio. Pulella,
motocisclista di 21 anni, procedeva,
alla guida di una grossa moto da competizione Ktm, sulla strada provinciale che collega la Statale 106 alla località Calabricata di Sellia Marina, dove
il giovane viveva, quando si scontrò
frontalmente con un camion Om. Il
ragazzo morì sul colpo a seguito del
violento impatto.
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Urbanistica in aula rossa
La maggioranza zoppica
Passano le pratiche tra astensioni, differenziazioni e polemiche
L’urbanistica non sarà più uno spaurac- che anche senza i dissidenti in fase riflessiva,
chio, ma i turbamenti della maggioranza con- in attesa di avere udienza dal sindaco per protinuano ad inquietare nonostante gli inquili- spettare la risoluzione di problematiche detni dell’aula rossa abbiano garantito una sedu- tate dai mutati equilibri interni che, secondo
ta di consiglio veloce e inizialmente indolore. Mancuso e D’Andrea, dovrebbero riflettersi
Gli uomini (e la donna) del centrosinistra ga- anche nella composizione e nel lavoro delrantiscono il numero legale in seconda con- l’Esecutivo.
Quando l’ex capogruppo della Margherita,
vocazione fino al penultimo degli otto punti
all’ordine del giorno, con uscite estempora- Franco Lavaca, esprime le proprie perplessità in merito all’atto d’impulso
nee apparentemente poco
per la variante urbanistica al
chiare che non fanno che conQuesta mattina
Prg per la realizzazione di una
fermare un’esigenza ineludinuova seduta
concessionaria d’auto, ritrobile: un confronto interno che
vandosi vicino a Mimmo Talpermetta di delineare una lidelle assise
lini che chiede il ritiro della
nea politica che imbulloni la
destinata
pratica per un necessario apcoalizione di governo, a due
a slittare
profondimento, il disorientaanni e mezzo dall’avvio della
mento dei colleghi del centroconsiliatura.
Una scelta di chiarezza che dovrebbe per- sinistra è palese, sebbene in quindici si opmettere di proseguire il cammino comune per pongono alla richiesta di rinvio e in sedici la
il tempo che separa il giro di boa dei due an- votano, con l’astensione di Franco Lacava,
ni e mezzo alle nuove elezioni. Una tornata, ma anche Franco Barberio, Franco Cimino,
quella del 2011, che la minoranza capeggiata Mimmo Tallini e Baldo Esposito. Come dire,
da Mimmo Tallini, neo galatiano di ferro, sta i numeri si trovano anche senza la minorangià cercando di conquistare serrando le fila e za che sul voto delle lottizzazioni – il primo in
affilando le armi per anticipare i tempi con località San Giovannello di Francesco Tallauna bella spallata. La maggioranza, tra malu- rico, la seconda di Abitare costruzioni a Tiriomori, frizioni e tentennamenti – basta rile- lello e la teza sempre a Tiriolello delle dirette
vare le reiterate assenze di Rosario Mancuso Giuseppe Aiello e Giovanna Aversa – sceglie
e Valerio D’Andrea e i dubbi di Franco Laca- di rimanere fuori dall’aula per lanciare un
va – garantisce l’approvazione di sette prati- messaggio chiaro al centrosinistra: la mag-
il dibattito
Un momento del consiglio comunale di ieri
gioranza di governo che ha demonizzato la – si chiude con la proposta di Sinibaldo EspoNuova alleanza quale “comitato d’affari” fi- sito di rinviare la discussione sull’aumento di
nalizzato anche alla speculazione edilizia, non capitale del Comalca, invitando in aula il rapapprova le lottizzazioni che continuano ad ap- presentante del Comune nel Consiglio d’amprodare copiose nell’aula rossa, nonostante ministrazione della Partecipata (Domenico
la linea tracciata con la bocciatura dei piani Rotundo, eletto in quota Democrazia e centralità) per fare il punto sulla linea politicaattuativi di Giovino.
I lavori, in realtà, erano stati avviati in ma- economica dell’ente che dovrebbe essere ricaniera non certo indolore con Mimmo Tallini pitalizzato. Ricordando che la minoranza
chiede da mesi di discutere
spedito sulla solita polemica
della situazione di tutte le nocon il presidente del Consiglio
Riunione
ve società a partecipazione
Franco Passafaro, pronto a
dei capigruppo
comunale. Questa mattina si
gridare alla illegittimità della
torna in aula con la consapeseduta convocata in seconda
di maggioranza
volezza che la discussione
su aggiornamento e non già
sulla delibera
sulla modifica alla convenziosu venir meno del numero leParco Romani
ne tra Comune e ditta Romagale, dice l’esponente dei Poni che consentirebbe l’aperpolari europei. A chiarire l’accaduto anche il segretario comunale Giusep- tura del centro commerciale direzionale di
pe Scarpino che ha presieduto la seduta per Sala sarà rinviata a venerdì, anche perché si
la prima volta, senza convincere troppo Tal- resta in attesa del parere della Ragioneria allini che si becca una nota di biasimo per aver la delibera in questione. Saranno i capigrupdato dell’ignorante al presidente del conses- po di maggioranza, questa mattina, a tentare
so. Passafaro ci rimedia un mal di stomaco una mediazione per evitare che i commerche lo costringe a lasciare l’aula, affidando il cianti che hanno acquistato i locali, occupino
coordinamento dei lavori a Carlo Nisticò, ben l’aula rossa e non solo simbolicamente. A facalato nel ruolo, capace di attirarsi anche il re la differenza, ancora una volta, potrebbe
essere l’intervento determinato del sindaco
consenso dell’opposizione.
In questo marasma conflittuale, anche nel- Rosario Olivo. E oggi c’è anche Giunta.
la maggioranza che tenta di stare a galla senMARIA RITA GALATI
za farsi troppo male – riuscendoci in corner
catanzaro@calabriaora.it
Non si scende sotto i quindici
Alla fine c’è anche il tempo
per ricordare Vittorio Foa Il centrosinistra ha i numeri ma lancia segnali in attesa del confronto
Il dibattito scivola veloce, senza
remore. Ad aprire
le danze l’assessore al Bilancio,
Beppe Marcucci,
che chiede l’approvazione di una
variazione di bilancio. In realtà –
spiega l’assessore
– è una questione
esclusivamente
tecnica «si cambiano le modalità
con cui la Regione
paga rette a una
serie di associazioni onlus: le risorse Eugenio Occhini
saranno trasferite
ai Comuni che diventano una specie di ufficiali
pagatori, per questo registriamo, un milione e
mezzo di euro».
Tra le polemiche e i rimbrotti, c’è spazio anche
per un minuto di raccoglimento e il ricordo di
Eugenio Occhini e Franco Cimino dedicato a Vittorio Foa, politico e letterato scomparso lunedì.
«Un’anima inquieta, un partigiano, un sindacalista, un socialista, un comunista, mai settario –
dice il capogruppo di Rifondazione - , attento alle ragioni altrui, pervaso dal dubbio, laico illuminato, sempre antifascia e democratico».
Un «vecchio giovane che non muore mai, soprattutto quando gli anni che passano sono stati impiegati per battaglie alte – sostiene Cimino
- per libertà e democrazia, non la libertà del comunista o del socialista, ma in senso pieno e morale, filosofica».
Via libera, infine, dopo la relazione dell’assessore ai Lavori pubblici Antonio Tassone, alla modifica dello schema di convenzione di affidamento al servizio legale dell’As 7 del nuovo obitorio
con annessa Sala morgue.
m. r. g.
Gli inquilini dell’aula rossa
approvano al secondo punto
la risoluzione formulata dai
consiglieri di “Catanzaro nel
cuore” Giuseppe Gualtieri ed
Eugenio Riccio in merito alla
richiesta di adesione alla campagna per il riconoscimento
ufficiale della malattia Mcs,
vale a dire la “sensibilità chimica multipla”, da inoltrare
alla Regione Calabria e al ministero della Salute per conseguenti interventi di cura a
sostegno. Gualtieri ha ben
spiegato che la malattia non
viene considerata invalidante,
ma fin a ora il sostegno è legato alle cause che si scatenano
dalla patologia. Molte altre
amministrazioni hanno provveduto al riconoscimento della malattia proprio per sostenere i malati – 50 mila causa
quelli riscontrati – ma il primo punto, sostiene Baldo
Esposito, è quello di potenziale i rilievi epidemiologici della, il 3 per centro è sotto stimato. Senza nulla togliere all’importanza della risoluzione
di “Catanzaro nel cuore”,
Mimmo Tallini contesta alla
maggioranza di usare due pesi e due misuri nella individuazione delle mozioni e degli
ordini del giorno da inserire
nell’elenco degli argomenti all’attenzione del consiglio, contando che ci sono documenti
presentati alla presidenza dalla minoranza che aspettano
da mesi di essere presi in considerazione. «In questo consiglio manca la democrazia –
dice suscitando anche la reazione di Passafaro – mentre la
minoranza in maniera responsabile ha mantenuto il
numero legale nonostante gli
attacchi di consiglieri di maggioranza, esecutivo e sindaco».
La pratiche urbanistiche –
dal terzo al sesto punto - sono
state relazionate dall’assessore al ramo Mimmo Iaconantonio, ma l’attenzione sull’atto d’impulso per la variante
urbanistica al Prg per la realizzazione in ampliamento di
una concessione regionale di
auto. Le prime due lottizzazioni passano ma non indenni: si
astengono prima Alcide Lodari, poi Giulio Elia e perfino
Amedea Rizzato, quasi un
bengala lanciato nel cielo della maggioranza per attirare
l’attenzione del sindaco Olivo
su quel passaggio non scontato di tanti interventi ripetuti
nel tempo: c’è qualcosa che
non va.
La questione si snoda sul
concetto di pubblico interesse: secondo l’assessore Iaco-
nantonio
l’atto
d’impulso
merita attenzione
perché
l’allargamento
della concessionaria comporterebbe l’incentivazione all’occupazione e
quindi un supporto allo sviluppo economico della zona,
non certo tra le più fiorenti
della città, via Lucrezia della
Valle. Secondo Tallini la pratica andava approfondita in
consiglio.
«È giusto dare una mano
all’imprenditoria, ma manca
un progetto, si tratta di un atto d’impulso che comunque
determina una variante al Piano regolatore – afferma Tallini – la pratica va ritirata per
maggiori chiarimenti». Contrario, Giulio Elia: «La pratica
può essere tratta con serenità, ha un preciso aspetto politico che ci permette di colmare i ritardi dei ritardi che hanno impedito a un imprenditore, che viene da fuori, di investire su Catanzaro». Secondo
il consigliere del centrosinistra si tratta di «un’opportunità di sviluppo reale, non sdi
peculazione, ma di incremento serio e stabile all’occupazione». È giusto anche il supporto di Rifondazione comunista,
chiamata in causa Tallini an-
che in occasione del voto sulle lottizzazioni. Eugenio Occhini improvvisa una lezione
di diritto amministrativo per
spiegare le ragioni dell’esistenza di un interesse pubblico all’atto d’impulso. «Ringrazio Tallini perché mi ricorda
la natura ideologica del mio
partito – ironizza - credo di
non tradirne l’ispirazione se
voto una pratica che giustifica
l’adozione variante proprio
per l’esistenza di un interesse
pubblico che non dipende dalla natura del beneficiario singolo, ma dai beneficiari a cascata. Vale a dire – aggiunge di chi può trarre beneficio,
privato è l’interesse che influisce su pochi: La natura imprenditoriale economica da
cui scaturiscono benefici collettività, presuppone interesse
pubblico». «Pur condividendo la presa di posizione di Tallini – afferma Carlo Nisticò non condivido presa di posizione di Franco Lacava: riconosciamo l’interesse pubblico
della concessionaria, non si
tratta di una forzatura o di libera interpretazione, ma dell’adesione all’articolo 5 legge
447 del 1998 che prevede di
avere alle imprese di andare
in deroga». E, comunque,
spiega ancora il presidente
della commissione Urbanistica, sarà la Regione ad avere
l’ultima parola: l’atto d’impulso serve solo a permettere la
convocazione della conferenza dei servizi.
Ma. Ri. Ga.
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Tesseramento del Pd
E’ tutto da rifare
La commissione di garanzia boccia l’esecutivo provinciale
Regolamento per il tesseramento del Partito democratico nella provincia di Catanzaro? Tutto da rifare. Lo ha
stabilito la direzione regionale di garanzia, riunita ieri a
Lamezia Terme, alla presenza del vice responsabile del
settore organizzazione Nino
Stampo: decisioni cassate,
quelle dell’Esecutivo provinciale riunito sabato mattina
alla presenza del coordinatore Pierino Amato, perché la
competenza di modalità,
tempi e luoghi del tesseramento – da regolamento varato dalla direzione regionale
nelle scorse settimane – è di
competenza della commissione provinciale di garanzia,
costituita dal segretario provinciale e da un esponente
delle sei aree in cui si articola
il Pd.
L’Esecutivo aveva stabilito
i luoghi presso cui i cittadini
democratici potranno recarsi fino al 23 novembre in tutti gli 80 comuni della provincia. Le sedi scelte dovevano
aperte per consentire a
chiunque lo voglia di tesserarsi nel Pd e poter così esprimere il proprio voto nelle Primarie del 30 novembre, attraverso le quali saranno costituiti i Circoli e saranno eletti il Coordinatore Provinciale
ed i Coordinatori Territoriali.
La riunione sotto tono di
sabato pomeriggio dei loieriani senza Loiero, impegnato a Cosenza per un dibattito
sulle emergenze in Calabria
organizzato dai Verdi, apre
una riflessione sulle difficoltà
interne a un partito che non
riesce a diventare tale, perso
tra correnti ed “ex”, alla ricerca di un’identità che potrebbe
non emergere mai. Le prime
perplessità della giornata
conclusa con la riunione del
centro studi “Itinerari” – nel
corso della quale sembra siano venute fuori criticità mai
affrontare, a partire dalle
troppe fratture mai sanate,
anche all’interno dell’ammi-
nistrazione comunale di Catanzaro – si mostrano nell’esito della riunione dell’Esecutivo provinciale che ha dato inizio al tesseramento. La
discrepanza sarebbe stata fatta notare all’interno della
compagine democratica con
malumori, già ben alimentati dall’esito della riunione della corrente dei loieriani tenuta sabato pomeriggio senza il
leader di “Itinerari”: mentre i
suoi discutevano senza verve
e argomenti nella sede del dopolavoro ferroviario a Lido, il
presidente della Regione
Agazio Loiero era impegnato
a Cosenza ad un convegno organizzato dalla federazione
dei Verdi.
Qualcosa non va, si dice da
mesi: il Partito democratico
non riesce a decollare proprio
perché non riesce a diventare
partito, perso tra correnti e gli
“ex” che non si amalgamano.
Lo scollamento partirebbe
proprio dal nucleo dell’ex
Pdm, di cui è espressione tra
l’altro il coordinatore uscente,
Piero Amato che, violando il
patto tra gentiluomini che indicò alla testa dei coordina-
menti provvisori nelle cinque
province personalità di rilievo
che avrebbero preso l’impegno di non riproporre la propria candidatura al momento
dei congressi, punterebbe a
ricandidarsi alla guida del coordinamento. Le candidature di matrice ex Pdm dovrebbero essere almeno tre: dall’area che fa capo a Muzzì,
Falcone e Putame, dall’area
lametina che fa capo a Tonino Scalzo e quella che ha come punto di riferimento Nando Cosco. Nel silenzio del resto della compagnia democratica, dai colleghi di “ testa
Alta” ai rutelliani, passando
per democratici e neo Red.
Della riunione della commissione provinciale di garanzia, comunque, non ci sarà notizia fino alla prossima
settimana: prima si marcia su
Roma, sabato 25 ottobre, poi
si pensa al partito di Catanzaro.
MARIA RITA GALATI
mgalati@calabriaora.it
I progressi della medicina
Al Campus confronto tra esperti sulle bionanotecnologie
I progressi della medicina di laboratorio
si basano su due grandi linee di sviluppo:
una riguarda l'applicazione delle più moderne metodologie analitiche, al fine di migliorare le capacità tecnologiche di svolgere indagini analitiche più affidabili ed utili
per la decisione clinica, l’altra invece il miglioramento e l'implementazione di una più
completa ed efficace interazione con i medici curanti nel rispetto delle attese di salute dei pazienti. E proprio sulle bionanotecnologie nella diagnostica di laboratorio, sulle applicazioni attuali e sulle prospettive di
questo innovativo campo della medicina di
laboratorio, si è focalizzato il convegno che
si è svolto, nei giorni scorsi, al Campus universitario di Germaneto, patrocinato dall’Università Magna Graecia e dall’azienda
ospedaliera Mater Domini, sotto l’egida della Società italiana di Medicina di Laboratorio. Più di 120 sono stati i partecipanti, tra
i quali numerosi professionisti, provenienti da tutta la regione, che lavorano nei laboratori biomedici e che hanno preso parte al dibattito tra esperti che ha caratterizzato le tre sessioni scientifiche del convegno. Il convegno è stato aperto dagli interventi del rofessor Luigi Ventura, prorettore dell’Università Magna Graecia, che ha
ribadito come un aspetto di fondamentale
importanza , per il suo impatto socio-culturale, legato alle bionanotecnologie deve riguardare una riflessione complessiva sull’umano, per via della loro incidenza sulla
capacità di penetrazione e di conformazione del corpo senza precedenti, della dottoressa Anna Rosalba Buttiglieri, direttore generale dell’azienda ospedaliera Mater Domini, che ha sottolineato il forte impatto
delle nanotecnologie sulla medicina del futuro.
vinc. cap.
seconda circoscrizione
Via De Riso, viabilità difficile
Riunione con l’ente stradale
Il problema dell’insostenibilità viaria che viene a determinarsi quotidianamente in via
De Riso è stato al centro di un
incontro promosso dal presidente della seconda circoscrizione, Massimo Lomonaco
(nel fotino a fianco), con i vertici dell’Anas. Ne dà notizia un
comunicato dell’organismo
decentrato. All’incontro, che si è svolto alla presenza del
capo compartimento dell’ente per le strade, l’ingegnere
Laganà, erano presenti l’assessore comuale alla Cultura
Antonio Argirò, il capogruppo del Partito democratico a
palazzo de Nobili, Alcide Lodari ed il tenente Franco Basile in rappresentanza del corpo di Polizia municipale.
«Con l’ingegnere Laganà – ha spiegato Lomonaco - abbiamo analizzato la difficile situazione che viene a determinare su questa arteria importante del centro storico per via della sosta delle auto, molte delle quali, degli
stessi dipendenti dell’Anas, ed abbiamo esaminato una
serie di opzioni per alleviare i disagi dei residenti». Tra
gli impegni assunti - si legge nella nota della seconda circoscrizione - quello dell’istituzione di area Ztl lungo tutta la strada per dare una immediata risposta alle legittime istanze dei residenti: «Contestualmente, per venire
incontro alla necessità dei dipendenti Anas, sarà studiata l’ipotesi di utilizzare aree sosta vicine alla sede, attraverso la stipula di apposite convenzioni. Scartata – ha
aggiunto il presidente circoscrizionale Lomonaco - l’ipotesi di un parziale utilizzo dell’area antistante l’Auditorium “Casaninuovo”, per non creare intralci all’attività
culturali che si svolgono periodicamente all’interno della struttura». Infine, il presidente dell’organo decentrato Massimo Lomonaco ha ringraziato il capo compartimento dell’Anas Laganà «per la disponibilità e la collaborazione offerta nel cercare le necessarie soluzioni al
problema».
ambiente
Rifiuti, palazzo di Vetro
espone i risultati positivi
Appuntamento questa mattina con le politiche
ambientali. Al Benny Hotel è in programma il convegno
promosso dalla amministrazione provinciale di
Catanzaro sul tema: “Rifiuti e gestione del ciclo: la
situazione e i casi di successo”. I lavori saranno
introdotti dell’assessore provinciale all’Ambiente
Maurizio Vento. La giornata di studio prevede una serie
di relazioni tecniche sulla tematica. Tra i relatori che
interverranno al convegno di stamattina, ci saranno la
dottoressa Beatrice Sozzi, dirigente del settore
ambiente della Provincia che illustrerà: “i progetti
educativi e informativi della Provincia di Catanzaro”.
Mentre un tecnico dell’Ispra, parlerà della “produzione
dei rifiuti in Italia”. Del “ ciclo dei rifiuti in Calabria”,
invece, se ne occuperà un funzionario della Regione
Calabria. Al convegno sarà presente anche un
rappresentante di Legambiente che illustrerà i “casi di
successo in Italia”. Si tratta di un appuntamento da
seguire considerando la delicatezza della materia e
l’attualità delle tematiche, soprattutto di quelle legate
alla questione del ciclo dei rifiuti.
IN BREVE
Lavori sulla rete idrica
Contrattazione collettiva
Oggi disagi in vari quartieri La Uil convoca i comitati
Formazione politica
sabato quarto seminario
No ai tagli nella scuola
Rifondazione si mobilita
Disagi per quanto riguarda il servizio idrico
sono previsti per la giornata di oggi. In
particolare, dalle dalle ore 8 di questa mattina e
fino al termine dei lavori, sarà sospesa
l’erogazione dell’acqua nelle seguenti zone della
città capoluogo: località Monaco, Piano Casa, Via
Lucrezia della Valle, Germaneto,Via Fares e
Germaneto. È quanto ha reso noto ieri mattina
con un comunicato l’ufficio acquedotti di palazzo
de Nobili, che è stato informato dalla Sorical, la
società che gestisce gli impianti idrici della
Regione Calabria. La stessa società ha spiegato
che l’interruzione è legata ai lavori di
collegamento del nuovo tratto di condotta
Giuliveto–Fondachello-acquedotto Santa
Domenica.
Proseguono le Lezioni del “Seminario di
formazione culturale e politica” dedicato ai
giovani, ma comunque aperto a tutti coloro che
considerano la politica una espressione alta
dell’esperienza umana. L’appuntamento,
organizzato da “La Ragione e il Tempo” è per
sabato pomeriggio, con inizio alle ore 17, presso
la sala Concerti del Comune: relazionerà il
preside del liceo classico “Galluppi2 Armando
Vitale. «Nella quarta lezione – si legge nella
presentazione de “La Ragione e il Tempo” - ci
concentreremo sulle questioni del Socialismo,
idee e progetti politici, anche divergenti, che
hanno attraversato due secoli di storia e che
hanno segnato la vita personale e collettiva in
ogni angolo del mondo».
“Gravissimo attacco del governo alla scuola
pubblica statale”. La federazione provinciale del
Partito della Rifondazione comunista ha
organizzato un convegno per discutere della
riforma della scuola improntata dal ministro
Gelmini. L’appuntamento è fissato per venerdì
24 ottobre alle 17.30 nella sala concerti del
Comune: presiede il segretario provinciale del
Prc, Piero Mascaro; introduce la responsabile
scuola del Prc della provincia, Ivana Bevacqua;
partecipano il segretario della camera del lavoro
Alfredo Iorno; l’assessore comunale alla Pubblica
istruzione di Catanzaro Danilo Gatto; il docente
dell’Università Magna Graecia,Alberto Scerbo.
Conclude Vito Miloni, del dipartimento scuola
della direzione nazionale del Prc.
Questa mattina la Uil è impegnata in tutte
le sedi delle province d’Italia a convocare i
comitati direttivi per discutere della proposta
di linee guida per la Riforma della
Contrattazione Collettiva al momento
condivisa con Cisl e Confindustria. In Calabria
- riferisce una nota del sindacato guidato a
lòivello regionale da Roberto Castagna - sono
impegnate le cinque province e relativamente
a Catanzaro la riunione dei segretari di
categoria, dei quadri e della rappresentanza
sindacale unitaria si terrà questa mattina alle
ore 10.00 presso la sala Concerti del Comune
di Catanzaro in via Jannoni. All’incontro
parteciperanno i dirigenti provinciali del
sindacato.
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&9:069/;0<266-0=,4.>Investimenti per 400 milioni. Ferro: rispettate le esigenze
«Un piano completo che
tiene conto delle reali esigenze del territorio e che contribuirà a proseguire sulla strada dello sviluppo con l’ottimizzazione delle risorse disponibili».
Commenta così Wanda
Ferro l’approvazione, da parte della Giunta provinciale,
del Piano delle Opere Pubbliche 2009-2011. «Grande attenzione - spiega la Ferro - è
stata riservata al mondo della scuola ma anche alla viabilità, oltre all’intento di contribuire al recupero del nostro
grande patrimonio architettonico e alla difesa del territorio con un nuovo impulso diretto alla Regione Calabria
per il definitivo trasferimento
delle risorse». Il piano complessivo degli investimenti
ammonta a circa 400 milioni
di euro distribuiti nelle tre annualità: per il 2009 si prevede un impegno di risorse pari a circa 150 milioni di euro
(oltre alle opere di completamento della Medio Savuto),
mentre gli importi residui sono equamente divisi nei due
anni successivi. Il 2009 prevede il maggiore utilizzo di risorse nell’edilizia scolastica,
che a seguito della contrazione di mutui con la cassa depositi e prestiti e il conseguente
abbattimento dei fitti passivi,
vedrà completato il programma di fabbricazione con la
realizzazione degli istituti
Tecnico Industriale di Lamezia, Commerciale di Soverato
e Geometra di Catanzaro,
mentre il Liceo Scientifico di
Catanzaro, sarà finanziato
per 3 milioni e mezzo oltre ai
5 milioni di euro dell’Apq. Il
piano è stato predisposto in
linea con le precedenti programmazioni oltre a una serie
di nuovi interventi e prevede
l’utilizzo delle ultime tranche
dei fondi per la viabilità secondaria con finanziamento
a carico del ministero. Gli interventi sulla rete viaria interesseranno tutte le strade
provinciali con una grande
attenzione alla messa in sicu-
rezza e alla segnaletica. Anche sul patrimonio provinciale, la Giunta ha previsto importanti investimenti, dalla
caserma della Regione carabinieri di Catanzaro, al Parco
di Catanzaro, al palazzo della
Prefettura e alle sedi degli uffici. Il piano triennale riporta
anche la programmazione
delle opere relative alle funzioni trasferite dalla Regione
Calabria, con fondi in entrata
tutti derivanti dai tanto attesi finanziamenti regionali.
Per il 2009, a seguito del lavoro fatto in questi anni dagli
uffici del settore ex-genio civile, è prevista una somma di
oltre 7 milioni di euro per gli
interventi su tutti i corsi d’acqua e di circa 4 milioni di euro per la difesa del suolo che
ricomprende anche gli interventi da realizzare a seguito
delle richieste fatte dai comuni sul recupero del patrimonio architettonico: tra gli interventi più significativi programmati dalla Giunta quello della Chiesa di Santa Cate-
rina d’Alessandria a Cropani,
della Chiesa del Rosario a Sellia Marina, della Chiesa di
San Nicola Vescovo a Palermiti, fino al portale in tufo di
Palazzo Procida a Nocera Terinese, ascrivibile al XIV secolo.
Il piano sarà ora sottoposto
all’attenzione delle commissioni consiliari e potrà essere
approvato prima di fine anno
dal Consiglio provinciale per
essere operativo a partire da
gennaio 2009. Grande soddisfazione è stata espressa, oltra
che dal presidente Ferro, anche da tutti i componenti della Giunta provinciale, dall’assessore al Bilancio e Programmazione Giovanni Merante all’assessore alla Viabilità Salvatore Vescio, fino agli
assessori Michele Ciurleo
(con delega alle Funzioni del
Genio civile e gestione tecnica del patrimonio), Giacomo
Matacera (con delega all’Edilizia scolastica) e al vicepresidente Maurizio Vento.
nic. fab.
«Via Orti è impercorribile»
Il consigliere della Prima, Caroleo: in due anni nulla è cambiato
Sulla questione relativa
alla circolazione stradale
nel tratto che collega via Orti a via De Seta, a Gagliano,
arriva la segnalazione ufficiale avanzata da parte del
consigliere della Prima Circoscrizione di Catanzaro,
Paolo Caroleo, nella sua
qualità di coordinatore della commissione Viabilità,
trasporti e traffico, al presidente della I Circoscrizione,
al Comando dei vigili urbani, all’ufficio Mobilità e Decentramento e all’Ufficio
Trasporti e Traffico del Comune di Catanzaro.
«Nonostante i lavori di allargamento effettuati su
porzione della stessa via Orti - spiega Caroleo in una
nota - indispensabili ed ottimamente funzionali in
quel tratto, nei pressi dell’ufficio postale e della scuola elementare che vi risiedono, la zona è quotidianamente impercorribile a causa della insufficiente larghezza della carreggiata per
poter assorbire sia il doppio
senso di marcia e sia la sosta degli autoveicoli su entrambi i lati, peraltro necessaria sia per i residenti e sia
per i cittadini che si servono
dei predetti servizi pubblici».
Già nel febbraio del 2007,
si è tenuta un’assemblea
pubblica, nello stesso quartiere di Gagliano, alla presenza di numerosi cittadini
residenti nella zona, del
presidente e dei consiglieri
della Circoscrizione, dell’assessore al Traffico, dell’ufficio Trasporti e Traffico e dei
Vigili Urbani, per la risoluzione della problematica.
«Nella stessa seduta – scrive il consigliere della Prima
Circoscrizione Paolo Caroleo - si sono studiate delle
soluzioni da adottare, anche
per via sperimentale, alla
circolazione di via Orti e di
via De Seta per cercare di
eliminare l’inconveniente
ma, nonostante ciò, ad oggi,
trascorsi quasi due anni,
nulla è cambiato». Ecco
perché, il consigliere della
Prima, Caroleo invita «gli
organi competenti a voler
avviare tutte le procedure
necessarie affinché si possano adottare le soluzioni
studiate, per poter rendere
agevole tale tratto, molto
frequentato, e per circolare
con fluidità ma soprattutto
con sicurezza».
r. c.
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Oggi all’UniversityClub dell’ateneo
il film “Il cacciatore di aquiloni”
Nella serata di oggi
(inizio alle 18), nella
sala dell’UniversityClub dell’ateneo, nell’ambito dell'iniziativa
“CineClub”, verrà proiettato il film “Il cacciatore di aquiloni” di
Marc Forster, uscito
nelle sale nel 2008.
“Il cacciatore di
aquiloni” è l’adattamento cinematografico del famoso romanzo di Khaled Hosseini, uno dei libri
più venduti degli ultimi anni. A dirigere la
trasposizione filmica di questo fortunatissimo romanzo è Marc Forster, regista dell’apprezzato “Neverland”, sulla base di una
sceneggiatura di David Benioff.
L’UniversityClub, ubicato al terzo livello dell’Edificio delle Bioscienze del Campus universitario di Germaneto (foto), è il
nuovo spazio di socializzazione dell’ateneo
catanzarese, luogo di
incontro e di discussione, aperto a tutti gli
studenti e al personale
dell’università “Magna
Graecia”, ma anche all’esterno, a tutte le
componenti della scuola e della società civile,
in cui è possibile riunirsi per dibattere e riflettere insieme e
dove è possibile quotidianamente leggere
libri, consultare giornali e riviste, ascoltare musica, e, ogni mercoledì, attraverso
l’iniziativa “CineClub”, assistere alla proiezione di film. L’UnyClub, ricordiamo, è
aperto tutti i giorni dalle ore 9 del mattino fino alle ore 20 di sera, esclusa la domenica.
r. c.
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Garito: valorizzeremo
l’accoglienza turistica
«Il trasferimento
delle deleghe da
parte della Regione
Calabria (pur se
compiuto ancora a
metà) assegna alla
Provincia un ruolo
piuttosto importante nel processo turistico. Un ruolo che
senza dubbio avrebbe potuto assumere
maggiore rilevanza
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sotto il profilo sostanziale se a questo
Ente fossero state demandate in tutto e per tutto le funzioni e i compiti che le spettano. Ciononostante, l’impegno del mio assessorato e dell’intera Giunta sarà rivolto a produrre sviluppo,
a creare le condizioni perché ci siano risposte
concrete alle istanze dei cittadini. Il turismo, inutile dirlo, qui da noi offre tantissime occasioni
per potervi creare attorno realtà produttive anche al di fuori dei mesi estivi. L’auspicio, dunque, è che anche le altre deleghe non tardano ad
esserci trasferite, al fine di permettere alla nostra
Provincia di programmare ulteriori iniziative e
interventi efficaci».
A pronunciarsi in questi termini, è l’assessore
provinciale al Turismo, Salvatore Garito, il quale fa sapere che, tra le tante iniziative di questa
legislatura, ce n’è una che riguarda la proposta di
inserimento (già avanzata) delle Terme di Caronte nel Pis (Progetti integrati settoriali), al fine di potenziare questa importante struttura lametina ad alta potenzialità. Ma in cantiere c’è
anche la formazione e la qualificazione del personale turistico, come ad esempio la figura dei direttore tecnici d’agenzia e i sistemi turistici locali. «È nostro intendimento - dice l’assessore Garito - porre in essere anche validi provvedimenti finalizzati alla valorizzazione della rete per l’accoglienza turistica per garantire ai turisti ospiti
della nostra provincia servizi primari, quali l’informazione e l’assistenza, considerato che stiamo
anche pensando ad iniziative rivolte a riqualificare l’offerta turistica».
«Lavoreremo, insomma - prosegue il delegato
provinciale al Turismo -, per costruire una forte
identità di questa provincia, recuperando e valorizzando tutto ciò che è la memoria della nostra
storia (letteratura, tradizioni popolari, beni culturali ed architettonici). In particolare, vorremmo che fossero recuperati i nostri centri storici
più significativi, grazie al progetto sui cosiddetti
“alberghi diffusi” e non solo. Dal punto di visto
storico e socio-antropologico, abbiamo sì bisogno di sapere chi siamo, ma anche di offrire all’esterno un’immagine di questo popolo che sia
diversa da ciò che in certe aree del Nord Italia vogliono tagliarci addosso. Una forte immagine positiva significherà rendere più efficace la nostra
capacità di creare turismo, rendendo più competitiva la nostra economia». E aggiunge: «Tutto questo lo vorremmo realizzare “camminando
insieme” con la Regione, con le comunità locali,
con la gente comune. Sono infatti convinto che se
con l’aiuto di tutti riusciremo a creare un vasto
“movimento” delle coscienze, delle intelligenze,
delle volontà, potremo costruire un futuro migliore. Non so quanto riusciremo a realizzare.
Certamente - conclude Salvatore Garito - vorremmo che questi cinque anni di governo provinciale fossero caratterizzati non da illusioni ma
dalla speranza di chi guarda al futuro con ottimismo».
r. c.
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La nuova piattaforma del sindacato. Critiche alla Cgil
Quando i sindacati perdono l’obiettivo
principale.
Ieri presso il Club degli operatori economici della Confcommercio si è tenuta l’assemblea della Cisl dell’attivo provinciale, quadri
e delegati . Ad aprire i lavori è stato Domenico Cubello, segretario generale Cisl Catanzaro, che ha sottolineato come con questa
iniziativa «si vuole rilanciare una proposta
per i cittadini, noi vogliamo attivare un momento di confronto a livello locale», un momento di partenza, lo ha definito Cubello,
«per informare i nostri iscritti». Il segretario
ha anche sottolineato come il sindacato non
sia d’accordo sulla riforma della scuola, che
più che didattica sembra essere aziendalista.
E dopo aver elencato alcuni problemi come
l’emergenza nella sanità, il federalismo che
aumenterà la pressione fiscale in Calabria, e
la speranza che il Por 2007-2013 risolva alcuni problemi di questa regione. Poi a pren-
«Esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie dei
bambini disabili della nostra
provincia privati di un diritto
fondamentale, ovvero il sostegno fornito dalla scuola,
dal momento che l’Ufficio
Scolastico Regionale non fornisce risposte adeguate per
risolvere il problema».
È quanto scrive in un comunicato l’associazione Petrusinu ogni minestra.
«Perciò sosteniamo anche
noi - continua -la battaglia
intrapresa dall’Anmic – Associazione Nazionale Mutilatati ed Invalidi Civili che dal
settembre scorso sta meritoriamente cercando di coin-
dere la parola sono stati alcuni lavoratori, tra
questi operatori sanitari, operatori di call
center, e pensionati.
Una volta il lavoro alienante era quello nelle industrie, dove la forza lavoro era sfruttata dal padrone, e tanti sono stati gli scioperi
negli anni passati per poter conquistare qualche diritto in più. Oggi, il lavoro alienante lo
possiamo identificare anche in quello fatto
da migliaia di ragazzi nei call center, dove le
condizioni di lavoro non sono sicuramente
pessime, ma gli stipendi, in base anche alle
poche ore concesse nei contratti, non permettono di poter condurre una vita normale e autonoma.
Proprio per questo è imbarazzante sentire
una ragazza impiegata in questo lavoro, durante l’assemblea, dopo aver descritto il proprio lavoro, attaccare un altro sindacato, la
Cgil, senza preoccuparsi di proposte di cambiamento e miglioramento, ma solo seguen-
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do una linea, così come hanno fatti quasi tutti quelli che hanno preso la parola, dettata da
chi sa chi. Come se il loro dramma non siano le condizioni di lavoro ma un altro sindacato, che ha la colpa di organizzare, così come insegna la vecchia scuola che di battaglie
ne ha saputo vincere molte, scioperi, manifestazioni, scendendo in piazza per far vedere a tutti come determinate classi di lavoratori vivono.
Quasi tutti gli interventi, avevano in seno,
una linea critica che andava contro la Cgil,
vantando invece nella Cisl la forza di un sindacato che sa negoziare con senso di responsabilità.
Uno dei pochi interventi che ha sottolineato le condizioni di disagio, malessere, emergenza sociale è stato quello di Fifì, immigrata, coopresindete dell’Anolf Cisl, che ha descritto come gli immigrati, vengono trattati
in Italia, dove non vengono presi in conside-
razioni per lavori di un certo livello, e gli si ritaglia quella nicchia di occupazione che l’italiano medio ormai non vuole più fare, e così
l’immigrato trovando lavoro non trova però
il riscontro sociale per potersi integrare.
Un discorso, quello della coopresidente
Anolf, che non ha minimamente coinvolto
gli altri sindacati, ma è stato incentrato proprio sul dramma dell’integrazione e della
possibilità di un riscatto sociale e lavorativo
degli immigrati.
Anche l’intervento di Domenico Cubello
segretario generale Cisl Catanzaro, ha tirato
in ballo le modalità, forse di altri sindacati,
della difesa del lavoro, sottolineando che gli
iscritti alla Cisl si difendono facendo accordi
non scioperi fuori dalle righe.
Insomma, una guerra tra poveri dove i vincenti non saranno mai i lavoratori.
MAURIZIO CACIA
m.cacia@calabriaora.it
Sos insegnanti di sostegno
L’associazione “Petrusinu ogni minestra” sollecita la politica locale
volgere più soggetti possibili,
sia in ambito politico che in
quello della società civile ed
associazionistica. Noi di “Petrusinu” vogliamo esserci, soprattutto dopo aver appreso
che il problema non nasce a
livello centrale, ovvero non è
stato imposto dal Governo,
ma si tratta piuttosto di una
deficienza locale se è vero che
l’ufficio scolastico non ha
chiesto alcuna deroga al Ministero. Non vorremmo che
l’opinione pubblica ignorasse o non fosse resa partecipe
di tanta disumanità con la
quale vengono trattati i bambini disabili della nostra provincia e le loro disperate famiglie. Parimenti - continua
il comunicato - non vorremmo che la politica facesse
orecchie da mercante rispetto ad un problema così delicato. E purtroppo, a parte il
solito attivismo del movimento civico “Catanzaro nel
Continua lo screening
Il Sant’Anna Hospital ripropone il questionario sui pazienti
Continua il questionario sullo screening sui
pazienti.
«Lo screening aveva lo scopo di pesare le
conseguenze del lavoro svolto nell’arco di un
quinquennio, - si legge in un comunicato dell’ospedale - coglierne gli aspetti positivi ma anche comprendere eventuali carenze. Le risultanze dello screening furono più che lusinghiere, sia in termini di risposte (il 32% contro una
media del 12% registrata in iniziative analoghe), sia in termini di autovalutazione della
bontà dei effetti clinici conseguiti e dunque delle cure ricevute (98,2% di segno positivo contro un 1,8% negativo). È anche per questa ragione che il S. Anna Hospital ha deciso di continuare l’indagine, estendendola a ulteriori
6133 pazienti sottoposti a cura tra il secondo
semestre del 2006 e il primo del 2008».
«Gli obbiettivi di questa seconda indagine
sui pazienti – afferma il Dg del S. Anna, Giuseppe Failla – sono sostanzialmente i medesimi. Diamo continuità all’attività di screening
ma in più, oggi sappiamo che questo genere di
analisi offre al nostro lavoro quotidiano indicazioni e determina su di esso conseguenze anche maggiori di quanto si era preventivato all’ìnizio. In primo luogo – aggiunge Failla –
l’aver predisposto un elenco di malati così ampio per numero di persone e arco di tempo considerato, ci ha consentito di portare alla luce le
dinamiche di affluenza al S. Anna. Le cifre, in
valore assoluto e percentuale, ci dicono che
l’ospedale ha ormai una sua consolidata di-
mensione regionale. Dividendo per aree geografiche i 6133 pazienti, infatti, basta guardare ai 1781 che provengono dalla provincia di
Cosenza o ai 1513 di Reggio Calabria; vedere
come sono cresciuti e a quale ritmo, nel corso
degli ultimi due anni rispetto al passato, e fare
il confronto, ad esempio, con i 1488 di Catanzaro, rimasti pressoché costanti, nonostante il
S. Anna abbia sede nel capoluogo di regione».
«In più – continua il Dg – non vanno sottovalutati gli imput legati all’organizzazione complessiva della cura. La cardiochirurgia, infatti,
si può fare efficacemente solo se è affiancata alle altre attività cliniche, in un rapporto di sinergia e condivisione, in cui gli scambi siano continui e ogni segmento, pur autonomo, sia e resti però parte integrante di un tutto inscindibile. Le indicazioni emerse dal primo screening
ci hanno confermato infatti la necessità di affrontare le cardiopatie a tutto tondo ed è anche
per questo che abbiamo istituito la cosiddetta
FaUnit, il progetto partito quest’anno e che vede attualmente impegnati all’interno del S. Anna cardiologi, cardiochirurghi, elettrofisiologi,
cardio-anestesisti. Uno specifico gruppo di
operatori fortemente integrato, che si occupa
di istituire il percorso diagnostico e terapeutico su misura per i pazienti e di intervenire, in
ragione delle diverse esigenze cliniche, o attraverso la tradizionale tecnica cardiochirurgica a
cuore aperto, o attraverso la tecnica transcatetere, oppure ancora attraverso la toracoscopia».
cuore”, non rileviamo ad oggi prese di posizione e di condanna provenienti da altri
settori della politica locale. La
cosa in assoluto più grave di
tutta la vicenda ci sembra il
silenzio strafottente di Francesco Mercurio, massimo dirigente dell’Ufficio Scolastico
Regionale, il quale nonostante sia stato messo al corrente
degli atti decretati dalla regione Sardegna e dalla regione Emilia Romanga con i
quali i suddetti territori hanno ottenuto rispettivamente
120 e 211 posti in deroga sul
sostegno, continua a negare
l’esistenza di tali provvedimenti. Anzi, fa di più. Nega
la possibilità di chiedere, di
intervenire, di interrogarsi su
una vicenda che drammaticamente interessa una fascia
debole della nostra popolazione. Mercurio non vuole
nemmeno esercitare il suo
diritto-dovere di interpellare
il Ministero affinché ottenga
una risposta. A questo punto, e così stando le cose, auspichiamo che le intenzioni
dichiarate dall’Anmic e dalle
famiglie di rivolgersi alla Procura della Repubblica e ritirare i propri figli disabili dalla scuola sia messa in atto,
cosicché l’ufficio scolastico
sia obbligatoriamente costretto a verificarne i motivi.
Speriamo altresì -conclude il
comunicato - che il Presidente della Repubblica – a cui è
stata rivolta una accorata
missiva – venga colto dal medesimo sdegno dei familiari
che soffrono per colpe non
loro».
1.9
Capicotto risponde a Jiritano:
non è una critica costruttiva
Il vicepresidente Amc Beniamino Capicotto risponde al denuncia pubblica fatta dal sindacalista Antonio Jiritano.
«Il metodo della denuncia pubblica, - scrive - a tutti i costi, adottata dalla sigla sindacale “Cub “ non firmataria del Ccnl, dell’associazione di categoria degli autoferrotranviari, è
al quanto irrituale nel metodo, privo di sostanza nei contenuti e sbagliato nella rappresentazione della protesta.
La Amc spa, della città di Catanzaro, per
come è a conoscenza di Antonio Jiritano, ha
avuto rinnovato da pochi mesi il suo CdA e ha
nominato il direttore generale, la cui figura
era assente, da anni, nella conduzione aziendale e questa assenza ha negativamente e pesantemente influito nella gestione degli ultimi dieci anni, che hanno fatto sprofondare
l’azienda in una crisi economica senza precedenti, con un parco automezzi vetusto e al limite del loro utilizzo oltre ad essere stata lasciata priva di qualunque strumento di programmazione gestionale che avrebbe permesso la individuazione di altre offerte di
servizi che la stessa azienda può dare e che
l’avrebbero posta nel panorama provinciale
delle aziende pubbliche di trasporto come figura leader. Di tutto questo le sigle sindacali tradizionali e firmatarie del Ccnl, ne hanno
preso coscienza negli incontri avuti con i rappresentati del Cda aziendale e hanno scelto la
via della collaborazione per tirar fuori dalle
secche la Amc, patrimonio della città di Catanzaro, la cui peculiarità delle sue attività,
previste nello statuto, offrono la possibilità di
uno sviluppo della produttività , un allargamento dell’offerta dei servizi e quindi una ulteriore possibilità occupazionale. È su queste
basi che l’attuale Cda sta lavorando, in modo
serio e impegnato, e pertanto ogni azione di
disturbo a tale attività porterà solo ritardi e
danni all’azienda e ai lavoratori dipendenti;
probabilmente la strategia scelta da Jiritano
non appartiene alla nuova logica dell’azione
sindacale che si pone in termini diversi rispetto al passato avendo capito che i lavoratori e l’azienda sono uno strumento inscindibile del successo di qualunque attività imprenditoriale e che dal sereno e fattivo confronto tra le parti può avere origine la tanto
declamata e mai attuata politica di economia
sociale a difesa del capitale e del lavoratore titolare di diritti e di doveri nei confronti del
suo datore di lavoro. Le ottime professionalità di cui ne sono in possesso i dipendenti
della Amc ci aiuterà sicuramente a migliorare la qualità dell’offerta dei servizi e a far crescere l’attività aziendale è per questo motivo
che riteniamo pretestuosa e pilotata la attività sindacale della denuncia, - conclude - in
quanto tale strategia sa solo di pregiudizio,
che non aiuta l’azienda e i suoi attori (lavoratori e CdA) nella delicata fase di risanamento e di crescita».
34
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Attentati a Borgia, denunciate tre persone
Una nuova ipotesi investigativa si profila nelle indagini sulle intimidazioni a un commerciante
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Ad agosto e a settembre i proiettili dinanzi a un piccolo supermarket di Borgia
e sulle vetture dei titolari, nella serata di
lunedì scorso la denuncia all’autorità giudiziaria per due uomini e una donna.
In poco più di un mese, i carabinieri
della Compagnia di Girifalco, guidati dal
capitano Marco Porcedda, chiudono così
il cerchio su un’indagine che, in prima
battuta, porta gli investigatori a muoversi sulla pista della criminalità locale.
Secondo quanto si apprende da fonti investigative nel corso della giornata di ie-
ri, sembra invece che i due distinti episodi siano da ricondurre a questioni sentimentali.
Ad agosto, ricordiamo, otto proiettili
vengono ritrovati, equamente divisi, sulle autovetture dei titolari del market;
mentre, qualche settimana dopo, sono
due i proiettili calibro 12, rinvenuti dai
militari dinanzi alla saracinesca dell’attività commerciale.
In quest’ultimo caso viene ritrovato anche un foglio di carta con un inquietante
avvertimento. Settimane di indagini, ac-
certamenti, perquisizioni, portano così i
carabinieri della Compagnia a escludere
la pista della criminalità. A quanto sembra, gli episodi sarebbero figli di alcuni
problemi sentimentali, evidentemente
sfociati poi nelle minacce indirizzate al
piccolo supermercato borgese. Arrivano
quindi le tre denunce da parte dei militari emesse, a vario titolo, nei confronti di
persone originarie di Borgia, tutte senza
alcun precedente.
IVANO GRANATO
i.granato@calabriaora.it
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Il sindaco precisa che il convegno era organizzato dal gruppo d’opposizione
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Arte, mostra
dedicata
alla Madonna
Il racconto, per immagini, di una grande manifestazione di fede: è stato questo
il senso della mostra fotografica “… Maria si mise in viaggio verso la Montagna...” dedicata al pellegrinaggio della
statua di Maria santissima della Luce,
svoltosi nel maggio scorso, allestita nel
Santuario Mariano di S. Pietro Magisano
e visitata da centinaia di fedeli. La rassegna, oltre agli scatti relativi all'itinerario
che la sacra effigie ha effettuato nel mese
mariano per eccellenza nelle parrocchie
delle vicarie di Sersale e Taverna ha proposto per tre giorni anche foto d'epoca
dell'Opera sacra messa in scena, in paese, nel ‘50 e dell'incoronazione della statua della Vergine del ‘70. A distanza di
qualche mese dal pellegrinaggio, la comunità sanpietrese qualche giorno fa ha
inteso condividere pubblicamente questo momento di fede collettiva riproponendone le immagini più significative.
«Grande è stata l'emozione - affermano i
parroci don Maurizio Franconiere e Simone Marchese - nel vedere la fede immensa che i centri del circondario hanno
manifestato a questa grande Mamma attraverso una calorosa accoglienza che solo chi ama con amore filiale è capace di dimostrare. Un gruppo di devoti ha sempre
accompagnato e seguito la Madonna in
questo suo viaggio straordinario, unico e
irripetibile. La mostra che abbiamo allestito, con le foto di Francesco Elia (suo
anche un video montato da Carmine
Elia), documenta proprio i momenti salienti e più emozionanti del pellegrinaggio fermati dall'obiettivo perché rimanessero per sempre scolpiti nel cuore e nella
mente di tutti i fedeli». La Madonna della Luce si venera nell’omonima chiesa che
è stata elevata a santuario l'8 dicembre
del ‘96 dall’allora arcivescovo di Catanzaro, Antonio Cantisani.
L'immagine miracolosa della Vergine,
collocata attualmente in una cappella
speciale della chiesa, venne ereditata nel
1600 dalla piccola comunità di San Pietro
Magisano che ha conservato e mantenuto, nei secoli, la tradizione delle celebrazioni che si rinnovano annualmente l'8
di settembre.
r.c.
C’era sembrato assai strano che il sindaco di
Borgia, nonché componente del direttivo regionale del Partito democratico, Domenico Rijllo, tacesse dopo il convegno, che la parte dell’opposizione, quella che si richiama all’aggregazione civica “Uniti per Borgia”, aveva organizzato lo scorso venerdì. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, in quanto impegnato nella Capitale per motivi istituzionali.
«Ho letto i commenti di alcuni interventi
pronunziati alla riunione del gruppo di minoranza “Uniti per Borgia”.
Premesso che ogni intervenuto è liberissimo di esprimere qualsivoglia opinione politica, mi preme puntualizzare alcune considerazioni che definirei fuori luogo: Punto primo, la
riunione è stata organizzata dal gruppo consiliare di opposizione “Uniti per Borgia” e non
dal Pd; secondo, gli organizzatori hanno invitato tutti meno i consiglieri del Pd di maggioranza; terzo, hanno invitato in qualità di relatori i consiglieri provinciali Enzo Bruno e Putame ma non il consigliere provinciale del Pd,
eletto nel collegio di Borgia Riccardo Bruno;
quarto, il sindaco era stato invitato per un saluto “istituzionale” ma poi sul manifesto appariva nella veste di componente della Direzione
regionale del Pd. Quinto, non esiste nessun coordinatore del circolo di Borgia del Pd, il ruolo attribuito all’avvocato Gullì è frutto di un errore di stampa, nessun incarico informale è
stato mai attribuito al medesimo».
Quindi?
«Da tutto ciò è evidente la provocazione politica di chi voleva far apparire la presenza politica (e non più istituzionale) del sindaco in
contrapposizione alla clamorosa e inaccettabile esclusione del consigliere provinciale Riccardo Bruno».
Però lei non si è presentato, ma ha inviato una sua dichiarazione.
«La mia assenza è dovuta al fatto che erano
venute meno le condizioni minime di civiltà e
rispetto politico e che la riunione voleva semplicemente sottolineare un’improbabile (ed
impossibile) differenza di posizioni tra il sindaco e il consigliere provinciale ed assessore comunale Riccardo Bruno.
Probabilmente anche l’assenza del coordinatore provinciale del Partito democratico, Pie-
tro Amato e dei consiglieri provinciali Bruno e
Putame è da ricondurre a queste scorrettezze
inaccettabili».
Gli interventi di alcune personalità del
Pd che sono intervenute, hanno fatto intendere un conflitto politico da imputare alla maggioranza?
«Non mi piace commentare gli interventi di
personalità che ignari dello scenario borgese,
probabilmente hanno confuso l’iniziativa di un
gruppo consiliare di opposizione con quella del
Partito democratico.
La responsabilità è sicuramente di chi ha invitato queste personalità senza spiegare che si
trattava di una riunione di parte e che nulla
aveva a che fare con il Partito democratico.
D’altronde non ci meravigliano tali atteggiamenti. Gli amici del gruppo di opposizione
“Uniti per Borgia” sono ancora animati da uno
spirito di rivincita elettorale. Il che è assolutamente legittimo, ma bisognerebbe evitare di
contrabbandare manifestazioni di opposizione
amministrativa, con politiche costruttive o intenti unitari».
Lei intravede un secondo fine, in questa iniziativa?
«Lo scopo unico di questi amici è quello di
far cadere l’attuale maggioranza e tornare a votare, sperando in un’improbabile rivincita. Ultima considerazione: si è parlato di lista civica
della maggioranza ed è vero. La maggioranza
che ha vinto le elezioni era composta gran parte da ex Democratici di sinistra, da ex Pdm, da
indipendenti di sinistra e da un componente
esterno, poi nominato vicesindaco che faceva
riferimento all’Udc».
Anche la lista “Uniti per Borgia” non
era collocata politicamente e quindi era
civica?
«Proprio così! Ma questi signori hanno dimenticato volutamente questo particolare. Infatti, era formata da ex Margherita, Rifondazione e tantissimi soggetti non inquadrabili politicamente, alcuni dei quali erano già stati candidati in liste della destra. Se gli amici della lista “Uniti per Borgia” hanno interesse a costruire il Partito democratico devono
dimostrarlo nella sede propria della politica».
GIUSEPPE PASSAFARO
catanzaro@calabriaora.it
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Taglia alberi secolari, arrestato dalla Forestale
Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato
hanno arrestato un uomo per il reato di danneggiamento, taglio e furto aggravato e continuato di piante ad alto fusto di quercia, a scopo di lucro. Durante il controllo del territorio
il personale del Comando Stazione Forestale di
Santa Caterina dello Jonio ha intercettato, nel
bosco di proprietà del demanio, nella località
''Doga'' in agro del Comune di Badolato, un
uomo P.P., di 38 anni, residente a Guardaval-
le, intento a caricare legna, su un trattore. L'uomo, privo di qualsiasi autorizzazione, aveva
abbattuto alcune piante di querce secolari. Su
disposizione del pm De Tommasi, della Procura della Repubblica di Catanzaro, sono stati
sequestrati i mezzi e la refurtiva e svolte le formalità presso il Comando stazione forestale il
P.P. è stato tradotto in carcere. Successivamente è stato convalidato l'arresto domiciliare per
il reo in attesa di processo.
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Il sindaco scrive
al prefetto:
siamo trasparenti
Antonio Parretta, capogruppo consiliare d’opposizione di “Cuore per Badolato”, nei giorni scorsi aveva scritto una lettera al prefetto di Catanzaro per portarlo
a conoscenza dell’ingiustificabile comportamento tenuto dall’amministrazione, definendola arrogante e spregiudicata per non aver risposto alle sei interrogazioni formulate dalla minoranza. Dal canto suo, il sindaco di Badolato, Giuseppe
Nicola Parretta, che in una conferenza
stampa, lo aveva già annunciato, ha scritto anch’egli al prefetto per dare la sua versione dei fatti. «Al fine di eliminare ogni
possibile equivoco, - scrive il primo cittadino - ed evitare a lei un inutile dispendio di energia, tento con la presente di
fornirle i necessari chiarimenti, confermandole comunque, la mia più ampia disponibilità ad essere da lei sentito personalmente. Premetto che la prima qualità
che contraddistingue l’attuale amministrazione è la massima trasparenza; da
ciò il fatto che, sin dal primo giorno di insediamento, mai si è svolta in Comune
alcuna riunione a porte chiuse. Chiunque
abbia voluto parteciparvi, o assistervi, è
stato sempre ben accolto ed ha potuto
avanzare proposte e suggerimenti. Tutti
gli atti sono stati sempre a disposizione
dei consiglieri e dei cittadini» precisa il
sindaco. Per un’ulteriore chiarezza, il capo dell’amministrazione riporta nella lettera, l’art. 17 del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale in cui è
esplicitato che le interrogazioni si possono porre al sindaco o agli assessori e non
al presidente del consiglio, come invece
aveva inizialmente fatto il capogruppo
dell’opposizione, che ciononostante, nel
civico consesso del 27 settembre, (consiglio durante il quale è stato approvato con
il voto favorevole della minoranza, il riequilibrio di bilancio che tra l’altro evidenziava pure le spese oggetto delle interrogazioni) aveva ricevuto le relative risposte. «Ho ritenuto doveroso illustrarle l’intera situazione – conclude il sindaco - onde impedire che atteggiamenti ostruzionistici e disfattisti potessero trasformare
gli autori degli stessi in martiri di un despota e di un arrogante».
Pietro Cossari
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Riccardo Elia, presidente del comitato Uisp, denuncia il problema delle strutture locali
L’impiantistica calabrese al
centro della polemica lanciata da
Riccardo Elia, presidente comitato Uisp di Catanzaro e docente di scuola media di scienze motorie, in una lettera rivolta al primo cittadino di Catanzaro, sindaco Rosario Olivo, e all’assessore allo Sport, Danilo Gatto.
Questa volta l’attenzione si focalizza sul caso “anomalo” del campo scuola sito in via San Brunone di Colonia, impianto per
l’atletica leggera progettato nel
1956, parzialmente realizzato
con interventi nel 1960, nel 1982
e nel 2003, ma ancora non completato e non omologato per poter ospitare alcuna manifestazione. «La spesa da sostenere da
parte dell’amministrazione comunale di Catanzaro - si legge
nella lettera -, cinquecentomila
euro circa per ristrutturare e attrezzare la pista e per la realizzazione nello spazio adiacente di
una struttura coperta per il riscaldamento degli atleti prima
delle gare e per gli allenamenti
invernali, è irrisoria rispetto alla
valenza sociale della struttura
che di qui a poco cercherò di fare comprendere». Il presidente
Elia spiega così i possibili vantaggi di una rivalorizzazione della struttura a nord di Catanzaro.
«La pratica dell’atletica leggera
- prosegue la lettera - è sicuramente la più semplice ed economica da realizzare; costituisce
l’esempio lampante di cosa può
essere lo sport per tutti: con i settori della marcia, della corsa, dei
lanci e dei salti, chiunque può
trovare collocazione nella disciplina nella quale è più portato».
Eppure a Catanzaro la situazione
non è per niente positiva: «Catanzaro costituisce l’unico capoluogo di regione in Italia a non
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Nuova società
per l’Amaroni
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avere ancora un campo di atletica leggera - continua la lettera -.
Nel frattempo si sono realizzati
impianti a Castrovillari, a Crotone, a Lamezia, a Gioia Tauro, a
Siderno e a Sellia Marina. Nonostante tale carenza strutturale a
Catanzaro, comunque, stoicamente sono presenti società che
nel corso delgi anni hanno conseguito risultati enormi che meriterebbero più attenzione e rispetto da parte delle istituzioni».
Elia suggerisce poi qualche possibile soluzione che possa ovviare a questa incresciosa situazione: «Già oggi se pur incompleto
il campo scuola viene utilizzato
giornalmente da alcune centinaia di cittadini, tra giovanissimi,
giovani e adulti. Ben maggiore
potrebbe essere l’utenza se solo
si pensasse di incentivarne l’utilizzo al mattino da parte delle
scuole, soprattutto quelle prive
di palestra. Compito prioritario
del Comune sarebbe promuovere l’attività motoria tra i cittadini per contribuire a migliorare la
qualità della vita e in particolare
per svolgere una fattiva azione di
prevenzione sanitaria».
I dati forniti dal Ministero della Sanità e dall’Istat evidenziano
come nella città di Catanzaro risultino tra i bambini percentuali elevate di sedentarietà, con livelli di obesità tra i più rilevanti
a livello europeo. «L’intervento
preventivo sulla popolazione prosegue Elia - si basa sulla riduzione della sedentarierà,
un’alimentazione equilibrata e la
promozione di una vita attiva.
Tale azione può essere svolta anche attraverso l’uso oculato degli
impianti sportivi cittadini messi
a norma e omologati».
Per sanare definitivamente
questa problematica, a parere
dello stesso Elia, «si rende necessario ricorrere in tempi brevi
quantomeno all’istituto del credito sportivo, approfittando della presenza ai vertici di un calabrese, oppure alla Regione Calabria, augurandoci che il governatore Loiero sia sensibile, oltre
ai problemi di immagine della
nostra regione, che vorrebbe sanare con la sponsorizzazione della nazionale di calcio, anche alle
carenze delle strutture sportive
di base della nostra e sua città».
DOMENICO IOZZO
catanzaro@calabriaora.it
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Ok alla riqualifica del “Marino”
Dal consigliere comunale Antonello Gagliardi un plauso al progetto
L’idea di una riqualificazione del campo
sportivo “Nunzio Marino” di Soverato piace.
Piace al consigliere comunale dell’Udc Salvatore Riccio ed al coordinatore cittadino dello stesso partito Francesco Manti.
Ma piace pure e soprattutto al consigliere
comunale Antonello Gagliardi che in una
missiva spiega come con «immenso piacere
posso finalmente dimostrare il mio assenso
al consigliere Riccio e al coordinatore cittadino Manti, i quali hanno lanciato una ideaprogetto per la riqualificazione del campo
sportivo “Nunzio Marino”».
Si tratta per il consigliere soveratese di un
gesto che deve essere – a suo dire - un’occasione di gioia per l’intera città di Soverato e
tutto il comprensorio, soprattutto perché ridà valore alla memoria di questo giovane ragazzo, alimentato da una grande passione e
dedizione per il calcio, morto prematuramente lasciando un vuoto nei cuori dei suoi
cari.
«La memoria spesso - continua Gagliardi
- viene sottovalutata, tralasciata a scapito di
altre cose effimere ma non ci si può dimenticare di chi è stato con noi, ha amato, ha sognato, ha sperato ed è a questo che noi dob-
biamo pensare».
Gagliardi si rende conto come il campo
sportivo sia un terreno di incontro per tanti
giovani della città e quindi luogo di vita e di
speranza per tutti. «Ricordare chi più di tutti ha vissuto così, seppur per soli 16 anni è un
gesto molto importante che meritava una
cornice perfetta.
Gagliardi è propositivo, giacché lui va oltre
il fatto che il campo sia rimasto abbandonato. Si rende conto come tutto ciò non sia bello, ancora più per il fatto che pur portando il
campo un nome tanto importante si debba
«guardare avanti per migliorare» e non pensare al passato.
«Ancora una volta sento di esprimere non
il mio pensiero - prosegue Gagliardi - ma
quello di tutti i cittadini di Soverato, questi
momenti servono per farci sentire più vicini
nel tentativo di fare qualcosa di buono per la
nostra piccola città, per la sua armonia e per
la sua voglia di giustizia».
«Sappiamo che Nunzio - conclude il consigliere comunale - proteggerà i suoi amici,
sarà vicino a chi scalcerà l’amato pallone e
questo ci rallegra e rasserena tutti».
r.c.
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Grande entusiasmo ad Amaroni per il
prossimo avvio della stagione sportiva
2008/2009. Il 26 ottobre, infatti, ricomincia il campionato di calcio di terza categoria.
Amaroni vi parteciperà con una propria
compagine, grazie all’impegno profuso dai
componenti dell’associazione sportiva dilettantistica Amaroni 2008, costituita nello scorso mese di luglio, e soprattutto grazie al sostegno di quanti hanno desiderato condividere il nuovo progetto con grande entusiasmo.
Dal punto di vista tecnico grande attenzione è puntata sul mister Salvatore Ruggiero, alla sua prima esperienza da trainer
di una squadra di calcio, al quale spetterà
il compito di gestire una folta rosa di calciatori e, unitamente a questi ultimi, di
raggiungere le innegabili ambizioni di
classifica.
In attesa dell’inizio del campionato, che
mai come quest’anno si preannuncia avvincente, Amaroni rivive in questo periodo belle emozioni, per la presenza nel paese di un gruppo di giovani che si diverte e
si allena con grande spirito di sacrificio
per raggiungere un’ottima preparazione
atletica, condizione necessaria per affrontare al meglio i prossimi impegni.
La società ha in allestimento anche un
sito internet sulla compagine calcistica all’indirizzo www.asdamaroni08.it.
“Con l’auspicio che l’iniziativa avviata –
informa il direttivo - possa trovare il sostegno e la massima collaborazione di tutti
gli attori in gioco siano essi dirigenti, allenatore, calciatori, tifosi e simpatizzanti, la
nostra società sportiva è aperta a chiunque, in possesso dei requisiti richiesti dallo statuto, volesse farne parte”.
Carmela Commodaro
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Formula inedita
del “Verdoliva”
Torna il Memorial dedicato a Francesco Verdoliva, che giunto alla settima
edizione, come lo scorso anno coinvolgerà i giovani appassionati e praticanti del
calcio.
La formula del tutto innovativa del
2008 verrà comunicata durante la conferenza stampa che si terrà giovedì 23
ottobre, presso la sala del consiglio provinciale del comitato crovinciale Coni,
sito in via Contessa Clemenza, alle ore
10.30.
In tale occasione sarà comunicata la
nuova formula della manifestazione che
prevede una prima fase eliminatoria
composta da tre triangolari, i quali si
svolgeranno, rispettivamente, a Soverato, Catanzaro e Lamezia Terme. Al termine di questa prima fase del torneo seguirà un triangolare finale che si disputerà sul terreno verde del “Mirko Gullì”,
sito nel “PoliGiovino” di Catanzaro Lido, dove il Football Club Catanzaro s.p.a.
svolge i propri allenamenti, il prossimo
1 novembre.
dom. ioz.
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Corsa contro il tempo per assicurare la stagione di prosa al Politeama
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Doveva essere un regalo per la città in occasione dei suoi primi 40anni. O almeno così aveva inteso il nuovo teatro Politeama, l’ex
assessore con delega al teatro e allo spettacolo, Francesco Mancuso. Addirittura ne aveva
previsto l’inaugurazione per Natale 2007; insomma un bel dono sotto l’albero per i lametini, per arricchire di strutture culturali la città.
E invece ritardi su ritardi hanno fatto slittare l’ultimazione dei lavori di restauro di
questa storica location, nell’ex comune di
Sambiase, per anni rimasta chiusa.
Ai tempi del suo assessorato, tuttavia, Mancuso non aveva previsto che il Politeama sarebbe diventare l’unica ancora di salvezza per
la stagione di prosa del 2008-09 della città di
Lamezia Terme, una stagione che rischia di
non partire, da quando è venuto a mancare lo
spazio del Grandinetti. Il Comune, com’è noto, non ha infatti rinnovato il contratto di subaffitto, scaduto nella primavera scorsa, in
seguito a delle perizie tecniche che accertano
che c’è bisogno del rifacimento del tetto (un
intervento da 340mila euro che Speranza non
vuole affrontare, se prima il teatro non viene
acquistato dal Comune).
I lavori del Politeama, consegnati il 23 luglio 2007 alla ditta Bernardi, dovevano essere ultimati a gennaio 2008.
Da fuori sembra tutto in regola. Dentro,
evidentemente, ci sono altre cose da portare
avanti.
«Siamo quasi alla fine – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Pino Zaffina – siamo
praticamente al 90% dei lavori effettuati».
In questi giorni ci si sta occupando dell’impianto di riscaldamento e del palcoscenico,
interventi che in tutto viaggiano sull’ordine
delle 200mila euro.
«Il palcoscenico è necessario – spiega Zaffina – in quanto abbiamo pensato di adibire
questa struttura a spettacoli teatrali e accelerare così la soluzione per la stagione di prosa.
Rimane comunque ferma l’intenzione dell’amministrazione di acquistare il teatro
Grandinetti».
In queste ultime settimane, infatti, il Comune si è adoperato per rendere fruibili altre
location, e pare che il Politeama sia apparso
come l’unica alternativa. Secondo l’Amministrazione sarà «una struttura che tornerà a
rendere vitale una zona che per tanto tempo
è stata emarginata. Anche qui si potranno
realizzare spettacoli dignitosi, considerando
anche il fatto che altre città usufruiscono di
teatri ancora più piccoli».
I lavori all’ex cinema di Sambiase saranno
pronti, secondo l’assessore Zaffina, per la fine dell’anno. Insomma, secondo questa ottimistica previsione, giusto “in calcio d’angolo”
per non rischiare il calendario della prosa.
Dopo un lungo periodo di chiusura, le por-
te della struttura si erano riaperte il 12 maggio 2007, in occasione dell’inaugurata di una
mostra di dipinti dal titolo “Frate Francesco
da Paola”, trenta opere e una cartella di serigrafie realizzate dal pittore Maurizio Carnevali. Un evento promosso dall'Assessorato ai Beni Culturali del comune di Lamezia Terme e
fortemente voluta dall'allora assessore Giovanna de Sensi Sestito, per ribadire il legame
di Lamezia con la figura del santo Paolano.
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L’evento aveva succitato un rinnovato interesse verso questo spazio, non solo per una
questione emotiva (il teatro è uno dei più antichi di Lamezia, ex cinema, ed è molto caro
ad una parte di popolazione), ma anche perché la nostra città é carente di spazi per la cultura (il teatro Umberto è troppo piccolo, e ora
c’è l’inagibilità del Grandinetti).
Ma dopo la mostra di Carnevali, sul Politeama era sceso di nuovo il silenzio. Il teatro è
stato destinatario di alcuni fondi della Regione Calabria. Dei 6,5 milioni di euro per opere di primaria importanza per lo sviluppo infrastrutturale della città di Lamezia, 360mila euro sono stati destinati proprio alla ristrutturazione del Politeama.
Speriamo che stavolta arrivi in tempo per
un altro compleanno, il quarantunesimo.
CINZIA GUADAGNUOLO
lamezia@calabriaora.it
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AAA cercasi direttore artistico
Bando per trovare un esperto esterno al Comune: 12mila euro il compenso
L’attuale mancanza della disponibilità di una struttura teatrale adeguata, in attesa del perfezionamento dell’iter di acquisto della struttura del Teatro
Grandinetti, condiziona notevolmente la prosecuzione delle attività teatrali e rischia di togliere
alla città di Lamezia Terme uno
spazio culturale fondamentale.
Anche alla luce di questo problema c’è bisogno, al più presto,
di un direttore artistico che possa provvedere, senza perdere altro tempo, all’organizzazione
della
stagione
teatrale
2008/2009, per non privare la
città di un così importante contenitore culturale.
Per questo motivo la giunta
comunale ha approvato, con la
delibera 417, dello scorso 2 ottobre, un bando per affidare un incarico professionale di direzione artistica e di esperto allestimenti teatrali per la realizzazione della attività teatrale della città. Il nuovo direttore prenderà il
posto di Antonio Panzarella
(nella foto), e sarà affiancato da
una figura professionale che sia
da ausilio per individuare ed
adottare le soluzioni tecniche
adeguate ad adattare gli spazi
scenici delle strutture che potranno
essere designate ad
ospitare le stagioni
teatrali agli spettacoli che verranno
rappresentati, con
competenze approfondite nel campo
della tecnica teatrale ed esperienza pluriennale nel
settore.
Il nuovo direttore, inoltre, dovrà essere utile a dotare la città di
un progetto complessivo per il
teatro ai fini di una crescita qualitativa del settore che renda Lamezia polo di riferimento nel panorama regionale e centromeridionale. Un incarico che potrà
rivestire solo qualcuno con comprovate competenze artisticoculturali e tecniche di settore; si
tratta di una figura professiona-
le che non esiste, in questo momento, nell’ambito della struttura comunale.
Il direttore dovrà proporre le
linee generali del programma
annuale artistico
e le specifiche iniziative rivolte alla
divulgazione dell’opera teatrale,
conformemente
alla disponibilità
economica del
comune ed agli
obiettivi di razionalizzazione delle risorse. Si occuperà dell’elaborazione del progetto artistico e dei preventivi finanziari per la programmazione teatrale, della presa dei contatti e degli accordi con le compagnie teatrali partecipanti alla
stagione teatrale; del coordinamento dell’operato dei tecnici
che collaborano per la realizzazione degli spettacoli (tecnico luci, tecnico audio, macchinisti,
elettricisti, aiuti su piazza, ecc.);
della collaborazione con l’Am-
ministrazione comunale per la
realizzazione del progetto di promozione e pubblicità e per la
promozione della stagione teatrale e di tutti gli altri eventi teatrali; della cura delle pubbliche
relazioni in collegamento con
l’ufficio stampa e la struttura responsabile della comunicazione
e pubblicità; della predisposizione, al termine della stagione, di
una relazione conclusiva sull’attività svolta e della verifica sugli
obiettivi raggiunti rispetto a
quanto programmato.
Gli incarichi di direttore artistico e dell’esperto di allestimenti avranno la durata di uno anno,
decorrente dalla data di affidamento, eventualmente rinnovabili fino al termine del mandato
amministrativo dell’Amministrazione comunale e, comunque, non oltre il 30 aprile 2010.
Al direttore andrà un compenso massimo di 12mila e 500
euro, mentre all’esperto tecnico
un massimo di 7mila euro.
c. g.
29
MERCOLEDÌ 22 ottobre 2008
calabria
ora
L A M E Z I A
Il Pdl prende le difese
dei suoi parlamentari
Magno: una caduta di stile da parte del sindaco
«Una caduta di stile». Così il capogruppo del Popolo della libertà
al consiglio comunale, Mario Magno (nella foto), commenta a CO
le recenti dichiarazioni critiche del
sindaco nei confronti dei due deputati del centrodestra.
Grave, secondo l’esponente dell’opposizione, «accusare i parlamentari lametini di vendersi per
un piatto di lenticchie come ha
fatto durante la conferenza stampa. Non comprendiamo, inoltre,
che cosa avesse voluto far intendere il sindaco con questa sua affermazione anche perché le prossime elezioni europee non andranno ad incidere sulle realtà locali e
sugli equilibri delle coalizioni».
Insomma, secondo Magno, gli
attacchi di Speranza agli onorevoli Galati e D’Ippolito non sarebbero dettate da timori per eventuali
consultazioni anticipate bensì si
tratterebbe di «dichiarazioni fatte
allo scopo di mettere le mani
avanti». In sostanza, «il sindaco
vuole dimostrare che questa città
è governata bene e quindi uno
scioglimento anticipato sarebbe
da considerasi come un evento
traumatico dal punto di vista della progettualità amministrativa.
Noi, invece, la pensiamo diversamente e cioè riteniamo che Lamezia non è affatto governata bene e
che l’azione amministartiva della
giunta Speranza in tutti questi anni non ha portato ad alcuno sviluppo della città. Basti pensare- ha
aggiunto il capogruppo consiliare
del Pdl- che le questioni importanti non sono state minimamente sfiorate».
Di fronte a questo quadro,
«hanno fatto bene i nostri parlamentari a scegliere una linea dura da portare avanti. Se questo
modo di fare opposizione significa puntare allo scioglimento del
consiglio comunale questo lo decideranno i partiti del centrode-
stra», ha precisato Magno.
Ad ogni modo, «la linea da
adottare in seno al consiglio comunale viene individuata a livello
locale con il contributo dei parlamentari». Piena sinergia di vedute, quindi, tra il Pdl lametino e i
deputati della città e, d’altronde,
non poteva essere diversamente.
Galati e D’Ippolito, infatti,
avrebbero da tempo dato il proprio “benestare” ai tentativi di
scioglimento anticipato della consiliatura.
Forti di questo appoggio gli
esponenti locali del centrodestra
hanno affilato le armi e posto in
essere una strategia che porta
dritti all’interruzione dell’attuale
esperienza amministrativa.
Il primo tentativo, in tale direzione, non è andato a buon fine.
Il 29 settembre, infatti, il consiglio comunale, sia pure in extremis e con qualche suspence, ha
approvato gli equilibri di bilancio.
Un fallimento che, comunque,
non ha scoraggiato l’opposizione
la quale, stando a delle indiscrezioni peraltro mai smentite, si starebbe ora orientando a raccogliere le sedici firme necessarie per far
calare il sipario sulla consiliatura
a guida centrosinistra e portare,
quindi, la città al voto anticipato.
Giuseppe Perri
politica/2
Pd, Muraca è fiducioso
sul futuro amministrativo
Il Partito democratico, attraverso
i suoi principali esponenti locali,
cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche che stanno lentamente divampando in città tra il sindaco Gianni Speranza ed i deputati del
Pdl, Giuseppe Galati e Ida D’Ippolito. La posizione del Pd è stata riassunta da Francesco Muraca (nella
foto) che nella giunta Speranza ricopre i ruoli di pro sindaco ed assessore all’ambiente.
«Il sindaco penso che in un momento così delicato avesse voluto
che ci fosse da parte dei soggetti istituzionali sovracomunali una maggiore comprensione e la necessità
di evitare che ci siano delle spinte
che portano verso lo scioglimento
del consiglio comunale».
Insomma, uno sfogo dettato dalla preoccupazione di non riuscire a
portare a termine il proprio mandato per cause indipendenti dalla
sua volontà.
Questo e non altro, secondo Muraca, avrebbe indotto il primo cittadino a polemizzare in qualche
modo con i parlamentari del centrodestra. «La vera volontà delle
sue recenti dichiarazioni è proprio
quella di cercare di creare uno spirito unitario ed evitare il rischio di
un commissariamento che comporterebbe, come immediata conseguenza, una fase di stallo di tutta la
programmazione amministrativa».
Un rischio «che il sindaco ha voluto mettere nella giusta evidenza».
Ecco perchè, ha osservato ancora
l’assessore, «bisogna valutare le recenti considerazioni alla luce della
situazione politica che sta vivendo
la nostra città e non ad altro».
Ad ogni modo, Muraca ha ribadito il pieno e convinto sostegno del
Partito democratico all’attuale
giunta municipale. «Il Pd è vicino al
sindaco. L’eventuale difficoltà di
esternare pubblicamente questo
appoggio nasce dal fatto il Pd si deve ancora strutturare in maniera
definitiva. La mancanza di un’organizzazione fa intravedere a qualcuno una certa debolezza ma il Partito democratico è con il sindaco e lo
sosterrà fino in fondo».
Un concetto che, fa notare ancora Muraca, «trova conferma nella
forte presenza di rappresentanti del
Pd all’interno della giunta» e, quindi, «non capisco perché debbano
venire questi dubbi».
Il pro sindaco, infine, si mostra
fiducioso circa la tenuta dell’esecutivo municipale: «Noi riteniamo
che ci siano delle polemiche strumentali che partono da qualche singolo consigliere ma penso che alla
fine prevarrà il buon senso».
g. p.
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Incontro con enti, parti economiche e sindacali
Oggi pomeriggio alle 18 nella sa- Europa, le organizzazioni sindacala giunta del comune si tiene un in- li, esponenti dell'imprenditoria incontro organizzato dall'Ammini- dustriale, artigianale e agricola,
strazione Comunale, " ai fini di una commercianti. E’ un passo necescomune valutazione sulla situazio- sario, anche per dare compimento
ne economico-sociale del territorio, a uno dei punti più qualificanti del
progetto che ha avuto
anche alla lul’approvazione prima
ce delle deciIn discussione
della Regione Calabria e
sioni relative
l’integrazione
poi del Cipe. Dopo l’elenalla ZFU, dei
co dei criteri di indiviprogetti pretra le tante
duazione e della delimisentati da più
iniziative
tazione dell’area interesparti e delle
progettate
sata, degli indici di disaulteriori inigio socioeconomico e deziative
da
mettere in campo sullo sviluppo gli obiettivi che l’inclusione dell Zfu
della città". Presenti, oltre agli am- vuole perseguire, il progetto approministratori e ai dirigenti, il presi- vato il 19 luglio ha un paragrafo
dente dell'Area di Sviluppo Indu- conclusivo che recita:”integrazione
striale, il presidente della Lamezia- con altri programmi e iniziative di
riqualificazione e rigenerazione”.
Fermo restando che altri contributi originali saranno sicuramente
avanzati dagli attori economici nella riunione di oggi, già una scorsa di
quanto elencato nel progetto della
Giunta rende conto di quanta carne
sia attualmente in attesa di essere
cucinata.
Si va dall’accordo di programma
quadro per l’aria Pip di contrada
Rotoli, al Mercato ortofrutticolo e
florovivaistico del lametino, alla
convenzione con l’Artingiancassa
per l’insediamento di aziende artigiane a Rotoli, alle infrastrutturazioni tra aeroporto, stazione, area
Pip,al Piano Api, al Psu, per fionire a quanto previsto nel Piano strategico. (r. n.)
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I Popolari europei verso il Pdl costituiscono il gruppo consiliare
I consiglieri di minoranza al Comune di Gizzeria
Antonello Maruca, Michele Rosato, Francesco Argento, Pietro Raso e Bruno Falvo hanno annunciato la costituzione di un nuovo gruppo consigliare, il gruppo
dei Popolari Europei Verso il P.D.L. L’opposizione,
quindi, aderisce ufficialmente al movimento fondato
da Pino Galati.
A Gizzeria il movimento contava già numerosi
esponenti e si era affermato nel corso delle ultime
elezioni provinciali, consentendo a Michele Rosato il
ritorno al Consiglio provinciale. Capogruppo dei Popolari è stato nominato il consigliere Antonello Maruca. Il Gruppo dei Popolari Europei, dichiara che si
batterà ancora con più forza nel consiglio comunale,
salvaguardando l’interesse della collettività e controllando l’operato della maggioranza.
Il Circolo dei Popolari Europei di Gizzeria annuncia che prenderà parte all’assemblea regionale che
avrà luogo sabato 25 ottobre all’auditorium Casalinuovo di Catanzaro.
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Un liceo nel laboratorio
alla scoperta dell’argilla
Come si fa a prevenire la dispersione e l’insuccesso scolastico? La
Calabria, come hanno svelato le statistiche sulla scia del Gelmini-projet, è una delle regioni d’Italia che
più soffre del fenomeno, e questa
non può costituire motivo di sorpresa. Per cui ogni iniziativa che vada anche tendenzialmente in controtendenza è ben
accetta. Una è stata
portata avanti, con
l’aiuto dei fondi del
Por Calabria, dal liceo classico Campanella di Lamezia Terme sotto forma di campo-scuola. Trenta studenti del liceo, accompagnati dalle
insegnanti Sesto, Rizzo e Cimmino, sono andati percorrendo un itinerario bello e suggestivo, occasione per riflessioni serie sui cardini
cigolanti dell’identità, dell’appartenenza, della storia trascorsa e base
di partenza per immaginare un futuro per un Mezzogiorno difficile e
sofferente. Grazie anche agli esperti Graziella Cantafio e Tonino Pujia
di Aleph Arte il progetto “Keramos,
saper fare, saperi e sapori” ha fatto
vivere agli studenti l’esperienza ricca e formativa, su come da un grumo informe di argilla possa scaturire una porzione finita di realtà sotto forma di oggetto. Terra, acqua e
fuoco sono i tre elementi che il ceramista demiurgo unisce e plasma
con millenaria esperienza. Dopo la
necessaria introduzione alle tecniche artigiane di laboratorio, l’immersione dapprima in Sicilia, a
Santo Stefano di Camastra, cittadi-
na ospitale e laboriosa, con le vetrine stracolme di ceramiche ricche di
simboli, decori e colori. La visita al
museo, con le giare pirandelliane, e
alla bottega di Rosario Piscitello,
epigono di una produzione ceramica avviata nel 1870 e oggi esportata
in tutto ilo mondo. Poi Caltagirone
il Museo delle meraviglie, la scalinata del
Monte, patrimonio dell’umanità. Saperi e sapori, come da programma. Rientro poi in Calabria. Tappa obbligata
Seminara, le botteghe
Conturso e Ditto, luoghi tra i più antichi per la lavorazione della ceramica: la maestria di Condurso nel
trasformare in pochi minuti la creta informe in maschera apotropaica, figura ricorrente nelle creazioni
dei vasai calabresi di ogni tempo; e
poi la fucina del maestro Ditto che
richiama l’immagine mitica di Vulcano, e della sua fornace.
«Abbiamo voluto alzare un ponte , assolutamente virtuale -dichiara la responsabile del progetto Michela Cimmino - tra Sicilia e Calabria, partendo dall’arte figulina, fortemente radicata nella cultura e nella economia delle due regioni. Riteniamo
molto
importante
costruire nelle nuove generazioni
un forte legame tra memoria e futuro. La scuola del sud si fa autrice
di attività in cui il protagonismo degli alunni smentisce le critiche, speper la fondazione di una scuola che
faccia crescere tutto il paese, che sia
pari da nord a sud».
Raffaele Nisticò
31
MERCOLEDÌ 22 ottobre 2008
L A M E Z I A
prima categoria “b”
Garibaldina ok
Barbaro si gode
la sua tripletta
calabria
ora
S P O R T
Nicastro sulla via giusta
Promosport brusco stop
prima categoria “c”
San Pietro:
attesi i tre punti
a tavolino
Stati d’animo diversi dopo il derby vinto dalla Raffaele
zione giusta nei ragazzi e
non posso non essere soddisfatto per la prestazione offerta».
LAMEZIA TERME
SOVERIA MANNELLI
Quanti gol alla Garibaldina dinanzi al suo pubblico! L’anno scorso una carestìa, una disdetta mettere
palloni alle spalle dei portieri avversari. Quest’anno,
dopo 5 turni, giallorossi soveritani, udite udite, secondo miglior attacco del girone. Filippo De Cello, l’allenatore, gongola. Al giovedì
istruisce i suoi in alcune soluzioni di gioco che esaltano il volto spregiudicato
dei giallorossi. Ma, al di là
dei gol incassati, che sono
pure tanti, il festeggiato domenica scorsa, dopo il vittorioso match col Presila,
fanalino di coda, è stato Domenico Barbaro (foto) autore di una tripletta, la seconda nella sua storia (una
prima la fece nel bolognese, sempre in 1° categoria).
Lui è un centrocampista
abile tanto nel coprire
quanto nel dettare i temi
d’attacco. Un prodotto del
vivaio del club presieduto
da Marco Rubbettino. Ha
29 anni e per un pò di tempo aveva lasciato il calcio
per completare gli studi (si
è laureato in legge ed ora
esercita la professone di avvocato nella vicina Carlopoli). «E’ stata la prima volta
che ho giocato tutti i novanta minuti. A chi dedico questo tris? A tutti quelli che mi
hanno sempre sostenuto».
E’ il Nicastro a ritrovare,
dunque, il sorriso dopo aver
battuto i cugini della Promosport nel derby tutto lametino giocatosi senza pubblico
al “Riga”. Magari anche sovvertendo i pronostici della
vigilia che vedevano proprio
la squadra biancoverde leggermente favorita su una
Raffaele la cui classifica non
era proprio tranquillizzante.
Qui Nicastro
A fine partita Saladino era
visibilmente soddisfatto per
la prestazione fornita dai
suoi ragazzi. La squadra è
parsa tonica: ha messo la
giusta dose di “cattiveria”
nel cercare di ottenere i tre
punti, che servivano per
muovere la classifica. L’undici biancoazzurro ha funzionato bene nei vari reparti, in particolare la difesa che
non ha concesso molto agli
attaccanti avversari (Deta
non è stato chiamato ad effettuare grossi interventi).
Per quanto riguarda il centrocampo, invece, ha fornito
una prestazione decisamente migliore rispetto a quella
col Mongrassano, infatti
Sdanganelli, Orlando e Lucchino hanno recuperato
molti palloni e anche in fase
di impostazione si sono fatti valere, inoltre Sdanganel-
Tony Chiodo
Spavento quando a 10’ dalla fine rimane a terra dopo
uno scontro aereo con un
avversario.
Apprensione sugli spalti del
Leo: un’ambulanza trasporta il centravanti al
Pronto Soccorso del locale
Ospedale per farsi suturare
con 6 punti una ferita alla
testa. Le ultime notizie parlano di alcune settimane di
stop per far rimarginare la
ferita.
Francesco Sacco
Ferdinando Gaetano
VINCENTE E PERDENTE NEL DERBY: sono, rispettivamente, la Raffaele Nicastro (in alto) e la Promosport (in basso)
li è stato l’autore del passaggio vincente per la rete di De
Sensi. Unico neo è l’incisività del reparto offensivo, anche se l’allenatore Saladino
getta acqua sul fuoco: «L’attacco non mi preoccupa: il
problema è come le punte
vengono servite. Dobbiamo
capire che per sfruttare al
meglio la rapidità dei nostri
attaccanti è importante giocare con la palla a terra ed
evitare i palloni alti, perché
diventano facile preda dei
difensori avversari», mentre
sulla partita in generale afferma: «ho visto determina-
Qui Promosport
Di diverso tenore l’umore
nel clan bianvoverde dopo il
promo passo falso di De
Grazie e compagni. In classifica Promosport raggiunta al
terzo posto da Paolana e
Montalto che hanno fatto
punti nelle rispettive trasferte. Gli unici giocatori della
Promosport che hanno fornito un rendimento all’altezza di un “derby” sono stati,
in difesa Zaffina e Torchia,
a centrocampo il capitano
Nosdeo e in attacco Dell’Aquila, che è stato, peraltro, l’unico della formazione
di Pullia a tentare qualche
conclusione, colpendo anche una traversa in avvio di
ripresa, mentre Sirianni e
Gaetano non sono riusciti a
rendersi veramente pericolosi. Il trainer, molto rammaricato, nel commento di
fine gara non ha cercato attenuanti ed ha sottolineato:
«Abbiamo giocato male. Dopo aver subìto il gol la squadra si è innervosita non riuscendo ad impostare una
buona manovra ed in attacco non siamo riusciti ad essere incisivi».
GIUSEPPE CORALLINI
lamezia@calabriaora.it
basket serie C regionale
Palmieri Pianopoli, ora si inizia a fare sul serio
Bianconeri primi dopo due turni, ma le prossime avversarie sono molto pericolose
PIANOPOLI
Nonostante siano state disputate
solo due giornate del campionato di
serie C Regionale di pallacanestro,
la classifica emette già i suoi primi
verdetti.
Al comando solo quattro formazioni, tre delle quali additate dagli addetti ai lavori come le probabili candidate al salto in C Dilettanti. La
quarta formazione è il Basket Rende che domenica incontrerà la corazzata Palmieri Pianopoli, probabilmente priva del suo uomo miglio-
re: Fabio Lorenzi.
Prima Rende, poi Soverato
La Palmieri Basket invece gode di
buona salute avendo recuperato
l’infortunato Lazzarotti. «E’ innegabile che la mente vada – dice il vicepresidente Pino Correale – alla sfida che avremo tra due domeniche a
Soverato. Vedo nel frattempo che i
ragazzi si allenano seriamente e
senza problemi, seguiti dalla stupenda equipe che quest’anno è con
noi. Sabato scorso contro l’Olympic
a Reggio Calabria abbiamo sofferto
ad inizio gara, ma poi, come era prevedibile, prese le misure agli avversari, abbiamo dilagato e fatto nostro
il risultato».
Nei prossimi giorni sono previsti
ben due test amichevoli contro il
Rosarno, che aiuteranno la guida
tecnica della Palmieri ad effettuare
le migliori valutazioni in vista del
bigmatch contro Soverato. Da non
sottovalutare comunque il Rende
che farà visita domenica ai bianconeri.
FERDINANDO FUSTO
lamezia@calabriaora.it
SAN PIETRO A MAIDA
Il San Pietro ha ottenuto domenica sul campo della Nuova Filadelfia un prezioso punto,
riuscendo anche a giocare una buona partita,
nonostante alcune importanti assenze in attacco. Il pari esterno
conferma una certa solidità della squadra ed
una certa compattezza
che l’allenatore Cutrì sta
cercando di conferirle.
Del resto, sinora, il rendimento esterno dei
sampietresi è abbastanza confortante con una
sola sconfitta, peraltro
di stretta misura, patita
all’esordio sul campo
del Montepaone capolista.
Ora il prossimo incontro
è tra le mura amiche
contro il Cropani e
l’obiettivo sarà ottenere
la prima vittoria stagionale.
Intanto, domani è atteso
il verdetto del Giudice
Sportivo sulla partita disputata con il Chiaravalle in casa e che era stata
sospesa nel secondo
tempo dall’arbitro.
C’è, tutto sommato, una
attesa trepidante e fiduciosa. La società del rpesidente francesco Butruce (nel fotino in alto)
si aspetta di ottenere i
tre punti a tavolino anche se l’ipotesi che la
partita sia ripetuta non
è da escludere. Anzi è
una possibilità che sembra avere certe credenziali.
Comunque, tutti nella
dirigenza sanpietrese
attendono l’esito e qualsiasi commento verrà
fatto solo dopo che la
decisione sarà ufficializzata e a quel punto presidente e collaboratori
decideranno come comportarsi.
giu. cor.
volley serie B2 femminle
LAMEZIA TERME
Torna a casa con un punto il
Lamezia Volley dalla trasferta
in quel di Reggio Calabria dove
sabato scorso si è vista battere
al tie-break nel secondo derby
consecutivo dalla Sozzi. Una
sconfitta difficile da digerire per
come è maturata. La formazione di Grandinetti in vantaggio
per 2 set a 0 si è, infatti, lasciata rimontare dalle reggine e poi
battere nel quinto e decisivo
parziale. Un successo mancato,
una vittoria buttata al vento,
Lamezia, un ko alquanto indigesto
Il sestetto di Grandinetti pecca nuovamente in carattere e concentrazione
un’occasione sprecata in malo
modo. Pecca quindi ancora di
carattere e concentrazione il
giovane gruppo bianco verde in
grado, però, di mostrare a
sprazzi una buona pallavolo.
E ieri pomeriggio, archiviato il
secondo derby stagionale, il Lamezia Volley è tornato al lavoro
per preparare il terzo derby
consecutivo, quello con la formazione di Cutro, vittoriosa per
tre set a zero contro Messina.
Un nuovo banco di prova impegnativo quindi per le lametine,
che cominciano a mostrare un
gioco a tratti convincente ma
che ancora devono crescere e
maturare da un punto di vista
psicologico, di tenuta caratte-
riale del match. Il punto conquistato a Reggio, permette comunque alla formazione di
Grandinetti di tirarsi fuori dalla zona rossa della classifica e
di continuare a guardare alla
stessa con relativo ottimismo
per il prosieguo della stagione.
STEFANIA SCARFO’
lamezia@calabriaora.it
Denise Vinci (Lamezia Volley)
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Il sindaco intenzionato a consentire l’ingresso in giunta dello scudocrociato
In medio stat virtus. E non
solo in medio... quando di
mezzo c’è la politica. Ricorre
al centro, Franco Sammarco,
per pararsi dai potenziali attacchi di destra e sinistra. Ma
la sua linea strategica, di realmente moderato - così come
si addice, appunto, a chi sta
nel mezzo - ha poco o nulla.
Sono stati i Verdi (loro malgrado) a costringerlo a scegliere altri lidi quali potenziali approdi per sfuggire ai primi
venti di tempesta. Di una nuova mini-crisi a palazzo “Luigi
Razza”, il primo cittadino, ne
avrebbe fatto volentieri a meno. Ma le incomprensioni con
il partito degli ambientalisti usciti dalla giunta sbattendo
la porta - lo hanno “costretto”
a disegnare nuove strategie
per assicurare stabilità all’ente in vista del rush finale. Non
è ai Socialisti che Franco Sammarco tende la mano. Non è
al partito che, un tempo, era
rappresentato nell’esecutivo
da Vito Pitaro che il sindaco
sorride sornione. Ma a una
forza moderata che, al momento, non sta né a destra né
a sinistra: l’Udc. Il dialogo -
R3/2450J/BB/345
J/8-/@53?0PE8K5BQ
fitto - è partito da qualche settimana. Franco Sammarco
avrebbe incontrato in diverse
occasioni il consigliere comunale Salvatore Bulzomì, nella
sua nuova veste di responsabile regionale Enti locali del
partito di Casini, per valutare
se vi sia la possibilità di intraprendere un percorso comune. Sammarco non intende
forzare la mano, né andare
contro la “filosofia politica”
della coalizione che l’ha sostenuto sinora. Ma vuole semplicemente ampliare i suoi oriz-
zonti, adeguandosi alle dinamiche in atto su scala regionale. Sono tre i precedenti che
lasciano immaginare una
conclusione positiva dell’operazione. Il primo: è stato proprio il Pd, alla Regione, a sostenere la candidatura di
Francescantonio Stillitani alla
vice presidenza del Consiglio.
Il secondo: è stato proprio
grazie a un consigliere comunale dell’Udc di Lamezia Terme se il sindaco Gianni Speranza - grande amico di Franco Sammarco - ha superato in
*"'6$"+8()"
extremis la prova del Bilancio
(e a Lamezia, guarda caso, risiede anche il segretario regionale dello scudocrociato,
Francesco Talarico). Il terzo:
da qualche mese i vertici regionali di Pd e Udc si confrontano su un possibile accordo
in vista delle regionali del
2010. Insomma, i segnali di
una potenziale larga intesa tra
i due partiti, destinata a sfociare in un vero e proprio accordo politico-amministrativo anche negli enti minori,
non mancano. Consapevole di
quanto gli si muove attorno,
Sammarco non sarebbe del
tutto contrario ad accogliere i
centristi in giunta, anche se c’è
da lasciare clamorosamente a
piedi la parte più intransigente della coalizione (Prc, Verdi,
Socialisti, Sd - che l’hanno sostenuto). I calcoli, il primo cittadino, li avrebbe già fatti: alla recenti elezioni provinciali,
i quattro candidati dell’Udc
sono riusciti ad incassare una
messe di voti (quasi 1800) che
potrebbero risultare determinanti per garantire, alle prossime amministrative, la vittoria dell’uno o dell’altro schie-
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ramento. Un aspetto, questo,
sul quale teoricamente avrebbe dovuto riflettere soprattutto il Partito delle libertà, con il
quale l’Udc s’è portato a braccetto nel corso degli ultimi anni. Perché se davvero si dovesse concretizzare - così come
appare probabile - la nuova
alleanza, per il centrodestra
(dopo la già sonora debacle alle Provincia) si farebbe ancora più difficile il percorso che
conduce alla riconquista della
guida della città. Chiaramente, la potenziale nuova intesa
dovrà passare al vaglio della
segreteria regionale del partito. Ma, in questa direzione,
Bulzomì si sarebbe già attivato. Rimane solo da comprendere come reagiranno le forze
politiche minori del centrosinistra, anche se nei giorni
scorsi, dal Pd, sono state
espresse posizioni favorevoli
all’accordo con lo scudocrociato (leggi Michele Soriano).
E considerato che per Franco
Sammarco la voce del Pd - il
suo partito - ha priorità su
ogni altra...
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PIER PAOLO CAMBARERI
pp.cambareri@calabriaora.it
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Sub 60enne annega
nelle acque di Bivona
Controllo del territorio
Denunce dei carabinieri
Mettono la casa all’asta
Si denuda in Tribunale
Le cause del decesso dovrà stabilire il medico legale, la
dottoressa Katiuscia Bisogni. Ma gli elementi raccolti dagli inquirenti sul luogo della tragedia, lasciano supporre
che Tommaso Greco, 60 anni, di Longobardi, sia morto
a causa di un improvviso malore. L’uomo, padre di due
figli, era impegnato in una battuta di pesca, ieri pomeriggio, nelle acque antistanti Bivona. S’era tuffato attrezzato di tutto punto, e un amico lo assisteva a bordo di una
barchetta a pochi metri dalla riva. Il fondale che Greco intendeva scandagliare, era molto basso, circa quattro metri. Ma gli è stato comunque fatale. Non si conosce bene
l’orario in cui si è verificata la tragedia. Ma si sa con certezza che a dare l’allarme è stato il compagno di Greco,
preoccupato per non averlo più rivisto tornare in superficie. Immediati sono scattati i soccorsi, che si sono però
rivelati vani. All’arrivo dei medici del “118”, della Polizia,
e degli uomini della Capitaneria di porto coordinati dal
tenente Angelo Doria, Tommaso Greco era già morto. Il
magistrato ha quindi ordinato il trasferimento della salma all’obitorio dell’ospedale “Jazzolino”, per dare la possibilità alla dottoressa Bisogni di effettuare l’ispezione
cadaverica, che si terrà questa mattina. Soltanto in seguito, sarà deciso se procedere o meno all’esame autoptico.
Gli uomini di Doria, intanto, hanno avviato indagini per
chiarire l’esatta dinamica dei fatti.
p. p. cam.
Una persona arrestata e quindici denunciate per reati vari nel corso di un’operazione dei carabinieri della
Compagnia di Tropea e che ha visto impegnati i militari delle relative Stazioni. Un vero e proprio giro di vite
contro una illegalità diffusa che sembra non avere alcun
freno. I reati contestati vanno dalla guida in stato di ebbrezza, senza patente, al porto di coltelli, alla falsificazione dei documenti di guida e dei certificati assicurativi. Qualcuno è stato, fra l’altro, trovato in possesso di
qualche grammo di sostanze stupefacenti. Ritirate alcune patenti e sequestrati i mezzi di circolazione. Nel corso dell’operazione è stato arrestato inoltre un sorvegliato speciale, Gerardo Accorinti, di Tropea, sorpreso
in compagnia di altri pregiudicati.
Palazzo di giustizia di
Vibo Valentia. Sono le
ore 10.15, quando dinanzi al giudice delle esecuzioni Vincenzina Andricciola, il 58enne Luciano
Loiacono, originario di
Pizzo, ma residente a
Roma, assistendo alle
procedure dell'asta pubblica per la vendita di
una casa di Pizzo, appartenente ad una sua anziana zia, decide di denudarsi per
protesta. Fermato dagli agenti della polizia provinciale,
in servizio al Tribunale, l’uomo è stato subito coperto ed
accompagnato in ambulanza allo “Jazzolino” di Vibo, dove i medici, dopo avergli ordinato dei calmanti, l’hanno
mandato a casa. La vicenda giudiziaria riguardante l'immobile, ubicato alla Marina di Pizzo, pare si trascini da diverso tempo. Ieri mattina, quindi, la clamorosa protesta
di Luciano Loiacono, impiegato alla biblioteca Alessandrina di Roma, che ha colto di sorpresa tutti i presenti ed ha
creato non poca confusione negli uffici giudiziari. L’uomo
è stato denunciato dai carabinieri per atti osceni in luogo
pubblico ed interruzione di pubblico servizio.
g. bag.
Incendio distrugge 3mila balle di fieno
I Vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per poter spegnere un incendio appiccato da ignoti ad un
grosso capannone agricolo di proprietà di A.M, un contadino di 41 anni. Distrutte oltre 3mila balle di fieno e
paglia per un valore che supera i 30mila euro. Il fatto è
avvenuto in località “Pangodi” del Comune di Francica. Sul luogo oltre ai Vigili del fuoco che hanno lavorato fino a ieri mattina alle otto, i carabinieri della locale
Stazione per le indagini.
r. v.
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sco e la scelta del legale (…“Scalamogna è buo«Il pubblico ministero ha ampiamente di*,,&#2
no”) è stata operata dal Ventura su consiglio rimostrato come, quantomeno nell’anno 2000,
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cevuto dalla Pasquin in considerazione, come
la dottoressa Patrizia Pasquin, magistrato del
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assume la difesa, delle qualità professionali del
Tribunale di Vibo Valentia anche con funzioni
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legale». Quindi l’assoluzione: «E’ logico poi ridi presidente di sezione, abbia notevolmente
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tenere che la dottoressa Pasquin, avendo una
interferito nella procedura fallimentare, attri;$'#L-B0-5
sua idea su come impostare la difesa, ricavata
buendosi illegittimamente anche le funzioni di
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anche dalla lettura degli atti di causa, ricavava
giudice delegato ed emettendo provvedimenti
%")0'.-#-%%contatti con l’avvocato Scalamogna che ella
anomali ed illegittimi per favorire la famiglia
=6$/-#/)%%stessa aveva consigliato, per fornirgli suggeriVentura senza in alcun modo adempiere al>E6-/,-#B'5
menti. A parte le (evidenti) ricadute deontolol’obbligo di astensione che sulla stessa incom;$%)8/'0'
giche (per avvocati e magistrati) che derivano
beva, in virtù di detti capillari e frequenti rap%"'0),-C$'()
da comportamenti del genere, è tuttavia solo il
porti con l’intera famiglia del fallito». Patrizia
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caso di sottolineare come da alcun atto procesPasquin è imputata nel troncone del processo
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suale – sentenzia il gup Di Nicola – risulti che
“Dinasty 2 – Do ut des” che si svolge con rito
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l’avvocato Scalamogna fosse a conoscenza del
ordinario davanti al Tribunale di Salerno, ma
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rapporto corruttivo e che, conosciuto ciò, lo abla sentenza di primo grado, emessa al termine
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bia agevolato con condotte concorsuali tipidel procedimento stralcio celebratosi in abbreche». Così il noto legale vibonese è stato, dal
viato, dal gup Vito Di Nicola, assume il tenore
giudice Di Nicola, «assolto per non aver comdi un verdetto inequivocabile anche nei suoi
messo il fatto».
confronti. Questo è solo un passaggio della sentenza che il giudice di Salerno
Assolto pure Miceli
ha pronunciato il 3 marzo
Analoga formula viene proscorso, i cui motivi sono stati
nunciata nei confronti di Frandepositati l’8 ottobre. Si rifericesco Miceli. «Da alcun elesce al primo capo di contestamento processuale – sentenzione di reato - associazione a
zia il gup –, isolatamente condelinquere finalizzata ai delitsiderato o anche valutato logiti di falso e corruzione in atti
camente con altri, si desume,
giudiziari - in relazione ad una
al di là dell’oltre ragionevole
presunta procedura fallimendubbio, che il Miceli fosse a cotare pilotata a favore di Antonoscenza del rapporto corrutnio Ventura e per la quale erativo e che soprattutto lo abbia
no imputati lo stesso Ventura,
agevolato o abbia rafforzato il
la moglie di questi, Pierina
proposito criminoso altrui». E
Penna, la figlia Maria Teresa, il
quindi «il semplice fatto di
«finanziatore» Francesco Miaver sopportato oneri econoceli e il suo avvocato Gaetano
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mici, supposti poi illeciti dal
Scalamogna, in concorso con il
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beneficiario che ha sporto pegiudice Pasquin, per la quale
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raltro denuncia per usura con
si procede separatamente, e
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D#B-,C'8 E6$(/$#9*+-+)#.'(/-((-+)8 *'('
=$6/$.)#I-*E6$(8 .9)#9il sostegno, in tale controvercon l’avvocato Domenico Mar.)%);,-+'#$(#-;;,)<$-+'
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E6$(/$.$#$(<).)#=%$#-**'%+$ *.)%+'#/$#)**),)#=$6/$.-+sia, proprio della dottoressa
chese e la domestica Lucia
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Pasquin, e di avere quindi un
Schiariti, per i quali è stato già
forte interesse alla restituzione
pronunciato il «non luogo a
delle somme prestate non conprocedere». Secondo il gup Di
sentono di ritenere o di intraNicola, che ha accolto la tesi
dei pm Gabriella De Masellis e Domenica buzione per i favori comunque resi nelle cause». so, e ciò perché le premeva fare emergere la vedere un fatto storico cui agganciare una conGambardella, sulla base degli elementi proba- Da qui la condanna per associazione a delin- circostanza che si trattava di un soggetto usu- dotta materiale dalla quale desumere la sussitori acquisiti dalla Squadra mobile allora gui- quere finalizzata alla corruzione in atti giudi- rato dalla mafia». E ancora: «Sempre in occa- stenza di un nesso fisico o psichico con la condata dal dirigente Rodolfo Ruperti, grazie al ziari inflitta ad Antonio Ventura, alla moglie sione dell’interrogatorio, la dottoressa Pasquin sumazione del reato di corruzione, così come
patto corruttivo con la famiglia Ventura, la dot- Pierina Penna e alla figlia Maria Teresa «perfet- ha pure riconosciuto di avere ragguaggliato costruito dall’accusa».
toressa Pasquin avrebbe tratto «continui bene- tamente consapevoli – scrive il giudice – della l’avvocato Scalamogna in merito a tutte le vistrategia» e, pertanto, «attivamente partecipi cende fallimentari del Ventura Antonio indiFalso in atto pubblico
fici patrimoniali per sé e per il figlio».
candogli anche quali dovevano essere gli obietall’accordo corruttivo».
Per l’altra ipotesi di reato formulata nel pritivi della sua azione difensiva». In pratica, sot- mo capo di contestazione di reato (associazioLa linea calda
tolinea il giudice Di Nicola, «quanto all’avvoca- ne a delinquere finalizzata al falso in atto pubScalamogna assolto
Dopo aver delineato le controverse fasi delEsce assolto con formula piena, invece, l’av- to Scalamogna, le dichiarazioni rese dalla dot- blico), vista «l’assoluta genericità dell’accusa»
la procedura fallimentare definita a favore di
Ventura, il gup ribadisce come siano stati con- vocato Gaetano Scalamogna. «La dottoressa toressa Pasquin corrispondono esattamente al e in assenza degli «elementi strutturali tipici
tinui i contatti - prima, durante e dopo questo Pasquin – scrive il gup di Salerno – ha ricono- contenuto delle risultanze investigative sulla che la fattispecie di cui all’articolo 416 c.p. esiprocedimento - tra la dottoressa Pasquin e la sciuto espressamente di avere fatto da tramite cui base l’accusa formula la domanda di puni- ge», il gup ha emesso «nei confronti di Ventufamiglia dell’imprenditore fallito. Riferisce an- tra Antonio Ventura e l’avvocato Gaetano Sca- zione». In altri termini, insiste il gup, «l’avvo- ra Maria Rosaria, Penna Pierina, Ventura Anche come per ragioni di cautela, stante la pub- lamogna, legale che ella stimava particolar- cato Scalamogna (che, si badi, non ha avuto tonio, Scalamogna Gaetano e Miceli Franceblicazione delle intercettazioni delle conversa- mente e con il quale aveva direttamente di- alcun ruolo nella procedura fallimentare e con sco sentenza di assoluzione per insussistenza
zioni intervenute nel carcere di Pesaro tra il scusso della situazione di Ventura, specie nel riferimento alla quale alcun rimprovero può del fatto».
2/Continua
boss Diego Mancuso e il nipote Domenico, nel- periodo successivo alla pubblicazione delle in- dunque essergli mosso) è stato incaricato di
le quali si faceva riferimento agli stretti rap- tercettazioni che sembravano adombrare rap- assumere la difesa del Ventura allorquando
PIETRO COMITO
porti tra il magistrato vibonese e lo stesso Ven- porti tra costui ed esponenti del clan Mancu- questi ha denunciato per usura Miceli Francep.comito@calabriaora.it
tura, Patrizia Pasquin abbia iniziato ad assumere un atteggiamento di circospezione, riducendo i contatti con quello che i due esponen*>08*;7*>9@9
ti del clan di Limbadi indicavano come «il Tappo». Da allora avrebbe utilizzato, come canale
privilegiato di comunicazione, l’utenza cellulare intestata alla domestica Lucia Schiariti e
più volte la dottoressa Pasquin avrebbe inconLa pena più pesante inflitta al boss Antonio Mancuso: 7 anni di reclusione
trato moglie e figlia di Ventura direttamente
nel Palazzo di giustizia di Vibo.
L’operazione “Dinasty 2 o ut Sganga, 46 anni, impiegato fratello di Achille, condannato
des”, si è subito divisa in quat- dell’Ufficio tecnico del Comune ad 1 anno; stessa pena per ErI Ventura condannati
tro tronconi. Ben 42 gli indaga- di Parghelia. Antonio Ventu- nesto Funaro, cosentino, 68
«Le intercettazioni telefoniche ed ambientati iniziali. Di questi, in 26 han- ra, 63 anni, di Pizzo, detto “U anni, ingegnere, ex assessore
li effettuate comprovano gli stretti e particolari
no scelto il rito abbreviato e so- Tappu”, commerciante con pre- regionale; 8 mesi per l’ex sinrapporti – sentenzia il gup Di Nicola – instauno stati giudicati dal gup di Sa- giudizi penali, è stato condan- daco di Parghelia Vincenzo
rati tra Antonio Ventura e Patrizia Pasquin, dai
lerno Vito Di Nicola. Antonio nato a 4 anni. Pierina Penna, Calzona, 52 anni. Assolti gli
quali si desume, al di là di ogni ragionevole dubMancuso, 70 anni, capo del- 60 anni, moglie di Ventura, 2 avvocati Michele e Filippo
bio, come gli imputati abbiano stabilito un vel’omonimo clan, ,è stato con- anni e 6 mesi. Poi 1 anno e 8 Accorinti, Santo Gurzillo,
ro e proprio patto corruttivo fondato, da un ladannato a 7 anni, dichiarato mesi per Maria Rosaria Giovanni Vecchio, Gaeta- 3&))#M(+'($'#N-(.6*'
to, sui favori resi al magistrato, il quale adottacolpevole di estorsione aggra- Ventura, figlia di Ventura; 1 no Scalamogna e Antonio
va provvedimenti in vicende processuali nelle
vata ai danni del giudice Pa- anno e 6 mesi per Fortunato Galati. Assoluzione pure per re turistico a Capo Vaticano; i
quali era parte Ventura Antonio e sovente forsquin nella vicenda del Melo- Polito, 49 anni, ex assessore a Orazio Cicerone, 34 anni, di coniugi Umberto Cesare
niva suggerimenti e consigli giuridici ai Ventugrano village. Stesso reato e Mileto, titolare di un negozio di Nicotera, nipote di Antonio Franco, 61 anni, e Teresa
ra, rassicurandoli circa il buon esito della procondanna a 3 anni e 2 mesi per fiori a Vibo, marito di Settimia Mancuso; Pantaleone Man- Callà, 59, commercianti di Vicedura della quale la Pasquin, come componenAntonino Castagna, 58 an- Castagna; 1 anno e 4 mesi per cuso, detto “Scarpuni”, 47 an- bo; Vincenzo Colistra, cote del collegio o giudice monocratico, si occupani, di Ionadi, titolare dell’omo- Salvatore Valenzise, detto ni; il commercialista vibonese struttore vibonese; Giuseppe
va e, dall’altro, sulla ricezione periodica e sistenima impresa siderurgica a “Sigaretta”, 42 anni, di Nicote- Ilo Ugo Mario Bianchi, 61 Esposito, funzionario regiomatica da parte del magistrato stesso di varie
Porto Salvo. Quindi, 2 anni e 9 ra, nipote di Peppe Mancuso; anni; Francesco Miceli, 79 nale; Milena Pappatico, moutilità in generi alimentari e mobilia quale retrimesi per il geometra Achille Giancarlo Sganga, 37 anni, anni, di Spilinga, imprendito- glie di Achille Sganga.
',0789:;<=8,07*>9.,.,
%9>7;?9>*0;0*++9:;+.*
'203#45#462
Condannati i Ventura, assolti l’avvocato Scalamogna e Miceli
I ventisei che hanno scelto l’abbreviato
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Corso Umberto I
Polemica infinita
Nicotera, il centro antiobesità e il nuovo Piano sanitario
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Una scelta
del genere apre un
nuovo capitolo per
la sanità calabrese
e dà una risposta
alla domanda
di salute
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Importanti novità per la sanità vibonese giungono da Palazzo Campanella, sede del
consiglio regionale della Calabria. Nel corso della seduta
della competente commissione svoltasi nella giornata di ieri è stato sentito il sindaco di
Nicotera, Salvatore Reggio,
accompagnato da una delegazione composta dal professore Antonino De Lorenzo, ordinario di Nutrizione umana e
alimentazione all’Università
di Tor Vergata, dal dottore
Gaudenzio Stagno e dal professore Pasquale Barbalace,
responsabile dell’Osservatorio per la dieta mediterranea
di Nicotera. Per un improrogabile impegno non ha potuto essere presente il professore Nino Cavallari, il quale ha
fatto pervenire al consiglio regionale un indirizzo di saluto
con una nota scritta a sostegno del progetto illustrato dalla delegazione. Il sindaco di
Nicotera ha operato un excursus storico, richiamando qua-
G
le antecedente logico e storico
l’intuizione dello scienziato
americano Ancel Keys e la sua
esperienza scientifica fatta a
Nicotera negli anni ’50 di cui
v’è traccia nel noto “Seven
countries study”. In sostanza
da questo studio originò la cosiddetta dieta mediterranea di
riferimento, intesa come quel
particolare regime alimentare assurto ben preso a modello di sano comportamento in
grado di garantire effetti benefici sulla salute. Da questa
premessa si è poi sviluppata
l’idea elaborata sinergicamente dai professori Antonino Cavallari e Antonino De Lorenzo, che vede già presso la
struttura nicoterese l’operatività di un primo embrione
dell’ambizioso progetto, vale
a dire il Centro obesità che
dalla scorsa primavera richiama pazienti da ogni parte della regione, grazie anche alla
presenza di una speciale macchina in grado di determinare
l’indice di massa corporea.
li autentici socialisti sono consapevoli e convinti che per proiettarsi verso l’ancoraggio al socialismo laico riformista europeo
non basta stringere le maglie bipartitiche del sistema politico italiano. E’ necessario orientarsi
verso un progetto politico di ampio respiro in cui siano garantite
e rappresentate le spinte innovatrici e propulsive di quella parte
della società, che alle ultime consultazioni politiche, non ha avuto
legittima rappresentanza. E’ impensabile che aumentando il volume contenutistico del partito
democratico si possa garantire la
tenuta democratica del nostro
paese che, nonostante le denunce
mediatiche di esagitati personaggi politici i quali, spesso rasentano uno sconclusionato radicalismo, rischia di essere assorbita
da una sorta di conformismo generalizzato al disegno berlusconiano. Noi socialisti della provincia di Vibo Valentia, corsari e garibaldini come ci definisce il nostro segretario nazionale Riccardo Nencini, riteniamo opportuno
intraprendere un discorso nuovo
Per il sindaco di Nicotera «a
fattibilità del centro per lo studio e il controllo delle malattie
dismetaboliche è una occasione storica per il consiglio regionale di Calabria, che non
solo restituisce alla storia la
scelta di Nicotera quale sede
principale della dieta mediterranea, ma fornisce una risposta sanitaria di elevato livello
per tutta la Calabria».
Il progetto avrebbe anche
carattere sperimentale proponendosi come primo centro
nazionale sulle malattie del
diabete, dell’obesità e della
nutrizione in genere.
A illustrare alla commissione, di cui è presidente l’onorevole Pietro Giamborino, i particolari scientifici del progetto
si è invece brillantemente soffermato il professore Antonino De Lorenzo. «Una scelta
simile, che naturalmente si
colloca presso la struttura di
Nicotera - ha detto il professore De Lorenzo - apre un capitolo nuovo nella medicina ca-
labrese». Il presidente della
commissione, Pietro Giamborino, ha sottolineato «l’originalità e l’importanza sociale
del progetto, unico in Calabria
in questo delicato settore specialistico, dando atto all’amministrazione comunale di
Nicotera di aver sposato una
causa che non vuole essere di
mero campanilismo». Il consigliere regionale vibonese è
al lavoro per ottenere il necessario consenso politico intorno alla proposta, che sembra
abbia catturato l’attenzione di
tutti i componenti della commissione sanità.
L’idea, dalle innumerevoli
implicazioni sociali e anche
economiche, potrebbe essere
la chiave di volta per dare finalmente una destinazione alla struttura ospedaliera della
città sede della dieta mediterranea di riferimento.
All’ordine del giorno della
seduta della terza commissione c’era l’esame della proposta di legge di iniziativa della
giunta regionale recante “Piano sanitario regionale”.
GIUSEPPE CAMPISI
vibo@calabriaora.it
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«Hanno chiuso il cantiere e ci hanno detto di aver finito le scorte. Ma di basole, mattoni e mattonelle, vicino al
Tribunale ce ne sono a iosa. Ci hanno lasciati così...». L’indignazione, ormai, cede il passo allo sconforto. I commercianti stanza all’imbocco di corso Umberto I, interessato,
ormai da mesi, dai lavori di riqualificazione appaltati dall’amministrazione comunale, hanno una gran voglia di
«mandare tutti a quel paese», perché «è da giorni che questi venti
metri di strada
sono chiusi e nei
nostri negozi
non ci mette
più piede neanche un cane. Ci vorrebbe solo un minimo di buonsenso - denunciano - oppure che dal
Comune qualcuno si
interessasse di cosa avviene e di cosa stiano combinando gli operai che ci lavorano.
Questi lavori devono essere chiusi al più presto». «Da
commerciante - dice Gregorio Ferrari - sono indignato per
come stanno andando le cose. Venerdì scorso con una rappresentanza di esercenti siamo andati al Comune per sollecitare chi di dovere. Ci sentiamo presi per i fondelli. Siamo riusciti miracolosamente ad intercettare l’assessore
Iannello». E dopo aver lamentato la mancata apertura della parte iniziale del corso che fa angolo con la discesa di via
Marconi, «ormai terminata da più di un mese», l’amministratore avrebbe rassicurato che «una semplice gettata di
catrame avrebbe consentito di riaprire il transito, finalmente». Ma «gettato il catrame e lavata la faccia, il transito - sottolinea Ferrari - è rimasto chiuso il transito». E rincara il commerciante: «Ci sentiamo presi in giro, anche
perché non si tratta di noccioline americane da farci ingurgitare, ma di veri rospi velenosi».
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«Noi, socialisti vibonesi»
per quanto riguarda le prospettive future della provincia e del comune capoluogo, anche se alle ultime consultazioni provinciali il
nostro partito non ha raggiunto
il quorum necessario per essere
rappresentato. Vogliamo fare
una ricognizione di natura politica per verificare l’opportunità di
un progetto di cambiamento che
in prospettiva veda coinvolti non
solo e soltanto le forze socialiste,
ma anche e soprattutto quelle
forze di sinistra, che ispirandosi
ai principi di giustizia di solidarietà di uguaglianza sociale, consentono di aprire a Vibo, come
nel resto del Paese, una nuova
stagione per la storia della sinistra italiana. Ciò si rende necessario poiché, oggi come oggi essa
e rimasta fuori e stenta a trovare
una voce oscillando spesso in
rabbiose forme di lotta che accentuano il rischio della deriva democratica e autoritaria. Le vicende dell’amministrazione provin-
ciale dovranno indurci ad un approfondimento della specifica situazione che si è creata all’interno del ex palazzo Enel.
I socialisti, che hanno rigettato
l’idea di un eccessivo tecnocraticismo nella gestione politica ed
amministrativa della cosa pubblica, non possono esprimere però il loro sconcerto di fronte alla
nuova rimodulazione della giunta provinciale se non altro perché
finalizzata al soddisfacimento di
una subdola e sterile accentuazione correntizia che sminuisce e
discredita l’impostazione originaria del partito democratico
che, rivelandosi un atipico calderone, crea discredito e sfiducia
nella politica e ingenera quel diffuso disorientamento tra la gente comune che al momento opportuno preferisce orientarsi e
coprirsi sotto l’ombrello del berlusconismo divagante. Ecco le ragioni per cui è opportuno che le
forze politiche che si ispirano al
socialismo europeo, unita mente
alle altre forze di sinistra , predispongano un tavolo di confronto
per stigmatizzare proposte concrete allo sviluppo del territorio
provinciale e riconducibili agli interessi della collettività. Il tutto al
fine di spianare e agevolare il
percorso politico e amministrativo del presidente De Nisi e perché no al sindaco Sammarco al
Comune capoluogo. Ci prefiggiamo di andare avanti liberi e distaccati da vincoli e sterili interessi, motivati da personalismi e
opportunismi politici, mirando a
realizzare un serio e profondo
cambiamento della politica per
frenare quel senso di avvilente
diffidenza e indifferenza istituzionale che purtroppo dilaga in maniera paurosa tra la gente.
E’ questo il motivo che ci spinge a chiedere un incontro tra le
forze laiche riformiste e quelle
della sinistra vibonese, allargato
ai movimenti e alle associazioni
cui sta a cuore il destino futuro
del territorio e della gente debole. Insieme per lavorare ed elaborare progetti che, nella cornice di una società cambiata, sappiano dare risposte adeguate alle esigenze collettive frenando un
certo impulso ideologico e laicista che spesso si rivela controproducente e poco compreso. In questo senso, partendo dal basso, tra
la gente e con la gente si potranno creare le condizioni di un
maggiore sussulto politico ed etico che consenta di affrontare con
auspicabile speranza di ripresa
la prossima campagna elettorale europea, certamente da non
trascurare, le prossime consultazioni che si svolgeranno alla provincia di Vibo Valentia. In questa
fase di riorganizzazione del Partito socialista, stiamo procedendo
ad un monitoraggio in tutti i comuni della Provincia per convalidare l’appartenenza al partito
di tutti gli eletti nelle liste di ispirazione socialista. La nostra email è:guido.arcuri@libero.it.
Mimmo Grillo
Segreteria provinciale
Partito socialista
35
MERCOLEDÌ 22 ottobre 2008
calabria
ora
V I B O
Comunque dalla parte dei figli
I “Papà separati” vibonesi a confronto con la docente Titty D’Amico
Psicologia infantile e rapporto tra genitori e figli. Questo il tema dell’incontro svoltosi l’altra sera al centro “La
Pira”, annesso alla chiesa di
Santa Maria La Nova, organizzato dal comitato provinciale dell’associazione nazionale “Papà separati”. All’iniziativa, introdotta dal presidente Pier Luigi Lo Gatto,
hanno partecipato numerosi
genitori - «separati e non», è
stato più volte ribadito – accompagnati anche da altri familiari. Si tratta di uno dei diversi incontri organizzati dall’associazione nell’ambito di
un più vasto programma «utile per formare – ha sottolineato il presidente Lo Gatto – padri, madri, nonni e tutori affinché aiutino nella crescita i
figli, spesso uniche vere vittime dei processi di disgregazione familiare e di separazione dei genitori». A focalizzare
l’attenzione sul tema è stata la
professoressa Titty D’Amico,
docente presso l’Università di
Messina, che con una lezione
di livello accademico ha puntualizzato le criticità che investono soprattutto i bambini
nell’età evolutiva, fino al completamento del percorso adolescenziale, costretti a crescere in un contesto di contrasto
tra padre e madre, di separazione o, spesso, anche di assenza forzata di uno dei due
genitori. Titty D’Amico, in
Il presidente Pier Luigi Lo Gatto e la professoressa Titty D’amico. Sotto gli intervenuti al convegno dei “Papà separati”
particolare, ha spiegato come
le condizioni di disagio familiare soventemente si traducono in momenti di disagio
esistenziale per i più piccoli
che sfociano, talvolta irrimediabilmente, in espressioni
patologiche o in episodi di autentica devianza. Da qui
l’esortazione ai genitori affinché possano superare mo-
l’appuntamento
menti di astio e conflitto, riscoprendo il dialogo e il senso
di responsabilità nei confronti dei figli affinché possano
non patire situazioni di disagio familiare, conducendo così un percorso di crescita
quanto più sano possibile. La
docente universitaria ha altresì precisato il «valore multiplo» che devono assumere i
nonni nella formazione del
bambino e nella conseguente
crescita. Nonni intesi non come surrogato dei genitori, ma
come educatori complementari. La professoressa D’Amico, concluso il suo articolato
quanto efficace intervento, ha
dato via al dibattito, alimentato dalle domande proposte
dai presenti. Il confronto,
quindi, si è concentrato prevalentemente sugli interrogativi inerenti l’ipotesi di un conflitto insanabile tra i genitori e
sull’atteggiamento che deve
assumere il coniuge “allontanato” dal figlio. L’esperta ha
ribadito che è proprio questa
l’ipotesi che genera maggiore
sofferenza nel bambino, fonte
di patologie di carattere clinico e anche di espressioni di
devianza. «E’ necessario – ha
insistito la docente – che non
si smetta mai di cercare il dialogo o, quanto meno, un rapporto civile tra i coniugi nonostante talvolta le divergenze
appaiano insanabili. E’ fondamentale far comprendere all’altro genitore quanto sia importante consentire al figlio di
crescere tanto con il padre
quanto con la madre. Ed è lo
stesso genitore che più è a
contatto con il bambino a doversi prodigare affinché il
bambino stesso comprenda il
valore del rapporto con entrambi gli esercenti la potestà
genitoriale».
l’appello
Disabili, il Comune
non sia indifferente
Difficile abbattere le barriere architettoniche se dietro di esse se ne celano altre ancor più resistenti, ancor
più insormontabili perchè rientranti in un modo di pensare che non consente di andare al di là e capire che anche il poter salire su un marciapiede o entrare in un ufficio per qualcuno non è affatto un gesto semplice. Difficile abbattere le barriere architettoniche se a distanza di un anno Francesco Contartese, consigliere della IV
Circoscrizione, si vede costretto a prendere carta e penna per l’ennesima volta al fine di denunciare l’indifferenza delle istituzioni dinnanzi alle sue richieste. Ancora oggi, infatti, la situazione di disagio con cui sono costretti a dover fare i conti i diversamente abili permane a Palazzo Parodi come al cimitero di Bivona, nella
scuola elementare di via Campania come negli esercizi
commerciali. «L’amministrazione comunale - spiega
Contartese- o adduce come scusante quella di non avere a disposizione i fondi necessari per procedere alla rimozione delle barriere, oppure si riempie la bocca dichiarando di aver già fatto molto. I verità i fatti parlano da soli e dimostrano come sia scarsa l’attenzione riservata a noi diversamente abili. Mi rendo conto che i
problemi da risolvere sono tanti, ma qui c’è in ballo un
diritto, quello di poter vivere in maniera dignitosa al pari di tutti gli altri cittadini. Tutti gli amministratori devono capire – prosegue il consigliere – che non bastano sorrisi o frasi di circostanza, ma ci vogliono fatti concreti. Mi auguro pertanto che già da domani si inizi a fare qualcosa e che quest’ennesima denuncia, nonchè la
lettera inviata dal prefetto per avere notizie sullo stato
dei lavori nella sede della consiglio circoscrizionale, non
finiscano come al solito in qualche polveroso cassetto
degli uffici comunali».
salute e prevenzione
Contratto collettivo
Dibattito con la Uil
Uno screening contro l’osteoporosi
Sarà imperniata sulla riforma del sistema contrattuale la
riunione del Comitato direttivo della camerale sindacale
della Uil con i segretari provinciali di categoria, le Rsu ed i
delegati, fissata per oggi pomeriggio alle ore 16.00 nella sede di Pizzo. Con la stessa si proverà a sottolineare il grande valore della Proposta di linee guida condivisa tra Uil,
Cisl e Confindustria. Tale intesa rappresenta infatti un’importante innovazione ed una significativa evoluzione delle
relazioni industriali dell’Italia e risponde all’esigenza di migliorare i redditi, attraverso le prossime tornate contrattuali, dei lavoratori dipendenti. In particolare, il giudizio
positivo si fonda sull’individuazione di un nuovo indicatore previsionale per l’inflazione, il recupero di eventuali scostamenti entro la vigenza contrattuale; la copertura economica dei nuovi contratti dalla data di scadenza dei precedenti; la detassazione e la possibilità di allargamento della
contrattazione aziendale e territoriale; l'individuazione di
una garanzia retributiva per tutti i lavoratori che non avessero aumenti salariali oltre quelli del contratto nazionale.
L’accordo raggiunto tra Uil, Cisl e Confindustria, sarà al
centro del confronto che si svilupperà con le altre parti datoriali e con il Governo per giungere ad un negoziato conclusivo che definisca un modello contrattuale per tutti i lavoratori e che consenta di affrontare la nuova e grave situazione economica e nazionale in atto. Su questa base, fra
l’altro, la Uil intenderà chiedere al governo di allargare e
rendere strutturale la detassazione del salario variabile innalzando a 35 mila euro il reddito di accesso al beneficio.
Nel contempo si dovrà pensare ad un intervento immediato e straordinario a supporto dei redditi da lavoro dipendente e da pensione attraverso la detassazione della prossima
tredicesima. Questo provvedimento avrebbe effetti immediati e facilmente percepibili da milioni di persone e contribuirebbe a sostenere la domanda interna attraverso un
incremento dei consumi, condizione fondamentale per la
ripresa dell’economia italiana.
Una campagna di informazione sul- gurt, formaggio e, se necessario, un intel’osteoporosi volta a verificare le conoscen- gratore alimentare); moderata ma regolare
ze di un corretto apporto di calcio e mante- attività fisica (la cosa più semplice è camminere un osso sano. Un incontro con gli nare di buon passo mezz'ora al giorno); noresperti per capire quali stili di vita e abitu- male disponibilità di vitamina D, che serve
dini alimentari adottare per contrastare ad assorbire il calcio nell’intestino. L’osteoporosi, infatti, è una mal’insorgere di questa malattia cronica: indebolisce
lattia. Pensano alla salute
le ossa, può causare fratdei loro cittadini le amture e disabilità, influisce
ministrazioni comunali
sulla salute della mente,
di Zambrone e di Francacambia, nei casi più gravi,
villa Angitola che, su prola vita per sempre. Le
posta della responsabile
cause, invece, sono da riterritoriale del Tribunale
cercare in uno stile di videi diritti del malato, Tita sedentario, nel fumo e
na Priolo, hanno deciso
nell’alcol, nella nutriziodi organizzare uno screene inadeguata e nell’uso
ning sull’osteoporosi ridi farmaci sterodei. Colvolto principalmente agli
pite sono soprattutto le
uomini e alle donne con
donne, che nella maggior
un’età compresa tra i 40
parte dei casi non sanno
ed i 65 anni. A tal fine, indi essere affette da tale
fatti, il 25 ottobre e il 15
patologia. Da qui, dunnovembre a Zambrone, e
que, il senso dell’iniziatiil 26 ottobre a Francavilva per la cui realizzaziola, verrà effettuato a cura La responsabile del Tdm Tina Priolo
ne si sono prodigati andel dottor Domenico Cagliostro, responsabile del servizio di Reu- che il Centro di aggregazione sociale di Vimatologia della casa di cura “Villa dei gera- bo Marina, presieduto da Carmelo Fedele,
ni” di Vibo Valentia, un esame densitome- l’associazione Anteas, retta da Pino Faragò,
trico ad ultrasuoni. Si tratta di un esame e la Fnp affidata alla guida di Gaetano Cosemplice, veloce, privo di controindicazio- mito. L’occasione, fra l’altro, sarà propizia
ni e finalizzato alla prevenzione che, ovvia- per sensibilizzare tutte le istituzioni sulla
mente, dovrà essere affiancata alle altre prevenzione delle malattie in genere, anche
precauzioni da assumere per contrastare in considerazione del fatto che essa rimane
l’insorgere della malattia, ovvero una dieta il metodo migliore per contrastarle e comricca di calcio e adeguata all’età (latte, yo- batterle.
Al via l’iniziativa promossa dal Tribunale dei diritti del malato
IN BREVE
Al Sbv il primo film
di Andrea Frezza
Sarà un pomeriggio
all’insegna del grande cinema,
quello promosso dal Sistema
bibliotecario vibonese, ove
sabato prossimo, alle ore
18.00, verrà proiettata la
versione restaurata dalla
Cineteca di Bologna del film
di Andrea Frezza “Il gatto
selvaggio”. La pellicola, che ha
segnato l’esordio del regista
e scrittore vibonese, narra la
storia di un convinto
rivoluzionario, Marco
Interpretato da Carlo
Cecchi), che decide di
passare all'azione contro
coloro che gli sembrano tali
soltanto a parole, e
sopprime, facendo in modo
che si creda a un suicidio, il
suo amico architetto
Lorenzo. Un film imperdibile
per gli amanti e non del
genere drammatico,
impreziosito dalla fotografia
di Angelo Bevilacqua e dalle
musiche di Benedetto
Ghiglia.
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La protesta del Comitato pro ospedale
mente al benessere del malato, e non agli interessi propri. Basti pensare - spiega - al Centro
Il nuovo piano sanitario proposto dalla Re- ustioni, un tempo locato all’ospedale di Soriagione, che andrà ad interessare i cittadini dei va- no. Quattro nosocomi e una clinica privata non
ri Comuni calabresi, proprio non va giù al “Co- possono bastare per tutelare gli interessi dei
mitato pro ospedale” di Soriano. «Il program- malati di tutta la provincia di Vibo; il problema
ma avanzato dall’amministrazione regionale in è che mai nessuno si è reso conto dell’enorme
ambito sanitario - attacca il presidente France- sperpero di risorse che una mala politica ha
sco Ceravolo - non guarda assolutamente al- messo in atto, ed ora la risposta a questi problel’interesse generale della collettività calabrese, mi vuole essere la chiusura delle strutture. La
in quanto nel suddetto piano non si parla di una funzionalità della sanità pubblica - prosegue
riorganizzazione dei servizi all’interno delle Ceravolo - era garantita un tempo dai politici
“sani”, che non badavano al
strutture già esistenti, ma di
proprio rendiconto personale.
chiudere definitivamente tali
=56CD.5-2
Oggi non è più così e questo è
strutture». In particolare, ogil risultato: i medici vogliono
getto delle critiche di Ceravo=<,96.,/,
fare i politici e i politici anche i
lo, è la decisione dell’assessore
Chiudere i
medici, e questo accade da olregionale alla Sanità Vincenzo
tre un trentennio. Il paradosso
Spaziante, «che finanzia per nosocomi della
- attacca - è che questi signori
123 milioni di euro le aziende provincia non
che hanno portato quasi alla
ospedaliere di Cosenza, Catanrovina la Regione con le loro
zaro e Reggio Calabria» in risolverà il
scelte scellerate, oggi anziché
quanto - sempre a detta del problema di
pagare il conto fanno le vittime
presidente - «i poteri forti vosperperi e
davanti all’opinione pubblica
gliono accentrare i servizi nei
ed escono assolte dai tribunapropri territori, con la conse- malasanità
li». Non risparmia dure critiguenza che a pagare il caro
che quindi Francesco Ceravoprezzo saranno le centinaia di
dipendenti, molti dei quali giovani, delle strut- lo, scagliandosi senza mezzi termini contro chi
ture “sacrificate”». Da qui la provocazione: «Se «fino ad ora ha amministrato la sanità in mabisogna razionalizzare le spese del settore poi- niera a dir poco insensata, sperperando i soldi
ché, a quanto affermato da Nicola Adamo, co- dei contribuenti e restituendo in cambio solo
sì non si può andare avanti - continua Ceravo- una pessima qualità dei servizi, nel migliore dei
lo -, allora perché questi signori che avanzano casi, perché purtroppo, e le cronache recenti ce
tali proposte non chiedono contestualmente lo ricordano, si è arrivati anche alle tragedie».
che vengano chiuse almeno per un quinquen- L’appello lanciato dal comitato pro ospedale di
nio le facoltà universitarie di medicina, tecniche Soriano è quindi rivolto a tutti i «politici “sani”
infermieristiche e radiologia? Tanto se gli ospe- affinché si uniscano, insieme ai sindacati e alla
dali devono chiudere questi laureati servirebbe- gente civile che vuole bene al nostro territorio,
ro a poco...». Il presidente procede poi ad per scacciare i cattivi amministratori da quegli
un’analisi più vasta dei fenomeni che hanno incarichi istituzionali nei quali hanno operato fiportato ad uno stato di emergenza tutta la sa- no ad ora, ed inserire gente capace e responsanità Vibonese: «Durante tutti questi anni parec- bile, che guardi con senso del dovere ed onestà
chie strutture presenti su tutta la provincia han- intellettuale ai veri problemi della gente».
no offerto un valido sostegno alla comunità,
GIUSEPPE MAZZEO
praticando una sana attività che guardava realvibo@calabriaora.it
+'%EFG'
6,8@562A.7,
«Il Pci è ancora vivo»
Cocciolo (Prc Soriano): «Basta alla bassa politica»
+'%EFG'
Sono ancora lontane le elezioni amministrative di primavera ma, a Soriano, è già
possibile percepire il fermento che gravitata attorno ad esse. Un quadro dell’attuale
situazione politica lo offre il coordinatore
del circolo cittadino di Rifondazione
Domenico
Cocciolo: «Non si sono ancora del tutto sopiti i veleni che hanno caratterizzato gli ultimi anni della vita
politica di Soriano, che già
rullano i tamburi di generali senza esercito, di forze
economiche e mestieranti
vari, in vista delle prossime amministrative». Secondo Cocciolo, la scena
politica sorianese sarebbe
dominata da «vecchi satrapi e nuovi rampanti che si affrettano ad occupare un posto, con l’intento di contendersi l’ambito trono, passando per auto investiture e riproposizioni di modelli» il cui
effetto sull’intera comunità è stato quello
di essere sospinta «in un precipizio, pagando i danni di scelte sbagliate, compiute in
oltre vent’anni di approssimazione». Ed è
così che, sempre secondo il coordinatore
del Prc, «la cittadinanza assiste tra sfiducia,
indifferenza e curiosità, ad esternazioni fatte da soggetti che, pur partecipando puntualmente al dibattito, segnalano presunte
manchevolezze, dispensando velati giudizi
ricorrendo a pseudonimi, per paura di
esporsi». Ma vi è di più. «Incredibilmente
- afferma - si assiste a tentativi di occupazione della scena: pseudo comitati autoreferenziali che si immolano, in nome del disinteresse per le sorti della struttura ospedaliera cittadina, incontrano i vertici dell’Asp, ricevendo da questi
notizie sul futuro dell’ospedale, ma omettono di informare i “rappresentanti”». Richiama, dunque ad
«una assunzione di responsabilità», Cocciolo, al
fine di uscire dal «pantano
di disinteresse ed isolamento sociale». Solo tornando alla politica dei valori «in grado di contrapporsi allo stato di cose attuali», si potrà assistere ad
una vera rinascita. «Se
questo paese - prosegue Cocciolo - avrà la
forza di recuperare la propria storia, liberando il tempio da mercanti bramosi di potere e creando una nuova classe dirigente,
motivata e libera da vincoli, potrà affrontare la stimolante sfida per il riaffermarsi della società sorianese e non solo». Infine, il dirigente del Prc vuole rammentare che «il
glorioso Partito comunista, che molti vorrebbero dare per spacciato, è vivo e pronto,
dentro un quadro di chiarezza e di impegno. Per lavorare nella prospettiva di una
nuova stagione».
an. fe.
=56.B,3.2/0
Riparte il Centro per la famiglia
A Mileto numerosi esperti ingaggiati dall’associazione di volontariato
#E($H'
Dopo i positivi risultati, raggiunti
nel corso del suo primo anno di vita,
è ripartita l’attività del Centro per la
Famiglia, operante sul territorio della provincia di Vibo Valentia. I dettagli della seconda annualità dell’articolato progetto, sono stati illustrati
nell’ambito di una riunione organizzativa tenutasi nei giorni scorsi a Mileto, nella “Sala delle Laudi”, alla presenza dei rappresentanti di tutti gli
Enti coinvolti. Fortemente voluto dal
consigliere d’amministrazione della
fondazione “Calabria etica”, Antonella Rotella, la quale ne ha curato
personalmente la progettazione, il
Centro da circa un anno è divenuto
un valido punto di riferimento per le
famiglie residenti sul territorio vibonese, riuscendo spesso nel non facile intento di dare risposte concrete a
numerose nuclei che nelle situazioni
di vita si sono sentiti disorientati, la sua attività con l’ausilio di sportelsmarriti ed hanno quindi avuto bi- li curati da professionisti del settore
sogno di ricevere costante sostegno. (psicologi, consulenti legali, animaMolti i casi di consulenza legale, psi- tori, coordinatori, operatori di sportello, addetti alla secologica e sociale, e
e ai servizi
di attività di animaC-8,@@599.5 greteria
informatici e logozione ludico-ricreapedisti), che operativa erogati dall’En.A@53/,-/2
nelle sezioni
te a favore dei comConsulenza no
staccate di Vibo Vaponenti dei vari nuSpilinga,
clei familiari, in si- legale, psicologica e lentia,
tuazione di disagio. sociale, alcune delle Zambrone, Briatico,
Sant’Onofrio, MonObbiettivi sostanterosso Calabro,
zialmente raggiunti, attività del Centro
Tropea, Pizzo Calae che verranno an- in favore dei nuclei
bro, San Calogero,
cora una volta persefamiliari più
Ionadi, Serra San
guiti attraverso una
Bruno e Dinami. La
serie di servizi, pe- bisognosi
sede miletese funge
raltro totalmente
settimanalmente
gratuiti, predisposti
su tutto il territorio provinciale. Oltre anche da sportello informativo, nelche nella sede centrale di Mileto, si- la giornate di lunedì e venerdì, per
ta all’interno della Casa canonica, il due ore al giorno. Anche nel corso di
Centro per la famiglia sta svolgendo questa seconda annualità, tra l’altro,
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il Centro coordinato da Francesca
Sconda, attiverà una serie di validi
percorsi formativi, tesi a far nascere
esperti del sostegno familiare. Ente
promotore del progetto è la Fondazione “Calabria Etica”, mentre la fase attuativa è predisposta per il secondo anno consecutivo dall’associazione miletese “Maranathà”, operante nella provincia di Vibo Valentia da
circa un decennio, e da sempre sensibile e attenta ai bisogni e alle necessità del territorio. Gli altri partners
coinvolti e cofinanziatori dell’inizia-
tiva sono la provincia e il comune di
Vibo Valentia, l’associazione Francesco Puglisi di Favelloni, l’Asp numero 8, e i comuni di Filandari, Tropea, Filadelfia, Serra San Bruno, Dinami, Pizzo Calabro, Ioppolo e Ionadi. Enti territoriali, che hanno inteso
dare la loro adesione al progetto, in
alcuni casi aumentando addirittura il
budget rispetto all’anno precedente,
alla luce dei positivi risultati prodotti dalla sperimentazioni.
GIUSEPPE CURRÀ
vibo@calabriaora.it
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«Chiediamo aiuto per realizzare il nostro parco per gli animali»
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Fabio e Maya, due coniugi
svizzeri, ingegnere edile lui,
dottoressa in medicina naturale lei, amanti e amici degli
animali, quattro anni fa sono
sbarcati sulla costa vibonese, nel comprensorio di Capo
Vaticano, con in tasca un
grande progetto, quello di
creare un parco per cani e
gatti, i cosiddetti amici dell’uomo che tutti dicono di
amare, ma che poi invece
spesso si finisce col maltrattare ed abbandonare. Un sogno che però Fabio e Maya
da soli non riescono a realizzare, anche se nel frattempo,
in una campagna del Comune di Ricadi, ospitano a turno una decina di cani che poi
danno in affido a delle persone che offrono garanzie.
«Durante questa nostra permanenza, abbiamo osservato - dicono - come cani e
gatti randagi vengono catturati e poi chiusi per sempre
dentro delle piccole gabbie
senza cura e carezze, a solo
scopo di lucro. E’ questo il
vero motivo che ci ha fatto
!"#$%&"'()!"#"$%$&"'()$*)+$($,)-)$".(*($"$/0"11-)$2".3%
maturare l’idea di realizzare
un grande parco per animali nel comprensorio di Capo vaticano, Tropea e Vibo,
attraverso la creazione di
un’associazione, “Argo onlus”, che non ha alcuno scopo lucro. Si tratta di un parco con recinti adeguati (recinto aperto, con cuccia riscaldabile d’inverno) rifugio
gratuito per cani e gatti ritrovati, e a pagamento per quelli ospitati durante la vacanza
dei rispettivi padroni. Ci sarà - proseguono Fabio e Ma-
ya - un bel grande recinto
per l’educazione professionale dei cani e dei loro padroni, che funzionerà anche
come ritrovo tra persone
amanti dei cani allo scopo
di scambiarsi quattro chiacchere e fare giocare i loro migliori amici». La struttura,
inoltre, spiegano gli interessati, avrà un ambulatorio
medico con sala operatoria e
un angolo per la quarantena.
Su quel terreno vi potranno
pascolare, volendo, anche i
cavalli, così come altri ani-
mali che vengono trovati in
zona. «Il parco sarà accessibile al pubblico e attraverso
delle specifiche campagne aggiungono - vorremmo dare ai bambini delle scuole la
possibilità di accarezzare gli
animali della zona e di informarsi creando un bel rapporto con loro. Le strutture
saranno biocompatibili, munite di impianti fotovoltaici,
termoidraulica solare, raccolta di acqua piovana e riciclaggio di acque nere. Questo progetto - concludono sarà possibile soltanto se si
troverà un Comune che
metterà a disposizione del
terreno in comodato d’uso
dai 10 ai 20 mila metri quadri, mentre per le strutture
verranno contattate aziende
e persone amanti degli animali che faranno da sponsor.
Per quanto riguarda invece
la manutenzione si sono offerti già dei volontari». I due
coniugi si dicono fiduciosi
sulla realizzazione di questa
loro idea che al momento
viene perseguita con sacrifici personali.
Michele Garrì
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Tiro a segno, Obrist fa tappa nella sede di Pizzo
E il presidente del Coni Cantafio sollecita il sindaco per la costruzione del nuovo poligono
=+>>'
Il presidente dell’Unione italiana tiro
a segno Ernfried Obrist, accompagnato
dal presidente regionale Luigi Tripodi e
dal consigliere regionale Raffaele Caputo della medesima federazione, nei
giorni scorsi hanno fatto tappa a Pizzo,
nella sede della struttura sportiva napitina condotta brillantemente dal delegato provinciale Enzo Bartucca. E’ stata l’occasione propizia per tracciare un
bilancio dell’attività svolta dal centro
napitino e sul radicamento di questa disciplina sul territorio, in attesa di rendere pubblico un calendario di appuntamenti e manifestazioni. Il gruppo dell’Utis, con il presidente nazionale in testa, ha espresso parole d’elogio nei confronti di Enzo Bartucca, della città di
Pizzo e del presidente del Coni provinciale, Rocco Cantafio, che, per l’occasione, accompagnato dalla componente di giunta Elisabetta Carioti, non ha
fatto mancare la sua presenza all’incontro. Lo stesso Cantafio ha evidenziato
come il Coni è vicino alla federazione
nazionale e a tutti coloro che sono impegnati nella diffusione dello sport.
Nell’occasione è stato lanciato un appello al sindaco Fernando Nicotra affinché possa deliberare la concessione
del terreno per la costruzione, accanto
alla palestra comunale, del nuovo poligono di tiro al segno. «Pizzo lo merita», ha ribadito il presidente del Coni
Rocco Cantafio, che ha assunto l’impegno di sollecitare in tale direzione il primo cittadino di Pizzo.
6,-;/5.3<<5
Recupero del centro
Ci pensa la Pro loco
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Tra le tante associazioni che operano a Pizzo ne esiste
e una che produce risultati non indifferenti se rapportati
alle esigue risorse finanziare con le quali è costretta a navigare. E’ la Pro loco, che nonostante sia una sorta di “costola” del Comune, essendo il sindaco della città membro
di diritto del consiglio direttivo, ormai da svariati anni è
costretta ad operare in ambienti privati accollandosi quindi i relativi canoni di affitto. Eppure, nonostante ciò, elabora, propone, inventa, e realizza soprattutto. E tra i progetti che prossimamente avvierà, degno di nota è quello
relativo al recupero ambientale di un angolo di piazza della Repubblica che ormai era diventato una sorta di vespasiano pubblico. Infatti è nelle intenzioni dell’associazione
turistica allocare nello spazio sito tra la Fontana del commercio e il fronte laterale della scuola elementare, dopo
opportuno intervento di recupero ambientale con la sistemazione di fioriere e panchine, i quattro bozzetti dello
scultore Brunivo Buttarelli, che riproducono alcune fasi
raffiguranti gli avvenimenti di cui fu protagonista Gioacchino Murat nel suo sbarco a Pizzo nell’ottobre del 1815.
E’ prevista anche la realizzazione di una scalinata in ferro
che colleghi tale spazio con via delle Grazie in modo da
rendere più sicuro il transito pedonale verso la frequentata chiesa delle Grazie e il parcheggio pubblico su cui solitamente sostano gli autobus turistici. Quest’intervento,
allorquando sarà attuato, renderà finalmente fruibili al
pubblico i quattro bassorilievi della grandezza di un metro quadrato cadauno opera dello scultore cremonese Brunivo Buttarelli, l’artista uscito vincitore da un apposito
concorso di scultura che aveva come tema la vita di re
Gioacchino Murat. I pannelli, attualmente conservati nella sede della Pro loco, sono stati realizzati con un mix di
materiali quali marmo di Carrara, ferro, acciaio inox, rame, ottone e smalto blu. Con l’esposizione al pubblico di
tali opere si amplierà ancor di più il percorso storico-culturale legato alla figura del sovrano francese che la città di
Pizzo, in questo ultimo decennio, sta onorando magnificamente con tutta una serie di iniziative che davvero hanno ormai scacciato del tutto quell’onta nefasta che la popolazione locale da decenni usava attribuire “ ò peccatu i
Giacchinu “, allorquando si volevano giustificare gli eventi negativi che si abbattevano sulla città, il più delle volte
però attribuibili solo ed esclusivamente all’ignavia degli
uomini contemporanei.
Santino Galeano
(?:AB'('-)$(('-C='%D
Volley, al via i campionati
Sabato il primo impegno stagionale per le formazioni vibonesi
Ci siamo, dopo le varie categorie
delle altre discipline, anche i campionati di volley, serie C e D, aprono battenti nel prossimo fine settimana. Con il comunicato ufficiale
numero 3, infatti, la Fipav Calabria, ha diramato i calendari per la
stagione agonistica 2008-09, riservata alle categorie di serie C e
D, maschile e femminile. In serie
C femminile l’unica formazione a
rappresentare la provincia di Vibo
sarà la Pallavolo Vibo Marina, che
nell’ultimo campionato era riuscita a salvarsi. L’esordio per il Vibo
Marina è previsto per domenica alle 18.30 a Santa Maria di Catanzaro contro le Aquile. La prima in casa sarà sabato 1 novembre, quando
al Palasport di Vibo Marina, farà
visita un’altra catanzarese, la Ludens. Saranno ventisei le giornate
di campionato, la chiusura è previ-
*'"&%#"$(!&()4"
5(+(51-"$,67.3-%5",%-$8($9%--"
9"+$:-0+)$%$,"$;),,%#$<(22)
sta per il 17 maggio. Nessuna partecipante invece al campionato di
serie C maschile. Sono invece ben
quattro delle quattordici iscritte, le
vibonesi al via del campionato di
serie D maschile, che apre i battenti sabato prossimo. Oltre all’Impresaler Serra San Bruno ed alla
Pallavolo Pizzo,
si sono aggiunti
Callipo Sport e
il Mileto volley.
Anche qui ventisei giornate
prima
della
chiusura fissata
per il 17 maggio.
Per quanto riguarda la prima
di campionato, la Callipo Sport sarà ospite della Eurofiscom San Nicola Palmi, l’Impresaler sarà invece a San Lucido e la Pallavolo Pizzo a Cirò Marina contro i Trasport
Mammolo Fidelis. Esordio casalingo invece per il Mileto volley che
si troverà di fronte la Silasole di
San Giovanni in
Fiore. Il
primo
derby è previsto per l’8 novembre,
quando a Francica si sfideranno il
Mileto volley e la Pallavolo Pizzo.
L’ultimo è previsto a fine campionato tra il Mileto e l’Impresaler
Serra San Bruno. Nel campionato
di serie D femminile, saranno due
le formazioni della provincia. Pg
Pungitore Filadelfia inserita nel girone A e la Pallavolo Pizzo che invece fa parte delle dieci iscritte al
girone B. Partenza del campionato
sabato prossimo con il Filadelfia
ospite dell’Expert Ferrero Punta
Alice Cirò Marina e la Pallavolo
Pizzo che riceve la Smart center
Gioia Tauro. I due gironi termineranno la stagione dopo avere disputato le diciotto giornate il prossimo 15 marzo. Fissate già le soste
riservate ai campionati. La prima il
22 e 23 novembre per lo svolgersi
dell’assemblea regionale della Fipav guidata da Carmelo Sestito. Il
secondo week end di sosta è previsto per il 6 dicembre causa assemblea nazionale. Il 27 dicembre sosta per le festività natalizie e l’11
aprile per quelle pasquali.
Nicola Pirone
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Truffa alla Biomasse
Il gup assolve tutti
Aeroporto, interrogazione della senatrice Dorina Bianchi
Interrogazione parlamentare della senatrice crotonese del
Partito democratico Dorina
Bianchi in merito all’aeroporto di Sant’Anna. Lo scalo è attualmente fermo visto che fino
a ora vi ha operato solo la compagnia Airbee dopo l’abbandono di Airone e Alitalia. È stato indetto tempo fa un bando
per gli oneri di servizio che fino ad ora non ha fatto registrare interessi concreti. La preoccupazione della senatrice è
molta ed è per questo che ha
deciso di presentare un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli. Lo scalo crotonese è praticamente fermo,
non si vola più se non con
qualche volo charter: la preoccupazione aumenta per il futuro dei dipendenti. La popolazione si vedrebbe nuovamente chiusa ed estromessa, i collegamenti per Crotone sareb-
Crotone inbero da afficombe la midarsi ai pochi
naccia della
treni della liscomparsa di
nea ionica e
traffico aereo
dalla statale
a meno che le
106. Il vettore
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ni di interesse
vola da oltre
da parte di
un mese e, sevettori intercondo quanto
nazionali per
dice sul suo B)'$#8),+%9#'?&+%8)'7%)894%
il nuovo bansito, il blocco
deciso dalla società per via del- do degli oneri di servizio si
la sospensione della licenza, concretizzino realmente. È nedovrebbe terminare proprio cessario che i vettori abbiano
domani. I più realisti sanno la certezza, che potrà essere
che sarà difficile rivedere vo- assicurata dopo il potenzialare il vettore da queste parti. mento dello scalo, di poter
Realista lo è anche Bianchi che operare in un aeroporto alchiede delle risposte perché un l’avanguardia. L’assenza di
bacino di utenza che non si un’offerta concreta alla scaferma alla sola provincia di denza del bando potrebbe far
Crotone e che ha dimostrato cadere in una grave paralisi lo
di prediligere l’aeroporto cro- scalo, con conseguenze signifitonese ha fatto registrare in- cative ai danni dei lavoratori,
fatti oltre 100mila passeggeri dell’utenza e di tutto il territoin un anno. «Sull’aeroporto di rio, che già vivono lo scotto
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Museo civico
Da martedì nuovi
orari di apertura
Cambia l’orario di apertura al pubblico del Museo Civico di Crotone, situato nel Castello di Carlo V. Da martedì prossimo, 28 ottobre, il civico
museo del Castello Carlo
V osserverà infatti il seguente orario di apertura.
Da martedì al sabato: dalle ore 9 del mattino fino
alle ore 13, mentre, nel
pomeriggio, sarà possibile far visita al Museo dalle ore 15 fino alle ore 19.
Nelle giornate di domenica, l’apertura al pubblico
sarà invece limitata alla
mattina: dalle ore 9 alle
ore 12.30. Il Museo Civico
di Crotone, ricordiamo,
quando fu istituito nel
1982, comprendeva la sola esposizione della Torre
Aiutante; dal 1996 poi gli
spazi museali sono stati
ampliati presso la Caserma Sottocampana.
r. kr
dell’assenza infrastrutturale.
Crotone è difficilmente raggiungibile e questo le impedisce qualsiasi tipo di sviluppo»,
dice la Bianchi nell’interrogazione. Infine chiede di non disperdere le energie con tanti
piccoli aeroporti, ma di potenziare Crotone e altri tipi di collegamenti: «La realizzazione
di un nuovo scalo nella zona
della sibaritide, che andrebbe
a costare 28milioni di euro,
non risulti essere troppo onerosa rispetto - scrive Bianchi a un più razionale progetto che
preveda un potenziamento del
già esistente aeroporto di Crotone e a un ammodernamento della statale 106 e la progettazione con conseguente realizzazione di una metropolitana leggera che connetta lo Jonio cosentino, la provincia di
Crotone e Lamezia».
MASSIMILIANO FRANCO
crotone@calabriaora.it
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Lavori al “Forciniti”
Sentenza della Consulta
A giorni la gara d’appalto Intervengono Pd e Prc
Da circa un mese lo stadio “Anselmo Berlingieri” di Torretta è sottoposto a una ristrutturazione che ha costretto il Torretta a
dover disputare le partite casalinghe a Torre
Melissa. In effetti la promozione ha prodotto il controllo da parte degli organi di vigilanza della Lega circa la sicurezza e la idoneità
dell’impianto sportivo nonché la sua messa
in sicurezza. Il Comune di Crucoli ha ottenuto dalla Cassa depositi e prestiti un finanziamento di 250mila euro per il rifacimento dei
due impianti collocati rispettivamente nel
comune di Crucoli, il “Mario Forciniti”, e nella frazione Torretta, il “Berlingieri”. Nello
specifico per l’impianto sportivo di Crucoli
sono stati stanziati 85mila euro il cui progetto è stato approvato e non ancora appaltato,
mentre per quello di Torretta 165mila euro.
In settimana si procederà alla gara di appalto per la struttura di Crucoli. I lavori dovranno prevedere una nuova recinzione, il prolungamento della tribuna e la sistemazione
degli spogliatoi. I lavori sono iniziati da 20
giorni e tempo permettendo dovranno finire per novembre e dovrebbero coincidere
con il girone di ritorno a casa dei giallorossi.
Caterina Spina
La sentenza della Corte Costituzionale,
giunta lo scorso 10 ottobre, stabilisce come,
essendo il canone di depurazione un compenso per un servizio reso (e non un tributo),
esso è dovuto solo se viene fornito. Sulla nuova disposizione, interviene ora il Prc di Crotone che, in una nota, sottolinea come «da
anni assistiamo alla mancata o deficitaria depurazione delle acque di balneazione subendone solo il grave inquinamento del mare ma
anche l’ingiusto pagamento di un servizio
non reso. Ora, - scrive la segreteria regionale
e cittadina del Prc - alla luce di questa sentenza della Corte Costituzionale che ha effetto
retroattivo (cioè si possono chiedere le somme gia pagate non dovute), ci si può realmente attivare, a partire dalle Amministrazioni comunali, per il recupero delle somme
ingiustamente pagate». Sullo stesso argomento torna anche il circolo del Pd di Cirò
che, in virtù della sentenza, «si è reso promotore dell’iniziativa di presentare, al sindaco del Comune di Cirò, per il tramite del gruppo consiliare del Pd, un’interrogazione finalizzata alla conoscenza dell’applicazione - nel
più breve tempo possibile - della decisione
della Corte Costituzionale».
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Tutti assolti perché il fatto non sussiste. È questa la decisione del Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di
Crotone, Giulia Proto, in merito ad una presunta truffa ai
danni dello Stato da parte di alcuni dirigenti dell’azienda
Biomasse Italia che ha portato dinanzi al gup del tribunale
nove persone. Buone notizie dunque per Clemente Napolitano, Roberto Del Bravo, Antonio Fadda, Tommaso Rea,
Cesare Angelo Cattaneo, Claudio Edoardo Capizzi, Marco Vitali, Mario Iviani e Roberto Baroni che vedono riabilitato il
proprio nome. L’accusa ipotizzata nei loro confronti era quella di raggiri al fine di far lievitare le spese per l’acquisto della legna (che è poi la materia prima dell’industria), sia in Italia che all’estero, al fine di riuscire ad avere maggiori fondi
sfruttando i finanziamenti previsti per le industrie. Nell’inchiesta era finita anche la fabbrica di carta Cellulosa 2000
in quanto alcuni degli indagati in tempi diversi hanno ricoperto vari ruoli al suo interno. Tutti sono stati assistiti dall’avvocato del foro crotonese Francesco Verri e Bruno Assumma del foro di Roma tranne Roberto Baroni assistito da
Rodolfo Radice del foro di Pavia e Andrea Antonelli del foro di Milano.
ma. fra.
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Rocca: gravi disagi
per i nostri bambini
«La riduzione di 87.400 unità del corpo docente, e di
44.500 del personale non docente, comporterà la revisione
dei criteri di formazione delle classi, con l’inevitabile chiusura di molte sedi scolastiche, soprattutto nei centri montani e
collinari, per l’accorpamento di molte scuole elementari, con
gravi disagi per i bambini che già a 6 anni si troveranno nella condizione di pendolare, con orario giornaliero di lezione
ridotto e un insegnamento
complessivo di minore quaIl consigliere
provinciale pensa lità».
Ad affermarlo è il consia una proposta di gliere provinciale Luigi Rocdei “Riformisti socialisti
denuncia contro ca,
del Pd”, il quale, esprimendo
il decreto Gelmini forte preoccupazione per il
modo con cui il Governo sta
intervenendo nell’organizzazione della scuola e sulla qualità
della didattica, ha chiesto di inserire all’ordine del giorno del
prossimo consiglio provinciale la discussione su una proposta di denuncia contro il decreto legge del Governo. Rocca,
nella sua proposta, - si legge in una nota dell’amministrazione provinciale - «rileva come questa situazione comporterà
disagi per le famiglie e un aggravio sulle economie degli Enti locali per gli oneri derivanti dall’istituzione di una pluralità di servizi aggiuntivi alle famiglie a partire dagli scuolabus».
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Questione di gusti, meglio
se calabresi, o meglio se buo!"#$%&'%()*#++&,)#--.(/&"#
ni e basta. E se poi la ‘nduja
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spalmata sugli “zitoni” batte
lo stile new british della cucina multietnica-minimal-chic
magari insapore (basta che
sia all’ultima moda nella capitale del glamour mondiale),
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il valor delle armi va al “toe of
Italy”, come scrivono Oltremanica. Niente fango, per
una volta, da spazzar via dalla punta del Paese ma onori
svelati da Square Meal, una
prestigiosa guida gastronomica che ha incoronato qualche
giorno fa il ristorante “L’Anima” non solo come il miglior
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nuovo ristorante di Londra,
ma come il miglior ristorante
in assoluto di Londra.
E anche l’Harden’s, un’altra blasonata guida britannica, ha regalato al locale “l’ecNel menù dell’ Anima vanno fortissimi i piatti calabresi. L’ultimo nato in
cellenza” collocandolo tra i
casa Mazzei si chiama “Delizia al bergamotto”, un profiterol con crema al
dieci migliori ristoranti delbergamotto e salsa di lamponi. Apprezzati dalla clientela anche la “licurl’intero Regno Unito.
dia” una tipica zuppa calabra di verdure, il prosciutto al cucchiaio, la co“L’Anima” di inglese ha le
scia d’agnello allo spiedo il tutto accompagnato dal pane di Cerchiara cafondamenta, ma tradisce
labra. I peperoni arrivano direttamente dalla Spagna, mentre la ricotta dudentro un’italianità marcata
ra, l’origano e l’olio extravergine dalla Calabria. Tra i vini della nostra rea fuoco vivo dal proprietario,
gione il Cirò, Santa Venere, Savuto Odoardi, Scavigna “Vigna garrone”
lo chef calabrese, Francesco
Odoardi e lo Scavigna “polpicello” Odoardi. L’Anima si trova a due passi
Mazzei che ha affidato l’arreda Liverpool street (Snowden Street). Per una cena per due (escluse le bedamento degli interni al favande e il servizio) si parte da 80 sterline, poco più di 100 euro.
moso archietto Claudio Silveal. princ.
strin già interior designer per
gli atelier di Armani . Tutto di
Francesco il merito, il lavoro,
gli applausi.
Risponde da Londra, che è
ormai la sua casa, in cui vive
da molti anni. Ma si capisce
solo perché di tanto in tanto
gli squilla il cellulare e lui risponde in scorrevole inglese
confidenziale («ma se preferisce parliamo in dialetto»). Ha
l’entusiasmo del primo giorno del lavoro, l’aria di uno che
la testa non se l’è montata per
niente.
Sorpreso, questo sì, che la
notizia di questo successo sia
arrivata nella sua regione
d’origine. Forse merito di
un’umiltà coltivata col talento
i vip alla sua tavola
@$()3&4-,)#>;,&$2,)3&-)-(%#-&
e la pazienza. Forse anche di
quella gavetta partita più di
trent’anni fa quando iniziò
aiutando lo zio nella gelateria
di Villapiana tanto per tirare
su qualche soldo «e comprare un paio di Levi’s e le Nike
come i miei amici».
Francesco Mazzei ai vip è abituato. A Londra hanno
A nove anni imparò come
piantato radici molti divi di Hollywood che al caos di
si faceva un perfetto gelato alL.A. preferiscono l’austerity
la crema. A quattordici varcò
glam della vecchia Londra.
le porte dell’Istituto alberNella sua esperienza al ristoghiero di Castrovillari. L’arrirante “St. Alban” Mazzei ha fatvederci a Cerchiara Calabra e
to leccare il piatto a molte star.
il volo verso il mondo: Roma,
Ricorda molto bene Morgan
Milano, New York, Bangkok, proprio tutto. “Dorchester”, to». E quattro mesi fa, nel premio come “ambasciatore
Freeman e i coniugi Beckham e
Londra. Il suo curriculum da “Santini”, “St. Alban”, nomi cuore del quartiere finanzia- della cucina calabrese nel
di quella volta che David ordilì in poi diventa una lista in- che in Italia non dicono qua- rio della City è nata “L’Ani- mondo”.
nò il meglio del menù mentre
terminabile di successi.
«Io la voglio valorizzare
la moglie, perennemente a diesi niente ma che all’estero so- ma”, «perché l’anima della
«Ho sempre adorato cuci- no i simboli del “bengodi”.
cucina per me è la Calabria». davvero la Calabra, mi piaceta, riuscì a non essere tentata
nare. Lo faccio in continuadalle ghiottonerie della casa.
«Poi a un certo punto mi Nel suo menù oltre ai vini, so- rebbe anche collaborare con
zione, anche quando torno a chiama uno dei miei clienti, no i piatti calabresi che vanno la Regione per fare qualcosa
«E mangiò un triste pesce bolcasa dal lavoro vado in cucina un ricchissimo imprenditore forte. «Mannaggia a quando di buono. Non smetterò mai
lito con contorno di verdurie inizio a preparare». E ora americano originario, guarda ho inserito le patate ’mbac- di ricercare i gusti tradizionane», racconta Mazzei. Ma dalche ha quasi 35 anni, una mo- un po’, del sud Italia e inizia a chiuse con i peperoni – scher- li di cui la gente, nel mondo,
la sua tavola sono passati anglie e due figli, snocciola i suoi propormi l’affare di aprire un za ridendo dall’altro capo del va pazza».
che l’attore di “Schindler’s list”
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viaggi intorno al mondo, tra nuovo ristorante. Io non ne telefono – i clienti ne vanno
E allora di tanto in tanto riRalph Fiennes, per non parlare
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un fornello e
di Sol Campbell, ex dell’Arsenal,
volevo pro- matti, quasi non gli riesco a torna a Cerchiara per una full
l’altro, come se
immersion di ricette di un
stella del calcio britannico.
prio sapere. stare dietro».
E’ diventato
avesse vissuto
Lo scorso anno la Calabria tempo. Tanto per non dimen“L’Anima” è frequentatissima da giornalisti e finanMa lui niendue volte perzieri della City. «Siamo aperti solo da qualche mese,
te, ha conti- si è ricordata del suo chef di ticare come si fa anche un
ambasciatore
ché una non
le star ancora non si sono fatte vedere». Ma Hollywonuato a insi- punta e Francesco Mazzei ha semplice gelato alla crema.
della nostra
basta a farci
od non tarderà a bussare alla sua porta.
stere finché ricevuto direttamente dalle
ALESSIA PRINCIPE
stare dentro cucina nel mondo
al. princ.
non ho cedu- mani del presidente Loiero il
a.principe@calabriaora.it
Le ricette e i vini made in Calabria
E Londra impazzì
per le patate ’mbacchiuse
“L’Anima” del cosentino Mazzei è il locale più “in” della capitale inglese
Ma per Vic Beckham
solo pesce bollito
MERCOLEDÌ 22 ottobre 2008
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calabria
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la presentazione
“Apollo”: un calendario a portata di portafoglio
Previsti abbonamenti speciali per famiglie e studenti. Si parte il 5 novembre
CROTONE Mentre cresce il prestigio del Teatro Stabile di Calabria, le cui produzioni hanno totalizzato nel 2007 circa 250 repliche nei più importanti teatri di tutta Italia, è pronta la nuova stagione teatrale del Teatro Apollo di Crotone, presentata ieri da Shapour Yazdani e Fabio Vincenzi, responsabili delle attività e dell’organizzazione e fidati collaboratori del direttore artistico Geppy Gleijeses. Il
sipario si alzerà in grande stile il 5 novembre con
Giorgio Albertazzi in “Lezioni americane” di Calvino, e i restanti undici spettacoli spazieranno dal
grande teatro italiano, napoletano ed inglese, alle
novità, passando per il “one man show” di Alessandro Siani ed una riduzione teatrale di Dostoevskij
firmata da Alvaro Piccardi, responsabile della didattica del Teatro Stabile. Il presidente della Provincia, Sergio Iritale, il vicepresidente De Masi e l’assessore alla Cultura del Comune di Crotone, Giovanni
Capocasale, hanno rinnovato il loro sostegno alla
stagione del teatro Apollo, permettendo, anche quest’anno, la stesura di un cartellone vario e di qualità e di nuove formule di abbonamento sempre più
vantaggiose e volte ad avvicinare tutte le fasce sociali al teatro. Gli abbonamenti all’intera stagione che
vanno da 75 a 185 euro e comprendono non solo i
12 spettacoli in cartellone, ma anche l’intera rassegna primaverile “Teatri Paralleli”. La novità di quest’anno è che in alternativa all’abbonamento classico, il pubblico potrà scegliere due diverse opzioni di
abbonamento a 5 spettacoli, al costo di 68 euro, secondo i propri gusti personali: una soluzione include gli spettacoli più classici, da Pirandello ad Eduardo De Filippo; l’altra selezione di spettacoli è dedicata a chi ama il teatro comico napoletano e le commedie brillanti. Nell’ottica di diffondere la cultura
del teatro in tutti gli strati sociali, obiettivo che il
Teatro Stabile persegue con tenacia da anni anche
attraverso i corsi aperti alla città, è stato programmato anche un abbonamento famiglia per 12 spettacoli o per i 6 spettacoli del percorso didattico destinato soprattutto agli studenti. E’ a quest’ultimi
che il Teatro Stabile offre da sempre le maggiori
possibilità, sia confezionando abbonamenti ad hoc
che collaborando con gli istituti superiori per l’allestimento di spettacoli teatrali. I frutti di questo lavoro hanno iniziato a vedersi ed è con orgoglio che
Shapour Yazdani ha annunciato che tre giovani crotonesi saranno in scena tra poche settimane nella
nuova produzione del Teatro Stabile di Calabria: si
tratta di Francesco Sgrò, Francesco Pupa e Angelo
Gallo che debutteranno il 26 ottobre ad Ivrea al fianco di Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli in "Il
Giuoco delle parti" di Pirandello.
Sara Grilletta
De Masi e Yazdani
Rossini diventa “spettacolare”
Calopresti presenta la sua opera: «Vogliamo proporre al pubblico del sano divertimento»
CATANZARO Sold out al Politeama per
grosso sforzo produttivo della giovane storia
“Il barbiere di Siviglia” di Mimmo Calopresti.
del teatro ed ha parole di stima per il suo regiLe due serate programmate rispettivamente
sta che definisce «un grande poeta che ho
per la prima nazionale di domani con replica
amato come uomo, artista e calabrese».
il sabato sono andate al di là delle aspettative
«L’opera non deve finire qui a Catanzaro - sodei vertici della fondazione Politeama che a
stiene ancora Furriolo – ma sarà rappresentadetta del capo ufficio stampa dell’ente teatrata pure a Reggio Calabria e Cosenza grazie ai
le Sergio Dragone che ha introdotto la conferapporti istituzionali instaurati dal sindaco Olirenza stampa di presentazione dell’evento a
vo». La data di Cosenza è ancora in fase di decui era presente, tra gli altri, il maestro Marcelfinizione, come precisa il direttore del Rendalo Rota, mai si sarebbero aspettati un interesno Antonante che la prossima settimana prese di questo genere «da far ritenere – chiosa
senterà nella città dei bruzi il cartellone cosenDragone - che forse sarebbe stato necessario
tino unico. E’ Calopresti a chiudere: «Noi non
fare altre repliche». Ma tant’è. Al sindaco delsiamo un problema ma molto di più. Contila città Rosario Olivo – che è anche presidennua purtroppo a perdurare il problema relatite della Fondazione - il compito di dare lo start
vo alla questione meridionale. Stiamo facendo
up, lui che parla di «una Calabria che vuole
una bellissima commedia con un’introduzione
produrre cultura perché è in grado di farlo co- A sinistra Calopresti e il sindaco di Catanzaro Olivo; accanto Nino Frassica
alla stessa affidata a Nino Frassica. Vogliamo
me quest’opera vuol dimostrare».
proporre un vero divertimento, perché abbia«Ecco perché dobbiamo dare - dice Olivo gia degli enti a livello culturale, dell’orgoglio un senso, un tono d’unicità che parte da una mo bisogno di divertirci. Sto mettendo in sceincalzato dal regista di Polistena Calopresti che di avere un’orchestra come “La Grecia” il cui provincia remota come quella catanzarese». na un varietà, questo è il mio varietà, anche io
approva quanto dice il primo cittadino». An- utilizzo a sentir il direttore generale Marcello Pure per l’assessore comunale alla Cultura An- voglio divertirmi perché se non mi diverto io,
che il presidente della Provincia Wanda Ferro Furriolo - parere peraltro condiviso da tutti i tonio Argirò si è trattato di un’iniziativa “corag- non si diverte nessuno. Se poi vada bene o maaltro componente istituzionale della Fonda- presenti - è stata «una scelta artistica». Il diret- giosa e creativa” «difronte ad una cultura in le, qui sta il rischio di fare. Ma il rischio è prezione che «ha visto nascere e
sente in ognuno dei film che
tore artistico Mario Foglietti crisi non solo finanziariamente,
crescere il teatro» è dello stesso
faccio». E Frassica: «Ero abritiene che “Il barbiere di Sivi- ma anche di idee».
parere, aggiungendo pure come
indifferente all’opeglia”
così
concepito
sia
un
alleParere
sul
quale
concorda
Altre tappe
L’introduzione bastanza
«sia facile tagliare nastri per
ra lirica, ora quando tornerò a
stimento “ardito” che mescola pure l’altra componente del
dello spettacolo
affidata Roma inizierò a comprare diinaugurare qualcosa, più diffici«quantità e qualità e dove s’in- Consiglio d’amministrazione
le poi diventa proseguire la stra- Reggio Calabria
tersecano grafica, proiezione, della Fondazione, Giusy Maral comico schi di musica lirica», ribatte
da intrapresa». La Ferro parla
movimenti cinematografici dente. Furriolo ammette come
Nino Frassica sorridendo.
dunque di una rinnovata siner- e forse Cosenza
Vito Fabio
per un’opera lirica a cui si ridà questa Prima rappresenti il più
sipario a metà
E a Lamezia la stagione teatrale è in “forse”
Il Comune non ha rinnovato il contratto con il Grandinetti: problemi di manutenzione
LAMEZIA TERME Mentre nelle altre grandi città della
Calabria sono già stati presentati i cartelloni della stagione
teatrale 2008-2009, a Lamezia Terme c’è
il rischio che per quest’anno il sipario della prosa non si alzi affatto.
Il motivo? Lo storico teatro Grandinetti (nella foto), location di stagioni teatrali
molto apprezzate, non è utilizzabile e non
ci sono al momento alte strutture che possano offrire un’alternativa.
Il Comune, dopo alcune perizie tecniche, non ha rinnovato il contratto di subaffitto del Grandinetti, scaduto la primavera scorsa, in quanto la struttura necessita di lavori urgenti
per il rifacimento del tetto. Senza questi interventi non è fruibile al pubblico. Piuttosto, prima di spendere 340mila euro
per il tetto, l’amministrazione guidata da Gianni Speranza
preferisce comprare il teatro, ma i tempi sono lunghi, e le casse comunali non sono ancora pronte per questo investimento da oltre 6 milioni. Intanto il sindaco, che dopo l’ultimo rimpasto di giunta ha tenuto per sé la delega alla Cultura, guarda ad altre possibilità per garantire la stagione di prosa, ma
le prospettive non sembrano ottimistiche nel breve periodo.
Il teatro Politeama, rimasto chiuso per anni, è in fase di restauro e non è ancora accessibile. L’ultimazione dei lavori si attende già da nove mesi, mancano il palcoscenico e l’impianto di
riscaldamento. Il teatro Umberto? Troppo piccolo, in questi
anni ha ospitato la stagione di jazz, che basta per un pubblico più di nicchia. Si era parlato anche di costruire un teatrotenda che potesse ospitare spettacoli teatrali e concerti, ma anche in questo caso non si intravedono soluzioni rapide.
Una proposta, nei giorni scorsi, era arrivata anche da Leopoldo Chieffallo, presidente della Fondazione Terina, che ha
messo a disposizione il grande teatro del Centro Agroalimen-
tare, fuori città, praticamente nella zona industriale. Il problema è che il palcoscenico non è idoneo per gli allestimenti scenografici. Inoltre, per la stagione di prosa e le altre attività
teatrali della città, manca ancora il direttore artistico; il Comune ha appena pubblicato un bando che offre un compenso annuale di 12mila e 500 euro.
Insomma, non c’è calendario e poche sono le sicurezze; nell’incertezza molti lametini hanno comprato l’abbonamento
per il Politeama di Catanzaro, dove c’è un’ampia scelta tra
prosa, lirica, balletto, jazz e commedie musicali.
Anche sul fronte cinema la situazione non è allegra. Da
quando hanno chiuso l’Astra e il Capitol e ha aperto il multisala Warner a Maida, a Lamezia è rimasta solo una possibilità: una saletta del Grandinetti, adattata a spazio per le proiezioni. Ma in un mese i biglietti venduti sono stati meno di
400. E con questi numeri il rischio è la chiusura.
Cinzia Guadagnuolo
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Placido tra i bimbi di San Luca
«Sono stati commoventi»
Dopo lo spettacolo romano la speranza di continuare il progetto
SAN LUCA Non si spengono le luci dei riflettori sui novanta bambini che giovedì e venerdì sera si sono esibiti al teatro Tor Bella Monaca di Roma. Ritornati a San Luca, i piccoli attori in erba sono stati accolti dall’abbraccio del
paese. Loro oggi sono i protagonisti. Allo spettacolo finale andato in scena venerdì tantie erano le istituzioni presenti, tra cui: il prefetto di
Reggio Calabria Francesco Musolino, il viceprefetto Giuseppe Priolo, l’onorevole Marco Minniti, il sottosegretario agli Interni Nitto Palma,
il sindaco di San Luca Sebastiano Giorgi, Don
Pino Strangio, Padre Stefano De Fiores, e naturalmente il padrone di casa, Michele Placido.
E’ stato soprattutto per le personalità presenti
nella sala che i bambini, se pur l’emozione era
forte, una volta saliti sul palco sono stati perfetti: «Dovevamo esser bravi per dimostrare che il !"#$%&'&$()*&(+&$,-.$/#.*&$+)$0)*12.2$3.#*)+&$*)(*&"+#'&$+#)$4#45$#''&()
progetto è valido e deve continuare» hanno
confidato i bambini. E’ questa la paura a San prefetto di Reggio Calabria, le famiglie, il sinda- ciardi e Marica Gungui, sono gli attori arrivati
Luca, quella che il progetto “Atheleia” possa fi- co di San Luca e tutti coloro che hanno appog- da Roma e che, per quasi un anno, hanno visnire. «Questa sera i bambini mi hanno vera- giato il progetto. E credo, visto il successo, che suto a San Luca ed insegnato ai bambini l’arte
mente commosso» ha dichiarato Priolo il vice- bisognerebbe estenderlo».
della recitazione: «Tanto lavoro, ma abbiamo
prefetto di Reggio mentre guardava i piccoli bal«E’ stato uno spettacolo bellissimo - ha con- raccolto tanta felicità - dichiara Andrea- Non
lare la tarantella fuori dal teatro dopo lo spetta- fessato il regista Michele Placido al termine del- so il progetto se andrà avanti, aspettiamo di avecolo. «E’ stato molto bello vedere la voglia, la l’esibizione dei bambini - penso che tutti i pre- re risposte e speriamo. Certamente San Luca e
forza espressiva, l’impegno di questi ragazzi as- senti siano usciti dal teatro commossi, compre- dintorni saranno una tappa fissa delle mie vasolutamente straordinario, che ci dice anche si i nostri grandi politici, perché hanno provato canze, spero però di tornare per lavoro». Dello
quali sono le energie che questa nostra terra ha una emozione rara. Non è facile vedere dei bam- stesso parere è Marica che con occhi lucidi di– ha dichiarato invece l’onorevole Minniti -. bini coordinati così, hanno fatto un gran lavo- ce: «E’ bellissimo, mi mancheranno i bambini.
L’idea di offrire a questi ragazzi
ro anche Marica ed Andrea, Sono soddisfatta di loro, è stato tutto fantastila possibilità di intraprendere
ma un “bravo” va soprattutto co, mi hanno emozionata ogni oltre aspettatiMinniti: «Hanno
con gioia un esperienza così è
ai ragazzi di San Luca perché va». La commozione ha lasciato poi spazio alle
dimostrato
qualcosa di straordinario. Bisohanno dimostrato che si può lacrime dei bambini che abbracciando Andrea
gna ringraziare Michele Placido una grande forza
essere artisti anche da bambi- a Marica per salutarli, li hanno implorati di torper l’intuizione che ha avuto e la
ni se si dà la possibilità di lavo- nare a San Luca per continuare il progetto.
capacità di realizzarla e anche il espressiva»
rare seriamente». Andrea RicAnnalisa Costanzo
Il palazzo degli intrighi
CROTONE «Un progetto per fare conoscere la realtà crotonese per la propensione alla cultura nazionale
ed internazionale». Così l’assessore comunale alla Cultura di Crotone, Giovanni
Capocasale, introduce il progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale, che si è impegnata nel trovare i finanziamenti necessari, dall’accademia Atena e dal suo
presidente Antonella Mungari, relativo ad un percorso teatrale formativo a cui 25 giovani crotonesi (nella foto una
rappresentanza) hanno preso parte già dallo scorso 15 ottobre. L’Atena international meeting point raggiungerà il
suo apice, il prossimo 23 ottobre, con la messa in scena
presso il teatro Apollo, de il “Pianista del Virginian” anche
se, un assaggio del talento di queste giovani promesse, è stato già dato lo
scorso 20 ottobre presso il bastione Toledo, con “Mi raccomando scriviamoci”. Uno spettacolo quest’ultimo, sviluppato su quattro quadri di scena indipendenti l’uno dall’altro, dal gusto agrodolce, che prendono forma
mettendo a nudo ansie e dolori delle vite dei vari personaggi. Filo condut-
tore della commedia è il fitto scambio epistolare intriso
da un’ironia sottile ed intensa tra i protagonisti. C’è Sandro, aspirante attore, costretto a spacciarsi gay per
mantenere il proprio ruolo
nella famosa compagnia Tronconi di Roma; Ugo, casalingo onnipresente e logorroico che lasciato dalla morosa affligge tutti per capire il motivo dell’abbandono; e poi ci sono gli anziani coniugi, i Conti milanesi di palazzo Antinori.
Un fitto scambio epistolare all’interno dello stesso palazzo
che trasuda di critiche e gelosie. La più intensa è l’ultima storia, quella di Tommaso che, accecato da un grande affetto
misto a gelosia non si presenta al funerale del fratello maggiore salvo poi confessare tutto il proprio affetto e la propria rabbia, in un’ultima lettera di addio allo stesso. Il progetto dell’accademia Atena, mira inoltre a trovare «dei contenitori di eventi», ossia location ad hoc per svolgere attività teatrali, dal bastione Toledo al castello
di Carlo V fino al più ambizioso, teatro comunale.
Antonella Trocino
A Crotone sul palco i ragazzi del gruppo Atena
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Per “Scena verticale” applausi negli Usa
CASTROVILLARI Anche negli Stati
Uniti hanno saputo trasmettere tutta la
loro particolarità e bravura ad un attento pubblico. Alla fine non poteva che essere un grande successo la tournée
americana da poco conclusa per la compagnia
teatrale “Scena Verticale”(nella foto) che ha
fatto tappa a New York e Chicago.
La compagnia castrovillarese ha “esportato” oltreoceano l’ultimo lavoro datato
2007 ossia lo spettacolo “Luigi Sturzo.
Le tre male bestie” che ricostruisce la vita e il pensiero politico - economico di
Sturzo attraverso una serie di “dialoghi
possibili” con alcuni dei protagonisti della storia politica italiana della prima metà del secolo scorso. Un lavoro prodotto
su commissione del Ministero per lo Sviluppo Economico, è diretto e interpretato da Dario De Luca accanto a Luigi Iacuzio, Ernesto Orrico, Marco Silani, Rosario
Mastrota. Lo spettacolo è andato di scena
a New York City presso la prestigiosa St.
John’s University e successivamente a
Chicago presso la struttura di Casa Italia.
Lo spettacolo, inserito all’interno del pro-
gramma di attività tenutesi negli Usa in
occasione del Columbus Day 2008, è stato applaudito da due folte platee formate
da cittadini americani e italiani, studiosi
e docenti universitari, giornalisti e personalità del mondo istituzionale italo-americano. La tournée è stata resa possibile
grazie al sostegno della Regione Sicilia,
tramite il Centro Orientamento Emigrati
Siciliani, e della Presidenza della Giunta
Regionale della Calabria. Terminata la
trasferta negli Usa, lo spettacolo sarà in
tournèe in Calabria nel mese di novembre
all’interno di “Calabria Palcoscenico”.
Michele Martinisi
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Delianuova presenta
il museo multimediale
ROMA E’ stato presentato a Roma, in
anteprima nazionale, nella prestigiosa
Ala Brasini del Complesso del Vittoriano che ospita il Museo Centrale del Risorgimento ed in occasione dell’inaugurazione della mostra “Immagini del Risorgimento italiano dal 1848 agli inizi
del ‘900”, il progetto relativo ad un museo multimediale dedicato a Garibaldi e
alla Calabria contemporanea nel contesto della storia nazionale ed internazionale. Il nuovo museo è attualmente in
fase di realizzazione a Delianuova, città
aspromontana sede della Comunità
Montana Versante Tirrenico Meridionale, che è ente committente e che ha dimostrato la lungimiranza dei suoi amministratori, dal Presidente Alvaro ai
sindaci delle città che ne fanno parte,
nell’optare per un investimento culturale che avrà importanti ricadute sul territorio e sull’intera regione.
La nuova istituzione museale, progettata per la Comunità Montana da Patrizia Nardi storico della Facoltà di Scienze Politiche di Messina ed elaborata nei
suoi aspetti strutturali dalla Unicity-Spa
di Roma e dalla Space-Spa di Firenze, si
pone infatti come centro all’avanguardia per lo studio e la ricerca di documenti iconografici intesi come mezzo di
comunicazione per raccontare la storia
attraverso le tecnologie multimediali
grazie anche alle importanti acquisizioni provenienti dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze, dalla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e dal Museo Centrale del Risorgimento di Roma, che faranno del nuovo
museo calabrese un polo d’eccellenza
d’interesse internazionale oltre che punto di riferimento culturale importante
per la comunità regionale. Soluzioni innovative nel campo della comunicazione saranno utilizzate sia per il portale,
attraverso il quale passeranno i rapporti della nuova istituzione con il mondo
esterno, che per la gestione del museo
tematico, affidata al sistema creato da
Space, OpenMuseum, applicato nei più
importanti musei digitali italiani. Questo quanto emerso dall’incontro tematico “Raccontare la Storia” che ha aperto
la mostra romana e che è stato promosso dal Museo Centrale del Risorgimento e dalla Comunità Montana di Delianuova, incontro al quale hanno preso
parte storici prestigiosi come Pierluigi
Ballini, che ha moderato i lavori e Giuseppe Talamo; il Direttore Generale della Fondazione della Camera dei Deputati Alessandro Massai, Marco Pizzo, Vicedirettore del Museo Centrale del Risorgimento e Roberto Perpignani, Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, di Flavo Tariffi,
Amministratore Delegato di Space Spa e
la stessa Nardi, che ha illustrato il progetto.
All’asta gli arredi
dei Ruffo di Calabria
FIRENZE La casa d’aste Pandolfini
di Firenze lunedì 27 ottobre, nella sede
di palazzo Ramirez Montalvo di Borgo
degli Albizi, propone una particolare
sessione di vendita di nobile provenienza. Si tratta di arredi, mobili e dipinti di
proprietà della principessa Maria Anna
dei Principi Ruffo di Calabria. In
un’unica sessione pomeridiana saranno battutti circa 200 lotti, tra cui un
arazzo raffigurante lo stemma dei Ruffo di Calabria Santapau (stima
800/1.200 euro) e lo stemma Ruffo di
Calabria e Arrigoni degli Oddi. Di particolare pregio un “Ritratto di Gentildonna” in abito nero con cagnolino entro paesaggio con Firenze sullo sfondo,
dipinto olio su tela, fine sec. XVIII.
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Ma quale Hollywood
Il cinema è made in Italy
Al via oggi la terza edizione del Festival internazionale di Roma
ROMA Comincia oggi la terza edizione del
Festival Internazionale del Cinema di Roma.
C’è grande attesa per il nuovo volto della manifestazione dovuto al passaggio di consegne tra
Goffredo Bettini e Gian Luigi Rondi, che sembra caratterizzato essenzialmente da una maggiore attenzione al cinema di casa nostra, a scapito di quello hollywoodiano, che negli anni passati ha portato sul red carpet grandi nomi della
produzione d’oltreoceano, tra cui Coppola, Sean Penn, Tom Cruise e Robert Redford. L’America tuttavia è presente nell’evento più atteso,
ovvero la lezione di cinema che Al Pacino terrà
stasera per il pubblico dell’auditorium, evento
di apertura per il quale i biglietti disponibili sono andati a ruba in pochissimo tempo. Il pubblico romano, e non solo, non sembra preoccupato delle novità rispetto al passato, e lo ha dimostrato con l’entusiasmo con cui è corso ad
accaparrarsi i biglietti: solo nella prima giornata di vendita ne sono stati acquistati 10mila e in P6J&'1*$/#8#$%&,(I,'#21'+'()';J))'+/#2'1#+)/+'1/#./#.'F*%('#5*#$*('&/#5*#J.#R/$*(%
generale si registra un aumento del 10% delle
vendite che, come ha notato il presidente della chele Soavi, tratto dal contestato libro di Giam- i familiari delle vittime. In attesa dei dibattiti
Provincia di Roma Nicola Zingaretti, mette a paolo Pansa sulla seconda guerra mondiale. E’ che questi temi sicuramente innescheranno, il
tacere le recenti polemiche sul cambiamento di già polemica per la presenza de “Il sol dell’avve- festival si concede una ventata di allegria domani sera a piazza Navona con
nire” di Giangestione. Se il festival appare cauna grande festa all’insegna delfranco Pannorente in grandi anteprime interStasera Pacino
Attesa la musica brasiliana, che anticine, documentanazionali, questo è dovuto soil focus sul Brasile presente
rio sulle Brigate
stanzialmente alla corsa per
sale in cattedra
per i nostri divi pa
tra gli eventi: dalle 21,30 tutti in
Rosse, che al
l’accaparramento che caratterizToni Servillo piazza per il party carnevalesco
suo passaggio a
za un periodo dell’anno in cui si Previsto
Locarno aveva
sfidano Venezia, Toronto, Lon- il tutto esaurito
e Verdone “Be Brasilian”, per la regia del
musicista Arto Lindsay, con le
provocato gli atdra, Torino e per l’appunto Romusiche della Spok Rivo Orchetacchi del Minima. Non delude invece la manifestazione per quella che è la sua caratteristica stro Bondi, che lo aveva giudicato offensivo per stra, Ile Ave e la cantante Vanessa Da Mata.
principale, ovvero mettere a diretto contatto con
il pubblico grandi attori e rinomati registi: oltre 35/65,/7533,8.35/,923,2:5
a Pacino, sono previsti incontri con i registi David Cronemberg e Michael Cimino e l’attore Vig!"#$%$&'()&*%*
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go Mortensen, mentre per l’Italia ci saranno i fa8*6*99)
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lo. Il presidente Rondi ha sottolineato l’impor[%(#R*'101/($'+$%#Z/B*(%
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tanza di affiancare al cinema d’autore anche
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quello di genere: si vedrà dunque nel corposo
programma (150 pellicole in tutto) quale sarà
l’equilibrio tra questi due aspetti. Molto nume+*,*-.#$%/-/
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rose, soprattutto in paragone alle precedenti
edizioni, quelle italiane, di cui sei solo in concor5*#<5%/15%#\*(+2'/1'
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so: ad aprire il festival sarà “L’uomo che ama”
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di Maria Sole Tognazzi, interpretato da Moni$-*/1%#'#Z/D1*F*%#]*0,(*
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ca Bellucci, la cui presenza garantirà un inizio all’insegna del glamour. Non manca, comunque,
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nella produzione italiana, un forte impegno so8*&1.8*-/)8*
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dimostrano “Galantuomini” di Edoardo Win[%(#H'(%^)#V/7*&'.
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speare, sulla mafia degli anni ‘90, “Resolution
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819” di Giacomo Battiato sui crimini di guerra
nella ex Jugoslavia, “Il sangue dei vinti” di Mi-
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Pamelona, che brutta cera
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Vento contro le straniere
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pittura
Le star dipinte da Chirico
REGGIO CALABRIA
Le sue sagome in metacrilato hanno lasciato le sponde
calabre di recente. La sua
passione per i protagonisti
del cinema sarà il collante
tra la sua arte e il Festival internazionale del Film di Roma. Il pittore Natino Chirico fino all’otto novembre prossimo esporrà negli spazi della galleria Smac “Segni Mutanti Arte Contemporanea”. L’intensità di personaggi che appartengono alla pellicola, il potenziale cromatico di volti che
hanno segnato la storia del cinematografo diventano arte per il pittore
originario di Reggio Calabria. Da martedì le creazioni di Chirico faranno pienamente parte della mostra dal titolo “Doppio Registro. Icone del
cinema tra allegria comica e pensosa malinconia”. Quaranta in tutto le
opere che troveranno posto alla galleria Smac e che potranno essere rapite dagli sguardi del pubblico romano e non solo dalle 11 alle 13,30 in
via Velletri. Quadri ad olio e a tecnica mista, tavolette in legno rivestite
in foglia di oro e bronzo fino alle sagome in metacrilato, appunto, di personaggi del cinema. Per il pittore reggino già in passato le sfumature della settima arte hanno assunto varie forme di interpretazione. Sofia Loren, Francesca Neri, Giulietta Masina e poi ancora Charlie Chaplin, Vittorio Gassman, Pupi Avati sono gli scampoli di un cinema che è diventato arte attraverso Natino Chirico, di un cinema che ha lasciato il segno
anche attraverso nuovi approcci tecnici e di stile.
Estremamente metafisico il
senso di una sagoma trasparente come quella che
ritrae proprio il celebre regista di “Otto e mezzo”. Un profilo che scandisce un Fellini in movimento,
elemento peraltro già presente nelle opere di Natino Chirico. Giocando
con i contorni di una sagoma già nella sua ultima esposizione a Reggio
Calabria a villa Genovese Zerbi aveva quasi dato modo all’osservatore di
rapire il senso del personaggio ritratto. Ma la particolarità del maestro
Chirico si fonda anche sulla capacità di reinventare un volto già noto. Nel
corso della serata inaugurale della sua personale, che fa parte del programma “Risonanze” della terza edizione del Festival internazionale del
Film di Roma sono stati assegnati, a cura dell’associazione culturale Calabria Punta D’Italia, il Premio Nazionale “Artisticamenteio” per la pittura al maestro Chirico. Il riconoscimento è andato alla “sua più che trentennale attività nel campo delle Arti Figurative”. Il Premio nazionale
“Artisticamenteio” è stato riconosciuto, invece, al professor Beniamino
Quintieri, Commissario di Governo per l’Expo 2010 a Shanghai, a cui è
andato il “riconoscimento assegnatogli come promotore nel mondo delle eccellenze produttive, tecnologiche e culturali del nostro Paese”.
Luisa Bellissimo
Le tele dell’artista reggino in mostra allo Smac
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Del Piero e Amauri stendono il Real Il Bayern dell’ex Toni ne segna tre
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Si chiama davvero Juve la squadra che batte
il Real in una serata di Champions macchiata
dal lutto. Due a uno, primo posto del girone,
qualificazione prenotata, morale “galactico”.
Due le firme bianconere su una sfida che è metonimia di nobiltà: Del Piero e Amauri. Il vecchio e il nuovo. Sei minuti ci mette il capitano
per mandare a ramengo una bibliografia sulla
crisi Juve. Il tempo che Amauri gli chiuda un
triangolo. La posizione, il motivo, lo spirito, il
capitano: tutto giusto. Tiro a giro, alla Del Piero appunto. Juve 1-0, dunque. Fatto il botto, il
rinculo è fisiologico. Pochi metri, giusto lo spazio per dare al Real ossigeno. Manninger comincia a lavorare su van der Vaart e Sneijder.
Dura poco, perché la Juve è caricata a grinta. E
ricomincia a sfondare sulle fasce. Schuster alza
la squadra, con Gago unico randellatore. Higuain è trasparente e van Nistelrooy si imbuca.
Mentre il Policlinico Juve convoca pure Marchisio. Fino all’intervallo sono badilate. Dopo 4 minuti la Juve è 2-0: cross di Nedved, testa di
Amauri, deviazione di Heinze. Ispirazione pura. Reazione blanca con un colpo di testa di van
der Vaart. Stesso discorso per Robben. Mira zero, e tanta paura. Ci riprova l’olandese e stavolta colpisce il palo. Un assedio. Regge poco: al 21’
il cross dalla sinistra trova van Nistelrooy da solo. Il pasticcio: 2-1. Con tutti i cerotti che ha, alla Juve non resta che tenere botta. Fino alla fine, per lavare la crisi nella storia.
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Una Fiorentina sprecona cade all’Allianz Arena. Il Bayern si impone per 3-0. Dopo l'avvio
difficile, la Fiorentina disputa una partita coraggiosa, soffrendo l'indubbia qualità avversaria solo a tratti. I viola, però sono davvero poco
concreti e non riescono mai a riaprire la gara. Il
Bayern parte fortissimo, come è nel suo dna, e
già al 3' Ribery tira da posizione defilata: fuori.
Passa un minuto: lancio lungo che Toni spizza,
Klose batte Frey. La Fiorentina si riaffaccia in
avanti. Il Bayern, se attaccato, mostra i propri
limiti. Il primo a provarci è Mutu che sfiora il
palo. Al quarto d'ora l'occasione più clamorosa:
Felipe Melo calcia addosso a Rensing con Mutu liberissimo. La partita è ora molto più equilibrata. Al 24’, a sorpresa, il Bayern colpisce ancora: Schweinsteiger batte Frey. Nel secondo
tempo, la Fiorentina parte bene. Nei primi 5
minuti crea due buone occasioni con Mutu e
Kuzmanovic. Il Bayern cerca di amministrare.
Altra fiammata bavarese con Klose che manca
il tap-in. La Fiorentina cominca ad innervosirsi. Demichelis costringe Frey al miracolo. Un'altra clamorosa occasione per i viola capita a Mutu: Kuzmanovic crossa sul secondo palo, dove
il rumeno, solissimo, prende la mira ma mette
incredibilmente a lato. Negli ultimi minuti, la
Fiorentina si butta confusamente in avanti,
esponendosi al contropiede avversario. Il Bayern, al 90’, ne approfitta: Ze Roberto firma il
3-0.
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Mourinho sicuro
«Vinciamo ancora»
Vietato abbassare la guardia. Josè Mourinho non vuole cali di concentrazione dopo il
4-0 contro la Roma. L'Inter riceve l'Anorthosis e il tecnico chiede tre punti per mantenere il primato e ipotecare la qualificazione agli ottavi. Una gara, avverte Mourinho,
facile visto che i ciprioti hanno lo stesso bilancio (una vittoria e un pareggio): «E’ una
squadra organizzata lo ha dimostrato pareggiando con il Werder. Per noi è una partita fondamentale. Possiamo ritrovarci con
sette punti, mentre se usciamo da San Siro
con cinque o quattro punti diventa tutto più
difficile. E’ una partita da vincere». Nessuna indicazioni sulla formazione, salvo la
presenza di Toldo. «Anche se a Roma abbiamo fatto una grandissima gara questo
non conta niente. Di solito il rischio è che
dopo una partita fantastica arriva una partita orribile e noi non possiamo permettercelo. Nelle due sfide contro l’Anorthosis ci
servono almeno quattro punti». Massima
concentrazione, quindi: «Dobbiamo giocare con una mentalità forte, non possiamo
fare confusione».
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Maicon
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Quaresma, 9 Cruz
Beqaj
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Constantinou
Katsavakis
Leiwakabessy
Dellas
Bardon
Laban
Dobrasinovic
Savio
Sosin
Ketsbaia
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Theodotou, 19 Taher, 21
Panagi, 11 Frousos, 16
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Kalou
Deco
Malouda
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23 Cudicini, 2 Ivanovic,
19 Paulo Ferreira, 33
Alex, 10 J. Cole, 35 Belletti, 43 Stoch
Doni
Panucci
Mexes
Juan
Tonetto
De Rossi
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Taddei
Aquilani
Vucinic
Totti
Spalletti
25 Artur, 3 Cicinho, 15
Loria, 33 Brighi, 17
Riise, 20 Perrotta, 24
Menez
Spalletti: «Chelsea
tappa fondamentale»
«Sarà una partita importantissima». Luciano Spalletti non si nasconde. La partita con il Chelsea vale più di 3 punti. I giallorossi, che hanno 3 punti, si giocano una
fetta di qualificazione e devono dare un segnale dopo la batosta contro l’Inter. «Voglio
continuare a vedere la serenità nello spogliatoio - Dobbiamo preoccuparci del Chelsea ma dobbiamo prima di tutto pensare
alle nostre difficoltà. Dobbiamo metterle a
fuoco e combatterle». La Roma non attraversa un momento brillante e ora si trova a
cercare il riscatto in casa di uno dei colossi
d’Europa: «Il Chelsea è uno dei club più
importanti e ha uno degli allenatori tra i più
grandi» dice Spalletti elogiando Scolari. A
complicare la missione, le condizioni di
Perrotta: «Non ha febbre, ma bisogna vedere l’evoluzione nelle prossime ore. Ha dolore, mal d’ossa». Ci sarà, invece, Totti. «Finora abbiamo avuto anche parecchia sfortuna, ma è soprattutto colpa nostra» dice il
capitano nel tentativo di spiegare il complicato avvio. «Sono convinto che potremo
uscire ancora dal momento negativo».
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«Non mi sento col fiato sul collo. Rifarei ogni scelta»
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Nevio Orlandi non sembra
temere la gara casalinga con il
Lecce: i giallorossi di Beretta
vanno rispettati, ma è giunto
il momento di cambiare rotta. Orlandi è convinto, anche
se in città è diventato il capro
espiatorio, ingiustamente diciamo noi, dei mali della Reggina, che da domenica sarà
una Reggina formato “super”.
La riscossa è dietro l'angolo, sembra dire il tecnico lombardo, che con i pugliesi timbra la presenza numero 20 in
serie A, tutte con la Reggina.
Da salvatore della patria lo
scorso maggio con la vittoria
in trasferta a Catania, a indiziato numero uno dopo la batosta di Firenze. Il calcio è
questo e per gli eroi del pallone non ci sono riconoscenze.
Eppure dopo essere stato
osannato e confermato alla
guida tecnica con il placet di
tutti i calciatori, i quali nelle
varie interviste rilasciate sin
dal ritiro di Brusson elargiva-
no complimenti al massimo
dirigente amaranto per la
scelta fatta, ora viene criticato aspramente Anche se, a dire il vero, la sua conferma
giunse due mesi dopo la chiusura del campionato. Evidentemente anche il presidente
si dimostrò poco convinto
della scelta che stava per fare.
E’ passata tanta acqua sotto i
fiumi e mille cose sono cambiate da allora. Per Orlandi
adesso è giunto il momento
per rispondere ai detrattori e
a chi già parla da ultima
spiaggia. Di esonero in vista,
insomma, in caso di nuovo ko
o addirittura di un pari. Tuttavia sono voci che girano da
molto tempo.
«Non mi sento col fiato sul
collo - risponde in conferenza
stampa Orlandi - Rifarei tutte le scelte di sabato contro la
Fiorentina. Certo tutto può
essere opinabile ma giocherei con Rakic dal primo minuto. Nella prima mezz’ora,
sullo 0-0, abbiamo sbagliato
nel creare i presupposti per
incoraggiare l’avversaria e poi
non siamo stati determinanti negli ultimi venti e trenta
metri».
Ultima prova d’appello domenica pomeriggio, quando
si apriranno per la quarta volta in questo torneo i cancelli
del Granillo. Vittoria cercasi,
costi quel che costi.
«Ho già detto che contro il
Lecce giocheremo a tre in difesa, ma solo per avere più
calciatori nella metà campo
avversaria. Ho visto all’opera
i salentini, sono ben organizzati con 4 difensori, 3 centrocampisti, un trequartista e
due punte. Hanno buoni movimenti nella zona centra del
campo, una difesa rocciosa e
una buona capacità di corsa
nel centrocampo. Nonostante stessero vincendo per due
a zero si sono fatti raggiungere dall’Udinese forse perché
si sono sentiti appagati».
Orlandi vede il bicchiere
mezzo pieno. «A noi sta girando in maniera diversa rispetto a tante “piccole” del
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Giocheremo
con tre difensori
in modo da avere
più uomini in mezzo
Nessuno è titolare
tutti devono
dimostrare
campionato che stanno avendo più fortuna. Non ho visto
eccessi in positivo contro il
Catania, come non ne ho visti
in negativo contro la Fiorentina. Sono dell’avviso che la
squadra si esprime per quelli
che sono i suoi valori. È un
gruppo giovane. La pressione che c’è in questo momento può essere positiva. Domenica vogliamo vincere ed è un
dato di fatto per me, la società ed i ragazzi. Solo attraverso una vittoria si determina il
cammino più o meno facile
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tacco. «Rispetto alla gara col
Catania, la sua prova non è
stata come speravamo, probabilmente per un discorso
mentale e di poca conoscenza
del calcio italiano che lo ha
messo in difficoltà. Ma il calciatore ha buone potenzialità». Spazio a Corradi. E la
confusione continua.
LORENZO VITTO
sport@calabriaora.it
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della Reggina. I miei giocatori sanno che non ci sono titolari inamovibili. Saranno a disposizione tutti questa settimana ad eccezione di Giosa
Hallfredsson e Cascione. Sabato o addirittura domenica
mattina deciderò chi andrà in
campo valutandone le condizioni fisiche e mentali».
Difficile la conferma del
serbo Rakic al centro dell’at-
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Torna la difesa a tre. In attacco c’è Corradi
REGGIO CALABRIA La squadra ieri pomeriggio ha ripreso gli allenamenti, in vista
della supersfida di domenica prossima in
casa col Lecce. A Campagnolo è arrivata
puntuale la giornata di squalifica, adesso
spetta a Puggioni il compito di meritarsi il
posto di titolare. Orlandi dopo la fase di riscaldamento, ha fatto svolgere alla squadra
una seduta prettamente tattica, con tanta
attività sul possesso palla e scatti lungo le
fasce laterali. Hanno lavorato a parte solamente Giosa, il quale potrebbe tornare disponibile tra una quarantina di giorni, dopo
aver abbandonato un mese fa le stampelle,
Cascione e Hallfredsson. Oggi, come ogni
mercoledì, è prevista una doppia razione di
fatiche divise tra mattino e pomeriggio. Orlandi, come ha annunciato, tornerà a disporre la difesa a 3 con il probabile trio composto
da Lanzaro, Cirillo e Valdez; centrocampo con
Vigiani e Costa esterni e Barreto, Carmona i
due mediani; trio offensivo con Brienza e Coz-
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Catania, Ballardini bacchetta Carrozzieri
Genoa, il giovane Perrelli positivo alla cannabis
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za a supporto del rientrante Corradi nelle vesti di prima punta. S i tratterebbe della prima
in assoluto con Cozza e Corradi assieme. Sarà così anche per Orlandi?
l. v.
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Ad alto rischio due gare delle calabresi
Napoli-Reggina e Taranto-Crotone
Quattro incontri di serie A sono stati definiti ad “alto rischio” dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni
sportive: si tratta dello scontro in programma a Torino tra
le due grandi attualmente in crisi, Juventus e Roma, e di Napoli-Reggina, Milan-Napoli e Sampdoria-Torino. E’ molto
probabile dunque che il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) vieterà ai tifosi
ospiti di seguire la squadra in trasferta. Ad alto rischio sono stati classificati anche gli incontri Taranto-Crotone, Lanciano-Ternana, Pontevecchio-Ponsacco, Grottammare-Santegidiese, Deruta-Pontedera. Sei, invece, le gare definite “a
rischio”, che potrebbero dunque disputarsi con la partecipazione di entrambe le tifoserie seppur con delle limitazioni sulla vendita dei biglietti: si tratta di Genoa-Cagliari, Bologna-Juventus, Lazio-Catania, Siena-Fiorentina, Spal-Padova e Livorno-Brescia
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Il 4-2-3-1 porta spesso al tiro i centrocampisti, ma avanti fanno fatica
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Vicedomini
ancora a parte
CROTONE Ieri pomeriggio
c’è stata la ripresa degli allenamenti per la squadra rossoblù con una seduta molto
leggera alla quale hanno partecipato tutti i calciatori. Buone notizie dunque per il tecnico che ritrova tutti gli effettivi della rosa tranne Vicedomini che continua con le cure. In vista del difficile incontro di domenica contro la
Ternana non potevano arrivare notizie migliori.
m. f.
In attesa di trovare, o ritrovare, i gol degli attaccanti ci
pensano i centrocampisti offensivi a togliere le castagne
dal fuoco al Crotone. Sono loro infatti che stanno mantenendo in alta quota la squadra. Dei nove gol segnati in
totale ben sette vengono dai
centrocampisti, due dagli attaccanti (si legga Russo con
la doppietta di Cava de’ Tirreni) visto che Paponetti in
campionato non ha ancora
timbrato il cartellino, e nessuno da parte dei difensori
che però sono chiamati a ben
altro compito. Il Crotone
dunque riscopre Espinal goleador, il domenicano con la
doppietta di domenica sale a
quota tre nelle classifica cannonieri, il primo della squadra. La sua media realizzativa è straordinaria visto che
non sempre è sceso in campo.
Gli assiomi del Crotone sono tre, il modulo di Francesco Moriero porta i centrocampisti a segnare dato che
gioca con un solo attaccante
di ruolo, gli attaccanti hanno
segnato poco, e l’ultimo dice
che Espinal e Basso sono
quelli che meglio vedono la
porta in questo periodo, il
tutto in attesa che Russo torni quello dei tempi migliori e
che Paponetti si sblocchi anche in campionato.
Il 4-2-3-1 adottato dal tecnico rossoblù per forza di cose porta i centrocampisti al
tiro. Nel modulo sono chiamati a dare profondità alla
squadra ed il trequartista in
fase offensiva deve fare la seconda punta. La dote migliore di Espinal è proprio quella dell’inserimento, ha i tempi giusti tanto da cogliere di
sorpresa i difensori avversari.
È altrettanto vero che fino ad
ora il reparto avanzato con
l’utilizzo forzato del solo Russo non ha dato l’apporto che
ci si aspettava, il modulo penalizza la punta che si ritrova
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a giocare sempre in mezzo a
due difensori a fare molte
sponde, prendere calci per fare spazio a chi deve poi inserirsi.
Fino ad ora i gol sono venuti dai centrocampisti Espinal ne ha segnati tre, Basso
due ed uno a testa Triarico e
Caetano, pochi ma sufficienti per regalare al Crotone cinque vittorie. È necessario però che l’attacco si sblocchi
perché non si può sempre fare affidamento sui centrocampisti.
Coppa Italia Lega Pro
Dopo aver battuto il Catanzaro, il Crotone si giocherà a
Gela il passaggio al turno successivo. Il sorteggio ha detto
che la partita si giocherà in
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casa dei siciliani. Dopo aver
eliminato il Cosenza, il Gela
si ritrova a fronteggiare un’altra squadra calabrese, questa
volta di categoria superiore.
Tutt’altro che scontato il passaggio del turno in quanto
nel Crotone troveranno spazio le seconde linee. Resta ancora da definire l’orario della
partita che si giocherà il prossimo mercoledì 29 ottobre.
La società siciliana ha chiesto
di poter fissare il calcio d’inizio alle 18, orario che ritarda
il rientro del Crotone. La proposta è stata invita già alla
Lega che nei prossimi giorni
deciderà e fisserà l’orario della partita.
Variazione orario
Con l’entrata in vigore del-
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Intanto ancora
non è stato
fissato l’orario
per la gara
contro il Gela
l’ora solare l’inizio delle partite del campionato di Lega
Pro verrà anticipato di una
mezz’ora. Pertanto Crotone e
Ternana scenderanno in
campo alle 14.30 anziché alle 15. Questo stato di cose si
protrarrà fino al prossimo
mese di marzo quando le ore
di luce diventeranno di più rispetto a quelle di buio e poi
andrà nuovamente in vigore
l’ora legale.
MASSIMILIANO FRANCO
sport@calabriaora.it
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Benevento in silenzio stampa
Il club sannita dopo il pari contro il Pescara cerca di ripartire
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Dopo l’impresa di domenica scorsa
contro il Pescara (rimonta da 0-2 a 22) a tenere banco è la clamorosa decisione della società di indire, a tempo
indeterminato, il silenzio stampa per
tutti i tesserati. Oltre ad imporre lo
svolgimento degli allenamenti a porte
chiuse. Il tutto è avvenuto nella giornata di ieri.
Squadra da isolare
L’obiettivo è quello di isolarsi dai
”veleni”. O meglio dalla prevenzione di
una piccola fetta di tifosi che, a sua volta, starebbe condizionando la stragrande maggioranza degli sportivi che
invece è vicina alla società ed alla squadra. Non parleranno più nemmeno il
presidente e l’amministratore delegato. Anche una parte della stampa sarebbe infatti ritenuta colpevole di porre domande con il solo obiettivo di provocare tecnico e giocatori.
In città, ovviamente, sono cominciati i dibattiti su questa presa di posizione. Una sorta di “fulmine a ciel sereno”. Benevento era stata finora un’isola felice, in cui si era concretizzato un
connubio solido tra società, pubblico
e squadra.
Fiducia alla società
Nei vari siti internet, come anche
nella parte più autorevole della stampa sportiva locale, è emersa la totale
fiducia nella famiglia Vigorito che tan-
to bene sta facendo al calcio Beneventano. Non si ricorda, a memoria, dirigenza più amata e stimata di quella attualmente al comando. La società, infatti, non è mai venuta meno alle promesse che sono state sempre mantenute.
Una società che ha costruito qualcosa d’importante. Non solo in termini
calcistici, ma anche a livello di strutture sportive e pertinenze adiacenti al
Santa Colomba. Infatti, e si tratta di
una notizia dell’ultima ora, la partita
del due novembre tra Benevento e Real Marcianise è stata spostata a lunedì
tre e si giocherà in notturna. Tutto questo è stato possibile solo grazie all’omologazione delle torri faro, realizzata to-
talmente a spese della famiglia Vigorito.
Tifosi fantastici
D’altra parte si deve anche rendere
merito al pubblico del Santa Colomba,
sempre molto numeroso e caloroso. In
un periodo di vacche magre in termini di accesso di spettatori negli stadi
italiani (causa Casms, emittenti satellitari e quant’altro), i dati messi insieme quest’anno a Benevento sono di ottimo livello. Anche in trasferta, quando è stato possibile, i tifosi sanniti primeggiano in Lega Pro. Ricordiamo i
500 di Perugia e i 300 di Crotone. Senza dimenticare i 3mila di Roma, in occasione della partita di Coppa Italia
contro la Lazio il 31 agosto scorso. Forse per questa ragione la tifoseria è rimasta sbigottita davanti questa decisione.
Risultati positivi
In ultima analisi, va ribadito che i risultati maturati dalla squadra sono
confortanti. Non dimentichiamo che i
12 punti conquistati sono stati ottenuti da un organico ridotto all’osso per
via dei tanti infortuni. Anche domenica, per la trasferta di Pistoia, sono certe le squalifiche di Cejas e Di Piazza dopo le ammonizioni rimediate nella
scorsa partita. Con queste premesse si
capisce c’è poco da preoccuparsi. Sembra necessario isolare chi sembra remare contro il progetto di questa società. E, dunque, contro le ambizioni della città di Benevento a livello calcistico.
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Una giornata a Di Piazza
Stop anche a Giorgini
Prima divisione
Tre giornate: De Paula
(Foligno). Due giornate:
De Giorgio (Perugia).
Una giornata: Di Piazza
e Cejas (Benevento),
Cardinale
(Pescara),
Fialdini
(Sorrento),
Frezza (Cavese) e Bartolucci (Pistoiese). Squalifica per una gara dell’allenatore della Ternana
Giorgini.
Seconda divisione
Una giornata: Hodza
(Manfredonia), Mitra e
Gabrieli (Melfi), Ciriaco
(Pescina Vdg), Alizzi
(Igea Virtus Barcellona),
Bonfardino (Monopoli),
Coppola (Noicattaro).
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Il tecnico studia il Gela: «Ci somiglia molto, è una tappa importante»
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a 15 lunghezze dai silani), del resto, è riuscita a
limitare la capolista e sarebbe curioso sapere come avrebbe potuto evitare di essere messa alle
corde se ancora una volta, domenica scorsa, ha
palesato delle difficoltà in difesa che tutto è tranne un reparto in grado di reggere le qualità del
centrocampo e dell’attacco.
Sarà il tormentone della settimana: perché il
Cosenza nella ripresa non ha giocato da Cosenza? Mimmo Toscano lo ha spiegato ieri durante la consueta conferenza stampa del martedì:
«Non abbiamo espresso il nostro gioco dal gol
di Romano in poi, forse la squadra pensava inCon il Gela si torna all’antico?
consciamente alla sconfitta di Noicattaro e sbaIl Gela, avversario della nona giornata, ha cogliava anche le cose più semplici. Ad esempio,
potevamo andare in porta un paio di volte, ma struito una rosa per tentare di vincere il campionato. Dalla campagna acquisti
non siamo stati lucidi nell’ultifaraonica sono arrivati calciamo passaggio, però, mi sembra
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tori come Marinucci Palermo,
che la squadra nel primo temAlessandro Alessandrì, Battisti,
po abbia fatto una grande gara,
L-9;/,e Cecere. L’allenatore Coschiacciando l’Aversa NormanDopo il gol di Pasca
sco, che dopo aver sconfitto il
na nella propria area». In effetCosenza in Coppa Italia era alti, in molti, hanno analizzato la Romano abbiamo
quanto esaltato e sicuro di sè,
seconda parte di partita, trala- avuto un po’
nelle prime giornate ha faticato
sciando le cose positive che la
molto. Poi le cinque vittorie
squadra è riuscita a costruire in di paura
consecutive lo hanno portato a
campo.
Forse pensavamo
ridosso della banda Toscano.
Con la solita umiltà, il tecnialla sconfitta
Quest’ultimo, lunedì ha visto la
co reggino ha pure ammesso di
gara che i biancazzurri hanno
aver sbagliato la sostituzione di di Noicattaro
vinto contro il Barletta: «Non
Spinelli. Al suo posto, ha detto,
posso pensare che il vero Gela
avrebbe dovuto far entrare Profeta: «Ripensandoci, l’ingresso di Carli non è sia quello, vi assicuro che se il risultato fosse stastato positivo, probabilmente Antonino avreb- to 0-3 nessuno avrebbe recriminato. Tuttavia,
be potuto dare qualcosa in più, ma toglietevi dal- questa squadra ci somiglia molto, sarà sicurala testa che se Fernando fosse rimasto in campo mente una tappa importante». Però, l’allenatola gara sarebbe andata in un’altra maniera, per- re dei record sa come fermare i siciliani e sta
ché stava soffrendo le ripartenze dell’Aversa e ar- pensando di cambiare l’assetto tattico: «Può esrivava sempre tardi sul pallone». Dunque, una sere un’idea se riuscirò a vedere la gara che hanquestione mentale. Senza dubbio, anche se To- no giocato contro il Melfi, non escludo questa
scano lo ha escluso, la truppa rossoblù ha paga- opzione». In pratica, verrebbe rispolverato il 4to qualcosa pure dal punto di vista fisico, visto lo 2-3-1: Danti, Catania e addirittura Carli sarebbesforzo enorme della prima frazione di gioco: «In ro pronti a giocarsi una maglia. In questo caso,
tutto questo credo che la squadra abbia fatto ve- Galantucci potrebbe accomodarsi in panchina.
dere cosa può fare quando gioca su certi ritmi».
ANTONIO ALIZZI
Neanche la tanto decantata Aversa (che si trova
a.alizzi@calabriaora.it
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Catania, Occhiuzzi e Musacco sono in dubbio
COSENZA Ieri pomeriggio sono ripresi gli allenamenti al sanvitino, non prima però di lungo confronto al chiuso degli spogliatoi tra mister e giocatori. L’allenatore in settimana lavorerà molto sull’aspetto psicologico affinché già
dal big-match di Gela, il secondo tempo visto
contro l’Aversa Normanna rimanga solo un
lontano ricordo. Appena usciti all’aperto, il
gruppo è stato preso in consegna dal prof Bruni che ha fatto svolgere a tutta la rosa degli esercizi utili alla mobilitazione del corpo e degli allunghi con frequenza cardiaca controllata. Assenti Guizzetti in permesso e Cosenza alle prese con l’infortunio al ginocchio, hanno lavorato in palestra assieme a Catania (ancora in dubbio per domenica) anche Occhiuzzi e Musacco,
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Vibonese, pompiere Gurzillo
Il numero uno è realista: «Dobbiamo pensare a salvarci»
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«La Vibonese, in fondo, ha i punti
che merita». Da dirigente illuminato,
il patron della Vibonese Santino Gurzillo non si abbandona a voli pindarici. «Una marcia da play off? Pensiamo
a salvarci che è meglio. Anche se, dobbiamo dirlo, quanto abbiamo conquistato non l’abbiamo certo rubato».
Mancano nel carniere i punti («gettati al vento») nel derby con il Cosenza.
E contro il Catanzaro, almeno alla vigilia, almeno a un pari si poteva aspirare tranquillamente. Ma la sua squadra si è rifatta in trasferta (i pareggi a
Gela, Barletta e Melfi, poi la vittoria a
Noicattaro) e grazie alle convincenti
vittorie casalinghe conseguite (Andria
e Manfredonia). Il presidente rossoblu, senza tradire il suo aplomb, si dice «felice per il nuovo entusiasmo che
fa breccia in città, tra la tifoseria», invita tutti a «godersi questo momento», ma avverte: «Il nostro obiettivo è
quello di raccogliere i punti necessari
per chiudere i conti con la salvezza al
più presto possibile. Dobbiamo solo
salvarci, quindi, quando arriveranno i
momenti difficili, nessuno dovrà sconfortarsi ma stringersi come adesso attorno alla squadra». Gurzillo è cosciente che «i conti si faranno alla fine», ma al momento il bilancio che si
può trarre dice che il suo sodalizio è
stato artefice di un piccolo miracolo.
Abbattendo considerevolmente il
budget per la campagna acquisti, badando alla qualità della spesa, puntando sui giovani e affidando la panca a mister Angelo Galfano, ha infatti
rilanciato alla grande quella Vibonese
che appena qualche mese addietro era
sprofondata in una controversa crisi
societaria. C’è stato uno sforzo condiviso da parte di tutte le componenti.
«E poi – ribadisce – questo clima e il
bel gioco hanno riportato quell’unità
che lo scorso anno non c’è stata». Bene così, dunque. Il patron coccola i
suoi. A cominciare dal tecnico:
«Quando ci siamo riuniti e abbiamo
deciso di dare fondo alle nostre risorse per ricominciare, con tutte le difficoltà che conosciamo, e aprire un nuovo ciclo, proposi agli altri dirigenti di
prendere mister Galfano. Tutti hanno
sposato quest’idea. Lo conoscevamo,
sapevamo quanto affetto riscuotesse
ancora in città. E poi cercavamo un allenatore che sapesse fare giocare la
squadra in un certo modo. Siamo andati a colpo sicuro». Già, e annota un
fatto che la dice lunga: «Quante palle
gol ha avuto a disposizione Mastrolilli in queste ultime quattro partite, lo
scorso anno non le ha avute nell’arco
dell’intera stagione». E ripete: «Dobbiamo solo salvarci, ma ancora deve
rientrare Taua…». E ancora: «Dobbia-
mo solo salvarci, ma la squadra mostra ampi margini di miglioramento…». Intanto bussa alle porte il match
casalingo contro l’Igea Virtus, squadra partita male e che continua ad arrancare, mentre la sua Vibonese è tra
le più in forma del momento. «Se vinciamo domenica sarà un grande passo avanti. Continuiamo così, a pensare partita dopo partita».
SILVESTRO COMITO
sport@calabriaora.it
doloranti dopo degli scontri di gioco subiti nella partita di due giorni fa. Polani, invece, si è affidato agli occhi vigili di Roberto Bruni a causa di un affaticamento. Toscano ha poi diviso
la sua truppa separando chi ha preso parte alla gara contro i campani da chi invece è rimasto in panchina o è andato in tribuna. La società ha deciso di anticipare la partenza per la Sicilia a venerdì mattina dopo il pranzo, per non
affaticare troppo i giocatori e per prendere più
confidenza con il terreno del “Vincenzo Presti”, mentre nel test infrasettimanale sarà l’Aiello Calabro a fare da sparring partner. Nel frattempo a Via degli Stadi si è rivisto Marco Scarnato, vecchia conoscenza degli sportivi silani.
Il centrocampista nella scorsa stagione ha militato prima in C1 con la Sangiovannese e poi
in C2 con il Sud Tirol, collezionando in tutto 16
presenze. Infine, ieri c’è stato un incontro tra i
dirigenti e Franco Covello, vicepresidente del
Credito Sportivo. Al meeting erano presenti
Damiano Paletta, Pino Citrigno e l'amministratore delegato Pino Chianello. Nel comunicato
inviato dalla società si legge: «Il senatore Covello ha sottoscritto la tessera Vip da mille euro e, durante l'incontro, è stata avviata una discussione per accedere ai finanziamenti del
Credito sportivo». La somma servirà per creare una struttura dedicata esclusivamente al settore giovanile del Cosenza Calcio. «Il senatore
si è fatto promotore di un’iniziativa che verrà
sponsorizzata dal Credito sportivo: organizzare una giornata dello sport dedicata a tutti i
giovani di Cosenza e provincia».
Antonio Clausi
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Galfano tiene tutti in campana
aspettando la punta Taua
VIBO VALENTIA Sempre
più in campana. Perché mister Galfano ha dimostrato
che la squadra vincente si
può cambiare, continuando
a vincere comunque. Ripresa la preparazione in vista
della sfida interna con l’Igea
Virtus, con qualche elemento
semplicemente affaticato, il
tecnico di Marsala tiene tutto
il gruppo sulla corda. E non si
esclude qualche ulteriore
cambiamento rispetto all’assetto che ha avuto la meglio
sul Manfredonia. Gara esaltante non solo per il risultato
conseguito, ma anche per i
contenuti tecnico-tattici, che
ha visto il tecnico rossoblu
vincere la sua personale partita a scacchi con il collega
D’Arrigo, cambiando modulo e schemi di gioco più volte
nell’arco dei novanta minuti.
Per capire cosa escogiterà in
vista del match con la compagine siciliana si dovrà attendere l’amichevole infrasettimanale del giovedì, a meno che non mescoli le carte
mandando nuovamente nel
pallone gli addetti ai lavori
dell’informazione. Con Melis,
Di Mauro e Mastrolilli in
grande spolvero, e con le ga-
razie offerte dai soliti Bianciardi e Orefice, appare in evidente crescita anche il portiere Amabile, mentre capitan
Ruscio, anch’egli fin qui quasi sempre positivo, come sua
abitudine, attende i campi
freddi e pesanti dei prossimi
tre mesi per dare sfoggio di
tutta la sua potenza atletica.
La Vibonese ne avrà bisogno
e con il ritorno a pieno regime
di “Godot” Taua potrebbe
avere una marcia in più.
s. c.
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«Penso che sia stata una
partita molto equilibrata su un
campo molto difficile. Ad essere sincero penso che le pessime condizioni del terreno da
gioco abbiano condizionato
molto la gara. In fin dei conti
penso che il pareggio sia un risultato giusto e ci sta bene».
Queste le parole con cui Christian Iannelli, giovane rivelazione di questa nuova Effecci,
ha espresso le sue considerazioni sulla delicata trasferta di
Monopoli. Un pareggio che ci
può stare e che conferma il
buon momento della squadra
di Provenza, ancora imbattuta
in questa stagione e con una difesa che può essere definita “insormontabile”.
Ma entrando più nel dettaglio sull’incontro, Iannelli ha
continuato: «Secondo me il
terreno ha influito molto sullo
spettacolo della gara perché era
quasi impossibile giocare. Si faceva molta fatica a mantenere
il controllo del pallone».
Ma senza trovare alibi ad
una prestazione non proprio
esaltante, ma pur sempre efficace ai fini della classifica, l’attaccante siciliano ha sottolineato l’equilibrio di una gara giocata sino all’ultimo minuto su entrambe le sponde. «È stata una
partita che potevamo vincere
come perdere - prosegue Iannelli -. Penso sia stata una gara
molto strana in cui sia noi che
loro siamo stati molto sfortunati. Comunque siamo usciti a
testa alta e ci siamo sudati la
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L’attaccante pensa al futuro: «I calcoli a febbraio»
10+.591:1-615
Montella si allena con il gruppo
CATANZARO Sono ripresi gli alle- sulle condizioni del “deltaplanino”
namenti in casa giallorossa. Ieri gli giallorosso. Ieri Antonio Montella ha
uomini di Nicola Provenza si sono ri- ripreso ad allenarsi regolarmente con
il gruppo e con ogni protrovati in quel di Giobabilità dovrebbe essere
vino per dare il via alla
già disponibile per il
preparazione in vista
match di domenica.
della gara interna conSembrano in netto mitro il Pescina. Una parglioramento anche le
tia non facile al quale i
condizioni fisiche di Frigiallorossi si dovranno
senda. Il “gioiellino” gialpresentare con il piglio
lorosso sta svolgendo
di chi vuole solo i tre
ancora allenamento a
punti in palio senza
parte a bordo campo ma
concedere nulla agli
stando agli ultimi acceravversari.
tamenti la sua forma fisiAssente inizialmenca dovrebbe rientrare
te Di Maio che si è allenella normalità massinato da solo, al fianco
mo nel giro di un mese.
del tecnico, a fine seduSempre out Bruno, anta, quando il gruppo
cora alle prese con un faera già sotto la doccia. ,K&//&11&"/.+!6 <)"/.**&
stidio alla zona lombare.
Buone nuove, in
ogni caso, arrivano per Provenza dal- I tempi del suo recupero restano anl’infermeria per quanto riguarda il re- cora un’incognita.
g. b.
parto offensivo, e in particolar modo
10+.591:1-615
«Siamo sulla strada giusta»
Amita ritorna sul match perso dalla Vigor: «Che sfortuna»
Antonio Amita, i segnali avuti
dal match col Cassino sono rincuoranti. Su quelli basi bisogna ricostruire la risalita?
«Non c’è dubbio. Ottimo il primo
tempo. Abbiamo avuto diverse occasioni frutto di un buon approccio. Peccato
per il rigore fallito, ma i rigori li sbaglia
chi li calcia e non chi come me che non
li tira. Sono cose che possono accadere.
La sfortuna c’è si stata, ma abbiamo anche le nostre colpe perché abbiamo un
altro gol simile agli altri e mi riferisco a
quello di Andria ed a quello col Catanzaro. Quindi qualcosa dobbiamo migliorare pure noi come organizzazione di
gioco. Non abbiamo notato questa disparità di valori fra noi e il Cassino: dobbiamo ripartire dall’avvio di domenica
scorsa».
A centrocampo la squadra ha
fatto bene proteggendo la difesa
ma pure proponendo giocate che
hanno messo più volte alcuni di voi
nelle condizioni di battere a rete.
Insomma una positiva, improvvisa inversione di tendenza.
«Sapevamo le qualità dell’avversario e
conoscevamo i loro centrocampisti, in
particolare il loro play basso Giannusa.
Ci siamo messi quindi a limitare le sue
gittate. Ci siamo riusciti bene, facendo
anche le ripartenze».
Dopo il rigore fallito, l’impressione avuta è che la squadra non si
sia dannata l’anima sul piano mentale e psicologico facendo finta che
nulla fosse accaduto.
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«E’ un segnale di vitalità psicologica
questo. Domenica ci tenevamo molto a
dare un segnale positivo a noi stessi, alla società ed al pubblico. Anche dopo il
rigore sbagliato,m non ci siamo disuniti ed abbiamo continuato a giocare in
modo battaglieri. Purtroppo è arrivato
quel maledetto gol a fine primo tempo
sul terzo corner di fila che ci ha trovati
impreparati. Cercheremo di lavorare su
questi aspetti per evitare che questi episodi si ripetano».
Mezzo girone di andata è filato
via. Un altro errore potrebbe essere pesante. Le prospettive di risalita, numeri alla mano, potrebbero
complicarsi.
«E’ vero. In effetti la matematica non
è un’opinione. Siamo in grosso ritardo
GIOVANNI BEVACQUA
sport@calabriaora.it
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maglia. Questa è la cosa più importante».
E pensando alle due ottime
occasioni avute ma non portare a realizzazione il giovane attaccante giallorosso ha precisato: «Sono cose che capitano.
Mi dispiace di non essere riuscito a trovare la via del gol,
perché avrebbe potuto essere
una rete determinante, quindi
sono molto rammaricato. Cercherò di migliorarmi per riuscire a concretizzare in futuro
occasioni come quelle di domenica».
Ma guardando in modo più
ampio al campionato e, soprattutto, ad una classifica che sta
assumendo sempre più una
forma delineata, svelando le
possibili aspiranti al salto di categoria, Iannelli ha dichiarato:
«Noi non dobbiamo guardare
la classifica ma pensare solo al
nostro campionato, vivendolo
partita per partita e cercando
di raccogliere più punti possibili. I calcoli è meglio farli a febbraio, quando le squadre in
grado di arrivare in alto saranno uscite tutte allo scoperto».
E in vista del prossimo turno, e soprattutto in considerazione del big match tra Gela e
Cosenza, l’attaccante giallorosso ha continuato: «Quella di
domenica sarà una partita difficilissima, perché il Pescina è
una squadra che ha darto prova di avere un ottimo organico. Dovremo mettercela tutta
per conquistare una buona vittoria davanti ai nostri tifosi».
ed in affanno rispetto alla tabella di
,marcia di campionati. Dobbiamo cercare di evitare il più possibile altri errori».
A quanti punti bisogna virare a
fine girone di andata? La mette la
firma per girare a 15?
«Io girare a 15 punti la firma non la
metterei. La metterei invece per i 18. Però siamo in una fase che è tutta un’incognita. Se riesci a trovare l’appiglio giusto,
i risultati ti vengono e si fanno punti, anche non perdendo. Perché in effetti il
problema nostro, oltre a non vincere, è
che ci facciamo infilare e stiamo prendendo gol. Magari se riuscivamo a fare
due pareggi in queste ultime due gare,
eravamo a quota 4, non eravamo ultimi
e forse poteva essere un’altra cosa. Come
sto? Fisicamente molto bene. Mi auguro che a Manfredonia il minutaggio possa essere leggermente maggiore».
FRANCESCO CARUSO
sport@calabriaora.it
LAMEZIA TERME
Ammirata ieri alla ripresa della preparazione ha
fatto i complimenti alla
squadra per la prova di
domenica scorsa. Qualcuno dei giocatori è tuttavia
uscito malconcio dal
match col Cassino. Ci riferiamo a Ciotti che ieri aveva una caviglia in disordine ma ha lavorato abbastanza facendo quasi tutto. Carraro ha un problema ad un piede ma ha
svolto anch’egli larga parte del lavoro. Il fantasista
Riccobono invece ha fatto
solamente corsa per un
affaticamento muscolare
così come l’esterno difensivo Marinelli. Intanto venerdì a Roma il difensore
Pascuccio sarà operato di
menisco dal prof. Mariani
mentre sempre venerdì il
play di centrocampo Lopetrone (ieri ha festeggiato coi compagni il suo
ventesimo compleanno),
pure a Roma, si sottoporrà ad un altro consulto
medico. Per Pascuccio
non sono brevi i tempi di
recupero. Ci vorrà la prima partita del 2009 per
sperare di poterlo vedere
in campo.
Oggi intanto doppia seduta di allenamento al
Carlei mentre domani pomeriggio il test infrasettimanale sarà al D’Ippolito
(condizioni meteo permettendo) col Nuova Filadelfia, squadra neopromossa in Prima categoria.
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Pascuccio sarà operato
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Il difensore e l’attaccante dovrebbero approdare a breve al Castrovillari
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Grande tranquillità e serenità in
casa rossonera. E’ ciò che si respirava ieri al “Mimmo Rende” alla ripresa degli allenamenti della formazione di Viola dopo l’importante vittoria esterna di Pozzuoli. Volti distesi e
ambiente carico al punto giusto per
preparare al meglio la gara interna
contro il Trapani. «Bella prestazione
quella dei ragazzi domenica in Campania. Ora però dimentichiamo
quanto fatto pochi giorni addietro e
pensiamo al prossimo insidioso avversario che ci verrà a far visita domenica» ha affermato un sereno
Franco Viola a fine allenamento.
Non vi è miglior medicina della vittoria. Ecco come il Castrovillari ora
si trova con il morale giusto per poter affondare un ulteriore importante colpo come quello di battere il Trapani. Ci pensa capitan Andreoli che
ieri è rimasto a riposo mentre il resto della squadra compreso Dima ha
lavorato sul terreno sintetico del
campetto del Polisportivo. Tre le novità principali. Una riguarda Dima
che pare continui a migliorare e che
ieri ha partecipato ad una partitella
in famiglia. Notizia molto confortante per Franco Viola. Ieri pomeriggio
si è aggregato al gruppo anche il difensore centrale Fabio De Sanzo.
Ancora non c’è l’ufficialità del trasferimento del giocatore ma ormai è
chiaro che le parti sono molto vicine
ad un accordo. Sarebbe un ritorno
importante e molto gradito come
confermato dallo stesso giocatore.
Lunedì sera si sono incontrati la società e Maurizio Perrelli, per adesso
nessuna novità su un eventuale accordo. Sembra invece possibile l’ingaggio dell’attaccante Paolo Langella (‘75). Il giocatore partenopeo è arrivato nel pomeriggio di ieri al
“Mimmo Rende” a disposizione del
Castrovillari. Ieri ha lavorato a parte con il preparatore atletico France-
sco Varcasia che ha relazionato al
tecnico Viola a fine seduta. Di statura minuta, il giocatore del quartiere
“Capodimonte” arriva a Castrovillari dopo aver giocato due stagioni in
serie D. Lo scorso anno a Quarto (11
reti) due anni addietro a Petacciato
in Molise (12 reti), Langella potrebbe essere l’uomo adatto per Franco
Viola e il Castrovillari. Nei prossimi
giorni si deciderà in merito altrimenti potrebbe esserci anche una eventuale pista argentina. Intanto questo
pomeriggio, alle ore 16 si terrà, nel
Protoconvento francescano, come si
legge da una nota diffusa dall’amministrazione, una conferenza stampa
a cura dell’Ente Provincia, dell’amministrazione comunale e dell’Unione Sportiva Castrovillari Calcio sul
“Progetto sportivo per la stagione
2008/2009” a cui interverranno il
sindaco, Franco Blaiotta, il presidente della Provincia, Mario Oliverio,
l’assessore del Comune, Anna De
Gaio, il presidente dell’US, Domenico Mazzei, gli assessori provinciali
Donatella Laudadio e Rosetta Console ed il consigliere provinciale, Bagio Diana. Motivo principale dell’incontro l’ufficializzazione della Provincia di Cosenza quale sponsor del
Castrovillari.
MICHELE MARTINISI
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«Non ero esaltato prima e
non sono preoccupato adesso». È molto sereno Gino Borghetto. L’Hinterreggio ha beneficiato del turno di riposo
offerto dal calendario e adesso si sta preparando alla sfida
esterna di domenica sul campo dell’Adrano. «Sarà una
partita molto difficile - sottolinea Borghetto - non sappiamo molto dell’Adrano se non
che è una buona squadra. Abbiamo imparato che in serie
D ognuno cerca di accontentarsi. L’esempio è venuto proprio dalla partita con il Savoia dove i campani si sono
chiusi a riccio cercando solo
di non prendere gol». Il direttore tecnico effettua un’analisi approfondita del momento
vissuto dai biancazzurri.
«Non credo ci siano particola-
«Tranquilli, l’Hinterreggio si salverà»
Parla il dt Borghetto: «Sono fiducioso». In arrivo un bomber
8
!#4/+(%#%+#*"-55%6%**)+7/%5(-(%#$-""57/-$&-#,%-+*-../&&ri difficoltà, forse qualcuno si
era esaltato troppo per i primi
risultati che avevamo ottenuto, ma adesso è chiaro a tutti
che questo è un campionato
molto complicato. Ricordo
che abbiamo vinto contro
Nissa e Castiglione ovvero
due squadre neopromosse
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che non avevano ancora
l’esperienza necessaria, un po’
come noi e questo ci ha permesso di affrontarle a viso
aperto e batterle nettamente.
Ma quando incontri squadre
come Siracusa, Modica e Savoia che sono avvezze a questi
scenari, tutto cambia. Sanno
bene come gestire gli impegni
e a volte si accontentano di
portare a casa un solo punto».
Qualche problema arriva dall’infermeria. De Porras ha accusato un risentimento muscolare e difficilmente sarà disponibile per la trasferta siciliana. Distrazione muscolare
anche per Domenico Romeo
.9.3./78+4+.:./7-+7277.
ROSARNO E’ prevista una
doppia seduta oggi in casa
amaranto per preparare al
meglio la sfida di domenica
contro la Nissa, formazione
che verrà nuovamente affrontata il mercoledì successivo per il ritorno del terzo
turno di coppa. Sarà un Rosarno fortemente rimaneggiato quello che domenica
cercherà di far continuare la
striscia positiva in campionato, in quanto privo sicuramente di Vicentin, Scorrano
e Principato che saranno appiedati dal giudice sportivo,
Il Rosarno perde Vanzetto ma ritrova Saffioti
e Vanzetto che si è procurato una distorsione al ginocchio. Comunque, dovrebbero quasi sicuramente recuperare Pantano e Saffioti,
assenti domenica nella trasferta di Trapani. Un buonissimo punto quello conquistato in terra siciliana, che fa
muovere la classifica alla
compagine del presidente
Varrà, che adesso si trova a
12 punti in graduatoria. Proprio nella trasferta in terra
sicula si è sbloccato Dominguez, che ha regalato, proprio allo scadere, il pareggio.
Adesso, con la squalifica dell’altro attaccante argentino
Vicentin, Dominguez si candida prepotentemente per
una maglia da titolare da indossare domenica. Si dovrà
trovare un sostituto a Scorrano, e Catalano sembra
adatto a ricoprire il ruolo di
centrale difensivo a fianco a
Varrà. Per sostituire Vanzet-
to, Figliomeni potrebbe avere qualche problema, in
quanto il centrocampista
amaranto è un uomo d’esperienza, che aiuta molto la
squadra, ed in mezzo al campo si fa sentire con la sua
grinta e la sua forza. Caratteristiche quest’ultime, che sono nelle corde di Frisina, che
ha ben figurato nel corso dell’ultima partita, e che potrebbe essere titolare. Sicuramente, anche se ancora non
nelle perfette condizioni fisiche, ci sarà un opportunità
per Saffioti, che scalpita e
vuole tornare al gol dopo 6
mesi di infortunio. L’attaccante palmese, capocannoniere della scorsa stagione
con 11 centri, ha voglia di tornare ad essere utile alla causa già da domenica, in una
gara che si prospetta difficile in tutti i sensi, contro una
formazione, che già una settimana fa in coppa, ha dimostrato in maniera inequivocabile il proprio valore.
Giuseppe Mustica
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Sarà una
partita molto
difficile, sappiamo
solo che l’Adrano è
una buona squadra
Faremo del
nostro meglio
che però ha qualche chance in
più di recuperare. Qualche
buona news arriva, invece, da
Scudieri che oggi riprenderà
ad allenarsi con i compagni.
L’esperto attaccante potrà finalmente tornare a rendersi
utile alla causa biancazzurra.
Ma la società non sta a certo a
guardare. Dopo l’arrivo di
Condò ecco un altro acquisto
imminente. Probabilmente
l’ufficialità arriverà solo nel
pomeriggio odierno ma
l’identikit porta dritto ad un
esterno d’attacco. Ciò consentirebbe anche di utilizzare in
maniera poliedrica Mimmo
Zampaglione. Staremo a vedere quali saranno le scelte di
Rappoccio e Borghetto. Il direttore tecnico, intanto, ribadisce con chiarezza: «Non ho
dubbi sul fatto che ci potremo
salvare. Abbiamo tutte le carte in regola per raggiungere la
permanenza, dovremo essere
bravi a non farci sfuggire le
occasioni propizie». Questa
mattina, infine, la squadra si
ritroverà in palestra per effettuare degli esercizi di potenziamento.
CONSOLATO MINNITI
sport@calabriaora.it
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Il tecnico dell’Omega: «Penso prima alla salvezza»
L’allenatore smorza subito gli entusiasmi
«Questo è un campionato difficile dove
si può vincere e perdere in qualunque
giornata e contro qualsiasi avversario»
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Soddisfano i ragazzi del vivaio
Nessuno vuole fare voli pindarici
Restano infondate le voci su Ortolini
Si spera nella qualità di Fodero
Archiviato il pareggio di Taurianova l’Acri è tornata ieri
ad allenarsi per preparare il prossimo impegno di campionato. Il pari di domenica conferma il buon momento della squadra allenata da mister Libero e ne consolida la posizione di classifica, immediatamente a ridosso delle prime
della classe. Dall’ambiente si continua comunque a sottolineare l’importanza di rimanere con i piedi per terra evitando di fare voli pindarici che diano illusioni particolari,
l’obiettivo era e rimane sempre quello della salvezza tranquilla. Ma l’attenzione, più che sulla classifica, si concentra sul progetto di valorizzazione del vivaio che con coraggio si sta cercando di portare avanti. Lo testimoniano finora le partite giocate dai vari Conforti, Tenuta, Manes e Chimento quattro prodotti del vivaio rossonero che il tecnico
dell’Acri sta cercando di inserire gradatamente in squadra
con buoni risultati, se si pensa che gli ultimi tre sono addirittura classe ‘92. Sul fronte infortuni recupera Caruso impegnato ieri con la Juniores, mentre ancora out Conforti.
Luigi Algieri
Dopo un lunedì caratterizzato dalle voci messe in
circolazione dai soliti “bene informati” e rivelatesi poi
infondate, riguardo al presunto esonero dell'allenatore blucerchiato Ortolini, la squadra ha ripreso a lavorare con l'obiettivo di superare questo momento difficile.
La panchina dell'Amantea fa gola a tantissimi allenatori attualmente a spasso, non c’è dubbio, elemento che va tenuto nella dovuta considerazione nell'analisi complessiva della situazione, al di là di quelli che sono i malumori, giustificati, dei tifosi.
Gli ultimi risultati, infatti, non sono stati certo confortanti, ma il prossimo rientro di Fodero, che dovrebbe dare al gruppo quel contributo di qualità che finora è mancato, lascia ben sperare per il futuro. Il “furetto” è infatti vicino al rientro e forse già domenica prossima potrebbe essere tra i convocati per la gara interna contro la Palmese.
Fulvio Scala
Nessuno se lo aspettava. Eppure il Belvedere, con una
prestazione davvero gagliarda, è riuscito a conquistare
un prezioso punto sul campo del Rossano, riuscendo finalmente a cancellare lo zero dalla casella dei punti conquistati. Molto ordinata, la squadra di Infantini non ha
concesso molti spazi agli ospiti, rimasti poi in dieci nel
finale. Insomma una bella inizione di fiducia per gli amaranto, che ora possono guardare con ottimismo al prosieguo del campionato. Anche perché la società, che si è
rinforzata con l’ingresso di nuovi soci, ha rinforzato la rosa: è arrivato infatti nello scorso weekend Diego Lappanese, esterno sinistro di indiscusso valore. E non solo:
sono arrivati anche Marangi e Frandina a rimpolpare
l’organico. E non saranno i soli, visto che a quanto pare
il Belvedere è sulle tracce di un attaccante classe 1978 ex
Ischia e Nola. Solo una cattiva notizia per Infantini: l’infortunio all’under Sarro costringerà il jolly amaranto a
stare fuori per trenta giorni.
Fabio Liparoto
Si è svolta ieri pomeriggio sul terreno di gioco del comunale di Bovalino la ripresa degli allenamenti della Bovalinese, in vista della gara casalinga di domenica prossima contro il Capo Vaticano. Archiviata l’amara sconfitta
esterna nel derby contro il Roccella, il gruppo tutto al completo ha ripreso la preparazione agli ordini di mister Panarello. Gli amaranto hanno sostenuto un’intensa seduta
di lavoro basata sulla atletica, alla quale hanno partecipato tutti gli elementi in rosa. La squadra è adesso animata
da una grande voglia di riscatto dopo la sconfitta subita nei
minuti di recupero. «Una sconfitta a mio parere immeritata per come è arrivata, al novanticinquesimo a causa di
un rimpallo – dichiara il dg Enzo Orlando- Credo che domenica abbiamo effettuato una delle più belle prestazioni di questo avvio di campionato, e per quanto abbiamo
fatto nel secondo tempo meritavamo i punti in palio, certo chi ha vinto non ha rubato niente a nessuno, però questa sconfitta lascia un po’ di amaro in bocca».
Annalisa Costanzo
I commenti e le analisi della sconfitta patita a Palmi domenica hanno lasciato posto alla notizia della partenza di
Graci dal Capo Vaticano. Alla base della decisione del
portierone vibonese ci sono motivazioni personali, come
ha precisato il direttore sportivo Paolo Morabito. «Non
possiamo che fare - ha dichiarato Morabito- i migliori auguri a Peppe che si è dimostrato una grande sportivo e
una persona eccezionale. Tra qualche mese diventerà padre ed è assolutamente comprensibile che voglia stare
più vicino alla moglie». Si solidifica ancora di più il ruolo di primo portiere del giovane Luca Giuliano, alle sue
spalle oltre a Caronte, è arrivato il ventenne Morabito. Si
abbassa dunque ulteriormente l’età del gruppo guidato
da Tortora, che comunque non sembra aver perso entusiasmo anche dopo l’ennesima sconfitta subita in trasferta, «immeritata- ha aggiunto Morabito- giunta dopo aver
subito l’ennesima espulsione, aver fallito diverse occasioni da gol e un rigore contro».
Alessandro Sambito
Sono ripresi ieri gli allenamenti in casa Cutro. La sconfitta di domenica scorsa contro la Melitese è stata assorbita e dunque ora ci si prepara al prossimo impegno con
il Belvedere. Il tecnico Claudio Morelli ha tenuto a rapporto la squadra soprattutto per cercare di risollevare il morale dei suoi ragazzi che, proprio dopo l’ultima partita,
non era dei migliori. Gli atleti cutresi tuttavia hanno dimostrato in passato di saper trovare sempre nuova linfa da
situazioni simili. Tutto l’ambiente biancoazzurro si aspetta dunque il pronto riscatto. Intanto già da domenica prossima contro il Belvedere si rivedrà in campo Pantisano, assente da due turni per colpa di un’espulsione rimediata
contro la Gallicese. Un recupero importante dunque, così come quello di Renato Marino che, proprio domenica
nella sfortunata partita contro la Melitese, è stato ributtato nella mischia da Morelli dopo il brutto infortunio che
lo aveva costretto a saltare gran parte dello scorso campionato e l’inizio di quello in corso.
Giuseppe Albi
Conosciuta l’onta della sconfitta, la Gallicese è già concentrata al prossimo match di campionato, domenica
in casa contro la Taurianovese. In casa biancorossa c’è
rammarico per la batosta subita sulle rive del Tuccio,
anche in termini statistici: partendo dal reparto difensivo, la prima rete di Di Maggio ha interrotto l’imbattibilità di Quarta, durata 483 minuti ma, se consideriamo
anche la partita di Coppa Italia contro la Nuova Gioiese, la porta di Superman è rimasta inviolata per ben 573
minuti. Per effetto dei tre gol subiti, il pacchetto arretrato perde il titolo di miglior difesa, adesso ad appannaggio del Sambiase. Passando al reparto offensivo, il gol del
momentaneo pareggio di Toscano permette agli uomini di Russo di evitare di esser il peggior attacco del torneo: peggio dei biancorossi, solo Taurianovese e Belvedere. Tre gli uomini andati a rete finora: Moriglia, Ancione e Toscano, mentre l’espulsione di Ripepi equivale
al primo cartellino rosso della stagione biancorossa.
Alessandro Marcianò
l primo gol in campionato di Antonio Scordo in campionato vale tre punti molto importanti sia in chiave classifica, ma soprattutto per il morale. Una vittoria, per di più
ottenuta in trasferta che riporta il morale alle stelle in seno alla rosa allenata da mister La Face dopo le ultime tre
sconfitte consecutive durante le quali la squadra si era ben
comportata perdendo, vedi il caso di Rossano e Sambiase, nei minuti finali. Adesso bisogna mettere da parte l’euforia per la vittoria e pensare subito al prossimo match in
casa contro lo forte Scalea che proviene a sua volta dalla
convincente vittoria contro la corazzata Praia. Si cercherà di recuperare anche i giovani attaccanti Scaramozzino
e Romeo per permettere al mister di avere valide alternative come partner d’attacco allo stesso Scordo che al momento rimane l’unica certezza nel reparto avanzato.
L’obiettivo è quello di ricucire lo strappo che si è venuto a
creare tra la società e capitan Ciccio Marra, giocatore di
grande esperienza che serve al gruppo.
f. i.
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Dimenticare subito i gol di Scordo
Contro lo Scalea vietato sbagliare
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Quarta, l’imbattibilità durava 573’
Perso anche il titolo di miglior difesa
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Ieri la ripresa degli allenamenti
Pantisano torna dopo la squalifica
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Il portiere Graci lascia la squadra
Il ds Morabito: «Accettiamo la scelta»
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Archiviata la sconfitta nel derby
C’è voglia di immediato riscatto
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Prezioso il punto preso a Rossano
E la società è attiva sul mercato
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pelle contro tutte le avversarie».
Adesso si va a Praia in un match
che, in caso di vittoria, porterebbe l’Omega Bagaladi a distanziare ulteriormente una delle pretendenti alla vittoria finale del
campionato. Un discorso che il
mister dribbla abilmente dimostrandosi molto cauto: «Si tratta di un campionato difficile dove si può vincere e perdere in
qualsiasi giornata e contro qualunque avversario. Tuttavia, mi
preme precisare che tutto il merito per questa posizione in classifica è solo esclusivamente dei
ragazzi». Il Bagaladi continua la
sua marcia al secondo posto ed
in molti già parlano di lotta per
il titolo. Una parola che, al momento, non esiste nel vocabolario del mister che predica umiltà e parla, invece, di salvezza.
«Prima di tutto pensiamo a raggiungere la quota salvezza. Si deve procedere e pensare per gradi e navigare a vista. Solo dopo
aver ottenuto il primo obiettivo
allora potrete chiedermi dove
potrà arrivare questa squadra».
Per capire il futuro basterà attendere la gara di Praia.
Francesco Iriti
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L’Omega Bagaladi continua a
vincere in campionato e si affida
alle prodezze del sempre presente Vittorio Di Maggio ed al gol di
Trunfio. In attesa delle realizzazioni di Angelo Corona, la classifica continua a sorridere alla
truppa rosso-verde, seconda a
due punti dalla capolista Sambiase. E’ euforico mister Enzo
Leone al termine della partita
con la Gallicese dove i suoi uomini potevano chiudere l’incontro molto tempo prima anche se,
alla fine, è comunque arrivata
una bella vittoria. «Una vittoria
agognata, ma fortemente voluta
dai ragazzi che sono stati bravi
durante la settimana ad allenarsi assiduamente- ha affermato
l’ex trainer del Cutro-. I miei giocatori hanno voluto la vittoria
per onorare il pubblico e la
splendida dirigenza rappresentata dai co-presidenti MaesanoVillari-Maesano». La Gallicese è
stata superata nel finale dopo il
momentaneo pareggio frutto di
un errore del portiere Vadalà.
«E’ stata una partita difficile
contro una squadra ben messa
in campo. La Gallicese è un’ottima squadra che venderà cara la
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Il tecnico parla chiaro: «Dobbiamo ritrovare convinzione e cattiveria»
Ad inizio campionato era
considerata da molti come
una delle rivelazioni del campionato. Nelle ultime giornate
invece, complice anche qualche risultato negativo, il Cutro
è stato risucchiato nelle zone
basse della classifica. Un rendimento alla dottor Jeckil e
mister Hide dunque ma che
tuttavia non deve far preoccu-
pare più di tanto, visti i pochi
punti di distanza in cui sono
raggruppate tutte le squadre
attualmente in classifica e soprattutto perché in panchina
c’è un tecnico bravo e preparato come Morelli. E proprio dopo la sconfitta interna con la
Melitese, il mister ex Promosport non si nasconde dietro
un dito e con la solita grinta di
sempre si erge a protezione
della squadra. «E’ un momento questo – commenta lo stesso tecnico – in cui si deve cercare di chiuderci tutti insieme
ed isolarci da tutto il resto.
Dobbiamo cercare di ritrova-
re infatti quella fiducia nei nostri mezzi che avevamo nelle
prime partite. Quando siamo
stati in palla infatti abbiamo
sempre dimostrato di riuscire
ad ottenere buoni risultati. Sta
a noi dunque ora riacquisire
quella stessa convinzione e
quella stessa cattiveria agonistica». Un Cutro dunque alla
ricerca delle giuste motivazioni e che dal prossimo impegno
potrà contare anche sulla presenza di Pantisano che ha ormai scontato la squalifica.
«L’assenza di Pantisano si è
fatta sentire – conclude Morelli – lui infatti è stato il no-
stro reale valore aggiunto in
questo inizio di campionato.
E’ anche vero però che le partite non si vincono da soli e
che c’è bisogno dell’apporto di
tutti gli altri per riuscire a raggiungere i nostri obiettivi. Sono dunque fiducioso perché
so quello che i miei ragazzi mi
possono dare».
Giuseppe Albi
Ancora Vittorio di Maggio. E sono 5 le reti in campionato per il bomber palermitano che in questa stagione ha
siglato anche 4 reti in Coppa Italia. Un acquisto azzeccato quello effettuato dalla dirigenza in estate che inizia a fa
sognare i tifosi. Senza dimenticare la rete di Demetrio
Trunfio che, ogni volta che viene chiamato in causa, semina il panico nelle difese avversarie anche grazie alla velocità di cui è dotato. Intanto, cresce la stima dei tifosi nei
confronti di Angelo Corona. Il giocatore in questo scorcio
di stagione sembra dover fare i conti con la sfortuna visto
che non riesce ad andare in rete come vorrebbe. Tuttavia,
domenica il giocatore al momento della sostituzione è
uscito tra gli applausi del pubblico. Gli addetti ai lavori
sono convinti che a breve il giocatore si sbloccherà sotto
porta ripagando in pieno la fiducia che è stata riposta in
lui. Interessante anche la prova d’orgoglio del portiere Vadalà che, dopo aver regalato il pareggio alla Gallicese, si è
poi riscattato con due interventi da autentico campione.
f. i.
Torna ad allenarsi la Palmese, dopo la vittoria di domenica contro il Capo Vaticano per 3 a 0, in vista del
match di giovedì contro il Roccella. Partita da recuperare, questa, sospesa il 5 ottobre, per infortunio dell’arbitro.
I ragazzi di mister Carella, domenica, nonostante non
abbiano disputato un’ottima partita, hanno mostrato voglia di vincere e di rincorrere la vetta della classifica. La
stessa grinta dovrà essere usata giovedì contro il Roccella, che si trova ad un solo punto di distanza dai neroverdi. Si prevede quindi un big-match, tra due squadre che
in caso di vittoria andrebbero al terzo posto, subito dietro al Sambiase e all’Omega Bagaladi. Come al solito, nessuna indiscrezione su quella che potrà essere la formazione che scenderà in campo. L’idea del mister di tenere sulle spine, fino all’ultimo momento, i suoi giocatori, sulle
probabili formazioni da schierare, sembra stia facendo un
buon effetto sulla squadra. Allora, “metodo che funziona,
non si cambia”.
Valeria Crocitta
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Una sconfitta in un derby non è mai facile da digerire.
Figuriamoci quando poi la sconfitta in questione allontana dal primato. Il Praia però deve guardare avanti, e non
pensare al pessimo rendimento esterno ottenuto finora
(zero punti conquistati): domenica arriva il Bagaladi e bisogna vincere a tutti i costi contro una rivale per il primo
posto. La squadra si allenerà lontano da Praia in questi
giorni, presumibilmente a Roma, come già avvenuto in
passato, proprio per preparare questo delicato incontro.Cosa non va in questo Praia? Difficile a dirsi, anche perché a
Scalea la squadra di Giovinazzo non ha giocato male, creando numerose palle gol che però non sono state concretizzate. Non si può parlare di crisi, ma è logico che a questo punto della stagione non bisogna più sbagliare. Capitolo infortunati: Alessi e Carbone, così come Negro, non dovrebbero farcela per domenica. Qualche possibilità in più
di recupero per Spataro. Ma indipendentemente da chi
scenderà in campo, il Praia vuole soltanto vincere.
r. s.
Visi soddisfatti, e non poteva essere altrimenti dopo la
vittoria nel derby contro la Bovalinese, ieri alla ripresa
della preparazione. La seduta si è svolta a Pirgo. Sul manto erboso amico infatti l’Under 18 si disputava la gara contro il Natile valevole per la seconda giornata del torneo di
categoria. Rosa dimezzata quindi quella che ha lavorato
agli ordini del preparatore Loccisano. I vari Amarù, Curtale, Gervasi, Lentini, Lombardo, Maviglia e Tropepi, sono stati utilizzati con la seconda formazione amaranto,
mentre l’acciaccato Luciano è stato seguito direttamente
da mister Mazzone. L’intera posta in palio ottenuta contro gli uomini di Panarello, anche con un pizzico di buona sorte, rete realizzata a pochi secondi dalla fine, ha di colpo rasserenato l’ambiente. Punti che oltre ad incrementare la classifica, fanno ovviamente morale, in vista del recupero della gara di domani a Palmi. Match, come si ricorderà, sospeso a tre minuti dalla conclusione, più ovviamente il probabile recupero, per infortunio dell’arbitro.
Gigi Baldari
Il Rossano ha ripreso la preparazione, probabilmente con non pochi rimpianti per aver buttato alle ortiche
l’occasione di poter allungare il passo in classifica. Il
pareggio maturato domenica scorsa contro il fanalino
di coda Belvedere brucia ancora, anche se si ha la consapevolezza che la squadra di Infantini, specie dopo
gli ultimi rinforzi, sarà squadra ostica per tutti, anche
se ciò non giustifica il risultato del “Rizzo”. Comunque, archiviato questo momento di empasse, la mente di Gregorace e compagnia è già proiettata al delicato match di domenica prossima: la trasferta in casa
della capolista Sambiase. Un buon banco di prova che
sicuramente metterà di fronte due tra le due squadre
più accreditate di questo campionato. Intanto, è notizia di ieri sera che il gruppo del tifo organizzato, la “Brigata Bizantina”, seguirà al “D’Ippolito” le sorti della
propria squadra giungendo in territorio lametino, probabilmente con un pullman.
Marco Lefosse
Nonostante la quinta vittoria consecutiva che ne ha
consolidato la leadership in classifica, è forte il malcontento nella società lametina dopo che la Giunta Comunale ha
ridotto da 21mila a 20mila euro il contributo annuale per
la manutenzione del “Renda”. «Già era insufficiente la
precedente somma, – dichiara, amareggiato, il dirigente
Alessandro Gallo – figuriamoci ora che le condizioni via
via sempre più pessime del terreno di gioco ci costringono a lavori sempre più frequenti e, quindi, costosi. Senza
contare che l’adiacente campetto in fondo sintetico, oramai prossimo ad essere ultimato, avrà a sua volta bisogno
di tre interventi annuali di manutenzione. Peraltro il Comune ha giustificato tale decisione con la presunta inagibilità dell’impianto quando in realtà ci ha rilasciato il nulla osta per potervi disputare le gare interne del Campionato Regionale Juniores». La dirigenza starebbe perciò
pensando, restando tali condizioni, a rinunciare al rinnovo della convenzione ed a rivedere i propri programmi.
Ferdinando Gaetano
I biancostellati hanno ripreso ad allenarsi ieri pomeriggio dopo la bella e convincente affermazione di domenica nel derby con il Praia; in campo si è rivisto anche Cairo che potrebbe recuperare per la gara con la Melitese.
Vittoria salutare sotto tutti i punti di vista per lo Scalea che
ha conquistato la seconda vittoria stagionale ed è tornato
a battere il Praia dopo tre anni. Ieri intanto è scesa in campo anche l’under 18 che ha superato per 3-1 l’Artemisia
San Sosti. Ha giocato anche Lioi che sta recuperando dall’infortunio subito contro l’Acri ed è rimasto in campo per
tutti i 90’ dando buone indicazioni per un suo eventuale
utilizzo nel prossimo turno. Insieme a Lioi sono scesi in
campo anche Perfetti, Spagnolo, La Torre e Rizzo. Tornando alla gara ha aperto le danze nel primo tempo, con un
poderoso destro dalla distanza, capitan Spagnolo. Nella ripresa il raddoppio di La Torre. Allo scadere gli ospiti hanno accorciato le distanze con Sabetta mentre nel recupero ha chiuso i conti di testa su corner di Perfetti Rizzo.
Gigi Fazio
Ha ripreso a lavorare ieri pomeriggio la Taurianovese del duo Sisinni-Russo reduce del pareggio interno
di domenica scorsa contro l’Acri. Un risultato che ha
permesso ai giallorossi di guadagnare una posizione in
classifica ma che lascia il rammarico, in quanto è proprio dalle gare interne contro le dirette concorrenti
che sembra passare la salvezza dei pianigiani. Adesso
toccherà preparare nel migliore dei modi la sfida di
domenica prossima contro la Gallicese. Sul campo dei
reggini, i precedenti dicono che i giallorossi non hanno mai vinto da quando sono in Eccellenza e solo nella passata stagione sono riusciti a conquistare un punto. In questi giorni verranno valutate le condizioni del
difensore Peppe Perna, uscito dopo appena 20’ nell’ultima partita a causa di un guaio muscolare. Per il resto la rosa dovrebbe essere al completo, considerato
anche il rientro di Giovinazzo che ha scontato il turno
di squalifica.
Francesco Falleti
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Tradizione negativa con la Gallicese
Da valutare le condizioni di Perna
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L’under 18 supera 3-1 l’Artemisia
In campo presente il recuperato Lioi
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Gallo critica la giunta comunale
Ridotto il contributo per lo stadio
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La mente è già rivolta al Sambiase
Sarà un banco di prova decisivo
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Soddisfazione dopo la Bovalinese
Domani si gioca il recupero a Palmi
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Alessi, Carbone e Nigro infortunati
La squadra si allenerà lontano da Praia
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C’è il terzo posto da conquistare
Contro il Roccella è un big-match
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Cresce la stima dei tifosi per Corona
Di Maggio non fallisce un colpo
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Nonostante le parate di Vallone a Cropani è arrivato un altro ko
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Nuova sconfitta per il Filogaso,
lontano dalle mura amiche, questa
volta la formazione di Bruni è uscita sconfitta dal terreno di Cropani,
nonostante avere chiuso in vantaggio di due reti la prima frazione di
gioco con le reti di Rocco Valotta e
Sisi. La gara contro il Real Cropani era l’esame di maturità a cui i
gialloverde erano chiamati dato
che nelle trasferte di Chiaravalle e
Nuova Filadelfia erano arrivate altrettante sconfitte, al contrario in
casa non ha conosciuto ostacoli.
Nella gara di domenica, si è visto
un buon Filogaso soltanto nella prima frazione, poi il crollo con il ritorno degli avversari.
Il morale a tre giorni dalla sconfitta è basso, ma tra i giocatori c’è
una gran voglia di bissare il campionato dell’anno scorso, con una
salvezza tranquilla.
Fin qui, però ha avuto anche la
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SAN LUCIDO Parlare di crisi potrebbe sembrare esagerato, ma a conti fatti il cammino dei lupi del San Lucido a
tre giornate a questa parte ha
preso una direzione sbagliata. Dei 15 punti nelle rispettive cinque gare fino ad ora disputate gli uomini di Mario
Provenzano ne hanno raccolto solo otto, e cioè mezzo in
più della perfetta metà, collezionando nelle ultime tre apparizioni due pareggi e una
sconfitta. Il semplice calcolo
evidenzia un trend negativo
da non sottovalutare, soprattutto se si sta scrivendo di una
compagine seriamente candi-
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fortuna di avere tra i pali un grande portiere, Vallone che dopo l’exploit dello scorso anno nelle fila del
Pizzo, coronato con il raggiungimento dei play-off, è ritornato alla
casa madre, sfoderando prestazio-
ne di un sette pieno in pagella.
Vallone in questo inizio di campionato è salito agli onori della cronaca parando ben due calci di rigore nelle ultime due partite oltre che
ad essere una sicurezza tra i pali.
La difesa ha trovato il suo cardine in Antonio Romeo, che oltre a
difendere la propria porta si è improvvisato anche ottimo goleador.
A centrocampo si cerca di trovare
la quadratura perfetta, ma con ra-
gazzi vogliosi di raggiungere il risultato.
Per quanto riguarda l’attacco,
Bruni ha molte soluzioni, dall’impiego di La Neve a quello di Pasquale Ficchì e Mancuso che lo
scorso anno trascinarono il Filogaso alla salvezza, che in questo scorcio di stagione hanno trovato poco
spazio vista l’agguerrita concorrenza. Nell’attacco filogasese milita un
certo Rocco Valotta autore di buone stagioni nella Serrese e nel Mileto, oltre ad essere stato protagonista nella promozione della Capistranese nel campionato 2002-03.
Accanto a lui Sisi autentico ariete
d’aria e Nicola Arona.
Ora domenica c’è l’occasione per
riscattarsi, al “Comunale” la formazione del presidente Giuseppe Teti
ospita la vice capolista Nuova Curinga, con l’obiettivo di portare a
casa i tre punti in palio
San Lucido, è “quasi” crisi
I rossoblù nelle ultime tre giornate hanno raccolto solo due punti
data alla vittoria del torneo.
L’ottimismo, che nello sport
come nella vita non deve
mancare, deve fungere da ossigeno nei momenti di appannamento, perché il tempo per
recuperare e fare bene c’è tutto, e i ben 75 punti in palio da
qui alla fine del torneo devono rappresentare un traguardo realisticamente quasi impossibile da raggiungere ma
allo stesso tempo uno stimolo in più per fare meglio. Già
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a partire da domenica, nello
scontro diretto contro la capolista San Mauro, ci deve essere un cambio di rotta; non
sono permessi più passi falsi,
improvvisi cali di concentrazione e amnesie difensive. I
“senatori”del San Lucido dovranno caricarsi la squadra
sulle spalle conducendola ad
un risultato che non solo accorci la distanza dalla vetta,
ma che riesca al contempo a
ridare quella carica e quella
convinzione nei propri mezzi
che nelle prime due uscite del
campionato aveva dato la
possibilità di raccogliere due
meritati e pesanti successi.
Non si dovranno adottare
strategie particolari, la squadra è stata ben allestita in
ogni reparto e se la concentrazione e la voglia di vincere
sarà alta, con il massimo rispetto per gli avversari, la vittoria sarà alla portata. Se si
contano tutte le occasioni da
NICOLA PIRONE
sport@calabriaora.it
gol create, e non concretizzate, si fa di certo notte; una
buona dose di cinismo dovrà
quindi essere la soluzione ai
problemi fino ad ora riscontrati in fase realizzativa. Il
countdown è partito, a distanza di pochi giorni sapremo se la crisi di risultati dei
tirrenici sarà terminata; intanto la squadra dovrà pensare ad affrontare una settimana di allenamenti che dovrà rigenerarli nel corpo ma
soprattutto nella mente, mettendo al margine quello fino
ad ora fatto ripartendo più
forti di prima.
Francesco Città
,-./01+283
Bagnarese, caccia alla Mamer
San Marco, il primato nel mirino
Dopo il poker al San Calogero oggi c’è il recupero con la Sangiorgese
Domenica la squadra di Serpa va ad Albidona in cerca del successo
BAGNARA CALABRA Da oggi si apre uf- ramento alla coscia, che lo terrà fuori per
ficialmente la caccia alla capolista Mamer- qualche altra settimana, il secondo invece
tesilicese. La Bagnarese dopo aver liquida- afflitto da una piccola distorsione alla cavito con un secco quattro a zero il San Caloge- glia destra. Non ci dovrebbero essere grosro prepara il recupero della terza giornata se novità rispetto alla gara di sabato contro
che avrebbe dovuto disputare il quattro ot- il San Calogero e molto probabilmente l’untobre scorso, ma che a causa dell’impratica- dici titolare schiererà ancora una volta :
Trentinella tra i pali; Gerbilità del terreno di gioco è
manò, Sqillace, Cotroneo e
stata rinviata a mercoledì
Il
tecnico
Gramuglia a comporre il
22 ottobre. Di fronte si troCotroneo dovrà quartetto difensivo; Carboverà la Sangiorgese squadra
ne, Cambareri, Gianni Muostica, soprattutto in trafare a meno
sumeci e Salvo Musumeci
sferta dove ha già fatto vedi Bagnato
sulla linea di centrocampo;
dere cose buone, mettendo
e Bruno
Tony e Totò Musumeci con
in difficoltà i propri avverogni probabilità formeransari portando a casa risultati utili. Gli uomini di mister Cotroneo pe- no la coppia d’attacco che in quest’inizio di
rò in questo scorcio di stagione, nelle parti- stagione si è rivelata ,fino ad ora, la più prote casalinghe, hanno dimostrato di non co- lifica del torneo. L’ambiente è carico, la
noscere avversari e sono consapevoli di do- squadra a mano a mano sta prendendo conver fare bottino pieno se non vogliono per- fidenza con la categoria e soprattutto i più
dere di vista l’undici Oppidese. Tutta la rosa giovani dimostrano di non avere difficoltà
dovrebbe essere a disposizione di mister Co- nell’acquisire le indicazioni e le disposiziotroneo eccezion fatta per Bagnato e Bruno, ni tattiche del mister.
Rocco Fedele
il primo ancora alle prese con un noioso sti-
SAN MARCO ARGENTANO Dopo la sta recuperando da un fastidiosissimo inbuona prestazione di domenica scorsa con- fortunio, ma il suo rientro, oramai, non
tro il Campana, l’effecì San Marco si sta sembra poi molto lontano.
La formazione che scenderà in campo
preparando per la trasferta di domenica ad
domenica contro l’Albidona appare già fatAlbidona.
La compagine rossoblù ha già affronta- ta, infatti mister Sarpa sembra intenzionato e battuto l’Albidona in Coppa Calabria, to a riproporre gli undici che hanno battuto il Campana, a meno di
con un roboante quattro a
cambiamenti dell’ultimo
zero, questo però non doSi punta
momento.
vrà indurre i giocatori, a
sull’ottimo stato
Si punterà molto sull’otpensare di avere vita facile,
timo momento di forma dei
infatti non bisognerà sotdi forma del trio
tre attaccanti Felletti, Pisatovalutare gli avversari,
Felleti, Pisani
ni e soprattutto del bomber
perché sicuramente, in
e Falcone
Falcone, capocannoniere
campionato, sarà tutta
del girone con sette gol in
un’altra storia rispetto a
cinque partite, ma anche su una difesa rocquel precedente.
Lo sa bene mister Sarpa che ha chiesto la ciosa che concede poco o nulla agli avvermassima concentrazione ai suoi, infatti la sari.
Domenica il San Marco tenterà di fare
squadra sta lavorando duramente in questa settimana, senza lasciare niente al ca- bottino pieno, senza disdegnare di riceveso, per far si che si possa arrivare nelle con- re buone notizie, dal big match tra Jordan
dizioni migliori alla partita. Per quanto ri- e Cremissa per conquistare magari il priguarda la rosa, sarà tutta a disposizione del mato.
Ugo Posterivo
mister, a meno dell’attaccante Marsico, che
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Il team lametino unico rappresentante dell’Italia alla manifestazione
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Prenderà il via domenica
prossima, in quel di Rio de
Janeiro, la Brasil Cup 2008,
evento internazionale di calcio a 5 alla quale prenderanno parte, come ormai tradizione, compagini amatoriali
di calcio a 5 provenienti da
tutto il mondo. In questa edizione l’unica squadra che
rappresenterà l’Italia sarà la
Lamezia Soccer. La Brasil
Cup è una competizione internazionale grazie alla quale team di tutto il mondo s’incontrano, si sfidano e soprattutto socializzano, lasciandosi trascinare da un forte
scambio interculturale a livello globale. Partecipare ad
mente, come Rio de Janeiro.
Gli altri team che parteciperanno alla Brasil Cup 2008
saranno River (Brasile),
KLM Hungary (Ungheria),
ATC Finland (Finlandia),
AAA Mia (EUA), C Vancouver (CANADA), TAP Megasis (Portogallo), NAV (Portogallo), Ural (Russia), Finnfoot (Finlandia), C.F.M.U.
(Belgio), Dnata (UAE), Croatia Airlines (Croazia), SAS
Sweden (Svezia), Alitalia
NYC (USA), ACFC (Canada),
Aerolineas Argentinas (Argentina), Alaska Airlines
(USA). Che vinca il migliore,
ma soprattutto, che lo sport
faccia gol contro il razzismo.
un così prestigioso evento è
quindi un’ottima occasione
per lanciare un monito deciso e dire no al razzismo in
ogni sua forma ed espressione. Sempre più spesso, infatti, si sente parlare di episodi
d’intolleranza razziale, espesso registrati in occasione di
eventi sportivi e di quelli calcistici in particolar modo. In
tale prestigiosa avventura
l’associazione sportiva lametina, oltre che provare a dire
ovviamente la sua dal punto
di vista agonistico, intende
farsi portatrice dell’immagine positiva del territorio calabrese, e della città di Lamezia
Terme nello specifico, in un
posto così lontano da noi,
geograficamente e cultural-
FERDINANDO GAETANO
sport@calabriaora.it
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L’Asd Marathon in grande evidenza
Gullo, stagione perfetta
Sua anche la Coppa Italia
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L’ A.S.D. Marathon Caffè Aiello, una
delle poche società calabresi impegnata in tutti i settori dell’ atletica, si è fatta valere all’half marathon “Strasalerno” di 21.097m, disputatasi sul lungomare della cittadina campana domenica 19 Ottobre. Alla manifestazione
hanno preso parte circa 800 atleti provenienti da tutti Italia ed altre nazioni;
la gara svolta su un circiuto pianeggiante da ripetersi 2 volte. A dettare il
ritmo sono stati i più forti atleti marocchini, dietro i quali si è formato un
gruppo di italiani tra i quali Marco
Barbuscio dell’ A.S.D. Marathon. La
pattuglia cosentina era guidata da Guido Barbuscio e Marco Funari del gruppo sportivo Orecchiella Garfagnana di
Lucca, che chiudevano rispettivamente in ventinovesima posizione con il
tempo di 1h18’ ed in trentunesima posizione con il tempo di 1h19; poco dietro ma con i loro personali gli altri atleti dell’ A.S.D. Marathon Vincenzo
Cannella, secondo di categoria in 1h
20’, Natalino Capristo con un tempo
di 1h21. Dietro di loro si sono classificati il dottor Carmine Vizza chiudeva
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Il “sei” non arriva
Ai “5” 44mila euro
ESTRAZIONE martedì 21 ottobre 2008
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Concorso n° 127 martedì 21 ottobre2008
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in 1h30 e Franco Tasselli 1h31. Si sono
fermati a metà gara Pasquale Alfano
ed Enzo Barbuscio. Da segnalare il diciassettesimo posto di Michele Spingola (Atletica Acquappesa) con il tempo di 1h14’55”. Erano presenti inoltre
Domenico Principato (A. Misasi) che
ha totalizzato un tempo di 1h30’, mentre Arnoldo Bocci non ha completato la
gara. Ora gli atleti dell’A.S.D. Marathon Caffè Aiello sono attesi al Campionato Regionale Individuale del 2
novembre.
a. d.
Il pilota lametino Claudio
Gullo (nella foto) è giunto al
secondo posto assoluto nella classifica generale della
Cronoscalata Val d’AnapoSortino svoltasi nell’ultimo
fine settimana. La cronoscalata aretusea era valida quale ultima prova della Coppa
Italia Velocità Montagna
2008. Gullo ha ottenuto la
migliore prestazione nella
propria classe (il pilota calabrese era a bordo di una vettura sport della casa catanzarese Elia Avrio). Il piazzamento in Sicilia gli è valso la
conquista dell’ennesimo titolo nazionale in questa strepitosa stagione. Gullo, infatti, per solo mezzo punto s’è
aggiudicato la Coppa Italia
Velocità Montagna 2008, alloro che va ad aggiungersi
agli altri 3 già conquistati in
questa stagione: il Campionato Italiano di Gruppo E2B,
il Trofeo d’Italia sud e il Trofeo d’Italia Nord di classe. Insomma quattro titoli nazionali colti in meno di 5 mesi
che divengono 5 in meno di
12 mesi se sommiamo anche
la Coppa Italia 2007 di gruppo “N” vinta su una Volkswagen Polo della scuderia
varesina di Davide Bernasconi. Risultati che diventano di indubbio spessore se si
tiene conto che Gullo corre
con budget (e sponsorizzazioni) alquanto limitati.
Francesco Caruso
J50K37+036/3+&+./;377587/
L’Audax di Paternoster comincia a far paura
REGGIO CALABRIA Tre vittorie in quattro
gare, l’ex capolista Gioiese superata in casa la termine di un grande match. Non poteva cominciare meglio la stagione dell’Audax che si gode i sei
punti in classifica.
scorsa,
Tre vittorie nelle Domenica
contro la formazioprime 4 giornate ne di coach Chiarelper la massima la, Corlito e compagni si sono resi proespressione del
tagonisti di una gara
basket reggino
di alto spessore soprattutto dal punto
di vista tattico. Coach Paternoster ha interpretato perfettamente il match del PalaCalafiore mettendo in difficoltà lo staff tecnico avversario: il
Gioia non ha trovato risposte adeguate ai cambi
di difesa dei reggini che hanno mandato fuori ritmo le principali opzioni offensive avversarie. Gli
ospiti erano partiti utilizzando spesso il pick and
roll fra Serazzi ed i tanti lunghi dalle mani educate presenti nel roster della Gioiese. Paternoster ha
spezzato il ritmo passando ad una zona due-tre
forte negli angoli che ha dato tanta inerzia ai padroni di casa, i quali sono stati bravi a rispondere ad ogni tentativo di allungo messo in atto da De
Feo e compagni. L’allenatore reggino ha mandato in campo otto uomini ed ha avuto risposte da
tutti, in particolare, ancora una volta è stato decisivo Soldatesca, un ragazzo che sta attraversando
un momento di forma straordinario ma va citato
anche il contributo di Rizzieri (nella foto): l’ex
prodotto del CAP ha messo a referto sette punti
decisivi nel terzo periodo ed ha portato alla causa aggressività su due lati del campo. Una nota a
parte la merita Casamento: la classe dei campioni si vede nei momenti di difficoltà e l’ex neroarancio ha fatto le giocate che hanno deciso i momenti chiave del match. Tutta la squadra sta girando a mille e va ricordato che manca ancora il
fortissimo esterno Pellicanò, il quale potrebbe fare il suo esordio domenica. Quest’Audax comincia a fare paura. Un allenatore emergente e preparato, uno staff tecnico di alto livello, un gruppo
compatto e con tanti punti di forza, una dirigenza appassionata e competente formano la miscela giusta per poter disputare una stagione in cui
ci si può togliere tante soddisfazioni.
Giuseppe Dattola
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Doping, l’Uci:
«Non ci saranno
test retroattivi»
/996::;3<8:17=<;7>1?:;
&@A75@6>>12=17B;6CB1:6
Risparmi per la gestione delle stagioni 2009 e 2010
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!"#",3/%,+/%(/#,*+()/$(*4#)(#5&67(*/#899:
PARIGI Mentre Carlos
Sastre, Alberto Contador e
Oscar Pereiro si apprestano a partecipare alla presentazione del Tour de
France 2009 insieme al
principe Alberto di Monaco, con la Grande Boucle
che per la prima volta passerà per le strade di Montecarlo, l'Uci dà un colpo di
spugna, almeno per quel
che riguarda il passato, all'Epo di terza generazione,
il Cera, l'Epo di terza generazione. L'Uci infatti ha
detto no a ulteriori test retroattivi nonostante la teorica disponibilità del laboratorio francese di Chatenay-Malabry, che ha già ricontrollato alcuni dei campioni relativi all'ultimo
Tour de France, a ripetere
la procedura con Giro e
Vuelta, e anche con il Tour
dello scorso anno. Lo ha
spiegato Pat McQuaid, presidente del massimo organismo ciclistico, all'Associated Press: «Dal punto di
vista dell'Uci, preferiamo
guardare avanti e non indietro. Dire automaticamente ok, prendiamo tutti
i campioni del Tour del
2007 e controlliamoli sarebbe futile, costoso e non
servirà alla battaglia di oggi contro il doping».
McQuaid in particolare
pensa che un indagine retroattiva genererebbe solo
caos. «Se andiamo a ridiscutere i podi dei grandi giri negli ultimi due o tre anni, cercando nuovi test per
nuovi prodotti, andremo
incontro alla parodia dello
sport. Il Giro d'Italia è finito da cinque mesi, non so
nemmeno se i campioni
siano ancora validi, se siano stati conservati nella
giusta maniera. E’ molto
difficile scovare il Cera nei
campioni di urine, non so
che situazione ci sia nei
campioni di sangue. Ribadisco, è preferibile guardare avanti piuttosto che indietro».
Oggi l’audizione di
Leonardo Piepoli
Leonardo Piepoli verrà
sentito oggi alle 12.30 negli
uffici della Procura antidoping del Coni. Allo scalatore è stata contestata la doppia positività alla Cera riscontrata al Tour de France, il 15 luglio di quest’anno. La seduta, prevista in
un primo tempo per il 10
ottobre, è stata, poi, rinviata su richiesta del ciclista.
Piepoli era già stato sentito
il 31 luglio, ma, ancora non
era stata accertata la sua
positività; risale al 18 luglio,
invece, il licenziamento
dalla squadra Saunier Duval, insieme a Riccardo Riccò. Alla Saunier Duval, Piepoli era arrivato nel 2004,
con la squadra aveva vinto
nel 2007 la decima tappa
del Giro d’Italia, con arrivo
al Santuario di Nostra Signora della Guardia, e la
nona tappa della Vuelta diSpagna con arrivo a Cerler,
e quest’anno la decima frazione con arrivo all’Hautacam al Tour de France.
L’incontro tanto atteso tra la Fia e la
Fota, l’associazione dei Costruttori della
F1, si è tradotto in tre righe scarne di comunciato congiunto: «L’incontro di oggi
(ieri n.d.r.) a Ginevra ha prodotto significativi risparmi sui costi per il 2009 e il
2010. La Fota sta lavorando con urgenza
su ulteriori proposte per il 2010 e oltre».
All’incontro hanno partecipato da una
parte Max Mosley, presidente della Federazione internazionale, e dall’altra i
rappresentanti della Fota, il presidente
Luca di Montezemolo e il suo vice John
Howett. Sul tavolo delle discussioni c’era
la riduzione dei costi in Formula uno. La
Fia aveva proposto tre opzioni per il motore unico che sarà utilizzato dal 2010 al
2012: la prima un motore omologato prodotto da un singolo fornitore, con gli attuali costruttori liberi di costruire un identico propulsore (ma non il cambio) soggetto a rigorosi controlli. La seconda un
consorzio di team può ottenere da un singolo fornitore un motore secondo i parametri attuali, ma ad un costo sensibilmente inferiore da un singolo fornitore. I
motori di altra provenienza verranno sottoposti a controlli rigorosi con l’obiettivo
di eliminare differenze in termini di prestazioni. La terza, infine, arriva su proposta della Fota che prevede la fornitura di
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un pacchetto completo ai team indipendenti a meno di 5 milioni di euro a stagione. In agenda c’era anche la questione del
“congelamento” dei motori che sarà temporaneamente sospesa per consetire ai
team che sono rimasti indietro di recuperare performance. La Federazione ha anche proposto di standardizzare alcune
parti della monoposto, come sospensioni,
ruote e sottoscocca. La Federazione ora
aspetta proposte dai Costruttori, in linea
sempre col principio della riduzione dei
31:1318=;65<
Rossi vuole chiudere in bellezza
Il “cannibale” di Tavullia: «Con Valencia ho un conto in sospeso»
PESARO Valentino Rossi
vuol chiudere in bellezza il
Motomondiale e spazzare via
i precedenti negativi sul circuito di Valencia, che domenica ospiterà l'ultima gara della stagione. «A Valencia mi è
andata male negli ultimi due
anni - conferma il pesarese
della Yamaha, già laureatosi
campione del mondo - e quest'anno vorrei cancellare i
brutti ricordi con un buon risultato. Nel 2006 sono caduto e ho perso il Mondiale, l'anno scorso mi sono rotto la mano e ho perso il secondo posto
=;2;::;7:<5<D;?;D;
Giochi Olimpici “criptati” fino al 2016
SEPANG Dopo essersi aggiudicata i diritti
tv per l'Italia delle Olimpiadi di Vancouver
2010 e Londra 2012, Sky ha raggiunto un
accordo con il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) anche per i diritti tv dei Giochi
Olimpici invernali del 2014 a Sochi (Russia)
e di quelli del 2016 ancora da assegnare (la
scelta sarà fatta nell'ottobre del prossimo
anno). La tv di Murdock ha acquisito i diritti televisivi per tutte le tecnologie e modalità di offerta, tra cui tv in chiaro, pay tv, internet e il mobile. Anche per queste edizioni SKY ha garantito al CIO che renderà disponibile la visione dei giochi al più alto numero di spettatori ed anche in chiaro. «Siamo onorati che il Comitato Olimpico ci
abbia scelto come partner anche per le
costi. Un’operazione che, se da una parte
guarda ad un’ovvia ottimizzazione della
risorse, dall’altra provoca un rischio di appiattimento generale delle prestazioni che
potrebbe avere ricadute sull’appeal televisivo del mondo della Formula uno. Chissà cosa ne pensa Ecclestone, che da parte sua ha già vinto una personale scommessa: per il quarto anno consecutivo il titolo piloti verrà assegnato all’ultimo Gp.
Gli ascolti, insomma, per domenica sono
assicurati. Ma il futuro è incerto.
Olimpiadi del 2014 e del 2016 - le parole di
Andrea Zappia, Vice President di Sky Italia
responsabile dei canali Sport - Come avverrà già per i Giochi di Vancouver e di Londra
ci impegniamo sin d'ora a garantire ai nostri
abbonati una copertura senza precedenti,
trasmettendo sempre in diretta tutte le gare degli atleti italiani e dando la possibilità
di vedere tutte le gare. La nostra passione
per lo sport trova nelle Olimpiadi la sua più
piena realizzazione e siamo orgogliosi di sapere sin d'oggi di poterlo fare per le prossime quattro edizioni. Daremo attenzione e
risalto anche alle grandi manifestazioni
mondiali che si richiamano allo spirito olimpico e che hanno sin qui raccolto in Italia
una copertura televisiva modesta, come gli
Youth Olimpics, in programma il prossimo
anno a Singapore». Fanno festa, quindi, tutti gli abbonati del colosso mondiale delle trasmissioni televisive. Un pò meno tutti coloro che credono che eventi come i Giochi
olimpici debbano poter essere visti da tutti,
senza distinzione tra abbonati e non. E’
comprensibile che il calcio, la cui economia
ormai si poggia moltissimo sul merchandising e sulle entrate dei diritti televisivi, sia
diventato quasi interamente un prodotto
“criptato”, un pò meno che lo diventino i
Giochi olimpici, da sempre occasione di
grande visibilità per gli sport considerati minori. Ma cosa si può fare, le leggi del mercato producono di queste anomalie.
a. d.
in classifica. Dopo la conquista del titolo e la vittoria a Sepang di domenica scorsa, il
morale è alle stelle. «E' stata
una stagione fantastica e la
vittoria in Malesia è stata
grande, ma non ho ancora finito. Voglio ripagare il mio team, la Yamaha e la Bridgestone, per questa annata straordinaria ottenendo il massimo
risultato possibile a Valencia.
Non è il miglior tracciato per
noi, ma qui ho anche vinto nel
mio primo anno con la Yamaha e mi piacerebbe fare lo stesso anche questo weekend».
45
Primo semestre 2008:
vendite aumentate del 45%.
l’unico quotidiano
che non rispetta i limiti
grazie ai calabresi
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Corriamo
troppo?
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Primo semestre 2008:
vendite aumentate del 45%.
l’unico quotidiano
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Con la convocazione di
Santacroce, Maggio, Giuseppe Rossi e Pepe sembra essere stata avviata da parte di
Lippi la fisiologica attività di
ricambio del gruppo della nazionale. D’altronde, quando ci
si ostina a puntare sempre sugli stessi giocatori, anche se
sono stati i protagonisti della
vittoria nell’ultimo mondiale,
i risultati non possono ripetersi, per un insieme di motivazioni: ne dovettero prendere atto Bearzot
quattro anni dopo il mundial spagnolo
dell’82, Valcareggi dopo il disastro del ’74 in
Germania, quattro anni dopo la finale messicana contro il Brasile di Pelè, Vicini ai mondiali italiani del ’90, quando per stima e affetto non avevano saputo rinunciare ad alcuni
“reduci”. Costruire un gruppo non è cosa facile. Gli ultimi ct della nazionale, rispetto ai
loro predecessori, hanno “osato”, provando
varie alternative, senza attendere che il ricambio fosse originato da cause di forza maggiore (la rivoluzione di Bernardini e Bearzot
nel ’74). Le fortune della nazionale, ad ogni
buon conto, sono legate anche a episodi, come nelle squadre di club: a volte un gruppo
già affiatato fa fiasco (i giocatori del Bologna
voluti fortemente da Fabbri e protagonisti in
negativo dell’eliminazione ad opera della Corea nel ’66 in Inghilterra), in molti casi si rivela vincente (lo zoccolo duro dell’Inter ai
tempi di Herrera, ct anche della nazionale per
un breve periodo, e quello juventino nei mondiali del ’78 e dell’82, così come quello quasi
improvvisato del Cagliari nel ’70 e quello fortemente voluto da Sacchi nel ’94 protagonista
dei mondiali negli Usa persi ai rigori). C’è stato un momento topico nel voler costruire nazionali vincenti, purtroppo senza esito per anni, dopo l’eliminazione ai mondiali del ’74,
quelli famosi per il vaffa dato da Chinaglia a
Valcareggi: c’erano troppi vecchietti in quella squadra. Bernardini e Bearzot (poi rimase
solo quest’ultimo) diedero il via alla rivoluzione: dentro il romanista Rocca, il fiorentino
Roggi e il milanista Zecchini in difesa, il napoletano Orlandini e il fiorentino Antognoni
a centrocampo, l’altro
viola Caso e lo juventino
Damiani in attacco. Poi
altri esperimenti, dal terzino laziale Martini al regista romanista Cordova
per poi innestare piano
piano quelli che disputarono i mondiali del ’78 e
dell’82 (Zoff, Tardelli,
Scirea, Capello, Graziani,
Bettega e altri). Anche in
nazionale ci sono state meteore, campioni
forse inadatti in quel momento agli schemi
della squadra (capitò nei primi anni settanta,
ad esempio, con il cagliaritano Greatti schiacciato dalla presenza di Rivera o con l’interista
Bedin chiuso dalla presenza di Bertini), ma
hanno avuto modo di vestire la maglia più
desiderata (anche se criticabili decisioni di alcuni giocatori, Totti e Nesta su tutti, hanno
tentato di sminuirne il fascino) anche onesti
“travet” e “campioni non esplosi”: poche presenze, limitandoci a guardare indietro ai primi anni novanta, Carnasciali, terzino della
Fiorentina, Carrera, roccioso difensore della
Juventus (non giocò mai in nazionale Brio,
per esempio, che per decenni fu il pilastro
della difesa bianconera al fianco di Scirea…),
l’esterno foggiano Stroppa. Ma in nazionale
hanno giocato, forse come premio alla carriera di hollywoodiana
concezione, il mediano
juventino Galia, il parmense Zoratto, il difensore doriano Lanna,
l’esterno torinista Asta
(questa sì una meteora
anche per il campionato). D’altronde, l’infortuno capitato a Bettega poche settimane prima dei
mondiali di Spagna
dell’82 spalancò le porte della nazionale a Selvaggi, un anonimo attaccante del Cagliari di
cui non si ricorda più nessuno. Tutti questi
giocatori, sia pur validi e a volte indispensabili nelle loro squadre di club, non facevano
alla causa della nazionale. Sperimentare è comunque doveroso: le opportunità vanno colte. E se Bearzot nel ’78 non avesse trovato il
coraggio di lanciare nella mischia i giovanissimi Cabrini e Paolo Rossi? E se lo stesso Bearzot non avesse tirato fuori dalla pipa ancora Paolo Rossi, fermo da un anno per squalifica, dieci giorni prima di partire per la Spa-
Quei giovani
lanciati dai ct
nella mischia
che poi sono
diventati campioni
gna nell’82? E’ proprio vero
che “audaces fortuna iuvat”.
Anche Lippi lo sa, lo sa finanche Trapattoni che pur si ostinava a tenere in panchina
qualche inutile bottiglietta di
“acqua santa”, come il mitico
personaggio di Oronzo Canà
ne “L’allenatore nel pallone”,
dispensatore di sale sul terreno di gioco in cerca della fortuna. Ad eccezione di Toni,
esploso negli ultimi 3-4 anni
(che però ha una media di 0,41 reti a partita),
la nazionale non ha espresso nell’ultimo mezzo secolo cannonieri in grado di competere
con “rombo di tuono” Gigi Riva (media di
0,83 reti, 35 gol in 42 presenze). Se non fa testo un certo Pernigo, attaccante del Modena
che nel ’48 segnò 5 reti in due partite (media
straordinaria del 2,50!!!), i punti di riferimento sono tutti del passato (Piola media dello
0,88, Schiavio 0,71, Carapellese 0,63), mentre tra quelli in attività (ma non più nel giro
della nazionale) la media migliore l’ha espressa Bobo Vieri (media dello 0,47, 23 reti in 49
partite). Va precisato, però, che da alcuni decenni le presenze tengono conto anche di
spezzoni di partite e non di gare intere come
un tempo. Lippi, al contrario di Valcareggi,
Bearzot e Vicini, sa che non potrà eternamente dire grazie agli eroi di Berlino: ben venga
quindi la sperimentazione, si aprano le porte
ai giovani di belle speranze, Giovinco, Balotelli, Osvaldo e a tutti coloro che esprimeranno
positività nel campionato italiano e in quelli
esteri a dispetto della massiccia presenza di
stranieri, facendoli “accompagnare” dai senatori che, gradualmente, come i vecchi indiani sioux, si ritireranno sotto l’albero, in posizione ottimale per vedere i futuri auspicabili trionfi della squadra azzurra.
PIERGIORGIO LICORDARI
sport@calabriaora.it
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,I<C>EGHB*"JKG>B
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Cult movie firmato Fritz
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