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Peppe Bova, naufrago del centro sinistra e affossatore del centro sinistra alla Regione, ed ora candidato a sindaco di Reggio Calabria, ha avuto una luminosa idea per il risveglio della Città. Ha da essere la Città della convegnistica. Già si è prenotata , per altezza di ingegno , tra i relatori futuri, Liliana Frascà da Caulonia. la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 02 3 DOMENICA 24 APRILE 2011 Controcopertina Aspromonte Le razzie dei lupi stranieri Gli amministratori locali chiedono misure urgenti. Fermare le razzie dei lupi e i loro sconfinamenti. Il prefetto autorizza i sindaci a intervenire BALLIAMO COI LUPI... DEGLI ALTRI MA TIFIAMO PER UNO, IL NOSTRO R GIOACCHINO CRIACO accontano i vecchi: I pastori, per essere tali, dovevano custodire bestie nobili e intelligenti come le capre. Non stupide e irreggimentate pecore. Ci camminavano insieme per tutto il giorno, veloci a prendere di tutto le primizie. A fianco, ogni pastore aveva un socio che paziente gli toglieva lo scarto: bestie vecchie e malate, che l’onestà gli avrebbe impedito di portare dal macellaio. Capre destinate a perire, questo era il pasto del lupo, il SELEZIONATORE che rendeva le mandrie aspromontane le più belle. Ogni pastore aveva un territorio, e un socio. Perché così si considerava il lupo, socio alla pari. Ognuno svolgeva il suo e l’armonia era perfetta. Narrano le cronache: che pochi, oggi, sono i pastori aspromontani, e mai piangono perdite dovute. Molti sono i pecorai, che le bestie le seguono col bino- colo, dalla macchina, e poche ne vedono rientrare la sera. I lupi dell’Aspromonte sono sempre tali, e fanno il loro. Popolano, però, i nostri monti bestie nuove, con forma di lupo e cuore di cane. Che non basta il pelo e le orecchie a far di ogni animale un lupo. Cani randagi o poco più, che un malinteso rispetto della natura ha prelevato fuori, spesso in Francia, povere bestie cresciute in cattività e le ha mollate sui monti. E quando la fame percuote le pance, si sa, ogni farina è pane. E anche se i consigli sono spesso vani: l’unico intervento urgente, invocato dagli amministratori locali e promesso dal prefetto, che abbia senso è di lasciare il nostro lupo a ballare da solo. Come ha sempre fatto da secoli. Per i cani, con sommo dispiacere per loro, che continuino a lasciarli nello zoo comunale, d’Oltralpe, e reintroducano qualche pastore, vero. Sopra il lupo dell’Aspromonte Sotto un branco di lupi d’importazione 4 MARIO PROCOPIO VITTIMA DI UN BRASILE ANCORA NANO LOCRI - Ci avevano detto che il Brasile era cambiato, che il presidente Lula, un operaio partito dal basso, aveva fatto miracoli. La morte, il martirio (quasi certo) di Mario Procopio, un bellissimo giovane della Locride, ci dà altra conferma: il Brasile è ancora nano, nonostante il cemento e lo sfruttamento della manodopera, abbiano innalzato i suoi grattacieli. I miserabili, con o senza divisa, sono tuttora attori protagonisti di un modello, sì fiorente, ma ancora pieno di terzo mondo. (E.M.) DOMENICA 24 APRILE 2010 la settimana Lungomare di Siderno, Mar Jonio NORDICI E SUDICI Madre nordica GIOCCHINO CRIACO Tranquilli sudici che per Pasqua sono buono e risparmio alle piazze i vizi e le viltà vostre, e mie. Niente polemiche e spazio al sentimento; quello di madre questa domenica. Il titolo della rubrica, lo sapete, è ovviamente ironico. Non incita alla contrapposizione, unisce tutti nei vizi, posto che nelle condizioni di vita perdura, e lo farà a lungo, la diversità. Il sentimento invece accomuna gli abitanti della penisola, nordici e sudici insieme. E il dolore delle madri è universale, come lo è la loro forza, non per becero maschilismo, ma per rispettosa convinzione. Di una famiglia nordica vi parlo, di Lecco. Gli Arrigoni. Non tributo onore a Vittorio, che tanto ne ha avuto dalle persone comuni. Non scrivo di lui, a proposito o a sproposito, come tanti più importanti di me hanno fatto. Certo, onore e riconoscenza immensa a Vittorio e che il viaggio gli sia lieve. Ma vicinanza e gratitudine a sua madre. A una grande madre. Al suo Egidia Beretta, madre volto sereno, a quel di Vittorio Arrigoni dolore arginato nel cuore. Grazie alle sue parole, d’amore e non di odio. Grazie per averci dato quel figlio, che ci ha rappresentati al meglio. Che ha sacrificato tutto per un ideale, che ognuno potrà liberamente giudicare: giusto o sbagliato. Per me morire per un’idea è un valore assoluto. Mettere da parte l’egoismo e darsi per gli altri è un gesto enorme. E le parole di sua madre sono state una spada infissa nel cuore. Ha perdonato suo figlio, nonostante il dolore che le ha dato. Non gli ha rimproverato nulla. E il suo egoismo di madre avrebbe potuto farlo. L’ha ringraziato di aver vissuto come ha fatto, e di essere morto come avrebbe voluto. Conosco del dolore ogni sua sfumatura. So la tragedia del lutto. Tanti abbiamo madri simili, nordiche e sudice, e tutti dovrebbero averle. Grazie per come è, per farci vedere che al nord l’egoismo sia appannaggio di pochi. Grazie per averci dato Vittorio. Per non gridare odio alla sua morte. Per mostrarci vie diverse dalla violenza e dalla vendetta. Grazie Egidia Beretta. PER PASQUA ATTESI IN CALABRIA 43 MILA TURISTI In attesa dell'approvazione del Piano Triennale del turismo da parte della giunta Scopelliti, il sistema informativo turistico regionale ha pubblicato i risultati di un'indagine sulle tendenze turistiche del periodo pasquale. Dai dati emersi (elaborati sulle prenotazioni fino al 14 aprile) sono attesi in Calabria in questi giorni ben 43 mila turisti, il 5 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Otto turisti su dieci saranno italiani, e tra gli stranieri la parte del leone la faranno i tedeschi (quasi il quaranta per cento), seguiti da inglesi e austriaci. Secondo questa analisi la Calabria beneficerà della situazione politico-geografica contingente, del black out delle vacanze in Nord Africa (le rivolte in Egitto e Tunisia hanno fatto crollare le prenotazioni nel Mar Rosso e sulle coste sud del Mediterraneo) e della crisi economica, che ha spinto molte famiglie a rinunciare alle mete esotiche. Da non sottovalutare nemmeno la presenza di calabresi che si sposteranno da una provincia all'altra nelle località marine o montane, e che costituiscono il 24 per cento del totale delle presenze alberghiere. Questi dati previsionali ovviamente non possono tener conto delle prenotazioni last minute e delle incertezze del clima, che potrebbero influire (speriamo positivamente) sui flussi turistici di questo periodo di Pasqua.(Cristina Briguglio) IL CAMBIAMENTO PROCLAMATO Il centrosinistra reggino ha ormai un unico leitmotif: “cambiamento”. La parola più abusata e meno originale di questa (e di altre) campagne elettorali. E' un Pd che ritiene di avere l'esclusiva sul tanto atteso “cambiamento” e che non esita a dare battaglia ai “dissidenti”: ''Siamo noi - ha detto Marco Minniti a Reggio Calabria- l'unico vero centrosinistra. Le liste formate da vecchi fuoriusciti da questo o quel partito, e che portano in dote idee e modi di fare antichi, non sono compatibili con il cambiamento che vogliamo portare nella politica reggina, così come quelle idee elettorali formate da chi ha voluto operare distinzioni solo per puntare inutili bandierine, non possono fare parte del vero centrosinistra.” E così, nel bel mezzo di una campagna elettorale che vede la sinistra reggina inesorabilmente spaccata (sia al Comune che alla Provin- cia), la Federazione provinciale del Pd ha annunciato l'avvio delle procedure di cancellazione di alcuni iscritti al partito, che risultano candidati in liste alternative e non autorizzate dai Democratici. Nessun problema per l'ex-presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Bova, candidato alle comunali del Polo Civico, perchè per il 2010 non aveva aderito al tesseramento. Ma a cadere nella rete di questo provvedimento ci sarà senz'altro l'ex assessore regionale Liliana Frascà (nella foto), candidata alla Provincia nella lista “A testa alta” e ancora iscritta al Pd (facendo parte anche della direzione nazionale del partito). Si legge nella nota del commissario Demaria: “ai sensi dell'articolo 2 comma 9 dello Statuto, sono state avviate […]le procedure per la cancellazione, con effetto immediato, dall'anagrafe degli iscritti e da eventuali cariche di partito ricoperte”. Matteo Rascellà TOUR CALABRESE PER NIKI VENDOLA La folla delle grandi occasioni ha accompagnato Nichi Vendola nel suo tour in Calabria per una serie di iniziative elettorali, tra Catanzaro, Crotone e Cosenza. Limmigrazione al primo punto. Il governatore delle puglie ha sottolineando l'importanza della cultura dell'accoglienza da fronteggiare alla politica leghista, alzando il tono della discussione contro il governo Berlusconi. (C.B.) SONDAGGI Palzzo San Giorgio, sede del comune di Reggio Calabria DA COSENZA A REGGIO: CRONACA DI ALCUNE VITTORIE ANNUNCIATE BRUNO GEMELLI Arrivano i primi sondaggi. Per quello che valgono. Sicuramente provocano bruciori di stomaco. E aumenta la vendita del Malox. Posso, ora, azzardare un pronostico a meno di un mese dal voto? Sì. Tanto non costa nulla e non dovrò pagare dazio. E neppure scusarmi. A Catanzaro Michele Traversa vincerà con A Catanzaro Michele Traversa vincerà con una percentuale tra il 60 una percentuale tra il 60 e il 65. Parla e agisce già sindaco e e il 65 per cento; A Crotone l’uscente Peppino Valone perdente fino da sindaco. Giovedì scorso si è a tre mesi fa oggi rischia di vincere. Rende facile per il cemtrosnistra incontrato a Roma con ministro il Matteoli per il porto di di Cavalcanti. A Cosenza con i suoi 1500 candidati sarà ballottaggio tra Casciolino. Ha atteso la candidatura per perorare una Occhiuto e Paolini. Scpelliti farà sedere a Reggio Calabria Demetrio causa giusta. E comunque, se non ci fosse stato a contrastarArena a Palazzo San Giorgio e Giuseppe Raffa difronte, a Palazzo Foti lo il giovane Salvatore Scalzo (Pd), il deputato azzurro Cavalcanti a Rende dove il centrosinistra è <<la Riviera>>. Lo scenario potrebbe avrebbe vinto con l'80 %. D'altra parte una rimasto unito. Vincerà al primo turno. essere questo: o al primo turno oppure al buona opposizione servirà a Traversa per Molto articolata è la situazione di Cosenza secondo, vinceranno sia Peppe Raffa che tenere a bada un po' di zavorra che si porta dove saranno presenti una quarantina di Demi Arena per il semplice fatto che il potedietro. E poi Traversa, essendo aennino e liste, tra cui anche i grillini, e quasi 1.500 can- re regionale in mano a Scopelliti farà la difgaspariano come Scopelliti, è la migliore didati, due a condominio. Lì perdura la ferenza. Attenzione però. Qualche margine polizza assicurativa del capoluogo contro guerra dei venti anni tra due fazioni del Pci- di incertezza lo dà la provincia che è più lonl'invasione reggina (vedi lista “Scopelliti Pre- Pds-Ds-Pd. Ovvero Mario Oliverio verso tana dal bunker reggino, peraltro male in sidente”). Nicola Adamo. E viceversa. Inutile annoiare arnese. Un sondaggio del Quotidiano di A Crotone l'uscente Peppino Vallone la il lettore con i particolari di questa querelle. venerdì declina un Raffa al 30,5 %, un volta scorsa vinse con l'80 %. Se si fosse vota- Un sondaggio Swg racconta di un Mario Morabito 20,5 % e un Fuda al 9 %. È a il to tre mesi fa, Vallone sarebbe andato incon- Occhiuto, candidato del centrodestra, al 34- sondaggio secondo l’invidioso Marco Mintro a una sicura sconfitta. Ora, invece, rischia 38 %, ed Enzo Paolini, candidato eretico, al niti.. E, secodo questo sondaggio, Raffa di vincere; anche al primo turno perché il 30-34 %. L'uscente Salvatore Perugini (Pd) dovrebbe spuntarla perché gli uomini di centrodestra è spaccato in due. A parte è dato al 20-24 %. Poi c'è un altro sondaggio Scopelliti, superato lo shock iniziale della invertite si ripete la vicenda delle provinciali più fresco fatto da Piepoli su commissione candidatura del sindaco facente funzione, del 2009, quando il barone Stano Zurlo dell'Udc che colloca Occhiuto al 52 %, Pao- dovranno accettare il piano B. Ma non è (An) vinse perché il centrosinistra non rican- lini al 27 % e Perugini al 17 %. La grande lite detto. Il terzismo di Bova-Fuda-Tripodi, ha didò Sergio Iritale (Pd). Con un'avvertenza: politica sicuramente si risolverà al ballottag- carte da giocare contro i dipemdenti di Berse Vallone va al ballottaggio con Giusy gio tra Occhiuto e Paolini. Ancora Malox. lusconi..E sembra chiaro che le loro liste Regalino (la candidata di Enzo Sculco, ex Naturalmente questi sondaggi vengono con- avranno successo a Reggio e in provincia, Pd), cioè il terzo incomodo, potrebbe avere testati dai soccombenti. Ma io ritengo che anche se non vinceranno al primo qualche problema. Anche se la senatrice siano abbastanza attendibili.. A Rossano, turno..Possono sperimentare un autonomiDorina Bianchi (Udc, ex Pd) è molto amma- altra città che supera i 30 mila abitanti, il cen- smo che è diverso da quello declinato la setnigliata nel Vaticano e a Palazzo Grazioli. Se trosinistra spaccato dovrebbe dare la vittoria timana passata a Reggio da Gianfranco Berlusconi andasse a Crotone, come le ha al candidato del centrodestra Giuseppe Miccichè, Alberto Sarra e Eduardo Lampromesso, potrebbe guadagnare qualche Antoniotti. berti Castronovo (new entry). Questo tipo di punto. E veniamo a Reggio città e provincia che “sudismo” è organico a Berlusconi e ai siciNessun ostacolo per l'avvocato Vittorio interessa in modo particolare i lettori de liani. Scilipoti docet. L'altro no. 5 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2010 IL DIAVOLO NERO Il subcomandante Marco I crociati sono una specie inesauribile. Sono presenti in tutti i tempi, e, quando ci sono di mezzo campagne elettorali, sono in numero sovrabbondante. Ce ne sono di tutti i colori e di tutti i sapori. Impressionano i crociati vermigli, che, arsi dal sacro fuoco, per stare al passo con i tempi, non intendono liberare il santo sepolcro, ma vogliono portare al sepolcro quel che resta del centrosinistra mutilato, dei comunisti e persino dell'idea comunista . Tale è il comportamento dell'on. Marco Minniti, fumo di Londra, la cui esistenza giustificata solo dalla necessità di fare propaganda ai vestiti Verace. Quand'era giovane funzionario del Pci ed aveva in testa almeno i capelli, Marco Minniti pensava, come tutti, collegialmente, che non ci sono nemici a sinistra. Ora, da deputato-nominato, perciò legato al carro romano, come tutti gli intelligenti volubili, ha cambiato opinione : i nemici sono a sinistra, anzi il nemico numero uno è il Partito dei Comunisti Italiani, fatto di dottori sottili, che, nella scelta delle alleanze al Comune, hanno voluto “operare distinzioni solo per puntare inutili bandierine”. E, invece, avrebbero dovuto confondersi con il Partito democratico degli eroici imbelli, che non hanno avuto il coraggio di contrapporre a Peppe Bova un loro candidato. E per questa grave colpa il subcomandante Marco li espelle dal “vero centrosinistra”, che non è più nemmeno centrosinistra in assenza pure di Idv e Rifondazione comunista. Pensa il caso. Annibale è alle porte. E lui, l'uomo luttuoso, che ha venduto Pietro Fuda, che non s'è fatto comprare da Berlusconi, fa il cecchino. Non si candida. Sta dietro le quinte, grandioso cecchino. Il quale ha preteso che il Partito dei Comunisti Italiani doveva ridursi ad asino a portata di mano di Antonio Larosa, di Nino De Gaetano. I quali, per la vicinanza con le miti bestie, non si son fatti sfuggire un raglio, scambiato imprudentemente per un ragionamento. Raglia anche Massimo Canale, che, pur essendo stato segretario dei Comunisti Italiani, dice solo adesso che può dire “compagni”.Smemorato, piccolo borghese. Sfuggito alla vigilanza rivoluzionaria dei Comunisti Italiani. la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 06 La copertina LA COPERTINA la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 7 PLATÌ la verità, nient’altro che la verità PASQUINO CRUPI ERCOLE MACRì Platì. Arriviamo a Platì lungo un agevole nastro statale. Ci arriviamo in pochi minuti da Bovalino . Primo a venirci incontro è Natile, che Francesco Perri ha fissato in tutta la sua bellezza paesaggistica nelle pagine di Emigranti (Mondadori, Milano 1928). Poi, quasi mezzogiorno, è Platì illuminata dal sole, che non si nega al paese come , invece, gli è stata negata ogni luce di verità. Cristo è rimasto inchiodato sulla croce per il tempo necessario alla sua morte, premiata dopo tre giorni con la resurrezione. Platì questa croce se la porta sulle spalle dai primi sequestri di persona negli anni ottanta , ed è un’agonia, che forse preluderà alla morte, ma certamente non alla sua resurrezione. Poiché nulla è più forte del pregiudizio, del luogo comune, del teorema disteso dal vecchio greco imbroglione Sinone : da uno conoscili tutti . E, per farci intendere: come è uno, sono tutti . Paese, Platì, dove vi fu chi sequestrò, dunque tutti i platioti sequestratori. Paese, Platì, dove vi fu qualche ladro di capre, dunque tutti ladri . Platì, paese, per intero contagiato dalla ‘ndrangheta ( un grande giornale or sono tanti anni stabilì, per la miseria, che il 99% della popolazione era mafiosa)e per questo con una retata, che fece clamore, ben 125 platioti , senza risparmio di madri con bambini da allattare, furono arrestati e tradotti in carcere nella notte del 12 novembre 2003 . Poi, quasi tutti scarcerati. Delinquenti per sempre, poiché di quella rete a strascico, proibita per la cattura dei pesci, non per quella delle umane persone, è rimasto il marchio dì infamia a mezzo stampa. Infatti, in Fratelli di sangue Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, ristampato più volte, scrivono dalla prima edizione del novembre 2006 all’undicesima edizione dell’agosto agosto 2007 che vi fu a Platì un Sindaco e degli Assessori, non solo pieni di sé, ma anche fuori della grazia di Dio, che stanziarono “soldi anche per sistemare il letto d’un fiume dove si nascondevano i boss braccati. <<Valorizzazione area latitanti fiumara>>, è la dicitura di una delibera sequestrata dai carabinieri nell’ufficio Tecnico”( pag. 123). . La delibera non resse in sede giudiziaria dove fu resa giustizia. Quel LATITANTI non era che un disguido del computer, che aveva trasformato l’innocente LATISTANTI nel peccaminoso LATITANTI. Bisognava prenderne atto ed eliminare già fin dalla prima edizione la delirante imputazione . Così non è stato fino all’edizione mondadoriana di Fratelli di sangue.Inezie. Su Platì si indovina tutto, anche quando si sbaglia. Questo non è un paese. È un vaso di Pandora. Vi contiene tutto e di tutto . E Non solo. A Platì tutti sono capaci di tutto. E ci sono anche i miracoli se i latitanti platioti riescono a nascondersi nel letto d’un fiume le cui acque servivano, di tutta evidenza, per calmare i loro bollenti spiriti. Merita tutto Platì, anche il fatto che un suo giovane, Sergi, moltissimi anni fa, muoia in una caserma, e giustizia non ne venne alla sua disgraziata famiglia. Bisogna dire la verità, tutta la verità, null’altro che la verità: a Platì è stato riservato e viene riservato un trattamento speciale. Che non ha ragione d’esistere. A meno di non volere scrivere su carta copiativa di risonanti, ma altrettanto inefficaci inchieste giudiziarie. Che cosa fa barbaro, chiuso ad ogni soffio di civiltà, un paese,e un paese come Platì? I delitti, i furti, gli stupri, la dispersione scolastica, i matrimoni in età, che sfiorano l’adolescenza. Abbiamo domandato: “ Nell’ultimo quinquennio ci sono stati delitti. Per esempio, delitti d’onore, che sono il pregio e il distintivo dei paesi di mafia, a cultura mafiosa?”. Ci è stato risposto, e la fonte è ufficiale: “ Nessun delitto, e di nessuna specie”. Abbiamo domandato: “ Pascolano per le campagne, girovagano per le colline armenti e greggi. Risultano furti nell’ultimo quinquennio”. Ci è stato risposto, e la fonte è ufficiale: “ Non ci sono stati furti. Si sono avute solo segnalazioni di smarrimenti”. Abbiamo domandato: “ Paese di collina. Paese sovrastato dalla montagna. Paese dedito fondamentalmente dedito alla pastorizia: ci vogliono buone braccia e specialmente buoni piedi. Che fanno i figli dei boschi li mandano i loro giovanissimi virgulti a scuola o li spingono dietro la coda delle capre?”. Ci è stato risposto, e la fonte è ufficiale: “ Non c’è dispersione scolastica. Tutti i ragazzi in età scolare frequentano la scuola dell’obbligo. Vuol dire che le famiglie dei platioti, senza eccezione alcuna, sono interessate al destino scolastico dei loro figli”. “ E in questa vostra scuola bocciate?”, domandiamo . Ci viene risposto con un po’ d’amaro in bocca: “ Una scuola che boccia è una contraddizione in termini. Comunque, in questa scuola si sono verificate bocciature. Succede allora che i genitori, ma non sempre, ritirano i figli che poi si presentano come esterni a sostenere gli esami. A conclusione del ciclo di scuola media, sciamano, per gli studi superiori, verso Bovalino, Locri, Siderno”. Ci spostiamo verso gli uffici comunali. Ci accoglie un gentilissimo subcommissario, il dr. Campolo. Non è forse vero che i calabresi hanno la barbara abitudine di spingere verso l’altare, sull’altare divenuto mattatoio, tenere fanciulle , che, secondo il diritto canonico, comunque, , sono ammesse al matrimonio ove abbiano maturato i 14 anni? E che Platì quella barbara abitudine ce l’ha nel midollo spinale? Come sono andate le cose negli ultimi due anni? Queste le carte dell’l’ufficio anagrafe. Su 52 matrimoni celebrati nel biennio 2009-2010 solo tre ragazze sono andate spose all’età di 18 anni, e altre tre all’età di 19 anni. Tutte le altre da 20 anni in su. Giriamo per le vie del paese. Ci preme innanzi- tutto visitare la torrefazione Eurocaffé. Sì, a Platì, ci sono giovani imprenditori, come Pino e i suoi, che, pur sapendo di rompersi le ossa nella concorrenza con Illy e Mauro Caffè, hanno dato vita ad una attività di torrefazione. Domandiamo alla prima persona, che incontriamo, di indicarci il luogo in cui ha sede l’Eurocaffé. . Non ci guarda storto. Non si chiude nel silenzio. Non ci dice: “Non sacciu”. E ci fa da buona guida, indicandoci la strada. Arriviamo all’Eurocaffé. Troviamo chiuso. Gli occhi vanno verso l’alto. Leggiamo :” Via Francesco Perri”. Omaggio al grande narratore, che cantò i lavoratori della terra dispersi per le vie del mondo. Questo paese è anche memoria della nostra civiltà letteraria, e in questo paese è stato indetto nel 2010 il Premio “Pierre Teilhard de Chardin ”, il grande gesuita francese, gran teologo e grande anima cristiana. Torniamo in piazza. C’è un bar. Poche persone. Ordiniamo due caffè. Però, Eurocaffé . Ottimo. Il barista riconosce il Direttore e offre lui. Dovremmo sdebitarci. Ma come ? Dicendo tutta la verità, null’altro che la verità su Platì, il parafulmine di tutto il marcio che c’è dovunque e qui affastellato. Un paese normale con le sue luci e le sue ombre: queste necessitate da quelle, e viceversa. Si tratta piuttosto di sapere se le luci sono più numerose delle ombre, se le leggi di funzionamento del paese producono più carcerati che uomini in libertà, più ndrangheta che buoni cittadini, più disoccupazione che lavoro. Questo dovrebbero capire tutti , compresi la suora e il parroco che in chiesa nella domenica delle Palme hanno confessato in pubblico di essere stati malintesi. Noi l’abbiamo capito, quando sulla strada del ritorno, siamo entrati nella scuola elementare dove un coro di piccoli allievi, scalpitanti verso la mensa, fu il bellissimo biglietto che annuncia la primavera di Platì, che, con la sua gioventù studentesca, impegnata nella celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, non inneggia ai briganti, ma agli eroi risorgimentali, non agli ndranghetisti, amici della zappa, ma alle loro laboriose famiglie, amiche del libro.Che vogliono essere finalmente lasciate in pace, in santa pace. Questo è. A meno che le menti moderne del nostro secolo non vogliano santificare la “verità” del positivista Alfredo Niceforo, che a questo modo sentenziava nel suo saggio Italiani del Nord e Italiani del Sud (pag. 545: “ La popolazione di montagna è quasi sempre ad un grado di civiltà meno evoluta della popolazione di pianura- e se i monti danno una conformazione più pittoresca al paese, non si può negare che limitino la produzione, impediscano la circolazione, ritardino la civiltà”. Detto saggio fu pubblicato nel 1901, cioè 110 anni fa. Consigliamo ai “moderni” contro i “barbari” di Platì di rimettere a posto le lancette dell’orologio. la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 La copertina All’ombra di Pietra Kappa FRANCESCO VIOLI* A Platì anche i bambini sono bambini iorni fa su uno dei maggiori quotidiani della Calabria, l’unico che possa vantare di chiamarsi con lo stesso nome, CALABRIA ORA appunto, è stato pubblicato un REPORTAGE (è molto più altisonante presentare un articolo con questo termine poiché rimanda a un lavoro d’indagine e investigazione sul campo) su Platì, su questo paese aspromontano noto ormai ai media e alle maggiori testate giornalistiche nazionali ed estere. Noto alla gente di ogni dove che a Platì non ci metterà mai piede (spiegherò dopo perché) ma che allieta il palato con i suoi formaggi, i salumi e il pane (simbolo di Platì)… almeno questo! Potremmo dire. Entro meglio nei dettagli appellandomi al diritto di replica. Diritto di replica? E che cosa voglio replicare? So che il direttore del quotidiano in questione, Piero Sansonetti, si è già scusato ma io voglio dire la mia sull’articolo pubblicato venerdì 15 Aprile 2011. Venerdì mattina io ero a Milano, nel mio ufficio, quando mi arriva la telefonata di uno dei miei migliori amici: “è uscito questo articolo, ad un certo orario potrai scaricarlo da internet ma leggilo prima di mangiare”. Mi son domandato e perché mai? Cosa ci sarà scritto al punto da far venire il voltastomaco? Il solo titolo ha suscitato rabbia e dispiacere. Ma perché tali parole e affermazioni? Tutto a un tratto spunta questo reportage ma dettato da cosa? Quale l’obiettivo? Be… penso che molti altri Platiesi si siano posti le medesime domande. Non si offendano i giornalisti Ilario Filippone e Daniela Ursino se mi soffermo sul titolo, che in prima pagina presentava tale reportage, ricambiandone il tono perché il loro diceva “QUI ANCHE I BAMBINI SONO MAFIOSI” io, dico che ciò sa di MENZOGNA, BLASFEMIA, DENIGRAZIONE. È addirittura anticristiana un’affermazione simile ma forse questo interessa poco ai signori di cui sopra. Ma mi domando come si fa a fare notizia sui bambini? L’anima di una società, la speranza di un popolo. Come si fa? Ma ci si rende conto? Stiamo parlando dei bambini. Gesù Cristo disse “lasciate che vengano a me” mentre in quel titolo sembra si dica “lasciate che vadano”, che vadano allo sbaraglio perché ormai anche loro fanno parte di un male; male di cui io sono stanco di sentirne parlare. Penso a uno di quei ragazzi che venerdì scorso ha letto il giornale (scusate se cado di nuovo nella banalità ma anche a Platì i bambini leggono) e mi domando cosa possono aver pensato. I ragazzi girano senza casco per il semplice fatto che non vi è la concezione, tutto qua, e senza farne una colpa. Non che non si conosca il codice della strada ma ancora non si è pronti per il casco. A Platì certi cambiamenti avvengono pian piano. In un paese di poco più di quattromila anime, dove tutti si conoscono e si mantengono usi e costumi, alcuni molto antichi, le novità prima di aderire e radicarsi nel substrato della mentalità di un popolo tradizionalista, richiedono tempo. Ma il punto non è il casco ma i titoli dati ai ragazzini. Preciso: non esistono “motovedette”, non esistono i “bambini sentinella” e nessuno si da il cambio per spiare e osservare e magari fare rapporto al quartier generale dei movimenti che avvengono in paese. È naturale che il forestiero sia subito notato com’è naturale che gli si venga subito aperta la porta per ospitarlo e presentargli una tavola bandita di ogni bene, frutto del duro lavoro dell’uomo che sia contadino, pastore, commerciante ecc. A Platì l’ospite è sacro e ce l’hanno insegnato gli antichi greci così come il banchetto post mortem per commemorare (se si può serenamente) il defunto o il ballo della tarantella per festeggiare i novelli sposi (antico ballo propiziatorio). A Platì c’è del SACRO che comincia sull’altare di Nostro Signore davanti alla Madonna di Loreto, cui tutti i Platiesi vicini e lontani sono devotissimi. E il prete a Platì non ha il vieto di aprire bocca, assolutamente. Sarebbe una contraddizione che il predicatore per eccellenza non potesse parlare. Un’altra cosa: SUOR ANNALISA ha smentito le parole che i giornalisti hanno riportato e l’ha riferito alla sua gente con tanto di discorso dall’altare. Non ce n’era bisogno carissima Suor Annalisa perché sappiamo che lei crede nella gente di Platì e nei suoi bambini ma soprattut- G Gesù Cristo disse “lasciate che vengano a me” mentre nel titolo di Calabria Ora sembra si dica “lasciate che vadano”... allo sbaraglio to che questo non è un “paese surreale”. Le chiavi rimangono attaccate alla porta perché ci si fida del vicino. E se per caso ci si accorge che è terminato il pane da mettere in tavola e magari è domenica e gli ospiti stanno per arrivare, si bussa (o sigira semplicemente la chiave) dal vicino. Una cosa è vera, ci sono delle mancanze socio-culturali e ludiche, pensando soprattutto ai bambini, ma non per colpa dei Platiesi ma per vicende storico-politiche che bisogna approfondire in altra sede. Quindi, carissimi sig. Filippone e Ursino, che con cotanta perizia avete stilato tale reportage, mi chiedo quanto tempo avete passato a Platì da riportare tali affermazioni? Quanti bambini di Platì avete conosciuto? Qual è la vostra fonte? V’invito io a fare un bel reportage su Platì. Vi farò da Cicerone. V’invito per lavorare insieme con noi, io e altri ragazzi che già ci siamo mobilitati, per una Platì migliore. Io mi chiamo Francesco Violi e sono stato un bambino di Platì. Oggi sono Responsabile Formazione di tre collegi universitari d’eccellenza nel capoluogo lombardo. Mi porto dietro quella che si può definire cultura della strada. Mi è stata data a Platì e ne vado fiero. Aggiungo che sono il nipote del fu sindaco Domenico Demaio che tutti oggi ricordano, visto che nell’articolo è stato citato. Finisco dicendo ai genitori di Platì non smettete di educare mentre ai bambini, non smettete di inseguire i vostri sogni. *Ragazz di Platì M 8 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 9 Siamo tutti platioti ILARIO AMMENDOLIA ercoledì prossimo chiederò al Comitato direttivo di programmare una riunione dei sindaci a Platì. Per spiegarne i motivi, approfittando della Pasqua, ricorrerò ad una della più belle parabole evangeliche che conosca : “Un Signore manda i suoi collaboratori a cercare uomini per i lavori stagionali nella sua vigna. Man mano che vengono trovati si presentano al lavoro, ansiosi di prestare la loro opera e di guadagnarne il compenso. I primi arrivano poco dopo l’alba e gli ultimi poco prima del tramonto. Al momento di pagare il Signore consegna tutti la stessa paga. Alle proteste di coloro che avevano lavorato l’intera giornata, il proprietario della vigna risponde che gli ultimi arrivati non erano degli oziosi ma persone che non avevano avuto l’opportunità di lavorare l’intera giornata.” So bene che a Platì c’è la ndrangheta, se me ne dimenticasse per un attimo ci sono dieci, cento, mille persone a ricordarmelo. Però, nessuno ricorda le tantissime persone oneste che vivono a Platì . Nessuno ricorda che imprenditori, ministri di Stato (Rosy Portolesi), intellettuali, sindacalisti, lavoratori integerrimi sono nati a Platì. Siamo tutti plateoti, africoti, santolucoti e per dirla con Einstein “apparteniamo tutti alla razza umana” . Personalmente considero “sangue mio” quello delle vittime di mafia, ma considero la “mia stessa carne” quella dei ragazzi che marciscono nelle prigioni per non avere avuto “opportunità” di scegliere una vita diversa. Quindi, non andremo a Platì a “predicare” ma a discutere e trovare soluzioni positive per le scuole, le guardie mediche, gli uffici postali che chiudono, per una sanità disastrata, per i trasporti pubblici carenti, per le opportunità di lavoro inesistenti. Non andremo a Platì a parlare della zona “latistanti” che diventa latitanti. Non andremo a Platì per dividere, ma per unire la Locride positiva. Andremo a ribadire con forza l’impegno di chi ritiene urgente che nella “vigna” umana a tutti siano date le stesse opportunità. M Ilario Ammendolia è attualmente il Presidente del Comitato dei Sindaci della Locride Nella foto a sinistra pecore che pascolano a Pietra Kappa, Al centro i pilastri della S.S Bovalino-Bagnara, un’anomala quotidianeità i festeggiamenti dei bambini di Platì per il 150° anniversario dell’unità d’italia Qui a destra Le serre dei frutti di bosco, il caretteristico pane, il municipio e la scuola 10 Reggio e SCHIARITA SULL’EMERGENZA MIGRANTI A VILLA Provincia Sembra che, finalmente, la situazione di emergenza che da giorni vede numerose associazioni e singoli cittadini inchiodati alla Stazione di Villa San Giovanni per assistere le centinaia di migranti che ogni giorno sbarcano nella nostra cittadina dalla Sicilia, si stia evolvendo verso una soluzione. DOMENICA 24 APRILE 2011 Attualità ARMIAMOCI E PARTITE L'onorevole Fli Angela Napoli dopo mesi di battaglie verbali a difesa della legalità batte in ritirata e rinuncia alla candidatura a sindaco accusando contaminazioni al voto. Quale senso logico in tutto ciò? VALENTINA ELIA “Il voto a Reggio è inquinato dalla 'ndrangheta”. Possiamo forse affermare il contrario? Coprirci occhi, bocca e orecchie a mo' di scimmiette e far finta che sia tutto limpido e sereno? L'influenza mafiosa e la collusione politica disgraziatamente sono triste realtà, nonché dure a morire dalle nostre parti. Chi potrebbe perciò contraddire l'onorevole Angela Napoli? Esternazione irreprensibile la sua, parole sacrosante. Se le stesse avessero avuto come seguito un'affermazione del tipo: “per questo motivo accolgo l'appello del mio partito, candidandomi a sindaco per le prossime elezioni”. Invece nulla di tutto ciò. Meglio lavarsene le mani, è molto più tranquilla la poltroncina a Palazzo Montecitorio. Eh, già! direbbe Vasco. Ricordo però soltanto alcuni mesi addietro la deputata piemontese arringare agguerrita come non mai la folla in una piazza Duomo gremita, davanti le telecamere RAI. E come dimenticare le centinaia di comunicati stampa di denuncia, o le innumerevoli apparizioni in tv o nei media in genere? Però mi è stato insegnato che con le parole non si combatte il male. Mi è stato detto che davanti al nemico non si fugge, non ci si nasconde. Lo si affronta. E l'ho appreso grazie al coraggio, alla fatica, al lavoro e anche al sangue, senza scomodare nomi illustri, di chi ha creduto in un futuro migliore per questa bella e sfortunata terra schierandosi, ed in prima linea. Tutte le belle parole di Angela Napoli sono andate in fumo con questa sua presa di posizione, o meglio, mancata tale. Tanto fiato sprecato per poi scappare via a gambe levate quando poteva fare qualcosa di concreto, anche soltanto facendosi peso della causa reggina? A questo punto due dubbi sorgono spontanei: Non avrà, l'onorevole Napoli, trovato una facile “passerella” a Reggio Calabria, ergendosi dialetticamente a paladina della giustizia beneficiando di visibilità? E, motivazione molto meno nobile di quella da lei fornita, non temerà per caso una figuraccia alle urne (vedi le scarne 17 preferenze ottenute alle ultime consultazioni comunali di Taurianova per cui la Napoli era candidata come consigliere)? Come si dice, insomma: a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre... PRIMATI Reggio, quando il gioco d’azzardo viene prima del pane quotidiano MARIA G. COGLIANDRO gni reggino spende in media 700 euro l'anno per il pane e 703 euro per il gioco d'azzardo. Preferiamo a chili di profumato pane caldo appena sfornato chili di aria fritta. Un totale di 397 milioni di euro l'anno in aria fritta, senza considerare le giocate online. Siamo i giocatori più incalliti della Calabria, ci giochiamo di tutto. La data di nascita del figlio, del cognato, del cugino, del cugino del cugino, della bisnonna. Ci giochiamo il giorno del battesimo, della comunione, l'anniversario del primo, del secondo, del terzo… matrimonio. Ci giochiamo la morte della suocera, della vicina che, quand'era in vita, alla sola vista iniziavano i riti scaramantici più sconci ma chissà… magari da morta porta bene! Ci giochiamo il terremoto in Abruzzo, in Giappone, il morto, il morto che parla, il morto ammazzato, il più di là che di qua. E nella smorfia napoletana ci sono numeri per le gambe delle donne, le tette, il fondoschiena, sogni sicuramente frequenti… ma, una curiosità, l'urinale, che fa 27, chi se l'è mai sognato? E poi grattiamo grattiamo. Miliardario, Mega Miliardario, Mega bidonata! Affari tuoi - e qui almeno sono onesti perché ti avvertono che il pacco lo prendi sicuro! - Win for life, Vivere alla grande, Turista per sempre, Lavoratore mai! Passiamo giornate intere alle macchinette mangiasoldi, serate al Bingo, crociere al Casinò. E qualcuno deve ringraziare di giocare ai cavalli, perché se la brava mogliettina, prima di mettere i pantaloni in lavatrice, gli trova in tasca un bigliettino con su scritto “Lady Sofia”, può sempre dire che si tratti del cavallo su cui ha scommesso il giorno prima. Peccato, però, che a volte quel qualcuno torni a casa e trovi le valigie pronte all'ingresso e chiedendo spiegazioni alla moglie, questa inizi a sbraitare che la cavalla a chiamato! Per sconfiggere il gioco d'azzardo, ultimamente quelli della Snai si sono fatti fare da Oliviero Toscani un marchio sociale: un bersaglio con tanto di punto esclamativo rosso al centro e con la scritta “gioca per vincere”. Secondo il presidente di Snai, Maurizio Ughi, servirebbe a sensibilizzare coloro che giocano oltre le loro possibilità, rincorrendo la perdita anziché la vincita. I cosiddetti giocatori patologici che per autolesionismo - spiegano esperti psicologi, mica opinionisti cresciuti al Grande Fratello! - perdono di proposito, così da poter giocare all'infinito per recuperare quanto si è perso. Giocano per perdere… una trovata furbissima! È come voler far credere che uno si ingozzi di cibo per dimagrire. Una società che vive di scommesse e concorsi a pronostici mette in atto una campagna pubblicitaria che, a suo dire, servirebbe, paradossalmente, per non pubblicizzarsi. Una campagna a favore dei giocatori patologici. Beh, più che giocatori patologici, li chiamerei polli. Dei polli che, dopo essere stati incastrati a dovere, faranno esultare il gioco d'azzardo come Benedetta Parodi: cotti e mangiati! Non so voi, ma io vado a farmi u panino. Maria Giovanna Cogliandro O 11 SANZIONE PER DUE PESCATORI ABUSIVI Se peschi su una barca senza licenza, ti becchi una multa di 2000 euro, sequestro della rete e del pescato. È quanto è successo a due pescatori presso la località Fiumarella di Pellaro che si sono visti 2kg di pesce, costato ore di fatica, devoluto in beneficenza. Per caso qualcuno prima di salpare gli ha augurato “Buona Pesca”?! La Pasqua del “Cilea” ANTONIO CORMACI Miglior modo per augurare una buona Pasqua al pubblico reggino il teatro Cilea non poteva trovarlo. Una grande regia, interpretazioni sontuose, allestimenti scenici di primissimo ordine e un coinvolgimento metateatrale del pubblico e della platea, come se il pubblico fosse parte stessa della scena, come nei tempi antichi del teatro romano. Questi sono gli elementi caratterizzanti della co-produzione, ad opera de “Impresa lirica Gitto Gioacchino”/ “Fondazione Goldoni”, de “Cavalleria Rusticana”, il melodramma ispirato all'omonima novella di Giovanni Verga e musicato da Pietro Mascagni, e “Pagliacci”, l'eterno dramma di Ruggiero Leoncavallo. La musica delle due opere, incalzata e interpretata magnificamente dal maestro Christian Frattina e dall'Orchestra del teatro Cilea, ha fatto da fil rouge a due storie così diverse tra loro ma anche così simili. Elemento collante delle due trame è infatti l'amore, un amore tradito e agognato in entrambi i casi. Da una parte Santuzza, interpretata da Chiara Angella, personaggio drammatico stabilmente inserito nel contesto scenografico di un paese abbandonato, quasi metaforico di una desolazione interiore ma allo stesso tempo cuore della scena, riempito dal coro parte integrante della popolazione, in processione per la santa Pasqua; Santuzza, l'Esclusa pirandelliana, fedele ed innamorata di Turiddu, interpretato da Francesco Anile, già reduce da un quarto d'ora di applausi alla Cavalleria a “La Scala” di Milano, il quale preferisce donarsi alla prorompetente Lola (Kassandra Dimopoulou), la donna bella del paese, a sua volta sposata con compare Alfio (Carmine Monaco), uomo dedito al lavoro e alla fedeltà matrimoniale. Sarà proprio quest'ultima, legata alla gelosia di Santuzza, donna al di fuori del contesto sociale in cui vive, che detterà fine alla vicenda; una furia “rustica” e vendicativa si abbatterà infatti su Turiddu, e per Santuzza poco importerà se il suo amore negato è stato vendicato, poco importerà se si leverà il grido “Hanno ammazzato compare Turiddu!”. Per lei rimarrà come spettro un'inadeguatezza nei confronti della vita, un personaggio al di fuori degli schemi. Come al di fuori dei canoni tradizionali è la scenografia di felliniana memoria di “Pagliacci”, ispirata ad una storia realmente accaduta nel cosentino, in un “dì di mezzagosto”. I personaggi, come nelle commedie pirandelliane, vengono fuori dal fondo della scena e si mescolano col pubblico, facendo sì che la platea stessa divenga palcoscenico dello snodarsi della drammatica vicenda. Nedda (Chiara Angella), Canio (Francesco Anile), Tonio (Carmine Monaco), Silvio l'amante (Marcello Rosietto) vivranno una recita nella recita. A dare la parvenza di teatro nel teatro ci pensa il prologo di Tonio, che introduce lo spettatore ad un'altra dimensione recitativa. Infatti, dopo il passionale dialogo tra Nedda, prototipo della diva dell'avanspettacolo, che si promette a Silvio, e la disperazione di Canio per il tradimento scoperto, palesata nell'immortale aria “Vesti la giubba”, introdurranno lo spettacolo dei comici, rappresentati come marionette appese ai fili del destino. Lo scopo di Canio è quello di far tradire Nedda affinché invochi il nome di Silvio, sicuramente nascosto nel pubblico dello spettacolo (i coristi del coro Cilea, diretti dal Maestro Tirotta). In un susseguirsi di frasi indirette e allusive che confondono il pubblico, Colombina (il personaggio nel personaggio di Nedda) e Pagliaccio (il personaggio nel personaggio di Canio) dialogano affinché Nedda riferisca il nome dell'amante, nello stupore generale del pubblico (“Par vera questa scena!”). Tumultuosamente, in un connubio splendido tra musica e parole, in un intrecciarsi di arte e vita, si arriva all'epilogo, con Canio che minaccia Nedda con una lama, e Nedda che, tradendosi, cerca di affogare nel silenzio, inutilmente, il nome dell'amato Silvio. Egli corre in suo aiuto ma cadrà nella furia vendicativa di Canio, che si spoglia delle sue pagliaccesche vesti (“pagliaccio non son, se il viso è pallido è di vergogna!”, per ricordarsi d'esser uomo), proprio come Turiddu è caduta in quella di Alfio. L'opera si interrompe bruscamente con la morte di Silvio e di Nedda, con i personaggi che rimangono immobili nello stupore sulla scena. La finzione è finita, ma una finzione mai così reale, mai così crudele. “La commedia è finita!”. DOMENICA 24 APRILE 2011 Le proposte dell’Arcigay ai candidati a Sindaco In vista delle prossime elezioni comunali a Reggio Calabria, anche l'Arcigay I Due Mari ha deciso di entrare nel dibattito con delle proposte. In questi primi 18 mesi di attività ci siamo spesso confrontati con la politica, con le persone che ci hanno cercato ed hanno voluto ascoltare il nostro punto di vista. Adesso vorremmo far sentire la nostra voce anche a chi non abbiamo mai incontrato. Per questo ci rivolgiamo a tutti i candidati a Sindaco del nostro comune con delle proposte. Perché non vogliamo restare spettatori, e dopo le elezioni andare a confrontarci con il futuro Sindaco e la Giunta, ma partecipare all'elezione di un candidato che sia il più possibile vicino alle nostre speranze e anche alle nostre difficoltà. Proponiamo per questo di inserire nei programmi elettorali dei candidati tre punti, vicini alla nostra associazione: 1) Che il candidato Sindaco e i candidati Consiglieri delle liste che lo sostengono si dichiarino contro l’omofobia e disposti a sostenere politicamente future campagne che verranno realizzate in questo senso. Che siano inoltre disponibili a far riconoscere il comune di Reggio Calabria come comune Gay-friendly, sull’esempio del comune di Polistena. 2) Che venga realizzato, sull’esempio del comune di Torino, un registro delle unioni di fatto basate su vincolo affettivo, comprese quelle omosessuali, e che queste unioni vengano riconosciute dal Comune anche attraverso il rilascio da parte degli uffici dell’anagrafe di un apposito certificato: il registro dovrà essere utilizzato quale valido documento per tutte le questioni pratiche di competenza locale del Comune, e per la formazione di graduatorie nelle quali sia necessario dimostrare uno stato di convivenza . 3) Che venga istituito un tavolo permanente di enti e associazioni, tra le quali sia presente anche l’Arcigay, che si occupano di diritti civili e rispetto delle pari opportunità in città. Che questa “assemblea” lavori a stretto contatto con gli assessorati comunali e i Consiglieri per le pari opportunità e sia fonte costante di proposte politiche e soggetto con cui confrontarsi nelle scelte che il comune adotterà sugli argomenti riguardanti questi campi di interesse. Si chiede inoltre ai candidati a Sindaco, se decidessero di adottare qualcuna di queste proposte nel loro programma, di indicare dei tempi di realizzazione per ognuna di esse. Ci auguriamo di avere una risposta da parte dei candidati, sottolineando che anche una risposta negativa o con delle “controproposte” sarà ritenuta da noi sicuramente più interessante dell'indifferenza, alla quale purtroppo siamo abituati. Andrea Misiano presidente dell’Associazione “I Due Mari”, comitato provinciale Arcigay di Reggio Calabria. 12 A Piana/ Locride Le strutture accreditate trattate in maniera differente. Il disappunto dell’Anisap Le differenze del commissario Squillacioti MANUELA SORRENTI La bilancia del Commissario Asp Rosanna Squillacioti non sembra funzionare a dovere. Infatti a quanto si è appreso nelle ultime settimane il metodo di liquidazione adottato nei confronti degli studi privati e dei laboratori analisi accreditati nella stessa provincia di Reggio Calabria varia da Palmi a Locri fino a Reggio Calabria. Un metodo di concepire il servizio, che a meno che di spiegazioni da parte del commissario, non ha una logica. Ad oggi non esiste un tarrifario regionale per le prestazioni delle strutture accrediate, ma anche per quelle pubblche, fatto che lascia nella discrezionalità le varie Aziende provinciali di adottare le tariffe del così detto “Bindi” o del “Bindi modificato”. Questo, inpassato e fino ad oggi ha comportato, e comporta, una scollatura della spesa tra laboratori pubblici e privati. Nell’Asp 5, quella di Reggio Calabria un enzima cardiaco costa 3,72 euro a Locri, ma può essere pagato a Palmi a 19,11 euro. Il fatto è quanto mai strano. E infatti in questi giorni i laboratori analisi e gli studi privati accreditati all’Asp 5 sono in subbuglio e rammaricati per quanto sta succedendo. Numerosi sono stati gli incontri degli iscritti all’Anisap che chiede chiarezza su questa quanto meno illogica vicenda. Il problema è quello di una chiara differenza di trattamento tra i laboratori che operano a Reggio città e nella Piana di Gioia Tauro rispetto alle strutture della Locride. A Palmi e Reggio Calabria il tariffario utilizzato è il così detto “Bindi modificato” o Moroni, mentre nell’ex Asl di Locri si utilizza il tariffario Bindi. Un fatto che permette di pagare con grandi differenze le stesse prestazioni in zone della medesima provincia. Un altro punto su cui i rappresentanti Anisap chiedono si faccia al più presto chiarezza è il rimborso che viene fatto per l’ex Asl di Reggio e Palmi sul fatturato presentato, mentre per l’ex Asl di Locri viene considerato sul limite del budget imposto dalla Regione. In poche parole le prestazioni in più, fuori budget, fatte dai laboratori dell’ex Asl di Locri non vengono considerate, mentre a Palmi e a Reggio Calabria si. Sul punto sembra sia stata più volte interpellata la commissaria Rosanna Squillacioti che ad oggi però, oltre a non avere preso provvedimenti, e se lo ha fatto non lo ha comunicato, non ha fatto chiarezza su tutta la vicenda con i rappresentanti del laboratori privati accreditati. INCHIESTA DI MARIA BOETI Avevamo anticipato nell'articolo precedente che per questa settimana avremmo fatto una pausa ma, data l' insistenza di troppi lettori pubblichiamo la seconda parte questa domenica. Non siamo qui a scrivere una prosa di piglio popolaresco e, informiamo da subito chi ci segue di quanto affiliamo le armi (pardon!) la penna di malavoglia però, la decisione di estirpare un luogo comune che dura da sempre ci spinge ad affrontare l'argomento senza tentennamenti: nord e sud di Polistena ,<zambari> compresi. Premesso che sia inutile fare un unico passo gigantesco, per arrivare alla meta, nella nostra umile riflessione pensiamo, che bisognerebbe farne eventualmente di significativi. Infatti, le richieste del momento non sono l'attimo fuggente della notorietà cui prima accennavamo - abitandogli vicina, in case piccole e misere con una porta accanto all' altra per origliare meglio i fatti familiari dei vicini, li guardava a bocca aperta e col labbro pendente, cercando di imitarli. Quelli del sud puzzavano di sudore, di lavoro e d' ignoranza ma erano più semplici, più spontanei, più veri e meno fanatici. Erano le masse! Che avevano, ed ancora oggi hanno, bisogno del punto di riferimento (questo avviene dappertutto). Ed è da lì che parte la scelta del leader politico! E perché viene scelto e ubbidito? Di sicuro perché ritenuto il più <adatto>! E ci siamo fatti un' altra importante domanda: a cosa servono le campagne elettorali, i comizi e, - in caso di vittoria le sfilate? Servono a riaccendere simbolicamente l' animo, trasmettono alle masse (di elettori) un pensiero: io nel movimento ci sono stato, io con un solo A sud di Polistena tutti “zambari” a livello nazionale, (tentando di contattare programmi satirici) sono invece: i voti! Persuadi il tuo quartiere, la tua comunità a portare nel tuo calderone politico o di chi t' interessa, duemila voti e avrai vinto. Poi, convincerai la nazione e magari fra un paio d'anni anche il mondo. Datti da fare con la fantasia, chiudi gli occhi, sogna e fai finta che ti eleggeranno ministro degli esteri. Ma ricorda che nel presente è necessario accaparrarsi una poltrona un po' più modesta. <Zambari, zambari e vedani> (rozzi, rozzi e campagnoli). Queste sono sempre state le frasi ricorrenti sulla bocca del popolo nordista di Polistena riguardo il terzo stato abitante la zona sud della città. Parlando di popolo nordista ci riferiamo nello specifico alla piccola borghesia dei tempi passati, fatta da artigiani, falegnami, fabbri, ebanisti che riuscivano a sopravvivere se i signorotti gli ordinavano qualche lavoretto o se vendevano qualche lotto di legname pregiato. Era la borghesia che si faceva strada e iniziava a far parte di quella classe sociale che viveva esercitando il piccolo commercio o la libera professione, appunto, contrapposta al proletariato e alla classe operaia anche e soprattutto nei suoi atteggiamenti mentali. E la barriera invisibile che ha fatto da spartiacque fra nord e sud è da sempre nota a tutti, per intenderci quella che va da via Trieste in sù: nord, a via Vescovo Morabito - via S. Marina in giù: sud. E per approfondire e fare un esempio su questa differenza ci affidiamo al ruolo femminile delle donne della bassa Polistena che sono state le paladine dell' emancipazione, infatti, buona parte di esse si sono riscattate vendendo la propria forza lavoro: erano raccoglitrici di ulive che portavano a casa il salario d' inverno e l' assegno di disoccupazione d' estate. Non dipendevano dal maschio sciovinista!!! La loro controparte, invece, che viveva nella zona alta era composta da casalinghe dipendenti dai mariti e questo si denotava palesemente quando andavano al mercato a fare compre. Le voltavi sottosopra e dalle loro tasche non cadeva una lira, erano sì più ordinate (avevano più tempo a disposizione) nella cura della persona a differenza delle raccoglitrici che esteticamente si mostravano più trascurate, meno agghindate ma quest'ultime erano senz'altro più sicure nel loro ruolo di donne, mogli e madri. Lasciavano i figli soli durante la giornata e non per lavorare ai ferri da lana o all' uncinetto ma per studiare. Infatti, parecchi di loro si sono laureati e oggi sono dei professionisti affermati: presidi, professori di latino e greco, di matematica, professoresse di lettere, avvocatesse, ingegneri ecc. e, soprattutto educati dagli esempi domestici. Quelli del nord… meno male che c'è stata una forte richiesta di personale ospedaliero e negli enti pubblici in generale, altrimenti avrebbero continuato con l' uncinetto, i ferri da lana e a preparare il sugo al marito borghese piccolo piccolo che cresciutosi nel salotto buono di Villa Italia è riuscito a diventare un habitué del gioco d'azzardo. In tutto questo non vanno tralasciate le famiglie davvero benestanti, aristocratici o con discendenza nobiliare che anche solo l' esterno delle case parlava per loro. Vivevano nei palazzi, lontani dai frastuoni. Si mescolavano solo fra pari, sia nella conversazione, che nella conduzione della vita quotidiana, che nei rapporti di amicizia. Erano proprietari terrieri e una parte della vita economica cittadina passava attraverso le loro attività finanziarie perché detentori di grossi capitali e possidenti, appunto. E, quella borghesia - a voto ho contribuito affinché questa festa avvenisse. A questo punto il leader diventa il centro della loro intera esistenza. Questo centro che attira il popolo come una calamita e vince! Non è una questione di capelli bianchi, di giovinezza o di vecchiaia, di uomo o di donna, vince perché ha carisma (lui o chi sta dietro a lui) e trascina le masse. Vince anche se ne ha combinate di cotte e di crude. Muove elettori con un soffio quasi invisibile e riesce a farlo anche con i più diffidenti. Molti candidati non si rendono conto che l' insicurezza, com' anche il carattere violento inibisce i votanti. Basta che parlino, anche per una sola volta in pubblico, e l' autodistruzione avviene automaticamente. Basta che da un' argomentazione pubblica trapeli l' idea di vendetta contro l' avversario affinché le masse di elettori non li votino. Nella nostra epoca la gente è attenta e irrequieta; desidera - e lo fa discutere di politica perché pensa: questa volta potrebbe avvenire un mutamento benefico per me e per i miei cari. Se poi avviene, questo non lo sappiamo, però sono pronti a credere alle parole dell' ultimo oratore che ha parlato. E, non sono solo gli <zambari> ad essere trascinati ma tutti gli elettori. Gli <zambari> erano e sono lavoratori che si recano alle urne come tutti gli altri e, una cosa è certa: nessuno resiste alla bellezza del voto! Che soddisfazione quando dentro la cabina mettono quel segno di croce con la matita sul nome del candidato che ha fatto loro simpatia, che piacere sapere che in quel preciso momento hanno punito tutti gli altri. Guardano compiaciuti per un attimo la scheda e poi con un mezzo sorriso la ripiegano, hanno purgato tutti gli altri senza essere visti. Ed è questa la più alta gratificazione degli “zambari”! Galleria della Limina.: e se succedesse sul serio? la Riviera Ha del preoccupante l’episodio a cui hanno potuto assistere i numerosi automobilisti che si sono trovani a percorrere la galleria della Limina Martedì scorso. Infatti, un enorme termoventilatore, si sarebbe sganciato, per fortuna solo da un lato, minacciando di cadere col rischio di una vera e propria strage. Per fortuna, l’Anas, allertata dai passanti ha riparato il danno prima che potesse diventare catastrofe. E se la prossima volta succedesse sul serio? 13 DOMENICA 24 APRILE 2011 AL VOTO AL VOTO... portano quest’anno le donne CRISTINA BRIGUGLIO Sono state appena presentate le liste per gio Calabria, tra tanti volti noti spicca presto in via di estinzione). Colpa della più di una in zona e quindi era filologicale prossime elezioni. una donna (ed è già una novità), ma poi latitudine, del clima... mente scorretto. Meglio, allora, sarebbe -Andiamo al voto…chi si porta al le liste sono quasi tutte al maschile (con Raccontano che c'è stato un tempo in cui stata la festa del bambino dai capelli voto?...chi porti al voto?…Dividiamo la qualche eccezione di rilievo). E nella i compagni de l'Unità, federativi, nazion- verdi (1), del vecchierello canuto e bello lista… stabiliamo le quote… Locride? Nemmeno a dirlo, solo in tre ali, gli amici del bianco fiore e quelli dei (1 e mezzo, uno intero e l'altro mezzo -anche quelle rosa? degli undici comuni in cui si vota (Mam- 'chiodi' di garofano, delle 'spine' della paralizzato), del compagno dichiarata-No quello è un altro paio di maniche… mola, Ardore e Monasterace), ci sono rosa, dovevano per forza organizzare la mente non femminista (1?) e di quello Tanti modi di dire, che sono, però, anche donne candidate a sindaco. Insomma serata della donna d'estate alle varie non dichiaratamente, ma effettivamente modi di fare e di essere. Ma come si por- dalle nostre parti, se l'uomo è un “ani- feste o in vista delle elezioni. Adesso è antifemminista (1al cubo). Ma questi tano al voto quest'anno le donne in Cal- male politico”, la donna lo è molto meno passato di moda, per fortuna, anche per- sono tempi lontani: ormai non servono abria? (e comunque se continua così sarà ché - dicono - in verità di donne ce ne era più le serate per le donne, ci sono donne Di moda non lo sono mai per ogni sera (per chi sta state, specialmente a al potere). NOSTRADAMUS queste latitudini, e infatti Non servono neppure le siamo una delle poche quote rosa, non siamo regioni che non ha una mica animali da riserva donna in consiglio …O forse si? Finché la regionale (eccetto la vice realtà non coinciderà con del Governatore, che è i desideri e le aspettative Rimanendo nei dintorni dell'arte divinatoria, segnaliamo che una dichiarazione del deputato stata cooptata nella Giundella metà del cielo, ma del PdL Remigio Ceroni, che ha chiesto di riscrivere l'articolo 1 della Costituzione facendo ta e non eletta). L'unica non della terra? insorgere tutti per l'indignazione in nome della sacralità della Carta, è parsa sfociare da un donna democraticamente Ebbene, non sappiamo provocatorio auspicio di Fabrizio Spinella, ne “La Riviera” del 10 aprile scorso («1943eletta “al potere” è come si sono portate (da 1947 Carta canta»). Wanda Ferro, Presidente sole o da altri) le donne al A Ceroni era stato mandato il ritaglio della rubrichetta “Punto di vista”, in cui Spineldella Provincia di Catanvoto in Calabria. la, citando sei senatori che avevano proposto l'abrogazione della XII Disposizione tranzaro. Volendo fare un Forse ci ragguaglierà sitoria e finale della Costituzione che vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista, fazioso bilancio di genere qualche signore, o anche aveva suggerito invece ai legislatori di porre fine alla ipocrisia dell'articolo 1 che fonda sul delle prossime elezioni, signora, del nord, sui lavoro la Repubblica democratica. Una redizione… possiamo registrare un modi per candidarsi e su leggero aumento della cosa non sappiamo o presenza femminile nelle meglio, sappiamo benissiliste per le comunali nei mo. quattro capoluoghi chiaMa noi per fortuna siamo mati al voto. Ovviamente periferici e provinciali e Locri, antica terra magno greca, conserva il gusto per l'onumero de “La Riviera” del 29 giugno 2008, secondo tra i candidati a sindaco, non sempre seguiamo la stracismo e per l'oracolo. I lettori ricorderanno l'estrocui coloro che ancora vantavano la «stazza politica» e la nessuna donna c'è a Regmoda per sapere come missione dalla Giunta comunale dell'assessore France«autorevolezza» di Macrì assecondando il suo «delirio gio e a Catanzaro, mentre vanno quest'anno le sco Barresi nel 2008 da parte del sindaco Francesco di onnipotenza», gli si sarebbero rivoltati contro, si è sono tre le esponenti del d(g)onne. A ognuno la Macrì, benché lo stesso Barresi avesse continuato a avverato. Calabrese e Sainato, secondo la sfera di cri“gentil sesso” che corrono sua scelta. sostenere le sue mire municipali contro la defezione di stallo di Barresi, «un giorno non lontano» sarebbero per la poltrona di sindaco Viv il voto, abbasso i veti, altri amici stanchi del cosiddetto «oligarca». stati i «carnefici» di Macrì. E così è, nella prefigurazioa Crotone e una a Cosene via con la campagna Ebbene, il vaticinio (preceduto da un solenne anatema ne dei prossimi esiti elettorali comunali. La Pizia di za. Per il rinnovo del conelettorale… pubblico contro «il Barone») pronunciato da Barresi nel Delfi, a Barresi, gli fa un baffo... siglio provinciale di Reg- Roma: la predizione di Spinella Locri: la profezia di Barresi 14 Acquista questo spazio e pubblicizza i tuoi prodotti Esempio: Per le passeggiate serali, e qualche weekend in alta quota, quando il termometro si avvicina allo zero: MONCLER GRENOBLE euro 000,00 Città, via ... DOMENICA 24 APRILE 2011 MANOVRE (NON ELETTORALI) Lieto evento al Comando Municipale di Locri DANIELE MANGIOLA Da qualche tempo si notano manovre strane nei pressi del Comando di Polizia Municipale della ridente cittadina locrese. No, non ci riferiamo al fermento dovuto al periodo elettorale, sarebbe banale e non avrebbe senso scriverne. Le manovre a cui ci riferiamo sono quelle di uno dei mezzi in dotazione del Comando. Si, parliamo di vere e proprie manovre automobilistiche. . . Bisogna sapere che la presente Amministrazione ha al suo attivo di sicuro almeno una lodevole iniziativa (mentre scrivo al computer chissà perché il correttore automatico del processore di testo si ostina a correggermi “attivo “con “cattivo”. Non c’è niente da fare, i computers sono stupidi, utili ma stupidi: cosa centro la parola “cattivo” se sto parlando di amministrazione cittadina, è proprio fuori contesto, mah...). Dicevo, tempo fa sono comparse ai lati delle strade delle indicazioni di parcheggio che non si erano mai viste: delle belle strisce di colore rosa. Noi, provincialotti e un po’ ignoranti, siamo rimasti un pochino spiazzati all’inizio: cosa farne di queste strisce colorate, come si usano? Segnale di divieto o di obbligo? Poi comprendemmo che si trattava di un segnale di civiltà e ne fummo tutti contenti. E’ proprio una bella cosa per una donna incinta o con un bambino piccolissimo sapere di poter trovare un parcheggio nelle vicinanze di farmacie, edicole ed altri luoghi di utilità pubblica. Di questi parcheggi rosa ce n’è dappertutto in città, ce n’è uno anche davanti all’ingresso del Palazzo Comunale con accanto il relativo Comando di Polizia Municipale. E torniamo a bomba. Da un po’ di tempo abbiamo notato che questo parcheggio è stabilmente occupato proprio da uno dei mezzi della locale Polizia Municipale. Possibile? Ci siamo detti? No, sarà stata una volta, un caso, un necessario parcheggio per sbrigare un bisogno impellente (intendo un bisogno d’ufficio, ovvio) ma poi basta, il giorno dopo no di sicuro… E invece è proprio cosi, il fatto si ripete tutti i giorni. E non è che si tratta di un posteggio impreciso, un po’ dentro un po’ fuori, no, è proprio regolarmente dentro le linee rosa. Dunque è sicuro: al Comando di Polizia Municipale un bimbo è in arrivo, o forse è già arrivato! Eh, essere mamma è proprio una cosa bellissima, ve lo dico io che lo sto sperimentando. Cioè ovviamente io non sono mamma, però sono papà. Da quelle parti bocche cucite, tutti smentiscono, ma la verità è sotto gli occhi di tutti, il bel macchinone parcheggiato entro le strisce rosa parla da solo. Si alternano, a dirla tutta, qualche volta, con un altro bel macchinone bianco di proprietà dell’Amministrazione cittadina, ma ci sarà ovviamente un motivo validissimo anche per questo fatto. Certo, c’è uno spazio in meno a disposizione delle contribuenti, ma insomma, il motivo è sicuramente valido e siamo tutti contenti lo stesso. Perciò, felicitazioni al Comando!!! PS. Abbiamo scherzato. Non ce ne vogliano i nostri efficienti e sempre disponibili Vigili se abbiamo osato trattare con ironia il caso, non se ne abbiano a male. Si tratta di tanatos, istinto di morte, che sublimiamo a volte in questa satira forse troppo aggressiva. Ma si colga, insieme, anche l’affetto che da dietro queste righe un po’ pungenti erompe. Si tratta, anche, di un bisogno di ordine, di rispetto delle regole, di cui noi calabresi di buona volontà sentiamo l’urgenza non più rimandabile. E chiediamo a voi, che di questo ordine siete i tutori, di mandare segnali positivi, di cambiamento, in questa desiderata direzione. Con simpatia vi ringraziamo di quello che già fate e di quello che in futuro farete per l’accrescimento di quel collettivo senso civico che tanto manca a tutti noi. Fuda: vogliamo parlare davvero di conti in sospeso? Presunta incompatabilità: replica del candidato alla presidenza della provincia reggina GIULIO ROMEO «Onore al merito di Totò Calabrò, che oggi rimpiango più che mai». Questa la battuta a caldo di Pietro Fuda, candidato alla Presidenza della Regione Calabria per le prossime elezioni amministrative, alla richiesta di commento di alcune notizie apparse stamattina sulle pagine regionali di un quotidiano locale. Fuda prosegue: «Nel 2002, durante la campagna elettorale per la Provincia, in cui mi confrontavo con il Presidente uscente Calabrò, i toni sono sempre stati tesi e accesi, ma gli scontri erano sul programma e sul diverso modo di intendere l’amministrazione della cosa pubblica. Oggi il Presidente uscente preferisce, piuttosto che confrontarsi sul programma o sui risultati ottenuti in questi cinque anni di governo provinciale, lasciarsi condurre ancora dai veleni personali (e per me inspiegabili) di pezzi della burocrazia interna. Mi sarebbe piaciuto, con l’amico e avvocato Morabito, parlare di cosa si possa fare ancora per questo territorio, che chiede a gran voce di essere governato. E invece il Presidente in scadenza prima parla della Provincia come di un taxi dal quale salire e scendere, poi si occupa di autisti. Lo voglio rassicurare per entrambe le sue preoccupazioni. Non avevo intenzione di ricandidarmi, ma è stato proprio il suo modo di amministrare a indurre molti concittadini a chiedermi di mettermi nuovamente al servizio del territorio. Per la notizia fresca di stamattina sulla presunta incompatibilità a causa della liquidazione dello straordinario al mio autista di allora, la causa è fissata per il 12 maggio, e attendo che venga fatta chiarezza su ciò che è stato ed è irregolare nella gestione della cosa pubblica. Certo è buffo che un quotidiano locale, a volte disattento durante la mia amministrazione degli scorsi anni, oggi decida di abbracciare la causa di chi ha scelto il terrorismo informativo per cercare di screditare l’avversario. Ha fatto bene il Quoti- diano della Calabria a pubblicare la velina artatamente passata dai miei avversari politici per spronare la campagna elettorale: è dovere dell’informazione pubblicare tutte le notizie. Certo, prima di dedicare a mie presunte irregolarità tanto spazio in una pagina regionale, avrebbe dovuto controllare meglio le carte passate in modo strumentale da chi teme, più di chiunque altro, il mio rientro in Provincia. E magari provare a chiedermi un’opinione personale, per la dovuta correttezza nella pubblicazione della notizia. Stamattina mi sono scoperto sposato con Elena Vespero, consumatore di champagne e pessimo ragioniere nel conteggio delle ore di straordinario del mio autista. Sono curioso di sapere cosa scoprirò sul mio conto, aprendo le pagine dei giornali locali, prima della fine della campagna elettorale. Magari di non aver controllato l’indebito uso della carta igienica nei bagni della Provincia. Certo dubito che riuscirò a leggere le notizie sfuggite finora alla professionalità di chi si autoproclama paladino della verità. Come, tanto per citare l’ultima, la recente infornata al cospetto di Schifani di decine di giornalisti e accompagnatori in gita premio a Roma, o quella delle ragioni per le quali non sono state ancora versate le somme, quelle sì indebitamente autoliquidate, che una sentenza ha intimato di restituire ad alti dirigenti provinciali. Ma evidentemente i “conti in sospeso” pesano in modo differente: ci sono champagne e champagne. Purtroppo diventa difficile per me, abituato a bere prosecco o vini calabresi, comprendere le alchimie di un certo tipo di politica e di un certo tipo di stampa. Da cui ho sempre preso e voglio continuare a prendere le debite distanze. Fortuatamente esiste la magistratura, che saprà mettere la parola fine a queste pantomime». Monasterace è pronta al voto A venti giorni dalla tornata elettorale che sceglierà il prossimo sindaco analizziamo candidati e programmi Le elezioni comunali del 15 e del 16 maggio sono alle porte. Dopo mesi di ipotesi e di congetture, i nomi dei candidati sono ufficiali. Si contenderanno il governo di Monasterace ben tre liste, su una popolazione di poco più di 3500 abitanti. Ciascuna ha presentato 12 candidati per la carica di consigliere, più il candidato sindaco. La lista del dott. Cesare De Leo, con lo slogan “Ritorno al futuro-Monasterace rinasce” che ha come simbolo un faro, rimarca l'idea del recupero del tempo perduto (considerando che il candidato a sindaco è stato tale per 15 anni) e della rinascita di Monasterace. Gli obiettivi inseriti nel programma politico mirano a rilanciare l'economia, puntando sul patrimonio culturale, sul turismo, su un nuovo riassetto urbanistico, sulla valo- rizzazione dei giovani. Gli interventi, in particolare, che la lista di De Leo intende realizzare si riferiscono all'ampliamento del cimitero, al recupero del castello nel borgo antico, alla riqualificazione del lungomare, alla cura e al ripristino del verde pubblico e dell'arredo urbano, alla valorizzazione dei giovani LSU e LPU, al miglioramento della viabilità e a una maggiore manutenzione delle scuole. Nel programma elettorale della lista “Ritorno al futuro”, sembra ci sia un voler sottolineare concetti quali esperienza e competenza. La lista del dott. Diego Origlia, “Cambiamo il domani”, con simbolo tre vele tricolori su un mare azzurro, punta sul senso di coesione per creare i vari collegamenti tra le istituzioni pubbliche, province e regioni, mirando alla creazione di un senso civico e alla trasparenza nelle attività amministrative, potenziando il ruolo dei cittadini con i loro diritti e doveri. Gli impegni che il candidato a sindaco si prendono a carico, si riferiscono, in particolar modo, al risanamento economico, con uno sguardo più attento verso le fasce più deboli della popolazione e un'oculata gestione delle entrate e delle spese in modo da evitare l'indebitamento del comune, la creazione di energie alternative attraverso il fotovoltaico, soprattutto per gli edifici e l'illuminazione pubblica. Altro obiettivo, comune alla lista del dott. De Leo, è la regolarizzazione e la valorizzazione del personale precario LSU e LPU. Dal punto di vista sociale, il programma espone la necessità di luoghi d'incontro tra i cittadini, con la creazione di una sala convegni e il sostegno alle associazioni presenti sul territorio. Al tema “lavori pubblici e viabilità”, la lista “Cambiamo il domani”,intende intervenire con: ristrutturazione della piazza PortoSalvo, espansione dell'area cimiteriale, ristrutturazione rete idrica e fognante, rivalutazione del centro storico. La lista n°3, dell'attuale sindaco dott.ssa Maria Carmela Lanzetta, “Per Monasterace-Indipendenza e libertà”, con simbolo il castello, la M di Monasterace stilizzata e un gruppetto di persone, è una lista nata sotto il segno della continuità con gli ultimi cinque anni di governo e con una sorta di apertura verso il mondo giovanile con tanti candidati giovani e capaci. Il programma stilato propone vari ambiti di azione, PEPE’LOMBARDO SI PRESENTAAL PUBBLICO Indetta per martedì prossimo, 26 Aprile, la presentazione di tutti i candidati nelle varie liste e del programma elettorale del candidato a sindaco di Locri, Pepè Lombardo. La manifestazione che inizierà alle ore 19,00 si terrà nella Corte del Palazzo Comunale di Locri. In caso di condizioni metereologiche avverse il tutto si sposterà all’interno del Palazzo della Cultura Perché non convince il programma di Panetta Per l’ex sindaco di Siderno ci vorrà del tempo per passare dalle promesse alle(improbabili) realizzazioni FULMINE A CIEL SERENO A GIOIOSA IONICA SÌ È DIMESSO ROCCO LO BIANCO NICODEMO VITETTA ERCOLE MACRÌ Di Riccardo Ritorto non posso per ora dire nulla perché il suo programma elettorale non è ancora in circolazione. Ho però letto con attenzione quello di Mimmo Panetta distribuito nei giorni scorsi. Nelle sue 26 pagine fittissime - tali da scoraggiarne la lettura - egli afferma che realizzerà rivoluzioni copernicane ritenendo valide le critiche di coloro che avvertono la necessità di un cambiamento della classe dirigente sidernese, candidandosi in tal modo per almeno il prossimo decennio alla guida di Siderno: ci vorrà bene del tempo per passare dalle pure enunciazioni, dalle promesse vaghe alle loro (improbabili) realizzazioni. Forgiare una nuova classe dirigente significa innanzitutto cambiare la società: ci vuole tempo (molto tempo), anni di potere (democratico), adeguata capacità politica, disponibilità economiche e tanto altro ancora. “Vaste programme”, disse con tono elegante ma anche sarcastico il generale de Gaulle a un suo ministro, liquidando in tal modo i progetti ampi e pretenziosi che gli sottoponeva. Era un richiamo alla realtà e alla concretezza: la stessa che nel mio piccolissimo, non disponendo di alcuna autorità ma, forse, di qualche idea, giornalisticamente cercherò di fare attraverso osservazioni, proposte, progetti. LOCRI CALABRESE,BENE LA PRESENTAZIONE Quanto cioè mi sembrerà utile per la nostra città - pur sempre la capitale economica della Locride - al fine di ottenere crescita civile e culturale, sviluppo economico, creazione di ricchezza, benessere dei nostri concittadini. Se poi qualcosa verrà condiviso e qualcuno cercherà di realizzarla, per quello che potrò sarò al suo fianco. basati su progetti che, saranno di volta in volta resi pubblici, in modo da dare piena coscienza e conoscenza ai cittadini di tutte le iniziative, sulla base del principio della trasparenza. Gli ambiti di intervento ritenuti necessari riguardano l'ambiente e il paesaggio, con una maggiore tutela e salvaguardia del territorio e forti controlli per evitare abusivismi e atti vandalici. L'idea della persona protagonista della vita sociale e politica, nel programma della lista n°3, viene sottolineata attraverso iniziative Candidato a sindaco: De Leo Candidato a sindaco: Lanzetta Candidato a sindaco: Origlia Su cosa punta *Creazione Salaconvegni *Ristrutturazione rete idrica *Riqualificazione Piazza Portosalvo * Fotovoltaico Si è respirata un'aria diversa domenica 17 Aprile alla serata di presentazione ufficiale della lista “Leali alla Città” che parteciperà, alle elezioni comunali della città di Locri. I sedici candidati e il loro leader Giovanni Calabrese, candidato a sindaco, hanno riunito i loro concittadini nella gremitissima sala del cinema Vittoria. La presentazione del programma amministrativo , del profilo dei singoli candidati, ognuno dei quali ha tenuto un breve ma incisivo discorso, e lo schietto intervento di Calabrese, erano tutti uniti da un leit motiv comune: ossia quello di una grande tensione ed emozione partecipativa. Elemento da non sottovalutare quest'ultimo, poiché che testimonia quanto ognuno dei presenti, molti dei quali volti giovani, nuovi e freschi della vita politica cittadina, tenga veramente ai progetti e alle prospettive del movimento rappresentato. Insomma, gente che crede in quello che dice e in quello che fa. Una ventata di aria fresca, appunto, di cui Locri, non può più fare a meno. Su cosa punta *Tutela ambiente e paesaggio *Appoggio famiglie disagiate *Incremento Turismo e eventi *Sviluppo Urbanistica che mirano all'integrazione, offrendo maggiore appoggio alle associazioni, alle famiglie, in particolare a quelle più disagiate, ai giovani con progetti rientranti nell'ambito dell'UE e in più forum e consiglio comunale dei ragazzi. La programmazione economica avrà una “continuità” con le iniziative già intraprese in questi cinque anni, quindi razionalizzazione delle spese e controllo delle entrate, tenendo sempre presente la disponibilità contributiva delle varie famiglie. Altro aspetto Su cosa punta *Ampliamento Cimitero *Recupero del Castello *Riqulificazione Lungomare * Valorizzazione del verde pubblico presente nel programma riguarda il turismo e il suo incremento, valorizzando i beni culturali e favorendo una maggiore circolazione di persone con la creazione di bus-navette, assistenza turistica, eventi gastronomici, musicali e teatrali. Lo sviluppo urbanistico, necessario per un paese come Monasterace, sulla base del programma della dott.ssa Lanzetta, verrebbe realizzato mantenendo la naturale struttura del territorio, senza deturparne la bellezza. In continuità con l'uscente amministra- zione è presente anche, la revisione del Piano Regolatore Generale e un Piano Urbano del traffico. Le parole, i progetti sono tanti e vari e ,sulla carta, sembrano davvero mirare alla valorizzazione del territorio, ma i cittadini aspettano i fatti. Nessuno si aspetta miracoli. Le elezioni comunali sono una tra le massime espressioni del volere popolare e quindi si spera che, chi vincerà sarà davvero il prescelto dal “popolo sovrano”. Antonella Papaleo Nella Giunta Comunale di Gioiosa Jonica, si avverte una “dissociazione” interna tra i consiglieri e gli Assessori di maggioranza. Questo fattore si evince da una lettera recapitata dall'ex (ormai) capogruppo di maggioranza Rocco Lobianco, che rende pubbliche le proprie dimissioni dall'incarico affidatogli dal suo partito al Presidente del Consiglio Comunale, Rosa Barillaro. Alla vigilia dell'approvazione in Consiglio Comunale del bilancio di previsione - scrive Lobianco - che rappresenta un fondamentale strumento contabile amministrativo, desidero lanciare un segnale forte alla maggioranza che governa Gioiosa Jonica. Infatti, sembra d'intuire che i motivi delle dimissioni di Lobianco sono da ricercarsi nel fatto di essere stato lasciato fuori dalla riunione pre-bilancio di previsione. Riferendosi al divario tra la Giunta guidata da Mario Mazza e il gruppo consiliare, questa situazione - sostiene ancora Lobianco - ove non sanata, rischia di indebolire l'azione di questa maggioranza, oltre a sminuire l'importante azione propulsiva che i consiglieri hanno verso l'esecutivo. Al fine di dare dignità al lavoro - continua Lobianco - fin qui svolto dal sottoscritto, mi vedo costretto a rassegnare le dimissioni con effetto immediato da capogruppo della lista"Unità e Partecipazione". Lobianco, per la coerenza e il grande senso di responsabilità verso gli elettori di Gioiosa Jonica e per l'amore verso la città, rimarrà fedele agli impegni presi con i cittadini, continuando a sostenere questa maggioranza ed il programma sottoscritto in campagna elettorale. A questo punto sembra ipotizzabile da parte del Sindaco (avendo il potere di farlo) una “ricomposizione” di Giunta, magari con dei collaboratori esterni, visto l'attuale… evidente “scollamento”. la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 16 ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “PITAGORA” SIDERNO (RC) Prot.n. 2431 Siderno, lì 20 aprile 2011 IL DIRIGENTE SCOLASTICO IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI INDICONO MEDIANTE PROCEDURAAPERTA CON AVVISO PUBBLICO SU ORGANI DI STAMPA GARAD’APPALTO PER LACONVENZIONE PER LAGESTIONE DELSERVIZIO DI CASSAPERIODO 01/01/2012 – 31/12/2014 Numero gara: Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori,Servizi e Forniture – 2139233; Lotto CIG: Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori,Servizi e Forniture – 2066400F35; Delibera del Consiglio d’Istituto del 09/02/2011. 1.Ente appaltante: Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” via Turati snc 89048 Siderno (Reggio Calabria) Codice Ministeriale RCIS012007 – C.F. 90011590800 – telefono 0964-381935 (centralino) – fax 0964-381343 – E-mail rcis012007@istruzione.it. 2.Descrizione del servizio: l’appalto ha per oggetto l’affidamento del servizio di cassa dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno (RC) che dovrà essere espletato secondo le disposizioni normative vigenti in materia e, in specifico, la convenzione cui trattasi dovrà essere redatta tra le parti secondo quanto stabilisce la circolare del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, prot.n.13784 del 10 dicembre 2002. 3. Luogo di stipulazione ed esecuzione del contratto: (Sede scolastica) Siderno, via Turati snc. Il servizio di cassa dovrà essere svolto dall’Istituto di credito aggiudicatario mediante l’Agenzia presente nel Comune di Siderno e, pertanto, ai fini dell’affidamento del servizio, l’azienda di credito/Ente concorrente dovrà produrre dichiarazione, che sarà parte integrante dell’offerta, che è operante presso il Comune di Siderno una propria Agenzia (Sportello bancario) o, garantire per iscritto assumendosi ogni responsabilità e onere, che sarà operante, in data non successiva il 21/07/2011, una propria Agenzia ubicata sul territorio del Comune di Siderno (in questo caso dovrà dimostrare, prima della procedura dell’ apertura delle buste, che la filiale è operativa). 4. Procedura di aggiudicazione: Procedura aperta con avviso pubblico su organi di stampa D.lgs.163/06 “Codice dei contratti pubblici, relativi ai lavori, servizi e forniture”. 5. Durata del contratto: l’appalto ha la durata triennale dal 01/01/2012 al 31/12/2014. 6. Requisiti soggettivi di partecipazione alla gara ( pena esclusione dalla gara): sono ammessi alla procedura di gara gli Istituti bancari che soddisfano i seguenti requisiti: a. sono autorizzati a svolgere l’attività di cui gli artt. 10 e 14 del D.lgs.n.385/1993; b. insussistenza di cause di esclusione dalla partecipazione alle gare ex art.38 del Codice degli appalti D.lgs.n.163/06; c. i cui rappresentanti sono in possesso dei requisiti di idoneità professionale di cui all’art.39 del D.lgs.n.163/06; d. i cui rappresentanti abbiano le capacità tecnico-professionali ed economico-finanziarie ex artt. 41 e 42 del D.lgs.163/06; e. sono ammessi i soggetti di cui all’art.34 e ss. e art. 49 del D.lgs.163/06; f. sono in regola con la normativa in tema di collocamento obbligatorio “categorie protette” (art.17 Legge 68/99); g. I soggetti che svolgono funzioni di direzione e amministrazione dell’agenzia concordata devono possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza previsti dal codice di comportamento delle banche; 7. Requisiti oggettivi di partecipazione alla gara ( pena esclusione dalla gara): a. sportelli operativi sul territorio ( vedi opzione riportata al p. 3. “Luogo di stipulazione ed esecuzione del contratto”); b. l’azienda di credito/Ente concorrente, dovrà adibire stabilmente al servizio in oggetto almeno una unità operativa di personale esperto in tale tipologia di operazioni che ricoprirà la funzione di “Referente” tra Scuola/Banca. 8. Criteri per l’aggiudicazione: l’aggiudicazione verrà disposta in favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa , ai sensi dell’art.83 del D.lgs.163/06. 9. 1 Parametri finanziari ed economici (Punteggio max 60): 9.2 Elementi tecnico organizzativi (Punteggio max 30): a Tasso d’interesse attivo sulle giacenze del conto corrente (Euribor tre mesi + spread migliore) Max 25 punti a Disponibilità ad effettuare il servizio esterno di collegamento presso l’Istituto Max 05 punti b Tasso debitore per eventuali scoperti (Euribor tre mesi + spread migliore) Max 05 punti b Servizi analoghi svolti per altri Enti pubblici (Da 1 a 5 Enti = p. 5; da 6 Enti e oltre = p. 10) Max 10 punti c Riconoscimento contributo di sponsorizzazione Max 10 punti (un punto ogni 500,00 euro offerti fino ad un massimo di 10 punti) (In caso di importi che non siano multipli di . 500,00 il punteggio sarà arrotondato come nel seguente esempio: da . 501,00 a . 749,00 = p.1 da . 750,00 a . 999,00 = p.2) d Disponibilità ad accollarsi anche le spese vive inerenti il servizio, quali le spese di imposta per il bollo, spese postali, spese bonifici/mandati (spese bollo = p.2,5; spese postali = p.2,5; spese bonifici/mandati = p.5) Max 10 punti e Spese di gestione e tenuta conto Max 10 punti Dati anno finanziario 2010: L’istituto ha n° 71 operatori e n° 321 Studenti. Sono state emesse/i: N° 56 Reversali per un totale di 386.706,52; N° 434 Mandati per un totale di 421.639,98; Giacenza di cassa al 31/12/2010 147.597,97 Art. 10 – MODALITA’ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELL’OFFERTA Per la partecipazione alla gara pubblica, i concorrenti dovranno presentare al Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pitagora di Siderno, via Turati snc 89048 Siderno (RC), a mezzo raccomandata o consegna manuale, entro le ore 13 del giorno 15 luglio 2011 , un plico contenente tre buste: la busta n. 1, sigillata, dovrà contenere i documenti di seguito indicati. Sul bordo della busta dovranno essere apposti il timbro, la siglatura e la seguente dicitura: “BUSTA N. 1 – DOCUMENTAZIONE”; la busta n. 2, sigillata, dovrà contenere l’offerta tecnica compilata uniformemente ai due prospetti sinottici: 9.1 “Parametri finanziari ed economici” e 9.2 “Elementi tecnico organizzativi”. Sul bordo della busta dovranno essere apposti il timbro, la siglatura e la seguente dicitura: “BUSTA N. 2 – OFFERTA TECNICA”; la busta n.3, siglata, dovrà contenere la dichiarazione della tracciabilità dei flussi finanziari, il DURC con allegata fotocopia di un valido documento di riconoscimento del legale rappresentante o procuratore. Farà fede, ai fini della regolare presentazione, esclusivamente la data del timbro apposto sul plico dall’Ufficio Protocollo dell’Istituto ricevente. Resta inteso che il recapito del plico rimane ad esclusivo rischio del mittente ove, per qualsiasi motivo, il plico stesso non giunga a destinazione in tempo utile. Sul plico dovrà essere indicata la ragione sociale dell’Istituto concorrente e dovrà apporsi la seguente dicitura: GARAA PROCEDURAAPERTA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI CASSA DELL’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “PITAGORA” DI SIDERNO. All’interno del plico dovranno essere racchiuse, a pena di esclusione dalla gara, le tre buste sigillate contenenti: Busta n. 1: Domanda di partecipazione con la sottoscrizione non autenticata delle seguenti dichiarazioni sostitutive, ai sensi del D.P.R. 445/2000 e successive modifiche, firmate in calce dal legale rappresentante o procuratore, con allegata fotocopia di un valido documento di riconoscimento: 1. Denominazione e ragione sociale, domicilio legale, numero di partita IVA e/o codice fiscale del soggetto o dei soggetti concorrenti, descrizione sintetica delle potenzialità tecnico-gestionali e patrimoniali del soggetto o dei soggetti concorrenti; 2. Copia fotostatica del bando di gara sottoscritto per accettazione dal legale rappresentante del soggetto o dei soggetti concorrenti; 3. Le seguenti dichiarazioni sostitutive: 1. non trovarsi, né essersi trovati in alcune delle condizioni di esclusione di cui all’art. 38, 1° comma, lettere a), b), c), d) del D. Leg.vo n. 163/2006; 2. non aver commesso grave negligenza o malafede nell’esecuzione delle prestazioni affidate o grave errore nell’esercizio dell’attività professionale accertate dalla stazione appaltante; 3. non aver commesso violazioni, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui sono stabiliti; 4. non aver reso false dichiarazioni, nell’anno precedente alla pubblicazione del seguente bando di gara, risultanti dai dati in possesso dell’Osservatorio di cui al D. Lgs. 163/06; 5. non aver commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, alle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali, secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui sono stabiliti; 6. essere in regola con la normativa sul diritto al lavoro dei disabili (art. 17 L. 68/1999); 7. non trovarsi,. in ogni caso, in nessuna ipotesi di incapacità a contrattare con la Pubblica Amministrazione ai sensi delle norme vigenti; 8. di disporre almeno di una Filiale/Agenzia operativa ubicata sul territorio del Comune di Siderno Marina o vedi opzione riportata al p.3 “Luogo di stipulazione ed esecuzione del contratto”; 9. assenza delle condizioni di controllo di cui all’art. 2359 del C.C. nei confronti di altri soggetti partecipanti alla gara sia in qualità di controllanti che controllati; 10. di aver preso visione di tutte le circostanze generali e particolari che possono avere influito sulla formulazione dell’offerta e che possono influire sull’espletamento del servizio; 11. di aver preso visione dello schema di Convenzione per la gestione del servizio di Cassa (Circolare MIUR prot. n. 13784 del 10/12/2002 con oggetto: D.M. 44 del 1° febbraio 2001. Schema di convenzione di cassa delle istituzioni scolastiche) e di accettarlo senza riserva alcuna. L’Istituto appaltante si riserva la facoltà di verificare, prima dell’aggiudicazione definitiva, il possesso dei requisiti dichiarati in sede di gara. c Disponibilità ad effettuare il servizio anche tramite collegamento telematico-informativo con organizzazione e costi a totale carico dell’Istituto cassiere Max 07 punti d Disponibilità a praticare ai dipendenti della Scuola le migliori condizioni di favore Max 05 punti 3 punti e Spese di stipula della convenzione cui trattasi a carico dell’Istituto cassiere 9.3 Sintesi ultimo triennio dell’attuale servizio di cassa: Anno Numero mandati emessi Numero reversali incassate 2007 2008 2009 459 443 437 44 31 51 Giacenza di cassa fine anno finanziario in euro 532,931,35 400.699,87 182.531,43 Busta n. 2 (Offerta tecnica) L’istanza , con la sottoscrizione non autenticata, ai sensi del D.P.R. 445/2000 e successive modifiche, firmata in calce dal legale rappresentante o procuratore, con allegata fotocopia di un valido documento di riconoscimento, contenente i seguenti elementi: 1. Denominazione e ragione sociale, domicilio legale, numero di partita IVA e/o codice fiscale del soggetto o dei soggetti concorrenti; Busta n. 3 (Dichiarazione tracciabilità dei flussi finanziari e DURC) La busta deve contenere la dichiarazione di tracciabilità dei flussi finanziari (ai sensi del D.L. 12.11.2010, n. 187, convertito, con modificazioni, in Legge 17.12.2010, n. 217) del legale rappresentante o procuratore, con allegata fotocopia di un valido documento di riconoscimento; deve contenere, inoltre, il certificato DURC valido a tutti i sensi della normativa vigente in materia. Le domande pervenute senza le predette diciture sono automaticamente escluse. Non saranno in nessun caso presi in considerazione i plichi pervenuti oltre il suddetto termine perentorio di scadenza. 11. Tempi e modalità della procedura La Commissione tecnica provvederà all’apertura delle buste il giorno 21/07/2011, alle ore 11,00, contestualmente siglerà, numerandolo, ogni singolo foglio di ogni offerta e si riserverà a continuare i lavori di comparazione in date successive. All’operazione predetta potrà presenziare un rappresentante di ogni Istituto partecipante. 12. Responsabile del procedimento Il Direttore SGA Domenico Ammendolia, ai sensi del D. Lgs. 163/06 e della Legge 241/90, è nominato Responsabile dell’iter del procedimento per l’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno. 13. Pubblicità Il bando verrà pubblicato sul sito della scuola 14. Trattamento dei dati personali Il titolare del trattamento dei dati personali è l’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno. La raccolta dei dati personali ha finalità di consentire l’accertamento dell’idoneità dei concorrenti a partecipare alla procedura di affidamento del servizio di cassa. Di norma, i dati forniti dai concorrenti e dall’aggiudicatario non rientrano tra i dati classificabili come “sensibili” e “giudiziali”, ai sensi dell’art. 4 comma 1, lettere d) ed e) del D. Lgs. 196/2003. L’eventuale rifiuto di fornire i dati richiesti costituirà motivo di esclusione dalla gara. L’amministrazione opererà secondo quanto previsto dal D. Lgs. 196/2003. Il titolare del trattamento è la stazione appaltante. I dati acquisiti dall’Istituto saranno utilizzati per verificare la sussistenza dei requisiti necessari per la partecipazione alla gara ed, in particolare, delle capacità amministrative tecnico-economiche dei concorrenti richieste per l’esecuzione del servizio nonché per l’aggiudicazione e, per quanto riguarda la normativa antimafia, in adempimento di precisi obblighi di legge. Il trattamento dei dati verrà attuato mediante strumenti manuali, informatici e telematici idonei e, in particolare, la loro conservazione avverrà tramite archivi cartacei ed informatici. I dati forniti dal concorrente dal concorrente aggiudicatario vengono acquisiti dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno ai fini della stipula della convenzione, per l’adempimento degli obblighi ad esso connessi, oltre che per la gestione ed esecuzione della convenzione stessa. I dati potranno, inoltre, essere comunicati al personale dipendente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno che cura il procedimento della gara, agli Enti pubblici per le verifiche di legge, agli altri concorrenti che facciano richiesta di accesso ai documenti di gara nei limiti consentiti dalla legge 241/90 e successive modifiche ed integrazioni. I dati non verranno in alcun modo diffusi. Al concorrente in qualità di interessato, verranno riconosciuti i diritti di cui all’art. 7 del D. Lgs. 196/2003. 15. Rinvio Per quanto non espressamente previsto e disciplinato dal presente bando, si applica la normativa vigente in materia. Per eventuali informazioni rivolgersi al Responsabile dell’iter del procedimento: Direttore SGAAmmendolia Domenico – dalle ore 11:00 alle ore 12,30, da lunedì a venerdì - telefono (centralino) 0964-381935, e-mail rcis012007@istruzione.it. IL DIRETTORE S.G.A. F.to Domenico Ammendolia IL DIRIGENTE SCOLASTICO F.to prof. Fortunato Surace RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INFO@LARIVIERAONLINE.COM RISPONDE Il direttore Non in mio nome! Il principe di Condè il giorno prima della battaglia di Rocroi ha dormito saporitamente, altrettanto farò io il 15 ed il 16 di maggio p.v. Egregio direttore leggendo l'elenco dei candidati a consiglieri comunali della nostra cittadina, ho notato, non senza una certa sorpresa che in una delle liste a sostegno della candidatura a sindaco della città l'ing. Domenico Panetta, c'era il nome di un esponente di “spicco” del movimento “Siderno Libera”, certo Antonio Sgambelluri. Perché dico non senza una certa sorpresa? Perchè io di quel movimento facevo parte, non solo, ma ho partecipato per un anno intero a quasi tutte le riunioni. Riunioni proficue e interessanti, anche se talvolta accese. Il movimento cresceva e si arricchiva sempre più di nuove presenze. Si discuteva dei problemi della nostra cittadina e di come fare per sollecitare la loro soluzione. Intanto si avvicinavano le elezioni e con esse si faceva sempre più animata la discussione sulle possibili alleanze. E qui vennero fuori le diverse anime del movimento orribili lingue, orribili favelle! (Dante docet!). C'era chi voleva andare a rimorchio del PD (il verde Sasà Albanese), chi voleva discutere (i cosiddetti tuttologi) con tutti e di tutto, e sebbene gli incontri fossero sempre più numerosi e più ampi, l'interlocutore privilegiato non poteva - per il movimento - non rimanere il PD. Ma il PD, difronte alla nostra richiesta di azzerare tutto e discutere prevalentemente di programmi e successivamente individuare un candidato a sindaco della città che potesse essere coerentemente coniugato con le indicazioni programmatiche, rispendeva picche. Sibillina la risposta dei democratici:”discutete di tutto ciò che volete, fate pure voi il programma e noi lo firmeremo, ma sulla candidatura a Sindaco resta l'Ing. Panetta. Se proprio volete fare una lista la includeremo assieme alle nostre (guarda un po': una democratica concessione a una banda di poveracci che non conoscono bene le “cose di questo mondo”). Con tutto il ragionevole dubbio che possa accompagnare la mente di questa banda di poveracci, non può non sorgere il sospetto che anche in questo caso “le forze occulte” (in verità non tanto occulte) si siano fatti avanti per ostacolare un tentativo di andare al superamento di un “ancienne regime”, il quale folgorato ancora una volta sulla via di Donisi, non molla il sedere dalle poltrone siano esse state al governo o all'opposizione della città. Oggi, a chi non conosce la storia del movimento Siderno Libera, sembrerebbe una iniziativa velleitaria quella della partecipazione alle elezioni amministrative, ma ritengo, che il gran rifiuto -più o meno motivato - di candidarsi a Sindaco della città di Gianni Lanzafame, lo stesso movimento si è trovato in una situazione di avvitamento interno e sempre più individuale. Individualismo che è prevalso nella candidatura nelle liste panettiane del sunnominato Antonio Sgameblluri. Lo scrivente in quella occasione ebbe a dire che non era disposto ad andare a Canossa. Per concludere il movimento Siderno Libera, nato come alternativa alla vecchia classe politico-amministrativa, è fallito nei suoi principali postulati ideali e politici, e, per quanto mi riguardaè sciolto. Se qualcuno, mosso da pruriti elettorali, ha inteso candidarsi con altri lo ha fatto a titolo esclusivamente personale e, comunque, non in mio nome!!! Cosimo d'Agostino A proposito del Cejri di Bianco Illustrissimo Presidente Dott. Scopelliti , la presente per significarle il disagio di molti genitori che si trovano costretti ad affrontare problemi legati a difficoltà dei propri figli. Sarà con noi d'accordo che il bene primario di una società è la salute dei cittadini una soprattutto dei bambini che rappresentano il nostro futuro e nella nostra regione. Nella tristemente famosa Locride, dove si convive con problemi economici per la mancanza di posti di lavoro, alcune famiglie con bambini che presentano difficoltà di crescita possono fare affidamento sul Centro Cejri di Bianco dove seri professionisti si adoperano con impegno e dedizione ad aiutare a risolvere le problematiche di questi bambini (futuri cittadini). E con rammarico che le vogliamo ricordare che da gennaio si aspetta la firma per i nuovi contratti di convenzione e che a tutt'oggi ciò non è avvenuto, rischiando quindi la chiusura di questo istituto per mancanza di fondi. Se tutto ciò accadrebbe che ne sarà dei nostri figli visto che in zona è l' unico in funzione? Comprendiamo che la sanità pubblica debba necessariamente ridurre i costi e soprattutto gli sprechi, ma tutto ciò non dovrebbe assolutamente colpire la salute e i diritti dei nostri figli. Confidiamo nella sua sensibilità e nell' amore che lei ha sempre dimostrato per la nostra regione, ricordandole ancora una volta che i bambini di oggi sono i futuri UOMINI che faranno ancora grande la nostra Calabria . Diamole le possibilità investendo sul loro futuro. Le vogliamo ancora ricordare che molti di noi genitori, nonostante versiamo in condizioni economiche molto precarie, ci siamo visti costretti a contribuire di tasca propria per dare un aiuto ai nostri figli in modo che non vengano abbandonati al loro destino portandosi adosso i loro disagi -problemi- questo è inaccettabile ed è ancora più grave pensare che nessuno ci sta aiutando per far si che ciò non avvenga. Confidiamo ancora nella sua sensibilità voglia prendere nella giusta considerazione questa lettera. Cordialmente salutiamo la mamma di Domenico e alcuni genitori . TRASPORTI La via crucis dei turisti Buongiorno Presidente , Buongiorno Ing Pavone,mi presento mi chiamo Francesco Sgambelluri è sono calabrese, Siderno RC, vivo da qualche anno fuori. Mi capita specie durante le festività o durante le mie ferie di ritornare nella mia "cara Regione".La ragione per cui mi permetto di scrivervi è sollecitata dai continui disservi legati a trasporti relativi alla nostra regione ed in special modo relativi all'area jonica, avvalorati dai recenti tagli del trasporto ferroviario che Ferrovie dello Stato ha recentemente operato . Per farvi intuire il disagio vi annoio dettagliandovi il mio viaggio: treno da Roma h 23.00 arrivo a Rosarno alle 7.08, la mia destinazione finale sarà Siderno.Ma con la cancellazione del treno l'unica possibilità sarebbe stata fare il tratto Lamezia/Siderno in bus che naturalmente è pieno! altrenativa : bus Federico Roma/Siderno , pieno! noleggi auto a Lamezia in stop sell ! non mi rimane che attendere il primo bus Federico che parte da Rosarno alle 11.00!!!! ossia dopo ben 4 ore CAPIRETE CHE IL SERVIZIO ALL'UTENZA E' INESISTENTE , E MI CHIEDO PERCHE' LE CONCESSIONI AL SERVIZIO PUBBLICO NON PRETENDANO QUANTO MENO UN SERVIZIO CHE GARANTISCA LE COINCIDENZE. Questo mio sfogo, non solo per il disagio personale che mi appresto ad affrontare , ma mi immagino chi per turismo dovesse recarsi nella nostra Regione . A tal proposito mi permetto di segnalarvi cosa mi è successo in estate rientrando dalla Sicilia: Sbarco alle 11.00 circa a Villa S Giovanni e purtroppo chi non ha la macchina è tagliato fuori.... era l'ultima domenica di agosto la stazione di Villa SG un deserto, ne un cartello ne un punto informazione ne la gente dei bar ha saputo darmi un aiuto in tal senso.....Eppure dovrebbe essere il nostro bigliettino da visita per chi arriva dalla Sicilia!! Nessun treno da Villa l'unico alle 13.00 circa per RC, fuori nel piazzale passano KM di auto che sbarcano e dei bus ma l'unico modo per sapere dove vanno è chiedere all'autista...Alla fine alle 12.30 riesco a prendere una autolinea " Violi" che quanto meno mi porta a Reggio quanto meno trascorro il tempo per l'unico treno che mi porta a destinazione ( Siderno) alle 17.30!!! niente male per un viaggio iniziato da Messina alle 11.00 solo 6.30 ore... SE CI METTESSIMO NEI PANNI DI CHI VIENE A VISITARE LA CALABRIA, SENZA AUTO A SEGUITO, FORSE CAPIREMMO CHE NEGHIAMO AL TURISTA CHE ARRIVA DALLA SICILIA LA POSSIBILITA' DI RECARSI A REGGIO CALABRIA O QUELLO DI VISITARE LE SPIAGGE DELLA COSTA IONICA . Mi auguro che questa mia protesta possa valere e far leva sulla sensibilità degli amministratori affinche i calabresi ed i visitatori delle nostre città possano serenamente godere di servizi che oserei definire primari e vi assicuro che il mio sentimento è comune a molti altri che come me deve fare ritorno a casa ...Provate a pensare a chi ha pagato per una vacanza in Calabria , pensate cosa dirà al suo ritorno , di cosa ha trovato nella nostra terra .Vi assicuro che monumenti, il mare e bellezze naturali non bastano piu', l'utenza/turista ha delle esigenze primarie , ha necessità di confort .State ben certi che gli sforzi ed i capitali investiti dalla Calabria nella promozione turistica saranno vanificati dalla cattiva pubblicità che scaturisce dai cattivi servizi offerti prima di tutto dalla stessa Regione e dalle amministrazioni locali. monete sono false. La Posta è un servizio pubblico e come tale ha il dovere di comportarsi correttamente e onestamente per il bene di tutti i cittadini. Un'altra illusione è svanita, la Posta “corretta e sana” è solo un lontano ricordo. Gennaro Rosetta PLESSO LAMIA Un piccolo plesso fa grandi cose e non finisce qui... Molto spesso i plessi delle contrade vengono sottovalutati ed è per questo che vogliamo farvi conoscere l'intenso lavoro, che durante l' anno nel plesso Lamia, le insegnanti fanno, sostenute dalla collaborazione di noi genitori. Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento nei confronti delle nostre insegnanti nell'offrire a tutti pari opportunità forcordiali saluti e Buona Pasqua mative. Francesco Sgambelluri - A Natale è stata realizzata la recita da parte della scuola materna ed elementare. Tutta la scuola è stata addobbata con tantissimi lavori degli alunni, i quali hanno MARINA DI GIOIOSA JONICA raccolto tantissimi giocattoli che sono stati donati alle parrocchie per i bambini bisognosi. - A Carnevale si è svolta una grande festa in maschera, per gli alunni con animazione e giochi organizzata dai genitori. - 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Le Gentile Direttore maestre hanno fatto un intenso lavoro nel Questa è questa è la lettera indipreparare gli alunni e allestire la scuola, gnata di una cittadina che per rispetto invitando Forze dell'Ordine, Dirigente, dei dipendenti che lo meritano e degli Autorità Comunali e genitori. Riuscendo utenti, ha deciso di raccontarle l'ultimo alla fine ad avere un meritato successo. disdicevole disservizio postale. - Noi genitori abbiamo provveduto ad Non penso sia possibile più sopportare acquistare tutti i medicinali di “primo socl'operato di alcuni dipendenti di Poste corso” per la scuola. Italiane ai danni di tutti i contribuenti e - Abbiamo lottato per avere una scuola utenti del servizio. Hanno voglia, le Poste migliore. Gli operai del Comune di SiderItaliane, di dire che noi, ormai siamo no hanno iniziato i lavori di manutenzione "clienti" e non più "utenti": il trattamento e presto dovremmo ricevere una visita da che ci riserva il loro personale agli sporparte della Commissaria. telli è dei peggiori che ci possa immagi- Noi all'interno della scuola abbiamo nare. Avrei preferito non aver da segnaorganizzato attività di volontariato aiutanlare queste deficienze indegne alla do i bimbi in difficoltà. nostra epoca. Nel mese di Dicembre - Abbiamo collaborato al progetto raccol2010 mi recai presso l'Ufficio Postale di ta fondi per la realizzazione del Parco GioMarina di Gioiosa Ionica per effettuare chi di Siderno. Risultando il Plesso che ha un'operazione di prelievo sul mio libretraccolto più soldi rispetto ad altre scuole. to di risparmio. Conclusa l'operazione da - I nostri bambini, hanno partecipato al me richiesta uscì dall'Ufficio per recarmi progetto extracurricolare “Ambiente e terda un negoziante che mi conosce, per ritorio”, avente come sede la nostra scuoeffettuare degli acquisti in vista delle la, che ha dato loro la possibilità di conoimmediate feste Natalizie. Al momento scere meglio la storia e le tradizioni del di pagare quest 'ultimo mi restituiva due nostro paese e nel contempo di prendere banconote da 100 euro perché false. La consapevolezza della necessità di attivare mia sorpresa è stata enorme perché mi comportamenti corretti per il rispetto delsembrava inverosimile che un Ufficio l'ambiente. La scuola materna ha scelto Postale al pari di una Banca, potesse come progetto extracurricolare “Alla sco"spacciare" euro falsi. Il giorno dopo mi perta dei sensi”. sono recata quindi dalla Direttrice delAbbiamo ancora molti progetti da realizl'Ufficio Postale a denunciare l'accaduto zare. Alla fine dell'anno scolastico allestima senza nessun esito positivo a parte la remo una Mostra mercato con lavori artipromessa di parlarne con l'impiegata gianali. I nostri figli studiano intensamenincriminata e rispondendomi con un te durante l'anno ed è per questo che capolavoro di sfrontatezza. Direi meglio abbiamo voluto creare momenti piacevoli di spudoratezza. E cioè che la contestaall'interno della scuola. Le maestre sono zione in casi del genere deve essere istandisponibili nell'accogliere qualunque genitanea. Quello che mi chiedo è i soldi tore che voglia conoscere il nostro plesso. erano già interni alla Posta o gli impiegaI genitori degli alunni del Plesso Lamia ti non si sono accorti né di riceverli né di colgono l'occasione per ringraziare il Diridarli al cliente? Ultimamente ho saputo gente Scolastico, le maestre e il Difensore da vari conoscenti che presso la suddetta Civico Avv.Vincenzo Bruzzese per averci Posta tali fenomeni non è la prima volta sempre sostenuto. che succedono e che spesso anche le Il genitore Ancora disservizi all’ufficio postale CARA MILANA Tratto da * POSTA@INTERNAZIONALE.IT HO 18 ANNI E SONO UN FANATICO DI VIDEOGIOCHI. GIOCO 10 ORE AL GIORNO. COME FARE PER SMETTERE? Prima o poi capita a tutti di avere un’ossessione per qualcosa. Una delle più frequenti è quella per il cibo, che ha creato un esercito di persone obese. La seconda è l’alcol. Poi ci sono le droghe, le sigarette, la tv, il sesso. Possiamo dipendere da una persona a tal punto da impazzire se non la vediamo. Che fare in questi casi? L’ideale è abbandonare le cattive abitudini. All’improvviso, senza rimpianti. Un giorno ti svegli e non giochi più. Mandi al diavolo il videogame ed esci con i tuoi amici. Non permettere che un gioco restringa i tuoi orizzonti. Il mondo è grande, colorato e divertente. Il gioco, invece, è sempre uguale a se stesso. Ma se non ci riesci non ti abbattere, per- ché è un male comune. Una volta ho guardato per ventiquattr’ore di seguito la serie tv 24. Dopodiché mi sono ammalata. Ho fatto la stessa cosa con la seconda stagione, e mi sono ammalata di nuovo. Non riuscivo proprio a guardare una puntata sola. Così, per non esaurirmi, ho spento del tutto la tv e ho provato un grande sollievo. Gli antichi greci dicevano che è saggio chi sa godere con misura. Oggi la gente ha dimenticato il senso della misura. E così l’esagerazione ci rende infelici. Così è il mondo dove viviamo, così siamo anche noi. Per questo perdona te stesso, così risolverai più facilmente le tue ossessioni. ELEZIONI PROVINCIALI 15/16 MAGGIO 2011 ELEZIONI PROVINCIALI Rispoli, dal Comune alla Provincia Per nove anni è stato assessore con delega alla Sanità e alle Politiche Sociali di Siderno. Questo medico chirurgo dell'ospedale della Locride, da sempre vicino alla gente, alle fasce più bisognose, punta a Palazzo Foti sede della Provincia. E punta sul Giuseppe Raffa sostenuto dal Governatore Scopelliti, assoluto favorito, secondo autorevoli sondaggi, in questa tornata elettorale che eleggerà il nuovo consiglio provinciale e il presidente che lo governerà. Siderno si ricorda di Francesco Rispoli per i molti progetti andati in porto, tutti a favore della gente, ultimo, l'asilo comunale di Via Gandhi, ma anche l'assistenza ai disabili nelle scuole pubbliche, la realizzazione del centro di aggregazione per anziani e il centro sanitario cittadino Siderno Soccorso. E ancora, per i progetti "A casa è meglio" e "Responsabilmente” . E’ stato molto vicino La sua candidatura è stata fortemente ai genitori in diffocoltà. La sua canduadatura è stata sostenuta voluta da Vincenzo Mollica, assessore alla Cultura del comune di Siderno, dottore in forza al reparto Radiologia dell'ospedale di Siderno, e membro dello staff del Commissario Rosanna Squillacioti. Ed è stata accolta dall’assessore regionale Bilardi. Attraverso Francesco Rispoli c'è quindi la possibilità di un dialogo ravvicinato, ovvero c'è la possibilità di esporre a quattrocchi e con competenza le problematiche e le priorità di un settore che negli ultimi anni ha perso molto terreno e che, oggi, deve necessariamente recuperarlo, in particolar modo in una periferia come la Locride. I molti voti accordatigli dai cittadini nel 2001, e poi riconfermati nel 2006 (voti che gli valsero la nomina di Assessore) sono la spinta per tentare la "scalata" alla Provincia, dove Rispoli rappresenterebbe un uomo della Locride al servizio della Locride. Gli abbiamo chiesto un commento a caldo sulla sua candidatura, "sono un medico e ciò mi fa stare a contatto con la gente. Da assessore ho potuto guardare in faccia le persone, ascoltare i loro problemi, se dovessi essere eletto a consigliere Provinciale, continuerò ad occuparmi delle persone più deboli, delle famiglie, che oggi incontrano tante difficoltà, specie in un territorio come il nostro". Sicuramente ci sarà da lavorare parecchio, senza sprecare tempo e senza girare a vuoto. Dopo nove anni di assessorato al comune di Siderno, Francesco Rispoli punta a Palazzo Foti ELEZIONI PROVINCIALI Michelangelo Vitale, “Mi ha scelto Raffa” Michelangelo Vitale non è un neofita della politica, infatti, la sua candidatura come consigliere del consiglio Provinciale nasce dalla sua esperienza come segretario della sezione di Siderno del Pdl. Quella di Vitale è dunque, senza dubbio, una candidatura di partito, che nasce da una forte esperienza, come abbiamo già detto, nelle file del partito del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dove è arrivato anche a essere dirigente provinciale. I suoi anni di militanza nel partito lo hanno portato a conoscere bene gli ambienti politici, a vivere di politica,a conoscere le persone che lo hanno valutato per le sue idee, per il suo lavoro, per il suo impegno politico,le stesse persone che lo hanno portato a candidarsi in questa tornata elettorale. "Proprio Giuseppe Raffa mi ha consigliato la candidatura, conosce il mio modo di pensare, conosce il mio attaccamento al partito, quanto io mi impegno per la gente. Ovviamente sono onorato che questa investitura arrivi proprio dal candidato alla presidenza della Provincia, per questo non mi sono tirato indietro, sposando il suo progetto e quello del partito a cui facciamo riferimento entrambe". Anche se ha una grande esperienza politica, è alla sua prima esperienza come candidato... "Si, avevo già pensato a una candidatura in passato, ma credo che non si possa scendere in campo se non si ha piena coscienza di quello che si va ad affrontare, di come ci si debba muovere, ora che ho le idee chiare voglio dare il mio supporto al mio paese, sperando di poter divenire la voce della locride alla Provincia". Ora ha le idee chiare... Cosa pensa? "Penso che dobbiamo svegliarci dal torpore, dobbiamo smetterla di inseguire l'avvento di qualcuno che ci possa cambiare le cose. Dobbiamo essere noi in prima persona a impegnarci se vogliamo che le cose cambino. Il nostro futuro non può passare dall'impegno degli altri, solo noi possiamo cercare di cambiare questa terra. Mi candido per provarci". Il segretario Pdl di Siderno in corsa alla Provincia dopo il suggerimento del sindaco di Reggio Calabria DOMENICA 24 APRILE ELEZIONI PROVINCIALI 2011 19 Pasquale Brizzi annuncia la sua Candidatura «Credo fermamente che l'impegno diretto nelle istituzioni sia uno dei mezzi principali attraverso cui esprimere il proprio impegno civico, per questo ho deciso di candidarmi e mettere la mia esperienza amministrativa e politica al servizio delle istituzioni provinciali e dei cittadini». Così Pasquale Brizzi annuncia ufficialmente la propria candidatura al Consiglio della Provincia di Reggio Calabria, nella lista “Fuda Presidente”, per la tornata elettorale del 15 e 16 maggio prossimi. «Penso a un percorso di cambiamento della Locride da attuare insieme ai cittadini di questo territorio, in maniera condivisa, corale - continua Brizzi -. Ci sono problematiche e temi su cui confrontarsi e ritrovarsi. La sanità, la scuola, le infrastrutture, la cultura e l'ambiente. Nella mia esperienza amministrativa e politica ho potuto conoscere le emergenze, le difficoltà, i limiti del territorio da superare e vincere con un'azione razionale e programmata. Ma ho pure potuto rilevare le straordinarie ricchezze, le potenzialità, i fermenti che lo animano: energie vitali cui dare forza in maniera amplificata e mirata». Pasquale Brizzi è impegnato come amministratore del comune di S. Ilario dello Ionio da oltre quindici anni, come vicesindaco prima e come sindaco negli ultimi sette anni. Ha inoltre ricoperto vari e qualificanti incarichi istituzionali nella Locride, come per esempio la presidenza del Pit 21, e ha posto il piccolo centro ionico, come comune capofila, alla guida di numerosi progetti tesi allo sviluppo del territorio. «Condivido in tutto il progetto politico del senatore Pietro Fuda - spiega Brizzi -. Ha già dimostrata di essere un uomo del “fare” e non delle vuote parole, producendo ottime cose per la Calabria e dando spazio ai giovani. Con lui sono certo che potremo far uscire l'intero comprensorio reggino dalla situazione di stallo in cui versa ormai da tempo». «C'è la possibilità di fare politica in maniera diversa, al fianco dei cittadini, ascoltando le esigenze concrete, i problemi reali. C'è la possibilità di dare nuovo impulso al nostro territorio con un ricambio generazionale quanto mai necessario - aggiunge ancora Brizzi -. Immagino un territorio vivace, con servizi efficienti, riposte certe, sviluppo economico e culturale. E per questo servono responsabilità, coraggio e passione». Infine Brizzi lancia un appello affinché, al di là delle scelte di voto, non si disertino le urne: «L'astensionismo finisce con l'avvantaggiare proprio chi vuole l'immobilismo. E' la politica a regolare gli standard di vita dei cittadini ed è quindi la politica che decide la nostra sorte. Non possiamo sentirci esclusi o chiamarci fuori. Il nostro primo diritto è il voto. Ed è da questo che dobbiamo ripartire». Pasquale Brizzi : «Passione, coraggio e responsabilità per vincere le sfide del futuro» ELEZIONI PROVINCIALI Pedullà apre la sede a Siderno E’ stata inaugurata questa settimana la sede del candidato per Alleanza per l’Italia alle prossime elezioni provinciali Giuseppe Pedullà. All’inaugurazione delle sede, che diverrà punto di ritrovo per sostenitori e simpatizzanti, tra i molti presenti si è registrata la presenza del responsabile Api per la Calabria Sergio Laganà e il presidente della Comunità Montana Silvio Larosa oltre a tanti amici e sostenitori del candidato. La Scheda Pedullà Giuseppe ha ricoperto l’incarico di consigliere comunale a Siderno da maggio 2001 a maggio 2006 per il partito socialista ed inoltre è stato presidente della commissione urbanistica e lavori pubblici del comune di Siderno nonché segretario della commissione bilancio . Dal 2005 al 2008 è stato inoltre responsabile amministrativo della struttura speciale del gruppo socialista al consiglio regionale della Calabria.Inoltre ha rivestito il ruolo di esperto senior azienda Calabria lavoro progetto assistenza tecnica P.O.R. Calabria dal 2000 al 2006. ELEZIONI PROVINCIALI 15/16 MAGGIO 2011 ELEZIONI PROVINCIALI Rocco Mazzaferro scrive agli elettori Care elettrici e cari elettori, Il 15 e 16 maggio c.a. saremo tutti chiamati a rinnovare il Consiglio provinciale di Reggio Calabria ed eleggere il nuovo Presidente. Supportato dal consenso di tanti amici, amministratori e dirigenti del Partito, ho accettato di candidarmi e scendere in campo con il Popolo della Libertà, a fianco del candidato presidente Giuseppe RAFFA Sindaco di Reggio Calabria, con l'obiettivo di dare un contributo diretto alla nuova stagione del “Governo del fare” e segnare una netta discontinuità rispetto alla fallimentare gestione del centro - sinistra, che in questa legislatura ha prodotto nella nostra Provincia solo clientele e sperpero di risorse pubbliche. Arricchito di un'esperienza politica ultraventennale, prima come Segretario della Democrazia Cristiana di Gioiosa Ionica per diversi anni, poi come amministratore comunale per ben quattro legislature, vissute come consigliere e assessore, con delega di Vice Sindaco nella Giunta dell'ing. Domenico Loccisano dal 1999 al 2004 e dal 2008 a tutt'oggi nella Giunta dell'avv. Mario Mazza, attraverso cui mi sono misurato con la cittadinanza sui temi del bilancio e della programmazione con risultati molto soddisfacenti per il mio paese. Forte di questa lunga esperienza, accompagnata da una profonda passione politica, sempre al servizio del Partito quale membro del Comitato Provinciale di Forza Italia e dopo il Congresso del 2008 nel PDL, ho deciso di partecipare ad una nuova esperienza elettorale, per entrare a far parte del futuro consiglio provinciale di Reggio Calabria. Sono un libero professionista, iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti di Locri, con studi professionali in Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa Ionica, dove esercito l'attività da oltre trenta anni nei confronti di molte aziende del comprensorio della Locride. Nell'ambito della mia attività professionale ho svolto numerosi incarichi di Revisore dei Conti nei Comuni ed Enti regionali. Sono componente del Consiglio Nazionale dell'ANUSCA, associazione degli Ufficiali di Stato Civile ed Anagrafe, presente su tutto il territorio italiano con proprie strutture per fornire servizi al personale degli enti locali. La coalizione, di cui sono sostenitore e candidato è quella del centro - destra, nella quale si avverte forte il bisogno di un'autentica rivoluzione liberale e popolare che sia fondata su un'identità limpida, una speranza coraggiosa, una progettualità concreta e innovativa e una rinnovata fiducia nelle istituzioni. Soprattutto in questo momento storico l'attenzione è rivolta all'economia, la quale sta attraversando un momento difficile in tutto il mondo industrializzato. Il mio Partito ritiene che la crisi si combatte con una politica che promuova il bene comune in una società libera dalle paure e dalle ansie che rendono fragile la crescita della vera democrazia. Come c'insegna la storia, è nei momenti difficili che “i forti e liberi” affermano i propri valori e le proprie ragioni. La nuova classe dirigente del Popolo della Libertà è pronta a mettersi alla prova, a prestare ascolto alle legittime istanze e proposte dei cittadini e ad attuare un modello d'amministrazione virtuosa, con l'intento di restituire dignità e autonomia all'Ente reggino. La nuova Provincia, destinata a trasformarsi nella grande città Metropolitana dello Stretto, costituirà un fondamentale centro di decisione in materia di ambiente, istruzione, trasporti, viabilità, sicurezza, pianificazione urbanistica e turismo. Molte di queste scelte, nel contesto di un proficuo raccordo istituzionale, incideranno direttamente sui processi di sviluppo territoriale del nostro collegio. Prima di concludere, ringrazio tutti i gioiosani dell'esperienza amministrativa che ho svolto fin qui per oltre venti anni, la quale mi ha permesso di acquisire conoscenze personali ed istituzionali, il cui valore va al di là delle semplici cariche politiche ricoperte. Per quest'avventura elettorale mi auguro che la fiducia che mi è stata data fin qui dagli elettori, possa essere rinnovata con nuovo vigore, alla luce delle imminenti sfide del futuro. Con il vostro voto al Popolo della Libertà il collegio potrà tornare ad essere degnamente rappresentato nel Consiglio Provinciale di Reggio Calabria. Cordialmente Rocco Giuseppe Mazzaferro Vice Sindaco di Gioiosa Ionica e Membro del Comitato Provinciale del PDL ELEZIONI PROVINCIALI Sandro Nicolò con Enzo Carabetta Sandro Nicolò, vicepresidente del Consiglio Regionale sostiene a gran voce “l'asse Carabetta-Calabrese “. Il primo ha presentato la sua candidatura come consigliere provinciale, il secondo in lotta per diventare sindaco.Nicolò ha ribadito che questi due politici hanno molte possibilità di realizzare progetti importanti per il nostro territorio, fra i quali lo sviluppo di: Terme, parco archeologico, porto turistico e viabilità. Infine ha citato don Milani dicendo “Uscire da soli dai problemi è egoismo, uscirne insieme è politica”. DOMENICA 24 APRILE ELEZIONI PROVINCIALI Elio napoli presenta il suo programma Il sindacalista Elio Napoli è candidato alle prossime elezioni provinciali del 15 e 16 maggio nel collegio n° 22 di Siderno, comprendente i comuni di Mammola, Agnana Calabra, Canolo, Gerace e Siderno, per una popolazione residente di 24.726 unità, nella lista “Socialisti e Movimento per le autonomie” a sostegno della candidatura a presidente dell'uscente Avv. Giuseppe Morabito. Elio Napoli ha alle spalle una lunga storia di militanza politica e sindacale sempre a fianco dei lavoratori ed a sostegno dei bisogni delle popolazioni più deboli, oltre ad essere esperto in contrattazione sindacale, legislazione sociale e del lavoro, organizzazione del lavoro e questioni assistenziali e previdenziali. Ha ricoperto nel corso della sua attività sociale importanti incarichi quali: componente della Commissione provinciale assegnazione alloggi - Edilizia Economica e Popolare - per il circondario di Locri con funzione di VicePresidente; Responsabile dell'Ufficio zonale INCA - CGIL di Bovalino; Segretario comprensoriale della Fillea - CGIL di Locri; Segretario Regionale della Fillea-CGIL e componente del Comitato Direttivo Nazionale della FILLEA; Segretario Confederale della CGIL Comprensorio di Locri; Segretario Generale aggiunto e responsabile organizzativo della CGIL di Reggio Calabria; presidente del Comitato Provinciale INPS di Reggio Calabria. Attualmente è assessore alla Cultura al Comune di Gioiosa Ionica, funzionario sindacale della CGIL della locride e componente del comitato provinciale INPS di Reggio Calabria. Già da tempo aveva manifestato la disponibilità a candidarsi nello schieramento di centro sinistra per sostenere le ragioni del territorio e per dare un contributo al rafforzamento concreto dell'area jonica reggina. L' impegno principale che assume con gli elettori è quello di lavorare per un progetto credibile finalizzato a far uscire dall'attuale isolamento sociale e infrastrutturale la zona della locride e la provincia di Reggio Calabria nonchè muoversi concretamente in direzione della soluzione dei problemi e delle istanze della gente. La candidatura dell'assessore Elio Napoli, in quota Partito Socialista, nell'alleanza elettorale con il Movimento per le Autonomie, per il collegio di Siderno rappresenta una continuità di impegno ed un collegamento ideale e politico con la gloriosa storia dei socialisti sidernesi e della locride. Bisogna far uscire il nostro territorio dall’isolamento sociale e strutturale 2011 21 22 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 22 23 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 Eccellenza Serie A 23 Promozione S P O RT La Bovalinese vuole a tutti i costi tenersi stretta l’Eccellenza, domenica prossima la prova della verità contro il Bocale Rincorsa al Milan, l’Inter c’è, il Napoli no. I partenopei sconfitti a Palermo abbandonano il sogno scudetto Tra una settimana Play Off e Play Out. Siderno e Marina di Gioiosa cullano il medesimo sogno Viola rilancia la Reggina La rete dell'attaccante della Piana affonda il Novara. Decisivo Tedesco. Play Off consolidati Sala Stampa Atzori “La partita più bella dell’anno” Dopo la gara, in sala stampa non si presenta nessun tesserato del Novara. Tra gli amaranto, invece, grande soddisfazione. Il primo a parlare è Foti: «Prestazione importante, chi ha frequentato il “Granillo” può essere soddisfatto. Si è vista una squadra che ha strameritato il risultato, per prestazione dei singoli e per le occasioni avute. Ora ci possiamo preparare per la gara di Bergamo di sabato prossimo». Entusiasta il match winner, Alessio Viola: «Avevamo bisogno di questo risultato, dopo la prestazione di Torino. Ci hanno dato tutti per morti dall'inizio del campionato. Abbiamo lasciato punti importanti per strada, ma adesso ce la stiamo riprendendo. I meriti sono del mister, perché chi gioca fa bene». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Andrea Costa: «Non so cosa è successo in questo periodo buio. Era un periodo in cui tante cose non ci riuscivano, per tanti motivi. Resto convinto che fossero episodi. Facevamo tanto bene e venivamo puniti al primo tiro in porta. Adesso stiamo meglio fisicamente, ed è un bene. Credo che questa squadra possa giocarsela per i playoff». Per ultimo, come sempre, il tecnico Atzori: «È stata la partita più bella della stagione, mi sono divertito in panchina. Mi sembra di aver captato la soddisfazione della gente, ho visto il pubblico coinvolto ed appassionarsi. Va fatto un applauso ai ragazzi, i veri protagonisti. Entrare e risolvere le partite non è facile, come invece hanno fatto stasera. Il risultato è meritato, perché abbiamo fatto una bellissima partita. Mi hanno regalato una bella emozione stasera. Guardo con maggiore attenzione la settima in classifica. E spero che rimanga lì sino alla penultima, così siamo matematicamente nei playoff. Ma ancora è tutto aperto, può davvero succedere di tutto».. L’angolo Ritorto La Reggina festeggia i 25 anni della gestione Foti con una vittoria che fa notizia. Perché arriva dopo 7 turni di astinenza, ma soprattutto contro una grande del campionato. Ed è la prima volta in questa stagione. Tre punti cercati e strappati con una fame impressionante. Una Reggina più forte dei pali, delle traverse e dei guardalinee. Adesso si guarda alle restanti gare con maggiore convinzione, ma soprattutto consapevoli di poter raggiungere i playoff. E non solo. SCELTE. Atzori non sbaglia nulla. La Reggina ha l'approccio giusto, le scelte iniziali sono impeccabili. I cambi, poi, sono perfetti per tempismo e per uomini mandati in campo. Dietro, Costa sostituisce lo squalificato Cosenza al centro della difesa. Castiglia e De Rose affiancano Viola. Davanti, Campagnacci e Danti vengono riconfermati dopo la bella prova di Torino. Il Novara arriva a Reggio con la formazione tipo, ad eccezione di Parola, che sostituisce Marianini sul centro destra. Tesse ritrova la sua temibile coppia d'attaccanti: Bertani e Gonzalez. Ma è la Reggina a partire forte, colpendo un palo con Campagnacci dopo 1' di gioco, sugli sviluppi di un corn e r . Sono i calabresi a condurre il gioco, insistendo soprattutto a sinistra con l'asse Rizzato-Castiglia. Il Novara si vede poco, giusto qualche ripartenza. Ci prova Motta alla mezzora, ma Puggioni alza in angolo. Al 36' occasione enorme per la Reggina. Danti serve De Rose, che salta Gemiti e calcia in porta, colpendo la parte interna della tra- versa. Il pallone rimbalza in campo prima di essere allontanato dalla difesa. FESTA. La squadra di casa torna in campo affamata dopo poco più di sessanta secondi segna. Rizzato serve De Rose sull'uscita di Ujkani. Per il centrocampista è un gioco da ragazzi appoggiare nella porta sguarnita, ma l'assistente Schenone annulla tutto per un fuorigioco che non c'è. La Reggina non demorde e ci prova anche da fuori, con due conclusioni di Nicolas Viola velenosissime. Ma poco fortunate. Il Novara è in difficoltà e Tesser corre ai ripari, inserendo forze fresche a centrocampo: entra Drascek al posto di Rigoni. Atzori, invece, tira fuori Tedesco dal cilindro: in campo dopo un mese circa, l'ex Catania rileva Castiglia. Qualche minuto dopo entra anche Alessio Viola per Danti. Ma l'occasione capita agli ospiti (l'unica della ripresa): Bertani si gira improvvisamente dai 25 metri, cercando un destro a giro che sibila non lontano dall'incrocio dei pali. Subito dopo, però, arriva il vantaggio amaranto. Tedesco va via sulla sinistra all'85' e mette una gran palla sul primo palo. Alessio Viola la aggredisce e la gira in rete, anticipando Ludi e Ujkani. Il “Granillo” esplode, Tesser prova a recuperare la partita inserendo l'attaccante Lanteri per Gemiti. Atzori, invece, richiama Campagnacci (standing ovation) per inserire Zizzari. Siamo ormai allo scadere quando proprio l'attaccante ligure Zizzari, a porta vuota, riesce a divorarsi l'occasione del raddoppio, tirando di testa addosso a Ludi appostato sulla linea. Ma poco importa perché al triplice fischio di Velotto è comunque festa. E ora sotto con l'Albinoleffe. Simone Vazzana sportlariviera@gmail.com Uno scudetto (quasi) cucito sul petto Parma e Udinese, domenica scorsa, e Palermo ieri hanno cucito sul petto dei giocatori rossoneri un altro pezzettino di scudetto. Diciamolo, gran parte del lavoro di “cucitura” è stato fatto, prima, dal presi- dentissimo, sua maestà Silvio Berlusconi, che non ha badato a spese quest’estate. E come al supermarket ha agitato il dito gridando “lo voglio” su Ibra, Robinho, Cassano, mica roba da poco, e poi da Massimo Allegri, che dopo l’esperienza conflittuale con Leonardo è stato il classico cacio su maccheroni del Presidente del Consiglio, bravissimo a far girare questo Milan super offensivo. Il Milan merita questo scudetto, un altro pezzettino di tricolore lo hanno anche cucito Moratti-Muorinho-Benitez-Leonardo, che, chi più chi meno, hanno contribuito al disa- stro Inter (disastro solo considerando lo strapotere dei nerazzurri negli anni scorsi). Ora impossibile perdere questo scudetto. Le altre hanno tirato i remi in barca, nonostante gli ultimi spasmi del malato terminale nerazzurro, e al Milan, a cui mancano solo 4 punti, sono pronti a stappare lo champagne? Resta solo un interrogativo. Con questa rosa avrebbe vinto anche Leo? GIORNATA 37 PADOVA - VICENZA PESCARA - FROSINONE ALBINOLEFFE - GROSSETO CROTONE - ATALANTA EMPOLI - LAVORNO MODENA - TORINO PIACENZA - CITTADELLA REGGINA - NOVARA SIENA - PORTOGRUARO TRIESTINA - SASSUOLO VARESE - ASCOLI MARCATORI 4-1 1-1 1-1 2-2 0-0 1-1 0-2 1-0 1-2 2-1 1-1 19 RETI PIOVACCARI (CITTADELLA) 17 RETI CACIA (PIACENZA), BIANCHI (TORINO) 15 RETI SUCCI (PADOVA), CORALLI (EMPOLI), BONAZZOLI (REGGINA), ABBRUSCATO (VICENZA) CLASSIFICA SIENA ATALANTA NOVARA VARESE REGGINA TORINO PADOVA EMPOLI PESCARA VICENZA LIVORNO 72 71 60 60 53 52 49 49 49 49 47 CROTONE MODENA GROSSETO CITTADELLA ALBINOLEFFE SASSUOLO PIACENZA ASCOLI PORTOGRUARO TRIESTINA FROSINONE 47 47 45 43 43 42 42 40 40 37 35 Le gare di venerdì Siena shock, poker del Padova. Crotone impresa sfiorata La 37^ giornata registra non poche sorprese. In vetta, vince solo la Reggina. Il successo con il Novara permette alla squadra amaranto di riprendersi il 5° posto. Negli anticipi, il Padova vince con il Vicenza 4-1, tornando in corsa per i playoff; il Pescara, invece, pareggia al 95', in casa, contro il Frosinone, ultimo in classifica e sempre più vicino alla retrocessione. Il risultato più incredibile arriva da Siena: la capolista, infatti, perde sul proprio campo contro il Portogruaro, sotto 1-0 fino all'89'. I gol di Gerardi e Schiavon, però, non fanno perdere il primo posto alla squadra di Conte. L'Atalanta, infatti, non va oltre il 2-2 allo “Scida” di Crotone. Show di Cutolo, autore di una doppietta. Il Varese pareggia in casa contro l'Ascoli, che nonostante i 6 punti di penalizzazione è ancora in corsa per la salvezza. Così come il Cittadella, che passa 2-0 a Piacenza grazie ai due gol del capocannoniere Piovaccari, e la Triestina, impostasi 2-1 al “Nereo Rocco” ai danni del Sassuolo. Pareggio anche tra Modena e Torino, così come tra Albinoleffe, prossimo avversario della Reggina, e Grosseto. Il gol dei seriani arriva al 93' con Regonesi, vecchio pallino di Fori. SV 24 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 24 25 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 25 Sport Serie A la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 26 Barbara Berlusconi nel cda del Milan. Biliancio 2010 70 milioni di deficit L'assemblea dei soci ha approvato l'ingresso della figlia del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in Societá, alzando il numero dei soci da 12 a 13. "L'ingresso di Barbara Berlusconi - ha commentato l'ad Adriano Galliani - significa un rinnovato impegno della famiglia Berlusconi. Il presidente Berlusconi non può occuparsi della Societá, perchè c'è una legge che glielo impedisce, ma la famiglia è sempre più presente. Nel corso dell'assemblea è stato anche approvato all'unanimità il bilancio consolidato al 31 dicembre 2010 del gruppo Milan, chiuso con perdite per 69,7 milioni di euro, rispetto ai 9,8 milioni di euro registrati nell'anno precedente. Milan... Champagne I rossoneri battono (con gran fatica) il Brescia e sono a un passo dallo scudetto. Per brindare mancano solo 4 punti in 4 partite MARCATORI GIORNATA 34 ROMA - CHIEVO BARI - SAMPDORIA BOLOGNA - CESENA CAGLIARI - FIORENTINA GENOA - LECCE INTER - LAZIO PALERMO - NAPOLI UDINESE - PARMA BRESCIA - MILAN JUVENTUS - CATANIA 1-0 0-1 0-2 1-2 4-2 2-1 2-1 0-2 0-1 26 RETI DI NATALE (UDINESE), CAVANI (NAPOLI) 20 RETI ETO ‘O (INTER), 19 RETI DI VAIO (BOLOGNA) 18 RETI MATRI (JUVENTUS) 14 RETI IBRAHIMOVIC (MILAN), PATO (MILAN) CLASSIFICA MILAN INTER NAPOLI LAZIO UDINESE ROMA JUVENTUS PALERMO FIORENTINA GENOA Alla fine sono arrivati tre punti nella gara più importante dell’anno, come ha rimarcato in settimana lo stesso Massimo Allegri. Il crocevia dello scudetto passava da Brescia, Davide contro Golia, stavolta con un esito diverso, visto che i rossoneri vincendo hanno inguaiato le rondinelle, oggi molto più vicini alla serie B. Ma che fatica. Diciamolo, il Brescia avrebbe meritato quantomeno il pari, ma quest’anno anche la Dea Bendata si è alleata con i rossoneri, e l’esultanza di Robinho a dieci minuti dal termine della gara, sa tanto di festeggiamento scudetto, ora lontano solo quattro punti. I rossoneri hanno 4 partite per farli, l’impresa è sempice, vincere lo scudetto è un’altra impresa, quasi in porto. Hanno tremato i rossoneri, come la traversa di Abbiati sulla punizione di Diamanti che un minuto prima della rete del brasiliano ha provato avincere la gara e tenere in A il suo Brescia. Molla il Napoli. E’ il Palermo a segnare la fine dei sogni degli uomini di Mazzarri, che tornando a casa con una sconfitta si devono rassegnare a rimandare l’appuntamento con un possibile scudetto un ventennio dopo l’era Maradona. Eppure al Barbera la gara era iniziata nel migliore dei modi, coi fischi del pubblico prima rivolti alla squadra avversaria e dopo soli due minuti rivolti al direttore di gara che assegna un calcio di rigore per fallo di mani di Cassetti. Per Cavani è la rete numero 26, un’infinità. Venti minuti un episodio analogo viene giudicato dal direttore di gara Damato non allo stesso modo, e i fischi continuano. Il gol matura al 38' con Balzaretti, vera spina nel fianco a del fronte d'attacco palermitano: irrompe su un traversone di Cassani che arriva dalla fascia opposta e si coordina I l Rompipallone Dopo aver vinto la Champions con l'Inter dopo 45 anni, e la Coppa del Re dopo 18, il PD pensa a Mourinho per un gran diagonale di sinistro al volo. La rabbia dei padroni di casa non si ferma qui. Nel finale del primo tempo il Palermo segna ancora con Migliaccio, l’arbitro annulla per accordare il rigore. Per fortuna di Damato Bovo non sbaglia e il Palermo ribalta la gara, che da qui alla fine resterà rosanero. Gara praticamente opposta per l’Inter, che prima passa in svantaggio e resta in dieci per l’espulsione di Julio Cesar, e poi ribalta la situazione con uno due che, rimpingua i sogni di scudetto, a cui, però, nessuno sembra più credere. Anche qui la gara inizia con un calcio di rigore, quello per il fallo di Julio Cesar su un ingestibile Zarate che nel primo tempo fa il bello e il cattivo tempo contro la difesa nerazzurra. Poi Leo azzecca la mossa, fuori Milito per consentire l’ingresso di Castellazzi, e i nerazzurri con una sola punta dimostrano che sanno far male. E ci riescono due volte; prima con Snejder che riscpre la sua mattonella preferita e su punizione batte Muslera, anche con un tiro, per la verità, non troppo angolato. Il 2-1 è un regalo di Biava che anche se in vantaggio su Eto’o lascia campo libero al camerunense che si presenta davanti a Muslera beffandolo dopo averlo superato in dribbling. Il risveglio della Lazio non porta a nulla di buono se non alla traversa lesionata dal missile di Kozak. Anche se non sarà scudetto, blindare la Champions, di questi tempi è già una gran cosa. Resta aperta la lotta per il quarto posto. Le sconfitte di Lazio e Udinese (in casa contro il Palermo), spianano la strada a Roma, (che ha battuto il Chievo nell’anticipo delle 13.00) e Juventus, che domenica prossima affronterà, in uno scontro diretto proprio la Lazio. In zona retrocessione, torna in serie B il Bari, facendo un favore alla Sampdoria che con questa vittoria tira un sospiro di sollievo 74 66 65 60 59 56 52 50 46 45 CAGLIARI BOLOGNA CHIEVO PARMA CESENA CATANIA SAMPDORIA LECCE BRESCIA BARI 44 40 39 38 37 36 35 35 30 21 Calciomercato Ganso, Neymar e Leandro, tre campioni con la valigia in mano. L’Italia li aspetta Milan, Inter e Juve le possibili destinazioni Ganso, Neymar del Santos e Leandro Damiao sono tre nomi destinati a catalizzare le attenzioni dei maggiori club europei. Il primo è al centro di un derby di mercato tra Inter e Milan, mentre il secondo piace soprattutto alla Juventus, così come la punta dell’Internacional, che stuzzica anche nerazzurri e Real Madrid. Paulo Affonso, agente Fifa che vanta ottimi rapporti con i due club di appartenenza, ha parlato dei tre giocatori. “Leandro è veramente forte, è un attaccante completo con ottima tecnica e freddezza sotto porta. E’ destinato a grandi cose e non è un caso che sia già nel giro della Seleçao. Ganso in Europa può diventare un numero uno. E’ un trequartista molto forte e io ritengo che l’Inter sia ancora in corsa insieme al Milan. E’ un ragazzo tranquillo e penso che non avrebbe problemi ad adattarsi. Potrebbe invece avere più problemi Neymar. Forse con lui ci vorrebbe più pazienza perché è totalmente diverso da Ganso, non solo tecnicamente e tatticamente, ma anche come mentalità. E’ meno tranquillo. E’ un fuoriclasse ma all’inizio potrebbe soffrire il fatto di essere inserito in schemi tattici precisi. E’ un solista e ci vorrà un po’ di pazienza qualora dovesse venire in Europa: ma che sia un campione è fuor di dubbio”. 27 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 27 28 Sport CND la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 Serie D nel caos, sequestrate Interpiana e Sapri Le mani dei Pesce di Rosarno anche nel calcio, sequestrati due team Sono il ''Cittanova Interpiana'' e il ''Sapri'' le due squadre di calcio sequestrate nell'operazione ''All Clean'' contro la 'ndrangheta. . In particolare, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Gico di Reggio Calabria hanno sequestrando in queste ore, in Calabria, in Lombardia, in Campania ed a Roma, beni per un valore superiore ai 190 milioni di euro. L'attivita', riferisce una nota delle fiamme gialle, ''ha completamente annientato la potenza economica della pericolosa consorteria 'ndranghetistica dei Pesce di Rosarno (RC)''. Interpiana e Sapri, entrambe iscritte nel girone I del Campionato Nazionale Dilet- Eccellenza tanti, e i loro associati, calciatori e staff, ora aspettano di conoscere il proprio destino, legato all’evolversi della situazione giudiziaria. Intanto domenica prossima riprenderà il campionato con l’interessantissimo duello Ebolitana - Forza e Coraggio per definire, quale delle due volerà tra i professionisti. CLASSIFICA GIORNATA 37 MARSALA - ACIREALE F. & CORAGGIO - ACIREALE V. GRECANICA - EBOLITANA NOTO - MAZARA TURRIS - MODICA SAMBIASE - NISSA HINTERREGGIO - R. NOCERA NOLA - ROSSANESE MESSINA - SAPRI RIPOSA: INTERPIANA 28 EBOLITANA FORZA E CORAGGIO CASERTANA SAMBIASE NISSA TURRIS VALLE GRECANICA HINTERREGGIO MESSINA SAPRI 83 80 67 59 56 54 49 48 47 44 INTERPIANA REAL NOCERA ACIREALE MODICA NOTO MARSALA ROSSANESE MAZARA ATLETICO NOLA 43 42 40 38 36 32 31 30 9 Bovalinese, tra sette giorni la verità Tra una settimana l’andata della doppia sfida contro i reggini del Bocale. Il presidente Ferrigno e i suoi ragazzi vogliono mantenere l’Eccellenza Continuano gli allenamenti della Bovalinese proiettata al doppio confronto con l'Isolab Bocale che vale una stagione. Dopo i due giorni di riposo per le festività pasquali, mister Panarello ha dato appuntamento a tutti per martedì Purtroppo le due formazioni reggine si dovranno confrontare nei due scontri di play out alla fine dei quali una delle due malinconicamente dovrà dire addio al massimo torneo dilettantistico regionale. Torneo nel quale la Bovalinese ormai è protagonista da diversi anni, mentre la formazione del popoloso rione reggino è approdata per la prima volta in questa stagione dopo aver rilevato il titolo della Melitese In campionato dopo i due confronti amaranto in vantaggio. Vittoria in trasferta, 2 a 1, grazie alle realizzazioni di Marta e Costanzo, per i locali momentaneo goal del pari di Putuortì che ha trasformato un calcio di gore. Al ritorno, gara giocata al Cartisano lo scorso 20 marzo, pareggio per 1 a 1. Al goal del bomber Iervasi ha risposto Secondi. Mister Panarello ha recuperato quasi tutti gli elementi della rosa, qualche dubbio sulla utilizzazione o meno di capitan Milano, mentre non ci dovrebbero essere problemi sulla disponibilità di Cosenza e dello stesso Iervasi. La formazione del presidente Ferrigno parte con un piccolo vantaggio, giocherà infatti la gara di andata in trasferta in calendario fra sette giorni, domenica 1 maggio. Anche se in definitiva il vero vantaggio è quello che in caso di parità di punti e di goal dopo il doppio confronto a mantenere l'Eccellenza sarebbero Pelle e compagni avendo concluso la regular season in migliore posizione in classifica rispetto agli antagonisti, che poi saranno ospitati a Bovalino domenica 8 maggio. GB Play Off e Play Out, per sei squadre la stagione non è finita Da due settimane a conclusione della regular season è calato il sipario sul massimo torneo dilettantistico regionale, che ha sancito la promozione al campionato superiore dell'Acri ed il declassamento di Cutro e Real Sersale. Comunque stagione ancora non terminata per quelle squadre impegnate nei play off e per quelle che invece dovranno spareggiare per evitare la retrocessione. Sono quattro quelle che prenderanno parte alla tanta desiderata appendice, nello specifico, C. Montalto, Scalea, Soverato e Isola Capo Rizzuto. Solo due, Isolab Bocale e Bovalinese, che invece si giocano la permanenza, questo perché il Real Sersale penultimo è considerato retrocesso visto che il distacco dal quintultimo posto è superiore a dieci punti. La prossima domenica 1 maggio gare di semifinale play off col C. Montalto che sarà di scena ad Isola Capo Rizzuto, lo Scalea a Soverato. Tre giorni dopo (mercoledì 4 maggio) a campi invertiti il retour match. Le due for- mazioni che prevarranno si incontreranno in una doppia finale, la gara di ritorno sul campo della squadra meglio classificata alla fine delle trenta giornate, in calendario l' 8 e il 15 maggio. Chi trionferà tenterà l'avventura di approdare in serie D dopo ulteriori spareggi a livello nazionale. Sono ventotto le squadre suddivise in quattordici accoppiamenti che si contenderanno i sette posti vacanti per richiedere l'ammissione al campionato nazionale dilettanti. Il giorno della festa dei lavoratori in campo anche Isolab Bocale e Bovalinese, gara che sarà giocata al Campoli del popoloso rione reggino. Mentre quella di ritorno al Cartisano di Bovalino a differenza dei play off, si disputerà domenica 8 maggio. Chi avrà la meglio manterrà la categoria. Ricordiamo che in caso di parità di punti e di goal dopo il doppio confronto, sarà l'Isolab Bocale a retrocedere in Promozione, questo perché gli amaranto di Panarello hanno concluso in migliore posizione in graduatoria rispetto agli uomini di mister Giovinazzo. ANDATA 1 MAGGIO, RITORNO 8 MAGGIO PLAY OFF ISOLA C.R. - MONTALTO SOVERATO - SCALEA PLAY OUT BOCALE - BOVALINESE RETROCESSE: SERSALE E CUTRO la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 Promozione 29 Siderno e Gioiosa, identico sogno Biancazzurri e giallorossi tra una settimana scenderanno in campo per le semifinali dei Play Off. Identico il sogno che le due squadre inseguono, il ritorno in “Eccellenza” Qui Siderno Play Out Mancano solo sette giorni, e poi sapremo qualcosa in più sul futuro di questo Siderno, che intanto sta continuando a lavorare per poter dire la propria nei play off che si disputeranno il primo maggio. Di certo i biancazzurri partono come super favoriti, visto che, durante la regoular season, gli uomini di Gianni Fiorenza, insieme al Brancaleone, hanno fatto il vuoto dietro di loro. Di sicuro la Taurianovese non è un avversario semplice, e i sidernesi devono restare concentrati senza pensare alla pressione mediatica che li vuole maggiori candidati alla vittoria finale. I sidernesi a livello di organico sono, sicuramente, la squadra piú forte delle quattro (Reggio Sud e Marina di Gioiosa sono le altre due semifinaliste) ma sappiamo bene che non basta questo per avere la meglio e staccare il biglietto per l’Eccellenza. Per potere ambire al massimo campionato dilettantistico regionale serve una squadra che possa gettare il cuore oltre l'ostacolo, dare tutto e anche di più di quello che può, cosa forse i biancazzurri avevano un pò smarrito nelle ultime uscite in campionato, dove abbiamo visto una squadra che sembrava non lot- tasse più per nessun obiettivo, poi la vittoria di sette giorni fa contro il Catona ha rappresentato un'iniezione di fiducia e la dimostrazione pratica che questo Siderno vale assolutamente più del campionato di Promozione. Non ci resta che aspettare quest’ultima settimana di passione per vedere come reagiranno i ragazzi, che, senza dubbio, vogliono fare bene per poter staccare il biglietto verso il calcio (dilettantistico) che conta. Sappiamo che Gianni Fiorenza da buon motivatore quale è saprà tenerli sulle corde quanto basta per farci vedere il loro reale valore. Giuseppe Ritorto Il campionato disputato dal Marina di Gioiosa è stato semplicemente fantastico e tanti molto probabilmente si saranno dovuto ricredere, per intenderci quelli che consideravano la formazione di Silvano specie dopo le prime quattro giornate del torneo, come una delle candidate ad essere impegnata alla fine della regular season all'appendice non desiderata. Ancor di più quando ad inizio del mese di dicembre si è verificata la partenza di qualche pezzo pregiato dell'organico. A differenza della società, in particolare del dirigente Agrippo che in più di una occasione ha ribadito la propria fiducia e quella dell'intero sodalizio all' organico, tant'è che mister Silvano ha fatto di necessità virtù, facendo di conseguenza affidamento su tanti giovani. Il tecnico locrese col supporto dello staff tecnico ha iniziato a lavorare con intensità non solo sul campo dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche nella testa dei giocatori, che poi sono stati i principali artefici, ed è riuscito addirittura a condurre la propria squadra a disputare i play off. Il girone di andata si era concluso con diciassette punti al penultimo posto con tre lunghezze di vantaggio dalla sedicesima poltrona, la quinta posizione era a ben otto punti, forse nemmeno lo stesso tecnico si aspettava il “miracolo”, anche se raggiungere la salvezza senza passare dai play out era il suo principale intendimento. Poi la scia di risultati positivi iniziata alla quattordicesima di andata continuava, nell'ultima di campionato risulteranno diciassette le gare positive (dodici vittorie e cinque pareggi), e nel momento in cui la salvezza era stata raggiunta, giustamente, si è pensato di tentare quanto meno di conquistare la quinta piazza, ultimo posto disponibile per poter partecipare agli spareggi promozione in calendario l'1 maggio, gara di andata di semifinale, 8 maggio quella di ritorno. Mentre la finale, andata il 15 dello stesso mese, ritorno sette giorni dopo. Addirittura avendo concluso a pari punti con la Taurianovese con la quale si è in perfetta parità di punti e di goal dopo i due scontri diretti, ed in virtù di una migliore differenza reti generale, il Marina di Gioiosa è considerato al quarto posto. Ne consegue che nel primo turno verrà evitato il derby col Siderno classificatosi al secondo posto. Così Frascà e compagni incroceranno il temibile Reggio Sud che ha concluso la regular season al terzo posto con una lunghezza di vantaggio sui giallo rossi. La truppa di mister Casciano giocherà il secondo confronto in casa, oltre al fatto che se dopo il doppio scontro si è in parità di punti e di goal, per la migliore posizione in graduatoria sarà la formazione di Reggio Calabria che andrà ad incontrare in finale una fra Siderno e Taurianovese. Un vantaggio (psicologico) non di poco conto, ma i ragazzi terribili in casacca giallo rossa sono capaci di tutto. Quindi……. Qui Marina di Gioiosa ANDATA 1 MAGGIO, RITORNO 8 MAGGIO PLAY OFF TAURIANOVESE - SIDERNO MARINA DI GIOIOSA - REGGIO SUD PLAY OUT AFRICO - SAN LUCA CITTANOVESE - BAGNARESE San Luca e Africo, solo una festeggerà... A una settimana dalla terribile doppia sfida che designerà qualle due squadre potrà rimanere in Promozione e quale conoscerà l’incubo della Prima Categoria Tempo di Play Out, terribile quello che vedrà contrapposte in una doppia sfida l’Africo e il San Luca. L’andata, in casa della squadra di Gigi Caridi (San Luca), si disputerà il primo maggio, sette giorni dopo il ritoro ad Africo. Solo una potrà continuare il proprio percorso in Promozione, l’altra abbandonerà mestamente la categoria, per una discesa negli inferi della Prima Categoria a far compagnia al Locri, già retrocesso come ultimo classificato nella regoular season. Difficile fare prono- stici per stabilire chi ha più possibilità di salvezza, difficile perchè entrambe le squadre vogliono assolutamente trionfare e festeggiare il mantenimento della Promozione. Di sicuro parte con qualche vantaggio in più l’Africo, che, classificatosi in una posizione di vantaggio, per salvarsi ha bisogno anche solo di due pareggi, o di una vittoria e una sconfitta con ugual punteggio, in più ha dalla sua il fatto di giocare la gara di ritorno in casa. Il San Luca, appena ritornato in Promozione ha cullato, e conti- nua a cullare il sogno di salvarsi, ed in campo ha sempre mostrato voglia di fare e tenacia, le caratteristiche il suo allenatore Gigi Caridi ha sempre avuto da calciatore. Speriamo solo di assistere a un doppio derby corretto, con la consapevolezza che le due squadre amiche in campo metteranno solo il giusto agonismo per prevalere l’una sull’altra. Poi sarà il campo a dare il suo responso, speriamo più corretto possibile per quanto le due squadre mostreranno in campo. GR 30 Sport TORNEO DELLE REGIONI (JUONIORES) CALABRIAELIMINATA La Calabria torna a casa nonostante il secco poker rifilato nell’ultima giornata del girone eliminatorio all’Emilia Romagna. Un 4-0 che serve a poco alla nostra rappresentativa che nelle gare precedenti non era riuscita a segnare neanche una rete, chiude in bellezza, ma fa le valigie rimandando tutto all’edizione (speriamo più fortunata) della prossima stagione DOMENICA 24 APRILE 2010 Prima Categoria PRIMA CATEGORIA D Festa Gioiosa, è Promozione Il Gioiosa vince il campionato di Prima Categoria e ritorna in Promozione. La corazzata biancorossa dalle 18:00 di Domenica 17 aprile 2011 ha matematicamente conquistato l'accesso alla categoria superiore dopo l'esaltante vittoria sul campo dell'Antonimina in una gara molto combattuta e risolta al 25° del secondo tempo da un eurogoal di Sainato che ha fatto esplodere i circa trecento tifosi biancorossi che hanno raggiunto il comune aspomontano per supportare i ragazzi di mister Logozzo. Al triplice fischio dell'arbitro dell'incontro, il signor Saccà della sezione di Reggio Calabria, è esplosa la gioia incontenibile sul campo e sugli spalti per il prestigioso traguardo raggiunto, ed è stata subito festa grande con i supporter biancorossi che hanno atteso fuori dall'impianto i loro beniamini per dare inizio ai festeggiamenti con una lunga carovana di autovetture che al suono di clacson e sventolio di bandiere hanno scortato il rientro della squadra a Gioiosa, dove nella centralissima piazza Vittorio Veneto, nonostante una pioggia scrosciante, c'erano ad attenderla numerosissimi tifosi che non avendo potuto seguire la squadra ad Antonimia hanno trepidato incollati alle radioline fino a quando l'arbitro, dopo sette minuti di recupero, ha decretato la fine dell'incontro. Il festoso corteo si è snodato lungo tutte le vie del paese, con in testa un mezzo su cui è stata fatta salire la squadra per concludersi presso la sede sociale di Via Abruzzo dove tra balli, canti e spumante i festeggiamenti sono proseguiti fino a tarda ora. E' un sogno che si avvera, crediamo che mai la vittoria di un campionato sia stata più meritata, dopo una cavalcata che ha visto il Gioiosa sin dalla prima giornata in testa alla classifica davanti ad un folto plotone di inseguitori che si è andato via via assottigliando e dei quali soltanto il Bianco è riuscito a rimanere in scia della capolista fino alla 27^ giornata allorquando il Gioiosa vincendo in casa con il Motta ed approfittando della contemporanea sconfitta del Bianco sul campo della Deliese, ha piazzato l'allungo decisivo. E' stata la vittoria del gruppo, è stata la vittoria di un paese, è stata la vittoria della gente, mai come quest'anno si è vista una presenza così massiccia allo stadio, dai più anziani fino ai giovanissimi, intere famiglie hanno frequentato l'ormai vetusto impianto di Viale Europa. Il merito delle vittoria è di tutto l'ambiente che ha fortemente voluto raggiungere questo importante traguardo lavorando con tanta tenacia, professionalità, impegno e passione alla realizzazione di questo sogno; dai calciatori al mister Rocco Logozzo che si è avvalso della preziosa collaborazione del suo staff tecnico composto da Rocco Ierinò secondo allenatore, dal Prof. Mimmo Quattrone preparatore atletico e da Maurizio Agostino allenatore dei portieri. Ma sicuramente non sarebbe stato possibile realizzare quest'impresa se dietro non ci fosse stato il grande impegno e la grande passione che hanno profuso tutti coloro che hanno lavorato “dietro le quin- te” per mettere i calciatori nelle migliori condizioni per potersi esprimere e ci riferiamo in particolare al magazziniere, il sig. Antonio Oppedisano e figli, ai “cuochi ufficiali” Roberto Prologo, Saverio Pacino, Domenico Mesiti e Salvatore Agostino che con tanta passione e tanto amore si sono presi cura dei calciatori preparando i pranzi prima delle gare ufficiali così come le numerose cene ed inoltre il signor Aldo Rossi “fotografo ufficiale”. Ma per concludere è doveroso menzionare tutti coloro che con i loro grandi sacrifici economici oltre che di tempo hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno partendo dal Presidente Celestino Rossi fino a tutti i soci Vincenzo Mesiti, Rocco e Salvatore Novembre, Domenico Jiritano, Salvatore Risveglio, Giuseppe Scali, Domenico e Davide Stefanelli, Rocco Macrì, Salvatore Catalano, Felice Mittica, Rocco Lombardo, Francesco Barbiero, Vincenzo Sfara, Vincenzo Parrelli, Giuseppe Napoli, Francesco Commisso, Salvatore Tedesco, Giuseppe Palermo, Gianluca Pizzata, Francesco Attachi, Alessandro Mittica, Nicodemo Panetta oltre a Nicholas Sfara titolare della ditta Deter Shop e Rocco Sfara titolare della omonima ditta, sponsor ufficiali della squadra nonché tutti gli sponsor che hanno affiancato la Società nella realizzazione di questo progetto. Un doveroso ringraziamento da parte della Società va all'Amministrazione comunale dalla quale adesso ci si aspetta un segnale concreto in relazione al rifacimento dello stadio comunale di Viale Europa, ormai vetusto e assolutamente inadeguato ad ospitare manifestazioni sportive per le indecenti condizioni degli spogliatoi oltre che del terreno di gioco pieno di buche e di sassi che mettono a repentaglio l'incolumità degli atleti. Ricordiamo che da circa due anni è stato assegnato dalla Regione Calabriaun contributo di Euro 430.000,00 per il rifacimento del terreno e delle infrastrutture ad esso connesse ma che ad oggi non sono ancora state realizzate. A tale proposito sono di questi giorni alcune dichiarazioni rilasciate dall'assessore comunale Domenico Severino il quale si è impegnato affinché per l'inizio del prossimo campionato di Promozione, il Gioiosa che rappresenta tutta la comunità gioiosana, possa presentarsi nel migliore dei modi all'appuntamento per l'inizio della nuova avventura. 31 31 CALCIO, L’AQUILAGIALLOROSSAVOLAIN SERIE D Finisce qui la corsa per il Catanzaro. Con il pareggio a reti bianche contro l'Isola Liri le "aquile" planano in serie D. Finisce così una stagione infernale per i tifosi giallorossi, nella speranza che l'aquila diventi una "fenice" e torni presto a volare. Una nota di merito va comunque ai ragazzi che hanno giocato quest'anno con la maglia giallorossa, poichè mai il Catanzaro nonostante la surreale situazione vissuta ha fatto brutte figure. DOMENICA 24 APRILE 2010 Sport Vari sportlariviera@gmail.com Manifestazioni Manifestazioni A Gallina gran successo per la Pasqua dello sportivo Gran successo per La “Pasqua dello sportivo 2011” che si è svolta martedì 19 aprile alle ore 9, al Palazzetto dello sport di Gallina, a Reggio Calabria. La manifestazione organizzata dalla XIV Circoscrizione, del presidente Demetrio Marino, in collaborazione con la Scuola dello Sport Coni Calabria, del presidente regionale Mimmo Praticò è stato realizzato del direttore didattico-scientifico della Scuola dello Sport Coni Calabria, Demetrio Albino, che intende promuovere, attraverso la preghiera e lo sport, un momento di aggregazione volto all'educazione verso uno stile di vita sano ed al recupero dei valori dell'etica e del fair play. All'iniziativa hanno aderito l'Istituto Scolastico Comprensivo di Gallina e le associazioni sportive della XIV Circoscrizione. “Lo sport - ha dichiarato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò - può svolgere un importante ruolo nel processo educativo dei giovani. Esso, insieme a famiglia, Scuola e Chiesa, rappresentano i pilastri fondamentali nella vita di ognuno per una sana crescita all'insegna dell'etica e del rispetto delle regole e, soprattutto, del prossimo”. “La Scuola dello Sport del Coni Calabria ha aderito con entusiasmo all'iniziativa poiché a Gallina si trova la sua sede che, purtroppo, è ancora inagibile. Siamo in attesa che l'Amministrazione comunale reggina completi l'iter che porterà all'inizio dei lavori di ristrutturazione dell'edificio. Mi auguro che, in tempi brevi, la Scuola dello Sport, che già da due anni opera nella regione in materia di educazione, formazione e ricerca nel mondo dell'attività sportiva, possa iniziare a lavorare nella sua sede”. Il programma della “Pasqua dello sportivo 2011”, dopo il raduno che si è svolto nel piazzale dl Palazzetto dello Sport, si è aperta con la funzione della Santa Messa per poi proseguire con le attività sportive che hanno coinvolto le associazioni “Lucky Volley”, “Polisportiva Gallina”, “Pink Bolt Basket”, “Crunch Club Taekondow”, “Bocciofila Arangea” e “Il Bianco e il Nero” di dama. Prima Categoria Mammola, a sorpresa play off a rischio Con una giornata di anticipo il Gioiosa Jonica di mister Rocco Logozzo ha conquistato la promozione dopo un campionato giocato a grandi livelli. Quello che sta andando in archivio è stato un torneo di prima categoria pieno di sorprese dove sono emerse le buone qualità delle formazioni del nostro comprensorio che hanno messo in vetrina tanti ottimi giovani. La sconfitta del Mammola a Polistena ha pregiudicato il buon cammino della squadra di mister Larosa che rischia di lasciare fuori dai play off la compagine viola. una chiusura di stagione per la compagine della vallata del torbido veramente deludente. La situazione play off a novanta minuti dalla fine è la seguente: Il Bianco seconda forza del campionato e ufficialmente nei play off, il Polistena e la Nuova Deliese effettuano il sorpasso allungando di due lunghezze proprio sulla squadra di mister Larosa, raggiunta in classifica anche dal Lazzaro. Per il Mammola si prospetta secondo i risultati che matureranno nell'ultima giornata un possibile spareggio contro i reggini. In casa Mammola tutti ancora ci credono anche se la sconfitta di Polistena visto l'ottimo primo tempo si poteva evitare, un pomeriggio amaro quello delle palme per la squadra cara al presidente Pazzano che in questo campionato ha sbagliato le gare decisive dimostrandosi troppo timorosa e distratta in difesa. L'Antonimina con la sconfitta di domenica scorsa contro la capolista Gioiosa dice addio ai sogni play off, ma però detto che i ragazzi di mister Fazzari si sono confermati squadra di alta classifica con un buon organico che se il prossimo anno sarà ritoccato potrà sicuramente puntare alla vittoria finale. Finale di stagione positivo invece pel la Benestare Natilese di mister Blefari che ha avuto un cammino altalenante in questa stagione ma ha raggiunto la salvezza con largo anticipo e adesso i dirigenti pensano ad allestire una squadra forte per la prossima stagione( si parla con insistenza del ritorno di Frammartino e Marta). Dopo 21 anni il campionato di I categoria girone D, ha visto la Società Caulonia 2006 “matricola” della categoria protagonista di un bel campionato , con il risultato prefissato dalla società ad inizio torneo raggiunto : la salvezza con largo anticipo, e soprattutto la valorizzazione dei tanti giovani. La società Cauloniese adesso guarda con fiducia alla prossima stagione tenendosi stretti i gemelli del goal Scuteri Roccisano. La Pasquetta fa slittare la Corrireggio al Primo Maggio La Pasquetta quest’anno farà slittare la CORRIREGGIO alla Domenica del 1° Maggio. La ventinovesima edizione della CORRIREGGIO sarà, dunque, puntuale all’ormai tradizionale appuntamento di primavera con la città. Legambiente sta curando gli ultimi dettagli organizzativi della manifestazione, che certamente anche quest’anno si svolgerà all’insegna dell’allegria, della solidarietà e del gusto di ritrovarsi e stare insieme. La CORRIREGGIO, infatti, ha promosso in tutti questi anni l’idea dello sport come diritto di tutti, come momento di partecipazione collettiva e di diffusione dei principi del vivere sano. Ha promosso attraverso la partecipazione dei diversamente abili, degli anziani, degli immigrati e dei più piccoli il principio dello sport come veicolo di solidarietà e della convivenza civile nel rispetto delle differenze, come momento di allegria e di serenità. Come ogni anno al centro della CORRIREGGIO vi è un tema ed un obiettivo specifico in continuità con l’esperienza della prima edizione. In particolare, questa 29ª edizione avrà come tema centrale la solidarietà e i diritti di cittadinanza. La CORRIREGGIO anche quest’anno prevederà due momenti: uno di carattere competitivo riservato agli atleti tesserati F.I.D.A.L. con una gara di 12,5 km, l’altro costituito da una corsa a passo libero di 5,5 km di carattere non competitivo aperta alla partecipazione di tutti. Il Comitato Provinciale F.I.D.A.L. e la Federazione Italiana Cronometristi assicureranno, come ogni anno, alla CORRIREGGIO la competente assistenza dei loro tecnici e dei Giudici di gara. Domenica 1 Maggio l’appuntamento per la CORRIREGGIO sarà, come sempre, in Piazza Indipendenza. Da qui, con partenza alle ore 10,30 in punto, si snoderà la corsa lungo il per- corso sul Lungomare cittadino, nello scenario incomparabile dello Stretto. L’arrivo di entrambe le corse è previsto nel parcheggio del Lido Comunale, dove verrà allestito il tradizionale punto ristoro. Per ognuna delle due gare saranno premiati il primo assoluto maschile, la prima assoluta femminile e i primi tre classificati delle ben dodici categorie. Non mancheranno premi speciali a discrezione degli organizzatori accanto a quelli che, come per le edizioni precedenti, verranno sorteggiati tra tutti i partecipanti che avranno portato regolarmente a termine la gara o avranno almeno effettuato il viraggio. Quest’anno il Trofeo “Danilo Foti” verrà assegnato al vincitore assoluto e il Trofeo “Giacomo Paladino” alla vincitrice assoluta della Corrireggio 2011. La cerimonia di premiazione sarà ospitata Martedì 3 Maggio alle ore 18.00 nel bel Salone del Palazzo della Provincia in Piazza Italia. Le iscrizioni si potranno effettuare presso la sede di Legambiente in Via Demetrio Tripepi n.110 e presso i punti di iscrizione al Tempio della Vittoria. A tutti i partecipanti nel pacco-gara oltre al pettorale, al materiale informativo saranno forniti, insieme alla maglietta e agli adesivi e al giornalino della Corrireggio 2011, divertenti e utili gadgets. Arti Marziali Scruci, Figliomeni e Gulloni vincono il tricolore Nella bellissima cornice del Palazzetto dello Sport di Cervia si è svolto il Campionato Nazionale di Karate al quale hanno partecipato più di 800 atleti provenienti da tutta la penisola. Il CENTRO STUDI KARATE guidato dal M° Vincenzo URSINO anche per questa edizione ha fatto incetta di medaglie rappresentando la Calabria nel migliore dei modi. La gara si è svolta in tre giorni ed in verità le cose non erano partite molto bene per il club calabrese che conquistava solo un bronzo con l'atleta Gabriele Galluccio di Taurianova. Ma nella seconda giornata era il talento del sidernese Vincenzo Scruci che brillava su tutti portando il primo titolo nazionale al club capitanato dal M° Ursino; a questo seguivano altre tre medaglie di bronzo conquistate da Vincenzo Figliomeni, Vincenzo Macrì e Domenico Angilletta. Il terzo giorno, è cioè il 17 Aprile da molti considerato un numero sfortunato, si è rivelato il contrario per il CENTRO STUDI KARATE che nelle ultime categorie rimaste del “GRAN PREMIO GIOVANISSIMI” ha portato a casa l'oro con Tommaso Figliomeni e Mattia Gulloni, l'Argento con Luca Figliomeni ed il Bronzo con Vincent Figliomeni 32 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 32 Stasera alla Gru, Lele Mora 33 "VIP PARTY" , la spettacolare manifestazione capace di offire una vetrina importante a nuovi talenti che attendono solo di essere “scoperti”.Tra i vip presenti alla serata-evento , la vincitrice de “la pupa e il secchione” Francesca Cipriani ex concorrente del GF , il tronista di uomini e donne Cristian Gallella , il vincitore del GF 2010 Mauro Marin e la velina Francesca Muggeri . DOMENICA 24 APRILE 2010 Società Le note di Mara Rechichi Sorpresa!!! Siamo nelle settantadue ore che per ogni cristiano sono le più importanti dell'anno. In tutto il Mondo, chi prima e chi dopo, per questioni di fuso orario, si è immersi in un'atmosfera di contestuali dolore e gioia. Si accoglie il dolore con la riflessione, il pensare o il dubitare, forse l'immedesimarsi. Si prepara la gioia con la speranza e la certezza che ad un dolore deve seguire una gioia; è la speranza che ci alimenta. E' la voglia di sorpresa. Sono stata, come sempre, alla messa “In Coena Domini” nella mia Cattedrale, a Locri. Si, si, la Messa “della lavanda dei piedi”, quella in cui ci si preoccupa se il calzino del “lavato” ha o no il buco e se i piedi profumano di menta o di formaggio. Quella Messa che non ha fine, dove nessuno ti dice: andate in pace, anzi...Restate qui con Lui, chè è stato lasciato solo dopo aver servito tutti. Ha presieduto la celebrazione il Vescovo e nell'Omelia ha detto qualcosa che a parer mio non deve esser lasciato lì, tra le mura dipinte e scrostate, corrose dall'umidità, ma deve essere portato fuori e lanciato oltre il sagrato, verso tutte le strade: -Basta! Non bisogna più dire “la Chiesa” ma “la comunità cristiana”! Il Papa, i Vescovi hanno già detto e parlato troppo. Adesso devono tacere. Adesso sono i cristiani che devono svegliarsi: svegliatevi Cristiani! Ognuno di noi ha una propria Responsabilità, che deve essere esercitata nei tempi e nei modi che gli vengono richiesti dal mandato che ha scelto sulla terra. E l'importanza del Servizio al prossimo, dal più prossimo al più lontano, non solo in senso fisico... E' questa la via per il cambiamento del nostro territorio. Il nostro territorio conta il 90% di cristiani dichiarati. Assai assai. Potenzialmente siamo un Paradiso sulla terra, uguale a quel giardino di cui già avevamo udito. Effettivamente ci sta bene il Purgatorio, ci consideriamo anime imperfette, che hanno bisogno di purificarsi infinitamente, che mai potranno stare al cospetto di Dio. Ha ragione il Vescovo, svegliamoci! Eleviamoci! Scrolliamoci di dosso i fardelli, che indossiamo e che ci addossano e ci rendono pesanti, e ricostruiamo il nostro Paradiso. Prendiamocene cura, coccoliamolo, amiamolo! Non solo in quelle settantadue ore, ma in ogni ora di ogni giorno. E poi, pensiamo bene ai nostri vescovi: BregantINI prima, FiorINI MorosINI ora: ce li mandano tutti col diminuitivo, come se noi meritassimo pretINI, omINI, piccolINI, nani. Da un lato va bene così, immaginate un Bregante e un Moroso, però... E qui sta la Sorpresa: non sono nani, sono giganti! Con gli Auguri di Buona Pasqua, al 100%! Domani il via alla Pasquetta Sidernese A che Pasquetta assisteremo? Una bella giornata che speriamo possa riuscire a regalare un sorriso a tutte le famiglie in un periodo in cui si registrano purtroppo crisi economiche e guerre. Guardando al parterre artistico, hai scelto il meglio sulla Piazza, avete puntato forte su questa manifestazione per il rilancio del paese, almeno quello che riguarda gli eventi. Pensi che possa diventare una consuetudine? Ritengo di si. Scialaruga, Lisarusa e Marvanza Reggae Sound sono l'immagine di una nuova Locride che punta sulla musica e sulla cultura per farsi apprezzare altrove travalicando i confini regionali. Ritornando alla tua domanda posso dire senza ombra di dubbio che Siderno è stata sempre una città all'avanguardia. Se i commercianti vengono adeguatamente informati e tenuti in debita considerazione da tutte le istituzioni possono rappresentare, come hanno già fatto in passato, la vera forza trainante della nostra città ed il “motore propulsivo” per una necessaria ripresa economica e d'immagine . Tengo a precisare, però, che tutto questo non può passare solo da una semplice manifestazione a Pasquetta ma serve necessariamente un calendario di appuntamenti ben definito ed organizzato anche con artisti nazionali per esaltare l'immagine e la sua propensione turistica. Hai organizzato la manifestazione nonostante l'assenza delle Istituzioni a Siderno. Hai coinvolto tanti partner, cosa li ha spinti a darti il supporto che la manifestazione meritava? Non avevo dubbi che la città rispondesse al mio progetto. Dico subito che se la manifestazione si farà il merito è da ascrivere solo esclusivamente ai commercianti sidernesi. Non abbiamo ricevuto nemmeno un euro di contributo dagli enti pubblici ma solo una copertura di parte delle spese operata dal Comune di Siderno grazie alla sensibilità dimostrata dal Commissario Straordinario, Rosalba Scialla. Ribadisco che una Siderno vogliosa di reagire non poteva accettare passivamente che anche a Pasquetta, dopo un Carnevale assente, non si organizzasse nulla. Gli sponsor, numerosissimi, sono stati eccezionali e li ringrazio tutti di cuore anticipando loro che saranno ricordati pubblicamente sulla stampa e sulle tv oltre che sul palco della manifestazione. I sidernesi hanno voglia di impegnarsi per il proprio paese? Dico di si . Secondo me i sidernesi debbono sentirsi partecipi di un progetto vincente. Bisogna una volta per tutte decidere su quale settore puntare per lo sviluppo della nostra città ed agire di conseguenza. Non servono parole ma servono fatti concreti. Mimmo Cavallaro l'anno scorso ha fatto piu di 5000 persone a Marina di Gioiosa, quest'anno ripete lo spettacolo. Non ti spaventa la sua concorrenza? Sono due manifestazioni diverse. A me non piace la competizione su eventi sociali e musicali come quelli di specie per questo non condivido l'impostazione che si è voluta dare alle due manifestazioni quasi fosse una sfida aperta. Io non gareggio contro nessuno (tantomeno contro un personaggio così amato come Mimmo Cavallaro) ma spero solo di riuscire ad offire alcuni momenti di serenità e di svago a chi eventualmente deciderà di visitare o di rimanere nella nostra bella città. A questo proposito invito tutti quanti ad essere presenti a Siderno il giorno di Pasquetta. Miss Italia a Roccella LA DRB di Beniamino Chiappetta – esclusivista di Miss italia in Calabria con il patrocinio dell’Amministraizone Provinciale di Reggio Calabria ( Ass. alla Cultura e Spettacolo ) e con la collaborazione del Comune di Roccella , promuove ed organizza per Venerdi’ 29 aprile un importante evento legato al Concorso Miss italia in Calabria che si terrà – con ingresso libero – all’ Auditorium Comunale “ Unità d’Italia “ di Roccella Jonica. Madrina : Maria PERRUSI ( Miss italia 2009) Ospiti : tante latgre belel miss reggine che hanno partecipanto in queutsi anni al Concorso. Il Concorso MISS ITALIA: un evento che unisce l’ Italia a Miss Italia 1939-2010: rappresentano 71 anni di vita e di storia del costume del nostro Paese: ecco il concorso che, a distanza di tanto tempo dalle sue origini, rispettando la tradizione, rimane l'appuntamento degli italiani, con migliaia di candidate, 800 selezioni da febbraio a agosto, dai piccoli borghi alle piazze delle grandi città. Emozioni, sogni, amori, successi: tutto è racchiuso in questa manifestazione tra le più amate del nostro Paese. condotta per quasi mezzo secolo da Enzo Mirigliani, è stata presa in mano da dieci anni dalla figlia Patrizia. Esso ha attraversato gran parte del XX secolo accompagnando le ragazze del nostro Paese fino ad oggi: dai primi tempi delle Miss Sorriso, al dopoguerra - quando aiutò a dimenticare le difficoltà quotidiane - al periodo del boom, agli anni della contestazione, fino a diventare un evento televisivo. Si può ritenere a giusta ragione come un evento che da oltre 70 anni “unisce l’Italia”. Il Concorso è un sano e pulito modello di "bellezza", rappresentando con precisione le aspettative, le tendenze, i valori e anche i sogni di migliaia di ragazze. Patrizia Mirigliani continua il lavoro del padre con la stessa intelligenza e la stessa grinta, ma anche con idee innovative, se pur sempre in linea con la tradizione propria di Miss Italia. “”Vorrei che si identificasse il concetto dell’Italia unita dalla bellezza - ha spesso affermato Patrizia Mirigliani –. E’ giusto mettere in evidenza l’identità di ogni regione, facendo emer- Il Brizzolato di Ruggero Brizzi VOTALO... SE U POJ. Ho studiato scienze politiche, ma lavoro nella comunicazione. In periodo elettorale sguazzo davanti ai cantieri, alle lamiere che li circondano. “Tutta un'altra politica”. “Bisogna cambiare”. “Io Centro”: quasi una confessione. Passeggio per le strade e sono circondato da facce e slogan che non si capisce bene per quale motivo dovrebbero attrarre il mio voto. Frasi fatte, vuote e prive di significato che dimostrano quanto sono ormai inadeguati certi modelli di comunicazione politica. Non critico la bontà di questo o quel politico ma il metodo usato per chiedere il nostro consenso. Come consumatori senza spirito critico che di fronte a un faccione dovrebbero rassicurarsi l'esistenza. “Cambiamento” vince ancora come termine più presente. Una parola che andrebbe cambiata (appunto), per la semplicistica (ma sbagliata) equazione candidato = politico = sfiducia. Desueta. “Il rinnovamento nella continuità” è un paradosso. “... per tornare a sorridere” è triste. Molto triste. “Indipendente” è una giustificazione dalle cazzate che fa il partito con cui sono candidato. E ancora... Ho scoperto di essere, insieme a tutti voi, l'energia di diverse persone che non conosco: “la mia forza siete voi” e “insieme a te per costruire”, di subire dichiarazioni d'amore all'ultimo stadio “con noi vince l'amore”, di etica esclusiva “la legalità è il nostro stile” e di sana ingenuità giovanile “un ragazzo al vostro servizio”. Come se avere meno di 40 anni sia garanzia di onestà e capacità. Ed infine gli ambientalisti in giro su un furgone euro zero, con manifesti attaccati abusivamente ovunque. Sfacciati: “difendi il tuo ambiente”. “Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più"” Bipartisan. 34 Società NOZZE DI SANGUE TRAL’YMCAE BERNARDO MIGLIACCIO SPINA "Nozze di Sangue" è l’opera teatrale che si svolgerà alle 21,00 di giovedì 28 aprile 2011 presso il palazzo della cultura di Locri. La rappresentazione è l'esito finale di un anno di lavoro congiunto tra l'YMCA di Siderno, il regista Bernardo Migliaccio Spina e gli attori protagonisti. L'accesso all'iniziativa, resa possibile grazie all'elaborazione progettuale di fondi "bando 2008 perequazione per la progettazione sociale" ha carattere gratuito. DOMENICA 24 APRILE 2010 Attualità Alfredo Pirri, un calabrese al museo della Magnia Grecia Il progetto della piazza ideata da Pirri all'interno del Museo Archeologico che ospiterà i Bronzi di Riace e la Testa del Filosofo La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria ha invitato Alfredo Pirri a realizzare l'opera d'arte contemporanea che sarà ospitata presso il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. Cosentino di nascita, Pirri è considerato uno tra i più grandi artisti d'arte contemporanea internazionale. L'opera sarà installata in occasione della tanta attesa inaugurazione dei lavori di adeguamento del Palazzo Piacentini, sede del museo stesso. Il dibattito-dialogo “Misura Ambiente” è stato organizzato il 20 aprile presso l'Aula Magna della Facoltà di Architettura dell'Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria in collaborazione con l'associazione Eventoarea, che da anni si occupa di promozione dell'arte contemporanea. Alla presenza dell'Arch. Loriana Ambusto, Presidente dell'associazione Eventoarea e della prof. ssa Francesca Fatta, Preside della Facoltà di Architettura, Alfredo Pirri ha presentato il progetto per la città e ripercosso le tappe della sua evoluzione artistica, del suo modo moderno e personale di interpretare la realtà. Innumerevoli sono state le sue esposizioni personali già in giovane età, sia in Italia sia negli Stati Uniti, e adesso è stato coinvolto per un evento che dovrebbe elevare lo spessore culturale della città di Reggio conferendole un'allure internazionale e "ZALEX IL NORMAL'EROE DELLE REGOLE " , SCENEGGIATURANAIC PEZZ DISEGNI MATTIAPAPP , PER ENERGIECALABRIAMOVIMENTO CREATIVO "LE FIUMARE NON SONO DISCARICHE" d'avanguardia. Qualche momento prima dell'inizio del seminario, riusciamo ad avvicinare Alfredo Pirri. Si tratta della sua prima realizzazione artistica in Calabria? Nonostante sia calabrese, sì, in effetti, lo è. Qual è lo stato di salute del patrimonio artistico e culturale che ha riscontrato in città? Non mi ritengo un artista politico tantomeno le mie opere sono di questa natura, per cui non esprimo giudizi in merito. So solo che possedete il più bello dei musei d'Italia e dunque dovreste trasmettere sentimenti di orgoglio e appartenenza. Nelle sue interviste ha spesso parlato di “socializzazione degli spazi”, che intende dire? Io considero l'arte come motore di socializzazione particolare, la cui finalità è abbattere la solitudine individuale per poi creare spazi che diano vita al popolo. L'arte, a mio avviso, serve a dare forma ad un popolo ed ha perciò valore civile e spirituale. Questo è quello che spero di realizzare a Reggio Calabria. Qual è l'apporto innovativo che intende dare al Museo? In quest'occasione, come del resto anche in altre precedenti, mi considero lo strumento che l'artefice. Con la realizzazione della piazza all'interno del Museo Archeologico, non andrò a stravolgere nulla. È una piazza all'aperto, concepita come un palcoscenico di teatro. Il mio obiettivo è ideare una piazza che permetta il miglior godimento dei Bronzi e della Testa del Filosofo al pubblico, creando un luogo accogliente, giustamente luminoso e totalmente integrato con l'ambiente. Sarà un momento fondativo; fondo qualcosa di civile, creo uno spazio cittadino che prima non c'era, a totale disposizione della comunità reggina. Spera così di far divenire il Museo appetibile anche agli occhi dei turisti? In realtà è destinato in primis alla città di Reggio. Si ricordi che un museo funziona lì dove c'è la richiesta del pubblico, la pressione dei cittadini che pretendono vivacità culturale, altrimenti l'insuccesso e l'appiattimento sono dietro l'angolo. Franceca Rappoccio MANIFESTAZIONI LA PASSIONE DI CRISTO INCANTA GIOIOSA JONICA L'Associazione socioculturale, “Giovani per la passione”, all'interno di un progetto l'Oriente in Occidente, ha presentato, nella serata di Mercoledì 20 aprile, “La passione di Cristo”, riedizione della Via Crucis del Cristo, unico evento nella locride sulla rievocazione degli ultimi momenti vissuti da Gesù. Dopo l'incontro con Caifa, il processo di Pilato ed il successivo incontro con Erode il numerosissimo pubblico, arrivato da tutto il circondario che, incurante del freddo, ha seguito il percorso da Piazza Plebiscito, lungo la Via Garibaldi fino alla salita di Via Frances c o Logozzo, ha potuto rivivere l'esatto dolore provato, ciò che Gesù Cristo ha dovuto subire, sino alla morte sulla croce. Inmperdibile l'interpretazione di Alberto Gatto di Gesù, un attore che ha deciso di subire realmente le ingiustizie degli schiaffi, degli sputi e delle botte, che non erano finzione, ma reali, quasi volesse espiare delle colpe. Lui stesso aveva richiesto ai suoi compagni di quest'avventura di essere il più realistici possibile, proprio per evitare di cadere nel grottesco del falso scenografico. Alberto ha dimostrato, come sempre, professionalità e bravura innata nell'interpretazione, anche di questo, che non era certo un ruolo facile. A tal proposito il giovane attore di Gioiosa Jonica due mesi di preparazione intensa psicofisica e costanti prove mi hanno permesso di poter esprimere il personaggio così come meglio desideravo. Ascoltare dal vivo il suono delle botte, delle frustate, degli schiaffi, osservare le spalle di Alberto segnate dalle frustate ha reso estremamente realistica la manifestazione. Ci ha mostra- Il settebello vario, premiato il Liceo Classico Ivo Oliveti Dopo il settebello rosa, che nel 2009 ha avanzato a passo di tacco-punta verso la finale nazionale dei Giochi Matematici della Bocconi a Milano, e "l'asso", Mario Galasso che nello stesso anno si è qualificato primo in tutta Italia nella graduatoria nelle singole scuole, il liceo classico "Ivo Oliveti" spicca ancora nel campo in cui, secondo l'opinione comune, meno dovrebbe eccellere: la matematica. Dopo le semifinali regionali, tenutesi al Liceo Scientifico “Volta” di Reggio Calabria, il nostro liceo si classifica di nuovo per le finali nazionali, che si svolgeranno il 7 Maggio a Milano, sempre presso l'università Bocconi. Il nostro liceo classico anche quest'anno, ha in mano un settebello, non più rosa, ma vario: sette tra ragazzi e ragazze, piccoli e più grandi, veterani e nuovi geni, avanzano verso la prossima tappa: Milano. Tra i 21 ragazzi qualificati per la categoria L1, cinque sono dei nostri: Valeria Pignataro, Giuseppe Belcastro, Mario Galasso, Cecilia Vottari e Mario Panetta; mentre, nella categoria C2, le nuove promesse sono Valentina Cataldo e Francesco Pelle. Mai come in questi anni l'Ivo Oliveti si è impegnato nella formazione di veri e proprie menti matematiche, grazie soprattutto al lavoro delle professoresse Aversa e Cotroneo, che fin dall'inizio di questa avventura hanno appassionato i ragazzi con curiosi quesiti matematici, spronandoli sempre a superare i propri limiti, a guardare al di là delle soluzioni più ovvie, a cercare o creare nuove strategia di risoluzione e, soprattutto, a credere nelle loro capacità matematiche. Ora è il momento di rimboccarci le maniche in attesa di Milano, mentre dentro di noi si riaccende un'altra timida speranza: la finale internazionale di Parigi. Ludovica Mollica e Valeria Pignataro 35 LA TARANPASQUETTA DI MARINA DI GIOIOSA A Marina di Gioiosa, domani una bellissima festa per la Pasquetta... Arriva infatti la TARANPASQUETTA 2011, già dalla mattinata infatti nell'Area Picnic chi volesse partecipare avrà a disposizione uno spazio nel verde, poi, dalle 18,00 la serata sarà allietata dal ritmo di mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea veri protagonisti della TaranPasquetta della Città del Sorriso 35 DOMENICA 24 APRILE 2010 La moda fa passerella a Locri Adriana Bonavita e Stefania Macrì hanno presentato le ultime tendenze moda e acconciature al Noir to la reale sofferenza del Cristo, non solo quella fisica, anche il sentirsi abbandonato e deriso da coloro i quali prima lo avevano osannato ed esaltato. Ma da chi è stato sacrificato? Dai tanti Pilato che soliti lavarsi le mani? Dalla paura? Dall’ignoranza? Dalla grettezza delle menti? Poco importa, “Padre perdona loro perchè non sanno ciò che fanno”, in fondo siamo stati tutti noi! Commuoventi anche le altre interpretazioni degli attori, tutti rigorosamente non professionisti, che hanno lavorato e collaborato sotto la regia di Susanna Gallo e Giuseppe Murdocca. In definitiva, un evento riuscitissimo ma, se proprio volessimo trovare un piccolo neo, per la prossima performance chiediamo che il gruppo teatrale possa provvedere ad attrezzarsi con un impianto audio che possa permettere a tutto il pubblico di udire i dialoghi, visto che solo gli attori protagonisti erano dotati di microfono. Alberto Gatto e i suoi colleghi, comunque, ci hanno fatto rivivere nel miglior modo possibile le sofferenze, le emozioni, gli stati d’animo vissuti in quei terribili momenti. Il Kivanis arreda il reparto pediatria del nosocomio di Locri Nei giorni scorsi presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Civile di Locri, il club Kiwanis “Magna Graecia” presieduto dal dott. Antonio Varrà, si è reso promotore e realizzatore di un importante “evento”. Si tratta della continuazione del service “Un sorriso in pediatria”, già realizzato lo scorso anno con lo scopo di rendere il ricovero e la degenza dei piccoli pazienti meno traumatica. In quell'occasione vennero donati mobili, quali armadi e comodini, dai vivaci colori,che soppiantarono efficacemente Collezioni sfiziose e particolari hanno caratterizzato il fashion show di primavera/estate che si è tenuto a Locri presso il Noir nella serata del 21 aprile scorso. E' stata una sfida vinta quella di organizzare un giovedì sera e sopratutto vicino alla Pasqua, una sfilata di moda da parte di Adriana Bonavita, titolare dello splendido punto vendita Bonavita Fashion, e da Stefania Macrì, titolare del salone Elisir, bravissima a portare un tocco di classe nelle acconciature delle modelle. Alla base dell'organizzazione, la modella Valentina Romanelli, originaria della locride, ma ormai da tempo residente a Roma dove vive e lavora. In soli tre giorni è riuscita a creare, da semplici belle ragazze, delle modelle quasi professioniste che, senza alcuna emozione, sono riuscite a sfilare con portamento fiero, innanzi all'affollatissimo pubblico, per lo più femminile. Quasi una missione, quella di Adriana e Stefania, vestire la donna, una donna sempre in movimento, in modo inconsueto, ma sempre glamour grazie ai prestigiosi marchi del punto vendita di Locri. Infatti in passerella abbiamo avuto modo di ammirare in anticipo le ultime tendenze che faranno debutto in estate. Vincente la collaborazione Parrotta Gioielli che conta punti vendita a Siderno e Locri, che ha messo a disposizione la collezione Ottaviani bijoux e Boccadamo, e quella con Ottica Gallucci che ha offerto, per la serata, le sue montature griffate. Le uscite sono state intervallate dalla splendida voce di Manuela Cricelli, accompagnata dal bravissimo Peppe Platani che, con il loro group musicale “Mora” hanno lasciato a bocca aperta gli spettatori, affascinati dalla professionalità dell'evento, un evento che Bonavita Fashion e Elisir potrebbero riprorre più spesso. Marilene Bonavita quelli precedenti dai toni spenti. I tanti soci del Club guidati dal loro Presidente Antonio Varrà e dal Luogotenente della Divisione Calabria 2, dott.Giuseppe Afflitto, alla presenza del dott. Francesco Mammì, del direttore sanitario dell’ospedale unico, dott. Antonio Previte, insieme ad altri responsabili dell’Asl, si sono resi ancora una volta protagonisti di una bella iniziativa donando questa volta il completamento degli arredi per tutto il reparto. Varrà, impegnato così come gli altri soci in attività di beneficienza rivolte a soddisfare i bisogni dell’infanzia, ha specificato “che tanti service del club sono volti ad alleviare i disagi dei bambini del Terzo Mondo. Con "un sorriso in Pediatria" si è deciso di effettuarne uno rivolto anche alle necessità del nostro territorio”, "Siamo orgogliosi delle nostre iniziative - ha detto Varrà- Azienda italiana leader nel campo della cura del corpo, in grande espansione "ha bisogno di te" Sei dinamico e vuoi lavorare? Per guadagnare soldi per fare carriera per realizzare e vivere i tuoi sogni Non perdere altro tempo Per maggiori informazioni contatta subito il 349-2436666 dalle ore 15,00 ma non stanchi di continuare a lottare per coloro che ne hanno bisogno, obbiettivo primario di tutto il club Kiwanis". Sempre nella cappella dello stesso ospedale di Locri, con una santa messa i soci hanno voluto ricordare e dare un ultimo saluto al presidente fondatore Luigi Giugno, un uomo dotato di grande sensibilita’ e umanita. La cerimonia e’ terminata con viva commozione da parte di tutti i presenti. In seconda serata nella cornice dell'Hotel Villa Afrodite si e’ passato al festeggiamento della candelina del club, in questa importante occasione è stato inaugurato il nuovo banner, " Kiwanis club Magna Grecia Luigi Giugno. a.t. Foto Vanessa Mari 36 1 Box office La classifica dei film più visti al cinema questa settimana Rio € 1.674.289 2 Habemus Papam di Carlos Saldanha con Jesse Eisenberg, APRILE 2010 Limitless € 943.779. di Neil Burger con Bradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish di Nanni Moretti con Nanni Moretti, Anne Hathaway, Rodrigo Santoro DOMENICA 24 € 1.298.524 3 Michel Piccoli, Renato Scarpa Cinema e Musica LA RECENSIONE Rio Vincenzo Caricari, il suo “ladro” cerca conferme nel cinema che conta GIOVANNI MAIOLO di ANTONIO FALCONE In una foresta poco distante dalla città di Rio de Janeiro un piccolo pappagallo Ara Macao, ancora incapace di volare, cade dal nido e poco dopo viene sottratto al suo habitat naturale da alcuni contrabbandieri, insieme ad altri volatili. Capitato fortuitamente in una cittadina del Minnesota, il pennuto viene adottato da Linda, una dolce e timida bambina, che gli dà il nome di Blu, per essere d’ora in poi presente in ogni momento della vita della sua padrona, sino all’età adulta: ormai donna Linda gestisce una piccola libreria, mentre Blu si è adattato ad una vita casalinga e sedentaria; a movimentare la routine “familiare” arriva dal Brasile l’ornitologo Tullio, portando la notizia di come Blu sia l’ultimo maschio della sua specie e della possibilità di evitarne l’estinzione procedendo all’accoppiamento con Gioiel, a sua volta ultimo esemplare femmina, che si trova nel centro di recupero a Rio; giunti nella città carioca, prossima ai festeggiamenti del Carnevale, non tutto andrà però per il verso giusto… Film d’animazione spettacolare, riccamente colorato e parimenti ritmato, Rio è in primo luogo, sin dal titolo, un sentito, sincero, omaggio del regista Carlos Saldanha ( la trilogia de L’era glaciale) alla sua città natale, la quale viene vista in ogni prospettiva possibile, dall’alto dei suoi panorami mozzafiato ai meandri della giungla, sino alle spiagge assolate, passando per gli angoli meno turistici delle favelas, privilegiandone i lati più allegri, scanzonati e variopinti. Al di là poi del fascino visivo, la struttura narrativa appare molto lineare e, purtroppo, non particolarmente innovativa, complice una sceneggiatura (D. Rhymer, J. Sternin, J. Ventimilia, S.Harper) preoccupata soprattutto di soddisfare il pubblico più giovane, puntando su numeri musicali a volte invadenti e prediligendo la spontanea simpatia dei protagonisti alla loro caratterizzazione, anche introspettiva, in particolare di quelli secondari, tra i quali risaltano il cacatua malvagio Miguel, ex star delle locali telenovelas, il tucano Rafael e il bavoso bulldog Luiz. Lo stesso Blu avrebbe meritato una maggiore attenzione riguardo il suo percorso di crescita esistenziale sino alla piena maturità e consapevolezza di sé una volta venuto a contatto con le sue origini, spinto anche dall’amore verso Gioiel, simbolo di libertà e gioia di vivere, con le loro vicende affettive che si fanno speculari, un po’ come nel disneyano La carica dei 101, di quelle degli umani Tullio e Linda; mancano, o quando presenti sono espresse blandamente, le ormai consuete strizzatine d’occhio al mondo degli adulti, se non quelle “classiche” volte a far sì che in 96 minuti si possano recuperare le coordinate per lasciarsi andare a passo di samba nei dintorni del mondo della Fantasia e della purezza dei sentimenti. Valido infine il doppiaggio italiano: la voce di Blu è di Fabio De Luigi, quella di Gioiel di Victoria Cabello, mentre Pino Insegno, Mario Biondi e Josè Altafini interpretano rispettivamente Rafael, Miguel e Luiz. Un piccolo spacciatore vaga per le città. E’ alle dipendenze di un’organizzazione criminale, ma vuole mettersi “in proprio”. Un giorno la madre gli impone di prendersi cura del fratellino più piccolo. Cosi, suo malgrado, lo porta con se nei suoi incontri. Ma il fratellino ad un certo punto sparisce... Ecco il corto “IL LADRO” del regista Vincenzo Caricari, proiettato in anteprima giovedì scorso al Blue Dahlia, sempre più luogo di riferimento per la cultura locridea. L’intento del corto, della durata di 18 minuti e prodotto da Asimmetrici Film, è squisitamente cinematografico, è stato realizzato col solo scopo di concorrere nei festival più importanti. La ragione la spiega lo stesso Caricari: “Un corto rappresenta un biglietto da visita per un autore, per questo è importante che vada nei festival, che sono le uniche vetrine. Abbiamo fatto un’eccezione con questa proiezione perchè ci tenevamo a farlo vedere, prima di tutto, a chi ha contribuito alla sua realizzazione”. Cioè Riccardo Fazzolari, Manuela Cricelli, Pasquale Catalano, Alberto Gatto, Nino Tarzia. Alla realizzazione ha partecipato anche il coro Santa Maria di Portosalvo, fotografia opera di Bernardo Migliaccio Spina mentre Pasquale Franco l’Aiuto Regia. A differenza degli altri lavori questa volta Caricari ha voluto staccare dal suo consueto modo di fare cinema, passando dal documentario alla fiction, per raccontare una storia intimista, che ha sullo sfondo il peggio della Locride. Da segnalare la splendida interpretazione del piccolo sidernese Pasquale Catalano vera e propria sorpresa. Caricari rivela invece, per l’ennesima volta, la sua straordinaria capacità di raccontare questo pezzo di mondo in cui viviamo. SUNSET BOULEVARD di Antonio Falcone La commare secca (1962) L a commare secca è il primo lungometraggio di Bernardo Bertolucci (Parma, 1941), diretto a soli 21 anni sulla base di un soggetto di Pier Paolo Pasolini, di cui era stato aiuto regista per Accattone, ‘61, a sua volta opera d’esordio dell’intellettuale friulano. Sceneggiato dal regista insieme a Sergio Citti, il film si apre con il ritrovamento del cadavere di una prostituta sul greto del Tevere presso un parco romano, proseguendo con la convocazione da parte della Polizia per l’interrogatorio di quanti sono stati visti passare intorno al luogo del delitto la sera precedente: Luciano detto “Canticchia” (Francesco Ruiu); “Califfo”(Alfredo Leggi), pregiudicato mantenuto dalla sua compagna; Teodoro (Allen Midgette), giovane calabrese di leva; Natalino (Renato Troiani) tipo stravagante, che respinge le accuse, rivolgendole invece ad altri due ragazzi che ha visto gironzolare nel parco; ognuno di loro nel raccontare la propria giornata delinea una personale verità, non corrispondente alla realtà dei fatti… Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, La commare secca non entusiasmò particolarmente la critica, la quale lo tacciò come “opera manieristica”, “un semplice esercizio di stile”; vista oggi, pur percependo la mancanza di quella progressiva e concreta connotazione personale delle successive realizzazioni, la pellicola affascina per la coesistenza di due anime contrapposte, due diverse modalità di affrontare la vita e di concepire il mezzo cinematografico; in un contesto estremamente realistico, con attori non professionisti, i protagonisti sono i diseredati, “gli ultimi”, i componenti di quel sottoproletariato urbano delle borgate romane, il mondo a parte cantato da Pasolini, ma Bertolucci, proveniente da una diversa realtà, alla partecipazione diretta sostituisce uno sguardo più astratto, preferendo ai primi piani frontali o al susseguirsi scomposto di campi lunghi e controcampi, con minimi movimenti della macchina da presa, l’estrema mobilità di quest’ultima, con una certa stilizzazione propria del cinema francese, sottolineando nel raffinato intarsio d’immagini essenzialmente il fluire del tempo, il susseguirsi delle ore in un giorno qualunque, l’inconcludenza delle azioni dei vari personaggi, unendo poesia e disincanto, sottolineando l’ineluttabilità del destino con la presenza della morte, perdita di una primigenia innocenza e prevalere della materialità sulla spiritualità, già sublimata nel titolo, derivante da un sonetto di Gioacchino Belli citato nel finale (…e già la Commaraccia secca de strada Giulia arza er rampino). La costruzione del racconto, riecheggiante Rashomon di Kurosawa, nel contrasto tra quanto narrato e ciò che vediamo essere realmente accaduto procede più che tramite dei veri e propri flashback, per blocchi digressivi, che andranno a riunirsi in conclusione; Bertolucci riceverà al Festival di Cannes (11 - 22 maggio) la Palma d’oro alla carriera, ulteriore riconoscimento per uno dei nostri autori più lucidi e di ampio respiro. Andiamo al Cinema MULTISALA LUMIERE CINEMA NUOVA PERGOLA Reggio Calabria, info: 0965/ 51036 Reggio Calabria, info: 0965/ 21515 SALA DE CURTIS SALA MASTROIANNI Hop/ 17.00 Rio 3d/ 18.45 - 20.30 - 22.15 C’è chi dice no/ 18.40 - 20.50 22.45 CINEMA ODEON SALA SORDI SALA DE SICA Habemus Papam/ 18.30 - 20.40 22.30 Scream 4/ 18.15 - 20.20 - 23.00 Reggio Calabria, info: 0965/ 898168 Se sei così ti dico sì/ 18.00 - 20.00 - 22.00 Limitless/ 18.30 - 20.30 - 22.30 NELLE SALE UN CAPPUCCETTO ROSSO INSOLITO Da oggi potremo vedere il "Cappuccetto Rosso Sangue" di Catherine Hardwicke (firma del primo film dedicato alla saga di "Twilight"), interpretato dalla giovane stella di Hollywood Amanda Seyfried, che veste i panni di Valerie, una bella ragazza tormentata da una scelta d'amore, la cui sorella viene uccisa dal lupo mannaro che vaga per la foresta intorno alla cittadina. Rivisitazione insolita per una favola che tiene tutti i suoi requisiti acquistano una vena dark. 37 DOMENICA 24 APRILE 2010 La Pasquetta dei Lisarusa Gli Scialaruga presentano alla Pineta di Roccella il loro secondo lavoro Danza cu lu ventu comu l’undi di lu mari è un gruppo nato come fans club delle emergenti band che fanno musica popolarenell' ambito di quel fenomeno musicale che è caratterizzato dal recente risveglio della taranta. Si propone di promuovere , attraverso la riscoperta di preziose radici musicali eCulturali , l' identità della nostra terra , che ha molto da dare da diversi punti di vista;sostenendo questi gruppi musicale e organizzando eventi , trasferte per seguire iconcerti e iniziative varie che tendano alla riscoperta di valori che stanno emergendo in tutta la loro forza portando con essi un vero scossone sul pianosociale che è sotto gli occhi di tutti…. Per questa Pasquetta il gruppo collabora coi lisarusa (gruppo etnico calabrese)Per organizzare una giornata di musica , ballo e divertimento presso la Pineta del Porto do Roccella (chi volesse partecipare, ecc. ecc) Tarantellosamente, in attesa dei concerti del pomeriggio a Siderno! Iniziative che ci proponiamo di ripetere e che abbiamo già sperimentato , mettendo Insieme una trasferta in un luogo suggestivo della nostra regione , tanti strumenti Musicali , mangiare e bere , e la voglia di stare insieme in musica ed allegria Scoprendo di avere tanti amici e una socialità che collegandoci all' antico che ci Appartiene , scopriamo nuovissima, giovene e positiva! Cavalleria Rusticana" e "Pagliacci" due opere e due successi per la stagione al Teatro Cilea Una lettura molto interessante delle opere “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” vi è stata al teatro F. Cilea di Reggio Calabria, nei giorni 15 e 17 Aprile. Andando oltre la frivola critica, ci soffermeremo sugli aspetti tecnici ed emotivi della produzione che ha riscosso il più grande successo di pubblico della stagione, al teatro reggino. La regia, firmata da Alessio Pizzech, propone una visione anticonformista dei due capolavori del verismo musicale italiano. Una lettura incentrata sulla figura di Santuzza in Cavalleria Rusticana e di Nedda in Pagliacci, contrariamente alle tradizionali proposte tenor-centriche della tradizione operistica italiana. In particolare, la figura di Santuzza, magnificamente interpretata dal soprano Chiara Angella, ricorda per molti aspetti la Medea di Euripide, nella sua ossessione squisitamente drammatica e passionale. La scenografia è stata curata da Michele Ricciarini e dal suo bravo assistente Domenico Baccellieri. Per quanto riguarda gli interpreti, un particolare encomio a Chiara Angella, dotata di eccezionale pathos, sopraffina tecnica di emissione e respirazione, straordinaria musicalità e consapevolezza artistica da vera primadonna. Di particolare importanza scenica ed interpretativo-musicale, il baritono partenopeo Carmine Monaco, che ha proposto un Alfio diverso. Un Alfio che quasi sembra essere vittima del proprio destino di carnefice. Molto promettenti i giovani Marcello Rosiello, che ha interpretato un Silvio molto lirico, tecnicamente impeccabile e di grande pertinenza scenica, la soprano tessalonicese Kassandra Dimopoulou, una lola frizzante e maliziosa, dalla vocalità elegante e sobria. Ottima anche la prestazione del tenore reggino Francesco Anile, che ha mostrato come nell'aspetto recitativo il ruolo prima di Turiddu e poi di Canio si addica proprio alla sua espressività, facendo ancora meglio alla seconda recita. Buona la resa, sia scenica, sia vocale, del coro lirico “F.Cilea”, diretto dal maestro B.Tirotta. Buona anche la resa sonora e gli equilibri dell’orchestra sinfonica F.Cilea, che nonostante le pochissime prove, è riuscita ha sostenere un buon livello, ricordiamo che le opere in questione dal punto di vista musicale sono fra le più insidiose. Ed infine, come non parlare della star nascosta, il ventiseienne Christian Frattima, che abbiamo scoperto essere reggino, anche se non residente in Italia, la sua bacchetta è vigorosa, tecnicamente ineccepibile e di rara chiarezza. Concludendo, uno spettacolo di grande livello artistico, che non eccede mai i limiti del buon gusto. Grande merito va riconosciuto a Serenella Fraschini, direttore artistico del teatro, che con caparbietà, determinazione e tanto sacrificio, è riuscita a realizzare una produzione unica e di tutto rispetto. CINEMA AURORA CINEMA POLITEAMA Reggio Calabria, info: 0965/ 45373 Lo stravagante mondo di Greenberg/ 18.20 - 20.20 - 22.30 Gioia Tauro, info: 0966/ 51498 Il discorso del re/ 18.00 - 21.00 CINEMA GARIBALDI Polistena, info: 0966/ 932622 Il cigno nero/ 16.00 - 19.00 - 21.30 CINEMA VITTORIA Locri, info: 339/7153696 Rio 3d/ 16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00 CINEMA NUOVO CINEMA GOLDEN Siderno, info: 0964/ 342776 Roccella J. info: 0964/ 85409 - 333/7672151 Rio/ 16.00 - 18.00 - 20.00 The next tree days / 22.00 Amici, amanti e.../ 18.00 - 20.00 - 22.00 Oggi il Convento dei Minimi di Roccella ballerà la “Zzafratrance” La band calabrese Scialaruga (Fabio Macagnino e Vincenzo Oppedisano) esce con il secondo cd, coprodotto da Tarant a Power e distribuito da Lucky Planets. Oggi la presentazione ufficiale del disco col concerto al Convento dei Minimi di Roccella, a partire dalle ore 18,30. Saltata la prima presentazione, prevista per giovedì scorso al Blue Dahlia di Marina di Gioiosa, vista la momentanea defezionedi Fabio Macagnino. Le 13 tracce, scritte e composte da Fabio Macagnino, sono state registrate e missate nella sede dell'Arlesiana Studio di Carlo Frascà a Roccella Jonica. Il progetto di Scialaruga cresce nell'ambiente del Kaulonia Tarantella Festival con la direzione artistica di Eugenio Bennato, a dimostrazione di un passaggio da una fase di rivitalizzazione della tradizione a una in cui la lezione di ricerca d'identità è un dato assodato. Il secondo cd della band, dopo un lungo percorso di studio e di ricerca cominciato circa un anno fa nel cuore della Locride in Calabria, cerca di colmare quel gap tra la musica che deriva dalla cultura contadina tipica calabrese e la musica popolare contemporanea. Il lavoro musicale si avvale della collaborazione di numerosi musicisti che fanno di Scialaruga un progetto aperto e sempre in divenire: Massimo Cusato, Domenico Corapi, Carlo Frascà, Francesco Loccisano, Mujura, Francesco Nicita, Antonio Orlando, Alfredo Verdini. Con l'amichevole partecipazione della cantante Saba Anglana, di madre etiope e padre italiano. Scialaruga attinge a sonorità e ritmiche che si ispirano ai dialetti, all'apporto dal “basso”, ma non strumentalizzano la musica popolare anzi, ne riconoscono l'autonomia e l'irripetibilità, riscattandola dall'isolamento e proiettandola su una scena cosmopolita. Il tentativo, infatti, è quello di superare l'eterna separazione tra musica popolare tradizionale e musica popolare contemporanea, ricercando, invece, una sintesi nuova e sfaccettata. Per questo il testo e la musica dell'album Scialaruga raccontano una visione della Calabria diversa: come quella di un viaggiatore tedesco di fine Ottocento che cerca di assorbirne i tratti essenziali, distillandone odori, sentimenti, pregi e difetti. La band Scialaruga nasce nella Locride nel 2008. Nello stesso anno, in collaborazione con i fratelli Scarfò, dirige e compone la colonna sonora del film “Liberarsi. Figli di una rivoluzione minore”, per la regia di Salvatore Romano e pubblicata da Loading Production. La colonna sonora è l'occasione per Scialaruga di sperimentare e mettere a punto un sound che si muove a cavallo tra tradizione e innovazione. Nel 2010 inizia la collaborazione con Vincenzo Oppedisano. Numerosi i concerti fra il 2009 e il 2010: Kaulonia Tarantella Festival (2009 e 2010), Concerto contro la ndrangheta insieme a “Il Parto delle nuvole pesanti” (2010 Reggio Emilia), con Mario Incudine, Gavino Murgia e Pietro Iodice (2010 Torino Sala Espace), e ancora con Saba Anglana (2010 Genova Suq Festival). la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 Amarcord 38 In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia DONNE D'ITALIA “LA METÀ DELL'UNITÀ” NICODEMO VITETTA Fino al 26 giugno a “Palazzo Blu” di Pisa, è offerta l'opportunità di visitare la mostra: Donne d'Italia “LA METÀ DELL'UNITÀ”. Tra le protagoniste, la “Nobil Donna” gioiosana Clelia Pellicano. L'iniziativa si vanta del simbolo ufficiale delle celebrazioni per l'evento nazionale, è promossa dalla Fondazione Palazzo Blu, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e con il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, del Comune di Pisa. E' organizzata da “Giunti Arte” mostre musei, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, ideata e curata da Claudia Beltramo Ceppi. Grazie alla “segnalazione” fatta pervenire dal Consigliere Comunale Sandro Nicola Modafferi, alle Istituzioni gioiosane Comune e Pro Loco, è stata realizzata una visita “privata” a Palazzo Blu di Pisa da parte del Presidente della Pro Loco di Gioiosa Jonica Nicodemo Vitetta. Sandro Modafferi è legatissimo alla sua terra d'origine, ed è, infatti, nativo di Gioiosa Jonica ma residente a Pisa dal 1975. Modafferi, per oltre 15 anni ha svolto attività sindacale nella CGIL ricoprendo vari incarichi. Dal 1998 è Consigliere Comunale e membro della Commissione Cultura, Pubblica Istruzione e Sport. Nel 2003 è stato eletto Presidente della Commissione Bilancio, Affari Istituzionali, Sviluppo e Programmazione Economica. Nel 2005 è stato capogruppo in Consiglio Comunale, "Per la Sinistra". Nel 2008 viene rieletto consigliere comunale nella lista: “La Sinistra l'Arcobaleno” figlio dell'Illustre compianto ex Sindaco del Comune di Gioiosa Jonica, Prof. Francesco. Anche attraverso l'efficace impegno dell'Associazione Calabresi a Pisa, guidata dal reggino di nascita, Pietro Cuzzola, è stato possibile accedere nelle prestigiose Sale del Palazzo Blu, per ammirare il percorso che vede coinvolta la giornalista gioiosana Clelia Pellicano. L'Associazione “Esperia” è uno dei principali forum italiani nello sviluppo della conoscenza della Calabria e dei Calabresi. A tale fine si avvale dell'attività volontaria dei Soci, del contributo culturale di chi condivide gli scopi dell'Associazione, del contributo economico sia dei Soci sia degli organismi pubblici e privati che di volta in volta valutano positivamente le iniziative realizzate dall'Associazione, attraverso gli strumenti che l'Associazione Esperia adotta per conseguire il suo obiettivo. Tra gli eventi di maggiore rilevanza: mostre, convegni, seminari, pubblicazioni, partecipazione e promozione di studi e ricerche. Il progetto “tema” della mostra di Palazzo Blu, si concentra su tutte le donne determinate che, con la loro forza non ostentata, hanno costituito quel terreno, duro e fertile, su cui si è sviluppata la civiltà italiana. L'Unità d'Italia ha, infatti, voci maschili, da Carlo Alberto a Mazzini, da Garibaldi a Cavour, da Turati a Mussolini a Matteotti, da De Gasperi a Togliatti, e così via. I nomi di coloro che vollero l'Italia unita, di coloro che la fecero, di coloro che la guidarono attraverso due guerre mondiali e una dittatura terminata in guerra civile, dei padri costituenti della Repubblica, di coloro che la governarono, la formarono e ne furono formati, di coloro che la descrissero e la cantarono, sono noti. In questa storia, i nomi delle donne non sono necessari. Eppure: Cristina di Belgioioso, Anita Garibaldi, Elena Regina, Maria Montessori, Grazia Deledda, Matilde Serao, Anna Kuliscioff, Edda Ciano, Tina Anselmi, Nilde Jotti, Alda Merini, Rita Levi Montalcini, Oriana Fallaci, Ilaria Alpi e Clelia Pellicano, rappresentano la “Metà dell'Unità”, che ha partecipato in maniera attiva alla costruzione della Nazione, dalla sua Unità fino ai nostri giorni. Clelia Pellicano, è stata la “pioniera calabrese” del femminismo. La marchesa Pellicano “proveniente” dalla silenziosa Gioiosa Jonica è approdata ai fervidi salotti politico-culturali romani del Novecento, dalle conferenze femministe alle battaglie per i diritti al voto delle donne. Madre di sette figli e sposa del deputato al Parlamento, una personalità brillante, un'intelligenza vivace posta al servizio del suffragio femminile, dell'affermazione di una dimensione extradomestica delle donne.Clelia Pellicano, in arte Jane Grey, è stata autrice di novelle , di un'inchiesta sulle industrie e le operaie nella provincia di Reggio Calabria ed anche due romanzi misteriosamente scomparsi. Sua madre era Pierina Avezzana, figlia del generale Giuseppe, amico di Giuseppe Garibaldi, suo padre era il barone Giandomenico Romano, giovane deputato del parlamento italiano nel 1870. Era la quarta figlia. La sua vita fu intensa ma breve. Sposò, a sedici anni, il marchese Francesco Maria Pellicano dei duchi Riario-Sforza (uno dei proprietari del Castello Feudale di Gioiosa Jonica) .Il salotto della sua villa romana fu frequentato dai Ministri Orlando, Di Rudinì, Salandra e da intellettuali, scrittori e poeti, come Luigi Capuana, Matilde Serao. Rimasta vedova nel 1909, si occupò del patrimonio familia- re, incrementando, in qualità oggi diremmo d'imprenditrice, le proprietà e mettendole a frutto, creando persino a Prateria, una frazione di San Pietro di Caridà (RC), un'impresa forestale. Era un'appassionata amazzone ed un'europeista convinta. Parlava correttamente francese, inglese. Svolse attività di giornalista che per quel tempo era una vera e propria rarità specie per le donne. Fu corrispondente della gloriosa rivista mensile «Nuova Antologia” nella quale facevano le loro prime prove importanti scrittori in vista del momento. Collaborò anche a «Flegrea» e alla rivista quindicinale torinese «La Donna» che le dedicò qualche suo numero. Scrisse per quest'ultima rivista tre reportage, nel 1909 come corrispondente da Londra, dove s'era recata in qualità di socia delegata del Consiglio Nazionale Donne Italiane per partecipare al Congresso Internazionale femminile che lei chiamava la “nostra alleanza”, sorta fin dal 1902. Vi rimase una settimana, che fu molto intensa di incontri e descriveva la gran kermesse di rappresentanti di ben 21 paesi esteri, tra cui Nuova Zelanda, Australia, Norvegia, fino alla misteriosa regione del Transvaal, in Africa. Era orgogliosa d'essere rappresentante dell'Italia, arrivata quasi per ultima, ma ben determinata a contare. Bella la sua espressione augurale: «Ricordatevi voi donne d'ogni razza, d'ogni paese - da quelli dove splende il sole di mezzanotte a quelli in cui brilla la Croce del Sud - qui convenute nella comune aspirazione alla libertà, all'uguaglianza, strette da un nodo di cui il voto è il simbolo, ricordatevi che il nostro compito non avrà termine se non quando tutte le donne del mondo civilizzato saranno sempre monde dalla taccia di incapacità, d'inferiorità di cui leggi e costumi l'hanno bollate finora!» Riconosceva che la battaglia femminile era sacrosanta e imposta da necessità storiche e sociali. Le popolazioni settentrionali avevano capito, prima di tutte le altre, l'idea che il destino della donna è congiunto a quello dell'uomo e che dal rispetto reciproco dipende una vita futura migliore. Raccomandava poi il motto che in quell'occasione era stato coniato: «Nelle cose essenziali unità, nelle non essenziali libertà, in tutte carità» Purtroppo Clelia Pellicano non vide la conclusione della lotta per il suffragio ingaggiata con tante altre socie di numerosi comitati allora sorti per rivendicare i diritti socio-politici delle donne, nonostante che, anche a Roma, nel 1914, avesse partecipato al congresso con un ordine del giorno da lei stessa stilato e la richiesta d'una migliore retribuzione del lavoro femminile (il diritto di voto alle donne, in Italia, introdotto solo nel 1945). Risulta che lei avesse firmato con il suo nome d'arte la prefazione del libro La legge e la Donna, scritto da Carlo Gallini nel 1910 per sollecitare il parlamento italiano ad ammettere le donne al voto. Affiancò alla battaglia civile e politica l'attività di scrittrice sotto pseudonimo. In quest'ambito scrisse romanzi e novelle dal forte timbro realistico: La vita in due o Coppie, nei quali analizzava e descriveva le difficoltà del matrimonio, le incomprensioni, l'etica del buon esempio per i figli.Sono state riedite in anastatica, presso l'editore bolognese Arnaldo Forni Le novelle calabresi del 1908, talune brevi ma incisive descrizioni della realtà contadina e dell'emarginazione delle donne del popolo, verso le quali la scrittrice nutre sentimenti di viva simpatia e solidarietà. Clelia Romano Pellicano “impersonò” veramente il passaggio dalla tradizione alla modernità. L'esposizione rimarrà aperta fino al 26 giugno a “Palazzo Blu”. In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, l'esposizione racconta la storia del nostro Paese vissuta attraverso le voci e le vicende della sua parte femminile. La mostra parla delle madri, delle mogli, delle figlie di qualcuno, di tutte quelle donne che hanno stentato a essere riconosciute nella loro identità da un paese che concederà loro il diritto di voto solo dopo la seconda guerra mondiale e quello al divorzio e all'aborto alcuni decenni dopo. Nella mostra si alternano dipinti, da Fattori a Guttuso, fotografie di grandi autori, immagini della realtà, per terminare con le parole di trenta donne famose, ciascuna delle quali ha scelto di regalare il suo messaggio. I loro nomi sono e rimarranno sempre quelli dei loro mariti e compagni, le loro figure saranno rinomate e trasfigurate soprattutto per una bellezza esteriore da cui sola sembrava a volte potesse dipendere la loro effimera fama. In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia è stato scelto di raccontare proprio la storia di queste donne, anonime anche se famose, ricercando e ritrovando, al di là dei loro padri, mariti e figli le radici di un'identità che possa contribuire ad arricchire la storia dell'Italia intera, ricomponendo le due metà dell'unità, così che questa unità, che è la realtà della storia e della vita di ciascuno, sia anche il ricordo di una data ma non solo. Si ritrovano così la voce e l'immagine di donne determinate che con la loro forza non ostentata hanno costituito quel terreno, duro e fertile, su cui si è sviluppata la civiltà del nostro paese, la voce di quella “Metà dell'Unità” finora rimasta sommersa e quasi dimenticata, come fosse ovvia e quindi non necessaria. La mostra ricorda le voci cancellate delle tante donne che, con il loro duro lavoro hanno permesso ai loro mariti di emigrare all'estero, alla ricerca di una vita migliore, arricchendo, essi, la nuova Italia con le loro rimesse, sobbarcandosi, loro, il peso e la fatica della cura di mogli, suocere, figlie, rimaste a casa. O le tante voci delle vedove bianche che, attraverso due guerre mondiali, hanno sostituito i loro mariti (impegnati in guerra a difesa della Patria) assicurando la conduzione della famiglia o per altre la prosecuzione della produzione industriale del paese, accettando condizioni di vita spesso disumane e stipendi bassissimi, aggiungendo naturalmente al normale lavoro di casa il lavoro nelle officine. O le donne che, sviluppando il loro destino dell'accudire, inventarono, come Maria Montessori, nuovi modi per insegnare ai propri figli ad apprendere e , o le donne impegnate in politica, più note per il ruolo dei loro compagni, come il grande medico Anna Kuliscioff, che, benché avesse scoperto l'origine batterica della febbre puerperale, salvando la vita a tante donne, rimase (per molti), la “compagna” di Turati, quello stesso Turati, che, spinto dall'ideologia, negò il loro diritto al voto. 39 CERIMONIA DEGLI ADIII A STEFANIA Conosco la famiglia di Stefania dai tempi della mia infanzia, famiglia di persone operose, dignitose e intelligenti, di STEFANIA il primo flash mi raggiunge, per una recita, presso il plesso scolastico Belvedere, recita in cui interpreta Anna Franch. In questi giorni…….. , giorni in cui il suo nome ricorre nelle labbra di tante persone che l'anno conosciuta, in tanti ricordano la sua interpretazione di Anna Franch: segno di una precoce maturità intellettuale , umana ed artistica. Capacità ed impegno che si sono manifestati appieno nel corso dei studi e nel suo lavoro di architetto. Lavoro in cui ha profuso grande passione e amore, amore secondo solo, forse, a quello per la sua famiglia, famiglia che l'ha amata profondamente e che lei ha amato oltre che sostenuto con il suo carattere forte e deciso ma al contempo giocoso e positivo . Ricomincio a frequentare Stefania nel 2007 insieme Ad Assunta Barillaro sua carissima estimatrice ed amica e insieme collaboriamo nella Fondazione Scannapieco dove ha avuto l'incarico di consigliera e di segretaria, incarico anche questo svolto con serietà. Impegno, professionalità e amore, tutte qualità che accompagnano tutti gli aspetti della sua breve ma intensa vita . Questi ultimi mesi, man mano che la malattia come lei diceva diventava più cattiva l'immagine di questa giovane donna. Orgogliosa e tenace, decisa e sicura che cammina per le strade di LOCRI con il suo portatile, sempre pronta a partecipare anche alle decisioni difficili e impegnative mi è stata sempre presente e ricordo con serenità il nostro ultimo incontro a Pavia, non solo perché ancora con la sua voglia di vivere ci ha infuso speranza, ma perché la sua partecipazione all'ultimo suo consiglio di Amministrazione è stata fondamentale per il progetto di recupero in cui eravamo e siamo impegnate. Siamo consapevoli di non poter e saper dire tutto quello che vorremmo, ma altrettanto convinte che il nostro commiato da te deve essere come tu avresti voluto e perciò chiudo ricordando l'insostenibile leggerezza del tuo essere , e mi piace pensare a te come una delicata creatura che ci continuerà a stare vicino, ma che sarà sicuramente vicino alla sua famiglia e alla sua amatissima madre, ciao STEFANIA. Le amiche della Fondazione “Scannapieco” PEPPE SACCO, la partecipazione al governo di centrosinistra. Vi vide un tradimento. Da socialista tutto d'un pezzo, non poté vedere altro. E nella fede socialista riposò inquieto fino alla morte, dando segno d'una vita perennemente antagonista all'opportunismo, al trasformismo, al carrierismo. Questo nostro tempo, ricco di vizi e povero di virtù civili, di omuncoli, che sanno solo genuflettersi, di canne al vento, che sanno solo piegarsi, di degenerati, che insegnano l'arte di vendersi per un piatto di lenticchie, per un ciondolo , non era e non è il tempo di Peppe Sacco. il l suo tempo è il futuro. Quando ritorneranno gli ideali umani, gli ideali socialisti, che da qui a lì lo faranno finalmente riposare in pace. Per ora, no. 39 LA CALABRIA NEL CUORE Da Orte , dove ufficialmente risiedeva , è tornata alla casa del Padre la signora Rosetta Sanapo Primieri, che nella comunità sidernese era meglio nota soltanto come Signora Rosetta tanto aveva qui familiarizzato , stringendo con l' ambiente relazioni molto intense e solide. Di origini pugliesi, si era stabilita con la famiglia ad Orte e vissuto la sua vita lavorativa a Roma (era sarta ed era stata a lungo nell' atelier delle sorelle Fontana).Poi era capitata a Siderno , ospite estiva , e si era immediatamente innamorata -ricambiata- della nostra cittadina, forse 35 anni fa e da allora, ogni annoimmancabilmente- vi si era portata per le vacanze estive , con una assiduità tale che nel 2011 la nostra Pro-loco ritenne di assegnarle il riconoscimento del “Premio Fedeltà”.Estroversa e simpatica, la Signora Rosetta si era saputa creare, a Siderno, una cerchia di amici non occasionali, di interessi vari, ricreativi e culturali, nei quali e con i quali si sentiva tanto a suo agio da decidere di abitare qui, ormai da tempo, per gran parte dell'anno, di “di diritto” considerandosi- e considerata- cittadina sidernese, accolta ovunque con calore scambievole e manifestazioni di disinteressata amicizia.Agli amici, appunto, che l'avevano salutata appena poco prima dell' inizio dell' inverno, quando lei si era recata nella casa di Orte, e che erano in attesa- purtroppo ormai vana- di salutare festosamente il suo ritorno a Siderno e di riabbracciarla ancora una volta e per molte altre volte, la figlia Elisabetta ha voluto indirizzare il seguente tenero saluto: Mia madre era un uragano, era il vento che soffia forte fra le fronde degli alberi, era l'acqua vorticosa di una cascata.No, non somigliava allo scorrere lento di un fiume o alle acque tranquille di un lago; lei straripava di emozioni, di parole e di vita e di fronte a lei non si poteva rimanere indifferenti. Cio che apparteneva al suo cuore finiva per appartenere anche al tuo e ciò che apparteneva al tuo cuore entrava nel suo. Amava la vostra terra che ha rappresentato il ventre accogliente in cui rifugiarsi; il calore,non solo del vostro sole, ma soprattutto dell'amore che gli amici calabresi hanno voluto così generosamente e di cui era profondamente orgogliosa. Conservate nel vostro cuore quella parte di mia madre che vi appartiene e ricordatela nelle vostre preghiere così come, sono certa, lei vi ricorderà per sempre nelle sue. Vi ringrazio dal profondo del mio cuore, la figlia Elisabetta SOCIALISTA PER SEMPRE Anche le querce o prima o poi cadono per terra, ma gemmate. Tale è stata e rimane la figura di Peppe Sacco, trapassato , all'età di 82 anni il 18 aprile nella sua casa di Bovalino ( qui era nato il 15 giugno 1929). Fu e resta un uomo con la schiena diritta, mai tentata a piegarsi. Un combattente sicuro per la causa dei lavoratori, in prima fila, quando il Partito socialista era una bandiera da tenere in alto, e, poi, nel declinare e sparire dello stesso, in trincea a difesa degli ideali socialisti- uguaglianza, giustizia sociale, libertà- che nessuna tempesta può annacquare e affogare. Questa era la fede di Peppe Sacco. . Fede di socialista intransigente che lo portò ad aderire al PSIUP quando il Partito socialista di Nenni intraprese il cammino verso l'alleanza con la Democrazia cristiana e i la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 In ricordo di Leo Scordo Leo Scordo, che è morto a Bova Marina domenica 17 aprile all'età di 77 anni, apparteneva alla sempre fitta schiera degli uomini semplici , che hanno nel cuore la religione del lavoro, della famiglia, dell'amicizia. Negli anni suoi prima giovani e poi maturi fu sul fronte dell'opposizione comunista all'oppressione economica e l'ingiustizia sociale, che gravavano, come oggi, il mondo del lavoro. Diede tutto, non chiese mai nulla. E visse sempre del sudore della sua fronte , rispettoso di tutti, rispettato da tutti. Un uomo meridionale. Un vero uomo. Sono queste le persone, sempre più rare, che fanno civili i nostri paesi e, pur nella loro umiltà, sono d'esempio alle nuove generazioni. Le nostre condoglianze alla sua famiglia. la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 40 CULTURA LIBRI CANTAMI O DIVA Di Siderno e della Locride ANIMALI CANDIDATI (MA IN DIALETTO) GIOVANNI PITTARI a prestigiosa collana della Banca Popolare del Mezzogiorno, “Le città della Calabria”, s’ arricchisce di un ulteriore volume, Siderno e la Locride - Storia cultura economia ( Rubbettino , Soveria Mannelli 2010, 45,00) a cura di Fulvio Mazza. Lo schema adottato ripercorre in maniera funzionale quello dei precedenti volumi, e dei precedenti volumi trascina difetti sul piano scientifico e bibliografico. Per esempio, il ricco capitolo dedicato a “La Locride nella storia antica”, in maniera sorprendente non riporta dati nuovi significativi, riconosciuti ormai in maniera assoluta dalla comunità scientifica. Infatti, non si fa minimamente menzione dei dati indicativi emersi dalle ricerche espletate dalla missione archeologica americana dell’Università del Kentucky che hachiarito l’organizzazione del territorio della Locride dal periodo preistorico all’età greca. Né tanto meno, d’altra parte, trovano il dovuto riscontro dati recentemente contestualizzati nell’ambito delle ricerche svolte negli anni cinquanta- sessanta del Novecento, che hanno dato nuova luce alla frequentazione antropica nella valle del Torbido senza soluzione di continuità dal neolitico ai giorni nostri. Fermo restando che l’apparato fotografico e grafico non risulta arricchito, se non limitatamente rispetto a quello di volumi già editi da considerevole tempo. In considerazione di ciò, il quadro storicoarcheologico risulta accresciuto in maniera L essenziale, senza che venga sostanzialmente apportato un quadro sinottico di riferimento. Misericordia cristiana vorrebbe poi che non si parlasse dell periclitante capitolo, ”Scrittori, impegno e diaspora intellettuale nel Novecento culturale della Locride”, in cui l’analisi riguardante le personalità e i movimenti culturali analizzati si riduce ad un mero elenco di nomi ed opere che meritavano una trattazione indubbiamente meno stracca e superficiale.Ma per questo era necessario volgere l’attenzione, impegnandoli, a esperti della materia. Non è accaduto né pr questo volume né per i volumi precedenti. E nel caso in specie, si ha la percezione che siano state utilizzate delle schede di riferimento, senza la conoscenza reale dei testi degli scrittori presi in esame, tralasciando, come di fatto è avvenuto, di identificare la validità letteraria di quegli scritti che hanno valicato i confini della nostra Regione e non solo. Ma quel che maggiormente sorprende è come mai vengono sottaciuti personaggi di primo piano che, in ogni epoca, sono stati punto di riferimento nel panorama culturale della Locride. Ed ancora:se alcuni comuni del territorio locrideo sono stati analizzati con dovizia di dati e particolari, altri sono stati esaminati in maniera sommaria, senz'altro degna di un sicuro approfondimento, essendo disponibili, allo stato attuale, dati significativi noti alla bibliografia scientifica. Sicuramente è stata persa un' ulteriore occasione per rilanciare un territorio che intende proiettarsi nel futuro. Ritornando su Gli anni veloci di Carmine Abate E il cielo blu è sempre un desiderio FILOMENA CATALDO “ … Chi vive da solo, chi prende assai poco, chi gioca col fuoco, chi vive in Calabria, chi vive d’amore, chi ha fatto la guerra, chi prende il 60, chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro. Ma il cielo è sempre più blu …” Sulle note delle canzoni di Rino Gaetano, Carmine Abate, scrittore crotonese come il compianto cantante, racconta ne Gli anni veloci- il romanzo è uscito nel 2008, ma vale pena tornare a parlarne- la storia di amore e di memoria tra due giovani calabresi, Anna e Nicola. Il loro amore, fatto di salsedine di mare e di sogni in musica, corre veloce come gli anni, come le note, come le corde della chitarra di Rino, come il destino, inclemente o, a volte, cretino. E questa folle corsa per stringere il tempo in un pugno lascia dietro parole non dette, rimorsi, rimpianti, figli non riconosciuti ed amori perduti.Carmine Abate ha una scrittura semplice ed immediata, ferma e precisa come il pennello di un pittore che disegna il visibile come se non fosse su tela. La sua è una lingua ricca, grassa di inflessioni dialettali, per questo più pungente, più amara, più verace. Inzomma, solanza, sperta, lauriano e tanti altri termini si mescolano ad un italiano semplice e chiaro, senza coriandoli , e creano un’armonia di suoni e pensieri davvero suggestiva. Carmine Abate, che attualmente vive in Trentino e lì insegna, è nato a Carfizzi, una piccola comunità arbereshe della Calabria. I suoi romanzi hanno ottenuto numerosi e qualificati premi. Gli anni veloci, edito dalla Mondadori (Piccola Biblioteca Oscar), ha vinto il premio Tropea e si presenta come un romanzo molto intenso e quasi tridimensionale, oserei dire, poiché in esso i protagonisti si muovono su dimensioni diverse ma parallele a quelle di Rino Gaetano, Lucio Battisti, Pietro Mennea. Vite importanti che scandiscono e imprimono il tempo veloce sui volti della gente normale di Crotone. Un romanzo pieno. Un romanzo per i figli della nostra terra che non si arrendono. In nessun luogo. CARMINE ABATE Francesco Ritorto nasce nel 1953 a Maròpati,(Reggio Calabria) .Proviene da una famiglia modesta e onesta.Si ferma,quanto agli studi, alla scuola media.Ciò che non gli impedisce di farsi una formazione culturale con studi di autodidatta.In casa si respirava poesia nella quale eccelse il nonno Salvatore Seminara.Siccome il sangue non è acqua neanche nella cultura, Francesco Ritorto ha proseguito, con risultati notevoli, la vena del nonno di cui è segno tangibile la raccolta Ndavi pe tutti. FRANCESCO RITORTO E l'animali si riuniru tutti di l'omu pemmu copianu progettu pecchì la monarchia è chi li futti, lu Re Leuni ch'è di bell'aspettu. Tutti nzemi mbicinati nommu su cugghjhuniati ed infini mu votamu ca lu populu è sovranu. Lu Tacchinu mpumicatu idu sulu avia parlatu dissi ancora e cu arroganza presentandu a circostanza nu listuni i candidati pemmu su prestu votati. Ntrha lu menzu lu Porcedu chi nno nci merìa daveru “Cazzu no! No lu volimu” dichiararu a tavulinu l'Animali cu crijhanza “Chidu mangia a jhaccapanza e si sgrana comu nenti li sustanzi di presenti.” “S'è mpegnatu mu s'abbuffa no fa casu a la baruffa e ndi vota a lu mumentu nu qualsiasi emendamentu”. Ddà la Iena c'arridìa dissi: “La democrazia è na cosa complicata chi ssi campa a la iornata. Pemmu nc'è la maggioranza nommu si guarda la panza mu l'avimu tutti china di la sira a la matina”. Rispundiu l'opposizioni: “Se ndi dati la razioni a favori vi votamu e di fattu no parlamu.” Pigghjandu la parola lu Leuni mu cumbinci lu populu cugghiuni ch'era lu mumentu cchiù propiziu pemmu si mbenta sbertu lu comizziu. “E comu vi dicia e sapiti tutti si presentanu a bui li deputati cu facci tosti e menzi farabutti pe la candidatura mu votati. Se penzati ca cumbeni pemmu nc'è democrazia vi sbagliati tutti quanti ca diventa fetunzia. Lu penzeru principali lu sapiti vui nimali? Di li deputati tutti è mu mangia, mbivi e futti. V'accorgiti chianu chianu ca lu populu sovranu è mu paga tassi assai e chi no cumanda mai. Ma s'aviti d'imitari lu guvernu di l'Umani pemmu è chiaru e trasparenti ca si scannanu pe nenti. Botti e ngiuri a vucca chjina comu scrofi a la latrhina comu tanti porcedazzi chi ssi guardanu i soi cazzi”. Chista vota pe daveru s'offendiu lu Porcedu….. e nci nesciu nu scruschiu di la gula cercandu scusa, pigghiau la parola. Molto fine ed elegante il maiale benpensante che non dice mai a casaccio cominciò parlando a braccio: “Sono molto nauseato nel sentir questo parlato, mi consenta mio sovrano se mi brucia il deretano. Ogni volta che parlate degli umani deputati voi mi fate paragone tra i suini e le persone. Noi sì, è vero, siam Maiali e ci piace assai mangiare senza falsa religione rigettiamo il paragone. La civil democrazia è che vuol babbigneria ca no và trovandu dotti mi ritiro e bonanotti.” ( da Ndavi pe tutti, Pellegrini, Cosenza 2010, pp. 22-27) 39 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 41 BIBLIOTECAMERIDIONALISTA Isabella Morra di Favale, donna meridionale CARLO A. PASCALE Mi pare – dichiaro subito che la mia interpretazione della poesia della poetessa del Cinquento si discosta da ogni altra linea intepretativa – che si possa con successo affermare che il Canzoniere di Isabella Morra di Favale si stacchi dalla poesia petrarchista e bembesca di quel periodo e che sia frutto di una situazione di lontananza e di solitudine, di sconfitta di ogni anelito ad una via intessuta d’ amicizie, di incontri, di apprezzamento, di soddisfazione letteraria e culturale. Il Canzoniere di Isabella Morra, che il grande Croce scoprì e offrì alla civiltà dell’uomo, è atipico. E tanto atipico quanto frutto di una singolare e tragica esperienza personale. Eventi di grosso spessore avevano devastato tutto il Regno di Napoli percorso prima dalle truppe del Lautrec e poi dalle forze imperiali di CarloV. Il Barone di Favale, don Giovanni Michele Morra, si era schierato con Francesco I, re di Francia. Sconfitto si rifugiò a Parigi abbandonando al loro destino la moglie, Luisa Brancaccio, e i figli minori: Isabella. Porzia, Decio, Fabio, Cesare, Camillo. Si era nel 1529. Viceré di Napoli era Filiberto di Chalon d’Orange al quale i feudi baronali dovettero pagare il fio del loro schieramento con il nemico.. Solo più tardi, dopo la cacciata dal feudo, i Morra riacquistano Favale e il feudo passa nelle mani del figlio più grande Marcantonio, a cui si affiancano Fabio,Cesare e Decio. Si entra in una fase di regressione o comunque di stagnazione. I fratelli Morra sono ignoranti e despoti senza ragione. Vivono isolati e dediti ad una vita di soprusi e di abusi nei confronti della popolazione del feudo. Crescono in modo ispido e asociale, pronti a tormentare, a chiudere le porte ad ogni vento innovativo. Rompono ogni contatto con gli altri feudi, si chiudono ad ogni innovazione o progresso. In quel tempo, pur tra le guerre che determineranno il loro crollo, le Corti Italiane fioriscono di modernità, di cortesia, di ricchezza, di innovazioni. E’ anche il tempo delle cortigianemeretrici, con un ruolo sociale, ma è anche e soprattutto il tempo del Cortigiano del Castiglione, del Galateo di Giovanni della Casa, delle donne di Corte, splendide ed emancipate, poetesse ,alcune, di grande pregio e valore. Favale corre verso il Medioevo, verso il passato, vive di angustie economiche, sociali, culturali e politiche. Nel castello di Favale vive Isabella, la giovine figlia del barone don Giovanni Michele, anima sensibile, colta, votata al fascino e alle prerogative del suo tempo. Un buon pedagogo la aiuta e la illumina, la guida a capire gli aneliti del tempo e a rendersi conto delle sue esigenze morali e spirituali. A poco alla volta si strutturano la sua vita, le sue aspirazioni, la risoluzione di voler andar via da quel luogo funesto. Canta: “ Ecco che un’altra volta, o valle inferna, /o fiume alpestre, o ruinati sassi, / O spirti ignudi di virtude e cassi,/ Udrete il pianto e la mia voglia eterna”. Dal monte Coppolo la poetessa scruta le acque dello Jonio semmai dovesse apparire una vela che riportasse a casa suo padre. Sguardi continui, illusioni risorgenti e delusioni che si ripetevano e si accumulavano nella testa della giovane.. Donna Giulia Orsini di Senise le assicura prossime nozze, ma i fratelli o la lontananza non fanno mai maturare tale tempo di nozze e di salvezza. La lezione matrimoniale che ci offre la poetessa con il sonetto intitolato a Giunone è di una entità umana e morale tale da far rabbrividire, da superare quei tempi infarciti di belle parole: “ Guida Imeneo con sì cortesi affetti E fa’ sì caro il nodo ond’io m’allaccio Ch’una sol’alma regga i nostri petti”. Grande la sensibilità della poetessa di Favale e la capacità di lettura interiore. Ma gli anni più intensi e tragici della sua breve esistenza sono quelli che seguono il 1540, anni in cui a Bollita, un feudo vicino a Favale, conosce l’excastellano di Cosenza, don Diego Sandobal de Castro, cavaliere bello, audace e di spirito. Don Diego era stato sospeso dal suo ruolo di Castellano della città di Cosenza per gravi errori di cui non si sa nulla. Non si presenta dal Viceré e viene condannato in contumacia al bando dal regno di Napoli. Si stabilisce a Benevento e da lì ogni tanto scende fino a Bollita per andare a incontrare la moglie, donna Antonia Caracciolo e i figli. In uno di questi viaggi incon- tra, a Bollita, Isabella Morra dalla quale apprende delle sue ansie e dei suoi tormenti. I due si mettono a scambiarsi delle epistole tramite il pedagogo di casa Morra. Forse Isabella preparava con don Diego la fuga da Favale, forse tra i due era nato un idillio, un amore da lontano alla maniera dei provenzali. I fratelli Morra si insospettiscono, seguono il pedagogo, scoprono la corrispondenza ed uccidono il pedagogo, poi rivolgono la loro furia omicida verso la sorella e la ammazzano. Il tabù è il grande, nero genio dell’ignoranza. Siamo nel 1546. Non paghi ten- dono un agguatto a don Diego Sandobal e lo uccidono con tre “archibusate”, che lo colpiscono all’occhio e al volto. E certamente, mentre la triplice morte ci atterrisce,non possiamo fare a meno di non tentare il recupero umano e poetico, morale della giovane poetessa. Il convincimento che la poesia di Isabella Morra sia una poesia drammatica,quasi diaristica, che ha a suo fondamento esperienze forti e come piattaforma un ambiente retrivo e feroce e che sorge dall’analisi di quel periodo e da quanto lei stessa confessa nei suoi versi. Si considerino i seguenti: ”Contra fortuna allor spargo querela, ed ho in odio il denigrato sito, come sola cagion del mio tormento”. Dunque è il suo malessere il fondamento della sua poesia. E’ il luogo. Sono i fratelli E’ quella prigione. La grettezza di chi le sta accanto e la denigra e la immiserisce. E ancora: “Così a disciolta briglia, seguitata m’hai sempre, empia fortuna, cominciando dal latte e dalla cuna”. E :” Ahi, ahi! Misero fato, mangiare il frutto ch’altri colse..”. Oppure: “Ahi,ahi,Fortuna, e perché far nol dei?”. Il tormento e le vibrazioni proprie ed originali di questi versi assicurano del suo dolore, della sua presenza, della sua consapevolezza, della sua unicità e danno modo di prender atto che si pronuncia e scoppia una voce che scopriremo nella sua compiutezza tre secoli dopo con Giacomo Leopardi. E comunque la giovane poetessa era già nelle mani della “Vergine Maria” quando la ferocia dei fratelli spense quella intelligenza originale e nuova. Quell’anima grande. Il sottoscritto è anche autore di un romanzo storico proprio su Isabella Morra di Favale, in visione presso la Sellerio. Del romanzo si trascrive qui di seguito l’introduzione: Dal romanzo “ Isabella Morra di Favale” di Carlo A. Pascale: La premessa. DAL ROMANZO “ ISABELLA MORRA DI FAVALE” DI CARLO A. PASCALE: LA PREMESSA. Gentile Baronessa, decenni e decenni di devozione e di pensieri Le ho inviato a Favale, nel suo castello, prima che venissi a trovarla. Partii, ma io ero già là. Nella sua valle inferna. Nelle sue stanze. Sono penetrato nelle pendici del Pollino e sono giunto presso il suo castello. Intorno alla sua terra, Baronessa, le cose piccole diventano grandi e quelle grandi richiedono sempre più tempo, per concludersi. Dunque sono venuto nel suo castello e sono stato su quello che io presumo sia stato il suo balcone. Un affaccio sul fiume Liri, un continuo muoversi di bagliori e di riflessi. Di luci quasi sempre in fuga. Non c’era. Naturalmente .Lei non c’era. Ed ho guardato ogni cosa con rassegnazione. Ma anche con meraviglia, col sospetto che qualcosa di Lei fosse prossimo ai miei desideri. Non sospettoso e non affettuoso. Percepibile.. Notavo ovunque intorno dell’ironia. L’ironia del tempo. Le distanze abissali che si contraggono. E il nume del silenzio. Tutto taceva e chiedeva nel contempo. Tutto era un grido galattico. Mi obbligai a stare calmo e sereno. Sicuro che avessi dovuto meritarmi ogni apertura: un sorriso, magari, ub fruscio di fantasma, un gemito, un lamento gentile ed afflitto, un cenno malizioso, la gioia di un verso, un anelito soffiato dall’animo. Un pianto rimasto negli occhi. Cercai il pavimento macchiato di sangue, il punto dove la vigoria del suo corpo si fuse col cielo. Dove lo spavento divenne stasi. E freddo. In certi altri punti del castello mi attardavo senza sapere il motivo. Mi piaceva interrogare le pietre. Tutto ciò che il tempo aveva conservato nello spavento. E, andando di stanza in stanza, sentivo che un’esile vita soffiava e tendeva a farsi voce. Un bisbigliare di nido, una cadenza di perdono, un minimo ritmo di rancore, un seme di speranza che ritenevo impossibile e che, pure, si gonfiava. MI dicevo che Lei, serenamente, appariva di notte. Che di notte soltanto percorreva la scala per raggiungere la sua stanza ed il suo balcone. Per guardare lontano, per sentire il destino. Per leggere l’attesa Guardai nel cielo, quella notte. C’era la luna. Poco più di uno spicchio. E alitava una brezza e l’acqua del fiume lasciava alzarsi un murmure. Tutto aveva un suono, ma il silenzio era più grande. E più grande ancora era l’ansia. Indicibile il vuoto in cui precipitavo. Lo sconvolgimento della certezza, il fascino del delitto. Mi sorprese un passo lento. Leggero come una piuma. Vidi la sua immagine, Baronessa. Il tempo non aveva inciso per nulla sul suo bel volto, sul suo petto aristocratico e l’assenza di vita non aveva forato i suoi occhi. Niente di Lei era morto. Erano splendenti di luce e di giovinezza, i suoi occhi. Erano soffusi d’incanto. Era mille volte più giovane di me. Erano tanti e pesavano tanto o miei anni al suo confronto. Capii che aveva deciso di mostrarsi a me che l’avevo corteggiata da oltre vent’anni, che avevo deciso di darmi qualche certezza di prima mano e di sua mano. Non pensai ad altro. Ma sapevo di essermi innamorato di Lei, d’acchito. Lei rimase a guardarmi con qualche bellezza prototipea che ha in bocca l’archetipo. Insomma c’era e non c’era. Certamente non c’era. Ma c’era perché io l’amavo. La caricavo della mia volontà e della mia capacità di concepirla come una sorta di divinità.. Come una dea tragica. Mi disse che mi avrebbe seguito e osservato, che aveva deciso di essere centomila e forse più Isabella Morra di Favale. Baronessa, io La ringrazio di cuore. Mi perdoni. Le voglio soltanto dire che Lei ha un po’ di me ed io un po’ di Lei. Io ho un po’ di Lei, io ho un po’ di Lei. Un po’ di Lei, Baronessa. Lo scrittore 42 Blob of the week Tantissimi auguri per i tuoi 24anni amore ti amo! Tanti auguri alla piccola Valentina per il suo 8° compleanno e 2°classificata alle mini olimpiadi con affetto mamma, papà, e nonni. L’angolo di Parrello la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 43 Potete inviare al nostro account facebook le vostre foto. Selezioneremo le più interessanti, pubblicandole settimanalmente. I nostri auguri per l’onomastico al piccolo Pasquino, nipote del nostro direttore in linea diretta, per il quale auspichiamo un avvenire di lotta e di pensiero a difesa della Calabria del Mezzogiorno in cui il Sole,tanto atteso, illumini non più gli ozi e gli intrighi dei briganti politici ma la giustizia pia del lavoro. E ciò sarà. Con la bandiera rossa, dice il nonno, nell’onomastico comune Giancarlo Magalli… e “l'incidente probatorio” Giancarlo Magalli… e “l'incidente probatorio” Siamo tutti dispiaciuti per la morte di Sara e Yara, avvenuta poco tempo fa. Ognuno ha un'idea su come siano andate le cose e gli eventuali colpevoli. Ancora, però, la Magistratura e le forze dell'ordine brancolano nel buio. L'altro giorno, Magalli in televisione , non sapendo cosa dire, iniziò a parlare “dell'incidente probatorio”, sempre riferendosi al caso delle due ragazzine. Dalle prime parole si capì subito che era completamente a digiuno del significato del termine giuridico…Un dottore in Legge al suo confronto sarebbe sembrato un principiante! Alla fine non sapevamo se dovevamo piangere o ridere. Il televisore rimase acceso; perché in casa la televisione, ormai, serve a farci compagnia. Franco Parrello Cari genitori dei miei alunni, colgo l’occasione per porgervi gli auguri di Buona Pasqua, ringraziandovi per l’affetto, la vicinanza e la stima dimostrata in occasione dei due incidenti he mi sono accaduti esattamente a distanza di 60 giorni. Giusy Verteramo 44 www.larivieraonline.com info@larivieraonline.com lariviera@lariviera.191.it DOMENICA 24 APRILE 2010 la Riviera Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri Direttore responsabile PASQUINO CRUPI In redazione CRISTINA BRIGUGLIO Responsabili Sport GIUSEPPE RITORTO Attualità DOMENICO STRANIERI Art Director PAOLA D’ORSA Impaginazione EUGENIO FIMOGNARI HANNO COLLABORATO Gioacchino Criaco, Filippo Todaro, Anna Laura Tringali, Mara Rechichi, Benjamin Boson, Nik Spatari, Luca Marino, Maria Giovanna Cogliandro, Angelo Letizia, Marilene Bonavita, Francesca Rappoccio, Mario Labate, Franco Crinò, , Ruggero Brizzi, Marco Andronaco, Isabella Galimi, Maria Teresa D’agostino, Giovanna Mangano. Note e schermaglie BERLUSCONI e l’anarco-capitalismo (1) ANTONIO ORLANDO Non credo alla favola che le ideologie siano finite e che esse siano praticamente tramontate con la caduta del Muro di Berlino. Se non ci sono tante ideologie vuol dire che ce ne è una sola. Del resto se all’improvviso scomparissero tutte le religioni, non significa che automaticamente scompare nell’uomo il sentimento religioso, ma vuol dire che di religione ne rimane una sola o che gli uomini se creano un’altra completamente nuova.. Il vecchio e dimenticato Marx riuscì a dare, se non sbaglio, del termine ideologia, ben undici definizioni e sarebbe il caso di andare a rispolverarle. Il presente senza ideologie fa comodo a quelli che comandano così non debbono rendere conto dei loro comportamenti e delle loro scelte che sono completamente sganciate da qualunque legame con una idea, con una proposta, con un obiettivo, con una finalità da raggiungere e, in fondo, con un impegno da assumere davanti ai cittadini. Così risulta molto più facile non dovere rendere conto del proprio operato. Gli attuali partiti politici senza ideologia, dai nomi estrosi e fantasiosi, sono delle organizzazioni molto leggere, eteree, impalpabili, interscambiabili, sono organismi proteiformi che si adattano facilmente ai tempi ed agli ambienti. Sono quello che rappresentavano per Enrico Mattei, il mitico fondatore dell’ENI, che in materia precorse i tempi. Sono nient’altro che dei taxi sui quali salire, farsi portare a destinazione, scendere e pagare la corsa. La volta successiva l’ing. Mattei avrebbe cambiato taxi. Possono nascere e morire, come le farfalle, nello spazio di un mattino, tanto sono un involucro che può essere benissimo buttato via perché quegli stessi uomini se ne costruiscono subito un altro. Oggi un partito politico lo si può, disinvoltamente, fondare sul predellino di una Mercedes – stile D’Annunzio – (si parva licet…) o in Parlamento in virtù di una scissione o al ristorante, certo versione meno rozza delle birrerie bavaresi o per partenogenesi includendo cellule sparse, destinate, prima o poi, ad impazzire. Come al solito dell’americanismo prendiamo sempre il peggio ed i residui e così mentre i due partiti nord-americani, nonostante tutti i loro difetti, continuano, da oltre 200 anni, a mantenere un loro ruolo ed una loro dignità, noi, da quando in politica ci siamo definitivamente americanizzati, abbiamo assistito alla nascita, creazione e rapida morte di numerosi partiti politici. Gli iscritti, i militanti e i dirigenti di questi partiti, però, sono sempre le stesse persone che, di volta in voltaa, indossano abiti nuovi e maschere diverse, usano lo stesso linguaggio, continuano ad avere la stessa inettitudine di sempre e ripetono stancamente le stesse cose. Facile concludere che cambiano le forme, ma la sostanza è sempre la stessa per cui la vecchia ideologia, cacciata dal portone principale, fa capolino da tutte le parti non appena costoro si distraggono un poco. Basta – un esempio per tutti - lasciar parlare a ruota libera l’on. Larussa. Si dirà che questi sono “vecchi arnesi” riciclati, riverniciati, rimessi a nuovo alla ben e meglio e che di gente del genere ce n’è a Destra, a Sinistra, al Centro, nel Centro-destra, nel Centro-sinistra,. tra gli estremisti, tra i radicali, tra i progressisti, tra i conservatori, tra i nostalgici, tra gli innovatori e persino tra i rivoluzionari, di professione e non. A parte il fatto che se non ci sono più le ideologie non possono esistere neppure le categorie “Destra” e “Sinistra” che, quindi, tornano ad essere mere indicazioni di posizione assembleare e cioè a destra o a sinistra del presidente (tanto varrebbe tornare ai Montagnardi, ai Giacobini e ai Girondini), quello che è difficile da individuare è quale ideologia – pardon, quale idea politica – sorregge i partiti nuovi? Il Partito della Libertà ( o “delle Libertà”, non si capisce se è declinato al plurale) oppure il “Popolo delle Libertà” si vanta di essere un partito nuovo, senza legami con il passato, nato dal nulla e rinato dalla sue stesse ceneri (non scomodate l’Araba Fenice) e perciò si presume sia portatore di grandi novità e di innovazioni epocali. Tuttavia il suo fondatore e rifondatore, il suo presidente, il suo leader, il suo Capo assoluto ed unico non ha mai chiarito a che cosa s’ispira e non ha mai formalizzato, in una forma compiuta, la sua visione del mondo, della vita e della politica. Certo come tutti gli Esseri “Unici”, “Irripetibili” ed “Irriproducibili” ritiene che dopo di lui si scatenerà il diluvio, ma noi, comunissimi mortali, siamo portati a pensare che se siamo tutti utili, nessuno è indispensabile e perciò la vita continuerà anche quando non ci sarà più Berlusconi. E siccome “la vita è adesso”, come amano ricordarci i giovani precari, bisogna cercare di rispondere alla domanda: a quale ideologia s’ispira Berlusconi? Che significato ha “la libertà” di cui tanto parla da quasi diciassette anni? A me pare che sia per il ruolo che ricopre nel capitalismo nostrano, sia per i modi di fare, sia per le idee che manifesta, sia per le proposte avanzate, egli sembra aver abbracciato l e idee della corrente anarco-capitalista, cioè il Libertarismo. Berlusconi si ispira alla filosofia degli americani Murray N. Rothbard, Ayn Rand, Robert Nozick e David Friedman, i quali propongono una società basata esclusivamente sul libero mercato, libero da ogni controllo ed influenza da parte dello Stato, perché qualunque tipo di Stato è in se autoritario. E’ l’esaltazione dell’individualismo più egoistico poiché quello che conta è l’affermazione della persona lasciata libera di esplicare la propria personalità per il raggiungimento di un proprio benessere al di là di ogni legge, di ogni regola e di ogni vincolo. La componente più radicale del libertarismo propone che anche i servizi della difesa, della giustizia e dell’ordine pubblico si trasformino nel prodotto di aziende private, impegnate a contendersi clienti attraverso il soddisfacimento al meglio delle loro esigenze. Ciò porterebbe tra l’altro all’eliminazione della necessità di un’imposizione fiscale da parte dello Stato, che Rothbard in particolare, contesta perché esso vivrebbe di tassazione per produrre regolamentazione, agendo illegittimamente ed aggredendo costantemente l’individuo nel suo diritto a disporre dei beni al fine di farne l’uso preferito. Se nel pensiero di Rothbard la regolamentazione equivale ad un’aggressione (o ad una minaccia), l’imposizione fiscale viene assimilata ad un furto, ed ogni entità statuale finisce con l’essere considerata come sostanzialmente illegittima, perché incapace di giustificare gli obblighi che questa fa ricadere sui cittadini. Non vi sembra di averle già sentite queste cose? E’ questo è solo un assaggio, la prossima volta approfondiremo altri aspetti. Buona Pasqua, visto che anche per gli atei esistono dei “passaggi”. Auguri a tutti gli affezionati lettori de “la Riviera”. la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 45 HANNO COLLABORATO Francesco Laddarina, Ian Zimirri, Giuseppe Patamia, Alessandra Bevilacqua,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, Valentina Elia, Antonio Cormaci, Mario Labate, Antonio Tassone, Giulio Romeo, Ilario Ammendolia, Sara Caccamo, Giuseppe Fiorenza, Daniele Mangiola. Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. 45 PUBBLICITÀ Per richieste di pubblicità rivolgersi a:Settore Pubblicità - la Riviera G LI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: De Rose S.r.l. - Montalto U. (CS) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. EDITORE - La Riviera S.r.l. Sede legale - Via dei Tigli, 27 - 89048 Siderno (RC) ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane DOMENICA 24 APRILE 2010 BANCHIERI D’ASPROMONTE RUGGERO CALVANO La feccia mugugna. E’ in fibrillazione. Sono eccitati e arrabbiati, per tante cose. I malacarne che l’ONU ha affidato alla colonia penale d’Aspromonte, sempre beninteso che ci venga riconosciuto lo status, sono in assemblea permanente da un paio di giorni. E non è una scusa per saltare le mansioni umili alle quali li abbiamo adibiti. Davanti agli occhi hanno le prove dei loro errori. Qualcuno ha proposto di creare una banca. I nostri ex dittatori, truffatori e papponi, ancora non hanno restituito tutto il maltolto, da qualche parte nascondono le briciole delle loro ruberie che riunite sarebbero sufficienti a costituire il capitale necessario per l’apertura di un’agenzia di credito. Hanno già anche il nome: BANCA D’ASPROMONTE, BDA. Si, perché finalmente potranno trasformare il male in bene. Utilizzare il denaro per aiutare il prossimo. Sono certi che solo i banchieri sono buoni a questo mondo, gli unici immuni dalla pestilenza dell’egoismo. L’unica categoria esente da pecche, e da pene. E ciò è provato processualmente. Ultima è l’assoluzione delle banche per il crack Parmalat. I proscioglimenti sono una costante per chi raccoglie il credito, non c’è sentenza che non dia loro ragione, con buona pace per i De Masi della Piana e del mondo. Con soddisfazione per i milioni di risparmiatori che, stupidi loro, hanno pregato le banche di fornirgli titoli di carta, straccia. Con giubilo per quanti dopo avergli affidato i risparmi di una vita, al primo affanno vengono segati. Con felicità per tutti noi che portiamo loro i soldi, e scopriamo di dover sempre dare e mai avere. La feccia ha capito, dopo tanti errori: i banchieri avrebbero dovuto fare, per essere santi e non diavoli. Sapete che abbiamo tra noi anche il Madoff dei Parioli, lui è il più avvilito di tutti, avesse avuto una banca non ci sarebbero stati problemi, come non hanno avuto problemi le banche alle quali portava i denari dei polli. Cosa c’era di strano a girare milioni per uno che neanche lo era un broker. Lui s’è candidato, vorrebbe fare il presidente della futura banca, per la legge del contrappasso pagherebbe interamente i suoi peccati. I nostri mariuoli d’Aspromonte hanno approvato all’unanimità la risoluzione, e siamo in attesa che l’ONU ce la passi. Hanno anche respinto, sempre all’unanimità, l’accoglienza dei Platioti, che pare siano tutti malvagi. Non ci sono prove sufficienti del loro status. E poi loro in Aspromonte ci sono già, anche se un po’ più in basso. Non sono cattivi a sufficienza. Sono ancora in tempo, facessero i banchieri e si salveranno l’anima. NON SONO GEMME, SONO PIETRE PIERINA LAGANA Non sono gemme, sono pietre che una ragazza tredicenne riceve dal suo ragazzo e finisce in ospedale! Non sono applausi , ma calci e pugni che riceve un bambino di sei anni da parte dei coetanei. Il primo episodio avviene per strada, il secondo? …a scuola! Di che cosa abbiamo nutrito i “nostri” figli perché abbiano in corpo tanta rabbia? Quante ore hanno passato davanti a televisione spazzatura in cui l'offesa dell'altro diventa divertente? Ed io mi fermerei sull'alibi del divertimento, si può fare tutto in nome del divertimento:è tornato l'idiota del villaggio. Per villaggio s'intende il luogo in cui ci ritroviamo, ma l'idiota non è più oggetto di burle ma “tombino” delle violenze. L' I.V.A era qualcosa che colpiva l'ultimo anello della catena consumistica cioè l'acquirente ebbene la violenza colpisce quelli che vengono considerati gli anelli più deboli della società: donne ( bambine), uomini (bambini). Siamo ormai incapaci di confrontarci direttamente con i nostri pari in un leale combattimento. Il video della televisione e dei computers filtra tutto e riesce farci sentire “onnipotenti” per un po', ma dentro di noi ?.. la frustrazione dell'insoddisfazione, il vuoto dalla mancanza di un confronto leale. Mi chiedo, chiedo: quanto abbiamo lasciato soli questi bambini perché diventassero così? CONTROMANO di FILIPPO TODARO L’UNO VALE L’ALTRO? E’ in concomitanza con il periodo elettorale, soprattutto nei giorni che precedono le elezioni, siano esse politiche o amministrative, che maggiormente si affacciano alle menti di ciascuno di noi alcune domande. (Vecchie come il “cucco”, assomigliano molto, ma non sono la stessa cosa, a quelle esistenziali, prettamente adolescenziali (e non solo) che più o meno suonano così: Ma chi siamo? Dove andiamo? Che ci facciamo su questa terra?). Ci viene impellente chiederci: Ma chi votare? Perché votare? Perché mai il nostro stato di meridionali, e di Calabresi in particolare, non migliora mai, anzi, è sempre più indietro e più staccato da quello delle altre regioni europee? Nonostante i nostri politici continuino a promettere novità e cambiamenti positivi se solo diamo loro fiducia, e… il voto?! Dicevo che, pur assomigliandosi, soprattutto nel fatto che nell’immediato non ci sono ad esse risposte soddisfacenti, le domande adolescenziali assomigliano molto a quelle politiche. Anche nel travaglio interiore che generano e nella rassegnazione, una sorta di convivenza pacifica, che subentrano con l’età e con il conseguente affievolimento della forza e della voglia di cercare la verità. Hanno comunque una differenza sostanziale e importante, a parte la diversa entità intrinseca e la loro obbiettiva consistenza. I primi quesiti sono irrisolvibili, almeno su questa terra, e ognuno, per tacitarli e tenerli un po’ buoni, ricorre a svariati metodi, conseguenza della fede, della sensibilità e dell’indole di ciascuno, gli altri, quelli politici, per intenderci, possono e debbono essere risolti qui, su questa terra, e subito. Ed è un dovere di tutti noi decifrarli e dare loro risposte efficaci prima che sia troppo tardi e prima che l’assuefazione al peggio non stordisca, più di quanto non l’abbia già fatto, le volontà e non ci annebbi ulteriormente le idee. Sì, ma come? Credo che lo stato precario in cui versa oggi il nostro Sud sia dovuto soprattutto, a parte le condizioni di partenza, subito dopo l’Unità d’Italia, e le politiche nazionali che non hanno certo favorito il Meridione, ad un certo atteggiamento della nostra classe politica, a rimorchio e succuba di quella del Nord. Subalterna, direi, non in grado di elaborare progetti e riforme che partissero dalle caratteristiche, dalle condizioni e dalle esigenze meridionali. Come se esistesse solo il Nord e ad esso soltanto fosse necessario fare riferimento. Nella migliore delle ipotesi è successo che sono state trasferite al Sud iniziative e programmazioni di successo al Nord, in una sorta di operazione copia e incolla destinata a fallire, quasi per rigetto, proprio perché diverse le situazioni del territorio in cui andavano ad innestarsi. Avremmo dovuto avere già imparato, ma siamo ancora in tempo per farlo, che il Sud è diverso e può riprendersi tutto ciò che non ha e che ha il diritto di avere solo se parte da se stesso. Da ciò che è, dalle sue caratteristiche, soprattutto dalle sue notevoli potenzialità, sia del territorio che delle popolazioni, che non sono quelle di Milano, di Roma o di Torino, e che hanno in sé tutta la forza necessaria per un progetto di sicuro avvenire migliore. Il Sud deve avere maggiore coscienza di sé e perciò deve conoscersi meglio e meglio considerarsi. Deve fare rete, come si suole dire con un termine che non mi piace ma riconosco efficace, e in essa trovare forza e dignità per fare quadrato e accedere, a pieno diritto, a servizi, infrastrutture e benessere riservati solo ad altri. Siamo assai lontani da tutto ciò. Volete un esempio? Ci siamo lamentati giustamente, ma non a sufficienza a mio giudizio, sulla soppressione dei collegamenti ferroviari diretti con Roma, Torino e Milano, ma non ci siamo mai chiesti quanto sia difficile e arduo andare a Bari, a Napoli, a Salerno, a Catania, a Palermo… E magari anche a Catanzaro o a Cosenza. Vogliamo cominciare a dare risposte a quei quesiti politici cui accennavo poco fa? Riflettiamo su tutto ciò e non buttiamo via il voto! FUEGO di FRANCO CRINÒ CHI VINCE CHI PERDE I sondaggi per la Provincia di Reggio Calabria danno nettamente in testa il centro-destra di Raffa;se ci sarà ballottaggio dovrà vedersela (per modo di dire ) con il Presidente uscente del centro-sinistra Morabito che sopravanzerebbe il raggruppamento di Fuda . Il centro-destra ha dovuto risolvere i suoi problemi interni, il centro sinistra non c'è riuscito, sono andati per conto loro Sel e Idv. Lo schieramento pronosticato vincente mette in campo dieci liste, almeno sette o otto delle quali conquisteranno seggi; liste “complete” nelle altre due compagini che abbiamo indicato ce ne stanno tre o quattro. Il clima politico infuocato non sembra penalizzare Berlusconi e Raffa vince anche perché questa è una fase in Calabria appannaggio del centro destra (che comprende anche l'Udc ). Morabito ha messo accanto a sé gli eletti e costretto i partiti ad un ruolo passivo, però ora tanti consiglieri uscenti gli “scappano “,diranno per svegliare i partiti,in realtà perchè hanno capito la “ventura”. I limiti politici della legislatura che è trascorsa si ritrovano nella estraneità consumata senza saper mettere in collegamento la città capoluogo e la provincia, senza contribuire a preparare la novità della Città Metropolitana, che dovrà diventare un'Area con un territorio “vestito” tutto allo stesso modo, che si porta in avanti tutto insieme. Il Piano di Coordinamento Territoriale approvato in extremis sarà certamente modificato dalla nuova amministrazione poichè sono differenti le concezioni sulle linee di sviluppo. Stretto, Aeroporto, Gioia Tauro non sono entrati in un ragionamento organico per rafforzare mobilità e servizi, la Locride riceve i finanziamento indirizzati nei collegi di alcuni eletti, il che si può apprezzare ma pure contestare, per la logica,appunto, di una visione a “macchia di leopardo “, tanto per usare una brutta espressione , di una visione che ha viaggiato con il pregiudizio politico. Morabito, personaggio senza impennate e brillantezza, teleguidato prima e da solo poi , ha puntato a compattare gli eletti ,a superare i partiti,abbandonati o accantonati. Queste spericolate operazioni hanno avuto come base e collante le tutele oltremisura e le spese e gli atti permessi a chi si legava al Presidente. La controprova di questo risiede ,appunto, nelle scelte diverse di adesso di alcuni di loro e nell'affanno veramente inspiegabile di chi ha potuto guidare una intera legislatura dell'Ente. Per quanto perdente, Morabito esprime comunque un schema politico, Fuda ,invece, insegue uno sbocco personale,una ripartenza problematica, anche coraggiosa. Sedendosi sui banchi del Consiglio provinciale come semplice consigliere si doterà di un bigliettino di visita di cui onestamente non avrebbe bisogno,considerate le sue capacità ed i ruoli svolti,a meno che non si senta consigliato dalla confusione (che c'è in giro). I suoi alleati, Tripodi e Bova,sono privi anche loro di un partito: il primo pensa ad un seggio in Parlamento e non riesce ancora ad immaginare con chi, il secondo ad un seggio nel consiglio comunale di Reggio Calabria dove l'entourage vincente di Scopelliti ed Arena non lo considerà un avversario insidioso. Chi sostiene un personaggio che non ha una caratterizzazione politica, lo fa per amicizia o per mancanza di alternative : sa di lavorare ad una missione impossibile.Penso. 46 la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 46 Acquista questo spazio e pubblicizza i tuoi prodotti 47 Esempio: Per le passeggiate serali, e qualche weekend in alta quota, quando il termometro si avvicina allo zero: MONCLER GRENOBLE euro 000,00 Città, via ... ZonaCesarini di Benjamin Boson Un amico banchiere ossimo furbi, tutti avremmo un amico banchiere. Ma non siamo in molti a essere furbi. I cattivi in genero lo sono, ma non sempre. Prendete me a esempio, sono cattivo abbastanza. Ma anche sufficientemente fesso. Prima di finire a Fleury, con i miei traffici avevo messo da parte una cifra che mi faceva sentire ricco, dieci milioni di dollari. Poi è arrivato l’Euro che ha dimezzato la mia ricchezza. Il dollaro è diventato una moneta debole, il petrolio è salito alle stelle e così via. Non sono povero, certo, ma se invece di sotterrare i miei soldi in giardino li avessi fatti fruttare, adesso starei meglio. Non sarei in angosce per il milione da pagare per andar via da questa fogna. Certo, sto meglio dei polli spennati dal Madoff dei Parioli, ma la cosa mi consola poco. Avessi avuto un amico banchiere, avrebbe investito in oro, in monete forti, in titoli sicuri. Sarei tranquillo, e con un capitale enorme per trascorrere la mia vecchiaia in latitanza. Invece io sono in pena. E il capo è tranquillo, solo io gli ho reso un paio di miliardi di dollari con i miei servigi. Ed ero uno dei tanti ai suoi ordini. Ma lui è beato. Lui un amico banchiere ce l’ha. Anzi ha un’intera banca di proprietà. Ci ha messo a capo un coglione, che però è un mago della finanza. Così il mio capo ha messo su una holding del lusso, una multinazionale di proporzioni enormi. Mentre io marcisco in un buco di merda. L’amico suo, Grygorian Ashved, è un genio, toccare lui significa atterrare il mio ex capo. Tutti gli ex capi sono grandi grazie agli amici banchieri. E i banchieri sono bravi con i soldi, sulla strada diventano dei pedoni azzoppabili. Quella mente di Ashved in fondo è un po’ bacata, ha il vizio di passeggiare nel parco, alla stessa ora ogni giorno. La sua vita l’affida a una sorta di mastino di Fonni, una guardia del corpo che i cinquant’anni li ha superati da un pezzo e i cento chili da una vita. Non conosce, il banchiere, un vecchio motto, e non sa che chi ha per nemico un soldato non può passeggiare nei parchi. Ho spedito qualcuno giù, a Gerusalemme, a quest’ora è seduto su una delle panchine del Liberty Bell. Il mio ex capo avrà un gran dispiacere. Ma non si può essere tanto furbi da comprarsi una banca e tanto fessi da affidarla a un coglione con la mania dello jogging. Tanto più se il mastino, di guardia ai soldi, è un tracagnotto peloso. F POLAROID DOMENICA 24 APRILE 2010 L OROSCOPO ARIETE Calma e pazienza soprattutto sul lavoro vi aiuteranno ad affrontare regole, routine e obblighi che proprio non riuscite a mandar giù. Sarete in buona forma fisica ma dovrete concedervi relax e svago per tirar su l’umore e sentirvi meglio. TORO Non smarrite la fiducia e la speranza se siete in cerca di un lavoro, ma scoprite ciò che finora non ha funzionato per riproporvi nuovi obiettivi e nuove mete. In amore siate più disponibili verso il vostro partner e lui saprà come ripagarvi. GEMELLI Tutto andrà secondo i piani se vorrete pianificare un viaggio o prendere iniziative. Ci sarà d’altronde il vostro partner che saprà apprezzarli. Novità in ambito lavorativo ed economico renderanno ancora più felice la vostra vita. CANCRO Saprete dominare con saggezza la Luna che sarà contro di voi e risolvere situazioni conplicate in famiglia. Sarete però compensati in amore dove non mancheranno novità, avventure e divertimento. LEONE “Vola la pace” alla scuola materna I° Circolo di Siderno La Luna in transito in un segno amico vi porterà un periodo di serenità e fortuna. Come in un puzzle riuscirete a mettere al posto ogni tassello e riordinare la vostra vita. In amore sarete molto più affettuosi e sinceri con la persona amata. VERGINE La schiettezza e la sincerità che non avete mai avuto l’avrete ora che l’ambito sentimentale e professionale vanno alla grande, dandovi soddisfazione. Curate solo l’aspetto finanziario prestando molta attenzione a spese inutili che potranno pesare molto sui vostri bilanci. BILANCIA E’ il momento buono per prendere iniziative, sognare e azzardare. Non saprete dire di no ad ingenti occasioni di guadagno che vi saranno proposte, e con professionalità concluderete importanti affari di lavoro. SCORPIONE Annotate su un’agenda tutti i vostri impegni e appuntamenti perchè rischierete di dimenticarne qualcuno, smemorati come siete ! Situazioni emozionanti in ambito amoroso vi porteranno allegria. SAGITTARIO Separate l’ambito professionale con quello privato perchè unire le due cose sarà per voi svantaggioso e vi potrà portare qualche scompiglio. In Amore, grazie a Venere riuscirete a vivere in armonia con il vostro partner. CAPRICORNO Dagli impegni e dai doveri non potrete sottrarvi. Potrete però valurare le offerte che vi vengono proposte considerando pro e contro, vantaggi e svantaggi. Lo stress è già abbastanza quindi astenetevi da fumo e alcolici. ACQUARIO Lunedì 18 aprile presso la Scuola dell’Infanzia I° circolo via Trieste di Siderno, si è svolto un incontro con Mons. Cornelio Femia, dal titolo “Volerà la Pace”. Per celebrare la Pasqua sono stati presentati dai bambini i simboli della Settimana Santa: l’ulivo, il pane, il vino, la Croce, il cero, l’uovo. La manifestazione è stata allietata dai canti dei bambini che inneggiavano alla pace . Volete puntare in alto e non è certo un errore.Lasciatevi però consigliare e guidare da una persona fidata che ne capisce più di voi. Per i single nasceranno nuovi flirt, ma la primaverà farà fiorire anche i cuori di chi è già impegnato. PESCI Al lavoro porterete al termine progetti e iniziatrive di cui comiciavate a perdere le speranze, guadagnandovi la stima e il rispetto di molti. In Amore potrà nascere un legame con una persona che mai potevate immaginare. 48
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